Fallimento Petruzzelli, Bollettieri: «Serve una Commissione d`indagine

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Fallimento Petruzzelli, Bollettieri: «Serve una Commissione d`indagine
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Fallimento Petruzzelli, Bollettieri: «Serve una Commissione
d'indagine»
Date : ott 13, 2014
«Occorre, una volta per tutte, accertare gli effetti della gestione commissariale sotto il profilo
dell'efficienza aziendale, del rispetto dei criteri per una rigorosa economicità di gestione, della
qualità artistico-culturale delle proposte, della validità di una programmazione».
Così parlò qualche ora fa su Facebook Michele Bollettieri, il consigliere di amministrazione della
Fondazione Petruzzelli che non ha votato il bilancio consuntivo 2013, quello che certificava il
buco dei due milioni di euro, ma soprattutto la caduta a -960mila euro del patrimonio netto.
Un'approvazione in linea tecnica, aveva dichiarato l'allora sindaco di Bari e presidente della
Fondazione, Michele Emiliano.
La situazione all'interno della Fondazione è sempre più tesa. Un paio di consiglieri di
amministrazione hanno messo tutte le loro perplessità nero su bianco. Pare sia stata chiesta
una convocazione urgente e monotematica del Consiglio di amministrazione. «In questo
momento - ha ripetuto ancora una volta Bollettieri - bisogna fare chiarezza sul passato. È per
questa ragione che mi permetto di consigliare l'istituzione di una Commissione d'inchiesta».
Futuro evidentemente compromesso. C'è un gran fermento di voci, richieste di soldi e
documenti ufficiali. La vicenda del commissariamento del Petruzzelli ha aperto la strada ad
alcune importanti considerazioni, mettendo l'accento sull'incapacità manageriale, soprattutto
quella di unire i lavoratori, al contrario messi gli uni contro gli altri con promesse che non
potevano essere mantenute. Prima dell'arrivo del commisario Fuortes c'erano dipendenti che si
occupavano di quello che oggi fanno inutili consulenti. Si è ridotto il Petruzzelli a un teatro di
provincia, con l'illusione che potesse riacquistare la scena persa attraverso lo sperpero di
denaro pubblico. Persino chi era chiamato a ricoprire piccole parti è stato fatto arrivare da
Firenze e Milano, come se a Bari o a Monopoli non ci fossero due Conservatori. Non ci si è
tenuti in maniera più assoluta al rigore dei conti. Con le stesse identiche scelte scriteriate si è
deciso di far coprire i ruoli secondari di Zerlina nel don Giovanni e di Berta nel Barbiere di
Siviglia, a due artisti provenienti da Berlino e addirittura dall'Illinois.
Il rapporto fra teatro e città si è andato sgretolando col passare del tempo. Nel periodo del
commissariamento il Petruzzelli è stato riempito con centinaia di biglietti omaggio. Dopo aver
devastato l'orchestra del Petruzzelli, che funzionava alla perfezione, si è data prova di ulteriore
arroganza mettendo in scena il Trittico di Puccini e l'Elektra di Strauss, due opere che le grandi
orchestre eseguono alla fine di un percorso in cui emerge l'affiatamento raggiunto dopo anni e
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anni. Non certo opere per giovani orchestre, messe insieme con superficialità. La gestione
commissariale targata Carlo Fuortes non solo non ha risolto i problemi, ma li ha aggravati e
accentuati sotto ogni punto di vista. Allo stato attuale i baresi hanno bisogno di verità. «La verità
è necessaria per riavvicinare i baresi al proprio teatro e per rcuperare un rapporto etico e
politico tra la città e il suo teatro - continua Bollettieri - Per programmare il futuro bisogna avere
consapevolezza del passato. Lo si fa non guardando in faccia a nessuno».
Non fosse stato per i parenti e gli amici, più attenti a sfoggiare conoscenze e parentele, senza
avere un briciolo di passione per la lirica o il teatro in generale, il Petruzzelli sarebbe stato vuoto
in occasione di molti spettacoli. I fasti del passato sono lontani anni luce. Gli spettacoli più
costosi non contribuiscono certamente a riavvicinare gli spettatori. Si confida molto
nell'operazione con le scuole, nel tentativo di far assomigliare Bari a Parigi, Berlino, Vienna o
Zurigo, città in cui nei teatri si mettono in scena fino a tre spettacoli al giorno, con prezzi
accessibili anche ai più giovani. Bisogna ricostruire dal basso. Cosa che sta tentando di fare il
sovrintendente Biscardi. Gli auguriamo di riuscirci, anche per evitare che i soliti ingordi,
approfittatori e spregiudicati della cricca possano arrivare a un nuovo commissariamento.
L'unico modo che hanno per non smettere dii fare come gli pare e con chi gli pare. Sindaco
Decaro, dimostri di che pasta è fatto, faccia in modo che i responsabili di questo disastro
paghino per le loro colpe. La ricerca della verità è importante almeno quanto la
ricapitalizzazione. I baresi, gli appassianati della cultura e il Petruzzelli gliene saranno grati.
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