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Audiofilia AF-S6
Ancora una volta ci occupiamo di un'azienda italiana piuttosto giovane e la cosa ci piace. Ci piace vedere il fermento che
ancora esiste in un settore che molti si ostinano a dare per morto e che invece vede aziende nascere, crescere e svilupparsi,
acquisendo nuove quote di mercato o conquistando quelle dei concorrenti. Per fortuna, nell'invasione che i prodotti cinesi a
basso costo stanno operando in tutto il mondo, restano spazi anche per artigiani che, piuttosto di lavorare sulla quantità,
cercano di emergere grazie alla qualità realizzativa, al design o all'applicazione di tecnologie o sistemi di nuova concezione.
Fortunatamente il nostro mercato non è dominato da prodotti dotati di tecnologie particolarmente complesse, che
impedirebbero l'ingresso a soggetti dotati di scarsi capitali, e ciò lascia ancora spazio alla creatività ed alla voglia di emergere
dei singoli individui che, con investimenti relativamente limitati, possono azzardarsi a dire la loro anche tra i colossi storici dei
mercati mondiali. Se non si cede al provincialismo e si mette il naso al di là delle quattro pareti della propria stanza di ascolto,
ci si rende facilmente conto dello sviluppo di mostre come quella di Monaco di Baviera, dove quest'anno l'entusiasmo degli
operatori era palpabile e dove gli affari prosperano fregandosene delle crisi che attanagliano i Paesi europei. Anche in
Germania, ovviamente, fioriscono nuovi marchi ed ogni anno a Monaco fotografiamo novità che vi presentiamo in tempo reale.
Questo continuo nascere di nomi e modelli ha però due facce della medaglia: se da un lato l'offerta aumenta enormemente,
permettendo al consumatore una scelta pressoché illimitata,
dall'altro la frammentazione delle produzioni conduce a
costi più elevati rispetto a quando, negli anni '70, alcune
grosse case Giapponesi immettevano sui mercati grandi
quantità di componenti a prezzi bassi, anche se con risultati
sonori non sempre di buon livello. Oggi i costi sono alti e si
ammortizzano su produzioni inferiori ma la qualità del
suono ottenuto è mediamente superiore ad allora.
Veniamo quindi ad Audiofilia, azienda fondata nel 2011 da
Alessio Paolizzi, esperto di fisica acustica, musicista,
concertista e vice-direttore di coro, e Francesco Stocchi,
esperto di elettronica e progettista dei filtri di crossover dei
diffusori, oltre che dei cavi realizzati da Audiofilia. La
gamma di prodotti è piuttosto vasta e comprende 3 modelli
bookshelf, 5 da pavimento, 3 monitor, indicati per uso
professionale, 4 per Home Theater e 3 Subwoofer. Secondo
il sito ci sono anche amplificazioni (che per la verità
abbiamo visto in funzione a Milano l'anno scorso) e persino
un giradischi ma non sono ancora disponibili foto e
caratteristiche definitive degli oggetti.
La caratteristica che sembra distinguere questi diffusori da quelli della concorrenza è la tecnologia “S System”. Come
facciamo di consueto, non entriamo nel merito delle spiegazioni forniteci dai costruttori, a volte curiose, altre volte molto
fantasiose e senza apparente supporto scientifico, altre ancora piuttosto controcorrente rispetto al comune sentire e quindi ci
limitiamo ad esporre tra virgolette e testualmente quanto il progettista Audiofilia comunica:
“Il sistema S è una tecnologia proprietaria AF, conseguente
ad una ricerca ventennale che parte da studi classici di fisicaacustica passando per studi liuteristici e studi sulla densità
dei materiali e la loro risonanza. E' un nuovo, innovativo ed
esclusivo sistema fisico-pneumatico applicato alla tecnica
costruttiva dei diffusori AF-Speakers.
Come funziona
Sfruttando l'oscillazione meccanica dei driver viene generata
una vera e propria "guida d'onda ibrida" di natura pneumatica
che interagisce sul flusso e sulla pressione d'aria interna al
cabinet, accelerandola o rallentandola nel punto voluto in
fase progettuale. L'accordo, l'insieme di frequenze risonanti (simpatiche), avviene quindi all'interno del diffusore stesso e non
al di fuori del condotto reflex, come normalmente tutti gli altri sistemi prevedono. Minimizzando, di conseguenza, nei nostri
diffusori anche la differenza sonica tra i due sistemi di diffusione maggiormente in uso: l'accordo reflex e pneumatico. Il
controllo della pressione pneumatica e dell'onda generata all'interno del cabinet, permette di suddividere e a sua volta
controllare, la regione delle basse frequenze dell'intero spettro audio emesso, suddividendolo in due sezioni o categorie
distinte: in una regione relativamente alta, che chiameremo per comodità "Bass" e una regione relativamente bassa che
chiameremo "Bass-lfe". La prima regione, il Bass, ha un range di funzionamento fisico che parte da 180Hz e finisce a 63Hz ed
è contraddistinta da transienti piuttosto "secchi" e definiti, che il gergo audiofilo definisce "Punch". La seconda sezione, il
Bass-lfe, prevede un range di frequenze a partire da 63Hz scendendo a frequenze subsoniche sotto i 20Hz, contraddistinte da
onde molto lunghe "telluriche" e con transienti particolarmente dilatati, morbidi e indefiniti.
Con il sistema S, che è in grado di controllare tutti i fattori sopracitati, il diffusore acquista una nuova identità di funzionamento,
comportandosi esattamente come un piano armonico di un qualsiasi strumento musicale. Prendiamo ad esempio un
pianoforte: ogni volta che il martelletto colpisce una corda, questa vibra, mettendo al contempo in vibrazione il piano armonico
e il mantello (la coda, il "cabinet") dello stesso, generando il suono. Traslando il funzionamento vibrazionale del pianoforte nel
diffusore, si intuirà come il driver corrisponda alla corda e il cabinet e il suo interno al mantello del pianoforte. Il diffusore, come
il pianoforte è in grado di "vibrare" e mettere in "vibrazione", trasmettendo un suono estremamente naturale, profondo e
materico su tutto lo spettro audio udibile e non. In questa ottica possiamo liberamente affermare che il sistema S è in grande
controtendenza rispetto a qualsiasi altro sistema di diffusione sonora, dove buona parte dei progetti verte sull'amorfità
esasperata dei cabinet dei diffusori, producendo un suono morto, chiuso, inscatolato, privo di naturalezza e di vita e di ogni
sensazione di veridicità rispetto alla riproduzione dell'evento sonoro originale. Si pensi ancora una volta al pianoforte...Che
suono udiremmo suonandolo, se il piano armonico e il mantello fossero di materiale amorfo e incapaci di vibrare?
Implementazione
Tutti i diffusori AF-Speakers implementano questa nuova tecnologia. I bookshelf sono realizzati in base al sistema "S a canale
oblò", mentre i nostri diffusori più grandi floorstanding utilizzano il sistema "S a canale traverso". Nonostante il nome diverso, il
sistema è lo stesso, sviluppato rispettivamente per cabinets in legno di piccole e grandi dimensioni.
Come in un qualsiasi progetto liuteristico di progettazione e lavorazione di uno strumento musicale in legno, sia nella
realizzazione dei piani armonici o di ogni altra sezione dello strumento, la scelta dei legni da utilizzare è particolarmente
importante. La stessa meticolosa cura viene posta per la realizzazione dei cabinets dei nostri diffusori. Il cabinet che
implementa il sistema S, deve essere in grado di vibrare alla più piccola sollecitazione indotta da ogni driver del diffusore.
Ogni qualsivoglia materiale o componente che si oppone alla giusta e voluta oscillazione non può essere considerato per tale
realizzazione. La scelta dei legni con la giusta densità molecolare e quindi una propria innata capacità risonante, è come per
uno strumento musicale, fondamentale. La stessa attenzione viene posta nella tipologia della finitura del mobile. Il legno è un
materiale "vivo", poroso e tale deve rimanere per sfruttarne pienamente tutte le sue doti soniche e armoniche. Finiture pesanti,
come laccature "a poro chiuso" colorate o trasparenti, doppie o triple vengono assolutamente evitate cosi' come l'utilizzo di
collanti e polimeri chimici non idonei.
Risvolti sonici
Il sistema S conferisce al suono, maggiore naturalezza, maggiore trasparenza, maggiore risoluzione, maggiore realismo,
maggiore fisicità e impatto sonoro di qualsiasi altro sistema mai realizzato, sia in accordo bass-reflex che in sospensione
pneumatica. Una capacità reale e naturale di trasmissione del suono. Capacità reali di trasmissione di sensazioni fisiche.
Capacità reali di sensazioni emozionali riconducibili solo al suono materico di uno strumento musicale reale.
Dimensionamento reale dell'informazione sonora riprodotta. Estensione in frequenza naturalmente e particolarmente estesa
sia sulla regione bassa che in quella alta dello spettro audio. Indifferente comportamento e adattamento "sentimentale" al
genere musicale riprodotto. Indifferente comportamento acustico alla variazione volumetrica della riproduzione.”
Le caratteristiche dichiarate sono le seguenti:
Unità drive: 2x woofer 6”, 1x midrange a cupola 2”, 1x tweeter a cupola 1” (o nastro 1,5”)
Tecnologia: “S” a canale traverso
Sistema: 3½ vie Reflex
Risposta in frequenza: 16Hz – 25kHz (o 40kHz) +/- 3db
Sensibilità: 90 dB SPL (1W 2.83V / 1m)
Distorsione armonica: < 0,9% 63Hz - 25kHz (o 40kHz)
Impedenza: 8 W
Amplificazione consigliata: 3W / 200W
Dimensioni: H 1100 x L 190 x P 380
Finitura: Legno o Laccato
Il modello che abbiamo ricevuto era quello di serie, con tweeter a cupola, mentre in opzione si può richiedere il tweeter a
nastro Fountek.
Gli altoparlanti sono tutti pregiati Morel e fanno presagire un prezzo non propriamente economico di questi diffusori. Tra l'altro
notiamo con piacere l'impiego di un midrange a cupola, che pare essere inspiegabilmente un po' fuori moda, ultimamente.
Veniamo all'ascolto, non prima di aver elencato l'impianto di riferimento:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore
CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, preamplificatore: MBL 4006,
finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle
MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR,
Transparent Super RCA, LAT International XLR, cavi di potenza: MIT
Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di
alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri autocostruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black
Noise 2500.
Comincio con il SACD di Sarah Vaughan che prende il nome della
cantante (Verve). La registrazione, del 1954, non è eccellente ma ha la
pregevole caratteristica della voce in primo piano ed è molto naturale.
Dopo un robusto rodaggio, i diffusori semi-nuovi riproducono la
stupenda voce della cantante americana con un buon grado di realismo
e senza eccessive colorazioni. Il suono, monofonico, è stabile tra i
diffusori, ben ancorato al centro, sulla parete di fronte a me. Ascolto per
due volte la strepitosa versione di “Embraceable You” …
Un primo assaggio di basse frequenze arriva con la “Toccata e Fugue Bwv 565” di J.S. Bach, eseguita da Simon Preston
(DG). Onestamente, i 16 Hz a – 3dB dichiarati da Audiofilia ci sembrano un po' forzati. Comunque, il basso profondo c'è, non
da provocare un terremoto, non particolarmente “fisico” ma c'è, ed a volume mediamente elevato sembra anche poco distorto
e per soli quattro woofer da 6” in totale, è un ottimo risultato. Il suono dei registri medio ed alto dell'organo, già piuttosto atipico
in questo disco (se dipenda dallo strumento o dalle scelte di Preston non possiamo sapere), sembra virare ancor più verso le
frequenze acute. L'ambienza è ottimamente riprodotta dalle AF-S6.
Pochi giorni fa mi trovavo in un negozio ed ho ascoltato una coppia di diffusori che costa 12.000 euro (quindi il doppio di
questi). Tra i CD che ho trovato sul posto, vi era “Nelson” di Paolo Conte (Platinum), che ben conosco perchè lo possiedo
anch'io. Ora, se è vero che quei diffusori erano ancora da rodare, devo dire chiaramente che questi Audiofilia restituiscono
una presenza della voce di Conte che quelli non raggiungevano, col loro suono piatto e privo di vita. Tornando ai nostri,
annotiamo che le percussioni dell'ottimo Daniele Di Gregorio suonano piacevolmente materiche e ricche di armoniche.
Bene impostata la voce di Franco Battiato nel CD “Fisiognomica” (EMI), ben aperta in alto come la registrazione impone ma
con un perfetto controllo delle sibilanti. L'incrocio tra la gamma media e la medio-bassa, croce di molti progetti, è qui risolto
senza difficoltà. C'è da dire che per ottenere risultati di rilievo bisogna lavorare con cura sul posizionamento, per non rischiare
fastidiosi “vuoti” sul medio-basso. Il diffusore è piuttosto lineare ed è facile che, mortificando la cosiddetta “zona del calore”
nelle frequenze tra gli 80 ed i 200 Hz approssimativamente, la gamma media diventi preponderante, affaticando le orecchie, a
lungo andare. A proposito di gamma media: queste cupole Morel sono ottime. I suoni di loro competenza sono materici,
concreti e carichi di quei particolari che trasformano un normale suono in qualcosa che ti conquista senza fatica.
Profondo e ben scandito il contrabbasso nel CD “Ella & Louis” (Verve), dove i due mostri del Jazz duettano con l'allegria
contagiosa di chi fa il proprio mestiere con voglia e leggerezza, conscio delle proprie enormi possibilità artistiche. Ottime
quindi le voci, bene estese in alto e la tromba di Armstrong, riprodotta con la giusta violenza ma mai fonte di fastidio per le
orecchie.
I Concerti d'Organo di Händel interpretati dall'orchestra Concerto Amsterdam diretta da Jaap Schröder (SACD Pentatone) ci
restituiscono i più minuti dettagli dell'orchestra, compresi i rumori della meccanica dell'organo della Katholieke Kerk di
Harlem, in Olanda. Il soundstage è largo e profondo quanto basta per dare l'illusione dell'evento, sebbene in scala ridotta,
com'è ovvio per diffusori di queste dimensioni fisiche.
Convincenti anche i cori della “Missa Tu Es Petrus” di Pierluigi da Palestrina (CD DG Eloquence), nei quali le AF-S6 ne
rendono con chiarezza le singole sezioni e le informazioni ambientali.
La dinamica della riproduzione del “The Central Park Concert” di Astor Piazzolla (CD Chesky Records” non è esaltante ma
più che sufficiente per i normali ascolti casalinghi.
In conclusione, possiamo affermare che la prova sia passata con ottimi voti per questo nuovo progetto italiano. La sonorità di
questi diffusori è abbastanza incentrata in gamma media, così da sfruttare l'ottimo midrange Morel. Avvicinare i diffusori alle
pareti laterali o, moderatamente a quella di fondo, aiuta a stemperarla se lo si desidera.
Un unico appunto riguarda il prezzo, che sebbene parzialmente giustificato dal costo dei driver impiegati e dalla buona fattura
del cabinet, forse potrebbe essere un po' più basso, se si pretende di conquistare quote in un mercato veramente sovraffollato.
Angelo Jasparro
Produttore: Audiofilia
Prezzo: 6.160,00 euro
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