Pag. 12 - Come convincere l`intestino a collaborare
Transcript
Pag. 12 - Come convincere l`intestino a collaborare
12 LE COLPE DEGLI ORMONI ● Oltre che dagli errori alimentari e dallo stile di vita, la stipsi può dipendere anche da fattori ormonali, come dimostra il fatto che questo disturbo colpisce il 50% delle donne, contro il 20% degli uomini. La differenza è dovuta al progesterone, ormone tipicamente femminile, che induce il rilasciamento della muscolatura liscia dell’intestino e rallenta il transito intestinale. Poiché questo ormone viene prodotto in quantità doppia durante la gravidanza, la stitichezza è un problema che affligge al maggior parte delle gestanti, per le quali può essere utile non solo modificare la dieta, ma anche assumere (sempre su consiglio medico, e senza abusarne) il lattulosio, uno zucchero che richiama acqua all’interno dell’intestino ma, non venendo assorbito dall’organismo, non comporta rischi per il feto. QUANDO E’ VERA STITICHEZZA? Per diagnosticare una condizione di stipsi occorre la presenza dei seguenti sintomi: • meno di 2-3 evacuazioni la settimana; S in alute Come convincere l’intestino a collaborare M ille miliardi di vecchie lire sarebbe l’ipotetico guadagno di chi, avendo scoperto il rimedio infallibile contro la stitichezza, lo proponesse al prezzo di centomila lire a ciascuno degli italiani che soffrono cronicamente di questo disturbo. Si tratta infatti di un problema che, con una stima approssimata per difetto, riguarda nientemeno che 10 milioni di persone nel nostro Paese. Ma anche nel resto del mondo occidentale la stitichezza, o stipsi, è altrettanto diffusa, soprattutto a causa di un regime alimentare nemico dell’intestino: consumiamo infatti troppo alcool, troppi grassi e troppo poche verdure per poter contare su di una regolare motilità intestinale. Altre cause importanti sono la vita sedentaria, sregolata e stressante che la maggior parte della popolazione occidentale conduce da parecchi decenni; l’abitudine di assumere pochi • peso delle feci inferiore a 35 grammi al dì; • sforzo notevole durante la defecazione; • sensazione di svuotamento incompleto; • feci di consistenza dura in almeno un quarto delle defecazioni. Stile di vita e tipo di alimentazione sono i due fattori più importanti per quanto riguarda la regolarità intestinale. Chi si lamenta del proprio intestino “pigro” farebbe bene a correggere questi due aspetti prima di metter mano ai lassativi, che possono anche aggravare il problema. Attenzione poi a non considerarsi stitici senza un vero motivo! STITICHEZZA liquidi; l’eccessivo consumo di sale, zuccheri, caffè e tè; i pasti frettolosi e disordinati. Ma il principale imputato è la farina bianca (con i suoi derivati: pasta, pane e riso), che viene prodotta raffinando la farina integrale: la prima contiene da 0 a un massimo di 0,3% di fibra, mentre la seconda ne contiene ben il 25%. Un confronto tra i soggetti che assumono una dieta ricca di fibra e quelli che ne introducono poca ha dimostrato che nei primi non solo la massa fecale è molto maggiore, ma anche che il transito intestinale delle feci si completa in 24-36 ore, mentre nei secondi ne occorrono fino a 100, ovvero quattro volte di più. Secondo molte ricerche la scarsità di fibra nella dieta è anche in buona parte responsabile di patologie come la poliposi e la diverticolosi intestinale, il colon irritabile, le emorroidi, le vene varicose, l’appendicite, i calcoli biliari, il cancro del colon. Ricordiamo infine che l’an- sia, lo stress e l’aggressività repressa provocano alterazioni del transito gastroenterico attraverso l’aumentata produzione di adrenalina, una sostanza che diminuisce il tono e la motilità intestinale. Ecco perché la stitichezza viene considerata, a volte, come un disturbo a componente psicosomatica. Se da un lato è vero che si tratta di un problema molto diffuso, dall’altro bisogna tener presente che esistono anche gli “stitici immaginari”, cioè coloro che si credono affetti da questo disturbo solo perché non riescono ad andare di corpo ogni giorno. In realtà, la frequenza normale delle defecazioni è molto soggettiva e può variare da 2-3 volte al giorno a una volta ogni 2-3 giorni senza che insorga alcun problema. L’errore più comune della persona affetta da stipsi è quello di ricorrere subito e per periodi prolungati ai farmaci lassativi, che almeno il 60-70% dei pazienti assume senza chiedere il parere medico. Il risultato è quello di “impigrire” ulteriormente l’intestino e, spesso, di irritarlo, rischiando la cronicizzazione o l’aggravamento del disturbo che si intendeva eliminare. Il provvedimento più efficace consiste invece nel fare regolarmente attività fisica e nel modificare le abitudini alimentari scorrette: introdurre nella dieta molti alimenti ricchi di fibre (cibi integrali, ceci, fagioli, piselli, lenticchie,fave, carciofi, broccoli, melanzane, cavoli, asparagi, datteri), bere almeno un litro e mezzo (di cui 2 bicchieri al mattino) di acqua minerale, mangiare ogni giorno frutta cotta e yogurt, eventualmente assumere due compresse di lievito di birra al giorno e bere una tisana lassativa prima di coricarsi. I risultati non mancheranno, con grande vantaggio non solo per l’intestino, ma anche per tutti gli altri organi e, perché no, anche per l’estetica e l’umore. Sofia Casoli