CASA Una ex palestra a East London diventa il luogo perfetto dove

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CASA Una ex palestra a East London diventa il luogo perfetto dove
CASA
Una ex
palestra a
East London
diventa il
luogo perfetto
dove vivere
ed esporre.
Un paradiso
per Valerio
Capo e
Sam Pratt,
talent scout
di arte
e design
di Laura Traldi
Foto di Daniel Stier
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Grandi nomi ed esordienti promettenti.
In primo piano, la chaise longue
doppia Diamond di Francesco Binfarè
per Edra, su un tappeto vintage di
Clorindo Testa. Sullo sfondo, un mobile
di Max Lamb e un quadro di Warhol.
Il tavolo è di Andrea Salvetti.
I COLLEZIONISTI
«Lo spazio
era una
perla rara,
con quella
luminosità
quasi
invadente.
L’abbiamo
rimesso a
nuovo senza
cambiare
nulla. Guai
a toccare
ciò che è
bello e senza
tempo»
Le porte a soffietto in legno
permettono di dividere l’open space
in due zone. Al centro della stanza, il
divano Boa dei Fratelli Campana per
Edra. A sinistra, sedia e tavolino di
Kranen/Gille e lampadario vintage
di Gino Sarfatti. Alle pareti, opere di
Damien Hirst, Kenneth Draper e
Stephen Walker.
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alla dirompente presenza del divano Boa
dei fratelli Campana
per Edra (in versione
blu elettrico) a una
lampada di Gino Sarfatti, passando per gli
sgabelli di Max Lamb
e un tavolino di Poul Kjaerholm: nella zona living del loft londinese di Valerio Capo
e Sam Pratt, talent scout e proprietari della galleria di design d’avanguardia Fumi, i
pezzi firmati abbondano. Eppure è la luce, che irrompe dalle finestre che scandiscono l’ambiente in tutta la sua lunghezza, la protagonista di questo curatissimo
spazio: mettendo in evidenza la bellezza
del parquet vintage, l’insolita altezza dei
soffitti e il chiarore delle pareti (rigorosamente ricoperte di opere d’arte, dai quadri di Kenneth Draper alla litografia Valium
di Damien Hirst).
Del resto, è stata proprio la luce a far innamorare i due galleristi di questa ex palestra scolastica nel cuore di East London,
in Hoxton Square (davanti al White Cube,
che diede i natali ai Young British Artists).
«La ristrutturazione c’è stata», ammette
Valerio Capo, «ma non sugli elementi che
rendevano il luogo speciale». Sono rimasti
originali, quindi, il parquet e le grandi porte in legno a soffietto (che dividono, se
necessario, la zona living in due parti). E,
ovviamente, le finestre. «I parapetti alti ci
ricordano che qui, un tempo, giocavano i
bambini». Uniche concessioni alla nuova
destinazione d’uso sono la cucina a vista
e la zona notte, ricavata a soppalco. «I
soffitti erano talmente alti da permetterci
di espanderci senza compromettere l’unità della zona giorno».
Il risultato è uno spazio duttile, un parallelepipedo bianco, spesso (clima British
permettendo) inondato di luce solare.
«Perfetto per esporre», aggiunge Capo.
Del resto, gli addetti ai lavori ricordano
mostre cult organizzate proprio in questo
loft (come il campo di grano allestito nel
2009 dalla über-stylist Faye Toogood, per
presentare pezzi unici di designer allora
emergenti come Nacho Carbonell, Raw
Edges, Rowan Mersh, Max Lamb e Gemma Holt). «Oggi preferiamo esporre più in
galleria (in Tabernacle Street) e, durante
l’estate, alla Promenade du Port a Porto
Cervo», dicono però Valerio e Sam. Da
palestra a galleria. Ora, finalmente, casa.
(info: galleryfumi.com)
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Gli ambienti
più raccolti,
come
la cucina
a vista o
l’angolo
lettura,
sono stati
ricavati
dallo spazio
principale.
Mentre
per la zona
notte si
è scelto
di allungarsi
in altezza,
creando
un soppalco
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Nella zona lettura, una sedia del ’700 e un
pouf africano. In alto la cucina, con sgabelli
di Cappellini e, sul bancone, un vaso
di Sottsass e un quadro di Keith Haring.
16 APRILE 2011