L`importanza del recupero e del rinnovo della cera Il periodo

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L`importanza del recupero e del rinnovo della cera Il periodo
L’importanza del recupero e del rinnovo della cera
Il periodo invernale è momento dedicato anche al recupero della cera con fusione di favi vecchi ed opercoli.
Sappiamo che fra tutti i prodotti dell’alveare la cera è il prodotto che più facilmente trattiene residui di
principi attivi utilizzati per i trattamenti contro la varroa o anche semplicemente odori particolari. Le analisi
effettuate sulla cera da nido hanno messo in evidenza la presenza di numerosi principi attivi ammessi e non
ammessi in apicoltura anche in quantitativi decisamente rilevanti. Quando acquistiamo fogli cerei non
biologici derivanti da cera proveniente dai conferimenti degli apicoltori portiamo nelle nostre arnie e nei
nostri favi da nido percentuali rilevanti di questi principi attivi che le future analisi sulla nostra cera
potranno mettere in evidenza. Questi principi attivi non si degradano e quindi si accumulano nella cera con
un effetto “somma”. La sterilizzazione della cera prima di produrre i fogli cerei dà garanzie solo nel merito
della distruzione di forme sporigene o batteriche. Difficilmente, analizzando la nostra cera da nido, la
troveremo priva dei principi attivi sopra menzionati, anche se noi non gli avessimo mai utilizzati.
Molti apicoltori si stanno orientando di conseguenza verso una differenziazione del lavoro fondendo
separatamente la cera dei favi vecchi da nido e quella di opercolo. Per chi lavora con le sceratrici a vapore i
tratta semplicemente di partire dalla fusione degli opercoli (a macchina pulita) raccogliendo i pani di cera di
opercolo e tenendoli separati dall’altra cera. Successivamente si passerà alla fusione dei favi vecchi
ottenendo una cera meno gialla e pura. In questo modo possiamo gradualmente fare una scorta di cera di
opercolo pura e prive di residui chimici. Questa cera può essere utilizzata in due modi:
• Avendone un quantitativo rilevante (circa un quintale) è possibile conferirla ottenendo una
lavorazione separata, nel senso che i fogli cerei che ci vengono restituiti sono fatti precisamente
con la cera che abbiamo fornito. E’ necessario questo quantitativo perché si tratta di quanto serve
per un ciclo di lavorazione della macchina. La ditta Biasi Lorenzo garantisce questo servizio a chi lo
richiede.
• Avendone piccoli quantitativi è possibile appoggiarsi a qualche apicoltore dell’associazione che
abbia a disposizione una attrezzatura meno professionale con lo stampo per la produzione di fogli
cerei.
La cera derivante da favi vecchi potrà invece essere semplicemente conferita.
Il rinnovo dei favi da nido è questione di vitale importanza. Aprendo un’arnia del nostro apiario, se
lavoriamo bene, si dovrebbero trovare al massimo due o tre favi vecchi da sostituire, gli altri dovrebbero
essere favi nuovi fatti costruire negli ultimi due anni. Ogni anno è necessario rinnovare come minimo 2-4
favi per ogni famiglia garantendosi un rinnovo completo del nido ogni tre anni.
Questo però non basta perché se vogliamo avere favi a magazzino serve inserire molti fogli cerei ogni anno.
I favi da nido a magazzino servono per poter fornire scorte di miele in caso di necessità e per produrre
nuovi nuclei estivi in periodi in cui le api costruiscono poco.
Concludendo il rinnovo dei favi da nido e da melario e la costruzione di molti fogli cerei ogni anno è buona
pratica in termini di prevenzione contro malattie come ad esempio la peste americana e nel contempo una
azione necessaria per una conduzione moderna ed efficace del proprio apiario