LA CONCIA DEL MAIS - Fondazione Edmund Mach
Transcript
LA CONCIA DEL MAIS - Fondazione Edmund Mach
IASMA Notizie Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige ZOOTECNIA 2 marzo 2009 n. 1 IASMA Notizie - n. 5 - Anno VIII - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Dir. editoriale: Giovanni Gius - Dir. responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Aut. Tribunale TN n. 1114 del 19.02.2002 LA CONCIA DEL MAIS I patogeni del mais possono essere funghi o insetti ed è bene conoscere la reale incidenza di questi “nemici”, prima di mettere in atto strategie di controllo. I FUNGHI I funghi patogeni del seme del mais aggrediscono la cariosside, i germinelli e le piantine e possono essere: • associati al seme, • residenti nel terreno. I funghi associati al seme Il seme può ospitare esternamente e al suo interno numerosi funghi patogeni. Tra questi ricordiamo le varie specie di Fusarium, Penicillium, Alternania, Aspergillus, ecc.. Nelle normali condizioni questi patogeni non producono un danno economico se non in casi sporadici. 2 IASMA Notizie 2 marzo 2009 I funghi residenti nel terreno La maggior parte dei patogeni fungini del mais svernano nel terreno, ma solo alcuni sono in grado di provocare marciume del seme e del germinello, moria delle piantine e infezioni radicali. Il trattamento del seme di mais con fungicidi può fornire dei vantaggi sia in termini di quantità, sia per gli aspetti legati alla contaminazione da micotossine, ma tali vantaggi e la costanza con cui si manifestano sono condizionati dalle interazioni tra l’andamento climatico e le specifiche condizioni di coltivazione e normalmente non appaiono elevati. La semente che si acquista è normalmente trattata con fungicidi. GLI INSETTI Gli insetti e gli altri artropodi si possono suddividere tra quelli raramente in grado di causare un danno economico consistente e quelli che hanno maggiori probabilità di essere causa di danno valutabile alla coltura. Danni da funghi Il fungo generalmente presente nel terreno appartiene al genere Pythium, i danni vengono provocati soprattutto in annate particolarmente piovose ed in condizioni favorenti i ristagni. Altri patogeni veri abitanti del terreno sono varie specie di Fusarium, Penicillium, Aspergillus, ecc.. Il Fusarium verticilloides può conservarsi nel terreno sui residui colturali e poi penetrare nelle giovani piantine causando infezioni sistemiche che possono contribuire all’accumulo di fumonisine nella granella. Tra gli insetti che possono produrre danno ricordiamo: le nottue, la diabrotica e gli elateridi. Le nottue Gli attacchi sono di solito ascrivibili ad Agrotis ipsilon, una specie migrante che normalmente non riesce a svernare nelle condizioni dell’Italia settentrionale e le pullulazioni sono determinate da massicci voli da sud. C’è poi una specie svernante, Agrotis segetum, che generalmente, pur essendo presente, non causa danni apprezzabili. LA CONCIA FUNGICIDA DEL MAIS La concia con fungicidi del seme di mais può avere effetti positivi sull’emergenza e sulla quantità di granella prodotta, ma non sempre i risultati ottenuti sono risultati statisticamente significativi. Spesso il vantaggio è legato alle condizioni che caratterizzeranno le prime fasi della coltura. Nottue e pianta attaccata IASMA Notizie Una lotta preventiva alla semina non ha senso tecnico in quanto gli attacchi: • sono saltuari; • non sono normalmente prevedibili alla semina; • non vengono controllati significativamente alla semina dai concianti o dai microgranuli, perché passa un lasso di tempo tra la semina (la distribuzione del prodotto) e gli attacchi operati da larve già ben sviluppate e che quindi richiedono una buona concentrazione di prodotto per essere bloccate. La diabrotica La Diabrotica virgifera virgifera è un coleottero crisomelide di cui il mais in monosuccessione è l’unica specie che consente lo sviluppo di elevate popolazioni. Le larve su mais, quando in numero elevato, possono determinare uno scarso sviluppo radicale che provoca diffusi allettamenti, la perdita di produzione può essere dovuta anche alla mancata allegagione per effetto del danno operato dagli adulti. 2 marzo 2009 3 • i trattamenti alla semina non sono in grado di contenere l’incremento delle popolazioni; • la rotazione è l’unica soluzione in grado di mantenere il completo potenziale produttivo del mais. Gli elateridi Gli elateridi sono fitofagi appartenenti alle diverse specie del genere Agriotes. Sono meglio conosciuti sotto il nome di “ferretti”. Negli ultimi decenni sono stati condotti approfonditi studi che hanno consentito di dividere gli elateridi in due grandi gruppi: • specie i cui adulti non svernano, sfarfallano in tarda primavera-estate e vivono per meno di un mese, l’ovideposizione dura 10-15 giorni; • specie i cui adulti svernano e vivono per molti mesi, l’ovideposizione dura per parecchi mesi. • le popolazioni non hanno ancora raggiunto rilevanza economica; I danni sono causati da larve di diversa età e, se la rosura interessa l’embrione, il seme è certamente perduto. Una volta emersa, la pianta può essere erosa al colletto: inizialmente il sintomo è rappresentato dall’appassimento della foglia centrale, se l’attacco prosegue si ha l’appassimento dell’intera pianta. Diabrotica Larve di elateridi La difesa preventiva generalizzata alla semina non sembra avere alcuna giustificazione tecnico-economica in quanto: 4 2 marzo 2009 LA CONCIA INSETTICIDA DEL MAIS IASMA Notizie coltori ad acquistare, a prescindere dall’intenzione, seme trattato. L’utilizzo di insetticidi granulari, dove venivano impiegati, è stato via via sostituito dalla concia con insetticidi della semente. Dalle prove effettuate si è visto che, anche attacchi superiori al 5% di piante danneggiate non giustificano l’impiego di seme conciato, visto anche che la concia provoca una certa perdita di germinabilità essendo questi insetticidi leggermente fitotossici per il mais. Possono trovare giustificazione solo in casi particolari, quali ad esempio dopo la rottura del prato. Il risultato più evidente è che in questo modo vi è stata distribuzione di molecole insetticide anche dove le popolazioni di elateridi non costituivano un problema, portando così ad un aumento delle superfici trattate che supera il 70% del terreno investito a mais. Con il Decreto del 17 settembre 2008, il Ministero della Salute ha sospeso in via cautelativa l’autorizzazione all’impiego per la concia delle sementi, dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid, fipronil. Le motivazioni alla base di questa tendenza sono diverse: la semplicità d’uso, i timori di un aumento dei danni da fitofagi, le strategie commerciali che determinano l’offerta di certi ibridi quasi esclusivamente come seme conciato con insetticidi costringendo gli agri- Tali prodotti fanno parte della famiglia dei neonicotinoidi e sono ritenuti responsabili di fenomeni di spopolamento e moria delle api. A seguito del suddetto Decreto è vietata per il 2009 la semina di mais conciato con i principi attivi su riportati. Già da tempo nelle zone maidicole della Pianura Padana sono state eseguite sperimentazioni volte a verificare i danni provocati soprattutto dagli elateridi ed il loro eventuale contenimento.