colori operatori

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OSPEDALI/OPERATORI
SE LE DIVISE SONO A COLORI CI S’INTENDE A PRIMA VISTA
L’utilizzo di tinte diverse per ciascuna categoria aiuta la comunicazione e il
dialogo con i cittadini
Bianco, verde, giallo e azzurro. E poi un tocco d’arancio, uno di blu e una spruzzata
di celeste. L’epoca degli operatori tutti in bianco e celeste è tramontata ormai da
tempo. Nell’ultimo decennio nei nostri ospedali le divise si sono infatti tinte di colori
vivaci a significare un rapporto profondamente mutato con il malato.
Camici e casacche arcobaleno non sono infatti lì a rasserenare o rallegrare i ricoverati
ma consentono al cittadino di capire, fin dal primo sguardo, chi è l’interlocutore che
ha di fronte e dunque cosa gli può chiedere e che tipo di aiuto può riceverne. Un aiuto
alla comunicazione, insomma, che passa attraverso il segno distintivo più immediato
dei professionisti della salute.
Ad aiutare il frequentatore dell’ospedale a districarsi tra le diverse tinte è la Guida
utile che viene fornita al momento del ricovero. Tra le diverse informazioni (i diritti
degli utenti e i loro doveri, gli orari, la preparazione per determinati esami o
interventi) nelle prime pagine campeggia infatti l’elenco dei colori divisi con la
corrispondente qualifica.
Al bianco corrispondono i medici ma anche i biologi, i chimici, i fisici e i farmacisti.
Gli infermieri vestono in verde. Se però il colletto è verde scuro vi trovate di fronte a
un coordinatore infermieristico. Gli infermieri generici, categoria ormai in
esaurimento ma comunque ancora rappresentata nei nostri nosocomi, portano invece
la divisa gialla. Azzurra è quella degli ausiliari, anch’essi sempre meno presenti e di
solito addetti ai trasporti, in particolare dal Pronto soccorso, mentre casacca e
pantaloni azzurri con colletto bianco segnalano l’operatore sociosanitario.
“Il colore – spiega Fabia Bassan, responsabile del Servizio infermieristico
dell’Azienda Ospedaliero Universitaria – si è rivelato di grande importanza per far
comprendere le diverse funzioni degli addetti. Ciascun dipendente reca infatti
stampigliato sulla tasca il nome, la qualifica e il reparto cui appartiene. Ma la scritta
non è di lettura facilissima e può sbiadire con i lavaggi. Il colore è invece un segnale
di grande immediatezza”. La sua utilità è legata al dialogo, elemento centrale quando
si parla di salute. “In base alla tinta che si trova davanti – dice Fabia Bassan – il
malato sa cosa domandare. Davanti a una divisa azzurra con il colletto bianco, che
corrisponde all’operatore sociosanitario, sai che puoi chiedere un cambio, la
mobilizzazione o del cibo ma non indicazioni di tipo clinico. Per queste ultime dovrai
fare riferimento al camice bianco del medico mentre per informazioni legate
all’educazione sanitaria o ai comportamenti da tenere dopo le dimissioni ci si potrà
invece rivolgere al verde degli infermieri”. In particolare per questi ultimi la parte
relazionale negli ultimi anni si è sviluppata in modo notevole, grazie all’introduzione
della figura degli operatori socio sanitari che li hanno sgravati da una serie di
mansioni improprie. Anche perché, da sempre, chiedere all’infermiere fa un po’
meno soggezione che rivolgersi al medico.
Meno frequenti, agli occhi dei malati, le divise celesti dei tecnici di radiologia e di
laboratorio che eseguono gli esami clinici o gestiscono gli accertamenti radiologici o
quelle celesti con il colletto bianco dei capotecnici o con il colletto blu di
fisioterapisti, logopedisti, ortottisti e terapisti occupazionali. Il contatto con il
pubblico è invece una costante per il personale amministrativo attivo nei reparti di
degenza (ad esempio nelle segreterie) la cui divisa bianca reca un allegro profilo
arancio sulla tasca. Ma i colori dell’ospedale non si esauriscono certo qui. Basta
infatti soffermarsi qualche tempo in reparto per notare le divise bianche degli studenti
(infermieri e tecnici), le casacche a righe bianche e bordeaux degli addetti alle pulizie
o le casacche bianche e i pantaloni bordeaux degli addetti al trasporto dei pazienti
(due servizi, questi ultimi, entrambi affidati a ditte esterne). Insomma, un vero
arcobaleno che nella pratica di tutti i giorni è assai più semplice che a leggersi. Anche
perché nella routine dei cittadini a farla da protagonisti sono il bianco, il verde e
l’azzurro: i colori di medici, infermieri e operatori sociosanitari.