PNSD per PTOF - "G. Carducci" Comiso

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PNSD per PTOF - "G. Carducci" Comiso
PNSD – Elementi, attività e procedure che si intendono riprendere dal Piano Nazionale Scuola
Digitale
La scuola promuove alcune attività nell'ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)
(http://www.istruzione.it/scuola_digitale/landing/allegati/pnsd-layout-30.10-WEB.pdf), che è il
documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il lancio di
una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo
sistema educativo nell’era digitale. Il PNSD è un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge
107/2015), una visione operativa che rispecchia la posizione del Governo rispetto alle più importanti
sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del
sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale.
L'istituto già da tempo persegue la filosofia del cambiamento verso la digitalizzazione e il
multimediale. Anche grazie ai finanziamenti della Comunità Europea (PON) è riuscita a dotarsi di
rete wireless in tutte le aule dei licei classico e scientifico e della sezione tecnica; ha dotato tutte le
aule di LIM e adottato il registro elettronico da più di sette anni. Ha partecipato a molte iniziative di
formazione degli insegnanti sull'uso delle TIC nella didattica e perseguito politiche di comunicazione
interna ed esterna legate sempre più al digitale. Stanti le premesse suddette, è conseguente la scelta
di perseguire un continuo miglioramente delle competenze del personale nell'ambito digitale e anche
la realizzazione di ambienti di supporto per la didattica che possa far sempre più uso delle nuove
tecnologie sia per l'insegnamento sia per l'apprendimento. In particolare:
1. la sfida dell’educazione nell’era digitale non può più essere una mera funzione della quantità
di tecnologie disponibili; piuttosto, essa deve coniugare la crescente disponibilità di
tecnologie e competenze abilitanti, la rapida obsolescenza tecnologica, e le nuove esigenze
della didattica. Comprendere questa relazione significa aiutare la scuola ad acquisire soluzioni
digitali che facilitino ambienti propedeutici agli apprendimenti attivi e laboratoriali,
nonchè per quelli costruttivisti o per progetto. L’educazione nell’era digitale non deve
porre al centro la tecnologia, ma i nuovi modelli di interazione didattica che la utilizzano.
2. Occorre investire in maniera mirata per migliorare il lavoro di chi fa l’amministrazione
scolastica ogni giorno, e migliorare sostanzialmente i servizi digitali - a partire dal registro
elettronico. Le due cose sono necessariamente collegate, ed è per questo che occorre creare le
giuste condizioni di lavoro, combinando efficacemente interventi per offrire servizi migliori.
La vita digitale della scuola, come per una amministrazione pubblica di dimensioni simili,
passa da una migliore gestione dell’organizzazione scolastica, e dal rafforzamento di servizi
digitali innovativi che la scuola offre al territorio, alle famiglie, agli studenti, al proprio
personale, o anche dalla maggiore collaborazione con altre scuole.
Su questi due ampi temi l'istituto si propone di intervenire per conseguire i seguenti obiettivi:
• Potenziare l’infrastrutturazione digitale della scuola con soluzioni “leggere”, sostenibili e
inclusive
• Trasformare i laboratori scolastici in luoghi per l’incontro tra sapere e saper fare, ponendo al
centro l’innovazione
• Passare da didattica unicamente “trasmissiva” a didattica attiva, promuovendo ambienti
digitali flessibili
• Allineare l’edilizia scolastica con l’evoluzione della didattica
• Ripensare la scuola come interfaccia educativa aperta al territorio, all’interno e oltre gli edifici
scolastici
Nel settore didattico si promuoveranno azioni indirizzate alla realizzazione di:
• AULE “AUMENTATE” dalla tecnologia per una visione “leggera” ed economicamente
sostenibile di classe digitale. Si tratta di assicurare ad un maggior numero di aule tradizionali
le dotazioni per la fruizione individuale e collettiva del web e di contenuti, per un’integrazione
quotidiana del digitale nella didattica, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di
apprendimento, in collegamento wired e wireless.
•
SPAZI ALTERNATIVI per l’apprendimento, in genere più grandi delle aule con arredi e
tecnologie per la fruizione individuale e collettiva che permettono la rimodulazione continua
degli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta; in grado di accogliere attività
diversificate, per più classi, o gruppiclasse (verticali, aperti, etc..) in plenaria, piccoli gruppi,
ecc.; spazi che, date queste caratteristiche, possono essere finalizzati anche alla formazionedocenti interna alla scuola o sul territorio;
• LABORATORI MOBILI, dispositivi e strumenti mobili in carrelli e box mobili a disposizione
di tutta la scuola (per varie discipline, esperienze laboratoriali, scientifiche, umanistiche,
linguistiche, digitali e non), in grado di trasformare un’aula tradizionale in uno spazio
multimediale che può accelerare l’interazione tra persone. Alla flessibilità e innovazione degli
spazi deve seguire un’accresciuta interoperabilità, flessibilità e inclusività delle dotazioni.
Superato il modello di dotazione unica, bisogna considerare un ecosistema di dispositivi
hardware e software che convivono tra loro per accompagnare ogni attività didattica,
trasversale, specialistica, “ibrida”, aumentata tecnologicamente e coerente con le metodologie,
l’ età e i diversi bisogni degli studenti.
• Politiche attive per il BYOD (Bring Your Own Device)
• Completare la digitalizzazione dell’amministrazione scolastica e della didattica e diminuire i
processi che utilizzano solo carta
• Potenziare i servizi digitali scuola-famigliastudente
• Aprire i dati e servizi della scuola a cittadini e imprese
Un ulteriore sforzo sarà indirizzato all'apertura verso l'editoria digitale autoprodotta e a piattaforme
di apprendimento/scambio di materiale didattico tra docenti e studenti, con videolezioni e materiali
di recupero e di approfondimento. Tutto ciò a sostegno dell'idea che la scuola deve essere un ambiente
sempre aperto e di riferimento per tutta la comunità educante e non solo. In tal senso, l' istituto
Carducci ha già fatto le prime mosse richiedendo il finanziamento per la realizzazione di una
biblioteca multimediale e polifunzionale, capace di essere un centro di cultura e di incontro tra le
culture, con associato uno spazio virtuale di dialogo tra gli studenti e, possibilmente, uno
comunicativo di carattere più tradizionale, se così si può dire, legato a trasmissioni radiofoniche.
Come si vede, la tendenza al nuovo non può essere un ostacolo o motivo di paure, ma un'opportunità
per rinnovare la scuola e renderla al passo con i tempi, vicina ai giovani, alle loro vite, alle loro
aspirazioni e ai metodi comunicativi propri del loro tempo, nell'ottica e nella scia di ciò che, per
definizione stessa, è la natura dell'istruzione.