Curric. def. 2004
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Curric. def. 2004
Daniele Oppi aggiornamento giugno 2004 Sintesi Daniele Oppi è nato a Milano il 9 febbraio 1932. Ricercatore creativo nel campo della comunicazione si dedica fin dalla giovinezza al rapporto fra gli studi umanistici e la scienza e tra esistenzialità e progetto utopico. Dipinge da oltre cinquant’anni con rispetto unito a scetticismo riguardo all’impostazione del mercato delle opere d’arte e alle consuetudini generate dalla mercificazione invalsa nel secolo scorso. Oppi è perplesso riguardo ai sistemi di fruizione e di raccordo tra “cittadini” e arte: oltre a dipingere, lavora per l’innovazione e la riconciliazione tra creatività e società (ove è possibile, vive per dipingere e non dipinge per vivere). Ha esposto, invitato, in molte parti d’Europa, Americhe e Asia. E’ pittore, scrittore, saggista, e didatta. Per segnalare il suo ultimo tratto di strada: ha fondato nel 1991, con un nucleo di artisti e autori di tutte le discipline, la cooperativa RACCOLTO, struttura propositrice di modelli di cambiamento tra arte e committenza. Vive e lavora da 35 anni alla Cascina del Guado, sulle rive del Naviglio Grande in Robecchetto con Induno, a 30 Km. da Milano, sede di continue e incessanti ricerche socio culturali da parte di diversi gruppi transgenerazionali. 1 Note biografiche: paesaggio con figure. Daniele Oppi nasce a Milano il 9 febbraio 1932. Suo maestro di vita e lavoro è il padre Giuseppe. Trascorre le estati dell’infanzia in Valtellina a Chiesa Valmalenco e a Sondrio presso le case del nonno e degli zii Samaden, dove accumula il suo bagaglio di sogni e di sentimenti. Lunghi intervalli a Igea Marina, sull’infinito Adriatico. Le sue prime vedute sono chine e tempere di Valtellina, a partire dal 1944. Adolescente frequenta le medie al Convitto Nazionale di Sondrio. E’ al Liceo Classico Parini a Milano. E’ con i fondatori della prima “La zanzara” e di “Mefistofele”. Nel 1948 riceve il premio di pittura “Gioventù studentesca” indetto al Teatro della Basilica tra studenti di licei non artistici. Per la poesia riceve il premio Giovanni Raboni. (Giuria: Leonardo Borgese, Eva Tea, David Maria Turoldo, Wittgens Gengaro) cfr. articolo L.Borgese su Corriere della Sera e opuscolo (“La Giostra”) Articoli di Ugo Nebbia e altri. Leonardo Borgese ne ricava un lusinghiero spunto critico sul Corriere della Sera: “(...) Daniele Oppi mostra di avere molta e niente affatto gratuita fantasia e una straordinaria forza nel rappresentare pittoricamente: vedremo cosa farà a venti, a trent’anni e così via (...)” Ma il giovane Oppi recalcitra davanti all’ipotesi corrente di “artista”, che egli si prefigura come diminutio capitis, o come rimozione d’impegno. Non conoscerà mai personalmente Leonardo Borgese, cui deve pur sempre infinita gratitudine per l’energia vitale donata e per l’emozione provocata dalle sue righe sul Corriere. Per la piccola ma famosa azienda paterna specializzata in decalcomanie, esegue molte pietre litografiche per soggetti turistici e molti marchi di fabbrica. Sulla pietra litografica prepara le sue prime prove d’arte prendendo confidenza con la grafica “a bottega”. 1949: mostra “da Ettorino” in via Cesare Correnti, con Umberto Sgarzi. Oppi si iscrive a lettere antiche alla Statale di Milano e conosce Antonio Banfi. Partecipa alla fondazione del Circolo Universitario Milanese (CUCMI) con Guarnaschelli, Spaltro, Spinazzola -1952-. Nello stesso anno si iscrive alla prima Scuola Italiana Pubblicità alla sua fondazione: corso diurno triennale, giornaliero, con frequenza obbligatoria (Preside Ravizza) Docenti fra gli altri: Bellavista, Boggeri, Domeneghini, La Manna, Pesavento, Carboni, Pintori, Brambilla, Formaggia, Lombardini, Tagliacarne, Cocco, Band Brunetti. Fonda con Mari, Scaglia, Rejna, Ainio, Cippelletti, Rolfi e altri la TIPAD (Tecnici Italiani Pubblicitari Allievi e Diplomati), prima organizzazione-germe della disciplina pubblicitaria delle generazioni “scuola”. Oppi dipinge e disegna da autodidatta. Le sue opere giovanili riverberano le lezioni di Sironi, Kocoschka, Savinio, El Greco, Grosz, Bosch. Tiene aperte le pagine di un fitto diario. Scattava così il meccanismo dicotomico tra una solitaria ricerca della forma e del colore attraverso le tele, le carte, e gli interventi creativi e immaginari nel campo dell’invenzione diretta di prodotti di consumo e loro profilo all’interno (questa volta sì) del mercato dei mercati, quasi Daniele fosse conscio di menomazione di committenza. Nel 1954 comincia l’attività di consulenza pubblicitaria per la strategia dell’immagine. Lavora per Castelfranchi (Selezione Tecnica Radio TV), Zucchi (nuovo logotipo del marchio), e nel 1956 incontra Ferenc Pinter, cui affida il primo lavoro dello stesso in Italia, di pubblicità: il biglietto di auguri di fine d’anno della Dany Pubblicità, l’agenzia appena fondata. Incontra l’Ing. (honoris causa) Innocenti e inventa il nome Lambretta. Conosce Joe Magro di La Jolla California che in via Farini tiene con la moglie Alice uno studio di serigrafia applicato alla grafica (il primo in Italia). Joe, quando rientra negli Usa, sospinto dalla Coca Cola di cui è responsabile pubblicità, cede a Oppi il suo impianto che Oppi introduce come base per la stampa delle decalcomanie, fino a quel momento realizzate in litografia. Nel 1966 l’Agenzia Dany Pubblicità è ormai cresciuta a dimensioni medio-grandi per quegli anni: l’amico Armando Testa se ne compiace. Oppi, nei 10 anni di attività diretta (1956-1966) ha creato la linea Chicco per l’Artsana, l’ago Pic, la grappa Bocchino, nuove forme di packaging per le bambole Ratti e per Pongo, il marchio Boario, ecc. fino all’invenzione e creazione di Brooklyn -la gomma del ponte-, (cfr. per questo periodo il volume Arnaldo Romanelli La Pubblicità, annuario Bompiani, Il Millimetro, oltre a Gianluigi Falabrino “A dir le mie virtù” Garzanti 1993). Oppi quindi, già dal 1954, si presentava come protagonista nei linguaggi di comunicazione creativa legati all’impresa, creando tra l’altro, nei dodici anni seguenti: Lambretta (nome e marchio) 2 Zucchi (marchio) Isolabella (concetto erbe) Selezione di Tecnica Radio TV (testata editoria) Chicco (nome, linea, marchio e strategia) Ago Pic Indolor (concetto, marchio, modello) Boario (slogan, marchio) Bocchino (nascita concetto grappa nobile consumo, bottiglia, marchio) Libarna (nome e bottiglia) Brooklyn (invenzione mercato Italia del chewing gum, marchio, immagine, slogan e video) Barone Tino Ruggi (autointerpretazione di personaggio della moda in Atene: Dupont de Nemours e Burlington)) Questi dodici anni passano in una sorta di vita parallela, che può essere definita clandestina, caratterizzata da studi e approfondimenti umanistici costanti e nell’esercizio continuo dell’espressione pittorica e letteraria, con la scrittura -ancor oggi inedita- dei suoi testi. Maturava però la necessità di una strappo conflittuale e conciliatore che mettesse in campo l’insieme dell’esistenzialità. Il 1966 è l’anno dell’uscita di Oppi dall’attività pubblicitaria diretta, che l’ha visto impegnato su temi concettuali strategici creativi (non nella grafica applicativa, che Oppi riserva solo alla ricerca pura). Parte per il Giappone invitato dal Corriere della Sera e discute a Tokio con Armando Testa dei rischi della pubblicità per l’artista: profezia di Armando, “smetti, lascia e vivi l’arte” (lacrime comuni di emozione). Oppi nel ‘66 apre tutti gli archivi e “magazzini di pittura”, ignoti ai più, per presentare oltre 250 opere a Palazzo Trivulzio in piazza Sant’Alessandro, dopo una campagna di opinione fatta con Buzzati per Padre Ettore Turrini (Servita) sull’Amazzonia con un testo di Padre Turoldo. Si trattava del segnale di svolta nelle esperienze di Oppi che da quel momento, pensando di scomparire letteralmente dal mondo della professione di “pubblicitario”, si ritirava in uno studio di pittura segreto, in Milano, dopo essersi rifugiato per alcuni mesi a Sotto il Monte dall’amico Padre Turoldo. Ma solo due anni dopo Daniele Oppi veniva chiamato a realizzare da esperto di comunicazione il canto del cigno della sua attività pubblicitaria, catturando tutte le immagini definitive Brooklyn direttamente a New York. Una sortita finale: si concludeva la fase delle “vite parallele”. L’anno successivo l’artista lascia dietro di sè ogni privilegio finanziario e si trasferisce a New York (luogo del delitto) ove privo di ogni mezzo, mette alla prova al vivo la questione della collocazione del pittore al centro metropolitano dell’arte contemporanea. E’ con la sua compagna Franca e l’amico Vittorio Brevi, presentato da Mario De Micheli. Conosce Topor da Lefebre e incontra Evergood, Donati. Molti collezionisti, tra cui Lowenhertz, Edy Giusti, Rosenberg, Dalle Molle, Vincenzo Garibaldi, Di Lucia, Grace Lines e il Finch Museum. Dopo 10 mesi Daniele Oppi ritorna in Italia: lascia alle spalle una mostra di grande successo sotto tutti i profili e porta con sè le rassicurazioni circa la sua creatività. Siamo alla fine del 1969 e non avviene il ritorno a Milano: Oppi si insedia alla Cascina del Guado sul Naviglio Grande nel Parco del Ticino a Robecchetto con Induno, intravista prima di partire e acquistata al ritorno. Qui inizia una attività pratica/intellettuale che vede svilupparsi tra l’altro anche un laboratorio di serigrafie d’arte. Collaborano artisti come Fomez, Sommaruga, Santucci, Tavernari, Amato, Baranzelli, Viñas, Brevi, Granetto, Selig, Firscheim, Baviera, Gragnani, Lacquaniti, De Lima. Molti giovani iniziano qui la loro esperienza creativa e propositiva (Capano, Pizzi, Di Corato, Suman). Oppi è protagonista di un dibattito culturale sul campo, proponendo un laboratorio permanente di creatività. Tra i testimoni, Emilio Tadini, Albe Steiner, Mario De Micheli, Giorgio Seveso, ecc. Entra nella collezione Hans ed Esther Grether di Basilea con 8 opere. Oppi espone nel 1970 a San Paolo in Brasile alla Galleria Cosme Velho. Qui conosce Ungaretti, Santi, Simoncini, Maria Auxiliadora, Volpi, Mucci, Pietro Maria Bardi, Colangelo. Il museo Ipirabuera acquisisce un’opera. Molti i collezionisti, come Rivetti, Dalle Molle, Matarazzo, Banco Bonfiglioli, Sodrè, Da Silva, ecc. Alla Cascina del Guado continua l’opera creativa: nasce il Guadolibro (12 numeri), il Guadogiornale, il bar Italia di Malvaglio, con una serie di mostre che vanno fino al 1980 (cfr. elenco allegato) e iniziative di animazione teatrale con i giovani: David Oppi, Piero Fabbri, Stefano e Davide Rosa, De Monticelli (L’eccezione e la regola, Brecht - Edipo Re - Sofocle) I Numantini, Yu Kung. Si apre la fase della sperimentazione di una comunità produttiva autosufficiente che porta nell’arco di tempo di 8 anni al consolidamento definitivo di una cooperativa -detta del Guado- che va specializzandosi nella comunicazione sociale per gli Enti Locali. Durante questo periodo Oppi progetta un modello di mostre d’arte decentrate, un regolamento generale per l’editoria comunale, fissa schemi com- 3 portamentali tra artisti e società organizzata, fonda un atelier di serigrafia d’arte, contesta nella pratica la quotazione dell’opera pittorica suicidando il valore economico delle proprie opere. Officia con Giancarlo Gragnani i funerali di una Galleria d’Arte a Castiglioncello, crea il Guadolibro e il Guadogiornale, promuove seminari e incontri. Questo periodo sperimentale, fatto di modelli ricompositivi tra esistenza e attività, si esaurisce nella sua parte pragmatica alle soglie degli anni ‘80 con un suo duro intervento relato a Expo Arte ‘80 di Bari durante il Convegno “Arte e Committenza Pubblica”. Si trattava di una prima summa di temi che sono poi riapparsi razionalizzati e ricostruiti per essere immessi nel concetto fondativo della Cooperativa Raccolto, a dieci anni di distanza circa (novembre 1990). Daniele Oppi vede presentare a Milano la sua articolazione concettuale del “Il periodico Comunale” (Palazzo Isimbardi,1978, Coop. Guado, Nuova Brianza). Suo allievo che proseguirà in questo cammino è Giuliano Bianucci. E’ interessante notare come già dal 1973 Aldo Falivena presenta in Rai-TV - Servizi speciali del Telegiornale - un servizio girato al Guado, dal titolo “Padri e Figli” (20 minuti), mentre nel 1975 alcune testate (Panorama, Il Milanese, ecc.) realizzavano dei servizi sulle esperienze socio culturali della cascina del Guado, mentre “Abitare” presentava un ampio servizio fotografico sulla sua struttura. Nel 1986 Oppi affronta il problema dell’immagine globale e unitaria della città di Rimini, crea un monumento per la Resistenza a Pero, si occupa degli sviluppi dell’immagine turistica italiana, aprendo anche antiche consuetudini con la comunicazione, realizzando il progetto strategico “Undici fonti di acque minerali con un solo marchio” (Bognanco). E’ anche l’epoca delle opere pittoriche di grande formato e del progetto globale che ipotizza una svolta per l’economia e le risorse del Madagascar, progetto privo delle devastanti soluzioni abitualmente applicate dai paesi ricchi nel terzo Mondo. In questi anni riprende a dedicarsi alla pittura murales all’interno di case di abitazione. Attua il progetto interattivo tra computer e pittura preparato per la Triennale di Milano con l’appoggio incondizionato della Unisys e intitolato “L’artista incontra il computer”, progetto naufragato per le lobbies di potere che oscuravano la città natale in quel periodo. Si trattava di una puntualizzazione di molte metafore dell’immaginario di Oppi, già individuate nel 1969 da Mario De Micheli, approfondite nel 1980 da Roberto Sanesi e infine lette con grande lucidità da Mario Spinella con il testo “Il labirinto della memoria”, e da Luciano Prada con “L’inquietudine adulta”. Durante i 23 anni passati sino al 1990 si formano al Guado nuove cooperative del settore poligrafico, esperti di comunicazione, pittori (Coop.Guado, Bianucci, Longobardi, Rolle, Magistrelli, Suman, Neri, Crespi, ecc.) Si progettano nuove proposte nel campo della ceramica (con Vinotti, Nicolini del finalese) del ruolo dell’arte (Seveso) con una intensa serie di interventi anche nel settore dell’immagine per gli Enti Pubblici, per il termalismo con l’Editoriale Domus, i territori del tempo libero (Rimini, istruzioni per l’uso) e nel campo della telematica. La cascina viene spesso utilizzata per incontri, stages di lavoro e ricerca, con una biblioteca ed emeroteca di oltre 10.000 esemplari. Nel 1990 ricerca una soluzione rinnovata di comunicazione animando un breve e significativo ciclo di mostre negli spazi del Teatro Nuovo di Milano che battezza Artinteatro. Infine nell’inverno del 1990 concepisce il Raccolto, l’opera delle opere, una suggestiva provocazione intellettuale sul “fare” della creatività. Aderiscono artisti e autori di chiara fama. A partire dalla cartella promossa a Firenze nel dicembre 1991 da Giulio Baruffaldi, contenente l’opera-trittico “questione di punti di vista” (3 litografie formato 70x100) Oppi sta elaborando i frattali che discendono da questo lavoro, portando avanti la ricerca a mille uscite caratteristica del suo lavoro degli ultimi anni, sospesa tra astrazione, costruttivismo, surrealtà e pragmatismo. La Cooperativa Raccolto ha eletto la sua sede presso la Cascina del Guado, dove riprende vita la fase del progetto-utopia, e dove Oppi crea ed elabora l’impianto di nuovi modi di inventare e comunicare arte con i piani mirati al rapporto tra arte e collettività. Nel 1992 porta a Firenze in Piazza Santa Croce, sotto il tendone tensioattivo dei libri, gestito da Rita Bellentani, gli artisti Alinari, Altamira, Baratella, Baruchello, Bertolasi, Ben Dhiab, Bonfiglio, Calabrese, Callegari, Corsini, Crivelli, Deodato, Fabbri, Farulli, Floreanini, Galli, Ghelli, Homma, Instabile Quick, Isgrò, Leddi, Ann Liedl, Limoli, Marcovig, Mori, Oppi, Pey, Petrus, Pinto, Pizzi, Porta, Prada, Raboni, Sanguigno, Sesia, Seveso, Sinigaglia, Solmi, Spadari, Spinella, Stasi, Stenius, Tadini, Tajè, Ventura, Vinotti, Zosi. Sono i protagonisti del Raccolto che testimoniano davanti a 4.000 persone al giorno per tre settimane (11/4 - 3/5/92). Francesco Oppi, 22enne, è alla sua prova “di contatto”. Con Ernesto Rossi e Angelo Bissolotti prepara il progetto interattivo del rinato Teatro San Gregorio a Milano, Salone del Treno, peraltro mai attuato. Nel 1993 Oppi è incaricato da Brufo Editori per conto della Regione Umbria e dell’Università di Perugia a tenere uno stage full immersion presso la Cascina del Guado su arte e comunicazione, e chiama 4 i vecchi amici Mario Belli, Giorgio Caldara e Roberto Scaglia a collaborare (un ulteriore corso verrà ripreso all’inizio del ‘94 a Perugia). Dipinge un gruppo di 25 opere su tela cm. 70x100 e sviluppa una serie di tesi elaborate dal tema Raccolto, oggetto di conferenze, incontri e dibattiti chiarificatori riguardo la politica della comunicazione della cultura e delle arti, mentre la cooperativa rafforza la costruzione dei Piani Regolatori Generali con Massimo Silvano Galli, Franca Stangherlin e con i contributi di un nucleo attivo di ricerca composto da Correggiari, Doniselli (poi dimissionario), Fabbri, Gio Ferri, Granetto, Lo Russo, Manzoni, Manzotti, Marchesotti, Monico, Oldani, Piludu, Prada, Sesia, Seveso, Spinella, Oldani, Viggi, Vizioli, Zoppini e altri che aprono a nuove situazioni su diverse città e regioni italiane. Nel febbraio 1994 festeggia il suo 62° compleanno con la personale intitolata “Usciamo dalla catastrofe” a Dissemination di Milano, con oltre 30 opere recentissime e alcune opere testimoni del 1949. In ottobre concepisce una mostra/evento da realizzare in Germania con la pubblica istruzione e Servizi sociali Burgerhaus di Mannheim, in collaborazione con quella città e presentata da Helmut Orpel. “Begegnung mit Italien” vede un gruppo di pittori, il poeta Massimo Silvano Galli e il compositore Giuliano Zosi in un intervento originale e interattivo di grande successo per il Raccolto. Nel 1995 Oppi riflette con il gruppo sull’impatto della proposta artistico culturale della cooperativa ed elabora nuovi esperimenti di comunicazione, lavorando anche nella sua pittura sui concetti di nuovi “frattali” ad associazione e dissociazione di spazi, temi e colori. Nello stesso anno il RACCOLTO partecipa alla Fiera del Libro di Torino con la mostra “Venticinque pittori per il 25° anniversario di stampa alternativa” per Marcello Baraghini Si occupa in forma innovativa di editoria periodica, gestendo la concettualità grafico-redazionale della rivista “i democratici”. Partecipa alla mostra “Arte & Gelato” alla Fiera Campionaria di Milano, da lui concepita, e organizza due importanti interazioni tra produzione lavorazione artigiana del legno e l’arte (Saie due di Bologna e Forum di Assago), promuovendo la produzione della Calini, azienda di alta qualità. Lungo il 1996 porta a termine l’accordo per la valorizzazione e la rinascita delle attività culturali della Società Umanitaria, dove installa con l’equipe del Raccolto la mostra delle copertine di 13 anni di Linea d’Ombra. Per la stessa rivista cura lo stand del Salone del Libro di Torino. Seguiranno mostre storico-didattico curate collaborando con Arturo Colombo (Fondazione Bauer, Fondazione Ada Gobetti) celebrazione del Nobel E.T. Moneta. Inventa e realizza “In medio stat virtus”, una originale monografia cult per la Mediofactoring, mentre immagina il grande cantiere delle Stagioni dei Chiostri dell’Umanitaria per il 1997, dopo aver rianimato l’antico e storico periodico “Il Foglio dell’Umanitaria” (nato nel 1907). Franco Floreanini con Giacomo Lodetti, della storica Libreria/Galleria Bocca in galleria Vittorio Emanuele, lo invitano per una esposizione e per una incisione dedicata alla rivista Arte Incontro, realizzata nel maggio del 1998. La Mediofactoring (Gruppo Cariplo, ora Gruppo Intesa) approva il suo progetto creativo “Astrolabio”, bussola e clessidra, 1998/2000. Realizza il bassorilievo Astrolabio Il Comune di Robecchetto -dove l’artista risiede da oltre trent’anni- gli dedica una mostra antologica personale dal 30 novembre 1997 al 9 gennaio ‘98, intitolata: “Il sonno della ragione genera mostre”, parafrasando con licenza poetica il grande assunto del Goya. Il Comune decide di acquisire le due grandi opere create nell’85 e dedicate alla sua compagna Franca per il progetto “L’artista incontro il computer”, collocandole nel salone Consigliare del Palazzo Municipale Fagnani Arese. Nel 1995 si assestavano le posizioni pragmatiche interne al RACCOLTO, in base ai cambi sussultanti della storia universale, nazionale, locale e individuale esterna che, mentre fa intravedere una affannosa rincorsa del presente verso gli obiettivi che Oppi e i suoi compagni si erano già prefissi nel più recente passato con il Raccolto, vede rinverdirsi attraverso una diffusa episodica individuale qua e là emergente le tesi collettive codificate già dal ‘91 con la fondazione della cooperativa. Questa “episodica individuale” si spende nello sforzo di applicare in termini personali e scollegati i piani immaginati e predisposti per realizzazioni corali e organizzate: il che è fenomeno incoraggiante e segnale positivo della validità delle tesi, che si confermano preziose prima di tutto per i contenuti prima ancora che per le modalità operative studiate per appoggiare la buona riuscita pratica (coordinamento cooperativo). Questa è una questione da approfondire: individualità necessitata dell’artista e cooperazione solidale. La prova positiva del risultato è in gran parte raggiunta, se è vero come è vero che le ipotesi fondative del RACCOLTO non prevedevano (e non prevedono) un fine di potere egemonico e strumentale di tipo tradizionale: certamente è però fallita -in parte- quella piccola e intensa finalità legata alla solidarietà d’impresa cooperante. Sembra che si voglia emulare più il personaggio Oppi che i progetti e le proposte di piano. Dei due soggetti, certamente Daniele Oppi è il più datato e il meno credibile (nota autobiografica). 5 E’ in corso di sviluppo l’attività editoriale del RACCOLTO che ha origine da antico radicamento risalente agli anni ‘60 e si profila una particolare attenzione per il mondo internet, dovuta alla personalità prorompente (e riflessiva) di Francesco Oppi. E’ il suo tempo. La passione per le esperienze di innesto creativo nel campo del marketing d’impresa (pubblico e privato) vede Daniele Oppi inventore (tra il ‘96 e il ‘98) di progetti di comunicazione per territori, tra cui la Gallura, Costa Smeralda e Valbormida. Il Comune di Moncalvo nel Monferrato lo invita a una mostra personale intitolata “Questione di punti di vista” nell’estate del 1999 dove viene anche presentata l’immagine “Blu Notti Blues” gemellato con Montreaux. Nel 1999 è invitato a tre collettive tematiche (Comune di Milano, Progetto di monumento Centro Culturale Sassetti, Pier Paolo Pasolini - Soc. Umanitaria, Arte da mangiare ). Nel 2000 la Fondazione Società Umanitaria lo invita a una grande mostra personale antologica (agosto-settembre) che viene presentata all’interno della manifestazione “Estate nei Chiostri”, con oltre 50 opere di grande formato. Nel marzo precedente La Casa d’Aste Il Ponte (Palazzo Crivelli Milano) batte tre opere degli anni ‘50 statuendo una rilevante quotazione: disegni e chine cm. 25x35 L. 600.000.=, pastelli su carta cm. 35x50 L. 2.800.000.=. Sempre su invito, l’antica Libreria d’Arte Bocca in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, allestisce una personale con 15 opere dal 1949 al 1970. Lo storico dell’arte Franco Floreanini pubblica un ampio saggio dal titolo “Un protagonista nell’età del modernismo: Daniele Oppi surrealista” (Arte Incontro, Milano). L’Associazione Sassetti Cultura espone la sua opera “Dialoghi con Leucò” per commemorare Cesare Pavese. Con il Patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera nel marzo 2001 la galleria Venti Correnti ospita alcune proposte di importanti artisti milanesi per l’arredo urbano della metropoli lombarda. Daniele Oppi presenta l’opera/progetto concettuale “oltre 900 micro gallerie d’arte” installate nelle pensiline di fermata autofilotramviaria. La Giunta del Comune di Milano adotta questa idea in una mozione specifica per renderla attuabile. Nello stesso mese di marzo Daniele Oppi presenta il suo dipinto “Nascita e morte di Gesù Cristo” (cm. 90x230) alla mostra “L’artista e il sacro” - Galleria Sassetti, collettiva con Ibrahim Kodra, Ernesto Treccani, ecc. Donerà l’opera alla parrocchia dei poveri di Castano Primo. In aprile l’artista viene invitato all’incontro con giovani alunni di scuole milanesi e di Rho sotto gli auspici della Onlus Mentoring Usa-Italia, Fondazioni Società Umanitaria e Humaniter. Tra il 2000 e il 2001 Daniele Oppi tiene molte conferenze su creatività e comunicazione e viene invitato in alcuni comitati per la curatela di importanti esposizioni, come quelle del Centenario del Metallurgico e degli adolescenti del Novecento promossa dal Comune di Milano con Oficina e il Museo della Scienza e della Tecnica. Nel 2001 espone in collettiva di opere grafiche “Il Raccolto per l’Atelier Musicale” presso l’Auditorium G. Di Vittorio alla Camera del Lavoro di Milano e allestisce una personale presso la Scuola Media di Inveruno su richiesta della Direzione didattica, incontrando i giovani studenti in stages e dibattito. L’artista fa parte di un gruppo ristretto di ricercatori coordinato da Gianni Degli Antoni del Dipartimento di Informazione dell’Università Statale di Milano. Viene invitato dall’ Accademia di Belle Arti di Brera a tenere lezioni come visitor professor. I tempi più recenti di questo aggiornamento (anni 2002-2004) vedono lo sviluppo della cooperativa RACCOLTO dovuto principalmente al figlio Francesco Oppi, che amplia e sviluppa le finalità del sodalizio dirigendo i rapporti con la Società Umanitaria, con l’area editoriale, cui lo stesso Francesco conferisce lo stile e l’indirizzo, instaurando rapporti di fiducia e stima che moltiplicano le committenze con docenti di Brera e altri importanti soggetti. I giovani ritornano ad essere protagonisti (come negli anni ‘70) alla Cascina del Guado, per cui queste note, che fino a questo passaggio testuale si incentravano su cenni biografici di Daniele Oppi da lui stesso redatti con l’insostituibile aiuto e conforto della sua compagna Franca e della memoria di testimoni-protagonisti che ne hanno condiviso tratti di strada, uscirebbero dal tema se si dedicassero a descrivere i rilevanti risultati raggiunti dalla cooperativa RACCOLTO attraverso l’attività di Francesco Oppi e le relazioni personali sviluppate dal medesimo per nuovi traguardi. E davanti a questo bivio ne verranno segnalati le direzioni e i percorsi nel testo esplicativo denominato: “Cascina del Guado e RACCOLTO, da Guado Live all’inizio del Terzo Millennio” in via di redazione, dove l’ossatura d’impianto rivela continuità e innovazione con l’attività riconoscibile sotto il profilo di nuove generazioni e nuovi protagonisti. 6 Riprendendo il percorso-vita di Daniele Oppi, aggiornato a livello/72 anni, (2004) é interessante notare l’insediamento nel RACCOLTO di APE - Area Progetti Europa, un settore voluto fortemente da Daniele e che già ha raggiunto alcuni importanti risultati a livello nazionale, organizzazione e partecipazione a convegni oltre a partnership con università europee, regioni e nazioni per programmi e bandi di finanziamenti UE (società, cultura, arte). CRONOLOGIA EVENTI PRINCIPALI 1948 1949 1966 1969 1969 1969 1969 1970 1970 1970 1970 1970 1971 1971 1971 1971 1971 1971 1971 1971 1972 1972 1972 1973 1976 1976 1977 1978 1978 1978 1978 1978 1979 1979 1980 1980 1980 1980 1980 1980 1981 1982 1982 1984 1986 Teatro della Basilica - Milano (pittura - Concorso Giovanile) «da Ettorino» - Milano (pittura - mostra con Sgarzi) Palazzo Trivulzio - Milano (pittura - mostra antologica personale) Caravan House Gallery New York - (pittura - mostra personale) High Point Galleries, Lenox Mass. (pittura - mostra personale) State Island University N.Y. (pittura - mostra personale) Horace Mann School Usa (pittura - mostra personale) Cosme Velho San Paolo Brasile (pittura - mostra personale) Caravan House Gallery N.Y. (pittura - mostra personale) Capricorn Gallery N.Y. (pittura - mostra personale) Verritrè Roma (pittura - collettiva, “Mostra della Tavoletta”) Galleria La Loggetta Castiglioncello (pittura - mostra personale) Galleria La Lanterna Alessandria (pittura - mostra personale) Galleria Angolare Milano (pittura - mostra personale) Galleria I Volsci Roma (pittura - mostra personale) Galleria la Darsena Milano (mostra di pittura) Galleria Geri Milano (pittura - collettiva) Murali nella Valle Ticino Villa Olmo Como (pittura - collettiva) Galleria Il Subbio Rho (pittura - mostra personale) Galleria Lo Scudo Verona (pittura - mostra personale) Galleria del Barba Castellanza (Va) (pittura - mostra personale) Studio Upiglio Milano (pittura) Morte di una Galleria d’arte - Castiglioncello - ex Galleria La Loggetta Comune di Pessano con Bornago (Mi) (pittura - mostra personale) Comune di Sedriano (MI) (pittura - mostra personale) Villa Burba Rho (incisione - collettiva) Galleria Il Caravaggio Porto Ercole (pittura - mostra personale) Caravan House Gallery N.Y. (pittura - mostra personale) Villa Comunale Favorita Corbetta (MI) (pittura - mostra personale) Palazzo Ca’ Resta Vittuone (MI) (pittura, antologica) Istituto Italiano di Cultura N.Y. (mostre itineranti USA) Sala Civica Somma Lombardo (VA) (pittura - mostra personale) Galleria Il Salotto Como (pittura - mostra personale) Villa Montecchio Samarate (VA) (pittura - mostra collettiva) Expo Arte (l’Agrifoglio) Bari (pittura - mostra personale) Galleria L’Agrifoglio Milano (pittura - mostra personale) Più Libri - alle Ortiche Milano (pittura - mostra personale) Comune di Taino (VA) (pittura - collettiva) Ceramica a Finale Borgo Galleria La Linea Roma (pittura - mostra personale) «per un monumento» Pero (MI) (scultura) Scuole elementari Malvaglio (pittura) Comune di Robecchetto (pittura, collettiva con Viñas - Colli - Gualerzi - Negri) “L’artista incontra il computer” Triennale di Milano 7 progetto pittura, comunicazione - (Unisys) 1987 Opera grafica per Cooperativa Esticino (grafica) 1987 «Agonia di una mostra» Chiostri di S.Caterina Finale Ligure (pittura - mostra personale) 1988 Il muro dell’Arcobaleno - Vittuone (MI) (pittura murale) 1989 Caffè letterario Portnoy Milano (pittura) 1989 Opera grafica per «Barocco Agricolo» di F.Limoli e R.Bonfiglio 1989 «Proibito andarsene» per A. Porta - Villa Reale di Milano (mostra opere grafiche) 1989 Allestimento della balaustra «il viaggio è sogno» per Silvio Amori - legno e pittura 1989 Scandinavian Airlines - Mostra storica a Torino - 6 dipinti dedicati 1990 «I frattali» da OPEN - Unisys Milano (n. 10 opere serigrafiche) 1990 Artinteatronuovo (P.zza S.Babila) Milano (pittura - mostra personale) 1991 Opere grafiche per la cartella d’arte “RACCOLTO” 1991 Grafica in Asta Finarte (Milano) 1991 Festa Festival - Spello PG - (collettiva pittura) 1991 «Prime opere giovanili per Venezia» Galleria Solo Arte Venezia (pittura) 1991 “Questione di punti di vista” 3 lito Centro Arte La Loggia - S.Casciano Val di Pesa (Firenze) 1992 Libri e arte - P.zza S.ta Croce - Firenze (mostra personale) 1992 Caffè Letterario Giubbe Rosse - Firenze (mostra personale) 1992 Cartella “America” (serigrafia) L’INCISIONE Corbetta 1992 Parco Vita Vittuone - Progetto per il parco della Memoria - 12 monumenti 1992 Verona - Fiera Internazionale “Abitare il Tempo” (pittura scultura, collettiva) 1993 LIBER LIBERTATIS Per gli occhi, 67 volte, (editoria manuale, libretto monotipo) 1993 Sedrianoart ‘93 - (mostra di pittura collettiva) 1993 “Il complesso di Edipo” - Interazione libro-pittura - San Bernardino in Sedriano 1993 Villa Erba Odescalchi Bovisio Masciago (pittura - mostra con Raccolto) 1993 “La memoria del Guado” Installazioni bio-artistiche a Robecchetto 1993 Chiostri dell’Umanitaria - Milano “La parola e la grafica” 1994 “Usciamo dalla catastrofe” Dissemination, Milano (mostra personale pittura) 1994 Pavia - Esposizione collettiva a favore della lotta contro il cancro 1994 Una copertina per “ I democratici” - (grafica) 1994 “Begegnung mit Italien” Mannheim (multimediale) 1995 Gli artisti e il legno - Saie Due Bologna - mostra collettiva 1995 Esposizione salvalegno (mostra collettiva) Forum Assago 1995 Tufo e Tartufo - Odalengo Piccolo (mostra collettiva) 1995 25° di Stampa Alternativa - Salone del Libro Torino (mostra collettiva) 1995 Fiera Campionaria di Milano - Esposizione “Arte & Gelato” (collettiva pittura) 1996 Murale in Via Torino, “Pizza & Gelato” (pittura e design) 1996 Pulcino elefante, 27 opere con poesia di Guido Oldani 1996 Grafica: Una cartella per Alda Merini - L’Incisione Corbetta 1997 Mediofactoring creazione di “Astrolabio” (bassorilievo) 1997 Incisione per Arte Incontro - Galleria Bocca - Milano 1997 Mostra personale antologica di 100 opere Comune Palazzo Arese di Robecchetto (MI) e Malvaglio 1998 Dipinto per il manifesto “Milano, 1898-1998” Chiostri dell’Umanitaria (Fondazione Cariplo, Provincia di Milano, Università degli Studi) 1998 Dipinto per manifesto “Milano tra Caporetto e la vittoria” 1915-1998 (Comune di Milano, Università degli Studi) Sala Viscontea Castello Sforzesco 1998 Sala di pittura all’inaugurazione della Villa Tanzi restaurata, Comune di Inveruno 1998 Nascita e passione di Cristo dipinto su tavola per la Chiesa Madonna dei Poveri, Castano Primo 1998 Fondazione Mudima - collettiva 8 1998 1998 1999 1999 1999 1999 1999 2000 2000 2000 2000 2001 2001 2001 2001 2001 2001 2001 2001 2001 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2004 2004 Opere 1949/1960 battute alla Casa d’Aste Il Ponte - Palazzo Casati Milano Mediofactoring creazione “La Euro Bussola” (bassorilievo) Maggio - Comune di Milano - Spazio Hajech “La città, il pensiero e l’emozione 50 artisti per Milano” (pittura) Luglio - Agosto - Comune di Moncalvo - Teatro Comunale Spazio d’arte “Questione di punti di vista” (pittura). La copertina del “Diciotto” - Valbormida Settembre - Fondazione Sassetti Cultura - “Omaggio a Pier Paolo Pasolini” (pittura). Settembre - Chiostri dell’Umanitaria “Arte da mangiare -mangiare arte” (pittura) Aprile - Opere (pastelli) battute alla Casa d’Arte Il Ponte - Palazzo Crivelli Milano Luglio - Mostra personale “Nel segno dei Chiostri” all’Umanitaria - Milano Settembre, Milano- Fondazione Sassetti Cultura - “Omaggio a Cesare Pavese” (pittura) Dicembre, Milano - Chiostri dell’Umanitaria “Arte da mangiare - mangiare arte” (pittura). Gennaio - Mostra personale allo Spazio Bocca in Galleria Vitt. Emanuele a Milano: Oppi surrealista, gli esordi, 1947-1970. Marzo - Collettiva con Treccani, Kodra, ecc. “L’artista e il sacro” Sassetti Cultura MI. Marzo, Milano - Galleria Venti Correnti, collettiva arredo urbano (Accademia di Brera) progetto 900 pensiline diventano 900 micro gallerie d’arte. Marzo - Opere (pastelli e olii) battute alla Casa d’Arte Il Ponte - Palazzo Crivelli Milano Marzo, Milano - Mentoring USA-ITALIA - 19 scuole di Milano e 1 di Rho “Incontro con l’artista”. Maggio - Quali i volti degli adolescenti del ‘900 - Ricerca iconografica e testi per la mostra voluta dal Comune di Milano - Museo della Scienza e della Tecnologia (Oficina). Luglio - Dodici collages sull’immagine della Val Bormida - Prov. Savona, Borgo del Finale. Ottobre - Collettiva di grafica con gli artisti del Raccolto per l’Atelier Musicale Auditorium Di Vittorio, Camera del lavoro di Milano. Novembre - Personale opere 1985-2000 - Auditorium Scuole Medie Don Bosco, Inveruno. Febbraio/Marzo - “Carte segrete a New York, 1967-1978” Settantesimo anniversario Personale di pittura, grafica e materiali inediti. Le segrete di Bocca, Milano. Giugno - Premià de Dalt (Spagna) - mostra personale - Tre pittori da Robecchetto Giugno - 100 artisti per la Divina Commedia di Dante - Libreria Editrice Bocca Luglio - Arengario di Monza - mostra personale “Anteprima Antefatti” Settembre - Galleria d’arte 2000 - Milano - Anniversario 11 settembre - mostra collettiva Novembre - Mostra di disegni sulla guerra alle scuole Medie di Arconate (MI) Novembre - Viene insignito della medaglia “Ambrogino d’oro” del Comune di Milano Gennaio - Esposizione del trittico “Gargantua e Pantagruel” al Museo della Scienza e della Tecnologia - Milano (Evento Arte da mangiare) Gennaio - Collage “Avventure di guerra” per Emergency - Libreria La Memoria del mondo Magenta Marzo - Museo Forum di Omegna - Evento arte da mangiare Marzo - Triennale di Milano - Evento arte da mangiare Aprile - “Sulle orme di Van Gogh” - Le Segrete di Bocca - Milano Maggio - Collettiva “Guerra e Pace” Sala polifunzionale - Sassetti Cultura/Sacro Volto - Milano Gennaio/Giugno - Performances “Mario Pescatore”, Paese di Vattelapesca - Idroscalo MI Settembre/ottobre - Mulino Vecchio di Bellinzago - “Quaestio de aqua et terra” - personale (invito di Regione Piemonte-Parchi) Ottobre - Triennale di Milano - Omaggio al caffè - collettiva Ottobre - Museo della Scienza e della Tecnologia - Esposizione de “L’ultima cena”, tavola imbandita, apostoli e sensazioni, su alluminio cm. 197 x 127 Febbraio - Spazio Oberdan - Provincia di Milano - Art impossible - Nothing to eat USA paravento a 3 ante dal Missouri 1969, Evergreen. Aprile - Piccolo Teatro via Rovello Teatro Grassi - Una conversazione con Philippe Daverio. 9 Daniele Oppi ha tenuto conferenze e corsi di formazione presso diverse Università, Scuole Medie, Licei e Associazioni Culturali, tenendo stages anche per equipes di operatori sociali laureati in diverse discipline. E’ stato chiamato per interventi di arte grafica per molte produzioni editoriali. Cura collane librarie, monografie e presentazioni critico letterarie. Sue opere fanno parte di importanti collezioni private internazionali, o acquisite da musei (Basilea, New York, Sao Paulo, Milano, Londra, Roma, ecc.). Hanno scritto di lui: Mario De Micheli, Casimiro De Mendoça, Mario Albertazzi, William D. Allen, Helmut Orpel, Giorgio Seveso, Monteverdi, Leonardo Borgese, Luciano Prada, Maria Grazia Chiesa, Roberto Sanesi, Piero Fabbri, Mario Spinella, Franco Floreanini, Massimo Silvano Galli, Pinuccio Castoldi, Dino Villani, Dorothy Hall, R. Cavanna, Luigi Bernardi, Curzia Ferrari, Francesco Vincitorio, Gino Traversi, Quirino Da Silva, Ugo Nebbia, Domizio Mori, Arcano, Arturo Colombo, Betsy Polier, Emilio Bassi, Leo Soretsky, Roberta Perera, Giorgio Peduzzi, Vittorio Teruzzi, GianMaria Garavaglia. 10