Gravity - Il film

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Gravity - Il film
Gravity - Il film
Raffaello Castellano (102)
Molti lo hanno scordato, ma sono quasi sessant’anni che inviamo vari oggetti nello spazio fra sonde,
shuttle, razzi, satelliti vari e telescopi spaziali. Il primo oggetto inviato nello spazio, infatti, il satellite
russo
M
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P
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s
t
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“
G
ravity” – Ottobre 2013 – Warner
Bros Picture
Sputnik 1, fu lanciato in orbita nel 1957. Nei successivi 55 anni, cioè fino al 2012, ci sono state 4500
missioni spaziali che hanno depositato nello spazio milioni di detriti e rifiuti spaziali, fra satelliti
ormai esauriti, gli stadi dei vari razzi, e rottami ed altro materiale di risulta delle missioni stesse. Il
recente film di Alfonso Cuaròn, Gravity, con Sandra Bullock e George Clooney, vincitore di ben 7
Oscar, tra cui quello di miglior regia, miglior fotografia e migliori effetti speciali, prende le mosse
proprio da questo, da un incidente spaziale con successiva tempesta spaziale di detriti che investe
l’equipaggio di uno shuttle al lavoro sul Telescopio Spaziale Hubble. La protagonista, l’ingegnere
biomedico Ryan Stone (Sandra Bullock), e l’astronauta Matt Kowalsky (George Clooney) sono gli
unici sopravvissuti ed il viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale che compiono sarà irto di
pericoli e difficoltà.
Il film, che in alcune scene fa esplicito riferimento a “2001 Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick,
propone una visione dello spazio che fa continuamente la spola fra un punto di vista filosofico
esistenziale ed uno più prosaico e che vede nello spazio una terra di conquista, riproponendo una
ennesima versione dell’American Dream. I protagonisti si battono con tutta la propria forza ed
intelligenza per sconfiggere uno spazio “alieno” che di colpo diviene ancora più ostile, freddo e
fatale, attingendo a tutta quella tecnologia che il progresso ha messo loro a disposizione. Il film è
una sorta di Cast Away in salsa spaziale. Anche qui abbiamo dei naufraghi alla deriva, anche se
questo mare è infinito e siderale. Anche qui abbiamo la natura che è nemica dell’uomo, anche se in
questo caso si tratta di una natura extraterrestre. Anche qui abbiamo un viaggio da compiere, prima
ancora che nello spazio profondo, all’interno di noi stessi per riconciliarci, prima di tutto, con il
nostro vuoto interiore, per poter poi affrontare quello esteriore.
Per quello che riguarda gli argomenti che interessano noi di Smart
S
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Orbitante
Credit: NASA Photos: Supplied by Ken
Christopher, San Francisco – Licenza CC BY
2.0
Marketing, il film pone l’accento su una delle sfide più importanti che attengono al comparto
aerospaziale; infatti l’azienda che riuscirà a risolvere il problema della spazzatura spaziale, e che
potrebbe essere una del distretto pugliese, sarà quella che risolverà uno dei principali problemi che
riguardano il nostro futuro.
Perché questi toni catastrofistici? Pensiamoci un attimo, e mentre lo facciamo guardiamoci intorno
nelle nostre case e, magari, svuotiamoci le tasche: intorno a noi vedremo un computer, la tv
satellitare, nelle nostre tasche troveremo il cellulare, nella nostra macchina troveremo il GPS. Beh,
tutti questi oggetti sono dipendenti, in qualche maniera, dai satelliti che orbitano sulle nostre teste
che, diventando sempre più numerosi, rischiano di collidere fra loro, causando dei black out in aree
molto vaste della Terra.
La domanda non è se succederà, ma quando succederà. E noi saremo pronti o no?