R05 Relazione botanico vegetazionale

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R05 Relazione botanico vegetazionale
Dott. Agr. Antonio Murrone, Via Roma n. 46, 73010 Caprarica di Lecce (LE)
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INDICE
1. PREMESSA ................................................................................................................... 3
2. AREA D’INDAGINE – CENSIMENTO VEGETAZIONALE ................................ 3
3. INTERVENTI SUGGERITI E PROPOSTE PROGETTUALI ............................... 6
4. INDICAZIONI SULLE NUOVE SPECIE ARBOREE ............................................. 7
4.1 SCHEDARIO SPECIE ARBOREE ........................................................................ 8
5. INTERVENTI COLTURALI DI IMPIANTO E MANTENIMENTO ................ 10
5.1 OPERAZIONI DI IMPIANTO ................................................................................ 10
Preparazione delle buche ...................................................................................................... 10
Trasporto e deposito delle piante .......................................................................................... 10
Garanzia dello stato di sanità ................................................................................................ 11
Modalità di trapianto ............................................................................................................ 11
Ancoraggio ........................................................................................................................... 11
Protezione dello spazio radicale ........................................................................................... 12
5.2 OPERAZIONI DI MANTENIMENTO................................................................... 12
Irrigazione manuale .............................................................................................................. 12
Concimazione....................................................................................................................... 12
Potature ................................................................................................................................ 13
Periodi di potatura ................................................................................................................ 15
Intervalli tra le potature ........................................................................................................ 15
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RELAZIONE BOTANICO – VEGETAZIONALE
1. PREMESSA
In relazione all’incarico commissionato dalla
RTP ing. De Carlo Luca
(capogruppo), ing. Vergari Gianluca, ing. Rizzo Angelo Raffaele, arch. Carrozzo Walter,
ing. Zullino Salvatore, il sottoscritto dott. agr. Antonio Murrone, iscritto all’Ordine dei
Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Lecce al n° 445, ha provveduto a
eseguire una relazione botanico – vegetazionale propedeutica al progetto: Programma di
6000 Campanili – progetto esecutivo “Rigenerazione del centro urbano - II° lotto” del
comune di Surano (Le).
La presente relazione agronomica, relativa al Progetto esecutivo in oggetto,
intende fornire:
- un censimento vegetazionale delle specie presenti nell’area in oggetto con
un’indicazione generale delle caratteristiche dimensionali e fitosanitarie degli individui;
- indicazioni sulla eventuale rimozione delle specie presenti;
- indicazioni qualitative delle essenze vegetali scelte nella realizzazione della nuova
piantumazione;
- indicazioni colturali di piantumazione e mantenimento delle piante.
2. AREA D’INDAGINE – CENSIMENTO VEGETAZIONALE
L’area interessata dal progetto di Rigenerazione del centro urbano - II° lotto di
riqualificazione urbana, oggetto dell’analisi agronomica, riguarda le vie: Via S. Lucia,Via
II Luglio, Via Romita, Via Leonardo Da Vinci, Vico Leonardo Da Vinci, Via Trieste e
Viale Manzoni.
L’area occupa una superficie complessiva di circa 4.700 mq.
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Dall’analisi dell’area interessata, si evince che l’unica area in cui insistono delle
piante e che può ospitarne delle nuove è quella di Viale Manzoni. Tale Viale risulta
caratterizzato da piante di un’unica essenza vegetale, fatta eccezione la presenza di una
pianta di Oleandro, poste lungo i marciapiedi.
Dai sopralluoghi effettuati
sono
state annotate le condizioni vegetative,
fitosanitarie e la disposizione delle piante per poter attuare l’intervento più opportuno e
supportare le eventuali decisioni tecnico – amministrative previste nel progetto.
Sono emerse le seguenti considerazioni.

Sono presenti 16 piante di Ligustrum Japonica e una pianta di Oleandro, disposte in
maniera disuniforme sui due lati della strada.

Si osserva uno stato di parziale decadimento della componente arborea e dei marciapiedi
lungo i quali sono dislocate.

Le piante risultano poste ad una distanza insufficiente (circa 60 cm) dai confini delle
abitazioni e presentano un’altezza media intorno ai 3,5 metri.

Dall’analisi visiva appare evidente come il loro apparato radicale, parzialmente
fuoriuscente, abbia divelto la pavimentazione del marciapiede costituendo intralcio e
pericolo per i pedoni.

La chioma, in alcuni casi, copre i lampioni creando problemi di visibilità della sede viaria
nelle ore notturne.
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
I tronchi non sempre hanno uno sviluppo conforme; inoltre alcuni presentano inclinazioni
e fessurazioni che determinano debolezza alla resistenza meccanica. Sono visibili
rigonfiamenti dovuti ad effetti degenerativi del legno.

La chioma presenta una conformazione risicata e asimmetrica, seccumi e interventi di
capitozzatura che hanno causato squilibri nutrizionali, energetici e ferite difficilmente
rimarginabili nel tempo, che rappresentano una via d’ingresso preferenziale per agenti
patogeni e di carie.
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3. INTERVENTI SUGGERITI E PROPOSTE PROGETTUALI
Il “verde di arredo”, come del resto evidenziato dai progettisti, è di fondamentale
importanza da un punto di vista della rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale, in
quanto esso stesso assolve ad una funzione igienico-sanitaria, sociale e ricreativa,
protettiva, estetico-architettonica, culturale ecc.. Visto che l’intervento in oggetto
prevede il rifacimento dei marciapiedi e della sede stradale, sarebbe opportuno
l’eliminazione (abbattimento) dell’esigua vegetazione arborea (16 piante di Ligustrum
Japonica ) ed arbustiva (1 pianta di Oleandro)
presente su Viale Manzoni e la
sostituzione delle stessa con altre specie arboree che meglio si adattino al contesto.
In termini generali, si ritiene che detta eliminazione non sia di particolare gravità
ambientale. Infatti, i soggetti arborei di Ligustrum Japonica non presentano un’ottima
vitalità e portamento, il diametro del tronco è di ridotte dimensioni e risultano troppo
vicini ai confini delle abitazioni e ai lampioni, costituendo intralcio al passaggio dei
pedoni.
L’Oleandro, invece, risulta essere un
individuo non consono al contesto; in
particolare, essendo una pianta ospite della Xylella Fastidiosa si consiglia l’estirpazione
in tempi brevi.
In entrambi i casi le loro dimensioni e condizioni fitosanitarie non li rendono
individui di pregio.
In definitiva si può ragionevolmente affermare che, considerato quanto esposto in
precedenza, il principio della compensazione ambientale (secondo cui gli alberi del
verde urbano abbattuti devono essere sostituiti ripiantando un numero di nuovi esemplari
tale da parificare il valore ornamentale dei soggetti rimossi) risulta soddisfatto
realizzando una nuova piantumazione di specie arboree.
In particolare, per tale Viale si propone la realizzazione ex novo di un filare
singolo di alberi, disposti lungo un marciapiede, oppure mantenere l’attuale sistemazione
su entrambi i lati della strada, ma in ogni caso a distanza idonea dai confini (1,5 m) e,
compatibilmente con le uscite private delle abitazioni e dei lampioni, ad una distanza tra
loro non inferiore a 5 m.
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4. INDICAZIONI SULLE NUOVE SPECIE ARBOREE
Considerato che tale area può essere considerata nella sua globalità uno spazio
verde fruito quotidianamente dalla popolazione che risiede nella zona, la scelta delle
nuove piante è orientata su specie arboree/arbusti che presentino determinati requisiti,
quali:
 resistenza ai diversi inquinanti atmosferici;
 capacita di ridurre il rumore (considerato ormai un vero e proprio agente
inquinante);

resistenza alle malattie;
 capacità di ridurre la carica batterica dell’aria;
 ridotte esigenze di manutenzione;

resistenza agli agenti atmosferici avversi;
 resistenza alla siccità;
 crescita lenta;
 ridotto apparato radicale;
 nessun pericolo od inconveniente per la cittadinanza.
Visto che la pianta ideale, che risponde a tutte le esigenze sopraelencate non esiste
e che molte specie autoctone non possono essere messe a dimora a causa della diffusione
della Xylella Fastidiosa, alcune specie che rispondono quanto più possibile alle esigenze
specifiche dell’intervento sono:
 Lagerstroemia Indica
 Cercis siliquastrum, Photinia
 Eugenia Myrtifolia
 Cocos Plumosa.
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4.1 SCHEDARIO SPECIE ARBOREE
SCHEDARIO SPECIE ARBOREE
Nome specifico: Lagerstroemia Indica
Albero a foglia caduca, non teme il freddo e
sopporta il caldo estivo.
Fusto: eretto e sottile, chioma tondeggiante
non molto densa.
Foglie: allungate, colore verde scuro,
aranciate in autunno prima di cadere.
Esposizione: sole, mezz’ombra; sono
comunque piante poco esigenti.
Terreno: medio impasto
Diffuso nei giardini e alberature stradali.
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Nome specifico: Cercis Siliquastrum o
Albero di Giuda
Albero a foglie caduche, a lento accrescimento,
portamento aperto ad imbuto o ad ombrello.
Foglia: arrotondata, reniforme, lunga da 7 a
12cm, di color verde opaco, giallo pallido in
autunno.
Radice: apparato radicale profondo, fittonante.
Fiori: rosa-porpora, dal profumo delicato, sono
portati dai grossi rami e dal tronco.
Frutti: baccelli piatti, marroni, spesso
persistenti in inverno.
Diffuso nei giardini e alberature stradali.
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SCHEDARIO SPECIE ARBOREE
Nome specifico: Photinia
La Photinia è un arbusto facente parte della
famiglia delle rosaceae .
Può raggiungere al massimo i cinque metri
d'altezza .
Le foglie sono piccole ed alterne , cuoiose che
tendono , nel periodo autunnale, a colorarsi di
rosso .
La fioritura avviene solitamente in primavera .
I fiori non sono particolarmente appariscenti
essendo particolarmente piccoli . Essi sono
formati a corimbo di colore bianco con cinque
sepali .
La Photinia, molto apprezzata per uso
ornamentale per la costruzione delle siepi, può
essere utilizzata per alberature.
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Nome specifico: Cocos Plumosa
La pianta ha un fusto piuttosto sottile, con
sviluppo eretto e diviene un albero con il
passare degli anni, raggiungendo i 12-15
metri di altezza.
È una pianta sempreverde, mantiene le foglie
per tutto l’arco dell’anno.
Le foglie pennate e lunghe da 3 a 4,5 metri
sono verde brillante nella pagina superiore e
verde spento nella pagina inferiore.
Cresce rapidamente, si adatta a vari tipi di
terreno e ama il pieno sole, mentre non è
adatto a temperature troppo rigide.
Si consiglia, per uno sviluppo equilibrato e
maestoso, di posizionare l’Arecastrum in
posizione soleggiata per almeno alcune ore al
giorno e riparata dal vento.
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5. INTERVENTI COLTURALI DI IMPIANTO E MANTENIMENTO
Il verde pubblico è per vari aspetti uno dei più efficaci fattori di miglioramento
dell’ambiente urbano, ma per assolvere pienamente le sue funzioni richiede, fin dalla fase
di progettazione e realizzazione, cure e attenzioni.
Per l'impianto dei nuovi alberi dovrà essere utilizzato materiale vivaistico di prima
qualità certificata o munito di passaporto, se richiesto per la specie; si consigliano
esemplari acquistati in vaso e aventi almeno un’altezza di circa 2,5 metri.
Per comodità si è deciso di descrivere brevemente, qui di seguito, le operazioni di
impianto e manutenzione per le componenti vegetali in oggetto.
5.1 OPERAZIONI DI IMPIANTO
Preparazione delle buche
Per evitare il compattamento e l’impermeabilizzazione della superficie di scavo, le
operazioni di escavazione delle buche per la messa a dimora degli alberi dovranno
sempre essere eseguite con terreno asciutto. Per ottenere un terreno di piantagione poroso
e strutturato è opportuno preparare le buche con un certo anticipo rispetto alla messa a
dimora.
Le buche devono essere ampie, di larghezza ( 80cm x 80cm) almeno pari al doppio
della zolla radicale. La profondità deve essere opportunamente dimensionata ( circa 1
metro ).
In presenza di condizioni che inducano ristagno idrico, per evitare comunque la
permanenza dell’acqua all’interno della buca, è opportuno rompere gli strati impermeabili
profondi e stendere sul fondo della buca uno strato spesso di ghiaia e sabbia con funzione
drenante.
Trasporto e deposito delle piante
Nelle fasi che precedono la messa a dimora delle piante è assolutamente
necessario adottare ogni precauzioni affinché i vegetali giungano sul luogo di
piantagione nelle migliori condizioni, curando che il trasferimento venga effettuato
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con mezzi, protezioni e modalità di carico-scarico atti a preservarle da qualsiasi danno
come rottura di rami, abrasioni e traumi alla corteccia, disidratazione, frantumazione
della zolla, etc.
Giunte a destinazione, le zolle delle piante che non possono essere messe a dimora
immediatamente non dovranno subire surriscaldamento o disidratazione, e saranno
pertanto sistemate in un luogo ombreggiato e le zolle irrorate per mantenerle al giusto
tenore di umidità ed eventualmente ricoperte con stuoie o tele inumidite.
Garanzia dello stato di sanità
Tutto il materiale vivaistico fornito deve essere garantito esente da qualsiasi
alterazione di natura parassitaria pregressa o in corso.
Modalità di trapianto
Prima di posizionare la pianta nella buca è opportuno liberare la zolla da ogni
involucro protettivo di confezionamento.
L’operazione di riempimento della buca con terreno di medio impasto, deve essere
eseguita con gradualità in modo da non lasciare vuoti d’aria.
Attorno all’apparato radicale può essere aggiunto e miscelato del terriccio.
Al termine delle operazioni di piantagione è necessario irrigare le piante con una
quantità d’acqua sufficiente (circa 50 litri) ad imbibire il suolo attorno alla zolla e a
favorirne l’assestamento e l’eliminazione di eventuali sacche d’aria residue.
All’atto della piantagione le piante allevate secondo la corretta tecnica vivaistica
devono essere potate solo in casi eccezionali per eliminare eventuali parti danneggiate
nelle operazioni di piantagione o per ridurre leggermente la chioma allo scopo di favorire
l’attecchimento.
Ancoraggio
Le piante vanno ancorate in modo stabile con 3 pali tondi in legno di castagno
infissi verticalmente nel terreno, disposti esternamente alla zolla radicale ed equidistanti
tra loro senza danneggiare la zolla. I pali devono essere incastellati tra loro da traversi
fissati alla sommità. Le legature in materiale elastico vanno fissate al tronco lasciando i
2/3 superiori della chioma liberi di piegarsi sotto la spinta del vento. Le legature devono
essere predisposte in modo da evitare sempre abrasioni della corteccia o
“strangolamento” del fusto. Nei tre anni successivi all’impianto è opportuno eseguire
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periodiche verifiche degli ancoraggi, verificando le legature e ripristinando, se necessario,
la verticalità delle alberature.
Protezione dello spazio radicale
Per proteggere dal costipamento l’area riservata alle piante, la superficie può essere
ricoperta con idoneo materiale protettivo drenante e con elementi prefabbricati “a griglia”
in ghisa o altro materiale idoneo. Per assecondare l’accrescimento diametrale del fusto, le
griglie devono essere costruite in elementi modulari concentrici e rimuovibili che
consentano il progressivo ampliamento dell’apertura centrale.
5.2 OPERAZIONI DI MANTENIMENTO
Con gli interventi colturali di mantenimento si intendono tutte quelle operazioni
agronomiche attraverso le quali si attua una vera e propria gestione delle opere a verde
previste in progetto. Tale gestione delle attività di controllo e manutenzione, se
correttamente pianificata, risulta necessaria per il mantenimento nel tempo della
funzionalità, della fruibilità e delle caratteristiche qualitative della parte a verde
dell’area.
Irrigazione manuale
Quando non sia tecnicamente realizzabile un impianto d’irrigazione automatico, le
piante dovranno essere irrigate manualmente per un periodo minimo di tre anni dalla
messa a dimora, in particolare nel periodo estivo.
Concimazione
La concimazione e i miglioramenti del terreno sono operazioni colturali, in
aggiunta a quelle effettuate durante la fase di messa a dimora, molto rare nelle
alberature e nei parchi-giardini cittadini. Ciò è anche avvalorato dalla scelta, nella
realizzazione della componente verde dell’area, di specie arboree con elevata
caratteristica di frugalità.
L’obiettivo, comunque, rimane quello di migliorare la struttura del terreno in termini
di porosità e di permeabilità attraverso l’apporto di sostanza organica (letame maturo,
torba, terriccio) interrata e in dose di 30-50 kg a pianta, seguito da abbondante
innaffiatura. Può essere
azotata
primaverile
utile operare,
inoltre,
con interventi
di concimazione
in superficie effettuati con l’uso di Urea in dosi di 50 gr/m2 o
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intervenire nel caso di carenze specifiche.
Potature
Nelle aree urbane la potatura risulta necessaria ed assume carattere ordinario o
straordinario per rimuovere quelle porzioni di chioma che rappresentano un ostacolo per
la circolazione stradale, che sono eccessivamente ravvicinate a edifici e infrastrutture o
che interferiscono con gli impianti elettrici e semaforici già esistenti e con la
cartellonistica stradale, oltre che per riequilibrare e porre in sicurezza esemplari che
hanno subito danneggiamenti all'apparato radicale e che presentano danni alla struttura
epigea determinati da agenti patogeni.
La potatura deve essere eseguita dopo un’attenta e completa valutazione delle
condizioni dell’albero e della sua posizione nello spazio da parte dei tecnici agroforestali.
Di seguito sono fornite alcune indicazioni sulle tecniche di potatura:
 Potatura degli alberi giovani
In caso di alberi giovani, la potatura deve favorire lo sviluppo di una chioma
bilanciata che poggi le sue basi su una robusta struttura di ramificazioni inserite su un
unico fusto. La chioma potrà essere innalzata all’altezza desiderata in relazione ai
caratteri della specie e dei luoghi dove l’albero è radicato.
Le tecniche di potatura degli alberi giovani vengono riassunte nei seguenti punti :
Potatura di Formazione
Obiettivo generale della potatura di formazione è quello di aiutare l’albero a
diventare un soggetto solido, sano e di bell’aspetto. La struttura delle pianta può essere
migliorata attraverso la soppressione di alcune branche al fine di avere una distribuzione
ed una spaziatura il più possibile uniforme. Dovranno essere eliminate o ridotte le
branche con inserzione debole, quelle con corteccia inclusa, così come i rami danneggiati,
deboli o quelli che incrociandosi tra loro si danneggiano reciprocamente.
Potatura di innalzamento
Consiste nell’eliminazione delle branche inferiori ed è legata alla necessità di avere
una maggiore quantità di luce a terra o di facilitare il transito pedoni o veicoli.
Per evitare squilibri la chioma residua non dovrà essere inferiore ai 2/3 dell’altezza
totale dell’albero.
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Potatura di mantenimento
Consiste nell’eliminazione dei rami e delle branche morte, malate o deperienti,
nonché di quelle in competizione tra loro, in soprannumero o inserite debolmente allo
scopo di mantenere la pianta nelle migliori condizioni possibili.
Potatura di diradamento
Ha per obiettivi un maggior passaggio di luce attraverso la pianta, la riduzione della
resistenza al vento e l’alleggerimento di branche eccessivamente appesantite.
E’ un’operazione che comprende anche gli interventi di mantenimento e non deve
modificare né la forma, né le dimensioni dell’albero e interessa esclusivamente le
latifoglie.
Tale potatura si ottiene attraverso l’eliminazione di una piccola porzione (15-20%)
di rami secondari vivi di piccolo diametro, avendo cura di lasciare una distribuzione
uniforme di fogliame.
Potatura di riduzione
Consiste nella contemporanea riduzione del volume della chioma operando
dall’esterno verso l’interno attraverso tagli di ritorno sui rami più esterni, avendo cura di
mantenere la chioma dell’albero nella forma la più naturale possibile. In ogni caso non
deve essere rimosso più di 1/3 della massa fogliare totale e non deve essere eseguito
alcun capitozzo.

Potatura degli alberi adulti
L’albero adulto è quello che ha raggiunto la definitiva altezza del tronco e che
presenta una chioma ben equilibrata e strutturata. Gli obiettivi della potatura negli alberi
adulti sono quelli di mantenere e migliorare la sicurezza, la salute, la struttura e la forma.
Le tecniche di potatura utilizzabili per gli alberi adulti sono le stesse utilizzate per quelli
giovani: potatura di innalzamento, potatura di mantenimento, potatura di diradamento,
potatura di riduzione.
Per gli alberi vecchi potrebbe essere necessaria una potatura di recupero in caso di
danni di natura meteorica, patologica e meccanica.
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Periodi di potatura
In linea generale, per le piante in questione gli interventi di potatura possono essere
effettuati da novembre a marzo. Per le specie affette da fitopatie, devono osservarsi tutte
le cautele necessarie ad evitare la diffusione delle stesse, fermo restando il rispetto delle
specifiche disposizioni eventualmente esistenti in materia.
Intervalli tra le potature
Per ragioni di sicurezza e per guidare gli alberi verso uno sviluppo normale, è
necessaria una sorveglianza costante delle piante e una potatura il più possibile regolare.
La periodica regolarità della potatura degli alberi è molto importante specie nel
caso delle alberature stradali, per le quali si raccomandano almeno intervalli di ogni 2
anni.
SURANO, Aprile 2015
Il Tecnico
Dott. Agr. Antonio Murrone
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