Frizione ridotta e forze più leggere

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Frizione ridotta e forze più leggere
A CONFRONTO
ORTODONZIA A CONFRONTO
Frizione ridotta
e forze più leggere
Un’apparecchiatura ortodontica fissa si
definisce self-ligating quando è in grado,
mediante uno speciale meccanismo
a serratura, di assicurare l’arco
nello slot senza l’ausilio di legature
elastiche o metalliche.
Le apparecchiature self-ligating sono
anche apparecchiature low-friction:
l’arco, non essendo costretto da legature metalliche o elastiche, è in grado
di scorrere liberamente all’interno
dello slot. Gli attacchi self-ligating
possono essere classificati in:
* attacchi self-ligating passivi: sono
provvisti di un meccanismo passivo
che, trasformando lo slot in un tubo,
assicura l’arco al suo interno;
* attacchi self-ligating attivi: sono
provvisti di uno sportello flessibile
che, oltre ad assicurare l’arco nello
slot, interagisce con questo fornendo
le forze correttive che permettono la
completa espressione delle informazioni contenute nell’attacco.
CENNI STORICI
Già agli inizi degli anni Trenta venne
ideato e sviluppato un prototipo di attacco self-ligating dal dottor Jacob
Stolzenberg. Il suo intento era quello
di ridurre il tempo necessario a cambiare un arco. Questo attacco, denominato Russell bracket, era caratterizzato da un vite a testa piatta, alloggiata in un’apertura circolare filettata,
che poteva essere allentata o stretta
con un cacciavite per ottenere il movimento dentale desiderato. Allentando la vite si facilitava, con l’utilizzo
di fili rotondi, l’allineamento e il liINFODENT 1-2/2005 - 14
vellamento; stringendola si poteva
esprimere meglio, con l’utilizzo di
fili rettangolari, il torque delle radici.
Nonostante i risultati clinici incoraggianti, questo attacco non ebbe diffusione poiché era in contrasto con il
tradizionale approccio che prevedeva l’utilizzo di sottili legature metalliche attorno a ogni bracket. Il concetto degli attacchi self-ligating venne così accantonato fino agli inizi
degli anni ‘70. Nel 1971 il dottor Jim
Wildman sviluppò il primo vero
bracket self-ligating passivo, chiamato Edgelok Bracket. Questo attacco era costituito da un corpo rotondo
con uno sportello rigido che poteva
scorrere sopra l’arco inserito nello
slot, trasformando quest’ultimo in
un tubo. Negli stessi anni il dottor
Herbert Hanson progettò e creò il
primo attacco self-ligating attivo che,
dopo 4 anni di modifiche e sperimentazioni cliniche, venne introdotto nel mercato nel 1980 con il nome
di Speed System. Di grande svolta
fu l’introduzione nel 1996 di un nuovo attacco self-ligating passivo, il
Damon bracket. Gli entusiasmanti
risultati clinici ottenuti dal suo ideatore, il dottor Dwight Damon, suscitarono l’interesse di numerosi ortodontisti che introdussero nella loro
pratica clinica quotidiana l’utilizzo
di tali dispositivi. A partire dal quel
momento si evidenziò sia una vasta
diffusione delle apparecchiature selfligating, sia l’avvio di nuovi studi e
ricerche sull’argomento.
VANTAGGI DELLE
APPARECCHIATURE
SELF-LIGATING
Il principale vantaggio, in termini
biomeccanici, di un’apparecchiatura
self-ligating è la riduzione della frizione. Diversi studi hanno dimostrato come questo tipo di apparecchia-
tura sia in grado di abbassare il coefficiente di attrito allo scorrimento
del 90 per cento rispetto alle apparecchiature convenzionali. La riduzione della frizione permette l’applicazione di forze più leggere rispetto
a quelle utilizzate nelle meccaniche
convenzionali. Grazie alla frizione
ridotta, con le apparecchiature selfligating la forza applicata viene trasmessa completamente all’elemento
dentario. Nelle meccaniche convenzionali, invece, parte della forza applicata viene dissipata per vincere la
frizione: è quindi necessario applicare forze maggiori. Forze più leggere
consentono un maggior rispetto delle strutture parodontali e un maggior
controllo dell’ancoraggio: le forze di
reazione che si creano sono minime
e possono essere facilmente distribuite sugli elementi da non muovere.
Tutto ciò determina una riduzione
del tempo totale di trattamento. Gli
attacchi self-ligating permettono
un’espressione continua della forza:
le legature elastiche sono soggette ad
allentamento ed usura, con una conseguente progressiva disattivazione
dell’apparecchiatura. Anche le legature metalliche, se pur meno, si allentano tra una visita e la successiva.
Per questo motivo è necessario vedere il paziente ogni tre-quattro settimane per cambiare le legature e riattivare l’apparecchiatura. Le apparecchiature self-ligating sono invece costantemente attivate e ciò permette
un maggior lasso di tempo tra una
visita e la successiva, un minor numero di controlli, con risparmio di
tempo sia per l’ortodontista sia per il
paziente. Un’altra peculiarità delle
apparecchiature self-ligating è quella
di avere dimensioni mesio-distali ridotte: l’utilizzo di bracket con ridotto
ingombro mesio-distale, infatti, oltre
ad avere inevitabili vantaggi estetici
e ad agevolare il controllo di una migliore igiene orale, risulta utile soprattutto in presenza di particolari
disallineamenti in quanto conferisce
una maggiore flessibilità all’arco.
Con le apparecchiature self-ligating
si registra inoltre una riduzione del
tempo necessario a cambiare arco:
ciò permette al clinico di dedicarsi
maggiormente all’osservazione e alla diagnosi.
A CONFRONTO
Legenda: ⊕ Approfondimenti € In offerta
◗
Ortodonzia
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⊕
DAMON SYSTEM
IN-OVATION E
IN-OVATION “R”
OPAL
OYSTER
SMARTCLIPTM
SPEED
TIME2
Ormco
Tomy
Ultradent
Products Inc.
Gestenco
3M Unitek
Speed System Orthodontics
American Orthodontics
Micerium
Passiva
Passiva, Attiva,
Interattiva
Passiva
Passiva
Passiva
Attiva
Passiva / Attiva
Ridotto
Ridotto
Ridotto
3.0 mm
Ridotto
Ridotto
Ridotto
Sportello a
scorrimento
Sportellino in “Alloy” con memoria
che lo fa diventare attivo, passivo
e interattivo
Cerniera
Cap con cerniera
Clip in nichel
titanio
Sportellino scorrevole in
Ni-Ti
Clip metallica
elastica
No
No
Sì per entrambi
Sì per entrambi
Sì per entrambi
Sì per entrambi
Sì per entrambi
Diverse variabili
di torque
Prescr. Dr. Ronald H.
Roth
Roth e Edgewise
standard
Roth - Standard
MBT™ - 6X6 U/L
Hanson, Roth, MBT,
Bioprogressiva
•
No
No
No
No
Sì
No
No
Sì
Sì
Sì
Sì
No
No
No
In caso di rottura
del meccanismo di
ingaggio dell’attacco
Sostituzione
dell’attacco
Sostituzione
dell’attacco
Sostituzione
dell’attacco
Sostituzione
dell’attacco
Sostituzione
dell’attacco
Sostituzione
dello sportellino
•
Slot attacco fornito
Slot 0.22 e 0.18
Slot 0.22 e 0.18
Slot Roth 0.22x0.28,
slot 0.18x0.18
Slot 0.22 e 0.18
Slot 0.22 e 0.18
Slot 0.18 e 0.22
0.18, 0.22, 0.18
ant/0.22post
Denominazione
del prodotto
Produttore
Tipo di interazione
tra attacco ed arco
Ingombro
mesio-distale
Meccanismo di
ingaggio
dell’attacco
Necessità di strumento per inserire
o togliere arco
Prescrizioni
esistenti
Attacco con
composito
predosato
Esistenza di
variante estetica
dell’attacco
CONCLUSIONI
Nella nostra esperienza clinica le
apparecchiature self-ligating si
sono dimostrate efficaci nel migliorare la funzionalità del trattamento ortodontico fisso con metodiche straight-wire: permettono
infatti di ridurre il tempo necessario a sostituire gli archi ma soprattutto sono in grado di ridurre
il tempo totale di trattamento garantendo nel contempo un preciso
controllo tridimensionale della
posizione degli elementi. Tutto
ciò avviene nel completo rispetto
delle strutture parodontali grazie
all’applicazione di forze leggere
che evitano fenomeni di ialinizzazione e agiscono in sinergia con
le componenti muscolari del sistema stomatognatico.
Enzo Pasciuti, Elena Grillo Università degli Studi di Milano,
Cattedra di Ortognatodonzia
Direttore: Prof. G. Farronato
AVVERTENZE IMPORTANTI PER IL LETTORE
I dati pubblicati in questa sezione sono acquisiti dalle schede tecniche dei prodotti, dalle etichette delle confezioni, o da materiale illustrativo “di pubblico dominio” che abbia uguale valenza legale. I prodotti, quando possibile, sono raggruppati per omogeneità di destinazione
d’uso, ed in ordine alfabetico secondo la denominazione commerciale. La presente rubrica ha finalità di informazione giornalistica, non di
repertorio, non ha pretesa di esaustività e non vuole esprimere giudizi sui prodotti. Il lettore è invitato a non interpretare come una scelta
redazionale la elencazione di prodotti o la mancata citazione di altri.
IN ITALIA ESISTONO DUE SOCIETÀ
ORTODONTICHE CHE SI OCCUPANO DI
STUDIARE E DIVULGARE INFORMAZIONI
SULLE APPARECCHIATURE SELF-LIGATING.
Per iscriversi alle società, o per avere
maggiori informazioni è possibile contattare:
S.I.B.A.
Società Italiana Biomeccaniche
Autoleganti
Presidente: Prof. G. Cordasco
Segretario: Dr. Riccardo Nucera
[email protected]
S.I.A.D
Società Italiana Arco Diritto
Presidente: Prof. Giampietro Farronato
Segretario: Dr. Gianluigi Fiorillo
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GLI OPERATORI INCLUSI
NEL CONFRONTO
SU ORTODONZIA SELF
LIGATING
3M Unitek - 02.70351 www.3mespe.com/it
American Orthodontics Micerium - 0185.7887870 www.micerium.it
Gestenco - 035.4520001 www.gestenco.com (dati forniti da
TP Italia - www.tpitalia.com)
Ormco - 055.430351 www.sybrondental.com
Tomy - 02.66711227 (dati forniti
da Orteam Orthodontic Team srl www.orteam.it)
Ultradent Products Inc.
www.ultradent.com (dati forniti da
Dr Riccardo ILIC’ spa 02.55016655 - www.ilic.it)
INFODENT 1-2/2005 - 15
APPROFONDIMENTI
◗ Oyster
◗ L’evoluzione
Oyster è il primo attacco
estetico autolegante
fabbricato con fibra di
vetro, molto resistente,
rinforzata con composito.
Questa caratteristica conferisce al brackets una valenza fondamentale: infatti
se applicato sui denti con adesivi della
serie “Smart Bond” l’apparecchiatura
non assume colorazioni di nessun tipo
mantenendo intatte nel tempo le sue
caratteristiche estetiche. Questo nuovo
attacco è molto confortevole per il paziente in quanto non presenta alcuno
spigolo, tutti gli angoli sono arrotondati e non necessita di legature metalliche che spesso provocano grossi fastidi alle mucose ed alle labbra. Naturalmente trattandosi di un autolegante
quando il filo è inserito nello slot e lo
sportellino collocato nella posizione di
chiusura, nessun elemento causa attrito o frizione. Il filo è libero di muoversi
all’interno dello slot e lo scorrimento
meccanico risulta essere migliore rispetto ad un attacco tradizionale. Studi
in vitro effettuati presso la Facoltà di
Odontoiatria dell’Università di Göteborg nel corso del 2004, su un campione di trecento brackets indicano
del self-ligating
che il “cap” del bracket Oyster, pur
non avendo lo stesso grado di resistenza di una legatura metallica, risulta
essere invece molto più resistente di
una legatura elastica. Lo studio ha dimostrato inoltre che l’attacco Oyster è
in grado di resistere a forze superiori
delle forze biologiche necessarie per il
◗ Una scelta intelligente
Nell’ambito delle applicazioni self-ligating, 3M
Unitek propone il sistema Smart Clip™ dal design innovativo. Grazie a una sofisticata progettazione che integra le esclusive proprietà del nichel titanio in un
esclusivo design, 3M Unitek ha
creato un meccanismo a clip che
facilita l’inserimento e la rimozione
dell’arco senza dover aprire o chiudere alcun dispositivo, mantenendo
comunque l’arco con una forza pre-programmata che evita sganciamenti indesiderati.
In quanto sistema passivo, SmartClip riduce la frizione e
permette all’arco di lavorare con un’efficienza maggiore rispetto ai sistemi attivi. L’utilizzo del nichel titanio, dotato di
una memoria intrinseca in quanto a forma e forza, ha permesso la realizzazione di un meccanismo self-ligating che
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movimento dentario. Oyster è distribuito in Italia da:
TP Italia
Tel. 035.4520001
Fax 035.300212
e-mail: [email protected]
www.tpitalia.com
mantiene l’arco, ma che è
calibrato in modo da rilasciare
l’arco nel caso in cui la forza ecceda un determinato livello. In questo modo, si evita
il superamento dei livelli di forza raccomandati per un movimento biocompatibile
del dente, promuovendo così un trattamento
efficiente e più confortevole per il paziente. L’efficienza clinica di SmartClip è ulteriormente valorizzata dalla sinergia con il sistema adesivo APC™ PLUS
e con il sistema MBT™.
3M Italia spa
Via S. Bovio, 1/3
20148 Segrate (MI)
Tel. 02.70351 - Fax 02.70352520
www.3mespe.com/it
Time 2 è un bracket American
Orthodontics in monofusione
autolegante dotato di una clip
elastica interattiva che può essere
facilmente aperta o chiusa. In
questo modo è possibile liberare
completamente lo slot per una
sostituzione degli archi ortodontici
facile e veloce. Grazie alle sue
caratteristiche, il bracket Time 2
permette un preciso controllo del
torque e della rotazione, riduce i
tempi di trattamento e rende
quest’ultimo più confortevole per il
paziente. Sulla superficie vestibolare
della clip è presente un’incisione
permanente al laser riportante la
numerazione identificativa. La tacca
di controllo per la clip garantisce
che la clip sia completamente
chiusa. Le alette occlusali interne
scanalate permettono di estendere
l’altezza dello slot a .028”, in modo
da consentire un controllo
completo del torque utilizzando fili
rettangolari a pieno spessore.
La micromordenzatura integrata
nella base consente una maggiore
ritenzione dell’adesivo. Time 2
presenta una clip elastica interattiva
che a seconda delle dimensioni
dell’arco lo ingaggia in maniera
differente. La clip preme i fili più
grandi verso gli angoli dello slot,
portando a un pieno controllo di
torque e rotazione. Inoltre, l’accesso
per l’apertura e la chiusura della clip
è ben visibile. Per aprire la clip
interattiva è sufficiente ruotare verso
la gengiva, senza richiedere forze
elevate per sbloccare l’arco. Nello
slot del bracket Time 2 i fili più
piccoli scivolano facilmente con una
frizione bassa. Per migliorare il
comfort del paziente, il bracket è
dotato di alette arrotondate e di clip
con bordi anch’essi arrotondati.
Micerium spa
Via Marconi, 83
16030 Avegno (GE)
Tel. 0185.7887850