1. Scelte di investimento
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1. Scelte di investimento
Scienza delle finanze 30264 – Cles 15 Alessandra Casarico Lezione 8-9 IRES 1 IRES: Imposta sul reddito delle società 1. Definizione della BI e dell’imposta in Italia 2. Legame tra imposta societaria e imposta personale (distribuzione degli utili) 3. Neutralità - scelte di distribuzione del dividendo - scelte di investimento - scelte di finanziamento 2 IRES: Imposta sul reddito delle società • Presupposto: possesso di redditi in denaro o in natura • Soggetti passivi – Società per Azioni (SPA), Società in accomandita per azioni (SAPA), Società a Responsabilità limitata (S.r.l), società cooperative residenti nel territorio dello Stato; – enti pubblici e privati diversi dalle società. • La base imponibile: reddito d’impresa = Utile/perdita risultante dal conto economico (codice civile) • Aliquota t = 27,5% (proporzionale) 3 Base imponibile • Regole di definizione del reddito di impresa ai fini IRES e ai fini IRPEF sono sostanzialmente le stesse, salvo tre eccezioni principali – Trattamento interessi passivi – Trattamento dei dividendi – Trattamento delle plusvalenze e minusvalenze rientranti nel regime della participation exemption (Pex) 4 Base imponibile dell’IRES • Il reddito d’impresa: BI=R-L-M+0,05D+IA-αIP-A + ∆S + ∆W – R = ricavi – L = spese per prestazioni di lavoro dipendente (comprensive di oneri contributivi) – M = costi variabili – D = dividendi – IA = interessi attivi – IP = interessi passivi – A = ammortamenti – ∆S = variazione delle scorte – ∆W = plusvalenze patrimoniali • Se BI<0, T=0: la perdita può essere portata in diminuzione del reddito dei periodi di imposta successivi, senza limite temporale, in misura non superiore all’80% del reddito imponibile di ciascuno di essi. • 100% per imprese di nuova istituzione, per le perdite realizzate nei primi 3 anni di attività. 5 Base imponibile Componenti negative Componenti positive Costi per lavoro dipendente (L) + Ricavi (R) + Costi variabili (per materie prime, semilavorati e prestazioni di servizi) (M) + Variazione delle scorte (∆S) Ammortamenti e canoni di leasing (A) = Valore della produzione + Costi della produzione + interessi attivi (IA) + parte degli interessi passivi (αIP) = parte dei dividendi (βD) + = plusvalenze patrimoniali nette (∆W) = Totale componenti negative Totale componenti positive Base imponibile • Alcuni aggregati sono particolarmente importanti: • Valore della produzione: VP = R + ΔS • Costi della produzione: CP = L + M + A • Reddito operativo lordo: ROL = VP – CP + A 6 Dividendi • I dividendi D ottenuti dalla partecipazione in altre società di capitali entrano nella base imponibile secondo un coefficiente β che varia a seconda che questi siano percepiti da soggetti IRPEF o IRES: • β=49,72% se percepiti da società di persone e imprese individuali (soggetti IRPEF); • β=5% se percepiti da società di capitali (soggetti IRES). • β=100% nel caso in cui D siano ottenuti dalla partecipazione in una società residente in un paradiso fiscale (percepiti sia da soggetti IRPEF che da soggetti IRES). 7 Gli oneri finanziari nell’IRES • Interessi attivi: – concorrono a formare il reddito d'impresa • Interessi passivi : – sono deducibili fino a concorrenza degli interessi attivi; – l'eventuale eccedenza è deducibile entro il limite del 30% del reddito operativo lordo (ROL) • Riporto del ROL non utilizzato e degli interessi passivi non dedotti • la quota di ROL non utilizzata potrà essere portata ad incremento del 30% del ROL dei successivi periodi di imposta, aumentando la soglia di deducibilità degli interessi • riporto della quota indeducibile nei periodi d'imposta successivi se e nei limiti in cui in tali esercizi, l'importo degli interessi passivi eccedenti gli interessi attivi sarà inferiore al 30% del ROL. 8 Gli oneri finanziari Esempio Valore della produzione Costi della produzione 12.000 9.000 Ammortamenti 900 Canoni Leasing 100 Interessi attivi 500 Interessi passivi 2.000 ROL: Valore della produzione – Costi della produzione + Ammortamenti + Canoni Leasing = = 12.000 – 9.000 + 900 + 100 = 4.000 Calcolo l’ammontare massimo di interessi passivi deducibile: 30% ROL + Interessi Attivi = 30% 4.000 + 500 = 1.700 Interessi passivi (2.000) > ammontare massimo di interessi passivi deducibile (1.700) Interessi passivi indeducibili = 2000 – 1.700 = 300 9 Gli ammortamenti (A) • L’ammortamento è il procedimento con il quale il costo di un bene strumentale impiegato nell’attività d’impresa per un periodo pluriennale è ripartito fra i diversi esercizi di utilizzo. • Termine di riferimento: costo di acquisto del bene (costo storico) – La somma delle quote d’ammortamento non può superare il costo storico • Ammortamento ordinario: – Applicazione di coefficienti stabiliti dal Ministero delle Finanze al costo dei beni. – Il primo anno il coefficiente è ridotto della metà. – Dovrebbe riflettere il logorio normale dei beni utilizzati 10 Gli ammortamenti (A) • Ammortamento ordinario: Es. costo storico= 100; coeff.=30% anno 1 2 3 4 tot A 15 30 30 25 100 11 La variazione delle scorte (∆S) • Rimanenze finali - consistenze iniziali – Componente del reddito d’impresa (può essere negativa) • In presenza di prezzi non costanti, valutazione delle scorte: – FIFO (first in first out): • rimanenze valutate ai prezzi correnti • Se i prezzi aumentano, il valore delle rimanenze aumenta e quindi il profitto aumenta e la base imponibile Ires aumenta – LIFO (last in first out): • rimanenze valutate al costo storico • Italia: ampia libertà alle imprese nella determinazione del valore delle rimanenze: – alle imprese converrà adottare il LIFO in periodi di inflazione 12 Esempio • Primo esercizio: – – – – 20 unità di materie prime; p=10 ⇒ M = 200; L = 100; R = 300; Rimanenze finali = 10 unità (10 unità utilizzate) ⇒ ∆S = 100 BI = 300 – 200 – 100 + 100 = 100 • Secondo esercizio: – – – – 10 unità di materie prime; p=15 ⇒ M = 150; L = 100; R = 300; Rimanenze finali = 10 unità (10 unità utilizzate) ⇒ LIFO: ∆S=0 B.I. = 300 – 150 – 100 = 50 ⇒ FIFO: ∆S=50 B.I. = 300 – 150 – 100 + 50 = 100 13 Le plusvalenze patrimoniali (∆W) 1. Plusvalenze realizzate cedendo a titolo oneroso beni relativi all’impresa – plusvalenza = corrispettivo percepito - costo non ammortizzato – Rateizzazione: se relative a beni posseduti da più di 3 anni, possono concorrere a formare il reddito in quote costanti nell’esercizio di realizzazione e nei 4 successivi. – Rivalutazione: Possibilità di rivalutare periodicamente alcune poste dell'attivo assoggettandole ad un regime fiscale agevolato • Esempio: Una legge del 2000 ha consentito la rivalutazione dei beni materiali (come immobili, impianti, macchinari) e immateriali (come brevetti, partecipazioni azionarie qualificate come immobilizzazioni finanziarie). Alla possibilità di rivalutazione corrisponde il versamento di un’imposta sostitutiva (19% per i beni oggetto di ammortamento, 15% per quelli non ammortizzabili). 14 Le plusvalenze patrimoniali (∆W) 2. Plusvalenze realizzate cedendo a titolo oneroso partecipazioni societarie rientrano nella BI • Eccezione – Se le partecipazioni cedute sono state iscritte a bilancio come immobilizzazioni finanziarie e detenute per almeno 12 mesi, – Se la società partecipata svolge un’attività commerciale e non risiede in territori a regime fiscale privilegiato (paradisi fiscali). • ⇒ Participation exemption – Soggetti IRES – 95% delle plusvalenze societarie esenti (rientra in BI il 5%) – Minusvalenze deducibili sole se relative a partecipazioni che non presentano i due requisiti indicati (altrimenti indeducibili). – Soggetti IRPEF – 50,28% delle plusvalenze societarie esenti (rientra in BI il 49,72%) – E’ deducibile solo il 49,72% delle minusvalenze 15 Il consolidato fiscale • Gruppi di società possono ricorrere al consolidato fiscale – determinare un’unica base imponibile in capo alla società capogruppo, valida per tutte le società del gruppo – l’imponibile è pari alla somma algebrica degli imponibili ⇒ compensazione. – la capogruppo è tenuta al pagamento unificato dell’imposta. • FINALITA’ – controbilanciare gli effetti dell’indeducibilità delle perdite su partecipazioni conseguente al regime di participation exemption, consentendo la compensazione dei risultati negativi e positivi. 16 Regime di trasparenza • Le società di capitali possono, in alcuni casi, optare per l’attribuzione del reddito d’impresa ai soci (pro-quota). • Possono optarvi – Le società di capitali i cui soci sono solo società di capitali, ciascuna con percentuale di partecipazione ≥ 10% – Le S.r.l. con ristretta base proprietaria (composta solo da persone fisiche non superiori a 10) e rientranti nell’ambito di applicazione degli studi di settore • FINALITA’ – simili a quelle del consolidato fiscale per i gruppi – Evitare doppia tassazione dei dividendi 17 Calcolo dell’imposta • t=27,5% • L’imposta è pari a: T= t·BI 18 Imposta personale e imposta societaria • Imposta societaria svolge un ruolo autonomo rispetto all’imposta sulle persone fisiche • Capacità contributiva della società autonoma rispetto a quella dell’individuo Sistema classico: autonoma e addizionale ⇒ doppia tassazione degli utili (società e percettore) Esenzione totale: autonoma e sostitutiva ⇒ tassazione utili solo in capo a società • Imposta societaria svolge un ruolo integrativo dell’imposta personale Integrazione totale (partnership approach) ⇒ attribuzione ai soci di tutto l’utile, indipendentemente da distribuzione Credito d’imposta ⇒ eliminare doppia tassazione degli utili (società e percettore) 19 Imposta personale e imposta societaria – Come rappresentare le diverse modalità di integrazione delle imposte personali e societarie – Neutralità dell’imposta rispetto alle scelte di distribuzione degli utili • Il sistema fiscale è neutrale se il carico fiscale complessivo non varia al variare della quota degli utili distribuiti (dividendi) • Quale sistema garantisce la neutralità nei confronti delle scelte di distribuzione degli utili? 20 1. Sistema classico • L’imposta societaria si applica a tutto l’utile d’impresa U • L’imposta personale si applica a tutti gli utili distribuiti D • Non neutralità nei confronti delle scelte di distribuzione degli utili 21 1. Sistema classico • Italia: – Non qualificate: TTOT=tU+ 0,2dU(1-t) • d=0 ⇒τ = t=27,5% • d=1 ⇒τ = 42% – Qualificate: TTOT=tU+ tp0,4972dU(1-t) • d=0 ⇒τ = t=27,5% • d=1 ⇒τ = 0,275+0,36 tp 22 2. Esenzione totale • Utili tassati esclusivamente presso l’impresa • Dividendi esenti • Neutralità 23 3. Integrazione completa • L’utile d’impresa rientra nella base imponibile dell’imposta personale, indipendentemente dalla sua distribuzione • Neutralità • In Italia – Società di persone 24 Neutralità dell’imposta societaria • Neutralità dell’imposta societaria 1. Scelte di investimento (quanto investire) 2. Modalità di finanziamento (debito o azioni) • Il sistema tributario è neutrale quando non influenza 1 e/o 2 – il comportamento delle imprese non varia in seguito all’introduzione di imposte • In particolare – Totale di imposte sul profitto NON dipende dalla modalità di finanziamento – Quanto investire non dipende dalla presenza dell’imposta 25 Neutralità dell’imposta societaria • Introdurre scelta di investimento (estremamente semplificata) di un’impresa – Senza imposte – Con imposte • Base imponibile = vero profitto • Base imponibile ≠ vero profitto: costo del finanziamento • Finanziamento con debito e con azioni 26 L’ investimento P= π ( I ) − δ I − iI P = profitto π = rendimento dell'investimento δ = vero deprezzamento economico δ I = ammortamenti iI = costo del finanziamento (NB: interessi passivi o remunerazione degli azionisti) 27