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Trio Kobart
violino
clarinetto
pianoforte
07.04.2013
ore 17.00
Stefano Sergeant
Mariella Gusmeroli
Marta Caracci
La fine del tempo: la morte
Olivier Messiaen (1908-1992)
dal Quartetto per la fine del Tempo (1941, scritto ed
eseguito durante la prigionia in un campo di lavoro)
Abyme des oiseaux
Claude Debussy (1862-1918)
Sonata per violino e pianoforte (1917)
Allegro vivo – Intermède: Fantasque et léger – Finale:
Très animé
Johannes Brahms (1833-1897)
Sonata per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 2
Allegro amabile – Allegro appassionato, Sostenuto,
Tempo I – Andante con moto, Allegro
La fine del tempo: evitare la morte ovvero l’irrazionale
Olivier Messiaen (1908-1992)
dal Quartetto per la fine del Tempo
Louange à l’Immortalité de Jésus
Igor Stravinskij (1882-1971)
Suite da l’Histoire du Soldat
Marche du Soldat – Le violon du Soldat – Petit concert
– Tango-Valse-Ragtime – Danse du Diable
I
l Tempo pone quesiti a ciascuno
di noi. La fine del tempo, così
come il suo inizio, o la sua effettiva
misurabilità e comprensione, sono
temi cari anche ai musicisti, oltre
che ai filosofi e agli scrittori; musicisti che scrivono cercando di dilatare
il tempo, musicisti che col tempo
giocano o a cui non resta molto
tempo per portare a compimento il
loro lavoro, e forse già lo sanno.
Nella prima parte di questo concerto tema centrale è la fine biologica del tempo, la morte che tronca
il tempo dell’attività umana e, nel
caso dei compositori, il comporre.
La sonata di Debussy è la sua ultima
opera terminata, quando i segni
della malattia erano già evidenti a
lui stesso. È parte di un progetto
incompiuto a causa della morte del
compositore, progetto che prevedeva 6 sonate per diversi strumenti,
mentre ne riuscì a pubblicare solo 3.
La Sonata di Brahms è una delle
sue ultime composizioni; il carattere malinconico, introspettivo,
che nulla concede al virtuosismo è
ben rappresentato dal suono scuro,
velato, interiore del clarinetto,
rivolto verso sé stesso piuttosto che
verso la società: quasi una pagina di
diario scritta per sé e non per stupire
o conquistare il mondo.
La seconda parte presenta invece la
morte esorcizzata, la ricerca di rifugio nell’irrazionale per sfuggire a un
destino razionalmente ineludibile.
Il brano che chiude il Quartetto di
Messiaen è descritto nella prefazione
come l’ascesa di Gesù-Uomo verso
Dio e il Paradiso. La lunga linea
melodica ascendente è un chiaro
messaggio di speranza di salvezza e
di vita eterna, scritto nella situazione
estrema del campo di concentramento.
Emblematica infine la Storia del Soldato di Stravinskij, che ci presenta
la lotta tra un soldato, campione
del mondo dei vivi che cerca la vita
attraverso le passioni degli uomini,
e il campione dell’aldilà, il diavolo,
che offre al soldato ricchezza ma lo
priva dell’anima, simboleggiata dal
violino, per poterlo possedere e trascinare nel mondo dei morti.
Trio Kobart