comune di sala consilina documento di valutazione dei rischi

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comune di sala consilina documento di valutazione dei rischi
 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
IN AMBIENTE LAVORATIVO
ai sensi dell’art.17, c.1 lett. a) del D.Lgs. n. 81 del 09.04.2008 AZIENDA:
COMUNE DI SALA CONSILINA
Sede:
Unità produttiva San Rocco: locali destinati a magazzino operai, deposito,
laboratorio falegnameria – fabbro – riparazioni elettriche/idrauliche,
autoparco aziendale
Via San Rocco – Sala Consilina (SA) Oggetto: valutazione dei rischi presenti nell’unità produttiva San Rocco sita in
Via San Rocco nel Comune di Sala Consilina (SA).
Documento redatto ai sensi dell’art.17, c.1 lett. a) – D.Lgs. n.81 del
09.04.2008
Revisione
Data
Aggiornamento D.Lgs. 81/08 –
Rev. 01/10
10/01/2011
Datore di
Lavoro
R.S.P.P.
R.L.S.
per presa visione
Medico Comp.
per presa visione
Il Tecnico della Prevenzione
Spazio riservato alla data certa
art.28 c.2 del D.Lgs.81/08
Dott. CAFARO Gianpiero
Comune di Sala Consilina
Studio Tecnico
Gianpiero Cafaro
Sede: Unità produttiva San Rocco
Sala Consilina (SA)
Te l 339.284389 5
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
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STRUTTURA DEL DOCUMENTO
Il presente documento è redatto ai sensi del decreto legislativo n.81 del 09 Aprile 2008. Esso
sintetizza il complesso delle operazioni svolte ai fini della valutazione di cui all’art.17, c.1 lett. a)
del predetto decreto.
Il documento di valutazione dei rischi si articola nelle seguenti sezioni:
PREMESSA
3 ANAGRAFICA DELL’AZIENDA
5 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
6 IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (S.P.P.)
7 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI
10 Considerazioni preliminari
11 Fase I: Identificazione delle sorgenti di rischio
15 o Descrizione degli ambienti di lavoro
15 o Analisi dell’attività lavorativa
18 o Elenco Attrezzatura e Macchinari
27 o Identificazione e partecipazione dei lavoratori esposti
28 o Classificazione e definizione dei rischi lavorativi
32 o Analisi di certificazioni e norme generali relative ai luoghi di lavoro
34 o Infortuni e malattie professionali degli ultimi 5 anni
37 II Fase: Individuazione dei rischi di esposizione
38 o Rischi per la Sicurezza (Infortunio)
38 o Rischi per la Salute
41 o Rischi Trasversali/Organizzativi
45 III Fase: Stima delle gravità e delle probabilità degli effetti
49 o Rischi per la sicurezza – la salute e di tipo trasversale/organizzativi
53 o Movimentazione manuale dei carichi
67 IV Fase: Piano di miglioramento e gestione della sicurezza
73 SORVEGLIANZA SANITARIA
78 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI D.P.I.
80 SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
82 ALLEGATI
84 Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
Comune di Sala Consilina
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PREMESSA
La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce parte integrante della gestione
generale dell’azienda.
La realizzazione degli obiettivi di salute e sicurezza non comporta l’obbligo né la necessità di
adozione di sistemi di gestione della sicurezza.
Il documento di valutazione dei rischi (ai sensi dell’art.17, c.1 lett. a) – D.Lgs. 81/08) definisce le
modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le
procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel
rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti.
Il documento che segue è stato redatto per consentire al datore di lavoro di documentare che in
azienda è stato attuato (naturalmente nei modi congruenti con l’entità dell’azienda stessa e dei
corrispondenti fattori di rischio) un sistema per tenere sotto controllo i rischi.
Ulteriore obiettivo conseguibile è quello di documentare che la valutazione dei rischi sia stata fatta
nel rispetto dei criteri formali (coinvolgimento delle persone incaricate o associate, tempi di
attuazione, consultazione delle parti interessate, ecc.) e sostanziali (concretezza, globalità,
congruenza, programmazione delle misure, ecc.) che la legge prescrive a riguardo.
La normativa esistente in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro (art.3 del D.Lgs. 81/08)
prevede che le norme riportate sono da applicare a tutti i settori di attività, privati e pubblici,
compresi gli Enti pubblici.
Con il D.Lgs. 81/08, si è rafforzata l’esigenza di sicurezza, assegnando ad ogni figura
professionale compiti e responsabilità.
Scopo della suddetta normativa è quello di assicurare una tutela piena al lavoratore subordinato,
ovvero di garantirne l’incolumità e la salubrità nello svolgimento delle attività lavorative, a
prescindere dalla natura pubblica o privata dell’attività nel cui ambito il lavoratore presta la sua
attività.
Pertanto il D.Lgs. 81/08, meglio conosciuto come Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, ha
immediata
applicazione
anche
per
l’attività
lavorativa
espletata
dai
dipendenti
delle
Amministrazioni ed Enti Pubblici, ribadendo che le stesse sono del tutto equiparabili alle altre
attività
lavorative
per
quanto
concerne
i
livelli
di
responsabilità,
la
partecipazione
all’organizzazione ed attuazione del sistema di sicurezza, la definizione degli obiettivi di
prevenzione da perseguire e le procedure e metodologie da adottare.
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La valutazione dei rischi è stata condotta per monitorare le condizioni di sicurezza, le procedure
ed i fattori di rischio presenti sul posto di lavoro, e quindi individuare eventuali misure correttive
per tutelare al meglio la salute dei lavoratori esposti.
A tal proposito, il presente documento è stato suddiviso in più sezioni, che sintetizzano
rispettivamente:
• Dati generali dell’azienda: anagrafica aziendale, identificazione dei soggetti coinvolti nella
gestione della sicurezza in azienda.
• Informazioni generali sulla gestione della sicurezza negli ambienti di lavoro: compiti e
responsabilità delle figure previste dal D.Lgs.81/08, disposizioni di carattere generale per gli
ambienti di lavoro, fattori di rischio presenti negli ambienti di lavoro. Questa sezione si pone
l’obiettivo di fornire, in maniera non certamente esaustiva, informazioni riguardanti la
gestione della sicurezza in azienda, l’ergonomia e le caratteristiche strutturali dell’ambiente di
lavoro, la descrizione dei fattori di rischio presenti in azienda (caratteristiche, norme di
prevenzione, effetti sulla salute dell’esposto).
• Analisi e valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori: in questa sezione si
riporta la mappa dei rischi presenti durante l’attività lavorativa a cui risultano esposti i
lavoratori e le misure correttive per migliorare le condizioni di sicurezza. I rischi presenti in
azienda vengono individuati ed analizzati come descritto al paragrafo ad essi dedicato, in
particolare si tiene conto di:
o
o
o
o
o
o
Caratteristiche strutturali dell’unità operativa o reparto
Ciclo produttivo
Esperienza, formazione, informazione, età, conoscenze linguistiche del lavoratore esposto
Mansione svolta dall’operatore
Orario/turni di lavoro
Tempi e modalità di esposizione al rischio
• Dispositivi di protezione individuali D.P.I.: con particolare riferimento alla mansione ed alla
lavorazione per cui devono essere indossati.
• Segnaletica di sicurezza
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ANAGRAFICA DELL’AZIENDA
ENTE/AZIENDA
Comune di Sala Consilina
DATORE DI LAVORO
DE NIGRIS Attilio
SEDE LEGALE/UFFICI
Via Mezzacapo
84036 – Sala Consilina (SA)
SEDE DI LAVORO
Unità Produttiva:
Via San Rocco
84036 – Sala Consilina (SA)
TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ ESERCITATA NELL’UNITÀ PRODUTTIVA
Attività di tipo artigianale: magazzino/deposito attrezzature e materiali, falegnameria, fabbro,
riparazioni elettriche/idrauliche, autoparco aziendale.
PERSONALE IMPIEGATO NELL’UNITÀ PRODUTTIVA
NUMERO COMPLESSIVO DI LAVORATORI
N°
14
Autista
n° 03
Magazziniere
n° 01
Manutentore generico
n° 08
Manutentore elettricista
n° 01
Manutentore falegname
n° 01
TURNI DI LAVORO
Categoria di lavoratori
Mattina
Pomeriggio
Notte
dal lunedì al venerdì
dal martedì e giovedì
dal lunedì al venerdì
dalle ore
alle ore
dalle ore
alle ore
dalle ore
alle ore
Autista
08 : 00
14 : 00
15 : 00
18 : 00
*****
*****
Magazziniere
08 : 00
14 : 00
15 : 00
18 : 00
*****
*****
Manutentore generico
08 : 00
14 : 00
15 : 00
18 : 00
*****
*****
Manutentore elettricista
08 : 00
14 : 00
15 : 00
18 : 00
*****
*****
Manutentore falegname
08 : 00
14 : 00
15 : 00
18 : 00
*****
*****
DESCRIZIONE GENERALE DELL’UNITÀ OPERATIVA
L’unità operativa è ubicata in via San Rocco nel Comune di Sala Consilina, presso il piano terra di
un fabbricato artigianale accessibile dalla stessa via San Rocco percorrendo una piccola strada
privata. Antistante il fabbricato è presente un ampio piazzale utilizzato per la sosta dei veicoli
aziendali e per le operazioni di carico/scarico. L’intera superficie è interamente circoscritta da
recinzione, con muretto in cemento e ringhiera in ferro, e risulta accessibile da un solo ingresso
provvisto di cancello in ferro. L’unità produttiva ospita le attività connesse ai lavori da falegname,
fabbro, riparazioni elettriche/idrauliche, nonché all’autoparco aziendale.
La descrizione dettagliata degli ambienti di lavoro e delle attività lavorative si rimanda ai successivi
paragrafi “Descrizione degli ambienti di lavoro” e “Analisi dell’attività lavorativa”.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
(ai sensi dell’art. 17, comma 1 lett. a) del D.Lgs.81/08)
Il sottoscritto Ing. DE NIGRIS Attilio, in qualità di datore di lavoro dell’Ente Comune di Sala
Consilina, con unità produttiva in Sala Consilina alla Via San Rocco, ha effettuato con la
collaborazione del consulente esterno dott. Cafaro Gianpiero e del Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione Arch. TONTI Fabio, una serie di sopralluoghi per definire una mappa dei
rischi presenti negli ambienti lavorativi dell’unità produttiva in oggetto e redigere il presente
aggiornamento del documento di valutazione dei rischi:
a) individuazione dei provvedimenti urgenti da attuare per proteggere la sicurezza e salute dei
dipendenti e degli altri lavoratori;
b) miglioramento del livello di protezione dei lavoratori, rispetto alle esigenze della sicurezza e
della sanità;
c) informazione e formazione dei lavoratori;
d) miglioramento dell’organizzazione dei mezzi destinati alla prevenzione.
La valutazione dei rischi è stata effettuata con la collaborazione di:
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: Arch. TONTI Fabio
Medico Competente nominato: dott.ssa DI STEFANO Chiara
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Sig. CATONE Nunzio
Preposto alla sicurezza: Sig. CERVINO Michele
Tecnico della Prevenzione e Protezione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro: dott.
CAFARO Gianpiero
Tutti i lavoratori in forza all’azienda, sono stati coinvolti nella valutazione mediante
consultazione verbale e scritta (compilazione di uno specifico questionario), in merito alle
condizioni dei luoghi di lavoro/attrezzatura impiegata ed ai pericoli da loro avvertiti nelle
varie fasi lavorative.
Per presa visione:
¬
Medico Competente
Dott.ssa DI STEFANO Chiara
Il sottoscritto CATONE Nunzio in qualità di RLS dell’Ente Comune di Sala Consilina dichiara di aver
ricevuto copia del presente documento e di aver partecipato alle attività in conformità alle indicazioni
dell’art.50 del D.Lgs.81/08. Il documento si compone di n°84 pagine ed è stato licenziato in data 10
Gennaio 2011.
¬
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza R.L.S.
Sig. CATONE Nunzio
Il sottoscritto Ing. DE NIGRIS Attilio in qualità di datore di lavoro dell’azienda dell’Ente Comune di Sala
Consilina dichiara che le informazioni fornite sono rispondenti al vero sottoscrivendo, contestualmente
al Tecnico della Prevenzione ed al R.S.P.P., la presente relazione sulla valutazione dei rischi, costituita
da n°84 pagine progressivamente numerate; inoltre, solleva il Tec. Dott. Cafaro Gianpiero da
qualunque responsabilità per le informazioni fornite non corrispondenti al vero o errate.
La stesura del presente documento è stata ultimata in data 10 Gennaio 2011, tale data, ai sensi
dell’art.28 c.2 del D.Lgs.81/08, dovrà essere validata a cura del datore di lavoro.
Datore di lavoro
R.S.P.P.
Ing. DE NIGRIS Attilio
Arch. TONTI Fabio
Il tecnico
dott. Cafaro Gianpiero
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IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (S.P.P.)
Il Comune di Sala Consilina ha organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione, previsto
dall’art.31 del D.Lgs. 81/08, il cui responsabile è l’Arch. TONTI Fabio, in possesso dei requisiti
previsti dall’art. 32 del D.Lgs. 81/08.
Il Servizio svolge i suoi compiti avvalendosi della collaborazione del Medico Competente dott.ssa
DI STEFANO Chiara e del Tec. dott. CAFARO Gianpiero, in qualità di consulenti esterni
all’azienda. I compiti affidati al Servizio sono quelli previsti dall’art. 33 del Decreto in argomento e
qui di seguito citati:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
individuare i fattori di rischio, procedere alla valutazione dei rischi ed alla individuazione
delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della
normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale;
ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro,
nonché alla riunione periodica di cui all’articolo 35;
a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.
elaborare i dati statistici riguardanti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
collaborare con il Medico Competente per l’attività di sorveglianza sanitaria.
NOMINE E QUALIFICHE DEGLI ADDETTI E RESPONSABILI ALLA GESTIONE DELLA SICUREZZA
- Medico del Lavoro Competente
Indirizzo – recapiti telefonici
Dott.ssa DI STEFANO Chiara
Tel. 0975/520794
Cell. 392/1824151
- Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Indirizzo – recapiti telefonici
Arch. TONTI Fabio
Tel. interno n. 261
- Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Sig. CATONE Nunzio
Indirizzo – recapiti telefonici
Cell. 334/6007135
Tel. interno n. 273
- Preposto alla sicurezza
Sig. CERVINO Michele
Indirizzo – recapiti telefonici
Cell. 334/6007119
- Coordinatore Addetti al Primo Soccorso Sig. GRANATA Nicola
Indirizzo – recapiti telefonici
Cell. 334/6007116
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- Addetto al Primo Soccorso
Indirizzo – recapiti telefonici
- Addetto al Primo Soccorso
Indirizzo – recapiti telefonici
- Addetto al Primo Soccorso
Indirizzo – recapiti telefonici
- Addetto al Primo Soccorso
Indirizzo – recapiti telefonici
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Sig. CHIRICHELLA Francesco
Cell. 334/6007122
Sig. FERRICELLI Michele
Cell. 334/6007131
Sig. PETRAZZUOLO Giuseppe
Cell. 334/6007139
Sig. DE VITA Gaetano
Cell. 334/6007123
- Coordinatore Addetti antincendio – emergenza/evacuazione
Indirizzo – recapiti telefonici
Cell. 334/6007139
- Addetto antincendio – emergenza/evacuazione
Indirizzo – recapiti telefonici
Sig. FERRICELLI Michele
Cell. 334/6007131
- Addetto antincendio – emergenza/evacuazione
Indirizzo – recapiti telefonici
Sig. CERVINO Michele
Cell. 334/6007119
- Addetto antincendio – emergenza/evacuazione
Indirizzo – recapiti telefonici
Sig. Petrazzuolo Giuseppe
Sig. CHIRICHELLA Franco
Cell. 334/6007122
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- Addetto antincendio – emergenza/evacuazione
Indirizzo – recapiti telefonici
Sig. DE VITA Gaetano
Cell. 334/6007123
- Addetto antincendio – emergenza/evacuazione
Indirizzo – recapiti telefonici
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Sig. GRANATA Nicola
Cell. 334/6007116
- Responsabile della manutenzione di macchine e attrezzature Sig. BARONE Francesco
Indirizzo – recapiti telefonici
Tel. interno n. 23428
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ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI
LAVORATORI
sintetizza il complesso delle operazioni svolte ai fini della valutazione di cui
all’art.17, c.1 lett. a) del D.Lgs. n. 81 del 09.04.2008
Ente/Azienda
COMUNE DI SALA CONSILINA
Sede luoghi di lavoro
Unità Produttiva San Rocco “Operai”:
Via San Rocco
84036 – Sala Consilina (SA)
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CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
La valutazione dei rischi per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori rappresenta il punto
centrale dell’attività preventiva praticata all’interno di un’azienda. Il Datore di lavoro coadiuvato
dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e dai consulenti esterni, si è attivato per
giungere ad una conoscenza completa ed approfondita dei rischi presenti nella propria realtà
aziendale.
Per tutto il personale la valutazione dei rischi è stata considerata come il processo tendente a
stimare la possibile entità del danno, intesa come conseguenza del rischio a cui ciascun lavoratore
risulta esposto durante l’espletamento della propria mansione, scaturito dalle circostanze del
verificarsi di un pericolo nell’ambiente di lavoro.
La valutazione del rischio è un processo complesso che ha richiesto il pieno coinvolgimento di
tutte le risorse aziendali, al fine di:
- identificare le fonti di pericolo presenti nel ciclo lavorativo (mansione, posto di lavoro, luogo
di lavoro);
- individuare i rischi potenziali per la sicurezza e la salute conseguenti all’esposizione
durante l’attività lavorativa;
- stimare l’entità dei rischi di esposizione.
Prima di analizzare in dettaglio il processo di valutazione, è opportuno fare alcune precisazioni
riguardo i concetti destinati ad essere più volte richiamati nel presente documento.
DEFINIZIONI
•
PERICOLO
proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (sostanza, attrezzo, metodo) avente
potenzialità di causare danni
oppure
• fonte di possibili lesioni o danni alla salute. Il termine pericolo è generalmente usato insieme ad
altre parole che definiscono la sua origine o la natura della lesione o del danno alla salute previsti:
pericolo di elettrocuzione, di schiacciamento, di cesoiamento, di intossicazione, etc
SITUAZIONE
PERICOLOSA
•
qualsiasi situazione in cui una persona è esposta ad uno o a più pericoli
DANNO
•
lesione fisica o alterazione dello stato di salute, causata dal pericolo
•
RISCHIO
probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle situazioni effettive di lavoro e nelle
condizioni di impiego e/o di esposizione, nonché la dimensione possibile del danno stesso
oppure
• combinazione di probabilità e di gravità di potenziali lesioni o danni alla salute in una situazione
pericolosa
• Rischio residuo: rischio che permane dopo la bonifica ambientale
•
TIPOLOGIE DI
•
RISCHIO
Rischi per la sicurezza: i rischi per la sicurezza, o rischi di natura infortunistica, sono quelli
responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni, ovvero di danni o menomazioni
fisiche subite dalle persone addette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impatto
fisico-traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, etc.).
Rischi igienico ambientali o per la salute: i rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori,
sono quelli responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’emissione nell’ambiente di agenti
inquinanti ambientali, di natura chimica, fisica e biologica, con seguente esposizione degli addetti.
• Rischi trasversali: rischi essenzialmente individuabili all’interno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra l’operatore e l’organizzazione del lavoro in cui è inserito. Tale rapporto
può comportare problemi di natura psicologica ed organizzativa che possono determinare eventi di
natura infortunistica o problemi per la salute degli operatori.
VALUTAZIONE
•
procedimento che consente di giungere ad una quantificazione (stima), in termini assoluti o
relativi, della possibilità che sia raggiunto il limite di danno potenziale per la salute e la sicurezza
dei lavoratori sul luogo di lavoro, al fine di scegliere le eventuali e più adeguate misure preventive
di sicurezza
•
il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell’attività lavorativa per
evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità
dell’ambiente di lavoro
DEL RISCHIO
PREVENZIONE
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OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
L’obiettivo della valutazione dei rischi è stato quello di consentire al datore di lavoro/RSPP di
individuare ed adottare i provvedimenti realmente necessari per salvaguardare la sicurezza e la
salute dei lavoratori.
Questi provvedimenti comprendono:
-
prevenzione dei rischi professionali
informazione dei lavoratori
formazione professionale dei lavoratori
organizzazione e mezzi destinati a porre in atto i provvedimenti necessari
L’art. 15 del D.Lgs. 81/08 elenca, in successione logica e concatenata, i provvedimenti che devono
essere assunti dal datore di lavoro, quali “misure generali di tutela della salute e della sicurezza
dei lavoratori nei luoghi di lavoro”.
Tra le misure indicate, la valutazione dei rischi è il primo atto previsto, dal quale derivano tutte le
ulteriori misure, alla cui programmazione ed attuazione, la valutazione stessa è finalizzata.
CRITERI GENERALI
La metodologia della valutazione è stata individuata nel rispetto dei dettami del D.Lgs. 81/08,
attraverso cui si evince chiaramente che in alcuni articoli si parla di “valutazione dei rischi”
(Titolo VI “Movimentazione manuale dei carichi” – Titolo VII “Uso di attrezzature munite di
videoterminali” – Titolo X “Protezione da agenti biologici”), mentre in altri si parla di
“valutazione dell’esposizione” (Titolo VIII “Protezione da agenti fisici” – Titolo IX, Capo II
“Protezione da agenti cancerogeni e mutageni”), pur facendo in ogni caso riferimento alla
valutazione dei rischi disposta all’art. 17, c.1 lett. a); a tal proposito, durante l’analisi dei rischi,
di cui al presente studio, si è tenuto conto di quanto anzidetto, considerando, a seconda dei
casi, la tipologia di valutazione richiesta.
Nel caso in esame, la realtà aziendale è stata suddivisa nelle diverse attività lavorative
esercitate, dopodiché, sulla base dell’analisi del processo produttivo, dell’organizzazione del
lavoro, nonché di tutta la documentazione e delle informazioni disponibili ed utili, per ognuna
di esse si è proceduto all’identificazione delle fonti di pericolo.
CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
La valutazione, al fine di una sua corretta collocazione temporale e maggiore rappresentatività
delle reali condizioni di lavoro, è stata fatta precedere da un’attenta ricognizione circa le
caratteristiche dell’attività lavorativa (variabilità delle lavorazioni espetate da ciascun lavoratore)
con particolare riferimento all’esistenza di attività di servizio alla produzione (pulizia,
manutenzione...) od occasionali (guasti, riattivazione di impianti...).
L’Ing. DE NIGRIS Attilio, in qualità di datore di lavoro, con la collaborazione del rappresentante
dei lavoratori (RLS), del RSPP, dei Preposti alla sicurezza, del Medico Competente, del Tecnico
della Prevenzione, nonché di tutto il personale dipendente, ha condotto la valutazione del rischio
seguendo quanto previsto dalla vigente normativa, attraverso precisi criteri procedurali atti a
consentire un omogeneo svolgimento delle varie fasi operative costituenti il processo di
valutazione stesso.
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Studio Tecnico
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SCHEMA RIEPILOGATIVO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Per la corretta realizzazione della valutazione dei rischi, derivanti dal processo lavorativo, si è
condotto uno studio attraverso diversi step, riportati nel seguente schema:
I fase: identificazione delle sorgenti di rischio
•
•
Descrizione dell’attività lavorativa (procedure sperimentali, processi lavorativi, sequenza
ordinata delle lavorazioni nel ciclo produttivo, ambienti di lavoro, attrezzature, macchine ed
impianti, modelli organizzativi e operativi, compiti assegnati ai lavoratori)
Analisi delle fasi operative per il rilevamento dei fattori di rischio
o
Rischi per la sicurezza (rischi di natura infortunistica)
ƒ strutture
ƒ macchine
ƒ impianti elettrici
ƒ incendio
ƒ sostanze pericolose
o
Rischi per la salute (rischi di natura igienico-ambientale)
ƒ agenti biologici
ƒ agenti chimici
ƒ agenti fisici
o
Rischi trasversali e organizzativi (rischi di tipo trasversale o organizzativo)
ƒ organizzazione del lavoro
ƒ fattori psicologici
ƒ fattori ergonomici
ƒ condizioni di lavoro difficili
Successivamente è stata effettuata l’acquisizione e l’organizzazione di tutte le informazioni e le
conoscenze già disponibili su elementi utili a connotare i fattori di rischio e/o gli eventuali danni
riferibili al lavoro.
Di seguito è riportata la lista di informazioni e fonti informative acquisite in azienda:
Informazioni e fonti informative
caratteristiche degli ambienti di lavoro
numero di addetti ripartito per mansioni
o
denunce di impianti e verifiche periodiche
o
registro delle manutenzioni ordinarie e straordinarie
o
schede di sicurezza di sostanze/prodotti pericolosi
o
schede tecniche e manuali operativi di macchine/apparecchiature ed impianti in uso
o
risultati collettivi anonimi dei controlli sanitari periodici
o
dati sugli infortuni (registro infortuni) e incidenti avvenuti
o
atti autorizzativi
o
procedure di lavoro scritte e verbali, ordini di servizio
o
elenco e caratteristiche dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori
o
modalità pratiche di distribuzione/ricambio dei dispositivi di protezione individuale
o
conoscenze ed esperienze dei lavoratori e dei preposti
Classificazione e definizione dei rischi lavorativi
o
o
•
II fase: individuazione dei rischi di esposizione
¬
¬
Quadro delle sorgenti di potenziali fattori di rischio
Misure di sicurezza adottate
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III fase: stima delle gravità e delle probabilità degli effetti
¬
¬
¬
¬
¬
¬
Verifica del rispetto delle norme di legge e/o di buona tecnica prevenzionistica durante il
funzionamento delle macchine
Verifica dell’accettabilità delle condizioni igienico-ambientali
Misura dei parametri di rischio e loro quantificazione nel caso di specifiche norme di legge o
obiettive situazioni di elevato rischio potenziale
Risultati della valutazione dei rischi residui
Programma di prevenzione e protezione
Stesura del documento sulla sicurezza in azienda
IV fase: Piano di miglioramento e gestione della sicurezza (tecnico-organizzativo e procedurale)
relativo alle misure di prevenzione da attuare
Seguendo il suddetto percorso valutativo è stato possibile identificare le sorgenti di rischio,
individuare i potenziali rischi di esposizione, in relazione alle modalità operative seguite, ed infine
passare alla stima dei rischi di esposizione.
La rilevazione dei rischi, e quindi la compilazione delle schede che fanno parte del presente
documento, è stata effettuata in collaborazione con il consulente esterno e consultando il
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nonchè coinvolgendo tutti i lavoratori.
Si è operato anche alla luce del fatto che è ormai pacifico in giurisprudenza il principio secondo il
quale il datore di lavoro ha il diritto di “esigere” dal lavoratore l’osservanza della disciplina di
sicurezza provvedendo, se necessario, anche con l’adozione di mezzi coercitivi e sanzioni
disciplinari, compreso il licenziamento (Cassazione Penale 12 aprile 1991).
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FASE I: IDENTIFICAZIONE DELLE SORGENTI DI RISCHIO
DESCRIZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Descrizione generale
L’unità operativa è ubicata in via San Rocco nel Comune di Sala Consilina, presso il piano terra di
un fabbricato artigianale accessibile dalla stessa via San Rocco percorrendo una piccola strada
privata che conduce al cancello di ingresso. L’unità produttiva ospita le attività connesse ai lavori
da falegname, fabbro, riparazioni elettriche/idrauliche, nonché all’autoparco aziendale.
Strutturalmente si presenta in condizioni tali da rappresentare negativi pregiudizi per la salute dei
lavoratori che abitualmente vi lavorano e che comunque la frequentano. L’edificio è ripartito in
diversi vani, adibiti a:
• Autoparco aziendale: ambiente di lavoro ricavato nella parte retrostante dell’unità
produttiva, caratterizzato dalla presenza di piazzole per il ricovero dei veicoli aziendali. È
provvisto di n.02 accessi carrabili provvisti di porta saracinesca che danno direttamente sul
piazzale antistante. Si rileva la presenza di impianto elettrico non realizzato a regola d’arte,
la pavimentazione non è uniforme e regolare, assenza di uscita di emergenza/impianto luci
sussidiario (lampade emergenza), mancata applicazione della normativa antincendio ed
assenza del Certificato di Prevenzione Incendi (rientra tra le autorimesse con capacità di
parcamento superiore a n.09 posti auto).
• Deposito materiale: ambiente di lavoro utilizzato per lo stoccaggio del materiale impiegato nei
lavori di falegname, elettricista, idraulico, fabbro, manutentore del verde pubblico. È
accessibile dal piazzale mediante una porta saracinesca, oppure dal magazzino/laboratorio
operai mediante una porta a battente. L’ambiente di lavoro è caratterizzato da armadietti e
scaffalature in ferro (non conformi alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro), sulle
quali vengono stoccati i materiali; è altresì prevista un’area di stoccaggio a terra. Si rileva la
presenza di impianto elettrico non realizzato a regola d’arte, la pavimentazione non è
uniforme/regolare, assenza di uscita di emergenza/impianto luci sussidiario (lampade
emergenza),
scarsa
aerazione
dei
locali,
scaffalature
con
evidenti
segni
di
degrado/cedimento e comunque non conformi alla normativa in materia di sicurezza sul
lavoro, stoccaggio scorretto del materiale con conseguente pericolo di intralci e corpi
sporgenti dalle scaffalature, prodotti chimici stoccati in maniera non adeguata (assenza di
schede di sicurezza).
• Laboratorio operai: ambiente di lavoro all’interno del quale vengono espletati piccoli lavori
artigianali. Il laboratorio operai è caratterizzato dalla presenza di banchi di lavoro,
armadietti per il ricovero di utensili, banchi attrezzati con sega a nastro/taglia piastrelle ad
acqua/sega a disco, areee di deposito attrezzature di lavoro (decespugliatore, badile, piccone,
falce, ecc…), piccola scaffalatura per lo stoccaggio di sostanze chimiche
(vernici/pitture,
cemento/calce in polvere, ecc…). Si rileva la presenza di impianto elettrico non realizzato a
regola
d’arte,
la
pavimentazione
non
è
uniforme/regolare,
assenza
di
uscita
di
emergenza/impianto luci sussidiario (lampade emergenza), scarsa aerazione dei locali,
scaffalature con evidenti segni di degrado/cedimento e comunque non conformi alla
normativa in materia di sicurezza sul lavoro, prodotti chimici stoccati in maniera non
adeguata (assenza di schede di sicurezza), postazioni di lavoro non ergonomiche, assenza di
un sistema di aspirazione fumi di saldatura, banchi di lavoro non idonei.
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• Laboratorio falegnameria: ambiente di lavoro destinato a piccoli lavori di falegnameria. È
caratterizzato dalla presenza di materiali lignei, banchi di lavoro attrezzati (mola da banco,
morsa, ecc...), macchinari per la lavorazione del legno (squadratrice, sega circolare, sega a
nastro, pialla combinata), armadietti per lo stoccagio di materiale di consumo e prodotti
chimici (colle, silicne, vernici). Si rileva la presenza di impianto elettrico non realizzato a
regola d’arte, assenza di uscita di emergenza/impianto luci sussidiario (lampade
emergenza), scarsa aerazione dei locali, scaffalature non conformi alla normativa in materia
di sicurezza sul lavoro, stoccaggio scorretto del materiale con conseguente pericolo di
intralci e corpi sporgenti dalle scaffalature, prodotti chimici stoccati in maniera non
adeguata (assenza di schede di sicurezza), assenza di un sistema di aspirazione delle polveri
prodotte durante la lavorazione del legno, banchi di lavoro non idonei.
• Laboratorio riparazioni elettriche: ambiente di lavoro destinato alle piccole riparazioni
elettriche. È caratterizzato dalla presenza di un piccolo soppalco artigianale, un scaffalatura
in ferro, un banco attrezzato per le riparazioni/prove elettriche.
Si rileva la presenza di
impianto elettrico non realizzato a regola d’arte, assenza di uscita di emergenza/impianto
luci sussidiario (lampade emergenza), scarsa aerazione dei locali, sopplaco e scaffalature
non conformi alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro, stoccaggio scorretto del
materiale con conseguente pericolo di intralci e corpi sporgenti dalle scaffalature, banco di
lavoro non idoneo.
• Servizi igienici: non vengono garantite idonee misure igienico sanitarie.
Analisi dei rischi per la sicurezza
Ai fini della valutazione dei rischi dall’analisi dell’aspetto strutturale emergono le anzidette
carenze che rappresentano i seguenti rischi per la sicurezza dei lavoratori:
• Rischi strutturali
-
Non idoneità di lay-out e spazi destinati alle postazioni di lavoro
-
Intralci lungo i percorsi di esodo
-
Viabilità sul piazzale
orizzontale/verticale)
-
Presenza di spigoli vivi non protetti
-
Pavimenti sconnessi
-
Illuminazione (normale e in emergenza)
-
Porte di accesso e di esodo
-
Pareti (semplici o attrezzate: scaffalatura non idonea)
-
Soppalchi (destinazione, praticabilità, tenuta, portata)
antistante
l’unità
operativa
(assenza
di
segnaletica
• Rischi meccanici
-
Lesioni fisiche (urti, scottature, ferite, tagli, ecc.)
-
Proiezione di schegge
-
Pericolo di schiacciamento arti
-
Rischio macchine
-
Pulizia e manutenzione dei macchinari
-
Utilizzo di utensili/elementi taglienti ed appuntiti
-
Macchine prive di marchio ‘CE’. Riferimento all’ex D.P.R. 547/55
-
Protezione dispositivi di avviamento
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• Rischi elettrici
-
Stato e non conformità dell’impianto elettrico
-
Non conformità impianto di messa a terra
-
Impiego di prolunghe e ciabatte non conformi
-
Lavori su elementi o parti in tensione (riparazioni elettriche)
• Rischio incendi
-
Presenza di prodotti combustibili (materiali in legno, pvc, carta, cartoni da imballaggio,
ecc.)
-
Presenza di sostanze infiammabili (solventi, vernici, ecc.) scarsa ventilazione e ricambi
d’aria
-
Non conformità dell’impianto elettrico
-
Carenza di segnaletica di sicurezza
-
Ubicazione non idonea dei sistemi antincendio
-
Fattori gestionali: Carenza di documentazione tecnica (CPI autoparco aziendale)
-
Carenza di dispositivi di protezione – presidi antincendio
-
Difficoltà di esodo (larghezza e lunghezza dei percorsi, intralci, numero ridotto di uscite,
eccessivo affollamento), assenza uscite di emergenza e lampade di emergenza
• Rischi da sostanze pericolose
-
Sostanze pericolose stoccate in locali non idonei ed in maniera non adeguata (scarsa
ventilazione e ricambi d’aria)
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ANALISI DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA
Magazziniere: gestione magazzino, consegna e recupero utensili ed attrezzi di lavoro, piccole
manutenzioni ordinarie alle attrezzature di lavoro. La mansione viene svolta presso l’unità
operativa San Rocco.
ELENCO RISCHI
Magazziniere
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione1
Magnitudo2
Biologico
NO
-----
-------
-------
Caduta di materiali dall’alto
NO
-----
-------
-------
Occasionale
Tollerabile
NO
NO
Cadute e scivolamenti a livello
SI
Tollerabile
NO
NO
Carichi sospesi
NO
-----
-------
-------
Cesoiamento – stritolamento
NO
-----
-------
-------
Occasionale
Tollerabile
SI
SI
Occasionale
Tollerabile
SI
SI
Chimico ingestione (Polveri, Liquidi, …)
NO
-----
-------
-------
Elettrocuzione
SI
Modesta
NO
NO
SI
Modesta
SI
NO
Illuminazione
SI
Tollerabile
NO
NO
Impiego di macchine operatrici
complesse
NO
-----
-------
-------
Impiego di veicoli aziendali3
NO
-----
-------
-------
Incendio
SI
Modesta
NO
NO
Investimento
NO
-----
-------
-------
Lavori in altezza
NO
-----
-------
-------
Lavoro notturno
NO
-----
-------
-------
Lesioni fisiche:
SI
-----
-------
-------
Abrasioni
SI
Tollerabile
NO
NO
Colpi
SI
Tollerabile
NO
NO
Ferite
SI
Modesta
NO
NO
Impatti
NO
-----
-------
-------
Proiezioni di schegge
SI
Modesta
NO
NO
Punture
NO
-----
-------
-------
Schiacciamento arti
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento corpo intero
NO
-----
-------
-------
Cadute da scale fisse o portatili
Chimico contatto (Polveri, Liquidi, Gas,
Vapori, Aerosol, …)
Chimico inalazione (Polveri, Gas, Vapori,
Aerosol, …)
Ergonomia posto di lavoro (per carenza
e/o carico di lavoro)
1
2
3
Note
Esposizione: SI/NO/Episodica (1) – Occasionale (2) – Abituale (3) – Continua (4)
Magnitudo: Molto bassa (0) – Bassa (1) – Tollerabile (2) – Modesta (3) – Elevata (4)
Veicoli aziendali: Autocarri/Autotreni Pesanti (AP) – Autocarri Leggeri (AL) – Autovetture (AV) – Carrelli Sollevatori (CS) – Altro (X)
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Magazziniere
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione1
Magnitudo2
Scottature
SI
Tollerabile
NO
NO
Tagli
SI
Tollerabile
NO
NO
Urti contro corpi sporgenti, ecc.
SI
Tollerabile
NO
NO
Microclima severo – Sollecitazioni
termiche
NO
-----
-------
-------
Abituale
Modesta
SI
NO
Movimenti ripetitivi arti superiori
NO
-----
-------
-------
Radiazioni Elettromagnetiche
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ottiche artificiali
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ionizzanti
NO
-----
-------
-------
Radiazioni non ionizzanti UV – IR
NO
-----
-------
-------
Rischi per lavoratrici madri
SI
Modesta
NO
SI
Occasionale
Modesta
NO
SI
SI
Tollerabile
SI
NO
Episodica
Tollerabile
SI
NO
NO
-----
-------
-------
SI
Modesta
-------
-------
Stress lavoro correlato
NO
-----
-------
-------
VDT
NO
-----
-------
-------
Vibrazioni HAV
Episodica
Bassa
SI
NO
Vibrazioni WBV
NO
-----
-------
-------
ALTRO da specificare _______________
NO
-----
-------
-------
MMC
Rischi connessi all’uso di macchinari
Rischi posturali (eretta o seduta per
lunghi periodi)
Rumore
Sostanze cancerogene
Sostanze pericolose (rischi per la
sicurezza)
Note
Manutentore generico: piccoli lavori edili (muratore, carpentiere, piastrellista, stuccatore,
imbianchino), manutenzioni idrauliche, espurgo e manutenzione rete fognaria, piccoli lavori di
edilizia stradale, moviere, aiuto nelle manutenzioni elettriche, aiuto nei lavori da falegname
(manutenzione infissi ed arredi), operazioni di saldatura (lavoro occasionale), manutenzione del
verde pubblico (è previsto l’impiego di macchine agricole). La mansione viene svolta
prevalentemente nei cantieri temporanei e mobili dislocati sul territorio comunale, e presso l’unità
operativa San Rocco.
ELENCO RISCHI
Biologico
Caduta di materiali dall’alto
4
5
Manutentore
generico
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione4
Magnitudo5
Abituale
Modesta
SI
SI
Occasionale
Modesta
NO
NO
Note
Esposizione: SI/NO/Episodica (1) – Occasionale (2) – Abituale (3) – Continua (4)
Magnitudo: Molto bassa (0) – Bassa (1) – Tollerabile (2) – Modesta (3) – Elevata (4)
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Manutentore
generico
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione4
Magnitudo5
Abituale
Tollerabile
NO
NO
Cadute e scivolamenti a livello
SI
Modesta
NO
NO
Carichi sospesi
NO
-----
-------
-------
Occasionale
Modesta
NO
NO
Occasionale
Modesta
SI
SI
Occasionale
Modesta
SI
SI
Chimico ingestione (Polveri, Liquidi, …)
NO
-----
-------
-------
Elettrocuzione
SI
Modesta
NO
NO
SI
Tollerabile
SI
NO
Illuminazione
NO
-----
-------
-------
Impiego di macchine operatrici
complesse
NO
-----
-------
-------
Abituale
(AL-AV-X)
Tollerabile
-------
-------
SI
Tollerabile
NO
NO
Abituale
Modesta
NO
NO
Lavori in altezza
Episodica
Modesta
NO
NO
Lavoro notturno
NO
-----
-------
-------
Lesioni fisiche:
SI
-----
-------
-------
Abrasioni
SI
Tollerabile
NO
NO
Colpi
SI
Tollerabile
NO
NO
Ferite
SI
Modesta
NO
NO
Impatti
NO
-----
-------
-------
Proiezioni di schegge
SI
Modesta
NO
NO
Punture
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento arti
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento corpo intero
SI
Modesta
NO
NO
Scottature
SI
Tollerabile
NO
NO
Tagli
SI
Tollerabile
NO
NO
Urti contro corpi sporgenti, ecc.
SI
Tollerabile
NO
NO
Microclima severo – Sollecitazioni
termiche
Continua
Modesta
SI
NO
MMC
Abituale
Modesta
SI
NO
Occasionale
Tollerabile
SI
NO
Cadute da scale fisse o portatili
Cesoiamento – stritolamento
Chimico contatto (Polveri, Liquidi, Gas,
Vapori, Aerosol, …)
Chimico inalazione (Polveri, Gas, Vapori,
Aerosol, …)
Ergonomia posto di lavoro (per carenza
e/o carico di lavoro)
Impiego di veicoli aziendali6
Incendio
Investimento
Movimenti ripetitivi arti superiori
6
Note
Verifica assunzione
sostanze
stupefacenti ed
alcoliche
Veicoli aziendali: Autocarri/Autotreni Pesanti (AP) – Autocarri Leggeri (AL) – Autovetture (AV) – Carrelli Sollevatori (CS) – Altro (X)
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Manutentore
generico
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione4
Magnitudo5
NO
-----
-------
-------
Occasionale
Elevata
SI
SI
Radiazioni ionizzanti
NO
-----
-------
-------
Radiazioni non ionizzanti UV – IR
NO
-----
-------
-------
Rischi per lavoratrici madri
SI
Modesta
NO
SI
Abituale
Modesta
NO
SI
Continua
Modesta
SI
NO
Abituale
Modesta
SI
NO
NO
-----
-------
-------
SI
Tollerabile
-------
-------
Stress lavoro correlato
NO
-----
-------
-------
VDT
NO
-----
-------
-------
Vibrazioni HAV
Abituale
Tollerabile
SI
NO
Vibrazioni WBV
Occasionale
Bassa
SI
NO
NO
-----
-------
-------
Radiazioni Elettromagnetiche
Radiazioni ottiche artificiali
Rischi connessi all’uso di macchinari
Rischi posturali (eretta o seduta per
lunghi periodi)
Rumore
Sostanze cancerogene
Sostanze pericolose (rischi per la
sicurezza)
ALTRO da specificare _______________
Note
Manutentore falegname: manutenzione e riparazione di infissi, porte, arredi in genere presso
tutti gli edifici comunali. La mansione viene svolta nei cantieri temporanei e mobili dislocati sul
territorio comunale e presso l’unità operativa San Rocco, ove è ubicato il laboratorio falegnameria.
ELENCO RISCHI
Manutentore
falegname
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione7
Magnitudo8
NO
-----
-------
-------
Episodica
Modesta
NO
NO
Abituale
Tollerabile
NO
NO
Cadute e scivolamenti a livello
SI
Modesta
NO
NO
Carichi sospesi
NO
-----
-------
-------
Cesoiamento – stritolamento
Abituale
Modesta
NO
NO
Chimico contatto (Polveri, Liquidi, Gas,
Abituale
Modesta
SI
SI
Abituale
Modesta
SI
SI
Chimico ingestione (Polveri, Liquidi, …)
NO
-----
-------
-------
Elettrocuzione
SI
Tollerabile
NO
NO
Biologico
Caduta di materiali dall’alto
Cadute da scale fisse o portatili
Vapori, Aerosol, …)
Chimico inalazione (Polveri, Gas, Vapori,
Aerosol, …)
7
8
Note
Esposizione: SI/NO/Episodica (1) – Occasionale (2) – Abituale (3) – Continua (4)
Magnitudo: Molto bassa (0) – Bassa (1) – Tollerabile (2) – Modesta (3) – Elevata (4)
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
Comune di Sala Consilina
Studio Tecnico
Gianpiero Cafaro
Sede: Unità produttiva San Rocco
Sala Consilina (SA)
Te l 339.284389 5
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
ELENCO RISCHI
Rev. N° 01/11
Pag. 22 di 84
Manutentore
falegname
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione7
Magnitudo8
SI
Modesta
SI
NO
Illuminazione
SI
Tollerabile
NO
NO
Impiego di macchine operatrici
complesse
NO
-----
-------
-------
Abituale
(AL-AV)
Tollerabile
-------
-------
SI
Modesta
NO
NO
Occasionale
Modesta
NO
NO
Lavori in altezza
Episodica
Modesta
NO
NO
Lavoro notturno
NO
-----
-------
-------
Lesioni fisiche:
SI
-----
-------
-------
Abrasioni
SI
Tollerabile
NO
NO
Colpi
SI
Tollerabile
NO
NO
Ferite
SI
Modesta
NO
NO
Impatti
NO
-----
-------
-------
Proiezioni di schegge
SI
Modesta
NO
NO
Punture
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento arti
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento corpo intero
SI
Modesta
NO
NO
Scottature
SI
Tollerabile
NO
NO
Tagli
SI
Modesta
NO
NO
Urti contro corpi sporgenti, ecc.
SI
Modesta
NO
NO
Occasionale
Tollerabile
SI
NO
Abituale
Modesta
SI
NO
Occasionale
Tollerabile
SI
NO
Radiazioni Elettromagnetiche
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ottiche artificiali
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ionizzanti
NO
-----
-------
-------
Radiazioni non ionizzanti UV – IR
NO
-----
-------
-------
Rischi per lavoratrici madri
SI
Modesta
NO
SI
Abituale
Modesta
NO
SI
Continua
Modesta
SI
NO
Abituale
Modesta
SI
NO
Ergonomia posto di lavoro (per carenza
e/o carico di lavoro)
Impiego di veicoli
aziendali9
Incendio
Investimento
Microclima severo – Sollecitazioni
termiche
MMC
Movimenti ripetitivi arti superiori
Rischi connessi all’uso di macchinari
Rischi posturali (eretta o seduta per
lunghi periodi)
Rumore
9
Note
Verifica assunzione
sostanze
stupefacenti ed
alcoliche
Veicoli aziendali: Autocarri/Autotreni Pesanti (AP) – Autocarri Leggeri (AL) – Autovetture (AV) – Carrelli Sollevatori (CS) – Altro (X)
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ELENCO RISCHI
Rev. N° 01/11
Pag. 23 di 84
Manutentore
falegname
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione7
Magnitudo8
NO
-----
-------
-------
SI
Tollerabile
-------
-------
Stress lavoro correlato
NO
-----
-------
-------
VDT
NO
-----
-------
-------
Vibrazioni HAV
Abituale
Modesta
SI
NO
Vibrazioni WBV
Occasionale
Bassa
SI
NO
NO
-----
-------
-------
Sostanze cancerogene
Sostanze pericolose (rischi per la
sicurezza)
ALTRO da specificare _______________
Note
Manutentore elettricista: manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici di
tutti i plessi scolastici ed edifici comunali, supervisione su impianti di pubblica illuminazione del
territorio comunale; non sono previsti lavori su elementi/impianti sotto tensione. La mansione
viene svolta prevalentemente nei cantieri temporanei e mobili dislocati sul territorio comunale, e
presso l’unità operativa San Rocco (laboratorio riparazioni elettriche), il lavoratore elettricista
talvolta espleta parte della giornata lavorativa alla postazione VDT, tempo di esposizione inferiore
alle 20 ore settimanali.
ELENCO RISCHI
Manutentore
elettricista
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione10
Magnitudo11
NO
-----
-------
-------
Episodica
Modesta
NO
NO
Abituale
Tollerabile
NO
NO
Cadute e scivolamenti a livello
SI
Modesta
NO
NO
Carichi sospesi
NO
-----
-------
-------
Cesoiamento – stritolamento
Episodica
Modesta
NO
NO
Chimico contatto (Polveri, Liquidi, Gas,
Episodica
Tollerabile
NO
SI
Episodica
Bassa
NO
SI
NO
-----
-------
-------
Abituale
Modesta
NO
NO
SI
Tollerabile
SI
NO
Illuminazione
NO
-----
-------
-------
Impiego di macchine operatrici
complesse
NO
-----
-------
-------
Abituale
(AV)
Tollerabile
Biologico
Caduta di materiali dall’alto
Cadute da scale fisse o portatili
Vapori, Aerosol, …)
Chimico inalazione (Polveri, Gas, Vapori,
Aerosol, …)
Chimico ingestione (Polveri, Liquidi, …)
Elettrocuzione
Ergonomia posto di lavoro (per carenza
e/o carico di lavoro)
Impiego di veicoli
10
11
12
aziendali12
-------
-------
Note
Verifica assunzione
sostanze
stupefacenti ed
alcoliche
Esposizione: SI/NO/Episodica (1) – Occasionale (2) – Abituale (3) – Continua (4)
Magnitudo: Molto bassa (0) – Bassa (1) – Tollerabile (2) – Modesta (3) – Elevata (4)
Veicoli aziendali: Autocarri/Autotreni Pesanti (AP) – Autocarri Leggeri (AL) – Autovetture (AV) – Carrelli Sollevatori (CS) – Altro (X)
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Pag. 24 di 84
Manutentore
elettricista
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione10
Magnitudo11
SI
Bassa
NO
NO
Abituale
Modesta
NO
NO
Lavori in altezza
Episodica
Modesta
NO
NO
Lavoro notturno
NO
-----
-------
-------
Lesioni fisiche:
SI
-----
-------
-------
Abrasioni
SI
Tollerabile
NO
NO
Colpi
SI
Tollerabile
NO
NO
Ferite
SI
Modesta
NO
NO
Impatti
NO
-----
-------
-------
Proiezioni di schegge
SI
Modesta
NO
NO
Punture
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento arti
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento corpo intero
NO
-----
-------
-------
Scottature
SI
Tollerabile
NO
NO
Tagli
SI
Tollerabile
NO
NO
Urti contro corpi sporgenti, ecc.
SI
Tollerabile
NO
NO
Microclima severo – Sollecitazioni
termiche
Abituale
Modesta
SI
NO
MMC
Abituale
Tollerabile
SI
NO
Episodica
Bassa
NO
NO
Radiazioni Elettromagnetiche
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ottiche artificiali
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ionizzanti
NO
-----
-------
-------
Radiazioni non ionizzanti UV – IR
NO
-----
-------
-------
Rischi per lavoratrici madri
SI
Modesta
NO
SI
Occasionale
Tollerabile
NO
NO
Abituale
Tollerabile
SI
NO
Occasionale
Modesta
SI
NO
NO
-----
-------
-------
NO
-----
-------
-------
NO
-----
-------
-------
VDT
Occasionale
Bassa
NO
SI
Vibrazioni HAV
Occasionale
Modesta
SI
NO
Vibrazioni WBV
Episodica
Bassa
SI
NO
NO
-----
-------
-------
Incendio
Investimento
Movimenti ripetitivi arti superiori
Rischi connessi all’uso di macchinari
Rischi posturali (eretta o seduta per
lunghi periodi)
Rumore
Sostanze cancerogene
Sostanze pericolose (rischi per la
sicurezza)
Stress lavoro correlato
ALTRO da specificare _______________
Note
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Autista: conduzione di veicoli aziendali per il trasporto di cose e persone. La mansione svolta
sull’intero territorio comunale e presso l’unità operativa San Rocco (autoparco) consiste nella
conduzione di autocarri per il trasporto di rifiuti (raccolta rifiuti e trasporto presso isola ecologica o
discarica), nonché nella conduzione di veicoli adibiti al trasporto di persone (max 20posti).
Autista
ELENCO RISCHI
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione13
Magnitudo14
Biologico
SI
Bassa
SI
SI
Caduta di materiali dall’alto
NO
-----
-------
-------
Cadute da scale fisse o portatili
NO
-----
-------
-------
Cadute e scivolamenti a livello
SI
Tollerabile
NO
NO
Carichi sospesi
NO
-----
-------
-------
Cesoiamento – stritolamento
NO
-----
-------
-------
Chimico contatto (Polveri, Liquidi, Gas,
NO
-----
-------
-------
NO
-----
-------
-------
NO
-----
-------
-------
Episodica
Modesta
NO
NO
SI
Modesta
SI
NO
Illuminazione
NO
-----
-------
-------
Impiego di macchine operatrici
complesse
NO
-----
-------
-------
SI
(AP/AL/X)
Modesta
SI
NO
Incendio
SI
Bassa
NO
NO
Investimento
NO
-----
-------
-------
Lavori in altezza
NO
-----
-------
-------
Lavoro notturno
NO
-----
-------
-------
Lesioni fisiche:
SI
-----
-------
-------
Abrasioni
NO
-----
-------
-------
Colpi
SI
Tollerabile
NO
NO
Ferite
SI
Tollerabile
NO
NO
Impatti
NO
-----
-------
-------
Proiezioni di schegge
NO
-----
-------
-------
Punture
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento arti
SI
Tollerabile
NO
NO
Schiacciamento corpo intero
SI
Elevata
NO
NO
Vapori, Aerosol, …)
Chimico inalazione (Polveri, Gas, Vapori,
Aerosol, …)
Chimico ingestione (Polveri, Liquidi, …)
Elettrocuzione
Ergonomia posto di lavoro (per carenza
e/o carico di lavoro)
Impiego di veicoli aziendali15
13
14
15
Note
Soltanto per gli
autisti di mezzi N.U.
Verifica assunzione
sostanze stupefacenti
ed alcoliche
Esposizione: SI/NO/Episodica (1) – Occasionale (2) – Abituale (3) – Continua (4)
Magnitudo: Molto bassa (0) – Bassa (1) – Tollerabile (2) – Modesta (3) – Elevata (4)
Veicoli aziendali: Autocarri/Autotreni Pesanti (AP) – Autocarri Leggeri (AL) – Autovetture (AV) – Carrelli Sollevatori (CS) – Altro (X)
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Pag. 26 di 84
Autista
Sorveglianza
Sanitaria
Formazione
specifica
D.Lgs. 81/08 - art.28
c.2 lett. f)
Esposizione13
Magnitudo14
Scottature
NO
-----
-------
-------
Tagli
SI
Tollerabile
NO
NO
Urti contro corpi sporgenti, ecc.
SI
Tollerabile
NO
NO
Microclima severo – Sollecitazioni
termiche
NO
-----
-------
-------
MMC
NO
-----
-------
-------
Movimenti ripetitivi arti superiori
NO
-----
-------
-------
Radiazioni Elettromagnetiche
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ottiche artificiali
NO
-----
-------
-------
Radiazioni ionizzanti
NO
-----
-------
-------
Radiazioni non ionizzanti UV – IR
NO
-----
-------
-------
Rischi per lavoratrici madri
SI
Modesta
NO
SI
Rischi connessi all’uso di macchinari
NO
-----
-------
-------
SI
Modesta
SI
NO
Episodica
Tollerabile
SI
NO
NO
-----
-------
-------
NO
-----
-------
-------
Stress lavoro correlato
NO
-----
-------
-------
VDT
NO
-----
-------
-------
Vibrazioni HAV
SI
Bassa
SI
NO
Vibrazioni WBV
SI
Modesta
SI
NO
ALTRO da specificare _______________
NO
-----
-------
-------
Rischi posturali (eretta o seduta per
lunghi periodi)
Rumore
Sostanze cancerogene
Sostanze pericolose (rischi per la
sicurezza)
Note
Solo per gli autisti di
autocarri con
compattatore rifiuti
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Rev. N° 01/11
Pag. 27 di 84
ELENCO ATTREZZATURA E MACCHINARI
L’elenco completo di macchinari/attrezzature dell’azienda in esame è riportato in allegato al
presente documento di valutazione dei rischi.
ATTREZZATURA MACCHINARIO
TIPO/MATRICOLA
“DENOMINAZIONE”
ES. “MODELLO – MARCA – N°
MATRICOLA”
(*) LIVELLO DI
PERICOLOSITÀ
M
RISCHI ASSOCIATI/NOTE
ƒ Caduta di materiali dall’alto
ƒ Cadute e scivolamenti a livello
ƒ Cadute da scale fisse o portatili
ƒ Cesoiamento - stritolamento
ƒ Lesioni fisiche:
- urti
- colpi
- impatti
- punture
- tagli
- scottature
- abrasioni
- ferite
- schiacciamento arti
- schiacciamento corpo intero
- proiezioni di schegge
ƒ Incendio
ƒ Interferenze con altri mezzi
ƒ Investimento
ƒ Oli minerali e derivati
ƒ Ribaltamento del mezzo
ƒ Rischio chimico
ƒ Rumore
ƒ Sforzi fisici
ƒ Vibrazioni
ANOMALIE RISCONTRATE
(*)
il livello di pericolosità assume valore indicativo ed è stato attribuito tenendo conto della probabilità che si manifesti
l’evento dannoso, nonché dell’entità che può assumere l’infortunio a carico dell’esposto:
¬
¬
¬
¬
¬
AA:
A:
M:
B:
BB:
livello
livello
livello
livello
livello
di
di
di
di
di
pericolosità
pericolosità
pericolosità
pericolosità
pericolosità
molto alto;
alto;
medio;
basso;
molto basso.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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Rev. N° 01/11
Pag. 28 di 84
IDENTIFICAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI
In relazione alle situazioni pericolose messe in luce durante la prima fase della valutazione, si è
proceduto evidenziando il numero dei lavoratori che risulta esposto ai fattori di rischio,
individualmente o come gruppo omogeneo.
I lavoratori esposti sono stati identificati nominalmente, sia in funzione della eventuale
segnalazione al medico competente per gli adempimenti in merito alla sorveglianza sanitaria, sia
per la programmazione dei successivi interventi di informazione/formazione.
L’identificazione dei lavoratori esposti è stata necessaria anche al fine di avvalersi della loro
partecipazione nella raccolta delle informazioni in merito ai rischi presenti sul proprio posto di
lavoro.
A tal proposito, tenendo conto della reale attività svolta nell’arco della giornata lavorativa, i
lavoratori sono stati classificati in gruppi omogenei di lavoratori:
Gruppo A
=>
Autista
Gruppo B
=>
Magazziniere
Gruppo C
=>
Manutentore elettricista
Gruppo D
=>
Manutentore falegname
Gruppo E
=>
Manutentore generico
Elenco Addetti e rispettive mansioni
LAVORATORE
MANSIONE
Gruppo
Omogeneo
Osservazioni
“D”
“Ore di formazione annue”/“Infortuni
avvenuti”
Attività principale
Attività secondarie
“COGNOME – NOME”
“Autista”
“Carico/scarico”
AUTISTA
Conduzione veicoli
trasporto persone –
merce – rifiuti
--------------------
A
MAGAZZINIERI
Gestione magazzino
operai
Manutenzione
ordinaria
attrezzature di lavoro
B
Attività in postura seduta
prolungata (per più di metà turno
lavorativo)
Movimentazione manuale carichi
(occasionale)
Lesioni fisiche: tagli – ferite – urti –
ecc.
Esposizione a vibrazioni corpo
intero
Esposizione occasionale a rischio
biologico (solo per gli autisti di
autocarri adibiti al trasporto rifiuti)
Scivolamenti e cadute a livello/dal
piano di carico
Caduta di merce addosso
Obbligo di sorveglianza
sanitaria
Attività in postura eretta
prolungata (per più di metà turno
lavorativo)
Movimentazione manuale carichi
Lesioni fisiche: tagli – ferite – urti –
ecc.
Caduta di merce addosso
Rischi connessi alla manutenzione
ordinaria delle attrezzature di
lavoro
Obbligo di sorveglianza
sanitaria
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LAVORATORE
MANUTENTORE
ELETTRICISTA
Rev. N° 01/11
Pag. 29 di 84
MANSIONE
Attività principale
Manutenzione
impianti elettrici
Attività secondarie
Gruppo
Omogeneo
--------------------
C
Osservazioni
Attività in postura eretta
prolungata (per più di metà turno
lavorativo)
Movimentazione manuale carichi
Lesioni fisiche: tagli – ferite – urti –
ecc.
Elettrocuzione
Esposizione a livelli di rumore
superiori a 80 dB(A)
Esposizioni a vibrazioni
meccaniche sistema mano-braccio
Obbligo di sorveglianza
sanitaria
MANUTENTORE
FALEGNAME
Manutenzione arredi
– porte – finestre –
infissi
--------------------
MANUTENTORE
GENERICO
Manutenzione
macchine ed
attrezzature
------------------------
D
E
Attività in postura eretta
prolungata (per più di metà turno
lavorativo)
Movimentazione manuale carichi
Lesioni fisiche: tagli – ferite – urti –
ecc.
Esposizione a sostanze chimiche –
polveri di legno duro
Esposizioni a vibrazioni
meccaniche sistema mano-braccio
Esposizione a livelli di rumore
superiori a 80 dB(A)
Obbligo di sorveglianza
sanitaria
Attività in postura eretta
prolungata (per più di metà turno
lavorativo)
Movimentazione manuale carichi
Lesioni fisiche: tagli – ferite – urti –
ecc.
Esposizione a sostanze chimiche
Esposizione a rischio biologico
Esposizioni a vibrazioni
meccaniche
Rischi da microclima
Esposizione a livelli di rumore
superiori a 80 dB(A)
Obbligo di sorveglianza
sanitaria
In allegato si riporta l’elenco aggiornato (dimissioni e nuove assunzioni) dei lavoratori in forza
all’azienda.
Coinvolgimento del personale
L’efficace gestione della sicurezza sul lavoro richiede il sostegno e l’impegno, non solo delle figure
preposte, ma anche dei dipendenti esposti ai diversi rischi.
Le conoscenze e l’esperienza dei lavoratori sono una risorsa necessaria allo sviluppo di una
corretta valutazione dei rischi nell’ambiente di lavoro.
In fase di valutazione sono state definite modalità adeguate per realizzare il coinvolgimento dei
lavoratori e dei loro rappresentanti ed in particolare per attuare:
• la consultazione preventiva in merito alla individuazione e valutazione dei rischi ed alla
definizione delle misure preventive;
• riunioni periodiche da effettuarsi con frequenza e modalità che tengano conto almeno
delle richieste fissate dalla legislazione vigente.
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
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Pag. 30 di 84
Può essere utile, in relazione alle esigenze ed alla struttura aziendale, realizzare forme di
coinvolgimento utilizzando prioritariamente le riunioni previste per la gestione aziendale o anche
attraverso gruppi o comitati di analisi e discussioni su particolari temi di sicurezza sul lavoro.
Altro ulteriore e possibile mezzo di coinvolgimento, può essere la raccolta di osservazioni e
commenti sulle misure preventive adottate, sulle procedure ed i metodi di lavoro.
In fase di valutazione dei rischi è stata presa in considerazione la collaborazione di tutti i
lavoratori al fine di migliorarne i risultati.
Pertanto, si è proceduto intervistando verbalmente i singoli lavoratori addetti alle diverse mansioni
allo scopo di far emergere problematiche e possibili rimedi relativi ai fattori di rischio presenti, che
rappresentano potenziali cause di infortuni. Inoltre, prima di procedere alla valutazione dei rischi,
ciascun lavoratore ha fornito un ulteriore contributo compilando un questionario inerente la
sicurezza sul proprio posto di lavoro.
Quella delle interviste agli addetti è stata una fase fondamentale dell’attività di VdR.
Lo scopo dell’intervista è stato quello di ottenere elementi utili alla definizione delle condizioni di
sicurezza sui luoghi di lavoro dell’azienda, che soltanto attraverso il coinvolgimento dei soggetti
direttamente interessati nelle linee produttive può essere raggiunto.
L’uso di questionari è invece servito a definire particolari situazioni oggetto di indagini quali la
conoscenza di singoli rischi o la percezione generale della gestione di SSL. Altresì l’uso dei
questionari è stato adottato per la realizzazione di indagini sui fattori di rischio connessi alle
diverse condizioni di lavoro ed allo stress lavoro correlato. In questo caso la ricerca è stata
condotta servendosi di liste di controllo specifiche per le problematiche connesse allo stress lavoro
correlato.
Le interviste ed i questionari hanno fornito i seguenti risultati:
ƒ
Individuazione di lavorazioni particolari, manutenzioni e interventi saltuari che sfuggono a
un’analisi superficiale del ciclo produttivo;
ƒ
Incremento del livello di consapevolezza dei lavoratori nei confronti della problematica della
SSL;
ƒ
Inizio di un’efficace azione di formazione ed addestramento;
ƒ
Quadro preliminare del livello di formazione e informazione dei lavoratori e del loro
possesso dei requisiti necessari per fronteggiare le eventuali situazioni di rischio connesse
ai loro compiti.
Formazione, addestramento, consapevolezza
art. 37, c.1 del D.Lgs.81/08
L’azienda, tenuto conto degli artt. 36 e 37 del D.Lgs.81/08, si è impegnata e continua ad
impegnarsi per fornire una formazione, sufficiente ed adeguata, in materia di salute e sicurezza
sul lavoro, nonché definire e mantenere attive le modalità per assicurare che il personale sia ad
ogni livello consapevole:
ƒ
Dell’importanza della conformità delle proprie azioni rispetto alla politica ed ai requisiti
descritti nel piano di valutazione dei rischi;
ƒ
Delle conseguenze che la loro attività ha nei confronti della sicurezza sul lavoro;
ƒ
Delle possibili conseguenze dovute ad uno scostamento da quanto fissato in materia di
sicurezza sul lavoro.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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Rev. N° 01/11
Pag. 31 di 84
L’addestramento dei lavoratori viene effettuato ai sensi del comma 1 del citato art. 37, che
sancisce la necessità di assicurare un’adeguata formazione a tutti i lavoratori, in modo particolare
a coloro che comunicano soltanto in lingua straniera, o che comunque hanno difficoltà nel
comprendere alcuni concetti specifici e fondamentali per la prevenzione dei rischi nei luoghi di
lavoro. A tal prposito si precisa che, nel corso degli incontri fomativi con i lavoratori (artt. 36 e 37),
non è emersa alcuna difficoltà da parte degli stessi nel comprendere i concetti illustratigli,
pertanto non è stato necessario ricorrere a metodi alternativi (per es. in presenza di lavoratori
stranieri sarebbe stato necessario ricorrere alla traduzione di tutte le disposizioni, procedure, rischi
di esposizione, ecc., nella lingua parlata dal lavoratore).
Nella gestione della sicurezza sono state nominate e formate le diverse figure per la gestione delle
emergenze e lo svolgimento dei compiti previsti dal D.Lgs. 81/08 (in alcuni casi la formazione è
stata programmata e sarà portata a termine in tempi brevi).
Sono stati programmati degli incontri con i lavoratori ai sensi del nuovo testo legislativo, in
conformità a quanto dettato dagli artt. 36 e 37 del D.Lgs.81/08, che avranno l’obiettivo di
risolvere tempestivamente eventuali problemi di gestione della sicurezza, nonché di proporre
idonee azioni correttive ed informare i lavoratori sui rischi a cui sono esposti e formarli sulle
procedure da attuare durante lo svolgimento della propria mansione. Si riporta in allegato la
documentazione riguardante l’informazione e la formazione dei lavoratori in forza all’azienda.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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CLASSIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI
SITUAZIONE DEI RISCHI PRESENTI IN AZIENDA
Nello schema che segue si evidenziano le fonti di pericolo che rappresentano i potenziali rischi di
esposizione, sia di tipo infortunistico che igienico ambientale per i lavoratori; si rimanda alla fase
successiva per il relativo approfondimento.
RISCHI PER LA SALUTE
RISCHI PER LA SICUREZZA
STRUTTURALI (per eventuali carenze)
AGENTI CHIMICI
RISCHI TRASVERSALI/ORGANIZZATIVI
FATTORI GESTIONALI
X
Manutenzione degli impianti,
comprese le attrezzature di
sicurezza
X
Aerosol, gas e vapori per
inalazione
X
Gestione dell’emergenza procedure adeguate per far fronte
agli incidenti e a situazioni di
emergenza
Percorsi interni all’ambiente di
lavoro
X
Polveri per inalazione e
contatto
X
Movimentazione manuale dei
carichi
X
Presenza di spigoli vivi
X
Fumi
X
Segnaletica di sicurezza
X
Viabilità interna, esterna
X
Liquidi per contatto
X
Informazione e formazione
X
Pavimenti (lisci o sconnessi)
X
Movimenti ripetitivi arti superiori
X
Illuminazione (normale e in
emergenza)
X
Porte di accesso e di esodo
X
Scale portatili
X
Soppalchi (destinazione,
praticabilità, tenuta, portata)
X
Pareti (semplici o attrezzate:
scaffalatura, apparecchiatura)
X
Lay-out e spazi destinati alle
postazioni di lavoro
X
Contatto con preparati
contenenti sostanze pericolose
X
Posizionamento ed installazione
delle macchine, apparecchiature
ed impianti
X
MECCANICI (per eventuali carenze)
AGENTI FISICI
X
Macchine prive di marchio ‘CE’.
Riferimento all’ex D.P.R. 547/55
X
Rumore
X
Lesioni fisiche
X
Postura Videoterminali (VDT)
X
Utilizzo di utensili/elementi
taglienti ed appuntiti
X
Ventilazione/Aerazione dei
locali
X
Proiezione di schegge
X
Microclima
X
Pericolo di schiacciamento arti
X
Vibrazioni
X
Radiazioni Ottiche Artificiali
ELETTRICI
X
Stato e conformità dell’impianto
elettrico
X
Impiego di prolunghe e ciabatte
non conformi
INCENDIO
X
Presenza di prodotti combustibili
X
Carenza di segnaletica di
sicurezza
AGENTI BIOLOGICI
X
È prevista la manipolazione di
materiale organico
potenzialmente infetto
AGENTI CANCEROGENI
X
Non si evidenzia la presenza
di prodotti classificati come
agenti cancerogeni
FATTORI PSICOLOGICI
X
Reattività anomala a condizioni di
emergenza
FATTORI ERGONOMICI
X
Ergonomia delle attrezzature di
protezione personale e del posto di
lavoro
X
Norme di comportamento
X
Conoscenze e capacità del
personale
FATTORI PER ATTIVIÀ PARTICOLARI
X
Utilizzo di mezzi di trasporto
aziendali
X
Rischi specifici per lavoratrici
madri
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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RISCHI PER LA SICUREZZA
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RISCHI PER LA SALUTE
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RISCHI TRASVERSALI/ORGANIZZATIVI
INCENDIO
X
Presenza di liquidi infiammabili
(caratteristiche strutturali di
ventilazione e di ricambi d’aria)
X
Ubicazione non idonea dei sistemi
antincendio
X
Carenze di formazione e di
esercitazione delle squadre
d’emergenza
X
Difficoltà di esodo (larghezza e
lunghezza dei percorsi, intralci,
numero ridotto di uscite, eccessivo
affollamento), assenza uscite di
emergenza
SOSTANZE PERICOLOSE
X
Presenza di sostanze pericolose
stoccate in maniera non idonea.
L’identificazione delle fonti di pericolo e dei rischi riportati nella precedente tabella ha costituito il
primo passo del processo di valutazione, il cui obiettivo è stato quello di definire l’insieme dei rischi
presenti nella specificità aziendale.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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ANALISI DI CERTIFICAZIONI E NORME GENERALI RELATIVE AI LUOGHI DI LAVORO
• Normativa urbanistica e regolamenti comunali di igiene
CERTIFICATO
si
Concessione edilizia
X
Destinazione d’uso
X
no
in corso
Autorizzazione sanitaria
non previsto
X
Agibilità - Abitabilità
X
Contratto di fitto con indicazione della
destinazione
d’uso,
regolarmente
registrato
X
• Normativa impianti e prevenzione
CERTIFICATO
si
no
in corso
Certificato Prevenzione Incendi
X
Dichiarazione
di
conformità
dell’impianto elettrico (ex L. 46/90)
X
Impianto elettrico in luoghi pericolosi
Domanda ISPESL
messa a terra
e
Domanda ISPESL e
scariche atmosferiche
USL
USL
non previsto
verifica
X
X
verif.
X
Certificati di acquisto macchine e/o
attrezzature a norma CE
X
Libretto di uso e manutenzione delle
macchine/attrezzature
X
• Normativa scarico delle acque
CERTIFICATO
si
no
in corso
non previsto
Autorizzazione scarico acque di processo
X
Denuncia pozzi
X
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• Normativa gestione rifiuti
CERTIFICATO
si
Registro di carico e scarico rifiuti
no
in corso
non previsto
X
Registro carico e scarico oli esausti
X
Autorizzazione stocc. provvisorio tossici
e nocivi
X
Dichiarazione annuale dei rifiuti prodotti
X
Contratti in essere con ditte autorizzate
per raccolta e trasporto rifiuti
X
• Normativa inquinamento atmosferico D.Lgs.152/06
CERTIFICATO
Domanda
atmosfera
autorizzazione
si
emissioni
Condizione
di
impianto
inquinamento atmosferico
a
no
in corso
in
X
ridotto
X
Analisi delle emissioni
Schede tossicologiche
utilizzate
non previsto
X
delle
sostanze
X
• Normativa medicina e igiene del lavoro
CERTIFICATO
si
Certificazione visite mediche preventive
X
Certificazione visite mediche periodiche
X
Visite mediche apprendisti e minori
X
Cassetta di pronto soccorso e pacchetto
medicazioni
X
Registro infortuni
X
no
in corso
non previsto
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• Normativa rumore
CERTIFICATO
si
Relazione tecnica ex D.Lgs.195/06
X
Visite mediche periodiche (per lavoratori
esposti)
X
D.P.I. per i lavoratori
X
Relazione tecnica DPCM 1.3.91 - rumore
esterno
no
in corso
non previsto
in corso
non previsto
X
• Attrezzature tecniche e impianti tecnologici
ADEMPIMENTO
si
Schede tecniche e/o manuali operativi
delle attrezzture munite di videoterminali
X
no
Registro e/o schede di manutenzione
ordinaria/straordinaria delle macchine
X
Documentazione tecnica degli impianti
X
Verbali delle ispezioni dei vari organi di
controllo
X
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INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ULTIMI 5 ANNI
Anno
2010
2009
2008
2007
2006
01
03
02
Nessuno
Nessuno
Malattie professionali
Nessuna
Nessuna
Nessuna
Nessuna
Nessuna
N° giornate lavorative
≈ 230
≈ 230
≈ 230
≈ 230
≈ 230
Evento dannoso
Infortuni
Dettaglio infortuni
Data
infortunio
Tipologia infortunio/malattia
professionale
Area di lavoro
Mansione del
Lavoratore infortunato
10/04/2008
Distorsione collo piede sx
Servizio raccolta
rifiuti
Conducente automezzi
N.U.
04/09/2008
Ferita avambraccio sx
Servizio tecnico
esterno
Operatore tecnico
26/06/2009
Ferita superficiale da taglio avambraccio sx
Servizio tecnico
esterno
Operatore tecnico
12/11/2009
Lesione menisco ginocchio sx
Servizio tecnico
esterno
Mastro muratore
15/09/2009
Trauma contusivo emitorace dx
Servizio raccolta
rifiuti
Conducente automezzi
N.U.
23/07/2010
Trauma cranico minore con F.L.C.
Servizio tecnico
esterno
Operatore tecnico
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II FASE: INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DI ESPOSIZIONE
RISCHI PER LA SICUREZZA (INFORTUNIO)
In questa sezione vengono trattati i rischi per la sicurezza, o rischi di natura infortunistica,
responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni, ovvero di danni o menomazioni
fisiche, ai soggetti addetti alle varie attività lavorative in conseguenza di un impatto fisicotraumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, etc.).
Caratteristiche strutturali
•
Illuminazione: fattore di rischio non del tutto controllato, infatti nei locali dell’unità
produttiva ove la presenza di luce naturale non è sufficiente, non sempre l’impianto di
illuminazione artificiale compensa tale carenza; nel caso specifico gli addetti al laboratorio
manutenzioni generiche e gli addetti al laboratorio riparazioni elettriche si trovano ad
operare in un ambiente di lavoro non adeguatamente illuminato tenuto conto del lavoro da
svolgere.
•
Aerazione dei locali: fattore di rischio non del tutto controllato, infatti seppur in quasi tutti i
locali la presenza di finstre garantisce una buona ventilazione, nel laboratorio falegnameria
e nel deposito materiali la ventilazione/aerazione non è sufficiente a garantire il corretto
ricambio di aria, a maggior ragione che vi si trovano depositati prodotti pericolosi.
•
Altezza dei locali: fattore di rischio che non rappresenta un pericolo per i lavoratori in
quanto l’altezza dei locali è superiore ai 3mt ed è idonea alla tipologia di lavorazione svolta;
non sono presenti locali sotterranei e sottoscala la cui l’altezza (solitamente ridotta)
costituisce un pericolo per la sicurezza dei lavoratori. Tuttavia talvolta i lavoratori addetti
alla manutenzione si trovano ad operare in ambienti la cui altezza è alquanto limitata, a tal
proposito è prevista l’adozione di idonei DPI.
•
Pareti attrezzate e scaffalatura: fattore di rischio rilevante e non controllato; infatti, sono
presenti scaffalature e soppalchi che non rispettano quanto previsto dalle vigenti normative
in materia di sicurezza sul lavoro, in alcuni casi tali strutture presentano evidenti segni di
degrado/cedimento; inoltre, lo stoccaggio del materiale/attrezzature viene effettuato in
maniera scorretta per cui dalle scaffalature fuoriescono corpi sporgenti ad altezza d’uomo.
•
Percorsi di esodo: fattore di rischio non del tutto controllato, infatti, non sempre i percorsi di
esodo risultano agevoli e sgomberi da eventuali intralci (presenti soprattutto nel deposito
materiale e nel laboratorio falegnameria).
•
Viabilità esterna: fattore di rischio non controllato che rappresenta un pericolo per i
lavoratori che operano sul piazzale esterno, in quanto si registra una carenza di segnaletica
di sicurezza. Inoltre, risulta di particolare rilievo il rischio di investimento, dovuto alla
viabilità che interessa le arterie stradali, in prossimità delle quali l’operatore effettua
interventi di riparazione/manutenzione; in merito a tale aspetto il rischio viene controllato
mediante l’adozione di procedure che consentono al lavoratore di segnalare e proteggere
l’area di intervento.
•
Porte di accesso e di esodo: fattore di rischio che non rappresenta pericoli per la sicurezza
dei lavoratori, infatti, ciascun locale dell’unità produttiva è provvisto di un numero
sufficiente di porte di accesso/uscita, tenuto conto della tipologia di attività esercitata e del
numero di lavoratori presenti; tuttavia non sono presenti uscite di emergenza, in particolar
modo nel locale che ospita l’autoparco aziendale, al quale l’accesso/uscita sono garantiti
solatnto da porte tipo saracinesca (non è presente nessun altra tipologia di porta).
•
Lay-out e spazi destinati alle postazioni di lavoro: fattore di rischio molto rilevante ai fini
della sicurezza dei lavoratori, infatti le postazioni non sempre risultano agevoli e talvolta
interferiscono l’una con l’altra, in modo particolare nel laboratori manutenzioni generiche ed
in falegnameria.
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•
Scale portatili: fattore di rischio presente nell’area deposito e durante le attività di
manutenzione, tuttavia, considerata la frequenza di impiego, il rischio può considerarsi di
tollerabile entità, la quale subisce un notevole incremento laddove vengono utilizzate scale a
sfilo e di altezza superiore ai 2mt (addetti alla manutenzione).
•
Pavimentazione: fattore di rischio rilevante ai fini della sicurezza dei lavoratori e non
controllato; infatti, la pavimentazione (compresa quella del piazzale esterno) risulta in più
punti sconnessa e sdrucciolevole, a causa della presenza di pietrisco, con conseguente
rischio di scivolamenti e cadute a livello per il lavoratore, nonostante l’adozione di calzature
con suola antiscivolo.
•
Macchine ed attrezzature: nella realtà aziendale in esame vengono utilizzate diverse
macchine ed attrezzature nel corso delle diverse attività di manutenzione. I macchinari sono
provvisti di marchio “CE”, e quindi di idonee protezioni. Tuttavia l’impiego di macchine,
attrezzature ed utensili rappresenta un potenziale fattore di rischio per la sicurezza dei
lavoratori, per nulla trascurabile, in particolar modo per il gruppo di lavoratori che
utilizzano troncatrici/sega a disco-nastro/pialla/flex estremamente pericolose. Inoltre, le
operazioni di manutenzione e pulizia della macchina rappresentano un ulteriore pericolo di
cui ciascun lavoratore è stato preventivamente edotto.
Impianto elettrico: fattore di rischio decisamente rilevante e non controllato, infatti, l’impianto
elettrico dell’intera unità produttiva si presenta in condizioni non idonee (non è realizzato a regola
d’arte), inoltre, non viene effettuata la verifica periodica dell’impianto di messa a terra.
Incendio: fattore di rischio legato alla presenza di materiale ligneo, prodotti infiammabili
(stoccaggio di quantità poco rilevanti), locale adibito ad autoparco aziendale le cui caratteristiche
non risultano conformi alla normativa antincendio (non è presente alcun CPI, nonostante la
capacità di parcamento sia superiore a n.09 autoveicoli).
QUADRO RIEPILOGATIVO RISCHI PER LA SICUREZZA
RISCHI PER LA
SICUREZZA
ANOMALIA/PERICOLO
RISCONTRATO
Può provocare un potenziale rischio di
esposizione sia esso di tipo
infortunistico che igienico-ambientale?
Presenza
Esposizione
rischio di
controllata
esposizione
MISURE DI PREVENZIONE
Presenza
rischio
residuo
ADOTTATE
STRUTTURALI
Tutti gli ambienti di
lavoro
Lay-out e spazi destinati alle postazioni
di lavoro
SI
NO
SI
Nessuna
Percorsi interni all’ambiente di lavoro
SI
NO
SI
Nessuna
Porte di accesso e di esodo
SI
NO
SI
Nessuna
Indicazione e delimitazione dei percorsi
carrabili e di quelli pedonali;
SI
NO
SI
Nessuna
Segnaletica di sicurezza orizzontale e
verticale
SI
NO
SI
Nessuna
Presenza di spigoli vivi
SI
NO
SI
Nessuna
La scaffalatura presenta alcune
anomalie: assenza di indicazione della
portata – segni di cedimento
SI
NO
SI
Nessuna
Pavimenti (lisci o sconnessi)
SI
NO
SI
Nessuna
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RISCHI PER LA
SICUREZZA
Tutti gli ambienti di
lavoro
Rev. N° 01/11
ANOMALIA/PERICOLO
RISCONTRATO
Illuminazione (normale e in emergenza)
Pag. 40 di 84
Può provocare un potenziale rischio di
esposizione sia esso di tipo
infortunistico che igienico-ambientale?
Presenza
Esposizione
rischio di
controllata
esposizione
Presenza
rischio
residuo
MISURE DI PREVENZIONE
ADOTTATE
SI
SI
NO
SI
NO
SI
Nessuna
SI
SI
SI
Installazione di presidi antincendio
Presenza di superfici vetrate che
consentono una illuminazione
naturale adeguata alla tipologia di
lavoro svolto in ciascun locale; a
supporto un impianto di
illuminazione artificiale
ELETTRICI
Tutti gli ambienti di
lavoro
Stato e conformità degli impianti
INCENDIO
Presenza di prodotti combustibili
Tutti gli ambienti di
lavoro
(arredamenti e materiali in legno, materie
prime da lavorare, materie plastiche normali
e/o ignifughe, carta, cartoni da imballaggio,
ecc.)
Tutti gli ambienti di
lavoro
Carenza di segnaletica di sicurezza
SI
NO
SI
Nessuna
Tutti gli ambienti di
lavoro
Ubicazione non idonea dei sistemi
antincendio
SI
SI
NO
I mezzi di estinzione sono stati
opportunamente dislocati in punti
facilmente accessibili in tutti gli
ambienti di lavoro
SI
SI
NO
Corsi di formazione per tutto il
personale
SI
SI
NO
Esercitazioni pratiche per tutto il
personale
SI
SI
SI
Il personale esterno autorizzato
all’accesso in negli ambienti di
lavoro, per eventuali operazioni di
manutenzione straordinaria o altri
interventi, viene informato sui
rischi presenti nel reparto ed è
tenuto a comunicare i rischi
introdotti durante la sua attività
SI
NO
SI
Nessuna
Carenze di
informazione sul
rischio incendio
Carenze di formazione
e di esercitazione
delle squadre
d’emergenza
Formazione per gli addetti alla gestione
delle emergenze
Tutti gli ambienti di
lavoro
Presenza di persone estranee all’azienda
Tutti gli ambienti di
lavoro
Difficoltà di esodo (larghezza e lunghezza
(utenti, fornitori e manutentori)
dei percorsi, intralci, numero ridotto di
uscite, eccessivo affollamento)
MECCANICI
Manutenzioni
generiche
Attività magazziniere
Manutenzioni elettriche
Manutenzioni di
falegnameria
Presenza di idonei dispositivi di
sicurezza
Macchine prive di marchio ‘CE’
riferimento all’ex Dpr 547/55
SI
SI
SI
Lesioni fisiche (ferite, tagli,
schiacciamento arti, ecc.): Utilizzo di
utensili/elementi taglienti ed appuntiti
SI
SI
SI
Informazione e formazione dei
lavoratori – Fornitura di DPI
Lesioni fisiche (ferite, tagli,
schiacciamento arti, ecc.): Utilizzo di
macchinari ed attrezzature
SI
SI
SI
Informazione e formazione dei
lavoratori – Fornitura di DPI –
Manutenzione ordinaria
Lesioni fisiche (ferite, tagli,
schiacciamento arti, ecc.): Assenza di
procedure per la pulizia dei macchinari
SI
SI
SI
Informazione e formazione dei
lavoratori – Fornitura di DPI
Informazione e formazione dei
lavoratori – Fornitura di DPI –
Manutenzione ordinaria
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RISCHI PER LA SALUTE
In questa sezione sono stati valutati i rischi responsabili della potenziale compromissione
dell’equilibrio biologico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
l’emissione, nell’ambiente di lavoro, di fattori ambientali di rischio di natura chimica, fisica e
biologica. Nello specifico sono stati esaminati i rischi derivanti da:
•
Agenti chimici;
•
Agenti fisici;
•
Agenti biologici.
Agenti chimici
Sono stati analizzati i rischi di esposizione connessi all’impiego di sostanze chimiche tossiche o
nocive in relazione a:
•
-
ingestione;
-
contatto cutaneo;
-
inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di: polveri, vapori,
aerosol e fumi derivanti dall’attività lavorativa.
Lavorazioni che comportano l’esposizione del lavoratore ad agenti chimici e tipo di pericolo
Tipo di lavorazione
Polveri
Lavori di falegnameria
XX
Manutenzione rete
fognaria (esposizione ad
Vapori
XX
Nebbie
Liquidi Ingestione
X
Contatto
Inalazione
X
XX
XX
esalazioni di scarichi fognari)
Riparazioni –
manutenzioni edili
Fumi
XX
X
XX
XX
XX
Agenti fisici
•
Rumore: nel ciclo lavorativo sono presenti lavorazioni che espongono il lavoratore con
mansione di manutentore (generico – elettricista – falegname) a livelli compresi tra 85 ed
87 dB(A) – a tal proposito è stata elaborata una specifica valutazione sull’esposizione dei
singoli lavoratori al rischio rumore.
•
Vibrazioni: nel ciclo lavorativo sono presenti lavorazioni che espongono il lavoratore, con
mansione di manutentore (generico – elettricista – falegname) ad un livello di vibrazioni
trasmesse al sistema mano-braccio superiore al limite di azione fissato a 2,5 m/s2; per
quanto concerne i lavoratori con mansione di autista l’esposizione a vibrazioni trasmesse
al corpo intero e superiore al limite di azione fissato a 1,0 m/s2. In merito al rischio
vibrazioni è stata elaborata una specifica valutazione sull’esposizione dei singoli
lavoratori.
•
ROA (Radiazioni ottiche artificiali): fattore di rischio a cui i lavoratori con mansione
di manutentore generico risultano esposti occasionalmente, ovvero qualora vi è la
necessità di effettuare piccoli interventi di saldatura elettrica ad arco. In merito non è
stata effettuata alcuna misura strumentale, in quanto nel caso delle saldatrici ad arco, è
noto che, con qualsiasi corrente di saldatura e su qualsiasi supporto, i tempi per cui si
raggiunge una sovraesposizione per il lavoratore addetto risultano nell’ordine delle decine
di secondi. Pertanto, pur essendo il rischio estremamente elevato, l’effettuazione delle
misure e la determinazione esatta dei tempi di esposizione è del tutto superflua per
l’operatore addetto.
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
X
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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•
Microclima: i rischi connessi all’aspetto microclimatico riguardano prevalentemente i
lavoratori con mansione di manutentore generico, in quanto prestano la propria attività
lavorativa all’aperto. Per quanto concerne la mansione di magazziniere il rischio è
connesso alle carenze strutturali che caratterizzano il deposito/magazzino, in quanto
non garantiscono i requisiti minimi affinchè vi sia un microclima accettabile per la salute
dei lavoratori (in modo particolare nei periodi invernali); in merito ciascun lavoratore viene
fornito di idonei indumenti protettivi. Relativamente alle mansioni di manutentore
elettricista/falegname ed autista il rischio è pressoché trascurabile.
•
Impiego di attrezzature munite di videoterminale (VDT): i lavoratori non sono esposti al
rischio da VDT, ad eccezione del manutentore elettricista, il quale sporadicamente (per la
consultazione di progetti ed altra documentazione tecnica) utilizza una postazione al VDT
presso la sede comunale di Via Mezzacapo. L’utilizzo della postazione VDT è largamente
inferiore alle 20 ore/settimana, pertanto il lavoratore non viene classificato
viedoterminalista; la postazioni VDT è conforme a quanto specificato dalla vigente
normativa, di seguito se ne riportano le principali caratteristiche:
schermo
Buona definizione
dei caratteri
Immagine
stabile
Regolazione
del contrasto
Schermo
orientabile
Regolazione piano
appoggio o sostegno
separ. per lo schermo
Riflessi o riverberi
dello schermo
SI
SI
SI
SI
SI
NO
tastiera
Tastiera inclinabile e
dissociata dallo schermo
Spazio sufficiente
avanti alla tastiera
Tastiera con
superficie opaca
Uso agevole della
tastiera
Tasti facilmente
leggibili
SI
SI
SI
SI
SI
piano di lavoro
Superficie poco
riflettente
Dimensioni del piano
di lavoro sufficienti
Permette una
disposizione flessibile
dello schermo
Supporto per i
documenti stabile
Spazio della
postazione
sufficiente
SI
SI
SI
NO
SI
sedile di lavoro
Sedile stabile
Possibilità di
movimento in libertà
Altezza regolabile
Schienale regolabile in
altezza e in inclinazione
Disponibilità di uno
poggiapiedi
SI
SI
SI
SI
NO
ambiente
Spazio sufficiente
per cambiamenti
di posizione
Illuminazione
generale e
specifica
sufficiente
Riflessi
fastidiosi sullo
schermo
Finestre con
tendine
regolabili
Il rumore delle
attrezzature
disturba
l’attenzione
Il calore emesso
dalle macchine è
eccessivo
Umidità
sufficiente
SI
SI
NO
NO
NO
NO
SI
interfaccia elaboratore - uomo
Software adeguato alle
mansioni
Software di facile uso
Assistenza tecnica
Principi di ergonomia applicati alla
elaborazione dell’informazione
SI
SI
SI
SI
Agenti biologici
Nelle zone di lavorazione e comunque durante tutte le attività lavorative gli addetti con mansione
di manutentore generico – autista trasporto rifiuti sono esposti al rischio biologico legato alla
possibile manipolazione/contatto con materiale organico potenzialmente infetto (scarichi fognari –
rifiuti).
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
Comune di Sala Consilina
Studio Tecnico
Gianpiero Cafaro
Sede: Unità produttiva San Rocco
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Agenti cancerogeni
Nelle zone di lavorazione e comunque durante tutte le attività lavorative non sono né presenti, né
previsti materiali cancerogeni, ovvero agenti cancerogeni, tipo “R45 può provocare cancro”, “R49
può provocare cancro per inalazione”. Tuttavia, seppur in maniera limitata, la mansione di
manutentore falegname espone il lavoratore al rischio di inalazione polveri di legno duro,
classificate quale agente cancerogeno. A tal proposito il laboratorio falegnameria è provvisto di
sistemi di abbattimento delle polveri in prossimità di ciascun banco di lavoro/macchinario, ove la
lavorazione del legno comporta la produzione di polveri.
QUADRO RIEPILOGATIVO RISCHI PER LA SALUTE
RISCHI PER LA
SALUTE
ANOMALIA/PERICOLO
RISCONTRATO
Può provocare un potenziale rischio di
esposizione sia esso di tipo
infortunistico che igienico-ambientale?
Presenza
Esposizione
rischio di
controllata
esposizione
Presenza
rischio
residuo
MISURE DI PREVENZIONE
ADOTTATE
AGENTI CHIMICI
Manutentore generico
Manutentore generico
Manutentore
falegname
Inalazione e contatto con polveri, liquidi
e vapori: utilizzo di prodotti chimici
(pitture/smalti, cemento in polvere, colle
per pavimenti, solventi, etc…) durante le
manutenzioni e riparazioni edili
SI
Inalazione di polveri durante la
manipolazione/lavorazione di manufatti
edili
SI
SI
SI
Inalazione di esalazioni tossiche durante
la manutenzione delle reti fognarie
SI
SI
SI
Inalazione di fumi durante le operazioni
di saldatura
SI
SI
SI
Inalazione e Contatto con polveri di
legno duro
SI
SI
SI
Inalazione e contatto con liquidi e
vapori: utilizzo di prodotti chimici
(pitture/smalti, colle, solventi, etc…)
durante le manutenzioni e riparazioni di
falegnameria
SI
SI
SI
Rumore: Presenza di lavorazioni con
livelli di esposizione superiori ad 80 dB(A)
SI
SI
SI
Valutazione dei rischi da rumore
Informazione e formazione dei
lavoratori – Fornitura di DPI
Valutazione dei rischi da vibrazioni
meccaniche
Informazione e formazione dei
lavoratori
SI
SI
Impiego di DPI durante
l’esposizione a tali sostanze
Informazione e formazione dei
lavoratori
Esposizione occasionale (riduzione
del tempo di esposizione)
Impiego di DPI durante
l’esposizione a tali sostanze
Informazione e formazione dei
lavoratori
Esposizione occasionale (riduzione
del tempo di esposizione)
Impiego di DPI durante
l’esposizione a tali sostanze
Installazione di sistemi di
abbattimento nel laboratorio
falegnameria
Informazione e formazione dei
lavoratori
AGENTI FISICI
Manutentore generico
Manutentore elettricista
Manutentore falegname
Vibrazioni: Presenza di lavorazioni che
espongono a vibrazioni meccaniche
trasmesse al sistema mano-braccio
SI
SI
SI
Manutentore generico
ROA: Fattore di rischio connesso
all’impiego di saldatrici elettriche ad arco
SI
SI
SI
Vibrazioni: Presenza di lavorazioni che
espongono a vibrazioni meccaniche
trasmesse al corpo intero
SI
SI
SI
Lavori effettuati prevalentemente
all’aperto, anche in periodi
eccessivamente caldi o freddi
SI
SI
SI
Autisti
Microclima:
Manutentore generico
Esposizione occasionale (riduzione
del tempo di esposizione)
Impiego di DPI durante
l’esposizione a tali lavorazioni
Informazione e formazione dei
lavoratori
Adozione di sedili ergonomici per gli
autoveicoli;
Valutazione dei rischi da vibrazioni
meccaniche
Informazione e formazione dei
lavoratori
Fornitura di indumenti protettivi
dall’eccessivo caldo o freddo
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RISCHI PER LA
SALUTE
Microclima:
Magazziniere
Impiego di VDT:
Impiegati
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ANOMALIA/PERICOLO
RISCONTRATO
Carenze strutturali che non
garantiscono parametri microclimatici
accettabili
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Può provocare un potenziale rischio di
esposizione sia esso di tipo
infortunistico che igienico-ambientale?
Presenza
Esposizione
rischio di
controllata
esposizione
SI
NO
MISURE DI PREVENZIONE
Presenza
rischio
residuo
ADOTTATE
SI
Nessuna
Esposizione occasionale (riduzione
del tempo di esposizione)
Informazione e formazione dei
lavoratori
Ergonomia della postazione VDT
Utilizzo di postazione munita di
videoterminale (VDT)
SI
SI
NO
Manutentore generico
Manipolazione/contatto con materiale
organico potenzialmente infetto durante
la manutenzione delle reti fognarie
SI
SI
SI
Impiego di DPI durante
l’esposizione a tali operazioni
Informazione e formazione dei
lavoratori
Autista trasporto rifiuti
Manipolazione/contatto con materiale
organico potenzialmente infetto durante
la manutenzione ordinaria dell’autocarro
adibito al trasporto rifiuti
SI
SI
NO
Esposizione occasionale
Impiego di DPI durante
l’esposizione a tali operazioni
Informazione e formazione dei
lavoratori
AGENTI BIOLOGICI
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RISCHI TRASVERSALI/ORGANIZZATIVI
Tali rischi sono individuabili all’interno del rapporto tra l’operatore e l’organizzazione del lavoro.
Organizzazione del lavoro
•
Processi di lavori usuranti (turni di lavoro, lavoro notturno): durante l’attività non sono
previsti turni di lavoro, nè lavoro notturno
•
Movimentazione manuale dei carichi: durante l’attività lavorativa la movimentazione
manuale dei carichi risulta necessaria. Le caratteristiche del carico non risultano
particolarmente gravose per il lavoratore, infatti il carico è di facile presa, solitamente
abbastanza leggero (non superiore ai 15 Kg), ad eccezione dei sacchi di
calce/cemento/colla per pavimenti etc… (la cui movimentazione è limitata), e poco
ingombrante.
CARATTERISTICHE
DEL CARICO
SFORZO FISICO
RICHIESTO
CARATTERISTICHE
AMB. LAVORO
ESIGENZE CONNESSE
CON L’ATTIVITA’
Carico troppo
pesante
NO
Carico eccessivo
NO
Spazio vertic.
Insufficiente
NO
Sforzi fisici troppo
frequenti
NO
Carico
ingombrante
a
volte
Movimento
torsionale
a
volte
Pavimento non in
piano
NO
Sforzi fisici
prolungati
NO
Carico difficile da
afferrare
a
volte
Movimento brusco
NO
Altezza di mov.
incerta
a
volte
Periodo di
recupero insuff.
NO
Carico in equil.
instabile
Carico con cont.
mobile (liquido)
Carico tenuto a
distanza
Carico
conduntente
NO
NO
Distanze di sollev.
troppo alte
Distanze di trasp.
troppo lunghe
Ritmo di lavoro
troppo alto
NO
NO
Movimentaz.a
livelli diversi
Punto di
appog./pav. inst.
Temperatura non
adatta
NO
Umidità non adatta
NO
Circolaz. aria
inadeguata
NO
NO
NO
NO
NO
NO
Fattori psicologici
•
Intensità, monotonia, solitudine, ripetitività del lavoro: nel corso dello svolgimento
della propria mansione per i lavoratori non è previsto un carico di lavoro eccessivo, nè
lavorazioni specifiche che richiedono l’isolamento dell’addetto o degli addetti.
•
Manutenzione degli impianti, comprese le attrezzature
manutenzione degli impianti è affidata agli stessi manutentori.
•
Carenze di contributo al processo decisionale e situazioni di conflittualità: il tipo
di attività non richiede ampie capacità decisionali autonome.
•
Complessità delle mansioni e carenza di controllo: le mansioni svolte sono di
normale complessità, ciascuna lavorazione è assegnate ad addetti qualificati e formati
per eseguire in sicurezza i propri compiti.
di
sicurezza:
la
Fattori ergonomici
L’attività presenta scarsa complessità tecnologica e numero limitato di macchine, utensili ed
attrezzature; le postazioni presentano diverse difformità, le cui carenze ergonomiche possono
essere pregiudizievoli per la salute e sicurezza del lavoratore esposto.
Condizioni di lavoro difficili
Nel corso dello svolgimento dell’attività lavorativa non sono previsti lavori a contatto con animali
vivi, nè lavori in atmosfera a pressione superiore o inferiore al normale, nè condizioni climatiche
esasperate o lavori in acqua.
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Utilizzo di mezzi di trasporto aziendali
Le caratteristiche dell’attività lavorativa esercitata dall’azienda in esame comportano l’impiego di
mezzi aziendali da parte dei lavoratori, con la conseguente esposizione di questi ultimi ai rischi
che ne scaturiscono. I gruppi di lavoratori esposti a questo fattore di rischio sono gli autisti (per
cui si parla di una vera e propria esposizione) e gli addetti al deposito che utilizzano autovetture,
autocarri leggeri e mezzo agricolo (trattore). In proposito ciascun lavoratore esposto a tale fattore
di rischio è stato edotto sul comportamento da tenere alla guida di un mezzo.
Differenza di genere (lavoratrici madri)
L’attività lavorativa espone il sesso femminile a rischi particolari che possono essere rilevanti in
caso di sopravvenuta gravidanza; a tal proposito si è provveduto ad effettuare una specifica
valutazione dei rischi per le lavoratrici adibite alle diverse mansioni proprie della realtà aziendale
in esame, come previsto dal D.Lgs.151/01.
Differenza di età tra i lavoratori
Nella realtà aziendale in esame l’età dei lavoratori non grava in maniera significativa
sull’esposizione ai rischi presenti durante l’attività lavorativa, tutavia, i lavoratori sono stati
classificati secondo lo schema riportato nella seguente tabella, al fine di avere un quadro generale
delle misure attuate in riferimento a questo apetto.
CATEGORIA DI LAVORATORI
Lavoratori inesperti nel
settore (mansione assegnata)
o alle prime esperienze
lavorative
Lavoratori con una maturata
esperienza nel settore
(mansione assegnata)
Lavoratori con maturata
esperienza nel settore
(mansione assegnata) ed età
superiore ai 50 anni
MISURA DI PREVENZIONE ADOTTATA
Accurata info-formazione (in merito a rischi e procedure
operative) ed affiancamento ad un lavoratore esperto prima di
affidargli responsabilità e compiti specifici.
Attività di sensibilizzazioni (dal primo giorno di lavoro) alle
tematiche riguardanti la sicurezza sul posto di lavoro.
Verifica dell’idoneità alla mansione e continua info-formazione
sui rischi e le procedure operative, in relazione al progresso
tecnologico aziendale e/o ad altri cambiamenti nella realtà
aziendale e/o nel processo produttivo.
Maggiore oculatezza durante la sorveglianza sanitaria, anche
in riferimento a norme specifiche (es. vedi VDT).
Verifica dell’idoneità alla mansione e continua info-formazione
sui rischi e le procedure operative, in relazione al progresso
tecnologico aziendale e/o ad altri cambiamenti nella realtà
aziendale e/o nel processo produttivo.
Stress lavoro correlato
Ai fini della individuazione dei problemi di stress lavoro correlato e delle sue conseguenze sulla
salute è stato elaborato uno specifico piano di azione che riguarda tutti i lavoratori, l’attuazione di
tale piano sarà completata nei tempi previsti dalla normativa vigente e prevede un’indagine
preliminare mediante la somministrazione di check list.
Le chek-list da proporre e quindi somministrare ai lavoratori, ai fini della valutazione dello stress
lavoro correlato (art. 28 comma 1 D.Lgs. 81/2008 e accordo europeo del 8/10/2004), saranno
elaborate in modo da tenere conto di:
a) Fattori di natura psicosociale relativi alla progettazione, organizzazione e gestione del lavoro;
b) Contesti ambientali e sociali che potenzialmente possono dar luogo a danni di tipo fisico,
sociale, psicologico.
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Ciascun questionario sarà successivamente sottoposto ad elaborazione ed analisi dei dati acquisiti
ai fini della eventuale elaborazione delle misure correttive per il controllo dello stress.
Il metodo di analisi sarà basato su cinque parametri:
1. “fonti di pressione”: indicano come le persone percepiscono i diversi ambienti lavorativi in
termini di pressione nei propri confronti;
2. “le strategie di coping”: indicano come le persone siano in grado di mettere in atto strategie
cognitive e comportamentali per adattarsi di volta in volta alle fonti di pressione presenti
nell’ambiente lavorativo;
3. “disagio fisico”: indica come le persone evidenzino la presenza o l’assenza di sintomatologia
fisica derivante da stress;
4. “disagio psichico”: indica come il personale evidenzi la presenza o l’assenza di benessere
emozionale;
5. “soddisfazione lavorativa”: indica come il personale tragga soddisfazione dalle attività di
lavoro che svolge quotidianamente, l'impostazione del lavoro, la struttura organizzativa e i
processi organizzativi.
Ad ognuno dei parametri sopraindicati sarà assegnato un punteggio da 1 a 6, dove 1 si riferisce
ad un’opinione tipo: estremamente basso; estremamente inadeguata; mai; estremamente
insoddisfacente; completamente in disaccordo; per niente. Mentre il valore 6 si riferisce ad
un’opinione tipo: estremamente alto; estremamente adeguata; sempre; estremamente
soddisfacente; completamente d’accordo; del tutto.
QUADRO RIEPILOGATIVO RISCHI TRASVERSALI/ORGANIZZATIVI
RISCHI
ANOMALIA/PERICOLO
TRASVERSALIORGANIZZATIVI
RISCONTRATO
Può provocare un potenziale rischio di
esposizione sia esso di tipo
infortunistico che igienico-ambientale?
Presenza
Esposizione
rischio di
controllata
esposizione
Presenza
rischio
residuo
MISURE DI PREVENZIONE
ADOTTATE
FATTORI GESTIONALI
Formazione per RSPP, RLS, Preposti,
Addetti Antincendio ed Addetto Primo
Soccorso
SI
SI
SI
Aggiornamento della formazione per
tutti gli addetti e per le figure del
Serv. Prev. Protez.
Formazione specifica dei lavoratori
SI
SI
SI
Info-Formazione di base per tutti i
lavoratori
Programma di manutenzione degli
impianti – macchine ed attrezzature
SI
NO
SI
Nessuna
Formazione sulla gestione
dell’emergenza
SI
SI
SI
Corsi di info-formazione per tutto il
personale e per gli addetti alla
gestione delle emergenze
Segnaletica di sicurezza
SI
NO
SI
Nessuna
Procedure per la corretta MMC
SI
NO
SI
Nessuna
Formazione sulla gestione
dell’emergenza
SI
SI
SI
Corsi di formazione per tutto il
personale
Nessuna anomalia riscontrata, anche se
con il passare del tempo il lavoratore
può accumulare uno stress psicologico
SI
SI
NO
Formazione dei lavoratori
Informazione e
formazione
Manutenzione degli
impianti, comprese le
attrezzature di
sicurezza
Gestione
dell’emergenza –
procedure adeguate
per far fronte agli
incidenti e a
situazioni di
emergenza
Tutti gli ambienti di
lavoro
Manutentore generico
Manutentore elettricista
Manutentore falegname
Magazziniere
FATTORI PSICOLOGICI
Reattività anomala a
condizioni di
emergenza
Conflittualità con
fornitori colleghi di
lavoro
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RISCHI
TRASVERSALIORGANIZZATIVI
Rev. N° 01/11
ANOMALIA/PERICOLO
RISCONTRATO
Pag. 48 di 84
Può provocare un potenziale rischio di
esposizione sia esso di tipo
infortunistico che igienico-ambientale?
Presenza
Esposizione
rischio di
controllata
esposizione
Presenza
rischio
residuo
MISURE DI PREVENZIONE
ADOTTATE
FATTORI PER ATTIVITÀ PARTICOLARI
Pericoli connessi all’attività alla guida
del mezzo aziendale
Autisti
Lavoratrici madri
Rischi per lavoratrici in stato di
gravidanza
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Informazione e formazione dei
lavoratori – Fornitura di DPI –
Manutenzione ordinaria
Informazione e formazione delle
lavoratrici
Valutazione dei rischi ai sensi del
D.Lgs. 151/01
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Pag. 49 di 84
III FASE: STIMA DELLE GRAVITÀ E DELLE PROBABILITÀ DEGLI EFFETTI
Questa fase di valutazione e controllo dei rischi, consiste nella definizione della probabilità del
verificarsi di un evento dannoso e della gravità delle sue conseguenze, attraverso l’approccio semiqualitativo per la valutazione dei rischi.
Secondo questo metodo, la probabilità di un evento è data non dalla frequenza del manifestarsi
del fenomeno, ma dal grado di fiducia assegnato al verificarsi di esso.
L’approccio semi-qualitativo è fondato sulla strutturazione di scale semi-qualitative della
probabilità (P) e della gravità (G).
Nel caso in esame la probabilità (P) è equiparata al “grado di fiducia”, il quale è stato attribuito sia
attraverso il coinvolgimento diretto del personale, sia sulla base delle competenze del Datore di
Lavoro, del R.S.P.P. e del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, in modo da affrontare il
problema secondo un approccio multi-percettivo e interdisciplinare; inoltre, nello stimare tale
parametro si è tenuto conto di:
ƒ caratteristiche della postazione/ambiente di lavoro
ƒ caratteristiche/modalità e frequenza di utilizzo delle attrezzature/macchine
ƒ frequenza e modalità esposizione
ƒ numero di esposti
ƒ registro infrotuni
ƒ interessamento dei lavoratori e dell’azienda nei confronti della sicurezza sul lavoro.
La scala delle probabilità (P) è altresì legata ai dati statistici disponibili, relativi all’azienda stessa
e/o allo specifico settore industriale, ed alla competenza professionale del valutatore.
La scala della gravità (G) è legata alle conseguenze dell’evento che ne possono derivare, avendo
cura di considerare il danno più elevato che il lavoratore potenzialmente può subire:
G1 = gravità trascurabile
lesioni e/o disturbi lievi, abrasioni, tagli, ecc. (rapidamente reversibili)
G2 = gravità modesta
lesioni o disturbi di modesta entità, ferite, lesioni, ecc.
G3 = gravità notevole
lesioni o patologie gravi, fratture, lesioni gravi, ecc.
G4 = gravità ingente
incidente mortale, lesioni gravissime, morte
Attribuendo ad ogni rischio un probabilità ed una gravità è stata costruita una matrice di rischio
dove, in ordinata è riportata la gravità del danno (G) ed in ascissa la probabilità (P) del verificarsi
dell’evento.
La matrice di rischio costruita può essere divisa in quattro aree corrispondenti ad un:
• rischio tollerabile: condizioni che, nonostante il completo rispetto delle norme di legge e
regolamentari vigenti, possono produrre al lavoratore, lesioni o disturbi lievi con inabilità ed
effetti rapidamente reversibili con casistica (aziendale e/o ufficiale) bassa;
• rischio modesto: condizioni che, nonostante il completo rispetto delle norme di legge e
regolamentari vigenti, possono produrre al lavoratore lesioni o disturbi lievi con inabilità ed
effetti rapidamente reversibili con casistica (aziendale e/o ufficiale) media;
• rischio grave: condizioni che, nonostante il completo rispetto delle norme di legge e
regolamentari vigenti, possono produrre al lavoratore un infortunio grave o un’esposizione i
cui effetti risultano acuti o cronici con inabilità reversibile con casistica (aziendale e/o
ufficiale) media.
• rischio molto grave: condizioni che, nonostante il completo rispetto delle norme di legge e
regolamentari vigenti, possono produrre al lavoratore un infortunio o un’esposizione i cui
effetti risultano acuti o cronici con inabilità irreversibile ed invalidante con invalidità totale o
conseguenze letali.
La matrice così costruita rappresenterà la scala delle priorità delle misure di prevenzione e
protezione dai rischi che devono essere adottate per eliminare/ridurre e controllare i rischi per
ciascuna delle mansioni espletate dal personale dell’azienda.
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Pag. 50 di 84
Scala delle probabilità P
Valore
Livello
Definizioni / criteri
¬
4
Probabilità
alta
¬
¬
¬
3
Probabilità
medio-alta
¬
¬
¬
2
Probabilità
medio-bassa
1
Probabilità
bassissima
¬
¬
¬
¬
¬
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il
verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori;
Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella
stessa azienda o in azienda simili o in situazioni operative simili
(consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali,
dell’azienda, della ussl, dell’ispesl, etc...);
Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non
susciterebbe alcuno stupore in azienda;
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in
modo automatico o diretto;
È noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il
danno;
Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata
sorpresa in azienda;
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze
sfortunate di eventi;
Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi;
Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa;
La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza
di più eventi poco probabili indipendenti;
Non sono noti episodi già verificatisi;
Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
Scala dell’entità del danno D
Valore
Livello
Definizioni / criteri
4
Gravità
ingente
3
Gravità
notevole
¬
2
Gravità
modesta
¬
¬
Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile;
Esposizione cronica con effetti reversibili;
1
Gravità
tollerabile
¬
Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente
reversibile;
Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
¬
¬
¬
¬
Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di
invalidità totale;
Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti;
Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità
parziale;
Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente
invalidanti;
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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Scelta delle priorità di intervento
La valutazione numerica del rischio costituisce di per sé un punto di partenza per la definizione
delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da
adottare e permette di identificare una scala di priorità degli interventi sulla base della successiva
matrice probabilità-gravità:
P1
P2
P3
P4
G1
G2
G3
G4
Area
Rischio molto
grave
¬ Interventi correttivi immediati e, comunque, interventi migliorativi delle condizioni di
prevenzione e protezione da programmare nel breve termine
¬ Limitazione del ciclo produttivo fino alla predisposizione degli interventi correttivi
Area
Rischio grave
¬ Interventi correttivi immediati e, in ogni caso, interventi migliorativi delle condizioni
di prevenzione e protezione da programmare nel medio termine
¬ Azioni per le quali sono applicate procedure consolidate
Area
Rischio moderato
¬ Interven54i correttivi da programmare immediatamente e in ogni caso interventi
migliorativi delle condizioni di prevenzione e protezione da programmare nel medio
termine
¬ Azioni da sottoporre a proceduralizzazione e da effettuare sotto sorveglianza
Area
¬ Interventi di mantenimento delle condizioni di prevenzione e protezione mediante
azioni da non sottoporre a proceduralizzazione ma da effettuare in autocontrollo
Rischio tollerabile
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Quadro riassuntivo dei potenziali danni alla salute del lavoratore
Di seguito viene riportato un quadro riassuntivo delle parti del corpo e delle relative conseguenze
per gli esposti, associate alle diverse tipologie di rischio; a ciascuna voce è stato assegnato un codice
identificativo che sarà richiamato nelle successive tabelle relative alla stima delle gravità e delle
probabilità degli effetti sulla salute dell’esposto.
Parti del corpo dei soggetti potenzialmente esposti al pericolo
PT1
PT2
Cranio, testa
Apparato uditivo
ARTI SUPERIORI ED
INFERIORI
PA1 Mani, dita
PA2 Polso
PT3
Occhi
PA3
Braccio, gomito
PV3
PT4
PT5
Apparato respiratorio
Viso
PA4
PA5
Gambe, ginocchia
Caviglia
PV4
PV5
PA6
Piede, dita
PV6
PA7
Arti inferiori e superiori
CAPO
ALTRE PARTI DEL CORPO
PV1
PV2
SISTEMA PSICO-FISICO
Colonna vertebrale
Tronco, addome
Organi interni – apparato
gastrointestinale
Corpo intero
Pelle
Apparato muscoloscheletrico
PP1
Sistema psicofisico
Probabili conseguenze a carico dei soggetti esposti
RISCHI FISICI
MECCANICI
ELETTRICI
RISCHI CHIMICI
GAS E VAPORI
AEROSOL
RISCHI
BIOLOGICI
RISCHI
PSICO-FISICI
BIOLOGICI
Psico-fisici
RM1
Ferita
RE0
Nessuno
RG0
Nessuno
RA0
Nessuno
RB0
Nessuno
RP0
Nessun
disturbo
RM2
Trauma lieve
RE1
Ustione
RG1
Irritazione
cutanea
RA1
Irritazione
cutanea
RB1
Malessere
RP1
Affatic.
Psicofisico
RM3
Trauma grave
RE2
Elettrocuzione
RG2
Irritazione
mucose – vie
respiratorie
RA2
Irritazione
mucose
RB2
Infezione
RP2
Stress
RM4
Trauma molto
grave
RE3
Intossicazione da
fumi
RG3
Causticazione
RA3
Vertigini, nausea,
cefalea
RB3
Malattia
RP3
Ansia solitudine
RM5
Ustione calda
RADIAZIONI
RG4
Intossicazione
RA4
Intossicazione
RR0
Nessuno
RG5
Asfissia
RA5
Causticazione
RT1
TERMICI
Ustione calda
RR1
Danno visivo
RG6
Ustione calda
RA6
Asfissia
RT2
Ustione fredda
RR2
contaminazione
RG7
Ustione fredda
RA7
Malattia
professionale
RT3
Infiammazione
vie respiratorie
VIBRAZIONI
RG8
Vertigini, nausea,
cefalea
RT4
Scottatura
RV0
Nessuno
RG9
Malattia
professionale
RUMORE
RV1
Danno al sistema
osteo-articolare
RN0
Nessuno
RV2
Insensibilità
delle dita
RN1
Danno uditivo
RN2
Danno
extrauditivo
ATTIVITÀ
PARTICOLARI
ILLUMINAZIONE
SOLIDI AERODISP.
Nessuno
RL1
Irritazione
cutanea
Irritazione
RL2
Irritazione
mucose
RS2
Ustione calda
RL3
Ustione calda
RO0
Nessuno
RS3
Ustione fredda
RL4
Ustione fredda
RO1
Affaticamento
visivo
RS4
Malattie
respiratorie
RL5
Causticazione
RO2
Danno alla
vista
RS5
Asfissia
RL6
Malattia
professionale
Nessuno
RD1
Disturbi oculovisivi
RS6
Infiammazione
vie respiratorie
RD2
Disturbi muscoloscheletrici
RS7
Malattia
professionale
RD3
Cefalea
RS8
Allergia
RD5
RL0
RS1
RD0
RD4
LIQUIDI
Disordini cardiov.,
metabolici
Disturbi osteoarticolari
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RISCHI PER LA SICUREZZA – LA SALUTE E DI TIPO TRASVERSALE/ORGANIZZATIVI
Rischi per la sicurezza: strutturali
RISCHIO
CAUSA
Urti, colpi ed
impatti contro
elementi strutturali Presenza di spigoli vivi
Cadute di oggetti o
materiale dall’alto
Materiale disposto sulla
scaffalatura in equilibrio
poco stabile
Scaffalatura: presenza di
corpi sporgenti ad altezza
d’uomo
Scaffalatura: assenza di
indicazione della portata;
struttura non conforme e
poco stabile/robusta
Scivolamenti,
cadute in piano,
piede in fallo
inciampamenti
Perdita di equilibrio
durante la
movimentazione dei
carichi per la presenza di
intralci lungo i percorsi e
le vie di esodo
Pavimentazione deposito
irregolare: presenta
buche ed è scivolosa
Pavimentazione piazzale
esterno irregolare
Infortuni a persone
non autorizzate
Assenza di delimitazioni
e cartelli di divieto di
accesso all’unità
produttiva
Investimenti da
parte di veicoli in
manovra nel
piazzale esterno
Assenza di segnaletica
relativa alle aree di
transito, manovra,
carico/scarico,
parcheggio
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PT1
RM2
D
2
P
2
R
4
PT5
RM1
2
1
2
PT1
RM2
2
2
4
PA6
RM2
2
2
4
PT1
RM2
2
2
4
PT1
RM2
2
2
4
PV4
RM3
3
2
6
PT1
RM2
2
1
2
PA7
RM2
2
1
2
PT1
RM2
2
2
4
PA7
RM2
2
2
4
PT1
RM2
2
2
4
PA7
RM2
2
2
4
PV4
PA7
RM2
RM2
2
2
1
1
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Segnalare e predisporre
delle protezioni per le parti
spigolose
Disporre in maniera
adeguata il materiale sulla
scaffalatura
Rimuovere i corpi
sporgenti dalle scaffalature
Evitarne di stoccare colli
sciolti ad altezze troppo
elevate
Sostituire la scaffalatura
presente con una conforme
alla normativa ed idonea al
carico da supportare
Indicare in maniera ben
visibile la portata della
scaffalatura
Delimitare e segnalare le
zone di lavoro ed in
particolare quelle destinate
alle vie di esodo
Controllare periodicamente
la fluidità delle vie di esodo e
rimuovere eventuali intralci
Evitare lo spostamento di
materiale che, seppure ha
un peso limitato, risulta
comunque di difficile presa;
movimentare tali carichi con
l’ausilio di mezzi meccanici
oppure con l’aiuto di altri
lavoratori
Disporre il materiale e le
attrezzature nelle apposite
aree di stoccaggio
Lasciare libere da intralci le
aree in prossimità delle
macchine e dei percorsi
interni
Rendere la pavimentazione
dell’area deposito uniforme e
non scivolosa
Rendere uniforme la
pavimentazione dell’intero
piazzale
2
Interdire l’accesso
all’interno dell’area
produttiva a persone non
autorizzate
2
Delimitare con segnaletica
orizzontale le aree di
transito, manovra,
carico/scarico, parcheggio
Indicare, inoltre, le diverse
aree con segnaletica
verticale
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
-----------------------
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
AUTISTI
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RISCHIO
Investimenti da
veicoli
Rev. N° 01/11
CAUSA
Interventi di
manutenzione in
prossimità di strade
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Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PA7
RM2
D
P
R
2
2
4
D
P
R
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Fornitura ed impiego di
indumenti con bande
rifrangenti
Nei lavori in prossimità o
sulla sede stradale
delimitare e proteggere l’area
di intervento prima di
iniziare le operazioni,
nonché segnalare con
congruo anticipo agli utenti
della strada la presenza di
“uomini al lavoro” in
prossimità e/o sulla sede
stradale invitando gli stessi
a ridurre la velocità e
prestare maggiore attenzione
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MANUTENTORE
GENERICO
Rischi per la sicurezza: meccanici
RISCHIO
Lesioni fisiche:
urti, colpi, impatti,
compressioni,
punture, tagli,
abrasioni
CAUSA
Operazione che
comportano l’impiego di
macchine ed attrezzature
Operazioni di
manutenzione alle
macchine ed attrezzature
Operazioni di stoccaggio
materiali
Proiezione di
schegge
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
PA1
RM1
2
2
4
Evitare il contatto con parti
taglienti, appuntite, abrasive
PA2
RM2
2
1
2
Valutare la presa più sicura e
non lesiva
PA3
RM2
2
1
2
PA1
RM1
2
2
4
Durante le operazioni, al
banco o alla macchina,
assicurare un equilibrio stabile
al materiale semilavorato,
prima di procedere con la
lavorazione
RM2
2
2
4
PA3
RM2
2
1
2
PA1
RM1
2
2
4
PA2
RM2
2
1
2
PA3
RM2
2
1
2
Far uso dei dispositivi di
protezione individuale in
dotazione (guanti – calzature
antinfortunistiche)
4
Controllare periodicamente
l’efficienza e l’uso corretto
delle protezioni delle macchine
PT3
Operazioni di
falegnameria
PT3
RM2
RM2
2
2
2
3
6
ESPOSTI
Non lasciare improvvisamente
la presa, in particolar modo se
la movimentazione avviene in
collaborazione con un altro
lavoratore
PA2
Operazioni di
manutenzione con
impiego del trapano
elettrico, smerigliatrice
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
MANUTENTORI
MAGAZZINIERI
Seguire le corrette procedure
(a macchinario spento)
durante le operazioni di
manutenzione
Installare dove non sono
presenti o sono stati rimossi i
dispositivi di protezione
Non rimuovere le protezioni, a
meno che non si debba
effettuare la manutenzione,
esclusivamente a macchinario
fermo
MANUTENTORI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORE
FALEGNAME
Per evitare la proiezione di
schegge, durante le fasi di
lavoro prestare la massima
attenzione e seguire le giuste
procedure
Provvedere a sostituire e/o a
dislocare le protezioni fisse in
modo da eliminare il rischio di
proiezione di oggetti; ove ciò
non sia possibile, minimizzare
il rischio e dotare il lavoratore
di DPI
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RISCHIO
Lesioni fisiche:
urti, colpi, impatti,
compressioni,
punture, tagli,
abrasioni
Disturbi muscolo
scheletrici
Rev. N° 01/11
CAUSA
Pag. 55 di 84
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
D
P
R
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
Operazioni che
prevedono l’impiego di
cutter, puntatrici, apri
buste, levapunti, ecc
PA1
RM1
2
1
2
Prestare attenzione durante le
operazioni che prevedono
l’impiego di cutter, puntatrici,
apri buste, levapunti, ecc.
Spostamenti all’interno
dell’ambiente di lavoro
PA7
RM2
2
1
2
Prestare attenzione quando le
aree di lavoro presentano
ostacoli o superfici spigolose
MANUTENTORI
Durante lo svolgimento
della propria mansione, il
lavoratore talvolta
assume posture forzate
PV6
Durante le fasi lavorative che
richiedono posture forzate,
programmare delle pause per
sgranchire le gambe, le braccia
e la schiena.
MANUTENTORI
RM3
2
2
4
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
MAGAZZINIERI
AUTISTI
Ridurre il più possibile
l’esposizione a posture
incongrue.
Fare alcuni semplici esercizi di
rilassamento, per pochi minuti
durante le pause,
eventualmente ripetendoli
anche a casa.
Rischi per la sicurezza: elettrici
RISCHIO
Contatto con parti
in tensione
CAUSA
Non idoneità di utilizzo
dovuta a: scarsa
conoscenza sull’impiego
di apparecchiature ed
impianti elettrici, nonché
mancata informazione
sui rischi legati
all’elettrocuzione
Non idoneità del progetto
– non idoneità dei
materiali impiegati –
usura dei vari
componenti; macchinari
danneggiati o difettosi
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
D
P
R
PA1
RE1
2
2
4
PV4
RE2
3
1
3
PA1
RE1
2
2
4
PV4
RE2
3
1
3
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Formare ed informare gli
addetti in merito al corretto
uso:
ƒ dell’impianto elettrico;
ƒ di eventuali adattatori
multipli;
ƒ delle derivazioni a spina, in
particolare assicurarsi che
siano costruite ed utilizzate
in modo che, per nessuna
ragione, una spina
(maschio) che non sia
inserita nella propria sede
(femmina) possa risultare
sotto tensione;
Verificare periodicamente
l’efficienza dei sistemi di
protezione attiva (interruttori
differenziali) e passiva
(impianto di terra)
Effettuare periodicamente la
manutenzione dell’impianto
elettrico
Non sovraccaricare la linea
elettrica
Ove è presente la possibilità di
contatto con parti in tensione
non effettuare registrazioni e
manutenzioni se non dopo aver
tolto la tensione dal circuito
In caso di non integrità
dell’isolante di qualche cavo o
filo elettrico, spegnere il
macchinario o la linea elettrica
interessata e provvedere
tempestivamente al suo
ripristino
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MANUTENTORI
MAGAZZINIERI
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Rischi per la sicurezza: incendio
RISCHIO
Innesco di incendio
fiamma - calore
CAUSA
Carenza di presidii
antincendio
Presenza di materiale
combustibile per
l’imballaggio dei prodotti
finiti: fogli di cartone,
rotoli di cellofan e tavole
di legno
Sorgenti di calore
causate da attriti, dai
macchinari e durante le
operazioni di taglio
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
D
P
R
PT4
RT3
2
1
2
PT4
RA6
3
1
3
PV5
RT1
2
1
2
PT4
RT3
2
2
4
PT4
RA6
3
1
3
PV5
RT1
2
2
4
PT4
RT3
2
1
2
PT4
RA6
3
1
3
PV5
RT1
2
1
2
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Mantenere sempre in efficienza
i presidi antincendio, segnalarli
con idonea segnaletica di
sicurezza e provvedere a
manutenzione, verifica e
ricarica periodica
Evitare eccessivi accumuli di
materiale combustibile e di
eventuali sostanze facilmente
infiammabili (gettare i relativi
rifiuti in appositi contenitori)
Attenersi a quanto previsto
dalla normativa antincendio
Evitare di sovraccaricare i
macchinari, rispettando i tempi
di riposo di cui necessitano,
affinché non si surriscaldino in
modo eccessivo
Evitare l’accumulo di
imballaggi di cartone, in
prossimità di fonti di calore
Evitare l’utilizzo di fiamme libere
e non fumare nei luoghi di
lavoro
Provedere al corretto stoccaggio
delle sostanze pericolose, a
maggior ragione se classificate
infiammabili
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
AUTISTI
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Rischi per la salute: agenti chimici – fumi e vapori
RISCHIO
CAUSA
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
D
P
R
PT3
RG2
3
1
3
PT4
RG2
3
1
3
PT4
RG2
2
2
4
Operazioni di saldatura
Fumi e vapori
Operazioni di
sezionamento e
smerigliatura con flex
Contatto con
polveri – liquidi ed
inalazione di vapori
pericolosi
Impiego di prodotti
chimici (solventi – colle –
cemento – malta
cementizia – vernici – ecc.)
PT3
RS8
2
2
4
PT4
RS6
3
1
3
PV5
RS1
2
3
6
PT3
RL2
3
1
3
PT4
RL2
3
1
3
PV5
RL1
2
2
4
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Ove tecnicamente possibile
installare un sistema di
aspirazione
Formare il personale addetto
ed informarlo dei rischi
derivanti dall’esposizione a
vapori e fumi
Garantire una buona
aerazione, in particolar
modo durante le operazioni
di saldatura
Evitare di mettere eventuali
stracci impregnati all’interno
delle tasche della tuta da
lavoro indossata (le tasche
possono veicolare eventuali
sostanze pericolose alle parti
intime con conseguenti
problemi per la salute del
lavoratore)
Fornire e raccomandare ai
lavoratori l’uso dei DPI
(maschere filtranti, occhiali)
ed informarli in merito al
loro corretto utilizzo
Formare il personale addetto
ed informarlo sui rischi
derivanti dall’esposizione ai
vapori delle sostanze
impiegate
Acquisire le sechede di
sicurezza mancanti.
Consultare e conservare la
scheda di sicurezza di
ciascun prodotto
Seguire le indicazioni di uso
dettate dal produttore ed
indicate nella scheda di
sicurezza
Evitare di versare i prodotti
chimici in contenitori
comuni (es. bottiglietta di
acqua), se necessario
segnalarne preventivamente
ed in maniera ben visibile il
contenuto
Garantire una buona
aerazione durante le
operazioni di pulizia
Fornire idonei DPI
(maschere filtranti) ai
lavoratori ed informarli in
merito al loro corretto
utilizzo
In caso di sversamento, di
ingestione, o di contatto con
gli occhi accidentale di uno o
più prodotti chimici
attenersi a quanto
specificato nelle rispettive
schede di sicurezza
Vietarne la conservazione in
contenitori per cibo o
bevande
Prevedere attrezzi per la
protezione personale adatti e
della giusta misura (guanti
in gomma, occhiali)
Accertare che le attrezzature
per la protezione personale
vengano adoperati
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MANUTENTORI
MANUTENTORI
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RISCHIO
Rev. N° 01/11
CAUSA
Inalazione di
polveri
Presenza di polveri di
legno
Inalazione vapori
ed esalazioni
scarichi fognari
Manutenzione rete
fognaria
Pag. 58 di 84
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PT4
PT4
RS7
RG4
D
3
P
2
R
6
3
2
6
D
P
R
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
Per prevenire l’insorgere di
patologie allergiche respiratorie
da inalazione:
- Ove tecnicamente possibile
installare un sistema di
aspirazione
- Formare il personale addetto
ed informarlo dei rischi
derivanti dall’esposizione a
polveri
- Fornire agli addetti idonei DPI
(maschere semi-facciali) ed
informarli in merito al loro
corretto utilizzo
MANUTENTORE
FALEGNAME
Formare il personale addetto
ed informarlo sui rischi
derivanti dall’esposizione ai
vapori ed esalazione presenti
nella rete fognaria
Fornire idonei DPI
(maschere filtranti autorespiratore) ai lavoratori
ed informarli in merito al
loro corretto utilizzo
Prevedere attrezzi per la
protezione personale adatti e
della giusta misura (guanti
in gomma, occhiali)
Accertare che le attrezzature
per la protezione personale
vengano adoperati
Evitare operazioni all’interno
della rete fognaria al singolo
lavoratore, bensì metterlo al
corrente che tali lavori
devono essere effettuati con
la collaborazione di una
seconda persona, che
sovrintenda le operazioni
dall’esterno della rete
fognaria e dia l’allarme in
caso di malori di uno o più
lavoratori
ESPOSTI
MANUTENTORI
GENERICI
Rischi per la salute: agenti fisici
Rumore
RISCHIO
CAUSA
Esposizioni a livelli di
Rumore:
pressione sonora elevati
esposizione dei
lavoratori a livelli
di rumore superiori Scarso utilizzo dei D.P.I.
agli 80 dBA
obbligatori
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PT2
RN1
2
2
4
PT2
RN1
2
2
4
Esposizioni prolungate
nel tempo a livelli di
pressione sonora elevati
PT2
RN2
2
1
2
Mancato utilizzo dei
necessari D.P.I. negli
anni antecedenti alla
manifestazione
dell’effetto dannoso
PT2
RN2
2
1
2
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Contenere il livello di
rumore entro valori
accettabili, in relazione alle
conoscenze acquisite in
base al progresso tecnico
Programmare interventi di
insonorizzazione per i
macchinari
particolarmente rumorosi
Utilizzare correttamente
l’attrezzatura più
rumorosa; a tal proposito
non effettuare lavorazioni
su banchi scatolati e poco
stabili;
Fare uso dei dispositivi di
protezione individuale
previsti (tappi auricolari,
cuffie otoprotettori)
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MANUTENTORI
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
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Vibrazioni
RISCHIO
Vibrazioni:
presenza di
attrezzature che
trasmettono
sollecitazioni al
corpo dell’operatore
CAUSA
WBV: Posture prolungate
soggette a continue
sollecitazioni, durante la
guida del veicolo
aziendale
HAV: Utilizzo di utensili
elettrici quali, trapano,
avvitatore, smerigliatrice,
demolitore elettrico, ecc.
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
D
P
R
PV1
RV1
2
3
6
PV1
RV1
2
2
4
PA1
RV2
2
1
2
D
P
R
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
Utilizzare sedili ergonomici
che riducono le
sollecitazioni alla schiena,
gambe e braccia
AUTISTI
ESPOSTI
MANUTENTORI
GENERICI
“TRATTORISTI”
Evitare o minimizzare le
vibrazioni meccaniche
adottando sistemi correttivi
sulla macchina
Adottare dispositivi sulla
macchina tali da diminuire
l’esposizione del lavoratore alle
vibrazioni trasmesse al corpo
intero ed al sistema manobraccio; in mancanza di ciò
provvedere a fornire al
lavoratore di dispositivi
protettivi
Controllare periodicamente
l’efficienza dell’attrezzatura
utilizzata e provvedere alla
sostituzione di eventuali
accessori che presentano
evidenti segni di usura
responsabili di un’alterazione
delle vibrazioni (cuscinetti,
dischi danneggiati, ecc.)
Ridurre l’uso delle attrezzature
vibranti ottimizzando le fasi di
lavoro
Evitare il loro utilizzo su oggetti
che non sono ben fissati ad un
sostegno di sicurezza
MANUTENTORI
Microclima
RISCHIO
Microclima
CAUSA
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
Sbalzi termici dovuti alla
differenza di temperatura
tra ambiente interno ed
esterno
PT4
RT3
2
2
4
Esposizione a freddo ed
intemperie nei periodi
stagionali più freddi,
durante le operazioni
effettuate all’esterno
PT4
RT3
2
3
6
Presenza di correnti di
aria calda/fredda, dovute
all’apertura delle porte
comunicanti con
l’ambiente esterno
PT4
2
1
2
Esposizione a calore
eccessivo e raggi solari
nei periodi stagionali più
caldi, durante le
operazioni all’esterno
PT1
RT3
RD3
2
2
4
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
La temperatura dei locali di
lavoro chiusi deve essere
mantenuta entro i limiti
convenienti alla buona
esecuzione dei lavoro e ad evitare
pregiudizio alla salute dei
lavoratori;
Evitare continui cambi di
ambiente, pianificando le diverse
fasi lavorative;
Durante il periodo invernale
dotare gli addetti che effettuano
lavori all’ esterno, di indumenti
protettivi contro il freddo;
Prevedere una buona ventilazione
generale cercando di tenere
chiuse le porte durante le
giornate più fredde ed in presenza
di vento
Migliorare le caratteristiche
strutturali del deposito al fine di
garantire i parametri
microclimatici minimi per la
tutela della salute dei lavoratori
Ridurre il tempo di esposizione al
calore ed ai raggi solari durante le
giornate particolarmente calde;
Dotare gli addetti che effettuano
lavori all’ esterno, di idonei
copricapo per prevenire
insolazioni
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
MANUTENTORI
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Videoterminali
RISCHIO
Esposizione a
VDT
CAUSA
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
D
P
R
Impegno visivo statico e
ravvicinato
PT4
Condizioni di
illuminazione sfavorevoli
PT4
RD1
2
1
2
Condizioni ambientali
sfavorevoli
PT1
RD3
2
1
2
Posizioni di lavoro fisse e
mantenute per tempi
prolungati
PV6
RD2
2
1
2
Posizioni di lavoro
inadeguate, per errata
scelta o disposizione
degli arredi e del VDT
PV6
RD2
2
1
2
PA2
RD2
2
1
2
D
P
R
Movimenti ripetitivi e
rapidi delle mani senza
appoggio degli
avambracci (digitazione
RD1
2
1
2
della tastiera e uso del
mouse per lunghi periodi)
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Organizzare il proprio lavoro
alternando periodi al VDT
con periodi, anche di pochi
minuti, in cui si svolgano
compiti che non comportino
la visione ravvicinata
(schermo o giornale) e lo
stare seduti.
Organizzare il proprio lavoro
alternando periodi al VDT
con periodi, anche di pochi
minuti, in cui si svolgano
compiti che permettano di
sgranchirsi le braccia e la
schiena e non comportino lo
stare seduti
Fare alcuni semplici esercizi
di rilassamento, per pochi
minuti durante le pause,
eventualmente ripeterli
anche a casa
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MANUTENTORE
ELETTRICISTA
disturbi oculovisivi:
- Senso di
presenza di
corpo estraneo
nell’occhio
- Bruciore
- Ammiccamento
frequente
- Lacrimazione
- Fastidio alla luce
- Facile
stancabilità alla
lettura
- Secchezza agli
occhi
- Diplopia (visione
sdoppiata)
- Vista annebbiata
disturbi muscoloscheletrici:
- Intorpidimento
- Senso di peso
- Rigidità
- Dolore al livello
degli arti
superiori e/o
della colonna
vertebrale
Radiazioni ottiche artificiali (ROA)
RISCHIO
Esposizione a
ROA
CAUSA
Utilizzo di saldatrice
elettrica
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PT4
RD1
3
1
3
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Ove possibile, operare in
condizioni di confinamento
fisico;
Rispetto delle istruzioni fornite
dal costruttore;
Segnalare il rischio con idonea
cartellonistica
Garantire il ricambio dell’aria
(rimozione degli inquinanti
aerodispersi prodotti);
Ove possibile installare dei
sistemi di aspirazione
localizzata;
Operare in assenza di superfici
riflettenti, in alternativa
rimuoverli dal cammino ottico
del fascio radiante;
Rimuovere materiali
infiammabili o esplosivi;
Istruire adeguatamente i
lavoratori sui rischi connessi
all’uso della saldatrice, sui
comportamenti idonei e sulle
misure di prevenzione e
protezione;
Fornire ai lavoratori idonei
dispositivi di protezione
individuale per l’occhio e per la
cute (occhiali, guanti e tute in
materiale ignifugo durante;
Sottoporre i lavoratori esposti
a ROA alla sorveglianza
sanitaria
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MANUTENTORI
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Rischi per la salute: agenti biologici
RISCHIO
Potenziale
esposizione ad
agenti biologici
patogeni e non
patogeni
CAUSA
Manipolazione di rifiuti
(potenzialmente
contaminati da agenti
biologici)
Operazioni di
manutenzione rete
fognaria
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PV4
PV4
RB2
RB2
D
3
3
P
1
2
R
3
6
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Istruzioni comportamentali
adeguate a tutti i lavoratori
per prevenire: HBV, HCV, HIV,
Tetano, Scabbia, Allergie
Vaccinazioni per prevenire:
HBV, Tetano
Fornitura ed impiego di idonei
dispositivi di protezione
individuale monouso (guanti creme barriera – mascherine –
tuta)
Manipolare rifiuti, materiali
della rete fognaria, e
quant’altro possa essere
potenzialmente contaminato,
con la stessa accuratezza che
si presta nel manipolare
materiale infetto
Durante la manutenzione alla
rete fognaria indossare
indumenti protettivi, da
svestire al termine di tali
operazioni riponendoli nello
scomparto ad essi dedicato
dell’armadietto in dotazione
Prevedere un servizio di
lavanderia (interno o esterno)
per il lavaggio degli indumenti
utilizzati durante le operazione
di manutenzione rete fognaria
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
AUTISTI MEZZI N.U.
MANUTENTORI
GENERICI
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Rischi di tipo trasversale/organizzativi: organizzazione del lavoro
Movimentazione manuale dei carichi
RISCHIO
Inciampi e/o
cadute in ambiente
di lavoro
CAUSA
D
P
R
RM2
2
2
1
2
2
4
PT1
RM2
2
1
2
PA7
RM2
2
1
2
PT1
RM2
2
1
2
PA7
RM2
2
2
4
Il carico è ingombrante o
difficile da afferrare
PV6
RD2
2
2
4
Posizioni di lavoro fisse e
mantenute per tempi
prolungati
PV6
RD2
2
2
4
Il carico troppo pesante
PV6
RM3
3
1
3
Errata movimentazione
dei carichi
PV6
RM2
2
2
4
Carico in equilibrio
instabile
Talvolta il carico è
collocato in una posizione
che costringe chi lo deve
maneggiare ad effettuare
torsioni o piegamenti
Presenza di corpi
sporgenti, propri del
carico, con conseguente
possibilità di urto contro
mezzi o persone in transito
Sforzi fisici
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PT1
RM2
PA7
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Assicurarsi che il carico prima
della presa sia in equilibrio
stabile;
Organizzare le operazioni di
movimentazione carichi
liberando il percorso da
effettuare da eventuali intralci;
Rimuovere dal carico eventuali
corpi sporgenti che possono
urtare contro parti fisse,
persone, ecc.; qualora ciò non
risultasse possibile prestare la
massima attenzione durante la
movimentazione
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
Evitare di mantenere per tempi
prolungati posizioni che
richiedono sforzi fisici, se il
MAGAZZINIERI
carico è ingombrante e difficile
da afferrare chiedere l’aiuto di
MANUTENTORI
un collega o impiegare mezzi
meccanici
Disturbi
all’apparato
Evitare di sollevare carichi
aventi peso superiore ai 25Kg, muscoloscheletrico:
se non aiutati da un altro
rigidità, lombalgie,
lavoratore;
ernie, strappi, ecc.
Rispettare le pause per il
recupero fisiologico tra
movimentazioni dei carichi
consecutive o prolungate;
Per sollevare correttamente un
carico pesante, senza
intercorrere in eccessivo
sforzo fisico e subire eventuali
lesioni, è necessario attenersi
a quanto previsto dalla norma
relativa alla procedura di
sollevamento manuale dei
carichi;
Occorre evitare ove possibile la
movimentazione manuale dei
carichi adottando misure
organizzative e mezzi
appropriati, quali le
attrezzature meccaniche
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Lavori al videoterminale
RISCHIO
Esposizione a
VDT
CAUSA
Monotonia e ripetitività
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PP1
RP1
D
2
P
1
R
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
2
MANUTENTORE
Rapporto conflittuale
uomo-macchina
PP1
RP1
2
1
Capacità non adeguata
rispetto al carico di
lavoro o carico di lavoro
troppo scarso
PP1
RP2
3
1
3
Fattori ambientali:
rumore, spazi inadeguati
PP1
RP1
2
1
2
Contenuto e complessità
del lavoro: dall’eccessiva
facilità all’eccessiva
complessità
PP1
RP1
2
1
ELETTRICISTA
2
Applicazione di principi
ergonomici
Comportamenti idonei da
parte dei lavoratori
disturbi da stress:
- Tensione
nervosa
- Irritabilità
- Cefalea
- Stanchezza
- Ansia
- Insonnia
- Burn out
2
Rischi di tipo trasversale/organizzativi: fattori psicologici
RISCHIO
Rapporto uomoambiente di lavoro
CAUSA
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
Intensità, monotonia e
ripetitività del lavoro
PP1
Situazioni di
conflittualità
PP1
Carenza di controllo
Reattività anomala a
situazioni di emergenza
PP1
PP1
RP1
RP1
RP1
RP1
D
P
R
2
1
2
2
1
2
2
2
1
1
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Effettuare pause
intermedie qualora si
effettuino operazioni che
richiedono particolari
sforzi fisici e mentali
2
Provvedere al controllo
delle diverse fasi lavorative
ed al rispetto delle norme
in materia di sicurezza
2
Informare gli addetti sui
rischi cui sono soggetti ed
assisterli in caso di
attacchi di panico in
situazioni di emergenza
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
AUTISTI
MAGAZZINIERI
MANUTENTORI
disturbi da stress:
- Tensione
nervosa
- Irritabilità
- Cefalea
- Stanchezza
- Ansia
- Insonnia
- Burn out
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Rischi derivanti dall’attività di autista
RISCHIO
Cadute e
scivolamenti
CAUSA
Per pavimenti non
uniformi, bagnati,
scivolosi (sia nelle aree di
sosta e rifornimento, che
nei luoghi di
carico/scarico)
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PT1
P
R
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
4
Prestare attenzione durante la
salita e discesa dall’automezzo;
Rimuovere eventuali sostanze
liquide (olio, acqua, liquidi vari)
versatesi a terra, in prossimità
della postazione di carico/scarico,
se possibile, altrimenti spostarsi
in spazi più sicuri
4
Prestare la massima attenzione
durante gli spostamenti a
ridosso dei piani di carico,
movimentando carichi di facile
presa e di peso proporzionato
alla lunghezza del tragitto ed alle
condizioni del percorso da fare
RM2
2
PA7
RM2
PT1
RM2
Cratteristiche del mezzo
di trasporto
Investimenti
D
2
2
2
PA7
RM2
Durante le operazioni di
rifornimento carburante
PV4
RM3
3
1
3
In fase di salita e discesa
dall’automezzo
PV4
RM3
3
1
3
Durante le soste in
parcheggi e/o aree
attrezzate
PV4
RM3
3
1
3
In caso di soste di
emergenza in punti critici
della strada
PV4
RM3
3
1
3
Sforzi fisici
Durante le operazioni di
movimentazione manuale
dei carichi
PV6
RD2
2
1
2
Durante l’ancoraggio e
bloccaggio del carico
(fissaggio delle cinture di
ancoraggio)
PV6
RD2
2
1
2
PT1
RD3
2
2
4
PT4
RD1
2
2
4
Disturbi visivi dovuti alla
concentrazione che
richiede la giuda di un
autocarro, in particolare
se si effettuano lunghi
tragitti senza soste
intermedie
Durante la sosta, rifornimento
e carico/scarico posizionarsi
in spazi con circolazione dei
veicoli ristretta;
Prestare la massima
attenzione durante la salita e
discesa controllando prima se
transita qualche veicolo per
poi aprire lo sportello e
scendere o salire;
In caso di soste forzate in
punti critici, non scendere dal
veicolo se non in casi di
assoluta emergenza o per
segnalare la propria presenza
(solo se indispensabile ed
avendo cura di scegliere un
giusto percorso che non
comprometta la salute propria
ed altrui) in altri casi chiamare
ed aspettare i soccorsi
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
AUTISTI
Assicurarsi che il carico prima
della presa sia in equilibrio
stabile;
Non effettuare manovre
brusche ed in posizioni
scorrette;
Organizzare le operazioni di
movimentazione carichi
liberando il percorso da
eventuali intralci;
Fare uso di leve per il fissaggio
delle cinture;
Utilizzare scarpe e guanti
previsti
Effettuare soste per rilassare il
corpo e la vista, un buon
esercizio per defaticare i nervi
ottici è quello di guardare
lontano ed in punti diversi con
tranquillità e senza
concentrarsi su oggetti;
Evitare la conduzione del
veicolo se si accusano disturbi
visivi
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Rischi derivanti dall’attività di autista
RISCHIO
Lesioni fisiche
tagli, punture,
schiacciamenti,
abrasioni,
scottature
CAUSA
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
D
P
R
Manipolazione del carico
e dell’attrezzatura
impiegata
PA7
RM2
2
1
2
Sostituzione di un
pneumatico (in caso di
necessità)
PA7
RM2
2
1
2
PA4
RM2
PA5
RM2
2
2
4
PA6
RM2
Salita e discesa
dall’automezzo
In caso di incidente
stradale
PV4
RM3
3
1
Condizioni
dell’automezzo di
trasporto
Non corretta
sistemazione ed
ancoraggio del carico
trasportato
Circostanze non
prevedibili (condizioni
della strada, del traffico,
fisiche dell’autista
[malore improvviso] ed al
senso civico di ogni
utente della strada)
PV4
PV4
PV4
PV4
RM3
RM3
RM3
RM3
3
3
2
2
1
1
1
1
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
Durante la manipolazione di
attrezzatura di carico/scarico,
cambio pneumatico fare uso di
molta attenzione senza
compiere manovre scorrette;
Utilizzare guanti, scarpe ed
indumenti come DPI;
Effettuare la salita e discesa
dall’automezzo senza compiere
salti, ma utilizzando gli
appositi gradini con estrema
calma onde evitare distorsioni
e strappi muscolari
3
Aspettare i soccorsi (in caso di
lesioni gravi), se la propria
posizione e stato fisico lo
permettono;
Prima di rimettersi in viaggio
sottoporsi ad eventuale visita
di controllo (presso il pronto
soccorso)
3
Assicurarsi che l’autista abbia
le capacità professionali,
provvedere alla sua
formazione;
Individuare (se possibile il
rapporto che lo stesso ha con
la strada);
Seguire le prime uscite di
nuovi autisti
Incidenti stradali
Esperienza e formazione
dell’autista
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
3
Effettuare sempre un controllo
generale del mezzo prima di
intraprendere un viaggio,
assicurarsi che sia presente la
dotazione di prima emergenza
(estintore, cassetta di
medicazione, pneumatico di
scorta, kit di smontaggio
pneumatico);
Effettuare una manutenzione
periodica e programmata del
mezzo e della sua attrezzatura
2
Formare l’autista sulle corrette
procedure di carico/scarico e
ancoraggio del carico;
Non effettuare alcun
spostamento se prima il carico
non è stato messo in sicurezza
2
Prestare la massima
attenzione durante la guida di
un autoveicolo senza lasciarsi
distrarre da nulla e
soprattutto usare l’esperienza
e la giusta premura senza
sottovalutare alcuna
situazione
AUTISTI
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Rischi derivanti dall’attività di autista
RISCHIO
CAUSA
Posture incongrue
Parte del corpo
interessata/possibile
conseguenza
PV1
Fattori psico-fisici
stress, stati
d’ansia, tensione
nervosa,
depressione,
irritabilità,
stanchezza
Assenza di dialogo per
diverse ore della giornata
2
PV6
RD2
PV1
RM2
2
PV6
PP1
P
R
MISURE DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
4
Durante la sistemazione del
carico e l’ancoraggio dello
stesso utilizzare metodi di
lavoro che evitano
l’esposizione a posture
scorrette, chiedendo anche
l’aiuto di un collega o
ricorrendo a mezzi meccanici
(ove possibile)
4
Durante un viaggio
programmare delle pause
per sgranchirsi le gambe e la
schiena, eventualmente
facendo alcuni semplici
esercizi di rilassamento, per
pochi minuti
RM2
Assunzioni di posture
scorrete durante le fasi di
carco/scarico con
Dovuti alla posizione di
guida dell’autocarro,
mantenuta per tempi
prolungati.
D
2
2
RD2
RS3
2
1
OSSERVAZIONI
LAVORATORI
ESPOSTI
AUTISTI
2
Situazioni di
conflittualità con utenti
della strada indisciplinati
PP1
RS1
2
2
4
Lontananza dal nucleo
familiare (mancanza dei
valori affettivi)
PP1
RS3
1
1
1
Situazioni avverse e
preoccupazioni (ritardi,
incidenti, lunghe code,
scoppio di un
pneumatico, ecc)
PP1
RS1
2
1
2
Organizzare il lavoro in
maniera tale da avere tempi
di riposo e tranquillità nella
guida;
Sensibilizzare gli autisti
affinché assumano un
comportamento responsabile
e buon senso civico anche
nei confronti di utenti della
strada molto indisciplinati
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MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Attività interessate
Tutte le attività che comportano operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno
o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un
carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli,
comportano tra l’altro rischi di lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le
lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nerveovascolari a livello dorso lombare).
I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più delle seguenti condizioni:
Caratteristiche del carico
-
troppo pesanti (superiori a 25 – 20 Kg, rispettivamente per uomini e donne adulti)
-
ingombranti o difficili da afferrare
-
in equilibrio instabile o con il contenuto che rischia di spostarsi
-
collocati in posizione tale per cui devono essere tenuti e maneggiati ad una certa distanza
dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco
Sforzo fisico richiesto
-
eccessivo
-
effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco
-
comporta un movimento brusco del carico
-
compiuto con il corpo in posizione instabile
Caratteristiche dell’ambiente di lavoro
-
spazio libero, in particolare verticale, insufficiente per lo svolgimento dell’attività
-
pavimento ineguale, con rischi di inciampo o scivolamento per le scarpe calzate dal
lavoratore
-
posto o ambiente di lavoro che non consentono al lavoratore la movimentazione manuale
di carichi ad una altezza di sicurezza o in buona posizione
-
pavimento o piano di lavoro con dislivelli che implicano la movimentazione del carico a
livelli diversi
-
pavimento o punto d’appoggio instabili
-
temperatura, umidità o circolazione dell’aria inadeguate
Esigenze connesse all’attività
-
sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo
prolungati
-
periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente
-
distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto
-
ritmo imposto da un processo che il lavoratore non può modulare
Fattori individuali di rischio
-
inidoneità fisica al compito da svolgere
-
indumenti calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore
-
insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
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Studio Tecnico
Gianpiero Cafaro
Sede: Unità produttiva San Rocco
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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Pag. 68 di 84
Misure di prevenzione e protezione per gli addetti
PRIMA DELL’ATTIVITA’:
Le lavorazioni devono essere organizzate al fine di ridurre al minimo la movimentazione manuale
dei carichi anche attraverso l’impiego di idonee attrezzature meccaniche per il trasporto ed il
sollevamento
DURANTE L’ATTIVITA’:
Per i carichi che non possono essere movimentati meccanicamente occorre utilizzare strumenti
per la movimentazione ausiliata (transpallet, carrelli manuali, carrelli sollevatori elettrici) e ricorrere
ad accorgimenti organizzativi quali la riduzione del peso del carico e dei cicli di sollevamento e la
ripartizione del carico tra più addetti
Tutti gli addetti devono essere informati e formati in particolar modo su: il peso dei carichi, il
centro di gravità o il lato più pesante, le modalità di lavoro corrette ed i rischi in caso di
inosservanza.
D.P.I.
guanti
calzature di sicurezza
Sorveglianza Sanitaria
La sorveglianza sanitaria è obbligatoria per tutti gli addetti.
La periodicità delle visite mediche viene stabilita dal medico competente.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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Pag. 69 di 84
Movimentazione manuale dei carichi: Tabelle NIOSH
CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO CON LA FORMULA del NIOSH
Mansione: Manutentore Generico
Fascia di età
Maschi
Femmine
Valore
25
20
20
15
25
Superiore a 18 anni
tra 15 e 18 anni
X
Distanza tra le mani e la terra all'inizio del sollevamento
Altezza (cm)
Fattore
50
0,93
75
1,00
100
0,93
125
0,85
0
0,77
25
0,85
25
1,00
Distanza verticale di spostamento
(di quanto è sollevato il peso)
40
50
100
30
70
0,93
0,87
0,97
0,88
0,91
150
0,78
> 175
0,00
0,85
X
Dislocazione (cm)
Fattore
170
0,86
>175
0,00
0,91
X
Distanza del peso dal corpo
(distanza orizzontale massima, durante il sollevamento, tra le mani e le caviglie)
Dislocazione (cm)
40
50
60
> 63
25
30
55
Fattore
0,63
0,50
0,42
0,00
0,83
0,45
1,00
1
X
Distanza angolare del peso
(di quanto si deve torcere il busto)
Dislocazione
angolare (gradi)
Fattore
0°
30 °
60 °
90 °
120 °
135 °
> 135 °
1,00
0,90
0,81
0,71
0,52
0,57
0,00
1
X
Giudizio sulla presa del carico
Giudizio
Fattore
Buono
1,00
Discreto
0,95
Scarso
0,90
0,95
X
Giudizio sulla presa del carico in relazione alla durata
(n° di atti al minuto)
4
6
9
0,2
1
12
Frequenza
Continuo inferiore ad
1 ora
Continuo compreso
tra 1 ora e 2 ore
Continuo compreso
tra 8 ore e 2 ore
> 15
1,00
0,94
0,84
0,75
0,52
0,37
0,00
0,95
0,88
0,72
0,50
0,30
0,21
0,00
0,85
0,75
0,45
0,27
0,15
0,00
0,00
1
=
15
Peso limite
raccomandato (Kg)
Peso max effettivamente
sollevato (Kg)
Peso sollevato
15
=
Peso limite
raccomandato
18,37
Indice di sollevamento
0,82
Rischio moderato
18
CONSIDERAZIONI:
OBBLIGO DI SORVEGLIANZA SANITARIA
L'accettabilità non è per tutti i lavoratori, è
consigliabile intervenire sui mezzi,
sull'organizzazione del lavoro e sul controllo
sanitario
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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO CON LA FORMULA del NIOSH
Mansione: Manutentore Elettricista
Fascia di età
Maschi
Femmine
Valore
25
20
20
15
25
Superiore a 18 anni
tra 15 e 18 anni
X
Distanza tra le mani e la terra all'inizio del sollevamento
Altezza (cm)
Fattore
0
0,77
25
0,85
25
1,00
Distanza verticale di spostamento
(di quanto è sollevato il peso)
30
70
40
50
100
0,88
0,93
0,91
0,87
0,97
50
0,93
100
0,93
75
1,00
125
0,85
150
0,78
> 175
0,00
0,93
X
Dislocazione (cm)
Fattore
170
0,86
>175
0,00
0,97
X
Distanza del peso dal corpo
(distanza orizzontale massima, durante il sollevamento, tra le mani e le caviglie)
25
30
55
Dislocazione (cm)
40
50
60
> 63
0,83
0,45
0,00
Fattore
0,63
0,50
0,42
1,00
1
X
Distanza angolare del peso
(di quanto si deve torcere il busto)
Dislocazione
angolare (gradi)
Fattore
0°
30 °
60 °
90 °
120 °
135 °
> 135 °
1,00
0,90
0,81
0,71
0,52
0,57
0,00
1
X
Giudizio sulla presa del carico
Giudizio
Fattore
Buono
1,00
Discreto
0,95
Scarso
0,90
1
X
Giudizio sulla presa del carico in relazione alla durata
(n° di atti al minuto)
0,2
1
12
4
6
9
Frequenza
Continuo inferiore ad
1 ora
Continuo compreso
tra 1 ora e 2 ore
Continuo compreso
tra 8 ore e 2 ore
> 15
1,00
0,94
0,84
0,75
0,52
0,37
0,00
0,95
0,88
0,72
0,50
0,30
0,21
0,00
0,85
0,75
0,45
0,27
0,15
0,00
0,00
1
=
15
Peso limite
raccomandato (Kg)
Peso max effettivamente
sollevato (Kg)
Peso sollevato
15
=
Peso limite
raccomandato
22,55
Indice di sollevamento
0,67
Rischio accettabile
23
CONSIDERAZIONI:
Non è rischiesto alcun tipo di intervento
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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO CON LA FORMULA del NIOSH
Mansione: Manutentore Falengame
Fascia di età
Maschi
Femmine
Valore
25
20
20
15
25
Superiore a 18 anni
tra 15 e 18 anni
X
Distanza tra le mani e la terra all'inizio del sollevamento
Altezza (cm)
Fattore
0
0,77
25
0,85
25
1,00
Distanza verticale di spostamento
(di quanto è sollevato il peso)
30
70
40
50
100
0,97
0,88
0,91
0,87
0,93
50
0,93
100
0,93
75
1,00
125
0,85
150
0,78
> 175
0,00
0,93
X
Dislocazione (cm)
Fattore
170
0,86
>175
0,00
0,93
X
Distanza del peso dal corpo
(distanza orizzontale massima, durante il sollevamento, tra le mani e le caviglie)
25
30
55
Dislocazione (cm)
40
50
60
> 63
0,83
0,45
0,00
Fattore
0,63
0,50
0,42
1,00
1
X
Distanza angolare del peso
(di quanto si deve torcere il busto)
Dislocazione
angolare (gradi)
Fattore
0°
30 °
60 °
90 °
120 °
135 °
> 135 °
1,00
0,90
0,81
0,71
0,52
0,57
0,00
1
X
Giudizio sulla presa del carico
Giudizio
Fattore
Buono
1,00
Discreto
0,95
Scarso
0,90
0,95
X
Giudizio sulla presa del carico in relazione alla durata
(n° di atti al minuto)
0,2
1
12
4
6
9
Frequenza
Continuo inferiore ad
1 ora
Continuo compreso
tra 1 ora e 2 ore
Continuo compreso
tra 8 ore e 2 ore
> 15
1,00
0,94
0,84
0,75
0,52
0,37
0,00
0,95
0,88
0,72
0,50
0,30
0,21
0,00
0,85
0,75
0,45
0,27
0,15
0,00
0,00
1
=
15
Peso limite
raccomandato (Kg)
Peso max effettivamente
sollevato (Kg)
Peso sollevato
15
=
Peso limite
raccomandato
20,54
Indice di sollevamento
0,73
Rischio accettabile
21
CONSIDERAZIONI:
Non è rischiesto alcun tipo di intervento
OBBLIGO DI SORVEGLIANZA SANITARIA
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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO CON LA FORMULA del NIOSH
Mansione: Magazziniere
Fascia di età
Maschi
Femmine
Valore
25
20
20
15
25
Superiore a 18 anni
tra 15 e 18 anni
X
Distanza tra le mani e la terra all'inizio del sollevamento
Altezza (cm)
Fattore
100
0,93
0
0,77
25
0,85
25
1,00
Distanza verticale di spostamento
(di quanto è sollevato il peso)
30
70
40
50
100
0,97
0,88
0,93
0,87
0,91
50
0,93
75
1,00
125
0,85
150
0,78
> 175
0,00
0,85
X
Dislocazione (cm)
Fattore
170
0,86
>175
0,00
0,91
X
Distanza del peso dal corpo
(distanza orizzontale massima, durante il sollevamento, tra le mani e le caviglie)
25
30
55
Dislocazione (cm)
40
50
60
> 63
0,83
0,45
0,00
Fattore
0,63
0,50
0,42
1,00
1
X
Distanza angolare del peso
(di quanto si deve torcere il busto)
Dislocazione
angolare (gradi)
Fattore
0°
30 °
60 °
90 °
120 °
135 °
> 135 °
1,00
0,90
0,81
0,71
0,52
0,57
0,00
1
X
Giudizio sulla presa del carico
Giudizio
Fattore
Buono
1,00
Discreto
0,95
Scarso
0,90
0,95
X
Giudizio sulla presa del carico in relazione alla durata
(n° di atti al minuto)
0,2
1
12
4
6
9
Frequenza
Continuo inferiore ad
1 ora
Continuo compreso
tra 1 ora e 2 ore
Continuo compreso
tra 8 ore e 2 ore
> 15
1,00
0,94
0,84
0,75
0,52
0,37
0,00
0,95
0,88
0,72
0,50
0,30
0,21
0,00
0,85
0,75
0,45
0,27
0,15
0,00
0,00
1
=
15
Peso limite
raccomandato (Kg)
Peso max effettivamente
sollevato (Kg)
Peso sollevato
15
=
Peso limite
raccomandato
18,37
Indice di sollevamento
0,82
Rischio moderato
18
CONSIDERAZIONI:
OBBLIGO DI SORVEGLIANZA SANITARIA
L'accettabilità non è per tutti i lavoratori, è
consigliabile intervenire sui mezzi,
sull'organizzazione del lavoro e sul controllo
sanitario
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
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Rev. N° 01/11
Pag. 73 di 84
IV FASE: PIANO DI MIGLIORAMENTO E GESTIONE DELLA SICUREZZA
Il processo di valutazione consente, generalmente, sia di stimare il rischio presente nell’ambiente
di lavoro che di individuare le eventuali azioni da attuare successivamente. In estrema sintesi la
valutazione dei rischi ha evidenziato l’esistenza di un adeguato controllo del rischio, nei casi di
possibile miglioramento, le scelte per eliminare o ridurre il rischio, l’eventuale possibilità di
adottare altri provvedimenti in grado di migliorare il livello di protezione ed, infine, ha evidenziato
le priorità di intervento per eliminare o ridurre i rischi in funzione della loro gravità e probabilità.
Per tutte le entità di rischio individuate sono state attuate azioni immediate affinché l’esposizione
al rischio stesso non subisca un peggioramento.
Azioni atte a mantenere o migliorare le condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori
Esercizio e manutenzione dei luoghi di lavoro
Sono stati adottati i necessari provvedimenti affinché all’interno dell’unità produttiva:
ƒ
le vie di circolazione che conducono ad uscite o ad uscite di emergenza siano sempre
sgombre ed utilizzabili in ogni evenienza;
ƒ
le uscite e le uscite di emergenza siano sempre sgombre ed utilizzabili in ogni
evenienza;
ƒ
i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi esistenti siano sottoposti a regolare
manutenzione tecnica e siano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i
malfunzionamenti che si manifestano e che possono pregiudicare la sicurezza e la
salute dei lavoratori;
ƒ
i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi esistenti siano sottoposti a regolare pulizia,
onde assicurare condizioni igieniche adeguate;
ƒ
gli impianti e i dispositivi di sicurezza esistenti, destinati alla prevenzione o alla
eliminazione dei pericoli, siano sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del
loro funzionamento.
Tutti i controlli ed i collaudi periodici previsti dalle disposizioni vigenti a cura di terzi (AUSL, VVF,
Comuni, ecc.), con particolare riferimento all’impianto di messa a terra sono stati inseriti a
scadenzario dal Servizio di Prevenzione e Protezione, che provvederà a sollecitarne il rinnovo.
Copia della documentazione relativa ai controlli e verifiche già effettuati è custodita presso lo
stesso Servizio.
Oltre ai suddetti controlli e collaudi obbligatori, sono state adottate le seguenti misure per la
manutenzione e l’igiene dei luoghi di lavoro, degli impianti e dei dispositivi.
Manutenzioni edili dei locali - aree esterne - impianto idraulico
Ogni qual volta viene evidenziata la necessità di provvedere ad interventi straordinari di
manutenzione edile del fabbricato, il Datore di Lavoro provvede a stipulare uno specifico contratto
per l’effettuazione dell’intervento, conservando la relativa documentazione; negli altri casi sono gli
stessi lavoratori con mansione di manutentore che provvedono alla manutenzione ordinaria di
locali (compreso porte, finestre ed infissi) ed arredamenti.
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Gestione rifiuti
Esistono dei contratti sottoscritti con imprese autorizzate, per garantire nei termini di legge la
gestione dei rifiuti non conferibili al servizio pubblico. Copia dei contratti, nonché la
documentazione obbligatoria per legge, sono custoditi presso gli uffici amministrativi.
Manutenzione attrezzature ed impianti di rilevazione e spegnimento incendi
Esiste un contratto sottoscritto con una impresa specializzata, per garantire gli interventi di
manutenzione periodica e per controllare la piena efficienza delle attrezzature e degli impianti per
la rilevazione e spegnimento incendi. Copia del contratto è custodito presso gli uffici
amministrativi.
Inoltre, gli incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, indicati nel documento
prevenzione e lotta incendi, effettuano una verifica periodica “a vista” di tutti i presidi antincendio.
Manutenzione vie ed uscite di emergenza
È stata stabilita la verifica periodica di tutte le vie ed uscite di emergenza, in modo da controllare
che risultino sgombre, agibili e perfettamente funzionanti. La responsabilità di tale verifica è
espressamente affidata agli incaricati indicati nel presente documento.
Manutenzione impianto di terra, elettrico e di illuminazione
Ogni qual volta viene evidenziata la necessità di provvedere ad interventi di manutenzione degli
impianti è compito dei lavoratori con mansione di manutentore elettricista provvedere ad
effettuare
l’intervento,
conservando
la
relativa
documentazione.
Viene
inoltre
verificato
periodicamente l’impianto di illuminazione, per garantire la costanza del livello fissato.
Ogniqualvolta si rende necessario affidare a ditte esterne l’esecuzione di un determinato
intervento la ditta esecutrice dei lavori sarà opportunamente informata sui rischi derivanti
dall’attività lavorativa, nonché sulle misure di prevenzione da adottare. La ditta esecutrice dovrà
prendere atto di quanto anzidetto e provvedere ad informare i propri dipendenti. In riferimento ai
rischi introdotti dalla ditta esecutrice dell’intervento, e le misure di prevenzione da adottare, a
quest’ultima sarà richiesta una nota informativa da consegnare al Resp. del Servizio di
Prevenzione e Protezione.
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PIANO DI MIGLIORAMENTO E GESTIONE DELLA SICUREZZA Anno 2011
Responsabile del
procedimento
Tempi attuativi
9
Adeguamento dei servizi
igienici, prevedere anche la
presenza di almeno una
doccia
Adeguamento del locale
adibito a spogliatoio
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Pavimentazione
sconnessa/non uniforme
6
Controllare periodicamente la
fluidità delle vie di esodo e
rimuovere eventuali intralci
Rendere la pavimentazione
del deposito e del piazzale
esterno uniforme in ogni suo
punto
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Assenza di segnaletica di
sicurezza indicante i
rischi presenti
nell’ambiente di lavoro, i
DPI obbligatori, il carico
massimo ammissibile su
ciascun ripiano della
scaffalatura
6
Affiggere idonea
cartellonistica di sicurezza in
tutti gli ambienti di lavoro
Datore di Lavoro
3 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Assenza di segnaletica di
sicurezza orizzontale e
verticale sul piazzale
esterno
6
Delimitare con segnaletica
orizzontale e/o verticale le
aree di transito, manovra,
carico/scarico, parcheggio ed
i percorsi pedonali
Datore di Lavoro
3 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Livello di illuminamento
non idoneo all’attività
espletata
4
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Assenza di luci di
emergenza
4
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Datore di Lavoro
2 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Fattore di rischio
Priorità
Azione/misura
correttiva
Note
Strutturali
Assenza di spogliatoi e di
servizi igienici con
caratteristiche
igienico/sanitarie
adeguate
Installazione punti luce
aggiuntivi e luci di emergenza
in ciascun locale
Installare idonea scaffalatura
nel magazzino
Verificare la portata max
ammissibile del soppalco
presente nel laboratorio
lavori elettrici
Verificare la portata max
ammissibile dei ripiani
presenti nel deposito e nel
magazzino
Presenza di scaffalature,
soppalchi e ripiani non
conformi alla normativa
vigente
4
Presenza di spigoli vivi
4
Segnalare e predisporre delle
protezioni per le parti
spigolose
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
6
Informare e sensibilizzare il
personale in merito ai rischi
di esposizione e i DPI da
utilizzare durante le
operazioni alla macchina
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Proiezione di schegge
4
Informare e sensibilizzare il
personale in merito ai rischi
di esposizione e i DPI da
utilizzare durante le
operazioni alla macchina
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Lesioni fisiche per
impiego di
utensili/elementi
taglienti ed appuntiti
4
Info/formazione dei lavoratori
Fornitura DPI
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Meccanici
Macchine prive di
marchio ‘CE’ riferimento
all’ex Dpr 547/55
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Specializzazione in Acustica Ambientale Dpcm 31/03/1998 Dott. CAFARO Gianpiero
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Studio Tecnico
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
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PIANO DI MIGLIORAMENTO E GESTIONE DELLA SICUREZZA Anno 2011
Responsabile del
procedimento
Tempi attuativi
Stabilire delle procedure per
la corretta manutenzione
ordinaria delle
macchine/attrezzature
Datore di Lavoro
2 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
6
Adeguamento impianto
elettrico
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
4
Verifica dell’impianto di
messa a terra
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Presidii per il primo
soccorso con contenuto
non del tutto conforme
alla normativa vigente
(diversi prodotti risultano
scaduti)
6
Verifica ed aggiornamento del
contenuto delle cassette di
primo soccorso
Datore di Lavoro
2 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Non conformità delle
uscite di emergenza alla
normativa antincendio
6
Predisposizione di uscite di
emergenza conformi alla
normativa antincendio
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
All’interno dell’autoparco
è stata rilevata la
presenza di n°05
autoveicoli aziendali, ma
un numero di posti auto
superiore a n°09
6
Evitare la contemporanea
presenza di autoveicoli in
numero superiore alle 09 unità
in attesa della definizione della
pratica ai fini del rilascio del CPI
Evitare il ricovero di veicoli
adibiti al servizio ecologia, data
l’adiacenza all’asilo nido
Datore di Lavoro
6 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Assenza di percorsi di
esodo da seguire in caso
di emergenza
6
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Assenza di segnaletica di
sicurezza indicante i
presidi antincendio e di
primo soccorso
6
Datore di Lavoro
2 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Datore di Lavoro
2 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Fattore di rischio
Priorità
Manutenzione a
macchine ed attrezzature
4
Impianto elettrico non
conforme alla normativa
vigente
Protezione dell’impianto
elettrico
Azione/misura
correttiva
Note
Elettrici
All’atto del
sopralluogo non
è stata esibita
la
documentazione
comprovante la
conformità dello
stesso
Incendio – Primo
Soccorso
Informazione e
formazione sul rischio
incendi
4
Individuare e segnalare con
idonea segnaletica di sicurezza i
percorsi di esodo ed i presidi
antincendio e di primo soccorso
Elaborare il lay-out di
evacuazione indicante tra l’altro
i presidi antincendio e di primo
soccorso
Aggiornamento della formazione
ed informazione per tutti i
lavoratori in merito alle misure
da adottare in caso di
emergenza e/o evacuazione –
primo soccorso
Agenti chimici
Presenza di prodotti
chimici stoccati in
maniera non adeguata
6
Predisporre un locale aerato per
lo stoccaggio esclusivo dei
prodotti chimici pericolosi. Nel
caso specifico, trattandosi di
esigue quantità, si ritiene
sufficiente anche l’utilizzo di un
apposito armadietto, corredato
di idonea segnaletica di
sicurezza, da installarsi in
ambiente aerato
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
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PIANO DI MIGLIORAMENTO E GESTIONE DELLA SICUREZZA Anno 2011
Responsabile del
procedimento
Tempi attuativi
4
Installazione di idoneo
aspiratore centralizzato per
polveri (collegato a ciascuna
macchina)
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
4
Addestramento dei lavoratori
sull’utilizzo dei DPI di terza
categoria
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Operazioni di
manutenzione rete
fognaria
4
Addestramento sull’impiego
dell’autorespiratore (DPI 3° cat.)
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Inalazione fumi e vapori
di saldatura
4
Installare dei sistemi di
aspirazione in prossimità dei
banchi di lavoro adibiti alle
operazioni di saldatura
Datore di Lavoro
3 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
4
Info/formazione dei lavoratori
esposti ad un livello sonoro
superiore agli 80 dB(A)
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Vibrazioni
4
Info/formazione dei lavoratori
esposti alle vibrazioni
meccaniche trasmesse al
corpo intero ed al sistema
mano-braccio
Datore di Lavoro
2 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Microclima
4
Datore di Lavoro
2 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Datore di Lavoro
1 mese dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Datore di Lavoro
4 mesi dalla firma
del Doc.Val.Rischi
Fattore di rischio
All’interno del laboratorio
falegnameria viene
rilevata l’assenza di
aspiratori per le polveri,
nonché i DPI per il
rischio connesso alla
inalazione delle polveri
Priorità
Azione/misura
correttiva
Note
Agenti fisici
Rumore
Sensibilizzazione e
formazione dei lavoratori in
merito all’organizzazione del
lavoro all’aperto
Dotare gli addetti che
effettuano lavori all’esterno
di indumenti protettivi contro
il freddo e contro il caldo
Aspetti organizzativi
Protezione individuale
dei lavoratori
4
Informazione e
Formazione del personale
4
Fornitura dei DPI previsti a tutti
i lavoratori
Programmazione di incontri
informativi per il personale
dipendente, neoassunto,
interinale, ecc., relativamente
a:
- Informaz./Sensibilizz.
D.Lgs. 81/08
- Gestione emergenza
incendi e primo soccorso
- Piano di emergenza
- Movimentazione manuale
dei carichi
- Rischio Elettrico
- Rischio ROA
- Rischio Rumore
- Utilizzo macchine agricole
(trattore)
- Rischi per lavoratrici
madri
- Rischi da VDT
- Addestramento DPI 3°
cat.
- Tutti i rischi presenti
nell’ambiente di lavoro
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
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SORVEGLIANZA SANITARIA
Di seguito vengono riportati i fattori di rischio a cui è esposto ciacun gruppo omogeneo di
lavoratori, per i quali vige l’obbligo della sorveglianza sanitaria da parte del medico competente
(così come definito dal D.Lgs.81/08 e s.m.i.)
Mansione: MANUTENTORE GENERICO
-
Esposizione a movimentazione manuale dei carichi
Esposizione a sovraccarico biomeccanico arti superiori
Esposizione ad agenti chimici
Esposizione ad agenti biologici
Esposizione a vibrazioni corpo intero (trattorista)
Esposizione a vibrazioni mano braccio
Esposizione a rumore
Esposizione al rischio di cadute dall’alto
Esposizione a radiazioni ottiche artificiali
Esposizione a microclima severo
Verifica dell’assunzione di sostanze stupefacenti/alcoliche, come previsto dai rispettivi provvedimenti 16 Marzo
2006 ai sensi della Legge 125/01 e 30 Ottobre 2007 ai sensi del D.P.R. 309/90
Esposizione a rischi posturali (postura eretta per più di metà turno di lavoro)
Mansione: MANUTENTORE ELETTRICISTA
-
Esposizione a vibrazioni mano braccio
Esposizione a rumore
Esposizione al rischio di cadute dall’alto
Esposizione a microclima severo
Verifica dell’assunzione di sostanze stupefacenti/alcoliche, come previsto dai rispettivi provvedimenti 16 Marzo
2006 ai sensi della Legge 125/01 e 30 Ottobre 2007 ai sensi del D.P.R. 309/90
Esposizione a rischi posturali (postura eretta per più di metà turno di lavoro)
Mansione: MANUTENTORE FALEGNAME
-
Esposizione a movimentazione manuale dei carichi
Esposizione a sovraccarico biomeccanico arti superiori
Esposizione ad agenti chimici: polveri
Esposizione a vibrazioni mano braccio
Esposizione a rumore
Esposizione a microclima severo
Verifica dell’assunzione di sostanze stupefacenti/alcoliche, come previsto dai rispettivi provvedimenti 16 Marzo
2006 ai sensi della Legge 125/01 e 30 Ottobre 2007 ai sensi del D.P.R. 309/90
Esposizione a rischi posturali (postura eretta per più di metà turno di lavoro)
Mansione: MAGAZZINIERE
-
Esposizione
Esposizione
Esposizione
Esposizione
Esposizione
Esposizione
a movimentazione manuale dei carichi
a sovraccarico biomeccanico arti superiori
ad agenti chimici
a rumore
a radiazioni ottiche artificiali
a microclima severo
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Rev. N° 01/11
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Mansione: AUTISTA MEZZI N.U.
-
Esposizione a movimentazione manuale dei carichi
Esposizione ad agenti biologici
Esposizione a vibrazioni corpo intero
Verifica dell’assunzione di sostanze stupefacenti/alcoliche, come previsto dai rispettivi provvedimenti 16 Marzo
2006 ai sensi della Legge 125/01 e 30 Ottobre 2007 ai sensi del D.P.R. 309/90
Esposizione a rischi posturali (postura seduta per più di metà turno di lavoro)
Mansione: AUTISTA MEZZI TRASPORTO PERSONE
-
Esposizione a vibrazioni corpo intero
Verifica dell’assunzione di sostanze stupefacenti/alcoliche, come previsto dai rispettivi provvedimenti 16 Marzo
2006 ai sensi della Legge 125/01 e 30 Ottobre 2007 ai sensi del D.P.R. 309/90
Esposizione a rischi posturali (postura seduta per più di metà turno di lavoro)
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
Pag. 80 di 84
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI D.P.I.
Modalità di scelta e di approvvigionamento delle attrezzature e dei DPI
Le attrezzature utilizzate per l’esecuzione dei lavori ed in particolare i Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI), sono stati scelti ed approvvigionati dopo averne controllato la rispondenza alle
norme nazionali ed internazionali, oltre che alle esigenze aziendali, in conformità con le specifiche
procedure per il controllo e la distribuzione dei DPI ed attrezzature per la sicurezza, per la
gestione degli approvvigionamenti e per la valutazione dei fornitori.
Nelle schede di valutazione dei rischi sono indicati anche i dispositivi di protezione individuale e le
principali attrezzature da lavoro da impiegare nelle singole attività.
Modalità di assegnazione delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale
I Dispositivi di protezione individuale sono stati forniti come dotazione personale ad ogni singolo
lavoratore chiamato a svolgere attività operative, con le modalità definite nell’ambito delle
specifiche procedure ed istruzioni operative previste dal Sistema Gestione Sicurezza.
Anche le attrezzature minute, tipo pinze, giraviti, martelli, scalpelli, ecc. vengono date in dotazione
ad ogni singolo lavoratore, mentre le attrezzature più consistenti fanno parte della cosiddetta
dotazione di squadra.
Verifiche e controlli delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale
Le attrezzature ed i dispositivi di protezione individuale in dotazione ai singoli lavoratori, oltre ai
controlli previsti per legge, a carico dell’azienda, vengono anche sottoposti a controlli a vista prima
dell’impiego, da eseguirsi da parte del lavoratore, secondo le indicazioni contenute nelle apposite
schede di impiego, in conformità con quanto indicato nelle specifiche procedure ed istruzioni
operative previste.
PROTEZIONE DI
DPI INDIVIDUATO
Rif
Guanti per la protezione da rischi meccanici - Norma rif. EN388
A
Guanti lattice naturale a perdere con marchio per rischio chimico e
biologico - Norma rif. EN374
B
Maschera leggera a perdere per vapori, gas ed aerosol di natura
chimica - Norma rif. EN405
C
Autorespiratore - Norma rif. EN137:2006
D
Facciali filtranti per polveri – esalazioni fognarie – fumi di
saldatura - Norma rif. EN149:2001
E
UDITO
Cuffia antirumore (EN352.1) - inserti auricolari (EN352.2) protettore semiauricolare (EN352.2)
F
VISTA E CAPO
Casco - elmetto Norma rif. EN397
G
Schermo a mano protettivo per operazioni di saldatura - Norma
rif. EN175
H
MANI
VIE RESPIRATORIE
PIEDI
Occhiali protettivi – visiera - Norma rif. EN166 1F
I
Scarpe con suola antiscivolo, puntale rinforzato e talloncino
anatomico - Norma rif. EN 345
L
Scarpe antistatiche con suola antiscivolo, puntale rinforzato e
talloncino anatomico - Norma rif. EN 345
M
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PROTEZIONE DI
CORPO INTERO
Abbigliamento di protezione
DPI
MANSIONE
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DPI INDIVIDUATO
Rif
Camice in tessuto – giubbotto – tuta – divisa da lavoro
N
Giubbotto – Abbigliamento pesante per i lavori all’esterno nei
periodi invernali
O
Indumenti traspiranti – copricapo per il lavori all’esterno nei
periodi estivi
P
Camice per operazioni di saldatura
Q
Cintura di sicurezza – Imbracatura di sicurezza - Norma rif. EN
795 – EN 360 – EN 1496
R
Giubbotto – Pettorina ad alta visibilità
S
A B C D E F G H I L M N O P Q R S
z z
z z
MAGAZZINIERE
z z z
MANUTENTORE
GENERICI
z z z z z z z z z z
MANUTENTORE
FALEGNAME
z z z
z z z
z z
MANUTENTORE
ELETTRICISTA
z z
z z z
z
AUTISTA
z z
z
Note
z
z z z z z z
z
z z
z
z
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
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SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Lo scopo della segnalazione di sicurezza è quello di attirare in modo rapido e facilmente
comprensibile l’attenzione su oggetti e situazioni che possono determinare pericoli.
La segnaletica di sicurezza non sostituisce in alcun caso le necessarie misure di protezione; essa
deve essere impiegata esclusivamente per quelle indicazioni che hanno rapporto con la sicurezza.
L’efficacia della segnaletica dipende da un’estesa e ripetuta informazione di tutte le persone per le
quali essa può risultare utile.
Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione
per l’intera giornata lavorativa, una esposizione quotidiana personale superiore a 87 dBA oppure
un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB (200 Pa), è
esposta una “segnaletica appropriata”.
In conformità a quanto disposto dal D.Lgs. n. 81/08 devono essere utilizzati colori di sicurezza e
di contrasto, nonchè i colori del simbolo, riportati nella seguente tabella.
Tabella 1
Colore
Forma
Significato o Scopo
Indicazioni e precisazioni
Segnali di Divieto
Atteggiamenti Pericolosi
Pericolo-Allarme
Alt, arresto dispositivi di interruzione di emergenza
Sgombero
Materiali o Attrezzature
Antincendio
Identificazione e ubicazione
Giallo o
Giallo-Arancio
Segnali di Avvertimento
Attenzione Cautela, Verifica
Azzurro
Segnali di prescrizione
Rosso
Verde
Comportamento o azione specifica
- obbligo di portare un mezzo di sicurezza personale
Segnali di salvataggio o di
soccorso
Porte, uscite, percorsi, materiali, postazioni, locali
Situazione di Sicurezza
Ritorno alla normalità
In ogni caso la dimensione di un segnale dovrà rispettare la formula: A ≥ L2 /2000, dove: A
rappresenta la superficie del segnale espressa in m2 ed L la distanza in metri alla quale il segnale
deve essere riconoscibile.
Il cartello deve risultare visibile e, se del caso, illuminato.
I cartelli da utilizzare sono quelli riportati nell’allegato XXIV del D.Lgs. n. 81/08.
Le caratteristiche intrinseche dei cartelli variano a seconda che si tratti di:
Cartelli di divieto
1. - forma rotonda
2. - pittogramma nero su fondo bianco,
bordo e banda rossa
Cartelli antincendio
1. - forma quadrata o rettangolare
2. - pittogramma bianco su fondo rosso
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
Cartelli di avvertimento
1. - forma triangolare
2. - pittogramma nero su fondo giallo,
bordo nero
Pag. 83 di 84
Cartelli di prescrizione
1. - forma rotonda
2. - pittogramma bianco su fondo azzurro
Cartelli di salvataggio
1. - forma quadrata o rettangolare
2. - pittogramma bianco su fondo verde
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Data di stesura 10/01/2011
Rev. N° 01/11
Pag. 84 di 84
ALLEGATI
valutazione dei rischi presenti durante l’attività lavorativa
presso l’Unità Produttiva San Rocco
Via San Rocco – Sala Consilina (SA).
Redatto ai sensi dell’art.17, c.1 lett. a) – D.Lgs.81 del 09.04.2008
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