Convention e un sogno
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Convention e un sogno
Incentivare CASE HISTORY RIBALTA IN-HOUSE STARS DESTINAZIONI NEWS Il processo di analisi degli obiettivi di una convention aziendale e di un viaggio d’incentivazione è lo stesso, e la sovrapposizione delle due tipologie aggregative è sempre più evidente. Ecco un caso significativo che evidenzia come la professionalità nell’approccio, nella progettazione e nella gestione dell’evento possono produrre risultati rilevanti Convention e un sogno DI RODOLFO MUSCO , CMP, CMM l caso in analisi riguarda un’azienda che svolge ogni anno quattro convention della forza di vendita, prima di ciascun ciclo trimestrale. Due di queste riunioni sono di routine, e hanno una durata essenziale per l’aggiornamento sugli elementi commerciali. Le altre due sono più articolate in quanto inglobano anche aggiornamenti professionali sotto forma di seminari o sessioni di role play. La riunione di inizio anno rientra nel secondo gruppo e, se l’anno commerciale appena concluso ha dato buoni risultati, questa riunione è utilizzata anche per gratificare i fautori del successo. I Organizzare una convention in un luogo piacevole e desiderabile è l’uovo di Colombo. Ma occorre Il briefing L’evento cominciò con un briefing molto chiaro: organizzare la convention in un luogo piacevole e desiderabile. Vi avrebbero par- 30 un approccio professionale tecipato gli addetti al marketing e alle vendite delle tre divisioni dell’azienda, circa 120 persone in tutto. Analizzati i precedenti e la psicografia dei partecipanti, fu scelta Mauritius come sede della convention. La definizione degli obiettivi Chi svolge professionalmente il mestiere dell’organizzatore di convegni sa quando im- incentive travel che si portante sia definire chiaramente gli obiettivi. Troppo spesso i dirigenti delle aziende clienti si limitano a comunicare obiettivi generici, e sta alla capacità dell’organizzatore fare un’analisi completa e concorrere a delineare quello che possiamo definire “l’albero degli obiettivi”, ovvero un diagramma che include non solo gli obiettivi primari, ma anche quelli secondari e gli obiettivi delle altre parti in causa, compresi i partecipanti. Nel caso in analisi, per esempio, l’indagine consentì di individuare un obiettivo spesso trascurato: accrescere presso i partecipanti la percezione dell’azienda come tale. Il problema deriva dal fatto che il territorio è diviso in aree di vendita, ciascuna guidata da un capo area o supervisore. Col passar del tempo, il capo area – che dispensa consigli e obiettivi, lodi e reprimende – permea della sua personalità l’intero gruppo che coordina. Ma l’azienda è la somma delle personalità, la somma delle divisioni operative, la somma delle direzioni funzionali e direttive. Perché, quindi, durante queste convention di più lunga durata non ci si prefigge di inserire ingredienti allo scopo di scomporre e ricomporre provvisoriamente i gruppi? Questo semplice accorgimento fornisce l’opportunità di conoscere persone e stili di altre aree geografiche, di altre divisioni, di altre mansioni, e ha come effetto una per- realizza Nella definizione delle strategie incentive è fondamentale “l’albero degli obiettivi”, un diagramma che include tutti i target: primari, secondari e collaterali 31 Scelte “creative” per gli spazi della convention e delle sessioni di lavoro dimostrano l’interesse e la dinamcità dell’azienda verso i propri collaboratori te i partecipanti, consiste nel creare occaisola dall’altra parte del mondo, piena di cosioni per colloqui irrituali e decondizionati. lori e di sole, e si vanno a rinchiudere tra Anche questo è facile da perseguire in fase quattro mura allietati da luce artificiale? di programmazione dell’evento, prevedendo Per di più, le divisioni dell’azienda sono tre, ciasituazioni nelle quali le barriescuna con proprie esigenze di re gerarchiche sono rimosse comunicazione. Le situazioni irrituali provvisoriamente. Che fare? Passare in rassee prive di barriere Che cosa dire del bisogno gna le opportunità alternative gerarchiche favoriscono e contare sulla eccellente coldi tutti gli individui di esprilo sviluppo di dinamiche laborazione della direzione mere la propria personalità di gruppo molto positive. dell’albergo. e creatività? Il lavoro quotiUn fertile terreno diano comprime questo biC’è la sala dove si svolgono per un team ben affiatato periodicamente le riunioni sogno naturale e spinge inconsciamente a chiudere al formative e informative dei più presto la giornata lavovari reparti dell’albergo. È rativa per potersi dedicare ad attività annessa all’edificio principale del villaggio scelte e desiderate. turistico, ma ha ingresso discreto e indiAncora una volta questo elemento deve pendente, ed è lontano dal passaggio e essere tenuto presente nella costruzione dal rumore. Ci sono già tutte le attrezzatudel programma. Va bene lasciare il tempo re necessarie per riunioni fertili, così che per starsene sdraiati o per dedicarsi al dolce far niente, ma è anche necessario prevedere le occasioni in cui si possono sviluppare dinamiche sociologiche positive e gratificanti. cezione più ampia e completa dell’azienda con la quale si collabora. Basta organizzare alcune fasi del programma in modo da perseguire questo scopo, senza spendere un euro in più del necessario. La possibilità di incontrare persone diverse dal solito consente ai singoli di scambiare opinioni, di verificare se le problematiche del proprio ambito sono ricorrenti in altre zone, permette lo scambio di esperienze positive in modo irrituale e consente lo scarico delle piccole tensioni personali e delle “passioncelle”. Una convention “motivante” L’obiettivo della motivazione è importante in tutte le convention aziendali, specialmente in quelle – come nel nostro caso – che servono anche a dire “grazie” ai collaboratori per i buoni risultati raggiunti nel corso dell’anno. Un altro obiettivo secondario è quello di testimoniare che l’azienda – come tutte le aziende – è un’organizzazione con personalità propria, diversa dalle altre. Questo può essere dimostrato da una serie di ingredienti unici e originali con i quali condire il programma del soggiorno. Altro obiettivo, che riguarda prevalentemen- 32 Gli ingredienti rilevanti del programma Analizziamo gli elementi che hanno caratterizzato il programma ordinandoli non in chiave temporale ma per gli scopi che ci si prefiggeva di raggiungere. Schematicamente riguardano: 1 La scelta e l’allestimento dei “contenitori” delle sessioni aggregative 2 Le funzioni di ristorazione 3 Le attività ludiche 4 Il tempo libero. 1) LA SCELTA E L’ALLESTIMENTO DEI “CONTENITORI” DELLE SESSIONI AGGREGATIVE La visita preliminare di Mauritius consentì di fare una selezione delle varie strutture alberghiere dell’isola. Una serie di considerazioni fecero ricadere la scelta sul Coco Beach. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio, e la “sala congressi” di quel resort è priva di finestre. Immaginate il piacere che possono avere convegnisti che partono dall’Italia in pieno inverno, raggiungono una lussureggiante la prima divisione operativa è servita. Dalla parte opposta dell’edificio principale c’è la sala giochi: forma circolare, architettura fuori dal convenzionale. Di giorno non è frequentata dagli ospiti dell’albergo i quali preferiscono, saggiamente, starsene al sole lungo i quattro chilometri di spiaggia del complesso turistico. Lo spazio, inoltre, consente la più ampia flessibilità di allestimento. Basta mettere il cartello “Riservato”, e anche la seconda divisione è servita. Resta la divisione più numerosa. Sulla collinetta che domina il campo da golf c’è il bungalow normalmente usato per il relax dei golfisti. Il campo da golf è frequentato prevalentemente durante il fine settimana. Quindi non vi sono ostacoli al suo uso dal lunedì al venerdì. Per di più al bungalow è annessa una costruzione con i servizi igienici e con lo spazio per allestire un piccolo bar. L’Oceano Indiano è ben visibile oltre il “green” del golf, dopo la fascia di alberi coperti da fiori gialli e rossi. Il servizio di ristorazione è sempre in funzione, e per i lavori di gruppo ci si può distribuire sotto i gazebo di foglie di palma che sembrano fatti apposta per questo tipo di riunioni. Così anche la terza divisione è servita. E la sala congressi senza finestre? Ha un magnifico palcoscenico, e va benissimo per la cena finale, quando si dovranno svolgere celebrazioni e festeggiamenti. Come contribuisce questa selezione al “ritorno dell’investimento” aziendale? Certamente dimostrando che l’azienda ci tiene ai propri collaboratori, non è “ingessata”, ed è proattiva e dinamica. La giusta collocazione degli spazi e del Una cena “riservata”, sulla spiaggia o a bordo piscina consente ai partecipanti di emergere dalla massa e sentirsi parte viva dell’azienda “movimento”, facilita il flusso della comunicazione tra i partecipanti e il libero dibattito sulle proposte. Gli spazi testimoniano anche la libertà e la creatività del linguaggio, generando sincerità e disponibilità al dialogo costruttivo. 2) LE FUNZIONI DI RISTORAZIONE I grandi resort sono frequentati da persone con esigenze diverse. Le tariffe sono normalmente impostate sulla mezza pensione, includendo il costo della cena. Perciò a mezzogiorno i clienti “normali” se ne stanno in spiaggia o ai bordi della piscina e si rifocilla- Anche lo spazio da dedicare al tempo libero e ai momentti ludici deve essere ben calibrato: le emozioni, infatti, sono il “cemento” dell’esperienza no nei punti di ristoro all’aperto. Nulla osta, quindi, che i convegnisti consumino il pranzo nel ristorante quasi interamente a loro disposizione, camerieri compresi. Per la cena è diverso. Non ci si può mescolare ad altri 700 clienti, bambini compresi. La soluzione? Cenare ogni sera in un luogo diverso. Così la prima sera si cena sulla spiaggia, sotto una luna piena, con tanto di accompa gnamento musicale dal vivo. La seconda sera la cena è servita sulle paillotes del giardino tropicale. La terza sera è la volta dello spiazzo nel boschetto della penisola, dove viene allestito un villaggio mauriziano con venditori e prodotti dell’artigianato locale. Per la quarta sera si sceglie come scena il ristorante del club velico. La quinta sera si cena ai bordi della grande piscina. Il gran finale, come anticipato, si compie nella… “sala congressi”. Qual è il contributo di queste scelte al risultato globale? Ancora una volta la dimostrazione di essere positivamente “fuori dal comune”, e si sa quanto le persone ambiscano a emergere dalla massa. C’è poi la pluralità di situazioni che consente a tutti di esprimersi in libertà, secondo le proprie tendenze e le proprie dominanze psicologiche. C’è chi si scatena in balli di gruppo, chi dimostra la propria creatività componendo un’ode a Mauritius, chi dà dimostrazione del proprio talento inventando un applauditissimo rap. Chi sogna ispirato dalla luna piena e chi si commuove alla celebrazione del proprio compleanno in uno scenario inusuale. Le emozioni, lo ricordiamo, sono il cemento dell’esperienza e la condizioni indispensabile per il cambiamento del comportamento. 3) LE ATTIVITÀ LUDICHE C’è chi ritiene che sia utile predisporre un programma fitto d’impegni per non fare annoiare i partecipanti. C’è, al contrario, chi propugna la totale autogestione del tempo libero da parte loro. Non esiste una regola unica, e molto dipende dalle circostanze, dalla particolarità dell’evento e dalla psicografia del gruppo. Nel caso in esame si optò di lasciare ai partecipanti due mezze giornate di tempo total mente autogestito e di utilizzare una giorna ta di escursione e qualche dopo cena per attività di team building. Già durante il viaggio dall’Italia a Mauritius fu distribuito il regolamento di un “grande gioco” che avrebbe visto coinvolte sei squadre in una serie di gare presentate di volta in volta. La particolarità era rappresentata dal fatto che le squadre erano composte mescolando 33 gruppo dei blu compone la scena di una rissa in osteria. I gialli formano il quadro dei “pirati al femminile”, con le donne che schiavizzano gli uomini. Il gruppo dei bianchi prepara una cena antropofaga, con tanto di giovani fanciulle aggredite da pirati armati di forchettoni e coltellacci. I rosa, infine, mettono in scena il salvataggio dall’attacco di uno squalo, utilizzando una parte della decorazione del grande buffet. I camerieri maldiviani votano le creazioni, e poi tutti a ballare a piedi nudi sulla sabbia candida. equamente i componenti per: a. divisioni operative b. residenza geografica Nessuna delle attività c. sesso ludiche era obbligatoria d. anzianità aziendale. o programmata. In pratica si volle cogliere l’ocI giochi dovevano essere casione per rompere le ristretun’occasione per spezzare te cerchie dei distretti di vendila rigidità aziendale, ta dando così ai partecipanti non un’imposizione l’occasione di confrontarsi con realtà diverse dal solito, in modo da avere una visione più allargata dell’azienda come tale. Nessuna attività era obbligatoria, e nessuna era rigidamente programmata. I responsabili dell’organizzazione erano pronti ad attivare questo o quel gioco a seconda degli umori, La cena era organizzata sulla sabbia, vicino del grado di stanchezza e del clima generale. alla battigia, sotto una luna piena da cartolina, con lo sfondo delle palme inclinate. Ecco una breve descrizione di quanto è staUna bella e brava cantante creola allieto messo in pratica nel caso specifico. tava la serata, come corollario di una cena a base di frutti di mare e tanto altro n NOTTE DEI PIRATI ben di dio. La situazione era favorevole, e gli organizzatori annunciarono la priLa prima sera, durante il cocktail di benvema gara: comporre un “quadro” vivente nuto, ogni partecipante ebbe una bandana col tema dei pirati. per acconciarsi alla stregua dei pirati. Dieci minuti per prepararsi, ed ecco la creatività applicata. Il gruppo dei rossi s’inventa l’impiccagione all’albero maestro. Il gruppo dei verdi forma la prua vivente di un fantomatico galeone, con tanto di polena. Il L’estemporaneità di un gioco, in un’atmosfera favorevole, regala freschezza ai momenti di tempo libero, e li trasforma in un’occasione per fare team building 34 n IL DESSERT IN BELLA VISTA La seconda gara fu inventata sul momento. Attorno a un albero di palme, nel bel mezzo del giardino dove si svolgeva la cena, era allestito un magnifico tavolo pieno di delizie per il dessert. Ecco l’idea: chiedere a ogni squadra di preparare una composizione di dessert da offrire ad una “dama”. Ancora una volta la fantasia dei partecipanti si scatenò. Tra le composizioni più eclatanti c’era una conchiglia di dolci con al centro un anello, a simulare un’offerta di matrimonio. Un altro gruppo formò un grande sole con pezzi di frutta tropicale, e lo offrì alla sua dama con l’immancabile ritornello napoletano. Altre composizioni sembravano vere e proprie opere d’arte. n ODE A MAURITIUS Poco prima che si concludesse la cena nell’elegante club nautico, fu lanciata la nuova gara: comporre un’ode alla terra che ospitava il gruppo. Furono mescolate poesia e cabaret, lirica e umorismo, prosa e musica. La serata si trasformò in uno spettacolo autogestito e auto interpretato al punto che il direttore generale della società fu sinceramente dispiaciuto di dover partire quella sera stessa. Per la cronaca, vinse la squadra che aveva composto un rap orecchiabile e divertentissimo. n NOI E I CONCORRENTI Per l’ultima sera furono attivate due gare. Una prevedeva l’esibizione di segà di due coppie di ballerini per squadra. Qualche partecipante riuscì a procurarsi i vestiti pieni di colori e di svolazzi di qualche accondiscendente componente dello staff dell’albergo, e fece colpo sul giudice della gara, il direttore del gruppo di animatori locali. L’altra gara prevedeva di recitare una pantomima di due minuti col tema “noi e la concorrenza”. Incredibile che cosa riescono a inventare serissimi informatori scientifici. Basta creare l’atmosfera adatta. n DA UN PUNTO ALL’ALTRO DELLA PISCINA In ogni gruppo ci sono persone che fanno attività fisica. La sera della cena ai bordi della piscina fu lanciata una gara di nuoto: bisognava percorrere una sola vasca nuotando nello stile preferito. Immediatamente si fecero avanti i volontari delle varie squadre, tutti in smagliante Catamarano? No grazie, meglio una caravella Uno dei “must” di Mauritius è la crociera in catamarano. Può anche piacere, ma non lascia grandi ricordi. Perciò l’organizzatore cercò una soluzione diversa, e la trovò in tre battelli tipo caravella. Sui pennoni furono innalzati i colori delle squadre. Prima gara: acquistare il miglior pesce in un villaggio di pescatori. Il budget consistette in poche Rupie, e fu uguale per ogni squadra. Interpreti? Guide? Proibito usare aiuti. Le caravelle calarono l’ancora in prossimità di un isolotto deserto. Fu facile attivare una gara di nuoto che consentì di aggiudicare punteggi a mano a mano che i partecipanti raggiungevano la riva. Due marinai erano andati sull’isola in anticipo rispetto alle caravelle e avevano nascosto delle strisce di carta con numeri da 100 a 1.000. La nuova gara consistette nel “cercare il tesoro”, ovvero scovare la maggiore quantità di strisce di carta e totalizzare la somma maggiore. Su un’altra isola deserta sbucarono dai cespugli ragazzi e ragazze con la pelle color ebano. Si esibirono in una danza tribale a piedi nudi, sulla sabbia color talco, con lo sfondo del blu dell’oceano. Fu richiesto a due componenti per ogni squadra di imitarli. Poi comparvero canne di bambù e pezze di stoffa dei colori delle squadre per consentire di costruire una tenda di soccorso simulando un naufragio. Su ogni caravella ci sono suonatori e ballerine mauriziane pronte ad insegnare i passi salienti della “segà”, il ballo locale. Ottimo esercizio in vista della gara dell’ultima sera. Nelle baie si affiancavano i catamarani. I loro passeggeri guardavano con invidia le persone che se la spassavano sulle caravelle, non semplici ospiti ma veri protagonisti della loro esperienza nell’Oceano Indiano. forma atletica. Andarono a prendere i costumi da bagno e gli accappatoi e, una volta pronti per la gara, seppero che bisognava nuotare… bendati. Immaginate che cosa accadde ai bordi della piscina, con i membri di ciascun team che cercavano di consigliare la rotta ai propri campioni. 4) IL TEMPO LIBERO Abbiamo detto che la gestione del tempo libero richiede molta attenzione. Se è troppo strutturata, i partecipanti si sentono costretti. Se è troppo libera, i partecipanti si sentono abbandonati. La soluzione, come al solito, sta nel mez- tava il gruppo. Che cosa fare? Ignorare l’opportunità? Oppure organizzare apposta un’escursione in pullman? Fu deciso di informare dell’occasione i partecipanti e di lasciarli liberi di andare o meno al villaggio, mettendo a loro disposizione taxi all’ora che avrebbero scelto e per la durata che avrebbero scelto. Unica condizione: formare gruppi da quattro persone. A conti fatti il costo fu inferiore a quello dei due pullman, e l’impatto positivo fu rilevante. Il 18 per cento in più con un po’ di motivazione I convegni sono comunicazione. Al centro del sistema ci sono individui. Gli obiettivi riguardano la crescita personale e l’econozo, ma è importante come i Non semplici ospiti mia. La motivazione è una partecipanti percepiscono il ma veri protagonisti programma. di momenti unici. È questo componente essenziale. Elasticità, creatività, logica, Proprio nel corso della conil modo migliore capacità di interpretazione vention in esame fu presa una per motivare degli umori aiutano a prendecisione che ebbe un impatto i partecipanti dere decisioni a scarso comolto positivo. La domenica di una convention sto. I risultati? Nel caso mattina era prevista attività liin un luogo da sogno esaminato fu un lusinghiero bera. Ma quella mattina si più 18 per cento sulle vendite e l’azzerasvolgeva un coloratissimo mercato multietnimento del turnover del personale. co in un villaggio vicino all’albergo che ospi - Irritualità ed elasticità significano anche organizzare un’escursione inizialmente non prevista in un mercato multietnico. Anche questa è motivazione 35