Numero Speciale - andergraund.it
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Magazine 7 Numero Speciale: Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! Siamo sopravvissuti all’abbuffata di musica leggera che ogni anno, puntuale come l’influenza, si presenta sui nostri teleschermi, e infesta di cantanti, opinionisti e passerelle praticamente ogni programma televisivo e ogni giornale che trovate in edicola. (continua a pag 3) E se vien voglia di cantare... canteremo!!! ...in edicola e sul web naturalmente!!! Infatti anche noi di Andergraund non abbiamo potuto astenerci dal parlare del festival. Ma siccome ormai è passato qualche giorno, e non ne parla più nessuno, ci pensiamo noi a mente fredda e con elementi diversi ad analizzare in maniera più critica, oggettiva e distaccata questa 57a edizione del Festival della Canzone Italiana. Un’edizione tutto sommato abbastanza riuscita rispetto ai timori che avevamo manifestato alla sua vigilia.. Nonostante la media dell’età dei partecipanti non facesse prevedere niente di buono, la qualità delle canzoni in gara quest’anno è stata in generale piuttosto alta. Questo non vuol dire che tutte le canzoni fossero capolavori, ma diciamo che buona parte di esse dureranno anche oltre i cinque giorni della gara. Buono lo spettacolo, e diciamo anche azzeccato il tanto discusso metodo di votazione, che tutto sommato ha saputo premiare la qualità dei pezzi oltre che rispecchiare il gusto del pubblico (vedi il secondo posto di Al Bano). Consenso quasi generale infatti per le canzoni vincitrici delle due categorie, “Pensa” e “Ti regalerò una rosa”, due canzoni molto simili tra loro, due canzoni dal testo molto impegnato, e due canzoni molto apprezzate dal pubblico. Questo vuol dire che anche la gente da casa riesce ad apprezzare la qualità dei brani, e che a volte (anzi succede spesso negli ultimi anni) premio della critica e premio del pubblico possono anche coincidere. Insomma, un numero che speriamo troverete interessante, anche perchè, nonostante quasi tutti ne parlino con distacco, sotto sotto il Festival interessa ancora, e molto, anche i più giovani, basta guardare i dati d’ascolto per rendersene conto. Non si può negare l’evidenza dei numeri! Quindi, buona lettura, e non mancate puntuali il 15 del prossimo mese per il nuovo numero di Andergraund, che presenterà nuove rubriche e sorprese interessanti. Ciao e Buona lettura. Anno 1 - numero 7 Direttore generale Roberto Virgilio Responsabile musica Mr Bugs! [email protected] Responsabile spettacoli Dj HnF [email protected] Responsabile rubriche sir3n3tta [email protected] Hanno Collaborato: Chef Mene Betty Andy G Servizio abbonamenti [email protected] Web editor Valeriano Redazione [email protected] Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto. LE ULTIME NOVITÀ DAL PIANETA MUSICA PAG. 6 Guns n’Roses, Chris Cornell, Duncan James e molto altro... FIORI, MUSICA E UN MARE DI POLEMICHE DA PAG. 10 GLI ASCOLTI PAG. 12 LE SERATE DA PAG. 14 Cronaca e retroscena delle cinque più importanti serate della tv italiana LE SCHEDE DEI CANTANTI DA PAG. 24 CLASSIFICHE PAG. 52 Venderanno o no i brani presentati al Festival? Quali sono i più apprezzati? RECENSIONI PAG. 54 Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi RECENSIONI SANREMO PAG. 30 I dischi degli artisti più interessanti del Festival ascoltati per voi Chris Cornell lascia gli Audioslave Guns N’ Roses di nuovo insieme? Per lui una nuova carriera solista Ma Slash non sembra molto ottimista Lo ha annunciato con un comunicato ufficiale, nel quale attribuisce le ragioni della separazione a “conflitti personali irrisolvibili e differenze musicali”. Cornell, che aveva fondato gli Audioslave nel 2001 insieme a tre ex membri dei Rage Against The Machine, ha deciso di dedicarsi totalmente alla sua carriera solista e ha anticipato che pubblicherà un album a maggio intitolato “Carry On”. Cornell, già in veste di solista, aveva da poco partecipato alla colonna sonora dell’ultimo 007, Casino Royale. Per tutta risposta gli altri tre Audioslave, Tom Morello, Brad Wilk e Tim Commerford, hanno confermato che riformeranno i RATM insieme al redivivo Zach de la Rocha in occasione del festival californiano di Coachella, in programma dal 27 al 29 aprile. Buona fortuna a tutti per le loro nuove carriere. “Io ho voltato pagina e ho un sacco di cosa da fare con i Velvet Revolver, sono molto concentrato su di loro”: con questa frase Slash ha messo un freno a tutte le notizie che sono apparse sul web nell'ultima settimana. Il tutto è partito da un messaggio Kiedis liberato Era dipendente dai siti pornografici Anthony Kiedis, carismatico frontman dei californiani Red Hot Chili Peppers, ha confessato in un intervista di essersi da poco liberato da una terribile dipendenza. Dopo i diversi problemi avuti con alcol e droghe, questa volta il cantante ha dovuto “disintossicarsi” dalla dipendenza dalla pornografia su web. Kiedis ha tenuto a sottolineare che non si tratta di una cosa su cui sorridere, e ha paragonato questa sua dipendenza a quella da eroina. Una dipendenza che ti estranea dal resto del mondo e che ti trattiene per giorni interi davanti al monitor di un computer. Fortunatamente è riuscito a uscirne grazie a terapie psicologiche e determinante è stata la relazione con la sua nuova compagna, la ventenne Heather Christie. Michael inaugura Wembley Duncan lascia la musica Non saranno i Muse, come annunciato mesi fa, a inaugurare con il primo concerto nel rinato impianto di Wembley, costato la bellezza di 757 milioni di sterline, ma sarà l’ex leader degli Wham Gorge Michael. E’ stato infatti fissato un suo concerto per il 9 di giugno, raddoppiato poi il giorno seguente a causa delle numerose richieste. I biglietti per la prima delle due date sono rintracciabili su E Bay all’ interessantissima cifra di 300 sterline. Notizia shock per le tantissime fan dei Blue: Duncan James abbandona il mondo della musica e la sua carriera da solista. Ad affermarlo è stato lo stesso cantante dichiarando: "Non ho più tempo per la musica. Mi stanno proponendo cose eccitanti, sia per quanto riguarda la tv sia per il teatro, così voglio concentrarmi su queste due cose e basta". Non si sa ancora se l'allontanamento dalle scene musicali sarà definitivo o temporaneo ma intanto a confermare la notizia, c'è stata la cancellazione della pubblicazione di "Amazed", il singolo dell'ex blue che sarebbe dovuto uscire in questi giorni. scritto dall'ex-batterista Steven Adler sulla sua pagina di MySpace nel giorno di San Valentino nel quale dava per certo un ritorno dei Guns in formazione ideale; la notizia è rimbalzata ovunque e tutte le testate davano oramai per scontato il loro ritorno. Gli unici con i piedi ben fermi a terra erano i fan italiani che si ‘riuniscono' quotidianamente sul forum di GNROnline.it; lì la notizia non è stata accolta con molto entusiasmo, consci del fatto che Axl Rose negli anni ha decisamente perso molte posizioni nella classifica dei musicisti più integri. GNROnline.it è lo stesso che ha organizzato lo sciopero dei fan (nessun aggiornamento, nessuna moderazione del forum), obbligando Rose a licenziare il manager prima e a spiegare cosa stava succedendo poi. Lo scetticismo dei membri di GNROnline.it è stato supportato da Slash che sembra nutrire gli stessi dubbi; in un'intervista pubblicata su Guitar Edge Magazine per celebrare i 20 anni da “Appetite fo Destruction” il chitarrista dichiara: “Negli ultimi 10 anni il gruppo è stato al centro di una campagna di informazione molto negativa e io di certo non parlerò male di loro. […] Credo che Izzy (Stradlin) abbia fatto qualche jam con i Guns ma non credo che gli altri abbiano un qualche interesse nel riformare il gruppo”. ‘Gli Altri', secondo il messaggio di Steven Adler, invece, si sarebbero detti entusiasti della reunion: “Ho parlato con Slash e con Izzy: loro vogliono ritornare insieme!” ha scritto il batterista sul suo blog. Prossimamente ci saranno nuovi aggiornamenti. Intanto il 6 Marzo è ampiamente passato, e l’uscita del più volte annunciato “Chinese Democracy” si allontana, sempre di più. (Fonte: Rockstar.it) E' ufficiale, la reunion dei Jackson 5 sarà presto diventare realtà. La notizia, nell'aria da qualche settimana, è stata confermata dall'avvocato del Re del Pop, il quale ha dichiarato sulle pagine dell'Evening Standard: "Ci sarà come prima cosa un Best Of, con due brani nuovi. A questo seguirà una serie di concerti, prima a Las Vegas, poi negli Stati Uniti, infine nel resto del mondo". Nell'ottica del rilancio della carriera di Jacko, è in programma anche la costruzione di un parco tematico su Michael Jackson, un casinò, un hotel e uno stadio a Nevada City. Guai con la polizia per Joel Madden dei Good Charlotte. Il rocker americano dovrà rispondere ai giudici dell'accusa di aggressione nei confronti di un paparazzo che ha sporto denuncia nei suoi confronti. L'episodio ha avuto luogo qualche giorno fa, all'uscita di un ristorante di Los Angeles. Madden ha perso le staffe di fronte all'invadenza del fotografo che tentava di immortalarlo insieme alla fidanzata Nicole Richie. Secondo la deposizione del paparazzo, Joel l'avrebbe spintonato e strattonato, fino a farlo cadere. Impegno giornalistico per Bono. Il leader degli U2 si improvvisa caporedattore per un numero di Vanity Fair. Bono curerà la pubblicazione di luglio del celebre settimanale, nella sua edizione americana. La scelta su Bono non è casuale: il numero in questione sarà interamente dedicato all'Africa e alla Red Campaign per la lotta all'Aids, di cui Bono è testimonial. Il nuovo album dei Maroon 5 è ormai una realtà. La band californiana ha annunciato l’uscita di "It Won't Be Soon Before Long", che vedrà la luce il prossimo 18 maggio. Il seguito di "Songs About Jane" del 2002 sarà anticipato dal singolo "Makes Me Wonder" ed è stato descritto dalla band come "un lavoro in cui il ritmo è più sostenuto anche se ci sono momenti molto melodici". Alla release seguirà un tour le cui date non sono ancora state annunciate. prossime settimane. E chi si dimentica le interpellanze parlamentari e i decreti che in extremis hanno abolito una clausola della finanziaria che stabiliva dei tetti massimi per quanto riguarda i compensi dei presentatori Rai. Alla fine tutto si è risolto, il Festival c’è stato, la Hunziker ha avuto il suo compenso di un milione di euro per cinque sere, e i vari politici e presenzialisti catodici hanno così potuto gridare allo scandalo dai salotti dei numerosi talk show che hanno potuto così riempire ore ed ore di palinsesto discutendo di aria fritta. Poi finalmente la 57a edizione del Festival della Canzone Italiana ha preso il via la sera del 27 febbraio. Da questo momento si sono dimenticate le polemiche legate ai compensi dei presentatori e se ne sono aggiunte delle altre, come quella che vede un probabile ritorno di Bonolis alla conduzione della prossima edizione, o quella riguardante le giurie di qualità, ma di questo consentiteci di parlarne più avanti. Si è parlato tanto di un festival anziano, sia nella forma, sia per quanto riguarda i partecipanti, e alla fine si è rivelato un festival migliore rispetto a quello che forse ci si aspettava, Anche quest’anno siamo sopravvissuti. L’abbiamo aspettato, è arrivato e come al solito, come un ciclone ha rivoluzionato i palinsesti di tutte le emittenti televisive italiane, col suo carico esplosivo di polemiche, misteri e sospetti: potete amarlo o potete odiarlo, ma Sanremo rimane sempre e comunque l’avvenimento televisivo più importante e più atteso, oltre che il più discusso, catalizzatore di attenzioni da parte di tutti i media. E’ passato in un batter d’occhio, e ora già si pensa alla prossima edizione. E diciamo che anche quest’anno, nonostante in molti siano d’accordo nel pensare che tutto sommato sia stata una buona edizione, nonostante in molti concordino sul fatto che le canzoni in gara non erano poi così male, e nonostante gli ascolti siano stati in netta ripresa rispetto allo scorso anno, le polemiche non sono certamente mancate: sono cominciate giorni prima dell’inizio della kermesse, sono durate durante tutto il suo svolgimento e continueranno sicuramente ancora per le Lo guardo, ma la formula andrebbe svecchiata Lo seguo solo attraverso la radio, i tg e i giornali Lo seguivo, ora non tanto Seguo solo se ci sono ospiti internazionali interessanti Non mi interessa in modo particolare Mi piace, lo seguo con interesse con molte sorprese, e tutto sommato seguito con una certa attenzione, non solo nella fascia over 65 come in molti hanno dichiarato, ma anche dai giovani. Ci siamo chiesti allora quale fosse il rapporto dei nostri lettori con il Festival, e il risultato rispecchia più o meno quelli che sono stati i riscontri dell’Auditel. Ovvero: i giovani seguono Sanremo, sono concordi nel fatto che bisognerebbe svecchiare un po’ la formula, ormai logora e ingrigita, ma che alla fine si interessano abbastanza, un occhio ce lo buttano comunque insomma. Un Festival a detta di tutti decisamente migliore rispetto a quello dello scorso anno, da tutti i punti di vista, con canzoni più belle, con più ritmo più serrato, più divertente, nonostante quello dell’anno scorso fosse presentato da un comico. Anche scenicamente il colpo d’occhio era totalmente differente, nonostante il palco dello scorso anno fosse disegnato da un premio Oscar, un genio come Dante Ferretti, tuttavia non era sicuramente adatto alla situazione, era scuro, cupo, sicuramente suggestivo, ma troppo pesante. Un palco molto più tradizionale quello di quest’anno, disegnato dall’ormai veterano Gaetano Castelli, decisamente più allegro, colorato, dinamico, aperto, con il ritorno dell’orchestra come elemento preponderante e della classica scalinata. Sicuramente un ottimo lavoro. Apprezzato all’unanimità. Come già anticipato gli ascolti di questa 57a edizione del Festival non sono stati per niente male. Nonostante la prima serata sia partita con un ascolto piuttosto basso, la media delle cinque serate rimane comunque una tra le migliori delle ultime cinque edizione, seconda solo a quella del festival dei record presentata da Bonolis due anni fa. La sera del 27 erano sintonizzati davanti al televisore infatti meno di dieci milioni di telespettatori, precisamente 9.760.000, con uno share del 44,82% di media per tutta la puntata. La prima parete del programma, quella in prima serata, ha conquistato infatti un misero 43,80% di share; un po’ bassino per la serata d’apertura, considerando anche che lo stesso Panariello lo scorso anno aveva fatto di meglio, conquistando il 45,01% della platea televisiva con un ascolto medio di 13.061.000 telespettatori. Ascolti deludenti, lo stesso direttore di RaiUno Del Noce si la- difficile competitor di Canale5, quel “Grande Fratello” che negli anni passati aveva riservato tante brutte sorprese, e che quest’anno sembra non rappresentare un grandissimo fastidio: il reality si ferma intorno al 18% di share, mentre il festival raggiunge una media del 42,88%. Nella serata del venerdì, finale della categoria giovani, lo share si attesta al 45,86%, ben il 9% in più rispetto allo share dello scorso anno. Ed infine la finale che con il 54,27% si piazza in media con il risultato egregio di Bonolis di due anni fa. Da grafici sotto riportati però si evince però che, benché la share media della kermesse sia stata piuttosto buona, seconda solo all’edizione del 2005, il numero di spettatori in milioni, è tra i più bassi di sempre, e questo testimonia in maniera chiara una tendenza importante negli ultimi anni: ovvero un progressivo assottigliamento della platea televisiva in assoluto. 2003 2004 2005 2006 2007 2003 2004 2005 2006 2007 scia scappare l’indiscrezione di un possibile ritorno di Bonolis alla conduzione del festival per il prossimo anno. Polemiche litigi e soprattutto cattivo gusto, visto e considerando che non è stato proprio carino annunciare un nuovo presentatore a partita appena iniziata. Le smentite rilasciate dallo stesso Del Noce e dai vertici Rai naturalmente sono servite a ben poco. E infatti, a partire dalla seconda serata, la tendenza si è completamente invertita, tanto che i titoli dei giornali gridano al miracolo e celebrano il trionfo di Baudo. Nella seconda serata infatti, in cui un calo di ascolti è fisiologico, la media di Share è stata del 46,37%. Tiene anche la terza serata, la più temuta in casa Rai, in cui il festival si confronta col …e finalmente dopo tante chiacchere si viene al dunque e si comincia sul serio. 27 febbraio, ore 21:11, RaiUno: Parte la classica dell’Eurovisione e finalmente la sigla. Sullo schermo parte un filmato di pochi secondi che mostra delle immagini stilizzate del comune di Sanremo, il casinò e finalmente l’ingresso dell’Ariston, da questo momento comincia la diretta vera e propria e nelle nostre case giungono le immagini dell’interno della sala. L’orchestra di ottanta elementi intanto suona la classica sigletta di Sanremo, quella tipica delle edizioni di Baudo, quella che fa Parappappappapparà, e che si conclude con la mitica frase “Perché Sanremo è Sanremo!”. Il palco è velato da dei sipari molto leggeri che uno alla volta durante il corso della sigla risalgono verso il soffitto del teatro e scoprono l’orchestra diretta dallo storico professore Pippo Caruso, e la scintillante nuova scenografia. Quando la musica finisce una voce annuncia con tono solenne l’ingresso del padrone di casa: Pippo Baudo. In cima alla scalinata si materializza la sua imponente figura, aria compiaciuta e un po’ tesa. Sa che questa volta il compito non sarà facile. Si impossessa subito dell’imponente impianto scenico e subito dopo due convenevoli di rito introduce subito la sua compagna Micelle Hunziker. Emozionata e visibilmente commossa la svizzera presentatrice entra in scena e per prima cosa, dopo aver ringraziato con un filo di voce Baudo per l’opportunità concessagli, come omaggio all’ex marito Eros Ramazzotti, intona in maniera non impeccabile le note di “Terra Promessa”, la canzone che proprio da quel palco, diversi anni fa, lo aveva lanciato nel firmamento musicale. Superata l’emozione si entra nel vivo della gara. Primi a esibirsi sono i vincitori morali dello scorso Festival, gli Zero Assoluto, che a distanza di un anno si aggirano ancora con “Svegliarsi la mattina” nelle parti alte della classifica dei singoli. Questa sera si esibiranno 10 cantanti della categoria “Campioni”, che saranno votate dalle varie giurie demoscopiche dislocate sul territorio nazionale , ma tutti arriveranno alla finale di sabato. Diverso è il discorso per i sette giovani che si esibiranno stasera, di cui solo i quattro più votati accederanno alla finale di venerdì. Per i big oltre ai già citati Zero Assoluto, si sono esibiti Leda Battisti, Simone cristicchi, Francesco e Roby facchinetti, Mango, Piero Mazzocchetti, Milva, Antonella Ruggiero e Daniele Silvestri. La serata è poi proceduta non senza intoppi vari. Norah Jones, una degli ospiti della serata, presente all’Ariston per promuovere il suo album “Not too Late” appena uscito nei negozi, ha fatto veramente una brutta scenata, oltre che una pessima figura, abbandonando il palco prima del tempo dopo aver sentito, stando a quello che afferma lei, un orchestrale stonare durante l’esecuzione del pezzo. Di sicuro non si è fatta una gran bella pubblicità. Altro scontento della serata Daniele Silvestri, che ha abbandonato il palco decisamente scuro in volto alla fine della sua performance, poiché, dopo diversi problemi tecnici, non gli è stato consentito di riproporre il pezzo in maniera adeguata. Ma questi sono contrattempi che comunque possono capitare nel corso di una diretta così impegnativa… Per il resto la serata non ha avuto particolari intoppi, Gli altri ospiti internazionali, gli Scissor Sisters, hanno regalato al pubblico una piacevole esibizione, mentre il comico di serata, Antonio Cornacchine ha proposto dei pezzi tipici del suo normale repertorio, questa affiancato da un sosia del premier Romano Prodi in carne ed ossa, in quegli stessi giorni impegnato ad ottenere la fiducia delle camere dopo la recente crisi di governo. La serata è terminata in orario perfetto, senza i classici sforamenti, così il dopofestival condotto quest’anno da Piero Chiambretti (di cui avremo occasione di parlre poi), è potuto iniziare questa volta ad un orario decente. Sicuramente la seconda serata è stata un po’ più rilassata della prima. A parte un po’ di paura prima del lancio, una volta buttatitisi, arrivare a terra è un esperienza piacevole e rlassante. Certo, le preoccupazioni non mancavano, visti anche i non eccellenti risultati in termini di ascolto della sera precedente, ma tutto sommato, traspare l fatto che sono tutti un filo più rilassati. Il copione della serata è la fotocopia di quello della sera precedente: dieci big, sette giovani, di cui solo quattro approderanno alla finale, ma la macchina ormai è rodata, e tutto fila via liscio come l’olio, a parte la bestemmia che a notte inoltrata dev’essere scappata a qualche tecnico particolarmente stressato a microfoni aperti, che proprio non ci voleva… vabbè, inconvenienti della diretta. I due conduttori sono apparsi molto più ralissati, specialmente la Hunziker, che con il suo fare ironico e spontaneo, a parte un paio di gaffe, ha portato una ventata di freschezza in queste prime serate del festival. Durante la serata si sono esibiti Al Bano, Gianni e Marcella Bella, Fabio Concato, Johnny Dorelli, Amalia Grè, Paolo Meneguzzi, l’attesissimo Paolo Rossi, che presentava un pezzo inedito del mitico Rino Gaetano, Stadio, Tosca e i Velvet. Gli ospiti comici della serata sono stati il duo comico proveniente da Zelig, Ficarra e Picone, sicuramente tra tutti gli interventi comici delle cinque serate, il loro è stato il migliore, divertente intenso, impegnato, naturalmente mi riferisco in particolar modo al monologo sulla figura di Don Puglisi che ha impreziosito la serata, e che ben si è sposato con l’esecuzione di “Pensa” del giovane Federico Moro, futuro vincitore della categoria esordienti, che tratta appunto anch’esso il tema della mafia. Oltre al duo comico siciliano, gli altri ospiti della serata sono stati l’inglese John Legend, che si è esibito dal vivo accompagnato dal suo solo pianoforte, e soprattutto i riuniti Take That, che sono tornati a ricalcare il palcoscenico dell’Ariston a distanza di oltre 15 anni dalla loro ultima esibizione Sanremese. La madre di tutte le Boy band, capitanata da Gary Barlow, ha presentato il secondo singolo estratto dal loro ultimo recente album “Beautiful World” intitolato “Shine”. Come da qualche anno a questa parte, ormai la terza serata rimane una delle più interessanti e divertenti in assoluto. Infatti si ha l’opportunità di risentire tutte le canzoni dei big riarrangiate, riadattate e in compagnia di ospiti. Per questo giro molte discussioni sono state causate dall’ospite di giornata, non il cane della Hunziker, muso conosciuto già ai diversi milioni di spettatori di Striscia la Notizia in quanto presenza fissa sul bancone del tg satirico mentre la svizzera era alla conduzione, che ha fatto il suo ingresso sul palco dell’Ariston ad inizio trasmissione, ma il comico di giornata, Max Tortora. Lo sventurato ha dovuto cambiare all’ultimo momento personaggio, e non gli è rimasta altra scelta se non quella di interpretare il suo ormai storico Franco Califano. Ma la sua imitazione, molto improvvisata, è stata giudicata dai più, Baudo e Califano in testa, troppo pesante e volgare. Il povero Tortora però è stato tirato un po’ in mezzo, visto che in fretta e furia si era visto cambiare esibizione di punto in bianco probabilmente su richiesta stessa della produzione, informata del fatto che la sera stessa il vero Califano sarebbe stato ospite della casa del Grande Fratello su Canale5. Lo stesso Baudo il giorno dopo in conferenza stampa ha bocciato senza mezzi termini la performance di Max Tortora: "Non mi è piaciuto", ha detto, definendo certi gesti ed espressioni "gratuite" e poco divertenti. In ogni caso, secondo Baudo, i comici potrebbero anche sparire dal Festival di Sanremo, se prendesse sempre più piede la canzone "con la sua forza intrinseca e originale". Ma lasciamo per una buona volta le discussioni e parliamo dei duetti che quest’anno più che mai sono stati veramente interessanti, alcuni dei quali particolarmente toccanti e che sono riusciti a mettere in risalto sfumature dei brani che nel precedente primo ascolto non erano emersi. Le scelte sono state le più disparate: c’è chi come Al Bano o Antonella Ruggiero si è fatto affiancare da veri e propri cori composti da decine di elementi. C’è chi si è fatto affiancare da amici e conoscenti dl panorama italiano: è il caso di Cammariere che ha affiancato Cristicchi o di Ruggeri per Milva, che hanno dato un apporto veramente significativo all’esecuzione del brano. Stessa scelta è stata fatta poi da Fabio Concato che è stato affiancato da Tullio De Piscopo e Michele Zarrillo, Johnny Dorelli con Stefano Bollani, Amalia Grè col bravissimo Mario Biondi, Mango con la moglie, nonché ex voce dei Mata Bazar Laura Valente, Nada con Cristina Donà, Tosca con Massimo Venturiello e i Velvet con Francesco Sarcina e Stefano Verderi delle Vibrazioni. Poi c’è stato chi si è fatto affiancare da superstar di calibro internazionale, come gli Zero Assoluto ai quali si è affiancata Nelly Furtado, che ha ricambiato il favore dopo che gli “Zeri” avevano dettato con lei nel suo ultimo singolo, Francesco con Roby Facchinetti che s sono esibiti con Anggun, Piero Mazzocchetti, a cui si è unita la magnifica voce di Amii Stewart, Paolo Meneguzzi con Nate James, Marcella e Gianni Bella con The Former Ladies of the Supremes e gli Stadio con Teresa Salgueiro. Infine scelte particolari per i rimanenti artisti: Leda Battisti ha voluto accompagnare la sua canzona ad una coreografia, eseguita da Kledi Kadiu e Sabrina Amato, Paolo Rossi che è stato accompagnato da un gruppo folcloristico, i Têtes de bois, con tanto di divisa da garibaldini e infine Daniele Silvestri affiancato da Capone & Bungt Bangt, un gruppo di percussioni un po’ inusuale. Ospite internazionale della serata, direttamente dal telefilm cult di Italia1 “Paso Adelante”, l’idolo delle ragazzine Migue Angel Muñoz, che ha cantato il suo primo singolo estratto dall’album MAM “Tu diras que estoi Loco”. Durante il corso della serata poi è stato aperto il telefoto, che ha affiancato quello delle giurie demoscopiche , e che è rimasto aperto fino alla serarta finale del sabato sera. E finalmente dopo tante chiacchere arrivano anche i primi verdetti! Questa sera infatti viene eletto il vincitore della categoria “giovani”. Si esibiranno infatti gli otto artisti scampati all’eliminazione durante le prime due serate, ovvero Marco Baroni, Stefano Centomo, Romina Falconi, Sara Galimberti, Jasmine, Elsa Lila, Fabrizio Moro e Pquadro, e verranno votati, oltre che dalle giurie demoscopiche, per l’occasione composte da ragazzi di non più di 35 anni, anche dal pubblico da casa attraverso il televoto e da un’apposita giuria di qualità istituita per l’occasione, formata da giovani attori e vj di mtv (Sergio Assisi attore, Laura Chiatti attrice, Carolina Crescentini attrice, Marco Maccarini conduttore televisivo, Giorgia Surina conduttrice televisiva). Dalla somma dei voti raccolti nelle tre giurie a fine serata, si otterrà il nome del vincitore. Dato l’esiguo numero di canzoni in gara, la serata sarà ricordata anche per il cospicuo numero di ospiti, questa sera tutti rigorosamente italiani, che si alterneranno sul palco dell’Ariston. Il piatto dunque è più che mai ghiotto, ma procediamo con ordine. Prima di tutto: chi è l’ammiratore segreto che ha mandato il famoso mazzo di 500 rose rosse a Michelle Hunziker? Questa sembra la domanda più importante della serata, e non chi sarà il vincitore della serata. Sarà forse il commosso ringraziamento dell’ex marito Eros Ramazzotti alla bella dedica fattagli dallo stesso palco dalla bella Micelle proprio durante la prima serata. Sarebbe cosa bella e romantica, probabilmente quello che tutte le signore da casa avevano sperato, e poi chissà, magari si sarebbero rimessi insieme… E invece no, a rovinare tutti i progetti di riappacificazione ci pensa poi un comunicato stampa, più precisamente quello del manager del barese in trasferta a Madrid, Nicola Cassano, che ha precisato che sarebbe stato il suo assistito a mandare i fiori all’amica - conoscente Michelle. Un po’ di delusione, forse ci si aspettava qualcosa di più ma pazienza, la serata continua. Ad a alternare le esibizioni degli otto artisti che si contendono il titolo di vincitore, ci pensano le apparizione sul palco dei grandi super ospiti. Il primo a esibirsi è il maestro Franco Battiato, che tra l’altro sponsorizzava uno dei gruppi in gara, gli FSC, coi quali aveva collaborato per l’album “X Stratagemmi”, e che aveva portato n tour con lui per diverso tempo. Per lui soprattutto la promozione del suo ultimo bellissimo album uscito poche settimane fa intitolato “Il Vuoto”. E poi ancora Gianna Nannini che ha presentato proprio dal palco dell’Ariston il suo nuovo progetto, un musical, di cui probabilmente leggerete nei prossimi numeri. E poi ancora Tiziano Ferro, Elisa, Renato Zero e Gigi D’Alessio, che ha cantato in coppia con la francese Lara Fabian il suo ultimo singolo, estratto dall’album “Made in Italy”, oltre all’immancabile star Hoolywoodiana che quest’anno era Penelope Cruz, e all’ospite comico di serata che in questo caso era l’eclettico Neri Marcorè. Una serata veramente interessante dunque, da rimanere incollati al televisore, soprattutto per sapere: Chi avrà vinto? Sabato sera, ci siamo: finalmente stasera sapremo il nome del vincitore della 57a edizione del Festival della Canzone Italiana. La serata si preannuncia lunga e ricca di avvenimenti. Prima di tutto grande emozione per l’ingresso a sorpresa dell’incommensurabile Mike Buongiorno sul palco dell’Ariston. E' stata Michelle Hunziker, con uno splendido lungo firmato Giorgio Armani, ad aprire l'ultima serata. Promossa evidentemente padrona di casa, è lei a presentare il conduttore. Si tratta ovviamente della prima gag. Dopo un breve siparietto gastronomico (Mike regala a Michelle alcuni wurstel), Pippo Baudo apparentemente contrariato entra in scena. Poi Mike tenta di mettere un sigillo in diretta alla 'pace' tra Baudo e Fabrizio Del Noce, prendendo le difese di quest'ultimo. Dopo aver sottolineato che ''sono venuto qui perché ti voglio nominare re del Festival di Sanremo'', prosegue: ''Ti ho seguito tutte le sere, devi aver fatto uno sforzo enorme. Quando hai cominciato a lavorare al festival?'', chiede. E Baudo replica: ''Più di sei mesi fa''. A quel punto Bongiorno indica Del Noce seduto in prima fila nella platea dell'Ariston: ''Devi essere grato a quel signore che è seduto lì davanti, il tuo direttore, che ti ha dato tutti mezzi''. Baudo non commenta e lo sketch non poteva concludersi in altro modo, se non con una canzone, una meravigliosa interpretazione di “Siamo la coppia più bella del mondo”. E come dargli torto! E’ vero, sono loro i re del festival. E ad ogni modo Mike, che ha condotto per 5 minuti, pareggia il conto e raggiunge il Pippo nazionale a quota 12 conduzioni. Si dica pure quel che si vuole, ma Mike rimane sempre il migliore, con quella sua goffaggine e ingenuità che non si capisce se è reale o studiata, ma che a lui viene così naturale che riesce a creare momenti di ilarità involontaria che nemmeno il migliore dei comici riuscirebbe a eguagliare. Un duetto perfetto quello tra lui e il Pippo nazionale, i due veterani, le due colonne del festival di Sanremo. Passato questo momento così bello e romantico, un omaggio doveroso a una persona che al Festival si è dato anima e corpo, uno stralcio di televisione quasi nostalgico, di una tv pulita che adesso non esiste più, si deve passare in fretta alla gara vera e propria. Tutti i venti i big in gara si esibiscono nella serata finale, riproponendo i loro brani, che come successo la sera prima per i giovani, verranno votati da tre giurie: la demoscopia, il telefoto e quella di qualità. A fatto molto discutere la formazione di quest’ultima. Infatti se nelle ultime edizioni era sparita, e forse non in molti l’avevano rimpianta, quest’anno è tornata, e fin qui si può anche essere d’accordo. La differenza tra la giuria di quest’anno e quelle degli anni passati però e che nelle scorse edizioni questa era formata da giornalisti, dj e addetti ai lavori, quest’anno da attori, presentatori e showgirl. Ecco il motivo per cui in molti hanno storto il naso. La giuria stessa si è molto risentita di questo tipo di polemiche, rivendicando la sua indiscussa autorevolezza e capacità nel giudicare i brani in gara, tanto che simbolicamente i vari componenti si sono presentatati in teatro col volto coperto da maschere. Noi non prendiamo parte alla discussione, ma semplicemente ci limitiamo a fornirne il nome dei componenti, in modo che ognuno possa autonomamente farsi un idea sul caso: Serena Autieri, attrice; Antonio Caprarica, giornalista e direttore GRRAI; Claudio Coccoluto, deejay; Alessandro D’Alatri, regista; Maurizio De Angelis, musicista e compositore; Massimo Ghini, attore; Giancarlo Ma galli, conduttore televisivo; Barbara Palombelli, giornalista; Alba Parietti, conduttrice televisiva; Lunetta Savino, attrice. E arriva puntuale Marcella Bella a buttare benzina sul fuoco: ''Una giuria impegnata'' è stato il sarcastico commento della cantante dopo aver ricevuto 60 punti per il brano ‘Forever - Per sempre’. Le fa eco il fratello: ''La semplicità non viene mai premiata'. E a dare spiegazioni a un pubblico che fischiava la scelta, è stata Alba Parietti: ''Votiamo le canzoni che sentiamo al festival, non la carriere e le persone che spesso sono amici o colleghi''. E poi ancora Gianni Bella rincara la dose, e addirittura arriva ad accusare di 'comunismo' la giuria di qualità. Poi, dalle colonne di 'Sorrisi', settimanale tv della berlusconiana Mondadori c tiene ad approfondire la sua tesi: "La giuria di qualità ha dato voti strumentali, da pseudo-intellettuali di sinistra. Mia sorella si è presentata alle Europee per An e questo ci ha danneggiato", dice Gianni Bella. La polemica si fa quindi politica e si arricchisce con l'attacco dei senatori di Forza Italia contro Pippo Nazionale: "Baudo fa proclami per il Centrosinistra come un leader politico. Mantenga la parola: restituire il compenso di 750 mila euro come ha dichiarato. Ma ne dubitiamo fortemente". È quanto affermano i LE LUNGHE NOTTI DI SANREMO (DI ARY) senatori di Forza Italia, Maria Burani Procaccini e Antonio Gentile. "Ogni occasione è buona per buttarla in politica, per aggredire il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce", ha rincarato Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia. Tornando alle esibizioni, momento romantico durante l'esibizione dei Velvet in gara con 'Tutto da rifare', quando il leader e cantante Pierluigi Ferrantini ha raggiunto in prima filma la fidanzata vj Carolina Di Domenico per baciarle la mano. Poi, dopo le interpretazioni di Johnny Dorelli, Mango, Amalia Grè e Al Bano. Dopo Tosca, arriva sul palco del teatro Ariston la seduzione di Joss Stone, che si presenta davanti al pubblico scalza (cosa che verrà poi ripresa da Flavio Insinna, ospite comico della serata, che si presenterà sul palco con le scarpe in mano). Prima ha prima scherzato con Baudo sul 'fascino del conduttore', poi interpretato il pezzo 'Respect' di Aretha Franklin per esibirsi infine con il proprio brano. A seguire Fabio Concato e Francesco con Roby Facchinetti. Prima dell'esibizione dei due parenti dei 'Pooh', scivolone e caduta in diretta per Michelle Hunziker mentre i Facchinetti fanno il loro ingresso sul placo dell'Ariston. ''E' caduta la banca svizzera'' ha scherzato Pippo Baudo. Alle 23,30 da poco superate Momo, rivelazione del dopofestival di Piero Chiambretti, ottiene la consacrazione definitiva approdando con la sua esilarante 'Fondanela' sul palco dell'Ariston. Poco prima di entrare in scena, però, Momo, con la sua aria un po' svagata, aveva involontariamente provocato allarme bomba nel backstage dell'Ariston: il suo grande zaino nero era stato infatti dimenticato su un balconcino e la sicurezza ha isolato per qualche minuto la zona, facendo intervenire gli artificieri. Poi il 'giallo' è stato risolto perché uno degli uomini delle security ha riconosciuto la borsa della cantante. Il secondo ospite internazionale della serata è la rivelazione delle ultime settimane Mika che canta il suo fortunatissimo primo singolo 'Grace Kelly'. Poi lo show finale di Flavio Insinna con il sax per una 'When the Saints go marching in' a ricordare la partecipazione di Louis Armstrong alla manifestazione del 1968. A fine serata naturalmenteverso l’una e un quarto di notte finalmente arriva la proclamazione ufficiale del vincitore. Mai come quest’anno, anche se i pronostici del giorno prima sono stati rispettati, il nome del vincitore era quanto mai incerto, visto e considerato che nel corso delle serate precedenti, non era mai stato rivelato l’andamento delle classifiche. No… non si parla delle notti passate al tavolo del black jack né alla roulette. Le notti di cui si parla sono dense di musica italiana e di grandi voci internazionali e nostrane, decorate da centinaia di garofani multicolori ed eccezionalmente quest’anno da una mimosa gialla e odorosa, portata dall’estate anticipata di quest’annata nord-africana. Nelle ore piccole del bel Paese c’è tutto un popolo di nottambuli, che durante la prima serata assiste annoiato agli spettacoli fatti per tutti, per chi guarda l’orologio e con sorpresa scopre che sono già le 23. Questo popolo di vampiri succhia-tv attende con ansia l’approfondimento della giornata trascorsa e il telecomando diventa una sorta di diario quotidiano poggiato sul comodino per i pensieri notturni. E’ qui che scattava negli anni ’80, ’90 e buona parte del 2000 la presenza di Maurizio Costanzo e solo più tardi di Bruno Vespa… Negli ultimi anni si è delineato un nuovo eroe, una vecchia conoscenza della tv italiana dei bei tempi che non ha trovato spazio nei grandi network ma che ha suscitato interesse (e con gran soddisfazione audience) in un network nazionale di minore richiamo e di nascita relativamente recente: La7. Naturalmente stiamo parlando di quello che poco signorilmente viene definito il Pierino della Tv, anche se questo nomignolo deriva dalla sua capacità di auto-ironia che invece è così carente negli odierni salotti tv: Piero Chiambretti. In basso Momo presenta la sua orrenda FONDANELA, una delle canzoni rifiutate dalla kermesse sanremese. Piero Chiambretti è giunto a Rai Uno, dopo la grande conduzione di Markette, per condurre il Dopo Festival durante i giorni della kermesse. La ricetta è piuttosto semplice: grandi giornalisti spesso un po’ inaciditi, domande invadenti e critiche spesso poco condivise dal pubblico, tutto condito in salsa Chiambretti di cui conosciamo il sapore ironico, satirico e spesso pungente ma senza cattiveria, come lui sa fare. Lo stile del suo vestiario riflette completamente il suo carattere da Gian Burrasca e questa capacità di ridersi addosso anche in un avvenimento preso invece troppo sul serio da tutti gli altri è il giusto modo di sdrammatizzare questa serietà esagerata. Tutte le serate sono quindi trascorse sotto la luce di quello che in una passata edizione dello stesso Festival era stato un suo famosissimo tormentone: “Comunque vada sarà un successo!” Nato a Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, dove tuttora abita, il 20 maggio del ‘43, Al Bano Carrisi ha già partecipato a 11 edizioni del Festival, cinque delle quali in coppia con la ex moglie Romina Power, i cu presunti riavvicinamenti all’ex marito, ancora oggi, a distanza di molti anni, riempiono ancora le pagine dei giornali scandalistici. Questo perché Al Bano resta sicuramente uno dei cantanti più amati e apprezzati nel nostro paese. Ha esordito a San Remo insieme a Pippo Baudo, anch’esso alla sua prima conduzione, nell’edizione del 1968, e ne ha vinta una, nel 1984, grazie al brano “Ci Sarà” cantato in coppia con Romina Power. Lo scorso anno ha fatto molto discutere la sua esclusione dal festival, si rifarà quest’anno. Nel Perdono Senza Me ti Pentirai di Renatozero - V. Incenso - A. Paletti - Y. Carrisi di L. Battisti - A.Battaglia - L. Battisti Posizione Classifica Generale 2/20 Il nostro voto sul brano 5,67 10/20 Il nostro voto sul brano Ferma le mie mani non combatto più torno dove ieri mi lasciasti tu... sazio di dolore dimmi: guarirò? Senza me ti pentirai Forse mai lo ammetterai Emozione amara che É un dolore dentro me Che una fine più non ha Dietro quale altare ti rincontrerò la mia schiena urla e implora... Senza me ti pentirai Ma tu non lo ammetterai È per questo che non so se negli altri cercherò di trovare gli occhi tuoi Faccio il giocoliere i rischi tu li sai uomo di mestiere se è cosi che vuoi troppi errori eppure speri. Nel perdono la forza di un re come un figlio oggi torno da te cosi spoglio di vanità del tuo sguardo sarò degno chissà? Di quel pane mi nutro anch'io in questo mondo che non è più il mio. Fermi, state fermi ancora sangue no! Fermi giù le armi non osate c'è chi riposa chi si sposa. Il pubblico tramite il televoto e tramite le giurie demoscopiche lo ha premiato, del resto è il pubblico che compra e sovrano è il suo giudizio. La sua canzone però a noi a dir la verità non ci ha entusiasmato parecchio: suoni e uso della voce inconfondibili, ma non in senso positivo, nel senso che è sempre la solita minestra riscaldata, arrangiamenti classicheggianti (per non usare la parola vecchi) fanno di questo pezzo un tipico pezzo di Al Bano, studiato per mettere in luce le sue abilità vocali e niente di più. Un po’ deludente... Posizione Classifica Generale Nel perdono ci credo anch'io mi abbandono fosse anche l'ultimo oblio nel perdono spera anche tu che quel cielo non si macchi mai più è la vita che aspetta te in piedi, coraggio, salutiamo il re. Nel perdono spera anche tu che quel cielo non si macchi mai più è la vita che aspetta te in piedi, coraggio, salutiamo il re. 4 Diplomata in chitarra classica al conservatorio di Terni, Leda Battisti, nata il 24 febbraio del 1971 a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, non è la prima volta che compare sul palco dell’Ariston, sul quale aveva debuttato nell’edizione del 1999. E’ salita alla ribalta della stampa musicale e si è fatta conoscere al grande pubblico grazie all’album “Leda Battisti” del 1998, frutto di una collaborazione con il chitarrista di flamenco Ottmar Lirbert. In realtà però aveva già partecipata ad un programma tv, “Partita Doppia”, gara musicale di RaiUno, condotta sempre dallo stesso Baudo, in cui vinse il premio come “giovanissima cantautrice”, consegnatole dalle mani di Domenico Modugno. Lo scorso anno ha partecipato al reality Music Farm, ma è uscita dopo 3 puntate, eliminata da Leura Bono. Voglio scordarti in ogni senso Ogni giorno cancellare un po' di te Sarà un mìo gran divertimento Quando tu non farai parte più di me Senza me ti pentirai Forse te ne accorgerai Quando sola non sarò Ed un senso io darò alla vita che non ho Senza me ti pentirai Forse mi rimpiangerai Ma vivrò senza di te E da oggi grazie a te Cambio pelle e cambio me Voglio scordarti in ogni senso Ogni giorno cancellare un po' di te Sarà un mio gran divertimento Quando tu non farai parie più di me Ma sono io che dico basta lo che per te avrei amato in ogni senso lo che per te sarei andata anche all'inferno Voglio scordarti in ogni senso Ogni giorno cancellare un po' di te Sarà un mio gran divertimento Quando tu non farai parte più di me E se tu ti pentirai Non saranno fatti miei Quando mi rimpiangerai Sarà troppo tardi quando Tu ritornerai da me. Non convince i severissimi critici di Andergraund il suo brano “Senza me ti pentirai”. Non si becca nemmeno una sufficienza. Ritmo e melodia di per sé non sarebbero nemmeno malissimo, ma la canzone proprio ha qualcosa che non convince. Questi suoni troppo spagnoleggianti, con queste nacchere in sottofondo, a cui già ci aveva abituati, di certo non la aiutano. Perché non prova a lanciarsi in qualcosa di completamente nuovo? D isicuro non potrebbe che giovare alla sua carriera. E’ la seconda volta che si presentano insieme al Festival di Sanremo; la prima era stata nel 1990 con “Verso l’Ignoto”. Entrambi però avevano già partecipato altre volte da soli. Gianni, nato il 14 marzo (Tanti Auguri!!!) del ‘46, alla sua quarta esperienza sul palco dell’Ariston, è uno dei compositori più apprezzati in Italia, avendo scritto brani per diversi cantanti, tra cui in ordine, ultimo in ordine di tempo per il mitico Adriano Cementano . Ma ha scritto anche numerose canzoni per la sorella Marcella, nata il 18 giugno del ‘52, a partire da Montagne Verdi con la quale partecipò per la prima volta a Sanremo nel ‘72. Per lei è l’ottava presenza al Festival. Anche nel 1981 gareggiarono entrambi, ma ognuno con la sua propria canzone. Forever Per Sempre Oltre il Giardino di Mogol - G. Bella di F. Concato Posizione Classifica Generale 10/20 Il nostro voto sul brano 1,67 Nel dolore e nella felicità Sappi che io sono la tua metà si Nella primavera e nell'altra età 0 di inverno chiusi nella città si Per sempre per sempre Per sempre noi si Forever forever Forever forever Ancora noi si Dentro questo mondo di ostilità Volando in mezzo a un cielo di libertà Tenendoci per mano uniti là Davanti a un destino che arriverà Per sempre forever Per sempre forever Per sempre noi per sempre noi si Forever per sempre Forever per sempre Ancora noi ancora noi sì Ancora noi si La sincerità nella nostra casa io e te Tutto quello che Dimmi che cos'altro c'è Lungi da noi il difendere la giuria di qualità, che di qualificato a valutare delle canzoni di sicuro aveva ben poco; però proprio non si meritava l’attacco di Gianni e Marcella Bella con i quali tra le altre cose erano stati più che generosi, con una media del 6 per questo brano. Cosa direbbero a noi se sapessero che gli abbiamo dato un abbondante 1,60 su 10? Permetteteci di dire che la canzone è veramente brutta, non è che la semplicità non venga mai premiata, come sostenuto da Gianni, ma loro sembrano proprio la caricatura di Little Tony e Bobby Solo in duetto proprio a Sanremo qualche anno fa. Tremendo. Per sempre forever per sempre forever per sempre noi si Per sempre per sempre Per sempre per sempre Per sempre noi si Forever per sempre Forever per sempre ancora noi ancora noi Ancora noi si Forever Posizione Classifica Generale 10/20 Il nostro voto sul brano 6,5 ..E pensare di poter cambiar mestiere Sono ancora forte potrei fare il giardiniere Mentre tu mi stai guardando c'è una lacrima che scende e fa rumore Ed io non so che cosa fare Ma, mi devo reinventare. L'ho già fatto un tempo, e posso farlo ancora Lavorare all'aria aperta mi rincuora Farò in modo che i colori e quel profumo, siano la mia vita nuova Ma tu non dici una parola. L'hai capito o no, mi hanno mandato a casa. Senza dirmi una parola, né una scusa Dimmi adesso cosa faccio a 50 anni, Dovrei dare quel che resta del mio culo. Per campare! Dunque vedi che bisogna andare via Ce lo chiede questa nuova economia Come questi figli, adesso, che ci chiedono Perché non si può fare, perché non posso andare. Perché non so spiegare... Proverò cosi a cambiare la mia vita Perché tutto intorno cambia, ed è fatica, riconoscere i bisogni, Quelli veri, dai fasulli che sono tanti: e sono cosi prepotenti Ma mi vedi adesso in mezzo a questi fiori Ho ricominciato a vivere a colori Ma i più belli, forse, ce li ho dentro al cuore e Te li posso raccontare e condiverli con te A me piace più di prima la mia vita, Perché ridimensionata, si è pulita Come questa pianta e questi fiori nuovi Che profumano la sera, e che danno un senso nuovo. Danno un senso che non c'era ... E pensare di poter cambiare mestiere Sono ancora forte potrei fare il giardiniere! Fabio Concato è uno dei cantautori più raffinati e più impegnati che sicuramente abbiamo in Italia. I suoi brani si sono sempre contraddistinti per la qualità dei testi e per il coraggio nella scelta degli argomenti trattati. E’ nato a Milano il 31 Maggio del 1953. Il suo primo album risale al 1977 e si intitola “Storie di Sempre”. A questo ne sono seguiti altri 12 di cui l’ultimo “Voilà” è datato 2003, senza contare le numerose raccolte di successi e brani a scopo benefico. A proposito di questo ricordiamo il suo appoggio attivo, che dura ormai da parecchi anni, alla causa del Telefono Azzurro. Per lui questa è la seconda esperienza sul palco del Festival di Sanremo. Come sempre Concato si contraddistingue per trattare nei suoi testi temi molto particolari: non si limita di sicuro alle classiche rime sole, cuore, amore. In questo caso parla del difficile problema del lavoro precario, di un padre di famiglia che a cinquant’anni si trova senza lavoro e non sa dove trovare i mezzi necessari per mantenere la sua famiglia. Dal testo esce tutta l’angosia di un uomo svuotato della sua dignità. Sicuramente il ritmo piuttosto lento e dialogato non ne faranno una hit di quelle suonate dalle radio, ma è da apprezzare il coraggio della sua scelta. Romano, nato il 5 febbraio del ’77, Cristicchi torna al festival a distanza di un anno, quando si piazzò al secondo posto della categoria giovani con “Che bella gente”. All’epoca però non era affatto un esordiente, avendoo raggiunto il successo nell’estate del 2005 con il tormentone radiofonico “Vorrei cantare come Biagio” e con l’album “Fabbricante di Canzoni”. E’ sicuramente un tema molto forte quello toccato nel suo brano, frutto di uno studio e di una ricerca anche interiore non indifferenti. Un pop-rap che sembra stia tornando prepotentemente di moda, un’atmosfera molto malinconica che ben si sposa col testo, anche se il brano non ne risulta appesantito, e rimane molto orecchiabile e radiofonico. Ottima l’interpretazione. Ti regalerò una Rosa di S. Cristiccchi Posizione Classifica Generale 1/20 Il nostro voto sul brano 8,7 Ti regalerò una rosa senza frase Una rosa rossa per dipingere ogni cosa Migliaia di astronavi che non tornano alla base Una rosa per ogni tua lacrima da consolare Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole E una rosa per poterti amare I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole Ti regalerò una rosa Mi fabbrico la neve col polistirolo Una rosa bianca come fossi la mia sposa La mia patologia è che son rimasto solo Ora prenUna rosa bianca che ti serva per dimenticare dete un telescopio... Ogni piccolo dolore misurate le distanze Mi chiamo Antonio e sono matto E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso? Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto Credevo di parlare col demonio Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un maRicordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi nicomio Non come le cartelle cllniche stipate negli archivi Ti scrivo questa lettera perché non so parlare Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare Perdona la calligrafia da prima elementare Eri come un angelo legato ad un termosifone E mi stupisco se provo ancora un'emozione Nonostante tutto io ti aspetto ancora Ma la colpa è della mano che non smette di tremare E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfioIo sono come un pianoforte con un tasto rotto ra L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi Ti regalerò una rosa E giorno e notte si assomigliano Una rosa rossa per dipingere ogni cosa Nella poca luce che trafigge i vetri opachi Una rosa per ogni tua lacrima da consolare Me la faccio ancora sotto perché ho paura E una rosa per poterti amare Ti regalerò una rosa Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura Una rosa bianca come fossi la mia sposa Puzza di piscio e segatura Una rosa bianca che ti serva per dimenticare Ogni Questa è malattia mentale e non esiste cura piccolo dolore Ti regalerò una rosa Mi chiamo Antonio e sto sul tetto Una rosa rossa per dipingere ogni cosa Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto Una rosa per ogni tua lacrima da consolare I matti siamo noi quando nessuno ci capisce E una rosa per poterti amare Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce Ti regalerò una rosa Ti lascio questa lettera, adesso devo andare Una rosa bianca come fossi la mia sposa Perdona la calligrafia da prima elementare Una rosa bianca che ti serva per dimenticare E ti stupisci che io provi ancora un'emozione? Ogni piccolo dolore I matti sono punti di domanda Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare. Meglio Così di G. Calabrese - G. Ferrio Posizione Classifica Generale 10/20 Il nostro voto sul brano 3 Ma... la verità non è... probabilmente un'altra e secondo me, è cominciato il disamore la paura di cadere nei... nei percorsi che sai già nella calma dei tuoi gesti... ti rivesti. Johnny Dorelli, nome d’arte, il suo vero nome infatti è Giorgio Guidi, nasceva a Meda, in provincia di Milano, il 20 febbraio del ‘37. Molti dei ragazzi più giovani magari lo conosceranno soprattutto in veste di attore, lavoro al quale si è dedicato con maggior dedizione negli ultimi anni. In realtà il suo primo amore è stata la musica: ha partecipato già otto volte al festival di Sanremo, dal 1958 al 1969, praticamente tutti gli anni, e vinse due volte, in coppia con Domenico Modugno, con “Nel blu dipinto di Blu” e “Piove”. Nel 1990 è tornato all’Ariston, ma in veste di conduttore, insieme a Gabriella Carlucci. E’ considerato uno dei più grandi crooner (interpreti di genere swing per lo più) presenti attualmente nel nostro paese. Meglio così, meglio così. Peccato sì, ma meglio così. E la favolosa età di volerti ancora e sempre un po' di più, e nei momenti dell'amore c'era il "nostro buon odore", come lo chiamavi tu. è una storia cui cercare di non pensare Meglio così, meglio così Fa male, sì, ma meglio così. Prima ancora di arrivare con fatica a sopportarci, evitando di guardarci evitando di parlarci, per difesa o per paura d'interrompere il silenzio senza odiarci, per il momento... ...... Per tutto il tempo per amarci ed il tempo per sbranarci che mi hai dato solo tu regaliamoci un bel gesto... quello di lasciarci. Meglio così, meglio così Peccato sì, ma meglio così... Massimo rispetto per la carriera e per i successi di un professionista sicuramente indiscutibile. Però il brano che ha presentato al Festival, sicuramente di festivaliero aveva ben poco. Certamente non è una canzone che farà presa sul grande pubblico. E’ lui, è Dorelli, è swing, niente di più, c’è sicuramente una parte di pubblico che amerà particolarmente il brano, però i gusti sono gusti, e noi all’unanimità abbiamo trovato un solo aggettivo per definire il brano: noioso. Riservato esclusivamente agli amanti e agli appassionati del genere. Francesco Facchinetti è nato a Milano il 2 maggio 1980. Nato artisticamente nel 2003, si è fatto conoscere grazie al tormentone estivo “la Canzone del Capitano”. Allora era Dj Francesco. Da un annetto a questa parte si è buttato un po’ più sul genere melodico ed è solo Francesco. Figlio d’arte, il papà è Roby Facchinetti (il vero nome è Camillo), nato a Bergamo il Primo maggio del del ‘44. Dal 1966 è tastierista e cantante di uno dei gruppi più amati in Italia, i Pooh, che hanno recentemente festeggiato i 40 anni di carriera, e con i quali è stato una volta a Sanremo, nel 1990, vincendo quell’edizione con “Uomini Soli”. In realtà a Sanremo si è presentato anche un’altra volta, nel 1984 da solista. Anche Francesco nel suo piccolo è già un veterano del palco dell’Ariston, avendo già partecipato alle edizioni del Festival del 2004 e del 2005. Vivere Normale Amami per Sempre di F. Facchinetti D. Calvetti - M. Cappelli - S. Bertolotti di A. Grè - P. Palma - A. Grè - M.Ranauro Posizione Classifica Generale 8/20 Il nostro voto sul brano 6,83 A volte sai penso alle cose Alle salite più faticose Avrei dovuto insistere Non serve mai guardarsi indietro II mondo è fuori da questo vetro È in ogni uomo semplice Basta un cuore che batte a 600 all'ora MA L'IMPRESA PIÙ SPECIALE È DI VIVERE NORMALE COME PADRI E FIGLI COI PROPRI SBAGLI LA STORIA SIAMO NOI, TUTTI NOI C'è un tempo per cambiare Amare e poi soffrire E lentamente crescere Da soli Lo sai che io non so aspettare Ho troppi sogni da realizzare Sarà perché assomiglio a te Con un cuore che batte a 600 all'ora E un milione di cose che tengo in gola E L'IMPRESA PIÙ SPECIALE È DI VIVERE NORMALE COME PADRI E FIGLI COI PROPRI SBAGLI LA STORIA SIAMO NOI Diciamo pure che onestamente ci si aspettava di peggio. Francesco ci aveva abituato a ben altro genere di canzoni. Sia chiaro: non che si tratti di un capolavoro, però sarà che sta attraversando un periodo di maturazione artistica, sarà la vicinanza del padre a giovargli, fatto sta che il pezzo non è male, suona bene, piuttosto radiofonico, orecchiabile, carino. Niente di entusiasmante, ma tutto sommato non dispiace. La presenza del padre c’è ed è molto evidente, il pezzo risente molto in alcuni momenti delle tipiche sonorità alla Pooh. NOI CHE CORRIAMO... POI CI PERDIAMO NEI SOGNI SPESSO... CI RITROVIAMO NOI CHE VIVIAMO... DI MUSICA MA L'IMPRESA PIÙ SPECIALE È DI VIVERE NORMALE...NORMALE...NORMALE… COME PADRI E FIGLI COI PROPRI SBAGLI LA STORIA SIAMO NOI, TUTTI NOI A volte sai penso alla vita A questa incognita infinita Di ogni uomo semplice. Posizione Classifica Generale 10/20 Il nostro voto sul brano 4,83 Tu sei qui Vederti è come baciare una stella Guardami lo sento il mio desiderio nel tempo crescere E mentre mi parli I tuoi sguardi mi danno i brividi Sfiorami Ancora e io sento che già sono tua Baciami Mi sciolgo e intanto la mente si sposa con la tua Amalia Grè, all’anagrafe Amalia Grezio, è originaria di Ostuni, in provincia di Bari, dove è nata il 16 giugno del 1964. Si è diplomata all’accademia di Belle Arti di Perugia in scenografia teatrale. Si cimenta un po’ in tutte le arti, oltre che musicista infatti è anche scultrice, pittrice e computer artist. Nel 1990 è partita per New York dove ha studiato con la grande jazzista Betty Carter, e negli Stati Uniti si è fermata per ben otto anni. Tornata in Italia si è ritirata in campagna per dedicarsi alla sua arte. Ha già inciso due album: “Amalia Grè” del 2003 e “Per te” dello scorso anno, che verrà presto riedito con l’aggiunta dell’inedito “Amami per sempre”. Questa è la prima volta nella sua carriera che si presenta di fronte alla platea del Festival di Sanremo. Non devi esitare A baciarmi abbracciarmi e a stringermi! Amami per sempre Dolcemente io Mi arrendo a te Amami per sempre Niente in vita mia Assomiglia a te Sfiorami Ancora e io sento che già sono tua Stringimi E intorno la stanza diventa soltanto musica Non c'è più il silenzio Che suona in fondo all'anima Amami per sempre Dolcemente io Mi arrendo a te Amami per sempre Niente in vita mia Assomiglia a te. Sicuramente non si tratta di una canzone molto indicata per presentarsi ad una manifestazione come il festival: non si tratta della solita canzonetta. Presenta atmosfere molto blues, si tratta di un pezzo molto raffinato, particolarmente consigliato agli appassionati del genere o come ottimo sottofondo in un momento rilassante. Ma di sicuro al pubblico questo brano non può arrivare, troppo lento, ritmo e ritornello non trascinano e non coinvolgono, di sicuro non sarà uno di quei brani che canticchieremo in auto nei prossimi mesi. Giuseppe (Pino) Mango, in arte semplicemente Mango, è nato a Lagonegro, in provincia di Potenza, il 6 novembre del 1954, e l’ì tuttora abita con la sua famiglia: la moglie Laura Valente, ex cantante dei Matia Bazar, che si è esibita con lui nella serata dei duetti, e i due figli. A Lagonegro possiede anche uno studio di registrazione in cui incide tutti i suoi dischi, e in cu lavora anche in qualità di produttore. Ha esordito nel 1976 con l brano “La mia ragazza è un gran caldo” e da allora ha pubblicato 15 album vendendone 5 milioni di copie. E’ la settima volta che partecipa al Festival di Sanremo, l’ultima volta nel 1998. Non ha mai vinto, ma si è aggiudicato il Premio della Critica nel 1985 con la canzone “Il Viaggio”. Chissà se Nevica Schiavo d’Amore di Mango - De Bei - Mango di G. Morra - M. Fabrizio Posizione Classifica Generale 5/20 Il nostro voto sul brano 5,33 Volevo dirti adesso che sto vivendo adesso per te. Volevo dirti adesso che il sogno mio di adesso è per te. Chissà se nevica al di là di un dolore se è dispari il freddo nel cuore, se da un tramonto è giusto prendere un fiore che possa rifiorire ancora. La vita è sempre quel darsi all'anima intensamente tu bella sempre. Probabilmente quel dirti addio non è conveniente tu bella sempre. La parola chiave nel definire “Chissà se Nevica” è già sentita. Di sicuro non aggiunge nulla di nuovo al classico repertorio di Mango che tutti conosciamo. Sembra una copia non troppo riuscita di tutte le sue altre canzoni. Non che sia bruttissima, qualche spunto positivo c’è anche, ma il ritornello è poco coinvolgente, la canzone poco cantabile, poco coinvolgente. Una canzone non completamente bocciata, ma senza personalità e senza originalità. Posizione Classifica Generale 3/20 Il nostro voto sul brano 7,17 Oggi sono solo come lo è soltanto un folle o uno straniero Un leone chiuso in una gabbia dalla quale scruta il cielo Magari scende la neve E s'infittisce il mistero Coprendo come di un velo Ma senza far rumore Pian piano Il mio cuore È destino Che non ci sia che tu A condannarmi e poi a salvarmi sempre più Volevo dirti adesso che tra le foglie adesso non c'è l'umore del tuo passo serenità che adesso non c'è. Dovunque sei Ti penserò E il mio pensiero forse ti raggiungerà Perché nessuna forza mai lo fermerà La mancanza mi riempie l'anima mi tiene in suo potere La mia tristezza è dolce ma talvolta è come un altro carceriere Chissà se nevica alla fine del mare, se è vero quel taglio di sole, se rideranno ancora i salici in fiore nel dondolare questo amore. Eppure quanta bellezza Perfino dentro il dolore Ti vedo nel tuo splendore Agli altri ti nascondi La vita è sempre quel darsi all'anima intensamente tu bella sempre. Probabilmente quel dirti addio non è conveniente tu bella sempre. Ma qui Appari avanti a me Come un incanto che M'imprigionerà Schiavo d'amore Io per sempre resterò E già lo so Che soffrirò Ma quella sofferenza cara mi sarà Perché è con te che inizia e che finirà Finirà con te. Tu bella sempre tra l'inquietudine e il sentimento chissà se hai pianto. Quando è stata diramata la lista dei partecipanti alla 57a edizione del Festival di Sanremo l’’Italia si è chiesta all’unisono: Ma chi cacchio è questo Piero Mazzocchetti? Ci sarà un errore, probabilmente è un giovane che è finito per errore nella lista dei Big. Invece no, nessun malinteso, semplicemente noi non lo conosciamo qui in Italia, ma in Germania lui è una celebrità. Nato a Pescara il 23 marzo ‘78, si è trasferito in Germania per tentare la fortuna come musicista. Qui è stato notato mentre faceva pianobar da alcuni giocatori di calcio che lo hanno presentato alle persone giuste e da lì, almeno in germania la strada è stata tutta in discesa: 150000 copie vendute grazie ai suoi tre album pubblicati, concerti, tv e trasmissioni radiofoniche. Ora grazie alla vetrina offertagli dal Festival tenta di sfondare in patria. La voce di questo ragazzo sicuramente è sorprendente; in molti parlando di lui si sono fatti scappare il nome di Andrea Bocelli. In realtà a quei livelli non ci arriviamo ancora, anche se nella parte più “pop” del mestiere sicuramente se la cava meglio lui dell’illustre predecessore. Il pezzo è molto piacevole, e mette in mostra tutte le sue innumerevoli doti vocali. In alcuni momenti ricorda molto i brani tratti dalle colonne sonore dei grandi film di animazione della Disney di qualche anno fa. Vedremo se di Bocelli riuscirà a ripercorrere almeno la sfolgorante carriera Paolo Meneguzzi, vero nome Pablo Meneguzzo, in realtà non è italiano, ma svizzero, nato a Mendrisio il 6 dicembre del 1976. Nonostante la giovane età Paolo è un assiduo frequentatore del Festival di Sanremo, infatti vi partecipa per la quarta volta. La prima volta che ha messo piede sul palco dell’Ariston nel 2001 con il brano “Ed io non ci sto più”, che si classificò solo 7° nella categoria “Nuove Proposte” in Italia lui non era famosissimo, mentre in sudamerica poteva già vantare un discreto numero di ammiratrici. Il successo in Italia comunque è arrivato solo un paio dopo, nell’estate del 2003, grazie al disco tormentone “VeroFalso”. Per questo suo ultimo lavoro Pablo si è affidato a due music maker svedesi, Matthias Brann e Erik Libdom, collaboratore di Mary j. Blige. Musica The Show Must Go On di P. Meneguzzi - R. Di Bella P. Meneguzzi - R. Di Bella - D. Melotti di G. Faletti Posizione Classifica Generale 6/20 Il nostro voto sul brano 7 Cammino lungo la tua via e il tempo sai non passa mai lontano da te la vita non è facile nel mio silenzio resterò e finché respiro non avrò ti aspetterà io sarò qui se tornerai e poi sarai davanti a tutto tu combatterò per dirti che io credo in noi perché per me lo sai sei musica nell'anima e insieme a te non cadrò non cadrò è per te che non mi stanco un attimo di vivere comunque andrà dentro di me tu vivrai e suonerai. Vorrei guardare gli occhi tuoi e in ogni istante viverti sentire che tu resterai sempre con me da qui cosi il mio sentiero sarai tu mi porterai dentro di te se vorrai perché per me lo sai sei musica nell'anima io senza te non vivrò non vivrò è per te che il sole non finisce mai di splendere non smetterò di amarti mai dentro me tu suonerai Il buon Pablo ha dimostrato sicuramente che è in corso in lui un discreto processo di maturazione, anche se in realtà la canzone rimane abbastanza in linea con quello a cui Meneguzzi ci aveva abituati. Niente di stravolgente, ma tutto sommato va bene, il pezzo è ben curato, ha un buon ritmo e un bel ritornello, è piacevole, sicuramente sarà uno dei brani che avrà maggior successo. Soprattutto sulla distanza la canzone si contraddistingue, in quanto dopo qualche ascolto la si apprezza maggiormente. cosi sarai davanti a tutto tu combatterò per dirti che io credo in noi perché per me lo sai sei musica nell'anima e insieme a te non cadrò non cadrò è per te che il sole non finisce mai di splendere comunque andrà dentro di me tu vivrai e suonerai. Posizione Classifica Generale 10/20 Il nostro voto sul brano 7,83 Gli artisti falliti sono fuori dal gioco non ci sono mai stati o ci son stati per poco e ora parlano molto quasi a chiedere scusa di aver perso la chiave di una porta ormai chiusa di un'estate lì intorno ch'è svanita in un giorno e sembrava durasse in eterno quando han preso la scala per salire al successo ed invece sono scesi all'inferno and the show must go on, the show must go on. Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, è nata a Goro, in provincia di Ferrara, il 17 luglio 1939. E’ l’artista che ha partecipato al maggior numero di edizione del Festival: per lei questa è udite udite la quindicesima volta!, segue, a quota 13 partecipazioni, il compianto Claudio Villa. La sua prima apparizione in questa sede risale al 1961, anno in cui venne presentata al grande pubblico come l’anti-Mina, con il brano “Il mare nel Cassetto”. L’ultima volta invece risale a ben 14 anni fa, quando partecipò con il brano “Uomini Addosso”, scritto per lei da Roby Facchinetti dei Pooh, anche lui in gara quest’anno insieme al figlio Francesco. Il disco, scritto per lei da Giorgio Faletti, intitolato “In Territorio nemico”, è il 72° della sua discografia, in Italia e all’Estero. Complimenti! Gli artisti falliti hanno un sogno proibito un teatro con fuori scritto "Tutto esaurito" e una nota sospesa con un'intonazione che si alzi la sala e che esploda il loggione o quant'altro ci sia per andarsene via con tre o quattro persone di scorta fra due ali di gente se non proprio per sempre però almeno provarlo una volta and the show must go on, the show must go on. Avevo dentro un'anima da viverci tre vite ma un cuore troppo piccolo per musiche infinite e queste dita inutili guarda dove son finite dai tasti del mio pianoforte a una calcolatrice and the show must go on, the show must go on. Gli artisti falliti hanno il passo strisciato per vergogna d'impronte che non hanno lasciato e una macchina fuori sempre mal posteggiata che non sembra davvero sia mai stata lavata ed un'alba slavata da mandare affanculo perche c'è un nuovo giorno nel pugno e una birra ghiacciata da gelarci l'inferno perché loro siamo tutti o nessuno and the show must go on, the show must go on. Questa è una canzone, e soprattutto un’artista, della quale, alla vigilia del Festival, non avremmo ma pensato di dover parlare così bene. In realtà più che di Milva , parliamo bene di Giorgio Faletti, fantastico autore di musica, che ha composto un testo di altissimo livello, bellissimo, poetico, illuminato. Anche Milva l’ha interpretata a modo suo la canzone, da vera signora, che comunque dimostra, a differenza di altri colleghi, che è possibile reinventarsi, anche in età non più tenerissima, senza fossilizzarsi sempre sulle stesse sonorità. Non possiamo fare però a meno, senza nulla togliere a Milva, di pensare al brano interpretato da Ruggeri nel duetto: semplicemente spettacolare. Nada Malanima, questo il suo vero nome, è nata il 17 novembre 1953 a Gabbro, in provincia di Livorno. E’ la settima partecipazione al Festival di Sanremo. La prima volta partecipò nel 1969, a quindici anni, con “Ma che freddo fa”, che non vince quell’edizione, infatti arriva solo quinta, ma che ottiene un successo di pubblico spaventoso, venendo oltre un milione e mezzo di copie. La vittoria però non tarda ad arrivare e giunge un paio di anni dopo, nel 1971, con il brano “Il cuore è uno zingaro”, cantato in coppia con Nicola Di Bari. Nel 1973 si apre per lei la carriera d’attrice, e partecipa allo sceneggiato televisivo “Puccini”, e poi molte esperienze in teatro con Dario Fo e Marco Messeri per esempio, o cinematografiche (nel 1994 è diretta da Francesca Archibugi in “Con gli Occhi Chiusi”. Nel 2001 cementano la vuole accanto a sé nel toccante brano “Il figlio del Dolore” In Italia si sta male Luna in Piena (si sta bene anziché no) di N. Malanima Posizione Classifica Generale 10/20 Il nostro voto sul brano di R. Gaetano 2,67 Non so ballare niente Né un tango, né un valzer Non so ballare niente Mi dondolo in disparte La vita è una mossa Dimentico me stessa Sono la tua donna piena d'ombre Larga come una barca Stretta come una fetta di luna nella notte piena Spingo la nave in rotta Sento una fitta al cuore Non ho paura voglio solo andare E dentro le tue mani Sono una luna piena Resto lassù a guardare la tua voglia che Piena in piena Prendimi stasera Sono in piena in piena Prendimi la testa fra le mani E tocca la paura vera La mia timidezza mi incatena A qualcuno questa canzone è piaciuta particolarmente; a noi personalmente no. Come idea magari non sarebbe nemmeno stata poi così malvagia, ma l’uso della voce in quella maniera francamente risulta quasi insopportabile. Melodia piuttosto piatta e molto cantilenante fanno di questo brano un pezzo che magari potrà piacere ad un pubblico di nicchia, ma che sicuramente non si addice all’occasione, non rappresenta affatto la canzone italiana. Non so ballare il tango Non so ballare il valzer Non so ballare niente Mi dondolo in disparte In piedi contro il muro Guardo il mio futuro Perso in una marea d'ombre E dentro le tue mani Sono una luna piena Resto lassù a guardare la tua voglia che Piena in piena Prendimi stasera Sono in piena in piena Prendimi la testa fra le mani E tocca la paura vera La mia timidezza mi incatena. Posizione Classifica Generale 10/20 In Italia ci sta il mare Per nuotare e per pescare Con le spiagge tutte bianche Gli ombrelloni stesi al sole In Italia si sta be-ne In Italia ci sta il sole Per asciugarsi quando piove Con la frutta di stagione Con le pesche e le albicocche Da mangiare quando hai fame Ma guarda un po' Che fortuna stare qua In mezzo a tanta civiltà Guarda tu Che fortuna stare qua Stare ancora qua In Italia c'è l'amore Da quando nasce a quando muore Se sei brutto o se sei bello Se sei brutto o se sei bello Se sei ricco oppure no Il nostro voto sul brano 6,83 In Italia c'è l'amore Da quando nasce a quando muore Se sei brutto o se sei bello Se sei ricco oppure no In Italia non si può Ma guarda un po' Che fortuna stare qua In mezzo a tanta civiltà Guarda tu Che fortuna stare qua Stare sempre qua In Italia si sta male Si sta bene si sta male In Italia si sta male Si sta meglio si sta peggio Si sta bene anziché no In Italia c'è l'amore Da quando nasce a quando muore Se sei brutto o se sei bello Se sei quasi sempre quello Se sei ricco oppure no In Italia si sta male Si sta bene si sta male Si sta male si sta bene Si sta meglio si sta peggio Si sta bene anziché no In Italia ci sta il sole Per asciugarsi quando piove Con le spiagge tutte bianche Gli ombrelloni stesi al sole In Italia si sta bene In Italia si sta male Si sta bene si sta male In Italia si sta male Si sta bene si sta peggio Qua si sta come si sta In Italia c'è l'amore Da quando nasce a quando muore Se sei brutto o se sei bello Se sei ricco oppure no Se sei basso non lo so Se sei brutto o se sei bello Se sei ricco oppure no Qui ci sto e non ci sto Se sei brutto o se sei bello Se sei ricco oppure no In Italia non ci sto Ma poi torno però... Ogni tanto. Paolo Rossi è nato a Monfalcone, vicino Gori- un cantante di professione, infatti come tutti zia, il 22 giugno del 1953. Nonostante non sia sanno è un attore comico, si presenta a Sanremo per la seconda volta. La prima era stata nel 1994 in coppia con Enzo Jannacci con la canzone “I Soliti Accordi”. Attualmente non è impegnato nella promozione del suo disco, la musica infatti rimane sempre per lui una passione secondaria, ma lo si può trovare in giro per i teatri nella rappresentazione del suo ultimo spettacolo “Chiamatemi Kovalski. Evolution”. Come ammette lui stesso, lui non è un cantante, quindi fa quello che sa fare: recita. E in questo caso il copione è particolarmente impegnativo perché si tratta addirittura di un brano del grandissimo Rino Gaetano. Ottima interpretazione per un pezzo molto ritmato e che oltre che far riflettere diverte l’ascoltatore. Di sicuro anche Antonella Ruggiero non è l’ultima arrivata al festival, dall’alto delle sue nove precedenti partecipazioni, cinque in compagnia dei Matia Bazar e quattro come solista. Nata il 15 novembre 1952 a Genova, la Ruggiero è sicuramente una delle voci più belle, interessanti e inconfondibili del panorama musicale italiano. A Sanremo ha vinto una sola volta coi Matia Bazar nel ‘78 con “...e dirsi ciao”, ma anche da sola non le è andata poi così male, arrivando seconda nel 1998 con “Amore lontanissimo” e nel 1999 con “Non ti dimentico”. Inoltre nel 2005 si è aggiudicata il titolo di vincitrice della categoria “Donne”. Nonostante decida di rimanere un po’ defilata dal mondo della tv e delle radio, la sua attività live, sia in Italia che all’estero, è incessante. Canzone fra le Guerre di C. Carrara - A. Ruggiero - C. Carrara Posizione Classifica Generale 9/20 Il nostro voto sul brano 6,83 stanza respiri E poi ci si consola Più di prima di Con la paranza Più di ieri D. Silvestri La paranza e una danza Dov'è dov'è Che si balla nella latitanza Tutti si chiedono Posizione Con prudenza Dov'è dov'è Classifica E eleganza Ma non mi trovano Generale E con un lento movimento de Lo sai che c'è' panza Che sto benissimo Il nostro voto sul La paranza e una danza Fintanto che brano Che si balla nella latitanza Sto a piede libero Con prudenza E poi perchè Mi sono innamorato di una stronE eleganza Ritornare da lei za E con un lento movimento de Quando per lei è sempre stato Ci vuole una pazienza panza meglio senza di me Io però ne son rimasto senza Cosi da Genova puoi scendere a Non riusciranno a prendermi Era molto meglio pure una creCosenza Io resto qui denza Come da Brindisi salire su in La paranza es un baile Un fritto dii paranza., paranBrianza Que se baila con la latitanza za...paranza Uno di Cogne andrà a Taormina Con prudencia y elegancia La paranza e una danza in prima istanza Y con un lento movimiento de Che ebbe origine sull'itala di Ponza Uno di Trapani? Forse Provenza panza Dove senza concorrenza No no no non è possibile La paranza es un baile Que se baila con la latitanza Seppe imporsi a tutta la cittadinanNon è raccomandabile Con prudencia y elegancia za Fare ritorno al luogo originario di Y con un lento movimiento de É una danza partenza panza Ma si pensa Ci sono regole precise in latitanza E se io latito latito Rappresenti l'abbandono di una E per resistere c'è la paranza Mica faccio un illecito stronza La paranza Se non sai dove abito Dal calvario alla partenza È una danza che si balla nella latiSe non entro nel merito Fino al grido conclusivo di esultanza Se non vado a discapito tanza Con prudenza, Dei miei stessi consimili Uomini uomini c'è ancora una E eleganza Siamo uomini liberi speranza E con un lento movimento de Siamo uomini liberi Prima che un gesto vi rovini l'esipanza Stiamo comodi comodi stenza Dimmi che mi ami che mi ami Sulle stuoie di vimini Prima che un giudice vi chiami per E quando ti allontani Sulle spiagge di Rimini l'udienza Per prima cosa mi richiami Sull'atollo di Bimini Vi suggerisco un cambio di resiIn ogni caso è molto meglio se Latitiamo da anni denza rimani Con i soliti inganni E poi ci vuole solo un poco di Se rimandi a domani Ma non latiti tanto quando capiti a pazienza Dimmi che ci tieni che ci tieni pranzo Qualche mese e già nessuno nota E pure se non vieni E se io latito latito.... più l'assenza In ogni caso mi appartieni La panacea di tutti i mali è la diE che ti manco più dell'aria che 4/20 7 Dormi qui non pensare, bimbo mio, oggi è notte intorno a noi notte di guerra senza pietà. Mani qui vicino a te, bimbo mio, piena d'odio contro di' noi, piccolo mio non guardare. Come vorrei fuggire via, portandoti con me. Donarti la vita si, la mia, un ultimo abbraccio e un bacio mio su di te... Gente qui accanto a noi, bimbo mio, ed un corpo sopra di me piccolo mio non guardare. Il tema sicuramente non è tra i più facili da trattare in una canzone, in quanto si rischia pesantemente di scadere nel banale e nell’ovvio. Rischio superato, visto che il brano, molto raffinato ed evocativo, riesce a trattare il tema in maniera originale e particolarmente riuscita. La voce della Ruggiero poi è così particolare e incisiva da conferire al brano una forte personalità fin dai primi accordi. Un’ottima canzone, forse un po’ lenta e di non facilissimo ascolto, ma così intensa che sicuramente avrà toccato la sensibilità di molti, e la presenza nella top ten ne è la dimostrazione. La Paranza Come vorrei fuggire via, portandoti con me Donarti la vita si, la mia, in questa notte tremenda, per lui, ...Dio, ...si, prendi me. Donagli pace e libertà e tutta la vita per sé donagli luce die sarà un ultimo abbraccio e un bacio mio su di te... Non sembra, ma è addirittura la quinta volta che Silvestri, nato a Roma il 18 agosto del ‘68, canta al Festival. Le prime volte non si fa notare dal pubblico, ma è nell’edizione del 2002 che ottiene il successo grazie alla programmatissima hit radiofonica “Salirò”. Una canzone arrivata dopo un periodo difficile di grave blocco creativo per Silvestri, che però sembra ampiamente superato. Un brano divertente e disimpegnato, con una forte capacità di ironizzare anche sui temi di più scottante attualità. Il suo ritmo piacevole ne farà una hit. Gli stadio sono un gruppo nato nel 1979 da un’idea si Gaetano Curreri, Voce e tastierista del gruppo, nato il 26 giugno del ‘52 a Bertinoro, e Giovanni Pezzoli, batterista, nato a Bologna il 14 maggio del ’52. Andrea Fornili e Roberto Drovandi sono entrati dopo nel gruppo, rispettivamente nel 1990 e nel 1992. Per loro è il quarto festival di Sanremo. La prima volta è stato nel 1984 e in quell’occasione hanno ottenuto un ottimo ultimo posto con “Allo Stadio”. Stesso risultato due anni dopo con “Canzoni alla Radio”. In realtà Curreri non scrive solo per gli stadio. Eccellente e apprezzato autore, collabora tra gli altri con Vasco Rossi, per cui ha scritto, per esempio, ultima in ordine di tempo, la fortunatissima “Un Senso”. Nel loro disco “Parole nel vento” anche “E mi alzo sui pedali”, brano dedicato a Marco Pantani, colonna sonora della recente fiction Rai dedicata alle vicende del Pirata. Guardami Il Terzo Fuochista di S. Grandi - G. Curreri - S.Grandi di M. Venturiello - R. Mascellino - Tosca Posizione Classifica Generale 10/20 Il nostro voto sul brano 6,17 Che cosa vuoi da me che lui non ti sa dare? Che cosa vuoi da me che non si può comprare? Che cosa cerchi te a parte «quell'amore»?! Da cosa tenti di fuggire? Guardami, quel sole non c'è più Non può tornare Guardati, tu non ci credi più E non è uguale Lasciati andare allora qui Non sarà amore... ma Credimi, è forte, anche di più E non parlare... Tu adesso qui con me, non è proprio normale 0 forse invece si, se viene naturale Non chiedere perché, se si potrà rifare Ma se ne hai voglia puoi restare... Una canzone carina, piuttosto piacevole e orecchiabile, ma a cui sembra manchi sempre qualcosa. Non lascia il segno. E’ poco incisiva. In alcuni tratti si sente chiaramente la vicinanza di Curreri a Vasco, se la immagini cantata da Rossi capisci che probabilmente sarebbe una canzone più adatta ad essere cantata dal rocker di Zocca. Ma è impossibile interpretare una canzone di Vasco senza avere il suo carisma e la sua personalità, che danno alla canzone quel qualcosa in più, proprio quello che manca al pezzo per decollare. Guarda lì, c'è un sole ancora su È un buon calore Guarda che se non ci credi più Non può far male Lasciati andare allora qui Non sarà amore... ma Credimi, è forte anche di più E vale anche di più!!! E guardami, quel sole è ancora su È un buon calore Guarda che se non ci credi tu Non può far male Lasciati andare allora qui Non sarà amore... ma Sai vale anche di più È forte anche di più. Posizione Classifica Generale 7/20 Il nostro voto sul brano 5,17 Gira volta gira volta volta gira vola Volta gira gira volta gira volta vola Pieno di brillanti è il mare Dove all'orizzonte non s'arriva mai Ricco di profumi il fango sulle ortiche Al sole che tramonterà Gira volta gira volta volta gira vola Volta gira gira volta gira volta vola Zucchero limone e neve Presa sopra i tetti di tanti anni fa Notte dopo notte mamma ancora canteri Il giorno che sei nata tu Per me nacque un amore Mille e mille stelle Si cambia ron di colore Gira volta vola all'infinito Questa nenia si ripeterà Con le note di una fisarmonica La festa ancora arriverà Passa il santo passa il santo Guarda quant'è bello Cantano le donne in coro Guarda quant'è bello Strusciano sottane Mentre cola sangue e cera dalla santità Fumano i camini, pesce fritto e baccalà C'era una bambina On le sue scarpine blu Vestitino a fiori Ed i suoi occhi a guardar su Un colpo scuro e il fumo nell'azzurro se ne va Ruotava la bambina Con le sue scarpine blu Gira gira volta Braccia aperte e naso in su E la banda andava piano piano a cominciar Zum para para zum para para zum pa pa E Zum paraparapa zum paraparapa zum pa pa Bancarelle gostre giochi luci orchestre tenotini zum pa pa Noccioline torroncini lecca lecca palloncini zum pa pa E zum para para zum para para zum pa pa E Zum paraparapa zum paraparapa zum pa pa Brillantina dopobarba sigarette trombe fiati e putipù Orecchini collanine meste in piega e molto di più C'era una bambina Con le sue scarpine blu Vestitino a fiori Ed i suoi occhi a guardar su Un colpo scuro e il fumo nell'azzurro se ne va Ruotava la bambina Con le sue scarpine blu Gira gira volta Braccia aperte e naso in su E la banda andava piano piano a cominciar Note stonate Un via vai di ingenuità La gente profumava Di sudore e dignità Il terzo fuochista L'artista quotato dì più Sparò i suoi colori nel cielo E nel silenzio vennero giù Oro turchese amaranto Corallo smeraldo caffè La bimba in quel cielo d'oriente Vide la vita e l'amore che c'è un due tre Tre colpi a finire e la notte tornò Da allora rimase a sognare E i colori per sempre con sè si portò. Tiziana Tosca Donati, questo il nome completo, nasceva a Roma il 29 agosto del 1967. Debutta al Festival nelle “Nuove Proposte” 15 anni fa, per poi vincere l’edizione del 1995 al fianco di Ron con “Vorrei Incontrarti tre cant’anni”. Ra si occupa principalmente di musical, con la compagnia Padiglione delle Meraviglie che ha fondato insieme a Massimo Venturiello. Senza dubbio è da apprezzare il coraggio di Tosca che si presenta al festival con un brano senza dubbio molto poco sanremese, e dello stesso Baudo che l’ha scelta. Sicuramente però un brano molto poetico e d’atmosfera, che in alcuni momenti ci rievoca nella mente scenari piuttosto felliniani. Però forse è un po’ poco canticchiabile e radiofonica per gli standard. Per i Velvet, questo si tratta del terzo Festival di Sanremo; infatti il gruppo romano ha debuttato nel 2001 classificandosi dodicesimi nella sezion “Nuove Proposte”, con il brano “Nascosto dietro un Vetro”, e ci ha riprovato nel 2005 con la particolarissima “Dovevo dirti molte cose”. Anche questa volta con loro il pubblico non è stato generosissimo, tanto che vennero eliminati dalla categoria “Gruppi” dopo appena due giorni. Il brano, però, ad onor del vero, non era tra i più semplici scritti dal gruppo, e necessitava di diversi ascolti prima di apprezzarlo a pieno. Però la critica aveva apprezzato il coraggio. I Velvet sono Pier (Pier Luigi) Ferrantini, voce e chitarra, nato il 7 febbraio 1974, Pierfrancesco Bazzoffi, basso (27 aprile ‘77), Alessandro Sgreccia, chitarra (8 dicembre 1974) e Giancarlo Cornetta, batteria (12 dicembre 1974). Sono tutti nati a Roma. Posizione Classifica Generale Tutto da Rifare Appena Prima di Partire di A. Sgreccia - Velvet di M. Maffucci - T. De Gasperi - D. Pao - E. Sognato 10/20 Il nostro voto sul brano 7,17 È già mattina un sorso di caffè dimenticare è così facile da questa primavera qualcosa cambierà ma lei è quella che non hai la luce mi fermo per un attimo e mi rendo conto che oggi è un giorno tutto da rifare distruggere e riconquistare oggi ho conosciuto te sotto una pioggia di stelle una pioggia di stelle. Ma è già mattina e così te ne vai non sono quello che vuoi te non sono niente non dimenticare non mi puoi lasciare ma lei è quella che non hai la luce e i miei guai aspetto solo un attimo e mi rendo conto che Secondo noi questo è uno dei brani più sottovalutati tra quelli presentati quest’anno al Festival. Gira voce che addirittura (la classifica delle ultime dieci posizioni non è stata resa nota) si siano classificati ultimi. Una bella canzone, una ballata tipicamente rock che in alcuni momenti ricorda lo stile di alcuni pezzi lenti dei Subsonica, tra cui l’ultima “Coriandoli a Natale”. Una boccata d’aria in mezzo ad un mucchio di cose già sentite e risentite. Intanto il brano è uno tra i più programmati dalle radio. Incompresi. oggi è un giorno tutto da rifare da chiudere e riconsegnare oggi ho conosciuto te sotto una pioggia di stelle oggi è un giorno tutto da rifare distruggere e riconquistare oggi ho conosciuto te oggi ho qualcosa da perdere io oggi penso solo a lei io oggi so che le direi che ogni giorno che passerà sarà un giorno di gloria per ogni giorno che passerà sarà un giorno di gloria oggi è un giorno tutto da rifare da chiudere e riconsegnare oggi è un giorno tutto da rifare. Posizione Classifica Generale 9/20 Il nostro voto sul brano 6,17 Da quando non mi hai più cercato Mi sembra tutto più diffìcile Credevo di essere più forte Di quella sera e tutte le parole Ed e bastato un solo sguardo Solo una volta e non lo scordi più Rincontrarsi nei pensieri Ritrovarli come ieri Anche se non può più tornare Basta una volta e non lo scordi più Quella sera e tutte le parole Ma tu Davvero Credi sia stato un piano studiato per farti del male Si tu Di sicuro Sei stata più sincera nel dire le cose E ora che vuoi? Vincere tu La storia degli Zero Assoluto in questi giorni l’abbiamo sentita ripetere più e più volte. Compagni di classe e amici inseparabili fin dai banchi del liceo, sono approdati a Sanremo lo scorso anno, piazzandosi secondi nella categoria Gruppi, ma a loro va sicuramente il titolo di vincitori morali: il loro singolo “Svegliarsi la mattina” ha venduto 200.000 copie, ed è rimasto in classifica per quasi un anno. Stessa sorte anche per il secondo singolo “Sei parte di me”, col quale hanno anche vinto il titolo come “Rivelazione dell’anno” allo scorso Festivalbar. Per loro esce “Appena prima di partire”, album che contiene, oltre al singolo Sanremese, anche i precedenti successi del duo, mai pubblicati in un album. Matteo (Maffucci, nato a Roma il 28 maggio ‘78), ha appena pubblicato anche un libro, “Spielberg ti Odio”, edito da Rizzoli, mentre con l’inseparabile Thomas (De Gasperi, nato a Roma il 24 giugno ‘77) conduce un programma radiofonico tutti i pomeriggi su Rtl 102,5. Senza mai più chiedersi Se mai ce la farò E se domani - domani forse ritornerà Magari un giorno poi Poi me ne pentirò Ma ne valeva la pena rischiare tutto o no? Appena prima di partire Basta una volta e non lo scordi più Ma tu Davvero Credi sia stato un piano studiato per farti del male Si tu Di sicuro Sei stata più sincera nel dire le cose Ed ora che vuoi? Vincere tu Sì tu Di sicuro Sei stata più sincera nel dire le cose Ed era l'ultimo saluto E non ci penso più. Forse questo pezzo manca un po’ di originalità, passi una volta, passi la seconda, poi però si ha veramente la sensazione che i loro pezzi si assomiglino tutti un po’ troppo. Va bene il marchio di fabbrica, però questa canzone risulta un po’ tanto prevedibile. C’è da dire che il brano non è brutto, anzi, è orecchiabile, è molto radiofonico, sicuramente venderà un casino, ma la prossima volta ci aspettiamo quel guizzo di originalità che per questa volta non c’è stato. 1° Fabrizio Moro - Pensa 2° Stefano Centomo - Bivio 3° Pquadro - Malinconiche Sere Marco Baroni Romina Falconi Sara Galimberti Jasmine Elsa Lila Patrizio Baù Pier Cortese FSC Grandi Animali Marini Khorakhanè Mariangela E direi poco a sorpresa, anche se come già detto fino all’ultimo le classifiche non sono mai state rese note, vince comunque il favorito della vigilia, ovvero Fabrizio Moro, con il suo brano “Pensa”. Un brano impegnato, una specie di rap melodico, una canzone antimafia, ispirata ai giudici Falcone e Borsellino. Un testo bellissimo e un messaggio positivo, che evidentemente è riuscito a colpire anche il grande pubblico. E’ già pronto anche il video, immagini molto intense, che vanta alla regia la firma di Marco Risi. Girato interamente a Palermo con la partecipazione di 50 comparse, gli attori “di strada” del film “Mary per sempre” e con un la partecipazione “speciale” di Rita Borsellino. L’uscita dell’album omonimo, prodotto da Bigazzi e Falagiani è prevista per il 1° Marzo su etichetta La Ciliegia/Warner Music. Dieci tracce dove Fabrizio Moro grazie alla sua forte personalità e alla sua grande passione per la musica testimonia la costante evoluzione della sua ricerca cantautorale. Le base per una lunga e fortunata carriera ci sono tutte, ora vedremo se il pubblico lo supporterà anche nelle vendite e se il ragazzo ha la forza e la capacità di non bruciare questa vetrina e quest’occasione unica che gli è stata data. Al secondo posto si piazza il ventenne Stefano Centomo, pianista e coautore del suo brano “Bivio”, una gradevolissima ballata rockeggiante che, come dice il titolo stesso, citando involontariamente il titolo del programma del maestro Ruggeri, parla delle scelte che a un certo punto ognuno si trova ad affrontare e che possono condizionare l’andamento di un‘ intera esistenza. Il famoso cosa sarebbe successo se… in questo caso il buon Stefano e la sua ragazza fosse- ro rimasti insieme anziché lasciarsi? Mah…? Il fatto è che la canzone è carina e piuttosto orecchiabile. Secondo posto meritato. E per concludere sul gradino più basso del podio troviamo i Pquadro, così chiamati per via delle inizial dei loro nomi, Piero e Pietro. Volti già noti ad alcuni, qualcuno avrà sicuramente pensato “ma dove li ho già visti?”, i due si sono conosciuti lo scorso anno sui banchi della classe del talent show di Canale5 Amici di Maria De Filippi, e sono arrivati, come lo stesso Centomo, alla fase finale del Festival attraverso il concorso Sanremo Lab. Il loro è un brano pop molto orecchiabile e radiofonico, che sicuramente sarà apprezzato soprattutto dal pubblico più giovane. Probabilmente sentiremo ancora parlare anche di loro. Per quanto riguarda la nostra personalissima classifica, confermatissimo il successo di Moro e Centomo, terza Elsa Lila, bene Mariangela, solo quinti i Pquadro. Una parola sugli eliminati al primo turno, molti dei quali curiosamente già conosciuti nell’ambiente musicale, come il romano Pier Cortese, con già parecchi singoli all’attivo, alcuni anche abbastanza trasmessi dalle radio come Souvenir, i Grandi Animali Marini e FSC, che hanno collaborato diverse volte con Franco Battiato, e con il quale sono stati parecchie volte in tour. Evidentemente il pubblico ha voluto premiare facce veramente nuove. Gli eliminati eccellenti sicuramente continueranno con la loro carriera come se niente fosse, memori di illustri precedenti, come Vasco Rossi, Zucchero o tanti altri, che nella città dei fiori non hanno mai avuto fortuna. Per quanto riguarda i vincitori vedremo se durerà. Noi glielo auguriamo di tutto cuore. La Classifica di HnF Sir3 Bugs 8,5 8 7,5 8,00 2 CENTOMO 9 7,5 7 7,83 3 ELSA LILA 7,5 7 6,5 7,00 4 MARIANGELA 8 6,5 6 6,83 5 PQUADRO 7 6,5 6,5 6,67 6 JASMINE 7 6,5 6 6,50 7 BARONI 5 7,5 7 6,50 8 FALCONI 7 6 6,5 6,50 9 PIER CORTESE 5,5 6 7,5 6,33 10 KHORAKANE 5,5 6,5 6,5 6,17 11 FSC 6,5 5 6 5,83 12 GALIMBERTI 5 5,5 5,5 5,33 13 GRANDI A.M. 4,5 5 5,5 5,00 5 5 4,5 4,83 1 MORO 14 BAU' Pensa di F.Morici Il nostro voto sul brano 8 Per anni si esibisce live con numerose giovani band in locali e pub, presentando un repertorio rock-pop insieme a brani dei Doors, Guns'n'Roses e U2. Nel 1996 pubblica il suo primo singolo “Per tutta un’altra destinazione”. Nel 2000 esce il suo primo album e porta il suo stesso nome. Nello stesso anno partecipa nella sezione giovani al Festival di Sanremo, con "Un giorno senza fine", un brano di forte impatto rock. Nel 2004 Fabrizio pubblica in lingua spagnola il singolo "Situazioni della vita" insieme a brani di Neffa, Alex Britti, Lucio Dalla, Claudio Baglioni e di altri big della canzone, nella compilation per il Sudamerica "Italianos para siempre" distribuita dalla Universal. Il suo nuovo singolo "Eppure pretendevi di essere chiamata amore" (2004) è una “power ballad”, dagli arrangiamenti essenziali ma incisivi. In autunno 2005 il nuovo singolo "Ci vuole un business" è utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per campagne sociali.Nello 2006 entra a far parte del team di Giancarlo Bigazzi e Marco Falagiani, con cui inizia a lavorare per la realizzazione del nuovo album. Partecipa alla 57 ma edizione del Festival di Sanremo con “Pensa”, un brano di grande e forte intensità. Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine Appunti di una vita dal valore inestimabile Insostituibili perché hanno denunciato il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra di faide e di famiglie sparse come tante biglie su un isola di sangue che fra tante meraviglie fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie di una generazione costretta a non guardare a parlare a bassa voce a spegnere la luce a commententare in pace ogni pallottola nell'aria ogni cadavere in un fosso Ci sono stati uomini che passo dopo passo hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno con dedizione contro un'istituzione organizzata cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro? è nostra... la libertà di dire che gli occhi sono fatti per guardare La bocca per parlare le orecchie ascoltano... Non solo musica non solo musica La testa si gira e aggiusta la mira ragiona A volte condanna a volte perdona Semplicemente Pensa prima di sparare Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Ci sono stati uomini che sono morti giovani Ma consapevoli che le loro idee Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole Intatte e reali come piccoli miracoli Idee di uguaglianza idee di educazione Contro ogni uomo che eserciti oppressione Contro ogni suo simile contro chi è più debole Contro chi sotterra la coscienza nel cemento Pensa prima di sparare Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Ci sono stati uomini che hanno continuato Nonostante intorno fosse [tutto bruciato Perché in fondo questa vita non ha significato Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato Gli uomini passano e passa una canzone Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione Che la giustizia no... non è solo un'illusione Pensa prima di sparare Pensa prima dì dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Pensa. Bivio di S. Centomo - M. Titi Il nostro voto sul brano 7,83 Attimi forse dispersi 0 paralleli al mio vivere qui, Sono i momenti che non ho vissuto Ne ho visti altri passare da qui... Le sue mani no non ho avuto mai Per un bivio che mi ha portato a lei Vita tacite non ho avuto mai Perché ho scelto di restare dentro ai guai Nei miei sogni no, non c'è stata mai L'illusione che fosse facile Perché la direzione utile non è sempre la più semplice che tu puoi scegliere... Cosi ti ho perso e forse ho perso anche me Viaggiando dentro questo silenzio che sai com'è A volte un brivido o una poesia non c'è Malinconiche Sere di G. Di Tella - B. rubino Il nostro voto sul brano 7 Ho un ricordo che mi rode dentro è il ricordo di quell'anno insieme a te quanto fiato che ho sprecato e quante lettere d'amore per cercare di ricominciare... apro gli occhi per non ripensarti cambio strada per non rivederti qualche più amico mi racconta ancor di te, delle tue stupide manie, di come vivi senza me (di me) ma io sto male, male... male, male... malinconiche sere senza te, sere aride aspettando che tu ritorni con me... malinconiche ore nere che penso e mi spengo dentro... Hai disegnato un fiore sul mio letto Hai scritto t'amo e t'odio sul mio petto E mi hai lasciato solo per dispetto Cosi ti ho perso e in fondo ho perso anche me Ogni momento c'è stato un bivio da scegliere Destino che mi ha portato via da te... Via da te... Sguardi su istanti sospesi Come le foglie cadute fin qui Cosa sarebbe ora questa mia vita Se avessi scelto cosi e non cosi L'inquietudine il caffè alle 6 Fermo-immagine non di un'altra lei Sogni in polvere da riprendere Quello è il tuo nemico questo e compì ite Ma corri immobile tra le rapide Poi ti accorgi che non è stato inutile Pensare di vivere cosi Del resto è sempre un bivio che ci porta fino a qui Si Cosi ti ho perso e forse ho perso anche me Viaggiando dentro questo silenzio che sai com'è A volte un brivido o una poesia non c'è Cosi ti ho perso e in fondo ho perso anche me Ogni momento c'è stato un bivio da scegliere Destino che mi ha portato via da te... Via da te... Perché... Perché... Lasciandomi in un sogno maledetto Malinconiche sere senza te, cosa pagherei Per riavere il tempo indietro... Forse è vero è stata anche colpa mia (anche colpa tua), Egoista nel mio mondo ero io. Che volevo solamente far l'amore, senza viverti, in quei giorni di silenzi dentro te (in te) Ma io sto male, male... male, male... m malinconiche sere senza te, sere aride Aspettando che tu ritorni con me... Malinconiche ore nere che Ti penso e mi spengo dentro... Sere aride... sere senza te... Malinconiche sere senza te, sere aride Aspettando che tu ritorni con me... Malinconiche ore nere che Ti penso e mi spengo dentro... Hai disegnato un fiore sul mio letto Hai scritto t'amo e t'odiosul mio petto E m'hai lasciato solo... Malinconiche... Malinconiche ore nere che Ti penso e mi spengo dentro... Simone Cristicchi si è aggiudicato la 57a edizione del Festival della Canzone Italiana con l’8,22 % dei voti in suo favore. Il bellissimo brano da lui proposto “Ti regalerò una rosa”, che parla della condizione delle case di cura per le malattie mentali, fa parte di un progetto più ampio che comprende, oltre al cd, anche un documentario e un libro sull’argomento, sempre curati dallo stesso cantautore, dopo un lungo viaggio intrapreso nella casa di cura di Volterra. Una vittoria unanimemente condivisa visto che Cristicchi, oltre alla vittoria nella gara, si è aggiudicato anche il premio della Critica intitolato a Mia Martini e il premio della sala stampa radio e tv dell'Ariston Roof. Al secondo posto con il 7,27 % delle preferenza si piazza un artista molto amato dal pubblico, Al Bano col brano “Nel Perdono”, mentre al terzo posto la rivelazione, il semisconosciuto (almeno qui in Italia, in Germania è già un personaggio) Piero Mazzocchetti con “Schiavo d’Amore”. Una vittoria dedicata a quelli che chiamano "matti", che sono i protagonisti della sua canzone, del suo album "Dall'altra parte del cancello", del suo libro "Centro di igiene mentale". E "che hanno il diritto di vivere con dignità". Così Simone Cristicchi commenta il trionfo al Festival di Sanremo. Un riconoscimento che, insieme a quello, il giorno prima, di Fabrizio Moro nella categoria Giovani, fa passare agli annali questa edizione sotto il segno dell'impegno. Non è di poco conto che sia Cristicchi che Moro abbiano vinto entrambi anche il Premio della critica nelle rispettive categorie. Non era scontato che la storia di un malato mentale e un brano antimafia, ispirato ai giudici Falcone e Borsellino, fossero premiati anche dalle giurie popolari. Posizione Artista Percent. 1 Simone Cristicchi 8,22 % 2 Al Bano 7,27 % 3 Piero Mazzocchetti 6,51 % 4 Daniele Silvestri 5,64 % 5 Mango 5,46 % 6 Paolo Meneguzzi 5,38 % 7 Tosca 5,31 % 8 F. e R. Facchinetti 5,05 % 9 Zero Assoluto 5,04 % 10 Antonella Ruggiero 4,99 % I rimanenti artisti si piazzano politicamente tutti e 10 all’undicesimo posto nire il "matto"? "Impossibile farlo in una sola maniera, ci sono tomi, studi, che cercano di mettere in luce questa figura. Per me il 'matto' - dice Cristicchi - è qualcosa che incuteva timore, dopo aver attraversato quel cancello la paura è svanita. Certo, non voglio negare la pericolosità, la malatia mentale come accadeva negli anni Settanta. Ma i 'matti' hanno dei nemici: l'indifferenza, la mancanza di curiosità nell'approccio. Io condivido il pensiero di Basaglia: il fatto cioè che il 'matto' diventi tale, spesso, perché è la società che lo rende così". Vittoria più che meritata anche secondo la nostra redazione, che però a sorpresa piazza al secondo posto la canzone di Milva, volendo premiare non tanto la performer, quanto il brano scritto per lei da Giorgio Faletti che è veramente straordinario. Al terzo nella nostra personalissima classifica confermato Mazzocchetti, e subito dopo si piazzano i tanto sottovalutati Velvet, che a nostro parere hanno portato un buonissimo brano, anche molto sanremese se vogliamo, che però al pubblico della kermesse è sembrato proprio non arrivare. La Classifica di "Questa canzone - spiega Cristicchi - è esplosa dentro di me in maniera prorompente dopo la grande emozione vissuta nel mio viaggio attraverso gli ex manicomi italiani. Mi andava di trasmettere questo, proprio perché quest'esperienza mi ha segnato molto, dentro". Ed è sorpreso, il cantautore, del riscontro popolare tributato al suo brano. "All'inizio - racconta credevo che il messaggio potesse arrivare solo agli addetti ai lavori, a quelli che ascoltano i dischi e i testi in maniera più approfondita. Invece, mi ha stupito l'emozione, palpabile, delle persone che mi fermavano". Appena ha saputo della vittoria, dice, "ho pensato ad Antonio, a tutti quelli come lui, che magari per una volta, per questi cinque giorni, hanno avuto una voce, sono riusciti a esistere e a non essere solo cartelle cliniche, e basta". Il cantautore spiega che per Sanremo ha scelto "Ti regalerò una rosa" anche per "addrizzare un po' il tiro", dopo aver raggiunto il successo, due anni fa, con una "canzonetta-tormentone" come "Vorrei cantare come Biagio Antonacci". Come defi- Si sono appena spente le luci del palco lo stesso Bonolis, Lucio Presta, secondo dell'Ariston, che le polemiche (che hanno caratterizzato l'intera 57ª edizione del Festival e di cui abbiamo già parlato: dai compensi dei presentatori troppo alti, a quelli degli orchestrali da miseria, dalla telenovela Baudo-Del Noce all’accusa di comunismo rivolta alle giurie di qualità) esplodono fragorose. Del Noce non sopporta Baudo e il suo successo e già pensa a Bonolis per il 2008; Superpippo si toglie parecchi sassolini dalle sue non piccole scarpe confortato dallo share oltre il 54% nella serata finale - un record. Il direttore di Rai Uno, Fabrizio Del Noce, ex parlamentare di Forza Italia, la domenica mattina seguente la finale del Festival, ha emesso un comunicato per dire che le frasi riportate sulla 'Stampa' sono destituite di fondamento. Il quotidiano torinese, origliato Del Noce in un ristorante, riporta che il direttore vorrebbe Paolo Bonolis al posto di Pippo Baudo per il prossimo anno. 'Nell'articolo si estrapolano frasi pronunciate durante una cena privata tra me e il direttore relazioni esterne della Rai Guido Paglia', dice Del Noce. 'Isolate dal contesto, queste frasi perdono il loro significato'. Poi Del Noce, ex giornalista, paventa scenari apocalittici di dittature mediatiche: "Nei regimi si deve avere paura della polizia politica, è paradossale che nelle democrazie si debbano temere i giornalisti e i linciaggi mediatici". Pippo Baudo, da vecchio frequentore dei palcoscenici televisivi, aveva però già capito che in casa Rai per lui si metteva male. "Ho capito che aria tirava già prima della prima serata", ha detto Baudo in conferenza stampa. "Nel contratto di quest'anno c'era una clausola che mi dava il diritto di fare il direttore artistico anche l'anno venturo. Ma non l'ho firmata, perché voglio che sia la direzione generale a designarmi e io ad avere il diritto di rifiutare. La verità è che nessuno ha il coraggio di dirmi che non mi vogliono. Vedo zero possibilità di tornare a Sanremo il prossimo anno". E poi rincara la dose, mettendo in mezzo anche il manager del- lui colpevole di aver messo in giro volutamente e con uno scopo le voci su una prossima possibile conduzione da parte del suo assistito, che a sua volta aveva offeso il conduttore del Festival dicendo che un settantenne non merita risposte. Ma Pippo ribatte "Queste parole lo qualificano per quello che è, un mediatore che prende percentuali sul lavoro altrui. Vogliono uccidere i settantenni quando sono ancora vivi". E ha detto che per capire chi è Presta "basta guardarlo in faccia". Poi, la stessa domenica pomeriggio, dal palco “di Domenica In” Baudo ce ne ha anche per la classe politica, che, stando a quanto sostiene Pippo, si immischierebbe troppo in affari di poca importanza e che non la riguardano, come il Festival per l’appunto, trascurando il loro lavoro e quindi i problemi SERI del paese. La verità è che nessuno ha il coraggio di dirmi che non mi vogliono. Vedo zero possibilità di tornare a Sanremo il prossimo anno! "Oggi dovevamo festeggiare un grande successo televisivo e musicale e invece stiamo litigando, rettificando, parlando di altro. Questo mi addolora", conclude Pippo, che poi dà un consiglio a Del Noce: "I direttori di rete sono importanti, ma non sono protagonisti: devono stare nell'ombra, come hanno fatto tanti tuoi predecessori. È meglio star zitti che dire cose che possono offendere. Qualunque smentita di Del Noce non mi convince e non mi soddisfa". Immediata la replica di Del Noce: "Non ho mai voluto offendere nessuno. Io non mi sono mai permesso di dirti come fare il tuo mestiere. Quanto ai miei predecessori sono tutti durati molto meno di me". Baudo poi analizza gli ascolti. "Abbiamo fatto più o meno come Bonolis nel 2005: il 55%. Fortunatamente per noi e per il Paese non c'è stato il morto che doveva arrivare a Ciampino". (Si riferisce al rimpatrio della salma dell’agente dei servizi segreti Calipari, avvenuta nel mezzo della serata finale del Festival di Bonolis, pochi istanti prima della proclamazione del vincitore). Sicuramente nelle prossime settimane le polemiche continueranno. Il prossimo Sanremo è ancora lontano. Chi vivrà vedrà… SOUNDTRACK 96-06 - Elisa - (Sugar) W.M.I. IL VUOTO - Franco Battiato - (Mercury) Universal WE ALL LOVE ENNIO MORRICONE - Vari - (RCA) Sony BMG Rimane ancorata alla prima posizione la raccolta antologica di Elisa Sountracks ‘96 - ‘06, rilanciata dall’uscita del nuovo singolo “Eppure Sentire”, colonna sonora di “Manuale d’Amore, Capitoli Successivi” TI SCATTERò UNA FOTO - Tiziano Ferro - (EMI/Capitol) SO NOT OVER YOU - Simply Red - (Nunflower) Edel SHE'S MADONNA - Robbie Williams - (Capitol) EMI HANDFUL OF SOUL - Mario Biondi - (Schema) Family Affair WINDOW IN THE SKIES - U2 - (Island) Universal IL MIO NOME E’ - Pino Daniele - E VIVO QUI - (RCA) Sony BMG GRACE KELLY - Mika - (Island/Time) Universal/Self IO CANTO - Laura Pausini - (Atlantic) W.M.I. LYTHIUM - Evanescence - (Wind Up) Sony BMG NOT TOO LATE - Norah Jones - (Blue Note) EMI PATIENCE - Take That - (Polydor) Universal THE CONFESSIONS TOUR - Madonna - (Warner Bros) W.M.I. VORREI DIRTI CHE è FACILE - Brenda e Daniele Battaglia - (SMI) Duck NESSUNO è SOLO - Tiziano Ferro - (Capitol) EMI NOTHING AT ALL - Chiara - (Universo) W.M.I. DANSON METROPOLI - Avion Travel - (Sugar) W.M.I. SUPER GOLD EDITION - Ennio Morricone - (GDM) Edel JOY - Giovanni Allevi - (Ricordi) Sony BMG DEEJAY TIME COLLECTION - Vari - (Time) Self LOOSE - Nelly Furtado - (Geffen) Universal Bene anche un’altra colonna sonora, il singolo degli Tiziano Ferro, “Ti scatterò una foto”, che fa parte della soundtrack del seguito del fortunatissimo “Tre Metri sopra il Cielo”, “Ho Voglia di Te”, che si piazza al primo posto tra i singoli più venduti. YOU KNOW MY NAME - Chris Cornell - (Interscope) Universal DIRAS QUE ESTOY LOCO - Miguel Angel Munoz - (Universo) W.M.I. IO CANTO - Laura Pausini - (Atlantic) W.M.I. ALIBI - Mina - (PDU) Sony BMG FARFALLINA - Ghost - (Blu & Blu) Deltadischi FLY - Zucchero - (Polydor) Universal MERAVIGLIOSA CREATURA - Gianna Nannini - (Universal/Polydor) THE PLATINUM COLLECTION - Ennio Morricone - (EMI) LISTEN - Beyoncé - (Columbia) Sony BMG RHYTHMS DEL MUNDO - Vari - (Universal) BASTA POCO - Vasco Rossi - (EMI) GRAZIE - Gianna Nannini - (Polydor) Universal ILLEGAL - Shakira - (Epic) Sony BMG MONTECARLO NIGHTS AMOR VOL.2 - Vari - (RCA) Sony BMG ED ERO CONTENTISSIMO - Tiziano Ferro - (Capitol) EMI THE PLATINUM COLLECTION - Vasco Rossi - (EMI) KEEP YOUR HANDS OFF MY GIRL - Good Charlotte - (Epic) Sony BMG Sunrise Avenue On the Way to Wonderland sta iniziando ad uscire fuori dal guscio anche Epic Sony BMG qui in Italia, da quando qualche radio e qualche televisione ha messo in rotazione il loro primo piacevole singolo “Fairytale Gone Bad”. A differenza di quanto si potrebbe pensare al primo ascolto loro non sono affatto americani, bensì vengono dai freddi paesi del nord Europa, e non avevate tutti i torti se avete sbagliato, infatti la loro musica non rispecchia affatto la loro provenienza geografica. Qualche leggero influsso di gothic I Sunrise Avenue sono un gruppo rock alla “The Rasmus” prima ancora semisconosciuto quì nel maniera in qualche pezzo è anche nostro paese, ma che piano piano riscontrabile, ma in generale il di15 sco è un disco rock piuttosto caldo, piuttosto melodico e piuttosto piacevole. Di sicuro ci sono anche punte di emo rock, specialmente nei pezzi un po’ più ritmati e allegri. Insomma, una bella commistione di generi rock, dal suono piuttosto moderno, che va tanto di moda adesso, senza dimenticare però qualche momento con spunti più acustici e classicheggianti, ne fanno un lavoro piuttosto valido, che può mettere d’accordo gusti differenti. Probabilmente non è il disco più bello uscito negli ultimi mesi, però bene si adatta alla stagione primaverile che sta per arrivare (in realtà è già arrivata da un po’). Potrebbe essere un ottimo sottofondo musicale per i vostri interminabili giri in macchina, o nelle prime gite domenicali al mare con gli amici quando il tempo lo permette. Pino Daniele Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui 11 Joss Stone Introducing Joss Stone 16 Virgin “Questo è il primo disco che mi rappresenta al meglio. In questo disco ci sono le mie parole, la mia musica e ci sono io come artista e come persona”. Con queste parole Joss Stone descrive in maniera semplice e incisiva l’essenza di questo ultimo album, il primo in realtà veramente suo e che la rappresenta veramente. L’artista è evidentemente cresciuta e maturata, e, fatto fondamentale, scrive ormai da sola i suoi pezzi. Rispetto a quello che molti pensano, la componente pop nel disco è quasi completamente assente, per far spazio a suoni soul, energici ma molto eleganti, ricchi di virtuosismi che mettono in luce una voce strepitosa e una sensualità particolarmente difficile da ripescare in dischi di artiste così giovani. L’effetto che ne scaturisce nell’ascoltatore è molto particolare, molto retrò, molto vintage, che ti porta con l’immaginazione in quei caratteristici locali fumosi che erano tipici di New Orleans, e che presto torneranno per la gioia degli appassionati. In conclusione un disco soul, piacevole, raffinato ed elegante; una voce stupenda. Simply Red Stay 11 Warner Una persona che non ha mai sentito nessuna canzone dei Simply Red o non ne è un fine conoscitore probabilmente troverà questo album un buon lavoro, un pop con la p maiuscola, raffinato, piacevole, con qualche tocco di elet- tronica e melodie abbastanza curate. Se una persona però ha avuto il piacere di ascoltare un album precedente dello stesso gruppo, specialmente i più recenti, come per esempio “Home”, che è stato anche un discreto successo di vendite, si renderà conto sicuramente che questo ultimo “Stay” è un po’un doppione, un qualcosa di già sentito, poco, troppo poco originale per i miei gusti. RCA - Sony BMG Le Mani In Fondo Torna finalmente per la gioia di tutti seguaci del cantautore napoletano, Pino Daniele, e porta con sé un nuovo tanto atteso disco, a distanza di oltre due anni dalla sua ultima apparizione sugli scaffali dei negozi di musica. Per quelli che non sono dei fan sfegatati del cantante partenopeo questo ultimo lavoro può essere considerato particolarmente interessante, in quanto si intravede un deciso cambio di stile e di genere, si apprezza la sperimentazione di nuove sonorità fino a questo momento non esplorate dall’artista, cosa che nei precedenti dischi non era così palesemente evidente. Cambiamenti che sono riscontrabili già dall’ascolto del primo singolo estratto “Back Home”, in radio ormai già da diverse settimane, vero e proprio manifesto programmatico del disco. In realtà alla base del progetto c’è un bel tuffo nel passato, alle sue radici musicali, ovvero al blues, ma il tutto abbondantemente condito da sonorità etniche, latinoamericane e soprattutto elettroniche. Di contro però, diversi fan di vecchia data di Daniele, forse una frangia meno “innovatrice” non hanno Avevamo già parlato de “Le Mani” per recensire il loro primo singolo “Stai bene come Stai” e ci siamo chiesti se questo gruppo non fosse l’ennesimo fuoco di paglia. Ma poi, subito dopo, come una smentita , è arrivato nei negozi il primo album del gruppo “In Fondo”, e non ci ha lasciato delusi. Certo, non è niente di sconvolgente, ma un buon disco rock melodico che sicuramen- apprezzato in maniera esagerata questa svolta nella carriera del cantante. In ogni caso va riconosciuto che spunti interessanti nel disco ci sono anche per i più affezionati: imperdibili i duetti con Giorgia in “Vento di Passione” e “Il Giorno e la Notte”. Da ascoltare. 13 Blackout te piacerà al pubblico, la giusta via di mezzo tra un album de “Le Vibrazioni” e uno dei “Negramaro”. Le carte in regola per una futura carriera ci sono tutte, ora sta a loro non sprecare la preziosa occasione che gli è stata data. Paolo Meneguzzi Musica 12 Epic Sony BMG Dopo l’ottima performance sanremese il cantante svizzero era atteso al varco. Si era parlato molto di una svolta nella carriera artistica ma a quanto pare non è questo l’album che segna il giro di boa. Nel disco si alternano pezzi molto interessanti come “Ricordati che” oltre che “Musica” a pezzi che sembrano già sentiti come ad esempio “Ti amo ti odio” che riecheggia molto la hit fanc i u l l e s c a “Verofalso”. I testi ricalcano situazioni comuni al giorno d’oggi, come le mail al posto delle lettere d’amore. Lo stile inconfondibile del Meneguzzi si nota comunque in ogni traccia. L’ album dalle sonorità molto pop che ci accompagnerà per tutta la primavera e che con ogni probabilità scalerà le classifiche italiane, acquistato da migliaia di ragazzine e non solo. Solo il tempo ci dirà se la kermesse sanremese è stato il giusto trampolino di lancio per il timido ragazzo, nel frattempo godiamoci l’ottimo pezzo sanremese in attesa del prossimo singolo che con ogni probabilità dovrebbe essere “Ricordati che”, pezzo dedicato alla ragazza in partenza per un viaggio negli States che Pablo non vuol lasciar partire e cerca di trattenere in ogni modo all’aeroporto. Continuerà l’amore a distanza? Simone Cristicchi Dall’altra parte del cancello 11 RCA - Sony BMG La vittoria al Festival, il libro-documentario e il video-report. Tutto imperniato sulla visita nei vari ex manicomi nazionali.. Il disco ha ovviamente alcune tracce che riprendono un tema molto caro a Cristicchi (ma non solo… chissà perché tutti gli artisti sono attirati dai manicomi?!?) . Già al primo ascolto del disco si capisce che è sicuramente un ottimo lavoro: testi interessanti e mai banali, musiche orecchiabili e ritornelli che rimangono in testa. Dell’intera composizione artistica si notano subito, il singolo che ha sbancato Sanremo, e “Non ti preoccupare Giulio”. Nota particolare va fatta per “Laureata precaria” seguito di “Studentessa universitaria” che narra della difficile situazione in cui si trovano i ragazzi una volta terminato l’interminabile ciclo di studi universitari. Il disco inizia con un rifacimento in stile Cristicchi della famosissima canzone di Toto Cotugno “L’italiano” mentre al termine del disco troviamo anche una canzone tutta al pianoforte con al posto del testo le lettere su cui è imperniato il libro, ovvero Milva In territorio nemico L'intensità che inizia questo percorso musicale e lirico targato da cima a fondo Giorgio Faletti si snoda in tutti i pezzi e crea un filo "rosso" che non solo metaforicamente unisce il progetto, di per sè composto di diverse a n i m e . Ce n'è una venata di sociale, senza mai e dico mai farsi retorica, che corre tra il cecchino di "Tre sigarette" fino alla delusione di "Mio Fratello non trova lavoro" che forniscono scorci apparentemente anonimi e avvolti più di forza poetica che di critica, nascondendo una dop- 10 Virgin piezza di senso a cui Faletti nei suoi sparuti sipari canori del passato ci aveva abituato.Con “The show must go on” sulla melodia un po’ epica e un po’ ruffiana ed esaltata dal coro gospel che innalza, almeno per una volta, i tanti protagonisti chiamati in causa da questa sorta di inno che rappresenti ogni singola delusione che costella la strada di chi sceglie di mettere la propria passione al servizio del “crudele” show business descritto autobiograficamente dall’autore . Un buon lavoro per la signora della musica italiana. Zero Assoluto Appena prima di partire 11 Warner Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi, ovvero gli Zero Assoluto, sono una vecchia conoscenza per i frequentatori abituali delle classifiche dei singoli, specialmente negli ultimi anni infatti si sono fatti notare per aver trasformato in oro ogni singolo che usciva dal loro studio di registrazione. Questo è il loro primo “vero” album, in cui, oltre a qualche inedito e al singolo di Sanremo, sono contenuti tutti i loro successi che in questi anni abbiamo conosciuto, ma che non facevano parte di nessun album. Il loro stile è quello che conosciamo tutti. Niente di nuovo e nulla di particolarmente originale, ma un buon disco pop tutto sommato piacevole e orecchiabile. Gli amanti del genere non rimarranno delusi. Velvet Velvet lettere scritte e mai recapitate dai pazienti dell’ospedale di Volterra. Un ottimo lavoro per cui hanno collaborato diversi artisti del panorama musicale italiano che non tarderà a riempire le autoradio delle macchine in coda per le autostrade italiane. Sicuramente di tutti gli artisti sanremesi i Velvet sono quelli che maggiormente incarnano l’anima rock della musica italiana. Non chiamateli più Boy Band, sono quanto di più lontano ci possa essere, anzi, sono sempre stati fraintesi, perché Boy Band non lo sono mai stati. In particolare questo loro ultimo lavoro manifesta una ricerca di introspezione e di maturità artistica che mai si era Tutte le recensioni le trovi sul nostro sito : 12 Virgin registrata nei precedenti lavori. A pezzi più marcatamente rock, in cui sono le potenti chitarre elettriche a farla da padrone, si alternano ballate tipicamente rock, caratterizzate da suoni acustici e melodie delicate. Sicuramente un buon lavoro. BOTTEGHINO PAG. 60 I Film più visti nelle sale cinematografiche italiane negli ultimi giorni NEWS PAG. 61 Tutte le ultime novità dal mondo da Hollywood e non solo RECENSIONI PAG. 62 Vi consigliamo cosa andare a vedere al cinema e vi anticipiamo cosa vedremo a breve COMING SOON PAG. 65 Cosa uscirà a breve nelle sale TELECOMANDO 66 PAG. Ciò che entra nelle nostre case LA GAZZETTA DELLO SPOT PAG. 67 IN BIANCO E NERO PAG. 69 La storia del Festival RUBRICHE DA PAG. 70 Spiderman va in pensione Tobey Maguire lascia dopo il terzo episodio della saga Ho voglia di te 1 6.264.417 € Saw III 1 1.423.127 € Borat Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan 3 1.310.382 € Saturno contro 4 919.293 € Scrivimi una canzone 4 499.308 € Notte prima degli esami - Oggi 5 434.473 € Uno su due 2 "Spider-Man 3" sarà l'ultima volta di Tobey Maguire nei panni dell'Uomo Ragno, parola del diretto interessato: indiscrezioni hollywoodiane mettono una seria ipoteca sul quarto episodio della serie, che si sta già ipotizzando, e che però sembra dover fare a meno del suo protagonista. "Mi pare - ha detto Maguire - che questo film sia il momento giusto per sciogliere il team di lavoro: nel terzo episodio abbiamo portato a conclusione molte delle storie aperte nei primi due. Credo che si possano considerare una vera e propria trilogia e che questo ultimo capitolo ne rappresenti la fine naturale". Insomma: basta così? Forse no: il regista Sam Raimi non esclude "Spider-Man 4" e in una recente intervista ha ammesso di stare seriamente considerando la possibilità. "Amo il personaggio di SpiderMan - ha dichiarato - e amo lavorare con Kirsten, Tobey, James Franco. Quello che davvero mi interessa è essere sicuro che dopo Spider-Man 3 sia ancora veramente affascinato dalla serie. In questo momento lo sono ancora". C'è però un problema: Raimi ammette che senza Tobey Maguire "non posso assolutamente immaginare un nuovo film". C'è anche un secondo problema: pure Kirsten Dunst ha detto di considerare "Spider-Man 3" come l'ultimo della serie. Il risultato è che siamo ancora in alto mare e che tutte le ipotesi rimangono aperte. Corrono voci che "Forrest Gump 2" stia diventando realtà. La notizia arriva da quelli di Cinema Blend, che citano una fonte "anonima ma attendibile". Le cose sembra siano andate così: nel 1994 "Forrest Gump" diventa un clamoroso successo di pubblico, conquista 6 Oscar e fa la gioia del regista Robert Zemeckis e del protagonista Tom Hanks (entrambi premiati). Sbollito l'entusiasmo, nel 2001 la produzione incarica lo sceneggiatore Eric Roth di scrivere il capitolo 2 adattando il romanzo "Gump & Co.", sequel del libro su cui era basato "Forrest Gump" (entrambi scritti da Winston Groom). Roth esegue, ma non meglio specificate questioni contrattuali bloccano tutto quanto e condannano il progetto all'oblio. Fino a oggi: a quanto pare Paramount Pictures ha recuperato la sceneggiatura di Roth e vuole finanziare la pellicola. Staremo a vedere se le voci saranno confermate. 288.079 € Alpha Dog 3 230.526 € Una notte al museo 6 210.715 € Diario di uno scandalo 3 192.052 € Box Office del weekend dal 9/03/2007 al 11/03/2007 Al primo posto del box office dell’ulIII si ferma a 1,4 milioni circa, circa tima settimana, come ampiamente un quinto dell’incasso. Segue al terzo prevedibile, schizza il seguito del film posto una delle uscite internazionali cult degli adolescenti “Tre metri sopra più rilevanti delle ultime settimane, il Cielo”, intitolato “Ho voglia di te” ovvero il tanto discusso e chiacchiecon l’idolo delle ragazzine italiane Ricrato Borat, che in realtà in Italia non cardo Scamarcio. Segue al secondo ha ottenuto il successo sperato, e posto un’altra attesa nuova uscita: si anche molti di quelli chi si sono recatratta del terzo capitolo della saga di ti a vederlo sono usciti dalle sale de“The Saw”, che però rimane ad una lusi. C’è poco da stupirsi, abbiamo distanza abissale da “Ho Voglia di Te” per un idea di comicità completamente differente quanto riguarda gli incassi raggiunti: infatti se il da quella che hanno negli States. Il mondo è primo guadagna oltre 6,2 milioni di euro, Saw bello perché è vario... E sarebbe entrato in produzione nei Walt Disney Studios anche un altro attesissimo sequel, il terzo capitolo di “Toy Story”, prodotto da Disney insieme alla Pixar Animation. Entusiasmo per la sceneggiatura, scritta da Michael Arndt, fresco premio Oscar per quella di Little Miss Sunshine. La pellicola dovrebbe uscire nel 2010. SCHEDA DEL FILM nazione U.S.A. anno 2006 regia Nick Cassavates genere Drammatico durata 117 min. distribuzione Moviemax cast E. Hirsch (Johnny Truelove) • A. Yelchin (Zack Mazursky) • S. Hatosy (Elvis Schmidt) • B. Foster (Jake Mazursky) • S. Stone (Olivia Mazursky) • D. Swain (Susan Hartunian) • B. Willis (Sonny Truelove) • J. Timberlake (Frankie Ballenbacher) “Com’è stato possibile spingersi così oltre?” già, difficile dirlo. Con “Alpha Dog” va di scena la brutalità umana, non quella della mala classica, tipo banda della Magliana, cosa nostra o terrorismo, e neanche quella delle gang, ma una diversa che nasce dalla solitudine dei giovani (giovanissimi) bianchi e ricchi della California, ville con piscina e dialogo zero. La storia è inverosimile ma vera, Nick Cassavetes, regista e sceneggiatore del film, ha studiato una vicenda drammatica avvenuta negli Stati Uniti nel 2000. Un ragazzino di 15 anni venne rapito da una banda di giovanissimi spacciatori per punire il fratello a causa di un debito di droga non onorato. Un piccolo gruppo di sbandati benestanti, con il mito di “Scarface”, diventa improvvisamente colpevole di un crimine gravissimo. I tre giorni passano con spensieratezza, senza calcolare le conseguenze di quello che non era più il solito rissone. Neanche il sequestrato se la passa male, i suoi rapitori improvvisati lo portano ai festini dove le ragazze rimangono affascinate dal suo status tutto particolare “ma è vero che sei rapito? Very very cool!”. L’ansia però aleggia e si capisce che l’assurda normalità avrà presto una fine. Nella parte di uno dei piccoli/grandi delinquenti compare Justin Timberlake, cantante molto glamour protagonista delle riviste di gossip di mezzo mondo. La sorpresa del film è proprio lui: misurato, violento ma impaurito, con lo sguardo di chi è troppo giovane per beccarsi un ergastolo, insomma Timberlake sembra a suo agio nel nuovo mestiere di attore. “Alpha Dog” nel complesso è un film interessante, ha qualche trovata notevole e riesce a districarsi bene tra realtà e finzione. La trama, però, emerge con lentezza, dilungandosi troppo nelle prime fasi della storia per trattare un finale emozionante con un po’ di fretta. Nel ruolo dei genitori, al solito i veri colpevoli di tutto, ci sono un TRAMA B r u c e Willis pie- Johnny Truelove, uno spacciatore di no di ru- droga di media importanza della San ghe e Sha- Gabriel Valley, aspira a seguire le orme ron Stone paterne. Per farsi rimborsare di un debidi droga Johnny e la sua banda rapicon punte to scono il fratello più giovane di Jake di alta Mazursky. La situazione degenera e il classe re- padre di Johnny, Sonny, è costretto ad intervenire per evitare al figlio di finire citativa. in prigione. Fategli largo che passa lui. Ecco “Borat”, l’attesissimo fenomeno comico che ha diviso il pubblico di mezzo mondo. Alcuni scandalizzati, altri entusiasti, nessuno indifferente. Prendere o lasciare, noi prendiamo. Sasha Baron Cohen star comica della televisione inglese, ha portato sugli schermi uno dei suoi personaggi più noti. Già il titolo del film è esilarante: “Borat”, studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del K a z a k i s t a n . Borat è un assurdo giornalista kazako a cui il governo del suo Paese affida la realizzazione di un documentario sugli Stati Unti. Il viaggio dimostrerà le differenze negli stili di vita tra l’America e la sua terra natale. Nel Kazakistan di Borat, infatti, vigono le usanze più incredibili, la sorella del giornalista è la seconda prostituta del Paese, un vanto per la sua famiglia, lo stupro è legalizzato e la caccia all’ebreo è lo sport nazionale. Ovvio che, arrivato a New York, Borat rimarrà quanto meno spiazzato. Cominciano una serie di fantastiche situazioni, modello candid camera, dove il giornalista pazzo fa il misogino parlando con le femministe (“ma perché in America le donne votano e i cavalli no?”), SCHEDA DEL FILM TRAMA nazione U.S.A. anno 2006 regia Latty Charkes genere Commedia durata 86 min. distribuzione 20th Century Fox cast S. Baron Cohen (Borat Sagdiyev) • K. Davitian (Azamat Bagatov) • P. Anderson (Se stessa) Johnny Truelove, uno spacciatore di droga di media importanza della San Gabriel Valley, aspira a seguire le orme paterne. Per farsi rimborsare di un debito di droga Johnny e la sua banda rapiscono il fratello più giovane di Jake Mazursky. La situazione degenera e il padre di Johnny, Sonny, è costretto ad intervenire per evitare al figlio di finire in prigione. l’antisemita con gli ebrei, il razzista con i neri. Insomma Borat, con il suo pessimo inglese, non è solo irriverente, ma fa tutto quello che non si può fare, con l’intento di smascherare le ipocrisie e le contraddizioni degli americani. Durante il suo “studio culturale” incontra personaggi (reali) che non si stupiscono delle sue assurde affermazioni: il venditore di automobili gli mostra quale sia il modello giusto per “investire uno zingaro senza rovinare la carrozzeria”, il padrone del negozio di armi gli propone la pistola adatta per “difendersi dagli ebrei”, durante un rodeo il pubblico si entusiasma quando Borat propone l’annientamento d e l l ’ I r a q . Si capisce ora perché il film abbia provocato polemiche infinite e centinaia di denunce, il governo del Kazakistan si è offeso e ha spiegato che la nazione non è così come viene dipinta (e ci mancherebbe…) mentre in Russia il film è stato vietato dalla censura. Il fatto è che Borat sfida il razzismo e le stupidità umane senza utilizzare le abusate armi del politicamente corretto: certo si resta spiazzati, la morale viene continuamente messa alla prova, ma il gioco vale la candela. E paradossalmente alla fine forse gli Stati Uniti ne escono p e g g i o d e l K a z a k i s t a n . Nota negativa: gran parte delle qualità del film si perdono nella versione doppiata in italiano. Pino Insegno se la cava, ma Borat non è più lui, non ha più quella carica di eversione comica, e ne esce completamente depotenziato. Quindi una raccomandazione: chi vuole godersi Borat scelga la versione originale, magari sottotitolata, si ride il doppio. Si può fare un documentario su un fatto mai avvenuto, per di più ambientandolo nel futuro? La risposta sfugge al mero giudizio cinematografico. Non poteva che suscitare polemiche “Death of a president”, il mockumentary (un documentario/fiction) del regista inglese Gab r i e l R a n g e . Siamo nel 2008 e un documentario televisivo racconta l’uccisione di George W. Bush, avvenuta a Chicago nell’anno precedente. Il presidente degli Stati Uniti è in visita ufficiale e il suo arrivo in città è accompagnato da durissime contestazioni. Ai lati delle strade percorse dal corteo presidenziale i manifestanti lo accusano soprattutto per la politica di guerra della sua amministrazione. Lui appare tranquillo e persino simpatico, rassicura il suo staff e scherza con gli invitati al meeting organizzato in suo onore. Fuori però c’è l’inferno e qualcuno riesce a infiltrarsi nello Sheraton, dove il presidente viene ferito a morte. L’America è sconvolta e il potere passa nel mani del vice di Bush, Dick Cheney, che si adopera alla ricerca di un colpevole, meglio se islamico. La storia è raccontata con immagini molto realistiche, alcune di repertorio altre integrate da effetti speciali (praticamente invisibili). Qui sta il lato migliore, perché la cosa sorprendente è che l’effetto documentario funziona alla perfezione. Lo spettatore resta inizialmente spiazzato, poi nessun dubbio in sala: George Bush è stato ucciso davvero. Non c’è un narratore, tutta la vicenda è scandita dal racconto di (finti) testimoni: una consigliera del Presidente, un giornalista del “Washington Post”, un addetto alla sicurezza della Casa Bianca e un militare e poi i sospettati, la moglie dell’indiziato numero uno. Il ritmo è molto incalzante per una buona metà del film, le immagini della strada sono mosse, nervose e contrastano, volutamente, con quelle statiche e asciutte delle interviste ai protagonisti. La seconda parte, quella delle indagini convince meno e tende alla noia. “Death of a president” è un gioco, macabro forse, ma un gioco, provocatorio più nel titolo e nella locandina che nella sostanza. Raccontando dell’omicidio di Bush, si mira in realtà ad SCHEDA DEL FILM SCHEDA DEL FILM nazione U.S.A. anno 2006 regia Nancy Meyers genere Commedia durata 138 min. distribuzione U.I.P. C. Diaz (Amanda) • K. Winslet cast nazione Gran Bretagna anno 2006 regia Gabriel Range genere Thriller durata 90 min. distribuzione Lucky Red distribuzione cast H. Ayoub (Zahra Abi Zikri) • B. Boland (Larry Stafford) • B. Baker (Eleanor Drake) • R. Mangiardi (Greg Turner) • J. Patterson (Sam McCarthy) • J. Whittaker (Frank Molini) analizzare le paure degli americani dopo l’Undici Settembre. La caccia alle streghe e le incarcerazioni illegali che seguono il finto attentato di Chicago ricordano molto da vicino tutti quei meccanismi spiegati da Michael Moore. Scandalizzarsi è sbagliato: “Death of president” è più che altro un documentario di fantascienza perché parte da un’ipotesi per osservarne le conseguenze (quello che in America chiamano il what if?). Sostenere che il film fomenti un eventuale omicidio è assurdo, è come se si accusasse Spielberg di favorire l’invasione aliena solo per averla mostrata sullo schermo. Range peraltro ci mostra un Bush inaspettatamente gradevole, nettamente in contrasto con il sanguinario guerrafondaio degli slogan dei contestatori. Documentario ben fatto da non bollare come un semplice film di propaganda. (Iris) • J. Law (Graham) • J. Black (Miles) • E. Wallach (Arthur Abbott) • R. Sewell (Jasper) • E. Burns (Ethan) • S. Sossamon (Maggie) Esempio di come una produzione miliardaria e una confezione impeccabile non bastino a fare di un film un bel film, “L’amore non va in vacanza” ha tutte le qualità e tutti i difetti che il pubblico si aspetta dai prodotti omonimi di una major come la Columbia. I soldi della casa produttrice e dei molti e fastidiosamente visibili sponsor garantiscono alla regista locations di livello tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti e, soprattutto, quattro protagonisti tutti membri di diritto dell’èlite dello star system hollywoodiano: dai bravissimi Jude Law e Kate Winslet al più in ombra Jack Black e alla ormai diva Cameron Diaz, che, da attrice super pagata e corteggiata quale è, si lascia andare a qualche capriccio di troppo. Il richiamo dei loro nomi e primi piani che campeggiano sui sei per sei sparsi per la città può rendere superflua ogni considerazione riguardo alle ragioni di un eventuale successo al botteghino del film; le buone interpretazioni degli uni e delle altre rappresentano infatti la sostanza dell’interess e d e l l a p e l l i c o l a . Nancy Meyers racconta essenzialmente l’evoluzione sentimentale di Iris, che si emanciperà dalla condizione di eterna innamorata non ricambiata, e quella di Amanda, travolta dall’amore per la prima volta nella sua vita. Il resto è contorno: con una trama esilissima, puntellata da vani tentativi di strappare al pubblico qualche risata, e dei comprimari sostanzialmente inesistenti, il film corre, con brio ma anche con troppa prevedibilità, verso il finale da contratto, tutti insieme a festeggiare l’anno nuovo (ma che fine fanno i poveri ex, scaricati e dimenticati in una manciata di fotogrammi?). La sceneggiatura ha sprazzi godibili, ma anche tanti schematismi, ed è fin sfacciata quando si permette una tirata contro il cinema da cassetta di oggi paragonato a quello democratico e autoriale del passat o . Difficile con tali premesse credere nella bontà dell’operazione: se in vacanza non va l’amore ma l’ispirazione vengono fuori pellicole di plastica, e un cinema vecchio che cerca di mascherare dietro un cerone sempre più appariscente il suo inequivocabile decadimento. Fa specie comunque vedere l’Inghilterra ridotta a mero rifugio campestre dei dinamici cittadini statunitensi, e ancor di più pensare che ciò non è del tutto falso. L’amore giovane 23 marzo Il colore della libert 30 marzo Red Road 30 marzo Mr Bean’s Holiday 6 aprile E’ il cantante Federico Angelucci il vincitore della quinta edizione del talent show di Canale5 “Amici di Maria De Filippi”. Angelucci ha vinto tutte le sfide con gli altri quattro finalisti della serata. Nella sfida finale ha battuto la ballerina Agata, famosa soprattutto per il teso rapporto con l’insegnante di danza classica Cementano. Mai come quest’anno il programma ha dato spazio alla polemica e alla competizione dura tra i ragazzi, lasciando il secondo piano l’aspetto “scuola”, che nei primi anni era al centro del programma. Alla cantante dalla voce nera Carima è andato invece il premio della critica, assegnato da una giuria di giornalisti presenti in studio. Il futuro de “La Fattoria” Prime indiscrezioni sul nuovo “Un, due, tre, Stalla!” Iniziano a filtrare le prime indiscrezioni sulla nuova edizione del fortunato reality di Canale5 “La Fattoria”. E mai come quest’anno i cambiamenti saranno significativi. Vista la generale crisi dei reality show, e in particolare di quelli animati da presunti vip e aspiranti veline, vedi il caso di Reality Circus, per evitare un nuovo flop la produzione è corsa ai ripari e ha stravolto la formula dello show. Dopo aver osservato lo strepitoso e inaspettato successo de “La pupa e il secchione”, condotto lo scorso autunno su Italia1 da Enrico Papi e Federica Panicucci, hanno deciso di prenderne liberamente spunto, e hanno iniziato la ricerca di giovani contadini da affiancare ad altrettante prestanti e affascinanti pupe, a cui i contadini dovranno insegnare tutti i segreti del mestiere e aiutarle ad abituarsi alla durezza della vita in campagna, lontana anni luce dalla loro esperienza personale. Alla guida del programma ci sarà ancora l’ormai storica padrona di casa Barbara D’Urso. All’interno della squadra di autori, per aiutore e portare ordine in questa fase di rinnovamento, è entrata anche Simona Ercolani, già brillante autrice di programmi di grande successo tra cui “Sfide” su RaiTre e appunto “La Pupa e il Secchio- Dopo aver dimostrato tutto il suo entusiasmo per una nuova interessante sfida, la conduzione un quiz tv, il povero Alessandro Cecchi Paone è stato rispedito dai vertici di Italia1 nella sua Macchina del Tempo su Rete4, probabilmente a causa dei bassi ascolti registrati dal suo programma preserale. Ma non solo lui. Epurazione completa: a casa anche Eva Henger e persino le ballerine. Una decisione forse un po’ troppo radicale. Magari era il programma in sé che andava ritoccato. Vedremo se l’esperto di missioni impossibili Daniele Bossari riuscirà a risollevare le sorti di Azzardo. Staremo a vedere. Ci permettiamo nel numero di oggi della “Gazzetta dello Spot”, di citare un genio, del marketing e della pubblicità, che per primo ha intravisto una buona idea nel mettere il proprio faccione all’interno degli spot del suo pastificio, e da allora è uno dei volti più conosciuti in Italia, nonostante non faccia niente nel mondo dello spettacolo, della cultura o dello sport. Naturalmente parliamo di Giovanni Rana, che recentemente ha ricevuto anche una laurea ad honorem in “Scienze della Comunicazione”. Un imprenditore che ha fatto scuola; in molti hanno tentato la sua strada, dal signor Amadori coi suoi polli, al signor Parmacotto, dal signor Balocco al signor Vergnano, intento a dare “lezioni di caffè” a Dustin Hoffmann. Ma il signor Rana comunque resta inimitabile... Happy Birt hday MTV!!! ne” su Italia1. il programma si intitolerà “Un, due, tre, Stalla!”. Mike si dimostra sempre il più grande. Dopo la sua brillante esibizione sul palco del Festival di Sanremo, dopo essersi messo in gioco insieme al suo compagno di scorribande Fiorello negli spot per Wind, ora finalmente sta per tornare con la nuova serie del suo programma “Il Migliore, sfida d’Intelligenza”, in prima serata su Rete4. E inoltre sta comparendo in una serie di cameiin un nuovo programma di approfondimento di La7 intitolato Tetris. Ti preghiamo. Non invecchiare mai, come faremmo senza di te! House si prende una vacanza Si conferma il telefilm più amato dal pubblico italiano gione di risultati eccellenti il Dott. House saluta il suo pubblico, si prende una lunga pausa e gli dà appuntamento a settembre. Italia1 infatti ha deciso di non bruciare tutta la terza serie adesso, per programmarne la seconda parte a settembre, mentre negli oltre cinque milioni di telespettatori che venerdì 9 marzo erano incollati davanti al teleschermo per gustarsi l’ultima puntata crescerà la curiosità di sapere se veramente il dott. Wilson abbia denunciato House Il vincitore è sempre e comunque lui, a prescindere dal competitor con cui ha a che fare. Lo hanno messo contro perfino alla puntata d’apertura del Festival di Sanremo, ma lui nemmeno ci ha fatto caso. Non ha perso neanche un solo spettatore rispetto alla sua media d’ascolto (oltre 4,5 mln di spettatori, circa il 18% di share, una media altissima per la rete e per un telefilm). Ora però, dopo una sta- A causa di complicazione seguite al trapianto di cuore subito nell’ottobre dello scorso anno, si è spento il 28 febbraio all’età di 69 il giornalista sportivo Giorgio Tosatti. Ex direttore del corriere dello Sport ed editorialista del Corriere della Sera, da diversi anni era opinionista fisso di trasmissioni sportive Rai di punta, come “90° minuto” e ”la Domenica Sportiva”. Ha chiuso definitivamente i battenti la produzione della serie televisiva “The O.C.”. Telefilm culto anche qui da noi in Italia negli anni scorsi, la terza stagione è stata sospesa dai dirigenti di Italia1 a causa dei bassi ascolti. Ora anche in America pare che la gente si sia stancata, così non ci sarà seguito alla quarta e ultima serie. Dalle stelle alla polvere. Strano esperimento per la rubrica di approfondimento religioso di RaiUno “a Sua Immagine” che ha deciso di buttarsi nel genere reality. Infatti ha organizzato un viaggio in Palestina per tre coppie di differente credo religioso, che dialogheranno e si confronteranno seguiti passo passo dall’occhio indiscreto delle telecamere. Esperimento interessante. Il Festival di Sanremo compie cinquantasette anni. Tanti, ancor di più se si torna con la memoria all'esordio: a quell'ormai lontanissimo 1951 in cui prendeva il via una manifestazione radiofonica - la TV entrerà in scena nel '55 - in tre giornate, dove i cantanti erano solo due (Nilla Pizzi ed Achille Togliani), con il Duo Fasano a far da sostegno e due orchestre differenti. La formula verrà similmente riproposta nel 1990 e nel 1991. In seguito la formula verrà modificata sino ad assumere le attuali sembianze. Da allora in avanti, sul palcoscenico rivierasco si sono succeduti oltre 1000 brani cantati da centinaia di esecutori: si tratta di cifre di non poco rilievo, mentre stanno per aprirsi le quinte sul nuovo appuntamento, nel tradizionale scenario del teatro Ariston. Il Festival si tiene annualmente al Teatro Ariston di Sanremo (a partire dal 1977, in origine la sede del Festival era il Casinò di Sanremo), in un periodo che va dalla fine di febbraio all'inizio di marzo. Nel corso degli anni ha subito diversi cambiamenti nella sua formula, ma si tratta essenzialmente di una competizione in cui diversi interpreti propongono delle canzoni originali, composte da autori italiani, che vengono votate da una giuria o dal pubblico a seconda delle edizioni. Nel 1979 al Festival si può accedere, anche attraverso un concorso nazionale aperto ai giovani talenti. Il bando viene pubblicato sul Radiocorriere TV e la vittoria dà diritto ad essere inseriti tra i Big. Partecipano oltre 800 cantautori da ogni regione d'Italia, fino a quando, nel 1984: viene creata la distinzione tra la sezione Big e sezione Nuove Proposte, che verrà abolita solo nel 2004. A ripercorrerla oggi, la storia della rassegna canora più celebre d'Italia si presenta come una sorta di tracciato dell'evoluzione del costume nostrano: partita come una gara che appassionava le famiglie e le divideva per gusti e generazioni (non a caso Salvatore Quasimodo, discettando dell'eccessiva importanza che le veniva attribuita, parlò di "torneo", sottolineandone perciò il "cuore antico"), essa è col tempo divenuta fondamentalmente un evento mediatico, una kermesse televisiva allungatasi a dismisura fino a coprire quasi una settimana di programmazione, tra scandali annunciati e rinunce clamorose. nuove generazioni, che spesso non trovavano adeguati spazi fra tanti personaggi già noti. Le ultime stagioni hanno anche veduto la vittoria d'artisti - si pensi alla Piccola Orchestra Avion Travel, per fare un esempio - decisamente fuori dagli schemi della canzone tradizionale. Un compleanno con luci ed ombre, quindi: capace di fotografare i limiti e nello stesso tempo la vitalità di una mostra che, novella araba fenice, ha sempre avuto la forza di riMai all'avanguardia, piuttosto ve- sorgere dalle trina delle tendenze più tradizio- proprie ceneri. naliste della canzone indigena (con poche ma significative eccezioni, delle quali le più eclatanti sono certamente "Nel blu, dipinto di blu" di Modugno nel '58 e"4/3/43" di Lucio Dalla nel '71), Sanremo si è fatta veicolo di perbenismo morale ("Non ho l'età", 1964), politico ("La rivoluzione", 1967: l'anno della tragica morte di Luigi Tenco), sociale ("Chi non lavora, non fa l'amore", 1970): ha, pure, consentito il debutto o l'affermazione di artisti del valore di Gianni Morandi, Alice, Fiorella Mannoia, Enrico Ruggeri, Zucchero, Vasco Rossi ed innumerevoli altri. In tempi più recenti, come si è detto, la tradizionale competizione è venuta arricchendosi considerevolmente: notevole rilievo, ad esempio, hanno assunto gli ospiti stranieri, a rappresentare concezioni di musica e culture diverse (con esiti a volte memorabili: si pensi allo strepitoso duetto tra Ray Charles e Dee Dee Bridgewater di "Till the next somewhere"), talora lontanissime. Parallelamente, i brani in gara sono diventati molti di più, con l'inclusione di una sezione competitiva interamente dedicata ai giovani: una vetrina d'eccezione per le La Gialappa’s Band non si smentisce mai. Come tutti gli anni le tre voci più dissacranti della tv hanno colpito ancora, accompagnando i tempi morti di una tradizione fortemente radicata nella televisione italiana. Per fortuna diranno i più… Le serate di musica italiana commentate in maniera poco politically correct com’è tipicamente noto tra gli spettatori più fedeli dei vari “Mai Dire…”. Anche il nome della trasmissione è stato opportunamente riveduto e corretto per l’occasione diventando “Rai dire San Remo”. Programmata per tutta la lunghezza (esasperante) della serata musicale sulle frequenze di Radio Due come successo per i Mondiali già da qualche anno, la trasmissione è riuscita a esasperare la pazienza di alcuni cantanti come l’irascibile Mango. Anche grandi scoop durante le serate e molte curiosità poco diplomatiche svelataci dai tre “birbanti”. Non ci resta che continuare ad ascoltare loro aspettando che il Festival compia prima o poi una… “svolta rock”… Ingredienti: (per 6 persone) 6 uova di quaglia fresche, 8 coste di cardi, 250g ricotta affumicata, 1 mazzetto di timo, 1 bicchiere di vino bianco, 2 limoni, 1 bustina di zafferano, 1 spicchio di aglio, olio extra vergine di oliva, sale e pepe. I cardi, utilizzati nella ricetta del mese, appartengono alla famiglie delle composite, la stessa di carciofi e indivia. Sono prodotti selvatici tipici delle zone umide di Europa e Asia. Il più diffuso è detto cardo alato e si presenta come il sedano, ma ha un colore verde più scuro, con le foglie distribuite lungo il dorso delle coste; il cardo triste invece sempre della stessa tipologia si presenta con foglie di color rosso-porpora. Il loro sapore è decisamente amaro, l’abbinamento in cucina più consigliato è con prodotti dal gusto deciso, come i formaggi, o tendenti al dolce. ESECUZIONE: Prendere i cardi, pelarli ed eliminare le foglie verdi. Tagliarli in piccoli cubetti e immergerli in acqua e succo di limone ricavato dai 2 agrumi. In una padella antiaderente, soffriggere uno spicchio di aglio intero con l’olio extra vergine di oliva, toglierlo e saltare, una volta scolati, i cardi tagliati. ATTENZIONE: le piccole quantità d’acqua presenti nella dadolata potrebbero causare degli schizzi di olio indesiderati; sfumare poi con il vino bianco. Aggiungere il timo sfogliato, sale e pepe a piacere del proprio gusto e se necessario aggiungere dell’acqua per terminare la cottura, comunque i cardi devono risultare asciutti. In un padellino più piccolo, preparare le uova di quaglia all’ “Occhio di Bue” e con l’ausilio di un tagliapasta/copapasta, dare una forma rotonda alle uova una volta cotte. Per questa operazione è più che sufficiente qualsiasi stampo di forma tondeggiante. In un bicchiere, mescolare dell’olio insieme allo zafferano, fino ad ottenere la gradazione di colore preferita. Infine per comporre l’antipasto, adagiare i cardi tiepidi nel centro del piatto da portata, in modo da creare un “rialzo” per adagiarvi l’uovo di quaglia, con l’aiuto di una grattugia a fori larghi cospargere la ricotta affumicata sull’uovo e per guarnizione del piatto, intorno ad esso, versare in “modo artistico” delle gocce di olio allo zafferano che faranno risaltare il colore ed il sapore del piatto così creato. Un SALUTO a tutti i Nostri appassionati lettori, in particolare vorrei ricambiare i saluti a Lollo, che ha lasciato un messaggio personalizzato nel Guest-Book! Questo mese la rubrica di cucina è ricca di curiosità, segnali forti arrivano dalla televisione: nella puntata del 21 Febbraio 2007 di “Chi Vuol Essere Milionario?”, noto programma di Canale 5, una rete Mediaset, il conduttore Gerry Scotti all’undicesima domanda, quella da 35.000 €, ha chiesto al concorrente “Cosa ha inventato il garzone degli Sforza, Toni?”. Per chi ha letto il nostro numero di Dicembre o la ricetta del Budino al Panettone, la risposta è scontata, quello che ci fa piacere è che persino chi studia domande per i quiz probabilmente ha consultato il nostro sito, coincidenza??? Un’altra domanda curiosa giunta alla redazione dell “S.O.S. Cuoco” è da parte di Marzia da Brescello, che chiede delucidazioni sull’origine della “Scarpetta” La “Scarpetta” ha una storia lunga ben 335 anni!!! Basti pensare che già nel 1672 Antoine de Courtin la classificava come usanza da contadini, in quanto questa abitudine prese spunto da una zuppa a base di pane da essi inventata. E’ da ricordare inoltre che raccogliere con un pezzetto di pane il sugo sul fondo del piatto era normale quando ancora non esisteva la forchetta. Successivamente con la scrittura del Galateo, questa usanza divenne un Tabù non tollerato nei pranzi formali, anche se in seguito vennero poste delle eccezioni, infatti secondo il Galateo non si deve toccare il cibo con le mani, tranne il pane ed alcuni frutti, così fu tollerata in un secondo momento la “Scarpetta” tramite un pezzetto di pane non ancora addentato infilzato nella forchetta, anche se quest’ultimo caso dipende molto dalla confidenza che si ha con i padroni di casa. Infine, un tempo si riteneva che fosse inadatta perché era simbolo di abbondanza lasciare sempre qualcosa nel piatto per non farsi vedere eccessivamente affamati, il che significava vivere di stenti; oggi invece lasciare del cibo è segno di poco apprezzamento nei confronti della padrona di casa, ma non solo: è peccato doverlo poi buttare non potendo essere riutilizzato. ***** Non abbiaTe paura dei fornelli, sorprendete i Vostri amici con le mie ricette e soprattutto NON esitate a chiedermi consigli in cucina, scrivetemi all’indirizzo: [email protected] Prima edizione trasmessa dal casinò di San Remo e presentata da Nunzio Filogamo il Festival viene trasmesso per la prima volta in televisione, ed in diretta eurovisiva. da questa edizione in poi l'organizzazione sarà a cura della Rai. per la prima volta il vincitore del Festival viene stabilito direttamente dal pubblico a casa via telefono e sms. Nessuna distinzione di categorie. il Festival viene spostato al Teatro Ariston. La trasmissione televisiva della manifestazione è per la prima volta a colori. al Festival si può accedere, prima ed unica volta nella storia di Sanremo, anche attraverso un concorso nazionale aperto ai giovani talenti. viene istituito il Premio della Critica. L’entrata del teatro Ariston Torna alla direzione artistica Pippo Baudo Pippo nazionale è un’icona fondamentale del nostro Festival Il DopoFestival è abolito temporaneamente Durante i giorni feriali è una normale palestra, dove culturisti e amanti dei fisici perfetti si allenano e si tengono in forma. Ma la domenica mattina ad alzare pesi e tonificare il proprio corpo sono esclusivamente i nudisti: è quello che accade nella palestra «Fitworld» di Heteren, in Olanda, che da domenica scorsa ha inaugurato le prime sedute di allenamento per soli nudisti che si ripeteranno ogni domenica mattina per tutto l'anno. Alla prima seduta hanno partecipato una dozzina di persone, per lo più uomini e donne di mezza età mentre i giornalisti delle televisioni e dei quotidiani olandesi raccoglievano la testimonianza di questa nuova e pioneristica iniziativa. Secondo gli organizzatori si tratta di un evento serio e domande di iscrizione a queste speciali sessioni sono arrivate da persone che vivono in Russia e in Australia. Ma chi crede che il nudo aiuterà le persone a conoscersi e casomai a costruire rapporti speciali dovrà ricredersi. Secondo gli organizzatori chiunque cercherà di flirtare sarà cacciato dalla palestra. Naturalmente molti clienti hanno manifestato la loro preoccupazione per l'igiene e si è stabilito che ogni nudista dovrà portare con sè asciugamani con i quali coprire tutti i macchinari che di volta in volta usa. A rimanere vestiti invece saranno solo gli istruttori che come sempre consiglieranno ai clienti gli esercizi più idonei da fare. (Corriere) Su Internet arrivano anche.. . i funerali, cosi' parenti e amici di ogni parte del mondo potranno partecipare alle esequie del caro defunto. L'idea e' di un'agenzia di pompe funebri dell'Irlanda del Nord. Per la privacy viene data la password solo a parenti ed amici per seguire le esequie, che vengono registrate su dvd. I funerali finora sono stati seguiti fino in Africa, Spagna, Australia e Canada, cosi' l'agenzia ora studia la prossima mossa: riprendere e trasmettere anche la sepoltura. E' morto nei giorni scorsi a Zamora, in Spagna, all'eta' di 85 anni, l'inventore del calciobalilla, Campos Ramirez. Piu' noto con il nome di Alejandro Finisterre, Ramirez ebbe l'illuminazione a quindici anni: ferito in un bombardamento durante la guerra civile, non potendo giocare al calcio 'vero', prese spunto dal ping pong. Il brevetto arrivo' nel 1937, ma il giovane inventore perse tutti gli incartamenti mentre fuggiva in Francia attraversando i Pirenei. (ANSA). Ispirate dal fortunato film «Full Monty», in cui dei disoccupati trovano lavoro come insospettabili spogliarellisti, e anche al film «Calendar Girls», in cui donne anzianotte fanno un calendario sexy a fini benefici, cinque donne britanniche si sono inventate uno spettacolo sexy per raccogliere i fondi per aiutare la bimba autistica di una di loro. Piuttosto formose, le cinque donne - tre mamme, un’agente immobiliare e un’operatrice sociale – hanno unito le forze per raccogliere circa 25 mila euro, necessari per far operare la piccola Rosie, che soffre di autismo e di epilessia. (Corriere) Come volevasi dimostrare con l’introduzione la posizione più estremista non è stata presa da nessuno, infatti alla voce Lo odio, giro canale quando ne parlano ha aderito un significativo 0%, confermando il fatto che comunque sia siamo un popolo di curiosoni… Cari Amici che avete cantato, riso o sbadigliato per una settimana intera su RaiUno con le canzoni e gli spettacoli del famoso Teatro Ariston, eravate stati chiamati a rispondere ad un sondaggio sul nostro sito proprio sulla kermesse sanremese, ed ora che tutto è finito tiriamo le somme insieme... Per i nostalgici dei bei tempi andati San Remo rimane un’istituzione irrinunciabile, un appuntamento fisso con la televisione che preannuncia l’arrivo ed il ritorno della primavera, con i suoi fiori, con la vicinanza al mare e le canzoni che comunque un po’ di allegria la mettono. Un’occasione quindi per riunire la famiglia nell’immediato dopocena sul divano e commentare insieme canzoni, vestiti, presentazione e scenografie, ogni anno, sempre là... della canzone), di polemiche sui compensi da calciatori elargiti ai presentatori che di volta in volta sostituiscono l’intramontabile Pippo Baudo. Eppure è sempre un argomento che crea discussione, che riesce sempre a far parlare di se, nel bene o nel male. Sanremo ha ancora senso farlo? Qual'è il tuo rapporto col festival? Desta sempre un po’ di curiosità, con le sue polemiche, con qualche big attempato che “porca miseria doveva arrivare più su” e con i suoi super ospiti che “hanno pagato così tanto per fare solo questo!” Ma non per tutti è così, c’è chi non sopporta i Vediamo allora cosa ne pensa il pubblico di periodi televisivi del pre-festival, quelli conditi Andergr@und... per intenderci, di vincitori preannunciati (addirittura anticipatamente al primo ascolto A pari merito invece alcune considerazioni più o meno moderate: con un modesto 6.7% le opzioni Mi piace, lo seguo, definitiva e di presa posizione, Lo seguo solo attraverso radio e tg, che invece credevamo di più successo se non altro per il grande seguito del programma radiofonico della Gialappa’s (vedi sezione Radio), e Guardo solo la finale ammettendo che è sicuramente la puntata più interessante per chi vuole solo conoscere il vincitore. C’è invece una bella percentuale di esterofili ai quali interessa solo l’evento per la capacità di portare di fronte al pubblico italiano grandi artisti internazionali, infatti il 13,3% ha risposto Seguo solo se ci sono ospiti internazionali interessanti. Col 20% abbiamo la voce Non mi interessa particolarmente, per gli indifferenti assoluti e per gli amanti delle passate edizioni invece Lo seguivo, ora non tanto a parimerito con la precedente. La voce in assoluto più votata e che noi condividiamo pienamente è Lo guardo, ma la formula andrebbe svecchiata che vince su tutte le altre con il 26.7%, con la volontà di avere un Festival più giovane e meno classicista, con qualche innovazione sempre nel rispetto naturalmente dei 57 anni di storia che stanno dietro tutto questo. Spinto dal bisogno ruba un pacco di carta igienica. Sperando che questo esperimento a metà tra i voti di Amici di Maria De Filippi e Secondo Voi di Paolo Del Debbio vi sia gradito aggiungeremo nuovi sondaggi anche nei prossimi mesi con la speranza di una vostra numerosa partecipazione. Ary P.s.: naturalmente dopo questa pausa sanremese tornerà l’appuntamento con la posta di Ary, quindi non esitate a mandarmi ancora le vostre lettere, sarà un piacere per me rispondere nuovamente alle vostre gradite richieste! Al prossimo mese! Mettetevi in contatto con me anche al numero : 346.7266591 Esplode scatola di piselli al supermarket. Cinque donne incinte. Ultime dalla Societa' Autostrade: "Occorre investire di piu'!" Cosa mangia un cannibale a colazione?L' ometto sbattuto! Vi aspetto nel prossimo numero!!! Giovane pellerossa bocciato all'esame di guida, non aveva messo la freccia. http://utenti.lycos.it/donmurzio Activision 59,00 € XboX Esplosioni, urla, proiettili che fischiano, lampi di luce abbagliante, polveri, detriti ovunque e… la speranza di sopravvivere: questa è la guerra, questo è Call of Duty. Nei corazzati panni dei soldati inglesi, canadesi, polacchi e americani, vivremo tutte le fasi della battaglia successiva allo sbarco in Normandia, in cui le coste francesi furono messe a ferro e fuoco con l’obiettivo di raggiungere Parigi e liberare l’intera Francia dalle oppressioni naziste. Call of Duty 3 è un FPS che centra il segno sotto tanti punti di vista, soprattutto per quanto riguarda il gioco in multiplayer che è la ciliegina sulla torta del titolo. Non più guerra di trincea Nelle 14 missioni che compongono la campagna in singleplayer la vera protagonista sarà l’azione: la struttura di gioco non è stata particolarmente trasformata ma le ottime novità introdotte rendono l’esperienza di gioco più veloce, coinvolgente e realistica. Trovarsi faccia a faccia con un soldato nemico innescherà un’azione in quick time event in cui dovremo premere una combinazione di tasti in maniera corretta per avere la meglio sull’avversario. Qui notiamo un’intelligenza artificiale non eclatante ma nemmeno da buttare: i nazisti cercheranno sempre un luogo propizio da cui sparare, rispediranno le granate al mittente con un calcio e vi daranno del filo da torcere nelle fasi più caotiche. Un’altra gradita e prevedibile novità è l’integrazione dei mezzi: nella pioggia di proiettili a cui sarete costantemente esposti un carro armato o una torretta saranno la vostra salvezza; anche se il sistema di puntamento non è eccezionale, la sensazione di manovrabilità è d a v v e r o n o t e v o l e . Potete anche non apprezzare i giochi di guerra o gli FPS in generale, ma guardare in azione il titolo Treyarch è un’esperienza a cui tutti dovrebbero partecipare: texture definite e dettaglio grafico sono ormai elementi obsoleti; la cosa che fa rimanere a bocca aperta è la cura nei particolari. L’erba poligonale si muove come se la toccassimo davvero, il pixel shading dona all’acqua (e non solo) i giusti riflessi, il fuoco e le esplosioni genereranno realistici effetti di distorsione (oltre a una ricca coltre di fumo), e il tutto saldamente ancorato sui 60 frame al secondo. Per quanto riguarda il servizio offerto da Xbox Live non possiamo che ammettere di trovarci di fronte alla miglior realizzazione e gestione multiplayer attualmente in opera. Fino a 24 giocatori si ridurranno in colabrodo in ben sei modalità di gioco con la possibilità di utilizzare mezzi e diverse specializzazioni del soldato in uso (mitragliere, granatiere ecc.) ognuna personalizzata nei controlli e nel puntamento; il tutto senza il minimo problema d i l a g . "La Confessione, la quale è necessaria ed indispensabile, se attivandone la funzione online anche nei limti accettati con ragionevoli motivazioni ed implicazioni a riguardo della Sacrestia ed in primo luogo del Sacremaneto stesso, in assenza dei requisiti essenziali ad personam, raccoglie ed unisce i giovani che la praticheranno, maggiormente ed in primo luogo, ben vengano iniziative come questa di Don Murzio" 1. COME NASCE L'INIZIATIVA DELLA CONFESSIONE-ONLINE Dall'esigenza di utilizzare il mezzo internet per avvicinare la catechesi ai troppi giovani che dimostrano di preferire la frequentazione dei terminali informatici a quella delle nostre parrocchie. In congiunzione con le Sorelle della Confraternita Celeste di Gonfalco, e con il prezioso aiuto di Don Piero, si e' lanciata nel Febbraio del 1998 l'idea di attivare un confessionale online. Poiche' la procedura canonica non prevede attualmente la possibilita' di eseguire il suddetto sacramento in assenza di presenza in personam del confessante, si e' dovuto sollecitare l'intervento di Monsignor Castellazzi affinche' l'iniziativa potesse trovare una seppur parziale investitura. Abbiamo salutato con estrema soddisfazione la nascita di www.pretionline.it. che ha segnato il primo passo verso la realizzazione di un autentico spazio Confessionale-Online. Avevamo intanto la stampa nazionale ed internazionale allineata in attesa del lancio della notizia di esito positivo della nostra iniziativa. In mancanza di approvazione ufficiale, si e' voluto far partire una versione sperimentale ma al tempo stesso completamente funzionale, di cui chiunque e' inviato a fruire qui di seguito. 2. COME FUNZIONA LA CONFESSIONE-ONLINE La Confessione si compone di quattro parti: 1. Contrizione: è un atto della volontà, un do- lore dell'anima che porta alla detestazione dei peccati commessi unita al proposito di non commetterne più in avvenire. Si invita a svolgere suddetto passaggio PRIMA del riempimento del modulo 2. Confessione: consiste nell'accusa dettagliata e completa dei propri peccati fatta al confessore per averne l'assoluzione e la penitenza Si effettua tramite riempimento del modulo sottostante 3. Assoluzione: è la sentenza che il sacerdote pronunzia per rimettere i peccati al penitente Occorre la Confessione vera e propria da effettuarsi in Chiesa 4. Soddisfazione, o penitenza sacramentale: è la preghiera o l'opera buona imposta dal confessore a castigo e a correzione del peccatore, e a sconto della pena temporale meritata peccando 3. REQUISITI PER LA CONFESSIONEONLINE 1. confessare tutti i peccati che si ricordano (dopo un sincero esame di coscienza) 2. confessare i peccati secondo la loro specie ed il loro numero: a. la specie Non basta dire: «Ho mancato al terzo Comandamento», ma occorre dire piuttosto: «Non ho assistito alla Messa» oppure: «Ho profanato il giorno del Signore con divertimenti illeciti» b. il numero Non basta dire: «Ho rubato 10.000 Lire», ma occorre dire piuttosto: «L'ho fatto una, due, dieci volte» 3. avere intenzione di non peccare più e di fuggire le occasioni di peccato: a. non peccare più Come si può chiedere perdono per una colpa che si ha l'intenzione di continuare a compiere? Direttamente dal sito CONFESSIONI ON LINE Mai più chiavi smarrite Un portachiavi che ti riconsegna le chiavi smarrite! Come funziona? E ’semplicissimo: a) acquista la targhetta riportachiavi b) attiva il servizio riportachiavi spedendo la cartolina in dotazione, assicurandoti così che il tuo indirizzo venga abbinato al tuo codice personale sulla tua targhetta c) nel caso di smarrimento,chi trova le tue chiavi seguirà le indicazioni sulla targhetta riportachiavi e le imbucherà così come sono nella prossima cassetta postale, sia in Italia che all’estero d) le riceverai a casa tua (all’indirizzo indicato) con posta assicurata e senza nessun costo aggiuntivo. Il servizio è valido 2 anni.Alla scadenza riceverai una proposta facoltativa di rinnovo. In collaborazione con le Poste Italiane. Mai più case allagate Per la serie la prudenza non è mai troppa! Ecco a voi l ’allarme per acqua, e non dovrai più preoccuparti di dimenticare l’acqua aperta nella vasca da bagno! A forma di pesciolino verde, l’allarme si fissa con la ventosa sulla vasca ed inizia a suonare non appena il livello dell’acqua raggiunge i due sensori posizionati all’estremità inferiore dell’apparecchio. Funziona con 3 batterie a bottone LR44 (incluse). Dim.cm 1,4 x 10,3 x 4,7. Il suo prezzo normalmente sarebbe di € 7,99, ma solo perché è in offerta lo troverete con un imperdibile sconto di 3€. Trivial Musica Chi non ha mai messo alla prova la sua cultura con una partita a uno dei giochi da tavolo più diffusi al mondo: il Trivial Pursuit? Ora non più solo cultura generale, ma con la piccola spesa di 14€ circa potrete personalizzare le vostre partite con domande tematiche, come Celebrità, Sport ecc… L’ultimo arrivato è Musica, dagli anni 90 ai giorni nostri, per vedere se siete veramente preparati sull’argomento come credete. (tabellone e pedine non incluse). Non c’è limite alla decenza Non sanno davvero più a cosa aggrapparsi per far soldi. Perché sì, qualche burlone ha deciso di speculare anche sulla crisi personale che tutti conosciamo, che sta coinvolgendo l’ex principessa del pop Britney Spears. Ecco la sua riproduzione in miniatura dopo il taglio dei capelli fatto in un momento di poca lucidità. Fabrizio Corona sembra perplesso, forse perché sa che l’arresto è imminente? Il paparazzo più tamarro è salito alla ribalta per i suoi, per ora, presunti ricatti a diversi Vip. Tra i tanti personaggi illustri “paparazzati” ci sono diversi calciatori, alcuni politici e ovviamente tantissime showgirl disposte a tutto per una comparsata in tv.