Numero Speciale - andergraund.it

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Numero Speciale - andergraund.it
Magazine
7
Numero Speciale:
Anche quest’anno ce l’abbiamo
fatta! Siamo sopravvissuti
all’abbuffata di musica leggera
che ogni anno, puntuale come
l’influenza, si presenta sui
nostri teleschermi, e infesta di
cantanti, opinionisti e
passerelle praticamente ogni
programma televisivo e ogni
giornale che trovate in edicola.
(continua a pag 3)
E se vien voglia di cantare...
canteremo!!!
...in edicola e sul web
naturalmente!!! Infatti
anche noi di Andergraund non abbiamo
potuto astenerci dal
parlare del festival. Ma
siccome ormai è passato qualche giorno, e
non ne parla più nessuno, ci pensiamo noi a
mente fredda e con elementi diversi ad analizzare in maniera più
critica, oggettiva e distaccata questa 57a
edizione del Festival
della Canzone Italiana.
Un’edizione tutto sommato abbastanza riuscita rispetto ai
timori che avevamo manifestato alla sua vigilia.. Nonostante
la media dell’età dei partecipanti non facesse prevedere
niente di buono, la qualità delle canzoni in gara quest’anno
è stata in generale piuttosto alta. Questo non vuol dire che
tutte le canzoni fossero capolavori, ma diciamo che buona
parte di esse dureranno anche oltre i cinque giorni della gara. Buono lo spettacolo, e diciamo anche azzeccato il tanto
discusso metodo di votazione, che tutto sommato ha saputo
premiare la qualità dei pezzi oltre che rispecchiare il gusto
del pubblico (vedi il secondo posto di Al Bano). Consenso
quasi generale infatti per le canzoni vincitrici delle due categorie, “Pensa” e “Ti regalerò una rosa”, due canzoni molto
simili tra loro, due canzoni dal testo molto impegnato, e due
canzoni molto apprezzate dal pubblico. Questo vuol dire che
anche la gente da casa riesce ad apprezzare la qualità dei
brani, e che a volte (anzi succede spesso negli ultimi anni)
premio della critica e premio del pubblico possono anche
coincidere. Insomma, un numero che speriamo troverete interessante, anche perchè, nonostante quasi tutti ne parlino
con distacco, sotto sotto il Festival interessa ancora, e molto,
anche i più giovani, basta guardare i dati d’ascolto per rendersene conto. Non si può negare l’evidenza dei numeri!
Quindi, buona lettura, e non mancate puntuali il 15 del prossimo mese per il nuovo numero di Andergraund, che presenterà nuove rubriche e
sorprese interessanti.
Ciao e Buona lettura.
Anno 1 - numero 7
Direttore generale
Roberto Virgilio
Responsabile musica
Mr Bugs!
[email protected]
Responsabile spettacoli
Dj HnF
[email protected]
Responsabile rubriche
sir3n3tta
[email protected]
Hanno Collaborato:
Chef Mene
Betty
Andy G
Servizio abbonamenti
[email protected]
Web editor
Valeriano
Redazione
[email protected]
Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.
E’ vietata la riproduzione anche
parziale di testi e foto.
LE ULTIME NOVITÀ DAL
PIANETA MUSICA PAG. 6
Guns n’Roses, Chris Cornell, Duncan James e molto altro...
FIORI, MUSICA E UN
MARE DI POLEMICHE
DA PAG. 10
GLI ASCOLTI
PAG. 12
LE SERATE
DA PAG. 14
Cronaca e retroscena delle cinque più
importanti serate della tv italiana
LE SCHEDE DEI
CANTANTI
DA PAG. 24
CLASSIFICHE
PAG. 52
Venderanno o no i brani presentati al
Festival? Quali sono i più apprezzati?
RECENSIONI
PAG. 54
Le ultime uscite discografiche
ascoltate per voi
RECENSIONI SANREMO
PAG. 30
I dischi degli artisti più interessanti
del Festival ascoltati per voi
Chris Cornell lascia gli Audioslave
Guns N’ Roses di nuovo insieme?
Per lui una nuova carriera solista
Ma Slash non sembra molto ottimista
Lo ha annunciato con un comunicato ufficiale, nel quale attribuisce le ragioni della separazione a “conflitti personali irrisolvibili e differenze musicali”. Cornell, che aveva fondato gli Audioslave nel 2001 insieme a tre ex membri dei Rage Against
The Machine, ha deciso di dedicarsi totalmente alla sua carriera solista e ha anticipato che pubblicherà un album a maggio
intitolato “Carry On”. Cornell, già in veste di solista, aveva da
poco partecipato alla colonna sonora dell’ultimo 007, Casino
Royale. Per tutta risposta gli altri tre Audioslave, Tom Morello,
Brad Wilk e Tim Commerford, hanno confermato che riformeranno i RATM insieme al redivivo Zach de la Rocha in occasione del festival californiano di Coachella, in programma dal 27
al 29 aprile. Buona fortuna a tutti per le loro nuove carriere.
“Io ho voltato pagina e ho un sacco
di cosa da fare con i Velvet Revolver,
sono molto concentrato su di loro”:
con questa frase Slash ha messo un
freno a tutte le notizie che sono apparse sul web nell'ultima settimana.
Il tutto è partito da un messaggio
Kiedis liberato
Era dipendente dai siti pornografici
Anthony Kiedis, carismatico
frontman dei californiani Red
Hot Chili Peppers, ha confessato in un intervista di essersi da poco liberato da una
terribile dipendenza. Dopo i
diversi problemi avuti con
alcol e droghe, questa volta il
cantante
ha
dovuto
“disintossicarsi” dalla dipendenza dalla pornografia su
web. Kiedis ha tenuto a sottolineare che non si tratta di
una cosa su cui sorridere, e
ha paragonato questa sua
dipendenza a quella da eroina. Una dipendenza che ti
estranea dal resto del mondo
e che ti trattiene per giorni
interi davanti al monitor di
un computer. Fortunatamente è riuscito a uscirne grazie a
terapie psicologiche e determinante è stata la relazione
con la sua nuova compagna,
la ventenne Heather Christie.
Michael inaugura Wembley
Duncan lascia la musica
Non saranno i Muse, come annunciato mesi fa, a
inaugurare con il primo concerto nel rinato impianto
di Wembley, costato la bellezza di 757 milioni di
sterline, ma sarà l’ex leader degli Wham Gorge Michael. E’ stato infatti fissato un suo concerto per il 9
di giugno, raddoppiato poi il giorno seguente a causa
delle numerose richieste. I biglietti per la prima delle
due date sono rintracciabili su E Bay all’ interessantissima cifra di 300 sterline.
Notizia shock per le tantissime fan dei Blue: Duncan James abbandona il mondo della musica e la
sua carriera da solista. Ad affermarlo è stato lo stesso cantante dichiarando: "Non ho più tempo per la
musica. Mi stanno proponendo cose eccitanti, sia
per quanto riguarda la tv sia per il teatro, così voglio concentrarmi su
queste due cose e
basta". Non si sa ancora se l'allontanamento dalle scene
musicali sarà definitivo o temporaneo ma
intanto a confermare
la notizia, c'è stata la
cancellazione della
pubblicazione di
"Amazed", il singolo
dell'ex blue che sarebbe dovuto uscire in
questi giorni.
scritto dall'ex-batterista Steven Adler
sulla sua pagina di MySpace nel giorno di San Valentino nel quale dava
per certo un ritorno dei Guns in formazione ideale; la notizia è rimbalzata ovunque e tutte le testate davano
oramai per scontato il loro ritorno.
Gli unici con i piedi ben fermi a terra
erano i fan italiani che si ‘riuniscono'
quotidianamente sul forum di
GNROnline.it; lì la notizia non è
stata accolta con molto entusiasmo,
consci del fatto che Axl Rose negli
anni ha decisamente perso molte
posizioni nella classifica dei musicisti
più integri. GNROnline.it è lo stesso
che ha organizzato lo sciopero dei
fan (nessun aggiornamento, nessuna
moderazione del forum), obbligando
Rose a licenziare il manager prima e
a spiegare cosa stava succedendo poi.
Lo scetticismo dei membri di
GNROnline.it è stato supportato da
Slash che sembra nutrire gli stessi
dubbi; in un'intervista pubblicata su
Guitar Edge Magazine per celebrare
i 20 anni da “Appetite fo Destruction” il chitarrista dichiara: “Negli
ultimi 10 anni il gruppo è stato al
centro di una campagna di informazione molto negativa e io di certo
non parlerò male di loro. […] Credo
che Izzy (Stradlin) abbia fatto qualche jam con i Guns ma non credo
che gli altri abbiano un qualche interesse nel riformare il gruppo”. ‘Gli
Altri', secondo il messaggio di Steven
Adler, invece, si sarebbero detti entusiasti della reunion: “Ho parlato
con Slash e con Izzy: loro vogliono
ritornare insieme!” ha scritto il batterista sul suo blog. Prossimamente ci
saranno nuovi aggiornamenti. Intanto il 6 Marzo è ampiamente passato,
e l’uscita del più volte annunciato
“Chinese Democracy” si allontana,
sempre di più. (Fonte: Rockstar.it)
E' ufficiale, la reunion dei Jackson 5
sarà presto diventare realtà. La notizia, nell'aria da qualche settimana, è
stata confermata dall'avvocato del Re del
Pop, il quale ha dichiarato sulle pagine
dell'Evening Standard: "Ci sarà come prima
cosa un Best Of, con due brani nuovi. A questo seguirà una serie di concerti, prima a Las
Vegas, poi negli Stati Uniti, infine nel resto
del mondo". Nell'ottica del rilancio della
carriera di Jacko, è in programma anche la
costruzione di un parco tematico su Michael
Jackson, un casinò, un hotel e uno stadio a
Nevada City.
Guai con la polizia per Joel Madden
dei Good Charlotte. Il rocker americano dovrà rispondere ai giudici
dell'accusa di aggressione nei confronti di un
paparazzo che ha sporto denuncia nei suoi
confronti. L'episodio ha avuto luogo qualche
giorno fa, all'uscita di un ristorante di Los
Angeles. Madden ha perso le staffe di fronte
all'invadenza del fotografo che tentava di
immortalarlo insieme alla fidanzata Nicole
Richie. Secondo la deposizione del paparazzo, Joel l'avrebbe spintonato e strattonato,
fino a farlo cadere.
Impegno giornalistico per Bono. Il
leader degli U2 si improvvisa caporedattore per un numero di Vanity Fair.
Bono curerà la pubblicazione di luglio del
celebre settimanale, nella sua edizione americana. La scelta su Bono non è casuale: il
numero in questione sarà interamente dedicato all'Africa e alla Red Campaign per la lotta
all'Aids, di cui Bono è testimonial.
Il nuovo album dei Maroon 5 è ormai
una realtà. La band californiana ha
annunciato l’uscita di "It Won't Be
Soon Before Long", che vedrà la luce il prossimo 18 maggio. Il seguito di "Songs About
Jane" del 2002 sarà anticipato dal singolo
"Makes Me Wonder" ed è stato descritto
dalla band come "un lavoro in cui il ritmo è
più sostenuto anche se ci sono momenti molto melodici". Alla release seguirà un tour le
cui date non sono ancora state annunciate.
prossime settimane. E chi si dimentica le interpellanze parlamentari e i decreti che in extremis hanno abolito una clausola della finanziaria che stabiliva dei tetti massimi per
quanto riguarda i compensi dei presentatori Rai. Alla fine
tutto si è risolto, il Festival c’è stato, la Hunziker ha avuto il
suo compenso di un milione di euro per cinque sere, e i vari
politici e presenzialisti catodici hanno così potuto gridare
allo scandalo dai salotti dei numerosi talk show che hanno
potuto così riempire ore ed ore di palinsesto discutendo di
aria fritta. Poi finalmente la 57a edizione del Festival della
Canzone Italiana ha preso il via la sera del 27 febbraio. Da
questo momento si sono dimenticate le polemiche legate ai
compensi dei presentatori e se ne sono aggiunte delle altre,
come quella che vede un probabile ritorno di Bonolis alla
conduzione della prossima edizione, o quella riguardante le
giurie di qualità, ma di questo consentiteci di parlarne più
avanti.
Si è parlato tanto di un festival anziano, sia nella forma, sia
per quanto riguarda i partecipanti, e alla fine si è rivelato un
festival migliore rispetto a quello che forse ci si aspettava,
Anche quest’anno siamo sopravvissuti. L’abbiamo
aspettato, è arrivato e come al solito, come un ciclone ha rivoluzionato i palinsesti di tutte le emittenti televisive italiane, col suo carico esplosivo di
polemiche, misteri e sospetti: potete amarlo o potete odiarlo, ma Sanremo rimane sempre e comunque l’avvenimento televisivo più importante e più
atteso, oltre che il più discusso, catalizzatore di attenzioni da parte di tutti i media. E’ passato in un
batter d’occhio, e ora già si pensa alla prossima
edizione. E diciamo che anche quest’anno, nonostante in molti siano d’accordo nel pensare che
tutto sommato sia stata una buona edizione, nonostante in molti concordino sul fatto che le canzoni
in gara non erano poi così male, e nonostante gli
ascolti siano stati in netta ripresa rispetto allo scorso anno, le polemiche non sono certamente mancate: sono cominciate giorni prima dell’inizio della
kermesse, sono durate durante tutto il suo svolgimento e continueranno sicuramente ancora per le
Lo guardo, ma la formula andrebbe svecchiata
Lo seguo solo attraverso la
radio, i tg e i giornali
Lo seguivo, ora non tanto
Seguo solo se ci sono ospiti
internazionali interessanti
Non mi interessa in modo particolare
Mi piace, lo seguo con interesse
con molte sorprese, e tutto sommato seguito con una certa
attenzione, non solo nella fascia over 65 come in molti hanno dichiarato, ma anche dai giovani. Ci siamo chiesti allora
quale fosse il rapporto dei nostri lettori con il Festival, e il
risultato rispecchia più o meno quelli che sono stati i riscontri dell’Auditel. Ovvero: i giovani seguono Sanremo,
sono concordi nel fatto che bisognerebbe svecchiare un po’
la formula, ormai logora e ingrigita, ma che alla fine si interessano abbastanza, un occhio ce lo buttano comunque
insomma.
Un Festival a detta di tutti decisamente migliore rispetto a
quello dello scorso anno, da tutti i punti di vista, con canzoni più belle, con
più ritmo più serrato, più divertente,
nonostante quello dell’anno scorso
fosse presentato da un comico. Anche
scenicamente il colpo d’occhio era totalmente differente, nonostante il palco
dello scorso anno fosse disegnato da
un premio Oscar, un genio come Dante Ferretti, tuttavia non era sicuramente
adatto alla situazione, era scuro, cupo,
sicuramente suggestivo, ma troppo
pesante. Un palco molto più tradizionale quello di quest’anno, disegnato
dall’ormai veterano Gaetano Castelli,
decisamente più allegro, colorato, dinamico, aperto, con il ritorno
dell’orchestra come elemento preponderante e della classica scalinata. Sicuramente un ottimo lavoro. Apprezzato
all’unanimità.
Come già anticipato gli ascolti di questa 57a edizione
del Festival non sono stati per niente male. Nonostante la prima serata sia partita con un ascolto piuttosto basso, la media delle cinque serate rimane comunque una tra le migliori delle ultime cinque edizione, seconda solo a quella del festival dei record
presentata da Bonolis due anni fa. La sera del 27
erano sintonizzati davanti al televisore infatti meno
di dieci milioni di telespettatori, precisamente
9.760.000, con uno share del 44,82% di media per
tutta la puntata. La prima parete del programma,
quella in prima serata, ha conquistato infatti un misero 43,80% di share; un po’ bassino per la serata
d’apertura, considerando anche che lo stesso Panariello lo scorso anno aveva fatto di meglio, conquistando il 45,01% della platea televisiva con un ascolto medio di 13.061.000 telespettatori. Ascolti deludenti, lo stesso direttore di RaiUno Del Noce si la-
difficile competitor di Canale5, quel “Grande Fratello” che negli anni passati aveva riservato tante brutte sorprese, e che quest’anno sembra non rappresentare un grandissimo fastidio: il reality si ferma intorno al 18% di share, mentre il festival raggiunge una
media del 42,88%. Nella serata del venerdì, finale
della categoria giovani, lo share si attesta al 45,86%,
ben il 9% in più rispetto allo share dello scorso anno. Ed infine la finale che con il 54,27% si piazza in
media con il risultato egregio di Bonolis di due anni
fa. Da grafici sotto riportati però si evince però che,
benché la share media della kermesse sia stata piuttosto buona, seconda solo all’edizione del 2005, il
numero di spettatori in milioni, è tra i più bassi di
sempre, e questo testimonia in maniera chiara una
tendenza importante negli ultimi anni: ovvero un
progressivo assottigliamento della platea televisiva in
assoluto.
2003
2004
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2006
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scia scappare l’indiscrezione di un possibile ritorno
di Bonolis alla conduzione del festival per il prossimo anno. Polemiche litigi e soprattutto cattivo gusto, visto e considerando che non è stato proprio
carino annunciare un nuovo presentatore a partita
appena iniziata. Le smentite rilasciate dallo stesso
Del Noce e dai vertici Rai naturalmente sono servite
a ben poco. E infatti, a partire dalla seconda serata,
la tendenza si è completamente invertita, tanto che i
titoli dei giornali gridano al miracolo e celebrano il
trionfo di Baudo. Nella seconda serata infatti, in cui
un calo di ascolti è fisiologico, la media di Share è
stata del 46,37%. Tiene anche la terza serata, la più
temuta in casa Rai, in cui il festival si confronta col
…e finalmente dopo tante chiacchere si viene al
dunque e si comincia sul serio.
27 febbraio, ore 21:11, RaiUno: Parte la classica dell’Eurovisione e finalmente la sigla. Sullo schermo
parte un filmato di pochi secondi che mostra delle
immagini stilizzate del comune di Sanremo, il casinò
e finalmente l’ingresso dell’Ariston, da questo momento comincia la diretta vera e propria e nelle nostre case giungono le immagini dell’interno della
sala. L’orchestra di ottanta elementi intanto suona la
classica sigletta di Sanremo, quella tipica delle edizioni di Baudo, quella che fa Parappappappapparà, e
che si conclude con la mitica frase “Perché Sanremo
è Sanremo!”. Il palco è velato da dei sipari molto
leggeri che uno alla volta durante il corso della sigla
risalgono verso il soffitto del teatro e scoprono l’orchestra diretta dallo storico professore Pippo Caruso, e la scintillante nuova scenografia. Quando la
musica finisce una voce annuncia con tono solenne l’ingresso del padrone di casa: Pippo Baudo. In
cima alla scalinata si materializza la sua imponente
figura, aria compiaciuta e un po’ tesa. Sa che questa volta il compito non sarà facile. Si impossessa
subito dell’imponente impianto scenico e subito
dopo due convenevoli di rito introduce subito la sua
compagna Micelle Hunziker. Emozionata e visibilmente commossa la svizzera presentatrice entra in
scena e per prima cosa, dopo aver ringraziato con
un filo di voce Baudo per l’opportunità concessagli,
come omaggio all’ex marito Eros Ramazzotti, intona in maniera non impeccabile le note di “Terra
Promessa”, la canzone che proprio da quel palco,
diversi anni fa, lo aveva lanciato nel firmamento
musicale. Superata l’emozione si entra nel vivo della
gara. Primi a esibirsi sono i vincitori morali dello
scorso Festival, gli Zero Assoluto, che a distanza di
un anno si aggirano ancora con “Svegliarsi la mattina” nelle parti alte della classifica dei singoli.
Questa sera si esibiranno 10 cantanti della categoria
“Campioni”, che saranno votate dalle varie giurie
demoscopiche dislocate sul territorio nazionale , ma
tutti arriveranno alla finale di sabato. Diverso è il
discorso per i sette giovani che si esibiranno stasera,
di cui solo i quattro più votati accederanno alla finale
di venerdì. Per i big oltre ai già citati Zero Assoluto,
si sono esibiti Leda Battisti, Simone cristicchi, Francesco e Roby facchinetti, Mango, Piero Mazzocchetti, Milva, Antonella Ruggiero e Daniele Silvestri.
La serata è poi proceduta non senza intoppi vari.
Norah Jones, una degli ospiti della serata, presente
all’Ariston per promuovere il suo album “Not too
Late” appena uscito nei negozi, ha fatto veramente
una brutta scenata, oltre che una pessima figura, abbandonando il palco prima del tempo dopo aver sentito, stando a quello che afferma lei, un orchestrale
stonare durante l’esecuzione del pezzo. Di sicuro
non si è fatta una gran bella pubblicità. Altro scontento della serata Daniele Silvestri, che ha abbandonato il palco decisamente scuro in volto alla fine della
sua performance, poiché, dopo diversi problemi tecnici, non gli è stato consentito di riproporre il pezzo
in maniera adeguata. Ma questi sono contrattempi
che comunque possono capitare nel corso di una
diretta così impegnativa… Per il resto la serata non
ha avuto particolari intoppi, Gli altri ospiti internazionali, gli Scissor Sisters, hanno regalato al pubblico
una piacevole esibizione, mentre il comico di serata,
Antonio Cornacchine ha proposto dei pezzi tipici del
suo normale repertorio, questa affiancato da un sosia
del premier Romano Prodi in carne ed ossa, in quegli
stessi giorni impegnato ad ottenere la fiducia delle
camere dopo la recente crisi di governo.
La serata è terminata in orario perfetto, senza i classici sforamenti, così il dopofestival condotto quest’anno da Piero Chiambretti (di cui avremo occasione di
parlre poi), è potuto iniziare questa volta ad un orario
decente.
Sicuramente la seconda serata è stata un po’ più rilassata della prima. A parte un po’ di paura prima
del lancio, una volta buttatitisi, arrivare a terra è un
esperienza piacevole e rlassante. Certo, le preoccupazioni non mancavano, visti anche i non eccellenti
risultati in termini di ascolto della sera precedente,
ma tutto sommato, traspare l fatto che sono tutti un
filo più rilassati. Il copione della serata è la fotocopia
di quello della sera precedente: dieci big, sette giovani, di cui solo quattro approderanno alla finale, ma
la macchina ormai è rodata, e tutto fila via liscio come l’olio, a parte la bestemmia che a notte inoltrata
dev’essere scappata a qualche tecnico particolarmente stressato a microfoni aperti, che proprio non ci
voleva… vabbè, inconvenienti della diretta. I due
conduttori sono apparsi molto più ralissati, specialmente la Hunziker, che con il suo fare ironico e
spontaneo, a parte un paio di gaffe, ha portato una
ventata di freschezza in queste prime serate del festival. Durante la serata si sono esibiti Al Bano, Gianni
e Marcella Bella, Fabio Concato, Johnny Dorelli,
Amalia Grè, Paolo Meneguzzi, l’attesissimo Paolo
Rossi, che presentava un pezzo inedito del mitico
Rino Gaetano, Stadio, Tosca e i Velvet.
Gli ospiti comici della serata sono stati il duo comico proveniente da Zelig, Ficarra e Picone, sicuramente tra tutti gli interventi comici delle cinque serate, il loro è stato il migliore, divertente intenso,
impegnato, naturalmente mi riferisco in particolar
modo al monologo sulla figura di Don Puglisi che
ha impreziosito la serata, e che ben si è sposato con
l’esecuzione di “Pensa” del giovane Federico Moro,
futuro vincitore della categoria esordienti, che tratta
appunto anch’esso il tema della mafia.
Oltre al duo comico siciliano, gli altri ospiti della
serata sono stati l’inglese John Legend, che si è esibito dal vivo accompagnato dal suo solo pianoforte,
e soprattutto i riuniti Take That, che sono tornati a
ricalcare il palcoscenico dell’Ariston a distanza di
oltre 15 anni dalla loro ultima esibizione Sanremese.
La madre di tutte le Boy band, capitanata da Gary
Barlow, ha presentato il secondo singolo estratto dal
loro ultimo recente album “Beautiful World” intitolato “Shine”.
Come da qualche anno a questa parte, ormai la terza
serata rimane una delle più interessanti e divertenti
in assoluto. Infatti si ha l’opportunità di risentire
tutte le canzoni dei big riarrangiate, riadattate e in
compagnia di ospiti. Per questo giro molte discussioni sono state causate dall’ospite di giornata, non il
cane della Hunziker, muso conosciuto già ai diversi
milioni di spettatori di Striscia la Notizia in quanto
presenza fissa sul bancone del tg satirico mentre la
svizzera era alla conduzione, che ha fatto il suo ingresso sul palco dell’Ariston ad inizio trasmissione,
ma il comico di giornata, Max Tortora. Lo sventurato ha dovuto cambiare all’ultimo momento personaggio, e non gli è rimasta altra scelta se non quella
di interpretare il suo ormai storico Franco Califano.
Ma la sua imitazione, molto improvvisata, è stata
giudicata dai più, Baudo e Califano in testa, troppo
pesante e volgare. Il povero Tortora però è stato
tirato un po’ in mezzo, visto che in fretta e furia si
era visto cambiare esibizione di punto in bianco probabilmente su
richiesta stessa della
produzione, informata
del fatto che la sera
stessa il vero Califano
sarebbe stato ospite
della casa del Grande
Fratello su Canale5. Lo
stesso Baudo il giorno dopo in conferenza stampa
ha bocciato senza mezzi termini la performance di
Max Tortora: "Non mi è piaciuto", ha detto, definendo certi gesti ed espressioni "gratuite" e poco
divertenti. In ogni caso, secondo Baudo, i comici
potrebbero anche sparire dal Festival di Sanremo, se
prendesse sempre più piede la canzone "con la sua
forza intrinseca e originale".
Ma lasciamo per una buona volta le discussioni e
parliamo dei duetti che quest’anno più che mai sono
stati veramente interessanti, alcuni dei quali particolarmente toccanti e che sono riusciti a mettere in
risalto sfumature dei brani che nel precedente primo
ascolto non erano emersi. Le scelte sono state le più
disparate: c’è chi come Al Bano o Antonella Ruggiero si è fatto affiancare da veri e propri cori composti
da decine di elementi. C’è chi si è fatto affiancare da
amici e conoscenti dl panorama italiano: è il caso di
Cammariere che ha affiancato Cristicchi o di Ruggeri per Milva, che hanno dato un apporto veramente
significativo all’esecuzione del brano. Stessa scelta è
stata fatta poi da Fabio Concato che è stato affiancato da Tullio De Piscopo e Michele Zarrillo, Johnny
Dorelli con Stefano Bollani, Amalia Grè col bravissimo Mario Biondi, Mango con la moglie, nonché ex
voce dei Mata Bazar Laura Valente, Nada con Cristina Donà, Tosca con Massimo Venturiello e i Velvet con Francesco Sarcina e Stefano Verderi delle Vibrazioni. Poi c’è stato
chi si è fatto affiancare da superstar di calibro internazionale, come gli Zero Assoluto ai quali si è affiancata Nelly Furtado, che ha ricambiato il favore dopo che gli “Zeri” avevano dettato con lei nel suo ultimo singolo, Francesco con
Roby Facchinetti che s sono esibiti con Anggun, Piero
Mazzocchetti, a cui si è unita la magnifica voce di Amii
Stewart, Paolo Meneguzzi con Nate James, Marcella e
Gianni Bella con The Former Ladies of the Supremes e gli
Stadio con Teresa Salgueiro. Infine scelte particolari per i
rimanenti artisti: Leda Battisti ha voluto accompagnare la
sua canzona ad una coreografia, eseguita da Kledi Kadiu e
Sabrina Amato, Paolo Rossi che è stato accompagnato da
un gruppo folcloristico, i Têtes de bois, con tanto di divisa
da garibaldini e infine Daniele Silvestri affiancato da Capone & Bungt Bangt, un gruppo di percussioni un po’ inusuale.
Ospite internazionale della serata, direttamente dal telefilm
cult di Italia1 “Paso Adelante”, l’idolo delle ragazzine Migue Angel Muñoz, che ha cantato il suo primo singolo estratto dall’album MAM “Tu diras que estoi Loco”. Durante il corso della serata poi è stato aperto il telefoto, che ha
affiancato quello delle giurie demoscopiche , e che è rimasto aperto fino alla serarta finale del sabato sera.
E finalmente dopo tante chiacchere arrivano anche
i primi verdetti! Questa sera infatti viene eletto il
vincitore della categoria “giovani”. Si esibiranno
infatti gli otto artisti scampati all’eliminazione durante le prime due serate, ovvero Marco Baroni, Stefano Centomo, Romina Falconi, Sara Galimberti, Jasmine, Elsa Lila, Fabrizio Moro e Pquadro, e verranno votati, oltre che dalle giurie demoscopiche, per
l’occasione composte da ragazzi di non più di 35
anni, anche dal pubblico da casa attraverso il televoto e da un’apposita giuria di qualità istituita per l’occasione, formata da giovani attori e vj di mtv (Sergio
Assisi attore, Laura Chiatti attrice, Carolina Crescentini attrice, Marco Maccarini
conduttore televisivo, Giorgia Surina conduttrice televisiva). Dalla
somma dei voti raccolti nelle tre
giurie a fine serata, si otterrà il nome del vincitore. Dato l’esiguo numero di canzoni in gara, la serata
sarà ricordata anche per il cospicuo
numero di ospiti, questa sera tutti
rigorosamente italiani, che si alterneranno sul palco dell’Ariston. Il
piatto dunque è più che mai ghiotto, ma procediamo con ordine.
Prima di tutto: chi è l’ammiratore
segreto che ha mandato il famoso
mazzo di 500 rose rosse a Michelle
Hunziker? Questa sembra la domanda più importante della serata,
e non chi sarà il vincitore della serata. Sarà forse il commosso ringraziamento dell’ex marito Eros Ramazzotti alla bella dedica fattagli
dallo stesso palco dalla bella Micelle
proprio durante la prima serata.
Sarebbe cosa bella e romantica,
probabilmente quello che tutte le
signore da casa avevano sperato, e
poi chissà, magari si sarebbero rimessi insieme… E invece no, a
rovinare tutti i progetti di riappacificazione ci pensa poi un comunicato stampa, più precisamente quello del manager del barese in trasferta a Madrid, Nicola Cassano, che
ha precisato che sarebbe stato il
suo assistito a mandare i fiori all’amica - conoscente
Michelle. Un po’ di delusione, forse ci si aspettava
qualcosa di più ma pazienza, la serata continua.
Ad a alternare le esibizioni degli otto artisti che si
contendono il titolo di vincitore, ci pensano le apparizione sul palco dei grandi super ospiti. Il primo a
esibirsi è il maestro Franco Battiato, che tra l’altro
sponsorizzava uno dei gruppi in gara, gli FSC, coi
quali aveva collaborato per l’album “X Stratagemmi”, e che aveva portato n tour con lui per diverso
tempo. Per lui soprattutto la promozione del suo
ultimo bellissimo album uscito poche settimane fa
intitolato “Il Vuoto”. E poi ancora Gianna Nannini
che ha presentato proprio dal palco dell’Ariston il suo nuovo progetto, un musical, di
cui probabilmente leggerete nei prossimi
numeri. E poi ancora Tiziano Ferro, Elisa,
Renato Zero e Gigi D’Alessio, che ha cantato in coppia con la francese Lara Fabian
il suo ultimo singolo, estratto dall’album
“Made in Italy”, oltre all’immancabile star
Hoolywoodiana che quest’anno era Penelope Cruz, e all’ospite comico di serata che
in questo caso era l’eclettico Neri Marcorè.
Una serata veramente interessante dunque,
da rimanere incollati al televisore, soprattutto per sapere: Chi avrà vinto?
Sabato sera, ci siamo: finalmente stasera sapremo il
nome del vincitore della 57a edizione del Festival
della Canzone Italiana. La serata si preannuncia lunga e ricca di avvenimenti. Prima di tutto grande emozione per l’ingresso a sorpresa dell’incommensurabile Mike Buongiorno sul palco dell’Ariston. E'
stata Michelle Hunziker, con uno splendido lungo
firmato Giorgio Armani, ad aprire l'ultima serata.
Promossa evidentemente padrona di casa, è lei a
presentare il conduttore. Si tratta ovviamente della
prima gag. Dopo un breve siparietto gastronomico
(Mike regala a Michelle alcuni wurstel), Pippo Baudo
apparentemente contrariato entra in scena. Poi Mike
tenta di mettere un sigillo in diretta alla 'pace' tra
Baudo e Fabrizio Del Noce, prendendo le difese di
quest'ultimo. Dopo aver sottolineato che ''sono venuto qui perché ti voglio nominare re del Festival di
Sanremo'', prosegue: ''Ti ho seguito tutte le sere, devi
aver fatto uno sforzo enorme. Quando hai cominciato a lavorare al festival?'', chiede. E Baudo replica:
''Più di sei mesi fa''. A quel punto Bongiorno indica
Del Noce seduto in prima fila nella platea dell'Ariston: ''Devi essere grato a quel signore che è seduto
lì davanti, il tuo direttore, che ti ha dato tutti mezzi''.
Baudo non commenta e lo sketch non poteva concludersi in altro modo, se non con una canzone, una
meravigliosa interpretazione di “Siamo la coppia più
bella del mondo”. E come dargli torto! E’ vero, sono
loro i re del festival. E ad ogni modo Mike, che ha
condotto per 5 minuti, pareggia il conto e raggiunge
il Pippo nazionale a quota 12 conduzioni. Si dica
pure quel che si vuole, ma Mike rimane sempre il
migliore, con quella sua goffaggine e ingenuità che
non si capisce se è reale o studiata, ma che a lui viene così naturale che riesce a creare momenti di ilarità
involontaria che nemmeno il migliore dei comici
riuscirebbe a eguagliare. Un duetto perfetto quello
tra lui e il Pippo nazionale, i due veterani, le due colonne del festival di Sanremo. Passato questo momento così bello e romantico, un omaggio doveroso
a una persona che al Festival si è dato anima e corpo, uno stralcio di televisione quasi nostalgico, di
una tv pulita che adesso non esiste più, si deve passare in fretta alla gara vera e propria.
Tutti i venti i big in gara si esibiscono nella serata
finale, riproponendo i loro brani, che come successo
la sera prima per i giovani, verranno votati da tre
giurie: la demoscopia, il telefoto e quella di qualità. A fatto
molto discutere la formazione di quest’ultima. Infatti se
nelle ultime edizioni era sparita, e forse non in molti l’avevano rimpianta, quest’anno è tornata, e fin qui si può anche
essere d’accordo. La differenza tra la giuria di quest’anno e
quelle degli anni passati però e che nelle scorse edizioni
questa era formata da giornalisti, dj e addetti ai lavori, quest’anno da attori, presentatori e showgirl. Ecco il motivo
per cui in molti hanno storto il naso. La giuria stessa si è
molto risentita di questo tipo di polemiche, rivendicando la
sua indiscussa autorevolezza e capacità nel giudicare i brani
in gara, tanto che simbolicamente i vari componenti si sono
presentatati in teatro col volto coperto da maschere. Noi
non prendiamo parte alla discussione, ma semplicemente ci
limitiamo a fornirne il nome dei componenti, in modo che
ognuno possa autonomamente farsi un idea sul caso: Serena
Autieri, attrice; Antonio Caprarica, giornalista e direttore
GRRAI; Claudio Coccoluto, deejay; Alessandro D’Alatri,
regista; Maurizio De Angelis, musicista e compositore; Massimo Ghini, attore; Giancarlo Ma galli, conduttore televisivo; Barbara Palombelli, giornalista; Alba Parietti, conduttrice televisiva; Lunetta Savino, attrice. E arriva puntuale Marcella Bella a buttare benzina sul fuoco: ''Una giuria impegnata'' è stato il sarcastico commento della cantante dopo
aver ricevuto 60 punti per il brano ‘Forever - Per sempre’.
Le fa eco il fratello: ''La semplicità non viene mai premiata'.
E a dare spiegazioni a un pubblico che fischiava la scelta, è
stata Alba Parietti: ''Votiamo le canzoni che sentiamo al
festival, non la carriere e le persone che spesso sono amici o
colleghi''. E poi ancora Gianni
Bella rincara la dose, e addirittura
arriva ad accusare di
'comunismo' la giuria di qualità.
Poi, dalle colonne di 'Sorrisi',
settimanale tv della berlusconiana Mondadori c tiene ad approfondire la sua tesi: "La giuria di
qualità ha dato voti strumentali,
da pseudo-intellettuali di sinistra.
Mia sorella si è presentata alle
Europee per An e questo ci ha
danneggiato", dice Gianni Bella.
La polemica si fa quindi politica
e si arricchisce con l'attacco dei
senatori di Forza Italia contro
Pippo Nazionale: "Baudo fa proclami per il Centrosinistra come
un leader politico. Mantenga la
parola: restituire il compenso di
750 mila euro come ha dichiarato. Ma ne dubitiamo fortemente". È quanto affermano i
LE LUNGHE NOTTI
DI SANREMO (DI ARY)
senatori di Forza Italia, Maria Burani Procaccini e
Antonio Gentile. "Ogni occasione è buona per buttarla in politica, per aggredire il direttore di Raiuno
Fabrizio Del Noce", ha rincarato Fabrizio Cicchitto,
vice coordinatore di Forza Italia.
Tornando alle esibizioni, momento romantico durante l'esibizione dei Velvet in gara con 'Tutto da
rifare', quando il leader e cantante Pierluigi Ferrantini ha raggiunto in prima filma la fidanzata vj Carolina Di Domenico per baciarle la mano. Poi, dopo le
interpretazioni di Johnny Dorelli, Mango, Amalia
Grè e Al Bano. Dopo Tosca, arriva sul palco del
teatro Ariston la seduzione di Joss Stone, che si presenta davanti al pubblico scalza (cosa che verrà poi
ripresa da Flavio Insinna, ospite comico della serata,
che si presenterà sul palco con le scarpe in mano).
Prima ha prima scherzato con Baudo sul 'fascino del
conduttore', poi interpretato il pezzo 'Respect' di
Aretha Franklin per esibirsi infine con il proprio
brano. A seguire Fabio Concato e Francesco con
Roby Facchinetti. Prima dell'esibizione dei due parenti dei 'Pooh', scivolone e caduta in diretta per
Michelle Hunziker mentre i Facchinetti fanno il loro
ingresso sul placo dell'Ariston. ''E' caduta la banca
svizzera'' ha scherzato Pippo
Baudo. Alle 23,30 da poco superate Momo, rivelazione del
dopofestival di Piero Chiambretti, ottiene la consacrazione
definitiva approdando con la sua
esilarante 'Fondanela' sul palco dell'Ariston. Poco
prima di entrare in scena, però, Momo, con la sua
aria un po' svagata, aveva involontariamente provocato allarme bomba nel backstage dell'Ariston: il suo
grande zaino nero era stato infatti dimenticato su un
balconcino e la sicurezza ha isolato per qualche minuto la zona, facendo intervenire gli artificieri. Poi il
'giallo' è stato risolto perché uno degli uomini delle
security ha riconosciuto la borsa della cantante.
Il secondo ospite internazionale della serata è la rivelazione delle ultime settimane Mika che canta il suo
fortunatissimo primo singolo 'Grace Kelly'. Poi lo
show finale di Flavio Insinna con il sax per una
'When the Saints go marching in' a ricordare la partecipazione di Louis Armstrong alla manifestazione
del 1968.
A fine serata naturalmenteverso l’una e un quarto di
notte finalmente arriva la proclamazione ufficiale del
vincitore. Mai come quest’anno, anche se i pronostici del giorno prima sono stati rispettati, il nome del
vincitore era quanto mai incerto, visto e considerato
che nel corso delle serate precedenti, non era mai
stato rivelato l’andamento delle classifiche.
No… non si parla delle notti passate al tavolo del black jack
né alla roulette.
Le notti di cui si parla sono dense di musica italiana e di
grandi voci internazionali e nostrane, decorate da centinaia
di garofani multicolori ed eccezionalmente quest’anno da
una mimosa gialla e odorosa, portata dall’estate anticipata di
quest’annata nord-africana.
Nelle ore piccole del bel Paese c’è tutto un popolo di nottambuli, che durante la prima serata assiste annoiato agli
spettacoli fatti per tutti, per chi guarda l’orologio e con sorpresa scopre che sono già le 23. Questo popolo di vampiri
succhia-tv attende con ansia l’approfondimento della giornata trascorsa e il telecomando diventa una sorta di diario
quotidiano poggiato sul comodino per i pensieri notturni.
E’ qui che scattava negli anni ’80, ’90 e buona parte del 2000 la presenza di Maurizio Costanzo e solo più tardi di Bruno Vespa…
Negli ultimi anni si è delineato un nuovo eroe, una vecchia
conoscenza della tv italiana dei bei tempi che non ha trovato spazio nei grandi network ma che ha suscitato interesse
(e con gran soddisfazione audience) in un network nazionale di minore richiamo e di nascita relativamente recente:
La7. Naturalmente stiamo parlando di quello che poco signorilmente viene definito il Pierino della Tv, anche se questo nomignolo deriva dalla sua capacità di auto-ironia che
invece è così carente negli odierni salotti tv: Piero Chiambretti.
In basso Momo presenta la sua orrenda FONDANELA, una delle
canzoni rifiutate dalla kermesse sanremese.
Piero Chiambretti è giunto a Rai Uno, dopo la grande conduzione di Markette, per condurre il Dopo Festival durante
i giorni della kermesse.
La ricetta è piuttosto semplice: grandi giornalisti spesso un
po’ inaciditi, domande invadenti e critiche spesso poco condivise dal pubblico, tutto condito in salsa Chiambretti di cui
conosciamo il sapore ironico, satirico e spesso pungente ma
senza cattiveria, come lui sa fare.
Lo stile del suo vestiario riflette completamente il suo carattere da Gian Burrasca e questa capacità di ridersi addosso
anche in un avvenimento preso invece troppo sul serio da
tutti gli altri è il giusto modo di sdrammatizzare questa serietà esagerata.
Tutte le serate sono quindi trascorse sotto la luce di quello
che in una passata edizione dello stesso Festival era stato un
suo famosissimo tormentone: “Comunque vada sarà un
successo!”
Nato a Cellino San Marco, in provincia di
Brindisi, dove tuttora abita, il 20 maggio del
‘43, Al Bano Carrisi ha già partecipato a 11
edizioni del Festival, cinque delle quali in coppia con la ex moglie Romina Power, i cu presunti riavvicinamenti all’ex marito, ancora oggi, a distanza di molti anni, riempiono ancora
le pagine dei giornali scandalistici. Questo perché Al Bano resta sicuramente uno dei cantanti più amati e apprezzati nel nostro paese. Ha
esordito a San Remo insieme a Pippo Baudo,
anch’esso alla sua prima conduzione,
nell’edizione del 1968, e ne ha vinta una, nel
1984, grazie al brano “Ci Sarà” cantato in coppia con Romina Power. Lo scorso anno ha
fatto molto discutere la sua esclusione dal festival, si rifarà quest’anno.
Nel Perdono
Senza Me ti Pentirai
di
Renatozero - V. Incenso - A. Paletti - Y. Carrisi
di
L. Battisti - A.Battaglia - L. Battisti
Posizione
Classifica
Generale
2/20
Il nostro
voto sul
brano
5,67
10/20
Il nostro
voto sul
brano
Ferma le mie mani
non combatto più
torno dove ieri mi lasciasti tu...
sazio di dolore
dimmi: guarirò?
Senza me ti pentirai
Forse mai lo ammetterai
Emozione amara che
É un dolore dentro me
Che una fine più non ha
Dietro quale altare
ti rincontrerò
la mia schiena
urla e implora...
Senza me ti pentirai
Ma tu non lo ammetterai
È per questo che non so
se negli altri cercherò
di trovare gli occhi tuoi
Faccio il giocoliere
i rischi tu li sai
uomo di mestiere
se è cosi che vuoi
troppi errori
eppure speri.
Nel perdono la forza di un re
come un figlio oggi torno da te
cosi spoglio di vanità
del tuo sguardo sarò degno chissà?
Di quel pane mi nutro anch'io
in questo mondo che non è più il mio.
Fermi, state fermi
ancora sangue no!
Fermi giù le armi
non osate c'è
chi riposa
chi si sposa.
Il pubblico tramite il televoto e tramite le giurie demoscopiche lo ha premiato, del resto è il
pubblico che compra e sovrano è il suo giudizio. La sua canzone però a noi a dir la verità
non ci ha entusiasmato parecchio: suoni e uso
della voce inconfondibili, ma non in senso positivo, nel senso che è sempre la solita minestra riscaldata, arrangiamenti classicheggianti
(per non usare la parola vecchi) fanno di questo pezzo un tipico pezzo di Al Bano, studiato
per mettere in luce le sue abilità vocali e niente
di più. Un po’ deludente...
Posizione
Classifica
Generale
Nel perdono ci credo anch'io
mi abbandono fosse anche l'ultimo oblio
nel perdono spera anche tu
che quel cielo non si macchi mai più
è la vita che aspetta te in piedi, coraggio, salutiamo
il re.
Nel perdono spera anche tu
che quel cielo non si macchi mai più
è la vita che aspetta te in piedi,
coraggio, salutiamo il re.
4
Diplomata in chitarra classica al conservatorio di
Terni, Leda Battisti, nata il 24 febbraio del 1971
a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, non è la
prima volta che compare sul palco dell’Ariston,
sul quale aveva debuttato nell’edizione del 1999.
E’ salita alla ribalta della stampa musicale e si è
fatta conoscere al grande pubblico grazie
all’album “Leda Battisti” del 1998, frutto di una
collaborazione con il chitarrista di flamenco Ottmar Lirbert. In realtà però aveva già partecipata
ad un programma tv, “Partita Doppia”, gara musicale di RaiUno, condotta sempre dallo stesso
Baudo, in cui vinse il premio come
“giovanissima cantautrice”, consegnatole dalle
mani di Domenico Modugno. Lo scorso anno
ha partecipato al reality Music Farm, ma è uscita
dopo 3 puntate, eliminata da Leura Bono.
Voglio scordarti in ogni senso
Ogni giorno cancellare un po' di te
Sarà un mìo gran divertimento
Quando tu non farai parte più di me
Senza me ti pentirai
Forse te ne accorgerai
Quando sola non sarò
Ed un senso io darò alla vita che non ho
Senza me ti pentirai
Forse mi rimpiangerai
Ma vivrò senza di te
E da oggi grazie a te
Cambio pelle e cambio me
Voglio scordarti in ogni senso
Ogni giorno cancellare un po' di te
Sarà un mio gran divertimento
Quando tu non farai parie più di me
Ma sono io che dico basta
lo che per te avrei amato in ogni senso
lo che per te sarei andata anche all'inferno
Voglio scordarti in ogni senso
Ogni giorno cancellare un po' di te
Sarà un mio gran divertimento
Quando tu non farai parte più di me
E se tu ti pentirai
Non saranno fatti miei
Quando mi rimpiangerai
Sarà troppo tardi quando
Tu ritornerai da me.
Non convince i severissimi critici di Andergraund il suo brano “Senza me ti pentirai”.
Non si becca nemmeno una sufficienza. Ritmo e
melodia di per sé non sarebbero nemmeno malissimo, ma la canzone proprio ha qualcosa che
non convince. Questi suoni troppo spagnoleggianti, con queste nacchere in sottofondo, a cui
già ci aveva abituati, di certo non la aiutano. Perché non prova a lanciarsi in qualcosa di completamente nuovo? D isicuro non potrebbe che
giovare alla sua carriera.
E’ la seconda volta che si presentano insieme
al Festival di Sanremo; la prima era stata nel
1990 con “Verso l’Ignoto”. Entrambi però
avevano già partecipato altre volte da soli.
Gianni, nato il 14 marzo (Tanti Auguri!!!) del
‘46, alla sua quarta esperienza sul palco dell’Ariston, è uno dei compositori più apprezzati in
Italia, avendo scritto brani per diversi cantanti,
tra cui in ordine, ultimo in ordine di tempo per
il mitico Adriano Cementano . Ma ha scritto
anche numerose canzoni per la sorella Marcella, nata il 18 giugno del ‘52, a partire da Montagne Verdi con la quale partecipò per la prima
volta a Sanremo nel ‘72. Per lei è l’ottava presenza al Festival. Anche nel 1981 gareggiarono
entrambi, ma ognuno con la sua propria canzone.
Forever Per Sempre
Oltre il Giardino
di
Mogol - G. Bella
di
F. Concato
Posizione
Classifica
Generale
10/20
Il nostro
voto sul
brano
1,67
Nel dolore e nella felicità
Sappi che io sono la tua metà si
Nella primavera e nell'altra età
0 di inverno chiusi nella città si
Per sempre per sempre
Per sempre noi si
Forever forever
Forever forever
Ancora noi si
Dentro questo mondo di ostilità
Volando in mezzo a un cielo di libertà
Tenendoci per mano uniti là
Davanti a un destino che arriverà
Per sempre forever
Per sempre forever
Per sempre noi per sempre noi si
Forever per sempre
Forever per sempre
Ancora noi ancora noi sì
Ancora noi si
La sincerità nella nostra casa io e te
Tutto quello che
Dimmi che cos'altro c'è
Lungi da noi il difendere la giuria di qualità,
che di qualificato a valutare delle canzoni di
sicuro aveva ben poco; però proprio non si
meritava l’attacco di Gianni e Marcella Bella
con i quali tra le altre cose erano stati più che
generosi, con una media del 6 per questo brano. Cosa direbbero a noi se sapessero che gli
abbiamo dato un abbondante 1,60 su 10? Permetteteci di dire che la canzone è veramente
brutta, non è che la semplicità non venga mai
premiata, come sostenuto da Gianni, ma loro
sembrano proprio la caricatura di Little Tony e
Bobby Solo in duetto proprio a Sanremo qualche anno fa. Tremendo.
Per sempre forever
per sempre forever per sempre noi si
Per sempre per sempre
Per sempre per sempre
Per sempre noi si
Forever per sempre
Forever per sempre ancora noi ancora noi
Ancora noi si
Forever
Posizione
Classifica
Generale
10/20
Il nostro
voto sul
brano
6,5
..E pensare di poter cambiar mestiere
Sono ancora forte potrei fare il giardiniere
Mentre tu mi stai guardando c'è una lacrima
che scende e fa rumore
Ed io non so che cosa fare
Ma, mi devo reinventare.
L'ho già fatto un tempo, e posso farlo ancora
Lavorare all'aria aperta mi rincuora
Farò in modo che i colori e quel profumo, siano la mia vita nuova
Ma tu non dici una parola.
L'hai capito o no, mi hanno mandato a casa.
Senza dirmi una parola, né una scusa
Dimmi adesso cosa faccio a 50 anni,
Dovrei dare quel che resta del mio culo.
Per campare!
Dunque vedi che bisogna andare via
Ce lo chiede questa nuova economia
Come questi figli, adesso, che ci chiedono
Perché non si può fare, perché non posso andare.
Perché non so spiegare...
Proverò cosi a cambiare la mia vita
Perché tutto intorno cambia, ed è fatica, riconoscere i bisogni,
Quelli veri, dai fasulli che sono tanti: e sono
cosi prepotenti
Ma mi vedi adesso in mezzo a questi fiori
Ho ricominciato a vivere a colori
Ma i più belli, forse, ce li ho dentro al cuore e
Te li posso raccontare e condiverli con te
A me piace più di prima la mia vita,
Perché ridimensionata, si è pulita
Come questa pianta e questi fiori nuovi
Che profumano la sera, e che danno un senso
nuovo.
Danno un senso che non c'era ...
E pensare di poter cambiare mestiere
Sono ancora forte potrei fare il giardiniere!
Fabio Concato è uno dei cantautori più raffinati
e più impegnati che sicuramente abbiamo in Italia. I suoi brani si sono sempre contraddistinti
per la qualità dei testi e per il coraggio nella scelta degli argomenti trattati. E’ nato a Milano il 31
Maggio del 1953. Il suo primo album risale al
1977 e si intitola “Storie di Sempre”. A questo
ne sono seguiti altri 12 di cui l’ultimo “Voilà” è
datato 2003, senza contare le numerose raccolte
di successi e brani a scopo benefico. A proposito di questo ricordiamo il suo appoggio attivo,
che dura ormai da parecchi anni, alla causa del
Telefono Azzurro.
Per lui questa è la seconda esperienza sul palco
del Festival di Sanremo.
Come sempre Concato si contraddistingue per
trattare nei suoi testi temi molto particolari: non
si limita di sicuro alle classiche rime sole, cuore,
amore. In questo caso parla del difficile problema del lavoro precario, di un padre di famiglia
che a cinquant’anni si trova senza lavoro e non
sa dove trovare i mezzi necessari per mantenere
la sua famiglia. Dal testo esce tutta l’angosia di
un uomo svuotato della sua dignità. Sicuramente
il ritmo piuttosto lento e dialogato non ne faranno una hit di quelle suonate dalle radio, ma è da
apprezzare il coraggio della sua scelta.
Romano, nato il 5 febbraio del ’77, Cristicchi torna al festival a
distanza di un anno, quando si piazzò al secondo posto della
categoria giovani con “Che bella gente”. All’epoca però non era
affatto un esordiente, avendoo raggiunto il successo nell’estate
del 2005 con il tormentone radiofonico “Vorrei cantare come
Biagio” e con l’album “Fabbricante di Canzoni”.
E’ sicuramente un tema molto forte quello toccato nel suo brano, frutto di uno studio e di una ricerca anche interiore non indifferenti. Un pop-rap che sembra stia tornando prepotentemente di moda, un’atmosfera molto malinconica che ben si sposa col testo, anche se il brano non ne risulta appesantito, e rimane molto orecchiabile e radiofonico. Ottima l’interpretazione.
Ti regalerò una Rosa
di S. Cristiccchi
Posizione
Classifica
Generale
1/20
Il nostro
voto sul
brano
8,7
Ti regalerò una rosa
senza frase
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
E una rosa per poterti amare
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Ti regalerò una rosa
Mi fabbrico la neve col polistirolo
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
La mia patologia è che son rimasto solo Ora prenUna rosa bianca che ti serva per dimenticare
dete un telescopio...
Ogni piccolo dolore
misurate le distanze
Mi chiamo Antonio e sono matto
E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso?
Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino
Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Credevo di parlare col demonio
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un maRicordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
nicomio
Non come le cartelle cllniche stipate negli archivi
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare
Perdona la calligrafia da prima elementare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
E mi stupisco se provo ancora un'emozione
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfioIo sono come un pianoforte con un tasto rotto
ra
L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
Ti regalerò una rosa
E giorno e notte si assomigliano
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
E una rosa per poterti amare Ti regalerò una rosa
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Puzza di piscio e segatura
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare Ogni
Questa è malattia mentale e non esiste cura
piccolo dolore
Ti regalerò una rosa
Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
E una rosa per poterti amare
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti regalerò una rosa
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Perdona la calligrafia da prima elementare
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Ogni piccolo dolore I matti sono punti di domanda
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.
Meglio Così
di
G. Calabrese - G. Ferrio
Posizione
Classifica
Generale
10/20
Il nostro
voto sul
brano
3
Ma... la verità non è...
probabilmente un'altra e secondo me,
è cominciato il disamore
la paura di cadere
nei... nei percorsi che sai già
nella calma dei tuoi gesti... ti rivesti.
Johnny Dorelli, nome d’arte, il suo vero nome
infatti è Giorgio Guidi, nasceva a Meda, in provincia di Milano, il 20 febbraio del ‘37. Molti dei
ragazzi più giovani magari lo conosceranno soprattutto in veste di attore, lavoro al quale si è
dedicato con maggior dedizione negli ultimi anni. In realtà il suo primo amore è stata la musica:
ha partecipato già otto volte al festival di Sanremo, dal 1958 al 1969, praticamente tutti gli anni,
e vinse due volte, in coppia con Domenico Modugno, con “Nel blu dipinto di Blu” e “Piove”.
Nel 1990 è tornato all’Ariston, ma in veste di
conduttore, insieme a Gabriella Carlucci. E’ considerato uno dei più grandi crooner (interpreti di
genere swing per lo più) presenti attualmente nel
nostro paese.
Meglio così, meglio così.
Peccato sì, ma meglio così.
E la favolosa età
di volerti ancora e sempre un po' di più,
e nei momenti dell'amore
c'era il "nostro buon odore",
come lo chiamavi tu.
è una storia cui cercare di non pensare
Meglio così, meglio così
Fa male, sì, ma meglio così.
Prima ancora di arrivare
con fatica a sopportarci,
evitando di guardarci
evitando di parlarci,
per difesa o per paura
d'interrompere il silenzio
senza odiarci, per il momento...
......
Per tutto il tempo per amarci
ed il tempo per sbranarci
che mi hai dato solo tu
regaliamoci un bel gesto...
quello di lasciarci.
Meglio così, meglio così
Peccato sì, ma meglio così...
Massimo rispetto per la carriera e per i successi
di un professionista sicuramente indiscutibile.
Però il brano che ha presentato al Festival, sicuramente di festivaliero aveva ben poco. Certamente non è una canzone che farà presa sul
grande pubblico. E’ lui, è Dorelli, è swing, niente
di più, c’è sicuramente una parte di pubblico che
amerà particolarmente il brano, però i gusti sono
gusti, e noi all’unanimità abbiamo trovato un
solo aggettivo per definire il brano: noioso. Riservato esclusivamente agli amanti e agli appassionati del genere.
Francesco Facchinetti è nato a Milano il 2
maggio 1980. Nato artisticamente nel 2003, si
è fatto conoscere grazie al tormentone estivo
“la Canzone del Capitano”. Allora era Dj
Francesco. Da un annetto a questa parte si è
buttato un po’ più sul genere melodico ed è
solo Francesco. Figlio d’arte, il papà è Roby
Facchinetti (il vero nome è Camillo), nato a
Bergamo il Primo maggio del del ‘44. Dal 1966
è tastierista e cantante di uno dei gruppi più
amati in Italia, i Pooh, che hanno recentemente festeggiato i 40 anni di carriera, e con i quali
è stato una volta a Sanremo, nel 1990, vincendo quell’edizione con “Uomini Soli”. In realtà
a Sanremo si è presentato anche un’altra volta,
nel 1984 da solista. Anche Francesco nel suo
piccolo è già un veterano del palco dell’Ariston, avendo già partecipato alle edizioni del
Festival del 2004 e del 2005.
Vivere Normale
Amami per Sempre
di F. Facchinetti
D. Calvetti - M. Cappelli - S. Bertolotti
di
A. Grè - P. Palma - A. Grè - M.Ranauro
Posizione
Classifica
Generale
8/20
Il nostro
voto sul
brano
6,83
A volte sai penso alle cose
Alle salite più faticose
Avrei dovuto insistere
Non serve mai guardarsi indietro
II mondo è fuori da questo vetro
È in ogni uomo semplice
Basta un cuore che batte a 600 all'ora
MA L'IMPRESA PIÙ SPECIALE
È DI VIVERE NORMALE
COME PADRI E FIGLI
COI PROPRI SBAGLI
LA STORIA SIAMO NOI, TUTTI NOI
C'è un tempo per cambiare
Amare e poi soffrire
E lentamente crescere
Da soli
Lo sai che io non so aspettare
Ho troppi sogni da realizzare
Sarà perché assomiglio a te
Con un cuore che batte a 600 all'ora
E un milione di cose che tengo in gola
E L'IMPRESA PIÙ SPECIALE
È DI VIVERE NORMALE
COME PADRI E FIGLI
COI PROPRI SBAGLI
LA STORIA SIAMO NOI
Diciamo pure che onestamente ci si aspettava
di peggio. Francesco ci aveva abituato a ben
altro genere di canzoni. Sia chiaro: non che si
tratti di un capolavoro, però sarà che sta attraversando un periodo di maturazione artistica,
sarà la vicinanza del padre a giovargli, fatto sta
che il pezzo non è male, suona bene, piuttosto
radiofonico, orecchiabile, carino. Niente di
entusiasmante, ma tutto sommato non dispiace. La presenza del padre c’è ed è molto evidente, il pezzo risente molto in alcuni momenti delle tipiche sonorità alla Pooh.
NOI CHE CORRIAMO... POI CI PERDIAMO
NEI SOGNI SPESSO... CI RITROVIAMO
NOI CHE VIVIAMO... DI MUSICA
MA L'IMPRESA PIÙ SPECIALE È DI VIVERE
NORMALE...NORMALE...NORMALE…
COME PADRI E FIGLI
COI PROPRI SBAGLI
LA STORIA SIAMO NOI, TUTTI NOI
A volte sai penso alla vita
A questa incognita infinita
Di ogni uomo semplice.
Posizione
Classifica
Generale
10/20
Il nostro
voto sul
brano
4,83
Tu sei qui
Vederti è come baciare una stella
Guardami
lo sento il mio desiderio nel tempo crescere
E mentre mi parli
I tuoi sguardi mi danno i brividi
Sfiorami
Ancora e io sento che già sono tua
Baciami
Mi sciolgo e intanto la mente si sposa con la
tua
Amalia Grè, all’anagrafe Amalia Grezio, è originaria di Ostuni, in provincia di Bari, dove è nata
il 16 giugno del 1964. Si è diplomata all’accademia di Belle Arti di Perugia in scenografia teatrale. Si cimenta un po’ in tutte le arti, oltre che
musicista infatti è anche scultrice, pittrice e computer artist. Nel 1990 è partita per New York
dove ha studiato con la grande jazzista Betty
Carter, e negli Stati Uniti si è fermata per ben
otto anni. Tornata in Italia si è ritirata in campagna per dedicarsi alla sua arte. Ha già inciso due
album: “Amalia Grè” del 2003 e “Per te” dello
scorso anno, che verrà presto riedito con l’aggiunta dell’inedito “Amami per sempre”. Questa
è la prima volta nella sua carriera che si presenta
di fronte alla platea del Festival di Sanremo.
Non devi esitare
A baciarmi abbracciarmi e a stringermi!
Amami per sempre
Dolcemente io
Mi arrendo a te
Amami per sempre
Niente in vita mia
Assomiglia a te
Sfiorami
Ancora e io sento che già sono tua
Stringimi
E intorno la stanza diventa soltanto musica
Non c'è più il silenzio
Che suona in fondo all'anima
Amami per sempre
Dolcemente io
Mi arrendo a te
Amami per sempre
Niente in vita mia
Assomiglia a te.
Sicuramente non si tratta di una canzone molto
indicata per presentarsi ad una manifestazione
come il festival: non si tratta della solita canzonetta. Presenta atmosfere molto blues, si tratta
di un pezzo molto raffinato, particolarmente
consigliato agli appassionati del genere o come
ottimo sottofondo in un momento rilassante.
Ma di sicuro al pubblico questo brano non può
arrivare, troppo lento, ritmo e ritornello non
trascinano e non coinvolgono, di sicuro non sarà
uno di quei brani che canticchieremo in auto nei
prossimi mesi.
Giuseppe (Pino) Mango, in arte semplicemente Mango, è nato a Lagonegro, in provincia di
Potenza, il 6 novembre del 1954, e l’ì tuttora
abita con la sua famiglia: la moglie Laura Valente, ex cantante dei Matia Bazar, che si è esibita con lui nella serata dei duetti, e i due figli.
A Lagonegro possiede anche uno studio di
registrazione in cui incide tutti i suoi dischi, e
in cu lavora anche in qualità di produttore. Ha
esordito nel 1976 con l brano “La mia ragazza
è un gran caldo” e da allora ha pubblicato 15
album vendendone 5 milioni di copie. E’ la
settima volta che partecipa al Festival di Sanremo, l’ultima volta nel 1998. Non ha mai vinto,
ma si è aggiudicato il Premio della Critica nel
1985 con la canzone “Il Viaggio”.
Chissà se Nevica
Schiavo d’Amore
di
Mango - De Bei - Mango
di
G. Morra - M. Fabrizio
Posizione
Classifica
Generale
5/20
Il nostro
voto sul
brano
5,33
Volevo dirti adesso
che sto vivendo adesso per te.
Volevo dirti adesso
che il sogno mio di adesso è per te.
Chissà se nevica al di là di un dolore
se è dispari il freddo nel cuore,
se da un tramonto è giusto prendere un fiore
che possa rifiorire ancora.
La vita è sempre
quel darsi all'anima intensamente
tu bella sempre.
Probabilmente
quel dirti addio non è conveniente
tu bella sempre.
La parola chiave nel definire “Chissà se Nevica” è già sentita. Di sicuro non aggiunge nulla
di nuovo al classico repertorio di Mango che
tutti conosciamo. Sembra una copia non troppo riuscita di tutte le sue altre canzoni. Non
che sia bruttissima, qualche spunto positivo c’è
anche, ma il ritornello è poco coinvolgente, la
canzone poco cantabile, poco coinvolgente.
Una canzone non completamente bocciata, ma
senza personalità e senza originalità.
Posizione
Classifica
Generale
3/20
Il nostro
voto sul
brano
7,17
Oggi sono solo come lo è soltanto un folle o
uno straniero
Un leone chiuso in una gabbia dalla quale scruta il cielo
Magari scende la neve
E s'infittisce il mistero
Coprendo come di un velo
Ma senza far rumore
Pian piano
Il mio cuore
È destino
Che non ci sia che tu
A condannarmi e poi a salvarmi sempre più
Volevo dirti adesso
che tra le foglie adesso non c'è
l'umore del tuo passo
serenità che adesso non c'è.
Dovunque sei
Ti penserò
E il mio pensiero forse ti raggiungerà
Perché nessuna forza mai lo fermerà
La mancanza mi riempie l'anima mi tiene in
suo potere
La mia tristezza è dolce ma talvolta è come un
altro carceriere
Chissà se nevica alla fine del mare,
se è vero quel taglio di sole,
se rideranno ancora i salici in fiore
nel dondolare questo amore.
Eppure quanta bellezza
Perfino dentro il dolore
Ti vedo nel tuo splendore
Agli altri ti nascondi
La vita è sempre
quel darsi all'anima intensamente
tu bella sempre.
Probabilmente
quel dirti addio non è conveniente
tu bella sempre.
Ma qui
Appari avanti a me
Come un incanto che
M'imprigionerà
Schiavo d'amore
Io per sempre resterò
E già lo so
Che soffrirò
Ma quella sofferenza cara mi sarà
Perché è con te che inizia e che finirà
Finirà con te.
Tu bella sempre
tra l'inquietudine e il sentimento
chissà se hai pianto.
Quando è stata diramata la lista dei partecipanti
alla 57a edizione del Festival di Sanremo l’’Italia
si è chiesta all’unisono: Ma chi cacchio è questo
Piero Mazzocchetti? Ci sarà un errore, probabilmente è un giovane che è finito per errore nella
lista dei Big. Invece no, nessun malinteso, semplicemente noi non lo conosciamo qui in Italia,
ma in Germania lui è una celebrità. Nato a Pescara il 23 marzo ‘78, si è trasferito in Germania
per tentare la fortuna come musicista. Qui è stato notato mentre faceva pianobar da alcuni giocatori di calcio che lo hanno presentato alle persone giuste e da lì, almeno in germania la strada
è stata tutta in discesa: 150000 copie vendute
grazie ai suoi tre album pubblicati, concerti, tv e
trasmissioni radiofoniche. Ora grazie alla vetrina
offertagli dal Festival tenta di sfondare in patria.
La voce di questo ragazzo sicuramente è sorprendente; in molti parlando di lui si sono fatti
scappare il nome di Andrea Bocelli. In realtà a
quei livelli non ci arriviamo ancora, anche se nella parte più “pop” del mestiere sicuramente se la
cava meglio lui dell’illustre predecessore. Il pezzo è molto piacevole, e mette in mostra tutte le
sue innumerevoli doti vocali. In alcuni momenti
ricorda molto i brani tratti dalle colonne sonore
dei grandi film di animazione della Disney di
qualche anno fa. Vedremo se di Bocelli riuscirà a
ripercorrere almeno la sfolgorante carriera
Paolo Meneguzzi, vero nome Pablo Meneguzzo, in realtà non è italiano, ma svizzero, nato a
Mendrisio il 6 dicembre del 1976. Nonostante
la giovane età Paolo è un assiduo frequentatore del Festival di Sanremo, infatti vi partecipa
per la quarta volta. La prima volta che ha messo piede sul palco dell’Ariston nel 2001 con il
brano “Ed io non ci sto più”, che si classificò
solo 7° nella categoria “Nuove Proposte” in
Italia lui non era famosissimo, mentre in sudamerica poteva già vantare un discreto numero
di ammiratrici. Il successo in Italia comunque
è arrivato solo un paio dopo, nell’estate del
2003, grazie al disco tormentone “VeroFalso”.
Per questo suo ultimo lavoro Pablo si è affidato a due music maker svedesi, Matthias Brann
e Erik Libdom, collaboratore di Mary j. Blige.
Musica
The Show Must Go On
di P. Meneguzzi - R. Di Bella
P. Meneguzzi - R. Di Bella - D. Melotti
di
G. Faletti
Posizione
Classifica
Generale
6/20
Il nostro
voto sul
brano
7
Cammino lungo la tua via
e il tempo sai non passa mai
lontano da te la vita non è facile
nel mio silenzio resterò
e finché respiro non avrò
ti aspetterà io sarò qui se tornerai
e poi sarai
davanti a tutto tu
combatterò per dirti che io credo in noi
perché per me lo sai sei musica nell'anima
e insieme a te non cadrò non cadrò
è per te che non mi stanco un attimo di vivere
comunque andrà dentro di me tu vivrai
e suonerai.
Vorrei guardare gli occhi tuoi
e in ogni istante viverti
sentire che tu resterai sempre con me
da qui cosi
il mio sentiero sarai tu
mi porterai dentro di te se vorrai
perché per me lo sai sei musica nell'anima
io senza te non vivrò non vivrò
è per te che il sole non finisce mai di splendere
non smetterò di amarti mai dentro me
tu suonerai
Il buon Pablo ha dimostrato sicuramente che è
in corso in lui un discreto processo di maturazione, anche se in realtà la canzone rimane abbastanza in linea con quello a cui Meneguzzi ci
aveva abituati. Niente di stravolgente, ma tutto
sommato va bene, il pezzo è ben curato, ha un
buon ritmo e un bel ritornello, è piacevole,
sicuramente sarà uno dei brani che avrà maggior successo. Soprattutto sulla distanza la canzone si contraddistingue, in quanto dopo qualche ascolto la si apprezza maggiormente.
cosi sarai
davanti a tutto tu
combatterò per dirti che io credo in noi
perché per me lo sai sei musica nell'anima
e insieme a te non cadrò non cadrò
è per te che il sole non finisce mai di splendere
comunque andrà dentro di me tu vivrai
e suonerai.
Posizione
Classifica
Generale
10/20
Il nostro
voto sul
brano
7,83
Gli artisti falliti sono fuori dal gioco
non ci sono mai stati o ci son stati per poco
e ora parlano molto quasi a chiedere scusa
di aver perso la chiave di una porta ormai chiusa
di un'estate lì intorno ch'è svanita in un giorno
e sembrava durasse in eterno quando han preso
la scala per salire al successo
ed invece sono scesi all'inferno
and the show must go on,
the show must go on.
Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, è nata a Goro, in provincia di Ferrara, il 17 luglio 1939. E’
l’artista che ha partecipato al maggior numero
di edizione del Festival: per lei questa è udite
udite la quindicesima volta!, segue, a quota 13
partecipazioni, il compianto Claudio Villa. La
sua prima apparizione in questa sede risale al
1961, anno in cui venne presentata al grande
pubblico come l’anti-Mina, con il brano “Il
mare nel Cassetto”. L’ultima volta invece risale
a ben 14 anni fa, quando partecipò con il brano “Uomini Addosso”, scritto per lei da Roby
Facchinetti dei Pooh, anche lui in gara quest’anno insieme al figlio Francesco. Il disco, scritto per lei da Giorgio Faletti, intitolato “In Territorio nemico”, è il 72° della sua discografia,
in Italia e all’Estero. Complimenti!
Gli artisti falliti hanno un sogno proibito
un teatro con fuori scritto "Tutto esaurito"
e una nota sospesa con un'intonazione
che si alzi la sala e che esploda il loggione
o quant'altro ci sia per andarsene via
con tre o quattro persone di scorta
fra due ali di gente se non proprio per sempre
però almeno provarlo una volta
and the show must go on,
the show must go on.
Avevo dentro un'anima da viverci tre vite
ma un cuore troppo piccolo per musiche infinite
e queste dita inutili guarda dove son finite
dai tasti del mio pianoforte a una calcolatrice
and the show must go on,
the show must go on.
Gli artisti falliti hanno il passo strisciato
per vergogna d'impronte che non hanno lasciato
e una macchina fuori sempre mal posteggiata
che non sembra davvero sia mai stata lavata
ed un'alba slavata da mandare affanculo
perche c'è un nuovo giorno nel pugno
e una birra ghiacciata da gelarci l'inferno
perché loro siamo tutti o nessuno
and the show must go on,
the show must go on.
Questa è una canzone, e soprattutto un’artista,
della quale, alla vigilia del Festival, non avremmo ma pensato di dover parlare così bene. In
realtà più che di Milva , parliamo bene di Giorgio Faletti, fantastico autore di musica, che ha
composto un testo di altissimo livello, bellissimo, poetico, illuminato. Anche Milva l’ha interpretata a modo suo la canzone, da vera signora,
che comunque dimostra, a differenza di altri
colleghi, che è possibile reinventarsi, anche in
età non più tenerissima, senza fossilizzarsi sempre sulle stesse sonorità. Non possiamo fare
però a meno, senza nulla togliere a Milva, di
pensare al brano interpretato da Ruggeri nel
duetto: semplicemente spettacolare.
Nada Malanima, questo il suo vero nome, è
nata il 17 novembre 1953 a Gabbro, in provincia di Livorno. E’ la settima partecipazione al
Festival di Sanremo. La prima volta partecipò
nel 1969, a quindici anni, con “Ma che freddo
fa”, che non vince quell’edizione, infatti arriva
solo quinta, ma che ottiene un successo di
pubblico spaventoso, venendo oltre un milione e mezzo di copie. La vittoria però non tarda ad arrivare e giunge un paio di anni dopo,
nel 1971, con il brano “Il cuore è uno zingaro”, cantato in coppia con Nicola Di Bari. Nel
1973 si apre per lei la carriera d’attrice, e partecipa allo sceneggiato televisivo “Puccini”, e poi
molte esperienze in teatro con Dario Fo e
Marco Messeri per esempio, o cinematografiche (nel 1994 è diretta da Francesca Archibugi
in “Con gli Occhi Chiusi”. Nel 2001 cementano la vuole accanto a sé nel toccante brano “Il
figlio del Dolore”
In Italia si sta male
Luna in Piena
(si sta bene anziché no)
di
N. Malanima
Posizione
Classifica
Generale
10/20
Il nostro
voto sul
brano
di R. Gaetano
2,67
Non so ballare niente
Né un tango, né un valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
La vita è una mossa
Dimentico me stessa
Sono la tua donna piena d'ombre
Larga come una barca
Stretta come una fetta di luna nella notte piena
Spingo la nave in rotta
Sento una fitta al cuore
Non ho paura voglio solo andare
E dentro le tue mani
Sono una luna piena
Resto lassù a guardare la tua voglia che
Piena in piena
Prendimi stasera
Sono in piena in piena
Prendimi la testa fra le mani
E tocca la paura vera
La mia timidezza mi incatena
A qualcuno questa canzone è piaciuta particolarmente; a noi personalmente no. Come idea
magari non sarebbe nemmeno stata poi così
malvagia, ma l’uso della voce in quella maniera
francamente risulta quasi insopportabile. Melodia piuttosto piatta e molto cantilenante fanno di questo brano un pezzo che magari potrà
piacere ad un pubblico di nicchia, ma che sicuramente non si addice all’occasione, non rappresenta affatto la canzone italiana.
Non so ballare il tango
Non so ballare il valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
In piedi contro il muro
Guardo il mio futuro
Perso in una marea d'ombre
E dentro le tue mani
Sono una luna piena
Resto lassù a guardare la tua voglia che
Piena in piena
Prendimi stasera
Sono in piena in piena
Prendimi la testa fra le mani
E tocca la paura vera
La mia timidezza mi incatena.
Posizione
Classifica
Generale
10/20
In Italia ci sta il mare
Per nuotare e per pescare
Con le spiagge tutte bianche
Gli ombrelloni stesi al sole
In Italia si sta be-ne
In Italia ci sta il sole
Per asciugarsi quando piove
Con la frutta di stagione
Con le pesche e le albicocche
Da mangiare quando hai fame
Ma guarda un po'
Che fortuna stare qua
In mezzo a tanta civiltà
Guarda tu
Che fortuna stare qua
Stare ancora qua
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando
muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
Il nostro
voto sul
brano
6,83
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando
muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia non si può
Ma guarda un po'
Che fortuna stare qua
In mezzo a tanta civiltà
Guarda tu
Che fortuna stare qua
Stare sempre qua
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
In Italia si sta male
Si sta meglio si sta peggio
Si sta bene anziché no
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando
muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei quasi sempre quello
Se sei ricco oppure no
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
Si sta male si sta bene
Si sta meglio si sta peggio
Si sta bene anziché no
In Italia ci sta il sole
Per asciugarsi quando piove
Con le spiagge tutte bianche
Gli ombrelloni stesi al sole
In Italia si sta bene
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
In Italia si sta male
Si sta bene si sta peggio
Qua si sta come si sta
In Italia c'è l'amore
Da quando nasce a quando
muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
Se sei basso non lo so
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
Qui ci sto e non ci sto
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia non ci sto
Ma poi torno però...
Ogni tanto.
Paolo Rossi è nato a Monfalcone, vicino Gori- un cantante di professione, infatti come tutti
zia, il 22 giugno del 1953. Nonostante non sia sanno è un attore comico, si presenta a Sanremo
per la seconda volta. La prima era stata nel 1994
in coppia con Enzo Jannacci con la canzone “I
Soliti Accordi”. Attualmente non è impegnato
nella promozione del suo disco, la musica infatti
rimane sempre per lui una passione secondaria,
ma lo si può trovare in giro per i teatri nella rappresentazione del suo ultimo spettacolo
“Chiamatemi Kovalski. Evolution”.
Come ammette lui stesso, lui non è un cantante,
quindi fa quello che sa fare: recita. E in questo
caso il copione è particolarmente impegnativo
perché si tratta addirittura di un brano del grandissimo Rino Gaetano. Ottima interpretazione
per un pezzo molto ritmato e che oltre che far
riflettere diverte l’ascoltatore.
Di sicuro anche Antonella Ruggiero non è l’ultima arrivata al festival, dall’alto delle sue nove
precedenti partecipazioni, cinque in compagnia dei Matia Bazar e quattro come solista.
Nata il 15 novembre 1952 a Genova, la Ruggiero è sicuramente una delle voci più belle,
interessanti e inconfondibili del panorama musicale italiano. A Sanremo ha vinto una sola
volta coi Matia Bazar nel ‘78 con “...e dirsi ciao”, ma anche da sola non le è andata poi così
male, arrivando seconda nel 1998 con “Amore
lontanissimo” e nel 1999 con “Non ti dimentico”. Inoltre nel 2005 si è aggiudicata il titolo di
vincitrice della categoria “Donne”. Nonostante decida di rimanere un po’ defilata dal mondo della tv e delle radio, la sua attività live, sia
in Italia che all’estero, è incessante.
Canzone fra le Guerre
di
C. Carrara - A. Ruggiero - C. Carrara
Posizione
Classifica
Generale
9/20
Il nostro
voto sul
brano
6,83
stanza
respiri
E poi ci si consola
Più di prima
di
Con la paranza
Più di ieri
D. Silvestri
La paranza e una danza
Dov'è dov'è
Che si balla nella latitanza
Tutti si chiedono
Posizione
Con prudenza
Dov'è dov'è
Classifica
E eleganza
Ma non mi trovano
Generale
E con un lento movimento de
Lo sai che c'è'
panza
Che sto benissimo
Il nostro
voto sul
La paranza e una danza
Fintanto che
brano
Che si balla nella latitanza
Sto a piede libero
Con prudenza
E poi perchè
Mi sono innamorato di una stronE eleganza
Ritornare da lei
za
E con un lento movimento de
Quando per lei è sempre stato
Ci vuole una pazienza
panza
meglio senza di me
Io però ne son rimasto senza
Cosi da Genova puoi scendere a
Non riusciranno a prendermi
Era molto meglio pure una creCosenza
Io resto qui
denza
Come da Brindisi salire su in
La paranza es un baile
Un fritto dii paranza., paranBrianza
Que se baila con la latitanza
za...paranza
Uno di Cogne andrà a Taormina
Con prudencia y elegancia
La paranza e una danza
in prima istanza
Y con un lento movimiento de
Che ebbe origine sull'itala di Ponza Uno di Trapani? Forse Provenza
panza
Dove senza concorrenza
No no no non è possibile
La paranza es un baile
Que se baila con la latitanza
Seppe imporsi a tutta la cittadinanNon è raccomandabile
Con prudencia y elegancia
za
Fare ritorno al luogo originario di
Y con un lento movimiento de
É una danza
partenza
panza
Ma si pensa
Ci sono regole precise in latitanza
E se io latito latito
Rappresenti l'abbandono di una
E per resistere c'è la paranza
Mica faccio un illecito
stronza
La paranza
Se non sai dove abito
Dal calvario alla partenza
È una danza che si balla nella latiSe non entro nel merito
Fino al grido conclusivo di esultanza
Se non vado a discapito
tanza
Con prudenza,
Dei miei stessi consimili
Uomini uomini c'è ancora una
E eleganza
Siamo uomini liberi
speranza
E con un lento movimento de
Siamo uomini liberi
Prima che un gesto vi rovini l'esipanza
Stiamo comodi comodi
stenza
Dimmi che mi ami che mi ami
Sulle stuoie di vimini
Prima che un giudice vi chiami per
E quando ti allontani
Sulle spiagge di Rimini
l'udienza
Per prima cosa mi richiami
Sull'atollo di Bimini
Vi suggerisco un cambio di resiIn ogni caso è molto meglio se
Latitiamo da anni
denza
rimani
Con i soliti inganni
E poi ci vuole solo un poco di
Se rimandi a domani
Ma non latiti tanto quando capiti a
pazienza
Dimmi che ci tieni che ci tieni
pranzo
Qualche mese e già nessuno nota
E pure se non vieni
E se io latito latito....
più l'assenza
In ogni caso mi appartieni
La panacea di tutti i mali è la diE che ti manco più dell'aria che
4/20
7
Dormi qui
non pensare,
bimbo mio,
oggi è notte intorno a noi
notte di guerra senza pietà.
Mani qui
vicino a te,
bimbo mio,
piena d'odio contro di' noi,
piccolo mio non guardare.
Come vorrei fuggire via, portandoti con me.
Donarti la vita si, la mia,
un ultimo abbraccio
e un bacio mio
su di te...
Gente qui
accanto a noi,
bimbo mio,
ed un corpo sopra di me
piccolo mio non guardare.
Il tema sicuramente non è tra i più facili da
trattare in una canzone, in quanto si rischia
pesantemente di scadere nel banale e nell’ovvio. Rischio superato, visto che il brano, molto
raffinato ed evocativo, riesce a trattare il tema
in maniera originale e particolarmente riuscita.
La voce della Ruggiero poi è così particolare e
incisiva da conferire al brano una forte personalità fin dai primi accordi. Un’ottima canzone, forse un po’ lenta e di non facilissimo ascolto, ma così intensa che sicuramente avrà
toccato la sensibilità di molti, e la presenza nella top ten ne è la dimostrazione.
La Paranza
Come vorrei fuggire via, portandoti con me
Donarti la vita si, la mia,
in questa notte tremenda, per lui, ...Dio, ...si,
prendi me.
Donagli pace e libertà
e tutta la vita per sé
donagli luce die sarà
un ultimo abbraccio
e un bacio mio
su di te...
Non sembra, ma è addirittura la
quinta volta che Silvestri, nato a
Roma il 18 agosto del ‘68, canta al
Festival. Le prime volte non si fa
notare dal pubblico, ma è nell’edizione del 2002 che ottiene il successo grazie alla programmatissima hit
radiofonica “Salirò”.
Una canzone arrivata dopo un periodo difficile di grave blocco creativo per Silvestri, che però sembra
ampiamente superato. Un brano
divertente e disimpegnato, con una
forte capacità di ironizzare anche
sui temi di più scottante attualità. Il
suo ritmo piacevole ne farà una hit.
Gli stadio sono un gruppo nato nel 1979 da
un’idea si Gaetano Curreri, Voce e tastierista
del gruppo, nato il 26 giugno del ‘52 a Bertinoro, e Giovanni Pezzoli, batterista, nato a Bologna il 14 maggio del ’52. Andrea Fornili e Roberto Drovandi sono entrati dopo nel gruppo,
rispettivamente nel 1990 e nel 1992. Per loro è
il quarto festival di Sanremo. La prima volta è
stato nel 1984 e in quell’occasione hanno ottenuto un ottimo ultimo posto con “Allo Stadio”. Stesso risultato due anni dopo con
“Canzoni alla Radio”. In realtà Curreri non
scrive solo per gli stadio. Eccellente e apprezzato autore, collabora tra gli altri con Vasco
Rossi, per cui ha scritto, per esempio, ultima in
ordine di tempo, la fortunatissima “Un Senso”. Nel loro disco “Parole nel vento” anche
“E mi alzo sui pedali”, brano dedicato a Marco
Pantani, colonna sonora della recente fiction
Rai dedicata alle vicende del Pirata.
Guardami
Il Terzo Fuochista
di
S. Grandi - G. Curreri - S.Grandi
di
M. Venturiello - R. Mascellino - Tosca
Posizione
Classifica
Generale
10/20
Il nostro
voto sul
brano
6,17
Che cosa vuoi da me che lui non ti sa dare?
Che cosa vuoi da me che non si può
comprare?
Che cosa cerchi te a parte «quell'amore»?!
Da cosa tenti di fuggire?
Guardami, quel sole non c'è più
Non può tornare
Guardati, tu non ci credi più
E non è uguale
Lasciati andare allora qui
Non sarà amore... ma
Credimi, è forte, anche di più
E non parlare...
Tu adesso qui con me,
non è proprio normale
0 forse invece si, se viene naturale
Non chiedere perché, se si potrà rifare
Ma se ne hai voglia puoi restare...
Una canzone carina, piuttosto piacevole e orecchiabile, ma a cui sembra manchi sempre
qualcosa. Non lascia il segno. E’ poco incisiva.
In alcuni tratti si sente chiaramente la vicinanza di Curreri a Vasco, se la immagini cantata
da Rossi capisci che probabilmente sarebbe
una canzone più adatta ad essere cantata dal
rocker di Zocca. Ma è impossibile interpretare
una canzone di Vasco senza avere il suo carisma e la sua personalità, che danno alla canzone quel qualcosa in più, proprio quello che
manca al pezzo per decollare.
Guarda lì, c'è un sole ancora su
È un buon calore
Guarda che se non ci credi più
Non può far male
Lasciati andare allora qui
Non sarà amore... ma
Credimi, è forte anche di più
E vale anche di più!!!
E guardami, quel sole è ancora su
È un buon calore
Guarda che se non ci credi tu
Non può far male
Lasciati andare allora qui
Non sarà amore... ma
Sai vale anche di più
È forte anche di più.
Posizione
Classifica
Generale
7/20
Il nostro
voto sul
brano
5,17
Gira volta gira volta volta gira vola
Volta gira gira volta gira volta vola
Pieno di brillanti è il mare
Dove all'orizzonte non s'arriva mai
Ricco di profumi il fango sulle ortiche
Al sole che tramonterà
Gira volta gira volta volta gira vola
Volta gira gira volta gira volta vola
Zucchero limone e neve
Presa sopra i tetti di tanti anni fa
Notte dopo notte mamma ancora canteri
Il giorno che sei nata tu
Per me nacque un amore
Mille e mille stelle
Si cambia ron di colore
Gira volta vola all'infinito
Questa nenia si ripeterà
Con le note di una fisarmonica
La festa ancora arriverà
Passa il santo passa il santo
Guarda quant'è bello
Cantano le donne in coro
Guarda quant'è bello
Strusciano sottane
Mentre cola sangue e cera dalla santità
Fumano i camini, pesce fritto e baccalà
C'era una bambina On le sue scarpine blu
Vestitino a fiori
Ed i suoi occhi a guardar su
Un colpo scuro e il fumo nell'azzurro se ne va
Ruotava la bambina
Con le sue scarpine blu
Gira gira volta
Braccia aperte e naso in su
E la banda andava piano piano a cominciar
Zum para para zum para para zum pa pa
E Zum paraparapa zum paraparapa zum pa pa
Bancarelle gostre giochi luci orchestre tenotini zum
pa pa
Noccioline torroncini lecca lecca palloncini zum pa pa
E zum para para zum para para zum pa pa
E Zum paraparapa zum paraparapa zum pa pa
Brillantina dopobarba sigarette trombe fiati e putipù
Orecchini collanine meste in piega e molto di più
C'era una bambina
Con le sue scarpine blu
Vestitino a fiori
Ed i suoi occhi a guardar su
Un colpo scuro e il fumo nell'azzurro se ne va
Ruotava la bambina
Con le sue scarpine blu
Gira gira volta
Braccia aperte e naso in su
E la banda andava piano piano a cominciar
Note stonate Un via vai di ingenuità
La gente profumava Di sudore e dignità
Il terzo fuochista
L'artista quotato dì più
Sparò i suoi colori nel cielo
E nel silenzio vennero giù
Oro turchese amaranto Corallo smeraldo caffè
La bimba in quel cielo d'oriente
Vide la vita e l'amore che c'è
un due tre
Tre colpi a finire e la notte tornò
Da allora rimase a sognare
E i colori per sempre con sè si portò.
Tiziana Tosca Donati, questo il nome completo, nasceva a Roma il 29 agosto
del 1967. Debutta al Festival nelle “Nuove Proposte”
15 anni fa, per poi vincere
l’edizione del 1995 al fianco
di Ron con “Vorrei Incontrarti tre cant’anni”. Ra si
occupa principalmente di
musical, con la compagnia
Padiglione delle Meraviglie
che ha fondato insieme a
Massimo Venturiello.
Senza dubbio è da apprezzare il coraggio di Tosca
che si presenta al festival
con un brano senza dubbio
molto poco sanremese, e
dello stesso Baudo che l’ha
scelta. Sicuramente però un
brano molto poetico e d’atmosfera, che in alcuni momenti ci rievoca nella mente
scenari piuttosto felliniani.
Però forse è un po’ poco
canticchiabile e radiofonica
per gli standard.
Per i Velvet, questo si tratta del terzo Festival
di Sanremo; infatti il gruppo romano ha debuttato nel 2001 classificandosi dodicesimi nella
sezion “Nuove Proposte”, con il brano
“Nascosto dietro un Vetro”, e ci ha riprovato
nel 2005 con la particolarissima “Dovevo dirti
molte cose”. Anche questa volta con loro il
pubblico non è stato generosissimo, tanto che
vennero eliminati dalla categoria “Gruppi”
dopo appena due giorni. Il brano, però, ad onor del vero, non era tra i più semplici scritti
dal gruppo, e necessitava di diversi ascolti prima di apprezzarlo a pieno. Però la critica aveva
apprezzato il coraggio. I Velvet sono Pier (Pier
Luigi) Ferrantini, voce e chitarra, nato il 7 febbraio 1974, Pierfrancesco Bazzoffi, basso (27
aprile ‘77), Alessandro Sgreccia, chitarra (8 dicembre 1974) e Giancarlo Cornetta, batteria
(12 dicembre 1974). Sono tutti nati a Roma.
Posizione
Classifica
Generale
Tutto da Rifare
Appena Prima di Partire
di
A. Sgreccia - Velvet
di
M. Maffucci - T. De Gasperi - D. Pao - E. Sognato
10/20
Il nostro
voto sul
brano
7,17
È già mattina
un sorso di caffè
dimenticare è così facile
da questa primavera qualcosa cambierà
ma lei è quella che non hai
la luce
mi fermo per un attimo e
mi rendo conto che
oggi è un giorno tutto da rifare
distruggere e riconquistare
oggi ho conosciuto te
sotto una pioggia di stelle
una pioggia di stelle.
Ma è già mattina
e così te ne vai
non sono quello che vuoi te
non sono niente
non dimenticare
non mi puoi lasciare
ma lei è quella che non hai
la luce e i miei guai
aspetto solo un attimo
e mi rendo conto che
Secondo noi questo è uno dei brani più sottovalutati tra quelli presentati quest’anno al Festival. Gira voce che addirittura (la classifica
delle ultime dieci posizioni non è stata resa
nota) si siano classificati ultimi. Una bella canzone, una ballata tipicamente rock che in alcuni momenti ricorda lo stile di alcuni pezzi lenti dei Subsonica, tra cui l’ultima “Coriandoli a
Natale”. Una boccata d’aria in mezzo ad un
mucchio di cose già sentite e risentite. Intanto
il brano è uno tra i più programmati dalle radio. Incompresi.
oggi è un giorno tutto da rifare
da chiudere e riconsegnare
oggi ho conosciuto te
sotto una pioggia di stelle
oggi è un giorno tutto da rifare
distruggere e riconquistare
oggi ho conosciuto te
oggi ho qualcosa da perdere
io oggi penso solo a lei
io oggi so che le direi
che ogni giorno che passerà
sarà un giorno di gloria
per ogni giorno che passerà
sarà un giorno di gloria
oggi è un giorno tutto da rifare
da chiudere e riconsegnare
oggi è un giorno tutto da rifare.
Posizione
Classifica
Generale
9/20
Il nostro
voto sul
brano
6,17
Da quando non mi hai più cercato
Mi sembra tutto più diffìcile
Credevo di essere più forte
Di quella sera e tutte le parole
Ed e bastato un solo sguardo
Solo una volta e non lo scordi più
Rincontrarsi nei pensieri
Ritrovarli come ieri
Anche se non può più tornare
Basta una volta e non lo scordi più
Quella sera e tutte le parole
Ma tu
Davvero
Credi sia stato un piano studiato per farti del male
Si tu
Di sicuro
Sei stata più sincera nel dire le cose
E ora che vuoi?
Vincere tu
La storia degli Zero Assoluto in questi giorni
l’abbiamo sentita ripetere più e più volte. Compagni di classe e amici inseparabili fin dai banchi
del liceo, sono approdati a Sanremo lo scorso
anno, piazzandosi secondi nella categoria Gruppi, ma a loro va sicuramente il titolo di vincitori
morali: il loro singolo “Svegliarsi la mattina” ha
venduto 200.000 copie, ed è rimasto in classifica
per quasi un anno. Stessa sorte anche per il secondo singolo “Sei parte di me”, col quale hanno anche vinto il titolo come “Rivelazione dell’anno” allo scorso Festivalbar. Per loro esce
“Appena prima di partire”, album che contiene,
oltre al singolo Sanremese, anche i precedenti
successi del duo, mai pubblicati in un album.
Matteo (Maffucci, nato a Roma il 28 maggio
‘78), ha appena pubblicato anche un libro,
“Spielberg ti Odio”, edito da Rizzoli, mentre
con l’inseparabile Thomas (De Gasperi, nato a
Roma il 24 giugno ‘77) conduce un programma
radiofonico tutti i pomeriggi su Rtl 102,5.
Senza mai più chiedersi
Se mai ce la farò
E se domani - domani forse ritornerà
Magari un giorno poi
Poi me ne pentirò
Ma ne valeva la pena rischiare tutto o no?
Appena prima di partire
Basta una volta e non lo scordi più
Ma tu
Davvero
Credi sia stato un piano studiato per farti del male
Si tu
Di sicuro
Sei stata più sincera nel dire le cose
Ed ora che vuoi?
Vincere tu
Sì tu
Di sicuro
Sei stata più sincera nel dire le cose
Ed era l'ultimo saluto
E non ci penso più.
Forse questo pezzo manca un po’ di originalità,
passi una volta, passi la seconda, poi però si ha
veramente la sensazione che i loro pezzi si assomiglino tutti un po’ troppo. Va bene il marchio
di fabbrica, però questa canzone risulta un po’
tanto prevedibile. C’è da dire che il brano non è
brutto, anzi, è orecchiabile, è molto radiofonico,
sicuramente venderà un casino, ma la prossima
volta ci aspettiamo quel guizzo di originalità che
per questa volta non c’è stato.
1° Fabrizio Moro - Pensa
2° Stefano Centomo - Bivio
3° Pquadro - Malinconiche Sere
Marco Baroni
Romina Falconi
Sara Galimberti
Jasmine
Elsa Lila
Patrizio Baù
Pier Cortese
FSC
Grandi Animali Marini
Khorakhanè
Mariangela
E direi poco a sorpresa, anche se come già detto fino all’ultimo le
classifiche non sono mai state rese note, vince comunque il favorito
della vigilia, ovvero Fabrizio Moro, con il suo brano “Pensa”. Un
brano impegnato, una specie di rap melodico, una canzone antimafia, ispirata ai giudici Falcone e Borsellino. Un testo bellissimo e un
messaggio positivo, che evidentemente è riuscito a colpire anche il
grande pubblico. E’ già pronto anche il video, immagini molto intense, che vanta alla regia la firma di Marco Risi. Girato interamente
a Palermo con la partecipazione di 50 comparse, gli attori “di strada” del film “Mary per sempre” e con un la partecipazione
“speciale” di Rita Borsellino. L’uscita dell’album omonimo, prodotto da Bigazzi e Falagiani è prevista per il 1° Marzo su etichetta La
Ciliegia/Warner Music. Dieci tracce dove Fabrizio Moro grazie alla
sua forte personalità e alla sua grande passione per la musica testimonia la costante evoluzione della sua ricerca cantautorale. Le base
per una lunga e fortunata carriera ci sono tutte, ora vedremo se il
pubblico lo supporterà anche nelle vendite e se il ragazzo ha la forza e la capacità di non bruciare questa vetrina e quest’occasione unica che gli è stata data.
Al secondo posto si piazza il ventenne Stefano Centomo, pianista e
coautore del suo brano “Bivio”, una gradevolissima ballata rockeggiante che, come dice il titolo stesso, citando involontariamente il
titolo del programma del maestro Ruggeri, parla delle scelte che a
un certo punto ognuno si trova ad affrontare e che possono condizionare l’andamento di un‘ intera esistenza. Il famoso cosa sarebbe
successo se… in questo caso il buon Stefano e la sua ragazza fosse-
ro rimasti insieme anziché lasciarsi? Mah…? Il fatto è che
la canzone è carina e piuttosto orecchiabile. Secondo posto
meritato. E per concludere sul gradino più basso del podio
troviamo i Pquadro, così chiamati per via delle inizial dei
loro nomi, Piero e Pietro. Volti già noti ad alcuni, qualcuno
avrà sicuramente pensato “ma dove li ho già visti?”, i due si
sono conosciuti lo scorso anno sui banchi della classe del
talent show di Canale5 Amici di Maria De Filippi, e sono
arrivati, come lo stesso Centomo, alla fase finale del Festival attraverso il concorso Sanremo Lab. Il loro è un brano
pop molto orecchiabile e radiofonico, che sicuramente sarà
apprezzato soprattutto dal pubblico più giovane. Probabilmente sentiremo ancora parlare anche di loro. Per quanto
riguarda la nostra personalissima classifica, confermatissimo il successo di Moro e Centomo, terza Elsa Lila, bene
Mariangela, solo quinti i Pquadro. Una parola sugli eliminati al primo turno, molti dei quali curiosamente già conosciuti nell’ambiente musicale, come il romano Pier Cortese,
con già parecchi singoli all’attivo, alcuni anche abbastanza
trasmessi dalle radio come Souvenir, i Grandi Animali Marini e FSC, che hanno collaborato diverse volte con Franco
Battiato, e con il quale sono stati parecchie volte in tour.
Evidentemente il pubblico ha voluto premiare facce veramente nuove. Gli eliminati eccellenti sicuramente continueranno con la loro carriera come se niente fosse, memori di
illustri precedenti, come Vasco Rossi, Zucchero o tanti
altri, che nella città dei fiori non hanno mai avuto fortuna.
Per quanto riguarda i vincitori vedremo se durerà. Noi glielo auguriamo di tutto cuore.
La Classifica di
HnF
Sir3
Bugs
8,5
8
7,5
8,00
2 CENTOMO
9
7,5
7
7,83
3 ELSA LILA
7,5
7
6,5
7,00
4 MARIANGELA
8
6,5
6
6,83
5 PQUADRO
7
6,5
6,5
6,67
6 JASMINE
7
6,5
6
6,50
7 BARONI
5
7,5
7
6,50
8 FALCONI
7
6
6,5
6,50
9 PIER CORTESE
5,5
6
7,5
6,33
10 KHORAKANE
5,5
6,5
6,5
6,17
11 FSC
6,5
5
6
5,83
12 GALIMBERTI
5
5,5
5,5
5,33
13 GRANDI A.M.
4,5
5
5,5
5,00
5
5
4,5
4,83
1 MORO
14 BAU'
Pensa
di
F.Morici
Il nostro
voto sul
brano
8
Per anni si esibisce live con numerose
giovani band in locali e pub, presentando un repertorio rock-pop insieme
a brani dei Doors, Guns'n'Roses e U2.
Nel 1996 pubblica il suo primo singolo “Per tutta un’altra destinazione”.
Nel 2000 esce il suo primo album e
porta il suo stesso nome. Nello stesso
anno partecipa nella sezione giovani al
Festival di Sanremo, con "Un giorno
senza fine", un brano di forte impatto
rock. Nel 2004 Fabrizio pubblica in
lingua spagnola il singolo "Situazioni
della vita" insieme a brani di Neffa,
Alex Britti, Lucio Dalla, Claudio Baglioni e di altri big della canzone, nella
compilation per il Sudamerica
"Italianos para siempre" distribuita
dalla Universal. Il suo nuovo singolo
"Eppure pretendevi di essere chiamata amore" (2004) è una “power ballad”, dagli arrangiamenti essenziali ma
incisivi. In autunno 2005 il nuovo singolo "Ci vuole un business" è utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per campagne sociali.Nello 2006 entra a far
parte del team di Giancarlo Bigazzi e
Marco Falagiani, con cui inizia a lavorare per la realizzazione del nuovo
album. Partecipa alla 57 ma edizione
del Festival di Sanremo con “Pensa”,
un brano di grande e forte intensità.
Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perché hanno denunciato
il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra
di faide e di famiglie sparse come tante biglie
su un isola di sangue che fra tante meraviglie
fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie
di una generazione costretta a non guardare
a parlare a bassa voce a spegnere la luce
a commententare in pace ogni pallottola nell'aria
ogni cadavere in un fosso
Ci sono stati uomini che passo dopo passo
hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
con dedizione contro un'istituzione organizzata
cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro?
è nostra... la libertà di dire
che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare le orecchie ascoltano...
Non solo musica non solo musica
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona
A volte condanna a volte perdona
Semplicemente
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che sono morti giovani
Ma consapevoli che le loro idee
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole
Intatte e reali come piccoli miracoli
Idee di uguaglianza idee di educazione
Contro ogni uomo che eserciti oppressione
Contro ogni suo simile contro chi è più debole
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che hanno continuato
Nonostante intorno fosse [tutto bruciato
Perché in fondo questa vita non ha significato
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato
Gli uomini passano e passa una canzone
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione
Che la giustizia no... non è solo un'illusione
Pensa prima di sparare
Pensa prima dì dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Pensa.
Bivio
di S. Centomo - M. Titi
Il nostro
voto sul
brano
7,83
Attimi forse dispersi
0 paralleli al mio vivere qui,
Sono i momenti che non ho vissuto
Ne ho visti altri passare da qui...
Le sue mani no non ho avuto mai
Per un bivio che mi ha portato a lei
Vita tacite non ho avuto mai
Perché ho scelto di restare dentro ai guai
Nei miei sogni no, non c'è stata mai
L'illusione che fosse facile
Perché la direzione utile non è sempre la più semplice che
tu puoi
scegliere...
Cosi ti ho perso e forse ho perso anche me
Viaggiando dentro questo silenzio che sai com'è
A volte un brivido o una poesia non c'è
Malinconiche Sere
di
G. Di Tella - B. rubino
Il nostro
voto sul
brano
7
Ho un ricordo che mi rode dentro
è il ricordo di quell'anno insieme a te
quanto fiato che ho sprecato e quante lettere d'amore
per cercare di ricominciare...
apro gli occhi per non ripensarti
cambio strada per non rivederti
qualche più amico mi racconta ancor di te,
delle tue stupide manie, di come vivi senza me (di me)
ma io sto male, male... male, male...
malinconiche sere senza te, sere aride
aspettando che tu ritorni con me...
malinconiche ore nere che penso e mi spengo dentro...
Hai disegnato un fiore sul mio letto
Hai scritto t'amo e t'odio sul mio petto
E mi hai lasciato solo per dispetto
Cosi ti ho perso e in fondo ho perso anche me
Ogni momento c'è stato un bivio da scegliere
Destino che mi ha portato via da te...
Via da te...
Sguardi su istanti sospesi
Come le foglie cadute fin qui Cosa sarebbe ora questa mia
vita
Se avessi scelto cosi e non cosi
L'inquietudine il caffè alle 6
Fermo-immagine non di un'altra lei
Sogni in polvere da riprendere
Quello è il tuo nemico questo e compì ite
Ma corri immobile tra le rapide
Poi ti accorgi che non è stato inutile
Pensare di vivere cosi
Del resto è sempre un bivio che ci porta fino a qui Si
Cosi ti ho perso e forse ho perso anche me
Viaggiando dentro questo silenzio che sai com'è
A volte un brivido o una poesia non c'è
Cosi ti ho perso e in fondo ho perso anche me
Ogni momento c'è stato un bivio da scegliere
Destino che mi ha portato via da te...
Via da te...
Perché... Perché...
Lasciandomi in un sogno maledetto
Malinconiche sere senza te, cosa pagherei
Per riavere il tempo indietro...
Forse è vero è stata anche colpa mia (anche colpa tua),
Egoista nel mio mondo ero io.
Che volevo solamente far l'amore, senza viverti, in quei
giorni di
silenzi dentro te (in te)
Ma io sto male, male... male, male... m
malinconiche sere senza te, sere aride
Aspettando che tu ritorni con me...
Malinconiche ore nere che
Ti penso e mi spengo dentro...
Sere aride... sere senza te...
Malinconiche sere senza te, sere aride
Aspettando che tu ritorni con me...
Malinconiche ore nere che Ti penso e mi spengo dentro...
Hai disegnato un fiore sul mio letto Hai scritto t'amo e t'odiosul mio
petto
E m'hai lasciato solo...
Malinconiche...
Malinconiche ore nere che
Ti penso e mi spengo dentro...
Simone Cristicchi si è aggiudicato la 57a edizione del
Festival della Canzone Italiana con l’8,22 % dei voti
in suo favore. Il bellissimo brano da lui proposto
“Ti regalerò una rosa”, che parla della condizione
delle case di cura per le malattie mentali, fa parte di
un progetto più ampio che comprende, oltre al cd,
anche un documentario e un libro sull’argomento,
sempre curati dallo stesso cantautore, dopo un lungo viaggio intrapreso nella casa di cura di Volterra.
Una vittoria unanimemente condivisa visto che Cristicchi, oltre alla vittoria nella gara, si è aggiudicato
anche il premio della Critica intitolato a Mia Martini
e il premio della sala stampa radio e tv dell'Ariston
Roof. Al secondo posto con il 7,27 % delle preferenza si piazza un artista molto amato dal pubblico,
Al Bano col brano “Nel Perdono”, mentre al terzo
posto la rivelazione, il semisconosciuto (almeno qui
in Italia, in Germania è già un personaggio) Piero
Mazzocchetti con “Schiavo d’Amore”.
Una vittoria dedicata a quelli che chiamano "matti",
che sono i protagonisti della sua canzone, del suo
album "Dall'altra parte del cancello", del suo libro
"Centro di igiene mentale". E "che hanno il diritto
di vivere con dignità". Così Simone Cristicchi commenta il trionfo al Festival di Sanremo. Un riconoscimento che, insieme a quello, il giorno prima, di
Fabrizio Moro nella categoria Giovani, fa passare
agli annali questa edizione sotto il segno dell'impegno. Non è di poco conto che sia Cristicchi che Moro abbiano vinto entrambi anche il Premio della
critica nelle rispettive categorie. Non era scontato
che la storia di un malato mentale e un brano antimafia, ispirato ai giudici Falcone e Borsellino, fossero premiati anche dalle giurie popolari.
Posizione
Artista
Percent.
1
Simone Cristicchi
8,22 %
2
Al Bano
7,27 %
3
Piero Mazzocchetti
6,51 %
4
Daniele Silvestri
5,64 %
5
Mango
5,46 %
6
Paolo Meneguzzi
5,38 %
7
Tosca
5,31 %
8
F. e R. Facchinetti
5,05 %
9
Zero Assoluto
5,04 %
10
Antonella Ruggiero 4,99 %
I rimanenti artisti si piazzano politicamente tutti e 10 all’undicesimo posto
nire il "matto"? "Impossibile farlo in una
sola maniera, ci sono tomi, studi, che cercano di mettere in luce questa figura. Per me
il 'matto' - dice Cristicchi - è qualcosa che
incuteva timore, dopo aver attraversato quel
cancello la paura è svanita. Certo, non voglio negare la pericolosità, la malatia mentale come accadeva negli anni Settanta. Ma i
'matti' hanno dei nemici: l'indifferenza, la
mancanza di curiosità nell'approccio. Io
condivido il pensiero di Basaglia: il fatto
cioè che il 'matto' diventi tale, spesso, perché è la società che lo rende così". Vittoria
più che meritata anche secondo la nostra
redazione, che però a sorpresa piazza al
secondo posto la canzone di Milva, volendo
premiare non tanto la performer, quanto il brano scritto per
lei da Giorgio Faletti che è veramente straordinario. Al terzo nella nostra personalissima classifica confermato Mazzocchetti, e subito dopo si piazzano i tanto sottovalutati
Velvet, che a nostro parere hanno portato un buonissimo
brano, anche molto sanremese se vogliamo, che però al
pubblico della kermesse è sembrato proprio non arrivare.
La Classifica di
"Questa canzone - spiega Cristicchi - è
esplosa dentro di me in maniera prorompente dopo la grande emozione vissuta
nel mio viaggio attraverso gli ex manicomi italiani. Mi andava di trasmettere questo, proprio perché quest'esperienza mi
ha segnato molto, dentro". Ed è sorpreso,
il cantautore, del riscontro popolare tributato al suo brano. "All'inizio - racconta credevo che il messaggio potesse arrivare
solo agli addetti ai lavori, a quelli che ascoltano i dischi e i testi in maniera più
approfondita. Invece, mi ha stupito l'emozione, palpabile, delle persone che mi
fermavano". Appena ha saputo della vittoria, dice, "ho pensato ad Antonio, a
tutti quelli come lui, che magari per una volta, per questi
cinque giorni, hanno avuto una voce, sono riusciti a esistere
e a non essere solo cartelle cliniche, e basta". Il cantautore
spiega che per Sanremo ha scelto "Ti regalerò una rosa"
anche per "addrizzare un po' il tiro", dopo aver raggiunto il
successo, due anni fa, con una "canzonetta-tormentone"
come "Vorrei cantare come Biagio Antonacci". Come defi-
Si sono appena spente le luci del palco lo stesso Bonolis, Lucio Presta, secondo
dell'Ariston, che le polemiche (che hanno
caratterizzato l'intera 57ª edizione del
Festival e di cui abbiamo già parlato: dai
compensi dei presentatori troppo alti, a
quelli degli orchestrali da miseria, dalla
telenovela Baudo-Del Noce all’accusa di
comunismo rivolta alle giurie di qualità)
esplodono fragorose. Del Noce non sopporta Baudo e il suo successo e già pensa
a Bonolis per il 2008; Superpippo si toglie
parecchi sassolini dalle sue non piccole
scarpe confortato dallo share oltre il 54%
nella serata finale - un record. Il direttore
di Rai Uno, Fabrizio Del Noce, ex parlamentare di Forza Italia, la domenica mattina seguente la finale del Festival, ha emesso un comunicato per dire che le frasi
riportate sulla 'Stampa' sono destituite di
fondamento. Il quotidiano torinese,
origliato Del Noce
in un ristorante,
riporta che il direttore vorrebbe Paolo
Bonolis al posto di
Pippo Baudo per il
prossimo
anno.
'Nell'articolo si estrapolano frasi pronunciate durante
una cena privata tra
me e il direttore
relazioni esterne
della Rai Guido Paglia', dice Del Noce.
'Isolate dal contesto, queste frasi perdono
il loro significato'. Poi Del Noce, ex giornalista, paventa scenari apocalittici di dittature mediatiche: "Nei regimi si deve
avere paura della polizia politica, è paradossale che nelle democrazie si debbano
temere i giornalisti e i linciaggi mediatici".
Pippo Baudo, da vecchio frequentore dei
palcoscenici televisivi, aveva però già capito che in casa Rai per lui si metteva
male. "Ho capito che aria tirava già prima
della prima serata", ha detto Baudo in
conferenza stampa. "Nel contratto di
quest'anno c'era una clausola che mi dava
il diritto di fare il direttore artistico anche
l'anno venturo. Ma non l'ho firmata, perché voglio che sia la direzione generale a
designarmi e io ad avere il diritto di rifiutare. La verità è che nessuno ha il coraggio di dirmi che non mi vogliono. Vedo
zero possibilità di tornare a Sanremo il
prossimo anno". E poi rincara la dose,
mettendo in mezzo anche il manager del-
lui colpevole di aver messo in giro volutamente e con uno scopo le voci su una
prossima possibile conduzione da parte
del suo assistito, che a sua volta aveva
offeso il conduttore del Festival dicendo
che un settantenne non merita risposte.
Ma Pippo ribatte "Queste parole lo qualificano per quello che è, un mediatore che
prende percentuali sul lavoro altrui. Vogliono uccidere i settantenni quando sono
ancora vivi". E ha detto che per capire
chi è Presta "basta guardarlo in faccia".
Poi, la stessa domenica pomeriggio, dal
palco “di Domenica In” Baudo ce ne ha
anche per la classe politica, che, stando a
quanto sostiene Pippo, si immischierebbe
troppo in affari di poca importanza e che
non la riguardano, come il Festival per
l’appunto, trascurando il loro lavoro
e quindi i problemi
SERI del paese.
La verità è
che nessuno ha
il coraggio di
dirmi che non mi
vogliono. Vedo
zero possibilità di
tornare a Sanremo
il prossimo anno!
"Oggi dovevamo
festeggiare un grande successo televisivo e musicale e
invece stiamo litigando, rettificando,
parlando di altro.
Questo mi addolora", conclude Pippo, che poi dà un
consiglio a Del Noce: "I direttori di rete sono importanti,
ma non sono protagonisti: devono stare
nell'ombra, come hanno fatto tanti tuoi
predecessori. È meglio star zitti che dire
cose che possono offendere. Qualunque
smentita di Del Noce non mi convince e
non mi soddisfa". Immediata la replica di
Del Noce: "Non ho mai voluto offendere
nessuno. Io non mi sono mai permesso
di dirti come fare il tuo mestiere. Quanto
ai miei predecessori sono tutti durati molto meno di me". Baudo poi analizza gli
ascolti. "Abbiamo fatto più o meno come
Bonolis nel 2005: il 55%. Fortunatamente
per noi e per il Paese non c'è stato il morto che doveva arrivare a Ciampino". (Si
riferisce al rimpatrio della salma dell’agente dei servizi segreti Calipari, avvenuta
nel mezzo della serata finale del Festival
di Bonolis, pochi istanti prima della proclamazione del vincitore). Sicuramente
nelle prossime settimane le polemiche
continueranno. Il prossimo Sanremo è
ancora lontano. Chi vivrà vedrà…
SOUNDTRACK 96-06 - Elisa - (Sugar) W.M.I.
IL VUOTO - Franco Battiato - (Mercury) Universal
WE ALL LOVE ENNIO MORRICONE - Vari - (RCA) Sony BMG
Rimane ancorata alla
prima posizione la raccolta antologica di Elisa
Sountracks ‘96 - ‘06,
rilanciata dall’uscita del
nuovo singolo “Eppure
Sentire”, colonna sonora
di “Manuale d’Amore,
Capitoli Successivi”
TI SCATTERò UNA FOTO - Tiziano Ferro - (EMI/Capitol)
SO NOT OVER YOU - Simply Red - (Nunflower) Edel
SHE'S MADONNA - Robbie Williams - (Capitol) EMI
HANDFUL OF SOUL - Mario Biondi - (Schema) Family Affair
WINDOW IN THE SKIES - U2 - (Island) Universal
IL MIO NOME E’ - Pino Daniele - E VIVO QUI - (RCA) Sony BMG
GRACE KELLY - Mika - (Island/Time) Universal/Self
IO CANTO - Laura Pausini - (Atlantic) W.M.I.
LYTHIUM - Evanescence - (Wind Up) Sony BMG
NOT TOO LATE - Norah Jones - (Blue Note) EMI
PATIENCE - Take That - (Polydor) Universal
THE CONFESSIONS TOUR - Madonna - (Warner Bros) W.M.I.
VORREI DIRTI CHE è FACILE - Brenda e Daniele Battaglia - (SMI) Duck
NESSUNO è SOLO - Tiziano Ferro - (Capitol) EMI
NOTHING AT ALL - Chiara - (Universo) W.M.I.
DANSON METROPOLI - Avion Travel - (Sugar) W.M.I.
SUPER GOLD EDITION - Ennio Morricone - (GDM) Edel
JOY - Giovanni Allevi - (Ricordi) Sony BMG
DEEJAY TIME COLLECTION - Vari - (Time) Self
LOOSE - Nelly Furtado - (Geffen) Universal
Bene anche un’altra colonna sonora, il singolo
degli Tiziano Ferro, “Ti
scatterò una foto”, che fa
parte della soundtrack
del seguito del fortunatissimo “Tre Metri sopra
il Cielo”, “Ho Voglia di
Te”, che si piazza al primo posto tra i singoli più
venduti.
YOU KNOW MY NAME - Chris Cornell - (Interscope) Universal
DIRAS QUE ESTOY LOCO - Miguel Angel Munoz - (Universo) W.M.I.
IO CANTO - Laura Pausini - (Atlantic) W.M.I.
ALIBI - Mina - (PDU) Sony BMG
FARFALLINA - Ghost - (Blu & Blu) Deltadischi
FLY - Zucchero - (Polydor) Universal
MERAVIGLIOSA CREATURA - Gianna Nannini - (Universal/Polydor)
THE PLATINUM COLLECTION - Ennio Morricone - (EMI)
LISTEN - Beyoncé - (Columbia) Sony BMG
RHYTHMS DEL MUNDO - Vari - (Universal)
BASTA POCO - Vasco Rossi - (EMI)
GRAZIE - Gianna Nannini - (Polydor) Universal
ILLEGAL - Shakira - (Epic) Sony BMG
MONTECARLO NIGHTS AMOR VOL.2 - Vari - (RCA) Sony BMG
ED ERO CONTENTISSIMO - Tiziano Ferro - (Capitol) EMI
THE PLATINUM COLLECTION - Vasco Rossi - (EMI)
KEEP YOUR HANDS OFF MY GIRL - Good Charlotte - (Epic) Sony BMG
Sunrise Avenue On the Way to Wonderland
sta iniziando ad uscire
fuori dal guscio anche
Epic Sony BMG
qui in Italia, da quando
qualche radio e qualche
televisione ha messo in
rotazione il loro primo
piacevole singolo
“Fairytale Gone Bad”.
A differenza di quanto
si potrebbe pensare al
primo ascolto loro non
sono affatto americani,
bensì vengono dai freddi paesi del nord Europa, e non avevate tutti i
torti se avete sbagliato,
infatti la loro musica
non rispecchia affatto la
loro provenienza geografica. Qualche leggero influsso di gothic
I Sunrise Avenue sono un gruppo rock alla “The Rasmus” prima
ancora semisconosciuto quì nel maniera in qualche pezzo è anche
nostro paese, ma che piano piano riscontrabile, ma in generale il di15
sco è un disco rock piuttosto caldo, piuttosto melodico e piuttosto
piacevole. Di sicuro ci sono anche
punte di emo rock, specialmente
nei pezzi un po’ più ritmati e allegri. Insomma, una bella commistione di generi rock, dal suono
piuttosto moderno, che va tanto di
moda adesso, senza dimenticare
però qualche momento con spunti
più acustici e classicheggianti, ne
fanno un lavoro piuttosto valido,
che può mettere d’accordo gusti
differenti. Probabilmente non è il
disco più bello uscito negli ultimi
mesi, però bene si adatta alla stagione primaverile che sta per arrivare (in realtà è già arrivata da un
po’). Potrebbe essere un ottimo
sottofondo musicale per i vostri
interminabili giri in macchina, o
nelle prime gite domenicali al mare
con gli amici quando il tempo lo
permette.
Pino Daniele Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui
11
Joss Stone Introducing Joss Stone
16
Virgin
“Questo è il primo disco che mi
rappresenta al meglio. In questo
disco ci sono le mie parole, la
mia musica e ci sono io come
artista e come persona”.
Con queste parole Joss Stone
descrive in maniera semplice e
incisiva l’essenza di questo ultimo album, il primo in realtà veramente suo e che la rappresenta
veramente. L’artista è evidentemente cresciuta e maturata, e,
fatto fondamentale, scrive ormai
da sola i suoi pezzi. Rispetto a
quello che molti pensano, la
componente pop nel disco è
quasi completamente assente,
per far spazio a suoni soul, energici ma molto eleganti, ricchi di
virtuosismi che mettono in luce
una voce strepitosa e una sensualità particolarmente difficile
da ripescare in dischi di artiste
così giovani. L’effetto che ne
scaturisce nell’ascoltatore è molto particolare, molto retrò, molto vintage, che ti porta con l’immaginazione in quei caratteristici
locali fumosi che erano tipici di
New Orleans, e che presto torneranno per la gioia degli appassionati. In conclusione un disco
soul, piacevole, raffinato ed elegante; una voce stupenda.
Simply Red Stay
11
Warner
Una persona che non ha mai sentito nessuna canzone dei Simply
Red o non ne è un fine conoscitore probabilmente troverà questo
album un buon lavoro, un pop
con la p maiuscola, raffinato, piacevole, con qualche tocco di elet-
tronica e melodie abbastanza
curate. Se una persona però ha
avuto il piacere di ascoltare un
album precedente dello stesso
gruppo, specialmente i più recenti,
come per esempio “Home”, che è
stato anche un discreto successo
di vendite, si renderà conto sicuramente che questo ultimo “Stay” è
un po’un doppione, un qualcosa di
già sentito, poco, troppo poco
originale per i miei gusti.
RCA - Sony BMG
Le Mani In Fondo
Torna finalmente per la gioia di tutti seguaci del
cantautore napoletano, Pino Daniele, e porta con sé
un nuovo tanto atteso disco, a distanza di oltre due
anni dalla sua ultima apparizione sugli scaffali dei
negozi di musica. Per quelli che non sono dei fan
sfegatati del cantante partenopeo questo ultimo lavoro può essere considerato particolarmente interessante, in quanto si intravede un deciso cambio di
stile e di genere, si apprezza la sperimentazione di
nuove sonorità fino a questo momento non esplorate dall’artista, cosa che nei precedenti dischi non era
così palesemente evidente. Cambiamenti che sono
riscontrabili già dall’ascolto del primo singolo estratto “Back Home”, in radio ormai già da diverse settimane, vero e proprio manifesto programmatico del
disco. In realtà alla base del progetto c’è un bel tuffo
nel passato, alle sue radici musicali, ovvero al blues,
ma il tutto abbondantemente condito da sonorità
etniche, latinoamericane e soprattutto elettroniche.
Di contro però, diversi fan di vecchia data di Daniele, forse una frangia meno “innovatrice” non hanno
Avevamo già parlato de “Le
Mani” per recensire il loro
primo singolo “Stai bene come
Stai” e ci siamo chiesti se questo gruppo non fosse l’ennesimo
fuoco di paglia. Ma poi, subito
dopo, come una smentita , è arrivato nei negozi il primo album del
gruppo “In Fondo”, e non ci ha
lasciato delusi. Certo, non è niente
di sconvolgente, ma un buon disco rock melodico che sicuramen-
apprezzato in maniera esagerata questa svolta nella
carriera del cantante. In ogni caso va riconosciuto
che spunti interessanti nel disco ci sono anche per i
più affezionati: imperdibili i duetti con Giorgia in
“Vento di Passione” e “Il Giorno e la Notte”. Da
ascoltare.
13
Blackout
te piacerà al pubblico, la giusta via di mezzo tra un
album de “Le Vibrazioni” e uno
dei “Negramaro”. Le carte in regola per una futura carriera ci sono tutte, ora sta a loro non sprecare la preziosa occasione che gli è
stata data.
Paolo Meneguzzi Musica
12
Epic Sony BMG
Dopo l’ottima performance sanremese il
cantante svizzero era
atteso al varco. Si era
parlato molto di
una svolta nella
carriera artistica
ma a quanto pare
non è questo l’album che segna il
giro di boa. Nel
disco si alternano
pezzi molto interessanti
come
“Ricordati che”
oltre che “Musica”
a pezzi che sembrano già sentiti
come ad esempio
“Ti amo ti odio”
che
riecheggia
molto la hit fanc i u l l e s c a
“Verofalso”. I testi
ricalcano situazioni comuni al giorno d’oggi, come le mail al posto
delle lettere d’amore. Lo stile inconfondibile del Meneguzzi si nota
comunque in ogni traccia. L’ album dalle sonorità molto pop che
ci accompagnerà per tutta la primavera e che con ogni probabilità
scalerà le classifiche italiane, acquistato da migliaia di ragazzine e non
solo. Solo il tempo ci dirà se la
kermesse sanremese è stato il giusto trampolino di lancio per il timido ragazzo, nel frattempo godiamoci l’ottimo pezzo sanremese in
attesa del prossimo singolo che
con ogni probabilità dovrebbe
essere “Ricordati che”, pezzo dedicato alla ragazza in partenza per
un viaggio negli States che Pablo
non vuol lasciar partire e cerca di
trattenere in ogni modo all’aeroporto. Continuerà l’amore a distanza?
Simone Cristicchi Dall’altra parte del cancello
11
RCA - Sony BMG
La vittoria al Festival, il libro-documentario e il video-report. Tutto imperniato sulla visita nei vari ex
manicomi nazionali.. Il disco ha ovviamente alcune
tracce che riprendono un tema molto caro a Cristicchi (ma non solo… chissà perché tutti gli artisti sono
attirati dai manicomi?!?) . Già al primo ascolto del
disco si capisce che è sicuramente un ottimo lavoro:
testi interessanti e mai banali, musiche orecchiabili e
ritornelli che rimangono in testa. Dell’intera composizione artistica si notano subito, il singolo che ha
sbancato Sanremo, e “Non ti preoccupare Giulio”.
Nota particolare va fatta per “Laureata precaria” seguito di “Studentessa universitaria” che narra della
difficile situazione in cui si trovano i ragazzi una volta terminato l’interminabile ciclo di studi universitari.
Il disco inizia con un rifacimento in stile Cristicchi
della famosissima canzone di Toto Cotugno
“L’italiano” mentre al termine del disco troviamo
anche una canzone tutta al pianoforte con al posto
del testo le lettere su cui è imperniato il libro, ovvero
Milva In territorio nemico
L'intensità che inizia questo percorso musicale e lirico targato da
cima a fondo Giorgio Faletti si
snoda in tutti i pezzi e crea un
filo "rosso" che non solo metaforicamente unisce il progetto,
di per sè composto di diverse
a
n
i
m
e
.
Ce n'è una venata di sociale,
senza mai e dico mai farsi retorica, che corre tra il cecchino di
"Tre sigarette" fino alla delusione di "Mio Fratello non trova
lavoro" che forniscono scorci
apparentemente anonimi e avvolti più di forza poetica che di
critica, nascondendo una dop-
10
Virgin
piezza di senso a cui Faletti nei
suoi sparuti sipari canori del
passato ci aveva abituato.Con
“The show must go on” sulla
melodia un po’ epica e un po’
ruffiana ed esaltata dal coro gospel che innalza, almeno per una
volta, i tanti protagonisti chiamati in causa da questa sorta di
inno che rappresenti ogni singola delusione che costella la strada di chi sceglie di mettere la
propria passione al servizio del
“crudele” show business descritto autobiograficamente dall’autore . Un buon lavoro per la
signora della musica italiana.
Zero Assoluto Appena prima di partire
11
Warner
Matteo Maffucci e Thomas De
Gasperi, ovvero gli Zero Assoluto,
sono una vecchia conoscenza per i
frequentatori abituali delle classifiche dei singoli, specialmente negli
ultimi anni infatti si sono fatti notare per aver trasformato in oro
ogni singolo che usciva dal loro
studio di registrazione. Questo è il
loro primo “vero” album, in cui,
oltre a qualche inedito e al singolo
di Sanremo, sono
contenuti tutti i loro
successi che in questi anni abbiamo
conosciuto, ma che
non facevano parte di
nessun album. Il loro
stile è quello che conosciamo tutti. Niente di
nuovo e nulla di particolarmente originale,
ma un buon disco pop
tutto sommato piacevole e orecchiabile. Gli
amanti del genere non
rimarranno delusi.
Velvet Velvet
lettere scritte e mai recapitate dai pazienti dell’ospedale di Volterra. Un ottimo lavoro per cui hanno
collaborato diversi artisti del panorama musicale italiano che non tarderà a riempire le autoradio delle
macchine in coda per le autostrade italiane.
Sicuramente di tutti gli artisti
sanremesi i Velvet sono quelli
che maggiormente incarnano
l’anima rock della musica italiana. Non chiamateli più Boy
Band, sono quanto di più lontano
ci possa essere, anzi, sono sempre
stati fraintesi, perché Boy Band
non lo sono mai stati. In particolare questo loro ultimo lavoro manifesta una ricerca di introspezione e
di maturità artistica che mai si era
Tutte le recensioni le
trovi sul nostro sito :
12
Virgin
registrata nei precedenti lavori. A pezzi più marcatamente rock, in cui sono le potenti chitarre elettriche a farla da
padrone, si alternano ballate tipicamente rock, caratterizzate da suoni
acustici e melodie delicate. Sicuramente un buon lavoro.
BOTTEGHINO
PAG. 60
I Film più visti nelle sale cinematografiche italiane negli ultimi giorni
NEWS
PAG. 61
Tutte le ultime novità dal mondo da
Hollywood e non solo
RECENSIONI
PAG. 62
Vi consigliamo cosa andare a vedere
al cinema e vi anticipiamo cosa vedremo a breve
COMING SOON PAG. 65
Cosa uscirà a breve nelle sale
TELECOMANDO
66
PAG.
Ciò che entra nelle nostre case
LA GAZZETTA DELLO
SPOT
PAG. 67
IN BIANCO E NERO
PAG. 69
La storia del Festival
RUBRICHE
DA PAG. 70
Spiderman va in pensione
Tobey Maguire lascia dopo il terzo episodio della saga
Ho voglia di te
1
6.264.417 €
Saw III
1
1.423.127 €
Borat Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan
3
1.310.382 €
Saturno contro
4
919.293 €
Scrivimi una canzone
4
499.308 €
Notte prima degli esami - Oggi
5
434.473 €
Uno su due
2
"Spider-Man 3" sarà
l'ultima volta di Tobey
Maguire nei panni dell'Uomo Ragno, parola
del diretto interessato:
indiscrezioni hollywoodiane mettono una
seria ipoteca sul quarto
episodio della serie,
che si sta già ipotizzando, e che però sembra
dover fare a meno del
suo protagonista. "Mi
pare - ha detto Maguire - che questo
film sia il momento giusto per sciogliere il team di lavoro: nel terzo episodio abbiamo portato a conclusione
molte delle storie aperte nei primi
due. Credo che si possano considerare una vera e propria trilogia e che
questo ultimo capitolo ne rappresenti
la fine naturale". Insomma: basta
così? Forse no: il regista Sam Raimi
non esclude "Spider-Man 4" e in una
recente intervista ha
ammesso di stare seriamente considerando la
possibilità. "Amo il
personaggio di SpiderMan - ha dichiarato - e
amo lavorare con Kirsten, Tobey, James
Franco. Quello che
davvero mi interessa è
essere sicuro che dopo
Spider-Man 3 sia ancora veramente affascinato dalla serie. In questo momento lo
sono ancora".
C'è però un problema: Raimi ammette che senza Tobey Maguire "non
posso assolutamente immaginare un
nuovo film". C'è anche un secondo
problema: pure Kirsten Dunst ha
detto di considerare "Spider-Man 3"
come l'ultimo della serie. Il risultato è
che siamo ancora in alto mare e che
tutte le ipotesi rimangono aperte.
Corrono voci che "Forrest Gump
2" stia diventando realtà. La notizia arriva da quelli di Cinema
Blend, che citano una fonte "anonima
ma attendibile". Le cose sembra siano
andate così: nel 1994 "Forrest Gump"
diventa un clamoroso successo di pubblico, conquista 6 Oscar e fa la gioia del
regista Robert Zemeckis e del protagonista Tom Hanks (entrambi premiati).
Sbollito l'entusiasmo, nel 2001 la produzione incarica lo sceneggiatore Eric
Roth di scrivere il capitolo 2 adattando il
romanzo "Gump & Co.", sequel del
libro su cui era basato "Forrest
Gump" (entrambi scritti da Winston
Groom). Roth esegue, ma non meglio
specificate questioni contrattuali bloccano tutto quanto e condannano il progetto all'oblio. Fino a oggi: a quanto pare
Paramount Pictures ha recuperato la
sceneggiatura di Roth e vuole finanziare
la pellicola. Staremo a vedere se le voci
saranno confermate.
288.079 €
Alpha Dog
3
230.526 €
Una notte al museo
6
210.715 €
Diario di uno scandalo
3
192.052 €
Box Office del weekend dal 9/03/2007 al 11/03/2007
Al primo posto del box office dell’ulIII si ferma a 1,4 milioni circa, circa
tima settimana, come ampiamente
un quinto dell’incasso. Segue al terzo
prevedibile, schizza il seguito del film
posto una delle uscite internazionali
cult degli adolescenti “Tre metri sopra
più rilevanti delle ultime settimane,
il Cielo”, intitolato “Ho voglia di te”
ovvero il tanto discusso e chiacchiecon l’idolo delle ragazzine italiane Ricrato Borat, che in realtà in Italia non
cardo Scamarcio. Segue al secondo
ha ottenuto il successo sperato, e
posto un’altra attesa nuova uscita: si
anche molti di quelli chi si sono recatratta del terzo capitolo della saga di
ti a vederlo sono usciti dalle sale de“The Saw”, che però rimane ad una
lusi. C’è poco da stupirsi, abbiamo
distanza abissale da “Ho Voglia di Te” per un idea di comicità completamente differente
quanto riguarda gli incassi raggiunti: infatti se il da quella che hanno negli States. Il mondo è
primo guadagna oltre 6,2 milioni di euro, Saw bello perché è vario...
E sarebbe entrato in produzione
nei Walt Disney Studios anche un
altro attesissimo sequel, il terzo
capitolo di “Toy Story”, prodotto da
Disney insieme alla Pixar Animation.
Entusiasmo per la sceneggiatura, scritta
da Michael Arndt, fresco premio Oscar
per quella di Little Miss Sunshine. La
pellicola dovrebbe uscire nel 2010.
SCHEDA DEL FILM
nazione U.S.A.
anno 2006
regia Nick Cassavates
genere Drammatico
durata 117 min.
distribuzione Moviemax
cast
E. Hirsch (Johnny Truelove) •
A. Yelchin (Zack Mazursky) • S. Hatosy
(Elvis Schmidt) • B. Foster (Jake Mazursky) • S. Stone (Olivia Mazursky) •
D. Swain (Susan Hartunian) • B. Willis
(Sonny Truelove) • J. Timberlake
(Frankie Ballenbacher)
“Com’è stato possibile spingersi così oltre?”
già, difficile dirlo. Con “Alpha Dog” va di scena la brutalità umana, non quella della mala
classica, tipo banda della Magliana, cosa nostra
o terrorismo, e neanche quella delle gang, ma
una diversa che nasce dalla solitudine dei giovani (giovanissimi) bianchi e ricchi della California, ville con piscina e dialogo zero. La storia è
inverosimile ma vera, Nick Cassavetes, regista e
sceneggiatore del film, ha studiato una vicenda
drammatica avvenuta negli Stati Uniti nel 2000.
Un ragazzino di 15 anni venne rapito da una
banda di giovanissimi spacciatori per punire il
fratello a causa di un debito di droga non onorato. Un piccolo gruppo di sbandati benestanti,
con il mito di “Scarface”, diventa improvvisamente colpevole di un crimine gravissimo. I tre
giorni passano con spensieratezza, senza calcolare le conseguenze di quello che non era più il
solito rissone. Neanche il sequestrato se la passa male, i suoi rapitori improvvisati lo portano
ai festini dove le ragazze rimangono affascinate
dal suo status tutto particolare “ma è vero
che sei rapito? Very very cool!”. L’ansia
però aleggia e si capisce che l’assurda normalità avrà presto una fine. Nella parte di
uno dei piccoli/grandi delinquenti compare Justin Timberlake, cantante molto
glamour protagonista delle riviste di
gossip di mezzo mondo. La sorpresa del
film è proprio lui: misurato, violento ma impaurito, con lo sguardo di chi è troppo giovane
per beccarsi un ergastolo, insomma Timberlake
sembra a suo agio nel nuovo mestiere di attore.
“Alpha Dog” nel complesso è un film interessante, ha qualche trovata notevole e riesce a
districarsi bene tra realtà e finzione. La trama,
però, emerge con lentezza, dilungandosi troppo
nelle prime fasi della storia per trattare un finale emozionante con un po’ di fretta. Nel ruolo
dei genitori, al solito i veri colpevoli di tutto, ci
sono un
TRAMA
B r u c e
Willis pie- Johnny Truelove, uno spacciatore di
no di ru- droga di media importanza della San
ghe e Sha- Gabriel Valley, aspira a seguire le orme
ron Stone paterne. Per farsi rimborsare di un debidi droga Johnny e la sua banda rapicon punte to
scono il fratello più giovane di Jake
di
alta Mazursky. La situazione degenera e il
classe re- padre di Johnny, Sonny, è costretto ad
intervenire per evitare al figlio di finire
citativa.
in prigione.
Fategli largo che passa lui. Ecco “Borat”, l’attesissimo
fenomeno comico che ha diviso il pubblico di mezzo
mondo. Alcuni scandalizzati, altri entusiasti, nessuno
indifferente. Prendere o lasciare, noi prendiamo. Sasha
Baron Cohen star comica della televisione inglese, ha
portato sugli schermi uno dei suoi personaggi più noti.
Già il titolo del film è esilarante: “Borat”, studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del
K
a
z
a
k
i
s
t
a
n
.
Borat è un assurdo giornalista kazako a cui il governo
del suo Paese affida la realizzazione di un documentario sugli Stati Unti. Il viaggio dimostrerà le differenze
negli stili di vita tra l’America e la sua terra natale. Nel
Kazakistan di Borat, infatti, vigono le usanze più incredibili, la sorella del giornalista è la seconda prostituta del Paese, un vanto per la sua famiglia, lo stupro è
legalizzato e la caccia all’ebreo è lo sport nazionale.
Ovvio che, arrivato a New York, Borat rimarrà quanto
meno spiazzato. Cominciano una serie di fantastiche
situazioni, modello candid camera, dove il giornalista
pazzo fa il misogino parlando con le femministe (“ma
perché in America le donne votano e i cavalli no?”),
SCHEDA DEL FILM
TRAMA
nazione
U.S.A.
anno 2006
regia Latty Charkes
genere Commedia
durata 86 min.
distribuzione 20th Century Fox
cast
S. Baron Cohen
(Borat Sagdiyev) • K. Davitian (Azamat Bagatov) •
P. Anderson (Se stessa)
Johnny Truelove, uno spacciatore di droga di media
importanza della San Gabriel Valley, aspira a seguire
le orme paterne. Per farsi
rimborsare di un debito di
droga Johnny e la sua banda rapiscono il fratello più
giovane di Jake Mazursky.
La situazione degenera e il
padre di Johnny, Sonny, è
costretto ad intervenire per
evitare al figlio di finire in
prigione.
l’antisemita con gli ebrei, il razzista con i neri. Insomma Borat, con il suo pessimo inglese, non è solo irriverente, ma fa tutto quello che non si può fare, con
l’intento di smascherare le ipocrisie e le contraddizioni
degli americani. Durante il suo “studio culturale” incontra personaggi (reali) che non si stupiscono delle
sue assurde affermazioni: il venditore di automobili gli
mostra quale sia il modello giusto per “investire uno
zingaro senza rovinare la carrozzeria”, il padrone del
negozio di armi gli propone la pistola adatta per
“difendersi dagli ebrei”, durante un rodeo il pubblico
si entusiasma quando Borat propone l’annientamento
d
e
l
l
’
I
r
a
q
.
Si capisce ora perché il film abbia provocato polemiche infinite e centinaia di denunce, il governo del Kazakistan si è offeso e ha spiegato che la nazione non è
così come viene dipinta (e ci mancherebbe…) mentre
in Russia il film è stato vietato dalla censura. Il fatto è
che Borat sfida il razzismo e le stupidità umane senza
utilizzare le abusate armi del politicamente corretto:
certo si resta spiazzati, la morale viene continuamente
messa alla prova, ma il gioco vale la candela. E paradossalmente alla fine forse gli Stati Uniti ne escono
p e g g i o
d e l
K a z a k i s t a n .
Nota negativa: gran parte delle qualità del film si perdono nella versione doppiata in italiano. Pino Insegno
se la cava, ma Borat non è più lui, non ha più quella
carica di eversione comica, e ne esce completamente
depotenziato. Quindi una raccomandazione: chi vuole
godersi Borat scelga la versione originale, magari sottotitolata, si ride il doppio.
Si può fare un documentario su un fatto mai
avvenuto, per di più ambientandolo nel futuro?
La risposta sfugge al mero giudizio cinematografico. Non poteva che suscitare polemiche
“Death of a president”, il mockumentary (un
documentario/fiction) del regista inglese Gab r i e l
R a n g e .
Siamo nel 2008 e un documentario televisivo
racconta l’uccisione di George W. Bush, avvenuta a Chicago nell’anno precedente. Il presidente degli Stati Uniti è in visita ufficiale e il
suo arrivo in città è accompagnato da durissime
contestazioni. Ai lati delle strade percorse dal
corteo presidenziale i manifestanti lo accusano
soprattutto per la politica di guerra della sua
amministrazione. Lui appare tranquillo e persino simpatico, rassicura il suo staff e scherza
con gli invitati al meeting organizzato in suo
onore. Fuori però c’è l’inferno e qualcuno riesce a infiltrarsi nello Sheraton, dove il presidente viene ferito a morte. L’America è sconvolta e
il potere passa nel mani del vice di Bush, Dick
Cheney, che si adopera alla ricerca di un colpevole,
meglio
se
islamico.
La storia è raccontata con immagini molto realistiche, alcune di repertorio altre integrate da
effetti speciali (praticamente invisibili). Qui sta
il lato migliore, perché la cosa sorprendente è
che l’effetto documentario funziona alla perfezione. Lo spettatore resta inizialmente spiazzato, poi nessun dubbio in sala: George Bush è
stato ucciso davvero. Non c’è un narratore,
tutta la vicenda è scandita dal racconto di (finti)
testimoni: una consigliera del Presidente, un
giornalista del “Washington Post”, un addetto
alla sicurezza della Casa Bianca e un militare e
poi i sospettati, la moglie dell’indiziato numero
uno. Il ritmo è molto incalzante per una buona
metà del film, le immagini della strada sono
mosse, nervose e contrastano, volutamente,
con quelle statiche e asciutte delle interviste ai
protagonisti. La seconda parte, quella delle indagini convince meno e tende alla noia.
“Death of a president” è un gioco, macabro
forse, ma un gioco, provocatorio più nel titolo
e nella locandina che nella sostanza. Raccontando dell’omicidio di Bush, si mira in realtà ad
SCHEDA DEL FILM
SCHEDA DEL FILM
nazione
U.S.A.
anno 2006
regia Nancy Meyers
genere Commedia
durata 138 min.
distribuzione U.I.P.
C. Diaz (Amanda) • K. Winslet
cast
nazione
Gran Bretagna
anno 2006
regia Gabriel Range
genere Thriller
durata 90 min.
distribuzione Lucky Red distribuzione
cast
H. Ayoub (Zahra Abi Zikri) • B. Boland (Larry Stafford) • B. Baker (Eleanor
Drake) • R. Mangiardi (Greg Turner) • J. Patterson (Sam McCarthy) • J. Whittaker (Frank
Molini)
analizzare le paure degli americani dopo l’Undici Settembre. La caccia alle streghe e le incarcerazioni illegali che seguono il finto attentato di
Chicago ricordano molto da vicino tutti quei
meccanismi spiegati da Michael Moore. Scandalizzarsi è sbagliato: “Death of president” è
più che altro un documentario di fantascienza
perché parte da un’ipotesi per osservarne le
conseguenze (quello che in America chiamano
il what if?). Sostenere che il film fomenti un
eventuale omicidio è assurdo, è come se si accusasse Spielberg di favorire l’invasione aliena
solo per averla mostrata sullo schermo. Range
peraltro
ci
mostra
un
Bush inaspettatamente gradevole, nettamente in contrasto con il
sanguinario
guerrafondaio
degli slogan
dei contestatori.
Documentario ben
fatto da non
bollare come
un semplice
film di propaganda.
(Iris) • J. Law (Graham) • J. Black (Miles) •
E. Wallach (Arthur Abbott) • R. Sewell
(Jasper) • E. Burns (Ethan) • S. Sossamon
(Maggie)
Esempio di come una produzione miliardaria e una confezione impeccabile non
bastino a fare di un film un bel film,
“L’amore non va in vacanza” ha tutte le
qualità e tutti i difetti che il pubblico si
aspetta dai prodotti omonimi di una
major come la Columbia. I soldi della
casa produttrice e dei molti e fastidiosamente visibili sponsor garantiscono alla
regista locations di livello tra l’Inghilterra
e gli Stati Uniti e, soprattutto, quattro
protagonisti tutti membri di diritto dell’èlite dello star system hollywoodiano: dai
bravissimi Jude Law e Kate Winslet al
più in ombra Jack Black e alla ormai diva
Cameron Diaz, che, da attrice super pagata e corteggiata quale è, si lascia andare
a qualche capriccio di troppo. Il richiamo
dei loro nomi e primi piani che campeggiano sui sei per sei sparsi per la città può
rendere superflua ogni considerazione
riguardo alle ragioni di un eventuale successo al botteghino del film; le buone
interpretazioni degli uni e delle altre rappresentano infatti la sostanza dell’interess e
d e l l a
p e l l i c o l a .
Nancy Meyers racconta essenzialmente
l’evoluzione sentimentale di Iris, che si
emanciperà dalla condizione di eterna
innamorata non ricambiata, e quella di
Amanda, travolta dall’amore per la prima
volta nella sua vita. Il resto è contorno:
con una trama esilissima, puntellata da
vani tentativi di strappare al pubblico
qualche risata, e dei comprimari sostanzialmente inesistenti, il film corre, con
brio ma anche con troppa prevedibilità,
verso il finale da contratto, tutti insieme a
festeggiare l’anno nuovo (ma che fine
fanno i poveri ex, scaricati e dimenticati
in una manciata di fotogrammi?). La sceneggiatura ha sprazzi godibili, ma anche
tanti schematismi, ed è fin sfacciata
quando si permette una tirata contro il
cinema da cassetta di oggi paragonato a
quello democratico e autoriale del passat
o
.
Difficile con tali premesse credere nella
bontà dell’operazione: se in vacanza non
va l’amore ma l’ispirazione vengono fuori pellicole di plastica, e un cinema vecchio che cerca di mascherare dietro un
cerone sempre più appariscente il suo
inequivocabile decadimento. Fa specie
comunque vedere l’Inghilterra ridotta a
mero rifugio campestre dei dinamici cittadini statunitensi, e ancor di più pensare
che ciò non è del tutto falso.
L’amore giovane
23 marzo
Il colore della libert
30 marzo
Red Road
30 marzo
Mr Bean’s Holiday
6 aprile
E’ il cantante Federico Angelucci il
vincitore della quinta edizione del
talent show di Canale5 “Amici di
Maria De Filippi”. Angelucci ha vinto tutte le
sfide con gli altri quattro finalisti della serata.
Nella sfida finale ha battuto la ballerina Agata, famosa soprattutto per il teso rapporto con
l’insegnante di danza classica Cementano.
Mai come quest’anno il programma ha dato
spazio alla polemica e alla competizione dura
tra i ragazzi, lasciando il secondo piano l’aspetto “scuola”, che nei primi anni era al
centro del programma. Alla cantante dalla
voce nera Carima è andato invece il premio
della critica, assegnato da una giuria di giornalisti presenti in studio.
Il futuro de “La Fattoria”
Prime indiscrezioni sul nuovo “Un, due, tre, Stalla!”
Iniziano a filtrare le prime indiscrezioni sulla nuova
edizione del fortunato reality di Canale5 “La Fattoria”. E mai come quest’anno i cambiamenti saranno
significativi. Vista la generale crisi dei reality show, e
in particolare di quelli animati da presunti vip e aspiranti veline, vedi il caso di Reality Circus, per
evitare un nuovo flop la produzione è corsa ai ripari
e ha stravolto la formula dello show. Dopo aver
osservato lo strepitoso e inaspettato successo de
“La pupa e il secchione”, condotto lo scorso autunno su Italia1 da Enrico Papi e Federica Panicucci,
hanno deciso di prenderne liberamente spunto, e
hanno iniziato la ricerca di giovani contadini da affiancare ad altrettante prestanti e affascinanti pupe,
a cui i contadini dovranno insegnare tutti i segreti
del mestiere e aiutarle ad abituarsi alla durezza della
vita in campagna, lontana anni luce dalla loro esperienza personale. Alla guida del programma ci sarà
ancora l’ormai storica padrona di casa Barbara
D’Urso. All’interno della squadra di autori, per aiutore e portare ordine in questa fase di rinnovamento, è entrata anche Simona Ercolani, già brillante
autrice di programmi di grande successo tra cui
“Sfide” su RaiTre e appunto “La Pupa e il Secchio-
Dopo aver dimostrato
tutto il suo entusiasmo
per una nuova interessante sfida, la conduzione un
quiz tv, il povero Alessandro Cecchi Paone è
stato rispedito dai vertici
di Italia1 nella sua Macchina del
Tempo su Rete4, probabilmente a
causa dei bassi ascolti registrati dal
suo programma preserale. Ma non
solo lui. Epurazione completa: a casa
anche Eva Henger e persino le ballerine. Una decisione forse un po’
troppo radicale. Magari era il programma in sé che andava ritoccato.
Vedremo se l’esperto di missioni
impossibili Daniele Bossari riuscirà
a risollevare le sorti di Azzardo. Staremo a vedere.
Ci permettiamo nel numero di oggi della
“Gazzetta dello Spot”, di citare un genio, del marketing e della pubblicità, che per primo ha intravisto una buona idea nel mettere il proprio faccione
all’interno degli spot del suo pastificio, e da allora
è uno dei volti più conosciuti in Italia, nonostante
non faccia niente nel mondo dello spettacolo,
della cultura o dello sport. Naturalmente parliamo
di Giovanni Rana, che recentemente ha ricevuto
anche una laurea ad honorem in “Scienze della
Comunicazione”. Un imprenditore che ha fatto
scuola; in molti hanno tentato la sua strada, dal
signor Amadori coi suoi polli, al signor Parmacotto, dal signor Balocco al signor Vergnano, intento
a dare “lezioni di caffè” a Dustin Hoffmann. Ma il
signor Rana comunque resta inimitabile...
Happy Birt hday MTV!!!
ne” su Italia1. il programma si intitolerà “Un, due,
tre, Stalla!”.
Mike si dimostra sempre il più
grande. Dopo la sua brillante esibizione sul palco del Festival di Sanremo, dopo essersi messo in gioco
insieme al suo compagno di scorribande Fiorello negli spot per
Wind, ora finalmente sta per tornare con la nuova serie del suo programma “Il Migliore, sfida d’Intelligenza”, in prima serata su Rete4.
E inoltre sta comparendo in una
serie di cameiin un nuovo programma di approfondimento di
La7 intitolato Tetris. Ti preghiamo.
Non
invecchiare
mai, come
faremmo
senza di te!
House si prende una vacanza
Si conferma il telefilm più amato dal pubblico italiano
gione di risultati eccellenti il Dott.
House saluta il suo pubblico, si prende una lunga pausa e gli dà appuntamento a settembre. Italia1 infatti ha
deciso di non bruciare tutta la terza
serie adesso, per programmarne la
seconda parte a settembre, mentre
negli oltre cinque milioni di telespettatori che venerdì 9 marzo erano incollati davanti al teleschermo per
gustarsi l’ultima puntata crescerà la
curiosità di sapere se veramente il
dott. Wilson abbia denunciato House
Il vincitore è sempre e comunque lui,
a prescindere dal competitor con cui
ha a che fare. Lo hanno messo contro perfino alla puntata d’apertura del
Festival di Sanremo, ma lui nemmeno ci ha fatto caso. Non ha perso
neanche un solo spettatore rispetto
alla sua media d’ascolto (oltre 4,5 mln
di spettatori, circa il 18% di share,
una media altissima per la rete e per
un telefilm). Ora però, dopo una sta-
A causa di complicazione seguite al
trapianto di cuore subito nell’ottobre
dello scorso anno, si è spento il 28
febbraio all’età di 69 il giornalista sportivo
Giorgio Tosatti. Ex direttore del corriere
dello Sport ed editorialista del Corriere della
Sera, da diversi anni era opinionista fisso di
trasmissioni sportive Rai di punta, come “90°
minuto” e ”la Domenica Sportiva”.
Ha chiuso definitivamente i battenti
la produzione della serie televisiva
“The O.C.”. Telefilm culto anche
qui da noi in Italia negli anni scorsi, la
terza stagione è stata sospesa dai dirigenti
di Italia1 a causa dei bassi ascolti. Ora
anche in America pare che la gente si sia
stancata, così non ci sarà seguito alla quarta e ultima serie. Dalle stelle alla polvere.
Strano esperimento per la rubrica di
approfondimento religioso di RaiUno “a Sua Immagine” che ha deciso
di buttarsi nel genere reality. Infatti ha
organizzato un viaggio in Palestina per tre
coppie di differente credo religioso, che
dialogheranno e si confronteranno seguiti
passo passo dall’occhio indiscreto delle
telecamere. Esperimento interessante.
Il Festival di Sanremo compie cinquantasette
anni. Tanti, ancor di più se si torna con la memoria all'esordio: a quell'ormai lontanissimo
1951 in cui prendeva il via una manifestazione
radiofonica - la TV entrerà in scena nel '55 - in
tre giornate, dove i cantanti erano solo due
(Nilla Pizzi ed Achille Togliani), con il Duo Fasano a far da sostegno e due orchestre differenti. La formula verrà similmente riproposta nel
1990 e nel 1991. In seguito la formula verrà
modificata sino ad assumere le attuali sembianze. Da allora in avanti, sul palcoscenico rivierasco si sono succeduti oltre 1000 brani cantati da
centinaia di esecutori: si tratta di cifre di non
poco rilievo, mentre stanno per aprirsi le quinte
sul nuovo appuntamento, nel tradizionale scenario del teatro Ariston. Il Festival si tiene annualmente al Teatro Ariston di Sanremo (a partire dal 1977, in origine la sede del Festival era il
Casinò di Sanremo), in un periodo che va dalla
fine di febbraio all'inizio di marzo. Nel corso
degli anni ha subito diversi cambiamenti nella
sua formula, ma si tratta essenzialmente di una
competizione in cui diversi interpreti propongono delle canzoni originali, composte da autori italiani, che vengono votate da una giuria o
dal pubblico a seconda delle edizioni. Nel 1979
al Festival si può accedere, anche attraverso un
concorso nazionale aperto ai giovani talenti. Il
bando viene pubblicato sul Radiocorriere TV e
la vittoria dà diritto ad essere inseriti tra i Big.
Partecipano oltre 800 cantautori da ogni regione d'Italia, fino a quando, nel 1984: viene creata
la distinzione tra la sezione Big e sezione Nuove Proposte, che verrà abolita solo nel 2004.
A ripercorrerla oggi, la storia della rassegna canora più celebre d'Italia si presenta come una
sorta di tracciato dell'evoluzione del costume
nostrano: partita come una gara che appassionava le famiglie e le divideva per gusti e generazioni (non a caso Salvatore Quasimodo, discettando dell'eccessiva importanza che le veniva
attribuita, parlò di "torneo", sottolineandone
perciò il "cuore antico"), essa è col tempo divenuta fondamentalmente un evento mediatico,
una kermesse televisiva allungatasi a dismisura
fino a coprire quasi una settimana di programmazione, tra scandali annunciati e rinunce clamorose.
nuove generazioni, che spesso
non trovavano adeguati spazi fra
tanti personaggi già noti. Le ultime stagioni hanno anche veduto
la vittoria d'artisti - si pensi alla
Piccola Orchestra Avion Travel,
per fare un esempio - decisamente
fuori dagli schemi della canzone
tradizionale. Un compleanno con
luci ed ombre, quindi: capace di
fotografare i limiti e nello stesso
tempo la vitalità di una mostra che, novella
araba
fenice,
ha
sempre avuto
la forza di riMai all'avanguardia, piuttosto ve- sorgere dalle
trina delle tendenze più tradizio- proprie ceneri.
naliste della canzone indigena
(con poche ma significative eccezioni, delle quali le più eclatanti
sono certamente "Nel blu, dipinto
di blu" di Modugno nel '58
e"4/3/43" di Lucio Dalla nel '71),
Sanremo si è fatta veicolo di perbenismo morale ("Non ho l'età",
1964), politico ("La rivoluzione",
1967: l'anno della tragica morte di
Luigi Tenco), sociale ("Chi non
lavora, non fa l'amore", 1970): ha,
pure, consentito il debutto o l'affermazione di artisti del valore di
Gianni Morandi, Alice, Fiorella
Mannoia, Enrico Ruggeri, Zucchero, Vasco Rossi ed innumerevoli altri. In tempi più recenti, come si è detto, la tradizionale competizione è venuta arricchendosi
considerevolmente: notevole rilievo, ad esempio, hanno assunto gli
ospiti stranieri, a rappresentare
concezioni di musica e culture
diverse (con esiti a volte memorabili: si pensi allo strepitoso duetto
tra Ray Charles e Dee Dee Bridgewater di "Till the next somewhere"), talora lontanissime. Parallelamente, i brani in gara sono
diventati molti di più, con l'inclusione di una sezione competitiva
interamente dedicata ai giovani:
una vetrina d'eccezione per le
La Gialappa’s Band non si smentisce mai. Come tutti gli anni le
tre voci più dissacranti della tv
hanno colpito ancora, accompagnando i tempi morti di una tradizione fortemente radicata nella
televisione italiana. Per fortuna
diranno i più…
Le serate di musica italiana commentate in maniera poco politically correct com’è tipicamente
noto tra gli spettatori più fedeli
dei vari “Mai Dire…”.
Anche il nome della trasmissione
è stato opportunamente riveduto
e corretto per l’occasione diventando “Rai dire San Remo”.
Programmata per tutta la lunghezza (esasperante) della serata
musicale sulle frequenze di Radio
Due come successo per i Mondiali già da qualche anno, la trasmissione è riuscita a esasperare
la pazienza di alcuni cantanti come l’irascibile Mango. Anche
grandi scoop durante le serate e
molte curiosità poco diplomatiche svelataci dai tre “birbanti”.
Non ci resta che continuare ad
ascoltare loro aspettando che il
Festival compia prima
o poi una… “svolta
rock”…
Ingredienti:
(per 6 persone)
6 uova di quaglia fresche,
8 coste di cardi,
250g ricotta affumicata,
1 mazzetto di timo,
1 bicchiere di vino bianco,
2 limoni,
1 bustina di zafferano,
1 spicchio di aglio,
olio extra vergine di oliva,
sale e pepe.
I cardi, utilizzati nella ricetta del mese, appartengono alla famiglie delle composite, la stessa di carciofi
e indivia. Sono prodotti selvatici tipici delle zone umide di Europa e Asia. Il più diffuso è detto cardo alato
e si presenta come il sedano, ma ha un colore verde
più scuro, con le foglie distribuite lungo il dorso delle
coste; il cardo triste invece sempre della stessa tipologia si presenta con foglie di color rosso-porpora.
Il loro sapore è decisamente amaro, l’abbinamento
in cucina più consigliato è con prodotti dal gusto deciso, come i formaggi, o tendenti al dolce.
ESECUZIONE:
Prendere i cardi, pelarli ed eliminare le foglie verdi.
Tagliarli in piccoli cubetti e immergerli in acqua e
succo di limone ricavato dai 2 agrumi. In una padella
antiaderente, soffriggere uno spicchio di
aglio intero con l’olio extra vergine di
oliva, toglierlo e saltare, una volta scolati, i cardi tagliati.
ATTENZIONE: le piccole quantità d’acqua presenti nella dadolata potrebbero
causare degli schizzi di olio indesiderati;
sfumare poi con il vino bianco.
Aggiungere il timo sfogliato, sale e pepe a piacere
del proprio gusto e se necessario aggiungere dell’acqua per terminare la cottura, comunque i cardi devono risultare asciutti.
In un padellino più piccolo, preparare le uova di quaglia all’ “Occhio di Bue” e con l’ausilio di un tagliapasta/copapasta, dare una forma rotonda alle uova una volta cotte. Per questa operazione è più che sufficiente qualsiasi stampo di forma tondeggiante.
In un bicchiere, mescolare dell’olio insieme allo zafferano, fino ad ottenere la gradazione di colore preferita.
Infine per comporre l’antipasto, adagiare i cardi tiepidi nel centro del piatto da portata, in modo da creare un “rialzo” per adagiarvi l’uovo di quaglia, con
l’aiuto di una grattugia a fori larghi cospargere la ricotta affumicata sull’uovo e per guarnizione del piatto, intorno ad esso, versare in “modo artistico” delle
gocce di olio allo zafferano che faranno risaltare il
colore ed il sapore del piatto così creato.
Un SALUTO a tutti i Nostri
appassionati lettori, in particolare vorrei ricambiare i
saluti a Lollo, che ha lasciato un messaggio personalizzato nel Guest-Book!
Questo mese la rubrica di
cucina è ricca di curiosità,
segnali forti arrivano dalla
televisione: nella puntata
del 21 Febbraio 2007 di “Chi Vuol Essere Milionario?”, noto programma di Canale 5, una rete Mediaset, il conduttore Gerry Scotti all’undicesima
domanda, quella da 35.000 €, ha chiesto al concorrente “Cosa ha inventato il garzone degli Sforza, Toni?”. Per chi ha letto il nostro numero di Dicembre o la ricetta del Budino al Panettone, la
risposta è scontata, quello che ci fa piacere è che
persino chi studia domande per i quiz probabilmente ha consultato il nostro sito, coincidenza???
Un’altra domanda curiosa giunta alla redazione
dell “S.O.S. Cuoco” è da parte di Marzia da Brescello, che chiede delucidazioni sull’origine della
“Scarpetta”
La “Scarpetta” ha una storia lunga ben
335 anni!!! Basti pensare che già nel 1672
Antoine de Courtin la classificava come
usanza da contadini, in quanto questa abitudine prese spunto da una zuppa a base
di pane da essi inventata.
E’ da ricordare inoltre che raccogliere con
un pezzetto di pane il sugo sul fondo del
piatto era normale quando ancora non
esisteva la forchetta.
Successivamente con la scrittura del Galateo, questa usanza divenne un Tabù non tollerato nei
pranzi formali, anche se in seguito vennero poste
delle eccezioni, infatti secondo il Galateo non si
deve toccare il cibo con le mani, tranne il pane ed
alcuni frutti, così fu tollerata in un secondo momento la “Scarpetta” tramite un pezzetto di pane
non ancora addentato infilzato nella forchetta,
anche se quest’ultimo caso dipende molto dalla
confidenza che si ha con i padroni di casa.
Infine, un tempo si riteneva che fosse inadatta
perché era simbolo di abbondanza lasciare sempre
qualcosa nel piatto per non farsi vedere eccessivamente affamati, il che significava vivere di stenti;
oggi invece lasciare del cibo è segno di poco apprezzamento nei confronti della padrona di casa,
ma non solo: è peccato doverlo poi buttare non
potendo essere riutilizzato.
*****
Non abbiaTe paura dei fornelli, sorprendete i Vostri amici con le mie ricette e soprattutto NON esitate a chiedermi consigli in cucina, scrivetemi all’indirizzo:
[email protected]
Prima edizione trasmessa dal casinò di San
Remo e presentata da Nunzio Filogamo
il Festival viene trasmesso per la
prima volta in televisione, ed in diretta eurovisiva.
da questa edizione in poi l'organizzazione
sarà a cura della Rai.
per la prima volta il vincitore del Festival viene stabilito
direttamente dal pubblico a casa via telefono e sms. Nessuna distinzione di categorie.
il Festival viene spostato al Teatro Ariston.
La trasmissione televisiva della manifestazione è per la prima volta a colori.
al Festival si può accedere, prima ed unica volta nella storia di Sanremo, anche attraverso
un concorso nazionale aperto ai giovani talenti.
viene istituito il Premio della Critica.
L’entrata del
teatro Ariston
Torna alla direzione artistica Pippo Baudo
Pippo nazionale è un’icona
fondamentale del nostro
Festival
Il DopoFestival è abolito temporaneamente
Durante i giorni feriali è una
normale palestra, dove culturisti e amanti dei fisici perfetti si
allenano e si tengono in forma.
Ma la domenica mattina ad
alzare pesi e tonificare il proprio corpo sono esclusivamente
i nudisti: è quello che accade
nella palestra «Fitworld» di
Heteren, in Olanda, che da domenica scorsa ha inaugurato le
prime sedute di allenamento
per soli nudisti che si ripeteranno ogni domenica mattina per tutto l'anno. Alla
prima seduta hanno partecipato una dozzina di persone, per lo più uomini e donne di mezza età mentre i giornalisti delle televisioni e dei quotidiani olandesi raccoglievano la testimonianza di questa nuova
e pioneristica iniziativa. Secondo gli organizzatori si
tratta di un evento serio e domande di iscrizione a queste
speciali sessioni sono arrivate
da persone che vivono in Russia e in Australia. Ma chi crede
che il nudo aiuterà le persone a
conoscersi e casomai a costruire rapporti speciali dovrà ricredersi. Secondo gli organizzatori
chiunque cercherà di flirtare
sarà cacciato dalla palestra.
Naturalmente molti clienti hanno manifestato la loro preoccupazione per l'igiene e si è stabilito che ogni nudista
dovrà portare con sè asciugamani con i quali coprire
tutti i macchinari che di volta in volta usa. A rimanere vestiti invece saranno solo gli istruttori che
come sempre consiglieranno ai clienti gli esercizi più
idonei da fare. (Corriere)
Su Internet arrivano anche.. . i funerali, cosi' parenti e amici di ogni parte del
mondo potranno partecipare alle esequie del caro defunto. L'idea e' di un'agenzia di pompe funebri dell'Irlanda
del Nord. Per la privacy viene data la
password solo a parenti ed amici per
seguire le esequie, che vengono registrate su dvd. I funerali finora sono
stati seguiti fino in Africa, Spagna,
Australia e Canada, cosi' l'agenzia ora
studia la prossima mossa: riprendere e
trasmettere anche la sepoltura.
E' morto nei giorni scorsi
a Zamora, in Spagna,
all'eta' di 85 anni, l'inventore del calciobalilla,
Campos Ramirez. Piu'
noto con il nome di Alejandro Finisterre, Ramirez ebbe l'illuminazione a
quindici anni: ferito in un
bombardamento durante
la guerra civile, non potendo giocare al calcio
'vero', prese spunto dal
ping pong. Il brevetto
arrivo' nel 1937, ma il
giovane inventore perse
tutti
gli
incartamenti
mentre fuggiva in Francia
attraversando i Pirenei.
(ANSA).
Ispirate dal fortunato film «Full
Monty», in cui dei disoccupati trovano
lavoro come insospettabili spogliarellisti, e anche al film «Calendar Girls», in
cui donne anzianotte fanno un calendario sexy a fini benefici, cinque donne
britanniche si sono inventate uno spettacolo sexy per raccogliere i fondi per
aiutare la bimba autistica di una di
loro. Piuttosto formose, le cinque donne - tre mamme, un’agente immobiliare e un’operatrice sociale – hanno unito le forze per raccogliere circa 25 mila
euro, necessari per far operare la piccola Rosie, che soffre di autismo e di
epilessia. (Corriere)
Come volevasi dimostrare con l’introduzione la posizione più estremista non è stata
presa da nessuno, infatti alla voce Lo odio, giro canale quando ne parlano ha aderito
un significativo 0%, confermando il fatto che comunque sia siamo un popolo di curiosoni…
Cari Amici
che avete cantato, riso o
sbadigliato per una settimana intera su RaiUno
con le canzoni e gli spettacoli del famoso Teatro Ariston, eravate stati chiamati a rispondere ad un
sondaggio sul nostro sito proprio sulla kermesse
sanremese, ed ora che tutto è finito tiriamo le somme insieme...
Per i nostalgici dei bei tempi andati San Remo
rimane un’istituzione irrinunciabile, un appuntamento fisso con la televisione che preannuncia l’arrivo ed il ritorno della primavera, con i
suoi fiori, con la vicinanza al mare e le canzoni
che comunque un po’
di allegria la mettono.
Un’occasione quindi
per riunire la famiglia
nell’immediato dopocena sul divano e commentare insieme canzoni, vestiti, presentazione e scenografie,
ogni anno, sempre là...
della canzone), di polemiche sui compensi da
calciatori elargiti ai presentatori che di volta in
volta sostituiscono l’intramontabile Pippo Baudo.
Eppure è sempre un argomento che crea discussione, che riesce sempre a
far parlare di se, nel bene o nel
male.
Sanremo ha ancora
senso farlo? Qual'è il
tuo rapporto col festival?
Desta sempre un po’ di curiosità, con le sue polemiche, con
qualche big attempato che
“porca miseria doveva arrivare
più su” e con i suoi super ospiti che “hanno pagato così tanto per fare solo questo!”
Ma non per tutti è così, c’è chi non sopporta i Vediamo allora cosa ne pensa il pubblico di
periodi televisivi del pre-festival, quelli conditi Andergr@und...
per intenderci, di vincitori preannunciati
(addirittura anticipatamente al primo ascolto
A pari merito invece alcune considerazioni più o meno moderate: con un modesto
6.7% le opzioni Mi piace, lo seguo, definitiva e di presa posizione, Lo seguo solo
attraverso radio e tg, che invece credevamo di più successo se non altro per il grande
seguito del programma radiofonico della Gialappa’s (vedi sezione Radio), e Guardo
solo la finale ammettendo che è sicuramente la puntata più interessante per chi vuole
solo conoscere il vincitore.
C’è invece una bella percentuale di esterofili ai quali interessa solo l’evento per la
capacità di portare di fronte al pubblico italiano grandi artisti internazionali, infatti il
13,3% ha risposto Seguo solo se ci sono ospiti internazionali interessanti.
Col 20% abbiamo la voce Non mi interessa particolarmente, per gli indifferenti assoluti e per gli amanti delle passate edizioni invece Lo seguivo, ora non tanto a parimerito con la precedente.
La voce in assoluto più votata e che noi condividiamo pienamente è Lo guardo, ma
la formula andrebbe svecchiata che vince su tutte le altre con il 26.7%, con la volontà
di avere un Festival più giovane e meno classicista, con qualche innovazione sempre
nel rispetto naturalmente dei 57 anni di storia che stanno dietro tutto questo.
Spinto dal bisogno
ruba un pacco di
carta igienica.
Sperando che questo esperimento a metà tra i voti di Amici di Maria De Filippi e Secondo Voi di Paolo Del Debbio vi sia gradito aggiungeremo nuovi sondaggi anche nei
prossimi mesi con la speranza di una vostra numerosa partecipazione.
Ary
P.s.:
naturalmente dopo questa pausa sanremese tornerà l’appuntamento
con la posta di Ary, quindi non esitate a mandarmi ancora le vostre lettere,
sarà un piacere per me rispondere nuovamente alle vostre gradite richieste!
Al prossimo mese!
Mettetevi in contatto con me anche
al numero :
346.7266591
Esplode scatola di
piselli al supermarket. Cinque donne incinte.
Ultime dalla Societa' Autostrade:
"Occorre investire
di piu'!"
Cosa mangia un cannibale a colazione?L' ometto sbattuto!
Vi aspetto nel prossimo numero!!!
Giovane pellerossa
bocciato all'esame
di guida, non aveva
messo la freccia.
http://utenti.lycos.it/donmurzio
Activision
59,00 €
XboX
Esplosioni, urla, proiettili che fischiano, lampi
di luce abbagliante, polveri, detriti ovunque
e… la speranza di sopravvivere: questa è la
guerra, questo è Call of Duty. Nei corazzati
panni dei soldati inglesi, canadesi, polacchi e
americani, vivremo tutte le fasi della battaglia
successiva allo sbarco in Normandia, in cui le
coste francesi furono messe a ferro e fuoco
con l’obiettivo di raggiungere Parigi e liberare
l’intera Francia dalle oppressioni naziste. Call
of Duty 3 è un FPS che centra il segno sotto
tanti punti di vista, soprattutto per quanto riguarda il gioco in multiplayer che è la ciliegina
sulla
torta
del
titolo.
Non
più
guerra
di
trincea
Nelle 14 missioni che compongono la campagna in singleplayer la vera protagonista sarà
l’azione: la struttura di gioco non è stata particolarmente trasformata ma le ottime novità
introdotte rendono l’esperienza di gioco più
veloce, coinvolgente e realistica. Trovarsi faccia
a faccia con un soldato nemico innescherà un’azione in quick time event in cui dovremo premere una combinazione di tasti in maniera corretta per avere la meglio sull’avversario. Qui
notiamo un’intelligenza artificiale non eclatante
ma nemmeno da buttare: i nazisti cercheranno
sempre un luogo propizio da cui sparare, rispediranno le granate al mittente con un calcio e
vi daranno del filo da torcere nelle fasi più caotiche. Un’altra gradita e prevedibile novità è
l’integrazione dei mezzi: nella pioggia di proiettili a cui sarete costantemente esposti un carro
armato o una torretta saranno la vostra salvezza; anche se il sistema di puntamento non è
eccezionale, la sensazione di manovrabilità è
d a v v e r o
n o t e v o l e .
Potete anche non apprezzare i giochi di guerra
o gli FPS in generale, ma guardare in azione il
titolo Treyarch è un’esperienza a cui tutti dovrebbero partecipare: texture definite e dettaglio grafico sono ormai elementi obsoleti; la
cosa che fa rimanere a bocca aperta è la cura
nei particolari. L’erba poligonale si muove come se la toccassimo davvero, il pixel shading
dona all’acqua (e non solo) i giusti riflessi, il
fuoco e le esplosioni genereranno realistici effetti di distorsione (oltre a una ricca coltre di
fumo), e il tutto saldamente ancorato sui 60
frame al secondo. Per quanto riguarda il servizio offerto da Xbox Live non possiamo che
ammettere di trovarci di fronte alla miglior realizzazione e gestione multiplayer attualmente in
opera. Fino a 24 giocatori si ridurranno in colabrodo in ben sei modalità di gioco con la possibilità di utilizzare mezzi e diverse specializzazioni del soldato in uso (mitragliere, granatiere
ecc.) ognuna personalizzata nei controlli e nel
puntamento; il tutto senza il minimo problema
d
i
l
a
g
.
"La Confessione, la quale è necessaria ed indispensabile, se attivandone la funzione online
anche nei limti accettati con
ragionevoli motivazioni ed implicazioni a riguardo della Sacrestia ed in primo luogo del
Sacremaneto stesso, in assenza dei requisiti
essenziali ad personam,
raccoglie ed unisce i giovani che la praticheranno, maggiormente ed in primo luogo, ben
vengano iniziative come questa di Don Murzio"
1. COME NASCE L'INIZIATIVA DELLA CONFESSIONE-ONLINE
Dall'esigenza di utilizzare il mezzo internet per
avvicinare la catechesi ai troppi giovani che
dimostrano di preferire la frequentazione dei
terminali informatici a quella delle nostre parrocchie.
In congiunzione con le Sorelle della Confraternita Celeste di Gonfalco, e con il prezioso
aiuto di Don Piero, si e' lanciata nel Febbraio
del 1998 l'idea di attivare un confessionale online. Poiche' la procedura canonica non prevede attualmente la possibilita' di eseguire il suddetto sacramento in assenza di presenza in
personam del confessante, si e' dovuto sollecitare l'intervento di Monsignor Castellazzi affinche' l'iniziativa potesse trovare una seppur
parziale investitura. Abbiamo salutato con estrema soddisfazione la nascita di
www.pretionline.it. che ha segnato il primo
passo verso la realizzazione di un autentico
spazio Confessionale-Online. Avevamo intanto la stampa nazionale ed internazionale allineata in attesa del lancio della notizia di esito
positivo della nostra iniziativa. In mancanza di
approvazione ufficiale, si e' voluto far partire
una versione sperimentale ma al tempo stesso
completamente funzionale, di cui chiunque e'
inviato a fruire qui di seguito.
2. COME FUNZIONA LA CONFESSIONE-ONLINE
La Confessione si compone di quattro parti:
1. Contrizione: è un atto della volontà, un do-
lore dell'anima che porta alla detestazione dei
peccati
commessi unita al proposito di non commetterne più in avvenire.
Si invita a svolgere suddetto passaggio PRIMA
del riempimento del modulo
2. Confessione: consiste nell'accusa dettagliata
e completa dei propri peccati fatta al confessore per
averne l'assoluzione e la penitenza
Si effettua tramite riempimento del modulo
sottostante
3. Assoluzione: è la sentenza che il sacerdote
pronunzia per rimettere i peccati al
penitente
Occorre la Confessione vera e propria da effettuarsi in Chiesa
4. Soddisfazione, o penitenza sacramentale: è
la preghiera o l'opera buona imposta dal confessore a
castigo e a correzione del peccatore, e a sconto
della pena temporale meritata peccando
3. REQUISITI PER LA CONFESSIONEONLINE
1. confessare tutti i peccati che si ricordano
(dopo un sincero esame di coscienza)
2. confessare i peccati secondo la loro specie
ed il loro numero:
a. la specie
Non basta dire: «Ho mancato al terzo Comandamento», ma occorre dire piuttosto: «Non ho
assistito alla Messa» oppure: «Ho profanato il
giorno del Signore con divertimenti illeciti»
b. il numero
Non basta dire: «Ho rubato 10.000 Lire», ma
occorre dire piuttosto: «L'ho fatto una, due,
dieci volte»
3. avere intenzione di non peccare più e di
fuggire le occasioni di peccato:
a. non peccare più
Come si può chiedere perdono per una
colpa che si ha l'intenzione di continuare a
compiere?
Direttamente dal sito CONFESSIONI ON LINE
Mai più chiavi smarrite
Un portachiavi che ti riconsegna le
chiavi smarrite! Come funziona? E
’semplicissimo: a) acquista la targhetta riportachiavi b) attiva il servizio riportachiavi spedendo la cartolina in dotazione, assicurandoti così
che il tuo indirizzo venga abbinato
al tuo codice personale sulla tua targhetta c) nel caso di smarrimento,chi trova le tue chiavi seguirà le
indicazioni sulla targhetta riportachiavi e le imbucherà così come sono nella prossima cassetta postale,
sia in Italia che all’estero d) le riceverai a casa tua (all’indirizzo indicato)
con posta assicurata e senza nessun
costo aggiuntivo. Il servizio è valido
2 anni.Alla scadenza riceverai una
proposta facoltativa di rinnovo. In
collaborazione con le Poste Italiane.
Mai più case allagate
Per la serie la prudenza non è
mai troppa! Ecco a voi l ’allarme
per acqua, e non dovrai più preoccuparti di dimenticare l’acqua aperta nella vasca da bagno! A forma di pesciolino verde, l’allarme si
fissa con la ventosa sulla vasca ed
inizia a suonare non appena il livello dell’acqua raggiunge i due sensori posizionati all’estremità inferiore
dell’apparecchio. Funziona con 3
batterie a bottone LR44 (incluse).
Dim.cm 1,4 x 10,3 x 4,7. Il suo
prezzo normalmente sarebbe di €
7,99, ma solo perché è
in offerta lo troverete
con un imperdibile
sconto di 3€.
Trivial Musica
Chi non ha mai messo alla
prova la sua cultura con una
partita a uno dei giochi da tavolo più diffusi al mondo: il
Trivial Pursuit? Ora non più
solo cultura generale, ma con
la piccola spesa di 14€ circa
potrete personalizzare le
vostre partite con domande
tematiche, come Celebrità,
Sport ecc… L’ultimo arrivato
è Musica, dagli anni 90 ai
giorni nostri, per vedere se
siete veramente preparati
sull’argomento come
credete. (tabellone e
pedine non incluse).
Non c’è limite alla
decenza
Non sanno davvero più a
cosa aggrapparsi per far
soldi. Perché sì, qualche
burlone ha deciso di speculare anche sulla crisi
personale che tutti conosciamo, che sta coinvolgendo l’ex principessa del
pop Britney Spears. Ecco
la sua riproduzione in miniatura dopo il taglio dei
capelli fatto in un momento di poca lucidità.
Fabrizio Corona sembra perplesso, forse perché sa che l’arresto è
imminente? Il paparazzo più tamarro è salito alla ribalta per i suoi, per
ora, presunti ricatti a diversi Vip. Tra i tanti personaggi illustri
“paparazzati” ci sono diversi calciatori, alcuni politici e ovviamente
tantissime showgirl disposte a tutto per una comparsata in tv.