RELAZIONE E NTA PAC S AGNESE CONCLUSIVA 2 7 ott 15.odt

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RELAZIONE E NTA PAC S AGNESE CONCLUSIVA 2 7 ott 15.odt
P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA
PROVINCIA DI UDINE
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COMUNE DI GEMONA DEL FRIULI
PIANO ATTUATIVO COMUNALE DI INIZIATIVA PUBBLICA – RECUPERO AMBITO EX CONVENTO DI SANT'AGNESE
RELAZIONE E NORME DI ATTUAZIONE.
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Architetto Piero Siega
1
P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
INDICE
1.
PREMESSA................................................................................................................................
1.1
2.
3.
Dati catastali .................................................................................................................
ANALISI DELLO STATO ATTUALE
2.1
Cenni storici .................................................................................................................
2.2
Localizzazione del contesto di intervento e sua analisi ................................................
2.3
Analisi Estratto della normativa del P.R.G.C. ......................................::........................
2.4
Descrizione dello stato di fatto ....................................................................................
PROGETTO
3.1
Obiettivi del nuovo P.A.C. ........................................................................................
3.1.1 Elementi del progetto .......................................................................................
3.1.2 Standards urbanistici ......................................................................................
3.2
Superfici di progetto e lotti edificabili............................................................................
3.3
Verifica standard .........................................................................................................
3.4
Dotazioni infrastrutturali ..............................................................................................
3.5
Tipologie edilizie .........................................................................................................
3.6
Opere di urbanizzazione primaria .............................................................................
4.
NORME DI ATTUAZIONE ( da art. 1 ad art. 10 ) ...................................................................
5.
TEMPI E FASI DI ATTUAZIONE – PREVISIONE DI SPESA .................................................
6.
CONFORMITA' AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE .................................
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1.
PREMESSA
Il Comune di Gemona del Friuli intende promuovere, di concerto con i proprietari il recupero e la
valorizzazione dell'ambito dell'ex convento di Sant'Agnese attraverso l'adozione e l'approvazione di
un piano urbanistico attuativo che preveda la riedificazione dei fabbricati sui sedimi preesistenti
dotandoli degli standards tecnologici minimi e orientando tutto l'intervento al perseguimento di una
elevata cifra di sostenibilità ambientale ed architettonica.
Ad un tempo il Comune, pertanto, promuovendo il presente PAC intende, inoltre, assumere un ruolo
guida anche nel divenire parte attiva nella gestione dell'ambito, assumendo la proprietà della corte
interna fino alla Chiesetta e riservandosi un lotto per la realizzazione di ambienti di supporto e
servizio alle strutture, con finalità di carattere culturale e didattico, naturalistico-ambientale e storico.
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1.1
DATI CATASTALI
Il progetto di piano di attuazione comunale è sviluppato sulle particelle catastali delle proprietà
ricadenti sul Foglio 11 del Comune di Gemona del Friuli e sintetizzate nella tabella seguente:
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VISURE CATASTALI
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2.
ANALISI DELLO STATO ATTUALE
2.1
CENNI STORICI
Adagiata sulla sella omonima, insieme ad alcune case agricole sparse, insiste la Chiesetta di
Sant'Agnese, elemento storico e simbolico del luogo, di probabili origini duecentesche1 probabilmente sui ruderi di un tempio pagano posto dinanzi all'antico sentiero celtico 2 - accanto alla
quale, sul lato Ovest, sorse il convento delle suore di Sant'Agnese, ora quasi completamente
abbandonato dopo il terremoto del '76.
Il primo documento riguardante tale convento risale al 1249 3, tuttavia questo sembra esistesse sin da
poco dopo l'anno mille “......omissis.... Né mancano pure coloro ai quali non sembra temeraria la
supposizione di chi facesse risalire le origini cristiane del Monastero di S. Agnese in Gemona ad
epoca anteriore al sec. XI..... omissis..” 4 La sua vita pare si protrasse fino intorno al 1400 5, quando fu
definitivamente abbandonato a causa delle difficili condizioni, anche di degrado in cui versavano i
fabbricati.
L'ambito del convento si delinea con un impianto molto chiaro: il suo perimetro forma una sorta di
“abbraccio planimetrico” a chiudere una corte interna che termina con la Chiesetta sull'estremità Est.
Questa chiusura non era soltanto simbolica, ma appare evidente nelle foto storiche ( v TAV 4 ) e
descrive un dichiarato impianto conventuale, presumibilmente senza chiostro, a desumere dalle fonti
attualmente disponibili e dalle quali non si sono rinvenuti documenti grafici esplicativi.
Si trattava di un monastero di modeste dimensioni e non dotato di mezzi finanziari perchè la sua
sopravvivenza era garantita dai modesti frutti della produzione agricola dei fondi e dalle
donazioni/liberalità prevalentemente provenienti dai gemonesi. E’ da ritenere, peraltro, che la sua
configurazione strutturale possedesse i caratteri improntati alla massima essenzialità e povertà anche
nei materiali da costruzione.
Questi edifici non subirono soltanto i devastanti effetti degli eventi sismici del 1976, ma furono
investiti, molto tempo prima, anche dalla furia del terremoto del 15113. Nel corso del tempo gli edifici
subirono modificazioni, ampliamenti e rifacimenti a seguito delle contingenze ed agli usi
prevalentemente agricoli a cui furono destinati; fino, appunto, all'epoca più recente, nella quale
avviene, nei primi anni '80, la ricostruzione/recupero della Chiesetta da parte della Soprintendenza.
Più o meno dello stesso periodo risalgono gli interventi ricostruttivi dei fabbricati più esterni e quello
della strettissima unità immobiliare prospiciente la corte davanti alla Chiesetta.
E’ presumibile che il sedime di quest'ultimo corpo edilizio corrisponda a quello di una cella dell'antico
convento; la corrispondenza sembra nascere dall'osservazione della mappa catastale, anche attuale,
da cui si rileva che il “tassello-modulo della cella” si replica in altri 3 elementi ( 41-152-162 ) ed in altri
s’intuisce una consistenza dimensionale multipla della stessa, originata da comassamenti e da
successivi passaggi di proprietà.
Le suore che abitarono questo monastero furono chiamate “converse”, tuttavia, vi sono svariate
ipotesi e teorie sulla loro appartenenza ad un ordine religioso, che ad un certo punto, e per un certo
periodo, sembra fosse vicine all'ordine benedettino.
Un cenno sulla conformazione del luogo fisico permette di capire quale importanza rivestisse
anticamente questo valico, in quanto informa che il tracciato della strada per la sella coincideva con
l’arcaico sentiero attraversato da popolazioni paleovenete già dal 1000 A.C. 7
Questo successivamente continuò a rappresentare una via di una certa importanza, anche se
durante l'epoca romana la rete viaria verso le regioni d'oltralpe si collocava in pianura a fianco del
Tagliamento. Tuttavia ancora per un certo periodo, a causa di esondazioni del fiume e la conseguente
erosione della sede stradale, si rivitalizzò il percorso di Sant'Agnese. Non è escluso che proprio
questa variazione avvenuta nel periodo medioevale possa aver coinciso con il periodo più florido del
convento, giacchè successivamente e in parallelo alla chiusura dello stesso, la via principale
ridivenne quella a valle 8.
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2.2
LOCALIZZAZIONE DEL CONTESTO DI INTERVENTO E SUA ANALISI.
Il perimetro del Piano Attuativo Comunale si identifica e coincide con l'antico borgo dell'ex convento di
Sant' Agnese, posto ad una altitudine di 427 m s.l.m., sulla sella che congiunge le propaggini del
Monte Cumieli e il profilo discendente del Monte Chiampon, e sulla quale sorge l'omonima Chiesetta.
La sua posizione panoramica permette di godere di uno sguardo suggestivo sulla piana gemonese e
friulana verso Sud e sulla cittadina di Venzone e delle montagne verso Nord.
Anch'esso è stato investito dalle distruzioni dei sismi del 1976, ma mentre gli edifici isolati più esterni
sono stati ricostruiti, all'interno nell'ambito dell'ex convento, soltanto la Chiesetta è stata ricostruita
negli anni '80 insieme ad una unica unità immobiliare privata ad uso deposito.
La sua specificità viene registrata puntualmente con la Variante N. 57 al P.R.G.C. e s’inserisce nella
categoria urbanistica codificata dalla zona omogenea ZTO P3/extrastandard, rientrando nella
classificazione del titolo IV AMBIENTE, tuttavia come descritto nel paragrafo successivo, gli interventi
ammessi in via ordinaria sono limitatissimi e le procedure della strumento urbanistico permettono, in
qualsiasi momento, di effettuare un focus attuativo come, nella fattispecie, il presente recupero.
L'agevole e “discreta” raggiungibilità rappresenta una grande opportunità per gli appassionati
escursionisti e sportivi della bicicletta da montagna, inserita nella più amoia rete ciclo-pedonale,
collegata agli altri elementi paesaggistici e naturali emergenti e soprattutto meta di passeggiate dei
gemonesi e appassionati del circondario e di feste tradizionali che vi si svolgono periodicamente.
2.3
ANALISI ESTRATTO DELLA NORMATIVA DEL P.R.G.C.
Il progetto del piano, l'adozione e la sua approvazione avvengono secondo le modalità procedurali
indicate nel paragrafo PROCEDURA dell'art. 26 - CAPO 1 – TITOLO VII – AMBIENTE – VAR N. 57
al PRGC, che ne prevede "l'attuazione mediante PRPC/PAC di iniziativa pubblica“ .
Trattandosi di un ambito sensibile sotto il profilo naturalistico-ambientale e storico, sul quale si
colgono evidenti gli indizi e frammenti dei vecchi sedimi abbandonati dai tempi dei sismi, è del tutto
scontato che un’azione edificatoria non poteva avvenire senza un’attenta e rigorosa
regolamentazione tipologica e costruttiva, propria dello strumento urbanistico attuativo.
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2.4
DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO
L'area perimetrata a nuovo Piano Attuativo Comunale di iniziativa pubblica comprende degli immobili
catastalmente individuati in parte al Catasto Fabbricati ed in parte al Catasto Terreni
complessivamente per una superficie catastale totale di m2 1765.
La superficie reale complessiva dello stato di fatto rilevata, e calcolata con metodo analiticoinformatico, sulla base della perimetrazione di ambito assogettato a piano attuativo è pari a m2 1773
(vedasi TAV 2 ).
Il luogo é raggiungibile da una diversificata rete di mobilità lenta e sostenibile. Essa è costituita verso
Sud dalla pista forestale proveniente dall'abitato Gemona con via Gleseute, intersecata più volte dal
vecchio sentiero (che ad un certo punto si stacca e risale più direttamente verso la Chiesetta) e da
altri che si diramano per varie direzioni, da Ovest si collega la strada forestale che porta sul Cumieli e
Monte Ercole, Lago Minisini e Ospedaletto.
A Nord il sito può essere raggiunto dalla strada forestale che arriva ai Rivoli Bianchi direzione
Venzone. Tutte formano un sistema viario ciclo-pedonale che si innesta alla futura ciclabile Gemona –
Venzone appartenente più in generale alla direttrice Alpe – Adria.
La frammentazione delle proprietà, anche molto piccole, ha frenato se non addirittura impedito la
ricostruzione/recupero dell'ambito originario attuabile soltanto attraverso un riordino ed un intervento
unitario ed uniforme sulle scelte architettoniche e costruttive.
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3.
PROGETTO
Il Piano di recupero dell'ambito parte dalla sua storia e per approdare alla sua stesura ne fa un
riferimento fondante, pertanto necessariamente questo PAC assume un valore quasi
metaprogettuale; quando il contesto è talmente delicato e complesso intercetta e sottende a svariati
temi, con i quali genera irrinunciabili relazioni, alcuni dei quali si identificano in : architettonicoambientale, storico-culturale, naturalistico-ambientale, didattico-culturale, turistico-sportivo e
sostenibilità, rapporto pubblico-privato, pubblico-sacro e privato-sacro ed altri.
3.1
OBIETTIVI DEL NUOVO P.A.C.
Le azioni salienti e caratterizzanti previste dal Piano possono riassumersi con:
0.
Il conseguimento delle finalità e degli obiettivi fissati nelle delibere di GM 2013 e 2014
dall'Amministrazione;
1.
Il Riordino fondiario e della configurazione delle proprietà dell'ambito secondo una revisione
in lotti in cui viene contemperata proprietà pubblica e privata ed nella quale
l'Amministrazione pubblica assume un ruolo promotore e protagonista;
2.
Il Recupero complessivo degli edifici attraverso una totale armonizzazione come insieme
storico e ambito della Chiesetta di Sant'Agnese mediante indicazioni per un'azione unitaria
della previsione urbanistica, della fase progettuale fino ai programmi per la realizzazione
dell'intervento;
3.
L'individuazione di un nuovo spazio pubblico – corte;
4.
Un sistema pedonale di accesso all'interno della corte collegato ad aree di servizio e per le
emergenze;
5.
La valorizzazione del rapporto con il luogo naturale, le sue valenze ed i suoi dintorni, come il
Sito di Interesse Comunitario S.I.C. comprendente il Lago Minisini e i Rivoli Bianchi insieme
alle valenze del contesto rappresentate dalla fitta rete di percorsi a mobilità sostenibile,
l'accessibilità con le connessioni, gli spazi naturalistici aperti costituiti dai prati stabili e di
aggregazione per le manifestazioni che tradizionalmente si tengono, i nuclei storici del Forte
di Monte Ercole e appunto il lago Minisini.
La sua storia. del resto, racconta di edifici e di distruzione, di vicende umane e religiose, di riti e vive
di feste, di percorsi contemplativi e di passeggiate e attività sportive.
La convinzione è che l'esecuzione del recupero dell'ambito debba avvenire in forma unitaria
compresa la sua cantierizzazione, in quanto l'omogeneità dei sistemi costruttivi, tecnologici e dei
materiali posti in opera insieme alla preventiva, accurata e puntuale progettazione possano
contribuire anche ad un contenimento dei costi e soprattutto al raggiungimento degli esiti
architettonici, frutto della analisi storica ed architettonica, secondo le linee guida ed i contenuti del
presente Piano Attuativo Comunale.
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Il progetto di piano particolareggiato è sviluppato nelle aree ricadenti sui mappali dei proprietari,
sintetizzati nella tabella seguente del Riordino Fondiario:
La redazione del presente piano ha avuto inizio con una ricerca storica documentale, effettuata anche
insieme a persone, gemonesi e non, appassionate di cultura e di questo luogo cui molti tengono
particolarmente.
Non è difficile del resto apprezzare le qualità di Sant'Agnese, trasmette forti suggestioni e serenità
possedendo un’identità molto forte, ma ad un tempo, naturale e delicata : luogo unico e senza
similitudini.
Si è cercato di indagare, con il materiale a disposizione, i suoi caratteri, anche quelli meno evidenti,
per tentare di avvicinarsi alla sua possibile antica configurazione.
L'ambito è un insieme unitario dal punto di vista fisico, architettonico e storico, conseguentemente,
risulta di fondamentale importanza, una azione unitaria della progettazione in tutti i suoi livelli a partire
da quella preliminare fino alla scala di dettaglio.
Le ricostruzioni/ristrutturazioni, finora realizzate dichiarano attraverso gli edifici un vocabolario
circostanziato, frutto dell’adozione ( a parte la Chiesetta come in precedenza ricordato ricostruita
secondo i criteri della anastilosi ) di un codice costruttivo prossimo agli interventi di cui all'art.8 della
Legge Regionale N. 30/77, quasi una sua osservanza didattica, il canone più convincente e diffuso
della tradizione friulana, consolidato e diffuso : tetto a falde con orditura in legno (o comunque con lo
sporto di linda in legno a vista) con manto in tegole curve tradizionali, lattonerie in rame/lamiera
preverniciata color testa di moro, riquadri in pietra piasentina, serramenti in legno con scuretti.
Questo, però, non appartiene al linguaggio di Sant'Agnese e non produce un’armonizzazione tra gli
elementi esistenti ed in principal modo con la Chiesetta; manca uno degi intenti fondamentali da
perseguire come il riconoscere attraverso il recupero, la conferma, l’unicità e la forza del luogo (vedi
gli edifici della storia).
Il progetto del piano assume un elevato grado di complessità' per la qualificante e preminente
presenza dell'antica Chiesetta dedicata a Sant'Agnese, ricostruita secondo il rigoroso criterio dell'
anastilosi da parte della Soprintendenza nel corso degli anni '80 del secolo scorso; inoltre è
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necessario ricomprendere nell'insieme del complesso principale dell'intervento anche il corpo della
unità immobiliare ricostruita su iniziativa privata da uno dei proprietari.
L'elevata frammentazione delle proprietà che compongono l'ambito sul quale insistono evidenti i
frammenti ed i reperti dei vecchi sedimi, unita alla delicatezza del contesto in cui si inserisce anche e
soprattutto dal punto di vista naturalistico e ambientale, è del tutto irrinunciabile una previsione
edificatoria di pianificazione attuativa.
Il grado di complessità' appunto aumenta se si considera che nel complesso insieme dei sedimi degli
edifici privati distrutti/demoliti, uno solo dei proprietari ha ricostruito la sua unità immobiliare ed il
progetto dell'intero nuovo corpo architettonico si dovrà configurare integrandola con le opportune
modifiche.
3.1.1 Elementi di progetto
In ogni tempo l’uomo ha costruito utilizzando le sue migliori capacità, risorse e dotazioni tecniche a
sua disposizione ed è sempre avvenuto: le forme ed i caratteri delle costruzioni erano il risultato dei
modi costruttivi e delle rispettive risorse e quindi le une erano conseguenza dei secondi. Ad un certo
punto, però, la tecnica "moderna" ha permesso libertà strutturali, in cui la " forma " non era più una
conseguenza della " struttura " che la sorregge... Quindi costruire come se fosse il passato pone degli
interrogativi non da poco. Si è ritenuto fondamentale allora partire dalla sua conoscenza alla ricerca
di indizi utili per scoprire gli elementi nativi.
La conoscenza dello stato di questo luogo, di come si presentasse precedentemente agli eventi
sismici e/o alle sue origini ci viene fornito dalle fotografie, dai testi ed ai documenti che ho citato nel
Cap. 2.
Scarse appaiono le fonti sulla configurazione dei locali e degli ambienti interni del convento e sul suo
impianto. Le uniche fonti, seppur da codificare ed interpretare, sono appunto l’insieme delle
informazioni provenienti dalle immagini e dalle descrizioni desumibili dagli scritti, che messe in
relazione alle mappe catastali suggeriscono l’esito finale dello stato di fatto storico-graficotridimensionale (TAV. 4). Lo stato di fatto attuale è il risultato del rilievo-strumentale riprodotto
anch’esso in termini grafico-tridimensionali (TAV. 2 e 3).
Oltre al riferimento sugli obiettivi dell’Amministrazione Comunale ed i suoi indirizzi nelle deliberazioni,
importanti obiettivi rimangono quelli dell’armonizzazione d’insieme ed il rapporto tra il nuovo e l’antico
(in questo caso la Chiesetta di Sant’Agnese).
Scartata a priori la possibilità di ricostruire il complesso mediante l’anastilosi, poiché non vi sono
elementi documentali e materiali sufficienti per la ricostituzione rigorosa dello stato storico
precedente, l’intervento programmatico si definisce nella fedele riproposizione plano-volumetrica
preesistente con leggere aggiunte di adeguamento funzionale: ossia costruire secondo gli attuali
dettami tecnologici e costruttivi, con l'utilizzo di tutti gli elementi lapidei e conci presenti in situ,
assieme a pochi materiali “analoghi” a quelli esistenti. Si intende proporre come obiettivo una verità di
fondo dell’intervento in cui traspaia evidente la sua contemporaneità (si dovrà percepire l’opera
moderna-contemporanea, non camuffata da antico-storico) seppure in una complessiva
armonizzazione di fondo.
L’esemplificazione contenuta nelle TAV. 8 descrive una ipotesi attuativa in cui si rivela come struttura
(anche in cemento armato), elementi funzionali e tecnologici, materiali , come i sassi-conci di pietra,
autentici testimoni del passato, possano essere un esito chiaro e armonico.
Gli elementi e le parti tecnologiche a pannello vengono integrate collocandole sulla (e lungo la)
pendenza delle falde inclinate (pannelli fotovoltaici e collettori solari).
Per i motivi ricordati nel paragrafo del progetto architettonico, quando viene sottolineata la
connotazione di questo luogo ed evidenziato che è senza similitudini si intende rammentare una volta
in più la sua delicatezza.
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Pertanto il presente piano, pur fissando e codificando tutti i parametri per la sua attuazione, non è
ancora strumento sufficiente a garantire un suo sviluppo in maniera libera per singoli lotti e singoli
permessi di costruire.
Il primo passo per ottenere un esito all'altezza della sua cifra è la redazione di un progetto unitario
che comprenda tutti i lotti edificabili e, idealmente, la sua successiva realizzazione costruttiva
attraverso un cantiere unico.
3.1.2 Standards urbanistici
Non vi sono standard da rispettare in quanto la zona omogenea ZTO – P3/ extra standard non deve
sottostare ad alcun parametro o riferimento.
Tuttavia si preferito individuare delle superfici molto ampie destinate a parcheggio, tali da garantire e
dare un servizio adeguato al grande flusso che fruisce l’ambito nell'arco dell'intero anno solare.
Edificazione
I lotti edificabili vengono individuati in coerenza ai perimetri dei sedimi degli edifici preesistenti ai sismi
del 1976 nell'intento di escludere espansioni ed ampliamenti ingiustificati attorno alla corte dell'antico
convento di Sant'Agnese (si rimanda alle Tabelle di TAV. 5).
Parcheggi di relazione
Anche per i parcheggi di relazione per il calcolo di verifica vale quanto riportato nel paragrafo
precedente.
Qui, tuttavia, il concetto di parcheggio di relazione si amplia da quello riferito alla pura residenza, e
assimilati, e a quanto normalmente si considera nello standard ( il parcheggio di relazione come
quello destinato alla sosta dei veicoli in uso ai visitatori e ai fruitori dei servizi ) perché tutti i fruitori
potranno salire esclusivamente senza mezzi di trasporto, tranne i proprietari e i titolari di attività per
gli usi di servizio e di emergenza, ovvero da parte di persone diversamente abili, pertanto la
superficie dei parcheggi viene individuata a valle nell'area L'AS.e R..
Si prevede una ulteriore superficie di parcheggi per i numerosi fruitori dell'ambito, di afflusso esterno
o comunque che arrivino in auto e che vengono collegati, in interscambio diretto, con la viabilità
“forestale” da percorrere solamente da parte dei proprietari dei fondi/degli immobili, nonché solo in
forma ciclopedonale da parte dei fruitori esterni.
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3.2
SUPERFICIE DI PROGETTO E LOTTI EDIFICABILI
Di seguito viene riportato il calcolo delle superficie di progetto.
SUPERFICIE E VOLUMI LOTTI EDIFICABILI
PS - Parcheggi stanziali di progetto
Parcheggi di stanziali da standard.
10m2 / 100 m3
V di progetto = V = 1729 m3 / 100 m3 = 17,29
17,29 x 10m2 = 172,90 ∼ 173 m2
1 posto auto / 2 addetti = 3 x 0,5 = 1,5 x 12,5 m2 = 37,5 m2
totale parcheggi di stanziali = 210,5 ∼ 211 m2
Parcheggi di stanziali previsti di progetto 255 m2.
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3.3
DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI
Il progetto non prevede tutte le reti tecnologiche in quanto il luogo corrisponde ad un ambiente
prevalentemente naturale e agricolo-forestale, privo di rete dell'energia elettrica, di rete fognaria, di
rete telefonica, e possiede unicamente una condotta idrica che dovrà conseguire la completa
potabilità.
3.4
TIPOLOGIE EDILIZIE
Sono consentite diverse tipologie in relazione alla dimensione del lotto con uno sviluppo massimo di
tre piani compreso l'interrato e/o seminterrato, ovvero:


3.5
Edifici in linea secondo l'allineamento e la sagoma vincolante indicata nella planimetria di
progetto e coincidente i lotti edificabili.
Lo sviluppo dei fabbricati è previsto secondo uno schema diversificato dei piani entro e fuori
terra a partire dalla linea del terreno alla quota interna della corte. Vi sono quindi fronti a
uno o due piani fuori terra e alcuni piano interrati e/o seminterrati a seconda della
conformazione del terreno naturale ai bordi del complesso che verrà pressochè mantenuto.
I piani primi sono previsti tutti a sottotetto per contenere al minimo l'altezza dei volumi , così
come anche le altezze interne allineate ai minimi per gli edifici ubicati al di sopra dei 400
slm 12
OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA
Strada e marciapiedi
La viabilità di progetto si riduce alle aree di sosta e parcheggio, adeguate anche per le persone
diversamente abili e/o con ridotte capacità motorie.
Essa si conforma a elemento caratterizzante in quanto il tema della mobilità per raggiungere il luogo
risulta della massima importanza.
Le modalità di percorrenza per raggiungere la sella, sentiero e pista forestale, infatti, costituiscono
l'elemento imprescindibile per conservare e valorizzare l'essenza di questo luogo naturale e delicato.
Solamente i proprietari delle unità immobiliari, e le persone in possesso di specifica autorizzazione,
potranno raggiungere l'ambito con VEICOLO A MOTORE secondo le modalità e nel rispetto delle
Leggi vigenti in materia.
Tutti gli altri soggetti dovranno raggiungere il luogo con modalità pedonale o ciclabile.
Parcheggi. ( vedi art. 3.1.2 )
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Area verde
L'area a verde pubblico coincide con la corte interna dell'ambito e l'area frontestante la Chiesetta di
Sant'Agnese per una superficie complessiva pari a m2 348.
Verde di pertinenza
L'area destinata a verde privato compresa all'interno del perimetro del Piano Attuativo Comunale
avra' una superficie di m2 730 ( e si riduce al lotto 11 vedi TAV 6 ).
Rete fognaria
Lo smaltimento delle acque meteoriche delle coperture dei fabbricati avverrà esclusivamente
attraverso una rete di smaltimento che convoglierà nel sottosuolo del terreno naturale dopo un
rigoroso sistema di trattamento attraverso il procedimento della sub-irrigazione percorso di tubazioni
opportune. ( vedi schema tav. 7 )
Le acque nere delle residenze e meteoriche saranno convogliate nel nuovo tratto di condotta fognaria
prevista dal progetto, del diametro di cm 40 con collegamento finale al sistema di assorbimento del
terreno mediante su-irrigazione.
I manufatti impiegati per la realizzazione della rete in oggetto avranno le caratteristiche seguenti:






collettore principale in elementi di PVC SN8 SDR34, diametro 400 mm, come prescritto dalle
leggi vigenti, vasca Imhoff e pozzetto di cacciata e campionamento e tubazioni drenanti ;
pozzetti stradali di ispezione prefabbricati in calcestruzzo tipo Komplet, dimensioni interne 80 x
100 con strombo, dotati di chiusino anti odore in ghisa sferoidale tipo “ Rexel “ conforme alla
norma UNI EN 124 D400, diametro 600 mm;
caditoie della parte pavimentata interna alla corte dovranno essere preferibilmente di quelle a
fessura in acciaio inox al fine di ridurre al massimo l'impatto visivo.
pozzetti di presa stradali tipo Udine con chiusini a rivestimento in pietra piasentina fiammata.
pozzetti di raccolta ed ispezione prefabbricati in calcestruzzo per le utenze, dimensioni di 40 x
40 cm, dotati di chiusino anti-odore in ghisa sferoidale, conforme alla norma UNI EN 124, classe
B 125 , posizionati a coppie ( uno in proprietà privata ed uno sul marciapiede) ;
tubi di collegamento tra pozzetto di presa stradali, pozzetti di raccolta ed ispezione e collettore
principale in PVC rigido (PVC - U ) a sezione circolare di diametro minimo di 160 mm, conformi
alla norma UNI EN 1401 – 1UD.
Illuminazione pubblica
Questo impianto non verrà realizzato poiché il luogo su cui insiste l’intervento possiede delle
caratteristiche fisico-naturalistiche di notevole valore e non compatibili con impianti ordinari che
fornirebbero solamente elementi/quote di inquinamento luminoso. L'eccezione è costituita per
l'illuminazione dell'androne-portico di ingresso alla corte pubblica che sarà dotato di idonei corpi
illuminanti puntualmente progettati con eventuale sistema-rete di emergenze. L'approvvigionamento
dell’energie necessaria viene più dettagliatamente indicato nel paragrafo successivo.
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Altre reti tecnologiche e fabbisogno energetico
La premessa di ogni previsione sottoindicata parte dall'idea che, data l'assenza di qualsiasi fornitura
di livello urbano e considerate le potenzialità naturali del luogo, lo sviluppo delle soluzioni si orienta
su impianti al più basso impatto ambientale ed energetico e, ad un tempo, al minor costo praticabile,
volto in ogni caso allo sfruttamento delle risorse naturali e delle fonti rinnovabili.
Energia elettrica
Data la posizione del sito la rete di distribuzione dell'energia elettrica non è presente, pertanto il
fabbisogno dovrà essere soddisfatto con energia prodotta sul posto.
Il sistema da adottarsi privilegia lo sfruttamento dell'energia solare prodotta dai pannelli fotovoltaici
con l'accumulo tramite le batterie.
Nel momento in cui, per coincidenza di eventi, dovessero venir meno tanto la produzione diretta dei
pannelli e quella accumulata , il sistema di controllo provvede automaticamente l'accensione di un
gruppo elettrogeno.
Si ritiene preferibile la previsione autonoma del sistema per ogni singola unità immobiliare che
provvederà al progettare puntualmente ogni impianto commisurato ai singoli fabbisogni ed esigenze.
Lo schema grafico ne esemplifica il sistema:
Fabbisogno termico.
La premessa è quella di rendere meno energivori gli edifici e questo potrà avvenire attraverso la
realizzazione molto accurata dell'involucro edilizio ad alta resistenza termica.
Come per l'energia elettrica anche le altre reti tecnologiche urbane sono assenti, inoltre i tempi di
utilizzo possono non essere continui, se non addirittura sporadici, pertanto si escludono a priori
centralizzazioni impiantistiche.
Gli impianti meccanici pertanto vengono previsti per ogni singola unità immobiliare che potrà dotarsi
di una termo-stufa o termo-caminetto a legna per il riscaldamento a irraggiamento e acqua calda per
alimentazione corpi riscaldanti. L'acqua calda per utilizzo sanitario sarà prodotta mediante bollitore
ad accumulo con collegamento (scambiatore) d'integrazione a collettori solari.
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Rete idrica
La rete di distribuzione dell'acqua per usi potabili con canalizzazioni interrate in ghisa sferoidale
viene prevista per ogni unità immobiliare e derivata dalla condotta esistente che, dalla linea
proveniente dai Rivoli Bianchi alimenta e attraversa le vasche in entrata (la parte di tracciato
esistente a Sud delle vasche è obsoleto ed inutilizzabile).
Ogni utenza dovrà uniformarsi al Regolamento comunale per l'esecuzione delle opere e l'adozione
dei materiali relativi.
Si premette ogni utilizzo dell'acqua alla certificazione omologata da parte del CAFC.
Raccolta rifiuti
Non viene prevista alcuna area per la raccolta dei rifiuti all'interno del perimetro del PAC, ma viene
decentrata accanto ai parcheggi nell'area A.S. e R.
I rifiuti, pertanto, dovranno essere contenuti e recuperati alla fine di ogni giorno per essere conferiti
nelle apposita isola ecologica del territorio del Comune di Gemona del Friuli posta a valle.
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Architetto Piero Siega
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1
Guido Clonfero e Claudio De Nardi, SCHEDA N. 34 – MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE-DIREZ.GEN.
ANTICHITA' E BELLE ARTI , Udine, sd.
2
Guido Clonfero , GEMONA DEL FRIULI- Guida storico artistica, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1974, pag.192.
3
D. Giacomo Contessi, D. Luigi Londero, D. Antonio Marchetti , ACCENNI E DOCUMENTI sopra L'ANTICO MONASTERO DI
S. AGNESE DI GEMONA , Udine, Tipografia del Patronato, 1887 pag.12.
4
Ibidem, pag.13
5
” ...omissis.... Nel 1410 fra Giacomo è rettore del convento di S. Agnese ..... “ A cura di Enos Costantini, GLEMONE –
Società Filologica Friulana – 78 m Congres 23 setembar dal 2001, Arti Grafiche Friulane – Tavagnacco (UD) , 2001, pag.373.
6
A cura di Enos Costantini, GLEMONE – Società Filologica Friulana – 78
Friulane – Tavagnacco (UD) , 2001, pag.381, nota 33.
m
Congres 23 setembar dal 2001, Arti Grafiche
7
Guido Clonfero e Claudio De Nardi, SCHEDA N. 34 – MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE-DIREZ.GEN.
ANTICHITA' E BELLE ARTI , Udine, sd.
8
Enrico Miniati, STORIA DI GEMONA NEL BASSO MEDIOEVO – Tesi di Dottorato di Ricerca – Università degli Studi di Udine,
A.A. 2012-2013.
9
NTA – PRGC - Variante N. 50 – art. 10 ( ZTO C2 ) - PR – parcheggi relazione
10
Ibidem
11
DPGR 0126/ Pres. 20.04.1995 – tabella 1
12
LR N. 44/ 1985 e successive modificazioni ed integrazioni.
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
4.
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
Art. 1 – Riferimenti al P.R.G.C. e alla normativa vigente
Il presente Piano Attuativo Comunale di iniziativa pubblica è redatto in conformità alle prescrizioni
contenute nelle leggi vigenti in materia ed in particolare l'art. 25 della Legge Regionale n. 5 /2007, e
DPGR n. 086/Pres del 20.03.2008 – Regolamento di attuazione – parte I – Urbanistica a' sensi della
Legge regionale 23.02.2007 n. 5. E nel vigente PRGC
Si attuano e specificano le disposizioni del vigente Piano Regolatore Generale Comunale
( P.R.G.C. ) nello specifico il riferimento è alla VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015.
Art. 2 – Campo di applicazione
Il presente Piano Attuativo Comunale di iniziativa pubblica interessa e perimetra un'area che
comprende l'ambito minimo funzionale, atto a rendere realizzabile il recupero dell'ambito ex convento
di Sant'Agnese secondo gli obiettivi, le direttive ed i contenuti generali ( linee guida )
dell'Amministrazione comunale - deliberazioni GM n.ri 168/2013 e 32/2014 ed in conformità agli
obiettivi ai contenuti fissati dallo strumento urbanistico generale – VAR N.57 al PRGC approvata con
DCC 29/07/2015.
L'area di sviluppo del Piano viene individuata e denominata " Ambito ex convento di S. Agnese " e
ricomprende due zone:
1)
2)
Zona P1 – Servizi e attrezzature collettive - edifici culto – corrispondente a perimetrazione
con finalità di registrare nel PRGC l'esistenza di un complesso di interesse storicoambientale;
Zona P3 – Servizi e attrezzature collettive extrastandard – ex convento di S. Agnese – In
tale ambito l'azione di variante prevede il recupero, attraverso interventi di ristrutturazione
edilizia come definiti al comma quarto dell'art. 38 della L.R. 19/2009 s.m.i., dei fabbricati
che costituivano il convento annesso all Chiesa di S. Agnese.
è soggetta alla normativa della zona ZTO P3/extrastandard del vigente P.R.G.C. e comprende le
aree individuate catastalmente e site in mappa del Comune di Gemona del Friuli al Foglio 11 ,
mappali n. A - 35 - 38 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 152 - 162 - 163 - 177 - 215 - 216 - 217.
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
Art. 3 – Elementi costitutivi del P.A.C.
Il progetto del presente P.A.C. di iniziativa pubblica , in conformità a quanto prescritto dall’art . 7 del
Regolamento Urbanistico della L.R.5/2007 s.m.i. è composto dai seguenti elaborati:
Elaborato n. 0
- Relazione tecnico – illustrativa e Norme di Attuazione
Elaborato n. 1
- Inquadramento territoriale -
Elaborato n. 2
- Stato di Fatto – Documentazione fotografica e Rilievo Planoaltimetrico
Elaborato n. 3
- Stato di Fatto – Rilievo sezioni e doc. edifici esist. – Restit. trid. stato di fatto
Elaborato n. 4
- Doc. fotografica e mappa storica - Restit. tridimensionale stato di fatto storico
Elaborato n. 5
- Progetto del PAC – Planimetria lotti - Sezioni schemi tipo - Tabella
Elaborato n. 6
- Riordino fondiario – Estratti – Tabelle al 30.12.14 e al 18.08.15.
Elaborato n. 7
- Opere di urbanizzazione - Schema reti - Planimetri parcheggi - Estratto PRGC
Elaborato n. 8
- Planovolumetrico - Sviluppo tridimensionale – Abaco materiali
Art. 4 – Parametri urbanistici ed edilizi dei lotti edificabili del P.A.C.
La zona edificabile si esprime in lotti (numerati) e viene normata attraverso le destinazioni d’uso , gli
interventi e i parametri urbanistici di seguito riportati nella tabella ( TAV 05 ) e nelle sezioni per ogni
singolo lotto che seguono.
4.1 – Destinazioni d'uso
Sono ammesse le destinazioni connesse con la tutela e la conoscenza dell’ambiente, la
manutenzione ambientale, la promozione delle attività agricole del territorio, le attività culturali, la
fruizione turistica controllata. Nell’ambito delle destinazioni previste non sono ammesse attività che
possano generare transito veicolare: l’accesso a moto o autoveicoli può essere autorizzato
esclusivamente per le necessità.
4.2 – Interventi
–
–
ampliamento*
ristrutturazione edilizia
* come da Prescrizioni per le attrezzature non considerate nel DPGR 0126/95 – Area ex convento di
S. Agnese – per l'uso pubblico e di pubblico interesse - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC
29/07/2015 – art. 26 .
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
4.3 – Indici e parametri urbanistici ed edilizi di ciascun lotto edificabile
Il P.A.C. individua nella TAV. 5 i lotti edificabili in cui si devono rispettare i seguenti parametri e
prescrizioni :
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------LOTTO 1
Parametri edilizi e urbanistici:
Superficie del lotto
53 m2
Sc - Superficie coperta
53 m2
VF - Volume edificabile FT vpp
VU - Volume utile *
NP – Numero di piani
159 m3
48 m3
1
H - Altezza degli edifici **
2,20 m
De - Distanza dagli edifici
0 m
Ds - Distanza minima dalla sede stradale
19,00 m
Dc - Distanza minima dai confini
0 m
DC - Distanza minima dal confine del Comparto-ambito
0 m
Tipologia edilizia:
Edifici mono-unità immobiliari in linea in unico piano.
Destinazione d'uso:
vedi art. 26 - ZTO ( P3/estrastandard) - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015 –
destinazione d'uso
*
**
il volume utile è ipotetico ed indicativo in quanto la superficie utile interna sarà definita esclusivamente in sede di
progetto.
l'altezza viene misurata dalla quota (+/- 0.00) soglia d'ingresso della Chiesetta lato Ovest fino al punto di
intersezione tra l'intradosso della copertura inclinata e il filo facciata.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
LOTTO 2
Parametri edilizi e urbanistici:
Superficie del lotto
36 m2
Sc - Superficie coperta
36 m2
VF - Volume edificabile FT vpp
192 m3
VU - Volume utile *
135 m3
NP – Numero di piani
2
H - Altezza degli edifici **
4,80 m
De - Distanza dagli edifici
0 m
Ds - Distanza minima dalla sede stradale
32,00 m
Dc - Distanza minima dai confini
0 m
DC - Distanza minima dal confine del Comparto-ambito
0 m
Tipologia edilizia:
Edifici mono-unità immobiliari in linea su due livelli
Destinazione d'uso:
vedi art. 26 - ZTO ( P3/estrastandard) - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015 –
destinazione d'uso
*
**
il volume utile è ipotetico ed indicativo in quanto la superficie utile interna sarà definita esclusivamente in sede di
progetto.
l'altezza viene misurata dalla quota (+/- 0.00) soglia d'ingresso della Chiesetta lato Ovest fino al punto di
intersezione tra l'intradosso della copertura inclinata e il filo facciata.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
LOTTO 3
Parametri edilizi e urbanistici:
Superficie del lotto
16 m2
Sc - Superficie coperta
16 m2
VF - Volume edificabile FT vpp
85 m3
VU - Volume utile *
65 m3
NP – Numero di piani
2
H - Altezza degli edifici **
4,80 m
De - Distanza dagli edifici
0 m
Ds - Distanza minima dalla sede stradale
Dc - Distanza minima dai confini
DC - Distanza minima dal confine del Comparto-ambito
30,00 m
0 m
3,60 m
Tipologia edilizia:
Edifici mono-unità immobiliari in linea su due livelli– Nel caso specifico l'intervento previsto dal PAC
corrisponde alla sopraelevazione della copertura del corpo esistente. Esso occupa l'intera superficie
del lotto che coincide a sua volta con la superficie coperta.
Destinazione d'uso:
vedi art. 26 - ZTO ( P3/estrastandard) - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015 –
destinazione d'uso
*
**
il volume utile è ipotetico ed indicativo in quanto la superficie utile interna sarà definita esclusivamente in sede di
progetto.
l'altezza viene misurata dalla quota (+/- 0.00) soglia d'ingresso della Chiesetta lato Ovest fino al punto di
intersezione tra l'intradosso della copertura inclinata e il filo facciata.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
LOTTO 4
Parametri edilizi e urbanistici:
Superficie del lotto
14 m2
Sc - Superficie coperta
14 m2
VF - Volume edificabile FT vpp
75 m3
VU - Volume utile *
49 m3
NP – Numero di piani
2 (+ interrato)
H - Altezza degli edifici **
4,80 m
De - Distanza dagli edifici
0 m
Ds - Distanza minima dalla sede stradale
Dc - Distanza minima dai confini
DC - Distanza minima dal confine del Comparto-ambito
29,00 m
0 m
2,90 m
Tipologia edilizia:
Edifici mono-unità immobiliari in linea su tre livelli
Destinazione d'uso:
vedi art. 26 - ZTO ( P3/estrastandard) - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015 –
destinazione d'uso
Androne-portico di accesso diretto alla corte pubblica interna corrispondente alla dotazione di
accessibilità dello spazio pubblico e alla Chiesetta di Sant'Agnese ( DM 236/ '89 e DPR 503/96 -art.4)
*
**
il volume utile è ipotetico ed indicativo in quanto la superficie utile interna sarà definita esclusivamente in sede di
progetto.
l'altezza viene misurata dalla quota (+/- 0.00) soglia d'ingresso della Chiesetta lato Ovest fino al punto di
intersezione tra l'intradosso della copertura inclinata e il filo facciata.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
LOTTO 5
Parametri edilizi e urbanistici:
Superficie del lotto
32 m2
Sc - Superficie coperta
32 m2
VF - Volume edificabile FT vpp
170 m3
VU - Volume utile *
167 m3
NP – Numero di piani
2 (+ interrato)
H - Altezza degli edifici **
4,80 m
De - Distanza dagli edifici
0 m
Ds - Distanza minima dalla sede stradale
Dc - Distanza minima dai confini
DC - Distanza minima dal confine del Comparto-ambito
27,00 m
0 m
2,90 m
Tipologia edilizia:
Edifici mono-unità immobiliari in linea su tre livelli
Destinazione d'uso:
vedi art. 26 - ZTO ( P3/estrastandard) - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015 –
destinazione d'uso
*
**
il volume utile è ipotetico ed indicativo in quanto la superficie utile interna sarà definita esclusivamente in sede di
progetto.
l'altezza viene misurata dalla quota (+/- 0.00) soglia d'ingresso della Chiesetta lato Ovest fino al punto di
intersezione tra l'intradosso della copertura inclinata e il filo facciata.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
LOTTO 6
Parametri edilizi e urbanistici:
Superficie del lotto
95 m2
Sc - Superficie coperta
95 m2
VF - Volume edificabile FT vpp
590 m3
VU - Volume utile *
553 m3
NP – Numero di piani
2 (+ interrato)
H - Altezza degli edifici **
4,80 m
De - Distanza dagli edifici
0 m
Ds - Distanza minima dalla sede stradale
Dc - Distanza minima dai confini
DC - Distanza minima dal confine del Comparto-ambito
22,80 m
0 m
2,30 m
Tipologia edilizia:
Edifici mono o pluri-unità immobiliari in linea su tre livelli
Destinazione d'uso:
vedi art. 26 - ZTO ( P3/estrastandard) - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015 –
destinazione d'uso
*
**
il volume utile è ipotetico ed indicativo in quanto la superficie utile interna sarà definita esclusivamente in sede di
progetto.
l'altezza viene misurata dalla quota (+/- 0.00) soglia d'ingresso della Chiesetta lato Ovest fino al punto di
intersezione tra l'intradosso della copertura inclinata e il filo facciata.
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
LOTTO 7
Parametri edilizi e urbanistici:
Superficie del lotto
37 m2
Sc - Superficie coperta
30 m2
VF - Volume edificabile FT vpp
138 m3
VU - Volume utile *
121 m3
NP – Numero di piani
1 (+ seminterrato)
H - Altezza degli edifici **
2,20 m
De - Distanza dagli edifici
0 m
Ds - Distanza minima dalla sede stradale
Dc - Distanza minima dai confini
DC - Distanza minima dal confine del Comparto-ambito
16,00 m
0 m
9,00 m
Tipologia edilizia:
Edifici mono-unità immobiliari in linea su due livelli
Destinazione d'uso:
vedi art. 26 - ZTO ( P3/estrastandard) - VAR N.57 al PRGC approvata con DCC 29/07/2015 –
destinazione d'uso
•
il volume utile è ipotetico ed indicativo in quanto la superficie utile interna sarà definita esclusivamente in sede di
progetto.
•
**
l'altezza viene misurata dalla quota (+/- 0.00) soglia d'ingresso della Chiesetta lato Ovest fino al punto di
intersezione tra l'intradosso della copertura inclinata e il filo facciata.
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
Art. 5. -
Prescrizioni generali dei lotti edificabili del P.A.C.
Sistemazione aree libere dei lotti edificabili - Corte interna pubblica e di uso pubblico.
Nella fattispecie le aree libere corrispondono alle aree pubbliche e di uso pubblico in previsione nel
PAC di progetto. Esse dovranno essere oggetto di specifica convenzione con il comune per la
disciplina e la regolamentazione degli spazi e dell'uso pubblico ( vedasi schema allegato ).
Aree per parcheggi
La superficie relativa ai parcheggi stanziali (PS) sarà localizzata a valle nell'area L'A.S. e R. ( vedi
TAV 07 ) insieme ai parcheggi di relazione (PR).
L'unica superficie pubblica presente nell’ambito, destinata a parcheggio, corrisponde a quella prevista
per area di sosta e parcheggio di servizio ed emergenza. ( vedi TAV 5 )
Art. 6. - Criteri di carattere generale, sistemi costruttivi e materiali da utilizzare per le
costruzioni sui lotti edificabili
1
COPERTURA:
a capanna con due falde inclinate con pendenza compresa tra il 35 e 40% , la direzione del
colmo parallela al fronte principale, mentre per le porzioni più basse potranno essere a falda
unica e/o quasi piana; manto di copertura in lamiera di alluminio o similare, o in coppi/tegole
laterizie tradizionali; eventuali finestre sul tetto saranno disposte sulla falda lungo la pendenza
della stessa.
2
SPORTO DEL TETTO :
Ove previsto in struttura lignea con tavolato a vista nell'intradosso trattato con prodotti
protettivi all'acqua di tono noce scuro riconducibile alle cromie del legno presente nella
chiesetta.
3
MURATURE E LORO FINITURA:
Le murature esterne perimetrali delle facciate saranno con paramento in pietra a vista con il
riutilizzo dei conci-elementi di risulta dalla distruzione/demolizione dei fabbricati distrutti dai
sismi del 1976 ancora in buona quantità ancora presenti nel sito.
Il riferimento costruttivo è rappresentato dalla trama del paramento murario della Chiesetta di
Sant'Agnese, per le dimensioni, la natura e criterio della tessitura degli elementi in pietra.
Nelle facciate interne alle murature intonacate si suggerisce di realizzare il rivestimento finale
esterno in legno a trama verticale costituito da correntini e/o tavole con il medesimo
trattamento degli sporti di linda a vista. Ugualmente si procederà per l'esecuzione del
ballatoio sempre sul lato interno. Queste analogie intendono fornire una uniformità
complessiva del fronte verso la chiesetta unito ad una massima riduzione del numero e
specie dei colori e dei materiali.
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
4
FINITURA DELLE APERTURE :
Le riquadrature delle finestre sul lato del muro con paramento di pietra a faccia vista potranno
essere eseguite con imbotte in elementi metallici di cromia analoga alle lattonerie, come nel
lato interno con cui rendono semplice il rapporto dei margini delle parti di legno della facciata
oppure possono anche essere con cornici in pietra .
5
SERRAMENTI ESTERNI :
I serramenti saranno eseguiti in legno trattato con prodotti protettivi all'acqua, di tonalità noce
scuro, con adeguato vetrocamera isolante, ferramenta di colore bruno scuro/ nero, come gli
scuretti ad anta, incernierati al lato interno dell'infisso sul telaio.
6
CAMINI :
I camini saranno affini alle parti in lamiera del manto con sezioni circolari ridotte alle sezioni
richieste dalle funzioni tecnologiche compreso il terminale della stessa sezione e materiale
oppure secondo il sistema costruttivo tipico delle torrette tradizionali con copertina in /tegole
laterizie tradizionali .
7
CANALI DI GRONDA E DISCENDENTI :
Tutte le lattonerie quindi, realizzate con la medesima lamiera del manto, potranno essere
“contenute” nel sistema copertura, compresi i canali di gronda ed i discendenti, tutti elementi
celati i primi all'interno delle falde ed i secondi all'interno dei rivestimenti esterni di facciata,
oppure a calata esterna di tipo ordinario.
8
PAVIMENTAZIONI E FINITURE
Le parti pavimentate ( marciapiedi, portico-androne di ingresso e zona antistante e le
zoccolature) saranno in pietra piasentina e similari o cls lisciato, ovvero in ciotoli di piccola
pezzatura.
9
RECINZIONI E BORDI
Non sono previste recinzioni. Quasi a riproporre l'impianto dell'antico convento, si prevede,
invece, la delimitazione-chiusura dell'ambito con il parapetto sul lato Sud di altezza atta a
garantire la vista panoramica verso la piana friulana ed un alto muro di protezione dagli agenti
atmosferici su quello Nord, entrambi eseguiti in affinità alla muratura in pietra a vista dei fronti
del corpo architettonico principale.
10
ELEMENTI E PANNELLI PER IMPIANTI TECNOLOGICI.
Tutti gli elementi e pannelli per impianti tecnologici quali collettori solari, moduli fotovoltaici e
simili dovranno essere installati sulle falde secondo la pendenza delle coperture per ottenere
la migliore integrazione possibile con il manto delle stesse ed evitare ai minimi l'impatto
ambientale.
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
Art. 7. Norme di carattere generale
E' vietata l'installazione di antenne televisive ed antenne paraboliche.
Art. 8. Aree assoggettate all’espropriazione
Le aree soggette ad espropriazione sono indicate nella Tabella di TAV. 6 – RIORDINO FONDIARIO e
sono le seguenti:





lotto 1
lotto 4
lotto 8a
lotto 9
lotto 10
m2
m2
m2
m2
m2
53
14
134
70
348
Per una superficie totale di m2 619.
Il lotto 11 rimane, invece, assoggettato alle servitù legate alla realizzazione delle opere di
urbanizzazione primaria previste dal Piano Attuativo Comunale.
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
5.
TEMPI E FASI DI ATTUAZIONE – PREVISIONE DI SPESA
TEMPI E FASI DI ATTUAZIONE.
I termini per l'espropriazione e l'acquisizione delle aree e degli edifici che risultano indispensabili per
assicurare il raggiungimento degli obiettivi del presente P.A.C. di iniziativa pubblica sono fissati in 10
(dieci) anni e così pure risultano i termini per la realizzazione delle Opere di Urbanizzazione
Primaria previste dallo stesso.
PREVISIONE DI SPESA DI MASSIMA.
–
–
–
–
Indennità espropriazione immobili.
Reti tecnologiche e degli impianti.
Sistemazioni esterne, pavimentazione, aree di sosta e parcheggio di servizio / emergenza.
Interventi di Recupero / Ristrutturazione complesso immobiliare dell'intero ambito.
Complessivamente euro 1.300.000 ( unmilionetrecentomilaeuro ).
Artegna, 24 agosto 2015
Il Progettista
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Architetto Piero Siega
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P.A.C. di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex convento di Sant'Agnese
6.
CONFORMITA' AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE
Il presente Piano Attuativo Comunale è stato redatto in conformità ai contenuti e alle disposizioni del
Piano Regolatore Generale Comunale vigente ed il sottoscritto SIEGA Piero n. a Gemona del Friuli il
10 dicembre 1957, estensore del Piano Attuativo di iniziativa pubblica – Recupero Ambito ex
convento di Sant'Agnese;
DICHIARA
che il presente strumento urbanistico è CONFORME al Piano Regolatore Generale Comunale in
vigore nel Comune di Gemona del Friuli, ed in particolare alla VARIANTE N.57 al PRGC approvata
con DCC 29/07/2015.
Artegna, 24 agosto 2015
Il Progettista
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Architetto Piero Siega
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