Movimento e sport - Accu

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Movimento e sport - Accu
Movimento e sport
Per persone affette da diabete mellito
Christian Gut
Indice dei contenuti
Impressum
Redattore: Christian Gut, Sport-terapeuta SVGS
Quanto movimento serve all’uomo?
4
Diabete di tipo 1 e sport
6
Diabete di tipo 2 e Sport: l’importante è muoversi 7
Quando bisogna evitare attività sportive?
8
All’approccio con uno stile di vita attivo
9
Comportamento ottimale, prima, durante e dopo l’attività sportiva
11
Il mio equipaggiamento sportivo
13
Check-list equipaggiamento 14
Quali tipi di sport sono più adatti per me? 15
Far movimento – niente di più semplice… 16
Viste d’assieme:
Controlli regolari, prima durante e dopo l’attività sportiva o l’allenamento
Importanti valori Ipo- ed iperglicemia 18
20
22
Editore: Roche Diagnostics (Svizzera) SA
Copyright: © 2008 Roche Diagnostics (Svizzera) SA
Grafica: Degra SA, Rotkreuz
Quanto movimento
è utile all’uomo?
Le conquiste della tecnica e gli sviluppi
sociali ad esse logicamente collegati, hanno
dato al nostro quotidiano un’impronta molto sedentaria. Le generazioni che ci hanno
preceduto nella lunga storia dell’umanità,
fornivano un lavoro corporeo notevolmente
superiore a quello nostro attuale. È ben
vero che la meccanizzazione del lavoro, la
motorizzazione del trasporto, le apparec­
chiature tecniche di ausilio nell’economia
domestica ed i moderni mezzi di comunicazione hanno in molti ambiti reso la nostra vita più facile. È però altresì vero che il
riuscire a liberarsi di molti travagli ha anche
comportato una sgradevole altra faccia della medaglia: la maggior parte delle persone
utilizza il loro corpo molto poco, sia in
ambiente di lavoro che in privato o negli
spostamenti. Per la salute, un comportamento del genere è estremamente svantaggioso, in quanto l’organismo umano è stato
per millenni dipendente dalla caccia e dalle
lunghe giornate d’inseguimento delle prede nelle steppe. Pertanto, il nostro corpo,
necessita, ancora oggi in una certa qual dimensione quel genere di movimento che gli
consente di funzionare in maniera ottimale,
soprattutto per rimanere in perfetta salute.
Il piuttosto sedentario stile di vita,
assieme ad una spropositata assunzione
di cibi, conduce oggi sovente a disturbi
della salute, favorendo patologie quali ad
esempio quelle del diabete mellito di tipo
2, malattie cardio-circolatorie, osteoporosi, disturbi articolari e della schiena.
Qualora volessimo migliorare la nostra
qualità di vita, dovremo assolutamente
diventare più attivi.
È chiaramente stabilito che una regolare attività fisica stimola e rinforza
durevolmente la nostra salute personale. Una vita attiva e piena di movimento aumenta lo stato di benessere, rende
le persone più capaci di impegno fisico
e ci porta la consapevolezza di maggiori
e più ampie capacità fisiche. Nello stesso
tempo, è provato che tale atteggiamento
può fornire un notevolissimo effetto protettivo nei confronti di molte malattie. Il
movimento si evidenzia, anche in molte
malattie come una importante componente della terapia e della riabilitazione.
Proprio nella moderna terapia diabetica,
il movimento rappresenta una colonna
portante nella terapia e nel trattamento
della patologia diabetica. Se una persona che si trova appena nella prima fase
della malattia (una sfasata tolleranza al
glucosio) pratica regolarmente sport
può, in maniera comprovata, rallentare
l’instaurarsi di un diabete. Nel caso in
cui il diabete sussista già, si riscontrano,
accanto al miglioramento delle capacità
prestazionali, anche positivi influssi sui
valori HbA1c, della pressione sanguigna
e dei trigliceridi. Grazie ad una regolare
attività fisica si riduce inoltre il rischio
di contrarre altre malattie, come quelle
cardio-circolatorie. Il movimento contribuisce dunque a rendere più sano il
diabetico ed ha un influsso positivo sulla
patologia.
Diabete di tipo 1 e sport
Perlopiù, sono bambini e giovani che si
ammalano di diabete di tipo 1. Ciò non significa però che a costoro sia impedito praticare un qualche sport. Molto importante,
per una pratica sportiva senza pericoli, è il
grado di informazione e di istruzione della
singola persona affetta da diabete. Pazienti
colpiti da diabete di tipo 1 possono praticare
a piacere la loro disciplina sportiva così spesso, così a lungo e con l’intensità desiderata.
Non ci sono limitazioni alcune; se l’apporto
di insulina è giustamente definito, è possibile evitare ogni sviamento glicemico.
Attività sportive godono addirittura di un
effetto positivo andando ad innalzare la sensi­
bilità insulinica della muscolatura, ciò che ri-
duce il tasso glicemico. In presenza di una cattiva disposizione farmacologica tutto ciò può
condurre ad un rapido cambiamento del
livello di glucosio e dunque provocare un’ipo­
glicemia o anche un’iperglicemia. Una buona
pianificazione, effettuata con il medico curante,
impedisce tali episodi indesiderati ed aumenta l’attrattiva legata all’attività sportiva.
Fra l’altro, ci sono anche pazienti affetti da
diabete in grado di praticare sport di elevata
prestazione. Essi utilizzano spesso microinfusori insulinici in modo di poter così meglio regolare le variazioni che si presentano nei
valori glicemici. Quindi, ripetiamo ancora:
ai diabetici affetti da diabete di tipo 1 sono
aperte quasi tutte le carriere sportive.
Diabete di tipo 2 e sport:
l’importante è muoversi!
Il diabete di tipo 2, presente presso il 95
percento circa di tutti i malati di diabete,
evidenzia perlopiù una notevole resistenza
insulinica, sovente combinata con una fortemente ridotta secrezione insulinica. Fattori ambientali (alimentazione errata, scarso movimento fisico) hanno portato ad un
esplicito aumento della presenza di questa
patologia nei paesi occidentali. Perlopiù si
tratta di persone – quelle maggiormente
colpite – di una certa età e in sovrappeso. La
malattia si evidenzia sovente in seguito a dia­
gnosi riguardante una irregolare tolleranza
al glucosio (elevati valori glicemici). Le ricerche in materia mostrano che un’attività
fisica regolare contribuisce a ritardare, o
addirittura ad impedire, l’instaurarsi del
diabete mellito. Tramite la pratica sportiva,
la sensibilità insulinica nella muscolatura
aumenta, riducendo l’insulino-resistenza.
Viene così risparmiata la produzione pro­
pria di insulina da parte dell’organismo,
che può così essere utilizzata più a lungo. Se
fate più sport, ciò rallenterà l’avanzamento
della vostra patologia.
Uno stile di via più attivo presenta del
resto molti altri vantaggi: oltre che opporvi
in prima persona contro la vostra malattia,
e migliorare i valori glicemici, vi sentirete
anche più in forma nel quotidiano. Cambi­
ando anche le abitudini alimentari, riusci­
rete inoltre a ridurre l’odiato sovrappeso.
Abbiate il coraggio di fare il primo passo
verso una vita più attiva e, come prima ricompensa avrete un migliore stile di vita. Per
evitare sgraditi episodi, si consiglia comunque alle persone affette da diabete di tipo 2
di rispettare, prima, durante e dopo le attività sportive alcune regole (vedi anche gli altri
articoli in questo nostro opuscolo). Non è
mai troppo tardi per portare maggior movimento nella nostra vita! Ogni passo che vi
strappa all’inattività – anche se si tratta solo
di un piccolo passo – è utile e fa bene alla
vostra salute. Anche persone anziane con un
diabete di tipo 2, quelli che sino ad oggi ben
poco hanno fatto in campo sportivo, possono fare molto per il loro benessere personale
qualora inizino a muoversi con una certa
regolarità. All’opposto, gente che rimane
inattiva e passiva si vedrà confrontata con
diagnosi più severe nell’andamento della
malattia e con un’aspettativa di vita ridotta.
Quando bisogna
evitare attività
Nel caso in cui, il diabete è già a uno stadio molto avanzato, e siano anche apparse
patologie collaterali (quali ad esempio il
­piede diabetico, la retinopatia, ecc.), attività
fisiche inadatte possono rivelarsi tutt’altro
che positive. Per poter meglio chiarire le
limitazioni e le possibilità di ogni singolo
individuo, si impone un’approfondita visita medica.
sportive?
Sovente, persone affette da diabete
presentano limitazioni quali ad esempio
problematiche legate alla schiena, al sovrappeso, alle articolazioni o disturbi cardiovascolari. Anche in questo caso appaiono
sensati chiarimenti di tipo medico, prima
ancora di iniziare a praticare un’attività
sportiva. In generale si può però constatare
che soltanto in pochissimi casi si è ­costretti
a rinunciare ad un’attività sportiva. Per
tutti gli altri casi, vale la regola: colui che
si muove adeguando l’attività corporea alle
sue possibilità fisiche, può trarne un gran
beneficio.
All’approccio con
uno stile di
vita attivo
In considerazione del fatto che le odierne
condizioni di vita ci costringono ad una certa
sedentarietà, passare ad una vita attiva significa
cambiare le proprie abitudini. Sul lavoro, a casa
o durante il tempo libero dovremo di conseguenza ritagliarci nuovi spazi di movimento, e
provvedere ad integrarli con grande coerenza
nel nostro quotidiano. Andare più spesso a
piedi ed in bicicletta, salire le scale evitando
l’ascensore, oppure fare lavori in giardino o
lunghe passeggiate, sono attività che possono
essere inserite senza problemi nell’andamento
giornaliero di ciascuno di noi. Potrà addirittura
risparmiare tempo ed averne un effetto benefico per la sua salute, il suo benessere, la qualità
di vita e la capacità prestazionale vera e pro­pria.
La raccomandazione è quella di aggiungere
ogni giorno (o almeno nella maggior parte del
giorni della settimana) una mezz’ora in più di
movimento rispetto a quanto si faceva in passato. Possono essere messe su questo conto anche diverse attività nel corso della giornata che
durano almeno una decina di minuti.
Provveda a salire sempre più spesso le
scale a piedi; se possibile, vada al lavoro o a
fare la spesa a piedi, introduca pause dedicate
all’attività fisica nella sua giornata: la sua salute
le sarà grata per ciò.
Per fare in modo che la persona affetta da
diabete possa ulteriormente incrementare la
sua qualità di vita e la sua personale condizi-
one fisica – e che dunque possa soprattutto
influire in maniera positiva sulla sua malattia
– è consigliabile di aggiungere durante il tempo libero almeno due o tre volte a settimana,
un impegno sportivo protratto su un tempo
dai 30 a 60 minuti. Anche escursioni di diverse
ore o passeggiate nella natura si rivelano molto
benefiche per la salute.
Per poter preparare un ottimale approccio all’attività sportiva, dovrà innanzitutto
prendere contatto con il suo medico. È lui che
la potrà consigliare e mostrare tutto ciò che per
lei è al momento davvero sensato. Inoltre, il
dottore potrà, già prima ancora dell’inizio delle attività sportive dosare in maniera ottimale
i farmaci da lei assunti, e ciò per consentirle di
godere appieno della gioia apportata dal movimento.
Consigliamo soprattutto ai principianti
un tipo di approccio che preveda un’assistenza
da parte di esperti di attività fisica, che posseggano oltresì un certa competenza riguardante
persone affette da diabete. Colui che godrà di
un’istruzione ottimale, sarà in seguito autonomo, o riuscirà con successo a tenere il passo
di partecipanti ad un gruppo. In Svizzera esistono programmi speciali dedicati alla riabilitazione ed al movimento per persone colpite da
diabete. Chieda al suo medico quali di queste
offerte, a lei adatte, si trovano nella regione in
cui lei vive.
Comportamento ottimale,
prima, durante e dopo l’attività sportiva
Consigli per una partenza ottimale:
⁄ In tutte le attività sportive, in primo piano dovrà esserci
divertimento e gioia.
⁄ Il fare movimento in comune ed in gruppo è più divertente, e si possono,
inoltre, fare nuove amicizie e conoscenze.
⁄ Le possibilità di attività fisica nella natura o in acqua sono
­particolarmente apprezzate da persone affette da diabete.
⁄ Scelga per lei le attività fisiche che più le si adattano.
⁄ Aumenti con una certa cautela l’intensità dell’impegno fisico
(non esiga troppo da sé stesso/a).
⁄ Eviti la scelta di mete sportive impossibili da raggiungere.
⁄ Si muova regolarmente, e vedrà che il successo non si lascerà
attendere a lungo.
⁄ Inserisca nel suo quotidiano il maggior numero di attività
fisiche possibili.
Coloro che ricevono insulina o preparati ipoglicemizzanti (quali le sulfoniluree), dovrebbero prestare attenzione alle seguenti regole:
– Prima e dopo ogni attività sportiva, è neces­
sario controllare il tasso glicemico nel sangue. Se si esercitano attività prolungate (ad
esem­pio escursioni o corsi di nuoto), si consiglia di effettuare anche misurazioni intermedie.
– Nel caso in cui i valori misurati siano trop­
po bassi (vedi tabella), si dovrà provvedere
ad ingerire immediatamente carboidrati ad
assorbimento lento e/o rapido.
– La strategia delle unità di pane (apporto di
carboidrati) non può rappresentare, specialmente in persone sovrappeso e diabetiche,
una soluzione di lungo termine. Nel caso di
una regolare attività sportiva, si dovrà provvedere ad adattare le dosi dei farmaci (insulina)
in quanto il regolare apporto di carboidrati,
rispettivamente di calorie aggiuntive condurrebbe ad un aumento del peso corporeo.
Adattamenti farmaceutici vanno comunque
stabiliti dal medico curante.
– In considerazione del fatto che in ogni paziente i valori glicemici subiscono mutazio­
ni sia prima che durante e dopo la pratica
sportiva, un aiuto può essere rappresentato
da un regolare verbale riguardante i valori,
anche per trovare una ottimale ed individuale disposizione.
– Una diminuzione del tasso glicemico è anche
sempre dipendente dal dottore, dalla durata
e dall’intensità dell’attività fisica svolta. Per
tale motivo, questi fattori dovranno a loro
volta essere appuntati sull’apposito verbale.
11
Il mio
equipaggiamento sportivo
Con tutti questi dati, il dottore può stabilire,
ed armonizzarla con il singolo paziente, la
riduzione insulinica ottimale che precede
un’attività fisica.
– Alcune persone affette da diabete evidenzia­
no, a causa della loro patologia, già minuscoli danni dei vasi sanguigni (neuropatie) e
mostrano a causa di ciò una ridotta sensibilità nei piedi. Sulla base di questa constatazione, i piedi dovranno, prima e dopo ogni
genere di attività sportiva, essere controllati
a fondo. Curi i suoi piedi e controlli se si
evidenziano lesioni o vesciche. Tali eventi
possono condurre, in una persona malata
di diabete, a complicazioni. Il controllo del
piede e la giusta cura (consulenza diabetica) gioca un ruolo davvero primario nella
persona affetta da diabete. Sulla base delle
stesse riflessioni, si dovrà evitare di esibirsi
in discipline sportive che contemplino un
elevato rischio di infortunio.
– In presenza di sintomi di una ipoglicemia
(tremori, batticuore, tachicardia accentuata, senso di paura, sudorazione fredda,
stanchezza, improvviso crollo fisico) dovrà
assolutamente cessare ogni attività fisica ed
assumere (vedi apposita tabella) carboidrati
e liquidi. Misuri quindi il suo tasso glicemico
e riprenda l’attività sportiva soltanto quando
i valori si saranno nuovamente disposti in un
più regolare ambito dimensionale. In caso di
valori troppo bassi, si dovrà procedere a cessare del tutto ogni attività sportiva
– Dopo uno sforzo fisico, una più elevata sensibilità insulinica resta nella musculatura
per altre due o tre ore. L’organismo riempie
nuovamente i suoi stessi serbatoi di carboidrati e produce con ciò un incremento del
livello di glucosio nel sangue. Ciò può condurre al fatto che, anche dopo aver cessato
l’attività sportiva ci si può trovare alle prese
con una ipoglicemia. E dunque, anche dopo
l’attività sportiva i valori glicemici dovranno sempre essere misurati, ed in presenza di
valori bassi (vedi apposita tabella) corretti.
Un successivo autocontrollo, per verificare
se il valore è nuovamente risalito, è almeno
agli inizi un fattore da prendere in considerazione. Attenzione: dopo un’attività
sportiva intensa svolta la sera si potrebbe
verificare, con un insufficiente ingerimento
di carboidrati, una situazione ipoglicemica
di notte e persino durante il sonno. Ci pensi
dunque prima di coricarsi.
In presenza di sintomi di una iperglicemia
(chedoacidosi), quando i valori glicemici per
più ore risultano troppo alti ed il test dei corpi chetonici si rivela positivo, dovrà provvedere ad interrompere l’attività sportiva, bere
molti liquidi e consultare un medico.
L’equipaggiamento sportivo ideale contribuisce anch’esso ad aumentare il piacere
di svolgere un’attività sportiva. Presti dunque
attenzione al bollettino meteorologico ed al
tipo di terreno (montagna, foresta, ecc) sul
quale intende esibirsi nel suo sport. Con tempo caldo, non ci si dovrebbe dimenticare di
fornirsi di un cappellino, di liquidi in quantità
sufficiente e di una crema solare. Attenzione
a non vestirsi troppo pesante, ciò può portare
ad un blocco della traspirazione. Con tempo
atmosferico piuttosto fresco o in presenza di
pioggia, le sarà utile un’adatta protezione dal
vento e dalla pioggia, così come abiti caldi, per
evitare raffreddori. Anche per attività sportive
in palestra o in piscina esistono equipaggiamenti adatti. Il giusto equipaggiamento sportivo la aiuterà a far divenire l’attività sportiva
un evento piacevole e speciale. Si faccia consigliare dal suo negoziante di fiducia.
Come già detto, nel caso di pazienti diabetici sono i piedi la parte molto delicata e saranno, nella pratica sportiva, più sollecitati del
solito. E dunque, la scarpa sportiva rivestirà
un ruolo primario. Faccia attenzione che sia
del giusto numero e che non presenti punti di
frizione o di esagerato contatto con il piede e,
soprattutto, che le scarpe forniscano il giusto
sostegno e l’ideale ammortizzatore durante la
corsa. Provveda a controllare che all’interno
della scarpa non ci siano corpi estranei (quali
sassolini, o altro).
Ciò che non drovrà mai dimenticare di
portare con lei sono comunque carboidrati di
rapida e lenta assunzione (le cosidette unità di
pane), il suo lettore di glicemia con un ­certo
numero di striscioline-test e da bere (acqua).
Per ogni emergenza, è consigliato aver con
sè la carta di diabetico e una siringa piena di
glucagone (set d’emergenza in caso di ipoglicemia). Comunichi inoltre a qualcuno il
posto esatto dove conserva, sulla sua persona,
la personale riserva di carboidrati a rapida assunzione (ad esempio, barretta di glucosio).
13
Quali tipi
di sport sono
più adatti per me?
Check-list equipaggiamento
In generale:
Equipaggiamento per diabetici:
⁄ Abiti adatti al tempo ed all’atti­vità
sportiva che si intende svolgere
⁄ Carboidrati ad assorbimento
rapido (3 pasticche di glucosio o
3 zollette di zucchero, bevande
zuccherate, ecc.)
⁄ Portare con sé sempre una sufficiente quantità di liquidi (acqua)
⁄ Protezione dal sole (cappellino e
crema solare)
⁄ Nel caso di corsi di nuoto un
asciugamano
⁄ Equipaggiamento per la doccia.
⁄ Una crema per i piedi (facoltativo)
⁄ Per il Nordic Walking eventualmente propri bastoni (nei corsi
di gruppo perlopiù sono messi a
disposizione)
⁄ Carboidrati ad assorbimento lento
(ad es. 3 biscotti Darvida, ½ banana,
1 Farmer natur, 1 frutto, ecc.).
⁄ Misuratore del tasso glicemico
con striscie-test.
⁄ test per corpi chetonici (facoltativo)
Equipaggiamento d’emergenza:
⁄ Certificato di diabetico (compilato)
⁄ Zucchero d’emergenza
Scarpe:
⁄ Telefono cellulare con numero
d’emergenza posto in memoria
⁄ Scarpe sportive adatte per indoor
(palestra), outdoor o su terreni
ripidi (escursione)
⁄ set d’emergenza per iniezione di
glucagone in caso di crisi ipoglicemica (facoltativo)
⁄ assolutamente della giusta misura
⁄ Materiale per eseguire fasciature
⁄ senza punti di attrito o sfregamento dovuti a cuciture interne
Per quanto concerne un diabete di tipo 1,
è lecito pensare ad un approccio con quasi tutti
i tipi di sport normalmente praticati. Per le persone affette da diabete di tipo 2 si tende in prima
linea ad uno stile di vita attivo. Generalmente,
per pazienti affetti da diabete di tipo 2 ­appaiono
particolarmente indicati gli sport di ­ moderata
intensità, prevalentemente in gruppo o che si
svolgono in acqua. Discipline tecnicamente
molto esigenti o troppo intense, conducono a
frustrazione, demotivazione ed alla rinuncia
degli obiettivi che ci si era prefissati praticando
quel genere di attività fisica. Rinunci dunque a
discipline sportive che presentino prestazioni di
punta troppo alte o ad alto pericolo d’infortunio.
Cerchi piuttosto fra le numerose possibilità
quella che le sembri la più vicina alle sue capacità. Cerchi di introdurre il genere di sport scelto
lentamente e gli lasci il tempo di integrarsi nella
sua vita. Come già detto in sede di raccomandazione, la vita… movimentata ha inizio già nel
nostro normale quotidiano, e le ­attività fisiche
è possibile stimolarle ulteriormente intra­
prendendo la via che porta ad uno stile di vita
più attivo. Un’attività sportiva regolare è la porta
di ogni possibile successo.
Oltre alle regole che valgono sia per lei, sia
per qualsiasi altro sportivo, le consigliamo, nel
praticare l’attività sportiva, di attenersi alle speciali raccomandazioni qui riassunte.
15
Fare
movimento?
Niente di più semplice!
Per gente sempre di corsa…
Diabete di tipo 1 Diabete di tipo 2
Per coloro che amano gli sport di gruppo… Diabete di tipo 1 Passeggiata dopo i pasti
Diversi tipi di ginnastica di gruppo
Scendere dal bus due stazioni prima
Corsi di fitness in gruppo
Camminare a piedi
Corsi speciali per diabetici (DIAfit)
Salire le scale a piedi, invece che con l’ascensore
Ginnastica associativa
Fare pause e muoversi dopo essere stati a lungo seduti
Fitness preparatorio per sciare
Spostarsi in bicicletta invece che con l’auto o con la moto
Lavori di giardinaggio
Per coloro che amano la natura…
Per i fine settimana...
Escursioni in montagna con la famiglia
Gruppi escursionistici
Marcia a piedi
Gruppi di persone anziane
Nordic Walking
Escursioni in bicicletta Escursione in montagna
Giri in canoa / river rafting
Giro in bici
Sci di fondo
Per coloro che si aspettano di più...
Racchette da neve
Nuoto da competizione
Triathlon
Corse a piedi
Per coloro che amano l’acqua…
Diabete di tipo 2
Nuotare
Mountainbike
Acqua-Fit
Partite da competizione
Ginnastica acquatica
in parte
in parte
Niente più scuse, dunque! Prepari il… borsone, pronti-via!
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Controlli regolari prima, durante e dopo
gli esercizi fisici e l’allenamento
Strumento di controllo
Segnali di allerta
Momento del controllo
Anamnesi quotidiana:
Stato di salute
prima dell’esercizio
Forma del giorno
Limitazioni nei movimenti
Ispezione:
Caratteristiche chiaramente riscontrabili
= sintomi di ipoglicemia o iperglicemia
prima o durante l’esercizio
Abiti e scarpe da ginnastica adatte
(attenzione alla misura delle scarpe)
Autocontrollo:
Indicazione per controllo di possibili ferite esterne (al cambio abiti,
prima o dopo l’esercizio
in cabina o sotto la doccia)
Misurazione di glicemia
Iscrizione nel diario dei valori glicemici
prima o dopo l’esercizio
(in caso di allenamenti lunghi ed intensi,
anche durante l’esercizio, dopo 45 minuti)
19
Valori importanti
Unità di pane (UP)
– ½ Unità di pane = 5 g carboidrati = 20 kcal
ca. 1 mmol glicemia
Prima di uno sforzo fisico
– valore ricercato
6,7 mmol/l
– prima correzione con unità di pane (UP)
< 5 mmol/l
ulteriori misure da prendere:
– ultimo pasto ca. 1-3 ore prima
– insulina > 1 ora prima
Alimentarsi con UP nella fase
­precedente all’esercizio fisico
Alimentarsi con UP durante
l’esercizio fisico
– 1 UP di carboidrati (CI) lenti
6,1–8,3 mmol/l
– 1 UP di CI rapidi + 1 UP di CI lenti
3,9–6,1 mmol/l
– 2 UP di CI rapidi + 1 UP di CI lenti
+ attendere 10 minuti (autocontrollo)
2,2–3,9 mmol/l
– 2 UP di CI rapidi + 2 UP di CI lenti
+ attendere almeno 10 minuti (autocontrollo)
< 2,2 mmol/l
– 1 UP di carboidrati (CI) lenti
3,3–4,4 mmol/l
– 1 UP di CI rapidi + 1 UP di CI lenti
2,2–3,3 mmol/l
– 2 UP di CI rapidi + 1 UP di CI lenti
+ attendere almeno 10 minuti (autocontrollo)
< 2,2 mmol/l
Più corta è la durata dell’esercizio rimanente e meno UP
sono necessarie. Es.: TG di ca. 4,2 mmol/l.
Ancora 30 min. = 1 UP di CI lenti
Ancora 90 min. = 1,5-2 UP di CI lenti
Più grande è la riduzione di insulina e meno UP sono
necessarie. Es.: TG di ca. 4,2 mmol/l.
Rid. di 10 % = 2 UP
rid. di 30 % = 1 UP
rid. di 50 % = ½ UP
UP – Unità di pane; TG = tasso glicemico; CI = carboidrati; rid. = riduzione
21
L’ipoglicemia e l’iperglicemia
Ipo
Sintomi
Iper
– aumento del senso di sete
– Primo grado (4.2 mmol/l) =
sintomi primari d’allarme, sintomi a livello – aumento del bisogno di
neurovegetativo, sintomi «d’adrenalina»: urinare
sudore freddo,
– tassi elevati di zucchero e di
tremolio, fame, formicolare della
chetone nell’urina
bocca / punta della lingua, batti– senso di debolezza
to ­cardiaco ­accelerato, pallore, vista
– dolori di pancia e di ­­
­annebbiata, cambiamento d’umore.
basso-ventre
Misure
­necessarie
Ipo
Iper
– apporto di carboidrati rapidi e lenti
– misurare il tasso glicemico
– ev. iniezione di glucagone
– > 14 mmol/l
– in caso di svenimento, chiamare
il 144 oppure un medico.
– Chiedere quale tasso
­glicemico era stato misurato
nelle ultime 6-8 ore
– Tasso elevato in questo lasso
di tempo = test dei corpi
chetonici
– Chetonuria negativa =
muoversi permesso, ­misurare
il TG = TG in aumento =
fermare tutto
– sensi di disturbo
– Secondo grado (2.8 mmol/l) = – manco di appetito
sintomi neuroglicopenici, “sintomi
­cerebrali”: disturbi della concentrazione, – s ensazione di vomito, vomito
disturbi dell’apparato motorio, disturbi – difficoltà a respirare
di personalità (ad es. comportamento ­anomalo, testardaggine, sensi di
turbamento, difficoltà nel parlare, vista
­sdoppiata, muscoli troppo rilasciati,
accasciamento del corpo).
– Terzo grado (1.4 mmol/l) =
disturbi gravi del cervello a causa di
un prolungato TG troppo basso:
stato d’ansia grave con sudori freddi,
comportamento irrazionale, svenimenti,
attacchi epilettici, emiparesi.
Può portare alla morte.
– Testo dei corpi chetonici
­positivo = non muoversi
troppo
– Chiamare il medico
– Se il paziente è in grado di
inghiottire, dargli da bere
(senza zuccheri)
Cause
– troppa insulina
– insulina insufficiente
– non aver mangiato abbastanza
– troppo movimento fisico non abituale
– non attenersi ai consigli
dietetici
– aver mangiato troppo tardi
– infezione, febbre
– stress psycologico
23
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