Post 10 - Specie di spazi PREMESSA - Lo spazio è
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Post 10 - Specie di spazi PREMESSA - Lo spazio è
Metodo Castello di Massimo De Paoli Post 10 - Specie di spazi PREMESSA - Lo spazio è sempre ritenuto un elemento complementare per un allenatore di calcio, un elemento il più delle volte importante in negativo (“non ho abbastanza spazio”), un elemento non sufficientemente considerato, conosciuto, analizzato, padroneggiato. Invece lo spazio, unito al tempo ed alla percezione, è uno dei tre parametri fondamentali su cui si fonda il gioco del calcio. Obiettivo di questo post è analizzare le varie tipologie di spazio che si possono presentare in un’esercitazione calcistica, declinandole attraverso due dei gesti tecnici più basilari: il passaggio e la ricezione. La semplicità della proposta non deve però ingannare, protagonista dell’analisi infatti non è l’esercizio in sé, ma le molteplici varianti e tipologie di spazio in cui questo può essere svolto e come, al variare di tale parametro, si modificano le modalità esecutive, le finalità raggiunte e raggiungibili. IN CAMPO – Descriveremo ora le esercitazioni proposte nel filmato - che sono un mix fra disegni esemplificativi e video tratti dai blucamp 2013 - seguendone l’ordine di apparizione. Due giocatori si trasmettono palla in uno spazio libero, in modalità libera e senza alcun tipo di vincolo. È' la cellula base di ogni esercitazione a due giocatori: B trasmette palla, colpendola con la parte anatomica del piede che preferisce, col piede che preferisce, nei tempi che egli decide, indirizzandola verso A, il quale riceve secondo le medesime modalità e soprattutto spostandosi a suo piacimento nello spazio a sua disposizione che è, per definizione, libero. Il primo tipo di vincolo o riferimento che si può introdurre nello spazio è il punto. Il cinesino fissa da un lato la posizione che deve tenere il giocatore, dall’altro determina la direzione verso cui indirizzare la palla; lo spazio, con l’introduzione del punto per il giocatore A e per il giocatore B, passa da libero a finito (l’esercitazione si svolge nello spazio compreso fra A e B) e definito (la distanza A/B non può essere trasferita longitudinalmente per il campo in quanto il punto fissa una posizione ben precisa). Quando i punti relativi ad un singolo giocatore diventano due ed entro tali punti il giocatore si può muovere, si parla allora di linea. Anche in questo caso si tratta di uno spazio finito e definito. Il giocatore B trasmette palla al giocatore A il quale la può ricevere in un punto qualsiasi fra i cinesini di sua competenza. Oppure, la linea è lo spazio entro il quale deve passare la palla per raggiungere il proprio compagno di gioco, o ancora lo spazio attraverso il quale il giocatore deve passare prima di ricevere. In sintesi questo riferimento spaziale induce comportamenti percettivi, tecnico-motori e temporali differenti. Metodo Castello di Massimo De Paoli Nell’ultima parte del video, dopo aver visto una prima definizione di spazio, che per utilizzo e strutturazione si può dire maggiormente legata a lavori “analitici” di tecnica individuale, è il momento di analizzare come può essere organizzato e vissuto lo spazio in esercitazioni che riguardano la sfera della tattica individuale e/o collettiva. E’ il caso in cui entrambi i giocatori abbiano lo spazio definito, ma solo uno dei due lo abbia anche finito (unendo più punti e più linee fra loro si ottiene una superficie, il concetto più comunemente legato all’idea di spazio, ossia una porzione di campo entro cui un giocatore o la palla possono muoversi) : il giocatore B è libero di muoversi per ricevere dove vuole ma ha il vincolo di trasmettere palla in una zona ben precisa (finita e definita), zona in cui deve muoversi per riceve A. E’ palese come questa strutturazione dello spazio influisca sui movimenti sia di A che di B, pur non intervenendo direttamente su di essi. (un esempio di spazio finito e definito è quello a disposizione dei difensori nell’esercitazione del post 6 mentre uno spazio infinito ma definito è a disposizione degli attaccanti: https://www.youtube.com/watch?v=yqoxRYofmpE&list=UUIKsgagdBMvAjutuyUOIGqw) Vi può poi essere una porzione di spazio comune ad entrambi i giocatori, o meglio non propria di alcuno (c.d. zona franca) e anche tale aggiunta diventa incisiva, questa volta con una maggiore attenzione al tempo delle giocate sia di A che di B. Massimo De Paoli