Wi-Fi: opportuno o necessario?

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Wi-Fi: opportuno o necessario?
RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D’IMPRESA [n. 3/2014 • 10455] Centro Studi Castelli s.r.l.
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Tecnologia informatica
Wi-Fi: opportuno
o necessario?
Connessioni senza filo
per applicazioni strategiche
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Problema: un uomo d’affari sta procedendo in auto per raggiungere il luogo dove trascorrerà la notte, ma sebbene sia già in prossimità di un buon albergo prosegue per raggiungerne uno più lontano di 5 chilometri. Perché?
Nella mia azienda è stato acquisito un nuovo magazzino situato ad alcune centinaia di metri dalla sede aziendale
e metterlo in collegamento con il Sistema Informatico è stato un gioco da ragazzi. Com’è possibile?
L’Estonia è diventata in pochi anni una piccola capitale dell’innovazione.
Da questa nazione provengono piccole rivoluzioni come Skype o Kazaa e una diffusione e facilità di pagamenti
on line senza confronti. Qual è il segreto?
Soluzione: la risposta alle tre domande è la stessa ed è una tecnologia sempre più diffusa: il Wi-Fi. Parliamo di una
tecnologia che consente di collegare vari dispositivi informatici tra loro senza utilizzare cavi o connessioni di tipo
fisico. Il nome Wi-fi è la sigla di WIRELESS FIDELITY che sta per connessione senza fili ad alta fedeltà.
Grazie a questa tecnologia il nostro uomo d’affari sceglie l’albergo più lontano ma fornito appunto di Wi-Fi che gli
consente di collegarsi in modo semplice ai dati della propria azienda.
Con la stessa soluzione possiamo far dialogare il magazzino con la sede senza dover posare alcun cavo (azione
peraltro quasi irrealizzabile dovendo interessare il suolo di altri proprietari anche pubblici).
Il caso dell’Estonia è più articolato ma sono in molti a ritenere che la pressoché totale copertura della nazione con
il Wi-Fi gratuito sia stata uno dei fattori che ha maggiormente contribuito allo sviluppo tecnologico nazionale.
Anche in Italia da recenti sondaggi emerge che sia i cittadini che le attività produttive e commerciali ritengono
sempre più necessaria una connessione Wi-Fi gratuita.
Nella presente trattazione cercheremo di capire meglio come funziona questa tecnologia, le sue applicazioni per
le imprese con vantaggi e svantaggi.
Com’è fatta questa tecnologia?
Semplificando notevolmente potremmo dire che per realizzare ed
utilizzare la tecnologia Wi-Fi è sufficiente disporre di uno o più dispositivi di ricetrasmissione denominati
“Access Point”, collegati ad una rete
che può essere locale o più spesso la
rete Internet.
Tali Access Point sono dotati di apposite antenne e determinano un
area (hot spot) entro la quale è possibile accedere alla rete cui sono connessi semplicemente disponendo di
un terminale idoneo.
Nell’attuale stato
della tecnologia
è difficile trovarne di non idonei.
Ma di cosa parRiproduzione vietata - Aggiornato al 10.09.2014
liamo? Di Personal Computer, Tablet, Smart Phone, palmari, ecc.
Ma quanto è grande
l’area d’accesso?
La dimensione è variabile e parte da
un minimo di 100 metri di diametro
fino a 10 km utilizzando più Access
Point come ripetitori: in quest’ultimo caso si parla tecnicamente di roaming.
Nella realizzazione di un impianto
Wi-Fi distingueremo antenne onnidirezionali adatte alla fruizione del
pubblico mentre le antenne direttive
sono più adatte per svolgere un compito di ripetitore o di singola connessione.
In entrambi i casi le antenne sono
preferibilmente da collocare in luo-
ghi elevati (torri, silos, ecc.) per aumentarne la portata.
Volendo paragonarla ad una tecnologia più familiare, la Wi-Fi è qualcosa di molto simile alla rete per la
connessione dei cellulari con un differente protocollo di trasmissione,
un gestore locale o privato anziché
un operatore nazionale ed infine con
un’area di fruizione limitata.
E le prestazioni?
Parliamo essenzialmente di velocità.
Velocità di trasmissione.
Si passa da una media di 1-11 Mbit/s
fino a 3 Gbit/s, interessante segnalare che in via sperimentale sono state
raggiunte velocità di 1,2 Tbit collocando il Wi-Fi come possibile alternativa alla fibra ottica.
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(es. tablet) l’utente individua la linea
e tenta il collegamento.
Il sistema procede quindi all’autenticazione mediante nome utente e
password.
Tali credenziali sono note agli utenti
autorizzati nelle Wi-Fi aziendali.
Mentre per le Wi-Fi pubbliche (alberghi, biblioteche, ecc) la procedura
utilizza delle credenziali temporanee
assegnate volta per volta.
E l’infrastruttura?
Abbiamo visto che il Wi-Fi è un’alternativa alle infrastrutture cablate
ma a loro volta gli Access Point devono essere connessi ad una rete; come
può avvenire questa connessione?
Due aspetti meritano di essere evidenziati in termini di flessibilità:
- per la connessione non sono indispensabili linee dedicate, quindi gli
Access Point possono essere collegati a linee preesistenti; la riservatezza sarà garantita dalla modalità
di collegamento (es. VPN);
- un’altra possibilità è costituita dal
collegamento senza filo degli stessi Access Point. Ovvero possono
essere ad esempio collegati tramite
chiavetta di telefonia mobile (es.
UMTS).
Nelle Wi-Fi pubbliche il sistema è predisposto ad effettuare l’assegnazione delle
credenziali in modo semplice inviandola
via sms o tramite una chiamata automatica ad un cellulare specificato dall’utente.
Alcuni fornitori offrono, oltre all’impianto, anche tutta la gestione dei
dati personali degli utenti. Tale soluzione alleggerisce il gestore che offre
il servizio in merito alle responsabilità e alla necessità di aggiornamento
normativo.
Naturalmente è facoltà del gestore
definire le limitazioni d’accesso. Egli
può decidere la durata massima di
una connessione, la quantità massima di byte per ogni connessione,
dopo quanti minuti avviene la sconnessione in caso di mancato utilizzo
e l’esclusione di alcuni siti Internet.
La funzione filtro, che può essere
motivata dalla prevenzione in materia di sicurezza, privacy, antiterrorismo, ecc., può essere anche utilizzata
al contrario, definendo ad esempio
un solo sito accessibile (per scopi turistici o commerciali).
Il gestore può inoltre definire utenti
speciali non soggetti alle limitazioni accennate. Questi “super utenti”
sono utilizzati, ad esempio, per i dispositivi di raccolta informazioni (rilevatori di traffico, rilevatori d’inquinamento, webcam ambientali, ecc.).
Oltre alla funzione filtro il gestore deve garantire la continuità. Può
farlo attivando le cosiddette linee
di backup, ovvero linee alternative, normalmente su dorsali diverse,
a cui la Wi-Fi può essere dirottata
in caso d’indisponibilità della linea
principale.
Ultima annotazione: esistono numerosi software per la gestione integrata
del Wi-Fi, lato utente e lato gestore.
È utile sapere che ne esistono anche
nell’ambito del software libero (Open
source), con costi molto competitivi
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Interessanti in questa fase le semplificazioni offerte dalla tecnologia per
una rapida identificazione dell’utente.
Oltre ad utilizzare il cellulare viene
usata anche la CRS, ovvero la Carta
Regionale dei Servizi che tramite un
dispositivo di lettura di smart card
permette al sistema di acquisire tutti
i dati dell’utente in modo preciso e
veloce.
Per i sistemi ad utilizzo non occasionale occorre prevedere anche il recupero delle password smarrite.
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E l’utente cosa deve fare
per usare il Wi-Fi?
L’operazione per l’utente è molto
semplice e varia leggermente per le
Wi-Fi pubbliche.
Tramite il terminale di collegamento
Tuttavia nella prassi è assai consigliabile
per tutti continuare ad effettuare l’identificazione dell’utente per evitare corresponsabilità in caso di utilizzi illegali.
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Questi dati non devono però creare
facili aspettative, occorre sempre verificare la specifica fattibilità rispetto
alle nostre esigenze.
Se abbiamo ad esempio un’applicazione software che movimenta
significative quantità di dati che
dobbiamo condividere tramite una
connessione Wi-Fi occorre effettuare test specifici prima di effettuare le
scelte di questa connessione senza
basarsi solo sui dati tecnici.
Il 53% degli alberghi italiani offre wi-fi
gratis.
Statistica HRS 2013
Ma il gestore
come deve procedere?
Innanzi tutto è opportuno specificare che la normativa prevedeva l’identificazione obbligatoria degli utilizzatori del Wi-Fi.
Attualmente è ancora obbligatorio per i
soggetti economici la cui attività prevalente è appunto la fornitura di connessioni
Wi-Fi.
Per chi invece non svolge tale attività in modo prevalente sono state
emanate delle semplificazioni che
solleverebbero dal tracciare le connessioni.
Secondo uno studio della Commissione Europea il tasso di crescita annuale del Wi-Fi
per il periodo 2012-2017 è del 65%.
Quali sono i vantaggi del Wi-Fi?
Il primo di tutti è la flessibilità.
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E qualche svantaggio?
L’affidabilità è sicuramente un punto
debole.
Queste connessioni sono più suscettibili ad interferenze di altri campi
elettromagnetici (emittenti radio,
videosorveglianza, impianti di allarme, eventi atmosferici, ecc.) e se
il soggetto è in movimento ad alta
velocità le prestazioni si riducono.
Non a caso occorre effettuare rigorosi test e dimensionare opportunamente l’impianto in base alle effettive
esigenze.
Da queste valutazioni si giunge spesso,
nella realizzazione di Wi-Fi aziendali,
all’installazione di reti ibride, ossia cavi
ovunque è possibile e wireless dove risulta
sensibilmente anti-economico operare la
scelta contraria.
Non a caso sono stati introdotti e devono
essere rigorosamente adottati, numerosi
sistemi di protezione che oltre a non consentire l’accesso ai soggetti sprovvisti di
password, limitano anche le zone di connettività alle aree strettamente necessarie.
Ma si sa, le password sono scelte
dagli utenti e non è così diffusa una
corretta costruzione e gestione delle
stesse.
Ultimo aspetto riguarda la salute.
Alcuni studi mettono in luce delle correlazioni tra il campo generato dal Wi-Fi e
alcune patologie.
Si tratta di correlazioni ancora molto deboli ed è difficile prendere una posizione
netta in materia.
L’unico elemento sulla quale sembra esserci convergenza è che gli impianti di maggior copertura (es. quelli per un aeroporto,
o un centro abitato) determino un inquinamento elettromagnetico assai minore
dei piccoli impianti (domestici o aziendali).
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Flessibilità per gli utenti che possono
accedere alle reti in movimento senza installare cablaggi che il gestore
debba prevedere prese. Molte delle
applicazioni prima citate non sarebbero nemmeno possibili senza una
soluzione senza fili.
Il secondo è l’economicità.
In molte situazioni in cui il cablaggio
sarebbe attuabile, il Wi-Fi è comunque molto meno costoso e meno vincolante.
Il terzo riguarda il marketing.
Utilizzare questi sistemi significa differenziarsi dalla concorrenza e far
sentire a proprio agio gli utenti.
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La riservatezza è un altro tasto dolente. Sebbene nessun sistema resista
all’attacco di un vero hacker, la Wi-Fi
costituisce una porta di accesso particolarmente comoda.
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Applicazioni del Wi-Fi
In azienda
• Per connettere impianti o immobili situati a distanze tali da rendere anti-economica o molto impegnativa la connessione con i cavi.
ð • Per consentire la connessione a Pc portatili che vengono utilizzati temporaneamente all’interno di un ufficio o di una
sala riunioni.
• Per consentire a determinati clienti o visitatori di accedere alle proprie basi di dati.
In strutture
commerciali
• Negli alberghi è un servizio ormai quasi irrinunciabile per consentire agli ospiti il collegamento.
• Nei bar, ristoranti e librerie per rendere appetibile e maggiormente gradita la permanenza.
ð • Nei centri commerciali, più il cliente ha dei motivi per fermarsi maggiore è la probabilità che acquisti.
• Sotto forma di totem informativi dotati di monitor touch screen per fornire informazioni sui punti vendita e per
aiutare l’orientamento del consumatore.
Ambientali
• Nelle stazioni e aeroporti per agevolare i viaggiatori ed i turisti in arrivo.
• Nelle scuole, biblioteche e università per consentire l’accesso per motivi di studio e ricerca.
ð • Nei centri turistici per rendere più fruibile e valorizzare il patrimonio storico ed artistico della città.
• Nei centri abitati per rendere accessibile a costo zero un’importante risorsa come Internet estendendone così l’accesso anche ai meno abbienti.
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