La displasia del gomito nel Rottweiler - Massimo Petazzoni

Transcript

La displasia del gomito nel Rottweiler - Massimo Petazzoni
La displasia del gomito nel Rottweiler
Aldo Vezzoni1, Massimo Petazzoni2, Carlo Maria Mortellaro3, Ivana De Francesco4.
1 Medico Veterinario, Libero Professionista, Specializzato in Clinica dei Piccoli Animali, Diplomato ECVS (European
College Veterinary Surgeons), Via Massarotti, XXXXX Cremona, email
2 Medico Veterinario, Libero Professionista, Via Lanzano, 33 26837 Mulazzano (Lo) email [email protected]
3 Medico Veterinario, Professore Ordinario di Patologia Chirurgica, Istituto di Clinica Chirurgica e Radiologia Veterinaria,
Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Milano, email [email protected]
4 Medico Veterinario, Ricercatore Confermato, Istituto di Clinica Chirurgica e Radiologia Veterinaria, Facoltà di Medicina
Veterinaria, Università degli Studi di Milano email .
La displasia del gomito (ED dall'inglese Elbow Dysplasia) è una malattia scheletrica del periodo
dell'accrescimento del cane caratterizzata dal conseguente sviluppo di artrosi.
Il termine displasia del gomito indica uno sviluppo anomalo dell'articolazione del gomito che comporta
lo sviluppo di artrosi indipendentemente dal problema specifico che ha colpito il comparto articolare. Il
termine ED, infatti, comprende alcune condizioni patologiche, che interessano diversi comparti
dell'articolazione e che hanno come comune denominatore una forte componente ereditaria e lo
sviluppo di artrosi, segno inequivocabile di sofferenza articolare e causa di dolore.
Le principali lesioni primarie, causa di ED, sono: la frammentazione del processo coronoideo mediale
dell'ulna (FCP dall'inglese Fragmented Coronoideal Process), la incongruenza articolare (INC
dall'inglese Incongruity), l'osteocondrite dissecante del comparto mediale del condilo omerale (OCD
dal latino Osteocondritis dissecans) e la mancata unione del processo anconeo dell'ulna (UAP
dall'inglese Ununited Anconeal Process) (tab. 1). Le cause di queste patologie primarie non sono
ancora state definitivamente chiarite ma sono chiamati in causa due fattori: l'osteocondrosi e la crescita
asincrona di radio e ulna. L'osteocondrosi è una malattia in cui si ha una alterazione nel processo di
ossificazione encondrale, vale a dire che a livello di cartilagine articolare, durante la crescita dell'osso,
la cartilagine non si trasforma in osso in modo adeguato. La crescita asincrona di radio e ulna, anche
per un breve periodo dell’accrescimento del cucciolo, può alterare la distribuzione del carico del peso
corporeo trasmesso dall'omero a livello articolare e quindi portare ad uno sviluppo anomalo del gomito
stesso. Un ritardo di crescita dell'ulna rispetto al radio può favorire la mancata unione del processo
anconeo per la pressione esercitata dal radio, maggiormente sviluppato, sul condilo omerale che si
trasmette poi sullo stesso processo anconeo. Viceversa, un ritardo di crescita del radio rispetto all'ulna
può favorire la frammentazione del processo coronoideo per la concentrazione delle forze di carico
dell'omero sullo stesso processo coronoideo. Entrambe queste lesioni portano inevitabilmente ad
instabilità e/o incongruenza articolare e successivamente ad artrosi.
Questa malattia è stata diagnosticata in oltre 70 razze canine di media e grossa taglia ed il Rottweiler è
una delle razze più colpite in assoluto con prevalenze che sfiorano anche il 50% dei soggetti in
numerosi paesi del mondo (tab. 2).
Nonostante la malattia si verifichi durante la crescita del cane, i soggetti colpiti ne possono pagare le
conseguenze per tutta la vita essendo la malattia, nei casi più gravi, invalidante per la deambulazione.
Numerosi studi hanno ormai dimostrato che la displasia del gomito è una patologia ereditaria, anche se
le componenti ambientale, nutrizionale ed il rapido accrescimento possono giocare il loro ruolo nello
sviluppo della patologia. Sfortunatamente la malattia è poligenica, ossia, non è il frutto dell'espressione
di un unico gene, ma della sommatoria o della interazione di più componenti geniche. A tutt'oggi non
sono stati ancora identificati i geni portatori di questa importante malattia e, quindi, l'unico modo di
selezionare i cani per la riproduzione consiste nel controllarne il fenotipo (ciò che della malattia si
rende manifesto), sulla scorta della convinzione che i soggetti sani siano portatori di pochi geni della
malattia, che i soggetti subclinici siano portatori di un numero maggiore di geni della malattia e che i
soggetti che zoppicano o che hanno zoppicato nel corso della loro vita siano i portatori del maggior
numero di geni della displasia del gomito (Tab. 3). Da qui deriva l'importanza del controllo del maggior
numero possibile di parenti e discendenti dei soggetti scelti per la riproduzione (Valore riproduttivo,
dall'inglese Breeding Value). I cani che manifestano la malattia nel corso della loro vita, attraverso la
zoppia, sono rappresentativi solo dell'apice di un iceberg, cioè a dire che solo una piccola percentuale
dei cani affetti presenta i sintomi della patologia. Molti soggetti rimangono subclinici, quindi non
presentano mai i segni clinici della displasia, sebbene sviluppino la malattia e la conseguente artrosi.
Questi ultimi devono essere identificati per la selezione alla riproduzione, attraverso specifici
programmi di screening radiografici, perché, anche se non hanno mai zoppicato, hanno una probabilità
di gran lunga maggiore di produrre discendenti ammalati (tab. 3).
L' IEWG (International Elbow Working Group) è un organismo Internazionale, composto da specialisti
di tutto il mondo, che si occupa, dal 1989, di studiare le cause di questa malattia e di mettere a punto le
strategie per diminuirne la prevalenza nelle diverse razze affette (sito Internet IEWG). La FSA
(Fondazione Salute Animale), seguendo le linee guida del protocollo di indagine dell'IEWG, organizza,
in Italia, il controllo della displasia del gomito attraverso la sua centrale di lettura che è accreditata a
livello Europeo. Lo screening radiografico, meglio se eseguito su larga scala, può consentire la
selezione di soggetti portatori di un basso numero di geni della ED. La gradazione prevede 3 gradi di
malattia (I, II e III) ed un grado di normalità (grado 0): maggiore è l'artrosi e maggiore sarà il grado di
ED (Tab. 4). Il protocollo di indagine prevede che le radiografie ai gomiti vengano eseguite non prima
del compimento del dodicesimo mese di vita senza limiti di età massima. Lo studio radiografico, da
effettuarsi in narcosi, può essere eseguito nel Rottweiler al compimento del quindicesimo mese di vita,
in concomitanza con lo screening per la displasia dell'anca. Lo studio radiografico per la displasia del
gomito prevede l'esecuzione di una radiografia in proiezione mediolaterale flessa a 45 gradi per ogni
gomito (proiezione necessaria per evidenziare con precisione le alterazioni artrosiche in corrispondenza
del processo anconeo dell'ulna). Le radiografie vengono poi valutate indipendentemente da due lettori
della Centrale di Lettura FSA per la gradazione ufficiale. Il grado finale di displasia del gomito del
soggetto esaminato è dato dal massimo grado di displasia di entrambe i gomiti. Ciò significa che in
caso di grado III° del gomito destro e di grado 0 del gomito a sinistro il cane viene giudicato come ED
di grado III°. Il grado 0, con nessun segno di artrosi, è quello indicato per la riproduzione, ammessa
anche, con cautela, anche per il grado I°, quello con l'artrosi più lieve. In quest'ultimo caso l'eventuale
accoppiamento dovrebbe avvenire solo con un soggetto con artrosi di grado 0. I gradi II° e III°, con
artrosi da significativa a grave, non sono invece mai indicati per la riproduzione (Tab. 4). Il risultato
definitivo è accreditato a livello internazionale e ciò può consentire gli scambi dei migliori soggetti per
la riproduzione con gli altri paesi.
Nei casi di incongrueza articolare, il trattamento chirurgico, eseguito precocemente, può restituire la
congruenza anatomica e rallentare o arrestare l'evoluzione della degenerazione artrosica. Per fare ciò è
necessario eseguire degli screening clinici e radiografici precoci all'età di sei mesi e nella stessa
occasione è possibile abbinare lo screening radiografico precoce per la displasia dell'anca. Spesso,
poche settimane o pochi mesi di incongruenza possono portare l'artrosi a livelli tali da invalidare il
successo di qualsiasi eventuale trattamento chirurgico; da qui deriva l'importanza della diagnosi
precoce. Nei casi cronici, ossia nei casi in cui l'artrosi abbia già compromesso la funzionalità
dell'articolazione del gomito, l'unica soluzione terapeutica rimane quella conservativa a base di farmaci
in grado di combattere l'infiammazione ed il dolore, della riduzione del peso e del controllo dell'attività
fisica in attesa che venga studiata e prodotta una protesi artificiale da applicare nei casi più gravi.
La displasia del gomito costituisce a tutt'oggi un serio problema per la razza Rottweiler e, pur
rappresentando i soggetti affetti da artrosi grave solo l'apice dell'iceberg della malattia (fig. 5), questi
sono: portatori di una tara genetica fortemente ereditabile e gravemente invalidante, un grave disagio e
dispiacere per i loro proprietari, una forte preoccupazione e possibile oggetto di noiose controversie
legali per i loro allevatori. Pertanto, la selezione di soggetti controllati e negativi da tale patologia,
risulta essere valorizzante ai fini selettivi e migliorativi di questa importante ed unica razza anche
nell'ottica di effettuare scambi "genetici" con i paesi nord-europei che già da alcuni anni indirizzano la
selezione in tal senso.
(Tab. 3)
Genitori
Percentuale di
discendenti
colpiti da ED
Normale (grado 0) X Normale (grado 0)
31 %
Normale (grado 0) X Leggera displasia (grado 1)
43 %
Normale (grado 0) X Moderata displasia (grado II)
48 %
Grave displasia (grado III) X Grave displasia (grado III)
56 %
La tabella mette in evidenza come maggiore sia il grado di ereditabilità della malattia quando vengano
accoppiati soggetti con gravità più alta di displasia del gomito.
Grado di displasia Gravità della lesione
III
Entità artrosi
Artrosi grave
II
Leggera artrosi
I
Artrosi moderata
0
Gomito normale
Criteri di selezione
0
Non ammesso
Minore di 2 mm
Non ammesso
Compresa fra 2 e 5 mm Ancora ammesso
Maggiore di 5 mm
Ammesso
Schema della gradazione della displasia del gomito secondo l'IEWG. Il gomito definito normale non
deve presentare alcun segno di artrosi (semaforo verde per la riproduzione). I cani con almeno un
gomito con displasia di grado I (artrosi con osteocondrofiti con altezza inferiore ai 2mm) sono ancora
ammessi alla riproduzione (semaforo giallo per la riproduzione: il soggetto è ancora ammesso ma con
cautela, da fare accoppiare preferibilmente con un soggetto normale o grado 0). I soggetti con almeno
un gomito con displasia di grado II (osteocondrofiti di altezza compresa fra i 2 e i 5 mm) o di grado III
(osteocondrofiti più alti di 5 mm) non dovrebbero essere ammessi alla riproduzione (semaforo rosso
per la riproduzione).
(Tab. 1) Patologie primitive causa di artrosi nella displasia del gomito
INC: Incongruenza articolare
FCP: Frammentazione del processo coronoideo mediale dell'ulna
UAP: Mancata unione del processo anconeo dell'ulna
OCD: Osteocondrite dissecante del comparto mediale del condilo omerale
(Tab. 2)
RAZZA
Chow Chow
Rottweiler
Shar Pei
Bovaro del Bernese
Terranova
Pastore Tedesco
Bullmastiff
Stratfordshire Terrier
Setter Inglese
Bloodhound
Springer Spaniel Inglese
Cani controllati % Displasici
138
4654
88
2510
1195
11646
536
81
638
222
192
47.8
41.7
30.7
30.5
27.4
20.5
18.1
17.3
17.2
16.7
16.1
I°
II°
III°
50.0
72.9
44.4
59.9
53.7
68.2
61.9
71.4
72.7
73.0
77.4
28.8
22.7
33.3
26.0
25.6
22.1
23.7
7.1
24.5
10.8
16.1
21.2
4.4
22.2
14.1
20.7
9.7
14.4
21.4
2.7
16.2
6.5
Mastiff
Alaskan Malamute
Levriero Irlandese
Grande Bovaro Svizzero
Labrador Retriever
Pastore Belga Malinois
Golden Retriever
Setter Gordon
1272
94
88
256
8728
192
2557
152
15.7
15.3
14.8
13.7
12.9
12.5
11.8
10.5
59.0
40.0
69.2
74.3
72.9
66.7
76.2
68.8
25.5
40.0
23.1
22.9
17.8
29.2
16.2
6.3
15.5
20.0
7.7
2.9
9.3
4.2
7.6
25.0
Da una indagine condotta dalla OFA (Orthopaedic Foundation for Animals) negli USA, il Rottweiler
risulta essere, in ordine di prevalenza, la seconda razza colpita dalla displasia del gomito con il 42%
circa di soggetti affetti su un totale di 4654 esaminati. I soggetti che manifestano artrosi da moderata a
grave (II e III°) sono circa il 27% del totale contro il 73% circa dei soggetti affetti da artrosi leggera
(I°).