I SEGRETI DELL`ERICA Herica herbacea, Calluna vulgaris L`erica è
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I SEGRETI DELL`ERICA Herica herbacea, Calluna vulgaris L`erica è
I SEGRETI DELL’ERICA Herica herbacea, Calluna vulgaris L’erica è una piantina dalla forma deliziosa, che si sviluppa velocemente e riempie della sua bellezza le brughiere e le colline del nord. I suoi fiori contengono un’elevata quantità di nettare, grazie al quale le api producono il favoloso miele di erica, molto scuro e dal sapore squisito. Il miele è considerato sin dall’antichità la Saggezza Segreta dell’Altromondo e il “nutrimento degli Dei”, un alimento tanto elevato e prezioso da rispecchiare non solo il nutrimento divino, ma anche l’immortalità che ne consegue. Anticamente, infatti, era usato nei riti legati all’immortalità e alla rinascita, e le api stesse, che lo producevano, erano considerate tra le più sacre creature che popolano la terra. Ingerendo il miele di erica si poteva percepire la presenza dell’Altromondo e si potevano conoscere i suoi segreti più nascosti. Segreti che l’erica avrebbe aiutato a mantenere protetti nel cuore e nell’anima. Anche addormentandosi sul meraviglioso letto di erica, ovvero nelle brughiere, sotto le stelle, si potevano fare sogni magici. L’amore, infatti, è un’altra caratteristica che traspare dall’erica, la quale lo attira e lo fa sbocciare teneramente, sia in forma di amicizia e affetto, sia in forma di passione amorosa. Molti amanti si nascondevano nell’alta erica e su questo giaciglio incantato dal profumo muschiato si congiungevano dolcemente, senza temere di venire scoperti… l’erica non avrebbe lasciato trasparire nulla e avrebbe mantenuto protetto il loro segreto. I fiorellini rosati di questa splendida piantina sbocciavano completamente dall’estate all’autunno e simboleggiavano il Solstizio estivo, in cui i colori sono più vivi ed è piacevole stare all’aperto, ma anche il tempo autunnale, in cui il tramonto si scioglieva dietro alle montagne e tingeva le distese di erica con pennellate di porpora e arancio. I vecchi contadini dicevano che questa piantina andava colta quando saliva la marea e questa associazione tra l’erica e la marea appare curiosa. Mucchi di erica erano usati al nord per ricoprire i tetti delle abitazioni e per isolare le pareti, oltre che per fare delle corde resistenti (in scozzese seomain fraoich) con le quali si legavano le barche da pesca. Con le radici più grosse, invece, si costruivano i fornelli delle pipe più pregiate (il legno dell’erica prende fuoco a fatica, quindi era ottimo per contenere il tabacco acceso) e con l’intera pianta venivano imbottiti i materassi. Coloro che avessero dormito su un simile materasso avrebbero ritrovato tutta la forza e il vigore e avrebbero riposato bene come non mai. Dall’erica si ottenevano anche due colori per tingere i capi: il giallo dagli apici e il verde dai rametti. In Scozia le fanciulle nubili piantavano l’erica nel loro giardino perché così sarebbe giunto il ragazzo giusto da sposare, ma la piantina si poteva anche bruciare, se si desiderava allontanare i folletti dispettosi con i loro scherzi impertinenti. In Irlanda, invece, si diceva che sdraiandosi sull’erica si sarebbero potute vedere le fate, ma mangiandone un fiorellino si poteva diventare una di loro, senza possibilità di tornare indietro. I fiorellini bianchi dell’Herica herbacea si diceva portassero molta fortuna, mentre quelli rosati erano un dono d’amore. Nei tempi passati l’erica era usata anche per fare delle scope, ma col tempo questa usanza si perse. Ciò che traspare dall’erica è un grande potere d’amore e forza, di vigore e resistenza, che si insinua dolcemente, senza disturbare, e prosegue sino a raggiungere la realizzazione del desiderio. Essa è una custode d’Amore e la Guardiana di tutti i Segreti più belli, da quelli semplici a quelli importanti. Con la sua dolcezza l’erica accoglie il nostro corpo e lo nasconde, isolandolo dal resto del mondo e racchiudendolo in un sogno dai colori rosati. E nel sogno ci nutre del suo nettare, riempiendoci di gioia e respirando con noi la bellezza del creato. Ricette curative Decotto contro la cistite: in un litro d’acqua bollire 40 g di sommità fiorite di erica, fino a ridurre di un terzo. Bere il decotto nelle 24 ore dolcificandolo con miele, anch’esso di erica. Decotto per disinfiammare i reni: in un litro d’acqua fredda porre 30 g di sommità fiorite di erica e portare ad ebollizione. Bollire per 15 minuti e bere caldo (4 tazze al giorno). Bagno per i dolori reumatici: lasciare in infusione 300 g di sommità fiorite di erica per qualche ora. In seguito portare ad ebollizione e bollire a fuoco lento per 15 minuti. Filtrare e unire all’acqua della vasca da bagno. Il bagno curativo dovrà durare 20 minuti circa. Fonti Il Vischio e la Quercia, Riccardo Taraglio, Ed. L’Età dell’Acquario Le erbe officinali, antica medicina dei celti, Plinio il Vecchio, Diancecht, Ed. Keltia Segreti e Virtù delle piante medicinali, Selezione dal Riders Digest Florario, Alfredo Cattabiani, Ed. Oscar Saggi Mondadori Il grande libro delle piante magiche, Laura Rangoni, Ed. Xenia La farmacia di Gaia, Demetra Edizioni Il libro completo delle Erbe, Deni Bown Erbe, La Biblioteca della Natura Il grande libro delle piante medicinali, Roberto Michele Suozzi. Grandi Manuali Newton Adiantum, la Strega Contadina, M. Teresa Zanetti Berni. Atesa Editrice Testo e ricerca di Viola di Nebbia (Laura Rimola). Non è permessa la divulgazione senza il permesso scritto dell’autrice.