parassitosi - Gruppo Ippico Area Berica

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parassitosi - Gruppo Ippico Area Berica
LE PARASSITOSI GASTROINTESTINALI DEL CAVALLO
Diverse specie di vermi parassiti vivono nell’intestino dei cavalli. Un piccolo numero di
vermi può essere tollerato, non causando alcun effetto sulla salute del cavallo. Grandi quantità
di vermi possono causare una serie di problemi quali malessere, diarrea, colica e morte. La
gestione del pascolo e la somministrazione di farmaci, aiutano il sistema immunitario del
cavallo a mantenere sotto controllo la popolazione intestinale di vermi. La risposta
immunitaria ai vermi è migliore in alcuni cavalli rispetto ad altri, e varia anche in rapporto
alla suscettibilità alle infestazioni da vermi di alcuni rispetto ad altri La maggior parte delle
infestazioni da parassiti interni nei cavalli viene provocata da organismi appartenenti alla
famiglie Nematodi (vermi tondi), Artropodi (mosche le cui larve infestano l’intestino) e
Cestodi (vermi piatti o tenie)
Già a due mesi il puledro diventa a rischio per quello che concerne le parassitosi intestinali,
dovuti a vari tipi di vermi. Tali parassiti sono generalmente assunti tramite l’ingestione di
larve presenti nell’erba di pascolo, nel fieno o attraverso il latte di madri contaminate. Queste
larve, infestanti alle nostre latitudini solo nel periodo da marzo a settembre, si sviluppano
all’interno dell’apparato digerente e migrano attraverso vari organi con danni facilmente
comprensibili e rreversibili, anche se di rado evidenti esternamente; è quindi necessario
provvedere a trattamenti preventivi periodici e costanti, con farmaci delle ultime generazioni,
sicuri ed efficaci, che vanno somministrati non meno di 4 volte all’anno nel periodo
primavera- autunno durante tutta la vita dell’animale. Tale frequenza è legata alla durata di
attività farmacologia dei prodotti, che varia tra i 40 e i 90 gg al massimo. Il trattamento con
vermifugo andrebbe fatto contemporaneamente a tutti i soggetti al pascolo per evitare che
permangano dei soggetti eliminatori di uova e dovrebbe sempre tener conto di:
- situazione climatica e geografica
- età ed tipo di impiego dei cavalli
- metodo di stabulazione
- uso e tipo dei pascoli
- tecniche di smaltimento del letame
- uso fatto in passato dei vermifughi
Oltre ad evitare l’insorgere di gravi patologie, il significato di un corretto programma di
vaccinazione e di sverminazione è quindi anche quello di aumentare le difese verso gli stress
ambientali a cui il cavallo é sottoposto in modo da mantenerlo nelle migliori condizioni
fisiche per affrontare le varie attività sportive a cui é destinato.
Che tipi di vermi esistono e che problemi causano?
1. Piccoli vermi tondi (Ciatostomi): quando il cavallo è al pascolo ingerisce le larve di
questi piccoli vermi, che si possono trovare sui fili d’erba nei prati contaminati. Le
larve colonizzano la superficie del grosso intestino, dove si sviluppano nelle forme
adulte che depongono uova. Queste vengono espulse con le feci del cavallo nel pascolo
e si sviluppano in larve per completare il loro ciclo vitale. Le larve assunte in autunno
possono andare in ibernazione all’interno della parete intestinale. Le larve incistate
possono sopravvivere in questo stato per un considerevole periodo di tempo, per
svilupparsi in vermi adulti quando le condizioni diventano favorevoli, tipicamente in
primavera. La fuoriuscita di un gran numero di larve dalla parete intestinale, può
causare una grave diarrea. Altri sintomi della ciatostomiasi comprendono perdita di
peso, letargia e leggere coliche intermittenti.
2. Grandi vermi tondi o Strongili (Strongylus vulgaris, S. Edentatus, S. Equinus): allo
stesso modo, le larve vengono assunte e ingerite dal cavallo che si nutre in un pascolo
contaminato. Il ciclo vitale di questi vermi comporta una migrazione delle larve
attraverso i vasi sanguigni di intestino e fegato, dove causano infiammazione ed
ostruzione vascolare, con conseguente danno agli organi colpiti. I sintomi
dell’infestazione comprendono colica, malessere e diarrea.
3. Ascaridi (Parascaris equorum): questi vermi colpiscono tipicamente i cavalli più giovani,
particolarmente i puledri, in quanto una buona risposta immunitaria si sviluppa solo con
l’età. Le uova vengono ingerite durante il pascolo, si sviluppano in larve che migrano
in altri organi, come il fegato ed i polmoni, prima di ritornare nel piccolo intestino e
svilupparsi in forme adulte, potendo così completare il loro ciclo vitale deponendo le
uova. Una massiva infestazione può causare un ritardo nella crescita, malessere, diarrea
e colica dovuta ad ostruzione intestinale.
4. Strongyloides westeri: questo parassita colpisce generalmente il piccolo intestino di
giovani puledri e si trasmette dalla fattrice al redo attraverso le larve presenti nel latte.
Tipicamente, man mano che il puledro cresce, si sviluppa una forte risposta
immunitaria che tiene sotto controllo l’infestazione, ma nel caso siano state ingerite
grosse quantità di larve ed i puledri siano in sovraffollamento o immunodepressi, può
verificarsi una diarrea acuta.
5. Vermi piatti (Anoplocephala perfoliata): questi vivono solitamente alla giunzione tra
piccolo intestino e cieco. Un acaro, presente nel pascolo, funge da ospite intermedio per
la trasmissione dei vermi piatti, permettendo loro di completare il ciclo vitale.
Recentemente, è stato evidenziato come i vermi piatti siano un’importante causa di
colica spasmodica nei cavalli. Inoltre, possono causare intussuscezione (la progressione
di un tratto di grosso colon o cieco nel segmento successivo a mo’ di telescopio) che
causa grave sintomatologia colica che richiede un intervento chirurgico urgente. Altri
sintomi sono perdita di peso e diarrea.
6. Gasterophilus spp.: si tratta di larve di mosca. Le larve si sviluppano nello stomaco del
cavallo e vengono espulse con le feci. Una volta adulte, le mosche depongono le uova
sul mantello dei cavalli, solitamente sulle gambe. Le uova vengono poi ingerite dal
cavallo quando si lecca le gambe. Le larve causano una leggera ulcerazione della parete
dello stomaco e nonostante siano stati riportati casi di rottura dello stomaco, raramente
sono ritenute causa di problemi.
7. Vermi polmonari (Dictyocaulus arnfieldi): le larve di questo parassita possono essere
trovate nei polmoni di cavalli che vivono con asini e possono causare una bronchite
parassitaria e broncopolmonite.
Come vengono diagnosticate le infestazioni da vermi?
I sintomi tipici (malessere, perdita di peso, colica, diarrea) ed una gestione di scarsa qualità
(sovraffollamento, pascolo inadeguato e contaminato, inadeguato uso di vermifughi) spesso
suggeriscono la probabile presenza di parassiti intestinali anche se molti soggetti possono
avere infestazioni importanti senza alcun segno di sofferenza. Test di laboratorio
rappresentano i definitivi metodi di diagnosi. Sono eseguiti due tipi di esami:
1. Vengono analizzati dei campioni fecali per contare il numero di uova per grammo di feci.
Questo valore dà un’indicazione del tipo e del numero di vermi adulti, presenti
nell’intestino, che stanno producendo uova. Ci possono essere dei falsi negativi,
quando i vermi adulti non producono una quantità sufficiente di uova per essere
identificate, questo può talvolta accadere quando il cavallo è molto malato. I campioni
di feci sono molto più indicativi quando raccolti da tutti o da un numero
rappresentativo di cavalli, con cadenza regolare, per monitorare l’efficacia di un
programma di controllo delle verminosi.
2. Campioni di sangue vengono utilizzati per valutare la gravità dell’infestazione
parassitaria nei singoli individui. La conta totale e differenziale dei globuli
bianchi ed i livelli di specifiche proteine, forniscono indicazioni circa l’attività
delle larve. Recentemente, è stato sviluppato un esame del sangue per
identificare la presenza di infestazione da vermi piatti.
Come posso assicurarmi che i miei cavalli non soffrano per infestazioni parassitarie?
Sia che possediate un solo cavallo o un intero allevamento, dovreste sviluppare un programma
di controllo delle verminosi con l’aiuto del vostro veterinario. Questo può essere basato su
diversi fattori comprendenti la localizzazione geografica, il tipo e l’età dei cavalli che
possedete, la densità dei soggetti e la frequenza con cui i cavalli entrano ed escono dalla
vostra struttura. Un controllo efficace dei parassiti dipende sia dalla gestione del pascolo, per
minimizzare la contaminazione di uova e larve, sia dall’uso di farmaci vermifughi per
eliminare i parassiti dall’intestino del cavallo. Nessuno dei due elementi può essere sufficiente
singolarmente.
Come posso gestire al meglio il pascolo che ho a disposizione?
I cavalli si reinfestano ingerendo le uova o le larve dei parassiti mangiando in pascoli
contaminati. Quindi:
1.
Tutti i cavalli che pascolano devono
essere
sverminati
per
ridurre
l’eliminazione di uova e larve.
2. I nuovi arrivati devono essere trattati con
un vermifugo efficace al momento
dell’arrivo, e devono essere tenuti
separati dagli altri per 2-3 giorni
prima di entrare nel pascolo.
3. Il pascolo non deve essere sovraffollato,
così che i cavalli possono evitare di
mangiare erba contaminata.
4. Le feci devono essere regolarmente e frequentemente rimosse dal pascolo per minimizzare
la contaminazione. Se avete una sufficiente superficie a disposizione, sono
particolarmente utili dei raccoglitori di deiezioni meccanizzati (aspiratori motorizzati
da piccoli trattori).
5. I paddocks devono essere regolarmente pascolati da altre specie, come vacche o pecore, a
rotazione e poi lasciati a riposo. Questi animali non sono colpiti dai parassiti equini, i
loro parassiti non colpiscono i cavalli, pascolano più uniformemente dei cavalli e le
loro deiezioni stimolano la crescita dell’erba.
Come posso usare al meglio i vermifughi?
Gli antielmintici sono farmaci che vengono somministrati al cavallo per bocca, al fine di
uccidere i parassiti intestinali. Quando sono usati correttamente e in modo regolare, molti
sono efficaci, ma nell’ultimo decennio alcune popolazioni di vermi hanno sviluppato una
resistenza ad alcuni farmaci. Per questo motivo questi devono essere usati strategicamente, in
base all’età del cavallo ed al periodo dell’anno. Un protocollo antiparassitario ben impostato
minimizza inoltre le possibilità di stimolare lo sviluppo di resistenza.
Per il proprietario di un singolo cavallo ed i proprietari di piccole scuderie, un approccio
efficace consiste nella raccolta periodica di campioni di feci e di sangue, e poi nella selezione
del vermifugo in base alla popolazione di vermi presente, in pratica un trattamento mirato.
Campioni di feci e sangue possono essere utilizzati dopo il trattamento per verificare se il
farmaco è stato realmente efficace.
Per i maneggi ed i centri di addestramento gestiti in modo intensivo, come per gli allevamenti
commerciali, è necessario un approccio più strutturato. I puledri che sono nati e cresciuti in
allevamento devono essere sverminati la prima volta a 4 settimane di vita per evitare la
diarrea da Stongyloides, in seguito 4-6 settimane più tardi. La frequenza con cui deve essere
eseguito il trattamento vermifugo dipende dalla densità dei soggetti, dalla contaminazione del
pascolo e dal movimento di cavalli.
Se possedete uno o più cavalli e questi hanno accesso a paddock grandi e puliti, essi
richiederanno trattamenti meno frequenti rispetto ad allevamenti commerciali affollati o ad
allevamenti dove i cavalli entrano ed escono regolarmente da e per altre gestioni, spesso
sconosciute.
Attualmente esistono due classi principali di antielminitici per cavalli, utili come trattamenti
di routine contro un ampia gamma di parassiti. Questi sono le ivermectine (Eqvalan,
Equimectrin ed Equest) ed il pyrantel (Strongid-P e Pyrantel). Ci sono diverse formulazioni di
diverse marche ed il vostro veterinario ve le consiglierà. Di alcune formulazioni viene
pubblicizzata la necessità di una minore frequenza di somministrazione, questo dovrebbe
sempre essere controllato con campioni fecali periodici, in quanto fattori di gestione locali
possono comportare una diversa efficacia. Si
raccomanda di usare una classe di farmaci un
anno e di cambiarla l’anno successivo, per
scoraggiare lo sviluppo di resistenze nella
popolazione dei parassiti. Infine, durante la
primavera e l’autunno, per evitare problemi
con i piccoli strongili (ciatostomi), i cavalli
dovrebbero essere sottoposti ad un ciclo di
cinque giorni con fenbendazolo (Panacur) e
ricevere una doppia dose di Pyrantel per
evitare problemi con i vermi piatti. Una dose
“strategica” di ivermectina durante dicembre
rimuoverà i gasterofili.
Per i cavalli gestiti in condizioni intensive, può essere necessario un trattamento vermifugo
mensile, in aggiunta ad una buona gestione del pascolo.
La gestione del pascolo da sola può ridurre l’incidenza di problemi dovuti ai vermi?
L’igiene del pascolo è di suprema importanza nel controllo delle parassitosi. Le feci devono
essere regolarmente rimosse dal pascolo, idealmente ogni giorno ed almeno una o due volte
alla settimana. I paddock non devono mai essere sovraffollati, riducendo la necessità per i
cavalli di pascolare vicino alle deiezioni. I pascoli devono essere ruotati e lasciati a riposo.
Una buona gestione da sola può controllare con successo le parassitosi in una popolazione
stabile di cavalli, ma ciò deve essere controllato da analisi regolari di campioni fecali ed i
nuovi arrivati devono sempre essere sverminati prima di entrare nel pascolo.
Quale è il miglior approccio in un maneggio?
Queste strutture possono essere un problema se ogni singolo proprietario è responsabile del
controllo parassitario del proprio cavallo. Idealmente tutti i cavalli devono seguire lo stesso
programma sia in termini di obiettivo del trattamento che del dosaggio, per evitare che quelli
trattati vengano reinfestati da quelli non trattati. Problemi simili si verificano per le
vaccinazioni. La migliore politica, per la salute ed il benessere dei cavalli, è quella di
includere i trattamenti antielminitici e le vaccinazioni di routine nel costo del maneggio e di
effettuarli contemporaneamente a tutti i cavalli.
Come devono essere trattati i cavalli se si verifica una “rottura”nel programma di
controllo parassiti?
Questo può succedere se si verifica un errore nella gestione, se un trattamento non ha
successo o se l’immunità di un singolo cavallo si compromette, ad esempio per una malattia
di causa diversa. Si possono sviluppare i sintomi tipici (malessere, perdita di peso, colica,
diarrea). I cavalli con colica associata a danni a carico dei vasi intestinali, torsioni o
intussuscezioni di sezioni del tratto intestinale, possono richiedere un intervento chirurgico
addominale urgente per cercare di salvarne la vita. I cavalli con diarrea acuta e tossiemia
possono richiedere un ricovero per la terapia intensiva. In termini di trattamenti antielmintici
specifici per infestazioni fuori controllo da piccoli Strongili (ciatostomi), l’esperienza clinica
suggerisce che 5 giorni di fenbendazolo in doppia dose, risulta essere il trattamento più
efficace, mentre per i vermi piatti è indicata la somministrazione di una doppia dose di
pyrantel.
A dispetto delle nostre moderne conoscenze tecniche e della disponibilità di farmaci
antielmintici efficaci, le parassitosi intestinali rimangono la causa più importante di malattia
nei cavalli nel mondo. I fattori più
importanti sono il sovraffollamento in
pascoli di scarsa qualità e altamente
contaminati, la mancata pulizia dei
pascoli ed un uso inadeguato di
vermifughi efficienti. Comperare i
farmaci antielmintici da rappresentanti,
sulla base di offerte vantaggiose, è
spesso la chiave dell’insuccesso del
vostro
programma
di
controllo
parassitario. Formulate un programma
specifico con il vostro veterinario.
Questa informative per i clienti è basata su materiale scritto da Deidre M Carson BVSc MRCVS e
Sidney W Ricketts LVO BSc BVSc DESM Dip ECEIM FRCVS. Traduzione a cura di Gianmaria Postinger (Med. Vet. libero
professionista) e Paola Gulden (Med. Vet. libero professionista). Usato previo permesso secondo licenza.
© Lifelearn Ltd, PO Box 16, Newmarket CB8 7TH, UK.