Novita gennaio 2015

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Novita gennaio 2015
Bianco come la neve, nero come il delitto: è
l’inverno in cui s’inoltrano dieci fra i migliori
autori noir italiani, mettendo in campo i loro
personaggi più amati, dall’ispettore Ferraro al
commissario Bordelli, dal commissario Soneri
all’ispettrice Vergani. Tra fitte nebbie e
pianure brulle sembra quasi inevitabile
inciampare sulla scena di un crimine: nel
freddo di una stazione ferroviaria, nella
piazza deserta di un paese o nelle vicinanze
di un campo da calcio. C’è chi deve affrontare
la scomparsa di una figlia in una concitata
notte di neve e chi «semplicemente» un
incontro con il padre per la visita al cimitero
del due novembre. Per tutti è difficile godersi
le feste: una passeggiata al santuario per
l’Immacolata si trasforma in un caso
poliziesco; il giorno di Natale ti può toccare di
far da guardia del corpo a un banchiere che
causa una rissa all’ospizio; per non dire della
notte di Capodanno, in cui un vecchio nemico
può ricomparire dopo tanti anni solo per
rovinarti la serata… Perché la stagione del
freddo è anche quella dei ricordi, il tempo che
ci costringe a fare i conti con i misteri grandi
di quando si era bambini, con quelli pericolosi
che hanno rischiato di costarci l’anima da
adulti. È il tempo giusto per raccontarsi storie,
mentre le notti si allungano e il buio
s’infittisce, appena prima dell’alba
I successi editoriali degli ultimi anni hanno
mostrato al mondo l'eccellenza del giallo
scandinavo, con autori che si sono imposti
sulla scena internazionale con i loro
personaggi, il sorprendente realismo, il
contrasto seducente tra un'immagine quasi
idilliaca di quiete e benessere e l'efferatezza
di crimini incomprensibili. Dalle suggestive
atmosfere di un nord selvaggio degli inizi del
secolo scorso di Åsa Larsson alla
fantascienza di un giovanissimo Stieg
Larsson, questa raccolta di storie inedite di
alcuni dei maggiori scrittori nordici di
suspense fornisce un prezioso sguardo
d'insieme sul giallo svedese. Dalla narrazione
più classica di Sjöwall e Wahlöö al delizioso
metaracconto di due maestri come Henning
Mankell e Håkan Nesser - che ci
accompagnano in una strana notte nella vita
dei loro due più famosi protagonisti -, fino alla
vena mistica di Tove Alsterdal e alla magia
dell'isola di Oland raccontata da Johan
Theorin, troviamo in queste pagine tutte le
sfumature del genere. Autori noti e autori da
scoprire compongono una raccolta che svela
il lato oscuro della Svezia con le sue ombre
più profonde, a riprova del perché il giallo
nordico ha stregato milioni di lettori nel
mondo.
Mauro Assante è, prima di ogni altra cosa, un
uomo serio: ha sempre lavorato con scrupolo
estremo,
guadagnandosi
incarichi
di
crescente responsabilità nell'istituzione in cui
presta servizio, l'authority preposta al
controllo della trasparenza delle banche
italiane. Si è sposato tardi, con la sola donna
che sia riuscita ad aprire una breccia nel suo
temperamento ombroso, e ha un figlio
piccolo, che trascorre i mesi estivi con la
madre, in montagna. Questa estate Mauro si
trattiene in città perché gli è stato affidato il
compito
di
stilare
una
relazione
particolarmente delicata su di un istituto
bancario che con ogni probabilità verrà
commissariato in seguito alla sua ispezione.
Ma proprio durante queste solitarie giornate
di lavoro, nella sua prevedibile esistenza
iniziano ad aprirsi minuscole crepe.
Dimentica aperta la porta di casa, riceve una
telefonata beffarda, si convince di essere
seguito da un uomo in motorino. Soprattutto,
riceve la visita di una meravigliosa ragazza
che evidentemente ha sbagliato indirizzo.
Strano, ci dev'essere stato un errore. Ma
dalla vita di Mauro Assante gli errori erano
sempre stati banditi; così come sarebbe
bandito il batticuore che invece lui prova
quando, poche sere dopo, rincontra per caso
quella stessa ragazza bionda... L'estate
avanza, le temperature aumentano, la
stesura della relazione si fa più complessa e
con essa l'ansia di consegnare tutto senza
sbavature, senza condizionamenti.
Si chiama energia di punto zero, una nuova
fonte che promette di cambiare il mondo se
non lo distrugge prima... Punto zero esiste
realmente: uno stato di energia contenuto
ovunque in tutta la materia e illimitato. Ma
nessuno ha mai trovato il modo di attingervi.
Finché uno scienziato non lo scopre. O
almeno crede di averlo scoperto. Il problema
è che le sue macchine provocano anche
grandi terremoti, persino spaccature nelle
placche tettoniche. Una macchina è sepolta
nel profondo della terra, l'altra è sommersa in
una vasta trincea oceanica. E se Kurt Austin,
Joe Zavala e il resto della squadra incarichi
speciali della NUMA non riusciranno a
trovarle e a distruggerle in tempo, il mondo
sarà sull'orlo di una nuova era di tremori
terrestri e di vulcanismo incontrollato.
Delle sue vittime lui non vuole il corpo, vuole
solo la pelle: per marchiarla a morte. È un
novembre gelido, a New York, e nelle strade
spazzate dal vento e dalla neve si aggira un
serial killer. È scaltro, feroce, implacabile.
Aggredisce donne e uomini nei seminterrati, li
trascina nelle gallerie buie e umide che si
allargano labirintiche nel sottosuolo, li tatua
con un inchiostro al veleno lasciando loro
sulla pelle incomprensibili messaggi fatti di
numeri e lettere; poi li abbandona a un'agonia
lenta e straziante. Chi è e cosa vuole? E il
tatuaggio che porta sul braccio, un centopiedi
rosso con zanne e un volto umano, ha un
significato? A esaminare i primi indizi, il killer
sembra ispirarsi al collezionista di ossa, il
famigerato criminale che più di dieci anni
prima aveva gettato nel terrore la città e
messo a dura prova il brillante talento
deduttivo di Lincoln Rhyme. Questa volta,
spalleggiato dalla fidata Amelia Sachs e da
tutta la squadra, il criminologo più famoso
d'America sarà costretto a districarsi in un
oscuro ginepraio di false piste e colpi di
scena, in lotta contro il tempo per sventare un
piano folle e diabolico. Perché il passato non
muore mai, e il nemico non è mai così
lontano.
Nella città schiaffeggiata dal vento di
tramontana, dove ogni calore e ogni legame
sembrano perduti, l'omicidio feroce di due
ragazzi, fratello e sorella, mette i Bastardi di
Pizzofalcone contro tutto e contro tutti. E li
costringe ad affrontare il gelo peggiore, quello
del cuore. Un giovane ricercatore di grande
talento e sua sorella, una ragazza tanto bella
da togliere il fiato, vengono assassinati nel
loro misero appartamento. Qualcuno ha
interrotto le loro vite un attimo prima che
trovassero il riscatto, ma non sembra esserci
movente. Lojacono e Di Nardo sono
impegnati in una corsa contro il tempo. Gigi
Palma, il commissario, è stato chiaro:
risolvere il caso, e in fretta, non significa solo
assicurare un assassino alla giustizia, ma
anche
salvare
il
commissariato
di
Pizzofalcone,
che
qualcuno
desidera
chiudere per lavare una macchia del passato.
Avranno l'aiuto di tutti i colleghi: Romano,
Aragona, Calabrese e Pisanelli. Ognuno con
le proprie paure, ognuno con le proprie ferite,
ognuno grato quando uno sprazzo di calore
sembra allentare per un momento la morsa
del freddo. Da soli erano dei reietti. Insieme
sono la più formidabile squadra di poliziotti
della città. Per tutti continuano a essere i
Bastardi di Pizzofalcone.
Una redazione raccogliticcia che prepara un
quotidiano destinato, più che all'informazione,
al ricatto, alla macchina del fango, a bassi
servizi per il suo editore. Un redattore
paranoico che, aggirandosi per una Milano
allucinata (o allucinato per una Milano
normale),
ricostruisce
la
storia
di
cinquant'anni sullo sfondo di un piano
sulfureo costruito intorno al cadavere
putrefatto di uno pseudo Mussolini. E
nell'ombra Gladio, la P2, l'assassinio di papa
Luciani, il colpo di stato di Junio Valerio
Borghese, la Cia, i terroristi rossi manovrati
dagli uffici affari riservati, vent'anni di stragi e
di depistaggi, un insieme di fatti inspiegabili
che paiono inventati sino a che una
trasmissione della BBC non prova che sono
veri, o almeno che sono ormai confessati dai
loro autori. E poi un cadavere che entra in
scena all'improvviso nella più stretta e
malfamata via di Milano. Un'esile storia
d'amore tra due protagonisti perdenti per
natura, un ghost writer fallito e una ragazza
inquietante che per aiutare la famiglia ha
abbandonato l'università e si è specializzata
nel gossip su affettuose amicizie, ma ancora
piange sul secondo movimento della Settima
di Beethoven. Un perfetto manuale per il
cattivo giornalismo, una storia che si svolge
nel 1992 in cui si prefigurano tanti misteri e
follie del ventennio successivo, proprio
mentre i due protagonisti pensano che
l'incubo sia finito.
1924: l'alpinista Ashley Walsingham muore
su
una
vetta
himalayana
lasciando
un'immensa fortuna alla donna che ha amato,
Imogen Soames-Andersson, che mai si farà
avanti per reclamarla. 2004: Tristan Campbell
riceve una lettera dai legali di Walsingham: ci
sono ragioni per ritenere che Tristan sia un
suo erede diretto e dunque spetti a lui
l'eredità. Le disposizioni testamentarie
tuttavia sono in scadenza e Tristran ha un
solo mese di tempo per dimostrare la
fondatezza della tesi e incassare il denaro.
Seguendo una pista che lo porta da una parte
all'altra dell'Europa, Tristan finisce per farsi
divorare dalla storia di Ashley e Imogen. E
man mano che si avvicina alla verità si rende
conto che quel che sta cercando è molto più
di un'eredità non riscossa.
Nell'Inghilterra degli anni Sessanta spopola
l'attrice televisiva Sophie Straw, ex reginetta
di bellezza di un paesino del Nord, che ha
cambiato nome e tagliato i ponti con la
famiglia per trasferirsi nella Swinging London,
inseguendo il sogno di far ridere la gente
come la sua eroina, la star americana Lucilie
Ball. Insieme a lei, l'affiatatissima squadra
che lavora alla serie della BBC Barbara (e
Jim), di cui Sophie è l'indiscussa
protagonista: un cast di personaggi
straordinari che stanno vivendo, forse senza
esserne consapevoli, la grande avventura
della loro vita. Gli sceneggiatori, Tony e Bill,
nascondono
un
segreto
difficile
da
confessare. Dennis, il produttore colto e
sensibile, ama il suo lavoro ma odia il suo
matrimonio - forse perché è sposato con la
donna che detiene il record mondiale di
snobismo. Il protagonista maschile, Clive, più
bello di Simon Templar e molto vanesio,
sente di essere destinato a una carriera di più
alto profilo. E Sophie, che si è giocata il tutto
per tutto pur di sfuggire alla monotonia della
provincia e alla minaccia di un matrimonio
senza amore, si troverà a recitare un copione
di scena troppo simile a quello della sua vita,
e dovrà decidere che tipo di donna essere, e
che tipo di uomo scegliere. Una ragazza che
vuole puntare sull'ironia, non sulla bellezza,
che vuole fare l'attrice, non la soubrette, che
vuole essere amata, ma davvero.
Un senzatetto viene trovato annegato alla
periferia di Reykjavík. Un caso di poca
importanza, che la polizia archivia come
morte accidentale. Nelle stesse ore, una
donna sparisce nel nulla dopo aver trascorso
la serata in un locale del centro. Un anno
dopo, Erlendur, poliziotto alle prime armi
assegnato al turno di notte della stradale,
passa lunghe ore a pattugliare le vie di una
città deserta, ore spezzate di tanto in tanto da
una rissa, un furto, un incidente d'auto, e non
smette di pensare a quelle due persone
scomparse. Convinto che i due casi siano
stati frettolosamente liquidati dai colleghi,
Erlendur non resiste alla tentazione di fare il
detective: non solo si prende a cuore la
vicenda del povero Hannibal, ma è ancor più
attratto dall'inspiegabile sparizione della
donna. L'inesperta matricola inizia così la sua
prima indagine: raccoglie indizi, interroga i
famigliari e le persone coinvolte... Due casi
che riguardano due mondi lontanissimi tra
loro: il triste sotto-bosco umano della capitale,
denso di miseria e sopraffazione, e la
borghesia islandese, con le sue ipocrisie e i
suoi lati oscuri. In una Reykjavík descritta in
un'insolita versione notturna, Arnaldur
Indriðson dipinge la figura di un Erlendur
giovane e tormentato, ma già acuto
indagatore dell'animo umano e dei suoi
angoli più nascosti.
Figlio di una donna che non ha mai
conosciuto e di un tagliaboschi con l'anima
del marinaio, dal nord della Svezia Hans
Olofson è arrivato nello Zambia inseguendo
un sogno altrui. Profondamente colpito
dall'immensa bellezza dell'Africa, decide di
fermarsi, convinto di avere trovato una nuova
casa. Per la fattoria che ha rilevato a Lusaka
insegue ambiziosi piani di riforma, ma in
quella terra ignota, completamente priva di
punti di riferimento e proprio per questo così
seducente, impara presto a conoscere il
disprezzo dei bianchi e il sospetto dei neri,
mentre la tensione e le minacce continuano a
crescere intorno a lui. Un giorno, anche i suoi
vicini vengono barbaramente uccisi, e Hans
Olofson comincia ad avere paura, assalito
dalla stessa impotenza che provava da
bambino, quando il gelo faceva gemere le
travi della sua casa vicino al fiume. Negli
anni, il sogno africano si trasforma in una
lotta per la vita e la morte. Intrecciando
passato e presente, dai campi ghiacciati della
Svezia alla soffocante calura dei tropici,
"L'occhio del leopardo" è un viaggio non
sentimentale alla scoperta di due culture
inconciliabilmente diverse, un romanzo
psicologico che scava nella mente di un
uomo perduto in un mondo sconosciuto.
Fiona Maye, giudice dell'alta corte di Londra
specializzata in diritto di famiglia, alla soglia
dei sessant'anni vede il proprio matrimonio
sgretolarsi. Abituata alla razionalità e alla
compostezza, Fiona cerca di soffocare la
paura e il dolore tuffandosi a capofitto nel
lavoro. In tribunale la attende un nuovo caso
complicato: i genitori di Adam Henry, un
ragazzo di diciassette anni e nove mesi
malato di leucemia, rifiutano le trasfusioni per
non contravvenire al volere divino, come
stabilito dalle convinzioni dei testimoni di
Geova. L'ospedale ha chiesto con urgenza
l'intervento della corte: il ragazzo rischia di
morire. Ascoltate le parti in aula, Fiona decide
di andare a fargli visita. Sarà un momento
decisivo, l'incontro tra due solitudini che
lascerà una traccia indelebile nell'esistenza di
entrambi. Grazie alla sentenza di Fiona,
Adam sopravviverà, ma il suo mondo verrà
irrimediabilmente sconvolto. La gioia dei
genitori di fronte alla decisione che lo ha
salvato senza che nessuno di loro fosse
costretto a scivolare nel peccato - lo
allontanerà dalla fede e dalla comunità,
mettendolo di fronte a una libertà forse troppo
grande, a una fame di vita del tutto
sconosciuta. Gli esiti saranno catastrofici e
travolgeranno
anche
Fiona,
ponendo
l'integerrima interprete della legge di fronte
all'irrimediabilità dei suoi abbagli.
Agli occhi di tutti Cami è forte e indipendente.
Al secondo anno all'Eastern University vive
sola e si paga gli studi facendo la barista al
The Red Door. Ma dietro quell'aria da
ragazza determinata e testarda nasconde
tutte le sue insicurezze. Perché Cami è
dovuta crescere in fretta, circondata dai suoi
possessivi fratelli e da un padre che non ha
mai approvato nessuna sua scelta. Trent
Maddox fa il tatuatore e sa come mettersi
sempre nei guai. Se nasce una rissa spesso
l'ha cominciata e se c'è un cuore spezzato è
lui il ragazzo per cui si spendono tante
lacrime. Qualcosa nel suo passato gli ha
lasciato ferite profonde mai rimarginate e ha
deciso di chiudere il mondo fuori. Cami
conosce bene le sue conquiste e bravate, ed
è attenta a mantenersi sempre a distanza di
sicurezza. Perché il fuoco è caldo e
accogliente, ma quando ci si avvicina troppo
si rischia di bruciarsi. Fino alla sera in cui si
incontrano per caso e Trent le offre da bere.
Senza un secondo fine, vuole solo esserle
amico. Cami non ci crede e avverte subito il
pericolo, non ha intenzione di farsi travolgere
da lui come fanno tutte le altre. Non si può
essere solo amiche di un ragazzo come
Trent. Eppure standogli accanto, giorno dopo
giorno, scopre che il marchio Maddox di
spavalderia e arroganza è solo uno scudo per
non soffrire. Uno scudo che nasconde
un'inaspettata dolcezza. E provare a stare
lontano da Trent diventa sempre più
necessario, ma impossibile.
Prima era abbastanza in gamba per riempire
decorosamente le sue giornate ma ora, con
un braccio e un piede fratturati, la vita gli
appare decisamente grigia. Frank abita con il
suo gatto Bibì in una tipica cittadina inglese;
guarda DVD, sperpera i suoi denari alle fiere
parrocchiali e tenta disperatamente di evitare
gli scocciatori che bussano alla sua porta.
Fino a quando non fa irruzione nel suo trantran Kelly Natale, professione assistente
sociale. Con la sua utilitaria azzurra, un
parcheggio da far rizzare i capelli in testa,
una serena tenacia e la risata pronta ai giochi
di parole di lui, Kelly trasforma la vita di
Frank. E gli ricorda che fuori dei muri di casa
c'è un mondo avventuroso per chiunque,
anche per chi ha ottantun anni.
Una donna, all'improvviso, smette di dormire.
Non c'è una causa precisa, ma la vita che ha
condotto fino a quel momento comincia a
cambiare. La cena da preparare, le vasche in
piscina, gli scambi di battute col marito
dentista, la spesa al mattino. Giornate che si
susseguono
senza
scossoni,
nella
rassicurante opacità di una vita normale,
cautamente felice. Una notte, però, la donna
si sveglia di soprassalto, incapace di
muoversi. C'è un uomo nascosto nell'ombra,
un vecchio che si avvicina al suo letto e le
versa dell'acqua sui piedi. Un'immagine
vivida, che si dissolverà alle prime luci
dell'alba, senza lasciare traccia ma
portandosi via il sonno. All'inizio, cercherà di
non dare peso alla cosa: passerà le notti sul
divano a bere brandy e a leggere "Anna
Karenina", ogni tanto si alzerà per osservare
il marito addormentato o per ascoltare il
respiro regolare di suo figlio, oppure uscirà di
casa e vagherà per la città deserta in
macchina. Ma, ben presto, la stanchezza si
trasformerà in una sensazione sconosciuta e
lontana.Lentamente, muterà anche la sua
percezione della realtà, il suo attaccamento al
mondo. È come se l'assenza di sonno la
portasse alle soglie di un altro universo, fatto
di presenze silenziose e sfuggenti. Finché,
dopo una decina di giorni di veglia, strane
ombre inizieranno ad apparire ai margini del
suo campo visivo, ombre che - col tempo cominceranno ad assumere contorni umani.
Il mondo di Sonny Lofthus è crollato il giorno
in cui, tornando a casa, ha trovato il padre, un
poliziotto, morto suicida. Ha cominciato a
drogarsi. Ora non ha neanche trent’anni ed è
in prigione da dodici per duplice omicidio.
Eppure c’è qualcosa in lui che ispira fiducia,
perché nel carcere di massima sicurezza di
Staten i compagni lo considerano una specie
di confessore; gli raccontano le loro storie. La
sua esistenza è ormai tutta lì, non ha più
sogni né un’idea del futuro. Finché un
detenuto gli rivela che in realtà suo padre è
stato ucciso. In quel preciso istante Sonny
riscopre una ragione per vivere e riacquistare
la libertà: ha deciso di punire i colpevoli, uno
alla volta.
Douglas Petersen è quello che si direbbe un
uomo normale, tuttavia dietro la sua
mancanza di eccentricità nasconde un
insospettabile senso dell'umorismo che,
contro ogni aspettativa, seduce la bellissima
Connie e la spinge ad accettare la sua
proposta di matrimonio. Trascorsi dei decenni
dal loro primo incontro londinese, i due
vivono più o meno felicemente nei dintorni
della capitale inglese insieme con il loro
lunatico figlio diciassettenne, Albie. Una sera
a letto, con sorprendente calma, Connie
annuncia qualcosa che Douglas non avrebbe
mai voluto sentire: la sua intenzione di porre
fine al loro matrimonio, giunto secondo lei al
capolinea. Una decisione inaspettata e,
soprattutto, intempestiva, considerato che,
per incoraggiare gli interessi artistici di Albie,
Connie ha programmato da tempo un lungo
viaggio nelle maggiori città europee, capitali
dell'arte e della cultura. Per Douglas quel
viaggio diventa l'occasione della vita, l'ultima
chance per poter riconquistare l'amore di
Connie e la stima di Albie, agli occhi del
quale non è altro che un genitore
incomprensibile e lontano.
Gerusalemme, l'inverno della fine del 1959 e
l'inizio del 1960. Lo studente Shemuel Ash
decide di abbandonare gli studi, e in
particolare la sua ricerca intitolata "Gesù visto
dagli ebrei", a causa dell'improvviso dissesto
economico che colpisce la sua famiglia e al
contemporaneo abbandono da parte della
sua ragazza Yardena. E’ sul punto di lasciare
Gerusalemme quando vede un annuncio
nella caffetteria dell'università. Viene offerto
alloggio gratis e un modesto stipendio a uno
studente di materie umanistiche che sia
disposto a far compagnia pomeridiana a un
anziano disabile, di grande cultura, per
cinque ore al giorno. Quando si reca
all'indirizzo riportato nell'avviso, Shemuel
trova una grande casa abitata da un colto
settantenne, Gershom Walad, e da una
giovane donna misteriosa e attraente, Atalia
Abravanel.Chi è veramente Atalia? Cosa la
lega a Gershom? Di chi è la casa dove
vivono? Quali storie sono racchiuse tra quelle
mura? Shemuel Ash troverà la chiave di volta
nel concetto di tradimento, non inteso in
senso tradizionale, bensì ancorato all'idea
che si ritrova nei vangeli gnostici, dove
emerge che il tradimento di Giuda, aver
consegnato Gesù alle autorità e a Ponzio
Pilato, non fu altro che l'esecuzione di un
ordine di Gesù stesso per portare a termine il
suo disegno.
Marco è un geometra, ma ha imparato a
proprie spese che di geometrico a questo
mondo c'è veramente poco. Le rette
parallele, nella realtà, finiscono spesso per
incontrarsi,
e
il
quadrato
costruito
sull'ipotenusa - probabilmente in modo
abusivo - non sempre equivale alla somma
dei quadrati costruiti sui cateti. Marco vive
con la madre, circondato da un piccolo
gruppo di amici gente comune, con i problemi
e le speranze della gente comune - ed è
serenamente disperato, perché gli manca
una cosa fondamentale: il lavoro. E dato che
non esistono più nemmeno i lestofanti di una
volta, Marco si lascia irretire da un suo
vecchio compagno di scuola, Giuliano: in
passato, forse, un balordo gli avrebbe
proposto di ripulire un appartamento, ma oggi
le tentazioni sono diventate molto più
imprevedibili. Fare la statua vivente in una
piccola piazza del centro, ecco che cosa gli
propone Giuliano. E Marco accetta,
stravolgendo - senza saperlo - la sua intera
esistenza: con un improbabile travestimento
da Faraone, osserverà il microcosmo che gli
sfila davanti. Turisti euforici, connazionali
annoiati e un cane bruttissimo che "lavora" a
poca distanza da lui. S'innamorerà pure, e
questo proprio non ci voleva, visto che la
ragazza in questione sembra essere ben al di
sopra delle sue possibilità... L'epopea
tragicomica
di
un
eroe
gentile,
all'inseguimento di un sogno semplice e quasi - impossibile: una vita normale
1832. Affascinato da una misteriosa rotta
segnata su una mappa antichissima, Charles
Darwin decide di spingere il Beagle sempre
più a Sud, fino a lambire i ghiacci
dell'Antartide. Ma ciò che vedrà lo convincerà
a bruciare il resoconto di quella spedizione e
a distruggere ogni prova dell'esistenza di un
luogo maledetto. California, oggi. "Uccideteci
tutti". È questa l'agghiacciante richiesta che
arriva da un laboratorio militare segreto. E
infatti, quando la squadra di soccorso arriva
sul posto, è ormai troppo tardi per intervenire.
Perché nel raggio di cinque chilometri intorno
al sito, ogni forma di vita ha cessato di
esistere. Washington, oggi. Un gruppo di
uomini armati irrompe nella sede della
DARPA ed elimina l'unico biotecnologo in
grado di dare un senso ai dati sconcertanti
raccolti nella zona del disastro. A Gray Pierce
rimane quindi solo una possibilità: rivolgersi
ad Alex Harrington, un controverso scienziato
di fama mondiale che, negli ultimi tempi,
aveva intrattenuto una fitta corrispondenza
col direttore del centro californiano.
Harrington è disposto a collaborare, però a
condizione che Gray lo raggiunga nella sua
stazione di ricerca in Antartide. L'agente della
Sigma è troppo esperto per non sospettare
che si tratti di una trappola, ma deve correre il
rischio,
se
vuole
salvare
l'umanità
dall'estinzione...
Taita il mago. Il medico. Il poeta, il consigliere
intimo del faraone Mamose e poi del figlio,
Tamose. Taita, l'uomo che regge nell'ombra
le sorti dell'Egitto. Non c'è pace per lui, tanto
più ora che ha avuto anche l'arduo compito di
occuparsi, come tutore e mentore, delle due
vivaci figlie dell'amata regina Lostris. Tehuti e
Bakatha, così intelligenti, passionali e così
uguali alla madre, di cui Taita è stato amante
spirituale e di cui ha raccolto le ultime parole
sul letto di morte. A complicare la non facile
situazione si aggiungono gli affari di stato e la
minaccia degli Hyksos. Che hanno ormai
invaso il delta del Nilo. Costringendo il
faraone a ritirarsi nel sud del paese. Per
tentare di scacciarli Taita dovrà chiedere
l'appoggio del re di Creta, il potente Minosse.
Ma ogni alleanza vuole un pegno in cambio.
E il pegno è un sacrificio estremo per Taita. A
malincuore parte su una flotta diretta a Creta,
che porta in dono a Minosse due vergini,
Tehuti e Bakatha. Ma le due giovani, più
inclini alle regole del cuore che alla ragion di
stato, si innamorano del luogotenente di Taita
e di un soldato della flotta e il sacerdote teme
che le trattative con Minosse possano saltare.
Tra mille peripezie, avventure e visite a luoghi
esotici e pieni di meraviglie, come Babilonia e
Sidone, Taita riesce finalmente a sbarcare a
Creta. Ma minacce ancora più imponenti
incombono sul suo destino...
Nihal è un ricordo ormai lontano nel Mondo
Emerso, ma la memoria delle sue imprese
contro il Tiranno è ancora vivissima nel cuore
degli abitanti della Terra del Vento e nelle
leggende che si tramandano di padre in figlio.
L'eco delle sue gesta è giunta così lontano
che una notte un misterioso cantastorie si
presenta a una locanda con tre storie da
raccontare, storie segrete che nessuno ha
mai ascoltato. È così che gli avventori della
locanda scoprono come sono morti i genitori
naturali di Nihal, come l'eroina è scomparsa
dopo aver sconfitto le armate del Tiranno, e
infine l'ultima, sconvolgente storia che
nessuno avrebbe mai potuto immaginare...
È il 1937 quando Lisette giunge a Roussillon,
un villaggio della Provenza appollaiato in
cima a una montagna, con le case dai colori
armoniosi che si inerpicano fino in vetta e
sembrano abitate da elfi, fate e cantastorie.
Vent'anni, e nel cuore la speranza di un
apprendistato alla galleria d'arte Laforgue di
Parigi, Lisette approda nel villaggio con
l'animo tutt'altro che incline all'idillio. André, il
marito, ha deciso di abbandonare la capitale
e trasferirsi in quel borgo sperduto perché il
nonno, Pascal, gli ha chiesto aiuto a causa
della sua cagionevole salute. Per andare in
suo soccorso, André ha rinunciato al
prestigioso ruolo di funzionario nella
Corporazione
degli
Encadreurs,
l'associazione dei corniciai parigini, e Lisette
al suo anelito d'arte. A Roussillon, però, i due
non si imbattono affatto in un anziano
malandato e in fin di vita, ma in un aitante
ottantenne in evidente buona salute.
Ritrovarsi nella provincia francese per
soccorrere un vecchio che, all'apparenza,
non ha alcun bisogno d'aiuto sembrerebbe
un'autentica beffa per la giovane coppia e per
Lisette, in particolare, la parisienne che
considera Parigi la sua felicità e la sua anima.
Ma nel chiuso della sua casa, Pascal mostra
a Lisette e André la ragione vera del loro
arrivo a Roussillon: sette quadri che lasciano
Lisette a bocca aperta...
Per Frank Decker, la vita sembra finalmente
in discesa. A Lincoln, Nebraska, lo
conoscono tutti: è un detective tenace, abile,
con un curriculum di tutto rispetto, e molti
pensano a lui come prossimo capo della
polizia. Finché da una casa in un tranquillo
sobborgo della città scompare una bambina.
Le indagini sembrano non portare a niente, e
le statistiche sono spietate. Quando una
persona svanisce nel nulla e non viene
ritrovata nel giro di quarantotto ore, le
possibilità che sia già stata uccisa arrivano
ben oltre il novanta per cento. Ma Frank ha
promesso alla madre di Hailey che le
riporterà sua figlia. E pur di mantenere la
parola data è disposto a tutto: anche a
dimettersi, a rinunciare alla sua carriera e a
partire per un viaggio che lo spingerà ad
attraversare l'America, agganciato a una
traccia esile che conduce a verità più
scomode.
Romanzo che nel 1929 segnò l'esordio di
Marguerite Yourcenar nella letteratura,
"Alexis" ha la qualità propria dei libri che
restano nel tempo: una grandezza che si
riconosce solo più tardi, come è avvenuto per
l'"Opera al nero" e per le "Memorie di
Adriano". E' la storia di un giovane che cerca
di uscire dalla situazione falsa che mette in
scacco il suo matrimonio. Al momento di
abbandonare la moglie, egli le scrive le
ragioni del suo distacco, chiamandola a
testimone della lotta vana che ha condotto
contro la propria inclinazione omosessuale.
Reagendo a una prova precedente che
indulgeva alla moda delle biografie
romanzate
("Pindare"),
la
Yourcenar,
ventiquattrenne come Alexis, si concentra qui
per la prima volta su una vicenda delimitata,
'intimista', spingendosi in profondità nella
psicologia del personaggio. L'omosessualità
e il titolo stesso del romanzo richiamano
un'opera giovanile di Gide (il "Traité du vain
désir") ma si avverte molto più forte
l'influenza del Rilke di "Malte Laurids Brigge",
a cui sono vicini il tono, gli scrupoli, la
religiosità di Alexis, quella tenerezza diffusa
che egli emana sulle persone e le cose. Un
libro raro, e di quelli della Yourcenar uno dei
pochissimi ch'ella non abbia provato a
riscrivere, paga di aver detto quanto c'era da
dire.
Gianluigi Rho e Mirella Capra si sposano a
Milano nei primi anni Settanta. Lui è
ginecologo, lei è pediatra. Si sono appena
laureati, hanno poco più di vent'anni. Stilano
una lista di nozze molto particolare: invece di
argenteria e servizi di piatti e bicchieri,
chiedono attrezzature da sala operatoria per
un reparto maternità che non esiste ancora
ma che loro contribuiranno a creare e a far
crescere in anni di durissimo ma gioioso
lavoro. Mirella, il 15 luglio 1970, dopo la
prima visita all'ospedale in costruzione, scrive
una lettera a casa in cui, dopo aver
evidenziato una lunga lista di problemi,
conclude: "Non temete per noi, la nostra vita
sarà meravigliosa". Mario Calabresi conosce
questa storia da quando è bambino: Gigi e
Mirella sono i suoi zii. Oggi ha scelto di
raccontarla, perché è necessario provare a
rispondere ai dubbi, allo scetticismo, allo
scoraggiamento di tanti ragazzi che si
chiedono se valga ancora la pena coltivare
dei sogni. Quella di Gigi e Mirella, ma anche
quella di Elia e la sua lampara che ogni notte
prende il largo dal porto di Genova o quella di
Aldo che rimette in moto le pale del mulino
abbandonato della sua famiglia, sono le
storie di giovani di ieri e di oggi che hanno
saputo guardare avanti con coraggio. Sono
storie di ragazzi italiani che non hanno avuto
paura di diventare grandi.
La
guerra
raccontata
esclusivamente
attraverso le storie di persone comuni che
furono coinvolte e travolte dal conflitto.
Uomini che furono chiamati a far parte della
grande macchina bellica e ne conobbero la
dimensione smisurata e ineluttabile di guerra
‘grande’. Che vissero in prima persona la
ritirata di Caporetto, che patirono la fame nei
campi di prigionia, che tornarono a casa
talvolta menomati per sempre. Donne che
fecero fronte all’assenza dei padri, dei figli,
dei fratelli, dei mariti nel lavoro e nella
crescita dei bambini, che soccorsero i soldati
con la loro forza morale o da vicino, come
infermiere volontarie. Moltissimi e moltissime
di loro scrissero: è attraverso le scritture
inedite, fragili e spesso incerte, delle persone
comuni – confessioni e pensieri nati nel fondo
di una trincea o nella baracca di un campo di
concentramento, a casa, dal fronte, dalla
prigionia, dagli ospedali – che questo libro
esplora
la
Prima
guerra
mondiale,
riflettendone la memoria e la trama più
autentica. Autentica, e unica: perché tutto si
ripercuoteva su tutti, ne segnava l’esistenza,
li rendeva i veri protagonisti, sebbene
involontari, della storia. Una cosa così, per un
tempo tanto lungo – oltre quattro ininterrotti
anni per l’Europa, oltre tre per l’Italia – non si
era mai vista.
Per la prima volta un manager bancario di
alto livello, che ha lavorato per anni con
importanti istituti nazionali, rivela le decine di
irregolarità praticate dalle banche a danno dei
correntisti. Una testimonianza unica e
straordinaria. Uno strumento per i cittadini
che continuano a sentirsi soggetti deboli e
spaventati nei confronti dei colossi bancari e
non conoscono i mille modi in cui potrebbero
reagire e ribaltare i ruoli. Negli anni, racconta
l’autore, le principali banche italiane hanno
macinato decine di irregolarità, spesso anche
leggerezze formali, che ora stanno tentando
di
sanare
con
comunicazioni
e
comportamenti subdoli: ritiro di firme
mancanti nei contratti, concessioni di prestiti
che non costituiscono nuova finanza per le
imprese ma che servono solo ad appianare
pregresse esposizioni in conto corrente,
apposizione “postuma di date certe”, offerta
“irrinunciabile” di un piano di rientro,
affidamenti con costi nascosti che se
identificati (polizze assicurative, strumenti
derivati eccetera) determinano il reato di
usura… e tanto altro ancora; tutte condizioni
che potrebbero in alcuni casi addirittura
determinare la nullità dei contratti. Vincenzo
Imperatore apre la scatola nera delle banche
con il primo libro tutto dall’interno.
Testimonianza personale, strumento per
resistere, con tutte le cose da fare per
verificare se nei propri contratti esistono
irregolarità impugnabili.
Testimone, per Revelli, non è colui che
semplicemente assiste a un fatto, a un
evento. Un testimone è parte di quel fatto, ne
è in qualche misura sempre protagonista. E
testimone è colui che continua a riflettere su
quanto gli è accaduto, che cerca di capire. Il
testimone per eccellenza è quindi un
narratore: Revelli, pagina dopo pagina,
intervista dopo intervista, segue il filo di un
racconto che prosegue con coerenza,
pazienza, tenacia. Ogni ricerca si riallaccia
alla precedente procedendo per rimandi e
approfondimenti successivi. La guerra in
Russia, la lotta partigiana, il ritorno a casa, il
lavoro, il mondo dei vinti e quello dei vincitori,
la grande disillusione. Nuto Revelli risponde
alle domande dei suoi interlocutori senza filtri,
senza risparmiarsi, ma sempre con
un'attenzione ai "sommersi" della storia,
troppo spesso dimenticati, e un'urgenza nel
ristabilire continuamente il valore della
testimonianza, della memoria come antidoto
all'ignoranza e presupposto per godere e
proteggere la libertà.
Scardina barriere, demolisce la nuda logica
del potere,costruisce legami. Il principio di
solidarietà è l’antidoto a un realismo
rassegnato che non lascia speranze, che non
lascia diritti. La solidarietà è una pretesa
anacronistica, inconsapevole di una società
divenuta liquida, perennemente segnata dal
rischio, dilatata nel globale? I principi
appartengono al tempo delle grandi
‘narrazioni’ cancellate dalla post-modernità?
La solidarietà è un principio nominato in
molte costituzioni, invocato come regola nei
rapporti sociali, è al centro di un nuovo
concetto di cittadinanza intesa come
uguaglianza dei diritti che accompagnano la
persona ovunque sia. Appartiene a una
logica inclusiva, paritaria, irriducibile al
profitto e permettela costruzione di legami
sociali
nella
dimensione
propria
dell’universalismo. Di legami, si può
aggiungere, fraterni, poiché la solidarietà si
congiunge con la fraternità. Nei tempi difficili
è la forza delle cose a farne avvertire il
bisogno ineliminabile. Solo la presenza
effettiva dei segni della solidarietà consente
di continuare a definire ‘democratico’ un
sistema politico. L’esperienza storica ci
mostra che, se diventano difficili i tempi per la
solidarietà, lo diventano pure per la
democrazia.
Questo è il racconto di un viaggio in treno,
anzi di molti viaggi in treno. Il narratore parte
per la Galizia: che prima nel 1914 e poi nel
1915 fu teatro di pesantissimi combattimenti
fra russi e austroungarici. Lì scorre il primo
sangue della grande guerra. Lì il narratore
raccoglie le prime voci, le voci che vengono
dalle piccole luci dei cimiteri polacchi dove le
tombe si lucidano sino a farle brillare. E
quelle voci si sommano alle altre che
progressivamente
Rumiz
raccoglie:
i
tedeschi, gli italiani, gli austriaci sembrano
parlare la stessa lingua della morte subita. E
quei cimiteri si rivelano abitazioni create per
l'eterno. Sul treno che lo riporta in Italia dalla
Polonia il narratore fatalmente smarrisce il
quaderno degli appunti. Quella perdita gli
stringe il petto come una morte. Vi legge con
nettezza il rischio della perdita della memoria
storica che è di fatto il segno più luttuoso a
cui noi fragili umani siamo esposti. Per
fortuna arrivano come benedizione i nuovi
racconti orali, l'aprirsi delle cassapanche
dove le famiglie tengono come preziosi cimeli
i diari, gli appunti, le cartoline, gli effetti
personali di chi non è più. Da quei racconti la
memoria risospinge il racconto in Russia, in
Ucraina, a Leopoli, là dove si destano le
rimembranze di alpini passati dalla guerra
alla rivoluzione leninista. La lenta tradotta su
cui viaggia il narratore accoglie fantasmi di
soldati: i fantasmi dei vivi si accompagnano a
quelli dei morti e il viaggio finisce a
Redipuglia...
La scrittrice, ventinove anni, romana,
ricercatrice in Storia moderna a Venezia, è al
suo secondo romanzo. Nel primo, La
Panzanella (Feltrinelli 2009), descriveva la
crescita e la scoperta dell'amore da parte di
un'adolescente un po' sovrappeso, unico
caso di brutto anatroccolo in una famiglia di
persone bellissime. In Chi è felice non si
muove la protagonista è ancora una donna,
questa volta più grande, nel mezzo di quel
territorio tra i venti e i trent'anni in cui prima o
poi tocca decidersi a diventare adulti. Parte
da Roma, dove ha una famiglia fin troppo
accogliente e un fidanzato rassicurante, per
ritirarsi, durante i mesi invernali, su una
piccola isola greca a redigere biografie di
poeti per un ambizioso progetto editoriale.
L'isola non è un luogo facile in cui trovarsi da
soli: gli abitanti sono pochi, ci si sente forse
imprigionati e pieni di nostalgia. Le cose
cambiano quando inizia l'amicizia con Kora,
coetanea della protagonista.
Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012,
ore dodici. La scuola è finita, e Malala
insieme alle sue compagne è sul vecchio bus
che la riporta a casa. All'improvviso un uomo
sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola
in pieno volto e lasciandola in fin di vita.
Malala ha appena quindici anni, ma per i
talebani è colpevole di aver gridato al mondo
sin da piccola il suo desiderio di leggere e
studiare. Per questo deve morire. Ma Malala
non muore: la sua guarigione miracolosa sarà
l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota
valle in cui è nata fino all'assemblea generale
delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo
universale delle donne che combattono per il
diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la
più giovane candidata di sempre al Premio
Nobel per la Pace. Questo libro è la storia
vera e avvincente come un romanzo della
sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e
al diritto all'educazione di tutti i bambini, il
racconto appassionato di una voce capace di
cambiare il mondo.