Le regole di accesso alle reti nei settori dell`energia
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Le regole di accesso alle reti nei settori dell`energia
I Quaderni del Laboratorio – Numero 3, 2005 Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia L R S Laboratorio sui Servizi a Rete Gruppo di ricerche industriali e finanziarie Libera Università Internazionale dLeRgli Studi Sociali – Guido1 Carli S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Il Laboratorio sui Servizi a Rete (LSR) Il Laboratorio sui Servizi a Rete (LSR) è un'iniziativa promossa nell’ambito del Grif (Gruppo di ricerche industriali e finanziarie) da un comitato costituito dai Proff. Sabino Cassese, Fabio Gobbo, Giulio Napolitano, Roberto Pardolesi e Luigi Prosperetti. Nasce, nel novembre del 2002, con la finalità di favorire la ricerca e lo studio su temi di regolamentazione e tutela della concorrenza nelle industrie a rete coinvolgendo voci autorevoli italiane e straniere del mondo accademico, istituzionale ed imprenditoriale. I risultati di tali attività vengono discussi nell'ambito di workshop, incontri di cadenza mensile tra relatori ed un pubblico selezionato di discussant, anch’essi provenienti dalle summenzionate realtà. La forma dell’incontro di lavoro si presta particolarmente a favorire l’emergere di un confronto aperto ed informale che possa permettere ai rappresentanti dei vari “mondi” coinvolti di testare la validità delle proprie posizioni: in altre parole, l’idea sottostante alle attività del LSR è quella di creare un ideale “ponte” tra queste realtà stimolando un fruttuoso scambio intellettuale. Nel corso degli anni il ventaglio degli argomenti trattati si è allargato dalle tipiche network industries (telecomunicazioni, elettricità, gas, trasporti e poste) per coinvolgere l’esame di settori quali i servizi pubblici locali, l’idrico, l’aeroportuale, l’ambiente e l’analisi di tematiche trasversali come la valutazione dell’operato delle autorità indipendenti, la proliferazione dei regolatori, l’analisi delle performance della regolazione etc. Al finanziamento delle attività del LSR hanno contribuito varie società ed istituzioni italiane tra cui Autostrade, Enel, Ferrovie dello Stato, Grtn, Poste Italiane, Telecom Italia, Tim, Vodafone e Wind. Il successo delle iniziative ha indotto il comitato promotore ad apportare da quest’anno alcune importanti infatti i contenuti di ciascun workshop saranno concepiti e progettati di concerto con gli sponsor, in modo da organizzare un’attività di ricerca che risponda al meglio alle esigenze del mondo delle imprese. Inoltre, a partire dal 2005, viene curata una pubblicazione – scaricabile in formato elettronico sulla pagina Web del LSR – che raccoglie le risultanze più significative emerse sia in occasione dell’attività di studio condotta, che nel corso del dibattito che tradizionalmente coinvolge la platea nella parte conclusiva dei seminari. Coerentemente alla natura “sperimentale” delle attività del LSR, saremo particolarmente grati a quanti ci segnaleranno aree da migliorare o ci faranno pervenire suggerimenti e/o critiche scrivendo all’indirizzo email [email protected]. 2 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Luiss Guido Carli, Sala Colonne – 23 marzo 2005 Relazioni di Dott. Alberto Biancardi, Direttore nucleo public utilities Confindustria Dott. Francesco Lo Passo, Direttore Nera Italia Dott. Luca D'Agnese, Amministratore delegato GRTN Ing. Paolo Mosa, Direttore programmazione e sviluppo Snam Rete Gas Ing. Tullio Fanelli, Componente Autorità per l'energia elettrica ed il gas Sergio Garribba, Direttore generale DGERM Ministero delle Attività produttive 3 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia 4 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Dott. Alberto Biancardi, Direttore nucleo public utilities Confindustria ∗ siano definiti i criteri di allocazione dei costi di breve e di lungo periodo. Tutto questo per fare in modo che il mercato si sviluppi ordinatamente in un contesto liberalizzato. Il sistema di regole e di valutazione dell’accesso deve poi garantire la sicurezza e la continuità del servizio nonché una certa prevedibilità dei prezzi. Questo perché un sistema che tende alla liberalizzazione non riesce più da solo a fornire quelle sicurezze agli operatori, in termini di prevedibilità del costo d’accesso e di tariffa, che invece venivano garantite in un contesto monopolistico verticale. Il monopolista, infatti, era tenuto a decidere chi e in che misura potesse accedere alla rete o utilizzarla, ossia quanto dovesse pagare o ricevere per commerciare energia. Lo stesso avviene indifferentemente sia nel settore dell’energia elettrica che in quello del gas. Implicitamente, secondo questo criterio logico, ne consegue che nella bolletta siano ricompresi tutti gli oneri per mantenere bilanciato il servizio di rete e fornire il servizio, tariffe il cui prezzo è stabilito in via amministrativa. A differenza del caso del monopolio, in un mercato liberalizzato ogni componente di costo deve esser valorizzata in maniera adeguata ed in modo indipendente. Sia sul lato do- Obiettivo di questa breve relazione è introdurre una serie di temi comuni ai settori dell’energia elettrica e del gas naturale, fare riferimento alle norme vigenti sia comunitarie che nazionali e suggerire infine alcuni spunti di riflessione che potranno essere ripresi nelle relazioni successive dai rappresentanti del Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (Grtn) e di Snam Rete Gas. Prima di addentrarci nel merito dell’intervento, è opportuno sottolineare che in questi settori parlare di accesso alla rete significa riferirsi al più generale accesso al mercato. In virtù di questo ampio e cruciale ruolo dell’accesso alle reti sembra talvolta che i sistemi di regolazione stessi rivelino qualche dubbio su come risolvere tale problema. Per stabilire le regole di accesso alla capacità di rete, esplicitamente o implicitamente devono essere svolte diverse operazioni: in primo luogo occorre stabilire la tariffa per l’accesso e l’utilizzo della rete, in modo che da un lato vengano forniti i segnali di prezzo, e dall’altro ∗ Testo non revisionato da parte del relatore 5 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia manda che su quello dell’offerta, in quest’ottica, i gestori della rete diventano al minimo solo coloro che gestiscono l’infrastruttura, impongono una tariffa per l’uso, ma soprattutto risolvono un problema di coerenza con tutto il sistema di mercato organizzato. Spostando ora l’attenzione sul quadro normativo comunitario che disciplina l’accesso alle reti elettriche e del gas naturale sostanzialmente viene evidenziato che deve essere garantito il libero accesso ai terzi alla rete, in quanto infrastruttura essenziale, secondo il criterio di non discriminazione. Così la tariffa non viene negoziata fra le parti ma bensì regolamentata sia nel caso della rete elettrica che di quella del gas. Nelle ultime delibere comunitarie si è poi aperto uno spazio di deroga al libero accesso, proprio perché è stato compreso che talvolta il puro ricorso al criterio del libero accesso rischiava di essere poco incentivante per chi volesse sostenere nuovi investimenti. Si prevede così la possibilità di derogare per un periodo limitato all’obbligo di accesso, individuando tuttavia una serie di limiti. Sebbene importanti, le regole comunitarie non sono del tutto esaurienti rispetto al problema dell’accesso alla rete, poichè si limtano a definire solo dei vincoli in un contesto in cui invece vi sono molti modi per raggiungere gli obiettivi di valorizzazione della capacità di rete e di coordinamento degli operatori in un contesto decentrato. Le differenze tra le normative nazionali esistono quindi per diversi motivi. Una prima motivazione risiede nei vari e diversi obiettivi di politica economica o industriale che i singoli Stati si pongono. Ancora le differenze sono motivate da una serie di vincoli imposti a tariffe e prezzi in un contesto liberalizzato. Inoltre le regole nazionali cambiano in modo ripetuto e frequente non solo in base a quali e quanti strumenti si utilizzano ed al modo in cui essi sono intersecati, ma soprattutto a seconda di quale sia il ruolo del coordinamento di tempo reale, breve o lungo periodo. Le regole del settore dell’energia elettrica e del gas in Italia si conformano al problema dell’allocazione e della valorizzazione della capacità di rete secondo le due variabili esplicative “strumenti utilizzati” e “tempi di coordinamento del sistema di mercato”. 6 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Obiettivi di policy PUN (Prezzo Unico Nazionale) Strumenti MGP + MA MSD Corrispettivi Capacità Trasporto (CCT) Tariffa di Rete Tempi Giorno Prima Tempo Reale Mesi Prima Anno Nella tabella si sono riassunti gli strumenti adottati nel settore elettrico, e gli orizzonti temporali degli stessi, con cui coordinare i flussi nel tempo reale, nel brevissimo, medio e lungo termine. Il sistema elettrico italiano attuale prevede che la tariffa di rete allochi i costi affrontati e quelli che prevedibilmente verranno sostenuti per la capacità di trasporto in un certo periodo temporale, ossia quello del piano di espansione della rete del Grtn. Si parte così dal presupposto secondo cui la tariffa sia “a francobollo”, ossia venga fatta pagare in modo non legato necessariamente all’individuazione di altri aspetti specifici. Perciò tutti gli operatori concorrono in modo “quasi mutualistico” a contribuire all’uso della rete, mentre tutti quelli che sono i segnali di coordinamento di brevissimo periodo e di allocazione degli investimenti nel medio-lungo periodo non sono inclusi nella tariffa di rete. I segnali vengono invece introdotti dalle regole del Gestore del Mercato Elettrico, ossia le regole della borsa dell’energia elettrica, che si occupano dei segnali di prezzo relativi alle congestioni nel brevissimo periodo. I segnali di prezzo, nel caso del breve termine, sono esterni alla tariffa e veicolati dal Mercato del Giorno Prima (Mgp). Con riferimento invece alle operazioni in tempo reale che avvengono sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento, vengono inviati i corretti segnali di prezzo agli operatori sia del lato della domanda che di quello dell’offerta. Volendo riassumere, nello schema del Decreto Bersani abbiamo una tariffa di rete che dà pochi o nessun segnale di scarsità necessario per capire come e dove si debba investire, poiché nell’idea originaria tale funzione è stata totalmente riservata al Mgp ed al Mercato di Aggiustamento. L’idea alla base di questo sistema è probabilmente retaggio 7 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia di altri processi di liberalizzazione, secondo il principio che quanto non regolamentato possa poi essere deciso a livello decentrato dagli operatori stessi. In questo quadro non si necessita di alcun altro mercato organizzato per trasmettere segnali di scarsità agli operatori del settore, né sul lato dell’offerta né sul lato della domanda. L’approccio iniziale dell’Aeeg si è orientato a condividere l’idea che il Mgp fosse da solo sufficiente a trasmettere i segnali, mentre recentemente ci si è in cavi conseguibili operando sul mercato dell’energia. Nel settore del gas naturale il problema è sostanzialmente analogo, poiché anche in questo caso è necessario inviare segnali di scarsità e di coordinamento. La metodologia individuata nel settore del gas è diversa, basata su di una tariffa di rete e su di un sistema di prenotazione della capacità con cui gestire il tutto. Per adesso, forse anche perchè il settore gas è relativamente più indietro nel processo di liberalizzazione, si ritiene suffi- Obiettivi di policy Non sfavorire zone di recente metanizzazione Strumenti Tariffa di rete Tempi Prenotazione della capacità Anno vece accorti che sarebbe stato necessario organizzare uno strumento intermedio ed è stato così dato avvio ad una serie di corrispettivi per l’assegnazione dei diritti di utilizzo della capacità di trasporto (CCT) e di analoghe coperture (CCC). Questi sono sistemi per rendere più ordinato e prevedibile il costo della congestione e per fare sì che gli operatori, importando o esportando energia da una zona all’altra, abbiano una più facile prevedibilità dei costi e ri- ciente la tariffa di rete per inviare segnali corretti agli operatori. La tariffa di rete con un sistema “entry/exit” alloca i costi di breve periodo sostenuti da Snam Rete Gas addizionati a quelli che sono gli investimenti di cui Snam si fa carico per sviluppare la capacità di rete. Ad oggi nel settore del gas esiste solo un mercato secondario di bilanciamento della capacità sviluppato quasi su base volontaria dalla stessa Snam. Non si ritiene quindi per ora opportu- 8 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia strumento nuovo a livello comunitario ancora al centro di discussione tra teorici ed esperti. Essendo invece il settore del gas molto meno regolato si pone al centro il problema delle tariffe. Devono le tariffe esser l’unico strumento con cui dare segnali di prezzo e di scarsità agli operatori o invece è il caso che questi segnali di prezzo siano inviati anche da mercati organizzati? Ad esempio nella tariffa di trasporto fissata in via amministrativa si paga anche lo sbilanciamento che viene creato nel sistema. Nel caso in cui non vi sia più solo la tariffa a riflettere questo sbilanciamento, ma in cui vi sia un mercato ad hoc è il caso di domandarsi se un simile design potrebbe funzionare. Anzitutto lo sbilanciamento del gas è molto inferiore a quello dell’energia elettrica. Inoltre il ruolo ancor rilevante di Eni potrebbe non favorire l’affermarsi di mercati ad hoc, potendo invece incentivare il mantenimento del sistema amministrato. Sul tema rimangono ancora dubbi e sono ancora in divenire interessanti dibattiti teorici anche a livello internazionale. no che vi sia alcun altro mercato organizzato per la gestione dei flussi ed il prelievo del gas. Al termine di questa relazione si vogliono lanciare alcuni spunti di discussione circa il mercato dell’energia elettrica e del gas. Riguardo il primo dei due mercati il quesito da porsi verte sulla necessità di altri mercati organizzati per decidere come allocare la capacità e come valorizzare lo spazio di operatività degli attori sul mercato. L’Aeeg ha messo recentemente in consultazione un documento proprio sul mercato della capacità, lanciando un importante segnale di policy circa la necessità di un mercato dall’orizzonte temporale più lungo rispetto a quello di breve periodo, per potere organizzare meglio le contrattazioni. Sarà il mercato della capacità la risposta giusta o l’unica da dare? Ancora gli interrogativi riguardano il bisogno di altri mercati organizzati, o di contratti standardizzati per rendere più ordinato il processo decisionale nonché per abbassare i costi di finanziamento di nuova capacità produttiva. Un altro punto di discussione può infine essere identificato nelle merchant lines 9 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Dott. Francesco Lo Passo, Direttore Nera Italia sviluppare la rete in maniera adeguata. Nella pratica i principi regolatori vengono implementati tramite i Codici di Rete (CdR), ovvero regole che stabiliscono i diritti e i doveri del trasportatore e dell’utente del sistema per l’esercizio efficiente e sicuro del trasporto. L’analisi dell’implementazione dei codici di rete nei settori dell’elettricità e del gas non può prescindere dalla considerazione delle differenze esistenti fra questi due prodotti (vedi Tabella 1). L’intervento si focalizza sulle finalità della regolazione dell’accesso alla luce delle differenze esistenti tra energia elettrica e gas naturale. La regolazione dell’accesso alle reti è cruciale per un’effettiva concorrenza sui mercati, per garantire la sicurezza del sistema e per la parità di trattamento fra gli utenti. L’obiettivo fondamentale della regolazione è, quindi, quello di promuovere la concorrenza senza compromettere gli incentivi al mantenimento e allo sviluppo dell’infrastruttura. Principi metodologici comuni Dopo aver evidenziato le differenze è utile, quindi esaminare Differenze Sostituibilità Integrazione fisiche prodotti reti Legge di Assenza di Elevata intesostituti e- grazione Energia Kirchoff elettrica nergetici della rete di trasmissione di Possibilità Alta sostitui- Rischio di stoc- bilità con modifiche fuel- oil, ga- nel grado di Gas na- caggio turale solio e car- utilizzo della rete bone Un primo elemento che emerge è, infatti, il trade-off tra la promozione della concorrenza da un lato e sviluppo delle reti dall’altro; è quindi necessario promuovere la concorrenza ma anche riuscire a mantenere e Bilanciamento Necessità di equilibrio in tempo reale tra domanda e offerta Nel giorno gas si può fare ricorso a: i. linepack ii. stoccaggio iii. borsa come i principi metodologici comuni sono applicabili ai due prodotti. Il primo principio è quello delle pari opportunità di accesso alla rete. Questo significa che chiunque abbia i requisiti tecni10 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Accesso alla rete Il principio di riferimento è quello di pari opportunità, questo deve essere declinato in maniera differente in caso di elettricità o gas per tener conto delle differenti peculiarità fisiche ed economiche. Ad esempio, nel caso del gas, per stabilire le modalità di accesso alla rete è necessario distinguere tra capacità contrattualizzata e non contrattualizzata. Nella prima situazione può essere necessario utilizzare, come in USA, la clausola use it or lose it: se la capacità acquistata non viene utilizzata viene concessa ad un altro soggetto per evitare che vi sia accaparramento di capacità e il sistema si blocchi. ci necessari ha il diritto di accedere alla rete senza discriminazione nelle condizioni praticate. L’altro principio è quello della responsabilità dei costi, ovvero chi causa dei costi al sistema deve pagarli (sbilanciamento, capacity overrun). Attraverso sistemi di penali è possibile creare degli incentivi economici ad utilizzare la rete senza danneggiare gli altri utenti. Un altro elemento fondamentale è quello della gestione e l’espansione della rete. A tal proposito gli elementi fondamentali sono da rintracciare nei soggetti che costruiscono, finanziano ed infine, pagano l’infrastruttura. Analizzando singolarmente i diversi principi è possibile constatare come, nel caso dell’accesso alla rete elettrica vi sia un elemento fondamentale, il coordinamento in tempo reale, che fa sì che si possano creare congestioni che impediscono ad alcuni produttori di immettere elettricità nel sistema. Nel caso del trasporto di gas, si parla di bilanciamento non in tempo reale ma nell’arco del c.d. giorno gas e quindi è possibile una maggiore flessibilità nel risolvere le congestioni. Quello che conta, quindi, è garantire le specifiche tecniche soddisfacenti per assicurare che il prodotto che entra ed esce possieda caratteristiche di qualità. Responsabilità dei costi Un altro principio da analizzare è quello di responsabilità dei costi dove è possibile evidenziare la differenza fra bilanciamento in tempo reale e giornaliero. Per quanto riguarda il caso dell’elettricità esiste un sistema di penali per cui chi causa malfunzionamenti al sistema deve sostenerne i costi. A tali costi è aggiunta un’ulteriore componente al fine di indurre gli operatori ad un comportamento più virtuoso. Per il gas naturale, invece, le penali di sbilanciamento si applicano agli sbilanciamenti oltre i limiti di tolleranza giornaliera. Si possono distinguere tre tipologie di penali: simmetrica, a11 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia simmetrica e capacity overrun (utilizzo di capacità maggiore rispetto a quella acquistata). Riguardo l’implementazione vige un sistema di revenue neutrality al fine di ribaltare le penali a vantaggio di tutto il sistema. lizzare l’infrastruttura (esempi di questo tipo sono rintracciabili negli stati sudamericani oppure in Nuova Zelanda). Quando si parla di elettricità si parla anche di bene pubblico, per cui quando si espande la rete di trasmissione, di fatto vi è un beneficio collettivo dovuto ad un incremento della sicurezza, il principio generale è che tutti gli utenti sono avvantaggiati e quindi pagano e ripartiscono i costi dell’espansione. Nel caso del gas, invece, la decisione spetta alla singola impresa. Come nei casi USA e UK, il finanziamento è sopportato dal trasportatore che attraverso lettere di intenti contrattualizza l’impegno con i potenziali utenti del sistema. Per il pagamento è necessario distinguere tra capacità esistente e nuova capacità. Nel primo caso l’espansione viene pagata da tutti gli utenti, mentre nel secondo caso ci sono due sistemi, da un lato il contract carrier, come negli USA, dove di fatto si realizza la pipeline in base a dei contratti, e quindi l’infrastruttura è pagata dall’utente che beneficia direttamente per la costruzione della rete di nuova creazione; dall’altro lato abbiamo i sistemi entry-exit come in UK, Francia, Italia e Germania, dove, dato il beneficio collettivo, il pagamento è ripartito fra tutti gli utenti. Espansione della rete In relazione all’aspetto dell’espansione della rete occorre stabilire tre cose: chi decide, chi finanzia e chi paga. La risposta a queste tre domande è in generale più complessa per l’elettricità, dove le soluzioni adottate sono molto diverse fra loro. Ad esempio in Francia la decisione spetta all’Autorità centrale e c’è un forte ruolo del Ministero, mentre negli USA e nel Sud America vi sono commissioni di stakeholders che possono essere produttori, distributori o altri soggetti. Per il finanziamento, invece, le alternative in ambito internazionale sono fondamentalmente tre: il regolatore impone il costo dell’espansione a carico degli utenti e viene, quindi, pagato immediatamente; il trasportatore attua gli investimenti necessari, le risorse finanziarie vengono messe in un fondo, ricapitalizzate, rese operative e poi pagate dagli utenti (si tratta quindi di un pagamento differito); vi sono commissioni di stakeholders che si riuniscono e decidono di comune accordo la somma necessaria e come rea12 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Le criticità emerse dall’analisi dei due sistemi Per quanto riguarda le criticità emerse, occorre analizzare separatamente i due settori. Nel caso dell’elettricità occorre considerare con particolare attenzione che: il bilanciamento è in tempo reale e quindi c’è il pericolo di congestioni che possono avvantaggiare alcuni soggetti a scapito degli altri; nel caso dell’espansione della rete la governance deve essere tale da non scoraggiare gli investitori. In tal senso è significativo l’esempio della Grecia, dove c’è una holding che possiede sia la rete di trasmissione sia quella di distribuzione e produzione, dove di fatto non entrano nuovi produttori perché pensano che la società di trasmissione, che è controllata dall’ex monopolista, potrebbe non espandere la rete o espanderla in maniera tale da penalizzarli nel dispacciamento; il finanziamento delle interconnessioni deve essere deciso e realizzato in tempi ragionevoli.Infatti, se la ripartizione dell’onere è decisa da un organismo che include tutti i portatori di interessi, la necessità di una maggioranza qualificata potrebbe condurre a notevoli ritardi (ad esempio, nel caso del Sud America dove il produttore ha spesso un potere rilevante, il percorso decisionale che porta ad un’espansione conduce a cinque- dieci anni di decisione e quindi di rallentamento). Per il gas naturale, il problema delle regole di accesso deve confrontarsi con l’esistenza di gasdotti internazionali. A tal proposito bisogna considerare tutte le possibilità di agevolare l’accesso in Italia e il transito a livello europeo. In altre parole occorre individuare misure che garantiscano l’arrivo del gas. In relazione all’espansione della rete, invece, è necessario siano tenute adeguatamente in considerazione le congestioni del sistema. In tal senso è necessario fissare le tariffe con valenza segnaletica al fine di riflettere adeguatamente i costi delle congestioni. Un esempio di regolazione dell’accesso alle reti: il caso dell’Australia Un esempio molto interessante relativo ai codici di rete è quello dell’Australia dove l’accesso regolamentato di terzi sulle infrastrutture essenziali.è stato introdotto dal Trade Practices Act (TPA) del 1974 e dal National Competition Policy del 1995. La modalità di accesso è stata disciplinata in maniera abbastanza rigida e ferrea ma l’implementazione troppo stringente ha causato diversi problemi. Un recente documento di consultazione per la revisione della regolamentazione attualmente in vigore ha evidenziato che le criticità emerse sono rintracciabili in primo luogo nell’impatto sugli inve13 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia stimenti, in quanto una regolazione eccessivamente intrusiva può rappresentare un deterrente agli investimenti nel settore. In secondo luogo deve essere considerata la coerenza della regolazione fra settori ma occorre garantire che la regolazione tenga conto delle specificità di ciascun settore per raggiungere gli stessi obiettivi. Infine, è necessario tener conto del rischio di un’eccessiva regolazione, nel senso che quest’ultima deve essere utilizzata solo nei casi in cui comporta un effettivo miglioramento della concorrenza e della possibilità di accesso alle infrastrutture e non sovrapporsi ad altre norme. In tal senso è auspicabile un maggior utilizzo di strumenti regolatori ex-post. credo non richieda ulteriori commenti. Riguardo al finanziamento delle infrastrutture bisogna far sì che i soggetti che investono abbiano delle garanzie in termini di redditività e stabilità del sistema. Per fare questo sono necessarie un’evoluzione prevedibile del contesto regolatorio e sempre maggiori garanzie sui piani di investimento. In relazione al contesto di efficienza bisogna da un lato incentivare le imprese di trasporto ad effettuare gli investimenti necessari, dall’altro lato gli utenti devono essere incentivati ad usare il sistema in modo efficiente. Al fine di raggiungere tali obiettivi è da considerare il carattere di unitarietà delle reti e, pertanto, è auspicabile un sempre maggiore coordinamento fra realtà locali e dimensione nazionale. Tali considerazioni valgono soprattutto in un’ottica di lungo periodo. Nel breve, invece, un punto fondamentale è lo sviluppo del mercato e la sua liquidità. Nel settore del gas vi è l’ambizione di creare in Italia un Hub, mentre per l’elettricità è appena stato pubblicato un documento di consultazione sul capacity payment, meccanismo che potrebbe indurre nuovi produttori ad entrare sul mercato, aumentandone in tal modo la dimensione e la liquidità. Conclusioni e spunti di riflessione Dall’analisi appena delineata, gli spunti di riflessione che emergono sono molteplici, in particolare risulta necessario che il quadro regolatorio sia chiaro e semplice, è fondamentale determinare le modalità di finanziamento dello sviluppo delle infrastrutture ed infine è necessario che gli strumenti regolatori nascano da un contesto di efficienza. Il fatto che il quadro regolatorio debba essere chiaro e semplice 14 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Dott. Luca D'Agnese, Amministratore delegato GRTN Tradizionalmente, il problema è stato visto come collegato alla risoluzione di eventuali problematiche di carattere contingente, ad esempio come coordinare il collegamento di una nuova centrale con i piani di manutenzione della rete. Oggi, invece, il problema sta assumendo una nuova dimensione legata al sostanziale sviluppo (attuale in diverse realtà europee, per lo più prospettico in Italia) di impianti di produzione da fonti di energia non programmabile, quale ad esempio l’eolico: si richiede infatti molto più che in passato di valutare attentamente come la connessione di questi impianti da fonti non programmabili, spesso incentivati dal legislatore rispetto ad impianti di produzione da fonti tradizionali, impatta sulla gestione della rete elettrica, in quanto per la loro natura potrebbero improvvisamente venire a mancare nei momenti in cui il sistema esprime il maggior fabbisogno di energia. Le possibili soluzioni dipendono dalla frequenza con cui questa criticità tende ad emergere: in un contesto in cui tale problema sorge per un limitato numero di ore all’anno è possibile prevedere la possibilità di concedere deroghe alla regola generale di priorità di dispacciamento di questi impianti, come già accade oggi in caso di manutenzione di parti rilevanti della rete. Nel caso in cui il L’accesso alle reti di trasmissione dell’energia elettrica Lo scopo di questo contributo è di sottolineare alcuni problemi aperti relativi all’accesso alle reti trasmissioni, suggerendo degli spunti di riflessione per risolverne le criticità attuali o prospettiche. Il tema dell’accesso alla rete di trasmissione può essere idealmente scomposto in tre distinti problemi: 1) la procedura per la connessione (nel senso di collegamento fisico) di un operatore alla rete; 2) il criterio tariffario per l’utilizzo della rete di trasporto dell’energia; 3) la gestione delle congestioni, intese come incapacità della rete di soddisfare integralmente la domanda di trasporto che viene ad esprimersi in un determinato momento nel sistema. La politica di connessione Relativamente al primo punto, il sistema di tariffe d’accesso alla rete nazionale vigente in Italia si propone di garantire a tutti gli utenti parità di condizioni e neutralità; la sfida per l’operatore di rete consiste nella necessità di rispettare l’obbligo di connessione imposto e nel contempo di garantire la continuità del servizio. 15 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia lani difficilmente potrebbero soddisfare i più elevati livelli di domanda diurna1, viste anche le limitate capacità di connessione con il resto della rete. Bisogna dunque trovare delle regole e dei meccanismi con cui pianificare nel tempo l’accesso di questi impianti assieme allo sviluppo della rete: molto spesso infatti, soprattutto nel caso di piccoli impianti produttivi quali quelli eolici, i tempi di autorizzazione e realizzazione della capacità produttiva non sono paragonabili con quelli necessari allo sviluppo della capacità di trasmissione. Un altro aspetto ancora in divenire riguarda la ripartizione degli oneri per la realizzazione fisica del collegamento. Attualmente la materia è oggetto di radicali cambiamenti, vista anche la crescente importanza della politica di connessione in un contesto caratterizzato dallo sviluppo di nuovi impianti che per la loro (relativamente) piccola dimensione spesso richiedono investimenti sostanziali in collegamenti alla rete rispetto alla capacità produttiva fornita. In primo luogo, nella proposta del nuovo Codice di Rete si stanno introducendo nuovi im- problema diventi invece strutturale la soluzione citata risulta insoddisfacente e diviene necessario ricorrere a sistemi diversi per risolvere questa criticità. Un caso emblematico è quello relativo alla pianificazione e sviluppo della rete di trasmissione in Sardegna e delle connessioni tra Sardegna e Italia collegata con la pianificazione di impianti eolici. Allo stato attuale, poiché la connessione con il resto della rete nazionale risulta debole, la produzione eolica dell’isola deve essere resa compatibile con il corretto funzionamento degli impianti da fonti tradizionali presenti nell’isola (sostanzialmente centrali termoelettriche): infatti, proprio la presenza e il funzionamento di questi impianti consente di ottenere la necessaria capacità di modulazione che gli impianti eolici da soli non possono garantire. Conseguentemente, fino alla messa in servizio dell’infrastruttura programmata con maggior capacità di trasporto tra Sardegna e continente, devono valere delle limitazioni significative alla potenza eolica installabile. Si consideri, a titolo di esempio, il caso in cui la potenza eolica installata funzionasse di notte, costringendo altri impianti a non produrre, e fosse poi inattiva di giorno al cessare del vento. In siffatto scenario, gli altri impianti iso- 1 Attualmente in Sardegna l’oscillazione di fabbisogno giornaliero si aggira sui 1000/1700MW, con una crescita progressiva della domanda in linea con il trend nazionale. 16 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia pegni contrattuali tra le parti per la connessione di impianti di generazione e dei clienti finali alla rete di trasmissione nazionale, estendendo tale procedura alle reti con obbligo di accesso di terzi, ovvero sostanzialmente le reti di distribuzione. Un secondo elemento di cambiamento contenuto in un documento di consultazione Aeeg rispetto alla precedente socializzazione completa degli oneri di connessione prevede il passaggio ad un regime in cui vengono imputati al singolo operatore tutti gli oneri relativi alle parti di impianto di rete ad uso esclusivo. Lo svantaggio di tale sistema è che i segnali di prezzo generati sono legati solo in parte alle caratteristiche oggettive del parco generazione e quindi all’effettiva scarsità di energia, in particolare di energia offerta a condizioni competitive. Giocano infatti un ruolo non trascurabile le condizioni strutturali di possesso della capacità, in particolare i diversi livelli concentrazione dei generatori all’interno delle diverse zone: in tal senso, il dispiegarsi delle dinamiche competitive in presenza di una posizione di tipo dominante distorce i segnali di localizzazione. Particolarmente significativo in tal senso risulta l’esempio della Sardegna, dove gli impianti sarebbero in realtà adeguati rispetto alla domanda e con un’elevata percentuale di fonti a basso costo, ma l’elevata concentrazione del mercato, sostanzialmente un duopolio tra Enel Produzione ed Endesa Italia SpA, favorisce l’emergere di prezzi medi relativamente alti. Un secondo aspetto critico del sistema attuale è dato dal ritardo, stimabile in 5 anni, con cui i segnali di prezzo alla localizzazione hanno un effetto sulla concreta localizzazione dei nuovi impianti: emblematico è il caso della Calabria, i cui prezzi molto elevati hanno portato ad una situazione in cui le autorizzazioni rilasciate per nuova capacità produttiva sono ampiamente eccedenti la do- Tariffazione per l’uso del sistema di trasmissione Un primo tema aperto riguarda il pagamento dei costi per l’uso della rete intesa come sistema complessivo condiviso: la regolazione della rete elettrica prevede la socializzazione di tali costi tra tutti gli operatori, in gran parte per i consumatori e con un 5% circa pagato dai produttori, mentre i segnali di localizzazione vengono affidati alle differenze di prezzo che si riscontrano sul mercato dell’energia. Nei mesi di attività del mercato borsistico i prezzi medi emersi nelle varie zone hanno evidenziato differenze significative tra il nord del Paese e la parte meridionale, fino a 10 euro per MWh. 17 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia manda di energia in questa zona e la capacità di connessione con il resto del Paese, tenendo anche in considerazione gli sviluppi di rete che sono stati pianificati. Questa incapacità di indirizzare le scelte di localizzazione nel medio periodo può portare da situazioni di scarsità ad altre di sovrabbondanza altrettanto subottimali; il meccanismo del capacity payment previsto dal Documento per la consultazione del 18 marzo 20052 mira a fornire segnali di localizzazione a carattere zonale con un orizzonte temporale maggiore. Un terzo aspetto relativo alla remunerazione dell’accesso alle infrastrutture di rete è legato alle cosiddette merchant lines, ovvero alla possibilità di consentire al proprietario dell’impianto di catturare dei margini sull’investimento in capacità di trasmissione attraverso l’attività di commercializzazione dell’energia, fondamentalmente esentandolo dall’obbligo dell’accesso a terzi. Il primo tentativo di aprire il mercato italiano a questo tipo di investimenti (ancora oggi a livello sperimentale in tutto il mondo) attraverso la delibera 151/02 dell’Autorità ha evidenziato alcune criticità nella loro gestione operativa: a differenza di una centrale, infatti, una linea a corrente alternata dà un contributo alla capacità fisica di trasporto del sistema diverso dalla quantità di energia che su tale linea viene trasportata. E’ quindi estremamente difficile, nei sistemi magliati a corrente alternata, stabilire il risultato complessivo delle interazioni tra i diversi punti di immissione e prelievo e, in presenza di un numero elevato di domande di investimento privato, attribuire una quantità di esenzione alla merchant line tale che non venga compromessa la capacità della rete preesistente di fornire la stessa capacità di trasporto a tutti gli utenti secondo le modalità precedenti all’investimento privato. In altre parole, si vuole evitare che gli investimenti privati in merchant lines, cui viene riconosciuta una certa capacità di trasporto esentata dall’obbligo di accesso a terzi, finiscano paradossalmente per determinare una minore capacità di trasmissione a disposizione del pubblico. Per questo sono stati proposti, anche all’interno della delibera n. 151/02, dei meccanismi e degli algoritmi di calcolo del contributo di ogni singolo investimento, la cui realizzabilità è inversamente proporzionale al 2 Documento per la consultazione recante “Sistema di remunerazione della disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica di cui all’art. 1 del decreto legislativo 19 dicembre 2003, n. 379: criteri e condizioni”. 18 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia numero di progetti di merchant lines considerati. E’ allo studio del Ministero, in discussione con Confindustria e Grtn, il riordino della procedura di valutazione di tali contributi, il cui approccio tuttavia non può che essere sperimentale. di questo regolamento, si sono applicate metodologie diverse anche in considerazione delle diverse normative in vigore nei paesi confinanti. In Francia il Regolamento è stato applicato “alla lettera”, tramite aste mensili della capacità. Tale sistema, ancora in fase di verifica avendo solo tre mesi di attività, viene elogiato per la sua semplicità ma rischia di favorire pratiche concentrative di tale scarsa risorsa nel caso, tutt’altro che remoto, di operatori aventi notevole forza di mercato sui due lati della frontiera. In Svizzera, ovviamente, il Regolamento comunitario non trova applicazione e la capacità continua ad essere assegnata alle imprese integrate adottando nei fatti un criterio merchant lines per le loro linee. In Austria viene adottato un criterio di “asta residuale” rispetto ai contratti pluriennali, anche se in realtà la quota residuale è pari a zero. In Slovenia si ha un’assegnazione riservata a categorie previste per legge, fondamentalmente secondo un criterio pro quota, in virtù del ritardo sloveno nell’adeguamento al Regolamento 1228/2003, a cui il Paese darà attuazione soltanto a partire dal 1° luglio 2007. Tale varietà di regole di assegnazione della capacità ha avuto un impatto non certo positi- La gestione delle congestioni La risoluzione delle congestioni ha un impatto importante sui prezzi dell’energia: in primo luogo, a livello interno le congestioni tra macrozone originano forti differenziali di prezzo; in secondo luogo, le congestioni della capacità di importazione impediscono agli utenti italiani di beneficiare dei livelli più bassi di prezzo dell’energia prevalenti nei Paesi confinanti, se non per una parte estremamente limitata del loro fabbisogno. Con riferimento alla dimensione comunitaria, il Regolamento (CE) n. 1228/20033 prevede dei principi generali di risoluzione delle congestioni secondo criteri di mercato slegati dalle transazioni e principi per la destinazione dei proventi derivanti da questa capacità. Nei paesi confinanti con l’Italia, nel primo anno di applicazione 3 Regolamento (CE) n. 1228/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2003, recante condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica. 19 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia 2.000MW circa erano assegnati oltre frontiera in virtù delle diverse metodologie appena esposte. Il sistema di risoluzione delle congestioni nazionali, basato sui CCC che proteggono i produttori dalla differenza tra prezzo zonale e PUN, può definirsi ancora sperimentale e realmente nuovo, perché del tutto nuova è l’esigenza di proteggere gli operatori dai differenziali di prezzo nelle varie zone. Il risultato della prima asta ha determinato un’assegnazione significativa di questi certificati nel mercato del Nord, ovvero la zona di mercato più grande dove il prezzo è più basso rispetto alla media, dove sono stati venduti CCC per circa 2.700MW con un prezzo di assegnazione di circa 2 euro per MWh. I certificati rappresentano una protezione parziale, la cui convenienza deve essere valutata nel lungo periodo, in relazione all’andamento nel tempo dei differenziali di prezzo: con riferimento all’asta in oggetto, il prezzo di assegnazione è risultato conveniente rispetto ai differenziali di prezzo prevalenti lo scorso anno ma già quest’anno si osserva una dinamica dei differenziali di prezzo sostanzialmente diversa. vo sulla gestione dell’energia importata nel nostro Paese. Inoltre, in Italia viene utilizzato un quinto metodo, ispirato ad un criterio di asta implicita in cui si soddisfano prioritariamente i contratti bilaterali mentre per la capacità non occupata dagli stessi vengono emesse delle offerte nel MGP. In realtà i contratti bilaterali, anche per la presenza di strumenti di sterilizzazione del differenziale di prezzo tra zone, coprono quasi completamente la capacità di interconnessione disponibile con l’estero, con l’esclusione di alcuni momenti in cui tale capacità viene utilizzata dagli operatori per offerte di tipo spot. Di fatto, quindi, l’assegnazione della capacità di importazione in Italia si è trasformata nell’assegnazione dei diritti di copertura della capacità di interconnessione (CCCI) che vengono assegnati con il criterio del pro quota: tale criterio, escluso dall’interpretazione del Regolamento 1228/03, rientra così in gioco attraverso l’assegnazione dei contratti di copertura. Al 1° gennaio 2005, su 6.150MW di capacità di interconnessione con l’estero circa 2.000 erano assegnati a contratti a lungo termine, circa 1.900MW sono assegnati in Italia secondo la citata logica pro quota, e altri 20 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Ing. Paolo Mosa, Direttore programmazione e sviluppo Snam Rete Gas Con l’avvio del processo di liberalizzazione, SRG si è trovata a fronteggiare un significativo cambiamento legato al passaggio da un sistema in cui un’unica società integrata svolgeva sia l’attività di trasporto che quella di vendita, ad un sistema in cui, con la separazione di tali attività, il soggetto detentore della capacità di trasporto esistente effettua il servizio di trasporto per tutti i soggetti che svolgono attività di vendita, garantendo l’accesso alle proprie infrastrutture in modo equo e trasparente. Il servizio effettuato da SRG consiste quindi nel trasporto di gas naturale a partire dai punti di entrata alla rete nazionale fino ai punti di riconsegna della propria rete di metanodotti; a fronte di tale servizio, l’utente è tenuto al pagamento di un costo fisso di capacità (corrispettivo di capacità), che deve essere preventivamente acquisita in corrispondenza dei punti di ingresso e di uscita, e di un costo variabile (corrispettivo variabile) associato ai volumi effettivamente trasportati. I risultati ottenuti consentono di affermare che SRG ha operato con successo in questa prima fase del processo di liberalizzazione, da un lato recependo, attraverso Le regole di accesso alla rete di trasporto del gas Al fine di comprendere le problematiche connesse all’accesso al sistema nazionale di trasporto del gas naturale è necessario dapprima illustrare le principali caratteristiche delle infrastrutture di Snam Rete Gas (di seguito SRG). SRG è proprietaria di una rete di trasporto di gas naturale di oltre 30.000 km, caratterizzata da cinque punti di ingresso interconnessi con metanodotti esteri di importazione (Passo Gries, Tarvisio, Gorizia, Gela e Mazara del Vallo), un punto di ingresso in corrispondenza dell’interconnessione con il terminale GNL sito a Panigaglia, circa 70 punti di ingresso da campi di produzione di gas nazionale e più di 7000 punti di riconsegna, di cui circa la metà connessa direttamente con utenze industriali e/o termoelettriche, e la restante parte collegata con reti di distribuzione locale. La quota prevalente di capacità in entrata nel sistema nazionale è concentrata nei punti di ingresso alla rete interconnessi con i metanodotti esteri di importazione. 21 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia procedure chiare ed efficienti, i criteri di accesso al sistema definiti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (di seguito AEEG), dall’altro svolgendo le proprie attività senza che si verificasse alcun contenzioso con gli utilizzatori del sistema. Attualmente SRG si trova a fronteggiare una nuova ed impegnativa attività, di cui si parlerà diffusamente nel proseguo, relativa allo lo sviluppo del sistema di trasporto italiano, con conseguente assegnazione della capacità di nuova realizzazione, per fronteggiare la crescita della domanda di gas naturale del mercato nazionale. successiva (fig. 1) nell’anno termico4 in corso, così come negli anni termici precedenti, non sono presenti casi di congestione e di conseguenza non si sono mai verificati rifiuti di accesso. Dall’avvio del processo di liberalizzazione si è passati dal numero estremamente limitato di operatori del 2000 ai circa 40 di oggi. Tali soggetti si avvalgono della capacità acquisita con un coefficiente di utilizzazione (rapporto tra volumi trasportati e volumi massimi trasportabili in relazione alla capacità acquisita) piuttosto elevato, pari a circa l’80%. SRG ritiene tuttavia che, in virtù della crescente apertura del mercato e il conseguente aumento del numero di utilizzatori del sistema, tale valore tenderà verosimilmente a diminuire. Il sistema di trasporto italiano è stato modellizzato, sia per quanto riguarda la capacità che per quanto concerne le tariffe di trasporto secondo uno schema di tipo entryexit, modello inizialmente introdotto in Gran Bretagna ed adottato progressivamente in tutta Europa. La capacità di trasporto esistente Con riferimento all’assegnazione della capacità esistente, il sistema nazionale di trasporto presenta una capacità complessiva di circa 300 milioni di metri cubi giorno, di cui circa 280 milioni di metri cubi (pari al 90% della capacità complessiva di trasporto del sistema nazionale) sono già stati venduti, mentre la restante parte (circa 20 milioni di metri cubi) non risulta essere stata ancora assegnata. Come evidenziato dalla figura 4 Per anno termico si intende il periodo intercorrente tra il 1° ottobre di un anno e il 30 settembre dell’anno successivo 22 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Una delle caratteristiche principali del modello entryexit è la sua semplicità. L’intera rete di trasporto viene schematizzata come una scatola nera rispetto alla quale vengono definiti i punti di ingresso e di uscita, le capacità di trasporto offer- minimizzandone le percorrenze medie, ed agli utenti del sistema di considerare esclusivamente i flussi commerciali, godendo di conseguenza di una grande semplificazione. Per comprendere meglio la semplicità del modello, si pensi TARVISIO C ON T IN UA IN T . A N N . IN T . ST A G. T OT A LE tecnica (o tt-dic) 83,40 1,50 3,70 88,60 TOTALE co nferita 79,06 - 2,24 81,30 4,34 1,50 1,46 7,30 0,80 8,20 97,20 (Valori in milioni di PASSO GRIES CONTINUA INT. ANN. Sm3/g) tecnica 57,50 4,00 61,50 D ISP ON IB ILE conferita 57,50 2,85 60,35 tecnica (gen-mar) 88,20 - 1,15 1,15 co nferita 81,92 - 2,24 84,16 6,28 0,80 5,96 13,04 tecnica (apr-set) 88,20 0,80 - 89,00 co nferita 81,92 - - 81,92 6,28 0,80 - 7,08 DISPONIBILE D ISP ON IB ILE D ISP ON IB ILE PANIGAGLIA CONTINUA TOTALE tecnica 13,00 13,00 conferita 11,40 11,40 1,60 1,60 DISPONIBILE GORIZIA C ON T IN UA tecnica 1,00 co nferita 0,99 D ISP ON IB ILE GELA MAZARA tecnica (ott-dic) CONTINUA INT. STAG. 80,50 2,70 TOTALE - 79,29 1,21 2,70 3,91 tecnica (gen-mar) 80,50 3,00 83,50 conferita 79,73 - 79,73 0,77 3,00 3,77 tecnica (apr-set) 80,50 - 80,50 conferita 79,73 - 79,73 0,77 - 0,77 DISPONIBILE DISPONIBILE DISPONIBILE 1,30 0,01 0,30 0,31 0,99 CONTINUA INT. ANN. INT. STAG. TOTALE 9,00 1,50 2,70 13,20 conferita 9,00 1,31 - 10,31 - 0,19 2,70 2,89 tecnica (gen-mar) 21,50 - 3,00 24,50 conferita 11,62 - - 11,62 9,88 - 3,00 12,88 tecnica (apr-mag) 21,50 - - 21,50 conferita 11,62 - - 11,62 9,88 - - 9,88 tecnica (giu-set) 21,50 3,00 - 24,50 conferita 11,62 - - 11,62 9,88 3,00 - 12,88 DISP ONIBILE DISP ONIBILE DISP ONIBILE te in corrispondenza di tali punti e le relative tariffe. Il modello consente pertanto di separare la gestione fisica della rete di trasporto da quella commerciale, permettendo così all’operatore di trasporto di gestire in modo ottimale i flussi fisici di gas, 0,30 tecnica (ott-dic) DISP ONIBILE 83,20 79,29 conferita IN T . A N N . T OT A LE all’ipotesi in cui un soggetto immetta del gas nel sistema di trasporto attraverso il punto di ingresso di Tarvisio per rivenderlo in Sicilia. In tale caso, l’utente potrà curarsi esclusivamente del flusso commerciale disinteressandosi del fatto che, in 23 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia proprio sito web con cadenza mensile al link http://www.snamretegas.it /italiano/business/anno_te rmico_04_05/capacita_trasporto /capacita_trasporto.html. Un’altra peculiarità del modello entry-exit è quella di disaccoppiare i punti di entrata da quelli di uscita. Tale modello infatti fa si che il corrispettivo di capacità associato a ciascun punto di uscita risulti indipendente dai corrispettivi dei punti di entrata. Pertanto il gas, una volta immesso in rete, ha un costo di trasporto residuale per raggiungere un punto di uscita indipendente dal punto da cui è entrato. A titolo di esempio il gas da trasportare in Lombardia, una volta immesso in rete e “scontato” il corrispettivo di entrata, sostiene lo stesso costo di trasporto residuale indipendentemente dal fatto che sia stato immesso dal punto di entrata di Mazara del Vallo o di Tarvisio. Questo aspetto è un prerequisito fondamentale nella creazione di un unico mercato a livello nazionale invece di tanti mercati locali. Un ulteriore elemento per favorire la nascita di un unico mercato a livello nazionale è la presenza di un mercato secondario della capacità di trasporto sviluppato. La realtà, il gas arrivato in Sicilia proviene dai campi di produzione algerini ed entra nella rete nazionale attraverso il punto di ingresso di Mazara del Vallo. La semplicità del modello è molto evidente in termini di determinazione del costo di trasporto. Infatti una volta noti il punto di entrata da cui si intende immettere il gas naturale, il punto di uscita dal quale si intende ritirare il quantitativo di gas immesso e i volumi da trasportare, è possibile calcolare il costo di trasporto semplicemente applicando i corrispettivi di capacità (associati alle capacità prenotate in tali punti) e variabile (associato al volume trasportato), annualmente definiti dall’AEEG con propria delibera. SRG ha predisposto e rende disponibile sul proprio sito web al link http://www.snamretegas.it /snamretegas-cgi/inter.pl un sistema interattivo che consente di effettuare le operazioni sopra descritte. Il modello entry-exit, inoltre, consente agli utenti di conoscere, per ciascuno dei suddetti punti di ingresso e di uscita, le prestazioni complessivamente disponibili, le capacità vendute e quelle ancora non assegnate, valori che SRG provvede ad aggiornare e a pubblicare sul 24 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia capacità di trasporto viene venduta da SRG su base annuale (mercato primario). Tuttavia, per rispondere alle esigenze degli utenti del sistema, che potrebbero necessitare di capacità di trasporto per periodi più brevi, è stato introdotto un mercato secondario della capacità di trasporto nel quale viene consentito di cedere/acquisire capacità per base giornaliera, i volumi di capacità oggetto di scambio su tale mercato siano sensibilmente aumentati. Confrontando i dati dell’intero anno termico 2003-2004 rispetto a quelli dell’anno termico in corso di cui possiamo osservare solamente i volumi scambiati nei primi 5 mesi - si rileva che, a fronte di una capacità venduta da SRG su base an- Capacitàai Punti di Entratainterconnessi conl'estero Annotermico2003 - 2004 280 280 Capacità [MSm3/g] Annotermico2004 - 2005 (al 1° marzo) 240 240 200 200 160 160 120 120 80 80 40 40 0 - tecnica inizioA.T. tecnica inizioA.T. conferita ad conferita scambiata inizioA.T. incorsoA.T. incorsoA.T. periodi di durata inferiore all’anno (durata minima pari ad un giorno). Nel grafico (fig. 2) è possibile osservare come, a valle dell’introduzione da parte dell’AEEG di un mercato secondario della capacità su conferitaad conferita scambiata inizioA.T. incorsoA.T. incorsoA.T. nuale sostanzialmente equivalente (colonna rossa), la capacità scambiata sul mercato secondario è più che raddoppiata (colonna celeste). 25 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia naturale nel lungo termine, domanda che dovrebbe passare dagli attuali 80 miliardi di metri cubi/giorno del 2004 a circa 100 miliardi metri cubi/giorno nel 2015 (stime del Ministero delle Attività Produttive/SRG). In particolare, i volumi scambiati sono passati da meno di 40 milioni di metri cubi/giorno a circa 80 milioni di metri cubi/giorno. Si noti che se l’attuale trend dovesse essere mantenuto anche nel prossimo futuro, i volumi di capacità scambiati nel mercato secondario potrebbero raggiungere dimensioni equivalenti al mercato primario. Considerando il declino della produzione nazionale, la crescita della domanda di gas naturale potrà essere verosimilmente soddisfatta solo attraverso la crescita delle importazioni, crescita che dovrà essere supportata mediante il potenziamento delle strutture esistenti e la creazione di La capacità di trasporto di nuova realizzazione L’esigenza di potenziamento della rete di trasporto nazionale finalizzata alla creazione di nuova capacità a sostegno Capacità necessaria (Milioni di scm/g) 400 350 Capacità necessaria 300 250 Capacità in fase di realizzazione 200 150 100 Capacità esistente 50 0 2003/04 2004/05 2010 2015 nuove linee di trasporto in corrispondenza di metanodotti da importazione e di termi- dello sviluppo del mercato emerge dalle previsioni di crescita della domanda di gas 26 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia nali GNL. SRG ritiene che, per far fronte alla crescita attesa, sarà necessario passare dai circa 260 milioni di metri cubi/giorno attualmente disponibili a 350 milioni di metri cubi/giorno di capacità entro il 2015 (fig. 3). te stanziate, il 50% è rappresentato da investimenti relativi alla realizzazione di nuova capacità in corrispondenza di punti di ingresso per nuovi progetti di importazione. La realizzazione di nuova capacità di trasporto, oltre a rispondere alle esigenze manifestate da tutti gli operatori del sistema garantendo adeguato supporto alla crescita del mercato e al processo di liberalizzazione, deve risultare sostenibile anche in termini di evoluzione della dinamica tariffaria. Per i soggetti che investono nella realizzazione di infrastrutture di importazione direttamente connesse alla rete di trasporto nazionale, l’avvio delle fasi di potenziamento o di realizzazione di nuova capacità rappresenta un aspetto cruciale. Si pensi tipicamente al caso della realizzazione di nuovi terminali di rigassificazione. La disponibilità ad investire in tali progetti da parte dei soggetti importatori è strettamente correlata alla sicurezza di avere, nei tempi e nei modi previsti, sufficiente capacità di trasporto disponibile nel sistema nazionale per evacuare il gas dalle proprie infrastrutture. Per quanto concerne il trasportatore, l’avvio delle fasi realizzative si lega necessariamente alla presenza di se- Capacità di trasporto da importazione Mentre è possibile effettuare stime sulla capacità necessaria per fronteggiare l’incremento dei consumi di gas naturale, molto più difficile appare la valutazione circa la localizzazione della nuova capacità e, quindi, l’individuazione delle infrastrutture di trasporto nazionale che dovranno essere potenziate e/o realizzate. Tenuto conto della collocazione geografica dell’Italia, che ne fa un ponte naturale tra i paesi nord africani e l’Europa continentale, e tenuto conto dei progetti di importazione attualmente annunciati dai diversi operatori del settore, è possibile ipotizzare uno sviluppo dei nuovi punti di entrata del gas prevalentemente a sud del paese. Al fine di soddisfare le nuove esigenze di capacità, per il quadriennio 2005-2008, SRG ha elaborato un piano di investimenti da circa 3,5 miliardi di euro, pari a circa il doppio degli investimenti consuntivati nel quadriennio precedente. Delle risorse complessivamen27 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia gnali da parte dei potenziali utenti circa la necessità e l’effettivo utilizzo della capacità di trasporto di nuova realizzazione, vista l’esigenza di preservare nel tempo la sostenibilità della tariffa. Bisogna infine sottolineare come la capacità di trasporto di nuova realizzazione debba essere sufficiente a garantire l’accesso alle infrastrutture anche a soggetti terzi che successivamente ne facciano richiesta. Per ridurre il time to market della nuova capacità ed in attesa che si sviluppino le condizioni necessarie all’avvio delle fasi realizzative di tali progetti, SRG ha già intrapreso le attività di ingegneria e quelle di acquisizione dei permessi. Questa scelta si giustifica in relazione al fatto che, sebbene le attività sopra descritte richiedano tempi lunghi e spesso incerti, presentano, tuttavia, dei costi limitati. Le esigenze sopra esposte possono essere soddisfatte solo in presenza di un quadro normativo chiaro e trasparente che consenta al trasportatore ed agli utenti del sistema la definizione di impegni reciproci sia per quanto concerne la realizzazione della nuova capacità di trasporto che il suo utilizzo. Lo strumento che sembra essere più adeguato a soddisfa- re queste esigenze è rappresentato dall’ “open season”. Si tratta di una procedura di conferimento ad evidenza pubblica finalizzata alla stipula di contratti di trasporto relativi a capacità non presente nel sistema, per la quale non siano già stati avviati i progetti di realizzazione. La capacità in oggetto si riferisce esclusivamente ai punti di entrata, esistenti o da definire, interconnessi con metanodotti di importazione o con terminali di rigassificazione. L’open season viene attivata da una richiesta da parte di un soggetto promotore. Il trasportatore, ricevuta la richiesta, rende pubblico l’avvio del processo in modo da consentire a tutti i soggetti interessati a nuova capacità di trasporto di presentare, entro termini stabiliti, le proprie richieste. Una volta attivata la procedura, le richieste possono essere effettuate per qualunque punto di entrata (esistente o meno). In tal modo è possibile salvaguardare l’unitarietà del sistema e operare, attraverso una gestione integrata degli investimenti di sviluppo, in un’ottica volta all’ottimizzazione dei costi di investimento stessi. Una volta definiti i fabbisogni di capacità degli operatori, il trasportatore può effettuare gli studi di fattibilità al fine di 28 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia La capacità di rigassificazione Per concludere il tema dell’accesso alle infrastrutture di gas naturale, sembra utile analizzare le condizioni di accesso al Terminale di Panigaglia, predisposte da GNL Italia (società 100% di proprietà SRG) ed approvate dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas con delibera 184/04. La tematica dell’accesso alle infrastrutture di rigassificazione presenta problematiche molto differenti rispetto a quelle che si riscontrano nell’attività di trasporto. In primo luogo il processo di rigassificazione prevede la trasformazione di carichi puntuali di Gas Naturale Liquefatto (GNL) in flussi continui di gas naturale da immettere in rete. In secondo luogo, mentre due soggetti titolari di capacità di trasporto non si influenzano nella definizione dei loro programmi (come se ciascun soggetto avesse a disposizione un proprio tubo virtuale), gli utilizzatori dei terminali di rigassificazione possono, con il proprio comportamento, condizionare l’operato degli altri valutare opere e tempi necessari al potenziamento della rete esistente e/o alla realizzazione delle nuove infrastrutture. Si sottolinea come, trattandosi di capacità non esistente e non ancora in fase di realizzazione, tutte le richieste pervenute possono essere soddisfatte. Noti i tempi di realizzazione della nuova capacità di trasporto, i soggetti interessati possono decidere se stipulare o meno i relativi contratti di trasporto. La stipula di tali contratti, che prevedono l’impegno del trasportatore a realizzare la nuova capacità nei tempi stabiliti e quello degli utenti a corrispondere relativamente alla capacità sottoscritta e per l’intera durata contrattuale le tariffe di trasporto definite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, consente l’avvio delle attività realizzative. Accanto alle capacità contrattualizzate, è possibile prevedere anche la realizzazione di capacità supplementari, da vendere nell’ambito del processo e sulla base delle regole di conferimento attualmente previste dal Codice di Rete. 29 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia riche, ha consentito di neutralizzare l’impatto del comportamento di un soggetto sulle prestazioni acquisite da altri operatori. L’accesso alla capacità di rigassificazione così costruito fa in modo che vengano univocamente determinate sia la capacità complessiva del terminale che quella ancora disponibile per l’assegnazione. Poiché la capacità di rigassificazione viene venduta all’inizio dell’anno termico, in una fase in cui gli operatori non sono ancora in grado di conoscere con certezza le date in cui potranno effettuare le discariche di GNL, è stato introdotto un mercato secondario della capacità molto flessibile. Viene infatti data la possibilità agli utenti di cedere/acquisire sia gli slot e/o frazioni decimali di slot sia gli approdi necessari all’effettuazione delle discariche, praticamente senza vincoli temporali, anche a ridosso della data effettiva di arrivo delle navi metaniere. I primi mesi di gestione del terminale con le nuove regole di accesso sembrano avvalorare la bontà delle scelte effettuate sia per quanto concerne la modalità di vendita della capacità sul mercato primario, sia per quanto riguarda l’operatività del mercato secondario, a cui gli operatori (si pensi ad esempio all’impatto che un ritardo nella discarica di una nave metaniera ha sulle discariche successive). Le modalità di accesso al terminale di Panigaglia sono state definite mutuando il sistema di accesso previsto negli aeroporti nei quali le differenti compagnie aeree possono atterrare e decollare esclusivamente all’interno di determinate finestre temporali preassegnate (“slot” di accesso). Nello specifico, all’inizio dell’anno termico, GNL Italia provvede ad assegnare ai soggetti richiedenti una capacità di ricezione e scarico (m3liq/anno) espressa sotto forma di “slot”, ciascuno dei quali individuato da un giorno di calendario e da una capacità media di rigassificazione di 17.500 m3liq/giorno. Oltre agli slot gli utenti devono acquistare i diritti di attracco delle navi metaniere (approdi). La disponibilità combinata di slot e approdi da diritto agli utenti di presentare, con cadenza mensile, i programmi di discarica. L’accesso al servizio di rigassificazione mediante l’assegnazione di slot consente pertanto a ciascun utente di avere delle finestre temporali di utilizzo del terminale “dedicate”. Questo principio, unitamente ad una serie di regole per la programmazione delle disca30 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia silmente allo scambio dei diritti acquisiti per adeguare i loro programmi di discarica. risultati assegnatari della capacità all’inizio dell’anno termico hanno prontamente aderito, provvedendo men- 31 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Ing. Tullio Fanelli, Componente Autorità per l'energia elettrica ed il gas Si consideri un caso che appare banale ma che a ben vedere non lo è assolutamente: pensiamo ad una centrale elettrica - ma lo stesso discorso si potrebbe fare anche per il settore del gas perfettamente allacciata e ad una nuova per la quale deve essere ancora fatto l'allacciamento. Quanto all'impianto esistente, nessuno si è sinora chiesto cosa succede dopo trenta o quarant'anni quando comunque l'allacciamento andrà rinnovato. In genere appare normale che il gestore o il distributore sia tenuto a rinnovare l’investimento ed i relativi costi siano sostenuti dal sistema. Al contrario, nel caso dell'impianto nuovo, molti ritengono ovvio che sia il nuovo entrante a dover sostenere integralmente i propri costi di allaccio. Questa disparità non è corretta sotto il profilo della concorrenza. Infatti, se l'impianto esistente avrà sempre ripagati i propri costi periodici di allacciamento e diamo invece per scontato che il nuovo entrante debba sostenere tutti i propri costi di allaccio, si introduce una difformità di trattamento che risulta essere una rilevante barriera all'ingresso. Su questa questione abbiamo aperto una riflessione ed una consultazione e, a mio giudizio, è esemplare del possibile conflitto tra efficienza e concorrenza. In genere, quando si discute intorno alle regole che disciplinano l'accesso alle infrastrutture di rete si fa spesso riferimento a principi di natura generale, come ad esempio il principio sulla parità di condizioni per gli operatori. Tuttavia, spesso si perde di vista il fatto che queste regole possono avere effetti concreti molto diversi. Occorre infatti considerare anche il loro impatto su fattori come l'efficienza del sistema, la concorrenza, la sicurezza e la politica industriale. Tra queste diverse prospettive risulta normale che ognuno attribuisca la priorità a quella che più si avvicina ai propri interessi. Gli ex-monopolisti normalmente danno maggior importanza al punto di vista dell'efficienza. Essi cercano infatti di evidenziare il rischio di un eccesso di investimenti e sostengono come, ad esempio, la soluzione più efficiente consista nel rafforzare un collegamento esistente con una centrale già operativa, piuttosto che nella costruzione di una nuova linea. Il che spesso è anche vero ma comporta vantaggi competitivi per chi è già nel mercato a danno dei potenziali nuovi entranti. 32 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia un tubo esistente. Tuttavia, sebbene il potenziamento delle infrastrutture esistenti, sia la soluzione più efficiente, essa dà un grande potere decisionale al proprietario della rete, che in questo caso è una rete internazionale, con larghi tratti al di fuori della giurisdizione nazionale e comunitaria; il proprietario può decidere i tempi dell'operazione, l'eventuale rinvio o, addirittura, la rinuncia all'investimento; può decidere con chi contrattare l’accesso e a quali condizioni; insomma può decidere chi, quando e come può fargli “concorrenza”. Passando al fattore della sicurezza è da notare che questo punto di vista è stato troppo spesso trascurato. E infatti evidente che ragionare in termini di sicurezza richiede una visione generale, spesso non limitata a livello solo settoriale - si pensi alla scelta alternativa tra gas e petrolio - e richiede la considerazione dell'evoluzione del sistema nel medio/lungo termine. In passato, tali aspetti erano compresi nella definizione dei piani energetici che arrivavano al punto di essere piani di investimento; in seguito questi piani sono venuti meno sia per l'emergere di una sensibilità contraria ad un'eccessiva pianificazione, sia per l’evidente contrasto con l’apertura dei mercati energetici. Rinunciando alle pianificazioni più o meno di dettaglio, si è tuttavia rinuncia- Tale conflitto è in realtà ricorrente in numerose situazioni e, come accennavo, spesso utilizzato dai soggetti dominanti. Il retro pensiero latente è che questo conflitto sia evidenziato ed utilizzato in quanto costituisce uno dei modi più semplici per limitare la concorrenza. Agire lato offerta, se si guarda alla storia dei monopoli, è proprio il metodo più facile per mantenere stretto il proprio potere e la propria dominanza: è quindi in quest'ottica che è possibile leggere alcuni comportamenti che sono stati adottati anche in Italia. Si pensi alle modalità di pagamento degli allacciamenti nel settore elettrico: fino a non molti anni fa un nuovo impianto di produzione di energia per essere allacciato doveva pagare il costo del collegamento alla rete più vicina più una quota di costi storici della rete di altissima tensione più una serie di altri costi che, alla fine, potevano in casi estremi risultare superiori allo stesso costo di costruzione dell'impianto, disincentivandone quindi la realizzazione. Solo grazie all’intervento dell’Autorità si è posto fine a questo fenomeno. Nel settore del gas, considerato che nel nostro Paese l’accesso al mercato significa poter importare, la costruzione di un ulteriore metanodotto di importazione è senza dubbio più costosa rispetto al potenziamento di 33 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia to anche a una qualunque forma di programma o di indirizzo e si è quindi perso lo sguardo generale sull'evoluzione delle infrastrutture con la conseguenza di scontrarsi duramente con la realtà laddove l'insufficienza della dotazione infrastrutturale porti ad avvenimenti più o meno gravi, alcuni realmente accaduti altri solo rischiati. Il riferimento, oltre che al settore elettrico, è al settore del gas in cui l'infrastruttura di stoccaggio e di importazione ha mostrato tutti i propri limiti durante il passato inverno caratterizzato peraltro da temperature solo leggermente più basse della media. Solo pochi giorni in più di freddo intenso avrebbero comportato la necessità di assumere provvedimenti ben più gravosi che la sola attivazione delle forniture interrompibili. Lo sguardo sulla sicurezza, purtroppo, viene oggi dato solo quando se ne ha veramente evidenza mentre invece di ciò dovrebbe tenersi conto anche nella determinazione di tutte le regole, incluse quelle di connessione. Anche rispetto alle problematiche di politica industriale l'accesso risulta essere di importanza fondamentale. Citavo prima il fatto che nel settore del gas creare nuova offerta significa creare una nuova infrastruttura di importazione: ciò comporta costi di investimento che ricadono sul sistema i quali, tuttavia, potrebbero essere più che compensati dalle riduzioni di prezzo dovute ad un incremento della concorrenza. Sotto un diverso profilo, pensiamo per esempio al fatto che la necessaria capacità di infrastrutture viene stimata nel nostro Paese sempre e solo in una logica di soddisfacimento della domanda interna. Ragionando al contrario sulle opportunità provenienti dal mercato europeo e sul fatto che l'Italia rappresenta una importante frontiera geografica di questo mercato, il transito del gas non dovrebbe essere più limitato al soddisfacimento della sola domanda interna. Emerge quindi un ruolo dell'Italia come paese trasportatore, come già avviene per la Tunisia che addirittura riceve una certa percentuale di gas come corrispettivo per l'attraversamento del proprio territorio. Dato questo possibile ruolo dell'Italia nel mercato europeo del gas, ne deriva di conseguenza che disegnare le regole di accesso significa anche fare politica industriale. 34 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Sergio Garribba, Direttore generale DGERM Ministero delle Attività produttive∗ ne è da preferire poichè consente di dare un valore ai punti di ingresso e di uscita al fine di inviare dei segnali effettivi su quelle che sono le esigenze di sviluppo. Nel caso della rete di trasporto del gas, non esiste una concessione. Al limite potranno esserci delle reti in concorrenza tra loro nel sistema nazionale. In questi settori le reti non rappresentano un monopolio naturale, piuttosto sono da assimilare a monopoli tecnici. Ciò dipende dal fatto che tutto il mercato unico europeo è basato sull’identificazione di una grande rete di trasporto che deve essere europea, sulla separazione di questa e quindi sui collegamenti delle rete nazionali. Laddove mancasse il collegamento tra reti, l’intera costruzione del mercato unico dell’energia elettrica e del gas europeo verrebbe a cadere. Se si effettua un confronto seppur superficiale tra UE e Stati Uniti, si può notare come in Europa in pochi anni siano stati fatti molti passi in avanti verso il mercato unico dell’energia elettrica, seppur con lacune, ma comunque molto più di quanto sia avvenuto negli Stati Uniti, dove il principio della indipendenza ed unicità della rete elettrica non è mai stato affermato. E’ importante chiarire come l’indipendenza, la neutralità e l’unicità della rete vadano in qualche modo salvaguardate, anche se tale salvaguardia rap- Le reti costituiscono un tema classico della regolazione e della politica energetica. Un primo aspetto interessante da analizzare riguarda il concetto di indipendenza. Sull’indipendenza delle reti si è iniziato a discutere con la legge costitutiva dell’autorità di regolazione dell’energia elettrica e gas. Si è posto allora il problema dell’indipendenza, della neutralità e del suo significato. Il problema delle reti è stato affrontato lungo tre linee direttrici: a) l’accesso b) l’utilizzo e la tariffazione c) le connessioni ed interconnessioni. Per ciò che concerne l’accesso è essenziale avere un sistema tariffario premiante, ad esempio un sistema price cap con tariffa unica nazionale, come previsto dalla legge istituitiva dell’autorità italiana. E’ opportuno citare la differenza tra il regime tariffario che è stato adottato per la rete di trasporto energia elettrica e la rete nazionale di trasporto del gas. La prima ha la cosiddetta tariffa unica di tipo postale mentre la seconda ha un sistema di tariffazione con condizioni di entrata e di uscita. Quest’ultimo tipo di tariffazio- ∗ Testo non revisionato da parte del relatore 35 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia tori, dei venditori e, al limite, dei traders. Ad esempio, nel settore elettrico sono stati posti dei limiti ai diritti di voto introducendo il voto di lista. In questo modo si riteneva di poter limitare questi interessi particolari, tuttavia tali rimedi si sono dimostrati inefficaci. L’altro interrogativo riguarda l’esistenza di garanzie sufficienti per gli utenti. Si è discusso sulle regole di governance del soggetto unificato al fine di rappresentare anche gli interessi degli utenti. Esiste un bilanciamento ambiguo tra gli interessi shareholders and stakeholders. Se i secondi sono troppo importanti, i primi si trovano con un asset il cui valore sul mercato finanziario ne risulta diminuito. Questo concetto è stato discusso a lungo tra il Ministero attività produttive e quello delle Finanze. Nelle grandi reti di trasporto poi interviene un terzo tipo di problema, quello della dimensione della rete. In Europa, i soggetti proprietari e gestori delle reti rimarranno nazionali, regionali oppure la politica sarà proiettata su altre reti europee? Tale questione andrà affrontato fissando una politica comune che fornisca anche gli strumenti per attuarla. Nel settore del gas si sta attualmente discutendo un modello per Snam rete gas che prevede tra l’altro diversi limiti all’azionariato. Il caso della rete gas è molto diverso della rete presenta un costo in termini di possibilità di sviluppo ed espansione della rete. Sempre per quanto riguarda la dinamica della rete, è fondamentale che vi siano degli standard di qualità, cioè che il servizio fornito secondo una logica monopolista sia un servizio che risponda a certi standard, non potendo esistere un servizio alternativo. Altro aspetto nuovo, sorto in Italia quanto si è separata la rete di trasporto da quelli che erano gli interessi degli ex-monopolisti, è il problema della gestione delle reti da parte di soggetti privati. La privatizzazione delle grandi reti di trasporto di energia e gas è un problema sorto recentemente che ha creato nel nostro paese elementi di conflittualità tra il gestore della rete di trasmissione e Terna. Si era pensato che la separazione rendesse il gestore in qualche modo un’entità eterea, per definizione lontano da ogni tipo d’interesse. Non si è compreso tuttavia che il gestore potesse non essere incentivato ad effettuare investimenti sulla rete. La separazione si è quindi dimostrata un elemento di impedimento sia allo sviluppo che all’efficienza gestionale. In merito alla privatizzazione, due sono gli interrogativi principali. Il primo, è come fare in modo che le reti di trasporto nazionali non diventino espressione degli interssi particolari di alcuni soggetti quali quelli dei produt36 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia strumenti garantistici verso diversi stakeholders. Al contrario questo non accade nel caso dell’energia, dove mancano alcuni elementi fondamentali. Ad esempio, i sistemi di misura sono ancora collegati alle concessioni non permettendo una chiara separazione tra rete di distribuzione e la cosiddetta attività di vendita o retail. Altra questione da analizzare è lo sfasamento temporale tra gli investimenti in infrastruttura e la capacità di generazione. La liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas è di recente attuazione nella stragrande maggioranza dei paesi. E’ probabile che per tale motivo non sia stato ancora ben compreso come garantire lo sviluppo dell’infrastruttura. L’esperienza italiana di questi ultimi anni soprattutto nel settore elettrico, mostra degli sfasamenti temporali tra rete ed impianti. In Italia abbiamo 20.000 megawatt di impianti di generazione approvati, alcuni dei quali saranno attivi già dalla metà del 2006. A fronte di tale capacità di generazione non esiste tuttavia una rete in grado di trasportare l’energia elettrica che verrà prodotta. Questa situazione ha portato una situazione d’incertezza tra i soggetti proprietari degli impianti che entreranno in servizio, i quali non hanno la reale conoscenza su quali impianti saranno effettivamente dispacciabili. elettrica: l’elettricità infatti non può essere stoccata. Bisognerà approfondire il sistema degli stoccaggi nella rete del gas. Snam rete gas non può rimanere assolutamente indipendente dalla fase di stoccaggio, dovrà esserci qualche punto di contatto. Inoltre anche Snam, dopo essersi affermata come soggetto egemone nazionale, dovrà scegliere se attuare o meno una politica espansiva in Europa. Un altro argomento interessante riguarda il mercato delle vendite. Le ultime due direttive europee per il mercato unico dell’energia elettrica e del gas considerano anche il cosiddetto retail market. Il mercato al dettaglio richiede chiarezza sulle reti di distribuzione. Nel settore del gas sono stati ottenuti risultati soddisfacenti col decreto legislativo di attuazione della prima direttiva europea, cosicché il mercato al dettaglio è nato in modo quasi spontaneo, salvo i vincoli verso l’incumbent per tutelare i new entrants. Il Decreto Letta (dlg 23 maggio 2000 n.164) prevede infatti la separazione netta tra le attività di distribuzione e le attività di vendita. Si è orientati verso una scelta di campo ben precisa e chiara del mercato al dettaglio prevedendo inoltre l’autoregolazione attraverso codici di stoccaggio, di distribuzione e di rete, nonché attraverso il contratto di servizio. In altri termini, sono previsti una serie di 37 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia conservando una logica di mercato concorrenziale anche dal punto di vista delle tariffe. Questo è uno dei gravi problemi che abbiamo di fronte, il quale porta a chiederci quali siano i limiti di un sistema che si liberalizza, che si apre alla concorrenza e che si affida al gioco dei prezzi della merce sui sistemi borsistici, anche considerando quelle che sono le esigenze di un problema infrastrutturale. In alcuni casi le liberalizzazioni sono state concepite in un assetto statico, mentre in realtà l’assetto da esaminare è dinamico, cambia continuamente. Per superare tale errore, bisogna considerare il processo di liberalizzazione dei mercati come un processo in continuo movimento. La concorrenza perfetta rappresenta quindi un obiettivo tendenziale, al quale ancora non si è arrivati. Potremmo avere lo stesso problema che riscontriamo in modo evidente nel settore elettrico, anche nel settore del gas. E’ stato approvato ed autorizzato per la costruzione un terminale di rigassificazione a Porto Virola (lago di Rovigo) mentre altri potrebbero essere approvati in Toscana e Sicilia. Questi terminali saranno costruiti nel prossimo futuro, nel giro di tre o quattro anni. A quel punto la rete nazionale di trasporto del gas sarà probabilmente congestionata e non ci sarà possibilità di trasportare in modo efficiente questo gas. Inoltre, nel caso del gas questo stesso problema sussiste anche per l’infrastruttura di stoccaggio. La preoccupazione che qualsiasi governo dovrebbe avere è quella di far si che i tempi di sviluppo dell’infrastruttura siano tra di loro coerenti, sia pure 38 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Le iniziative svolte nell’ambito del LABORATORIO SUI SERVIZI A RETE 1. 2. 3. 4. 5. La rete di trasmissione e l’efficienza del sistema elettrico (20 novembre 2002 – mattina) Relatori/Discussant: a. Francesco Silva; b. James Bushnell; c. Luigi Prosperetti. Problematiche regolamentari nel radiomobile (15 gennaio 2003 – pomeriggio) Relatori/Discussant: a. Christian Hocepied; b. Sabino Cassese; c. Luigi Prosperetti; d. Vittorio Colao; e. Mauro Sentinelli. La regolazione dell’energia in Italia: un primo bilancio (19 febbraio 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Jorge Vasconcelos; b. Sabino Cassese; c. Luigi Prosperetti; d. Massimo Romano; e. Giuseppe Gatti; f. Pippo Ranci. La regolazione delle tlc in Italia: un primo bilancio (14 marzo 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Andrea Oglietti; b. Enzo Pontarollo; c. Claudio Leporelli; d. Luigi Prosperetti; e. Antonio Pilati. La liberalizzazione del trasporto ferroviario (7 maggio 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Vincenzo Patrizii; b. Giovanni B. Nuzzi; c. Giuseppe Sciarrone; d. Giancarlo Laguzzi; e. Mario Sebastiani. 39 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia 6. Regulatory approaches in the perspective of access and content providers convergence (11 giugno 2003 – pomeriggio) Relatori/Discussant: a. Roberto Pardolesi; b. David McGowan; c. Roberto Viola; d. Andrea Camanzi; e. Giuseppe Sammartino; f. Andrea Costa. 7. Il punto sulla regolamentazione (24 giugno 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Gustavo Ghidini; b. Sabino Cassese; c. Robert Baldwin; d. Roberto Pardolesi; e. Marcello Clarich; f. George Yarrow; g. Francesco Silva; h. Luigi Prosperetti; i. Fabio Gobbo. 8. Servizi postali (9 luglio 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Vincenzo Visco Comandini; b. Gregory Sidak; c. Enzo Cardi; d. Marco D’Alberti; e. Livia Magrone. 9. La moltiplicazione dei regolatori nelle tlc (22 ottobre 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Sabino Cassese; b. Bianca Maria Martinelli; c. Giovanni Calabrò; d. Andrea Camanzi; e. Fabio Macaluso; f. Alessandra Vulterini; g. Luigi Prosperetti. 10. I servizi pubblici locali: “molto rumore per nulla”? (18 novembre 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Sabino Cassese; b. Michele Grillo; c. Giulio Napolitano; d. Marco Dugato; e. Andrea Zoppini; f. Andrea Pezzoli; g. Fabio Gobbo. 40 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia 11. Il settore idrico: quanta acqua sotto i ponti? (10 dicembre 2003 – mattina) Relatori/Discussant: a. Sabino Cassese b. Laura Castellucci; c. Alfredo Fioritto; d. Michael Saunders; e. Giovanni Fraquelli; f. Giuseppe Caia; g. Gioacchino Gabbuti; h. Andrea Lolli; i. Gilberto Muraro; j. Fabio Gobbo. 12. Settore elettrico: luci ed ombre di una liberalizzazione incompiuta (27 gennaio 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Sabino Cassese; b. Fabio Gobbo; c. Alberto Biancardi; d. Alberto Clô; e. Carlo Malinconico; f. Luigi Prosperetti; g. Sergio Garribba; h. Carlo Andrea Bollino; i. Massimo Romano. 13. Titolo V della Costituzione e sviluppo delle reti (3 marzo 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Sabino Cassese; b. Pippo Ranci; c. Alfredo Macchiati; d. Fabio Gobbo; e. Andrea Camanzi; f. Andrea Costa; g. Luigi Prosperetti; h. Antonio Bernardi; i. Roberto Pardolesi. 14. La legge Gasparri (31 marzo 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Sabino Cassese; b. Antonio Pilati; c. Ottavio Grandinetti. 41 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia 15. Le imprese del settore delle tlc parlano alle istituzioni (21 aprile 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Fabio Gobbo; b. Roberto Pardolesi; c. Giulio Napolitano; d. Antongiulio Lombardi; e. Andrea Camanzi; f. Biancamaria Martinelli; g. Giovanni Amendola; h. Francesca Quadri; i. Vincenzo Lo Bianco. 16. Quale mercato per i servizi postali? (26 maggio 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Sabino Cassese; b. Vincenzo Visco Comandini; c. Sture Wallander; d. Robert Cohen; e. Ugo Arrigo; f. Enzo Cardi; g. Livia Magrone; h. Bruno Spadoni. 17. Gli aeroporti tra mercato e servizio (22 giugno 2004 – pomeriggio) Relatori/Discussant: a. Fabio Gobbo: b. Alberto Clô: c. Mario Sebastiani: d. Giovanni Paramithiotti; e. Guido Stazi; f. Diego Piacentino; g. Leopoldo Conforti; h. Andrea Belardini; i. Silvano Manera; j. Angelo Nicoletti. 18. Liberalizzazione e Regolazione del Settore del Gas (27 ottobre 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Luigi Prosperetti; b. Giovanni Calabrò; c. Claudio di Macco; d. Pippo Ranci; e. Yvonne Barton; f. Massimo Romano. 42 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia 19. Digital Rights Management: verso un’egemonia del controllo privato delle informazioni digitali? (17 novembre 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Roberto Pardolesi; b. Roberto Caso; c. Andrea Rossato; d. Giovanni Ramello; e. Massimiliano Granieri; f. Andrea Giannaccari; g. Giovanni Pascuzzi. 20. Esperienze di tutela della concorrenza in Italia (15 dicembre 2004 – mattina) Relatori/Discussant: a. Franco Locatelli; b. Marco D’Alberti; c. Fabio Gobbo; d. Michele Grillo. 21. Gli standard ambientali nei servizi a rete: vincolo od opportunità? (26 gennaio 2005 – mattina) Relatori/Discussant: a. Fabio Gobbo; b. Marcello Clarich, c. Alessandro Corsi, d. Laura Castellucci, e. Paolo Dell’Anno, f. Giulio Napolitano. 22. Il Trasporto Pubblico Locale: risultati e prospettive (1° marzo 2005 – mattina) Relatori/Discussant: a. Fabio Gobbo; b. Andrea Boitani; c. Giuliano Fonderico; d. Linda Lanzillotta; e. Guido Stazi; f. Vincenzo Visco Comandini. 23. Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia (23 marzo – mattina) Relatori/Discussant: a. Fabio Gobbo; b. Alberto Biancardi; c. Francesco Lo Passo; d. Luca D'Agnese; e. Paolo Mosa; f. Tullio Fanelli; g. Sergio Garribba. 43 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Gli sponsor delle attività del LSR – Company Profile∗ Per il 2005 hanno finanziato le attività del LSR: Enel: l’Ente Nazionale per l'Energia Elettrica nasce nel 1962, con il compito di esercitare le attività di produzione, importazione ed esportazione, trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita dell'energia elettrica. Nel 1992, cambia l'assetto giuridico-istituzionale del settore elettrico nazionale ed Enel diventa Società per Azioni. Nel 1999, il settore elettrico nazionale viene liberalizzato ed Enel partecipa attivamente a questo processo, e alla definizione della nuova architettura del sistema elettrico nazionale. Attualmente la missione di Enel è quella di essere il più efficiente produttore e distributore di elettricità e gas, orientato al mercato e alla qualità del servizio, con l’obiettivo di creare valore per gli azionisti, di soddisfare i clienti e di valorizzare tutte le persone che vi lavorano. FS: nata come amministrazione autonoma nel 1905, FS ha assunto dapprima (1985) la forma di ente pubblico economico e in seguito (1992) quella di Società per Azioni a totale partecipazione pubblica. Attualmente, FS è chiamata ad operare in uno scenario economico caratterizzato dalla liberalizzazione e dalla concorrenza. La missione del Gruppo si fonda dunque sui medesimi valori di ogni altra azienda che deve misurarsi responsabilmente con il mercato, con il proprio azionista, con il personale quali la centralità del cliente, la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, il rigore nella gestione economica, l’innovazione, la razionalizzazione dei processi industriali. Il Gruppo intende confermare la propria leadership nella comunità e nel mercato e interpretare le istanze di cambiamento in modo coerente e tempestivo. GRTN: il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN) è una Società per Azioni, istituita con il d.lgs. 79/99 ed operativa dal 1° aprile del 2000, sorta nell'ambito della riorganizzazione del sistema elettrico. Le attività del GRTN riguardano la trasmissione di energia elettrica sulla rete ad alta ed altissima tensione, la cui gestione è stata affidata alla società in regime di concessione ed il dispacciamento, attività quest'ultima che coordina il funzionamento degli impianti di produzione, della rete di trasmissione nazionale e delle reti ad essa connesse e dei servizi ausiliari del sistema elettrico. La missione del GRTN consiste nel garantire un servizio di pubblica utilità attraverso l'attività di trasmissione e dispacciamento di energia elettrica e la gestione unificata della rete di trasmissione nazionale ad alta ed altissima tensione. ∗ I profili qui riportati sono tratti dai siti internet degli operatori. 44 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia Telecom è uno dei principali gruppi europei operanti nell’Information and Communication Technology. Il gruppo, operante da più di cento anni nel settore delle telecomunicazioni è oggi presente significativamente nel mondo dei media e di internet e coinvolge operatori del calibro di Tim, Finsiel, Olivetti Tecnost, Telecom Italia Lab, Telecom Italia Media. Attualmente, Telecom si propone di offrire tecnologie e servizi sempre più avanzati, assicurando un’opportunità di crescita per sé e per l’intero Paese. Alla crescita economica e civile della società, esso intende contribuire, mettendo a disposizione il proprio patrimonio di competenze e tecnologie, anche in campi come la cultura, le iniziative sociali, sportive, didattiche, la ricerca scientifica. Tim è tra i più importanti operatori di telefonia mobile sia a livello nazionale che Europeo. Opera inoltre anche in aree quali il bacino del Mediterraneo e il Sud America. Costituita nel luglio del 1995 per scissione parziale del business delle attività radiomobili di Telecom Italia, TIM ha lanciato il servizio radiomobile nell'aprile del 1990 su rete analogica (TACS 900 Mhz) e nell'aprile del 1995 ha avviato il servizio su standard GSM. Nell'ottobre del 2000 TIM si è aggiudicata una delle licenze UMTS poste in gara dal Governo Italiano. In un contesto competitivo caratterizzato da un elevato grado di penetrazione ed in rapida evoluzione tecnologica, l'attenzione da parte del management è rivolta allo sviluppo dell'innovazione al fine di proporsi quale promotore nel processo di accelerazione degli sviluppi del settore TLC. Dopo aver acquisito la licenza UMTS con il nome di Andala nel novembre 2000 con un'offerta di 3,2 miliardi di euro, 3 si è affermato come il principale operatore di Mobile Video del mercato italiano. 3 Italia è controllata dal gruppo Hutchison Whampoa, la multinazionale con sede a Hong Kong che, oltre ad essere titolare di 10 licenze UMTS nel mondo, opera in diversi settori industriali: porti, energia, immobiliare, turismo, grande distribuzione e telecomunicazioni. In Italia, Hutchison Whampoa ha realizzato il più grande investimento estero dai tempi del piano Marshall. Nel mercato italiano, 3 punta sulla realizzazione di nuovi standard di innovazione ed eccellenza nella qualità del servizio e della rete, sulla creazione di un'offerta all'insegna della trasparenza, della semplicità e della convenienza di prezzo, e sullo sviluppo di un portafoglio di servizi tagliati su misura per le esigenze del mercato. Wind: fondata nel 1997, è l'unico operatore Europeo che offre servizi integrati di telefonia fissa, mobile ed internet. Detiene la più estesa ed articolata rete di telecomunicazioni tra gli operatori non dominanti. È il primo operatore alternativo sul mercato di telefonia fissa, è al primo posto in Italia tra i portali internet (Libero) ed è al terzo posto tra i maggiori Internet Service Provider (ISP) italiani. Wind è anche il terzo operatore mobile italiano. La filosofia alla base delle strategie Wind è imperniata sui seguenti principi: superare l'esistente rompendo con le regole tradizionali delle telecomunicazioni per creare nuovi spazi di mercato, rappresentare l’operatore che garantisce l’accesso unico alla comunicazione indipendentemente dalla tecnologia utilizzata e privilegiare l'essere umano per soddisfare i bisogni delle persone e valorizzarne la creatività. 45 L R S Le regole di accesso alle reti nei settori dell'energia L R S