Giornale Gennaio 2008

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Giornale Gennaio 2008
www.morija.org
Gennaio 2008 – 164
Le epidemie,
flagelli da
combattere
3 «Non speravo più di 5 La malaria uccide an- 8 G iornata Solidarietà
riprendere l’uso dei
piedi»
cora quasi un milione
di persone ogni anno
Sahel
Prefazione
Le epidemie alla gogna
Alcune epidemie raggiungono proporzioni tali da minacciare l’economia di interi paesi. E’ questo il caso dell’aids,
della malaria, della meningite e della tubercolosi. Queste
malattie riguardano soprattutto i giovani adulti, categoria
di età più produttiva, e comportano costi importanti (cure,
spese per gli orfani, interruzioni del lavoro…). Un’inchiesta
realizzata nel 2004 dall’OMS (Organizzazione mondiale de
la sanità) in trentuno paesi africani dimostra che la malaria
può comportare in quindici anni un calo del 20 % della
produzione di un paese.
Naturalmente questa realtà economica nasconde una
miseria in termini di sofferenza umana difficilmente
­quantificabile!
E tuttavia oggi è possibile lottare efficacemente contro le
epidemie più diffuse. Il vaiolo ad esempio è stato completamente sradicato. La lebbra non è più un’endemia,
mentre la malaria, la tubercolosi, la meningite, l’aids, rappresentano invece ancora gravi problemi di salute pub-
blica in tutta l’Africa subsahariana . I mezzi di lotta sono
molteplici : l’individuazione, la vaccinazione, l’educazione
alla salute, ‘il risanamento e la gestione dell’habitat ne
sono alcuni esempi. I nostri collaboratori sul campo conoscono tutti gli aspetti dell’aiuto da offrire a seconda delle
malattie, e giovani come Souleymane, 22 anni, colpito da
tubercolosi ossea, ritrovano l’uso degli arti (vedere articolo
a fronte, pagina 3). Ma i vaccini e le attività di rieducazione
costano cari e restano fuori dalla portata dei più poveri.
Vi chiediamo di aiutarci a mettere alla gogna queste malattie che minacciano puntualmente l’Africa subsahariana,
e ad occuparci dei più poveri. Grazie per il vostro sostegno
finanziario finalizzato al benessere e alla sopravvivenza
delle popolazioni che non hanno mezzi per difendersi da
queste calamità.
L’equipe di Morija
Associazione umanitaria
Scopo
Morija Francia:
En Reutet
1868 Collombey-le-Grand
Assistenza al bisognoso popolo
africano, del Sahel in particolare,
senza distinzione alcuna di razza
o religione.
Jérôme Prékel
La Pierre
74410 St Eustache
CCP 13.875-50 W 029
Banque: Crédit Agricole,
Annecy 96702605676
Tél. 024 472 80 70
Fax 024 472 80 93
[email protected]
CCP 19-10365-8
Associazione senza scopo di lucro
Fondata nel 1979 conformemente agli
Articoli 60 e seg. del Codice Civile
Svizzero
Sede sociale:
Collombey-le-Grand (VS)
Revisore dei conti:
Fiduciaire R. Künzlé SA – Monthey
I 3 pilastri dell’aiuto sono
• l’intervento di emergenza
• il miglioramento delle condizione
di vita
• i progetti di sviluppo
Lo spirito con cui viene offerto il
nostro aiuto trova le sue origini nel
Vangelo.
Mensile
d’informazione
Redazione:
Morija
Grafia e stampa:
Jordi SA, Belp
Prezzo dell’abbonamento:
CHF 25.–/ � 15.–
Abbonamento di sostegno:
CHF 50.–/� 30.–
Qualsiasi contributo
aggiuntivo sarà ben
accetto.
GRAZIE
«Non speravo più di
riprendere l’uso dei piedi»
polmonare è di gran lunga la più frequente, ma esistono
altre forme della malattia, come la tubercolosi ossea. Ogni
anno 450.000 vengono scoperti nuovi casi di tubercolosi
multiresistente e mancano i fondi mancano per la ricerca
di nuovi medicinali.
Nel centro per disabili di Kaya (CHK) curiamo le forme
ossee della malattia. I malati sono ricoverati innanzitutto al
centro ospedaliero regionale per esami medici e paramedici. Questi permettono di confermare la diagnosi e l’avvio
di un trattamento medico, prima di rinviare i pazienti al
CHK per una rieducazione funzionale.
Souleymane, 22 anni, del villaggio di Dem situato a
circa 15 km da Kaya, era agricoltore e praticava un po’ di
allevamento. Nello scorso aprile ha iniziato a sentire un
banale dolore alla schiena. Spesso era stanco la sera e
perdeva peso di giorno in giorno. Dopo essere ricorso a
rimedi tradizionali senza risultati, è stato portato al CHK
dal padre e dallo zio, perché non poteva più camminare e
la sua schiena era deformata da una sorta ascesso, Davanti
a questi sintomi che ci hanno subito fatto sospettare
una tubercolosi ossea, l’abbiamo indirizzato al Centro
ospedaliero. Souleymane è stato poi ricoverato per una
terapia antibiotica intensa e per evitare il contatto con i
parenti, perché allora era molto contagioso. Al suo arrivo
al CHK, Souleymane era paraplegico e confinato alla sedia
a rotelle. Grazie a sedute di kinesiterapia e all’assunzione
continuata di farmaci antitubercolosi, la sua salute è
migliorata presto, in poco più di 2 mesi. E’ stato dimesso
all’inizio di novembre per tornare in famiglia. Prima della
partenza ha detto: «Sono molto contento di essere entrato
nel CHK. Non so come esprimervi la mia soddisfazione
per il vostro aiuto e per tutte le cure che ho ricevuto. Non
speravo più di riprendere l’uso dei piedi. La mia famiglia e
io eravamo molto scoraggiati e disperati. Grazie à Morija
cammino di nuovo e spero di poter lavorare e ritrovare
il mio posto all’interno della famiglia e del villaggio. Vi
ringrazio e che Dio vi benedica».
Souleymane, di ritorno a casa sua, felice!
Albert Zongo
CHK de Kaya
La tubercolosi è una malattia infettivo-contagiosa. In mancanza di trattamento, una persona colpita da tubercolosi
evolutiva può infettare in media da 10 a 15 persone nello
spazio di un anno. Non tutti i soggetti infetti sviluppano
necessariamente una tubercolosi. I più vulnerabili sono le
persone le cui difese immunitarie sono indebolite – donne
incinte, bambini in tenera età, persone malnutrite o compite da aids.
La tubercolosi rappresenta un grave problema di salute
pubblica nei paesi poveri del Sud. Di origine batterica,
può interessare numerosi organi e uccide ancora quasi
2 milioni di persone ogni anno nel mondo. La tubercolosi
Costo reale del trattamento CHF1017.– / € 635.–
Partecipazione di Souleymane CHF 52.– / € 32.–
Finanziato dalle vostre donazioni CHF965.– / € 603.–
Un’epidemia di meningite?
epidemia privi di vaccini»,
afferma il consulente generale per le malattie evitabili
con la vaccinazione presso
l’ufficio regionale dell’OMS
per l’Africa, il dottor Deo
Nshimirimana.
Per evitare alcuni casi di
meningite, il Programma
Allargato di Vaccinazione
(PEV) del Burkina Faso ha introdotto un vaccino gratuito
per i bambini da 0 a 11 mesi.
Per il resto della popolazione il problema resta immutato a causa della pluralità
dei ceppi della malattia e del
costo dei vaccini. Per una
vaccinazione di massa, bisogna purtroppo attendere
un’epidemia, poi individuare
il ceppo responsabile prima
di vaccinare.
Durante le conversazioni le donne ascoltano con attenzione
e diventano protagoniste della prevenzione
Quest’anno si teme un’epidemia di meningite particolarmente virulenta. E la comunità internazionale oggi non
è pronta per affrontarla, come ha avvertito l’OMS nell’ottobre scorso. Almeno 80 milioni di persone nei 21 paesi
africani che costituiscono la regione spesso chiamata la
«cintura della meningite» (dall’Etiopia, sulla costa est, alla
Mauritania, sulla costa ovest) potrebbero aver bisogno di
farsi vaccinare.
Tra il 1995 e il 1997, periodo dell’ultima grande epidemia,
la malattia aveva fatto almeno 25 000 morti sui 250 000
casi dichiarati.
La meningite è un’infezione della membrana sottile che
avvolge il cervello e del midollo spinale. In generale, il 5 a
10 % dei pazienti colpiti dalla malattia soccombe nelle 24
a 48 ore che seguono la comparsa dei primi sintomi.
La malnutrizione è uno dei fattori che favorisce la malattia:
i più deboli non hanno la forza di resistere. Si affollano
allora alle porte dei nostri centri sanitari per ricevere aiuto.
Nello scorso ottobre i nostri collaboratori di Nobéré in
Burkina Faso hanno ad esempio sospettato un caso di
meningite per Adama, una bambina di 16 mesi ricoverata
al CREN, che presentava come sintomi un brusco aumento
della temperatura e una fontanella gonfia.
«Il numero di casi di meningite è aumentato nelle ultime
due stagioni, e potremmo trovarci di fronte ad una grave
Le epidemie si verificano in
generale con l’harmattan, all’incirca tra febbraio e maggio.
I venti di sabbia e le notti fresche rendono la popolazione
più vulnerabile alle infezioni respiratorie. Il batterio della
meningite si trasmette con gli starnuti e la tosse.
Le conversazioni al CREN formano le donne in materia di
alimentazione e igiene, sensibilizzandole alla necessità di
vaccinare i bambini. I nostri collaboratori verificano inoltre
ad ogni entrata lo stato vaccinale del bambino e lo inviano
se necessario al Centro sanitario e di promozione sociale.
Claude Yabré
CREN de Nobéré
Riquadro: «Il numero di casi di meningite è
aumentato nelle ultime due stagioni e potremmo
trovaci di fronte ad una grave epidemia privi di
vaccini».
La malaria uccide ancora quasi un
milione di persone ogni anno
Rayim-Manegda e sua mamma
Il Burkina Faso conosce tutti i tipi di malattie endemiche
che minacciano seriamente la salute delle popolazioni in
tutte le stagioni. Al CREN di Ouagadougou affrontiamo
soprattutto la malaria che colpi la maggior parte dei bambini ricoverati.
La malaria è una malattia parassitaria trasmessa all’uomo
con la puntura di una zanzara, l’anofele femmina. La stagione delle piogge, propizia al loro sviluppo, è il periodo
in cui la malattia colpisce maggiormente soprattutto i
bambini e le donne incinte.
Ogni bambino che entra al CREN viene sistematicamente
sottoposto ad un esame del sangue, chiamato «la goccia
spessa», per l’individuazione. Grazie alla positiva collaborazione con il centro medico di Shiphra, l’esame che costa
750 CFA è gratuito. I bambini malati vengono trattati in
funzione del numero di parassiti trovati nel sangue.
Alcune regioni
sono propizie
allo sviluppo di
epidemie
Oltre a curare i malati, il CREN mette l’accento in particolare sulla prevenzione grazie all’uso delle zanzariere
impregnate per ogni bambino ricoverato, che permette
di proteggerli durante la loro permanenza. Attraverso le
conversazioni educative, sensibilizziamo le madri sulla
trasmissione della malattia e mostriamo loro come eliminare le tane delle zanzare. Le incoraggiamo a procurarsi le
zanzariere e a rispettare le prescrizioni mediche in caso di
malattia.
La malaria frena il recupero dei bambini colpiti da grave
malnutrizione, cui spesso si aggiungono febbre, vomito e
diarrea, rendendo inefficace la terapia nutrizionale. Le resistenze al trattamento ritardano la guarigione e possono
comportare complicazioni, grave disidratazione, anemia e
persino la morte. Talvolta è necessario evacuare il malato
in un centro ospedaliero e attendere che la sua salute migliori prima di proseguire con il recupero. Il CREN fa sforzi
supplementari a sostegno di alcuni genitori più poveri per
i costi del trattamento ospedaliero.
Da notare che la malaria grave può provocare lesioni cerebrali e lasciare conseguenze che richiedono la cura in una
struttura specializzata.
Rayim-Manegda è arrivato al CREN con un quadro di
malnutrizione grave. La madre ci ha detto che era malato
da quasi un anno. Dopo avere provato con le visite e i trattamenti tradizionali senza esito, una donna che aveva già
soggiornato al CREN li ha condotti fino a qui. Il bambino
stava morendo.
La goccia spessa ha rivelato che il bambino era colpito da
malaria grave con vari sintomi caratteristici: febbre alta,
vomito, diarrea, disidratazione e inizio di anemia. Abbiamo iniziato il trattamento e dopo una settimana di cure
e di controllo ne abbiamo constatato la guarigione, Oggi è
fuori pericolo 20 giorni dopo il ricovero. Rayim-Manegda
ha ritrovato una buona forma e la gioia della madre si
legge sul viso. Suo figlio è sopravvissuto !
Désirée Bayoulou e Maïmouna Compaoré
CREN di Ouagadougou
La scommessa sui cereali
I ritardi e le irregolarità
delle piogge a partire dallo
scorso luglio hanno lasciato
il posto ad inondazioni che
hanno colpito vari paesi
del Sahel, tra cui il Burkina
Faso. Le inondazioni hanno
talvolta provocato perdite di riserve alimentari in
alcune regioni. Esse si sono
verificate in un momento
in cui i campi coltivati
distrutti o devastati dalle
acque non possono più
essere seminati.
Il governo del Burkina ha
fatto un bilancio della campagna agricola 2007–2008.
Ha annunciato buoni raccolti rispetto all’anno preI più poveri non avranno di che
cedente (2% di aumento),
nutrire la famiglia
malgrado le inondazioni
seguite dalla siccità. Ma ciò non rassicura le popolazioni :
in effetti 15 province sulle 45 che conta il nostro paese
sono dichiarate deficitarie.
I commercianti di cereali hanno iniziato in anticipo a
rilanciare i prezzi dei prodotti cerealicoli e quindi il governo è intervenuto prevedendo misure per contenere
l’inflazione:sacchi da 100 kg de mais prelevati sulla riserva
di sicurezza e di intervento saranno immessi sul mercato
in tutto il territorio del Burkina al prezzo sociale di 9000
CFA (CHF 22.50/€ 13.70). La notizia è ben accolta ma non
risolve i problemi. Molti contadini, la cui unica risorsa è
rappresentata dai prodotti dei loro campi, hanno perso
tutto. Non possiedono cereali per nutrire la famiglia, né
denaro per acquistarne. Anche se vendessero tutti i loro
animali o altri beni, non avrebbero mai abbastanza denaro
per mantenere la famiglia fino ai successivi raccolti. E’
vitale aiutare queste migliaia di persone distribuendo loro
i mezzi per sopravvivere: questa è la sfida da affrontare.
Cathy Sawadogo
Sede di Morija a Ouagadougou
Inondazioni catastrofiche
Situata a 20 km ad ovest di Bobo-Dioulasso, la seconda
città del Burkina Faso, Bama è stata una delle località
più duramente colpite dalle inondazioni. Circa 165
millimetri di pioggia sono stati registrati nello spazio di
24 ore, trae il 28 e il 29 luglio scorso.
Vari abitanti di Bama hanno spiegato che le ­recenti
inondazioni erano le più catastrofiche da molti
­decenni.
«Dormivo con la mia famiglia quando ho sentito
trombe d´acqua penetrare nella casa dalle finestre», ha
confidato all´agenzia IRIN Lassina Sanou, un padre di
famiglia di otto figli.
Questa capanna di banko (mattoni di paglia e fango
cotti al sole) gli è costata 300 000 CFA (CHF 750.–/
­€ 457.–), ha affermato ; oggi è distrutta e vive in un
riparo di fortuna. Le inondazioni hanno trascinato
via anche il suo raccolto e il bestiame.
«Devo ricominciare daccapo. Dovrò trovare soldi,
ma ci vorranno anni».
Morija segue attentamente l’evoluzione della situazione. Sin da ora l’acquisto di
100 tonnellate di cereali è stato registrato in bilancio. Inoltre abbiamo ricevuto
una richiesta per l’acquisto di 40 tonnellate supplementari. Dobbiamo acquistarli rapidamente, perché i prezzi aumentano continuamente.
Partecipate con noi al finanziamento di questa operazione e offrite il minimo vitale ad una famiglia di 8–10
persone
Per 1 mese 75 kg di miglio CHF 25.– / € 15.–
Per 6 mesi 450 kg di miglio CHF 150.– / € 90.–
Il Rotary Club di Olten
offre 5000 franchi a Morija
Il Rotary Club di Olten ha offerto la somma di 5000 franchi
a Morija per la costruzione di un pozzo in Burkina Faso. In
occasione della consegna dell’assegno alla collaboratrice
dell’associazione Christine Paccaud, è stato ricordato che
la nostra terra conta solo il 2,5 % di acqua potabile, e che
1 miliardo di persone non vi ha accesso. Che se un americano utilizza 500 litri di acqua al giorno, un europeo 250
e uno svizzero 160, un’africana, se ne ha, dispone solo di
10 litri al giorno. E perciò deve camminare 10–15 km...
Morija ha costruito dal 1990 quasi 400 pozzi in Burkina
Faso.
L’acqua è una benedizione! Per dissetarsi, ma anche per
l’orticoltura e la preparazione dei pasti, per gli animali e
l’igiene.
L’acqua salva la vita e permette di vivere!
La nostra collaboratrice Christine Paccaud riceve l’assegno di
CHF 5000.–
Andreas Stettler
Rotary Club
Solidarietà internazionale
a Nord-Pas-de-Calais (F)
Il 13 novembre scorso il consiglio regionale Nord-Pas-deCalais organizzava la Giornata degli scambi e della valorizzazione delle esperienze nel settore della Solidarietà internazionale sul tema: «Diventiamo cittadini del ­pianeta
– Aprirsi, scambiare costruire: i giovani del Nord-Pas-deCalais si muovono».
In questa occasione abbiamo potuto esporre una parte
dei nostri quadri per foto realizzate durante il nostro
soggiorno al CHK di Kaya l’estate scorsa. Molti visitatori
erano presenti e sono stati colpiti dall’originalità del
nostro stand. Abbiamo stabilito vari contatti interessanti
e sensibilizzato decine di persone al destino dei disabili in
Burkina Faso. Abbiamo spiegato il grande coinvolgimento
di Morija a favore di questa popolazione e abbiamo potuto discutere con rappresentanti di associazioni, uomini
politici, responsabili di partnership e di cooperazioni
istituzionali.
La giornata è continuata dallo svolgimento simultaneo
di quattro gruppi di lavoro (Sostegno alla preparazione e
all’allestimento del progetto; La ricerca di aiuti finanziari;
Sensibilizzare, prevenire, aiutare: come adattare il proprio
progetto salute in loco; Valorizzazione e capitalizzazione
al ritorno). Questi gruppi di lavoro hanno poi dato luogo
a scambi in seduta plenaria, seguiti dall’intervento di un
rappresentante ONG e vari gruppi di giovani, che hanno
potuto condividere le loro esperienze.
La giornata si è conclusa con un brindisi, animazioni culturali e festive, dai racconti africani elle danze boliviane, passando per il folklore musicale marocchino, permettendo
cosi una condivisioni di valori interculturali e di solidarietà.
Mikaël Amsing
Cornici per percepire la disabilità in modo nuovo
Giornata Solidarietà Sahel
In diretta dagli stand
Rodolfo, 37 anni:
«Rinnovo la mia presenza
su uno stand perché sono
convinto di fare qualcosa di
buono con brave persone.
Ogni aiuto, ogni investimento e ogni franco sono
importanti. E allora avanti
tutta! E arrivederci a presto
in uno stand, magari !
Liliana, 36 anni: «Penso agli
altri e alle loro esigenze,
e mi fa molto piacere collaborare come volontaria
a favore dei più svantaggiati».
Il 3 novembre si è svolta la nostra giornata annuale di
Solidarietà Sahel. Questa giornata, che ha lo scopo di
raccogliere fondi per curare i bambini malnutriti nei nostri
centri in Burkina Faso e in Ciad, ha permesso di raccogliere
circa 11 000 franchi. Per il 28° anno consecutivo, i nostri
stand hanno attirato numerosi passanti interessati alla
problematica della malnutrizione in questi paesi.
Morija si è di nuovo affidata ai suoi volontari che hanno
messo a disposizione il loro tempo. Per la prima volta
abbiamo potuto usufruire di una postazione ad AvryCentre (FR). Andrée e Yvette, nonostante il clima freddo e
uggioso, si sono impegnati al massimo per il successo di
questa giornata.
Talenti culinari e artistici hanno ravvivato i vari stand :
dolci, pastine, cookies, brownies, tè, caffè, zuppa, candele
e cartoline artigianali, pitture su vetro e vasetti pieni di
dolciumi e noccioline. Alcuni «cornets du cœur» comprendenti 2 mele, 2 mandarini e noccioline sono stati preparati
da Fabienne e venduti a CHF 5.– pièce. Un grande successo per questa iniziativa che è stata molto apprezzata
dai passanti. «Almeno avrò salvato un bambino e mezzo»,
hanno detto alcuni, con un sorriso.
Un grazie di cuore per il vostro impegno e i vostri sforzi !
Alexandra Jacquiard
Morija Svizzera
Avete un’idea e desiderate organizzare un’attività di volontariato?
Volete formare un gruppo di volontari Morija nella vostra regione?
Per il francese Alexandra è a vostra disposizione per consigli e sostegno nelle vostre iniziative, ­
Tel. 024 472 80 70 – [email protected]
Per il tedesco e l’italiano Christine est è a vostra disposizione per consigli e sostegno
nelle vostre iniziative, Tel. 024 472 80 70 – [email protected]