Scarica il pdf - La Passione di Assistere
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PROGETTO LA TERRA E’ DI TUTTI Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera; la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera... L' immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare e tutto d'intorno non c'era nessuno: solo il tetro contorno di torri di fumo... E il vecchio diceva, guardando lontano: "Immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori e in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell' uomo e delle stagioni..." I giovani e gli adulti di oggi sono abituati a pensare che gli ospiti di una casa di riposo sono persone anziane, a volte un po’ “confuse” (I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni, i vecchi non sanno, nel loro pensiero, distinguer nei sogni il falso dal vero..) a cui si debba offrire comprensione, aiuto e vicinanza. Persone che la società deve aiutare. Ciò è sicuramente vero ma dobbiamo anche considerare che, questi nostri anziani, a volte, sono ancora in grado di “pensare” al nostro bene e al nostro futuro. Loro possono insegnare a noi molto e anche compiere gesti, magari piccoli, finalizzati al nostro benessere presente e futuro. Ecco l’esperienza degli ospiti della Casa di Riposo Caprotti-Zavaritt Nel 2011, nella nostra casa di riposo, abbiamo cominciato a riflettere su cosa poter fare concretamente per garantire ai nostri giovani un mondo un poco migliore. Da subito l’acqua è stato l’elemento che ha coinvolto maggiormente i nostri residenti. Molti, provenienti da ambienti rurali, si ricordavano fontane e rogge, panni lavati ai fontanili e veri e propri bagni nei fossati. Il punto di partenza del passato ci ha permesso di riflettere su cosa accade oggi. L’acqua bene prezioso che non va sprecata e che già oggi non è più un diritto di tutti. Ogni giorno, infatti, nel mondo muoiono 10mila persone, perlopiù donne e bambini, a causa della mancanza d’acqua o della sua pessima qualità: Circa il 70% delle malattie presenti sul pianeta è dovuto alla siccità, alla carenza di acqua e alla sua cattiva utilizzazione. Ma noi, anziani in una casa di riposo, cosa possiamo fare concretamente||||||| Questa la domanda che ci ha guidato in questo nostro percorso. Ci siamo mossi su due fronti con l’aiuto di operatori e parenti. Primo fronte: ridurre lo spreco di acqua e di bottiglie di plastica. Nella nostra struttura era abitudine posizionare sui tavoli delle sale pranzo bottigliette in pet con acqua naturale e frizzante. Non utilizzavamo bottiglie in vetro perché poco sicure per alcuni, anzi molti, ospiti. Abbiamo raccolto alcuni dati sull’inquinamento legato sia alla produzione sia allo smaltimento delle bottigliette di plastica: in fase di produzione un kg di PET (25 bottiglie da 1,5 litri) consuma 2 kg di petrolio e 17.5 litri d’acqua. Rilascia nell’atmosfera: 40 gr. di idrocarburi; 25 gr. di ossidi di zolfo; 20 gr. di ossidi di azoto; 18 gr. di monossido di carbonio; 2,3 kg. di anidride carbonica, gas responsabile dell’effetto serra. (Paul Mc Rande, The green guide, in State of the world 2004, Edizioni Ambiente, Milano 2004, pagg. 136-137) Per trasportare 15 tonnellate, che corrispondono a 10.000 bottiglie d’acqua da 1,5 litri, un camion in perfetta efficienza consuma 1 litro di gasolio ogni 4 km (25 litri ogni 100 km). Ipotizzando una percorrenza media di 1.000 km, tra andata e ritorno, il consumo di gasolio ammonta a 250 litri, ovvero 250.000 cm3 che, divisi per 10.000 bottiglie corrispondono a 25 cm3 di gasolio per bottiglia. Moltiplicando 25 cm3 per 200 si deduce che il consumo giornaliero pro-capite di 1 litro di acqua in bottiglia comporta un consumo di 5 litri di gasolio all’anno. A questi 5 litri di gasolio vanno aggiunti: - i consumi di petrolio per produrre le bottiglie di plastica (8 kg per 200 bottiglie); - i consumi di gasolio dei camion che trasportano le bottiglie di plastica vuote dalla fabbrica che le produce all’azienda che imbottiglia l’acqua e dei camion della nettezza urbana che le trasportano dai cassonetti agli impianti di smaltimento; - i consumi di benzina degli acquirenti nei tragitti casa – supermercato - casa e casa – cassonetti casa. Ipotizziamo quindi che il consumo annuo totale di combustibili fossili pro-capite di una persona che compri l’acqua in bottiglie di plastica sia di almeno di 8 litri di gasolio/benzina oltre gli 8 kg di petrolio. Una famiglia di quattro persone spende quindi ogni anno da 320 a 720 euro e fa bruciare almeno 32 litri di combustibili fossili per bere acqua in bottiglie di plastica invece dell’acqua potabile che sgorga dal rubinetto di casa. PENSIAMO AL CONSUMO IN UNA CASA DI RIPOSO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! a questi dati vanno aggiunti quelli derivanti dallo smaltimento. Nella sola Lombardia, vengono portate in discarica e incenerite 150.000 tonnellate di bottiglie in PET all’anno, con un costo per la collettività di 25 milioni di euro; l’inquinamento a questo punto è incalcolabile; mezz’ora di esposizione al sole di una bottiglia di plastica fa rilasciare nell’acqua che contiene sostanze pericolose; Dopo aver ascoltato questi dati alla domanda cosa possiamo fare noi, la immediata risposta è stata: beviamo l’acqua del rubinetto! Gli ospiti erano praticamente tutti d’accordo, un po’ meno i parenti e alcuni operatori. Siamo ricorsi allora ad altri dati: tranne in casi di particolari patologie, per le quali possono essere raccomandate precise acque minerali, la comune acqua di acquedotto è perfettamente idonea all’uso; vari test di laboratorio hanno dimostrato che non esiste superiorità dell’acqua in bottiglia rispetto a quella dell’acquedotto, semmai, spesso, il contrario (“Qualcuno vuol darcela a bere”, Giuseppe Altamore); L’acqua potabile: biologicamente pura (priva di microrganismi patogeni), chimicamente pura (priva di metalli o altre sostane inorganiche dannose alla salute) e con una quantità di sali minerali non inferiore a 0,1 g/l e non superiore a 1,5 g/l: esce dai nostri rubinetti di casa! Dopo un processo di depurazione e disinfezione: la potabilizzazione. i costi che si sostengono per l’acquisto vanno per quasi il 100% per pagare gli imballaggi, i trasporti e la pubblicità; l’acqua contenuta nella singola bottiglia costa ai produttori in realtà meno della colla per l’etichetta e produce anche questo risultato: Finalmente anche i più scettici si sono trovati d’accordo! Usiamo l’acqua potabile. Abbiamo ricercato una ditta che ci fornisse un erogatore d’acqua a cui attingere con sicurezza e lo abbiamo posizionato nella nostra sala the a disposizione di tutti gli assetati. Il nostro lavoro non è finito così, abbiamo lavorato tutti per colorare di rosso e di blu carinissime brocche infrangibili che rallegrano le nostre tavole. Inoltre, udite, udite, gli ospiti stessi si alternano nella preparazione delle brocche per il pranzo e per la cena e riutilizziamo l’acqua in avanzo per dissetare anche le nostre piante interne ed esterne. Risultati ottenuti: beviamo meglio; abbiamo realizzato le nostre brocche; svolgiamo attività di preparazione delle tavole; non sprechiamo acqua e innafiamo piante e fiori AIUTIAMO A SALVARE IL NOSTRO PIANETA PER I NOSTRI GIOVANI ed evitiamo situazioni di disastro ambientale Il secondo fronte ci ha visto impegnati nel cercare di non sprecare acqua nelle attività quotidiane. Certo l’impegno maggiore riguarda gli operatori che devono fare attenzione a controllare che i rubinetti non vengano lasciati aperti inutilmente, che gli scarichi non perdano acqua, che i frangigetto funzionino, ecc..... ma noi ospiti abbiamo accettato di utilizzare le docce quando possibile invece del bagno in vasca, perchè se è vero che il bagno rilassa e altrettanto vero che la doccia fa bene alla circolazione ed è energizzante e, non dimentichiamolo, fa risparmiare anche fino a cento litri di acqua. Non male per dei “nonnetti” di una casa di riposo!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma per il 2012 che facciamo? Il progetto acqua continua anche se adesso tocca alla direzione della casa impegnarsi maggiormente. La scelta fatta è di posizionare collettori solari al fine di coprire il 100% del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda. L’impianto sarà realizzato in modo che si possa utilizzare l’intera energia prodotta da pannelli solari non solo per la produzione di acqua calda sanitaria ma anche per l’integrazione del riscaldamento riducendo quindi l’utilizzo di gas metano. Inoltre verrà installato un nuovo impianto di addolcimento dell’acqua a scambio ionico oltre che a microfiltro a calza in ingresso dell’acqua potabile per rendere ancora più sicura l’acqua da noi utilizzata. I Costi sostenuti finora riguardano l’acquisto delle brocche e dell’erogatore d’acqua mentre il costo importante si dovrà sostenere ora per il posizionamento dei pannelli solari e per l’acquisto del nuovo addolcitore. Il preventivo acquisto si attesta sui settantamila euro. Non poco!!!! Alla domanda perchè dovrebbe essere scelto il nostro progetto non è facile rispondere. Il peso economico del nuovo investimento non deve ricadere nuovamente sulle rette a carico di ospiti e parenti, che come sappiamo vivono già un momento molto critico, questo è quanto ha deciso la direzione della casa, pertanto un aiuto economico esterno ci aiuterebbe in modo non indifferente. La risposta migliore però ci pare questa: I due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva: con l' anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati... Il bimbo ristette, lo sguardo era triste, e gli occhi guardavano cose mai viste e poi disse al vecchio con voce sognante: "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!" (Francesco Guccini) LA FIABA PUO’ DIVENTARE REALTA’