movimento - Regione Emilia Romagna

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movimento - Regione Emilia Romagna
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Regione Emilia-Romagna
OGGETTO 3175
Assemblea legislativa
Fascicolo: 2016.2.4.1.859
AL/2016/41348 del 06/09/2016
•
'movimento^
Movimento 5 Stelle
Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna
Viale Aldo Moro 50 - 40127 Bologna. Telefono. 051/527 6453.
E-mail [email protected]
Bologna, 5 settembre 2016
Al Presidente dell'Assemblea
Legislativa
OGGETTO
31/5
Cons. Simonetta Saliera
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Premesso che:
È trascorso più di un anno da quando a luglio 2015 una cordata composta da Bologna Fiere,
Ferrara Fiere, Sogeicos SpA e Camera di Commercio di Bari ha ottenuto la concessione per la
gestione sessantennale dell'Ente fieristico barese nell'ambito della "privatizzazione" dello stesso;
La decisione di "privatizzare" fu assunta non in ossequio alla nuova normativa di settore che la
Regione Puglia aveva disatteso per lunghi anni, bensì a seguito di un grave dissesto finanziario
dell'Ente, a lungo celato, che costrinse i Soci e la Regione ad un intervento straordinario di nove
milioni di euro per evitarne la liquidazione;
Dopo che un primo avviso per una concessione trentennale era andato deserto, l'Ente avrebbe
potuto raggiungere il suo obiettivo dando vita ad una Società di capitali cui trasferire quelle
attività, in linea con le richiamate normative nazionali e mettendo al riparo i suoi soci da nuove,
sgradevoli, sorprese finanziarie. Si preferì, invece, ripetere l'avviso a condizioni ancora più
allettanti nella consapevolezza che, se ancora nessun privato avesse manifestato interesse, questa
volta si sarebbe presentato uno dei soci pubblici assieme alle società emiliane la cui presenza,
sebbene non superiore al 10%, sarebbe comunque servita ad occultare la indisponibilità degli altri
due soci pubblici e addirittura a sbandierare una falsa "privatizzazione" delle attività della fiera
barese;
Èaccaduto però che, mentre Bari indifferente alla generale revisione delle Camere di Commercio
in Italia che esclude la cosfituzione da parte delle stesse di società di capitali per fini differenti da
quelli istituzionali e previsti dalla nuova normativa in materia (legge 7 agosto 2015, n. 214
denominata "legge Madia" e del relativo decreto legislativo di riordino e finanziamento delle
camere di commercio di attuazione dello stesso, approvato in esame preliminare dal Consiglio
dei Mmistri n. 126 del 25 agosto 2016) ha approvato lo schema di contratto predisposto dalla
Fiera del Levante, i soci di minoranza (cioè le fiere emiliane), nonostante il via libera dato il 12
ottobre 2015 da tutti gli enti pugliesi alla definizione del contratto, non hanno dato seguito alla
costituzione della prevista "newco" per le vicende - altrettanto note - che hanno investito il
sistema fieristico locale per diversi mesi, conclusosi soltanto di recente con l'allontanamento del
vecchio presidente Duccio Campagnoli (il quale con il manager Nicola Zanardi, ex numero uno
di Ferrara Fiere, aveva tenuto i contatti con i baresi), la messa in cassa integrazione di 123
dipendenti, la sostituzione con il nuovo presidente Franco Boni (già presidente di Parma Fiera) e
l'indicazione categorica evincolante di dar vita ad un articolato sistema fieristico regionale che
inglobasse anche Rimini e Parma;
Oggi, adistanza di quasi un anno, mentre si èin attesa di un Piano industriale per il fìaturo del
sistema fieristico bolognese, si sono recati aBari il direttore generale di Bologna Fiere Antonio
Bruzzone, eNicola Zanardi, delegato dalla capogruppo aseguire il dossier Fiera del Levante, per
definire le ultime formalità prima della sottoscrizione del contratto di gestione per iprossimi 60
anm dell'ente fieristico barese (come riportato dall'edizione del 28 agosto 2016 de La Gazzetta
del Mezzogiorno). Non sappiamo da cosa derivi questa immediata fretta, dopo un anno di stasi, a
meno che, a dar credito a quanto apparso sulla stampa pugliese, non sia ricollegata alla
sistemazione dell'ex numero uno di Ferrara Fiera adirettore della costituenda newco;
La vicenda della "privatizzazione" della Fiera del Levante è stata oggetto di interrogazione
urgente nel Consiglio regionale della Puglia da parte della consigliera Antonella Laricchia (M5S),
a cui ha risposto in maniera formale, in data 9 novembre 2015, l'assessore allo sviluppo'
economico della Regione Puglia Loredana Capone e l'imbarazzato silenzio dell'interrogato
Governatore Michele Emiliano nonché, in data 14 ottobre 2015, di interrogazione parlamentare a
risposta scritta 4/10742 (risollecitata e trasformata in interrogazione in commissione in data 27
gennaio 2016, con il nuovo numero di protocollo 5/07517) alla Presidenza del Consiglio dei
Mmistri, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell'Economia edella Finanza eal
Ministero della Semplificazione eper la pubblica amministrazione da parte del deputato Giuseppe
L'Abbate (M5S) che non ha ancora ricevuto risposta da parte del Governo attualmente in carica.
premesso, inoltre, che
Bologna fiere S.p.A. si èdovuta confrontare, negli ultimi mesi, con il pesante passivo del
Bilancio 2015, di poco inferiore ai 9milioni di euro, procedendo poi alla dichiarazione di
licenziamento di oltre 120 lavoratori (temporaneamente ritirati);
contestualmente Bologna Fiere Spa ha richiesto di procedere ad un incremento del capitale
societario - con una quota per la Regione Emilia-Romagna individuata in 5milioni di euro indispensabili, sulla base delle valutazioni espresse dal nuovo presidente del CdA dell'Ente
fieristico per realizzare nuove strutture ecercare di evitare l'abbandono di uno degli ultimi
grandi saloni rimasti, vale a dire Eima;
• l'ente fieristico bolognese (al quale fanno capo anche Modena Fiere eFerrara fiere) ha avviato
un percorso, unitamente ad altre fiere emiliano-romagnolo partecipate dalla regione, quali
Fiere Parma eRimini Fiera, al fine di ^verificare lafattibilità di una società... con l'obiettivo
di raggiungere un 'integrazionefunzionale osocietaria'', come precisato nella lettera d'intenti
firmata il 1 agosto 2016;
sia la crisi di Bologna Fiere, connotata da un cattivo risultato di gestione, sia il processo di
integrazione con le altre Fiere regionale si stanno sviluppando senza che sia stato reso noto
né il piano industriale di Bologna né, tantomeno, quello che potrebbe caratterizzare
l'eventuale nuova realtà integrata emiliano-romagnola: e questo sebbene sindacati,
amministratori, consiglieri regionali lo abbiano con forza richiesto;
la richiamata lettera di intenti fra le fiere di Bologna, Rimini e Parma prevede all'articolo 4,
punto 4.3 che nel periodo della sua validità (la scadenza è a fine dicembre 2016) le parti si
impegnano a non entrare in alcuna negoziazione avente lo stesso oggetto ... con terze parti,
senza preventivo accordo", portando ad esempio il progetto di integrazione in corso fra Rimini
e Vicenza;
l'operazione connessa alla costituzione di una newco promossa da Bologna Fiere per la Fiera
del Levante descrive unquadro totalmente contrastante con la situazione descritta:
si licenzia a Bologna, ma si "investe" altrove,
- non si rende noto il piano industriale di Bologna Fiere per affrontare lapropria crisi
gestionale, ma si partecipa acordate per la costituzione di neco a Bari,
- si scrive ill° di agosto in un accordo diretto verificare le prospettive di integrazione
con Parma e Rimini di non procedere ad altre iniziative di analogo tenore, ma alla
fine di Agosto la stessa Bologna cerca di concretizzare un progetto invece del tutto
simile, con l'investimento sulla fiera del Levante;
- si sottopone all'analisi di advisor esterni e consulenti la fattibilità dell'eventuale
integrazione emiliano-romagnola, ma evidentemente devono già essere chiare le
linee di azione, visto l'impegno sull'ente di Bari;
considerato, inoltre, che
alcune importantissime manifestazioni bolognesi possono essere pesantemente condizionate
dalla crisi di Bologna Fiere, come LIMA e la stessa Cosmoprof,
i vertici di BolognaFiere hanno in più occasioni sottolineato l'esigenza di adeguare le strutture
del quartiere fieristico bolognese, rilevando che le sue inadeguatezze possono allontanare
definitivamente investitori e saloni;
SI INTERROGA LA GIUNTA
se non ritenga di dover intervenire sulla società partecipata Bologna Fiere Spa affinché dia
eventualmente seguito alle intese baresi soltanto dopo aver presentato ilproprio piano industriale;
se possa assicurare che l'eventuale impegno nella Fiera del Levante non comporti la perdita di
manifestazioni nel polo bolognese o in Emilia-romagna;
come spieghi la partecipazione alla newco per la Fiera del Levante alla luce dell'impegno del
punto 4.3 nella lettera d'intenti per l'eventuale integrazione con Rimini e Parma;
se ritenga che Bolognafiere disponga di un piano industriale (finora non reso disponibile
ali Assemblea legislativa della Regione che compartecipa alla proprietà dell'Ente eche fino a
pochi mesi fa ne esprimeva il Presidente, durante il cui mandato si sono registrati appassivi di
bilancio erisultati di gestione preoccupanti) ose invece pensi che l'operazione Fiera del Levante
sia fatta senza consapevolezza delle implicazioni sulla gestione di BolognaFiere;
se non ritenga comunque di dover acquisire ed esaminare preventivamente gli atti che dovrebbero
impegnare le partecipate emiliane nell'iniziativa barese per verificare che eventuali future
disavventure d'ordine finanziario ed'immagine non abbiano aricadere sul costituendo sistema
fieristico emiliano-romagnolo e le relative istituzioni.
se non ritenga leciti i dubbi sollevati sia in Regione Puglia relafivi alla incompatibilità della
Camera di Commercio di Bari e del suo Presidente nell'operazione della cosiddetta
privatizzazione" della Fiera del Levante sia in Parlamento relativi alla nuova normativa in
materia di camere di commercio, cosiddetta "legge Madia"
LaConsigliera regionale
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