(2002-2007) della sua adozione: da Carlo Magno ai giorni

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(2002-2007) della sua adozione: da Carlo Magno ai giorni
LA COSTITUZIONE EUROPEA
PARTE II
Storia dell’Euro nel V anniversario (2002-2007) della sua
adozione: da Carlo Magno ai giorni nostri
Karolus rex pater Europae: con queste parole, nella Sassonia appena
conquistata dai Franchi, un ignoto poeta di Paderborn, salutò
Carlo Magno in occasione dell’incontro che vi si svolse, nel Luglio
799, tra il futuro sovrano del Sacro Romano Impero ed il papa
Leone III.
Ed è appena il caso di ricordare che la mattina di Natale (e non la
notte, come comunemente viene tramandato) dell’anno 800 d.c. –
vale a dire il 25 Dicembre 800 – Carlo Magno venne incoronato
imperatore del Sacro Romano Impero, guarda caso, proprio a
Roma.
A questo proposito il Prof. Barbero, nel suo saggio CARLO
MAGNO Un padre dell’Europa scrive:
Quel che è certo è che la mattina di Natale Leone III pose sul capo di Carlo
una corona, secondo un rituale che a noi può sembrare ovvio, ma che in
realtà prima d’allora era più familiare al mondo greco-romano che non a
quello germanico, poi lo unse con l’olio sacro, e secondo almeno un cronista
si prosternò davanti a lui, nel rituale orientale della proskynesis. Il popolo
romano… acclamò Carlo col titolo di imperatore e di Augusto; un gesto
che non rappresentava semplicemente un’aggiunta onorifica al rito, ma
nella tradizione imperiale romana aveva un valore giuridico, sancendo
ufficialmente l’elezione del nuovo sovrano”.
Il significato storico-politico dell’incoronazione di Carlo Magno ad
imperatore del Sacro Romano Impero rappresenta un primo
momento della moderna concezione, sia dello stato nazionale sia di
un momento successivo, cioè l’unione di stati, in questi termini:
a) Il fatto che il papa Leone III si sia “prostrato” davanti
all’imperator affermava la supremazia dello Stato nei confronti
della Chiesa di Roma.
b) Si introduceva il concetto di sovranitas, vale a dire il “sovrano”
era “nemo super se recognoscens”, teorizzato solamente otto
secoli dopo da Jean Bodin nei Sex libres de la Republique (1576).
c) L’imperatore esercitava l’imperium su un vastissimo territorio
con dei confine – ma è un puro caso – quasi coincidenti con
quelli dei sei Paesi (Benelux, Francia, Germania Federale ed
Italia) firmatari del Primo Trattato di Roma.
A Carlo Magno, inoltre, il merito di aver introdotto nel suo impero
la moneta unica denominata dominica moneta, con valore uguale in
tutto l’impero ed accettata dai Paesi Baltici a tutto i Paesi che si
affacciavano sul Mediterraneo: la nonna dell’euro.
Non a caso, infine, l’anonimo poeta di Paderborn fu buon profeta
quando salutò il futuro imperatore con la frase Karolus rex pater
Europae.
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Probabilmente, con quella espressione, il poeta intendeva riconoscere
nel re dei Franchi il successore degli imperatori romani, correndo
insistenti voci, rivelatesi più che fondate, che il papa di Roma era
intenzionato ad offrirgli tale titolo.
Più di recente si è detto che l’espressione di padre dell’Europa
potrebbe dipendere dal fatto che i confini dell’impero di Carlo Magno
coincidevano in maniera quasi perfetta con quella dei sei Paesi che
hanno dato origine alla Comunità Economica Europea che sono stati,
conviene ricordarlo: Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e
Lussemburgo.
L’ipotesi “geografica” è riduttiva e provoca immediatamente
l’obiezione: come faceva il bardo di Pederborn ad immaginare che
soltanto dopo undici secoli e mezzo sarebbe sorta la CEE?
Torniamo ora ai fatti.Anche se la capitale di cui Carlo Magno era
imperatore veniva chiamata con nomi diversi (Aquae Grani,
Aquisgrana, Aix-la-Chapelle ed Aachen) una certa unificazione, tra le
differenti componenti linguistiche e culturali, nel Sacro Romano
Impero era stata raggiunta.
In particolare,
era stata creata una “moneta unica” ed era stato
consacrato il principio di “uniti nella diversità” che rappresenta lo
spirito del Trattato Costituzionale Europeo.
La moneta unica (dominica moneta)
Oltre alla costante preoccupazione di uniformare pesi e misure
all’interno dell’impero, Carlo Magno può essere considerato l’ideatore
della “moneta unica”.
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La riforma, da lui fortemente voluta, del sistema monetario
consistette,
in
primo
luogo
nell’imposizione
di
un
sistema
monometallico, vale a dire che per gli scambi commerciali si
utilizzava unicamente una moneta d’argento, al posto del sistema
bimetallico – ereditato dall’Impero Romano e non ancora caduto in
disuso – che utilizzava sia monete d’oro che monete d’argento.
Attraverso questa riforma solo il sovrano, e poche zecche da lui
autorizzate e sotto il suo diretto controllo, avevano diritto di battere
moneta sulla quale era raffigurata l’effige di Carlo Magno e ciò stava a
significare che peso e titolo del conio erano garantiti dall’imperatore
stesso.
In precedenza, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, le
monete venivano battute
dai “monetieri” o nei conventi, a tutto
scapito della garanzia del peso e del titolo del conio.
Ma la grande novità riguardava il peso della nuova moneta d’argento,
denominata dominica moneta (moneta del sovrano), che passò da 1,3
grammi a 1,7 grammi con la conseguenza che la libbra (pari – da
sempre – a 240 denari) passò da 312 a 408 grammi.
Il maggior peso della nuova moneta servì a conferirle prestigio e
stabilità ed in poco tempo venne accettata, e circolava, dal Mar
Baltico a tutto il bacino del Mediterraneo.
Ora, se sostituiamo alle parole “zecca imperiale” e “dominica
moneta” i più attuali termini “Banca Centrale Europea” ed “Euro”
abbiamo una chiarissima dimostrazione che Carlo Magno può essere
considerato, ed a buon diritto, un padre dell’Europa.
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Il ruolo dell’ECU
L’ECU è stato utilizzato, come moneta “cartolare” o “virtuale”, per
venti anni ed era l’acronimo di “European Currency Unit” (unità
monetaria europea o unità di conto europea).
Fino al 31 Dicembre 1998 l’ECU è stato la chiave del Sistema
Monetario Europeo (SME), un meccanismo creato sin dal 1979 per
mettere l’Europa al riparo, per quanto possibile, da improvvise
fluttuazioni monetarie, mantenendo nel contempo la convergenza
economica.
All’epoca l’economia mondiale – come abbiamo già detto – era
condizionata dagli accordi di Bretton Woods, firmati a Washington il
27 Dicembre 1945, che sancivano la parità fissa tra le monete,
modificabili solamente di fronte a enormi squilibri delle bilance dei
pagamenti e la multilateralizzazioine dei saldi valutari (entrambi
implicanti la piena convertibilità in oro delle monete o in altra valuta
pregiata, il così detto “gold exchange standard), in poche parole: il
Dollaro USA era la moneta di riferimento!
L’ECU comprendeva un paniere di valute degli Stati membri,
ciascuna delle quali equivaleva ad una quota fissata sulla base della
forza economica del rispettivo paese.
Il valore dell’ECU, pertanto, variava in ciascuna valuta in rapporto al
variare di quest’ultima rispetto ad esso, che per questo motivo veniva
utilizzato come indicatore per determinare quando una valuta
fluttuava eccessivamente verso il basso o verso l’alto in relazione alle
altre.
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L’ECU – in breve – è stata la fase prodromica e necessaria per dar vita
all’Euro.
Il bilancio della Comunità e quello di molte imprese multinazionali è
stato calcolato e redatto in Euro per renderlo più corrispondente alla
realtà economica che doveva rappresentare, sfondandolo dalle poste
“variazione cambi” che potevano snaturarne i contenuti.
A fini bancari l’ECU ha funzionato come una vera e propria valuta,
utilizzabile come alternativa alla valute nazionali dei singoli Stati
membri.
Il cammino dell’Europa verso l’Euro – Le date salienti
1-2 Dicembre 1969 I Capi di Stato e di Governo si riuniscono all’Aja
al fine di discutere il completamento del mercato unico, una maggiore
integrazione e l’ampliamento della Comunità Europea.
In quell’occasione si decide di giungere gradualmente all’unione
economica e monetaria (UEM) entro il 1980, inoltre, di accelerare
l’integrazione e la cooperazione in materia politica.
21 Marzo 1972 Viene istituito il così detto “serpente” monetario: i
governi degli Stati membri ed il Consiglio decidono di lasciar fluttuare
i cambi delle valute degli Stati membri della Comunità Europea entro
un margine non superiore 2,25%.
11-12 Marzo 1973 L’Irlanda, l’Italia ed il Regno Unito escono dal
“serpente” monetario.
I ministri delle finanze della Comunità Europea decidono di lasciar fluttuare
congiuntamente le loro monete nei confronti del Dollaro USA mantenendo i
tassi di cambio fissi tra loro.
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6-7 Luglio 1978 Il Consiglio europeo di Brema approva il piano
che istituisce il Sistema Monetario Europeo (SME) e l’unità
monetaria europea (ECU), di cui abbiamo già detto.
13 Marzo 1979 Lo SME entra in vigore retroattivamente a far
data dal I Gennaio 1979.
7-10 Giugno 1979 Questa data è assai importante in quanto, in
quei giorni, nei nove Stati membri si svolgono – a suffragio
universale – le prime elezioni del Parlamento europeo.
17 e 28 Febbraio 1986 I Governi del 12 Stati membri firmano
l’Atto unico europeo che ha consentito alla Comunità Europea la
realizzazione del mercato unico e l’instaurazione, al suo interno,
della libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei
capitali.
L’Atto unico ha avuto una evidente valenza politica, ma i riflessi
economici di questo trattato sono di tutta evidenza
26-27 Giugno 1989 Il Consiglio europeo di Madrid decide di
indire la conferenza intergovernativa, conformemente al piano
Delors, preparato dai governatori delle Banche centrali, sotto la
direzione del presidente della Commissione J. Delors.
Questo piano prevede la creazione della Unione Economica e
Monetaria (UEM) in tre tappe.
7 Febbraio 1992
Viene firmato, guarda caso, non lontano da
Aquisgrana, il Trattato di Maastricht che prevedeva, tra l’altro,
l’introduzione della moneta unica.
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15-16 Dicembre 1995 Il Consiglio europeo decide di denominare
euro la futura (e per noi attuale) moneta europea.
Il calendario per l’introduzione dell’Unione Economica e
Monetaria (UEM) rimane immutato: a partire dal I Gennaio 2002
l’euro sarà la sola moneta avente corso legale negli Stati membri
dell’UEM.
Tali stati sono: Francia, Germania, Italia, Benelux, Spagna,
Portogallo, Grecia, Austria, Finlandia e Svezia.
24 Novembre 1996 A costo di notevoli sforzi, l’Italia rientra nel
meccanismo di cambio dello SME.
I Gennaio 1999 L’euro è moneta virtuale. Con tale divisa si
possono effettuare operazioni bancarie sia tra Paesi dell’Unione
europea sia con Paesi terzi; è inoltre possibile redigere bilanci
d’esercizio e presentare le dichiarazioni dei redditi.
15 Dicembre 2001 L’euro entra nelle tasche degli italiani. Viene
infatti distribuito da banche ed uffici postali un kit di monete del
valore di Euro 12,91 (pari a Lit. 25.000) che saranno, di fatto,
spendibili solo dal
I Gennaio 2002 L’euro è moneta ufficiale nei dodici già citati
Paesi dell’Unione europea, oltre che nella Repubblica di San
Marino, nello Stato della Città del Vaticano e nel Principato di
Andorra.
I Gennaio 2007 Anche la Slovenia adotta l’euro come moneta
ufficiale.
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L’Unione Economica e Monetaria è ormai in via di compimento.
L’Unione europea, conclusa l’integrazione economica, ha quindi
potuto dedicarsi - con tutte le sue forze - all’integrazione politica
attraverso la negoziazione del Trattato Costituzionale Europeo.
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