Revoca Progetto Piscina Comunale

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Revoca Progetto Piscina Comunale
Al Sig. Vice Sindaco Reggente del Comune di Azzano Decimo
Dott. Vittorino BETTOLI
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Azzano Decimo
Dott. Marzio GASPARDIS
OGGETTO: INTERROGAZIONE volta a conoscere quali siano state le motivazioni reali che hanno
indotto la giunta comunale a revocare la D.G.C. n. 12 del 28.01.2009 di approvazione
del progetto definitivo dei Lavori di costruzione impianto natatorio nel Comune di
Azzano Decimo e quali siano le relative conseguenze.
I sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo AZZANO SI
LETTO il contenuto della delibera di Giunta n. 60 del 25.03.2010, con la quale veniva revocata la
D.G.C. n. 12 del 28.01.2009 di approvazione del progetto definitivo dei Lavori di costruzione
impianto natatorio nel Comune di Azzano Decimo.
APPRESO che le motivazioni di tale revoca devono essere ricercate:
1. Nell’entrata in vigore del D.Lgs 311/2006, integrazione del D.Lgs 192/2005, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale in data 01.02.2007, che:
a) rende obbligatorio l’utilizzo e la certificazione di impianti per il risparmio energetico, nello
specifico dell’impiego di pannelli fotovoltaici, pannelli solari per la produzione di acqua
calda e schermature solari esterne, per tutti gli edifici nuovi o ristrutturati con superficie
maggiore a 1.000 mq e considerato che i lavori in oggetto prevedono la realizzazione di un
impianto natatorio per una superficie di coperta di complessivi 2205,00 mq (= 269,72 mq
servizio piscine + 1.115,56 mq piscine + 578,22 mq ingr., uff., spogliat. + 241,50 mq terme)
si rende necessario l’aggiornamento degli elaborati progettuali per l’applicazione della
normativa appena citata;
b) impone, inoltre, i nuovi limiti al fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione
invernale degli edifici e alle trasmittanze di tutte le componenti dell’involucro edilizio;
2. Nell’analisi più approfondita degli elaborati progettuali, dalla quale è emersa la necessità di
aggiornare il Piano Particellare di Esproprio in quanto:
a) le Ditte catastali di progetto definitivo, nel corso del tempo, hanno subito delle variazioni;
b) sono state emesse le nuove tabelle dei V.A.M. 2010 dalla Provincia di Pordenone che
stabiliscono prezzi unitari a titolo di indennità di esproprio e le stesse sono indispensabili
per la determinazione delle indennità da proporre, come previsto all’art. 37 del D.P.R.
327/2001;
c) è necessario redigere la planimetria catastale aggiornata, in scala adeguata, con
l’individuazione delle aree soggette a procedimento ablativo;
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3. Nel fatto che i proprietari catastali delle aree interessate dall’opera pubblica, convocati presso la
sede comunale all’incontro del 18.02.2010, non hanno manifestato la volontà di addivenire
all’accordo bonario a titolo oneroso per la cessione delle aree interessate dall’opera pubblica,
per cui si rende necessario avviare la procedura espropriativa ai sensi del D.P.R 327/2001 e
s.m.i.;
4. Nel fatto che per dare avvio al procedimento espropriativo corretto è necessario procedere con
le comunicazioni di cui all’art. 16 del D.P.R. 327/2001 prima della dichiarazione di pubblica
utilità dell’opera, che avviene implicitamente con l’approvazione del progetto definitivo (artt.
67 e 68 della L.R. 14/2002).
CONSTATATO che con determina n. 5 del 11.01.2007 è stato definito l’affidamento del
professionista arch. Pedicini, giusto disciplinare d’incarico professionale Rep. n. 3.939 debitamente
registrato al n. 475 Mod. II° in data 06.07.2007, relativo all’incarico di redazione della progettazione
definitiva, nonché per i compiti di coordinamento sicurezza in fase progettuale, per una spesa prevista
in €. 187.016,28 IVA e CNPAIA compresi, finanziati con mutuo appositamente contratto con la Cassa
DD.PP. pos. 4499232.00.
APPRESO che è in fase di predisposizione, da parte del progettista arch. Giuseppe Pedicini incaricato
dall’Amministrazione Comunale, l’aggiornamento del progetto definitivo per la realizzazione della
piscina comunale di Azzano Decimo per l’importo complessivo di € 4.950.000,00;
CONSIDERATO che con D.C.C. n. 7 del 15.02.2010 è stato approvato il Bilancio di Previsione 2010,
il Bilancio Pluriennale 2010/2012 e Relazione Previsione Programmatica dove è stato inserito
l’intervento finalizzato alla costruzione della nuova piscina comunale finanziato come segue:
- per €. 720.000,00 con Mutuo della Cassa DD.PP., di cui €. 187.016,28 già assunto per l’incarico
di progettazione (pos. 4499232/00), assistito da contributo annuo decennale di € 50.400,00
giusto Decreto n. 4801/CULT/2005;
- per €. 1.987.392,00 con contributo Regionale in c/capitale;
- per € 2.055.592,00 con finanziamento privato;
Tutto ciò premesso e considerato i sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo AZZANO SI
INTERROGANO IL SINDACO F.F. PER SAPERE:
1. Come mai nel corso del consiglio comunale aperto del 29.10.2008, richiesto dallo scrivente
gruppo con preciso riferimento, tra l’altro, al miglioramento energetico dell’impianto natatorio,
nessuno dei membri di giunta si è degnato di ascoltare i nostri suggerimenti, che si riferivano
proprio ai contenuti del D. Lgs 311/2006, integrazione del D. Lgs 192/2005, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale in data 01.02.2007 (quasi due anni prima), che obbligava all’utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili? Rileviamo che oggi un atto amministrativo, facendo perdere ulteriore
tempo, obbliga a fare ciò che noi con il buon senso avevamo suggerito di fare in tempi non
sospetti.
2. Dall’entrata in vigore del D.Lgs 311/2006, integrazione del D.Lgs 192/2005, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale in data 01.02.2007 (che rende obbligatorio l’utilizzo e la certificazione di
impianti per il risparmio energetico e impone, inoltre, i nuovi limiti al fabbisogno di energia
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primaria per la climatizzazione invernale degli edifici e alle trasmittanze di tutte le componenti
dell’involucro edilizio) alla registrazione del disciplinare d’incarico del professionista
incaricato, avvenuta il 06/07/2007, sono trascorsi cinque mesi. In questo periodo nessuno si è
accorto dell’entrata in vigore della normativa in questione?
Chi deve essere ritenuto responsabile dell’accaduto?
Lo è stata l’Amministrazione committente, per aver scelto esplicitamente di non adeguare il
progetto alla normativa succitata?
Lo è stato il R.U.P., per non aver tenuto conto dell’intervenuta disposizione di legge?
Lo è stato il professionista incaricato, per non aver operato con la dovuta diligenza?
3. Quali sono stati, nello specifico, gli errori compiuti dall’Amministrazione in merito alla
procedura espropriativa di cui a tutto l’iter precedente la revoca del progetto definitivo in
oggetto?
4. Il DPR 327/2001 è, per l’appunto, vigente dal 2001. L’incarico progettuale inerente la
progettazione definitiva risale al 2007. In tutti questi anni nessuno si era accorto di quanto
prevedeva il T.U. sulle espropriazioni? A chi deve essere attribuita la responsabilità
dell’accaduto?
5. Quanti sono i privati che non hanno manifestato la volontà di addivenire all’accordo bonario a
titolo oneroso per la cessione delle aree interessate dall’opera pubblica, per cui si rende
necessario avviare la procedura espropriativa ai sensi del D.P.R 327/2001 e s.m.i. e quali sono
le dichiarate motivazioni che li hanno indotti a ciò?
6. In premessa alla citata delibera di Giunta n. 60 del 25.03.2010 si afferma che le Ditte catastali di
progetto definitivo, nel corso del tempo, hanno subito delle variazioni; quali? Chiediamo di
ottenerne l’elenco e di allegarlo, gentilmente, alla risposta alla presente interrogazione.
7. Si afferma, inoltre, che è necessario redigere la planimetria catastale aggiornata, in scala
adeguata, con l’individuazione delle aree soggette a procedimento ablativo; quali sono le
modifiche intervenute medio tempore che rendono necessario l’adeguamento della planimetria
catastale?
8. Per quanto concerne l’erogazione dei contributi relativi al finanziamento, la revoca del progetto
definitivo comporterà qualche problema all’Amministrazione?
9. L’interevento in oggetto è assistito da contributo annuo decennale di € 50.400,00 giusto Decreto
n. 4801/CULT/2005 e sappiamo che ne è stato prorogato il termine di scadenza in almeno due
occasioni; qual è il prossimo termine di decadenza?
10. Quali sono gli estremi di affidamento dell’incarico di aggiornamento del progetto definitivo da
parte dell’Arch. Pedicini? In particolare, si richiedono i tempi di aggiornamento del progetto e
l’onorario del professionista.
11. E’ in grado di confermare quanto dichiarato dal Sindaco sospeso Bortolotti a mezzo stampa
l’8.4.2010, ovvero che il cantiere in oggetto partirà ad ottobre?
Si richiede gentilmente la risposta in forma scritta ed in sede di Consiglio Comunale.
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Azzano Decimo, 14 aprile 2010
I Consiglieri
Marco Putto
Lucio Caldo
Simone Saro
Roberto Innocente
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