L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA La terra che ferma le trivelle

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L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA La terra che ferma le trivelle
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Rassegna sta mpa
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
a cura del Servizio Promozione
Testata
L’UNIONE SARDA
Data
21 aprile 2013
Sezione
Oristano
PROGETTO ELEONORA. Più di mille ad Arborea contro le perforazioni per idrocarburi
La terra che ferma le trivelle
La foga di Michela Murgia e dei comitati: niente pozzi
Di ROBERTO RIPA
Michela Murgia trascina come una Giovanna d'Arco in limba. E scalda gli animi meglio del filu ferru: «Ricordatevi bene
le bandiere dei partiti che oggi qui ad Arborea spiccano per la loro assenza». Invita a riflettere sulle scelte. E poi mette in
chiaro: «Non siamo spaventati, ma perfettamente lucidi e decisi a difendere la nostra terra». Piazza Maria Ausiliatrice
ieri ha parlato le mille lingue della Sardegna. Una vera festa di popolo più che una manifestazione di protesta, per dire
no alle trivelle e al Progetto Eleonora della Saras. Oltre un migliaio di persone, molte famigliole e tanti bambini da tutta
l'Isola armati di bandierine e palloncini colorati: eccolo il popolo del “fenicottero con la maschera antigas”.
SUL PALCO Antonio Solinas, consigliere regionale Pd, non ha usato mezzi termini: «Ho presentato una proposta di
legge per vietare la ricerca di gas e idrocarburi in tutto il sottosuolo sardo. Tutto il Pd oristanese - ribadisce - ha votato
all'unanimità contro il Progetto Eleonora. La posizione di Gian Valerio Sanna non cambia la scelta del partito. Il futuro
del nostro territorio dobbiamo deciderlo noi e non altri». Daniela Concas, lotta per la tutela del Medio Campidano.
Esponente del Comitato No al progetto Igia e comitato Siliqua, ieri ha esortato all'unità «per una causa comune dei
sardi». Da Vallermosa è arrivata invece Elisabetta Pau con un pugno di terra del suo giardino. Lei è del comitato “Sa
Nuxedda free” una località dove è prevista una centrale solare termodinamica. «Una lotta comune per difendere la
nostra terra che va coltivata e non industrializzata».
L'ACERO E non era la sola con in mano un sacchetto della mia terra. Moltissimi hanno risposto all'appello del comitato
di Arborea e moltissimi hanno svuotato le buste di carta, riempite dai campi della Sardegna, ai piedi di un acero minore
(l'albero dello stemma del Giudicato di Arborea). La pianta crescerà nella piazza Maria Ausiliatrice, per non dimenticare.
Per ricordare la scelta e la vocazione di un'intera Isola. «Parte oggi la Marcia della terra - ha dichiarato Franco Contu,
segretario di ProgRes - con questo pugno di terra vogliamo ribadire che nessuno può decidere sulle nostre risorse». E
Paolo Piras, portavoce del Comitato No al Progetto Eleonora ha assicurato: «Noi non ci fermiamo. Abbiamo organizzato
la manifestazione proprio oggi in risposta alla conferenza della Saras che si sta tenendo in questo momento. Ma la
Sardegna è qui».
LE ADESIONI Tra la gente anche molti politici ed esponenti delle istituzioni: il presidente del Consiglio provinciale Mauro
Solinas e il vicepresidente della Giunta Emanuele Cera e i sindaci di Arborea, Terralba, Marrubiu, San Nicolò
d'Arcidano, Santa Giusta, Uras, Bauladu, Gonnostramatza, Seneghe. C'erano i No Radar di Tresnuraghes, la
presidente regionale del Pd Valentina Sanna, il segretario provinciale Gianni Sanna. Il comitato di Quirra, quello di
Macomer “Non bruciamoci il futuro”. E tutti con una sola fede: mai più maschere antigas sui fenicotteri.