Vestizione del kimono

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Vestizione del kimono
Convento dell’Annunziata, domenica 5 febbraio, ore 15.30
Rossella Marangoni commenta la
Vestizione del kimono
Cerimonia presentata dalla Maestra Tomoko Hoashi.
Il kimono (letteralmente “cosa che si indossa, indumento”), è il costume nazionale giapponese che si
indossa in ogni occasione seguendo un preciso codice. Il kimono ha mantenuto la stessa forma originaria
che risale al periodo Nara (VIII sec.), epoca ancora sotto l’influenza culturale della Cina dei Tang. Una
pezza di tessuto che, chiusa sovrapponendo il lato sinistro a quello destro, forma con l’angolo delle
maniche una grossa T. Viene tenuto chiuso dall’uso di una lunga fascia variamente annodata, lo obi.
Questo circonda più volte il corpo femminile stringendolo in una sorta di elegante corazza, va annodato a
una altezza prestabilita (variabile a seconda dell’età della donna) e legato sulla schiena per mezzo di un
nodo la cui forma cambierà a seconda dell’occasione e dell’età di chi lo indossa. Il kimono è costituito da
varie parti, ciascuna delle quali ha un nome specifico: hada-juban (abbigliamento intimo), naga-juban
(sottoveste), han’eri (colletto decorativo). Ed è accompagnato da vari accessori fra cui i tabi, calze infradito
bianche che ben si adattano alle calzature tradizionali, gli zōri.
Ogni donna giapponese, quando indossa il kimono, segue un codice che le permette di scegliere il kimono
adatto all’occasione, cui accostare correttamente lo obi e gli accessori più indicati. Questo codice, che
potremmo definire una vera e propria grammatica del kimono, si declina attraverso alcune variabili da
tenere sempre presenti: il livello di formalità, l’età, la stagione. L’età di chi lo indossa è un importante
elemento condizionante la scelta del kimono. Questa determina sia il tipo che i colori e i motivi decorativi.
Una giovane donna nubile, in occasione di cerimonie (per esempio Capodanno) indosserà sempre il
furisode (lett. “maniche fluttuanti”), o kimono dalle maniche ampie e lunghe sino a un metro, mentre una
donna sposata indosserà il tomesode, con le maniche più corte. Inoltre la posizione del disegno sul kimono
è indicativa dell’età della donna: più i disegni sono collocati in basso, verso l’orlo, più si addicono alle donne
mature le quali, per quanto riguarda i colori, prediligeranno toni smorzati.
Ma saranno poi le stagioni a dettare la scelta dei colori, dei motivi decorativi, oltre ovviamente che del tipo
di kimono, che sarà più o meno pesante. La quantità e la complessità delle parti che compongono il kimono
e la lunghezza e pesantezza dello obi fanno sì che a volte si reputi necessaria la presenza di una persona
che aiuti a indossarlo. La vestizione del kimono diventa allora una vera e propria cerimonia il cui rituale
rimanda alla tradizione estetica classica del Giappone.