Analisi mensile del mercato

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Analisi mensile del mercato
ANALISI MENSILE DEL MERCATO
MARZO 2016
SINTESI
EUROPA:
Rialzo delle azioni sulla scia dell’annuncio di ulteriori misure di stimolo da parte della Banca Centrale Europea
USA:
Impennata dei titoli azionari dopo la prudenza della Federal Reserve rispetto alle tempistiche del rialzo dei tassi
GIAPPONE:
Mercati in rialzo grazie al miglioramento del sentiment macroeconomico globale
REGIONE ASIA-PACIFICO:
Azioni in salita sulla scia dell’atteggiamento accomodante delle banche centrali globali
MERCATI EMERGENTI:
Rialzo dei mercati in previsione dei nuovi incentivi introdotti dalla Cina
REDDITO FISSO:
Le obbligazioni corporate hanno sovraperformato i titoli di Stato
EUROPA
I titoli azionari europei hanno guadagnato terreno nel mese di marzo sulla scia della reazione
positiva dei mercati alle nuove misure di stimolo annunciate dalla Banca Centrale Europea
(BCE). Il sentiment del mercato è stato inoltre sostenuto dall’atteggiamento prudente della
Federal Reserve (Fed) USA rispetto alle tempistiche dei prossimi rialzi dei tassi. A livello
settoriale, i titoli dei materiali sono stati i più remunerativi a causa del rimbalzo dei prezzi delle
materie prime, mentre il settore sanitario ha arrancato rispetto al mercato nel suo complesso.
In un contesto di propensione al rischio, le società small cap hanno sovraperformato le
controparti di maggiori dimensioni, mentre i titoli value hanno registrato risultati leggermente
migliori di quelli growth.
Il quadro delineato dai dati macroeconomici è apparso contrastante. A marzo l’Indice dei
direttori d’acquisto (PMI) di Markit per il settore manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a
quota 51,6, in miglioramento rispetto ai 51,2 punti del mese precedente.
Tra i Paesi inclusi nel sondaggio, Italia, Spagna e Paesi Bassi hanno realizzato ottimi risultati
sul fronte di nuovi ordinativi complessivi e nuove attività di esportazione, mentre Francia e
Germania si sono attestate intorno ai 50 punti che corrispondono a un livello di stagnazione.
Il tasso d’inflazione dell’Eurozona è salito dal -0,2% di febbraio al -0,1% di marzo ma resta al
di sotto del tasso target della BCE, di poco inferiore al 2,0%. Anche il sentiment nei confronti
dell’economia dell’Eurozona è sceso nel mese di marzo a causa di un calo di fiducia fra i
consumatori e le società nei settori di edilizia e servizi solo in parte compensato da un lieve
miglioramento della fiducia nei confronti del commercio al dettaglio.
Per il secondo mese consecutivo, le azioni britanniche hanno chiuso il periodo in rialzo
sebbene il mercato abbia risentito di alcune inversioni di tendenza dovute agli attacchi
terroristici di Bruxelles. Ciononostante, il sentiment è rimasto ampiamente positivo vista la
prudenza della Fed USA rispetto alle tempistiche dei prossimi rialzi dei tassi. A livello settoriale,
le società estrattive sono state tra le più remunerative a causa del rialzo dei prezzi dei metalli,
ma anche le compagnie assicurative specializzate nel ramo vita, le società di materiali per
l’edilizia, trasporti industriali ed elettricità si sono distinte in positivo. Sul fronte negativo,
banche e società di telecomunicazioni operanti nella telefonia fissa sono state fra le posizioni
più penalizzanti. Sul versante economico, in base agli ultimi dati dell’Office for National
Statistics (ONS), il tasso annuo dell’inflazione dei prezzi al consumo (IPC) sarebbe rimasto
stabile allo 0,3% a febbraio. Al contempo, la disoccupazione è scesa a 1,68 milioni di persone
tra novembre e gennaio, in calo di 28.000 unità rispetto al trimestre precedente. Secondo i dati
forniti dall’ONS, il tasso di disoccupazione sarebbe fermo al 5,1%, sempre al minimo storico
dell’ultimo decennio. Sul fronte della politica monetaria, il Comitato per la politica monetaria
della Bank of England (BoE) si è espresso all’unanimità in favore del mantenimento dei tassi
d’interesse allo 0,5%.
RENDIMENTI DELL’INDICE* al 31.03.2016
Indice:
MSCI Europe
1 mese:
1,58%
1 anno:
-13,00%
5 anni:
12,36%
Valuta:
Locale (mix di valute)
Indice:
FTSE All Share
1 mese:
1,47%
1 anno:
-7,33%
5 anni:
10,67%
Valuta:
GBP
* Performance complessiva
Fonte: DataStream
ANALISI MENSILE DEL MERCATO
STATI UNITI
I mercati statunitensi sono tornati ad essere grandi protagonisti nel mese di marzo, sulla
scia dell’accomodante orientamento adottato dalla Fed USA e dalle altre banche centrali in
risposta all’accentuata volatilità che ha segnato i mercati globali dall’inizio dell’anno. Nella
riunione di marzo la Fed ha annunciato l’intenzione di rivedere le previsioni sull’aumento dei
tassi di interesse a soli due quarti di punto, lasciandoli per il momento invariati e pressoché in
linea con le aspettative del mercato, visti i rischi incombenti sulle prospettive dell’economia
USA a seconda degli sviluppi globali sul fronte economico e finanziario. Gli investitori hanno
accolto favorevolmente questa dichiarazione, date le precedenti indicazioni della Fed rispetto
all’intenzione di operare quattro (e non solo due) incrementi dei tassi di interesse nel corso
del 2016. A livello settoriale, tutti i settori hanno realizzato rendimenti positivi, con energia,
informatica (IT) e servizi di pubblica utilità in testa fra i più remunerativi del mese. I titoli
statunitensi dell’energia hanno messo a segno un’impennata sulla scia del rally dei prezzi del
greggio, innescato dall’annuncio con cui il ministro del petrolio del Qatar ha informato di un
incontro in programma nel mese di aprile fra i Paesi appartenenti all’organizzazione dei Paesi
esportatori di petrolio (OPEC) e i Paesi non OPEC in merito a un possibile congelamento
della produzione. Dopo l’ondata di vendite registrata a inizio anno, i titoli IT hanno realizzato
un ottimo recupero. Anche il settore dei servizi di pubblica utilità ha continuato il trend
positivo, mentre i settori di sanità, beni di consumo di base e telecomunicazioni hanno
sottoperformato il mercato esteso nonostante i guadagni ottenuti.
MARZO 2016
RENDIMENTI DELL’INDICE* al 31.03.2016
Indice:
S&P 500
1 mese:
6,60%
1 anno:
-0,39%
5 anni:
55,35%
Valuta:
USD
* Performance complessiva
Fonte: DataStream
A livello macroeconomico, il PIL USA relativo al quarto trimestre 2015 è stato nuovamente
rivisto al rialzo dal precedente 1,0% all’1,4% di marzo, di fatto raddoppiando il dato riferito in
prima battuta a gennaio. Il dato core della spesa per i consumi personali, l’indicatore preferito
dalla Fed per misurare l’inflazione, è salito del 2,4% nel quarto trimestre 2015, rispetto al 2,0%
precedentemente stimato. Inoltre, la disoccupazione ha continuato il suo trend discendente
con la creazione di ulteriori 242.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, ben oltre le aspettative
degli analisti.
GIAPPONE
Per la prima volta in quattro mesi, a marzo il mercato giapponese ha guadagnato terreno sulla
scia del miglioramento del sentiment macroeconomico globale e della ripresa dei prezzi del
greggio. Mentre la Bank of Japan (BoJ) ha deciso di mantenere invariata la propria politica
monetaria, anche le prospettive di nuovi incentivi fiscali in vista delle prossime elezioni estive in
Giappone hanno contribuito a risollevare i titoli azionari. Di contro, il rafforzamento dello yen,
che a un certo punto è arrivato a quota ¥110 nel cambio con il dollaro USA, ha alimentato i timori
rispetto alle prospettive degli utili aziendali e ne ha limitato il rialzo. Gli investitori esteri sono
stati venditori netti di titoli azionari giapponesi per il terzo mese consecutivo, mentre gli istituti
domestici sono rimasti acquirenti netti. A livello settoriale, trasporti marittimi e ferro/acciaio
hanno rimbalzato sulla scia dell’allentamento dei timori rispetto alle prospettive dell’economia
cinese e del rialzo dei prezzi delle materie prime. Il settore delle vendite al dettaglio ha sovraperformato grazie agli ottimi utili e alle aspettative di rinvio per il programmato rialzo dell’imposta
sulle vendite. I settori difensivi che da inizio anno avevano mostrato una buona tenuta rispetto al
mercato nel suo complesso sono stati invece molto penalizzanti. In particolare, i timori rispetto
agli effetti dei tassi di interesse negativi sugli utili delle compagnie assicurative hanno inciso negativamente su questi titoli che hanno sottoperformato. In termini di stile, il trend di inversione
dei rendimenti ha fatto sovraperformare i titoli sottovalutati e a rischio elevato.
Secondo i dati rivisti diffusi dal Cabinet Office, l’economia giapponese avrebbe subito una
contrazione dell’1,1% annualizzato nel quarto trimestre 2015, leggermente inferiore rispetto alla
stima iniziale che vedeva il PIL reale in calo dell’1,4%. In base ai dati economici pubblicati successivamente, la spesa al consumo, la principale causa della contrazione registrata a fine 2015,
sarebbe rimasta stagnante, mentre gli indicatori basati sui dati non ufficiali (Indice della fiducia
dei consumatori, Economy Watchers Survey) sarebbero peggiorati a febbraio. Tra gli indicatori
dell’attività aziendale, la produzione industriale ha subito un crollo a febbraio. Al contempo
l’inflazione core è rimasta stabile nel mese di febbraio.
RENDIMENTI DELL’INDICE* al 31.03.2016
Indice:
Topix
1 mese:
3,80%
1 anno:
-12,70%
5 anni:
54,96%
Valuta:
JPY
* Performance complessiva
Fonte: DataStream
ANALISI MENSILE DEL MERCATO
REGIONE ASIA-PACIFICO
I titoli azionari della regione Asia-Pacifico (Giappone escluso) hanno guadagnato terreno nel mese
di marzo. Le ulteriori misure a sostegno alla crescita introdotte in Europa e Cina hanno sostenuto il sentiment insieme all’atteggiamento prudente della Fed USA rispetto alle tempistiche dei
prossimi rialzi dei tassi. In questo contesto, tutti i settori hanno chiuso il mese in territorio positivo.
Le azioni cinesi hanno risentito positivamente del maggior supporto all’economia fornito dal
governo, oltre che dell’allentamento dei timori di un ulteriore deprezzamento della valuta cinese.
Le società di intermediazione hanno messo a segno un rally in risposta alla dichiarazione di un organismo statale di marginazione rispetto alla possibile ripresa di una parte del business dei prestiti
di breve periodo e di una riduzione dei tassi di interesse limitata a queste società. In occasione
della sessione annuale dell’Assemblea Popolare Nazionale, il premier Li Keqiang ha dichiarato che
l’obiettivo di crescita dell’economia cinese per il 2016 sarà nell’intervallo 6,5-7%; inoltre il deficit
fiscale della Cina salirà al 3% del PIL mentre le tasse saranno ridotte in maniera generalizzata. Sul
versante economico, i dati relativi a esportazioni, importazioni, vendite al dettaglio e prodotti industriali sono risultati inferiori alle attese. Al contempo, le agenzie di rating Moody’s e Standard &
Poor’s (S&P) hanno ridotto a negativo l’outlook sul rating creditizio della Cina, giustificando la decisione con l’indebolimento delle metriche fiscali e il costante calo delle riserve in valuta, nel caso
di Moody’s, e con l’aumento dei rischi finanziari ed economici, nel caso di S&P. Il mercato di Hong
Kong ha guadagnato terreno trainato dalle società cinesi e da quelle con sede a Macao. Anche il
possibile collegamento delle negoziazioni fra le borse di Hong Kong e Shenzhen ha inciso positivamente sul sentiment. Le attività di acquisto da parte degli investitori esteri hanno favorito i titoli
azionari di Corea del Sud, Taiwan e India. La produzione industriale sudcoreana ha messo a segno
un forte rimbalzo su base mensile a febbraio dopo il calo registrato il mese precedente. In India la
decisione del governo di ridurre i tassi di interesse sui piani di risparmio di minori dimensioni ha
alimentato le speranze di una riduzione del tasso di interesse di riferimento da parte della Reserve
Bank of India, sebbene l’inflazione sia risultata inferiore alle attese. A Taiwan, la banca centrale ha
tagliato il tasso di interesse di riferimento e ha allentato le restrizioni sul mercato immobiliare allo
scopo di stimolare un’economia domestica penalizzata dall’indebolimento delle esportazioni. Le
società di beni di consumo hanno spinto al rialzo il mercato di Singapore. Il governo ha annunciato un piano di bilancio espansionistico che include svariate misure fiscali pensate appositamente per dare slancio alla crescita. Il mercato azionario australiano ha chiuso il mese in rialzo, in
quanto il rafforzamento dei settori non estrattivi ha inciso positivamente sulla crescita economica
che, nell’ultimo trimestre 2015, è risultata più sostenuta del previsto. Inoltre, secondo i sondaggi
condotti a livello societario dalla National Australia Bank, la fiducia delle imprese sarebbe stabile
mentre le condizioni economiche avrebbero subito un netto miglioramento a febbraio. I guadagni
ottenuti sono però stati limitati dai timori per l’aumento dei crediti inesigibili nel settore bancario.
MARZO 2016
RENDIMENTI DELL’INDICE* al 31.03.2016
Indice:
MSCI Asia Pacific ex JP
1 mese:
7,04%
1 anno:
-13,07%
5 anni:
-1,70%
Valuta:
Locale (mix di valute)
* Performance complessiva
Fonte: DataStream
Le azioni tailandesi hanno guadagnato terreno sulla scia dei segnali di stabilizzazione provenienti
dall’economia. I consumi privati e la produzione manifatturiera sono saliti in maniera sequenziale
a febbraio, mentre le esportazioni sono risultate migliori del previsto. Le azioni indonesiane sono
salite sulla scia delle nuove misure di stimolo rese note dal governo e del terzo taglio consecutivo
dei principali tassi di interesse operato da Bank Indonesia su base mensile per dare slancio alla
crescita. Anche i mercati malesiani e filippini hanno beneficiato del sentiment positivo.
MERCATI EMERGENTI
In previsione dei nuovi incentivi promossi dalla Cina, le azioni dei mercati emergenti hanno
chiuso il mese in rialzo. In Asia, le azioni cinesi hanno guadagnato terreno a seguito del taglio
del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche operato l’ultimo giorno di febbraio, mentre i mercati indiani hanno tratto vantaggio dall’allentamento dei requisiti patrimoniali stabiliti
per gli istituti di credito da parte della Reserve Bank of India. I titoli dell’America Latina hanno
guadagnato terreno. I mercati brasiliani hanno fatto progressi in un contesto dominato dalla
politica. Il più grande partito politico del Paese ha abbandonato la coalizione al governo,
spianando di fatto la strada all’impeachment del Presidente Dilma Rousseff per il suo coinvolgimento nello scandalo relativo a diversi casi di corruzione. Gli investitori criticano le politiche
populiste della Rousseff per gli effetti negativi generati sull’economia brasiliana e ritengono
che una sua uscita di scena potrebbe accelerare il tanto auspicato processo di riforma del
Paese. Le azioni messicane hanno guadagnato terreno dopo che la banca centrale ha deciso
di lasciare invariati i tassi di interesse in un contesto di inflazione sottotono. Dall’altro lato
dell’Atlantico, i titoli azionari di Europa emergente, Medio Oriente e Africa hanno anch’essi
chiuso il mese in rialzo. I prezzi del greggio hanno continuato a salire sulla scia della speranza
che i principali Paesi produttori di petrolio, tra cui Russia e Arabia Saudita, si accordino per
un congelamento della produzione nella riunione di aprile. Di conseguenza, i mercati delle
economie produttrici di petrolio di Russia e Qatar hanno guadagnato terreno.
Le notizie economiche provenienti dal mondo emergente si sono concentrate sulle iniziative
di politica monetaria delle banche centrali. Mentre l’Indonesia ha ridotto i tassi di interesse
per dare slancio all’economia, i policymaker di Corea del Sud, Tailandia e Filippine hanno
mantenuto invariati i tassi di interesse per bilanciare la crescita economica con i timori inflazionistici. In America Latina, il PIL brasiliano ha subito una contrazione nel 2015 in quanto il calo
dei prezzi delle materie prime e l’elevata inflazione hanno inciso rispettivamente su esportazioni e consumi domestici. Il Sud Africa ha incrementato il tasso di interesse di riferimento per
sostenere un rand indebolito. La Russia ha mantenuto stabili i tassi di interesse, a conferma
che i rischi inflazionistici sono ancora alti e che è quindi improbabile una riduzione dei tassi di
interesse nel prossimo futuro.
RENDIMENTI DELL’INDICE* 31.03.2016
Indice:
MSCI Emerging Markets
1 mese:
8,13%
1 anno:
-9,92%
5 anni:
-5,72%
Valuta:
Locale (mix di valute)
* Performance complessiva
Fonte: DataStream
ANALISI MENSILE DEL MERCATO
REDDITO FISSO
Le obbligazioni globali hanno realizzato rendimenti contrastanti a marzo, con le obbligazioni corporate che hanno sovraperformato i titoli di Stato. Gli spread creditizi hanno subito
una contrazione in un contesto di allentamento globale in cui la BCE ha annunciato ulteriori
misure di stimolo che sono risultate superiori alle aspettative del mercato. La banca centrale ha ridotto il tasso di interesse dallo 0,05% allo 0,0%, ha tagliato il tasso di deposito dal
-0,3% al -0,4% e ha ampliato il programma degli acquisti di asset da 60 a 80 miliardi di euro
(includendo anche le obbligazioni corporate). Inoltre, la Fed USA ha adottato un orientamento accomodante nella riunione di marzo e ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse,
contribuendo di fatto ad aumentare la propensione al rischio degli investitori. Il rally è stato
ulteriormente alimentato da una ripresa delle quotazioni petrolifere, con le obbligazioni high
yield che hanno sovraperformato i titoli investment grade. Al contempo, i principali titoli di
Stato hanno perso terreno in quanto gli investitori si sono orientati verso gli asset rischiosi ad
alto rendimento, mentre i Treasury statunitensi hanno sovraperformato le controparti tedesche e britanniche. Il miglioramento della propensione al rischio a livello globale ha sostenuto
anche le obbligazioni dei mercati emergenti, con le obbligazioni in valuta locale che hanno
sovraperformato quelle in valuta forte.
MARZO 2016
RENDIMENTI DELL’INDICE* al 31.03.2016
Indice:
Barclays Global Aggregate
1 mese:
0,63%
1 anno:
-0,51%
5 anni:
6,81%
Valuta:
USD
* Performance complessiva
Fonte: DataStream
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