Le perdite di Manzardo: in due anni 36 milioni

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Le perdite di Manzardo: in due anni 36 milioni
Le perdite di Manzardo:
in due anni 36 milioni
FRANCESCO TERRERI
TRENTO - Manzardo, la storica
azienda bolzanina di vendita di
termosanitari, presente anche
in Trentino, ha cumulato negli
ultimi due anni perdite per quasi 36 milioni di euro. Il gruppo
di cui faceva parte, l'inglese
Wolseley, ha ripianato il rosso,
ma nel febbraio di quest'anno
ha passato la mano, vendendo
l'azienda a Hadleigh Partners,
holding finanziaria anch'essa
britannica. La nuova proprietà,
che controlla Manzardo tramite una società con sede nelle
Bahamas, promette risorse finanziarie, ma intanto Unicredit
blocca alcuni fidi e in Romagna
partono i primi licenziamenti.
Allarme rosso nei sindacati e
tra i 50 addetti trentini.
In provincia ci sono cinque ne-
gozi Manzardo, a Rovereto, Arco, Cles, Castelnuovo Valsugana e Trento, dove c'è anche la
sede di zona, a cui fanno capo
i punti vendita di Feltre, Mantova e Sona (Verona). Manzardo
contava, prima del dimagrimento in Romagna, 430 addetti. Nel
2010 ha fatturato 139,4 milioni
di euro, 10 milioni in meno del
2009, quando le vendite ammontavano a 149,9 milioni.
La differenza tra valore e costi
della produzione è negativa in
entrambi gli anni. Nel 2009 lo
squilibrio ammonta a 18 milioni. L'anno scorso scende a 11,2
milioni. Mentre però nel 2009
oltre 5 milioni di proventi straordinari contengono la perdita
netta a 13,8 milioni, nel 2010 al
margine negativo si aggiungono quasi 11 milioni di minusvalenze dalla chiusura di sette
punti vendita in Romagna. Rosso finale: 22 milioni.
Come si legge nell'ultima relazione al bilancio, il risultato economico negativo dipende soprattutto dal «perdurare della
generalizzata situazione di forte crisi che ha investito tutti i
settori dell'economia». Il calo
dei consumi ha colpito anche
gli acquisti di prodotti idrotermosanitari, di condizionamento e arredo bagno. Il socio inglese Wolseley ripiana le perdite, che avevano superato un terzo del capitale, mentre l'azienda avvia una severa riduzione
dei costi, che comprende il licenziamento dei 70 addetti dei
negozi in Romagna.
Intanto Wolseley, dopo 12 anni,
cede le quote a Hadleigh, che
controlla Manzardo attraverso
Bourdon Building Materials Ine,
con sede alle Bahamas. Lo scorso 29 giugno, in assemblea straordinaria, il nuovo presidente
Martyn Meade spiega che «la
società ha ricevuto comunica-
zione che alcune linee di credito concesse da Unicredit erano
state revocate e altre ridotte.
Tale circostanza si è aggiunta
al fatto che, negli ultimi esercizi, la società ha operato in perdita». L'azionista di controllo
manifesta la disponibilità a intraprendere azioni per sostenere l'azienda: professionisti affiancati agli attuali manager,
contatti con le banche, fornitura di nuovi mezzi finanziari.
Ma secondo il consigliere provinciale della Lega Nord Claudio Civettini, intervenuto sul caso, sembrerebbe che in Manzardo «da circa 6 settimane vi siano disagi crescenti, con continui rinvìi commerciali e nessuna certezza» soprattutto sulla
tutela dell'occupazione. Civettini chiede all'assessore provinciale competente una «verifica
attiva» della situazione.