Sms, ovvero: Seduzione a Mezzo…Scivoloni
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Sms, ovvero: Seduzione a Mezzo…Scivoloni
Il Diario di Bridget Camilla Sms, ovvero: Seduzione a Mezzo…Scivoloni I niziamo da un punto fondamentale: il primo approccio… via sms. Sì, perché oramai l’sms è divenuto un’arma di seduzione. Ma… attenzione: è un’arma decisamente a doppio taglio. Mai cercare di sedurre una donna con un sms scontato, magari con la trascrizione di una citazione appena scovata nelle cartine dei Baci Perugina. Men che meno utilizzare frasi del tipo: “Ciao! Ti ricordi di me?”. Se vi abbiamo dato il numero (giusto) sappiamo benissimo chi siete e stiamo aspettando un vostro segnale di vita… Evitare anche frasi ambigue… continuamente sospese a mezz’aria dai famosi tre puntini che potrebbero mandarci in un’autentica crisi esistenziale… Ma, soprattutto, badate bene agli orrori d’ortografia. Ho scartato ragazzi interessanti che nel primo sms hanno avuto il coraggio di scrivere: “Sto ascoltando l’aradio e penso a te…”, “Per me sei importantissima, altrimenti che ti sto cercando affare?!?!”, “Ti o detto che sei una tipa interessante?”. Il primo ha rischiato una “arradiata” sulla testa, il secondo poteva voler intendere che fossi un buon affare, ma nemmeno questa giustificazione ha retto. Il terzo l’ho proprio cancellato dalla rubrica. Ripassatevi l’acca, vi prego. O comunicate direttamente a voce. Il Diario di Bridget Camilla Aria di Primavera! E ppur si muove. Forse. Ultimamente a stento. Eppur si muove, scosso da nuove indicibili emozioni. Sarà l’aria primaverile, ma, ammettetelo anche voi, la voglia farfallina di fare nuovi incontri prende e sorprende chiunque. Mi sono ritrovata improvvisamente a lanciare sguardi languidi al primo fustone in cui m’imbattevo per strada, per poi subito fingere di salutare la persona dietro di lui, nell’attimo in cui mi rendevo conto che il “fustone” aveva con sé la sua “fustina”… Così ho cambiato decisamente tipologia di “fiore”, presa dalla convinzione che i fustoni sono i primi della stagione ad andarsene, già prenotati dall’inverno precedente… Ho pensato allora di mettermi alla prova con quelli più maturi, brizzolati “alla george”, il che non guasta mai… Le strategie di acchiappo si sono completamente frantumate al ritmo della suoneria del suo cellulare: una polka da sagra della porchetta. Niente contro la polka, per carità, ma una suoneria del genere mi ha aperto immaginari che non avrei mai voluto vedere… Gli occhi così mi son caduti sul colleguccio affianco: a forza di guardarlo, mi sono autoconvinta che non era poi così male… tentar non costa nulla… proviamo la mia arte seduttiva (e, cavolo, se non funziona con lui!...). Ecco, per funzionare ha funzionato. Mi ha portata fuori a prendere un caffè, raccontandomi il sollievo che ha provato nel poter finalmente dire ad un collega di avere… ecco sì… un bellissimo e dolcissimo… fidanzato. Morale della favola: attenti all’aria frizzantina di quella signora tutta fronzoli e fiorellini qual è la Primavera. Ho il sospetto che si diverta non poco a prendere in giro le comuni mortali come me… Il Diario di Bridget Camilla (Dis)avventure delle disco-conquiste… C apita certi venerdì e/o sabati sera che, improvvisamente, si decide di affrontare una serata martirizzante. Infondo, è da tempo che non si va in discoteca. E’ ora di tornare a ballare spiaccicati gli uni agli altri come sardine, senza però azzardarsi a parlarsi o toccarsi. Di stare ore in piedi con delle dolcissime scarpette tacco 12 centimetri. Di vedersi rovesciato nel decolté il cockteil del solito tipo fatto e ubriaco, che ci prova con le palpebre semiaperte, movimenti lenti e sconnessi, alito riprovevole. Capita, insomma, di avere il coraggio di prepararsi per ore ed ore, di affrontare il lisciaggio capelli con piastra a 50° centigradi, stucco-fard, mini push-up effetto gonfiante, collant alza glutei, mini mini mini gonna, dolcissime scarpette suddette. Si esce così di casa sembrando e sentendosi davvero strafighe, tutte profumate, pronte a graffiare e a far conquiste. Ignorando che fra poche ore potremmo essere scambiate per streghe, col trucco colante, i capelli arruffati, i collant bucati, profumando di alcool e fumo e, se proprio si è fortunate come me, anche con un tacco rotto… Alcune non si rendono conto del cambiamento… e allora è veramente umiliante cominciare a sospettarlo nel momento in cui il tizio che ha ballato due ore affianco a noi, provandoci fino allo sfinimento e cercando almeno di rimediare una piccola, leggera fine “strusciata”, non vi riconosca poi fuori dalla discoteca. A quel punto il dubbio ci assale… non riusciamo a resistere a quella tentazione, è più forte di noi… torniamo indietro fino al bagno, facendo uno slalom tra fazzolettini, acqua ed altri liquidi non identificabili che giacciono a terra, e ci si ferma davanti allo specchio. La sorpresa è grande, grandissima, quando ci si rende conto che a casa non porteremo solo la nostra piccola borsetta luccicante, ma altre due mega borse direttamente incorporate sotto gli occhi, di un bel neroviolaceo… Ebbene sì, la nostra serata si conclude così. E ci si sente davvero delle martiri. Il bello è che, per tutto questo, abbiamo anche pagato, fatto la fila, perso ore ed ore di preparazione.