Piano per il risanamento aziendale
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Piano per il risanamento aziendale
Piano per il risanamento aziendale: una proposta operativa di Antonio Ferrandina (*) In questo articolo, anche in relazione all’attuale momento economico, si tratterà delle possibili misure per il risanamento aziendale e di come un valido business plan possa essere uno strumento efficace per gestire al meglio le soluzioni possibili. Gli interventi di risanamento Le strategie di risanamento aziendale possono essere di vario genere; esse tenderanno ad essere più o meno soft, in base al tipo di squilibrio da sanare e coinvolgeranno, come vedremo, diverse aree funzionali, come il marketing, la finanza, la contabilità, il controllo di gestione. Una distinzione delle strategie è comunque possibile in relazione alle tipologie di crisi da affrontare; si tratta di una classificazione relativa, in quanto la natura degli interventi può avere diversa valenza, ma anche perché, nella pratica, le azioni strategiche, pur differenti tra loro, vengono, di fatto, miscelate in un cocktail per fronteggiare meglio i complessi stati di crisi. Vengono di seguito chiarite le varie specie di strategie. La riconversione produttiva Tale strategia è essenziale quando le ragioni della crisi si riconducono ad errori strategici nelle combinazioni prodotto/mercato (crisi strategica e competitiva), rimarcati dall’emergere di problematiche di settore e da saturazione della domanda. In altri termini, l’idea imprenditoriale risulta non corretta sin dall’inizio oppure con il tempo è diventata obsoleta (si parla in questo caso anche di obsolescenza del concetto di prodotto). È il caso, ad esempio, di un albergo costruito nei pressi di un centro commerciale mai rea12/2012 lizzato oppure presso un aeroporto, chiuso però dopo pochi anni. In tali casi è necessario che l’impresa lasci il proprio business, attuando una riconversione che può essere anche profonda, in base al grado di correlazione tecnologica e commerciale spendibile per il nuovo business in cui intende inserirsi. Il riorientamento strategico Questa strategia ha lo scopo di porre rimedio ad abbagli strutturali nelle decisioni di portafoglio dell’azienda (anche in questo caso si parla di crisi strategica e competitiva). Non ci sono stati errori nelle idee di business, come nel caso precedente, ma la miscela di attività produttive è stata estesa in modo eccessivo o errato. Tali errori, spesso, possono scaturire dall’ingresso in business per i quali non esistono sinergie. Le strategie di diversificazione richiedono peraltro competenze e ricchezze finanziarie notevoli e gestibili per lungo tempo. Strategie di portafoglio errate frenano cosı̀ la crescita d’impresa, e non le permettono di esprimere vantaggi competitivi sostenibili nel durevole termine. Il ridimensionamento e lo sviluppo dimensionale Tale problematica scaturisce da un errore Nota: (*) Docente di Economia Aziendale e Marketing - Università del Molise, Docente di Marketing LUISS Business School 47 Pianificazione&Controllo Business plan Business plan Pianificazione&Controllo strategico a monte, quando l’impresa ha programmato una capacità produttiva, che risulta sovradimensionata rispetto alla domanda di mercato oppure rispetto al fatturato medio, che è inferiore al punto di pareggio. In altri casi il fatturato non consente comunque di generare profitti congrui; in queste situazioni la strategia di risanamento mira a destrutturare la capacità aziendale, ridurre i costi fissi, portare il più possibile le risorse all’esterno, in outsourcing. La riorganizzazione interna ed esterna La crisi da affrontare ha, in questo caso, radici profonde nel tipo di organizzazione che l’azienda si è data nel tempo (crisi da rigidità). Tale rigidità può essere originata da un’eccessiva complessità, da una forte burocratizzazione delle procedure e dei meccanismi di comando-coordinamento. In tali casi gli interventi sono volti a favorire semplificazioni della struttura e una migliore circolazione delle informazioni. È possibile poi considerare anche una riorganizzazione esterna volta a ridefinire i confini dell’azienda, in modo che si possa interfacciare in modo reticolare con altre imprese (rete o distretto di imprese): il vantaggio di tale modalità organizzativa sta nel fatto che consente, in contesti di elevata turbolenza ambientale, di conquistare maggiore adattabilità. Tale strategia passa per una rete di rapporti collaborativi e mutualistici con la filiera tecnologico-commerciale. La ristrutturazione tecnico-operativa Risponde all’esigenza di superamento delle crisi da inefficienza (crisi operative). In pratica, la ristrutturazione mira ad individuare ed eliminare, o quantomeno ridurre, aree di spreco o inadeguatezza di risorse e fattori, come impianti e attrezzature obsolete, procedure antiquate, ecc. Tale tipologia di intervento implica, però, costi per le dismissioni dei fattori produttivi (minusvalenze) o per approntare interventi di aggiornamento e miglioramento, quali manutenzioni, controlli, tirocini e riqualificazione del personale. Dal punto di vista finanziario, inoltre, la ristrutturazione comporta fabbisogni aggiuntivi per la sostituzione e ammodernamento delle strutture produttive e commerciali. 48 Nondimeno tale tipo di risanamento è più semplice da portare avanti rispetto alle altre tipologie di strategie. Il Piano di risanamento Da quanto sopra riportato, è evidente che la redazione sia per fini interni, sia esterni di uno strumento di pianificazione, di un business plan, volto a tracciare lo scenario d’impresa e gli interventi che si metteranno in campo per il risanamento rappresenti un fatto rilevante. Quali possono essere gli scopi di un piano di risanamento? Molteplici, come si è potuto dedurre. Dalla risposta può essere individuata la portata e profondità dell’intervento. Se, ad esempio, l’azienda deve essere ceduta a breve, il piano può prevedere un semplice riassetto economico-finanziario, ancorché di natura solo temporanea e cosmetica; se invece l’azienda proseguirà la propria attività sarà necessario, ad esempio, curare la creazione di una struttura manageriale in grado di traghettare l’azienda verso lidi più tranquilli. Quale può essere, allora, il contenuto di un piano di risanamento e che tipo di orientamento e struttura può presentare (1) (Tavola 1)? Tale piano si esprimerà con caratteri trasversali, in particolare se vi sono riorientamenti strategici e concomitante generazione di nuove iniziative, e con un’attenzione particolare per l’analisi delle motivazioni che hanno portato alla crisi. Essendo di frequente stilati per ottenere nuovi finanziamenti o consolidamenti del credito bancario e industriale, tali piani dovranno essere anche molto «robusti» da un punto di vista finanziario, per dimostrare soprattutto la capacità di rimborso dell’impresa in difficoltà. Per quanto riguarda, poi, la struttura, può essere tranquillamente impiegato il seguente format, con gli adattamenti legati alla descrizione della crisi, delle fonti e degli impieghi, delle attività di natura strategica, gestionale ed organizzativa che si metteranno in cantiere. Nota: (1) Per la struttura del piano descritta e il suo format, cfr. A. Ferrandina, Il Business Plan. Casi pratici, IPSOA, 2011 12/2012 Il documento di pianificazione Lo schema del documento di planning potrebbe essere il seguente: 1) Sommario; 2) Descrizione Azienda/ Progetto di Risanamento; 3) Fattibilità di Marketing; 4) Fattibilità Tecnica; 5) Fattibilità Economico-Finanziaria; 6) Fattibilità Organizzativa. Nel Sommario possono essere individuati l’azienda, le finalità del piano, i destinatari, la sua struttura e anche brevemente i contenuti; si tratta di una sezione che deve descrivere i dati principali e le strategie per la concretizzazione degli obiettivi. Nella sezione Descrizione Azienda o del Progetto di Riassetto è possibile includere le informazioni relative alla proprietà, agli stabilimenti e uffici aziendali, ai risultati storici, gli obiettivi economico-finanziari e come tali aspetti debbano essere inquadrati al fine del risanamento proposto. Nella successiva sezione - Fattibilità di marketing - può essere svolta un’analisi completa del mercato e del business; tali sezioni potranno poi condurre alla determinazione delle strategie di marketing. Come vedremo, potrà essere valutata la necessità di eliminare alcuni prodotti, puntare su nuovi mercati, ridurre le spese promozionali e di distribuzione. Segue quindi una terza sezione - Fattibilità tecnica - in cui possono essere esposte le principali analisi relative agli investimenti da dismettere e da effettuare, la conversione dei processi tecnologici e produttivi per ridurre i costi, i rapporti da gestire con fornitori e distributori. Segue infine una quarta sezione- Fattibilità economico-finanziaria - in cui occorrerà dimostrare che gli interventi programmati porteranno benefici di carattere economico (riduzione delle perdite- pareggio economicoutile), e di carattere finanziario (riduzione dell’indebitamento, maggiore elasticità di cassa - cash flow) al fine di verificare la convenienza dell’iniziativa di ristrutturazione. Questa è una parte molto laboriosa, tipicamente contabile. In generale, come vedremo in seguito, potranno essere definite procedure di rimodulazione delle poste patrimoniali attive, passive e di proprietà al fine di allentare le tensioni finanziarie e i riverberi economici. Quindi il piano può procedere con una sezione - Fattibilità organizzativa - nella quale devono essere indicati tutti i piani operativi indispensabili per gli interventi - finanziari, tecnici, economici, e umani - e gli strumenti di audit per seguire i processi attivati. Potrà quindi essere ridisegnata la struttura organizzativa, gli organi ed uffici, le responsabilità, il coordinamento e comando, il tutto Tavola 1 - Finalità specifiche del business plan di risanamento 12/2012 49 Pianificazione&Controllo Business plan Business plan Pianificazione&Controllo nel segno di una maggiore flessibilità e semplificazione. Spesso, questo è il capitolo della riorganizzazione, dei tagli delle spese generali ed amministrative e del personale. Come ultimo passo è auspicabile, almeno per grandi linee, immaginare un piano di emergenza in caso di difficoltà che richiedano un intervento compiuto e rapido di riallineamento rispetto agli obiettivi fissati. (Tavola 2). Infine, nel Piano di Risanamento, non deve mancare un prospetto di rinegoziazione dei debiti, che preveda, ad esempio, la surroga di un finanziamento con un altro, in genere il consolidamento da una formula di breve ad Tavola 2 - Schema di business plan Sommario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sommario Aziendale . . . . . . . . . . . . . . . . . Descrizione Azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assetto Proprietario . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mission . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Descrizione Progett di Risanamento . . . . . . Obiettivi Economico-Finanziar . . . . . . . . . . . Sommario del Mercato . . . . . . . . . . . . . . . . Descrizione del Mercato . . . . . . . . . . . . . . . Crescita del Mercato . . . . . . . . . . . . . . . . . Strategia di Marketing . . . . . . . . . . . . . . . . Fattori Critici di Successo . . . . . . . . . . . . . . Vantaggio Competitivo . . . . . . . . . . . . . . . . Obiettivi di Marketing . . . . . . . . . . . . . . . . . Strategia di Segmentazione . . . . . . . . . . . . Strategia di Targetizzazione . . . . . . . . . . . . Posizionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Marketing-Mix . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prodotto/Servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prezzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Promozione/Comunicazione . . . . . . . . . . . . Distribuzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sommario Fattibilità Tecnica . . . . . . . . . . . Analisi degli Investimenti . . . . . . . . . . . . . . Immobilizzi di Rilievo . . . . . . . . . . . . . . . . . Analisi Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sommario Fattibilità Economico-Finanziaria Assunzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Previsione delle Vendite . . . . . . . . . . . . . . . Interventi previsti di risanamento Budget Spese e Contribuzione . . . . . . . . . . Analisi di Break Even . . . . . . . . . . . . . . . . . Analisi di Cash Flow . . . . . . . . . . . . . . . . . . Analisi Stato Patrimoniale . . . . . . . . . . . . . Analisi Indici Economico-Finanziari . . . . . . . Fattibilità Organizzativa . . . . . . . . . . . . . . . Implementazione del Piano . . . . . . . . . . . . . Organizzazione Aziendale . . . . . . . . . . . . . . 50 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . una di lungo, e la dimostrazione della convenienza economica di questa manovra (Tavola 3). Proprio per facilitare la redazione delle parti analitiche e descrittive, indichiamo di seguito una serie di step progressivi per analizzare meglio i dati economico-patrimoniali dell’azienda da risananare (Tavola 4) (2). Spunti e linee guida per la compilazione del BP Si descrivono di seguito alcune linee-guida per realizzare il risanamento economico-finanziario, lavorando sull’efficienza ed efficacia generale, sul fatturato, sui costi e sulla finanza. Si tratta di suggerimenti di varia indole, semplici ma efficaci. La via strategica che porta al raggiungimento di questo traguardo passa in genere attraverso le seguenti priorità generali da perseguire: – attuare una politica di marketing più efficace (che permetta di sostenere i prezzi e incrementare le vendite e il fatturato, attraverso un’offerta di maggiore valore per i clienti); – incrementare l’efficienza di gestione (attraverso politiche di contenimento dei costi). – migliorare la comunicazione tra il cliente e l’azienda con la tecnologia informatica; – aumentare la velocità di risposta di tutta l’organizzazione; – razionalizzare i processi, ridurre gli sprechi ed eliminare le attività che non generano valore aggiunto. Da un punto di vista più operativo, si sono individuati i seguenti filoni di azione: 1) mantenere il livello di fatturato; 2) sviluppare il fatturato; 3) ridurre i costi; 4) mietere risorse dai margini; 5) ottimizzare le poste patrimoniali. Mantenere il livello di fatturato Un primo filone di risanamento deve puntare a ridurre il calo delle quantità acquistate. Si tratta di misure tipicamente di marketing. Nota: (2) Cfr. Luigi Pavan, Dalla crisi all’incremento del valore aziendale, paper Best Control, 2002. 12/2012 Business plan Pianificazione&Controllo Tavola 3 - Esempi di prospetti relativi ad operazioni di consolidamento e risanamento 12/2012 51 Business plan Pianificazione&Controllo Si analizzino, pertanto, gli acquisti dei clienti e si attivino queste azioni: 1) incrementare il tasso di uso dei prodotti e servizi e le quantità mediamente vendute. Si utilizzi la leva sconto, le promozioni, una forza vendita più aggressiva o si suggeriscano nuovi impieghi dei beni, una diversa forma di fornitura più spalmata nel tempo, iniziative di co-marketing, affiliazioni, ecc; 2) si cerchi di produrre e vendere prodotti e servizi sostitutivi e dalla durata media più lunga da affiancare a quelli già in portafoglio, evitando però grossolane cannibalizzazioni; 3) si utilizzino la leva dei prezzi, la promozione e comunicazione, con offerte a pacchetto, per vendere più prodotti complementari (spesso con margini più elevati) insieme a quelli fondamentali (cross-selling), creando, se possibile, un legame tecnologico-commerciale talmente forte fra prodotto principale e secondario da renderne difficile l’acquisto un-bundled; 4) si contrasti la tendenza dei clienti a passare a prodotti di categoria inferiore (con prezzi e margini minori). Si manterranno cosı̀ costanti i ricavi. In combinazione con questa tattica si renda meno conveniente la versione basic dei prodotti-servizi rispetto alla medium e meno conveniente la medium rispetto alla premium (azione di up-selling); 5) si renda l’offerta aziendale più importante, differenziata e unica, arricchendola di servizi pre e post-vendita o con un packaging di effetto; 6) si venda il più possibile il prodotto/servizio come un pacchetto integrato e non scindibile in singole componenti; in questo modo sarà difficile per i clienti un confronto del prezzo rispetto alla concorrenza 7) si parcellizzi il prezzo per rendere più difficile una percezione globale dell’onere economico: a tal fine si possono utilizzare rateizzazioni, differimenti dell’inizio di pagamento dei canoni, riduzioni del lasso temporale di riferimento (costo al giorno piuttosto che mensile, ad esempio); 8) si favorisca la creazione di gruppi di acquisto che possano condividere i costi, suggerendo l’aggregazione di più clienti o gli acquisti cooperativi (famiglie, comunità, sindacati, consorzi, associazioni), proponendo finanziamenti agevolati. La condivisione dei prezzi riduce la sensibilità nei confronti degli oneri economici; 9) ci si concentri sui mercati/segmenti più redditizi e sui prodotti più remunerativi, e quindi si riduca il numero dei clienti e dei prodotti (analisi ABC o di concentrazione). Sviluppare il livello di fatturato Un altro filone di interventi può mirare ad incrementare il volume delle vendite. Anche Tavola 4 - Schema pratico di analisi e di risanamento aziendale La procedura da adottare, è, in sintesi, la seguente: a) Preparazione di uno stato patrimoniale rettificato Tale operazione ha lo scopo di individuare con precisione il volume dei debiti, anche di quelli attualmente fuori bilancio e che potrebbero palesarsi in seguito. Saranno quindi applicate le formule di aggregazione delle poste patrimoniali in base al principio della liquidità decrescente. Questo step consente di determinare, quindi, il fabbisogno finanziario complessivo e le risorse necessarie a colmarlo, oltre che i tempi di copertura dell’operazione. b) Definizione dello sbilancio patrimoniale Tale step permette di comprendere l’entità e la natura del deficit patrimoniale e quindi di immaginare in prima battuta che tipo di strategia di risanamento adottare (riconversione strategica, produttiva, dimensionale, ecc). c) Valutazione del trend evolutivo del conto economico Questa fase mira a determinare la natura del deficit economico, se di carattere temporaneo o strutturale, le tendenze future ed è quindi importante come la precedente fase per comprendere il tipo di intervento risanatorio da porre in essere. L’analisi sarà rivolta, in modo specifico, a individuare il volume in termini assoluti e relativi delle perdite e il loro trend. d) Precisazione delle cause del deficit e delle soluzioni possibili Questa ultima fase esamina in dettaglio le cause della crisi, opera una valutazione delle soluzioni possibili, ricerca le migliori scelte in relazione ai costi/benefici ed attiva una pianificazione più dettagliata e operativa. Saranno quindi coinvolte le varie funzioni, il management strategico, l’area produzione, finanza, marketing, organizzazione e personale. 52 12/2012 Business plan 12/2012 ed efficaci modalità di comunicazione. In alcuni casi ricorrere a forme di comunicazione low-cost (marketing non convenzionale o guerrilla marketing) Ridurre i costi Un altro filone del risanamento passa inevitabilmente per la contrazione dei costi. Si tenga presente che, se risulta corretta una razionalizzazione dei costi, occorre comunque chiedersi se eliminare una spesa non comporti come conseguenza anche una contrazione dei ricavi, quando esista una correlazione molto forte fra i due versanti. È il caso, ad esempio, della riduzione delle spese per pubblicità o del numero dei venditori. Probabilmente, vi saranno alcune categorie di costi che hanno un impatto nullo o limitato sulle capacità commerciali aziendali e quindi queste spese andrebbe tagliate in via preferenziale. Esistono due capitoli di spese di solito poste sotto la lente del risanamento: le spese energetiche e quelle del personale. Le spese energetiche I costi energetici (per la produzione, la logistica, i trasporti, il riscaldamento e condizionamento dei locali e degli uffici, ecc.), a seconda del settore di riferimento, sono fra le poste più pesanti del conto economico. Sarà pertanto, opportuno, se possibile, utilizzare le occasioni di finanziamento dell’efficienza e del risparmio energetico che sono presenti in molte normative, a vario livello, per cercare di abbattere questo capitolo di spesa. Impiegare impianti più a norma, coibentazioni, energia solare e soluzioni ecologiche ed ergonomiche (luci intelligenti, stampanti comuni, accensione/spegnimento automatico) sono tutte vie per cercare di limitare i consumi e abbassare la bolletta energetica. Le spese del personale Un’altra voce, dolorosa, ma inevitabile, è quella di contrazione delle spese del personale. In generale, prima di arrivare al taglio del personale, l’analista del risanamento dovrà simulare i risparmi ottenibili, anche in funzione di una diversa organizzazione del lavoro, degli uffici e dei reparti. 53 Pianificazione&Controllo queste sono misure tipicamente di marketing, con valenza più aggressiva. In particolare: 1) trovare nuova clientela; 2) rivedere la segmentazione di mercato e verificare se sia possibile vendere i prodotti in portafoglio a nuovi segmenti. Ampliare il mercato di riferimento in termini geografici; 3) segmentare meglio, trovando gruppi di clienti con diversa sensibilità alle spese. Questo permette una tecnica detta di discriminazione dei prezzi che, fatta con intelligenza, permette di ottenere da ciascun cliente il prezzo massimo che è disposto a pagare. Si ottimizzeranno cosı̀ gli sforzi, vendendo di più e con margini più alti; 4) studiare meglio il posizionamento dei prodotti, modificandolo in modo da interessare più interlocutori. Spesso un posizionamento appuntito è rivolto ad un numero di clienti troppo limitato; 5) per quanto attiene le strategie di prodotto, si può evitare l’imitazione dei prodotti di successo dei concorrenti (me-too product) e di lanciare prodotti con elevato rischio e ad alta intensità di capitale, spingendo, piuttosto sui prodotti con adeguata percezione prezzo/valore e che hanno il più alto tasso di redditività; 6) passando alle strategie di prezzo, si revisioni la struttura dei prezzi e la si renda flessibile, adottando prezzi modulari e addebitando a parte il costo dei servizi aggiuntivi Si estenda il credito ai clienti fedeli da lunga data; 7) per quanto riguarda la distribuzione, alcuni interventi possono essere i seguenti: – ridurre i punti vendita serviti e unificare le reti commerciali; – centralizzare i magazzini, riducendo nel contempo gli spazi; – diminuire la frequenza delle consegne e rivedere la rete di distribuzione e di vendita; – rivalutare le potenzialità delle diverse forme di distribuzione diretta: punti vendita propri, marketing diretto e indiretto; – stimare l’efficacia della distribuzione mediante Internet con allargamenti anche molto ampi del mercato; 8) per quanto riguarda la comunicazione, si pianifichi meglio la presenza sui media e una durata più breve degli spot e si valuti la possibilità di ricorrere a nuove, più economiche Business plan Pianificazione&Controllo Un supporto nel processo di revisione dei processi e dei carichi di lavoro può venire anche dalla certificazione della qualità (che consente di delimitare compiti, responsabilità e procedure) e dal business process reengineering (riprogettazione dei processi aziendali). Solitamente, le misure di risanamento prevedono: – accorpamento delle funzioni e dei ruoli dirigenziali e direttivi a livello di sedi centrali; – accorpamento di business o di aree territoriali di riferimento; – fusioni di centri contabili e di controllo; – semplificazione delle procedure; – riduzione dei benefit e dei premi di produttività; – taglio degli straordinari; – obbligo di godimento delle festività soppresse e delle ferie; – maggiore flessibilità nell’orario di lavoro e nei trasferimenti; – demansionamenti; – riduzioni consensuali dell’orario di lavoro; – part-time; – prepensionamenti; – mobilità, cassa integrazione, licenziamenti; – assunzione di risorse a minor costo (apprendisti, Co.Co.Co); – ricorso a strutture di servizio/produzione esterna. In caso di strategie di riconversione produttiva e riorientamento strategico, nel piano di risanamento è necessario prevedere anche l’assunzione di personale più rispondente alle nuove esigenze e i tempi debiti affinché questo avvenga. Mietere risorse dai margini La finalità di tale leva è quella di ottenere risorse economiche e finanziarie, a parità di fatturato, reddito complessivo e costi, lavorando soprattutto sulle famiglie di prodotto/ mercati/clienti che presentino un maggiore margine e quindi una superiore redditività. Anche qui i settori interessati sono la contabilità e il controllo di gestione. In termini operativi occorre effettuare un’analisi di marginazione, aggregare i prodotti/ clienti in cluster omogenei e quindi ridurre gli sforzi produttivi e commerciali nei confronti degli item meno redditizi, recuperan- 54 do risorse per maggiori investimenti nei comparti a maggior valore aggiunto. Questo ribilanciamento strategico e tattico permette di ridurre i costi fissi e anche quelli per capitale circolante oltre ad aumentare il ROE e il ROI. Per comprendere se la redditività dei comparti è sopra o sotto la media si può fare riferimento ai report di settore specifico (ad es. Databank o Prometeia), tenendo presente che, in genere, per i prodotti/servizi innovativi i margini sono spesso crescenti, pur in presenza di domanda poco sostenuta, mentre per i comparti in crisi o stasi il reddito è statico o in calo. Ottimizzare le poste patrimoniali Esistono poi interventi di risanamento specifici sulle varie poste patrimoniali ed economiche. Si giunge quindi a misure che interessano soprattutto l’area controllo di gestione e l’area finanza. Ridurre il capitale circolante Tra le prime fonti di tensioni finanziarie e anche di aumento degli oneri economici vi è una certa vischiosità e eccedenza del circolante operativo netto, dovuta al fatto che per effetto della crisi: – le vendite sono diminuite; – il magazzino tende ad aumentare e il tasso di rotazione dei semilavorati e dei prodotti si riduce; – il volume dei crediti tende ad aumentare con il dilatarsi dei giorni medi di incasso. D’altro canto: – i fornitori sono più restii a concedere sconti; – i debiti si riducono per le maggiori richieste di pagamenti in contante; – il credito bancario comincia a contrarsi. Gli interventi correttivi possono essere i seguenti: – aumentare il tasso di rotazione del magazzino, puntando su una maggiore celerità nell’evasione degli ordini di acquisto e di prelievo; – puntare ai clienti disponibili a pagamenti cash e, in genere, ad una ridotta dilazione media negli incassi; - tentare di ottenere dai fornitori non solo prezzi migliori ma anche migliori condizioni di pagamento (ad esempio: rateizzazioni); 12/2012 – accordare la tempistica dei pagamenti e degli incassi, attraverso un’analisi del cash-flow mensile, che consenta di prevedere i momenti di maggiore tensione finanziaria e di porvi rimedio in anticipo, chiedendo, nel caso, tempestive dilazioni, specialmente se l’attività aziendale ha natura stagionale; – ridurre, se possibile, i pagamenti cash, non sostituendoli con titoli di credito esecutivi (cambiali), ma con ricevute bancarie e cessione di crediti (cambiali dei propri clienti, lettere di credito); – presidiare le posizioni bancarie; – contrattare con le banche il passaggio dalle aperture di credito agli sconti di portafoglio; – cercare finanziamenti che non abbiano formalmente la natura di debito (vedasi leasing, factoring, ecc.); – in generale, ricercare rinegoziazioni dei prestiti con maggiore diluizione nel tempo. Aumentare la base dei clienti e dei fornitori Funzionale alla riduzione dei fabbisogni finanziari da capitale circolante netto è la parcellizzazione del monte crediti e debiti, vale a dire l’aumento del numero di clienti/fornitori ovvero, in altri termini, la riduzione dell’ammontare medio della singola fattura da incassare o da pagare. Questa tecnica, da un lato, riduce la vulnerabilità strategica dell’azienda nei confronti di clienti/fornitori troppo grandi e pretenziosi, dall’altro protegge dal fallimento o insolvenza del singolo grande cliente o dall’aumento dei prezzi e dalla contrazione dei tempi di pagamento richiesti dal grande fornitore dominante. Per tali operazioni adottare le tecniche di valutazione e scoring o almeno la tecnica di concentrazione ABC. produttivo e commerciale, destrutturando i costi fissi e convertendoli in costi variabili; – in generale, liberarsi di tutte quelle poste che aggravano inutilmente il bilancio e ne potenziano il debito. Rafforzare il patrimonio e rimodulare il passivo Infine, le ultime misure da inserire nel piano di risanamento sono quelle che cercano di incrementare i mezzi di lungo periodo sia a livello di rischio che di debito ovvero le azioni di abbattimento del debito con operazioni di cessione di cespiti. In un momento di crisi le tensioni finanziaria aumentano e si riverberano, come mostrato, anche sul versante lucrativo. Gli oneri economici tendono a salire e una strada da perseguire, seppure difficile, è di smontare le operazioni in corso non necessarie ovvero ridurre l’indebitamento a breve, in genere più costoso, sostituendolo con passivo consolidato o capitale di proprietà, con i seguenti interventi: – provare a ricapitalizzare l’azienda con nuovi versamenti dei soci o di venture capitalist; – trasformare l’indebitamento a breve in mutui e leasing; – cedere le proprietà di azienda e rinoleggiarle (ad esempio, vendere un capannone industriale, ridurre il debito, e riprenderlo in locazione dal nuovo proprietario). Tagliare i cespiti produttivi poco efficienti Se gli interventi di ottimizzazione dell’attivo e del passivo corrente sopra descritti non bastano, occorrerà intervenire in maniera più strutturale, vale a dire: – liberarsi delle scorte di prodotti, materie e semilavorati in modo da alleggerire il magazzino; – dismettere gli impianti, le attrezzature e i cespiti in generale obsoleti e costosi, anche quelli in leasing immobiliare; – esternalizzare il più possibile il processo 12/2012 55 Pianificazione&Controllo Business plan