Leggermente, il Ministro Alfano: “Difendiamo il nostro stile di vita”
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Leggermente, il Ministro Alfano: “Difendiamo il nostro stile di vita”
Lecco Notizie lecconotizie.com http://www.lecconotizie.com/attualita/leggermente-il-ministro-alfano-difendiamo-il-nostro-stile-di-vita-298655/ Leggermente, il Ministro Alfano: “Difendiamo il nostro stile di vita” Il Ministro Angelino Alfano col presidente di Confcommercio Peppino Ciresa LECCO – “Siamo una generazione che ha ereditato la pace e la libertà: difendiamole, anche in nome di chi ha sacrificato la propria vita per conquistarle”. Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha concluso così il proprio intervento di venerdì sera nell’ambito del festival Leggermente. 1/8 Primo Ministro a venire a Lecco durante la rassegna culturale letteraria, Alfano è stato intervistato dal giornalista Giovanni Colombo sul tema del suo libro, “Chi ha paura non è libero. La nostra guerra contro il terrore”, di cui ha raccontato l’anteprima: “Era una mattina del giugno 2014, dovevo incontrarmi con gli altri ventotto Ministri dell’Interno Europei. Prima dell’incontro la collega belga si avvicinò e mi chiese un incontro privato. Aveva le lacrime agli occhi e parlò del terribile attentato terroristico al Museo Ebraico di Bruxelles. Ricordo che disse: ‘Quello che è successo a noi potrà succedere a voi, concentriamo tutte le nostre energie nella lotta contro il terrore’. Mi resi conto che la priorità del mio lavoro come Ministro dell’Interno doveva cambiare e da questo nuovo approccio totalmente umano al tema è nato questo libro. Un problema globale e attualissimo, tant’è che mentre cominciamo a parlarne se andate sui principali siti dei quotidiani italiani la prima notizia riguarda l’arresto del terrorista considerato la mente delle stragi di Parigi del novembre 2015, Salah Abdeslam”. 2/8 “La paura è un sentimento umano, ma nonostante i terroristi vogliano costringerci a cambiare il nostro stile di vita noi dobbiamo difenderlo e lottare. Quello che fa spavento – ha continuato Alfano – è che l’Is o come lo si voglia chiamare si proclama uno Stato, pretesa che nessuna organizzazione terroristica aveva mai avuto. Considerandosi Stato, lo stesso dell’antico Califfato, deve trovare delle risorse per finanziarsi: mercificazione delle opere d’arte ma soprattutto arruolamento di combattenti, ai quali promette il ritorno all’antica origine dell’Islam. Se questi non possono però fisicamente andare a combattere con il califfato, restano dove sono e combattono il nemico come possono, con il terrore”. 3/8 L’esempio non poteva non ricadere sulle stragi francesi del 2015, prima a Charlie Hebdo e poi nel cuore della capitale francese: “Hollande disse ‘E’ crudele, ma sono i francesi ad aver ucciso i francesi’ e non c’è niente di più vero – ha commentato il Ministro – i personaggi che hanno commesso le stragi avevano passaporti e vestiti europei, perfettamente integrati con la società francese”. Per il Ministro insomma la guerra è in atto: ma l’Italia è veramente conscia di avere un nemico? “Il fatto di non esserne consci mi ha spinto a scrivere questo libro – ha risposto Alfano – c’è da dire che come paese fino ad oggi siamo stati fortunati, le misure di prevenzione hanno funzionato: nel 2015 sono state controllate oltre 90 mila persone, 200 navi, 10mila autoveicoli. Per 70 persone è stato firmato il decreto di espulsione, perché irregolari o sospettati di avere legami con i fondamentalisti islamici”. Tra di essi ha fatto sapere il Ministro anche cinque Imam, perché predicanti odio e violenza contro la religione cristiana. Anche rispetto al fenomeno dei “ foreign fighter” l’Italia sembra essere fuori dalle preoccupazioni: “In tutto ne sono stati calcolati una novantina, alcuni già noti. Abbiamo fatto delle leggi per cui anche i sospettati di terrorismo siano sottoposti a misure di prevenzione personale: un chiaro messaggio che l’Italia non tollera estremismi di qualunque tipo”. Toccato anche il preoccupante fenomeno dell’immigrazione e dei rifugiati: “La strategia è stata pensata, bisogna realizzarla. Tre sono le questioni: il primo punto è la costruzione di centri per i migranti per stabilire chi di 4/8 loro può avere il diritto di asilo perché in fuga da guerre o persecuzioni e chi no. Quindi il ricollocamento, esclusivamente per gli aventi diritto. Per chi non ha i requisiti per rimanere in Europa invece sarà necessario il rimpatrio. Il continente non può accogliere tutti quanti, ma almeno chi scappa da guerre e persecuzioni”. 110 mila i profughi attualmente presenti in Italia, 1 milione in Germania, 2 milioni in tutta Europa. “Come Ministro dell’Interno non mi si potrà mai chiedere di lasciare annegare un profugo: prima li salviamo, poi provvederemo ai controlli per capire se si tratta di aventi diritto d’asilo o se bisognerà rimandarli indietro. Se avessimo trasformato il Mediterraneo in un mare di morti saremmo stati la vergogna dell’Europa” ha detto Alfano. Mauro Piazza (in centro) e Filippo Boscagli (a sinistra) con il Ministro dell’Interno e Leader Ncd Angelino Alfano “Il titolo del mio libro – ha concluso il Ministro – si ispira a una delle quattro libertà elencante dal presidente Roosvelt: quella di parola, quella di preghiera, quella dal bisogno e quella dalla paura. Avere paura vuol dire non essere sicuri, né liberi. La sfida che abbiamo davanti è quella di restare liberi, anche se loro vorrebbero toglierci tutto, facendoci paura. Viaggiamo, andiamo al cinema, al ristorante: nessun posto al mondo è a rischio zero. Perciò ribadisco l’invito: difendiamo il nostro stile di vita e difendiamo la libertà e la pace che abbiamo ereditato”. GALLERIA FOTOGRAFICA 5/8 6/8 7/8 8/8