Thymus vulgaris - CEA Bernalda e Metaponto

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Thymus vulgaris - CEA Bernalda e Metaponto
N. 201
Thymus vulgaris
Lamiaceae
Timo maggiore
Descrizione:
Pianta frutice o suffrutice perenne, odorosa, alta 10-60 cm, con fusti quadrangolari eretti,
ramosissimi, che tendono a lignificare dopo 4 - 5 anni di vita, formando densi cespugli
dall'aspetto grigiastro o verde bianchiccio; rami lignificati con corteccia bruna.
Foglie dapprima revolute solo sul bordo, lanceolate larghe 3mm. e lunghe 7-9 mm, quindi
revolute a tubo ed apparentemente lineari, opposte, sessili o brevemente picciolate, di colore
grigio-verde, più chiaro nella pagina inferiore per la presenza di peli.
Fiori in infiorescenza subsferica o allungata con brattee lanceolate simili alle foglie ma più
piccole; calice lungo 3-4 mm, con 10-13 nervi e tubo convesso sul dorso, vellutato con due labbri
cigliati di cui il superiore trifido a denti saldati su più di metà dell' altezza, l'inferiore bifido a
denti lanceolato-lesiniformi, separati da un seno profondo; corolla roseo-biancastra lunga 5-6
mm., con tubo sporgente e dritto, bilabiata, con labbro superiore diritto e smarginato, l' inferiore
trilobato; 4 stami sporgenti e divergenti, quasi eguali, con antere biloculari, ellissoidali; stilo
bifido, a lacinie corte, divergenti.
Frutto : tetrachenio costituito da cocchi ovoidali lisci.
Habitat: garighe, pendii aridi.
Antesi: Marzo - Ottobre
Regno:
Divisione:
Classe:
Ordine:
Famiglia:
Genere:
Specie:
Tassonomia
Plantae
Magnoliophyta
Magnoliopsida
Lamiales
Lamiaceae
Thymus
vulgaris
Etimologia: Il genere Thymus deriva il suo nome probabilmente dal latino “Tymis” o
“Thymòsus”, cioè “che ha profumo” o dal greco Thymòs, “anima”; una seconda ipotesi lo fa
derivare dall'egizio “tham”, termine riferito ad una pianta che era utilizzata per il lavaggio delle
salme da imbalsamare.
Proprietà ed utilizzo:
L'utilizzo di specie del genere Thymus sia per usi officinale che culinari è antichissimo.
In particolare, tra le due specie più usate, vi è proprio Thymus vulgaris L., comunemente
chiamato timo; l'altra è Thymus pulegioides L., comunemente chiamata serpillo, che ha proprietà
simili seppure meno concentrate.
Il suo impiego alimentare è dovuto non solo alle sue proprietà aromatiche ma anche a quelle
antisettiche che facilitano la conservazione dei cibi. Oltre a far parte del bouquet garni, il timo
viene utilizzato per aromatizzare brodi, ripieni, minestre. Si sposa bene con il pesce e le verdure
(peperoni e patate) ma anche con il manzo e l'agnello, il pollo ed i piatti di cacciagione che
richiedono una cottura lenta con aglio e vino. È spesso aggiunto ai burri aromatici