Madre India, padre barbiere
Transcript
Madre India, padre barbiere
Madre India, padre barbiere Un originale diario dell’India e un affascinante reportage fotografico dedicato ai barbieri indiani. Che si può ancora scoprire in India, che già non si conosca? Lino Mannocci, un pittore italiano che vive a Londra, l’ha scoperto. di Alessio Altichieri Era andato in India riluttante, quasi di malumore, solo perché doveva inaugurare una mostra di suoi quadri a New Delhi, ma non voleva fare con decenni ritardo ciò che fecero tanti della sua generazione, quella dei Beatles e di “Siddharta”, che cercavano nuovi orizzonti spirituali. No, Mannocci non voleva lasciare il suo studio, i figli, gli amici, “le pratiche quotidiane che rendono la vita accettabile e a volte piacevole”, per fare un viaggio che, come gli promettevano, “ti cambia la vita”. Non aveva niente da cambiare, lui: “Sono così arrivato in India, da grande, controvoglia, da pittore ”. Qui un avvertimento: di Lino sono amico, e uno dei suoi quadri, un ciuffo di nuvole chiuso in uovo che fa pensare a Magritte, sta sopra la mia scrivania. Benché veneri in Tiziano il pittore più grande, Mannocci dipinge sensazioni climatiche che farebbero piacere a Turner. Quando scrivo un pezzo, se alzo lo sguardo alla ricerca della parola giusta, vedo in quella nuvola rosa l’ipotesi di un paesaggio: chissà, forse è la sensazione che Lino prova d’estate, quando chiude lo studio di Londra, in un oratorio dalle altissime finestre gotiche, e apre quello di Montigiano, con vista che va dalle Apuane alla Versilia. Stupirsi che il suo occhio, addomesticato alla luce italiana, temesse i colori sgargianti dell’India? Continua su Chelsea Mia 1/2 Madre India, padre barbiere Madre India, Padre barbiere Lino Mannocci Ed. Skira, 2008 Pgg. 112, 38 fotografie a colori Euro: 20,00 2/2