20161115 - Ordine dei Medici di Ferrara

Transcript

20161115 - Ordine dei Medici di Ferrara
15 novembre 2016
Il Resto del Carlino
«Richiedenti asilo in condizioni precarie»
Ausl: «Locali a norma»
IL CASO dei richiedenti asilo di Monestirolo, sollevato dalla Lega Nord, getta nuova
benzina sul fuoco per quanto riguarda il tema immigrazione. Nicola Lodi parla, addirittura,
di «condizioni di schiavitù», mentre per l‟Azienda Usl è tutto in regola; l‟unico neo è un
leggero sovraffollamento, comunque autorizzato dal Prefetto. Ma andiamo per ordine. In
uno stabile di via Argenta, a Monestirolo, da circa tre settimane hanno trovato posto undici
profughi (quattro donne, quattro uomini e tre bambini): la struttura nella quale vivono è
formata da quattro stanze, ognuna con un bagno. «Le condizioni – tuona Lodi – sono al
limite della decenza umana: i muri sono ammuffiti e i pavimenti allagati. Inoltre si cucinano
da soli e non è, quindi, vero che gli vengono forniti i pasti». UNA DENUNCIA, quella del
Carroccio, arrivata anche sulla scrivania dei carabinieri che hanno voluto verificare di
persona lo stato della struttura insieme all‟Ausl, con un sopralluogo avvenuto nella
mattinata di ieri. «Ero presente al momento dell‟intervento delle forze dell‟ordine –
prosegue Lodi – e si è potuto constatare la situazione di due sole stanze, sulle quattro
totali. Le restanti due, infatti, erano chiuse a chiave e nessuno ha potuto capire cosa o chi
ci fosse dentro». Come detto, oltre ai militari dell‟Arma, è stata chiamata in causa anche
l‟Azienda Usl che, nella persona di Giuseppe Cosenza (direttore del Dipartimento di Sanità
Pubblica), ha confermato la regolarità della situazione: ad essere a norma sono, infatti, sia
i locali (che non sono commerciali, come inizialmente supposto) sia il contratto. Unico neo
è un leggero sovraffollamento delle stanze, autorizzato comunque dal Prefetto: questa
„abbondanza‟, spiega l‟Azienda, ha portato alla formazione di un po‟ di condensa sui muri,
ma nulla di più. Spiegazioni che non hanno, però, frenato l‟ira del Carroccio che chiede ora
maggiori chiarimenti: «Questi richiedenti – incalza „Naomo‟ Lodi – erano stati destinati
inizialmente all‟hotel Lupa di Ferrara, ma sono stati spostati ufficialmente per mancanza di
spazio. Vogliamo sapere perché non sono state verificate le condizioni dei locali prima di
autorizzare il trasferimento e quali siano le altre strutture analoghe dove vengono portate
queste persone se in un hotel non c‟è posto: siamo pronti a presentare un‟interrogazione
regionale in tal senso».
Le Dottoresse al fronte, eroine della Grande Guerra
«DOTTORESSE al fronte? La Croce Rossa e le donne medico nella Grande Guerra»: è il
tema dell‟interessante conferenza di Elena Branca, in programma oggi dalle 17 nella
biblioteca del Centro Documentazione Donna di via Terranuova 12. Partendo da una
fotografia che ritrae una signora in grigioverde e stellette, si passa alle storie di una
cinquantina di donne molte delle quali, per ora, hanno lasciato solo il nome in un elenco:
donne particolari, laureate in medicina o in farmacia negli ultimi anni dell‟800 (come la
Montessori) o nei primi anni del ‟900, le altre, provenienti da famiglie che fanno studiare le
figlie femmine e le avviano a una professione. Si trovano donne di famiglia ebrea, valdese,
socialista, garibaldina e straniere venute in Italia per studiare: in ogni caso grandi donne
delle quali è giusto riportare alla memoria il lavoro e l‟impegno. Alcune di queste donne,
come Clelia Lollini e Matilde Bonnet, di ritorno dal congresso americano, furono tra le
fondatrici in Italia della Associazione Donne Medico, altre parteciparono poi ai lavori della
Assemblea Costituente, altre prestarono servizio anche nella seconda guerra mondiale
(come Luisa Levi, medica della 76° Brigata Garibaldi o Filomena Corvini, in Russia con gli
Alpini), altre sparirono nel 38 in seguito alle leggi razziali.
Sensoli (5Stelle): «In Commissione il piano di rientro»
«LA NOTIZIA del piano di rientro imposto dal governo all‟Azienda OspedalieroUniversitaria di Ferrara è la dimostrazione che su Cona sia i vertici della struttura sanitaria,
che quelli della Regione, continuano a nascondere le carte. Se non fossimo intervenuti noi
denunciando un piano che prevede un castigo di diversi milioni di euro, tutto sarebbe
passato sotto silenzio». Raffaella Sensoli, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e
vicepresidente della Commissione Sanità, interviene sulle dichiarazioni del direttore
generale Tiziano Carradori al Resto del Carlino: «Si dice fiducioso sul fatto che vengano
rispettati i parametri imposti dal Ministero, anche grazie agli accorgimenti messi in campo
negli ultimi tempi. Peccato però che in questi mesi nessuno, sia a Ferrara che a Bologna,
abbia mai fatto cenno a questa ennesima patata bollente che riguarda Cona». La grillina
annuncia la richiesta alla Commissione Sanità di convocare assessore e direttore generale
del Sant‟Anna per un‟informativa sulla vicenda.
La Nuova Ferrara
Salute e sicurezza nel lavoro. Convegno con tutte le novità
Torna anche quest‟anno l‟importante convegno sul tema “Salute e sicurezza nel lavoro
che cambia”, organizzato da Aiesil (Associazione italiana imprese esperte in sicurezza nel
lavoro e ambiente) nazionale e Sal consulting di Ferrara, azienda che si occupa di
sicurezza e medicina del lavoro, qualità e ambiente, nonché formazione.
Nell‟appuntamento in programma giovedì, dalle 13.30 alle 18 all‟Agriturismo Principessa
Pio (in via delle Vigne 38, a Ferrara) in particolare ci sarà un focus su contratti atipici,
smart working, lavori all‟estero ed il recente accordo Stato-Regione sulla formazione. Il
convegno vale anche come aggiornamento per i responsabili ai servizi di prevenzione e
protezione sul lavoro. Così come nel 2015, anche quest‟anno il relatore al convegno è
l‟avvocato Lorenzo Fantini, assistente di diritto del lavoro all‟Università “La Sapienza” di
Roma fra il 1995 ed il 2005, nonché dirigente della divisione salute e sicurezza del
Ministero del lavoro dal 2003 al 2013. Autore di vari volumi su tali temi, svolge consulenza
legale e organizzativa per importanti aziende mondiali ed associazioni professionali. Il
convegno si apre con la registrazione dei partecipanti alle 13.30. A eguire il saluti ai
presenti di Antonio Malvestuto, presidente Aiesil nazionale, e Giacomo Pirazzoli,
presidente di Unindustria Ferrara. Alle 14.30 la parola passa proprio a Fantini ed a
Francesco Cuccuini, responsabile della sede di Firenze di Sal consulting. I temi trattati
saranno i contratti atipici, sempre più frequenti nelle aziende (dall‟alternanza scuola-lavoro
ai voucher) e per questo sempre più difficilmente inquadrabili sul piano della sicurezza sul
lavoro. Altro tema lo smart working, ossia il lavoro svolto in ogni luogo, tanto affascinante
come idea quanto complesso sul piano della salute del lavoratore. In seguito spazio al
lavoro all‟estero, dunque prevenzione di infortuni e malattie in caso di delocalizzazione
della forza lavoro. Infine, l‟accordo firmato lo scorso 7 luglio, che ha portato altre novità in
materia in tema di formazione, salute e sicurezza. Al termine previsto un test per chi
partecipa come corso di aggiornamento. I posti al convegno sono limitati, per cui le
prenotazioni vanno effettuate telefonando lo 051 6594364 oppure mail ad [email protected]
Profughi, nuovo fronte a Monestirolo
La Lega Nord torna all‟attacco sul tema dell‟accoglienza dei profughi, ma questa volta da
un punto di vista del tutto inedito. A scatenare l‟indignazione dell‟esponente del Carroccio
Nicola “Naomo” Lodi è la soluzione abitativa adottata per quindici migranti a Monestirolo, e
che il leghista definisce senza mezzi termini «al limite della decenza». Tutto è nato, ha
spiegato ieri alla stampa, da una segnalazione che lo ha indotto a informare i carabinieri
che, a loro volta, hanno chiesto un‟ispezione dell‟Asl. Ma prima ancora delle verifiche
igienico-sanitarie, svolte ieri mattina, Naomo aveva organizzato personalmente un “blitz”,
con tanto di documentazione fotografica” negli alloggi della discordia, visita da che lo
hanno portato alle seguenti osservazioni: «In un appartamento vivono quattro donne
nigeriane, di cui una incinta, e tre bambini, nell‟altro di sono quattro ragazzi cingalesi.
Quelle non sono strutture salubri: i muri sono completamente ammuffiti, il pavimento è più
che umido, è allagato. Queste persone vivono blindate dentro, mangiano e dormono nella
stessa stanza, in una condizione che non esito a definire di schiavitù». A muovere la sua
denuncia, assicura, «non ma la politica, ma per interrompere una situazione che non può
andare avanti, perché lì non ci può vivere nemmeno un animale». Poi annuncia una
imminente interrogazione in Regione da parte del suo collega di partito, Alan Fabbri, e
conclude: «Quello che ho visto a Monestirolo è l‟emblema del fallimento dei progetti di
accoglienza Sprar». L‟Asl dunque ieri mattina ha svolto un sopralluogo e eseguito delle
misurazioni, per fornire poi una relazione ai carabinieri. In attesa di un riscontro da parte
dell‟autorità sanitaria (che comunque non ha adottato alcun provvedimento immediato),
siamo andati a vedere con i nostri occhi le condizioni in cui vivono i migranti a Monestirolo,
in due alloggi che si trovano al piano terra sul retro di un supermercato in via per Argenta.
Ci accoglie, dopo un contatto telefonico, la proprietaria degli appartamenti, titolare di un
albergo in città, travolta suo malgrado dal “ciclone Naomo”. «Si è presentato qui domenica
- racconta affiancata dal suo compagno - c‟era il supermercato aperto. È andato a vedere
le case. Mio padre, che gestisce il market, gli ha chiesto se aveva bisogno di qualcosa. E il
mattino dopo si è visto arrivare carabinieri e Asl». I due appartamenti, spiega, sono case
vacanza collegate all‟albergo. Da quando è cominciata l‟emergenza-migranti, ha deciso di
metterli a disposizione dell‟Asp. «Già da tempo accolgo i profughi in albergo, al momento
ho tutte le camere occupate. In queste casette vengono ospitate quelle persone per le
quali si sta cercando un alloggio: in genere restano un paio di settimane, questa volta
sono qui da agosto perché l‟emergenza è aumentata e l‟Asp chiede il nostro aiuto.
Riceviamo un rimborso pari alla tariffa dell‟hotel». Fin qui, la premessa. Dentro, il colpo
d‟occhio restituisce un‟immagine molto diversa dalla “riduzione in schiavitù” paventata da
Naomo. È vero, ci sono tracce di condensa e umidità nei muri, «ma quando sono entrati protesta la proprietaria - erano immacolati. Il fatto è che restano sempre chiusi dentro e
cucinano tutto il giorno. Io consiglio loro di aprire le finestre ogni tanto, ma mi dicono che
hanno freddo. Quando mercoledì, come fissato da tempo, saranno trasferiti negli alloggi
trovati da Camelot, imbiancheremo di nuovo tutto». È vero, ci sono sette persone in un
appartamento, «ma perché sono della stessa famiglia: una donna incinta, le sue tre sorelle
e i bimbi. E vogliono stare tutti insieme». Diamo un‟occhiata: pavimenti nuovi (e asciutti),
infissi rifatti di recente, bagni (uno per appartamento) e sanitari nuovi, mobili semplici ma
dignitosi, riscaldamento, cucina (in piena attività) e tv. E i letti su cui i bimbi giocano
saltando. L‟altro appartamento gemello è meno affollato, ci sono quattro ragazzi cingalesi
ma al momento ne troviamo in casa solo uno «perché gli altri sono fuori a correre, hanno
la fissa del pallone». «Qui? È ok!», assicura il ragazzo. La proprietaria, in sostanza,
rimanda le accuse di “Naomo” al mittente: «Noi ci mettiamo tutta la buona volontà per
aiutare queste persone, facendo anche più del dovuto. Il rimborso copre solo le spese di
alloggio, ma noi procuriamo anche i vestiti e abbiamo accompagnato più volte la donna
incinta all‟ospedale, provvedendo a ecografie ed esami del sangue. L‟anno scorso
abbiamo speso 250 euro per sostituire la canna fumaria, perché era andata a fuoco nel
tentativo di friggere delle patatine. E chi è stato qui è poi spesso tornato a trovarci, perché
nascono anche affetti e amicizie».
I danni da emotrasfusione. Ancora 242 i casi ferraresi
Continuano i controlli delle forze dell‟ordine in zona Gad e stazione: i servizi dei carabinieri
si sono intensificati e fioccano i guai per chi non vuole farsi identificare. Nella giornata di
domenica ad esempio, dai servizi in via Porta Po, i militari del Nucleo operativo e
radiomobile della Compagnia Carabinieri hanno arrestato per violenza a pubblico ufficiale
K.M., un giovane marocchino di 20 anni: al momento del controllo per evitare di
consegnare i documenti ha aggredito i militari con spintoni e strattoni.Da sempre è dalla
parte dei malati, dei loro diritti e soprattutto per aiutarli ad affrontare la malaburocrazia
della sanità, quando si ferma qui e non sconfina nella malasanità. Il Centro tutela diritti del
malato (Ctdm) di Ferrara come ogni anno rende noto il proprio bilancio evidenziando che
«dall‟anno 2000 in cui vi fu l massimo numero di segnalazioni, 679, siamo giunti al 2015
con un totale di 107 segnalazioni, divise in 31 per l‟azienda ospedaliera Sant‟Anna, 20 per
l‟azienda Usl e 56 per altri vari enti ed istituzioni pubbliche», anche fuori Ferrara. La
filosofia che muove il Centro, e sintetizzato nella nota, non è quello di cercare
giustizialismo a tutti i costi: anzi - spiegano «fornendo informazioni sui problemi che ci
vengono segnalate nelle aziende sanitarie ferraresi, ma anche da altre istituzioni pubbliche
e private di Ferrara e altre città, continuiamo a sperare che possano aver dato e continuino
a dare contributi per migliorare la qualità dei servizi sanitari e sociali e per migliorare i
rapporti personali tra utenti ed operatori». Tra i tanti casi segnalati, e riportati nelle schede
del bilancio 2015 del Ctdm, vi sono richieste di assistenza o servizi sanitari di ogni tipo.
Ovviamente i casi più gravi, relativi ad interventi chirurgici o dovuti comportamenti dei
sanitari, sono ancora sotto valutazione medico-legale, mentre molti dei casi segnalati su
reclami, proteste e richieste spiegazioni sono ancora in corso d‟opera mentre altri sono
chiusi e hanno avuto la soddisfazione degli utenti. Insomma, basterebbe comunicare, nel
minor tempo possibile, le risposte giuste. Poi per quanto riguarda i contenziosi medicolegali quelli hanno sempre una deviazione di altro tipo: dalle cause civili e amministrative a
quelle penali. Altro aspetto, infime, su cui il Ctdm ha lavorato e continua a lavorare
parecchio riguarda la tutela delle persone danneggiate da emotrasfusione: come si ricorda
nei decenni passati, purtroppo sono state migliaia e migliaia in tutta Italia - e anche a
Ferrara in parte - le persone infettate dalla trasfusione di sangue. Le pratiche ancora oggi
parte sono 242 che debbono essere seguite per anni -spiegano al Centro - «in quanto
l‟attesa è molto lunga per ottenere diritto al risarcimento o l‟effettivo pagamento o esito di
un ricorso». Delle 242 pratiche del 2015, ne sono state chiuse 48, mentre ne restano
aperte a fine 2015 ben 194 di ferraresi che ancora oggi sopravvivono dopo le infezioni da
trasfusione. E attendono risposte ormai da anni.
Casa della Salute. Iniziativa rivolta agli operatori
BONDENO Si è svolto alla sala 2000, alla presenza dell‟assessore con delega alle
Politiche Sociali, Cristina Coletti e di Felice Maran, direttore del distretto Ovest, il primo
degli incontri dal titolo “Lo sviluppo della Casa della Salute : il lavoro in team» a cura
dell‟Azienda Usl di Ferrara. L‟evento, rivolto a venticinque operatori appartenenti a diversi
settori della medicina: tra questi i medici di medicina di gruppo, i pediatri, gli infermieri, gli
assistenti sociali e gli infermieri. «Oggi a fronte del mutato scenario epidemiologico, le
organizzazioni sanitarie devono riorientare l‟approccio metodologico alle malattie croniche
seguendo il paradigma della medicina d‟iniziativa. In tale percorso si cercherà di diffondere
– spiega il direttore di distretto Maran - una cultura di lavoro in team multidisciplinare e
multiprofessionale, con la valorizzazione dei ruoli di tutti i professionisti coinvolti nei
processi di prevenzione, presa in carico, cura e riabilitazione del bisogno di salute dei
cittadini». «L‟obiettivo è quello di favorire – precisa l‟assessore Cristina Coletti - lo sviluppo
di percorsi socio-sanitari all'interno della Casa della Salute coordinati dal medico di
medicina generale quale primo interlocutore della salute della collettività, con forte
attenzione ai bisogni di salute del singolo e della collettività, con una presa in carico
integrata con i servizi socio-assistenziali. Positiva inoltre la scelta di Bondeno per la
formazione degli operatori. Credo fortemente che il lavoro in team possa garantire un
miglior servizio per l‟utente». Il successivo incontro è già stato calendarizzato ed è stato
messo in agenda per il 24 novembre. I temi sanitari sono sempre particolarmente sentiti e
sul territorio si innestano anche le problematiche riguardanti la ristrutturazione
dell‟ospedale “Fratelli Borselli” che ha subito notevoli danni in seguito alle violenti scosse
di terremoto che si sono verificate il 20 e il 29 maggio.