Il ciclo mestruale

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Il ciclo mestruale
SEZIONE DELL’OVAIO
Follicoli e corpo luteo nelle varie fasi di evoluzione
estradiolo
progesterone
FUNZIONE ENDOCRINA DELL’OVAIO
• Corticale:
– epitelio germinativo: origine celomatica, funzione
controversa, rischio degenerativo neoplastico
– lo stroma (cell. Leidig): secrezione di androgeni (T,
A2), cellule tecali (E2-Pg),
– i complessi follicolari: dal 5° mese di vita alla
menopausa: follicoli primordiali, preantrali, antrali,
maturi o di De Graaf, atresici.
• Midollare:
– residuo della porzione maschile della gonade
primitiva: vasi, nervi, scarso connettivo. Residui del
mesonefro
FUNZIONE ENDOCRINA DELL’OVAIO CRESCITA E
MATURAZIONE FOLLICOLARE
• Follicolo primordiale: dal 5° mese di vita fetale
– atresia prepubere: 2.000.000 → 300.000
• Follicolo primario: (granulosa, teca)
• Follicolo secondario (a 3 cicli dall’ovulazione) con la
formazione della teca interna ed esterna
• Follicolo terziario o antrale (a 2 cicli dall’ovulazione)
• Reclutamento finale (4-5 follicoli all’inizio del ciclo
ovulatorio)
• Follicolo maturo o di De Graaf: preovulatorio
FUNZIONE ENDOCRINA DELL’OVAIO
FOLLICOLO OVARICO - MORFOLOGIA
•
•
•
•
Ovocita, circondato dalla zona pellucida
Cellule della granulosa: steroidogenesi
Fluido follicolare: fluidi proteici, ormoni
Teca interna: all’esterno delle cellule della
granulosa (m. Slaviansky), vascolarizzata
• Teca esterna: cell. muscolari e connettivali
• Entrambe le teche follicolari hanno una
funzione steroidogenetica
FUNZIONE ENDOCRINA DELL’OVAIO
FOLLICOLO OVARICO - FUNZIONE
• Proliferazione delle cellule della granulosa
• Formazione della cavità antrale
• Differenziazione della teca interna ed
esterna
• Ripresa della divisione meiotica (iniziata nella
vita prenatale e fermata a diplotene della metafase,
riprende solo dopo il picco preovulatorio dell’LH)
• Crescita e maturazione dell’ovocita con la
formazione della membrana esterna (zona
pellucida)
SVILUPPO DEL FOLLICOLO
• Reclutamento finale (1-5 follicoli) 1-4 g.
• Recettori FSH sulle cellule della granulosa ( < 50°
M.)
• Recettori LH cellule teca
• Formazione del liquido follicolare e dell’antro
• Formazione del follicolo dominante
STEROIDOGENESI OVARICA
Periodo follicolare
– Teca
(LH
– Granulosa (FSH
Androgeni (A4 – T)
aromatasi
estrogeni
CONTROLLO ORMONALE DELLE CELLULE
DELLA GRANULOSA
FSH
1.
2.
3.
4.
Effetto mitogeno (con E)
Differenziazione morfologica
Induzione recettoriale (colesterolo, LH, PRL)
Secrezione di sostanze non steroidee (inibina,
IGF1, PG)
5. Induzione della steroidogenesi (colesterolo,
androgeni-estrogeni)
6. Stimolazione dell’attività generale della cellula
CONTROLLO ORMONALE DELLE CELLULE
DELLA GRANULOSA
LH
1.
2.
3.
4.
Azione antimitotica
Stimolazione della steroidogenesi
Stimolazione dei recettori di membrana
Secrezione di sostanze non steroidee (PG,
renina-angiotensina, altre sostanze vasoattive)
CONTROLLO ORMONALE DELLE CELLULE
DELLA GRANULOSA
ESTROGENI
1. Proliferazione delle cellule della granulosa (sinergia
con FSH): < aromatasi < progesterone
2. Crescita dei follicoli di piccola e media grandezza
3. Costituzione dell’antro
ANDROGENI
1. Con FSH
crescita del follicolo
2. Senza FSH
atresia del follicolo
CONTROLLO ORMONALE DELLE CELLULE
DELLA GRANULOSA
GLUCOCORTICOIDI
• Inibizione della crescita del follicolo
PROGESTERONE
• Inibizione della crescita del follicolo ( > FSH,
aromatasi, feed-back neg)
STEROIDOGENESI OVARICA
Periodo luteinico
Vascolarizzazione delle cell. Granulosa
– Teca-luteiniche
A - E
– Gran-luteiniche
Prog. - E
STEROIDOGENESI OVARICA
LUTEOLISI
– PGF2a
• > dell’azione del LH sulle cellule luteiniche
• Blocco dell’effetto stimolate della PRL
• Riduzione dei recettori per l’LH
– Estradiolo (> sintesi delle PGF2a e del Prog)
Estrogeni
• Comparsa dei caratteri sessuali femminili
• Modificazioni quali/quantitative degli organi
sessuali
• Proliferazione endometrio
• Crescita della ghiandola mammaria e
apparato produttore del latte
• Proliferazione cellulare nei tessuti costitutivi
di organi e tessuti
Progesterone
•
•
•
•
•
Modificazioni secretive endometrio
Inibizione contrazioni uterine
Maturazione secretive tube di Falloppio
Maturazione apparato secretore del latte
Riassorbimento di sodio, cloro, acqua
Estrogeni in età fertile
• 17 beta estradiolo
- prodotto dall’ovaio x 90%
- piccola produzione surrenalica
- conversione periferica di estrone e testosterone
• Estrone
- maggiore produzione ovarica
- prodotto in quantità inferiore
- emivita breve, clearance veloce
- piccola quantità da conversione androgeni
• Estriolo
- deriva dal metabolismo di estradiolo ed estrone
Estrogeni in menopausa
• 17 beta estradiolo
- produzione prevalente extra ovarica
- ↓ livelli circolanti
- ↓ clearance per legame SHGB
• Estrone
- è più abbonadante
- deriva dalla conversione del testosterone ed
androstenedione nel tessuto adiposo e altri
distretti
↓ Attività biologica sui tessuti bersaglio
Il ciclo mestruale
La mestruazione è l’evento più
appariscente del ciclico, composto
sfaldamento dell’endometrio, in risposta
all’interazione dell’azione degli ormoni
prodotti
dall’asse
ipotalamo-ipofisi
ovaio.
Per lunghezza del ciclo mestruale si intende il
numero di giorni che intercorrono tra il primo
giorno di una mestruazione ed il primo del ciclo
successivo.
La durata media di un ciclo mestruale è di 28
giorni, un range di normalità compreso tra 25 e
30.
I cicli che intercorrono con un intervallo
inferiore ai 21 giorni sono denominati
polimenorroici, quelli che compaiono ad una
distanza maggiore di 35 giorni, oligomenorroici.
Il ciclo mestruale è tipicamente più
irregolare intorno agli estremi della
vita
riproduttiva,
menarca
e
menopausa, per la presenza di cicli
anovulatori e di un inadeguato sviluppo
follicolare.
La
fase
luteale
ha
una
lunghezza
relativamente costante di 14 giorni (± 1).
La variabilità della lunghezza del ciclo
deriva dalla durata diversa della fase
follicolare del ciclo, con un range da 10 a 16
giorni.
Fase follicolare
La fase follicolare inizia il primo giorno del ciclo e
dura sino all’ovulazione.
Questa fase è caratterizzata dallo sviluppo
follicolare a livello ovarico e da una bassa
temperatura basale.
La follicologenesi inizia durante gli ultimi giorni del
ciclo mestruale precedente e si prolunga fino allo
“scoppio” del follicolo maturo, dominante al
momento dell’ovulazione.
Fase follicolare
Il declino nella produzione di steroidi da parte del
corpo luteo e la drammatica caduta delle
concentrazioni di inibina A ed inibina B
consentono all’FSH di crescere durante gli
ultimissimi giorni del ciclo mestruale precedente.
Questi eventi consentono il reclutamento di una
coorte di follicoli in ciascun ovaio, uno dei quali è
destinato a diventare dominante e ad “ovulare” nel
ciclo successivo.
Fase follicolare
Una volta iniziato il ciclo mestruale, i livelli di
FSH iniziano a decrescere, dopo un picco, per
effetto del feed-back negativo degli estrogeni e
per l’effetto negativo dell’inibina prodotta dal
follicolo in via di sviluppo.
L’FSH attiva l’enzima aromatasi presente nelle
cellule della granulosa, che convertono gli
androgeni in estrogeni.
Fase follicolare
Il declino dei livelli di FSH comporta la
trasformazione in senso androgenico del
microambiente all’interno dei follicoli adiacenti
al follicolo dominante.
Inoltre, le cellule della granulosa del follicolo in
via di sviluppo secernono una quantità di
peptidi che inibiscono lo sviluppo dei follicoli
adiacenti.
Nello sviluppo del
follicolo dominante sono
stati descritti tre stadi:
reclutamento, selezione e
dominanza.
Durante i giorni 1-4
viene reclutata una
coorte di follicoli dal
pool, in risposta all’FSH.
Tra il 5° ed il 7°giorno viene selezionato soltanto un follicolo
che “ovulerà” ed i rimanenti follicoli andranno incontro ad
atresia. Dall’8° giorno, solo un follicolo esercita la propria
dominanza promuovendo la sua stessa crescita e sopprimendo
la maturazione degli altri follicoli ovarici.
Fase follicolare
Durante la fase follicolare, il livello di estrogeni
serici cresce parallelamente all’aumentare delle
dimensioni del follicolo ed all’incremento del
numero delle cellule della granulosa.
I recettori per l’FSH sono presenti esclusivamente
sulla membrana delle cellule della granulosa.
L’aumento dell’FSH durante gli ultimi giorni della
fase luteale, induce un incremento dei recettori per
l’FSH stesso ed, in ultima istanza, un aumento
nella secrezione di estradiolo da parte delle cellule
della granulosa.
Fase follicolare
L’aumento del numero dei recettori per l’FSH è dovuto
ad un aumento del numero delle cellule della granulosa
e non ad un aumento del numero dei recettori (circa
1500) per ogni singola cellula.
L’aumento della secrezione di estradiolo appare
aumentare il numero di recettori per l’E2 stesso.
In presenza di E2, l’FSH stimola la formazione di
recettori per l’LH sulle cellule della granulosa
permettendo la secrezione di piccole quantità di
progesterone e di 17-OH-Progesterone, che esercitano
un feed-back sull’ipofisi per aumentare la secrezione di
LH.
Fase follicolare
I recettori per l’LH sono localizzati sulle cellule
della teca, ma non su quelle della granulosa,
durante tutti gli stadi del ciclo.
L’LH stimola la produzione di androstenedione ed,
in minor misura, di testosterone, da parte delle
cellule della teca.
L’androstenedione viene trasportato nelle cellule
della granulosa, aromatizzato ad estrone ed, infine,
convertito in estradiolo, dall’enzima 17-betaidrossi-deidrogenasi tipo I.
Questo processo è noto come teoria
delle due cellule, o delle due
gonadotropine, della sintesi degli
estrogeni ovarici.
Fase follicolare
Il follicolo primordiale è circondato da un singolo
strato di cellule della granulosa ed è fermo allo
stadio di diplotene della prima divisione meiotica.
Dopo la pubertà, il follicolo primordiale si
ingrandisce e si trasforma in follicolo pre-antrale,
ed in seguito, con lo sviluppo di una cavità ripiena
di fluido, in follicolo antrale e poi preovulatorio.
Fase follicolare
Per l’azione dell’enzima 5-alfa-reduttasi, i follicoli preantrali ed
i follicoli antrali in fase precoce, producono in maggiore
quantità androstenedione e testosterone rispetto agli estrogeni.
L’enzima 5-alfa-reduttasi è responsabile della trasformazione
di testosterone in diidro-testosterone. Una volta ridotto, il
diidrotestosterone non può più essere aromatizzato.
Tuttavia, il follicolo dominante produce una grande quantità di
estrogeni, principalmente estradiolo, il che fa “shiftare” il
microambiente follicolare da androgenico ad estrogenico.
Questo meccanismo gioca un ruolo importante nella selezione
del follicolo dominante e nel determinare l’atresia nei rimanenti
follicoli.
Fase follicolare
Lo sviluppo del follicolo verso lo stadio preantrale è gonadotropino-indipendente, ma ogni
ulteriore stadio di sviluppo richiede l’interazione
delle gonadotropine.
La secrezione di gonadotropine è regolata dal
GnRH ipotalamico, dagli ormoni steroidi e da
vari peptidi rilasciati dal follicolo dominante.
Fase follicolare
L’FSH è elevato durante la fase follicolare precoce e
quindi comincia a decrescere fino al momento
dell’ovulazione.
Al contrario, l’LH è basso durante la fase follicolare
precoce ed inizia a salire durante la fase follicolare
media a causa del feed-back positivo esercitato dalla
concentrazione crescente di estrogeni.
Affinchè si inneschi il feed-back positivo sull’LH è
necessario che i livelli di E2 siano maggiori di
200pg/ml per circa 50 ore.
Fase follicolare
Nel fluido follicolare sono presenti numerose
sostanze che regolano il microambiente ovarico
e la steroidogenesi nelle cellule della granulosa:
steroidi, ormoni ipofisari, proteine plasmatiche,
proteoglicani e fattori ovarici non steroidei.
In particolare i fattori di crescita come l’IGF1 e
l’IGF2, l’EGF giocano un ruolo importante
nello sviluppo e nella maturazione follicolare.
Fase follicolare
La concentrazione degli steroidi ovarici è maggiore
nel fluido follicolare rispetto al plasma.
Esistono due diverse popolazioni di follicoli antrali:
quelli grandi, con diametro maggiore di 8 mm e quelli
piccoli, con diametro inferiore agli 8 mm.
Nei follicoli grandi, la
estrogeni e progesterone è
bassa. Nei follicoli piccoli,
androgeni sono maggiori
grandi.
concentrazione di FSH,
alta, quella di prolattina
i livelli di prolattina e di
che nei follicoli antrali
Ovulazione
L’ovulazione avviene approssimativamente 10-12 ore
dopo il picco dell’LH. L’LH “surge” inizia in seguito
ad un marcato aumento della concentrazione di
Estradiolo prodotto dal follicolo preovulatorio.
Affinchè si realizzino le condizioni per l’innesco del
feed-back positivo degli estrogeni, il follicolo
dominante deve avere un diametro ecografico > 15
mm.
Il picco dell’LH avviene 34-36 ore prima
dell’ovulazione ed è un predittore abbastanza preciso
del timing dell’ovulazione stessa.
Ovulazione
L’LH “surge” stimola la luteinizzazione delle cellule
della granulosa e la sintesi di progesterone. Inoltre
stimola la ripresa della meiosi e la fine della divisione
dell’ovocita con l’espulsione del primo globulo polare.
Le prostaglandine e gli enzimi proteolitici come la
collagenasi e la plasmina, aumentano in risposta all’LH
ed al Progesterone.
Sebbene il meccanismo non sia ancora del tutto noto, è
certo che si verifica un’attivazione degli enzimi
proteolitici e delle prostaglandine, che “digeriscono” il
collagene della parete follicolare, determinando un
rilascio “esplosivo” del complesso ovocita-cumulo
ooforo.
Ovulazione
Il punto del follicolo dominante più vicino alla
superficie ovarica, dove avviene la “digestione”
della parete è noto come stigma.
Nella donna, l’ovulazione avviene probabilmente
in maniera random in un’ovaio, non
preferenzialmente in quello controlaterale nel
ciclo successivo, come invece avviene nei primati.
Ovulazione
Le concentrazioni delle prostaglandine E ed F e
dell’acido
diidroeicosatetranoico
(HETE)
raggiungono un picco nel fluido follicolare
immediatamente prima dell’ovulazione.
Le prostaglandine stimolerebbero gli enzimi
proteolitici e l’HETE l’angiogenesi e l’iperemia.
Ovulazione
I livelli di Estradiolo cadono drammaticamente
immediatamente prima del picco dell’LH. Questo
sarebbe il risultato di una diretta inibizione nella
sintesi dell’estradiolo da parte del progesterone.
Il meccanismo responsabile della caduta dei livelli
di LH dopo l’ovulazione non è ancora noto.
Potrebbe essere determinata dalla fine del feedback positivo da parte degli estrogeni, piuttosto che
ad un esaurimento del contenuto di LH nell’ipofisi.
Fase luteale
Dopo l’ovulazione, le cellule della granulosa
continuano
ad
ingrandirsi,
diventano
apparentemente vacuolizzate ed iniziano ad
accumulare un pigmento giallastro, la luteina. Le
cellule della granulosa luteinizzate si uniscono alle
neonate cellule teco-luteiniche e circondano lo
stroma ovarico, formando la struttura nota come
corpo luteo.
Il corpo luteo è un organo endocrino transitorio,
secernente prevalentemente progesterone, la cui
funzione primaria è quella di preparare
l’endometrio già stimolato dagli estrogeni per
l’impianto dell’ovocita fertilizzato.
Fase luteale
La lamina basale si dissolve e i capillari invadono lo
strato delle cellule della granulosa come risposta alla
secrezione di fattori angiogenici da parte delle cellule
della granulosa e della teca.
Otto o nove giorni dopo l’ovulazione, nel momento
atteso per l’impianto, si raggiunge il picco della
vascolarizzazione. Questo corrisponde al picco dei
livelli serici del progesterone e dell’estradiolo.
La cavità centrale può accumulare sangue e
trasformare la struttura in corpo luteo emorragico.
Fase luteale
La funzione del corpo luteo declina alla fine della
fase luteale, a meno che non venga prodotta la
gonadotropina corionica umana.
Se non intercorre la gravidanza, il corpo luteo va
incontro a luteolisi per influenza dell’estradiolo e
delle prostaglandine, e si forma un tessuto
cicatriziale, il corpo albicante.
Fase luteale
Il meccanismo tramite il quale il corpo luteo regola la
secrezione di steroidi non è completamente chiarito.
La regolazione può essere determinata in parte dal
pattern di secrezione dell’LH e dai recettori per l’LH
stesso o dalle variazioni dei livelli degli enzimi che
regolano la produzione di steroidi.
Anche il numero di cellule della granulosa che si
formano durante la fase follicolare e la quantità di
LDL-colesterolo prontamente disponibile potrebbero
giocare un ruolo.
Fase luteale
La funzione del corpo luteo comincia a venir meno
9-11
giorni
dopo
l’ovulazione.
L’esatto
meccanismo tramite il quale il corpo luteo va
incontro alla fine della sua funzione non è
completamente noto. Probabilmente gli estrogeni
giocano un ruolo importante nella luteolisi.
Estradiolo iniettato direttamente nell’ovaio
contenente il corpo luteo induce la luteolisi, mentre
non si osserva alcun effetto se l’estradiolo viene
iniettato nell’ovaio controlaterale.
Fase luteale
Tuttavia, l’assenza di recettori per gli estrogeni nelle
cellule luteiniche umane non supporta l’ipotesi di un
ruolo chiave degli estrogeni nella regressione del
corpo luteo.
La prostaglandina F2-alfa ha effetto luteolitico
attraverso la sintesi di endotelina 1 che inibisce la
steroidogenesi e stimola il rilascio di un fattore di
crescita, il fattore alfa di necrosi tumorale (TNFa),
che induce apoptosi.
L’ossitocina e la vasopressina esercitano il loro
effetto con meccanismo autocrino/paracrino.
Fase luteale
Infine, la capacità dell’LH nel regolare il numero
dei propri recettori potrebbe essere determinante
nel determinare la fine della fase luteale.
Non tutti gli ormoni vanno incontro a marcate
fluttuazioni durante il ciclo mestruale normale.
Per esempio, gli androgeni, i glucocorticoidi e
gli altri ormoni ipofisari, ad eccezione
ovviamente dell’LH e dell’FSH, subiscono
soltanto minimi cambiamenti.
Flusso mestruale
In assenza di gravidanza, i livelli di ormoni
steroidei cominciano a scendere parallelamente
al declino della funzione del corpo luteo.
Il calo del progesterone comporta una
costrizione delle arteriole spirali ed una ischemia
tissutale dovuta ad una contrazione dell’apporto
ematico agli strati superficiali dell’endometrio,
lo strato spongioso e quello compatto.
Flusso mestruale
L’endometrio rilascia prostaglandine che
causano contrazione dello strato muscolare e lo
sfaldamento
del
tessuto
endometriale.
L’infusione di prostaglandine F2 alfa durante la
fase luteale induce necrosi endometriale e
sanguinamento.
L’uso di inibitori della prostaglandin-sintetasi
induce una diminuzione della quantità del
sanguinamento mestruale ed è comune nella
pratica clinica.
Flusso mestruale
Il fluido mestruale è costituito principalmente da
tessuto endometriale desquamato, globuli rossi,
essutato infiammatorio ed enzimi proteolitici.
Entro due giorni dall’inizio della mestruazione, gli
estrogeni stimolano la rigenerazione dell’epitelio
superficiale endometriale.
Gli estrogeni prodotti dai follicoli ovarici in crescita,
causano vasocostrizione prolungata che favorisce la
formazione di coaguli sui vasi endometriali messi a
nudo.
Flusso mestruale
La durata media del flusso mestruale è tra 4 e
6 giorni, ma il range normale varia tra 2 ed 8
giorni.
La quantità della perdita ematica è di circa 30
ml, una quantità maggiore di 80 ml è da
considerarsi anormale.
Endometrio
Le variazioni nelle concentrazioni di estrogeni e
progesterone durante il corso del ciclo mestruale
hanno effetti caratteristici sull’endometrio. E’
possibile “datare” istologicamente l’endometrio.
Le ghiandole durante la fase proliferativa sono
strette, tubulari e sono presenti mitosi e
pseudostratificazioni.
Lo spessore dell’endometrio varia tra 0.5 e 5 mm.
In un ciclo classico di 28 giorni, l’ovulazione avviene
il 14°giorno.
Flusso mestruale
Intorno al 16° giorno
assumono un aspetto
accumulo di glicogeno
dell’epitelio ghiandolare
centro delle cellule.
del ciclo, le ghiandole
pseudostratificato con
nella porzione basale
ed i nuclei dislocati nel
Con il procedere dei giorni le ghiandole
diventano più tortuose e dilatate.
Flusso mestruale
Intorno al 21°- 22° giorno, lo stroma
endometriale inizia a diventare edematoso.
Intorno al 27° giorno è presente una marcata
infiltrazione linfocitaria e lo strato più
superficiale dello stroma endometriale appare
come un unico foglietto compatto di cellule
simil-deciduali.
Il 28° giorno ha inizio il flusso mestruale.
Cervice uterina
Il muco secreto dalle ghiandole dell’endocervice
subisce delle variazioni con il mutare delle
concentrazioni degli ormoni steroidei.
Immediatamente dopo la mestruazione, il muco
cervicale è denso e viscoso.
Durante la fase follicolare tardiva, per effetto dei
livelli crescenti di estradiolo, il muco diventa
abbondante, filante, chiaro, trasparente.
Al microscopio, il muco cervicale assume un
caratteristico aspetto a foglia di felce.
Cervice uterina
Dopo l’ovulazione, con l’aumentare dei
livelli di progesterone, il muco cervicale
ridiventa scarso, spesso, viscoso ed
opaco.
Amenorrea - Definizione
• Assenza di mestruazioni all’età di 16 aa in
presenza di caratteri sessuali secondari normali
→ amenorrea primaria
• Assenza di mestruazioni per 3-6 mesi in una
donna che in precedenza ha avuto ciclo
mestruale → amenorrea secondaria
Classificazione delle amenorree primitive
• Etiologia uterina
• Etiologia ovarica
• Etiologia ipotalamica
(Ipogonadismo ipogonadotropo)
•
Agenesie Mulleriane (es.
Sindrome di Rokitansky).
•
•
Sindrome dell’ovaio policistico.
Fallimento ovarico prematuro
(POF, in genere di origine
genetica, es. S. di Turner).
•
•
•
Perdita di peso
Esercizio intenso (es. ballerine)
Idiopatica
Classificazione delle amenorree primitive
• Pubertà ritardata
•
Ritardo costituzionale
• Etiologia ipofisaria
•
•
•
Iperprolattinemia
Ipopituitarismo
Tumori (craniofaringioma,
glioma, germinoma)
•
•
•
Malattie croniche debilitanti
Perdita di peso
Patologie endocrine (tiroidee,
S. di Cushing).
• Danno
ipotalamo/ipofisario
(ipogonadismo)
Cause sistemiche
Classificazione delle amenorree secondarie
• Etiologia uterina
• Etiologia ovarica
• Etiologia ipotalamica
(ipogonadismo
ipogonadotropo)
•
•
S. di Asherman
Stenosi cervicale
•
S. dell’ovaio policistico; POF
(genetico, autoimmune,
infettivo, post radio/chemio
terapia).
•
•
•
•
•
Perdita di peso
Esercizio fisico
Malattie croniche
Cause psicogene
Idiopatica
Classificazione delle amenorree secondarie
• Etiologia ipofisaria
• Danno
ipotalamo/ipofisario
(ipogonadismo)
Cause sistemiche
• Iperprolattinemia
• Ipopituitarismo
• S. di Sheehan
•
•
•
•
•
Tumori (craniofaringioma)
Irradiazione del cranio
Traumi del capo
Sarcoidosi
Tubercolosi
• Malattie croniche debilitanti
• Perdita di peso
• Patologie endocrine (della
tiroide, S: di Cushing).

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