Comunicato Stampa

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Martin Kobler chiude la riunione di esperti internazionali sulla
tutela del patrimonio culturale libico
Azioni concrete per coinvolgere la società civile, le municipalità, la dogana e i
servizi di sicurezza nella protezione di numerosi siti del patrimonio culturale
della Libia e nella lotta al traffico illecito di opere d’arte
Tunisi, Tunisia, 11 maggio 2016 – La riunione di esperti internazionali sulla tutela del
patrimonio culturale libico si è conclusa oggi a Tunisi.
Nel workshop durato tre giorni sono state individuate azioni concrete per coinvolgere la
società civile, le dogane e i servizi di sicurezza nella protezione dei numerosi siti del
patrimonio culturale della Libia e nella lotta al traffico illecito attraverso progetti volti a
salvaguardare i beni culturali condivisi del Paese.
L'incontro è stato organizzato dal Dipartimento libico delle Antichità, il Centro Internazionale
di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali con sede a Roma (ICCROM) e
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO),
con il sostegno dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Libia a Tunisi.
Vari esperti locali e internazionali, che provengono da un'ampia gamma di discipline e
contesti, hanno partecipato al dibattito. La conferenza comprendeva più di trenta stakeholder
libici che rappresentano i siti del patrimonio culturale, le città storiche e la società civile,
insieme a diverse missioni scientifiche in Libia e una serie di organizzazioni internazionali.
Rivolgendosi al pubblico, Martin Kobler, Rappresentante speciale del Segretario generale e
capo della Missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha detto: “Il ruolo della cultura,
come un soft power, è fondamentale per la costruzione della pace e dello sviluppo. E’
essenziale per il raggiungimento della coesione sociale. Il ruolo della società civile – ha
aggiunto – nella pianificazione e attuazione di questo piano d'azione sarà di vitale importanza
per il suo successo. Inoltre è fondamentale coinvolgere i giovani negli sforzi per far
progredire la conservazione dell’immenso e ricco patrimonio culturale della Libia.”
Durante la sessione conclusiva, diversi oratori hanno preso la parola, tra cui Stefano de Caro,
Direttore generale dell'ICCROM, Helen LaFave, Chargé d’Affaires presso l’Ambasciata degli
Stati Uniti in Libia, Mohamed Ould Khattar, Rappresentante del Direttore generale aggiunto
per la Cultura dell’UNESCO, Nasser Al-Deeissy, Rappresentante del Ministero della Cultura,
dell’Informazione e delle Antichità del Governo della Libia, e Zaki Aslan, Direttore del
Centro regionale di conservazione ICCROM-ATHAR in Sharjah, Emirati Arabi Uniti.
Il piano d’azione prioritario messo a punto dai partecipanti affronta quattro aree principali: siti
archeologici, collezioni museali e archivi, città storiche e il patrimonio intangibile. Il piano
include questi elementi:
• La valorizzazione dei dati e la gestione di inventari al fine di includere la valutazione del
danno e del rischio, utilizzando i più recenti standard e tecnologie;
• Capacity building a livello istituzionale e miglioramento della governance per la tutela del
patrimonio, mediante disposizioni di legge avanzate e la formazione dei soggetti interessati
(come la polizia, i funzionari della dogana e i gestori di siti e musei);
• Lo sviluppo di metodi e sistemi di sicurezza e protezione per collezioni, archivi, siti
archeologici e palazzi storici, tra cui la costruzione di recinzioni e dispositivi contro i danni
dolosi e anche il coinvolgimento delle comunità locali, comuni e partner governativi;
• La progettazione e la realizzazione di attività di advocacy e di sensibilizzazione volte a
coinvolgere in particolare le istituzioni della società civile, le scuole e i media.
Per maggiori informazioni, si prega di contattare:
ICCROM
Paul Arenson
Manager, Knowledge and Communication Services
Tel: +39 3408621843
Email: [email protected]
www.iccrom.org
ICCROM-ATHAR
Zaki Aslan
Director of ICCROM-ATHAR Regional Conservation Centre in the U.A.E
PO Box: 48777 Sharjah, United Arab Emirates
Tel: + 971 561712966
Fax: +971 6 5552213
Mobile: +971561712966
Email: [email protected]
www.iccrom.org; www.athar-centre.org
UNESCO
Chiara Dezzi-Bardeschi
Culture Advisor, Cairo Cluster Office for Egypt, Libya and Sudan at UNESCO
Tel: +20 109 4317722
Email: [email protected]
US State Department
Stephen Ibelli
Press Attaché
Embassy of the United States in Tunisia
Tel: +216 29 722 280
Email: [email protected]
Social media:
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Cos’è l’ICCROM
L’ICCROM è l’unica istituzione del suo genere alla quale è stato affidato il mandato di
promuovere la conservazione di ogni tipo di patrimonio culturale. È un’organizzazione
intergovernativa al servizio dei propri Stati membri. L’ICCROM contribuisce alla tutela dei
beni culturali offrendo conoscenze, strumenti e formazione a chi dedica le proprie energie alla
conservazione del patrimonio. Il lavoro si svolge a livello internazionale e governativo e con
istituzioni e professionisti che lavorano sul campo. Tramite la sua attività di sensibilizzazione
e di comunicazione, il Centro intende coinvolgere e informare le nuove generazioni di futuri
professionisti e il grande pubblico che segue con interesse le vicende del patrimonio culturale.
In tutto il mondo, il Centro si avvale di una rete di professionisti che si dedicano con passione
alla tutela del patrimonio culturale.
Cos’è l’ICCROM-ATHAR
L’ICCROM-ATHAR (Architectural and Archaeological Tangible Heritage in the Arab
Region) è un centro regionale per la conservazione fondato dall’ICCROM e dal governo
dell’Emirato di Sharjah (Emeritati Arabi Uniti). L’ICCROM-ATHAR, fin dalla fondazione
nel 2004, ha dedicato le sue attività alla protezione del patrimonio culturale della regione
araba e ad ampliare l’accesso, l’apprezzamento e la comprensione della sua ricca storia.
Basando la sua filosofia, gli obiettivi e le attività sulla sua vasta conoscenza ed esperienza nel
campo del patrimonio culturale nella regione araba, il Centro Regionale ICCROM-ATHAR
sta oggi lavorando per migliorare la capacità delle istituzioni nel gestire siti del patrimonio,
monumenti storici e collezioni museali su una base sostenibile. Il raggiungimento di questi
obiettivi avviene attraverso una serie di attività regionali didattiche e sul terreno, tra cui la
formazione, la consultazione, la diffusione delle informazioni, simposi, workshop e seminari.