5 - Asset Allocation Strategica Inarcassa 2010

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5 - Asset Allocation Strategica Inarcassa 2010
Direzione Finanza
L’Asset Allocation Strategica di Inarcassa
2011-2015
Comitato Nazionale dei Delegati
Roma, 14-15 ottobre 2010
Presentazione ai nuovi consiglieri
Protocollo: DFI/10/267
Direzione Finanza
Indice
¾
Asset Allocation Strategica 2010: le deliberazioni del CND del 12-13 ottobre 2009 ………………
pag. 3
¾
Asset Allocation Tattica e Rendimenti del Patrimonio nel 2010……………………………………. pag. 5
¾
I mercati finanziari nel 2010 …………………………………………………………………………. pag. 8
¾
L'esperienza nel 2008: l’importanza della diversificazione per contenere
la rischiosità del portafoglio .………………….……………………………………………………… pag. 17
¾
Asset Allocation Strategica 2011 – 2015: presentazione Mangusta Risk ...………………………… pag. 29
¾
Asset Allocation Strategica 2011-2015: le proposte di Deliberazione …………………………...…. pag. 32
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L’Asset Allocation Strategica di Inarcassa
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Asset Allocation Strategica 2010:
le Deliberazioni del CND del 12-13 ottobre 2009
1. Asset Allocation Strategica tendenziale:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Monetario:
Obbligazionario:
Azionario:
Alternativi:
Immobiliare:
2%
37%
21%
15%
25%
2. Conferma del delta di oscillazione dell’Asset Allocation Tattica in 5 punti
rispetto alle percentuali definite per ciascuna classe dall’Asset Allocation
Strategica, con facoltà di flessibilità, legata ad eventi negativi di mercato,
finalizzata a conseguire maggiore prudenza.
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Asset Allocation Strategica 2010:
le Deliberazioni del CND del 12-13 ottobre 2009
3. Limiti agli investimenti vigenti:
ƒ Obbligazionario:
37%
¾ Investimento in titoli obbligazionari definiti “High-Yield” nella misura massima del 3% del patrimonio di
Inarcassa.
¾ Per gli investimenti nel comparto High-Yield tramite O.I.C.R. possibilità di investimento anche in
obbligazioni con rating inferiore a “B”.
¾ Per gli investimenti nel comparto “obbligazioni Mercati Emergenti” possibilità d’investimento in
obbligazioni governative o assimilabili di Paesi Emergenti tramite O.I.C.R. nelle misura massima del 3%
del patrimonio dell’Ente.
ƒ Azionario:
21%
¾ Investimento nei mercati appartenenti alla categoria “emergenti” limitatamente a: Cina, Corea del Sud,
Taiwan, India e Stati della Nuova Europa, nella misura massima del 2% del patrimonio di Inarcassa;
¾ Per gli investimenti nel comparto “emergenti” tramite O.I.C.R. possibilità di investire in tutti i paesi
appartenenti alla categoria “emergenti”.
ƒ Alternativi:
15%
¾ Investimento in società non quotate nella misura massima del 1% del patrimonio di Inarcassa.
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Asset Allocation Tattica e
Rendimenti del Patrimonio nel 2010
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Asset Allocation Strategica e Tattica 2010, classificazione per fonte di rischio:
evoluzione da inizio anno al 30 giugno
100%
90%
80%
70%
11%
15%
13%
Alternativi
20%
21%
20%
Azionario
60%
50%
40%
39%
37%
30%
2%
6%
2%
20%
10%
0%
Obbligazionario
42%
25%
24%
23%
STRATEGICA
31/12/2009
30/06/2010
Monetario
Immobiliare
Fonte dati:
• Mangusta Risk
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Rendimenti Gestionali 2010 del Patrimonio di Inarcassa:
da inizio anno al 31/07/2010
Nota: rendimento del Patrimonio
Immobiliare in elaborazione.
Elaborazione dati: DAC
Fonte dati:
• Banca Depositaria BNP Paribas
• Bloomberg
• REAG
• Direzione Immobiliare
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I mercati finanziari nel 2010
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Mercato Monetario
Andamento del tasso Euribor 12 Mesi (2007 - agosto 2010 )
2007
2008
Tasso Medio
4,5%
Tasso Medio
4,8%
2009
Tasso Medio
1,6%
2010
Tasso Medio
1,3%
¾ 2007-2008: progressivo aumento dei tassi d’interesse e crisi di liquidità interbancaria;
¾ Fine 2008-2010: politica espansiva da parte della BCE per contrastare la crisi finanziaria e
drastico abbassamento dei tassi d’interesse all’1%.
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Obbligazionario Governativo area Euro
Andamento Indice di Mercato JPMorgan Government Euro benchmark di Inarcassa (2007 - agosto 2010)
2007
+ 1,8%
2010
2009
2008
+ 9,4%
+ 4,3%
+ 6,0%
¾ 2008: ribasso dei tassi d’interesse e forti flussi di acquisto di titoli governativi, in particolare di Germania e
Francia, ritenuti non rischiosi dopo la crisi Lehman;
¾ 2009: bassi rendimenti per effetto dell’aumento del rischio di default di alcuni paesi dell’area Euro;
¾ 2010: intervento della Comunità Europea a sostegno dei paesi in difficoltà e ripresa di fiducia da parte
degli investitori.
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Obbligazionario Corporate Euro
Andamento Indice di Mercato Barclays Agg. Corporate Euro benchmark di Inarcassa
(2007 - agosto 2010)
2007
2008
+ 0,3%
- 3,4%
2009
2010
+ 13,5%
+ 7,8%
¾ 2008: fallimento di Lehman Brothers, crisi creditizia e di liquidità;
¾ 2009-2010: intervento dei governi a sostegno delle banche in difficoltà, rientro dei timori di collasso del sistema.
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Azionario Europa
Andamento Indice MSCI Europe benchmark di Inarcassa (2007 – agosto 2010)
2007
+ 6,5%
2008
- 38,5%
2010
2009
+ 28,6%
- 2,8%
¾ Gennaio/febbraio 2009: fase acuta della crisi economico-finanziaria dopo il crack Lehman;
¾ Da marzo 2009: fiducia degli investitori verso la capacità dei governi di fermare la crisi in atto;
¾ 2010: lenta crescita economica e rinnovati timori per una nuova recessione.
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Azionario USA
Andamento Indice S&P500 benchmark di Inarcassa (2007 - agosto 2010)
2008
2007
+5,5%
2010
2009
- 37,0%
+26,5 %
-5,8 %
¾ Gennaio/febbraio 2009: fase acuta della crisi economico-finanziaria dopo il crack Lehman;
¾ Da marzo 2009: fiducia degli investitori verso la capacità dei governi di fermare la crisi in atto;
¾ 2010: lenta crescita economica e rinnovati timori per una nuova recessione.
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Azionario Emergenti
Andamento Indice MSCI Emerging Market benchmark di Inarcassa (2007 – agosto 2010)
2008
2007
+33,5 %
- 45,7%
2009
+62,8 %
2010
+0,4 %
¾ 2008: crisi mercati finanziari ed effetto liquidità hanno determinato un fuga degli investitori
dagli asset ritenuti a maggior rischio tra i quali i paesi Emergenti;
¾ 2009-2010: forte ripresa dei mercati finanziari dei paesi emergenti grazie al migliore andamento
macroeconomico ed alla loro estraneità alla crisi del 2008.
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Fondi Hedge
Andamento dell’Indice Fondi di Fondi Hedge benchmark di Inarcassa (2007 – agosto 2010)
2007
2008
+10,3%
- 21,4%
2010
2009
+ 11,5%
- 0,4%
¾ 2008: effetto caduta del mercato degli hedge-funds per effetto della crisi di liquidità;
¾ 2009: recupero del mercato dei fondi hedge grazie alla capacità di sfruttare le numerose
opportunità di valore che abitualmente si creano dopo le grandi crisi.
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Commodity
Andamento dell’Indice DowJones AIG Commodity Index benchmark di Inarcassa
(2007 – agosto 2010)
2007
+11,1%
2008
- 36,6%
2009
2010
+ 18,7%
- 6,0%
¾ 2008: caduta del valore delle commodities in relazione alla caduta della domanda di materie prime per effetto
delle recessione globale.
¾ 2009: ripresa della domanda di materie prime e dei relativi valori sostenuta soprattutto dalle economie
emergenti.
¾ 2010: nuova debolezza della domanda per i timori di una ripresa economica più lenta di quanto previsto
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L’esperienza dopo il 2008:
l’importanza della diversificazione
per contenere la rischiosità del portafoglio
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La diversificazione degli investimenti
La diversificazione di un portafoglio finanziario consiste in una
riduzione della rischiosità del suo rendimento, conseguita
attraverso la presenza di più attività finanziarie, i cui rendimenti
non sono perfettamente correlati tra loro
la diversificazione rappresenta oggi l’unica vera e propria strategia di
protezione del patrimonio dagli eventi negativi dei mercati finanziari
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L’importanza della diversificazioni all’interno di una classe:
l’esempio dell’obbligazionario
Confronto rendimento mercato obbligazionario Governativo e Corporate Euro
¾ Nel corso della crisi iniziata nel 2007 e culminata nel 2008 con il fallimento di Lehman, l’investimento in titoli governativi ha
rappresentato un rifugio sicuro per gli investitori.
¾ L’andamento di mercato del 2009 e dei primi mesi del 2010 hanno evidenziato, però, l’importanza di rimanere comunque diversificati
nelle obbligazioni corporate, beneficiando del recupero di questo mercato e compensando gli scarsi rendimenti dei titoli governativi
colpiti dalla crisi sul debito degli Stati periferici dell’Area Euro.
¾ Il risultato di questa semplice diversificazione è stabilizzare il ritorno annuale degli investimenti riducendone le oscillazioni negli anni.
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L’importanza della diversificazioni all’interno di una classe:
l’esempio dell’azionario
Confronto rendimento mercato azionario Europa, Usa ed Emergenti
+62,8%
70%
50%
+28,6%
+26,5%
+33,5%
30%
10%
+39,3%
+15,2%
+6,5% +5,5%
-10%
-30%
-38,5%
-50%
-37,0%
-45,7%
-40,4%
-70%
2007
Azionario Europa
2008
Azionario USA
Azionario Paesi Emergenti
2009
Portafoglio Equidistribuito
¾Da un confronto dell’andamento dei mercati azionari delle tre aree emerge chiaramente, come indicato ormai da tutti gli studi, che la
crisi del 2008 è stata una crisi iniziata e sviluppata all’interno dei paesi più industrializzati quali USA ed Europa, paesi, rispetto a quelli
emergenti, percepiti come “meno rischiosi”.
¾ Ad esclusione del 2008, dove la crisi di liquidità ha colpito indistintamente tutti i mercati, i paesi emergenti hanno mantenuto un
trend di crescita totalmente decorrelato da quello dei paesi industrializzati in quanto estranei alla crisi economica di questi ultimi.
¾ Il risultato della diversificazione in questo periodo di crisi è stato quello di beneficiare di elevati ritorni di rendimenti nel 2007 e nel
2009.
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L’importanza della diversificazione all’interno delle classi
d’investimento dell’Asset Allocation Strategica
La tabella riporta i rendimenti annuali dei benchmark delle classi
mobiliari ed ogni colore rappresenta una determinata fascia di
rendimento.
Soffermandoci solo sui colori delle caselle, la scacchiera evidenzia come
le loro combinazioni variano da un anno all’altro, indice dei diversi
gradi di correlazione tra le classi d’investimento.
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Approfondimento:
Gli effetti della crisi del 2008:
esistono ancora investimenti “sicuri”?
Considerazioni riguardo al tasso privo di rischio
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Considerazioni riguardo il tasso Risk-Free
Caso Grecia e Paesi ad alto indebitamento
Free Risk: nell’accezione tradizionale è considerato free risk il rendimento che frutta
un investimento esente da rischi, come ad esempio l’investimento in titoli di stato
(Fonte: Zanichelli).
Questa definizione è stata comunemente accettata dai mercati finanziari,
indistintamente per tutti i titoli governativi europei, fino al 2007.
Successivamente, per alcuni paesi la percezione del rischio fallimento si è
sensibilmente innalzata.
¾ l’Islanda ha evidenziato preoccupanti situazioni creditizie che hanno costretto il
governo locale al salvataggio degli istituti bancari.
¾ La dimensione del deficit e debito pubblico Greco hanno costretto le autorità
internazionali a consistenti aiuti al Paese per evitarne l’insolvenza, almeno
nell’immediato.
¾ L’Italia ha dimostrato di saper contenere il deficit anche in contesti
macroeconomici difficili ma rimane un paese “sotto osservazione” a causa del
livello del debito accumulato.
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Andamento del Rischio di Credito dei titoli governativi di alcuni dei principali
paesi europei (livello dei CDS, Credit Default Swap a 5 anni)
Crisi islandese
Crisi greca
Situazione italiana
¾ L’investimento in titoli del debito di un paese sovrano Europeo è o sarà ancora “Free Risk” ?
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Andamento Rischio di Credito dei titoli del debito
pubblico italiano (CDS a 5 anni)
Oggi può essere considerato ancora investimento Risk-Free?
E’ investimento Risk-Free ? SI
¾ L’investimento in titoli del debito pubblico italiano è o sarà ancora “Free Risk” ?
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L’importanza della diversificazione degli investimenti
Conclusione
La crisi del 2008 ha messo in evidenza come la diversificazione è importante non
solo tra macroclassi d’investimento (obbligazionario, azionario, alternativi) ma
anche all’interno di una stessa classe.
Dopo il 2008, investimenti ritenuti fino ad allora “sicuri” o “meno rischiosi” non
posso essere più considerati tali, vedi il caso degli investimenti nei titoli di Stato dei
paesi periferici dell’Area Euro (Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda).
Nel mercato azionario i paesi emergenti, ritenuti relativamente più rischiosi, hanno
performato molto meglio di quelli industrializzati in quanto totalmente estranei alla
crisi economico-finanziaria che ha investito questi ultimi.
Un’ampia diversificazione degli investimenti rappresenta uno strumento di
protezione contro andamenti e/o eventi che possono, in un determinato
periodo storico, colpire anche classi ritenute prive di rischio o meno
rischiose.
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Un confronto con gli altri investitori istituzionali italiani:
lo stato dell’arte dopo il 2008
14 luglio 2010 Seminario tecnico MEFOP sulla evoluzione della gestione finanziaria negli
investitori
previdenziali
dopo
la
crisi
dei
mercati
finanziari
del
2008.
Nel corso del seminario, in risposta alla crisi dei mercati finanziari, è emersa l’opportunità se
non la necessità per gli investitori istituzionali complementari e preesistenti di innovare le
gestioni finanziarie introducendo, tra l’altro, nuove asset class e nuovi strumenti d’investimento,
questo al fine di una maggiore diversificazione del patrimonio e sua protezione da eventi
negativi:
¾ Obbligazioni ed azioni Paesi Emergenti
¾ Commodities
¾ Fondi Immobiliari chiusi
¾ Volatilità e Correlazioni (classe alternativi)
¾ Azioni non quotate (Private Equity)
¾ Fondi style (value/growth, large/small, beta)
¾ Futures e opzioni (“beta” e “gamma”)
¾ Hedge Funds ed investimenti alternativi
¾ Fondi UCITS III e IV
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Presenti in Inarcassa
¾ Obbligazioni ed azioni Paesi Emergenti
dal 2007
¾ Commodities
dal 2006
¾ Fondi Immobiliari chiusi
dal 2008
¾ Volatilità e Correlazioni (Classe Alternativi)
dal 2001
¾ Azioni non quotate (Private Equity)
dal 2001
¾ Fondi style (value/growth, large/small, beta)
dal 2005
¾ Futures e opzioni (“beta” e “gamma”)
-
¾ Hedge Funds ed investimenti alternativi
dal 2001
¾ Fondi UCITS III e IV
dal 2010
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Asset Allocation Strategica 2011-2015
Presentazione Mangusta Risk
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Rapporto Patrimonio/Riserva Legale:
l’impatto delle differenti ipotesi di rendimento del patrimonio
Rendimento
Atteso
Nominale
Lordo
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Rapporto Patrimonio/Riserva legale:
l’impatto delle differenti ipotesi di rendimento del patrimonio
Rendimento Atteso Nominale Lordo
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Asset Allocation Strategica 2011-2015
Le proposte di Deliberazione
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Asset Allocation Strategica 2011-2015:
le opzioni più opportune
Profilo Rischio/Rendimento
Rendimento Nominale Lordo Atteso
5,96%
6,54%
7,11%
6,22%
7,31%
8,94%
Monetario
2,0%
2,0%
2,0%
Obbligazionario
52,0%
41,5%
31,0%
Azionario
13,5%
20,0%
29,5%
Alternativi
7,5%
11,5%
14,5%
Immobiliare
25,0%
25,0%
23,0%
Volatilità Attesa
Peso Classi d'investimento
Il Consiglio di Amministrazione ha espresso la propria preferenza per
l’opzione intermedia rappresentata da un obiettivo di rendimento nominale
lordo atteso del patrimonio del 6,54%.
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Asset Allocation Strategica 2011-2015:
b) limiti agli investimenti
ƒ
Obbligazionario:
¾ Investimento in titoli obbligazionari definiti “High-Yield” nella misura massima del 3% del
patrimonio di Inarcassa.
¾ Per gli investimenti nel comparto “Obbligazionario High-Yield” tramite O.I.C.R. possibilità di
investimento anche in obbligazioni con rating inferiore a “B”.
¾ Per gli investimenti nel comparto “Obbligazionario Paesi Emergenti” possibilità d’investimento
in obbligazioni governative o assimilabili di Paesi Emergenti tramite O.I.C.R. nelle misura
massima del 4% del patrimonio dell’Ente.
ƒ
Azionario:
¾ Investimento nei mercati appartenenti alla categoria “Emergenti” limitatamente a: Cina, Corea
del Sud, Taiwan, India e Stati della Nuova Europa, nella misura massima del 3% del patrimonio
di Inarcassa;
¾ Per gli investimenti nel comparto “emergenti” tramite O.I.C.R. possibilità di investire in tutti i
paesi appartenenti alla categoria “emergenti”.
ƒ
Alternativi:
¾ Investimento in società non quotate nella misura massima del 1% del patrimonio di Inarcassa.
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Asset Allocation Strategica 2011-2015:
c) delta di oscillazione dell’Asset Allocation Tattica
¾ conferma del delta di oscillazione dell’Asset Allocation Tattica in 5 punti rispetto
alle percentuali definite per ciascuna classe dall’Asset Allocation Strategica, con
facoltà di flessibilità, legata ad eventi negativi di mercato, finalizzata a conseguire
maggiore prudenza.
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