Newsletter del Ministero dell`istruzione, dell`Università e

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Newsletter del Ministero dell`istruzione, dell`Università e
Newsletter del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della
Ricerca
Anno X N° 131/132 - 13 marzo 2006
Finanziati per 6 milioni di euro 12 Industrial liaison office (Ilo)
Le idee nate nelle università si trasformano in innovazione per le imprese
Nasce l'Università Italo-Cinese: già nel prossimo settembre
iniziano, a Shangai, i corsi in economia e in ingegneria
Sottoscritto il protocollo d'intesa con la Provincia autonoma di Trento
Al via il Distretto tecnologico sull'ambiente e le energie rinnovabili
Firmato anche il protocollo d'intesa tra il Miur e la Regione Umbria
Nasce il Distretto per le tecnologie metallurgiche e la meccanica avanzata
Entro il 10 aprile le preiscrizioni on line per l'anno accademico 2006/2007
Uno strumento per orientare gli studenti tra i percorsi dell'offerta formativa
superiore
Presentato il Piano Aerospaziale nazionale 2006-2008: oltre 2,4 miliardi di euro
per sicurezza, ambiente, navigazione, telecomunicazioni, competitività
tecnologica
Sì del Consiglio dei Ministri ai contratti dell'Università e della Ricerca Aumenti da
100 a 480 euro mensili per oltre 80 mila dipendenti
Firmati importanti accordi con Emirati Arabi Uniti, Pakistan e Qatar
Nuovi centri di ricerca e laboratori congiunti ad Abu Dhabi, Peshawar e Doha
Finanziati per 6 milioni di euro 12 Industrial liaison office (Ilo)
Le idee nate nelle università si trasformano in innovazione per le imprese
Le Università italiane aprono le porte al territorio e al mondo produttivo: dopo la
valutazione da parte dello speciale Comitato tecnico-scientifico presieduto dal Viceministro
Guido Possa, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha ammesso al
cofinanziamento 12 progetti di Industrial liaison office, ossia di uffici per il trasferimento
delle conoscenze dalle università alle aziende.
"Per la prima volta 12 Università capofila e altre 30 partecipanti come partner avviano
un'azione organica sostenuta da fondi statali ed europei, per un finanziamento complessivo
di circa sei milioni di euro", ha spiegato il Ministro Letizia Moratti. "Con gli Industrial liaison
office si aprono concrete forme di collaborazione fra il sistema pubblico della ricerca e il
sistema industriale, superando vecchie barriere culturali che vedevano l'Italia penalizzata
rispetto ai Paesi più avanzati. L'Università ora diventa anche da noi sempre più punto di
riferimento per l'innovazione, rispondendo alle esigenze non soltanto delle grandi imprese,
ma soprattutto delle medie e piccole imprese che hanno più necessità di un raccordo forte
col mondo universitario".
"A questo proposito", ha aggiunto il Ministro, "vorrei sottolineare che in Italia c'è una
potenzialità di utilizzazione della proprietà intellettuale ancora da sviluppare, anche se
grazie alla nuova politica della ricerca avviata dal Governo negli ultimi anni si colgono i
primi significativi risultati: ricordo per esempio che il numero dei brevetti è aumentato del
47 per cento. Molti dei nostri ricercatori, che, come dimostrano i dati di valutazione della
ricerca presentati nei giorni scorsi, ottengono risultati di grande qualità, devono potersi
dedicare anche all'utilizzazione della proprietà intellettuale e devono per questo essere
affiancati da chi li aiuta a trasformare le idee in prodotti e in innovazione".
"Sono certa", ha concluso Letizia Moratti, "che gli Industrial liaison office presentati
diventeranno per loro una nuova fondamentale opportunità, un punto di raccordo tra idee
e innovazione tecnologica, tra proprietà intellettuale e applicazione pratica nell'impresa".
LE AZIONI E I COMPITI DEGLI ILO
Gli Ilo sono previsti dalla Programmazione del Sistema Universitario 2004-2005, alla quale
è seguito l'Avviso del 18 maggio 2005, nel cui ambito sono stati presentati e valutati 18
progetti. Di questi, 12 sono stati valutati positivamente e, quindi, ammessi al
cofinanziamento.
Un particolare aspetto riguarda le Università delle regioni dell'Obiettivo 1 del Mezzogiorno.
Tenuto conto che anche nell'ambito del Programma Operativo Nazionale 2000/2006
"Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione" per le Regioni dell'Obiettivo 1
sono previste specifiche linee di azione dedicate alla realizzazione/potenziamento di
Industrial liaison office (azione c) della Misura II. 1 "Rafforzamento del sistema scientifico
meridionale") e alla formazione di personale impegnato e/o da impegnare in dette
strutture (Misura III. 1 "Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello
sviluppo tecnologico"), il Miur ha deciso di potenziare l'intervento promosso da uno
strumento ordinario mettendo a disposizione risorse aggiuntive del Fondo Europeo per lo
Sviluppo Regionale (Fesr), del Fondo Sociale Europeo (Fse) e Fondo di Rotazione (ex lege
183/87). Questo al fine di consentire a tali Università di realizzare il proprio progetto nel
caso in cui, pur essendo i progetti valutati positivamente, non si sarebbe potuto procedere
al loro finanziamento per mancanza di risorse.
Il Ministero ha inteso così ottimizzare l'impatto auspicato con l'intervento in termini non
solo di ampliamento del numero di strutture universitarie dedicate a promuovere e
intensificare i rapporti tra sistema accademico e sistema produttivo, ma anche di
promozione e sostegno alla creazione/rafforzamento di reti tra università, con conseguente
trasferimento e fertilizzazione di competenze ed esperienze maturate in contesti territoriali
anche differenti tra loro.
Le azioni contemplate sono relative alla costituzione o al sostegno di Industrial liaison
office presso le Università statali (le quali hanno potuto presentare progetti singolarmente
o raggruppate, anche con Università non statali).
I compiti dell'Ilo sono:
o avviare sistematici rapporti con il tessuto economico e produttivo locale ed in particolare
con le PMI, al fine della diffusione dei programmi e dei risultati di ricerca delle Università;
promuovere idonee forme di cooperazione con il tessuto imprenditoriale al fine della
risoluzione delle problematiche correlate anche al trasferimento tecnologico ed al sostegno
degli spin-off. Per adempiere a tali compiti l'Ilo, tipica struttura di interconnessione, deve
essere organizzato per:
• promuovere e sviluppare la capacità dell'Università di interazione con il sistema
produttivo nelle sue esigenze di ricerca e di innovazione;
• sviluppare la presenza attiva dell'Università nelle strutture e nelle attività di
trasferimento tecnologico nei riguardi del sistema produttivo e/o delle strutture pubbliche e
private aventi tali compiti.
MAPPA DEI PROGETTI E DELLE RISORSE
A seguito dell'Avviso n. 527/2005:
• Sono stati presentati complessivamente 18 progetti;
• sono stati ritenuti ammissibili a cofinanziamento 12 progetti, dei quali 6 con Università
capofila nelle regioni del Mezzogiorno in Obiettivo 1;
• Risultano coinvolte in tali progetti complessivamente 42 Università, 15 delle quali
appartengono alle aree Obiettivo 1;
• Tutti i progetti selezionati sono relativi a raggruppamenti in rete di Università;
• 4 progetti sono relativi alla costituzione di nuovi Ilo;
• Il costo complessivo indicato dalle Università per i progetti ammissibili a cofinanziamento
è di 11.654.089 euro. Il cofinanziamento ministeriale attribuibile è complessivamente pari
a 5.825.855, dei quali 3.132.430 sono relativi a progetti con capofila in obiettivo 1;
• Rispetto alle fonti di finanziamento, i 5.825.855 euro sono così ripartiti: 3.996.381 euro
a valere sulle risorse relative alla programmazione del sistema universitario 2004-2006
(art. 12 del Dm n. 262/2004); 1.544.336 euro a valere sulle risorse Fesr e Fdr assegnate
alla misura II. 1 "Rafforzamento del sistema scientifico meridionale" del Pon, per i progetti
allocati presso le Università con sede nelle Regioni dell'obiettivo 1; 285.138 euro a valere
sulle risorse Fse e Fdr assegnate alla misura III. 1 "Miglioramento delle risorse umane nel
settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico" del Pon per gli interventi di formazione
relativamente alle Università con sede nelle regioni dell'Obiettivo 1.
LA SEQUENZA DELLE AZIONI
• Con il DM 5 agosto 2004 n. 262, "Programmazione del sistema universitario per il
triennio 2004-2006", il Ministro, sulla base delle Linee guida della politica della ricerca
approvate dal Governo, ha ritenuto importante promuovere appositi uffici nelle Università
denominati ILO (Industrial Liaison Office), aventi lo scopo di catalizzare un migliore
supporto tra sistema pubblico della ricerca e mondo produttivo, e ha destinato 4 milioni di
euro al supporto di una prima iniziativa Miur in questo settore.
• Con il DM 31 gennaio 2005 n. 19 il Ministro ha costituito un Comitato tecnico-scientifico
di alto livello composto da 14 esperti dell'Università e del mondo produttivo, avente lo
scopo di redigere una relazione dettagliata contenente le Linee guida, destinate alle
Università, per la presentazione, valutazione e monitoraggio dei progetti concernenti la
costituzione di Industrial Liaison Office, in possesso dei requisiti organizzativi e funzionali
previsti dall'art. 12 del DM n. 262/2004.
• Sulla base della relazione elaborata da parte di questo Comitato tecnicoscientifico, con
l'Avviso n. 527 del 18 maggio 2005 è stato pubblicato il bando di presentazione dei
progetti (con scadenza 30 settembre 2005) ed è stato aumentato il cofinanziamento
ministeriale, salito a 5.8 milioni di euro. Le Università hanno presentato i loro progetti
mediante apposita procedura di compilazione on line sul sito internet del Ministero.
Questi i criteri di selezione, indicati al punto 9 dell'Avviso:
a) coerenza delle proposte con gli obiettivi enunciati nel documento (max 20 punti);
b) completezza e adeguatezza della definizione delle proposte, con riferimento specifico a:
1) competenze ed esperienza del management dell'ILO (max 25 punti);
2) ottimizzazione in rete di collaborazioni con altre Università (max 20 punti);
3) coinvolgimento e/o partecipazione al finanziamento del progetto di altri soggetti non
universitari (max 20 punti);
c) congruità tra obiettivi dichiarati e mezzi indicati nell'apposito piano operativoì
economico-finanziario, facendo anche riferimento alla sostenibilità finanziaria nel medio
periodo (max 15 punti).
• Entro il 15 dicembre 2005 i Comitati regionali di coordinamento universitari hanno
espresso, secondo quanto disposto dal DM n. 262/2004, motivati pareri in merito alle
proposte presentate. A questo punto è stato possibile procedere alla valutazione delle 18
proposte pervenute entro il 30 settembre 2005.
• Con il DM 12 dicembre 2005 n. 606 il Ministro ha costituito un apposito Comitato tecnicoscientifico con il compito di valutare i 18 progetti presentati dalle Università statali secondo
le modalità e i termini indicati dall'Avviso n. 527/2005. Il Comitato ha terminato i lavori il
25 gennaio 2006. Con il DM firmato oggi dal Ministro Moratti sono stati assegnati i
cofinanziamenti ai 12 progetti ammessi.
SCHEDE SINTETICHE DEI 12 PROGETTI
1. CAPOFILA: POLITECNICO DI TORINO
UNIVERSITA' PARTNER: Università di TORINO; Università del Piemonte Orientale "A.
Avogadro" - VERCELLI
COSTO DEL PROGETTO: 1.000.000,00 di euro
COFINANZIAMENTO: 454.000,00 euro TITOLO DEL PROGETTO: TTP - Trasferimento
Tecnologico Piemonte
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Costituzione di I.L.O.
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: Si intende avviare un processo orientato alla
realizzazione di un rapporto sinergico tra gli atenei piemontesi in tema di trasferimento
tecnologico e di competenze tra Università e aziende, di generazione, gestione e
valorizzazione della proprietà intellettuale.
Alla proposta partecipano il Politecnico di Torino, in qualità di capofila, l'Università degli
Studi di Torino, l'Università degli Studi del Piemonte Orientale e in qualità di partner
esterni: Regione Piemonte, Incubatori universitari, Corep, Fondazione Torino Wireless,
UnionCamere Piemonte, e con l'appoggio di Confindustria Piemonte. Il progetto prevede la
realizzazione di una struttura ILO interateneo per l'attuazione di un sistema "a rete"
regionale. L'obiettivo della proposta è di "fare sistema", razionalizzando e mettendo a
fattor comune le iniziative oggi presenti sul territorio, innescando nuove linee di azione e
migliorando il processo di interfacciamento con le realtà industriali piemontesi, in
particolare PMI.
2. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI MILANO
UNIVERSITA' PARTNER: Università della Calabria - COSENZA, Politecnico di MILANO,
Università commerciale "L. Bocconi" - MILANO
COSTO DEL PROGETTO: 914.289,00 euro
COFINANZIAMENTO: 573.307,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: U.N.I.V.E.R.S.I.T.A.S. (Università e Impresa per Valorizzare
Esperienze e Risultati Scientifici e per Innovare e Trasferire Attività e Saperi): le Università
nell'economia della conoscenza da attori della ricerca a soggetti dello sviluppo innovativo
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: Il progetto si pone l'obiettivo di rafforzare la
capacità innovativa, le potenzialità imprenditoriali e l'impatto economico e sociale delle
Università nello sviluppo della realtà locale, nazionale ed internazionale, partendo da
radicate esperienze e risultati già misurabili. Per tale fine si vuole progettare e realizzare:
- un modello condiviso di business dell'ILO integrato che sappia valorizzare quanto
disponibile nei relativi contesti scientifici e territoriali, individuando, attraverso l'alleanza
tra i 4 Atenei e le loro competenze distintive, una best practice che preveda
funzioni,azioni,strumenti e strutture di interesse generale non ipotizzabili per i singoli
centri, per massa critica e per conoscenze richieste
- l'adeguamento di servizi e strumenti offerti dall'ILO integrato e dai singoli Technology
Transfer Office (TTO) d'Ateneo, e l'introduzione di nuove attività ed iniziative, anche in
forma di società partecipate/condivise con i partner non universitari, per favorire
l'autosostentamento.
3. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI SIENA
UNIVERSITA' PARTNER: Università di FIRENZE Scuola Superiore di Studi Universitari e di
Perfezionamento "S. Anna" - PISA
COSTO DEL PROGETTO: 510.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 345.000,00 TITOLO DEL PROGETTO: Network per il trasferimento
della conoscenza e la Valorizzazione industriale della ricercA (NOVA)
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: Gli obiettivi del progetto sono:
- il potenziamento delle strutture degli ILO degli Atenei partner, tradizionalmente più attivi
in Toscana nel trasferimento tecnologico, per implementare migliori servizi e rafforzare la
cultura revettale tra i ricercatori universitari e presso gli altri soggetti interessati (imprese
ed istituzioni). Implementazione di strumenti più efficienti ed efficaci per il trasferimento
tecnologico delle innovazioni alle imprese e il supporto alla creazione di spin-off e alla
formalizzazione di accordi di R&S con partner esterni.
- La creazione di una rete per la condivisione di standard procedurali e organizzativi e per
la strutturazione di progetti congiunti di formazione, divulgazione, marketing tecnologico e
consulenza innovativa ed imprenditoriale, grazie anche al raggiungimento di una massa
critica di attività e competenze, alla valorizzazione delle singole eccellenze e
complementarità, all'eliminazione di duplicazioni e attraverso il potenziamento di reti di
relazioni già consolidate (NetVal).
4. CAPOFILA: UNIVERSITA' DEL SANNIO - BENEVENTO
UNIVERSITA' PARTNER: Università di UDINE, Seconda Università di Napoli - CASERTA,
Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati - TRIESTE
COSTO DEL PROGETTO: 800.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 524.300,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: UNISCO University-InduStry Community- Comunità Inter- e
Intra-Universitaria per la Trasformazione della Conoscenza Scientifica in Competenze di
Impresa
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Costituzione di I.L.O.
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: L'obiettivo è la costituzione di un ILO Intra (tra
Unità dello stesso Ateneo) ed Inter-Organizzativo (tra i partner universitari e tra essi e
singole imprese) condiviso tra i 4 Atenei e basato sul modello organizzativo della Comunità
di Pratiche. Il progetto valorizza, in una logica di trasferimento delle competenze, la
complementarità tra Comunità UNISCO e sistema degli "ILO-art.12".
Risultati Attesi:
- infrastruttura avanzata comune per mappare competenze e gestire informazioni
- condivisione di tecniche e best practices tra personale interno e operatori esterni
- avvio di almeno 40 Team congiunti Università-Imprese (TUI), composti da ricercatori,
studenti, tecnici delle imprese, neo e piccoli imprenditori, tirocinanti
- formulazione di almeno 40 Output Università-Imprese (OUI) realizzati dai TUI (es.
contratti di ricerca, business plan per spin off , concept per progetti di R&S, progetti
formativi)
- coinvolgimento di almeno 100 PMI in iniziative di promozione e valorizzazione della
ricerca.
5. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI PADOVA
UNIVERSITA' PARTNER: Università di PAVIA, Università di PERUGIA, Università di TRIESTE
COSTO DEL PROGETTO: 978.800,00
COFINANZIAMENTO: 491.189,00
TITOLO DEL PROGETTO: Nuovo ILO: progetto di censimento, promozione e valorizzazione
delle competenze universitarie di interesse delle imprese
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: L'obiettivo finale del progetto "NUOVO ILO" è il
potenziamento delle interazioni tra le 4 università coinvolte ed il mondo della produzione
nei territori di riferimento. L'obiettivo verrà raggiunto con due distinte linee di intervento:
1) in ambito accademico: la diffusione della cultura del trasferimento tecnologico mediante
iniziative di sensibilizzazione e di supporto ai ricercatori per favorire la valorizzazione dei
risultati di interesse applicativo
2) in ambito industriale: la divulgazione dei risultati delle ricerche e delle potenzialità
operative delle strutture universitarie, per mezzo di strumenti e iniziative che rispondano
in maniera semplice ed immediata alle esigenze tecnologiche e alle logiche imprenditoriali
delle PMI. A fine progetto esisterà una rete strutturata di interrelazioni tra Università e
imprese, in grado di generare un consistente aumento delle attività di collaborazione fra
ricercatori e imprenditori.
6. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI SALERNO
UNIVERSITA' PARTNER: Università di CASSINO, Università del Molise - BENEVENTO,
Università della Tuscia - VITERBO
COSTO DEL PROGETTO: 700.000,00
COFINANZIAMENTO: 348.460,00
TITOLO DEL PROGETTO: INDUSTRIAL LIAISON NETWORK
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: Obiettivo prioritario del progetto è la rimozione
delle barriere che ostacolano la collaborazione e lo scambio tra l'Università ed il sistema
economico produttivo con particolare riferimento al tema della valorizzazione della ricerca
e la promozione dello sviluppo tecnologico. A tal fine l'Università di Salerno, l'Università di
Cassino, l'Università del Molise e l'Università della Tuscia intendono implementare una
struttura finalizzata a raccordare e sistematizzare tutte le iniziative di trasferimento
tecnologico e di diffusione dell'innovazione già condotte singolarmente dai quattro atenei.
Il servizio erogato dagli ILO sarà contraddistinto da un approccio commerciale volto a
raggiungere non solo le PMI e i diversi interlocutori presenti a livello regionale, ma anche
di realizzare una vera e propria attività di animazione all'interno degli atenei che
sensibilizzi i ricercatori sulle possibilità di valorizzazione economica della ricerca.
7. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI BOLOGNA
UNIVERSITA' PARTNER: Università di MODENA e REGGIO EMILIA, Università di FERRARA,
Università di CAMERINO
COSTO DEL PROGETTO: 1.150.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 485.345,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: UNImpresa: progetto per il potenziamento degli uffici di
trasferimento tecnologico delle Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara,
Camerino volto al consolidamento dei rapporti fra università e imprese
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI:Il progetto mira al potenziamento ed alla
riorganizzazione delle strutture ILO dei 4 partner coinvolti. L'Ilo, per sua natura, si pone
come l'interfaccia di collegamento tra ricerca universitaria e mondo delle imprese. Si
ritiene tuttavia, che l'efficace svolgimento di tale attività non possa prescindere da una
fase preliminare: il censimento del patrimonio trasferibile.Obiettivo principale del progetto
è pertanto quello di potenziare strutture che siano al contempo, centro di monitoraggio
delle attività di ricerca svolte all'interno degli Atenei e centro di collegamento verso
l'esterno. Ci si attende, dunque, di stimolare le esigenze di innovazione di processi/prodotti
da parte delle aziende, in primo luogo geograficamente contigue agli Atenei partner e
rafforzare la messa in rete delle proprie competenze, qualificando l'attività di trasferimento
tecnologico e valorizzazione industriale della ricerca nel territorio come fattore chiave per
uno sviluppo su base innovativa dell'economia.
8. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI ROMA LA SAPIENZA
UNIVERSITA' PARTNER: Università di L'AQUILA
COSTO DEL PROGETTO: 750.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 344.584,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: A24i - l'AUTOSTRADA DELL'INNOVAZIONE: la tecnologia si
muove sull'asse Roma - L'Aquila. Rafforzamento delle capacità di interconnessione delle
Università degli studi di Roma "La Sapienza" e dell'Aquila con le PMI e il territorio per
l'incremento e la diffusione dei prodotti e processi generati nell'ambito della ricerca
universitaria, il trasferimento tecnologico, la creazione di nuove imprese high tech
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: Il progetto ha l'obiettivo di:
1) valorizzare e diffondere i risultati della ricerca universitaria per soddisfare i fabbisogni
tecnologici del mondo imprenditoriale e favorire così l'aumento di competitività delle
imprese, nuove ed esistenti;
2) migliorare e promuovere le capacità delle Università nella produzione di conoscenza
(Knowledge factory), interazione con le imprese (Technology transfer), innovazione
territoriale (Territorial Development), supporto all'imprenditorialità accademica (spin off).
Si vuole, da un lato, promuovere all'interno degli atenei una cultura di comunicazione con
le imprese e dall'altro sfruttare il legame scientifico tra La Sapienza e l'Aquila con i distretti
industriali di eccellenza caratterizzanti le 2 regioni (aerospaziale e chimico-farmaceutico) ai
quali si aggiungono come ulteriori settori d'interesse, per il Lazio: elettronica,
informatica/ICT,
meccanica,
nuovi
materiali;
per
l'Abruzzo:
metalmeccanica,
abbigliamento, alimentare, legno/mobili ecc.
9. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI PALERMO
UNIVERSITA' PARTNER: Università di CATANIA, Università "Federico II" - NAPOLI,
Università "Tor Vergata" - ROMA
COSTO DEL PROGETTO: 800.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 560.000,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: PROVARE - PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
DELLA RICERCA E DELLA PROPRIETA' INTELLETTUALE
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: Il rafforzamento dei rapporti tra Università e
mondo del lavoro, è il punto centrale della riforma dell'autonomia didattica (come esposto
dal Decreto Ministeriale 509 del 03/11/99). La presente proposta progettuale mira quindi a
incrementare le potenzialità esistenti all'interno degli Atenei afferenti al raggruppamento
per favorire ancor più il trasferimento del know-how dei settori bio-medico e tecnologico
sia nel tessuto imprenditoriale presente sul territorio che all'estero. L'obiettivo finale del
presente progetto è la valorizzazione delle conoscenze possedute, la generazione di nuove
conoscenze precompetitive e la produzione di servizi innovativi (trasferimento di sapere)
mediante il potenziamento dell'istituzione - ponte (Liaison Office). In particolare tale
trasferimento avverrà mediante il supporto all'individuazione di invenzioni suscettibili di
protezione brevettale, al supporto alla brevettazione vera e propria e al supporto alla
commercializzazione dei brevetti.
10. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI REGGIO CALABRIA
UNIVERSITA' PARTNER: Università di MESSINA
COSTO DEL PROGETTO: 776.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 483.278,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: S.T.RE.T.T.O. - System for the Territorial Research and the
Technological Transfer Organised
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Costituzione di I.L.O.
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: La proposta è finalizzata alla realizzazione di un
modello territoriale per l'innovazione e il trasferimento di conoscenze e tecnologie nell'Area
dello Stretto. L'intervento prevede la creazione di un sistema integrato interuniversitario
per i processi di generazione di innovazione, il trasferimento tecnologico e la creazione
d'impresa. Ciò avverrà attraverso la costituzione di un ILO integrato per interventi su
specifici settori strategici tra le Università di Reggio Calabria e di Messina e la loro
organizzazione in una rete di collaborazioni con centri di ricerca e agenzie di sviluppo, nel
quadro di un programma comune di servizi ed attività rivolti a enti di ricerca e al tessuto
produttivo. A conclusione dell'iniziativa si giungerà alla definizione di un modello integrato
di offerta e di intercettazione delle opportunità di ricerca ed innovazione da e verso un
sistema imprenditoriale interregionale, con un'interfaccia unica per la promozione della
ricerca orientata alle imprese.
11. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI BARI
UNIVERSITA' PARTNER: Politecnico di BARI, Università di FOGGIA, Università di LECCE
COSTO DEL PROGETTO: 1.540.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 636.000,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: NILO-PUGLIA (Network degli ILO delle Università Statali della
Puglia)
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Potenziamento di I.L.O. esistente
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: L'obiettivo finale del progetto è il potenziamento
degli industrial liaison office localizzati presso le sedi delle singole università, attraverso
l'integrazione delle attività già svolte dai singoli ILO e l'attivazione di nuove funzionalità, in
modo da rispondere in maniera mirata e flessibile all'evoluzione dei bisogni delle imprese e
alla rapidità dei cambiamenti del mondo della ricerca. E' volontà dei proponenti mettere in
rete competenze, risorse e conoscenze acquisite dagli ILO universitari pugliesi, in modo da
offrire dei servizi omogenei, strutturati ed organizzati in grado di soddisfare e coprire le
esigenze di ricerca e innovazione dell'intero territorio pugliese. In aggiunta a ciò il
coinvolgimento di Sviluppo Italia Puglia e Confindustria Puglia e della Regione Puglia, con
cui le Università pugliesi hanno stipulato un Accordo, garantirà un contatto stabile e
strutturato con le imprese del territorio regionale.
12. CAPOFILA: UNIVERSITA' DI SASSARI
UNIVERSITA' PARTNER: Università di CAGLIARI, Università di GENOVA, Università di
MILANO-Bicocca
COSTO DEL PROGETTO: 1.735.000,00 euro
COFINANZIAMENTO: 580.392,00 euro
TITOLO DEL PROGETTO: ILONET: istituzione di un network ILO a carattere internazionale
con avanzate funzionalità di rete
TIPOLOGIA DEL PROGETTO: Costituzione di I.L.O.
OBIETTIVO FINALE E RISULTATI ATTESI: L'ILONET intende qualificare e consolidare i
rapporti tra le Università partecipanti ed il sistema socio-economico.
E' obiettivo dell'ILONET:
- Essere punto di riferimento univoco per l'individuazione delle competenze scientifiche
disponibili e delle attività di ricerca condotte dagli Atenei partecipanti;
- Favorire e coadiuvare la realizzazione di progetti congiunti tra università e impresa;
- Supportare la creazione di impresa attraverso azioni di carattere culturale,
infrastrutturale e finanziario.
I risultati attesi dal progetto sono:
- La realizzazione di una piattaforma comune, che sfrutti l'infrastruttura di rete e raccolga
in modo organico procedure ed informazioni utili a qualificare e diffondere i risultati della
ricerca;
- La definizione,attraverso un serrato confronto con il sistema socio-economico,di una
gamma di servizi che vada incontro alle necessità di ricercatori e imprese;
- La formazione e la qualificazione internazionale del personale universitario.
torna su
Nasce l'Università Italo-Cinese: già nel prossimo settembre
iniziano, a Shangai, i corsi in economia e in ingegneria
Diventa operativa l'Università "Campus Italo-Cinese". Sono stati firmati il 20 febbraio a
Milano, nella sede di Assolombarda, alla presenza del Ministro Letizia Moratti, e del
Ministro dell'Istruzione della Repubblica popolare cinese, Zhou Ji, gli accordi istitutivi della
nuova realtà accademica che sorgerà a Shanghai e sarà frequentata da studenti di
entrambi i Paesi.
"In meno di un anno", ha detto il Ministro Moratti, "abbiamo raggiunto un risultato
straordinario: diamo vita ad una Università che, in maniera più strutturata rispetto ai
tradizionali sistemi di mobilità di studenti, contribuirà alla formazione di una classe
dirigente cinese, legata al nostro Paese e al nostro sistema produttivo e che, al tempo
stesso, formerà laureati italiani nei settori dell'economia e dell'ingegneria che conoscano il
sistema Cina, a tutto vantaggio delle imprese italiane. Questo progetto è nato nel marzo
del 2005, è stato concordato nel luglio scorso, con la firma di un protocollo tra il Miur e il
Ministero cinese dell'Istruzione, nel corso della mia visita istituzionale a Pechino e
Shanghai, e già nel settembre di quest'anno saranno inaugurati i primi corsi".
"La nascita dell'Università Italo-Cinese", ha proseguito il Ministro, "rappresenta oltretutto
l'evento più significativo nel campo dell'istruzione superiore nell'ambito delle iniziative per
l'Anno dell'Italia in Cina, che si celebra proprio nel 2006. In questo modo, non soltanto
rispondiamo agli auspici più volte formulati dal Capo dello Stato, il quale ha esortato il
nostro Paese ad intessere relazioni proficue con la Repubblica popolare cinese, ma diamo
anche concreta attuazione alle linee guida che hanno caratterizzato l'azione del Miur in
questi ultimi cinque anni: intraprendere iniziative per la formazione di capitale umano di
alta qualificazione, per l'apertura internazionale delle Università italiane e la promozione di
collaborazioni tra i Paesi nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca scientifica e
tecnologica, intese come strumento per favorire la convivenza pacifica tra i popoli, e per il
sostegno alle nostre imprese".
All'iniziativa dell'Università "Campus Italo-Cinese" partecipano attivamente il Politecnico di
Milano, il Politecnico di Torino e l'Università Tongji di Shangai, per quanto riguarda il Polo
di Ingegneria, e le Università Bocconi, Luiss e Fudan di Shangai, per quanto riguarda il
Polo di Economia. Inoltre hanno assicurato il loro sostegno al progetto, che sarà coordinato
da un'apposita Fondazione, importanti aziende italiane come Finmeccanica, Telecom,
Merloni, Fondazione Cariplo, Banca Popolare di Milano, Unicredit, Banca Intesa, Fiat,
Mediaset, Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
"Creare nuove forme di collaborazione e incentivare la mobilità di ricercatori e manager tra
Italia e Cina", ha aggiunto Letizia Moratti, "può dunque rappresentare la chiave per
favorire anche nuove forme di alleanza economica e imprenditoriale tra i due Paesi, con
indubbie ricadute positive per il sistema delle imprese italiane. Ricordo inoltre che, nel
corso del mio viaggio in Cina, sono stati firmati anche altri importanti Protocolli d'intesa:
uno con il Ministero dell'Istruzione, sull'equivalenza e il riconoscimento dei titoli,
presupposto per una mobilità di studenti e ricercatori; un secondo Memorandum d'intesa
con il Ministero della Ricerca; un terzo con l'Accademia sinica delle Scienze, oltre a specifici
programmi tecnici di collaborazione tra Università ed Enti di ricerca italiani e cinesi. I
settori della ricerca e della formazione rappresentano pertanto due aree di collaborazione
che si configurano come un volano ed una leva straordinaria per aprire la strada anche a
forme di scambi a livello industriale. Questa strada sta già dando i suoi frutti, come
confermano i dati sugli scambi tra i due Paesi: nel corso dell'ultimo anno le esportazioni
italiane verso la Cina sono infatti cresciute del 27% e l'interscambio ha registrato un
+33%. Inoltre, sono 500 le imprese italiane presenti in Cina e il nostro Paese si colloca al
terzo posto in Europa, dopo Germania e Francia, per gli scambi con la Cina. Il trend
insomma è in forte crescita, così come l'interesse della Cina nei nostri confronti".
"A sostegno dello sforzo che le nostre imprese fanno per penetrare il mercato cinese", ha
osservato ancora il Ministro Moratti, "la formazione di una classe dirigente e manageriale
che conosca bene questi mercati diventa strumento fondamentale e ci permette di puntare
a sviluppare anche nuovi investimenti in Italia da parte cinese. Dobbiamo infatti preparare
i nostri giovani ad operare in Cina, attraverso una formazione mirata, ma anche attrarre
studenti cinesi che, formandosi e studiando in Italia, rappresenteranno una "cerniera" con
il Paese di origine".
"La sfida del colosso asiatico è complessa, e talora ha richiesto anche l'adozione di misure
difensive", ha concluso Letizia Moratti, "ma siamo certi che vada governata mirando allo
sviluppo della cooperazione".
Ecco le principali caratteristiche dell'Università "Campus Italo-Cinese" L'Università ItaloCinese (Chinese-Italian Joint Campus) è stata concepita come un sistema distribuito,
composto da diversi Poli, ciascuno corrispondente ad un'area di formazione universitaria. I
Poli sono collocati presso Università cinesi che vengono considerate eccellenti nello
specifico settore e con esse collaboreranno Università italiane che godono della stessa
reputazione.
Le prime due aree d'intervento sono quelle dell'ingegneria e dell'economia e management.
La localizzazione dei due Poli è quella della Fudan University per l'Economia e della Tongji
University per l'Ingegneria. Entrambe sono, nei campi considerati, ai primi posti nella
graduatoria delle Università cinesi ed entrambe si trovano a Shanghai, come richiesto dalla
Parte italiana, per la grande concentrazione in quest'area di aziende italiane.
Nel caso specifico dell'Università Italo-Cinese, inoltre, i giovani che verranno ammessi ai
nuovi programmi avranno già dovuto dimostrare, negli studi precedenti, delle capacità
superiori alla media. Le Università Fudan e Tongji hanno già potuto scegliere i migliori
studenti che hanno superato l'esame nazionale di ammissione all'Università (Gao Kao). Tra
questi verrà poi operata una ulteriore selezione.
Nell'Area dell'Ingegneria vengono attivati due corsi di Bachelor (Laurea italiana e Xueshi
cinese), il primo in Ingegneria dell'Informazione e il secondo in Ingegneria Meccanica e
della Produzione, con doppio titolo. La durata del corso è di 4 anni per i cinesi, che entrano
in Università con un anno di anticipo e di 3 anni per gli italiani. Il 1° anno viene svolto in
Cina, in cinese, con docenti cinesi e solo per studenti cinesi. Il 2° e 3° anno viene svolto in
Cina. I corsi sono tenuti in inglese da docenti italiani e cinesi, con obbligo dello studio
dell'italiano per i cinesi e del cinese per gli italiani. Il 4° anno viene svolto da tutti gli
studenti in Italia (a Milano o a Torino), in italiano, assieme agli altri studenti italiani.
Gli studenti italiani svolgono un primo anno in Italia e si ricongiungono agli studenti cinesi
quando questi finiscono il 2° anno. Una volta ottenuta la laurea, gli studenti italiani che
vogliono avere la Xueshi della Tongji devono frequentare un ulteriore periodo di 6 mesi
presso questa Università. A regime è previsto un ingresso di 150 studenti l'anno, con un
sostanziale equilibrio tra studenti cinesi e italiani.
Nell'Area dell'Economia e Management vengono attivati corsi di 2° livello (master) in
International Management, con doppio titolo: Laurea Magistrale italiana e Shuoshi cinese. I
corsi hanno durata biennale e sono tenuti in inglese per studenti sia italiani che cinesi e
sono basati su un sistema di crediti. Il primo anno viene svolto in Cina e il secondo in Italia
presso la Bocconi o la Luiss, con diversi possibili orientamenti.
L'ammissione al Programma avviene con selezione operata da ciascuna Università sui
diplomati nel livello inferiore di studi sebbene l'immatricolazione nelle tre Università già
richieda il superamento di una rigorosa selezione. A regime è previsto un ingresso di 100120 studenti l'anno con un sostanziale equilibrio tra studenti italiani e cinesi. Per ciascun
programma è previsto un Comitato di Indirizzo che formula proposte in merito ai percorsi
formativi, in modo che corrispondano alle esigenze delle imprese che sostengono
l'iniziativa.
Da parte italiana il progetto è finanziato in parte dal Miur, in parte da imprese private. E'
stata prevista la creazione di una Fondazione a sostegno dell'iniziativa. Di essa è stato
predisposto uno statuto, sulla base del quale verranno chieste le adesioni.
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Sottoscritto il protocollo d'intesa con la Provincia autonoma di Trento
Al via il Distretto tecnologico sull'ambiente e le energie rinnovabili
Il Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Guido Possa, e l'Assessore
alla Programmazione, ricerca e innovazione della Provincia autonoma di Trento, Gianluca
Salvatori, hanno sottoscritto il 23 febbraio il protocollo d'intesa finalizzato alla
realizzazione, nel territorio trentino, di un Distretto hi-tech nel settore delle tecnologie per
l'edilizia sostenibile, delle fonti rinnovabili e della gestione del territorio.
Si tratta del ventiquattresimo Distretto di alta tecnologia attivato dal Miur nel territorio
nazionale.
L'iniziativa è finalizzata a creare in numerose aree del Paese poli di ricerca e di innovazione
in grado, fra l'altro, di attirare e far crescere i migliori talenti, di sviluppare progetti di
ricerca competitivi e di generare ricadute economiche significative sia nel medio che nel
lungo termine, grazie alla promozione di sinergie tra gli enti pubblici di ricerca e grazie a
interventi nazionali e regionali. Il nuovo distretto di alta tecnologia che nasce in Trentino si
propone di operare nelle tematiche della bio-edilizia e bio-architettura, domotica, sviluppo
delle energie rinnovabili, tecnologie di risparmio energetico, monitoraggio e gestione del
territorio nelle sue diverse componenti (acque, foreste, suolo, ecc.), uso della risorsa
legno.
L'azione del Distretto valorizzerà le eccellenze scientifiche e le capacità di ricerca del
territorio regionale, sviluppando da un lato innovazione per il sistema delle imprese locali,
e dall'altro contribuendo ad elevare ulteriormente la tutela dello straordinario patrimonio
ambientale caratteristico del territorio regionale.
Numerosi gli attori pubblici e privati coinvolti nella nascita del distretto:
l'Università degli Studi di Trento, le sezioni degli istituti del Consiglio nazionale delle
ricerche operanti in ambito provinciale, l'Istituto trentino di cultura, l'Istituto agrario San
Michele all'Adige, il Centro di ecologia alpina, il Museo tridentino di scienze naturali,
l'Agenzia per lo Sviluppo, gli istituti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in
agricoltura, il Centro ricerche Fiat, e molte piccole/medie imprese high-tech.
Il protocollo d'intesa prevede azioni congiunte finalizzate a sviluppare iniziative relative a:
• progetti dimostrativi (innovazione cooperativa), con il coinvolgimento di più soggetti;
• progetti di ricerca e innovazione promossi da imprese, enti di ricerca, università;
• progetti promossi da spin-off / nuove imprese;
• progetti realizzati da ricercatori post-doc;
• progetti per la costituzione di laboratori tecnologici;
• interventi per favorire il distacco di ricercatori presso le imprese e per il finanziamento di
borse di studio / dottorato.
Il testo prevede, infine, la stipula di uno o più Accordi di Programma per la definizione
degli ambiti e delle modalità di attuazione degli interventi, i reciproci impegni finanziari, le
forme di coordinamento, verifica e controllo degli interventi.
Questi gli altri 23 distretti già avviati dal Miur nel territorio nazionale:
• Tecnologie Ict wireless e wireline - Regione Piemonte;
• Nanotecnologie - Regione Veneto;
• Materiali polimerici e compositi - Regione Campania;
• Meccanica avanzata - Regione Emilia-Romagna;
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Biotecnologie - Regione Lombardia;
ICT - Regione Lombardia;
Nuovi materiali - Regione Lombardia;
Aerospazio Difesa - Regione Lazio;
Sistemi intelligenti integrati - Regione Liguria;
Biomedicina molecolare - Regione Friuli-Venezia Giulia;
Nano e infoscienze - Regione Puglia;
Biotecnologie - Regione Puglia;
Meccatronica - Regione Puglia;
Micro e nano-sistemi - Regione Sicilia;
Trasporti navali - Regione Sicilia;
Agro-bio e pesca ecompatibile - Regione Sicilia;
Biomedica e tecnologie per la salute - Regione Sardegna;
Logistica - Regione Calabria;
Beni culturali - Regione Calabria;
Sicurezza e qualità degli alimenti - Regione Abruzzo;
Agro-industria - Regione Molise;
Rischi idrogeologici - Regione Basilicata;
Ict e sicurezza - Regione Toscana.
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Firmato anche il protocollo d'intesa tra il Miur e la Regione Umbria
Nasce il Distretto per le tecnologie metallurgiche e la meccanica avanzata
Il Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Guido Possa, e l'Assessore
alla Promozione, sviluppo economico e produttivo della Regione Umbria, Mario Giovannetti,
hanno sottoscritto il 23 febbraio il protocollo d'intesa finalizzato alla realizzazione, nel
territorio umbro e in particolare nell'area di Terni-Narni, di un Distretto di alta tecnologia
nei settori della meccatronica, dei materiali speciali metallurgici, delle micro e nano
tecnologie e della meccanica avanzata. Si tratta del venticinquesimo Distretto di alta
tecnologia attivato dal Miur nel territorio nazionale.
L'iniziativa è finalizzata a creare in numerose aree del Paese poli di ricerca e di innovazione
in grado, fra l'altro, di attirare e far crescere i migliori talenti, di sviluppare progetti di
ricerca competitivi e di generare ricadute economiche significative sia nel medio che nel
lungo termine, grazie alla promozione di sinergie tra gli enti pubblici di ricerca e le imprese
del territorio e grazie a interventi nazionali e regionali.
Il nuovo Distretto di alta tecnologia che nasce in Umbria valorizzerà le eccellenze
scientifiche e le capacità di ricerca del territorio regionale, da un lato sviluppando
innovazione per il sistema delle imprese locali, e dall'altro contribuendo ad elevare
ulteriormente il patrimonio di competenze scientifiche e tecnologiche di cui sono in
possesso le imprese presenti nell'area di Terni-Narni. Numerosi gli attori pubblici e privati
coinvolti nella nascita del distretto: l'Università degli Studi di Perugia, il Consiglio nazionale
delle ricerche, centri di eccellenza universitari dell'area di Terni e dell'Università di Perugia,
laboratori di diritto privato iscritti all'albo Miur, e molte piccole/medie imprese high-tech.
Il protocollo d'intesa prevede azioni congiunte finalizzate a sviluppare iniziative relative a:
• sostenere la ricerca applicata e funzionale alla creazione d'impresa e all'inserimento
occupazionale dei ricercatori presso le imprese locali;
• rafforzare le azioni programmate di promozione delle attività di ricerca applicata e di
sviluppo pre-competitivo, nonché facilitare la trasmissione di conoscenza favorendo anche
azioni di trasferimento tecnologico per Pmi umbre;
• ripristinare e valorizzare infrastrutture da destinare alla realizzazione di progetti inerenti
la ricerca scientifica applicata e/o servizi innovativi per l'impresa;
• sostenere l'innovazione attraverso iniziative finanziarie che prevedano, fra le altre,
l'attrazione di capitali pubblici e privati, in particolare di venture capital;
• valorizzare le attività di ricerca e promozione di spin-off industriali basati su tecnologie
innovative e Ict.
Il testo prevede, infine, la stipula di uno o più Accordi di programma per la definizione
degli ambiti e delle modalità di attuazione degli interventi, i reciproci impegni finanziari, le
forme di coordinamento, verifica e controllo degli interventi.
Questi gli altri 23 distretti già avviati dal Miur nel territorio nazionale:
• Tecnologie Ict wireless e wireline - Regione Piemonte;
• Nanotecnologie - Regione Veneto;
• Materiali polimerici e compositi - Regione Campania;
• Meccanica avanzata - Regione Emilia-Romagna;
• Biotecnologie - Regione Lombardia;
• ICT - Regione Lombardia;
• Nuovi materiali - Regione Lombardia;
• Aerospazio Difesa - Regione Lazio;
• Sistemi intelligenti integrati - Regione Liguria;
• Biomedicina molecolare - Regione Friuli-Venezia Giulia;
• Nano e infoscienze - Regione Puglia;
• Biotecnologie - Regione Puglia;
• Meccatronica - Regione Puglia;
• Micro e nano-sistemi - Regione Sicilia;
• Trasporti navali - Regione Sicilia;
• Agro-bio e pesca ecompatibile - Regione Sicilia;
• Biomedica e tecnologie per la salute - Regione Sardegna;
• Logistica - Regione Calabria;
• Beni culturali - Regione Calabria;
• Sicurezza e qualità degli alimenti - Regione Abruzzo;
• Agro-industria - Regione Molise;
• Rischi idrogeologici - Regione Basilicata;
• Ict e sicurezza - Regione Toscana;
• Tecnologie ambientali ed energie rinnovabili - Regione Trentino.
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Entro il 10 aprile le preiscrizioni on line per l'anno accademico 2006/2007 Uno
strumento per orientare gli studenti tra i percorsi dell'offerta formativa superiore
Dal 6 marzo e fino al 10 aprile 2006, per gli studenti iscritti all'ultimo anno della scuola
secondaria superiore sarà possibile effettuare le preiscrizioni per l'anno accademico 20062007 all'università, ai corsi delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale e
coreutica, ai corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), in attuazione del
decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, del 16
febbraio 2006.
Gli studenti dell'ultimo anno delle scuole secondarie superiori potranno compilare il modulo
telematico collegandosi al sito http://universo.miur.it da scuola, con l'aiuto degli
insegnanti, da casa o attraverso una qualsiasi postazione collegata con la rete Internet. Il
sito fornirà tutte le informazioni utili per una scelta ragionata e sarà costruito come una
guida pratica di facile e immediata consultazione.
Non si tratta di un adempimento burocratico, ma di un utile strumento che aiuta gli
studenti ad orientarsi nel modo più consapevole possibile. Nel caso di scelta universitaria,
non essendo la preiscrizione vincolante, al momento della immatricolazione sarà possibile
comunque modificare la preferenza precedentemente indicata.
Effettuare la preiscrizione consente di entrare nel sistema universitario, conoscere l'offerta
formativa di tutti gli Atenei, gli insegnamenti previsti per ciascun corso, i relativi sbocchi
professionali. Consente anche di acquisire la conoscenza del sistema dell'Alta formazione
artistica e musicale e coreutica (Accademie di Belle arti, Accademia nazionale di arte
drammatica, Istituti superiori per le Industrie artistiche (I.S.I.A.), Conservatori di Musica,
dell'Accademica di danza, Istituti musicali).
Per i giovani che dopo il conseguimento del diploma intendono raggiungere livelli di
qualificazione elevata e competenze professionali specifiche, il sistema presenta anche i
corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (I.F.T.S.).
Consultando il sito universo.miur.it si trova il fac-simile della scheda di preiscrizione e una
parte informativa che comprende: la presentazione animata per aiutare a capire l'attuale
sistema universitario; le leggi di riferimento; notizie utili sulle borse di studio concesse
dalle Regioni e dalle Province Autonome e dalle Università; l'elenco dei Collegi universitari;
alcune informazioni sui laureati; notizie sui corsi di laurea cui si accede attraverso una
prova di concorso; un questionario che consente alle Istituzioni presso cui lo studente
manifesta l'intenzione di iscriversi di conoscere i motivi della scelta effettuata dagli
studenti o alcune delle loro aspettative; un numero verde cui rivolgersi per qualsiasi
informazione di tipo tecnico relativo alla compilazione del modulo.
Al termine di effettuazione delle prescrizioni verrà predisposta una banca dati contenente i
moduli compilati e ne sarà consentito l'accesso telematico - attraverso una specifica chiave
di accesso - alle università, ai centri servizi amministrativi, alle scuole pubbliche collegate
in rete ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica in modo che
attraverso i dati acquisiti possano essere promosse, anche d'intesa, idonee attività di
orientamento.
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Presentato il Piano Aerospaziale nazionale 2006-2008: oltre 2,4 miliardi di euro
per sicurezza, ambiente, navigazione, telecomunicazioni, competitività
tecnologica
Il Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Guido Possa, e il Presidente
dell'Asi, Sergio Vetrella, hanno presentato, il 28 febbraio scorso, il Piano Aerospaziale
Nazionale 2006-2008, approvato nei giorni scorsi dal Ministro Letizia Moratti dopo il parere
positivo del Cipe.
Le attività indicate nel Piano saranno svolte parte in ambito nazionale, parte in
collaborazione con l'Esa e parte attraverso sinergie bilaterali.
Il Piano prevede investimenti nei programmi pari a 2,490 miliardi di euro, a conferma della
grande importanza che il Governo italiano attribuisce alle attività di ricerca aerospaziale. Il
68% dell'investimento è suddiviso nei tre settori: osservazione della Terra (29,13%),
osservazione dell'Universo (20,82%), trasporto spaziale (18,04%), settori nei quali l'Italia
ha riconosciuti ritorni industriali e posizioni di leadership. Al tempo stesso rimane inalterato
il livello di investimento nei settori scientifici e tecnologici consolidati: telecomunicazioni,
navigazione satellitare, medicina e biotecnologie, abitabilità umana nello spazio.
"Le attività nel campo spaziale", ha detto il Viceministro Possa, "sono sempre di maggiore
importanza in numerosi settori: dalle ricerche sulla natura dei corpi del sistema solare e
più in generale sulla natura dell'Universo, alle utilizzazioni dell'osservazione satellitare della
Terra a fini di politica ambientale e di sicurezza per lo studio dei mutamenti climatici, per la
gestione del territorio e delle acque, per la prevenzione, la mitigazione e la gestione dei
disastri naturali e dei grandi rischi, fino alle attività delle industrie di punta impegnate nella
realizzazione dei vettori spaziali, dei satelliti e dei sensori di navigazione. Con il Piano
Aerospaziale Nazionale 2006-2008 ci proponiamo l'obiettivo di potenziare ulteriormente le
attività di ricerca in questi settori, nei quali l'Italia svolge un ruolo di primo piano". "Tra i
grandi progetti di punta sviluppati in questi anni", ha continuato il Viceministro, "ve ne
sono ben tre che andranno a maturazione nel triennio: effettueremo i primi lanci (il primo
già quest'anno) del lanciatore di progettazione italiana "Vega"; metteremo in orbita la
costellazione interamente italiana dei quattro satelliti ad alta risoluzione, Cosmo-Skymed;
parteciperemo alla realizzazione dell'innovativo sistema di navigazione satellitare europeo
"Galileo". Continueremo inoltre la nostra attività relativa alla grande Stazione spaziale
internazionale".
"I risultati prodotti dalla ricerca aerospaziale - ha sottolineato il presidente Vetrella - hanno
ormai rivoluzionato la nostra vita. Ogni giorno entriamo in contatto con tantissimi
strumenti, oggetti, tecnologie e materiali o godiamo di servizi che sono frutto di
applicazioni della ricerca spaziale. Così l'Asi, prima nel Piano Spaziale Nazionale ed ora nel
Piano Aerospaziale Nazionale, da una parte ha promosso e finanziato, di concerto con i
ministeri competenti, progetti applicativi nei settori dei disastri naturali (frane, alluvioni,
incendi, inquinamento), della telemedicina, della osteoporosi e della atrofia muscolare, dei
problemi cardiorespiratori, della tele-educazione, del trasporto e della sicurezza; dall'altra
ha fatto decollare missioni spaziali (di osservazione della Terra, di osservazione
dell'Universo, di telecomunicazioni, di navigazione, di medicina), talmente innovative da
essere esempi unici nel mondo, ponendo l'Italia in una posizione di grande rilevanza
internazionale."
OSSERVAZIONE DELLA TERRA - La prima super costellazione del mondo, ovvero diversi
satelliti che operano in sinergia per fornire dati giorno e notte ed in ogni condizione di
tempo sull'intero globo terrestre con una elevata ripetizione di osservazione e notevole
acutezza visiva. Il programma principale, per un valore di circa 1100 milioni di euro; è
senza dubbio rappresentato dai 4 satelliti, dotati di un sofisticato radar in banda X, della
costellazione Cosmo-SkyMed, il sistema duale, sia civile che militare, finalizzato ad attività
di protezione civile, di sicurezza e di gestione delle risorse ambientali.
Questa costellazione sarà affiancata da un quinto satellite che fornirà la possibilità di
osservare tridimensionalmente e valutare gli spostamenti degli oggetti al suolo con
notevole accuratezza ed, in base ad un accordo con l'Argentina, da una ulteriore
costellazione di due satelliti dotati di un radar in banda L. A questi, in una successione di
nuove missioni richiedenti tecnologie sempre più sofisticate, si affianca un satellite con un
sensore ottico, ad alta risoluzione, in grado di osservare gli oggetti in numerose bande
dello spettro elettromagnetico, una costellazione di nano-satelliti operanti in formazione ed
altri satelliti sviluppati dall'Italia nell'ambito della nostra partecipazione all'Esa.
Val la pena di sottolineare come le competenze sviluppate nell'ambito del programma
Cosmo-SkyMed, abbiano consentito di acquisire un contratto dalla Difesa francese, di 33
milioni di euro, che ha deciso di affidare all'Asi la fornitura del Defense User Ground
Segment. La decisione rientra nell'accordo intergovernativo tra Italia e Francia siglato nel
gennaio 2001 (Accordo di Torino), che integra la costellazione Cosmo-SkyMed anche con
due satelliti ottici sviluppati dalla Francia.
OSSERVAZIONE DELL'UNIVERSO - Di ampio respiro sono le missioni e i programmi
nazionali avviati nel campo dell'osservazione dell'Universo, in ambito Esa o nel quadro di
collaborazione internazionale. Si va dalla missione Agile (interamente italiana), dedicata
all'astrofisica delle alte energie, alla realizzazione di elementi tecnologici per i tre strumenti
di piano focale e sfruttamento dei dati scientifici della missione Herschel dell'Esa, che
opererà dal 2007 con lo scopo di indagare i processi di formazione ed evoluzione delle
galassie dell'universo.
Vanno poi ricordate la missione Dawn (in collaborazione con la Nasa), per l'osservazione
degli asteroidi Vesta e Cerere; la missione Cornerstone Esa per l'osservazione di Mercurio;
la missione Aurora, che ha l'obiettivo di affiancare il programma scientifico Esa "Cosmic
vision" con una serie di iniziative che hanno l'obiettivo, da un lato, di realizzare missioni sia
automatiche che umane, e dall'altro di incrementare le capacità tecnologiche europee.
Tra i programmi dell'Agenzia Spaziale Italiana un ruolo importante riveste la Luna: in
cantiere c'è una missione nazionale i cui obiettivi sono in corso di studio. VEGA - Nel
settore dei lanciatori l'Italia ha conseguito un grande successo in ambito Esa, con il
riconoscimento del lanciatore Vega come elemento strategico della politica spaziale
europea. Vega è un vettore europeo di generazione avanzata che aggiungerà Italia ed
Europa, con un altro prodotto innovativo, complementare ad Ariane, al gruppo di paesi
dotati di lanciatore spaziale. L'Italia partecipa al progetto con una quota del 65%. Gli
obiettivi tecnici e programmatici del sistema di lancio Vega sono stati definiti in funzione
delle esigenze europee e dei requisiti del mercato. Il sistema consentirà l'immissione in
un'orbita circolare a 700 km, con 90° di inclinazione. I lanci avverranno dal Centro spaziale
guianese di Kouros, e avranno una portata di carico utile fino a 1500 Kg. E' prevista la
realizzazione di impianti di produzione e di lancio in grado di consentire un minimo di 4
lanci all'anno, di cui il primo già nel 2006. La piena operatività del sistema è programmata
per il 2008.
NAVIGAZIONE SATELLITARE E TELECOMUNICAZIONI - Il PASN 2006-2008 dedica
particolare attenzione alla nostra partecipazione ai progetti europei di navigazione (Galileo)
e di telecomunicazione (Artes), integrando in sinergia un programma nazionale di sviluppo
di tecnologie ed applicazioni di supporto.
Per le telecomunicazioni, oltre a progetti di telemedicina e telecomunicazioni, sono in via di
sviluppo nuove tecnologie per comunicazioni a larghissima banda, che vengono affiancate
da un satellite duale per le telecomunicazioni (in collaborazione con la Francia), per fornire
nuovi servizi al cittadino, consentendo alle amministrazioni pubbliche di ampliare i propri
servizi su tutto il territorio nazionale ed operare anche in condizioni di eventi calamitosi sia
naturali che indotti.
Nel settore della navigazione l'Asi ha fatto partire i progetti Sicurezza nel trasporto delle
merci pericolose, Sicurezza nel trasporto aeronautico, Sicurezza trasporto marittimo,
Supporto alla gestione veicolare, oltre a tecnologie per la navigazione di prossima
generazione, mentre parallelamente ha finanziato e supportato in Esa la partecipazione
delle imprese italiane al grande progetto Galileo (la costellazione satellitare europea per un
sistema autonomo di navigazione) ad un livello pari alla Francia ed alla Germania.
GALILEO - Di grande importanza è il programma Galileo/Egnos, al quale è associata
l'iniziativa nazionale del Galileo Test Range. Il Consorzio Galileo ha deciso di affidare
all'Italia la realizzazione di ben due delle strutture più importanti per il funzionamento del
nuovo sistema europeo di navigazione satellitare, destinato a competere con il Gps
americano: il Centro di controllo della costellazione e della missione e il Centro di
valutazione delle performance del nuovo sistema di navigazione satellitare europeo.
"Questo risultato - ha spiegato Vetrella - dimostra in maniera concreta l'affidabilità
tecnologica raggiunta dal nostro Paese. Si tratta di un successo che premia l'intero sistema
Italia sul fronte della ricerca e dell'esplorazione dello spazio, un successo realizzato grazie
all'opera continua svolta dall'Agenzia Spaziale Italiana ed al livello di competitività
tecnologica raggiunto dalle industrie italiane. In questo senso l'Italia spera di assicurarsi
anche il Galileo supervisory authority".
MEDICINA E BIOTECNOLOGIE - Nei settori della medicina e delle biotecnologie gli obiettivi
dell'Agenzia Spaziale si riassumono in alcuni programmi di elevato rilievo scientifico:
disturbi del controllo motorio e cardiorespiratorio; osteoporosi e atrofia muscolare;
applicazioni biotecnologiche; controllo ambientale biorigenerativo; genomica, proteomica e
metabolomica. Sui primi due studi, in particolare, sono stati appena varati i relativi
programmi con un investimento pari a circa 30 milioni di euro. E' previsto il coinvolgimento
dei maggiori enti di ricerca italiani, di numerose realtà universitarie, di piccole e medie
imprese. Saranno impegnati 600 ricercatori di tutta Italia, senza contare le innumerevoli
ricadute occupazionali che potranno crearsi nel breve e medio periodo. Sono già stati
siglati gli accordi di collaborazione con il Centro di biomedicina spaziale della Università di
Roma Tor Vergata, con la Cattedra di fisiologia applicata, con il Dipartimento di anatomia
umana e istologia dell'Università di Bari.
AGENZIA SPAZIALE EUROPEA - Come ultimo elemento significativo della validità della
politica condotta, va menzionato il grande successo ottenuto dall'Italia all'ultima riunione
dei Ministri dell'Esa tenutasi in novembre a Berlino, durante la quale è stata approvata la
nuova politica di acquisto dei servizi di lancio per le missioni dell'Esa così come richiesta
dall'Italia, dando un ruolo primario al lanciatore Vega a leadership italiana. E' stato inoltre
approvato il programma Verta, che garantisce l'avvio della fase di produzione del
lanciatore Vega; sono stati impegnati 1.527 milioni di euro da parte italiana su un totale di
8.370 milioni, incrementando il ruolo nazionale in ambito europeo. In particolare l'Italia
conquista la leadership (40%) nel nuovo programma di esplorazione del sistema solare e
la co-leadership con la Germania nel programma GMES (30%) di osservazione della Terra,
confermando la sua posizione nel settore delle telecomunicazioni.
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Sì del Consiglio dei Ministri ai contratti dell'Università e della Ricerca
Aumenti da 100 a 480 euro mensili per oltre 80 mila dipendenti
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Letizia Moratti, ha dato il via libera ai
contratti dell'Università (biennio economico 2004-2005), della Ricerca (quadriennio 20022005 e biennio economico 2004-2005) e dei dirigenti scolastici (quadriennio 2002-2005 e
biennio economico 2004-2005).
"I contratti dei settori Università e Ricerca riguardano complessivamente circa 80.000
dipendenti", ha detto il Ministro Moratti. "I ricercatori avranno un aumento medio mensile
di circa 380 euro, mentre i tecnici amministrativi potranno godere di un incremento di 230
euro mensili. L'aumento medio dei dipendenti universitari sarà invece di circa 100 euro
mensili. Per quanto riguarda infine i 10.500 capi d'istituto, l'aumento previsto è di circa
440 euro mensili".
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Firmati importanti accordi con Emirati Arabi Uniti, Pakistan e Qatar
Nuovi centri di ricerca e laboratori congiunti ad Abu Dhabi, Peshawar e Doha
Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti, in visita ufficiale
negli Emirati Arabi Uniti, in Pakistan e in Qatar, ha sottoscritto, il 6 e il 7 marzo scorsi, con
i responsabili governativi dell'Istruzione e della Ricerca dei tre Paesi alcuni importanti
protocolli d'intesa che avviano la reciproca cooperazione nel settore della ricerca scientifica
e tecnologica, attraverso la realizzazione di progetti comuni da parte di università, centri di
ricerca e altre istituzioni private italiani e di quei Paesi.
"Questi accordi", ha spiegato il Ministro Moratti, "impegnano esplicitamente l'Italia e gli
altri Paesi firmatari a promuovere la cooperazione scientifica e tecnologica nei settori di
rispettivo interesse, agevolando lo sviluppo delle risorse umane e delle iniziative a
sostegno dell'economia della conoscenza, riaffermando inoltre il valore strategico della
formazione e della ricerca come fattore indispensabile per la crescita e il concreto sviluppo
economico delle rispettive società".
"L'obiettivo è anche quello di favorire il dialogo interculturale e interreligioso", ha aggiunto
il Ministro, "e, attraverso la reciproca conoscenza di cultura, storia e civiltà diverse,
continuare a promuovere la stabilità e la pacifica convivenza dei popoli". "C'è un altro
importante fatto da mettere in evidenza", ha proseguito il Ministro. "Questi accordi
testimoniano il nuovo orientamento dell'università italiana che, in collaborazione con in
mondo produttivo, promuove lo sviluppo sociale ed economico interno e, tramite
l'internazionalizzazione, sviluppa i legami scientifici e tecnici con i Paesi più importanti per
il sistema scientifico italiano".
Le aree prioritarie delle intese firmate ieri e oggi vanno dall'energia all'ambiente,
dall'aeronautica alle scienze della salute, dalle biotecnologie alla prevenzione del rischio
sismico, dalla chimica verde all'ICT e alle tecnologie Grid, dai beni culturali alle tecnologie
per l'agroalimentare.
I protocolli con gli Emirati Arabi Uniti, il Pakistan e il Qatar si aggiungono agli oltre 70
accordi di cooperazione già firmati con i Paesi tecnologicamente più avanzati e quelli
emergenti e permettono di rafforzare ulteriormente il quadro delle alleanze internazionali,
finalizzate a incrementare la partecipazione del sistema scientifico italiano alle attività di
eccellenza in sede internazionale.
"Ricordo che queste iniziative sono incentrate sulla collaborazione bilaterale e paritetica",
ha detto ancora Letizia Moratti, "con reciprocità di impegni sotto il profilo sia scientifico sia
finanziario, il che permette di raddoppiare i fondi disponibili, e sull'istituzione su base
permanente di laboratori congiunti su cui innestare programmi avanzati di formazione.
Questa politica ci consente, per la prima volta, di avere importanti ricadute strutturali,
scientifiche ed economiche sia nel nostro Paese sia nei Paesi partner, soprattutto sul fronte
della ricerca industriale e dell'internazionalizzazione della formazione universitaria".
Ma ecco nel dettaglio i contenuti degli accordi firmati ieri e oggi.
EMIRATI ARABI UNITI
Ad Abu Dhabi, con il Ministero dell'Università e Ricerca del Governo degli Emirati Arabi
Uniti, è stata sottoscritta un'intesa che prevede, tra l'altro, la prossima creazione di un
Centro di Alta formazione e Ricerca nella capitale degli Eau.
E' stato inoltre definito un accordo tecnico, che coinvolge la Scuola Superiore Sant'Anna di
Pisa e Finmeccanica per l'istituzione di un corso di Alta formazione universitaria in
Ingegneria e tecnologie industriali, finalizzato alla formazione di una nuova classe dirigente
in campo industriale, tecnologico, manageriale e dei servizi avanzati. Il corso, diretto a 2025 giovani ingegneri, tecnologi e manager degli Emirati, con lezioni sia in Italia che negli
Emirati, concerne l'approfondimento di argomenti specialistici di ingegneria meccanica
elettronica, informazione, telecomunicazioni, aerospaziale.
Si tratta di una formazione di tipo avanzato - alla quale collaboreranno anche altre
Università tra cui il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l'Università di Pisa,
l'Università La Sapienza di Roma e l'Università Federico II di Napoli - con cui si mira a
sviluppare e integrare conoscenze di base già possedute, e quindi consentire ai
partecipanti di acquisire nuove competenze per svolgere compiti di alta qualificazione in
campo industriale. L'intento è anche quello di mettere in grado i partecipanti di collaborare
a progetti di trasferimento tecnologico e industrializzazione, da sviluppare negli Eau in
collaborazione con grandi imprese italiane, tra cui in primis Finmeccanica e le sue
consociate.
E' stato anche stabilito di promuovere l'insegnamento della lingua e della cultura italiane
nell'ambito della UAE-Italian Academy, e l'avvio di attività di ricerca congiunte nel campo
marittimo e navale nonché una collaborazione della Bocconi per la formazione di giovani
economisti emiratini.
PAKISTAN
A Islamabad, con il Ministro Federale per l'Istruzione superiore della Repubblica Islamica
del Pakistan, Atta-ur-Raham, il Ministro Moratti ha firmato un protocollo che prevede
l'avvio di progetti congiunti, finalizzati all'innovazione tecnologica e allo sviluppo delle
applicazioni industriali nei settori della scienza dei materiali e della metallurgia, della
matematica applicata e dell'informatica, della fisica, delle tecnologie Grid, della neuroinformatica, delle tecnologie per i beni culturali e il settore agroalimentare.
Una particolare attenzione, sancita con la stipula di un Mou aggiuntivo, è riservata alla
cooperazione nel settore della prevenzione delle catastrofi, dopo il recente devastante
terremoto che ha colpito il Nord del Pakistan e che ha visto l'Italia tra i primi soccorritori.
Italia e Pakistan hanno stabilito infatti di dar vita ad una collaborazione sul tema della
mitigazione del rischio sismico, coinvolgendo università, centri di ricerca e dipartimenti
della protezione civile di entrambi i Paesi mediante programmi di ricerca e formazione e la
creazione di strutture permanenti per la valutazione del rischio sismico e la gestione di
emergenze post-terremoto.
In questa logica, sarà dunque potenziata e ulteriormente sviluppata la collaborazione già
esistente tra l'Earthquake Engineering Research Center (Eec) di Peshawar, l'European
Centre for Training and Research in Earthquake Engineering (Eucentre) e la European
School for Advanced Studies in Reduction of Seismic Risk (Rose) dello Iuss di Pavia.
L'intesa prevede, infine, la partecipazione di studenti pakistani a iniziative di post-dottorato
presso centri di eccellenza italiani nelle aree indicate e la creazione di un network
telematico che colleghi università italiane e pakistane.
QATAR
Il Ministro Moratti e il Chairman della Qatar Foundation for Education, Science and
Community Development, la Sceicca Moza, consorte del Capo dello Stato del Paese, hanno
firmato a Doha un importante memorandum. La Qatar Foundation è un'istituzione privata
senza scopo di lucro che sovrintende alle attività legate all'Istruzione e della Ricerca
nell'emirato del Golfo, fondata nel 1995 dall'Emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa al-Thani. Il
memorandum prevede l'avvio di collaborazioni nei settori dell'energia e dell'ambiente,
dell'aeronautica, delle scienze della salute e delle biotecnologie, dell'Ict e delle
telecomunicazioni e dei nuovi media digitali, e della formazione professionale a livello postsecondario. E' stato anche stabilito di promuovere l'insegnamento della lingua e della
cultura italiane nell'ambito della Qatar Foundation. In particolare, sono stati poi raggiunti
due preliminari accordi tecnici.
Il primo, di durata quinquennale, con il Consorzio interuniversitario nazionale "La Chimica
per l'Ambiente" (Inca) di Venezia, riguarda un progetto integrato dedicato alla
realizzazione di nuove azioni nel campo della chimica verde (green chemistry) in Qatar Paese che è tra i principali produttori di gas - finalizzate ad aumentare la conoscenze, le
risorse umane e la capacity building nell'ambito dello sviluppo sostenibile di quel Paese,
attraverso l'introduzione, la diffusione, l'adozione e l'applicazione della chimica
verde/sostenibile.
La collaborazione riguarderà aspetti sia formativi che di ricerca sulle seguenti tematiche
scientifiche:
1. Uso di reagenti e solventi eco-compatibili per la sintesi chimica e l'innovazione dei
processi industriali attualmente impiegati;
2. Nuovi sistemi catalitici per la produzione chimica;
3. Prodotti chimici ottenuti da risorse rinnovabili e da prodotti di scarto;
4. Sviluppo di nuovi metodi di monitoraggio ambientale per i contaminanti organici ed
inorganici;
5. Nuovi sistemi catalitici per la distruzione degli inquinanti organici persistenti, la
decontaminazione e la bonifica ambientale.
Sono previste attività di addestramento preliminare (corsi semestrali) e di training presso i
laboratori Inca di Marghera e le sue unità di ricerca in Italia: Politecnico di Milano e
Università di Trieste, di Bologna di Genova e di Pavia. Verrà inoltre creato un Campus
universitario dedicato alla chimica per l'ambiente, dotato di laboratori e strutture per
l'addestramento degli studenti.
Per favorire lo sviluppo sostenibile e per cercare le opportune soluzioni agli specifici
problemi produttivi ed ambientali del Qatar, l'intesa mira altresì a sviluppare a livello locale
la ricerca applicata in tema di green chemistry, attraverso la creazione, nel medio periodo,
di uno specifico Centro di alta tecnologia e di laboratori in rete che possano contare sul
supporto interdisciplinare delle università associate all'Inca.
Il Centro agirà da volano per la ricerca applicata fornendo know-how e infrastrutture
analitiche e di ricerca, favorendo una stretta collaborazione con l'industria, quella
petrolifera in particolare. Esso dovrà procurare all'industria, alle municipalità e ai decisori
personale ben addestrato, con specifica esperienza nel campo della chimica per l'ambiente
e della sostenibilità. Questo Centro potrà anche produrre nuove opportunità di lavoro
altamente qualificato attraverso la formazione di operatori specializzati nel campo della
protezione ambientale mediante l'uso della chimica avanzata.
Infine, la collaborazione prevede la costruzione di un impianto pilota a basso impatto
ambientale per la detossificazione e il riciclo di rifiuti industriali ospedalieri - altamente
pericolosi per la presenza potenziale di molecole radio- e bio-attive, come rifiuti di
trattamenti a raggi X o chemioterapici, antibiotici e altri residui di farmaci - nell'ambito del
Qatar Science & Technology Park (S&T Park; Parco Scientifico e Tecnologico del Qatar),
che ospita numerose cliniche universitarie e strutture sanitarie. La seconda intesa riguarda
l'avvio di una collaborazione tra la Qatar Foundation e il Consorzio per l'AREA di Ricerca
Scientifica e Tecnologica di Trieste nei settori della ricerca scientifica dello sviluppo
tecnologico e la diffusione dell'innovazione.
I settori interessati dalla cooperazione sono quelli delle biotecnologie, della fisica dei nuovi
materiali, delle nano tecnologie, delle tecnologie per l'ambiente, dell'Ict. L'accordo prevede
anche il supporto a quelle imprese che vogliano dar vita ad innovazioni di prodotto o
processo, il sostegno a nuovi "start-up" tecnologici, anche dal punto di vista del marketing
e delle strategie di internazionalizzazione, lo scambio di ricercatori e di esperienze nel
campo della gestione dei parchi scientifici e tecnologici.
Alla Qatar Foundation è anche attivo il Polo tecnologico di Novacchio/Pisa, che ha già
avviato attività, che verranno ora potenziate, per la collaborazione scientifica e tecnologica
in settori di specifico interesse per le imprese italiane in settori che vanno dalla biomedicina alla microelettronica, dall'ambiente ai nuovi materiali.
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Università & Ricerca informazioni
Newsletter del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca
Anno X Numero 131/132 - Roma, 13 marzo 2006
Direttore responsabile: Gino Banterla
Ha collaborato a questo numero:
Francesco Esposito
Miur - Ufficio Stampa
P.le J.F. Kennedy, 20 - 00144 Roma
e-mail: [email protected]
Registrazione Tribunale di Roma n. 441 del 11 luglio 1997
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