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LIBER TAGES la ghirlanda di Tago poema in dodici canti Sebango i Om Sai Ram om Sai, namoh namaha Sri Sai, namoh namaha jay jay Sai, namoh namaha Sad guru Sai, namo namaha Sventola arancione, bandiera nel giardino indica ch'è in atto, un canto del cammino i presenti là riuniti, assieme ai terabanzi inseguono la storia, di uno o tutti quanti Partecipar la storia, è punto di partenza crescer progredire, in nuova conoscenza recuperare il gap, che civiltà ha prodotto raggiungere fratelli, ab'origini del mondo gli esempi di culture, rinate fuor cemento riannodano rapporti, gruppi eco-sostegno in agro-sussistenza, baratti e autonomia al sabato antenati, reincontran sulla via riti-giochi e scienza, di nomi multiformi curan le afflizioni, e i cuori fan conformi Tago è sottofondo, allusioni miti e gesta la storia è nei versi, il resto è solo festa Raseno va spiegar, la via del Therabuti insegue vie dei cantif, di antenati bimbi identità di gruppi, quan muore una città il nomade riprende, l'istinto a camminàr Seba narratore, trasforma tutto in versi parabol esperienze, dei Therabuti templi soggiorno ci rivela, si ferma e poi riparte segue la sua meta, e scrive tutto in arte il Seba tien compagna, Pamela la lucana che gli darà dei figli, divide storia umana nei tempi di più crisi, affrontano problemi con Lisa la taoista, gran terapeuta in fieri Cultura è l'illusione, nel gioco degli umani svelata reimpostata, da piante ed animali la danza del creato, e terròr sacro furore mostrano all'interno, a eterno spettatore .10 ottobre, Seba: mentre regge bene, le fasi siccitose nasce il Therabuti, otto-nove e settantuno a causa di una sosta, per via d'un infortuno Sai Shirdi sul Biedano, fascia la sua gamba inizia ad incantarla, e innalza una capanna se poto a primavera, fò dopo fioritura elimino quei tralci, senza gemmatura Poto lego tralci, pure se alla svelta Se i germogli già, alzano la cresta Cavolo ed alloro, disturbano la vite Basilico con Ruta, le fanno saporite la danza qui produce, una luce misteriosa che attir più pellegrini, attratti dalla cosa riuniti in quel terreno, assistono l'incanto vedon partorire, Tago e un primo canto un secolo più tardi, ritrovan la capanna Raseno e Kinaciau, e amici di Ghirlanda filosofo Raseno, è uno storico del posto butta giù nei versi, l'incontro riproposto Rifonda il Therabuti, Raseno professore accoglie i visitandi, prosegue la missione la Yatra brasilera, v'innesta le sue danze e Romul curandero, la medicin dell'ande io Seba qui vi narro, pur l'insegnamenti di Emilia contadina, e l'orto senza tempi l'Emil permacultura, accetta d'insegnàr assieme Giorgi Taras, girovago e gitàn Tago è l'interiore, a tutti i partecipanti Riflette madre Thera, in religiosi canti Tera assume ruoli, là nel palco umano Madre fata o vecchia, vita falce a mano è preda e predatore, in cicli a comparire Terror e Therapia, può Thera allor offrire falce con la spiga, pacciame e germinazio ruotano l'un l'altro, nutrir la transunstazio narra un dì Raseno, l'incontro con il ganga Mallendi scuola buiti, su lago di montagna con l'assistente Sesto, cantanvano l'offici purgando più pazienti, dai tossici confini Io con la Pamela, l'incontro là nel tempio han maschere rituali, performano l'evento li osservo e son curioso, sento poi la forza la terra sotto trema, mi passa loro scossa Raseno sempre disse, che lì nel Therabuti persone van scambiare, più sogni ricevuti cercan dar un senso, ai disagi del soffrire e rivelano la strada, dei canti del guarire abbondanti piogge, sono umì dannose son malattie di vite, le muffe le virosi Oìdio e botride, all’uva danno artrite pur acari ed insetti, strage fan di sera Assieme le tignole, ed alla fillossera è mese di settembre, vò far vinificazio Rustica essenziale, senza troppo sfarzo primo mosto che, vien spontaneamente mescolo col miele, lo bevo allegramente I pratici Latini, ponevano nei campi Maschere di Bacco, contro i mali vari invocano l’aiuto, per clima e malattia Con satira ironia, tragedie vanno via sento ogni campana, attento per benino e fò di testa mia, mio nonno è contadino pianto le mie viti, alla pergola o grecana immagino mio vino, e canto alla romana Già nel mese luglio, l'uva andò distrutta d'estate grandinò, è maccata quasi tutta ma giunse inaspettato, miracolato clima e l'eccessivo caldo, l'acìni asciuga prima I paletti pergolati, son fatti col castagno resistono sui monti, son facile guadagno una pergola fenicia, ripara da acquazzoni rinfresca posti secchi, e arsure con calori Sèccan l'ammaccati, così senza marcire rimargina e matura, e smette di scalfire l'uva può aver muffe, sè tant'acqua viè Dà un acetoso vino, in botti sporche olè luoghi aridi inclinati, fan qualità migliore volti pur a oriente, oppur a mezzogiorno pianura maggior vino, colle miglior vino specie se all’etrusca, scendono declino arsura fece danni, scors'anno siccitoso Originaria d’Asia, di monti boschi belli Vite è pianta antica, forte di millenni a clim'aridi-resiste, e dà mille varietà al potassio e sol estivo, ama maturàr è addomesticata, ma s'io l’abbandono torna ermafrodita, nei semi che ritrovo produce grandi foglie, i grappoli piccini Poco zuccherini, quando acidi gli acini dice Columella, che dopo il terzo anno la vite pota corta, a dare più germogli essa sia orientata, in quattro direzioni chiamale speroni, con due biforcazioni Pioggia zero goccia, Rasèn è speranzoso sebbene produzione, vi fosse dimezzata ne scappò il vinone, che restò d'annata! l'uva che ho raccolto, assieme con amici la metto alla tinozza, stacco poi gli acìni Tolgo i raspi nudi, e spremo con le mani pure col torchietto, che usavo per i favi Il mosto ricavato, sul tardi all'imbrunire metto in damigiane, di vetro e rivestite vinacce torchio ancora, se la voglia resta a ricavar più mosto, da mescer alla festa Un satiro che salta, nel cesto pieno d’uva allegro spreme il succo, e vede scolatura finire in un grand’orcio, di raccoglimento qual Pithoi interrato, dentro al pavimento LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 1 Riempi bene gli orci, fermenteran in vino Pressa ancor residui, è sacco torchio fino pigia calcatorium, torchia in turcularium il satiro è Raseno, ci narra il vinu bonum Dopo tumultuosa, bollitura del mosto Inizio di vendemmia, Esìodo dice ottobre quand’Orione e Sirio, si levan metà notte l’uva sia dapprima, esposta bene al sole ad aumentare bene, lo zuccherin fervore Vinifico in due tini, legno di castagno l’Etruria dà le Apianae, uve molto dolci che attiran le api, che miele fanno buono Campania e la Sicilia danno l’uve Aminee da cui viene Falerno, Lucano e medicine un ottomana dopo, di grande ebollizione il mosto è travasato, in altre damigiane filtrato dà residui, con un setaccio grano fermentazione lenta, fà in seconda mano Lascia un pò dell'aria, fin sotto l’orlatura non chiudere se vedi, ch'è forte bollitura trasferito è vino, a più stadi di fermento Metto in bottiglioni, per magazzinamento dopo una vendemmia, ripianto barbatelle attorno d'ogni pianta, scavo le buchette Le foglie son raccolte, poi nelle fossette Buche che saranno, a marzo ricoperte Arriva Tramontana, è tempo svinatura Spesso avant’inverno, termin bollitura da varie damigiane, fò vino travasato provo pur la botte, di legno rabbonato Vino si raffredda, col tempo le stagioni Risveglia in cicli e fasi, delle lunazioni i modi son migliaia, per farlo in mille modi la vite è il suo segreto, frutt’interni moti più muovi più raffina, da tino a botte sia cioè il vino depurato, ancor ribolle ossia da ottobre sin gennaio, scarica la feccia toglila ogni tanto, vino a te s’intreccia Il rosso in settimana, bolle con piacere Vino bianco và, pur troppo lentamente durante settimana, aveva rinfrescato il lievito rallenta, lo zucchero rest’alto l’ossigeno controllo, sugher tappo posto dar ancor ossige, or che vino è fatto L’Aceto bacterio, stimola al misfatto cedono tannini, al succo che fa il bagno uso botti nuove, abbonite con il mare Evito le nuove, di plastica oppur rame nella vinificazio, è calore e nutrimento segreto della vita, del lievito fermento da Ventidue a trenta, tieni i rossi vini Il tannino delle bucce, colora e da sapore feccia antiossidante, abbonda e dà calore Mezza fermentazio, produce un vino dolce aggiunta di miel d’api, innalza alcoli gocce raccontano i Sumeri, l’avvento civiltà Brocche a becco uccello, filtrano bevande a mezzo della lana, con frutte mescolanze Malt’orzo pino e quercia, e resine di cedro Inanna figlia d’Enki, è Regin dei Cieli ebbe assai pietà, dei popol della terra Bere vin corretto, con resina di quercia Uomo e vin malati, li cura e li preserva i Vin medicinali, fà giungendo al mosto Enki amò sua figlia, oltre la saggezza ii Buoni antiossidanti, e rallentano l’aceto Enki saggio vive, nell’acque dell’abisso le tavol del destino, lui tien di civiltà e all’umana specie, il tesoro elargirà veleggia con sua nave, a casa di suo pà accolta è con banchetto, cibo e vin avrà prese più bicchieri, vin che lei porgerva ubriaco l'accordò, qualunque desiderio pur tavole destino, e cultural imperio Taras suggerisce, col mosto giù nei tini Pino e melagrana, e spezie del tuo posto da diciassette a venti, tieni vini bianchi potrebbero partire, l'altre fermentazio puoi fare due travasi, allà luna calante Uno sia novembre, marzo l’altro fante antiche birre infuse, radici d'erbe amare avena migli miele, aggiunti a fermentare è fermentazione, digestio zuccherina Decotto d'orzo al sole, in birra fermentò germoglio disseccato, il malto chiamerò orzo a germogliare, tutt'anno artificiale fa birra primavera, assieme l'autunnale trucchi tenta prova, Inanna gli resiste così presso i Sumeri, arrivan le stagioni l’agricoltore Enkidu, e il Dumuzi pastore Istruiti e coccolati, le fan favor d’amore il Saccar. cerevise, vive sopra i succhi di lacerata uva, e viaggia con l'insetti Acqua calda muta, l'amido in un mosto è spontaneamente, rifermenta un frutto mosto a vari stadi, chiuso là in bottiglia fù spedito al mondo, da Britàn famiglia le fecer doni al cuore, frutti e lana pura Dumùzi favorito, il cuor scaldò con cura mito ci ricorda, ogni disputa che avviene tra nomadi e stanziali, cioè Caino e Abele Lente spremiture, fermentan più veloce Zucchero e calore, san lievito produrre Ossigeno richiedon, per moltiplicazione La salubre squisita, aromatizzata viene con sali e glicerina, aci lattico contiene una salubre birretta, fù tonica amarola cibo che disseta, e una medica signora Inanna d'ambizione, discese al sottosuolo nel reamè dei morti, valle di kur-nù-gi-a governa giù di là, sorella sua Ereshkigal che sentenzia morte, sua e mondo reàl Fermentazio mosto, dura fino a quando Lievito ti muore, in alcol che ora è tanto Latini usavan mosto, bollito concentrato a corregger vino, asprò non conservato và nei reni e pelle, e la tolleran nervosi adatta a tutti i climi, la dò ai tubercolosi Chi troppò ne beve, ingrassa pur a iosa ebbrezza sonnolente, al ridere si sposa Al regno dei morti, viaggia lei nel mito presso la sorella, rende or suo convito la Regin del Cielo, che lasciò suo posto morta per 3 giorni, questo fù suo costo come ogni cereale, tien la sua cervogia fermentazioni son, la chica e sake rosa lor boli insalivati, tre giorni al sole posti Li bevono ballando, gli Inca allegri forti Inanna iniziò, passàr tra sette porte prodotta da micròbi, in cerca di energia a mantener la vita, in primordiale brodo si ciban di glucosio, espellono etanolo già poca quantità, avvia fermentazione1 se manca non vedrai, la trasformazione I saccaromiceti, che fan fermentazione Gessato oppur salato, con un pò di argilla Latte capra o albume, o bacche di mirtilla dopo un anno due, l’asprezza ingentilisce Il tartaro in cristalli, sul fondo poi finisce 1 Cervogia la migliore, tien segal cereale luppol strozzapiante, aròm particolare Raseno narra vino, che toglie inibizioni Taras: “Fò 2 rimonte al giorno, ogni 12 ore sennò piglia e in rito e medicina, allevia pur dolori d'aceto; se accade, correggo con resine di quercia o noce. Fò vin murratum che, si dava ai condannati vini medicinali agg.propoli, salvia e rosmarino (zucchero o ad annebbiar coscienza, di pene capitali miele rifermentano il vino alzando il grad.alcolico). Se dalle tue parti scarseggiano i fermenti naturali, aggiungi lieviti.” Inanna caricò, gli oggetti sulla barca e in cielo veleggiò, ad Erech sua città poi sveglio da stupore, Enki rimembrò ciò che aveva fatto, e si rammaricò l'obbliga in ciascuna, cedere un vestito Nuda fu alla fine, ai piedi di Ereshkigal che presa la legò, chiuse sua vagina Inanna allora muore, assieme la natura e la Regina d'Est, va in cerca dell’aiuto per mezzi del dio Enki, trova soluzione Lei rinascer può, se ha la sostituzione iii LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 2 Enki dio saggezza, rimedia alla tristezza spedisce due creature, per liberar Inanna cantano a Ereskigal, l’aiutano in un parto Inanna torna a vita, la lun le fa da carro trapiantano l’Ittiti, più alberi di specie Sceglie poi l’amato, consorte Dumuzì che d’allor potrà, regnar il sottosuolo mentre ogni mezz’anno, Lui risalirà e all'equinozio autunno, si celebrerà Gilgamesh cercava, la sua immortalità presso il mare trova, Siduri a fermentàr donna della vigna, tiene Tago in grembo Mortem lui moriendo, vitam resurgendo il Matrimon divino, d’Inanna e Dumuzì festa-del-Nuov’anno, della vegetazione Dumùzi torna su, dal mondo sottoterra pronto a far l'amore, con Inanna bella è seduto Gilgamesh, mentre beve vino Incarna dio su terra, un Dioniso felino Vive processioni, di musici e danzanti suona pur tamburi, corni e fiati ansanti Tàl dramma rituale, nella cultur Sumèra realizza nel profondo, una lezione intera la morte non è ostile, al mare della vita Porta a nuovo ciclo, la vita conseguita Narra del suo viaggio, irp ubriaco nome da testa dell'aruspe, uscì la vigna in fior Dio-falco dell’Egitto, dei morti e dei vivi Figlio delle stelle, nel Nilo e suoi declivi L’anno di Sumeria, inizia al mese aprile con sacre fest'unione, che son ierogamie Isis braccia alate, di Nut la prima figlia Nut è cielo cosmo, Geb Dio della terra è lunga la ricerca, a svelar tua identità Inanna gatta Dea, sposa il Dio-pastore lui è la birra e vite, lei la dea d’amore Enki era un Dio, di saggezza e magia che lo stordimento, usava in vantaggio per accoppiarsi, in astuzia alle donne quando la festa, si scalda e le scioglie S'ispirano agli Dei, i Re con le Regine Cantano e dan vita, a inni e dinastie banchetto sintetizza, vasta interazione tra sudditi sovrano, fonte d’ogni azione Felice mangia e bevi, motto degli Ittiti antenati Rasna, quattordici avan Cristo Re Suppiluliuma, appella Dio tempesta Tarunta veste vite, su corpo sulla testa Son figlio a Tinia, Dio della tempesta porto a voi la vite, le danze la sua festa son Dioniso Zagreo, giunto da lontano ho attraversato terre, i cuori dell’umano dopo aver laggiù, istruito sacre danze e posto miei seguaci, fari di speranze ora giungo a voi, via nave ad insegnare il dono della vite, e i cuori a rallegrare Cedri pini e fichi, con palme e con le viti l'Arancio e il melograno, di viti rivestito Vide Gilgamesh, dentro un paradiso Tu sali dal Gebusi, il Num a riscaldàr Nefti tua sorella, riflessa dea tramonto vuol aver bebè, ubriaca Osìr tuo sposo entra nel suo letto, e Anubi concepisce Set Osiri smembra, presto ingelosisce1 Così come la vite, giace addormentata Osiride fu ucciso, da Seth o settimana Osiride è banchetto, esondazioni vino sangue succo d'uva, giunto nuovo rito Iside compagna, ricuce il vecchio rito fungo che feconda, l'aruspe ha partorito Dio-falco uccide Seth, diviene faraone finchè Osì risorge, alla prìm vegetazione Nel Libro sapienzale, Siracide fa elenco cose necessarie, alla vita d'ogni tempo Riparo ferro e sale, acqua legno e cibo Latte e succo d'uva, miel olio e vestito Egizia si trasforma, leonessa Dea felina nera Dea Bastèt, in benevola gattina Diviene protettrice, dell’uman istanze volendo farle festa, offri vino e danze 1 Set è marito sterile di Nefti. Nefti è sorella di Iside. nella città Bubasti, adorata sulle barche Bast il flauto suona, le melodie del fiato addomesticati gatti, nutriti dentro templi controllan roditori, granai di magri tempi Nata in delta Nilo, e sorgenti della Nubia è sfinge femminile, che ha corpo di leone felino del tramonto, guardia di passaggio Gatta con più seni, donna d'ampio raggio2 Esonda fiume Nilo, violento nel monsone Rà-sole invia leonessa, far sterminazione ma infine ci ripensa, ubriaca la leonessa dimentica missione, la civiltà è rimessa Scorpio re l’adora, suo totèm più divino a far resurrezione, conserva fico e vino innalza pure i templi, sul Sinài passaggi refrigera stranieri, d'acqua sacr'omaggi L’egizian Sinuhe, è buona ter Yah-hè Produce fichi e uva, olio latte e miele In essa scorre vino, e dolci cantilene Io son la vite e Tu, i tralci mio Daniele la vite per gli Ebrei è l'albero messia pur in Paradiso, dimora misto al fico Israel è vigna, Yavìn è il succo d’uva fermento della vita, Lot è ubriacatura ci son torri giganti, in campi nei frutteti Capanne pur in pietra, belle con 2 piani il piano superiore, arredato per sdraiarsi Mangiare bere vino, e d’aria rinfrescarsi a pian terra è la cantina, dove si fà vino si tengono raccolti, per l’inverno arrivo quelle torri in pietra, e ripari stagionali affiancan le capanne, di pelli di animali in Tabernacol festa, ebraica di capanne si abita là dentro, per sette giorni sante a ringraziar i cieli, dei frutti della Terra in acqua fuoco cibo, miele vino e festa La vinifer Vite, và intrecciar coi culti di primi antenati, in cerca di funghi è cuor di commerci, e farmacopea giunge con nave, su terra Europea Quando il buon vino, in una cultura una base economica, trova con cura Divièn medicina, una merce preziosa un socializzante, che al culto si sposa Vite pure nacque, dal sangue dei giganti Noè poi la interrò, dopo il gran diluvio Sirio tien amico, il cane stella estiva nella terra calda, striscia serpentina Mentre un dì Noè, pianta la sua vigna Satana gli offrì, l’aiuto senza tigna sgozza in sacrifico, la sua pecorella innaffia con il sangue, zolla barbatella Chi così berrà, fermento del suo frutto avrà pensier mansueti, come dolce putto uccide poi un leone, bagna attorno il fusto Così chi ancor berrà, sarà un leòn robusto e infine Satanasso, gli fà una burlonata ripete col maiale, la stessa sceneggiata sa quel momento chi, troppo berrà il vino sfrenat'intemperanza, avrà del porcellino Socrate insegnava, follia è dono divino Trasmette bocca-bocca, erotica suo vino sapere condiviso, la maschera intravede arcaica mente s’apre, e cura ti concede 1 uomo santo sono, questo vai dicendo Ubriaco e malizioso, pure tu m’hai visto Meglio oppure peggio, d’altro io non sòn Ma visto ho la visione, e vita mia consòl Epicuro uomo sano, sapiente tien il vino igiene e medicina, controveleno ai mali si basta a rallegrare, il desco quotidiano un vino di collina, d'argilla o di vulcano Aiuta dopo un giorno, fatica o di dolore In moderazione, produce acum chiarore 2 guardiana di Tebe e mondo sotterraneo, previen Passaggio s'eccedi in euforia, produce stordimento dei vivi alla terra dei morti tramite l’enigma; se è risolto la sbriglia l’emozioni, oltre ogni commento sfinge si autodistrugge, scopo del suo esister è stato raggiunto LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 3 assieme a fichi e fiori, cura depressioni tristezza e dispiaceri, scova butta fuori e assieme con la ruta, cura le punture vino e l'altre piante, fà mediche tinture produce diserzioni, tra eserciti più vari esilarante medicina, riduce distruzione ebbrezza salute, compensa nutrizione compagno del lavoro, musica d'artista dà calor sudore, a pelli secche in pista qui cita Mantegazza, Raseno mescitore che dona ai simposianti, vini con parole secondo le stagioni, e i luoghi dei coltivi alterna le bevande, assiem altri nervini fù buono in terapie, di malattie febbrili se dato a basse dosi, è come flebo cibi sèn suscitar calore, ripara forze interne principe par Vino, fra l'alimen nervosi sue infinite varietà, e migliaia di sapori cur a molti mali, scintilla d'entusiasmo sprona ad ogni età, gioie senz'inganno Dessèr vini liquori, son forti tumultuosi irritan la donna, ai nervosi son dannosi i vini dolci invece, san esser digestivi in piccine quantità, dopo var spuntini in alcuni climi, fermenta l’uva in grappi animali e uccelli, ne mangiano ghiottoni il moscerìn di frutta, e il lievito del pane Assieme all’elefante, s’ubriacano col cane i vini amari hanno, più toniche virtù amici della pancia, e dèi nervì dei più Uomo primitivo, fermentazion del mosto vede misteriosa, un fenomeno nascosto euforia d’ebbrezza, a ricchi e poveretti Espressa da divini, microbi e folletti son gli aromati vini, di facil digestione salati e traspiranti, salbèrri e vaporosi “Alcool ambivalente, aiuta o distrugge Riempie galere, brefòtrofi e ospedali molla del progresso, balsamo e veleno di medici ed affari, atteso abuso esteso Forza ai debolucci, poesia all'analfabeta ha mil travestimenti, il vino e birra vera ebbrezza è gioventù, in vecchi ritrovati apre il tempio a tutti, a mistici e profàni già un vino da solo, basta a fare festa Ciascuno vi ritrova, ebbrezza che ricerca in orzo come in uva, latte e pure frutti stà l'orgià più brutta, o poiesi d'alti flutti da ebriulare verbo, vien brillo da vino l'espansion di cuore, e l'ilarità con brio seconda delle dosi, perverte od abolisce sostando nel cervello, in fegato reagisce in malattie virali, antisettico impedisce rapi ossidazione, di mattoncin del sangue per l'uomini sciupati, da mezza civiltà Bevanda spiritosa, buon medicin sarà iv Ma l'alcolismo acuto, con vomiti di muco può dare emorragie, vertì delir confuso coliche e diarrea, malessere secchezza gran dimagramento, ostinata stitichezza fà vista minacciata, i muscoli contratti scosse e convulsioni, e paralisi negli arti catarro alla vescica, degenerati i reni testicol imbecilli, e pudore senza freni abusi di alcolismo, han paranoie varie astinenza isolamento, rimedi a tali guai perfin i puritani, frodavano gli indiani ubriacandoli intascando, i loro beni vari alcòl rafforza braccio, rallenta ragione fa audace l'assassino, temerario il ladro ricorda è la misura, il segreto degl'umani di muscoli e di nervi, e ghiandole secerne l'alcol poi rallenta, le combustion interne e rende men sentito, bisogno nutrimento accresce pur urina, previèn più malattie stimola emuntori, pulisce sangue infine Se bevi mezzo litro, emetti orina che se viene distillata, dà un carburante ver ha odore spiritoso, emanato dal cervello aiuta forza cuore, calore spande interno “quan sorseggi vino, ricordati Dionisio Signòr del sottosuolo, col sole più divino viene veleggiando, da basso mare Nero Sbarca con la vite, quà nel mar Tirreno Travasa il ditirambo, Raseno qui stasera Beviamo diamo al vento, i torbidi pensièr Gaia beve l'onda, che giù dal ciel le piove il sole beve il mare, la luna i raggi al sole Beviàm leti beviam, cantando celebriamo Turanna dea d'Amore, letizia tien in mano in grembo la dolcezza, lenisce l'amarezza dilegua ogni tormento, ritorna la purezza Sembraci di nuovo, ber nettare di Giove beviam allor beviamo, tristi idee lasciam al bando tutte noie, guadagni tu quando ciò ch'è destin d'uomo, vai tu rimirando è corso vita incerto, io bere v'ò di certo saper nulla m'importa, il fato tutto porta quel che sarà di me, ora ebbro io con te abbandono pensieri, Bacco canto in me così pur poeti turchi, cantan stesso vino qual zolfo d'alchimia, qual liquido rubino scaccia via veleni, è un medico dei cuori Vino è Teriaca, primo igiene dei dottori dal sancrito vena, vuol dir delizioso inebriante liquore, drogato e vinoso ai Vinalia dei lidi, può tacere la fame l'espongono al sole, rasna e romane v Succo dell'uva, fermenta più o meno converte in alcòl, carbon-acido intero con vinacce residue, si fabbrica posca miscel d'acqua-aceto, dato alla mosca il profùm di molti vini, or si po' imitare se l'aci carbo eccede, vino fà spumante l'azzurro delle bucce, per l'acidi fà rosso il vino contien pure, un eter sale e solfo Palato è giudicante, capacità inebriante avanti l'occhi e naso, resta sorseggiante in lingua palleggiato, il vino lentamente scivola alla gola, in sapori di gradiente in paesi freddi vedi, gagliardi trincatori con prostitute fabbri, fornai e muratori oppiaceo del cervello, stimola endorfine con relazion sociali, oltre ogni confine acqua mista a miele, fù prima bevanda idromèle dei latini, in succo d'uva canta fermentan tutti frutti, popoli del mondo affar e fantasia, aumentan loro conto Vin amaro è caro, proverbio del toscano Chianti vini bruschi, barbera dolc-amaro prendono di più, le gambe che il cervello Lanùsy di Sardegna, e Monvecchio bello i pesanti Vini sono, gli insipidi ordinari manca zuccher-alcol, hanno sol tannini Buòn vino fà bon sangue, indi bon umori umori bon pensieri, di oper buon padroni la donna beva vino, buono in medicina ai vecchi sia da poppa, tepor all'alma fina cavallo del poeta, Bacco è pur pennuto poiché sollleva in alto, l'uomo reso nudo Venere sen Bacco, tiene freddo ardore Donna che ne beve, appanna suo pudore vìn pessimi indigesti, dan coliche diarree assièm l'adulterati, ammazzano chimere no vino per fanciullo, poco a giovinetto bev'acqua avanti pranzo, e vino sulla fine meglio poco e buono, chè molto e cattivo chiaro amaro vecchio, gioventù ravvivo buòn vin impolverato, ristora la vecchiaia passato appar più rosa, futuro più sereno la vita appar felice, perfìn nell'ora tarda ricorda saggezza, è moderazion costanza Vini indecomposti, dolci un pò indigesti son zuccherini cibi, poco aci digestivi a fermentar di più, faràn asciutti secchi aiuto a ventri pigri, e latte per i vecchi un giorno con il vino, Raseno ci ha lasciati col canto e con il gallo, è lì fra gli antenati Taras per custode, lignaggio ci ha lasciati Io seguo il terabai, Sebango i diari canti LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 4 Bevi oh pifferaio, qual vaso di sapienza sapida l’essenza, che scol dal cannellino sapore sempre fosti, in corpo d'invasato Bevi attore nato, o Raseno forsennato! Tutto tu vedi, e ciò che vedi è nulla ti parlan tutti e ciò che ascolti è nulla mondi percorri, ciò che impari è nulla mediti e pensi, e pure questo è nulla! or un pentolaio, maltrattava un vaso Disse questo a lui, voltandosi ribello: O smemorato, qual furor t'ha invaso? non sai ch'io vissi e ch'io ti fui fratello? Non son cristiano, ebreo o musulmano Non sono d’oriente, neppur d’occidente Mia anima divina, è fuori giorn e notte coppiere coppa e vino, recitan la sorte a quest'antico mondo, nessun rimane andaron andremo, altri pur andranno salutando i corpi, l'anima tua e la mia gettano nei forni, la terra tua e la mia Se Tu non bevi, orgoglio ed impostura Non biasimar lui, che vedi ubriacatura portami vino, perché presto amico mio con nostr'argilla, faranno orci da vino Al mondo io venni, e un perché non so per soffiare sabbia, voglia il vento o no sol mi riconosco, al cuor del Beneamato ubriaco ed esaltato, danzo un Dio rinato Noi siamo i burattini, il Ciel burattinaio giochi il breve gioco, al nulla ricadiamo Mondi lieti entrammo, tristi ripartimmo dammo vita al Vento, nulla riverimmo Fugge il tempo, nell'attimo cui scrivo più non è! trinca e parla allegramente La fortuna? È un bel sogno fuggitivo! la giovinezza? l'acqua d'un torrente! Stato di-vino, ebbra luna d'acqua bosco l'acqua di balchè, ridesta un cuore fosco In catarsi spettatori, son resi pure attori trascesa è dualità, son tutti spett-attori Or bevi ché tu nulla, sai di dove venni lieto resta poi, non sai dove tu andrai porgi il bicchierino, che mondo è fiaba porgilo in fretta, la vita passa e sfiata Stolto o amico, chi spera di risolver gli alti problemi, e tenta l'argomento accorda l'arpa amico, noi siam polver porgi amico la coppa, noi siam vento Son io distaccato, in grazia della coppa ogni azion che feci, esente fu da colpa stupido e ordinare, a chi no sa obbedìr peggio poi sarebbe, se Dio và incollerir Esser e non esser, salvezza e destino cielo inferno misteri, son parolaio fino in tutto il mio studiare, vidi sol confino resta sol quaggiù, profondo solo il vino usanze dell’amore, ignoran convenzioni Amore detta legge, azzera nome e onore Silenzio vuota coppa, non strappar il velo impara la pazienza, impar esser discreto Giardino Therabuti, fu sorto dai boccioli ogn'alba ricevette, l'acqua pei suoi fiori dall'essere ubriachi, gli uomini veggenti distillatori d'acqua, misteri impenitenti ognun Ti cerca, non sa che Ti possiede come sale in mare, ci sei e non Ti vede Ti chiama e Tu sei, là nel suo chiamare davanti un caro viso, sosti ad ebriulare Rasen citava Vico, a svelàr tramà poiesi inguaribil Pan-teista, ovunque vede Dei! su fantasia si fonda, divina trascendenza prende corpo in tutto, è poetica sapienza Raseno amò Khayām, vino Rub'iyyat lui che d'ebbro vino, natur può rivelàr se ogni cosa al mondo, al nulla finisce stà col cuore lieto, tutto al fin perisce in moschea madrasa, chiesa e sinagoga temon fuoco inferno, e cercan Paradiso Seme in tai panni, pure mai germoglia in teste di chi beve, il Vin senza foglia Poiesi è persuasione, la maxima orazione riassume Cicerone, è magìs del testimone storia è luce vita, dellà memòr dei tempi si affida a voci forti, degli oratori eterni vii vi e vengono i Profeti, a cento a cento ragionano di luce, al mondo attento uno ad uno poi, chiudono gli occhi e dileguano poi, in lontani rocordi quan l'Eterno, m'impastò a sua guisa la mia sorte intèr, l'aveva già decisa il bene o il mal, lo feci a suo servizio perché dunque, un giorno di giudizio? Poiesi è devozione, l'incanto del cuore che trae la passione, dal Sole interiore è la forza del num, che s’agita dentro Fuoriesce travasa, comun sentimento su dal centro terrestre, sette porte passando io, di Saturno trono uscìa molti nodi scioglier, seppi per la via non potei quello, dell' umana sorte Se io mi ribello, dov'è l'onnipotenza? s'io pecco o svio, dov'è la prescienza? se tutto il cielo, si deve all'obbedienza dov'è che val Signor, la tua clemenza? qualunque civiltà, coltiva sua memoria a mezzo testi sacri, giustifica una storia il politico v’attinge, lezion per l’operare Lo storico oratore, ne celebra il morale Perché mai, tanta foga di sapere? l'avvenir, indagar il sen profondo Sta allegro e bevi! a fare il mondo nessuno, ha chiesto un tuo parere! Chi non peccò? La vita o Dio che vale fuori l'ebbrezza, esiste il condannare il bene e mal, ch'io faccio tu lo vuoi e s’io mi vesto, i panni son pur tuoi Poi è il fabulatore, ornato e cadenzato che i miti ricolora, per lode all’antenato coscienza che ritorna, Achille fa Maciste d’Annunzio con la penna, miti trasferisce Poesia è perturbatrice, che l'emozioni dà Violente oppur sottili, sà archetipi creàr Achille Ulisse e Rama, rafforzan società decàde infine scema, se razional si fa Educazion aiuti, all'autonomia dell'altro che pur relazionato, tien l'animo librato rapporto e autonomia, sian 2 poli amici sviluppano l’un latro, senza gli artifici1 Miglioramen del cuore, quotidiano sia al fin di realizzare, una personale via Dissimili possiamo, essere dagli altri nell’interiore spazio, fior aperti scaltri Filosofia ci aiuti, tagliar attaccamenti Adiafora diceva, Epitteto nei commenti conta quel che hai, non ciò che vorresti a vivere e morire, sen timor godresti2 Raseno qui accarezza, Epicur filosofia accomuna uomo piante, vità vegetativa Mentre quel dei sensi, l’ha con l’animali ragione e sentimento, è la sfer d’umani viii Epicuro in 4 passi, aiuta far passaggio la morte non è fine, felice faccio il salto estingui la paura, di Dei e dell’al-di-là thanato non c’è, se l'anima è ancor quà3 un vuoto di piacere, io curo dimostrando ch’è facile ottenere, senza sforzo tanto piacere è sensazione, pilastro della vita guidato da saggezza, salute ver invita Un fisico dolore, al tempo vien legato Breve transitorio, se acuto dura poco esce o porta morte, un lieve sai lenire a mezzo terapia, amicizia per guarire 1 Educar significa e-duscere, tirar fuori da dentro; l'uomo non è vaso da riempire, ma fuoco da suscitare; l'anima ha bisogno di relazionar e comunicar per svilupparsi in autonomia. 2 Se perdendo tal cosa o persona, ciò mi sconvolge, significa che ne ero dipendente; che importa quanto potente sia l'uomo che temi se il male massimo che ti può cagionare te lo può cagionare chiunque?” 3 Epicuro: “se ci siamo noi non c'è la morte, se c’è la morte non ci siamo noi. Morte è privazione di sensazioni e l'anima è un vento caldo (vir, pneuma, num) diffuso in tutto il corpo. Alla morte, separazione di tutti gli atomi , cessano sensazioni. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 5 modello educativo, vigente è superato non educa gli umani, e non dà filosofia cosmo gran pensiero, dice fisio inglese Reale è un illusione, e Lisa già l'intese Son tutte malattie, malesser di morale è morale imposta, la malattia più grave sorgenti di morale, interiore sai cercare così ricorda Kant, se credi puoi donare filosofia non è, un ostèntazion discorsi è pratica di fatti, dzochen dei riscontri Natur esige poco, opinioni esigon molto I falsi desideri, nascondono tuo mondo è nostra natura, simile a un cristallo Spazio interior mente, pacifi e naturale l’emozion inquiete, distruggono la pace sol vacuità del sè, spettacol và mirare Sostanza ver del cosmo, è illuminazione la pace del tuo cuore, è real liberazione c'accompagna pure, duràn morir uscire senza più paure, e senza alcun soffrire Se sacrifichi il presente, per idea futuro alla fin sarà tuo stile, sentiero vita scuro apprendi l'umorismo, la morte non esiste scoprir l’eterno riso, che liber ogni triste1 vedon sette volte, la ruota d’Ezechiele sùlla via ritorno, il primo non ci viene e il secondo dice, esser solo un sogno terzo ossesso và, chiarire bene voglio! Quarto è poeta, e lo trascrive in rima poi canta e ri-vive, meglio di prima L'esperien satori, cugine ai luci sogni se ne perd'essenza, oppur loro ricordi ripeterle si tende, l'istinto sa e riprova fin chè torni chiara, come prim'aurora Il senso del rito, è costruito dal gruppo serve affermare, e trasmetter messaggi Esiste un legame, tra studioso e società Il primo dà risposte, l'altro può innovàr2 ix Mentalità d'un luogo, fan storie culturali sempre fu mestiere, o frutto di artigiani Gigàro maculatus, lingua che si sdoppia In uva della serpe, e signorin di stoppia Re-bis è il suo nome, cosa doppia in sè Tutti or siamo artisti, artigiani e poietè giace dentr'ognuno, uomo-don che sia Antica e originaria, è natur androginìa Viver unità tra uomo e il suo operato è Ardhanarishvara, alchemico trovato trasforma tutti mondi, in unità totale consegue minerale, Pietrà Filosofale Infinito e discontinuo, vortice del mondo che lega or tutte cose, con l’unica scintilla la prima e ulti del corpo, pneuma soffio qi Vittima e suicida, il Giorno è insiem così Poièsi è la creazione, Lapis filosofale Stimola la lingua, più stimoli evocare svela la passione, che agita entro me Esplora i sentimenti, li nomina per me smontò pretesa Kant, di aver la verità nell'unica teoria, per l'altre sbarazzàr a mezzo strategia, etichettatur priori L'artista è demiurgo, tecnico e creatore Pittore oppur scultore, vasaio o tessitore Poièsis è creazione, l’azione del poetare Poiema n’è prodotto, giunto a suo finale e scopre in verità, non c'è una verità! Grand Opera alchimì, è frutto Magistero Hora et Labora, al campo e tempio vero Letizia e sussistenza, son l’essenzialità in lavori d’intelletto, nel far manualità Pitagora d'abdera, fonda scuole templi a riportar salute, muse e numi esempi Metempsicosi dice, son anime migranti tra corpi vivi e morti, in danze itineranti Raseno suo Pavese, riprende col narrar pòr fine a un ciclo storia, è l’uni libertà categorie artefatte, in umane confezioni solo tanti occhiali, che i mondi san filtràr è sintesi e radice, di ogni conoscenza scientifica oggettiva, sol la tua coscienza x cerco un altro io, che voglia me ascoltar specie nelle feste, ho piacer comunicar riflettermi nell'altro, così capir qualcosa piacer della scoperta, mondo mi rinnova senza dell’Io Sono, nulla in fatto esiste Manca quel soggetto, Tago in ciò consiste il real è tal in quanto, passa la mia mente e coi sensi stabilisce, mercato ricorrente Io con gli Altri sono, siamo sol concetti giace nella donna, l'animus maschile brucia sua scrittura, risorgono gli estinti la Fenice dell’Egitto, rigenera sull’ara Gesù diceva sempre “Je suìs devolution” un dì potran morire, sott'ombrello Zen L'anima nascosta, in uomo è femminile trovare dentro sè, lo specchio del divino è vivere il mistero sempre e di continuo alfin siam proiettati, come forme oggetti suono che propaga, diverse le frequenze vocali-consonanti, ma identiche l'essenze a livello emozionale, non solo razionale se solvi le memorie, estingui sabotaggio Pulsion di libertà, vuoi Seba realizzare? bisogna riconosca, lo scopo dell’amare Conoscenza e libertà, amore e poesia Piè quadrangolare, che un tutt’uno sia Cosciente dell’eterno, presente dentro tè accompagnato poi, in modo ver più bello col canto degli amici, e versi a carosello gioca con la sabbia, e vedi che riaffior emozion profonde, d’immagini interior esiston tre satori, o qualità di ananda son figlie di livelli, profondi di coscienza Uno intuisci o vedi, è l‘Himalay lontano 2 raggiungi vetta, tre rimane in mano Pur quattro rabbini, una nottè di luce Un angelo risveglia, e in alto conduce amar è comprender, natura del doppio Rebis o androge, di nostra psiche sotto conoscere co-nascer, nascere di nuovo Amàti nell'altro, e raccoglierai rinnovo Faccio ogni poesia, a letto con amore Arde lor entrambe, fuoco d'interiore Vita e teoria, son 2 aspetti dell’Uno che volan mutando, dentro ciascuno 2 Carlo Levi: “in Lucania, significare qualcosa con parole, è Lisa:” Aiuto i bambini a trasformare la loro rabbia e odio in realtà, una cosa che agisce, un poter magico che magnetizza amore, grazie al senso dell'umorismo, vera lingua di Pan.” lo spirito incantato, onde provocare piogge o guarigione”. 1 al suicidio dei falò, ritornano gl'istinti brucia vecchie piume, caligine dall'occhi pur l’Aquila tirrena, brucia prima al sole nell’Acqua d'una fonte, recupera vigore l’Aurora nascendo, sà del suo divenire Giorno a lei davanti, atleta del meriggio pur già roso in viso, da fuoco solleone fuoco da cui nacque, e uccide or in ore in 1 baleno Giorno, Crepuscolo si scopre dell’Esistenza tutta, calata è già la Notte in posizion fetale, s’adagia ogni creatura che anticipa or in sé, la vita nascitura il tabù della morte, è tabù molto forte ogni rito attualizza, l'intera sua notte è data tal scuola, nei culti dei Faune nel num che ribolle, nel Buiti nel Daime ritorno alla radice, di prima condizion impatt'immediato, su coscièn dell’Altro che così ricorda: “Tù Sei Io senz’altro” Io sono perché siamo, sei e siamo stati Sono Te e Tu me, entrambi siam vibrati Una è la coscienza, uno è il mondo ma infiniti i lor colori, che i sensi san vibrare Tutto va compiuto, Nul è mai accaduto è perenne verità, che tutto è già compiuto Il letto ci possiede, e noi lo possediamo Non c’è contraddizione, sol diverso stato quan Bardo della Morte, su me risorgerà io abbandonerò, miei possessi e vanità il mondo intera storia, infin conoscerò In chiara luce poi, illusione scoprirò LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 6 e appare decisivo, lo stato mio mentale al momèn che avviene, l’attimo cruciale a morir serenamente, senz’attaccamenti oggetti materiali, sbarazzo sen commenti riscoprono Jurema, del cuor il sol aiuto i nuclei familiari, di produzion consumo il gruppo convocato, esegue cerimonie convoca il pajè, per scuole ambulatore il Pajè inizia il Torè, danza orar rituale flauto suoni danza, attòr fuoco centrale presenti qui riuniti, con birra di Jurema entran alla danza, sciolto ogni patema dentro tal foresta, esiste altro villaggio per vivere durante, i rituali di passaggio pochi arbusti stanze, ad ospitar famiglie per weeken rituali, e inizi d’ann’insigne gli abiti mentali, le idee e le convinzioni Pajè fa pulizia, i malocchi scioglie pure Radici foglie e fiori, servon bagni cure Le acacie del deserto, aiutano alcolati qual medium festanti, danzano il Torè chiedon guarigione, li guiderà il Pajé tramite la danza, purgàn sofferenze affumican più mali, tramite l'essenze Foresta d'Ouricurì, un set di riti e feste Mata dos encanto, e insieme di credenze potèr v'è rilasciato, a mezzo piante frutti Caboclos della mata, ritual curano tutti danzano in costume, belli ed adornati in terra Brasiliana, studia coi Kariri il culto da Jurema, e gli ouricuri riti Radice vien raspata, a eliminar la terra lavata e tra due pietre, posta poi pestata la massa qui formata, in acqua macerata spumosa poi fermenta, catino birra data in trance posseduti, dagli esseri di luce che la loro danza, in cerchio riconduce tal riti nel passato, son feste Varakidra durante la stagione, del Cocos coronata la palma i quali frutti, chiaman Ouricuri incarna Warakidra, Dio Jupiter dei Tupi Su terre depredate, riprendono diritti radici e identità, indigen mai sconfitti Kariri del Sertão, il deserto brasiliano rivendican la terra, dell’antenato nato a infuso vien aggiunto, capi o passiflora foglie di tabacco, secon lo scopo e cura un vino da Jurema, Alençar ci descrive nel romanzo cui, Iracema muor e vive ciàscuno diviene, a modo suo mediùm scendono nei corpi, encantado de Luz Son spiriti uccelli, di primàr memoria Cantaci ora Yatra, Juremà sua storia attraverso di Jurema, detta pur Sonsé Bizamu guida gente, rapporti fuor tribù l'aiuta e li dirige, in scelte assai cruciali al fin sopravvivenza, dei lor universali Terra dei kariri, ha semi-arìdo clima Calma mal di denti, dolori della testa sue scorze radici, nel sole nascente batto con coccio, o contro la roccia tutto poi spremo, del loro possente e schiuma surplus, scòl via coerente “Ouricuri tien segreti, invisibili rituali A volte pur Pajè, invita i non-indiani solo per 2 ore, poi invita lasciar rito Confine e identità, è politico convito e raccolgo in bacile, radice interiore mollo una notte, in acqua freddore strizzo l’ammasso, e l’acqua colora diventa marrone, rossiccio vin ora” Cura religione, viaggiano d'assieme L'essere curati, è un esser benedetti la person malata, ha spiri intrappolato parzialmèn rapito, o vittima d’un mago attorno alla Jurema, variano i rituali secondo le miscele, botani e culturali più figli di Jurema, conoscon la divina è parte di Ouricuri, lor volontà di vita I contatti con Jurema, curàn loro gente conservano foresta, in area depredata al fin di proseguire, ragion di vita data il libro è la foresta, che loro storia cita sono parte d'essa, e Jurema lor invita1 la cerimon Jurema, è innesto di culture che supera confine, di razional strutture il rito Juremado, Toré o Praiá do negros Incorpora caboclo, nel brasiliano credo son tutte senza senso, e senza condizioni così che nella morte, avrai minore brama desidèri che, ogni mente afferra e trama Yatra amica a Lisa, staser al Therabuti ci narra dei Kariri, e dei culti lor aiuti rizomi usàn Pajè, pestati e macerati copricapi in piume, càboclo antenati xi fiumi intermittenti, rare piogge in rima chiedono allo stato, espellono invasori nei latifondi chiusi, fanno occupazioni contrasta malattie di venere in trasferta Radici e foglie infuse, son birra preferita d’esseri Encantados, alla Toré impartita stringon rapporti, con gruppi qua di là avviano pur azioni, che creano identità credono processo, organizzar conviene ògni nucleo case, or tiene consigliere è Rito del Toré, lor parte di credenze Jurema identità, è centro di esistenze vino che s'incontra, nel modulo rituale simbolo d’unione, uman e sovrumane semplifican Kariri, forzà sopravvivenza Toré vien realizzato, sabato alla notte pur colonizzati, ri-elaboran credenza re-inventano passato, e identità tribali che limitan confini, di territor rituali in un terreiro ampio, recinto con 2 porte che ospita quel vino, in vaso da jurema dove poi si svolge, sequèn rituale intera xii ripratican Kariri, agraria sussistenza manioca con fagioli, mais e frutti bosco èccedenze d’orto, destinano al mercato magro lor raccolto, li spinge al salariato deserto non consente, vari ben primari reinveston in paese, cooperative vari intercalano fagiolo, piantato con il mais aprile tutto maggio, raccolto agosto vai I terreni dati a strisce, simili per tutti a prevenir contese, comuni vanno frutti Oggi a mio terreno, poi al tuo andremo lavora battaglione, per vitto dato intero origin da Ouricuri, suo nocciolo primario tutto quel rituale, vediamolo man mano inizia cerimonia, e arrivan le persone fin recinto chiuso, iniziàm defumadore Defumador limpeza, è lavor di pulizie diretta dal pajé, per mezzo delle pipe copre inter terreiro, fumo grandi pipe inizia là ingestione, delle jurèm bebide donan le bevande, più consiglier locali pajè o figur rilievo, di gerarchie rituali specie nelle danze, inviti d'encantado venir partecipare, al clima incorporato 1 Yatra: “I defunti nel Brasile del nord-est, seppelliti vicino le radici, si legano e incarnano in alcuni alberi sacri così com in India avviene per le vacche sacre. Molti chiedon a tali piante di mostrare il loro destino in sogno. I Kariri percepiscono le piante come simboli viventi dei loro antenati dove le radici e il tronco dell’albero della vita, è il loro essere originale. Per essi, bisogna divenire foresta-alfabetizzati al fine di decifrare suoni e significati che tracciano la loro comune origine con altri esseri della foresta co-participanti nel loro presente”. Pajè Francisco Suira: “Il jurema che noi prepariamo non ci rende ubriachi, ma possiam parlare con gli antenati”. ingeriscono divino, in albero presente li abilita a vedere, il mondo spirituale ripieno delle forze, di sinergia tribale or molti villaggi, portano a concerto Indigeno folklore, ricco eppur sofferto ritual della Montagna, d'Umã ed Orubá celebra Rodelas, un villaggio dei Truká là si danza e prega, dentro d'una grotta Cabocla possessione, inizia infine monta d'intorno poche piante, ostili del deserto assieme Rio Francisco, seguono l'evento LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 7 Truka fan mistura, aglio ed aquardente Jurema pure cura, ciascuno pretendente Sebben hanno bevuto, medium spiritati il nuovo patrimonio, unisce ora i 2 gruppi e trasmette identità, nei miti e i riti tutti madri passan figlie, talee della manioca e i padri passan figli, i coltivi della coca sobri sono infine, seduti ed appagati bevono i Kaimbè, alcolati a celebràr hanno questo mezzo, a decondizionàr vuote le bottiglie, di grappa brasiliana circondano l’altare, ogni fine settimana fedel abbandonati, in suppliche danzati corteggiano discesa, di spiriti incantati ciascuno sperimenta, cambio identità e attiva guarigione, latente a collegàr al tempio Terabuti, Jurema pure vive nei canti dell'incanto, a varie comitive nel salon dorato, quan Yatra lavorava assieme coi caboclo, rinarra la sua mata a mezzo loro corpo, nudo e decorato donne dei Witoto, spiriti hann'attratto unisciti alla danza, e fa la tua canzone ci guidin antenati, trovar la connessione età dell'oro tracci, antiche prime strade nei cieli della mente, e terre mai violate stemper suoi confini, l’inclinazion libido androgino sistema, sessuale concepito Yaba è femminino, Aboro è mascolino ogni genere entità, recita un suo mito terzo aspetto sale, possiede l'individuo collega in armonia, l'originale ambiguo digiuno di possesso, o liber espressione in vulcàn di desiderio, accumula l’orgone dentro possessione, una libido inespressa satura or esplode, la frustrazion depressa un cibo materiale, con quello immateriale tuo corpo lo ricerca, è spinta esistenziale il corpo alimentato, è il sogno del tuo Sé travasa la sua forza, e scende dentro te al coro di stasera, il Romulo richiama la storia della coca, e un mito Barasana in seguito ci narra, del popol Yanomami e la medicin yagè, nei culti ancor rinati così le identità, mediante il matrimonio saranno trasferite, in comune patrimonio scambi di sostanze, tutt'attorn al mondo offrono un pretesto, a relazion di fondo nei Barasana clan, il cento è la Maloca comune grande casa, multifamiglia rosa Coca e come Kava, pacifiche le foglie in gerarchico livello, l'età dà posizione accesso alle vivande, e lor preparazione prodotti vari cibi, da femmine da maschi focacce di manioca, o pesce e carni vari il giorno è per il cibo, la notte per il rito tramite bevande, descritte in loro mito Pianta mama coca, vecchia delle Ande un mito che risolve, sociali relazioni l'Aapus antenati, guidaron greggi e clan nei luoghi inospitali, sulle ande a far città Apu e Pachamama, sòn montagna e terra forza ed ombelico, villaggio Q'uero eterna conflitti indefiniti, incanala a soluzione donna cuoce cibo, l'uomo impasta coca dono di antenati, che i canti bene sposa forza materiale, pur anche spirituale è radice identità, dei popoli dell'Ande nativi resistenti, a sforz'acculturante energia delle montagne, è l'Apu collettiva pur birra e lo yagè, diventano la base fondano tal genti, imper Tawantinsuyu per scambi e relazioni, in codice graduale canali e corpi stessi, degli antenati primi i clan delle maloche, riunisce negli inviti Nei miti Barasana, manioca e coca sono coltivi donne e uomi, legati a sesso fuoco son corpo di antenati, Yeba con Yawìra unione delle genti, di fium e terra prima Yeba è l'uomo boschi, giaguaro incivilito da moglie sua Yawira, e il suocero convito che gli offre var prodotti, capaci a coltivare Yawira è la manioca, tabacco il pene padre tra le sorell manioca, e i fratelli di Yebà muor eiaculando, il minor a gamb'aperte il corpo divien coca, e affianca le scoperte semi rosso-neri, Guairuro è pianta runa maestro posseduto, da spirito montagna acquista i suoi poteri, ed ora sa curare divide la sua Mesa, come il cielo Rasna Zucca pien di semi, sarà la sua Maraca legge nei polmoni, d'uccelli come llama brucia pur le foglie, di coca e grasso lama Mastica la foglia, o fa il tè di Mamacoca tabacco nero fuma, contatta cerimonia Inibisce facoltà, offrèn profondo sonno i semi di brugmansia, bevanda del malato maestro poi trasporta, paziente sott’ipnosi al fin diagnosticare, in olistica simbiosi Osserva mani e occhi, inizia l’orazioni Invoca l'antenati, latin e pure quechua continua nel silenzio, fumar nero tabacco beve pure vino, brinda Pacha e Bacco xiii il giorno senza coca, resta sen struttura la coca dona scopo, sostièn fatica e cura l'uomo riesce a fare, quotidian tran tran e canto memorizza, ogni cosa che sa far la coca dopo arriva, per via di scappatella ricamo shpibo - folletti ed enzimi Provvede sussistenza, su vette rarefatte compagna dell’indiano, agrar o minatore in tempi esaurimento, e di disperazione sacerdoti di Apus, fan pur l’aruspicina2 Diagnosi dei ventri, di fauna da cucina ed usan divinare, collàn portar fortuna effonde dalle punte, forza Pacha Mama è Num già sibilante, sotterranea Mana riflette psiche-corpo, nella storia umana lingua Q'echua e Aymara, parlano quassù sciaman e sacerdoti, in città fan gerarchia Warschi primo grado, nutre monarchia Watù è secondo grado, detto di veggente Colui che grazie a foglie, legge ricorrente terzo grado è Hampeq, ovvero curandero Uomo immerso nel, rapporto num intero1 al suo lavor profondo, include spiri piante da cui fan suggerire, ogni metodo curante con spirito pianeta, è capace a lavorare Mangia inquinamenti, Brujo sa stroncare foglie masticate, offre a suo paziente le mette fra le dita, e oracola corrente quello che succede, successe od accadrà se soffre di malocchio, spavento susto sà3 Controlla con il dito, con lingua insalivato lo passa sulla fronte, sente se è salato passa pure l'uovo, in varie parti corpo sà che quello assorbe, con parol accordo il suo braccio flettendo, il mal estraendo Lo getta lontano, poi chiede il vestiario del malato paziente, al fin di purgarlo percuote con frusta, e caccia l’inganno Daño od inganno, per malesser ribelle preghier consultazio, a scoprir i nemici è un invidia o gelosia, causar maleficio prescrive una dieta, quale cur sacrificio 2 l porcellini d’India (Cuy) di color nero, sono usati dai curandero per l’Ars Haruspicina, il maestro si accoccola, 1 colui che con il continuo lavoro con foglie e intuizione ha davanti la mesa e invita il malato o chi chiede una esame raggiunto un grado di sensibilità tale da poter leggere, senza 3 sintomi del Susto sono l’insicurezza, sobbalzi quotidiani accessori, l'energia degli umani e decifrarla in maniera esatta sofferti dal paziente dovuti a forte emozione o a una caduta LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 8 Perseguitata è pianta, dai colonizzatori che dietr’inquisizione, celan fame d’ori Foglia mama coca, pur tolleràn sociale comunità e famiglie, in spiri solidale Media nei conflitti, è mezzo transazioni funziona da cambiale, in riconciliazioni usata da millenni, a esprimer gratitudi in riti Pacha Mama, e agli ospiti venuti Le piccole sue foglie, calmano la fame tristezza con dolore, ridàn tono vigore conforto e di supporto, a offese dignità sa molte malattie, vedere e poi curàr1 oracola il destino e gli eventi naturàl grandine oppur gelo, il corpo s'adattar Andini senza pianta, cioè loro identità Chi cerca sradicarla, ne mina eredità con fame con fatica, legame dritto ha aiuta a sopportare, l'estrema povertà malesser'altitude, il freddo e avversità gorni sen mangiar, permette camminàr arbusto delle valli, cald'umido vuol star Prospera in declivi, e terreni sen calcar al fondo delle valli, si semina o si pianta alberelli da vivaio, dopìanno si trapianta già in fila gli alberelli, formano il Cocàl ogni tre mesi vanno, infestanti eliminar dopo 3 anni buoni, può farsi la raccolta costume rito è, ai morenti coca in bocca Coltiva il popol Inca, per l'uso a nobiltà concessero i spagnoli, alle masse in libertà n'imposero balzelli, i compagni di Pizarro sostanza è capitale, social abuso un danno in fredde secche Ande, prospera la coca 1 Taras: “Erithroxylon coca, cresce in luoghi caldi e umidi dell'Ande, nelle Yungas (valli Aymara)”. La foglia contiene più proteine (20%) della carne (19,4%), più calcio (2%) del latte, ed è più ricca di vitamina B-1 delle carote fresche. La foglia fresca è rimedio per il trattamento di malattie fisiche e psichiche, grann restauratore d'energia di stomaco e intestino; allevia affezioni di laringe e corde vocali, previene vertigini, regola pressione arteriosa, il metabolismo dei carboidrati, le prestazioni sessuali. In masticazione o infuso aiuta il corpo. e un clima caldo sai, virtù la rende fioca i figli d'indio bianchi, son chiamati chinos meticci di più incroci, li chiamano ladinos Coquero riconosci, somiglia a ruminante consumato il bolo, depone da viandante sui cumuli di pietre, saluta amici stirpe solidar costume, che la fatica estingue sen coca non c'è vita, lavor o godimento ribella l'indio privo, padron e firmamento lo san latifondisti, l'aggiungon al salario in dose di bisogno, l'abuso è loro danno coquero ch'è formato, tutto ha rinunciato Dimentica lavoro, famiglia e suo denaro serve la passione, compra il necessario ritira boschi e monti, delirio in solitario più giorni ebbro felice, torna poi lavoro ottiene delle foglie, e tornano le voglie Errante e religioso, fan culti e idolatria il Coquero è già felice, il resto vola via ride sgangherato, in capanna sola sola ebbrezza della coca, pensier esalta vola sogni dolci e vivi, e bevande riscaldanti freddo come fuoco, entrambi pur amanti tra fremiti sussulti, super ogni amplesso Pancho bol in bocca, mastica da 1 pezzo vede l'antenati, ballare attorno al fuoco vede may Capàc, e mama Coca in coro vede in profezia, “il sole e luna forti sciolgon oro-argento, e fucili con motori un giorno fonderanno, siem ad ogni cosa su lago incandescente, l'arca poi si posa May Capac suoi figli, ripesca con la rete saliti sulla barca, nuovo mondo insegue dall'ombelico quattro, regni sorgeranno allora i figli copia, sul fondo resteranno ricorda cerimonie, dei sacerdoti Apùs per aprire il ponte, dello hanàk Pacha mondo conscio è, il visibil Kay Pacha l’interior inconscio, detto l'Uku Pacha2 2 Le Apu son ponte tra Kay e Hanak Pacha e veicolan l’amore Pà sole è Tayta Inti, fulmin par Kaya Wayra pare vento, pioggia sarà Para Qaqa sarà tuono, Nina e il fuoco Illa le stelle son Coyllòr, la luna sarà Killa il beato volto suo, commuove mi contagia Romul ora cita, più sogni ch'egli assaggia che portano l'indio, ballar con le creature curare dar ebbrezze, al cuore di strutture Tago è Waskarinka, primo sovran inka ombelico spirituale, di civiltà dell’Inkà che vive sotto lago, al centro Titikaka Regno sotterraneo, detto di Ukupacha Coca ha l'influenza, diversa sulle razze Fammi camminare, tramonti da mirare le cose che hai creato, fammi rispettare fammi orecchie acute, a sentir tua voce nell'erba e nella roccia, quello che riluce coca assiem'alcoli, abbrutisce incoscienza vizi van sommando, tu adopera coscienza La coca in medicina, dà infusi anti dolore se usata dopo pasti, migliora digestione Dammi la forza, a combatter me stesso fa che sia pronto, con occhi e mani pure così quan la mia vita, sfuma nel tramonto sen vergogna vada, lo spirito tuo mondo risolve indigestioni, isterismo enteralgie coliche d'addome, via bocca via clistere amarognolo sapore, bene fà alla pancia presa nel digiuno, bicarbonati aggancia Tago e Waskarinka, araldi età dell’oro giacciono qual semi, cuori sotto suolo Stess'infuso coca, impiega altre 2 volte breve sia distanza, degrada umido forte sbianca pure i denti, abituale masticata pur se li consuma, fa sani a lunga data dall’inconscio mondo, lor riemergeranno e un nuovo ciclo storia, inaugureranno Tago e Waskarinka, invocati dai fedeli prestano linguaggi, risolvono problemi su climi e istituzioni, lui cita Mantegazza di effetti dell'abuso, l'indio men risente mentre alienazione, il nero vive e sente uiracocha hualpa, che fài ogni meraviglia Eritrossilo pur purga, il fetore delle feci Che ora dà l'odore, di pianta che ricevi eccessi danno febbre, ridotta da sudore aumenta pur orina, gli occhi fan rossore viracocha apacocha, grande demiurgo Uiracochan topapo, sei senza misura ymày pachacamàc, per secoli sen fine haycay pachacamac, fuor secoli confine Il novizio sulla pelle, ha un eritema sole Eritrossilo innocente, invita un pizzicore lo sperma sa eccitare, a dos'immoderate l'infuso un erezione, leggèr sa procurare Terra insegnami, a rigenerar il seme e a dimenticarmi, come bianca neve insegnami il ricordo, della gentilezza asceta sii tranquillo, eritrossil cuor felici cald'acqua sale polso, scende poi sopisci assente debolezza, in corpo immunizzato Eritrossilo rafforza, ben l'immuno-stato cantan inno mito, di fondazione Inca i campi nella pioggia, dopo la secchezza Sei l'alito è voce, che odo nel vento Pachamama casil, lacta mio portento quispillacta capac, Inga io tuo figlio huahuay marcar atalli, tien ben arzillo Pancho al fuoco dona, ora il bol succhiato chiede foglie fresche, da sacc'appeso a lato tre giorni ho lavorato, or tre secoli riposo balsamo mia coca, in viaggio mi ritrovo Eritrossilo all'inizio, ravviva intelligenza riduce tedio vita, depressio e debolezza accresce resistenza, al clima più alterato cura agisce lento, profondo inarrestato Agisce pur sui chakra, e rete delle nadi un bel ronzio soave, provano le orecchie cerca tu lo spazio, per-correre orizzonte vita fa robusta, la forza ha nuova fonte LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 9 sopor alcun precede, a lor coscienza forze s'aumentano le dosi, gentil ebbrezza morde diversa dall'alcoli, la forza inzuppa tutto godiàm accoccolati, mondo innanzitutto all'oppio si avvicina, la foglia boliviana come vin rallenta, regressio d'organismo poi nutre senza cibo, e il corpo resta vivo alimento più potente, dice il Mantegazza a volte ad alte dosi, fa vita lieta e pazza1 la forza muscolare, invita a cambiar giro consiglio per i vecchi, malati pur robusti a meticci ai colorati, neri bianchi ed indi prezioso al digerente, già lente di per sé coquero ha denti bianchi, e zero flatulèn un agilità prorompe, nei salti assai sicuri uno yoga è regalato, in pochi più minuti l'ozio beato torna, e si ride pazzamente il dialogo è scandito, or più lentamente consiglio dentifricio, decotto concentrato con cui lavar la bocca, un due volte al dì o pulire con la foglia, quan la carie denti vien dallo scorbuto, in gengive penitenti dietro prime dosi, qualcun ha capo grave qualcuno nube attorno, ad altri il capo sale un Tè coca regolare, è igiene senza pari a minatori e chi, è in paludi e viaggi vari lo consiglio pur, chi ha sensi tropp'accessi a donne delicate, e person assai nervose scrisse Mantegazza, che scivola in ananda ogni sforzo fà molesto, sebben ogni tantino immobile beato, il sorriso budda emerge oscilla dormiveglia, sonno pur sommerge i caffeici tale stato, abbreviano poiché caffè vuol fare i quiz, e ordinaria attività coca pur guarisce, l'ebbrezza degli alcòli suo grado di piacèr, appàr tra i superiori mesci foglia coca, a quel d'arancio amaro in coliche del basso, diarree d'indigestion concentra nei clisteri, in piccole iniezion La coca calma il dolo, senza iritazion cosciente isolato, mi trovo un dì abusato provo son dottore, penna ha proprio fiato immagini bizzarre, è splendido e fecondo inonda gaia ananda, vedo tutto il mondo urinari e genitali, eritrossi è amico vero donàn forza nervosa, amòr fa lungo bello immagini e poesia, spazi e molti mondi l'un più bel dell'altro, alzo dose e affanni or incubo si staglia, terribil spettri teschi tornan poi tranquilli, l'estetici più freschi nei brividi di freddo, e le febbri di malaria con l'albero Chinino, un infuso ci curava Tre ore or sono calmo, con polsi a 120 3 ore sonno infine, ritorno a quotidiano mi sento più capace, di studi sen fatica sen cibo quarant'ore, è forza ver antica i brividi di freddo, della malaria febbre giorni seguenti, nessun languor depresso leggera stitichezza, tepore porto addosso eccellenti digestioni, ancor mi fà trottare resisto freddo clima, bene pur viaggiare Plasmodia loro nome, agiscon coordinati attaccan tutti insieme, ogni due/tre giorni Mama coca aiuta, a portàr gravi fatiche ristora nuove forze, ai nervi della psiche consiglio nelle marce, soldati pur amanti nelle veglie e fame, diabete ed ossidanti dà stuzzi a fantasia, sostiè polso fatica l'infuso freddo allenta, il caldo lo riattiva poi fu brevettato, il suo thè dimenticato uscito da commercio, danno è consumato xiv risposta son del corpo, a milioni d'invasori entrati in globi rossi, fan cellule scoppiar nel fegato alla fine, si van moltiplicàr xv l'infezion traduce, in cicli a febbre acuta seguiti dalla calma, tregua che poi sfuma Risposta di natura, a dar malì minori nei climi tropicali, son Geni difettosi che danno l’anemia, detta falciparia resiste assai di più, all’infezion malaria in vaccin o soluzioni, per causa più sottile non v’è la convenienza, economico profitto spender in ricerche per popol già sconfitto Virus con batteri, han varia strategia studiata e utilizzata, da immunologia la loro architettura, economica in azioni le malattie infettive, diffuse là nel mondo Malaria lebbra e altre, restan senza fondo Mycobacterium Lepre, batterio della lebbra contagi che leggenda, spesso ha ingigantito il dolore và tacere, con l'oppio e la morfina oppure con l'ormoni, detti d’endorfina Attacca virus polio, i nervi e gl'intestini ma cellul digerenti, posson riprodursi Le cellule nervose, steril vanno perse paralisi consegue, il corpo non le tesse Le cellule quando, invase da un virus ormone interferone, emettono in surplus avvisan celle accanto, con segnal'allarme incombe l’invasore, destate pure l'arme tra cellule del corpo, l'ormoni messaggeri ci avvisano di tutto, son cerebro forieri protein piccine, tra di esse è l’insulina ormone che conserva, la dose zuccherina adrenalin ormone, prodotta in surrenali stimola ed accresce, tensioni muscolari chiede più energia, infine è consumata ansia emerge che, estrema è incontrollata le scariche di Adrena, vengon stimolate da stati di paura, minaccie all’organismo sostanza contrapposta, prodotta da cervello è l’endorfin ormon, che toglie ogn’arrovello se cresce l’endorfina, decresce l’ansietà e tensione muscolare, scende a rilassar prodotta in stati sonno, oppure favorita da pratiche di yoga, relax o tantra vita pur altri protozoi, fan malattia del sonno Tripanosoma detti, maestri dell’inganno 1 in infusione è adatta a tutti. Ad alte dosi non deve usarsi da a reti immunitarie, sfuggono cambiando chi soffre congestioni cerebrali o ha tendenze all'apoplessia. L’abito o l’insegna, sempre dileguando L'abuso per più anni può produrre demenza ed ebitudine. Mz le multinazionali, non posson investire vàluta in moneta, non vede altre missioni inutile incolparli, son casta di mercanti trovare soluzioni, è cuor lungimiranti don Romulo prosegue, la storia di Yagè del tempo in cui più clàn, perser la salute un dì arrivò al villaggio, donna con bebè alla Maloca entrò, col bimbo suo Yagè 2 avevan antenati, ascoltato le preghiere mossi a compassione, dei fratelli in terre decisero aiutarli, a guarir da mal d’errore inviano Mama foglia, yagè consolatore permise la mamà, che suo divin bambino smembrato e offerto fosse, lor in sacrificio ciascuno ne mangiò, e i resti del banchetto interrano in foresta, seguèn vision intento su alberi attorciglia, la prima liana pianta a cercar la via del cielo, è lo spirito yagè liana d’ayahuasca, che sale senz’affanno A casa fa ritorno, gli uomini or lo sanno dall'altra sepoltura, nacque un arbustello di belle foglie verdi, mamà del bambinello Umani ed antenati, connessi in ayahuasca mirano la mente, nei corpi spasmo s’alza I pajè Desana, d'amàzzon Colombiana Fan uso di Tagè, su sponde al Rio Papuri Sole crèa l'umani, in gialla sua intenzione luce che dà vita, e insegna a far l’amore periodo purgazione, con certa sofferenza Bisogna di passàr, per viver l'esperienza Tagè con chacrona, marròn liquid'appare bolle finchè denso, raccolto è nelle giare 2 Fra i Tukano e altre gruppi dell’amazzonia, la Maloca è la grande casa comune del villaggio, rappresenta l’utero e il suo ingresso la vagina. Donna Yajè entra nella porta vagina e penetra nella casa-utero provocando lo stordimento sessuale degli uomini. Suo padre Sole, l'ha ingravidata con lo sguardo LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 10 xvi Acre amar tisana, è assunta nella sera potrebbe procurare, il vomito e diarrea purga infiammazioni, al tratto digerente Neuroni alleggerisce, in catarsi ricorrente la Medicina liana, lavor se v’è intenzione di voler guarire, mente assieme al corpo pulisce i tuoi canali, pensieri ed emozioni purga a risvegliare, corporee sensazioni e prescrizioni vari, di cibi ed ingredienti Precedon rituale, tuo corpo a preservar nause ed emicranie, fàn la differenza tra buon o dolorosa, possibil’esperienza1 la Medicina scende, va nel cuore tempio scopri sua bellezza, dopo 1 certo tempo Gioia per la vita, spontanea guarigione gruppo è garanzia, di rassicurazione Pianta-guaritrice, impòn sua disciplina chi manca di rispetto, pare far dispetto attento alle lezioni, di vita oppure sogni L'esser ricettivo, è rapporto coi bisogni Brujos non sapendo, fanno nefandezze sommersi da velen, dubbi ed incertezze un altro poveraccio, attende fuori stanza d’esser risvegliato da sonno d'ignoranza Purgan con profumi, appresso cerimonia e il Romulo con Mari, fanno una limpeza Con bagni floreali, e icàro commoventi dicono yagè, può aver altr’ingredienti Tra semi del toè, nel vino macerati foglie in infusione, o enteroclismi dati pur rotoli di foglie, usati qual supposte una medicin di selva, adatta le risposte xvii Bere tè foresta, riempie d’esperienza intensa audiovisiva, spesso interattiva sinfonie di rane, profumi uccelli insetti 1 Almeno 4 ore prima evitano qualunque cibo pesante (vini, birra, cocco, carni rosse, caffè, derivati latte acidi, stagionati, banane, avocado), bere succo di frutta d’agrume o mela. 1 gr. lecitina bevuto 2 ore avan sessione eliminerà gran parte della nausea e masticar zenzero, dopo l’ingestione elimina l'amaro Icaro e mapacho, amplifican percetti2 il Romul curandero, tien icaro ad Iquitos Sinchi lui lo chiama, un dolce Mediguito ha na na na nai, há na na na na roi ni ni ni ni ni ha, na na ta na na roi curanchiriri cuerpu, espiri murayari potere cura loro, romper non potrai è nato nella grotta, medico tabacco sopra piedra blanca, pipa tiene fiato de tomay penda, bevendo e tenendo tu tabaquito, dal miel d’api intendo portando più cose, il piccolo è qui il dolce dottore, da Chacha sin qui Entrami in corpo, Ti lascio parlare dentro mia mente, tu va illuminare entra nel cuore, per darmi il calore Mi voz te susurrará, io son curatore 8 doppio cerchio, fecondo del serpente che parla senza dire, e dice sen parlare son rossa energia, che in te si risveglia Quiero ascender, all'amor di Tua stella Dicon gli Shipibo, che le piàn maestro son muraya-cai, creatrici-di sciamani3 rivelan vero mondo, normal è l’illusorio in varie e più figure, fan lor’ostensorio 2 acquistan principianti, aiutàn spirituale Yachai ovver mariri, e imparan a icarare dieta e isolamento, se lungo tu mantieni Lor proprietà le piante, rivelano d'interi sott’acqua viaggiar, Bufeo và insegnàr un icar principale, e sciamano erotizzar buon vegetalista, dipinge storie trame parole con disegni, miscela ad icarare Melodie d’icàro, insegnate dalle piante presentan lor potere, al curandero fante gl’insegnan ritmo cura, parole e melodia l’informano su scopo, e l’uso adatt’ossia4 Icàro di aranita, un piccol ragno che lor parol e senso, spesso incomprensibi alludon alle piante, animali pur antichi l'Aria o qi che cura, ha effetti rilassanti sui pazienti corpi, strappa i qi pesanti il ver ayahuasquero, fà icaro bellezza smaschera con essi, falsità scaltrezza è arma curativa, e veicol di sapienza potere personal, ovvero quintessenza è nell’acqua che, conservasi l’intento Icarare è caricare, un oggetto d’energia si che protezione, al paziente pur arriva Cantando sull’oggetto, si suffla fino fìn più durà la dieta, più canzoni apprendo mancanza di rispetto, verso d'un maestro è l'uso dei suoi canti, senza suo permesso5 Canticchia l’icaròs, non superar sua voce un giorno pure tu, accedi a spir di Piante ricevi tuoi icaròs, che han potere per te durante apprendistato, abbi fede in te Ogni curandero, tiene il proprio idioma gl'icar del tabacco, o del chirìc sanango son icaro ayaruna, cantati per chiamare Spiriti antenati, subacquei o d’animale gl'Icaro son tanti, ognuno fa un lavoro assieme medicina, apron mondo d'oro e resine e profumi, pietre oppur sirene Romulo Shuma: “Mapacho (Nicotiana) nero della giungla è appaiono cantando, erotiche corriere6 cibo del mariri, se non lo nutri con fumo di tabacco, il mariri può fuoriuscire dalla bocca del vegetalista esponendolo ai pericoli di venir rubato da un brujo e lasciarlo sprotetto”. 4 Romulo lenisce dolori e cura morsi di serpente con icaros Sinchi icaro: Mi voz te susurrará|cosas que crees no saber. Dentro de ti vas a encontrar la respuesta a tu ser Ocho (8), (dal quechua ikaray: soffiare fumo per curare), fa diagnosi e doble círculo fecundo dos serpientes enroscadas, te hablan propizia l'amore o la caccia. Icarar è soffiare un icaro su una sin decir. que te dicen sin hablar. Soy energía en ti dormida, persona, oggetto o circostanza al fin di dargli potere. Ci sono despiértame ya. Quiero ascender, reptar de una vez, cruzar el icaros per cambiare intensità e colore delle visioni o dirigere i cero (0) ya, cerrar el círculo aquel, donde la flor duerme en la contenuti emotivi (huarmi icaros incantevoli melodie apprese cruz. Cuando el azul llegue a tu cara y la luna a tu cabeza, a dietando con i profumi, arrivano in sogno o durante rituale). su encuentro yo iré, serpiente roja, desde la base, a fundirme 5 si narra di casi di icaros rubati da rabbiosi curanderos che con el sol...Y mi voz te guiará a través del agua del amor... venivano ai rituali sotto travestimento. Encantero è curandero 3 Con dieta e digiuno si diviene vegetalista; se segue per anni, specializzato nell'incantamento di pietre con proprietà di cura 6 Pusanga è la magia rituale d’amore diffusa nell’amazzonia si divien conoscitori dei tre gradi della medicina vegetalista dell'Amazzonia: muraya, sumi e banco; la dieta do curandero peruviana di Loreto. Qui si crede che var caros accompagnati ayahuasquero, limita cibi che possono causare pesantezza, da strumenti a corda, dian controllo sul Bufeo (delfino rosa di oltre a sale, zucchero, dolci e grasso e prevede tè di yagè 1/n fiume, spirito di yagè), creature temute e di forte attrazione volte a settimana con separaz. sessuale per concentrare il sessuale. Gli umani durante il coito con tali delfini mitici, corpo e non far ingelosire le piante con spirito femminile. senton intenso piacere e talvolta son incapaci a disgiungersi. Tesse tel d’amore, corteggiamento avèr mentre sirohuehua, canzon divertimento animan paziente, di gioia e sano intento Tabacco oppur yagè, fà l’icar medicin agiscono su centri, o ruote di energia mediante vibrazione, sonora strategia rimuovi blocchi vari, seguendo d'icarare ti guida curandero, fuor del razionale un eSSe di serpente, colore rosso fuoco emerge dalla terra, è sal midollo floscio la eMMe poi la senti, salire là nel ventre diviene luce verde, ti smuove ricorrente senti or AA salire, dall’alber dei polmoni aprire alla coscienza, l’anima e i ricordi brecce d’emozioni, tristezza ed allegría la U diventa or O, nel cuor Amore sia Poi color violetto, arriva nel frontale sede d’intuizione, la EE senti vibrare quindi senti un I, infinita immensità Luce d'interiore, il discernimento sà Come una donna, la selva m'intriga madre che accoglie, sfama e pulisce Ti dà disciplina, e le regole in gioco conoscerle aiuta, a vivere in luogo suono della selva, piogge temporali orchestra di ranocchi, real'immaginari tappeti di fogliame, gigant'ecosistema In circolo rimette, la vita e la materia LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 11 Cuore d'amazzonia, fiume rio Amazòn intera vita informa, con legge con amor l'Anaconda snoda, la selva Sachamama di notte brilla viva, l'argento Yacumama1 persi nella selva, segui un corso d'acqua qualunque rio va ben, inseguo la corrente porta a rio più grande, fin al Rio Amazòn al mare sboccherà, floresta e corazò tra indio della selva, alla maloca Boras Tamburo d’anaconda, il Romulo si trova tamburo inizia batter, ritmo sul terreno affondi con rilasci, del piede ritmo vero rituali d’antenati, chiaman sachamama antica dea Anaconda, Thera madre gaia presiedere la festa, e la spezia rinomata dei Draghi protettori, ricorda cavalcata Don Romulo ci dice, “inarrestabil fiume sono le intuizioni, un corpo come piume apri porte a inconsci, e viaggia la visione la medicina intanto, lavora a profusione comunica le menti, e corpi a lei prestati infonde amore danze, attorno fuochi dati è un aquila sivango, che vola sopra i veli cura e nutre gruppi, coi pensier più veri sull'ali d'icaròs, cum-navigando il sol un primo effetto è, aumento d'emoziòn il cambiamen sensorio, tatto con udito var mental processi, in circolo infinito In mandala li vedi, sòn tele di ragno Spazi interi noti, da cristallo marmo L'eco della luce, in polvere diffonde fabbrica materia, dentro te risponde Portan'indumenti, od elaborate scaglie scintillano metallo, foton in fogge taglie tosto si battaglia, per armonia riavèr tra vari panorami, viaggia arcobalèn Le chiesi cos’è vita, drago lei mi mostra Rosso molto grande, veste umana storia decide quando ciclo, chiude l'altro inizia la mente dell'infanzia, fu piena di paure peccati originali, s'incarnano in creature molte proibizioni, che imbrigliano l'istinti piaceri punizioni, si mischiano indistinti Lei dragone madre, tutto accoglie in sè Mali e sofferenze, discarica sul ventre Purga con la luce, in sauna di metallo Stomaco è fornace, seme dello sballo Dante gira in tondo, tossine vuol vedèr Manzoni e Michelange, lavoran con yagè Gesù spezzo prigioni, di schemi irrigiditi Le regole svelò, nel cuor deglì israeliti un gesto amore vale, a dar benedizioni vita è una sequenza, infinita di stagioni un amoroso gioco, tra la madre e figlio già ogni cosa sai, ridi a gran bisbiglio Paura non esiste, se riconosci in tutto Gioco di finzione, risata in bimbo putto bimbi si ritorna, al gioco con l'inconscio l’acqua appare sacra, oracolo responso ayahuasca madre, Ther amante dolce dà consolazione, a tuo bisòn d’amore T’ama intenso cuore, fino a lacrimàr Senza pretendèr, nulla a ricambiar Esotico è un sogno, che può far fuggire nel quadro paesaggio, di là dal soffrire che annusa l'odori, e d'immaginazione accade e dà forma, interiore esteriore Thera Mà yagè, al mondo dona senso gruppi di tribù, media a far consenso cosmico riabbracci, il bimbo dentro te Amore pace e baci, ferite puoi chiudèr Villavicencio scrive, che usan la datura l'indio a divinare, risposte ambasciatura casi gravi guerra, scoprir piani al nemico tener amor di mogli, e la visita di amico la ruota gir in ciclo, muta e fa stagioni il volo del dragone, vedi in ombre fuori stratifica a panino, caapi poi chacruna in pentola con acqua, a far la bollitura chiama lui tag huasca, decotto di bejuco ne beve indio stratega, nei simposi unito e inizia a risvegliar, intero viaggio aereo Ognuno bello e brutto, vede il fato vero e medicina sale, qual fumo da bottiglia guida nei cammini, mente ti scompiglia fà cantar ballare, invocàr anima pianta sentir calore corpo, nume qi che s’alza prova lui tahuasca, e vertigo s'innalzava Pressione con calore, risale dentro me Paura del distacco, nel corpo sta yajè immagini cangianti, al canto dell’icarò sprazzi di passato, futuro a zigo-zago molte volte beve, l'indio coi compagni Velocità di fuga, mi assalgon le paure assiem insicurezze, mentali le torture Total è confusione, fiducia sol rimane mi aiuta nuovamente, rinascer purgare sessione d’ayahuasca, azzera differenze allinea grupp’intero, su natural frequenze giaguaro d’amazzonia, forza d'otorongo vomita e ruggisce, potenza a tutto tondo la Yatra sertaneia, giunta dall'Olanda parla di yajè, e del culto Daime santa è Tao di mutazione, e oracolo di pizia a mezzo guarigione, Raimùnd Irine Serra incanala rivelazio, d'una dottrin lunare bevanda di foresta, Dai-me a rimirare xviii vedeva gran città, i ponti e selva mata assalito dalle fiere, difende strenuamente dorme si risveglia, emicrani leggermente necessita d'un gruppo, a prevenir i danni di furia ed invettive, lanciati a mali spettri quan svegliasi ricorda, bene propri intenti aiuta in spostamenti, di scale e priorità ripristina speranze, nei gruppi identità 1 Parola quechua, Sachamama è spirito madre della giungla, serpente su cui cresce tutta la vegetazione che può divorare il cacciator incosciente che inciampi sul suo corpo. Yacumama, anaconda madre dell’acqua, vive nel fondo di laghi e fiumi. tutti i fiumi portano al Rio delle Amazzoni , nuotare, remare e usar machete aiuta; così come il fiuto un compagno cane. Inizia il santo Daime, dentro la foresta il malessere s'esprime, al fin di liberàr turbina la mente, mosaico a riordinar uscita da eroina, lei mette su un rituale capace di aiutare, i malesser rigettare Irinèu guarito, è un mestre ora rinato impiega la bevanda, nel culto derivato proseguono visioni, di Vergine Regina Seduta sulla luna, gli parla sopraffina Ritir nella foresta, e segue dieta stretta2 finisce poi a Mapiá, e diviene imperatore invisibile d'un culto, a Virgem Conceição fondàr nuova dottrina, sarà la sua missão raggiungono i fedeli, il banco eucarestia ottengon bicchierini, dosati alla persona sapore amaro purga, risolve le afflizioni di anima e di corpo, dopo le assunzioni lascia vibrar corpi, candele o lucernario a ritmo di emozione, degl’inni dell’hinario danzi fluidamente, in maniera poi gioiosa Psiche segue il corpo, in ritmo senza posa tal uso sacramento, accresce nel rituale in stato di Rio Branco, un culto Daime sale famil Juramidàm, attiva un mito grande Fuor della foresta, yagè bevanda spande Don Bosco salesiano, predisse tal’evento la nascita di culti, in ecumenismo avvento emergon dal Brasile, più chiese innovative diffondono nel mondo, speranze curative Ecclesia fa i suoi passi, tra mille ostilità discepolo del Mestre, pà Sebastião sarà fin a suo trapasso, sviluppa la missione al figlio Alfredo Grego, lascia direzione xix Vino d’ayahuasca, ha spirito insegnante3 Liana sposa foglia, maschile e femminile Daime forza Daime, Daime luce e amor insegna l’inno Mestre, al Terabuti ancor 2 manioca bollita; l’ayahuasca è brasilianizzata in “Dai a me’ Il viticcio/liana dà la forza maschile, mentre la foglia a lui sposata, dà luce, capacità di visione e intuizione femminile LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 12 3 .11 novembre, Seba: l'altra in 4 lotti, che ruota i var raccolti1 una dozzin galline, e pur un bel maiale forniscono pollina, assieme del letame sembra il Therabuti, un organismo a sé autosufficiente, pulsante nell'ambiente a mezzo del terreno, scambia le sostanze con piante ed animali, tesse circostanze xxi La fatta di ogni specie, rivela sua salute sana digestione, rispecchia in escrementi letami verde scuro, contiene più fermenti di aromi officinali, mangiate nell'armenti Caprini pure ghiotti, del sale minerale il Fieno proveniente, da aree inacidite la mucca devi munger, dieci mesi l’anno almen 2 volte al giorno, pur dieci minuti è un divertimento, se impari a farlo bene Tienili in recinto, alto almeno un metro Capre men concime, e poco latte fanno fertilità al terreno, più lenta compiranno il verde in animali, diventa poi letame cattiva composizio causa in sangue mite Attir più parassiti, di pelo e della pelle Nocciòlo con betulla, purgano le celle Capanna di tronchi, rami e ossa dure di pelli rivestita, canne e frasche pure L’ossatura regge, i pesi e dà la forma fornisce molto latte, modesta pur in cibo volendo può svernare, a fieno del tuo silo si scaldano a vicenda, là nei freddi spinti fatte di animali, concimano il terreno Emilia da pastora, segue 2 momenti allevamento prima, lavorazione dopo parto e svezzamento, sino a macellata alleva ovi caprini, e lavora latte e lana Materia più leggera, copre si conforma maiali con galline, lo muovono davvero ricercan razzolando, tra letam e piante parassiti e chicchi, e residui di vivande Delimitato spazio, chiuso che protegge dalle piogge e pur, dormire mi consente due sgabelli e sedia, e drappi color vari Vasi in terracotta, accostano incensari pur resti di cucina, e residui di raccolto nutrono i maiali, assieme col composto nulla vien sprecato, perfino var giornali fuoc'oppur pacciame, lettiera d'animali segue marchio monta, poi la mungitura preparazion formaggi, se può la tosatura inverno porta gregge, a pascolo di giorno estate fa di notte, conosce bestie a fondo Foraggio aggiuntivo, sa fàr da curativo ne mangiano i bovini, fin 6 kili al giorno son rami sbollentati, passati nel vapore di cellule lignina, avviar fermentazione l'indole animale, lei sfrutta in efficenza situata sul pendio, o terrazza artificiale le capanne Creta, han forma circolare apron ad oriente, il tetto è fatto a cono fin che deteriora, coi resti ne fàn nuovo i maiali sono bravi, contàdin di natura a capre dà comandi, a pecore dà il capo questi guida il gregge, è il kabru mudùllu se è nel gregge capre, sarà kabru sonàllu Raccogli nell’estate, secca per l'inverno mazzetti poco stretti, per evitar la muffa Acaci con castagno, nocciolo gelso e vite ottimo foraggio, per capre e ovi bovine Fatte in sassi e legni, case greche sono e mattoni argilla, asciutti e cotti al sole I tetti ricoperti, di paglia e pasta argilla pavimento in terra, battuta a parapiglia Utile è il pollame, che mangia parassiti Fornisce più prodotti, pollina piume uova Calore per le piante, d'inverno più sicure gratta via malerbe, specie per agrume2 uno senza corna, castrato e ammaestrato l'altro ha campanaccio, appeso là sul collo se i cani affiancan loro, fuori dell’ovile Krabu de sonàllu, ha corna ed è virile Foglie di nocciolo, mangiano le mucche aumenta grasso latte, aiuta digestione hanno alto contenuto, di amido digesto contrasta acidità, in stomaco contesto pur case qual rifugi, scavati nella roccia composti da tettoia, ed uno o due locali intorno d'un cortile, interno cielo aperto prendono la luce, fuor non è permesso Emilia suggerisce, se spazio lo consente alleva pur bestiame, a foraggi sufficiente Jersey alla cavezza, s’abitua docilmente sana ed affettuosa, è mucca resistente La transumanza è, un’antica strategia vario andirivieni, in contrasto e sinergia ricerca l’acqua ed erba, mesi di confronti là su terre aspre, si giunge fin sui monti abuso d’erbe fresche, portan le diarree che vengono risolte, da piante officinali calma invece tosse, l'infusi timo e altea aggiunti ai bevitoi, con la radice intera sol corpo ben temprato, affront’avversità Il clima incide molto, sul cibo e quantità tramanda conoscenze, veterinarie base L'uomo sedentario, coltiva ora suo cibo spuntano i villaggi, e cerami vasellame allevano più bestie, e spunt'agricoltura con fibre vegetali, per far la tessitura 1 mucca salvaguarda, intero familiado dona latte e caglio, urina e un letamaio formaggi molli-duri, e siero per pollame prospera salute, di umani e di bestiame Galega e fieno greco, stimolano il latte e pure all’appetito, in bovi e ovi caprini vò seminarli assieme, a orzo e girasoli dieci kili un ettar, aggiungi pur fagioli Arde fuoco al centro, a cuocer riscaldàr pitture su pareti, un lavoro da impegnàr son fatte le pareti, di pelli tese ai rami Infissi nel terreno, o tramite pietrami xx 1 ettar Therabuti, domani vò scoprire fan diecimila metri, quadri d’accudire se li cammino tutti, farò dieci kilome podistica salute, ai nervi pure il cuore in 2 parti suddivisi, a pascolo la prima Nutrono l’un l’altro, piante col bestiame vedo tra di loro, uno scambio ricorrente dopo aver passato, apparato digerente mi dice Emilia che, miglioran la struttura aggiungon al contempo, la concimazione pollame pur aiuta, se và in circolazione 1 “uno ad erba spontanea per 4 anni, gli altri a patate, legumi e cavoli. Se Jersey non mangia tutta l'erba, falcio a fare fieno. Ciò che per il coltivatore divien farina e focacce, nel pastore si converte in latte e formaggio”. Emilia 2 aria, acqua, sole, cibo, riparo, protezione, cura. Un bisogno non soddisfatto è lavoro in più, così un prodotto non usato è spreco o inquinamento.Osserva, trasforma problemi in risorsa Per là competizione, in solitaria fase Rinunci alle vacanze, vedi se conviene i bovi che da sè, san viver loro istinti Taras concia pelle, di quattro pecorelle cucite insiem a dare, un ottima mantelle stringhe son di cuoio, lana è sull’esterno chiamala Mastruca, o abito d’inverno Galega è foraggio, selvatico sui prati Radici fittonate, e più steli con fogline cogli avan fiorita, seme un poco lascia batti bene bene, separa semi e paglia Abitua ovin bovini, caprini e pur suini puoi sin da piccolini, come i cagnolini Mucche son golose, sàl grosso marino se mesci nel foraggio, stimoli al confino in malattie di pelle, è diurèsi sudorifer è potente vermifugo, in turbe digestive se mescoli al mangime, d’ovaiol gallina aumenta produzione, uova e di pollina LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 13 la cenere di quercia, tiene molto calcio pur su terre sabbia, carenti oltremisura rianima la terra, di un ricco arcobaleno e riduce acidità, presente nel terreno1 cener sopra neve, discende nel disgelo invece d'usar sale, disseccator davvero in cassetta nel pollaio, aiuta le galline nel loro spollinar, piumaggio bello fine bollivo dentro l'acqua, la cenere lessata in pentolona in rame, grande e riscaldata versavo su lenzuolo, che filtra tin bucato riposo tutta notte, mattin tutto sbiancato è antiparassitaria, avàn semina nei solchi in acqua fò poltiglia, spalmo pur i tronchi riempio la cassetta, pei bagni del pollame insetti tien lontani, così pur le lumache è calda e riscaldante, in pentola metallo la metto al centro serra, calore mi dà tanto cappotto per carciofi, impedì ristagni marci drenante ed antigelo, come sal che spargi l'aggiungo nell'acqua, spruzzo sulle piante assieme dell'ortiche, in più giorni macerate assieme all’Equiseto, per piante indebolite nell'epoche di attacchi, di molte parassite Decotto di corteccia, seccata frantumata per minuti 10, in mezz’acqua sbollentata infiammazioni bocca, risolve in gargarismi pur gola e anti-veleni, di var sostanze fini 100 grammi a litro, per afta contrastar pur trenta minuti, corteccia a sbollentar per ulcer persistenti, geloni e bruciature gli zoccoli friziono, e la bocca bovi pure Trigonella Fieno, è la pianta sciogli muco è capace a liberare, il muco da ogni corpo Sblocca e disincrosta, egual l’olio motore spazz'inquinamento, d'ingolfo in interiore 1 Le ceneri di quercia di 50 anni contengono il 94% di calcio. Sparse ogni 2 anni alla base d'alberi da frutto (drupace amano molto il calcio) aiuta la fruttificazione. Sparse attorno piante d'orto, fan secernere muco ai lumaconi fino a disidrat.e morte a lubrificanti apporta, normàl viscosità previèn veleno sangue, terge muco linfa suoi semi inumiditi, o pestati fan pomata Per ulcere veneree, e la pelle disturbata legume trigonella, in Cina è usato in tè per tutte congestioni, della respirazione i montanar'Armeni, ne bevon ogni giorno prime e pure dopo, un raffreddor ritorno se muco appiccicoso, accumul'indurendo fa denso e fa catarro, si va depositando stomaco e intestini, funzioni ostacolando cibo ad ess'aggrega, inizia fermentando Le ghiandol ostruisce, di linfa e di saliva saliva allor ridotta, l'enzimi non ci affida lo zucchero ingoiato, farà fermentazioni stomaco poi soffre, maggior indigestioni poi l’alito pesante, sal in bocca amara eruttazio e aerofagia, s’aprono la strada circòla mal sangue, e non libera le scorie Reni ed altri filtri, subiscon stesse storie I due reni filtri corpo, bloccati da uremìa è dolor a schiena, rivers’urea nel sangue la pianta or li pulisce, assieme agli ureteri previene sì la morte, d’arresto organ interi Or l’alito migliora, e profuma pure il corpo da interno vien pulito, in tutti i suoi canali ai sintomi bronchite, mastican tal semi a sciogliere catarro, protegger le pareti2 è l’alimentazione, il cuor di ogni salute l’istinto questo sa, tu lascialo condurre Spolvera la terra, ogni animal malato a coricarsi sopra, le forze ha contattato Pianta in san contesto, sà come curarsi 2 Le persone soggette a raffreddore ed allergie, hanno il muco denso e viscoso che tosse e starnuti non bastano a scaricare. Tale massa si accumula e ostacola la circolazione del sangue, dando debolezza generale e graduale. Trigonella è buon galattoga e come l'olio di merluzzo ha vitamine A, D, H. Il cattivo odore cessa e dai pori della pelle di chi usa il tè di fieno greco, emana delicata fragranza. Per fare il Tè prendi 2 cucchiaini rasi di semi trigonella, in tazza d'acqua bollente, lascia 5 min, mescola, filtra e agg.miele o limone. resta nell’ambiente, da sé può alimentarsi Terreno con radici, son continuum vita confine non esiste, è comunitaria sfida di mattoni o pietre, con foro e tegoletta attorno cannicciato, separa dagli sguardi concluso mio bisogno, noto le sue parti xxiii ampio oppur stentato, apparato radicàl sul fondo sta la terra, per rifornir la flòr battèr microrganismi, inizian decompòr cener feci e carta, finiscono all'interno urina incanalata, colta in vas'esterno Apparato radicale, è cuore delle piante se bene si sviluppa, cresce poi restante radici miste a suolo, fanno ecosistema calderon di vita, ed humus del pianeta Acqua per pulire, e cener per coprire intorno alla latrina, siepi ad abbellire insetto repellenti, salvie e rosmarino Emilia apporta fieno, un poco fino fino Lavoràr terreno, è natur delle radici simili al cervello, stan sotto superfici struttura colloidale fa suolo bello vivo Mi spiega che l'urina, è in acqua diluita rapporto d'uno a 4, come avvien in Cina giunta nel composto, o sparsa su colture dona urea che aiuta, salir temperature3 dov’erba permanente, non indica salute il numer organismi, è prova che confuta osservo nel terreno, pur la grumosità così lo nutre bene, ogn’anno di continuo Miliardi di organismi, nutrono le piante che crescono portente, viril e profumate la vita è nel terreno, fin dove son radici degradano i batteri, e fissan più felici xxii Sul suolo compattato, radici sono scure son gonfie di nitrati, ancor non enzimati Microbi son scarsi, pianta assorbe male l'azoto accumulato, è tossico asfissiare Nitrati pur in sangue, sposano l'ammine che dàn nitrosammine, càncerose infide poi giunge debolezza, che pianta colpirà e frutta fatta d’acqua, soltanto ti darà se hai terreno morto, lo devi riattivare con efficace enzima, e in fibra paccimare a mezzo d’un’azione, dinami complessiva che stimoli la vita, a far tornar l’enzima da humus della terra, e luce dell’astrale in Pianta vanno forze, capaci di fruttare se polvere si forma, suolo è sen collante necessita del nero, burro equilibrante Corpo sa produrre, chimiche sostanze adatte per il suolo, a far fertilizzante 400 kil d’urina, dona maschio adulto 50 kil di feci, in un anno di consulto osservo la latrina, costruita su soletta pure umane feci, vanno nel composto assieme coi residui, d'orto e cibo cotto con paglia con terra, ricopro cumulante a prevenir azione, di vento disseccante e se l’ossigen manca, il cumul soffrirà intestino costipato, l'ingrato odor darà composti azoto-zolfo, attirano le mosche che in putrefazione, lavorano composte4 se più terreni vivi, uccidon gli anaerobi a causa del calore, di microbi antibioti rendono il composto, igienico e sicuro entro dieci giorni, se c’è l’ossige puro quan fermentazione, aerobica diviene nessuna mosca resta, poco gli conviene pulire stalle e luoghi, ov è compostaggio elimina problemi, in semplice passaggio 3 Organismi degradanti necessitan molto azoto a decomporre l’organica materia; l’azoto, incorporato nei corpi dei microbi al lavoro, sarà rilasciato alle piante a decomposizion ultimata. 4 spesso nelle piccole pozze attorno ai mucchi di letame delle stalle, assieme al sudiciume, accade fermentazion anaerobica (putrefazione) che genera germi e insetti che diffondono infezioni patogene; ciò si risolve areando e pulendo le stalle e i luoghi compostaggio. Sebbene nocivi alla salute umana, tali patogeni svolgono il proprio ruolo: putrefare finchè possa partire la decomposizione aerobica dove, a causa del calore, moriranno i virus di polio, epatite, strepto-micrococchi, varie salmonella, tubercol mycobacter e la brucella. Resistono solo il bacillo anthracis e tetano clostridium che abitano il suolo. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 14 luogo compostaggio, ideale è nel bosco 1 orto angolino, asciutto un pò inclinato acqua se stagnante, pregiudica processo fà che sia presente, fuori d’ogni eccesso rivolto con forcone, l'enzima gira e vive in giusta umidità, fermento sopravvive2 Cresce nell’interno, calore aerobi fuoco vince odor e mosche, e perdita d’azoto ecco succo piume, in tin acqua piovana macera 2 mesi, all'ombra è fò innaffiata sull'argilloso suolo, potassio bene campa se potassio manca, cereale pure stanca più alber'incavati, contengono terriccio eccellenti in qualità, figliòl del nidiaticcio Lontan dalle conifer, dedico uno spazio poiché la trementina, tarda fermentazio scelgo nuda terra, erba dono al mucchio così che var erbacce, bene pure sfrutto durante prima fase, aumentano batteri che mangiano carbonio, lavorano forieri il lor proprio calore, trasmettesi alla pila al centro sessan gradi, in 5 giorn arriva potassio fa sviluppo, colori fiori-frutti5 aiuta tuberose, bulbose e forma i frutti i bordi della foglia, carèn potassio scola pallidi fà i fiori, e dei frutti gran cascòla è spugna vegetale, il pesante leggerisce e talvolta s'hanno sacche, scarse dell'O2 s'innescano fermenti, ànaerobici di gas metan e aci butirri, sgradevole d'odore fò fori d'aerazione, a mezzo di bastone Quand'è terminato, calore pure scende loro combustione, muor oppur attende iniziano i lombrichi, cen-piedi millepiedi sempre degradare, assieme funghi medi Cenere di legna, ha potassio per radici elementi lei rilascia, in presenz'umidità adatta per liliace, i frutti e il pomodoro cede suo potassio, ai fiori ed al fagiolo sacchetti carta riempio, torba-terra-pianta pon in buca terra, col bordo che fuoriesce piantina và protetta, raggiunge primavera sacchetto deteriora, radice espand'intera se l’azoto scarsa, rallenta pur composto ma tende a dilavare, s'è presente troppo così io perdo azoto, e cattivo odore sale rapporto carbo/azoto, Emilia mi fa fare1 sui terrèn pesanti, letamo in superficie accumula potassio, l'Achillea davvero mentre sui leggeri, intèr profondamente in lungo compostaggio, burro ner arrivo raccogl'attorno a se, l'umico terreno tracce calcio e cloro, zolfo e aci silice uso pur le giare, di grosse dimensioni lavoro ch'è finito, odor di bosco fino3 Come l’altre piante, più mineral indìce umido il composto, nè fradicio ne secco letame e poco strame, vuol cumuli piccini unisco mucchi secchi, divido quelli spugna l’imbebe particella, se strizzo non dà nulla le Ceneri di legna, apportano potassio evaporan l’azoto, là nel compostaggio in aiuto dello zolfo, potassio sal ai fiori sviluppa aromi forti, di grande medicina combatte più disturbi, ai reni e la vescica Con menta e camomilla, i topi pure sfida il fosforo sostiene, apparato radicale Legno e fioritura, e carnoso carotare preziose fonti azoto, nel mucchio vegetal son succhi digestivi, aggiunti a compostàr l'uomo s’inserisce, qual’amministratore osserva ecosistema, espande situazione stimola le chance, ch’esso riesce offrire sinergico efficiente, riduce ogni soffrire Achillea dei prati, sa essere infestante la Valeriana aiuta, il fosfor minerale son segatur pollina, un acida e alcalina degradan composto, che rapido raffina interro segatura, sei mesi prima d'orto sennò giovan germogli, cedono l'azoto sui viottoli Achillea, si lascia calpestare così come puleggia, e la menta piperita carenze dell'azoto, son foglie scolorite germogli e getti pure, deboli e stentati dato nel trapianto, cede assai graduale nell'accrescimento, rigoglio accelerare4 Calcio fa sgonfiare, Potas-Sodio gonfiare ticchiolatur di melo, carenza calcio appare un suolo sol calcareo, erode piano muore Insegnò corno-letame, così corno-silice donàr su suolo e foglie, su loro superfice con del letame vacca, fresco senza paglia riempi corno mucca, interra dentro faglia8 2 concentrato al suolo dopo il ciclo organico delle leguminose che liberano più sostanza dei cereali, aumentando il capitale organico che circola nell’azienda. Suoli pesanti han maggior contenuto d'azoto, così l'erbe infestanti, i parassiti, ceneri di legna, residui flora-fauna decomposti, letame, foglie, sangue, cheratina, lana, pollina e l’acqua piovana con tracce di nitrati. 5 Potassio asciutto (facile dilavam.da piogge): ceneri vegetali di giunco, felce e ginestra (30%). Se il suolo è acido, si può usare bicarbonato di potassio , se basico, cloruro o solfato di potassio (utile per cavoli avidi di zolfo). suol argilloso ne K. 6 La calce dà il pH e disinfetta pareti e tronchi frutta. A frenar l'erosione in suolo asciutto, povero e calcareo, tappezzo con comincia nella buca, l’attività di enzimi xxiv pollina con guano, torba e l'alghe rosse residui di fungaie, assieme frutte rotte concime d’animali, al suolo cede azoti un cumulo in fermento, tien i suoi calori quel troppo bagnati, funzionano pianino ingrato odore danno, rivoltali un tantino Nitrificazion spegne, e riduce acidità Calcio con fosfati, piacca sanno alzar fiori bianchi o rosa, cicàtrizzàn calmante aggiunta a minestroni, amari e digestivi è un ottim'insalata, vince scabbia ovini aumenta qualità, aromatica di ortaggi fien oppure infuso, dà salute ai greggi la torba idrata lenta, ma vince siccità dà e togli alla cisterna, è buon anticalcar e sostanze nutritive, solubil proferisce asciutta buon cappotto, piante freddolose d'estate fa isolante, che accoglie le golose a collo stretto e pancia, interro poco fuori riempio di drenaggi, e piante da verande oppure nell'estate, d'acqua per le piante se fosforo carente, radici e fusto molle scarsi son i fiori, e violace son le foglie7 radici sue schiacciate, odorano d’estate attrae alla superfice, lombrichi digestori in acqua a macerare, là in contenitori Luce dà fittone, penombra dà germoglio o Steiner biodinami, enzimi buoni voglio è battesimo d’acqua, umidità irrigazione è battesimo fuoco, lucè sol maturazione xxv Leggera umidità, assenza muffa e odori accrescono lombrichi, e fauna d’inferiori aerazion corretta, del cumulo è centrale fondamento base, di aerobi fermentare 1 si ha perdite di azoto sotto forma di ammoniaca. Il rapporto C:N 30:1 è ideale ai microbi composto (30 kg foglie quercia e 1 kg di stabbio). A ragg. equilibrio, dosa i materiali nel composto o aggiungi sorgenti di azoto. Tessuti vegetali vecchi o maturi, trucioli di legno, lolla di granturco, carta, lignina, disgregano piano poiché hanno poc'acqua e azoto. Scarti cucina, sfalci freschi d'erba, hanno più acqua con azoto e degradano prima. Esempi di rapporto C:N: letame suino 6:1; pollina 10:1; rifiuti vegetali 15:1; rifiuti di erbe e letame bovino 20:1; stabbio 25:1; residui di infusi 20:1; foglie 60:1; steli mais 60:1; corteccia 120:1; carta 150:1; segatura 400:1. Una cassetta alta raccoglie residui. Quando è piena si toglie il blocco già in fase di decomposizione e lo si aggiunge al cumulo. Ricetta riscaldante per l'autunno: in 10 lit.di acqua calda 40°, sciogliere un dado di lievito e 300 gr di acqua zuccherina e a piacere, 4 kg di cenere di legna, fin 20 kg di pollina, fin 20 kg farina di basalto o 5kg di alghe verdi, irrora 3 per aumentar calore nel cumulo letame, annaffio con vino, lievito e melassa; dopo un anno di compostaggio, avrò il famoso burro nero, prodigio dei giardinieri (anche il letame equino-ovino scalda molto ed è adatto ai suol pesanti). Seba 4 “l’Azoto mobile, passa dalla pianta al terreno attraverso un continuo cambio di forme (umico, ammoniaca, nitrato), è la calce disinfetta, e delimita le aiuole6 fermenta il preparato, 6 mesi nella terra un dì l'impiegherò, dinamizzato in acqua 200 grammi d’esso, in 50 litri annacqua9 edera e vinca, mentre in suolo umico, consolida e borragine. 7 Fondi tè-caffè sparsi nel solco di semina, decompongono e liberano fosforo utile alle radici e germinaz.di cipolle e carote 8 il cornoletame, allestito nell’autunno a fine di settembre, vuole letame di vacche lattifere che abbiano già figliato. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 15 a primavera entrata, scavo il preparato tirato fuor i corni, letame è trasformato Ridotto è il suo volume, fin della metà l’odor di sottobosco, riesco ad annusàr Folletti fate e ninfe, ovunque dimorati tra i microrganismi, lor piccoli aggraziati provengon dimensione, parallel del canto in terra richiamati, dai figli dell’incanto xxvi al suolo lo diffondo, in acqua spruzzatore or cornosilice, apprendo in successione Microrganismi cibi, sòn alghe nutrienti cristal di quarzo fine, molato e macinato duràn la primavera, nel corno va stipato schiacciati ed essiccati, d'origini di tempi gl'indio del Texcoco, preparan le focacce con l'alga spirulina, raccolta con bisacce1 autunno successivo, l'estraggo sotto sole Clorella e Spirulina, son oggi coltivate l’uso in primavera, nell’alba rifrazione pur tale preparato, vien dinamizzato venti giorni dopo, l'altro che ho passato Silice nelle piante, elemento formatore fa scudo a vari funghi, e a insetti parassiti una parte và nel suolo, e riscalda rizosfera tropp'cqua la dilava, disgrega forma intera Argilla in stato secco, è un silicato fine quand'umida diventa, di plastico sentire in glomer umi-sabbia, ha ruolo di legante Aiuta i minerali, a entrar vive sostanze Gelìdium armansili, detta algà Kantèn da te s’estrae l’agàr, l'addensante che ant’infiammatorio, proteggi ogn’intestino se presa a dosi alte, sei purga lassativo Klamàth efficace, rallèn degenerazio antidepressiva, contieni antiossidanti immun regolatrice, cur traumi cerebrali in pozze artificiali, per uomini e bestiame Sei base di catene, intere alimentari Pan che fame togli, nutriente resti infine Producono le piante, material vivente nell’acqua e la CO2, incorporan la luce poi lieviti e batteri, spezzan il glucosio per estrarre il sole, lavoran sen riposo2 nutrite con petrolio, in lucro senza fine o Alga della vita, pioniere senz'eguali ti nutri in minerali, che trovi là nei laghi ti usaron a Berlino, in zuppe dei soldati l'autosufficienza, procuri ai tuoi affidati Sopravvivi in tutti, l'ambienti di Piacca aiuti corpi e suoli, che battono la fiacca Ti assumo nel digiuno, o in dispepsìa con il Kefìr e miele, forza Tua mi dia 3 grammi cinquan litri, su foglie nebulizzo pompa con pressione, le gocce micronizzo così che sospensione, non scoli dalle foglie fissi micronube, su chiome non più spoglie infuso alghe marine, rafforza cheratina cellule del corpo, capelli ed unghia fina è il messagger di luce, lo Zolfo minerale adatte con la frutta, verdura e cereali Silice sta alla roccia, lui a regno vegetale assiem ad altri gruppi, sostanze minerali verran dinamizzati, dal qi del biodinami a fare compostaggi, in polvere od intere oggi in quelle mare, può esservi mercurio ricorda che metalli, assorbon dallo spurio Luce arcobaleno, quand’è micronizzata silici e quarzo fino, son luce condensata al sole si conserva, un buon corno-silice dentro vaso vetro, traspare in superfice di oceani tutti mari, pur dell'acqua dolce colore verd'azzurre, brune oppure rosse l’alga Fuco è detta, il musco dell'Irlande presa nel cammino, è integratore grande riesce a eliminare, metalli radioattivi assieme coi pesanti, in corpo molt’attivi xxvii in contrasto con silice, sta il calcare che attivo in processi, ricambi suolo e piante è il carbonato calcio, calcare parte attiva calcio-argilla misti, buon humus deriva Fuco ai giapponesi, appar erba del cielo è base delle dieta, longeva senza meno Riduce la fatica, dolor affanno al petto così pur gli alpinisti, le portano rispetto 1 Lago d’acque alcaline del Messico. La Spirulina maxima è alga raggomitolata, seccata al sole dà proteine fin 70% peso. “Il crollo del potere nutritivo degli alimenti, causa patologie 9 la dinamizzazione a mano per circa 1 ora, chiede acqua bio degenerative, raffreddori costanti, influenze, allergie, ansie, (il cloro uccide tutti i batteri pro ed anti) sui 37° per stimolare depressioni, stanchezza e mancanza vitalità. Klamath dal lago gli enzimi efficaci. Rimescola la miscela nei due sensi di Upper Klamath in un parco protetto dell'Oregon, ha tutti e 20 rotazione rotti ogni volta che si forma il vortice profondo al gli aminoacidi nelle proporzioni ideali, le sue proteine sono centro del secchio, ciò rende il beverone sensibile al mana. assimilabili al 73%, contro il 18% delle carni rosse.” Taras consuman gli animali, l’organica sostanza tutto ciò che vive, in non-vita tienistanza scende giù dal sole, e nei vivi è circolante in alto poi ritorna, grazie ai degradante conseguono l'enzimi, a lungo ripetendo un ciclo metaboli, l'organico esaurendo se tieni ben fissati, li incolli o li confini li usi e li ri-usi, efficienti dentro ai tini ossigeno s’è poco, il ciclo sta incompleto lo zucchero è spezzato, all'etilico livello vino a noi ci piace, per lievito è uno scarto concentra la bevanda, il lievi muor intanto scambi tra interspecie, è strategia di vita cellule ed ambiente, barattan ogni sfida così esclericha coli, s'adatta all’intestino spegne var enzimi, e gluco mangia fino ogni Cellula respira, giù nei mitocondri un tempo avea batteri, ospiti simbionti piano l’ha integrati, entro propri mondi e crebbe Dienneà, danzando girotondi tra fotosìn batteri, e celle di eucarioti3 più cellul'aggregate, fan organi e tessuti assolvono funzioni, nei gruppi più sparuti collaboran dan vita, a più sistemi esperti di scatole cinesi, neuroni e reti aperti il fenomeno di osmosi, pratican le celle tra due soluzioni, a diversa concentrazio passa la men densa, verso la più densa solvente nel soluto, stempera l’essenza e pù atomi diversi, danno più composti legati da elettroni, o iòn tra lor opposti e trasportano gli enzimi, ioni idrogenò da zucchero ad Ossige, fornendo H2O 4 gli efficien Batteri, pur vengono inibiti da il calore e freddo, oltrèmisur forniti amano un preciso, grado del piH-acca fuor sterile luogo, il fortè prim'attacca Piacca Sette dà, equilibrio acidi e basi Sangue ed acqua pura, saliva e sudore tra sette e l’otto scopri, l'ocean salinità il bicarbonato sodio, al piacca 9 andrà Fosfati e candeggina, a pH 10 muove la soda per bucato, pH 12 raggiunge Idrossido di sodi, quattordi fine soglia pH 6 l'urina, è assieme con la pioggia L’aceto sta nel 4, con cocacol arance piacca 2 è limone, cloridro a zero tace enzimi hanno natura, animal e vegetale Fungina pur battere, o muffa lievitante lavoran a catena, riescono a innescare reazioni più capaci, rompere un legame Sole và in glucosio, riesce in via di foco scende poi risale, a man enzima cuoco 3 la Fotosintesi clorofilliana cattura la luce minerale (6 CO2 più 6H2O +lux =C6H12O6), mentre ll'Ossidazione (leggi da dx) degrada e restituisce luce, calore, Acqua, Carbonio CO2 .(in poco O2 dà ossidio carbonio, gas che asfissia grad.sino morte 4 come i mitocondri, ha origin da simbiosi la Scala del pH in una sostanza, misura la concentrazione di ione idrogeno (H+ acidi, e OH- basici). Se le sostanze sciolte in acqua non dividono, H+ e OH-, son dette neutre, altrimenti 2 Autotrofi: alghe e batteri. Eterotrofi: i consumatori erbivori, se prevale l'una o l'altra, son acidi o alcali. Il Metabolismo è: carnivori e saprofiti. Monocotiledoni: banano, palme ecc. Catabol. Reazioni (degradan sostanze) +Anaboliche (aggreg) LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 16 l’enzima clorofilla, tien il color verde interno ai cloroplasti, di celle vegetali Carenza di enzima, matèr grezza lascia a monte di reazione, rimasta là bloccata carenza di prodotti, o tossicità del grezzo comportan disfunzioni, ereditario prezzo un Metano dai rifiuti, è il fatuo di palude brucia in cimiteri, raffredda pur la cute usato da millenni, in India pur Sichuàn Nomadi viaggiando, con latte in otri ovìn per cucinar i cibi, e la casa riscaldar poi col sale in ceste, fan conservazione e i batteri lentamente, riportan l'equilibrio mangiano di tutto, velèn mercuri e piombo che ucciser pescatori, più pesci dall’interno spezzan pure ferro, uranio uman inferno Emilia narr'ancor, tempo suo passato Veloce ossidazione, chiama combustione che acqua più calore, form in produzione gran parte esser viventi, ricavan energia Ossidando i loro corpi, CNOH in sinergia il caglio è latte, in stomaco intestino pur combustion metano, è respirazione anaerobico respiro, è la fermentazione Lei facea formaggi, col latte ricavato latte acido cagliato, facevo riposare3 fin che piano prende, forma coagulare di un ovin lattante, un pochino digerito è latte inacidito, che inizia a coagulare tolto messo in stampi, pian ad asciugare il latte oscilla e sbatte, separa le pallìn lo scolan entro forme, per asciugar al sole per avere burro, puoi sbattere del latte In un bottiglione, bene chiuso e stretto io ricavo il ghee, un burro senza grasso lo filtro dalle schiume, in alto come basso Latte di vaccina, ha quattro volte calcio 3 volte proteine, rispetto a latte umano adatto a vitellini, che assorbon sua cosa verso poi l’enzima, che mescola costante per produrre curd, il casalingo yoghurt fai bollire il latte, per vèn trenta minuti lascia raffreddare, con curd precedente fermento puro è, un cucchiaio sufficiente dopo tre quattr’ore, è divenuto yogurt Ideale è farlo a sera, così può riposare ben tutta la notte, coperto con un panno lassi è curd in acqua, diluito senz’affanno un paio giorni buono, pure senza frigo lattosio negl'umani, fermenta senza posa4 Polifemo nella grotta, fabbricava i caci coagulando il latte, con succo fico inaci Ippocrate ci parla, di caglio di animale l'alternativa attiva, all’enzima vegetale e lasciane da parte, qual lievito continuo aggiungi pure miele, banana varia frutta il buon latte materno, un neonato beve gli enzimi e immunità, in esso lui riceve quel pastorizzato, integrato a vitamine diventa un alimento, di sintesi confine grande digestivo, usato in Asia tutta7 Rhizobiùm batteri, fissano l’azoto tramite gli enzimi, di nitrogenasi aggiungono a N2, il vitale H2 ione a dare NH3, ammoniaca soluzione1 batteri streptococchi, fermentan ogni latte l’enzima chimosina, o rennina fa il restante chimòsi vien estratta, da stomaco capretti Kefìr ottieni se, a latte fresco aggiungi il grano di Kefìr, che ha lieviti congiunti quel latte or digerito, a noi fa medicina l’acqua estrae da soia, grasso e proteine Ammoniaca NH3 da protein disgrega nel fegato diventa, l'urea da eliminare Le carie sopra i denti, milioni di batteri anche se son danni, fermentano forieri il caglio-in-pane era, gl'intestin seccati la Birra è dominata, dai lievi Cerevisiae assieme Calbergensis, industria fa felice I semi d’orzo malto, son fatti germinare per l’amido spezzare, e l’alcol generare2 caglio-in-acqua invece, è infusi di vescica una cellula consuma, milioni di ATP per far sua attività, di prote sintesì producon l’amilasi, batteri ben simbionti che vivon in bovini, intestini loro mondi spezzan cellulosa, altr'ospiti pian piano così fanno letame, e producono metano batteri di metano, fermentano composto i cinesi con un tubo, lo portano sul posto sorgente di biogas, son digestori vasche una per famiglia, assiem un paio vacche xxviii 1 È prodotto anche idrogeno gassoso che altri batteri, produttor dell’enzima idrogenasi, scompongono in ioni. 2 Gli enzimi amilasi che spezzano l’amido, si formano solo durante la germinazione dei semi. mentre la rennina, è muffe di funghetti mischiati con il latte, e i latticin guastati quello del cerbiatto, capretto od agnello o l’interior di tasso, lepre pesce e uccello seccata spezzettata, a dare gorgonzola mezzo grammo caglio, per un litro latte Taras interviene, racconta la sua parte tuberco e febbre tifo, difteri pur confina5 aiuta aci cloridri, in stomaco di anziani Aci urico poi scaccia, da terre ed intestini poiché alimèn batteri, che solvono la gotta produrre aci lattì, fermentazion comporta6 Yogurt fu svelato, da un lesto bizantino a malato re di Francia, che fu ristabilito a trentasette gradi, scaldo un litro latte 4 Rennina è da millenni, usata nell’oriente su soia a fare Tofu, formaggi d’apparente frantuma soia gialla, in acqua fai bollire ora hai latte soia, puoi far fermentare tratta col nigari, cioè caglio minerale8 la proteica parte, forma una sostanza Precipita e coagula, tofu bella bianca pur liquido miso, gran brodo d'enzimi supporto alla flora, di suoli e intestini fermento di Soia, con orzo con miglio è salsa in minestra, all'alghe frammisto xxix battèr zymomòna, succ'àgave fermenta in scarto dona Pulque, l'alcolica bevanda Mentre papaina, è un enzima proteasi degrada proteine, Papaia l’offre gratis L'enzima lattasi è prodotto nello stomaco-intestino del vitello. Un latte inacidito vedrà i lattosio in parte lavorato dai 3 lactobacillus che producono yogurt. Ingerire latte di vaccina La parola formaggio deriva dal formos, paniere di vimini L'enzima papaina, è di Ababai Papaia nel quale i pastori delle steppe d’Asia, ponevan latte cagliato aumenta il desiderio di dolci e saccarina mentre il calcio è predigerisce tutto, è medicin dei Maya presente in misura doppia nei semi di sesamo, foglie verdi del di pecore e capre per dargli forma. Il latte, lasciato in canestri di felce, conserva l’impronta e coagula da sé: “Immagina il cavolo, alghe, senape, rape, mandorle, e semi girasole. Dopo ammorbidisce carni, in acido o alcalino unico tra enzimi, è un gran vulcano fino latte come una bacinella d’acqua dove il grasso son palline di lo svezzamento le cellule intestinali dimenticano l’enzima degrada il lattosio, ora, questo fermenta e si ha flatulenza. ping-pong e la caseina (proteine) palle più grosse. Affinché che 5 Più digeribile dello yogurt, nel Caucaso le mamme danno il 7 In qualsiasi zona a clima temperato o caldo, specie in estate, vi sia cacio devon agglomerarsi le palline grandi in glomeri Kefir ai loro bimbi al posto del latte intero a prevenir diarrea. in 24h il latte diventa acido con proprietà igienico-nutritive più compatti, che conterranno le palline di ping-pong e 6 sue. Una porzione al giorno di yogurt (acido lattico, potassio, l’acido lattico prodotto dal lactobacillus acidophilus o galleggeranno nel siero di latte vuoto. La coagulazione di latte inacidito avviene con aggiunta di enzimi coagulanti detti bulgaricus, (slavi consumatori di latti fermentati.) distrugge fosforo, calcio, A, B), adatto a chi ha poco/nul enzim lattosio, caglio. Il caglio animale, sono enzimi secreti da stomaci di gli organismi tossici ovunque, curando la pelle, carie dental e previene osteoporosi, migliora la flora, potenzia l’immunità linfatica delle mucose intestinali, protegge da colite e diarrea agnelli/capretti ancora poppanti : chimosina, pepsin, gastrina. vari tipi di cancro. È contenuto nel latte appena munto e Tra gli Enzimi vegetali: galium aparine, latte di fico, semi di acidulato con succo di limone o fatto fermentare con lievito e riduce la placca batterica su cui prosperano i batteri carie. 8 sale marino in prevalenza cloruro di magnesio. Il tofu non cardi più aceto d'uva o succo di limone (per inacidire il latte (distrutto da Pasteurizzazione), in latte cagliato, pane nero sino a pH 4.5 dove le caseine precipitano e si uniscono)”. lievitato, aringhe in salamoia, ortaggi sott’aceto pomod verdi offre un particolar sapore, si combina bene con tutte pietanze. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 17 su Yucatan t’offristi, a Cortes e sua ciurma Risolsi indigestioni, di abbuffi sen misura e lui di là trapianta, in Pacifico versante Dove Captan Cook, ti fece onor amante Rifugge la natura, da là monocoltura ti porta d'ogni dove, solchi oceani mari famosa divenisti, dei popol curi i mali nei climi tropicali, tu in gioia radicasti e indigeni entusiasti, ti fecer miti fasti così colture sono, più prone a malattie ad insetti parassiti, monocoltur soffrire or stimolo la svolta, aumento l’efficace più microbi d’aiuto, rilancian Elfi e Fate Alber medicina, tuo frutto acerbo sacro solve indigestioni, tuo succo ver incanto enzima selettivo, disgrega ciò ch’è morto e guarisce più tumori, sen toccare il corpo ogni pianta sviluppa, 2 direzion di forze in alto come in basso, corpo e diffusone la forza và nei fiori, radici oppure foglie odor aromi vari, irradia oppur accoglie process’infiammatori, porti a pus d’ascessi orecchie pelli e milza, con fegato tu sgrossi pur l'ulcer emorroidi, sfiammi a dar sorriso assieme le mammelle, macchie pelle viso nel rumine bovino, si assimilan ai fiori L'ormon riproduttivi, animali superiori la donna questo sa, istintiva antichità fiòr stimola fiorente, ognì sua fertilità Tuoi semi contro vermi, giù nell’intestino ferite or cicatrizzi, e tumor converti fino pur ananas d’Hawaii, tua piccola cugina pure ti somiglia, suo enzima bromelina Natura e Cultura, han comune radice in colpo di genio, di spugna e di psiche da facil-complesso, aggregan strutture Tra più ecosistemi, e artigiane colture seguendo la ricetta, ch'Emilia diede ieri ottengo in beverone, il gruppo di batteri una zuppa primordiale, di lieviti antenati presenti dappertutto, scoperti e ritrovati comunità e concetti, moltiplican frattali le forme sono idee, livelli o enzimi vari xxx irroro su composto, alimento fermentazio estinguo malodori, prevengo putrefazio assicuro umidità, quaràn percento al cubo continuo ad irrorare, trattar ogni rifiuto già nacquero così, scoperte accidentali numerosi al mondo, alimenti fermentati Saké fu riscoperto, quan qualcuno sputò riso messo in bocca, che a terra fermentò il latte in una sacca, di pelle di animale dimentico fermenta, formaggio coagulare microbi elfi aiuti, già esistono comunque ossigeno dell'aria, produssero dovunque più microbi viventi, rispetto quelli d'aria sopra suoli e acque, presenza ricca varia ma in campi coltivati, vi è concetrazione dei molti microbioti, della putrefazione se predominante, è per via di forzatura malanni e parassiti, sorgeranno assai combetterli a fatica, alfine poi dovrai incubano le forze, o accumulo energia per riorganizzare, una vita in sinergia io Seba con badile, sollevo sposto terra la zappa rompe zolle, e sradica la flora rastrello la rimuove, livella poi la terra ricopre pur i semi, leggeri li sottoterra lubrifico or mie lame, le forbici soffrego su là pietra mola, che regolar io impiego tolgo via lo sporco, con pannocchia mais e spalmo con pennello, oli o grassi vari1 riempio pure secchi, profòn 30 centime sabbia e tali oli, attrezzi immergo infine grazie all'abrasione, più lubrificazione subiscono le lame, costàn manutenzione Pur lama della sega, la sfrego dalla linfa a mezzo spazzolino, e sapone forno tinta 1 lubrifico con olio o vaselina per serbare contro siccità e umidità, poi avvolgo nel giornale per superare l'inverno. tra manico ed attrezzo, metto i manicotti di gomma camer d'aria, durano più forti Natur e coltura, alimentano l’un l’altro Idee e divinità, viaggian dentro e fuori i funghi con le fate, creano fiabe storie veston di parole, i sogni e le memorie presenza di Etilene, dentro la foresta nei suoli naturali, tra gli Elfi della festa t'invitano a ballare, nei cerchi delle Fate la danza di più funghi, ispira risa e pace il ciclo di etilene, è respiro della Terra2 scambia 2 momenti, sopra e sottoterra l'ossigeno scompare, batteri van sognare ferro cambia forma, nutrienti lascia dare la comunità batteri, entro agli aggregati vive con gli scarti, di piante sovrastanti assorbono le Piante, più energia surplùs ad alimentar gli scambi, e i traffici di giù s'etilen scompare, batteri vanno a morte lor corpi decompone, anaerobic'altra sorte la pianta soffre tutto, in campi d'Avogado la cosa non accade, dove Etilen è amato strategiche le piante, aspettan i battèr svuotino d’ossige, le rizo sacche pièn nutrienti minerali, così potràn sorbire le foglie morte gas, d'etile sann'offrire ossigeno ritorna, riempie sacche vuote batter addormentati, inizian loro foghe drogati di etilene, finirono in letargo in suoli naturali, non muoiono pertanto In Rechaka espirazio, espande etilene Pianta in shuniata, nutrient or ottiene in puraka ai Batteri, l’ossigeno arriva degradan kumbaka, e il ciclo continua 2 i Funghi tra radici, più nodi san creare così in leguminose, l'azoto san fissare fermentano bevande, aiutano migrare le cellule in ebbrezza, riescon collegare staser Emilia narra, la canapa dei nonni che cura veste nutre, la loro vita e sogni inizio tale viaggio, te prima propiziando riapro le tue vele, e con coraggio parto Navigando in mari, di canape incontrai scogli come secche, derive con pantani specchi di pur'acque, ed isole incantate Boschi bei dorati, cime alte profumate Luoghi meditazio, dono sempre nuovo t'amo e t’amerò, ancor mia bella Ganja Sei forte sei robusta, sai esser delicata Preziosa spiritosa, tener mia appagata “Nonna nel cortile, con fuso e rocca fila il filo avea bagnato, costante con saliva Filare è un allusione, a lento consumare il fato delle Parche, è vita sconocchiare3 Fila madre e moglie, e intesse identità Aracne tessitrice, una gestazion poi fà e venne da Himalaya, l'arte sacra che annoda stoppie-fili, in capigliature ver Seminava pianta, a marzo inizi aprile mieteva a fin agosto, e macer 8 giorni fasci accatastati, sott’acqua trattenuti sassi a separare, corteccia e fusti nudi Nonna trasformava, fusti in fibra fina informe naturale, in bionda canepina con fai-da-tè telai, e ricamo culturale soccombe a monopoli, l'arte canapale Canapa fù dote, nel preparar lenzuola tovaglie canovacci, tessute senza foga Sette fasci canne, danno due lenzuola sacchi con bisacce, vestiti per la scuola il microbiologo Alain Smith, scopre la presenza di Etilene nei suoli di foreste e praterie, mentre non v’è traccia in campi xxxi coltivati e trattati con chemio sintesi e macchine compattanti. “Il modello delle Major è tutto sbagliato, bisogna evitare lavorazioni al terreno e bisogna incentivare le coperture 3 “Te sconocchio” significa ti rompo le ossa. Presso i Maya, vegetali permanenti per un riciclo dei tessuti morenti nel terreno, così, la nitrificazione si ferma e si produce l'etilene nel solstizio d’inverno, le nonne davano lezione di filatura capace di maturare i frutti, germogliare i semi, ecc.” Smith alle giovani, per sollecitarle a divenir buone partner sessuali. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 18 Scomparsa nella Tuscia, la canapicoltura sebben resiste l’uso, è canapa anti-usura fu torcolo d'Onano, uno stretto arrotolare stender e asciugare, attorcere e pressare nel Nèpal sono nudi, i culiès raccoglitori In Persia si raccoglie, in tele grossolane ha colore grigio scuro, piacevole l’odore caldo ed amarogno, ed acre suo sapore Lavorano all'impresa, fino a mille anni frullando il mare-latte, emersero entità Dea del loto e vino, Surya e Danvantari medico del cielo, che amrita reca in vasi Hashishà al fuqara, è l'erba miserande antica consolazio, tra mille scorribande detta Shah danaj, sultana del profondo resiston in campagna, a usur e pisciatoni morbide per fasce, ai neonati sen lamenti Posta fra le gambe, previene rossamenti le sommità fiorite, vendute quale ganja foglie lor assieme, son pillole di bhanga portate fino Londra, sotto il nome guaza alfin una bevanda, inebriante si prepara dal frullamento emerse, pur veleno che coi fumi suoi potenti, ferma un universo Dio Siva allora tenne, veleno nella gola divenne gola blu, così ci appar tutt’ora Effetto di sostanza, uccide e vien uccisa il pover sufi vedi, pulcin che vagabonda ucciso dalla verde, ovvero n'è sconvolto tal è suo costume, uccider esser morto di Te posso vestirmi, senza alcun pudore evitando inquinamento, di chimico scolore rispetti nostro mondo, crogiolo dei venturi supporti miei pensieri, su te li scrivo puri in Persia la si chiama, bevanda di qinàr mastican le foglie, in India ad inebriàr in Egitto fanno dolci, foglie estremità tagliate pian fiorite, 3 giorni fan seccàr I demoni cercaron, tenere a se l'amrita origina battaglia, che Deva fanno vinta nel Tantra tal amrita, dell'Oceano Latte bevanda di vittoria, vijaya ganja parte il fachiro Musulmano, come quello Indù riverisce il Bhang, colui che allunga vita che liber dai legami, dell'ego più ostinato con lui bevi mistero, Io sono Lui svelato senz’alberi tagliare, e i monti disboscare ogni lacrima e ferita, sol Flora sa curare e diventan alluvioni, sulle città d’umani se van dimenticàr, odor delle tue mani cani gatti e galli, i corvi ed avvoltoi risentono più forte, l'azione di narcosi gli erbivori di meno, risentono l’effetto pur ad alte dosi, il cavallo sta perfetto Lo yoga originale, include l'uso droghe per acquisire brami, benzina delle siddhi nel testo Patanjali, l’ottengono più modi talenti piante e mantra, e le menti vuoti Haydar sheikh, riscopre la sua foglia per fare la sadhana, rifonda haidarìya estinzione dell'ego, unione col divino chiusi nelle gabbie, ferriate trasparenti illusi di sapienza, e vigor obsolescenza Privi di speranza, e incapaci di odoràr I sogni potenziali, che flora sà ispiràr il prodotto se filtrato, và in pasticceria in polvere fumata, in pipa col tabacco magico delirio, in giardino canapante effetto esilarante, una fame divorante proibire o tollerare, e silenzi delle fonti la società sfinisce, allontana pure molti umorismo di libelli, sollievo delle forze nel gioco di rimandi, allude più risposte Taras ora parla, gitàn mille e 1 notte Sherazade chiama, i colori della sorte Ib-na-al-qunbus, già figlia dell'umano è Banga la nocciola, palma della mano in India come Nepal, ganja tiene ruolo pieno e religioso, dai tempi primo uomo si mescola a dottrine, pratiche montane polveri di sogno, bocconi rimembranza respir del minareto, amico della strada rimedio per l'orecchio, e savia d'iniziati rivela le stazioni, dei var cammini dati con logore lenzuola, facevan pannaroni Scuole Siva-Devi, e miscele tibetane xxxii viaggiano coi morti, in fumi d'amicizia Raseno ci ricorda, dei popoli di Scizia in saune capanne, riuniti senza vesti Gettan suoi semi, su pietre roventi nei regni Bengalesi, culmine raggiunse così in Himalayani, periodi medievali Mahanirvana Tantra, in versi pure narra ciò che è praticato, dentro indiani sabba pianta ed ebbrezza, è sanscrito bhang Vighaia è gran gioia, Ananda gran risa la luce degli occhi, di canapa bhanga son cime fiorite, di verde che incanta è spirito Bhang, Al-Khidr il verde desto al-Khadra detta pur, verde mazzamondo interior ed esteriore, privo d'un confino mangiate più foglia, assai meno cibo la pianta si mostra, qual agil gazzella e una brezza leggera, la fa vorticare un canto colombi, la fà emozionare Dio l'hashi loda, fà emerger segreti mangial asciutto, astièn dai commenti cambin le menti, diventino estranei assenti il pensiero, da schemi ordinari sciocchi e invidiosi, censuran il pane dividi tu assieme, a chi sà rispettare oblio d'esistenza, restando al tuo posto il maestro ci svela, è segreto nascosto Pianta quando inizia, i semi riportare Essuda una materia, narcoti resinosa base principale, di tutte forme hashìsh yoga fà del sesso, sentiero di sâdhana via che poi produce, kundàlin risvegliata un sesso religioso, re-stimola in diletto a livello esperienziale, Dioniso è diretto L’iniziator dei Sufi, privi di un maestro Salem Alekum!, Oh anelito dei saggi! or scaccia lontano, i guai la tristezza ti aiuta creatura, smeralda fortezza duran la mietitura, si alzan spiritelli l'esperien raggiunta, è con aiuti esterni Bevande decisive, e donne saktizzate il rito si realizza, in sabba dentro Te quan donna kundali, appare là da Sé cannabis dal greco, è l'arabo quinnab che l'erba vuole dire, dei mistici fuqàr xxxiv Veleno di bevanda, origina da evento mare frullamento, in origini del tempo avendo Dei perduta, l’ìmmortal Amrita alleano con gli asura, pèr estrarla viva Pianta planetaria, fà storia dell'uomo gli inglesi la raccolta, spiegano così da gambe fin cervelli, turbini più belli fermano le membra, scarican l'orpelli gli estatici hashishiya, vivon caroselli Indù vestiti a pelle, vanno fra coltivi di canape fiorite, ed agitan le piante ricavano churrùs, raschiando lor vestito la resina è venduta, da tempo primitivo viene d'improvviso, profumo nei paraggi quan mangiano la foglia, crolla la Babele Dio li vuole tempio, capace a contenere figlia d'India Persia, veste jeans in coro cresce sì selvaggia, per hashi è coltivata L'arabo Makrizi, la chiama l'alfokara xxxiii Sèn soffio di vento, si muove la foglia e con l'inno rituale, Qalandar l'invoglia chiudi l'orecchie, agli antichi censori e riempi le mani, sen rimandi ulteriori se desider cacciare, altezzosa gazzella procur che passeggi, su tàl foglia bella su Te ora si posa, più timida farfalla batte le sue ali, mostra ogni tua falla verginella indiana, bene ti intrattiene dissecca seminale, sè nel cuore viene LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 19 permetti che realtà, io veda delle cose così libero sia, dai danni e false pose lavo la mia faccia, e chiarisco la voce Canto poi la lode, al creator d'amore Intona suoi dhikr, per far vorticare batte dhamaru, pei passi accordare la sua pipa di pace, poi fà circolare delirio e torpore, astanti a esaltare la mente serena, rimanga nel cammino ferma negli intenti, e faccende da evitare passa tempo presso, l'acqua mormorante compagnia d'amici, d'esperienza grande La verde procura, un bisogno di dolci Al-Himsi danzava, gridando alte voci A quel punto inizierai, riflettere su cose cause e cose fatte, fato e suoi accidenti sull'essere che parla, cose che son dette comprender opinioni, e l'azion coerente il maestro dà versi, a basilico e rosa cioè l'hashish e vino, diuresi e sposa scruta cuor con occhi, occhi con il cuòr propria idea d'umano, a gradi separar a quella del divino, riesce avvicinare Fìnche verde sufi, Ti appare familiare or ogni stanza, si muta in moschea in piacer compagnia, il basilico svela Haidar là viveva, tra i monti Khoràsan in piccolo convento, assieme ai compà esorta l'altri sadhu, a dividere segreto via preoccupazioni, cuòr tornì sereno narrò la letizia, qual danza di pianta a tutti suoi frati, che allegri decanta dopo sua morte, vuol esser sepolto sotto le piante, nutrire quel mondo dentro sua scuola, lo vider studenti col pene orinava, i versi più ardenti Io son mendicante, l'errante compiuto se vino è l'inizio, la verde è il rifugio il color verde appare, alla fin del Miraj Dante e Maometto, descrivono i piani Samadhi riflette, nel rovesciamento Incoscienza bestiale, annichilamento è potere che tiene, il genio Aladino le mille e una notte, narra l'ambiguo converte scarafaggio, in nobile leone il ricco lo avvilisce, il povero stupisce solletica il prurito, dell'ano effeminato annulla gelosia, e pudor morale dato da tomba si sparse, là in Khorasàn e in Cina fu usata, anestetico a fàr Rivela segreti, dissecca ogni giudizio mista a tabacco, fin mistiche soglie che ciascuno porta, dentro l'interiore i Boscimani pure, ne fuman le foglie così l'Ottentotti, la chiamano dacha ugual a inebriante, dagga lor pianta i Gonda dell'India, la brucian coi morti per strada spianar, e dare i conforti afgano Din-Rumi, Ibn Arabi incontra in urbe Damasco, e a Konya poi fonda sua mistica scuola, o dervisci danzanti per far ascensioni, dei chakra restanti Sidi-bu-Senna, in Numidia algerina errante derviscio, ostil alla scienza insegue e battezza, sol con il kaff procura samadhi, in danze ritual confonde strategie, apre ogn'orifizio i desidèr riflette, di profòn padrone Kundalini desta, qual verde regina Fuoco nel ventre, num che sconfina purga poi scioglie, catene del cuore artisti e maestri, gli fondano scuole più nomadi asceti, sincè o truffaldini riuniti in questuanti, scuol stravaganti vestiti con stracci, attiran disprezzo distacco dall'ego, tiene il suo prezzo Lor sàn trasgredire, sin oltre i sessi sen fissa dimora, sannias'imperfetti confusi ai balordi, ai fanatici e ladri rischian nell'urbe, pagàr l'altrui mali la foglia in Battriana, dà consolazione Fà rider di se stessi, procura la visione così suor Hildegarda, aiuta sua pancia riduce malumori, delizia il corpo scalda pur a Shitala-Devi, patrona del vaiolo se le offrite bhang, dà sollievo nuovo Sfiamma pur ascessi, la canapa pestata contrasta mal otite, in olio vien spalmata Giovanni ventunesi, è papa Pietro ispano scrive il trattatello, a curare suo contado suo spirito di flora, trova anima umana la penetra e conduce, in essere fiumana dona al bevitore, prontezza della mente fravashi della Banga, kundalini corrente Shiva seminava, orando il mantra Banga suono di guardiano, che taglia l'ignoranza tutto il giorno in acqua, fior e foglie lascia ripete il nome santo, e fumiga le braccia Bevono del Bhang, come fan sannyasi Studenti di Benares, prima di studiare conforto nel disagio, in cura e malattia allinea i desideri, a preparazion bevanda immagina poi Devi, l'offre dolci e mantra versa sul suo Linga, e gli incubi van via le più pulite foglie, bollite in latte e poi son mutate in burro, verde grasso d'oli majoon è miscela, in datter fichi miele che gatti ed animali, lieto ben trattiene Bhang in comunione, a yoni culto Devi Marte e venerdì, i due giorni sacri a Lei veder in sogno foglie, od uso per le cure è segno fortunato, che cura febbre pure O'Shaugnessy d'India, studia la ganja è dote degli sposi, speziato ricco Bhang la sposa prima e dopo, beve in Gujarat sacra cerimonia, preparazion di Bhang dagli ospiti bevuto, hindu e musulmàn asciuga gli umori, impedèn movimento allontana la stanchezza, panico e timòr pur durante guerra, vien asperso Linga Raji senza scampo, slaccia suoi capelli spirito di Bhang, non trov'impedimenti per evitar l'effetto, verso entro narici goccia olio d'oliva, e bevo acido latte fuggono i nemici, assiem la malattia agisce sulla febbre, in indiretto modo calma assai gentile, le cause d'ogni dolo versalo su linga, e dio n'è compiaciuto l'alito raffredda, e il corpo n'esce puro malati son seduti, versano nel tempio Bhanga sopra Linga, curano lo scempio pur la dissenteria, e var colpì di sole stemperan ascessi, con moderazione il Bhang assorbe bile, dice l'ayurveda stimola appetito, e prolunga vita intera cordiale del pensiero, giusto nel giudizio e spirito di Shiva, guardiàn dell'orifizio Colui che beve Bang, beve pure Shiva lo spirito poeta, travasa e lo confida aiuta attraversare, miseria e carestia la chiama pur siddi, inebriante del tantra è paziente loquace, schiamazza poi siede prende ogni forma, fachir mi diviene! Fà l'umido in caldo, saliva seccando rossore degli occhi, e pallore del volto livor della bocca, e un fegato ingrosso l'indebolisce pur, nuoto in acqua fresca mangiar acida frutta, bere senza fretta il Bibra racconta, di aver fame cane gli sembran parole, venir da lontane sussurran orecchie, i giochi dei sensi son moti del corpo, pesanti e diversi i polsi sono tesi, ma batton normali la pelle raffredda, gli occhi iniettati dopo una mezz'ora, arrivan le visioni i volti dei vicini, fàn metà-morfosi ridono i più, e schiamazzano lieti altri arrabbiati, diventan guerrieri il clima n’ha parte, il caldo rallegra fin al delirio, dottòr Moreau spiega LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 20 descrive Moreau, gli inizi in affanno avvolge poi volto, calor dolce manto prova allegrezza, interna e in risate sensi più acuti, e armonie dilatate sale per la spina, e dilata nelle braccia scuote pur violente, continua nel salire va nel cervelletto, percuote dall'interno credo che ne muoio, continua carosello aument'appetito, e pupilla dell'occhio agisce intermedio, tra l'alcol e l'oppio Più sadhu suoi devoti, vidi ai crematori vedon distruzione, chiamati son Aghori meditan su Devi, e Rudra il distruttore seguon tale strada, qual via liberazione “m'avvènne guardàr, un vivo ritratto mi parlan suoi occhi, in magico atto presto ti accorgi, veder ciò che vuoi sfior le tue vesti, e scenè son fuori gli atti esterni poi, precedono coscienza a dosi modeste, lo spìr rasserena dice il mito indù, che giunto il Kaliyuga Oscura fu la terra, ovunque caos e fuga i Deva infastiditi, pregarono dio Brahma scrivi un quinto Veda, riportaci la calma son agili idee, voluttà penetrante cambiano di posto, il freddo con calore secondo l'individuo, varia convulsione il clown gesticolante, o tonico tarante Brahma trae parole, dal mitico Rigveda ipnosi cataletti, o immobile variante meta è raggiunta, si sente l’ananda qual vento leggero, sinuoso s'avanza 1 gesto o parola, fa mondo più chiaro e sensibile cresci, al triste e all’amaro I dolori al corpo pure, sento alleggerire nulla mi dispiace, ho sete d'acqua fresca al colmo nella stanza, salto con le braccia bevo l'acqua fresca, così l'arsura scaccia Isola israeliano, un suo principo attivo scopre pur l'Ananda, endogeno cugino Raseno ci racconta, ora sua esperienza il corpo si dissolve, diviene trasparenza affida or Nritta-veda, al gurù Bharata diffondilo agl'umani, sia medicina data Shiva in tempo diede, un suggerimento metti pur la danza, di Tandava portento Ecco un pò di tregua, danza ricomincia a battere coi piedi, seduto mi costringe passa per le braccia, sale su al cervello dirigo tal'orchestra, stanco m'interpello or cantaci Raseno, l'inno al Nilakanta è bello riascoltàr, tua esperienz'ananda Shiva è kala Rudra, e tutti i kalpa scava brucia tutti i mondi, allà danza Tandàva Scendono le Apsaras, le ninfe danzatrici danzano con grazia sensuali ammaliatrici danzano con gioia, con zen e senza scopo per celebrare il corpo, partecipe del moto lingua s'ingarbuglia, imbrogliano l'idee scoppia la risata, immensa e fragorosa si ride di sè stesso, e infine poi la scena cambia e fa piccante, ragione si dispèra all'atto del pipì, va sciogliersi l'ascismo Fu vomito copioso, nel tipo più nervoso modesto nel sanguigno, linfatico a riposo vedo pur in petto, bolo che ho mangiato smeraldo luminoso, mondo ha popolato spugn'assorbe l'onde, luogo circostante eccomi alla danza, del Nataraja grande polemica i sapienti presto han cominciato Dov’è finito il senso, qual’ è il significato? Bharata ai saggi dice: nritta non ha tema non cerca nessun senso, fa e disfà la tela piano essa dissolve, radice colgo intera e tutto s'abbellisce, intorno è luce vera inonda i volti vari, in serafico apparire canto e sfoggio versi, belli da sentire Il professor De Luca, del Collegio Francia sente movimento, dall'alluce alla pancia è sensazion di ortiche, simil a formiche che van camminare, numerose amiche cosmo con il corpo, l’un è dentro l’altro mio respir portento, danzà pur il vento Lo vedo io danzare, là nell'arco fiamme nel cosmico teatro, di Chidambaramme è gamba sollevata, creatrice della danza Vi dà liberazione, da percezione stanca Ovver dall'ignoranza e identificazione di un ego tutto solo, senza iniziazione a volte borboritmi, e fitte addominale la nausea fà sentire, evacuazione sale copiosa e semiliqui, i sintomi conclude dissipa nel sonno, ebbrezza pare chiude senza turbamento, sveste va nel letto vede il suo passato, scorre con diletto assai di voluttà, contempla i fatti suoi lo auspica per tutti, 4 ore e torna poi Porta l'orecchini, bracciali e campanelli quattro mani un cobra, luna nei capelli danza al kumba mela, è l'anima vitale Potere primordiale, è forza esistenziale Damaru sia tamburo, potere di creare il Paranada suono, e stagione ritrovare Ganesha dio-elefante, rimuove la paura grazie alla probòsce, nel gajasta mudra Ciascuno meraviglia, sentirsi non padròn di propri atti e pensieri, coscienti testimòn vissute ed oscurate, impressioni rinnovate ogni cosa appare nuova, così la vita piace Mi par l'abuso d'hashi, simil a pazzia specie a giovinetti, che viziano suvvia manicomio Dakka, tièn più smoderati succo lime aceto, i contravveleni dati svela che universo, è dentro come fuori continuo Nataraja, danza dentro i cuori assieme spettatore, sedotto dall'incanto la danza e danzatore, son uno soltanto dove dove dove dove nasce un movimento, automatico di mani smette e si rinnova, più volte sin domani assisto spettatore, idee in concatenazio elettrica corrente, invade corpo spazio hashi usò Moròu, curàr malati mente dissembla ricompone, originari mente la prova su se stesso, lipofil inebriante sviluppa più l'udito, calma il dolorante Tandava è una danza, selvatica di Shiva taurino zoccolare, che giunge in frenesia Bharata poeta d'India, alfine la descrive mezzo di creazione, il Sadasiva esprime Fuoco di Samhara, potere che distrugge fiamma e mutazione, cui nessuno sfugge siddhi e devozio, epicureo nel bosco un harem di oggetti, cari e antenati centuplican gioco, e ardenti essudati sangue ribollente, corre oppur innalza sento di morire, vedo la mia infanzia bevo sento meglio, l'acqua fresca sazia lavo la mia faccia, collo e pur le braccia vacuità e pienezza, sento nel cervello fischio nell'orecchie, diviene bollimento insieme a soffi caldi, montano alla testa il cranio par sollevi, scoppia qui la festa di aver la volontà, di compierli da me assiste volontà, a un fatto già compiuto morte io non temo, non odio non rifiuto e l'intensità cessò, col vomito gradito Tra gioie sociali, e i piacer solitari agisce e s'adatta, ai caratteri vari1 porta a risata, assai ricche di vena e una dose più alta, và fin fantasia sorgèn voluttà, ogni passo che sia sapori e sentimenti dall’Atharvaveda musica dal Sama, infin drammaturgia vien da Yajurveda con mimo e liturgia xxxv va la mano, segue pur lo sguardo va lo sguardo, segue pur pensiero va il pensiero, segue il sentimento questo arriva, è sapòr riferimento Mano che incoraggia, assenza di paura Dita in alto e palmo, in abhaya mudra 1 sveglia e scalda (giusquiamo) raffredda-addormenta (oppio) LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 21 O Shiva Nilakantha, che tien la gola-blu per salvare il mondo, il velèn bevesti Tu la Tua divina gola, produsse tal destrezza la fine macchia blu, accrebbe Tua bellezza narraci ora Taras, la cura del malocchio fuoco sant'Antonio, al ballo di san Rocco e il fungo parassita, di segale e dell'orzo la fredda sudorazio, tremore senza sforzo ai malati teminali, annulla pur dolore Vasuki era chiamato, il serpente velenoso che l’Universo intero, lambiva minaccioso Tu onni compassione, volta ad ogni razza già detti fuoco sacro, di Antonio dell’Egitto inizi di sessione, ansia nausea estrema panico paura, per morte d’ego psiche fiducia nella guida, facilita il transire esperienza di morire, in delysi partire i Demoni con Dei, salvasti da minaccia ergot epidemie, convulsus o gangrenu legate all’ingestione, Pan segale cornute curate d’Antoniani, grassò maiale e cute xxxvi Tu ridi fragoroso, supremo senza fine Frantumi ogni timore, vibri ogni confine cancella mie paure, e l’oceano inimicizie proteggimi da tutte, le subdole sporcizie Dio di Medicina, di umani e di animali scopriron maialino, che cura fuoco sacro assieme l’acqua e vino, oggetti simulàcro l’Ordine arricchendo, va poi degenerando vietato infine và, giràr solo questuando Argo l'uomo lupo, alimenta le leggende così molti pazienti, avanti del trapasso conciliano col fato, intuizioni di sorpasso molto tien comune, coi viaggì spaziali preparazion curata, astri e psiconauti non possono restare, fuori molto tempo su terra e l'ordinario, ritornino contempo dell'essere selvaggio, giunto a lune piene invocando la Madonna, regin del focolare lo spasmo e la libido, iniziano a danzare Maya è una tenda, il segreto nasconde Chi lacer la tenda, pur lacer se stesso poiché dietro tenda, è nulla oggettivo fuor mondo e corpo, sta il soggettivo Ascetico Mahayogi, fonte di ogni Moksa in mano la collana, bacche di rudraksha assorto in meditazio, Sei pur l’austerità col tuo tambur ripeti, i mantra a volontà L’acqua di madonna, toglie l’occhiaticcio l'Intitolato segna, con acqua oli e candele il piatto tiene l’acqua, accesa è la candela L’olio segna fronte, poi cade giù e rivela il Real non esiste, senza un conoscente figlia di prodotto, tra mondo e ricevente Se manca uno dei 2, il reale non accade Radio resta muta, schermo nulla appare Sei tu che danzi-giochi, giù nei crematori ti chiamano Bairava, il Rosso che ululava Mahakala Dio del fato, e irato distruttore assieme con la Devi, tagli ogni illusione Meri dea del mare, cereale e protezione hai diecimila nomi, sei luna madre al sole Cultura con salute, doni sempre a umani finita via terrena, vedrò brillar tue mani demone interiore, presiede ti possiede sua vittima alla fine, libera e trasforma l'accesso altre realtà, l'aiutano le piante il cielo e pur le stelle, in alto son colpiti Vergine che crei, dall’utero tuo tempio Jesu con Francesco, stelle dell'esempio Sei Pane multiforme, di canti e baccanali Sei detto Pashupati, Dio delle Creature Sei Ardhanarishvara, l’ermafrodite pure da ondosi tuoi capelli di canapa scolpiti eretto sulla Yoni, Tuo Linga è venerato ci parla dell'eterno, tuo soma profumato produci e riproduci, la buon comunità or al Therabuti, ti vengo a ringraziàr coscienza sintonizza, commedi esilarante straripa nel mondo, una parte d'interiore si animan le cose, assumono altro senso diverso e più profondo, solar od abissale spontaneo tale stato, se provocato sale emersi tuo gran linga, narra antico mito il giorno cui Vishnù, a Bràhma s’era unito Discutono fra tutti, chi sarà il più grande passano pù prove, d'ebbrezza esilarante Dea di guarigione, adorata nei santuari oh Brigida dei celti, Minerva dei romani Bagno Spa sia tempio, or acque termali comprese di soggetto, che sa manifestàr la quotidian ha un Io, pensa e pur agisce mentre un testimone, tutto vede assiste infine apparve loro, un Linga di gran luce Chi trova inizio-fine, di certo sarà il duce! Brahma in forma cigno, cerca da pell’alto Vishnu da cinghiale, grugna scava basso Ergòt ergotamina, nel Delysid arriva dove Albèr Hoffmàn, poi lo sintetizza Erodoto narrava, dei culti dei misteri e ammisero alla fine, dopò assai fatica attenua la barriera, tra l'ego e la realtà il grande rivelato, sei Tu mio amato Shiva Tuo figlio Ganapati, l’amato dio-elefante dispensa ora dolcetti, di Banga rivelante lenisci ogni ferita, dei pellegrin umani xxxvii scrive che rilassa, riduce ansie nevrosi cauto coi pazienti, depressi pur nervosi così egecèn pazienti, fissati od isolati vengono aiutati, e i traumi lor andati emergon a coscienza, per esser trattati furon celebrati, a Eleusi in riva al mare1 per via dissociazione, psiche con il corpo Esiston dimensioni, o molteplici realtà fondati dai Pelagi, in Tracia e Samotraci dedicati a un gruppo, di Kabìri Fenici otto Dei del mare, antichi e pur amici Dio central Eshùn, detto pur Kadmilos Herme psicopompo, carmen poeta fino l'altri son Demetra, Core assieme Hades Eleusi come Delfi, santuario pan-elleno forma imperatori, Adriano e Marc'Aurelio nell'inno di Demetra, narraci oh Raseno il ciclo vita-morte, chiamato poi Mistero Cerere Demetra, è Regìn della Natura un dì Core sua figlia, stava presso Nisa i fiori raccoglieva, qui nel mondo umano quand’Ade la rapì, fè sposa di sua mano quan Cerere scoprì, il via libera di Giovè sua figlia disperata, ricerca in ogni dove vagabonda e giunge, a Eleusi a riposàr al pozzo Callicoro, in maschera mortal Or ospite alle figlie, cordiali del re Clio seduta silenziosa, col velo sul suo viso assorta nel dolore, è distratta da Iambè ch’erotica con scherzi, mostra suo sedèr rifiuta il vino rosso, e chiede il ciceone ringrazia gli ospitali, e rivela sua natura or un tempio fonda, a ricordo della figlia l'Olimpo vuol punìr, il fatt'ancor l’indigna scatena sulla terra, Cerèr gran siccità minaccia d’estinzione, l'intera umanità fra gli Dei di Olimpo, rifiuta di tornare e Giove soluzione, riesce a escogiate là durant'inverno, la sposa sia con Ade Mà nel resto d’anno, Persefone riappare Fiorisce a primavera, al mondo vegetale Cerère soddisfatta, a Olimpo và tornare Freya detta Frigg, è il largo uter di terra capo di Valkirie, da nome al sesto giorno è Persefone discesa, assente nell’inverno sale su nel cielo, con l'Orso suo gemello Persefone discende, sposa Ade-Plutone diviene la regina, che vede or ulteriore vede sua bellezza, poter trasformazione vede ora nel buio, natur e compassione 1 Core è Persefone, Phersipnai per i Rasna, è la Dea delle danze del fato, i suoi fedeli son detti coribanti quando lei ascende/discende e li possiede, cavalcandoli. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 22 Rivela i suoi Misteri, li affida a Trittolemo far crescere nel suolo, il seme grano vero il Farro dei Fenici, nel mese anthesteriòn epoca che in Grecia, è febbre-marzo d’or comincian gl'iniziandi, far preparazioni insegnan mistagoghi, drammi soluzioni le gesta di Demetra, Persefone con Ade uno fa un risuono, di cimbali di bronzo un altro tiene fiati, dal profondo suono riempion melodia strappata con le dita 1 richiamo minaccioso, che suscita follia Timpano propaga, tremenda forzà tuono mentre in alto sale, la cetra dolce suono da covo ben segreto,mugghiàno risposta quando rientrerà, nel grembo dell’Ade Dioniso guida, qual Erme psicopompo Raseno canta i versi, all’eco di ritorno quan trascorre vita, solo non sei mai Stella del Cammino, ier oggi e domani Canta più forte, sua gioia può scaldarti se sentirai dolor, quan vita và mancarti Poiesi sei musa, di natura e cultura come il Trittolemo, col don dei Cereali felice è colui, che ha vissuto tal cose xxxix Sei regina Kalì, Sei l’oscura struttura Sei la voce del tuono, fiore che sboccia Sei amor e la morte, dentro una goccia divengon iniziati, a mezzo d’esperienza potranno ora vedere, segreto l’alternarsi di nascita e di morte, rinascer rinnovarsi oh Amrita-veleno, cioè senso e memoria nel rito del lutto, fai l’eroe e fai la storia ecatombe supplizio, riesci a trasmutare Mediator d’interessi, in gruppi a trattare Terra ora si svela, non sol dimor di morti Rituale dei Misteri, si fà al Telesteriòn la stanza ritoccata, quan crescon i fedeli qui vedono splendenti, la luce dei misteri e son giunta lasciando, i templi divini e conduco vivendo, sanniasi sublimi o divino Zagreo, ora vago ogni notte col tirso e con cetra, trà dense forre mistico messaggio, in saggi sopravvive coi dialoghi Platone, sovente ci descrive che gradi di saggezza, archetipi e le dee danno forma spazio, ciò che ci sovviene centro è illuminato, a lucerne di candele porta sacra a sud, di Eràcle poi Michele all’interno del recinto, accade cerimonia fedel or’esperisce, mistero pien di gloria Incanto or la roccia, e le bestie feroci tu vivi e sei morto, se muori allor vivi è l'antica sapienza, vissuta ai misteri la notte è la madre, dei miei desideri grad’uno la myesis, visione temporanea poi segue la telete, distante richiamata infin v’è la suprema, chiamata epoptìa Nata dall’altrove, natur mito-creativa seduto sui gradoni, ora beve il ciceone Erme psicopompo, itifallico compagno dell’anime farfalle, nel viaggio d’aldilà oltre la materia, nel cuor del sottosuolo Spande col suo fallo, gocce spermaforo nei tempì di crisi, emergono più dubbi crollano i modelli, e fioriscono più culti a soddisfar gli umani, e ritrovar gli Dei provano gli artisti, le chiese ed i musei Pindaro ricorda, che questo è gran finale di colpo appare luce, da basso e dall’astrale esplodono i confini, d’ognì terreno mondo tempio dal mistero, inonda tutto tondo Heva sua compagna, progenitrice terra totem di serpenti, l’avvolge in caduceo Cobra oracolare, sacro a Shiva e Devi Gaia genitalia, progenie a genius dei l’obbligo segreto, impediva l’esperienza Fuori di un contesto, di sacra reverenza durava mesi e mesi, la sua preparazione lo scopo Eleusi fù, cosciente iniziazione Euripìde riporta, che danzano le stelle Luna e mar aperto, con le Nereidi figlie nei vortici dell'acque, sòn angeli di coro che onorano la Virgen, Còre nata d’oro In Egitto è Thot, dio anterior diluvio scriba delle piante, cui depon effluvio le sue conoscenze, porta il suo totèm Ibis la cicogna, e moglie sua Seshèt rendendol'iniziato, epòpte gran dottore Padròn d’una visione, a vivere migliore Soddisfa pur bisogni, d’estàsi e libertà in secoli esperienza, d'intera umanità da oscen'imitatori, da Iambe mascherati Tu che guidi il coro, di stelle respiranti sei guardiana Fuoco, di parol notturne fanciulla sei di Giove, visibile d’intorno con folle celebranti, in danze di ritorno Ermete o Turms, sei cuore d'Orfismo Mercur messaggero, ambiguo furtivo Dio della sapienza, pur della scrittura Medicina scienza, e musica struttura davano i Misteri, certezza in esistenza di esser immortale, imperitur essenza Cicerone scrisse, “lì abbiamo ricevuto motivo a lieta vita, morte non è bruto Eleusi giunti a sera, in folla salmodiante s’alza poi discende, una luce penetrante è visione collettiva, di forme venerande uomini paesaggi, mond'assai più grande Bella sei qual sole, Biàn più della luna Stella del mattino, e Mater Flora musa Virgo veneranda, energia di pentecoste di mari terre e cieli, sei nume dragoste Poeta bardo antico, viaggi nell’Egitto leghi con i canti, il multiforme attinto cetra tuo strumento, suoni nel rituale cantami una storia, aiutami a vibrare per Pindaro è beato, chi và sotto terra dopo avere visto, ogni fine e inizio vita Fede sopravvisse, in cristianesi primo Giovanni ci promise, consolatore fino veglie con digiuni, canti e danze sacre a Eleusi gl’iniziandi, attuano quel mito discesa sottosuolo, nell'Ade regno antico lo scopo è stimolare, beatifiche visioni per l’anima curare, da false divisioni s'attua vita e morte, poi resurrezione il giovane Cabiro, farà trasformazione Celebra la scuola, mistèr oltre confino rito di passaggio, di umanità e destino la Scuola è circolare, due piani d’edificio ermetica ben chiusa, pei ladri è dur'officio Mercati e processioni, spese e pur’incassi sòn sotto controllo, di vigil magistranti Guida un sacerdote, una purificazione di tutti gl’iniziandi, segue confessione Donne con fanciulli, pure son ammessi nelle cerimonie, in date e luoghi omessi due sole condizioni, per essere iniziati obbligo al segreto, non essersi macchiati Inizian ad Atene, con un pellegrinaggio diretto verso mare, prove nel passaggio migliaia di studenti, ognuno ha suo tutore Pur semplici curiosi, fanno processione salmodiano diretti, in Elèusi direzione Invocano dio Bacco, Dio d'ispirazione passano su fiume, sopra stretto ponte che tra vivi e morti, rappresenta il fronte pellegrin raccolti, ora vengono insultati Taurini imitatori, del tuono della grotta la grotta nella roccia, è detta Plutoniòn Passaggio del Dio Ade, signor di sottomòn che porta in oltretomba, Persefone natura e concede a primavera, se dissipa foscura La stanza sacerdoti, è agreste Anaktoròn nel buio più completo, poi inzia la visione dal regno morti sale, torna al suo convito Persefone phasmata, riporta suo respiro ma cibo inestinguibi, riserva di conforti Di sé e divinità, occasione di scoperta a trasformar la vita, adulta più perfetta xxxviii LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 23 Spir di Verità, il mondo ora non vede voi lo conoscete, perché dimora in voi Petali raccolti, addensati a far focacce copriranno l'oppio, spedito con bisacce e riconoscerete, voi siete in me io in voi Storia vien da Istor, figlia di Taumante eterno testimone, che vede le vicende oltre il vel dei fatti, segue l'intuizione collega Istor ai fatti, della transizione scoprir in noi qualcosa, pure non ci piace se annulla l'illusione, d'una moràl sociale libertà interiore, spaventa perchè rende persi nel rapporto, umano che sottende Omero cieco è, poeta ha sguardo vero Radice del sapere, è l'interior pensiero capace devastare, se partorisce oggetto potente ed incapace, di circolar contento Oppio greggio puro, usa l'Inghilterra l’oppiofaga mania, piano là s'afferma bevuto sotto forma, di laudan oppure nel cordiale Godfrey, medicinale pure nel canto sopravvive, Penelope ed Ulisse cioè l'anima fedele, sposa dolce al cuore vieni qui son Io, quell'animal tuo amato essere già fatto, di ciò che tu hai donato L’oppio della Persia, tiene più morfina quello dell'Egitto, è sempre adulterato perchè i coltivatori, irrigano suoi campi e capsule immature, incidono in avanti Telemaco suo figlio, lontano sulla riva prega la Divina, signora schiuma viva l'oppio di Minerva, tosto poi lo spinge fra l’effetti d'oppio, una cronica diarrea assieme sangue pus, dolori addominali a limitare il vizio, è una pillola egiziana canfora con oppio, e radice di genziana trappola di agone, trama forza e astuzia distacca civiltà, coscienza è frantumata la cura del destino, nevrotico Occidente ritorni l'esperir, l'unione mondo-mente cresce di stupore, ricerca di suo padre quel farmaco nel vino, l'ira sa calmare butta via il dolore, l’uomo ad impazzire dimentica la casa, la patria col soffrire In tempo di guerra, ne mangian soldati Argo ed ergotismo, le tenebre con luce appaiono gli eventi, che Cerere produce viaggian Argonauti, ricercan vello d'oro in gotiche visioni, di cattedral di Fuoco coppa è la piroga, è soglia di presenza Morfeo tiene in mano, papavero mito Sonno che calma, il dolor più sentito Paracelso lo dava, molto e dovunque oppiace dottore, chiamato fu dunque Vello del'agnello, serbava pure il soma che bardi rishi d'India, tengono d'allora matur in sottosuolo, stilla nel suo grasso virtù del soma stà, nell'inno del suo canto viaggi oltre la terra, oltre dell'Egitto le anime guidate, vanno nel tragitto dagli antenati totem, spiriti or alati drago di sapienza, apre un occhio a volta non correre và piano, velèn è dietro porta consegui vie dei canti, dovè riposa il mito decanta ogni veleno, nel quotidiano rito Taras coglie spunto, narraci del succo fetido di fiori, papaver Oppio appunto in Arabo è ufiyun, ufèem in Indostani ò-fu-jung in Cina, la capsula essudati orfan non vi lascio, e ritornerò da voi xl l'esperienza in psiche, moltiplica realtà che pàr disfacimento, a uomo razionàl chi nel conformismo, cerca suo successo reagisce protestando, teme tal eccesso fù mito di Cerère, esperito fin a quando Alarico re dei Goti, invase Ellade intanto santuari son distrutti, la fine d'un impero le leggi di Teodosio, avvian altro mistero d'iniziare il viaggio, che l'interiore tinge polvere di pianta, detta poppy trash serve a spolverare, i pani di Benàr xli xlii necessita silenzio, di vigile coscienza e invita far i viaggi, notturni sotterrani là nel regno morti, cioè medi-terranei che assistono ispirando, con i loro fiati xliv Argo è cane a Ulisse, gli tiene fedeltà a causa dei giudizi, che posero il confine I semi spremuti, dan pane detto khari a poveri e bestiame, e cataplasmi fare dove è povertà, si beve anche decotto Capsule che già, latte hanno prodotto Ulisse navigava, in mar della coscienza Mercurio psicopompo, guida l'esperienza che mediano le piante, divin manifestazio tra flutti kundalini, è testimon mai sazio aiuto per corrieri, tra Mumbay e Surat datteri con oppio, per loro e per cavalli l'azion di morfina, è secondo l'individuo chi sente l’ipnosi, chi prostra nel delirio conosce suo padrone, che travestito và scisso nei 2 sessi, maschile femminile xliii ne fumano i malesi, in pipe dei cinesi il mangiatore d'oppio, am'esser solitario e il fumatore invece, ricerca l’elitario anchor di salute, anestetico primario di ogni medicina, fù grande ausiliario felice consolazio, d’umano sofferente è docto doctore, Opium fa dormiente Abassa a piccin dosi, il polso col calore aiuta digestione, e calma ogni dolore Soporife effetto, in eccesso fà febbrente sviluppa cioè calore, e febbre ricorrente1 L'azione sul cervello, associa anestesia assiem eccitazioni, bilancian essi ossia in uno azion ipnoti, prevàl sull’eccitante in altro viceversa, insonnia dura grande Sotto la morfina, respiro è irregolare Rallenta digestione, cioè l’assimilare L'oppiofago è scosso, tra più voluttà per anni dinnanzi, a profòn turbamenti eppur fascinato, dai suoi var fantasmi come nel vino, caffè od altri miasmi O'Saughnessy dice, che longe-vità d'oppiofago appar, assai proverbial De Quincey ne mangia, in 52 anni 80 ne visse, e scrivea senz’affanni l'avea conosciuto, duràn mal di denti così il Coleridge, duràn reumatismi chi abusa pativa, pur molto freddo quelli estraniati, hàn corpo spento Pigri e infingardi, senza uno scopo in distretti chinesi, scheletri andanti muoion per vie, sui campi e su rive Famiglie sen casa, ospizii e oper pie l'oppio e morfina, offrono a individuo sonno più sereno, oppure convulsione esiste relazione, fra eccitamen mentale ragion e convulsione, e quello muscolare ha effetti antagonisti, atròpa belladonna pur se le pupille, entrambe fan contrarre ipnoti ed eccitante, morfin associ-azione preval secondo tipo, nervò costituzione La tosse ed il dolore, li calma narceina invece è soporife, l’azion papaverina Riduce la mania, cioè forza muscolare data internamente, rilassa il cerebrale costituèn dell'oppio, sono una famiglia ciascun azione sua, prevalèn si piglia sommatoria sta, in ipnosi e convulsione del sistè nervoso, narcosi o eccitazione2 2 Mantegazza: “impressioni eccitanti giunte cervello in rapida intermittenza, posson paralizzare i nervi (narcosi), mentre, all’opposto, è l’ipnosi. Nei centri motori, avvien lo stesso dei centri delle idee: paralisi (narcosi), sopore od eccitamento motorio (delirio). fra Rajput dell'India, l'oppio è delizia della 1 narceina, morfina e codeina, hanno azione soporifera, mentre vita e i fumatori escono dal suo sopore masticando Betel e tebaina, papaverina e narcotina hanno azione convulsiva. sudando. umul kya? hai tu preso il tuo oppio? umul kao; prendi tuo oppio.” LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 24 L'eccitante azione, specie chi è nervoso Cavalli cani donne, sentono più d'uomo memor di sensazioni, dette pure idee mesciano fra loro, intrecciano corrente l'oppio non crea, alcun immago nuova attiva le presenti, le intreccia e rinnova il succo di Tebe, dà tre forme ebbrezza suo latte fumato, bevuto o mangiato a piccole dosi, è leon sonnacchioso in piena coscienza, esistèn vigoroso ugual vino espande, il cuor agli affetti all’opposto di quello, rilassa ferventi Concentra il disperso, ritrova il divino Le olive cadon giù, e le ore van veloci passa un giornata, tra risa e più dolori Dante e Maometto, commediano l’atto ci aiuta una tisana, lenìr e passeggiare xlv è calma sen pensieri, luce d'alba che Una settiman fatica, al fine dà il raccolto sui 30kil in media, ogni pianta olivo conto al trappeto poi le porto, per 'olio ricavare quando linfa è in alto, verso primavera lenta dietro il monte, s'innalza poi sé produce stess’imago, stato del cochero mangiato o bevuto, più ore dura intero Oppio sottil giusto, tutto tu conquisti! corpi nella notte, non sann'addormentare l'Emilia nell'attesa, iniziami a spiegare1 Olivo vuole un clima, medi temperato simil povè e ricco, canta già De Quincey a ferite ed angosce, balsàm consolatore curatore d'oppio, eloquente imbonitore sotto i meno dieci, s'ammala raffreddato in suoli a med'impasto, non ama umidità nel tribunal dei sogni, peròri pei trionfi dell’innocenza vera, sui falsi testimoni confondi gli spergiuri, rovesci sentenze di giudici corrotti, riparti poi splendente a fare nuov'impianto, spietro fò lo scasso accompagno le radici, comodo suo spazio provo pur talea, sia ramo lungo e grosso fino all’occhio gemma, friabile fò il fosso giusto ed equo oppio! chiami tu la luce il volto di beltà, da lungo assai sepolto purghi da brutture, di pensieri e morti doni chiavi all'uomo, dei paradisi folti Talea in terreno smosso, riceve umidità e a primavera caccia, radici e gemme fà nelle buchette metti, maturo di composto cenere di legna, fò conca attorno al posto Suo cuor leva e lava, e a posto ripone Mille anni io vissi, finì in varie tombe di mummie di sfingi, in camere tonde assieme Gabriello, Maometto galoppa ucciso e uccisore, adorato e adorante .12 dicembre, Seba: “distanza tra gli ulivi, io fò da cinque a tre trecento piante conta, ad ettaro più o mèn ben prospera nel Lazio, la varietà Canino assièm alla Rosciola, dal frutto piccolino entro se stessi, è ragiòn sopraffino è Afrodite indiretto, in via fantasia tal stadio produce, ogni moto che sia tepore c'inonda, nel gran passeggiare in silèn solitario, e serèn contemplare ci opprime la folla, e rumor suon ossia entriamo allo stadio, fantasm-agoria così che Maometto, è sott'albero Toba ci dice il gitano, che storia snocciola Maometto sdraiato, ai templi di Mecca Gabriello lo vide, e il petto gli aperse gli dà l'Al-Borak, cavàl bianco nome sospinto e confuso, tra fanghi del Gange fin cielo argento, e bussa alla porta Adamo lo accoglie, e gli porge parole Maometto saluta, e secòn cielo muove se innesti su olivastro, resiste a siccità Interro le mie piante, senza seppellirle Respiran le radici, e l’acqua invigorisce Lego l’alberello, ad un paletto a nord con fibre vegetali, per evitargli sport Qui incontra il Noè, e al terzo Azzaèl dopo dell'impianto, farò un innaffiatura per ogni pianta verso, fin dieci litri pura dopo 1 mese noto, s’hanno preso bene l'Angel di morte, che scrive su un libro I nomi nascenti, e cancella i passati al quarto è sibilla, al quìn magistrati se hanno verde, e i nuovi getti vene Al sesto è custode, di cielo e di terra taglio francobollo, occhio di una gemma dall'olivo buono, sia lo stratagemma faccio l’incisione, a selvatic'olivastro a forma di vagina, e 2 persiane rialzo v'inserisco dentro, maschio francobollo chiudo sopra d'esso, labbra ben incollo scongiuro le infezioni, legàn rafìa di petto per una protezione, suoi tagli disinfetto con impasto argilla, o poltiglia bordolese tal innesti faccio, duràn febbraio mese un è porta-innesto, l’altro è la variante bendali con rafìa, sotterra in primavera quando caccian getti, lascia sol variante pota tutti gli altri, e seguila costante or poto i rami secchi, sterili o intrecciati lascio i porta frutto, che sole tien puntati s’abbassan i più vecchi, tendono rientrare così perdono il sole, e smetton di fruttare2 Emilia tiene a globo, e a palmetto nano in salice piangente, dà forma piano piano dona l’armonia, alla chioma nell’insieme a forma di tridente, e a siepe pure tiene gli olivi secolari, un antico lasciar fare dopo il primo innesto, la piàn libèra sale cresce s’organizza, attor leadèr centrale si snoda poi sinuosa, a liàn stratificare a olivo acqua di giugno, par rovini tutto Il frantoio (trappeto in dialetto salentino), richiama il gergo l’oliva quan più pesa, tanto par più rende dei Pelagi, marinai che lavoravano le olive e impiantavano gli terre assai sassose, ama com ambiente ulivi sulle coste del mediterraneo. Capo ciurma è il nocchiero 2 della nave che coglie l’olio col nappo separandolo dall’acqua L'olivo mediterraneo ha bisogno di molta luce e aria e della vegetale nel pozzetto dove l’olio galleggia sulla morchia. I maggior massa di foglie per dare buone produzioni sui rami fiscoli son cestelli circolari di giunco dove si pone la pasta da di un anno compiuto. La Potatur di ringiovanimento sfrutta spremere che darà il mosto oleoso. Sansa oggi, è impasto dei l'immortalità dell'olivo per render produttivi alberi gravemen noccioli frantumati che resta nei fiscoli. La murga (liquido danneggiati dal gelo; comporta il taglio del tronco alla base e residuo) è usata come fertilizzante e ossidante del bronzo. l'allevamen di 2/3 polloni scelti tra quelli rinati dalla ceppaia. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 25 1 Divin luce verde, raccòn che lui vede se Islàm beve vino, smarrisce tal porta Innesto pur l’olivo, in tàl modo maniera mentre dà olio e mosto, pioggia dell'agosto e vede un Mosè, che piange e dispera Maometto ha più fama, e al 7° accede or entra Al Mamour, la casa Gabriele Tre vasi son dati, di vin latte e miele beve lui il latte, e Gabriel lo conforta potami dal legno, e ti arricchisco d’olio al fico ramo pende, a olivo ram insorge io pota nell'inverno, avanti a primavera vedo che l’innesto, sull'olivastro impera L'ultimo stadio, è narcotica ebbrezza è delirio alternato, di gioia con feccia è un inno di morte, assièm ditirambo nei giorni di dicembre, io inizio la raccolta di olive dalle piante, le pettino un a volta a terra stendo i teli, su essi io e Pamela armati delle scale, e gran pazienza vera a trasformar l’oliva, fù origine importante là nel sottosuolo, il calor assai costante che aiutava mosto, in processo decantazio a separarsi in olio, ed acqua vegetazio l'Olio ora s'estrae, molando in frangitura tramite molazza, la polpa or si frantuma assieme coi nocciòli, a far da drenatori poi la gramolatura, rimescola ulteriori rompe l’emulsione, d'olio misto d'acqua la Pressatur estrae, duràn la terza tappa il torchio a vite preme, i fiscoli con pasta centrifuga separa, infine l'olio e l'acqua lascio giovan olio, in fiaschi damigiane vado ogni 6 mesi, da morchia separare in orci coccio od inox, fò conservazione fuor da luce e sbalzi, faccio protezione xlvi se la molazza è ferma, dov’è l’identità? raccoglie attorno a sé, l’inter comunità mito di Erittonio, bimbo-num-serpente che nato dalla Terra, lubrifica la mente Gea lo consegnò, ad Atena dea d’Olivo Olio combustibi, che il fuoco tiene vivo Lei lo alimentò, con linfa del suo seno Pieno di calore, or illumina Raseno L’olio di Oliva, ogni mal si porta via la verità si dice, è luce d'olio in rima insegna quali cose, prendere o lasciare spalmato con il pane, su brace focolare Olio vero dell'oliva, sà cuocer e condire al latte della mamma, par’esso si avvicini contrasta osteoporosi, cede il minerale Mielizza fibre nervi, aiuta il cerebrale Cenere dei rami, spargo nei miei campi rito avan la Pasqua, domeniche di palme Raseno poi ci narra, la storia dell'unzione d'un Albero d'Oliva, sorgente d'elezione gli alberi di Biblos, si misero in cammino nel darsi un nuovo Re, proposero l’Ulivo questi lor rispose, non posso rinunciare à produrre l’olio, pel fin di comandare in Giudea cultura, si ungevano i profeti poi secoli declino, l’olivo torna in piedi i monaci Trappisti, assieme a olivetani ripresero estrazione, come i Basiliani lavor or soddisfatto, modello var capigli presi varie strade, più dipendenze date un giorno a primavera, sposo Seba vate transizion mi cambia, efficace silenziosa la mente piena muta, si libera spaziosa Seba vien convinto, Pamela ancora narra Chiuder suo negozio, e l'amor filiale s'alza vane le promesse, assieme a vecchie sfide minacce emozionali, asfissiano sua psiche Pamela col bambino, fasciato sul torace Torna su a milano, e un ferrovier diviene rinasce la sua vita, ed apre ancor le vele avversari in gelosia, tramano gli agguati Cambia lui lavoro, tra fabbriche più vari lavora come sarta, girando per le case mentre suo marito, tra fabbriche e binari arriva a fine mese, con gli acciacchi vari di sera nella scuola, studiavo febbrilmente diploma mi permette, il lavoro da barbiere in un punto di Milano, lavoro e mi va bene guadagno la clientela, parenti son benigni in cerca di sostegno, avanzan più pretese baston alla vecchiaia, mi voglion in paese con Seba io mangiavo, fave con crostini alla sera minestrine, all’erbe odori fini oppur a colazione, il pan e fichi secchi cacio con le pere, buon sapor azzecchi Industrie segherie, in milàn periferie Io con due bebè, fò sartoria da casa aiuto il calzificio, lavor anchè da tata con gioia con fatica, arriva prima casa a Taranto s’usava, in balsami ed unguenti massaggiare gambe, dei sani e dei dolenti poi le zuppe farro, cipolle con legùm preparo le piadine, simili al cous cous Spogli di consigli, i parenti son lontani Casa umida fredda, tra mobili già usati disturbi di salute, aumentan ricorrente fabbrich’esalanti, stagnano l’ambiente per muscoli di atleti, e petti dei guerrieri piedi e pure mani, di marinai e nocchieri tien acidi d'aiuto, per l'ossa e per i nervi emolliente sulla pelle, idrata sen commenti Buon lubrificante, di arterie massaggiante riduce invecchiamento, diet’antiossidante è cultura e fondamento, mediterraneità và in Giappone e Cina, è marchio qualità ricco in carotene, permette assorbimento lipo vitamine, che scioglie in un momento lampade e lucerne, nelle nozze e giochi Cristo n’è l’unzione, crisma dei malati Olio degli infermi, e delizia dei palati vince stitichezza, prezioso nei bambini Raseno mi presenta, ai vari coinvitati Seba con Pamela, son italian migranti il Sebàstian lucano, cercava suo lavoro Racconterà perchè, arriva qui al ritrovo Sopporta alte temperature senza bruciare, il suo punto di fumo è oltre 200° mente le fritture non superano 180. “Caddi in depressione, lascio poi la casa dei miei genitori, e inizio una mia strada farma dipendenza, assieme depressione libera d’un tratto, provai la sensazione xlvii sostien attivo il cuore, e immuno resistenza Memoria e intelligenza, e aiuta la pazienza 1 risparmio pochi soldi, sudati duramente in Grecia e Palestina, e tutta l’Anatolia l’inter Mediterraneo, la storia si rinnova vedon approdare, quest’albero d’oriente cicogne dei Pelagi, Fenici ed altra gente legumi e vegetali, col pesce e i cereali sopporta i centottanta, gradi di fritture in periferia rimane, di cibi e di cotture1 Pomodori e funghi, conserva dignitario lubrifica intestini, e lo stomaco vicario comincia la Pamela, in precarietà totale lei cerca sussistenza, per vita progettare nata in un sobborgo, a lavori stagionale cerca un ombelico, per crescer radicare unguento dei messia, dei Re dei sacerdoti l'impasto piano piano, e muta lor colore tal poltiglia al fuoco, cambia di sapore appam è una piadina, di farin di riso tostato e macinato, in polvere ridotto cotta nel vapore, bollita od impastata farcita con verdure, a dar la raviolata prenderò l'impasto, d’acqua di farina se lievito per pasta, ancora io non ho inacidir lo lascio, pur per qualche giorno grazie ai lievitanti, che volano d’intorno io Seba son lucano, ma vengo da Milano Pamela li conobbi, in seguito ho sposato ho girato molti posti, al fin di lavoràr sofferto migrazione, verso gran città emigro per trovare, spazio alla mia vita un sogno realizzàr, sfamar una famiglia fuggivo carestie, e angustie di un paese costretto itineràr, sàl-scendo le scoscese Periferia fa cupa, il verde inurbanizza riduce la campagna, uomo industrializza si mangia molto grasso, l'olio costa caro arranca economia, benesser sà d’amaro arrivan gravidanze, assiem a più bebè nomi son dei nonni, per tradizion tenèr stenti d’ogni tipo, zizzania pur ovunque scompigli malnutrizio, tempi duri dunque difender la famiglia, ha prezzi da pagare riemergon le paure, da psiche pur filiale fan strada incomprensioni, equivoci litigi al culmine dei nervi, psiche è fuor confini e cresce pessimismo, pensièr di divisione Casa vien svenduta, sconfitta è soluzione ma sangue in libertà, forte ancora scorre cambia la visione, e guerra non occorre LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 26 arrivano gli aiuti, da situazion più varie Pamela alfin la seta, impara trafilare negli opifici a Como, è tessitura grande gira più filande, racconta sue compagne fan trattùr a mano, dentro l'acqua calda recuperano il filo, che bozzolo smatassa Matasse su rocchetti, volte in-cannatura abbìcano la seta, poi fan la torcitura la Via della Seta, è lunga e tortuosa attraversa la storia, qua e lò si riposa Eurasia percorre, quan parte da Cina continua su navi, in America arriva xlviii lungo la strada, che avvolge la Terra mercante fiorente, l'insegue l'afferra ricama in velluto, pavòn melograni a vestir case rosse, e famìl baronali la strada è leggera, elegàn resistente Secreta da un baco, farfalla silente quel baco è nutrito, con foglie di gelso allevato accudito, al calore di un petto li curan bambini, e magie protettive Lontano da topi, formiche e galline tra igiene e fatica, scongiùr malattie Crisalide in bozzo, in filièr va morire1 passata da Garlate, ho visto filandere facce da ospedale, sembran prigioniere per fare andare bene, lavoro mantenèr fanno cori assieme, e cantano il Cristé noi siam le forestiere, in venadi cantàr trattate come cani, in catena a lavoràr fastidi se cantiamo, villani se parliamo là sulle montagne, nostre case amiamo Filande a 2-3 piani, con ampi finestroni Lascian filandere, dormir entro stanzoni tutte accastellate, stranier e contadine fan turni di lavoro, precari a non finire 1 Il baco del bombice mori, vive 30-40gg.rosicchiando foglia fresca del gelso raccolta a fin aprile (mille kg per allevare 1 oncia di seme bachi, circa 55mil uova). Il baco dorme e muta per 4 volte, alla 5° muta mangia molto prima di purgarsi e accamparsi su fasci di rametti per l'ultima muta (bozzolo) che da crisalide la trasformerà in farfalla matura er accoppiarsi. “A la matin bonora, si sente a zoccolàr saràn le filandere, che vanno a lavorar Voi giovanotti cari, se vuri fàr l’amòr andee dalle filere, sèn guardar fumòr “avanzo io a tentoni, corro in tutti i sensi in zon'immaginarie, lontana dai consensi per 10 giorni e notti, una musica sentivo Taranta e la cavalla, in me io percepivo xlix Ragni tra le gambe, Scurzi tra i coglioni Fochist’apre filanda, accende la caldaia 6.30 lancia fischio, tre volte soffia l'aria inizian le scopine, poi tutto va a regime Ciclo sol si ferma, a vitto e per dormire narravan ritornelli, quei musici cantori è là in foresterìa, le giovan forestiere prim addormentarsi, cantan loro terre Casa assai lontana, e la speràn ribelle Minestra di polenta, esal da loro pelle ritrovo antichi amori, in rituali possessioni il suòn di una chitarra, mi aiuta a ritrovar i sogni con speranze, a poter ricominciàr Comunican coi canti, motivi di protesta durante lunghe ore, le filandere in testa d'umid'aria chiusa, e nei giacigli a sacco creatura di Sardegna, mitica ingegnosa punge per danzare, pianger e umiliarsi cantano del filo, d'avvolgere sull’aspo Narran le canzoni, di pover filandere che sognan avventure, vita senza pene suona campanella, Dora picchia al muro la testa indolenzita, da pianti sul futuro ho dolo là nei piedi, mi dolgono le mani Filanda è una prigione, di pover villane sento là il guardiano, dietro della porta oh miò san Chirò!, fà che sia già morta! Chirone sofferente, sciamano ricorrente in scelta o ritrosia, non può diversamente il morso di scorpione, inietta in lui veleno che tosto lo costringe, ballare sul terreno la Dora mi ricorda, la storia di mia nonna malata di rimorsi, miseria in dura prova il dolore lei mutava, nel morso di taranta veleno mi diceva: mi spinge far la danza Rinnova crisi e ballo, in stagione dei calori tra tra molte privazioni, pagava i suonatori la vita mi fa stanca, e domando alla taranta dammi la tua grazia, leggèr fai tutta quanta Lei balla mi possiede, e tutto mi sommuove Le pago sofferenza, nel cuore che mi duole finché giù nella grazia, dolor è esorcizzato e il malessere interiore, è riappacificato pizzicano al ballo, con fiati e con sonaglio tamburi e corde tese, aiutano il travaglio Laggiù rivivo tutto, conflitti e delusioni s'Argia variopinta, è formica velenosa cantar e travestirsi, ridere e distrarsi S'Argia molto amata, le feste sà creare odiata ed evitata, il travaglio sa arrecare è femmina formica, che gli uomin predilige sopravissuta ninfa, Salmace e pur attrice a incontri si presenta, con corpetto e gonna nell’isola ricorda, i passaggi della donna s’è nubile fanciulla, o vedova o sposata La veste sarà bianca, nera o maculata l'estate alla campagna, s'argia ti ferisce a mezzodì o di notte, o l'alba preferisce t'accorgi d’esser punto, orini tutt'intorno oppure prendi bagno, l'acqua calma fondo in piedi corre salta, distesa è sul lenzuolo mima ragno o s'argia, batte piedi al suolo Fase a terra e in piedi, sino al suo finale Ripete il posseduto, un ciclico rituale Tamburo fila-tesse, i tempi della festa inizia dall’esterno, ed entra nella testa infine par dovunque, gira tutto il corpo eco nella pancia, in testa fa lo scoppio ecco un imprevisto, inceppasi il rituale s'argia ferma sbanda, danza pure male perde innato passo, il ritmo del ballare orchestra perde filo, lo deve ritrovare allor per riparare, a tale distrazione necessita rifare, un rito di espiazione nastrini colorati, gettati alla taranta lei li straccia e sfoga, tutta la sua rabbia l Lisa or interviene, rivela un meccanismo visto in sue clienti, che provoca isterismo reazion all'intrusione, di cultur paterna è un auto-sabotaggio, passiva resistenza Pamèl tu condividi, più sogni e desideri protesti condizione, quan danzi la taranta lamenti e nine-nanne, forniscono la prova comprendon tuo dolòr, l’altri della scuola F'assumere la forma, a cosa che t’assilla usàr l'immaginazio, t’aiuta a far favilla avverti zone corpo, formicol vibrazione di sensazioni freddo, piacere o di dolore “una vera cura poi …, al villaggio si sarà è diagnosi dell'argia, scoprir sua identità Tutto quel villaggio, indaga s’argia in posto Ricerca tutto unito, il carattere nascosto con femminili vesti, malato vien coperto ed entro 2-3 giorni, s’argia è allo scoperto in sposa o vedovella, o zita è ravvisata con riti con sue danze, alfin accontentata I suonator attorno, san stimolare bene continuo suono sfonda, spezza le barriere esplode la coscienza, sofferta ed ordinaria giunge possessione, coscièn straordinaria se i corpi fan la storia, incontro identità ogni possessione, racconta intera storia gruppi e tradizioni, sfide oppur tendenze linguaggi coi defunti, conflitti e resistenze2 dai popoli in fusione, nasce una cultura convergono bisogni, comune è la natura Percezion del corpo, possente fa sentire e domanda terapie, in rituali sinergie 2 Kerenyi: “Demoni alati e altre forze ctonie, sono figure psicopompe che nell’estremo occidente, accompagnano pietosamente i defunti nell’Ade”. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 27 In Africa quei ragni, son geni detti bori che trovan loro figli, scendono nei cuori il ganga i figli aiuta, lor Bori ritrovare con diete di eremiti, e lavori da mutare un africana terra, da spiriti è mediata tra gruppi e territori, è forza innamorata terra se smerciata, si svuota di presenze Thera sol permette, un ciclo di coscienze muta simbol fallo, naso gambe e braccia durante la ricerca, la bocca è la sua vulva rossore un erezione, il coito è convulsione ister’irrequietezza, instancabile creazione i giochi della voce, e sussurri di animali Supera individuo, e il mondo intero sposa L'isterica tien l’io, che straripa ogni cosa tutto poi trattato, con cura francescana corpo allea la mente, esprime la fiumana la voce della madre, accogli con costanza Nasce un califfato, il Bori vien soppresso Rimesso fuori legge, dall’anglo coloniato e infine sopravvive, negli Hausa rifugiati tra Niger e Nigeria, in zone ancor rurali Timor di gravidanza, è simil esser madre sul corpo sofferenza, or vièn somatizzata Fan vivo il territorio, animali e vegetali son spiriti garanti, d’identità più grandi nutrono coscienza, assieme sussistenza a nomade che viaggia, entro l’esistenza depression tristezza, umore e tono basso senso del dovere, con entusiasmo scarso dura mesi od anni, chiunque può colpire Memorie d'un passato, ciclico represso Esce alla ribalta, nell'isterismo stesso la terapia la stessa, il rito possessione ricordo di radici, in comun generazione tende al pessimismo, cresce in disistima Vecchiaia insoddisfazio, in cronì malattia Mancanza di speranza, dubbi sensi colpa Lutto e avversità, trascendi fai la svolta il ruolo delle donne, potèn sacerdotesse rinasce nelle nuove, islamiche maestre un sincretismo lento, provvede identità a gruppi bisognosi, pronti ad emigraràr Il pianto non consola, mancano energie incapacità a provare, gioia oppur affetto tutto appare grigio, incolore e disperato lungo e pure duro, appar pellegrinaggio tra città portuali, a inizio di ogni viaggio Madonne ed orishà, in mediterrani stati Rivelan tanti Sud, più o men colonizzati Apri ora la bocca, e liber la tua pancia voce è l'ombelico, passaggi dal fetale Tramite carezze, sblocchi le tensioni Variano le voci, riaffiorano emozioni2 Caro Seba mio, smarrire è sol un tempo a fine d'una strada, sempre trovi esempio Tago coi suoi amici, più dubbi tuoi confuta sogni e viaggi tuoi, raggiungon Therabuta! ogni repressione, arresta tuo respiro isterica è l’attrice, prestante ruol diversi incontra mani e visi, e tua respirazione cammina batti ritmo, suon incantazione carezza i tuoi capelli, con suoni viscerali esegue ogni richiesta, vanifica i commenti santa occasionale, che scivola all’opposto Permette che libìdo, la penetri sul posto li diluisce e rende vano, tutto ciò che fa così che l’Io terròr, stemper sua realtà il nevrotico ossessivo, ha troppe direzioni l'isterico nessuna, e fa girotonde azioni L'isterica ora sa, esser liber da paura1 l’orgia ed estasì, mantiene psiche pura Specie nelle donne, croni può infierire scade l'appetito, e sonno è disturbato Voce gran calmante, scioglie nell'invito Grida in libertà, io sòn di qua e di là Puoi tu ravvivàr, tuo sogno e identità 1 “belle indifferénce des hysteriques, dicon Freud e Charcot, il tipo isterico è il nucleo più grande tra militari morfinomani e i i tossicomani, non prende seriamente né vita, né morte o suicidio, ma gioca con la realtà”. Lisa Savio 2 La voce della madre è quella della musica; la musica è la voce della madre. Per un bambino lo strumento musicale funziona come linguaggio parlato è diretto e porta affetto. Prova a stabilire, contatto con il cosmo inizia col creare, tuo suono tutt’intorno Il corpo del neonato, è cassa risonanza ogni voce ha proprio tono, ovvero identità Persona si riflette, nel suono ch’egli emette la voce è ben legata, al fiato sen pensare con sue modulazioni, un corpo fà vibrare contatti il potenziale, che vibra dentro te sblocchi anell'orale, assieme quello anale Rilasci l’emozione, piangi succhi e mordi Il canto muove sale, l’amor or ti ricordi canta pur la nota, in un periodo lungo scopri alterazioni, chimiche nel corpo Liberi endorfine, emisferi sincronizzi Se canti stai sicuro, vocali tu enfatizzi lii più toni di vocali, producon melodie liberano il num, trasmettono allegria il tono primordiale, presto si scompone dentro voci umane, porta un emozione Esercita nei suoni, un respiro naturale eMM è Madre acqua, liqui consonante movimenta il fuoco, il suono della Vù crea la risonanza, in pancia e poco su eRRe inver proietta, la voce là nell'aria eSSe la reprime, è terra che concentra eNNe è ninna nanna, allevia dall'appigli la cantano le madri, a far dormire i figli Risonanza al naso, possiede suono NG suona nella testa, curare è suo mistèr nei suòn nasalizzati, vibra la colonna mali fuggon via, shakti appare donna il suono poi si muove, vibra dentro te Apre alcune porte, e libera il tuo Sé Esprime desideri, dona forza pronta lo stato di salute, mostra nell'impronta ogni essere vivente, tiene un suono suo in quattro vibrazioni, o Seba trova il tuo3 Proto lega bene, a flemmatico e alla luna Deuterò il secondo, al collerico ed a Marte Tritus tono lega, al sanguigno come Giove Tretatùs infine, a Satur nostalgi umore pazièn depresso usa, le musiche più tristi ad agganciare meglio, sua interior realtà curà in toni bassi, in armoni progressione rilascian le sue fibre, graduale la tensione Vibrazio musicali, distraggono il paziente da lè preoccupazioni, inutili oppur nere Equilibran tono fibre, stimolo calmante catturan attenzione, guidan alla grande grazie a risonanza, vibra frantumante Ronzio di calabrone, acuto d’un cantante canzoni popolari, uccelli ebber composto le api nel sussurro, cicale grilli e rospo Creature natura, han suono consistenza Debole o potente, vibrano all'essenza caotica-ordinata, esprimono esistenza il giubilo con urla, rabbia o resistenza L'anima riflette, il suo stato emozionale Impara usar la voce, in modo risonante ingrandisce il Dò, mentre Mì arrotonda Là scolora in rosa, e malate celle affonda La voce tua si basa, sulla respirazione ascolta tua emissione, libèr tua tensione attraverso la scrittura, di canzon poesie permetti all'interiore, trovàr esterne vie Da pensiero chiuso, che gira senz’uscita stato stress aumenta, e la ragion lo sfida Musica armoniosa, è calma ed attenzione quella dissonante, accompagn'irritazione Una musica s'affianca, al cibo corporale Nutre cuori-danze, la mente pur globale Narcis Orfeo Dionìso, opposti a Prometèo Liberan dal tempo, e rovesciano il trofeo Cura zone corpo, im-peto oppur a fiato Vinci ogni timòr, se balli in tale stato 3 se a una persona addormentata pronunci una serie di nomi, essa si desterà nel momento in cui pronunci il suo. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 28 Conciliano con Eros, e Thanato signore Offrono l’unione, col canto comunione mondo è liberato, ovver non dominato piacere và redento, tempo s'è arrestato più Estasi eremite, contemplano ritorno tornare alle radici, dell’antenato mondo L’uomo primitivo, coi piedi eccitamento batte su terreno, offrendo suo tormento e ciascuno strumento, tien protettore 1 spirito e suono, di gruppi e nazione Rombo di tuono, Dio Tìnia ha donato Chi l’ha ronzato, la pioggia ha evocato sonagli e maraca, saranno eccellenti Per bimbi vivaci, o troppo invadenti così l'arco a bocca, mogongo africano risuona con le note, d'infante dorato se hai indigestione, vuoi che si stappa Ascolta la cetra, o un brano di arpa e questa concilia, un dolce pensare che bene si culla, nel Dao meditare Tamburo e nacche, assièm cavigliere accompagnano danze, di Mama Cibele mentre Pan-flauto, sette canne cicuta Ammalia le bestie, e fà l'anima nuda se le passioni, vuoi ben risvegliare al Flauto di Pan, Ti puoi dedicare Vener e Priapo, vino e banchetto còl suplu a fiato, fanno quartetto se l’animo infiamma, come la paglia in fiati potenti, trombe in battaglia Lor suono ritmato, forte e vibrante al ventre risuona, assai dominante il Rasna tirreno, abbandona ai piaceri Corpo e palato, ed orecchie e doveri Piacevole evade, ai confini dei sensi con complici odori, riscuote consensi l'allegro benesser, pur spira l’Egitto grazie ai pigmei, che noie han trafitto Melodie commoventi, fan risonanze figlie di Rasna, orientali maestranze Due musiche frasi, s’inseguon errando in ipnotica ruota, in continuo rimando Chi ha gusto le sente, corron su pelle gli uccelli ed anfibi, le fan ricorrente sibilanti e vibranti, roboàn crepitanti s’incontran i suoni, prim uno poi tanti dan corpo a più miti, attuati nei riti mutando i bisogni, nei sogni infiniti un suono trasmesso, tramite un aria entra in tuo corpo, e placa malaria i dolori d’artrite, punture d'insetto sciatica e gotta, analgesico effetto armonizza respiro, e ritmo di cuore la circolazione, e sanguina pressione Energia vibratoria, invisibil di natura Capace cambiar, profonda struttura in origine è verbo, il verbo era canto Creava ogni cosa, a mezzo d’incanto La genesi compie, in stato di sogno e piste disegna, a estinguer bisogno Musa ferma tempo, l’ego ristruttura coi modi t’influisce, in anima struttura se calma la concilia, ùn Eolìco suono estinguerà ogn’affanno, Lidico remoto se Ionico amore, stimola un Romeo il Dorico solenne, è trionfo da rodeo mentre Frigi moti, invitano alle guerre Lisa or qui riposa, Raseno va riprende Ogni città rasna, risuona in sottofondo di armonie musicali, diffuse nel mondo I soffi nel flauto, echeggiano in-canto Di giorno e di notte, senza rimpianto La satira or arriva, è satur-azione Miscela esplosiva, d’improvvisazione Istrione son detti, gli attori prescelti ognun ha suo genio, e loci di orienti così i contadini, col vino alla testa riscattan se stessi, nei giorni di festa con fescenni Fallisci, di scurril colore recitati alle feste, o in gare d’onore culto famili, di un grande antenato Raseno dà lo stile, dell'ottave rime Adagia poesie, su popolar melodie Per festeggiar, coi vivi il fecundus La metrica struttura, suona così Otto endecasilla, BA BA BACi Cì tre distici tu fai, in rima alternata l’ultima concludi, falla poi baciata son frasi ritmate, vocal musicali scandite cantate, ugual salmodiali saper salmodiare, è ritmico andare terapia musicale, costanza del fare ritmare s’accorda, ai balli del gruppo lenir le fatiche, e resister più a lungo Nenie e salmodie, richiamano pioggia e stimol enzimi, sul suolo e su roccia proteggon umani, piccini e bestiame da vari malanni, e da morsi di fame liii la lor medicina, è assai preventiva fà uso di terme, di droghe e saliva Fogne e acquedotti igien e dentista Musica e danza, ri-tornano in pista Radici minestra, polenta e focaccia di farro farina, riempivan la pancia Carne saltuaria, per pochi sicura Sòl vin e olio, ricchezza d’Etruria I galli attizzati, dall’etrusco vino invaser Italia, con botti e catino Danze di ore, tra suoni e colore a var malattie, daranno il furore contro mal-aria, zanzar di paludi esternan lo sfogo, coi faunus ludi ballo di gruppo, invoca guarigione malati in delirio, con gran febbrone Mundus di Ruma, al centro del foro famiglie di clan, gli portan decoro Fan ritmi di qua, e più ritmi di là Il loro aldilà, è il nostro al-di-quà sopra la tomba, banchetto e mercato 2 volte l’anno, si apriva quel mundus se tolta è la pietra, in centro città sapran collegare, gli infèri e terrà Lemuri son detti, 3 giorni vaganti in cui molti spiri, giravan erranti è potere dei sogni, e dei vaticini corrispondenza, tra mondi vicini Techulca il Blu, presidia l’accesso d'un porto aldilà, del mondo stesso Divino Charunt, poi detto Caronte Scorta ciascuno, oltre quel fronte è custode di Tago, e verso sibillino quando tornerà, nel tempo stabilito I templi orientati, a sud e a sudest sfruttan le forze, presenti in contèst in magia e propaganda, dan stabilità elaboran paure, inconsce e di realtà le Roman calende, scorrono sempre i mesi son dieci, da marzo a dicembre tra il sole che muore, e sol che rinasce a Ruma è Saturno, che allenta le fasce Lui segna il passaggio, in clima festoso Avvia il Saturnalia, carnevale gioioso Re della notte, e del grande solstizio Spegne il passato, e accende lo sfizio ogn’ordin sospende, rovescia l'usanze ai schiavi fa doni, e ai re condoglianze col suo scettro bastone, gioca alle sorti riordina il cosmo e scombina i consorti nel dì della sua festa, ci narra Microbio al tempio di Saturno, piè Campidoglio sua statua è slegata, dai lacci continui e scatena gli effetti, benèfici e ambigui Sue forze anteriori, d'inizio del tempo di un era dell’oro, e del sogno portento fra avvento rinnovo, euforia e penitenze la gran confusione, sconvolge coscienze LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 29 Saturno ha le chiavi, del Cosmico Gioco Rilancia i suoi dadi, poi oracola al fuoco Signor della tombola, giustizia e misure Con scacchi ed azzardo, ci da le visure quan flauto melodioso mormora di Bacco scattan le baccanti, muovon piede tacco col tirso vedi una, percuotere una roccia così ne sgorga fonte, di acqua rugiadosa Esiliato fu un giorno da Zeu successore improvviso scomparve in eterne dimore ma Giano romano, creator d’eccellenza accolse nel Lazio, Saturno in quiescenza innamora di suo ruolo, profeta itinerante bimbo che compiace, e ama senza pace contento del suo dono, vede solo quello lo perdo coi titani, e scopre poi il tranello Bambino immortale, è dio addormentato Attende il risveglio a suo tem destinato Saturno vien dunque, dall’artica notte rinasce tra noi, se il tempo è alle porte Tornato dal deserto, dopo di cinque anni Ritorna l'esperienza, dell'estasi per anni Gira lungo il mare, creste avvallamenti l’ego perde tutto, se gasa e fa commenti qual Visnu dio indù, un tempo fu pesce apparve a buon Manu, dando una legge fai una gran barca, ai germi del mondo annuncio che l’acqua, andrà tutto tondo Dioniso è dio Shiva, scuote la sua chioma Donne normali, in famiglie affaccendate attendon la chiamata, stagioni ritornate Dioniso le chiama, al baccanal robusto in ciclica tempesta, dell'emotivo flusso a Delfi ancor lo vedi, su rocce far la danza balzar con torce pino, sul piano tra 2 picchi brandir e scuoter ramo, bacchico infuriante tal dio è divinatore, quànd’entra delirante2 Scuote loro corpi, e le anime profonde si sciolgono vestiti, suonano le trombe la donna che resiste, a Dioniso riunire ammalata cade, e villaggio può soffrire 2 volte nato è, da femmina e da maschio di acqua del terreno, e divino fuoco cielo Angizia Dea dragone, androge sovrumano Migra tra i paesi, con vino coppa in mano tornan donne nude, da moral e intrighi La ragion dissolve, e nascon nuovi figli procession baccanti, attraversano città falli accompagnando, cembali a vibràr Nutrito con il miele, da capre in una cava apprende dai suoi boschi, forza della cura ha origine da mito, il fallo assè del mondo Là nell’uter grotta, danza e vola in tondo raggiungono foreste, fiumi oppure grotte Sotto influssi luna, la trance è della notte nel protetto cerchio, sta una brocca vino preparan ogni cosa, frenetico è l'arrivo1 cavalca suo totèm, un fallo avente occhio luce interna accende, e ogni mal disperde emerge come Tage, Erittonio corpo serpe L'Albero del rito, tra i mondi lo protende Giove generò, quan Moire lo concesser Dio con corna toro, e corona di serpenti le menadi pertanto, si cingono le chiome ad imitar la forza, che cura e le fa nuove Corè è Madre d'Asia, che tien i coribanti liv e porta nelle donne, la frenesia rinnova ha pelle di cerbiatto, sua veste sacra viva che danze e gridi gioia, eccita e ravviva Spiriti del mondo, antichi assai festanti colpiscon di fedeli, le interior coscienze Rituali possessioni, speciali ricorrenze 2 1 “Le partecipanti, al grido rituale: elelèn, evohè e jacche, si ubriacano, si spogliano, squassano i tirsi, urlano e si eccitano selvaggiamente; un capretto o cerbiatto è smembrato crudo. Nutrono e allattano Dioniso infante che, adulto, si preparano a ricevere come sposo nelle nozze hierogamiche”. Hilman Euripide (Baccanti 99-104). “gli Sciti biasimano i Greci riguardo alla frenesia bacchica: dicono infatti che non è ragionevole trovare questo dio che induce l'uomini alla follia. Ci deridete perché dio ci possiede, ora tal Dio ha preso anche il vostro re e costui infuria ed è folle per opera sua.. chi di voi è pronto, può essere iniziato ai misteri del frenetico”. Erodoto (4, 79) più Thera sacerdoti, trattano i pazienti Dioniso fuggì, oppression di religioni I coribantizzati, reagiscon in prontezza all'aria musicale, esprimono l'ebbrezza Là nel ditirambo, danza il primo fiato con diagnosi e rituali, suon incantamenti in teatro si nascose, coi miti e le visioni canti del caprone, tragèdi han ricamato lv la diagnosi rivela, il dio che li possiede narra il ditirambo, Titani egò di argilla ognuno ha suo colore, offerte cibo chiede parole canti ritmo, profumo suo speciale discende dall’olimpo, suo spiri oracolare dipinti bianco viso, smembrano sua fibra al piccolo Zagreo, danno giochi a incanto lo mangiano bollito, lascian cuore intatto più formule sonore, richiaman contenuti le storie sono scritte, in corpi posseduti Cavalli son gli umani, di numi coribanti s’ingaggiano con essi, i concili riparanti dal cuor rinascerà, l’inter Zagreo divino Titani ancor faranno, maschera caolino se iniziano un fratello, o fanno loro cura invitan l’antenati, biàn maschera l’aiuta Tale iniziazione, conduce a padronanza di una occupazione, subìta in sofferenza patteggia posseduto, ri-ottener la grazia al fin di guarigione, quindi poi ringrazia Scortano iniziandi, fan travestimento Entran altri mondi, senza impedimento oppure per guidare, le anime dei morti fan da psicopompi, sen rischiare torti lvi Dopo alcune crisi, vi è riconciliazione Placati son gli Dei, con patti di stagione la danza possessione, fà celebrazione liturgia di gruppo, in pubblica funzione Dioniso è follia, al teatro di tragedia Vino e primavera, maschere commedia Porta la coscienza, rapita in possessione Cuor dell'erotismo, dell’estasi è padrone Crisi và in teatro, che sà rappresentar La danza tormentosa, d'addomesticàr persona già capace, fa rito conclusivo Incarnerà suo genio, al circo collettivo ci aiuta ricordare, nostr’intima natura metodo è la stesso, varia l’accensione riscopri sei l'attore, e un fine guaritore Il mondo dei copioni, divori con furore la vista d’un colore, l’ascolto d’un motivo dapprima movimenti, lenti ed ordinati poi accelerazione, dei ritmi sincopati che parla stessa lingua, o cosmica fattura se Dioniso ci guida, non servon vedette decàde monopolio, di scriver etichette3 ogni cosa ora t’accade, buia o luminosa scatena tua risposta, creativa numinosa corpo con tremore, vive la sua scienza viaggio di scoperta, o festa di coscienza sottile godimento, i moti propri al corpo vertigine che toglie, l'ego dal suo posto Dioniso bambino, accogli nel tuo grembo avvertirai l’urgenza, a danzar il ditirambo scopri esser te stesso, salvi intero mondo accetta la chiamata, gioca in tale sfondo Siamo noi l’ananda, convito dei bambini che danzano nei corpi, visioni oltre confini festanti ed ispirati, sdoppiati nel sarcasmo diam forma num, al mito ed allo spasmo il mondo divien fiaba, vita acquista senso risuoni con gl’eventi, chè le dan consenso scopri cuore psiche, drammatico teatrale rispondi alla chiamata, ritrovat’incantare lvii Platon dice che, poeta è un posseduto da genio della lingua, antico scriba muto sua erotica energia, scatena l’intuizione che dal liminale, trascrive sensazione 3 Hillman: Lo scopo della psicoterapia è un lavoro di restaurazione delle realtà immaginali del paziente e sviluppo di un sentire attraverso la coltivazione dell’immaginazione. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 30 Forza culturale, può esser sciamanismo Dioniso che torna, e ci spiega l’isterismo Fornisce più modelli, a psico sentimento cultur uman rinnova, in un rinascimento Camaleonte sacro, è l'androgino Vodùn coppia primordiale, nei figli Manu-Lissa ricorda Ermafrodito, unito con Salmace adattato al luogo che, riesce ad ospitare Yatra s'alza e parla, a Pamela lega il filo il tempo sogno torna, eterno a noi vicino gli eventi ieri ed oggi, van concatenarsi viaggi con scrittura, chiariscono catarsi Quan più divinità, vanno ad emigrare “Emerse e vagò, Afrodìte dal Caos1 Eurinome d’inizio, Dea d’ogni Cosa Danza sull'onde, e separa le acque dal mare la terra, e il cielo brillante riunivano gli schiavi, riducono distanze con terra d'antenati, ed african istanze il ritmo dei tamburi, gli oceani superava raggiunge libertà, in umbanda brasiliana Avanza Lei danzando, là verso sud e il vento del Nord, gioca alle spalle è buon fecondante, è il vento Borea segue Eurinome, riflessa in marea Umbanda sinergia, di candomblè africano con Kardecismo oriente, e spirito cristiano scuole iniziazione, per transe incorporare Ottenere soluzioni, a problemi da curare Pensa a iniziare, con lui la creazione Improvvisa si volta, ed afferra Borea tra mani lo sfrega, qualcosa s’appura Ofione il serpente, ne esce creatura Eurinome ora danza, com a scaldarsi il ritmo crescendo, divien più selvaggio finche in desiderio, Ofion ben s’accende l’avvolge tra spire, per darle progenie Eurinome ora incinta, colomba sul mare vola e volteggia, e dà forma a creazione al tempo propizio, uovo Cosmo depone e cova fin schiusa, tra spire d’Ofione Ombelico di Dea, è mister maternità Pelasgi del deserto, vanno giù emigràr Si portano la Dea, fin sul fiume Niger fin l'impero Ghana, tra le bantu effige Il culto degli Akàn, quel popolo formò Afrodite la lunare, divenne dea Ngamè Camaleonte guida, gruppi di emigranti Fu regina madre, diè figli a tutti quanti adattano al contesto, geografico sociale dall’Africa Yoruba, Vodùn divien Orisha dal Brasile e Haiti, l'America conquista lviii Cuba è una mulatta, per genesi e vocazio Santeria vi nasce, in contesti emarginazio tien 2 pilastri base, di lotta a contingenza più il culto dell’amore, di natural essenza se senti struggimento, riscopri genitore sotto un temporale, o innanzi arcobaleno quando là in foresta, oppure là nel mare il sentimento Axè, ne evoca il legame2 Filosofia bantù, è ugual teoria dei quanti Struttura la realtà, l’Axè o energia vitale Campo esteso a tutto, e può manifestare forme di animale, vegetale e minerale cresce e decresce, un axè manipolata Da person capaci, può esser controllata Con l'uso delle piante, e animali sacrifici offerte e cerimonie, feste ed altri offici ogni casa culto, ha calender celebrazio stilate dai suoi Pãe, oppure Mãe do Santo Festa poi comincia, ai ritmi di tamburi lix lo spirito di festa, tra scherzi risa e cibo alcoliche bevande, il corpo sarà un rito preso nelle danze, sfrenate della festa Dove un Loa divino, entra dalla testa i contorcimenti, spasmodici del trance annunciano l'arrivi, e partenza di Vodùn e prima della fine, vi sarà un consulto salutato è Loa, che lascia suo congiunto Servo è posseduto, dal loa di cerimonia Congo è Loa più bello, par tantino tardo Mombu che balbetta, provoca i monsoni Dambala ti governa, serpenti ed alluvioni diablesse son le donne, morte verginelle costrette ad espiare, dentro alla foreste Ganga è lo sciamano, di ordine interiore mentre lo Houngàn, è prete d'esteriore si suona per Exù, colui che porta mana Avvia celebrazioni, propiziazioni emana senza suo permesso, nulla và esser fatto Lui che apre le porte, span divino afflato l'Orishà è una forza, pura e immateriale sà rendersi presente, tramite un rituale se gli presti il corpo, forme e modi vari tramite l'orisha, contatti gli ancestali3 È la società, che sceglie la tua trance In base alle tensioni, e tipo economia quel di cacciatori, d’american nazione son tipò maschile, ricercan la visione Più società africane, agricol-pastorali son tipo femminili, trance possessioni là in Madagascar, contatto è utilizzato a risolvere conflitto, ben canalizzato In Etiopia è gurri, il moto della trance segna la vittoria del genio sul prescelto a consacrar locale, chiamar fedeli e furi 3 Esso mai bandona, il fedele posseduto Resta in lui latente, entro suo vissuto Si manifesta il genio, nel rito religioso oppur durante il sogno, o una malattia presenza è segnalata, pur da un isteria che sarà guarita, con cerimonia attiva l'Antenati e Dei, cavalcano i due sessi Senza differenze, hanno ambivalenze è il comportamento, e gli abiti del rito ad indicar il genio, all’origine del mito Danze e movimenti, rapidi al tamburo identifican più gruppi, con lor divinità situano rituale, tra varie e più regioni Nascon sincretismi, con altre religioni Possession è anche, mezzo per la fuga dalla sofferenza, o disagio che consuma Più spiriti t’avranno, primàr è loa di testa gruppo ti vuol bene, conosce la sua festa il legame col fedele, e un genio abitatore più stabile diviene, appresso iniziazione Il rito celebrato, guidato da un mediùm comporta conoscenza, sacra ancor di più conoscer medicina, e storia del tuo Loa tecniche del corpo, attivano sua trance spontane e provocate, stimoli coscienti liquori fermentati, color e suoni intensi Orishà e divinità, son ampio repertorio ruoli personaggi, per maschere teatrali Esibirsi nel teatro, in un travestimento Libera il bisogno, d’un comportamento Messi in scena cura, forme di tormento pubblico ti crede, senza far commento sè hai la buona fede, esce la coerenza nata dall’ambiente, di comun credenza spazio dovrai fare, a più spiriti plurali son estàsi con trance, fenomen speculari Lisa: “Ogni creatura è retta da più Orìsha, conoscerli sarà l'estasi è un'uscire, dell’anima dal corpo forza immateriale, come il num dei boscimani, il qi dei conoscersi: Exù, Ogun, Oxossi Omolu, Nanã, Oxum, Oxalá, Mentre nella trance, tù gli presti il posto cinesi, bios dei mediterranei, il prana degli indiani, il mana Oxumarè, Xango, Ossain, Iemanja, Iansà. “La trance è un 1 La più antica dea greca, emerse nuda dal caos primordiale e dei polinesiani. La cabeça è testa, jogo de buzios è il comportamento del corpo, modellato da cultura a cultura in subito iniziò a danzare. Una danza che separa gli opposti, gioco/divinazione con le conchiglie, gli Egun sono anime vari momenti storici; realizza un cambiamento qualitativo Eurinome indossa serpenti, incarna le grazie ed è madre del disincarnate. Yeyè omò ejà, in lingua Yoruba, sta per “madre della coscienza ordinaria della percezione di spazio e tempo, piacere, il suo tempio è in Arcadia. Ricorda la Maya indiana i cui figli sono pesci” . di immagine del corpo e identità personale.” G. Lapassade LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 2 31 Vodun vuol dire sacro, insito alla terra Agisci come un bimbo, fluido con l’istinto nel gioco con le forze, incapace di giudizio Secondo vien Ogun, l’istinto di conquista Forza primordiale, vagabonda sulla pista Sette tuoi colori, compreso bianco e nero Forza evanescente, ricchezza e povertà Mordi la tua coda, impedisci il disgregare al mondo che circondi, intento a riparare Decimo è Yansa, dea fuoco di tempesta slancio di passione, il vento è la tua festa Orgasmi senz’intento, ingenua capricciosa follia senza contegni, idealista coraggiosa Gli Orishà son Rè, Regine d’una volta Poi divenuti Dei, antenati della terra A loro apparteniamo, come eredità Siamo i loro figli, e la loro umanità Ogun vuol dire spada, imprese e libertà Fagioli e vino mangi, proteggi gli affidati Fedel al sacrificio, del re dei cieli amati Ci incanti con magia, ogn’attimo tu cogli Tuo ciclo sta nell’acqua, cielo terra scogli tu energia di scambi commerci col denaro passaggi delle cose, sorpresa d’un regalo Sei Oya dea del vento, tuono ed uragano Potere femminile, assertivo assai veloce strega pur guardiana, ponte di tra morti In casi malattia, t’invocan cambiar sorti Compito Orishà, è gestir distribuire a umani loro figli, axè della creazione Olorùn supremo, crea il pianeta terra dà 16 destini, e ciascun Orisha insigna Ogùn impatto sei, cuor che forte batti Reazione più veloce, fase di passaggio È la disperazione, che nutre la tua furia Coraggio e ardimento, la libertà più pura Ewà tuo arcobaleno, che giace sottoterra è parte oscura che, fa là trasformazione di stati di materia, da liquido a gassoso allegro e contadino, sensuale più focoso Tifon in passaggio, estuario fiume Niger fuor di forma umana, sei bufalo di acqua corni vuoi su altare, ti piace carne capra fagioli son tuo cibo, assiem a vino palma Fà divinazione, con lancio di conchiglie conta quelle aperte, o chiuse a stabilire al grido di Oguniè, la forza scorre in vene Sostiene nella lotta, frantuma le tue pene Terzo viene Oshossi, Signor della foresta Fratello Exù e Ogun, è Fauno Pan a festa incanta come fiaba, continuo movimento umore repentino, bellezza cambiamento seguente è Obaluiè, Signor di carestie che affliggono la terra, come epidemie Devoti veston rosso mercòledi tuo giorno per tuo piacere e, quand’entri nella danza giravolti con spada, fantasmi rendi inerte Frenetica Tu danzi, pure a braccia aperte Odè secondo nome, in Yorubà sta per Re energia della natura, a caccia di bellezze Proteggi cacciatori, la caccia ed animali Yansà gran libertà, e regina degli Egùn Insedi nuovi siti, villaggio degli umani Paglia in viso e corpo, coperti dal vaiolo Mamma tua Nanà, è incapace d’accettarti Sempre t’abbanda, per senso d’impotenza nessun ama guardàr, la propria sofferenza Sapremo che a parlare, è numer 1 Eshù Se aperte sono due, silenzio parla Ogùn hai l’arco con le frecce, sorvegli territorio Inquietudine ti porta, far nuov'esperienze Mangi suino e vino, sei artista esploratore foglie delle piante, t’insegna, guarigione Umana sensazione, di fronte a infermità là in vita quotidiana, infrangi ognì realtà Mistero del dolore, catarsi e guarigione Purifichi dai inizio, a rinascita interiore Figliòl Logunedè, di Oshossi con Oshùn Cacci là in foresta, e peschi lungo i fium 6 mesi con tuo pà, sei mesi con tua mà Eterno adolescente, riesci innamoràr seguito è coerente, al numero seguente Confronto il risultato, coi sedici Orishàs primo sarà Eshù, altrove detto Elegga è l'Uovo cellulare, che sforna vita certa Turchese l’emozione, stupor per l’infinito giri senza meta, ambiguo e trasgressivo Quarto abbiamo Ossàin, Rè di medicina Custode dell'Axè, energia vital più fina Otto è Omolù, impotenza e depressione il processo di sudore, della traspirazione Sei legge d’entropia, la pura indecisione umido e calura, sei fungo che scompone Efebico elegante, e doppia sessualità Ambiguo per natura, le scelte temi far Ragione e sentimento, tra gioco e novità In ogni prima volta, emozion fai sussultar Sei forza naturale, che genera il creato Primo messaggero, tra uomini e orishà Per primo ti saluto, oh fallo eretto sù! Ami il misticismo, medianica coscienza Piuttosto riservato, calmo in apparenza Mister della foresta, verde il tuo colore Occhi di bambino, sguardo indagatore tendenza d’ogni cosa, al ripiego su di sè contagio isolamento, il masochismo vèr Nono appare Oshùn, Dea della bellezza Maestra del piacere, sessuale gentilezza Amor per i dettagli, paur d’agire in grande Temi conseguenze, d’impegni di promesse Il rischio è l'inazione, oppur la frustrazione Tu eviti il rancore, fai l’arte tua creazione senza dar assenso, nulla viene fatto potente guaritore, e mago educatore Orisha d'acque dolci, e di amor felicità ti trovi negli incroci, e spazi dello svago custode della soglia, case e dell’invaso Ti cibi di tabacchi, miele frutti e foglie visibile tra i rami, monello d’un folletto accumula ricchezze, formica senza posa ne intende senso-fine, quando si riposa Sei un fine cantastorie, e burle tu ami far Mòrmorio dei boschi, l’eterno vai aspirar Sei bruco e la farfalla, nelle mutazioni e sosti sulla soglia, di mille iniziazioni Bevi il vin cachaça, e credi fermamente ambiguo e provocante, sai ispirar fiducia ne abusi sei ambizioso, eccelli nel raggiro sei l'attimo fuggente, coscienza del finito Accanto al focolare, sorseggi una tisana Sei ciclo di stagione, enzima vita umana Quinto Oshumarè, serpente Arcobaleno Ewà e tua controparte, oscura col veleno Eshù ti dà l’embrione, che porti dentro Tè fai nascere creature, e l'affidi a Yemanjà Ami dolci e frutta, giall’oro il tuo colore Dio che vuol parlare, dell'Africa più bella Shango è tuono fuoco, saetta viril ballo fondò regno di Oyò, nei secoli a cavallo lx qual è l’Orishà, che sta manifestando Conta stabilisci, colui che sta parlando Tal divinazione, fatta con conchiglie Ti svela l’Orishà, che hai nella cabeça un Babalorixà, ti svela a chi sei figlio Lancio le conchiglie, e calcolo puntiglio esempi dopo un lancio, dei sedici buziòs Quindici son chiuse, una sola è aperta Oh Laro-iè Exù, oh Mojubarè Exù ! Blu scuro del metallo, cuor generosità concèpimento parto, rottur dell'acqua và Placenta gestazione, corteggio esibizione Venere che nasci, da spuma d’ogn’amore Temi la vecchiaia, solitudine e dolore assieme a Obaluiè, guidi anime dei morti Purifica oh Iansà!, guarisci ogni contagio figli abbandonati, accudisci pur adagio Signora fiume Obà, è la dodeca Orishà Signora di Nigeria, in amore con Shangò Alluvioni inondazioni, rancore senza posa Oshùn la sua rivale, comun marito sposa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 32 Quando Lei alla gara, in amore t’ingannò un orecchio ti tagliasti, l’offristi come cena s’allora le tue figlie, soffrono a un orecchio ferita o sordità, rancor ch’esce dal secchio Incline comandante, Giove passionàl rocce con montagne, sabbie e temporal se monta uno dei figli, pone dure prove con giravolte salti, toccàr il fuoco vuole Oh catartica musa, usa i tuoi suoni purifica il cuore, evocando emozioni sciogli miei blocchi, ìn corpo è psiche così ch'Io rinasca, in divin superficie Obà grande guerriera, sai essere spietata Ogùn sol ti sconfisse, in inganno superata Intuito di successo, e gran sopportazione Perdona e datti shans, sarà la guarigione Energici i sui figli, festosi e pur bugiardi Attributi suoi colori, sòno rossi e bianchi Coppe-fallo-spada, assiem ascia bipenne la Barbara tempesta, lo sincretizza bene l'amplesso nervino, sei Tu mio Divino nel cerchio di amici, ritrovo il cammino che io possa onorarti, passion ed amor finché questo mondo, mai perda color Segue ora Nanà, guardiana della soglia La madre di Omolù, la moglie di Oxalà Generi Tu l’Iku, passaggio alla non vita Conchiglia rosa sei, sussurro che confida tribùn in parlamento, leadèr comunità Lisa ci ricorda, che forze di esistenza per sopravvivenza, slittano coscienza Zutwasi Kalahari, popol senza terra oppressi dalla fame, alcol e dilemma reagiscon tutto ciò, còn danze di cura potenza di libìdo, che aiuta la cultura2 giochi coi destini, fai re l’ultimafflitto stato kia t'accade, riaprendoti i canali1 Danze estenuanti, in sudori torsioni Nanà sei la più vecchia, temuta rispettata Reggi tu la porta, tra mondo vivi e morti Signora di paludi, dimori presso il fango Nutrice di vita, il sangue chiedi in cambio Ultimo è Oshalà, il principio dell'amore fin di un lungo viaggio, Cristo redentore giovane Oshoguàn poi vecchio Oshalufà flessibile luogo, di spazi e coscienza Riflettono i dolori, di varie transizioni che popolo vive, aglì snodi del tempo rinasce in insieme, che cura e fa festa quand'è sull’orlo, dell’annientamento per render sicuro, legami in villaggi mai garantiti, da morte e passaggi guarire è affermare, svelare se stessi Sei madre del vaiolo, esperta guaritrice Sei Bradipo indeciso, autonomo all’agire realizzi gli obiettivi, con studi da eremita Temi ogni conflitto, l’ansia e l‘impazienza Scappi ti nascondi, sei forza d'esperienza Acqua col Fuoco, ripristina un luogo Entro una cultura, di spiriti antenati così che l’alleanza, rafforzi noi rinati giovane Oshoguàn, guerriero combattivo ricerchi di cambiare, il mondo tuo vicino Giudichi te stesso, con forza duramente sei spirito-denaro, contemporaneamente Sorge informale, il villaggio di gente presso d'un pozzo, o l’acqua sorgente là in ogni capanna, sta un bel focolare gestito da donne, che aiuta scambiare Muovi le maree, per tutti a prosperare Fin ad arrivare, te stessa prosciugare Materna e protettiva, regina riluttante Legame viscerale, inglobi figlio amante Yatra fà danzare, tutto il gruppo intero Ciascuna capanna, giacigli di paglia Nasce dal tuo pianto, acqua sal del mare Madr'abbandonata da Eshù Ogùn Oshossi solo Eshù ritorna, ti esplora con violenza tuoi seni lacerati, a spuma dan l’essenza o divino dio Pan, o signore dei boschi fa che mio corpo, anche oggi ti ascolti onoral ancora, con tua sacra armonia con forza e bellezza, nell’anima mia Madonna protettrice, speranza del ritorno tristezza dopo il parto, i bimbi tien’intorno Madre della testa, dai vita al pensamento Fratelli fai riunire, duràn festeggiamento mio zoccolo batto, sul rosso terreno Vibro col corpo, e allontano il bacino tendo le braccia, parallele al terreno inseguo più note, in orecchio caprino Ecco il Dio del fuoco, è l’Orishà Shangò impavido guerriero, mondano donnaiolo Ha folgore giustizia, emette le sentenze Fratello di Omolù, Signor di pestilenze in mano hai scopino, di leggèr canne vibri col corpo, dentro hai le fiamme saltelli coi piedi, in tracciato segreto La forza del bosco, ritrovo e rivedo Nonna che racconta, guerre fame e fiabe così curando i mali, presso ognì villaggio conosci ben i bardi, sosti lor passaggio Giunta è Yemanjà, Dea di mar e Luna Madre primordiale, di pesci sue creature Azzurro verde e bianco, sono suoi colori Yeyè omò ejà! Cantiamogli gli onori! Sapienza equa divina, vulcàn della pietà odi le ingiustizie, componi ogni conflitto che vive dei ricordi, e lungimirante sà stasera c'introduce, nel culto brasilero a teatro degli Orisha, divinità africane inizia coi tamburi, e canti da intonare lxi se credi avere num, cuor di Zutwasi con miti coi riti, reinventan radici un rinnovo rituale, di ruoli e potere permette così, un ri-appartenere nessuna minaccia, paterna ai bambini gl’insegnano tutto, giocando teatrini se mal si comporta, bimbo oppur due intervien un parente, sposta creature il rispetto tra i sessi, è là nella danza restaura armonia, su ogni lagnanza incanalar un flusso, di viaggi di misteri “Per salvar la vita, ci dicono i Zutwasi Dio c’ha dato il num, tramite antenati uomo cerca num, sapendo ch’è penoso in quanto la ricerca, in esso tiene luogo Cura è applicazione, alla vita quotidiana di storia raccontata, in forma nuova data al fin dell’armonia, cercata con il tutto e uova di struzzo, con l'acqua da bere comunità che cura, se stessa dopotutto Monili e tabacco, con pentole e selce se narrar fallisce, storia vien distorta scende sottosuolo, in var generazioni giocattoli e pelli, cosmetici e frecce Uomini e donne, d’armonico scambio decide fra tutti, il leader d’incanto Le forti persone, dirimon diatrìbe specie le donne, nutrici più amiche Purificato il dire, torna in superficie accessibile ritorna, parla e tutto dice siedon insieme, ai bambini parlando con essi giocando, pur sgranocchiando 1 Kia è stato mentale, contagiosa esperienza di coscienza ampliata, prodotta dall’attivazione del num che è medicina, energia spirituale simile al mana medi-polinesiano, al qi cinese e kundalini indiano. Kowhedili è l' urlo liberatorio, Gebesi è l'area tra il diaframma e la cintola; spesso associata 2Dorothea Bleek“il Boscimano ama e odia intensamente, è molto leale a organi di reni fegato e milza “Ogni tecnologia data dai e molto vendicativo, per tutta la sua vita rimane come un bimbo, poco incline al lavoro, amante del gioco, canto, danza e pittura, ma vostri antenati è parte del vostro num” Kinaciau. (anche in Richard Katz: Boiling energy, healing dance in Zhutwasi of Kalahari). soprattutto, ama ascoltare e narrare storie”. Sudafrica, 1923. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 33 stasera va di scena, il potere curativo di una comunità, che trova il suo motivo “Partecipare ad essi, ci porta a concepire comunità che viaggia, su identico sentire ora Kinachau, gran vecchio Zhutwasi narra al Terabuti, Giraffa e le sue fasi Il batter delle mani, or enfatizza il tutto innestano le voci, su melodia del gruppo lunghezza d’ogni canto dipende dall’umòr Tre o 5 minuti, se l’entusiasmo è in fiòr il Kia è un intenso, stato emozionale Attivato dal num, che al gebesi sale la mente ha paura, quando ne mangia Senza Kia nell’aria, danza non decolla esprime in più forme, sempre cangianti Tutto pare smorto, pur se v’è la folla in origine bevemmo, ai corpi passammo il sudore col num, ai giovani donammo se il num bolle in alto, gridano nel cielo oh padre mio lassù! squarcia questo velo! viene detto hxaro, il rito dello scambio Si dona cibo oppure, utensil da lavoro toglie i disaccordi, questa via d’affetto Num mi sta prendendo, or scaraventando danza va decisa, tra pianti sfoghi ed altro nessuna presa in giro, può deviar l'azioni è condivisione, dei beni del deserto iniziano a volare, scintille ed emozioni Danza di Giraffa, un modo a dialogare con crisi transizioni, e dubbi cui parlare confronta l'incertezze, le contraddizioni così che il gruppo sani, l’ostili relazioni quando kia è nell’aria, si carican le voci danza prende forza, senza sforzi atroci brevi movimenti, postura poi inclinata sopra le ginocchia, Giraffa or è imitata è scienza e religione, è metodo di cura Dove un cacciatore, diviene il guaritore raccoglitrici donne, sempre di supporto cantano battendo, le mani e loro corpo Sono i piedi alzati, un poco dalla terra poi stampati bene, netti nella sabbia Quattro sono i passi, o battiti di danza su struttura base, s’innesta circostanza si cura mente e corpo, la nel solco danza si lotta col dolore, con forza con costanza spender una notte, nell’intimo del gruppo I tonfi dei var piedi, vivaci son decisi Accentuano sonagli, tra gemiti rapiti Mostrano la danza, difficile del num rapido vibrare, sudando ancor di più la danza può aver luogo, per una malattia Parlare ad antenati, il ritorno d’un parente Una caccia ben riuscita, visita importante Affronta depressioni, dà vita all’esaltante canti passi danza, inseguono l’un l’altro preparano la strada, all’ebollir del num cavigliere al cocco, fanno gran fracasso più fuochi sono sparsi, intorno quà di là si scherza e si conversa, tutti attorno là Intensa è l’atmosfera, alle ore ventitré sappi che il kowhedili, stimola tuo kia Scintille ed emozioni, spazzano la via stimoli e contagio, scoccano nei corpi vibrano le carni, dei danzator contorti Esser alla danza, rende i nostri cuori Felici ed eccitati, empatici e presenti i danzatori spesso, cadono alla terra fà ritrovar piacere, alla gente dopotutto i passi di Giraffa, imitati or sono olè! ondeggiano le teste, in alto e pure basso fuoco della danza, vien acceso al centro si siedono le donne, in intimo convegno giacciono coi corpi, sudati dalla guerra tremano violenti, oppur son senza vita qualcuno li massaggia, con sudore dita abiti ordinari, e qualche piuma in testa Sonagli su caviglie, coi passi fanno festa bastone da passeggi, donne loro intorno dopo una notte, di canto e di danza il num al gebesi, in fuoco divampa circola in giro, risveglia in contagio battono le mani, al ritmo in girotondo rapisce d'impatto, o pian pian adagio sale in dolore, alla spina e alla pancia Produce empatia, e pensieri oscillanti il num che ribolle, ascende alla spina inonda tuo corpo, che vibra e sconfina Suda Kinaciau, tra smorfie di dolore vibra e poi barcolla, dice sono in kia! ferma suo danzare, indossa sonagliere salta là nel cerchio, guida da nocchiere “ogni canto scalda, l’energia del num arriva il potenziale, per passare il kia danzi ancora danzi, inizi a sudar molto svesti via l’impaccio, tremi sem'incolto or voglio guarire, ed essere guarito Bolle il tuo num, dolore è reale! Vedi ogni cosa, che puoi tirar via questa è la cura, mentre sei in kia apprendi curare, tirando strappando la malattia, sudando e ansimando1 più guaritori, l'attendono al guado per confrontare, oppur battagliare e demistificare, nei loro compagni Salvar la vita, da morte e malanni amo tal persona, perché ci fai soffrire? non farmi innervosire, fìn esser ostile Canto per reagire, alla vostra volontà di cedervi il malato, proprio non mi và Esperti guaritori, a volte van da Dio su possente casa, per tramite d’un filo entrati nella sabbia, lungo del sentiero fan discesa-ascesa, lo visitan davvero Essere più amato, e amare in convito Alla Divina Casa, vanno a presenziàr libido fuoco, che brucia e sonnecchia muoiono a se stessi, così da commediar mantengono controllo, pur nella trascesi per barattare scelte, tra misure e pesi ho bisogno di num, il cuore lo cerca Dentro al mio kia, sta l’esperienza Unà scuola dura, sulla mia essenza l’energia curativa, rinforza efficiente mutua armonia, che unisce la gente il timor della morte, del non ritorno artificio mentale, che gira intorno Affronta diretto, or senza esitare Vivi il rinascer, se vuoi superare Il morir volontario, vince paura La guarigione Kia, nòn è onnipotente Àlcune battaglie, vengono pur perse Muoion le persone, tra manì di cura pòiche gli antenati, pongono le mura anziano Kinaciau, entrato è già nel kia spasmodico suo corpo, vibra trema danza si siede e fa tre giri, al fuoco parla e canta inizia poi curar, strappando ogni lagnanza S’irrompe nel kia, pronti alla cura L’istinto dia sfogo, a un liberare t’aiutan gli anziani, a transitare a cadaun presente, le mani pone e stende Lo vedi poi curare, di mezzo fra le donne cantanti che canzoni, sparan con fragore intorno a mezzanotte, vibra convulsione Il cuore si ferma, ora sei morto Pensiero svanito, respiro disciolto fiore sciamano, emergi d’un tratto il Buiti villaggio, senti in contatto chi tizzoni ardenti, strofina sotto ascelle volano scintille, qualcuno ride o scappa altri in kia bocconi, vengon massaggiati A grandi distanze, lo vedi e lo vivi Il flusso di vita, con cui tu convivi vedi più cose, nei corpi dimorare con sudori unguenti, così son riposati 1 Buiti: esteso villaggio degli antenati nel mondo spirituale Virote: freccie con energia morta (idee impiantate), che gli dei, o loro emissari, scagliano sulle persone. Twe è l’arte d’imparar a curare, cioè tirare e strappar via la malattia. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 34 or più guaritori, in apparenti angosce ad uno ad uno in kia, cadono tra loro guidati dagli astanti, girano a curare acuotono le mani, a scaricare il male ogni fuoco taglia, il cerchio di conforto che permette al num, di bollir in porto come una cucina, suo fuoco da riparo Parlano animati, con Dei ed antenati Dio ha creato i canti, dotandoli di num simile a fucina, che pulsa e fa da faro A volte sei nel kia, pure se non vuoi num ora ti lancia, presto ti riafferra Ora se hai paura, o scomodo tu sia Esci dalla danza, il num poi vola via per salvar le vite, umane dei congiunti qualcuno sofferente, smette di danzare num vuol raffreddare, Kia sa rimandare l’ha dati alle persone, in sogni con visioni tramite intuizione, o a mezzo imitazione viaggiano tra i gruppi, senza protezione riprendi tu la danza, e lasciati danzare Num felice al cuore, giunge dimorare la prima volta poi, inizi la maestranza tu puoi controllarlo, gestisci la distanza Num non positiva, nemmeno negativa Esiste in molte cose, vive e inanimate ora i canti num, son cantati ovunque La paur del kia, è una paur del fuoco è libido d’inconscio, isterico arrembaggio Energia del sole, di morte n’è passaggio “Dio venne su terra, narra la leggenda làggiù nel Kalahari, tra noi e gli animali dormire con la moglie, non sapeva fare più d’ogni altra cosa, pure da chiunque nelle passeggiate, al lavoro o nel relàx per deliziare bimbi, od altre cose fàr Rilascian loro num, solo nelle danze Con i danzatori, scambiano le istanze scottan prime volte, cercati uno scopo se resta la paura, resti uno studente abile massaggia, chi coraggio sente in tutti modi prova, non riesce a penetrare Uomo è allegria, suo num lo ravviva la paurà del num, si vede dalle smorfie dolor sulla pancia, o un lancio di tizzoni bianca è la tua faccia, e occhi di terrore Hxobo è raffreddare, calmare tuo calore gente poi l’insegna, a prendere una donna che gravida dà frutti, due splendidi gemelli i figli Kana e Xoma, allegro cresce e pasce e loro danno nome, a tutto ciò che nasce I canti sono storie, vicende della vita la scuolà dei Kung, inizia da bambini le migrazioni o crisi, nutrirono le danze interazion tra sessi, è medicin più grande che giocano far kia, in imitazion sottili A bere loro num, imparano ben presto vanno nelle danze, num avràn scoperto serviti dai gauwasi, gli spiriti antenati son Gao-Na e Kaùha, altri Dei primari hanno mogli figli, con sembianze umane sebben hanno potere, e forze sovrumane sensualità nel ritmo, e crescere del canto calore seduzione, sudor che va danzando così và nel massaggio, ch’aiuta sfrega via e infine nel rilascio, ch’è abbandon al kia Passano i maestri, il num agli studenti scoccano num tchisi, frecce con il num schioccano le dita, con dose e quantità Dosandole al novello, alle sue capacità1 Beffati e impoveriti, son da umana fame scherzano tra loro, in agguati disumane Soggetti alle passioni, noià e stupidità cantar e batter mani, aiutano a scaldare il num dei danzatori, e possono guidare viaggi nella morte, e rinascita alla cura all’interno del gebesi, arrivano le frecce espandono crescendo, come delle trecce sfrega l’insegnante, sudor sullo studente quàndo poi una donna, canta va nel kia a caccia od in miniera, umano si confida fan del cibo e sesso, la loro priorità di guaritori che, han vinto ogni paura Senza la vergogna, infrangono tabù Gao prega se stesso, e dice Io son quà sono sconosciuto, straniero per chiunque nessuno mi comanda, io decido ovunque l'anziani vanno in kia, coi canti loro fiati s’attivano in presenza, di cronici malati lor danza si riduce, a passi là sul posto c'è chi solo suona, seduto ben composto Zhutwasi in silenzio, pregan a Gao Na Oppure ad alta voce, se v’è necessità Donne coi bambini, dormon abbracciati ancor qualcuno è in kia, altri vanno via ci hai fatto cacciatore, guidaci a cacciare dacci la tua pioggia, e insegnaci a curare chi cammin e cura, chi parla fuma canta La varietà di scene, dura fino all’alba Dio dà la Giraffa, con un fuoco al centro Se il fuoco fai morire, canterai nel buio Frecce di Gao Na, ci colpiranno in pena Fuoco ha stesso num, là nella tua vena Tutto è ora concluso, presa è decisione colti oggetti e panni, di ritorno ai campi il giorno è rallentato, tutto scorre piano riposano fraterni, in nuovo sens'umano rapidi respiri, il num fanno ascendente cresce sete d’acqua, spine dentro il corpo sudi al primo giorno, cominci poi vibrare pizzica osso sacro, il num scalda e sale è maturo il tempo, in kià riesci entrare se tosto avrai paura, indurirai il gebesi mentre più massaggi, abbassano calori Num per le donne, è come sangue ciclo Divieto di mangiare, un eccitante cibo2 Io qui Kinaciau, t’insegnerò a danzare Le mani su di te, ora poso ad indicare agli spiriti antenati, tu sei mio gemello abiti il mio cuore, ti chiamino fratello Se metto num in te, danzi e danzerai vibrando come foglie, amico mio sarai allora io dirò, che tu hai bevuto il num Morte che ci uccide, non temerai mai più L'addome sarà pieno, di frecce di calore noi poi sfregheremo, sudori sul tuo corpo le frecce rientreranno, respiri torneranno emetterai vagito, e gli altri attesteranno il trucco è la libido, detta num dormiente scalda cresce sale, là nel tuo cosciente spine sulla nuca, e intorno alla tua pancia su fegato e gebesi, e inizian la tua danza Sento il num salire, tremare nel gebesi mi dico sono in kia, forse m’ha già ucciso accade che ora sento, dolor calor in carne sei della mia gente, proseguine le fiamme Num risiede sappi, alla base della spina nella pancia bassa, piano vien scaldato ascende fino al capo, a spirale zigo-zàg suona nella nuca, ronzio che fa “za-za” a volte la tua danza, kia divien selvaggia causa delle pene, num che bolle in vene battono i tuoi piedi, più forti sul terreno zoccolan i passi, respiro e cuore fiero Num ti scuote a volte, forte oltremisura Un altro guaritore, t’aiuti a raffreddarlo quando si raffredda, pronto puoi tirare Fermati un pochino, disciogli tutti i pesi Quando inizia il kia, potresti cader giù sdraiato sulla pancia, lasciato sarai tu dopo aver danzato, inizi poi a curare calor è regolato, coi canti e coi tizzoni se una difficoltà, in kia nasce frattanto lavorano i vicini, sfregandolo pertanto Num vien travasato, gestito e regolato a renderlo adattato, alla cura del malato 1 Hxabe: felicità, cibo del cuore, libero sentire del corpo, “canto e num fanno si che tu possa avere Hxabe” Kinaciau 2 Carne, latte, uova, pesce, pane, noci, miele. No in gravidanza LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 35 ciascuno sul gebesi, sfrega a raffreddare dal centro verso i lati, respiro a ritornare in te può contagiare, e inizi allor scaldare sale in te il sudore, riprendi a controllare1 se ciò viene ben fatto, urla e poi rinasce eurèka che kowhedili! riprende respirare L’anima rientra, piange e vive ancora! a turno tutti gli altri, s’aiutan or in ora apprendere a morire, chiave della cura Accetta la tua morte, gestendo la paura puoi così accettare, penosi cambiamenti Tosto trasformati, in ricchi giacimenti malattia è uno sforzo, fatto dai gauwasi che voglion i malati, presso loro gruppo è lì presso la danza, che tentano di più Spiriti assai forti, ma vincerli puoi Tu è lotta tra due gruppi, fatti di parenti Vivi oppure morti, buoni e non violenti voglion il congiunto, di quà oppure di là più intensa è malattia, più lotta si farà più esperti guaritori, vanno li alla fonte d’uomo ch'è ammalato, posto là di fronte a casa del gran Dio, si confronteranno così a recuperare, l’anima in affanno Nocciolo è la lotta, artè del guaritore viaggio che rischioso, riporterà il calore si vede il num salire, negli altri guaritori si scopre l’operato, di var disturbatori strappar la malattia, viene detto Twe s'impongono le mani, offrir sudore che Sàl quale vapore, da stomaco bollente veicolo del num, spalmato sul paziente si trova sulla testa, schiene petti ascelle sfregato sopra e dentro, corpo ribollente il num viene scambiato, con la malattia corpi lì a contatto, scambiano energia usate a volte sono, specie dalle donne Piante che hanno num, in polvere ridotte miste con il grasso, dentro le conchiglie tizzoni a fumigare, num è senza briglie Stimolano il kia, e san mitigar paure Gaise noru noru, è radice pur di cure2 ben ti fa sentire, qualcosa che si muove da stomaco lei sale, petto fino al cuore giunge sulla schiena, sensazion d’affondo senti la tua spina, pulsare come il mondo inizi tu a tremare, e sudare con calore mosso da una scossa, arrivi all'ulteriore Tu devi lavorare, tuo corpo riadattare le pene nel gebesi, annuncian arrivare in un parziale kia, l’anima è nel corpo quando divien pieno, viaggi fuori porto L'educazione !Kung, è trasformazione Agguati alle paure, oltre ogni dolore ci guidano Zutwasi, nella iniziazione d’una vita umana, di adulta concezione Raseno presentò, al lavoro di staserà Sesto con la Yatra, Yapukilì e Jurema scesi nel terreiro, assieme coi caboclo alla danza del Toré, Orisha pur ritrovo Sotto alla vincella, Jurema appare fior nasce dall'incanto, di luna assieme Sol brillano alla luna, le piume di speranza riflette molto amor, al circo della danza Figli dell'Umbanda, Daime eppure Buti e Nativi Amercani, aborigeni a conviti acqua fuoco e stelle, riflessi sulla riva Signori della pace, la vite e la Regina Dammi 1 vino fino, Raseno professor Tal vino tien parola, in verità di cuor uniòn delle correnti, è vino di foreste guru delle stelle, Tago nostro Mestre Yatra sertaneia, con Romulo cantava icaros con inni, per cura e festeggiar qui nella sessione, regina coi cabolcos scendon abbracciare, 1 popolo rinnovo natura coi suoi fiori, canta notte e giorno viva nostra festa, Sai Shirdi è nuovo dono amor nel cuore vino, salute e pur perdono in tutti sensi colpa, la pace è cuore nuovo e forza sua nel cuore, m'aiuta battagliare nel mondo di passioni, m'aiuta bilanciare Yatra si trasforma, è madrina della festa con Kinaciau lenisce, l'angosce della testa “m'imbarcai sul fiume, sacro del Biedano perchè Raseno e Lisa, chiesero una mano mi disser Yatra vieni, ad innestar 1 posto Tago una cabocla, attende in tale bosco il giorno dell'arrivo, vado a presentarmi pur non conoscevo, Sesto coi compagni Tutti alla Ghirlanda, riuniti van cantare Inni dei miei canti, così per festeggiare appresi quell'istante, ciò che Tago dava Era quel calore, che a lungo mi fermava così iniziai lezioni, innesti alla Ghirlanda e la festa alla Vincella, ricorda tale data grazie o Raseno, per questa tua lezione Tago appar la chiave, di tale situazione 1 luna sul Biedano, diamante va brillare Ogun e gli Orishàs, vengono annunciare I caboclos battaglieri, brillano col fuoco danzan come vento, all'area di ritrovo appar or la regina, del mare Yemanjà creatrice difensora, di sue profondità Madre Yemanjà, comanda sue legioni 2 Gaise noru noru è la Ferraria Glutinosa, mentre Gwa è una sopra le onde mare, riesce a bilanciàr pianta sconosciuta, data a chi ha un duro gebesi, le sue radici il fuoco di jagubi, e l'acqua della foglie son cotte poi mangiate o bevute e ha gusto forte di menta. caboclo le bilancia, e cura le sue doglie Produce sensazione leggera e fluttuante al diaframma, aiuta accettare il num che bolle e superare la barriera della paura. 1 il Num è come spine, punture nel tuo corpo che ricordano le Se non conosci i canti, il num ti dice come cantare e danzare. unito a sua regina, è Logun Edé segreto frecce di san Sebastiano. Si dice num di morto, quello di chi Kinaciau: “se canto le canzoni del num della Giraffa e vado figlio a Oxossi e Oxùm, seme del terreno Logun Edé mistero, germe che guarisce è in kia, se provi a raffreddarlo, a te può riattivarlo” Kinaciau in kia, allora posseggo quelle canzoni”. uno a uno cura, al ballo che ci avvince Logun Edé Orishà, androgino che cura Cacciator in selva, ricerchi l'avventura Sei dono di cascata, acqua di Salmace puro uomo-donna, sacro sei berdache e cantan i guerrieri, coi lor cavalli neve traversano tormente, sudore pure viene uniti al sole e luna, cavalcano ogni cielo Ricevono lezioni, alla corte dell'impero Grazie a tutti voi, e Oxum e Yemanjà Ossain e Shangò, Oxumarè ed Oxalà siete grazia e forza, al cielo di stasera Grazie a voi orishà, stelle del pianeta Oxum Mamà dell'acqua, lavi mie ferite nel cuore castigato, a lenire la cicatrice tu regni tal giardino, di lacrima creatura cascata di empatia, dolor lenisci e cura occhi miei tu lavi, fiore d'acqua Oxum Tu sei l'emozione, che lavi il cuore pur splendor della natura, piccola brillante lenisci sofferenza, o voce di diamante spirito Quimbanda, è 1 esser celestial salve al mio papà, alla stella di Oxalà lui abita nel mare, ed è spirito foresta spirito di luna, Oxum che brilla a festa al brillo delle stelle, occhio di bellezza cuor della realtà, spontan naturalezza dentro l'acqua vedo, regina Yemanjà l'acqua che agitata, vuol comunicar Euya odoyà! è saluto che le porgo Donna della testa, Madre di Orixàs tieni sulla fronte, diadem'arcobaleno Oxumarè che brilla, rende circo vero Olà linda Jurema, assiem Yapukiliwa Defum defumadora, di nostra casa fina uniti a vosso Pà, Caboclo Tupinamba liber dai perigo, gli amici nella danza3 3 “Defuma, defumador, Esta casa do nosso senhor. leva pras ondas do mar,o mal que aqui possa estar. c) Defuma com as ervas da jurema, defuma com arruda e guinè, alecrim, benjoim e alfazema, vamos defumar filhos de fè”. Yatra LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 36 .1 gennaio, Seba: io Seba l'esperienze, vi narro ch'ebbi avuti quan vissi nel capanno, al tempio Terabuti Se distruggi allora, cattivo non sarai adatte per la pesca, acqu'alta eviterà 2 feste solstiziali, d’estate e dell’inverno primo è rito guazze l’altro ceppo interno vitale necessario, come il fuoco ambiguo acqua è social dono, vincolo a individuo più case circolari, poggiate a un tavolato sorrette impalcature, intorno v’è il fossato scavato per le acque, a protegger l’abitato tetto è fatto in rami, intreccio a cono dato Raseno ascolta Emilia, calmo silenzioso non cerca nulla più, l’io l’h’abbandonato neutro senza sforzo, agisce con wu-wei permacultor diviene, e dona versi pieni Senza usare i tuoi, organi e pur sensi si inizia conficcando, tronchi già appuntiti Tien luce sole e luna, solo per natura nel fangoso fondo, e 2 metri fuoriusciti cuòr senza tendenze, par cenere spenta il gran Dao percepirà, e in sé risveglierà Permanèn realtà, quel del cambiamento Quando s’interrompe, sta il decadimento osservo il panta rei, di ciò che mi circonda Eraclito e Lao Tsu, nell'uno l'altro affonda Modello dei camuni, è struttura palafitta retrattile la scala, sull'acqua oppur vicina su di esso la capanna, contrasta umidità successo vien piccino, piano ingrandirai 1 forza dirompente, si èsaurisce e posa occhio col tramonto, son la stessa cosa immobile ti siedi, e osservi sen consensi unito in contemplazio, scuoti come tuono Cièl s’adatta ai moti, Dao di fondo suono incontri misteriosi, con Tago e geni loci storie di compagni, che vider altri luoghi poi assi orizzontali, daranno il pavimento legati ed inchiodati, a bastion riferimento se il giorno lavoravo, la sera li ascoltavo talvolta io parlavo, comunque meditavo il cerchio del simposio, varia sera a sera per ospes e novizi, che restan dopocena Giunge con la pioggia, l’acqua necessaria come in Palestina, o deserti dell'Australia necessita serbarla, per mezzo di cisterne bacini di raccolta, piscin piovane interne Uomo fluisce in vita, ed esce nella morte vita è un’astrazione, come il mondo sorte il fatto che tu sei, è il grande tra i misteri né chiesto guadagnato, accade che ci sei Tutto appar diviene, in cicli fasi opposte2 come là nel fuoco, mondo inter si svolge Raseno offriva vino, tisane e vari snacks ciascuno ne prendeva, a turno convenièn il fuoco scoppiettante, scalda l'autostima fuori sta la pioggia, la notte arriva prima Fu sorgente Ghicon, fuor Gerusalemme Fonte d’acqua che, riempie due piscine Siloè-Bethseba, con pioggia che veniva dopo dei tramonti, ai templi conveniva comprendere la vita, sta per rilassarsi Panda bianco nero, pur il Chuan insegue al centro mia capanna, arde un focolare dal vento riparato, con un muretto pietra su copertur al tetto, si apre un apertura per fuoriuscita fumo, di fuoco di cottura è l'acqua piovana, risorsa alimentare Pure tu puoi farlo, appartieni all'universo In te accadrà sublime, la consapevolezza Sboccia e fiorirà, tuo interno Fiore d'oro esistenza ha cur di te, dice in te Io sono il Panda ama pendici, umide e montuose a sud di Tatsienloù, lo vedi ancor andare rocciose ben scoscese, mite vegetazione subtropicale clima, bambù per colazione essa è circolari, con base in pietra dura tetto cono a tronchi, di rami e frascatura arte miti e saghe, e devòzion popolare Lascia far gli eventi, seguon loro scopo Sorte e malasorte, parte di quel moto Da nessuna parte, necessiti di andare Riesci esser gioioso, fluido per remare Animale solitario, che scende per amori si sposta segue sempre, identici sentieri aprile maggio coppie, riesci d'incontrare dà vita 1 sol bebè, in tane sotterranee e division del mondo, sono tutte falsità mondo e la coscienza, son unica realtà L’infimo è lo stesso, identi al superiore niente esterno è, e niente è l’interiore Vive in alti boschi , di neve pacciamati sui monti Hasifàn, Sichwan occidentali riposa in piccol grotte, od alber cavità Giacigli fatti in foglie, rinfuse qua di là non esiste un corpo, e l'anima non c'è Corpo e psiche sono, nord e sud in Tè fuori di creazione, non trovi spazi dati danza e danzatore, non sono separati il Panda cinese, sovvien da Pleistocene 40 molar denti, e massiccio capo tiene Divor assai bambù, al giorno vari fusti in poltiglia li riduce, molari tien robusti e vicino tien recinto, per piccoli animali costruito alla bisogna, frasche con i pali le italiche capanne, in argilla costruite han tegol terracotte, rotòn distribuite oppure rami a cono, legati con il salcio di fuori rivestite, con ginestre a sfalcio I graticci vegetali, dan vita alle pareti di sterco intonacate, con pali rinforzate decorazion frontali, con corna di animali armi ed antefisse, più simboli sciamani Casa posta a sud, a nord sempreverdi riflettono la luce, laghetti qui presenti sicura casa in legno, su palafitta bella fuoco vien da sud, la pietra s’arroventa lxii Raccolta e celebrata, nel tempiò rurale guazzo che fuoriesce, da tufo fenditura in polla si raccoglie, sotto altar perdura registrano mistero, antico sempre uguale l'acqua primordiale, è metafor d'esistenze di singoli con gruppi, trascende sofferenze riti d’acqua estivi, malesser fan cessare Sammartino al vino, dà l’acqua minerale femmina è la sbornia, marza dell’innesto Rospo metamorfo, è la fata fungo lesto1 per virtù dell’acqua, che feconda e guazza è sposa ch'è bagnata, la sposa fortunata il ventiquattro giugno, la notte del Battista siede nuda all’erba, rugiada lava e strizza Saggio alcuna traccia, poi non lascerà cosmo già perfetto, non vuole migliorarsi l'astri sopra il cielo, continuano danzare Cantano gli uccelli, e i fior van sbocciare Muove và e diverge eppur è sempre uguale Istante è fotogramma, illude eppur rimane nel folto di foreste, sciamano ridiviene ogni movimento, ambiguità racchiude3 vita d'ogni giorno, a saggezza lo conduce lxiii se un chicco pien di riso, fù l'antichità “Serpenti, ragni, cavallette e altri animali legati all’acqua, allor son gusci vuoti, attual modernità piogge e tempeste. Il saettone, rettile bonario non mortifero è vivifica intenzioni, concentra fin a una così chiamato per la rapidità del movimento. A guarire da che col Qi confonda, l’intera partitura insolazione metto1 bicchier d’acqua sulla nuca e tolgo dopo aver sorbito calor in eccesso.” Taras 1 2 Eraclito di Efeso, ritirato nel tempio di Artemide si nutre di bacche ed osserva: “il fuoco si condensa in acqua e poi terra, poi rarefa e diviene ancora acqua e poi fuoco. La legge del mondo risiede nel Dao, salita e discesa son punti di vista”. 3 L'arte Shaolìn fu appresa dall'osservazione di molti animali. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 37 Vista e udito acuti, l'artigli afferran cibo olfatto e gusto tiene, in sviluppo fino fino compie brevi salti, in torrenti e vari fiumi dell’orso ha l’andatura, mugge suoni cupi emette se aggredito, o in estro tal muggiti in Cina gode affetto, rispetto ed attenzione in successo vien portato, a far riproduzione Allevato in vari zoo, è nutrito in variazione Parmenide coscienza, porta all’essenziale pensar aver coscienza, d’esister osservare Freccia e tartaruga, esiste in chiaro-scuro moto è la sequenza, di foto all'occhio suo1 filosofo Empedocle, spiega in Agrigento gli atomi son semi, archetipi al contempo Amore tende unirli, Discordia a separarli Anassagora ologramma, riesce ad animarli lxiv trenta raggi ruota, convergono nel mozzo è vuoto dentro mozzo, essenza della ruota i vasi son d’argilla, il vuoto ne fa essenza di casa ben murata, spazio è consistenza2 Rifonda l’atomismo, Democrito di Abdera son atomi nel vuoto, che vorticano sfera Formano ogni cosa, in scatole cinesi La fisica dei quanti, oggi li ha ripresi Tao che tiene nome, non è l'eterno tao Nome che pronunci, è solo 1 surrogato Il senza-nome è, principio cielo e terra Mentre il nome crea, sopra e sottoterra un grave si alimenta, dallà radice lieve disordinato moto, il calmo ritmo segue vedo io Raseno, mai abbandona calma in gloria o povertà, resta non s'affanna l'azione più efficace, è quella preventiva su cause germinazio, esercita effettiva quan la luna è piena, calàr vedi comincia mio Seba và imitar, filosofia del ninjia3 Mondo tramit'occhio, entra dalla porta Penetra nell'io, e lo altera e trasporta Gl'interiori sensi, soffoca e allontana Morale fa corazza, a natùr spontanea e vien abbandonata, ognì emotiva vita poter sottile donna, è apparen passività che maschio a calamita, attira lega a sé come Valle bassa, attrae l’acqua da sé L'uomo teme morte, invece della vita quella trova presa, se vita afferra vita bram'attaccamento, è arma più possente che morte tien in pugno, l'usa ricorrente Conoscere se stessi, è già illuminazione Conoscere gli altri, è saggezza in fiore Dominare gli altri, è la forza vera orsù Dominar se stessi, è superior Sun Tzu! Aristotele ci dice, l’umano appar felice se compie suo lavoro, bene da se stesso Felice il suonatore, è quando suona bene accorda sua ragione, alla virtù che tiene Le forme di governo, adattano a natura In var costituzioni, d’umani e geografia Monarca è uno solo, aristo è minoranza nessun eterarchia, Polita è maggioranza lor degenerazio, s’avrà quan governanti miran interessi, lor propri e non comuni corrispondenti ai primi, avremo tirannia segue sinarchia, anarchia e democrazia il popol iniziale, ignora i suoi sovrani Venner successivi, amati ed esaltati Appresso i successivi, furono temuti presto disprezzati, sovràn sleali sputi Parmenide (550 a.C) e Kung sun Lung (400 a.C.) esposero Il primo riservato, persino nel parlare identiche teorie: il moto, come nel panda bianco-nero, è una Bene realizzava, in Dao far funzionare seq.di fotogrammi davanti alla coscienza (illusione cinema). i diecimila tutti, vivean spontaneamente 2 Mura, porte e finestre formano una casa ma è il vuoto di essi seguono la propria, natur coerentemente che ne fa l'essenza; nel T'ai qi t'u (simbolo Tao), 2 pesci (yinyang) girano l'un l'altro mutando costantemente. Uno diventa l'altra ed entrambe contengono il seme dell'altro all'interno di 3 l'uomo è un bimbo nato a mezzanotte quando vede l'alba sè (occhio del pesce). Paralleli: Luna-sole, Madre-bambino. crede che ieri non sia mai esistito; non dar nulla per scontato 1 se base è confusione, nulla è governato O Seba ottieni scopo, inverti la tua vita se pur riescono farlo, per poco rimarranno Mostratemi un violento, finito in bella fine lo prenderò a maestro, bravo più sublime elimina opulenza, l'eccesso svesti via immobile fui saggio, in moto accaddi re Colui che basta a sé, è ricco già da sé saper precede e segue, è avere testa e piè un alber che non piega, spezza facilmente Umani andranno dà, colui ch’è recipiente caratter è energia, nell'applicarsi a scopo chi non lascia posto, che Tao dà durerà Esiste dopo morte, è già immortalità Salvaguardar passato, è inutile illusione Molto può insegnàr, se serve la creazione lui divien padrone, tu rischi non cambiare indietro regredisci, astien dal migliorare volendo trattenere, estendere fò prima volendo indebolire, fò rafforzar suvvia all'apice poi segue, sempre la discesa abbatti zavorre, sè tu vuoi far’ascesa Non aggredisce alcuno, il buono parlatore non lascia mai le orme, buon camminatore Chiude senza sbarre, buon imprigionatore Contar non ha bisogno, buòn calcolatore Tazza tieni piena, svuotala a riempire Dona per avere, prender segue il dare il debole che cede, vince il duro e forte sapere più sottile, rozzo non sconvolge o Seba imita Dao, và senza preferenze Vela ciò che attira, e l'anima sta calma l'io del desiderio, abbassa tempra il sé e nulla ostenterà, agisce come un rè Eruditi e letterati, non sòn vivo sapere è l’energia del Qi, è tal per sua natura Senza voler esser, ne preoccupazione diversa da morale, di programmazione Agire e ritirarsi, via del ciel richiama Raseno un dì ritira, all'apice di fama Evita a trovarsi, ridotto all'impotenza Velando luce sua, si dedica all'essenza l'Etica e morale, surrogan lo spontaneo Al Dao segue virtù, morale poi giustizia segue conformismo, disordine e violenza se non v’è consenso, tirannide coscienza Avverti distaccato, l'essenza misteriosa limita il tuo sguardo, se desidèr t’offusca quello le apparenze, mostra del principio Ignora il qi del Vuoto, al fondo d’artificio Perduto Dao spontaneo, viene la giustizia Persa abil scaltrezza, poi nasce ipocrisia cultur sol letteraria, principio decadenza O Seba togli scorza, su là sostanza resta Controlla mutazione, ovvero metamorfo Porta compimento, lascia a punto giusto serbare possedere, a 1 tempo non si può Poteri assiem orgoglio, rimutan direziòn l'impero segue Dao, cavalli aràno campi quan se n’allontana, son cieli oscuri fanti e cede a cupidigia, ogni limite scompare L’azione nell'impero, scaltra non diretta così evita finire, a far contraria specchia complesso delicato, è organismo impero a regole decreti, non si confòr davvero! Con leggi e proibizioni, popol intristisce s’arma e fa diniego, regno pian marcisce e più si fanno leggi, più il delitto cresce uccello troppo in alto, vive come pesce Se tenti di fissarlo, va via disordinando Mutevole è suo moto, come quel del Dao Or avanza or cede, v’è ardore poi apatia impetuosa agitazione, e calma debol via in semplice governo, popolo n’abbonda e se s’astièn dal fare, da sè prospererà tolga pian programmi, avrà spontaneità seguèn la sua natura, si ri-organizzerà Ogni natur fiorisce, a spese di nessuno l'imita ogni saggio, lasciando cuore puro Cresce avidità, e insoddisfazione sale LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 38 Ciò che non s’ode, insegna sen parole compie senza fare, cedevole interiore Pienezza umana è, una piena vacuità la massima drittura, sarà l’obliquità Debole e flessibe, son modi della vita Rigido e robusto, il modo della morte armata vittoriosa, mai ha combattutto L'albero più forte, viene poi abbattuto rapporti di persone, con spiriti antenati Chiviliu mi chiamò, “preserva tradizone Viaggio tra i confini, nell’ora del terrore dop’uragan passaggio, torno nel villaggio riporto l'antenati, del tempo primo saggio vado reinsegnando, lor miti assai profondi foro al centro tempio, tunnel di fra mondi Insetti velenosi, non temi oppur artigli possiedi pieno il qi, ai bimbi rassomigli col fallo eretto serbi, il qi tuo circolante intero giorno puoi, gridàr voce squillante Mass’esasperate, non temono la morte Là non serve più, frenar di spade corte il moto vince il freddo, riposo vince caldo chiudere la bocca, è chiudere una porta chiarire il confuso, è velar l’abbagliante addolcire l'amaro, smussa un tagliante Conoscer e sapere, sono vie distinte Uomo che discute, tien virtu già estinte Dona senza ego, guadagn'investimento Libera l’io e tu, sbarazzi ogni tormento fatti con un suono, che viene giù di là noi li mangeremo, nell’anno che verrà L'esser peccatore, fù via alla santità Moto mutamento, gioca a compensàr Se facile prometti, e difficile mantieni agli altri più tu dai, tanto più possiedi noi non le vediamo, ma quelle dan vigore il mondo che tu senti, bevi oppure mangi di certo può fallire, se l’altro tu lo sganci ponder ciò che puoi, e ostacoli non tieni1 Acqua vince duro, senza mai apparir Agisce sen legarsi, sì da non soffrir Seba infante sembri, Dao graduale vedi L'illuminato grande, un semplice t’appar a cielo si conforma, e ha morte natural questo luogo cavo, partorisce il mondo un albero produce, con frutti e vari fiori l’Albero del mondo, ha radici in al di là Ciò ch'è ancora calmo, dirigi facilmente da quell'altro mondo, tutti noi veniam dopo esser cresciuti, poi dimentichiam scorgi il fatto prima, di segno più evidente la torre a nove piani, iniziò da pugno terra ricordi d'altro mondo, ai bimbi eliminiam a ritrovare la storia, la vita poi spendiam L'albero gigante, fu un seme sottoterra obbligo istruzione, per masse illuminar è social calamità, di ier oggì e domàn Abbassati se vuoi, dirigere e innalzar Se al vertice vuoi star, và l’io tuo velar senza il popol tuo, costringere o umiliar obbedienza ottieni, nessun vuol litigar L’impero grande è, come val profonda scorron e converge, l'acqua dei var fiumi femmina universo, passiva vince maschio Via declino è, ambizion che cerca il fasto se noi per var ragioni, cibo non gli diamo sogno allor prosciuga, piano noi moriamo connettersi col luogo, quotidian passaggio è spiritualità, non un week-end assaggio umani coi lor suoni, nutrono quel mondo reame che in ritorno, grassa nostro mondo Spiriti e antenati, nei mondi e nella psiche Ci cantano alla vita, siam loro sogno fine poi avendoci cantati, portati all’esistenza se tu non li alimenti, prendono insistenza veniàm su questa terra, al fine di sognare ovvero ricordare, altro mondo alimentare villaggio paga prezzo, della sua esistenza Sogna ed alimenta, ricorda l'altro mondo Seduto in uno stagno, canta lor canzone Che torna come eco, e fa da nutrizione sin all'altro mondo, per l'alber rianimàr l'istinto della morte, portan a coscienza imparan il dolore, acquistan eloquenza2 così un regal spedito, in ogni direzione com’eco ti ritorna, e varia in vibrazione e tutte le invenzioni, furon già sognate apprendista di Chiviliu, sciamano Tzutujil ci narra la sua storia, e le veglie di Maria la Saggia mazateca, di seguito in Sabina Lottare con la morte, è lotta d’eloquenza è tentare d’ingannarla, ucciderla non puoi se tenti di carpirle, l’affar più vantaggioso su altrè person ricade, costo più oneroso son frutti con raccolti, di sogni precedenti cantati da antenati, aggiunti come anelli nelle cultur più sane, l’abilità inventare Morto il suo maestro, n'eredita i pazienti fin a trenta mila, persone inter villaggio un dei suoi doveri, è accrescer giovinetti con riti iniziazioni, per farne veri ometti non rifiutar l'offerta, lei è l'opportunista d'anime è affamata, e di pensieri umani la tua immaginazione, falle ben trovare Felice lei si ferma, un poco a dimorare visse ad Atitlán, Santiago in Guatemala Patria d’una guerra, brutale poco umana il governo dominante, messo su dai gringo vieta tradizione, vuol consumismo spinto ogni uman possiede, un anima indigèn astenendoti dal fare, fallire mandi a spasso lascia avrai afferrato, Tao guadagna senso la tabula fai rasa, d’idee comun consenso a seguir pesantemente, scopo tu lo perdi Gaia sempre chiede, continua distruzion la cura o la risposta, produce sua reazion più giovani iniziandi, vanno giù nel buco Viaggio mille miglia, inizia con un passo Ritorna dove gli altri, sòn oltre passati ogni debito creato, è natur spirituale torna esiger conto, rispondi col lodare al tempio della sera, incontrerò Martìn Martin può fuggire, è in pericolo sua vita in lui Chiviliu vuòl, serbar sapienz'antica trascrive musicando, l'indigen tradizione 1 “come il lavoro di una formica, attraverso il facile compiere porta camminando, di nazion nazione il difficile, attraverso il piccolo compiere il grande. Abbatter la lxv l'albero al posto del taglialegna ferisce facilmente le mani; il Apprese molti anni, correggere squilibri forte non muore di morte naturale.” Lao Tsu, Raseno e in ego ambient’ostile, lotta per vivèr civili oppur tribali, consumiamo essenza Pei fini imperituri, de là sopravvivenza 2 tradotte nella terra, ancor non ricambiate si paga con i riti, a evitar d’indebitare3 Nascono gli umani, sen debito o peccato debito l’abbiamo, con esser d’altro mondo il debito è la fonte, al dolore e depressione salda con il rito, con danza e con canzone Lor muoiono di fame, se tosto l’ignoriamo Son forze di natura, per nulla onnipotenti in giovani specchiansi, qual debiti viventi Qual dolore e fame, ed emozion potenti “Durante l’iniziazione i giovani lottano con la morte, cioè firmano un contratto che dice:"io rinuncio all’illusione di vivere per sempre". Poi la loro anima ritorna; in cambio 3 “Un coltello è un attrezzo dal debito grande nei confronti dovràn sempre tornare all'altro mondo una percentuale dei frutti della loro creatività, eloquenza e immaginazione. delle divinità coinvolte nella sua fabbricazione. Al termine è i Maya ci ricordano che l'altro mondo ci canta assieme alle un dente di terra che taglierà legno carne e piante; se snobbi i esperienze che facciamo da svegli, noi siam la loro canzone. rituali sdebitanti, può volgersi a tagliar l’umano stess. Martin LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 39 L’umana presunzione, egoica violazione Scatena loro fame, in violenza divorante Odio e depressione, avanzano imperterre Lor cibo diveniamo, a mezzo delle guerre Rapporti sganciati, con spiriti d’inconscio finiscono a sottrarre, il cibo di tua psiche Solo vita e morte, vissute con passione nutrono di senso, antenati a profusione1 fantasmi di chi uccidi, pòrtan depressione antenati senza onore, lascian confusione se nulla a loro dai, se pensi d’esser solo Combattere dovrai, in te l’influsso loro alimenta loro vita, con lingue di parole ornate di poesia, e la devozion di cuore all’invisibil mondo, motore d’ogni brezza paga con degl’inni, danze e tua bellezza se la persona morta, è priva iniziazione ignor luogo partenza, ovver destinazione suo spirito ora vaga, fuor d’orientamento Si arrangia a dimenar, cerca compimento sciamano di villaggio, cattura tal fantasma divide componenti spedisce all’altro mondo Assieme alla famiglia, imposta un rituale e attiva relazione, o gestione regolare Alimenti coi tuoi riti, in regali ricorrenti le storie d’antenati, i ricordi nei presenti il morto è divenuto, parte al panorama Viver tuo dolore, alimenta vita umana Vivendo ad Atitlán, mio bambino persi causa febbre tifo, pagai col mio dolore nacque l’amicizia, con un bel rito artista Mi trovo residente, ecco mia conquista Appartener a un gruppo, è Tutujil idea linguaggio n’è la colla, unisce e si rivela Eloquenza nel discorso, di lor mitologie e la manutenzione, fatta in sinergie 1 2 giovani maschietti, portano le pietre mentre le donzelle, portano dell'acqua parleranno i vecchi, su cosa e come far lodata viene casa, assieme col mangiar Ognì luogo recinto, viene poi toccato ristabilir villaggio, è il tutto confermato le sòl case robuste, le fanno gli affaristi i missionar statisti, e più solitar turisti Verbo essere non ha, la lingua Tzutujil nulla è bianco-nero, tutt’è ugual sostanza il creato è stato fatto, tu fa manutenzione Nulla è permanente, sia la tua lezione tutti vogliam fare, qualcosa imperituro non la casa in sè, ma il gruppo duraturo questa sia la meta, cuor d’ogni villaggio Sola permanenza, nel terreno viaggio Romulo poi parla, continua la sua storia vissuta nel Perù, ai confini con Colombia l'amico Padre Cocco, vent'anni yanomani l'invita allo sciabono, a curare nuovi mali Impiega lui l'argilla, vaccini e infusi vari a bloccare più infezioni, inedite ai locali ma impara pure lui, lor arte della caccia lor collezion veleni, e l'epena sulla faccia Giunser yanomami, ven mil’anni or sono dall’Asia manciuriana, dal passo siberiano con altre popolazio, migrarono d’intorno pragmatici creativi, creano loro mondo La lor sopravvivenza, evolve progressiva vede già il bambino, ciò che fa la madre i nonni conoscenza, trasmettono sapere Miti e tradizioni, e ciò che può accadere Tra fiume e foresta, l'amore fanno bello s’accoppiano d’istinto, avvinti dalla terra Bagnano nel fiume, poi escono parlando affetto desiderio, trasmettono guardando man mano che si invecchia, la vita diviene più significativa, poiché si fanno sempre più regali-cibo all'altro mondo. ai bimbi è permesso, osservar ascoltar 2 La chiave della generosità è l'inefficienza e decadimento qualunque discorso, si va a conversàr della materia, ciò porta gli abitanti di un villaggio a riunirsi almeno una volta l’anno per lavorare su qualche capanna da rinnovare. I Maya e i loro eredi non aspettano le crisi per trovar l’unità, le creano ritualmente di continuo. il confine non c'è, a natural curiosità dei bimbi gioiello, d’inter comunità privi di strumenti, del tipo musicali usano rumori, umani ed ambientali la nota prediletta, trovo sia la pioggia credono dal mare, mond’intero sboccia il tempio è la foresta, l'oracolo di vita pagè fan previsioni, accurate loro clima annunciano l'arrivo, di piogge o siccità Tempeste e vari eventi, più calamità Lor numerazione, da uno ferma al tre3 uguale alla cinese, il Tao concetto è Un produsse il due, due produsse il tre la moltitudin poi, segue il numer tre Eccelle arte plumaria, tagli delle piume òrnamenti al capo, bracci orecchi e viso linguaggio singolare, ruolo oppur casato Tucani e pappagalli, allevan a mercato i fiori della selva, profumano le donne curan malattie, con tuberi e più foglie sfregano la cute, per reumi e parassiti Ferite spennellate, e al sole cicatrici le donne catturate, ai nemì sconfitti diventano di tutti, presso i vincitori sfogo degli istinti, stimola la guerra in var comunità, presenti sulla terra Alleanza ed amicizia, immun comunità da mal decadimento, e cur le malattie necessita d'entrare, contatto con natura Ecco gli hekurà, o ponte infrastruttura spiriti immortali, invocati a interferire nelle uman faccende, nuocere ai nemici abitano i monti, dirupi e il petto d’uomo l’invocano i pagé, per medicin del luogo son spirito giaguaro, tapiro ed anaconda dell'armadil gigante, scimmia marimonda dell'ara e pappagallo, tucano e tartaruga Giaguaro sopra tutti, l’altri mette in fuga 3 hekurà maschili, sposati a bel fanciulle di giovinezz'eterna, aiutan caccia e cura invoca femminili, per parto per travaglio spiriti di piante, per cibo e semin spaglio rapporto uomo-pianta, cicla l’un nell'altra hekurà del clima, di vento tuono e sabbia Lavoran su dal cielo, diversi indipendenti Fausti oppur’infausti, cagionan ricorrenti Li posson invocare, i pagé duràn sedute Con piante di potere, e polver d’epenà l'epèn'accompagna, yanomami in sorte a fare i loro riti, e dar coraggio in lotte lxvi sintomi d'epena, ebbrezza od incoscienza secondo della dose, per gli uomini maturi assunta in solitaria, o a risolvere contese in dialoghi ritmati, raggiunte son l’intese4 un di fronte all'altro, stan uomini diversi stringon alleanze, scambiano gli oggetti progettano battute, caccia oppure festa se celebrano i morti, riordinan la testa Endocannibal riti, onòr memoria morti dando loro pace, con canti e danze forti le cerimòn preghiera, son feste collettive per maturazio frutti, cereali oppure sfide donne affaccendate, già poco interessate giocano bambini, con archi frecce e cani adulti in pennichella, sull’amaca dondòl presenza dei pagé, dà sicurezza indòl i Pagè sonò richiesti, in gran necessità presso malattie, guerre oppur tempeste e l'esser superiore, Yaru ovvero il tuono Terrore loro dà, se romba pieno suono Il cielo si scurisce, con vortici di vento Ululano i cani, e capann sollevan tetto Pagé riuniti in piazza, iniziano il rituale a vincere paura, di pioggia torrenziale duràn la loro ebbrezza, cantano poesie Imitano passo, cinghial oppur giaguaro lacrime e saliva, più tosse e irritazione Gran senso di calore, inizia la visione Mahu è uno, orakabe 2, orakataue 3, il resto è bruka (molto) 4 Le voci dei colloqui ritmati si tramutano in riti primordiali. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 40 Visioni d’epenà, nel mondo di poesia in estasi di volo, camminano col Sole Cammino della Luna, vola sui nemici propizia le battute, di caccie vari cibi atteggiamen teatrale, mangia la tensione passa la rassegna, antenati e narrazione l'esaltazion di gruppo, visibili or li rende Poter di guarigione, il tutto già sottende Successivamente, prosegue formazione crescono col tempo, hekura d’adozione a spaventar nemici, di notte or canterà con voce vigorosa, e non più vomiterà il canto del suo volo, viene da lontano Yano è trasportato, nel mitico reame cambia corpo mente, unisce la foresta pur cantano i pagé, dialogan danzando imitan gli uccelli, e il giaguàr felpando Ai villaggi yanomami, molti son pagé Febbre e raffreddori, diarree lui curerà Eccessi sesso e cibo, e gli sforzi eviterà in acqua non s’immerge, usa precauzione simil donna in cinta, d’hekùr fà gestazione il fumo tabacco, con foglie fa sventaglio Il fuoco col calore, nel quarzo fa signore Intravede ora il pagé, ci spiega le visioni Cerca le risposte, in canti e invocazioni Seduti sulla terra, s’abbracciano 2 a 2 Sussurrano storielle, miti a bassa voce Pilastro di cultura, che porta a rievocar battaglie d’antenati, ed effè collateral durante iniziazione, detta thamamou Per essere pajè, beve àcqua da cascata avverte pian cantare, sonora bassa voce segue ad alta voce, ripete ciò che sente Fuori e dentro l’eco, è suono ricorrente Aspiro l'epenà, e mi invasano hekurà s’adorna e si dipinge, con cura l'aspirante astien da cibi e sesso, inizia epena viaggio Fà vita dura un mese, isolato dal villaggio l'Elogio di epenà, pur Padre Cocco fà l'alcolismo e droghe, riesce contrastar comporta tosse sputi, novizi a vomitàr Porta far sberleffi, leggero scimmiottar avrà una zucca d'acqua, legna per il fuoco un'amaca per letto, e suono di quel luogo tutori presa epena, l’imboccano un a volta invocan gli hekurà in petto aprir sua porta Mistica iniziazio, raggiunge col digiuno difficil sacrificio, fà in lungo isolamento Invita gli hekurà, a far sfrenate danze Grazie alle parate, canti e le sostanze Cammina ora pagé, avant’indietro và guarda nel malato, sull’amaca disteso urla più minacce, a uno spirito ribelle non port'assuefazione, crisi d’astinenza usata nel rituale, è sociale conseguenza d'aiuto nella fame, a scopo preventivo Porta a costruire, Sciabòno collettivo ballano cantando, suo arrivo poi mimando femmina del rospo, invocano s'ha febbre debole per fame, confuso o spaventato scappa ora in foresta, tutto frastornato Mi trovan gli hekurà, giorno di silenzio lor figlia s’avvicina, danzando verso me mi fa cadere a terra, m’apre gola e petto sangue mio pulisce, morto steso a letto La lor letteratura, è grazie all’epenà1 è psichica evasione, o lor televisione dà lor'equilibrio, mentale pur sociale realizza nel'unione, col trascendentale sbavando vomitando, si rotola su terra privo delle forze, oppur di conoscenza pure se non scappa, preda d’emozioni Intense dell’ignoto, accede alle visioni strappami la lingua, mette le sue penne Sento quel che canta, la figlia di hekurà per aiutar le donne, durante loro parto Invoco io tapiro, grazie al nuovo canto lunga iniziazione, intensa è l’esperienza fan riferimenti, a sensazion che incombe tutt’attorno a lui, hekùr cantàno in fiori l'hekur dell'anaconda, è Wakugnariwe Arari uccello ara, armadillo è Wakariwe il primo ha molta forza, l'alberi sorregge durante le bufere, poi ragno tel distende Sfilano man mano, presentano se stessi son come dei neonati, pronti ad abitarlo mentre lui ripete, si sforza a contattar invita gli hekurà, al suo petto dimorar Presso i yanornami, la luna è un antenato ci andiàm con l’epenà, gl’USA in astronave Noi da lì veniamo, qui al mondo manifesto Lì poi ritorniamo, mutàn forma e contesto e dopo iniziazione, gradual ritornerà Scimmia è Pascioniwe, giaguaro è Irariwe Kumar pappagallino, caimano sia Wariwe l tuono è Taumiriwe, il vento è Watoriwe Poter d’ogni pagé, il calore intento spinge Rafforza nel bisogno, e cura l’ammalati Compie pur magie, a danno dei nemici interpreta presagi, e sogni dei presenti scopre furti e vede, d’uomini gli intenti Padre buòn che lega, assiem comunità è mistico e poeta, psi-pompo riesce far parla con i morti, e i demoni non teme l'estasi conosce, la stimola in chi freme nuoce oppure cura, potere ambivalente canta sbuffa grida, risucchia e sputa via colloquia pur combatte, fin a sfinimento rantola per terra, e muta atteggiamento 1 Padre Cocco: “l'uso di epenà, evasione innocua da millenni se tolto agli Yanomami, per assimilarli ai nostri costumi, li porterà a cercare nell'alcool lo scampo e lo sfogo, con ovvia fine della loro cultura e mondo spirituale. Televisione, erede dell’oppio, è surrogato che immerge nei mondi immaginari, soddisfa istinti di trascendenza, ma è gestita da elite separate” A volte quasi tutti, gli uomini più adulti a seguito del sogno, o caccia in solitaria sentono chiamata, e lo spirito va in aria2 più incessanti e belle, nenie dei tutori Integrato qual pagé, sarà in comunità Inalar col mokohìro, potrà poi canterà fermo o deambulando, ogni suo hekurà 2 dominar il fuoco, collega al mondo sogno Presa la decisione a divenire pagè, il novizio è posto sotto La danza è susseguirsi, di voci di animali tutela dei pagé della comunità che s'incaricano di iniziarlo al mondo degli spiriti e inalare l'epenà per contattar gli hekurà. disordine mentale, pagè compare morto Purifica col ritmo, e infìn torna risorto In sogno o durante una caccia, l'uomo prova sensazione di claustrofobia, gli sembra che la foresta chiuda su di lui e che gli animali che caccia scoppino in una risata demenziale”. con l’ali del pensiero, sangue sovrumano il viaggio sarà lungo, zig-zago cadenzato su scala immaginaria, fumo palo alzato dipinto con disegni, tatuati col carbone chiedo d’incarnar, drago o scimmiottino per salire al cielo, a recuperar bambino insediatosi nel corpo, sotto la sua pelle gl'intima la fuga, sennò lo taglia a pezzi che buttera nel fuoco, senza troppi mezzi con sapienti tocchi, massaggiar paziente spinge con le mani, l’hekurà incosciente Verso estremità, di testa mani o piedi al fìn succhiarlo via, da corpo del malato Stremato cade a terra, varie varie volte Amici e conoscenti, rianiman più forte incìtato a far ripresa, la cura del foriero spruzzano dell'acqua, su viso battagliero Rialza e inala epena, riprende a dialogàr con l’hekurà s’infuria, sputa vomitar Per gravi malattie, tregua lui non dà al povero paziente, giorno come notte suo intervento poi, n'accelera la morte in casi terminali, abbrevia dolor sorte Convincere il malato, è l’arte del pagé vincer le intrusioni, ovver guarire da sé a prendere l’aiuta, in mano la sua sorte con immaginazione, lo fa sentire forte Lo yanomam pagé, gran poeta attore quando si prepara, all’estatica seduta Chiama gli ausiliari, spiriti di hekura Parla agli animali, lui imita natura LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 41 ora gli hekurà, dimorano suo corpo grida urla implora, muovesi contorto parla con la voce, dell’hekurà presente Doppio uccider può, lui è ambivalente Pagè nel pomeriggio, dopo l’assunzione con versi degli uccelli, fà pure la lezione dona il suo sapere, ad astant'interessati con narrazion di miti, vissuti e riattuati Ratto delle donne, episodi di guerrieri fughe là in foresta, di fronte a epidemie crear nuove colonie, andar peregrinado tal scuola della vita, distende recitando tutti già conoscon, la trama del racconto vedono commossi, commentan girotondo si crea complicità, assieme con l'astanti esplode meraviglia, e l'ilarità costanti dipinto corpo nudo, sfondo della selva rivela la bellezza, dell’hekurà che serba soltanto vita sana, mantiene gli hekurà Radici di cultura, millenni a perdurar Piangon gli hekurà, alla morte del pagè lasciano suo corpo, quando è moribondo mentre se ne vanno, il cielo divien scuro piove tuona e scaglia, folgori con fumo danze in frenesia, attorno a moribondo lo chiam tutti fratello, o figlio oppur papà gli mostrano gli oggetti, dì sua proprietà imprecano gridando, la sorte che verrà Acqua a inumidire, tabacco tra le labbra piangono a dirotto, donne e masch'insieme cadaver è abbellito, con piume di sparviero dipinto poi di rosso, su pira e fuoco vero da varie abitazioni, i tizzoni accatastati su legna incenerisce, l'amaca col corpo Acre odore e fumo, di color grigiastro Unisce al crepitìo, d’interiora strazio Parenti danno vita, ai balli dello strazio lanciano sul fuoco, le frecce con faretre Ceste ed altre cose, oggetti del defunto esprimono il dolore, senza disappunto dopo qualche ora, è cadaver consumato cener raffreddata, e raccolta con le ossa entro d’una cesta, son prese dai parenti saranno consumate, nei riti ricorrenti Morte yanomami, evento di passaggio lascia ai discendenti, le cener delle ossa Per far la comunione, osteofagico rituale a superar paure, e far l’anima librare1 Ogni yanomami, due anime possiede la prima è nobolebe, la nuvola di fumo al momèn di morte, da corpo si solleva duràn la cremazione, verso il cielo leva Anima che umana, bimbo non possiede i non bruciati morti, e ossa non mangiate così pure i dispersi, e gli uccisi dalle fiere Errano in foresta, soli oppure a schiere altr’anima è monise, è l'anima dell'ombra duran la vita alberga, nel totem animale in aquila o giaguaro, o ragno a dimorare Uccide yanomami, se uccidi un animale L'animal-totèm, è il portatore d’ombra non va nei territori, del cacciatore figlio Uccidi gli animali, e uccidi i tuoi nemici Caccia con la guerra, comuni fan radici Duràn la cremazione, s’uniscono le due l’ombra ovver di sogno, l’altra è la vitale nell'altro mondo vanno, da Wadawadana Giudice dei morti, che smista la fiumana È il giaguar vorace, mangia molta carne nello sciabòn cercava, girava casa a casa Rubava cacciagione, e cruda la mangiava Yoawe scopre un dì, l’epena che fiutava 1 “Yanomami cremano i loro morti, macinan le ossa seguendo schemi severi e scrupolosi, consumano poi le ceneri dei defuni in cerimonie familiari e collettive, tra amici intimi; qui si stringono legami di parentela e amicizia, affinché l’essenza del defunto rimanga nel loro corpo e il suo spirito cessi di errare e vada a ricevere il premio di Yaru. L'anima vivente (nobolede) sta in cuore, fiato e sangue; la’ombra delle donne, risiede in una lontra mentre dei bimbi, in un piccolo coniglio. Vennero hekurà, a frotte or verso lui Raseno qui ci spiega, mitologia di fuoco divenne gran pagé, ed ebbe suo potere si mise a far l'amore, e odore vaginale fuggì tutti hekurà, lui smise di cantare che cerca con i miti, di uscire dalla storia riprende le parole, di Cesar poeta noto purgare le brutture, e vincere ogni noia2 lxvii Il vento soffiò forte, e altrà epenà inalò scopre coi compagni, causa di tempesta cantàr or ricompone, ritornan gli hekùra il vento ora si calma, la folgor spegnerà a umano vien imposta, dur discesa in sé Al tempo del Rehao, yanomami festa s’invitano gli amici, sparsi là in foresta mito Agnacorami, vive attorno al fuoco ricorda i doni avuti, là nel primo luogo pensare quel momento, ripeter raccontarlo è lingua necessaria, nel tramite col mondo Istante in cui l’impronta, indelebile fu dono Ciascuno lo rincorre, sèn sosta a suo modo Pesce e selvaggina, e mais nella fossa chiude inter rituale, la cenere dell'ossa baratti e strategie, si scambiano regali Visita ai parenti, occasione di legami l’avverte nel profondo, ciascun lo trasfigura di festose grida, risuona la foresta son Luna coi falò, villaggio dell'infanzia a cui si vuol tornare, nel moto della vita pappa di banana, sgarbo se ne resta gli uomini riuniti, accoccolano a terra inalano l'epèna, danza arriva afferra con la peranza folle, di rubacchiar barlume da scintilla prima, evento-avvento in sè che mente vuol tradurre, in logos-mithos e Secon la personale, mitologia in sua vita l’impronta frantumata, conserva quale faro che illumina la via, per luogo a lui più caro a poter scoprir di nuovo, lo cose le storielle provare un deja-vù, cioè sogno a fil di pelle Iniziano a invocare, gli spiriti hekurà mani ben alzate, picchian piedi terra calata poi la notte, al cenno del pagè Entrano le donne, in scena nell’arèn poiché s’è soli al mondo, bisogno c'è di mito che guidi in un percorso, ellittico sciamano al fin d'avvicinarsi, all’essenza che distante ci appar al contingente, colta è nell’istante Danzano con passi, quattro avanti e diè formano dei gruppi, coppie oppur terzetti qualcun intona presto, un canto melodia segue il ritornello, del coro in sincronia Ognuno tien rinchiuso, in fondo dentro sé intatta infanzia voce, del vento sacro che resiste e non si perde, di là di tutti i lutti l'infanzia eterno giorno, posa in miti flutti Frizzi e provocazio, agli uomini rivolte sull'amache distesi, danno lor risposte Tutt’innamorati, prescinder dai legami rischiano villaggi, di giunger alle mani sole cos'aspetti, a infondere incendiare il culmine reaho, è brivido e agonismo duelli con disfide, poi dialoghi ed affari all’alba è fine festa,s’abbracciano felici e inalano l'epena, pajè ora qua riuniti seduti son a terra, con dialogo ritmato scambiano fraterni, pacche sulle spalle suggello e garanzia, la festa era piaciuta Reaho di fratellanza, l’opera ha compiuta frutto uman compiuto, alfin carbonizzare Pavese traducendo, mitologie degli altri vede riapparire, la propria sugli spalti Selvaggi e contadini, res-rustica sofferta il fuoco ambivalente, s’esprime nella festa al nesso fuoco-feste, sangue-morte dove il gruppo s'accomuna, al mito fondatore 2 “Ritrovarmi in mezzo alle colline mi sommuove profondo, rivedere l’albero, la casa, la vite, il sentiero, la sera mi da un senso di straordinar potenza fantastica, come se mi nascesse dentro l’imago di queste cose, ora ci vuole un mito”. Pavese LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 42 da sempre i contadini, accesero i falò Fuochi gioia viva, ballar saltarvi sopra ardono i fantocci, in certi giorni d’anno capre sacrifici, e guerre auspici affanno Ciò sul piano mito, è fonte narrazione viaggio dell'eroe, diffuso in ogni dove Percezion di tempo, essenza di cultura Luce ver trattiene, dal giungere d’intera illusion'artificiale, idea che tempo scorra la perdita di tempo, chiamata fu peccato nemica al capitale, che tempo fa denaro ogn’ozio in cuor amato, cambia stile vita emotivo e cosciente, sacro tuo mondo là in data direzione, senza che ritorna richiama lo Zamani, antica via negrita è destin dell’uomo, soffrir per cieca mano Sostenì modello, di produzion consumo s'un pianeta tondo, necessita di un ciclo tutto non riesce, di crescer al contempo Cultura sopravvive, per via mistificazio siamo conformati, alla sua legittimazio è modello basilare, d'ognì dominazione è tempo progressivo, legato al capitale come stil di vita, o il fare arricchimento averne il monopolio, significa arricchire l'elite che lo detiene, il popol sa svilire È tempo nomadismo, tempo di ascoltare Giornate del bambino, sfuggon ad adulti Un sogno immaginario, abitato dal reale l'ansia e tempo sono, strette e collegate a causa sua energia, mortifera violenta quando non gestita, preme uscire fuori dia voce lo scrittore, ai selvatici rinnovi desidera il selvaggio, ciò che sol conosce appaga facilmente, sue minime richieste e conosce solo ciò, che facile può avere ogni luog'esperienza, è centro del mondo stagion è soluzione, muta spazio in tempo1 L’uomo denudare, da spinte monetarie tornare nella fonte, del sogno ripartire tale illuminazio, Rasèn Roussou ripete la mente và leggera, e Thera può nutrire Democrazia diretta, vuol stati piccolini la delega principio, rifiuta è inefficiente a camminar digiunare, cantare da soli Imperiale culturale, artefatta dimensione Fuori i vigilanti, attendono che i bimbi Entrino alle classi, a spegnere gl’istinti lxx lxxii L’evitan l’orgasmo, ed estasi svariate desidèri inconsci, son estranei a tempo odia il narcisista, e nega imposto tempo Sul tempo basa il mondo, tecno capitale Registra i suoi progressi, e l'esistenziale lentamen il tempo, vien dato per scontato da conscia produzione, è quindi eliminato l’ambiente militare, impone un celibato Vita militare, è una prova di passaggio la prim rivoluzione, cambiament'apporta uomo far famiglia, clan civiltà comporta comunicar tra confini, tra specie ulteriori pregar ringraziare, tornare o accampare il Tempo scompare, un sol Sé ci rimane Secòn rivoluzione, nasce da invenzione della metallurgia, e addò-mesticazione accompagna divisioni, sociali del lavoro spartizion di terre, e proprietà del suolo meditazion è arte, lasciar cader la mente vuotata d'ogni cosa, introdotta da pensieri la mente sen passato, divien un multiverso ignoto prende forma, Dio vien a congresso tempo appar umano, narrazio di giornale un simbolo che sgancia, vive la sua vita Yidàm artificiale, prodotto della mente selvatici tornare, è Raseno a ricordare è diventar stringenti, e acidi sembrare pur non concimati, non potati e infine elastici ma forti, ogni primaver fiorire a entrare nell'ignoto, occorre del coraggio e da disperazione, può nascere l'assaggio il saggio panteista, incontri pure un Tago sue immagini proietti, o Seba mio rinato! Divien divinità, per mezzo numerario appaion l’orologi, templum calendario conquistano natura, con suddivisione denàr linguaggio è, merc'informazione “Inverto accelerazio, in vita quotidiana per viver più felice, un esistenz’umana Cthulu è l’artificio, del mondo capitale assoluto tempo che, vuol sol dominare L'orologio non batte, per l’uomo felice mi disse il Raseno, nel suo carpe diem una civiltà del tempo, obbliga e ipoteca presente per futuro, e vita tua rinnega Creare un calendario, produce civiltà Mostra incrinatura, del capital perfetto È l'età del sogno, ritmo non progresso L’attività creativa, è il suo riferimento Prima di comparsa, di tempo e civiltà Natura offrì segnali, con stagionalità Era dio Calendae, il primo dì del mese lxviii oggigiorno tutti, siam ceppo coltivato perderci possiam, nel bosco ritrovato lascio una casa e job, e inizio la ricerca selvaggità interiòr, archetipa ed incerta Pien di belve sta, ostile è ogni Foresta in ogn'incontro d'altro, lascia sicurezza sai essere disposto, ai freddi ed alla fame qualsiasi cosa mangi, è un solitario pane può darsi pure che, non vedi la mia casa Affiorino mie ossa, nel fango di fiumana in cambio libertà, fa esser scollegato pazzo per un pò, e all'umil collegato lxix Rompe ogni tabù, poiché porta sull’orlo della trasgressione, con-senza ritorno su pian spirituale, processo ci richiede accettar noi stessi, nell'altro che si vede lxxi la logica supporta, dellà civil corrente regola condotta, social comportamento òr l’idea di tempo, mette in scorrimento cresce alienazione, o imprigionamento Nucleo religione, è vision storica tempo Scandivano campane, coatta regolazio Tempo a società, in artificio spazio È nemica autorità, la tua creatività “attraversar il confine tenendo presenti identità e differenza. Che libera s’irradia, da indìvidualità 1 Ciò può portare a vedere le case, le strade e le persone del tuo invenzione d’orologio, offrì opportunità d’opprimer libertà, e creàr nuovà realtà luogo, come fosse la prima volta, a sviluppare un rapporto emotivo, sacro e consapevole con la natura che ti circonda. I modelli sostenibili di produzion-consumo devon essere ciclici Scandìr ordine imposto, rivolta contadini a sopravvivere su un pianeta limitato. Tutto non può crescere contro il tempo storia, o burocrati servili in simultanea, ma alla sua stagione: se alcune cose crescono, orologio è gabbia, Rousseau lo gettò via altre devono diminuire, così le istituzioni, lasciate al loro Simbolico rifiuto, a forzàr la propria vita decadimento, rilasciano talenti e capitali umani usabili in nuove organizzazioni”.Gary Snider e Paul Hawken incide su processi, di ciò che vien pensato la mente vien riempita, dell’addestramento produrre l’obbedienza, o condizionamento monotonia apparente, gerarchico disagio dopo avvio ribrezzo, emerge spazio gioco se lasci la natura, esprimere il suo fuoco un uomo a Varanasi, di mosche ricoperto la morte è rivelata, senza alcun paura vedono gli Aghori, una parte di natura il tutto inizia e và, in zamani eternità Ritmo personale, tu impara a rallentàr d'ogni sofferenza, divieni trasformante apporta migliorie, coerèn partecipante Informazion vitali, in versi tramandate su pelli su pareti, incision costellazioni Segui il pellerossa, percorri tue parole Mente la-tua-mente, si litiga poi muore Umano è progettato, creàr suo paradiso In Terra mentre è vivo, diventa l’infinito nella diverse forme, Dio s’è reincarnato l'uomo vede questo, nel sogno ritrovato LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 43 La Fisica dei quanti, or tiene analogie con vision del mondo, sociali primitive la legge d’entropia, riflette gran paura Futùr del capitale, lontan dalla natura1 le principali banche, ch’emettono moneta son’organi privati, che creano dipendenza ai singoli e agli stati, come in medi-evi siamo noi venduti, a pezzi oppur interi Pur la tua salute, il cibo e innovazione finisce in dipendenza, di gruppi di poter Controllan W-H-O, finanzier del mondo Impongono i vaccini, ai popol girotondo bisogni elementari, uman di sussistenza Spesso disattesi, deviata è l'esistenza Il grado violazione, assiem a disistima Traduce in malattia, il livel disarmonia poi Dioniso in follia, segnò fase finale erutta vasta morte, è rinascita da fare la festa svuota sempre, la sua tazza bona Entomi piccini, poi vanno ad impigliare Entomi più grossi, riescono a sbrigliare per guadagnar salario, in continuazione lavoro non creativo, esilio e perdizione esalta l'autostima, e salute ricorrente i Saturnali a Roma, come feste d'India più canzon scurrili, licenze a fare l'orgia Gauri moglie a Siva, vuol riti primavera Cerère Romana, a equinozi l'orzo spera Debito economi, ha depressiòn risvolti liquore di ciascuno, moltiplica ed inebria in gorgoglìo travasa, tutti allaga e afferra sociale imitazione, contagi ed entusiasmo tutti gli esser fonde, in solo gaio spasmo Isvara suo marito, l'asceta mendicante implora prodezze, di madre universale ogni casa e capanna, accende lumicino alla festa del diwali, chiama ricco invito svilisce nel rancore, inquina più rapporti Paesaggi ecosistemi, affar di piantagione Industrie disumane, annientano coesione Son feste religiose, strumèn di civiltà e rapirono agli inizi, in deliri alimentàr Gandhi ben predisse, la lotta dei passivi pur feste parentali, le cosmiche e sociali rimescolan le masse, in turbe magistrali e le Bajadere avanti, san folla dilettare in lascivi movimenti, e i canti baccanale sannyasi fanno chiasso, fachìr pirobazie son feste dei latini, com indie acrobazie che nutron cecità, orgogli ed ignoranza l'idea di povertà, regresso intolleranza sfacciato o sonnolento, l'osceno vi ritrovo tra la gioia sensi, ricchezze d'amor proprio Utopia del capitale, regge sul filmato eccesso pur accade, tragedie senz'onore Le feste pazzi sono, i baccanal cristiani celebrati in stati, di Europa ed orientali eletto a buffonate, un vescovo dei pazzi in cattedral di Francia, corte tutti innanzi riscalda entusiasmi, col crescer dei corpi tace ogn'amarezza, e invidia tra le classi abbassan l'ottimati, persin verso le plebi le orge e i baccanali, livellan strati interi preti son dipinti, in mostri donne e paggi fanno sacra farsa, in chiostri avàn teatri e quan la festa fu, vietata a più riprese esplose fuoco forte, che molto male fece il mezzo d'entusiasmo, scioglie l'avarizia in leggi della festa, individuo par sparisca gonfia poi si spuma, l'amor sovrasta tutti si cercano gli sguardi, si trovano nei flutti Igiene è la misura, di dose e quantità l'occhi lancian fiamme, corruscano faville dal petto pur di chi, già è men fortunato sorge l'onda calda, d'amor fosforescente che cerca simpatie, in altre ugual essenze Ognì paese tiene, un suo cibo prediletto che svela le passioni, e abitudini di letto l'amor o la gialappa, producon la diarrea che l'ansia d'un attesa, o il vegetale crea ogn'uomo ben s'adorna, di miglior vestito la donna si profuma, fior di suo giardino l'amòr ne va presente, pur non invitato sèn tumulto sparge, cupìdo sen peccato ognun a modo suo, uccide inebria i nervi assetati di pensiero, azione e sentimento commuove l'atto bello, dà lacrime cipolla Malaria dà la febbre, denaro ci trasforma Bellezza e giovinezza, frizzano nell'aria formano sciogliendo, assa icombinazioni son orge baccanali, rumòr musica e salti san muscoli svegliare, cervelli cuori saldi Gatti ad inebriarsi, mangian valeriana l'ebbrezza muscolare, è amica della festa partecipa del gusto, di olfatto vista e udito con maschere circensi, e fuochi d'artificio Spettacoli e tornei, performano l'officio Festa come igiene, è il cuore del sociale un mezzo per mangiare, vivere e curare ebbrezza medicina, rimedi alla sfortuna civile con selvaggi, molte ne consuma Civil disobbedienza, ai monopoli infidi di ciò che terrorizza, in naturale stato vision di verità, di colpo denudata il desider negato, scalfisce sussistenza attacca monopoli, e morale radicata Inizia restrizione, e l'istinto resta fumo Patologia di festa, ridesta crudeltà l'uomo tien in sangue, infante egoicità Cresce l’amnesia, il mezzo divien fine muta l'amor proprio, nel tiràn contrasto sangue colosseo, rovescian puro spasmo Vision più riduttiva, cuor andrà indurire Forza bruta e cieca, produce resistenza il Colosseo di stragi, ebbe inizio in festa Uomo vien strappato, da sua consistenza agrari poi operai, e impiegati di consumo Intrigo e falsità, prendon consistenza Azièn diseducante, sfrutta dipendenti a mezzo di tensione, stimol di sospetti insegna ipocrisia, qual arte dell’ascesa produce deformazio, della divin impresa Manipola auto-imago, depista san’istinti accresce dipendenza, stimola esser finti Baroni e contadini, in economia di corte Chiusa senza scambi, enzima poco forte bimbi con anziani, barbon disoccupati Malessere per primi, tutti han rivelati dallà Cartago guerra, divièn l'Afrìca serva supplizio d'imperiale, animal fa torturare per ego fare grande, nel gioco a dominare Giovan vecchi e donne, si battono tra loro uscendo fuor città, durante i giochi d'oro osceno e crudeltà, spesso van d'accordo nell'istinto primo, eros-thanatos rapporto la gioia mai nasce, nel cuore ch'è malato nel popol che geme, di fame oppur fiato tra oppressor-oppressi, regna menzogna cita Mantegazza, Raseno sen vergogna Epicuro pedagogo, spegne roghi d'odio i sistemi isolati (non abilitati a scambi con ambient'esterno), col nettare di feste, cibi e unzione d'olio mostrano la tendenza irreversibile della seconda legge della uomo assiem danzando, vive gioia invito in comune sentimento, dilegua l'individuo termodinamica (legge d’entropia) mentre, l’universo della 1 moderna fisica, è un sistema aperto, dove i positroni sono elettroni che si muovono indietro nel tempo e i tachioni, più veloci della luce, generano effetti e contesti retro-temporali. poiché tutto soddisfa, in una volta sola i muscoli e la pancia, cuore con la mente tra sentimen sociale, e lampi dell'amore Taras interviene, e il suo contributo dà Esculapio muta pelle, se torna la salute Igea sua madre Thera, gli libera la cute così elefanti renne, cani scimmie e rana ricercano piacere, animali con le piante allietan loro vita, ristoro più importante LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 44 Le feste selvagge, e le feste civili Formano paesaggi, lascivi e virili Storia dell'uomo, convito di amici dal sesso fra due, ai Radenje felici selvaggio Payaguà, pesca e s'ubriaca Orchestra una zucca, sul suolo di sabbia coglie i suoi fiori, li somma a far festa raggruppa gli amici, per far sola testa lxxiii Payagua sterminati, circensi surrogati Sovràn sempre sarò, solo nel deserto Corpo sarà l'ombra, respiro sarà vento Cavalcherò con l'ali, della polver vasta Ovunque tenderò, oblio pulisce spazza misteri schiuderanno, poco a poco sai Culture e civiltà, son nomadi e stanziali Campo tien gioiello, il seme suo terreno azion è concentrata, al sogno scopo vero Seminare prima, raccolto è conseguenza Raccoglier seminare, difficil compresenza d'ambo i tradimenti, son vinti assimilati Il lor medico o pajè, stimato più del rè se sbaglia è bastonato, come Robespièr il Raseno tale ciclo, a Seba và ispirare Vedo storia in terra, d’indigene culture impulso prepotente, a far l'antico canto dopo aver sofferto, dubbio e confusione canto un Therabuti, a cena e colazione raccolta caccia-pesca, sinergiche nature Distrutte assimiliate, da strana economia che priva sussistenza, coscienza di chi sia l'annusa recepisce, ondoso come il mare Io con la Pamela, gradual vò risvegliando un Anima gemella, possiede il tuo sentire Divide le tue scelte, qualunque l'avvenire gioia con ebbrezza, riduce a trasmissione degl'interiori moti, od esterio impressione gestiòn calor e moto, e ossidazion tessuti questi in equazione, ci fan loquaci o muti Faccio tè alla menta, foglia fresca miele ripenso alle parole, di Taras e il suo tè nasce nella Cina, da palpebre di Darma portate nell'Europa, viaggia con l'Olanda Compagnia dell'indie, pianta in Himalaya tra ruscelli e fiumi, e l'ombra della palma i cinesi son maestri, ne fan preparazione l'infuso con limone, aumenta eccitazione l'aggiunta d'un alcali, invece fa calmante Latte ammorbidisce, asprezza di tannino zucchero lo guasta, fan russi raffreddare Torbido d'un tratto, eccitàn precipitare dentro di alcun corpo, razza e religione poliedrico l'incontro, esprime l'interiore è cibo per alcuni, nutrièn sostanza fina detto vien legume, per via dell'albumina acuisce pure i sensi, di meno che il caffè risvegli senza scosse, carezza dolce il Tè Gioco autogoverno, è giovan’espressione Speranza nel futuro, coscienza evoluzione Magico e imprevisto, l'amore là t’attende È adatto a ciò che sei, arde e ti risplende Momenti di conforto, dona e ti consegna quan meno te l’aspetti, Tago ben insegna chiodi anice finocchi, mettono i persiani e burro sale e latte, aggiungon tibetani inglesi ne van pazzi, i Tartari pur frena profuma le narici, e la mente rasserena Zingari ed indiòs, pastori con viandanti Io Seba nott'insonne, vò nudo passeggiar tensione scaricare, e il mio letto raffreddar quando freddo avverto, a letto vò a tornar il cuscino ninnananna, pien d’erbe sa cullàr scaccia sonnolenza, giova al mal di capo aumenta stitichezza, in chi l'ha di natura combatte l'ubriachezza, è utile in inverno igien in climi freddi, e in umido d'esterno Metto testa a nord, ad aver sincro riposo respiro bocca naso, sbadiglio assicurato fò asana capovolta, sul tavolo inclinato Compagno di lavoro, tenace non febbrile cancella ogni apatia, conversazion aiuta la fogliolin cinese, dei monti del Fokièn Commercio moderato, aiutan sostener mi vengono alla mente, i rimedi di Taràs che un giorno ci spiegò, citando Mantegà lui l'alimèn nervosi, raggruppa con aromi fermenti e distillati, caffeici e poi narcoti2 lattuga usa Galeno, vecchio e logorato concilia bene sonno, dopo aver cenato il succo lattucario, ha narcosi proprietà un salutar sopore, lactuca riesce a dar Preghiera di speranza, coltivo in libertà Riprendo la memoria, di gran comunità Sfido concentrazio, dell’energia surplus Con pratica baratto, mercato tu per tu1 Lavoro è pur godere, paesaggi naturale sia permacoltura, Tua scala industriale lebbrosi sotto stelle, sembrano diamanti Popolo di Pan, che afferma suo concerto Imper’argilla crolla, su steppe su deserto “il fuoco di Gesù, sincretico che piange piange dell’amore, oltre il riso estremo libera il divino, l’ama sempre ovunque Om nama shivaja, grida Lui per dunque Se tieni amor divino, accetti tutti i fatti far case di capanne, o dolce lavar piatti Arte o religione, risolvon depressione vestono d'incanto, assieme Pan signore 1 l’emettere moneta propria sfida la proibizione legale e i privilegi che il governo accorda a precisi monopoli. e sbadiglio in recitato, così son contagioso 2 la teoria del sonno, Paolo Mantegazza Fonda sull'azione, di cibo che strapazza eccitazio inibizione, del nervò motore veglia con pensieri, e canali sensazione muscoli e pensieri, ricevono i segnali e mandano risposte, ai canali sensoriali caffeici accrescon segni, ai nervi caricati narcoti danno sonno, sui nervi scaricati nella eccitazione, di muscoli e di psiche esaltasi la veglia, torpore n'è il rovescio narcoti ed anesteti, contrastano i caffè così come i caffè, distruggono gli etèr gli alimèn nervosi, allontanano la noia destando sensazioni, fino alla paranoia mutano i piacere, se addestri situazioni anestetici già fanno, tacere i gran dolori s'eccitano i sensi, i muscoli e il pensiero pauroso avrà coraggio, pover sente ricco il Gran Consolatore, spalanca i regni cieli all'umil apre i veli, all'altro i fuochi inferi l'infuso tazza salvia, ebbrezza non ti dà se sommasi eccitazio, allor può darsi và il vino è caro amico, insegna cose vere scopre i ver pensieri, apre cuor e vene se un lucido pensiero, s'alza esilarante sopor o convulsivo, 2 forme d'inebriante più vari grad'interni, all'ebbro battezzato gloria e religione, fuor d'ordinario stato Ebbrezze bevande, o spontan passione l'anello è muscolare, sessual eccitazione il moto esagerato, dei muscoli in un ballo sen musica armonia, riesce a dare sballo i negri in Suriname, presi a convulsione Oracolan danzando, e grondano sudore mentre tra dervisci, s'insegna cucinare fino a stimolare, lor corpi a performare le danze evoluzioni, compiute al venerdi “Aumento di polso in varie bevande: acqua calda 39.8 pulsaz in rettangolare sala, tra i canti di sheìk tè 40.6, caffe 70, cacao 87.4, mate 106.2, coca 160 . L'infuso di Coca eccita il cuore 4 volte più dell'acqua calda e tè e il (134 puls. su ordinarie 65) e il sangue congestiona nei centri una voglia di gazzella, li prende fa girare doppio del caffè. Mentre reagisce in circolo, la coca produce vitali, pertanto s'han piedi e mani fredde. Legge fisiologica: un ballo turbinoso, sull'asse due ore sale febbre passeggera, aumento di calore e respirazioni, faccia le cause debilitati sono tanto meno attive quanto più il corpo accesa e occhi scintillanti. In dosi maggiori palpita il cuore è in stato di resistere ad esse”. dottor Paolo Mantegazza, 1860 LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 45 Alcolica influenza, è brillante e spiritosa la birra dà sopore, nel vin è tumultuosa feroce in acquaviti, tremenda nell'abuso letargo o leggiadrì, ciascuno sceglie l'uso Lontani sono pure, gli estremi di narcosi assopimèn tabacco, letargo coca ed oppi è guaranà eccitante, a nervi ed intestini attenua loro stress, attacchi lor febbrili corrobora la pancia, di bimbì ammalati secchezza spossatezze, coi dolor morali sostengono i caffè, le industrie civiltà quan bevi cioccolato, piace e giova assai adatto pei malati, in bevanda calda sai spagnoli e torinesi, caff-latte e cioccolato Bevon la mattina, con spezie mescolato son stimoli e sostegni, ai bisogni attività delirio più baccante, coquero grida esalta l'oppiofago denuda, psiche oscur e santa l'azioni di Colombo, conclusero i cinesi ebbrezza par naufragio, tutto vien a galla come la baccante, schiamazza sen pudòr invasa d'entusiasmo, che agita memorie speranze con passioni, liber da più scorie già Ferdinàn Cortès, parlava a Carlo V Vìn eccita tempeste, estremo è doloroso delizia lor diviene, tormento sai morboso fu cacao Theobroma, Taras ci ricorda eredità di Maya, Linneo gli aprì la porta è perenne pianta alta, fino a sette metri così l'oppio e la coca, ganja altri narcoti ha nausea libertino, e ghiotto sen riposi gustato lentamente, è farmaco eccitante che poser ferrovie, tra i continenti estesi di cocolat infuso, del Montezuma invitto vien dall’Amerìga, pur mate e guaranà Thea viene dall’Asia, Coffea dall'Africà che abita ideale, negli equatòr sentieri ogn'alimèn nervoso, produce guai d'abusi che porta a disgustare, i vecchi cibi d'usi il recettor nervoso, è sospeso in malattia s'annuncia la salute, quan torna simpatia Indigeni avan Cristo, coltivano il cacao in medicina sappi, conviene indovinare sperimentare spesso, rima con sperare Moneta a Chicken Itza, più d’altri tesori l’usano in bevanda, e monete passamano1 narra la leggenda, che pianta nacque un dì da sangue principessa, che molto ne soffrì ed imperiali editti, ne imposer piantagioni La cioccolata calda, è cibo con bevanda divina broma che, il clero pur domanda servita nelle chiesa, durante le funzioni là nel settecento, a dame e buon signori pur Napoleone, vorace impressionante Ammira tale pianta, amara ed eccitante ne beve ogni qualvolta, deve ritemprarsi Assieme a illuministi, al fin d’illuminarsi mercanti dell’Olanda, presto fanno ricchi barattan schiavi neri, contro semi amari sviluppano consumi, Europa loro empori diffòndon piantagioni, e creano monopoli c’è chi lo produce, chi gusta chi guadagna Molti produttori, rifiutan quel d’industria spesso mescolato, con zuccher raffinato che sali e vitamine, sottrae e ti fa malato arriva a un verde prato, e lì và riposàr cinto era quel prato, da piante di Caffè che aveano frutto secco, già caduto a tèr ne mangiano le capre, adescate dall'odòr belando nella notte, poi svegliano pastòr Lui corre dalle capre, a confutar malìa e passa intera notte, a cercar l'anomalia all'alba torna al prato, visto giorn avanti Le fave del caffè, ignote scorge innanzi mirate attentamente, dove capra volse vide frante e morse, a terra ne raccolse per diagnosi ne porta, a oracolo d'Arabia il vecchio luminare, che ride pare sappia datti pace figlio, che il male cessa presto il gregge n'esce sano, frutto avrà digesto l'acre umor infuso, li fè vegliar fuor d'uso anch'io sovente sai, nei lunghi studi l'uso abbrustolito pria, nell'acqua faccio infuso duràn l'ore notturne, sonno lascia il fuso e stillo mio cervello, fino al Sol novello alfin pur i Persiani, raccontan Mito bello chi tenta ha più fortuna, è storia naturàl nelle diarrè emicranie, impiego guaranà stimati suoi mercanti, erano esentasse e i sudditi coi semi, pagavano le tasse S'inviano le nazioni, idee come le droghe bottìn di viaggiatori, smerci ludi e glorie là in paesi caldi, il guaranà in pastiglie rinnova molte forze, in viaggi parapiglie Montezuma capo, ne beve quaran tazze polver essiccata, aggiunta ad altre spezie al popolo di Aztechi, regala dio serpente ha tracce d’endorfina, perfìn serotonina selvatico di Kaffa, in Etiopico altopiano una tazza fresca sai, già ristora grande tra colazione pranzo, è salubre eccitante dannosa è dopo il cibo, e stitico ti rende il nome cioccolata, è l’azteco xocolatl libera il pensiero, da noie e da conflitti là ogni redentore, già martire lo pasce guaranà dovunque, in acqua resta sazio semplice da fare, non rischia putrefazio in Messico t’accade, non poter star senza colpito chi è privato, da sintò dipendenza t'aiuta tutto il giorno, senza mangiar altro in feste cerimonie, adatto è lui senz’altro nome di Paullinia, a Simon Pauli tende in cò par superiore, a tutti altri caffè che voglion più cure, e tostature che l'indio il guaranà, raschia con un pesce lingua d'un salmone, che porterà con sè gli serve a prolungare, le veglie l'allegria i semi fermentati, danno un tè bollente Atl sta per acqua, xoc è schiuma e fiori fusion di Xochipilli, e Quetzalcoa divino Dio serpen piumato, Dio dei fiori il primo L’indio ne consuma, fresco e macinato a polpa di banana, il succo è mescolato Mangiato a fine pasto, comè tonificante vincer emicranie, portar più febbri via Ciocco edulcorato, tu evita ai bambini affatica digestione, il fegato e il colòn uscito col suo gregge, errando qua di là Grasso ipercalore, dà obesa stitichezza infarto con diabete, attendono stoltezza lavora con l'umore, alcaloide teobromina nutrièn corroborante, in tubercolosi spinti Bevon montanari, millenni latte capra Calda la bevanda, ad aver sonnifer sacra e i pueblo d'Arizona, i funghi stesso scopo ricchi in vitamine, a calmàr pensiero moto amici del pensiero, e dei sensi eccitatori le bevàn nervose, apro-chiudono i sensori ogni bevàn chiamata, dall'Arabi kahwèh da Etiopia originaria, è medicinale che arcangelo Gabriele, viene da Maometto e malato lo guarisce, porgendogli caffè tra traffici e cervelli, và di mani in mani Venezia lo conosce, lo smercia sulle navi diffuse poi in Egitto, al Cairo soffre piano decreto del sultano, morale dura nasce botteghè distrutte, picchiati l'avventori ammesso dal Corano, decretano dottori Solimàno il grande, lo libera a Bisanzio or commercio grasso, il popolo fa sazio preti maomettani, lamentano moschee vanno spopolando, e i bàr fan le maree il Muftì ora di turno, ripone l'anathema chiude più caffè, con la bevanda nera passa nella Mecca, e sposa pure il Kat Raseno raccontava, d'un arabo pastore 1 10 semi per un coniglio, 12 una sacra prostituta, 100 uno schiavo. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 46 fìnche nuovo Mufti, li riaprì solenne radunan nei caffè, politici e balzelle governo n'approfitta, mette bella tassa pure fissa il prezzo, dì minìma tazza sopra della legge, sta costum piacere contraddicon figli, i padri sen temere arrivano a Parigi, l'ambasciator sultano lanciano la moda, caffè di gusto amaro à Marsiglia giunge, nel millè-seicento caricato in Borsa, impresa tien successo tra elogi e le censure, diffondono i caffè buono per Roussòu, e amico suo Voltèr Olanda ed Inghilterra, n'aprono negozi ecco la bevanda, schiave con begl'occhi ma nel Brandeburgo, a causa di mal uso tasse e monopoli, fà Federico il Prusso l'avaro Iwariwe, gli amici non aveva sol Yoretiràmi, furbetto non s’arrende era piccol uomo, che rider lo faceva all'amaca sua và, spesso d'ogni sera Notte con le piogge, fredd'assai facea e molti yanomami, tossivan raffreddati il fuoco di Iwariwe, bastava per curarli Ma padron del fuoco, tosto và ignorarli ai malati pur negava, di tutti si burlava Ma un dì Yoretiràmi , all'amaca sua và e padron del fuoco, attento dormicchiava quando all'improvviso, fa starnuto e bava Il fuoco salta fuori, da bocca spalancata L’afferra tra le mani, Yoretiràmi vispo Saltando si allontana, pièn di felicità Iwariwe disperato, caimàn diventerà trionfo di progresso, frenetico suo frutto porta il nervosismo, sensibile a tal punto pesanti agitazioni, isterismo e nervi fuori ricorda Mandeville, l'abuso è monopòli riduci l'assunzione, e l'isterismo scende lo stomaco riposa, l'autostima ascende mal è tollerato , sui monti climi asciutti assieme cioccolatte, riduce effetti brutti Seppur in climi molli, tazzina è tollerata poiché l'ossidazione, là viene rallentata adatto negli obesi, i flosci e i mangiatori appena per i vecchi, i bimbi lascia fuori Tabacco pur legato, al fuoco ed animali Romulo racconta, del mito yanomami Iwarive tiene fuoco, posto sotto lingua a nessun ne dà, geloso che s’estingua Pablo pajè vero, di Romulo è un amico tiene sue 2 mogli, assieme coi suoi figli dorme con le piante, e sogna il loro uso si che può scoprire, i lor curativo infuso Sopra semi soffia, e ricoprili con terra se pianticel trapianti, coprile con foglie sole non le brucia, aspetta gran fogliàr staccale dal nervo, su fuoco fai seccar la polvere nù-nù, è verde e visionaria Su ogn’albero lascia, il fuoco scintilla per ciò Legna brucia, là nella foresta su albero cacao, ne mise assai di più Pianta che innesca, il dono fuoco giù brucia dall’interno, cuor martella corre ogni vena arteria, senti aprir nel corpo a permetter corsa, sangue burrascoso Vulcàno ridestato, corp'erutta acquoso “Il fuoco è immortale, vi farà soffrire la femmina del rospo, disse nel predire Pryoma rospo arancio, donna di torrenti l'invocan i pagé, a freddàr febbril eventi Vàn fuor di controllo, funzioni corporali sbavare e lacrimare, orinare e defecare sommerg’ogni rumor, corsa martellante sangu'accelerato, dolòr divienta grande Cacciator-coglitori, migliori d’Amazzonia fier'indipendenti, si muovon com il vento or ad Hasoriwe, dei semi lui consegna avvolti nella foglia, li mise in una pigna è il secreto sapo, da un arborea rana Pelle vien spellata, da ramoscel rovente e il sapo liquefatto, or s'applica su piaga l’ustionata zona, uguàl capocchia spillo corpo scalda ed arde, suda fà zampillo Vivon i Matses, fier del mon contiguo e ancestrali eroi, masticavan thara-thara foglia che ubriaca, ma a tutti non andava piange Hasoriwe, che mastica con doglia commosso Tomiriwe, don un altra foglia Mentre gliene dava, gli disse fai così se a genio tu gli vai, fuòr di libri appresi mezzo caccia e pesca, e medicin umana Yoretiràm intanto, torna allo sciabono fuoco ora dispensa, a tutti yanomami felice e contento, spicca un salto alto finisce su più rami, dove lascia pacco lungo Rio Galvèz, Brasil Perù amazzonia Terra di caimani, serpenti e pur giaguari Malaria e febbre gialla, parte di quel ciclo la forza muscolare, erculea in ogni posto vision approfondita, al buio senza sforzo sopporto senza cibo, rincorrer gli animali per vari giorni vedo, ha intuiti magistrali più spiriti di piante, confidano segreti Pablo e suoi discenti, ai margini foresta danno inizio al rito, del sapo come festa Grattan bastoncino, su cui è depositato Mescolan saliva, un braccio và ustionato caffina nelle rane, agisce qual veleno supera stricnina, consider ciò davvero accelera il pensiero, e l'illuminismo và caldo e appiccicoso, umido è l’ambiente coltivano la yucca, zucchero e banane Per poter cacciare, devòn comunicare con spiriti di piante, e pure di animale con foglie di tabacco, e cener mescolata o con la corteccia, dell’albero macambo al tramonto infuoca, ciel a tutto campo1 Filtro od infusione, ebollizio o decozione goccia panna latte, ne fà concentrazione aggiunti nel deserto, aromi cardamomo Zènzer chiò garofa, vaniglia latte cocco la dose d'uomo scende, influenza civiltà fanno palafitte, la pioggia spesso inonda durante la stagione, ai tropici è la norma desideran morire, respirano affannosi stomaco tien crampi, e inizia a vomitar e tutto affievolisce, esausto cadi al suolo perdi conoscenza, risvegli qual dio tuono Pulisci del terreno, sterpaglie brucia lì seccate a fuoco appese, durano di più quando voglia tieni, macera due foglie i acqua e cenerè, e rotol tra gengive mastica tabacco, avrai più forze vive Hasoriwe fece salti, tanto fu il piacere andò nella foresta, divenne cuchi-cuchi anche Thomiriwe, fa la trasformazione và dentro la selva, e diventa roditore or noi yanomami, coltiviam tabacco io invoco Tomiriwe, se vedo piove poco finché fecondi i semi, e possa tabaccàr a clim'asciutto sò, raccolto v’abbondar Raseno conclude, la stor del tabacco portato alla Firenze, da Cosimo Medì La sua coltivazion, assiem alla patata pure alla Britannia, alfine vien sbarcata al fumo del tabacco s'associano più idee religione e culto, che devozione tiene tra popoli nativi, è una piàn rivelatrice giunta in vari modi, nave ambasciatrice e i semi del tabacco, un esplorator donò all'ambasciator di Francia, Jovane Nicòt 1 “Tabacco e cenere provocano PH basico nel cavo orale, lui presso di Lisbona, li semina d'intorno ritardando lo sviluppo batterico e la formazione della placca. fumo cura mali, in corti vecchio mondo Matses e Yanomami, hanno dentatura invidiabile.” Romulo LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 47 .2 febbraio, Seba: poi arrivan censure, divieti con editti ma in cerchi di salotti, crescono conviti quel fumo nicoziana, al cuore dà calore in palazzi oppur capanne, sa lenìr dolore Tabako par la pipa, nella lingua Haitiana la pianta invece è, chiamata la cohiba nel Perù è sàyri, nel Messico è la yetla raccontaci o Raseno, l'islamica storiella! Và Maometto un dì, nell'invernal deserto quando s'incontrò, a una vipera gelata presa compassione, al suo vestito scalda quest'antica d'odio, lo morde quindi salta cronico abuso, produce alienazione corizza e catarro, asma bronchiale La cute fa gialla, eruzion foruncolari gambe anestesia, tremiti di membra convulsi movimenti, vertigini elevate croni nicotismo, angoscia maniacale Tabacco giunge a Giava, India con Malesia velèn di nicotina, è cardiaco vascolare come belladonna, su cuore e vasi sale nicotismo acuto, paralizza cuor respiro palpitazion dispnea, dolor angina alfino sino nell'Australia, un ocean di nicoziane e fumano le donne, con molta voluttà un calumet o pipa, di pace degli Oglala entra il portatore, nel circolo l'accende al sole la rivolge, al capo alfine tende mi pongo confini, un sapiente consumo il tabacco leggero, più ricco in profumo a me calma i dolori, e nervose irritazio Balsamo e dono, e moneta di scambio orina con sudore, fenomen secondari mastican bambini, fra Tciukci di Siberia lentamèn la cicca, così facchin cocchieri e i nomadi Kalari, ne fàn polvere fiuto spazzolan i denti, le dame sen rifiuto ma l‘uso prolungato, produce dispepsìa fa grosso e rosso naso, e dà l’anoressìa ogni nuova gioia, è pur un nuovo vizio sorgente di più guai, sen misur indizio fuman la carta, se manca la foglia ha nausea il novizio, e freddo pallore ai muscol vertigo, diarrea e vomitone piano si avvezza, all'azion velenosa Fino al piacere, e sopor dolce posa è verde Natale, sarà bianca Pasqua Natale al balcone, Pasqua al tizzone Un molle Natale, fà Pasqua asciutta in debito è Cielo, se manca la frutta pur se fumatòr, conforto ha nel dolore sente men l'azione, dellà piantà cicuta tosto assai sentita, a chi non ne fuma con caminetto in mani, dopo var fumate all'ospite la porge, poi a ciascun astante tutti hanno fumato, patto fatto è inteso amicizia e buona fede, circola in esteso contrasta scorbuto, la foglia tabacco assai dilagante, tra navi equipaggio soffron soldati, e tormentan la noia Zefiro che torna, il bel tempò rimena E ridono i prati, e il ciel si rasserena Giove si rallegra, di mirar sua figlia ed ogni animàl, d’amar si riconsiglia Veglia completa, nervosa irritazione ansia e timidezza, terrore da visioni fotòfobia visiva, e delirio alcuni casi visioni d'animali, sepolte antiche fasi il continuo nicotismo, irrita mucose Cina poi Giappone, con navi e carovane presso i siberiani, e tribù inter'africane Il lupo non mangia, ne caldi ne freddi nè il caldo nè il gelo, rimasero in cielo Ponente ponentino, da mare spirando è Zefiro Favino, il caldo via spazzando soffre evacuazione, così respirazione stomatite glossite, dolor addominale Maometto nel dolore, pur evita il rancore non vuole la sua morte, veleni sugge fore sputa giù per terra, tabacco poi ne nasce miracolo che purga, contrasto tra 2 razze figli dall'aumento, pression d'arteri vasi tabacco a basse dosi, stimol nervo vago contrazi muscolari, a stomaco ed invaso vedi gl’equinozi, per fare buon negozi oggi più proverbi, l'Emilia mi racconta Luna meteo clima, il terzo giorno conta m'indica quel tempo, che farà nel mese quarto quinto giorno, estende le pretese Luna mangia nembi, per crescère piena quan tutto ha mangiato, cielo rasserena la stellin lucerna, se manca è maltempo chiare nitide corna, sta freddo correndo quan luna tiene, ben il culo a molle1 e presto pioverà, sicur sullè tue zolle Luna con anello, non porta tempo bello la pallida la pioggia, rossa porta vento suoi corni smussati, indican la pioggia Eretti e minacciosi, indicano un vento di nord oppure sud, specie il quarto dì Se rossa segue Pasqua, porta carestì lxxiv a Luna settembrina, 7 se ne inchina in equinozi autunno, è fata più turchina da lei inzia deciso, declino insolazione raccolto d’anno dopo, rivela precisione levar calar di luna, è cambio di fortuna assieme con i quarti, cambia pure tempo Posson aver pioggia, solstizi ed equinozi 1 ha la gobba in basso e sotto ha le nuvole o alone di nebbia Tutto si bilancia, restituendo quantità d'un modo o nell’altro, caldo freddo fà post nubila è sole, dopo un temporale quan ride montagna, piange il pianale2 quando la canna, fa grande pennacchio sarà lungo inverno, di neve di ghiaccio fioritùr del cardo, rivela il picco estate arco beve in mar, per nuvol dissetare Arcobalen mattina, riempie la marina Arcobalen di sera, il tempo rasserena Arco in mare ha, tempo buon da fare Arcobalen in terra, piove o nevicare Cielo a pecorelle, acqua a catinelle s'è rosso di sera, bel tempo si spera pesante aria respiro, gross’acqua fà se l’aria è rossa, o piscia o soffierà s’è l’aria a fette, son lampi e saette se gran bonaccia, tempesta minaccia Bora scura dura, poco dopo muore di tre o 5 o 9, dura quan se move3 cielo rosso al mare, và contadin arare Nuvol rosse sole, prepàr legna pastore Cielo di lana, piove oggi o in settimana a cielo improvviso, non fare buon viso 2 Il principio di compensazione è base delle previsioni: annate calde e fredde, d’abbondanza e carestia, si bilanciano tra loro. 3 mare con aria pesante, immota, onde piccole, fitte e deboli LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 48 canto squarciagola, stimola la pioggia è rito propiziazio, di pellegrina foggia imito gli uccelli, grilli e altre creature pur se stono e stompo, aiuto ierodùle La rondine chiama, la pioggia del cielo per sue necessità, e quelle di creature vola bassa bassa, prega venga l’acqua prega Pan e il sole, rondin del signore! Bel tempo sarà, se sole s’alza chiaro e se nubi all’aurora, vanno nell’ovest Pioggia ora nell’aria, è caso di aspettare e mordon moscerini, zanzare con tafàne quando canta rospo, inverno pare morto in toscana primo canto, tien a fine marzo Tartarughe e piante, escon dal letargo così pure gli umani, come fosse incanto1 ad April la lepre, ha finito di svernare Ma se coperta sta, tempo va cambiare l’uccello fici-fici, fà suono tintinnante quando primavera, diviene più costante nuvol verdi e scure, tempesta e saette se mare molto scuro, pioggia sta sicuro sento in quel fondo, gracidar la rana indizio certo è, di unà futur piovana Se sono i greggi, tutti attorno sparsi e cercano all’ovile, pur approssimarsi avidamente gustan, elettrica pastura Pecore irrequiete, rivèl pioggia futura pur la vaccherella, in quella falda piana aspetta l’acqua, che non par lontana e narici allarga in alto, così le giova gode a respiràr, l’ar ionizzata nuova vacche che d'estate, brucano nei prati non toccano ciuffi, di un verde rinomati anche se affamate, lor evitan quell'erbe cresciute su letame, d'anno precedente Orione nimbosus, pluviosus acquosus 1 la tartaruga esce dal letargo solo se l’inverno è mite e resta in superficie fino ai 7 gradi. Se scende improvvisa nella sua buca, fonda quanto l'inverno, il freddo arriva in poche ore. Sorge in autunno, e porta sue piogge tramonta ad aprile, pure con pioggie di buona stagione, anticipa le fogge freddo secco vento, che cielo rasseren chiamato è Scirone, distrugge l’estate specie al tirreno, e saette ha scoccate lampeggia poco tuona? secchi il ciel ti dona lampeggia ponente, lampeggia per niente se fa lampi da levante, Libeccio arrivante Quan nuvole vedi, andare al mare Prendi pur la zappa, vai a zappare Quando le nuvole, vanno al monte prendi gli arnesi, raggiungi la corte Tramontana nasce, poi 3 giorni pasce o a multipli di tre, poi sparisce e muore la stuzzica di certo, marino vento mare mattina tramontana, a sera fa maestrale un cielo si oscurò, e un vento cominciò cuor di fiocchi neve, è polvere che viaggia vento porta in alto, ed umi nube abbraccia al freddo si ghiaccia, cade e assume forme A terra sudiciume, rilascia quan si scioglie Libeccio Sud-ovest, detto Africo Garbino Libico oppur Lips, port’acqua è violentino avàn scopre i pagliai, quindi poi ci piscia febbraio in tabarro, Anton barba bianca Primi tuon di marzo, serpe esce dal balzo risvegliano i cursùni, è odor di primavera Muor radic’inverno, d'april dolce dormire Uccelli lì a cantare, e gli alberi a fiorire Se tuona su albero, senza le foglie allor pochi frutti, stagione, ne coglie Canta l’usignolo, alle notti di aprile Segna il bel tempo, stabile a offrire il ventisei di luglio, ristora i mietitori pianto Madalena, pioggia sacra manna è l’ora del pastore, tregua sopraggiunta sibilo ad’orecchio, pioggia pur annucia quan cambia tempo, galleggia lordura “Dum tepore mutant, stercora natant se vien brutto tempo, pur cigola legno di porte e finestre, armadi e bracello chiara montanga, bevi va in campagna a chiara marina, mangia e sta in cucina se montagna è chiara, la marina scura Và bosco e campi, senza alcun paura ad acque d’aprile, quercia lava e riveste e con sughero e fico, la folgor apprende all’acque di maggio, il fico apre la soglia finchè s’infoglia, minchion chi si spoglia Marzo fuor la gemma, aprile dopo l'apre Maggio poi la tiene, giugno poi la rompe Acqua di Maggio, vale più di buoi e carro 1 acqua aprile-maggio, pane tutto l’anno l'Emilia ancor snocciola, i vari tipi vento Se maestral è fresco, Bora arriva presto esso gonfia sgonfia, annuovol rasserena con la tramontana, non dura settimana qualora non piovesse, neve non ci manca se è sole o solicello, è solo mezz’inverno sempre s’equilibra, tempo brutto e bello La terra trema sotto, e l'acqua s'ingrossò si abbatte l'uragano, e ingoia molte forme dentro sta la calma, Ganesha và conforme dopo grande vento, viene pioggia fissa Iniziano i Venti, mutamenti di stagione intorno agli equinozi, fan accelerazione se vò verso marzo, vento và a soffiare Alla coda di marzo, e la testa d’aprile se prima v'è vento, e poi segue brina L’acqua giù in terra, starà domattina Cielo grigio mattino, è segno bel tempo Quan canta il merlo, và fuori l’inverno equinozio plenilunio, goccia o fontanile Aprìl freddo gentile, non ti alleggerire Maggio e maggione, tieni il tabarrone a luglio gira ignudo, il sole è nel leone4 Scirocco Sud-est, nasce secco Sahara e l'umido raccoglie, il mare traversando quan soffia scirocco, nubi dietro la porta scirocco oggi soffi, domàn fai la scroscia Luglio gran caldo, bevi vino batti saldo Agosto cap’inverno, nasce nodo freddo Notte di Lorenzo, carbone piov'addosso Francesco poi rinfresca, verso 2 agosto Austro è detto Noto, ovver il Vento Sud del caldo mezzogiorno, porta nubi e più Vento e tempesta, e perigli ai naviganti assieme con Borea, nomina i quadranti fin acqua d’agosto, por uomo ti conosco Settembre porta via, ponti o secca fonti Settembre mutamento, aria settembrina Fresca or è la sera, e fresca è la mattina Austro e Borea, son due stelle rilucenti di antica nebulosa, Presepe mangiatoia costellazion in cielo, vedo nord di cancro pronostica tempo, secon chi sta brillando3 parton le mosche, giornate sono fosche Ottobre è speculare, al marzo carnevale Qualche scampagnata, ancor sa regalare butta poi le ghiande, a suino da grassare se andiam vers’aprile, vento và finire non si sa il freddo, che possa venire Marzo pazzerello al sol porta l’ombrello Neve marzolina, è da sera alla mattina Lampi improvviso, di tempesta son avviso Novembre Martino, 3 giorni e un pochino Alla festa dei santi, la neve è per i campi suscita tempeste e terremoti, fischia conchiglie rapì fanciulle Alla festa dei morti, la neve è negli orti 2 Maestrale è asciutto e gelido d’inverno, assieme a Ponente, la Bora quan lampeggia porta sereno, quan tuona la pioggia Giunge a monte e piano, nel 18 e rotti Maestrale maestro, spir da Nord-west2 Tramontana e Greco porta prevalentemente sereno (quadrante 3 Le due stelle brillanti di Borea e Austro, son dette Asini, W-NW-N-NE); i restanti 4 venti portan pioggia: E-SE-S-SW. mentre quella di mezzo è il presepe (mangiatoia). Se sfavilla Borea od Aquilone, vento freddo e impetuoso, per gli antichi, una e nasconde l’altra allora spira Noto (austro), sennò Borea 4 Dopo tanta rugiada a marzo, segue tanta pioggia ad aprile LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 49 Al 25 o Caterina, tira fuori una fascina Al 30 sant’Andrea, freddo spacca pietra Natal freddo cordiale, bruma Dicembre davanti t’agghiaccia, e dietro t’offende Marzo porta i nodi, al 19 e venticinque i 3 giorni della vecchia, lì nel fine mese Nodo del cuculo, sta invece il 10 aprile quel d’Eolo il 25, patron del vento fine1 neve avan Natale, ogni sterpo è grano e 24 giugno, ogni grano s'è pagliato se non c'è capanna, falla allor da té chi semina la terra, spera in cielo Rè Nodo san Pancrazio, Servazio e Bonifazio Nodo bachi Seta, tra mezzo e 20 maggio Nodo mamma Pietro, è l’ultimo di giugno dopo appar estate, puoi scoprir il grugno la civetta inizia, cantare e la cornacchia con voce roca insiste, allor arriva l’acqua presto aperti nembi, riverseranno pioggia il vento Levante, Apeliote è chiamato porta pioggia dolce, mena pur sereno Marito a Dea di fiori, ebbe frutto figlia torrenti sulla terra, a dare nuova foggia farfalle intorno casa, è imminèn temporale pur se testa prude, insistente sen ragione Se il fuoco brucia interno, neve fina fina sfavilla brace viva, grandine avvicina assieme miele spighe, Emilia mi bisbiglia se non piove Levante, è un gran brigante Levante levantina, un dì o na quindicina Levante leva e move, o tre o sei o nove Se non si rimette, è 18 o ventinove lxxv e Neve presagisci, se sibila la legna se un alon lucente, tiene la lucerna Funghi su lucerne, pioggia s’avvicina fiamma che volteggi, è vento da cantina Talete di Mileto, Raseno cita in rima avanti seicen Cristo, Ioni scuola officia pronostic'abbondante, annata per l’olive Acqua è nutrimento, di tutto ciò che vive La nebbia bassa, quel che trova lascia 3 nebbie fan pioggia, 3 pioggie la piena dopo tre brine, sarà pioggia a mezzane se muro trasuda, temporal può arrivare affitta ogni frantoio, per guadagnar alfine a Omero lui fa l’eco, su acque prim'archè la terra vi galleggia, e l’umido dà il caldo vapore torn all’aria, cuor di legno saldo pure il bianco gelo, d’acqua è messaggero se pizzican geloni, e neve o freddo intenso abbondanza ghiande, lungo fredd’inverno Scirocco e levante, stancano i santi di queste 4 cose, mai non vi fidate Sereno di notte, o nuvolo d’estate e successiva estate, calda per davvero amore di donna, e discrezion di frate Ghianda cade presto, il freddo viene lesto Ghiande a san Michele, natale molta neve Mordono le mosche, giornate sono fosche Mais con più cartocci, inverni freddi forse Vento di sera, buon tempo si spera Vento di mattina, pioggia s’avvicina Non fu mai vento, senza acqua dopo il Maiale scontroso, è un segno di pioggia Nocciòl gran raccolto, inverno neve fogge quan nevica a minuto, la trovi fin al buco quan sole nev’indora, neve neve ancora Talete panteista, afferma in ogni dove Muore mentr’assiste, un olimpiade pure Vento Grecale, che spir dal Nord-est Cecia è chiamato, e porta grandolone Neve e burrasche, è fredd’umido nembo Grecu e livanti, acqua dietro e davanti Non cade la pioggia, se vento l'invoco 1 Talete gran sapiente, lascia Anassimene dirigere la scuola, e l’aria archè diviene l’anima ed il cosmo, con l’aria si sostiene2 raffredda e condensa in vento nubi acqua pur diventa fuoco, se rarefa e s'espande Cosmo è l’organismo, in soffio respirante son pure terremoti, causati da gran vento Che penetra le crepe, formate nel terreno causano correnti, e scuoton fondamenta la diagnosi di Gaia, Anassimandro tenta Osservan più cinesi, natur ed esistenza scoprono gli effetti, del ciclo di stagioni succeder dei lavori, maschili e femminili Monte soleggiato, e ombra d’acquitrini3 i cosmici principi, producon movimento seguendo la corrente, mutano momento fra macro micro cosmo, uomo lì si pone identica essenza, tra ciel e thera move Ricerca l’armonia, del suo vitale spazio Li aiutan sovrumani, agèn comunicazio Acqua e fuoco detti, in var manifestazio simboli del Drago, e Fenice loro spazio Figur di mutazione, studiate dall’antichi io trovo nell'I Jiing, e climi a noi contigui fan sessantaquattro, simboli esagrammi combinano tra loro, principi 8 trigrammi Chuàn un dì pescava, su riva fiume P'ou 2 alti funzionari, gli manda il re di Chou a fargli delle offerte, lavòr da funzionari senza volger testa, respinge l’onorari So che vostro re, conserva un carapace di tartaruga morta, e più millenni giace ditemi se quello, avrebbe or preferito vivere nel fango, piuttosto che secchito Far il funzionario, è contro suo pensiero ostacol sua dottrina, natura a praticàr son povero d'accordo, ma con felicità fui un ricco letterato, con più infelicità or 1 giorn'accade, è Chuan-zu che parla Sognai d’esser felice, unà leggèr farfalla Io sogno la farfalla, o farfalla sogna me sveglio son in lei, o lei entro Chuan-tsè Pamela ci ricorda, dei fior dell'enotera che attiran le farfalle, in 3 minuti a sera in calde sere estive, aprono al tramonto e dispiegan luminosi, i petal giallo zolfo Fior del Caprifoglio, profumano di sera e attiran le farfalle, a chilometri di lega specie più diverse, banchettan loro fiori in calde ser'estate, ricordan fate amori nèl feudale stato, di Sung antica Cina Falene notturne, mimetizzan di giorno maschere disegni, color oggetti attorno L'Inachis rilassata, al pericolo apre l'ali esibisce imago gufo, o i predatori vari Vive alla campagna, semplice e sposato Falèn Atropa sfinge, ruba miel di notte a volte non sa uscire, finì reclusa forte la manna di betulla, ch'attira le farfalle è linfa fermentazio, ubriache ne fa tante origina Chuan Tzou, della città di Mong la dinastia dei Chou, qui aveva confinato la dinastia di Shang, Rasèn ha ricordato con l'abito vestito, di tela rappezzato Saggio ricercato, dai funzionar di stato dona suoi consigli, a tornar semplificato Sceglie lui armonia, di vivere col Dao più frutti marcescenti, ubriacano farfalle così posso toccarle, senza danneggiarle Io evito il toccare, le àl dal lato interno li è la polverina, segreto a vol esterno4 La primavera si afferma per salti, ritorni e impennate di freddo detti nodi. La parabola della vecchia, narra di donna vive sullo sfondo, di epoca che cambia lxxvi furba che conoscendo il tempo, riusciva sempre a scansare le Cultura confuciana, ostacol quella antica sue pioggie e tempeste. Alla fine Marzo, che aveva 28 giorni, di origine sciamana, taoista or definita se ne fece dare 3 da Aprile e il giorno dopo si scatenò al 4 piano e al monte infradiciando la vecchia in tutti e 3 i giorni. 2 condensando ancora, diviene terra e infine pietra. milioni di sciami di nomade africana (Vanessa del cardo ) Il 10 aprile circa, inziano a cantare i cuculi. I Santi ghiaccio, 3 nelle ore assolate e accecanti del giorno estivo, si percepisce migrano a primavera sorvolando l'Europa. Di sera gli occhi di ricorrono il 12-13-14 maggio e la mamma di Pietro 28 giugno la presenza di Pan, dio del silenzio e del riposo pomeridiano farfalle confondono i lampioni per la luna, e ciò le disorienta. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 50 Durante il Natale, davàn le lanterne cheimatobie farfalle, danzan a notte sebben gelo e neve, fan volo nuziale pur quan gallo canta, fuori d’ora sia ossa penne e odori, davàn la tana volpe mentre par pulita, la tana tasso a monte topìn campagna bosco, si visitan fra loro in cunicol sotterranei, osservo nel lavoro appaion strigiformi, rapaci uccel notturni immobil occhi grandi, becchi assai ricurvi tonda loro testa, massiccia con due ciuffi mobili l'orecchie, penne espanse a sbuffi su gemme da frutti, van uova lasciare gallina si spollina, la pioggia s’avvicina s’attardan a pollaio, piover vuol allora doman non è più, il tempo che fa ora1 Poi a primavera, usciràn bruchi verdi Più eredi di fate, piccin popolo di elfi anche più funghi, stimolan germogli far scope streghe, in palle fasci foglie Gallina in natura, è grande predatrice Insetti e lombrichi, veloce sa ingerire e Gallina a sua volta, è preda di volpe viene sì mangiata, nessuno tiene colpe in trappola catturo, formaggio sottovaso li afferro per il collo, collottola fra dita posti nel terrario, nutro a frutta e semi accumulano i cibi, e puliscon peli e piedi l'Artigli sviluppati, e abitudin predatorie vista acuta ed occhi, notevoli in allocco la percezione è stereo, tridimensionale Utile nel buio, d’intorno a sé scrutare il bruco in farfalla, muta a fine maggio Vanessa io si trova, su ortica passaggio il Bombice sul gelso, carpocapsa in mela sceglie fior di cardo, la nomade più vera Volpe uccide il gallo, gallo in lei rivela Viver la presenza, è legame parentela uccidere mutare, forma in altra forma ciclico mutare, l'essenza sempre torna leprotti abbandonati, trovo lì nel campo e mancano di odore, sfuggono alla volpe due volte al dì la madre, và per allattarli se voglio che continui, io evito il toccarli a breve distanza, si servono del tatto presbiti lor sono, fuor di loro anfratto usan le vibrisse, alla base loro becco a spezzettare cibo, fresc’oppure secco a inizi dell'inverno, Vanessa va in letargo ripiega sue antenne, chiuse in uno spazio mentre quella gialla, passa il gelo esterno ridesta vita a marzo, alì provate al tempo il gallo macellato, dopo ch'è allevato la lepre spesso mette, cuccioli in letame confonderà l'odore, di volpe e pure cane I rapaci notturni, aumentan percezione muovendo loro capo, in senso rotatorio Dal basso verso l'alto, in varie direzioni osservano l'oggetto, da var angolazioni Le licenidi farfalle, celesti rosso rame verdi bruchi lor, in formiche han allevate nettar dolce danno, ghiotto alle formiche mutate poi in farfalle, alla luce rispedite Gemelli della caccia, generan gli umani risalgono dei rami, portando gli animali locusta ragno e falco, rondine e coyote liberan le genti, da imposte leggi vuote ha tane sui pendii, e scava buche attorno riparo dai nemici, e dorme tutto il giorno il coniglio pure figlia, in tane superficie imbottite di suo pelo, e sotterra l'edifice In oscurità totale, distinguono alcunché Bruco a inizi luglo, in crisalide s'imbozza dal sacco a pelo esce, striscia sul rametto pompa nelle ali, a indurirne il tegumento giunto in superficie, coyote lascia stelle il ragno tesse tela, disegna luna e tende il falco batte le ali, dirige l’acque al mar Umàn con pelle cervo, sole vanno a far foglie di trifoglio, apprezzate dai conigli han calcio ed ossalati, come medicago evita l'eccesso, dell’erba fresc'assieme lasciala appassire, seccarla ti conviene Catturano le prede, mimetiche elusive Penne morbid'hanno, mimetici i colori scuri grigi in bosco, sabbia nel deserto Volo silenzioso, permette plan scoperto sotto albero sta sadhu, ugual mil'anni fà così mio Seba appari, quan ti vò guardàr reciti il tuo mantra, che tace la tua mente dando giusto ritmo, al tuo respir corrente il sole crea la luna, un occhio vuol offrire su questo globo crea, la Vener femminile che ciclo gestazione, fa in nove lunazioni la notte fa cacciare, con sue luminazioni I maschi accalorati, radunano sul prato nozze delle lepri, avvengono in febbraio di femmina che assiste, cercano favore un gufo caccia i topi, volando silenzioso al duello fra rivali, son botte di rigore ghiandaia pianta querce, mese di settembre svolazza lungo siepi, per giungere nei boschi una penna azzurra d'ali, rivel sementi posti quan fuoco se ne và, se ne và nel vento Chi uccide i gatti sai, male fà i suoi fatti Quando lui sbadiglia, vicino è temporale un rapido ermellino, sguscia più veloce la puzzola dal lago, l'inverno è là fienile se gufo posto al sole, scoperto è dai canori burlato fatto fesso, l'inseguon stormi fuori e il velo del mistero, nell'estate spezza la polvere dei morti, nel vento fà convento la cenere dell'orcio, è un morto che risorge la voce va nel soffio, profumo si diffonde mondo ha transitato, all'uomo s'è legato io permesso chiesi, a cuore suo di sogno totem suo custode, aiuta il mio bisogno selvatica o allevata, ama tenere radici se fugge và in salita, zig-zaga su pendici lxxvii Pelliccia elettrizzata, gli genera prurito Lui diselettrizza, lavando il pelo e viso finiti i pesci e rane, caccia topi e ratti trasporta sotto mento, uova di misfatti Macrocosmo è vento, microcosmo soffio mescolan respiri, in corpo e sotto l'orto respiro che guarisce, Emilia dice è vita vedi apprendi bene, l'ecosistem è sfida occhi grandi aperti, tempo volge pioggia se stretti a falce luna, il tempo rasserena se con unghia gratta, il legno del mobilio Al fuoco io provvedi, il freddo par vicino la donnola infratta, ramarro è verdone Serena campagna, neve alla montagna Per una settimana, la neve sarà madre Dopo due è matrigna, dopo tre fa tigna Ma dopò ogni neve, bèl tempò ne viene Più occhi luminosi, appaion nella notte gatti daini e cani, e animali della corte la luce di più fari, è riflessa dal guanino cristallo microscopi miglior campo visivo un canto d'usignolo, modula il respiro l’orso è quel bruno, maestoso signore chiamato pur vecchio, pur gloria foresta fu zampa di miele, che mangia fà festa su note variazioni, del suo nottur sospiro un albero del gufo, è ai margini del bosco poiché la borra pasti, vedo là sul posto lxxviii allora usàn l'udito, a localizzar le prede percepire i suoni, da infra ad ultrasuoni ossia loro richiami, mammifer bassi toni ostili l'altri uccelli, ai notturni predatori che fuor di mimetismo, subiscono canzoni Dileggio è un arte antica, è satira d'uccelli beffarsi del rapace, quan vulnerabi appare Cornacchie di picchiata, usano i lor becchi svolazzano le penne, del gufo sopra i tetti Gufo reale plana, traversa inter vallate immobili tien l’ali, e fa lunghe scivolate seguendo fluttuazioni, di flussi roditori là in carenza cibo, è spinto a migrazioni 1 “Spollinar è far il bagno nella polvere-terra”. Emilia LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 51 cacciano nell’alba, tramòn crepuscolare sui lor biologi ritmi, agisce lux lunare sui posatoi stanno, immobili e mimeti dentro tronchi cavi, anfratti var rimedi scarso cibo spinge, giorno pur cacciare Civette Barbagianni, d’inverni o nuvoloso Volan deltaplano, a san spirito chiamato è volo a bassa quota, alì battèn planato Civetta nella caccia, vola a spiro santo senza posatoio, leggèr tende l’agguato1 perlustra poi rastrella, zona delle prede prima dell'agguati, fissa ed intravede lor alimenti base, son piccol roditori i rettili ed anfibi, uccelli pesci e insetti carogne nel bisogno, nutresi qual cibo aiutan la biosfera, a far ordin stabilito Se van manifestare, lor aggressività rigonfiano le penne, collo ad allungar in terrifica postura, tesa a intimorire l’altre specie che, minacciano infierire Abbassano la testa, e fan come pavoni si da ingigantire, col bluff le dimensioni le femmine d'artiglio, attaccan i nemici Presso lor pulcini, cavàn gl’occh’infelici2 tempeste fan tacere, i canti strigiformi Mentre il tempo calmo, poco pur ventoso permette di ascoltare, canzon territoriali io ascolto la Civetta, tra nebbiolini strati Grotte vari anfratti, rocciosi o le soffitte pagliai granai e stalle, torri e case sfitte rifugi in balle fieno, per l'util strigiformi io fò cassette-nido, aperte anfrattiformi Falco cresce nido, per anni stesso posto maschio caccia prede, femmina è nutrice perde le sue penne, alla muta del rapace 1 sott'albero le trovi, l'adoper chi è capace con grida differenti, d'allarme di spavento comunican bestiole, un predator d'avvento stridono le cince, poi gridan uii i fringuelli raisss fa la ghiandaia, conigli batton piedi Merlo ha suo linguaggio, melodico flautare centocinquanta strofe, diverse sa fischiare corteggi e chiacchericci, delimi spazio cova graduale duc-duc, ghic-ghic allarme prova S'è piccina pioggia, fà cessare il vento svolazza pipistrello, segna tempo bello quan pavone strilla, come l'oca a notte sappi che la pioggia, tosto è alle porte ae un arcobaleno, tien un doppio arco se pallide le stelle, sembrano cerchiate se tardi la colomba, ritorna pur al nido vedi pure stormi, annunci nembo infido merlo avvisa tutti, con tsii assai penetrante capriolo dà l'allarme, in grido acuto grande soffia tramontana, gabbiàn uniti a riva han becchi controvento, in rito di natura preservan aria calda, evitando rovesciarsi gabbian al vento gelo, seppero adeguarsi Sensibili le gazze, a oggetti scintillanti l'anatra con oca, regin uccelli d’acqua Vanth è psicopompa, tien Alloro e Cigno Turanna la Colomba, danz’amor intorno rondine s'innalza, nel cielo blu profondo in febbraio la civetta, in amore fa uh-uh se a notte sai imitarla, ti vien vicino pur ad uova chiar di nidi, di var uccell canori un oggetto riflettente, posto nel giardino la incanta e la distrae, dai nidi là vicino se l’anitra si tuffa, e pur gracida la rana becco spremi grasso, da ghiandola su coda lo spalman sulle penne, cintur che li consòl Picchio verde raspa, formiche dui stagiòn un picchio seduttore, martella ramo secco fa rullo di tamburo, con rapido suo becco segnala il territorio, cioè zona nutrimento pur fringuello canto, in prole allevamento Picchio ha una fucina, di pigne frantumate incunea in fori tronco, scaglie ha sfilacciate e scoiattolo le strappa, gli avanzi fa cadere estrae semi oleosi, ghiotton li vò a vedere un picchio suo rifugio, mura con l'argilla per mettersi al riparo, da var nemici grandi mezzo alla corteccia, sistema noci e grano caccia poi gl'insetti, a spiral s'invola plano l'Upupa è un uccello, piccolo elegante assiem alla cicogna, migra tuoneggiante È uccello che tuba, e guida coi canti è bel tempo quando, volano gabbiani oppur cattivo tempo, su costa radunati La rondine sorvola, sfiora stagni giù4 le paglie van rotando, turbini all'in su rondon caduto a terra, lancia pian in aria lui non riesce alzarsi, è un animal dell'aria sfreccia sopra tetti, cattur insetti e argilla beve dorme in volo, si bagna e si sfavilla il giorno compleanno, indìce grande gara un dono originale, che allieti vita umana ma questo sia capace, a riunir pacificare le genti di quel regno, la pace riportare tra vari pretendenti, cuoco un pò distratto dentro sua bottega, prepara vario impasto con sal di pescatore, e farin d’agricoltore impasta acqua e farina, in lievito sudore pei marinai del porto, cucina più focacce Sogna la regina, in mano ha tre borracce dentro l'acqua fiume, e legna per il fuoco lo spirito di Pan, aleggia e regge il gioco Or le tre borracce, cuoco può esplorare prova l'ingredienti, spalma sul suo pane aperta fù la prima, vede il mondo nuovo scrutano suoi occhi, un american ritrovo Qui conosce un indio, frutto sconosciuto Tomato mio nome, son pomo d’oro puro canto col sonaglio, son rosso fiero nume spirito di danza, son nato lungo il fiume Apre altra borraccia, vede la montagna stalla e 2 pastori, che mungono la vacca lor gli offrono del cibo, fatto con del latte mozzarelle bianche, fresche pronte fatte salta fuor la ninfa, uno spirito del latte Staser è di riposo, Pamela fà una pizza appresa dalla madre, è cibo che ci sfizia e i bimbi ricorrenti, richiedono la storia Pizza Margherita, lei narra senza noia ha poppe rigogliose, caprine le sue zampe 2 pastor in cerchio, le danzano un motivo vestiti corna e pelli, omaggio a lei gradito a Napoli città, affacciata là sul mar Regina Margherita, venne soggiornàr affluiscono più genti, per leggi libertà variopin commerci, che Napoli sa dar giardin d'olivi e spezie, è l'ultima sua tappa 2 magi vann'incontro, lo voglion consacràr è in terra medio-oriente, la culla civiltà Or diversi gruppi, al porto fan stazione scocca la tensione, caus'incomprensione scontri e divisioni, offese in un crescendo e Regina Margherita, medita un solvendo gli strigiformi usano due metodi di caccia: l’agguato e il L’anima defunti, e i Mister iniziandi3 rastrellamento (territorio perlustrato in volo a bassa quota). 2 4 tale aggressività si manifesta soltanto quando gli adulti Se la rondinella sfiora l’acqua con le ali, s’avvicina il allevano i piccoli e varia molto da specie a specie, individuo 3 Migra dall’africa all'Europa, hud-hud è il suo verso, simile temporale poiché i moscerini scendono giù a trovare aria più a individuo. La reazione più frequente nei riguardi dell'uomo al tuono (bu-bu) in etrusco, da cui nasce il nome di tamburo. calda. Per san benedetto la rondine è sotto il tetto, ma quando è la fuga. Da cui nasce nome, di rombo tamburo parte, il freddo è in arrivo. così terza borraccia, cuoco infine stappa con olio oliva e tulsi, ungono sua testa5 ne fan un basilisco, odor d'aromi a festa A lenir lubrificare, corpo e la coscienza volgerla al piacere, della divin presenza rivolgono 2 magi, parole al cuoco in rima “Ecco il nuovo dono, a umana Tua Regina nei tempi a divenire, sia pizza consumata ricordo d'alleanza, tra Pan e razza umana 5 Basilisco: imperatore bizantino. Tulsi: basilico di Krishna. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 52 il cuoco risvegliato, affetta i 3 ingredienti spalma su focaccia, mette in forn ardenti accadon mutamenti, pur urla di tormenti cottur ed alchimia, trascendon ingredienti in forno danno vita, alla Pizza Margherita profumo che risvegli, palati a nuova vita Pizza nuovo piatto, multietnica pietanza aiuta la coscienza, squisita mescolanza Spettacol di cucina, la pizza or ci rivela presenza di più numi, e voluttà più vera motore dell'unione, allegria condivisione don della regina, a nutrir popolazione e giù Patate al forno, oppur all'uccelletto Zucchine melanzane, e broccolo verzetto spiedini al rosmarino, o petti col limone Frittata di patate, o cipolle buon odore è risotto pescatora, in cucin napoletana vongole spaghetti, e penne all’arrabbiata ravioli a boscaiola, in brodo o gorgonzola oppur verdure funghi, assieme delle uova Pamela va cantare, incontro col suo Tago Avvenuto al Terabuti, girando per il prato l'appella con più nomi, antichi e nuovi Dei Presente in ogni luogo, Dio erotico Tu Sei Tutto accade ora, attorno grande quercia Flauto Pan in mano, suono per far breccia la melodia che senti, è il coro degli uccelli squisito contrappunto a flauto negl’ugelli Seduta sotto a un Leccio, vidi una figura danzar assai graziosa, un metro forse più era 1 fauno tipo, mento orecchie a punta zoccoli e cornette, e pelle miel trapunta Piccola creatura, mi guarda poi si siede mi disse che viveva, nel Giardin dorato e Lui abita una sfera, altra di esistenza lavor ad aiutare, la quercia sussistenza Entrai in un’atmosfera, più straordinaria nuda camminando, l'aria assai più densa formicolii sentivo, nell'arto addormentato Fauno era al mio fianco, sotto tale stato Sai chi sono io? mi parla il grande Pan sorriso che beffardo, brilla nei suoi occhi Se son vicino a te, non senti repulsione? non vedo la paura, sorger nel tuo cuore Nacque dal Tuo ventre, intera umanità come un bimbo nato, dice ciao mammà visser tutt’assieme, umani con ambiente Fin a ché un idea, Ti escluse dalla mente lo chiaman dio Pan, che tutti l'incantava col canto che propizia, nell’animo l’amòr Tramite zampogna, lui suona nella sera flauto che prevede, l'unire canne e cera un Panico deriva, timor di mia presenza demonio di paura, detta fu mia essenza ebbene eccomi quà, son servo di natura Aiuto umanità, sebben m’inquini oscura “Tu sei l'En to Pan, l'Uno e pure il Tutto Natura naturata, che gode del suo frutto Pan sei penetrante, vulcano primordiale un Lazio di Saturno, aspetta a ritornare Pan amò più ninfe, sette più cannucce Eco e la Saetta, Siringa e ora Pamela tra più alberate valli, và solito d'errare assieme le sue ninfe, gioie nel danzare un tempo mi derise, 1 artificiale chiesa i zoccoli e le corna, mutarono in offesa Natura fu peccato, e vennesi oscurare la vita materiale, e la gioia di cantare Pan o Dio dei boschi, camminami vicino dietro e dentro me, prestami i tuoi occhi fai vivere quel bosco, delle sue creature Ninfe fauni ed elfi, gnomi e fate pure! Pan dolce signore, chiome abbondanti Hai dorso coperto, con manto di lince Irsuto Tu regni, sulle vette dei monti sugli aspri sentieri, sassosi errabondi Voci lamentose, aleggiavano sui mari Pan si disse è morto! Inizin mono-stati Fauni con Ninfe, piangevano scomparsa con Naiàdi e Driadi, divennero una farsa Cantan lavorando, diversi per fattura ballano sequenze, gli enzimi di natura fan celebrazione, fermentan ogni cosa danzano in continuo, quasi senza posa e vaghi qua e là, in boscaglie intricate Ora sei attratto, dà acque immacolate Corri attraverso, montagne cui aleggi Siedi e contempli, dall'alto tue greggi Gli umani poco a volta, emigrano in città Adoraron vana gloria, e sfoggio delle idee Tu divenisti un vecchio, tolto da ogni luce alla fine poi moristi, demonio sulla croce oh Tago di Pannonia, Apollo dell’Etruria Pane misterioso, di boschi monti ed uva nasci dall’unione, di Drupe della Quercia enzima messaggero, vin e fuoco d’Esta col tuo riso sonoro, risvegli ogni bosco fai stragi di fiere, se accingi alla caccia alla sera ritorni, suonando una siringa Musica serena, melodia che avvinghia Oh grande Pan! dal tutto fosti un niente! Deriso sputacchiato, tu che sei sorgente! T'aggiunsero lo zolfo, nei fuochi saturnali Le ninfe furon streghe, e i fauni ciarlatani fenomeno d'un bimbo, sei nato a recitar se dormi il mondo tace, attende risvegliar col fango tu modella, sentieri e personaggi col manto della madre, li vesti li fa saggi il Tago eterno Pan, dei nativi in Thera vive l'avventure, folletto di Pannonia tra miti canti e storie, vision filosofie natura e medicine, nei versi di poesie sorto dall’Arcadia, ridotto alla menzogna da mente umana che, nega alla bisogna in America nativa, riemergi nei convivi carezzi la tua barba, riempi i cuori vivi raccontaci Raseno, il figlio di Mercurio còn piede caprino, e pur dolce sorriso Ispido e barbuto, precoce di saggezza allegro indiavolato, padre dell’ebbrezza Tu reciti sul palco, da Thera predisposto Inizi impersonare, scene a più non posso danzi circolare, mimando eroe che viaggia vesti mascherato, e incanti chi ti assaggia Divino che ogni cosa, riunisci nella vita in forza delle piante, sprizzare delle fonti fai correre la linfa, negli alberi e le querce germogli del frumento, divieni pane merce Ermes o Mercurio, il bardo narratore Fratello di Ganesha, pascola le capre giunto dall’Egitto, a Penelope s’unisce questa il figlio Pan, alfine partorisce Lombrico e firmamento, reciti d'entrambe a thera vuoi piacere, e sei testardo grande continui recitare, van gli anni e poi decenni in cuor il fuoco arde, consuma estat'inverni rinasci assieme ai cicli, perenni di stagione splendente tu ritorni, in rinascèn nazione l’oceano riattraversi, in direzione inversa Fertilità di piante, ermafrodito incanto Pastori contadini, ti veneran con canto diabolico demiurgo, diletto di Mercurio preso fra le braccia, gioisci animo puro! ardòn le identità, susseguòn pace e guerra forza dei tuoi piedi, s'esprime vien da terra incursioni ben consegui, nell'ordinar realtà mascheri più piani, con grazia sai sgusciàr Mercurio senz'indugi, salì dagl’immortali avvolto avea fanciullo, in pelle lepre sai e suo figlio presentò, per tutti rallegrare Conialo pur Ticone, ti chiamano a Volterra per zoccoli di capro, con cui percuoti terra sei colui che scuote, ogni polver di materia tramite l'impronta, dai forme d'ogni sfera L’America custode, in Europa ti riversa Ti chiamano nativi, Grande Wakan tanka lo Spirito supremo, e lor Anima Tatanka Tu racchiudi tutto, poiché sei Pan in sé e Cantano i poeti, Son Pan e Pan è Me Dioniso il più lieto, inizia ad acclamare LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 53 Là Tua faccia rossa, è cielo che rosseggia tieni lunga barba, e bastone da passeggia Pan vecchio-fanciullo, oltr'uman saggezza 1 piede all'altro alterni, pièn di leggerezza Esisti solo Tu, Sei multi ed universo! Amore per te stesso, ieri com adesso Tu sei l'inventore, là in masturbazione Suoni flauto e danzi, in continuazione Appresa nelle corti, del rinascimento l'arte di erotismo, di corteggiamento in cui si ricercava, espandere confini Al centro della danza, ci guidi gradualmen col batter dei tuoi piedi, che fai rapidamèn Chi scopre la tua danza, ride con costanza un gioco circolare, or vede in ogn’istanza Flauto a sette canne, son i sette centri cui danzàn le Ninfe, amate e ricorrenti Ninfe trasformate, in canne voci e pini dissolvono nel tutto, gli ego lor confini artista Michelange, realizza Ganimede Le ninfe Eco e Siringa, cantan melodia sfere in movimento, creando l’armonia l'Eròs appaga istinti, Filia dà l’amicizia rane e ninfe d’acqua, cantano e fan l’eco Limpido tuo canto, godiamolo completo Pan sei Tu natura, profonda della vita Dio Thera proprietà, confini e identità Erri là nei campi, boschi monti e grotte contrade solitarie, avvolgi giorno-notte è lingua universal, flauto con tamburo tuoi totem animali, gatto con canguro Signore del suono, di bosco e foresta è Fauno caprino, che danza e fà festa ovunque tu risiedi, o Pan-thèr vitalità Sei dio delle foreste, non hai malvagità dòlc'odore muschio, incenso delle soglie Sei l’umòr di bosco, di pini umide foglie arde amor sessuale, rinasce dalla morte intermediar signore, mèdium della sorte alberga in ogni uomo, un erotico sapèr Entusiamo fuor di sé, ovver theiòs anèr Diraman le tue corna, Satiri e Panisci infinite sfaccettate, entità della natura Diabolico vuol dire, dividere due a due divider cielo-terra, moltiplicar creature Fauno primo antico, dio del Palatino l’erotico furore, è un uomo arso d’amore non pago dell’unione, carnale sensazione fa cerca d’infinito, che sazi le sue brame e sposa alla Natura, in copul sovrumane La Tua coda antica, radice di coscienza seno e doppio fallo, natura ermafrodita Tali due nature, in Te fondono un tutto Quella di animale, tesa a umano frutto In seguito fa spazio, a feste Liberaliae Culto che richiama, la prima devadase Dio Liber celebransi, col tuo fallo linga Umani piante greggi, allupano la linfa Sei detto Pan Liceo, cuor d’ogni natura Shiva Pasupati, che nasce a nuova luna Grande sciamano, cornuto e saltellante di piante e animali, sorgente e garante più satiri discorsi, si oscenano nel foro e avviene l’erezione, feconda come toro invoca bon raccolti, l'anno che or arriva pro eventibu semìnum, la formula latina Insegni rispetto, nel bosco tuo tempio se sei disturbato, abusato con scempio Intervieni di certo, lanciando il pavòr il Gran panico d’urla, terrore e dolor! Matrona là incorona, nella pompa magna 1 solenne fallo, che vien dalla campagna portato sulle spalle, grande processione queste ampie corna, mio buon signore dalle mie orecchie, tu potrai bere.. un chiaro specchio, sarà per te il mio occhio con il mio pelo, pennelli ti farai.. Duràn funerali, tuo flauto è dolcezza lo spirito unisce, alla fonte freschezza Addolcisci ed incanti, ogn’anima pura il magico arcano, è strumento di cura Raseno ci riporta, Erodoto suoi annale Se la carne cibo ti sarà, la pelle ti riscalderà e sara il mio fegato, che coraggio ti dara.. e così sarà, che il corpo del tuo vecchio servo sette volte darà frutto, sette volte fiorirà. Pan sei cacciatore, sdoppi nei 2 sessi nei satiri maschili, e le ninfe femminili Sei l’unica realtà, attrice e spettatrice fatta di pensieri, mente incantatrice passa poi viandante, chiamane qualcuna se giudicata degna, le scioglie la cintura del romano colle, padrone sacro amico Tu desti i Lupercali, ai popoli anteriori feste popolari, che spogliano gli attori intorno alla città, per dar benedizione de là prostituzione, rituale ed ospitale Donne con le corde, avevano costume Stare lungo strade, presso fuoco lume interior ed esteriori, rinati più appetiti che un sapere antico, bene ci ripete erotica è la forza, che l'intelletto affina saggezza con follia, fan nuclei della vita capacità d’ascolto, che cur ogni sconfitta poi Agape passione, brucia non s’arrende è kundàlini che sale, amore trascendente Rasen or cita Bruno, nel mito di Atteòne Natura dà il movente, di vita interiore il cacciatore giunge, a veder Diana nuda che cervo quale preda, alfine poi lo muta1 lxxix col cuore in gola, agguato al daino io tendevo invece venne il cervo, che davanti si fermò “Piango il mio destino, io presto morirò, ed in dono allora, a te io offrirò, 1 se invece và alle case, dette lupanare sceglie posizione, a lui più congeniale Giordano Bruno: “il cacciator/ricercatore diviene preda e conoscenza poiché il filosofo è furioso, assetato d’infinito ed ebbro di Dio che va oltre ogni limite, con sforzo appassionato ed eroico (eros), raggiunge una sovrumana immedesimazione con il cosmo: l’universo si dispiega nelle cose e le cose si risolvono nell’universo”. Atteone è l’anima umana che va in cerca della natura e, giunta a vederla, diventa natura stessa”. Filosofia suprema, è la magica visione dell’unità natura, di là dei var contrari Fusion di yin e yang, colta nell’istante Raseno ci rivela, è la magia più grande scansa ogni morale, ascetica o mondana Io esalto la fatica, d’ingegno azion umana Grazie alle tue mani, conquisti condizione Umano tuo sudore, persegue redenzione Nel campo pigmei, presso fiume Congo uomini tenevan, lance ed archi in pugno nel centro di radura, presso lor capanne nel mattino presto, fuochi accesi fiamme puliscono con foglie, vicin terreno spiazzo canestri porta l’uomo, pien di sabbia fiume spargono su terra, qual mandala uniforme tracci ora l’anziano, un antilope conforme Mentre incocca freccia, ai bordi di radura Tutti or fan silenzio, in ascolto di natura Guardan tutti in alto, al cielo di foresta attendono che sole, irraggi la sua festa un raggio di sole, improvviso ora fiocca Medesim istante, pigmeo freccia scocca Centrano entrambe, sia sole che dardo l’antilope sabbia, in sincronico incanto Sassolini su terra, disegnano silhoette animal da cacciare, o pioggia invocare con magici canti, danze e gesta rituali col suono del rombo, lì a vorticare2 il popolo esplode, più grida di gioia auspicio par buono, per caccia del dì Simpatico evento, dei totem del clan ciascun tien specie, da far moltiplicàr ognì sezion del clan, a fin di conservar salute in territorio, fa riti a incrementar con susseguir di canti, di eventi naturali invoca tal’azioni, accompagnati da rituali 2 Martin: “Magia sta per incantesimo, imago suggerite, imitazione dell’effetto che la tribù desidera ottenere. Se si diagnostica che l’origine di un male è nociva, l'aborigeni con riti e danze cercano allontanare da sé ogni possibile pericolo LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 54 Fan stimol emissione, del potenzial vitale di speci-fìco luogo, d’un Essere Ancestrale C’è chi compie il rito, chi sorveglia questo così che sia corretto, tutti han ruolo netto in bosco molte tracce, portano alle terme pozza con argilla, pantano del cinghiale dov'esso regolare, si ruzzola e fa il bagno duràn peregrinaggi, notturni senz'affanno e si libera da insetti, quan l'argilla secca strofina dopo il bagno, ad albero sen fretta strofina per più ore, corteccia è consumata d'argilla inzaccherata, di zanne và intaccata e ricorda Ecate-scrofa, Dea dell’oltretomba che dona suo cinghiale, totem ver di Troia Hecate è il maiale, dea luna e conoscenza Phorcus fila fato, è 3 Parche evanescenza in notti luna piena, cammina per le strade da cani accompagnata, porta sacra torcia fermata dai fedeli, in offerte negli incroci Sussurra conoscenza, e segreti misteriosi Tien tre teste e occhi, caval serpente cane Dea cagna e dea serpente, dona sacri doni Regina della notte, della luna e della terra spiriti antenati, governa e porta a terra lxxx Per fare un cittadino, romano v’era il rito del Suovetaurilia, cioè sacrificio in cibo Agro è àger latino, un origìnar terreno tutto controllato, da capo gens intero stretta comparazio, tiene casta e gens In società romana, e società dell’India Ogni gens o clan, traccia discendenza di antenà comune, scritto in desinenza Così Proceno fu, un capo gens d'etruria che fonda sul cinghiale, sua progenitura è un totem risalente, da Troia in Anatolia più tribù romane, richiaman la sua gloria In origine il senato, romano consisteva dei capi delle gens, dei popoli che aveva Patres pur chiamati, chiusi ai nuovi nati dop'espulsion di Rè, vengon rimpiazzati1 figli d’ogni gruppo, in casta son ammessi con riti iniziazione, che a cibo son conessi prima non è membro, quel cibo gli è tabù Mangia e poi rinasce, alla festa clan tribù Mantengono adivasi, tribal federazione come i primi Rasna, senza impor nazione i membri dei var clan, facean comunità in feste e sacrifici, antenato a ricordàr è mitico Dardano, progenitor dei Rasna il fondator di Troia, figlio a Elettra ninfa sorella di Kabera, e delle Pleiadi stelle nate da Proteo, che in mare tien insegne una stella è pure Circe, figlia del dio Sole che genera da Ulisse, Agrio e Latin stirpe Figli d’Odissea, son Smisurato e Forte che ai popoli Tirreni, legan loro sorte Son feste funerali, banchetti rinomati Circe è stella Sirio, e ruota il calendario che fa viaggiar Ulisse, nel destin umano dentro oceani fuori, e negli abissi dentro vive l'esperienze, di gioia e di tormento Partecipare al pasto, fu base società Tinia Giove Cielo, fulmini poi scaglia a dar segnali vari, e figli sottopaglia le vision trascritte, nei papir di Tebe presso dei Romani, e presso gli Adivasi Fatti sulle tombe, per convitàr defunto spartire coi presenti, i benefici appunto Gruppi commensali, tribal divisi in clàn e crebbero sub-caste, al posto di tribù che feste sacrificio, rinnovan in comùn servon ricette, che Aruspice gli chiede Roma pian emerge, nuova classe mista Nereidi oceanine, guardiane di ponti che già partecipava, a tutti riti in pista spariscon distinzioni, di razza e religioni crebber divisioni, di casta e occupazioni accresce allor l’idea, astratta di nazione pubblico interesse, comùn rito d’azione tal pasto unisce tutti, nel sacrificio primo i nemici allontanati, dall’urbe all’esquilino il valor del privilegio, sepàr popolamento cresce l'eldorado, produce inurbamento crescon il possesso, recinto del confine tra i primi villaggi, restan pochi alfine dai popoli di mare, vien una memoria quan Tirreno Rasna, apre nuova storia emigra lui da Lidia, è dà nome fecondo al mare che saprà, accoglierlo errabondo Chiamato pur Tarkòn, rinomina l'Aetalia Fonda sua città, Tarkna presso il Marta Richiama in parallelo, cugin polinesiani che portan le colonie, in emisfer austali 1 I patres conscripti, giovani rami aggiunti presso i gentilizi, daràn vita a nuove caste e lignaggi senatorili. Insegnan le arti, proteggon le case le ninfe dell’acqua, e benevoli Lase Driadi dei boschi, Oreadi dei monti Rasna pur sedotti, uniti ed enzimati da latin e greci, fenici e celti amanti sotto alla Sabina, federano Ruma città che diverrà, la forza della lupa Tago è pure gnomo, folletto dispetto Rinasce ogni tempo, con abito diverso che tenta di opporsi, alla sopraffazione un mito del riscatto, rinnova nell’azione Ciò che Anima vuole, chiede per enigmi essèn della sapienza, fuor del razionale è la follia divina, divisa in quattro parti appoggia quattro Dei, eccone i riparti Aplu il divinatore, Dioniso è iniziatore Muse ispir poiesi, Afrodite ispir amore Identici frammenti, Dioniso ed Apollo come Krisna e Siva, vari il protocollo2 Fuor d bocca folle, esce allor sapienza Parla per enigmi, esprime un evidenza Molti portan tirso, son pochi i posseduti son mantica e mania, poiesi già compiuti Dioniso è fremente, sapièn contraddizione assurdo suo linguaggio, gode degli opposti velato con svelato, è in simultan presenza rivela religione, in versi ambigua essenza Raccolgon le parole, li chiamano sapienti Sistemano il sapere, in eccellenti versi Detti son Trutnòt, sensibili alle fonti Divino Apul invasi, Dioniso simbionti porto di tribune, accoglie varie razze rifugia i loro culti, sopra nuove piazze Aplu ha la corona, d’edera di bacche amico dell’alloro, vien in greco Dafne gran divinatore, ed esperto nella lira usa l’arco e frecce, assieme medicina nel rito iniziazione, cunicoli con grotte I villaggi toscani, Bacugno e Volterra in annuale festa, fan solchi per terra li guidan trutnòt, sciaman sacerdoti nei sentier di tufi, corre un corridoio di labirinti per, provàr le vie di fuoco rivelano i passaggi, di mentali rotte a giungere nel luogo, dov'ogni divino rivela la presenza, dell'infante primo comun-ic-azione, oltre var conflitti Darà rivelazione, di là dai pregiudizi Istinto emozione, circola graduando vede la natura, coll'occhio dell'incanto Tago figlio a Thera, dette suoi segreti i solchi nella terra, vengono tracciati per propiziar il suolo, alla fecondità Voltumna gira e ruota, ed è fertilità che a Tago e Vegoi, restan devoti a passo viandante, flauti e mantelle il liuto bastone, con più campanelle Aprivan la nebbia, della tormenta Così da invitar, l’aurora giumenta 2 Dioniso raccoglie in sé tutte le contraddizioni, è una cosa sola con Apollo sua contraddizione; entrambe inducono follia negli umani, in danza e divinazione, in oracolo e ricettacolo. Trutnot frontac: casta di Aruspici di Tagete presso i Rasna. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 55 Dio molto li ama, gli uomini meno Girovaghi artisti, son eremo intero quan tuttavia, appar gran bisogno Ricorrer ad essi, è viver un sogno Quelli son templi, Dei primi tempi Boschi e sorgenti, anfratti clementi Boschi e sorgenti, anfratti clementi Questi son templi, Dei primi tempi fabbrican ponti, e collegano i mondi viaggian in tondo, tra lingue del mondo da soli son sabbia, nei gruppi son malta parlan ferventi, pur sembrano assenti Se fondan villaggi, guerrieri e poi saggi ritiran con garbo, quan vanno in letargo li pensi e li cerchi, ai momen di bisogno In polver li trovi, i custodi del sogno e rialzan il mento, sicuro è il momento curar i villaggi, o guadarne il passaggio se leggi e poi canta, se vuoi pure danzi libro che hai in mano, sarai terabanzi! l'aruspe signore, veste umil pastore in berretto appuntito, ricurvo bastone osserva gli uccelli, scruta gli eventi per lui tutti i fatti, presagio a qualcosa dal fato emanati, via mana sua sposa Nevio è contadino, coltiva agro piccin pascola le scrofe, e schiaccia un pisolin e sveglio s’affligge, maial perduti avea entra in suo sacello, di eroi che lì tenea chiede trovar scrofe, promette bella uva esaudito il desiderio, cerca grappol d’uva allo scopo suddivide, la vigna due a due dal volo degli uccelli, trae l’auspici pure tiene viso a sud, proietta suo templum in cardo e decumano, traccia punti giù ponesi nel centro, per osservar il cielo da voli dell'uccelli, auspica il sentiero Nevio procede, fà modo exploremus Interpretazione, è l’interpretèmus il modo exoremus, è purificazione oppur espiazione, o propiziazione Fulmine analizza, o volo di uccelli cerchio a terra fà, diviso in caselli che sedici sono, dimore degli Dei la volta del cielo, è quadranti Caldei da voli e dai lampi, e meteore cadenti piega il ginocchio, punta sud-nord l'Aruspe fa esame, dei fulmini e tuono e se serve li attira, evocandone il tono e indaga lor fonte, il colore e il fragore il tipo e durata, e s'emana acre odore guarda verso sud, semplice postura traccia coordinate, sopra d’un altura che cos'è colpito, in quale circostanza sfiorato incendiato, fuoco a distanza se i fulmin son secchi, umidi o chiari se son segni fato, o eventi più vani Consulta i fatales, in viscere e frutti desume l'ostenta, interpreta spunti in tempi di guerra, offre più auspici ai più generali, con polli e gli offici braccio angolo fianco, segna l’est-ov Orizzonte fa cerchio, spalle son al nord Nevio aruspe cerca, quadrante in accord Provenienza del lampo, o di uno stormo del Dio folgorante, trova sede cosmo divinità del cielo, le trova nel nordest del mare oppure fato, le trova lì sudest di terra e di natura, trovale a sudovest Saturne sotterrane, troval a nordovest Ogni saetta, ha un nocciolo di pietra Si vede e si sente dalle cose in cui risiede, muta e circola in interpreta enuncia, ciò ch'è da fare fasi cicliche. Emana dalle foglie, fugge in nubi-fiamme, cura, 1 prega poi canta, s'è il caso danzare uccide, insegna, dona visione. Per gli stoici il mondo è fatto di eventi e segni precursori presenti ovunque: nel volo degli 1 Mana è l'essenza indipendente che permea e giace in cose uccelli, viscere di animali, fulmini, sogni, prodigi, astri. il visibili e invisibili, persone ed eventi esterni e interni a loro. cielo/fato dà messaggi ai destinatari e null'appare caso. Rasen Asce frecce scuri, cadono in tempesta Una è l’epistite, il Nevio ha udito dire nebbie con tempeste, pare fa fuggire così corallo che, nasce dentro al mar tien colore verde, esce e muta all’ar Rosso ti diventa, hà virtude alquanto folgor e tempeste, fa cessar d’incanto Tinia detto Giove, lancia saette diurne s’è Satur Summano, lancia le notturne tal fulmini lanciati, detti son manubie undici son certe, le altre sono dubbie Dimostrativo d’ira, quello ostentatorium Utile o dannoso, invece il peremptorium il devasta tutto cambia, tutto ritrasforma Il presagum avverte dissuade o conforma2 quando c’è un prezzo, consulta zodiacales se cambia o distrugge, consulta fatales l’est appar propizio, è dei Pars Familis L’ovest par ostile, sia dei Pars Ostilis sedussero romani, i clan sacerdotali pei popol conquistàr, Regine con i capi coinvolgon alla guerra, divinità nemico si da conquistàr, il popol più ardito lxxxi Dopo aver sedotto, primàr divinità Romani militari, conquistan le città così la pietra nera, vièn da Pessinunte mèteorite cielo, che donne fà fecunde Magna Mater d’Asia, Cibele nero vivo che senator Romani, invitan Palatino Venner dall’oriente, nuove cerimonie per la fertilità, misteri e iniziazione a ognì divinità, fu un mese consacrato ed anima le feste, del calendario Giano e gusta buona pizza, è mese di febbraio arde fuoco al centro, e Martin gioca gaio racconta del mistero, del cervo della rosa insegna pur un canto, che dento ci riposa guardo sulla destra, vedo enorme quercia con radici salde, che addentrano la terra fà piacer guardare, quest'albero proteso che sua la forza, dall'intemperie ha preso lo guard'attentamente, comunica qualcosa sull'occhi miei socchiusi, la sensazione posa man mano mi avvicino, trasmette sicurezza profonda nella mente, la mano l'accarezza Or sento vibrazioni, emanare da corteccia passano da mano, al braccio come brezza e cella dopo cella, raggiunge tutto il corpo mi guida la sua voce, nell'interior mondo Sibila quel pino, al vento giù dal nord invitata trasferirsi, a Roma come culto la casta sacerdoti, risiede in fisso punto simile a un custode, presso la mia casa Vive una sua vita, a ognì stagionamento vivo suoi silenzi, in continuo mutamento riuscita d’evocazi, è conoscer vero nome del Dio della città, e sedurlo a profusione oggetto di rispetto, di culto a condizione Nemico sia sconfitto, ricatti e seduzione ogni albero il vigore, succhia dalla terra si libra poi su tutto, e assorbe Licea luce Così gli Dei sedotti, non perdon dignità viaggian sino a Roma, con loro volontà statua trasportata, annuisce silenziosa in templi d'Aventino, sicura e rigorosa da viscere del mondo, nell’anima racchiude Quel fremito legnoso, e lento vita schiude Dona vita agli altri, spesso ci incontriamo penetra mia vita, a vicenda c’influenziamo Lui parla la sua lingua, in amore cerca me Rivendica esistenza, più o meno come Te 2 “Il presagio varia secon l’intenzione dell’operatore: se ha in mente uno scopo, fulmine è consigliere, in itinere è autorità, Gli viene da di dentro, or sua resistenza approva o disapprova il progetto; se il consultante non chiede Magnifico contrasto, di tronco nerboruto nulla di specifico, il lampo, a seconda della casella cui parte o Sento che mi cambia, la vita nel profondo ritorna, indica il campo d’azione (dio nume) verso cui agire o fremo di energia, che eman a tutto tondo da cui guardarsi, infine il fulmine prorogativo indica evento nella vita del consultante, che può esser prorogato.” Raseno LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 56 Tenace esprime vita, pur irraggia attorno vigor di sua presenza, e fiero io ritorno selvatico mi forma, sua forza lui mi dà spande suo profumo, che d’erotismo sa Riscopro che lo scopo, di viver la mia vita è viverla profonda, con ciò che mi circonda è vivido rapporto, tra l’uomo e l’universo ciò ch’esprime vita, in modo multiverso Martin poi racconta, del cacciator silenzio fa cuocere la carne, e il cervo dà l’assenso spossato e tuttavia, lui eman una potenza raccolta da suo ventre, di grata riverenza1 esàlo trementina, par che gli assomigli oh albero concedi, un poco tuo potere! Aiutami alla vita, ti do un pò dell’umàn Quando vien mattino, il fuoco pare morto il vecchio cacciatore, fucile oppure altro brandelli di mia veste, strappa col tuo ràm è un aprir o chiuder porte, alla ricettività segreto del rapporto, col pino oppure Pan se dico son sciocchezze quelle che io sento Scambio d’energia, tronco in un momento Albero Tu grande, T'ergi con gran forza Assorbi dalle viscer, la linfa della terra Guardati da me, o vecchio antico Pan Ti toglierò la vita, per ceppi e travi far è l’atteggiamento, il punto della svolta Martin mi ricorda, d'aprire la mia porta “piano accrescerai, la sensazion che tutto possiede sua ostinata, esistenza dopotutto uno special rapporto, vivo avrai con me arricchimento in vita, simbiosi va da sè provo là nel campo, come fosse un gioco là sulle montagne, notte attorno al fuoco Guardo sua fiamma, resto in piedi scaldo con voluttà le cosce, le natiche e le spalle contempla coi tuoi occhi, danza delle fiàm In faccia tu vedrai, un legger sorriso Pan Bevo tuo calore, l’assorbo nel mio corpo Prendo la tua vita, ad alimentar la mia Albero son caldo! son forte e son felice! In questa notte fredda, tempio benedice Le cener della notte, restano sul posto Su di esse soffierò, a ridestar contatto tra l’essere partito, e l’essere ch’è intatto Dimmi dove sei, con le agili tue zampe Ti sento ti conosco, donami tuo sangue Memoria di antenati, è calore di contatto si muove ora furtivo, proietta fuor di sè bevuto il suo calore, Pan rimane intatto mentre sol tramonta, prendo sua potenza identità del cervo, che ha donato essenza c'è una grande roccia, s’erge sulla pista oh tu grande roccia! Aiutami alla caccia Dammi la fermezza, io ti farò un omaggio uno stupa piccolino, ti dono qual assaggio Se oggi tra i nativi, dio Pan ancora vive Ma piano sta morendo, a suon di civiltà se gl’offri l'occasione, esser meccanizzato il selvaggio uccide Pan, più del civilizzato la primitiva essenza, dell’uomo cacciatore trova infine preda, con psiche non a caso Prende poi la mira, per volitivo incanto Se non c'è difetto, in sua astratta volontà bersaglio sarà preso il cervo è soggiogato Egli avrà lasciato, sua vivida coscienza Resti ipnotizzata, da cacciator essenza o Pan divin dei monti, d’Africa e Oceania l’America ti vive, da Europa fino all’Asia sui monti nelle valli, deserti e le foreste fuoco saturnale, Sei l’acqua di tempeste Se l'Universo è vinto, Pan rimane morto Nulla più rimane, a una vita senza porto già noia sta in agguato, senza condizioni rifiuta ogni rapporto, fuor delle invenzioni Son Cervo dell’Oriente, Sòn Jìkuri verde accanto la montagna, sole già risplende sotto albero fiorito, mio cuore sta felice le cose conquistate, l’uomo invero perde son Cervo dell’oriente, Son Jìkuri verde a tutti dò mio canto, chi lo canta primo? ora m'alzo all’alba, per salutare il Sole m’inginocchio pure, respiro suo calore Un mondo reso schiavo serve poco o niente Riduce quel mistero, che le anime connette L’incontro viene meno, la vita resta inerte fuggi la conquista, se vuoi che Pan ritorni puoi vivere per viver, non per conquistar soffrir potrai la fame, oppure le fatiche ma cosmo a te vivente, parla e pure ride Torna pure o fuoco! come miele torna Miele della vita, fissato dentro un pino nel sole risiedevi, poi l’albero ti prese ora là sul fuoco, ritorni in tue distese pur il civilizzato, può scegliere universo il profùm del pino, brucia e pare miele Martin suggerisce, fermo e non parlàr Ecco là la Luna, che affiora su nel cielo Altrimenti la parola, darà la morte a Pan Dio che può soffiar, nel flauto a sette càn in suo animo profondo, parla col cerbiatto meccani conquistato, o quel vivente in Pan Poter antico vedi, che gioca ad infiammare e in un bicchier di vino, cura a rallegrare mi turba nella sera, mentre la contemplo le donerò qualcosa, a mezzo d'una donna voglio ringraziarla, al don delle sue corna sotto albero fiorito, resta il più felice! Le ghirlande Fiori, e turbini di Vento Tu non poi vedermi, dove vad'eterno dove Rose nascon, dove Rosa sboccia son Cervo dell’Oriente, ìkuri a Wirikòta quan la nebbia sale, Azzurro Cervo sale se la pioggia scende, Kayumàri scende respirano le Rose, rugiada soffia pura ai piedi di Lehùnar, Wiri e Wirikùta! germoglia il Mais, la Rosa sboccia e canta la Rosa: Io sono il Cervo e canta il Cervo: Io sono la Rosa Solo a Wirikòta, tale canto è strofa! odo nostri-Padri, cantan nostre-Madri i monti le colline, e cantan fiori amati cercarti son venuto, vita dei miei cari oh Figlio di Tatèi, Wèrika ed Huimàri i sentieri dei Fiori, i sentieri delle Rose passan Wirikòta, e bianc'Oriente sposa Perdonami se impuro, puro mi vorresti Perdonami le colpe, così con te io resti A Wirikòta venni, in cerca del tuo volto a meritar la vita, più vita in cuore colmo “Ascolta la mia voce, fa quel che ti canto imita mio Fiore, al Centro d'ogni incanto Martin poi ci narra, il mito sierra madre la semina-raccolto, di mais il cibo base rito mais-azzurro, Emilia ben rincuora i popol della Sierra, continuano tuttora Huichole o Wiràrika, indio della Sierra tra gole aridi piani, arrangian loro tierra 2 loro stagioni, la secca e quel di piogge adoran molti Dei, nuove e antiche fogge Derivan loro storia, dai nomadi di caccia Cervo lor emblema, accosta trina faccia Tago nel deserto, li guida in nuove terre li sposa con il Mais, insegna nuove feste cuor mito Wirarìka, segna del passaggio dallà nomade vita, allò stanzial villaggio Watakàn cacciatore, è l’antenato errante di un popolo Wirari, riunito nelle danze canta lo sciamano, leggèn di Watakàme incontro con fanciulla, Mais-Azzurro mare Storia che lui dona, ai presenti della festa finchè l'identità, del gruppo resti desta Watàkame viveva, dentro una capanna in fianchi soleggiati, di grandè montagna insiem ad una donna, che l'adottò piccino caccia d'arco e frecce, prede varie in giro 1 a inizi dell'inverno il cervo maschio perde le corna. Al sesto anno i corni son robustie e in vecchiaia si riducono a pugnali LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 57 la casa è pietra paglia, la porta è piccolina al centro il focolare, con stuoia a lei vicina il piatto in terracotta, per cuocere tortiglia polenta e fagottini, e zucche per stoviglia perfora Mais-Azzurro, suòl di suo bastone in terra mentre invoca, semi mais depone ringrazia Watakame, le capricciose pioggie il sole e i protettori, dal vento soffio forte Comunità d’Huichole, è popol pellegrìn parton da montagne, Jalisco e Nayarìt vanno a Real Catorce, in Luìs de Potosì Sentieri gole e monti, valica ogni giorno così bel dì t'incontra, fanciulla girotondo quella si presenta, con zucca cioto piena porge una bevanda, la giovan forestiera tempo di raccolti, catasta le pannocchie nellè casette-tempio, a mezzo mecapàl usa una bandana, su fronte sulle spalle che leghi lui la cesta, fatta di più canne Lisa pren parola, è parla al navigante il viaggio differisce, sedante od eccitante scopo par lo stesso, trascendere l'umano in estasi o samadhi, stato assai nostrano Bevilo sii sazio, è una Pianta della Vita! insieme ai genitori, io sto su una Collina indomani Watakami, ben sistema l'arco con faretra in spalla, và cercar l'incanto ma Watakàme infine, perse compagnia di Mais azzurra pupa, rimane contadino e duro ancor lavora, con gesti con parole ciclo inter del Mais, la fame ancor rimuove Legale ed illegale, vietato e tolleranza Giochi di potere, miscele d'un istanza trattata è ragione, esaltata e oscurata secondo esigenza, chiusa od inebriata Ulisse che ritorna, dall'errabondo viaggio non è stesso uomo, che prima era partito è saggio più felice, ma meno pieno d'ego attrezzato per capire, col cuore fuori velo lxxxiv ai lati del sentiero, che sale su zig-zàg Distese coltivate, di Mais và osservàr azzurre rosse bianche, son le varietà e rivivon l’epopea, del vecchio Watakàme nei campicelli sparsi, sassosi con calcare a Giugno prime piogge, semin si può fare assièm fagioli e zucche, màise può legare in essenza delle piante, giace 1 sorgente che genera noi stessi, in unità coerente oggi abbiam bisogno, superar scissione e vivere di nuovo, coscienti nell’unione stupito Watakàme, arriva presso ranch 2 anziani van incontro, signori Mais di là gl’offrono scodella, di buon bevanda che costrinsg Watakame, a dire quanto sé Un piccolo cratere, è al centro campicello coglie varie offerte, e sangue d'un agnello con musiche più canti, rallegran l'antenati fumo di sterpaglie, s’unisce ai nubi strati se tarda la coscienza, più si sottomette Flora e fauna Igea, a steril falsa mente meditazione zen, e i misteri pian divini aiuteran visione, nei prossimi cammini “vorrei comprare un pò, dell'alimento vò tengo per pagarvi, frammenti miccia fuò di pino resinoso, che uso a mo' di torcia in notti buie assai, con arco alla tracolla” l’indio Huatakàme, ci insegna a coltivare Mais bimbe divine, in sterpi da spiazzare divide campi a croce, debbio a centro lati Azzurro Mais al centro, l'altri ai cardinali Uscì scoperto l'ego, e calpestò la terra condusse le battaglie, usando il potere di fronte la materia, si pone ora diverso l'esamina e divide, classifica ogni pezzo vecchio gli rispose, disseta alla sorgente ed agitò lo scettro, di penne in ricorrente da casa uscì ragazza, e venne lor incontro Yowime mais Azzurro, nome rende conto san Rosa Veracrùs, divenne madre màis bimbo lei abbandona, in campi seminati protegge loro terra, il cervo e le sementi la forza della pioggia, tuono coi serpenti Natura poi divenne, concetto sciagurato cui l'occidente lotta, senza mai afferrarlo sacrific'ecatombe, di sangue ed armonia catastrofe ha la forma, social morale sia “Figlia vuoi seguire, tal giovan cacciatore così che Watakàme, iniziò la nuova vita divenne agricoltore, in maise compagnia Cervo celestiale, è chiamato Káyümari sacerdote huichole, ossia un Maràkame fratello Kauyumàri, ci guidi fai sciamani insegnaci nel canto, curar oggi domani la vita allor diviene, sfruttabile esistenza economica a cui resta, nascosta la radice mondo inanimato, cui homo sta di fronte coi mezzi della scienza, privi d'ogni ponte Yòwin mais azzurro, g'insegna preparàr tortiglie di granturco, con l'atole bevàn mostra l'ornamenti, per case magazzin e propiziar le buone, spighe mais divin Insegna a loro guide, far pellegrinaggio ogn’anno a Wirikuta, rinnovar passaggio Caccia a hikuri cervo, rinnovi mais e fiòr con riti a garantire, il cambio di stagiòn Watakame or sente, liber da incertezza di nomade sua vita, radici mette in fretta taglia varie piante, e incendia le ramaglie la cenere è tappeto, per mais'inseminare il Peyote è l'hikurì, il blu Cervo Signore stella del Mattino, ai piedi nasce-muore sangue di Káümari, feconda poi la terra da cui rinascerà, una flora sua gemella in cima una casetta, alfine può avvistar oh Padre se tu vuoi, allor pur io vorrò! lxxxii lxxxiii al deserto Nirikuta, a cacciare l’hikurì1 Terra è sottomessa, depaupe ed abusata la civiltà la guarda, ora vede suo disastro intelletto che ha spaccato, l'atom'energie minaccia presupposto, delle proprie vite Strutture di potere, egemonie fissare poggiano sul mito, di posizion Sociale accettazion di esso, da parte popolare permette dominare, ovver parassitare Un potere ha bisogno, di cartografare esercitare dominio, e mappe tracciare tra mappe e realtà, vi s'aprono buchi più zone intermezzo, nascono a funghi Spiri greco primo, cercò una soluzione integrare la visione, apollinea razionale della separazione, di soggetto e oggetto sanando la frattura, in Dios'inebriamento scrive pure Nietzsche, durante primavera Natura ci risveglia, pervade impulsi gioia svanisce soggettivo, oblio d'esaltazione il legame si restringe, è riconciliazione Cuoriosi guaritori, curan con passione usan ciò che piace, a far la transizione chiamano a raccolta, singoli dal mondo fuor di egemonie, dipingon loro mondo la forza della mente, tanto scandalizza la bruta o militare, invece par ci abitua Gaia và cambiando, noi con l'esperienze materialismo scema, ecco le coscienze 1 Cacciano assieme cervo con peyotl per aiutare il mondo a rigenerarsi ogn’anno. Tale caccia è detta Marra ed è offerta a Madre Terra (Tàtei Yurienaka) dove il cuor del cervo rinasce in forma d’hïkuri e mais. Rosa e fiore sono nomi ricorrenti per l’hikuri. altre espressioni sono: Rosa rugiadosa, Fiore che canta, Fiore luminoso, Tenera pannocchia di Mais, Muwièri di Tatewarì (emblema di Nonno fuoco). Nelle aride steppe di Wirikòta, vortici e mulinelli d’aria sono frequenti. I Muwièri, attributi essenziali degli sciamani che li usano in varie circostanze nel contatto soprannaturale; sono bastoncini di legno lunghi 30-40 cm alle cui estremità superiore son legate penne falco dove è scritta la storia dei Wiràrika”. Shipibo con Babongo, Wirarika e Kariri la vita e suo destino, inquadrano sottili seppur invasi oggi, dall'ego degradante insegnano ai fratelli, lavoro delle piante Divider dualizzare, o binar manifestare Diavolo vuol dire, passare attraversare oltre dualità, in ascesa oppur discesa gioco di mistero, retro d'ogni impresa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 58 Anima è sostanza, di musica ologramma che apre l'universo, dentro una capanna Empatia è risuono, con l'anima gemella 1 festa di ritrovo, nel ventre della terra quotidiano fatto, è gioco del linguaggio piccole teorie, che impongono credenze giro giro il mondo, di convinzioni diffuse e vivo storie cui, le origini ho confuse1 Crear vuoto mentale, è là regola di base con cui funzion cervello, così l'ipnosi fase con del cambiamento, da li posso tornare marcato oppure lieve, assente o ritentare L'animal ch’è in noi, bene ci appartiene e noi crediamo a Lei, no a binar catene dal pensier binario, ovver differenziato siam classificati, in un codice mappato pensiamo conoscenza, tosto c’ha evoluti invece c’ha cambiati, e nei vicoli accecati evolvere vuol dire, svolgere un qualcosa ritrovar graduale, natura è nostra sposa Realtà viene da Rea, condivision risorse Thera che nei gruppi, rifonda le risposte riveste l'esperienze, d'un magico stupore collega percezione, a una storia di colore ipnosi è costruzione, immagine mentale aggregazion attorno, una sol idea che sale robuste fan le idee, in itinere evolvendo ritrovano la forza, in gruppi aggregamento credenze radicate, prodotte da etichette diffuse propagate, in scientifiche barchette attirano consenso, per via coinvolgimento abitan più teste, martellano in tormento Oggi la realtà, è un continuo opinionare di chi ha opportunità, di dir od informare emergono l’aziende, a fabbricar consenso diffondono l’odore, di aggregativo senso mi fido a te mi affido, te che mi convinci i fabbri del pensiero, fan uso ipnosi spinti spettacol suggestioni, e non diverton più quan si scopre il trucco, si resta nudi orsù Alce Nero Oglala, sostava là sul monte or intorno vede, cerchio inter del mondo vide oltre misura, capì d'oltre ogni modo Forma d'ogni cosa, vide in un sol fuoco e cantati sono in gruppo, fuòr significato con ritmi ton accento, da tutti consacrato aggiungi suon sonaglio, scosso da cantòr ognuno avrà suo turno, nel cantar ancòr ipnosi pur diverte, ma svela le apparenze ricerca oltre la coltre, di là della corrente cosmo emette segni, mente può scoprìr Disegni pien di senso, Lei và poi nutrir l'intero popol suo, vide in sacro cerchio anello ch'era parte, d'uno ben più ampio largo come luce, del giorno e delle stelle e un albero fiorito, vide al centro crebbe Peyote è benedetto, in è circolo passato così come tamburo, a turno vien sposato ognuno può mangiar, liber quanto vuole Martìn usa linguaggio, tipico di media fà il suo bricolage, e sfrutta pur la rete don Tonio Wirarìka, indossa il Topolino ricicla per istinto, ne fà strumento fino riparo a tutti figli, quello è centro mondo ovunque Tu risiedi, gran spirito del mondo Ti chiesi di chinarti, scoltar mia flebil voce rivolgo la preghiera, che lacrima diffonde Acqua di tamburo, energia di pelle daino accoglie vocalizzi, e fà l’eco piano piano ritmo del sonaglio, piume a spirar vento sottile verso fuoco, in lento movimento2 Tutti abbiamo accesso, all'informazione raddoppia conoscenza, circa ogni 2 ore la rete garantisce, collegamen continuo I bisogni di persone, soddisfa repentino Tu dissi che dovevo, far l'albero fiorire ma l'albero appassito, vedo ancor soffrire “ma forse una Radice, piccina ancora vive Tu nutrila con canti, d'uccelli a rinverdire Inizia medicina, a parlar al mio sistema purga nel bisogno, e in vomito li esterna dopo sento meglio, e ritorna l’attenzione sparisce l’ansia e vièn, vital ristorazione Martin or prosegue, i nativi americani costellazion di culti, autonom federati rituale medicina, destata da un nativo Quanah Parker fù, comanche curativo lascio dietro me, ogni dubbio ogni paura che il popolo ritrovi, ancor la strada pura Fauno Wakan tanka, io canterò tue gesta così Tua medicina, avrà mio cuor in festa o Gran medicin Tepì, riuniscici alla notte a trovar significati, nel cuore della sorte intuito rivelato, realizza ogni esperienza accresce l’empatia, amicizia consistenza in Messico guarito, da cactu medicina Hai fatto i cieli sopra, il sole il mar e i fior il don assai più bello, la vita col suo amor abbandono la tristezza, assiem ogni dolòr inizio lungo viaggio, nell'inno del tuo nom coglimi son pianta, a mezzo di tue mani mangia la mia forza, sete e fame evadi Io sài ti guiderò, fìn dentro la tua casa Porta-mi qual pace, in tua tribù rinata! poi intonan canti sacri, riuniti nel Tepè l’incontro medicina, lo guida Roadmàn Uomo del sentiero, aiuto apprendimento io vedo l’uomo fuoco, l’uomo del tamburo Donna madre l'acqua, a dissetar ciascuno lxxxv esporta in nord Ameri, la nuova liturgia a fratelli alcolizzati, tristi e sculturati in crisi identità, e senza sacri spazi raccolsero la sfida, immane guarigione di spirito di gruppo, facean rifondazione per alleviar curare, la crisi esistenziale trovaron medicina, nel medico cactale profeti tra i Paiute, e Cheyèn Navajo pur fecero esperienza, del rito Tarahumara Ideò la danza spettri, il mitico Wovoka Annuncio del messia, libèrazion invoca Un visionar Lakota, sognò una profezia animali torneranno, al ventre della Terra un pò vivrete tutti, in steril case grigie fìn che nuova era, vecchi egò sconfigge Tutti allor possiamo, iniziare a riparare il Sacro Cerchio Vita, visto d’Alce Nero 1 Tutto ciò che viviamo è frutto delle descrizioni che facciam salvi tutt’assieme, la Madre Terra Gaia di noi stessi e degli eventi; i credi diventano le nostre regole e senza coinvolgimento non si crea consenso, la conseguenza è che nutre intera vita, oltr'egoico maia che qualcosa non esiste. Ipnosi svela i trucchi dello show. Navajo con sonagli, tamburi d’acqua che ciascun intona a turno, voce gran potere Inanna Wakantanka, per Gaia sostenere gli effetti del rituale, salgon col calore Vibran loro voci, emoziòn condivisioni riempiono la tenda, ritmi suggestioni Luce del gran fuoco, brilla gran Tepì e il Capo della Via, seduto aspetta lì Capo del Sentiero, panno avanti stende Fummo i benvenuti, seduti sui terreni nel circolo dei canti, nativi e forestieri Quello che io vissi, Martin dice a tutti io qui lo condivido, agli amici Terabuti Digiuni e solitudi, in calma contemplazio ingerita è medicina, secca o infuso sazio i canti del Peyote, ricevon accompagno da tamburi d'acqua, in rapi percussioni lor tono allor risuona, di spiri risonanza canti son preghiere, offerte nella danza allinea oggetti sacri, ventagli poi protende Tambur sottil bastone, ornato con perline salvia fumigazio, e tabacco zea cartine Vigili si resta, in attesa del messaggio spirito con corpo, ricevono l'assaggio3 2 pentola di bronzo o ferro riempita con poc’acqua e coperta da una pelle tirata di daino. I canti son privi di significato lett. 3 L’assunzione rituale porta la mente alla sospensione da ogni crudeltà della vita e facilita l’ingresso nel mondo sen tempo dove si può parlare con defunti e antenati vicini e lontani. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 59 è l’altar di sabbia, a forma lun crescente Medicina al centro, che guida le preghier stessa appar la strada, della sacra via I canti condivisi, accrescon l’empatia Gran spirito di Pan, intessi sole e luce .3 marzo, Seba: là nel vasto spazio, e nell’anima produci a Te Divino Tago, pregando vo parlare forza e benedizione, in Terabuti amare Banana è caloria, economica e diffusa sbucci te la mangi, è igienica ed amica soffice addolcisce, sen semi da scartare Mucca ama la buccia, brava a fermentare a mezzanotte il Capo, esce dal Teepì soffia flauto d'osso, in quattro punti lì acqua vien portata, adorata condivisa buccia di banana, a un mese decomposta tien potassi e ferro, magnesio calcio sodio pur versata a terra, per dissetar l’amica Padre-Madre soffi, di Vita e fonte suoni azioni sen parole, creator di cosmi nuovi fai brillar la Luce, dentro e intorno a noi così da trasformar, nell'armonie a colori suono del fischietto va in ogni direzione dentro della testa, rimbalza contro cranio nausea preme pur, angoscia della morte libera mio pensiero, dal monopolio forte Aiutaci a seguire, il cammino Therabuti spirando sentimento, ch'emani per aiuti sempre nostro Io, segua il passo Thera sì da camminar, con la creazion intera un Fico sul calcareo, bene si sostiene strumento per fischiar, un aquil ossicino Piume qual ventaglio, tambur ad acquolin fà che l'illusione, dell'apparenza in tutto non osti sentimenti, dirett nel tuo flusso O Pan che qui dimori, accorda la bellezza interiore amicizia, a esterna tua saggezza a inizio primavera, metto alberi a dimora Tabacco da fumare, e l’alcool da evitar Ricerca di visione, in gruppo e solitar la interro tra radici, di rose e pomodoro d'ortensie rosa-blu, secondo piacca suolo quando s'è adattato, suolo ben trattiene usa le sue foglie, a pulir pentola sporca il suo irritante latte, su verruche apporta se son radici buone, fanno bella chioma a trapiàn poto radici, germoglia sinergia radici in tard’autunno, vanno in letargìa Fammi partecipe, alla ricchezza del saggio che fortun materiale, e patrimon spirituale m'arridano in misura, giusta e necessaria e amor della poesia, agisca intermediaria Alberi ed arbusti, assiem erbe da frutto Emilia al Terabuti, m'insegna curar tutto dai humus duraturo, nocivo è tropp’azoto un kiwi sa fruttare, almen dopò 4 anni la potatur d'inverno, elimin legno secco l'essenza del rituale, è cerimonia e festa oh Fauno pastore, sull’erbe mi guidasti all’aque tue tranquille, Tu mi dissetasti Fori nel terreno, attorno chioma pianta rigenera esperienza, imprinting duraturo se in valli pur oscure, io camminar dovrò Vicino a te o mio Tago, più nulla temerò eccesso produzione, passo al frullatore zucchero e limone, congelo la porzione avrò così nell'anno, una salsa deliziosa tièn vitamina Ci, ed a pergola si sposa 1 gioia e fede brilla, sul volto dei riuniti e il godibile mattino, porta il vèn divino irrompe nel Tepì, su fuoco scoppiettante eco di esperienza, forte e più importante Martin nel Tepì, ritrova la sua infanzia l’eco all’iniziando, disseta ancor futuro La molla che lo spinge, è la motivazione teste d’ammissione, o prova iniziazione Comunità fa scopo, in divine comunioni Desidera riunirsi, emozioni con visioni vocali ri-scoperte, durante le sessioni aiutan l’emozioni, viaggi e transazioni conciliazion interna, che guarigione fà Risposte della festa, contagian dienneà la psiche ha recepiti, messaggi risonanza mi parlano di Tago, a cosmica distanza in suo corrispettivo, riemerge nella danza io cantero stasera, al cuor di questa banza e guardo nel creato, in cui risplende il sole in cui brillan le stelle, in cui ristàn le pietre vivèn crescono piante, il fauno sente vive nell’anima Io guardo, ciò che sopravvive lxxxvi Alfine mi hai donato, Pane tuo immortal e il calice mi hai colmo, del vino celestial la luce e la tua grazia, mi guideran ognòr a te m’introdurranno, sempre mio Signor cammino per il mondo, Pan è avanti me e ben lo riconosco, ovunque tra le gens a volte io mi fermo, la strada è faticosa allora lui si siede, aspetta ch'io riposa Quello che io vivo, or non mi basta più Tutto quel ch'avevo, non mi serve più Io cercherò quello, che davvero vale e trovo in Thera, vento del maestrale che invita parassiti, e zucchero a riposo riempio di composto, o cener d’infestanti nulla è più nocivo, di suolo duro o zuppo Emilia prima volta, lo scassa col ripunto Radice d’una pianta, ogni giorn’assorbe Ossigen quantità, pari al suo volume se umidità ristagna, a livello di radici sostieni con graticcio, le foglie pur pesanti ogn'anno dà più metri, liana ben gigante Kaki vien ovunque, se suol non è calcare rifiuta esser potato, la chioma vò osservare Atrofizza lo sviluppo, riducon superfici è simile ad un melo, allevato ad alberello fruttifica su annuale, vegetazion novello Pianto una papaia, assieme col banano sul suolo med'impasto, l'albero fa nano un cesto al mese davo, di pollina matura all'alba ed al tramonto, faccio innaffiatura sfrutto resistenza, del nespolo all'inverno che posto a lato nord, protegge nell'interno assai rusti e resistente, fu pianta popolare avàn che melo-pero, lo fecer spodestare Banano nel giardino, del Terabuti tempio è il dono tropicale, dei papua senza tempo Nespolo con Kaki, mangiali ammezziti è alberello bello, con foglie verdi fronde Pratico efficiente, cibo assai simbionte cioè quan primi freddi, polpa han saporiti se manca tale fase, frutto n'è astringente se ammezza poi diviene, dolce succulente le mangiano gl'indiani, pur con altri dolci assieme al riso pure, pulisce addomi forti di sera è un toccasana, lavora nella notte banane molto buone, crude oppure cotte il Mespilu in latino, è il frutto d'ammezzire cioè dopo maturazio, pazienta non soffrire attendi primi freddi, che provocan caduta serbali in cantina, un mese tu computa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 60 è cascola dei frutti, malati od infestati natural evento, poi arrivano i più sani dirado io nel pesco, i frutti concresciuti piant'alleggerisce, non rischia pesi bruti vò mele ad essiccare, a fette sul sifone Emilia m'istruisce, su innesti e potatura la mela tien principi, vitali per il corpo pal sostegno abbia, cappi pur in gomma a forma d’otto anello, infila albero dentro lascia un certo gioco, permette sistemarsi ogn'albero ti dice, di quanto vuole alzarsi le mele cotte fò, nel forno o al pentolin potare non potare, non poto fin 4 anni di età degli alberelli, e solo rami secchi raggiunta loro forma, armoni regolare magari poto sopra, all’alto straripare6 quan sono necessari, su piante fuor natura “di sotto d'ogni taglio, lascia un tira-linfa ch'assorbe circolazio, e corteccia cicatrizza1 fà pure trapianti, da terre magre a ricche da montagna a valle, non fare viceversa i port'innesti sud, crescòn rapidamente non sono resistenti, ai freddi certamente Pere non potate, san crescer armoniose a piramide allevate, fruttifican gioiose taglio sol i getti, che rompono la forma innestate sul cotogno soffrono la gogna anellate dentro il filo, sciacquo nel limone e serbo in buste carta, poi da consumare là come l'arance, vò spremer melegrane Massaggi le gengive, pulisce dallo sporco Cotogno è profumato, cotto è consumato aggiunto a succhi vari, dona aroma grato poc'acqua e fuoco medio, senza coperchìn l'acqua evaporando, lascia un caramello la mela vince stipsi, fa medico più bello Vince pur diarrea, e solleva bene i reni è insulina naturale, assièm mirtilli neri al kaki solo branche, secche malformate il Gelso è secolare, dalla chioma ampia con profòn radici, robuste giall'arancia Tronco dell’adulto, pur settan centime Fin quindici metri, altezza arriva infine lxxxviii Se diluito in acqua, è grande dissetante sfiamma pure gola, è tosse espettorante Taras qui mi dice, lo stesso fan le foglie astringenti nel decotto, forza si raccoglie7 Diarrea dissenteria, radici gelso more là in acqua bollente, decotto lo si vuole l'inverso fan le foglie, stipsi san ridurre aiutan frutti pelle, e fegato a produrre contengono tannino, foglie con radice decotto oppur infuso, evita in gastrite radice con corteccia, ipò-glicemizzante anàlgesi sfiammanti, diuretici purgante Ciliegio non potato, vedo al Therabuti tagliato sol in alto, a ridurre l’alti fusti esubero non dà, pollon o incrocio rami brutali potature, dan tronchi disumani8 con sidro Aceto mele, non pastorizzato Emilia mi dice, di gelsi ch'ho acquistato Ridàr loro la forma, sebben assai potato l'astone che tagli, dà vita a più germogli scegline tre quattro, gli altri invece togli si staccano dai rami, alle minime torsioni metto ad asciugare, in un luogo riparato serbo infin al fresco, è un frutto prelibato il Piacca d'intesino, t'ho normalizzato5 aiuta un cucchiaino, la flora intestinale Primaver seguente, gonfiano le gemme ciliegio è originaria, pianta di foresta frutto quan maturo, rigenera la testa calcio và alle ossa, potassio al muscolare da cui svilupperanno, rami terza pelle sé fai la potatura, armonica uniforme tiene varie taglie, colgo a maggio-giuni è ricca in Vita Ci, ciliegia è dopo agrumi un Melo dà fittone, e cresce giù profondo nèi primi 10 anni, espande poi a ventaglio ama i fior nasturzi, e le zucche sottostanti vien protetto bene, da querce circostanti rallenta indurimento, a tessuti vascolari previen diarré enteriti, potèn battericida la candida t’uccide, indicato pur pei reni dove pus e infiammi, sono dei casi seri in anni cresce forma, testa moro fronde Aceto in fumigazio, vapori ed abluzioni decongestion respiro, sgrassa pelli fori nei casi d’allergie, arreca un beneficio Cresce lentamente, l'albero più grande a inizio maturazio, raccolgo Per migliori lxxxvii se i rami verticali, producon solo foglie inclino rami al melo, con pesi cordicelle dirado frutti a maggio, tagliandoli a metà rivesto con cartone, il tronco a trappolàr2 mature le cotogne, odorano l'ambiente colgo quan peluria, si stacca facilmente le serbo separate, in cassette riparate ò con frutta acerba, etilen a maturare3 nel sidro fermentata, aci malico sviluppa solvente di renelle, in urine poi le butta4 l'impiego ora nei cibi, fò questo sacrificio alber da trapianti, meglio s’hanno un anno riorientano struttura, processi senz’affanno trapiàn d’albero grande, fuor orientamento espon a più disturbi, period’assestamento Ama le colline, ponente e sud esponi vento moderato, stimòl fecondazioni teme troppa brina, specie di levante il Gelso sue radici, imbriglia col terreno limita erosione, rallenta acqua piovana venuto dalla Cina, diffuse talea pianta sopra le sue foglie, il baco seta vanta non raccoglier foglie, là nei primi anni a favorir la pianta, evitàr ferite danni Ital meridionale, cresce com arbusto nero bianco sono, tutti 2 buon frutto di nervi sangue pelle, è drupa medicina antianemica nutriente, amara zuccherina allevia artrite gotta, la mangio di stagione così lavora in mè, alla mejo condizione Susin emette gomma, detesta potature annuncia fin inverno, in mirabil fioriture Mirabolano è detto, in miriade fiorellini che mutano d'estate, prugnetti saporiti è Mirabolano franco, nei susi coltivati spinoso vigoroso, sui suol asciutti ingrati se sterile tu aiuta, con fosforo e potassio 7 “la radice del gelso è antibattericida (pur della car dentale). In estratto d’alcool contrasta tosse, asma e persino HIV. Il 1 Tira-linfa: gemma o rametto laterale che mantiene in circolo ad aumentare foglie, che bevano l’aurora decotto di foglie fresche è antibatterico e ipoglicemizzante, fior’infiorescenze, monoic'ermafrodita la linfa nei dintorni del taglio così da facilitar cicatrizzazione mentre quel di radice e l’estratto acquoso, ha effetti ipotensivi tu elimina i polloni, a piante ormai potate mora acerba nera, un poco psicoattiva (ogni moncone stimola marciume del legno). e sedativi grazie alla morusina, sostanza analgesica trovata 2 Rivesti il fusto di melo-pero con strisce di cartone fissate con anche nella corteccia della radice del gelsomino”. Taras coi frutti fò sciroppo, acido apprezzato 8 spago, quando le larve carpocapsa (sviluppate nel frutto), si 4 le foglie di mirtillo nero sciolgono lo zucchero nel sangue; a è antico collutorio, in gargarismi è dato alberi da frutto con leader centrale (cachi, pero, melo e annideranno nel cartone per la metamorfosi, rimuovi e brucia Creta bevono cucchiaio d’infuso di foglie secche ogni 6 ore nespolo) crescono alti e posson porre problemi di raccolta. i cartoni in marzo-aprile seguente, ridurrà nuova generazione. 5 Tutte le gravi malattie degenerative si formano e crescono Ciò è vero quan l’albero è ancora giovane, ma come matura, 3 “a mo di conservante, metto nella frutta foglie dell'alloro con in terreno basico ossidato, un cucchiaino di aceto in mezzo 6 Nella permacultura e in diversi paesi d'africa e sud-america, l’impalcatura di rami cresce dal leader ad un angolo di circa aglio sbucciato, mentre per accelerare la maturazione, chiudo bicchier d’acqua prima e dopo i pasti (in cicli di 3 settimane) sui meli, peri, peschi e albicocchi, non si conosce la potatura 20 gradi sul piano orizzontale, in un regolare, spiraliforme ananas, banana o cotogno in sacchetti con le acerbe”. Emilia e prima di dormire, normalizza la flora batterica. Taras e le piante da frutto sono ugualmente molto produttive. assetto che rende facile scalare (scala chiocciola) LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 61 Alber denutrito, dà succhioni in chioma calcio più elementi, e cenere a compasso frutto d'albicocca, pruno dell'armenia secca è lassativa, cruda è anti diarrea ricca in minerali, ferro calcio e sodio sali di magnesio, potassio fino fluoro biossido di zolfo, contengono le secche se voglio conservàr, enzimi vò a fermar fò rapidi passaggi, là in acqua bollente ciò le rende bianche, ora son protette nell'alberi da frutto, ora cerco di scoprire la forma naturale, che vado poi ad offrire Riduco spreco rami, e foglie da forzare la form'artificiale, chiè molto lavorare Più alberi da frutto, regolarmen potati portan strenua lotta, con pollon e vari Alber già presenti, abituati a potatura io continuo a far, a evitar sregolatura1 lxxxix su forme naturali, vedo il central leader l'angolo ch'emerge, dai rami impalcatura in altri poi rimuovo, ogni ramo innaturale avrò dopo 6 anni, scàl chiocciola che sale2 Tieni immago in mente, di forma naturale pota e allen la pianta, ad essa avvicinare 1 tra i fallimenti del primo esperimento di permacultura di Fukuoka c'era l'aver lasciato in autogestione un frutteto di pesche abituato alla potatura. I peschi erano diventati quasi del tutto improduttivi riempiendosi solo di foglie. Negli esperimenti successivi con piante fatte crescere sen potature, gli alberi hanno gestito da soli sia il numero di rami che il loro carico, dando risultati apprezzabili. La forma naturale di giovani cachi, peri e meli, ha poca densità di rami foglie e frutti, per cui produce poco. Puoi risolvere con cauta potatura che aumenti densità di frutti e formazion di rami. Ogni pianta ha forma naturale che va rispettata per resistere al vento. Le aghifoglie regiscono alla potatura senza formare nuovi getti. 2 Dopo 5/6 anni, dovrebbero esserci 5/6 rami impalcatura secondari che si estendono fuori in una modello a spirale a intervalli da 6 a 12 pollici tali che, il sesto ramo secondario coincide verticalmente col primo. I rami impalcatura primari, dovrebbero emergere dal tronco centrale ad angolo di 40 gradi con l’orizzontale ed estendersi all’esterno ad un angolo di circa 20 gradi. La pianta può partire dalla forma naturale e prendere forma aperta al centro se il leader centrale diventa inclinato, è debole o è ferito. Considerando i molti anni di perdite e duro lavoro che ne possono derivare, è preferibile scegliere di fare qualche potatura correttivo/formativa subito. così forma riprende, piant’autosufficiente decresce potatura, quan matura e rende se vento spezza rami, si porta pur i sani poto legno vecchio, ridò la forma ai rami ogni lesiòn del legno, tratto con impasto buchi là nei tronchi, riempio senza scasso3 innest'inserimento, di gemma di porzione tra piante stessa specie, fò l'incrociazione zone combacianti, son nesto e portinnesto perfetta legatura, l’argilla copra il resto Taglia a 7 gemme, il cresciuto stagionale e gemma sia basale, fuor lati e fuori cima per evitar l’incrocio, di ramo contro ramo Piramidale forma, s’apre piano piano Taglio netto sia, prossimo alla gemma Più vertical lo fai, più cicatrizzà meglio di terra non coprire, la cicatrice innesto nell'umido scirocco, innesto par funesto negli alberi innestati, van linfe disturbati son vasi conduttori, stretti oppure larghi la linfa quindi sale, or troppo lentamente a causa dell’innesto, oppur velocemente4 in campane trasparenti, serbo le piantine da gelo colpi freddo, lei tièn l'umì calore metto del pacciame, in tegol semicerchi o vaso terracotta, invernali buon esempi Sverno piante vaso, serbo in loco fresco sotto i dieci gradi, in veràn seminterrato prima di ritrarle, ne poto i getti verdi Aranci con limoni, son piante freddolose do l'acqua sol radici, ad anfora interrata o plastica bottiglia, sen fondo rovesciata7 pacciamo nell'autunno, colletti lor arbusti or ossido di zinco, tièn l'acqua piovana che sotto dello zero, soffron distruzione e a primavera poto, i gelati loro fusti foglie e fior d'arancio, legger esilarante digesto ed eccitante, profumo dissetante ebbrezza sciogli-lingua, all'uomo si rivela rafforzan vita molle, alla gioia fanno leva Emilia m'insegnò, un limone salutare in olio chiuso in vaso, leggero a riposare conservo per 2 mesi, prim d'utilizzare5 adatto per il pesce, e verdur insaporare Spontanea vegetazio, rivel natura suolo calcare ti rivela, sambuco assieme sorbo ginepri e fiordalisi, fumaria e pur trifoglio la goccia aceto ferve, su calcare spoglio calcicole piantine, io scelgo per tal zona ed evito le querce, castagne e acida flora rimuovo i sassi grandi, cavol or impianto carota ok biforca, susino interro franco6 cresce in aci suolo, mirtillo ed asperella giunco muschio felce, lupino campanella castagno e pin silvestre, erica e ginestra la primul digitale, e veronica lo infesta per acidofil piante, ter d'erica vi metto aiuol rialzata faccio, cintata con muretto fondo qual drenante, pongo ghiaia strato vestito con tessuto, di iuta o canapato lascio quel vestiti, di scorza dura legni quan crisantemo pena, è allarme siccità nel metter a riparo, i vasi degli agrumi è il tempo d'irrigare, e ridar l'umidità durant'estate poi, irrigo sera o notte attendo l'autunnale, lignina dei tessuti avvian fasè riposo, per la stagione fredda attendo i primi geli, raffreno la mia fretta restanti 3 stagioni, mattino sia la sorte irrigo più a lungo, sebbene men spesso 40 litri al metro, ogni settimana arreco 3 Pasta per alberi: 1/3 argilla viscosa, letame bovino e sabbia fine, pennello da imbianchino su tronco e rami grandi, molto efficace a ottener alberi sani a corteccia liscia, guarir lesioni e proteggere albero contro parassiti svernanti sotto corteccia o depongono uova in rami esterni e presso gemme (la ibernia defoliaria spoglia più alberi da frutta). Non trattar in fioritura 4 sintomi rivelatori: l'area sopra innesto degenera o si gonfia; le foglie fiori e frutti cadono facilmente 5 buca un limone con l'ago da calza (7-8 buchi), infilaci chiodi di garofano e conservalo in vaso a ermetica chiusura. Emilia 6 L'acqua aiuta le radici ad aver intimo contatto con particelle di terra. Quella del rubinetto contiene tanto calcare quanto quello del terreno, per cui va sostituita con acqua piovana (specie per piante calcifughe) o acidificata lascian decantare in secchio con uno strato di torba o segatura di pino su fondo. raccolta da grondaia, in zinco modellata adatta per il pesco, contro mal di bolla Frammenti io sotterro, vicin radice fonda 1 coppia cinciallegre, ad ettaro frutteto ottocento bruchi, mangia un giorno reso Specie se han la prole, diventano voraci il cuculo gli insetti, eguaglia in pesi dati8 nidifica la cincia, a più 2 metri altezza offri nell'inverno, un nido senza fretta casette con il foro, da venticin millime così da scoraggiàr, dell’uovo le rapine pernottano l'uccelli, su alberi ed arbusti han prensili dita, non cadon rami e fusti batuffoli d'ovatta, quan soffian forti venti è arte di natura, prodotta in lunghi tempi nutrir uccel d'inverno, è scambio sinergia con semi e fiocchi avena, sorbe frutti vari seccate congelate, d'autunno son raccolte son scorte vitamine, duran l'inverno forte al fianco d'un ciliegio, vedo una presenza pianta di bambù, l'annaffio con pazienza da canna sotterrata, una fila nodi caccia resiste a meno 20, se gela un dì ricaccia ricorda la maremma, e malarie di palude tal'acqua misteriosa, storia d'acque mute a Raseno professore, ritorno nel canneto quando lo conobbi, al seminar Grosseto 7 se l'inverno è mite e asciutto, molte specie mantengono il fogliame e necessitano d'acqua specie se tira vento. Evita nei periodi di gelo. Se l'acqua urbana è calcarea, versa qualche goccia di aceto o torba acida ad abbassar il pH. Ricicla acqua cottura di uova sode, verdura, tè e acquario. L'acqua è nemica della conservazione di molti ortaggi invernali: patata, carota, zucca e barbabietola. Interrompi un mese prima di cogliere. Il melone esige caldo, per far maturazione, ma un ambiente siccitoso, perde umidità e acidità per cui un fertilizzante dato a una pianta assetata rischia bruciarne le radici come il sale. Annaffia di nottee abb. in pieno sole le gocciline fan da lenti. 8 Garanzia contro afidi e carpocapsa, una coppia di cince con nidiata. Metti tra i rami una casetta di legno avente apertura di max 30 cm diametro per evitare l'intrusione dei passeri. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 62 dove sol incombe, sui mietitori campi Acqua di Eurinome, sei Atropa Minerva Fiore loto e ruota, sull'acqua di riserva l'occhio del lago, postvorta e antevorta sul lago di Bolsena, dell'Ade sei la porta quando alla Maremma, siamo noi ridotti ognuno pensi a sé, e i numi poi per tutti tutti posson dire, Maremma di Maremma il giovan che ci va, ci perde la sua penna le silenziose bande, falciano le messi dei signori ignoti, padròn di latifondi sul Montè Soratte, Silvestro con Romana preservan le fonti, galassie d'acqua sana le donne senza latte, bevono tal acqua l'Acqua di Maremma, bene pur ambiguo1 così l’anni venturi, discende nelle messi xc xci da ceneri d’Etruria, emerse la maremma nel V Roma cade, un poeta è testimone Rutilio Namaziano, nascosto fra le dune in molti solchi bassi, della Saturnia terra cresce và perenne, malàr morte funesta Vide nel passaggio, cambio di fortune tosto è convertito, potabile mio amico ovver tagliar in tufo, drenare trasudare coglier nelle polle, conconi qual fontane in campagna e città, introvabile l'acqua da fiumi e da stagni, bollir bisognava ciò origina il piatto, di zuppa acquacotta2 che alla maremma, mangiavo ogni volta andando in campagna, si beve alle polle in torrenti e rigagni, soffiàn filastrocche e poter taumaturgi, hanno quell’acque presso gli asceti, negli eremi a parte la dura fame fiacca, teste e pure fianchi qualcuno moribondo, per malari febbri cerca consegnare, guadagni pei parenti un orfano or adulto, cui tremàn le falci e pensa lacrimando, che tal spiga forse Crebbe sopra l’ossa, paterne mai sepolte un giovane pastore, incontra dea Giunone che allatta suo bambino, presso gigli fiore Parla poi gli mostra, sorgiva d’acqua polla dono per sua gente, in paese lui racconta tempio di sorgente, e vergini mammelle cui fuoriesce l’acqua, divin latte corrente San Maria d’Agosto, rifonda il suo villaggio con tracciatura solco, si celebra passaggio xcii Raseno raccontava, paterne situazioni di crisi con riscatto, risposte e soluzioni le semine granturco, ne lè paludi basse dolor e sofferenze, ribelli terre sparse Malaria di maremma, in acque di palude nessuna comunanza, febbre tutto chiude più mietitori al sole, abbaian impazziti vino sfogo insulti, incanata chiamo i riti3 1 In mezzo a una cerchia montuosa, su colline decrescenti si svolge la regione della Maremma, fatta da vaste depressioni impaludate e sommerse dal mar Tirreno. Le acque di fiumi e torrenti che non trovano sfogo in mare, allagano le basse campagne e danno origine ad immense paludi malariche. 2 Acquacotta: zuppa con pane raffermo, erbe bollite e 1 uovo. Pasto di mietitori e dicioccatori di latifondi nati in zone di paludi (Maremma, Pontina, ecc.) dove si rischiava malaria. 3 Il grano matura prima in fondovalle assolato poi sui versanti collinari. La Mietitura doveva esser veloce (6-9 gg) poiché nei primi 3 le spighe sono acerbe, nei secondi 3 mature e negli ultimi 3 iniziano a sfaldarsi e un temporale d’acqua e vento può sdraiare a terra le piante, scatenando l’umidità, la predazione di animali del suolo e la fatica del taglio. Un espediente era quello di portare tra i mietitori vino e un giovane che suonava l’organetto. Questo, con saltarelli o alla notte di Diana, plenilunio ferragosto4 Tago fuor dal solco, il diciannove agosto quando inizia bene, maturazion dell’uve la danza del sudore, purga e nutre pure Nei cerchi di funghi, Diana attira danze per mezzo dei puffi, folletti elfi e fate adorata coi fuochi, e palline dei puffi Paneole paplle, che emettono sbuffi5 motivi veloci dava ritmo accelerato alla mietitura. Poi, con stornelli romantici ed osceni, teneva alto il livello di ironia dei mietitori, senza concedere pause o rallentamenti. Emilia 4 Natura e cultura rinnovano a mezzo dell’acqua, fuoco e del rito del solco, aperto al frutto che si fonde ai corpi e le menti: “ciò che si raccoglie è del popolo, ma viene dalla divinità alla quale il rituale rende omaggio con danze e sudore, dove sta il innovamento (purga e catarsi), e il seme potrà rigerminare”. 5 Per gli antichi irlandesi il mondo dei morti e il regno delle fate (Faery) era contiguo a quello dei vivi e in particolari giorni come l'ultima notte di Ottobre (Halloween) questi invadevano il mondo dei vivi oltrepassando speciali porte come banchi di nebbia o circoli megalitici. Questo scambio fatato e notturno fra umani e Piccolo Popolo, al chiarore della Regina Luna, né buono né cattivo, dipendeva da stati d'animo di chi partecipava all’incontro dove la luna, era ponte tra gli bagnan le mammelle, da là fontè lattaia xciii condensan stalattiti, forma di mammelle Acque con il calcio, con l'aria lattescente ricordano l'Egeria, dei popoli di Aethalia cioè giro delle fonti, dei culti Fontinalia immerge battezzandi, là Giovan Battista e pulisce dagli errori, cambiàn mentalità Gesù predicatore, in acqua unzion avrà conosce or lui discesa, di Spirito-Oxalà appena battezzato, il cielo a lui aprirà Spirito encantado, scende qual colomba 1 voce lo accompagna, io te cavalcherò il gesto straordinario, ha scopo suscitare la fede nei pazienti, che voglion liberare muta l’acqua morta, in acqua della gioia L’acqua della festa, nel cuore stupefatto l’acqua di lavanda, dei piedi rinnovando L'amor e l’amiciza, e lacrime del pianto sul montè Soratte, le orme di antenati richiaman pellegrini, Seba il mito sappi il giro coi suoi canti, riscopre il territorio Grotte anfratti boschi, in circuambulatorio più rivoli di Apus, rinfresco del viandante cannell'infissi in tufo, riversan alla grande acqua bene sommo, venduto nella strada più regole ospitali, l'esigon sia donata acque primordiali, son acque medicina fravashi che alimenta, primari germi vita impiego di tal acque, presume simpatia colore e scorrimento, protuberanze e via Ap è l'acqua viva, distrugge aiuta e cura è l'acqua d'Appennino, sua sorgente pura Apas delle montagne, rivelano la sorte Acque di eschatòs, discorso sulla morte Acqua di Rea Silvia, villaggio Rieti fonda scende d’Appennini, diviene poi Feronia divinità che sgorga, dal folto delle Selve le grotte di Michele, son sedi sue riserve Sibilla d’Appennino, è acqua oracolare Battista e san Michele, mortifer salutare Bimbi abbandonati, da madre senza latte allattati dalla lupa, in selva luogo grande un battesimo rituale, pratican più scuole Esseni guaritori, in comuni monasteri in acque di Giordano, esercitan giustizia umani e i folletti che nel cerchio fatato potevano recare doni. Il fiume Apocalisse, nutre alber di vita produce molti frutti, e radice medicina le Dodici sue foglie, tracciano i sentieri in relativi canti, in giro al mondo vieni Sue 5 mila gemme, fanno la ghirlanda l'Ara è capodanno, e Tago ci spalanca Tin è Dio del sole, Tanìt è dea di luna lettura circolare, della sumèr scrittura Tin è nuovo giorno, dode coppie orarie l'albero dei mesi, per viver festeggiare alla notte di Walpurga, nasce Melusina Fata entro tinozza, che purga ciel rigira Doppia vita-morte, natur umana doppia Silvano la battezza, diventa santa Rosa Veronica e Cristina, la stessa lavandaia pura inondazione, d'acque di campagna Michele è protettore, dellè pollè sorgive di santa Rosa nera, Francia e suo confine del parto-gestazione, signor delle caverne mescola col latte, tributo a sue mammelle LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 63 l'orfani piccini, Vivenzio e san Mammante irrorano col latte, più terre abbandonate vincendo la palude, qual drago dell’oblio bonificano un sito, e riattivano un convito Nel delta di più fiumi, arrivano i coloni A bonificar malaria, in stagni paludosi il taglialegna chiuse, gli occhi dell’amico bagnandosi le dita, con lacrime del viso Parete s’avvicina, somiglia a uno sfintere comincia pur aprirsi, e nulla mi trattiene bonifica quei posti, e la fonte bon rispunta Senzìa patròn di Blera, Spoleto e di Lucca Sant Orsio de Vejano, è morto de la sete e noe bevemo vita, nei riti tutti assieme l'Acqua ambivalente, è confin del mondo ponte mediazione, con l'altro continente Involontar toccò, la palpebra sua proprie guard’intorno e l’erba, appar colore viola Il mare è porporino, e il Tevere annerito in mezzo sta il vascello, il popol è sul rivo È buco circolare, di rosso striato in nero Diametro quaranta, centimetri che apre su galleria scavata, percorso irregolare par fatta da lombrico, in lento lavorare una folla di fantasmi, assiepa quel pontile in lunga fila sale, su quel velièr gentile Angeli al timone, alle vele e le gomene la nave prende il largo, verso le maree al centro della grotta, vedo afro Nzamé che danza sulla terra, cambia pelle che diventa più figure, cristiane con pagane Buddha Shiva e altre, scorron a fiumane Il taglialegna seppe, vicin appresso folla le anime dei morti, giungevano tal porto ad imbarcarsi verso, il purgatorio mondo Visione a lui concesse, lacrim moribondo immago bruno-rosse, fluttuan sulla volta Riflettono le teste, rossastre della grotta indican pareti, con segni in molte lingue estinte sconosciute, ma tutte ben distinte finito mio soggiorno, riparto da Grosseto cendo sulla costa, del rasna mar Tirreno alle rive del Biedano, mi fermerò in ritiro al tempio Therabuti, scuola col giardino Pamel ha sensi colpi, decesso della nonna assiem alla Pamela, voglio qui purgare chiedo lor custode, permesso meditare là stavà Mallendi, un ganga per guidare sessioni con tre notti, a guarire ritornare Nonna appar radiosa, Pamela cuore piange abbraccia l'emozione, scalda piano espande sparisce tale scena, Pamela l'occhi asciuga “Lasciate far la pianta, amici d'avventure scema la sua colpa, si sente perdonata3 dimenticate angosce, timori e le paure appuntamento giù, ore 10 in sala bona puliti e preparati, Sesto passa in zona ha fatto lei la pace, còn sua psiche innata Ognì nascosto peso, sale sù ogni volta al fine vomitare, e curare quella porta Paura d’invecchiare, e paura di morire Tutto risaliva, e usciva ad ogni viaggio come un ascensore, per carichi portare xciv l'Acqua offre legame, social comunitario È mito fondazione, è femmina d’umano che suscita e rinsalda, legam identitario si dona con fatica, in travaglio quotidiano abbondanza d’Acqua, sà dare sofferenza così come scarsezza, riduce vita essenza è fonte di memoria, e fonte dell’oblio L'acqua della vita, ed acqua morte limo Tevere Acheronte, chiamato già Tibrìn Santi ed eremiti, trasporta nel dormìr sin al mar dei morti, il corpo fà da barca traghetta la coscienza, sopra flutti barda xcvii fem impossessata, è donna che s’impone col peso sulla testa, fatica or signoreggia coscienza sua s’aliena, fugge dal presente eroico suo vitale, la vita ancor consente di notte alla fontana, nude e con la brocca sonnambule talvolta, l'Emilia ci racconta nessun le può toccare, sennò le piglia male Ritornan loro casa, nel letto a dimorare xcv Cariatidi tal donne, han corona sulla testa portano i conconi, pesanti d’acqua essenza presa alla fontana, che veglia l’omo saggio su eremo sorgivo, ad alimentar villaggio le fonti le sorgenti, sempre van protette da epidemie disturbi, e lucri che sottende un acqua è collegata, al latte della donna madre che natura, emàna qual madonna xcvi seno inturgidisce, per acqua far sgorgare la terra penetrare, nei solchi a fecondare sant’Agata i suoi seni, ci offre in vari riti a vincer siccità, e curare buon convivi donna pare l'acqua, l’acqua pare donna La vita e identità, rigenera ogni volta se mi farà freddo, accenderò tuo foco voi coll’acqua mia, lo spegnerete dopo L'acqua corrente, la beve il serpente La beve lo zio, perciò la bevo anch’io e mandano i soldi, l’acqua per l’in su cioè negli acquedotti, a crear città di su I riti longobardi, riplasman vecchi miti di Marte e le vestali, sul ponte dei Sublici onoran gli Argèi, qui giunti con piroghe a propiziar raccolti, e conquistar le spose1 l'acqua è compagna, nell’ultimo assaggio richiama defunti, che nutre per viaggo è un via vai di umani, migranti sui mari un ponte tra i mondi, e sede annegati la nostalgia di vita, è nostalgia ritorno l’acqua mar racconta, dolor distacco fondo trauma d'emigrante, obbliga a staccarsi lasciàr proprie radici, significa straziarsi privati degli affetti, famiglie con villaggi consumano più lutti, al fin ricompattarsi partire ugual morire, viaggio nell’ignoto un ponte ritrovato, lenisce un terremoto2 Raseno un'altra storia, narra quella sera ad ostium foce Tivr, lavòr 2 taglialegna or perde l'equilibrio, dall'aber uno cade batte testa e poi, è fra compagne bracce Pochì minuti vita, lui affida lacrimando la moglie e figlioletti, alla carità compagno 1 Il rito delle vestali sul Tevere, ricorda il mito iniziatico dove il nume Romolo-Quirino, è smembrato e gettato nel fiume tra la vita-e-la-morte, in attesa del passaggio delle insegne regali. 2 L’esperienza dell’emigrazione/iniziazione è segnata dalla paura dell’ignoto e di non poter realizzare un ponte di pianto e conforto che addomestichi la morte. La morte/dipartita del congiunto, potrà essere superata solo dopo riti che creano un ponte che colleghi i morti ai viventi colpiti dal lutto/perdita. Tago nello specchio, Pamela può guarire da vecchia educazione, d'ansia e d’assillo trauma della morte, del primo nato figlio ma poi sente leggera, forza che rinnova la vede nello specchio, piano fà invadente s’apre porticina, un sorriso poi l'attende s'apre un altra porta, è cugina deceduta Durante le sue pene, vede tempo e data Ricorda avvenimenti, per fare sviscerata “agitati globi rossi, mi svegliano in paura visione mi ritorna, più volte ugual fattura duràn vision parlavo, molto e facilmente capisco esprimo tutto, paradossalmente si sente più leggera, Pamela è liberata Segue poi la notte, de là ricostruzione la Mama sulla strada, lungo fium appare ma recinzione poi, villaggio mi nasconde Con un'iscrizione, è impossibile passare Penso alla mia nonna, nulla pur appare 3 rinuncio vado a vuoto, verso una parete Fatta della gomma, colòr rosso-marrone Radice avvolta in miele, caoline le visioni Davanti d'uno specchio, aiutan soluzioni4 Pamela s’incolpò di non aver visitato la nonna quan malata, inoltre, accumulò sofferenze per maltrattamenti e punizioni immeritate da altre persone, sviluppando disaddamenti. “Ciò che la radice non ha guarito l’ho vomitato, la conoscenza di Sé non si dà facilmente e prender coscienza dei nostri schemi ripetitivi è una psicoanalisi condensata che mi rende iniziata” 4 Mallendi passa davanti ad ogni specchio, lancia una polvere bianca su ognuno e ci spalma il viso con bianco Caolino. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 64 Vedò sfilar dei visi, famiglia intera vedo Visi e ancora visi, d’epoche e ogni regno dimmi bello specchio, questo pure quello Miei figli e genitori, nonna e mio fratello Amici e avvenimenti, famiglia e militari Mallendi vien vicino, ciascun ad aiutare Chiede di visioni, intraviste negli specchi riposo senza sonno, m’alzo a piena forma in calme passeggiate, simposio mi ritorna Sento mio disgusto, piango con singhiozzi vedo me marmocchio, corro in fondo pozzi chiudo gli occhi e, comincio altro viaggiare La notte passa lenta, la luna ad aspettare e quando un antenato, termina sua puja sento l’aria in gola, dell’umido si asciuga sento allor bisogno, dell’acqua sorseggiàr poi prendo bacinella, a vomitar la bile Iboga fa gli scherzi, mi dice son rinato Pianta dopo mesi, sento ancor pulisce fluttuo su mio corpo, pneumatici ora sento In seguito mi trovo, in un Teatro d'oro l'alba in dormiveglia, cado ho le visioni pien supermercato, di ruoli a profusione usa pure i sogni, gli amici e la mia bici Or vedo avvenimenti, diversi della vita In luce positiva, che tutto prova invita Vagoni apron le porte, con contenuti vari son film riassuntivi, mi parlan di soggetti ritrovo sensazioni, in più rapidi concerti i clacson mormorii, automobili su asfalto Lucido io sogno, io so che sto sognando al suon di melodia, nell’aria par vibravo un piede sul trapezio, in salti mi libravo comprendo essere vata, ver natura d’aria mi muovo in elemento, d’oralità più varia tramite il respiro, entràn escono entità Suora accanto a me, m’innervosisce tanto sfoglio e quindi scelgo, tra mille repertòr teatro d'ologrammi, è scuola del domani fa viver a ciascuno, maschere di umani digiun 24 ore, io Seba faccio un bagno Mangio la radice, un amico mi sorveglia un cucchiain di scorza, radice grattugiata molto molto amara, l’inghiotto poi tritata Vado a impicciolirla, ora posso contenerla Cresco e allor gli grido, lasciami tranquillo Gusto il carpe diem, della mia vì presente 1 Teatro popolare, è catarsi e terapia Scuola e religione, gran gioco d’ironia è l’intrattenimento, mistero del fugace è amara come fiele, decotto pure forte Mi sento pur gioioso, pien di gran fiducia strangolar la suora, in sogno pur mi cura sogni più importanti, avvièn dopo visioni riesco ad inghiottire, unà decin cucchiai Mi stendo sul bivacco, sento di fluttuare vedo le mie braccia, e gambe riposare Emette suoi fotoni, bicchier tisan’amara pensieri vàn da sè, Mallendi si prepara Pitture bianche-rosse, nutron più legami la musica autorizza, saltar i blocchi vari Sento la coscienza, nell'angolo di testa deve lasciar corpo, in cerca di antenati stomaco ribella, nausea ed apprensione ecco altro cucchiaio, amar a profusione al quarto cucchiaino, Lei inizia lavorare dissipan i dubbi, và il corpo a vomitare via ogni sporcizia, stress e nervosismo ogni aggressività, e psichico bullismo vomito ogni cosa, fin latte di mia madre spasmi son violenti, lo stomaco straluna vado ad allungarmi, nei tendini nei nervi i muscoli sono tesi, pur i pensieri interni Vedo irromper lampi, luci in tutta fretta Riparte una visione, locòmotiva vecchia che tira dei vagoni, di merci avanti a me Ognì vagon un tema, della mia vita in sè Al mio risveglio ho, ricordo persistente laborator di scienze, guerra oppure pace Dopo apocalisse, su cosmico quadrante Musica qual corda, seguo sopra al vuoto su essa io cammino, mentre ganga danza tutto intorno a me, per celebrar il viaggio Filan miei pensieri, a velocità di razzo l'addome si straluna, purifico e mi stendo Tago vedo dentro, un cuore nuovo tengo schemi e sabotaggi, insuccessi sanno dare Grazie alla radice, ho fermato una spirale Radice fa il lavoro, interiore riflessione mi dice Sesto piano, attraversi la visione la nascita la morte, poi mondo degli spiri misti alla realtà, son tuoi vissuti primi una clinica ritorna, al teatro dilettante s’entràr volessi pur, da professionista quell’abito dovrò, svestire sulla pista Rivivi obliati eventi, serbati nel cassetto Conversi con soggetti, parti di Te stesso e plastici neuroni, in sinapsi a collegare attivano cervello, in frattale organizzare io Seba son piccino, mi vedo da poppante lo scaldo lo accarezzo, piano lui fa grande mio padre autoriario, vietava sin bloccàr Fuori son chi vuoi, dentro come tutti ricercator di luce, fuor monopoli flutti rimostra la tua psiche, in psicoterapia comprendere ti fa, ogni tua patologia Inizio fare gruppo, quando l’io si stanca Le regole rispetto, del conduttore ganga taglia dipendenze, spontaneità riassorbi vita sembra un film, errore vedi e solvi appar un fil di luce, emana da candele Mallendi poi m'invita, far un bagno piante mi veste in perizoma, Tago appare grande in musiche di buiti, concentro la memoria Quaran minuti dopo, orecchio sèn ronzio Annunzian le visioni, di luce e vari luoghi Esperienze di passato, sgancian emozioni Rinsalda mio cervello, legami fra neuroni finestre su ferite, profonde ed anteriori prigioni d'anatema, or sento disgregàr dirige sul mio petto, scalda cuor che vede Cervello deprogramma, fin riorganizzarsi alle otto del mattino, riesco a coricarmi seconda notte assumo, tisana con il miele moltiplica gli effetti, specchio avanti tiene mi siedo avanti a lui, e inizio cerimonia Radice preme cuore, calore con ardore xcviii I condizionamenti, vedi e puoi sganciare Vinci dipendenze, acquisite nel passato Tal fase intensità, lentamen scompare vi getta polver bianca, Mallendi a rivelàr le identità nascoste, capaci a mascheràr freccia m'attraversa, e testa fuor esplode il cuore col respiro, par si fermi e muore la mente si rilassi, Mallendi questo vuole Comincia sdoppiamento, parlo con due Io son Ming imperatore, vestito in seta fino Tra eserciti e massacri, vendico la sorte colpe e smarrimenti, s'apron altre porte invita poi ciascuno, la danza di Mabunza a fare un gir di pista, la notte si prolunga Iboga dentro dice, guarda quind’apprendi aggiusta la tua vita, a ciò che è vero tendi Nausea ed atassia, insonnia vanno via secondo la persona, nell’arco settimane visioni e distorsioni, auditive per più ore permetti il pisolino, và mangiar migliore sopra video schermo, sfilano più imago Mallendi par pigmeo, suona soave fiato passero che danza, vision di mio passato traccia nel percorso, un passato rettiliano Difficil giudicare, capisco a suon di scherzi raccontano un percorso, senza far falseggi si nutre dagli amici, ogni tuo appetito vita Seba sii assertivo, non esser arrabbiato Là c’è decisione, qua un confuso stato t’insegnano maestri, la via delle virtù belle o brutte sono, a deciderlo sei tu ringrazio con bassé! bassé che lor invita Dopo trenta ore, nel capogir segnale LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 65 coltiva l’autostima, Piante ed alimenti lungo mar mi trovo, sopra ad elefante seguo nel suo gioco, l'eboga itinerante pressi d'una folla, vedo in cielo un tappo dapprima fù sereno, poi prepara strappo le piante fan radici, su tombe di antenati attingon la sostanza, o poteri sotterranei trasmetton loro num, sudore conoscenza purgano le foglie, Sesto è in conferenza! Pellegrino sono, che viaggia sulla terra paura ancor m’ottiene, pur se sottoterra guru di me stesso, guardo mostro antico e Mi scopro ballerino, dal cuore primitivo S’oscura minaccioso, ed odo suono cupo vedo nubi scure, poi gocce su ogni muro violente tintinnanti, m’innalzo per vedèr Eroe dai mille volti, viaggia con coraggio entro le leggende, è cuori del messaggio la monaca di Dresda, sul mondo profetò al compito è concluso, la porta chiuderò Ascolto poi Sebango, vision adolescente esce dal camino, assieme d'altra gente bimbi d'ogni sorta, scendono passaggio cunicoli del vento, che suona tal saggio copron l'alte onde, il sole di ponente Sesto già narrava, la vita sua in Gabòn al tempio del villaggio, del Buiti mitsogò 2 file di capanne, una grande per il Buiti pareti senza porta, un palo al centro vidi Tirate e sollevate, i talenti in superficie! la voce fuori campo, racconta il divenire Eduscere in latino, è tirar il partoriendo Tirar dalla persona, innato suo talento Spettacol’oscurante, drammatico eseguìr Sviluppasi la cresta, s’ode un suono ming un immediato scioom, l’acqua fino a costa Abbatte con violenza, ed ogni cosa sposta attorno la cappella, eboga è coltivata Mi narra di ospedale, oceani di silenzio malati ed infermieri, che recitan evento di là una sala mensa, infanti con adulti Veston tutti blu, e mangian gialli frutti il Mare avanza alto, erompe in maremoto Spettacolo grandioso, terrifico suo scopo Nessun appar presente, capace d’aiutare Fardello ora mi porto, non posso rifiutare radici sono attive, dai quattr'anni età s'alza uno di loro, e inscena triste nenia infelice abbandonato, corpo crebbe tenia mostra la sua morte, e offre mazzo chiavi che apre luogh'infanzia, agli occhi d'invitati Alzo le mie carte, e un vento mi solleva Mandandomi veloce, arrivo a prima vera Assieme ad altri due, che volano con me arrivo in cima a strada, discesa avanti c’è a mezzo di coltello, puliscon la radice grattano la terra, sminuzzan superfice e seccano all'ombra, la parte grattata si vede or su piroga, ed entra il tale mondo accorcia le distanze, a cavalcion di tronco nel mar dall’acque alte, pensa sia la fine entra in una baia, e scorge il negro alfine Vedo mar smeraldo, di là del montarozzo e cerco di arrivarci, sen caderci in mezzo ho un fardel di carte, nuotare non saprei strumenti libri d'aria, in acqua non vorrei conservano corteccia, amàr polverizzata ingerita assieme l'acqua, piccine quantità lui spazza sulla riva, lo vedo e lui mi vede riconosciam vicenda, è il servo della villa rinasco dalla gioia, felice corre incontro mollarli od affogare, è l’amara decisione abbandonar conquiste, frutto di ricerche ritrovo sulla riva, assieme due compagni sopra-sotto sono, mi tolgon dall'affanni a dosi crescenti, visioni effetti intensi or in villa entro, cancello vecchie tracce legati con la guerra, e siedo sui gradini Rifletto a cominciar, una nuova attività La villa dei progetti, può riconfiguràr scomodo agli sguardi, in letto mi ritrovo nulla ho più con me, una borsa solo noto la borsa incustodita, avanti la mia branda la prendo come mia, dentro stà bevanda Tal radice iboga, vien pure preparata col succo di canna, latte o vino palma vomiti e amarezza, questo ben riduce Masticare è prova, coraggio riproduce Vedo ultime elite, uscir da questa casa seduto sulla sedia, è l’astronauta papa morente Dalai lama, coperto su lettiga Siàm tutti compagni, sento mi confida bevanda mi pulisce, ed elimina le scorie a mezzo dei canali, mentali e intestinali son feci come i sogni, rivelan la salute difese e parassiti, che l'emozin produce gli Animali tòtem, le danze ricorrenti In Te ci son maestri, o semplici pastori tutti siamo muse, viandanti pur signori Tutto si ravviva, è idillio sullo sfondo Cielo già oscurato, il mare v'accoglièr s'abbattono su costa, erodon ricorrente grossi pezzi spiaggia, inzian scomparìr costa e casolari, al mar si vann'offrìr arancio frutto seme, sotterra seminata poi vien dissodata, divisa con machete infine scorticata, pazienza ciò provvede in buche laterali, il raccolto van scavàr per asportar soltanto, radici secondarie la principale cresce, senza noie varie a pezzi il restante, in decotto vien data tonico completo, ha effetto stimolante senso leggerezza, il tempo è dilatante assieme più disturbi, sudor tremori senti secchezza della bocca, cuore accelerato misteri del rituale, tutto han controllato Tonico anti febbri, allevia mal di denti Iboga qual compressa, è detta Lambarèn usata in depressione, sforzo corpo mente Malattie infettive, astenìa convalescente xcix Interessa l’alpinismo, esplorator sportivi ciclisti e marciatori, campestri militari è un eccitante che, riporta nuova forza tre compresse al dì, ne fuon la risposta l'Ibogain principio, del MAO è inibitore Defatican calmante, vince dipendenze prolunga vigilanza, aiuta le onde lente l'usa tradizione, purgàr vita incoerente Oppiacei e cocaina, con alcol e tabacco persino anfetamine, Lei riduce in scacco lo stimolo impazzito, in rilascio dopamina lei ben normalizza, ad arte come prima Dopo assorbimento, d'iboga o ibogaina Segue lunga fase, di un lucido sognare ingloba dissipando, traumatiche memorie così l'ego profondo, si sgancia dalle noie L'iniziazione al Bwiti, è rito di passaggio dall'adolescenza, all'adulto nome saggio gruppo riprogramma, la nuova identità bimbo or condivise, normè in comunità L’iboga condiziona, pluralità esistenze Tempo non esiste, l'uomo è donde viene incarna si reincarna, piroga è transazione Perdur parecchi giorni, radì masticazione Iboga suggerisce, linguaggi equivalenti Rosso e bian caolino, sono Siva e Sakti Tago appar folletto, trova le sue terre e all'origine e alla fine, di tutte le libelle Tabernanthe iboga, è tropical cespuglio di Babongo e più, tribù del fiume Congo Yapukiliwa è detta, cugìn sua brasiliana albiflor ed angolata, e Tabernàmontana Sesto qui si ferma, e fa parlar Mallendi l'incontro che lo vide, in volontari tempi Mallendi narra miti, di origine di eboga beve il caldo vino, e siede nel suo yoga Pigmei conoscitori, delle foreste Congo amici intermediari, delle radici mondo Insegnano segreti, a mezzo di visioni ai loro discendenti, fratelli posteriori LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 66 Dibenga cacciatore, della tribù Missoko vide un porcospino, raspare una radice scaglia la sua lancia, su carne d’animale Estrae poi l'intestine, buon medicinale Unione ed armonia, del gruppo necessari a successo cerimonie, spir’insieme chiami Banza Corpo Guardia, è la casà del Buiti quà sotto alla Vincella, vi narro fatti vivi Sul fuoco li cucina, mangia amara carne a letto se ne và, si sente un poco strano nota un auditorio, effetto uguale all’eco distante poi va fuori, alla luna fà ripiego Nzambe-Kana un dì, rivela di cercare Rivede scena caccia, l’arbusto visualizza il giorno dopo torna, a capir la situazione incontra ora pigmei, disposti tutti attorno lo guidano graduale, a capire suo ritorno or Bwiti gli antenati, invoca come guida durante la ricerca, dell’êbôghê in foresta quindi ha sviluppato, var stil cerimoniali Gl’insegnano foresta, cosmo ed elementi gli dan radic'iboga, somministrata in dosi una volta divenuto, padron della sapienza Torna nel villaggio, trasmette conoscenza Tsogo etnia bantù, ha società segrete Inizia presso Tsogo, un Bwiti senza Iboga Bwiti vien da ebweta, emergere arrivare Eboga è da boghaga, ovvero traghettare Tsogo nella cura, e nel culto và adottare Disordine apparente, defunti ed antenati Geni femminili, Ya Mwei di corsi d’acqua Tutto appare sacro, è visione panteista l’umano di 3 parti, alfine tien provvista Bwiti è lunga scuola, filosofia di vita Mwiri la prosegue, è forest’ecosistema in Kono poi finisci, è laurea dottorato Màllendi la foresta, qui ci ha riportato Il corpo è detto oto, lo spirito è ghedidi l spirito tien ombra, ghedi-nadina detta Ghedidi dopo morte, è in culto familiare invocato in ogni rito, esce a mascherare1 vibra la foresta, in Buiti sottofondo l'Uomo terra-mondo, degli antenati là c arbusto di foresta, capace a traghettar chiese ai suoi fedeli, di far la cerimonia al fine di trovarlo, e veder umana storia l’origine si perde, tra i rivoli ancestrali unisce inclinazioni, e attitudin personali villaggio e la foresta, han regola diversa Primo è la ragione, inconscia è la foresta piano ti trasporta, l'arco del Mogongo lezione interattiva, è botàn filosofia la storia di radici, di umana sintonia Richiamano il Bokudu, o mito originario Tappe di creazione, dell’universo Tsogho da ciel agli antenati, a terra umano luogo Bwiti come scuola, svela gradualmente talvolta chiede prezzo, riapre la corrente Tu parli e fai domande, ricevi poi risposte Ognuno può parlare, aperte son le porte rettangol capanna, di legno con corteccia aperta una parete, antenati fanno breccia una coppia genitori, di tutta razza umana ecco nell'ingresso, Disumba-Zambe Kana ci Sale il gioco sale, dei mil perché connessi Ogni cosa all’altra è, legata sen commenti Bwiti par coscienza, di umana discendenza del culto universale, appar la quintessena il tetto a foglie palma, bwenzè è sagrestia è tempo cerimonie, a risolvere conflitti in gerarchia Missoko, arriva lo straniero poi diviene bandji, colui che ha visto intero poi divien makagha, esperto in cerimonie nei canti chiaman fatti, di vite degli afflitti ciascuno parla di, problemi e disaccordi il ganga mediatore, concilia negli accordi Piccola stanzetta, che un iniziando stipa nascita e trapasso, è cranio al candidato bicchiere con bevanda, aperto e mescolato 1 “In ogni rito comunitario, i ghedidi divengono mighonzi, antenati che manifestano con maschere svariate. “Sesto alfin Nima na kombo, l'iniiziazione muove Ngenza e ibog'assieme, riportan a foresta ch’è libreria computer, farmacia più desta maestri or gli elefanti, insetti e scimpanzé con gli alberi e coi fiumi, insegnano per te Nzambe Kana vièn, chiamato in cerimonie Koumba con Dissumba, omo-prima donna Accanto agli antenati, ci son genì e folletti Mare e corsi d’acqua, foreste ed elementi Montagne cosmo intero, ovver radici Buiti Sole detto Kombe, la moglie Luna Ngonde Minanga e Ngadi sono, stelle e lampi figli Dissumba primo ramo, di bwitisti insigni cii Iboga è lo strumento, non lo scopo in sé Canoa che lungo fiume, scorre dentro te più foglie di banana, fan torcia di Okumè ad illuminar la strada, la vista tracendèn Dibenga primo nganga, presso gli Tsogò chiamato pur Mapenga, presso Babongò Antenato le cui dita, sepolte sotto terra Originano eboga, arbusto che ci afferra presso i Fang pur, un pigmeo scompare la moglie và cercare, col suono musicale così trovò le ossa, ai piedi iboga arbusto una voce poi l’invita, mangia tuo defunto Così potrai parlare, all'arbusto tuo marito gradual inter villaggio, segue stess'invito suon di madre arpa, echeggia dai fondali figlia di Mogongo, Mosuma viene ai piani sale alla nazione, che guida nella morte cade nel Mogobue, cioè fiume vibrazione amar radici ingoia, le pene e più fantasmi ascolta suon radici, di arco arpa e sonagli Seduta ella rimane, e inizia a fare sogni:“ scendi nel Mogobe, qual vermi intestinal discendi alle cascate, sopra fino al fiume d’allora cominciò, il bwiti a noi comune” Mallendi da bambino, girava per villaggi assieme a suo papà, curava i mali sparsi più grande vola via, sposo a una francese mette su famiglia, continua Buiti imprese ciii a Ginevra poi conosce, Nìma detto Sesto là per il congresso, sul volontario intento scambiano l'un l'altro, modi d'assistenza a giovani alienati, da tossi-dipendenza Sesto và in Gabòn, inizia al culto Buiti stasera ci trasporta, negli africani miti mentre Mallendì, suona col mongongo ecco la piroga, viviamo il suo racconto Rivivon gl’iniziati, un Ciclo di creazione scoperta di radice, da parte di Banzioku Banzioku prima donna, or èl'arpa ngombi risuon insegnamenti, di spiriti oltremondi cantaci or Nimàl un canto del Mongongo avuto alla visione, tu Sesto dei Babongo Narraci antenati, e la genesi del mondo la nascita del buiti, e l'umanità di fondo L'arco tende e vibra, niente ancor esiste l'uomo non è ancora, pensiero di Nzamé ancora non è nato, Nzamé là dentro l'uovo assieme l'altri due, attende un segno nuovo .. or l'arco dei babongo, inizia tende e vibra una lunga melopea, nel vento piange grida la corda ha già 3 nodi, il vento soffia forte lampo figlio al vento, ha rotto l'uovo sorte ..cola via placenta, e i tre son fuori Pange i primi canti al vento, Nzame grida piange sorella sua Ningone, e suo fratello None seminano il vento, di pazze grida nuove è notte e l'acque nere, gridi ed arpa và il sole con la luna, lor tempo può iniziàr e segnano l'inizio, la fine di ogni cosa Dio scende sull'acque, voga su piroga e iniziano il lavoro, termiti della terra Nzame l'ha create, a lavoro sottoterra compion lentamente, tutta la missione l'uomo con la donna, trovan posizione l'acqua và la donna, l'uomo va la terra acqua rest'aperta, all'uomo che l'afferra Evùs è la placenta, sepolta alla boscaglia che a volte si ridesta, e inizia la battaglia LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 67 Mebeghè al principio, pose l’uovo-feto nel caos originario, Nzame n’era uscito solo lui piangeva, e Mebeghe gli ordinò di smembrar il corpo, e mondo si formò allora invia Ekurana, per attaccar l'Evùs lo getta sulla terra, assiem a umani pur gli uomini implicati, fan combattimento Vivono nel sogno, illusione del momento nell'Africa centrale, Dio Padre tien due figli Maggior ha pelle nera, minor invece bianca Un dì Divin decide, insegnar ai figli il vero trascrive su 2 libri, tuttò il sapere intero Lungo vie commerci, nascono cappelle emerge identità, in colonia ormai ribelle matura fin l'azione, di stato indipendente e sveglia coscienza, curando corpo-mente Esce poi dall'uovo, sorella sua Ninegone con gli orifizi in corpo, ancora tutti chiusi infine il pupo None, venne al suo natale resta la placenta, e cordone ombelicale Ningone con Evù, rubò poter del mondo Viene condannata, portar la ter in testa accadon tali eventi, a cospetto degli Dei poi su prima coppia, o umani loro alfieri a ognuno ne dà uno, l’esorta poi a studiàr I due figli pien di gioia, a casa van tornar ma poi durante viaggio, il nero fà popò entra là in foresta, poggia il libro un po’ nel culto derivato, d'eboga e possessione già stimola visione, possessio guarigione quello dell’Ombwiri, a prevalenza donne una cura dei malati, in eredità raccoglie2 Presero la forma, due esseri in un solo i miti ereditati, convergono ai cristiani nel patrimoni Fang, Buiti và in sincresi poggia inavvertito, su arbusto dell’Iboga Soddisfa suo bisogno, intanto pare piova la pioggia cola via, inchiostro dal suo libro finisce nella terra, e su arbusto iboga fibro Ombuiri aiutan tutti, là in Africa rurale aiutan discendenti, alla transizion sociale Dinzona prima Donna, fù albero Motombi il legno suo darà, Mogongo ed arpa gombi Evùs tiene gemello, Ekuran l'antagonista i 2 gruppi danno noie, conflitti d’interessi Mebeghe ruoli assegna, chiari ed indefessi Mukengué-Mogongo, or è Adamo ed Eva Caìno con Abele, avràn moglie Teresa1 Nzame è incaricato, produrr natur ed uomo a sua imago poi risiede, in uno dei quadranti ai due punti cardinali, sòn None e Ninegòne Evù nella boscaglia, nessun sconfin altrove Geloso del fratello, l'uccide và in foresta Mogongo la mamà, gli da seme d’eboga Così potrà vedere, il fratello suo defunto Il figlio nero vede, e pensa che disgrazia! Or ho perso tutto, ma ho fratellino bianco Sicur mi presterà, il suo libro per studiar Giunt alla sua casa, può tutto raccontar Inizio con Mallendi, esperienza Missogò in privazion di sonno, e privazion di cibo ad acceder a più sogni, ludici e coscienti dio Nzame inizia poi, a produrre umanità Ningone và gelosa, viaggia alla boscaglia alla palude arriva, e invita Evù a villaggio apre le sue gambe, lui penetra passaggio Legge dell'Evùs, è visione conoscenza a mezzo sacrificio, d’un proprio parente cresce piant'eboga, su prim Adamo morto incarna Mukengué, è Jesu Nzambia-Pongo Ma piccolo fratello, suo libro fermo nega Se perdi pure questo, cosa mai accadrà! Il figlio nero triste, fa visita a Dio Padre Racconta la vicenda, e rifuti di suo frate L’azion cerimoniale, si snoda in 3 sentieri strada di villaggio, chiamata pure mbanza lo spazio nella macchia, detto pure nzimbe in palizzata in tronchi, confine bene cinge l'Evùs all'indomani, le dice di aver fame Mangia allor la capra, davanti sua capanna Finirono le capre, ma Evùs ancora ha fame chiede la sua figlia, che muore come pane Gesù figliò d’Egnèpe, Maria reincarna Eva Muor sempre 2 volte, in Adamo poi Judea prima d’incarnarsi, Gesù ha Ekurana frère Bibbia con eboga, scelser chi appartiene Dio comprende tutto, dice che il fratello da sé comprenderà, l’egoico trattamento sappi o figlio nero, che vèr non può morir cerca dov’è andato, inchiostr a scomparir Tempio Buiti mbanja, è il corpò di guardia Grande casa in legno, aperta su di un lato Rifugio e intimità, scuol d’ogni passaggio3 assemblea cappella, e riunioni di villaggio Nzame poi ritorna, ignaro dal suo viaggio Jesu scelse primo, prese bibbia e vino D’allora figlio bianco, nel Libro legge vero il figlio nero mangia, l’arbusto del sentiero radice dell’Iboga, su cui caddè l’inchiostro Ricevon qui gli amici, e stranier visitatori avanti tien sculture, una trave con piroga totem è piantato, al centro entrata-uscita un fuoco in una buca, arde scalda e guida non riconosce più, il suo natio villaggio capisce che l'Evùs, è qui dalla boscaglia e l'arte della caccia, soddisfa la sua pancia e Nzame si ritira, deluso dal suo mondo Donna con l'Evù, fan leggi a tutto tondo Ningone s’avvicina, al suo fratello None Desidera un bambino, prim incesto vuole Da questa unione poi, discendon i mortali poiché soltanto Nzame, sa fare l’immortali Evùs a None insegna, ogni forgia di metalli gli dà primo soffietto, e mostra raffreddarli Nòn può fabbricare, attrezzi a non finire nell'acqua di marmitta, d’origin femminile Mebeghe vede tutto, frutto trasgressione del primo suo divieto, terren ripartizione e i propri genitori, dopo morti appunto scese presso bianchi, accolto con inchino volle andar dai Neri, e i Bianchi ingelositi L’uccisero pertanto, Michèl l’ha redarguiti Michele con Eboga, scende insegnar buiti Un seme seminò, su tomba di Mukengué Fratello tanto amato, radice di Nzamè Michele è l'Ekurana, e Jesù vuol rivedèr Verbo di Nzamè, che vive in ogni posto Incontro d’antenati, la guarigion procura è importante tappa, nel cammin di cura quan Buiti si diffonde, fuor delle foreste entra denro l'urbe, a curare igien e feste civ e naviga radice, dell’Africa che espande 1 Ningone e None dei Missoko, diventan Mukuengue (fungo, Adamo-Jesù) e Mongongo (arpa, Eva-Maria) presso i Fang. Cresce la figura di Caino (uomo-tra-la-vita-e-la-morte Abonà -Litogo), simbolo del popolo nero che, accusato di fratricidio, riceve la possibilità di redimersi e chiarirsi con Abele. Infine Massana (Teresa), è la donna comune sposata dai due fratelli secondo il costume diffuso della poliandria Fang. Nzambia (Jesù) prima di venire nel seno di Maria (Egnépe), era vicino a Dio, assieme a suo fratello Ekurana (Michele NzambiaVanga). Solo lui (primo uomo), ha peccato e ora mostra la via della redenzione e risveglio alla sua discendenza. Barca che ritorna, dal fiume Congo grande Sarvognan de Brazze, chiuse esplorazione assiem ad un pigmeo, Mumba fa di nome Mbumba è nom feticcio, crani d’antenati coppa di alleanza, tra umani e naturali Sesto dice è il ventre, l'utero del Buiti Buco ch’è scolpito, nel palo dei conviti si da comunicàr, compagni lor discenti il palo od ombelico, sento chiama il cuore su d'esso sono due fori, rosso bian colore in alto nasci al mondo, vien da sottofondo in basso fai ritorno, nel sacro girotondo tempio forma d’uomo, tien trave centrale Che sostien il tetto, è colonna vertebrale Il cuore n’è l'altare, la sagrestia la testa Porte son orecchie, fallo è palo a festa 2 Le donne, assumono iboga in piccole quantità, poi, guidate da geni, fanno diagnosi e cura di malandati. Ombwiri, dal 1950, diffuse tra i Fang e, visto il successo, le comunità Bwiti crearono brancheinterne per adattarsi ai bisogni del popolo: malattie, sterilità, disoccupazione, alcolismo, depressione . 3 Appello di riunione: Bandji na nima, na kombo, bokayé! LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 68 Nganga fa passare, fascie fuoco dentro da interno vers’esterno significa incarnazio spirito può svolger, sua vita ora nel tempo ritualizzato da, corteo ch’esce dal tempio seguono domande, rivolte all'iniziando Pubbliche riposte, riguardano i motivi che lo sospingon fare, tale iniziazione a risposte sufficienti, parte rito azione in cima al palo scorre, una ragnatel di fili su cui corrono geni, o numi oltre confini la trama sotto tetto, veste in foglie mais tempio appare corpo, pulsante nei rituali or è accompagnato, dentro alla foresta Confessa la sua vita, agli spiriti di festa Buona confessione, prelude buon visione scatena maremoti, nasconder omissione1 Viaggi in altro mondo, tutto equipaggiato In destra man clochette, producon crepitio Il cast a centro mbanza, ai fedeli si rivolge Seduti alle pareti, nel cuor tutti coinvolge Un cucchiaio dopo l'altro, fanno quantità io vomita ogni tanto, reflusso è separato Su foglie di banano, è attento esaminato Madrina pur l’assaggia, fà diagnosticato cv Siedono gli arpisti, cima al fondo tempio Arpa tra le cosce, con testa vers esterno ai suoi lati son i due, suonatori del bâkê Batton con bastoni, creano il ritmo che Come si comporta, l'iboga nella pancia Ognuno tien suoi tempi, organico lavoro aiutano le danze, e le musiche dell’arpa avvolgono d’amore, come calda sciarpa viene accompagnato, dall’arco musicale per recitar il rito, del mito Nzambe kana due tamburi verticali, ai lati fondo tempio Stimolan le danze, dileguan ogni scempio L’eboga anestetizza, bene il mio palato tien sapor amaro, è detto fiel del guado durante l’assunzione, corpo si raffredda a partir da estremità, cuore pur rallenta Sonagli con due uova, pien di grani secchi sul manico infilati, accompagnano discorsi vi son pur dei biomba, cioè corni d’appello Chiamano antenati, e astanti al carosello Assòrbendo iboga, raggiunsi più visioni più vomiti violenti, il ventre sputa fuori l’andar nell'aldilà, richiede azion morire corpo con gli anziani, e spiri può partire Ngombi e Mongongo, sonagli e scopette Campanelle e fischietto, di osso d'uccello Sbarre-anaconda, tambur pelle e tronco Fanno un orchestra, finestra sul mondo continua sonnolenza, tremor agitazione più lacrime con risa, scende e sal calore anestesia parziale, ascoltan batti cuore controllano mio corpo, e dosano rumore Nzimbe l’assemblea, inizia processione Arrivan gli inziati, vestiti di ornamenti Pagne fibra rafia, bande in foglia palma a coppia son legate, lor agitàn sonaglia Dopò cinquàn minuti, effetti sulla psiche rafforzano graduali, in stati più profondi or sperimento un viaggio, ai limiti dell’Io Appare l’altro stato, che nima testa fino2 entrano nel tempio, in cor responsoriale Dopo un certo tempo, iniziano a cantare D’arpe accompagnati, gruppo fa omelìa Istruzion di circostanze, per tener la via Kombo sacerdoti, più svegli resteranno Radice pure a bimbi, l'offron granellino Il Neofita è portato, al centro della sala I fedeli alle pareti seduti come in gala 1 pur anziane donne, smuovono mio corpo tende a irrigidirsi, mi fanno scioglimenti articolazion del collo, dita mani e polsi al sole diurno poi, lo metton ad esporsi sensazioni freddo, pervadon esperienza vedo intero campo, espande la coscienza fenomeni speciali, e udito a gran distanza mi prendon più visioni, di luminos'istanza tal Buiti mi prepara, a viver mia morte Come un camminare, ne fà serena sorte i Fang han calendario, cattoli parallelo3 3 notti della Pasqua, rinsaldan cuore nero Stesura di richieste, chiarisce le mie idee dipinto col caolino, sdraiato vò a vedere i fatti e le storielle, nel lume di candela Viaggia mia piroga, su note d'arpa vera il fiume di confine, lo chiaman Nobosue Ricordami lo Stige, alla luna chiara luce si snoda tra foreste, e svariate civiltà Si affaccia sui deserti, e riflette umanità segna suono ngombi, fine di quel viaggio l’arpa sacra che, assiem a suon mogongo apre e chiude corpo, per l’anima transire han funzioni opposte, i sensi sann'aprire Anziani sopra fuoco, arrostan semi zucca esplodono con scrocchi, e spirito trapunta Soffio mi trasporta, a villaggio senza fine e sento delle voci, che invitano a chiarire Chi cerchi tu straniero? allora io rispondo Buiti sto cercando, e le voci assumon corpi ripetono domanda, e rispondono nel cuore Buiti che tu cerchi, siàm noi dell’anteriore incoraggian mia ricerca, “il Buiti troverai continua la ricerca, non scoraggiarti mai” voce poi pronuncia, mio nome d’iniziato nel dialogo antenati, io sta immobilizzato Durante l’iniziazione, nei casi di omicidio non confessato, si può giungere sino alla pazzia permanente o alla morte 2 “un effetto d'iboga è il lento raffreddamento del corpo nell’arco di 20 ore, i buitisti testano sensibilità e temperatura 3 Vanno a Pasqua, Pentecoste, Ascensione, Natale, veglie di vari punti del corpo con ago e fiamma di candela. Se il funerali e i fin settimana, per rafforzare i legami di gruppo. neofita o paziente non reagisce, l’assunzione della medicina Padre Neu scrive nel 1882: “agli iniziati ogni caro desiderato, termina, il corpo è disteso a terra su stuoia e sorvegliato nel può apparire nel mezzo d'una foresta o nella folla. Numerosi gran viaggio; kombo e nima si fermno nel giusto momento un Europei del governo, van alle cerimonie incuriositi a vedere pò prima della dose letale specifica per ciascun individuo. “ coi loro occhi persone defunte che hanno chiesto di vedere". Arriva ora l'incontro, con entità più astrali mi fan ugual domanda, esser straordinari Rivelano mi trovo, nel Bwi villaggio morti ascoltano risposte, presentan nom e corpi Il primo si presenta, sono Nzamba-Kana il padre umanità, e prim’uomo sulla terra l’altra a sua sinistra, dicè io son Disumba Madre a umanità, e prima donna oriunda Villaggio della Morte, aumenta di scintille La palla fuoco sole, scende prende forma Kombe si presenta, e m'interroga neofìta sulle ragion del viaggio, poi mi si confìda Son il re del mondo, tuo essenziale punto Ngondi la mia donna, voi là chiamate luna le stelle le Minanga, ovvero miei bambini Buiti è ciò che hai visto, qui coi sensi fini dopo aver parlato, mutàn Sole e Luna diventan un ragazzo, e una ragazza belli Mutan nuovamente, col tuono a dileguàr Torna calm ovunque, e gli altri a salutàr dopo tal passaggio, vò isolar dal mondo fin tre settimane, neonato a tutto tondo il Buiti è un al-di-là, morte e iniziazione s’apre solamente, a inizio e conclusione Il battesimo d’iboga, a radici vita porta è dialogo diretto, Je suis mistero forte Ciò mi aiuta a stare, saldo alla visione intenti chiara vita, o adulta iniziazione nall’iniziazione, ho un pantheon colorato il gruppo bene crede, se stesso rafforzato per tramite dei spiri, con nome or invocati in cima è l’antenato, creator di noi mortali io vivo da iniziando, unà divin commedia Traverso purgatorio, con vomiti diarrea arrivo al paradiso, con vari e var livelli chiamali pur chakra, dei vortici tornelli arrivo in un villaggio, ricevo educazione mutan personaggi, ma dialogo è lo stesso poi vengo ricondotto, dal vento sulla terra M'accolgono l'anziani, e gioia lor m'afferra LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 69 la danza di Muenguè, questo rappresenta Ricerca di una nuova, forma di esistenza L’anima del morto, danza nel suo viaggio mio nome da iniziato, sento chiaramente ogni volta che, qualcuno muore in terra un altro nasce in cielo, stella palla bella L’uomo con orpelli, torna e si reincarna ad essere Mogonzi, uomo sàn che balla danzano le yombo, sonagli e campanelle Frenetiche ritmando, il ventre col sedere nella notte ha luogo, il festival che attira il Bimbo sognatore, mi arriva su piroga filosofia africana, mi scarica ogni scoria Rivela a me chi sono, chi ero e chi sarò nel gioco d'ombre-luce, scopro già lo so in canti gutturali, l’uovo fa nga.nga.nga Domande con risposte, fan apparizioni lampi luminosi, pensier come intuizioni vedo poi sfilare, gli avvenimenti in vita scopro il loro senso, chiarito alla trafila dopo il pasto èdika, io divenni un ganga canti con le danze, affermano messaggi dan voce musicale, nell’arpa interpretati l’ombra d’antenati, è l’arco di Mongongo indica ai Babongo, ponte ad altro mondo Iboga aiuta il sonno, e fatica sopportare pause concordate, riposo e chiaccherate Cosmo e attor riuniti, Buiti han realizzato Potere o regno Evùs, abolito e districato Esperire iniziazione, di fede è l’officina la mente vegetale, presenta sua dottrina fa vomitar più dubbi, riallaccia l'antenati Riporta l'uomo al cuore, di grupi ritrovati Sempre trascinato, da musica di ngombi io vedo e ripercorro, il tragitto d’orizzonti vado in corsi d'acqua, ancora processioni vivo danze e fuoco, mascher possessioni il Buiti è religione, gran tempio universale apre le sue porte, a chiunque vuol curare Una festa Bwiti, alla notte può iniziare nell’aldilà e si ferma, nel Buitì villaggio lo sento e lo ripeto, lo canto ricorrente un sapere si rivela, piano gradualmente Bwiti appar il cuore, del collettiva-mente curiosi compaesani, al tearto della vita linguaggio che ci guida, a compreder edikà Edika attorno al pasto, un rito arrosto pollo in foglie di banana, bollito con contorno Partecipo a missione, agli amici risvegliar uovo e pollo arrosto, vamos a gustar Ganga rompe noci, per gusci a oracolàr rivelasi nei sogni, e duran più malattie cura col messaggio, interiore mio soffrire quan le prime stelle, fan buio rischiarare inizia con raccolta, calma e poi Mighonzi spiriti chiamati, coi canti a far confronti strumenti musicali, ricreano tempo sogno Mogongo la parola, crèa ed esce da bocca In bocca suonatore, suona il cosmo nuovo Obaka riproduce, lo scricchiolio dell’uovo1 Ebòga alber di vita, ci manifesti amore Caccia via da noi, l'ombra il malumore con tua calda luce, rischiaraci la guida il sentiero vita eterna, Eboga ci confida 1 Obaka è il primo ed ultimo sospiro, bo-ka-yé, è la parola danzano Mighonzi, e torce van correndo finale e iniziale di un discorso, è la foratura del cadavere al fin comunicare, e chiamare protezione dopo alcuni giorni di decomposizione. Evoca l'ultimo rantolo. L'arpa a otto corde maschili e femminili, è parola resuscitata. cresce suono e danze, bakè fà l'apripista Apparire di antenati, è l’arte del bwitista Dissumba è terra di quaggiù e il Buiti è il regno originario. Lo scoppio dell'uovo pluridimensionale è l’uscita del bimbo dal ventre della madre è lo scoppio del cadavere nella tomba crescon i tamburi, le danza delle fiamme duran la fase Nkeng. Mobakaka è colpo d'obaka che sposta la mutano le scene, con maschere di canne coscienza al livello d’esistenza simile a quello degli spiriti, e l’arpa la sua voce, impon al chiacchiccio sfugge così l’azione dei beyam, gli stregoni che si infilano tra mondi vivi e morti, aperto è l'orifizio all’inizio nelle riunioni Buiti per portare agitazione. Altri avvenimenti, il teatro rendon vivo ciascuno vien chiamato, entro rito fino Luogo della corsa, giù al limite foresta Picchetti fissi a terra, delimitan la festa a fin iniziazione, v’è un dialogo privato al Kombo di rituale, vision ha raccontato rispondo alle domande, miran a scoprire s'io ho veduto bene, bandzi è bene-dire Cibo e lungo sonno, e alfine son rinato nell'esisten terrena, verso normal stato gli effetti iniziazione, dureranno ancora postumi nel corpo, 1 settimana buona Iniziazion buitista, è volontà di andare a costo di punture, insetti o di malarie è nascere in Efùn, morire nel Muengue rinasco in Meyaya, giorno terzo attende Ndama è rito palla, a fine del processo Palla gira il bandja, si gioco con diletto i beati han forma palla, sfera di enegia prima d'incarnarsi, placenta d'ombelica Riuscita cerimonia, dipende da perfetta Esecuzion dei riti, e coreografici dettagli Kombo detto nima, è jolly pure nganga garante cerimonia, se qualcuno manca Raseno ci risveglia, al fremito c'invita a Siva con la Sakta, lui in amor s'affida nel fuoco della sera, và invitare Tago tramite d'un canto, io mio cuor appago diventa desiderio, assoluto e t’accadrà rivelazion del Sé, che sorge e fremerà Luce suono e gusto, ostacolo diventa ìn colui che ancora, d'ego si contenta Penetra ogni cosa, col desider totale Inutili parole, or senti in esperienza Presente in vigilanza, stabile rimani pur nelle realtà, di ier oggi e domani pure s’affamato, avrai il cibo più sazio pur in debolezza, raggiungi realizzazio se scoraggiamento, sfiora nell'impegno tuo cuore riconosci, come sol sostegno privato del potere, d'oscure forze d’ego giocattolo diventi, dell'energia dei suoni preso al loro campo, in lòr mental’imago Dimentichi l’ambrosia, o libertà d’innato2 Uomo fa esperienze, legate alle sue idee fatte da intelletto, e perpetua le catene poter della parola, pronto ad offuscare la natur del Sé, profonda ed essenziale se vado ignorando, mistero profondo Recito invano, ogni Veda del mondo e mantra coi salmi, offerte di fuoco Senza i misteri, è fumo che invoco se inganno l'amici, puro ed impuro è arbitraria morale, nel loto seduto denudo poi corpo, vò cranio rasare fò solo un teatro, e buffon luminare Se i chakra e mandàla, vò meditare e dibatto se spazio, sia o nò vacuità se scindo 1 gioia, in varie più tappe appello a scritture, fatte già grande Rècitar mantra, o fare più offerte via da spontaneo, a nulla ti serve Via attaccamento, fluisci con cose sorgente sapienza, vuòl nude spose emerge coscienza, e libera un tutto I testi van via, realtà resta frutto “Io sono ganga!”, recita appunto canta mio Seba, il cuor è trapunto siam meditazi, siam già immacolati Mantra abbandona, mandal trattati un mondo é soggetto, all'illusione in un sol istante, realizzi l’ardore3 2 “Il seme dell'ignoranza è causa e sorgente della stanchezza, è dissipato dall'espansione della coscienza di là di ogni limite. L'energia del fremito attraversa il volgare e lo rende schiavo, mentre libera colui che segue una Via” Kallata cit.da Raseno 3 “La fonte della coscienza ti sfugge poiché ti allontani dallo Spontaneo per immaginare una tripla via. Il Vijñânabhaïrava dice: la meditazione è anch'essa una rete illusoria, riconosci l'essenza divina nel tuo fremito interiore; prima di desiderare e sapere Chi io-sono, dove sono, semplicemente tu sei quello! (Je suis nganga), l'unica vera natura-sorgente dell’Io. raseno LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 70 rilassa coscienza, nell'uno reagisci Dopo ogni marea, pur ritorna quiete eterna legge sempre, uguale si ripete dopo pace o guerra, l'uomo avanzerà nella imperfezione, la perfezion sarà Accade perché, in un punto son presa e il corpo richiede, più ossigen discesa il respiro mio torna, al ritmo scorrendo l'osservo a sapere, che sto progredendo Fuor dalla ribalta, per quattrocento anni Savia tu crescesti, all’ombra della forre fosti sempre là, durante tutto il tempo pur dimenticata, mai lamen commento Tua conoscenza, smetta il giudizio Tuo fremito amore, in 1 abbi sfizio nascita e fine, evoluzio e progresso assiem a nirvana, son privi di senso mente invade corpo, uscendo da confini addestral esser calma, in semplici raggiri ognuno sperimenti, var gradi di samadhi Bhakti van spontanei, a mezzi canti dati staser Emilia canta, amor della sua savia la foglia che Martìn, le diede in dono Sabia apprende nella notte, i segreti delle piante le var consociazioni, nel buio riposante labirinto e sala specchio, Iside turchese aroma del giardino, o rombo del terrore amante vulcaniana, in mondo parallelo Poeta di veggente, e Luna mio veliero Emilia pure canta, ispirazion a Thera al cuore ricevuta, duràn tal primavera e Martin traduceva, 1 canto dei Navaho Lei sentì l'intesa, e scrisse questo brano se busso col canto, o un arpa ngomo Sette chiese o stazioni, rotanti vedrò Vortici o chakra, di possente energia Dormiente nel basso, oh bella regina! La salvia mi bisbiglia, a volte pure grida mi dice di cantare, si prende la mia voce cammina via mi lascia, pure senza l'occhi col genere di voce, uguale a dei rintocchi Parli giù nel buio, mi fai la tua lezione soffice o profonda, avanti a colazione mi porti in foresta, di liane rampicanti abbracci con ardore, e penetri coi canti Thera insegnami, a ricordare il tuo legame Dammi occhi per vedere, e forza per capire e sol qel tuo potere, mi fa affrontare i venti da Te solamente, posso aver insegnamenti È sposa di shiva, e cerca il suo sposo traversa i sei centri, fedele allo scopo Raggiunto si unisce in un fiore dorato nasce bel bimbo, nel cosmo infiorato Siam noi che dobbiamo, diventare divini Siamo noi che dobbiamo, salvare gli Dei uguali a Salvadora, e i sabi de los sabios in tutti noi possiamo, capir vedere il fato Ami andare oltre, più interazion sociali amica sei Pastora, dei gruppi marginali s'insisto ragionare, mi lasci come psiche La fiaba di Apuleio, pur bène ti descrive coraggio ed umiltà, dell'albero con storia e la rassegnazione, di foglie dell'autunno fammi sopportare, l'errori e ogni rifiuto avan di svegliare, il drago nel porto Preparati bene, in spirito e in corpo Thera ben accoglie, seduto in amore Yab-yum è respiro, l'orgasmo di fiore Emil Maria Pastora, idrofita e squadrata Rischiari tu la bocca, e sei l'alba ritrovata d’un anima hai bisogno, vicina che ti stilla Tuo corpo è l'alambicco, da sola si distilla Non vedi nessun io, neppure tuo non-io ubriaca in Te mi sento, nuda sen confino mi vedo in relazione, con vari più neuroni e liane han intessuto, più interconnessioni seduta e rilassata, osservo mio respiro pur percorro il bosco, persa in ogni filo osservo miei pensieri, segnali di natura Continua binario, a inalare esalare bosco è respiro, ghiandolar pineale Person ed animali, son nate sen coscienza acquistano mangiando, la vegetal essenza tu formi l’alleanza, attraverso mar e monti rifletti ciò che sono, futuro e mio passato già son ch'incontrerò, venuto pur andato nel buio mostri tutto, o Kali mia radiante mi dici che già sono, tuo Siva copulante or la luce e le facce, mentali che vedo Sono quelle che porto, in te le rivedo Un posto nascosto, alle foglie non c'è e suono intonazione, tessono per me se pratica inquina, smetti tormenti dimora nel cuore, di gioie clementi delizia di cibi, in bevande gioisci or insegnami la calma, di pietre di memoria e tutto vien e và, in ondosa partitura se muscoli tendo, trattengo tensione nel coccige sento, ronzio calabrone Dovunque vai ricrei, invisibili tuoi ponti seguo mio respiro, un certo pun s’arresta da qualche parte ferma, presso l'ombelico un attimo si ferma, ma poi riprende e sale Verso esterno ma, la pausa è sacro mare “Om nàmo bhaga-bata, Basu-dabaya salendo scendendo, respiro m'abbaia Sei verde pastorella, di greggi da guidare piante ed animali, azzecchi a consociare già in molte epifanie, timide o irruente Canto alta voce, in Samadhi sabazio la Sabia t'incontrò, in oracolo potente Om namo bhagavate vasudevaya (bis) Om Nama Shivaja, Om Nama Shivaja Om Namo Bhagavate Shivanandaja Om Namo Bhagavate Vasudevaya Om Namo Bhagavate Venkate Svaraja Om Namo Narayanaya (quatris) Shivaja Nama Om Nama Shivaja (bis) Shiva Shiva Shiva Shiva, hari hari hari.. Om Nama Shivaja | shivaja nama shiva shivaja nama om nama shivaja (bis) vestita da gigante, immensamente antico indosso hai la cintura teschi umani al dito realtà presente ora, è mare calmo e puro blu brillato al sole, canto avanti un muro così mi apparirà, un universal vicenda a rifletter verità, sua semplice esistenza L'orto come il mare, narra del suo moto perenni le sue onde, schiuma suo risuono susseguon alle forma, identica è l’essenza si frangon alla riva, ritmando la coscienza Sussurra il suo fluttuare, la stor di civiltà cosciente di se stesso, il mare e bosco sa alberga nell'inconscio, e spazi riproduce Qui nel Therabuti, accende la sua luce se il numero vario, del capo rotazio cvi Mantra cantando, Nà-Ma-Sii-Vaa-Ya vedo i Wanniya, che danzano a Kanda assieme con Sesto, dimentico impegni il respir della mente, par che si fermi quando evocata Sei, Tu esigi motivazio curiosità punisci, là in banal assaggio fai lucido il mio sogno, Sabia interattiva visibile alla mente, terz'occhio di Shiva sorgono i pensieri, li vedo nel formare Diventano persone, discorsi da rifare Poeta blu cobalto, sei una fata e gnomo Mulino d'acqua vento, Mater Dei rinnovo leggera atassìa, accompagn'inebriamento sei Tago di stasera, tempio del momento Savia verde-paglia, sottil soffio pulito se dici Tu mi ami, innamoro all'infinito Lucertola tu sei, sei nonna rospo e tela aleggi su a Petrolo, da là mattin a sera Gnomo della casa, sei Tago blu Coboldo un genio che ama pure, rider tutto tondo in comunitari scherzi, ravvivi e ridai tòno mi mostri var insetti, o folletto di Petrolo Donna di Potere, tu che hai visto tutto Morte conquistato, e i regni posseduto Oh Menerva della selva, cantaci la via dell’energia diretta, emana noi vicina LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 71 Apri ora le porte, agli spiriti antenati Guardiani del sapere, tribù spirituali Donna d’intuizione, della notte nera Rossa bianca luna, che Venere rivela Bambino del Dio Luna, tu fai rigonfiare in soffice germoglio, in tuo abito talare Tu sei mammella, sei MA-TE-RE TE-JA siamo tuoi bambini, figli a Mater theia Li baal li tuka Inanna, dicon i Sumeri sei Regin del Cielo, a tutti gli emisferi Dea d’amore e guerra, tu sei fertilità molti nomi tieni, semitica sei Ishtàr mia Yapu-ki-liwa, ierodul-posseduta lungimirante iboga, dubbi miei confuta Permetti ch'io canti, canzone dei flutti dopo ogni marea, son quiete e riflussi Io negli esser sono, l’uni desiderio mar brillato al sole, puro inconsistente aiutami a trovare, il disagio ricorrente vicin la luce giunsi, calore mi bruciava e piano la tua birra, ferite mie curava matrice di natura, d'ogni vivo imperio Prìncipio del mondo, e germe di vite Accendo in unione, coscienze sopite Figlia al cielo An, Bab-i-Li è la tua porta scendi in sepoltura, morto in te riporta Qual’essere cabocla, fusa nell’istante Danzami Jurema, in Nataraj costante orgasmo s’estende, in cosmiche rotte Sesso e la morte, son solo due porte Hai visto ed ora sai, tutto in Te riluce Recuperi i gioielli, e torna la tua luce risali dagli infèri, riacquisti tuoi diritti Là il tuo mito eroe, t’aiuta a rivestirti Pur raggiunta una, tutto ci scompare Spuma bellezza, emerge poi dal mare L’eterno è presente, vivo e cangiante Ti gusta e ti sente, curioso eccitante Yapukiliwa shiva, nel cuor mi fai pulsar sgorghi amor cantato, tu navaho Samàn hanna yo we innaio, ahanna yo we innho Inanna yo we neye, yo we inneiye innho Chi vive non teme, sua morte paura un falso pensiero al tempo non dura vita è una scelta, o pura intenzione Perfino la morte, è contemplazione! Ierodula Nuganna, e Gaurì sacra Vacca aquila e serpente, vegliano tua manta .4 aprile, Seba: Tu emetti le parole, che il fato fan giràr contieni l'Io d'umani, in palmi delle màn afferran le tue mani, espell i Venti scissi Gonfi inondazioni, e risputi tutti i vizi degl'esseri tutti, afferrasti il più temuto profòn lo rivoltasti, come un pesciolino alla casa dei lamenti, li fai pellegrinare tutti i grandi riti, sol Tu sai interpretare Regina i grandi Dei, tu stani senza fine starnazzi via da Te, su tumuli in rovine loro non resiston, l’occhio Tuo sovrasta e batton ritirata, sguardo che devasta Chi calmerà Regina, tuo adirato cuore? l'alma Tua Pastora, vuol soddisfazione Truppe d’ignoranza, son ora in ritirata la gioia è ritornata, e s’è l’ira dipanata un ape magachile, deposita sue uova in guscio di lumaca, e mura la sua scorta trasporta aghi di pino, li pone a cono tetti a mascherar il guscio, ai predator attenti l'ape tagliatrice, tien mascelle aguzze ritaglia foglie a pezzi, sui rosè cespuglie arrotola ad astuccio, in volo le trasporta chiude nella terra, mette uova e scorta varie piante d'acqua, attiran larve pulci vespe e calabroni, sono predatori furbi inoculan veleno, non perdon pungiglione a differenza d’ape, che punge dopo muore s'adattano veloci, a vari cambiamenti vicin zuccherificio, bottinan saccarosio se invece trasportata, in zone tropicali raccoglie inizialmente, scorte colossali portano le prede, al nido a farne pappa dopo alcun stagioni, comoda essa scopre inutile gran scorta, se nettare c’è sempre sol dov’è l’inverno, lei accumula energia Ghiotte pure sono, di zuccheri e di sfatta Mandibole taglienti, incidono sui frutti Sminuzzano le fibre, fanno nidi tutti al fin di attraversarlo, in semi letargia rosicchiano le vespe, foglie del canneto mastican le fibre, saliva e suono sfrego ricavan la poltiglia, ch'è simile alla carta fabbricano nido, l'appendon a una grata Una mellifer ape, accumula conserve Volàn lente vespe, in monotono ronzio Vedo io 3 parti, in corpo d’api e insetti s’attardano la sera, pesanti nel tramonto preecedono le stelle, Pleiadi dell’inverno che turbini di vento, alzan all’esterno Se vedon scuro nembo, tenebroso sale Le Api d'alveare, non si fan lontane con sassolin in seno, librano per l’aria zavorra come barca, solcan onde d’aria come le formiche, per superar l’inverne ligustica allevata, contiene pungiglione la razza melipona, non punge lacandone Testa con torace, addome ed arti esterni due occhi laterali, composti e arrotondati coperti con dei peli, e vision mosaici dati1 tre ocelli sulla testa, riescono a vedere Dentro un aveare, ciò ch'è lor dovere per cogliere gli odori, calore e umidità antenne tronco e frusta, posson orientàr comportamenti vespe, simile nei bombi imenotteri più grandi, l'api son difformi Regìn di bombi fà, suoi nidi sottoterra la famigliola poi, sveglia a primavera il torace son 3 anelli, saldati fra di loro cvii Ciascun ha paio zampe, 2 paia d'ali sono Le ali son membrane, tese e trasparenti duecencinquanta cicli, battono frequenti I bombi come l’api, son vegetariani bottinano soltanto, fioriferi essudati Accumulano in nido, solo per covata di femmina feconda, dopo l’ibernata Le anteriori zampe, intagliano un lunotto a strofinar le antenne, manipolar raccolto le zampe posteriori, munite di un cestello con pettine di peli, bottinan cibo esterno Regina fondatrice, depone le sue uova alleva larve bombo, in attesa di operaie quando son formate, vanno a bottinare Regina fa clausura, continua uova a fare Addome ha 7 anelli, s’innesta sul torace al fondo il pungiglione, è dote femminile bottina più dell’api, lavora bombo a lungo pure con la pioggia, freddo vent'appunto là coi primi freddi, sua famigliola muore qual regina vive, letargo anfratto vuole l'intestino medio, degrada gli alimenti col melario sacco, riposto nell'addome e ghiandole per cera, poste sott'addome intestino posteriore, accumul escrementi per mesi o settimane, specie nell'inverno quando si rimane, al caldo dell’interno Taras mi racconta, che l'ape solitaria Scelta di colonia, fà in era quaternaria l'origine dell'ape, nei fossili di sciami rivelan sua natura, gregaria senz'eguli 1 Insensibili al rosso, lo vedono come nero. Sensibili invece ad ultraviola che vedono da lontano. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 72 operaie son lunghe, fin dodici millìmi Nascono da uova, deposte e fecondate Le mette la regina, al fondo d’ogni cella Tre giorni dopo schiude, nasce larvarella Duràn bella stagione, fuchi fan convegno in sciami a forma sfera, oppure di cometa Si librano nell’aria, in volteggi evoluzione attraggono regine, con grand'eccitazione L'uovo è un bastoncino, bianco e cerulèo Una regin s’accoppia, con diversi maschi fin chè spermateca, riempie dello sperma Dopo accoppiamento, fuco cade e muore schiude e da una larva, più piccola dell'uovo questa sta sul fondo, si muove alla moviola è bianco vermiciattol, sensibile a ultraviola Lei mangia gelatina, deposta da regina La larva di operaia, passa cinque mute Residui digestione, sono espulsi in fondo Prima di ninfosi, digiuno e bozzo mondo dopo sette giorni, le celle saran chiuse con un tappo in cera, e cibo vien sospeso comincia metamorfo, le larve or sono pupe completan dode giorni, ed escono da buche dopo ventun giorni, diventeranno adulte cambiano pur spesso, l’occupazione tutte spazzine oppur nutrici, con cera muratrici Riparan favi e celle, guardiàn bottinatrici gli organ genitali, ha persi nell’unione Vivono assai breve, fin cinquanta giorni producono calore, poche altre mansioni niente pungiglione, le anten sofisticate Sensibili agli odori, son più sviluppate hanno grandi occhi, che coprono la testa presenza e odor dei fuchi, stimola operaie fan guardia protezione, duràn volo nuziale così regina d’arnia, morir non và rischiare Sui litoral d'Italia, nascono in febbraio Liberamente vanno, in tutti gli alveari qualcuno pure sfugge, a eliminazione Passerà l'inverno, nell'arnia di adozione Vivono sei mesi, le nate a fine estate le altre vivon meno, poiché v’è attività Frenetica raccolta, di polline con nettar ogn'ape tien ampolla, di profum melissa feromon profumo, che sventola su pista captato da compagne, serve raggruppar estinguono energie, prima e pure in fretta invitare più operaie, a uscire bottinàr Le api su orchidee, par portano le corna api stravaganti, van per propria strada piuttosto che seguire, 1 via determinata esploran le sorgenti, sfruttabili d'intorno se trovan fiori ricchi, danzano al ritorno ampolle ben vischiose, il polline convoglia le ovaie han inibite, non v'è necessità in mancanza di regina inizian funzionàr Quando la famiglia, è molto disturbata Danza tien azione, eccitante su novizie chiamate a bottinar, sorgenti nutritizie se accede poi l'intruso, nel corridoio volo Le api di tre giorni, incapaci son del dolo alcune fan riposo, dopo i vol su e giù lontano dalle danze, lor ozio fà virtù i fuchi sono i maschi, del popol dell'api non sono preparate, abitudinarie api ai turbamenti forti, di eventi naturali un operaia punge, spesso presso casa più grandi di operaie, tozzi ’addomi bassi più lunghe hanno le ali, e volo rumoroso inadatti a bottinare, li nutrono a riposo Nascon dalle uova, per nulla fecondate In celle più grandine, a fine dell’inverno Ventiquattro giorni, per diventare adulti Per fecondar regina, non copulano tutti l'ape è abituata, associàr cibo-profumo colori fior sorgenti, l'inverni uccider fuco L’ape vive con, l’ambiente circostante Sostanze del fiore, nutron coscienza racchiudono in sè, del sole l’essenza nel favo son poste, in esagonal celle motori d’orgone, han cera per pelle apicoltori e pastori, medesima stella appare alla pasqua, stagione risveglia più stelle d’Ariete, influiscon sull’ape il propoli e miele, e sciame che accade Se l'ape è allevata, dall’uomo dipende ma poi allo sciamare, l'istinto riprende Vive in comune, simbionte animale si dà in sacrificio, al corpo suo sciame Taras apre l’arnia, rompe quel sigillo Fatto di propòl, e porta lo scompiglio la raccolta miele, fà in taluni giorni di luce e di calore, là nei mezzogiorni in quei rari casi dove, manca sinergia contatti con la pelle, san dar un allergia L’Acqua propolìs, n’è soluzione acquosa in sciacqui gargarismi, fatti senza posa Protegge pur ferite, di ogni potatura nelle piante a cui, re-stimol cucitura Silice zolfo e sodio, van ad integrare Buon insetticida, ed anti-gritto-game nell'affumicatore, per calmar le api gradevole d'inverno, nei camini dati incenso che fragrante, aiuta devozione Se lo impieghi in tantra, o meditazione Cera d'api tiene, gli alcoli con grassi il cosmico furore, esercita un azione calòr scioglie fonde, sessantàdue gradi l'òrganismo d'arnia, tutto viene scosso i residui del fondo, do a piante contente ricorda quand'Emilia, fà dinamizzazione come quando suolo, dentro viene smosso quel propoli dell'api, cemèn comunità L’usano a sbarrare, davanti arnie città mastice vernice, spande aroma intesa su ingressi di alveari, a scopo di difesa Miscela di sostanze, gommose e resinose colte su corteccia, gemme appena schiuse enzimi e secrezioni, a balsamo dan forma la linfa della pianta, in propoli trasforma Il propoli contiene, sostàn battericide molti antiossidanti, e varie funghicide enzimi inibitori, del germinar del seme pur la cera favi, un poco ne contiene solubile nell'alcol, amoniaca ed acetone tien sapore acre, e variabile ha il colore da giallo chiaro-verde, sino bruno scuro sprigiona sopra fuoco, balsamo più puro1 com un orologio, riflette cosmo e piante le meteo condizioni, seguon la ritmìa di musica a sfere, magnifica armonia Usato da più genti, nell'imbalsamazione fù in dote pei soldati, per cicatrizzazione in olio vien spalmato, contro le infezioni rigenera i tessuti, in ferite e pur’ustioni 1 Friabile e duro a 15°, il propoli ammorbidisce a 30 gradi e liquefa a 60° separando in due parti: liquido aromatico che galleggia in alto, è cera viscosa e malleabile su fondo. in acqua galleggia, la sciolgo bollente la cera poi fusa, io verso entro stampi se oliati l'estraggo, poi in poch’istanti e l'uso a lucidare, i pavimenti e porte lenire scottature, e mal schiena forte2 allevano gitani, in bugni ed arnie paglia in accampamenti, ai margini boscaglia l'Arnia nuova in legno, coi melar telai fà la concorrenza, a quella d'artigiani cviii o Seba apicoltore, fai questo domani l’arnia costruisci, da te con le tue mani con regole e misure, del tutto personali scegli pur la paglia, per favi e materiali Scegli come sede, siepi o avvallamenti ai margini del bosco, microclimi templi da fabbriche distanti, e campi d'irroràr protezion dai venti, e assenza umidità3 2 s'è difficile estrarre i pani di cera dagli stampi, introduci nel freezer per 20 minuti. Se la vuoi sterile, bolli 1 ora in tegame inox. Cera frammista a resine allevia reumatismi, mentre con olio oliva a bagnomaria è lenimento e crema ammorbidente. 3 quando si tratta di un luogo di montagna è preferibile avere gli apiari in basso rispetto alle fonti di raccolta in modo che le LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 73 un ape disturbata, quando vola in alto la quantità di cera, che vedi sgretolata Lavor bottinatrici, a capir forza famiglie se vede testa d’uomo, contro cielo spalto ha stimoli puntura, poiché vede minaccia Ti dice quan riserva, invernale fu sfruttata Sul predellin osserva, cadaver ninfe figlie3 dalle un tetto rami, sopra la tua faccia rintraccia se fra esse, regina n’ebbe sorte nell'arnia le api fanno, un grappolo calore di trentasette gradi, se v'è covata in fiore scende a venticinque, se manca la covata la scorta in miele resta, meno consumata se nulla par accade, colonia può esser morta l’inverno non passò, esaurita è la sua scorta se il freddo-pioggia và, lungo ad infierire Api esploratrici, già cercan nuove fonti Le erbe officinali, dan salute a sciami e integran la dieta, invernale delle api infusi camomilla, melissa e rosmarino menta maggiorana, salvia oppure timo un forte odor cavalli, l’ape può irritare specie se nell’aria, arriva un temporale t'insegno far sciroppi, inverno vall'offrire melassa zuccherina, oh Seba fai bollire i rumori dei motori, accendono furori disturbano le danze, assieme lor odori segnano gli odori, più piste del bottino ricerca l'armonia, l'ape è insetto fino Ape è un animale, dall'energia solare Regina una colonia, riesce governare coi feromoni per, quattro cinque anni controlla sui telai, quanti api sono morte se invece troverai, delle api fuchi morti sappi che la famiglia, regin ottenne tardi questa non potendo, unirsi in vol nuziale i fuchi si mantenne, a lungo da svernare a inizi primavera, vò a controllare i teli veder se c’è varroa, o più escrementi veri posizione e spazio, che occupa che piglia dice quant’è grande, nel favo la famiglia2 se la mellifer ape, la smerciano gli umàn è nota predatrice, disposta a saccheggiar vola assai più ampia, per fonti più lontan pur l’ape indiana caccia, dall'area natural cix Varroa fu la risposta, che la natura diede l'acar parassita, che scopre nuove prede Attacca apis mellife, sino a distruzione alfine rimpiazzata, senza troppi affanni fuor sostegni umani, pareggia situazione Steiner ben descrive, l’origine dell’ape emersa piano piano, assieme con umane crebbero simbionti, l’umano con l’insetto Fin che vita nova, prese forma e aspetto intensiv'apicoltura, mio Seba tien principi spazio per famiglia, adatto a caldi offici 2 piccin famiglie, men miele d’una grande covata a fin inverno, a scorte sia bastante a riunir famil diverse, uso metodo giornale soppeso pur ascolto, ronzi che riesce fare d’inverno l’alveare, è ben non disturbare leggi solo strisce, sul fondo di alveare1 api possan fare i percorsi in salita scariche e in discesa a pien carico; fra un posto sempre ombreggiato ed uno soleggiato è meglio quest'ultimo. Tepor del sole anticipa l'ovodeposizione 1 strisce centrali lunghe (colonia popolata); detriti con ninfe (regina ha iniziato l’ovodeposizione); detriti di colore scuro (favi vecchi); detriti su un lato (le api si trovano sul lato più caldo); strisce sottili e basse (le api consumano poche scorte). Metodo giornale: togli tetto e spruzza l’acqua di timo sopra favi, poni sul nido di covata fogli di carta giornale buchettati con ago (dividon la cassetta posta sopra e l’arnia sottostante). Le famiglie riuniranno, allargando i fori a morsi. Taras l’ape smette uscire, colonia può morire l’apicoltor sorveglia, l’irregolar stagione pronto a intervenire, con miel e beverone clàn in viaggio canta, la nuova partitura di fascino più grande, è sol la sciamatura apro arnia per vedere, i fori chiudo bene saccheggio eviterò, chè da fuor proviene6 impiegano la danza, comunicar simbionti distanza e direzione, con quantità di cibo tracciano in figure, ch'evolvono col rito7 Picchiando contro l’arnia, si leverà brusio normale breve lieve, allarm'intenso lungo Rivèl regina assente, ora valuto le scorte soppeso l’alveare, con man sollevo forte4 Danzano freneti, se il cibo è più vicino orientano col sole, e l'ultravioletto fino In quelle famiglie, riuscite a svernare un anno dell'api, potrà or cominciare Se un area di fiori, bottinan coerente assicurati oh Seba, piantar ricorrente 1 chilometro quadro, ricopre normale ogni alveare, è un insieme organismo simile all’uomo, che cambia morfismo danzatrice al favo, trasmette suo ronzio qualcuna lo raccoglie, forgia suo destino mà un ape costretta, sà pur sconfinare Dodici kilome, il massimo suo raggio Varroa va silenziosa, al buio d’alveare Per vittima cercare e un ovo penetrare da dode gradi in su, io visìto all’interno osservo la covata, le scorte e la salute a marzo primavera, stessa investigazio sviluppo di famiglia, regin covata spazio in cov'opercolata, si nutre poi scompiglia vive a loro spese, e perisce inter famiglia al mar mediterraneo, regina ricomincia un ape poi ritorna, con il suo bottino uova sue deporre, quan mandorlo fiorisce diffuse epidemia, assieme lucro intento là sulla montagna, e nelle zone interne volo dopo quelli, non vale pur il rancio dispendi d'energia, pari a suo raccolto bilancio negativo, appare tal rapporto in bocca lo depone, delle sorelle alfino rigurgita insaliva, tra stomaco l'enzima commercio di regine, e buon adattamento Varroa tien 8 zampe, e l'apparà succhiante ritarda un paio mesi, schiusa uova belle5 sverna sull’addome, dell'operaia grande Dopo dell’inverno, fan volo depurazio Maschio di varroa, non è dannoso all’ape Femmina rossiccia, capocchia spillo pare con suo apparà boccale, copula e trasale entra in cella calda, con larve disarmate un dì vider miei panni, stesi ad asciugare li presero per fiori, iniziaron a chiazzare di lino o di cotone, chiusi al collo piano ti lasci traspirare, sudor non emanare odore troppo forte, aiuta punzecchiare Vol depurazione, è un giorno affascinante dopo gran silenzio, colòn esce alla grande l'uncino delle zampe, facile s’impiglia le visite alla sera, conserva ad altri riti in tempi d’abbondanza, l’api son più miti Api amàn colore, bianco giallo arancio 3 Api morte sul predellino rivelan malattie di api adulte o avvelenamenti; presenza di cera indica saccheggio; presenza di ninfe morte: abbassamento temperatura o termine scorte; chiaro nel da farsi, sennò raffreddan favi tracce d'escrementi brunastri rivela fenomeni diarroici. Taras 4 Solleva il bordo posteriore dell’arnia e valuta le scorte. Se febbraio-marzo d’occhi, vedi dall’esterno fuor aumenta gelo, nell'arnia sale il ronzio, il moto caldo e il annota su una scheda, tenuta sotto tetto consumo di nutrimento. Con covata la temperatura è sui 34°. 5 A fine inverno son circa un milione di operaie, poi con nove 2 A far l'analisi degli escrementi, rimuovi i teli qualche giorno gradi minimo, l'ape esce all'aperto, il cibo cresce e la regina prima del volo di depurazione, o rischi che li ripuliscono. arriva fino a 3.000 uova al giorno. Alle larve servono 37° ogni visita di giorno, duri il necessario riposto nelle celle, in miele si raffina vesti e copri capo, con colore chiaro nei tessuti maglie, capelli oppure barba la conseguenza spesso, par una puntura minaccia ha percepito, là social creatura 6 Se alcune famiglie non sono volate via, osserva bene i fori di volo dell’arnia, ausculta e diagnostica: se senti bel ronzio la famiglia è tardataria, ancor priva di regina e farà il volo di depurazione a nuovo giorno; se invece v’è silenzio, prova a risvegliarla picchiettando leggermente l'arnia con le dita. 7 Se il cibo è in raggio di 100 metri d’aria, danzan in cerchio orario e antiorario; se supera i cento, l'ape danza con addome, traccia un otto su cui muove e vibra diagonalmente. Karl v.Frisch LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 74 prova ad instaurare, empatici contatti usa il velo e i guanti, sol se necessari Non far le attività, insieme alla paura tieni cuore aperto, e l’anima più pura Colza e Ravizzone, e più fori di natura ho pipa da tabacco, per affumicatore fumo vò soffiare, invece che aspirare se non ho tabacco, ho fiori Tanaceto lolla oppure fieno, o legno di vigneto nomade rituale, presente in ogni mito troppo affumicare, serve poco o niente non usare torba, o cartone puzzolente pian disperdi fumo, su sommità di favi pur le piume d’oca, allontanano le api piano senza fretta, riesco a far calmare Aprile è sciamatura, controllo cèl reali a maggio giugno fò, la posa dei melari aumento il loro spazio, riduce sciamatura escludo la regina, andar nuova struttura1 cx da uova fecondate, or nascono regine deposte in cel reali, più grandi delle altre a forma stalattite, o a ghianda rovesciata nutrita a pappa reale, durante sua larvata per questo cresce molto, più delle operaie Vivrà fin quattro anni, cinque s’è virtuosa sedi giorni impiega, a diventare adulta Fino a due centime, riesce essere lunga le riconosci bene, l’addome è assai lucente produce tutto il giorno, le uova di famiglia Fin duemila al dì, ed escon da alveare solo per sciamare, oppur volo nuziale Ella ha pungiglione, sciabola mai usato adatto a eliminare, sol là rivàl di stato se entro 20 giorni, regina non s’accoppia rimane fucaiola, famiglia allor l’accoppa Duràn le sciamature, le vergini regine vengono allevate, e vibrate da cugine questo poi influenza, destino di prescelta quella più vibrata, canterà più in fretta in giorni soleggiati, fan sciami vol nuziali tra le dieci e l'una, tranne i meteo vari l’impulso per sciamare, è d'istinto antico Colonia sciamerà, rafforza e sdoppierà lo sciame quattro giorni, sull’albero starà spruzzo io con acqua, a farle raggruppare usa poi canestro, e la stecca agitarame riprovo a catturare, attiràr maestà reale lo sciame or introduci, dentro alla cassetta intorno al for di volo, melissa don essenza se vedo che usciranno, dopo una mezz’ora vuol dir che la regina, manca da buon ora lo sciame si riforma, làddove è la regina calmo ricomincio, l’agguato come prima di sera quan le api, saràn tutte rientrate lascio lor cassette, chiuse ed oscurate per ventiquattr’ore, sapràn configurare un grappolo di vita, pronto a dimorare se usi un’arnia usata, passal alla fiamma così da eliminar, più parassiti in canna la propoli residua, sciogli poi con calma vedrai conferirà, profumo sano all’arnia nell'arnia sporca muffa, sciame si disturba purifica con Menta, sennò rischi che fugga Melissa strofinata, seduce il nuovo sciame Ricorda che 2 giorni, le scorte san durare Regin il feromone, trasmette alla famiglia Scopo di coesione, inibisce ciò che impiglia Profumo che regale, annusano più antenne mano che s'invecchia, piano piano spegne Moltiplico in 3 modi, famiglia in sciamatura Regin di nuovo sciame, il trono s’assicura Famigl'insoddisfatta, rinnova quella vecchia Regina suppletiva, emergenza si rispecchia2 famiglia numerosa, e spazio insufficiente spinge le operaie, a nutrir giovani larve con pappà reale, per farne gran regine spingono poi l’altra, di fuori dal confine il primo sciame può, averne dei seguenti composti da regine, ancor non fecondate in vecchi tronchi o, caminio abbandonato fondan la colonia, e il ciclo è rinnovato luglio agost'osservo, le porticin di volo à settembre pur, attèn saccheggiamento riduco ingresso nido, fò l’ultima smielata poi vedo se regina, tiene o no covata3 se pareggio scorte, scambio miel telai o metto in nutritori, sciroppi dolci vari ai lati sposto i favi, vecchi od ammuffiti osservo sempre volo, delle bottinatrici Taras poi mi parla, di miele delle api figlio del fruttosio, di fiori ed essudati e questi a loro volta, dann’iperglicemìa seguita pure questa, da un'ipoglicemia lo zucchero nel sangue, gioca all’altalena innalza irritazione, stempera ogni vena zucchero or combina, facile col calcio per neutralizzarlo, corpo cerca calcio lo toglie da riserve, denti oppure ossa fragile diventa, non reggono la scossa sistem'immunitario, piàn si neutralizza preso a lungo tempo, l'intestino vizia e pigro ti diventa, scopri conseguenza dà tossicomania, e crisi di astinenza Provoca le placche, l'origine di carie Turba l'equilibrio, di flora intestinale scatena fermentanti, e i putrefattivi assiem eccessi di, frutta oppure vini Miele riscaldato, rimargina le piaghe cura pur carbonchio, e l’ulcer purulenta unguento per ustioni, foruncoli e vaiolo lo zucchèro mi dice, è figlio del solvente veloce carburante, ti rende dipendente4 riduce le allergie, con polline suo oro cxi contienè potassio, che assorbe umidità Diabete correlato, a zuccher raffinato bianco trattato, da industria brevettato quan miele dell'api, è messo a relegare fugge l'occasione, di prevenir un male così la raffineria, purifica il prodotto con acido di calcio, e quello solforoso a dare colore bianco, ovvero saccarosio cibo privo d’acqua, in giro sen riposo scaten or ingerito, diverse più reazioni e si alza glicemia, assieme a eccitazioni segue spossatezza, di corpo della mente bisogni stimolanti, accende nuovamente in vasi terracotta, miel può conservàr nei dolor d’orecchi, verso gocce calde do ai tubercolosi, miele in latte capre polline permise, i cinesi sopravviver durante carestie, e nei giorni di confine un pilota americano, in guerra torturato dagl'indio fu accudito, con polline curato peobioti ed antibioti, su flor intestinale forte attivatore, i malati può integrare Riporta l’energia, dopò affaticamento Stitica astenia, parto e allattamento Energetico 6 volte, più di latte e carni valido nutriente, sol dattero gl'è avanti saran sostituite nell’anno successivo. 3 Il saccheggio può essere latente o violento: nel latente le api il polline gà cura, tumor alla mammella rubaro provviste di nascosto; nel violento le api di un alveare disturbi della psiche, e alfino l'impotenza attaccano quelle di un’altro clan. in autunno, gran provviste e covata son garanzia di precoce e vigorosa ripresa primaverile. aggiunto con il miele, o in succo naturale 4 Tra i due zuccheri principali del miele, il glucosio è quello un polline si spalma, ben su fette pane nettare e pollìne, son pronti a comparire 2 La regina vecchia è soffocata o vola via e poi muore. Le meno solubile e tende a cristallizzare.Mieli ricchi in fruttosio calma anzian attriti, tonsil e artè indurite molte piante in fiore, aiutan sciamatura nuove sono allevate tra estate e autunno. La regina suppletiva rimangono liquidi a lungo. La cristallizzazione rallenta col parali progressiva, nei Parkinson colpite 1 a nido pieno se v'è cera candita, è tempo di aggiunger melari è ricavata in casi estremi dove la famiglia rischia di perire, riscaldamento poiché i granuli di glucosio vcngono sciolti. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago se a primavera i prati, iniziano a fiorire 75 Fanerogame piante, producono dei fiori s'aprono le antere, e il polline va fuori il polline raggiunge, l’ovario nel pistillo di fiore femminile, così produce il figlio cantono i Navajo, la Donna metamorfo Donna di conchiglie, cibo e conoscenze donna iniziazione, che dona suo potere Scambia sesso età, per ospe trattenere Contrasta anoressia, e rachitica anemia rallenta senescenza, cellula che invecchia Atropa ed Aracne, filavano il destino Penelope la tela, prepara a suo marito aiuta bimbi e anziani, coi convalescenti docenti e contadini, assieme coi discenti fà trame d'avventure, legate da empatia a mezzo del balchè, idromele ed isteria Osservo le licose, e penso ai miti aspetti già corron frettolose, cacciano gl'insetti avvolgon lor uovo, in un bozzolo di filo la femmina lo porta, a passo fuori il nido tra i Lacandoni maya, ricordo lo Xutàn l'evento apocalisse, che fato và tramàr Raseno ci racconta, dei figli del Balchè empatica bevanda, mette tutti assièm Quàn più scorpioni, van fuori loro crepe preparo l'idromele, facendolo scaldare se sal su per camino, clima è pertubato con limon e spezie, riesce a macerare dopo un mese poi, posso consumare segno che la pioggia, presto può accadere se ragno fa bucato, bel tempo assicurato Acqua con il miele, fino a dimezzare settembre giovan ragni, specie varie date arrampican su piante, muri e staccionate emetton filamenti, lucenti e assai sottili volano col vento, su piante e lontan lidi Martin mi ricorda, fan guatemaltè1 L'idròmele Balchè, dei Lacandoni che in loro tradizione, è bevanda cerimonia usata nel curare, viràr tristezza in gioia cxii Ragno croce tesse, la tela ogni 2 giorni inizia da cornice, e irradia fil dal centro collega con spirale, e un fil segnale che l'avvisa quando rete, impiglia un cibo vèr acqua miele e scorza, purgano i Lacandi nel cuor ed intestino, li rendono vegliardi guida un Mescitore, tal rito assai di vino popol và commosso, vive il mito primo vibra e lui capisce, s'è calabro o uno stelo a predigerirne molti, lui inocula un veleno precipita su insetto, l'uccide con 1 morso avvolge nella tela, succhia sen rimorso Raseno spiega bene, istinto d’appagàr Dioniso è istèria, o evasion dalla realtà pur contadino russo, oppresso ricercava nel mito che viveva, ogni fine settimana Legate a fil di seta, donne giù dal cielo a scuola dei Chlisty, realizza il convivio coltiva entusiasmo, nel sé e in collettivo Inizia il Radenije, invocando cantando pur nome di Dio, Maria e Spiri Santo a fin di civiltà, divoran mondo intero Kerèsan donna ragno, sogna ricreando sole fuoco ed acqua, l'uomo ritrovando sa dare e prender vita, la luna ella creò connessa con la caccia, e con l’agricoltòr Turchese donna unisce, bene le coscienze per gli Hopi aiuta gente, là nell’emergenze fa danza rituale, col camice bianco Chi vede un ragno giunge, in crisi d’isteria sua tela è il labirinto, un rilascio di paura Kerèsan donna ragno, vien dal Sipapuni Maya ragno d’India, salva gli hopi Zuni i suoi moti regolari, ordinati dapprima Dopo qualche ora, accelerano in rima fin al momento, che il moto si spezza Il suo girotondo, comincia ansimando con voce e con fiati, più ritmi son dati si amplifica il moto, fuorisce in es-tasi 1 Usan 2 bicchieri d'acqua, 1 di miele a fermentare 3gg con strisce di corteccia di albero lonchocarpus violaceus legum. col corpo tremante, danza inframezza né un Profeta-Rè, richiuder può boccale I frenetici salti, van fuor di controllo Nimal detto Sesto, stasera ci racconta gli esulti in delirio, assalgono il gruppo lo Spirito è sceso! abbandonan ad esso Uomini e donne, dan vita a un consesso di Bimbi di natura, aborigeni in Sri Lanka chiamati sono Vedda, o popoli in foreste lor chiaman se stessi, i Wanniyà-laete2 cxiii con botte ed abbracci, piangon in sfogo discorsano in lingue, estrane nel luogo contemplano l'altri, visioni abbaglianti ed imitan pure, vari esseri urlanti Nìmal vien da Kandy, nell'isola Sri-Lanka da giovane viveva, a villaggio Mayangana suo padre è piantatore, di piantagion di tè detto venne Sesto, per via di quel mestièr lo Spirito Santo, un bel falco lucente è un rapido lampo, dal cielo fulgente Piomba su preda, e rapisce qual vento Raseno ci dice, è un selvaggio violento 6 miglia sta Dambana, villaggi di Wannya Lui scambia miele e tè, divide un amicizia Vedda cacciator, con arco e con la freccia Clan di Tissagami, sangue suo l'intreccia rispetto per tutti, Dei gli uni per gli altri rispecchian agli occhi, più soli raggianti Tutti si senton, trasformati in profondo Insensibili al freddo, e a fatica di fondo La dieta lor di carne, è conigli tartarughe Lucertola e cinghiale, cotture più diffuse Arrostite sui tizzoni, oppure affumicate secche poi riposte, in miele conservate Poi giunge la grazia, divina e suprema lo Spirito Santo, vien giù in assemblea a bocca d'un profeta, parla in vaticino a terra lui getta, in stato convulsivo Pesce vien pescato, con esc'avvelenata Cotto in latte cocco, assieme la patata Uccidono per cibo, nulla danneggiando Dividon tutti frutti, scarso oppure tanto parla di argomenti, destino che sarà presente con futuro, d’inter comunità al ritmo cadenzato, rima tutto in versi oracola sibillo, sui lor raccolti agresti surplus viene deposto, in alber incavato chiuso con la creta, per epoca scarsezza gennaio le patate, tutt’anno cacciagione giugno-luglio miele, e frutta di stagione Parla agli individui, in ora-còl’azione svela lor segreti, errori a profusione Ogni profezia, dà gioia con rinnovo ponte all'amicizia, è luogo di ritrovo Coltivano oggidì, zucche con granturco Foresta in loro cuori, resiste dopotutto Wanniya son famosi, per gran sincerità Senso del dovere, a famiglia e loro clan e dopo agitazione, esausti sono tutti calmano coi canti, assaggiano 2 frutti frutti della birra, ebbrezza loro sposa Spirito di luce, che illumina ogni cosa Popolo Wanniya, e aborigen tradizione bambini di Sri Lanka, soffron situazione abbandonan loro stile, vita nella giungla Caccia con raccolta, oggi non la spunta Consumato il pasto, fraterno in unità pianino van lasciare, la lor comunità Danilo Filippòv, lor primo fondatore vive nelle russie, balchè di lacandone Dioniso ritorna, a raggiungere con tatto suo popolo fedele, ovunque vien infranto né clero dominante, reprimer può totale 2 “Lett. quelli della foresta (wanni); lor ceppo-linguistico è più antico del ceppo ariano e dravidia (Gala è la rocca, ela il canale, kanda la montagna,). Si chiamano Kande Wanniya: Figli della Montagna; han carnagione marrone, capelli lunghi ondulati e naso largo: Han contribuito alla formazione della lingua e nazione Sinhalese, pur sposati e ripudiati per caste più alte. Uru warige Tissagami, (scomparso nel 2000), fu l’ultimo illustre capo di uno degli ultimi loro insediamenti nella foresta, il villaggio di Dambana”. Sextus (filiere del Tè) LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 76 Abitavano in caverne, o ricoveri di pietra or vivono modeste, capanne legno paglia la loro religione, è gran culto di antenati Invocati per la caccia, e agricol ricavati Maschi in perizoma, donne pezzi stoffa dall'ombelico in giù, sino alle ginocchia ora usàn saròng, nei maschi vita in giù Donna mezzo sari, copre un po’ di più molti Vedda d’oggi, buddisti maginali sposan cerimonie, in semplici rituali Legano la sposa, còn più liane corde a vita dello sposo, ripeton mito sorte La donna in parità, può avere eredità la vedova pur sposa, fratello di marito consolazion’appoggio, divorzi sono rari conoscon medicine, di antichi ritrovati Fan l'olio di pitone, che sà curar ferite Fratture profòn tagli, riesce ben lenire L’educazion è affetto, i morti sotterrati defunto è seppellito, sen cerimoni vari han vellutata pelle, toraci snellli e forti corpo lor eretto, e penetranti gli occhi fianchi lor sinuosi, stile più aggraziato facili al sorriso, camminano in ritmato Sesto vide amica, dei Kandè Wanniya Piant'erbà di tigre, li cura e li bisbiglia gli elefàn longevi, nè mangiàno tanta allunga lor la vita, scòdella dell’acqua seguono Elefanti, alla selva di Ceylòn affrontano perigli, e scopron colaziòn appar idrocotìle, o gotu kòl veddanta Asiatica cèntella, e longeva loro pianta fiori bianco-rosa, ombrelli infiorescenze sbocciano da giugno, fino fin settèmbre rampica perenne, nei tropici del mondo radici e foglie usate, curano in profondo ritarda evoluzione, di malattia di lebbra evitando la cancrena, dopo amputazioni Pur cura malattie, in veneree situazioni Buon antidepressiva, anticonvulsivante Calma ogni nervoso, come un elefante in India è usata per, aiuto a intelligenze Memoria e abilità, dei bimbi con carenze adattogen di fatica, calmante dello stress l’esaurimèn nervoso, costante lei previèn razione giornaliera, di succo fresco foglie rinforza apprendimenti, oltre senili soglie Centella rende corpo, lòngevo prestante Ganesha Dio-elefante, guida sottostante Trasmessa è Gotu kola, alfin ai cingalesi è Brahmi fo-ti-tien, dei viaggiator cinesi Narra la leggenda, d’origin dei Wanniya il capo Katargama, trovò la bimba figlia in campo di patate, all'interno di foresta la chiama Valli Mala, patata dolce festa cresce lei piccina, attaccata sul terreno càn foglie ventaglio, uguàl lobi cervello l'ottimismo e acutezza, dona costante sino alla vecchiaia, seren ed appagante Valli a dodici anni, innamora Kande Yaka Dio della Montagna, sceso ad incontrarla dopo più avventure, sposa giungla intera Ganesha è Kande yaka, cuor ecosistema quan la caccia tarda, a dare cacciagione uno spirito parente, bisogn esser placato invoca Kande yaka, la danza del mortaio è vaso con le foglie, posto in piedistallo2 Quel vaso accoglierà, il latte noce cocco assieme le 8 frecce, a terra là sul posto frecce già spalmate, di succo di timbiri Vedda batton mani, sui corpi più virili nervoso, respiratorio (decongestiona il muco dei paranasali). Analgesica, antispasmodica, antisettica della cute, cicatrizza le ferite e stimol la riparazione di capillari fragili aumentando 1 Cura raffreddori, febbri e piaghe edema l'elasticità delle guaine venose che aiutano la circolazione venosa di ritorno dal basso verso l'alto. Il francese Boileau, 1 Gotu kola (hydrocotyle asiatica), è Brahmi in India e Fo-ti- scoprendola a Ceylòn, per primo la impiegò in casi lebbra. 2 ethama Kirikoraha netumak manda karanne-sipa kodai: tieng in Cina) ha foglie reniformi con cui centellina l'acqua della selva. 2 foglie al dì, stimolano il circolatorio, digestivo, vaso d’argilla riempito con foglie di betel, arecanut e tabacco Sesto fù invitato, e ritma sui tamburi tutti miman vaso, e afferrano le frecce appoggian sulle teste, quindi sulle spalle Pure van cantando, più chiassosi carme termina ciascùn, cadèn su spalla d’altro Tissamy col suo clan, spirito ha placato e il vaso fà girar, qual trottola sull’asse gli spiriti e i presenti, ritornan loro case Comincian eccitarsi, al fare mezzo giro Poggiano le asce, traverse sulle spalle Salmodian desideri, uno e tutti in file Recitan più strofe, allo spirito scurrile Sesto la sua storia, desider continuare dopo civil guerra, da lo Sri Lanka parte Viaggia alla Tailandia, presso i Teravadi assiste a cerimonia, dei mediume locali Mahamini Mahamini Ma deiya, Goa puccha Kamu Denna, Go badawel tika mang kanggnam, Go akuma tika mang kangnagna, Bimen yannata bolpinibepini, Meema pitin yamu denna.3 sorpeso lui ritrova, Scimmia-dio foreste rito di Hanumàn, nel mese di Novembre scopre una sincresi, ugual la sua foresta buddhisti Theravadi, l'invitan alla festa4 Tissami affera cocco, saldo nelle mani lo tiene sulla testa, e balla pur in tondo prende poi machete, cocco sul mortaio a dare buon auspicio, lo divide in paio l’acqua cocco riempie, vaso Kir-koraha con il forcuto ramo, raschia noce cocco latte và schizzato, su lui e su spettatori cade pur in vaso, assieme foglie e fiori ora tutti assieme, fanno danza in tondo intreccian loro mani, mimano il contorno giungono al climàx, lo stato semi-trance Ascia di traverso, monil da mogli avràn collane braccialetti, Tissami tien in mani Mormora scuotendo, il corpo con collane porta assiem ad altri, offerte a Valli Mala moglie Kande Yaka, centella aiuta brava Tissami immerge mano, ora dentro vaso permette gocciolare, latte giù dal braccio continua la sua danza, ed agita sue mani tambur ancora suona, passi e battimani Versare latte al braccio, mima l'elefante auspici a Kande Yaka, animal sacrificare il resto di riunione, poi vede i cacciatori danzar e recitare, incantesimi e rumori 3 7 fratelli, figli al Dio Montanga |Oh! Grande Uomo, Oh, Grande Dio |Noi dobbiamo arrostire l’iguana |Tu puoi prendere gl'ntestini dell’iguana| e io prenderò il suo fegato. cxiv presso Lopburì, al tempio delle scimmie sillabe scandite, fanno il luogo insigne segnalano stanotte, l'arrivo degli eroi spiriti del posto, discendono nei cuori vidi in un fedele, le gesta di Re Rama col sigaro tabacco, il rum ingurgitava Rama prese corpo, poi d'imprenditore e i segni battaglie, mimava con ardore Suonano dei gong, e arrivano 3 donne fanno delle danze, ornate con le foglie foglie mi vien detto, dell'albero ton-ton sacre in adunanze, dei templi dei primòr orchestre percussioni, stimolan la trance accendono candele, ruotan pure gli occhi un abate scioglie liti, a dosi d’acqua santa altre ne previene, con preghier che canta Ganesha prende corpo, pure d'una donna L’abate allor la chiama, ad istruir la folla Invita guaritori, che curan mal di schiena Con balsamo e pugnàl, togli la mia pena Kratom è la foglia, Mitragyna Speciosa Albero che cresce, in Tailandia deliziosa chiamato con più nomi, locali ad indicar Papua Niù Guinea, Malesya con Miamar cxv 4 festa del Phra Prang Sam Yod al Wat Kung Ta Loa, antico tempio Khmer di Thailandia. Oggi, a 30 km fuori, avviene il Lopburi Witch's Convention, dove gli Dei scendono ancora.. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 77 Distinguon i locali, tre tipi di Tom-tom in base a venatura, centrale della foglia rossa verde e bianca, stimola e sostiene Fatiche quotidiane, dolori e anti-diarree In medicina Thai, Tòm tratta la diarrea la dipendenza d’oppio, cura pure intera abitanti di villaggi, l'impiegan in cucina assiem agli operai, in aiuto a dura vita Krato il desiderio, aumenta a lavorare aiuta in campi riso, lavòr manuale fare da mattina a sera, col caldo sole forte sensibile però, a freddi e piogge molte Foglie masticate, inebriano pian piano cresce l'attenzione, a lavoro quotidiano l’origine è rurale, ma il ruolo è culturale accetta società, thai maschio esagerare consumator assidui, finiscono assuefatti perdon loro peso, insonni vanno erranti sviluppan poi colore, scuro della pelle su guance simili a, un epatico ribelle1 Sintomi son vari, in casi dipendenze lacrime dolore, e a scatti le movenze secca tieni bocca, spesso fai minzione Feci ugual caprine, alcun costipazione l’effetto è stimolante, dopo un or finito lascia posto a effetto, un poco sedativo ansia preoccupazio, scompaiono lontano mettersi a relax, emerge poi spontaneo un bimbo sognatore, m'appare l'aborige combinazion di note, Raseno qui ci dice permacultura nasce, nell'isola Tasmania Assiem al didgerido, arriva qui in Italia2 aumentano gli Emù, imitandone le danze vedo il Clan canguro, erige il grande palo decorato in piume, a imitare il simulacro cxvi e fecero quei nomi, esistere le cose3 Valli con montagne, fiumi stelle e rose nel mondo della vita, sta biodiversità di umano nomadismo, noi siam eredità per gravi malattie, di origine straniera Tribù del canguro, nasce da suo totem e recita antenati, del tempo di Jukurpa Lor imitano i balzi, del mitico canguro corrobori danze, alimentano il futuro mappe di tal canti, all'uomini van dare segnano i cammini, e piste da tracciare L'aborigen scambia, mappe sue sonore Thera parve piatta, nei tempi dell’inizio Serpente arcobaleno, dormiva in orifizio al centro della terra, là per lungo tempo risveglia e sale sù, quan matura intento tien ogn’uomo sogno, un mito fondatore l'antenato primo, che lo cantò in amore restano in Australia, vie di canti antichi orme di antenati, nascosti in superfici Rompe poi la crosta, inizia col viaggiare attraverso della terra, vuota senza luce potente tien magia, causa forte pioggia solco del suo corpo, in fiumi pure foggia un antenà Cjuringa, traccia itinerari così snodò più fiumi, laghi e più cascate viaggia lascia latte, da mammelle calde La terra fertilizza, in foreste rigogliose crea deserti e valli, e catèn montuose pur didgeridoo, è prodotto da termiti e fa vibrar il corpo, in melodici fremìti senza le parole, descrive terren canto dentro la capanna, risuona l'iniziando Tornando nella terra, animali risvegliò Rettili e marsupi, insetti e uccel colòr Riempie ciel di suoni, pappagal dipinti Uccelli danzatori, e i grandi Moa estinti perdere Cjiuringa, è oblio di via ritorno tutti sulla terra, ognun un pezzo mondo conoscer ricordare, un pezzo di sentiero continua camminare, melodico guerriero Risveglia vita d’acqua, fiumi con il mare Pesci nei torrenti, stagni gracchian rane tartarughe e anfibi, d’abissi e sottosuolo da uter della terra, risveglia alfine l’uomo la terra prima esiste, ideata nella mente Si canta ricorrente, e viene all’esistente meno prenderanno, e men restituiranno scosse poi dal vento, invita uscir nel bush suo pube sotto gonna, è di peli ricoperto l'ho messa incinta io, felice a tutto petto canti danze e riti, risveglian mana fuoco richiamano presenza, genio di quel luogo Lo spirito del bimbo, è entrato dentro lei Uman del barramundi, cantan molto fièr mettono ripari, fan ombra a donne viso e stanno sempre là, col pene subinciso umàn da Mà Serpente, apprese vit’armoni a viver coi cugini, e prender necessario appreser uomo-donna, far la discendenza Mà Serpente infine, ritirasi in quiescenza Ogn’individuo lor, è figlio a un territorio Indossan gli Arunta, copricapo in piume totemico suo clan, di nascita o adozione caccia con raccolta, spontane vegetazio 1 l'uso moderato delle foglie non dà disagi fisici ma sol nausea legame parentela, cresce in tale spazio e minzione. Benefico se unito a tè verdi e fiori di papavero, dà legger azione narcotica assieme vigore e lucidità. L'abuso, combinato con gran quantità di caffè, farmaci iMao ed alcol, accresce la pressione del sangue, tachicardia e i rischi mortali eventualmente connessi, specie in soggetti predisposti. Taras 2 tabù incrociati proibivan ai membri di un clan la caccia dei propri totem animali/vegetali; imponendo invece il rituale mantenimento di tali specie. Così ogni clan totemico lavora a beneficio di altri gruppi sostenendo le proprie risorse. girano in Australia, intonando cantilèn il fuoco in sottobosco, facilita lor caccia sèlezion le piante, e disegna ecosistemi estingue varie specie, altre ne propaga ai riti vede tutto, questo ben l'appaga nel Tempò del Sogno, le creatur totèm con l'altrè tribù, allarga il suo folklore incisi in legno pietra, luoghi di sciamani piste senza canto, non vengono a realtà ronza il termitaio, Cjuringa a richiamàr4 per cibo o corrobori, pitture rifaranno 3 Totem è parola algonchina e significa discendeza da un capostipite. I Wondjina, totem della pioggia, si tramutarono in pietre, rievocati ogni anno prima del monsone, provocano la pioggia con riti creativi incisi su cortecce, rocce, pali, ecc. invece a Mumbay, s'invoca Ganesha, per chiuder il monsone. 4 una sequenza di suoni fa una storia che narra un paesaggio e ogni paesaggio nasconde una storia scritta e cantata in versi. Tavoletta di legno (cjuringa), talora dipinta, attaccata a una funicella il cui rumore fa supporre la presenza del Sé primo. L’iniziando si ritira in boscaglia e lo fa vibrare, lo spirito del termitaio sotterraneo lo coglie e divora, poi lo risputa come uomo perfetto. Clemente Alessandrino rivela come Dioniso Zagreo fu divorato dai titani dopo essersi dipinto il viso di bianco caolino e aver ronzato il rombo. Resiste in Sicilia il giocattolo Lapone, grossa ape dall’insistente ronzio. Raseno sta l’uomo-medicina, che aiuta pur rivela gestiscono le donne, malesseri ordinari impacchi e bruciature, e infusi officinali presenza della morte, in gruppo và curata l'agonia dei membri, in rito accompagnata 2 anime ci sono, al momento del trapasso guida didgèrido, viaggio sen sconquasso Djarada canti amore, di magica valenza Imitan corteggio, d’uccelli discendenza nei canti liminali, aborì-melanesiani erotismo religione, corrèlan quotidiani le aborigene donne, or siedon assieme cantàn miti e canti, di antica creazione del tempo di sogno, fan recita e danza Dipingono i corpi, con ocra e costanza Indossano i gioielli, di semi del deserto invocano serpenti, che fanno moto lento Mentr’ergon palafitte, su tutta la palude con natiche ondeggianti, tutte seminude Lui le invia bel mazzo, di penne dell’emù Sesto si riallaccia, continua narrazione da dopo la Thailandia, farà coperazione ruràl volontariato, in Africa e Tasmania farà permacultura, in Papua e pur Italia Una casa di Gebusi, nell'isola di Papua Ha invitato gente, da insediamen vicini a festeggiar colà, l'amidamèn del sago mostrare loro danze, in riti dell’afflato5 5 Knauft: “ La lunga-casa (23 metri) dei Papua Gebusi, è costruzione singola, dove risiedono tutti i membri della comunità. I Gebusi, come altre popolazioni della Melanesia, LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 78 Uomini in villaggio, che ospita la festa da guerrier vestiti, marcian alla testa diffondono la rabbia, ritual ed apparente addentano le dita, che l'ospite protende giunge poi la sera, e uomini entro case Preparan la Kava, colta in prima fase già in polver ridotta, radice in mortai il giorno fù passato, nel grido dell'ikày! siedono nel cerchio, comune ritualismo tra ospe-ed-ospitanti, via l'antagonismo preparano bevanda, e fumi foglie palma per cener ricavare, per addolcir la kava questa vien divisa, fra tutti i servitori In ciotole di palma, e noce cocco fiori vièn aggiunta l'acqua, messa nell'infusa kava con le mani, piano vien spremuta Versan'ospitanti, il kava in coppe cocco presentano bevanda, ad ospiti d'intorno che numerose coppe, ricevono in regale pur se fan protesta, è obbligo accettare Sol quand'è vicino, a vomitar bevanda Cessan ospitanti, forzar la tracotanza Dopo aver bevuto, bevon gli ospitanti Si servono da soli, bevon or entrambi in modi men formali, là duràn la notte scherzo e socializzo, tra più tazze kava Donne coi bambini, posson sol guardare Kava fra Gebusi, è scherzo pur sessuale cxvii Iniziano più danze, prim'ore del mattino ornati e seducenti, donne tengon ritmo uno balla al centro, io vomito già tanto giocano ai richiami, sessuali di rimando all'alba pure resta, stupore per la kava c'è chi dormi-veglia, dopo notte brava svegliano poi tutti, comprè i visitatori che ricambieranno, in futuro tal favori ritengono che i ragazzi crescono e si sviluppano mediante l'ingestione del seme dei loro fratelli maggiori. La bevuta di kava e cameratismo scherzoso con richiamo a tale scambio fra maschi. L'effetto generale del kava è il cameratismo e a Tahiti era bevuta dai guerrieri per vincere l'insonnia e dalle donne per urinare e curar malattie veneree prese dei marinai.” un topo fu osservato, masticar radice entrar in stato coma, alzarsi ridestarsi una donna l’osservò, e presto lo imitò Potere della piantà, al villaggiò riportò social bebida Kava, creativa d’adunate classifica lor capi, e gli ospiti raccoglie completa pur lavoro, evento di rituale Nascite con morti, e union pacificare è segnal di pace, auspicio riesce dare radice dello scambio, buon a divinare consacra bimbi e, insegna le salmodie ritmi d’hula danza, lìbagion cerimonie In isole piovose, assolate in Polynesia cresce rigogliosa, provien da Melanesia il'acqua mescolata, produce fermentazio amar color marrone, calmante satisfazio Medicinale pianta, calma nervi e ansia combatte ogni fatica, in modo naturale è anti-depressiva, e procur tranquillità Tratta mal di testa, e fa mente vigilàr Per malesser vari, impiego nell'infuso foglie oppur radice, fin decotto chiuso elimina tensioni, nei gruppi da curare corpo ti rilassa, crampi ed emicranie uso pur le foglie, a far le fumigazio per i reumatismi e, dolori articolazio salva i prigionieri, concilia coi nemici Connette agli antenati, lì all’isole Fiji Kawa li a Tahiti, d'acqua stemperando tritan grattugiata, preparan masticando impregnata da fanciulle, còn loro saliva và nel latte cocco, o acqua sfatta e via “Datemi del kava, datemi del kawa! chiedon fanciulli, in cerchio a masticar impiegan 2 minuti, e bolo viene posto su foglia di banano, al capo sottoposto s'appare sufficente, mesce bolo e acqua con spugna vegetale, si filtra si fa chiara allora mescitore, la versa ai commensale il succo nelle tazze, la spugna deve dare L'infuso suo combatte, sifilide importata ebbrezza di sudore, dose va aumentata quan parton marinai, a lenire dolor folli fan giorno di sudore, donne degli atolli a dosi piccoline, il kawa è un eccitante fà sopportar fatiche, piacer esilarante i grandi bevitori, han tremito nervoso sensibili ai rumori, rifuggono il noioso sonnolenza kawa, è analoga alla ganja ragione si conserva, con coscienza data un tremito percorre, giuntur e circolazio torpor silenzio pace, trasuda nello spazio sudor ed erotismo, copioso può apparire Inizia tal ebbrezza, passati i vèn minuti secòn la dose dura, da due fin le sei ore secòn costituzione, interior disposizione è profòn stanchezza, dopo dell'ebbrezza riposo necessario, l'abuso dà magrezza beato torpor kawa, è simil ai coqueros cercano silenzio, gli assidui del sentiero prosegue una serata, Taras il gitano1 che narra l'esperienza, di guaritore nato sciamano intitolato, girava la campagna trova nella Tuscia, Emilia sua compagna Osservo gli animali, a capir la medicina d’istinto usan le piante, come un officina Scimpanzé con renne, serpenti cani gatti insegnano kung fu, clisteri ed altri fatti Quando stanno male, Cicogne fan clisteri spruzzano col becco, un pò d’acqua salata Oche anatre ed uccelli, selvatici dell’acqua buon erba siderìte, cercan a ogni pasqua Fiorisce celidonia quan rondine ritorna dà vistà ai lor piccini, muor a migrazione Pollastre pur malate, cercan foglie alloro adattano stagione, a mezzo purghe d’oro Laurètum boschi sono, luogo di Ciuffenna templi di Pan Cervi, ed Edera in insegna l'aroma è penetrante, richiama vaticinio di Pizia e di Sibilla, Rasèn ricorda Plinio così l’alloro pianta, saette tien lontane Là dov’esso cresce, è l’oro del poetare ai dafnofagi di Delfi, Plutarco fa le lodi mastican le foglie, del lauro i sacerdoti potente germicida, a zenzero associato foglia sen picciolo, all'ombra và essiccato l'infuso per tonsille, per gargarismi viene contiene geraniolo, pinene e fellandrene Lo stomaco rinforza, è un anti-catarrale avàn di coricarsi, assai stimola il sudare blocca evoluzione, influenza raffreddore se bevi dopo i pasti, ti aiuta digestione2 Ama buon Raseno, un incenso fumigato aroma del lauretum, poiesi ha stimolato foglie frutti impiega, in piatti cacciagione usa unguèn laurino, a lenir ogni dolore cxviii gli macero in oliva, buon olio laurinato Lenimento a spasmi, e traumi articolato contrasta la fatica, insonnia la bronchite antisettico che sfiata, il peto meteorite Io Pamela e Lisa, proviàm suggerimenti succhiare strofinare, salvia aiuta i denti così la parietaria, mentre in mal di denti granèl di sale grosso, depone lì tra i denti Mal gola e gengivite, salvia e rosmarino bollire com infuso, più volte sciaqui al dì infiammazion ad occhi, bollire fior di tigli filtra e fanne impacchi, mattin e sera pigli 2 Sminuzza 6 foglie secche in tazza bollente (10g in mezzo litro d'acqua), dopo 10 min filtro e bevo 3 tazze al dì. Bevuto 1 Taras ricorda alcuni motti chiave della scuola di Salerno: prima di coricarsi fa sudare molto riuscendo spesso a impedir “Purga l’issopo dalle flemme il petto; “Ruta giova agli occhi l’evolversi di un raffreddore o influenza. Se sorseggio dopo i e fa la vista acuta; “Avvolgi gli amari in foglie di lattuga. pasti tisana calda con eucalipto e lavanda, lauro vince cattiva “Dove l’aria è appestata, l’Aceto è buon preservativo. E digestione e gas, depressione e stanchezza. La polvere delle Ippocrate: quel che non guarisce la parola, guarisce l’erba bacche essiccate, 1-2 cucchiaini al dì, aiuta contro influenza, medicinale e quel che non può questa, risolve il coltello”. raffreddori, malattie nervose e paralisi”. Taras LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 79 In difficile ferita, assiem rose canine Parietaria in vino, sfiamma le gengive Ezechìa re di Giudea, curava con i fichi schiacciati sulla pelle, foruncoli e fastidi islandica Cetraria, Lichene delle rocce pulisce bocca e denti, allevia pur la tosse congestio raffreddore, infus'espettorante emetico e antimuco, a stomaco e rinite Antidoto efficace, per ulcera e gastrite4 lenisce reumatismi, bevendo avanti a sera spalma sulla zona, a gocce cera imbuto6 Se soffri debolezza, o febbri intermittenti Gastrite catarrale, o di croni indigestione preparati decotto, d'acque molto amare addolcisci con il miele, aiuta senza egule sciroppo di cipolla, o il vin piscio cammello mal gola od intestino, fò un lime canarino fò digestion cosciente, asana per addome metto in ibernazio, le mie corrèn nervose Linum usatissimu, pur Lino dei tessuti ha semi lassativi, in espettoranti infusi di ser una tazzina, mattina muco e feci spennella torcicollo, con buon peperoncino semi biancospino, pestati messi in vino uso in mal di gola, fomenti di eucalipto peperoncin piccante, foulard al collo fitto Sciacqui a gargarella, d'acqua ossigenata allevia costipazio, e gonfior addominale con Zenzero bollito, lenisce mar di mare salata o con aceto, la tosse ho pur sedata2 leniscon mal di testa, col balsamo tigrino assieme l’ottimismo, la mente sen tensioni Vivon il presente, scansàn preoccupazioni Freddori sinusiti, fomenti timo e menta l'acqua cavol foglie, panacea per tutto ciascuno d’essi sà, che fìnche c’è salute calma la Rauwolfia, emotiva inondazione l’Enula campana, ridà fibra a polmone1 L’infuso liquirizia, se preso dopo i pasti aiuta digestione, alleviàn costipazione aiuta l’escretore, il nervò e respiratore buona lassativa, sedante ed emuntore con succo fichi miele, a vapore con limoni polmoni congestioni, mal gola indigestioni pioniere come l’alghe, ross'oliva ha foglie cespugli per la tosse, secca e persistente fatica cuor e sonno, la Cetra cura sempre cxix e dava polmonaria, in decotti polmonite Ingoiava pure piombo, in casi appendicite! e nell'indigestione, 3 petal bianche rose bolliva in camomilla, con anice lor spose mitiga pur l'asma, e le tossi d'indifesi fòl fragola di bosco, di timo o rosmarino per distorsioni trita, corteccia di sambuco lasciato macerare, ventiquattr’or in vino7 Fascia poi con sciarpa, di lana per scaldare fà scioglimenti sfiamma, alfìn lo scapolare Musica ed incenso, e l'azzurro lumicino assieme ai pediluvi, mare e limon succo l'aria fresca e sole, son cibo e medicina di zingari gitani, più amici e pan-indiani e cibo a conservarla, son ricchi pien di luce Ma se scompaion loro, assiem all’erbe varie il veleno si fa strada, in brevetti sol ed arie infesta la gramigna, e cur costipazione con cicoria e ortica, ha ombrellife azione Decotto paritaria, per stipsi indigestione Pane muffo cura, infezioni com impiastro la nonna l’insegnava, a Taras giovinastro pulisce bene gli orci, di vini-ficazione mangiava Orzò tostato, e infuso rincuorava Penicillin diceva, è il pane che invecchiava Tisan in latte miele, con orzo e timo sfizia Radici di cicoria, rabarbaro e genziana Gìnepro communis, contiene gineprina Tisana digestiva, è finocchio e liquirizia Ipofisi massaggia, con l'alluce del piede Sua nervosa fibra, qui termina si siede di fegato e intestino, son un toccasana specie s’hò mangiato, piena settimana tisane bacche fiori, d'alloro e camomilla la polver sternutoria, mio naso ben distilla3 Riduco flatulenza, lontano frutta e pasti in tosse e naso chiuso, fomento i rosolacci l'infuso del granturco, di gialla barba bella pei calcolosi ai reni, e pisciàr via la renella 1 sciroppo cinese per tosse e bronchite: bolli in tegame radice d'enula campana e trifogli, lentamente, finchè ammorbidisce, filtra, dai miele e imbottiglia. 1 cucchiain ogni 4 ore. Tè di salvia per febbre, dispepsia e flatulenza: 30gr di foglie tritate, 60 gr di miele, 3 cucchiai di succo limone in acqua bollente, copri e lascia riposare 40 min; filtra e tieni al fresco”. Taras 2 “Taras: infuso di petali essiccati di rosolaccio seda la tosse. Sciroppo tosse: bolli un quarto d’ora in mezzo litro d'acqua , un pugno di salvia, una mela sminuzzata, anice, camomilla, una manciata di fior di tiglio, uva sultanina e 2 fichi secchi. Filtra lo sciroppo e bevi più volte specie prima di coricarti. Per raucedine: cuoci 5 carote in poca acqua un quarto d’ora, versa il succo in bicchier acqua tiepida e bevi 6 volte al dì” 3 Seccare fiori e foglie di alloro, origano e basilico, ridurle in polvere fine con pestello, quindi sniffare a piccole dosi. per calcoli ed edemi, e 1 nervoso sedativo così il fior passiflora, vince irrequietezza causata dalle febbri, rilassa con ebbrezza8 cxx e radici di gramigna, pei calcoli renali fò bollir e bevo, con mais e officinali castàn ippocastano, trito annuso in tenda cxxi nei vin fò macerare, amar medicinali ferite infette Taras, fa urìn disinfettare ed usa bacche vischio, pesta già seccate sui Porri lui vi spalma, latte foglie fico e l’erba balsamita, per dar profumo fino5 io mastico sue bacche, per cura medicina lo stomaco rafforza, appetito mi riporta Infuso oppure vino, ai polmoni dà la forza Mezzo litro d'acqua, e un cucchiaio bacche Tè d’ogni due ore, produce un gran sudore è buon respirazione, così espettorazione acciacchi dell’inverno, in grappa fa furore incapace se ti senti, a far l’atto sessuale9 è psiche indebolita, è insonne nevrastene fà infusi aranci vino, e papaver passiflora mangia fichi e ceci, e la fantasia rinnova i Fichi eccellon bene, contro l'impotenza coi ceci in zuppa calda, titillan genitale Mirto e vino bianco, con aglio a stimolare e Rucola insalata, con mela a rinfrescare sappi cura d’uva, arresta pur l'artrosi pazienti in polmonite, e la tubercolosi persone che guarite, tornano graduali consumàr più cibi, sen dolci e carboidrati cur dell’uva agisce, sola e indipendente da cibi fuor di Lei, non vuol interferenze adivasi e primitivi, conoscon tal digiuno di sola frutta che, risvegli il primo fiuto Gandhi nei digiuni, chiè succo d'uva puro così il poter dell'uva, lavora più sicuro tu gli acini con semi, masticane tanti rinforzano gengive, coi denti traballanti 6 così mele cotogne, e cocomeri con semi “Aglio, finocchio, liquirizia e menta, aiutano salivazione e per le slogature, Taras fa colare 3 gocce di cera su due secrezioni gastriche. Masticare un bastoncino di liquirizia monete e vi aderisce una candela, poi, pone la moneta sulla abbassano pressione, depurano tuoi reni pulisce boccae denti, arrestandone le carie. 2 o 3 bicchieri di parte dolorante, accende la candela e la copre con bicchiere di un tè cocome semi, per contrastar’infarti infuso molto carico di Glycyrrhiza glabra, provocheranno vetro. Finito l’ossigeno, candela spegne e la carne risucchia Lenir le pelli rosse, curàr vermi testardi nausea o vomito, aiutando a rimuovere l’eccesso di muco nel bicchiere; il dolore dovrebbe passare appena tolto il 8 Il dottor Swinburne Clymar, come i tupinamba del Brasile, accumulato nello stomaco o nel petto”. Taras bicchiere, se ciò non avviene ripete l’operazione sin 3 volte. 5 L’acqua profumata di san Giovanni, è ottenuta lasciando Nelle Insolazioni poggia un bicchier d’acqua sulla fronte. autorità nel campo della Passiflora scrive: “va somministrata 7 macerare nell’acqua una manciata di erba e fiori profumati 15 peperoncini rossi in 200 gr (ml) di alcool. Parente al in tutti gli stati febbrili accompagnati da estremo nervosismo (balsamita, iperico, camomilla, rose, salvia, rosmarino, foglie Peperone ricco di vit.C. La carenza di vit.C provoca lo e insonnia, poiché calma il sistema nervoso più dei narcotici” 9 noce) nella notte 23-24 giugno fuor finestra; Sparsa su corpi e scorbuto: indeb.muscolare e tendenza alle emoraggie, Taras: “fai macerare in un litro di vino bianco 30g cannella su campi come auspicio od unita con canfora per far il bagno evidenti su gengive, piaghe, dolori articolari e pallore. e sedano per 10 giorni, filtra, smiela e bevi 2 bicchierin al dì LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 80 4 Cocomeri li spacco, bene con le nocchie col dito medio l’apro, e bevo come coppe se sete ancora resta, mordo bord'interno così fan pur maiali, che l’amano più bello A ber la mia pipì, un dì Taràs m'invita Amaròli acqua di vita, è urinoterapia assieme con digiuno, e disintossicazio astension da cibi finti, darà rigenerazio contiene vitamine, l'ormoni ed antibioti annulla velen serpi, scorpio insett’ignoti velèn cura veleno, in dosi omeopatie Amaròli da millenni, i corpi sann’offrire Mangiano i gitani, funghi assiem patate al posto di lavarli, strofinan quei col sale a pulire loro pelle, e in malattie cutane mangiano patate, crude e grattuggiate Taras fa frittate, con fiori di sambuco radici con corteccia, fa l'unguento puro Lozione per sanàr, le ustioni e le ferite Ulcer della pelle, di bocca e di gengive Decotto al cavo orale, l’afta ben riduce1 bacche dentro vino, fan tonico antitosse infuso sfiamma pure, artriti e reumatismi affezion respiratorie, la gola in gargarismi il tè trifoglio rosso, contièn fosfor e calcio contrasta rachitismo, pertosse e fragil denti il tè trifoglio bianco, previene gli orecchioni in epìdemia d’otite, và mièl se fuor stagioni la foglia di achillea, blocca sangue al naso emorroidi emorragie, e regola mestruale mentre succo rumex, detto erba brusca alitosi e dermatosi, tratta con la frusta2 rabarbar digestivo, contien acido ossali in corpo lega calcio, formando l'ossalati crea problemi reni, in soggetti ereditari contrasta cavolernia, in pezzi sotterrati3 Gichero eman'odore, di forte putrefazio per attrar l'insetti, nel suo fiore spazio fondo ben più caldo, mosche intrappolate col polline sui peli, costringe al fecondare l'Arum maculatu, dà nome alla famiglia di Aracee ben diffusa, in tutti i continenti inverno sta nel bulbo, riesce a primavera Nitrofila dei boschi, è disinquinante vera4 cxxii pei frutti arancio rosso, gradevole sapore accadon ai bambini, frequenti intossicazio Mà i bruciori in bocca, durante masticazio assiem odor carogna, riduce alto dosaggio l'irritazion cutanea, accade per contatto dà brevi veschichette, seconda di allergie giacchè i principi tossi, termolabil sono vanno a scomparire, con bollitur e fono usavo foglie fresche, applicate sulla fronte contro mal di testa, analgesico risponde foglie sue pestate, a foruncoli applicate oppure in un decotto, antiemorroidi date perenne Hedera helix, pianta rampicante Balsamica efficace, è buon espettorante resiste in situazioni, scarsezza e umidità riparo per uccelli, tien bacche da mangiàr Raseno ci racconta, che là nella Toscana Baccante Tersicore, non trov'edera piana a ornàre il capo allora, impiega le spinose a danza poi convulsa, fronte punge a iose cxxiii tossiche ad umani, le bacche e derivate specie alle persone, allergiche o malate infuso foglie estive, seccate lentamente porta via la tosse, l'impiego cautamente Iniziaron ad urlare, e il rito a esagerare infuso esternamente, è shampo per capelli che lucida e scurisce, in 2 litri d'acqua belli decotto foglie fresche, in bagni antireumati suoi getti novellini, nei rami a primavera rossastri e teneroni, od Asparagi turioni amarognoli con gusto, cimo per cucina solo pochi sanno, è alimento medicina6 in pomata io friziono, sugli arti addolorati straccian vesti brache, nel vero baccanale lor gesti d’inconsulto, d'istinto a dimenare Smilace bacche rosse, inizian a mangiare cxxiv pestate foglie fresche, o succo delle bacche l'applico all'esterno, le nevralgie combatte Bevute con cautela, son purghe antibiliari catarro bronchi gola, e cefalee mestruali Narra con ardore, Taras mio gitano le bacche in epistassi, e per l'epilessia Solànum dulcamara, contiene solanina così Solanum nigrum, legger allucinanti dàn senso d’ebbrezza, ansia o rilassanti cefalea ed insonnia, ninfomani eccitanti Fior macerati in vino, contrò dissenteria la sua radice aiuta, denti, testa e milza lenisce mal d’orecchi, e disturbi della vista più vasi con tal succhi, quàl disintossicante il gruppo solanacee, che usa triptofàno bocca secca danno, e sete più ampliata pression tachicardia, e pupilla dilatata l'erbe delle streghe, son in tale gruppo bassi-alti dosaggi, dipende il loro frutto in macchie di radure, a limite boschive è il tubero da fresco, energico purgante antireumatismi, e un buon espettorante conservano i gitani, sempre in loro tende il timo per la tosse, e fogl'edera in aceto5 dà vomito e gastrite, diarrea e tachicardia convulsioni e coma, l’eccesso par che sia in lunghi viaggi a piedi, rinforza lor segreto atròpa belladonna, dà nere ciliegine Smilace strappabrache, è un edera spinosa Ispàn salsapariglia, liliacea e fuor pungente in Ameri centro sud, và estratta da radice benesser e paesaggi, dàn dosaggi bassi una resin saponina, ad effetto sudorife calor e polso scende, s'offusca psiche via L’avvelenato in coma, muore in asfissia con Edera frustini, percuoton loro corpi stimolan passioni, le menadi dei boschi protegge loro casa, è rifugio dei folletti sull'edera Raseno, offre suoi commenti Il giusquiamo nero, è piantà biennale sparso nell'Europa, in foglie tien alcale in frutti e pure semi, tien scopolamina che ritual dosaggio, azione sua raffina7 detto Pan di bisce, o lingua della serpe calla o erba Saetta, oppur erba da piaghe Magica è seccata, sacchetti anti malocchi fiore nella culla, è a protezion marmocchi un aristolochia pianta, è simile al gigaro fior giallo a cartoccio, e mosche nell'ovario nel bosco i fiori sono, bianchi o color rosa visibili agli insetti, che posson far la posa mentre alle alte dosi, midriasi deliranti 6 5 Taras: “a Bomarzo ponevo una foglia direttamente su pelle 3 acido ossalico in 4 frammenti di fusto di rabarbaro infilati ispessita, trattenendola con fasciatura o facendo macerare le nel terreno a ridosso delle radici del cavolo, limitano il fungo foglie in aceto. Contro artrosi e sciatica pratico impacchi ad 1 “a Bomarzo uso le foglie fresche lavate e applicate sulla parassita che produce l'ernia, specie in suoli acidi mal drenati. azione analgesica e antinevralgica con decotti di foglie più 4 parte infiammata: pelle, bocca, ascessi (possibili reazioni Il gichero ha proprietà: antiasmatiche, antitussive; contro piccole e attive nate sul versante a tramontana della quercia. allergico-irritanti su pelli sensibili). Steli svuotati del midollo, emorroidi e polipi del naso, Radici e foglie fresche (bollite Decotti ed unguenti (edera polverizzata + grasso) uso a guarir sono usati come cerbottane e pifferi di Pan”. Taras sgrassan e candeggiano la biancheria) uso per ferite difficili e foruncoli, piaghe, scottature e rimozion di calli duroni. I gitan 2 Rumex Acetosa perenne: succo depurante, digesti lassativo, bruciature; contro i reumatismi schiacciavo e strofinavo su vivono coi piedi, li rinforzano camminando scalzi sull’erba astringente, antireumatico (controindicato in coliche, gastriti, parte dolorante le bacche rosse, inizia forte bruciore ma poi coperta di rugiada e li sfregano con acqua salata e infuso di calcolosi ed artriti gottose), vince scorbuto ed eccesso sudore. passa; la polpa-tubero tien caustici cristalli d'ossalato calcio. foglie d’edera, pestate e macerate per 2 giorni in aceto caldo” Smilax aspera lianosa perenne, fusti teneri giovan rossastri. I fiori (set-nov) piccoli, bianchi, profumati riuniti in grappoli, frutti son piccole bacche rosse non commestibili ma innocue. 7 hyoscyamus produce sintomi da intossicazione simili alla belladonna; differisce per il minor eccitamento motorio (non dà stimol a saltare, ridere, esagerar i movimenti). L'azione ipnotica che esercita, è più marcata e con cefalea, vertigine, minor sensibilità, sussurri alle orecchie, ambliopia, fotofobia, afonia e minor olfatto, ma più sonnolenza con allucinazioni audio-visive di tipo Apollinare (spiri.profetico) o terrificante (scopolamina). L'acetato di ammoniaca risveglia dal torpore. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 81 chiamata apollinare, già in antichità per sua spiccata azione, profè capacità La usavano l'angizie, e sibille oracolari seguendo l'istruzioni, di protocòl rituali là in Costa d'Avorio, le donne sacerdote Lavano nel fiume, alla festa della prima accoppiano coi maschi, oggetti desideri che a loro volontà, subiscono sparvieri Salmace si gettò, dentro del laghetto dov'immerso s’era, nudo il giovinetto a lui si strinse forte, tutto l’avvinghiò com'edera sul tronco, fusa a lui restò Dature ad inebriarsi, usa tutto il globo sanguinea borachero, dett'erba di tombe fa visitar ebbrezza, morti e propri spettri da semi fan la tonga, bevàn amar effetti coito di banana, in Azande alto Congo si eccitano tutte, toccando clito a fondo introducono l’un l’altra, frutti di banana così da stimolare, piacer e cura umana poi gli Dei pregò, non esser separata sebben Ermafrodito, resiste disperata accolta la preghiera, eterna fu l'unione un corpo solo poi, emerse in effusione a Delfo come a Quero, l'usan già le pizie più i sacerdoti indiani, per visitar parenti strazio e convulsioni, accettan di durata trovan bruji e ladri, rimedi a malparata nell'area della danza, cresce l'erotismo donne aprono gioco, senza fanatismo Ermafrodito spiri, ottien dai genitori mima bene maschio, coito di rinnovo Chi alla fonte và, e merge suoi dolori tocchera subito, medesima sua sorte Metamorfosì, che apre-chiude porte Ladri e prostitute, giò l'usan loro scopi metel medicina, che più bevande sposi pur cortigian amanti, sciolgono l'ardori d'uomini disposti, pagar giostre d'amori sin da piccini, s’apprende ogni cosa è navigatore, il divino Ermafrodito Siamo cibo e cura, riparo e sesso forza ostinano le piante, comunicar qualcosa l'origine dell'orge, dei sabba e culti vàr risiede in un comune, substrato naturàl se nasce una coppia, di bimbi gemelli suave la datura, in Perù è la borrachera cioè l'ubriacatura, data al can che mena Solo suo pene, può compiere evento davanti al villaggio, augurio portento quindi s’accoppia, con moglie eccitata applaudon poi tutti, la grande parata Nell'isola di Bali, l'uomo occidentale Raseno qui allaccia, la Venere Lupa Afrodite la rossa, approda in etruria Dea Lupa che nutre, i gemelli latini L'Acca Laurenzia, Dea boschi nativi1 Ciukci di Siberia, son essi pur sciamani Amati e rispettati, se ottengon risultati in cure-guarigioni, risoluzion problemi nell'animo dell'uomo, e in ecosistemi poi narra del mito, Ovidi Ermafrodito da Naiadi allevato, là su un lago Frigio lascia a quindici anni, monti suoi nativi giunge in altre acque, a togliersi vestiti Yellama dei fiumi, Dea del sud India ha poter di mutare, sessi a chiunque cxxv la mente pare morta, recupera la vita quando annusa aceto, i sensi ben riattiva Datur annual’eretta, frutt'ovo tien spinose in tutti i continenti, ha foglie scùr rugose atropina e iosciamina, e scopolamina tiene prodotte da radici, e pur da foglie e seme Atropin in via intestino, circola più energi calma asmè bronchiali, è un anticolinergi Datura cur ferite, fratture è antidolore in forma di bevanda, o foglie al fumatore consumano Datura, bevanda di radici più giovan Tubaloba, tribù di California Raffinano la vista, a vedere gli animali chè diventeranno, lor spiriti guardiani I nativi americani, san già di affinità tra stato delle piante, e uman sessualità l'atto dell'amplesso, ed atto d’ingestione è capace a rivelare, l'identità interiore indossa la regina, maschera da toro tra i Ganda del Nilo, sesso è una rosa senza i tabù, gli anziàn del villaggio fan scuola lezioni, senza imbarazzo il padre felice, è invitato ai presenti fà un gioco e rimuove, fior di banano da femmina che, tal parto ha donato gira nella Siria, e giunge sino a Cipro Passò pure a Creta, e nell'Ellade città Diffuse riti e culti, per crisi fronteggiàr traduce tale mito, conflitto dellla mente di parte femminile, assieme la maschile ma allo stesso tempo, indica in fusione gran superamento, della dissociazione è turista percepito, quale transessuale a causa dei costumi, detto fù Berdache l'uomo dominante, vinto è da Salmace2 cxxvi 2 Per l'etnologia,il berdache (sakalava-tanala in Madagascar, mahu a Tahiti, katoey in Tailandia, auracani in Cile, lango in Uganda).è travestito che indossa abiti femminili, può prender a riva venne visto, da là ninfa Salmace un altro uomo per marito, esegue lavori donneschi e durante Argia che innamora, fuoco senza pace il coito assume il ruolo della femmina. Presso i Cukci della il giovinetto ignaro dell’amore linfa Siberia i berdache son considerati sciamani. Oltre la moglierifiutò le dolci, richieste della ninfa sciamano, l'uomo ha pur altre mogli. Lo sciamano può aver una donna per amante e generare figli. Dai costumi sessuali dei popoli nativi, si osserva che non potendo seguir gli istinti, 1 la Lupa Tacita, Dea della terra, caccia e fauna, con riti di i nativi ricorrano a persona del proprio sesso imitando la prostituzione sacra. Rom, il rumore che i piccoli fanno mentre forma esteriore dei rapporti eterosessuali, gli uomini usando succhiano il latte dal seno della madre. Afrodite-Venere, dea il coito anale e le donne servendosi di peni artificiali (tibia di di Cipro, è la Cypris, Cytherea, Anadyomene (nata da spuma renna su cintura di cuoio, banana), conservando le condizioni del mare), Porne titillàtor (sacra promiscuità), Urania (cielo), della copula: un Io maschile e un Tu femminile e viceversa. gli ermafroditi, suoi maschi devoti traveston per lei, in feste e rinnovi i sadhu Vaishnava, Krishna pur Rama su vie Villipuram, la notte àmavasya al Tempio Kothandar, riattuano mito rinnovan le nozze, e la morte marito il rito riprende, una stor Mahabarata Il figlio di un rè, eunuco in battaglia Chiese sposare, nessun fece avanti Krisna rimedia, s'offre ai suoi pianti Lo sposa di notte, mattin può partire morto in battaglia, il lutto può indire alla fin si rivela, quàl Krishna e Devi per tutti presenti, che vedon misteri Dea Anukite è, il Giano doppio volto quello che la sogna, vede fino in fondo capace a far vestiti, assiem a medicina apprende pure l'arti, di fuoco di cucina uno che resiste, a chiamata di samano capo od altro ruolo, vive da smembrato solo quand'accetta, chiamata di visione smette di soffrire, suo clan ritrov'onore Accettare dentro sé, l’autentica natura porta la sorpresa, alla social struttura ora più persone, l'accetteranno pure Psiche si specchia, in tutte le nature di là del monotema, ritrovi politema La grande varietà, di naturale sfera Più popol nativi, serbano nel gene 2 sessi combinati, a dare 4 gener3 il modello binario, vede uno e due nei generi perde, veder sfumature Lisa ricorda, che Tao sempre muta concetto binario, sorpassa e confuta Wacasa è capace, veder tutti i mondi ha visione maschile, e vision femminile Femmina e maschio, e nessuno dei due Entrambi comprende, a dar sfumature 3 Organi fisici di maschio e femmina, si combinano ai generi (spiriti) maschili e femminili, dando più combinazioni possib. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 82 Lo spazio raggiunge, all’origin di tutto Dove soltanto, l’androge è compunto Fonte primaria, del mondo sorgente Poi differenzia, in corpo e la mente diffuso và il costume, del travestimento là nell’Inghilterra, del buon rinascimento Maestà Giacomo I, nel mil seicentoventi vuol predicatori, accusar travestimenti Ognuno tien posto, sacro e speciale Nessuna persona, abbiam da buttare Osserva te stesso, richiama te stessa In tempi della crisi, la forza si rovescia lo yin diviene yang, e questo viceversa il giorno divien buio, la notte gira senso si mutan direzioni, valori e pur il sesso Liber persegui, natur tua più fresca Vener e Mercurio, son due diversità la sintesi di androge, è psiche identità la sua natur compone, ognì mentalità Ermafrodito somma, due spiri-tualità se attore si traveste, in altrà sessualità ne scopre i suoi valori, con la mentalità una mascolinità, si specchia nel potere si abbiglia con corazza, e rigido vestire suo Ermete papà, è caduceo Mercurio antico dio lunare, androge scriba puro Scioglie nei misteri, l’Io e l’altro da sè l'esplorator de Vaca, esplora la Florida e androgini nativi, ritrova in meraviglia questi son sfruttati, chiamati berdachè Ragazzi effeminati, innocenti cuori che in Scizia ed Anatolia, Siria e Palestina avvennero rituali, di cambi transessuali gli Scizi in ritirata, saccheggian Ascalona Dea Venere adirata, berdachè li lavora molti erano mogli, a indiani coraggiosi sacri ed aggraziati, fan maschi guaritori o uomin medicina, sciamani e consiglieri Rare donne pure, dàn prove da guerrieri Tiresia nato a Tebe, assaggia sul Cillene potere del serpente, a lungo lo intrattiene gli dona la sapienza, e poter di guarigione piacere muta cambia, secondo situazione cultura dei nativi, incoraggia terzo sesso pur nelle aggressive, tribù dei pellerossa Winkìte nei Lakota, e Nadle tra i Navaho i nativi americano, incoraggiano i cacao in Africa e Brasile, è Dio Logun Edè cxxvii Famoso possedeva, pio abate Becarelli droga che poteva, mutare i sessi interni Uomini fan donne, donne come maschi Rè Federica a corte, tien orgasmi vasti Traversa ermafrodito, secoli del tempo portandosi le idee, assieme suo modello narra lo straniero, e l’idea di perfezione in tempi d’incertezze, paur alienazione fluiscono in città, persone assai diverse che portano colori, germi e trasgressioni metton pure in crisi, i rapporti di potere che la bipartizione, sol può contenere le donne della City, del ceto borghesia Infrangono i tabù, di sesso e classeria accusate d'immorali, o di prostituzione al fatto d’indossàr, maschile vestizione già cura radicale, a nevrosi e deviazioni causata da dinieghi, e forzate educazioni apprezzar diversità, bellezza arcobaleno è un arte dei Lakota, e magico mistero Esiston due sfere, distinte di creazione riflesse l’un nell’altra, psiche e la realtà guardiano della soglia, serve d’affrontàr per tornar completi, e illusione dissipar Contemplano i Lakota, 4 classi gente Presenti in società, ruoli e differenze Wakan kà l’artisti, i curator son Wapi Wàkan saggi è, Wicànuga son maghi molto coraggiosi, uomo cuor di donna donna pure caccia, fuori d’ogni dogma1 1 può partecipare ad una festa di guerra, ma ritornerà al suo ruolo funzionale di donna, raccogliendo bacche, cucinando, conciando pelli, cucendo vestiti e infilando perline veste come piace, volendo può sposare sogni con visioni, sapranno autorizzare e i maschi indi Yuma, li chiamano Elsa se spirito in sogno, li cambia fan festa a tal cambiamento, s'adegua il sociale osservan fanciullo, e presagi san dare un rito iniziazione, suggella il giovinetto indossa pelle e danza, ed imita le donne assume nome adatto, fallo chiaman clito testicol grandi labbra, l’ano è lor vagito Presso i California, e i Pueblo d’Arizona un uomo vigoroso, scelto è masturbato molte volte al dì, a produr la debolezza così testosteròn, si scivoli in scarsezza Fatto andar cavallo, atrofizzan genitali cadon peli e barba, la voce alleggerisce incline al femminile, ora è un mujerado assume nuovo ruolo, nel social casato La Datur ambigua, è potèn pericolosa Taras cita gli Hopi, dipende da chi l’usa Chimon miete pazzi, oppure spasimanti è la fanciulla bella, a caccia degl'amanti cxxviii la impiegan berdache, a dar la frenesia e quelli che pur sono, su prostitution via profittator d’amore, spruzzano per tempo sensi pelle schiena, goccie dell’unguento ad esser liberato, da tal'incanto amòr bisogna rintracciar, un curandèr cantòr pur il cacciatore, che impiega tal magia frenetico finisce, sua preda amar ossia Se pianta di datura, è usata a divinare è l’ultima risorsa, per ladri rintracciare i cinque giorni rito, tra vomito e sudare servono a curare, armonia sociale dare bisogna usar la pianta, senz’interruzioni così che ti conosca, e male non ti faccia digiuno rigoroso, datura per bevanda in stati incoscienza, producon le visioni che posson durare, 2 sin quattro giorni la pianta può pur dare, disordini mentali eccessi muscolari, e cuor spasmì mortali ciascun ragazzo vede, ruolo e vocazione tracciato suo futuro, in solco tradizione il culto toloache, è tracciato nei rupestri in grotte piccoline, rifugio dei supersti cxxix Importàn divinità, che medicìn procura usano i Chumàsh, Momòy nonna datura daturano più bimbi, viziati oppur ribelli Così che l'antenati, li rendano più belli Momy è la guardiana, di riti di simbiosi tien orfano nipote, e alleva da sciamano Coyote vecchio uomo, joker di coscienza grande cacciatore, che inizia adolescenza Mandragora radice, fa spose le ragazze mista nel foraggio, accresce latte vacche agli uomini può dare, fortùn fecondità Affari a lieto fine, armonia e prosperità nasce Matraguna, da seme d’impiccato Sessual piantà regina, procur fecondità Regìn di Cucuteni, intenzioni sà ascoltàr Ritual silenzio chiede, trasmette al dna Taras ci racconta, l'incanto della pianta fatto da una nonna, rumena pur gitana rapporto ben diretto, è forte sentimento Eliade pure cita, lo stesso incantamento raccogli la sua foglia, sotto un plenilunio paga con qualcosa, sennò ti tiene il muso incantala con danza, di gran venerazione suo duplice potere, dipen dall’intenzione3 “La porti a casa tua, le dai più musicisti le rendi onor regina, via quei volti tristi! non litighi e non odi, ricorda tal consigli Lei ti salverà, e ti assegnerà dei figli meteloides dove, dopo l’assunzione, ballano freneticamente, cadono in collasso e ricevono l’agognata visione che darà loro un progetto di vita. L'occhio di cervo inibisce toloache. 2 Nella desertica regione costiera della California meridionale 3 Eliade: “essendo una temuta e rispettata erba della vita e tra i gabrieliño, i juaneño e i luiseño, i giovani maschi in età della morte, lo stato emotivo con cui l’approcci stabilisce la puberale sono sottoposti alla cerimonia iniziatica della datura direzione del suo potere: amor e salute, oppure odio e follia” LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 83 si macera più giorni, piàno tutta quanta2 Domenica con musa, resto a deliziarla e porto più persone, a divertir danzarla pure resto allegra, specie di quel giorno le auguro salute, lei gioia spande intorno femmina che d’uòm, amor vuol provocare quan sradica mandraga, nuda va spogliare a suo posto nella buca, vi versa le monete cosparge pur di vino, placàr matracu sete fanciulle van in campi con savia praticòna dopo aver mangiato, danzato nude ancora pronuncia praticona, più formule d’incanto intorn alla mandraga, scavan suòl intanto attenti non scassare, nessun pezzo radice chiave sia l’intento, con cui viene raccolta se colta a creare l’odio, si sputano sul viso si scambiano gl’insulti, si picchiano di rito Tu sei regin di cieli, tempeste della terra a casa d'ammalato, fa invocazione a sera pure t'ho cercato, incantesimo hai portato posto nel bicchiere, a guarir tal’ammalato la zona ancor esterna, selvatica foresta Castagni querce noci, legna per la festa e zone di confine, son sacro ecosistema più vuoti son colmati, bui son ravvivati separano pù cespi, i luoghi profumati che ospitan viventi, assenti in altra sfera Malato beve miele, la savia versa l'acqua tutta su sua testa, di miele poi lo spalma Lega sul suo collo, cotòn rosso col soldo Riveste con camicia, il rito par assolto è cuore d'un giardino, ricerca d'uno stile risposta di bisogni, inconsci da scoprire progetto e realizzazio, è figlio di risorse denaro clima suolo, e coincidenze forse una siepe tagliavento, orna l'orto bello4 con alberi ed arbusti, calendule nasturzi Tageti erba cedrina, lavanda e tanaceto Basilico ed aromi, li annuso poi li vedo tre cucchiai mistura, 3 volte al dì si beve ciò dura per 3 giorni, astièn cipolla cruda non beve l’acquavite, almen 2 settimane ne latte fresco e var, cibarie zuccherate Giardino evoca stile, di popoli del mare foreste e pur deserti, i bimbi far giocare raccolgo frutti ortaggi, zen meditazione il giro a labirinto, impronta suo creatore .5 maggio, Seba: il giardino par firmato, continuo ridestato migliora mai finisce, rispecchia cuore dato trae vita da attenzioni, da lui che l'utilizza diviene tempio thera, se anima conquista diviso è quel giardino, in spazi funzionali specchio d'acqua orto, erb'assieme bosco delimita ciascuno, otto metri quadri mini con siepi gruppi flora, muretti con scalini incanto può svanir, pur s’un cane accorge efficacia poi decresce, dopo sol che sorge Colta la mandraga, fanciulle s’accarezza s’abbracciano dicendo, la litania scelta cxxx consente vista esterna, allieta sensazione giardino come quadro, ha varie angolazioni terrazze e var capanne, pergole e verande vialetto dall'entrata, snoda serpeggiante2 Madraga Matraguna, maritami a una luna poiché se non lo fai, io torno a farti a pezzi verd'erba matraguna, bel passero più folle canta pur per me, sottò tua luna molle terreno è occupato, con rustiche perenni salvia e rosmarino, geranio e fiori belli S'è colta per amore, ovvero per dragoste per maritar oppure, ballare o far le feste 2 donne pur anziane, digiune van cercàr portan pan e sale, e un soldo per trovàr in luoghi assai nascosti, poi raccoglieranno devono spogliarsi, e inchinarsi senz'affanno con visi volti a oriente, 3 volte van giràr e più incanti a recitar, al fin di sradicàr1 pur senza parlarle, tu mostra la tua gioia finché giudicherai, che sia di buon umore bevi mangia accanto, salutala buongiorno invoca qual sovrana, rivela il tuo bisogno domìn 2-3 specie, il resto fan gruppetti i colori dominanti, sfuman blu e rosetti Therabuti scuola, agro e pure tempio ha terrazzamenti, e muretti frangivento aiuole con bancali, con alberi da frutto divisi da passaggi, paglia dappertutto Inizio esplorazione, da ombelico centro a zone per settori, irradio mi concentro seguo qual criterio, per l'osservazione facilità d’accesso, gradual coltivazione cxxxi L’orto che frequento, vedo fuori casa Visibil da cucina, verdura è bella nata 1 Eu va dau pâine si sare/ io vi don pane e sale |Dar voi sa-mi dati nella zona dopo, c’è apiario nel frutteto sanatate/datemi forza salute. |Fac cruce si bat matànii/mi segno mi prosterno |Si pui pâine si sare / ti dò pane e sale \Sa-mi dai leac / perché tu mi dia guarigione più in là vedo foraggio, vigneto ed oliveto un angolo dell’orto, ospita il roccioso Giardino che a spirale, ripar officinale Pamela gir e parla, d'aromi per la vita borragine dà aiuto, a ortaggi a lei vicina melissa irradia intorno, benefica l’aroma respinge i roditori, romana menta bona rimedio mal di mare, è menta esilarante nausea gravidanza, morsi e afrodizzante tra salice e colchico, e i fior di digitale sta giallo zafferano, che aiuta il genitale a inizi dell'estate, più bulbi zafferano metto in soleggiato, suolo ben drenato se fior violetto inizia, schiudersi recido ha base stigmi aranci, se polline decido Origano è la gioia, Salvia salva l'uomo erba molto amata, tè del ventre buono decotto di ginepro, ugual olio trementina su pancia pelle reni, lo stimolo continua Fior hanno influenza, fìn dov’è profumo stimolan saliva, col ghiandolare muco un alimentazione, a più erbe officinali aiuta digestione, e i canali sensoriali l'odore della pelle, indica tendenza di una originaria, Tua forza identità evita i saponi, che soffocan l'odore scende verso basso, in pozza laghettino all’ombra umidità, la piàn prezzemolino3 Romulo mi dice, con l'erbe sfregatore i colori chiari e forti, vivaci e riposanti in un angolo più vivo, gialli rossi aranci con fiori foglie spezie, posti ad essiccare 2 Per mettere alla prova una pavimentazione, la si bagni. Fondazioni solide sono: uno strato di ghiaia (10cm), di sabbia o malta (4 cm), mattonelle messe a quota con la livella a bolla e ramazzata di sabbia negli interstizi a sigillar il tutto. 3 nella parte superiore, più secca e drenata, sta rosmarino, salvia, timo e origano, più in basso, là dove la terra è più umida, dragoncello, prezzemolo, erba cipollina, coriandolo, calendula camomilla e menta, giù fino al crescione d'acqua. aiuta un pot-pourri, l'aria profumare testa cuore e coda, son tre livelli aroma vivace breve primo, persiste terzo ancora Aria dei profumi, io sèn profondamente cespugli dell'ortica, vivifican chi ha l’asma ricordo che la nonna, melissa ed abrotano mettea sotto cuscini, a far dormire piano 4 Una siepe protegge il giardino per una profondità pari a 10 volte la sua altezza LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 84 Aromatici odori, son garofano e lauro Odor ambrosiati, muschio ed ambrato Odori fragranti, gelsomìn gigli e tiglio gli agliàcei saràn, assafetida ed aglio Pinu silvestris, s'hai gran senso colpa glande di Giove, se hai instabile forza risolve il meteorismo, e aiuta sensazioni m'idratan la pelle, coriando e ginepro1 a donne digestione, a febbri n'è calmante Odor citrini sono, agrumi fiori spezie Odor fetidi sento, di gener valeriana e odor naùseanti, son Cucurbitacee mentre i velenosi, appar di solanace il respiro di labiate, combatte raffreddori aromi boschi e fiori, l'annusi come vedi dòttor Bach offriva, trentotto suoi rimedi l'uomo muore nasce, venti han turbinello bicchieri foglie menta, trito al frullatore2 filtro nebulizzo, nell'orto ogni otto giorni repell'afidi larve, assièm formiche guaio e mastico la foglia, rinfresca dopo l'aglio mutano stagioni, e rinnovan carosello ricerca l'essenza, agrimonia eupatoria se hai forte tormento, di tipo interiore se non toller litigi, oppur controversie o soffochi angoscia, con var dipendenze la Vinifera Vite, in eccesso ambizione un albero Olivo, se hai molta tensione dop'una malattia, o gran convalescenza a riposar t’aiuta, e ritrovar coscienza ai tenaci in eccesso, essenza di quercia rigiova e protegge, esaurita possenza mentre castagne, in estreme reazioni emotive agli eventi, oltrè sopportazioni se un Pioppo lenisce, paure e timori d'incubi ed ansie, del sacro e terrori prunu e ciliegi, a chi teme impazzire far cose vietate, o di eccesso soffrire se hai intolleranza, e scarsa empatia un Faggio ti aiuta, a trovar giusta via il Malus communi, a un perfezionista permette accettar, corpo e conquista se spesso pasticci, sii hippocastano indeciso distratto, sclerantu dà mano amàr gentianella, se sei pessimista depresso o deluso, di antica sconfitta Cicoria ti aiuta, se tieni ossessione e un olmo e tieni, la rassegnazione Clematis vitalba, se vuoi pragmatismo verbena se duro, hai gran fanatismo l'unzione che cura, è mirra oppur cedro le foglie col calore, aggiustan digestioni appen somministrate, stimolano il latte I sensi percettivi, e il gusto insalivante menta più invadente, metti in cocci vaso che lasci fuoriuscire, il bordo da interrato cimo i nuovi getti, per renderla compatta ne metto alla dispense, o cumulo disfatta lo spirito melissa, Pamèl và preparare così l'acqua melissa, in grappa a macerare per vomiti nervosi, mal d’’auto mar e fuso Segue poi decotto, analcolico e un infuso cxxxii Melissa officinale, cresce in luog'ombrosi Profuma di limone, l'assumo cotta cruda radici dissotterro, alla notte o sera tardi foglie nel mattino, quan brina si diparti appesa ad asciugare, intèr o minuzzata ha l'olio nelle foglie, a vincer debolezza buona per nevrosi, tremori negli anziani assiem a patimenti, di muscoli e morali l'olio di Melissa, ha calmanti proprietà giungine 6 gocce, ad acqua per bagnàr Lei fà felice il cuore, e lo spirito solleva contrasta pur insonnia, ai sogni dona leva e sincopi e vertigi, combatte assieme con l'amica maggiorana, cresce in tutti suoli Calma il nervosismo, e vince indigestioni 1 Salvia è fonte num, decò fertilizzante è tonico balsami, in notturna iperidrosi azione necessaria, per var tubercolosi aggiungi alle minestre, riduce sudorazio dovuta a debolezza, e abbassa glicemia Potèn cicatrizzante, per ferite e piaghe difficil da curare, la savia par sa fare3 etto le sue foglie, per tarme allontanare tannini amar principi, mastico a curare infezioni bocca e gola, gengive ed alitosi strofino ben sui denti, per l'igiene a iosi fò bollir le foglie, assièm buccia limone sul fegato e l'addome, rilassa pur dolore dai getti non fioriti, talea fò fin estate immerg'ormoni rovo, e l'uso alle tisane Te salvia e rosmarino, fa bèn l’aperitivo stimola avàn cena, gli enzimi al digestivo Tè che pure sfiamma, fuoco di mammella gengive sanguinanti, e saliva a catinella siepi al rosmarino, son facili a potare amica a flor carote, fagiol e cavol rape Respinge pulci e zecch, e vari parassiti infusa lava il cane, profuma nos amici Rosmarino è rugiada, è aromatico mare Posta nelle tombe, protegge anima sale Antifungo antibattere, protè da pestilenze Affezion respiratorie, tosse e inappetenze in asma e raffreddori, diurèsi e digestivo fa tonico del cuore, e sistem nervoso fino strofino l'olio suo, su tempie a dar sollievo analgesico in tensioni, e cefalee in rilievo in impacchi cicatrizza, e serva carni grassi unguenti in oli oliva, in corpi molto stanchi i fior di rosmarino, bolliti e aggiunti al vino fan l’alito più fresco, puliscono il mio viso la gommoresina della corteccia di commiphora myrrha, è stimato antidoto dei morsi, profuma e disinfetta ambiente e cavo orale e accelera la guarigione di piaghe e ferite. 2 Un pizzico di polvere pesa circa 3g, un cucchiaio a raso 12g 3 Con aglio e rosmarino (proprietà simili) forma una triade una manciata 50g. 1m. cubo di terra una tonnellata, il doppio unica. Ricetta bomarzo: fai bollire assieme in aceto forte, una se umida (come un m3 di pietre). Una carriola ha capacità di manciata di sale e foglie salvia, crisantemo e rosmarino, poi 80 litri cioè il rinvaso di 100 piante in vaso da 10cm. bagna delle pezze e pratica impacchi sulla parte dolorante. Re Davide l’Issòpo, usava esser pulito in salmi decantava, suo vino sopraffino suo tè qual collutorio, per vincer infezioni curàr vesciche e reni, aver traspirazioni Curò l’epilessia, suon arpa in sinergia Issopo e rosmarino, a Saul ormai senile Issopo antipidocchi, ungento vermifugo contengono sue foglie, penicillina fungo l'issopo e rosmarino, attiran cavolaia incrementano la vite, assieme ruta paia or semina Pamela, le piante aromi offici in contenitori d'uova, piantine viaggitrici Ruta graveòlens, è piàn di aride terre con fior piccini e gialli, cruciferi con forme fin da tempi antichi, una panacea per tutto che tossica in eccesso, sà provocare lutto se ruta è coltivata, nei vasi su finestre tien lontane mosche, da cumul di letami Nocciòlo tien lontani, i tafàni fastidiosi Menta li respinge, strofina pelle a iosi nell'oli odor sgraditi, raccolti nelle foglie riserva medicine, che dona nell’infuso adatto per calmare, i dolòr cicli mestruali sedar attacchi isteri, e colìche intestinali4 serve nei lavaggi, nei casi di glaucoma a chi soffre di riniti, cron naso catarrale decotti d’erba ruta, cucchiaio e 2 bicchieri in batuffolo di ovatta, in narici 3 dì interi Lavanda in suolo secco, detesta umidità pianto di fra i cocci, inverno a pacciamàr recido a inizi luglio, fiori avàn schiusura secco rovesciati, asciutt'ombreggiatura Getti poi seccati, li brucio nel camino sprigionano l'odore, aroma lavandino i fior fò macerare, in alcol boccettine le gocce fan odori, su panni e lampadine 4 Le foglie dell’erba ruta sono usate per farn infusi (un g per ogni tazzina bollente) atti a calmare attacchi isterici e i cicli mestruali dolorosi. La grappa di ruta, preparata immergendo nella grappa un ramoscello di ruta, ha potent'azione abortiva. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 85 antisettico del pelo, combatte l'infezioni in cibo pur conserva, contrò putrefazioni in tisan espettorante, lenisce pur dolore di presso le giunture, è orìn stimolatore per tranquillo sonno, preparo benda lino Lavanda dopobarba, gengive alito fresco usata nei massaggi, e capanne sudatorie lo stomaco mi calma, infuso caldo al latte in bagni con massaggi, bene bimbi aiuta Pamela ripropone, buon olio di Camilla ricetta popolare, e conforto di sua figlia Cedrina piant'aroma, odora di limone buona per verdure, pesce e macedonie fastidi mal di testa, calmano all’istante buon espettorante, e ferite taglio cura poi uccide var batteri, cura bruciature e l'olio suo profumo, risolve le punture1 Assenzio ed artemisia, primula abrotano combatton putrefazio, da bocca fin all’ano foglie d'artemisia, secernono absintina scesa nel terreno, ritarda altra piantina decotti d’Artemisie, inibiscono finocchio fan crescere più tardi, molte piante in orto spruzzato sul terreno, o su animal pelame scoraggia le lumache, pulci in gatto e cane Assenzio e sassofrasso, lontanano zanzare foglie secche assenzio, reprimono le tarme Così pure abrotano, menta e rosmarino metto foglie secche, su vesti lana e lino insapora le vivande, estragon dragoncello e riduce acidità, di aceto in condimento tritato aromatizza, sciapi e insipi piatti riduce fabbisogno, di sale sen privarti Tanaceto su scaffali, buono repellente contro le formiche, mosche pulci stende cresce dappertutto, odore suo esibisce ha immortale fiore, secco non vizzisce2 Timo infiorescenza, attir farfalle ed api e avrò nuov'infiorati, se poto i getti dati respinge parassiti, tra libri e tra scaffali prim afferràr conigli, sfrega le tue mani mangi dormi canti, fa sciacqui rinfrescanti deliziati all'ascolto, di melodie brillanti3 la Pianta Camomilla, legasi col calcio stimola l’ormone, di crescita e passaggio stimola fermenti, nei cumuli e intestini e aiuta spighe grano, cipolle e cavolini metto nell’interno, violette e aroma fino Petal rose rosse, giusquiamo con finocchio Papavero poi bendo, fronte sopra l’occhio4 seccata pur a lungo, resta gran fragrante in tisane digestive, è tonico calmante Vedo tra le siepi, accoglienti microclimi riparo per uccelli, e i terricoli lombrichi vegètazion pioniera, segue sopra i suoli algh'enzimi rovi, substrato boschi nuovi poto parte aerea, se occorre 2 - 3 anni sale e solf'ammonio, spargo nell'affanni6 son ricche degli ormoni, adatti alle talee bianche radichette, in acqua a macerare immergo vari getti, che voglion radicare che lascio vari giorni, sì da stimolare le more zuccherine, han potassio e calcio che corpi adolescenti, sentono in bisogno è tal ghiottoneria, bisogno a svilupparsi linguaggio fra nature, che san comunicarsi 2 giorni infuso freddo, evita marciume In serre e semenzai, e giovani piantine riduce infiammazioni, diarrea di vitellini e le putrefazioni, combatte in agnellini Convolvoli di siepi, bianchi fior imbuti per farne marmellate, cuoci a fuoco lento More con del miele, finchè n'avrai sciroppo poco al giorno ai bimbi, portan giovamenti le foglie e le radici, riscaldano la sera curano le febbri, infettive e leucorrea foglie con germogli, contengono tannino Aggiunta a vino sherry, dà la manzanilla Rovo assai comune, Rùbus fruticosus un vin tonico relàx, ha effetti esilaranti stimola appetito, combatte indigestione contrasta flatulenza, e da consolazione cespugli con le spine, pungenti e vigorosi More a fin estate, e germogli alimentari San esser rinfrescanti, buoni e salutari5 Camilla manzanilla, poi seda l’isterismo contiene il calcio che, calma tutti i nervi “son Rovo semenzaio, cantiere di natura sui suol depauperati, ripristin la struttura m'amano l'uccelli, se cresco suolo spera insonnia mal di testa, dolori fitte al fianco crampi del mestruale, come là nel parto compresse di camilla, per articolazioni Infuso tieni caldo, in dolenti sensazioni io tiepida la uso, in eczemi e irritazioni Fredda in ematomi, e varie contusioni infusa con la salvia, assieme con limone var calcoli biliari, alla lunga pure scioglie e l’olio di camilla, combatte ben la tosse Ringiovanisce il viso, imparo in 4 mosse invasive delle macchie, buone per infusi Brucior d’urina spegne, senza far commenti astringono pertanto, in un litro di decotto che sua fertilità, ritorni allor com'era Rovo è sarmentosa, talmente vigorosa allevo pu rventagli, o spalla come l'uva fisso nuovi getti, lungo un fil di ferro Vincendo la diarrea, pur d’età infantile dissenteria con sputi, sangue senza fine Pianto le mie Rose, assieme la lavanda Salvia issopo e timo, tagete e rosmarino resiste a siccità, io innaffio solo il piede clorosi assenza ferro, torba allora chiede7 se torba neutralizza, l'eccesso di calcare così lievito birra, nell'acqua da innaffiare rend'acida la pasta, substrato del terreno alla Rosa infiorescenza, stimola davvero è Siepe difensiva, sa esser aggressiva a inizio dell'estate, riesco a indebolirla se poto le mie rose, da legno malandato via getti alla rinfusa, succhioni poto raso la potatura corta, dà fiori grossi al taglio e la potatura media, poto sol un palmo8 4 6 getti che han fruttato, poto fin inverno La Scuola di Salerno, prima di un intervento chirurgico, praticava l’anestesia con la spongia sonnifera: spugna imbevuta di succo d'oppio, mandragora e giusquiamo, fatta l'Ibisco in fiori crudi, ingeriti in quantità asciugare e al momento dell’uso immersa in acqua e fatta procuran sonnolenza, insonnia contrastàr 1 La Lavanda ha effetto antiparassita su tarme e topi, poni aspirare al malato. Il risveglio era ottenuto con una spugna Così fan pure i fichi, agrumi e anice semi sacchetti con fiori secchi in cassetti e armadi con vestiti e imbevuta di aceto caldo. Inuit e yanomami, contro l’insonnia, sotto i tappeti di lana. L’infuso concentrato è usato per tifo e Rosmari valeriana, tarassa calcio in fieri ingeriscono polvere di ossa animali (il calcio concilia sonno). 5 difterite, pneumo e streptococchi e in irrigazioni vaginali per Stacca la parte terminale del germoglio, sbuccia alla buona curar leucorrea. Le inalazioni curano tosse e freddure mentre la pellicola esterna e mangia il cuore amarognolo. Attendi le una goccia del suo olio concilia il sonno di adulti e bimbi. piogge d'aprile e il sole di giugno per trovarne in quantità. Le 3 2 Ram's Little Dodoen, popolare erbario del 1606: 3/4 lit. olio radici più grosse dopo lunga ebollizione son rese morbide e strofinato su pelo del cane lo libera dalle pulci. Foglie e gambo son tossiche anche per l’uomo, sebbene macerati in e 90gr. camomilla essiccati un giorno dopo raccolta; chiudi ridotte in poltiglia per esser mangiate con aromi. I fiori fan vino, calman spasmi d’intestino ermeticamente in vetro e lascia esposto 40 gg ai raggi di sole polline utile come tonico generale, diarrea ed enteriti. “per decespugliare il rovo, taglio il colletto raso al terreno, verso poi sul taglio abbondante manciata di sale fino o, in casi estremi, solfammato di ammonio, minerale che in un paio di mesi degrada in composti naturali innocui ma che nel frutteto distrugge tutta la flora con cui vien a contatto. In zone ventose lascio flora spontanea, farà da protezione a specie di nuovo impianto; in secondo tempo potrò sostituirle. 7 Interra bucce di banane ai piedi dei rosai, ravvivano il colore del fiore poiché le radici son avide di potassio, azoto, oligoel. 8 Se la vegetazione è troppo fitta e invecchiata, la fioritura ne risente. Ringiovanisci l'arbusto recidendo i getti lignificati, secchi e accorcia gli altri appena sopra di un getto giovane o una gemma laterale. La pianta riacquista vigor e forma. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 86 prolunga fioriture, s'elimino appassiti o recido getti base, se spogli son finiti poto e tagl'obliguo, due millime spinta nasturzio presso fave, cavolo e zucchine dirotta insetti afìdi, da ortaggi su sue file ai piedi delle rose, e degli alberi di melo attira su suoi fiori, estrania senza meno Fior arnica montana, infusi oppur clisteri usavo in contusioni, ematomi distorsioni Foruncoli carbonchio, catarr al digerente Su 80 grammi fiori, verso acqua bollente se faccio una talea, e non sia lignificata alla base incido X, infilo un chicco grana lego con la rafia, una notte lascio a bagno trapianto vaso misto, sabbia terra sfagno nasturzio a postarelle, nell'aprile tempo gradisce annaffiature, fin l'assestamento in suolo sciolto misto, cresce pure prima lozioni Margherita, in ferite e contusioni decotta oppur infusa, foglie assiem ai fiori fò scorta dell’essenze, secche pur in vetro mescolo con vino, od olio unguento vero1 più tener è talea, più sabbia vuol drenare la taglio sotto-gemma, per facil radicare proteggo pur da sole, le dò calor di fondo manteng'umidità, papir ha testa in fondo Tarassaco e cicoria, le taglio se invasive pianto poi nasturzio, in 3 anni sa coprire poi semino a sovescio, la senape d'estate sfalcio prima d'orto, invasive ha soffocate Limone fà collirio, per occhi ed orecchie astringe e risolve, mal pancia diarree friziona sull’occhio, per debol visioni è sfiamma antisetti, per lacrimazioni un occhio vede bene, se ha rilassamento muscoli del corpo, e mente sen tormento fluttua la mua vista, seconda circostanze in emozion rimosse, e tension d’istanze per far durar le rose, taglio ancor in boccio tolgo spin da fusto, a bere l'acqua in coccio ferite porte-aperte, aumenta assorbimento cald'acqua rosa chine, vigor in un mometo Accorcio pure getti, Tagete freddo teme pianta messicana, invaso a fin settembre dopo qualche tempo, la pianta rifiorisce fuòr rischio di gelate, nell'orto stabilisce Vento e troppo sole, l'occhi fan soffrire con sabbia e luce forte, cerca di coprire palpebre con occhi, lavare massaggiare durante giornata, spesso risciacquare2 la tensione crea, oculare contrazione ciò che ne risulta, appare distorsione d'edera fò siepi, basse 1 metro e mezzo così talee d'estate, pianto il mese dopo di getti ben fioriti, sen pigli rampicanti abbino con la rosa, e garofani brillanti radici del Tagete, respingon nematodi quando tu li senti, irritati e pur confusi Eufrasia cura l'occhi, in abluzion infusi contrasta l'amnesie, ad occhi pur legate Memorie chiar imago, t’aiuta ricordare3 Eder'attecchisce, dov'altre hanno fallito ottima isolante, da pioggie senza invito e brusche variazioni, termiche nell'anno fiore crisantemo, la polverin si stima sopra gemma e getto, quell'aspira linfa allora poi resiste, a un siccitoso clima inizia l'anno dopo, e perdura per 3 anni Aiuta i pomodori, patate fave e rose Prezzemolo talvolta, fa le stesse cose cxxxiv d'infusi di Piretro, efficace insetticida est e nord pareti, ricopre senza danno crisante balsamita, gradevole in cucina in frittate ed insalate, è buona digestiva dell'iris fiorentina, gran fior profumo sù Calendula fiorisce, giugno fin novembre conservo part'esterne, ripianto verso sud rincalzo i suoi rizomi, se gelo l'ha scalzati divido ogni quattr'anni, l'iris li ha infittati semi in semenzaio, duràn la primavera trapianto vaso terra, in luoghi soleggiati spontanea poi da sé, dissemina i selciati rizoma suo essiccato, dona odor di viola si fissa nei profumi, d'altri e propri aroma polvere d'aggiunta, a risciaquo del bucato persiste in farmacia, tal fiore è rinomato Calendula bei fiori, fiorrancio pure detti son ricchi solforosi, di multiformi aspetti Nasturzio del Perù, Tròpaeolu majùs sapor agro-piccante, commestibil plus ha fiori e foglie ricche, con vitamin Ci semi non maturi, son capperi in cucìn li uso appen sbocciati, foglie e capolini Emilia sotto sale, li mette in salamoia usata per via bocca, oppur come clistere assieme Camomilla, è ottima in impacchi a curàr tutto il bestiame, far suppurazioni in coliche intestini, gonfior'infiammazioni il resto della pianta, aggiunge all'insalate umili nasturzi, ornamento e tappezzante da primaver estate, fiorisce profumante cxxxiii da ber in infusione, per ulcer suppuràr o a spolverar ferite, a volèr disinfettàr Freschi cataplasmi, o essiccati no anneriti conservo poi al riparo, di luce e umidità emolliènt’antiarrossante, antisettico sarà pur l'uomini del Bieri, usano il collirio accrescono visione, in acuto cacciatore ricadon sui lor occhi, poche gocce succo Vite congolensis, cui ne pressan frutto Sesto dice in Bieri, Alchòrnea floribunda in decotto poi collirio, l'usarono a stordire ingerito addormentava, neofiti con schiavi vista confondeva, e calmava imprigionati quando noi guardiamo, esce un fuoco sole vers’oggetti visti, guardati ed osservati Veda è una visione, oppur rivelazione dop'aver guardato, ri-posto l'attenzione 1 La Pianta essiccata e ridotta in polvere, se mescolata con lanolina, vaselina, olio o crema neutra, realizza un balsamo o unguento per uso esterno. L’infuso dura 5/10 min. secondo la gradazione voluta, mentre il decotto da 10 a 20 minuti, ed è usato sopratutto per i semi, radici e fusti più duri. 2 Sole, vento e riflesso della neve possono scottare. Durante lettura di PC o TV, la sorgente luminosa sia a 20-25 centimetri dietro o sopra le spalle, evita riflessi noiosi sulla carta, se luce è insufficente o troppa, l’occhio te lo dice. 3 Lozione per occhi deboli: Eufrasia in 2 litri acqua, raffredda aggiungi miele, inzuppa ovatta su occhi 15min, più volte al dì quando c'è visione, assente è l’illusione vedo e dunque sò, vedere ugual sapere guardo a confrontar, le mie aspettative Vari preconcetti, con più realtà fattive Occhio dominante, visione del pianeta ciò che noi pensiam, tosto ci aspettiam e salute in tutti sensi, eman dall'energia di libido investita, sul soma e vista fina4 rieduca tuoi occhi, curando la tensione se scegli di vedere, bimbo tuo interiore Sangue Drago rosso, un lattice viscoso estratto di corteccia, del lechleri Croton il Romulo mi dice, è buon cicatrizzante guarisce più ferite, è medico importante5 Le medicin mio Seba, dei popoli tribali le pratican villaggi, in zone ancor rurali tramandano l’orale, Thai Lanna tradizione gruppi etnie del nord, a rischi d’estinzione Taras ci ripete, Mor Muà è dottor locale Mo Yà fa l'erborista, Mo Pà soffiator d’ossa Mor Suang è curatore, di spiritual reame Mor Po connetterà, con mondo d’antenate cxxxv 4 Durante l'allattamento il bimbo ricerca gli occhi della madre e la sua anima si nutre di questo contatto mentre il corpo si sazia di latte. Il bimbo inizia costruire la propria visione del mondo e un blocco più o meno grave della funzione visiva può ipotecare lo sviluppo dell'io e indur patologie manifeste, in grado diverso, sul versante psichico, somatico od entrambi 5 più comunemente lechleri di Croton, draconoides Croton, erythrochilus di Croton (euforbiaceae). Tien alcali tropani e una resina rosso-sangue con l’alcaloide taspine che circola veloce, guarisce lacerazioni, ferite, abrasioni ed ha qualità antisettiche e antitumorali. La resina di questo albero della selva, si addensa e divien bianca se strofinata sulla pelle. Il lattice puro mescolato con acqua e preso internamente, tratta ulcere di stomaco; il diluito in commercio è meno efficace. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 87 donne Mor Tam Yae, son brave levatrici che girano campagne, tramandano l’offici esiste poi massaggio, diffuso nel paese fatto d’ambosessi, che ogni famiglia tiene fatti concorrenti, son diete inadeguate Abiti scorretti, influèn nature errate Malattia risulta, da un pensiero errato che scompare quando, vien riformulato È contro debolezza, dell'udito e vista come pure l'alghe, var erbe spontane acqua tonica chinino, aiuta lor nervino allevia mal di testa, indigestion in giro dentizion per carne, l'umano poco ha suo intestino è lungo, fatica a eliminàr i carnivor l’hanno corto, sino a 5 volte Artrite infiammazione, è intossicazione Taras qui consiglia, sospendi cibi carne usa i succhi frutta, qual disintossicanti Uva con papaia, e massaggi riposanti3 lor evacuazione, accade senza toppe Massaggio imita il sole, irraggia l’energia Lo yoga imita il fuoco, respira e vola via brucia senza fiamma, i trentasette gradi Ossida i composti, nel corpo conservati Risolvi tuoi conflitti, sul senso della vita appar un correttivo, un emersa malattia indica conflitti, nel mondo tuo interiore tra corpo ed alimento, trovo risonanza è una reazione tipo, detta intolleranza reazion ai frutti mare, dan indigestione quelle da caffè, insonnia e depressione due legate cause, sono vento e sangue Vento è detto lom, tutti avvolge langue eccessi oppur carenza, porta variazioni Paralisi degli arti, o malesser rotazioni1 decorso malattia, quadro in variazione cambia si descresce, migra si traspone Crescon parassiti, se flora è scordinata manca una reazione, unita ed accurata reazioni ad additivi, fa i bimbi iperattivi correggi alimentando, ciò che lasci vivi cibo che più usi, crea ogni dipendenza Tre son quelle base, verifica presenza Purificano il sangue, spezie con cipolla Limone con verdure, aiuta fissa il ferro quan l'ipoglicemìa, produce svenimento offri lime indiano, e ventila al contempo l'eccesso vento dà, veleni e cuor dolori squilibri li riceve, da sangue-cibi-odori cibo mal digesto, e più velenose azioni fan di sangue e vento, contaminazioni se le tossine sono, messe in minoranza un danni regredisce, in cellula sostanza ti aiutano i rimedi, la presa di coscienza veder conflitti e pene, dietro l'apparenza l'allergie primarie, dà zuccher raffinato la glutine del grano e il latte di vaccina Iperglicèm diabete, zucchero in eccesso Incapacità smaltire, il corpo và sofferto Decotto amar cicoria, riduce saccarosio e aiuta l'insulina, a rompere il glucosio Ridurre diffusioni, con erbe riti e diete è terapia è isolare, l'agente del veleno scopo è l’espulsione, dalle parti interne con riti-strategie, interne oppur esterne cuor di malattia, è permetter di vedere orecchie naso gola, reumatiche affezioni apparato digerente, gastriti più infezioni Eczemi sulla pelle, e le malattie veneree poiché di microflora, disturban le maree un Colesterolo porta, sclerosi dell'arterie Pure predispone, a infarto del miocardio Percezion del freddo, o caldo del cliente diagnostica malesser, e cura d’applicare è una febbre calda, neutra oppur fredda indizio al guaritore, in diagnosi corretta L’anima tua cerca, sempre a rifiorire Una prima digestione, inizia nella bocca zucchero con frutta, lontani dalla pancia se prote pur associ, ad amido inglobato Inizia a fermentare, resta intrappolato indigestion o Seba, parve primo scoglio Annuncio della fine, d'età dell'oro sogno apprende poi Ganesha, di tale malattia d'uman ha compassione, inizia curar via Gran varietà fattori, son causa malattia interni-esterni a uomo, visibili o presunti L'energie pesanti, influenze pure astrali Cambiamenti clima, disarmonie sociali Conflitto apparente, fra l'io e il tuo Sè in squilibri di vita, rispecchia in concrè il Platone ci dice, che un arte oratoria Eccesso proteine, stressa l'organismo stimol produzione, degli acidi primari scende pH sangue, più acido diventa bisogna equilibràr, con alcalin riserva Passa insegnamenti, acqua è la corrente ognì cura digestiva, sta in acquà bollente Prescrive tale cura, e l'umano fu guarito Così fu medicina, nell'India primo mito la malattia radice, deriva da ignoranza del tipo relazione, natura o circostanza sorge sofferenza, nel corpo somatizza velen emozionale, la mente colonizza2 nefasta è l'etichetta, in cronì patologie Ella autò-perpetua, in famìl dietrologie mondo estern'interno, tramano l'eventi mente n'è motore, che opera a 2 tempi La carnè ingerita, contiene la xantina Veleno assai eccitante, simil nicotina Acqua fredda calma, i battiti del cuore la tiepida piuttosto, ne stimola l’azione Bevine alla sera, e appena alzato pure la calda non bollita, conserva la salute 1 Tra le cause: traumi e intossicazioni da sostanze aliene al corpo, cibo inappropriato, odori e fumi tossici, morsi, insetti, vermi intestinali, stregoneria, stagione, clima, età. Taras 2 la malattia può esser causata da 8 categorie di spiriti oltre ad avidità, odio e stupidità. Il medico thai-tibetano purga con 18 gemme e metalli, 50 pietre semipreziose, 15 prodotti animali, vari sali, molte piante, rituali e pace interiore. Taras: “Ogni malattia veicola un messaggio che, se non chiudi le orecchie, confronti nudo e crudo qual esso è, senza pregiudizi o sensi di colpa. Ciò risveglia assopite virtù e inediti passaggi per ristabilire una salute coerente tra azioni e valori della tua morale personale. Tu non curi le malattie, ma loro curano te non è una punizione, né crudel azione protratte condizione, di mera sudditanza se manc'alternativa, cresce depressione un inespressa rabbia, cieca a soluzione quan non vi riesce, travagli và soffrire specchiasi nel corpo, in-elaborati lutti rabbia più sconfitte, cedi a Thera flutti all'Anima arriva, curàn sommatoria “ogni uman malanno, entra dalla bocca dicono i cinesi, e aggiungono il principio Impara a concentrare, ogni conoscenza comunicar in fiabe, bene la sua essenza Russa medicina, esclude amidi e grassi come dolci e pane, dai curativi pasti Mà riso integrale, efficace nel vapore Fa gran dissetante, e vitamin signore più tipi sofferenze, causan di sovente ansia e depressione, in modo ricorrente Pur con caffeina, ha molte affinità Chi consuma carne, fuma in quantità alza il tasso urea, e l’ammoniaca base fa lavorar la carne, reni e organi cuore eccitante droga, che a lungo dà la botta è causa reumatismi, artriti e pure gotta Come ogni eccitante, ha fase di euforia segue depressione, e un circolo vizioso s’inizia a ber caffè, tè tabacco o alcool per ripristinàr, l’eufor di prim’impatto Poiché pareti arterie, fan degenerazio mangia pesce azzurro, fai la reduttazio cibo è l’acqua fresca, medicinal è calda vince indigestione, bocca pure sciacqua L'acqua calda a sera, pulisce gl'intestini scioglie le mucose, e dilatazion fastidi 3 Carne in eccesso cristallizza e precipita nel sangue come acido urico, deposita nell'articolazioni, alluci, caviglia, polso, ginocchi che, di notte, se colpite da attacco gottoso, gonfiano dolenti e se compare febbre, il malesser dura qualche giorno, l'attacco va-e-viene e cronicizza in artrite. Erbe amare crude o cotte e attività all’aria ogni dì aiutano nei casi di diabete. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 88 Acqua tien memoria, saune pur fomenti irrigazio intestinale, poni acqua graduale è base di una vita, e cura più tormenti l’intestino intero, rimane da occupare il tempo sufficiente, per feci a diluire nelle città d’india, metropoli han perduto l’ancestral saggezza, del curandero fiuto non ritardare troppo, tua defecazione ostruzio intestinale, cloacà pestilenziale produce acidità, emicrania indigestione Eruzion stato febbrile, ed alito fetore1 stitichezza è causa, di tutte malattie a causa germinazio, di feci in intestine patogen liberati, ammaloran circolando ostacol d’intestino, sostanz’assimilando Sullè pareti Colon, riesce ammorbidire lubrifica con olio, un becco di siringa ginocchio posizione, letto fianco destro introducilo nell’ano, inietta lentamente litro d’acqua calda, te opportunamente ripeti ogni iniezione, dopo due minuti se senti d’evacuare, scarica l’immesso fuoriesc'assieme pure, parti d’escrementi Ripeti le iniezioni, e tre minuti attendi Questi trattenuti, a causa enteri succhi Fan putrefazione, anaerobica sen frutti purificare sangue, contrasta stitichezza colord’evacuazione, diagnosi alla svelta Prima di dormire, buon ora trattamento final evacuazione, del vecchio sedimento escrementi verde rame, nero di carbone ripugnano la vista, e il senso dell’odore3 Feci in verde scuro, accumulo da tempo Rallentano piu grassi, gastro secrezione Ferman proteine, già in lisi o digestione La carne con il burro, oppure con i fritti In sede d'intestini, produce var conflitti mesi oppure anni, là nel colon tempio lor volume opprime, orgàn addominali pressione ne risulta, su fegato e renali una purga qual veleno, riduce poco i mali Confondono turbando, funzioni personali Individuo sent'effetto, nel tubo digerente dolori e stiramenti, ugual velen corrente l'Amidi più carne, dàn fermentazione scarsezza d’acqua, in umori del corpo Porta la tristezza, in malumor riporto2 cattive combinazio, dan putrefazione Restan più rifiuti, nel fegà reni e crasso se vi manca l'acqua, che ne fà lo spazzo Corpo allor sottrae, l’acqua dai tessuti Frutta coi dolciumi, fanno stess’azione Pasta con arance, carne e torta frutta mischiano elementi, litigan di brutta Alcol fermentazio, con flora distruzione batter indeboliti, ridotta han la simbiosi Il corpo è denutrito, pur se siam golosi disturbo più comune, sempre stitichezza Quan succhi digestivi, son alla scarsezza latte ingurgitato, incontra enzima caglio coagula sua azione, in stomaco serraglio ingloba l’alimenti, che ingerisco assieme e ferma digestione, finchè lattasi avviene 1 È mangiare troppo, atteggiamen mentale Sconfino d’un pensiero, riflesso corporale disseccano e poi van, morbosi rivissuti Gli organi interni più vulnerabili son tra stomaco e intestini. Il 90% delle malattie proviene da loro anormalità. Quando le materie fecali nel crasso vanno rapidamente in putrefazione e decompongono, abbiamo la diarrea. Il colon ostruito è vivaio di malattie e germi che avvelenano il sangue (setticemia), poi infettano fegato ed altri organi; l’organismo cede e appare la febbre. Stitichezza significa ritardo del passaggio delle feci. 2 il corpo umano è 80% acqua, in 24 ore, trasuda 3 quarti di litro e un litro e mezzo con l’urina. Le cellule son organismi marini che devono l’esistenza al roteare in soluzioni saline. l’idea che quantità, sia fonte di potere Mangi non per fame, solo per dovere Io evito in verdure, cotture prolungate lo zucchero nei dolci, l’abuso di fritture 3 “ciclo di cura: inizia tre sere consecutive, poi una si e una no, 3 volte ogni tre sere, infine una a settimana.” Taras le pentole in teflòn, rilasciano sostanze sorbite poi dai cibi, in varie circostanze tonifico mia pancia, in barca posizione Vitalità mancante, ugual a depressione ross'occhi naso chiuso, dolori capelluto assieme pesantezza, malumor appesta memoria difettosa, ansia mal di testa Alterno le narici, nel far Nadi sodana controlla al tornasole, Piacca salivare per 2 settimane, urinario e pur fecale cuor dell'Ayurveda, è disintossicazio in cellule canali, argil yoga massaggio Piacca delle urine, sia sopra al salivare mostra l’urinario, reazione corporale ciò ch’avevi tu, mangiato giorno prima T'indica riserva, alcalina ancora in vita4 Le urine del mattino, rivelan tuo piacca eccesso acidità, risveglia amar in bocca puoi riequilibrare, in dieta cruda e sana o con respirazione, lenta in pranayama Asana e Pranayama, puliscon i polmoni ossigenano sangue, e saldan fasci nervi seguo mio respiro, abbin al camminare Inspiro ad ogni passo, ed evito forzare in marcia militare, yoga oppure stretch le ossa disincastro, in vari allungamen fò Saluto al Sole, e ginnastica facciale smuovo legamenti, pei venti liberare5 sciolgo pur il collo, braccia poi bacino Tigre con leone, fan stomaco strofino poi l'alito cattivo, armonizzo col leone la mantice respiro, dà il soffietto d’aria narice destra scalda, fa surya bedana rinfresca la sinistra, è chandra bedana cxxxvi I profumi di più fiori, carichi del prana Stimolan narici, espander pranayama6 purifican la mente, da vari turbamenti d'ira e bramosia, odi e annebbiamenti organo d'ascolto, è l’Orecchio delicato lavo cerum duro, con acqua insaponato acqua dall’orecchio, vò ben a eliminare Mano fà conchiglia, sento gorgogliare7 s'hò dolo ipoacusìa, tappo quel colpito mal orecchi esterno, è senso di fastidio mal orecchi medio, s’ha da raffreddore quand'è purulento, possibile infezione La pelle in traspirazio, ama coton lino Secondo la stagione, lana e canapino poggia respirazio, grazie a traspirazio e porta percezioni, è l’organo del tatto sente caldi-freddi, purga sangue scarti Pelle assorbe pur, sostanze di contatti i pori suoi ostruiti, accumulan tossine puliti aman ossige, rilasciano anidride i tuoi pori traspiranti, se liber di fluire assiem all’intestino, aiutan il dormire così buon masticazio, liber cibo prana Stomaco non sforza, se usi pur tisana Confronta pH del sangue, urina, saliva e feci a vedere se è in trenta grammi al dì, suffice proteine eccedere può dire, far acido tuo sangue acido o basico, debole o forte. Quello salivare indica il pH ora sodio-calcio, tamponano alla svelta intracellulare; mentre il pH delle feci sia fra 6,8 e 7,4. 5 tossine di varia natura che circolano nel sangue, depositano organi emuntori, lavoran con più fretta nelle articolazioni; esercizi di elasticità e scioglimento giunti (pavanmukta-asana), le aiutano a mantenersi libere e irrigate. 6 non sempre si respira con 2 narici. A intervalli avviene un Le asana yoga col massaggio di ghiandole ed organi interni, automatico bloccaggio parziale di una delle narici, a favore liberan tensioni esterne interne: cammello, cicogna, farfalla, dell'altra, l'organismo ricarica lasciando inalterato l'equilibrio candela, capovolta, nataraja, Ganesha. Il Leone con occhi tra il polo fisiologico solare e quello lunare a livello di narici. alti, lingua fuori, respiro con bocca (ruggito), sfiamma gola e 7Cerume: massa giallo-bruna tampone, prodotta da ghiandole corde vocali. Inspira ed espira col naso, riempi la parte bassa cutanee. Con siringa-senz'ago, spruzzo dolcemente acqua dell'addome, torace e area subclavicolare, dopo ritenzione, tiepida all'interno del condotto audio. Sbalzi d'altitudi, creano espir completo e profondo; nella respiraz. Quadrata (bastrika depressione, per sbloccare Eustachio, mastico una gomma o mula banda), 4 tempi eguaglian in durata: puraka (inspiro), succhio caramella. Orecchio invaso d'acqua: inclina verso kumbhaka (trattieni), rechaka (espiro), sunyata (vuoto). Taras terra, appoggia una mano a conchiglia e percuoti con le dita. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 89 4 Reni con polmoni, son organi emuntori Assieme con la pelle, fegato e intestino estreme condizioni, attivano l’ammonio l'alcalino forte, che ferma pandemonio ciò ch'è ricco d'acqua, a parità fattori io lo chiamo yin, inverso chiamo yang può essere più ricco, rispetto al cibo B mentre sarà scarso, verso un cibo C A livello intestinale, v'è proliferazione Agenti più infettivi, battèr putrefattivi insorgon malattie, cronì degeneranti si manifesta al seno, la femminilità e reumo-artropatie, facili ossidanti1 Laringe pomo Adamo, da mascolinità Utero e prostàta, se in perturbazione recano disturbi, a conscio e relazione Disintossicazio, a mezzo succhi frutta frullo di verdure, tisane d’erbe fresche stimolan nei reni, attraverso la diurèsi Clistèr di camomilla, aiutan pur ascesi Vescica e Reni sono, organi di coppia disturbi della coppia, insidia sicurezza Lucidità mentale, diventa un fanalino Acqua pur alzato, assumo con digiuno calda con del miele, o un aroma infuso Acqua e camomilla, finocchi e clorofilla specie nelle febbri, drenan la mia linfa Fegato e Pancràs, stomaco e intestino con vescì biliare, coraggio vita esprimo carenti di energia, cadono in sconforto Stomaco si blocca, Pancra pare morto3 seguo io la pompa, sodio con potassio Postura delle ossa, e stress reduttazio dormo testa-nord, allineo magnetismo ferro-emoglobina, e nervo elettricismo il fegato altre zone, fà disintossicare è organo bersaglio, di tossine ed ire Magnetis terrestre, aiuta pur il sangue Mare nutre l’alghe, pare plasma sangue inquinamento mare, mercurio-pesticidi dan acidi ed alcali, piombo e detersivi L'intestino tenue, assorbe gli alimenti condizionato da, scelte che intraprendi Quelle non gradite, lo fan poi risentire Corpo fa ingrassar, oppure dimagrire Legge di controllo, applica a elementi Legno sulla terra, e Fuoco sul Metallo terra sopra l’Acqua, acqua vince fuoco Metallo sopra legno, chiude tale gioco malesseri di colon, o d’assimilazione4 disturbo d’intestino, bile evacuazione costipazione spesso, è contratta psiche Il Sale a forti dosi, in cellule ritiene Torace con polmoni, aria con linguaggio sentimèn di soffio, combustion assaggio acqua là s’accresce, molto peso viene sangue pur si gonfia, non solo celluliti e dà l'ipertensione, negli organi colpiti principio medicina, formiche pure sfida il sal disidratante, dà e toglie la vita corrode e liofilizza, è 1 anticongelante mineralizzante, e buon disinfettante2 1 Muoiono i batteri della digestione/fermentazione standard, (cellulasi, ecc), le tossine passano nel sangue e vanno in giro 2 “il mare tiene sale pertanto non congela; Iceberg son acqua pura vera. Esso scioglie il ghiaccio sulle strade in quanto ne abbassa il grado di condensazione. Il sale o cloruro di sodio, escon le paure, assiem al fanatismo collera lo ingorga, rode una sua parte Biliosi invece accade, per tensioni alte e capita di più, a persone introvertite (NaCl, yang) in forte concentrazione è corrosivo di metalli. Se ti esponi a sole e mare, mangia salato. Un pizzico di sale nel bicchiere disinfetta bocca e gola (gargarismi) e nel mare, decongestiona mani e piedi. Nel colpo di sole si perdono fin 10 kili d’acqua, slaccia il malcapitato lentamente, in un luogo fresco, fai ber un litro d’acqua con 1 cucchiaio di sale, ventila e fa impacchi di acqua sul suo corpo.” Taras 3 Reni filtro per eccellenza, quando v’è un super lavoro alimentare a causa di troppo o cattivo cibo, alterano la loro funzionalità, con ripercussioni su gli altri organi e ghiandole 4 la capacità d’eliminazione dei polmoni è correlata al colon. quando un individuo non dona (ritrae in sé), perturba il sistem arterioso, quan non vuol ricevere, perturba il venoso Fa mancar il fiato, un inferior complesso ostacola lor soffio, il senso d’insuccesso Il sensitivo Cuore, ogni amore allude come sé per altri, in stress oppur salute Le cellule mie aiuta, comunicar tra loro come vene arterie, emotivi flussi sono Laringe pur esprime, l’armonia del Sé a mezzo di parole, chiar e ferme in sé quàn fuor sintonia, o Seba trema voce cambierà di tono, aumenta o si riduce Tiroide da la forma, al sistem nervoso ogn'autocensura, rende più scontroso mentre ipotalàmo, regola gli ormoni e aiuta se potrà, dirimèr congestioni Lingua organ di gusto, fà deglutizione aiuta in fonazione, suzion masticazione osservo la tua lingua, presenza malattie sporgi lingua bene, aaa comincia a dire fo diagnosi del volto, e vedo borse gonfie è insufficen renale, hai troppa ritenzione Borse al terzo occhio, il fegato è malato s'è sotto narice, polmon è impantanato borsa in punta naso, è cuore disturbato un naso rosso dice, è difficil circolazio Borse centro mento, problemi ai genitali aiuto dan massaggi, ginnastiche facciali Pamela tiene Febbre, eccesso di calore battaglian invasori, e immuno protettori Risparmia l’energie, iberna tue funzioni tuo metabolismo, si cura dentro e fuori Vulnerabi è corpo, e l'articolazio intero dolorano le carni asfissiano il pensiero a letto lei riposi, in posizio orizzontale le viscer e la pelle, calore a equilibrare modificazio forma, colore o direzione fò dei cataplasmi, freddi sul suo ventre tiene grande febbre, in modo ricorrente Febbre fù reazione, di gastroenteri nervi a stati eccitazione, d'infiammator eventi dico macroglossa, s'aumenta di volume l’opposto è l’atrofia, tremor lesioni pure Fai idroterapia, e fanghi argilla verde può rivelar bruciore, oppure del dolore5 lingua secca osservo, in malattia di tifo bordi e punta pure, son di 1 rosso vivo la patina bianchiccia, pure normalizza quando malattia, guarisce o latentizza lingua di lampone, s’ha con scarlattina Patin bianco-grigia, e punti fungiformi impaniata lingua è, un grigio giallastro quando appare febbre, o disturbi gastro Lingua saburrale, è patina bianco-grigio stitico intestino, e più sforzo stomachico è Lingua rosso fuoco, B vitamin carente Papille rosse e large, lingua n’è dolente s’ha lingua da glossite, papille rigonfiate per lunga esposizione, al cibo di antibiote fà sciacqui ogni mattina, usa il nettilingue alimenti non piccanti, se tiepidi l’estingue Frizioni e semicupi, il Romulo consente maglioni con coperte, a far sudorazione ed alternate docce, tempran situazione e Romulo rispiega, il potere dell'argilla qui nel Terabuti, ai presenti la consiglia per vie respiratorie, bronchiti polmoniti Cataplasmi ai bronchi, gola e ventri lidi Argilla sa guarire, disturbi stomachichi l'impiego là in Perù, persin pappagallini bevo acqua argillosa, spicchi d’agli fino a vincer parassiti, giù giù nell’intestino nonno mio bevea, argill'acqua piovana sporca della terra, così qual flora fauna Siamo tutti fango, corpo e pure mente sicuro mi diceva, sempre in ricorrente Nasce inter vita, da un bancò argilloso molecole di quarzo, polari al numinoso 5 l'ossigeno nell'acqua, precipita materia “per malformazioni, disturbi endocrini e lesioni al nervo ipoglosso, può deviar verso il nervo in causa sin paralizzare. inibisce putrefazio, anaerobica se c'era Negli anziani può dar scosse e tremori.” Taras LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 90 i cadaveri persone, di malattie infettive Una volta sotterrati, non infettan terra se poi li dissotterri, dopo qualche giorno microbi scomparsi, vedi dentro e intorno Più è l’argilla esposta, aria sol e pioggia più diventa attiva, e suo potere sfoggia La chimica silice, è un buon battericida A purificare l’acqua, l’argilla tu confida e introduco in acqua, silice frantumata o sacchi pien di sabbia, fresca silicata Ossigeno fuoriesce, và libero legando qual velen mortale, microbi sposando1 elemento terra è, rimedio intern'esterno grande assorbimento, al bacillo virulento impiego sen timore, a guarir da malattia Tossine accumulate, dal corpo butta via Argilla molt’attiva, duràn luna crescente èccellen rimedio, in mal di testa schiena purga fiammazioni, ed elimina ulcerazio distorsion gonfiori, ascessi intossicazio cxxxvii L’acqua se argillosa, facilita evacuazio già nei pri cucchiai, osservo pure sazio più torbide le urine, le feci son più nere Segno che la terra, sta purgando bene Con acqua d'argilla, sfrego bocca gola scavo nella terra, 1 fossa per la doccia Metto acqua fangosa, lascio 1 ora stare E nell’argilla melma, infango l’animale parla ride Emilia, d'innesti la garante l'adopero a coprire, ferite alberi piante sull’alberi da frutta, prim di trapiantarli a mollo le radici, metto in bagni fanghi ci curo pur cavalli, giumente partorienti Metto cataplasmi, su dorsi su mammelle applico miscuglio, combatte febbre latte argilla aceto sale, sullè ferite e placche metto il cataplasma, diretto sulla piaga lo spurga lo rafforza, Romulo richiama riassorb'infiammazioni, cura pur i nervi dormire nudi a terra, cur organi interni2 corpi estranei in corpo, terra pur estrae a causa magnetismo, senza preoccupare Aderente cataplasma, un dì te l’estrarrà uguale a Cavol foglie, stessa azion farà bagni vento e luce, nellà lezion gitana prevenzione Taras, pelle nuda all’aria alghe con agrumi, e usan pure ghiacci sopra lor fratture, anestetici passaggi l’argilla per via orale, cura bene i reni gotta arteriosclero, diabete pelli e dreni pur fegato con bile, graduale rinsavisce sovran del digerente, ben ristabilisce in appendiciti ed ernie, locali cataplasmi servon a sfiammare, sedare pure spasmi disturbi intestinali, limone ed acqua calda dissenteria diarrea, minestra aiuta franca Nell'insolazione, s’hà un colpo di sole è gran mal di testa, vertigo con deliri in zona d'ombra vai, l'abiti poi slaccia e acqua fredda dà, sulla fronte faccia sfiamma la pleurite, appendì peritonite catarro alla vescica, più i calcoli biliari infiammazioni ventre, vermi intestinali tosto sterilizza, laddove annusa i mali dò caldo pediluvio, a insonnia depressione cataplasmi al seno, per sen'infiammazione vagin infiammazioni, e mestruo irregolare inietta acqua d’argilla, fai bagno naturale bagno è primordiale, istinto di viventi ruscello lago mare, in pace poi ti senti Friziòn con acqua fredda, pur i genitali attivi circolazio, e aumenti i pran vitali dieta innaturale, è una causa malattie l'organi affatica, produce gran tossine argilla è guarigione, è il terren dottore snobbato sconosciuto, lavora guaritore per coliche renali, fai cataplasmi ai reni se urini sangue pus, continua coi clisteri tiepida argill’acqua, aggiungi olio d’oliva dieta frutta ortaggi, dai pasti il sale via giocano i bambini, nudi sotto pioggia in cavo recipiente, preparazion di pasta legno terra o vetro, via il metal e plasta copri argilla d’acqua, fresca fonte mare poi lascia riposare, un’ora a decantare3 in malattie infettive, ovvero contagiose bevin acqua d’argilla, le person colpite per i morsì di cane, se altro tu non hai applica sul morso, un cataplasma sai ricorda tutti i virus, distrugge bollitura acqua calda espande, tessuti partitura fredda inver contrae, sauna questo sà Nei bagni ci rilassa, o può corroboràr Unguento io prepara, miel e argilla fina Burro o vaselina, mischiati in polverina se asciugata al sole, risolve le verruche geloni coi gonfiori, macchie rosse pure Sesto pur aggiunge, carote con l'argilla in leucemia del sangue, emofila anemia usata contro lebbra, a depurar il sangue assieme con diguni, e la centèl veddante bagno per la pelle, clistere d’intestino Bagni caldi-freddi, temprano ravvivo 50 gradi maxi, fanno un bagno caldo Sotto ai 37, daranno il freddo intanto Polver molto fine, dinamizzata al sole cospargo su ferite, e piaghe ai genitali oppur faccio fiutare, in corizze sinusiti L’acqua sua pur uso, nèi clisteri offici nei casi epidemia, il Romulo racconta purifica il caldo, addolcisce pelle dura muscoli rilassa, ma indebolisce corpo4 riduce la frequenza, di respiro e polso apre pori pelle, correnti d’aria in corso Corizze e sinusiti, fò cataplasmi fronte ripeto tutto ciò, più volte senza fronde piaga sulla lingua, piglio sue pasticche Buona per tonsille, i microbi sconfigge per legger ferite, e le puntur d'insetti Lavo con dell’acqua, salata in disinfetti applico l’impiastro, argilla che aderisca cambio ogni 2 ore, salute si riacquista Tu richiudi i pori, poi con acqua fredda ad evitar l’effetto, delle correnti d’aria Rafforzi immunità, ne avrai in vitalità questo bagno infine, Pamela sa curar per i mal di denti, alterna acqua salata metti 1 pasticca, ovver botton di pasta sul malato dente, in carie puoi provare sciacqui argil salata, e falla gorgogliare è stessa procedura, pur per distorsioni oppure contusioni, parlo ora di ustioni spalmo sulla zona, con la chiara d’ovo su tela argilla metto, cataplasma novo per conservar salute, rendi resistente l’albero resiste, ai cambi dell’ambiente l'imita persona, che tempra le correnti in aria salutare, rafforza a tutti i venti 2 1 Per putrefazioni intestinali, acidità, forti coliti, dissenteria e colera, uso acqua con un pizzico d’argilla lasciando riposare 12 ore per rivitalizzarla. L’uso consecutivo per più giorni può dare stitichezza, allora prendi solo acqua calda con magnesio. in stato di Baviera, antica è tale foggia mergi in acqua ghiaccia, alluce di piede gli Ainu raffreddore, curàn con la neve cxxxviii le farmacie son chiuse, argilla solo conta assorbe al suo passaggio, microbi veleni ingerisci 3 cucchiai, nei casi di avveleni rinnovo ogni due ore, fino a guarigione In calde regioni, usan dormire nudi su terra per curar tutte le malattie nervose, si smuove per arearla e ci si copre con lana senza lasciar tracce, piaghe o bollicine 3 Con mestello di legno, mesci la pasta omogenea, quan vedi mentre per fratture, l'arto ricompongo morbida è pronta. Esponi al sole quanto più e aggiungi argilla poi l'immobilizzo, e alfin argilla pongo o acqua quando necessario, così che non resti troppo densa ne troppo liquida; si conserva perenne ed è sempre pronta. 4 In idroterapia conta la reazione e il tiepido non dà effetti. Il corpo immerso in acqua, aggiusta gli organi interni, li spazia liberamente e allevia la pressione di ciascuno contro l’altro. Il bagno caldo rende più deboli e va fatto ogni tanto, il bagno forte va bene anche ogni giorno, così quello di mare e sole. Il fomento è un vasodilatore locale (applicazione esterna di acqua calda), la compressa d'acqua fredda è il suo opposto. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 91 Indigeni Taiwan, tagliuzzano corteccia d’albero canfòra, a bollir a fuoco lento aspirano vapori, a libràr testa polmoni pur ne fan un olio, per naso far frizioni dopo trattamento, lenzuolo poi vedrai Fomento calma dolo, acuto pur che sia e vesti di flanella, strizza in acqua calda agiscono attirando, sangue a tale punto Si da riscaldàr, decongestione appunto il malato suderà, più o men copiosamente d'inbevute bende, fò fredda compressa Calma nevralgie, ai reni pancia e testa copro zon malata, via l'infiammazione quando poi s’asciuga, fò sostituzione Lui fa trattamento, con sudorife impacco fa bere l’acqua calda, sottò coperte tanto scambio dentro-fuori, avvien sicuramente aspetto almen 1 ora, sudrà copiosamente ansia e depressione, slacciano i vestiti l’ego poi si scioglie, riemergono l’istinti lavoro muscolare, non deve sostenere stimol acqua calda, un erotico piacere caldo pediluvio, decongestiona nervi Tenda del sudore, vapòr saune speziate l'orgonica teoria, è 1 tantra panteista scassa il gran castello, di psicanalista riunisce la materia, all’energia vitale nell’idea divina, antica e primordiale Vince cefalea, spasmi e convulsioni un freddo pediluvio, è tonico ritorno vince pur insonnia, fresco puro sonno lavar piedi dolenti, è sollievo da fatica coperto da giallastro, cattiv’odore saprai è prova dell’effetto, depurativo al sangue su organi emuntori, è purgamento grande Vi sòn molte neurosi, legate ad ideali d'uomin sospinti, sempre nel domani Oggi è peccato, il futur sempre bello e il bisogno vero, soffre da zimbello è scopo eliminare, lo scarto suo latente il Romulo ci dice, limpeza è bagn'umano avàn durante cura, bevi l’acqua piano sprigiono dalle pietre, roventi ed innaffiate nudi ci si scotta, con quel vapor bollente canto a pacha mama, calòr sacra corrente consiste la neurosi, nel far divisione sentire e pensare, fanno confusione sentire soccombe, pensar fà morale Emerge la colpa, forgiata in vietare questo allor produce, forzata società con più modelli finti, di santi da imitàr emerge un senso colpa, da più moralità nell’autopunizione, un depresso apparirà accade che tuo sonno, diviene disturbato precoce eiaculazio, vien quindi alimentato ansia e senso colpa, rinviano giorni mesi mentre corpo cuore, soffrono qui offesi lor tempo dedicato, è oro investimento termina la cura, in buon frizionamento1 bagno delle terme, alterna caldo e freddo respiro normalizza, così pressione sangue Metabolismo e reni, ricevono un impulso a eliminar tossine, e rafforzar Qi flusso Fonte è l’orgone, vita e coscienza Tu del sessuale, sei quintessenza l'impacco con lenzuola, attir rifiuti pelle semplice efficace, bagno io un lenzuolo mett'impermeabi, che copra materasso su d'esso due coperte, di flanella caldo Fò l'acqua terapia, coi curander nativi acqua tien poteri, idratanti e curativi forma nei cristalli, figure di armonia musiche e parole, memòr sinestesia Ocean di energia, poco apparente l’orgone qi num, è onnipervadente sta nelle forze, del corpo del sesso Meteo atmosfera, son parte di esso più sopprimi sesso, più vi indulgerai stendo su di esse, mio lenzuol bagnato imbevuto bene torto, fin non gocciolare nudo ci si stende, in posizio orizzontale braccia unite corpo, fino impacchettare isolo miei sensi, in vasca del silenzio suo accumulatore, è scatola normale interna sua parete, metallo materiale esterno strato è lana, legno o cotone organi materia, che assorbe l'orgone ogni cuore chiede, di venire amato Fermato da legacci, la testa resta fuori mentre piedi sono, in involucro raccolti come mummia resta, volto nei 2 strati un massimo mezzo’ora, durin tali stati Rivivo i miei ricordi, proietti nel futuro scivolo in me stesso, è magico tratturo questa vita è un gioco, tutto viene e và 1 fiume si compone, scende fino al mar L’orgone s’oppone, all’atomica via accade poi mistero, di meditazione Egli s’addormenta, io interrompo cura lascio lui dormire, sorveglio suo calore il tempo poi riduco, fin 20 venti minuti Sudorazion malato, qui è del tutto inuti mio Corpo liberato, dal peso dover fare La forza gravità, non deve or bilanciare sparisce male schiena, croniche tensioni nel massaggio d’acqua, fò liber posizioni agiscon pediluvi, sul sistem nervoso 1 sui 37 gradi, nell'acqua pien di sali corpo si rilassa, galleggia sopra nulla nascon esperienze, anteceden la culla nel piede le ghiandole secretorie sono più grandi che in altre parti della pelle, ciò facilita la traspirazione e l’effetto pompa. la Lisa và nell'acqua, ascolta suo respiro e narra che suo corpo, dilata suo confino Le mestruanti lavino con spugna, di sera prima coricarsi, dalla vita sino a giù e al mattino, alzando, dalla vita in su. Se accesce sicurezza, combatte dissociazio l’infermo è di costituzione debole bagna il lenzuolo in acqua L’estasi è vicina, in emozionale spazio2 tiepida e non fredda; se non è a proprio agio, l'impacco non è 2 ben fatto, viceversa, la cura avrà esito positivo. Taras Non reprimerla, incitarla, genitalizzarla, lascia che curi mente-corpo formul’orgasmo, espàn contrazione Carica e scarica, e fai distensione se viene aggredito, trasmuta la vita e blocca ogni cosa, diviene mortale d'ogni sofferenza, inganno e tuo dolore prendine coscienza, vedrai tua divisione come un trampolino, puoi usare il sesso Sii nella realtà, coraggio con Te stesso! L’orgonica energia, muove e si rigira proietta su ogni cosa, pallido riflesso vedèr così potrai, ciò che fu represso Tal bisogno base, è fonte del creato il sesso è situazione, non sol felicità Cessazione d’ego, di tempo e civiltà malesser tempeste, và scatenare sazio uomo cuore, esce in emersione le cellule eccitate, vibrano nel mantra uniti poli opposti, dissolvono nel tantra divien ricettivo, all’orgòn naturale nel pensare và, coinvolta sol la testa fluendo con tua, energia del sessuale la libido è cuore, energia di te stesso n’è mal n’è cattiva, la forza del sesso mio Seba tua luce, è vapore del sesso se tu la condanni, vai contro universo seme è nel sesso, germogli è l’amore sii l’atto in sè stesso, è la Lisa lezione mentre nel sentire, corpo inter fa festa ùn pensiero passa, và come una nube sangue gira in corpo, alto com al pube quan pensar sentire, tosto son divisi gli amanti son sdoppiati, com in 4 visi Mentre se son fusi, all’unisono di picco vivono alchimia, dei corpi in alambicco LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 92 corpi poi vibrando, si muovon a piacere Fiorisce l’erotismo, inonda tutto il corpo Risveglia corp’antico, là sua possessione inizia ad ondeggiare, danza con l’orgone è femmina che vibra, l’energia d’orgone Rivela tuo mistero, nellà vivente unione la forzà possente, che da tempo antico Fonde due gameti, ìn un figlio amico Psiche differenti, maschili e femminili dipende da presenza, carica d’ormoni1 donne d’empatia, apprendon emozioni preda son però, d’ansia e depressioni Cervelli femminili, fanno fluttuazioni Secondo la presenza, dei livelli ormoni restringesi cervello, durante gravidanza 6 mesi dopo parto, riprende la sostanza Femme si riprenda, sua mascolinità e Maschio viceversa, sua femminilità il sesso è un raffinare, un identificare la forma sa creare, se stesso generare È trasformazione, e pure una distanza Fatta dell’adulto partito dall'infanzia Bambino nell’adulto, mani accarezzare capezzoli a nutrire, voce a consolare un grado feticismo, normale nell'amore rivèl che fantasia, di vita n’è il motore Bimbo si masturba, cresce esplorazione scopre l’altro sesso, a mezzo riflessione e gode nel toccare, baciare ed odorare sentir ed origliare, giocàr rito sessuale l'uomo religioso, che sà legare assieme ciò che appar diviso, e all'unità perviene sviluppa allor la Fede, ch’è fiducia in Sé son uomin più capaci, nel classificare vita acquista un senso, da goder in sé tendono soffrire, neuròn degenerazio morbi ritardanti, o spazio coordinazio separazion dai sensi, impedisc’assaporare frutto della vita, e non-senso fà ammalare produce più dolori, distrugge gli altri e sé Ambiente pure soffre, conflitto dentro te nelle investigazio, e lo studiar graduale Glande è volontà, vuol dire penetrare durezza perspicacia, incidere aumentare a seminare il verbo, della conoscenze nella yoni o mondo, teatro d'esperienze entri ed esci in esse, giungi fin orgasmo godimen di tutte, le forme dello spasmo si da trarne gioie, gioielli e informazioni e l'essere viaggiare, in altre dimensioni L’ultimo è la morte, orgasmo della vita apprendere più cose, il sesso pur t'invita vagina ci ricorda, ciò ch’è ancor nascosto chiede penetrazio, coscienz’accoglie tosto Yoni sta per buco, passaggio vita e morte Noi da questo buco, vediàm la luce forte s’apre per il pene, che seme inietterà L’ovulo feconda, e coscienza rifarà diviso il Sé non crede, soffre indecisione Ha colpa insicurezza, in ogni situazione riunisci e ricomponi, diverso altro-da-tè itrova un senso vita, a far brillar tuo Sé pure trasgressione, è una via di ricerca per mutàr coscienza, in situazione cieca parte dalla terra, innalza qual succhioni negli alberi costretti, da var limitazioni2 cxxxix Ogni parte corpo, ed ogni secrezione funger da feticcio, può in animazione s'eccita soggetto, orgasmo può arrivare Come il fiuto cane, tutto può annusare l'animismo tutto, ravviva cuori umani Arnesi e manichini, piante ed animali un moto di erotismo, eccita sfregando è innato desiderio, il ferire od umiliare sadismo ricavare, in godimen sessuale il piacere dal dolore, stimola endorfine sapientemen dosate, leggere medicine narra il Kamasutra, Shiva innamorato di Sua proiezione, o Devi amato fiato prova gioie sesso, raccolte nel trattato Arte tramandata, da Vatsyayana capo Lisa fà i clisteri, che stimolan la psiche terminazion nervose, nel retto confluite Ano è anello stretto, di carne fine retto llenalo a controllo, tuo volontar diretto Kama è godimento, a mezzo tutti sensi dell'anima in unione, a spiriti assistenti e la prima condizione, sarà un intimità nel viver l'effusione, che libido alzerà Firmato feticismo, è appartener 1 club di gusti raffinati, alla corte d'un impèr shunga di giappone, kamasutra d'india manual amatoriali, a gente più distinta Seconda condizione, sarà l'ambiguità giocare vari ruoli, per non prevaricàr eccessi di piacere, uccide fonte senso eccesso dell’avere, fa vivere scontento Fellatio è sakuaki, flauto ad otto canne da cui fuoriescon note, gemiti di carne riflette Uzume vita, l'istinto primordiale disinibito e franco, selvaggio fin brutale scambiano le parti, tra fisso e divenire4 Felicità dell’altro, disseta il proprio stile per essere egoista, ti scopri un’altruista Tu esisti solo Sé, natur dell’altro insista s'arrampica su altura, inizia col cantare Urla e danza Uzume, e inizia a denudare tintinna i genitali, col ritmo dei suoi piedi Danza poi selvaggia, fa rider Dei ripieni3 Sacralità dell’altro, è cuor di suo potere scopri fondamenti, di sesso tuo piacere mesci 3 ingredienti, se qualità ti gusta tempi e posti giusti, e 1 persona giusta in cava Amaterasu, sente lo schiamazzo curiosa apre la porta, vede sullo spiazzo Dèi mettono specchi, vede sua bellezza non riesce contenèr, esce nell'ebbrezza le figlie del Gange, e amanti di Shiva han collane e orecchini, e testa lasciva Raseno ben ricorda, l'erotiche sculture sui templi Kajuraho, posture kamasutre accoppian le Dee, contemplano l'unione amor in mille forme, i giochi del signore e nei templi del sud, son Devadasi trasmettono miti, danzando più fasi con mosse e figure, musica e muse le innate emozioni, miman soffuse Morbida è la grazia, sensuale movimenti Danza è preghiera nel movimento evasion seduzione, è divertimento è suggestione, che spesso equivale a un fine teatro, e 1 sapiente rituale Testimonia l’arte, senza far commenti donna-uom-androge, partecipi nel gioco Carican coscienza, che sale come fuoco Siva e pure Krishna, celebran maithuna cioè l'accoppiamento, o intimità goduta entro yoni tempio, s’erge Shiva-lingam forza voluttuosa, che genera e dà linfa 3 nella religione Shinto, Amaterasu è la Dea del sole che in inverno rifugia in una grotta (come Persefone). Il club degli Dei allora, per riportarla nel cielo, ingaggia Uzume, la donna2 1 Trasgredire, dal latino trans-gredi, significa passare al di là, fungo danzante è prima regina del regno Nipponico.Le donne Più alti livelli di testosterone rendono il cervello maschile e più alti livelli di estrogeni lo rendono femminile. superare una soglia; i propri limiti o la gabbia dell'ego . sciamane che la seguono, sono chiamate miko, Himiko, yata. io Lisa dentro me, viaggio a ritrovare innata mia divina, scintilla seminale i propri genitali, su cose strofinando rispecchiano Sakti, mossa in amplesso Maestre d’amore, nell'arte del sesso qui Lisa ci parla, di un loro massaggio che scioglie all'umani, traumi e disagio l’orgasmo s'accade, non è un incidente osservo dolcezza, in uomo ch'arrende 4 “Kamasutra narra 3 tipi d’uomo e donna in base ai genitali e ai ritmi di passione: Lepre, Toro, Cavallo; Cerva, Giumenta, Elefantessa, per 9 tipi di unioni possibili e 3 corrispondenti. Per i ritmi avremo: partner deboli, focosi, moderati, lenti e veloci. Eccesso di vicinanza porta ripugnanza o rovescio.” LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 93 senza preoccuparmi, di morbido-duro esso vien-e và, con onda più sicuro sale poi discende, piacer morbidezza s'alterna con altro, piacer di durezza trova massaggio, punto Gi dell’uomo tra testicol-ano, premo lo commuovo pena nell’inizio, è sua radice in fondo allena si rilassa, scende nel profondo poi lenta e delicata, lubrifico mie dita seguo suo respiro, a scivolar m'invita con la màn sinistra, 2 centime in ano curvo dito indietro, gesto del richiamo aumento la pressione, a sacro punto Gi Salgon da quel punto, più emozioni fin pianger lui potrebbe, e traumi riaffioràr Lascio sue emozioni, amorevoli sfogàr ora io non cerco, fermarlo o consolarlo lascio che gli accada, suo bisogno dato lo incoraggio urlare, piangere o gemère Lui sente naturtale, evitàr di trattenere se sceglie eiaculare, dopo di massaggio stimolo respiro, profòn durant'orgasmo libera sua mente, trattièn dopo 6 volte overcarica sessuale, decida lui la sorte1 poi massaggio Yoni, la Lisa ci coinvolge gioia di servire, la Dea del tempio sorge scioglie nella donna, blocchi del sessuale orgasmo non è scopo, accettalo s’accade è il palmo verso l’alto, e il dito nella yoni ricurva tale dito, nel gesto del “vien qui! a gancio come sè, volesse toccar palmo Tocchi l’area Gi, sott’osso pube incavo Sta dietro la clitori, la coda sua radice da stimol a urinàr, dolòr oppur piacere 1 Lingam: faro di luce, Yoni: spazio intimo in cui cresce la fede. Punto Graffemberg: zona erogena molto innervata, stimolata da interno od esterno, via dita o con gambo premente sul pube. Il maschio, poiché emette fuori del corpo l’energia orgonica del seme, potrà apprendere l’arte yogica della iniaculazione, nel frattempo, col massaggio Linga, può respirar, rilassar e venir prossimi all’eiaculo almen 6 volte prima di rilasciare il seme. Qui trova l’innocenza interiore e la bellezza del qi mascolino. se sente sensazione, vario i movimenti gioco con pressioni, e veloci rotamenti Lei dentro t’accoglie, a turno ciascuno nel massaggio clito, fò pollice su e giù mentre l'altre dita, riposin sulle labbra massaggi la sinistra, seni addome clito destra sopra glute, nell’ano mignol dito apprezza la donna, l'essenza di yang con tutta se stessa, ritorna interessi Dita lingua e pene, han loro qualità allungan il piacere, giochi e voluttà3 Pianger lei potrebbe, flussi di passaggio vò in intima fiducia, io che fò massaggio tengo suo respiro, lei traumi sta curando lascio sue emozioni, amorevol'aspettando Ripete Kinaciau, saliva è acqua di vita S'entra Lei in orgasmo, tengo suo respiro continuo massaggiare, finchè mi dice stop cresce intensità, più orgasmi l’accadranno Tantra chiama questo, l’onda cavalcando2 L'uomo eccitato, è dal qi della donna il gambo di giada, riscalda con voglia osserva il mutare, del qi della donna duran fasi luna, e stagion che ritorna Ritmo conduce, entr’esce il paguro pur Lisa taoista, l'inghiotte senza fifa son indicatori, sguardi e man amante aiutan a scoprire, erogen zone sante cxl Il corpo con la mente, non sono separati L’uomo e la natura, sòn sempre maritati Lavori della terra, mestieri e artiginato Nutron erotismo, in modo assai velato quattro fasi risposta, rivela la donna eccitazio turgore, e lubrifican soglia l’uter solleva, e s’espande in platoo contrae mani e piedi, fuor di control La libido energia, è presa d'altre forme le qual se disseccate, la portano morire bacio con bacio, abbraccio con abbracci ripaga nell'amante, omaggi con omaggi quan si masturba, soggiunge veloce col partner prolunga, piacer e calore respira concitata, il qi sta nei polmoni quand'è qi nel cuore, inizia baci amori I baci prim'ancora, han scopo d’eccitare abbracci pur bagnati, qi và nella milza qi sta nelle ossa, ai muscoli s’avvinghia move suo bacino, e morde pure l’uomo se carezza linga, qi sta in sangue fuoco mistero è l’ombelico, rimemor genitali orecchio dà il segnale, alla penetrazione forato o mutilato, è ugual circoncisione L'erogene zone, e il glande con clito reazioni diverse, individuo a individuo dipende dal corpo, trattato in infanzia Rievoca il coito, memoria a distanza fegato con qi, ricever maschio è pronta geme e s’abbandona, estatica si gonfia nel total orgasmo, granello Egò ritorna unisce al cor dei qi, cosmo ora l’inonda la Lisa poi parla, del coito senz'ansia allinea più chakra, Shakti ed ananda avanti ed indietro, oscilla il mio busto Cuori in maithuna, avvolge con gusto se dopo penetrato, in lei tu lentamente giochi stimolare, procedi ulteriormente ritira linga in fretta, senza premer forti contro il suo clitori, sensibile ora porti “nudi di fronte, a gambe un pò flesse che cingon bacino, d'amante presente 3 colma suo piacere, poi colpisci ancora con tutto tuo calore, giù in profondità metodo che donna, calz'egregiamente Penetra vai lento, e ritrai rapidamente è l’ars amatoria, un tessere una danza posizio rilassanti, alterne con prestanza per rilassamento, rispondan parti uguali bocca con la bocca, o mani con le mani per eccitamenti, rispondan part'opposte un vuoto yin riceve, un pieno dello yang la bocca ai genitali, occhi aperti a chiusi inghiotti sua saliva, ano ad essa schiudi se muscoli rilassi, attorno l'ano d’uomo qi riprende e scorre, armonico di nuovo Sonno riposante, fa scroto sodo e teso testicoli nel ghiaccio, aiutano se offeso All'uomo che mangia, yin prevalente La libido yang, va giù gradualmente dopo del tempo, appetito si spegne Se mangia d’opposto, libido cresce L'eccesso di yang, fà dura la donna Mangi in eccesso, egoica è la forma un eccesso di yin, riduce erezione Fichi e cibi caldi, prèn dop'eiezione4 qi di seme ed uova, è chiamato chin essenza del sessuale, fonte d’ogni qi scempio di libido, dà psiche in atrofìa succube d’industria, della pornografia L’impulsò sessuale, libera o schiavizza l’uomo che ignorando, sè disarmonizza nella sessualità, gl’insetti sono maestri avuto il loro scopo, attendono pazienti 4 “amor e mangiare van poco d'accordo. Fai doccia prima non dopo il coito. A combattere l’eiaculazione precoce, raffredda 2 “nel Tantra è scritto: quando il mignolo è nell'ano, l’anular e con ciotola di acqua fredda oppure concentrati sui preliminari il medio nella Yoni e il pollice sulla clitoride, tu stai tenendo L’orecchio è sensibilissimo e ricco di zone riflessogene, la i misteri dell’universo nella tua mano. Stimolare il punto G, lingua ne stimola il passaggio del qi. La saliva (Elisir yin), può dare un tipo di orgasmo con eiaculo, dove la donna può lubrifica tutte le funzioni del corpo. Se hai lingua ferita, credere di aver urinato, insistendo può aver più orgasmi. Lisa sciacqua la bocca con acqua bollita e sale 3 volte al dì”. Lisa gli organi sessuali esposti al sole son più capaci di emettere e assorbire num. Aiuta molto un massaggio ai piedi, lavoro fisico e dieta yin: legumi verdura, cereali, pesce, tuberi e radici. yin+: spezie, zucchero, alcol e frutta. Cibi yang: pollame, carne, uova, sale, latticini. yang+: aglio, zenzero, paprika. Donne: poco sale, pesce, carne e latticini, molti legumi, cotture brevi e verdure a foglie larghe. Uomini: più sale, cereali, cotture lunghe di radici, pesce e carne moderata. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 94 Mantice respiro, ricarica il tuo corpo Respir testicolare, seduto verticale prostata con colon, sani ed efficienti e bagni freddi-caldi, alterna ricorrenti fai pur la pipì, stando in punta piedi tieni busto dritto, addome ben contrài Natiche fra loro, ed espira lentamente contrasti eiaculazio, così precocemente risolvi malumori, prima d’ogni incontro agiscono i veleni, creano psiche scontro ogni incontro può, condurci nel risveglio agisci sen pensare, senti qi a convegno in posizio missionaria, Eva è posta sotto cresce l’ansia il fiato, diviene pure corto s'Eva è sopra gioca, leggera nelle spalle prolungasi passiva, fuoco resta a valle Pacifica posizio, è un regalo Melanesia in smorzo posizione, seduta sulla sedia tieni fren a mano, 2 terzi entrano in lei Ruoti tuo pennello, e disegni panta Rei posizion di gatto, è passivo soggiornare uomo schiena terra, lei sopra a navigare dondola e si muove, l'asta a comandare Ritmo e penetrazio, l'uomo a gongolare posizion di aratro, permette controllare orgasmi con respiro, donna schien terra gambe a spalle d'uomo, in 9 penetrazio sincronico al respiro, fai decrementazio1 Yab Yum asana, un gran dono tibetano Uomo incroci gambe, seduto a loto piano donna siedi in grembo, gambe fanno cinta del bacino d’uomo, braccia al collo avvinta in calma s’abbandona, immobil è la coppia rimane a prolungare, l'amrita nella coppa passivi e ricettivi, s’ascolta ogni energia Scambi di effusione, in calor sinestesia e tieni l’attenzione, sul fuoco dell’inizio e bene continuando, giaci in orifizio Evitando l’ansia, la brama della fine Non eiaculàr, è questo il sol confine Dio vien ricreato, ogn’or dentro di te Come il fiore d’oro, radice cuore tièn Tu sei Siva sai, e Io son la tua Sakti Tu sei Sakti pure, e Io son Siva tatvi resta con l’inizio, resta nel presente gustati l’incontro, 2 corpi senza mente dimentica ogni scopo, frette conclusioni silenzio molte ore, sal fuoco d’intuizioni L'orgasmo della valle, facile e profondo è il respiro lento, che ritma tutto tondo l’inizial sussulto, si sfoga nell’abbraccio diviene bacio lungo, Tantra meditazio Tu non esisti più, l’amore resta in sè Lascia liber corpo, di muoversi da sè in ogni dimensione, l’amante troverai il cosmo tu sarai, qualvolta tu vorrai l'amore tu farai, con luna con le stelle con l’aria con l’aurora, i baci e le faville viaggi in comunione, notte e la mattina con alberi col cielo, e nulla che ci oblia là nessuno sforzo, tecnica o tensione sia dolce far niente, tua meditazione Sakti pure gioca, è sesso di serpente mostra ti possiede, amore totalmente2 il respiro rallentato, impercettì diviene e aiuta a liberare, tensioni e inibizione fermasi graduali, impulsi dell’orgasmo respiro noterai, ferma ogni suo spasmo al fine di maithuna, resta nell’abbraccio Linga nella Yoni, in perenne catenaccio s'assorbono secreti, bene pian pianino Il bacio rassicura, e fa scorrer la libido se piacer maschile, chiamalo io voglio e quello femminile, chiamalo lui vuole scambiano di posto, tao si percepisce Uno senza l’altro, a lungo non resiste Carezze e sfioramenti, con olio d’oliva Segreto dei segreti, fondono i due jiva nasce un nuovo sé, ovver un corpo luce ribolle il seminale, in alto sale e schiude diventa sesso-mente, una cosa sol sarai non perdere coraggio, e il kia realizzerai evita impazienza, e la colpa d’insuccessi rilassati è la chiave, di gioia nei processi l’uomo ha l’attrazione, a causa vibrazioni milion spermatozooi, che generan fotoni3 Se fiacco tu ti senti, assumi ruol passivo serba qi nel sangue, orgone và continuo sensi leggerezza, s'accade nell’orgasmo qi nel puro Shen, ha fatto trasformazio e ogn'organo del corpo, paga suo tributo a ghiandole sessuali, dona nume puro non saziare troppo, tuo sessual impulso Che appettito poi, rovescia nel disgusto L’attività sessuale, equilibra l’ormonale salute generale, del corpo qual mentale carattere dell’uomo, Shen o qi mentale al vuoto del Wu qi, o Kia vuol ritornare alleni lo sfintere, sia femmina che uomo diverrà rimedio, contr'ogni incontinenza prim d’eiaculazio, contrai sfintere anale pubocoggi stringe, prostata a bloccare Nel coito due respiri, sian sincronizzati se divièn selvaggio, il qi non t'allarmar percorre l'altre vie, ancor non familiari il num duràn la valle, t'apre più canali la fontana riempie, goccia dopo goccia giorno dopo giorno, base del pozzetto cementa mia libido, fino al traboccare zampilla com’orgasmo, sin ad estasiare l’orgasmo senza scopo, è illuminazione Viaggio avventuroso, in immaginazione se lasci che realizzi, tutto è spontaneità dell’energie sottili, in wu-wei neutralità Libido è la palla, galleggia sopra l’acqua l'Onda di preorgasmo, Lisa concepisce dai genitali parte, sul tronco percepisce corre nelle braccia, ogni muscolo ritrae rimbalza nella testa, cervello si contrae4 Aver paura d’acqua, è aver paura donna e l’uomo nulla teme, se pregiudizi scrolla è metafora cinese, la guerra di due sessi Uomo lancia e spada, donna scudi spessi Quando sentirò, il qi raggiunger testa e donna cerca l'uomo, cerca qi espansiva a raggiunger armonia, fa uomo viceversa s’attraggono si cercan, in ciclo repentino Su spalle sulla nuca, formicolio piacente supremo yogi vedi, assieme sua corrente resta tutto il giorno, piacevol sensazione respiri parli mangi, leggiadra condizione Ogni volta che, si apre un chakra nuovo la coscienza espande, tutti gusci d'uovo prima o poi la forza, comincerà a fluire in punti cui la mente, ferma a percepire progetta 1 esperienza, viaggio relazione Vedi ascolta e gusta, odora tal creazione Te stesso visualizza, nell’atto del crearla append’imago a mente, ora vai scordarla Maggiore la si schiaccia, fine d’affondarla più forte la reazione, ch'essa pur oppone schizza d’improvviso, se perdi 1 frazione necessita del num, più interno ricettivo un Kinaciau ripete, è difficil sradicare graduàl pensier azioni, sò sol modificare saprò d'aver compiuto, la pratica taoista sorpresa scoprirò, energia spostar potrò quas'immediatamente, calòr diffonderò 4 3 “In primavera le piante si gonfiano di linfa e il qi dell’uomo si adegua. In Cina il valore terapeutico del coito è sfruttato 1 “nove penetrazioni profonde e una più superficiale e lenta, dai medici. L'amore espresso nella sessualità stimola tutti gli 2 poi otto del primo tipo e due del secondo, quindi sette e tre, 6 Travolge (a volte violenta) tutti gli ostacoli che inibiscono organi e il sistema immunitario e aiuta a eliminare squilibri e 4, 5/5, 4/6, 3/7, 2/8, 1/9, ogni aspetto ne sarà esaltato. Lisa la sua trascendenza, rompendo i livelli ordinari di coscienza. ormonali che condizionano metabolismo e personalità. Lisa “l’onda orgasmica del qi, la prima volta può far paura, parte dal pubococcige, sale alla testa dove dà un senso di euforico stordimento e poi scarica in vario modo. Premendo la lingua sul palato, si fà scaricare nell'addome, allentando la pressione sui genitali. Esercizio: siedi su sedia a 45° gradi, irrobustisci i muscoli dell’addome e di conseguenza la potenza sessuale.Ls LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 95 è tempo di rilascio, richiam ora da mente l’immagine virtuale, creata in precedente .6 giugno, Seba: in essa canalizza, tua energia d’orgone pompa immagiando, mettervi intenzione pendo le mie aiuole, per l’acque defluire dalle piogg'inverno, e rastrello a rifinire e piante sui bancali, più tipi e varie età con funghi con batteri, crean comunità Diversità di piante, è l'eredità comune di tutta umanità, pe sopravviver pure l'avvento d'OGM, la corsa a brevettare può solo indebolire, chi vuol indebitare Lascia che l'orgasmo, inondi tal realtà oppure canta mantra, om Bur Bu Swaha o altro che conosci, per fissar la mente cresce devozione, e i sogni tuoi connette Nikolai Vavilov, dalle Ande fino al Nilo Tien lontan da te, paure e sensi colpa creare tale scudo, dipende dall’intento Rivel che soluzione, e sotto i nostri piedi gli uomini migrando, portavano con sé semi delle piante, che crescon or da sé sesso è naturale, svolge un ruolo chiave blocchi e sensazioni, porta ad esplorare cxliv cxli e scopri ch’ogni vita, o energia d’azione a fine del suo giro, chiude in distruzione è Parvati energia, sessual'attaccamento Madre della morte, e del concepimento Guarda sotto Seba, la terra è dura fatta roccia come ghiaccio, l'uomo suda stanca lavora la sua vita, nel cièl vede speranze Il nomade o civile, lavor a stesse istanze riconosci in erbaccia, di spighe striminzite l’antenato sacro, del nostro pio frumento suo luogo originario, selvatico è Africano Centro cui emanò, l’essenza dell’umano Shakti del dio Shiva, Kali è Durga Devi la Kali purga mondo, dai Maya desideri mondo vibra trema, Maya ancor resiste Kali più selvaggia, strappa l'ego e vince In un magico luogo, il bimbo impara l'orto continuo andirivieni, circolan sostanze fà crescere le piante, semi non trattati Cureran da sole, genom semplificando impurità introdotte, da lè manipolazio S’eliminan graduali, riprèn fortificazio la Kali manifesta, quan demone Daruka divin potere prende, minaccia la natura Dea Parvati s’infuria, e diviene la Kalì selvaggia danza corpo, e falcia l'ego lì se circola materia, continua in rete vita scarti d'una specie, è alimento all'altra il Sole dà energia, che nutre tutti i cicli La varietà è garante, in recuperi e ricicli Si ammalano radici, là nel primo anno segue fusto foglie, secondo terzo anno al quarto tocca i semi, quinto nulla più Miracolo accaduto, è guarita pianta su più Sadhu e molti Rishi, cantano rapiti Kali benedetta, una volta che han capiti Che liber Lei i devoti, di tutte lor paure ecco Mater grande, gran conforto pure Emilia la tusciana, sue esperienze d'orto oggi al Therabuti, mi narra a tutto tondo Taras poi v'innesta, spontane o coltivate spezie e medicine, m'insegna rintracciare Cogli relazione, ciò ch’avvien in campo abitua ad osservar, fauna e flor intanto Arbusto alber o pianta, sia in riferimento annotane suoi cicli, correl ragionamento1 e l'Uno scarlatto, sotto tuoi piedi giace vi danzi ed è rapito, e cosmico soggiace impigli tra le stelle, chioma scompigliata vengon vanno mondi, eterna Sei l'entrata mi parlan con esempi, dell'orto sufficiente che può rigenerarsi, coi semi in ricorrente ortaggi son lasciati, spigar andar a seme poi rinasceranno, al tempo che conviene Acacie con mimose, e pian leguminose Lavorano terreno, concimano profondo canto a Kali Laksmi, dagli occhi verdi loto creazione serbazione, dissoluzion di moto Solo un tuo sorriso, è un dolce paradiso supporta il sognatore, che và peregrino il primo passo è, preparazion del suolo scavo e rialzo terra, a far bancali d'orto dei Venti prendi nota, direzio e intensità Eventuali nevicate, in durata e quantità Annota pur disgelo, prim ultima gelata caldo di terreno, per semin appropriata Ho sempre saputo, mio corpo col Tuo facevan una cosa, Tu sei Me Io son Te Conoscer mi resta, fusione dei corpi Chi sei tu Chi son io? Apri miei occhi nell'argillose terre, spontaneo sal il cardo ranuncolo e ristagni, e romice ben saldo ad installare l'orto, smuovo dò composta metto calce e sabbia, letto ghiaia grossa osserva pur le piogge, periodi e quantità unisci or tutti i dati, in calende fabbricàr unendo a luce ed aria, i mineral di sotto Thera e Cielo sono, uniti dalle Piante cxlii cxliii Si da rintracciàr, buon tempo a seminàr e nel giro di qualch’anno, intuito raffinàr dopo il calendario, scopri ora gli ortaggi adatti a dimoràr, nell’orto dei tuoi saggi indizio a fin d’aprile, raccolta d’insalate temperatur qui segui, minim annotate2 Seminar trapiantare, prima del tempo Espone piantine, a più climi e parassiti e seminar ritardo, fiorisce frutta meno Seba tieni nota, da serra e da terreno litro acqua calda, 1 bicchier candeggina pulisci vasi a fondo, e pentol sfrega via ferite morsi graffi, imbevi nei tamponi sfiamma e disinfetta, lame e potatori mangiano gli uccelli, semi di spontane raccogli del geranio, plantago e digitale fai siepi lor riparo, nocciòl e biancospino rovo ed amelancher, assièm rosa canino un barattolo conserve, fora in tanti buchi è adatto per donare, cener sabbia e semi 30 grammi seme, a metro quadro spargi per tappeto erboso, incrocia 2 passaggi semi che ho raccolto, proteggo da gelate in vasi terra-sabbia, in buca a dimorare oppure li conservo, in scatole di carta chiuse pur appese, in sintetica mia calza3 per semina leggera, griglia il semenzaio un seme in ogni foro, togli poi la griglia mescola pur semi, in solchi o nel calore s’aiutano l’un l’altro, nella germinazione non correre vai piano, misura le tue forze osserva la tua terra, sole vento e piogge 2 seguo una spirale, che aiuti areare il suolo così compattazione, non accadrà di nuovo 1 I cicli fondamentali da correlare sono: germogliazione, fioritura, caduta delle foglie, presenza o assenza di uccelli, insetti e altri animali che frequentano abitualmente la zona. da 5 gradi, barbabietola, carota, piselli, cavolo cinese. da 7 broccoli e fava; 10 cipolle, porri, bietole, sedano cavoli, lattughe e prezzemolo; da 13 soia e crescione, carciofi e ravanelli; da 15: spinaci, cavol rapa, verza, tarassaco, patate; da 16: cicoria, fragola; da 17: cardi e zucchine; dai 20: girasole, zucche e peperoni, fagioli; 25°: pomodori melanzane, mais e cucurbite 3 Sui fior in seme incappuccio sacchetti di carta fissati, quando il getto secca, recido sotto il legaccio e scuoto per far cadere nel sacchetto che poi etichetto. Il legno sprigiona formolo che accorcia la vitalità dei semi. Test di germinabilità: versa vecchi semi in un bicchiere d'acqua, i semi che vanno a fondo sono ancora buoni, quelli a galla sono da scartare. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 96 Piselli e fagioli, germoglieranno prima 2 spicchi tra derrate, legumi e cereali se stan 24 ore, immerse in gas di mele Là nella campana, di vetro trasparente Prima di seminar, impiego in ricorrente a Bomarzo ancor, collan di spicchi d’agli da portare al collo, in aiuto a intestinale Allontanar vampiri, ed invidie disumane morìa dei semenzai, accade nella serra la plantula marcisce, a livello della terra causa vari funghi, annaffiati sen ritegno usa terra nova, e annaffia con contegno è antico revulsivo, spalmato sulla cute Se semino carota, radicchio e la lattuga il radicchio sale prima, segue poi lattuga sfiamma forti febbri, e congestion al petto 3 grammi succo brodo, 3 4 volte al giorno Lui soffoca più germi, rinforza la memoria in miele ricoperto, l’usò Roosvèlt signora più fette di cipolla, appese a rami frutta avàn maturazione, l'uccelli tiene in fuga assorbe odor vernice, e ruggine di lame se Cepa intera o fette, piano vò sfregare fluidificante blando, vesciche forma pure contro scabbia tigna, piaghe le verruche dolor d’orecchie e calli, ulcer e punture Lo bevono lì a Goa, in cambi di stagione fermare i capogiri, e scender la pressione contrasta l’emorroi, reso come unguento Usato per lesioni, ed ulcere al contempo cipolla veste a strati, a fette nei calzini assorbe l’infezioni, da sera alla mattina Lattuga ripicchetto, allo stadio 4 foglie rimàn così carota, ingrassa senza noie Eccellente antifungino, utile per asma2 Catarro ed enfisema, e i calcoli urinari Contrasta pestilenze, malattie infettive Pertosse ed influenze, tubercolosi infine serbato molti anni, i metàl pesanti scova Protegge il DienneA, da attacchi radicali da raggi ultravioletti, e raggi ionizzanti causa della forza, d’enzim antiossidanti Contrasta epidemie, morbillo e scarlattina febbr'alta e varicella, allevia oppure schiva l'uova fan vaschetta, pe semine piantine tempo di trapianto, guscio sà comprimer radici sgusceranno, suolo che accogliente ospita quell'uovo, di bordo ancor tagliente è antidoto ai veleni, e agli spiriti irritanti dissenteria colera, itterizia mal di denti ai sintomi di nausea, ingoio 1-2 spicchi Durante viaggi se, la pancia fa capricci Fà la cura d'aglio, una volta ogni 3 anni Taras m'offre gocce, acqua oppure latte assiem un paio spicchi, in latte fà bollire bevo avanti ai pasti, e prima di dormire in brodo con Gattaia, previèn vescica ustione sull'acido terreno, il guscio è un alcalino Cipolla allium cepa, aromatica pungente imbuto d'emergenza, e un semenzaio fino nell'orto quan tritato, è buon antilumache contenitor per l'acqua, vicine ed interrate son 2 spicchi al giorno, antica medicina Agliò e cipol crudi, assunti giornalmente tempi prolungati, fan buon circolazione Tengono lontani, infarto e infestazione Salamoia è pronta, galleggia l'uovo crudo se bolli le tue uova, il color diventa bruno aggiungi fol spinacio, bacche di sambuco o fior di camomilla, ortica e cavol crudo spicchi d’aglio uso, pur come supposta Fuoriesce poi da sé, dopo intera notte pure spicchi al naso, orecchie pure gola in caso sinusiti, tonsilli o bronchi ancora semino in cassette, 1 mese avan dimora con cenere diserbo, pacciamo carta flora finchè non forma bulbo, acqua vò donare in seguito interrompo, fò bulbo siccitare Vò piantare l'aglio, da gennaio-marzo1 Colgo nell'estate, conserva molto bene colgo nell'autunno, ripianta poi febbraio dopo aver cimato, cioè punte sforbiciato 2 talvolta pianto bulbi, a fil assiem lattuga Aglio (allium sativum): efficace contro infezioni aeree e digerenti, abbassa colesterolo e glicemia. Schiaccia e macera per ripulir l'azoto, che dà la foglia lunga sui 18 gradi, in cucin garage e scuola novembre lo ripianto, con il bianco viola in olio, attenua dolori di giunture, gotta, reumi e lussazioni. Allucin più potente di penicillina e tetraciclina: nell’epidemia di spagnola del 1918, il prezzo d'aglio salì alle stelle poiché acquistato dai governi per la profilassi generale; ovunque uno spicchio da masticare, nelle insalate, minestre e bevande e la notte tra guancia e gengive. Albert Sweitzer ne usava nel suo ospedale in Africa, per trattar ferite da taglio, morsi, malatte cutanee, tonsilliti e febbri alte. Ha effetto riscaldante utile per rinforza l'intestino, Aglio anti parassita piogge e inverno. Riduce i gas intestinali e stimola la libido grazie ad antibioti, purifica pur sangue (inadatto a celibato). Usa per tosse secca e congestione, mal e funghi e parassiti, di pelle e di vagina di testa e dolori sinusali. Nei disturbi d'orecchio, instilla 4 gc vince tua stanchezza, ed è anti nicotina di olio d'aglio nell’orecchio, alla sera e chiudi con cotone. Al mattino il dolore è scomparso. Massaggia con suo olio denti sensibili, gengive rientranti e mal di denti. Aglio rende il cibo più appetitoso e assimilabile, digerisci bene se prima dell'uso 1 ripiantare più volte spicchi dello stesso aglio in stesso posto è lasciato macerare 1-2 ore in acqua fredda. Dopo pranzo per favorisce virosi. Per rese maggiori, pianta le teste più grosse attenuar l'odore sgranocchia qualche foglia aromatica; spicchi ed esterne del bulbo. A fine stagione, avan raccolta (fusto infilati nel cuscino, cesta o lettiera di cani e gatti, tengono inizia ingiallire), annodo i fusti verdi così la linfa và in bulbo. lontani pulci e zecche. Precauzioni: iperacidità e pitta elevato Una festa non è tal, se prim di cominciar non s’offre ai convitati, aglio in quantità Adattogeno dei corpi, serve a stuzzicar Ben altri appetiti, và Taras a ricordàr cxlv favorisce digestione, e libido dormiente eccitàn d’uso interno, ammoniac'esalante cura svenimento, goccia naso lacrimante 1 fetta al comodino, aiuta ad esser ghiro cipolla in ogni stanza, assorbe gèn-infido Pur mastica cipolla, a combatter sinusiti contrasta tossi e freddi, in miel e vin bolliti3 zanzar e api punture, cipolle e succo aloe a ferite e scottature, patata a fette voglio in minor ustioni uso, limon a fette in olio4 se cotte sono dolci, e l'uso pur sull'acne Epiletti crisi allevia, in colliri od inalante tazza succo fresco, assieme con il miele allevia nausea tosse, e vomito da fiele l'Aloe è una liliacea, resiste a siccità emuntore di tossine, fegato e di sangue aiuta a equilibrare, vata, pitta e kapha un tè 3 volte al giorno, fà la depurata allevia infiammazioni, d'ulcera e colite su palpebre riduce, pur là congiuntivite buono lassativo, impiego esternamente in bruciature tagli, e ferite contundente 'estate pur arriva, e aspetto foglie gialle raccolgo le cipolle, matur da ghirlandare per essicccarle poi, avan conservazione lascio a penzoloni, recido a ultimazione è parte utilizzata, il succo foglie fresche oppure condensato, è alfine disseccato toni amar purgante, irrigante femminile Aiuta circolazio, in digestio ed escretive Cipòl predigerite, fò macerare in acqua per 12 ore oppure, bollir cinque minuti questa rinfrescata, lavòr sen lacrimare metto-tolgo buccia, per brodo colorare Emilia riempie l'orto, graduale tra coltivi Cipolla aiuta bronchi, e cuor circolatorio distrugge vermi tenia, così il colesterolo in ferite e raffreddori, aiuta ogni creativo antibioti antiscleroti, è diureti ipotensivo con piante inesigenti, patate e fagiolini Liliace e ravanelli, lattughe ed ombrellife Poi cavolo e spinaci, e infin le cucurbite 3 un quarto di vino bollito finchè evapori metà bicchiere, bevi alla sera; ottimo per combattere 'influenza e tosse, simile al decotto senza zucchero, fatto con fichi essiccati per l'inverno 4 Ogni 2 ore cambia con cipolle nuove e brucia le vecchie. Rimedio a pertosse: 1.5 kg cipolle, 60gr. miele, 150 gr. Fichi, a bollire 2 ore in litro d’acqua, imbottiglia. 5/6 cucchiai al dì. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 97 e un orto si può fare, in tanti modi vari qualcosa da mangiare, infin raccogli dai rispetta e riconosci, l’eterna vita al suolo qual organo vivente, chiede vita in coro Porro ama mangiare, sfalci di mio prato pacciame concimazio, fondo l'ho piantato s'han fori le sue foglie, l'attacca la tignola poto pianta a raso, un mese torna nuova muschio fa isolante, vaso entr'altro vaso Bancali a sol levante, a forma di spirale riprende vita l'orto, lavor con la natura Prende la sua forma, senza forzature ci usa tutti quanti, noi le sue creature Abbondàn pacciamo, tutt'ortaggi inverno quan colgo le radici, pacciamo il loro posto Muschio pacciamante, ha effetto acificante ammortizza bene pioggia, è simil segatura ad alleggerir terreno, or uso sabbia grossa che d'attorno l'orto, mi dice terra smossa e nasce ora da sé, da irripetibi istanti vede coi miei occhi, steli d'altri campi in armonia col tutto, rapisce osserva Te a emergere dal suolo, lui semin entro Te pacciame e griglia sopra, tegole piastrelle proteggono da gelo, pianta già quiescente tessuto-non tessuto, calor mantien a rate trucioli con torba, son spugna dell'estate neve riprotegge, da freddo conseguente la lascio sopra i rami, e i vetri delle serre Spiriti enzimi, ed esplorator di coscienza già viaggian in sogno, gioia e sofferenza l'energia medicina, ti alzerà e solleverà e sulla brezza dell’alba, ti farà brillàr è ostacolo e isolante, al gelo senza pose ghiaia come neve, pacciàr piante rocciose conifere pacciame, per piante poste a est che il gelo con disgelo, subiscon ricorrèn in fasi d'avviamento, usài l'orto invernale verze e ravanelli, cicor lattughe ombrelle così occupai frutteto, offrendo ai parassiti bruciati oli d'oliva, per loro assai sgraditi Ascolta la canzone, e canta con noi Amicizia vuol dire, chiamarsi fratelli percorrere strade, in stessa direzione girare nel mondo, comune sensazione e avvolgo nella tela, più piantìn gelate elimino i problemi, d'erbe che non voglio sui fossi lungo strade, io semino trifoglio senz'alberi ogni terra, è povera asservita scelgo i tipi piante, che nutrono mia vita Nasce con un pugno, dato per antipatia Nasce al capezzale, di un grave malattia ti darà coraggio, quan corpo non ne ha e una famiglia che, il sangue non ti dà pian che teme gelo, proteggi con pacciame Vien o Seba mio, vieni in questa casa È pure la tua casa, è la casa Therabuti e circondo di mattoni, le piante delicate Ti daremo il pane, ti daremo amore Ti daremo gioia, a vita tua interiore! con sopra lastre vetro, fermate zavorrate sebbèn freddo pungente, elimin parassiti da piante coltivate, e le zolle sgrana fini il veloce ravanello, nell'orto segna fila semino più volte, ogni quindina prima foglie in insalata, vecchie alle minestre purgo in sale fino, piccante nero peste erba cipollina, estirpo ogni quattr'anni in autunno o primavera, divido in 4 parti ripianto ad intervalli, a fila orto bordura alcuni metto in vaso, e cimo a rasatura1 L'ortaggio pastinaca, resiste alle gelate gran carota bianca, panciuta daikon pare sapor carota dolce, del sedano ha l'aroma minestra insaporisce, la carne le si sposa Quan temon ravanelli, il calor e siccità semino a mezz'ombra, d'estate aiuterà all'ombra del fagiolo, mais o pomodoro pacciame tiene fresco, rende umido loco Repell'antiformiche, spalmo di pennello sopra piant'invasa, succo lime assenzio l'aglio o cipollina, sal menta e tanaceto lavanda o maggiorana, là su lor terreno sbucciata spezzettata, bollir con la patata Fave con granoturco e fagioli rampicanti si scambiano favori, d’azoto e di sostegni arrampica legume, su stocco di granturco questi l’ombra e acqua, rende dopotutto alcune piante in vaso, le aiutan le gelate lasciate fuor d'inverno, geminan più grate disgelo lento sale, se danno non è grave riprendersi sapranno, e io evito insufflare aria od acqua calda, alfin non peggiorare fissato con i pesi, su stracci e su giornale inbianca tronchi a sud, esposti alle gelate escursio sol d'inverno, fan cellule scoppiate riducila in purea, sol cotta va mangiata radici a fin inverno, un paio lascia in terra fà getti e giall'ombrelli, i semi tu sotterra ghiaia pur pacciame, preziosa per la vite trattiene umidità, e ridà il calor la notte Se dividi troppo i cespi rischi piante deboli sopraffatte da altre. Dove fa freddo alleva cipollina in vaso; a fin'estate con giova a sue radici, e aumenta resistenza lame affilate radi foglie per favorir aroma e ricacci. Rinvasa agl'inverni freddi, e a piogge d'insistenza protegge dal calore, e trattiene umidità avvolgo in esso semi, mischio con la terra interstizia tra le pietre, od umido sotterra è buon fertilizzante, che nutre le radici osservo dove scioglie, son quelli caldi siti Semino più specie, e osservo lor vigore antiche con moderne, chi fà suol onore Cipolle e ravanelli, patate e cavolfiori gli Alberi son sacri, gran fertili signori simbiosi ed antibiosi, aiuto e concorrenza2 1 con basilico e prezzemolo avan gelate e ritira in serra. Peronosp: fungo che provoca marciume su patate in una notte 2 Simbiosi e antibiosi: Aglio no cavolo, fagiolo, pisello. Asparago no cipolla e barbabieta. Barbabieta no carota, fagiolo, mais, porro. Carote ok liliacee, legumi, rape, tutto. Cavolo no liliace, fragola, cicoria. Cetriolo no solanacee. reagiscono i viventi, con forza di presenza associo io le piante, eliotrofe ed ombrose le alte con le basse, le umi e sicciose piante dominate, da forza dell’erbacce seguan le più forti, che agiscono da falce Pomodor reprime, gramigna ed albicocco mentre bucce rapa, fan moschicide sotto piante or infestanti, sarchio dopo pioggia cioè sradico o zappetto, senza fare sforza quel montate a seme, accumulo interrare la buca alber arbusti, o lascio disseccare gramign ed asperella, sarchio nell'estate con forca con 2 denti, radici da estirpare così Mordigallina, sviluppa ogni stagione aspetto freddo forte, ramazzo cespo fiore diserbo a sale grosso, e recupero ad usare acqua cotta di patate, bollente più efficace sui Rovi e le invasive, in mezzo le colture Lascio pur ortiche, né aumentano vigore l'Emilia or cipollina, consocia con la rosa a frenare parassita, dell'oidio senza posa la lava asciuga trita, mischiata con aromi sacchetti sotto ghiacci, in invernali brodi L'infuso cipollina, la spruzzo sopra i Meli previen ticchiolatura, e l’oidio là sull’uva sull'alberi da frutto, combatte la monilia con l'aglio e la cipolla, perònospora sfida su piante nebulizzo, a vincer parassiti miscela d'acqua-aglio, saponi di marsiglia anti peste suina, frantumo spicchi d’aglio poi li metto in acqua, pollaio beveraggio fuliggine ha potere, è buon insetticida due cucchiai in dieci, litri d'acqua affida oppur sapone piatti, mesci a olio d'oliva in eguale quantità, su piante nebulizza Cipolla no asparago e legumi. Fagiolo no liliace e barbabiete. Fragola ok ortica, lattuga, liliace, borrago. Lattuga no sedano. Finocchio no pomodori e fagiolo. Melone ok fagiolo, lattuga, mais. Patate ok fave, cavoli, legumi, liliacee, mais, sedano, zucche, no cetriolo e pomodoro. Pomodoro no cetriol, patata, pisello, gramigna, albicocco. Zucche ok fagiolo, mais, patata. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 98 Manti religiosa, è un insetto predatore assieme coccinella, è un afì divoratore Ragni e pipistrelli, più rettili con rospi invito nel frutteto, tra i laghetti e fossi in secòn metà di marzo, fioriscono i lillà Io pianto la patata, natur lancia segnàl piantata inizi agosto, colg'ottobre mese uso tuber vecchi, ad aver miglior intese amica dei fagioli, buon cibo per agnelli stimola riaprire, i canali e sensi esterni grande vermifugo, a cipolle consociate curan le carote, più vermi nelle Capre felci con bambù, aromati e graminacee Emilia quan divide, s'espandon laterale trappole bottiglia, per vespe e calabroni s'inondano frutteto, appendi a rami proni sciroppo zuccherino, al fondo dell'imbuto è semplice efficace, di plastica ottenuto1 scavo su ogni fila, distàn trenta centime metto la patata, e chiudo sen comprimer se muffa tien la pianta, resto a cavalletto per tuber risparmiare, estirpo fin colletto conservo le carote, rape e cavolfiori Separa grossi cespi, radici aggrovigliate bietole carducci, in casse con la sabbia oppure le sbollento, per evitar che luce tramite il calore, fermentazion produce Taglia ben rizomi, e ripianta separate Larve con ferretti, che attaccano coltivo Attiro in superfice, con vino bicchierino invito pure cince, mangiano più fresche oppur mezze patate, servono da esche se manca filamento, che lega tuber piede è matura la patata, raccolgo a mani piene le lascio 3 ore a terra, ben esposte a sole segue luogo scuro, a far conservazione5 Le mele con carote, non metto io vicine Finocchio m'inibisce, fagiol e pomodoro in capre ovin bovini, e donne con infante finocchio con cumino, stimolan più latte fa pacciame strato, di fronde secche felci che tengono potassio, e aiutano nei freddi per distrarre i gatti, da piante colturali semino un pezzetto, di suolo a cereali fatte germinare, su un letto di cotone con lievito nel cibo, antiparassit'odore2 Patate a polpa bianca, buccia nera o blu son varietà fuor moda, amate allor di più agria con negresse, compagna gli spinaci Conservan pure bene, tu provale mordaci finocchio nell'autunno, climi centro-sud Le cime felce mangio, scotte preparate interro pur colletto, e annaffio regolare ricopro i nati bulbi, per tenero mangiare radice molto grosse, son vermifugo usate Le secco polverizzo, contro vermi e tenie9 e il Taras mi rivela, la felce ha spore vere decotti d'Equiseto, spruzzo sulle piante L'ombrellifer piante, cumino con finocchio disdegnano lumache, odore del finocchio li semino o conficca, suoi fusti fra colture aiutan gusci d'uovo, tritati attorn ai fusti cener e corteccia, fan scudo ai lumacucci decotto di radice, è per bagni ed abluzioni combatte reumatismi, e più muscol rigiditi a polpacci lega foglie, nei crampi fastidiosi un decotto nell’aceto, t'aiuti a far frizioni è chiamato pungitopo, il rusco siciliano usato a far caffè, e in asparagi mangiato amaro tien il getto, vuol tempo di cottura lesso in olio e lime, o con uova frittatura10 previèn le malattie, fungine varie fatte combatte pure muffe, su viti ortaggi frutti fatto con i gambi, messi in freddi flutti3 relazione hanno, coi nervi e il digerente pur sedano ed aneto, prezzemol e carota la ferul assafeti, in oriente ora è di moda cxlvi da serra dell'estate, trapianterò così Come i tuoi vestiti, ortaggi seguòn moda nel circo dei mercati, riscopri senza foga achekengi e pastinaca, bieta coste rosse scopri consociazio, adatt'alle tue mosse han radici fittonanti, forza pure in fiori Lor semi diverranno, aromatici e oleosi esiste il finocchietto, rustico perenne Papìl a forma insetti, fioriscon rigogliose io colgo fiori e semi, secco al sole e poi Fave con patate, in solchi stan vicine alleanza d’aria-terra, forma loro droga con l'anice nervoso, Pitagora và in foga Odore animalesco, avàn maturazione6 che non produce bulbi, cresc'alto solenne odoro piatti pesce, zucchin e ciò che vuoi estirpa piante felce, a inizi primavera adopera 2 forche, abbinate a mo di leva conserva getti esterni, ripianta i vigorosi prima che radice, s'asciughi sen più scopi così gli alberi frutta, la felce riequilibria là dove eccesso azoto, pochi frutti spinga comin impallidisce, accalora scaccia venti in cumuli intestini, controllano fermenti e l'infuso intera pianta, sen radici poi depura pure reni, assièm al pomodòr Coròn di rami rusco, ponevo ai piè frutteti scaffali bachi seta, a evitar che salgan topi brusco è amar sapore, asparago pungente usato a far le scope, a pulir l’aia corrente Patata apre la via, lattuga segue ondata sfrutta quell'igiene, e cresce indisturbata Carota e ravanello, completan la radice L'una è fittonante, l'altra è in superfice Cumino nel trifoglio, elimin meteorismo cibo in alte dosi, prezzemol eccessivo8 porta infiammazione, sa essere abortivo trito in succo esterno, analgesico locale per puntur insetti, ferite e denti uguale suoi rami bacche rosse, regalan alle feste fine anno buon auguri, a natale ricorrente le bacche velenose, confuse all’Agrifoglio tostate qual caffè, duràn periodo spoglio inizio con patate, a eliminar erbacce Carote col potassio, appaiono più dolci trapianto prima fave, anticipa l’erbacce Patate tengono fuori, tonchio della fava in cambio la dorifer, fava smorza brava4 con carton o paglia, fò da pacciamante coltura successiva, legum cipolle e fiori accumulan nel suolo, organici interiori 1 le vespe depongon uova in larve e bruchi La vit.B contenuta nel lievito di birra aggiunto al cibo del gatto (1 cucchiaino), ha odore che parassiti e pulci detestano. 3 se bruci gambi e foglie con una candela, ricavi silice bianca. 4 Consociazione scoperta nel 1779, la dorifera della patata può venir tolta a mano e bruciata o affogata. 2 aiuta digestione, dei cavoli in fermento aggiunto all'insilato, acceler fermentazio assiem impasto pane, migliora lievitazio allevia i reumatismi, aiutàn riproduzione cxlvii 9 ricopro le sue file, con foglie delle felci a ridurre parassiti, specie in lugl'agosto 7 sparg'officinali, o pianto là sul posto 5 sedano servito, in brodo o nel vapore Stendi 2 sett.in luogo scuro, areato a temp.ambiente, i tuberi perderanno un parte d'acqua e cicatrizzeranno ferite, favoren buona conservazione che avverrà mettendo le patate al fresco in cantina e tirandole furi a fine inverno affinchè germoglino. 6 coriandolo ecc. emanano odore come di cimice o insetti, mentre la Pimpinella, in insalata, ha buon sapore di cetriolo. “Radice della felce maschio (Polystichum filix), cogli verde in estate. Prima dell'ingestione della polvere, digiuna almeno 7 A conservar carote in terra, in inverno, prima del freddo, 12 ore mentre dopo, fai seguire un purgante non oleoso. Con recido fogliame e copro la fila con rete e pacciame per 20 cm, questa cura vermi e tenia scompaiono facilmente”. Taras e uso calze nylon per infilar ortaggi, frutti, bulbi, semi, riparo 10Emilia: “Le bacche Pungitopo e Agrifoglio (Ilex da roditori; se vecchie, le fò a strisce per legare alberi e tutori. aquifolium) sono considerate velenose poiché, se ingerite, 8 Petroselinum sativum ad alte dosi può essere pericoloso per posson causare convulsioni.Al tempo di mio nonno la presenza di apioside che provoca congestione delle mucose s'interveniva sulle piante selvatiche sfoltendo i cespugli o e contrazione dei muscoli lisci dell’intestino, vescica ed bruciandoli, si da favorire una precoce e produzione di utero, provocando l’aborto. Alte dosi dan gastroenterite, turioni. Per allontanare l’eccesso di sostanze amare, li infiammazioni fegato, emoraggie intestinali, emolisi e morte. cuocevano in abbondante acqua”. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 99 pur avido dell'alghe, è Asparago turiolo assieme col carciofo, Emilia qui ritrovo d'alghe e dalle felci, potassi calcio cloro cloro ok per melo, non fragola e fagiolo cardo par carciofo, pulisci mangia gambi io elimin coste dure, e i fibrosi filamenti passo in acqua-lime, taglio in più segmenti bollito in acqua-sale, mezz'ora tien i tempi Turioni son radici, munite della gemma pianto in direzione del vento dominante ricopro di pacciame, felce oppure d'alghe metto sabbia fiume, a suolo mio pesante è cardo mariano, il Silybum Marianum i Turioni dentro iuta, serbano freschezza pianto a fin inverno, attendo che si adatta colgo second'anno, due mesi è produzione cinquanta ceppi ok, suffice a due persone è caro a Pan e Diana, e i sicilian pastori che narrano leggenda, di Dafne serafino Pastor alla cui morte, Thera ebbe dolore cucinali in poc'acqua, e zucchero con sale a bollir 4 minuti, un coperto sopra a stare or spegni via coperchio, macèr 10 minuti radici cuoci in vino, a orinàr tutti i rifiuti1 cardo giunge in Scozia, allà famil regnante protesse lor castello, dall'invasione grande svegliati dalle grida, imprecazio di dolore Carciofo è freddoloso, via d'arsur estiva gli offro felci od alghe, torba spugna viva a marzo io lo pianto, carducci a fil di lama tal getti poi dimoro, in terra ben drenata soffre a meno due, proteggo io il colletto fasciato o rincalzato, con cenere antigelo pacciame o segatura, carta o sabbia fine recido foglie esterne, legàn l'intern'infine2 dall’arabo kharsuf, cioè nato dal cardone con dieci pian kinara, già basta carciofaia fò cuocere carciofo, in acqua oppur vapore e aggiungo dell'aceto, lo zuccheri chi vuole tieni in bicchier d'acqua, come fosse fiore previèn che s'annerisca, sfrega col limone astringente febbrifugo, contièn acidi amàr l'epàto-protettore, è gran tonico primàr con numerose spine, macchie di lactarum del seno di Maria, cadute quan fuggiva da Erode persecuzio, in Egitto il fil copriva lo muta nella pianta, disgrà del malfattore i nemici nel fossato, subiron cardi fiore Biennal erba robusta, alta pur due metri foglie spin giallastre, tra ruderi ed incolti suoi fiori porporini, fioriscon lugli-agosto decotti di radice, fa latte mestruo grosso ha semi ipertensori, contrasto var eccessi lattiginoso il succo, collirio è anti verruche l'infuso è contro gotta, e insufficien renale in croni reumatismi e piorrea di cav’orale3 picciolo avàn lavare, così và profumare4 Vecchi alberi ceppi, io vedo nella terra attorno stan ortaggi, e un anfora sotterra trasud'acqua d'estate, rifletto senza meno in un clima siccitoso, rimedio pur estremo pur se sei impaziente, produrre il cibo tuo concenditi del tempo, ottenere suolo scuro in quanto il tempo poi, lo perderesti avanti al fin recuperàr, scoraggiamen più grandi cxlviii un orto sufficiente, è 100 metri quadre a scacchi o aiul rialzate, escluse le patate da cinque a venti litri, al metro va irrigare secondo clima medio, fin l'arido estivare irrigo pur a lungo, pianta arbusto santo amelanchèr lamarki, miracol senza vanto fiorisce e dona frutto, buono da mangiare uso argilla in pasta, per l'alber medicare notti a macerare, argilla secchio d'acqua una parte di composta, infine l'annacqua quan pastosa appare, la spalmo su ferite scortecce bruciature, con iuta vò coprire Epàto-protettore, per chi usa medicine sue fol radici e semi, contièn Silimarine Inizio a met'aprile, a seminar il mais ben drena pur i reni, e aiuta tutti i filtri ruota d'an in anno, esaurisce la mistura và piano alla raccolta, affretta la cottura amar principio scassa, varici e calcol spinti Fragola ora vedo, accanto a vari funghi cresce là nel bosco, rinfrescan rossi frutti sfregata sopra i denti, sà fare dentifricio tartaro previene, in ricorrente officio 1 asparagiaia dura 20 anni. 100 piante di asparago e 10 di carciofo, bastano a una famiglia di 4 persone. Il ceppo verde è più adattabile e facile, segue il viole poi il bianco esigente. Asparago cotto in cibi (risotto) mellifica il corpo e fa orinare. Con gambi e radici fai il brodo o cuoci con vino/aceto, fichi e ceci a depurar corpo e abbatter le infezioni delle vie urinarie. 2 Contro freddi eccessivi: realizza gabbia grigliata attorno la pianta da isolare, riempi con torba e fodera con cartone. Contro il gran caldo, la torba una volta inumidita (inzuppa in secchio d'acqua), resiste bene alla siccità. Cogli carciofi e cardi (cynara cardunculus) con lame inox quan le scaglie esterne s'aprono leggermente (ossidabili anneriscono). Emilia in fragol rifiorenti, sopprimo dispiaciuta i primi stel fioriti, ad aver più duratura produzion dei frutti, ed evito staccare Emilia mi rivela, in orto lei l'ha posta Fragola è golosa, di matur composta pacciame d'aghi di pino, truciola corteccia stoloni nel terreno, fil di ferro intreccia 3 Si sconsiglia l’uso dei semi ai pazienti ipertesi. Il miele di Cardo, in Sardegna, ha sapore forte e aroma speziato; nel millefiori di macchia mediterranea, si aggiunge Lavandula balsamico, Erica arborea, Asfodelo, Cisto e Rosmarino; il sapore cambia d'anno in anno secondo il fior predominante. termin fine maggio, scalari semin fai prima d'arrostirlo, a bagno latte un poco almen 10 minuti, più tenero più buono io evito dar sale, che tosto l'ha indurito lo colgo nella sera, sarà più zuccherino Stagion si fa più calda, vita va conforme Bietole e insalata, v’à seme oppure dorme scalare io trapianto, da serra a suolo caldo raccolgo le carote, man mano seminando proteggon semi piante, tristi al sol forte bietole e lattuga, e ortaggi con le foglie l'Aglio a lato nord, cipolle a sud rimonti Legumi rampicanti, in altopian centrale Spazi ancora vuoti, intercalo le insalate Carote con spinaci, e bieta d'accostare5 L’Aglio và in simbiosi, con cipolle e rose intensifica i profumi, e i legumi li inibisce cipolle con carote, spidocchian a vicenda mosche rispettive, respingono da tenda Calendula e lattuga, più fragole leggere ai piedi d'arbustive, aromatiche conviene serbano freschezza, nasturzi e tetragòno tappezzanti d'orto, tra mais e pomodoro Con Pomodor cresciuti, sedani io sfalcio là sui primi spazi, qualcun a seme lascio autunno successivo, sfalcio pom colletto Sedano trapianto, e cambio il loro letto basili e pomodoro, e liliace tutt'assieme rivedo lì nell'orto, cimate quan conviene il basilico l'aroma, conserva in olio oliva in altro modo perde, l'aroma forza viva Le api aiutan molto, assiem alla raccolta bieta taglio al piede, ricaccerà ogni volta pur se meno belle, acquistan più sapore radici al suòl saranno, cibo a microflore Picchetto il pomodoro, tra 5 e 7 foglie Giovane è la pianta, miglior n'è raccolto profond'interro fusti, comprese foglioline sviluppan più radici, lo aiutano a nutrire cl è metodo amerindio, posar la terracotta ai lati della pianta, serbar calor che scotta così ciascuna buca, infilàr un pesce marcio copro buca e pianta, tomato ricco mangio 5 Cambio posto tra liliacee ed insalate. Conclusa la raccolta di fagioli, semino fave nel terreno disponibile. Quan colgo fave pianto pomodori tra sedani e bietole rimasti. Ai pomodori cxlix piace crescere dov'erano, anno dopo anno. Se semin fagiolini rampicanti nei posti vuoti tra le fave, l'anno successivo torno all'orto vò inserire, fil di piante grande alla semina di radici (daikon, ravanello) e tengo il terreno Girasole e mais, fan l'ombra in ore calde occupato con piantine di senape (un pugno di semi nei vuoti 4 50 piantine di fragola bastano a 4 persone. Per moltiplicare, lasciati dalle insalate), cimando regolarmente. Le foglie di assicuro gli stoloni a terra con fil di ferro ripiegato a forcina. senape cotte come cime di rapa sono ottime! LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 100 in buca dò composta, cenere e un tutore oppur robusto pianto, ciascun un girasole li lego poi con rafia, distanza fò sottile Tagete con nasturzi, mescolo alle file distanza fra le buche, 40 od ulteriore l'eccesso azoto cala, lo zucchero del fiore lo rende solo acquoso, scelgo io potassio aiuta fior e frutto, immunizza dallo strazio succhion del pomodoro, Emilia và cimare così apicale gemma, precoce può fruttare1 così pur melanzana, zucca assiem melone e aromatiche piantine, basilico estragone naffio un dì a semana, duràn la mattinata oppur 2 volte a mese, miscela pur più sana sminuzzo gusci d'uova, sei per litro d'acqua e duràn l'ingrossamento, evito dar l'acqua2 e in finestra soleggiata, sopra il davanzale metto il pomodoro, immaturo a maturare la linfa risparmiata, ora forma nuovi getti e metto sottoaceto, i frutti ancor acerbi conservo pomo tondo, cantina testa giù appesa pianta intera, senza le sue foglie nell'angolo più caldo, oscuro ed areato consumo nell'inverno, se 20 resta grado pianto Peperone, ogn'anno aiuol diversa pacciamo dono l'acqua, spesso le fò festa è pianta freddolosa, la semino entro serra poi metà d'aprile, trapianto in piena terra se 1 Peperone crudo, contièn la capsicina sapor acre piccante, antiscòrbu vitamina millenn'avan Colombo, nell’Africa arrivò L'Emilia mi ricorda, con scambi propagò 1 piàn peperoncino, Emilia qui m'insegna se stenta dagli cibo, dai cenere dai legna dagli la composta, e se vedi tempo brutto appendi capovolti, asciugar da gelo flutto Un poco macinato, mettevo dentro calze a tenere piedi caldi, o in riattivo circolazi spruzzo assieme l'aglio, sopra piante fiori il buon peperoncino, respinge i roditori assiem il peperone, è digèr tonificante l'emorragìa riduce, cioè perdite di sangue assieme col tabacco, passa ocean Atlanti anti-emorroidi è, in unguenti interessanti Trapianto Melanzana, ben ora profondo lascio una fossetta, e cimo ad otto foglie gemme fior e frutti, risveglierà ulteriore3 cimo ciascun getto, da foglia secon fiore detesta le lumache, dorifera e ristagni freddo e umidità, la pioggia sui suoi fiori d'agosto sin ottobre, colgo tutti i frutti posti in sale grosso, l'amaro pare spurghi Melanzana in India, origini e poi viaggi con gli arabi qua e là, Spagna e Amerikà ricca d’acqua dentro, sei stimolo pei reni Potassio fosfor calcio, A Ci vitamine tieni Autoimpollinate, ha tannino e color viola ne aiuta protezione, in ultravioletti prova verdura-frutti viola, antociani sanno dare buon antiossidante, melànin melanzane 4 metto cucurbite, dal bosco striscian fuori e i legumi e pomodori, legati a dei tutori zucche con zucchine, ai piedi di composto ortaggi a macerare, a pezzi in sale grosso ponendo più bambù, coltivo tenda indiana Cimo l'apice di getti colpiti da afidi; ogni cimatura stimola lo s'arrampica fogliame, zucca è pronta sana sviluppo delle gemme laterali all'ascella delle foglie restanti, risultato: più ramificazioni, compattezza e più foglie e fiori. 3 “Melanzan e peperone san produrre molti fiori improduttivi. 2 Emilia: “le piante crescono in suolo vivificato da sostanza Ad ottenere frutti certi, lascio solo 6-8 fiori per pianta ed che decompone poco a poco. La concimazione è tutto. La vita elimino le successive gemme a fiore (cimatura con forbici)” 4 parte dalle radici e penetra la terra, comprendi che non c'è La melanina è sostanza presente in frutta/verdura porpora e confine è scoprirai la terra concimata. A concimar ortaggi e viola: mirtilli, more, uva, fico nero, cipolle, rape, cavolo. La fiori, metto in fusto d'acqua, piante verdi, ortiche, alghe, melanz. è depurativa, un po' lassativa ed epatoregolatrice di camomilla, pollina e lascio macerare 2 settimane; se il tempo bile e colesterolo; la polpa schiacciata fa maschera nutriente. è caldo, accade ferment.odorosa. Diluisco e do alle piante od Gli ortaggi messi a purgare in un colapasta con sale grosso irroro su foglie, tal acqua, stimola organismi estivi impigriti”. (mezz'ora) assorbiranno meno grassi e saranno più digeribili fò scatola di zucca, la svuoto ad essiccare e semi delle piante, ci metto a conservare coltivo la mia zucca, in suolo poco ferti miglior conservazione, poi nei temp'inverni pacciamo dono l'acqua, clim'autunno lascio primi sol due frutti, maturazion vantaggio or semino zucchina, protetta riscaldata metto giù a dimora, a primavè inoltrata quan frutta regolare, anaffio a sostenere bottiglia rovesciata, sa goccia provvedere 1 scatolon interro, forato al fondo e ai lati pieno di composta, annaffio e dò essudati zucchine fanno cerchio, girotondo ad esso colgo frutto lungo, immaturo fà lo stesso più semi cucurbite, interro a punta in giù 3 semi ogni vasetto, miglior picchetto giù melone è freddoloso, metti esposto a sud sin oltre primavera, in casson proteggi su se semino già marzo, in serra a 20 gradi o a maggio nella terra, sotto la campana li cimo in tre riprese, la prima a 4 foglie getti avàn la terza, infin a frutti spoglie li allevo su cartone, a ridurre irrigazione raccolti con il fusto, miglior conservazione con acque irregolari, melone pure scoppia e i piccini diradati, van sott'aceto scorta zucca grattuggiata, fà Taras rafforzante forno pur vapore, è diuresi espettornate è di facil digestione, buon ricòstituente infuso di 3 fiori, è buon convalescente5 Raperonzol in vigneti, è pur alimentàr ha radice come rapa, piccina e delicata foglie e nuovi getti, và primaver trovare mangi in insalata, cruda in olio e sale gratinepol trovi, là in mezzo degli olivi o i selvatici finocchi, eccelsi in insalata adatti per le zuppe, più teneri germogli a marzo pure trovo, gli asparagi satolli la vipera ricorda, in tal mese si risveglia dentro di roveti, cespugli della macchia capo triangolare, occhio par schiacciato coda e corpo corto, fitte scaglie a capo Serpi innocue son, famiglia colubridi corpo lungo e snello, e coda lunga vidi Poche scaglie sempre, bene definite Pupille ed occhi tondi, capo e corp'unite la vipera comune, è detta viper aspis vive in tutt’Italia, escluse la Sardegna le paludose zone, lacustri e la fluviale Fin tremila metri, in ital meridionale6 sessàn centime lungo, al massimo 70 coda appuntita, e color su dorso accesi Dorso larga striscia, variante spezzettata Macchie verticali, o maròn nero bordata Morso con due fori, di 2 denti uncino piccol testa e occhi, e corpo slanciatino come i var felini, ha pupilla verticale Punta muso insù, e testa triangolare bruscol semi zucca, in aiuto antimalaria Fan profilassi e cura, di Tenia e parassiti Aiutan equilibrio, a ormone del maschile Prevengon malattie, alla prostata senile pur semi girasole, alimento delle marce gengive sane e forti, io porto nelle tasche rinforzano pur occhi, al sòl tarda mattina Ricchi in proteine, han fosforo e fluorina cli vipera e biscia 6 5 I fiori di zucca, in infuso, sono un tonico generale per generazioni di zingari, mentre la polpa, a vapore, forno o grattugiata, è adatta a tutti gli stomaci convalescenti. “Tutti e 4 i viperidi velenosi, han capo triangolare più largo del corpo e palpebre superiori che schiacciano l'occhio. Le bisce, saettoni o colubridi innocui, han lunghezza oltre 60cm, colori in corpo scuri e morso a forellini”. Emilia LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 101 Morso evento raro, può esser evitato ricorda camminar, facendo del rumore non infilar le mani, di tra i sassi al sole Prima di sedere, dà colpo di bastone se serpente ha morso, calmo fai sdraiar la vittima fai calma, per sangue rallentar diffonde pian veleno, e indaga tipo morso a capir tipo di serpe, s'è o no velenoso Se lo è compariranno, sintome precise dolor infiammazione, delle partì colpite Emorragia a singhiozzo, sete intensa e Vedon varie genti, sfregàr parti dolenti con api morte oppur, punture ricorrenti il veleno ha più virtù, quando inoculato in gotta e reumatismi, eccolo applicato1 dieder antisetti, agli ospedali ostetri azzerano di fatto, mortalità materna in sciatica ed artriti, neuriti e nevralgie veleno che ricava, ha molte proprietà pur contro malaria, benefico a lenire vider molti casi, di peste e di colera Vienna ritornati, Terc e Semmelweis Terc alfine migra, da un ingrata Vienna su pelli è revulsivo, è vasò-dilatatore Capra non disprezza, velen di solanace nemmeno la cicuta, sacra ad Esculapio mangia avidamente, senza soffrir danno Maggiociondo fior, è gusto senz’affanno Noi ci avveleniam, quel latte se beviàm ai rospi è indifferente, l’effetto velenoso se gli asini ne mangian, dormono beati i paperi con oche, diventano arrabbiati fluidifica suo sangue, dà al cuor tonicità cura le bronchiti, e occhi infiammazione ridotti pur curati, puntur mattin e sera Terc e Semmelwis, provan su se stessi mentre l'Esenheim, incanta lor coi versi Carlo magno e Ivan, son celebri pazienti cespugli di sambuco, gelso olmo bianco respingono le tarle, e attirano gli uccelli l'olio sassofrasso, ferma verme in mela e il Ricin velenoso, coltiva con cautela4 clii secchezza della bocca, seguita dall’ittèr fecer stesse cure, senza far commenti se più api allevatori, diventan tolleranti persone iper allergi, han shoc anafilatti dolòr gonfior edema, è tossicità locale crampi e convulsioni, s'essa è generale crampi e agitazione, delirio allucinazio comprimi l’arto leso, opera un bendaggio completo immobilizza, e ritardi fin 6 ore disturbi sintomà, di norma dopo un ore e riprovano i veleni, di api di più zone fin quell'africana, più piccola e veloce l'apamin enzima, antibiotico potente attivo 30 volte, più di velèn serpente i succhi del tabacco, oppur della cipolla contrastano punture, vespe e calabroni Cardo amaro aiuta, un fegato intristato pur indican terreno, molto compattato la Canapa inibisce, patogeni organismi Datur ripara piante, dal nippo scarabeo Rosmarino e salvia, con porri fort’odore respingono la mosca, e flagello di carote è velen composto, da enzimi e tossine varia in milligrammi, da 5 sin cinquanta Entrambe inefficaci, presi per via orale fosfati di magnesi, aci formico san dare Zucche con patate, mal si sopportanò e i gerani e scarabei, galline elleborò conigli con piselli, non aman le Liliacee3 buon insetticida, di asparagi è pollame Semprevivo buona, sui tetti e muri cinta dai fulmini protegge, ogni casa che l'invita su calli e scottature, ha radici a far rosetta robusta sopravvive, a gelate senza fretta causa di necrosi, alle cellul della cute Muscol cartilago, dolor intens’incute assieme triptofano, iodio e dopamina potassio e cloro calcio, e noradrenalina 2 In base a quantità, del velèn sorbito al peso e resistenza, e sintomi locali col passar minuti, vè digestive turbe il veleno d’ape tiene, colore trasparente amar acrè sapore, è un acido reagente solubile nell’acqua, degrada facilmente come sem umano, seccò rapidamente Ranuncol'impedisce, batteri di trifoglio tra esse c’è delfinio, peonie ed aconito Vitale è tal famiglia, cresce sol per sé Portulaca pianta, rapida e strisciante Fiorellini gialli, cotta o cruda è grande gran vitamina Ci, l'ottenne molto uso il tossico delfinio, è tal per bovi e Te a vincer infezioni, urinarie e di scorbuto mezz’ora dopo morso, pur dolor appar più edema sulla zona, dei fori circostàn l’assenza di tal fatti, dopo due o 3 ore ci dice che veleno, non fè inoculazione Liscia muscolatura, stimola assai forte usato da Eisenheim, ipnotiche risposte inibito viene da, ptialina e pancreatina Odore del dittàmo, allontana i velenosi e Cicuta macilenta, puzzà orìn del topo latiro ed euforbie, allontanan topi e ratti Cetriolo fresco fette, scoraggia scarafaggi Centocchi sa infestare, tappeti foglioline resta molto bassa, ha fior piccin stelline comune da trovare, autunno primavera Adatta per umani, minestra della sera grado 0 morso, avvelenament’assente Assenza local segni, dopo due-tre ore il grado 1 è, un micrò avvelenamento edèm localizzato, a zona del tormento ha effetti neuro-tossi, anestetico locale migliòr fegato nervi, fratture sa saldare erba dei serpenti, lysimàchia nummularia guarisce il serpente, ferito che ne mangia Rospi spruzzan bava, per mangiar insetti non è nociva ad uomo, fuga tuoi sospetti Verbena prat'incolti, passa inosservata anonima d’aspetto, piccine foglie fiori Contrasta ai ruminanti, i calcoli renali detta vermifuga, amàr per gli animali muoiono i maiali, se mangian la radice Romice contiene, potassio ferro calcio Vitamin Ci foglie, insalata con minestre consuma con cautela, a causa d’ossalati Liquidi interstizi, emò e renal disturbe Medio grado 2, edemi estende all’arto ipotension sen shock, vomito e diarrea grado 3 severo, a tronco estend’edema Ipotensiò con sangue, e shock si rivela Eisenhaim incanta, il pubblico di Vienna in giochi d'illusione, che anima conferma assieme Philip Terc, esperto api-puntore viaggiano in oriente, indagan soluzione gli enzimi digestivi, cugin di papaina accelera in respiro, ossigeno e calore agent'immunizzante, e radio-protettore 1 “si parte con 3 punture al dì. L'ape africana dà 3 punture al secondo, ogni puntura lascia 0.012mg di apitoxina a reazione acida. Russi e canadesi han verificato l'azione sul SNC e una protezione da lesioni da radiazioni nelle cure anticancro. In puntura d'api occasionale, estrai il pungiglione con coltellino, copri la ferita con pezzo di cipolla, foglie di piantaggine, cavolo o spalma tintura di calendula, (fiori in alcol una sett); a persone allergiche al veleno, ad evitar lo shock anafilattico, il medico fa iniezione intramuscolare di adrenalina”. Taras 2 L’aldeide formica, gas soffocante e lacrimogeno, produce acido formico, solubile in acqua ed energico disinfettante. di Giusquiamo pianta, assiem alle galline lo cerca inver il tordo, qual controveleno dopo aver mangiato, ragno senza meno 3 I conigli non passan un muro di cipolle a bordura di orti. Dà leguminose gradualmente, posson causare gas intestinali e gonfiori. Son gradite nel periodo precedente alla comparsa dei fiori e sono ottimo alimento per cuccioli e madri, ma van limitate agli adulti dopo i 6 mesi specie se hanno i calcoli. astièn dall'alte dosi, reni ha intossicati 4 i semi maturi di datura uccidono le galline in una mattanza naturalis, mentre i semi di canapa li sbronzano felici. Uccelli aman frutti velenosi di solanacee sen subire danno. La cicuta uccide i cavalli in un istante. I semi del latiro son velenosi, mentre del ricino, 2 soli semi son fatali per uomo ed animali. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 102 è util sua radice, applicata esteriormente per ulcere e infezioni, cutane ed abrasioni antianemic'astringente, tonico del sangue depura da tossine, la resistenza espande1 Robinia pseudoacacia, d’america arrivata cresce rigogliosa, e ha i fiori commestibi ottimi se fritti, ma il resto acacia scarta l'amano più suoli, coniglio pure sgrana Ranuncolo se fresco, tossico ci appare piano disseccando, scema tal principio Vitalba la clematis, pianta rampicante Abbarbica su piante, e su recinti stante2 Pepe d'acqua sta, nell’umi sottobosco lungo var fossati, e i canali irrigazione aromatica e piccante, foglie gusto pepe uso a insaporire, nasturtium nome tiene aggiungi all’insalate, fiori e foglie viola primula e canina, qual frutti della rosa fior agisce sempre, comunque tu l'assuma Amara sulla pelle, zanzàr previèn puntura Silene è bubbolino, a fior calice rigonfio mangio cruda cotta, risotti con minestre Oxali infesta l’orto, piccina in dimensione detta acetosella, tien forza d’invasione erb'acetosella, se mangio calma sete ugual spinaci cuocio, scarto la sua acqua tien foglie trilobate, trifoglio par davvero ricorda il suo sapore, un acidulo d’aceto col piovoso tempo, contraggono le foglie fan piccol’ombrelli, lo stesso fan la notte fiori aprile e maggio, un solo sullo stelo petal bianco rosa, con un violetto veno ha fusto sotterraneo, striscia e si divide formando fitta rete, sul suolo superficie 1 Rumex patientia; Rumex crispus (Poligonaceae), originaria delle Americhe, è un lassativo che depura il sangue, allevia dolori e squilibri pitta, fragilità e rossore. L'infuso contrasta emorroidi sanguinanti, eruzioni al collo, schiena ed ascelle. 2 Vitalba ha infiorescenze a forma di soffici piumini, è parte di ranuncolacee, famiglia che contien l'alcaloide Anemonina, ritenuto variamente tossico. Spesso se ne mangian i germogli lessati, raccolti in primavera, quan la concentrazione è bassa. Aci ossalico contiene, in foglie dissetanti sapor di limonata, è pur disincrostante cliii se cicerbita cogli, come l'altre piante d’attaccatur radice, ottobre sin febbraio tenera è buon cruda, più dura fai bollita Condisci d’olio e lime, o stufa sen fatica Borsa del pastore, crucifer-brassicace appare là nei prati, invade quan gli piace Le sue foglioline, han forma a cuoricino Amara commestibi, cicatrizzàn tannino Rafano nell'orto, aiuta alber da frutta radice biancogialla, ricresce da frammenti intrasemin con la rapa, ogni quindi giorni copro a telo iuta, con umido i contorni Raphan raphanistrum, selvati ramolaccio diffuso pur confuso, amareddu cavolcello tutte e tre tu mangia, lessate e ripassate padella agli olio aromi, delizie assicurate3 il selvatico vuol ombra, pure terre fresche diuretico eccellente, depurator del sangue utile a chi soffre, reumatismi e ritenzione Radice cuoci a strisce, ottimo ha il sapore buon per nevralgie, dolori nuca e tosse mangiane per asma, e carnagioni scosse vince inappetenza, e scioglie pur catarro è anti raffreddore, decotto in latte caldo cliv senape è sinapsis, con gialli fiorellini annuale polimorfa, fà ciuffi e stel sottili Porta molte foglie, di verde scuro opaco Maggio fin settembre, l'apice è infiorato Buoni da mangiare, appen son germinati accompagnan insalate, e carnivori stufati Foglie cotte mangio, sapòr come spinaci foglie giovan crude, aggiungo all’insalate le cime avàn fiorita, qual broccoli cucino Mellifera la pianta, agli uccelli dà riserva semi a fin'estate, essicco ermè conserva dai semi l’olio esce, per cibo o per sapone per piedi freddi pesto, i semi entro le calze Aiuta i pediluvi, e affeziòn del mio respiro Ama il sole vivo, e muor al freddo arrivo Senape in fomenti, per alleviare spasmi metto in acqua calda, immergo man e piedi pur muscoli e giunture, alleviano il dolore semi suoi nell’acqua, rilassan la tensione assai pungèn piccante, oleosa e penetrante Sinapsi stimol agni, tossin neutralizzante in casi congestioni, a bronchi polmonari immergi pure i piedi, in decotti salutari è sacra per l'antichi, Cavol pianta pura resiste a raffreddori, mangiato crudo cura assiem alla cipolla, è alimento delle navi compensa diete viaggi, rilassa tutti i mari Balsamico suo tempo và dicembre-marzo Rafforza immunità, e previèn molti tumori Le foglie esterne mangia, crude in insalata Oppur centrifugate, per succo d’epurata4 4 Le foglie di Brassica oleracea contengono carotene, vit.A B, C, K, U. Cottura distrugge la vitam U, enzima misoniase che ha la funzione di combattere l'ulcera gastrica, duodenale e intestinali (ulcera che crebbe con l’adozione romana di cuocere i cereali nel bronzo). Se stiri foglia con ferro e poni Autunno saran frutti, baccelli semi scuri su ferita o scalfittura, disinfetta, cicatrizza e attenua il dolore; 3 Ravanello selvatico (Brassicaceae), annuale ramificata e foglie nelle scarpe, mantengon piedi freschi e riposati. Tutte ispida, con radice gracile e sottile. Fiorisce a marzo giugno le varietà di cavolo han virtù digestive, rimineralizzanti, con fiori bianchi venati violetto. I frutti son silique strozzate ricostituenti cerebrale (1 kg di cavolo apporta 2,5 gr di fra un seme e l’altro. Buone sono le cime (spicuneddi), le fosforo mentre la vit.B1 è un fattore di equilibrio nervoso), foglie, il colletto e le radici. Tutte le parti del Rapastrello han antiossidanti e ansiolitici. Verza e cavolo proteggono lo sapore tipico piccante. Il colletto tozzo, si prepara tranciando stomaco, cavolfiore contiene bromuro che stimola il relax dei la pianta alla radice e le foglie alla base, si ottiene un torso sensi mentre il broccolo è ricco in zolfo che da energia. Tutte che si consuma crudo come i Ravanelli. Può essere confuso hanno ferro, arsenico, calcio, fosforo, potassio, magnesio, col buon Cavolicello (brassica fruticolosa) e Senape canuta rame, iodio e fibre che fanno bruciare i grassi. Sciacqui con il (Hirschfeldia incana) detta Amareddu. Tonico: 15g rafano, succo di cavolo curano afonia e sordità mentre frizioni dello 60 g radice sedano, 30g tarassaco, tutto a bollire a fuoco lento stesso (o foglie crude tritate), curano acne e foruncoli. Le (1l) 20 min, filtra e conserva in bottiglia: 1 bicch.2 volte al di. foglie in cataplasmi caldi sono utilissime in casi di attacchi di è avida tal pianta, di fosforo e potassio la ruoto nell'aiuole, con rape e cavolfiore consocio con striscianti, piante sarmentose che riempiono gli spazi, sen competizione ripicchetto pianta, avàn nasci sesta foglia interro pure molto, ad aver robusta pianta radic'immergo prima, in ormòn radici rovo protegge dalla sete, e l'essiccamento dolo la cavolai farfalla, ginestre hanno evitato così sedan e cepa, patate con tomato allontàn la cavolaia, odore a lei sgradito se pianti salvia-timo, menta e rosmarino clv nitrati in cavol rapa, alti in foglie esterne riduci se le togli, tu mangia sol l'interne insett'àltica lontana, con acqua soluzione di foglie Tanaceto, artemisia o rotenone Aleuro mosche bianche, di flora parassiti Nasturzo tien lontani, attirando lor fastidi sui cavol e più piante, piretro ben li sfolla attratti a color giallo, cartoni con la colla foglie secche quercia, in vaso terracotta su cocci sottovaso, resiste a calda botta infuoco io tal foglie, chiudo la mia serra mezz'ora fumigazio, aleuri il fumo ferma conservo nell'inverno, appesi a testa giù completi di radice, in cantin garage o su appendo sottosopra, pur cavoli in pollaio a dar Ci vitamine, ne bastan sol un paio cavolfior estate, ombreggi con sue foglie stacca metti sopra, le chiar infiorescenze raccogli raso lama, lasciando 2-3 gemme incidi base a croce, in aiuto nuove teste Lui aiuta pelle vecchia, e ferite cicatrizza pesta le sue foglie, e spalma intorno l’ano rimedio all’emorroidi, piaghe e dermatose contrasta reumatismi, e le vene varicose contrasta l'anemia, bronchiti e sinusite Coliti pur diabete, diarree e congiuntivite avvolge contusioni, protegge da influenze Vince lo scorbuto, e digèstion sofferenze artrite, nevralgie, reumatismi distorsione. Il rosso crudo è top LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 103 spinaci a fin'estate, in zone vuote d'orto fò crescer a sovescio, per prender i nitrati taglio a primavera, azotati ha intrappolati grazie attivazione, fegato e intestino tonifica insalando, lim'olio e cicorino passarono l'inverno, senz'esser dilavati amara dea kiCore, mangio mi sorpende son foglie di spinacio, buon indice nitrato bollose verdi scuro, han molt'accumulato nitrato presto muta, in nitriti intossicanti coltivo allor al sole, e riduco gli azotanti Ben ama lo spinacio, il calore moderato Semino d'inverno, 2 mesi ho pazientato se semino d'estate, all'ombra è coltivato così non rischierà, di andarsene spigato raccolgo lui più mesi, se semino scalare giù d'agosto a ottobre, ognì 3 settimane colgo foglie a ottobre, serbo sem'inverno riprendo primavera, raccogliere d'esterno a spinaci sen picciolo, che li tiene uniti scarto foglie gialle, poi lavo a far puliti metto in acqua calda, un'attimo son fatti fuoco sbollentando, li metto poi nei piatti li passo alla padella, aglio oppur in agro bevo buon suo succo, resti metto in frigo con rucola e ruchetta, ficoide e portulaca assiem erbe selvati, fan ricca mia insalta tetragoni a maggio, in vaso a 20 gradi 1 metro alzano steli, diraman getti ai lati maturan frutti autunno, da 4 a 10 semi foglie mangio cotte, e crude paia interi clvi Cicori annual perenne, clima lei dipende sua rosetta foglie, in 2 stàgion protende Chor dai fior azzurri, ha l’amara cicorina sostanza digestiva, e pregevol lassitiva suo sale principale, nitrato di potassio dei reni stimolante, sangue gran purgante il decotto in terapia, son tre bicchieri al dì in stomaco digiuno, in più giorni fò così1 rassoda pure seni, muscol che sottende suo latte purgativo, era sacro nell'Egitto in orti diede orige, a lattuga con radicchio da marzo sin'ottobre, risemino lattughe ogni quindi giorni, lineari in piccin buche i semi copro fino, un millimetro di strato in solco pur cassetta, annaffio lor a lato in inverno aiuol rialzate, evitan ristagno apprezza tali cure, insalata senza danno lattuga a fuoco lento, è tisana sedativa selvatica s'innalza, suo latte a seme arriva recido con la vanga, radic'oblunga tiene ombro nell'estate, impedisco vad a seme al tarassaco d'estate, or divido la radice interro pezzi a fila, distàn venti centime2 in tarassaco potassio, è attivo alla radice perenne fa rosetta, s'intorno non c’è nulla altrimenti cresc'eretta, mangial a tappeto Lessato olio e limone, boccioli sott’aceto Profonde tien radici, raccolgon minerali a settembre ti darà, più alta tarassina sostàn medicinale, amara e radicante fà da stimolante, a radici d’altre piante stimol fioritura, in ambiente circostante inibisce pur l'altezza, de lè vicine piante foglie qual spinaci, è diuresi piscialetto più fegati dormienti, stimola portento sensibil è tarasso, a meteo condizioni reagisce si conforma, in luogo situazioni fior giall'oro suoi, schiude in primavera escono gli acheni, disposti a forma sfera Tarassaco in cucina, è tutta commestibi e foglie fior radici, han depurativi offici il contenuto in calcio, effetto tonico hà erba buon mangime, almen 6 mesi età con il Dente di leone, insalata allor farò con gambo latte i porri, di bimbo curerò radici tosto al fuoco, per farle dure scure Le macino poi l’uso, alla caffettiera pure è un toni digestivo, e non ha la caffeina evita ogni insonnia, e diabete non invita mi cura raffreddore, persin tubercolosi Artriti e reumatismi, e renali calcolosi se l’uso a far decotto, forte allor insiste sblocca la vescica, pressioni normalizza con fega e cistifelle, e lor calcoli biliari previèn poi l’anemia, grazie ai minerali clvii Galium aparine, è detto attaccamani Aiuta gli ureteri, depura sangue e vari bevi cald'infuso, a vescica infreddolita Ben ricco in vita C, antiscorbù confida Pamela l'ama fare, sciacqui gola bocca loziòn per alleviare, calor del sole botta nei brodi la consuma, diete ed ulteriori fusa con argilla, sfiamma suoi gonfiori Piccin frutti spinosi, essicco poi macino a dar una bevanda, uguale al caffettino Camilla beve infuso, per acne eliminare pianta innamorata, che latte sa cagliare mio Seba ti consiglio, un uso di borrago ha gusto di cetriolo, è a Taras rinomato Foglie lessa mischia, cicoria all'etruscana più semi di finocchi, per zuppa frantoiana3 Esalta il cavol verza, se li cucini assieme leggero lassativo, tien succo rinfrescante 3 2 dal greco Tárasso: guarire. boccioli sott’aceto come capperi, foglie giovani, crude o cotte in insalata. bolli alcune piantine, a cottura quasi ultimata, aggiungi 2 uova , versa su crostoni depura l’organismo, intero inclusa pelle di pane raffermo o abbrusco con olio d'oliva. In campo è da tutte impurità, se tu sarai costante soffion vigoroso e nel compost sprigiona luce radiante simil 1 decotto curativo: bollire un pugno di cicoria in mezzo litro quarzo silice; ama tutte le terre e riesce vegetar pur da pezzi di acqua. 3 bicchieri al dì per più giorni; depura e tonifica, ed del suo fittone. Quan fiorisce dà 5000 semi. Estirpa dopo è ottima la cicoria fresca condita in olio, limone e aglio crudo pioggia e usa in pacciame a strati (5cm) ai piedi di ortaggi. suoi petal in aceto, daràn turchin aroma L'effetto dell'aceto, i suoi duri peli doma uso pur boccioli, qual capper sotto aceto e succhio fiori dolci, in dialetto sucamelo la borra dal latino, è una ruvi stoffa lana allontan malinconia, in scuòl Salernitana Borragine introdotta, nel bicchier di vino calma pur miei nervi, è un tonico nervino e insonnia previene, poi cura depressioni risolve la gastrite, calmando le tensioni borrago tagliuzzata, lavata pian frullata è ghiaccio vegetale, in vasetti conservata Foglie fior su pelle, depuran da eruzione frullata con cicoria, o con dente di leone è in arabo abou rach, il padre del sudore efficaci nelle forme, reumatiche e infantili L’infuso calma tosse, stizzosa di bronchiti assièm piretro e ortica, fà fragole felici se vedi queste piante, è fertile quel posto ortica e parietaria, sambuco e chenopodio bardana e camomilla, ranuncolo e melissa malva ed artemisia, fan orto in apri-pista Bomarzo nepotara, allergie produce fino abbassa azotemia, e sfiamma l’intestino4 un mazzetto fò bollire, filtro a raffreddàr bev'ogni mattino, un bicchier a settimàn vetriola piscialetto, dirò che tien salnitro un sale utilizzato, nei màl dell’urinario è usata a pulir fiaschi, dell’olio e i tini vini trita assiem immessa, manciata sassolini buon erba parietaria, bollita in un decotto per coliche animali, a mucca bue bardotto la bestia disturbata, avea la pancia gonfia clistere steso a terra, l'aiuta ben lo sgonfia Taras: “foglie o cime di Borrago, colte tra ottobre e marzo, 4 Erba il cui polline è causa di allergie primaverili; ha intensa son gustose in risotti, insalate e mineste condite in olio lime. azione diuretica per l'alto nitrato di potassio, è emolliente Setaccia come purè verde, ripiega con alici e mozzarella e (sfiamma il calore interno) e rinfrescante per la presenza di scotta in acqua bollente salata. Ha calcio, potassio; sollecita mucillagini, sostanze amare e tannini. È utile nei disturbi ghiandole surrenali e il rilascio di adrenalina che, circolando, bronchiali, del fegato, dermatiti, ascessi, foruncoli e piaghe. arreca forza, coraggio e buon umore nei malati.il Tè caldo di Per bocca e gengive infiammate: 40 gocce di spirito vetriola e fiori e foglie fresche o secche, depura reni, vescica, sangue, 30 gr di miele di rose. È detta vetriola poiché, mischiata a pelle (eczemi, foruncoli, rosolia scarlattina), calma la tosse x sassolini, è messa nei fiaschi (agitati energicamente), per poter sudorifero-emolliente delle foglie ed espettorante di fior portar via i sedimenti depositati all’interno. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 104 Ortica prende ferro, fà cumul stimolante piantaggine cipolla, contrastan urticante ha fior poco vistosi, l'aroma come fuoco è pianta ermafrodita, di terre con azoto in infuso diluita, contro afidi e pidocchi2 cresce presso luogo, umic'ombreggiato combatte ogn'anemia, e caduta di capelli in piante ed animali, grazie all’urticante aiuta i pomodori, e l’aroma delle piante detta aggiusta-ossa, ben aiuta schiena ogni pelo ortica, è un elastica pompetta contien aci veleno, interior a vescichetta se foglie-gambo tocco, loro punta rompo veleno sprizza fuori, su pelle con affondo Malva april autunno, è cibo e medicina buona nella zuppa, emolliente digestiva radici dà Pamela, ai piccin da masticare durante dentizione, igien del cavo orale pur Erba vescica, ch'emerge dagli stagni con fiori giallo oro, al tarasso or similari è priva di radici, ha sol le vescichette così le pulci d'acqua, caccia da nutriente Foglie ortica cuoci, a far degli spinaci decotta in petal rosa, fomèn pulisce viso le foglie su punture, di vespe o scottature sfiamma mal di denti, che ben pulisce fino infiammazion di pelle, e calore d’intestino3 pulcini con pollame, ne mangiano voraci sbollenta suoi germogli, metti in insalata L'infuso scioglie bene, muco e catarrata1 malva sfiamma bene, urinario e digerente assiem respiratorio, in proverbi è ricorrente L'anziani l’usan molto, a curare i mal di gola frèsca o secca al sole, in tisane di buon ora di luce e di calore, previene la carenza Esala l'etilente, matùr lei frutta acerba Plantago è il centonerbi, foglia che pestata su piaghe su ferite, e punture l'ho applicata se usata in fustigazio, allevia reumatismi nel nido d’oca in cova, accresce i calorini assieme camomilla, cresce la sua azione a lavar la parte infetta, senza esitazione Previen la coccidiosi, la diarrea d'infante messa nel foraggio aumenta grasso latte Tannini e carotene, colora in giallo ferro ha nitrati di potassio, silici e calcio bello Plantago tien tannini, depur espettorante foruncoli infezioni, guarisce pelle grande è ipòglicemizzante, e buon cicatrizzante4 antipruriginosa, sfiamma l'occhi e glande Acidofila è l'ortica, tu invitala ai frutteti buon antiparassita, dà ton ai cavol veri intensifica l'aroma, a salvia maggiorana 2 giorni a macerare, e innaffia regolare Consolida maggiore, in Bi-12 gran ricca ne sfalcio un paio l'anno, e l'orto fertilizza fò bollire le sue foglie, riciclo il macerato Un infuso di radici, se forte pur arresta varie emorragie, esterne come interne aci uri neutralizza, in uomini e animali cura l’emorroidi, e infiammazion renali erba che guarisce, emorroidi e ulcèra vera radici sue pestate, applicate com impiastri s’usan su ferite, di guerre e var disastri5 Bardana giovan getti, lessati e poi conditi Radici pure mangio, quando ammorbiditi alcun sue varietà, son molto saporite scoprile man mano, Emilia spiega ride bardana spandi semi, al posto dell'aratro cogli a primavera, quan grano hai seminato autunno sperimenta, bardàn lavora grande radici nel profondo, gran foglie diserbante Agliaria cuoriforme, strizzat’emana d’aglio così può insaporire, insalate come i funghi la Saponaria schiuma, è usata per bucato di stoffe fatte a mano, o di tipo delicato Ricinus communi, famìl dell'Euforbiace per bimbi è lassativo, sicuro ed efficace per croni costipazio, prendine cucchiaio di olio in una tazza, infuso zenzer sazio6 analgesica sostanza, a sciatica ed artrite sfiamma mal di schiena, radic'infusa fine mentre il pepe nero, e pepe di Cayenna eccitano il fuoco, delle membra interna Miristica fragranza, è la Noce moscata in latte con infusi, aromatica l'ho usata in perdite appetito, e dolori addominali 2 2kg di ortica in 50 lt d’acqua, un palmo sopra la pianta per diarrè con meteorismi, epati irregolari 3 settimane; dopo 24 ore usa, a irrorar piante diluito 1:10. Un decotto di ortica cura pelle grassa e asfittica, rende più lucidi Rilassa induce sonno, è oniri sedativa i capelli, li rinforza e contrasta forfora e capelli grassi. 3 Decotto per sfiammare il calore intestinale e app. digestivo: un pizzico per volta, i semi gratto fina fà bollire foglie di malva, aggiungi cucchiaio d'olio di oliva, Efficace è nel trattare, la debilitazione lascia riposare una notte e bevi al mattino. Esso usa l’azione mancanza di controllo, sulla orinazione Bollite sue foglie, arrestan sanguinare sinergica di mucillagini (decongestione), dei tannini (effetto se metti su ferta, ciò subito san fare antinfiammatorio) e le proprietà emollienti dell’olio di oliva. 5 poltiglia da frizioni, su malattie cutanee 4 Capace a cicatrizzare (vulneraria), è usata a curare qualsiasi Taras: “nonno imbottiva il canale dell’orecchio con radici nel latte cura stipsi, emicrani e vomitare grattuggiate di centonerbi. Dopo bollitur in latte è collutorio ferita riportata in battaglia. Ricca in potassio, è fertilizzante se fai macerare (1 mese) 150g di foglie in 1litro di acqua. che sfiamma il cavo orale e il succo semplice è collirio per 6 Taras ricorda che questo tonico neutralizza tossine, allevia occhi arrossati e congiuntiviti (50 g. foglie in litro acqua) e per alleviare il mal di denti. Contiene aci.silicico, tannini e gas intestinali e costipazione. Per costipazione di un neonato, 1 I getti giovani, teneri e freschi, sono i migliori in cucina per vit.C. il decotto tiene azione ipoglicemizzante, il bagno è la madre immerga il mignolo nell’olio di ricino e lasci che il fare frittate con cipolla o risotti burro e salvia. Il momento antireumatico depurativo. È utile nelle patologie motorie: bimbo lo succhi. nell'infuso decongestionante e antiartritico, migliore per coglierli, con forbici e guanti, è a primavera stanchezza, distorsioni e piaghe dei piedi, poiché da sempre, s'usano i semi che hanno proprietà analgesica, sfiammatoria, dopo una pioggia. Disseccata è ottima per conigli. calpestata dai pellegrini. Semi di sue spighe cibo per canarini. purgativa, ed escretoria. Precauz: i semi son veleno mortale. le 4 spezie indiane, assiem in infusione allevian tosse muco, e aiutan digestione corteccia di cannella, e chiodi di garofa zenzer cardamomo, a pizzichi tu dosa7 Zenzero il migliore, domestico rimedio per problemi gola, tosse e il naso colo azione penetrante, rizoma ha molte volte allevia mal di testa, in polver è più forte clviii Nei sen paranasali, scioglie congestione tossine porta fuori, nel dar sudorazione fà il cibo più leggero, e più facil digerire smuovendo l'intestini, li aiuta a ripulire i Chiodi di garofà, han olio antidolore attenua mal di denti, in batuffolo cotone in gocce di fomenti, per tosse secco fiato con zenzero alleato, l'inalo e spurgo naso aroma di Curcuma, amàr un pò pungente il proteco digerisce, depura è antibattere la pasta di rizoma, sfiamma contusioni Sfiamma le tonsille, l'acqua d'infusioni l'Acòro calamùs, piccante e penetrante infuso espettorante, emetico importante polvere da fiuto, assunta ugual tabacco allevia congestione, del sinusal reparto Dilata bene bronchi, Taras va spiegare rilassa il muscolare, ci aiuta a circolare fa un olio medicato, con calamo radice l'usa nei massaggi, e inalazion narice 7 La corteccia di Cinnamomum zeylanicum (lauracee) ha virtù carminativa, stimolante, analgesica; riduce i disordini vata e kapha, stimola fuoco digestivo e la sudorazione (diaforetica), agisce sul circolatorio, digestivo, respiratorio, urinario. I semi di Elettaria cardamomus (zingiberacee), agiscon su nervoso, circolatorio, digestivo, respiratorio e riducono gas intestinali. Precauz.: pitta elevato, perdite di sangue e ulcera. Zingiber (chiang), è cardiotonico, espettorante dei bronchi, adatto a nausea e dispepsia (mastica radici fresche avan pasti). Miele e chiodo di garofano masticati (fiori essiccati di caryophyllus aromaticus), mitigan la tosse secca. Tal fiore è piccante, crea bruciante sensazione sulla lingua, è afrodisiaco, analgesico, carminativo, espettorante di naso e paranasi; stimola urinario, riproduttivo, digestivo, respiratorio. Prec: infiam.ipertensione LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 105 rifuggi la prigione, della separazione Lisa qui ci parla, dell'olio delle piante anima che verde, odora più fragrante uguale ai fer-ormoni, tiene proprietà Stimola l'olfatto, e l'uman sessualità massaggi zon'anale, dà sogni d’apertura centro gluteo destro, è presa di coscienza la rotula massaggio, dà stimolo ad osare l’olio memorizza, l'odore delle piogge balsamo di fiori, effluvio ch’è nei venti più mistici lo sanno, e spalmano d’olivo ungon ogni pena, con salvia rosmarino sappi camomilla, calma i nervi scossi cessan proiezioni, in conoscimen del Sé scopri che noi siàm, quello che cerchiam dirigi verso un fine, segui Hamsa Sohàm mantra che vuol dire, Io son Shiva qua! “Pratica ogni giorno, mio Seba ricavrai L’olio di Damiana, attiva i i nervi morti nervoso stimolante, insonne esagerare è un antidepressivo, e tonico sessuale Scoprirono gli egizi, molti oli profumati ad ungere le statue, e i corpi degli amati ungono d’amore, l'artisti e massaggianti l'anziani ed ammalati, e giovani iniziandi poi l'arancio amaro, calma la tensione negli stati d’ansia, mangia a colazione Sandalo profumo, è un antidepressivo var oli essenziali, han effetto sedativo Spazio è vuoto ego, è solitar pensiero cerchi amar violetto, fine di commento Aria è moto sesso, impaziente attività ovale verdefumo, e astringèn sapidità Giro fra l'ortaggi, raccolgo l'impressioni olio è insetticida, oppure un fungicida se l'olio dell’incenso, facilita il respiro Olibano chiamato, boswellia latte fino resin ricavata, da tacche del beduino Fuoco è testa calda, collera e travaglio rosso triangol su, piccante amaro d’aglio Acqua attaccamento, incontri mezzaluna Bianco eppur salato, fresco e pace pura E comunico qualcosa, sapor significato cresce la coscienza, dell'interiore stato tra il lavoro calmo, lento od istantaneo scopro quel pesante, inutile od invano e Lisa fa sedere, su morbidi cuscini fluisce col respiro, percorre kundalini schiena nuca e collo, zone fan dolore vedi tuoi pensieri, salire fin al cuore più vecchie fobie, qui perdon corrente E i nirvanici stati, dan pace alla mente meditare è imparare, scoprir esplorare mi aggiunge l'Emilia, i carciofi trovare! Mente quan s’incazza, alza più energia L'ostacolo diventa, d'arduo zappar via la via migliore è, cantar ed annacquar arrendersi cosciente, a istante turbinar attorno all’ombelico, friziona contratture Liber pensiero, nel cuor beato resta i cicli samsara, son forme coscienza smetti legarti, al futuro e ogni cosa spontaneo gioisci, pensiero si posa voi dite non ho nulla, eppur ho le parole gioco io con esse, ugual le piante e fiore ghirlando più discorsi, don a voi presenti sapore loro senso, ci rend'ancor coscienti Come le zanzare, che pungon ostinate se gratti poi rigratti, male tuo peggiora se arrendi a lor fastidio, svanirà da solo Seba accetta tutto, scopri gran consòlo Zona attorno ai reni, presiede relazioni Diventi di-vino, che fa e percepisce desidèr d'assoluto, ogn’altro svanisce così la fremente, s’attiva e sorprende divenire si ferma, pensiero s’arrende vennero dal guru, mercante e contadino desideran 1 mantra, ciascun ricev'alfino parto per 1 viaggio, cercat'averne cura Affronto io problemi, là nel carpe diem Risolvere conflitti, è la realtà d’ognuno Notte nuda ed aspra, il brivido su pelle accanto al focolare, bimbo si riprende lo sposo cerca sposa, fuori della casa sebben lei sia dentro, nud'immacolata essa è l’uni Sé, e nessun meditazione oggetto la può far, di concentrazione Chi l’avrà perduto, nulla in cambio avrà Mercante suo fagiolo, volge in seta pura lo serba attentamente, in scatola piccina l'altro pensa al tempo, decide la piantina Già i primi taoisti, meditan col corpo Coltivan la salute, e lor spirito riposo scrollan come orsi, stiran com’uccelli a prolungar la vita, lasciano gli orpelli difetti e qualità, si toccano accordate ciò che fù dal cuore, in esso vi ricade smetti andar venire, scopri la giocosa Smetti separare, e godi inter signora Presto crebbe pianta, giovane eccellente al tempo del raccolto, il contadin ottenne una manciata intera, fagioli da quel seme Pianta ancora pianta, coglie nuovo seme quan faccio nell'orto, num movimenti Siede presso yogi, che con lei convive poi divora l'uomo, sen limiti ha l'amore scioglie ogni parola, e inizia turbinare Dakini di Naropa, inizi a rimembrare Guru a quarto anno, torna da suo viaggio Lo cercano i due alunni, pien di riverenza Mercante apre fagotto, fagiolo rinsecchito Verme l’ha mangiato, sta guscio scolorito Zen è samadhi, mente di ogni giorno chiar e pur presente, nulla far attorno resto nei silenzi, nessun concetto sorge vedo nel presente, e intero tutto scorre per malattie di corpi, malesseri che sfida 3 gocce ogni mattina, a zon interne polso son zone della gioia, le stimoli ogni giorno ansia con paura, tra seni e attacco braccia prima andar a letto, ungi poi massaggia per immaginazione, puoi ungere ginocchio assieme la caviglia, tarso e terzo occhio sblocchi le tensioni, sessuali e indigestione maneggi la tristezza, tra gomital pieghette se gomiti massaggi, a toglier requietezze quella sotto nuca, la psiche più profonda Massaggio ai legamenti, libera ogni gioia rende più spigliati, e allontana pur la noia se stimoli con piuma, le zone della pelle riporti alla coscienza, più fatti sottopelle potenzia l’efficacia, con olio e color luci così che quando dormi, sogni tu produci far un passo avanti, e scopi realizzare è simile al copàl, l'amazzone cugino clix il sogno è libertà, istintiva d'individuo che Libera tensioni, emotive sotterrate Se sopprimi i sogni, tu alteri emozioni la psiche si riduce, in gravi condizioni quando sogni molto, ha psiche salutare riesci a raccontare, gli adatti a te curare sognare cambia vizi, e abitudini malsane col tempo tornerai, gradual a raccontare errore puoi evitare, distinguerti da altri tutti siamo Buddha, realizza sua natura ritorna originario, spontanea festa pura un piccolo fagiolo, e il guru rassicura Al contadino il guru, chiede il suo fagiolo questi gli risponde, esso è troppo grande sta nel magazzino, colmo che ti attende Mantra è tale seme, cresce si protende il lavor con i talenti, che ricevuto hai rivoluzion nell'orto, produce una matita scrive pur cancella, la semina o la sfida matita le collega, in diverse soluzioni grammatica dell'orto, sia consociazioni unir parole e suoni, è simil piante-fiori all'alba io sento, ispiranti momenti ugual sangue linfa, blocca od eccede il qi non è fermo, ma circola insieme LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 106 Bodhidharma Ch'an, Daruma dello Zen insegnò permacultura, senza fare nièn siede fronte muro, samadi contemplàn Zazen per nov'anni, col tè va risvegliàr durezza e morbidezza, global particolare pieno assiem a vuoto, tutto fà il qigong Io non sono ego, ne spirito e intelletto non sono i 5 prana, nemmeno i 7 venti non son i cinque sensi, oppur i 5 Tattva neanche la coscienza, io sono Cidananda Kinaciau c'insegna, due piè divaricati in eretta posizione, con naturale stasi coppa d'ombelico, 2 dita sotto appare è gebesi manipura, è tutti canali apre nessuna avidità, con rabbia od ignoranza In me non è nessuna, duale dipendenza non sono vesti-pelli, oppur i fasci karma Sivoham io sono, io son la Therabanza1 corpo d’ondeggiar, volendo non cercàr mantieni l'esercizi, sciogli polsi e màn pur i num fermenti, astien dal terminar rilassa fianchi e giunti, gong continuerà peccato pur virtù, benessere o dolore nessuna madre o padre, pur la divisione né guru né discenti, amici oppur parenti sono il Chidananda, liber da correnti fà pur movimenti, in ritmo e dolcemente muovi man su-giù, e braccia lentamente Sèn fretta fai preciso, gusta sottilmente canta pure nomi, darà tranquilla-mente3 Per percepire il qi, e dirigerlo nel corpo imparo aver coscienza, di mental riposo zone del miocorpo, che chiedono la cura distendi col pensiero, qi va lì in puntura i miti d’immortali, descrivon tal portenti può provocar più forme, lavori differenti inizia il movimento, voi state coltivando accade circolazione, dell’energia vascello Qi è soffio di gas, non vedo ma lo sento entra nel mio corpo, forma la mia psiche respiro-mente-corpo, 1 sol manifestazio coltivo mia energia, con l’identificazio durante osservazione, schiena fà leggera il petto più pesante, o viceversa in scena quan corpo è tutt’aperto, ti senti lievitare san vecchi contenere, voglie di mostrare in Cina il qi possiede, molteplici varianti trasformano l’un l’altra, cicliche mutanti qigong medicina, non tiene scuole o stili sfrutta menti calme, scioltezza di respiri coltiva il tuo corpo, la bocca e la mente coltiva il non pensare, e non interferire col meccanismo num che sà progredire e là in permacultura, Emìl và traferire Pensiero formulato, alleno e custodisco2 il respiro fò gentile, in addome lo fruisco fluidifica mio sangue, assieme calda cute sequenze di figure, traccia in scene mute Emilia è nel bosco, il bosco è in Emilia clx e ad attivare il num, io coltivo l'orto cresce fà cosciente, luce nel mio corpo s'incrocian destini, e s'aiutan la vita fra querce e fra seni, il q fluisce e cade io sono nel bosco, e bosco entro accade 3 1 Emilia: “Con la meditazione sul pensiero, “io sono il Satchidananda Atma”, ci si può trasferire nel Nirvikalpa samadhi dove la meta è moksha, liberazione cosciente. Ciascuno raggiungerà moksha sotto la guida corretta del Satguru (Tago), è un naturale processo di sviluppo scritto nel nostro dna o destino. Assorbi (qingqi) ed espelli (zhuoqi) aria 2 Yisou è la formulazione di un pensiero e la sua insistenza al fin di mantener attiva sol la zona della corteccia che riguarda quel punto del corpo; ciò induce il resto corteccia a entrar in riposo vitalizzante (rujing). Nella corteccia in quiete crescon onde alfa e la mente va in stato di rilassata vigilanza. Lisa continuo apro e chiudo, vuoto e riempio mio corpo è vitale, è bosco mio tempio nel bosco che tace, mio qi danz'effetto io son il percorso, soggetto ed oggetto Mi sento una cicogna, e piano sò volare Natur ch’esiste già, non cerca di forzare bosco pur continua, forma va e procede osservo dentro me, ciò che lui concede Centotto movimenti, tutti in una forma pur centotto forme, un solo movimento Quante figur sarò, quante forme sono Prima di scoprir, che tutto già lo sono? Bosco ha testa cielo, i piedi pur interra guarda fluisce danza, espira con la terra cercarmi è illusione, trovarmi è illusione mai mi son perduta, son sua sensazione e danza del num, m’è guru e compagna chiave per aprire, una porta dentro me che tende richiuder, ma un dì ricorderò che porta non esiste, e vane scuol sòn l'Essere non esser, coincidon tu per tu dove andar venire, non c’è ne io ne tu Kundalini che sale, shaktipat discende ecco fuori e dentro, l'onde della mente Quattro fasi sono, i quattro tipi d’onde emesse da cervello, beta tempo veglia armoniche son alfa, teta son profonde delta profondissi, infin tutto confonde mignolo è la Terra, muladhara ed ano letame nel composto, và sorbito piano L’Acqua è l’anulare, son reni e genitali Fuoco è nel gebesi, nei digestori piani “Nel fare l’esercizio con mente tranquilla, potreste vedere qualsiasi imago scena, non distraete e procedete. Quando la Indice è ciel Aria, polmoni ed anahata Gran Circolazione è completamente aperta, porta un tipo di Ossigen respirazio, il pollice è lo spazio percezione del flusso del num simile al Vascello sul Fiume; è l’Eter vibrazione, scintilla del metallo graduale diventa più denso e foggia un laser che gira perenne. Gola fa vishudda, un verbo d’erme fallo Tale palla può spostare il qi all’interno del corpo: il qi del cuore agli intestini, il qi del fegato può andare nello stomaco produce terra legna, rilascia calor fuoco e così via. quando tal fascia d’energia viene spinta fuori dal l'Aria sposa fuoco, in un combusto gioco corpo, diventa forza di telecinesi e spostare oggetti, misurati alla grandezza del gong coltivato (es. megaliti). È più facile e 1 Etere scintilla, è vibrazion coscienza che tali capacità si manifestino in persone capaci di controllar accende legni cuori, lampi della scienza la rabbia, l'agonismo e l'esibizionismo.” Kinaciau Fuoco è digestione, acqua riproduzione Aria è respirazione, assiem circolazione Terra evacuazione, così alimentazione Eter percezione, magneto mediazione Lisa qua suo Yoga, narra in 8 aspetti a viver la pienezza, fluire senz’intoppi ridur complessità, semplice essenziale divido io col bosco, l’amor esistenziale fò nel bosco asana, num posture corpo a lungo trattenute, e mente di supporto segue pranayama, coscienza di sospiro dirigo il vital soffio, nei ritmi del respiro s'espande la mente, distacca distrazioni consegue pratyahara, moti osservazioni gradino successivo, dharan meditazione osservo miei pensieri, appaio spettatore pian piano la coscienza, palesa il vero sé trascende l'ego mente, e appagasi da sé immutabile ti scopri, mezzo a moti interi Purga intero corpo, assieme coi pensieri clxi se viaggiatore giunge, a meta del satori ostacolo scompare, in samadi mille fiori se Sabikalpa tipo, ancòr poco distingue là nel Nirvikalpa, distinzione s’estingue4 Intelletto c’imprigiona, in un solo tempo diretta n’è esperienza, deja vù contempo Gerarchico conflitto, impose il monopolio Contro misticismo, dimentica il chi sono è natur dell'uomo, l'onnipresenza in Sé5 esplode stella in alto, umana mente trèm mistica esperienza, immerge fuori tempo Psiche non conosce, barrier al firmamento 4 “Il Samadhi come trance dura per un pò, molti swami toccati o disturbati, rivelano di svegliarsi come da un sogno.” Lisa 5 Nel cammino umano, i cervelli passan la linea evolutiva: strisciar su pancia come serpenti, 4 zampe come cuccioli, etc. Fatti ed oggetti son accadimenti vibratori. La cellula codifica i dati necessari a riprodurre l'intero corpo, così ogni mente riassume tutti gli eventi cosmici. Il tempo è l'immagine che si muove dell'eternità (Platone) per cui eventi eterni risuonano nelle nostre menti vincolate al tempo. attraversando la soglia, vigilata da colpa e vergogna, fin nel teatro della personalità, troviam tanti ruoli proibiti e repressi: l'assassino, il playboy, la vittima, il santo, ecc. oltre, inizian le dimensioni del Sé. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 107 da culla fin a tomba son cosmica memoria stadi in corp’umano, museo viven di storia fra tempo eternità, Sé fu il punto incontro informazion del cosmo, vivon ogni corpo Canzone perpetua, è sforzo incessante di spirito umano, al Sé suo insegnante e incontro eremita, nel sé cuore desto così quando dormo, risento suo verso Con labbra con cuore, e intelligenza vado a cantar, la calda sua essenza cresce il bisogno, di viverle accanto e scorre perpetua, ovunqe m'incanto grado perfezione, di gioia e rapimento Signor vuol rivelarti, Lisa fa commento Purifica la mente, orando tutto tempo semplice di cuore, invoca sii contento Trascendenza d'ego, è pathos doloroso memore d'infanzia, e traumi sen riposo genera da incontro, geni con ambiente che stimola o inibisce, forza lor latente Foglie d'alchemilla, sui prati e su siepi assorbono quindici, e traspirano dieci e imparo preghiera, nel libro di Tago guida essen-ziale, a un mondo rinato e le gocce d'eccesso, raccolgon su foglia al mattino laghetto, tiene acqua spoglia solo e in silenzio, vado e cammino oppur resto assiso, in dolce respiro Passai tutta l’estate, recitar sen posa sereno con letizia, sognavo pur la cosa placate distrazioni, raccolsi frutti d'orto Ripresi vita errante, il canto era risorto io faccio qui la danza, benesser cinestè Ruoto vari archè, trovar sciaman in me Parlano gli archè, al mio interior disagio la frenesia segnala, l'atto del passaggio metto ram betulla, in plastico sacchetto l'acqua si raccoglie, tramite il condenso d'estate pianta cede, fino quattrocento litri acqua al giorno, radici son portento Guardo un imago, nell’intimo cuore metto pensiero, da fuori a interiore respiro cantando, Jesù Siva Krishna fa che mia mente, in tè sol appiglia Or sento un altro mondo, sen difficoltà Cuore va in calore, non stanco a recitar Mia piccola capanna, par essere palazzo Orar divino nome, toglie ogn'imbarazzo vien desider di vita, da psiche cellulare Fuori dal cosciente, graduale pure sale perder desiderio, mi porta depressione Il desider di vita, è salute mia interiore e balla la vecchia, pioggia a ciel sereno s'accade a primavera, Taras dice vero rotolarsi a terra, guadagna benefici Balla la vecchia, nei meriggi estivi ripeti paziente, sad-guru m'insegna sto nel capanno, e all’orto m'ingegna all'inizio và liscio, poi vien pesantezza il sonno mi vuole, total mia coscienza mi sento recitare, pur con molto freddo se gelo mi colpisce, aumento concetrazio Mi sento allora caldo, amato e confortato se fame fà insistente, canto più d’afflato se la luce acceca, e regna il silenzio Pan percepisci, mistero in presenza Dio vita agreste, pomeridiano riposo tremolar dell’aria, nell’afa sen moto si abbatton pensieri, qual nubi su me è lotta che porta, oscuràr mondo intèr ogni ego poi teme, preghiera del cuore sadguru mi sprona, trascendere umore Mio spirito divenne, semplice essenziale preoccupa più nulla, e nulla mi trattiene sentivo sol bisogno, di recitar sen posa divento un ubriaco, allegro della sposa Manti religiosa, signora incontrasta dopo mietitura, di stoppie di granaglie è forma congeniale, al culto di antenati assieme cavallette, annuncia temporali invoco Shirdi Sai, in canto di passaggio torno alla capanna, 2 giorni di rodaggio va facile e leggera, e senza costrizione or seguito a cantar, senza distrazione L'umano cacciatore, caccia per bisogno per nutrire il corpo, e l'anima del sogno divent'allevatore, sempre in sussistenza uccide e dà la morte, caccia in efficienza pronunci suo nome, prudente sottovoce fragore del tuono, impaurisce i bambini è nonno che bussa, o sciacqua la botte spacca gran legna, o nocciòle fa rotte Là nella capanna, seguo un istruzione recito ogni giorno, sen preoccupazione fermo sento vuoto, riprendo son felice se qualcuno incontro, posso bene dire la nascita la morte, vede qual passaggio di totem antenati, numi e luce in viaggio la pianta fa lo stesso, fotoni immagazzina il calore che rilascia, da sera alla mattina ecco mese luglio, buono per campeggio osservo le creature, mentre vò passeggio insetti ed animali, d'aria d'acqua e terra Piante pien di sole, e funghi sottoterra Mantide è il fungo, è un vortice d’aria schiusa madonna, in papà rosolaccio Buco befana, che trema aria sbornia Cavallo di streghe, o gnomo sen noia L’impegno a recitare, ben si stabilizza l’indomani alfine, la bocca anestetizza Pollice che sgrana, rosari di rudraksa il gomito col braccio, tutto mi riscalda Nascita con morte, le donne sanno dare a crear e mantenere, una vita a cucinare insegnan arte caccia, assieme la raccolta uomo impara bene, il bottino poi riporta qui giro pellegrino, posto dopo posto il gatto maone, è il gatto mammone Uomo rustico lupo, è primo selvaggio Nonno lombrico, è pur fungo porcino processionar pelosa, mamma del pino delizia vò sentire, che m’incita seguire Gioia in cinque giorni, sale a non finire l'effetto naturale, prodotto da esercizio dopo prima spinta, ruota ch'è uno sfizio osservo al Therabuti, bestiole con insetti creature affascinanti, di là dei loro effetti tra prede e predatori, secondo loro fogge annuncian pur cambi, arrivi delle piogge Fuor di saggezza, o amor conoscenza mistica guida, immediata esperienza è semplicità, mia madre a ogni bene invoco in presenza, in pace mi tiene ungi il meccanismo, dando nuove spinte se vuoi che movimento, duri senza fine Dio è amico d’umani, tal facoltà ti dota Sadguru mi rivela, in te samsara ruota In buche per i pali, cadono più insetti .7 luglio, Seba: traverso la campagna, giro pur il bosco tengo pane secco, su spalle una bisacca nel camiciotto libro, di Terabuti e basta canto senza posa, in spirito dovunque sfrutto l'occasione, cammino ascolto pur attraverso le avventure, gioia senza fine Cuor va traboccare, stupore senza fine incapaci arrampicarsi, trappole tormenti insetti e toporagni, vermi e rospi e rane oppur piccin uccelli, incapaci di volare LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 108 Un ragno predatore, corre sopra l'acqua in appiattite zampe, a galla non annaqua ora vuol cacciare, e immergesi sott'acqua zampette in verticale, trafòr pellicol'acqua con lenti movimenti, sposta circospetto dondola avan dietro, per essere mimeto Curan le formiche, crisalidi con larve Formica alleva insetti, allevatrice fà Ragno nero invece, inverno và allo stagno và nelle conchiglie, galleggia di guadagno la dose d'aria immette, in tela a fare bolla poggia sopra l'acqua, fa vita nell'ampolla In caso di minaccia, si fà cader a terra inizia spostamenti, legato a un territorio Un Terabi pellegrino, cerca una risposta alla question’antica, pregare senza posa po l'anzian Raseno, guru padre e amico consiglia d’iniziare, l'invocazion continuo fedele suo cespuglio, difende dai compagni mimetico si orienta, leccando rami assaggi Con organi olfattivi, posti sulle antenne ritrovano la strada, assiem le consorelle rimagono confuse, se mett'odor estraneo trasportan bruchi semi, e egni al formicaio graduale il pellegrino, aumenta ripetizio Tremil fino 6000, fin dodemila al giorno Poi non conta più, le labbra van da sole senza sforzo ormai, pur nel sonno l'ode guardaboschi aumenta, le case di formiche piccin rosse dei boschi, d'alberi più amiche Li liberan da insetti, nocivi in largo raggio le attiro con il miele, là sul ceppo marcio dopo vario tempo, da labbra trasferisce a lingua ridiscende, a cuore e nel respiro il pellegrin s’accorge, che la sua canzone ai battiti del cuore, uniforma sensazione formicai son posti, a sud di varie piante protetti dalle pioggie, ricavano più sole da cupola coperti, di terra rami secchi aghi pino e muschio, a dàr raggi diretti orazion del cuore, è spontanea duratura il puro cuore vede, la devozion struttura è vision della realtà, a mezzo di theòria3 Bimbo che contempla, l’innocenza viva formicai profondi, tanto quan l'altezza aiutan l'areazione, di gallerie ed ebbrezza le strade ch'escon fuori, in tutte direzioni vanno fin nel bosco, assieme ai lor odori la vision dei sensi, vede oggetti esterni Forme con colori, profumi e sensazioni Visione della mente, va più profondità Negli uomini i talenti, scopre in verità avvicino al formicaio, campanula violetta vi spruzzan l'operaie, aci formico a difesa il fiòr diventa rosso, nel punto cui è colpito è chimica reazione, che leggo sul mio dito ogni cosa danza, assieme e dentro lui Terra appare verbo, e tutto ciò che fui bello suo discorso, e tutto ciò che vola sviluppa ed capace, sentir la sua parola fuori granchi d’acqua, prima di tempesta e i topolin con zampe, rivoltan loro nido all’apparir dei segni, del pluviòn foriero un posto per dormire, tengon desiderio1 Lucertole in un prato, restano per anni in tane ben nacoste, da talpe topi e danni ha riflessi più veloci, dei nostri movimenti presa la sua coda, ricresce in brevi tempi Lucertola ha la gola, gonfia poi si sgonfia si ferma se s’accorge, d’essere osservata l'abituo sen paura, mangiare da mia mano i bachi di farina, leccornia e miele amato mangia le zanzare, ragni bruchi mosche crisalidi farfalle, e l'acqua lecca a gocce mosche nei paraggi, puliscono zampette per evitar finire, tra sue fulminee strette emette feromoni, a trovar la via di casa la lingua biforcuta, nemici e amici annusa calor della mia mano, assorbe è ravvivata tra muschi e formicai, nasconde la covata il cugin Camaleonte, sta nel mio terrario muta il suo colore, muove molto gli occhi e adatta sua livrea, a quella dell'ambiente dal clima ed emozioni, mutamen dipende clxii Palpebra protegge, a squame sagomate dita par tenaglia, la coda aggrappa rami Tiene lingua lunga, punte più ingrossate Con cellule viscose, per prede catturate Và nel sottobosco, su alberi e cespugli in aridi terreni, con pover flora a terra ricerca nel mattino, un punto per scaldarsi sempre stesso luogo, in ritmo giornaliero spingesi strisciando, a estremità dei rami per assorbir calore, col fianco ai rà solari Rigonfia fortemente, quando s'è irritato o in competizione, disegni avrà mutato colore giorno notte, modifica in chiarore Femmina a far uova, vivace avrà colore robusto hà l'appetito, specie avanti cova inzia cercar cibo, s’apposta nell'agguato d’artropodi e locuste, vermi e millepiedi la lingua mir precisa, fulminea tu la vedi cattura molte vespe, l’afferra per il capo recide con il morso, scansa il pungiglione divora nella fine, quando uccisa è preda i camaleon pù grandi, ampliano la dieta dai sauri piccolini, fino ai giovan topi bevon la rugiada, raccolta sulle foglie depongono le uova, guscio pergamena i piccoli fan caccia, d’insetti senza lena Mosche io allevavo, in barattoli di frutta tappati con ovatta, le invitan senza fretta da uova escono larve, si mutan in crisali son cibo rinomato, per sauri dei terrari depositan le mosche, germi di creature batteri entro l'agàr, colonie fan mature mosca un po' annegata, rianimo col sale che toglie umidità, e respiro nuovo sale vedo mosca morta, bianca ed incipriata dà un fungo micelio, uccisa và mangiata femmina è più grande, sverna nelle case e miliardi figli e figlie, genera in estate2 espongono tal uova, al sole a riscaldare la notte le riparan, da freddo e umidità clxiii se colgon le formiche più semi di violette spiluccan verso casa, fan seme rimanente germogliano le piante, là su quei percorsi e m'indican la via, battuta dai simbionti Caterin dà Siena, assiem Pan Francesco ride con Raseno, traduce ogni commento in fior vide bellezza, di anima che s’apre toglie suoi giudizi, non vuole contagiare un formicaleone, fa buche nella sabbia trappola d'imbuto, formica che vi passa sua larva predatrice, gli spara granellini formica cade inerme, finisce a pezzettini “mistica ascensione, è la salita al monte inizi da pianura, con tuoni lampi trombe senti la potenza, ch’è inizio di saggezza Timore del divino, fuor d'ogni tristezza Formica senza l'ali, sarà cinipe vespa Sali progressivo, ogni giorno impari più nuova aspetto Pan, acquisti sempre più rinunci l’accademia, desideri più ardente ricerchi ora nel buio, nell'estasi corrente fora più germogli, ghiacciati della quercia a primaver germogli, saràn galle fungose palle ed escrescenze, di larve lor signore le foglie di mia quercia, ospitan più galle camere di cova, di vespa a bianche larve quella si trasforma, in crisalide autunnale d'inverno n'esce vespa, lucente ner'appare i topi dallo stridulo squittìo, se forieri del bel tempo, saltan come ballerini, mentre se corrono, s’avvicina la pioggia; se i 2tal fungo, ogni autunno, fa strage di sciami di mosche nati in topini di campagna entrano in case, vien freddo o maltempo. estate da una sola femmina che ha svernato nelle case. 1 nel rapimento al cuore, prestò so trovàr l’amato multiforme, Krishna Zambi Allah l’uomo divien grande, tramite suo amore scopre immensità, in oggetti ogni colore 3 Theòria è sforzo continuo di veder la divina realtà in tutto. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 109 Più afidi su pianta, Emil mi va spiegare che indican squilibrio, di tipo alimentare scoraggia bere linfa, le rute piant'amare pianto attorno a fusto, radici contagiare e 1 adesì cintura, sugli alberi da frutta ostacola formiche, portar in cima ai rami le femmine di afìdi, che fondan le colonie Piretro casi estremi, è insetti scaccia noie acqua cotta di patate, su piante nebulizzo oppure un macerato, di aromi vario sfizio su piante bassa taglia, impiego spargisale con ceneri oppur talco, asfissìa disidratare insetti uova e larve, se copri asfissieranno spruzza fronde verdi, e micosi calmeranno se pianto pur assenzio, funge da richiamo coccinelle amiche, fan gli afidi lontano L'ortica pur aiuta, presenza coccinelle se c'è ci sono loro, io pianto qualche fila su rosa su carciofo, incontro loro larve divorano gli afidi, osservo a lente grande e divor la coccinella, gli afìdi zuccherini allevati da formiche, in piante d'orti offici non si fa scacciare, neppur dalle formiche Colgo oppur allevo, l'amica delle amiche allevai le coccinelle, nel recipiente vetro da larve grigio-viola, a punti neri e gialli tappo a fori d'aria, un ramo per la muta nutro con zolletta, di zuccher imbevuta Coccìne a 7 punti, fermano a mezz’aria se mutamento clima, senton’imminente Libellula se piove, vola a pelo d’acqua mentre se s’innalza, clima bello s'alza libellula larvetta, ha maschera da presa con cui cattura preda, è rapida l'impresa d'estate sta sul gambo, al fine di mutare Libellula fuoriesce, e le ali fà indurare Sentono l'insetti, più cambi di pressione1 1 mi pizzica la pulce, se muta situazione zanzara fa insistente, pioggia consistente volano alti sciami, se il cielo blu si stende zanzar non s'avvicina, candele lampe d'oli il petrolio le dirotta, da odor di lor bottino così mazzetti posti, sia ad interno esterno freschi oppure secchi, lavanda e citronello su due piante prati, fiorcuculo e cardame ritrovo grumi schiuma, saliva bianca pare la larva di cicala, spumosa ha creato nido linfa dello stelo, ha enzimato a palloncino Francesco non orava, divenne l’orazione Il cuore suo pregava, Raseno dice ore In pace sen fatica, fa orazio giaculazio Vive nel divino, fuor di tempo-spazio2 oh Pan del cielo e terra, io Ti benedico Tieni tali cose, nascoste ai più sapienti Ai piccoli tuoi amanti, le doni in carità Riveli il gran mistero, dentro umanità Pupilla dell'occhio, è specchio di cuore Porta in due mondi, esterno e interiore accade per mezzo, dell’interiore suono il cuore fa elevazio, è facoltà dell’uomo costante disposizio, della persòn vivente Dio servito amato, col corpo con la mente Sentito con il cuore, di fronte d'ogni cosa visto qual trasceso, è amato come sposa se col cuore agisci, segui tu un cammino il cuore te lo detta, in ispirazion divino quand’è purficato, il cielo blu fa entrar lascia fuor tormento, che cerca di turbar Non dare consenso, a ciò che fa tormento disturbanti idee, non entran sen permesso a tali idee non dare, lo spazio a conversar Pensieri suggeriti, che chiedono adottar In ogni tempo luogo, a lor esposti siam un angelo alla porta, in cuor posizionam Che vigila con spada, di fuoco per librar L'anima tua bella, che vita vuol cantar Le spade sono hinari, suoni nella testa serbati alla memoria, nel danzar a festa scacciano i pensieri, grazie ad invocazio demoni e paure, fuggon dal suo spazio Il cuore non turbato, sente voci dentro Fuge Tace Quiesce, pur Esichia intento ideale anacoreta, sentir divin presenza In luogo ritirato, di mistica esperienza clxiv dice Antonio grande, resta nella cella non attardarti fuori, il cuore custodisci Pellegrin tu sia, estraneo in ogni luogo Vivi xenitèia, ch'è estraneità di fuoco Buon combattimento, è fare xenitèia Esilio volontario, da là mondana sfera Emigra pur da solo, nudo come atleta Spogliati di patria, razza e parentela Taci ogni parola, e resta solo ardore Imita il deserto, nel puro testimone silenzio suo Yawèh, la realtà confuti quan riconoscerete, sarete conosciuti Cantano salmodie, Terabai in deserto ogni giorno un canto, vivono nel petto cantano al Gesù, Krishna Siva o Sakti Calmano graduali, pensieri vari assalti è orazion mentale, rapporto d’amicizia con colui che v'ama, e parla con letizia capite le risposte, alle domande vostre Parla pur nei sogni, piante eventi poste Tienilo presente, ovunque tu errabondi tendi alla tua méta, alfine lo reincontri chedi esser amato, nel rapporto a solo hinari e pur sonagli, nell'orazion consolo Acqua mare e monti, ricordano Creatore Ti servano da libri, ti ti scuotano ulteriore L'avrete dappertutto, aiuta ogni travaglio Amico amante e pur, antenà compagno A volte sciami d'insetti incappano in correnti improvvise, insolito vola ronzando al crepuscolo, annuncia cambio clima. Abita nel cuore, Lui che crea ogni moto milioni di coccinelle sospinte in mari aperti e riportate dalle 2 gli anacoreti egiziani hanno inventato le giaculatorie, onde, finiscono sulla battigia, le puoi salvare con acqua dolce orazioni di bontà, brevi e semplici che ripetute spesso, creano Cerca contentarlo, sin con ogni mezzo Stagli sempre accanto, Teresa dice fà e zucchero. Il coleottero cervo volante (lucanus cervus ) se stabile disposizione, sincronizzando coi battiti del cuore. Egli Ti vedrà, e giammai Ti mancherà cant'ammirazione, amalo ai suoi piedi ripetigli che è bello, perfetto senza veli amabil ed amato, tuo cuore traboccante ripetigli che l’ami, accarezzalo costante Vanità di vita, m’avea bendati gli occhi s'avessi inteso che, in me abitava un Re solo or non lo lascio, lo curo avanti tutto è ospite regale, e tutta in lui mi struggo dice San Isidro, di legger nei linguaggi impar meditar, più semplici passaggi rumina canzone, là incessantemente Libero ti senti, nel cuor serenamente Recita tuo mantra, a ritmo del sospiro nella inspirazione, entra Lui e conversa alterna da narici, và a cuore e viceversa fissati la mente, sul nome che interessa mancanza di chiarezza, è incatenazione avàn la decisione, l'uomo ha esitazione poi operi la scelta, consumi decisione riacquisti libertà, e maturi nell'azione Sufi quale libro, tien sua sol essenza Dikr invocazione, Dio la vede e sente Mistico vin sgorga, nom Allah invocato è Chiaror di luna, il nome suo danzato tutto vien creato, da un atto di scrittura nei corpi poi s’incide, vibra e dà struttura Australia dice sogno, in canti tramandato scritto in mediterra, vien lui salmodiando Francesco siede canta, là nel cuore pur Labbra come mani, occhi come orecchie Prega nel segreto, dentro di una grotta Compagni di fervore, dietro lu si porta Nessuno lo sapea, tesoro che lui avea l’amor che dentro lui, notte l'accadea resta nella fossa, chiuso per un mese digiuna in poco cibo, sen aver pretese Insistèn pensieri, assalti senza tregua svolge entro di lui, una tremenda lotta soffre ed è turbato, li brucia con il fuoco suo fervor'intenso, nascondere può poco LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 110 Dal suo nascondiglio, pieno della gioia decise poi di uscire, esporsi come foglia par a tutti un bimbo, nato a nuova vita Loda tutt’intorno, e i cuori puri invita L’illusion del mondo, ora non l’attrae ogn’istan continua, suo divìn cantare pur con Lui discorre, tenero d’amore Bocca parla sola, senza alcun timore media lui perdono, ai cuori incatenati d'angosce con paure, timori di peccati invoca lui l’eterno, a offrire la salvezza arriva la risposta, sull'ali dell'ebbrezza riempie in preghiera, e bagna la terra in boschi e nei colli, l'affetto l'afferra ripristin più templi, già abbandonati e in estasi manda, fratel contagiati Un dì Francesco, all’eremo andava a far contemplazio, che lo liberava un contado lo aiuta, col suo asinello Francesco lo grazia, in vin di vinello esce poi da sé, mondo pur sorpassa furtivo nello sposo, vive tra la massa Brucia tutte colpe, nei gemiti d'amore rapito dappertutto, nell'estasi interiore Raseno 1 dì mi canta, lodi di Francesco scritte da Branduardi, cantautore desto Il cantico Creaute, in laude benedizione lode a Frate Sole, e la luce suo splendore Lode a Sora Luna, con le Stelle chiare e belle frate Vento l'Aria e nubi, e maltempo lodo pure lode all'Acqua Mio Signore, preziosa per le cure dona gran sostentamento, a tutte tue creature pure laude a Frate Foco, che c'illumina la notte ch'è giocondo bello forte, alla sera c'è consorte lode pure Mio Signore, per nostra Madre Thera ci sostenta e ci governa, si riveste a primavera Si laudato per coloro, che perdonano in amore sopportando infermità, privazion tribolazione beati sian coloro, che cammineranno in pace che Sorella Morte al corpo, non farà male! Emilia mi racconta, dei Lucci migratori a primavar dai laghi, passàn fiumi e prati depongono lor uova, in rigagnoli di campe divorano l'un l'altro, se mancano le larve senz'aprir la bocca, lo emetton da narici il suono è rafforzato, da bolle d'aria amici su guance oppure gola, pallon amplificanti ricordan didgerido, in continui soffi grandi Escono i lombrichi, prima della pioggia Così fan le lumache, sì che non s’affoga chiocciola con casa, dop’umido si spassa è segno fine freddo, lucertola comparsa li vedo soli o coppie, van controcorrente aerodinami forma, viaggian più coerente se tento di toccarlo, veloce guizza contro oscura la sua fuga, con fango là sul fondo Tritoni a primavera, sguazzano acquitrini maschi più sgargianti, corteggian femminili mangian pulci d'acqua, più larve di zanzar con branchie poi polmone, alfin sa respirar là nel mio soggiorno, al tempio Terabuti clxv anguille in notti buie, maggi fin autunno vanno verso mare, proseguon poi lontano depongono lor uova, ai Caraibi caldi mari vivo da spartano, gestisco i miei rifiuti provo far composto, nei vasi di vivaio manca sol che vesti, di sandali e di saio! ardite migrazioni, san fare più animali pesciolin Leucaspi, son lunghi belli snelli nuotano nell'acque, di fossi e stagni belli vivaci ed argentati, lor femmina fa l'uova spiral attorno steli, maschio guardia fora butto in vaso nero, rifiuti a degradare con tela iuta copro, vado ad innaffiare e fisso estremità, con dei sassi a terra senza la via d'acqua, passan prati campi adulte a ventre bianco, occhi pure grandi giovani son gialli, 4 anni in grossi branchi vengono dal mare, imboccan fiumi grandi catturo con bottiglia, di vetro chiar forata appesa come nassa, con sughero tappata le briciole di pane, in bottiglia sono l'esca da buco largo un dito, poi qualcuno entra tal altra cassetta, ha stallatico maturo poso in superfice, lombrichi che catturo spontanei loro vanno, entro la sostanza vanno qua di là, continua transumanza le trasparenti anguille, lunghe sol un dito diventano poi grigie, e adulte fan l'ardito nascondono di giorno, a riva sotto i sassi ne prese facilmente, a mano pochi passi Pesciolin di un dito, 2 litri di acqua vuole1 sostanze putrefanti, tolgo d'acque nuove il misgurno di palude, ha vescica natatoria reagisce alla pressione, si muta d'or in ora scava e digerisce, mescola e trasmigra sopra come sotto, là sul mio composto quando rana canta, il clima va mutando più rettili ed anfibi, l'inverno fan letargo Rane fondo stagni, via da ghiaccie sfide Rospi indisturbati, con bisce lor nemiche Riempie in superficie, intestino cui respira assorbe qui l'ossige, lo scarto quind'espira gli serve escamotage, a vivere nell'acque povere di ossige, lui adattasi alla grande i rifiuti trasformati, in discreta umidità impiegan 4 mesi, in vaso a trasformàr Rane belle d'acqua, osservo nella vasca nel piccolo laghetto, lor amano far guazza abbronzan tra le piante, saltan alla caccia e invischiano l'insetti, a mezzo salivaccia nuotan le lumache, a mezzo loro muco Fan 12 centime, in media in un minuto perfino una lametta, affilata non ferisce per via lubrificazio, che lei vi conferisce vent'anni pure vive, una rana verde rara nascosta fra cespugli, mimetica più brava Rospo dagli stagni, nuzial campane suona sopreso sulle rive, muta pelle sottosopra su terre accidentate, muco spiana strada riluce secca al sole, protegge la sua casa attaccano formiche, lei soffia dentro muco barrièr di bollicine, tenace a quell'intruso i Rospi paion funghi, le Rane fate belle Divoran le lumache, la buccia di banana grattan strato bianco, parte interna data così fogline verdi, di frutta ortaggi d'orto lumache senza gusci, riposano di giorno gracchiano concerto, con galli e gallinelle e vespe e calabroni, mi volano d'intorno ronzano sui fiori, di varie specie attorno gracchian rane d'acqua, lieve bis-moarc in sere silenziose, segue brecche-brecche borbottan rane d'erba, le verdi fan ep-epp udibile a distanza, canzon d'amore vèr metto altra cassetta, vicin a quella bella2 numero decresce, man mano che matura composto paragono, a lenta svinatura prodotto resta grezzo, sfarina se lo tasto matur cassetta vuoto, offro nuovo pasto sempre continuando, metto l’altre casse l’un accanto l’altra, tutte a compostare i lombrichi lasceranno, il lavoro terminato vanno in vaso fresco, accant'accatastato il lombrico rende neutro, gli acidi terreni è attratti dall'ortica, alle dosi infinitesi instancabil'aratore, interventi mi segnala non gradisce chemio, mucca Ther innata3 Escono i lombrichi, di notte dalle tane cercan fili paglia, e foglie accartocciate tramite la bocca, conficcan nella terra evacuano tal pasto, a mucchi sopraerra 2 E' necessario annaffiare le cassette almeno una volta la “i pesciolini ripuliscono e potano l'acqua (come sabbia mare) settimana d'estate e ogni 15 giorni d'inverno, salvo piogge. 3 ed eliminano, in concerto con gli anfibi, uova e larve di Qtà lombrichi: un concime chemio 110 , concime di feci zanzara. Il misgurno, grande come una matita e dalle righe umane 186, terra compostata 370, terra erbe aromatiche 590, giallo–marroni, gira molto quando cambia il tempo”. Emilia un ettaro di terra naturale: 3 ql (peso di una mucca Jersey). LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 111 1 recupero la terra, di talpe di lombrichi l'impiego per i vasi, in semine e rinvasi Se infili or steli paglia, lungo una galleria lor movimento dice, se caccia o fugge via Fai strisciar lombrico, su pavimento pietra metti sul percorso, lei segue traccia intera Pinguicola è la pianta, carnivora poiché Il pomice hirese, è una bussola pianta orienta nord-sud, le foglie che incanta le foglie in verticale, riducon traspirazio e una larva maggiolino, vive nella terra l'anemone si drizza, col sole e tempo mite reagisce a luce-buio, prima di altre amiche se l'oscuri un poco, lo stelo chiude e piega pressione della linfa, al caldo e luce mena coleotter verde oro, è un carabo dorato se grillo molto canta, è portator di vento Un cuculo e cicala, smettono il concerto quando canta lungo, cicala di settembre acqua poca ottobre, meno per novembre il coleottero ditisco, è nero a bordo giallo quell'humus ricavato, con terra miscelato passato loro corpo, la spezia ha rinnovato se metto tavoletta, su terra in diagonale con dita tamburello, molti ne ho invitate 2 Grilli fan cri-cri, duràn le sere estive strofinano le ali, e mangian cerealine li usano i cinesi, a far grilli guardiani lo scarabeo lucente, incontro a primavera sue larve van sui fiori, e aspettan calabrone s'afferrano a viaggiare, co quello sin al nido divoran uova e miele, aspettan muta alfino istinto di lombrichi, uscir a quel richiamo ad evitar le talpe, e l'acqua pioggia allago Merlo col suo becco, picchetta poi terreno afferra tira il verme, se spezza s'è difeso Se la primavera, è scarsa dell’insetti l'inverno da venire, è più rigido rifletti la lucciola fata, ha bel tempo assodato se fìn maggio-giugno, illumina tuo grano caccia toporagno, per peso del suo corpo divor lumache e vermi, insetti giorno-notte i cuccioli impauriti, s'attaccano l'un l'altro in lunga carovana, la madre guida intanto se pezzo nel terreno, è testa ancora viva lucciole 2 sessi, quan vengon a contatto Respiran più ossige, ravvivan luce raggio se lucciola catturo, lei spegne la sua luce la torno in libertà, s'accende ancor riluce l'arvicola devasta, l'orti e ha piccol'occhi codina e muso tondo, orecchie poco porti dal topo sei diversa, lui li ha tutti grandi pur dai toporagni, dai musi insettivanti in belle sere giugno, scintillano più posti migliaia stelle sono, in prati umidi boschi le femmine senz'ali, richiaman coi segnali verdastri e luminosi, più maschi illuminati è barriera d'aglio, un cordone sanitario Passaggi tana drena, riassesta ben office maschi cavallette, sviolinano in continuo Femmine a kilome, richiam hanno sentito tendono le zampe, su cui son lor orecchie volan dai compagni, al suono son dirette Averla uccel canoro, infilza le sue prede le sbrana facilmente, su aculei della siepe più insetti e cavallette, le rane e i topolini spia dal suo cespuglio, pien di suoi bottini più gallerie una talpa, ramificate scava Rosolida la pianta, adesca vari insetti un tordo rompe gusci, divora le lumache spezza sopra sasso, lasciando rest'intorno formiche uccelli morti, scheletri han puliti aci formico antigermi, i resti han digeriti terriccio ricco e fine, grumoso ed areato ha sali minerali, e il suolo è più drenato con setole si muove, respira con le pelle più organi possiede, in corpo fatto anelle l'ermafroditi sessi, ed organi escretori a coppia per segmento, fan ripetizioni in un composto vedo, lombrico capolino rosso ed appuntito, Emilia l'alza al dito mi dice che la terra, è suo proprio spazio nel cumulo rivela, il grado fermentazio in suol ardent'asciutti, ombra è filo spazio vive in umi rocce, già scarse di nutrièn invischia e digerisce, insetti sulle foglie ricava le sostanze, dai corpi che dissolve matura si fa strada, si gonfia e volo sferra ronza annusa foglie, ha naso sulle antenne gira sulle piante, s'incontra maschi-femme incapace di volare, nascosto sotto un sasso nutrito vien con bruchi, lumache nude vermi il nero caccia a notte, in prati estern'interni clxvi Forma lui una terra, fertile e collante assieme nematodi, insetti gruppo grande si nutron di batteri, presenti nella terra i sassi imperterriti, mandan sottoterra rigenera il suo corpo, perduto alla partita lombrico primavera, ha grossa cinta arancio uova con veleno, scoraggia uccell assaggio ha morbida pelliccia, la Talpa ornitorinco è utile al terreno, nocivi insetti ha vinto ha minuscoli occhiolini, olfatto fine esteso abbisogna insetti vermi, 1 e mezzo il peso Smossa d’insistenza, la terra dalle talpe segna mutamento, del clima verso pioggia di cibo in frenesia, va talpa in superficie percorre quando caccia, alle 8 e pomeriggi lombrichi e maggiolini, e larve d'altri insetti solleva nuovi mucchi, frutto dei suoi sterri se sentono un rumore, zitti ferman l'ali 4 centime lungo, l'osservo al mio laghetto divora i pesciolini, i girini e insetti a terra larva tien mascelle, tenaglia sugge sferra clxvii còn un finto miele, li invischia prigionieri un succo corrosivo, li mangia lentamente e briciole formaggi, divor completamente clxviii l'Arvicol roditore, lo tiene via lontano topolin è inoffensivo, sebben è roditore granivor occhi neri, è cibo al predatore stasera Lisa narra, sua esperienza vita quando era maestra, di musica sentita 1 alunno nella casa, ascolta le valchirie infine si suicida, lei ferma vuol capire Graduale la ricerca, mi porta in Terapia scopro Jung e gli altri, sciamani sulla via quando poi nell'India, incontrerò Raseno v'innesto la mia vita, fin Therabuti pieno L'ISO son i suoni, interni di ciascuno1 mutano continuo, lo rendono qualcuno scopro l'Iso mio, mia identità sonora col canto della voce, ascolto l’interiora poi seguo naturale, l’ascolto del paziente Osservo suoi segnali, specie non verbali l'ISO di chiunque, che vièn lui riconosce Rivive e si ricorda, di relazion inconsce la musica riaffiora, i ricordi scatenanti Sprona l'individuo, da rabbia liberarsi suon e movimento, produce regressione ridesta o anestetizza, moti del dolore2 Portan più sedute, coscienza del dolore Patito nell'infanzia, privata dell'amore Piuttosto giudicati, perfino disprezzati Per quello che si era, dopo essere nati 1 “L'ISO è un fenomeno dinamico, l’Imprinting è statico. La scala pentatonica è integrata all'ISO universale (melodie delle canzoni infantili di tutte le razze). ISO è storia sonora di una persona, capace di evocare le sue relazioni più primitive. Su una scheda (PPIT) segno i suoni rifiutati, gradevoli o sgraditi, i ritmi e melodie a cui resta refrattario e i rapporti coi mezzi musicali, al fin di capire inibizioni, blocchi e desideri”. Lisa 2 Il cervello funziona con 3 sistemi base: binario, ternario e pentenario. I centri nervosi e i vari organi vengono irradiati da note e accordi quando si pone uno strumento su una parte del nostro corpo, le cellule oscillano e si ripristina equilibrio. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 112 A persone regredite, là nell’alzheimèr potrò cantar canzoni, patrioti popolari L’inno nazionale, e motivi di famiglia Onde mare e pioggia, portan l’onde alfa in dodici minuti, neuròn và in risonanza con ritmi popolari, Raseno mi consiglia uso scorciatoie, ond'alfa essenza mantra rigeneran la psiche, m’aiutano nel tantra a stabilir contatto, con altrè persone imito lor Iso, nei suoni d'espressione Alla musica d’ascolto, dedico chiamata interrompo attività, e lavoro di giornata elabora ogni gruppo, linguaggi musicale riflesso dei suoi miti, universo culturale concentro due minuti, su corpo su respiro seguo ritmo suono, che ben immagazzino il corpo s’emoziona, è musical essenza Diapason riposo, vibra a una frequenza slegata dalla mente, musa tien mia mano piacer e dispiacere, son suono combinato il battito del cuore, è buon intermediario che stimola catarsi, di mio interiòr diario Corpo tenta sempre, aderire Tao di fondo allaccia suoi rapporti, con geni sottofondo1 Buon musica fa uscire, i talenti a catinelle tamburi o didgerido, sonagli campanelle ansia e paranoie, da suon son dissipate sale sensazione, di amiche forze amate nostro corpo umano, è fatto per vibrare mette suoni propri, intorno a propagare udiamo e catturiamo, diverse vibrazioni con esse rispondiamo, a varie situazioni se slegano problemi, il dolore scema via si creano connessioni, nuove tra neuroni emergono intuizioni, ovver associazioni Lavori improvvisazio, attivan decisioni La musica tonale, risolve dissonanze allevia tuoi dolori, e organizza i desideri mentre un atonale, procura sofferenze chiude integrazione, accresce differenze2 l'ascolto in terapia, è multipla attenzione di pelle cuore e psiche, più respirazione intorno agli otto cicli, sono le onde Alfa Prodotte dal cervello, quando si rilassa3 1 “con l’auscultoscopio, posso udire i ritmi del respiro e del battito cardiaco. L’uomo, messo in vibrazione con la musica, vibra a sua volta e quan le onde vanno a estinguersi, nascono dentro suoni più sottili e leggeri che smuovono gli strati più profondi. Nel lavoro coi sordi uso strumenti con vibrazioni.” 2 Lisa: “Ogni colpa è lo stato di sentirsi persi nel passato e ogni ansia è lo stato di sentirsi persi nel futuro. Un analisi incompiuta lascia i frammenti ritrovati sparsi come sono, mentre un buon lavoro, richiede sempre che un puzzle sia costruito (integrazione) e ciò, è cuor dell'esp.dello sciamano” lo stimolo sonoro, permette pur contatto con paziente sordo, alterato da suo fatto che ha paura entrare, subir condizionare da malsan ambiente, a lui non congeniale clxix vò cercar graduale, accordo pur mediare Sebbene troverò, più ruoli da sbrigliare Passaggi che potrò, col suono superare per scambiar strumenti, mimetici sonori Striscio da serpente, procedo da gattoni sedute fò in durata, di quindici minuti giochi di potere, un gruppo sa smussare 5 per un brano, antibrano e suoni muti L'autistico preserva, suo tempo primitivo degl'organi del corpo, e del prana relativo è tempo curativo, in contesto non verbale il modo di risposta, agli stimoli sonòr organizzo io la sala, al fine di esaltare sonoro dei pazienti, sonagli di percorso luogo dov’ognuno, torna a vivere feto Suono e canto pur, ai vari miei pazienti dando ai lor pensieri, forme più coscienti equilibrano l'umore, depressi con dementi spazio di natura, o una piscina inseguo dimentico l’età, e quoziente del paziente ascolto la sua storia, fino al suo presente chiedo di cantare, il suo nome musicato lascio che percuota, strumento ritrovato il battito del cuore, è l’esperièn centrale Rivela ogni conflitto, interior ed anteriòr io musiterapeta, inserisco nel discorso Rivedono i ricordi, grazie ai sentimenti la musa pur aiuta, a far da psicopompo trasporta moribondi, in viaggi fuori mondo permette alle famiglie, parlàr senza parole L'amico mio Sebango, difficl sà orientare il mondo di quei suoni, un senso ritrovare sganciato appare poi, desidera estraniare e strada nuova cerca, al fine d'integrare risveglierà l'impulso, del ritmo primordiale In fase terminale, fò quotidian capriole una musica vissuta, riduce automatismi dei mezzi di difesa, in quanto rassicura Bimbo sordo tratto, qual’essere normale Lui ritmo e pur durata, riesce a catturare capace ad integrarsi, in moti della danza lui percepisce suoni, in varia circostanza non è monotonia, ma ri-memorazione i malati terminali, vanno in regressione Musa apre un canale, e attiva soluzione scopro l’ISO loro, usando intermediario strumen rassicurante, 2 giorni di diario Privan di messaggi, giorno dopo giorno La libido è nel là, il gruppo è sì non sol creano genitori, fantasma figlio sordo oppure l'altro estremo, ipèrstimolazione d'inutili messaggi, in gran ripetizione Più stimoli sonori, viaggian convertiti in tatto oppure vista, su più nervosi fili rieduca la danza, emisfèr di non-udenti ritrovan l'emozioni, in deja vù coerenti desidera imparare, autistico in contatto A mezzo di strumento, di musicale tatto è l'ansia prestazione, in oggetto gelosia in grupp’integrazione, turba l'armonia 3 le onde alfa, da 7-13 hertz, son associate a vigilanza e calma ricettiva centrata in soluzione di problemi esterni. Le beta, da 13a 30 hz: veglia, stimoli esteriori e scelte di sopravvivenza. Le theta (3-7), prodotte nel sonno e in meditazioni profonde, attivano ispirazione, creatività, sogni lucidi, intuito. Le delta (0.1-3), nel sonno senza sogni (mente inconscia), relax totale. scoperta d’un messaggio, è la ripetizione or uso sette suoni, dò per il bambino Rè per la sorella, il mì sarà la madre il fratello sarà fà, il padre appare sòl è interval'ottava, dò grave con dò acuto è un tentativo che, cerca union d'aiuto col proprio trascendente, sé libero si libra da precedèn famiglia, e inizia nuova linfa col bimbo cro canzoni, assieme vò cantar impossibile concetto, proibisco pronunciàr lo scopo è aprire vie, al fin comunicare tutto è benvenuto, se al fine di aiutare gli aerofoni strumenti, vibran cerebrali aiutano ogni bimbo, tentàr aprir canali Oggetti intermediari, riacquistano valore sono corpo e voce, paziente mangia canta premo dolce i bracci, canticchio voci lente fò orecchi da mercante, àl parèn saccente sopra l'avambraccio, raccolgo una tensione che tièn più variazioni, a seconda del dolore tra me e paziente in coma, è l'unico legame poi vario tal pressione, al fin comunicare Porto un flauto dolce, ed un registratore Cerco lavorare, con parte san paziente5 Registro la sua voce, nel canto e recitato Canzoni del folclore, o salmo compagnato vibra cuor e petto, con i membranfòni ventre ed intestini”. 5 “all'inizio, qual Musicopompo, mi presento con uno o più ricerco suon adatti, toccar l'Io dell’artista strumenti in modo visibile e udibile; qual prolungamento del acqua intermediaria, spesso lo conquista4 corpo mio e del paziente, lascio lo strumento pur fuori seduta, così il registratore-riproduttore di quanto è stato detto durante 4 “Il bimbo deficiente, agitato o teso, ignora l'andatura calma, le sedute al fine di rafforzare il legame. Uso le parole Corpo, il suo tempo naturale è molto rapido. In aiuto ai suoi emisferi, cuore e sogno, come sinonimo dello stesso spazio di gioco uso parole cadenzate (thai e cinese), dove l'intonazione rivela poiché pensare, sentire e volere, riflettono la psiche: Pensi da stati emozionali come gioia ed offese. Con mezzi cordofòni sveglio, senti nel sogno, sei volitivo fra conscio ed inconscio” LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 113 giacchè patologie, son sempre accomunate da senso inadeguato, e continua estraneità permetto pur anziani, esprimer emozioni sentir gratificati, nei gruppo integrazioni Con improvvisazione, spontani ed atonale sanno abbandonare, al piacere di suonare sen regole obbliganti, esprimono se stessi in immediato modo, inconsci fan processi proposta musicale, aggiusta tutti i ritmi di base d'organismo, e riporta sincronismi perdon interesse, a paideia fan rifiuto1 ascolto i bambini, intuiscono mia vita e sento lor frequenze, pur senza parole Ogni transizione, capiscono in fretta Felici molto sono, di adulta presenza si mostran solidali, per ognun persona che come in loro fiabe, usa una magia per viver realizzare, sogno di se stessa del nocciolo di psiche, aiutano l’essenza con tutte le realtà, interiori ed esteriori scuote l’emozioni, in patologie peggiori induce regressione, a radice del diniego penetra ed attiva, strutture del pensiero uso le due sedie, per dialogo affiorato le voci differenti, di schemi educatori van ad integrare, nel Sé i loro motori curate i loro corpi, ma le anime son loro Lor abitan futuro, che visitar non posso Siamo come l'archi, e i figli frecce vive Scoccati giù lontano, sui sentièr di vite è L'insegnamento, qualunque attività interazio e meditazio, apprendi abilità tendenza ad una meta, è intenzionalità in form'organizzata, programmazion sarà clxx Abbia l'insegnante, a disposizion modelli di strategie d’azione, in numer sufficiente adatta a circostanze, metodi che impiega come un consigliere, oppur uno stratega 2 generi influenze, dirette o rilassanti li esercita per mezzo, parole stimolanti Scuola sia progetto, social trasformazioni consiste a immaginare, futur generazioni considerar persone, capaci men che sono sicuro li annoiamo, con metodi da foro non vengon stimolate, chiude stato fluido un bimbo criticato, impara a condannare se vive in clim'ostile, impar ad aggredire se vive in ironia, esser timido s'apprende in clima di vergogna, colpevole s'arrende Le figlie e figli vostri, son figli della fame che in sé tiene la vita, e passano da voi benchè viviate insieme, non li possedete tenèr vostri pensieri, stringer non potete a risolvere conflitti, giunti dal passato esempi oppur novelle, son metodi indiretti Che forza d'insegnante, guida più modelli Lisa in scuola Waldorf, recita ogni giorno prim della lezione, poesia della coerenza ai bimbi è consigliata, sopra dei 10 anni a stimolar in essi, l'immunità ai malanni un bimbo tollerato, impar essere paziente se viene incoraggiato, impara aver fiducia in fede e alla lealtà, e impara la giustizia approvato lui s'accetta, impara l'amicizia Parla a tutto corpo, in stimol sensoriali evoca gli affetti, emozion sentimentali L’errore sarà incluso, a dare indicazioni alla base educazione, son ritualizzazioni Bimbo sviluppar, dovrà vision del mondo appagante ed integrale, a ricavarne senso Mondo Thera scopre, preziosa intelligente Capace di parlare, scambiar in ricorrente Lisa ci racconta, d'un bimbo di tre anni Assai traumatizzato, e molto trascurato 3 mesi sperimenta, una relazion d’amore uman condivisione, infamiglia d’adozione Or tal esperienza, gli lascia fort’impronta per tutta la sua vita, ideale serba pronta identificar permette, con ciò che buono è Amorevole modello, è motivatore in sé l'arciere vi tende, affinchè le sue frecce van rapide lontane, su bersagli a trecce In gioia siate tesi, alle mani dell'Arciere frecci'ama volare, fermezza l'arco chiede Ho visto i luminosi, pioner d'onnipotente che aprono le porte, al tempo ricorrente venivan sul sentiero, stella del mattino portavano l'aurora, e nuov'alito divino e Li ho visti lottare, destin della paura 1 Lisa: “Vygotsky generò modelli di apprendimento basati sul portavan la parola, la coppa gioia pura potenziale dell'allievo al di là di possibili storie da indigente. mutavan sofferenze, in gioia e pura luce L'assenza di sovrastrutture mentali nei bambini, talvolta è bambini d'occhi sole, han volto che riluce rovinata da condizionamenti precoci all’odio, alla diffidenza, alla falsità. Insegnamenti dei bambini spesso son rivelazioni, mentre anziani invecchiati bene, se li sai ascoltare, offrono storie a giovani da iniziare. Steiner auspicava che i medici prendessero in cura la salute di specie nel momento in cui amano aiutare il singolo paziente, poiché ogni umano è parte di una rete più vasta che influenza e da cui è influenzato nei suoi comportamenti esteriori ed atteggiamenti interiori.” agir nel quotidiano, pensando generale Stimola salute, di mete uman globale Cosa ci permette, resister agli attacchi sia fisici e mentali, e alfin restare sani una religiosità, è un coltivar cosciente Relazio col divinio, e mon spirituelle Uomo imprigionato, corazza muscolare accumul più energia, somati emozionale impedisce libertà, del corpo e della mente Massaggi tal corazza, spezzetti dolcemente la verità è una serie, di umane relazioni che dopo lungo uso, sembran tradizioni al popolo che l'usa, ferme e vincolanti mentr’è sol obliata, natur di prestigianti ogn'ipnosi inizia, assieme con gl'umani parola suggestiona, entràr propri reami sorgente d'ogni canto, nomin ogni cosa a mezzo d poiesi, creazioni senza posa significa dar senso, costruire dei legami con altri sé e gli Dei, natur ed antenati pur sonnambulismo, emerge dall’inconsci da pulsion soppresse, e razional’approcci Un fluido d’isterismo, dall’utero promana organiche emozioni risalgon mente umana influenzan comportarsi, sentìr emozionarsi ricorda la kundali, o num che vuol destarsi Misteriche esperienze, Mesmer conosceva Fluido va in passaggio, geniale sosteneva modificar capace, coscienza d’individuo simile al qi gong, lo yoga o tarantismo Tecniche son tante, per indurre trance dipendon da cultura, e pure dalle chance sensibile è ciascuno, a stimoli speciali sia fisici o verbali, artistici o anormali sé. L'importante non è il risultato ma l’intenzione di avviarsi. Per molti la vita è processo d'iniziazione pur se non lo sanno, poiché passano varie esperienze di genere che accrescono la scoprir sfaccettature, inter nell’esistenze2 fiducia in se stessi e la fermezza, imparano a sopportare con calma e costanza il dolore, la delusione e l’insuccesso. La più 2 “Trasforma sempre decisioni in azioni malgrado i numerosi forte risorsa di resistenza è l’esperienza mistica, altre risorse insuccessi sperimentabili. Ogni decisione è una forze che una son la relazione umana e sicurezza di una proprietà materiale. volta presa, agisce a suo modo e sviluppa amor per l’azion in Tutte dicono: vale la pena vivere, l’incubo passerà.” Lisa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 114 Autoevoluzione, è far le tue esperienze perché vi sia memoria, con apprendimenti Buon Erickson alfine, sorge al naturale Lisa lo ritiene, ipnotista più esemplare amabil in campagna, visse la sua infanzia sinchè poliomielite, lo blocca nella stanza invece disperarsi, lui porta sua attenzione giù dentro suo corpo, e osserva situazione per riallacciar legami, coi muscol interrotti ai nervi dona aiuto, con sforzi ininterrotti Riaccende attività, motoria a volontà dopo un anno quasi, è fuor paralizzar poco a poco torna, felice sgambettàr e dedica sua vita, l’ipnosi a rifondar lui evita indagar, natur del fluido in sé archetipo o quant’altro, cerca frutti che aiutin le persone, a recuperar coscienza ritrovar salute, qualunque sia la scienza cerca nel paziente, innato insegnamento ognuno fa da sé, la trance ogni momento insiem a riscoprire, la cosa a lui migliore intuisce suoi bisogni, e vie per l’interiore Trovate tali zone, paziente s’abbandona piacevole guidato, nell’auto esplorazione la voce d’ipnotista, guida questo viaggio Erickson sciamano, riapre mio passaggio Un Therapeuta fù, che usò parol gradite soavi in tono basso, e assai son ripetute permette regressioni, a vita intra uterina avan concepimento, in ere ch’eran prima duràn la regressione, creava personaggi poi l'impersonava, per attivar messaggi person che son vicine, affettive identità emerse fuor da me, risorse a volontà1 clxxi Fra genitori e figli, l’ipnosi può aiutàr se tutti son coinvolti, accordi patti chiar i sintomi daranno, analogico messaggio disagio che coinvolge, relazion d'affanno 1 Immaginazione e tecniche indirette, aggirando le resistenze della mente razionale, crean significati emozionali (Peter Pan alla scoperta dei tesori). Uso immagini mentali a dar qualcosa che non esisteva sì che la mente si dissoci dall'lo sintomatico. io vivo l’esperienza, con coinvolgimento più alto ti coinvolgi, più sincronizzi ad essa aumenta concentrazio, neuron allor si fissa Le vie dell'ipnosi, son orme d’antenate vissute od inventate, semper son narrate strumento per totèm, forma e processo Ipnosi non esiste, il reale è sol consenso mio campo percettivo, concentro focalizzo l'attenzion io mette, in luce oggetto amato gradatamen si sfoca, in contorno la realtà o sonnambulo Seba, ipnosi e massaggio poi tal attaccamento, determin persitenza e in memoria lunga, si stampa l'esperienza concentrarsi a lungo, su d’essa ben distrae Come guando leggi, o prepari orto da fare ed ipnotizzar giocare, bene allor saprai se Molta Fede avrai, in trance tu andrai Illudere bisogna, entrare in altra mente definisco trance, momen di concentrazio amor attaccamento, spontaneo d'1 spazio aumenta potenziale, propagazion segnale se stimolo ripeti, esperienza ben protrae Fidarsi ed affidarsi, all'altro in pura fede fin farsi accettare, comun accordo vede quan ci si innamora, cresce somiglianza ovvero sincronismo, accorcia la distanza e sviluppa monoidea, e più sensorialità Ogni apprendimento, è una tranc'ipnosi legami tra neuroni, aumentan al ricordo ogn’atteggiamento, che vuol attenzione già buona trance, è già concentrazione Viver la realtà, con nuove idee nei sensi usar la fantasia, a veder oltre i consensi scremar lo scetticismo, critica e certezze è aver curiosità, e aprirsi ad esperienze Viver la mia trance, benessere produce là in manifestazio, emozioni ben traduce in ogni situazione, accade non sappiamo Viverla coscienti, possiamo se vogliamo2 2 Trance e visione, anestetico assaggio linguaggio ologrammi, di simboli fatto oppur suggestioni, che aiutino il parto se segui suo pensiero, conosci certamente guida aspettative, prepara ogni risposta mirata coinvolgente, all'esperienza posta l'ipnosi le assomiglia, produce aspettative causa un dato mondo, ne allena direttive Orchestra una realtà, un ruolo in essa dà svolge mio copione, realtà si aspetterà è nostr'intelligenza, un ordinato approccio appreso in ricorsivo, mondo nos fantoccio noi siam nelle forme, chè la psiche forma confin da noi creato, ad esso ci conforma Fa superar dolore, e permette realizzare sogni che sogniamo, teatro esperienziale non siamo la realtà, che tosto ci circonda Noi diamo per scontato, il lavor d’identità che sempre noi facciam, ognì qualvolta che prendiamo la coscienza, nos e mondo intèr Ipnosi è forma inganno, fatto a fin di bene scambi di linguaggi, pensiero che conviene è MOnoidea confine, 1 campo di coscienza che 1 emozione forte, lega a una presenza Tra persone in trance, accade interferenza si vive com in sogno etereo detto Trance Ipno sta per sonno, trance è sonno-veglia creativa d'entusiasmo, se vado a innamorar tornando nel presente, DE-trance condivisa mia mente si coinvolge, a due livelli vita in ogni momento, qualcosa vien appreso un listato di comandi, entra in noi di peso Ipnosi mette in luce, copion di tal coivolto tutto si dipana, ingredienti vanno a posto Ogni lavor d’ipnosi, attiva un potenziale “La trance avvicina corpo a mente, razionalità a emotività, presente nella mente, che lega sequenziale permette associazioni attivabili a comando, azioni e reazioni psicofisiche. Al ritorno dalla trance è possibile portare con se ciò che c'è in memoria, e ciò che fuori vivo mente crea legami, apprende di continuo il ricordo di questo viaggio e/o vivere innesti di esperienze nuove in essa. Offre input alla mente razionale che elabora tutto in modo binario. Ludere in latino è giocare, illudere è Se il domani prende, a monopolizzarci giocare per mezzo della mente. Lo stato mentale ordinario è determina le idee, di come noi vivremo quello della realtà condivisa in cui esiste un implicito accordo sapere del futuro, causa allor quel mondo sociale sulla verità. Gli altri stati sono considerati soggettivi o apparenti poiché non condivisi con altri. Un osservatore che e porta ad esperir, quel sogno di ritorno descrive un mondo, descrive se stesso, che descrive il mondo. Noi creiam l'idea, di noi e del mondo e in circuito ricorsivo, il nostrò cervello, si plasma in conseguenza l'idea di Noi in ritorno. L’ipnosi mostra il limite che creiamo, dell’uso che facciamo, impegno richiamato (ci guida a costruire le regola di tale realtà) e ci pone dinnanzi Orienta ogni risorsa, in base al percepito i sotterfugi della nostra mente che continuamente ci preserva Pilota l'esperienza, al modello digerito dall'essere contaminati dal vuoto che ci circonda.” Lisa Dopo sincronismo, uni guida l'esperienza coscienza di noi stessi, abbiamo presa un dì è frutto apprendimento, arricchito sin a qui due persone in trance, inizian relazione uno guida il gioco, emotivo non verbal l'altro accetta odore, d'istinto a sottostar una domanda è, già una proposta data ogni comunicare, è già vissuto in trance proporsi come guida, accettar esser guidati causa e conseguenza, di modi già assodati la trance può guarire, aumentar immunità accade quan s’è presi, da cose ipnotizzati L'ipnosi aiuta ad esser, solo quel che s’è Aiuta a ottimizzare, risorse dentro sé Usata in terapia, cura l’ansia e stress vince depressioni, incertezza insicurezza Comportamenti muta, riduce dipendenze da person o cose, sostanze ed insistenze Anestetico efficace, che può ridur dolòr Asma ed allergie, insonnia e anorgasmia l’eiaculo precoce, e il disordi alimentare attacchi di paura, che van somatizzare LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 115 l’ansia d’apprendèr, e fallimen timori creano resistenze, ad imparar l’ipnosi più autoritar sistemi, senza accordi vari producon fallimenti, incontri d’avversari Tecniche del sì, abusate nel commercio inducono a dir sì, domande ovvie banali e confusion mentali, con frasi negazioni scombinan le difese, spostan attenzioni doppiò legame frasi, da zingar abusato accende la paura, è fuor controllo dato avrai un incidente, ti dicon hai fattura e devi farti far, da noi contro-fattura! l'imago associazioni, mela per il rosso evocan profondi, schemi attivi addosso pazièn che sempre lagni, pure fà capire ora io sto male, l'inconscio và ubbidire Nel guidato sogno, o la tecnica di Jung fò salir sul monte, o scender negli abissi fò affrontar problemi, imago della piovra pazièn trova risorse, il tesoro lo rincuora Io parlo con l’inconscio, senza negazioni e lui parla per il tizio, che resta rilassato indice man destra, fò alzar per affermàr Indice sinistra, fò alzàr se vuol negàr sfioramenti corpo, attirano il paziente su specifi luoghi, diagnosi o per cura Lisa fa l'elenco, di modi a ipnotizzare con soffi ripetuti, sul viso può imitare indaga stretta mano, l’induzion adatta il pollice massaggia, il punto anestesia mentre l’altra mano, indaga pesantezza del braccio sollevato, sento consistenza Confondo neutralizzo, parte dominante1 usando paradossi, lo zen è scombinante con parole o imago, persona si confonde stresso sua ragione, e l'emotivo irrompe sintomi di trance, son volto inespressivo Sguardo fisso e vuoto, passività motoria psiche assai impigrita, mancanz’iniziativa aumenta suggestione, verso una missiva col nucleo emozionale, vado a interagire per malapprendimenti, suoi limiti guarire immagine dì sé, degli altri oppure mondo aument’autonomia, autostima tutto tondo in trance approfondita, mani del soggetto premon fortemente, su quelle d’ipnotista di colpo stacca e inizia, ad indietreggiare io lo fisso sempre, seguìr suggestionare mancanz'autostima, colpisce molti bimbi e adulti qual carenti, rende già convinti in più limiti appresi, sconforto daranno I moti immaginari, sentiti il primo tempo cont’avanti e indietro, per addormentar faccio da uno a venti, pur per risvegliar dico che amo gli altri, gli altri amano me questa è proiezione, 1 idea che mi possiè Emisfer non dominante, può codificàr Immaginari stati, del trance son naturali sintomo o problema, in lingua emozionàl offron soluzioni, a var problemi umani risolvono problemi, nevrosi ed epilessi Ipnosi è processo, che somma differenze semplifica le forme, diverse di esperienze Richiama da memoria, i modelli ricavati proietta nei ricordi, primòr stati mentali innesto storie e miti, a crear ricordo amato esperire causa il mondo, ciberneti dice il reale è figlio sogni, ripete un aborige a mezzo miti e riti, si ottiene la realtà vestito che ci calza, andandol'indossar la Therapè risorsa, è l’immaginazione e a var dipendenze, alfin porteranno pure in forma sogni, o linguaggio corpo sì che in tale veste, problem è auto-risolto usa a rieducare, il corpo troppo a letto Immaginario usato, a fare cambiamento addestrar abilità, dell'Io rafforzamento d'immunoprotezione, e dei mentali sessi clxxii l’Amore e verità, l'uomo e la giustizia già son nostri miti, è difficile ignorarli gran battaglia oggi, è ritrovar l'umano fiume naturale, che scorra di sua mano nel retro della Mente, i pensieri sono uniti oggettivo e soggettivo, non sono dissociati i simboli e le cose, confondon son tutt’uno Mappa è il territorio, proietta già qualcuno ricordati o Seba, noi siam chi crediamo ipnosi cambiàr, può software d’umano aiutar la persona, che ha imago carente esplor convinzioni, che tièn nella mente ipnologa la Lisa, mi prova far scoprire accompagnar persone, verso alternative che genera lui stesso, e stimola coerenza tra i comportamenti, e personal coscienza Io mi sincronizzo, ugual lunghezza d'onda e parlo stessa lingua, a mezz'imago fonda contatt'altro emisfero, depisto il dominante a mezzo dell'affetti, e la poesia più grande Scavalco la ragione, Sincronizzo su Emozione; concentro su se pazièn convinco, che ha varie abilità un idea, la coscienza fà la sua Trance; s’Attivano Fenomeni; può stimolar processi, d'inconscio guarirà ritorno col Detrance.” Lisa in casi depressione, ri-fabbrico il passato legati ad abbandono, accaduti nell'infanzia uso pur futuro, a curar presente istanza da nulla crea qualcosa, stimola l'azione Stimolo indiretto, a memoria sensoriale Immagini totèm, che aiutan meditare l'albero collego, alla mente d’individuo la psiche più istintiva, collego alle radici ogni cosa esiste, poichè v'è osservatore mente che si osserva, attiva un paradosso trance muta ruoli, chi osserva è l'osservato nel gioco di riflessi, il doppio vien svelato fiume guarda bosco, che in acqua si riflette bosco guarda il fiume, vede altro se stesso l'identità raddoppia, dall'ego nasce l'altro dall'uno il 2 e il 3, dzochen cresce tanto Noi narriamo il mondo, Sesto ci ricorda affetto corrisponde, a chioma tutta quanta carattere che cresce, a fusto della pianta e il mondo raccontato, ritorna e condiziona a veder ciò che va visto, così pensar udire una nuova conoscenza, ci obbliga sentire conduco mio paziente, far’identificazio il trance non è sonno, non è patologia con albero maestoso, forte e rami spazio immagin positive, di forza e gran potenza adatto a più problemi, sessuali d'esistenza emerge naturale, o indotto da un rituale nell’innamoramento, varia con passione la trovi in meditazio, e mistica tensione2 propongo imago di, alberello sofferente è nella caccia moto, o cibi dell’ebbrezza estro di creativi, e produzion di scienza pensieri e sentimenti, ormoni sensoriali mezzo rinsecchito, che a crescere riprende quindi a rinforzarsi, seguo allor mediando bambin evoluzione, novella raccontando simboli in inconscio, sciolgon condizioni e creano nuove nadi, all'energie interiori indican qualcosa, di ancora sconosciuto ovvero non cosciente, oggetto di rifuto Erickson racconta, sua auto-rieducazio dallà poliomielite, un paralizzato corpo ricorda movimenti, che fece da bambino riapprende cordinazio, del fibro muscolino 1 immagine permette, traduce in movimento fisico e mentale, attiva un cambiamento sport pur estremi, e nei moti viscerali Lisa in àutoipnosi, isola i suoi sensi sposta l’attenzione, dall’estern a interno in tranquillo luogo , contar da trentatrè fin chiusur degli occhi, vedi può accadèr 2 Una persona sensibile può fare diagnosi poiché si sintonizza sul malessere del soggetto d'aiutare e lo percepisce. Chi cerca l’acqua, la percepisce ed usa il biotensore per segnalarla pur a se stesso. La trance attiva, oscilla pur negli animali: inibito il funzionamento dell'istinto di conservazione qual estrema difesa và prodursi uno stato naturale di catalessi che se breve, riequilibra l'organismo in vista di una risposta motoria. Sesto LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 116 Interruttore interno, attivo con segnale c resce concentrazio, isolante sensoriale fenomen psicosoma, van alla coscienza assieme ricordanze, di magic'esprienza1 quan la nostra mente, resta in armonia a nulla oppon restìa, fa spazio e pulizia accetta l’invasione, di nuove sensazioni da suoni derivate, visioni e odori azioni mentre s'è presente, l'Io discriminante sempre è capriccioso, e volubile decide Desidera o respinge, oppure mi rifiuta ogni sensazione, sgradita e non voluta La mente contiene, gli oggetti pensieri immagini e sogni, in mentali bicchieri eppur speranza d'ego, è l'ultima a morire Assiem disperazione, oltre ogni soffrire Tutto ciò che accade, là nella giornata và polverizzato, in minuscola pensata la nostr'idea ostinata, dell'oggettività Trasforma tal pensieri, in solida realtà vorrei dir la magìa, d'una pietra ancor i profumi dell’erba, e la vita di un fior colori e le forme, il volo di un uccello voli della mente, al cielo del cervello la Mente e la Realtà, son la stessa cosa ricorda che lo sposo, tiene la sua sposa fissando l’attenzioni, sull’apparen realtà odio amor pensiero, vedrai che sorgerà Se questo è un sogno, io risveglierò essendovi l'idea, di nascita e di morte istinto primordiale, è venticello fresco stimola e fa balia, prende uman intento coscienza dejà vù, nell’habitat si spande musica del vento, fragor amor’espande Sorge si ridesta, pensier d’eguale sorte “Come può la mente, rifiutar se stessa? come può lo spazio non conceder spazio un tempo non aver, per sè alcuno tempo vedo come ciò, è assurdo nel contempo tu lasciati guidare, come fossi in trance istinto trova tutto, quello ch'ego scansa la pratica ed effetto, di questo indagatore sarà nel suo osservarsi, e nell’osservatore una partita a tennis, diventa nostra vita trovarsi qua e di là, come in uno scambio tra l'esperienza in sè, offerta al nostro io e colui che sperimenta, quasi fosse il dio L’essenza della mente, tosto scoprirai spazi sempre vuoti, e riempi quan vorrai si svuota si riempie, secondo circostanze un circo le cui scene, divertono l'infante Tua mente mio Seba, è pura energia emettere pensieri, significa creazione di forme con oggetti, è l'antenà lezione Compaiono le forme, d’ogni sofferenza mente eventi sono, in interdipendenza la mente come il Dio, crea l'altro da sé assieme con l'oggetti, un esistenze che le tue gioie semplici |sono le più grandi sono quelle che fin fine, sono le più belle dai e dai ogni giorno |con il tuo sudore 1 pietra dopo l’altra |in alto arriverai! Attor apparente, Io sono nel Mondo Le mie proiezioni, le recito in fondo gia interconnessa, con tutte le menti perfetta già sono, senza i commenti ho scorto le radici, fondamè del tempio amor è fresca rosa, l'annaffi resta vivo Ma se la fai morire, un dì rinascerà è bianco uccello che, se vola tornerà clxxiii se ricorro all'ego, spingo la mia mente a credersi sicura, d'esser permanente e l'illusion produce, ciclo del samsara la nascita con morte, in logica binaria fiume poi del karma, porta l'esistenze Krisna ci rivela, nel fremito cosciente sonnanbuli sospinti, nell'inconsistenza nel mare del samsara, ciclica esistenza io Seba narro qui, il canto di Pamela vissut'avanti morte, con coscienza piena al fin della sua vita, ci vide testimone Ogni cosa e universo, in egual sinergia se Mente non fosse, di queste contrade mai sentiremmo, chi la penetra invade figli amici e 1 gallo, nel terabuti amore se fosse universo, esterior consistenza una Mente non può, averne esperienza con le sue creazioni, che appaiono reali osservo fase a fase, sgretolamenti vari Domani Io morirò, e tutto scompare sola infine sono, e la mia mente sale le frasi di attivazione (segnali post-ipnotici) sono gesti legati Posso ricomporre, tutto od osservare (ancorati) a situazioni o sensazioni, che si vuole raggiungere, Implica soffrire, frammenti a sgretolare tutti questi pezzi, stanno assieme a caso durante lo stato di trance. Il semplice gesto, ripreso nello stato di veglia, fa in modo che il soggetto ritorni ad uno stato oppur hanno unità, un senso a loro dato? di trance automaticamente. Ci sono persone che lo fanno quotidianamente, senza accorgersene, grazie all’uso di devo abbandonare, il corpo al suo destino ancoraggi (simboli, brani, colori, profumi), che ricordano andarmene in esilio, dal mondo mio vicino altri e riportano in situazioni particolari inconsapevolmente. 1 Se non lo è, a sognar continuerò prima un sonoro, rumor esteriore poi d’un tratto, il silenzio interiore che la calma donerà |Al tuo cuore puro Dolce è sentire com nel mio cuore Ora umilmente sta nascendo amore, Dolce è capire che non son più sola Ma che son parte di un’immensa vita, Che generosa risplende intorno a me Dono di Lei del suo immenso amore. Ci ha dato il cielo e le chiare stelle Fratello sole e sorella luna, La madre terra con frutti prati e fiori Il fuoco, il vento, l’aria e l’acqua pura, Fonte di vita per le sue creature.. Dono di Lui del suo immenso amore. Pamela è dipartita, là durante inverno volle accanto a sé, l'imago Tago eterno la veglia al Terabuti, segue suo trapasso figli e terabanzi, alternan pianto e canto . (san Damiano) Ogni uomo semplice |tien in cuor 1 sogno Con amore ed umiltà | Potrà costruirlo se con fede tu saprai |Viver umilmente Più felice tu sarai |Anche senza niente. Se vorrai ogni giorno |Con il tuo suore una pietra dopo l’altra |In alto arriverai Nella vita semplice |Troverai la strada lo stato di Buddha, inizia e compare il soffrire è illusione, è ipnotico affare così il movimento, e il tempo spaziale che morte conclude, e io accetto reale un soffio di vento, che vien da finestra ci dice che il tempio, eguaglia la festa e un silèn solitude, emerge con pace gemello è l’Amor, di Morte che piace Povertà e dispiaceri, smetti temere Cosciente rimani, di ogni etichette Sorprenderti morte, più non potrà paure e rimorsi, mai più aggancerà Pamela sente Pan, qui nel Terabuti lo sente che gli parla, ore par minuti non temer sarò, in te d'ovunque vai nel buio nel silenzio, amor ritroverai LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 117 Perché, dentro di me c'è tanta gioia! Perché, tutte le cose intorno cantano? Perchè? oggi nel cuor, ho tanta gioia E voglio amare il mondo in foglia! Con un mio canto, dolce Signore Voglio danzare, questa mia gioia Voglio destare, le cose d'amare mondo rinnovo, voglio cantare con il mio canto, dolce Signore Voglio plasmare, gesti d’amore Voglio arrivare, oltre la morte si da sperare, oltre ogni sorte Se tu mi ascolti, dolce Signore voglio cantar, l'amore interiore Voglio sognare, cose mai viste viver assieme, Tago conquiste solchi dorati, sono le strade |che mi conducono vicino a Te |Vorrei gridare, a tutti quanti l'immensa gioia che hai dato a me |In ogni volto vedo un amico |Tutta la gente sorride a me Oggi ho capito cos’è la vita| È un’avventura meravigliosa |or ho scoperto da Te, cos’è l’amor Imparar è scoprire, quel che già sai Gli adulti pur feriti, se giocano coi bimbi oppur con gli animali, ritrovano equilibri Paesaggi inaspettati, proiettan fantasia vivifica la mente, è gioia uman creativa Duràn le turbolenze, io fò l'ibernazione Deserti mari e monti, vie d’esaltazione sui bus nepalesi, crescevami intuizione un onda nella pancia, espande devozione il mio centro gravità, sentivo là nel viaggio assieme quelle genti, nel bus 1 solo spazio comun a lor destino, l'amor mi travolgeva e in lacrime di gioia, ogni cosa riluceva Ogni esser realizzato, del mal si liberò Raseno cita il libro, taoista cuore d'or nasconde tra la gente, kundalini più fino Kinaciau ricorda, il num è il cuor di Dio il tempo è la risorsa, unica che abbiamo sola c'appartiene, sudore a lei doniamo Lui che la virtù, raggiunge e perfezione possiede pieno qi, non tien esitazione canta che ti passa, esibirsi vuol Narciso Lisa poi mi parla, del balsamo del riso La satira è salute, gandhiana ribellione vivente carnevale, al flusso in esteriore Una logica binaria, può crear pregiudizio Occhio è causa prima, che vede l'artifizio Ironia verso sé stessi, vince disistima poi liber defecazio, e l'ansia orina via Sequestra e fa esclusioni, false artificiali2 battute e barzellette, dissolvono paure e dolor difficoltà, l'interpetan scritture1 con sguardo testimone, vedere le reazioni dentro degli eventi, osservar gioco pulsioni Qi vien attivato, da grupp'accomunato lo ascolto sen giudizio, sen soffocare niente ogni cosa accoglierò, pur tenebre tremende Aderire a sofferenza, l’istante in cui si offre Colma sua richiesta, e termina sue scorte da identico sentire, in un luogo caricato di sogni aspettative, Raseno dice piange i cerchi della festa, son medicin grande nell'educare l'ego, io estinguo divisione che mental proietta, prima e dopo azione estinguerlo vuol dire, por fin a divisioni “Il nostro comportamento è manipolato da passate memorie, Frecce del passato, ben vive e lancinanti paure e traumi. La psiche è fatta d’immagini che han potere nude appariranno, dei nuclei vorticanti 1 di cura e una loro lingua e dietro ciascuna, si nascondono vecchie divinità trasformative alle qual è utile far attenzione: ogni narrazione produce e dà forma ai giochi mai puerili di un bimbo. Pitture rupestri o gli affreschi di Giotto, narrano storie riflesse in miti e ballate e legate col filo di testi e parole in collane di ricordi (memorie). Nelle canzoni che scrissi a 12 anni c'erano già tutte le risposte che oggi riesco a capire in profondità; a scriverle era il mio inconscio.” Lisa Insegnare è memoria, accesa nell'altri il diverso passato, un futuro o condono Nulla è problema, senz’esserti un dono Tu cerchi problemi, perché n'hai bisogno sebbene non sai, perché muovi intorno Una nube non sa, perch'essa si muove Ma il cielo elevato, sa tutto e non muore Il Raseno diceva, di aver un potere esser utile a sé, e al genere assieme così lui credeva, e così era per lui altri sepper ciò, e l’avvicinaron puri Nel cielo non c'è, ne l'Est ne Ovèst distinzioni facciamo, sol nella mente Finiamo per creder, sian veramente tutto nel mondo, vien da tua mente3 Ci dice Feder Nice, che verità natura Vive come i sogni, d’illusion fattura Ci siam dimenticati, di questa verità nel sonno riviviamo, la prima umanità! Sei bimbo ballerino, in grembo della terra che dona mente e cuore, alfin ti risotterra mai nessun rimpianto, ciò che tu sei stato in Te la sua Natura, Dio ha manifestato Non aver paura, se incontri più insuccessi come vita-morte, son natural processi nessuno nasc'esperto, bensì ricercatore Gaia prima esiste, qual mental canzone Tormento risentito, è potere distruttivo Spesso a sabotare, è un bambin ferito sguardo d’un affetto, bacio d’un amante curano dicendo, al mondo sei importante Bimbo è nell’inconscio, agisce per istinto false educazioni, lo fanno un triste spinto Luce amor perdono, saranno la sua cura Atomi od archè, semplici e immortali che portano la scia, dei traumi, visitati 3 Sakyamuni raggiunto il livello di Tathagata disse: nella Via Lattea esistono esseri come noi che possiedono corpi come i nostri; in un granello di sabbia ci son 3000 universi sconfinati 2 Nel Dào Dé Jîng, antico testo cinese attribuito a Lao Tsu che contengono a loro volta altra sabbia e poi affermò: È così (5.000 ideogrammi in 81 quartine), si allude a un processo di grande che non c’è esterno, così piccolo che non c’è interno, rieducazione dell'ego: por fine alla divisione continua della grande al punto che non se ne vedono i confini e piccolo al mente, pulizia l'inconscio passato ed erosione delle domande. punto che non se ne vedono le particelle più infinitesimali”. che liberan suo cuore, da ogni legatura Quan realizzi il Sé, Ganesha tu vedrai Incarna l’elefante, che regge le dorsali Inconsci lui protende, è rimemorazione Kundalini dormiente, cura in dedizione Divina sicurezza, è bimbo innato senso Ganesha mooladhara, radice d’universo bastion della Minerva in quattro direzioni Fuori e dentro noi, contròl le tentazioni Figlio della shakti, sei l’umile saggenzza Guardia sei Ganesha regale completezza nel tufo e nell’argilla, Ti sei il rigenerato Radice del vulcano, magma del creato Sei quattro fili uniti, in forma di svastìka Che brillano radianti, nel realizzato in vita Son 4 lingue fuoco, color rosso arancione Fiammelle che silenti, son petali di fiore4 Fiore al centro è blu, muta con l’umore di Tago dio Ganesha, che fa meditazione accendi cuor di Tera, se danzi piena vita se intoni tu il suo nome, Lei ti benedica Blu nel realizzato, improvviso dà bagliori Tuono e nubi gioia, Ganesha fa gli onori appar piccolo bimbo, e fà dei movimenti spande fremi gioia, dilegua tuoi tormenti Danza nel suo chakra, filosofo bambino al cuore del devoto, inton un mantra fino Sakti se commossa, qualunque amore dona insegnaci o Raseno, un mantra che l'onora OM Tryambakam yajamahe Sugandhim pustivardhanam Urvaarukamiva bandhanat Mirtyormuksheeya maamritat5 clxxiv 4 La svastica figura le 4 dimensioni della coscienza. Il punto d’incontro figura la 5° dim. (Ganesha), che diagonalmente ascende sopra i movimenti orari e antiorari del chakra ganji. Ganesha lavora a equilibrare i lati: Se eccedi uno di loro lui volà via; se indulgi Lui è a sinistra, se astieni volge a destra. 5 Noi adoriamo l’Uno dai-tre-occhi / Il fragrante che nutre tutti gli esseri / possa liberarci anche dalla morte per l'immortalità / come il frutto liberato dalla servitù. Dio Shiva dà vita lunga, pace, prosperità, immortalità. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 118 la Lisa ora canta, la mistica tantra Sei Fuoco Vento Sole, e la Luna ricorrente spontaneo sapere, là in Kaula mantra TAT TWAM ASI, OM HAMSÀ SOHAM Tu mantra Bhûr Bhuvas, Suvar Om ganapà Tu Sei Quello, che amor sa disvelàr da sanscrito Gànes, vien punico Tàges Ganga con Thera, son l'unico Phanes fenomeno Mama, di un utero od uovo cui forma fuoriesce, Nzamè uomo novo Tago è Ganesha, è un bimbo nativo Custode di Thera, e l'umano destino mondo suo sogno, lo gener'assorbe nel canto Gayatri, riflette la sorte Om Bhur Buvaha Suvaha 1 Thath Savithur Varenyam Bhargo Devasya Dheemahi Dhiyo Yo Nah Prachodayat. Om Gaiatri l'Annapurna, Shakti e Kundalìni eterno mantra d’India, Baba tien sospiri anima ogni cosa, é Hridaya pran vitale cuore di ogni Veda, madre del cantare Tu Terra, Aria e Cielo, energia che il suono dà Hai forma pure d'uomo, la G è quella inizale la A è forma intermedia, l'anusvâra è finale Sei Rishi abil poeta, il punto è superiore la rima una canzone, risuona nell'unione Sorreggi con le mani, bisogni e desider dissolvi ogni terrore, il topo è tuo velièr pur Romulo stasera, narra li nel tempio la storia di Miguèl, suo amico curandero Miguèl Momoi, che vive ad Hariquina un piccolo villaggio, 2 ore là da Lima nel Barranco affitto, al quartier di Lima sul terrazzo tiene, 2 metri cacti in fila Momon raccomanda, semplice rituale con hongo oppure cacti, spazi limitare dopo sempli pasto, senza zuccher sale olio oppure grassi, prepara lui la mesa un faro cerimonia, per scopo ricordare recita Gayatri, e cantala dovunque una tavola di forza, o riferimen rituale “Raggiungibil sono, su là invisibil via Mesa intovagliata, di splendidi ornamenti Ricami indio Shipibo, in disegni ricorrenti feticci e oggetti vari, ciascuno poi vi pone frutti d’amazzonia, richieste pien d’amore suono primordiale, pur amore dunque 1 parola un gesto, mi basta a venir via Omaggi a Ganapati, principio manifesto Creatore e reggitore, e distruttore desto Sei figlio di Parvati, e figlio di Mahadeva Sadhu e Sadguru, sei coscienza piena Proteggi il discepolo, completamente a nord ed a sud, a oriente e occidente ed ovunque difendi, di sopra e di sotto colui che t'ascolta, e versa nel mondo Tu fatto di parola, tu fatto di pensiero tu Saccidânanda, il Brahman manifesto tu Sei conoscenza, Sei il discernimento Tutto il mondo è , sol un tuo momento Tu i cinque elementi, Guna tempi e corpi dimori in Muladara, le Sakti Tu comporti Sei Quello meditato, da yogî permanente 1 suono primordiale dei tre mondi | divino incantatore |luce risplendente su cui meditiamo |possa guidarci la coscienza un cranio di otorongo, e palo ad incensàr candel attorn a ceppo, jacubi buon copàl siedòn partecipanti, passeggiano d’intòr scambiano parole, con musa sottofon Lui prepar infuso, di cacti già sofferti2 son migliori piante, vitali e resistenti quando vien tagliato, vive fuor di terra minimo d'un anno, radici 1 altro serba ha nei sui terreni, raccolto l'esemplari da diversi luoghi, e suoli abbandonati forti negli effetti, quell'assai stressati producon di più, li aiuta più mescàli Avanti la dimora, ad evitar marciume talee delle cactace, asciuga nella base forza lor dipende, d'acqua che contiene più acqua meno forza, stress gli conviene mostra pìù alberelli, a lenìr febbri malari assiem amici hongo, rimedi a molti mali il Peruvianen s'adatta, cade pur soffrendo Hongo fresco ama, il succo degli agrumi 3/4 d'hongo aspetto, dop'un or e mezza assumo in fasi di, tre hongo per tre cicli ma crescere continua, pure sul terreno antico è coltivato, a Las Alda nelle Ande adatta nel deserto, vien dalle montagne clxxv Pedro vien venduto, libero ai mercati come mama coca, nei Peruviani stati l'usan curandero, a incontrar nemici eliminar il male, malocchi e var infidi Hongo le canzoni, insegna camminando stratifica ogni cosa, l'incorpora nel canto Mi cal in varie storie, di magica parvenza Miguel guida su fiume, la triplic’esistenza vien tagliato a fette, cacti dona schiuma decotto della Sierra, medicin huachuma coltello toglie via, la parte bianca interna cuoce in acqua e lime, entro una padella sopra e sotto l’acqua, uguali e rovesciati riflessi son 2 mondi, e paion rispecchiati draghi d'acqua e selva, svelano misteri Lo fa bollir tre ore, e un liquido n’estrae separa dal residuo, digiun a ingurgitare esperienza del Tricheco, dura 8/10 ore Cantaci o Raseno, di mondi lontanissimi e di civiltà sepolte, continenti alla deriva Parlaci dell'amore, in mezzo agli uomini e viaggiatori mistici, in territor anomali suo picco è tra le trè, fino alle sei ore Miguel vede 3 fasi, in undici ore viaggio Le prime 2 relàx, assieme col paesaggio leggero mal di testa, freddo o nauseà se l'effetto tarda, è probabi non verrà indigestion appare, assieme mal di testa 1 mango freddo prese, prima della festa Romulo allor offre, 1 medica acqua calda effetto scende sale, lui gira per la stanza “mantieniti in attivo, canta pure balla arrivano 4 ore, Miguel cammina e parla discute di più cose, da tutti i punti vista aiuta passeggiate, e aiuta vincer strizza un giovan europeo, ha vertigine potente attraversar un tronco, posto su torrente inizia sua lezione, e gronda di sudore Striscia da serpente, glutei fan motore impacciati tentativi, divertono gli amici la prova è superata, nei miglior auspici pensiero ricreativo, amplifica graduale Motivazione guida, e purificazion sale Miguel il terzo giorno, vien alla riserva 1 cucchiaio a mattina, 15/20 gg, ottimo per cuor e digestioni botanica d'Iquitos, per medicin di selva 2 fan nove nel totale, o dodeca sacrifici poggian su esistente, i mondi paralleli i Pigmei dell'Africa, si siedono per terra con rito di socialità, sereni fuman l'erba l'aborigeni d'Australia, stendono su terra con un rito di fertilità, lascian loro sperma più gente alla danza, accorcia la distanza Io con cavigliere, danzo alla mia stanza Nei ritmi ossessivi, la chiave dei tribali regni di sciamani, suoni più ancestrali Raseno mescitore, nostro Peter Pan Battiato Branduardi, facci riascoltar zone oltre il pensiero, facci degustar Gulliver vogliamo, ancora rintracciar Venite tutti, un marinaio il mare ci portò venite tutti, un capitano il mare riesplorò seguimmo per istinto, le scie delle comete come avanguardie, altro sistema contiene Un pirata tutto nero, tiene casa solo il ciel ha cambiato in astronave, tutto il suo velier tiene teschio per bandiera, vuole dire libertà vol all'arrembaggio, ma suo cuore grande ha come lampo tuo pugnale ora lanci contro mal ma sei uomo generoso, come generoso il mar l'occhio tieni azzurro, e nel braccio acciaio c'è nero è tuo mantello mentre, il cuore bianco è LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 119 Fammi provare oh Capitano, un avventura dove io son l'eroe, che combatte là con te Fammi volare, senza meta tra pianeti sconosciuti, per rubar sogni segreti .8 agosto, Seba: Raseno il professore, vuol servir la terra Emilia ben insegna, fatica senza guerra Butta il tuo orologio, e vivi senza azione cambi cuore d'uomo, e avrai rivoluzione Thera non si lascia, capir da conoscenza di sola ment'umana, binaria consistenza mutàr petrol in plasti, risorse consumare capaci andare avanti, incapaci di tornare L'umano poi s'illude, in Natura artificiale e a mezzo distinzione, la crede naturale giudica etichetta, divide in bene e male la Vera è circolare, in caten alimentare se uomo vive basta, la gioia sa trovare Tera indicherà, il da fare e da piantare la fonte di Natura, si fonda sul mistero creàr la conoscenza, è dividere l'intero Esci dal virtuale, dell'invenzion umana Vuotata la tua testa, Natura è rivelata se tu abiti la terra, la servi Lei ti nutre scopri poi le specie, che lei coltiva pure scienza si sviluppa, in moti d'espansione ritorno chiede sforzi, centripe contrazione corrono le scienze, pensando d'inventare sfruttare sen criterio, d'astuzia dominare fanno lor raccolto, prima d’altra piena l'economia che gira, soppianta contadino al centro và l'affare, seguito dal governo aumenta prezzi vita, la crisi ci sovviene contadin perenne, petrolio mai richiede Donne alla corvèe, marciano fra i pozzi un Ela ogni sorgente, l’abita e protegge un Ela a una famiglia, concede dialogare abus'inquinamenti, in dolori fan pagare “Re Mida col trattore, muta tutto in oro si scava nella testa, assai c'è più lavoro la viva conoscenza, non è in laboratori non è l'uman ragione, porta istinti fuori il Divino è percepito, pur ognì momento carota con bastone, indiretta educazione chiede tuo falcetto, quand'è maturazione Ti veste di fustagno, cuoio oppur cotone se pianti mais e vigne, solo per far soldi s'instaura avidità, e suolo vien distrutto se attivi un paradiso, inizi cambiamento umano di natura, torna in quel momento Nell'educare i Figli, a mezz'imitazione servendo la Natura, a inizio puoi far guai così brusche inversioni, ribaltano nei mari ciò che fù fuorviato, vuol lento trattamento ritorni l'armonia, in gradual assestamento al mese di settembre, vedo tutto l’anno primi dode giorni, ciascuno mese danno inizia l’ann'agrario, settembre cabudanni preparino terreni, per semin senz’affanni Raseno è senza scopo, non capisce niente scienza è un artificio, e và controcorrente scompaiono l'angosce, davanti Primavera riemerge ecosistema, se lasci fare Thera Sa bidda è villaggio, in grandi campagne intorno orti e sartu, le viti e olivi piante poi è terra aperta, proprietà dei nativi lo spazio comune, a pastor contadini “Sogno di villaggio, senza guerra e pace riuscire realizzarlo, è la soluzion attuale la chiave è un contadino, semplice felice Bosco e pascoli, coltivi e allevamenti è zona divisa, ogn’anno in due parti una è bidazzone, con gran cereale L'altra è paberile, riposa con fave1 di esser rimanere, ciò chè sente e vive I Konso contadini, portan terra in loco in lor terrazzamenti, fan muretti in toto gli steli mais e sorgo, dopo colte spighe tagliati son disposti, a fasci messi in righe che spazzerà via tutto, lavor a canti-lena canali fra terrazze, devian acqua eccesso e uomini e animali, l'usan vie d’accesso Maschere d’agguato, fàn la formazione la tattica funziona, se resta nel segreto gruppo nell’intesa, mantiene vivo il velo l’anno seguente, s’invertono zone dopo il raccolto, si fà pascolazione l’uso comunitario, delle terre aperte pur non si fermò, còn leggì chiudende clxxvi Konso mur a secco, interrompono correnti di fiumi assai veloci, permetton sedimenti materie trasportate, in giardini terrazzati annaffiano d’estate, negli orti già assetati Abitanti di bidda, sorteggian le aberta tra capifamiglia, e sorveglian la terra assiem barraccèllus, vigilante pagati Assicuran così, gli usufrutti assegnati Legumi di ogni tipo, cereali sorgo e miglio il mais dove c’è l’acqua, assiem khat-caffè e i tuberi preziosi, permetton sussistenza Là nel Terabuti, permacultura ho visto l'arma fu la forca, preda il bio-raccolto mappa è calendario, e fenomeni locali duràn la siccità, daràn sopravvivenza i tòtem son sostegni, l'alberi e i filari 1 Gennàrgiu sikku messàiu arrìkku; pròiosu, messaiù tingiòsu. Emilia insegna l’orto, dinamica e sensibi con gli organismi suolo, lega i vari offici or prepara il suolo, che fu destrutturato pone la patata, coperta in carton strato Lei attirerà lombrichi, per dar fertilità coltivazion pacciante, mantiene umidità Perenne fertilizzo, è continua copertura a suolo che riaquista, l’organica fattura Thera non ti chiede, lavora da se stessa tranquilla sen fatica, bene puoi servirla e senza giudicare, insetti e infestazione lascia scaricare, guardar è tua funzione un suolo naturale, bev'acqua d'inverno e l'usa nell'estate, che serba nell'interno sotterro pini morti, in terre sabbie argilla la legna cur la terra, al camino dà favilla Terra nutre piante, Piante creano suolo fan fertile attraverso, lor radicali essudi l'organici residui, assiem microrganismi attivano terreno, batter funghi lombrichi clxxvii gli elemen presenti, sul selvaggio suolo san rigenerarsi, mettendo tutto in gioco senz’alcun lavoro, benesser si trasmette a piante che su esso, crescono protette Boschi che tu vedi, non sono lì per caso escon a esistenza, dal canto del beato un popolo di fede, li danza senza posa a che la vita fluisca, rinnovi e si riposa la Terra ci vien data, in prestito dai figli lei non ci appartiene, noi l'apparteniamo così boschi perenni, affianco alle annuali realizzo i permanenti, sistè agricolturali se suol argilla scalda, secca poi si crepa accade dispersione, il suòl si depaupèra Ritrovo allor in zona, Natura originaria inserisco le colture, in ecosistema varia pur Medica satìva, erba medica legume Alfalfa aiuta terre, amara ed astringente analgesica purgante, gli steli fò in infusi in coliti reumatismi, avàn coricarti l’usi LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 120 Narrami l'Emilia, prima sua esistenza ai primi dopoguerra, senza l'assistenza nei campi di suo nonno, ritrova dignità Radici di natura, la vanno ad enzimàr 3 farri son frumenti, vestiti con la crusca per renderli ora nudi, si fa la sgusciatura rustici adattanti, alle zon più marginàl custodi l’Appennino, e val pedemontàn clxxix fine di settembre, l’estate par finita tutto pare pronto, l'inverno s'avvicina svegliami nell’alba, la stalla è da pulire la legna smacchiare, spaccar e riunire clxxviii legno per il fuoco, riposa fuor'inverno lascio stagionare, un paio d'anni bello e un metro cubo fa, kili quattrocento brucia con calore, senz'uido contento Farro piccolino, dai monti d’Anatolia giunge coi Rasena, emigrati dalla Lidia sfugge clima secco, di sotto alle colline le piante di Demetra, primar alimentari di erbivori selvati, bestiame ed abitanti son diffuse ovunque, minuscole o gigante dai tropici ai deserti, fino al polo grande giungono coi venti, l'acque e le persone segnano presenza, di scarsa irrigazione ama le montagne, a cui offre proteine foglie lunghe strette, oppure nel contrario foglia larga grande, rivela buon substrato è semplice coltura, erba medica le basta non chiede ne concimi, trattori od erbicidi neppur la rotazione, sol semin autunnale Orzo Hordeum vulgare, è l'antico cereale fermenta e da la birra, grazie al cervisiàe o quel primaverile, a spaglio naturale1 mischiato a grano nutre, gladiator romane è usato a preparare, più salutar tisane la terra a noi si offre, perfin da calpestare da questa relazione, ci nutre ad imparare che pur la nutrizione, è un fatto culturale se calm'osservi bene, la piàn ti sa parlare clxxxi quan frutto va maturo, cade ed è coperto fronde della pianta, morente gli fan scudo una terra nuda soffre, gela oppur si secca paglia suo vestito, conserva senza fretta degenera più in fretta, in pollin di gallina limita l'erbacce, e il Farro sale in cima falcia a metà gambo, su stuoia fai seccàr con mani o piedi poi, trebbia a strofinàr3 clxxx fò rogo fin autunno, solstizi d'inverno con cielo coperto, e giorni senza vento per evitar gl'incendi, resto a custodirlo sull'ali del falò, un canto vò ad offrirlo assai competitivo, rispetto l'infestanti cogli metà luglio, sin la metà di agosto Una tazza di latte, e pan di 2 giorni l'Emilia riassetta, il letto e poi l’orto Bada le galline, e ne coglie raccolto giù nella maremma, ho colto gran e farro all’aia l'ho battuto, spulato ed ammassato molito poi al mulino, impastato lavorato cotte le focacce, molti n'han mangiato2 hordeùm spontani, comprende varie specie perenni od annuali, pionièr fin sulle sabbie poi fò le conserve, fagiol e pomodori Olive in salamoia, patate là al riparo e ricarico la stufa, per pomodor bollìr tramonto rientran tutti, cena sa riunìr Inventor d’agricoltura, dicon Trittolemo che Cerere la madre, culla ed accarezza massaggia lei 3 volte, distèn sul focolare lo copre con la brace, al fin di farne pane scrive Columella, che l'orzo và piantato Piatti terracotta, bicchieri una pignata Patate sotto brace, ri-bolle marmellata Minestra farro e ceci, formaggi vino dò fare vender pane, industria alimentare io semin cereali, tra piante già esistenti i maschi son fuori, a governar animali racconti al caminetto, finito il pasto buon alla semina autunnal, usavo zappettàr picconi pale e zappe, le zolle disgregar poi presi da Fukuoka, la Permacultura fave cardi e verze, migloran la struttra giunsi pure riso, assieme l’orzo e spelta d'estate mais e zucche, ceci senza fretta 3 quintal di spelta, mi dà quintal di seme affianco del trifoglio, o l'anno di maggese trebbia lentamente, covon deposti a terra da piedi ballerini, granella or esce bella da cui dipèn controllo, appalti della fame potèr a mantenere, social consenso pace gestito da più gruppi, lobby a governare incolti oppure prati, ai margini di strade in estive siccità, tien ciglia assai ristate in suoli ferti grasso, o pover assai magro l’impero lo supporta, strategico alimento cresce nella pace, se non può il frumento oculata getto chicchi, in malerbe resistenti il trifoglio nano avrà, prodotto suo tappeto spontane sottomette, se sfalci senza freno duràn le carestie, vietato era ai fornai gramigna e coda volpe, via se il riso voglio col riso per l'asciutto, uso un buon trifoglio gramigna ha monopoli, in suolo squilibrato conquistalo al trifoglio, fìn riso trovi fiato duràn periodo guerra, farina è ricavata il Grano sottopaglia, o al pascolo falciato al prato è concorrente, legume è tollerato gramigna assai lo frena, in pascolo tenace preparo con ortaggi, e bardana pur verace di far biscotti vari, e agli osti ospizi vari e bandi ai forestieri, sen pane far uscire lasciar città in 3 giorni, intimati di partire da ghiande della Quercia, pianta ritrovata il gigàro veccia ed altre, difficil digerite soluzion rischiose, la fame chiede sfide Triticum dicoccum, è farro spelta pane Usato da Ezechiele, e genti pre-romane Cuore della dieta, e del rito cumfarreatio solenni nozze dove, assiem è consumato Cibo delle masse, per carestie e disastro Economico cereale, adatto in ogni spazio resiste ben al freddo, la varietà invernale da etiopico altopiano, diffonde suo areale 1 “semina a spaglio autunnale 70-120kg/ha, sui monti a fin inverno per evitare il rischio gelate.” Emilia 2 farro e legumi per zuppe, li metto a bagno 12 ore prima, umidità e calore fan chicchi germinare, il freddo li fa marcire. Esperenzia fulgorale, est rerume magistra provando riprovando, cimento scuola mista finchè non riconosce, uomo saggio attende astièn dall'anatema, a ciò che non intende Agro ed agrumeto, grano ed aggressivo Gramigna con Frumento, ciclo che rivivo l'uomo che coltiva, sublima istinti caccia rapporti predazione, gioco faccia a faccia Soffoca la paglia, ogni gener d'infestante stoppie son piegate, al suolo sen strappare la semina appar gioco, di grani sparsi sopra aiutati a scender sotto, natur lavor da sola un graticcio collocato, su paglia di sostrato evita sia smossa, dai venti e dal pollaio semino Formento, su paglia posta a terra e fino alla raccolta, nessun altra faccenda Germina poi cresce, sta bassa nell'inverno fa cespo a primavera, il fusto e poi la spiga le spighe son tagliate, in estate nel cestino Sgranate e separate, con un setaccio fino fusto se ha cacciato, appen avant'inverno essiccano le spighe, immature sen rimedio il fusto puoi impedire, tardando vegetazio falcia grano in erba, precoce togli spazio Cerco un altra terra, per metter su radici oppure là sui monti, terrazzo le pendici Coltivo varietà, in successi ed insuccessi Osservo attorno a me, felici bio consessi clxxxii Oryza sativà, buon Riso antica pianta origina sud-est, nell'Asia Etiopia landa Acque a basso costo, fanno l’espansione Fior ermafrodito, autogàm fecondazione 3 con cesti separo chicchi e pula e colgo granella in sacchi juta LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 121 Riso ben si adatta, a ogni tipo di terreno sabbioso od argilloso, neutr’acido alcalino purchè vi sia dell’acqua, per intervenire nei casi in siccità, o paludi a non finire in argillosi suoli, dò il nippo Carnaroli l'indiano Thaibonè, s'adatta pur ai suoli se semino col freddo, pare poco saggio semino dal 20, di aprile al 20 maggio quan semino in palline, d'argilla antico rito a ottobre e nove l'orzo, aprile-maggio il riso a mietere nel giusto, momento a indovinare d'istinto e umidità, vò il chicco a esaminare Riso ha sapor dolce, natura neutra fresca a Stomaco da tono, Pàncrea vien in festa leggèr stimola i Reni, suo qi calma la sete ha effetto anti-diarrea, s'intero lo bevete periodo temporali, misto a freddo grosso s'accorciano giornate, ritmo vita cambia alle cinque si rincasa, alle 8 tutti a letto tutto muta gira, in funzion del sole lume l'Emilia narra e cuoce, polenta sugo pure Un riso per l'asciutto, e un riso per risaie se semino sul sodo, l'allago un mese dopo se semino nell'acqua, fò dopo allagamento per limitare l'alghe, veloci in un momento d'acqua cotta e pesce, vò datte la ricetta cicor e pomodoro, spicch'agli e cipolletta quant’altro troverai, funghi e pastinache dentro la pignatta, con strigoli e spinace L'allago una semana, se l'uso col trifoglio trifoglio indebolisce, e il riso và in rigoglio trifoglio poi ricacci, lontàn la concorrenza Riso vien difeso, è cresciuto a sufficienza metti un uovo ed erbe, l'aroma officinale se la vuoi speciale, con l’acqua con il sale mentre s'hai merluzzo, assieme la patata Olio a profusione, la broda è profumata Risoni per l'asciutto, mai rendo allagati Mediterranea dieta, fìn sopravvivenza così pur seminare, più tardi è da evitare ciò prolunga tempo, di seme a germinare poi col ciclo lungo, fioriscon dop'agosto clxxxiv giacchè il trifoglio nippo, l'ha intraseminati una varietà che smette, in estate vegetare prevale su malerbe, in periodo germinale allontana carestie, assiem la pestilenza Consumo di famiglia, fu ceci fave e orzo Dieta di emergenza, nei secoli di sforzo in cinque pur sei mesi, fa la germinazio settembre fin ottobre, giunge a maturazio 1 periodo luce chiede, 20 ore luce giorno durante granigione, scende il fabbisogno in tutti focolari, presente era una pigna con sedano cipolla, per fare la minestra fagioli ser a bagno, mattina fuori l'acqua sciacqui poi li cuoci, ventì minuti saggia Se ci sono piogge, allagan temporane Risone è riso greggio, riso per umane Zuppa di fagioli, verdur pane e cipolle sedan e patate, finocchi oppur carote Mieto quan mature, metto ad essiccare son chicche ricavate, spulate o raffinate 3 quarti d’ora circa, in pentola normale pentola a pressione, oggi vado a usare1 in alcuni campi riso, un mese a mietitura Per rendere leggeri, intestini da calmàr fò Riso pur bollito, assiem polenta màis due settiman dopo, spargo il seme d'orzo a piedi nudi il riso, or mieto senza sforzo 1 clxxxiii semino un trifoglio, a futura copertura 2 settiman avanti, mieter orzo a giugno a piedi nudi in campo, vò seminar il riso dop'orzo mietitura, abbasso paglia piana pacciame protezione, o allago una semana con un filo d’olio, e poco sale al fianco l'erbe officinali, calore e pur un canto clxxxv le notti dell’inverno, si scivola nel sogno arriva poi Natale, famiglia ad aggregare Amici ci s’incontra, insieme per cantare parlare d'an trascorso, attorno focolare Le piogge furon tante, Taras alza prima cerca funghi in boschi, presso la cascina a sera li consuma, assieme col formaggio mais con la zuppa, frutta secca assaggio e i bimbi sazi vanno, fuori per giocare rincorrono nei prati, e urlano nel fango Nonno par provato, stanca più di prima treccia solo ceste, passeggia la mattina Famigl’adatta clima, animali fan letargo Camino sempr'acceso, e braci giran tanto raccolto andato bene, fù l’anno generoso inverno avàn passato, fè l’orzo rovinoso Maial er'allevato, all’aria o in tufe grotte ucciso nell’inverno, asciutto freddo forte così da conservare, meglio le sue carni sotto sale e spezie, in feste occasionali clxxxvi così i polli o conigli, in arrosto cucinati conditi d'aglio e lime, e aromi ricavati I dolci con le noci, coi ceci fan ravioli2 Mandorle frittelle, nocchie castagnoli un pollo a cacciatora, ben fai rosolare prosciugalo dall’acqua, metti vin cipolla aglio e pomodoro, prezzemolo con sale il pollo assorba tutto, al fuoco regolare vario con patate, messe a spicchi sopra condite già col sale, e l’aglio e la cipolla e metto pomodoro, a spicchi tutt’intorno Origano e prezzemol, olio e giù nel forno contatto con la terra, fù anche libertà Zuppa con foglie di cicoria, borragine e semi di finocchio, un boom dell’edilizia, chiama là in città versa tutto su bruschette, strofina con aglio e condisci in olio lavor più redditizi, e l’ansia d’istruzioni oliva e sale. Se usi lenticchie secche /Dhal bhat tartari) lascia spopolan villaggi, e agresti istituzioni a bagno per circa 2 ore, soffriggi in extra d’oliva la cipolla o spicchio d’aglio, poi aggiungi sedano quindi i legumi. L’alimentazione indiana prescrive di suddividere lo stomaco 2 Tutti i tipi di pasta per ciambelle erano ottenuti con acqua e in 4 parti cosi riempite: 2/4 cibo solido, 1/4 liquido, 1/4 aria. farina, condita con cannella, noci/nocciole, miele cioccolato. restano gli anziani, all’oasi del villaggio non amano la moda, sintetico rodaggio fatica ed imprevisto, più spensieratezza vaccina contro noia, e la vita sola fretta l’umanità moderna, aspetta soluzione siàm colti ed istruiti, ma meno fai da te macchin ed aziende, chiedono presenza sotterrano sapienza, dell’autosufficenza Produrre fabbricare, dà soddisfazione liber sensazione, da sensi d’oppressione e dalla dipendenza, totale delle aziende Rafforza mia persona, e libera la mente è dal med’Oriente, Cicerchia la granella legume che produce, Latinum scossarella neuro-tossi convulsioni, in parali simulata in uomini e animali, in troppa scorpacciata Annual ramificata, il baccello come cece Sapor più delicato, la Bi e PiPi contiene adatta terre magre, ciottolose sen ristagni più rustica del cece, produce sen risparmi subisce i venti caldi, e le foglie i parassiti piantala in autunno, giugno-luglio mangi raccogli estirpa piante, riuniscile in mannelli sul campo lascia poi, essiccare i suoi baccelli clxxxvii il Cece è coltivato, spontaneo non esiste annuale antica pianta, che all'arido resiste cugin della cicerchia, appar semiprostrata Ricca in proteine, sul posto è consumata freddo mal resiste, io semin fine inverno colgo lugli-agosto, fiorisce 1 mese intero pur mòlti aborti reca, e soffre l’eccessiva presa d'acqua assieme, l'umido del clima più fertil terre fugge, argillose ristagnanti mal tollera pur sale, e suolo compattante le terre col calcare, fan dura sua cottura profondi med’impasti, aiutan sua natura buo Ercole consuma, le fave qual purea prima di affrontare, fatiche che teneva da ciò discende Macco, piatto del pugliese purea con la cipolla, e cicor lessate avete LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 122 fava prio legume, novembre pur febbraio 6 mesi oppur 2 mezzo, se semin primavèr giovàn baccelli fave, consumo a fagioline cucino interi cotti, tra sei-otto centime seme io lo prende, proprio mio lavoro affondo nel terreno, sette in ogni buca ogni mezzo metro, assieme alle canne a inizio settembre, si coglie si spanne sè le vuoi sgusciate, attendi che le fave si vedan dal baccello, oltre non andare sè vuoi conservarle, lasciale su pianta finchè lei matura, estirpa tutta quanta1 Semino assieme, granturco e fagioli nei primi di maggio, in file nei solchi attecchiscono bene, dop'acquazzone Il sole rovente, bruciarne può il fiore fagiolìn piselli fave, ricchi d’acqua sono aci folico e potasso, più fibra gran lavoro han pochi carboidrati, pur anche proteine i piselli son pù dolci, con ferro e vitamine Se la tramontana, a terra le sbatte un pisello a 4 gradi, và in vegetazione in un tessuto iuta, di canapa o di lino resiste pur al freddo, rugoso accetta caldo io semin fino agosto, le nane e rampicanti tutor 1 metro 20, raccolti più abbondanti se semino il pisello, in autunno partirà rallenta nell'inverno, ma poi riprenderà con zucchero e con sale, in pari quantità cuocio miei piselli, per gusto guadagnàr a mezzo di mani, riavvolgo alle canne raccolgo immaturi, poi lascio essiccare al sole o all’asciutto, sì da conservare assieme foglie salvia, o al peperoncino venti-trenta kili, ogn’anno per famiglia serbo nei sacchetti, pur nella bottiglia Coleottero insetto, magazzìn flagella la femmina in semi, l'uova conserva Larva si schiude, bianca e si svezza Còi cotilèdon cibi, muta senza fretta I semi fagiolino, a bagno in una notte li semino in terreno, umi non profondo fagiolo vuole vedere, Te che t'allontàn baccelli e poi baccelli, se torni regolàr quando son pronti, rodon tegumento sè fai compagnia, produce lungamente Cotiledoni sono, stratagèm di natura magazzini di cibo, a nutrir la creatura di mezzo fra loro, è legato l'embrione minuscola pianta, dormiente in azione pur ogni due giorni, rigenera fiorente l'anaffi lo concimi, fai rampicar su griglia cenere ha potassio, tenda indiana piglia2 Ama lui la terra, sciolta umid'asciutta se c’è una siccità, divièn più saporito se piove metà giugno, presto và fiorito innaffio ogni 8 giorni, ecco l'hai capito con foro regolare, escono dal seme ridurre concorrenza, provo con l’alloro la cener disinfetta, dai pidocchi in coro non c’è clorofilla, in foglie ancora chiuse ma presto ne avrà, se si apre alla luce è l'enzima di vita, che unisce glucosio a partire dall’acqua, fotoni e carbonio il secco fagiolo, in terr'umida e calda Appendo la pianta estirpata a testa sotto o conservo i baccelli comincia assorbire, l’acqua in sostanza secchi in carta di giornale a proteggerli da parassiti e polvere. fuoriesce radichetta, e divide-si frattale 30 semi in solchi di 3 m (dist.15cm), profondi 4 cm, fan 10k ricerca nel terreno, l'acqua e il minerale baccelli. Cimando getti sopra il quarto mazzo d''infiorescenze combatto gli afidi che amano il tenero e i baccelli avran più fusto ha bisogno, grapparsi a qualcosa linfa. In attacchi forti, nebulizzo sapone o decotto di ortica. 2 Rete grigliata fissata a due paletti (o ridosso muro) che a fine attorciglia salendo, col vento sen posa stagione (autunno) ri-arrotolo; a primavera, li pianto anche a da grande la pianta, azoterà il terreno cerchio tenda (3-5 getti) alla maniera indiana. Semino quando nutrirà il bestiame, i fiati e pur il peto posso camminare a piedi nudi senza sentire freddo (circa 17°) 1 clxxxviii Darà foglie con fiori, biàn gialli rosati Ermafroditi sono, farfàl papilionati3 simile alla Soia, è pianta che migliora semino entro giugno, dopo orzo signora tra i cibi derivati, germoglio fresco è dato latte estratto in acqua, dal seme macinato a caldo è alfin bollito, volendo è coagulato con sali di magnesio, ò aceto è Tofu nato campagn'arroventata, sotto sol d’agosto fà pensar la morte, fuoco ambiguo posto Pensiero della morte, è l’uni prospettiva coscienza che accetta, ride più di prima4 Io all'orto lavoravo, alla sera li ascoltavo La terra con le piante, le fiabe ricordavo stasera và Raseno, continua raccontare di quando giovinetto, l'India andò girare mentre il fuoco arde, e tutto par dipinga Raseno và cullàr, coi viaggi fatti in India scene e situazioni, l'incontro con la Lisa appar il Terabuti, una barca pien di vita! atterro a Katmandù, mucche a pascolare accoglienza familiare, su valli himalayane un popolo di razze, l'inglesi han incrociato emerge nel coraggio, il Nepal sacro stato giungo col monsone, vedo pur squallore assiem a mendicanti, in cerca di calore animali sulle strade, puliscon dai rifiuti mercanti in biciclette, attizzan loro fiuti Barbieri e calzolai, su piazza son vivaci sarti e guaritori, soppesano il mio corpo gracchiano cornacchie, ai fil alta tensione Diesel sulle strade, lo fà giappon motore e scopro il nepalese, sensibile e profondo è mano nella mano, rispetta intero mondo devoto alla famiglia, e ignora l'apparenze distingue la persona, dal rispè che sente Le Valli Kathmandu, Patàn e Bhaktapur Diventan città-stato, convivon più tribù Durbàr piazza centrale, delle sovranità ha templi di buddismo, e hindù divinità clxxxix Su rive fium Bagmati, sorge Pashupati tempio a divìn Siva, Signor degli animali Protettor del Nepal, amico al toro Nandi cremazion sui ghat, alzan fumi grandi Là numerosi sadhus, asceti itineranti Consacrano la vita, erranti meditanti Eremiti e anacoreti, di varie tradizioni fumano la ganja, allontanan tentazioni Attira assai devoti, pur Bhaktapur città semplice il suo clima, che dà serenità peperoncin e grano, seccano su stuoie donne brocche d’acqua, portano da sole5 Tra torni dei vasai, e botteghe tra viuzze gradoni 1 sopra l’altro, per cupola formàr Tempio Swayambhù, accanto Durga devi attira con sue scimmie, locali e forestieri son appese a guglie, preghier a sventolàr con ruote pien di mantra, incensi propiziàr diffondon primo suono, il màni peme hum al pantheon tibetano, l'incenso dona fum ad est di Kathmandu, stupa di Bodhnath più grande del Nepàl, il mondo a ricordar ai quattro lati guglia, stan 4 paia d’occhi Dipinti onniveggenti, liber da par’occhi Axis Mundi stupa, è monte Meru Kailas Uovo cosmo posto, al centro multiverso 3 Papilionacea, forma a farfalla dei fiori di tutte leguminose. Attorno a stupa poi, gompa e monasteri I rizobium (enz.fissatori d'azoto) della soia, diversam da altre Affreschi bei colori, stan su pareti interi legum, non sono presenti sul suolo italiano, vanno inoculati. quan la soia germina l’amido viene rotto dall'enzim amilasi. 4 “riscrivo il viaggio esistenzial interno, in cerca dell’estraneo senza nome che ci fonda, quel niente da cui scaturisce ogni cosa e ispira l’opera; quel fuoco originario, promessa di ogni creazione ventura e consunzione di tutto. Null esiste, la morte 5 “le stuoie in paglia, lunghe 30 cm, son fatte con fascine di sicuro verrà e avrà occhi silenziosi che gridan vana parola; lei fuscelli secchi di varie graminacee, annodati e stretti fra loro ci accompagna sempre, insonne sorda come vecchio rimorso. Tsampa è tè con 4 cucch.di farin d'orzo (tsam), burro e miele LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 123 Raseno tien amico, 1 mercante tibetano suo nome in Milarepa, sarà rinominato lui vive su a Kodari, villaggio del confine ci porta pur Raseno, per himalai scoprire Specchio per ciascuno, di tutti i vizi figli collera è l'inferno, fiamme buon consigli uscita e via di fuga, da situazioni umane vissute pure chiuse, pesanti o disumane Le situazion mentali, nascon ogni istante radici del passato, o un futuro proiettante in questa quella zona, di ruota d'esistenza continuità del film, è il flusso d'apparenza gran bravo artista, tiene un valore Se bene coinvolge, suo spettatore dentro al monastero, piccino del villaggio incontra poi la Lisa, misterico passaggio lei mesciava un tè, assieme tsampa cibo in grosso beverone, per ospiti a convito Il mondo Spettri Preta, in alto è situato Zona d'esistenza, scacchi e gioco dato Vi regna la tortura, insaziabil desiderio appar Buddha recante, il cibo refrigerio Samsāra è nella mente, qual logica binaria è una lingua biforcuta, che fà etichettatura è giudizi e distinzioni, a creare ogni paura Associa ad ogni cosa, nomi e spazzatura produce trasporto, dell’animo umano nel magico mondo, del mito richiamo discioglie i contrari, in gioco prestigio Raseno su a Kodari, assiem Lisa taoista Parlano l'un l'altro, al ponte d'amicizia confine tra 2 stati, la Cina ed il Nepàl tal ponte simbolizza, un antica libertà zona opposta Preta, è mondo d’Animali vi regna la paura, e le tenebre istintuali il destino sopravvive, e natur necessità un Buddha sta con libro, aiuta risvegliàr un altro fondatore, Bòn Thonpà Shenràb giunge da Zhan Zhùn, mongol occidentàl la tradizione Bònpo, rifonda a più riprese supera ostruzioni, e dzogchen doni diede Vive divertito, l’idea d’esser qualcuno non prendersi sul serio, è tonico sicuro pensa essere nulla, viaggia verso niente L'amico Milarepa, col gruppo rifugiato vive lì a Kodari, lo chiamano sciamano lui narra delle storie, di lama tra confini guerre e rifugiati, e la ruota dei destini il mondo Umano sta, sopra all’Animale Mente sappi mente, meditazion l’arrende continua Milarepa, che osserva l'esistente tempo ri-scompare, se mente và fermare il tempo con la mente, muovon alternate La sua felicità, motor di sua coscienza cxc Lassù nelle mie valli, pietraie desolate un mercato và curioso, dice Milarepa zona dell'orgoglio, Buddhà a elemosinare in cima al Kalaciakra, stan palazzi in cielo nuvole abitate, da Dei stra-ricchi in pieno Asura stan accanto, guerrieri d’ambizione pronti a guerreggiar, d’entrar zon'elezione sòn sei mondi stadi, della coscienza d’ego Il tempo è un illusione, edificio razionale L'arte meditazio, ogni fato va fermare Modelli di esperienza, possibile davvero fonde nel momento, annulla le distanze mondo e la sua ruota, ferman all'istante Raseno con la Lisa, l'ascoltano di sera davanti un focolare, profumi della cera 1 Thanka alla parete, di Padmasambava siede sopra fiore, e tien la coppa umana La ruota d’esistenza, ossia della coscienza mezzo che ci aiuta, comprendere l'essenza cosmo appare vuoto, forma impermanente ed ospita la mente, con sue conseguenze si può incontrare Dio, la cosa accade già pur senza forzature, l'istante vi accadrà continua Milarepa, non v'è l'interferenza appar il testimone, del ritmo d'esistenza cranio par riempito, di nettare immortale amrita di coscienza, l'umano sà svegliare quel lama in mezzo al lago, Tibet inventò e buddhista religione, dall'India v'innestò da stati di nescienza, sorge attaccamento per sé per interessi, e repulsion del resto Ignoranza e avidità, ed odio senza fondo Al centro della ruota, mordon giro tondo Respiro in sè non è, il cuore della vita forse è nutrimento, così come altri cibi il Thanka tibetano, adatto a contemplazio da ombelico al centro, Mandala tracciato Coròn dodici anelli, la ruota d’esistenza in viaggio fra livelli, della coscièn globàl figure d'alto in basso, rivelan conoscenza è moto sens’orario, e quotidian quadrante dodìci mesi sono, reazioni ad ogni istante l'osservazion respiro, ci dice è Vipassàna continua l'osservare, piano pausa ingrana se allarga per minuti, e tutto si è fermato pensiero con respiro, cavallo s'è arrestato Il bardo himalayano, srotol altro Thanka spiega con i versi, tamburo che c'incanta la ruota kalachakra, 6 mondi ci consegna Yama il Re dei Morti, pedagogia c'insegna A ignoranza s'incatena, l'emerger volontà segue la coscienza, in corpo ad aggregàr escon or sensi, e la coppia degli amanti segue sensazione, e un vivere mai sazi processo del pensièr, ossigeno abbisogna respir è tal motore, che la mente agogna se vita è sofferenza, provièn da desideri cerca l'esaurirsi, qualunque sia l’imperi Budda in forma Yama, è mente illuminata il Signore della Morte, con ruota rivelata è specchio per vedere, il gioco d’illusioni e i teschi sua corona, di più realizzazioni poi v'è attaccamento, a forme della vita divieni in mutamento, la nascita confina la morte tutto chiude, catena ricomincia ognun alla coscienza legasi o s’avvinghia Come un artista, non è i personaggi ma è testimone, di fatti e passaggi così pure il Sé, è distinto dai ruoli vive nel mondo e osserva da fuori tu puoi barattarvi, il vortice di vita Con gran felicità, piena ed infinita! una ragnatel di fili, percorrono entità cxci pur quando s’arresta, presente tu rimani respiro non c'è più, ma tu ci sei oramai! sè sa produrre, qualunque emozione allor è un maestro, di sublimazione sveste e denuda, dettaglio artifizio pur se tibetano, nessuno là lo attende non cerca la cultura, o fuga dall'essenza sua mente razionale, affianca la creativa che di sua realtà, è creatura primitiva sono in tutti noi, l’asceta e il razionale divider buon cattivi, è un fatto innaturale gli Dèi sono infedeli, bugiardi e irrazionali calandoli alla storia, crediam di dominarli Danza tra le opposte, specie di pensiero raccogli analogie, dinamico mai serio le forze elementari, ostil della natura son le stesse forze dell'uman struttura Qui cita Milarepa, i versi del suo guru Naropa solitario, riscaldasi col tummo là nella caverna, del monte Laci Kang vive da eremita, descrive quanto accà Cielo con la terra, tenuto lor consiglio inviano la tempesta a chiudere il sigillo topi, umani e bestie, chiusi nei villaggi soffrono la fame, attendono presagi Scendon roteando, con turbini forti molti fiocchi neve, dieci giorni e notti immensa la neve, di là d'ogn'immago nel gelo appiattiva, ogni onda dei lago in alto copriva, le creste ai ghiacciai e foreste nel basso, sepolte oramai alture e vallate, in un pian livellate e acque ruscelle, da ghiacci occultate LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 124 nevi e uragano, invernàl da una parte i miei panni leggeri, a far controparte combatton l'un l'altro, la vita la morte un ardente calore, la sòl mia consorte Lui avendo portato, la tummo vittoria un esempio lasciò, a eremiti di allora il tummo consegui, se a lungo ritieni il fiato ed un fuoco, d'immagini ottieni1 e ci narra Milarepa, tutto il suo passato al villaggio di Nechung, in regno tibetano duràn festeggiamenti, lì per l’anno nuovo veniva tanta gente, all'oracolo ritrovo Naropa su maesro, 1 oracol ricercato corpo suo prestava, a 1 spirito di stato medium o sciamani, col nome di kutèn Veicolan nei templi, e piccoli Shortèn tempo con pazienza, servon all’incontro lo spirito dorjè, è austero e parla poco risponde con sarcasmo, risa e stroncature allè question primarie, che banalizza pure “Iniziava cerimonia, cantando invocazioni al suono di più corni, di cimbali e tamburi Kuten entra in trance, coi cappelli in testa pesan trenta libbre, medium non protesta Suo viso si trasforma, nel selvaggio irato s’accorcia suo respiro, in fischio sibilato Danza a passi lenti, e salta con sussulto spada rito prende, brandisce tutto punto torna a suo sgabello, e ascolta le domande di membri del governo, cui risponde grande a danzare ricomincia, con spada sulla testa sembra gran guerriero, danza la sua festa Finito di parlare, il Kutèn vedo crollare sembra senza vita, il dorjè lo lascia stare suo nodo viene sciolto, sciolti suoi legami è ricco di dettagli, Dorjè nei suoi proclami la gli amici Sherpa, ci narran di creature Demoni e folletti, con fate e yeti pure2 una sera van danzare, 1 chama di lassù un rito molto bello, chiamato Man Rimdù Dramma che riporta, in versi leggendari più antiche religioni, nei sincretismi vari Attori travestiti, persònan demon maghi energie della natura, domate in più canali dentro del mandàla, di sabbie ed infiorata Si invocano entità, per gente or radunata dopo i suon dei corni, inizian danze sacre maschere vegliarde, fanno le comparse più comiche storielle, tentano educare novizi con presenti, alla memor rituale è tempo del Ru Tang, la danza cimiteri da femori antenati, espandon soffi versi salgono alla scena, scheletri danzanti i Bardi van cantar, i primi e ulti istanti3 maschera di Zurra, entra pur in scena Dio delle montagne, e fuoco della sera Purifica gli Sherpa, gli dona insegnamè per vivere in accordo, all'intero ecosistè al centro di mandala, vessil è conficcato così da imprigionàr, ognì distruttivo fiato màndala è distrutto, le guardie son levate sabbie poi mischiate, all'acque sono date Raseno và umiliato, da immensità silenzi Presenze percepisce, divìn in tutti i sensi invisibili ma certe, su valli himalayane Tra il Ladakh e Nepàl, e terre tibetane e un vento nelle valli, s’insinua nelle gole a gran velocità, sospinge ogni interiore tra i sciamani Jakri, cerca musa essenza Lor curan malattia, assiem la sofferenza e là in pellegrinaggio, rielaboran pazzia nel dono del curàr, lei canta saman via4 quei sciamani fanno, la puri-ficazione con incensi e acqua, in un calderone Piante che urticanti, saturan ambiente e dopo l’aspersione, danzan ricorrente Salgon i sentieri, antichi gl’immortali al monte di Kailàsh, centro d’universo culto di montagne, è penetrare ventre caverne del silenzio, orgasmo ricorrente Jhakri del Nepàl, in piena luna d'agosto piogge torrenziali, vento fredd’addosso al lago Gosaikunda, sacro ai pellegrini Vado con un sacco, di cibi zuccherini cxcii con riso con patate, zucchero e del tè son unta con dell’olio, salato per difesa contro sanguisughe, dagli alberi cadute s’infilan dappertutto, ricercano la cute traverso le foreste, di parchi nazionali rifugio degli asceti, e selvatici animali Suonano i tamburi, nei Nepal santuàr i Jhakri sino all'alba, restano a danzàr Lisa con un Jhakri, seguono un destino colonna di devoti, cammina nel mattino viaggi lì ad oriente, sul sentier di rose Sopportano i fedeli, e cantano più note sfiorami con Lisa, trascende tutto squarcia M'appare Terabuti, una luce chiara traccia fedeli in processione, salgono su ai laghi per adorar Kalì, dea mogli madre a Shiva son Dèi delle foreste, maestri di sciamani 2 Thimi Yangho, antenato Sherpa che fece emigrar sua gente Han rosse bianche vesti, due color vitali dal Tibet 300 anni fa. Konchok Chumbi, sherpa che portò Edmund Hillary sull’Everest. (Sher: est, Pa: popolo). 3 I Kanling: femori umani. Ru tang è la versione tibetana della Tandava indiana. Thur Dag è Signor della morte simile 1 Lisa: “Milarepa dimostra la gran virtù del tumo, conseguito a Rudra-Kali: due messaggeri trascinano un bambola di combinando ritenzione prolungata del respiro e oggettivaz. di pezza che danza appesa a dei fili e rappresenta il viaggio un fuoco immaginario (monoidea proiettata oppure yidam).” dello spirito umano nel Bardo, alla ricerca della Luce divina. Una volta Milarepa, ci porta nel Khunbhù tra l'alte quote e l'erbe, intensi freddi pur ad est di Katmandù, col bus cammin farai una voce lo spingeva, passar giù nel Terài in India vien sospinto, Raseno il pellegrino Lisa in Nepal resta, per ora è suo destino Alcuni salgon scalzi, oppure con digiuno rosari di rudraksha, tridente col tamburo Ciel di stelle danze, poi raksi alcol di riso Colmaci di forza, è il canto su ogni viso all’alba ci si spoglia, lago attrae la folla La gelida sua acqua, cura chi lo voglia il lago Gosaikunda, è Shiva Pasupati Androgin protettore, d’Himalai elevati Propizio fausto dio, Rudra è l’altro lato terribil distruttivo, specie se scempiato nell’estasi ai devoti, l'appare yogi nudo androge con criniera, e cobra di velluto Accende le visioni, e stimola il portento stress dell'alta quota, e acclimatamento Pietre insanguinate, del sesso di Kali Ma crepe di montagna, o ventre sua vagina ai piedi di Chomlunga, o mont'Everèst Sajan Tekur jhakri, suona il suo tamburo ai Dei della montagna, offre incensi danza m’invita a casa sua, davàn calda pietanza Rapito fu da bimbo, da un elfo della selva gl’insegna lingua uccelli, a diventare jakri Mangia un anno funghi, erbe e selvaggina torna al suo villaggio, accolto quaò regina Folletti d'Himalaya, fuggòn con gli animali scacciati da foreste, via via più disboscate lasciano montagna, guardiani e protettori ferita gravemente, dai suoi conquistatori le mamme con bambini, intente allattare assiem a più curiosi, imparano che male se viene confinato, in stratagemmi cura Porta guarigione, curando una frattura tal spirito é sedotto, coi doni poi saziato col sangue di gallina, viene poi ubriacato pèrche mai ritrovi, la strada del paziente dentro di paesino, non sfiori l'altra gente 4 “Sajan Jakri invita Lisa alla sua puja. Attira demoni terrifici (causa di malattie) con mandala ragnatela e disegni colorati, sussulti con tremori, trance in ricorrente fiori, offerte di dhalbat (piatto di riso e ceci); monete e lumini Sajan cinquantenne, accoglie sorridente al fin d’isolarli. Questo labirinto è una babele per demoni ed depresse e possedute, e le discriminate intenti cause di malanni e i rosari di rudra-ksha (Elaocarpus e cura tristi donne, da misèr sfiancate ganitrus) son usati come scacciapensieri e demoni.” Lisa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 125 Figlio d'una lotta, condotta in gioventù a vincer sue paure, di morte e var tabù lui s'isola e si offre, in pasto a spiri vari 3 giorni nelle yurta, digiuna senza pari l'inconscio vuole atti, sogni con imago accetta vari ruoli, di gioia o dolor vago i giochi corporali, producon sensazioni Ipnosi costruttiva, lavor coi giochi ruoli la ceramica è arte, dei quattro elementi è argilla acqua-fuoco, e il soffio dei venti 900 gradi fornace, ad essiccare la forma che in secoli il Sole, o il fuoco trasforma è la stazion del treno, alla mattina presto grande dormitorio, su stuie di mondezza i canti del muezzin, risuonan di contorni2 Inviolata Varanasi, ombelico dei dintorni sul capo una corona, grida si contorce Sajan nella seta, il viso suo nasconde entra nella trance, lamenti nimaleschi Risa d’isteria, e tambur carnevaleschi propongo al razionale, fare cose nuove è l'estasi latente, ciascun esser vivente ognuno sceglie sua, nevrosi e malattia cioè stato coscienza, ovver altra follia L'Argilla è lavorata, a mano e piedi nudi immersi giù nel fango, fin alle ginocchia zappa e piedi nudi, riducon essa in pasta a darle poi la forma, stampi a legno basta persone fan la doccia, in fila alle fontane l’igiene è gran dovere, oltre che piacere Gli scoli marciapiede, diventan lavatoi per vesti gambe braccia, pieni di colori pure s'assopisce, prega accende fuoco con braci e candele, illumina suo luogo Inizia poi la cura, i malati stanno in fila picchiati e massaggiati, dolori sputa via Io transpersonale, l'estasi può entrare capace di guarire, poiché diviene altro se accetto di morire, senza la speranza senz'incarnazioni, s'apre un'altra stanza in giungla del Terai, Rasen intanto incontra gli uomini Kusunda, etnia vicina ai Gonda Aman caccia e pesca, assieme la raccolta Selvatiche radici, frutta e verza cotta Efficienza disperazio, fino a esagerazio il Gange eman da tutti, i rivoli e fontane prender le sue acque, purifica ogni pecca il pellegrin malato, le fogne pover becca Sputa ogni sozzura, peli sangue marcio Calcoli di pietra, strilla piange a strazio Canta poi soave, suzione ha terminato Male incorporato, a terra ha ritornato non c'è la malattia, in quanto non esisti ora vai guarire, cosciente d'esser niente tal legge par assurda, a mente razionale più senti sei malato, più credi essere tale Ricordan quelle genti, kafiri in Nuristàn Raseno ci descrive, quegli uomini di là I cugini degli Elleni, Kalàshi del Chitràl forzati a convertire, al mare dell’Islàm Usando argilla e sale, e l’alga spirulina arrestò putrefazio, di stomaco intestino a causa clima afoso, della valle Gange Il sale a volontà, aiuta in zuppe calde Un anima suicida, persegue 2 figlioli uno trema molto, e l'altro pare matto dop’ore di tamburo, e tartassati in cure esplodon alla trance, il giovan parla pure il reale è ciò che pensi, or apprezza tutto piacere folle accade, l’estasi oltre il lutto tutto fa la gioia, ogn'incontro fa prezioso il tutto pur diviene, un potere misterioso son ultimi Kafiri, in tre valli in Pakistàn impervia lor regione, a nord Afghanistan Hindukush catena, s’unisce a Karakorum Nel nodo del Pamìr, un anfiteatro forum M'appare Varanasi, gran spremilimoni turista avrà soluti, tutti i suoi problemi Affari con commercio, riman col bazàr vantaggio e confusione, paion dominàr a tono del defunto, racconta l’esperienza 2 vecchi annotan tutto, per poi verificare Gruppo e comunità, nutron spiri errante accendon il falò, fan cura assai vibrante sconfitte pur ferite, avute appaion belle ogn ostacol poi, t'induce cambiar pelle or comico mi appare, pure ogni trionfo di lucro e civiltà, che porta a duro tonfo Contado e pastorizia, baratto fra tribù in un battibaleno, per 1 motivo o l'altro Mi trovo contrattar, seduto nel mercato ad acquistar la seta, che artificial o vera orna quel bazaar, di giorno e pur di sera spargon sulle braci, burro latte sangue or tutti i tamburi, batton gli sciamani i figli del suicida, si buttan sui tizzoni danzan liberati, tra odor misti a fetori Sajan mostra a Lisa, bottega dei vasai l'accumulo surplus, è usato nel sociale Sajan pra tekur, un giorno là mi disse mistero di misteri, intelletto può morire imparati a morire, intelletto ha da fallire impara l’ideogramma, felicità può uscire cxciii sua moglie curandera, 1 dì mi va curare entrata nella trance, in uomo và mutare opera a ottenere, guarite più persone tra tutte medicine, la fede è la migliore Una casa val 6 mucche, facile procedi a rafforzar il rango, con feste per villaggi distribuzion di cibi, convivio aperto a tutti durano più giorni, canti e danze in gruppi Benares città d'arte, è affare pur frattale una cortesia zelante, prelude far l'affare Millenni d'esperienze, accolgon pellegrini Sinceri da ogni dove, spettacol burattini gira piastra al perno, ha leva d’un bastone posto dentro 1 buco, scavato nel piastrone a velocità portata, volan che ruota inerzia così in cinque minuti, è trottola alla festa ognì kalàsh famiglia, possiede varie capre formaggi carne che, al gruppo và tornare ciò assicura in dose, prestigio al donatore mitico lignaggio, impedèn concentrazione Fiera permanente, ti sopravvive e vende spettacoli per tutti, in modo pur coerente Vende a ogni turista, l'illusion più grande l'esistere apparente, Maya più importante i vasi poi son messi, seccare al caldo sole poi cotti in paglia fuoco, dentro caminetto con vasi e con mattoni, dan vita alle città quei mastri figuloru, son cuor di civiltà!1 consiglio degli anziani, sorge nel bisogno eloquenza ed onestà, è gara tutt'attorno forman decisioni, appresso a discussioni Problemi di villaggi, accordan tradizioni È grande Varanasi, nel cuore e nel sociale Gran cinema all’aperto, vivente artificiale mi porta a meditare, sul Visnu Narayana visto a Katmandù, una prima settimana un masso a foggia ruota, là sul palo d'assi Vasaio impasta argilla, seduto su sgabello dà forma alle pignatte, rotanti sul piattello cxciv il fegato mi aprì, tirò fuor tutto quanto Mi chiuse la ferita, dolore passa intanto io non ci credevo, il mio corpo invece sì il corpo parla lingua, bisogni e gioco lì Mercato sen moneta, i sentieri salgon sù apra è valor base, una mucca ne val 10 uscito dal Nepàl, Raseno viaggia basso il Figulorum vasaio raccoglie e dispone la melma (argilla e passa valle Gange, in treno senza stacco limo), portata da alluvioni dei fiumi. Muta la disperazione di al cuor di Varanasi, lo porta il suo destino ostinate paludi (febbre, tifo, polmonite, pellagra), macerando squallide le strade, lo accolgon pellegrino 1 in stagni naturali la melma che divièn creta modellabile. Lui la cuoce a ricavare vasellame per l'economie di sussistenza. Visnu Narayana, è adagiato sul serpente compagna tiene maya, poter illusionante permette a lui creare, ogni fisico universo su acque primordiali, galleggia tal evento 2 In India tutte le strade conducono al Varanasi (Benares). LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 126 su Sésa suo serpente, Visnu dorme sente un sonno meditante, divino e ricorrente dall'ombelico suo, emana un fiore loto Brama porta fuori, il sogno come moto Ecco una bambina, che raccoglie sterco di sacra vacca là, fresco oppur già secco non ancor calpesto, da piedi oppur motòr Sulla stradin appresso, coglie con candòr Impasta come pizza, a farne blocco cubo lo porta via con sé, ritorna ancor raccoglie Maneggia quel prodotto, serena disinvolta seguendo tradizioni, per la cucìn risposta Sterco sacra vacca, è usato in combustibi Per le cucine e pur, biogas fertilizzanti Per certe malattie, è un medicamento assiem urina latte, e il fiato al pargoletto a Khajuraho villaggio, mi fermo a visitar sguarnito polveroso, indiano sonnecchiar i suoi templi dell'amore, sono qua e di là Seduto su giaciglio, il naga sulla stuoia rudimental coperte, pozzetto fuoco gioia che ospita le braci, e cenèr da spalmare al centro di capanna, incenso sa fumare1 Appese alla parete, più effigi e foto deva tridente nel pozzetto, damaru divin Shiva più pipe per la ganja, presente in quantità su stuoia alla penombra, al fine di seccàr Kumbha Mela è, incontro accampamento un sogno collettivo, ponte in un momento riunion tribale sadhu, e pellegrin di mondo Metropoli di tende, convegni sul profondo è in Haridwer e Ujjan, Nasik ed Allahabad ogni dode anni, si allinea al moto Giove Gange per 1 mese, accoglie intero campo a turno tutti gruppi, attende far il bagno cxcvi Celebran amplessi, scolpiti a dimostrar seguo fino a Kullu, in himachal Pradesh scioperi e gimcane, digiuni e freddi che sudor pellegrinaggi, in valli himalayane Dharamsala appare, luogo da svernare! Prem giri Baba incontro, vive in casolare un piccolo tempietto, in un giardin solare Semplice essenziale, è forte l’ottantenne Yogin del dio Shiva, è radio con antenne Dharamsala alta, diviene McLeo Ganj in conifera pace, yogurt miele assaggi rigener tal ambiente, il corpo davvero Dalai Lama da qui, governa monastero squallor delle città, contrasta coi villaggi città son termitai, cloaca a carne umana Convogliano le genti, discese dai villaggi In cerca di fortuna, ammassano miraggi Scuola Men-Tsee-Khang, a Dharamsala È centro formazione, medicina tibetana 4 anni insegnamento, pei 4 tantra base Metodi di cura, antichi e in sincro fase improvvisati scrosci, pioggia dei monsoni governi assai distanti, e furbi imprenditori clima si rispecchia, in local sopravvivenza Psiche delle genti, costrette a convivenza Tra campi e colline, e bazar con colore ammiravo tempietti, di viaggio interiore un lodge dormitorio, bizzarro e sapiente Perpetua gli enzimi, in modo efficiente Gioco di prestigio, ovunque mercanteggio in strada negli uffici, su autobus solfeggio rilassa la mia vista, quell’animal da soma Mucca con cammelli, mi calma mi consòla Il vento del saggio, tra boschi di cedro sul fianco montagna, che domina valle Sadu e naga baba, incontro ad haridwàr vivono in capanne, su un isola nel Gange di cenere cosparsi, pareti sono in fango spartani pavimenti, a colpi sacro tango L'uman da quassù, è un fiore di terra Che quasi sprofonda, fin giù sottoterra il cièl sovrasta tutto, eterno e silenzioso vede tuoni scrosci, per l’uomo bisognoso cxcv Rifletto sull'uomo, e sue varie città Vulnerabil dall’alto, è l’umana realtà 1 Punjab valle dell’Indo, terrèn dei 5 fiumi Granaio d'oro d'India, che esala pesticidi Concimi e diserbanti, or girano nell’aria vado in Amritsàr, a cercar riposo a Gaia è tal città stracolma, d’insegne di negozi che prova ritrovare, l'amrita dei primordi economica ospitale, leggende di banditi ogni giorno sui giornali, calman appetiti Tempio d'oro sikh, modello d’altruismo Funziona molto bene, in amore e carità offre pasti grati, giacigli ed acqua calda Ospita viandanti, che cercano la calma Il treno espresso vola, verso il Rajastàn trasporta molte donne, ricche benestàn grasse alcune sono, nutrono dovunque le porta in Gujaràt, a far affari dunque le donne di Jaipur, han profilo oblungo caviglie appesantite, da braccial’argento orecchini enormi, oscillano a ogni spasso Più povere più belle, con elegante passo Planimetria armoniosa, strade pure belle Assorta e concentrata, in etnici quartieri L’islàm tradizionale, apre a ognì cultura È anello della sunna, la tolleranza pura fò pellegrinaggio, alla moschea d’Ajmèr casa d'un buon Sufi, e vento mi sovvien spira sin Jodhpùr, al canyon dei Rathore son su treno poi, deserto Thar mi vuole Miraggio atemporale, è Jaiselmèr città su via carovaniera, incanta a rinfrescàr magnifica fortezza, di mura d’arenaria giallo il suo colore, che scintilla d'aria Deserto Rajastàn, fuoco argilla vento porta le avventure, fuori d'ogni tempo la vita sulle mani, è miracolo che aspiri Modella come sogno, miraggi che sospiri quan spirito è imbevuto, fuso d'elementi Vede ed intuisce, la sua natur del vento Meditazion passaggi, e voli del pensiero brezze novembrine, scuole del mistero M'assale nostalgia, del più divino piano Imito cammello, nèl suo cammino fiato guru dromedario, efficiente senz’uguale nelle desolazioni, di steppe sà calmare un passo è 3 dei nostri, vero re signore nel lento camminare, eguaglia corridore adatto ai grandi spazi, di marzian pianeta Nave del deserto, che vive e non dispera Paziente silenzioso, con interior dolcezza Respira il vento caldo, e freddo della notte cammina su pietrisco, rossiccio bruno nero quieto cerca il cibo, in un vento traballero Nasce il sole ad est, è una bollicina d'aria in acqua d’un bicchiere, piano piano s'alza Descrive un'arco sopra, testa mia di sotto savanisce ad occidente, all’emisfero sotto Intorno mezzanotte, cominc’alzarsi vento Vien d’altro emisfero, dove è mezzogiorno Trasmigra e vien sin qui, calor e sole sono Rapporto sequenziale, come lampo tuono deserto puro istinto, natur ferin selvaggia tira fuor d'ognuno, la via sopravvivenza La civiltà cristallo, dissolve come nube e crolla ogn utopia, sociàl che disillude 38 gradi all'ombra, a dorso dromedari mosche fame sete, caldo-freddo strati i nervi con la vista, su steppa desolata centrano sul vento, meditazion mirata Emerge fabbisogno, da viver quotidiano Trovare l'acqua e cibo, crudo e cucinato Partir per ritrovare, un posto per la notte Pagliuzze di sterpaglia, cibo e fuoco forte con mix di vegetali, in pentol acqua bolle condisco in sale e olio, patate con cipolle Chapati acqua e farina, senza lievitante focacce con le mani, fàn odor fragrante teglia sopra al fuoco, metto senza l’olio Stacco pezzi impasto, modello le palline poi tortin focacce, distendo nella teglia dopo due minuti, rigiro e gusto sveglia la cenere ha funzione profilattica e deterrente sugli insetti. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 127 preparo pur il tè, con miel erba limone osserva le mie mani, ricerco le risposte ai vari miei perché, e arrivan deduzioni fenomeni osservati, li calzan perfezioni casette velha Goa, a secco di campagna villaggi con capanne, misti alla montagna alla luce del tramonto, arrivo senza fretta e scorgo nel silenzio, la Caterìn chiesetta Ebraiche sinagoghe, e chiese portoghesi Tempo mio alleato, sento in emo afflato come il dromedario, fuso con l'ambiente provo ibernazione, per traversar lo stress dato da emozioni, in agguato a sostener Incontro qui per caso, Nimal detto Sesto lavora fà capanne, ai profughi in dissesto con lui sta Kinaciau, un amabile Zutwasi che Lisa inviterà, in Italia in varie fasi aborige Buiya e Gonda, ritiran in foreste quan giungon i dravidi, riducon loro feste in vari stati d'India, Orissa e pure Assàm persiste la datura, in attacco o per curàr e cedon resistenze, psichiche e del corpo mio centro gravità, appanna come vetro il sole col suo ciclo, riporta orientamento il vento suo fedele, rialza sen commento portoghesi in Goa, son indu con cristiani pacifi convivenza, scambian cuori umani Riuniti in tutte feste, san gioia rinverdire Shirdi con Francesco, lor fanno qui riunire son Toda coi Tamil, gentili e affascinanti Corpi scuri e fronti, alte e occhi brillanti Rispecchian intelletto, acuto scure genti in molte zone d’India, scienziati ricorrenti In treno sin a Pune, moltissimi paesaggi Tra gli alberi una donna, bimbo sa cullàr dondolo di stoffa, 2 corde appese ai rami fanno un'altalena, tra ritmi orditi e trami il bus da velha Goa, giunge al Karnataka Su strade solitarie, in terra più assolata Silenzio sud dell'india, priva di squallore Bella etnia dravida, di scura carnagione Pullula foresta, di più presenze umane Mamma dà 2 spinte, legger a quella culla procede per inerzia, bimbo più non piange contento s’abbandona, sicuro nella mama calor materno cuore, nutre ninna nanna scendo in un villaggio, granitiche colline pioggè lussureggianti, e il magico sentire Sravanabelagola, scultur Gomatesvara colline in sua città, fan dolce maremmana appena terminato, una vecchìn signora Ahmedabad Express, và verso Mumbày Fabbriche e petrolio, annunziano Suràt Fiamme e pozzi tanti, immensà periferia dal finestrin del treno, è squallida la via Il Chandragupta fù, eremita e imperatore in antico tempio sito, fù in Jaina relìgione esala ancor suo fiato, ataviche memorie mistero karnataka, nel Jaina tiene odore Krisna era scomparso, le gopi lo cercaron pien d’amore intenso, loro rimembraron suoi divertimenti, suoi dialoghi con loro abbracci suoi con baci, vagano nel coro consunti copertoni, fogne a cielo aperto Fin sopra ai binari, favelas porta intento di notte più abitanti, su essi perdon vita Mentre fan bisogni, i bimbi in prima fila Sul colle spira il vento, fra templi solitari antiche vasche d’acqua, di stazion termali cascata d’intuizioni, il luogo poi m'infonde echeggiano adivasi, e le anime profonde e tutta la foresta, risuona e lo ricerca Appar dopo Suràt, paludi Rann of Kutch bonifiche di stagni, a mezzo di eucalipto strappar alla malaria, endemico habitàt con alberi e foreste, d’acqua più assetà Funghi dopo pioggia, per popoli bisogni producon nuovi santi, rinnovi e religioni per culti spolverare, il divino riadattare e matrice ritrovare, in silenzio originale Narraci Raseno, riguardo al dio Krishnà che scese sulla terra, in amor d’umanità astuto blu guerriero, amant'assai focoso svela la finzione, in riflesso suo gioioso1 Paludi prosciugate, a dar nuova foresta salutano mio treno, alla volta di Mumbai Sette isol pescatori, devoti a Mumbadevi Iniziano ingrassar, in scambi andirivieni giunto là in Kerala, faccio una scoperta è gente in amicizia, di cuore molt'aperta grand’alber secolari, assorbon confusione di traffici commerci, e piogge di monsone 2 eserciti impazienti, uno fronte all’altro fermi in mezzo ai 2, Arjuna stà dubbioso Krisna fà cocchiero, chiarisc'Arjuna dubbi la morte gli disvela, è sogno tra più flutti India è brulicante, è cascata in piena vita dimenasi assonnata, e marciapiede invita Donne indossan sari, color ogni stagione Campo di battaglia, metafora d’un fiume Corpi pur smembrati, sòn sue rocce pure cxcvii da li proseguo a Shirdi, a visitar il tempio scendo sin a Goa, seguèn le gesta evento lì scopro pur Francesco, l'apostol gesuita Alla chiesa Bon Jesù, riposa e si confida cxcviii Fervente devozione, per ogni religione Forti di olandesi e pescaggi dei cinesi Palestre di kalari, gong fu degli animali su pelle d’adivasi, trascrivon potenziali nascost’attorno a me, mezzo del fogliame arrivo a una radura, faccio una catasta pare un tempiettino, per Colei che passa va alla mia catasta, in silenzio le si prona sussurra si rialza, dietreggia poi scompare in India misteriosa, nuovo tempio appare Krisna è dappertutto, in ciel e sottoterra in piante ed animali, e cuore degli umani tutta l’esistenze, suo gioco senz’eguali le dita i pesciolini, il sangue n’è il torrente India è questo fiume, e scorre ricorrente Quest’epico poema, riflette oscur tensioni dell’epoca moderna, tra le divèr nazioni i moti della storia, disastri e sofferenze pur se inevitabi, accrescon le coscienze senso del conflitto, puoi cogliere in catarsi così creatur umane, in estremo degradarsi capire può aiutarci, dar senso a Yuga età e al semplice accadere, dar fil d'umanità Umani hanno raggiunto, l’epoca dell’Oro Epoca del sogno, primo e più alto Yuga cui discendon tutti, i quattro successivi Kali Yuga chiude, oscurando tutti i primi Racconta tal poema, storia razza umana creazione distruzione, in cicli fan fiumana fame con violenza, e le realtà più assurde forgian esperienze, a scene già consunte e Krishna è l’uomo blu, del Mahabharata teatro universale, che mostra la battaglia Sessualità binaria, l’impatto e la violenza tutt'acquista senso, fuor binar coscienza ogni movimento, in India acquista senso Rivela mio teatro, reclama mio consenso pur l’epi Ramayana, racconta la battaglia nell'India come a Bali, fino alla Thailandia Vicende del poema, convulse possessioni battaglie tra le forze, di epoche anteriori più prove lancinanti, del super-naturale sull’isola di Bali, e al cuore puoi trovare e danze Balinesi, invitano una trance là nell’Anah Lot, o tempio sopra al mar veston bianco e nero, i danzator Keciàk Alzano le bracci, in coro fan Ciak Ciak! Gamelan orchestra, offerte cibo e fiori ai mondi generanti, e mondi degradanti ringraziano agli dei, di vette dei vulcani pur demoni subacquei, placano l’umani 1 Ungund (mondo, nelle ligue nord-europee), significa sogno, onirica realtà; siamo tutti fatti della stessa sostanza dei sogni e viviamo in un grande sonno, ci ricorda Krsna. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 128 Undici demòni, Rudra è il più potente Vengon trasformati, in spiriti aiutanti Rudra antico Siva, divièn benevolente a Gun Agung vulcano, egli è residente l’inter popolazione, dell’isola si attiva nell’Eka Dasa Rudra, o rito vette e mare offerte processioni, trascesa degl’affanni acme dello sforzo, avvien ogni cent’anni1 sovrani e mecenati, scultori e intagliatori Esportano le danze, a Bali e pur altrove l’indole al commercio, intrepidi li tempra in Siva nataraja, ritraggon loro membra Al Capo Comorìn, ovver Kanniyakumari estrema India del sud, incontrasi 3 mari pellegrinaggio centro, di vergine Parvàti I cicli sole e luna, qui osservo rinnovati nei pressi di Chennai, città ben rilassata prim'insediamento, Compagnia dell’Indie sta il tempio Nagaraja, Siva Dio serpente assieme al Kalisvara, forza d’ascendente Dio Shiva gioca, alla spiaggia del cosmo crea con forma, e distrugge ogni azione Rivela e nasconde, l’eterna sua grazia scene compòne, in sequenze di danza I cinque suoi poteri, in modo fluente Sempre ricombina, in scena corrente Lui gioca la Lila poi danza il Nadanta Inizia sui monti, scende a chidamba su Kailas Montagna fa Lila creazione la Madre Himalàya, sta in adorazione è Regina perenne, sul trono dei monti attorniata da Dei, e gli esser dei mondi 1 giorno scende giù, foreste di sud India dove poeti Rishis, là vivon come i ninjia Shiva và a testarli, con ganja confutarli scese giù dai monti, felice d’incontrarli Rishi dando sfida, spedirono tre bestie inviate un alla volta, per fermare Shiva possente era la tigre, e velenoso il cobra infine Muyalaka, mostro-ego senza posa Shiva con la tigre, ne fece un indumento Cobra gli orna il collo, fiero del momento sotto un piede fermo, finisce il Muyalaka Siva in equilibrio, fa danza nel Taragàm sul treno che mi porta, fin Kalkata nera pulisco ben i denti, con polvere ayurveda Kalcata vide inglesi, espandere nell'indie ritrovo con sorpresa, la Lisa che dipinge! la Lisa ci racconta, sua Nepal esperienza il serpente la fissava, durante pranayama scoppia nella schiena, taranta morde fina Testa di smeraldo, dolor fuocò alla spina giaceva sulla fronte, a notte si svegliava kundalin’avvertiva, più volta la prendeva e un'erezione al clito, sentiva l’accadeva correva sulla spina, al cuore s'espandeva Pallon gonfiato parve, piacevole e violento Bottiglia che stappava, un fumo fuoriusciva qual lampada Aladino, serbata nel giardino Rivela fuor del tempo, il mondo sopraffino Energia tremenda, un onda compassione pulì tutta la zona, da blocchi e sensi colpa ciò provoca dolore, il blocco sta bruciando Inizio a legger libri, e in giro vò cercando durante tale fase, mi sento entrar-uscire da stati di coscienza, di gioia e di soffrire muove lei serpente, una palla di energia spirale zigo-zago, lei scava una sua via dritta punta al cuore, Ananda lo riempie i genital orgasmi, includon corpo mente suo moto naturale, di notte o di mattina si desta fuor controllo, calor ed emaptia se ho canale chiuso, al fondo della spina costringo lei ad uscire, da secondaria via Nume d’un serpente, è in piedi sulla coda s’entra mio susumna, innocuo fa la posa dopo un po’ di mesi, il blocco fu dissolto Raseno: “l’ultimo rituale ebbe luogo nel 1979. Terribili disastri indussero a tener ricorrente cerimonia, per acquietare blocco nella testa, protegge da energia Penso di più rischi, possibili al cervello il potere di dei e demoni del vulcano e forze di natura” 1 dolor all’improvviso, dissipa arrovello2 bisogni di sbocco, a mental confusione Lei potente un dì, salì razzo a cervello blocco protezione, scassa con scalpello Persi la coscienza, e la palla d'energia Srotola e riparte, ritorna e cambia via Lasciala in pace, lavor senza intoppi segue il suo ritmo, senza che scotti Durante l'esplosione, narici spalancate sanguina il mio naso, frenetico ansimare penso d’esser morta, sogno mio contorno tutto era diverso, corpo e mondo intorno Kundalin risveglia, scrive Gopi Krishna pesca nell’inconscio, rende tutto conscio Circolazion di luce, la chiamano i cinesi num di Kinaciau, che scalda nel gebesi Corrono pensieri, duràn quei giorni forti l'addome si dilata, intestini paion morti cresce l’ansia e stipsi, non sento sazietà fatica fame e sete, và tutto ad estraniàr Ardente Kundalini, siede dentro il vaso ciotola oppur kunda, forno d’osso sacro spirale fuoc'interno, serpente-scottatur Kunda torna a casa, alla base della spina ovunque su mio corpo, sentivo anestesia a chiunque vò parlando, imito emozione sento lor kundali, in riposo o attivazione dopo creato il mondo, scese per dormire avvolto in muladhara, attende a ripartire Kundalini risveglia, moto mani e braccia descrive sensazioni, sinuosa sulla faccia Kundalin or è bimbo, cerca sua susumna ascendere al canale, suo proprio naturale purifica ogni cosa, se a lei dai la pazienza fà il suo sposalizio, con l’uman coscienza di notte quando corpo, è fuori distrazione contorce strappa spasmi, grida di bruciore Ogni muscolo risuona, da piedi cima testa piano piano poi, coscienza nuova assesta da sola lei risveglia, lampo oppur lumaca e avvia l'ascesa trà, i nodi dei var chakra porte chiuse o aperte, devia pur espande La divin comunque, stappa lo spumante resta una pressione, al sommo della testa feconda l’uovo-cranio, di mitiche creature accade che mi parli, in sogni di scalpello Serpente di fiamme, simile a un capello è ghiandol pineale, il luogo del suo film Kundalini è serpente, o s'argia ballerina Gran serpente nero, sedut’avanti porta Lo noti all’improvviso, oppure alla Tivù Fuochi e roghi vari, e coincidenze orsù4 poi un lucido sognare, Sakti par offrir mostra la sorgente, di tutti i desideri estingue ricompone, oggetti lor forieri scardinar cervello, senza preparazio porta pure l’ansia, là nel nuovo spazio se Dea è risvegliata, fuor di susumna Disturbi procura, a chi non è spugna Kundalini sveglia, intuito e saggezza spalanca i cancelli, apre a freschezza Vita in convento, o scalare montagna una via verticale, che alcuni guadagna Dissolve limitazio, purga e destruttur3 Raseno qui ci parla, di anime inebriate Bambine della Dea, sensibili e incantate viandanti pure detti, nei codici moderni e appaion alienati, a osservator esterni 3 le fiamme interne che temprano l'anima sembrano orrende, ma sono come la febbre, una risposta del corpo alla malattia, al fine di ripristinar la salute. Kinaciau: il nostro sudore vince la paura; tal processo provoca cambi definitivi, dissolvendo 2 “quando emetti sperma, kundalini si spegne poiché manca la fissazioni emotive, mentali, tensioni dolorose in corpo, pulèn benzina; a volte è attivata da semplice masturbo senz’eiaculo. le porte così che le realtà interne-esterne, sian chiare ed unite. 4 Persone con kundalini attiva possono avere o meno mal di quan Kundalini è pronta, fuochi o animali appaiono in natura testa senza trascendenza, il chè suggerisce che l'energia non o arrivano sogni analoghi (città in fiamme, malattie, ecc.) che si sta muovendo nel canale centrale o strato profondo.” Lisa riflettono il moto della Dea nel corpo coscienza risvegliando. LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 129 i sessual desideri, son stati tensione è la rivelazione, a guidare passi d'uomo la diagnosi psicoti, già priva la persona dell'alto potenziale, di mutazion in vita Mer Baba parla mast, figli d’India viva e Nicce sullla piazza, san Carlo di Torino Picchiàr cavallo vede, man d’un vetturino corre nella piazza, a proteggere il cavallo Crolla per 3 giorni, e scrive un intervallo1 Sensibile alla luce, ai suoni e all’odorazio orgasmo sensazioni, in varie zone spazio scema la memoria, e concentrazion va via Par patologia, ma è umana metamorfo è trasformazione, di corpo con la mente Davvero trans-confine, o transculturale fenomeno diffuso, nel mondo naturale2 Li trovi nei villaggi, remoti là nell'India Lor ordinaria mente, estinguono per via a causa iniziazione, o tocco d’altro santo accedon nirvikalpa, in crisi risvegliando Lisa ben ci spiega, che lui ci scrive intero fisiologia di eventi, accaduti fuor del velo Gloria trascendente, mondo trasformato Cantano nei Cieli, del mondo rinnovato! Divina possessione, è siddhi in esperienze inabile ad esprimer, interne tue coscienze Insonnia depressione, se nego io tal fuoco ciascuno sperimenta, kundalin a suo modo Si attiva fisiologi, meccanismo in corpo Poi dura alcuni mesi, giorni oppure anni portato a compimento, dà interiore forza Matura l’individuo, fuoriesce dalla morsa Eccentrici son folli, son zen paradossali adatti poco sono, alle aspettati sociali Folli ed ebbri in Dio, e autentici portali erranti Baul cantori, giravaghi Bengali Estatiche canzoni, son letter sue famose novo appare mondo, in gioia trasformato visse lui l’indiana, esperienza del risveglio la Lisa qui consiglia, un aiuto che l'affranca passeggio buona cosa, pur se credo stanca e mia energia reinstrada, bene verso terra così che la mia forza, rafforzi si conserva sant’Avila Teresa, s'infiamma in malattia prova compassione, la rabbia e disistima L’evento alfine accetta, senza giudicare vulcano del profondo, inizia lei mutare è loro missione, un sol comandamento lasciar le vie d'amore, liber da tormento il mondo degli dei, del bene com il male pratico od astratto, in canti lor appare Lascia sua carriera, docente in Basilea se pression in testa, un intenso sforzo fà Lavora con l’agraria, Emilia và insegnar Dipingi canta scrivi, lavora creta crèma Scopri soluzione, adatta al tuo sistema duràn la Pentecoste, falò dell’effusione di spiriti Orishà, che scendon sulle teste e nel celebrar misteri, della transustazio creano le fiammelle, entro sacro spazio a lor un è la via, e molte le sue forme che nei cuor e corpi, gioia pur diffonde Assaggiano goccia, di amrita corrente tornan a stadio, innocenza possente Spins’adrenalina, trasformazion del corpo bilanciano l'orgasmi, eccesso d'energia Kundali stabilisce, contatti su mia spina gran brucior in testa, vò bagnar in acqua usa caldo e freddo, nuota oppure sciacqua la colonna Es, è fuoco che arde sempre Guida peregrini, distrugge città guaste consuma sull’altare, l'offerta pel Divino fuoco è un irruzione, nell’uman dominio Corpo trasforma, permanentemente Endocrino sistema, e senso identità La psicofisi crisi, periodica s’affaccia Risolve la tribù, in periodi di minaccia Dioniso realizza, nel corpo suo ritegno baci abbraccia ognuno, è mito eter ritorno continua la canzone, cammina con maestà L'Ecce Homo è chiave, a capir sua volontà suo cerebrospinale, subisce metamorfo Nietzsche realizzò, cantando resurrezio sua gran filosofia, là in suo corpo spazio l'ansia persistente, con perdita energia cci La cosmica realtà, ti avvisa, in mille modi Accade che tu arrivi, a un grado d’energia Fenomeno imprevisto, stràripa oltre l’ego In vetta Zaratustra, beato ciò che vedo Cammin a piedi nudi, su riva mar torrente Osservo la libido, che cresce si protende contatti con natura, mi devian l'energia folgore Jahwè, minaccia oppur protegge purifica od esalta, la storia una sostanza e appare alla visione, di artisti ed eremiti Fuoco divoratore, è Jahwèh degli israeliti Scrisse un sacrificio, che fece lui per noi Sì che noi impariamo, valor di sua ricerca se il corpo è preparato, a contener la forza Possiàm noi superarci, e reggere la scossa Tessuti lacerati, e recisi vasi sangue Schizzi vari effluvi, umori par espande Cuore che galoppa, il sangue pure sale lamenti pianti e urla, fù nascita normale Giobbe e Gopi Krishna, piena fiamma che Brace ardente in ventre, miseria fa vedèr dardi fuor da schiena, il fegato è trafitto sciagur terror assalti, divoran ego invitto “Om Nama Shivaya, Om Nama Shivaya Om Nama Shivaya, Om Nama Shivaya Shivaya Nama ham, Shivaya Nama om Shivaya Nama ham, Shivaya Nama om sintomi sorveglia, su corpo e la tua mente Ruscelli caldi o freddi, scorron nella spina Lungo la dorsale, bolle aria del serpente Inizia smarrimento, in vita extra-uterina così rinasce l’uomo, trasformazione fina Processo pur descritto, in suolo tibetano Afri, Cina e India, e tradizional samano Kundalin risvegliata, Raseno cita Bibbia il giorno Pentecoste, scende ben in pista vampate di calore, colomba d’improvviso vento che possente, riveste corpo e viso Sifilica demenza, fan diagnosi di Nicce forma dell'ebbrezza, Dio che proferisce Titilla il genitale, pressione nella testa In una stanza buia, un uomo siede solo Corpo scosso in spasmi, vari muscolari Dolori e sensazioni, acuti e indescrivibi Percorron risalendo, piedi e organi lidi Scende su ciascuno, dona gran coraggio appar in molte lingue, ispira verbo saggio è acqua che disgela, e penetra ogni dove Scalda in vario modo, cuori come il sole usano la schiena, come un autostrada 2 Nietzsche ci rivela, che l'universo cresce rispecchia i suoi pensieri, con sincronicità se uccidi Dio ricorda, che tu ne sei il dolòr sta lieto ora ti canto, unà canzon d’amor cxcix asceta negligente, Natur solo voleva “Io Amo Dionysus! sempre ripeteva” Lui ebbe più visioni, prima del satòr canta Zarathustra, ubriaco di passaggio l'abbraccio d’un cavallo, emota intensità alterate percezioni, poesia va disvelàr Dolori in varie parti, purga la corrente problemi di equilibrio, tra sesso e castità Disturbo nel respiro, e cuor in soprassalti crampi o vibrazioni, gambe ed altre parti Un albero o la terra, la scaricano via cc ruggiti acuti fischi, cranio par esplode Nietzsche si commosse a compassione profonda, gettò le braccia al collo del cavallo. Il vetturino irritato lottò con lui, Bruciano or le mani, si laceran tessuti la risposta di adrenalina catalizzò la trasformazion endocrina scoppia la risata, in suoni chiari e muti del poeta che caduto in transe, risvegliò più tardi alla visione unificata di Dio in tutti gli esseri dentro e fuori il tempo 1 La parola sanscrita kundalini significa colei che è arrotolata. Indica shakti, potere del serpente, qi, mana, num e coscienza. la Toràh è fuoco e nel fuoco è data, cuoce il cuore e la mente. “non fare niente, ascolta il tuo cuore e presta attenzione qui ed ora, se stai avendo visioni o cattive esperienze non lasciar che offendano la tua vita, prosegui nella danza.” Kinaciau LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 130 A mezzo meditazio, canti oppure piante risvegli per minuti, oppur per settimane in chakra di radice, o perineo convoglio risvegli pur parziali, tornano nel sonno d’alba di creazione, a gran dissoluzione o Kali Ma radiante, eterna compassione di vita temporale, brandisci luce chiara danzando con delizia, su pira funeraria Kundalini s’appoggia, su esso srotolar se è solido esperienza, più stabile sarà sennò tosto riavvolge, fin altrà occasion Ganesha è sorvegliante, della sua signòr se sveglia più veloce, invece vaporizza ambizio aspirazioni, appaga con dovizia Mondo par teatro, antico Anàn serpente zona transizione, tra varie più coscienze Dea dei cimiteri, riceve offerte sangue di capre ed animali, rossa brezza sale vedere la sua faccia, placa suo colore la Kali simbolizza, paùr mortal terrore Abuso o restrizione, dell’energia sessuàl parla or Kinaciau, in estasi ora cuoci Là nel volto Kali, se vuoi allora puoi confrontar paure, d'oltre tua esistenza se sai binaria chiave, verrà nella notte Rivela calda via, passione rossa forte Scaldan muladara, pesce e carne rossa memoria e fantasia, emozional risposta Crean invece blocchi, vari attaccamenti dovrai scondizionare, fare spurgamenti e senti l’emotivo, oscillàr tra decisioni rivedi le tue scelte, compiute nella vita malesseri pur vedi, irreali e immaginari Demoni e pensieri, o spiacevoli scenari Brucia amato yogi, di cenere coperto del precedente Io, arrenditi completo nell’union a Kali, passà presen futuro riflettono tre facce, triangolo suo puro Acqua pur lo purga, a mezzo pediluvio Come bagn a mare, docce ritempranti Metti in bacinella, d’acqua con il sale Piedi stanchi a sera, lascia meditare2 Kundalini per Jung, è Dea dell'interiore visione di Giovanni, di sette stelle chiese Traversa i sette chakra, sin al nazareno e porta fra le ciglia, dell’occhio veritiero Kundalin'energia, spontanea lei si leva va in effervescenza, Lisa ancora svela Sospende dualità, e inizia inondazione Vivi nell'istante, fremente adorazione1 Ganesha è la radice, d’ogni materiale poter dell’innocenza, elimin ogni male fa brillare gli occhi, e pacifica la mente Drago verde-rosso, riunisce in sè la vita Cerbero oppur lupa, tigre oppur giaguaro I monti son son scaglie, l’alito è la nebbia la storie sulle spire, svolgono le membra Gli yogi meditando, scopriron 5 strati cui è composto il corpo, simil a cipolla il primo è detto jiva, la fonte di realtà Anandamaya kosha, in sanscrito sarà Sopra lui ritrovo, chakra Svadhisthana Area genitale, sessual legata all’acqua come semenzaio, d'incarnazion future Occhi fiammeggianti, spada doppia lama esce dalla bocca, emblema lingua umana quel sconfigge bestie, e profeti di paura illumina illusione, ne mostra sua fattura Corpo collettivo è vijnanamaya kosha Corpò tuo mentale, è manomaya kosha Corpò num vitale, è pranamaya kosha infine corpo carne, è annamaya kosha Chakra Manipura, è li al plesso solare presiede digestione, fuoco elementare sensi di Ombelico, gamma di emozioni risate della pancia, credenze e volizioni Rinascon universi, nel sogno illuminato s’aprono dei ponti, nel cielo interstellato Prodigio della terra, ritorna dio-bambino grazie a devozione, che illumina suo viso Brame con piaceri, genera ogni chakra sopravvivenza qi, tien Muladara chakra Terra suo elemento, ghiandol surrenali appar in meditazio, terroso in rossi sali Chakra di Anahata, presso centro cuore L’aria suo elemento, espan la devozione ardente s’alimenta, consuma ogni dolore apre a compassione, alla fusion d'amore Ritorno femminile, redime ogni occidente Cielo darà indizi, una donna il sole rende Coron di dode stelle, la luna sotto i piedi sarà Consolatrice, la pianta in cui risiedi è il chakra di radice, che vigila il riposo di Shakti kundalini, giù nell’osso sacro l’avvisa quand’è giunto, tempo ridestàr Emette vibrazioni, in ronzio particolar chakra della gola, vishuddha in orazione Libido e il dolore, raffina in compassione senti la tua mente, lei parla molte voci corpo senti scosso, vibrato molte volte nei blocchi senti spilli, e pizzicano forte Non serve di forzare, mûlâdhâra chakra quando cuore s’apre, chakra si consacra son visti ed affrontati, errori tuoi confini un iniziazione a Kali, precede Kundalini disturbi all'intestino, finisce a costipar se desto ben pulito, apporta la saggezza innocenza e devozione, forza di purezza è saggio fiuto che, ospita il serpente Governa fantasie, e libidini punture Sottile più dell'aria, e raffina l'umorismo nei miti storie fiabe, rivela il misticismo Artista leggendario, oratore professore Bellezza trascendente, pace superiore sal in empatia, al chakra della scienza l'estasi o tragedia, hanno qui coscienza Ajna o terzo occhio, bisbiglio dei profeti ascende alla corona, fontana che rivedi è il settimo sigillo, oltre spazio e tempo Tago e Siva qui, ci mostran loro tempio ccii all'unisono vibrante, io divien un noi Noi diviene un Io, scelta ed istruziòn imparo come i saggi, a dir sonò e sarò Siamo e pur saremo, senza negazion negazio è costruzione, mental'artificiale inconscio tutto può, è mente universale Coscienza del finito, produce la paura Affetti e autonomia, è mistica sua cura Raseno cita il libro, di Giov'Apocalisse vien dal tron'agnello, verbo che ci disse qui è l’albero di vita, che cura le nazioni ogni mese frutti-foglie, diano guarigioni I popoli diranno, saliamo e pratichiamo Casa di Aelohim, emette Sion richiamo3 così nel Terabuti, nasce un cerchio sacro le lance sono falci, gli orisha cuor in mano a colui che tutto ciò, riesce a immaginare Realtà dell’UniVerso, vien a manifestare Androgin conoscenza, e mistico signore nel cuore del devoto, danzan in amore Il Regno arriverà, sol quando umanità Riprenderà il possesso, di femminilità Persa per errore, ignoranza o cecità costretta nel dolore, della meschinità 2 “resto senza soldi e tutto appare storto, penso d’aver colpa, la purga invece porto. Thera ha gran potere di assorbimento, camminare guardando per terra purifica lo sguardo poiché l’occhio è lampada del corpo, se sano lo illumina, se viziato lo affatica. Poi metto a contatto Mula e Terra sedendo a terra, 1 la mente ha bisogno di tempo per smettere di fingere, il e chiedo di assorbire tutto ciò che considero impuro. Il fuoco corpo ha bisogno di tempo per rilassarsi totalmente, le di una semplice candela agisce ugualmente. Il lato destro del emozioni han bisogno di spazio per fluire senza ritenzioni corpo relaziona all’acqua, fò pediluvi caldi se raffreddato o nell’assenza dell’ego e allora, forse, kundalini sposa lo sposo stanco, freddi se eccitato, tiepidi in tutti gli altri casi.” Taras 3 “la Natura dell'universo è un campo di frequenze che vibra a generare le apparenze della realtà. Come i sogni, l'oggettiva realtà non esistè fuor della mia realtà che la coglie e fabbrica. Sion significa germe della vita, ed è l’idea primaria dell’io sono come pure il concentrarsi in se stesso, nel dna e nel cerchio della danza di armonia dei vari io sono.” Raseno LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 131 è Psiche guarigione, tutto interconnesso il qi dei guaritori, immerge nel momento vedono gli occhi, con lenti spazio tempo tolgo ora l'occhiali, vedo il puro evento e scavo il sottobosco, scopro tien 3 strati i primi dell'autunno, poco smangiucchiati sotto è strato marcio, l'anno precedente sotto sta più antico, l'humus più potente quan popolo degli elfi, vien ricostruito l'ecosistema può, venir lasciato a solo graduale condurrà, la giusta direzione gruppi di più specie, a far associazione Lèpiota procera, è mazza di tamburo mangia cotta grata, getta gambo duro preced’apparizione, fungate di chiodini sullà montagna dice, fungate di porcini La teoria del Caos, rivela che gli eventi Solo in superficie, sembrano incoerenti Mentre sottostante, giaccion simmetrie Che legano gli eventi, in molte sinergie a piante cadon foglie, sughero le chiude passaggio della linfa, ai vasi smette pure nei rami già spezzati, sughero non forma restan foglie ai vasi, legate in secca forma mischiati ad alimenti, stress pur riduce più qualità del latte, e uova pur produce Alghe e pesci aiuta, nel mar depauperato scompone gl'inquinanti, dopo aver trattato Armillaria mellea, è chiodino saprofita compar in campagna, a luglio-dicembre su radici e pian tagliate, buon in ol’oliva previa bollitura, in aceto un poco prima cciii miei stati di coscienza, fanno risonanza con l'onde di realtà, sia gioia od ansietà Sogni ed emozioni, son fine propaganda usati da giganti, per guadagna sostanza funghi posti al sole, in fessure di cortecce scoiattol ha provvisto, autunno fa seccare tien l'ovoli e i porcini, chiodini e canterelli distingue i commestibi, dai tossici più belli nel bosco l’aria pura, leggera limpid’acqua che l’appetito dà, coraggio a immaginarla riversa entro leggende, i versi del Montale Amiata è valle d’elfi, e funghi da leccare Amanita citrina, e l’amanita giunchiglia pur ottime nel piatto, falloide le somiglia in boschi di castagni, son funghi indicator precède giorni maggio, porcìn appariziòn1 Rabbia frustrazioni, dan frammentazioni ogni divide impera, scompagina l’azioni il buon insegnamento, può sol facilitare far rilassamento, persuader meditare germina una spora, micelio irradia a cerchio uguale a tel di ragno, appar micelio intreccio negli anni muore centro, anel espand'esterno da lì produce frutti, e designa spazio interno Iniziarono i francesi, a far Funghicoltura Imitando dai cinesi, diffonder sporatura Miceli su pacciame, o ceppi piante morte Agarico dei prati, già cresce nelle grotte appaiono i porcini, simbionti di castagno di quercia di nocciolo, nell'aprile-maggio sott’olio e sott’aceto, cotto crud’assaggio ritorna pioggia agosto, fin novèm lunazio ogni pezzo universo, è parte di sistema più grande intelligente, vibra lui vivente contièn assorbe dati, tutt'interconnesso Macro-microcosmo, vibrano d'amplesso Così è una civiltà, che avanza in espansione risorse che via incontra, subiscon mutazione amplifica e degrada, al centro muore piano passa l'onda e il ritmo, inizia nuovo piano con balle inoculate, a micelio di plerote Lentinus e shitake, arbuscular simbionte son cerchi delle streghe, là nei castagneti Boleti ed amanite, tra i cerri e noccioleti Porcino del nocciolo, viene su da maggio nerisce l'altri funghi, boleti rufu assaggio piopparello a pasqua, su ceppaie pioppo cratère cornucopia, par trombetta morto .9 settembre, Seba: son simpatie nel bosco, frutto di millenni così i pigmei foresta, preservano perenni simbiosi tra colture, natura caccia danza scambio di risorse, alimenta comunanza Agarico campestris, comune prataiolo appare in folti gruppi, in cerchi primaver montagn'inizio estate, fin l’autunno dura Galletto gialletto, ama abete e castagno compar dopo porcino, a lungo resistente copioso nei mercati, per medio portafolio consuma cotto crudo, un ora bagno d’olio par Bosco è un entità, dinamica e vitale il top di architettura, genìa della natura è contesa di risorse, a volte pur crudele mutuo adattamenti, Taras mi concede insemin prataiolo, su prato fresco d'ombra fossette di quaranta, per quindici profonda letame equino metto, maturo con micelio pacciam a inumidire, zuppo non davvero da maggio sale su,la russula virèscens la radur nel bosco, è una rete di miceli in simbiosi micorriza, con alberi dei cieli suo margine dà frutti, edùli funghi amati interzona tra due mondi, delizia di palati compaiono i vascelli, sui prati e le colline grasse vesce cotte, in padella fette fine colte fresche a maggio, tutta carne biàn con specie velenose, è difficile scambiàr a prima lun di luglio, trovai la cesarèa il Fungo alleva piante, a ricavar nutrienti degrado-gregazione, fanno var ambienti in associazion di scambi, vivono contenti Traumi e parassiti, contrastan efficienti marasmu gambesecche, prati e radure pur facile a trovarsi, tien ottimo sapore primavèr pianura, montagna cerchi strè distinguesi assai bene, da velenose spè Ferlengo fungo trovo, sotto finocchiaccio la Ferula comune, dal fusto cavo paggio usata per far arnie, o tirso qual bisaccia d'erbe già raccolte, da menadi alla caccia ( 8000 a.C.) Incontro infreddolito, a inizio dell'inverno un Riccio tardatario, in cerca d'un rifugio lo salvo poi lo nutri, con uova latte e frutto cassa pien di foglie, giacigli inverno sfrutto son vari strati d'humus, coperti dalla neve preservano più larve, calor degradan bene metto in coccio vetro, pur in calda stanza scopro i tipi insetti, che vivon circostanza suo gambo tozzo fò, cappèl separatura a limite del bosco, castagn'esposti a sera verdone con cappello Taras cuoce a grata tal russula mi dice, abbonda ogni fungata cappel arancio e lame, gambo zolfo giallo fungo prelibato, assiem prugnòl mugnaia sapor farina fresca, piccin è la sua taglia cciv I microbi Efficaci, posti in maggioranza contrastan'ossidanti, batteri sottostanti in suolo ed intestino, aiutan microflora ecologia s’innalza, il ciclo san migliora spugnòl apron stagione, lungo file vite sotto peschi-olmi, morchelle fil d’aprile duran fino maggio, poi segue giromìtra cioè false spugnole, le cuoci senza fifa Gymnopilus Pholiota, spectabili junionu Maitake molto grande, cespo pur 1 metro cappelli giall-aranci, da fibre brun coperto da 6-20 centime, asciutt'espàn convesso 1 Se vedi citrina nel bosco, in pochi giorni vedrai pur i porcini LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 132 Spesso tièn umbone, residui del suo velo in età color marrone, squame fibre brune lamelle decorrenti, dentìn color giallastro Legnosa base gialla, robusto gambo alto Sapevan che i take, san render brilli affamate son spinte, mangiar tali figli arrostiti quei funghi, delizie al palato iniziaron danzare, e cantare d’un fiato protegge Dieneà, da mùtazion tangenti e dai liber radicali, e i traumi divergenti in Cina pur usato, trattar croni epatite A poter rigenerare, sue cellule colpite su ceppi marcescenti, ecco forma gruppi Conife e latifoglie, eucalipto leccio e pino tard’estate sino, all'autunno già inoltrato và esser preda larve, al gambo rosicchiato viandanti affamati, seguiron l’esempio chiesero avanzi, alle donne del tempio e per ore a danzare, d’assieme ridendo poi trovan la strada, tornar loro tempo Jinseng per i russi, è radice della vita Capace a stimolare, genoma primitiva carn'amar compatta coriace ocra di gambo ha odor fungino buono, sapore amaro tanto emette molta schiuma, scolo in leggèr sale cucino in vari modi, sott’olio a conservare1 Tal funghi danzanti, son detti maitake Le mensole a funghi, gamò ko shitake nell'isole Taoiste, visiòn della bellezza mukò sedia rospo, folletto d’eccellenza efficace inibitore, di cell’invecchiamento sciolto dentro vino, infuso me lo prendo preso lungamente, rinvigorisce il corpo misto con ling-zhi, dà longevo apporto Un Grifola frondosa, o Polypor frondosus è il fungo Berbesìn, dialetto piemontese pare pien di foglie, mangiato localmente ìn autunno cresce, fronde gradualmente Grifola è maitake, che orièn sa coltivare sà scioglier le risa, invitàr corpi a ballare l'uomo sempre triste, mangia zupparella di funghi della danza, Uzume vulva bella apre il cuore e aiuta, sinapsi reti affini è cura per bambini, gracili e impauriti placando più timori, al cuore ridà tono sulle radì castagni, o sull'acero ceppaie giungere esso può, sin fino ai dieci kili dopo bollitura, mantiene il suo sapore gusto di nocciola, sott’olio sta migliore Maitake Taras dice, è buon anti-diabete per croniche epatite, più sindromi fatiche obesità e pressione, efficace se mangiato fresco oppur secco, in polvere mischiato licheni son simbiosi, alghe e ascomiceti Bèrbesin sott’olio, lo cercan buongustai mentr'è trascurato, dall'altri occasionali lunga storia d’uso, ha in Giappon e Cina adatta corpo a stress, cucina e medicina Lentinu Edodes fungo, rafforza immunità adattogeno di corpi, funzioni normalizza contien 1 polysacco, beta-glucano detto più tumori cancerosi, è capace ad inibire uccider Hacca-Ivù, e l’immunità istruire è Ganoderma luci, il Reishi del giappone per Cina è medicina, Lin-zh tiene nome il vigore giovanile, mantien e sa donare fungo pur presente, qui al mediterrane Raseno ci racconta, novella inebriante umani in rapporto, con fungo danzante tra boschi di Kyoto, si perser viandanti quan videro uscire, più donne danzanti bollire per 4 ore, bere oppur mangiare un cinese lo coltiva, accresce il qi vitale polvere s’è secco, aggiungon a minestre preso con il miele, un tè caldo poi riveste Cantavan sul monte, più tengu folletti i viandanti stupiti, avvicinan sgomenti adoratrici di Buddha, cercavano i fiori quan perser la via, e trovaron signori Io Taras feci cura, 3 volte al giorno presi per otto settimane, in ascesi e poi discesi dosaggi del linzhe, per fegato o infezioni assieme col jinseng, adattoge decozioni 1 la cura và efficace, per l'allergie di pelle ccv Il colesterol riduce, assiem la glicemia Shitake della Cina, suo nome dice intero amante della quercia, curò tumor al seno esemplari giovani sono meno coriacei e amari, hanno anello membranoso, giallo che dopo la sporata divièn marron bruno. infiammazioni varie, esterne pur interne ipertension diabete, catarro toss'insonni “Elimina il gambo troppo coriaceo, cuoci a lungo in acqua bollente, scola in acqua fredda e lava in acqua un po' salata, stipsi ed emorroidi, respirazion difformi lascia riposare un paio d’ore. Diventa dolce con retro gusto amarognolo; nelle nippo varietà sa dar sindrome psilocibinica ccvi Come pure l’aglio, il polline e cipolla emana radiazioni, che cellula conforma libera più effluvi, adattogeno rinnovo Rivelan l'aria pura, or sensibili ai veleni un centimetro d'età, crescono per anno lo scheletro coi vasi, conservano struttura picciòl flessibi acciaio, fa far tremolatura vedo un salìce, il tronco pare marcio ridotto a sottil strato, foglie tiene sazio corron vasi linfa, appen sotto corteccia la foglia sostanze, accumula fuor breccia Le querce millenarie, grazie a legno scuro impregnate di tannino, un antibatterio puro resiste marcescenza, più scuro legno appar sebben marcisca lento, se Giove va scagliar ghiottoni di cortecce, da tracce vò a vedere cervo strappa strisce, da faggi frassi abete Daino sbocconcella, coniglio a rosicchiare scoiattolo la sbuccia, e traccia una spirale Scoiattolo pur vedo, in caldo suo rifugio fame poi lo spinge, raggiungere provviste noci semi e ghiande, nascosti in altri nidi letargo suo leggero, distinguesi dai ghiri verdastri-gialli in cerchi, riveli lor affanno2 Ghiro e pipistrello, istrice e marmotta Le forze di natura, lavorano anno in anno Frantumano le rocce, gelo e l'onde mare la talpa kil di frutta, accumula nei nidi avanzan le radici, tra molti strati rocce frammenti levigati, assumono più fogge Ghiacciai d'ere glaciali, ruppero montagne e spinser avanzando, sabbie lor compagne Gli alberi arrotati, da venti sale e sabbie son bussole ancestrali, bizzarri totem varie se un albero segato, racconta la sua storia gli anelli dan l'età, e annate sole e pioggia secondo lor spessore, cresciuti a primavèr Legno scuro e duro, è la muta per l'invèr Su un albero isolato, vè i punti cardinali anelli larghi a sud, per via calor e luce al sud cellùle grosse, risalgon pur radice convoglian vasi d'acqua, e linfe nutritive un pioppo tremolino, scintilla fil di vento se cade suo fogliame, resiste a corruzione metabolismo e cuore, rallentano di forza s'abbassa lor calore, han corpi irriggiditi Querce presso greci, furon prime madri degli esseri d’Arcadia, e i popoli in Aràbi i cespugli vegetali, fioriron teste umane Raseno ci ricorda, dio Pan è dio Silvane3 così selvicoltura, saper dell'uomo Bosco Lui tutte le piante, mette in due riporto l'edùli e velenose, lavoro e costruzione armi da difesa, e offesa in cacciagione Ruma all’Esquilino, pien di boschi querce sugheri con cerri, e ghiande mangerecce Faggio detto phegos, sanscrito bhak-sati significa mangiare, più frutti Iovi dati Quercùs è robusto, è il Cielo Fegoneo longevo che sorpassa, più secoli foriero chioma larga e alta, trenta metri giunge la luce irregolare, il suolo pur raggiunge 3 2 “pionieri sulle rocce, vanno lenti, così rivelano da quanto tempo stanno ritirando i ghiacciai da una zona. Emilia “ovunque nel mondo vi son storie di donne ingravidate da piante, bestie, frutti; o sangue e seme umani che fecondan zolle, macigni, ecc., dando esseri dendro-teriomorfi, litomorfi LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 133 così sua umidità, fuoriesce sen marcire Tollera gran gelo, ed asciutte cald'estati ama Ther profonda, sabbia od argillosa albero di Giove, piantato in campidoglio le noci sotto sale, comprimi dentro giare a strati più d'un anno, sanno conservare2 ccvii vive solitario, nei boschi io lo rivoglio l'albero di Noce, in latino è glande Giove il frutto falliforme, la sua potenza muove Frutto suo è la ghiande, mitico alimento per uomini e suini, di gran rifornimento tostate e macinate, fanno un buon caffè sfiamman astringenti, le foglie danno tè e affonda le radici, alla fonte di Cerère primo grembo madre, il tutto dà e riceve Pianta ermafrodita, fiòr maschi femminil su rami ha foglie gemme, e galle cicatrici le galle sminuzzate, risolvon bruciature sfiammano vescica, e vie urinarie pure Legna tien pregiata, per navi costruzioni Botti per il vino, far fuoco o far carbone corteccia tien tannino, per conciare pelli fare inchiostri forti, che tatuano più belli Corteccia grigio-verde, liscia giovanile 1 solcata quand’è vecchia, vischio và subire accumula più calcio, assieme con le foglie Respinge lumaconi, e larve d'orto toglie Gran Madre albero vita, tièn sette livelli e nutre generando, il Suolo e i Cieli belli protegge la vivente, materia di tra i fossi ha foglie con tannni, che calmano le tossi spuntan primavera, le gemme di nocciolo fior femmina che vento, tinge in giallo oro a mano vo a incipriarli, nastrini a segnalàr i pollin fiori maschi, degli altri a fecondàr la nòcciola immatura, che tiene cicatrice rivela la presenza, del balanino insetto Coleottero che fora, guscio a primavera pone l'uovo dentro, nasce e spolp'intera settembre larva grassa, for ed esce fuori altri for nelle nocciole, son oper roditori i Ghiri e topi rossi, fan fori assai rotondi il picchio le scalpella, divide in 2 secondi se tengo poco grano, spero su castagna Albero del Pane, lo chiaman in montagna un kil e mezzo basta, bisogno giornaliero Farina per far dolci, cotti al fuoco vero il legno brucia bene, elasti e resistente adatto a costruzioni, per uso ricorrente l'impiegan a far botti, ceste pali e travi fascine d'accensione, assicuran focolari l’acqua di cottura, di bucce di castagne esalta nei capelli, più sfumatur castane cotta setacciata, polpa è un emolliente in maschera da viso, agisce da schiarente con foglie sue cadute, fò strame d'animali mesciate con concimi, terricci ho ricavati suoi fiori offrono miele, molto per le api in periodi cui son scarsi, l'altri fior dati Montagna con castagne, nostra Madre è i frutti assiem porcini, a fine di settèm colgo con rastrelli, di rami a 2/3 punte maglio rompe mallo, ad evitar che punge metto più castange, a seccare sui graticci acceso il fuoco sotto, sen diretta fiamma colonne calor fumo, le sudan lentamente Al termine la buccia, stacco facilmente Emilia attizza fuoco, carbone legna secca che Peppe nonno suo, faceva senza fretta ai vicini ne donava, Giuseppe vecchierello riceve brace fuoco, e riscalda bambinello 2 Emilia: Le nocciole ricche di fosforo più del pesce mangiate ogni mattina, aiutano i bambini nello studio mentre le foglie ricche di acidi tanninici tengono lontano mosche e tafani. 1 d'autunno quan cadono le foglie, appaion cespugli di vischio A liberare il mallo delle noci, ammucchiale sul pavimento e sempre verdi, piante parassite che radicano nel legno e fanno rimestale tutti i giorni con la forca. Il mallo (tinge e macchia) bacche bianche, ghiotte per uccelli che spandono ovunque. fende e cade, allora stendi le noci al sole ad asciugare”. conservo la nocciola, al sole una semana nel 23 dicembre, accendevan focarazza un palo a terra posto, vestito di pagliazza incendio ora divampa, l'inverno a ricordàr Inizia fria stagione, il sole vò a scaldar Le feste dei falò, nei monti dell'Amiata riaffermano la terra, protetta propiziata ecco i lustrationes, che girano i confini la notte con le torce, a prevenir fastidi 1 frate peregrina, tra boschi fra i poderi Fermato a riposare, accese un focolare raccoglie poca legna, dal bosco liminale riparte copre il fuoco, incendio ad evitare isolati dall'inverno, un calor va collegàr più cuori riscaldati, allegria fan circolàr ai fuochi si riunisce, notte s’è attardata porta cibo e vino, ri-canta ogni ballata qualche giorno dopo, ripassa quelle parti rivede cumuletto, di terra sopra al fuoco calcia tal mucchietto, e sorpreso vide che legna bruciacchiata, in carbon mutò da sé nodi e var conflitti, 1 fuoco sà bruciare in cenere riduce, la fiamma nel danzare Un focolar che nutre, è rifugio e identità riannoda più rapporti, in scambi circolàr Da allora i carbonai, iniziaron più fatiche cantano la questua, Befane gobbe amiche la danza d’appenino, di chi lavor in bosco Mima il carbonaio, uomò emiliano-tosco Siedi accanto al fuoco, bisogna riposar poi intuito con ricordi, riescono affiorar con cibò e compagnia, l’intimo s’espande Amore morte e fuoco, uniti stess'istante Parte mia famiglia, ai primi di novembre per recarsi giù, nel bosco ri-acquistato inizian costruire, capanna in pali legno ginestre zolle terra, piazze di contegno La cenere sottratta, ai campi và tornàr alla cavità o cratere, fornace Dio vulcàn spiega con la vita, il mutare lentamente spiega col il fuoco, il mutàr rapidamente Avviano taglio bosco, erigon carbonaia con metodi opportuni, in piazzole od aia pongon zolle terra, a coprire fuoco e luce una settimana legna, in carbone si riduce Vita ha conquistato, il pianeta senza lotta a mezzo associazioni, e formazion di reti ogni vivèn sistema, tanto in tanto affronta Instabili correnti, che le struttur confronta3 sen cibo non è festa, comunitar consumo Donne cucinando, completan uomo crudo più forze della terra, capaci san mediare Cervello s'organizza, collega nuovi dati ccviii cuocion cibi vari, ad uman socializzare all’esperien passate, costàn ricerca senso comprendere principi, di nuova ecologia poi viverli in natura, in locale sinergia attorn ad un falò, è crudo-cotto assaggio da incolto a coltivato, fò rito di passaggio La buca delle fate, richiama i Dei Fatales Tributo devozione, dei milizian romanes Emerge cultura, quan ci si mett'assieme Sempre io camino, e mai mi sono mosso Camino-non camino, son nero vedo rosso cammino io cammino, e non cammino mai io sempre te lo dico, ma spesso non lo sai sia i falò che torce, con cenere dai roghi ccix a fare del lavoro, giocàr narrare storie oppure recitare, o quan qualcun s'ammala fà festa o nasce-muore, una rete si dipana il fuoco è promotore, di crescita e raccolti benessere dell’uomo, i pericoli stornando da tuoni lamp'incendi, infeziòn stregando riaccender un falò, è marcare un territorio riprenderlo all’oblio, e viverlo ancor nuovo l'io diventa un noi, là in pasto collettvo si mangia la polenta, si canta beve vino 3 la creatività (spontanea comparsa di ordine), è l’emblema della vita, dove il meglio di nuove strutture, è incorporato nel progetto organizzativo esistente, LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 134 Fuoco arancio è centro, cuore dei villaggi attorno a sè raccoglie, stolti e pure saggi trasporta i più piccini, alla fiaba popolare in veglia con gli adulti, attorno al focolare amico già del vino, visionar'inebriante cura ed alimento, che ispira pure Dante cresce dappertutto, in foreste di betulla nelle pianure secche, lì in Siberia brulla Per bene prevenire, i disturbi digestivi assunto vien a dosi, di numeri non pari Uno e mezzo o tre, cinque oppure sette via su questa linea, la scelta li consente Un uomo primitivo, caccia e fa raccolta consuma pure funghi, vari volta in volta ha incontrollabi voglia, di ridere spesso maggior empatia, è delizie e tormento la notte san Giovanni, avvian la mietitura Gran fuochi nella notte, fan gioia duratura con tralci delle viti, ogni fiaccola infuocata ed Ostiachi e Tuvani, àman Muchamor assieme col tabacco, in polveri da fiuto inebriante essiccato, in buchi di ritrovo per l'acido iboteni, mutàr in muscimolo gli effetti canterini, arrivano in mezz’ora con sensazioni gioia, incanto che visiona stato dell’ebbrezza, riflette il precedente durante la raccolta, con balli di scoperte Ricorda il Mantegazza, mill'otto e 71 sempre fu studiato, qual veleno spuro ma com’alimento, nervin inebriamento salva pure vita, in campi internamento e narra qui il Raseno, di baldi giovanotti con fasce sulle spalle, nel rito dei risorti percorron le vie cave, in riti iniziazione fan luce con il fuoco, all'interior visione L'orina lo conserva, ebbrezza si riversa a dosi molto alte, si perde una coscienza amici pur assieme, ubriacano più giorni gira tra più corpi, serbando suoi ritorni se raccolta fai, in compagnia d’un canto la stessa melodia, scirà dal nostro labbro s'avverte desiderio, muoversi e danzare più moduli di danza, si lascian modellare Ebbrezza non è vizio, oppur una partita è gioia che ti nutre, ritempra la tua vita degli alimen nervosi, nuov’uso crescerà finché la terra l’uomo, ancor calpesterà giunto il momento, di un grande rito si trasformava, un bimbo in convito solstizi d’inverno, oppure d’estate si andava e veniva, dalle tagliate colto in mesi caldi, secco poi mangiato agarico moscario, latte uccide mosche fresco pur in zuppa, 1 basta un giorno cresc'inebriamento, acqua di contorno L’assumono sciamani, a forza di visione preparano se stessi, prima di assunzione in modo poi rituale, fan richieste al fungo ne ricaveranno, responso breve o lungo Agarico Moscario, bello a più non posso ha zuccher in granelli, sul cappello rosso lo chiamano dorata, tignosa mattacchiòn Bianc'ovolo di cocca, fratel del Cesariòn Là nella Etruria, ve ne son tante Quella a ipsilòn, è più importante tagliate le canne, son tutte fasciate Legate su spalle, alle leve iniziande Una o due ore dopo, inizia eccitamento allegri e tumultuosi, si canta balla ciarla il visionario spazio, alla ganja lo avvicina e muscolare spasmo, alla coca lo confina Più visioni indotte, guidan lo sciamano nelle guarigioni, che aiutano pian piano anche in cerimonie, pur trovare i ladri fare previsioni, per figli e per i padri terrestre e solitario, delle ombrose selve all'uggia d'aghifoglie, ama pur le querce In luoghi pure aperti, vegeta da estate Fino tard’autunno, lontano dalle strade E salivan la via, che il colle conduce duro è il cammino, dal buio alla luce raggiunta la cima, non poco stanchi son fatti pei numi, ritual generanti solubile nell'alcol, è la moscarìn sostanza a lungo riscaldata, ammoniaca rilasciata L'effetto moscarina, contrasta l'atropina rallenta cuor il primo, atropa lo riattiva1 l'effetto può durare, pur alcuni giorni al centro della tenda, viaggi con ritorni in compagnia di amici, e spiriti antenati attorn a fuoco totem, gruppi son curati nostro muchamòr, reca ebbrezza gradi eguale al vino che, spesso va in rincari a causa delle vigne, uccise dagli insetti come Fillossera, o Pèrònspore funghetti Avanti alla notte, accendono fasci quelli su spalla, sembrano strasci al secco scandir, di krotali antichi iniziandi e festanti, lanciano gridi i sciamani di Siberia, prima di cercarlo s’ingrazian la natura, al fine d’invitarlo In un fuocò rituale, gettano più offerte dolci pane e foca, o ciò che da la feste tal fungo muchamòr, ama pur l’Italia vari contadini, ancor usano muscaria mangiata come cibo, tempi fame crisi previa preparazio, riducono i princìpi e i Liguri contadini, suoi principi attivi espellono da sè, in diurèsi da sportivi Ora in discesa, in 3 fasi danzando due brevi salti, il terzo allungando fan moto andamento, a spiraliforme 3 gruppi di fiamme, in fila conforme quan vien trovato, dimostrano la gioia coi canti e moìne, propiziano la gloria e piano delicati, a mezzo d’un rametto lor attentamente, raccolgono il folletto messo in lenticchie, o in minestrone il vomito inizia, dopo un quattro ore tutta la faccenda, risolve in sette ore digiuna sera prima, ad evitar malore ne bastan solo due, a dare una svinazio e giunti ai canali, laggiù alle Tagliate Tolgon da spalle, le canne infuocate ne fanno un falò, davanti il Lucumone Tripudio di auspici, alla nuova stagione Quelli più piccini, d’intenso color rosso hanno più narcosi, seccan senza sforzo a forma d'una palla, a lungo masticato in 1 solo colpo, inghiottito consumato Agarico raccolto, giù nel tard'autunno messolo purgare, in bacinelle d’acqua che viene ricambiata, dieci giorni tutti ammannito è infine, come tutti i frutti 1 grammo funghi secchi, è 22 di freschi varia le sue dosi, da dieci a centotrenta in 1 giorno sol, duecento per chi è duro chi esagera di più, calmate col vin puro Illumina le selve, intorno il Montamiata ccx il fungo muchomor, allegro fa cantare l'usano i Kamciaki, koriachi con jakuti in terre di Siberia, ha storia millenaria umani ed animali, lo sentono nell'aria Bollito sotto sale, seccato senza fretta fungo di conserva, per stagione fredda Taras cita Mantegazza: “la iosciamina è come la moscarina, colto maggio-ottobre, là sul Garda lago rallenta respiro e cuore e dilata i vasi. Una iniezione di il tener ovolaccio, dai pover consumato atropina rialza il battito e respiro. Il sangue intossicato da 1 provano l'ebbrezza, vincer depressione chiedo all'igienisti, n'insegnino il valore pùrche trangugiati, senza masticazion cencinquanta grammi, pesa un ordinario ciò calcola Batista, gran medico italiano un mezzodì d’ottobre, dopo la minestra uomo quarant'anni, corporatur robusta mangia duecen grami, agarico recente Fritto con il burro, poi riposa attende inebrianti, produce orina di pari specie, il sangue moscarino giunge nell'addome, dà convulsioni, spasmi e salivazione.” LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 135 dopo una mezz'ora, vertigine da vino sente su arrivàr, sdraia calmo al suolo comica scollaccia, e deplora l’imbarazzo recita alla piazza, e grida a squarciagola sgridata sta suo posto, poi mi fa osservàr ripete ch'è ubriaca, e gran bene le può far Le viscer della terra, chiamasi Plutone Dove vita e morte, fanno la creazione se mancan le pioggie, è il divino sordo Muko non appare, qui nel nostro mondo Sottrarre la pianta, a mezzo rituale vive suoi fantasmi, s’alza grida e canta schiamazza movimenti, isterici portenti alfin tal paziente, quando molto vuole sa tener in sesto, suo cervello e cuore Ore due si acquieta, quindi s'addormenta Nekragogos è, condurr'innanzi il morto si da interrogarlo, ai vivi dar conforto oppure scender giù, a visitar l'inferno saman eroi poeti, viaggiano l'interno Profeti e guaritori, credono lor fiato Bèn dorme di filata, tutta una nottata mattino mi racconta, aver godut'assai tutt'intero giorno, tristezza era passata felice m'insegnò, fungo è un toccasana sonnecchia e poi ripiglia, a dare simpatia poi pranza frugalmente, sintomi van via allegra in gran piacere, resta fin le sette sent'un pò vergogna, al mattin seguente Il piccolo fungo, al mattino appariva a calar della notte, scomposto finiva più vermi lo avevan, ben consumato nemico che uccide, e calore più afo sfortuna fu un grembo, sterile di terra la santità del seme, è grazia sottoterra un fallo sacerdote, nell’uter penetrava e un ab'origen atto, alfine lui operava or un’altro giorno, mangia muko fresco masticando molto, 2 grammi la mattina seguono altri due, il giorno ben si sente infine 3 e ancor 3, benessere s’estende Camilla in Rovellasca, robusta di 20 anni 3 grammi muko secco, misto zabaglione rivèl più confessioni, senza alcun pudore solleva pur la legna, di forza con amore Dovevano i fedeli, recare 1 dono al dio mangiar morir con lui, nel comune rito lo avevano cercato, colto poi mangiato invocato tra di loro, lui ha manifestato Accade in carestia, la vita va ibernare il Cielo quà rifiuta, suo dono seminale il Tuono si fa carne, per mostrar la via La Lisa qui ci narra, samàn psicologia umore è calmo gaio, limpido il pensiero sensazioni in luce, lavora e parla allegro pranza in appetito, ride e fa schiamazzo con muscoli erculèi, lavora con sollazzo orina guarda e dice, ho tentazion a berla Passa una serata, allegra e mi ringrazia al mattin seguente, serba buon ricordo l'allegria rimane, perdura tutto il giorno Dio la promessa, sempre mantiene Colui che riceve, un suo figlio diviene Pan fungo Peana, grida eleu eleleu! è l'Iniziazione, irruziòn nel mondo mito C'invita a recitare, per fare il nostro rito L’archivio dei copioni, giace nella psiche cantan santo fungo, i celebranti orsù Profonda e collettiva, è una ed infinite fà visita a 1 malato, diviene quindi serio uscito poi riprende, a ridere e a vociare normal temperatura, ha pupille dilatate normale tien respiro, guance accalorate Lino in Rovellasca, tiene trent’otto anni da sei mesi è preda, profòn malinconia prostrato da più lutti, decide di provare ingoia 1 gramo secco, poi va continuare un canto o Peana, di Pan od Apollo àlle nove un tratto, ogni sintomo taceva giorno dop ancora, allegria ben resisteva Batista ora descrive, 1 prova sulle donne che soffron depressioni, doli come doglie La cura dura e dura, per una settimana e già dopo due ore, arriva il buon umore comincia lui provare, benesser ed affetto torna da famiglia, allontan ogni sospetto è gentile signorina, che è solita ber vino san a ventott'anni, e un corpo gracilino ingoia ben 2 grammi, d’agarico seccato fa colazione pane, con cappuccin amato Dichiara di sentirsi, l'uomo di una volta Mi assicura che, idee ben fanno svolta il polso ora gli prendo, è più fortificato dopo dieci giorni, perdura simil stato Poi vengono tremori, correr tiene voglia ha lievi capogiri, balbuzie e rosso in volto vertigini vuol pianger, perde la vergogna alfine si rilassa, emerge ciò che agogna Culto sacro fungo, chiave dei misteri di abissi sotterranei, e fonti oracolari lamenti evocazioni, al fungo in aldilà chiedon Tagete, portar sapienza quà dopo di due ore, prende altri 2 grammi con acqua compagnati, inizia fare salti crede d’esser brilla, come s'ha bevuto dice che negli occhi, ciò è riconosciuto Centro sotterraneo, tutto concepisce verbo si fa carne, Dio seme rifiorisce disgrega si ricrea, materia nella morte tutto si trasforma, nella fornace sorte per un paio d'ore, ha immagini svariate là davanti all'occhi, allegre pure vaghe ma prima di ore tre, nervosa si ridesta torna far schiamazzi, salti e dir scemenze con libertà fa scherzi, senza interferenze riduce il suo danno, a evitare penare se invece maltratti, senza un decoro svanisce l'effetto, d'aiuto e tesoro a bocca lor che parla, affior insalivato il seme del divino, trasmette di per sé Forza della grazia, per popol sostenèr ccxi contrasta il potere, nocivo del fungo un erotico gioco, allieta quel fungo poiché intimità, lo eccita appunto se pioggia non cade, Gaia protesta non nascono fauni, e caccia s’arresta una Pioggia contiene, il germe di vita emessa dal cielo, con urlo e le grida le immagini del mito, proiettano le mente archetipi potenze, che portan luce in sé fai collaborar, tuo conscio con inconscio l’energia in conflitti, si libera e fa posto Entro ognun di noi, esiste già una mappa ignorata pur a lungo, và esser spolverata lavoran nella psiche, profonda dell’umano Attore e guaritore, assieme fan sciamano1 il seme è portato, dal vento su terra Imparo maneggiar, accesso ad altri mondi fò spazio a lor presenza, entro mia cultura lavoro dissociazio, psiche è mia compagna Inizio in una cava, bosco oppur montagna danze con mimo, richiaman portento Incision rupestri, ne traccian evento è parola scritta, un modo di pensare epoca precisa, che volle tramandare scopo d’ogni rito, passaggio iniziazione Piante sapienza, sapean comunicare il figliòl del tuono, Je-suì fan parlare 1 penetra in grembo, tra solchi sotterra Radici di piante, ne prendon sapienza la fissan in luce, a nutrir la coscienza quan l’uomo usò, sol arte scrittura mutò le bevande, in statica cultura del mondo della vita, cambio percezione il mondo sovrumano, irrompe alla realtà Rigenera strutture, coscienza e identità Lo sciamano nella civiltà moribonda, è spiritualmente senza casa, le sue esperienze e visioni, vissute nelle iniziazioni, son spesso viste come processi patologici o demoniaci da clero e psicologi . Tappe iniziatiche samàn: chiamata, sacre nozze con la ayami (psiche ind-collettiva), smembramento, discesa agli inferi (drago), doni di cura, ritorno festoso a casa.”Lisa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 136 e lavorano da sé, dal fondo della psiche più simboli viventi, una volta risvegliati rivelano una storia, che vuol partecipazio al fine trasformare, inter cosciente spazio è risveglio turbolento, corpo n’è linguaggio Psicosi temporane, compagnano passaggio Incontri di energie, d’istin di vita e morte prima di rinascer, qual essere più forte vissute sequenze, oppur al contempo estetiche figure, è psichedeli avvento geometrie colore, dietro palpe chiuse collega lo sciamano, mondo delle storie accendi tuoi falò, e danza dentro cerchio balla ad occhi chiusi, al ritmo di tamburi il moto è curativo, in mezzo alla natura Legato a nonno fuoco, luna senti pura Innescano pensieri, in dormiveglie fuse ai mali dell’umano, a crear significato cura depressione, più crisi esistenziali laceranti malattie, con arti magistrali vissuti autobiografi, in eventi personali traumatici o rimossi, assiem emozionali catena condensata, engram molto forte Chirurgici interventi, e pericoli di morte Uomo coraggioso, che sfida più misteri Medico erborista, conosce pian maestre il fuoco lui alimenta, nei riti poi confida spia nella natura, animal eletti a guida ritrova ora il divino, che cura dentro te cuor esprime danza, cedigli il permesso Il gran peccato è, smettere di amarsi Perder l’autostima, cioè non perdonarsi ccxii è iniziazion per Jung, confronto con il Sé accrescere individui, sbocciati pienamèn eroe o sciamano, dormiente in ciascuno la nascita esperienza, è titàn sessualità aggressivo sadomaso, radice di violenza esplode l’aggressione, e autodistruzione Estasi e agonia, s’ha in nascita tensione Là in molte culture, v’è celebrazione è guida che rilascia, l’erotica sua gloria Il viaggi dell’eroe, echeggia iniziazione viaggia in molti miti, self-realizzazione il mito ti trasforma, quan l’attivi in rito Inanna e gli altri dei, vedi là in convito Saman è parola, tunguso manciuriano e Lisa cita Jung, nelll’esperien di sogno Si vive in un teatro, parabole in ritorno emergon verità, importanti all'individuo visioni di sciamani, tungusi oppur buriati si vedon fatti a pezzi, riempiti di cristalli di quarzo poi cuciti, le donne lì a cantàr ecco nostro eroe, sciaman grande sarà Spesso lo sciamano, riattua iniziazione prima d'una cura, fà rappresentazione Qui il potere mito, attiva trasformazio L’eterno ridiscende, nell’umano spazio quarto tipo è, traspersonal coscienza l'apprendista solo, va in folto di foresta con gli animali vive, fortifica nell'acqua apparta tra montagne, e solitar deserti sconfigge cicatrici, e porta cuori aperti Alce Nero Oglala, durante giovinezza Ebbe gran visioni, tenute in timidezza lo sciamano cura, ristabilisce o aggiusta l'illusione d’ego, svanisce in un copione individuo sperimenta, gioia e la fusione sal arrampicando, cammina pur veloce risale ridiscende, sui fianchi dei pendii giunge pure al top, del suo sfinimento di colpo poi cadrà, in un visionamento Sviluppano legami, con entità interiori scopron la visione, esclusiva d'esteriori deriva da paure, di morte cambiamento trauma che irrisolto, reca suo tormento L'aquila m’insegna, gran volo siberiano l’orso col salmone, danzano man mano uccelli con le piume, insegnano costumi monti e foreste, il valore d'acque fiumi sei attore guaritore, rispolvera tuo mito riagganciati alla terra, fà ponte col rito Radice della vita, si scopre modellata guardo dentro fuori, verso mar di stelle in boschi d’Amazzonia, medicina è pelle chiaman Ayahuasca, la liana d’antenati il tè della chacruna, e Banisterios Caapi Dioniso accogli, linguaggio natura è voce animale, di piante di stelle nacque il teatro, da estasi e gioia e da gesti rituali, a vincer la noia limite estremo, è coscièn transpersonale archetipi han coscienza, possono pensare incontri di sorgente, estingue sete scienza Samano fa rituale, attrarre o allontanare fa mappe itinerari, di cosmo di coscienze lavora con i climi, e le piogge dei raccolti la caccia fecondare, i problemi far risolti il cuore vi trova, cura e nutrimento Se sveglia e rivive, fa umano maturo1 esperto della trance, nel luogo siberiano a mezzo volontà, contatta altre realtà rapporta lui entità, ed acquista abilità che lascian trasalìr, l’ego un attimino esercita influenza, su scelte di tua vita oltre mia persona, appar il punto vista cambi di coscienza, emersi con talenti giace in tè profonda, l'ombra sconosciuta da demoni smembrato, in immedesimazio vedo sento l'ossa, che rompono lo spazio somiglia samadhi, a un coma cosciente opposto allo shock, o eccitazio corrente prossimità di morte, accomun esperienze Paura è confine, che il mistico attende non sfiora la psiche, svalutar nomi entità potenze negate, van nuove a mascheràr in sintomi converte, malesser razionale ancestral divinità, van sempre a rivelare motivo spavento, ad aprir delle porte scatena l’angoscia, paur della morte miriadi i modi, mutàr stato coscienza Lisa ci descrive 4, gradi di esperienza 1 Jung: la fantasia è un entità psichica reale in quanto accade da sé, se tu partecipi al suo mito/dramma così come sei, avvii il processo di individuazione: ogni essere o cosa che incontri è partner nel dramma di creazione che man mano ti si svela. Levi-Strauss: il tempo del mito/sogno vuol partecipazione per sostenere le energie capaci di curare. Gli antichi riti iniziatici greci chiarivano la sensazione individuale di vita e morte. emergono casuali, eventi tuoi latenti persone che passan, nascita e morte vedon la realtà, che soffre e distorce da cosmiche influenze, cantata ricamata viaggian oltre l'ego, in menti e corpi altri in processi di natura, siddhi yogi erranti agiscono l'archèti, sèn causa manifesta archetipo produce, costrutt'immaginali Veicolano questi, le mie energie mentali capace a favorire nuovi atteggiamenti cioè comportamenti, sopra i precedenti gruppo unito ascolta, saman iniziazione nuovo guaritore, è amato con sua storia Và esistere nel mondo, fuor d’ideologie abbatte pur barriere, di mono strategie Urge l’assistenza, all’indigeno ch’è in te dagli un vitalizio, sciaman sarà per tè crebbe di coraggio, consigli poi da saggio Danza sulla terra, mostra tuo messaggio! interrotta connessione, dell’anima angusta Scova il suo guasto, che in corpo s’incarna Ritrova sue storie, entra in suo dramma Seba mio scambia, se vuoi farne parte e cosmico dramma, risveglia con arte Divino percepisci, estatico ascendendo la cura è conoscenza, del mitico legame di mond'immaginari, e terreno dimorare coscienza di tal mondi, fa l'antico ponte presente nella psiche, lega loro sponde accresci tolleranza, all’ambiguità binaria la terra ora è teatro, di vita immaginaria LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 137 le storie son create, per noi ad ogni giro1 la tua risposta ad esse, fa o disfà confino Vita loro hanno, che al mondo manifesta attraverso nostre vite, qual dolori o festa se scordi il rapporto, perdi posto e scopo Thera appare morta, senz’enzimi e totem L’anima diparte, il sognare va errabondo muore canto danza, muore pure il mondo Rinnovo del mondo, come di noi stessi Dipende da creazione, di teatrali spazi dove l’irruzione, del sacro può accadere a sostener i vivi, in un tempo a decadere Amrita nella coppa, diviene la coscienza goccia-goccia sale, scende alla sapienza risveglia alla coscienza del bambin divìn e recita nei miti, ogni personaggio alfìn ingaggio dai reami, accade giornalmente l’attore in tè nascosto, risponde tal invito i modi sono tanti, sincronico è l’ambiente in vento tra i capelli, un canto ricorrente rapporti tra due mondi, salvano a vicenda nostr’anima di sogno, è cosmica faccenda è tale sua sostanza, che musica la muove sforna la realtà, che cuore poi commuove3 incontri di tal viaggi, samano cant'intanto gruppi dei presenti, supportan trepidando 1 intrattenimento, conforto e nuova fede provano gli astanti, riuniti in quella sede un indigeno si vive, custode di natura per guarir pianeta, cura sua struttura Son gesti d’amore, poesie connessione Profondi e istintivi, ai mondi dell'attore alimentan l’un l’altro, Martin ci ricorda le cerimon che fate, fuoco e sol accorda Nei regni immaginali, risiede quel potere Portar alla coscienza, e sàman ottenere ad aiutar l’eroe, a percorrer strada buia clan appoggia in coro, con canti ripetuti Tamburo suon furioso, sale eccitazione avvengono i sogni, entro Grande Sogno Uomo scrupoloso, estingue suo bisogno chi suo sogno perde, perde scopo meta Le linee del canto, conforman la terra aborigen le cura, e le snoda cantando ogni cur richiede, una gran preparazione diagnos trattamento, dramm’invocazione dramma porta i sensi, piano a risvegliarsi solo in quel modo, sognar sopravvive come nel teatro, una cura è una catarsi Visnu addormentato, disteso su serpente abissàl con sette teste, emana ricorrente bolla che contiene, Ganesha e Brama luce creatore d'universi, in sogni che produce4 Il seme risvegliato, vince il dur terreno civiltà che muore, degrada in burro nero tempo transizione, germoglio vuole luce Nuovo nutrimento, per sogno che riluce mancanza di senso, oggi sforna tumori attraverso l'attore, l’audience può vedere gli esser di altri mondi, spettacolar agire battaglie pantomime, per demoni epuràr Storie ed eventi, che fissan momento2 negli uomini pazienti, partecipi al curar Bolla d’ego sogno, ignar di star sognando scambia tale sogno, per quotidian vivendo accade che ti svegli, il mondo perde senso or sei buddha mukta, epopte banzi tempo Kitche Manitu, ovvero il Grande Spiri e spegne speranze, ambienti e colori ogni luogo rivive, nell'in-cantamento non sottostimare, le tue connessioni Teatro è antico rito, sciamanico di cura Oggi distinguiamo, tra reale e fantasia quel sogno ripeteva, e in canti lo narrò chi ascolta può sentire, istor che generò infine poi decide, dar forma quella trama Offre di sua vita, al mondo che lo brama mantien poi vitale, lo spazio in cui vive natura ascolteremo, che piange a ricordar ci chiama alle sue storie, ancora a recitar cresce pur la danza, dilaga la visione alle storie che sono, dietro agli eventi attivano scopi, per psiche ed ambiente dan senso alla vita, armonia ricorrente Attore incarna ruoli, di fronte più pazienti ricrea sua iniziazione, risveglia le energie della trasformazione, che prova trasferire oggettivo soggettivo, scienza con poesia Natura abbisogna, di tua ammirazione Paur e gioia muove, in mezzo a spettatori pronti per viaggiare, tra lumi con passioni cantan la canzone, danzando con costume al suono di tamburo, sonagli oppure piume pur moderna scienza, nasce con i sogni Bohr come studente, in lor trovò fotoni spazi-luce Einstèin, ncorre con la slitta Risposte al creato, ne fan sensazione in recipro rapporto, Lei apparteniamo e l'animo umano, con lei contrattiamo il buio fa da sfondo, per alba d’altro mondo s’attiva possessione, a cuor dello sciamano 1 “Gli Aborigeni Australiani chiamano tale spazio jukurpa, la il palco è come cerchio, fatto con le pietre terra del sogno che vive oltre la superficie di tutti i fenomeni che invita a rivelare, più spiriti e paredre visibili, in costante attesa di esser risvegliato nella sua forma terrena; per loro creare è risvegliar, così ritengono essenziale incorporare il jukurpa nella propria coscienza. Sanno che se smettessero di cantare, gli antenati partirebbero, il potere sognante contenuto nella terra cesserebbe e tutto perirebbe. Osserva emozioni e gesti inconsci di rispetto per un tuono, l’eco, i tramonti, qualcosa risveglia le nostre rituali risposte.” 2 Jung visitò gli indiani Pueblo nel New Mexico e realizzò che la conoscenza monorazionale non ci arricchisce, bensì ci rimuove sempre più dal mitico mondo nel quale una volta eravamo di casa per diritto di nascita. “La tua pratica rituale o religiosa alimenta la psiche del mondo. Percepire il proprio senso mitico, fa esistere il mondo in pace e bellezza” Jung Nella nostra psiche, singola e di gruppo accade il tempo mito, nostro vero frutto il mito allor c’invita, a ricoprire un ruolo Per salvar la vita, e riportarla a nuovo per popoli tribali, vi è un unica realtà che pratica efficiente, vibra in varietà alla mitica realtà, darà matèma tinta ccxiii e coltivator del cielo, preparano terreno falciano raccolto, a nutrire sogno intero i semi miti e riti, rinnovan vita intera in sogno vide cielo, il sole luna e stelle su terra vide valli, coi monti con i laghi Isole e pianure, foreste pioggie e prati depone in ogni cosa, suo soffio della vita da nulla creò pietra, acqua fuoco vento all'Acqua dà purezza, Terra guarigione al Sole dà la forza, di luce e del calore le Piante di potere, son tutte collegate A mezzo di radici, là in Terra radicate tutto al proprio posto, bello da mirare Kitche Manitù, crea il mondo vegetale Uno spirito di vita, diede ad ogni pianta di crescita di cura, essenza che t’’incanta Kundalini Afrodite, depose l'uovo mondo in calice oppur cranio, Eros esce in tondo col tempo acquista l’ali, o turbini di vento innalza serpeggiando, somatico portento Per dare un armonia, all'ordin della terra colloca ciascuna, nel luogo più appropriato crea poi gli animali, ciascuno da una forza assieme alla natura, nuotàr volare possa Dal seme si dispiega, spiral intelligenza kundalini che sale, stagion e conoscenza Alla fine Manitu, un umano va a creare Annata è il nome del serpente, significa infinito senza fine. Gli fà dono più grande, l’arte di sognare Ogni aspetto della creazione, dagli atomi alle galassie, nasce così come lui avea, fatto mondo in sogno 3 Lo sciamano è maestro di gioco, danza e canto nel terreno da questa energia che ha moto roteante, spiraliforme e vortex allor l’uman poteva, crear a suo bisogno della sofferenza umana, con tal atti, le persone son risvegliate ondulatorio. Il moto, dal nulla centrale espande spazio-tempo dall’incubo della malattia, il mondo è rivelato come paradiso. nella complessità, all’acme rovescia il senso di moto e ritorna LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 4 138 “Ciò che sogni è, seconda tua esistenza Forgia pure gruppi, culto e coesistenza è forza motrice, consiglio d’ogni azione Sognare è camminare, è rigenerazione Dioniso bambino, è tempo che risvegli e l'Albero sostiene, quel sibilar che vièn rintraccialo con riti, giochi e stratagemmi vestito in pelli nere, ed occhi ben scoperti in Africa rinasce, nei boschi suoi conventi il serpente parla, con lingua BI-forcuta Vivere è sognare, su un parallelo piano Realtà interdipendenti, là nel quotidiano invisibi sogn’inconsci, indirizzano l’agire narrano emozioni, di gioia o del soffrire Compia la missione, di chiudere la porta E sigillar l’eccesso, di unà ragione morta esplodono più fuochi, fuor della sua porta governa Lui chiusura, nell’epoca di svolta Vivon l'ab-orige, nei loro sogn’immersi Sogno con creazione, son i stessi versi l'interpretare i sogni, è oracolo preciso presso gl’Irochesi, è il supremo officio Amar esser amati, è ragion già sufficiente Tago insegn’amore, a chi non tiene niente Scopo sta nel gruppo, che crea significati Se qualcuno l’ama, continueranno i fiati i sogni provocati, indotti dal digiuno Isolamento o danza, estatica o rituale assunzione d’erbe, l'arte oppure coma segnano contatto, col misterioso soma ora vengo e busso, alla porta d’ogni cuor se qualcuno m’apre, stranièr diveng’amico Tago è drammaturgo, e buffo si comporta conosce la commedia, apre-chiude porta Serpente di fuoco, è lo spirito del sogno viaggia sulla terra, e insegna a più tribù dove e come viver, è il rosso Barramundi Persefone kundali, in laghi e mare mundi a volte scende in ruolo, lui ama recitare passa inosservato, non vuole disturbare qualcuno prima o poi, lo vede riconosce scopre dai dettagli, che lui tutto conosce di Tago con Ganesha, Sesto và parlar allor lui si presenta, la maschera si toglie Augure col bastone, insegna con le foglie lascia le sue orme, ben salde sul terreno accadde alla Vincella, e fu Terabuti vero gioco del blu puffo, Shiva Krishna o Pan son tutti i personaggi, figli al sognatore animati inanimati, lo sentono creatore ognuno sogna un mondo, dove divien rè potèr creativo che, ciascuno ha dentro se scegli immaginario, e mettilo su scena poi recita una danza, sacra oppur oscena1 Raseno qui riparte, con l'abero shamàn Arbre in anagramma, è l’inglese brain divièn latino bru, ovvero il cere-brum albero binario, con due funzioni orsù voler lasciar il mondo, è uscire dal teatro lasci un dato ruolo, trasàl ad altro stadio sistema nervoso, cosciente incosciente tien in vita il corpo, automa-tica-mente ed elabora più dati, l'offre alla coscienza questa gode gusta, soffre o cambia festa l’anima-bambino, se è piena di paura Ti vien sostituita, portata all’aria pura Questo albero è diviso, ìn dodeca parti2 emisferi nella tesa, midollo ed intestino dramma sogno gioco, tra virtuàli mondi o lasci il labirinto, o giochi e ti confondi accetta d’indossare, maschere che scegli e godi fin in fondo, gioie e suoi tormenti Fasci di più nervi, son tronco di tal’arbre chè nutron il corpo, flusso dati entrante libero pen-sèr, anagramma di Ser-pèn pensier dal Dienneà, fuoriesce si tramuta pensier informazione, poi la mente tesse genera linguaggio, in tao binario pesce Scopo del pensiero, o del serpente antico avere conoscenza, di linguaggio ambiguo Alber sacro verbo, dice A-bra KAD A-Bra divide l'esistenza, in profan oppur sacra nel Giardino d'Eden, fa crescer seminare crea per uno scopo, il frutto da mangiare per uomo separare, da sua natur primaria costringerlo viaggiare, là nei mondi maya Adamo fà l’amor, con Lili prima donna e astuta la Lilìth, di Jehova fu la porta dal'Eden poi lei vola, desert'occidentale in sabbie s’accoppiò, per genti generare Adamo è castigato, da Jehova in castità Ogni notte allor Lilìth, lo viene a visitàr Lei copula su lui, fa nascer un Samuele androgino profeta, che kundalìni tiene3 Lisa ci ripete, che confrontare il drago è lasciar cadere, un dogma più ostinato assieme pregiudizi, e accetta dialogare a proprio innato sé, iniziandol ascoltare Plutone cambia pelle, in rito dei misteri si lega con la luna, e il moto andirivieni frequenta le paludi, del basso muladara muore e poi rinasce, sale e torna a casa l'aquila in agguato, pronta ad afferrarlo Dogmatica cultura, tende a calpestarlo Van sotto etichetta, e mancano la cura istinti della psiche, e credenze di natura se reciti con stile, sul palco della psiche accade la catarsi, e vinci le tue sfide Trovi or libertà, nel recitar la parte Recita pur Deva, e cura pure l’arte Messia riluttate, a volte siam tutti pigrizia o paura, ad usar nostri frutti tuo cuore si chiude, se non ti perdoni dal buio pur esci, usando i tuoi doni un ego morente, pare fin del mondo sebben dietro esso, v'è libero fondo ma è sol la paura, che fa resistenza blocca nel mezzo, d’inconsistenza L'ego è rifatto, dopo un supplizio4 e compiti nuovi, attendon novizio ogni buio in cui cado, è iniziazione passarvi attraverso, sarà soluzione Anziani ora vedo, apparir da ricerche ogni epoca e luogo, mi parlan in versi mi guidan in viaggi, a tornare rinata Uscire dal buio, redenta e integrata Comunicare drama, della iniziazione è risvegliare pure, il poter di guarigione Così l'apocalisse, rivela un suo copione Fuor ogni giudizio, esprime iniziazione Herme caduceo, due vipere accoppiate trecciate fra di loro, attor spina dorsale Cambia la sua pelle, Tiresia nella danza Ser-pe di sapienza, unito alla fragranza Un albero pur vive, tra la terra e il cielo appar creator di cosmo, ossigeno terreno in uomo suo gemello, ascende numinoso rigenera ogni storia, e brucia caloroso Fumo sal al cielo, suo legno sa scaldare piantato nel giardino, diviène ombelicale Offre frutti dati, in simbiosi col serpente 7 gradìn samani, attendon pretendente 4 "Tutti i punti di riferimento precedenti appaiono distrutti, se Lilith, come la sumera Lamasthu, la greca Lamia, la slava Baba Yaga o l’indiana Kalì, è il lato terrificante della psiche ti arrendi e resti osservatore, aiuti il decorso dell’esperienza, 1 In lingua rasna maschera è porsen (da cui il latino persona). femminile che può rapire in estasi cosmica. Da lei differirono guidata dalla forza del num, qi, kundalini o mana interiore. La coscienza scende man mano nei vari livelli, frattalizza e 2 plesso branchiale; nervo radiale e nervi del torace; nervo i sessi. Adamo fu primo uomo con cromos.Y tramissibile. Per Nel taoismo cinese, passare il ponte del drago, significa assume una forma legata al tipo di livello che attraversa. Tal ulnare, sciatico, femorale, tibiale, peroniero e tutti i recettori la genetica, egli comincio a differenziarsi dall'ermafrodito completare un passaggio iniziatico. in Cina tale frase, allude viaggio tra micro-macro mondi, richiama il mito del labirinto. interni per lo scambio d’informazioni tra corpo e ambiente originario (lilith) 60 mila anni fa, nella valle del Rift in Africa oggi, anche al passare vari esami o gradi di maturità.” Lisa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 139 la Genesi ci dice, in ebraico ricorrente Albero parlante, per mezzo del serpente 3 Buddha sotto pianta, ascolta la sua linfa s'alza la tempesta, e giunge Mucalinda potente re serpente, l’avvolge sette volte spiega suo cappuccio, ripara dalla morte trascorsi sette giorni, è temporal finito i fantasmi riannodati, nel linguaggio mito a livèl molecolare, or torna la coscienza riveste form'umana, serpente conoscenza dicon gli sciamani, che a spiriti parlare nel corretto modo, metafor devi usare i Maninkari spiri, che inviano loro miti appaion intrecciati, nei Diennà confini ccxiv e spiriti ed enzimi, creature in miniatura molecolar computer, in ribosom struttura in celle fattorie, seguono un programma ed usan 4 basi, a comunicar la gamma1 il ridondè linguaggio, usano sciamani doppie cantilene, per curar gli umani twist yoshto yosto, dicon del linguaggio usato come lente, nell’icaros passaggio2 esaminano cose, cauti attentamente nòn troppo vicino, parlare normalmete Vi girano a evitare, pur diretto scontro così posson vederle, chiare tutt'intorno Son tutte relazioni, con spiriti prodotte fatte in questo modo, su indirette rotte Ipnotici tranelli, spontanei ed indiretti Riflettono natura, doppia degli oggetti visti in doppio modo, in lingua bipolare soddisfa 2 emisferi, descrive in circolare per parlar al Sè, v'è ipnotico improvviso Dioniso è presente, ha maschera su viso è maschera Dionìso, natura della mente musica e illusione, teatrale fondamenta 1 l’anima è teatro, con più individuazioni Il viaggio dell’eroe, ha infinite variazioni mi parlano le fiabe, di mappe da seguire raccontan esperienze, là dalla mia psiche Psiche appar teatro, al mondo della cura Vuol io sia l’attore, l'eroe dell’avventura Ogni storia è, version d’antico dramma Identico perenne, ogn’anima lo spanna modo cui lo vivi, con enfasi e passione di vita mondo e senso, fà rinnovazione Sostanza delle mente, chiamala poesia inconscio tesse drami, è drammaturgia rispondi con rituali, alla vita di quaggiù scoperto questo fatto, recita anche Tu! Le sincronicità, ora iniziano accadere dicono che psiche, è pronta intravedere in fatti del presente, colgo ora l’essenze Vivo rabbia e stress, piena indifferente Kundalin serpente, qualora si risveglia viaggia sulla spina, e attiva vari centri Allarga la coscienza, in ciascuno d’essi Lei è la sostanza, di quei mondi stessi e nei regni paralleli, di magica realtà apprendo entrare uscire, còn la volontà viaggio vuol 1 porto, a partire ritornare chiamal axi Mundi, grotta selva o mare Kuan Yin bodisattva, cavalca dragone Elisir della vita, pur fior compassione La paura dissolvi, d’un falso dragone qui è Lisa taoista, che fa la lezione ccxv Tàmburo ci chiama, a inconsce realtà batte e dà il ritmo, fà il cuor cavalcàr nel buio ci orienta, al cuor mette l'ali Piroga che scende, tra flutti maestrali3 la somma di tutte l’emissioni di fotoni (messaggi) fra cellule, 3 Lisa: “Il mondo di sopra (psiche) è come quello di sotto.Il dà un campo fotonico (coscienza), amplificato in risonanza, con l'aiuto di molecole ormonali interne, vegetali e animali. primo viaggio, spesso nel sottosuolo, permette di scoprire il 2 Twist è radice di two (due) e twin (gemello); molti sciamani proprio animale totem, una delle forze spirituali che di solito dell’amazzonia peruviana, durante le visioni apprendono i emerge nei momenti difficili o dopo malattie. Parti dell'anima loro canti direttamente dagli spiriti: parole e soprannomi vari, che lasciano un individuo si dicono rubate, perdute, esiliate, astrusi, ridondanti e ripetuti (esempi: la notte diventa tapiri ecc, per incomprensioni, paure, o costrizioni di ogni tipo. rapidi, la foresta patate coltivate, i giaguari ceste o amache. Spesso vi son lacrime, è richiesta forza d’animo e pazienza.” Le mete richieste, orientan un viaggio dai Lisa vai parla, di questo passaggio discender nel buio, con fertìl sapienza nutre e connette, riscalda tua essenza Drago emerge piano, maestoso si rivela Entrar in balena, è passaggio di soglia discesa nel ventre, o drago d'inconscio koan “chi sono io”, risveglia la coscienza subir digestione, è ugual gestazoine riunir psiche maschio, a fem sensazione Terra s’apre ad uovo, rivela Ade dragone rapisce la coscienza, Persefone interiore muore vecchio io, e scopri nuova madre oltre tempo-storia, il mito è vero padre Vivi un deja vù, poiché t’han risvegliato è custode della vita, Dragòn rivelazione racconta in un istante, l’inter evoluzione è mente collettiva, sorgèn della cultura di spiriti sei figlio, oh giovane iniziato! Androgino signore, e padron di terra sfera ha un occhio di smeraldo, l’atro è di rubino m’inonda di risposte, al mio quesito primo ogni viaggio è tappa, ascesa o discendenza la moglie è Diana nuda, kundalini natura il mito fa la storia, futuro e protostoria Lisa con Raseno, incrocian la mia storia Nulla può resister, di fuor della sua tela Mito fa il mistero, che fondo e si rivela Rettile ha le ali, grande è la sua pancia Io sono l’Ayami, dea dei tuoi antenati Un dragone risvegliato, rivela in verità sorgente senza forma, e senza identità ènergia ancestrale, posta nell’inconscio sàrai tu mio marito, assisterò i tuoi fiati poi ti insegnerò, ad essere sciamano torna al tuo paese, e cura cuor umano vola verso il cosmo, la migrazion assaggia vuol portarmi a casa, leggèr è sensazione torno indietro sola, ancor ho la missione sveglia pur minaccia, soverchiar il conscio apprendere natura, di anima immortale ascendere discender, l'anima scompare la fuga di sue parti, rubate od errabonde sciamano ri-negozia, aggiustamen di sorte Questo è pur lo scopo, di ogni iniziazione Riorganizzar la psiche, con la rivelazione Cambia permanente, or ogni percezione Vien da sottosuolo, viaggio d’ascensione l'aiutano assistenti, cristal tamburi e pietre che provan afferrarla, per riportarla a casa nuova relazione, col mondo e col tuo fuoco tutto il mio cantare, danzar e far ricerca vinci depressione, ritrova forza e scopo Drago ha risvegliato, pesante è la sapienza partecipar al drama, è toccar arcaica fonte la lampada aladino, deflora mio orizzonte Psiche del paziente, ostacola fa stretta È difficile e penoso, il lavoro di ricerca Quando dentro me, il tempo fa maturo accade tal lavoro, spontanea iniziazione Paura tien del buio, o resta intrappolata traumi del passato, sgancia ed è salvata volente oppur nolente, fuor di tuo controllo inizia cambiamento, tuo ego fa uno scrollo è gioco nascondino, in reami della psiche spesso è volontario, per sfida oppure lite cliente si nasconde, nei reami immaginari sciamano va alla cerca, coi suoi legionari L’ego disorienta, e vede ovunque caos La via dello sciamano, corre in solitaria lontano dalla gente, viaggi in sofferenza umana mente s’apre, accetta la sapienza la verità si svela, or nuda alla coscienza come in malattie, intuizione or ti rivela forze fanno spazio, dissolvon dubbi caso Espande la coscienza, con crisi ricorrenti dissolvon resistenze, in rivelazion bollenti Vedi attaccamenti, al corpo e la materia per curare gli altri, conòscer devi pene aperto-smembramento, identità sovviene LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 140 Io son tuo calore, mi dice legno in stufa l’ego è un accessorio, il caldo tuo lo fuga son l’albero maestro, tua polmonar essenza son fiore della Quercia, tua soldia presenza Lingua ancestrale, quadrimensionale Che parla alla mente, umana globale Spesso racconta, in quattro passaggi In ciascuno rivela, paralleli messaggi Psiche rispettare, deve patto intesa l'Uva muta in Vino, sanguigna poi nervina così coscienza d'Ego, da umana fà divina l'aiutano l'enzimi, che acceleran processo sciamani od organismi, stesso n'è l'evento il Mito racconta, nel corpo e la mente I moti e la vita, che c’è interiormente la storia dei gruppi, dei loro fermenti affari e conflitti, e teatrali commenti Le sue 2 sorelle, al castello invita Inanna che discende, muore e sottostà s’arrende al bardo stato, e paradosso sà Parla del clima, di enzimi e pianeti dei processi in natura, loro sottesi infine è la trama, del mondo divino il gioco e teatro, di eterno bambino non ha conoscenze, è l’essere che cambia cuor sciamano vola, dall’antico Zambia veleni ha trasformati, in nettare nutriente e corpo vien cambiato, in medicin potente con carne sua banchettan, spiriti di sfondo Cristo vite-fungo, trapassa incrocia mondo il mito è una storia, trama di antenati Fuori dal tempo, stan lor trasognati passato ai discenti, per esser tessuto sì che sua forza, riattivi un vissuto ccxvi l'Ego è un etichetta, e serve in gestazione al termine dissecca, sboccia compassione sangue ed agonia, la danza muta in lode L’estasi ora emerge, là in sofferto cuore gemelli del tempi, son Manti e Mania sono clinica e scuola, diagnos terapia orchestra di un rito, tu coordina bene Intercala i solisti, in rituali d’insieme deve un iniziato, passare sopra un ponte trascendere conflitti, ad acquisire il dono vincèr contraddizioni, saltàr sui paradossi Unir nella coscienza, coppie degli opposti Individuo e gruppo, strofe e ritornelli Imagi smembramento, è giocò d'opposti demone e divino, in maschera son posti l'ancestral terrore, confronta sen timore Dopo la battaglia, è poter di guarigione or eccoti o Seba, Apuleio in sua fiaba quel d'Amor e Psiche, o anima umiliata un sogno dell'altro, è l'anima che porti ogni tuo racconto, attrae modelli forti la principal risorsa, Seba sia tua storia bisogni e rapporti, talenti a dura prova C'era una volta, in città mediterranea 1 re con la regina, ch'ebbero tre figlie L’ultima era Psiche, e pure la più bella un mito condiviso, conferma identità evoca nel gruppo, una forza a risanàr Ritual collettivo, e libertà d’espressione Disciplinano gruppo e fan commozione Mantica e Oracolo, pure son gemelli li trovi nel mondo, a dar conoscenza Aiuti e supporti, a umana coscienza Venere gelosa, Dio Amore t’interpella L’intuizione e l’invaso, toccano tutto Travasano gioie e dolori nel gruppo Fa che s’innamori d’uom più vile in terra Mentre dall’olimpo, Giove guarda e sferra Dio Amore s’invaghisce, di tenera carezza Porta al suo palazzo, la giovane dolcezza Mito racconta, come fosse in 1 sogno nel rito da forma, qualunque bisogno col tempo esso muta, svolta e ritorna a volte imbarazza, sebbene c'informa Psiche vien servita, amata ed onorata come gran regina, da mani dolci fata qui dov'ogni notte, ìl Dio le procura Sue visite sublimi, indicibile natura mai dovrà vedere, il viso dell’amante rischio è la rottura, del beato incanto il giorno dopo và, consolarsi intanto Perdita appar prezzo, di condizion beata è l’umilian ricerca, sofferta ed affannata si perde e si ritrova, Psichè destin dell’io perfetto stato è, congiungersi al divino resistere non sà, Psichè a curiosità metamorfosi di Ovidio, ricche storie miti son trasformazioni, di forme in corpi vivi raccontano il mutare, di forze di natura i viaggi là nel mondo, in poetica fattura Quella notte allòr, presso dell’Amante accende lumicino, e un pugnale brande vista non distoglie, bello in fulgor forme Amor le si rivela, dolce amor che dorme Raseno qui riporta, su rotte di Oceania m'appare un timoniere, su mitica canoa segue Yulunggùl, serpèn di Melanesia arriva fin Tasmania, e la Zelanda fiera vede suoi capelli, profumano d’ambrosia Leggèr ali di luce, guancìn porpora rosa Psiche trae saetta, da una fàretra al dio pure s’innamora, ahimè s’è punta il dito Nulla forma l'uovo, dell'essere infinito l’uovo d'oro è, l’insieme dei più mondi il Tao genera l'Uno, l'Un genera il Due poi una stilla d’olio, da lucèn di Psiche su corpo bel d’Amore, cade sì lo sveglia accade ch'Amor fugge, ora dalla Psiche Patto ha lei violato, incanto và alla fine Cielo-Ther unione, come globo d’acque generaron l’uovo, in cui nacquè Pan Gu Uomo primordiale, crebbe assai gigante e i propri genitori, separa con distanze Psiche or dispèra, và in cerca d'amore Venere ti incontra, gelosa con rancore Che 4 prove porge, difficile l'impresa Pàn Gu resta in mezzo, fino che resiste le sue membra poi, ruppero in più pezzi sparsero cadendo, sul globo delle acque insinuano sproloqui, vivono l'invidia Dicono suo amante, sia mostruosità Due genera Tre, tre i diecimila pure nel regnò dei morti, alfin la discesa nacquero le terre, sull'isole lui giacque riceve da Persefe, 1 vaso di consegna a Venere darà, a non aprir s’impegna cùriosità la vince, ancòr per una volta dal mortale sonno, allora vien avvolta attuazion del mondo, ha prezzo sacrificio del primo testimone, eterno ed immutato lui scivola in oblio, e dà vita alle creature succedon le stagioni, mutan le strutture intervien Amore, non solo per salvarla presa come sposa, or è sua compagna Giove dà il consenso, e dà loro unione nasce bella figlia, Voluttà é suo nome scopri l'esistente, e ciò che sta nascosto Guarda dentro te, comprendi circondario Sei Pan Gu scintilla, nell'immensa stanza i Draghi dei taoisti, ritrova con costanza Divino è l’erotismo, poi vien curiosità Guarità dalla grazia, di Amor divinità incarna Ara Volupta, Venèr capitolina Chè salva i caduti, per volontà divina Aotearoa il Creatore, abita conchiglia sferica qual uovo, che gira nello spazio la favola racconta, destino dell'anìma caduta ed incarnata, in crèatur umana lei a ragione tenta, di penetrar mistero che non è consentito, svelare per intero Rangi Nui dio Cielo, giace Pa-pua-nuku i figli loro unione, però non vedon luce L'avvolge oscurità, e decidon ribellarsi Falliscon tentativi per far lor separarsi null esiste ancora, Tàroa con una scossa esce da conchiglia, e genera una coppia LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 141 Tane-mata figlio, dissolve tal legame scuote le sue piume, tutto và ricreare nell'utero vulcano, rinasce erutta fuori i Draghi in Polinesia, crean progenitori giunse epoca buia, cala specchio fumo che l’anima distoglie, dall’ascolto puro e non tollera versioni, diverse di realtà Volo sul dragone, del cosmo và calàr femmine di draghi, amano più l’acqua Aiutan pescatori, parlando loro lingua molt'intelligenti, trasmiser conoscenze uomin donne sagge, aprono coscienze pacifici o guerrieri, scoprono quei suoli Aotearoa divenne, una Terra dei Maori infine con l'inglesi, trattato di Waitangi creano la nazione, Zelanda felce Pangi mama Sachamama, Regina di foresta serbi tue vestigia, forme degli ancestra gran Drago sei custode, della spezia blu ch'evolve la coscienza, delle tue creatùr gli amici di una volta, caddero nel buio draghi abbandonaron, tristi quella zona Molti in Heidelburg, attendono il ritorno con feste ricorrenti, acqua ed altoforno simbolo d’unione, diviene uccello kiwi notturno Tatuatore, amore di bambini Tane dio dei boschi, geiser senza posa riscalda nelle terme, le stòr della canoa sogni di serpenti, in indios d’amazzonia riportano creazioni, mondi avàn la storia scesi addormentati, riposan in paesaggi pietre stelle e film, riti e var passaggi vivon in simbiosi, con uomini e animali i primi imperatori, ascoltan lor segnali il Genio primitivo, ha coda di serpente là sul monte Zhong, vulcano ricorrente Creature dracoformi, influenzaron civiltà ricordan Queztlcoatl, ovver i Kulkulkan sono stessi Naga, i nostri amici amati Presenti nel passato, della Gaia storia dopo meteoriti, evolvono in mammelle richiamano l’infanzia, degli antichi stadi tutti i feti umani, nell’utero son draghi Zhu Long fuoco sole, Zhu Yin oscurità sorgenti d’ogni cosa natura san mutàr Metallo in autunno, fa cader le foglie i frutti dalla terra, in utensili raccoglie progenitor comuni, signor indiane feste assumon forma umana, i cobra a 7 teste chiude quinto sole, rinasce comprensione il dormiente si risveglia, kundalini calore Drago di Pannonia, popol rappresenta in genti del Tirolo, lasciati a viver pace nelle lor caverne, cacciato non veniva Il villaggio di Bezau, ricorda novellina Quando apre l’occhi, il giorno compar Fan molte colonie, sui planetari luoghi Draconi ed umani, simbiosi ed amori Sensibil maestri, insegnan lor figli un prospero fattore, di nome Jolerbuèl venne visitato, da un mendicante un dì Yang conduce Yin, nel corso naturale1 Acqua par arrivo, del freddo invernale ccxvii ccxix imperiali draghi d’Asia, o serpèn piumati ccxviii Jolerbuèl lo caccia, senza dargli nulla Quando li chiude, la notte riappar Viene l'estate, quand’esso inspira Viene l'inverno, quand’esso espira long drago sole, s'abbassa alla notte Modellan la terra, ecosistemi insigni mendico gli dice, che cièl prepara furia I maestri Quetzàl, andaron nascosti per non spaventare, i nuovi supposti diffondon medicina, e la permacultura sviluppo di coscienza, nell'uman natura il cielo si fa scuro, scroscia la tempesta fiume d’acqua cadde, inonda tutt’intorno nel mezzo d’uragano, c’era il mendicante lui con corda rossa, guida drago grande Piccol qual baco, grande come il mondo vola in cielo e tuffa, in stagno profondo Acqua torn a terra, pioggia che disseta volta e si trasforma, e inafferrabil resta Insegnan superare, a raffinar natura Impietrito Jolerbuèl, resta lì a guardare gli alberi in turbinio, venir presso di lui tutta sua ricchezza, è persa in 2 minuti stranier poi guida drago, alto sui dirupi ha testa di cammello, ramificate corna occhi di coniglio, orecchie bufal porta collo di serpente, e un addome rospo scaglie carpa zampe, tigre falco rostro pur Heidelburg città, ebbe draghi amici 1 abitante l'uova, trova al fiume Nessi le curan nelle case, in protezion reale Draghi alimentavan, fuoco col soffiare Presiede l’orientale, quadrante del Cielo porta primavera, d’inverno è negli stagni dorme e si sveglia, alla stagion di piogge volàn troppo in alto, la siccità raccoglie fondan scuole templi, e feste di cultura trasmisero lezioni, incise in riti squadra rilasciano diplomi, come a Shirdi e Khadra Maestri itineranti, insegnano alle scuole senz’attaccamento, han vocazion in cuore guerrieri od artigiani, scienziati contadini Giran le città, remote e oltre i confini sottil come serpenti, cantavano concetti in fiabe a varie storie, fuochi assai ridenti antiche forme vita, perpetuano il sapere in totem animali, e in piante di potere son draghi amati molto, dai locali fabbri acciaio molto fine, forgiavano gli scaltri grazie al fiato caldo, dei rettili volanti qualcun li cavalcava, in enfasi vibranti riemerge nel cielo, e solleva acqua forte se vola troppo basso, Rè d'oceani ctoni può andar distratto, arrivan le alluvioni Dentro umano corpo, Yang alla mattina Emerge dalla terra, è l'energia ravviva Fenice fenghuan, è sole fuoco assieme corpo cigno e gru, e schiena tartaruga ha collo di serpente, becco di gallina lunga coda piume, ciuffo a mandarina Muore e rinasce, presiede il quadrante Ciel meridione, lei dona il fuoco estate nel cuocere cibo, è onorato in offerte ciotola d’acqua, e incenso bacchette Dio serpente Eracle, unito ad Adrastea Necessità serpente, anch'ella alata era immobili intrecciati, in incessante coito Tutto generaron, di ciò che tiene moto Copula d’immensi, diede germe d’uovo in forma nebbiolina che sfavillava luce Sciolto dall'abbraccio, l'uovo si spaccò Furon cielo e terra, che Phanes liberò Phanes dracoforme, figlio di serpente nasce da tal’uovo, e mondo condensò signor dell'apparire, fango dio dragone squame le distese, Proto fu suo nome Phan’ermafrodito, Fetonte Protogonos splendente primigenio, luce d'universo Quattro corna e occhi, immense ali d'oro copula sé stesso, fa donna serpe d’oro s’unisce a Echidna notte, l'atto sia totale chiusi nella grotta, dan vita agli elementi creano tutte stirpi, assieme Gaia e Urano Phan passa lo scettro, a passional Urano al buio senza tempo, Gaia vuol amore Accoppia con Urano, e rigenera costante Ciclopi coi Titani, e Ponto dio del mare Urano mangia tutti, Crono sol rimane2 2 Il linguaggio analogico rispecchia la scienza moderna, la Yang è simile all’elettricità di cui vediam gli effetti, ma non creazione della prima atmosfera (Urano) permette nascita dei toccare. Yin è qualunque cosa che ha forma e si può toccare primi unicellulari nel mare (Ponto) fino a creatur gigantesche ma senza movimento è inerte. Senza Yang non v’è ciclo vita. (grandi sauri), e l'apparire della memoria e coscienza di Tago LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 142 1 Crono aspetta Urano, venire tra le nubi duràn la pioggia coito, gli evira i genitali sperma sangue piove, Gaia è fecondata nascono le piante, è umana stirpe data le veglie di Sabina, con fiori con candele e l'incenso di copàl, nel buio fan vedere il piccolo che spunta, curava le persone a mezzo di sue mani, e spir della visione Son donna-folletto, ch'è nata da sola donna di luna, e del giorno che affiora la donna rugiada, che nuota sott'acqua in sacro linguaggio, laurea m'annacqua i tredici bimbi, scendono in fondo giù negli abissi, vedono il mondo Vergine Terra, madre dei nignos accorda la cura, a loro scompiglio Krono conseguente, divora l’esistente Phanes riproduce, nascosto in ogni cosa Invisibile segreto, diviene ora del Tempo passa poi a Giove, nuov’ordine d’Olimpo il folletto fa ballare, e i muri pur crollare quan lei ci cade sopra, Maria và ricordare linguaggio dei piccini, s'hai fede pure cura fuoriesce il mio destino e allenta la paura io sposa al padrone, di tutte montagne donna dell'acqua, che scorre cantante son donna tamburo, tromba e violino e percorro i sentieri, da origine alfino saliva e sudore, e sangue signore lavora e lavora, e cresce ulteriore pulisce lo spazio, sotto e nell'alto uomo che tuona, dammi il contatto Giove or partorì, in Athena nuovamente Persephone e Zagreo, figlia rettilmente Athena Dea Menerva, fù vulcan natura Siede sul tripòde, e respir da fenditura con vomito e sudore, guarisce l'ammalato lei vomita per loro, se credono al suo fiato purezza del mio corpo, accresce la potenza la Sabia cura solo, con lingua lor essenza e mi disser folletti, succhiàr malattia da lì dove sono, col canto che arriva donna-bimba sono, piango son pura pur quando fischio, di nulla ho paura e vedo il destino, ch'entra e fuoriesce dai corpi e da menti, attento coerente se bello o nocivo, adatto a un bambino fu Pizia Pitonessa, del musico dio Apollo quan Tago è partorito, mond'intero trema il piccolo che spunta, è libro caro a Thera serpenti ed animali, non mettano paura ogni cosa che io vedo, lavora nella cura i piccini mangiati, và interi assaggiati non cuocer od altro, raccolti strappati se un pezzo ne cade, allor nelle veglie chiedono pezzo, a concluder consegne se inizio cerimonie, davanti imago sacre dò a tutti i piccolini, mi lascio trasportare duran le veglie fischio, batto pur le mani divento cuor di Dio, e cerchi d'immortali mangiati a curarsi, guidar consigliarsi a conoscere il vero, dai piccol dettagli e veglia fu buona, linguaggio mi porta mostra ogni cosa, mia musica ascolta Martin ci narrava, i figli del suo mondo così Maria Sabina, la sabia de los hongo nasce dalla Thera, suo libro di sapienza Tago ben le parla, spunta e poi saltella Durante la velada, spense le candele Ascolta un neonato, i canti di madre l'impara sen sforzo, come a giocare Là nelle veglie, lor vanno dormendo e sognano mondi, in canto portento libro suo strumento, riceve tal diploma dopo apprendistato, di vita dura prova parla per sua bocca, il fungo spiritello in Messico e Siberia, è simil carosello il poter dei piccini, è mistico linguaggio dà suoi vaticini, all’oracolo del mondo nell'adyton del tempio, alla citta di Delfi dopo digiun d’orzo, e alloro fum’intensi Avvolta dai vapori, entra Pizia in trance Apollo la possiede, profeta per sua bocca Il corpo si sconvolge, spasmi contorsioni drizzano i capelli, in spiralifor pulsioni l'oscurità, fù sfondo, per facile vedere e gli esseri poi visti, da tutti gli inizati Fatta loro scelta, i libri han consegnati acceso incanalato, dal curandero saggio Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo vieni in una grotta, al freddo, al gelo oh Bimbo divino, ti vedo qui a tremar parla fungo sacro, con voce d'incarnato so quanto ti costò, l’avermi amato quà tramite un rituale, lungo e complicato ccxx i piccoli di taglia, maschili e femminili arrivano saltando, in scherzi sopraffini giunti nelle veglie, in coppia li vediamo invitano a ballare, cantar di prima mano sabia divien ricca, senza alcun sofismo tenuti in gran rispetto, da spirito contento leniscon fame e freddo, mi parlano diretto compaion con le piogge, diventan familiari se tengo sentimenti, dritti e non contrari “i muri della casa, parevano dissolti lavorano nel corpo, quei piccoli bambini risvegliano entro me, innati miei destini imparo aprir la terra, per seminare l'orto spaccare pur la legna, a riscaldar il corpo Brindan antenati, con birra e balli vari la lingua piove sotto, fiamme lumi dati cade tutt'attorno, raccolgo ogni parola mistico libello, gran dono Quetzalcoa Lingua n'esce fuori, s'esiste misticismo a lei la cur insegna, visione sopraffina a mezzo intermediario, di psilocibina lo spirito del Gama, sospeso vol in alto e vedo archè spirali, alla base di realtà ora sono il Fungo, che sta sperimentàr a Te che sei del mondo, fine creator Mancano pane e fuoco, dolce signore eletto pargoletto, questa tua povertà m’innamor perchè, amor ti fece quà Gesù è kiso so so, nga-nga ta gò Il fil di rugiada, e Libro odo ancor emanan e guardo, entro governo Folletto io sono, e sacra d'eterno Oh Pilzintecutli, o Tago bambino pedro e Martìn, ti cercano alfino possan vedere, buiti più enorme seguo tuoi piedi, seguono l'orme L'invito o proteggo, fuor del convito ccxxi se arriva un malato, in altra stagiòn e mancan i funghi, dò foglie pastòr Sabìn mazateca, incanala proposte di più autorità, dai bimbi preposte Lor calman le sorti, dei venti ribelli scaccian maligni, che in vomiti espelli apron prigioni, han le chiavi cancelli guariscono febbri, mal ossa mal denti quan spirito viaggia, persona lo sogna scende profondo, a radice che intoppa il divìn nei piccini, entra in suo corpo e giù nelle veglie, parla e và in tondo accant’oceano freddo, vedova tien figlia Sedna bella donna, sogno di eschimesi nessuno le piaceva, rifiuta tutte offerte Uccel di mare un dì, vien a far profferte E promette vita dolce, in capanna calda pien di pesce e pelli, Sedna poi lo segue volan fin al nido, ma infine ha nostalgia Anguta suo papà, in kayàk la porta via al mondo dell'umani, lui tenta riportarla uccise uccel marito, stirpe vuol vendetta iseguono sul mar, mosso alla tempesta e a umani fuggitivi, voglion far la festa Vicin a stremo forze, Anguta sen la fine Lotta per la vita, e la Sedna getta infine Figlia disperata, aggrappa al suo kayak Papà le taglia dita, e braccia a dimenàr LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 143 Cadde giù nel ghiaccio, sin a fondo mar Regina del profondo, comincia a diventar dita e bracci tolte, divenner pesci e foche signora morte e vita, di cibo or tiene dote gli Hexenringe anelli, trovasi fra boschi nel centro della scena, Pilzin tiene posti dirige lui sfilata, ai buffoni di passaggio Tra mondi ambiguità, è vision assaggio A chi cerca d’estorcer, sfuggi cambiando acqua oppur fuoco, tante forme mutando Ora volgi e sei uomo, ora muti e sei fiera Chi ti cerca sen cuor, sol segue chimera Il solco di luce, incrocia un impero chi siede al potere, annusa mistero l'attira nel centro, al fin possederlo già drena risorse, per unico tempio Tutte anime animali, rimangono nei corpi 3 giorni dopo morte, a far da messaggeri torna poi alla Dea, condotta trasgredita la Sedna punirà, in tempeste e carestia Sei uomo e sei cavallo, tu sei l'alleanza l'alba fin tramonto, trotti sen lagnanza mulo pur ti vedo, incrocio tua natura Tempri alla fatica, sei vita duratura e inizia rincorsa, investir sul potere ed accelera e cresce, la torre Babele a raggiunger il cuore, di fungo divino forzar possedere, il motor del destino Solo lo sciamano, viaggia al suo paese Mostr'umane pene, poi la grazia chiede Adilivun sua casa, è pietr’ossa di balene Cane suo guardiano, le anime contiene Vedo molti greggi, e bestie della selva volan in concerto, l'uccelli in aria festa vede molti pesci, nuotare là nel mare là lo lasceranno, al silenzio più lunare “ tu quando avanzerai, verso tale casa ritroverai più cose, di vita quotidiana all’ingresso d’atrio, davanti alla porta un porco vedrai, con fango su groppa è un somarello, che la soma porta carretto od aratro, pure tira corda Con canto d’arraglio, l’avena mira Là all’abbeveraggio, bello si rimira una ruota poi gira, quan volta e rivolta cresce s'espande, all'estremo fa svolta un bimbo di fuoco, è nucleo degli astri si scinde e produce, i tremendi disastri Varie peripezie, devè passar sciamano Giungere alla dea, in abisso sorvegliato Dove una balena, di ghiaccio fa la ronda confine sorvegliando, là nell’acqua fonda Morder tenterà, coi denti e con i piedi ti sporcherà col limo, e ti importunerà mentre can latranti, abbaiano molesti Tu non impazzire, se nò Tu li ridesti Lento sulla strada, di Gerusalemme a sella di somaro, uomo di Betlemme santo e mendicante, narra più novelle miracol'elargisce, a gente ambivalente adesso son vecchia, mi stanco a curare La veglia già lunga, non posso più fare sen figli son sola, ciascuno ha famiglia I stranieri a Sabina, san dar meraviglia e 1 calderon bollente, pieno di conchiglie poi sbarra la strada, infine can guardiano davanti Sedna porta, sottil come un lama Samàn che passa tutto, troverà la dama Tu non percuoterai, e non ti fermerà con svelta attività, sfuggirai tal cose a corte della figlia, del sol t’introdurrà Pietro e il pescatore, Giuda il partigiano la piazza del giudizio, infine condannato appare lui pezzente, uomo più innocente Barabba è rilasciato, sangue sulla gente alla morte rassegno, conosco suo regno non v'è alcun rumore, disturbo ritegno nel giorno di morte, seguèn tradizione Si torcerà il collo, a un gallo cantore Sedna man tagliate, riceve gli permette tornar con la notizia, ce lei ha perdonato conchiglie troveranno, ancor i cacciatori e gente avrà del cibo, in ritual riparatori o Aradia luminosa, rossa pien d'amore Saulo folgorato, sullà via di Damasco Fuoco dell'ardore, potere di chiarore ad occhi chiusi vè, da luce tuon apparso visiòn di figlio Santo, lui non conosceva accecato e sconvolto, Anania lo teneva Dopo i tre giorni, mio corpo sotterra Canterà il gallo, e mio spirito sveglia andrà lui seguendo, al regno di morte Lo spiri del gallo, è la guida più forte Il solare gallo alato, fuor ti porterà bianco rosso e nero, vira il tuo colore cresci lotti e muori, in continuazione ccxxii compier viaggio vero, iniziatico si giunge rapidi alla casa, interior su mar profondo le barche son le piante, mar è viol colore come vin veleno, ha poter di cur orrore potere femminile, di ninfa dell’acqua così Martìn Giordano, entra in sua casa Occhi ed orecchi, sei luce sei suono Cambiò sua visione, Santo ora sposa nient'altro vedeva, nel culto si trova quel cristo che prima, perseguitava abbatte culture, nuov'altre fondava persone veglianti, mangino il gallo Circe che addestra, le fiere e gli umani al velar e svelare, Tu affascini l’uomo in silenzi penombra, sei Nina la nonna col dire e non dire, Tu incanti la donna Saulo poi salpò, dal mar di Giudea in Ellade arriva, è Romana contea qui Paolo diventa, predica e scrive fonda una chiesa, il Santo descrive Se un milione di anni fa, o forse due c'era chi parlava al vento, e alle stelle era Ryu ragazzo che, nel cuore aveva favole favole per chi, le saprà sognare Circe è dea del fato, signora delle fiere dirige la tribù, regin dei cerchi streghe Falco d’oro d’alto, che vola in circolare Ciclico destino, in zodiaco a ricordare nel liquido amnioti, tu inizi uman'interi sacralità dei pozzi, tu leghi cieli e infèri Acqua sei associata, alla disgregazione morte che nel mare, dà rigenerazione Chiude percorso, di Acqua nel Vino apostata allora, sarà il suo destino il vino ritorna, alla Thera e poi sale su nubi del Cielo, per pioggia rifare Fantasie lontane, di un mondo antico storie che noi viviamo, tutti con Pilzin Tago và Tago va, ragazzo senza età che corre al sole và, e mai Lui finirà! la Ruota del destino, riesce far girare ruota Dea romana, le identità mutare alterna lei le scene, pei bimbi deliziare Circo è carosello, è un gioco a recitare Proteiforme Veltunna, venerabile Urcla Sorgente ed amante, di lealtà e verità hai bei lunghi capelli, e la barba fluente tieni coda di pesce, in mano un tridente Marco e Matteo, e Luca e Giovanni nomi e persone, son uno son tanti scrittori novelle, preposti ad officio nel solco del grande, Piè pontificio Therabuti è qui, una stor condivisione nasce da più canti, e aborigena visione fiabe con auspici, di allori e di Ganesha Patroni dei poeti, e i bardi della scienza per visitar a Core, Maria figlia al Sole ci racconta di giostra, o circo animali che toglie e da vita, è fuoco sott'acqua Veltumna d’Etruria, androgin signore è danze e piumaggi, profumi e sapore e poi mascherati, facciano un ballo chiedano il cibo, e facciano festa Saziando antenati, scesi alla testa LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 144 COPERTINA: LIBER TAGES la ghirlanda di Tago poema in dodici canti Quell'8 di dicembre, suona Sesto l'arco Raseno ci narrava, il tempio nel capanno l'evento fondatore, di un secolo anteriore quando a Shirdi parve, il Tago danzatore Quel giorno misterioso, radice ci parlava l'origni di Thera, il drago e stirpe umana Thera è molto vecchia, necessita di cure miliardi di formiche, siamo noi sue muse sotto alla vincella, del drago del Biedano accadde quella notte, un fatto sovrumano nel cerchio della danza, apparve pur Jesù con Shirdi con Francesco, bimbo d'oro fù! quell'8 di dicembre, s'unisce con la gente di varie classi e caste, e parla dolcemente son Tago dell'etruria, Dragone dell'oriente rancesco dell'Assisi, mi chiama ricorrente sono qui alla danza, perchè ci son bambini bianchi assieme neri, in cerchio sen confini vi abbraccio tutti quanti, in Africa ora vivo da lì mi espanderò, nei giorni del declino fauno e lasa di Etruria (terabuti temple) Sebango l'Epopea ritmata, la canti in un sol sorso in ritmi salmodianti, oppur lento discorso pur se non comprendi, leggi vai in avanti chiariscon le quartine, una e tutte quanti Passo successivo, accade apprendimento versi nella mente, accendon ritmo dentro Canzone ti possiedi, di-vino innaffia tutto galleggi sol e in gruppo, Tago bello putto se 1 mondo è finito, or qui s'apre l'infinito Auguri e buon viaggio, anzi buon appetito! una storia una porta, lascia entrare pathos nella forma di un ET, o di Eros e Thanatos Sentir tal accoglienza, Gesù fece stupire conoscono suo nome, e desidera chiarire poi vide come molti, aiutavano più afflitti malati e bisognosi, invocando geni Orishi a sacerdotessa giunse, messo in fil'indiana abbraccia lei gli dice, pace è tua guardiana Gesù ricamb'aggiunge, vorrei pure chiarire la Madre gli sorride, e lo invita ad adorcire Gesù poi ritemprato, cantava sottovoce Padre or Ti ringrazio, ha nascosto tali cose ai grandi ed eruditi, ai semplici le hai date Io dividerò con loro, il pane più inebriante ccxxiii Io son figlia della luce, che là mi conduce coi mastri Redentori, e la Vergine lor luce son figlia della Luna, e osservo l'universo le stelle san fermare, mio ragionamento Defuma ora esta casa | Bem defumada Com a cruz de deus | Ela vai ser rezada Eu sou rezador | Sou filho de umbanda come cruz de deu |todo mal se abranda Canta com amor |Canta com amor lavora com amor |lavora com amor Confia com amor |Confia com amor Juntado com o sol |Juntado com o sol Amor, amor, amor |Amor, amor, amor ccxxiv .52 (o rei e a rainha) Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca Chamei o rei das flores, ele me respondeu Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca O rei ayahuasca ele è yagè, Yagè aya huasca Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca O rei di ayahuasca, egli vive na floresta Ele es filho do indios, e da rainha da floresta Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca vivemos neste planeta,com a vossa protecao Se balanca o maracà, com amor no coracao Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca. .53 (voz da Floresta e deserto, alex Polari) A voz do deserto, Que està na floresta Se pos a clamar, Dando este alerta Pro povo se unir, E saber trabalhar Esta è a verdade, Clara de cristal Que eu vou declarar, Chegou o balanço Féde ed esperança, Vamos se firmar Viva o Santo Daime, Povo da floresta Céu do Mapià, Com São João Batista E Juramidam, Vamos triunfar. E no reinado, Do sertão nasceu a flor que os caboclos da Jurema, batiza com louvor. .09 (jurema chegou, Yatra) Foi a Jurema | Quem trouxe tanta beleza Brilhando estrelas | Os planetas e o luar E o universo |Se abrindo como flor Festejando este amor |e a Jurema fez brilhar E aqui na Terra | No jardim da esperança Ela è uma planta |Que o Pai mandou plantar Sua raiz | È medicina do astral Para combater o mal |E o Divino habitar Foi ela quem |Cantou nas matas do sertão Unindo irmãos |De varias tribos no congar. E o caboclo |Que carrega a tradição Brinca Toré là no sertão Chamando a força pra reinar Ela è Jurema |Ela è a linda flor Que Deus mandou |Para brilhar o meu congar Quando a Jurema chegou |Ela fez balançar la vem com Xangô |Ela vem com Oxalà Dando brilho a estrela |Da Rainha do Mar Ela è Jurema de Deus |E veio aqui nos curar El trouxe o amor |Pra nos alimentar Ela trouxe a união |Pro povo se reencontrar. .41 (Eu caminhando, Yatra) Eu caminhando, E veio a ordem do meu Pai Me ordenou, Que eu saisse da ilusão Também me disse, Que para se ter amor .45 (encontro com a Jurema, Yatra) É sò lembrar, Que a gente tem um coração Eu viajando, E me encontrei com a Jurema Este caminho, Ele beira tanta incerteza Que o segredo, De outras linhas revelou E também passa, Por tanta escuridão Ela trouxe os seus encantos aos congares Peço a meu Pai, Que me dé muita firmeza E nos altares, Sua prece ela rezou Para eu dar, Conta da minha missão Oh Juremé o Juremà! Sua beleza vem do luar Eu veio a lua, E as estrelas a brilhar Oh Juremé, oh Juremà, Trazendo a benção De Oxalà. Estes mistérios, Ela tem como çiéncia Chamo a Jurema, Pra comigo festejar Dou viva ao céu, E peço ao Rei do Firmamento Sua magia, Desabrocha como flor Me dé a luz, Me dé a força do luar. E no terreiro, Ela è luz da verdade Ela è Jurema, Filha do Rei Criador Oh! Juremé o Juremà!... E na jornada, Dentro desta luz divina Eu encontrei, Com um mensageiro do Senhor Ele era um Rei Mago do universo Ele è estrela, No congar do meu amor Oh! Juremé o Juremà!... .38 (o Rei que veio pra Rainha, Yatra) Ele è o Rei, Que veio pra Rainha Ele è o Rei, Das bandas de là Que veio a qui no sertão Com a Jurema se encontrar E este Rei, Foi se casando com a Rainha LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago 145 i Sai Baba di Shirdi, nello stato del Maharastra, è il Francesco dell’India, amato dagli indiani, specie di Mumbay, inizia la sua vita da musulmano e la conclude nella sincretica devozione trans-religiosa tipica dell’India, riconosciuto di volta in volta dai suoi variegati devoti come Prabhu Krishna, Gesù Salvatore, Rama Kalki, Sada Siva, Sakti, dio Ganesha (colui che mette fine al monsone), ecc. Contributi e dediche: Inno Demetra di Omero, Eneide di Virgilio, Baccanti di Euripide; storie di Eschilo, Sofocle, Pindaro, Erodoto, Repubblica di Platone (X libro), metamorfosi di Ovidio,Esopo, Esiodo, Epicuro, Plutarco, Seneca, Magone, Arato di Soli, Rufo Festo Avieno, Critica della ragion pura di Immanuel Kant, Luna e falò di C.Pavese, Bardo Thodol e versi di Padmasambhava, Milarepa, Beatles, Cristina, canto di Giordano Bruno, scuole tantriche, dzogchen, presocratiche, Osho, Dào Dé Jîng di Lao Tsu e Chuang Chou; i Mast di Meher Baba, G.Colli, R.Graves, Aldous Huxley, A.Hofmann, G.Camilla, Paolo Mantegazza, Breton Schwarz, Pendel, Shankara, Masanobu Fukuoka, Goethe, Mauro Iob, Yapi Steiner, Emilia Hazelip, Podolinsky, Gary Snider,Yatra Barbosa, Otorongo Blanco, don Romulo, Shuma, Gerard Sestier, SISSC di Marco Margnelli, Giorgio Samorini, Stan Swiderski, Andrè Mary, Mallendi, Vincent Ravalec, Agnès Paicheler, Obaga Massogho, Pier Kouna, Jean Claude Cheyssial (Ebando http://ibogabon.org), R.Goutarel, Luís Felipe Rios do Nascimento, Lisa Sloan, R.Evans Shultz, Grof, Vincent Lebot, George Lapassade, Mauro Burzio, Odè Layè, Lory Micillo, Carmen Sebi migrantes, Lucio Niccolai, Clara Gallini, Paul Hawken, Thoreau, Fritjof Capra, Lama Thubten Yeshe, Gangchen, John Mbiti, Thomas Jefferson, J.Zerzan, Hakim Bay, C.Volpi, T. McKenna, E.Luna, Naranjo, Amaringo, Eliade, Levi-Strauss, C.G.Jung, R.Beneduce, V. Lanternari, Ernesto de Martino, Marino Benzi, Antonio Riccio, Quirino Galli, Leiris Michel, Richard Katz, Gopi Krishna, Lee Sannella, J.Narby Hongzi, Muktananda, Krishnamurti, AlexaDavid-Néel, Giri Babaji Khajuraho, Robert Verburg, Sajan Cochin, Shogo Mizoguchi, Dr.Sivalingam Lanka, Dr. Tekur Prasad, Madhu e Nimal, M.Cerrino, Castaneda, Hillman, James, Richard Bach, K.Gibran, T.de Chardin, Carlo Lapucci, Menzioni, Passador, Alberto Cavalieri, F.Nietzsche, M.Erickson, Chisotti e Vercelli, Mesmer, Piaget, Bateson, Verger, R.Bastide, Susan Parker, K.Dollarhide, Rasmussen, K.Tweleit, A.Schweitzer, Italo Bertolasi, M.Chia, C.Moiraghi, D.Carradine, Ramacharaka, Romolo Mantovani, Lelord Kordel, Ottaviano Tozzetti, F.Cappelletti, Rolan Toro, Carla Savio, Furlan, Branduardi, De Andrè, Battiato, Izzo, Salomon Reinach, Vygotsky , adivasi delle Indie, favelas di Surat, Mumbay, Chennai, Calcutta, salvation army hotel, Mattia, Lino, pentecostali, yogi, sufi, eremiti di foreste e deserti, Zen sutra di Vimalakîrti, Tenzin Wangyal, Padre Luigi Cocco, frà Carlos Meisters, Martin Vivenzio, Zena di Tuscia, Batista Grassi, J Allegro, Alejandro Romualdo, Shirdi Sai Baba, Francesco d'Assisi, Raseno, Gitano Taras, kamasutra di Badrinath, Wilhelm, Osho, Chia, Danielou, yogini Padma Suryananda e Sun’su mo, oftamologo William Bates, Semmelweis, Philip Terc, Eisenheim, Karl von Frisch, G.Celli Rizzo, Livièrs e Osho Lua e Shirdi Sai Baba, tra i culti girava |un dì Gurudeva, in Soma lo appaga |Shirdi và e sosta, nel tempio abitare |in canti ed agraria, un popolo amare Francesco e Sai Shirdi, è simil ascesi |ripristinano templi, in epoche e paesi |comun resta loro, coscienza universale |cantan la letizia, per cuor uman amare Santo Francisco gira, e rigir in tondo |cerca suo centro, rinnovo del mondo |porziuncola trova, un mur diroccato |lo assesta lo vive, messia ritornato arrendevole Tu Sii, in ogni condizione |Baba t'ha messo, in questa situazione |chi prende mio nom, nell'ultimo respìr |viene presso me, ricorda questo a dir ii La svinatura è la separazione (all’aperto) del vino dalle vinacce e dalle fecce. Franco Passador, noto enologo italiano, nei sui appunti di enologia ( www.vebi.it) scrive: “In particolari annate, aiutati da un precoce freddo autunnale, si può preparare un vino amabile (cioè svinatura dolce, che lasci un 5% di zuccheri residui), filtrando il mosto-vino con filtri a sacco o carta, che ne tolga gran parte dei fermenti. Le botti dove si ripone il vino nuovo, nelle quali avverrà la fermentazione lenta, saranno lasciate con 8cm di vuoto in alto. Il travaso è la decantazione del vino limpido dalle proprie fecce, e può avvenire all’aria per vini giovani da rifinire o a riparoda-aria, per vini secchi, deboli o vecchi”. iii Al primo portale fu fermata da Neti, guardiano che le chiese un pezzo della sua bellezza; a ogni porta pezzo dopo pezzo, Inanna diede i suoi vestiti e ornamenti fin a restare splendida e nuda di fronte a Eriskegal (Kali), dea della morte dai capelli neri, la quale, posati i suoi occhi sulla Dea del Cielo, sospese la sua vita per 3 giorni e 3 notti. Umar Najim al-din Kubra, maestro sufi del 1200 scrive: “sappi che l'esistere non è un atto unico, sopra di esso si scopre un atto più causativo e bello, come scatole cinesi, su, su, sino a giungere all'essere divino. Per ogni atto di esistenzasul percorso della via mistica, vi è un pozzo. Quando avrai asceso i sette pozzi nelle diverse categorie dell'esistere, allora, ti si mostra il cielo della luce Verde vitale, così intenso che gli spiriti non sanno sopportare ma che, tuttavia, non impedisce di innamorarsi di esso”. Suo padre Enki formò dalle sue unghia due creature, Kurgurra e Kalaturra e le spedì nell’inconscio mondo dei morti con cibo ed acqua per ridar vita ad Inanna, poiché nessuno può lasciare l’altro mondo senza un surrogato che resti nudo nella terra del destino, i demoni seguirono la Dea nell’ascesa al suo regno, e uno dopo l’altro, afferraron gli Dei (frutti di Gaia) che incontravano per ridarle libertà feconda. La Dea giunta ad Erech, sua città, trovò che il suo compagno Dumuzi aveva preso il posto di Re in sua assenza, arrabbiata per tale presunzione, comandò fosse preso come suo sostituto nel regno di Eriskegal.. Gestinanna, amata sorella di Dumuzi, lo seguì nel sottomondo e ottenne da Eriskegal la vita di suo fratello 6 mesi l’anno si da far fiorire il deserto. Gestinanna è uno degli aspetti d’Inanna, Regina del cielo, è madre, sorella e amante di Dumuzi, trinità del sole capace di portare deserto sulla terra oppure far rivivere la natura stagionalmente. iv criterio empirico di igiene privata: quando un individuo molto irritabile e magro beve un vino o liquore e in seguito vede impallidire la pelle, prova secchezza alla cute o labbra, è quasi sicuro che quella bevanda alcolica poco conviene alla sua salute ed è sicuro che proverà irritazione generale, calore esagerato e uno stato convulsivo. A lui converranno bevande che dilatano i vasi della pelle rendendola rossa, calda e sudante, fenomeni che si accompagnano sovente, a un piacevole eccitamento. Chi non tollera il marsala o vini secchi e forti , trova giovamento e vantaggio nell'uso della birra e dei vini dolci; chi non tollera il gin, può bere il cognac. La scelta della bevanda alcolica che più conviene alla nostra salute, è uno dei problemi più importanti della vita dell'individuo poiché, una buona scelta, può prolungar di molti anni l'esistenza come una cattiva scelta la può avvelenare con mille guai e malanni. v Il riscaldamento è un antico mezzo di conservazione: il vino riscaldato fra i 45° e i 75° per pochi minuti, acquista molti caratteri preziosi dei vini vecchi, tra cui quello di non alterarsi rapidamente a contatto dell'aria. vini da dessert (liquorosi) o alcolici spiritosi: marsala, lacrima cristi, madera, xeres, vernaccia sarda, oporto, ecc. Vini dolci: di malvasia, vin santi, aleatico toscano, malaga, moscato di Siracusa, frontignan, pica del Perù. Vini spumeggianti possono essere indigesti specie se dolci. Lo Champagne è prediletto da signore e uomini nervosi per l'ebbrezza facile e spiritosa che sa produrre. vi Omar Khayyam Persia 1100, Jalaladdin Rûmî, Konya, Anatolia, Dîvân-e Shams el Tabrîzî. Fescenni frascatani: Ma che ce frega, ma che ce 'mporta | Si l'oste ar vino cià messo l'acqua | e noi je dimo, e noi je famo: |"Ciai messo l'acqua e nun te pagamo |Ma però noi semo quelli | Che j'arisponnemo 'n coro: |Evviva er vino de li Castelli | che de 'sta zozza società. |Ce piaceno li polli, l'abbacchi e le galline, |Perché sò senza spine, nun sò com'er baccalà. |La società de li magnaccioni, |La società de la gioventù, | A noi ce piace de magna e beve |E nun ce piace de lavorà. Rit.| E si pe' caso la sòcera mòre |Se famo du' spaghetti amatriciani, | Appresso un par de doppi frascatani, | S'imbrïacamo e 'n ce penzamo più. | Rit. Che ciarifrega, che ciarimporta, (ecc.) | Le nostre donne poi nun beveno mai vino | Ma stanno ar tavolino, te fanno svergognà. |Se scoleno li litri, li fiaschi e li boccioni, |E da 'sti paciocconi se li fanno pagà. La società de li magnaccioni ||E si pe' caso viè er padron de casa, |De botto lui te chiede la piggione, |Ma noi j'arisponnémo: "A sor fregnone, | T'àmo pagato e 'n te pagamo più. (Bis) |Pòrtece 'n'antro litro, che noi se lo bevemo,|e poi j'arisponnemo: "Embè? Embé? Che c'è?" |E quanno er vino - 'mbè - ciariva ar gozzo 'mbé Ar gargarozzo - 'mbé, ce fa 'n ficozzo - 'mbé |Pe' falla corta, pe' falla breve, |Noi dimo all'oste: "Pòrtece da beve! da beve!" vii G.B.Vico: “la Storia, ancilla di oratoria e poesia, è fabula che diletta, è persuasione ottenuta nell’elegante e sicura narrazione del passato, esortazione di virtù e condanna di errori. L’oratore, attento alle preziosità della retorica, alla varietà dei tempi e vicissitudini della fortuna, mescola utile dulci, persuasione a bellezza. La storia è spesso soggetta al ciclo dei corsi e ricorsi, periodico ritorno di culture e stati che si corrompono in disordini da cui, i 3 rimedi: stabilirsi di una monarchia assoluta; assoggettamento da parte di nazioni più adulte; ritorno al nomadismo e durezza primitiva che falcidia gli uomini riportando abbondanza delle cose necessarie alla vita e che rende possibile la rinascita d’un modello culturale”. Per Huizinga, Bloch, Croce e Aborigeni, la Storia interpreta le antiche culture per alimentar la coscienza civil/tribale in itinere; ogni storia è un avventura dell’uomo e la patente di antichità non è mai di per sé marchio di verità. L’illuminismo, nato da razionalismo francese ed empirismo inglese, si rispecchia nella figura del mercante-filosofo portator di borghesia. Scopre il sentimento come categoria a sé (devozione) irriducibile all’attività conoscitiva e a quella pratica. Gli illuministi reputano la religione di stato una mistificazione operata dalle classe egemoni per imbrogliare ed imbrigliare i popoli e, in alcuni casi, intristendoli con il senso del peccato, della morte e del castigo, impediscono la naturale e armonica realizzazione del loro essere mondano. I lumi incoraggiano le industrie, i commerci e si fan cultori dell’enciclopedia del sapere. La pubblica felicità è l’idea madre della filosofia politica illuminista, lungi dalla riducibilità a utilitarismo borghese o edonismo materialista esso stimola a cercare nuovi modi di vita e forme di coesistenza, guidando la battaglia dei diritti civili e l’idea dello stato laico e di diritto. In ciò è celebrata la proprietà privata che mantiene la pace. viii Epicuro: “Gli Dei poiché nella loro beatitudine, non si occupano di noi, poiché sarebbero turbati (qualora lo facessero, diverrebbero dei bodhisattwa). “La divinità se vuole e non può togliere i mali è impotente, ma la divinità non può esserlo; se può e non vuole è invidiosa e non può esserlo; Se non vuole e non può non sarebbe divinità. Le Divinità abitano gli spazi vuoti tra mondo e mondo (bardo) e non si curano nè di umani nè del mondo poiché sarebbe contrario alla loro perfetta beatitudine giacchè imporrebbe loro un obbligo, essi non hanno obblighi ma vivono beati. Gli Dei necessitano perché gli uomini ne fanno immagini (idee o archè di luce) per sensazioni, concetti e anticipazioni. Flussi di atomi si staccano e formano tali immagini nella mente. Vero piacere è la stabilità fra tranquillità d'anima e benessere corporeo. Epicuro rifugge l’edonismo (ricerca del piacere fine a se stesso), guarda ai piaceri naturali e necessari e il supremo piacere è nell'assenza di dolore fisico e spirituale (samadhi), estinti a mezzo di aponia e atarassia, ossia scelta e limitazione dei bisogni e turbamenti nel corpo e nell'anima (calcolo dei piaceri). La sensazione, guida nelle scelte della vita, se affiancata dal'uso del buon senso, è fonte della virtù. Il dolore fisico se è lieve è sopportabile a mezzo di terapia, se acuto è provvisorio o porta alla morte. l’amicizia, sebbene nasce dall'utile e dal traffico di vantaggi, diviene via via un bene in sé, terapia che coltiva la fiducia e la speranza di aiuto. ix Il folklore vive con nuove sembianze sotto la bandiera della cultura di massa: scuola, chiesa, pratiche adolescenziali, rapporti, pratiche del consumo, ecc., sono ambiti in cui la funzione rituale continua ad essere centrale. Elke Dettmer, studiosa canadese, gestisce sull’isola di Terranova un iniziativa di turismo sostenibile come occasione di consumo culturale. Alternativa all’emigrazione causata dall’estinzione dei banchi di merluzzo e della cultura “tradizionale” di pesca, ri-usa un folklore di seconda mano, da lei studiato legittimato come risorsa culturale, capace di ri-abitare il deserto creato sull’Isola, a patto che ci si liberi da ogni ingenua fantasia di arcaicità e autenticità o etichette artificiali. Fabio Mugnaini: “un bimbo di Cerveteri che discende da antenati etruschi, condivide la sua identità locale con altro bimbo figlio della prima generazione di marocchini stabiliti in Italia. Creare identità è oggi un lavoro artigianale che richiede di conoscere la materia su cui si opera (tradizioni orali) e strumenti dell’operare. Siam tutti bisognosi di ancorarci a forme ricostruite di tradizione, appartenenze a radici passate che garantiscano una identità locale sicura e di alto profilo. Ieri parlavamo di Yoruba e della religione degli Orixà, che attraverso le rotte della schiavitù sta alla base di tutti i sincretismi brasiliani. Oggi è una religione diffusa nelle città più moderne del mondo, culto in espansione non più nostro o loro, collocabile qua o là”. col Decretum Graziani del XII secolo, le piante assunsero via via nomi cristiani, sino all’era della controriforma gesuita. Il giusquiamo, conosciuto col nome di herba apollinaris, fu inizialmente ribattezzato come Erba di Santa Apollonia, Artemisia, pianta di Artemide-Diana) divenne la cintura di San Giovanni mentre il grugno del porcello, tabuizzato in era cristiana, divenne lo Stramonio. x Kant: “i fenomeni apparenti, sono l’abito dei concetti nominati, poiché il noumen, è sorgente dell’Io sono e d’ogni pensier/scienza concepibile” xi Yu'rema, in língua tupi, riferisce all’uso cerimoniale collettivo del vino di Jurema, un complesso di piante reali e mitiche tra cui emergono varie specie di arbustialberi del genere mimosa tipiche del sertaõ brasiliano: Jurema branca (Pithecolobium diversifolium), negra, hostilis, tenuiflora. Il tema dell’albero sacro, come in altre culture (querce, olivi, noci, betulle, ecc.) incarna la divinità suprema dell’ecosistema (Jupiter, Inanna, Jurema) a cui si rivolgono preghiere per ottener pioggia. Jurema è conosciuta nei villaggi del nord est e dai sertanejos, in forme e rituali diversi. Oggi uno stesso rituale è usata dai devoti del Candomblé e Umbanda pernambucano che, duràn la preparazione cantano: "Vou bere mia jurema - dê no qui dé / e num paro mais - dê no qui dé / ô que mé, mio Deus - dê no qui dé / aqui stesso io bevo, aqui mesmo eu caio". Alla sua fama contribuì anche “Iracema”, romanzo di José de Alencar scritto nel 1865: "Iracema preparò e servì il vinho da jurema portando i guerrieri a festeggiare e delirare, poi dormire” Il poema narra l’incontro della natura (Iracema-America india) e della civilizzazione (Martim), nel periodo che va dal 1604 al 1611. Iracema è tempo poético marcato dai ritmi della naturalezza e dalla percezione sensoriale del suo passaggio (stagioni, luna, sole); Martim è invece il tempo storico e cronologico. Dall’unione dell’europeo con la donna india, figlia del pajè di una tribù e custode del segreto della preparazione del vino di Jurema, nascerà l’odierno popolo brasiliano. Il culto su essa plasmato, é oggi diffuso in var Comunità Indigene del Brasile, specie del Pernambuco. Atikum e Trukà, ore prima della cerimonia, evitan pasti pesanti, bevono succo di frutta e masticano zenzero per eliminare l’amaro. La corteccia di radice polverizzata, nel metodo express, è preparata come il caffè del Peganun. L’effetto IMAO, di solito dopo un ora, (notando sensazione tipo Valium), permette poi di bere l’espresso. xii Kariri (taciturno, silenzioso) è parola con cui i Tupi della costa indicavano gli abitanti del deserto. Il popolo Kiriri in 15 anni, si è strutturato politicamente e ha ottenuto il riconoscimento del proprio territorio indigeno con ombelico in Saco dos Morcegos, una delle Aldeia fondate dai gesuiti secondo lo schema del templum rasenna: otto linee tracciate a partire dalla chiesa missionaria, lungo gli 8 punti cardinali così da formare un ottagono regolare di 12.320 ha. Dopo l’espulsione dei gesuiti nel 1756, Morcegos fu promossa città col nome di Mirandela. Ciò portò l’arrivo di un amministrazione civile e l’invasione delle terre indigene da parte di latifondisti estranei (fazendeiros) Molti Kipeá-Kiriri, indigeni della zona, finirono col vivere come mendicanti nelle strade di Colégio, senza diritti sulle terre ancestrali. Dalle aldeia vicine, molti rifugiarono in Mirandela poco colonizzata per via del basso valore agrario delle sue terre. Qui un ufficio indigeno governativo, intermediario nei conflitti isolati fra indio e fazendeiros, pur compromesso con oligarchie regionali, fini col legittimare la condizione e identità indigena dei Kariri soggetti ad alcoolismo e ad alto indice di mortalità. Kariri e altre tribù, pur cristianizzate, tenendo lontani i coloni, mantennero un pezzo di foresta sacra, dove venivano celebrati regolarmente i loro riti di cura (Ouricuri) e invocate le loro divinità ancestrali che vi abitavano. I discendenti dei Kariri-Shocó (Tupinambá, ecc.) vivono oggi ai margini del fiume São Francisco, in villaggi presso la cittadina di Porto Real do Colégio, stato di Alagoas, Brasile. Beni che acquistano fuori: olio, zucchero, sale, carne, ecc. Molti kiriri praticano migrazione stagionale prima e dopo semina e raccolto, dirigendo a São Paulo, Rio de Janeiro, Sergipe, o nelle fazendas vicine al fine di accumulare un capitale minimo, che sarà reinvestito nell’area di origine. I Kariri esemplificano la capacità di sopravvivere sotto colonizzazione grazie al mantenimento tenace di una identità etnica che ri-elaborano come sistema di credenze, in costante feedback coi loro simboli tribali, al centro del quale sta la divina Jurema, presentata come sacra bevanda. Senza territorio sacro e il motore significativo delle cerimonie, i Kariri e altre tribù praticanti l’Ouricuri, sarebber rimaste comunità impoverite, di caboclos (discendenti da indigeni), orfani culturali che vivono ai margini della capitale regionale. Economicamente le loro comunità continuano a vivere in povertà in una terra priva di acqua irrigua. Re-inventando il passato e le tradizioni dimenticate, loro continuano a perseguire una via esterna all’economia, re-vitalizzando nei loro corpi il gruppo tribale e andando avanti nella loro storia. Nel 1974, leaders kiriri organizzarono un incontro di calcio con gli indios della Terra Indígena Tuxá, in Rodelas a nord di Bahia. L’intenzione era assistere e apprendere il Toré dei Tuxà, fonte di legittimazione dell’identità etnica e di obiettivi politici. Il processo di adozione del Toré differenziato secondo criteri di rappresentatività etnica, fu favorito dalla sua relazione con le pratiche sciamaniche presenti tra i Kiriri. Entrato in scena, coloro che non accettarono la sua guida, furono marginalizzati. Sulla struttura del Toré appreso (repertorio melodico originale, base coreografica, ecc.), i Kiriri innestarono nuovi elementi passati come innovazioni: loro encantados, coreografie, costumi, ecc.. Il rituale Torè consiste in una sequenza ricorrente di figure e suoni incomprensibili ai Kiriri di oggi. Cominciano canti e danze, prima in fila indiana con il Pajé davanti, seguito in ordine da uomini, donne e bambini. La fila serpentina per il terreiro, esibisce movimenti via via elaborati in misura che color che si succedono, intensifican il coinvolgimento dei partecipanti, fino al clímax che sopraggiunge con la venuta degli encantos, percepiti nell’evidenza delle incorporazioni presentate dai mestras. Su un altura centrale, si alterna la gerarchia orizzontale della fila indiana fino al punto dei movimenti intorno agli encantos, i quali, occupano le posizioni centrali nel terreiro e si dispongono a parlare una lingua indigena. In seguito, condotti nel recinto, saranno consultati sui più diversi temi, fornendo consigli a carattere generale, che in definitiva, riproducono gli ideali di unità del gruppo. Gli interlocutori e interpreti principali dei suoi messaggi, sono i leader politici e il pajé. Nel rito defumação, il pajé usa la pipa al contrario, in funzione depurativa: soffia fumo nei 4 angoli del tempio o casa, espellendo i mal spiriti pensieri. Partecipanti forman un circolo, accendono le loro pipe che passano di mano in mano in modo fraterno e cerimoniale. Una donna agita le maracás e intona inni evocatrici di santi, cabloca Jurema e altre entità, chiedendo benedizioni per i presenti. Quan la cantante stanca siede, è sostituita da altre donne. Alla fine o chefe da cerimônia, serve la bebida a ciascuno. Durante la transe, i partecipanti, possono chiedere ai santi, caboclo ed orixas della natura, lungimiranza sul passato, presente e futuro, protezione individuale e collettiva, connessione coi cari estinti o spiriti del buon conoscimento. Nascimento: “L’uso eccessivo della razionalità e scienza, nasconde la nozione del mitico e crea una illusoria sensazione di superiorità (libro) che svincola dalle cose semplici parte del nostro universo reale, smettendo di fatto, di farci co-partecipare alla creazione. La teoria animistica del mondo Kariri, differenzia gli spiriti delle persone morte, che continuano a vivere nella foresta, villaggi e luoghi dove eran soliti vivere, dagli spiriti vivi, cioè esseri che vivono nelle forme umane, animali e vegetali. Le malattie sono causate principalmente da questi che entrano nei corpi, spontaneamente o in risposta alla volontà di qualcuno. Ciascun partecipante ai riti Ouricuri, apprende a usare la forza di natura di una specifica pianta. Kariri rapportano i tipi-di-cura ai tipi-di-malattia: una malattia provocata spiritualmente, non può venir curata da un medico. Nel sistema di opposti trasformabili, le malattie più forti (tubercolosi, convulsioni, etc.), son credute causate da forti spiriti della malattia, e possono venir curati solo da simili forti spiriti vegetali più difficili da trovare. Le piante con spirito femminile sono più facili da trovare e di uso comune. Le piante androgine Jurema, di differenti specie, hanno un ruolo centrale nella vita rituale; avendo i tratti di forza e grazia, sono la più alta incarnazione del potere di cura e del sacro sulla terra. Quel potere, deve esser continuamente rilasciato, a mezzo della rituale bevuta del vino di Jurema, nei terreni Ouricuri. Per aver la terra, considerata cuore della loro cultura, i Kariri han sviluppato una relazione ecosistemico-curativa complessa, capace di far sopravvivere un oasi di fauna e flora, all’assalto del bestiame da fazenda e all’agricoltura da monopolio presente ormai nel resto dell’area. Il senso politico e utilitario/economico della loro conoscenza ancestrale, legata dell’ecosistema, oltre a conformare le loro tradizioni, si lega all’equilibrio di potere che necessita mantenere in rapporto ai non nativi. Un modo per far ciò è attraverso le pratiche di cura richieste dalla popolazione regionale e pagate via moneta. Un altro modo è attraverso la gestione della loro sacra conoscenza di poteri spirituali, eredità dei loro mitici antenati, che i membri della società nazionale Brasiliana, hanno imparato a temere. Infine, la costruzione di un sistema di credenze che incorpora sistemi cristiani e africani entro le cerimonie dell’Ouricuri, ha successo nel mantenere l’integrità dell’identità etnica del gruppo. Il complesso dell’Ouricuri comprende: culto degli antenati, riti iniziatici e di passaggio per giovani, riti per adulti che passano da uno stato di conoscenza all’altro con possessioni spirituali e sessioni di cura. Partecipare regolarmente fa sentire la gente più protetta ed è usanza di ciascuno offrire cibo e regali alle proprie guide spirituali. “Il profondo significato degli Ouricuri sta nella visione indigena di un altro mondo, dove loro sono liberi e felici. L’esperienza Ouricuri abilità le persone a vedere tal altra realtà, oltre il mondo fisico quotidiano. Ciò è fatto a mezzo dell’ingestione della bevanda di Jurema”. Pajè Kariri: “Ouricuri sarà sempre nostro, perché gli esseri incantati della foresta, nostri antenati, ancora vivono là, negli alberi, arbusti, foglie ed erbe. Noi non possiamo raccogliere nessuno di quegli esseri senza chiedere prima il permesso. Nessuno ha potuto sottrarci quella terra perché noi proteggiamo gli encantados e loro proteggono noi”. L’albero Ouricuri ebbe significato economico e cerimoniale. A causa dello scarto ambientale, perse suo impatto commerciale assieme alla supremazia nel mondo animista Kariri. Nella cerimonia Ouricuri/Matekrai. emergono 3 poteri: Warakidza, Bizamu e Bizamye. Il primo è spirito di compagnia, rinominato Ouricuri a seguito della pressione dei preti Gesuiti contro le manifestazioni religiose indigene. Bizamu (primo sciamano, strega, stregone, prete) è un encanto invocato dai pajè, tramite cui essi, divengono Bizamu stesso al fine di sopravvivere nella foresta, trovare posti di caccia e pesca o vincere le guerre. Bizamye (Badzé, Padzo, padre), è la riconosciuta deità del tabacco. Assieme ad altri divin compagni, son tutti affiancati dal potere Bizamu (enchantment, potere di divinare), così da aiutare il gruppo a superare avversità. Badzé è portata in vita, all’inizio dei rituali, attraverso il fumare le pipe in comune e fornisce protezione al gruppo rendendolo invisibile. Potere invocato dal pajè che fuma le pipe e beve le radici della Mimosa tenuiflora, maestra e curatrice suprema. Nascimento:“la festa inizia nel tempo in cui bisogna curare la comunità dai pericoli universali. Oggi i pericoli maggiormente sentiti vengono dalla società dello sviluppo nazionale. I membri Ouricuri restano speciali poiché ricevono protezione da entità come Badzé e Sonsé. Essi mantengono i rituali anche come assicurazione contro ogni tipo di disastro o sfortuna che può accompagnare la loro partecipazione alla più ampia società nazionale. Sono gente di disturbo, impaurita, che non andrà via, fintanto ché continueranno a cercar protezione” xiii Inca nascono dall’Impero Tawantisuyo, 4 suyos geografici: Qollasuyo; Qontisuyo; Chincaysuyo; Antisuyo(N,E,S,W). loro lingua Quechua parla al cosmo e alla natura: Pachamama la terra, Yacumama il fiume, Sachamama la selva, Inti il sole e la lingua-legge nelle canzoni-poemi, Yanacuna gli schiavi, Willac umu i sacerdoti, Rimac è Lima, città che parla lingua dell’uomo. Arawicus i poeti erranti e anonimi che cantarono l’origine attivando moduli di pensiero (nelle auree collettive) emozioni, aspettative e desideri di un popolo-coscienza. Alto Despacho di Q'Ero, è l'arte ancestrale di rendere omaggio agli Apu e alla Pacha Mama, a Q'Ero vi sono molte CHOSA, case di pietra senza riscaldamento dove si officiano i rituali. Gerarchia intesa come risveglio dei diversi livelli di consapevolezza e disponibilità all'amore disinteressato. Wairschi è colui che legge le foglie di coca lanciate con mano esperta su un panno di alpaca, attraverso la relazione con lo spirito delle foglie e il proprio intuito, è in grado di conoscere il passato, decifrar presente e preveder il futuro. Il curandero, o terzo grado, è sufficientemente esperto, da lavorare con lo spirito PACHA MAMA, mangia ogni tipo d’inquinamento energetico e fisico, curare le malattie e stroncare attacchi psichici di Brujos o malintenzionati; i Quraq Akuliaq (5° grado), attraverso il servizio e l’amore all'Apu e alla collettività, sviluppano empatia tale da poter trasferirsi là dove la lor presenza è richiesta pur continuando a restare nella propria casa. Tutti gli Apus, patroni della religione Q'echua, son maestri di natura, come taoisti e Rasna. Pampamesayo è detto, ora il 4° grado / è bimbo amato molto, dalla pachamama/ Cacciator viaggiante, segue suo papà/ Arriva fin all'Apu, cioè Hanak Pachà. Altomesayo infine, parrebbe 5° grado / serve Pacha Mama, con forze delle vette / lavor con l'energia, del popol multiverso/ accede all'energia, dell'Apu di universo. durante la visita in Bolivia, papa Giovanni Paolo II acconsentì a bere il tè di coca, riconoscendo le virtù delle sacre foglie degli Incas. Aymara e Quechua, in Bolivia e Perù, masticano la foglia di antenati senza sviluppare dipendenza. Cocaina è l’estratto sintetico, ed è droga capace di creare dipendenza e distruggere la salute in persone “rampanti”. Sumak Nusta bella principessa (nube) |Turallayquin è tuo fratello che |Puynuyquita tuo piccolo cantaro (vaso) Paquirkayan manda in pezzi. |Inamantan è così negli spazi |Kunùnùntak esplodono i tuoni |Illapantak: si incrociano i fulmini: |Kanri Nusta ma tu comandi alle pioggie Unuyquita e fai clare |Paramunqui una dolce colluvie. |Nayninpiri altre volte dalla tua mano |Chicchimunqui grandine e gelo |Ritimunqui. Neve rovente. |Pacha rurrak saggio il fabbricatore(fratello) |Pacha camak Pacha camak Uiracocha |Uiracocha Signore Assoluto. |Cay inapak per questo alto fine |Churasunqui ti ha messoin trono |Camasunqui nel palazzo del Cielo. |Caylla Ilapi al mio cantare |Punùnqui ti addormenterai |Chaupituta a mezza notte |Samusac. Io verrò. Tupac Amaru è, figlio al Dio Serpente |fatto con la neve, dell’Alquantay perenne |smembrato da cavalli, lì su piazza spagna |l'ombra arriva a noi, ombra dio montagna xiv dr. Harry Lilly, medico inglese: “la professione del medico, oggi, sulle due sponde dell’Atlantico, è in balia delle case farmaceutiche, non esiste un farmaco sicuro e la dieta è sempre migliore dei farmaci”. Samorini: “Alle industrie dei brevetti, interessa come capitalizzare una risorsa naurale, magari già in uso da millenni, rinominandola e brevettandola per averne l’esclusiva commerciale o monopolio. Tale atto di forza, si accompagna sempre a massicci investimenti nell’advertising selettiva, che ha per scopo l’obsolescenza delle conoscenze legate all’uso tradizionale della risorsa presa di mira, al fine di creare un consenso e mercato, della sostanza brevettata (es.: tabacco, sale, vino, caffe, cacao e molte piante tradizionali, da tempo, già dissimulate”. Oggi, sviluppare medicine all’ibogaina non è un buon business per le industrie chemiofarmaco; ibogaina è molecola naturale non brevettabile, la sua applicazione antiaddictive, brevettata da Howard Lotsof, va verso il pubblico dominio. Una medicina che può lavorare con una sol dose, non soddisfa la prima parte dell’equazione di Mandeville (profitto : vizio = autonomia : virtù) poiché comparata alle dosi delle sintetic drugs (metadone, subutex), usate per mantenere lo stato di dipendenza, è perdente. Sostituir eroina da strada con medicine più additive (3850 morti per overdose da metadone solo nel 2004 in USA) è molto profittevole e richiede per continuare, la creazione di tabù su tutti i dibattiti e iniziative che mettan in discussione moralismo e legalismo legato al discorso sulle droghe. Il permesso di propaganda sul prodotto A, è monopolio di chi sfrutta la prima parte dell’Equazione Mandeville. La dipendenza da droghe è moderna schiavitù; riflette sociali, economiche, locali e razziali realtà quali fattori che determinano la vulnerabilità di un individuo. Mallendi: “In Gabon c’è un grande problema di alcolismo, iniziando là, adattammo il trattamento Buiti, all’abuso di altre droghe. Negli ospedali psichiatrici ho visto pazienti la cui malattia veniva mantenuta piuttosto che curata. A loro venivano date medicine e null’altro. Noi terapeuti tradizionali, possiamo collaborare, lavorare ed aiutare la gente ad essere meno dipendente dai chemioderivati xv Malaria, malattia recidiva, se causata dal Plasmodium falciparum è detta terzana maligna, resiste ai farmaci ed è mortale. Sintomo diretto è l’ingrossamento di fegato e milza al tatto, mentre l’abbassamento delle piastrine sono effetto indiretto, un loro rialzo percentuale e un indice indiretto della guarigione. Altri sintomi sono: variabili accessi intermittenti di febbre, vomito, brividi, mal di testa, dolori muscolari, para-influenzali, anemia e ittero. La malaria da falciparum non trattata in tempo, può determinare insufficienza renale, coma e morte.Un primo test del sangue individua la presenza dell’antigene (patogeno) che residua nel sangue, se è presente anche in minime tracce, il test è positivo quindi la terapia va continuata finché non scompare. Un secondo test individua la presenza di anticorpi, se ci sono il risultato del test è negativo. xvi banisteriopsis caapi la prima e psicotria viridis la seconda. L’azione sinergica di queste due piante, stimola il processo di cura e riorganizzazione dell’intero organismo umano. La ghiandola pineale secerne dimetiltriptamina (DMT), molecola che equilibra il rapporto tra i due emisferi del cervello, (ragione con emozioni e sentimenti); mostra ansie e paure che alimentano malattie e angosce esistenziali e stimola l’autocoscienza della propria identità e natura profonda. La MT sintetica, se ingerita oralmente, non ha alcuno effetto in quanto viene resa inattiva dalla monoammino ossidasi (MAOs), un enzima del tratto digerente che ha funzione di ossidare molecole attive estranee, che noi ingeriamo a mezzo del cibo. In natura esistono sostanze in grado di inibire tale enzima per alcune ore, tra di esse le Beta-carboline di cui fan parte armina ed armalina presenti nella liana caapi. Queste aprono il passaggio anche a sostanze attive aventi effetti deleteri sul sistema metabolico tipo sale, caffè, alcool ecc., pertanto prima dell’ingestione della bevanda, viene seguita scrupolosa dieta onde evitare che sostanze comunemente innocue possano trasformarsi in potenziali agenti patogeni. Poiché l’umanità aveva bisogno di un ponte, Padre Sole cercò un cordone ombelicale (liana yajè) e trovò il colore giallo, quale mezzo per scegliere e accoppiarsi alle donne. Brujos è l’altro lato dei curanderos, guaritori coinvolti nel lucro di nuocere alle persone, spesso lo diventano poichè non riescono a mantenere la dieta necessaria a divenire un curandero della giungla e preferiscono lavorare soprattutto con pianta ad alto rischio tossico. I Chacra sono appezzamenti (giardini) della giungla che sembrano ripuliti senza intervento umano, a causa del suolo molto povero che non permette la crescita di vegetazione di massa. Gli autoctoni credono che questi siano punti di potere di vari genios, e che rituali di ayahuasca qui tenuti, rilascino vivide visioni nei partecipanti xvii Don Romulo, professor di college, è maestro ayahuaschero iniziato dal padre curandero, vive spesso solo, nella chacra (piantagione) di famiglia, nella giungla di Loreto dove coltiva le sue piante. Col tempo ha sviluppato una cultivar chacruna chiamato samiruca. Dona Mari è una vegetalista perfumero che dieta con i profumi estratti da diverse varietà di piante maestro. Bagni o semicupi post-sessione (10min) composti da acqua speziata con essenze profumate, son tonificante del corpo e della buona sorte. Uno degli ingredienti aggiunti per scopi medicinali è la Brugmansia suaveolens (insignis, sanguinea o arborea) detta Toe-ay o Campana Borachero, di essa si usano semi, fiori, radici e foglie; ha virtù spasmolitiche, anestetiche, anti-asmatiche, anticolinergiche, narcotiche e un certo controllo nella malattia di Parkinson. Un bagno caldo preparato con le sue foglie, è usato a contrastare cattive tossi e bronchiti; foglie arrotolate sono buone da fumare contro l’asma, mentre in cataplasmi sono applicate a ferite, gonfiori e artriti, reumatismi e vari spasmi; il succo bollito mescolato con lardo è usato per scottature, infiammazioni ed emorroidi; 3 foglie di Toè aggiunte allo yagè danno secchezza nella gola e altri effetti spiacevoli, ma incrementano la visione per via dell’alcaloide scopolamina in esse presenti. I semi di Brugmansia invece, sono più difficili da dosare poiché contengono più % di alcaloidi tropanici (iosciamine, atropina e scopolamina). Nel bacino del Rio delle Amazzoni ha molti nomi tribali: Gayapa e Kanachiari per gli Shipibo-Conibo, Toa o Maikoa per i Jivaro, Chuchupanda per gli Amahuaca, Saaro per i Machiquenga e Floripondio per i Maricahua. Esempio decotto: 12 kg caapi + 3kg chacruna. Prima cottura per 3 ore circa, scolatura, ripeti poi miscela assieme le due scolate. Terza cottura del miscelato per circa 4 ore, lasciar raffreddare quindi imbottigliare, conservare in frigorifero o cantina, se per molto tempo, prima d'uso ribollire 5 minuti, e assumere a stomaco vuoto; prima d’assunzione della medicina, astenersi da cibo o almeno zucchero, sale, olio, grasso, mentre è consigliabile bere una bevanda acidula come limonata fresca o spremuta di arance, per preparare lo stomaco. Mariri è il magico flegma che lo shamano ha in corpo e regurgita a volontà per curare, o lavorare come arma difensiva. Se un curandero si sente sotto attacco di un brujo, per tramite di un virote, dardo attivo-passivo fatto coi frutti huiririma (astrocaryum jauari), huicungo (astrocarium vulgare) denti di piranha od ossa di animali), chiama il suo mariri e lo impiega come virote difensivo, cioè specchio, capace di stornare l’attacco al mittente. Mariri, come icaros, può venire dalle piante o ereditato da un maestro umano, che lo passa fisicamente da bocca a bocca, attraverso le mani. dal quechua aya (defunto) e runa (gente). Ogni curandero, riceve icaro e sapienza da altri maestri o direttamente da natura, tramite suoni e visioni spontanee o a mezzo di piante maestro. La melodía è captata ascoltando ciò che arriva, spesso in idioma sconosciuto, durante la cura, l’efficacia dipenderà dalla propria preparazione, mediante diete e purghe, stile di vita integrale e sapienza ancestrale. Un maestro trasmette e cede i suoi icaros, solo a tempo maturo. Icaros come algoritmi scritti in linguaggio ritmo-musicale, risuonano nella mente che li ascolta, la quale, li elabora e li passa al Dna delle proprie cellule. Queste risponderanno, irradiando l'output sotto forma di biofotoni, S’avvia un processo di risonanza a catena che nel suo insieme, conforma e riforma la coscienza di quella individualità, la quale, così alimentata e arricchitia, espande. Richard Evans Shultes, Direttore del museo etnobotanico dell'università di Harvard, fu tra i primi ricercatori a compiere estese ricerche sulle piante psicoattive, trascorrendo 12 anni della sua vita, dal 1941 al 1953, in Amazzonia, Ande e Sudamerica. Il lavoro interdisciplinare di Schulte, fu supportato dal contatto con sciamani, stregoni e ritualità tribali e portò, nel corso di pochi decenni, il numero delle piante conosciute e classificate da una mezza dozzina a più di 80, dimostrando nel contempo la strettissima connessione tra uso di droghe sacre, religione e magia. Spirit Plant: “Nella biodiversità del Sud America risiedono la maggiornanza delle piante triptamine conosciute e usate da umani. Tra le più significative, una bevanda ricavata dalla mistura di foglie di piante come Chacruna (Psychotria viridis) o Chaliponga (Diplopterys cabrerana) con la liana yagè (Banisteriopsis caapi) detta anche Ayahuasca, impiegata da millenni dalle culture indigene dell’Amazzonia sotto la guida dei loro sciamani e pagè. Diversamente dall’Ayahuasca, che richiede le propietà MAOI dello Yage per fermare la disattivazione gastrointestinale delle triptamine, la Jurema Preta, altra preparazione tradizionale derivata dalla corteccia della radice dell’albero Mimosa (tenuiflora ed hostilis), appare attiva di per sé, forse per un composto recentemente isolato e battezzato Yuremamine. Altra pratica tradizionale, è quella di preparare polveri psicoattive combinando reagenti base (lime o cenere), con resine e semi del gener Virola e Anadenanthera, al fine di essere insufflate nelle narici a mezzo di un tubo”. Jacques Mabit, medico senza frontiere fondatore del centro Takiwasi in Perù, racconta: “sperimentai la morte, serpenti e giganti, lo spirito di ayahuasca mi disse in sogno, di visitare alcuni guaritori delle filippine, templi Buddista in Thailandia, specializzati nella cura integrale delle tossicodipendenze, al fine di apprendere l’arte e l’organizzazione di una comunità terapeutica. In seguito assieme ad altri, fondai Takiwasi, comunità terapeutica basata sulla medicina di ayahuasca. Il primo mese, mi concentro sul corpo poi passo alla psiche / affettività dove i pazienti connetton con la famiglia, le memorie e il loro posto nel contesto umano, la loro vita acquista un significato. Un paziente prese ayahuasca 40 volte al fin di aprire il cuore, metterci la femminilità e lasciarla lavorare: Lei mi guida sempre nelle decisioni, tramite sogni flash e intuizioni quotidiane, a volte tramite ciò che la gente ti dice.. e senti subito che quel messaggio è diretto a Te”. Juliano e Liliana di Brasilia, nella Cachara familiare (fattoria) di madrinha Conceinsão, studiano e documentano gli effetti terapeutici del lavoro catartico (Trabalho di Banca aberta) in cui ciascun partecipante può liberamente manifestare il proprio potenziale espressivo. Tale lavoro è in calendario il 27 di ogni mese, per tutte le chiese Cefluris del Brasile. Tamburo anaconda: tamburo fatto da un tronco lungo 4 metri, intagliato agli estremi come coda e testa d’anaconda, poggiato al terreno tramite 2 pietre poste sotto come zampe del serpèn-tamburo. Premendo un piede al centro del tronco, si genera un ritmo oscillatorio, da e per il terreno, che risuona poi nei corpi. xviii Santo Daime è la dottrina del popolo Juramida. Jura sta per collegamento