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LIBER TAGES
la ghirlanda di Tago
poema in dodici canti
Sebango
i
Om Sai Ram
om Sai, namoh namaha
Sri Sai, namoh namaha
jay jay Sai, namoh namaha
Sad guru Sai, namo namaha
Sventola arancione, bandiera nel giardino
indica ch'è in atto, un canto del cammino
i presenti là riuniti, assieme ai terabanzi
inseguono la storia, di uno o tutti quanti
Partecipar la storia, è punto di partenza
crescer progredire, in nuova conoscenza
recuperare il gap, che civiltà ha prodotto
raggiungere fratelli, ab'origini del mondo
gli esempi di culture, rinate fuor cemento
riannodano rapporti, gruppi eco-sostegno
in agro-sussistenza, baratti e autonomia
al sabato antenati, reincontran sulla via
riti-giochi e scienza, di nomi multiformi
curan le afflizioni, e i cuori fan conformi
Tago è sottofondo, allusioni miti e gesta
la storia è nei versi, il resto è solo festa
Raseno va spiegar, la via del Therabuti
insegue vie dei cantif, di antenati bimbi
identità di gruppi, quan muore una città
il nomade riprende, l'istinto a camminàr
Seba narratore, trasforma tutto in versi
parabol esperienze, dei Therabuti templi
soggiorno ci rivela, si ferma e poi riparte
segue la sua meta, e scrive tutto in arte
il Seba tien compagna, Pamela la lucana
che gli darà dei figli, divide storia umana
nei tempi di più crisi, affrontano problemi
con Lisa la taoista, gran terapeuta in fieri
Cultura è l'illusione, nel gioco degli umani
svelata reimpostata, da piante ed animali
la danza del creato, e terròr sacro furore
mostrano all'interno, a eterno spettatore
.10 ottobre, Seba:
mentre regge bene, le fasi siccitose
nasce il Therabuti, otto-nove e settantuno
a causa di una sosta, per via d'un infortuno
Sai Shirdi sul Biedano, fascia la sua gamba
inizia ad incantarla, e innalza una capanna
se poto a primavera, fò dopo fioritura
elimino quei tralci, senza gemmatura
Poto lego tralci, pure se alla svelta
Se i germogli già, alzano la cresta
Cavolo ed alloro, disturbano la vite
Basilico con Ruta, le fanno saporite
la danza qui produce, una luce misteriosa
che attir più pellegrini, attratti dalla cosa
riuniti in quel terreno, assistono l'incanto
vedon partorire, Tago e un primo canto
un secolo più tardi, ritrovan la capanna
Raseno e Kinaciau, e amici di Ghirlanda
filosofo Raseno, è uno storico del posto
butta giù nei versi, l'incontro riproposto
Rifonda il Therabuti, Raseno professore
accoglie i visitandi, prosegue la missione
la Yatra brasilera, v'innesta le sue danze
e Romul curandero, la medicin dell'ande
io Seba qui vi narro, pur l'insegnamenti
di Emilia contadina, e l'orto senza tempi
l'Emil permacultura, accetta d'insegnàr
assieme Giorgi Taras, girovago e gitàn
Tago è l'interiore, a tutti i partecipanti
Riflette madre Thera, in religiosi canti
Tera assume ruoli, là nel palco umano
Madre fata o vecchia, vita falce a mano
è preda e predatore, in cicli a comparire
Terror e Therapia, può Thera allor offrire
falce con la spiga, pacciame e germinazio
ruotano l'un l'altro, nutrir la transunstazio
narra un dì Raseno, l'incontro con il ganga
Mallendi scuola buiti, su lago di montagna
con l'assistente Sesto, cantanvano l'offici
purgando più pazienti, dai tossici confini
Io con la Pamela, l'incontro là nel tempio
han maschere rituali, performano l'evento
li osservo e son curioso, sento poi la forza
la terra sotto trema, mi passa loro scossa
Raseno sempre disse, che lì nel Therabuti
persone van scambiare, più sogni ricevuti
cercan dar un senso, ai disagi del soffrire
e rivelano la strada, dei canti del guarire
abbondanti piogge, sono umì dannose
son malattie di vite, le muffe le virosi
Oìdio e botride, all’uva danno artrite
pur acari ed insetti, strage fan di sera
Assieme le tignole, ed alla fillossera
è mese di settembre, vò far vinificazio
Rustica essenziale, senza troppo sfarzo
primo mosto che, vien spontaneamente
mescolo col miele, lo bevo allegramente
I pratici Latini, ponevano nei campi
Maschere di Bacco, contro i mali vari
invocano l’aiuto, per clima e malattia
Con satira ironia, tragedie vanno via
sento ogni campana, attento per benino
e fò di testa mia, mio nonno è contadino
pianto le mie viti, alla pergola o grecana
immagino mio vino, e canto alla romana
Già nel mese luglio, l'uva andò distrutta
d'estate grandinò, è maccata quasi tutta
ma giunse inaspettato, miracolato clima
e l'eccessivo caldo, l'acìni asciuga prima
I paletti pergolati, son fatti col castagno
resistono sui monti, son facile guadagno
una pergola fenicia, ripara da acquazzoni
rinfresca posti secchi, e arsure con calori
Sèccan l'ammaccati, così senza marcire
rimargina e matura, e smette di scalfire
l'uva può aver muffe, sè tant'acqua viè
Dà un acetoso vino, in botti sporche olè
luoghi aridi inclinati, fan qualità migliore
volti pur a oriente, oppur a mezzogiorno
pianura maggior vino, colle miglior vino
specie se all’etrusca, scendono declino
arsura fece danni, scors'anno siccitoso
Originaria d’Asia, di monti boschi belli
Vite è pianta antica, forte di millenni
a clim'aridi-resiste, e dà mille varietà
al potassio e sol estivo, ama maturàr
è addomesticata, ma s'io l’abbandono
torna ermafrodita, nei semi che ritrovo
produce grandi foglie, i grappoli piccini
Poco zuccherini, quando acidi gli acini
dice Columella, che dopo il terzo anno
la vite pota corta, a dare più germogli
essa sia orientata, in quattro direzioni
chiamale speroni, con due biforcazioni
Pioggia zero goccia, Rasèn è speranzoso
sebbene produzione, vi fosse dimezzata
ne scappò il vinone, che restò d'annata!
l'uva che ho raccolto, assieme con amici
la metto alla tinozza, stacco poi gli acìni
Tolgo i raspi nudi, e spremo con le mani
pure col torchietto, che usavo per i favi
Il mosto ricavato, sul tardi all'imbrunire
metto in damigiane, di vetro e rivestite
vinacce torchio ancora, se la voglia resta
a ricavar più mosto, da mescer alla festa
Un satiro che salta, nel cesto pieno d’uva
allegro spreme il succo, e vede scolatura
finire in un grand’orcio, di raccoglimento
qual Pithoi interrato, dentro al pavimento
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
1
Riempi bene gli orci, fermenteran in vino
Pressa ancor residui, è sacco torchio fino
pigia calcatorium, torchia in turcularium
il satiro è Raseno, ci narra il vinu bonum
Dopo tumultuosa, bollitura del mosto
Inizio di vendemmia, Esìodo dice ottobre
quand’Orione e Sirio, si levan metà notte
l’uva sia dapprima, esposta bene al sole
ad aumentare bene, lo zuccherin fervore
Vinifico in due tini, legno di castagno
l’Etruria dà le Apianae, uve molto dolci
che attiran le api, che miele fanno buono
Campania e la Sicilia danno l’uve Aminee
da cui viene Falerno, Lucano e medicine
un ottomana dopo, di grande ebollizione
il mosto è travasato, in altre damigiane
filtrato dà residui, con un setaccio grano
fermentazione lenta, fà in seconda mano
Lascia un pò dell'aria, fin sotto l’orlatura
non chiudere se vedi, ch'è forte bollitura
trasferito è vino, a più stadi di fermento
Metto in bottiglioni, per magazzinamento
dopo una vendemmia, ripianto barbatelle
attorno d'ogni pianta, scavo le buchette
Le foglie son raccolte, poi nelle fossette
Buche che saranno, a marzo ricoperte
Arriva Tramontana, è tempo svinatura
Spesso avant’inverno, termin bollitura
da varie damigiane, fò vino travasato
provo pur la botte, di legno rabbonato
Vino si raffredda, col tempo le stagioni
Risveglia in cicli e fasi, delle lunazioni
i modi son migliaia, per farlo in mille modi
la vite è il suo segreto, frutt’interni moti
più muovi più raffina, da tino a botte sia
cioè il vino depurato, ancor ribolle ossia
da ottobre sin gennaio, scarica la feccia
toglila ogni tanto, vino a te s’intreccia
Il rosso in settimana, bolle con piacere
Vino bianco và, pur troppo lentamente
durante settimana, aveva rinfrescato
il lievito rallenta, lo zucchero rest’alto
l’ossigeno controllo, sugher tappo posto
dar ancor ossige, or che vino è fatto
L’Aceto bacterio, stimola al misfatto
cedono tannini, al succo che fa il bagno
uso botti nuove, abbonite con il mare
Evito le nuove, di plastica oppur rame
nella vinificazio, è calore e nutrimento
segreto della vita, del lievito fermento
da Ventidue a trenta, tieni i rossi vini
Il tannino delle bucce, colora e da sapore
feccia antiossidante, abbonda e dà calore
Mezza fermentazio, produce un vino dolce
aggiunta di miel d’api, innalza alcoli gocce
raccontano i Sumeri, l’avvento civiltà
Brocche a becco uccello, filtrano bevande
a mezzo della lana, con frutte mescolanze
Malt’orzo pino e quercia, e resine di cedro
Inanna figlia d’Enki, è Regin dei Cieli
ebbe assai pietà, dei popol della terra
Bere vin corretto, con resina di quercia
Uomo e vin malati, li cura e li preserva
i Vin medicinali, fà giungendo al mosto
Enki amò sua figlia, oltre la saggezza
ii
Buoni antiossidanti, e rallentano l’aceto
Enki saggio vive, nell’acque dell’abisso
le tavol del destino, lui tien di civiltà
e all’umana specie, il tesoro elargirà
veleggia con sua nave, a casa di suo pà
accolta è con banchetto, cibo e vin avrà
prese più bicchieri, vin che lei porgerva
ubriaco l'accordò, qualunque desiderio
pur tavole destino, e cultural imperio
Taras suggerisce, col mosto giù nei tini
Pino e melagrana, e spezie del tuo posto
da diciassette a venti, tieni vini bianchi
potrebbero partire, l'altre fermentazio
puoi fare due travasi, allà luna calante
Uno sia novembre, marzo l’altro fante
antiche birre infuse, radici d'erbe amare
avena migli miele, aggiunti a fermentare
è fermentazione, digestio zuccherina
Decotto d'orzo al sole, in birra fermentò
germoglio disseccato, il malto chiamerò
orzo a germogliare, tutt'anno artificiale
fa birra primavera, assieme l'autunnale
trucchi tenta prova, Inanna gli resiste
così presso i Sumeri, arrivan le stagioni
l’agricoltore Enkidu, e il Dumuzi pastore
Istruiti e coccolati, le fan favor d’amore
il Saccar. cerevise, vive sopra i succhi
di lacerata uva, e viaggia con l'insetti
Acqua calda muta, l'amido in un mosto
è spontaneamente, rifermenta un frutto
mosto a vari stadi, chiuso là in bottiglia
fù spedito al mondo, da Britàn famiglia
le fecer doni al cuore, frutti e lana pura
Dumùzi favorito, il cuor scaldò con cura
mito ci ricorda, ogni disputa che avviene
tra nomadi e stanziali, cioè Caino e Abele
Lente spremiture, fermentan più veloce
Zucchero e calore, san lievito produrre
Ossigeno richiedon, per moltiplicazione
La salubre squisita, aromatizzata viene
con sali e glicerina, aci lattico contiene
una salubre birretta, fù tonica amarola
cibo che disseta, e una medica signora
Inanna d'ambizione, discese al sottosuolo
nel reamè dei morti, valle di kur-nù-gi-a
governa giù di là, sorella sua Ereshkigal
che sentenzia morte, sua e mondo reàl
Fermentazio mosto, dura fino a quando
Lievito ti muore, in alcol che ora è tanto
Latini usavan mosto, bollito concentrato
a corregger vino, asprò non conservato
và nei reni e pelle, e la tolleran nervosi
adatta a tutti i climi, la dò ai tubercolosi
Chi troppò ne beve, ingrassa pur a iosa
ebbrezza sonnolente, al ridere si sposa
Al regno dei morti, viaggia lei nel mito
presso la sorella, rende or suo convito
la Regin del Cielo, che lasciò suo posto
morta per 3 giorni, questo fù suo costo
come ogni cereale, tien la sua cervogia
fermentazioni son, la chica e sake rosa
lor boli insalivati, tre giorni al sole posti
Li bevono ballando, gli Inca allegri forti
Inanna iniziò, passàr tra sette porte
prodotta da micròbi, in cerca di energia
a mantener la vita, in primordiale brodo
si ciban di glucosio, espellono etanolo
già poca quantità, avvia fermentazione1
se manca non vedrai, la trasformazione
I saccaromiceti, che fan fermentazione
Gessato oppur salato, con un pò di argilla
Latte capra o albume, o bacche di mirtilla
dopo un anno due, l’asprezza ingentilisce
Il tartaro in cristalli, sul fondo poi finisce
1
Cervogia la migliore, tien segal cereale
luppol strozzapiante, aròm particolare
Raseno narra vino, che toglie inibizioni
Taras: “Fò 2 rimonte al giorno, ogni 12 ore sennò piglia
e in rito e medicina, allevia pur dolori
d'aceto; se accade, correggo con resine di quercia o noce. Fò vin murratum che, si dava ai condannati
vini medicinali agg.propoli, salvia e rosmarino (zucchero o ad annebbiar coscienza, di pene capitali
miele rifermentano il vino alzando il grad.alcolico). Se dalle
tue parti scarseggiano i fermenti naturali, aggiungi lieviti.”
Inanna caricò, gli oggetti sulla barca
e in cielo veleggiò, ad Erech sua città
poi sveglio da stupore, Enki rimembrò
ciò che aveva fatto, e si rammaricò
l'obbliga in ciascuna, cedere un vestito
Nuda fu alla fine, ai piedi di Ereshkigal
che presa la legò, chiuse sua vagina
Inanna allora muore, assieme la natura
e la Regina d'Est, va in cerca dell’aiuto
per mezzi del dio Enki, trova soluzione
Lei rinascer può, se ha la sostituzione
iii
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
2
Enki dio saggezza, rimedia alla tristezza
spedisce due creature, per liberar Inanna
cantano a Ereskigal, l’aiutano in un parto
Inanna torna a vita, la lun le fa da carro
trapiantano l’Ittiti, più alberi di specie
Sceglie poi l’amato, consorte Dumuzì
che d’allor potrà, regnar il sottosuolo
mentre ogni mezz’anno, Lui risalirà
e all'equinozio autunno, si celebrerà
Gilgamesh cercava, la sua immortalità
presso il mare trova, Siduri a fermentàr
donna della vigna, tiene Tago in grembo
Mortem lui moriendo, vitam resurgendo
il Matrimon divino, d’Inanna e Dumuzì
festa-del-Nuov’anno, della vegetazione
Dumùzi torna su, dal mondo sottoterra
pronto a far l'amore, con Inanna bella
è seduto Gilgamesh, mentre beve vino
Incarna dio su terra, un Dioniso felino
Vive processioni, di musici e danzanti
suona pur tamburi, corni e fiati ansanti
Tàl dramma rituale, nella cultur Sumèra
realizza nel profondo, una lezione intera
la morte non è ostile, al mare della vita
Porta a nuovo ciclo, la vita conseguita
Narra del suo viaggio, irp ubriaco nome
da testa dell'aruspe, uscì la vigna in fior
Dio-falco dell’Egitto, dei morti e dei vivi
Figlio delle stelle, nel Nilo e suoi declivi
L’anno di Sumeria, inizia al mese aprile
con sacre fest'unione, che son ierogamie
Isis braccia alate, di Nut la prima figlia
Nut è cielo cosmo, Geb Dio della terra
è lunga la ricerca, a svelar tua identità
Inanna gatta Dea, sposa il Dio-pastore
lui è la birra e vite, lei la dea d’amore
Enki era un Dio, di saggezza e magia
che lo stordimento, usava in vantaggio
per accoppiarsi, in astuzia alle donne
quando la festa, si scalda e le scioglie
S'ispirano agli Dei, i Re con le Regine
Cantano e dan vita, a inni e dinastie
banchetto sintetizza, vasta interazione
tra sudditi sovrano, fonte d’ogni azione
Felice mangia e bevi, motto degli Ittiti
antenati Rasna, quattordici avan Cristo
Re Suppiluliuma, appella Dio tempesta
Tarunta veste vite, su corpo sulla testa
Son figlio a Tinia, Dio della tempesta
porto a voi la vite, le danze la sua festa
son Dioniso Zagreo, giunto da lontano
ho attraversato terre, i cuori dell’umano
dopo aver laggiù, istruito sacre danze
e posto miei seguaci, fari di speranze
ora giungo a voi, via nave ad insegnare
il dono della vite, e i cuori a rallegrare
Cedri pini e fichi, con palme e con le viti
l'Arancio e il melograno, di viti rivestito
Vide Gilgamesh, dentro un paradiso
Tu sali dal Gebusi, il Num a riscaldàr
Nefti tua sorella, riflessa dea tramonto
vuol aver bebè, ubriaca Osìr tuo sposo
entra nel suo letto, e Anubi concepisce
Set Osiri smembra, presto ingelosisce1
Così come la vite, giace addormentata
Osiride fu ucciso, da Seth o settimana
Osiride è banchetto, esondazioni vino
sangue succo d'uva, giunto nuovo rito
Iside compagna, ricuce il vecchio rito
fungo che feconda, l'aruspe ha partorito
Dio-falco uccide Seth, diviene faraone
finchè Osì risorge, alla prìm vegetazione
Nel Libro sapienzale, Siracide fa elenco
cose necessarie, alla vita d'ogni tempo
Riparo ferro e sale, acqua legno e cibo
Latte e succo d'uva, miel olio e vestito
Egizia si trasforma, leonessa Dea felina
nera Dea Bastèt, in benevola gattina
Diviene protettrice, dell’uman istanze
volendo farle festa, offri vino e danze
1
Set è marito sterile di Nefti. Nefti è sorella di Iside.
nella città Bubasti, adorata sulle barche
Bast il flauto suona, le melodie del fiato
addomesticati gatti, nutriti dentro templi
controllan roditori, granai di magri tempi
Nata in delta Nilo, e sorgenti della Nubia
è sfinge femminile, che ha corpo di leone
felino del tramonto, guardia di passaggio
Gatta con più seni, donna d'ampio raggio2
Esonda fiume Nilo, violento nel monsone
Rà-sole invia leonessa, far sterminazione
ma infine ci ripensa, ubriaca la leonessa
dimentica missione, la civiltà è rimessa
Scorpio re l’adora, suo totèm più divino
a far resurrezione, conserva fico e vino
innalza pure i templi, sul Sinài passaggi
refrigera stranieri, d'acqua sacr'omaggi
L’egizian Sinuhe, è buona ter Yah-hè
Produce fichi e uva, olio latte e miele
In essa scorre vino, e dolci cantilene
Io son la vite e Tu, i tralci mio Daniele
la vite per gli Ebrei è l'albero messia
pur in Paradiso, dimora misto al fico
Israel è vigna, Yavìn è il succo d’uva
fermento della vita, Lot è ubriacatura
ci son torri giganti, in campi nei frutteti
Capanne pur in pietra, belle con 2 piani
il piano superiore, arredato per sdraiarsi
Mangiare bere vino, e d’aria rinfrescarsi
a pian terra è la cantina, dove si fà vino
si tengono raccolti, per l’inverno arrivo
quelle torri in pietra, e ripari stagionali
affiancan le capanne, di pelli di animali
in Tabernacol festa, ebraica di capanne
si abita là dentro, per sette giorni sante
a ringraziar i cieli, dei frutti della Terra
in acqua fuoco cibo, miele vino e festa
La vinifer Vite, và intrecciar coi culti
di primi antenati, in cerca di funghi
è cuor di commerci, e farmacopea
giunge con nave, su terra Europea
Quando il buon vino, in una cultura
una base economica, trova con cura
Divièn medicina, una merce preziosa
un socializzante, che al culto si sposa
Vite pure nacque, dal sangue dei giganti
Noè poi la interrò, dopo il gran diluvio
Sirio tien amico, il cane stella estiva
nella terra calda, striscia serpentina
Mentre un dì Noè, pianta la sua vigna
Satana gli offrì, l’aiuto senza tigna
sgozza in sacrifico, la sua pecorella
innaffia con il sangue, zolla barbatella
Chi così berrà, fermento del suo frutto
avrà pensier mansueti, come dolce putto
uccide poi un leone, bagna attorno il fusto
Così chi ancor berrà, sarà un leòn robusto
e infine Satanasso, gli fà una burlonata
ripete col maiale, la stessa sceneggiata
sa quel momento chi, troppo berrà il vino
sfrenat'intemperanza, avrà del porcellino
Socrate insegnava, follia è dono divino
Trasmette bocca-bocca, erotica suo vino
sapere condiviso, la maschera intravede
arcaica mente s’apre, e cura ti concede
1 uomo santo sono, questo vai dicendo
Ubriaco e malizioso, pure tu m’hai visto
Meglio oppure peggio, d’altro io non sòn
Ma visto ho la visione, e vita mia consòl
Epicuro uomo sano, sapiente tien il vino
igiene e medicina, controveleno ai mali
si basta a rallegrare, il desco quotidiano
un vino di collina, d'argilla o di vulcano
Aiuta dopo un giorno, fatica o di dolore
In moderazione, produce acum chiarore
2
guardiana di Tebe e mondo sotterraneo, previen Passaggio s'eccedi in euforia, produce stordimento
dei vivi alla terra dei morti tramite l’enigma; se è risolto la
sbriglia l’emozioni, oltre ogni commento
sfinge si autodistrugge, scopo del suo esister è stato raggiunto
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
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assieme a fichi e fiori, cura depressioni
tristezza e dispiaceri, scova butta fuori
e assieme con la ruta, cura le punture
vino e l'altre piante, fà mediche tinture
produce diserzioni, tra eserciti più vari
esilarante medicina, riduce distruzione
ebbrezza salute, compensa nutrizione
compagno del lavoro, musica d'artista
dà calor sudore, a pelli secche in pista
qui cita Mantegazza, Raseno mescitore
che dona ai simposianti, vini con parole
secondo le stagioni, e i luoghi dei coltivi
alterna le bevande, assiem altri nervini
fù buono in terapie, di malattie febbrili
se dato a basse dosi, è come flebo cibi
sèn suscitar calore, ripara forze interne
principe par Vino, fra l'alimen nervosi
sue infinite varietà, e migliaia di sapori
cur a molti mali, scintilla d'entusiasmo
sprona ad ogni età, gioie senz'inganno
Dessèr vini liquori, son forti tumultuosi
irritan la donna, ai nervosi son dannosi
i vini dolci invece, san esser digestivi
in piccine quantità, dopo var spuntini
in alcuni climi, fermenta l’uva in grappi
animali e uccelli, ne mangiano ghiottoni
il moscerìn di frutta, e il lievito del pane
Assieme all’elefante, s’ubriacano col cane
i vini amari hanno, più toniche virtù
amici della pancia, e dèi nervì dei più
Uomo primitivo, fermentazion del mosto
vede misteriosa, un fenomeno nascosto
euforia d’ebbrezza, a ricchi e poveretti
Espressa da divini, microbi e folletti
son gli aromati vini, di facil digestione
salati e traspiranti, salbèrri e vaporosi
“Alcool ambivalente, aiuta o distrugge
Riempie galere, brefòtrofi e ospedali
molla del progresso, balsamo e veleno
di medici ed affari, atteso abuso esteso
Forza ai debolucci, poesia all'analfabeta
ha mil travestimenti, il vino e birra vera
ebbrezza è gioventù, in vecchi ritrovati
apre il tempio a tutti, a mistici e profàni
già un vino da solo, basta a fare festa
Ciascuno vi ritrova, ebbrezza che ricerca
in orzo come in uva, latte e pure frutti
stà l'orgià più brutta, o poiesi d'alti flutti
da ebriulare verbo, vien brillo da vino
l'espansion di cuore, e l'ilarità con brio
seconda delle dosi, perverte od abolisce
sostando nel cervello, in fegato reagisce
in malattie virali, antisettico impedisce
rapi ossidazione, di mattoncin del sangue
per l'uomini sciupati, da mezza civiltà
Bevanda spiritosa, buon medicin sarà
iv
Ma l'alcolismo acuto, con vomiti di muco
può dare emorragie, vertì delir confuso
coliche e diarrea, malessere secchezza
gran dimagramento, ostinata stitichezza
fà vista minacciata, i muscoli contratti
scosse e convulsioni, e paralisi negli arti
catarro alla vescica, degenerati i reni
testicol imbecilli, e pudore senza freni
abusi di alcolismo, han paranoie varie
astinenza isolamento, rimedi a tali guai
perfin i puritani, frodavano gli indiani
ubriacandoli intascando, i loro beni vari
alcòl rafforza braccio, rallenta ragione
fa audace l'assassino, temerario il ladro
ricorda è la misura, il segreto degl'umani
di muscoli e di nervi, e ghiandole secerne
l'alcol poi rallenta, le combustion interne
e rende men sentito, bisogno nutrimento
accresce pur urina, previèn più malattie
stimola emuntori, pulisce sangue infine
Se bevi mezzo litro, emetti orina che
se viene distillata, dà un carburante ver
ha odore spiritoso, emanato dal cervello
aiuta forza cuore, calore spande interno
“quan sorseggi vino, ricordati Dionisio
Signòr del sottosuolo, col sole più divino
viene veleggiando, da basso mare Nero
Sbarca con la vite, quà nel mar Tirreno
Travasa il ditirambo, Raseno qui stasera
Beviamo diamo al vento, i torbidi pensièr
Gaia beve l'onda, che giù dal ciel le piove
il sole beve il mare, la luna i raggi al sole
Beviàm leti beviam, cantando celebriamo
Turanna dea d'Amore, letizia tien in mano
in grembo la dolcezza, lenisce l'amarezza
dilegua ogni tormento, ritorna la purezza
Sembraci di nuovo, ber nettare di Giove
beviam allor beviamo, tristi idee lasciam
al bando tutte noie, guadagni tu quando
ciò ch'è destin d'uomo, vai tu rimirando
è corso vita incerto, io bere v'ò di certo
saper nulla m'importa, il fato tutto porta
quel che sarà di me, ora ebbro io con te
abbandono pensieri, Bacco canto in me
così pur poeti turchi, cantan stesso vino
qual zolfo d'alchimia, qual liquido rubino
scaccia via veleni, è un medico dei cuori
Vino è Teriaca, primo igiene dei dottori
dal sancrito vena, vuol dir delizioso
inebriante liquore, drogato e vinoso
ai Vinalia dei lidi, può tacere la fame
l'espongono al sole, rasna e romane
v
Succo dell'uva, fermenta più o meno
converte in alcòl, carbon-acido intero
con vinacce residue, si fabbrica posca
miscel d'acqua-aceto, dato alla mosca
il profùm di molti vini, or si po' imitare
se l'aci carbo eccede, vino fà spumante
l'azzurro delle bucce, per l'acidi fà rosso
il vino contien pure, un eter sale e solfo
Palato è giudicante, capacità inebriante
avanti l'occhi e naso, resta sorseggiante
in lingua palleggiato, il vino lentamente
scivola alla gola, in sapori di gradiente
in paesi freddi vedi, gagliardi trincatori
con prostitute fabbri, fornai e muratori
oppiaceo del cervello, stimola endorfine
con relazion sociali, oltre ogni confine
acqua mista a miele, fù prima bevanda
idromèle dei latini, in succo d'uva canta
fermentan tutti frutti, popoli del mondo
affar e fantasia, aumentan loro conto
Vin amaro è caro, proverbio del toscano
Chianti vini bruschi, barbera dolc-amaro
prendono di più, le gambe che il cervello
Lanùsy di Sardegna, e Monvecchio bello
i pesanti Vini sono, gli insipidi ordinari
manca zuccher-alcol, hanno sol tannini
Buòn vino fà bon sangue, indi bon umori
umori bon pensieri, di oper buon padroni
la donna beva vino, buono in medicina
ai vecchi sia da poppa, tepor all'alma fina
cavallo del poeta, Bacco è pur pennuto
poiché sollleva in alto, l'uomo reso nudo
Venere sen Bacco, tiene freddo ardore
Donna che ne beve, appanna suo pudore
vìn pessimi indigesti, dan coliche diarree
assièm l'adulterati, ammazzano chimere
no vino per fanciullo, poco a giovinetto
bev'acqua avanti pranzo, e vino sulla fine
meglio poco e buono, chè molto e cattivo
chiaro amaro vecchio, gioventù ravvivo
buòn vin impolverato, ristora la vecchiaia
passato appar più rosa, futuro più sereno
la vita appar felice, perfìn nell'ora tarda
ricorda saggezza, è moderazion costanza
Vini indecomposti, dolci un pò indigesti
son zuccherini cibi, poco aci digestivi
a fermentar di più, faràn asciutti secchi
aiuto a ventri pigri, e latte per i vecchi
un giorno con il vino, Raseno ci ha lasciati
col canto e con il gallo, è lì fra gli antenati
Taras per custode, lignaggio ci ha lasciati
Io seguo il terabai, Sebango i diari canti
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
4
Bevi oh pifferaio, qual vaso di sapienza
sapida l’essenza, che scol dal cannellino
sapore sempre fosti, in corpo d'invasato
Bevi attore nato, o Raseno forsennato!
Tutto tu vedi, e ciò che vedi è nulla
ti parlan tutti e ciò che ascolti è nulla
mondi percorri, ciò che impari è nulla
mediti e pensi, e pure questo è nulla!
or un pentolaio, maltrattava un vaso
Disse questo a lui, voltandosi ribello:
O smemorato, qual furor t'ha invaso?
non sai ch'io vissi e ch'io ti fui fratello?
Non son cristiano, ebreo o musulmano
Non sono d’oriente, neppur d’occidente
Mia anima divina, è fuori giorn e notte
coppiere coppa e vino, recitan la sorte
a quest'antico mondo, nessun rimane
andaron andremo, altri pur andranno
salutando i corpi, l'anima tua e la mia
gettano nei forni, la terra tua e la mia
Se Tu non bevi, orgoglio ed impostura
Non biasimar lui, che vedi ubriacatura
portami vino, perché presto amico mio
con nostr'argilla, faranno orci da vino
Al mondo io venni, e un perché non so
per soffiare sabbia, voglia il vento o no
sol mi riconosco, al cuor del Beneamato
ubriaco ed esaltato, danzo un Dio rinato
Noi siamo i burattini, il Ciel burattinaio
giochi il breve gioco, al nulla ricadiamo
Mondi lieti entrammo, tristi ripartimmo
dammo vita al Vento, nulla riverimmo
Fugge il tempo, nell'attimo cui scrivo
più non è! trinca e parla allegramente
La fortuna? È un bel sogno fuggitivo!
la giovinezza? l'acqua d'un torrente!
Stato di-vino, ebbra luna d'acqua bosco
l'acqua di balchè, ridesta un cuore fosco
In catarsi spettatori, son resi pure attori
trascesa è dualità, son tutti spett-attori
Or bevi ché tu nulla, sai di dove venni
lieto resta poi, non sai dove tu andrai
porgi il bicchierino, che mondo è fiaba
porgilo in fretta, la vita passa e sfiata
Stolto o amico, chi spera di risolver
gli alti problemi, e tenta l'argomento
accorda l'arpa amico, noi siam polver
porgi amico la coppa, noi siam vento
Son io distaccato, in grazia della coppa
ogni azion che feci, esente fu da colpa
stupido e ordinare, a chi no sa obbedìr
peggio poi sarebbe, se Dio và incollerir
Esser e non esser, salvezza e destino
cielo inferno misteri, son parolaio fino
in tutto il mio studiare, vidi sol confino
resta sol quaggiù, profondo solo il vino
usanze dell’amore, ignoran convenzioni
Amore detta legge, azzera nome e onore
Silenzio vuota coppa, non strappar il velo
impara la pazienza, impar esser discreto
Giardino Therabuti, fu sorto dai boccioli
ogn'alba ricevette, l'acqua pei suoi fiori
dall'essere ubriachi, gli uomini veggenti
distillatori d'acqua, misteri impenitenti
ognun Ti cerca, non sa che Ti possiede
come sale in mare, ci sei e non Ti vede
Ti chiama e Tu sei, là nel suo chiamare
davanti un caro viso, sosti ad ebriulare
Rasen citava Vico, a svelàr tramà poiesi
inguaribil Pan-teista, ovunque vede Dei!
su fantasia si fonda, divina trascendenza
prende corpo in tutto, è poetica sapienza
Raseno amò Khayām, vino Rub'iyyat
lui che d'ebbro vino, natur può rivelàr
se ogni cosa al mondo, al nulla finisce
stà col cuore lieto, tutto al fin perisce
in moschea madrasa, chiesa e sinagoga
temon fuoco inferno, e cercan Paradiso
Seme in tai panni, pure mai germoglia
in teste di chi beve, il Vin senza foglia
Poiesi è persuasione, la maxima orazione
riassume Cicerone, è magìs del testimone
storia è luce vita, dellà memòr dei tempi
si affida a voci forti, degli oratori eterni
vii
vi
e vengono i Profeti, a cento a cento
ragionano di luce, al mondo attento
uno ad uno poi, chiudono gli occhi
e dileguano poi, in lontani rocordi
quan l'Eterno, m'impastò a sua guisa
la mia sorte intèr, l'aveva già decisa
il bene o il mal, lo feci a suo servizio
perché dunque, un giorno di giudizio?
Poiesi è devozione, l'incanto del cuore
che trae la passione, dal Sole interiore
è la forza del num, che s’agita dentro
Fuoriesce travasa, comun sentimento
su dal centro terrestre, sette porte
passando io, di Saturno trono uscìa
molti nodi scioglier, seppi per la via
non potei quello, dell' umana sorte
Se io mi ribello, dov'è l'onnipotenza?
s'io pecco o svio, dov'è la prescienza?
se tutto il cielo, si deve all'obbedienza
dov'è che val Signor, la tua clemenza?
qualunque civiltà, coltiva sua memoria
a mezzo testi sacri, giustifica una storia
il politico v’attinge, lezion per l’operare
Lo storico oratore, ne celebra il morale
Perché mai, tanta foga di sapere?
l'avvenir, indagar il sen profondo
Sta allegro e bevi! a fare il mondo
nessuno, ha chiesto un tuo parere!
Chi non peccò? La vita o Dio che vale
fuori l'ebbrezza, esiste il condannare
il bene e mal, ch'io faccio tu lo vuoi
e s’io mi vesto, i panni son pur tuoi
Poi è il fabulatore, ornato e cadenzato
che i miti ricolora, per lode all’antenato
coscienza che ritorna, Achille fa Maciste
d’Annunzio con la penna, miti trasferisce
Poesia è perturbatrice, che l'emozioni dà
Violente oppur sottili, sà archetipi creàr
Achille Ulisse e Rama, rafforzan società
decàde infine scema, se razional si fa
Educazion aiuti, all'autonomia dell'altro
che pur relazionato, tien l'animo librato
rapporto e autonomia, sian 2 poli amici
sviluppano l’un latro, senza gli artifici1
Miglioramen del cuore, quotidiano sia
al fin di realizzare, una personale via
Dissimili possiamo, essere dagli altri
nell’interiore spazio, fior aperti scaltri
Filosofia ci aiuti, tagliar attaccamenti
Adiafora diceva, Epitteto nei commenti
conta quel che hai, non ciò che vorresti
a vivere e morire, sen timor godresti2
Raseno qui accarezza, Epicur filosofia
accomuna uomo piante, vità vegetativa
Mentre quel dei sensi, l’ha con l’animali
ragione e sentimento, è la sfer d’umani
viii
Epicuro in 4 passi, aiuta far passaggio
la morte non è fine, felice faccio il salto
estingui la paura, di Dei e dell’al-di-là
thanato non c’è, se l'anima è ancor quà3
un vuoto di piacere, io curo dimostrando
ch’è facile ottenere, senza sforzo tanto
piacere è sensazione, pilastro della vita
guidato da saggezza, salute ver invita
Un fisico dolore, al tempo vien legato
Breve transitorio, se acuto dura poco
esce o porta morte, un lieve sai lenire
a mezzo terapia, amicizia per guarire
1
Educar significa e-duscere, tirar fuori da dentro; l'uomo non
è vaso da riempire, ma fuoco da suscitare; l'anima ha bisogno
di relazionar e comunicar per svilupparsi in autonomia.
2
Se perdendo tal cosa o persona, ciò mi sconvolge, significa
che ne ero dipendente; che importa quanto potente sia l'uomo
che temi se il male massimo che ti può cagionare te lo può
cagionare chiunque?”
3
Epicuro: “se ci siamo noi non c'è la morte, se c’è la morte
non ci siamo noi. Morte è privazione di sensazioni e l'anima è
un vento caldo (vir, pneuma, num) diffuso in tutto il corpo.
Alla morte, separazione di tutti gli atomi , cessano sensazioni.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
5
modello educativo, vigente è superato
non educa gli umani, e non dà filosofia
cosmo gran pensiero, dice fisio inglese
Reale è un illusione, e Lisa già l'intese
Son tutte malattie, malesser di morale
è morale imposta, la malattia più grave
sorgenti di morale, interiore sai cercare
così ricorda Kant, se credi puoi donare
filosofia non è, un ostèntazion discorsi
è pratica di fatti, dzochen dei riscontri
Natur esige poco, opinioni esigon molto
I falsi desideri, nascondono tuo mondo
è nostra natura, simile a un cristallo
Spazio interior mente, pacifi e naturale
l’emozion inquiete, distruggono la pace
sol vacuità del sè, spettacol và mirare
Sostanza ver del cosmo, è illuminazione
la pace del tuo cuore, è real liberazione
c'accompagna pure, duràn morir uscire
senza più paure, e senza alcun soffrire
Se sacrifichi il presente, per idea futuro
alla fin sarà tuo stile, sentiero vita scuro
apprendi l'umorismo, la morte non esiste
scoprir l’eterno riso, che liber ogni triste1
vedon sette volte, la ruota d’Ezechiele
sùlla via ritorno, il primo non ci viene
e il secondo dice, esser solo un sogno
terzo ossesso và, chiarire bene voglio!
Quarto è poeta, e lo trascrive in rima
poi canta e ri-vive, meglio di prima
L'esperien satori, cugine ai luci sogni
se ne perd'essenza, oppur loro ricordi
ripeterle si tende, l'istinto sa e riprova
fin chè torni chiara, come prim'aurora
Il senso del rito, è costruito dal gruppo
serve affermare, e trasmetter messaggi
Esiste un legame, tra studioso e società
Il primo dà risposte, l'altro può innovàr2
ix
Mentalità d'un luogo, fan storie culturali
sempre fu mestiere, o frutto di artigiani
Gigàro maculatus, lingua che si sdoppia
In uva della serpe, e signorin di stoppia
Re-bis è il suo nome, cosa doppia in sè
Tutti or siamo artisti, artigiani e poietè
giace dentr'ognuno, uomo-don che sia
Antica e originaria, è natur androginìa
Viver unità tra uomo e il suo operato
è Ardhanarishvara, alchemico trovato
trasforma tutti mondi, in unità totale
consegue minerale, Pietrà Filosofale
Infinito e discontinuo, vortice del mondo
che lega or tutte cose, con l’unica scintilla
la prima e ulti del corpo, pneuma soffio qi
Vittima e suicida, il Giorno è insiem così
Poièsi è la creazione, Lapis filosofale
Stimola la lingua, più stimoli evocare
svela la passione, che agita entro me
Esplora i sentimenti, li nomina per me
smontò pretesa Kant, di aver la verità
nell'unica teoria, per l'altre sbarazzàr
a mezzo strategia, etichettatur priori
L'artista è demiurgo, tecnico e creatore
Pittore oppur scultore, vasaio o tessitore
Poièsis è creazione, l’azione del poetare
Poiema n’è prodotto, giunto a suo finale
e scopre in verità, non c'è una verità!
Grand Opera alchimì, è frutto Magistero
Hora et Labora, al campo e tempio vero
Letizia e sussistenza, son l’essenzialità
in lavori d’intelletto, nel far manualità
Pitagora d'abdera, fonda scuole templi
a riportar salute, muse e numi esempi
Metempsicosi dice, son anime migranti
tra corpi vivi e morti, in danze itineranti
Raseno suo Pavese, riprende col narrar
pòr fine a un ciclo storia, è l’uni libertà
categorie artefatte, in umane confezioni
solo tanti occhiali, che i mondi san filtràr
è sintesi e radice, di ogni conoscenza
scientifica oggettiva, sol la tua coscienza
x
cerco un altro io, che voglia me ascoltar
specie nelle feste, ho piacer comunicar
riflettermi nell'altro, così capir qualcosa
piacer della scoperta, mondo mi rinnova
senza dell’Io Sono, nulla in fatto esiste
Manca quel soggetto, Tago in ciò consiste
il real è tal in quanto, passa la mia mente
e coi sensi stabilisce, mercato ricorrente
Io con gli Altri sono, siamo sol concetti
giace nella donna, l'animus maschile
brucia sua scrittura, risorgono gli estinti
la Fenice dell’Egitto, rigenera sull’ara
Gesù diceva sempre “Je suìs devolution”
un dì potran morire, sott'ombrello Zen
L'anima nascosta, in uomo è femminile
trovare dentro sè, lo specchio del divino
è vivere il mistero sempre e di continuo
alfin siam proiettati, come forme oggetti
suono che propaga, diverse le frequenze
vocali-consonanti, ma identiche l'essenze
a livello emozionale, non solo razionale
se solvi le memorie, estingui sabotaggio
Pulsion di libertà, vuoi Seba realizzare?
bisogna riconosca, lo scopo dell’amare
Conoscenza e libertà, amore e poesia
Piè quadrangolare, che un tutt’uno sia
Cosciente dell’eterno, presente dentro tè
accompagnato poi, in modo ver più bello
col canto degli amici, e versi a carosello
gioca con la sabbia, e vedi che riaffior
emozion profonde, d’immagini interior
esiston tre satori, o qualità di ananda
son figlie di livelli, profondi di coscienza
Uno intuisci o vedi, è l‘Himalay lontano
2 raggiungi vetta, tre rimane in mano
Pur quattro rabbini, una nottè di luce
Un angelo risveglia, e in alto conduce
amar è comprender, natura del doppio
Rebis o androge, di nostra psiche sotto
conoscere co-nascer, nascere di nuovo
Amàti nell'altro, e raccoglierai rinnovo
Faccio ogni poesia, a letto con amore
Arde lor entrambe, fuoco d'interiore
Vita e teoria, son 2 aspetti dell’Uno
che volan mutando, dentro ciascuno
2
Carlo Levi: “in Lucania, significare qualcosa con parole, è
Lisa:” Aiuto i bambini a trasformare la loro rabbia e odio in realtà, una cosa che agisce, un poter magico che magnetizza
amore, grazie al senso dell'umorismo, vera lingua di Pan.”
lo spirito incantato, onde provocare piogge o guarigione”.
1
al suicidio dei falò, ritornano gl'istinti
brucia vecchie piume, caligine dall'occhi
pur l’Aquila tirrena, brucia prima al sole
nell’Acqua d'una fonte, recupera vigore
l’Aurora nascendo, sà del suo divenire
Giorno a lei davanti, atleta del meriggio
pur già roso in viso, da fuoco solleone
fuoco da cui nacque, e uccide or in ore
in 1 baleno Giorno, Crepuscolo si scopre
dell’Esistenza tutta, calata è già la Notte
in posizion fetale, s’adagia ogni creatura
che anticipa or in sé, la vita nascitura
il tabù della morte, è tabù molto forte
ogni rito attualizza, l'intera sua notte
è data tal scuola, nei culti dei Faune
nel num che ribolle, nel Buiti nel Daime
ritorno alla radice, di prima condizion
impatt'immediato, su coscièn dell’Altro
che così ricorda: “Tù Sei Io senz’altro”
Io sono perché siamo, sei e siamo stati
Sono Te e Tu me, entrambi siam vibrati
Una è la coscienza, uno è il mondo ma
infiniti i lor colori, che i sensi san vibrare
Tutto va compiuto, Nul è mai accaduto
è perenne verità, che tutto è già compiuto
Il letto ci possiede, e noi lo possediamo
Non c’è contraddizione, sol diverso stato
quan Bardo della Morte, su me risorgerà
io abbandonerò, miei possessi e vanità
il mondo intera storia, infin conoscerò
In chiara luce poi, illusione scoprirò
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
6
e appare decisivo, lo stato mio mentale
al momèn che avviene, l’attimo cruciale
a morir serenamente, senz’attaccamenti
oggetti materiali, sbarazzo sen commenti
riscoprono Jurema, del cuor il sol aiuto
i nuclei familiari, di produzion consumo
il gruppo convocato, esegue cerimonie
convoca il pajè, per scuole ambulatore
il Pajè inizia il Torè, danza orar rituale
flauto suoni danza, attòr fuoco centrale
presenti qui riuniti, con birra di Jurema
entran alla danza, sciolto ogni patema
dentro tal foresta, esiste altro villaggio
per vivere durante, i rituali di passaggio
pochi arbusti stanze, ad ospitar famiglie
per weeken rituali, e inizi d’ann’insigne
gli abiti mentali, le idee e le convinzioni
Pajè fa pulizia, i malocchi scioglie pure
Radici foglie e fiori, servon bagni cure
Le acacie del deserto, aiutano alcolati
qual medium festanti, danzano il Torè
chiedon guarigione, li guiderà il Pajé
tramite la danza, purgàn sofferenze
affumican più mali, tramite l'essenze
Foresta d'Ouricurì, un set di riti e feste
Mata dos encanto, e insieme di credenze
potèr v'è rilasciato, a mezzo piante frutti
Caboclos della mata, ritual curano tutti
danzano in costume, belli ed adornati
in terra Brasiliana, studia coi Kariri
il culto da Jurema, e gli ouricuri riti
Radice vien raspata, a eliminar la terra
lavata e tra due pietre, posta poi pestata
la massa qui formata, in acqua macerata
spumosa poi fermenta, catino birra data
in trance posseduti, dagli esseri di luce
che la loro danza, in cerchio riconduce
tal riti nel passato, son feste Varakidra
durante la stagione, del Cocos coronata
la palma i quali frutti, chiaman Ouricuri
incarna Warakidra, Dio Jupiter dei Tupi
Su terre depredate, riprendono diritti
radici e identità, indigen mai sconfitti
Kariri del Sertão, il deserto brasiliano
rivendican la terra, dell’antenato nato
a infuso vien aggiunto, capi o passiflora
foglie di tabacco, secon lo scopo e cura
un vino da Jurema, Alençar ci descrive
nel romanzo cui, Iracema muor e vive
ciàscuno diviene, a modo suo mediùm
scendono nei corpi, encantado de Luz
Son spiriti uccelli, di primàr memoria
Cantaci ora Yatra, Juremà sua storia
attraverso di Jurema, detta pur Sonsé
Bizamu guida gente, rapporti fuor tribù
l'aiuta e li dirige, in scelte assai cruciali
al fin sopravvivenza, dei lor universali
Terra dei kariri, ha semi-arìdo clima
Calma mal di denti, dolori della testa
sue scorze radici, nel sole nascente
batto con coccio, o contro la roccia
tutto poi spremo, del loro possente
e schiuma surplus, scòl via coerente
“Ouricuri tien segreti, invisibili rituali
A volte pur Pajè, invita i non-indiani
solo per 2 ore, poi invita lasciar rito
Confine e identità, è politico convito
e raccolgo in bacile, radice interiore
mollo una notte, in acqua freddore
strizzo l’ammasso, e l’acqua colora
diventa marrone, rossiccio vin ora”
Cura religione, viaggiano d'assieme
L'essere curati, è un esser benedetti
la person malata, ha spiri intrappolato
parzialmèn rapito, o vittima d’un mago
attorno alla Jurema, variano i rituali
secondo le miscele, botani e culturali
più figli di Jurema, conoscon la divina
è parte di Ouricuri, lor volontà di vita
I contatti con Jurema, curàn loro gente
conservano foresta, in area depredata
al fin di proseguire, ragion di vita data
il libro è la foresta, che loro storia cita
sono parte d'essa, e Jurema lor invita1
la cerimon Jurema, è innesto di culture
che supera confine, di razional strutture
il rito Juremado, Toré o Praiá do negros
Incorpora caboclo, nel brasiliano credo
son tutte senza senso, e senza condizioni
così che nella morte, avrai minore brama
desidèri che, ogni mente afferra e trama
Yatra amica a Lisa, staser al Therabuti
ci narra dei Kariri, e dei culti lor aiuti
rizomi usàn Pajè, pestati e macerati
copricapi in piume, càboclo antenati
xi
fiumi intermittenti, rare piogge in rima
chiedono allo stato, espellono invasori
nei latifondi chiusi, fanno occupazioni
contrasta malattie di venere in trasferta
Radici e foglie infuse, son birra preferita
d’esseri Encantados, alla Toré impartita
stringon rapporti, con gruppi qua di là
avviano pur azioni, che creano identità
credono processo, organizzar conviene
ògni nucleo case, or tiene consigliere
è Rito del Toré, lor parte di credenze
Jurema identità, è centro di esistenze
vino che s'incontra, nel modulo rituale
simbolo d’unione, uman e sovrumane
semplifican Kariri, forzà sopravvivenza
Toré vien realizzato, sabato alla notte
pur colonizzati, ri-elaboran credenza
re-inventano passato, e identità tribali
che limitan confini, di territor rituali
in un terreiro ampio, recinto con 2 porte
che ospita quel vino, in vaso da jurema
dove poi si svolge, sequèn rituale intera
xii
ripratican Kariri, agraria sussistenza
manioca con fagioli, mais e frutti bosco
èccedenze d’orto, destinano al mercato
magro lor raccolto, li spinge al salariato
deserto non consente, vari ben primari
reinveston in paese, cooperative vari
intercalano fagiolo, piantato con il mais
aprile tutto maggio, raccolto agosto vai
I terreni dati a strisce, simili per tutti
a prevenir contese, comuni vanno frutti
Oggi a mio terreno, poi al tuo andremo
lavora battaglione, per vitto dato intero
origin da Ouricuri, suo nocciolo primario
tutto quel rituale, vediamolo man mano
inizia cerimonia, e arrivan le persone
fin recinto chiuso, iniziàm defumadore
Defumador limpeza, è lavor di pulizie
diretta dal pajé, per mezzo delle pipe
copre inter terreiro, fumo grandi pipe
inizia là ingestione, delle jurèm bebide
donan le bevande, più consiglier locali
pajè o figur rilievo, di gerarchie rituali
specie nelle danze, inviti d'encantado
venir partecipare, al clima incorporato
1
Yatra: “I defunti nel Brasile del nord-est, seppelliti vicino le
radici, si legano e incarnano in alcuni alberi sacri così com in
India avviene per le vacche sacre. Molti chiedon a tali piante
di mostrare il loro destino in sogno. I Kariri percepiscono le
piante come simboli viventi dei loro antenati dove le radici e
il tronco dell’albero della vita, è il loro essere originale. Per
essi, bisogna divenire foresta-alfabetizzati al fine di decifrare
suoni e significati che tracciano la loro comune origine con
altri esseri della foresta co-participanti nel loro presente”.
Pajè Francisco Suira: “Il jurema che noi prepariamo non ci
rende ubriachi, ma possiam parlare con gli antenati”.
ingeriscono divino, in albero presente
li abilita a vedere, il mondo spirituale
ripieno delle forze, di sinergia tribale
or molti villaggi, portano a concerto
Indigeno folklore, ricco eppur sofferto
ritual della Montagna, d'Umã ed Orubá
celebra Rodelas, un villaggio dei Truká
là si danza e prega, dentro d'una grotta
Cabocla possessione, inizia infine monta
d'intorno poche piante, ostili del deserto
assieme Rio Francisco, seguono l'evento
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
7
Truka fan mistura, aglio ed aquardente
Jurema pure cura, ciascuno pretendente
Sebben hanno bevuto, medium spiritati
il nuovo patrimonio, unisce ora i 2 gruppi
e trasmette identità, nei miti e i riti tutti
madri passan figlie, talee della manioca
e i padri passan figli, i coltivi della coca
sobri sono infine, seduti ed appagati
bevono i Kaimbè, alcolati a celebràr
hanno questo mezzo, a decondizionàr
vuote le bottiglie, di grappa brasiliana
circondano l’altare, ogni fine settimana
fedel abbandonati, in suppliche danzati
corteggiano discesa, di spiriti incantati
ciascuno sperimenta, cambio identità
e attiva guarigione, latente a collegàr
al tempio Terabuti, Jurema pure vive
nei canti dell'incanto, a varie comitive
nel salon dorato, quan Yatra lavorava
assieme coi caboclo, rinarra la sua mata
a mezzo loro corpo, nudo e decorato
donne dei Witoto, spiriti hann'attratto
unisciti alla danza, e fa la tua canzone
ci guidin antenati, trovar la connessione
età dell'oro tracci, antiche prime strade
nei cieli della mente, e terre mai violate
stemper suoi confini, l’inclinazion libido
androgino sistema, sessuale concepito
Yaba è femminino, Aboro è mascolino
ogni genere entità, recita un suo mito
terzo aspetto sale, possiede l'individuo
collega in armonia, l'originale ambiguo
digiuno di possesso, o liber espressione
in vulcàn di desiderio, accumula l’orgone
dentro possessione, una libido inespressa
satura or esplode, la frustrazion depressa
un cibo materiale, con quello immateriale
tuo corpo lo ricerca, è spinta esistenziale
il corpo alimentato, è il sogno del tuo Sé
travasa la sua forza, e scende dentro te
al coro di stasera, il Romulo richiama
la storia della coca, e un mito Barasana
in seguito ci narra, del popol Yanomami
e la medicin yagè, nei culti ancor rinati
così le identità, mediante il matrimonio
saranno trasferite, in comune patrimonio
scambi di sostanze, tutt'attorn al mondo
offrono un pretesto, a relazion di fondo
nei Barasana clan, il cento è la Maloca
comune grande casa, multifamiglia rosa
Coca e come Kava, pacifiche le foglie
in gerarchico livello, l'età dà posizione
accesso alle vivande, e lor preparazione
prodotti vari cibi, da femmine da maschi
focacce di manioca, o pesce e carni vari
il giorno è per il cibo, la notte per il rito
tramite bevande, descritte in loro mito
Pianta mama coca, vecchia delle Ande
un mito che risolve, sociali relazioni
l'Aapus antenati, guidaron greggi e clan
nei luoghi inospitali, sulle ande a far città
Apu e Pachamama, sòn montagna e terra
forza ed ombelico, villaggio Q'uero eterna
conflitti indefiniti, incanala a soluzione
donna cuoce cibo, l'uomo impasta coca
dono di antenati, che i canti bene sposa
forza materiale, pur anche spirituale
è radice identità, dei popoli dell'Ande
nativi resistenti, a sforz'acculturante
energia delle montagne, è l'Apu collettiva
pur birra e lo yagè, diventano la base
fondano tal genti, imper Tawantinsuyu
per scambi e relazioni, in codice graduale
canali e corpi stessi, degli antenati primi
i clan delle maloche, riunisce negli inviti
Nei miti Barasana, manioca e coca sono
coltivi donne e uomi, legati a sesso fuoco
son corpo di antenati, Yeba con Yawìra
unione delle genti, di fium e terra prima
Yeba è l'uomo boschi, giaguaro incivilito
da moglie sua Yawira, e il suocero convito
che gli offre var prodotti, capaci a coltivare
Yawira è la manioca, tabacco il pene padre
tra le sorell manioca, e i fratelli di Yebà
muor eiaculando, il minor a gamb'aperte
il corpo divien coca, e affianca le scoperte
semi rosso-neri, Guairuro è pianta runa
maestro posseduto, da spirito montagna
acquista i suoi poteri, ed ora sa curare
divide la sua Mesa, come il cielo Rasna
Zucca pien di semi, sarà la sua Maraca
legge nei polmoni, d'uccelli come llama
brucia pur le foglie, di coca e grasso lama
Mastica la foglia, o fa il tè di Mamacoca
tabacco nero fuma, contatta cerimonia
Inibisce facoltà, offrèn profondo sonno
i semi di brugmansia, bevanda del malato
maestro poi trasporta, paziente sott’ipnosi
al fin diagnosticare, in olistica simbiosi
Osserva mani e occhi, inizia l’orazioni
Invoca l'antenati, latin e pure quechua
continua nel silenzio, fumar nero tabacco
beve pure vino, brinda Pacha e Bacco
xiii
il giorno senza coca, resta sen struttura
la coca dona scopo, sostièn fatica e cura
l'uomo riesce a fare, quotidian tran tran
e canto memorizza, ogni cosa che sa far
la coca dopo arriva, per via di scappatella
ricamo shpibo - folletti ed enzimi
Provvede sussistenza, su vette rarefatte
compagna dell’indiano, agrar o minatore
in tempi esaurimento, e di disperazione
sacerdoti di Apus, fan pur l’aruspicina2
Diagnosi dei ventri, di fauna da cucina
ed usan divinare, collàn portar fortuna
effonde dalle punte, forza Pacha Mama
è Num già sibilante, sotterranea Mana
riflette psiche-corpo, nella storia umana
lingua Q'echua e Aymara, parlano quassù
sciaman e sacerdoti, in città fan gerarchia
Warschi primo grado, nutre monarchia
Watù è secondo grado, detto di veggente
Colui che grazie a foglie, legge ricorrente
terzo grado è Hampeq, ovvero curandero
Uomo immerso nel, rapporto num intero1
al suo lavor profondo, include spiri piante
da cui fan suggerire, ogni metodo curante
con spirito pianeta, è capace a lavorare
Mangia inquinamenti, Brujo sa stroncare
foglie masticate, offre a suo paziente
le mette fra le dita, e oracola corrente
quello che succede, successe od accadrà
se soffre di malocchio, spavento susto sà3
Controlla con il dito, con lingua insalivato
lo passa sulla fronte, sente se è salato
passa pure l'uovo, in varie parti corpo
sà che quello assorbe, con parol accordo
il suo braccio flettendo, il mal estraendo
Lo getta lontano, poi chiede il vestiario
del malato paziente, al fin di purgarlo
percuote con frusta, e caccia l’inganno
Daño od inganno, per malesser ribelle
preghier consultazio, a scoprir i nemici
è un invidia o gelosia, causar maleficio
prescrive una dieta, quale cur sacrificio
2
l porcellini d’India (Cuy) di color nero, sono usati dai
curandero per l’Ars Haruspicina, il maestro si accoccola,
1
colui che con il continuo lavoro con foglie e intuizione ha davanti la mesa e invita il malato o chi chiede una esame
raggiunto un grado di sensibilità tale da poter leggere, senza 3 sintomi del Susto sono l’insicurezza, sobbalzi quotidiani
accessori, l'energia degli umani e decifrarla in maniera esatta sofferti dal paziente dovuti a forte emozione o a una caduta
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
8
Perseguitata è pianta, dai colonizzatori
che dietr’inquisizione, celan fame d’ori
Foglia mama coca, pur tolleràn sociale
comunità e famiglie, in spiri solidale
Media nei conflitti, è mezzo transazioni
funziona da cambiale, in riconciliazioni
usata da millenni, a esprimer gratitudi
in riti Pacha Mama, e agli ospiti venuti
Le piccole sue foglie, calmano la fame
tristezza con dolore, ridàn tono vigore
conforto e di supporto, a offese dignità
sa molte malattie, vedere e poi curàr1
oracola il destino e gli eventi naturàl
grandine oppur gelo, il corpo s'adattar
Andini senza pianta, cioè loro identità
Chi cerca sradicarla, ne mina eredità
con fame con fatica, legame dritto ha
aiuta a sopportare, l'estrema povertà
malesser'altitude, il freddo e avversità
gorni sen mangiar, permette camminàr
arbusto delle valli, cald'umido vuol star
Prospera in declivi, e terreni sen calcar
al fondo delle valli, si semina o si pianta
alberelli da vivaio, dopìanno si trapianta
già in fila gli alberelli, formano il Cocàl
ogni tre mesi vanno, infestanti eliminar
dopo 3 anni buoni, può farsi la raccolta
costume rito è, ai morenti coca in bocca
Coltiva il popol Inca, per l'uso a nobiltà
concessero i spagnoli, alle masse in libertà
n'imposero balzelli, i compagni di Pizarro
sostanza è capitale, social abuso un danno
in fredde secche Ande, prospera la coca
1
Taras: “Erithroxylon coca, cresce in luoghi caldi e umidi
dell'Ande, nelle Yungas (valli Aymara)”. La foglia contiene
più proteine (20%) della carne (19,4%), più calcio (2%) del
latte, ed è più ricca di vitamina B-1 delle carote fresche. La
foglia fresca è rimedio per il trattamento di malattie fisiche e
psichiche, grann restauratore d'energia di stomaco e intestino;
allevia affezioni di laringe e corde vocali, previene vertigini,
regola pressione arteriosa, il metabolismo dei carboidrati, le
prestazioni sessuali. In masticazione o infuso aiuta il corpo.
e un clima caldo sai, virtù la rende fioca
i figli d'indio bianchi, son chiamati chinos
meticci di più incroci, li chiamano ladinos
Coquero riconosci, somiglia a ruminante
consumato il bolo, depone da viandante
sui cumuli di pietre, saluta amici stirpe
solidar costume, che la fatica estingue
sen coca non c'è vita, lavor o godimento
ribella l'indio privo, padron e firmamento
lo san latifondisti, l'aggiungon al salario
in dose di bisogno, l'abuso è loro danno
coquero ch'è formato, tutto ha rinunciato
Dimentica lavoro, famiglia e suo denaro
serve la passione, compra il necessario
ritira boschi e monti, delirio in solitario
più giorni ebbro felice, torna poi lavoro
ottiene delle foglie, e tornano le voglie
Errante e religioso, fan culti e idolatria
il Coquero è già felice, il resto vola via
ride sgangherato, in capanna sola sola
ebbrezza della coca, pensier esalta vola
sogni dolci e vivi, e bevande riscaldanti
freddo come fuoco, entrambi pur amanti
tra fremiti sussulti, super ogni amplesso
Pancho bol in bocca, mastica da 1 pezzo
vede l'antenati, ballare attorno al fuoco
vede may Capàc, e mama Coca in coro
vede in profezia, “il sole e luna forti
sciolgon oro-argento, e fucili con motori
un giorno fonderanno, siem ad ogni cosa
su lago incandescente, l'arca poi si posa
May Capac suoi figli, ripesca con la rete
saliti sulla barca, nuovo mondo insegue
dall'ombelico quattro, regni sorgeranno
allora i figli copia, sul fondo resteranno
ricorda cerimonie, dei sacerdoti Apùs
per aprire il ponte, dello hanàk Pacha
mondo conscio è, il visibil Kay Pacha
l’interior inconscio, detto l'Uku Pacha2
2
Le Apu son ponte tra Kay e Hanak Pacha e veicolan l’amore
Pà sole è Tayta Inti, fulmin par Kaya
Wayra pare vento, pioggia sarà Para
Qaqa sarà tuono, Nina e il fuoco Illa
le stelle son Coyllòr, la luna sarà Killa
il beato volto suo, commuove mi contagia
Romul ora cita, più sogni ch'egli assaggia
che portano l'indio, ballar con le creature
curare dar ebbrezze, al cuore di strutture
Tago è Waskarinka, primo sovran inka
ombelico spirituale, di civiltà dell’Inkà
che vive sotto lago, al centro Titikaka
Regno sotterraneo, detto di Ukupacha
Coca ha l'influenza, diversa sulle razze
Fammi camminare, tramonti da mirare
le cose che hai creato, fammi rispettare
fammi orecchie acute, a sentir tua voce
nell'erba e nella roccia, quello che riluce
coca assiem'alcoli, abbrutisce incoscienza
vizi van sommando, tu adopera coscienza
La coca in medicina, dà infusi anti dolore
se usata dopo pasti, migliora digestione
Dammi la forza, a combatter me stesso
fa che sia pronto, con occhi e mani pure
così quan la mia vita, sfuma nel tramonto
sen vergogna vada, lo spirito tuo mondo
risolve indigestioni, isterismo enteralgie
coliche d'addome, via bocca via clistere
amarognolo sapore, bene fà alla pancia
presa nel digiuno, bicarbonati aggancia
Tago e Waskarinka, araldi età dell’oro
giacciono qual semi, cuori sotto suolo
Stess'infuso coca, impiega altre 2 volte
breve sia distanza, degrada umido forte
sbianca pure i denti, abituale masticata
pur se li consuma, fa sani a lunga data
dall’inconscio mondo, lor riemergeranno
e un nuovo ciclo storia, inaugureranno
Tago e Waskarinka, invocati dai fedeli
prestano linguaggi, risolvono problemi
su climi e istituzioni, lui cita Mantegazza
di effetti dell'abuso, l'indio men risente
mentre alienazione, il nero vive e sente
uiracocha hualpa, che fài ogni meraviglia
Eritrossilo pur purga, il fetore delle feci
Che ora dà l'odore, di pianta che ricevi
eccessi danno febbre, ridotta da sudore
aumenta pur orina, gli occhi fan rossore
viracocha apacocha, grande demiurgo
Uiracochan topapo, sei senza misura
ymày pachacamàc, per secoli sen fine
haycay pachacamac, fuor secoli confine
Il novizio sulla pelle, ha un eritema sole
Eritrossilo innocente, invita un pizzicore
lo sperma sa eccitare, a dos'immoderate
l'infuso un erezione, leggèr sa procurare
Terra insegnami, a rigenerar il seme
e a dimenticarmi, come bianca neve
insegnami il ricordo, della gentilezza
asceta sii tranquillo, eritrossil cuor felici
cald'acqua sale polso, scende poi sopisci
assente debolezza, in corpo immunizzato
Eritrossilo rafforza, ben l'immuno-stato
cantan inno mito, di fondazione Inca
i campi nella pioggia, dopo la secchezza
Sei l'alito è voce, che odo nel vento
Pachamama casil, lacta mio portento
quispillacta capac, Inga io tuo figlio
huahuay marcar atalli, tien ben arzillo
Pancho al fuoco dona, ora il bol succhiato
chiede foglie fresche, da sacc'appeso a lato
tre giorni ho lavorato, or tre secoli riposo
balsamo mia coca, in viaggio mi ritrovo
Eritrossilo all'inizio, ravviva intelligenza
riduce tedio vita, depressio e debolezza
accresce resistenza, al clima più alterato
cura agisce lento, profondo inarrestato
Agisce pur sui chakra, e rete delle nadi
un bel ronzio soave, provano le orecchie
cerca tu lo spazio, per-correre orizzonte
vita fa robusta, la forza ha nuova fonte
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
9
sopor alcun precede, a lor coscienza forze
s'aumentano le dosi, gentil ebbrezza morde
diversa dall'alcoli, la forza inzuppa tutto
godiàm accoccolati, mondo innanzitutto
all'oppio si avvicina, la foglia boliviana
come vin rallenta, regressio d'organismo
poi nutre senza cibo, e il corpo resta vivo
alimento più potente, dice il Mantegazza
a volte ad alte dosi, fa vita lieta e pazza1
la forza muscolare, invita a cambiar giro
consiglio per i vecchi, malati pur robusti
a meticci ai colorati, neri bianchi ed indi
prezioso al digerente, già lente di per sé
coquero ha denti bianchi, e zero flatulèn
un agilità prorompe, nei salti assai sicuri
uno yoga è regalato, in pochi più minuti
l'ozio beato torna, e si ride pazzamente
il dialogo è scandito, or più lentamente
consiglio dentifricio, decotto concentrato
con cui lavar la bocca, un due volte al dì
o pulire con la foglia, quan la carie denti
vien dallo scorbuto, in gengive penitenti
dietro prime dosi, qualcun ha capo grave
qualcuno nube attorno, ad altri il capo sale
un Tè coca regolare, è igiene senza pari
a minatori e chi, è in paludi e viaggi vari
lo consiglio pur, chi ha sensi tropp'accessi
a donne delicate, e person assai nervose
scrisse Mantegazza, che scivola in ananda
ogni sforzo fà molesto, sebben ogni tantino
immobile beato, il sorriso budda emerge
oscilla dormiveglia, sonno pur sommerge
i caffeici tale stato, abbreviano poiché
caffè vuol fare i quiz, e ordinaria attività
coca pur guarisce, l'ebbrezza degli alcòli
suo grado di piacèr, appàr tra i superiori
mesci foglia coca, a quel d'arancio amaro
in coliche del basso, diarree d'indigestion
concentra nei clisteri, in piccole iniezion
La coca calma il dolo, senza iritazion
cosciente isolato, mi trovo un dì abusato
provo son dottore, penna ha proprio fiato
immagini bizzarre, è splendido e fecondo
inonda gaia ananda, vedo tutto il mondo
urinari e genitali, eritrossi è amico vero
donàn forza nervosa, amòr fa lungo bello
immagini e poesia, spazi e molti mondi
l'un più bel dell'altro, alzo dose e affanni
or incubo si staglia, terribil spettri teschi
tornan poi tranquilli, l'estetici più freschi
nei brividi di freddo, e le febbri di malaria
con l'albero Chinino, un infuso ci curava
Tre ore or sono calmo, con polsi a 120
3 ore sonno infine, ritorno a quotidiano
mi sento più capace, di studi sen fatica
sen cibo quarant'ore, è forza ver antica
i brividi di freddo, della malaria febbre
giorni seguenti, nessun languor depresso
leggera stitichezza, tepore porto addosso
eccellenti digestioni, ancor mi fà trottare
resisto freddo clima, bene pur viaggiare
Plasmodia loro nome, agiscon coordinati
attaccan tutti insieme, ogni due/tre giorni
Mama coca aiuta, a portàr gravi fatiche
ristora nuove forze, ai nervi della psiche
consiglio nelle marce, soldati pur amanti
nelle veglie e fame, diabete ed ossidanti
dà stuzzi a fantasia, sostiè polso fatica
l'infuso freddo allenta, il caldo lo riattiva
poi fu brevettato, il suo thè dimenticato
uscito da commercio, danno è consumato
xiv
risposta son del corpo, a milioni d'invasori
entrati in globi rossi, fan cellule scoppiar
nel fegato alla fine, si van moltiplicàr
xv
l'infezion traduce, in cicli a febbre acuta
seguiti dalla calma, tregua che poi sfuma
Risposta di natura, a dar malì minori
nei climi tropicali, son Geni difettosi
che danno l’anemia, detta falciparia
resiste assai di più, all’infezion malaria
in vaccin o soluzioni, per causa più sottile
non v’è la convenienza, economico profitto
spender in ricerche per popol già sconfitto
Virus con batteri, han varia strategia
studiata e utilizzata, da immunologia
la loro architettura, economica in azioni
le malattie infettive, diffuse là nel mondo
Malaria lebbra e altre, restan senza fondo
Mycobacterium Lepre, batterio della lebbra
contagi che leggenda, spesso ha ingigantito
il dolore và tacere, con l'oppio e la morfina
oppure con l'ormoni, detti d’endorfina
Attacca virus polio, i nervi e gl'intestini
ma cellul digerenti, posson riprodursi
Le cellule nervose, steril vanno perse
paralisi consegue, il corpo non le tesse
Le cellule quando, invase da un virus
ormone interferone, emettono in surplus
avvisan celle accanto, con segnal'allarme
incombe l’invasore, destate pure l'arme
tra cellule del corpo, l'ormoni messaggeri
ci avvisano di tutto, son cerebro forieri
protein piccine, tra di esse è l’insulina
ormone che conserva, la dose zuccherina
adrenalin ormone, prodotta in surrenali
stimola ed accresce, tensioni muscolari
chiede più energia, infine è consumata
ansia emerge che, estrema è incontrollata
le scariche di Adrena, vengon stimolate
da stati di paura, minaccie all’organismo
sostanza contrapposta, prodotta da cervello
è l’endorfin ormon, che toglie ogn’arrovello
se cresce l’endorfina, decresce l’ansietà
e tensione muscolare, scende a rilassar
prodotta in stati sonno, oppure favorita
da pratiche di yoga, relax o tantra vita
pur altri protozoi, fan malattia del sonno
Tripanosoma detti, maestri dell’inganno
1
in infusione è adatta a tutti. Ad alte dosi non deve usarsi da a reti immunitarie, sfuggono cambiando
chi soffre congestioni cerebrali o ha tendenze all'apoplessia. L’abito o l’insegna, sempre dileguando
L'abuso per più anni può produrre demenza ed ebitudine. Mz
le multinazionali, non posson investire
vàluta in moneta, non vede altre missioni
inutile incolparli, son casta di mercanti
trovare soluzioni, è cuor lungimiranti
don Romulo prosegue, la storia di Yagè
del tempo in cui più clàn, perser la salute
un dì arrivò al villaggio, donna con bebè
alla Maloca entrò, col bimbo suo Yagè 2
avevan antenati, ascoltato le preghiere
mossi a compassione, dei fratelli in terre
decisero aiutarli, a guarir da mal d’errore
inviano Mama foglia, yagè consolatore
permise la mamà, che suo divin bambino
smembrato e offerto fosse, lor in sacrificio
ciascuno ne mangiò, e i resti del banchetto
interrano in foresta, seguèn vision intento
su alberi attorciglia, la prima liana pianta
a cercar la via del cielo, è lo spirito yagè
liana d’ayahuasca, che sale senz’affanno
A casa fa ritorno, gli uomini or lo sanno
dall'altra sepoltura, nacque un arbustello
di belle foglie verdi, mamà del bambinello
Umani ed antenati, connessi in ayahuasca
mirano la mente, nei corpi spasmo s’alza
I pajè Desana, d'amàzzon Colombiana
Fan uso di Tagè, su sponde al Rio Papuri
Sole crèa l'umani, in gialla sua intenzione
luce che dà vita, e insegna a far l’amore
periodo purgazione, con certa sofferenza
Bisogna di passàr, per viver l'esperienza
Tagè con chacrona, marròn liquid'appare
bolle finchè denso, raccolto è nelle giare
2
Fra i Tukano e altre gruppi dell’amazzonia, la Maloca è la
grande casa comune del villaggio, rappresenta l’utero e il suo
ingresso la vagina. Donna Yajè entra nella porta vagina e
penetra nella casa-utero provocando lo stordimento sessuale
degli uomini. Suo padre Sole, l'ha ingravidata con lo sguardo
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
10
xvi
Acre amar tisana, è assunta nella sera
potrebbe procurare, il vomito e diarrea
purga infiammazioni, al tratto digerente
Neuroni alleggerisce, in catarsi ricorrente
la Medicina liana, lavor se v’è intenzione
di voler guarire, mente assieme al corpo
pulisce i tuoi canali, pensieri ed emozioni
purga a risvegliare, corporee sensazioni
e prescrizioni vari, di cibi ed ingredienti
Precedon rituale, tuo corpo a preservar
nause ed emicranie, fàn la differenza
tra buon o dolorosa, possibil’esperienza1
la Medicina scende, va nel cuore tempio
scopri sua bellezza, dopo 1 certo tempo
Gioia per la vita, spontanea guarigione
gruppo è garanzia, di rassicurazione
Pianta-guaritrice, impòn sua disciplina
chi manca di rispetto, pare far dispetto
attento alle lezioni, di vita oppure sogni
L'esser ricettivo, è rapporto coi bisogni
Brujos non sapendo, fanno nefandezze
sommersi da velen, dubbi ed incertezze
un altro poveraccio, attende fuori stanza
d’esser risvegliato da sonno d'ignoranza
Purgan con profumi, appresso cerimonia
e il Romulo con Mari, fanno una limpeza
Con bagni floreali, e icàro commoventi
dicono yagè, può aver altr’ingredienti
Tra semi del toè, nel vino macerati
foglie in infusione, o enteroclismi dati
pur rotoli di foglie, usati qual supposte
una medicin di selva, adatta le risposte
xvii
Bere tè foresta, riempie d’esperienza
intensa audiovisiva, spesso interattiva
sinfonie di rane, profumi uccelli insetti
1
Almeno 4 ore prima evitano qualunque cibo pesante (vini,
birra, cocco, carni rosse, caffè, derivati latte acidi, stagionati,
banane, avocado), bere succo di frutta d’agrume o mela. 1 gr.
lecitina bevuto 2 ore avan sessione eliminerà gran parte della
nausea e masticar zenzero, dopo l’ingestione elimina l'amaro
Icaro e mapacho, amplifican percetti2
il Romul curandero, tien icaro ad Iquitos
Sinchi lui lo chiama, un dolce Mediguito
ha na na na nai, há na na na na roi
ni ni ni ni ni ha, na na ta na na roi
curanchiriri cuerpu, espiri murayari
potere cura loro, romper non potrai
è nato nella grotta, medico tabacco
sopra piedra blanca, pipa tiene fiato
de tomay penda, bevendo e tenendo
tu tabaquito, dal miel d’api intendo
portando più cose, il piccolo è qui
il dolce dottore, da Chacha sin qui
Entrami in corpo, Ti lascio parlare
dentro mia mente, tu va illuminare
entra nel cuore, per darmi il calore
Mi voz te susurrará, io son curatore
8 doppio cerchio, fecondo del serpente
che parla senza dire, e dice sen parlare
son rossa energia, che in te si risveglia
Quiero ascender, all'amor di Tua stella
Dicon gli Shipibo, che le piàn maestro
son muraya-cai, creatrici-di sciamani3
rivelan vero mondo, normal è l’illusorio
in varie e più figure, fan lor’ostensorio
2
acquistan principianti, aiutàn spirituale
Yachai ovver mariri, e imparan a icarare
dieta e isolamento, se lungo tu mantieni
Lor proprietà le piante, rivelano d'interi
sott’acqua viaggiar, Bufeo và insegnàr
un icar principale, e sciamano erotizzar
buon vegetalista, dipinge storie trame
parole con disegni, miscela ad icarare
Melodie d’icàro, insegnate dalle piante
presentan lor potere, al curandero fante
gl’insegnan ritmo cura, parole e melodia
l’informano su scopo, e l’uso adatt’ossia4
Icàro di aranita, un piccol ragno che
lor parol e senso, spesso incomprensibi
alludon alle piante, animali pur antichi
l'Aria o qi che cura, ha effetti rilassanti
sui pazienti corpi, strappa i qi pesanti
il ver ayahuasquero, fà icaro bellezza
smaschera con essi, falsità scaltrezza
è arma curativa, e veicol di sapienza
potere personal, ovvero quintessenza
è nell’acqua che, conservasi l’intento
Icarare è caricare, un oggetto d’energia
si che protezione, al paziente pur arriva
Cantando sull’oggetto, si suffla fino fìn
più durà la dieta, più canzoni apprendo
mancanza di rispetto, verso d'un maestro
è l'uso dei suoi canti, senza suo permesso5
Canticchia l’icaròs, non superar sua voce
un giorno pure tu, accedi a spir di Piante
ricevi tuoi icaròs, che han potere per te
durante apprendistato, abbi fede in te
Ogni curandero, tiene il proprio idioma
gl'icar del tabacco, o del chirìc sanango
son icaro ayaruna, cantati per chiamare
Spiriti antenati, subacquei o d’animale
gl'Icaro son tanti, ognuno fa un lavoro
assieme medicina, apron mondo d'oro
e resine e profumi, pietre oppur sirene
Romulo Shuma: “Mapacho (Nicotiana) nero della giungla è
appaiono cantando, erotiche corriere6
cibo del mariri, se non lo nutri con fumo di tabacco, il mariri
può fuoriuscire dalla bocca del vegetalista esponendolo ai
pericoli di venir rubato da un brujo e lasciarlo sprotetto”.
4
Romulo lenisce dolori e cura morsi di serpente con icaros
Sinchi icaro: Mi voz te susurrará|cosas que crees no saber.
Dentro de ti vas a encontrar la respuesta a tu ser Ocho (8), (dal quechua ikaray: soffiare fumo per curare), fa diagnosi e
doble círculo fecundo dos serpientes enroscadas, te hablan propizia l'amore o la caccia. Icarar è soffiare un icaro su una
sin decir. que te dicen sin hablar. Soy energía en ti dormida, persona, oggetto o circostanza al fin di dargli potere. Ci sono
despiértame ya. Quiero ascender, reptar de una vez, cruzar el icaros per cambiare intensità e colore delle visioni o dirigere i
cero (0) ya, cerrar el círculo aquel, donde la flor duerme en la contenuti emotivi (huarmi icaros incantevoli melodie apprese
cruz. Cuando el azul llegue a tu cara y la luna a tu cabeza, a dietando con i profumi, arrivano in sogno o durante rituale).
su encuentro yo iré, serpiente roja, desde la base, a fundirme 5 si narra di casi di icaros rubati da rabbiosi curanderos che
con el sol...Y mi voz te guiará a través del agua del amor...
venivano ai rituali sotto travestimento. Encantero è curandero
3
Con dieta e digiuno si diviene vegetalista; se segue per anni, specializzato nell'incantamento di pietre con proprietà di cura
6
Pusanga è la magia rituale d’amore diffusa nell’amazzonia
si divien conoscitori dei tre gradi della medicina vegetalista
dell'Amazzonia: muraya, sumi e banco; la dieta do curandero peruviana di Loreto. Qui si crede che var caros accompagnati
ayahuasquero, limita cibi che possono causare pesantezza,
da strumenti a corda, dian controllo sul Bufeo (delfino rosa di
oltre a sale, zucchero, dolci e grasso e prevede tè di yagè 1/n fiume, spirito di yagè), creature temute e di forte attrazione
volte a settimana con separaz. sessuale per concentrare il
sessuale. Gli umani durante il coito con tali delfini mitici,
corpo e non far ingelosire le piante con spirito femminile.
senton intenso piacere e talvolta son incapaci a disgiungersi.
Tesse tel d’amore, corteggiamento avèr
mentre sirohuehua, canzon divertimento
animan paziente, di gioia e sano intento
Tabacco oppur yagè, fà l’icar medicin
agiscono su centri, o ruote di energia
mediante vibrazione, sonora strategia
rimuovi blocchi vari, seguendo d'icarare
ti guida curandero, fuor del razionale
un eSSe di serpente, colore rosso fuoco
emerge dalla terra, è sal midollo floscio
la eMMe poi la senti, salire là nel ventre
diviene luce verde, ti smuove ricorrente
senti or AA salire, dall’alber dei polmoni
aprire alla coscienza, l’anima e i ricordi
brecce d’emozioni, tristezza ed allegría
la U diventa or O, nel cuor Amore sia
Poi color violetto, arriva nel frontale
sede d’intuizione, la EE senti vibrare
quindi senti un I, infinita immensità
Luce d'interiore, il discernimento sà
Come una donna, la selva m'intriga
madre che accoglie, sfama e pulisce
Ti dà disciplina, e le regole in gioco
conoscerle aiuta, a vivere in luogo
suono della selva, piogge temporali
orchestra di ranocchi, real'immaginari
tappeti di fogliame, gigant'ecosistema
In circolo rimette, la vita e la materia
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
11
Cuore d'amazzonia, fiume rio Amazòn
intera vita informa, con legge con amor
l'Anaconda snoda, la selva Sachamama
di notte brilla viva, l'argento Yacumama1
persi nella selva, segui un corso d'acqua
qualunque rio va ben, inseguo la corrente
porta a rio più grande, fin al Rio Amazòn
al mare sboccherà, floresta e corazò
tra indio della selva, alla maloca Boras
Tamburo d’anaconda, il Romulo si trova
tamburo inizia batter, ritmo sul terreno
affondi con rilasci, del piede ritmo vero
rituali d’antenati, chiaman sachamama
antica dea Anaconda, Thera madre gaia
presiedere la festa, e la spezia rinomata
dei Draghi protettori, ricorda cavalcata
Don Romulo ci dice, “inarrestabil fiume
sono le intuizioni, un corpo come piume
apri porte a inconsci, e viaggia la visione
la medicina intanto, lavora a profusione
comunica le menti, e corpi a lei prestati
infonde amore danze, attorno fuochi dati
è un aquila sivango, che vola sopra i veli
cura e nutre gruppi, coi pensier più veri
sull'ali d'icaròs, cum-navigando il sol
un primo effetto è, aumento d'emoziòn
il cambiamen sensorio, tatto con udito
var mental processi, in circolo infinito
In mandala li vedi, sòn tele di ragno
Spazi interi noti, da cristallo marmo
L'eco della luce, in polvere diffonde
fabbrica materia, dentro te risponde
Portan'indumenti, od elaborate scaglie
scintillano metallo, foton in fogge taglie
tosto si battaglia, per armonia riavèr
tra vari panorami, viaggia arcobalèn
Le chiesi cos’è vita, drago lei mi mostra
Rosso molto grande, veste umana storia
decide quando ciclo, chiude l'altro inizia
la mente dell'infanzia, fu piena di paure
peccati originali, s'incarnano in creature
molte proibizioni, che imbrigliano l'istinti
piaceri punizioni, si mischiano indistinti
Lei dragone madre, tutto accoglie in sè
Mali e sofferenze, discarica sul ventre
Purga con la luce, in sauna di metallo
Stomaco è fornace, seme dello sballo
Dante gira in tondo, tossine vuol vedèr
Manzoni e Michelange, lavoran con yagè
Gesù spezzo prigioni, di schemi irrigiditi
Le regole svelò, nel cuor deglì israeliti
un gesto amore vale, a dar benedizioni
vita è una sequenza, infinita di stagioni
un amoroso gioco, tra la madre e figlio
già ogni cosa sai, ridi a gran bisbiglio
Paura non esiste, se riconosci in tutto
Gioco di finzione, risata in bimbo putto
bimbi si ritorna, al gioco con l'inconscio
l’acqua appare sacra, oracolo responso
ayahuasca madre, Ther amante dolce
dà consolazione, a tuo bisòn d’amore
T’ama intenso cuore, fino a lacrimàr
Senza pretendèr, nulla a ricambiar
Esotico è un sogno, che può far fuggire
nel quadro paesaggio, di là dal soffrire
che annusa l'odori, e d'immaginazione
accade e dà forma, interiore esteriore
Thera Mà yagè, al mondo dona senso
gruppi di tribù, media a far consenso
cosmico riabbracci, il bimbo dentro te
Amore pace e baci, ferite puoi chiudèr
Villavicencio scrive, che usan la datura
l'indio a divinare, risposte ambasciatura
casi gravi guerra, scoprir piani al nemico
tener amor di mogli, e la visita di amico
la ruota gir in ciclo, muta e fa stagioni
il volo del dragone, vedi in ombre fuori
stratifica a panino, caapi poi chacruna
in pentola con acqua, a far la bollitura
chiama lui tag huasca, decotto di bejuco
ne beve indio stratega, nei simposi unito
e inizia a risvegliar, intero viaggio aereo
Ognuno bello e brutto, vede il fato vero
e medicina sale, qual fumo da bottiglia
guida nei cammini, mente ti scompiglia
fà cantar ballare, invocàr anima pianta
sentir calore corpo, nume qi che s’alza
prova lui tahuasca, e vertigo s'innalzava
Pressione con calore, risale dentro me
Paura del distacco, nel corpo sta yajè
immagini cangianti, al canto dell’icarò
sprazzi di passato, futuro a zigo-zago
molte volte beve, l'indio coi compagni
Velocità di fuga, mi assalgon le paure
assiem insicurezze, mentali le torture
Total è confusione, fiducia sol rimane
mi aiuta nuovamente, rinascer purgare
sessione d’ayahuasca, azzera differenze
allinea grupp’intero, su natural frequenze
giaguaro d’amazzonia, forza d'otorongo
vomita e ruggisce, potenza a tutto tondo
la Yatra sertaneia, giunta dall'Olanda
parla di yajè, e del culto Daime santa
è Tao di mutazione, e oracolo di pizia
a mezzo guarigione, Raimùnd Irine Serra
incanala rivelazio, d'una dottrin lunare
bevanda di foresta, Dai-me a rimirare
xviii
vedeva gran città, i ponti e selva mata
assalito dalle fiere, difende strenuamente
dorme si risveglia, emicrani leggermente
necessita d'un gruppo, a prevenir i danni
di furia ed invettive, lanciati a mali spettri
quan svegliasi ricorda, bene propri intenti
aiuta in spostamenti, di scale e priorità
ripristina speranze, nei gruppi identità
1
Parola quechua, Sachamama è spirito madre della giungla,
serpente su cui cresce tutta la vegetazione che può divorare il
cacciator incosciente che inciampi sul suo corpo. Yacumama,
anaconda madre dell’acqua, vive nel fondo di laghi e fiumi.
tutti i fiumi portano al Rio delle Amazzoni , nuotare, remare
e usar machete aiuta; così come il fiuto un compagno cane.
Inizia il santo Daime, dentro la foresta
il malessere s'esprime, al fin di liberàr
turbina la mente, mosaico a riordinar
uscita da eroina, lei mette su un rituale
capace di aiutare, i malesser rigettare
Irinèu guarito, è un mestre ora rinato
impiega la bevanda, nel culto derivato
proseguono visioni, di Vergine Regina
Seduta sulla luna, gli parla sopraffina
Ritir nella foresta, e segue dieta stretta2
finisce poi a Mapiá, e diviene imperatore
invisibile d'un culto, a Virgem Conceição
fondàr nuova dottrina, sarà la sua missão
raggiungono i fedeli, il banco eucarestia
ottengon bicchierini, dosati alla persona
sapore amaro purga, risolve le afflizioni
di anima e di corpo, dopo le assunzioni
lascia vibrar corpi, candele o lucernario
a ritmo di emozione, degl’inni dell’hinario
danzi fluidamente, in maniera poi gioiosa
Psiche segue il corpo, in ritmo senza posa
tal uso sacramento, accresce nel rituale
in stato di Rio Branco, un culto Daime sale
famil Juramidàm, attiva un mito grande
Fuor della foresta, yagè bevanda spande
Don Bosco salesiano, predisse tal’evento
la nascita di culti, in ecumenismo avvento
emergon dal Brasile, più chiese innovative
diffondono nel mondo, speranze curative
Ecclesia fa i suoi passi, tra mille ostilità
discepolo del Mestre, pà Sebastião sarà
fin a suo trapasso, sviluppa la missione
al figlio Alfredo Grego, lascia direzione
xix
Vino d’ayahuasca, ha spirito insegnante3
Liana sposa foglia, maschile e femminile
Daime forza Daime, Daime luce e amor
insegna l’inno Mestre, al Terabuti ancor
2
manioca bollita; l’ayahuasca è brasilianizzata in “Dai a me’
Il viticcio/liana dà la forza maschile, mentre la foglia a lui
sposata, dà luce, capacità di visione e intuizione femminile
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
12
3
.11 novembre, Seba:
l'altra in 4 lotti, che ruota i var raccolti1
una dozzin galline, e pur un bel maiale
forniscono pollina, assieme del letame
sembra il Therabuti, un organismo a sé
autosufficiente, pulsante nell'ambiente
a mezzo del terreno, scambia le sostanze
con piante ed animali, tesse circostanze
xxi
La fatta di ogni specie, rivela sua salute
sana digestione, rispecchia in escrementi
letami verde scuro, contiene più fermenti
di aromi officinali, mangiate nell'armenti
Caprini pure ghiotti, del sale minerale
il Fieno proveniente, da aree inacidite
la mucca devi munger, dieci mesi l’anno
almen 2 volte al giorno, pur dieci minuti
è un divertimento, se impari a farlo bene
Tienili in recinto, alto almeno un metro
Capre men concime, e poco latte fanno
fertilità al terreno, più lenta compiranno
il verde in animali, diventa poi letame
cattiva composizio causa in sangue mite
Attir più parassiti, di pelo e della pelle
Nocciòlo con betulla, purgano le celle
Capanna di tronchi, rami e ossa dure
di pelli rivestita, canne e frasche pure
L’ossatura regge, i pesi e dà la forma
fornisce molto latte, modesta pur in cibo
volendo può svernare, a fieno del tuo silo
si scaldano a vicenda, là nei freddi spinti
fatte di animali, concimano il terreno
Emilia da pastora, segue 2 momenti
allevamento prima, lavorazione dopo
parto e svezzamento, sino a macellata
alleva ovi caprini, e lavora latte e lana
Materia più leggera, copre si conforma
maiali con galline, lo muovono davvero
ricercan razzolando, tra letam e piante
parassiti e chicchi, e residui di vivande
Delimitato spazio, chiuso che protegge
dalle piogge e pur, dormire mi consente
due sgabelli e sedia, e drappi color vari
Vasi in terracotta, accostano incensari
pur resti di cucina, e residui di raccolto
nutrono i maiali, assieme col composto
nulla vien sprecato, perfino var giornali
fuoc'oppur pacciame, lettiera d'animali
segue marchio monta, poi la mungitura
preparazion formaggi, se può la tosatura
inverno porta gregge, a pascolo di giorno
estate fa di notte, conosce bestie a fondo
Foraggio aggiuntivo, sa fàr da curativo
ne mangiano i bovini, fin 6 kili al giorno
son rami sbollentati, passati nel vapore
di cellule lignina, avviar fermentazione
l'indole animale, lei sfrutta in efficenza
situata sul pendio, o terrazza artificiale
le capanne Creta, han forma circolare
apron ad oriente, il tetto è fatto a cono
fin che deteriora, coi resti ne fàn nuovo
i maiali sono bravi, contàdin di natura
a capre dà comandi, a pecore dà il capo
questi guida il gregge, è il kabru mudùllu
se è nel gregge capre, sarà kabru sonàllu
Raccogli nell’estate, secca per l'inverno
mazzetti poco stretti, per evitar la muffa
Acaci con castagno, nocciolo gelso e vite
ottimo foraggio, per capre e ovi bovine
Fatte in sassi e legni, case greche sono
e mattoni argilla, asciutti e cotti al sole
I tetti ricoperti, di paglia e pasta argilla
pavimento in terra, battuta a parapiglia
Utile è il pollame, che mangia parassiti
Fornisce più prodotti, pollina piume uova
Calore per le piante, d'inverno più sicure
gratta via malerbe, specie per agrume2
uno senza corna, castrato e ammaestrato
l'altro ha campanaccio, appeso là sul collo
se i cani affiancan loro, fuori dell’ovile
Krabu de sonàllu, ha corna ed è virile
Foglie di nocciolo, mangiano le mucche
aumenta grasso latte, aiuta digestione
hanno alto contenuto, di amido digesto
contrasta acidità, in stomaco contesto
pur case qual rifugi, scavati nella roccia
composti da tettoia, ed uno o due locali
intorno d'un cortile, interno cielo aperto
prendono la luce, fuor non è permesso
Emilia suggerisce, se spazio lo consente
alleva pur bestiame, a foraggi sufficiente
Jersey alla cavezza, s’abitua docilmente
sana ed affettuosa, è mucca resistente
La transumanza è, un’antica strategia
vario andirivieni, in contrasto e sinergia
ricerca l’acqua ed erba, mesi di confronti
là su terre aspre, si giunge fin sui monti
abuso d’erbe fresche, portan le diarree
che vengono risolte, da piante officinali
calma invece tosse, l'infusi timo e altea
aggiunti ai bevitoi, con la radice intera
sol corpo ben temprato, affront’avversità
Il clima incide molto, sul cibo e quantità
tramanda conoscenze, veterinarie base
L'uomo sedentario, coltiva ora suo cibo
spuntano i villaggi, e cerami vasellame
allevano più bestie, e spunt'agricoltura
con fibre vegetali, per far la tessitura
1 mucca salvaguarda, intero familiado
dona latte e caglio, urina e un letamaio
formaggi molli-duri, e siero per pollame
prospera salute, di umani e di bestiame
Galega e fieno greco, stimolano il latte
e pure all’appetito, in bovi e ovi caprini
vò seminarli assieme, a orzo e girasoli
dieci kili un ettar, aggiungi pur fagioli
Arde fuoco al centro, a cuocer riscaldàr
pitture su pareti, un lavoro da impegnàr
son fatte le pareti, di pelli tese ai rami
Infissi nel terreno, o tramite pietrami
xx
1 ettar Therabuti, domani vò scoprire
fan diecimila metri, quadri d’accudire
se li cammino tutti, farò dieci kilome
podistica salute, ai nervi pure il cuore
in 2 parti suddivisi, a pascolo la prima
Nutrono l’un l’altro, piante col bestiame
vedo tra di loro, uno scambio ricorrente
dopo aver passato, apparato digerente
mi dice Emilia che, miglioran la struttura
aggiungon al contempo, la concimazione
pollame pur aiuta, se và in circolazione
1
“uno ad erba spontanea per 4 anni, gli altri a patate, legumi
e cavoli. Se Jersey non mangia tutta l'erba, falcio a fare fieno.
Ciò che per il coltivatore divien farina e focacce, nel pastore
si converte in latte e formaggio”. Emilia
2
aria, acqua, sole, cibo, riparo, protezione, cura. Un bisogno
non soddisfatto è lavoro in più, così un prodotto non usato è
spreco o inquinamento.Osserva, trasforma problemi in risorsa
Per là competizione, in solitaria fase
Rinunci alle vacanze, vedi se conviene
i bovi che da sè, san viver loro istinti
Taras concia pelle, di quattro pecorelle
cucite insiem a dare, un ottima mantelle
stringhe son di cuoio, lana è sull’esterno
chiamala Mastruca, o abito d’inverno
Galega è foraggio, selvatico sui prati
Radici fittonate, e più steli con fogline
cogli avan fiorita, seme un poco lascia
batti bene bene, separa semi e paglia
Abitua ovin bovini, caprini e pur suini
puoi sin da piccolini, come i cagnolini
Mucche son golose, sàl grosso marino
se mesci nel foraggio, stimoli al confino
in malattie di pelle, è diurèsi sudorifer
è potente vermifugo, in turbe digestive
se mescoli al mangime, d’ovaiol gallina
aumenta produzione, uova e di pollina
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
13
la cenere di quercia, tiene molto calcio
pur su terre sabbia, carenti oltremisura
rianima la terra, di un ricco arcobaleno
e riduce acidità, presente nel terreno1
cener sopra neve, discende nel disgelo
invece d'usar sale, disseccator davvero
in cassetta nel pollaio, aiuta le galline
nel loro spollinar, piumaggio bello fine
bollivo dentro l'acqua, la cenere lessata
in pentolona in rame, grande e riscaldata
versavo su lenzuolo, che filtra tin bucato
riposo tutta notte, mattin tutto sbiancato
è antiparassitaria, avàn semina nei solchi
in acqua fò poltiglia, spalmo pur i tronchi
riempio la cassetta, pei bagni del pollame
insetti tien lontani, così pur le lumache
è calda e riscaldante, in pentola metallo
la metto al centro serra, calore mi dà tanto
cappotto per carciofi, impedì ristagni marci
drenante ed antigelo, come sal che spargi
l'aggiungo nell'acqua, spruzzo sulle piante
assieme dell'ortiche, in più giorni macerate
assieme all’Equiseto, per piante indebolite
nell'epoche di attacchi, di molte parassite
Decotto di corteccia, seccata frantumata
per minuti 10, in mezz’acqua sbollentata
infiammazioni bocca, risolve in gargarismi
pur gola e anti-veleni, di var sostanze fini
100 grammi a litro, per afta contrastar
pur trenta minuti, corteccia a sbollentar
per ulcer persistenti, geloni e bruciature
gli zoccoli friziono, e la bocca bovi pure
Trigonella Fieno, è la pianta sciogli muco
è capace a liberare, il muco da ogni corpo
Sblocca e disincrosta, egual l’olio motore
spazz'inquinamento, d'ingolfo in interiore
1
Le ceneri di quercia di 50 anni contengono il 94% di calcio.
Sparse ogni 2 anni alla base d'alberi da frutto (drupace amano
molto il calcio) aiuta la fruttificazione. Sparse attorno piante
d'orto, fan secernere muco ai lumaconi fino a disidrat.e morte
a lubrificanti apporta, normàl viscosità
previèn veleno sangue, terge muco linfa
suoi semi inumiditi, o pestati fan pomata
Per ulcere veneree, e la pelle disturbata
legume trigonella, in Cina è usato in tè
per tutte congestioni, della respirazione
i montanar'Armeni, ne bevon ogni giorno
prime e pure dopo, un raffreddor ritorno
se muco appiccicoso, accumul'indurendo
fa denso e fa catarro, si va depositando
stomaco e intestini, funzioni ostacolando
cibo ad ess'aggrega, inizia fermentando
Le ghiandol ostruisce, di linfa e di saliva
saliva allor ridotta, l'enzimi non ci affida
lo zucchero ingoiato, farà fermentazioni
stomaco poi soffre, maggior indigestioni
poi l’alito pesante, sal in bocca amara
eruttazio e aerofagia, s’aprono la strada
circòla mal sangue, e non libera le scorie
Reni ed altri filtri, subiscon stesse storie
I due reni filtri corpo, bloccati da uremìa
è dolor a schiena, rivers’urea nel sangue
la pianta or li pulisce, assieme agli ureteri
previene sì la morte, d’arresto organ interi
Or l’alito migliora, e profuma pure il corpo
da interno vien pulito, in tutti i suoi canali
ai sintomi bronchite, mastican tal semi
a sciogliere catarro, protegger le pareti2
è l’alimentazione, il cuor di ogni salute
l’istinto questo sa, tu lascialo condurre
Spolvera la terra, ogni animal malato
a coricarsi sopra, le forze ha contattato
Pianta in san contesto, sà come curarsi
2
Le persone soggette a raffreddore ed allergie, hanno il
muco denso e viscoso che tosse e starnuti non bastano a
scaricare. Tale massa si accumula e ostacola la circolazione
del sangue, dando debolezza generale e graduale. Trigonella
è buon galattoga e come l'olio di merluzzo ha vitamine A, D,
H. Il cattivo odore cessa e dai pori della pelle di chi usa il tè
di fieno greco, emana delicata fragranza. Per fare il Tè prendi
2 cucchiaini rasi di semi trigonella, in tazza d'acqua bollente,
lascia 5 min, mescola, filtra e agg.miele o limone.
resta nell’ambiente, da sé può alimentarsi
Terreno con radici, son continuum vita
confine non esiste, è comunitaria sfida
di mattoni o pietre, con foro e tegoletta
attorno cannicciato, separa dagli sguardi
concluso mio bisogno, noto le sue parti
xxiii
ampio oppur stentato, apparato radicàl
sul fondo sta la terra, per rifornir la flòr
battèr microrganismi, inizian decompòr
cener feci e carta, finiscono all'interno
urina incanalata, colta in vas'esterno
Apparato radicale, è cuore delle piante
se bene si sviluppa, cresce poi restante
radici miste a suolo, fanno ecosistema
calderon di vita, ed humus del pianeta
Acqua per pulire, e cener per coprire
intorno alla latrina, siepi ad abbellire
insetto repellenti, salvie e rosmarino
Emilia apporta fieno, un poco fino fino
Lavoràr terreno, è natur delle radici
simili al cervello, stan sotto superfici
struttura colloidale fa suolo bello vivo
Mi spiega che l'urina, è in acqua diluita
rapporto d'uno a 4, come avvien in Cina
giunta nel composto, o sparsa su colture
dona urea che aiuta, salir temperature3
dov’erba permanente, non indica salute
il numer organismi, è prova che confuta
osservo nel terreno, pur la grumosità
così lo nutre bene, ogn’anno di continuo
Miliardi di organismi, nutrono le piante
che crescono portente, viril e profumate
la vita è nel terreno, fin dove son radici
degradano i batteri, e fissan più felici
xxii
Sul suolo compattato, radici sono scure
son gonfie di nitrati, ancor non enzimati
Microbi son scarsi, pianta assorbe male
l'azoto accumulato, è tossico asfissiare
Nitrati pur in sangue, sposano l'ammine
che dàn nitrosammine, càncerose infide
poi giunge debolezza, che pianta colpirà
e frutta fatta d’acqua, soltanto ti darà
se hai terreno morto, lo devi riattivare
con efficace enzima, e in fibra paccimare
a mezzo d’un’azione, dinami complessiva
che stimoli la vita, a far tornar l’enzima
da humus della terra, e luce dell’astrale
in Pianta vanno forze, capaci di fruttare
se polvere si forma, suolo è sen collante
necessita del nero, burro equilibrante
Corpo sa produrre, chimiche sostanze
adatte per il suolo, a far fertilizzante
400 kil d’urina, dona maschio adulto
50 kil di feci, in un anno di consulto
osservo la latrina, costruita su soletta
pure umane feci, vanno nel composto
assieme coi residui, d'orto e cibo cotto
con paglia con terra, ricopro cumulante
a prevenir azione, di vento disseccante
e se l’ossigen manca, il cumul soffrirà
intestino costipato, l'ingrato odor darà
composti azoto-zolfo, attirano le mosche
che in putrefazione, lavorano composte4
se più terreni vivi, uccidon gli anaerobi
a causa del calore, di microbi antibioti
rendono il composto, igienico e sicuro
entro dieci giorni, se c’è l’ossige puro
quan fermentazione, aerobica diviene
nessuna mosca resta, poco gli conviene
pulire stalle e luoghi, ov è compostaggio
elimina problemi, in semplice passaggio
3
Organismi degradanti necessitan molto azoto a decomporre
l’organica materia; l’azoto, incorporato nei corpi dei microbi
al lavoro, sarà rilasciato alle piante a decomposizion ultimata.
4
spesso nelle piccole pozze attorno ai mucchi di letame delle
stalle, assieme al sudiciume, accade fermentazion anaerobica
(putrefazione) che genera germi e insetti che diffondono
infezioni patogene; ciò si risolve areando e pulendo le stalle e
i luoghi compostaggio. Sebbene nocivi alla salute umana, tali
patogeni svolgono il proprio ruolo: putrefare finchè possa
partire la decomposizione aerobica dove, a causa del calore,
moriranno i virus di polio, epatite, strepto-micrococchi, varie
salmonella, tubercol mycobacter e la brucella. Resistono solo
il bacillo anthracis e tetano clostridium che abitano il suolo.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
14
luogo compostaggio, ideale è nel bosco
1 orto angolino, asciutto un pò inclinato
acqua se stagnante, pregiudica processo
fà che sia presente, fuori d’ogni eccesso
rivolto con forcone, l'enzima gira e vive
in giusta umidità, fermento sopravvive2
Cresce nell’interno, calore aerobi fuoco
vince odor e mosche, e perdita d’azoto
ecco succo piume, in tin acqua piovana
macera 2 mesi, all'ombra è fò innaffiata
sull'argilloso suolo, potassio bene campa
se potassio manca, cereale pure stanca
più alber'incavati, contengono terriccio
eccellenti in qualità, figliòl del nidiaticcio
Lontan dalle conifer, dedico uno spazio
poiché la trementina, tarda fermentazio
scelgo nuda terra, erba dono al mucchio
così che var erbacce, bene pure sfrutto
durante prima fase, aumentano batteri
che mangiano carbonio, lavorano forieri
il lor proprio calore, trasmettesi alla pila
al centro sessan gradi, in 5 giorn arriva
potassio fa sviluppo, colori fiori-frutti5
aiuta tuberose, bulbose e forma i frutti
i bordi della foglia, carèn potassio scola
pallidi fà i fiori, e dei frutti gran cascòla
è spugna vegetale, il pesante leggerisce
e talvolta s'hanno sacche, scarse dell'O2
s'innescano fermenti, ànaerobici di gas
metan e aci butirri, sgradevole d'odore
fò fori d'aerazione, a mezzo di bastone
Quand'è terminato, calore pure scende
loro combustione, muor oppur attende
iniziano i lombrichi, cen-piedi millepiedi
sempre degradare, assieme funghi medi
Cenere di legna, ha potassio per radici
elementi lei rilascia, in presenz'umidità
adatta per liliace, i frutti e il pomodoro
cede suo potassio, ai fiori ed al fagiolo
sacchetti carta riempio, torba-terra-pianta
pon in buca terra, col bordo che fuoriesce
piantina và protetta, raggiunge primavera
sacchetto deteriora, radice espand'intera
se l’azoto scarsa, rallenta pur composto
ma tende a dilavare, s'è presente troppo
così io perdo azoto, e cattivo odore sale
rapporto carbo/azoto, Emilia mi fa fare1
sui terrèn pesanti, letamo in superficie
accumula potassio, l'Achillea davvero
mentre sui leggeri, intèr profondamente
in lungo compostaggio, burro ner arrivo
raccogl'attorno a se, l'umico terreno
tracce calcio e cloro, zolfo e aci silice
uso pur le giare, di grosse dimensioni
lavoro ch'è finito, odor di bosco fino3
Come l’altre piante, più mineral indìce
umido il composto, nè fradicio ne secco
letame e poco strame, vuol cumuli piccini
unisco mucchi secchi, divido quelli spugna
l’imbebe particella, se strizzo non dà nulla
le Ceneri di legna, apportano potassio
evaporan l’azoto, là nel compostaggio
in aiuto dello zolfo, potassio sal ai fiori
sviluppa aromi forti, di grande medicina
combatte più disturbi, ai reni e la vescica
Con menta e camomilla, i topi pure sfida
il fosforo sostiene, apparato radicale
Legno e fioritura, e carnoso carotare
preziose fonti azoto, nel mucchio vegetal
son succhi digestivi, aggiunti a compostàr
l'uomo s’inserisce, qual’amministratore
osserva ecosistema, espande situazione
stimola le chance, ch’esso riesce offrire
sinergico efficiente, riduce ogni soffrire
Achillea dei prati, sa essere infestante
la Valeriana aiuta, il fosfor minerale
son segatur pollina, un acida e alcalina
degradan composto, che rapido raffina
interro segatura, sei mesi prima d'orto
sennò giovan germogli, cedono l'azoto
sui viottoli Achillea, si lascia calpestare
così come puleggia, e la menta piperita
carenze dell'azoto, son foglie scolorite
germogli e getti pure, deboli e stentati
dato nel trapianto, cede assai graduale
nell'accrescimento, rigoglio accelerare4
Calcio fa sgonfiare, Potas-Sodio gonfiare
ticchiolatur di melo, carenza calcio appare
un suolo sol calcareo, erode piano muore
Insegnò corno-letame, così corno-silice
donàr su suolo e foglie, su loro superfice
con del letame vacca, fresco senza paglia
riempi corno mucca, interra dentro faglia8
2
concentrato al suolo dopo il ciclo organico delle leguminose
che liberano più sostanza dei cereali, aumentando il capitale
organico che circola nell’azienda. Suoli pesanti han maggior
contenuto d'azoto, così l'erbe infestanti, i parassiti, ceneri di
legna, residui flora-fauna decomposti, letame, foglie, sangue,
cheratina, lana, pollina e l’acqua piovana con tracce di nitrati.
5
Potassio asciutto (facile dilavam.da piogge): ceneri vegetali
di giunco, felce e ginestra (30%). Se il suolo è acido, si può
usare bicarbonato di potassio , se basico, cloruro o solfato di
potassio (utile per cavoli avidi di zolfo). suol argilloso ne K.
6
La calce dà il pH e disinfetta pareti e tronchi frutta. A frenar
l'erosione in suolo asciutto, povero e calcareo, tappezzo con
comincia nella buca, l’attività di enzimi
xxiv
pollina con guano, torba e l'alghe rosse
residui di fungaie, assieme frutte rotte
concime d’animali, al suolo cede azoti
un cumulo in fermento, tien i suoi calori
quel troppo bagnati, funzionano pianino
ingrato odore danno, rivoltali un tantino
Nitrificazion spegne, e riduce acidità
Calcio con fosfati, piacca sanno alzar
fiori bianchi o rosa, cicàtrizzàn calmante
aggiunta a minestroni, amari e digestivi
è un ottim'insalata, vince scabbia ovini
aumenta qualità, aromatica di ortaggi
fien oppure infuso, dà salute ai greggi
la torba idrata lenta, ma vince siccità
dà e togli alla cisterna, è buon anticalcar
e sostanze nutritive, solubil proferisce
asciutta buon cappotto, piante freddolose
d'estate fa isolante, che accoglie le golose
a collo stretto e pancia, interro poco fuori
riempio di drenaggi, e piante da verande
oppure nell'estate, d'acqua per le piante
se fosforo carente, radici e fusto molle
scarsi son i fiori, e violace son le foglie7
radici sue schiacciate, odorano d’estate
attrae alla superfice, lombrichi digestori
in acqua a macerare, là in contenitori
Luce dà fittone, penombra dà germoglio
o Steiner biodinami, enzimi buoni voglio
è battesimo d’acqua, umidità irrigazione
è battesimo fuoco, lucè sol maturazione
xxv
Leggera umidità, assenza muffa e odori
accrescono lombrichi, e fauna d’inferiori
aerazion corretta, del cumulo è centrale
fondamento base, di aerobi fermentare
1
si ha perdite di azoto sotto forma di ammoniaca. Il rapporto
C:N 30:1 è ideale ai microbi composto (30 kg foglie quercia
e 1 kg di stabbio). A ragg. equilibrio, dosa i materiali nel
composto o aggiungi sorgenti di azoto. Tessuti vegetali
vecchi o maturi, trucioli di legno, lolla di granturco, carta,
lignina, disgregano piano poiché hanno poc'acqua e azoto.
Scarti cucina, sfalci freschi d'erba, hanno più acqua con azoto
e degradano prima. Esempi di rapporto C:N: letame suino
6:1; pollina 10:1; rifiuti vegetali 15:1; rifiuti di erbe e letame
bovino 20:1; stabbio 25:1; residui di infusi 20:1; foglie 60:1;
steli mais 60:1; corteccia 120:1; carta 150:1; segatura 400:1.
Una cassetta alta raccoglie residui. Quando è piena si toglie
il blocco già in fase di decomposizione e lo si aggiunge al
cumulo. Ricetta riscaldante per l'autunno: in 10 lit.di acqua
calda 40°, sciogliere un dado di lievito e 300 gr di acqua
zuccherina e a piacere, 4 kg di cenere di legna, fin 20 kg di
pollina, fin 20 kg farina di basalto o 5kg di alghe verdi, irrora
3
per aumentar calore nel cumulo letame, annaffio con vino,
lievito e melassa; dopo un anno di compostaggio, avrò il
famoso burro nero, prodigio dei giardinieri (anche il letame
equino-ovino scalda molto ed è adatto ai suol pesanti). Seba
4
“l’Azoto mobile, passa dalla pianta al terreno attraverso un
continuo cambio di forme (umico, ammoniaca, nitrato), è
la calce disinfetta, e delimita le aiuole6
fermenta il preparato, 6 mesi nella terra
un dì l'impiegherò, dinamizzato in acqua
200 grammi d’esso, in 50 litri annacqua9
edera e vinca, mentre in suolo umico, consolida e borragine.
7
Fondi tè-caffè sparsi nel solco di semina, decompongono e
liberano fosforo utile alle radici e germinaz.di cipolle e carote
8
il cornoletame, allestito nell’autunno a fine di settembre,
vuole letame di vacche lattifere che abbiano già figliato.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
15
a primavera entrata, scavo il preparato
tirato fuor i corni, letame è trasformato
Ridotto è il suo volume, fin della metà
l’odor di sottobosco, riesco ad annusàr
Folletti fate e ninfe, ovunque dimorati
tra i microrganismi, lor piccoli aggraziati
provengon dimensione, parallel del canto
in terra richiamati, dai figli dell’incanto
xxvi
al suolo lo diffondo, in acqua spruzzatore
or cornosilice, apprendo in successione
Microrganismi cibi, sòn alghe nutrienti
cristal di quarzo fine, molato e macinato
duràn la primavera, nel corno va stipato
schiacciati ed essiccati, d'origini di tempi
gl'indio del Texcoco, preparan le focacce
con l'alga spirulina, raccolta con bisacce1
autunno successivo, l'estraggo sotto sole
Clorella e Spirulina, son oggi coltivate
l’uso in primavera, nell’alba rifrazione
pur tale preparato, vien dinamizzato
venti giorni dopo, l'altro che ho passato
Silice nelle piante, elemento formatore
fa scudo a vari funghi, e a insetti parassiti
una parte và nel suolo, e riscalda rizosfera
tropp'cqua la dilava, disgrega forma intera
Argilla in stato secco, è un silicato fine
quand'umida diventa, di plastico sentire
in glomer umi-sabbia, ha ruolo di legante
Aiuta i minerali, a entrar vive sostanze
Gelìdium armansili, detta algà Kantèn
da te s’estrae l’agàr, l'addensante che
ant’infiammatorio, proteggi ogn’intestino
se presa a dosi alte, sei purga lassativo
Klamàth efficace, rallèn degenerazio
antidepressiva, contieni antiossidanti
immun regolatrice, cur traumi cerebrali
in pozze artificiali, per uomini e bestiame
Sei base di catene, intere alimentari
Pan che fame togli, nutriente resti infine
Producono le piante, material vivente
nell’acqua e la CO2, incorporan la luce
poi lieviti e batteri, spezzan il glucosio
per estrarre il sole, lavoran sen riposo2
nutrite con petrolio, in lucro senza fine
o Alga della vita, pioniere senz'eguali
ti nutri in minerali, che trovi là nei laghi
ti usaron a Berlino, in zuppe dei soldati
l'autosufficienza, procuri ai tuoi affidati
Sopravvivi in tutti, l'ambienti di Piacca
aiuti corpi e suoli, che battono la fiacca
Ti assumo nel digiuno, o in dispepsìa
con il Kefìr e miele, forza Tua mi dia
3 grammi cinquan litri, su foglie nebulizzo
pompa con pressione, le gocce micronizzo
così che sospensione, non scoli dalle foglie
fissi micronube, su chiome non più spoglie
infuso alghe marine, rafforza cheratina
cellule del corpo, capelli ed unghia fina
è il messagger di luce, lo Zolfo minerale
adatte con la frutta, verdura e cereali
Silice sta alla roccia, lui a regno vegetale
assiem ad altri gruppi, sostanze minerali
verran dinamizzati, dal qi del biodinami
a fare compostaggi, in polvere od intere
oggi in quelle mare, può esservi mercurio
ricorda che metalli, assorbon dallo spurio
Luce arcobaleno, quand’è micronizzata
silici e quarzo fino, son luce condensata
al sole si conserva, un buon corno-silice
dentro vaso vetro, traspare in superfice
di oceani tutti mari, pur dell'acqua dolce
colore verd'azzurre, brune oppure rosse
l’alga Fuco è detta, il musco dell'Irlande
presa nel cammino, è integratore grande
riesce a eliminare, metalli radioattivi
assieme coi pesanti, in corpo molt’attivi
xxvii
in contrasto con silice, sta il calcare che
attivo in processi, ricambi suolo e piante
è il carbonato calcio, calcare parte attiva
calcio-argilla misti, buon humus deriva
Fuco ai giapponesi, appar erba del cielo
è base delle dieta, longeva senza meno
Riduce la fatica, dolor affanno al petto
così pur gli alpinisti, le portano rispetto
1
Lago d’acque alcaline del Messico. La Spirulina maxima è
alga raggomitolata, seccata al sole dà proteine fin 70% peso.
“Il crollo del potere nutritivo degli alimenti, causa patologie
9
la dinamizzazione a mano per circa 1 ora, chiede acqua bio degenerative, raffreddori costanti, influenze, allergie, ansie,
(il cloro uccide tutti i batteri pro ed anti) sui 37° per stimolare depressioni, stanchezza e mancanza vitalità. Klamath dal lago
gli enzimi efficaci. Rimescola la miscela nei due sensi di
Upper Klamath in un parco protetto dell'Oregon, ha tutti e 20
rotazione rotti ogni volta che si forma il vortice profondo al gli aminoacidi nelle proporzioni ideali, le sue proteine sono
centro del secchio, ciò rende il beverone sensibile al mana. assimilabili al 73%, contro il 18% delle carni rosse.” Taras
consuman gli animali, l’organica sostanza
tutto ciò che vive, in non-vita tienistanza
scende giù dal sole, e nei vivi è circolante
in alto poi ritorna, grazie ai degradante
conseguono l'enzimi, a lungo ripetendo
un ciclo metaboli, l'organico esaurendo
se tieni ben fissati, li incolli o li confini
li usi e li ri-usi, efficienti dentro ai tini
ossigeno s’è poco, il ciclo sta incompleto
lo zucchero è spezzato, all'etilico livello
vino a noi ci piace, per lievito è uno scarto
concentra la bevanda, il lievi muor intanto
scambi tra interspecie, è strategia di vita
cellule ed ambiente, barattan ogni sfida
così esclericha coli, s'adatta all’intestino
spegne var enzimi, e gluco mangia fino
ogni Cellula respira, giù nei mitocondri
un tempo avea batteri, ospiti simbionti
piano l’ha integrati, entro propri mondi
e crebbe Dienneà, danzando girotondi
tra fotosìn batteri, e celle di eucarioti3
più cellul'aggregate, fan organi e tessuti
assolvono funzioni, nei gruppi più sparuti
collaboran dan vita, a più sistemi esperti
di scatole cinesi, neuroni e reti aperti
il fenomeno di osmosi, pratican le celle
tra due soluzioni, a diversa concentrazio
passa la men densa, verso la più densa
solvente nel soluto, stempera l’essenza
e pù atomi diversi, danno più composti
legati da elettroni, o iòn tra lor opposti
e trasportano gli enzimi, ioni idrogenò
da zucchero ad Ossige, fornendo H2O 4
gli efficien Batteri, pur vengono inibiti
da il calore e freddo, oltrèmisur forniti
amano un preciso, grado del piH-acca
fuor sterile luogo, il fortè prim'attacca
Piacca Sette dà, equilibrio acidi e basi
Sangue ed acqua pura, saliva e sudore
tra sette e l’otto scopri, l'ocean salinità
il bicarbonato sodio, al piacca 9 andrà
Fosfati e candeggina, a pH 10 muove
la soda per bucato, pH 12 raggiunge
Idrossido di sodi, quattordi fine soglia
pH 6 l'urina, è assieme con la pioggia
L’aceto sta nel 4, con cocacol arance
piacca 2 è limone, cloridro a zero tace
enzimi hanno natura, animal e vegetale
Fungina pur battere, o muffa lievitante
lavoran a catena, riescono a innescare
reazioni più capaci, rompere un legame
Sole và in glucosio, riesce in via di foco
scende poi risale, a man enzima cuoco
3
la Fotosintesi clorofilliana cattura la luce minerale (6 CO2
più 6H2O +lux =C6H12O6), mentre ll'Ossidazione (leggi da dx)
degrada e restituisce luce, calore, Acqua, Carbonio CO2 .(in
poco O2 dà ossidio carbonio, gas che asfissia grad.sino morte
4
come i mitocondri, ha origin da simbiosi
la Scala del pH in una sostanza, misura la concentrazione di
ione idrogeno (H+ acidi, e OH- basici). Se le sostanze sciolte
in acqua non dividono, H+ e OH-, son dette neutre, altrimenti
2
Autotrofi: alghe e batteri. Eterotrofi: i consumatori erbivori, se prevale l'una o l'altra, son acidi o alcali. Il Metabolismo è:
carnivori e saprofiti. Monocotiledoni: banano, palme ecc.
Catabol. Reazioni (degradan sostanze) +Anaboliche (aggreg)
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
16
l’enzima clorofilla, tien il color verde
interno ai cloroplasti, di celle vegetali
Carenza di enzima, matèr grezza lascia
a monte di reazione, rimasta là bloccata
carenza di prodotti, o tossicità del grezzo
comportan disfunzioni, ereditario prezzo
un Metano dai rifiuti, è il fatuo di palude
brucia in cimiteri, raffredda pur la cute
usato da millenni, in India pur Sichuàn
Nomadi viaggiando, con latte in otri ovìn
per cucinar i cibi, e la casa riscaldar
poi col sale in ceste, fan conservazione
e i batteri lentamente, riportan l'equilibrio
mangiano di tutto, velèn mercuri e piombo
che ucciser pescatori, più pesci dall’interno
spezzan pure ferro, uranio uman inferno
Emilia narr'ancor, tempo suo passato
Veloce ossidazione, chiama combustione
che acqua più calore, form in produzione
gran parte esser viventi, ricavan energia
Ossidando i loro corpi, CNOH in sinergia
il caglio è latte, in stomaco intestino
pur combustion metano, è respirazione
anaerobico respiro, è la fermentazione
Lei facea formaggi, col latte ricavato
latte acido cagliato, facevo riposare3
fin che piano prende, forma coagulare
di un ovin lattante, un pochino digerito
è latte inacidito, che inizia a coagulare
tolto messo in stampi, pian ad asciugare
il latte oscilla e sbatte, separa le pallìn
lo scolan entro forme, per asciugar al sole
per avere burro, puoi sbattere del latte
In un bottiglione, bene chiuso e stretto
io ricavo il ghee, un burro senza grasso
lo filtro dalle schiume, in alto come basso
Latte di vaccina, ha quattro volte calcio
3 volte proteine, rispetto a latte umano
adatto a vitellini, che assorbon sua cosa
verso poi l’enzima, che mescola costante
per produrre curd, il casalingo yoghurt
fai bollire il latte, per vèn trenta minuti
lascia raffreddare, con curd precedente
fermento puro è, un cucchiaio sufficiente
dopo tre quattr’ore, è divenuto yogurt
Ideale è farlo a sera, così può riposare
ben tutta la notte, coperto con un panno
lassi è curd in acqua, diluito senz’affanno
un paio giorni buono, pure senza frigo
lattosio negl'umani, fermenta senza posa4
Polifemo nella grotta, fabbricava i caci
coagulando il latte, con succo fico inaci
Ippocrate ci parla, di caglio di animale
l'alternativa attiva, all’enzima vegetale
e lasciane da parte, qual lievito continuo
aggiungi pure miele, banana varia frutta
il buon latte materno, un neonato beve
gli enzimi e immunità, in esso lui riceve
quel pastorizzato, integrato a vitamine
diventa un alimento, di sintesi confine
grande digestivo, usato in Asia tutta7
Rhizobiùm batteri, fissano l’azoto
tramite gli enzimi, di nitrogenasi
aggiungono a N2, il vitale H2 ione
a dare NH3, ammoniaca soluzione1
batteri streptococchi, fermentan ogni latte
l’enzima chimosina, o rennina fa il restante
chimòsi vien estratta, da stomaco capretti
Kefìr ottieni se, a latte fresco aggiungi
il grano di Kefìr, che ha lieviti congiunti
quel latte or digerito, a noi fa medicina
l’acqua estrae da soia, grasso e proteine
Ammoniaca NH3 da protein disgrega
nel fegato diventa, l'urea da eliminare
Le carie sopra i denti, milioni di batteri
anche se son danni, fermentano forieri
il caglio-in-pane era, gl'intestin seccati
la Birra è dominata, dai lievi Cerevisiae
assieme Calbergensis, industria fa felice
I semi d’orzo malto, son fatti germinare
per l’amido spezzare, e l’alcol generare2
caglio-in-acqua invece, è infusi di vescica
una cellula consuma, milioni di ATP
per far sua attività, di prote sintesì
producon l’amilasi, batteri ben simbionti
che vivon in bovini, intestini loro mondi
spezzan cellulosa, altr'ospiti pian piano
così fanno letame, e producono metano
batteri di metano, fermentano composto
i cinesi con un tubo, lo portano sul posto
sorgente di biogas, son digestori vasche
una per famiglia, assiem un paio vacche
xxviii
1
È prodotto anche idrogeno gassoso che altri batteri,
produttor dell’enzima idrogenasi, scompongono in ioni.
2
Gli enzimi amilasi che spezzano l’amido, si formano solo
durante la germinazione dei semi.
mentre la rennina, è muffe di funghetti
mischiati con il latte, e i latticin guastati
quello del cerbiatto, capretto od agnello
o l’interior di tasso, lepre pesce e uccello
seccata spezzettata, a dare gorgonzola
mezzo grammo caglio, per un litro latte
Taras interviene, racconta la sua parte
tuberco e febbre tifo, difteri pur confina5
aiuta aci cloridri, in stomaco di anziani
Aci urico poi scaccia, da terre ed intestini
poiché alimèn batteri, che solvono la gotta
produrre aci lattì, fermentazion comporta6
Yogurt fu svelato, da un lesto bizantino
a malato re di Francia, che fu ristabilito
a trentasette gradi, scaldo un litro latte
4
Rennina è da millenni, usata nell’oriente
su soia a fare Tofu, formaggi d’apparente
frantuma soia gialla, in acqua fai bollire
ora hai latte soia, puoi far fermentare
tratta col nigari, cioè caglio minerale8
la proteica parte, forma una sostanza
Precipita e coagula, tofu bella bianca
pur liquido miso, gran brodo d'enzimi
supporto alla flora, di suoli e intestini
fermento di Soia, con orzo con miglio
è salsa in minestra, all'alghe frammisto
xxix
battèr zymomòna, succ'àgave fermenta
in scarto dona Pulque, l'alcolica bevanda
Mentre papaina, è un enzima proteasi
degrada proteine, Papaia l’offre gratis
L'enzima lattasi è prodotto nello stomaco-intestino del
vitello. Un latte inacidito vedrà i lattosio in parte lavorato dai
3
lactobacillus che producono yogurt. Ingerire latte di vaccina
La parola formaggio deriva dal formos, paniere di vimini
L'enzima papaina, è di Ababai Papaia
nel quale i pastori delle steppe d’Asia, ponevan latte cagliato aumenta il desiderio di dolci e saccarina mentre il calcio è
predigerisce tutto, è medicin dei Maya
presente
in
misura
doppia
nei
semi
di
sesamo,
foglie
verdi
del
di pecore e capre per dargli forma. Il latte, lasciato in canestri
di felce, conserva l’impronta e coagula da sé: “Immagina il cavolo, alghe, senape, rape, mandorle, e semi girasole. Dopo ammorbidisce carni, in acido o alcalino
unico tra enzimi, è un gran vulcano fino
latte come una bacinella d’acqua dove il grasso son palline di lo svezzamento le cellule intestinali dimenticano l’enzima
degrada il lattosio, ora, questo fermenta e si ha flatulenza.
ping-pong e la caseina (proteine) palle più grosse. Affinché che
5
Più digeribile dello yogurt, nel Caucaso le mamme danno il 7 In qualsiasi zona a clima temperato o caldo, specie in estate,
vi sia cacio devon agglomerarsi le palline grandi in glomeri
Kefir ai loro bimbi al posto del latte intero a prevenir diarrea. in 24h il latte diventa acido con proprietà igienico-nutritive
più compatti, che conterranno le palline di ping-pong e
6
sue. Una porzione al giorno di yogurt (acido lattico, potassio,
l’acido lattico prodotto dal lactobacillus acidophilus o
galleggeranno nel siero di latte vuoto. La coagulazione di
latte inacidito avviene con aggiunta di enzimi coagulanti detti bulgaricus, (slavi consumatori di latti fermentati.) distrugge fosforo, calcio, A, B), adatto a chi ha poco/nul enzim lattosio,
caglio. Il caglio animale, sono enzimi secreti da stomaci di
gli organismi tossici ovunque, curando la pelle, carie dental e previene osteoporosi, migliora la flora, potenzia l’immunità
linfatica delle mucose intestinali, protegge da colite e diarrea
agnelli/capretti ancora poppanti : chimosina, pepsin, gastrina. vari tipi di cancro. È contenuto nel latte appena munto e
Tra gli Enzimi vegetali: galium aparine, latte di fico, semi di acidulato con succo di limone o fatto fermentare con lievito e riduce la placca batterica su cui prosperano i batteri carie.
8
sale marino in prevalenza cloruro di magnesio. Il tofu non
cardi più aceto d'uva o succo di limone (per inacidire il latte (distrutto da Pasteurizzazione), in latte cagliato, pane nero
sino a pH 4.5 dove le caseine precipitano e si uniscono)”.
lievitato, aringhe in salamoia, ortaggi sott’aceto pomod verdi offre un particolar sapore, si combina bene con tutte pietanze.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
17
su Yucatan t’offristi, a Cortes e sua ciurma
Risolsi indigestioni, di abbuffi sen misura
e lui di là trapianta, in Pacifico versante
Dove Captan Cook, ti fece onor amante
Rifugge la natura, da là monocoltura
ti porta d'ogni dove, solchi oceani mari
famosa divenisti, dei popol curi i mali
nei climi tropicali, tu in gioia radicasti
e indigeni entusiasti, ti fecer miti fasti
così colture sono, più prone a malattie
ad insetti parassiti, monocoltur soffrire
or stimolo la svolta, aumento l’efficace
più microbi d’aiuto, rilancian Elfi e Fate
Alber medicina, tuo frutto acerbo sacro
solve indigestioni, tuo succo ver incanto
enzima selettivo, disgrega ciò ch’è morto
e guarisce più tumori, sen toccare il corpo
ogni pianta sviluppa, 2 direzion di forze
in alto come in basso, corpo e diffusone
la forza và nei fiori, radici oppure foglie
odor aromi vari, irradia oppur accoglie
process’infiammatori, porti a pus d’ascessi
orecchie pelli e milza, con fegato tu sgrossi
pur l'ulcer emorroidi, sfiammi a dar sorriso
assieme le mammelle, macchie pelle viso
nel rumine bovino, si assimilan ai fiori
L'ormon riproduttivi, animali superiori
la donna questo sa, istintiva antichità
fiòr stimola fiorente, ognì sua fertilità
Tuoi semi contro vermi, giù nell’intestino
ferite or cicatrizzi, e tumor converti fino
pur ananas d’Hawaii, tua piccola cugina
pure ti somiglia, suo enzima bromelina
Natura e Cultura, han comune radice
in colpo di genio, di spugna e di psiche
da facil-complesso, aggregan strutture
Tra più ecosistemi, e artigiane colture
seguendo la ricetta, ch'Emilia diede ieri
ottengo in beverone, il gruppo di batteri
una zuppa primordiale, di lieviti antenati
presenti dappertutto, scoperti e ritrovati
comunità e concetti, moltiplican frattali
le forme sono idee, livelli o enzimi vari
xxx
irroro su composto, alimento fermentazio
estinguo malodori, prevengo putrefazio
assicuro umidità, quaràn percento al cubo
continuo ad irrorare, trattar ogni rifiuto
già nacquero così, scoperte accidentali
numerosi al mondo, alimenti fermentati
Saké fu riscoperto, quan qualcuno sputò
riso messo in bocca, che a terra fermentò
il latte in una sacca, di pelle di animale
dimentico fermenta, formaggio coagulare
microbi elfi aiuti, già esistono comunque
ossigeno dell'aria, produssero dovunque
più microbi viventi, rispetto quelli d'aria
sopra suoli e acque, presenza ricca varia
ma in campi coltivati, vi è concetrazione
dei molti microbioti, della putrefazione
se predominante, è per via di forzatura
malanni e parassiti, sorgeranno assai
combetterli a fatica, alfine poi dovrai
incubano le forze, o accumulo energia
per riorganizzare, una vita in sinergia
io Seba con badile, sollevo sposto terra
la zappa rompe zolle, e sradica la flora
rastrello la rimuove, livella poi la terra
ricopre pur i semi, leggeri li sottoterra
lubrifico or mie lame, le forbici soffrego
su là pietra mola, che regolar io impiego
tolgo via lo sporco, con pannocchia mais
e spalmo con pennello, oli o grassi vari1
riempio pure secchi, profòn 30 centime
sabbia e tali oli, attrezzi immergo infine
grazie all'abrasione, più lubrificazione
subiscono le lame, costàn manutenzione
Pur lama della sega, la sfrego dalla linfa
a mezzo spazzolino, e sapone forno tinta
1
lubrifico con olio o vaselina per serbare contro siccità e
umidità, poi avvolgo nel giornale per superare l'inverno.
tra manico ed attrezzo, metto i manicotti
di gomma camer d'aria, durano più forti
Natur e coltura, alimentano l’un l’altro
Idee e divinità, viaggian dentro e fuori
i funghi con le fate, creano fiabe storie
veston di parole, i sogni e le memorie
presenza di Etilene, dentro la foresta
nei suoli naturali, tra gli Elfi della festa
t'invitano a ballare, nei cerchi delle Fate
la danza di più funghi, ispira risa e pace
il ciclo di etilene, è respiro della Terra2
scambia 2 momenti, sopra e sottoterra
l'ossigeno scompare, batteri van sognare
ferro cambia forma, nutrienti lascia dare
la comunità batteri, entro agli aggregati
vive con gli scarti, di piante sovrastanti
assorbono le Piante, più energia surplùs
ad alimentar gli scambi, e i traffici di giù
s'etilen scompare, batteri vanno a morte
lor corpi decompone, anaerobic'altra sorte
la pianta soffre tutto, in campi d'Avogado
la cosa non accade, dove Etilen è amato
strategiche le piante, aspettan i battèr
svuotino d’ossige, le rizo sacche pièn
nutrienti minerali, così potràn sorbire
le foglie morte gas, d'etile sann'offrire
ossigeno ritorna, riempie sacche vuote
batter addormentati, inizian loro foghe
drogati di etilene, finirono in letargo
in suoli naturali, non muoiono pertanto
In Rechaka espirazio, espande etilene
Pianta in shuniata, nutrient or ottiene
in puraka ai Batteri, l’ossigeno arriva
degradan kumbaka, e il ciclo continua
2
i Funghi tra radici, più nodi san creare
così in leguminose, l'azoto san fissare
fermentano bevande, aiutano migrare
le cellule in ebbrezza, riescon collegare
staser Emilia narra, la canapa dei nonni
che cura veste nutre, la loro vita e sogni
inizio tale viaggio, te prima propiziando
riapro le tue vele, e con coraggio parto
Navigando in mari, di canape incontrai
scogli come secche, derive con pantani
specchi di pur'acque, ed isole incantate
Boschi bei dorati, cime alte profumate
Luoghi meditazio, dono sempre nuovo
t'amo e t’amerò, ancor mia bella Ganja
Sei forte sei robusta, sai esser delicata
Preziosa spiritosa, tener mia appagata
“Nonna nel cortile, con fuso e rocca fila
il filo avea bagnato, costante con saliva
Filare è un allusione, a lento consumare
il fato delle Parche, è vita sconocchiare3
Fila madre e moglie, e intesse identità
Aracne tessitrice, una gestazion poi fà
e venne da Himalaya, l'arte sacra che
annoda stoppie-fili, in capigliature ver
Seminava pianta, a marzo inizi aprile
mieteva a fin agosto, e macer 8 giorni
fasci accatastati, sott’acqua trattenuti
sassi a separare, corteccia e fusti nudi
Nonna trasformava, fusti in fibra fina
informe naturale, in bionda canepina
con fai-da-tè telai, e ricamo culturale
soccombe a monopoli, l'arte canapale
Canapa fù dote, nel preparar lenzuola
tovaglie canovacci, tessute senza foga
Sette fasci canne, danno due lenzuola
sacchi con bisacce, vestiti per la scuola
il microbiologo Alain Smith, scopre la presenza di Etilene
nei suoli di foreste e praterie, mentre non v’è traccia in campi xxxi
coltivati e trattati con chemio sintesi e macchine compattanti.
“Il modello delle Major è tutto sbagliato, bisogna evitare
lavorazioni al terreno e bisogna incentivare le coperture
3
“Te sconocchio” significa ti rompo le ossa. Presso i Maya,
vegetali permanenti per un riciclo dei tessuti morenti nel
terreno, così, la nitrificazione si ferma e si produce l'etilene nel solstizio d’inverno, le nonne davano lezione di filatura
capace di maturare i frutti, germogliare i semi, ecc.” Smith
alle giovani, per sollecitarle a divenir buone partner sessuali.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
18
Scomparsa nella Tuscia, la canapicoltura
sebben resiste l’uso, è canapa anti-usura
fu torcolo d'Onano, uno stretto arrotolare
stender e asciugare, attorcere e pressare
nel Nèpal sono nudi, i culiès raccoglitori
In Persia si raccoglie, in tele grossolane
ha colore grigio scuro, piacevole l’odore
caldo ed amarogno, ed acre suo sapore
Lavorano all'impresa, fino a mille anni
frullando il mare-latte, emersero entità
Dea del loto e vino, Surya e Danvantari
medico del cielo, che amrita reca in vasi
Hashishà al fuqara, è l'erba miserande
antica consolazio, tra mille scorribande
detta Shah danaj, sultana del profondo
resiston in campagna, a usur e pisciatoni
morbide per fasce, ai neonati sen lamenti
Posta fra le gambe, previene rossamenti
le sommità fiorite, vendute quale ganja
foglie lor assieme, son pillole di bhanga
portate fino Londra, sotto il nome guaza
alfin una bevanda, inebriante si prepara
dal frullamento emerse, pur veleno che
coi fumi suoi potenti, ferma un universo
Dio Siva allora tenne, veleno nella gola
divenne gola blu, così ci appar tutt’ora
Effetto di sostanza, uccide e vien uccisa
il pover sufi vedi, pulcin che vagabonda
ucciso dalla verde, ovvero n'è sconvolto
tal è suo costume, uccider esser morto
di Te posso vestirmi, senza alcun pudore
evitando inquinamento, di chimico scolore
rispetti nostro mondo, crogiolo dei venturi
supporti miei pensieri, su te li scrivo puri
in Persia la si chiama, bevanda di qinàr
mastican le foglie, in India ad inebriàr
in Egitto fanno dolci, foglie estremità
tagliate pian fiorite, 3 giorni fan seccàr
I demoni cercaron, tenere a se l'amrita
origina battaglia, che Deva fanno vinta
nel Tantra tal amrita, dell'Oceano Latte
bevanda di vittoria, vijaya ganja parte
il fachiro Musulmano, come quello Indù
riverisce il Bhang, colui che allunga vita
che liber dai legami, dell'ego più ostinato
con lui bevi mistero, Io sono Lui svelato
senz’alberi tagliare, e i monti disboscare
ogni lacrima e ferita, sol Flora sa curare
e diventan alluvioni, sulle città d’umani
se van dimenticàr, odor delle tue mani
cani gatti e galli, i corvi ed avvoltoi
risentono più forte, l'azione di narcosi
gli erbivori di meno, risentono l’effetto
pur ad alte dosi, il cavallo sta perfetto
Lo yoga originale, include l'uso droghe
per acquisire brami, benzina delle siddhi
nel testo Patanjali, l’ottengono più modi
talenti piante e mantra, e le menti vuoti
Haydar sheikh, riscopre la sua foglia
per fare la sadhana, rifonda haidarìya
estinzione dell'ego, unione col divino
chiusi nelle gabbie, ferriate trasparenti
illusi di sapienza, e vigor obsolescenza
Privi di speranza, e incapaci di odoràr
I sogni potenziali, che flora sà ispiràr
il prodotto se filtrato, và in pasticceria
in polvere fumata, in pipa col tabacco
magico delirio, in giardino canapante
effetto esilarante, una fame divorante
proibire o tollerare, e silenzi delle fonti
la società sfinisce, allontana pure molti
umorismo di libelli, sollievo delle forze
nel gioco di rimandi, allude più risposte
Taras ora parla, gitàn mille e 1 notte
Sherazade chiama, i colori della sorte
Ib-na-al-qunbus, già figlia dell'umano
è Banga la nocciola, palma della mano
in India come Nepal, ganja tiene ruolo
pieno e religioso, dai tempi primo uomo
si mescola a dottrine, pratiche montane
polveri di sogno, bocconi rimembranza
respir del minareto, amico della strada
rimedio per l'orecchio, e savia d'iniziati
rivela le stazioni, dei var cammini dati
con logore lenzuola, facevan pannaroni
Scuole Siva-Devi, e miscele tibetane
xxxii
viaggiano coi morti, in fumi d'amicizia
Raseno ci ricorda, dei popoli di Scizia
in saune capanne, riuniti senza vesti
Gettan suoi semi, su pietre roventi
nei regni Bengalesi, culmine raggiunse
così in Himalayani, periodi medievali
Mahanirvana Tantra, in versi pure narra
ciò che è praticato, dentro indiani sabba
pianta ed ebbrezza, è sanscrito bhang
Vighaia è gran gioia, Ananda gran risa
la luce degli occhi, di canapa bhanga
son cime fiorite, di verde che incanta
è spirito Bhang, Al-Khidr il verde desto
al-Khadra detta pur, verde mazzamondo
interior ed esteriore, privo d'un confino
mangiate più foglia, assai meno cibo
la pianta si mostra, qual agil gazzella
e una brezza leggera, la fa vorticare
un canto colombi, la fà emozionare
Dio l'hashi loda, fà emerger segreti
mangial asciutto, astièn dai commenti
cambin le menti, diventino estranei
assenti il pensiero, da schemi ordinari
sciocchi e invidiosi, censuran il pane
dividi tu assieme, a chi sà rispettare
oblio d'esistenza, restando al tuo posto
il maestro ci svela, è segreto nascosto
Pianta quando inizia, i semi riportare
Essuda una materia, narcoti resinosa
base principale, di tutte forme hashìsh
yoga fà del sesso, sentiero di sâdhana
via che poi produce, kundàlin risvegliata
un sesso religioso, re-stimola in diletto
a livello esperienziale, Dioniso è diretto
L’iniziator dei Sufi, privi di un maestro
Salem Alekum!, Oh anelito dei saggi!
or scaccia lontano, i guai la tristezza
ti aiuta creatura, smeralda fortezza
duran la mietitura, si alzan spiritelli
l'esperien raggiunta, è con aiuti esterni
Bevande decisive, e donne saktizzate
il rito si realizza, in sabba dentro Te
quan donna kundali, appare là da Sé
cannabis dal greco, è l'arabo quinnab
che l'erba vuole dire, dei mistici fuqàr
xxxiv
Veleno di bevanda, origina da evento
mare frullamento, in origini del tempo
avendo Dei perduta, l’ìmmortal Amrita
alleano con gli asura, pèr estrarla viva
Pianta planetaria, fà storia dell'uomo
gli inglesi la raccolta, spiegano così
da gambe fin cervelli, turbini più belli
fermano le membra, scarican l'orpelli
gli estatici hashishiya, vivon caroselli
Indù vestiti a pelle, vanno fra coltivi
di canape fiorite, ed agitan le piante
ricavano churrùs, raschiando lor vestito
la resina è venduta, da tempo primitivo
viene d'improvviso, profumo nei paraggi
quan mangiano la foglia, crolla la Babele
Dio li vuole tempio, capace a contenere
figlia d'India Persia, veste jeans in coro
cresce sì selvaggia, per hashi è coltivata
L'arabo Makrizi, la chiama l'alfokara
xxxiii
Sèn soffio di vento, si muove la foglia
e con l'inno rituale, Qalandar l'invoglia
chiudi l'orecchie, agli antichi censori
e riempi le mani, sen rimandi ulteriori
se desider cacciare, altezzosa gazzella
procur che passeggi, su tàl foglia bella
su Te ora si posa, più timida farfalla
batte le sue ali, mostra ogni tua falla
verginella indiana, bene ti intrattiene
dissecca seminale, sè nel cuore viene
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
19
permetti che realtà, io veda delle cose
così libero sia, dai danni e false pose
lavo la mia faccia, e chiarisco la voce
Canto poi la lode, al creator d'amore
Intona suoi dhikr, per far vorticare
batte dhamaru, pei passi accordare
la sua pipa di pace, poi fà circolare
delirio e torpore, astanti a esaltare
la mente serena, rimanga nel cammino
ferma negli intenti, e faccende da evitare
passa tempo presso, l'acqua mormorante
compagnia d'amici, d'esperienza grande
La verde procura, un bisogno di dolci
Al-Himsi danzava, gridando alte voci
A quel punto inizierai, riflettere su cose
cause e cose fatte, fato e suoi accidenti
sull'essere che parla, cose che son dette
comprender opinioni, e l'azion coerente
il maestro dà versi, a basilico e rosa
cioè l'hashish e vino, diuresi e sposa
scruta cuor con occhi, occhi con il cuòr
propria idea d'umano, a gradi separar
a quella del divino, riesce avvicinare
Fìnche verde sufi, Ti appare familiare
or ogni stanza, si muta in moschea
in piacer compagnia, il basilico svela
Haidar là viveva, tra i monti Khoràsan
in piccolo convento, assieme ai compà
esorta l'altri sadhu, a dividere segreto
via preoccupazioni, cuòr tornì sereno
narrò la letizia, qual danza di pianta
a tutti suoi frati, che allegri decanta
dopo sua morte, vuol esser sepolto
sotto le piante, nutrire quel mondo
dentro sua scuola, lo vider studenti
col pene orinava, i versi più ardenti
Io son mendicante, l'errante compiuto
se vino è l'inizio, la verde è il rifugio
il color verde appare, alla fin del Miraj
Dante e Maometto, descrivono i piani
Samadhi riflette, nel rovesciamento
Incoscienza bestiale, annichilamento
è potere che tiene, il genio Aladino
le mille e una notte, narra l'ambiguo
converte scarafaggio, in nobile leone
il ricco lo avvilisce, il povero stupisce
solletica il prurito, dell'ano effeminato
annulla gelosia, e pudor morale dato
da tomba si sparse, là in Khorasàn
e in Cina fu usata, anestetico a fàr
Rivela segreti, dissecca ogni giudizio
mista a tabacco, fin mistiche soglie
che ciascuno porta, dentro l'interiore
i Boscimani pure, ne fuman le foglie
così l'Ottentotti, la chiamano dacha
ugual a inebriante, dagga lor pianta
i Gonda dell'India, la brucian coi morti
per strada spianar, e dare i conforti
afgano Din-Rumi, Ibn Arabi incontra
in urbe Damasco, e a Konya poi fonda
sua mistica scuola, o dervisci danzanti
per far ascensioni, dei chakra restanti
Sidi-bu-Senna, in Numidia algerina
errante derviscio, ostil alla scienza
insegue e battezza, sol con il kaff
procura samadhi, in danze ritual
confonde strategie, apre ogn'orifizio
i desidèr riflette, di profòn padrone
Kundalini desta, qual verde regina
Fuoco nel ventre, num che sconfina
purga poi scioglie, catene del cuore
artisti e maestri, gli fondano scuole
più nomadi asceti, sincè o truffaldini
riuniti in questuanti, scuol stravaganti
vestiti con stracci, attiran disprezzo
distacco dall'ego, tiene il suo prezzo
Lor sàn trasgredire, sin oltre i sessi
sen fissa dimora, sannias'imperfetti
confusi ai balordi, ai fanatici e ladri
rischian nell'urbe, pagàr l'altrui mali
la foglia in Battriana, dà consolazione
Fà rider di se stessi, procura la visione
così suor Hildegarda, aiuta sua pancia
riduce malumori, delizia il corpo scalda
pur a Shitala-Devi, patrona del vaiolo
se le offrite bhang, dà sollievo nuovo
Sfiamma pur ascessi, la canapa pestata
contrasta mal otite, in olio vien spalmata
Giovanni ventunesi, è papa Pietro ispano
scrive il trattatello, a curare suo contado
suo spirito di flora, trova anima umana
la penetra e conduce, in essere fiumana
dona al bevitore, prontezza della mente
fravashi della Banga, kundalini corrente
Shiva seminava, orando il mantra Banga
suono di guardiano, che taglia l'ignoranza
tutto il giorno in acqua, fior e foglie lascia
ripete il nome santo, e fumiga le braccia
Bevono del Bhang, come fan sannyasi
Studenti di Benares, prima di studiare
conforto nel disagio, in cura e malattia
allinea i desideri, a preparazion bevanda
immagina poi Devi, l'offre dolci e mantra
versa sul suo Linga, e gli incubi van via
le più pulite foglie, bollite in latte e poi
son mutate in burro, verde grasso d'oli
majoon è miscela, in datter fichi miele
che gatti ed animali, lieto ben trattiene
Bhang in comunione, a yoni culto Devi
Marte e venerdì, i due giorni sacri a Lei
veder in sogno foglie, od uso per le cure
è segno fortunato, che cura febbre pure
O'Shaugnessy d'India, studia la ganja
è dote degli sposi, speziato ricco Bhang
la sposa prima e dopo, beve in Gujarat
sacra cerimonia, preparazion di Bhang
dagli ospiti bevuto, hindu e musulmàn
asciuga gli umori, impedèn movimento
allontana la stanchezza, panico e timòr
pur durante guerra, vien asperso Linga
Raji senza scampo, slaccia suoi capelli
spirito di Bhang, non trov'impedimenti
per evitar l'effetto, verso entro narici
goccia olio d'oliva, e bevo acido latte
fuggono i nemici, assiem la malattia
agisce sulla febbre, in indiretto modo
calma assai gentile, le cause d'ogni dolo
versalo su linga, e dio n'è compiaciuto
l'alito raffredda, e il corpo n'esce puro
malati son seduti, versano nel tempio
Bhanga sopra Linga, curano lo scempio
pur la dissenteria, e var colpì di sole
stemperan ascessi, con moderazione
il Bhang assorbe bile, dice l'ayurveda
stimola appetito, e prolunga vita intera
cordiale del pensiero, giusto nel giudizio
e spirito di Shiva, guardiàn dell'orifizio
Colui che beve Bang, beve pure Shiva
lo spirito poeta, travasa e lo confida
aiuta attraversare, miseria e carestia
la chiama pur siddi, inebriante del tantra
è paziente loquace, schiamazza poi siede
prende ogni forma, fachir mi diviene!
Fà l'umido in caldo, saliva seccando
rossore degli occhi, e pallore del volto
livor della bocca, e un fegato ingrosso
l'indebolisce pur, nuoto in acqua fresca
mangiar acida frutta, bere senza fretta
il Bibra racconta, di aver fame cane
gli sembran parole, venir da lontane
sussurran orecchie, i giochi dei sensi
son moti del corpo, pesanti e diversi
i polsi sono tesi, ma batton normali
la pelle raffredda, gli occhi iniettati
dopo una mezz'ora, arrivan le visioni
i volti dei vicini, fàn metà-morfosi
ridono i più, e schiamazzano lieti
altri arrabbiati, diventan guerrieri
il clima n’ha parte, il caldo rallegra
fin al delirio, dottòr Moreau spiega
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
20
descrive Moreau, gli inizi in affanno
avvolge poi volto, calor dolce manto
prova allegrezza, interna e in risate
sensi più acuti, e armonie dilatate
sale per la spina, e dilata nelle braccia
scuote pur violente, continua nel salire
va nel cervelletto, percuote dall'interno
credo che ne muoio, continua carosello
aument'appetito, e pupilla dell'occhio
agisce intermedio, tra l'alcol e l'oppio
Più sadhu suoi devoti, vidi ai crematori
vedon distruzione, chiamati son Aghori
meditan su Devi, e Rudra il distruttore
seguon tale strada, qual via liberazione
“m'avvènne guardàr, un vivo ritratto
mi parlan suoi occhi, in magico atto
presto ti accorgi, veder ciò che vuoi
sfior le tue vesti, e scenè son fuori
gli atti esterni poi, precedono coscienza
a dosi modeste, lo spìr rasserena
dice il mito indù, che giunto il Kaliyuga
Oscura fu la terra, ovunque caos e fuga
i Deva infastiditi, pregarono dio Brahma
scrivi un quinto Veda, riportaci la calma
son agili idee, voluttà penetrante
cambiano di posto, il freddo con calore
secondo l'individuo, varia convulsione
il clown gesticolante, o tonico tarante
Brahma trae parole, dal mitico Rigveda
ipnosi cataletti, o immobile variante
meta è raggiunta, si sente l’ananda
qual vento leggero, sinuoso s'avanza
1 gesto o parola, fa mondo più chiaro
e sensibile cresci, al triste e all’amaro
I dolori al corpo pure, sento alleggerire
nulla mi dispiace, ho sete d'acqua fresca
al colmo nella stanza, salto con le braccia
bevo l'acqua fresca, così l'arsura scaccia
Isola israeliano, un suo principo attivo
scopre pur l'Ananda, endogeno cugino
Raseno ci racconta, ora sua esperienza
il corpo si dissolve, diviene trasparenza
affida or Nritta-veda, al gurù Bharata
diffondilo agl'umani, sia medicina data
Shiva in tempo diede, un suggerimento
metti pur la danza, di Tandava portento
Ecco un pò di tregua, danza ricomincia
a battere coi piedi, seduto mi costringe
passa per le braccia, sale su al cervello
dirigo tal'orchestra, stanco m'interpello
or cantaci Raseno, l'inno al Nilakanta
è bello riascoltàr, tua esperienz'ananda
Shiva è kala Rudra, e tutti i kalpa scava
brucia tutti i mondi, allà danza Tandàva
Scendono le Apsaras, le ninfe danzatrici
danzano con grazia sensuali ammaliatrici
danzano con gioia, con zen e senza scopo
per celebrare il corpo, partecipe del moto
lingua s'ingarbuglia, imbrogliano l'idee
scoppia la risata, immensa e fragorosa
si ride di sè stesso, e infine poi la scena
cambia e fa piccante, ragione si dispèra
all'atto del pipì, va sciogliersi l'ascismo
Fu vomito copioso, nel tipo più nervoso
modesto nel sanguigno, linfatico a riposo
vedo pur in petto, bolo che ho mangiato
smeraldo luminoso, mondo ha popolato
spugn'assorbe l'onde, luogo circostante
eccomi alla danza, del Nataraja grande
polemica i sapienti presto han cominciato
Dov’è finito il senso, qual’ è il significato?
Bharata ai saggi dice: nritta non ha tema
non cerca nessun senso, fa e disfà la tela
piano essa dissolve, radice colgo intera
e tutto s'abbellisce, intorno è luce vera
inonda i volti vari, in serafico apparire
canto e sfoggio versi, belli da sentire
Il professor De Luca, del Collegio Francia
sente movimento, dall'alluce alla pancia
è sensazion di ortiche, simil a formiche
che van camminare, numerose amiche
cosmo con il corpo, l’un è dentro l’altro
mio respir portento, danzà pur il vento
Lo vedo io danzare, là nell'arco fiamme
nel cosmico teatro, di Chidambaramme
è gamba sollevata, creatrice della danza
Vi dà liberazione, da percezione stanca
Ovver dall'ignoranza e identificazione
di un ego tutto solo, senza iniziazione
a volte borboritmi, e fitte addominale
la nausea fà sentire, evacuazione sale
copiosa e semiliqui, i sintomi conclude
dissipa nel sonno, ebbrezza pare chiude
senza turbamento, sveste va nel letto
vede il suo passato, scorre con diletto
assai di voluttà, contempla i fatti suoi
lo auspica per tutti, 4 ore e torna poi
Porta l'orecchini, bracciali e campanelli
quattro mani un cobra, luna nei capelli
danza al kumba mela, è l'anima vitale
Potere primordiale, è forza esistenziale
Damaru sia tamburo, potere di creare
il Paranada suono, e stagione ritrovare
Ganesha dio-elefante, rimuove la paura
grazie alla probòsce, nel gajasta mudra
Ciascuno meraviglia, sentirsi non padròn
di propri atti e pensieri, coscienti testimòn
vissute ed oscurate, impressioni rinnovate
ogni cosa appare nuova, così la vita piace
Mi par l'abuso d'hashi, simil a pazzia
specie a giovinetti, che viziano suvvia
manicomio Dakka, tièn più smoderati
succo lime aceto, i contravveleni dati
svela che universo, è dentro come fuori
continuo Nataraja, danza dentro i cuori
assieme spettatore, sedotto dall'incanto
la danza e danzatore, son uno soltanto
dove
dove
dove
dove
nasce un movimento, automatico di mani
smette e si rinnova, più volte sin domani
assisto spettatore, idee in concatenazio
elettrica corrente, invade corpo spazio
hashi usò Moròu, curàr malati mente
dissembla ricompone, originari mente
la prova su se stesso, lipofil inebriante
sviluppa più l'udito, calma il dolorante
Tandava è una danza, selvatica di Shiva
taurino zoccolare, che giunge in frenesia
Bharata poeta d'India, alfine la descrive
mezzo di creazione, il Sadasiva esprime
Fuoco di Samhara, potere che distrugge
fiamma e mutazione, cui nessuno sfugge
siddhi e devozio, epicureo nel bosco
un harem di oggetti, cari e antenati
centuplican gioco, e ardenti essudati
sangue ribollente, corre oppur innalza
sento di morire, vedo la mia infanzia
bevo sento meglio, l'acqua fresca sazia
lavo la mia faccia, collo e pur le braccia
vacuità e pienezza, sento nel cervello
fischio nell'orecchie, diviene bollimento
insieme a soffi caldi, montano alla testa
il cranio par sollevi, scoppia qui la festa
di aver la volontà, di compierli da me
assiste volontà, a un fatto già compiuto
morte io non temo, non odio non rifiuto
e l'intensità cessò, col vomito gradito
Tra gioie sociali, e i piacer solitari
agisce e s'adatta, ai caratteri vari1
porta a risata, assai ricche di vena
e una dose più alta, và fin fantasia
sorgèn voluttà, ogni passo che sia
sapori e sentimenti dall’Atharvaveda
musica dal Sama, infin drammaturgia
vien da Yajurveda con mimo e liturgia
xxxv
va la mano, segue pur lo sguardo
va lo sguardo, segue pur pensiero
va il pensiero, segue il sentimento
questo arriva, è sapòr riferimento
Mano che incoraggia, assenza di paura
Dita in alto e palmo, in abhaya mudra
1
sveglia e scalda (giusquiamo) raffredda-addormenta (oppio)
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
21
O Shiva Nilakantha, che tien la gola-blu
per salvare il mondo, il velèn bevesti Tu
la Tua divina gola, produsse tal destrezza
la fine macchia blu, accrebbe Tua bellezza
narraci ora Taras, la cura del malocchio
fuoco sant'Antonio, al ballo di san Rocco
e il fungo parassita, di segale e dell'orzo
la fredda sudorazio, tremore senza sforzo
ai malati teminali, annulla pur dolore
Vasuki era chiamato, il serpente velenoso
che l’Universo intero, lambiva minaccioso
Tu onni compassione, volta ad ogni razza
già detti fuoco sacro, di Antonio dell’Egitto
inizi di sessione, ansia nausea estrema
panico paura, per morte d’ego psiche
fiducia nella guida, facilita il transire
esperienza di morire, in delysi partire
i Demoni con Dei, salvasti da minaccia
ergot epidemie, convulsus o gangrenu
legate all’ingestione, Pan segale cornute
curate d’Antoniani, grassò maiale e cute
xxxvi
Tu ridi fragoroso, supremo senza fine
Frantumi ogni timore, vibri ogni confine
cancella mie paure, e l’oceano inimicizie
proteggimi da tutte, le subdole sporcizie
Dio di Medicina, di umani e di animali
scopriron maialino, che cura fuoco sacro
assieme l’acqua e vino, oggetti simulàcro
l’Ordine arricchendo, va poi degenerando
vietato infine và, giràr solo questuando
Argo l'uomo lupo, alimenta le leggende
così molti pazienti, avanti del trapasso
conciliano col fato, intuizioni di sorpasso
molto tien comune, coi viaggì spaziali
preparazion curata, astri e psiconauti
non possono restare, fuori molto tempo
su terra e l'ordinario, ritornino contempo
dell'essere selvaggio, giunto a lune piene
invocando la Madonna, regin del focolare
lo spasmo e la libido, iniziano a danzare
Maya è una tenda, il segreto nasconde
Chi lacer la tenda, pur lacer se stesso
poiché dietro tenda, è nulla oggettivo
fuor mondo e corpo, sta il soggettivo
Ascetico Mahayogi, fonte di ogni Moksa
in mano la collana, bacche di rudraksha
assorto in meditazio, Sei pur l’austerità
col tuo tambur ripeti, i mantra a volontà
L’acqua di madonna, toglie l’occhiaticcio
l'Intitolato segna, con acqua oli e candele
il piatto tiene l’acqua, accesa è la candela
L’olio segna fronte, poi cade giù e rivela
il Real non esiste, senza un conoscente
figlia di prodotto, tra mondo e ricevente
Se manca uno dei 2, il reale non accade
Radio resta muta, schermo nulla appare
Sei tu che danzi-giochi, giù nei crematori
ti chiamano Bairava, il Rosso che ululava
Mahakala Dio del fato, e irato distruttore
assieme con la Devi, tagli ogni illusione
Meri dea del mare, cereale e protezione
hai diecimila nomi, sei luna madre al sole
Cultura con salute, doni sempre a umani
finita via terrena, vedrò brillar tue mani
demone interiore, presiede ti possiede
sua vittima alla fine, libera e trasforma
l'accesso altre realtà, l'aiutano le piante
il cielo e pur le stelle, in alto son colpiti
Vergine che crei, dall’utero tuo tempio
Jesu con Francesco, stelle dell'esempio
Sei Pane multiforme, di canti e baccanali
Sei detto Pashupati, Dio delle Creature
Sei Ardhanarishvara, l’ermafrodite pure
da ondosi tuoi capelli di canapa scolpiti
eretto sulla Yoni, Tuo Linga è venerato
ci parla dell'eterno, tuo soma profumato
produci e riproduci, la buon comunità
or al Therabuti, ti vengo a ringraziàr
coscienza sintonizza, commedi esilarante
straripa nel mondo, una parte d'interiore
si animan le cose, assumono altro senso
diverso e più profondo, solar od abissale
spontaneo tale stato, se provocato sale
emersi tuo gran linga, narra antico mito
il giorno cui Vishnù, a Bràhma s’era unito
Discutono fra tutti, chi sarà il più grande
passano pù prove, d'ebbrezza esilarante
Dea di guarigione, adorata nei santuari
oh Brigida dei celti, Minerva dei romani
Bagno Spa sia tempio, or acque termali
comprese di soggetto, che sa manifestàr
la quotidian ha un Io, pensa e pur agisce
mentre un testimone, tutto vede assiste
infine apparve loro, un Linga di gran luce
Chi trova inizio-fine, di certo sarà il duce!
Brahma in forma cigno, cerca da pell’alto
Vishnu da cinghiale, grugna scava basso
Ergòt ergotamina, nel Delysid arriva
dove Albèr Hoffmàn, poi lo sintetizza
Erodoto narrava, dei culti dei misteri
e ammisero alla fine, dopò assai fatica
attenua la barriera, tra l'ego e la realtà
il grande rivelato, sei Tu mio amato Shiva
Tuo figlio Ganapati, l’amato dio-elefante
dispensa ora dolcetti, di Banga rivelante
lenisci ogni ferita, dei pellegrin umani
xxxvii
scrive che rilassa, riduce ansie nevrosi
cauto coi pazienti, depressi pur nervosi
così egecèn pazienti, fissati od isolati
vengono aiutati, e i traumi lor andati
emergon a coscienza, per esser trattati
furon celebrati, a Eleusi in riva al mare1
per via dissociazione, psiche con il corpo
Esiston dimensioni, o molteplici realtà
fondati dai Pelagi, in Tracia e Samotraci
dedicati a un gruppo, di Kabìri Fenici
otto Dei del mare, antichi e pur amici
Dio central Eshùn, detto pur Kadmilos
Herme psicopompo, carmen poeta fino
l'altri son Demetra, Core assieme Hades
Eleusi come Delfi, santuario pan-elleno
forma imperatori, Adriano e Marc'Aurelio
nell'inno di Demetra, narraci oh Raseno
il ciclo vita-morte, chiamato poi Mistero
Cerere Demetra, è Regìn della Natura
un dì Core sua figlia, stava presso Nisa
i fiori raccoglieva, qui nel mondo umano
quand’Ade la rapì, fè sposa di sua mano
quan Cerere scoprì, il via libera di Giovè
sua figlia disperata, ricerca in ogni dove
vagabonda e giunge, a Eleusi a riposàr
al pozzo Callicoro, in maschera mortal
Or ospite alle figlie, cordiali del re Clio
seduta silenziosa, col velo sul suo viso
assorta nel dolore, è distratta da Iambè
ch’erotica con scherzi, mostra suo sedèr
rifiuta il vino rosso, e chiede il ciceone
ringrazia gli ospitali, e rivela sua natura
or un tempio fonda, a ricordo della figlia
l'Olimpo vuol punìr, il fatt'ancor l’indigna
scatena sulla terra, Cerèr gran siccità
minaccia d’estinzione, l'intera umanità
fra gli Dei di Olimpo, rifiuta di tornare
e Giove soluzione, riesce a escogiate
là durant'inverno, la sposa sia con Ade
Mà nel resto d’anno, Persefone riappare
Fiorisce a primavera, al mondo vegetale
Cerère soddisfatta, a Olimpo và tornare
Freya detta Frigg, è il largo uter di terra
capo di Valkirie, da nome al sesto giorno
è Persefone discesa, assente nell’inverno
sale su nel cielo, con l'Orso suo gemello
Persefone discende, sposa Ade-Plutone
diviene la regina, che vede or ulteriore
vede sua bellezza, poter trasformazione
vede ora nel buio, natur e compassione
1
Core è Persefone, Phersipnai per i Rasna, è la Dea delle
danze del fato, i suoi fedeli son detti coribanti quando lei
ascende/discende e li possiede, cavalcandoli.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
22
Rivela i suoi Misteri, li affida a Trittolemo
far crescere nel suolo, il seme grano vero
il Farro dei Fenici, nel mese anthesteriòn
epoca che in Grecia, è febbre-marzo d’or
comincian gl'iniziandi, far preparazioni
insegnan mistagoghi, drammi soluzioni
le gesta di Demetra, Persefone con Ade
uno fa un risuono, di cimbali di bronzo
un altro tiene fiati, dal profondo suono
riempion melodia strappata con le dita
1 richiamo minaccioso, che suscita follia
Timpano propaga, tremenda forzà tuono
mentre in alto sale, la cetra dolce suono
da covo ben segreto,mugghiàno risposta
quando rientrerà, nel grembo dell’Ade
Dioniso guida, qual Erme psicopompo
Raseno canta i versi, all’eco di ritorno
quan trascorre vita, solo non sei mai
Stella del Cammino, ier oggi e domani
Canta più forte, sua gioia può scaldarti
se sentirai dolor, quan vita và mancarti
Poiesi sei musa, di natura e cultura
come il Trittolemo, col don dei Cereali
felice è colui, che ha vissuto tal cose
xxxix
Sei regina Kalì, Sei l’oscura struttura
Sei la voce del tuono, fiore che sboccia
Sei amor e la morte, dentro una goccia
divengon iniziati, a mezzo d’esperienza
potranno ora vedere, segreto l’alternarsi
di nascita e di morte, rinascer rinnovarsi
oh Amrita-veleno, cioè senso e memoria
nel rito del lutto, fai l’eroe e fai la storia
ecatombe supplizio, riesci a trasmutare
Mediator d’interessi, in gruppi a trattare
Terra ora si svela, non sol dimor di morti
Rituale dei Misteri, si fà al Telesteriòn
la stanza ritoccata, quan crescon i fedeli
qui vedono splendenti, la luce dei misteri
e son giunta lasciando, i templi divini
e conduco vivendo, sanniasi sublimi
o divino Zagreo, ora vago ogni notte
col tirso e con cetra, trà dense forre
mistico messaggio, in saggi sopravvive
coi dialoghi Platone, sovente ci descrive
che gradi di saggezza, archetipi e le dee
danno forma spazio, ciò che ci sovviene
centro è illuminato, a lucerne di candele
porta sacra a sud, di Eràcle poi Michele
all’interno del recinto, accade cerimonia
fedel or’esperisce, mistero pien di gloria
Incanto or la roccia, e le bestie feroci
tu vivi e sei morto, se muori allor vivi
è l'antica sapienza, vissuta ai misteri
la notte è la madre, dei miei desideri
grad’uno la myesis, visione temporanea
poi segue la telete, distante richiamata
infin v’è la suprema, chiamata epoptìa
Nata dall’altrove, natur mito-creativa
seduto sui gradoni, ora beve il ciceone
Erme psicopompo, itifallico compagno
dell’anime farfalle, nel viaggio d’aldilà
oltre la materia, nel cuor del sottosuolo
Spande col suo fallo, gocce spermaforo
nei tempì di crisi, emergono più dubbi
crollano i modelli, e fioriscono più culti
a soddisfar gli umani, e ritrovar gli Dei
provano gli artisti, le chiese ed i musei
Pindaro ricorda, che questo è gran finale
di colpo appare luce, da basso e dall’astrale
esplodono i confini, d’ognì terreno mondo
tempio dal mistero, inonda tutto tondo
Heva sua compagna, progenitrice terra
totem di serpenti, l’avvolge in caduceo
Cobra oracolare, sacro a Shiva e Devi
Gaia genitalia, progenie a genius dei
l’obbligo segreto, impediva l’esperienza
Fuori di un contesto, di sacra reverenza
durava mesi e mesi, la sua preparazione
lo scopo Eleusi fù, cosciente iniziazione
Euripìde riporta, che danzano le stelle
Luna e mar aperto, con le Nereidi figlie
nei vortici dell'acque, sòn angeli di coro
che onorano la Virgen, Còre nata d’oro
In Egitto è Thot, dio anterior diluvio
scriba delle piante, cui depon effluvio
le sue conoscenze, porta il suo totèm
Ibis la cicogna, e moglie sua Seshèt
rendendol'iniziato, epòpte gran dottore
Padròn d’una visione, a vivere migliore
Soddisfa pur bisogni, d’estàsi e libertà
in secoli esperienza, d'intera umanità
da oscen'imitatori, da Iambe mascherati
Tu che guidi il coro, di stelle respiranti
sei guardiana Fuoco, di parol notturne
fanciulla sei di Giove, visibile d’intorno
con folle celebranti, in danze di ritorno
Ermete o Turms, sei cuore d'Orfismo
Mercur messaggero, ambiguo furtivo
Dio della sapienza, pur della scrittura
Medicina scienza, e musica struttura
davano i Misteri, certezza in esistenza
di esser immortale, imperitur essenza
Cicerone scrisse, “lì abbiamo ricevuto
motivo a lieta vita, morte non è bruto
Eleusi giunti a sera, in folla salmodiante
s’alza poi discende, una luce penetrante
è visione collettiva, di forme venerande
uomini paesaggi, mond'assai più grande
Bella sei qual sole, Biàn più della luna
Stella del mattino, e Mater Flora musa
Virgo veneranda, energia di pentecoste
di mari terre e cieli, sei nume dragoste
Poeta bardo antico, viaggi nell’Egitto
leghi con i canti, il multiforme attinto
cetra tuo strumento, suoni nel rituale
cantami una storia, aiutami a vibrare
per Pindaro è beato, chi và sotto terra
dopo avere visto, ogni fine e inizio vita
Fede sopravvisse, in cristianesi primo
Giovanni ci promise, consolatore fino
veglie con digiuni, canti e danze sacre
a Eleusi gl’iniziandi, attuano quel mito
discesa sottosuolo, nell'Ade regno antico
lo scopo è stimolare, beatifiche visioni
per l’anima curare, da false divisioni
s'attua vita e morte, poi resurrezione
il giovane Cabiro, farà trasformazione
Celebra la scuola, mistèr oltre confino
rito di passaggio, di umanità e destino
la Scuola è circolare, due piani d’edificio
ermetica ben chiusa, pei ladri è dur'officio
Mercati e processioni, spese e pur’incassi
sòn sotto controllo, di vigil magistranti
Guida un sacerdote, una purificazione
di tutti gl’iniziandi, segue confessione
Donne con fanciulli, pure son ammessi
nelle cerimonie, in date e luoghi omessi
due sole condizioni, per essere iniziati
obbligo al segreto, non essersi macchiati
Inizian ad Atene, con un pellegrinaggio
diretto verso mare, prove nel passaggio
migliaia di studenti, ognuno ha suo tutore
Pur semplici curiosi, fanno processione
salmodiano diretti, in Elèusi direzione
Invocano dio Bacco, Dio d'ispirazione
passano su fiume, sopra stretto ponte
che tra vivi e morti, rappresenta il fronte
pellegrin raccolti, ora vengono insultati
Taurini imitatori, del tuono della grotta
la grotta nella roccia, è detta Plutoniòn
Passaggio del Dio Ade, signor di sottomòn
che porta in oltretomba, Persefone natura
e concede a primavera, se dissipa foscura
La stanza sacerdoti, è agreste Anaktoròn
nel buio più completo, poi inzia la visione
dal regno morti sale, torna al suo convito
Persefone phasmata, riporta suo respiro
ma cibo inestinguibi, riserva di conforti
Di sé e divinità, occasione di scoperta
a trasformar la vita, adulta più perfetta
xxxviii
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
23
Spir di Verità, il mondo ora non vede
voi lo conoscete, perché dimora in voi
Petali raccolti, addensati a far focacce
copriranno l'oppio, spedito con bisacce
e riconoscerete, voi siete in me io in voi
Storia vien da Istor, figlia di Taumante
eterno testimone, che vede le vicende
oltre il vel dei fatti, segue l'intuizione
collega Istor ai fatti, della transizione
scoprir in noi qualcosa, pure non ci piace
se annulla l'illusione, d'una moràl sociale
libertà interiore, spaventa perchè rende
persi nel rapporto, umano che sottende
Omero cieco è, poeta ha sguardo vero
Radice del sapere, è l'interior pensiero
capace devastare, se partorisce oggetto
potente ed incapace, di circolar contento
Oppio greggio puro, usa l'Inghilterra
l’oppiofaga mania, piano là s'afferma
bevuto sotto forma, di laudan oppure
nel cordiale Godfrey, medicinale pure
nel canto sopravvive, Penelope ed Ulisse
cioè l'anima fedele, sposa dolce al cuore
vieni qui son Io, quell'animal tuo amato
essere già fatto, di ciò che tu hai donato
L’oppio della Persia, tiene più morfina
quello dell'Egitto, è sempre adulterato
perchè i coltivatori, irrigano suoi campi
e capsule immature, incidono in avanti
Telemaco suo figlio, lontano sulla riva
prega la Divina, signora schiuma viva
l'oppio di Minerva, tosto poi lo spinge
fra l’effetti d'oppio, una cronica diarrea
assieme sangue pus, dolori addominali
a limitare il vizio, è una pillola egiziana
canfora con oppio, e radice di genziana
trappola di agone, trama forza e astuzia
distacca civiltà, coscienza è frantumata
la cura del destino, nevrotico Occidente
ritorni l'esperir, l'unione mondo-mente
cresce di stupore, ricerca di suo padre
quel farmaco nel vino, l'ira sa calmare
butta via il dolore, l’uomo ad impazzire
dimentica la casa, la patria col soffrire
In tempo di guerra, ne mangian soldati
Argo ed ergotismo, le tenebre con luce
appaiono gli eventi, che Cerere produce
viaggian Argonauti, ricercan vello d'oro
in gotiche visioni, di cattedral di Fuoco
coppa è la piroga, è soglia di presenza
Morfeo tiene in mano, papavero mito
Sonno che calma, il dolor più sentito
Paracelso lo dava, molto e dovunque
oppiace dottore, chiamato fu dunque
Vello del'agnello, serbava pure il soma
che bardi rishi d'India, tengono d'allora
matur in sottosuolo, stilla nel suo grasso
virtù del soma stà, nell'inno del suo canto
viaggi oltre la terra, oltre dell'Egitto
le anime guidate, vanno nel tragitto
dagli antenati totem, spiriti or alati
drago di sapienza, apre un occhio a volta
non correre và piano, velèn è dietro porta
consegui vie dei canti, dovè riposa il mito
decanta ogni veleno, nel quotidiano rito
Taras coglie spunto, narraci del succo
fetido di fiori, papaver Oppio appunto
in Arabo è ufiyun, ufèem in Indostani
ò-fu-jung in Cina, la capsula essudati
orfan non vi lascio, e ritornerò da voi
xl
l'esperienza in psiche, moltiplica realtà
che pàr disfacimento, a uomo razionàl
chi nel conformismo, cerca suo successo
reagisce protestando, teme tal eccesso
fù mito di Cerère, esperito fin a quando
Alarico re dei Goti, invase Ellade intanto
santuari son distrutti, la fine d'un impero
le leggi di Teodosio, avvian altro mistero
d'iniziare il viaggio, che l'interiore tinge
polvere di pianta, detta poppy trash
serve a spolverare, i pani di Benàr
xli
xlii
necessita silenzio, di vigile coscienza
e invita far i viaggi, notturni sotterrani
là nel regno morti, cioè medi-terranei
che assistono ispirando, con i loro fiati
xliv
Argo è cane a Ulisse, gli tiene fedeltà
a causa dei giudizi, che posero il confine
I semi spremuti, dan pane detto khari
a poveri e bestiame, e cataplasmi fare
dove è povertà, si beve anche decotto
Capsule che già, latte hanno prodotto
Ulisse navigava, in mar della coscienza
Mercurio psicopompo, guida l'esperienza
che mediano le piante, divin manifestazio
tra flutti kundalini, è testimon mai sazio
aiuto per corrieri, tra Mumbay e Surat
datteri con oppio, per loro e per cavalli
l'azion di morfina, è secondo l'individuo
chi sente l’ipnosi, chi prostra nel delirio
conosce suo padrone, che travestito và
scisso nei 2 sessi, maschile femminile
xliii
ne fumano i malesi, in pipe dei cinesi
il mangiatore d'oppio, am'esser solitario
e il fumatore invece, ricerca l’elitario
anchor di salute, anestetico primario
di ogni medicina, fù grande ausiliario
felice consolazio, d’umano sofferente
è docto doctore, Opium fa dormiente
Abassa a piccin dosi, il polso col calore
aiuta digestione, e calma ogni dolore
Soporife effetto, in eccesso fà febbrente
sviluppa cioè calore, e febbre ricorrente1
L'azione sul cervello, associa anestesia
assiem eccitazioni, bilancian essi ossia
in uno azion ipnoti, prevàl sull’eccitante
in altro viceversa, insonnia dura grande
Sotto la morfina, respiro è irregolare
Rallenta digestione, cioè l’assimilare
L'oppiofago è scosso, tra più voluttà
per anni dinnanzi, a profòn turbamenti
eppur fascinato, dai suoi var fantasmi
come nel vino, caffè od altri miasmi
O'Saughnessy dice, che longe-vità
d'oppiofago appar, assai proverbial
De Quincey ne mangia, in 52 anni
80 ne visse, e scrivea senz’affanni
l'avea conosciuto, duràn mal di denti
così il Coleridge, duràn reumatismi
chi abusa pativa, pur molto freddo
quelli estraniati, hàn corpo spento
Pigri e infingardi, senza uno scopo
in distretti chinesi, scheletri andanti
muoion per vie, sui campi e su rive
Famiglie sen casa, ospizii e oper pie
l'oppio e morfina, offrono a individuo
sonno più sereno, oppure convulsione
esiste relazione, fra eccitamen mentale
ragion e convulsione, e quello muscolare
ha effetti antagonisti, atròpa belladonna
pur se le pupille, entrambe fan contrarre
ipnoti ed eccitante, morfin associ-azione
preval secondo tipo, nervò costituzione
La tosse ed il dolore, li calma narceina
invece è soporife, l’azion papaverina
Riduce la mania, cioè forza muscolare
data internamente, rilassa il cerebrale
costituèn dell'oppio, sono una famiglia
ciascun azione sua, prevalèn si piglia
sommatoria sta, in ipnosi e convulsione
del sistè nervoso, narcosi o eccitazione2
2
Mantegazza: “impressioni eccitanti giunte cervello in rapida
intermittenza, posson paralizzare i nervi (narcosi), mentre,
all’opposto, è l’ipnosi. Nei centri motori, avvien lo stesso dei
centri delle idee: paralisi (narcosi), sopore od eccitamento
motorio (delirio). fra Rajput dell'India, l'oppio è delizia della
1
narceina, morfina e codeina, hanno azione soporifera, mentre vita e i fumatori escono dal suo sopore masticando Betel e
tebaina, papaverina e narcotina hanno azione convulsiva.
sudando. umul kya? hai tu preso il tuo oppio? umul kao; prendi tuo oppio.”
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
24
L'eccitante azione, specie chi è nervoso
Cavalli cani donne, sentono più d'uomo
memor di sensazioni, dette pure idee
mesciano fra loro, intrecciano corrente
l'oppio non crea, alcun immago nuova
attiva le presenti, le intreccia e rinnova
il succo di Tebe, dà tre forme ebbrezza
suo latte fumato, bevuto o mangiato
a piccole dosi, è leon sonnacchioso
in piena coscienza, esistèn vigoroso
ugual vino espande, il cuor agli affetti
all’opposto di quello, rilassa ferventi
Concentra il disperso, ritrova il divino
Le olive cadon giù, e le ore van veloci
passa un giornata, tra risa e più dolori
Dante e Maometto, commediano l’atto
ci aiuta una tisana, lenìr e passeggiare
xlv
è calma sen pensieri, luce d'alba che
Una settiman fatica, al fine dà il raccolto
sui 30kil in media, ogni pianta olivo conto
al trappeto poi le porto, per 'olio ricavare
quando linfa è in alto, verso primavera
lenta dietro il monte, s'innalza poi sé
produce stess’imago, stato del cochero
mangiato o bevuto, più ore dura intero
Oppio sottil giusto, tutto tu conquisti!
corpi nella notte, non sann'addormentare
l'Emilia nell'attesa, iniziami a spiegare1
Olivo vuole un clima, medi temperato
simil povè e ricco, canta già De Quincey
a ferite ed angosce, balsàm consolatore
curatore d'oppio, eloquente imbonitore
sotto i meno dieci, s'ammala raffreddato
in suoli a med'impasto, non ama umidità
nel tribunal dei sogni, peròri pei trionfi
dell’innocenza vera, sui falsi testimoni
confondi gli spergiuri, rovesci sentenze
di giudici corrotti, riparti poi splendente
a fare nuov'impianto, spietro fò lo scasso
accompagno le radici, comodo suo spazio
provo pur talea, sia ramo lungo e grosso
fino all’occhio gemma, friabile fò il fosso
giusto ed equo oppio! chiami tu la luce
il volto di beltà, da lungo assai sepolto
purghi da brutture, di pensieri e morti
doni chiavi all'uomo, dei paradisi folti
Talea in terreno smosso, riceve umidità
e a primavera caccia, radici e gemme fà
nelle buchette metti, maturo di composto
cenere di legna, fò conca attorno al posto
Suo cuor leva e lava, e a posto ripone
Mille anni io vissi, finì in varie tombe
di mummie di sfingi, in camere tonde
assieme Gabriello, Maometto galoppa
ucciso e uccisore, adorato e adorante
.12 dicembre, Seba:
“distanza tra gli ulivi, io fò da cinque a tre
trecento piante conta, ad ettaro più o mèn
ben prospera nel Lazio, la varietà Canino
assièm alla Rosciola, dal frutto piccolino
entro se stessi, è ragiòn sopraffino
è Afrodite indiretto, in via fantasia
tal stadio produce, ogni moto che sia
tepore c'inonda, nel gran passeggiare
in silèn solitario, e serèn contemplare
ci opprime la folla, e rumor suon ossia
entriamo allo stadio, fantasm-agoria
così che Maometto, è sott'albero Toba
ci dice il gitano, che storia snocciola
Maometto sdraiato, ai templi di Mecca
Gabriello lo vide, e il petto gli aperse
gli dà l'Al-Borak, cavàl bianco nome
sospinto e confuso, tra fanghi del Gange
fin cielo argento, e bussa alla porta
Adamo lo accoglie, e gli porge parole
Maometto saluta, e secòn cielo muove
se innesti su olivastro, resiste a siccità
Interro le mie piante, senza seppellirle
Respiran le radici, e l’acqua invigorisce
Lego l’alberello, ad un paletto a nord
con fibre vegetali, per evitargli sport
Qui incontra il Noè, e al terzo Azzaèl
dopo dell'impianto, farò un innaffiatura
per ogni pianta verso, fin dieci litri pura
dopo 1 mese noto, s’hanno preso bene
l'Angel di morte, che scrive su un libro
I nomi nascenti, e cancella i passati
al quarto è sibilla, al quìn magistrati
se hanno verde, e i nuovi getti vene
Al sesto è custode, di cielo e di terra
taglio francobollo, occhio di una gemma
dall'olivo buono, sia lo stratagemma
faccio l’incisione, a selvatic'olivastro
a forma di vagina, e 2 persiane rialzo
v'inserisco dentro, maschio francobollo
chiudo sopra d'esso, labbra ben incollo
scongiuro le infezioni, legàn rafìa di petto
per una protezione, suoi tagli disinfetto
con impasto argilla, o poltiglia bordolese
tal innesti faccio, duràn febbraio mese
un è porta-innesto, l’altro è la variante
bendali con rafìa, sotterra in primavera
quando caccian getti, lascia sol variante
pota tutti gli altri, e seguila costante
or poto i rami secchi, sterili o intrecciati
lascio i porta frutto, che sole tien puntati
s’abbassan i più vecchi, tendono rientrare
così perdono il sole, e smetton di fruttare2
Emilia tiene a globo, e a palmetto nano
in salice piangente, dà forma piano piano
dona l’armonia, alla chioma nell’insieme
a forma di tridente, e a siepe pure tiene
gli olivi secolari, un antico lasciar fare
dopo il primo innesto, la piàn libèra sale
cresce s’organizza, attor leadèr centrale
si snoda poi sinuosa, a liàn stratificare
a olivo acqua di giugno, par rovini tutto
Il frantoio (trappeto in dialetto salentino), richiama il gergo l’oliva quan più pesa, tanto par più rende
dei Pelagi, marinai che lavoravano le olive e impiantavano gli terre assai sassose, ama com ambiente
ulivi sulle coste del mediterraneo. Capo ciurma è il nocchiero
2
della nave che coglie l’olio col nappo separandolo dall’acqua L'olivo mediterraneo ha bisogno di molta luce e aria e della
vegetale nel pozzetto dove l’olio galleggia sulla morchia. I
maggior massa di foglie per dare buone produzioni sui rami
fiscoli son cestelli circolari di giunco dove si pone la pasta da di un anno compiuto. La Potatur di ringiovanimento sfrutta
spremere che darà il mosto oleoso. Sansa oggi, è impasto dei l'immortalità dell'olivo per render produttivi alberi gravemen
noccioli frantumati che resta nei fiscoli. La murga (liquido
danneggiati dal gelo; comporta il taglio del tronco alla base e
residuo) è usata come fertilizzante e ossidante del bronzo.
l'allevamen di 2/3 polloni scelti tra quelli rinati dalla ceppaia.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
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1
Divin luce verde, raccòn che lui vede
se Islàm beve vino, smarrisce tal porta
Innesto pur l’olivo, in tàl modo maniera
mentre dà olio e mosto, pioggia dell'agosto
e vede un Mosè, che piange e dispera
Maometto ha più fama, e al 7° accede
or entra Al Mamour, la casa Gabriele
Tre vasi son dati, di vin latte e miele
beve lui il latte, e Gabriel lo conforta
potami dal legno, e ti arricchisco d’olio
al fico ramo pende, a olivo ram insorge
io pota nell'inverno, avanti a primavera
vedo che l’innesto, sull'olivastro impera
L'ultimo stadio, è narcotica ebbrezza
è delirio alternato, di gioia con feccia
è un inno di morte, assièm ditirambo
nei giorni di dicembre, io inizio la raccolta
di olive dalle piante, le pettino un a volta
a terra stendo i teli, su essi io e Pamela
armati delle scale, e gran pazienza vera
a trasformar l’oliva, fù origine importante
là nel sottosuolo, il calor assai costante
che aiutava mosto, in processo decantazio
a separarsi in olio, ed acqua vegetazio
l'Olio ora s'estrae, molando in frangitura
tramite molazza, la polpa or si frantuma
assieme coi nocciòli, a far da drenatori
poi la gramolatura, rimescola ulteriori
rompe l’emulsione, d'olio misto d'acqua
la Pressatur estrae, duràn la terza tappa
il torchio a vite preme, i fiscoli con pasta
centrifuga separa, infine l'olio e l'acqua
lascio giovan olio, in fiaschi damigiane
vado ogni 6 mesi, da morchia separare
in orci coccio od inox, fò conservazione
fuor da luce e sbalzi, faccio protezione
xlvi
se la molazza è ferma, dov’è l’identità?
raccoglie attorno a sé, l’inter comunità
mito di Erittonio, bimbo-num-serpente
che nato dalla Terra, lubrifica la mente
Gea lo consegnò, ad Atena dea d’Olivo
Olio combustibi, che il fuoco tiene vivo
Lei lo alimentò, con linfa del suo seno
Pieno di calore, or illumina Raseno
L’olio di Oliva, ogni mal si porta via
la verità si dice, è luce d'olio in rima
insegna quali cose, prendere o lasciare
spalmato con il pane, su brace focolare
Olio vero dell'oliva, sà cuocer e condire
al latte della mamma, par’esso si avvicini
contrasta osteoporosi, cede il minerale
Mielizza fibre nervi, aiuta il cerebrale
Cenere dei rami, spargo nei miei campi
rito avan la Pasqua, domeniche di palme
Raseno poi ci narra, la storia dell'unzione
d'un Albero d'Oliva, sorgente d'elezione
gli alberi di Biblos, si misero in cammino
nel darsi un nuovo Re, proposero l’Ulivo
questi lor rispose, non posso rinunciare
à produrre l’olio, pel fin di comandare
in Giudea cultura, si ungevano i profeti
poi secoli declino, l’olivo torna in piedi
i monaci Trappisti, assieme a olivetani
ripresero estrazione, come i Basiliani
lavor or soddisfatto, modello var capigli
presi varie strade, più dipendenze date
un giorno a primavera, sposo Seba vate
transizion mi cambia, efficace silenziosa
la mente piena muta, si libera spaziosa
Seba vien convinto, Pamela ancora narra
Chiuder suo negozio, e l'amor filiale s'alza
vane le promesse, assieme a vecchie sfide
minacce emozionali, asfissiano sua psiche
Pamela col bambino, fasciato sul torace
Torna su a milano, e un ferrovier diviene
rinasce la sua vita, ed apre ancor le vele
avversari in gelosia, tramano gli agguati
Cambia lui lavoro, tra fabbriche più vari
lavora come sarta, girando per le case
mentre suo marito, tra fabbriche e binari
arriva a fine mese, con gli acciacchi vari
di sera nella scuola, studiavo febbrilmente
diploma mi permette, il lavoro da barbiere
in un punto di Milano, lavoro e mi va bene
guadagno la clientela, parenti son benigni
in cerca di sostegno, avanzan più pretese
baston alla vecchiaia, mi voglion in paese
con Seba io mangiavo, fave con crostini
alla sera minestrine, all’erbe odori fini
oppur a colazione, il pan e fichi secchi
cacio con le pere, buon sapor azzecchi
Industrie segherie, in milàn periferie
Io con due bebè, fò sartoria da casa
aiuto il calzificio, lavor anchè da tata
con gioia con fatica, arriva prima casa
a Taranto s’usava, in balsami ed unguenti
massaggiare gambe, dei sani e dei dolenti
poi le zuppe farro, cipolle con legùm
preparo le piadine, simili al cous cous
Spogli di consigli, i parenti son lontani
Casa umida fredda, tra mobili già usati
disturbi di salute, aumentan ricorrente
fabbrich’esalanti, stagnano l’ambiente
per muscoli di atleti, e petti dei guerrieri
piedi e pure mani, di marinai e nocchieri
tien acidi d'aiuto, per l'ossa e per i nervi
emolliente sulla pelle, idrata sen commenti
Buon lubrificante, di arterie massaggiante
riduce invecchiamento, diet’antiossidante
è cultura e fondamento, mediterraneità
và in Giappone e Cina, è marchio qualità
ricco in carotene, permette assorbimento
lipo vitamine, che scioglie in un momento
lampade e lucerne, nelle nozze e giochi
Cristo n’è l’unzione, crisma dei malati
Olio degli infermi, e delizia dei palati
vince stitichezza, prezioso nei bambini
Raseno mi presenta, ai vari coinvitati
Seba con Pamela, son italian migranti
il Sebàstian lucano, cercava suo lavoro
Racconterà perchè, arriva qui al ritrovo
Sopporta alte temperature senza bruciare, il suo punto di
fumo è oltre 200° mente le fritture non superano 180.
“Caddi in depressione, lascio poi la casa
dei miei genitori, e inizio una mia strada
farma dipendenza, assieme depressione
libera d’un tratto, provai la sensazione
xlvii
sostien attivo il cuore, e immuno resistenza
Memoria e intelligenza, e aiuta la pazienza
1
risparmio pochi soldi, sudati duramente
in Grecia e Palestina, e tutta l’Anatolia
l’inter Mediterraneo, la storia si rinnova
vedon approdare, quest’albero d’oriente
cicogne dei Pelagi, Fenici ed altra gente
legumi e vegetali, col pesce e i cereali
sopporta i centottanta, gradi di fritture
in periferia rimane, di cibi e di cotture1
Pomodori e funghi, conserva dignitario
lubrifica intestini, e lo stomaco vicario
comincia la Pamela, in precarietà totale
lei cerca sussistenza, per vita progettare
nata in un sobborgo, a lavori stagionale
cerca un ombelico, per crescer radicare
unguento dei messia, dei Re dei sacerdoti
l'impasto piano piano, e muta lor colore
tal poltiglia al fuoco, cambia di sapore
appam è una piadina, di farin di riso
tostato e macinato, in polvere ridotto
cotta nel vapore, bollita od impastata
farcita con verdure, a dar la raviolata
prenderò l'impasto, d’acqua di farina
se lievito per pasta, ancora io non ho
inacidir lo lascio, pur per qualche giorno
grazie ai lievitanti, che volano d’intorno
io Seba son lucano, ma vengo da Milano
Pamela li conobbi, in seguito ho sposato
ho girato molti posti, al fin di lavoràr
sofferto migrazione, verso gran città
emigro per trovare, spazio alla mia vita
un sogno realizzàr, sfamar una famiglia
fuggivo carestie, e angustie di un paese
costretto itineràr, sàl-scendo le scoscese
Periferia fa cupa, il verde inurbanizza
riduce la campagna, uomo industrializza
si mangia molto grasso, l'olio costa caro
arranca economia, benesser sà d’amaro
arrivan gravidanze, assiem a più bebè
nomi son dei nonni, per tradizion tenèr
stenti d’ogni tipo, zizzania pur ovunque
scompigli malnutrizio, tempi duri dunque
difender la famiglia, ha prezzi da pagare
riemergon le paure, da psiche pur filiale
fan strada incomprensioni, equivoci litigi
al culmine dei nervi, psiche è fuor confini
e cresce pessimismo, pensièr di divisione
Casa vien svenduta, sconfitta è soluzione
ma sangue in libertà, forte ancora scorre
cambia la visione, e guerra non occorre
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
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arrivano gli aiuti, da situazion più varie
Pamela alfin la seta, impara trafilare
negli opifici a Como, è tessitura grande
gira più filande, racconta sue compagne
fan trattùr a mano, dentro l'acqua calda
recuperano il filo, che bozzolo smatassa
Matasse su rocchetti, volte in-cannatura
abbìcano la seta, poi fan la torcitura
la Via della Seta, è lunga e tortuosa
attraversa la storia, qua e lò si riposa
Eurasia percorre, quan parte da Cina
continua su navi, in America arriva
xlviii
lungo la strada, che avvolge la Terra
mercante fiorente, l'insegue l'afferra
ricama in velluto, pavòn melograni
a vestir case rosse, e famìl baronali
la strada è leggera, elegàn resistente
Secreta da un baco, farfalla silente
quel baco è nutrito, con foglie di gelso
allevato accudito, al calore di un petto
li curan bambini, e magie protettive
Lontano da topi, formiche e galline
tra igiene e fatica, scongiùr malattie
Crisalide in bozzo, in filièr va morire1
passata da Garlate, ho visto filandere
facce da ospedale, sembran prigioniere
per fare andare bene, lavoro mantenèr
fanno cori assieme, e cantano il Cristé
noi siam le forestiere, in venadi cantàr
trattate come cani, in catena a lavoràr
fastidi se cantiamo, villani se parliamo
là sulle montagne, nostre case amiamo
Filande a 2-3 piani, con ampi finestroni
Lascian filandere, dormir entro stanzoni
tutte accastellate, stranier e contadine
fan turni di lavoro, precari a non finire
1
Il baco del bombice mori, vive 30-40gg.rosicchiando foglia
fresca del gelso raccolta a fin aprile (mille kg per allevare 1
oncia di seme bachi, circa 55mil uova). Il baco dorme e muta
per 4 volte, alla 5° muta mangia molto prima di purgarsi e
accamparsi su fasci di rametti per l'ultima muta (bozzolo) che
da crisalide la trasformerà in farfalla matura er accoppiarsi.
“A la matin bonora, si sente a zoccolàr
saràn le filandere, che vanno a lavorar
Voi giovanotti cari, se vuri fàr l’amòr
andee dalle filere, sèn guardar fumòr
“avanzo io a tentoni, corro in tutti i sensi
in zon'immaginarie, lontana dai consensi
per 10 giorni e notti, una musica sentivo
Taranta e la cavalla, in me io percepivo
xlix
Ragni tra le gambe, Scurzi tra i coglioni
Fochist’apre filanda, accende la caldaia
6.30 lancia fischio, tre volte soffia l'aria
inizian le scopine, poi tutto va a regime
Ciclo sol si ferma, a vitto e per dormire
narravan ritornelli, quei musici cantori
è là in foresterìa, le giovan forestiere
prim addormentarsi, cantan loro terre
Casa assai lontana, e la speràn ribelle
Minestra di polenta, esal da loro pelle
ritrovo antichi amori, in rituali possessioni
il suòn di una chitarra, mi aiuta a ritrovar
i sogni con speranze, a poter ricominciàr
Comunican coi canti, motivi di protesta
durante lunghe ore, le filandere in testa
d'umid'aria chiusa, e nei giacigli a sacco
creatura di Sardegna, mitica ingegnosa
punge per danzare, pianger e umiliarsi
cantano del filo, d'avvolgere sull’aspo
Narran le canzoni, di pover filandere
che sognan avventure, vita senza pene
suona campanella, Dora picchia al muro
la testa indolenzita, da pianti sul futuro
ho dolo là nei piedi, mi dolgono le mani
Filanda è una prigione, di pover villane
sento là il guardiano, dietro della porta
oh miò san Chirò!, fà che sia già morta!
Chirone sofferente, sciamano ricorrente
in scelta o ritrosia, non può diversamente
il morso di scorpione, inietta in lui veleno
che tosto lo costringe, ballare sul terreno
la Dora mi ricorda, la storia di mia nonna
malata di rimorsi, miseria in dura prova
il dolore lei mutava, nel morso di taranta
veleno mi diceva: mi spinge far la danza
Rinnova crisi e ballo, in stagione dei calori
tra tra molte privazioni, pagava i suonatori
la vita mi fa stanca, e domando alla taranta
dammi la tua grazia, leggèr fai tutta quanta
Lei balla mi possiede, e tutto mi sommuove
Le pago sofferenza, nel cuore che mi duole
finché giù nella grazia, dolor è esorcizzato
e il malessere interiore, è riappacificato
pizzicano al ballo, con fiati e con sonaglio
tamburi e corde tese, aiutano il travaglio
Laggiù rivivo tutto, conflitti e delusioni
s'Argia variopinta, è formica velenosa
cantar e travestirsi, ridere e distrarsi
S'Argia molto amata, le feste sà creare
odiata ed evitata, il travaglio sa arrecare
è femmina formica, che gli uomin predilige
sopravissuta ninfa, Salmace e pur attrice
a incontri si presenta, con corpetto e gonna
nell’isola ricorda, i passaggi della donna
s’è nubile fanciulla, o vedova o sposata
La veste sarà bianca, nera o maculata
l'estate alla campagna, s'argia ti ferisce
a mezzodì o di notte, o l'alba preferisce
t'accorgi d’esser punto, orini tutt'intorno
oppure prendi bagno, l'acqua calma fondo
in piedi corre salta, distesa è sul lenzuolo
mima ragno o s'argia, batte piedi al suolo
Fase a terra e in piedi, sino al suo finale
Ripete il posseduto, un ciclico rituale
Tamburo fila-tesse, i tempi della festa
inizia dall’esterno, ed entra nella testa
infine par dovunque, gira tutto il corpo
eco nella pancia, in testa fa lo scoppio
ecco un imprevisto, inceppasi il rituale
s'argia ferma sbanda, danza pure male
perde innato passo, il ritmo del ballare
orchestra perde filo, lo deve ritrovare
allor per riparare, a tale distrazione
necessita rifare, un rito di espiazione
nastrini colorati, gettati alla taranta
lei li straccia e sfoga, tutta la sua rabbia
l
Lisa or interviene, rivela un meccanismo
visto in sue clienti, che provoca isterismo
reazion all'intrusione, di cultur paterna
è un auto-sabotaggio, passiva resistenza
Pamèl tu condividi, più sogni e desideri
protesti condizione, quan danzi la taranta
lamenti e nine-nanne, forniscono la prova
comprendon tuo dolòr, l’altri della scuola
F'assumere la forma, a cosa che t’assilla
usàr l'immaginazio, t’aiuta a far favilla
avverti zone corpo, formicol vibrazione
di sensazioni freddo, piacere o di dolore
“una vera cura poi …, al villaggio si sarà
è diagnosi dell'argia, scoprir sua identità
Tutto quel villaggio, indaga s’argia in posto
Ricerca tutto unito, il carattere nascosto
con femminili vesti, malato vien coperto
ed entro 2-3 giorni, s’argia è allo scoperto
in sposa o vedovella, o zita è ravvisata
con riti con sue danze, alfin accontentata
I suonator attorno, san stimolare bene
continuo suono sfonda, spezza le barriere
esplode la coscienza, sofferta ed ordinaria
giunge possessione, coscièn straordinaria
se i corpi fan la storia, incontro identità
ogni possessione, racconta intera storia
gruppi e tradizioni, sfide oppur tendenze
linguaggi coi defunti, conflitti e resistenze2
dai popoli in fusione, nasce una cultura
convergono bisogni, comune è la natura
Percezion del corpo, possente fa sentire
e domanda terapie, in rituali sinergie
2
Kerenyi: “Demoni alati e altre forze ctonie, sono figure
psicopompe che nell’estremo occidente, accompagnano
pietosamente i defunti nell’Ade”.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
27
In Africa quei ragni, son geni detti bori
che trovan loro figli, scendono nei cuori
il ganga i figli aiuta, lor Bori ritrovare
con diete di eremiti, e lavori da mutare
un africana terra, da spiriti è mediata
tra gruppi e territori, è forza innamorata
terra se smerciata, si svuota di presenze
Thera sol permette, un ciclo di coscienze
muta simbol fallo, naso gambe e braccia
durante la ricerca, la bocca è la sua vulva
rossore un erezione, il coito è convulsione
ister’irrequietezza, instancabile creazione
i giochi della voce, e sussurri di animali
Supera individuo, e il mondo intero sposa
L'isterica tien l’io, che straripa ogni cosa
tutto poi trattato, con cura francescana
corpo allea la mente, esprime la fiumana
la voce della madre, accogli con costanza
Nasce un califfato, il Bori vien soppresso
Rimesso fuori legge, dall’anglo coloniato
e infine sopravvive, negli Hausa rifugiati
tra Niger e Nigeria, in zone ancor rurali
Timor di gravidanza, è simil esser madre
sul corpo sofferenza, or vièn somatizzata
Fan vivo il territorio, animali e vegetali
son spiriti garanti, d’identità più grandi
nutrono coscienza, assieme sussistenza
a nomade che viaggia, entro l’esistenza
depression tristezza, umore e tono basso
senso del dovere, con entusiasmo scarso
dura mesi od anni, chiunque può colpire
Memorie d'un passato, ciclico represso
Esce alla ribalta, nell'isterismo stesso
la terapia la stessa, il rito possessione
ricordo di radici, in comun generazione
tende al pessimismo, cresce in disistima
Vecchiaia insoddisfazio, in cronì malattia
Mancanza di speranza, dubbi sensi colpa
Lutto e avversità, trascendi fai la svolta
il ruolo delle donne, potèn sacerdotesse
rinasce nelle nuove, islamiche maestre
un sincretismo lento, provvede identità
a gruppi bisognosi, pronti ad emigraràr
Il pianto non consola, mancano energie
incapacità a provare, gioia oppur affetto
tutto appare grigio, incolore e disperato
lungo e pure duro, appar pellegrinaggio
tra città portuali, a inizio di ogni viaggio
Madonne ed orishà, in mediterrani stati
Rivelan tanti Sud, più o men colonizzati
Apri ora la bocca, e liber la tua pancia
voce è l'ombelico, passaggi dal fetale
Tramite carezze, sblocchi le tensioni
Variano le voci, riaffiorano emozioni2
Caro Seba mio, smarrire è sol un tempo
a fine d'una strada, sempre trovi esempio
Tago coi suoi amici, più dubbi tuoi confuta
sogni e viaggi tuoi, raggiungon Therabuta!
ogni repressione, arresta tuo respiro
isterica è l’attrice, prestante ruol diversi
incontra mani e visi, e tua respirazione
cammina batti ritmo, suon incantazione
carezza i tuoi capelli, con suoni viscerali
esegue ogni richiesta, vanifica i commenti
santa occasionale, che scivola all’opposto
Permette che libìdo, la penetri sul posto
li
diluisce e rende vano, tutto ciò che fa
così che l’Io terròr, stemper sua realtà
il nevrotico ossessivo, ha troppe direzioni
l'isterico nessuna, e fa girotonde azioni
L'isterica ora sa, esser liber da paura1
l’orgia ed estasì, mantiene psiche pura
Specie nelle donne, croni può infierire
scade l'appetito, e sonno è disturbato
Voce gran calmante, scioglie nell'invito
Grida in libertà, io sòn di qua e di là
Puoi tu ravvivàr, tuo sogno e identità
1
“belle indifferénce des hysteriques, dicon Freud e Charcot,
il tipo isterico è il nucleo più grande tra militari morfinomani
e i i tossicomani, non prende seriamente né vita, né morte o
suicidio, ma gioca con la realtà”. Lisa Savio
2
La voce della madre è quella della musica; la musica è la
voce della madre. Per un bambino lo strumento musicale
funziona come linguaggio parlato è diretto e porta affetto.
Prova a stabilire, contatto con il cosmo
inizia col creare, tuo suono tutt’intorno
Il corpo del neonato, è cassa risonanza
ogni voce ha proprio tono, ovvero identità
Persona si riflette, nel suono ch’egli emette
la voce è ben legata, al fiato sen pensare
con sue modulazioni, un corpo fà vibrare
contatti il potenziale, che vibra dentro te
sblocchi anell'orale, assieme quello anale
Rilasci l’emozione, piangi succhi e mordi
Il canto muove sale, l’amor or ti ricordi
canta pur la nota, in un periodo lungo
scopri alterazioni, chimiche nel corpo
Liberi endorfine, emisferi sincronizzi
Se canti stai sicuro, vocali tu enfatizzi
lii
più toni di vocali, producon melodie
liberano il num, trasmettono allegria
il tono primordiale, presto si scompone
dentro voci umane, porta un emozione
Esercita nei suoni, un respiro naturale
eMM è Madre acqua, liqui consonante
movimenta il fuoco, il suono della Vù
crea la risonanza, in pancia e poco su
eRRe inver proietta, la voce là nell'aria
eSSe la reprime, è terra che concentra
eNNe è ninna nanna, allevia dall'appigli
la cantano le madri, a far dormire i figli
Risonanza al naso, possiede suono NG
suona nella testa, curare è suo mistèr
nei suòn nasalizzati, vibra la colonna
mali fuggon via, shakti appare donna
il suono poi si muove, vibra dentro te
Apre alcune porte, e libera il tuo Sé
Esprime desideri, dona forza pronta
lo stato di salute, mostra nell'impronta
ogni essere vivente, tiene un suono suo
in quattro vibrazioni, o Seba trova il tuo3
Proto lega bene, a flemmatico e alla luna
Deuterò il secondo, al collerico ed a Marte
Tritus tono lega, al sanguigno come Giove
Tretatùs infine, a Satur nostalgi umore
pazièn depresso usa, le musiche più tristi
ad agganciare meglio, sua interior realtà
curà in toni bassi, in armoni progressione
rilascian le sue fibre, graduale la tensione
Vibrazio musicali, distraggono il paziente
da lè preoccupazioni, inutili oppur nere
Equilibran tono fibre, stimolo calmante
catturan attenzione, guidan alla grande
grazie a risonanza, vibra frantumante
Ronzio di calabrone, acuto d’un cantante
canzoni popolari, uccelli ebber composto
le api nel sussurro, cicale grilli e rospo
Creature natura, han suono consistenza
Debole o potente, vibrano all'essenza
caotica-ordinata, esprimono esistenza
il giubilo con urla, rabbia o resistenza
L'anima riflette, il suo stato emozionale
Impara usar la voce, in modo risonante
ingrandisce il Dò, mentre Mì arrotonda
Là scolora in rosa, e malate celle affonda
La voce tua si basa, sulla respirazione
ascolta tua emissione, libèr tua tensione
attraverso la scrittura, di canzon poesie
permetti all'interiore, trovàr esterne vie
Da pensiero chiuso, che gira senz’uscita
stato stress aumenta, e la ragion lo sfida
Musica armoniosa, è calma ed attenzione
quella dissonante, accompagn'irritazione
Una musica s'affianca, al cibo corporale
Nutre cuori-danze, la mente pur globale
Narcis Orfeo Dionìso, opposti a Prometèo
Liberan dal tempo, e rovesciano il trofeo
Cura zone corpo, im-peto oppur a fiato
Vinci ogni timòr, se balli in tale stato
3
se a una persona addormentata pronunci una serie di nomi,
essa si desterà nel momento in cui pronunci il suo.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
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Conciliano con Eros, e Thanato signore
Offrono l’unione, col canto comunione
mondo è liberato, ovver non dominato
piacere và redento, tempo s'è arrestato
più Estasi eremite, contemplano ritorno
tornare alle radici, dell’antenato mondo
L’uomo primitivo, coi piedi eccitamento
batte su terreno, offrendo suo tormento
e ciascuno strumento, tien protettore
1 spirito e suono, di gruppi e nazione
Rombo di tuono, Dio Tìnia ha donato
Chi l’ha ronzato, la pioggia ha evocato
sonagli e maraca, saranno eccellenti
Per bimbi vivaci, o troppo invadenti
così l'arco a bocca, mogongo africano
risuona con le note, d'infante dorato
se hai indigestione, vuoi che si stappa
Ascolta la cetra, o un brano di arpa
e questa concilia, un dolce pensare
che bene si culla, nel Dao meditare
Tamburo e nacche, assièm cavigliere
accompagnano danze, di Mama Cibele
mentre Pan-flauto, sette canne cicuta
Ammalia le bestie, e fà l'anima nuda
se le passioni, vuoi ben risvegliare
al Flauto di Pan, Ti puoi dedicare
Vener e Priapo, vino e banchetto
còl suplu a fiato, fanno quartetto
se l’animo infiamma, come la paglia
in fiati potenti, trombe in battaglia
Lor suono ritmato, forte e vibrante
al ventre risuona, assai dominante
il Rasna tirreno, abbandona ai piaceri
Corpo e palato, ed orecchie e doveri
Piacevole evade, ai confini dei sensi
con complici odori, riscuote consensi
l'allegro benesser, pur spira l’Egitto
grazie ai pigmei, che noie han trafitto
Melodie commoventi, fan risonanze
figlie di Rasna, orientali maestranze
Due musiche frasi, s’inseguon errando
in ipnotica ruota, in continuo rimando
Chi ha gusto le sente, corron su pelle
gli uccelli ed anfibi, le fan ricorrente
sibilanti e vibranti, roboàn crepitanti
s’incontran i suoni, prim uno poi tanti
dan corpo a più miti, attuati nei riti
mutando i bisogni, nei sogni infiniti
un suono trasmesso, tramite un aria
entra in tuo corpo, e placa malaria
i dolori d’artrite, punture d'insetto
sciatica e gotta, analgesico effetto
armonizza respiro, e ritmo di cuore
la circolazione, e sanguina pressione
Energia vibratoria, invisibil di natura
Capace cambiar, profonda struttura
in origine è verbo, il verbo era canto
Creava ogni cosa, a mezzo d’incanto
La genesi compie, in stato di sogno
e piste disegna, a estinguer bisogno
Musa ferma tempo, l’ego ristruttura
coi modi t’influisce, in anima struttura
se calma la concilia, ùn Eolìco suono
estinguerà ogn’affanno, Lidico remoto
se Ionico amore, stimola un Romeo
il Dorico solenne, è trionfo da rodeo
mentre Frigi moti, invitano alle guerre
Lisa or qui riposa, Raseno va riprende
Ogni città rasna, risuona in sottofondo
di armonie musicali, diffuse nel mondo
I soffi nel flauto, echeggiano in-canto
Di giorno e di notte, senza rimpianto
La satira or arriva, è satur-azione
Miscela esplosiva, d’improvvisazione
Istrione son detti, gli attori prescelti
ognun ha suo genio, e loci di orienti
così i contadini, col vino alla testa
riscattan se stessi, nei giorni di festa
con fescenni Fallisci, di scurril colore
recitati alle feste, o in gare d’onore
culto famili, di un grande antenato
Raseno dà lo stile, dell'ottave rime
Adagia poesie, su popolar melodie
Per festeggiar, coi vivi il fecundus
La metrica struttura, suona così
Otto endecasilla, BA BA BACi Cì
tre distici tu fai, in rima alternata
l’ultima concludi, falla poi baciata
son frasi ritmate, vocal musicali
scandite cantate, ugual salmodiali
saper salmodiare, è ritmico andare
terapia musicale, costanza del fare
ritmare s’accorda, ai balli del gruppo
lenir le fatiche, e resister più a lungo
Nenie e salmodie, richiamano pioggia
e stimol enzimi, sul suolo e su roccia
proteggon umani, piccini e bestiame
da vari malanni, e da morsi di fame
liii
la lor medicina, è assai preventiva
fà uso di terme, di droghe e saliva
Fogne e acquedotti igien e dentista
Musica e danza, ri-tornano in pista
Radici minestra, polenta e focaccia
di farro farina, riempivan la pancia
Carne saltuaria, per pochi sicura
Sòl vin e olio, ricchezza d’Etruria
I galli attizzati, dall’etrusco vino
invaser Italia, con botti e catino
Danze di ore, tra suoni e colore
a var malattie, daranno il furore
contro mal-aria, zanzar di paludi
esternan lo sfogo, coi faunus ludi
ballo di gruppo, invoca guarigione
malati in delirio, con gran febbrone
Mundus di Ruma, al centro del foro
famiglie di clan, gli portan decoro
Fan ritmi di qua, e più ritmi di là
Il loro aldilà, è il nostro al-di-quà
sopra la tomba, banchetto e mercato
2 volte l’anno, si apriva quel mundus
se tolta è la pietra, in centro città
sapran collegare, gli infèri e terrà
Lemuri son detti, 3 giorni vaganti
in cui molti spiri, giravan erranti
è potere dei sogni, e dei vaticini
corrispondenza, tra mondi vicini
Techulca il Blu, presidia l’accesso
d'un porto aldilà, del mondo stesso
Divino Charunt, poi detto Caronte
Scorta ciascuno, oltre quel fronte
è custode di Tago, e verso sibillino
quando tornerà, nel tempo stabilito
I templi orientati, a sud e a sudest
sfruttan le forze, presenti in contèst
in magia e propaganda, dan stabilità
elaboran paure, inconsce e di realtà
le Roman calende, scorrono sempre
i mesi son dieci, da marzo a dicembre
tra il sole che muore, e sol che rinasce
a Ruma è Saturno, che allenta le fasce
Lui segna il passaggio, in clima festoso
Avvia il Saturnalia, carnevale gioioso
Re della notte, e del grande solstizio
Spegne il passato, e accende lo sfizio
ogn’ordin sospende, rovescia l'usanze
ai schiavi fa doni, e ai re condoglianze
col suo scettro bastone, gioca alle sorti
riordina il cosmo e scombina i consorti
nel dì della sua festa, ci narra Microbio
al tempio di Saturno, piè Campidoglio
sua statua è slegata, dai lacci continui
e scatena gli effetti, benèfici e ambigui
Sue forze anteriori, d'inizio del tempo
di un era dell’oro, e del sogno portento
fra avvento rinnovo, euforia e penitenze
la gran confusione, sconvolge coscienze
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
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Saturno ha le chiavi, del Cosmico Gioco
Rilancia i suoi dadi, poi oracola al fuoco
Signor della tombola, giustizia e misure
Con scacchi ed azzardo, ci da le visure
quan flauto melodioso mormora di Bacco
scattan le baccanti, muovon piede tacco
col tirso vedi una, percuotere una roccia
così ne sgorga fonte, di acqua rugiadosa
Esiliato fu un giorno da Zeu successore
improvviso scomparve in eterne dimore
ma Giano romano, creator d’eccellenza
accolse nel Lazio, Saturno in quiescenza
innamora di suo ruolo, profeta itinerante
bimbo che compiace, e ama senza pace
contento del suo dono, vede solo quello
lo perdo coi titani, e scopre poi il tranello
Bambino immortale, è dio addormentato
Attende il risveglio a suo tem destinato
Saturno vien dunque, dall’artica notte
rinasce tra noi, se il tempo è alle porte
Tornato dal deserto, dopo di cinque anni
Ritorna l'esperienza, dell'estasi per anni
Gira lungo il mare, creste avvallamenti
l’ego perde tutto, se gasa e fa commenti
qual Visnu dio indù, un tempo fu pesce
apparve a buon Manu, dando una legge
fai una gran barca, ai germi del mondo
annuncio che l’acqua, andrà tutto tondo
Dioniso è dio Shiva, scuote la sua chioma
Donne normali, in famiglie affaccendate
attendon la chiamata, stagioni ritornate
Dioniso le chiama, al baccanal robusto
in ciclica tempesta, dell'emotivo flusso
a Delfi ancor lo vedi, su rocce far la danza
balzar con torce pino, sul piano tra 2 picchi
brandir e scuoter ramo, bacchico infuriante
tal dio è divinatore, quànd’entra delirante2
Scuote loro corpi, e le anime profonde
si sciolgono vestiti, suonano le trombe
la donna che resiste, a Dioniso riunire
ammalata cade, e villaggio può soffrire
2 volte nato è, da femmina e da maschio
di acqua del terreno, e divino fuoco cielo
Angizia Dea dragone, androge sovrumano
Migra tra i paesi, con vino coppa in mano
tornan donne nude, da moral e intrighi
La ragion dissolve, e nascon nuovi figli
procession baccanti, attraversano città
falli accompagnando, cembali a vibràr
Nutrito con il miele, da capre in una cava
apprende dai suoi boschi, forza della cura
ha origine da mito, il fallo assè del mondo
Là nell’uter grotta, danza e vola in tondo
raggiungono foreste, fiumi oppure grotte
Sotto influssi luna, la trance è della notte
nel protetto cerchio, sta una brocca vino
preparan ogni cosa, frenetico è l'arrivo1
cavalca suo totèm, un fallo avente occhio
luce interna accende, e ogni mal disperde
emerge come Tage, Erittonio corpo serpe
L'Albero del rito, tra i mondi lo protende
Giove generò, quan Moire lo concesser
Dio con corna toro, e corona di serpenti
le menadi pertanto, si cingono le chiome
ad imitar la forza, che cura e le fa nuove
Corè è Madre d'Asia, che tien i coribanti
liv
e porta nelle donne, la frenesia rinnova
ha pelle di cerbiatto, sua veste sacra viva
che danze e gridi gioia, eccita e ravviva
Spiriti del mondo, antichi assai festanti
colpiscon di fedeli, le interior coscienze
Rituali possessioni, speciali ricorrenze
2
1
“Le partecipanti, al grido rituale: elelèn, evohè e jacche, si
ubriacano, si spogliano, squassano i tirsi, urlano e si eccitano
selvaggiamente; un capretto o cerbiatto è smembrato crudo.
Nutrono e allattano Dioniso infante che, adulto, si preparano
a ricevere come sposo nelle nozze hierogamiche”. Hilman
Euripide (Baccanti 99-104). “gli Sciti biasimano i Greci riguardo
alla frenesia bacchica: dicono infatti che non è ragionevole
trovare questo dio che induce l'uomini alla follia. Ci deridete
perché dio ci possiede, ora tal Dio ha preso anche il vostro re
e costui infuria ed è folle per opera sua.. chi di voi è pronto,
può essere iniziato ai misteri del frenetico”. Erodoto (4, 79)
più Thera sacerdoti, trattano i pazienti
Dioniso fuggì, oppression di religioni
I coribantizzati, reagiscon in prontezza
all'aria musicale, esprimono l'ebbrezza
Là nel ditirambo, danza il primo fiato
con diagnosi e rituali, suon incantamenti
in teatro si nascose, coi miti e le visioni
canti del caprone, tragèdi han ricamato
lv
la diagnosi rivela, il dio che li possiede
narra il ditirambo, Titani egò di argilla
ognuno ha suo colore, offerte cibo chiede
parole canti ritmo, profumo suo speciale
discende dall’olimpo, suo spiri oracolare
dipinti bianco viso, smembrano sua fibra
al piccolo Zagreo, danno giochi a incanto
lo mangiano bollito, lascian cuore intatto
più formule sonore, richiaman contenuti
le storie sono scritte, in corpi posseduti
Cavalli son gli umani, di numi coribanti
s’ingaggiano con essi, i concili riparanti
dal cuor rinascerà, l’inter Zagreo divino
Titani ancor faranno, maschera caolino
se iniziano un fratello, o fanno loro cura
invitan l’antenati, biàn maschera l’aiuta
Tale iniziazione, conduce a padronanza
di una occupazione, subìta in sofferenza
patteggia posseduto, ri-ottener la grazia
al fin di guarigione, quindi poi ringrazia
Scortano iniziandi, fan travestimento
Entran altri mondi, senza impedimento
oppure per guidare, le anime dei morti
fan da psicopompi, sen rischiare torti
lvi
Dopo alcune crisi, vi è riconciliazione
Placati son gli Dei, con patti di stagione
la danza possessione, fà celebrazione
liturgia di gruppo, in pubblica funzione
Dioniso è follia, al teatro di tragedia
Vino e primavera, maschere commedia
Porta la coscienza, rapita in possessione
Cuor dell'erotismo, dell’estasi è padrone
Crisi và in teatro, che sà rappresentar
La danza tormentosa, d'addomesticàr
persona già capace, fa rito conclusivo
Incarnerà suo genio, al circo collettivo
ci aiuta ricordare, nostr’intima natura
metodo è la stesso, varia l’accensione
riscopri sei l'attore, e un fine guaritore
Il mondo dei copioni, divori con furore
la vista d’un colore, l’ascolto d’un motivo
dapprima movimenti, lenti ed ordinati
poi accelerazione, dei ritmi sincopati
che parla stessa lingua, o cosmica fattura
se Dioniso ci guida, non servon vedette
decàde monopolio, di scriver etichette3
ogni cosa ora t’accade, buia o luminosa
scatena tua risposta, creativa numinosa
corpo con tremore, vive la sua scienza
viaggio di scoperta, o festa di coscienza
sottile godimento, i moti propri al corpo
vertigine che toglie, l'ego dal suo posto
Dioniso bambino, accogli nel tuo grembo
avvertirai l’urgenza, a danzar il ditirambo
scopri esser te stesso, salvi intero mondo
accetta la chiamata, gioca in tale sfondo
Siamo noi l’ananda, convito dei bambini
che danzano nei corpi, visioni oltre confini
festanti ed ispirati, sdoppiati nel sarcasmo
diam forma num, al mito ed allo spasmo
il mondo divien fiaba, vita acquista senso
risuoni con gl’eventi, chè le dan consenso
scopri cuore psiche, drammatico teatrale
rispondi alla chiamata, ritrovat’incantare
lvii
Platon dice che, poeta è un posseduto
da genio della lingua, antico scriba muto
sua erotica energia, scatena l’intuizione
che dal liminale, trascrive sensazione
3
Hillman: Lo scopo della psicoterapia è un lavoro di
restaurazione delle realtà immaginali del paziente e sviluppo
di un sentire attraverso la coltivazione dell’immaginazione.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
30
Forza culturale, può esser sciamanismo
Dioniso che torna, e ci spiega l’isterismo
Fornisce più modelli, a psico sentimento
cultur uman rinnova, in un rinascimento
Camaleonte sacro, è l'androgino Vodùn
coppia primordiale, nei figli Manu-Lissa
ricorda Ermafrodito, unito con Salmace
adattato al luogo che, riesce ad ospitare
Yatra s'alza e parla, a Pamela lega il filo
il tempo sogno torna, eterno a noi vicino
gli eventi ieri ed oggi, van concatenarsi
viaggi con scrittura, chiariscono catarsi
Quan più divinità, vanno ad emigrare
“Emerse e vagò, Afrodìte dal Caos1
Eurinome d’inizio, Dea d’ogni Cosa
Danza sull'onde, e separa le acque
dal mare la terra, e il cielo brillante
riunivano gli schiavi, riducono distanze
con terra d'antenati, ed african istanze
il ritmo dei tamburi, gli oceani superava
raggiunge libertà, in umbanda brasiliana
Avanza Lei danzando, là verso sud
e il vento del Nord, gioca alle spalle
è buon fecondante, è il vento Borea
segue Eurinome, riflessa in marea
Umbanda sinergia, di candomblè africano
con Kardecismo oriente, e spirito cristiano
scuole iniziazione, per transe incorporare
Ottenere soluzioni, a problemi da curare
Pensa a iniziare, con lui la creazione
Improvvisa si volta, ed afferra Borea
tra mani lo sfrega, qualcosa s’appura
Ofione il serpente, ne esce creatura
Eurinome ora danza, com a scaldarsi
il ritmo crescendo, divien più selvaggio
finche in desiderio, Ofion ben s’accende
l’avvolge tra spire, per darle progenie
Eurinome ora incinta, colomba sul mare
vola e volteggia, e dà forma a creazione
al tempo propizio, uovo Cosmo depone
e cova fin schiusa, tra spire d’Ofione
Ombelico di Dea, è mister maternità
Pelasgi del deserto, vanno giù emigràr
Si portano la Dea, fin sul fiume Niger
fin l'impero Ghana, tra le bantu effige
Il culto degli Akàn, quel popolo formò
Afrodite la lunare, divenne dea Ngamè
Camaleonte guida, gruppi di emigranti
Fu regina madre, diè figli a tutti quanti
adattano al contesto, geografico sociale
dall’Africa Yoruba, Vodùn divien Orisha
dal Brasile e Haiti, l'America conquista
lviii
Cuba è una mulatta, per genesi e vocazio
Santeria vi nasce, in contesti emarginazio
tien 2 pilastri base, di lotta a contingenza
più il culto dell’amore, di natural essenza
se senti struggimento, riscopri genitore
sotto un temporale, o innanzi arcobaleno
quando là in foresta, oppure là nel mare
il sentimento Axè, ne evoca il legame2
Filosofia bantù, è ugual teoria dei quanti
Struttura la realtà, l’Axè o energia vitale
Campo esteso a tutto, e può manifestare
forme di animale, vegetale e minerale
cresce e decresce, un axè manipolata
Da person capaci, può esser controllata
Con l'uso delle piante, e animali sacrifici
offerte e cerimonie, feste ed altri offici
ogni casa culto, ha calender celebrazio
stilate dai suoi Pãe, oppure Mãe do Santo
Festa poi comincia, ai ritmi di tamburi
lix
lo spirito di festa, tra scherzi risa e cibo
alcoliche bevande, il corpo sarà un rito
preso nelle danze, sfrenate della festa
Dove un Loa divino, entra dalla testa
i contorcimenti, spasmodici del trance
annunciano l'arrivi, e partenza di Vodùn
e prima della fine, vi sarà un consulto
salutato è Loa, che lascia suo congiunto
Servo è posseduto, dal loa di cerimonia
Congo è Loa più bello, par tantino tardo
Mombu che balbetta, provoca i monsoni
Dambala ti governa, serpenti ed alluvioni
diablesse son le donne, morte verginelle
costrette ad espiare, dentro alla foreste
Ganga è lo sciamano, di ordine interiore
mentre lo Houngàn, è prete d'esteriore
si suona per Exù, colui che porta mana
Avvia celebrazioni, propiziazioni emana
senza suo permesso, nulla và esser fatto
Lui che apre le porte, span divino afflato
l'Orishà è una forza, pura e immateriale
sà rendersi presente, tramite un rituale
se gli presti il corpo, forme e modi vari
tramite l'orisha, contatti gli ancestali3
È la società, che sceglie la tua trance
In base alle tensioni, e tipo economia
quel di cacciatori, d’american nazione
son tipò maschile, ricercan la visione
Più società africane, agricol-pastorali
son tipo femminili, trance possessioni
là in Madagascar, contatto è utilizzato
a risolvere conflitto, ben canalizzato
In Etiopia è gurri, il moto della trance
segna la vittoria del genio sul prescelto
a consacrar locale, chiamar fedeli e furi
3
Esso mai bandona, il fedele posseduto
Resta in lui latente, entro suo vissuto
Si manifesta il genio, nel rito religioso
oppur durante il sogno, o una malattia
presenza è segnalata, pur da un isteria
che sarà guarita, con cerimonia attiva
l'Antenati e Dei, cavalcano i due sessi
Senza differenze, hanno ambivalenze
è il comportamento, e gli abiti del rito
ad indicar il genio, all’origine del mito
Danze e movimenti, rapidi al tamburo
identifican più gruppi, con lor divinità
situano rituale, tra varie e più regioni
Nascon sincretismi, con altre religioni
Possession è anche, mezzo per la fuga
dalla sofferenza, o disagio che consuma
Più spiriti t’avranno, primàr è loa di testa
gruppo ti vuol bene, conosce la sua festa
il legame col fedele, e un genio abitatore
più stabile diviene, appresso iniziazione
Il rito celebrato, guidato da un mediùm
comporta conoscenza, sacra ancor di più
conoscer medicina, e storia del tuo Loa
tecniche del corpo, attivano sua trance
spontane e provocate, stimoli coscienti
liquori fermentati, color e suoni intensi
Orishà e divinità, son ampio repertorio
ruoli personaggi, per maschere teatrali
Esibirsi nel teatro, in un travestimento
Libera il bisogno, d’un comportamento
Messi in scena cura, forme di tormento
pubblico ti crede, senza far commento
sè hai la buona fede, esce la coerenza
nata dall’ambiente, di comun credenza
spazio dovrai fare, a più spiriti plurali
son estàsi con trance, fenomen speculari
Lisa: “Ogni creatura è retta da più Orìsha, conoscerli sarà
l'estasi è un'uscire, dell’anima dal corpo
forza immateriale, come il num dei boscimani, il qi dei
conoscersi: Exù, Ogun, Oxossi Omolu, Nanã, Oxum, Oxalá,
Mentre nella trance, tù gli presti il posto
cinesi, bios dei mediterranei, il prana degli indiani, il mana Oxumarè, Xango, Ossain, Iemanja, Iansà. “La trance è un
1
La più antica dea greca, emerse nuda dal caos primordiale e dei polinesiani. La cabeça è testa, jogo de buzios è il
comportamento del corpo, modellato da cultura a cultura in
subito iniziò a danzare. Una danza che separa gli opposti,
gioco/divinazione con le conchiglie, gli Egun sono anime
vari momenti storici; realizza un cambiamento qualitativo
Eurinome indossa serpenti, incarna le grazie ed è madre del disincarnate. Yeyè omò ejà, in lingua Yoruba, sta per “madre della coscienza ordinaria della percezione di spazio e tempo,
piacere, il suo tempio è in Arcadia. Ricorda la Maya indiana i cui figli sono pesci” .
di immagine del corpo e identità personale.” G. Lapassade
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
2
31
Vodun vuol dire sacro, insito alla terra
Agisci come un bimbo, fluido con l’istinto
nel gioco con le forze, incapace di giudizio
Secondo vien Ogun, l’istinto di conquista
Forza primordiale, vagabonda sulla pista
Sette tuoi colori, compreso bianco e nero
Forza evanescente, ricchezza e povertà
Mordi la tua coda, impedisci il disgregare
al mondo che circondi, intento a riparare
Decimo è Yansa, dea fuoco di tempesta
slancio di passione, il vento è la tua festa
Orgasmi senz’intento, ingenua capricciosa
follia senza contegni, idealista coraggiosa
Gli Orishà son Rè, Regine d’una volta
Poi divenuti Dei, antenati della terra
A loro apparteniamo, come eredità
Siamo i loro figli, e la loro umanità
Ogun vuol dire spada, imprese e libertà
Fagioli e vino mangi, proteggi gli affidati
Fedel al sacrificio, del re dei cieli amati
Ci incanti con magia, ogn’attimo tu cogli
Tuo ciclo sta nell’acqua, cielo terra scogli
tu energia di scambi commerci col denaro
passaggi delle cose, sorpresa d’un regalo
Sei Oya dea del vento, tuono ed uragano
Potere femminile, assertivo assai veloce
strega pur guardiana, ponte di tra morti
In casi malattia, t’invocan cambiar sorti
Compito Orishà, è gestir distribuire
a umani loro figli, axè della creazione
Olorùn supremo, crea il pianeta terra
dà 16 destini, e ciascun Orisha insigna
Ogùn impatto sei, cuor che forte batti
Reazione più veloce, fase di passaggio
È la disperazione, che nutre la tua furia
Coraggio e ardimento, la libertà più pura
Ewà tuo arcobaleno, che giace sottoterra
è parte oscura che, fa là trasformazione
di stati di materia, da liquido a gassoso
allegro e contadino, sensuale più focoso
Tifon in passaggio, estuario fiume Niger
fuor di forma umana, sei bufalo di acqua
corni vuoi su altare, ti piace carne capra
fagioli son tuo cibo, assiem a vino palma
Fà divinazione, con lancio di conchiglie
conta quelle aperte, o chiuse a stabilire
al grido di Oguniè, la forza scorre in vene
Sostiene nella lotta, frantuma le tue pene
Terzo viene Oshossi, Signor della foresta
Fratello Exù e Ogun, è Fauno Pan a festa
incanta come fiaba, continuo movimento
umore repentino, bellezza cambiamento
seguente è Obaluiè, Signor di carestie
che affliggono la terra, come epidemie
Devoti veston rosso mercòledi tuo giorno
per tuo piacere e, quand’entri nella danza
giravolti con spada, fantasmi rendi inerte
Frenetica Tu danzi, pure a braccia aperte
Odè secondo nome, in Yorubà sta per Re
energia della natura, a caccia di bellezze
Proteggi cacciatori, la caccia ed animali
Yansà gran libertà, e regina degli Egùn
Insedi nuovi siti, villaggio degli umani
Paglia in viso e corpo, coperti dal vaiolo
Mamma tua Nanà, è incapace d’accettarti
Sempre t’abbanda, per senso d’impotenza
nessun ama guardàr, la propria sofferenza
Sapremo che a parlare, è numer 1 Eshù
Se aperte sono due, silenzio parla Ogùn
hai l’arco con le frecce, sorvegli territorio
Inquietudine ti porta, far nuov'esperienze
Mangi suino e vino, sei artista esploratore
foglie delle piante, t’insegna, guarigione
Umana sensazione, di fronte a infermità
là in vita quotidiana, infrangi ognì realtà
Mistero del dolore, catarsi e guarigione
Purifichi dai inizio, a rinascita interiore
Figliòl Logunedè, di Oshossi con Oshùn
Cacci là in foresta, e peschi lungo i fium
6 mesi con tuo pà, sei mesi con tua mà
Eterno adolescente, riesci innamoràr
seguito è coerente, al numero seguente
Confronto il risultato, coi sedici Orishàs
primo sarà Eshù, altrove detto Elegga
è l'Uovo cellulare, che sforna vita certa
Turchese l’emozione, stupor per l’infinito
giri senza meta, ambiguo e trasgressivo
Quarto abbiamo Ossàin, Rè di medicina
Custode dell'Axè, energia vital più fina
Otto è Omolù, impotenza e depressione
il processo di sudore, della traspirazione
Sei legge d’entropia, la pura indecisione
umido e calura, sei fungo che scompone
Efebico elegante, e doppia sessualità
Ambiguo per natura, le scelte temi far
Ragione e sentimento, tra gioco e novità
In ogni prima volta, emozion fai sussultar
Sei forza naturale, che genera il creato
Primo messaggero, tra uomini e orishà
Per primo ti saluto, oh fallo eretto sù!
Ami il misticismo, medianica coscienza
Piuttosto riservato, calmo in apparenza
Mister della foresta, verde il tuo colore
Occhi di bambino, sguardo indagatore
tendenza d’ogni cosa, al ripiego su di sè
contagio isolamento, il masochismo vèr
Nono appare Oshùn, Dea della bellezza
Maestra del piacere, sessuale gentilezza
Amor per i dettagli, paur d’agire in grande
Temi conseguenze, d’impegni di promesse
Il rischio è l'inazione, oppur la frustrazione
Tu eviti il rancore, fai l’arte tua creazione
senza dar assenso, nulla viene fatto
potente guaritore, e mago educatore
Orisha d'acque dolci, e di amor felicità
ti trovi negli incroci, e spazi dello svago
custode della soglia, case e dell’invaso
Ti cibi di tabacchi, miele frutti e foglie
visibile tra i rami, monello d’un folletto
accumula ricchezze, formica senza posa
ne intende senso-fine, quando si riposa
Sei un fine cantastorie, e burle tu ami far
Mòrmorio dei boschi, l’eterno vai aspirar
Sei bruco e la farfalla, nelle mutazioni
e sosti sulla soglia, di mille iniziazioni
Bevi il vin cachaça, e credi fermamente
ambiguo e provocante, sai ispirar fiducia
ne abusi sei ambizioso, eccelli nel raggiro
sei l'attimo fuggente, coscienza del finito
Accanto al focolare, sorseggi una tisana
Sei ciclo di stagione, enzima vita umana
Quinto Oshumarè, serpente Arcobaleno
Ewà e tua controparte, oscura col veleno
Eshù ti dà l’embrione, che porti dentro Tè
fai nascere creature, e l'affidi a Yemanjà
Ami dolci e frutta, giall’oro il tuo colore
Dio che vuol parlare, dell'Africa più bella
Shango è tuono fuoco, saetta viril ballo
fondò regno di Oyò, nei secoli a cavallo
lx
qual è l’Orishà, che sta manifestando
Conta stabilisci, colui che sta parlando
Tal divinazione, fatta con conchiglie
Ti svela l’Orishà, che hai nella cabeça
un Babalorixà, ti svela a chi sei figlio
Lancio le conchiglie, e calcolo puntiglio
esempi dopo un lancio, dei sedici buziòs
Quindici son chiuse, una sola è aperta
Oh Laro-iè Exù, oh Mojubarè Exù !
Blu scuro del metallo, cuor generosità
concèpimento parto, rottur dell'acqua và
Placenta gestazione, corteggio esibizione
Venere che nasci, da spuma d’ogn’amore
Temi la vecchiaia, solitudine e dolore
assieme a Obaluiè, guidi anime dei morti
Purifica oh Iansà!, guarisci ogni contagio
figli abbandonati, accudisci pur adagio
Signora fiume Obà, è la dodeca Orishà
Signora di Nigeria, in amore con Shangò
Alluvioni inondazioni, rancore senza posa
Oshùn la sua rivale, comun marito sposa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
32
Quando Lei alla gara, in amore t’ingannò
un orecchio ti tagliasti, l’offristi come cena
s’allora le tue figlie, soffrono a un orecchio
ferita o sordità, rancor ch’esce dal secchio
Incline comandante, Giove passionàl
rocce con montagne, sabbie e temporal
se monta uno dei figli, pone dure prove
con giravolte salti, toccàr il fuoco vuole
Oh catartica musa, usa i tuoi suoni
purifica il cuore, evocando emozioni
sciogli miei blocchi, ìn corpo è psiche
così ch'Io rinasca, in divin superficie
Obà grande guerriera, sai essere spietata
Ogùn sol ti sconfisse, in inganno superata
Intuito di successo, e gran sopportazione
Perdona e datti shans, sarà la guarigione
Energici i sui figli, festosi e pur bugiardi
Attributi suoi colori, sòno rossi e bianchi
Coppe-fallo-spada, assiem ascia bipenne
la Barbara tempesta, lo sincretizza bene
l'amplesso nervino, sei Tu mio Divino
nel cerchio di amici, ritrovo il cammino
che io possa onorarti, passion ed amor
finché questo mondo, mai perda color
Segue ora Nanà, guardiana della soglia
La madre di Omolù, la moglie di Oxalà
Generi Tu l’Iku, passaggio alla non vita
Conchiglia rosa sei, sussurro che confida
tribùn in parlamento, leadèr comunità
Lisa ci ricorda, che forze di esistenza
per sopravvivenza, slittano coscienza
Zutwasi Kalahari, popol senza terra
oppressi dalla fame, alcol e dilemma
reagiscon tutto ciò, còn danze di cura
potenza di libìdo, che aiuta la cultura2
giochi coi destini, fai re l’ultimafflitto
stato kia t'accade, riaprendoti i canali1
Danze estenuanti, in sudori torsioni
Nanà sei la più vecchia, temuta rispettata
Reggi tu la porta, tra mondo vivi e morti
Signora di paludi, dimori presso il fango
Nutrice di vita, il sangue chiedi in cambio
Ultimo è Oshalà, il principio dell'amore
fin di un lungo viaggio, Cristo redentore
giovane Oshoguàn poi vecchio Oshalufà
flessibile luogo, di spazi e coscienza
Riflettono i dolori, di varie transizioni
che popolo vive, aglì snodi del tempo
rinasce in insieme, che cura e fa festa
quand'è sull’orlo, dell’annientamento
per render sicuro, legami in villaggi
mai garantiti, da morte e passaggi
guarire è affermare, svelare se stessi
Sei madre del vaiolo, esperta guaritrice
Sei Bradipo indeciso, autonomo all’agire
realizzi gli obiettivi, con studi da eremita
Temi ogni conflitto, l’ansia e l‘impazienza
Scappi ti nascondi, sei forza d'esperienza
Acqua col Fuoco, ripristina un luogo
Entro una cultura, di spiriti antenati
così che l’alleanza, rafforzi noi rinati
giovane Oshoguàn, guerriero combattivo
ricerchi di cambiare, il mondo tuo vicino
Giudichi te stesso, con forza duramente
sei spirito-denaro, contemporaneamente
Sorge informale, il villaggio di gente
presso d'un pozzo, o l’acqua sorgente
là in ogni capanna, sta un bel focolare
gestito da donne, che aiuta scambiare
Muovi le maree, per tutti a prosperare
Fin ad arrivare, te stessa prosciugare
Materna e protettiva, regina riluttante
Legame viscerale, inglobi figlio amante
Yatra fà danzare, tutto il gruppo intero
Ciascuna capanna, giacigli di paglia
Nasce dal tuo pianto, acqua sal del mare
Madr'abbandonata da Eshù Ogùn Oshossi
solo Eshù ritorna, ti esplora con violenza
tuoi seni lacerati, a spuma dan l’essenza
o divino dio Pan, o signore dei boschi
fa che mio corpo, anche oggi ti ascolti
onoral ancora, con tua sacra armonia
con forza e bellezza, nell’anima mia
Madonna protettrice, speranza del ritorno
tristezza dopo il parto, i bimbi tien’intorno
Madre della testa, dai vita al pensamento
Fratelli fai riunire, duràn festeggiamento
mio zoccolo batto, sul rosso terreno
Vibro col corpo, e allontano il bacino
tendo le braccia, parallele al terreno
inseguo più note, in orecchio caprino
Ecco il Dio del fuoco, è l’Orishà Shangò
impavido guerriero, mondano donnaiolo
Ha folgore giustizia, emette le sentenze
Fratello di Omolù, Signor di pestilenze
in mano hai scopino, di leggèr canne
vibri col corpo, dentro hai le fiamme
saltelli coi piedi, in tracciato segreto
La forza del bosco, ritrovo e rivedo
Nonna che racconta, guerre fame e fiabe
così curando i mali, presso ognì villaggio
conosci ben i bardi, sosti lor passaggio
Giunta è Yemanjà, Dea di mar e Luna
Madre primordiale, di pesci sue creature
Azzurro verde e bianco, sono suoi colori
Yeyè omò ejà! Cantiamogli gli onori!
Sapienza equa divina, vulcàn della pietà
odi le ingiustizie, componi ogni conflitto
che vive dei ricordi, e lungimirante sà
stasera c'introduce, nel culto brasilero
a teatro degli Orisha, divinità africane
inizia coi tamburi, e canti da intonare
lxi
se credi avere num, cuor di Zutwasi
con miti coi riti, reinventan radici
un rinnovo rituale, di ruoli e potere
permette così, un ri-appartenere
nessuna minaccia, paterna ai bambini
gl’insegnano tutto, giocando teatrini
se mal si comporta, bimbo oppur due
intervien un parente, sposta creature
il rispetto tra i sessi, è là nella danza
restaura armonia, su ogni lagnanza
incanalar un flusso, di viaggi di misteri
“Per salvar la vita, ci dicono i Zutwasi
Dio c’ha dato il num, tramite antenati
uomo cerca num, sapendo ch’è penoso
in quanto la ricerca, in esso tiene luogo
Cura è applicazione, alla vita quotidiana
di storia raccontata, in forma nuova data
al fin dell’armonia, cercata con il tutto
e uova di struzzo, con l'acqua da bere
comunità che cura, se stessa dopotutto
Monili e tabacco, con pentole e selce
se narrar fallisce, storia vien distorta
scende sottosuolo, in var generazioni
giocattoli e pelli, cosmetici e frecce
Uomini e donne, d’armonico scambio
decide fra tutti, il leader d’incanto
Le forti persone, dirimon diatrìbe
specie le donne, nutrici più amiche
Purificato il dire, torna in superficie
accessibile ritorna, parla e tutto dice
siedon insieme, ai bambini parlando
con essi giocando, pur sgranocchiando
1
Kia è stato mentale, contagiosa esperienza di coscienza
ampliata, prodotta dall’attivazione del num che è medicina,
energia spirituale simile al mana medi-polinesiano, al qi
cinese e kundalini indiano. Kowhedili è l' urlo liberatorio,
Gebesi è l'area tra il diaframma e la cintola; spesso associata 2Dorothea Bleek“il Boscimano ama e odia intensamente, è molto leale
a organi di reni fegato e milza “Ogni tecnologia data dai
e molto vendicativo, per tutta la sua vita rimane come un bimbo, poco
incline al lavoro, amante del gioco, canto, danza e pittura, ma
vostri antenati è parte del vostro num” Kinaciau.
(anche in Richard Katz: Boiling energy, healing dance in Zhutwasi of Kalahari).
soprattutto, ama ascoltare e narrare storie”. Sudafrica, 1923.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
33
stasera va di scena, il potere curativo
di una comunità, che trova il suo motivo
“Partecipare ad essi, ci porta a concepire
comunità che viaggia, su identico sentire
ora Kinachau, gran vecchio Zhutwasi
narra al Terabuti, Giraffa e le sue fasi
Il batter delle mani, or enfatizza il tutto
innestano le voci, su melodia del gruppo
lunghezza d’ogni canto dipende dall’umòr
Tre o 5 minuti, se l’entusiasmo è in fiòr
il Kia è un intenso, stato emozionale
Attivato dal num, che al gebesi sale
la mente ha paura, quando ne mangia
Senza Kia nell’aria, danza non decolla
esprime in più forme, sempre cangianti
Tutto pare smorto, pur se v’è la folla
in origine bevemmo, ai corpi passammo
il sudore col num, ai giovani donammo
se il num bolle in alto, gridano nel cielo
oh padre mio lassù! squarcia questo velo!
viene detto hxaro, il rito dello scambio
Si dona cibo oppure, utensil da lavoro
toglie i disaccordi, questa via d’affetto
Num mi sta prendendo, or scaraventando
danza va decisa, tra pianti sfoghi ed altro
nessuna presa in giro, può deviar l'azioni
è condivisione, dei beni del deserto
iniziano a volare, scintille ed emozioni
Danza di Giraffa, un modo a dialogare
con crisi transizioni, e dubbi cui parlare
confronta l'incertezze, le contraddizioni
così che il gruppo sani, l’ostili relazioni
quando kia è nell’aria, si carican le voci
danza prende forza, senza sforzi atroci
brevi movimenti, postura poi inclinata
sopra le ginocchia, Giraffa or è imitata
è scienza e religione, è metodo di cura
Dove un cacciatore, diviene il guaritore
raccoglitrici donne, sempre di supporto
cantano battendo, le mani e loro corpo
Sono i piedi alzati, un poco dalla terra
poi stampati bene, netti nella sabbia
Quattro sono i passi, o battiti di danza
su struttura base, s’innesta circostanza
si cura mente e corpo, la nel solco danza
si lotta col dolore, con forza con costanza
spender una notte, nell’intimo del gruppo
I tonfi dei var piedi, vivaci son decisi
Accentuano sonagli, tra gemiti rapiti
Mostrano la danza, difficile del num
rapido vibrare, sudando ancor di più
la danza può aver luogo, per una malattia
Parlare ad antenati, il ritorno d’un parente
Una caccia ben riuscita, visita importante
Affronta depressioni, dà vita all’esaltante
canti passi danza, inseguono l’un l’altro
preparano la strada, all’ebollir del num
cavigliere al cocco, fanno gran fracasso
più fuochi sono sparsi, intorno quà di là
si scherza e si conversa, tutti attorno là
Intensa è l’atmosfera, alle ore ventitré
sappi che il kowhedili, stimola tuo kia
Scintille ed emozioni, spazzano la via
stimoli e contagio, scoccano nei corpi
vibrano le carni, dei danzator contorti
Esser alla danza, rende i nostri cuori
Felici ed eccitati, empatici e presenti
i danzatori spesso, cadono alla terra
fà ritrovar piacere, alla gente dopotutto
i passi di Giraffa, imitati or sono olè!
ondeggiano le teste, in alto e pure basso
fuoco della danza, vien acceso al centro
si siedono le donne, in intimo convegno
giacciono coi corpi, sudati dalla guerra
tremano violenti, oppur son senza vita
qualcuno li massaggia, con sudore dita
abiti ordinari, e qualche piuma in testa
Sonagli su caviglie, coi passi fanno festa
bastone da passeggi, donne loro intorno
dopo una notte, di canto e di danza
il num al gebesi, in fuoco divampa
circola in giro, risveglia in contagio
battono le mani, al ritmo in girotondo
rapisce d'impatto, o pian pian adagio
sale in dolore, alla spina e alla pancia
Produce empatia, e pensieri oscillanti
il num che ribolle, ascende alla spina
inonda tuo corpo, che vibra e sconfina
Suda Kinaciau, tra smorfie di dolore
vibra e poi barcolla, dice sono in kia!
ferma suo danzare, indossa sonagliere
salta là nel cerchio, guida da nocchiere
“ogni canto scalda, l’energia del num
arriva il potenziale, per passare il kia
danzi ancora danzi, inizi a sudar molto
svesti via l’impaccio, tremi sem'incolto
or voglio guarire, ed essere guarito
Bolle il tuo num, dolore è reale!
Vedi ogni cosa, che puoi tirar via
questa è la cura, mentre sei in kia
apprendi curare, tirando strappando
la malattia, sudando e ansimando1
più guaritori, l'attendono al guado
per confrontare, oppur battagliare
e demistificare, nei loro compagni
Salvar la vita, da morte e malanni
amo tal persona, perché ci fai soffrire?
non farmi innervosire, fìn esser ostile
Canto per reagire, alla vostra volontà
di cedervi il malato, proprio non mi và
Esperti guaritori, a volte van da Dio
su possente casa, per tramite d’un filo
entrati nella sabbia, lungo del sentiero
fan discesa-ascesa, lo visitan davvero
Essere più amato, e amare in convito
Alla Divina Casa, vanno a presenziàr
libido fuoco, che brucia e sonnecchia
muoiono a se stessi, così da commediar
mantengono controllo, pur nella trascesi
per barattare scelte, tra misure e pesi
ho bisogno di num, il cuore lo cerca
Dentro al mio kia, sta l’esperienza
Unà scuola dura, sulla mia essenza
l’energia curativa, rinforza efficiente
mutua armonia, che unisce la gente
il timor della morte, del non ritorno
artificio mentale, che gira intorno
Affronta diretto, or senza esitare
Vivi il rinascer, se vuoi superare
Il morir volontario, vince paura
La guarigione Kia, nòn è onnipotente
Àlcune battaglie, vengono pur perse
Muoion le persone, tra manì di cura
pòiche gli antenati, pongono le mura
anziano Kinaciau, entrato è già nel kia
spasmodico suo corpo, vibra trema danza
si siede e fa tre giri, al fuoco parla e canta
inizia poi curar, strappando ogni lagnanza
S’irrompe nel kia, pronti alla cura
L’istinto dia sfogo, a un liberare
t’aiutan gli anziani, a transitare
a cadaun presente, le mani pone e stende
Lo vedi poi curare, di mezzo fra le donne
cantanti che canzoni, sparan con fragore
intorno a mezzanotte, vibra convulsione
Il cuore si ferma, ora sei morto
Pensiero svanito, respiro disciolto
fiore sciamano, emergi d’un tratto
il Buiti villaggio, senti in contatto
chi tizzoni ardenti, strofina sotto ascelle
volano scintille, qualcuno ride o scappa
altri in kia bocconi, vengon massaggiati
A grandi distanze, lo vedi e lo vivi
Il flusso di vita, con cui tu convivi
vedi più cose, nei corpi dimorare
con sudori unguenti, così son riposati
1
Buiti: esteso villaggio degli antenati nel mondo spirituale
Virote: freccie con energia morta (idee impiantate), che gli
dei, o loro emissari, scagliano sulle persone. Twe è l’arte
d’imparar a curare, cioè tirare e strappar via la malattia.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
34
or più guaritori, in apparenti angosce
ad uno ad uno in kia, cadono tra loro
guidati dagli astanti, girano a curare
acuotono le mani, a scaricare il male
ogni fuoco taglia, il cerchio di conforto
che permette al num, di bollir in porto
come una cucina, suo fuoco da riparo
Parlano animati, con Dei ed antenati
Dio ha creato i canti, dotandoli di num
simile a fucina, che pulsa e fa da faro
A volte sei nel kia, pure se non vuoi
num ora ti lancia, presto ti riafferra
Ora se hai paura, o scomodo tu sia
Esci dalla danza, il num poi vola via
per salvar le vite, umane dei congiunti
qualcuno sofferente, smette di danzare
num vuol raffreddare, Kia sa rimandare
l’ha dati alle persone, in sogni con visioni
tramite intuizione, o a mezzo imitazione
viaggiano tra i gruppi, senza protezione
riprendi tu la danza, e lasciati danzare
Num felice al cuore, giunge dimorare
la prima volta poi, inizi la maestranza
tu puoi controllarlo, gestisci la distanza
Num non positiva, nemmeno negativa
Esiste in molte cose, vive e inanimate
ora i canti num, son cantati ovunque
La paur del kia, è una paur del fuoco
è libido d’inconscio, isterico arrembaggio
Energia del sole, di morte n’è passaggio
“Dio venne su terra, narra la leggenda
làggiù nel Kalahari, tra noi e gli animali
dormire con la moglie, non sapeva fare
più d’ogni altra cosa, pure da chiunque
nelle passeggiate, al lavoro o nel relàx
per deliziare bimbi, od altre cose fàr
Rilascian loro num, solo nelle danze
Con i danzatori, scambiano le istanze
scottan prime volte, cercati uno scopo
se resta la paura, resti uno studente
abile massaggia, chi coraggio sente
in tutti modi prova, non riesce a penetrare
Uomo è allegria, suo num lo ravviva
la paurà del num, si vede dalle smorfie
dolor sulla pancia, o un lancio di tizzoni
bianca è la tua faccia, e occhi di terrore
Hxobo è raffreddare, calmare tuo calore
gente poi l’insegna, a prendere una donna
che gravida dà frutti, due splendidi gemelli
i figli Kana e Xoma, allegro cresce e pasce
e loro danno nome, a tutto ciò che nasce
I canti sono storie, vicende della vita
la scuolà dei Kung, inizia da bambini
le migrazioni o crisi, nutrirono le danze
interazion tra sessi, è medicin più grande
che giocano far kia, in imitazion sottili
A bere loro num, imparano ben presto
vanno nelle danze, num avràn scoperto
serviti dai gauwasi, gli spiriti antenati
son Gao-Na e Kaùha, altri Dei primari
hanno mogli figli, con sembianze umane
sebben hanno potere, e forze sovrumane
sensualità nel ritmo, e crescere del canto
calore seduzione, sudor che va danzando
così và nel massaggio, ch’aiuta sfrega via
e infine nel rilascio, ch’è abbandon al kia
Passano i maestri, il num agli studenti
scoccano num tchisi, frecce con il num
schioccano le dita, con dose e quantità
Dosandole al novello, alle sue capacità1
Beffati e impoveriti, son da umana fame
scherzano tra loro, in agguati disumane
Soggetti alle passioni, noià e stupidità
cantar e batter mani, aiutano a scaldare
il num dei danzatori, e possono guidare
viaggi nella morte, e rinascita alla cura
all’interno del gebesi, arrivano le frecce
espandono crescendo, come delle trecce
sfrega l’insegnante, sudor sullo studente
quàndo poi una donna, canta va nel kia
a caccia od in miniera, umano si confida
fan del cibo e sesso, la loro priorità
di guaritori che, han vinto ogni paura
Senza la vergogna, infrangono tabù
Gao prega se stesso, e dice Io son quà
sono sconosciuto, straniero per chiunque
nessuno mi comanda, io decido ovunque
l'anziani vanno in kia, coi canti loro fiati
s’attivano in presenza, di cronici malati
lor danza si riduce, a passi là sul posto
c'è chi solo suona, seduto ben composto
Zhutwasi in silenzio, pregan a Gao Na
Oppure ad alta voce, se v’è necessità
Donne coi bambini, dormon abbracciati
ancor qualcuno è in kia, altri vanno via
ci hai fatto cacciatore, guidaci a cacciare
dacci la tua pioggia, e insegnaci a curare
chi cammin e cura, chi parla fuma canta
La varietà di scene, dura fino all’alba
Dio dà la Giraffa, con un fuoco al centro
Se il fuoco fai morire, canterai nel buio
Frecce di Gao Na, ci colpiranno in pena
Fuoco ha stesso num, là nella tua vena
Tutto è ora concluso, presa è decisione
colti oggetti e panni, di ritorno ai campi
il giorno è rallentato, tutto scorre piano
riposano fraterni, in nuovo sens'umano
rapidi respiri, il num fanno ascendente
cresce sete d’acqua, spine dentro il corpo
sudi al primo giorno, cominci poi vibrare
pizzica osso sacro, il num scalda e sale
è maturo il tempo, in kià riesci entrare
se tosto avrai paura, indurirai il gebesi
mentre più massaggi, abbassano calori
Num per le donne, è come sangue ciclo
Divieto di mangiare, un eccitante cibo2
Io qui Kinaciau, t’insegnerò a danzare
Le mani su di te, ora poso ad indicare
agli spiriti antenati, tu sei mio gemello
abiti il mio cuore, ti chiamino fratello
Se metto num in te, danzi e danzerai
vibrando come foglie, amico mio sarai
allora io dirò, che tu hai bevuto il num
Morte che ci uccide, non temerai mai più
L'addome sarà pieno, di frecce di calore
noi poi sfregheremo, sudori sul tuo corpo
le frecce rientreranno, respiri torneranno
emetterai vagito, e gli altri attesteranno
il trucco è la libido, detta num dormiente
scalda cresce sale, là nel tuo cosciente
spine sulla nuca, e intorno alla tua pancia
su fegato e gebesi, e inizian la tua danza
Sento il num salire, tremare nel gebesi
mi dico sono in kia, forse m’ha già ucciso
accade che ora sento, dolor calor in carne
sei della mia gente, proseguine le fiamme
Num risiede sappi, alla base della spina
nella pancia bassa, piano vien scaldato
ascende fino al capo, a spirale zigo-zàg
suona nella nuca, ronzio che fa “za-za”
a volte la tua danza, kia divien selvaggia
causa delle pene, num che bolle in vene
battono i tuoi piedi, più forti sul terreno
zoccolan i passi, respiro e cuore fiero
Num ti scuote a volte, forte oltremisura
Un altro guaritore, t’aiuti a raffreddarlo
quando si raffredda, pronto puoi tirare
Fermati un pochino, disciogli tutti i pesi
Quando inizia il kia, potresti cader giù
sdraiato sulla pancia, lasciato sarai tu
dopo aver danzato, inizi poi a curare
calor è regolato, coi canti e coi tizzoni
se una difficoltà, in kia nasce frattanto
lavorano i vicini, sfregandolo pertanto
Num vien travasato, gestito e regolato
a renderlo adattato, alla cura del malato
1
Hxabe: felicità, cibo del cuore, libero sentire del corpo,
“canto e num fanno si che tu possa avere Hxabe” Kinaciau
2
Carne, latte, uova, pesce, pane, noci, miele. No in gravidanza
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
35
ciascuno sul gebesi, sfrega a raffreddare
dal centro verso i lati, respiro a ritornare
in te può contagiare, e inizi allor scaldare
sale in te il sudore, riprendi a controllare1
se ciò viene ben fatto, urla e poi rinasce
eurèka che kowhedili! riprende respirare
L’anima rientra, piange e vive ancora!
a turno tutti gli altri, s’aiutan or in ora
apprendere a morire, chiave della cura
Accetta la tua morte, gestendo la paura
puoi così accettare, penosi cambiamenti
Tosto trasformati, in ricchi giacimenti
malattia è uno sforzo, fatto dai gauwasi
che voglion i malati, presso loro gruppo
è lì presso la danza, che tentano di più
Spiriti assai forti, ma vincerli puoi Tu
è lotta tra due gruppi, fatti di parenti
Vivi oppure morti, buoni e non violenti
voglion il congiunto, di quà oppure di là
più intensa è malattia, più lotta si farà
più esperti guaritori, vanno li alla fonte
d’uomo ch'è ammalato, posto là di fronte
a casa del gran Dio, si confronteranno
così a recuperare, l’anima in affanno
Nocciolo è la lotta, artè del guaritore
viaggio che rischioso, riporterà il calore
si vede il num salire, negli altri guaritori
si scopre l’operato, di var disturbatori
strappar la malattia, viene detto Twe
s'impongono le mani, offrir sudore che
Sàl quale vapore, da stomaco bollente
veicolo del num, spalmato sul paziente
si trova sulla testa, schiene petti ascelle
sfregato sopra e dentro, corpo ribollente
il num viene scambiato, con la malattia
corpi lì a contatto, scambiano energia
usate a volte sono, specie dalle donne
Piante che hanno num, in polvere ridotte
miste con il grasso, dentro le conchiglie
tizzoni a fumigare, num è senza briglie
Stimolano il kia, e san mitigar paure
Gaise noru noru, è radice pur di cure2
ben ti fa sentire, qualcosa che si muove
da stomaco lei sale, petto fino al cuore
giunge sulla schiena, sensazion d’affondo
senti la tua spina, pulsare come il mondo
inizi tu a tremare, e sudare con calore
mosso da una scossa, arrivi all'ulteriore
Tu devi lavorare, tuo corpo riadattare
le pene nel gebesi, annuncian arrivare
in un parziale kia, l’anima è nel corpo
quando divien pieno, viaggi fuori porto
L'educazione !Kung, è trasformazione
Agguati alle paure, oltre ogni dolore
ci guidano Zutwasi, nella iniziazione
d’una vita umana, di adulta concezione
Raseno presentò, al lavoro di staserà
Sesto con la Yatra, Yapukilì e Jurema
scesi nel terreiro, assieme coi caboclo
alla danza del Toré, Orisha pur ritrovo
Sotto alla vincella, Jurema appare fior
nasce dall'incanto, di luna assieme Sol
brillano alla luna, le piume di speranza
riflette molto amor, al circo della danza
Figli dell'Umbanda, Daime eppure Buti
e Nativi Amercani, aborigeni a conviti
acqua fuoco e stelle, riflessi sulla riva
Signori della pace, la vite e la Regina
Dammi 1 vino fino, Raseno professor
Tal vino tien parola, in verità di cuor
uniòn delle correnti, è vino di foreste
guru delle stelle, Tago nostro Mestre
Yatra sertaneia, con Romulo cantava
icaros con inni, per cura e festeggiar
qui nella sessione, regina coi cabolcos
scendon abbracciare, 1 popolo rinnovo
natura coi suoi fiori, canta notte e giorno
viva nostra festa, Sai Shirdi è nuovo dono
amor nel cuore vino, salute e pur perdono
in tutti sensi colpa, la pace è cuore nuovo
e forza sua nel cuore, m'aiuta battagliare
nel mondo di passioni, m'aiuta bilanciare
Yatra si trasforma, è madrina della festa
con Kinaciau lenisce, l'angosce della testa
“m'imbarcai sul fiume, sacro del Biedano
perchè Raseno e Lisa, chiesero una mano
mi disser Yatra vieni, ad innestar 1 posto
Tago una cabocla, attende in tale bosco
il giorno dell'arrivo, vado a presentarmi
pur non conoscevo, Sesto coi compagni
Tutti alla Ghirlanda, riuniti van cantare
Inni dei miei canti, così per festeggiare
appresi quell'istante, ciò che Tago dava
Era quel calore, che a lungo mi fermava
così iniziai lezioni, innesti alla Ghirlanda
e la festa alla Vincella, ricorda tale data
grazie o Raseno, per questa tua lezione
Tago appar la chiave, di tale situazione
1 luna sul Biedano, diamante va brillare
Ogun e gli Orishàs, vengono annunciare
I caboclos battaglieri, brillano col fuoco
danzan come vento, all'area di ritrovo
appar or la regina, del mare Yemanjà
creatrice difensora, di sue profondità
Madre Yemanjà, comanda sue legioni
2
Gaise noru noru è la Ferraria Glutinosa, mentre Gwa è una sopra le onde mare, riesce a bilanciàr
pianta sconosciuta, data a chi ha un duro gebesi, le sue radici il fuoco di jagubi, e l'acqua della foglie
son cotte poi mangiate o bevute e ha gusto forte di menta.
caboclo le bilancia, e cura le sue doglie
Produce sensazione leggera e fluttuante al diaframma, aiuta
accettare il num che bolle e superare la barriera della paura.
1
il Num è come spine, punture nel tuo corpo che ricordano le Se non conosci i canti, il num ti dice come cantare e danzare. unito a sua regina, è Logun Edé segreto
frecce di san Sebastiano. Si dice num di morto, quello di chi Kinaciau: “se canto le canzoni del num della Giraffa e vado figlio a Oxossi e Oxùm, seme del terreno
Logun Edé mistero, germe che guarisce
è in kia, se provi a raffreddarlo, a te può riattivarlo” Kinaciau in kia, allora posseggo quelle canzoni”.
uno a uno cura, al ballo che ci avvince
Logun Edé Orishà, androgino che cura
Cacciator in selva, ricerchi l'avventura
Sei dono di cascata, acqua di Salmace
puro uomo-donna, sacro sei berdache
e cantan i guerrieri, coi lor cavalli neve
traversano tormente, sudore pure viene
uniti al sole e luna, cavalcano ogni cielo
Ricevono lezioni, alla corte dell'impero
Grazie a tutti voi, e Oxum e Yemanjà
Ossain e Shangò, Oxumarè ed Oxalà
siete grazia e forza, al cielo di stasera
Grazie a voi orishà, stelle del pianeta
Oxum Mamà dell'acqua, lavi mie ferite
nel cuore castigato, a lenire la cicatrice
tu regni tal giardino, di lacrima creatura
cascata di empatia, dolor lenisci e cura
occhi miei tu lavi, fiore d'acqua Oxum
Tu sei l'emozione, che lavi il cuore pur
splendor della natura, piccola brillante
lenisci sofferenza, o voce di diamante
spirito Quimbanda, è 1 esser celestial
salve al mio papà, alla stella di Oxalà
lui abita nel mare, ed è spirito foresta
spirito di luna, Oxum che brilla a festa
al brillo delle stelle, occhio di bellezza
cuor della realtà, spontan naturalezza
dentro l'acqua vedo, regina Yemanjà
l'acqua che agitata, vuol comunicar
Euya odoyà! è saluto che le porgo
Donna della testa, Madre di Orixàs
tieni sulla fronte, diadem'arcobaleno
Oxumarè che brilla, rende circo vero
Olà linda Jurema, assiem Yapukiliwa
Defum defumadora, di nostra casa fina
uniti a vosso Pà, Caboclo Tupinamba
liber dai perigo, gli amici nella danza3
3
“Defuma, defumador, Esta casa do nosso senhor. leva pras
ondas do mar,o mal que aqui possa estar. c) Defuma com as
ervas da jurema, defuma com arruda e guinè, alecrim,
benjoim e alfazema, vamos defumar filhos de fè”. Yatra
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
36
.1 gennaio, Seba:
io Seba l'esperienze, vi narro ch'ebbi avuti
quan vissi nel capanno, al tempio Terabuti
Se distruggi allora, cattivo non sarai
adatte per la pesca, acqu'alta eviterà
2 feste solstiziali, d’estate e dell’inverno
primo è rito guazze l’altro ceppo interno
vitale necessario, come il fuoco ambiguo
acqua è social dono, vincolo a individuo
più case circolari, poggiate a un tavolato
sorrette impalcature, intorno v’è il fossato
scavato per le acque, a protegger l’abitato
tetto è fatto in rami, intreccio a cono dato
Raseno ascolta Emilia, calmo silenzioso
non cerca nulla più, l’io l’h’abbandonato
neutro senza sforzo, agisce con wu-wei
permacultor diviene, e dona versi pieni
Senza usare i tuoi, organi e pur sensi
si inizia conficcando, tronchi già appuntiti
Tien luce sole e luna, solo per natura
nel fangoso fondo, e 2 metri fuoriusciti
cuòr senza tendenze, par cenere spenta
il gran Dao percepirà, e in sé risveglierà
Permanèn realtà, quel del cambiamento
Quando s’interrompe, sta il decadimento
osservo il panta rei, di ciò che mi circonda
Eraclito e Lao Tsu, nell'uno l'altro affonda
Modello dei camuni, è struttura palafitta
retrattile la scala, sull'acqua oppur vicina
su di esso la capanna, contrasta umidità
successo vien piccino, piano ingrandirai
1 forza dirompente, si èsaurisce e posa
occhio col tramonto, son la stessa cosa
immobile ti siedi, e osservi sen consensi
unito in contemplazio, scuoti come tuono
Cièl s’adatta ai moti, Dao di fondo suono
incontri misteriosi, con Tago e geni loci
storie di compagni, che vider altri luoghi
poi assi orizzontali, daranno il pavimento
legati ed inchiodati, a bastion riferimento
se il giorno lavoravo, la sera li ascoltavo
talvolta io parlavo, comunque meditavo
il cerchio del simposio, varia sera a sera
per ospes e novizi, che restan dopocena
Giunge con la pioggia, l’acqua necessaria
come in Palestina, o deserti dell'Australia
necessita serbarla, per mezzo di cisterne
bacini di raccolta, piscin piovane interne
Uomo fluisce in vita, ed esce nella morte
vita è un’astrazione, come il mondo sorte
il fatto che tu sei, è il grande tra i misteri
né chiesto guadagnato, accade che ci sei
Tutto appar diviene, in cicli fasi opposte2
come là nel fuoco, mondo inter si svolge
Raseno offriva vino, tisane e vari snacks
ciascuno ne prendeva, a turno convenièn
il fuoco scoppiettante, scalda l'autostima
fuori sta la pioggia, la notte arriva prima
Fu sorgente Ghicon, fuor Gerusalemme
Fonte d’acqua che, riempie due piscine
Siloè-Bethseba, con pioggia che veniva
dopo dei tramonti, ai templi conveniva
comprendere la vita, sta per rilassarsi
Panda bianco nero, pur il Chuan insegue
al centro mia capanna, arde un focolare
dal vento riparato, con un muretto pietra
su copertur al tetto, si apre un apertura
per fuoriuscita fumo, di fuoco di cottura
è l'acqua piovana, risorsa alimentare
Pure tu puoi farlo, appartieni all'universo
In te accadrà sublime, la consapevolezza
Sboccia e fiorirà, tuo interno Fiore d'oro
esistenza ha cur di te, dice in te Io sono
il Panda ama pendici, umide e montuose
a sud di Tatsienloù, lo vedi ancor andare
rocciose ben scoscese, mite vegetazione
subtropicale clima, bambù per colazione
essa è circolari, con base in pietra dura
tetto cono a tronchi, di rami e frascatura
arte miti e saghe, e devòzion popolare
Lascia far gli eventi, seguon loro scopo
Sorte e malasorte, parte di quel moto
Da nessuna parte, necessiti di andare
Riesci esser gioioso, fluido per remare
Animale solitario, che scende per amori
si sposta segue sempre, identici sentieri
aprile maggio coppie, riesci d'incontrare
dà vita 1 sol bebè, in tane sotterranee
e division del mondo, sono tutte falsità
mondo e la coscienza, son unica realtà
L’infimo è lo stesso, identi al superiore
niente esterno è, e niente è l’interiore
Vive in alti boschi , di neve pacciamati
sui monti Hasifàn, Sichwan occidentali
riposa in piccol grotte, od alber cavità
Giacigli fatti in foglie, rinfuse qua di là
non esiste un corpo, e l'anima non c'è
Corpo e psiche sono, nord e sud in Tè
fuori di creazione, non trovi spazi dati
danza e danzatore, non sono separati
il Panda cinese, sovvien da Pleistocene
40 molar denti, e massiccio capo tiene
Divor assai bambù, al giorno vari fusti
in poltiglia li riduce, molari tien robusti
e vicino tien recinto, per piccoli animali
costruito alla bisogna, frasche con i pali
le italiche capanne, in argilla costruite
han tegol terracotte, rotòn distribuite
oppure rami a cono, legati con il salcio
di fuori rivestite, con ginestre a sfalcio
I graticci vegetali, dan vita alle pareti
di sterco intonacate, con pali rinforzate
decorazion frontali, con corna di animali
armi ed antefisse, più simboli sciamani
Casa posta a sud, a nord sempreverdi
riflettono la luce, laghetti qui presenti
sicura casa in legno, su palafitta bella
fuoco vien da sud, la pietra s’arroventa
lxii
Raccolta e celebrata, nel tempiò rurale
guazzo che fuoriesce, da tufo fenditura
in polla si raccoglie, sotto altar perdura
registrano mistero, antico sempre uguale
l'acqua primordiale, è metafor d'esistenze
di singoli con gruppi, trascende sofferenze
riti d’acqua estivi, malesser fan cessare
Sammartino al vino, dà l’acqua minerale
femmina è la sbornia, marza dell’innesto
Rospo metamorfo, è la fata fungo lesto1
per virtù dell’acqua, che feconda e guazza
è sposa ch'è bagnata, la sposa fortunata
il ventiquattro giugno, la notte del Battista
siede nuda all’erba, rugiada lava e strizza
Saggio alcuna traccia, poi non lascerà
cosmo già perfetto, non vuole migliorarsi
l'astri sopra il cielo, continuano danzare
Cantano gli uccelli, e i fior van sbocciare
Muove và e diverge eppur è sempre uguale
Istante è fotogramma, illude eppur rimane
nel folto di foreste, sciamano ridiviene
ogni movimento, ambiguità racchiude3
vita d'ogni giorno, a saggezza lo conduce
lxiii
se un chicco pien di riso, fù l'antichità
“Serpenti, ragni, cavallette e altri animali legati all’acqua, allor son gusci vuoti, attual modernità
piogge e tempeste. Il saettone, rettile bonario non mortifero è vivifica intenzioni, concentra fin a una
così chiamato per la rapidità del movimento. A guarire da
che col Qi confonda, l’intera partitura
insolazione metto1 bicchier d’acqua sulla nuca e tolgo dopo
aver sorbito calor in eccesso.” Taras
1
2
Eraclito di Efeso, ritirato nel tempio di Artemide si nutre di
bacche ed osserva: “il fuoco si condensa in acqua e poi terra,
poi rarefa e diviene ancora acqua e poi fuoco. La legge del
mondo risiede nel Dao, salita e discesa son punti di vista”.
3
L'arte Shaolìn fu appresa dall'osservazione di molti animali.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
37
Vista e udito acuti, l'artigli afferran cibo
olfatto e gusto tiene, in sviluppo fino fino
compie brevi salti, in torrenti e vari fiumi
dell’orso ha l’andatura, mugge suoni cupi
emette se aggredito, o in estro tal muggiti
in Cina gode affetto, rispetto ed attenzione
in successo vien portato, a far riproduzione
Allevato in vari zoo, è nutrito in variazione
Parmenide coscienza, porta all’essenziale
pensar aver coscienza, d’esister osservare
Freccia e tartaruga, esiste in chiaro-scuro
moto è la sequenza, di foto all'occhio suo1
filosofo Empedocle, spiega in Agrigento
gli atomi son semi, archetipi al contempo
Amore tende unirli, Discordia a separarli
Anassagora ologramma, riesce ad animarli
lxiv
trenta raggi ruota, convergono nel mozzo
è vuoto dentro mozzo, essenza della ruota
i vasi son d’argilla, il vuoto ne fa essenza
di casa ben murata, spazio è consistenza2
Rifonda l’atomismo, Democrito di Abdera
son atomi nel vuoto, che vorticano sfera
Formano ogni cosa, in scatole cinesi
La fisica dei quanti, oggi li ha ripresi
Tao che tiene nome, non è l'eterno tao
Nome che pronunci, è solo 1 surrogato
Il senza-nome è, principio cielo e terra
Mentre il nome crea, sopra e sottoterra
un grave si alimenta, dallà radice lieve
disordinato moto, il calmo ritmo segue
vedo io Raseno, mai abbandona calma
in gloria o povertà, resta non s'affanna
l'azione più efficace, è quella preventiva
su cause germinazio, esercita effettiva
quan la luna è piena, calàr vedi comincia
mio Seba và imitar, filosofia del ninjia3
Mondo tramit'occhio, entra dalla porta
Penetra nell'io, e lo altera e trasporta
Gl'interiori sensi, soffoca e allontana
Morale fa corazza, a natùr spontanea
e vien abbandonata, ognì emotiva vita
poter sottile donna, è apparen passività
che maschio a calamita, attira lega a sé
come Valle bassa, attrae l’acqua da sé
L'uomo teme morte, invece della vita
quella trova presa, se vita afferra vita
bram'attaccamento, è arma più possente
che morte tien in pugno, l'usa ricorrente
Conoscere se stessi, è già illuminazione
Conoscere gli altri, è saggezza in fiore
Dominare gli altri, è la forza vera orsù
Dominar se stessi, è superior Sun Tzu!
Aristotele ci dice, l’umano appar felice
se compie suo lavoro, bene da se stesso
Felice il suonatore, è quando suona bene
accorda sua ragione, alla virtù che tiene
Le forme di governo, adattano a natura
In var costituzioni, d’umani e geografia
Monarca è uno solo, aristo è minoranza
nessun eterarchia, Polita è maggioranza
lor degenerazio, s’avrà quan governanti
miran interessi, lor propri e non comuni
corrispondenti ai primi, avremo tirannia
segue sinarchia, anarchia e democrazia
il popol iniziale, ignora i suoi sovrani
Venner successivi, amati ed esaltati
Appresso i successivi, furono temuti
presto disprezzati, sovràn sleali sputi
Parmenide (550 a.C) e Kung sun Lung (400 a.C.) esposero Il primo riservato, persino nel parlare
identiche teorie: il moto, come nel panda bianco-nero, è una Bene realizzava, in Dao far funzionare
seq.di fotogrammi davanti alla coscienza (illusione cinema). i diecimila tutti, vivean spontaneamente
2
Mura, porte e finestre formano una casa ma è il vuoto di essi seguono la propria, natur coerentemente
che ne fa l'essenza; nel T'ai qi t'u (simbolo Tao), 2 pesci (yinyang) girano l'un l'altro mutando costantemente. Uno diventa
l'altra ed entrambe contengono il seme dell'altro all'interno di 3 l'uomo è un bimbo nato a mezzanotte quando vede l'alba
sè (occhio del pesce). Paralleli: Luna-sole, Madre-bambino. crede che ieri non sia mai esistito; non dar nulla per scontato
1
se base è confusione, nulla è governato
O Seba ottieni scopo, inverti la tua vita
se pur riescono farlo, per poco rimarranno
Mostratemi un violento, finito in bella fine
lo prenderò a maestro, bravo più sublime
elimina opulenza, l'eccesso svesti via
immobile fui saggio, in moto accaddi re
Colui che basta a sé, è ricco già da sé
saper precede e segue, è avere testa e piè
un alber che non piega, spezza facilmente
Umani andranno dà, colui ch’è recipiente
caratter è energia, nell'applicarsi a scopo
chi non lascia posto, che Tao dà durerà
Esiste dopo morte, è già immortalità
Salvaguardar passato, è inutile illusione
Molto può insegnàr, se serve la creazione
lui divien padrone, tu rischi non cambiare
indietro regredisci, astien dal migliorare
volendo trattenere, estendere fò prima
volendo indebolire, fò rafforzar suvvia
all'apice poi segue, sempre la discesa
abbatti zavorre, sè tu vuoi far’ascesa
Non aggredisce alcuno, il buono parlatore
non lascia mai le orme, buon camminatore
Chiude senza sbarre, buon imprigionatore
Contar non ha bisogno, buòn calcolatore
Tazza tieni piena, svuotala a riempire
Dona per avere, prender segue il dare
il debole che cede, vince il duro e forte
sapere più sottile, rozzo non sconvolge
o Seba imita Dao, và senza preferenze
Vela ciò che attira, e l'anima sta calma
l'io del desiderio, abbassa tempra il sé
e nulla ostenterà, agisce come un rè
Eruditi e letterati, non sòn vivo sapere
è l’energia del Qi, è tal per sua natura
Senza voler esser, ne preoccupazione
diversa da morale, di programmazione
Agire e ritirarsi, via del ciel richiama
Raseno un dì ritira, all'apice di fama
Evita a trovarsi, ridotto all'impotenza
Velando luce sua, si dedica all'essenza
l'Etica e morale, surrogan lo spontaneo
Al Dao segue virtù, morale poi giustizia
segue conformismo, disordine e violenza
se non v’è consenso, tirannide coscienza
Avverti distaccato, l'essenza misteriosa
limita il tuo sguardo, se desidèr t’offusca
quello le apparenze, mostra del principio
Ignora il qi del Vuoto, al fondo d’artificio
Perduto Dao spontaneo, viene la giustizia
Persa abil scaltrezza, poi nasce ipocrisia
cultur sol letteraria, principio decadenza
O Seba togli scorza, su là sostanza resta
Controlla mutazione, ovvero metamorfo
Porta compimento, lascia a punto giusto
serbare possedere, a 1 tempo non si può
Poteri assiem orgoglio, rimutan direziòn
l'impero segue Dao, cavalli aràno campi
quan se n’allontana, son cieli oscuri fanti
e cede a cupidigia, ogni limite scompare
L’azione nell'impero, scaltra non diretta
così evita finire, a far contraria specchia
complesso delicato, è organismo impero
a regole decreti, non si confòr davvero!
Con leggi e proibizioni, popol intristisce
s’arma e fa diniego, regno pian marcisce
e più si fanno leggi, più il delitto cresce
uccello troppo in alto, vive come pesce
Se tenti di fissarlo, va via disordinando
Mutevole è suo moto, come quel del Dao
Or avanza or cede, v’è ardore poi apatia
impetuosa agitazione, e calma debol via
in semplice governo, popolo n’abbonda
e se s’astièn dal fare, da sè prospererà
tolga pian programmi, avrà spontaneità
seguèn la sua natura, si ri-organizzerà
Ogni natur fiorisce, a spese di nessuno
l'imita ogni saggio, lasciando cuore puro
Cresce avidità, e insoddisfazione sale
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
38
Ciò che non s’ode, insegna sen parole
compie senza fare, cedevole interiore
Pienezza umana è, una piena vacuità
la massima drittura, sarà l’obliquità
Debole e flessibe, son modi della vita
Rigido e robusto, il modo della morte
armata vittoriosa, mai ha combattutto
L'albero più forte, viene poi abbattuto
rapporti di persone, con spiriti antenati
Chiviliu mi chiamò, “preserva tradizone
Viaggio tra i confini, nell’ora del terrore
dop’uragan passaggio, torno nel villaggio
riporto l'antenati, del tempo primo saggio
vado reinsegnando, lor miti assai profondi
foro al centro tempio, tunnel di fra mondi
Insetti velenosi, non temi oppur artigli
possiedi pieno il qi, ai bimbi rassomigli
col fallo eretto serbi, il qi tuo circolante
intero giorno puoi, gridàr voce squillante
Mass’esasperate, non temono la morte
Là non serve più, frenar di spade corte
il moto vince il freddo, riposo vince caldo
chiudere la bocca, è chiudere una porta
chiarire il confuso, è velar l’abbagliante
addolcire l'amaro, smussa un tagliante
Conoscer e sapere, sono vie distinte
Uomo che discute, tien virtu già estinte
Dona senza ego, guadagn'investimento
Libera l’io e tu, sbarazzi ogni tormento
fatti con un suono, che viene giù di là
noi li mangeremo, nell’anno che verrà
L'esser peccatore, fù via alla santità
Moto mutamento, gioca a compensàr
Se facile prometti, e difficile mantieni
agli altri più tu dai, tanto più possiedi
noi non le vediamo, ma quelle dan vigore
il mondo che tu senti, bevi oppure mangi
di certo può fallire, se l’altro tu lo sganci
ponder ciò che puoi, e ostacoli non tieni1
Acqua vince duro, senza mai apparir
Agisce sen legarsi, sì da non soffrir
Seba infante sembri, Dao graduale vedi
L'illuminato grande, un semplice t’appar
a cielo si conforma, e ha morte natural
questo luogo cavo, partorisce il mondo
un albero produce, con frutti e vari fiori
l’Albero del mondo, ha radici in al di là
Ciò ch'è ancora calmo, dirigi facilmente
da quell'altro mondo, tutti noi veniam
dopo esser cresciuti, poi dimentichiam
scorgi il fatto prima, di segno più evidente
la torre a nove piani, iniziò da pugno terra
ricordi d'altro mondo, ai bimbi eliminiam
a ritrovare la storia, la vita poi spendiam
L'albero gigante, fu un seme sottoterra
obbligo istruzione, per masse illuminar
è social calamità, di ier oggì e domàn
Abbassati se vuoi, dirigere e innalzar
Se al vertice vuoi star, và l’io tuo velar
senza il popol tuo, costringere o umiliar
obbedienza ottieni, nessun vuol litigar
L’impero grande è, come val profonda
scorron e converge, l'acqua dei var fiumi
femmina universo, passiva vince maschio
Via declino è, ambizion che cerca il fasto
se noi per var ragioni, cibo non gli diamo
sogno allor prosciuga, piano noi moriamo
connettersi col luogo, quotidian passaggio
è spiritualità, non un week-end assaggio
umani coi lor suoni, nutrono quel mondo
reame che in ritorno, grassa nostro mondo
Spiriti e antenati, nei mondi e nella psiche
Ci cantano alla vita, siam loro sogno fine
poi avendoci cantati, portati all’esistenza
se tu non li alimenti, prendono insistenza
veniàm su questa terra, al fine di sognare
ovvero ricordare, altro mondo alimentare
villaggio paga prezzo, della sua esistenza
Sogna ed alimenta, ricorda l'altro mondo
Seduto in uno stagno, canta lor canzone
Che torna come eco, e fa da nutrizione
sin all'altro mondo, per l'alber rianimàr
l'istinto della morte, portan a coscienza
imparan il dolore, acquistan eloquenza2
così un regal spedito, in ogni direzione
com’eco ti ritorna, e varia in vibrazione
e tutte le invenzioni, furon già sognate
apprendista di Chiviliu, sciamano Tzutujil
ci narra la sua storia, e le veglie di Maria
la Saggia mazateca, di seguito in Sabina
Lottare con la morte, è lotta d’eloquenza
è tentare d’ingannarla, ucciderla non puoi
se tenti di carpirle, l’affar più vantaggioso
su altrè person ricade, costo più oneroso
son frutti con raccolti, di sogni precedenti
cantati da antenati, aggiunti come anelli
nelle cultur più sane, l’abilità inventare
Morto il suo maestro, n'eredita i pazienti
fin a trenta mila, persone inter villaggio
un dei suoi doveri, è accrescer giovinetti
con riti iniziazioni, per farne veri ometti
non rifiutar l'offerta, lei è l'opportunista
d'anime è affamata, e di pensieri umani
la tua immaginazione, falle ben trovare
Felice lei si ferma, un poco a dimorare
visse ad Atitlán, Santiago in Guatemala
Patria d’una guerra, brutale poco umana
il governo dominante, messo su dai gringo
vieta tradizione, vuol consumismo spinto
ogni uman possiede, un anima indigèn
astenendoti dal fare, fallire mandi a spasso
lascia avrai afferrato, Tao guadagna senso
la tabula fai rasa, d’idee comun consenso
a seguir pesantemente, scopo tu lo perdi
Gaia sempre chiede, continua distruzion
la cura o la risposta, produce sua reazion
più giovani iniziandi, vanno giù nel buco
Viaggio mille miglia, inizia con un passo
Ritorna dove gli altri, sòn oltre passati
ogni debito creato, è natur spirituale
torna esiger conto, rispondi col lodare
al tempio della sera, incontrerò Martìn
Martin può fuggire, è in pericolo sua vita
in lui Chiviliu vuòl, serbar sapienz'antica
trascrive musicando, l'indigen tradizione
1
“come il lavoro di una formica, attraverso il facile compiere
porta camminando, di nazion nazione
il difficile, attraverso il piccolo compiere il grande. Abbatter la
lxv
l'albero al posto del taglialegna ferisce facilmente le mani; il
Apprese molti anni, correggere squilibri
forte non muore di morte naturale.” Lao Tsu, Raseno
e in ego ambient’ostile, lotta per vivèr
civili oppur tribali, consumiamo essenza
Pei fini imperituri, de là sopravvivenza
2
tradotte nella terra, ancor non ricambiate
si paga con i riti, a evitar d’indebitare3
Nascono gli umani, sen debito o peccato
debito l’abbiamo, con esser d’altro mondo
il debito è la fonte, al dolore e depressione
salda con il rito, con danza e con canzone
Lor muoiono di fame, se tosto l’ignoriamo
Son forze di natura, per nulla onnipotenti
in giovani specchiansi, qual debiti viventi
Qual dolore e fame, ed emozion potenti
“Durante l’iniziazione i giovani lottano con la morte, cioè
firmano un contratto che dice:"io rinuncio all’illusione di
vivere per sempre". Poi la loro anima ritorna; in cambio
3
“Un coltello è un attrezzo dal debito grande nei confronti
dovràn sempre tornare all'altro mondo una percentuale dei
frutti della loro creatività, eloquenza e immaginazione.
delle divinità coinvolte nella sua fabbricazione. Al termine è
i Maya ci ricordano che l'altro mondo ci canta assieme alle
un dente di terra che taglierà legno carne e piante; se snobbi i
esperienze che facciamo da svegli, noi siam la loro canzone. rituali sdebitanti, può volgersi a tagliar l’umano stess. Martin
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
39
L’umana presunzione, egoica violazione
Scatena loro fame, in violenza divorante
Odio e depressione, avanzano imperterre
Lor cibo diveniamo, a mezzo delle guerre
Rapporti sganciati, con spiriti d’inconscio
finiscono a sottrarre, il cibo di tua psiche
Solo vita e morte, vissute con passione
nutrono di senso, antenati a profusione1
fantasmi di chi uccidi, pòrtan depressione
antenati senza onore, lascian confusione
se nulla a loro dai, se pensi d’esser solo
Combattere dovrai, in te l’influsso loro
alimenta loro vita, con lingue di parole
ornate di poesia, e la devozion di cuore
all’invisibil mondo, motore d’ogni brezza
paga con degl’inni, danze e tua bellezza
se la persona morta, è priva iniziazione
ignor luogo partenza, ovver destinazione
suo spirito ora vaga, fuor d’orientamento
Si arrangia a dimenar, cerca compimento
sciamano di villaggio, cattura tal fantasma
divide componenti spedisce all’altro mondo
Assieme alla famiglia, imposta un rituale
e attiva relazione, o gestione regolare
Alimenti coi tuoi riti, in regali ricorrenti
le storie d’antenati, i ricordi nei presenti
il morto è divenuto, parte al panorama
Viver tuo dolore, alimenta vita umana
Vivendo ad Atitlán, mio bambino persi
causa febbre tifo, pagai col mio dolore
nacque l’amicizia, con un bel rito artista
Mi trovo residente, ecco mia conquista
Appartener a un gruppo, è Tutujil idea
linguaggio n’è la colla, unisce e si rivela
Eloquenza nel discorso, di lor mitologie
e la manutenzione, fatta in sinergie
1
2
giovani maschietti, portano le pietre
mentre le donzelle, portano dell'acqua
parleranno i vecchi, su cosa e come far
lodata viene casa, assieme col mangiar
Ognì luogo recinto, viene poi toccato
ristabilir villaggio, è il tutto confermato
le sòl case robuste, le fanno gli affaristi
i missionar statisti, e più solitar turisti
Verbo essere non ha, la lingua Tzutujil
nulla è bianco-nero, tutt’è ugual sostanza
il creato è stato fatto, tu fa manutenzione
Nulla è permanente, sia la tua lezione
tutti vogliam fare, qualcosa imperituro
non la casa in sè, ma il gruppo duraturo
questa sia la meta, cuor d’ogni villaggio
Sola permanenza, nel terreno viaggio
Romulo poi parla, continua la sua storia
vissuta nel Perù, ai confini con Colombia
l'amico Padre Cocco, vent'anni yanomani
l'invita allo sciabono, a curare nuovi mali
Impiega lui l'argilla, vaccini e infusi vari
a bloccare più infezioni, inedite ai locali
ma impara pure lui, lor arte della caccia
lor collezion veleni, e l'epena sulla faccia
Giunser yanomami, ven mil’anni or sono
dall’Asia manciuriana, dal passo siberiano
con altre popolazio, migrarono d’intorno
pragmatici creativi, creano loro mondo
La lor sopravvivenza, evolve progressiva
vede già il bambino, ciò che fa la madre
i nonni conoscenza, trasmettono sapere
Miti e tradizioni, e ciò che può accadere
Tra fiume e foresta, l'amore fanno bello
s’accoppiano d’istinto, avvinti dalla terra
Bagnano nel fiume, poi escono parlando
affetto desiderio, trasmettono guardando
man mano che si invecchia, la vita diviene più significativa,
poiché si fanno sempre più regali-cibo all'altro mondo.
ai bimbi è permesso, osservar ascoltar
2
La chiave della generosità è l'inefficienza e decadimento
qualunque discorso, si va a conversàr
della materia, ciò porta gli abitanti di un villaggio a riunirsi
almeno una volta l’anno per lavorare su qualche capanna da
rinnovare. I Maya e i loro eredi non aspettano le crisi per
trovar l’unità, le creano ritualmente di continuo.
il confine non c'è, a natural curiosità
dei bimbi gioiello, d’inter comunità
privi di strumenti, del tipo musicali
usano rumori, umani ed ambientali
la nota prediletta, trovo sia la pioggia
credono dal mare, mond’intero sboccia
il tempio è la foresta, l'oracolo di vita
pagè fan previsioni, accurate loro clima
annunciano l'arrivo, di piogge o siccità
Tempeste e vari eventi, più calamità
Lor numerazione, da uno ferma al tre3
uguale alla cinese, il Tao concetto è
Un produsse il due, due produsse il tre
la moltitudin poi, segue il numer tre
Eccelle arte plumaria, tagli delle piume
òrnamenti al capo, bracci orecchi e viso
linguaggio singolare, ruolo oppur casato
Tucani e pappagalli, allevan a mercato
i fiori della selva, profumano le donne
curan malattie, con tuberi e più foglie
sfregano la cute, per reumi e parassiti
Ferite spennellate, e al sole cicatrici
le donne catturate, ai nemì sconfitti
diventano di tutti, presso i vincitori
sfogo degli istinti, stimola la guerra
in var comunità, presenti sulla terra
Alleanza ed amicizia, immun comunità
da mal decadimento, e cur le malattie
necessita d'entrare, contatto con natura
Ecco gli hekurà, o ponte infrastruttura
spiriti immortali, invocati a interferire
nelle uman faccende, nuocere ai nemici
abitano i monti, dirupi e il petto d’uomo
l’invocano i pagé, per medicin del luogo
son spirito giaguaro, tapiro ed anaconda
dell'armadil gigante, scimmia marimonda
dell'ara e pappagallo, tucano e tartaruga
Giaguaro sopra tutti, l’altri mette in fuga
3
hekurà maschili, sposati a bel fanciulle
di giovinezz'eterna, aiutan caccia e cura
invoca femminili, per parto per travaglio
spiriti di piante, per cibo e semin spaglio
rapporto uomo-pianta, cicla l’un nell'altra
hekurà del clima, di vento tuono e sabbia
Lavoran su dal cielo, diversi indipendenti
Fausti oppur’infausti, cagionan ricorrenti
Li posson invocare, i pagé duràn sedute
Con piante di potere, e polver d’epenà
l'epèn'accompagna, yanomami in sorte
a fare i loro riti, e dar coraggio in lotte
lxvi
sintomi d'epena, ebbrezza od incoscienza
secondo della dose, per gli uomini maturi
assunta in solitaria, o a risolvere contese
in dialoghi ritmati, raggiunte son l’intese4
un di fronte all'altro, stan uomini diversi
stringon alleanze, scambiano gli oggetti
progettano battute, caccia oppure festa
se celebrano i morti, riordinan la testa
Endocannibal riti, onòr memoria morti
dando loro pace, con canti e danze forti
le cerimòn preghiera, son feste collettive
per maturazio frutti, cereali oppure sfide
donne affaccendate, già poco interessate
giocano bambini, con archi frecce e cani
adulti in pennichella, sull’amaca dondòl
presenza dei pagé, dà sicurezza indòl
i Pagè sonò richiesti, in gran necessità
presso malattie, guerre oppur tempeste
e l'esser superiore, Yaru ovvero il tuono
Terrore loro dà, se romba pieno suono
Il cielo si scurisce, con vortici di vento
Ululano i cani, e capann sollevan tetto
Pagé riuniti in piazza, iniziano il rituale
a vincere paura, di pioggia torrenziale
duràn la loro ebbrezza, cantano poesie
Imitano passo, cinghial oppur giaguaro
lacrime e saliva, più tosse e irritazione
Gran senso di calore, inizia la visione
Mahu è uno, orakabe 2, orakataue 3, il resto è bruka (molto) 4 Le voci dei colloqui ritmati si tramutano in riti primordiali.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
40
Visioni d’epenà, nel mondo di poesia
in estasi di volo, camminano col Sole
Cammino della Luna, vola sui nemici
propizia le battute, di caccie vari cibi
atteggiamen teatrale, mangia la tensione
passa la rassegna, antenati e narrazione
l'esaltazion di gruppo, visibili or li rende
Poter di guarigione, il tutto già sottende
Successivamente, prosegue formazione
crescono col tempo, hekura d’adozione
a spaventar nemici, di notte or canterà
con voce vigorosa, e non più vomiterà
il canto del suo volo, viene da lontano
Yano è trasportato, nel mitico reame
cambia corpo mente, unisce la foresta
pur cantano i pagé, dialogan danzando
imitan gli uccelli, e il giaguàr felpando
Ai villaggi yanomami, molti son pagé
Febbre e raffreddori, diarree lui curerà
Eccessi sesso e cibo, e gli sforzi eviterà
in acqua non s’immerge, usa precauzione
simil donna in cinta, d’hekùr fà gestazione
il fumo tabacco, con foglie fa sventaglio
Il fuoco col calore, nel quarzo fa signore
Intravede ora il pagé, ci spiega le visioni
Cerca le risposte, in canti e invocazioni
Seduti sulla terra, s’abbracciano 2 a 2
Sussurrano storielle, miti a bassa voce
Pilastro di cultura, che porta a rievocar
battaglie d’antenati, ed effè collateral
durante iniziazione, detta thamamou
Per essere pajè, beve àcqua da cascata
avverte pian cantare, sonora bassa voce
segue ad alta voce, ripete ciò che sente
Fuori e dentro l’eco, è suono ricorrente
Aspiro l'epenà, e mi invasano hekurà
s’adorna e si dipinge, con cura l'aspirante
astien da cibi e sesso, inizia epena viaggio
Fà vita dura un mese, isolato dal villaggio
l'Elogio di epenà, pur Padre Cocco fà
l'alcolismo e droghe, riesce contrastar
comporta tosse sputi, novizi a vomitàr
Porta far sberleffi, leggero scimmiottar
avrà una zucca d'acqua, legna per il fuoco
un'amaca per letto, e suono di quel luogo
tutori presa epena, l’imboccano un a volta
invocan gli hekurà in petto aprir sua porta
Mistica iniziazio, raggiunge col digiuno
difficil sacrificio, fà in lungo isolamento
Invita gli hekurà, a far sfrenate danze
Grazie alle parate, canti e le sostanze
Cammina ora pagé, avant’indietro và
guarda nel malato, sull’amaca disteso
urla più minacce, a uno spirito ribelle
non port'assuefazione, crisi d’astinenza
usata nel rituale, è sociale conseguenza
d'aiuto nella fame, a scopo preventivo
Porta a costruire, Sciabòno collettivo
ballano cantando, suo arrivo poi mimando
femmina del rospo, invocano s'ha febbre
debole per fame, confuso o spaventato
scappa ora in foresta, tutto frastornato
Mi trovan gli hekurà, giorno di silenzio
lor figlia s’avvicina, danzando verso me
mi fa cadere a terra, m’apre gola e petto
sangue mio pulisce, morto steso a letto
La lor letteratura, è grazie all’epenà1
è psichica evasione, o lor televisione
dà lor'equilibrio, mentale pur sociale
realizza nel'unione, col trascendentale
sbavando vomitando, si rotola su terra
privo delle forze, oppur di conoscenza
pure se non scappa, preda d’emozioni
Intense dell’ignoto, accede alle visioni
strappami la lingua, mette le sue penne
Sento quel che canta, la figlia di hekurà
per aiutar le donne, durante loro parto
Invoco io tapiro, grazie al nuovo canto
lunga iniziazione, intensa è l’esperienza
fan riferimenti, a sensazion che incombe
tutt’attorno a lui, hekùr cantàno in fiori
l'hekur dell'anaconda, è Wakugnariwe
Arari uccello ara, armadillo è Wakariwe
il primo ha molta forza, l'alberi sorregge
durante le bufere, poi ragno tel distende
Sfilano man mano, presentano se stessi
son come dei neonati, pronti ad abitarlo
mentre lui ripete, si sforza a contattar
invita gli hekurà, al suo petto dimorar
Presso i yanornami, la luna è un antenato
ci andiàm con l’epenà, gl’USA in astronave
Noi da lì veniamo, qui al mondo manifesto
Lì poi ritorniamo, mutàn forma e contesto
e dopo iniziazione, gradual ritornerà
Scimmia è Pascioniwe, giaguaro è Irariwe
Kumar pappagallino, caimano sia Wariwe
l tuono è Taumiriwe, il vento è Watoriwe
Poter d’ogni pagé, il calore intento spinge
Rafforza nel bisogno, e cura l’ammalati
Compie pur magie, a danno dei nemici
interpreta presagi, e sogni dei presenti
scopre furti e vede, d’uomini gli intenti
Padre buòn che lega, assiem comunità
è mistico e poeta, psi-pompo riesce far
parla con i morti, e i demoni non teme
l'estasi conosce, la stimola in chi freme
nuoce oppure cura, potere ambivalente
canta sbuffa grida, risucchia e sputa via
colloquia pur combatte, fin a sfinimento
rantola per terra, e muta atteggiamento
1
Padre Cocco: “l'uso di epenà, evasione innocua da millenni
se tolto agli Yanomami, per assimilarli ai nostri costumi, li
porterà a cercare nell'alcool lo scampo e lo sfogo, con ovvia
fine della loro cultura e mondo spirituale. Televisione, erede
dell’oppio, è surrogato che immerge nei mondi immaginari,
soddisfa istinti di trascendenza, ma è gestita da elite separate”
A volte quasi tutti, gli uomini più adulti
a seguito del sogno, o caccia in solitaria
sentono chiamata, e lo spirito va in aria2
più incessanti e belle, nenie dei tutori
Integrato qual pagé, sarà in comunità
Inalar col mokohìro, potrà poi canterà
fermo o deambulando, ogni suo hekurà
2
dominar il fuoco, collega al mondo sogno
Presa la decisione a divenire pagè, il novizio è posto sotto
La danza è susseguirsi, di voci di animali
tutela dei pagé della comunità che s'incaricano di iniziarlo al
mondo degli spiriti e inalare l'epenà per contattar gli hekurà. disordine mentale, pagè compare morto
Purifica col ritmo, e infìn torna risorto
In sogno o durante una caccia, l'uomo prova sensazione di
claustrofobia, gli sembra che la foresta chiuda su di lui e che
gli animali che caccia scoppino in una risata demenziale”.
con l’ali del pensiero, sangue sovrumano
il viaggio sarà lungo, zig-zago cadenzato
su scala immaginaria, fumo palo alzato
dipinto con disegni, tatuati col carbone
chiedo d’incarnar, drago o scimmiottino
per salire al cielo, a recuperar bambino
insediatosi nel corpo, sotto la sua pelle
gl'intima la fuga, sennò lo taglia a pezzi
che buttera nel fuoco, senza troppi mezzi
con sapienti tocchi, massaggiar paziente
spinge con le mani, l’hekurà incosciente
Verso estremità, di testa mani o piedi
al fìn succhiarlo via, da corpo del malato
Stremato cade a terra, varie varie volte
Amici e conoscenti, rianiman più forte
incìtato a far ripresa, la cura del foriero
spruzzano dell'acqua, su viso battagliero
Rialza e inala epena, riprende a dialogàr
con l’hekurà s’infuria, sputa vomitar
Per gravi malattie, tregua lui non dà
al povero paziente, giorno come notte
suo intervento poi, n'accelera la morte
in casi terminali, abbrevia dolor sorte
Convincere il malato, è l’arte del pagé
vincer le intrusioni, ovver guarire da sé
a prendere l’aiuta, in mano la sua sorte
con immaginazione, lo fa sentire forte
Lo yanomam pagé, gran poeta attore
quando si prepara, all’estatica seduta
Chiama gli ausiliari, spiriti di hekura
Parla agli animali, lui imita natura
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
41
ora gli hekurà, dimorano suo corpo
grida urla implora, muovesi contorto
parla con la voce, dell’hekurà presente
Doppio uccider può, lui è ambivalente
Pagè nel pomeriggio, dopo l’assunzione
con versi degli uccelli, fà pure la lezione
dona il suo sapere, ad astant'interessati
con narrazion di miti, vissuti e riattuati
Ratto delle donne, episodi di guerrieri
fughe là in foresta, di fronte a epidemie
crear nuove colonie, andar peregrinado
tal scuola della vita, distende recitando
tutti già conoscon, la trama del racconto
vedono commossi, commentan girotondo
si crea complicità, assieme con l'astanti
esplode meraviglia, e l'ilarità costanti
dipinto corpo nudo, sfondo della selva
rivela la bellezza, dell’hekurà che serba
soltanto vita sana, mantiene gli hekurà
Radici di cultura, millenni a perdurar
Piangon gli hekurà, alla morte del pagè
lasciano suo corpo, quando è moribondo
mentre se ne vanno, il cielo divien scuro
piove tuona e scaglia, folgori con fumo
danze in frenesia, attorno a moribondo
lo chiam tutti fratello, o figlio oppur papà
gli mostrano gli oggetti, dì sua proprietà
imprecano gridando, la sorte che verrà
Acqua a inumidire, tabacco tra le labbra
piangono a dirotto, donne e masch'insieme
cadaver è abbellito, con piume di sparviero
dipinto poi di rosso, su pira e fuoco vero
da varie abitazioni, i tizzoni accatastati
su legna incenerisce, l'amaca col corpo
Acre odore e fumo, di color grigiastro
Unisce al crepitìo, d’interiora strazio
Parenti danno vita, ai balli dello strazio
lanciano sul fuoco, le frecce con faretre
Ceste ed altre cose, oggetti del defunto
esprimono il dolore, senza disappunto
dopo qualche ora, è cadaver consumato
cener raffreddata, e raccolta con le ossa
entro d’una cesta, son prese dai parenti
saranno consumate, nei riti ricorrenti
Morte yanomami, evento di passaggio
lascia ai discendenti, le cener delle ossa
Per far la comunione, osteofagico rituale
a superar paure, e far l’anima librare1
Ogni yanomami, due anime possiede
la prima è nobolebe, la nuvola di fumo
al momèn di morte, da corpo si solleva
duràn la cremazione, verso il cielo leva
Anima che umana, bimbo non possiede
i non bruciati morti, e ossa non mangiate
così pure i dispersi, e gli uccisi dalle fiere
Errano in foresta, soli oppure a schiere
altr’anima è monise, è l'anima dell'ombra
duran la vita alberga, nel totem animale
in aquila o giaguaro, o ragno a dimorare
Uccide yanomami, se uccidi un animale
L'animal-totèm, è il portatore d’ombra
non va nei territori, del cacciatore figlio
Uccidi gli animali, e uccidi i tuoi nemici
Caccia con la guerra, comuni fan radici
Duràn la cremazione, s’uniscono le due
l’ombra ovver di sogno, l’altra è la vitale
nell'altro mondo vanno, da Wadawadana
Giudice dei morti, che smista la fiumana
È il giaguar vorace, mangia molta carne
nello sciabòn cercava, girava casa a casa
Rubava cacciagione, e cruda la mangiava
Yoawe scopre un dì, l’epena che fiutava
1
“Yanomami cremano i loro morti, macinan le ossa seguendo
schemi severi e scrupolosi, consumano poi le ceneri dei
defuni in cerimonie familiari e collettive, tra amici intimi; qui
si stringono legami di parentela e amicizia, affinché l’essenza
del defunto rimanga nel loro corpo e il suo spirito cessi di
errare e vada a ricevere il premio di Yaru. L'anima vivente
(nobolede) sta in cuore, fiato e sangue; la’ombra delle donne,
risiede in una lontra mentre dei bimbi, in un piccolo coniglio.
Vennero hekurà, a frotte or verso lui
Raseno qui ci spiega, mitologia di fuoco
divenne gran pagé, ed ebbe suo potere
si mise a far l'amore, e odore vaginale
fuggì tutti hekurà, lui smise di cantare
che cerca con i miti, di uscire dalla storia
riprende le parole, di Cesar poeta noto
purgare le brutture, e vincere ogni noia2
lxvii
Il vento soffiò forte, e altrà epenà inalò
scopre coi compagni, causa di tempesta
cantàr or ricompone, ritornan gli hekùra
il vento ora si calma, la folgor spegnerà
a umano vien imposta, dur discesa in sé
Al tempo del Rehao, yanomami festa
s’invitano gli amici, sparsi là in foresta
mito Agnacorami, vive attorno al fuoco
ricorda i doni avuti, là nel primo luogo
pensare quel momento, ripeter raccontarlo
è lingua necessaria, nel tramite col mondo
Istante in cui l’impronta, indelebile fu dono
Ciascuno lo rincorre, sèn sosta a suo modo
Pesce e selvaggina, e mais nella fossa
chiude inter rituale, la cenere dell'ossa
baratti e strategie, si scambiano regali
Visita ai parenti, occasione di legami
l’avverte nel profondo, ciascun lo trasfigura
di festose grida, risuona la foresta
son Luna coi falò, villaggio dell'infanzia
a cui si vuol tornare, nel moto della vita
pappa di banana, sgarbo se ne resta
gli uomini riuniti, accoccolano a terra
inalano l'epèna, danza arriva afferra
con la peranza folle, di rubacchiar barlume
da scintilla prima, evento-avvento in sè
che mente vuol tradurre, in logos-mithos e
Secon la personale, mitologia in sua vita
l’impronta frantumata, conserva quale faro
che illumina la via, per luogo a lui più caro
a poter scoprir di nuovo, lo cose le storielle
provare un deja-vù, cioè sogno a fil di pelle
Iniziano a invocare, gli spiriti hekurà
mani ben alzate, picchian piedi terra
calata poi la notte, al cenno del pagè
Entrano le donne, in scena nell’arèn
poiché s’è soli al mondo, bisogno c'è di mito
che guidi in un percorso, ellittico sciamano
al fin d'avvicinarsi, all’essenza che distante
ci appar al contingente, colta è nell’istante
Danzano con passi, quattro avanti e diè
formano dei gruppi, coppie oppur terzetti
qualcun intona presto, un canto melodia
segue il ritornello, del coro in sincronia
Ognuno tien rinchiuso, in fondo dentro sé
intatta infanzia voce, del vento sacro che
resiste e non si perde, di là di tutti i lutti
l'infanzia eterno giorno, posa in miti flutti
Frizzi e provocazio, agli uomini rivolte
sull'amache distesi, danno lor risposte
Tutt’innamorati, prescinder dai legami
rischiano villaggi, di giunger alle mani
sole cos'aspetti, a infondere incendiare
il culmine reaho, è brivido e agonismo
duelli con disfide, poi dialoghi ed affari
all’alba è fine festa,s’abbracciano felici
e inalano l'epena, pajè ora qua riuniti
seduti son a terra, con dialogo ritmato
scambiano fraterni, pacche sulle spalle
suggello e garanzia, la festa era piaciuta
Reaho di fratellanza, l’opera ha compiuta
frutto uman compiuto, alfin carbonizzare
Pavese traducendo, mitologie degli altri
vede riapparire, la propria sugli spalti
Selvaggi e contadini, res-rustica sofferta
il fuoco ambivalente, s’esprime nella festa
al nesso fuoco-feste, sangue-morte dove
il gruppo s'accomuna, al mito fondatore
2
“Ritrovarmi in mezzo alle colline mi sommuove profondo,
rivedere l’albero, la casa, la vite, il sentiero, la sera mi da un
senso di straordinar potenza fantastica, come se mi nascesse
dentro l’imago di queste cose, ora ci vuole un mito”. Pavese
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
42
da sempre i contadini, accesero i falò
Fuochi gioia viva, ballar saltarvi sopra
ardono i fantocci, in certi giorni d’anno
capre sacrifici, e guerre auspici affanno
Ciò sul piano mito, è fonte narrazione
viaggio dell'eroe, diffuso in ogni dove
Percezion di tempo, essenza di cultura
Luce ver trattiene, dal giungere d’intera
illusion'artificiale, idea che tempo scorra
la perdita di tempo, chiamata fu peccato
nemica al capitale, che tempo fa denaro
ogn’ozio in cuor amato, cambia stile vita
emotivo e cosciente, sacro tuo mondo
là in data direzione, senza che ritorna
richiama lo Zamani, antica via negrita
è destin dell’uomo, soffrir per cieca mano
Sostenì modello, di produzion consumo
s'un pianeta tondo, necessita di un ciclo
tutto non riesce, di crescer al contempo
Cultura sopravvive, per via mistificazio
siamo conformati, alla sua legittimazio
è modello basilare, d'ognì dominazione
è tempo progressivo, legato al capitale
come stil di vita, o il fare arricchimento
averne il monopolio, significa arricchire
l'elite che lo detiene, il popol sa svilire
È tempo nomadismo, tempo di ascoltare
Giornate del bambino, sfuggon ad adulti
Un sogno immaginario, abitato dal reale
l'ansia e tempo sono, strette e collegate
a causa sua energia, mortifera violenta
quando non gestita, preme uscire fuori
dia voce lo scrittore, ai selvatici rinnovi
desidera il selvaggio, ciò che sol conosce
appaga facilmente, sue minime richieste
e conosce solo ciò, che facile può avere
ogni luog'esperienza, è centro del mondo
stagion è soluzione, muta spazio in tempo1
L’uomo denudare, da spinte monetarie
tornare nella fonte, del sogno ripartire
tale illuminazio, Rasèn Roussou ripete
la mente và leggera, e Thera può nutrire
Democrazia diretta, vuol stati piccolini
la delega principio, rifiuta è inefficiente
a camminar digiunare, cantare da soli
Imperiale culturale, artefatta dimensione
Fuori i vigilanti, attendono che i bimbi
Entrino alle classi, a spegnere gl’istinti
lxx
lxxii
L’evitan l’orgasmo, ed estasi svariate
desidèri inconsci, son estranei a tempo
odia il narcisista, e nega imposto tempo
Sul tempo basa il mondo, tecno capitale
Registra i suoi progressi, e l'esistenziale
lentamen il tempo, vien dato per scontato
da conscia produzione, è quindi eliminato
l’ambiente militare, impone un celibato
Vita militare, è una prova di passaggio
la prim rivoluzione, cambiament'apporta
uomo far famiglia, clan civiltà comporta
comunicar tra confini, tra specie ulteriori
pregar ringraziare, tornare o accampare
il Tempo scompare, un sol Sé ci rimane
Secòn rivoluzione, nasce da invenzione
della metallurgia, e addò-mesticazione
accompagna divisioni, sociali del lavoro
spartizion di terre, e proprietà del suolo
meditazion è arte, lasciar cader la mente
vuotata d'ogni cosa, introdotta da pensieri
la mente sen passato, divien un multiverso
ignoto prende forma, Dio vien a congresso
tempo appar umano, narrazio di giornale
un simbolo che sgancia, vive la sua vita
Yidàm artificiale, prodotto della mente
selvatici tornare, è Raseno a ricordare
è diventar stringenti, e acidi sembrare
pur non concimati, non potati e infine
elastici ma forti, ogni primaver fiorire
a entrare nell'ignoto, occorre del coraggio
e da disperazione, può nascere l'assaggio
il saggio panteista, incontri pure un Tago
sue immagini proietti, o Seba mio rinato!
Divien divinità, per mezzo numerario
appaion l’orologi, templum calendario
conquistano natura, con suddivisione
denàr linguaggio è, merc'informazione
“Inverto accelerazio, in vita quotidiana
per viver più felice, un esistenz’umana
Cthulu è l’artificio, del mondo capitale
assoluto tempo che, vuol sol dominare
L'orologio non batte, per l’uomo felice
mi disse il Raseno, nel suo carpe diem
una civiltà del tempo, obbliga e ipoteca
presente per futuro, e vita tua rinnega
Creare un calendario, produce civiltà
Mostra incrinatura, del capital perfetto
È l'età del sogno, ritmo non progresso
L’attività creativa, è il suo riferimento
Prima di comparsa, di tempo e civiltà
Natura offrì segnali, con stagionalità
Era dio Calendae, il primo dì del mese
lxviii
oggigiorno tutti, siam ceppo coltivato
perderci possiam, nel bosco ritrovato
lascio una casa e job, e inizio la ricerca
selvaggità interiòr, archetipa ed incerta
Pien di belve sta, ostile è ogni Foresta
in ogn'incontro d'altro, lascia sicurezza
sai essere disposto, ai freddi ed alla fame
qualsiasi cosa mangi, è un solitario pane
può darsi pure che, non vedi la mia casa
Affiorino mie ossa, nel fango di fiumana
in cambio libertà, fa esser scollegato
pazzo per un pò, e all'umil collegato
lxix
Rompe ogni tabù, poiché porta sull’orlo
della trasgressione, con-senza ritorno
su pian spirituale, processo ci richiede
accettar noi stessi, nell'altro che si vede
lxxi
la logica supporta, dellà civil corrente
regola condotta, social comportamento
òr l’idea di tempo, mette in scorrimento
cresce alienazione, o imprigionamento
Nucleo religione, è vision storica tempo
Scandivano campane, coatta regolazio
Tempo a società, in artificio spazio
È nemica autorità, la tua creatività
“attraversar il confine tenendo presenti identità e differenza. Che libera s’irradia, da indìvidualità
1
Ciò può portare a vedere le case, le strade e le persone del tuo invenzione d’orologio, offrì opportunità
d’opprimer libertà, e creàr nuovà realtà
luogo, come fosse la prima volta, a sviluppare un rapporto
emotivo, sacro e consapevole con la natura che ti circonda. I
modelli sostenibili di produzion-consumo devon essere ciclici Scandìr ordine imposto, rivolta contadini
a sopravvivere su un pianeta limitato. Tutto non può crescere contro il tempo storia, o burocrati servili
in simultanea, ma alla sua stagione: se alcune cose crescono, orologio è gabbia, Rousseau lo gettò via
altre devono diminuire, così le istituzioni, lasciate al loro
Simbolico rifiuto, a forzàr la propria vita
decadimento, rilasciano talenti e capitali umani usabili in
nuove organizzazioni”.Gary Snider e Paul Hawken
incide su processi, di ciò che vien pensato
la mente vien riempita, dell’addestramento
produrre l’obbedienza, o condizionamento
monotonia apparente, gerarchico disagio
dopo avvio ribrezzo, emerge spazio gioco
se lasci la natura, esprimere il suo fuoco
un uomo a Varanasi, di mosche ricoperto
la morte è rivelata, senza alcun paura
vedono gli Aghori, una parte di natura
il tutto inizia e và, in zamani eternità
Ritmo personale, tu impara a rallentàr
d'ogni sofferenza, divieni trasformante
apporta migliorie, coerèn partecipante
Informazion vitali, in versi tramandate
su pelli su pareti, incision costellazioni
Segui il pellerossa, percorri tue parole
Mente la-tua-mente, si litiga poi muore
Umano è progettato, creàr suo paradiso
In Terra mentre è vivo, diventa l’infinito
nella diverse forme, Dio s’è reincarnato
l'uomo vede questo, nel sogno ritrovato
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
43
La Fisica dei quanti, or tiene analogie
con vision del mondo, sociali primitive
la legge d’entropia, riflette gran paura
Futùr del capitale, lontan dalla natura1
le principali banche, ch’emettono moneta
son’organi privati, che creano dipendenza
ai singoli e agli stati, come in medi-evi
siamo noi venduti, a pezzi oppur interi
Pur la tua salute, il cibo e innovazione
finisce in dipendenza, di gruppi di poter
Controllan W-H-O, finanzier del mondo
Impongono i vaccini, ai popol girotondo
bisogni elementari, uman di sussistenza
Spesso disattesi, deviata è l'esistenza
Il grado violazione, assiem a disistima
Traduce in malattia, il livel disarmonia
poi Dioniso in follia, segnò fase finale
erutta vasta morte, è rinascita da fare
la festa svuota sempre, la sua tazza bona
Entomi piccini, poi vanno ad impigliare
Entomi più grossi, riescono a sbrigliare
per guadagnar salario, in continuazione
lavoro non creativo, esilio e perdizione
esalta l'autostima, e salute ricorrente
i Saturnali a Roma, come feste d'India
più canzon scurrili, licenze a fare l'orgia
Gauri moglie a Siva, vuol riti primavera
Cerère Romana, a equinozi l'orzo spera
Debito economi, ha depressiòn risvolti
liquore di ciascuno, moltiplica ed inebria
in gorgoglìo travasa, tutti allaga e afferra
sociale imitazione, contagi ed entusiasmo
tutti gli esser fonde, in solo gaio spasmo
Isvara suo marito, l'asceta mendicante
implora prodezze, di madre universale
ogni casa e capanna, accende lumicino
alla festa del diwali, chiama ricco invito
svilisce nel rancore, inquina più rapporti
Paesaggi ecosistemi, affar di piantagione
Industrie disumane, annientano coesione
Son feste religiose, strumèn di civiltà
e rapirono agli inizi, in deliri alimentàr
Gandhi ben predisse, la lotta dei passivi
pur feste parentali, le cosmiche e sociali
rimescolan le masse, in turbe magistrali
e le Bajadere avanti, san folla dilettare
in lascivi movimenti, e i canti baccanale
sannyasi fanno chiasso, fachìr pirobazie
son feste dei latini, com indie acrobazie
che nutron cecità, orgogli ed ignoranza
l'idea di povertà, regresso intolleranza
sfacciato o sonnolento, l'osceno vi ritrovo
tra la gioia sensi, ricchezze d'amor proprio
Utopia del capitale, regge sul filmato
eccesso pur accade, tragedie senz'onore
Le feste pazzi sono, i baccanal cristiani
celebrati in stati, di Europa ed orientali
eletto a buffonate, un vescovo dei pazzi
in cattedral di Francia, corte tutti innanzi
riscalda entusiasmi, col crescer dei corpi
tace ogn'amarezza, e invidia tra le classi
abbassan l'ottimati, persin verso le plebi
le orge e i baccanali, livellan strati interi
preti son dipinti, in mostri donne e paggi
fanno sacra farsa, in chiostri avàn teatri
e quan la festa fu, vietata a più riprese
esplose fuoco forte, che molto male fece
il mezzo d'entusiasmo, scioglie l'avarizia
in leggi della festa, individuo par sparisca
gonfia poi si spuma, l'amor sovrasta tutti
si cercano gli sguardi, si trovano nei flutti
Igiene è la misura, di dose e quantità
l'occhi lancian fiamme, corruscano faville
dal petto pur di chi, già è men fortunato
sorge l'onda calda, d'amor fosforescente
che cerca simpatie, in altre ugual essenze
Ognì paese tiene, un suo cibo prediletto
che svela le passioni, e abitudini di letto
l'amor o la gialappa, producon la diarrea
che l'ansia d'un attesa, o il vegetale crea
ogn'uomo ben s'adorna, di miglior vestito
la donna si profuma, fior di suo giardino
l'amòr ne va presente, pur non invitato
sèn tumulto sparge, cupìdo sen peccato
ognun a modo suo, uccide inebria i nervi
assetati di pensiero, azione e sentimento
commuove l'atto bello, dà lacrime cipolla
Malaria dà la febbre, denaro ci trasforma
Bellezza e giovinezza, frizzano nell'aria
formano sciogliendo, assa icombinazioni
son orge baccanali, rumòr musica e salti
san muscoli svegliare, cervelli cuori saldi
Gatti ad inebriarsi, mangian valeriana
l'ebbrezza muscolare, è amica della festa
partecipa del gusto, di olfatto vista e udito
con maschere circensi, e fuochi d'artificio
Spettacoli e tornei, performano l'officio
Festa come igiene, è il cuore del sociale
un mezzo per mangiare, vivere e curare
ebbrezza medicina, rimedi alla sfortuna
civile con selvaggi, molte ne consuma
Civil disobbedienza, ai monopoli infidi
di ciò che terrorizza, in naturale stato
vision di verità, di colpo denudata
il desider negato, scalfisce sussistenza
attacca monopoli, e morale radicata
Inizia restrizione, e l'istinto resta fumo
Patologia di festa, ridesta crudeltà
l'uomo tien in sangue, infante egoicità
Cresce l’amnesia, il mezzo divien fine
muta l'amor proprio, nel tiràn contrasto
sangue colosseo, rovescian puro spasmo
Vision più riduttiva, cuor andrà indurire
Forza bruta e cieca, produce resistenza
il Colosseo di stragi, ebbe inizio in festa
Uomo vien strappato, da sua consistenza
agrari poi operai, e impiegati di consumo
Intrigo e falsità, prendon consistenza
Azièn diseducante, sfrutta dipendenti
a mezzo di tensione, stimol di sospetti
insegna ipocrisia, qual arte dell’ascesa
produce deformazio, della divin impresa
Manipola auto-imago, depista san’istinti
accresce dipendenza, stimola esser finti
Baroni e contadini, in economia di corte
Chiusa senza scambi, enzima poco forte
bimbi con anziani, barbon disoccupati
Malessere per primi, tutti han rivelati
dallà Cartago guerra, divièn l'Afrìca serva
supplizio d'imperiale, animal fa torturare
per ego fare grande, nel gioco a dominare
Giovan vecchi e donne, si battono tra loro
uscendo fuor città, durante i giochi d'oro
osceno e crudeltà, spesso van d'accordo
nell'istinto primo, eros-thanatos rapporto
la gioia mai nasce, nel cuore ch'è malato
nel popol che geme, di fame oppur fiato
tra oppressor-oppressi, regna menzogna
cita Mantegazza, Raseno sen vergogna
Epicuro pedagogo, spegne roghi d'odio
i sistemi isolati (non abilitati a scambi con ambient'esterno), col nettare di feste, cibi e unzione d'olio
mostrano la tendenza irreversibile della seconda legge della uomo assiem danzando, vive gioia invito
in comune sentimento, dilegua l'individuo
termodinamica (legge d’entropia) mentre, l’universo della
1
moderna fisica, è un sistema aperto, dove i positroni sono
elettroni che si muovono indietro nel tempo e i tachioni, più
veloci della luce, generano effetti e contesti retro-temporali.
poiché tutto soddisfa, in una volta sola
i muscoli e la pancia, cuore con la mente
tra sentimen sociale, e lampi dell'amore
Taras interviene, e il suo contributo dà
Esculapio muta pelle, se torna la salute
Igea sua madre Thera, gli libera la cute
così elefanti renne, cani scimmie e rana
ricercano piacere, animali con le piante
allietan loro vita, ristoro più importante
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
44
Le feste selvagge, e le feste civili
Formano paesaggi, lascivi e virili
Storia dell'uomo, convito di amici
dal sesso fra due, ai Radenje felici
selvaggio Payaguà, pesca e s'ubriaca
Orchestra una zucca, sul suolo di sabbia
coglie i suoi fiori, li somma a far festa
raggruppa gli amici, per far sola testa
lxxiii
Payagua sterminati, circensi surrogati
Sovràn sempre sarò, solo nel deserto
Corpo sarà l'ombra, respiro sarà vento
Cavalcherò con l'ali, della polver vasta
Ovunque tenderò, oblio pulisce spazza
misteri schiuderanno, poco a poco sai
Culture e civiltà, son nomadi e stanziali
Campo tien gioiello, il seme suo terreno
azion è concentrata, al sogno scopo vero
Seminare prima, raccolto è conseguenza
Raccoglier seminare, difficil compresenza
d'ambo i tradimenti, son vinti assimilati
Il lor medico o pajè, stimato più del rè
se sbaglia è bastonato, come Robespièr
il Raseno tale ciclo, a Seba và ispirare
Vedo storia in terra, d’indigene culture
impulso prepotente, a far l'antico canto
dopo aver sofferto, dubbio e confusione
canto un Therabuti, a cena e colazione
raccolta caccia-pesca, sinergiche nature
Distrutte assimiliate, da strana economia
che priva sussistenza, coscienza di chi sia
l'annusa recepisce, ondoso come il mare
Io con la Pamela, gradual vò risvegliando
un Anima gemella, possiede il tuo sentire
Divide le tue scelte, qualunque l'avvenire
gioia con ebbrezza, riduce a trasmissione
degl'interiori moti, od esterio impressione
gestiòn calor e moto, e ossidazion tessuti
questi in equazione, ci fan loquaci o muti
Faccio tè alla menta, foglia fresca miele
ripenso alle parole, di Taras e il suo tè
nasce nella Cina, da palpebre di Darma
portate nell'Europa, viaggia con l'Olanda
Compagnia dell'indie, pianta in Himalaya
tra ruscelli e fiumi, e l'ombra della palma
i cinesi son maestri, ne fan preparazione
l'infuso con limone, aumenta eccitazione
l'aggiunta d'un alcali, invece fa calmante
Latte ammorbidisce, asprezza di tannino
zucchero lo guasta, fan russi raffreddare
Torbido d'un tratto, eccitàn precipitare
dentro di alcun corpo, razza e religione
poliedrico l'incontro, esprime l'interiore
è cibo per alcuni, nutrièn sostanza fina
detto vien legume, per via dell'albumina
acuisce pure i sensi, di meno che il caffè
risvegli senza scosse, carezza dolce il Tè
Gioco autogoverno, è giovan’espressione
Speranza nel futuro, coscienza evoluzione
Magico e imprevisto, l'amore là t’attende
È adatto a ciò che sei, arde e ti risplende
Momenti di conforto, dona e ti consegna
quan meno te l’aspetti, Tago ben insegna
chiodi anice finocchi, mettono i persiani
e burro sale e latte, aggiungon tibetani
inglesi ne van pazzi, i Tartari pur frena
profuma le narici, e la mente rasserena
Zingari ed indiòs, pastori con viandanti
Io Seba nott'insonne, vò nudo passeggiar
tensione scaricare, e il mio letto raffreddar
quando freddo avverto, a letto vò a tornar
il cuscino ninnananna, pien d’erbe sa cullàr
scaccia sonnolenza, giova al mal di capo
aumenta stitichezza, in chi l'ha di natura
combatte l'ubriachezza, è utile in inverno
igien in climi freddi, e in umido d'esterno
Metto testa a nord, ad aver sincro riposo
respiro bocca naso, sbadiglio assicurato
fò asana capovolta, sul tavolo inclinato
Compagno di lavoro, tenace non febbrile
cancella ogni apatia, conversazion aiuta
la fogliolin cinese, dei monti del Fokièn
Commercio moderato, aiutan sostener
mi vengono alla mente, i rimedi di Taràs
che un giorno ci spiegò, citando Mantegà
lui l'alimèn nervosi, raggruppa con aromi
fermenti e distillati, caffeici e poi narcoti2
lattuga usa Galeno, vecchio e logorato
concilia bene sonno, dopo aver cenato
il succo lattucario, ha narcosi proprietà
un salutar sopore, lactuca riesce a dar
Preghiera di speranza, coltivo in libertà
Riprendo la memoria, di gran comunità
Sfido concentrazio, dell’energia surplus
Con pratica baratto, mercato tu per tu1
Lavoro è pur godere, paesaggi naturale
sia permacoltura, Tua scala industriale
lebbrosi sotto stelle, sembrano diamanti
Popolo di Pan, che afferma suo concerto
Imper’argilla crolla, su steppe su deserto
“il fuoco di Gesù, sincretico che piange
piange dell’amore, oltre il riso estremo
libera il divino, l’ama sempre ovunque
Om nama shivaja, grida Lui per dunque
Se tieni amor divino, accetti tutti i fatti
far case di capanne, o dolce lavar piatti
Arte o religione, risolvon depressione
vestono d'incanto, assieme Pan signore
1
l’emettere moneta propria sfida la proibizione legale e i
privilegi che il governo accorda a precisi monopoli.
e sbadiglio in recitato, così son contagioso
2
la teoria del sonno, Paolo Mantegazza
Fonda sull'azione, di cibo che strapazza
eccitazio inibizione, del nervò motore
veglia con pensieri, e canali sensazione
muscoli e pensieri, ricevono i segnali
e mandano risposte, ai canali sensoriali
caffeici accrescon segni, ai nervi caricati
narcoti danno sonno, sui nervi scaricati
nella eccitazione, di muscoli e di psiche
esaltasi la veglia, torpore n'è il rovescio
narcoti ed anesteti, contrastano i caffè
così come i caffè, distruggono gli etèr
gli alimèn nervosi, allontanano la noia
destando sensazioni, fino alla paranoia
mutano i piacere, se addestri situazioni
anestetici già fanno, tacere i gran dolori
s'eccitano i sensi, i muscoli e il pensiero
pauroso avrà coraggio, pover sente ricco
il Gran Consolatore, spalanca i regni cieli
all'umil apre i veli, all'altro i fuochi inferi
l'infuso tazza salvia, ebbrezza non ti dà
se sommasi eccitazio, allor può darsi và
il vino è caro amico, insegna cose vere
scopre i ver pensieri, apre cuor e vene
se un lucido pensiero, s'alza esilarante
sopor o convulsivo, 2 forme d'inebriante
più vari grad'interni, all'ebbro battezzato
gloria e religione, fuor d'ordinario stato
Ebbrezze bevande, o spontan passione
l'anello è muscolare, sessual eccitazione
il moto esagerato, dei muscoli in un ballo
sen musica armonia, riesce a dare sballo
i negri in Suriname, presi a convulsione
Oracolan danzando, e grondano sudore
mentre tra dervisci, s'insegna cucinare
fino a stimolare, lor corpi a performare
le danze evoluzioni, compiute al venerdi
“Aumento di polso in varie bevande: acqua calda 39.8 pulsaz
in rettangolare sala, tra i canti di sheìk
tè 40.6, caffe 70, cacao 87.4, mate 106.2, coca 160 . L'infuso
di Coca eccita il cuore 4 volte più dell'acqua calda e tè e il
(134 puls. su ordinarie 65) e il sangue congestiona nei centri una voglia di gazzella, li prende fa girare
doppio del caffè. Mentre reagisce in circolo, la coca produce vitali, pertanto s'han piedi e mani fredde. Legge fisiologica: un ballo turbinoso, sull'asse due ore sale
febbre passeggera, aumento di calore e respirazioni, faccia
le cause debilitati sono tanto meno attive quanto più il corpo
accesa e occhi scintillanti. In dosi maggiori palpita il cuore è in stato di resistere ad esse”. dottor Paolo Mantegazza, 1860
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
45
Alcolica influenza, è brillante e spiritosa
la birra dà sopore, nel vin è tumultuosa
feroce in acquaviti, tremenda nell'abuso
letargo o leggiadrì, ciascuno sceglie l'uso
Lontani sono pure, gli estremi di narcosi
assopimèn tabacco, letargo coca ed oppi
è guaranà eccitante, a nervi ed intestini
attenua loro stress, attacchi lor febbrili
corrobora la pancia, di bimbì ammalati
secchezza spossatezze, coi dolor morali
sostengono i caffè, le industrie civiltà
quan bevi cioccolato, piace e giova assai
adatto pei malati, in bevanda calda sai
spagnoli e torinesi, caff-latte e cioccolato
Bevon la mattina, con spezie mescolato
son stimoli e sostegni, ai bisogni attività
delirio più baccante, coquero grida esalta
l'oppiofago denuda, psiche oscur e santa
l'azioni di Colombo, conclusero i cinesi
ebbrezza par naufragio, tutto vien a galla
come la baccante, schiamazza sen pudòr
invasa d'entusiasmo, che agita memorie
speranze con passioni, liber da più scorie
già Ferdinàn Cortès, parlava a Carlo V
Vìn eccita tempeste, estremo è doloroso
delizia lor diviene, tormento sai morboso
fu cacao Theobroma, Taras ci ricorda
eredità di Maya, Linneo gli aprì la porta
è perenne pianta alta, fino a sette metri
così l'oppio e la coca, ganja altri narcoti
ha nausea libertino, e ghiotto sen riposi
gustato lentamente, è farmaco eccitante
che poser ferrovie, tra i continenti estesi
di cocolat infuso, del Montezuma invitto
vien dall’Amerìga, pur mate e guaranà
Thea viene dall’Asia, Coffea dall'Africà
che abita ideale, negli equatòr sentieri
ogn'alimèn nervoso, produce guai d'abusi
che porta a disgustare, i vecchi cibi d'usi
il recettor nervoso, è sospeso in malattia
s'annuncia la salute, quan torna simpatia
Indigeni avan Cristo, coltivano il cacao
in medicina sappi, conviene indovinare
sperimentare spesso, rima con sperare
Moneta a Chicken Itza, più d’altri tesori
l’usano in bevanda, e monete passamano1
narra la leggenda, che pianta nacque un dì
da sangue principessa, che molto ne soffrì
ed imperiali editti, ne imposer piantagioni
La cioccolata calda, è cibo con bevanda
divina broma che, il clero pur domanda
servita nelle chiesa, durante le funzioni
là nel settecento, a dame e buon signori
pur Napoleone, vorace impressionante
Ammira tale pianta, amara ed eccitante
ne beve ogni qualvolta, deve ritemprarsi
Assieme a illuministi, al fin d’illuminarsi
mercanti dell’Olanda, presto fanno ricchi
barattan schiavi neri, contro semi amari
sviluppano consumi, Europa loro empori
diffòndon piantagioni, e creano monopoli
c’è chi lo produce, chi gusta chi guadagna
Molti produttori, rifiutan quel d’industria
spesso mescolato, con zuccher raffinato
che sali e vitamine, sottrae e ti fa malato
arriva a un verde prato, e lì và riposàr
cinto era quel prato, da piante di Caffè
che aveano frutto secco, già caduto a tèr
ne mangiano le capre, adescate dall'odòr
belando nella notte, poi svegliano pastòr
Lui corre dalle capre, a confutar malìa
e passa intera notte, a cercar l'anomalia
all'alba torna al prato, visto giorn avanti
Le fave del caffè, ignote scorge innanzi
mirate attentamente, dove capra volse
vide frante e morse, a terra ne raccolse
per diagnosi ne porta, a oracolo d'Arabia
il vecchio luminare, che ride pare sappia
datti pace figlio, che il male cessa presto
il gregge n'esce sano, frutto avrà digesto
l'acre umor infuso, li fè vegliar fuor d'uso
anch'io sovente sai, nei lunghi studi l'uso
abbrustolito pria, nell'acqua faccio infuso
duràn l'ore notturne, sonno lascia il fuso
e stillo mio cervello, fino al Sol novello
alfin pur i Persiani, raccontan Mito bello
chi tenta ha più fortuna, è storia naturàl
nelle diarrè emicranie, impiego guaranà
stimati suoi mercanti, erano esentasse
e i sudditi coi semi, pagavano le tasse
S'inviano le nazioni, idee come le droghe
bottìn di viaggiatori, smerci ludi e glorie
là in paesi caldi, il guaranà in pastiglie
rinnova molte forze, in viaggi parapiglie
Montezuma capo, ne beve quaran tazze
polver essiccata, aggiunta ad altre spezie
al popolo di Aztechi, regala dio serpente
ha tracce d’endorfina, perfìn serotonina
selvatico di Kaffa, in Etiopico altopiano
una tazza fresca sai, già ristora grande
tra colazione pranzo, è salubre eccitante
dannosa è dopo il cibo, e stitico ti rende
il nome cioccolata, è l’azteco xocolatl
libera il pensiero, da noie e da conflitti
là ogni redentore, già martire lo pasce
guaranà dovunque, in acqua resta sazio
semplice da fare, non rischia putrefazio
in Messico t’accade, non poter star senza
colpito chi è privato, da sintò dipendenza
t'aiuta tutto il giorno, senza mangiar altro
in feste cerimonie, adatto è lui senz’altro
nome di Paullinia, a Simon Pauli tende
in cò par superiore, a tutti altri caffè
che voglion più cure, e tostature che
l'indio il guaranà, raschia con un pesce
lingua d'un salmone, che porterà con sè
gli serve a prolungare, le veglie l'allegria
i semi fermentati, danno un tè bollente
Atl sta per acqua, xoc è schiuma e fiori
fusion di Xochipilli, e Quetzalcoa divino
Dio serpen piumato, Dio dei fiori il primo
L’indio ne consuma, fresco e macinato
a polpa di banana, il succo è mescolato
Mangiato a fine pasto, comè tonificante
vincer emicranie, portar più febbri via
Ciocco edulcorato, tu evita ai bambini
affatica digestione, il fegato e il colòn
uscito col suo gregge, errando qua di là
Grasso ipercalore, dà obesa stitichezza
infarto con diabete, attendono stoltezza
lavora con l'umore, alcaloide teobromina
nutrièn corroborante, in tubercolosi spinti
Bevon montanari, millenni latte capra
Calda la bevanda, ad aver sonnifer sacra
e i pueblo d'Arizona, i funghi stesso scopo
ricchi in vitamine, a calmàr pensiero moto
amici del pensiero, e dei sensi eccitatori
le bevàn nervose, apro-chiudono i sensori
ogni bevàn chiamata, dall'Arabi kahwèh
da Etiopia originaria, è medicinale che
arcangelo Gabriele, viene da Maometto
e malato lo guarisce, porgendogli caffè
tra traffici e cervelli, và di mani in mani
Venezia lo conosce, lo smercia sulle navi
diffuse poi in Egitto, al Cairo soffre piano
decreto del sultano, morale dura nasce
botteghè distrutte, picchiati l'avventori
ammesso dal Corano, decretano dottori
Solimàno il grande, lo libera a Bisanzio
or commercio grasso, il popolo fa sazio
preti maomettani, lamentano moschee
vanno spopolando, e i bàr fan le maree
il Muftì ora di turno, ripone l'anathema
chiude più caffè, con la bevanda nera
passa nella Mecca, e sposa pure il Kat
Raseno raccontava, d'un arabo pastore
1
10 semi per un coniglio, 12 una sacra prostituta, 100 uno schiavo.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
46
fìnche nuovo Mufti, li riaprì solenne
radunan nei caffè, politici e balzelle
governo n'approfitta, mette bella tassa
pure fissa il prezzo, dì minìma tazza
sopra della legge, sta costum piacere
contraddicon figli, i padri sen temere
arrivano a Parigi, l'ambasciator sultano
lanciano la moda, caffè di gusto amaro
à Marsiglia giunge, nel millè-seicento
caricato in Borsa, impresa tien successo
tra elogi e le censure, diffondono i caffè
buono per Roussòu, e amico suo Voltèr
Olanda ed Inghilterra, n'aprono negozi
ecco la bevanda, schiave con begl'occhi
ma nel Brandeburgo, a causa di mal uso
tasse e monopoli, fà Federico il Prusso
l'avaro Iwariwe, gli amici non aveva
sol Yoretiràmi, furbetto non s’arrende
era piccol uomo, che rider lo faceva
all'amaca sua và, spesso d'ogni sera
Notte con le piogge, fredd'assai facea
e molti yanomami, tossivan raffreddati
il fuoco di Iwariwe, bastava per curarli
Ma padron del fuoco, tosto và ignorarli
ai malati pur negava, di tutti si burlava
Ma un dì Yoretiràmi , all'amaca sua và
e padron del fuoco, attento dormicchiava
quando all'improvviso, fa starnuto e bava
Il fuoco salta fuori, da bocca spalancata
L’afferra tra le mani, Yoretiràmi vispo
Saltando si allontana, pièn di felicità
Iwariwe disperato, caimàn diventerà
trionfo di progresso, frenetico suo frutto
porta il nervosismo, sensibile a tal punto
pesanti agitazioni, isterismo e nervi fuori
ricorda Mandeville, l'abuso è monopòli
riduci l'assunzione, e l'isterismo scende
lo stomaco riposa, l'autostima ascende
mal è tollerato , sui monti climi asciutti
assieme cioccolatte, riduce effetti brutti
Seppur in climi molli, tazzina è tollerata
poiché l'ossidazione, là viene rallentata
adatto negli obesi, i flosci e i mangiatori
appena per i vecchi, i bimbi lascia fuori
Tabacco pur legato, al fuoco ed animali
Romulo racconta, del mito yanomami
Iwarive tiene fuoco, posto sotto lingua
a nessun ne dà, geloso che s’estingua
Pablo pajè vero, di Romulo è un amico
tiene sue 2 mogli, assieme coi suoi figli
dorme con le piante, e sogna il loro uso
si che può scoprire, i lor curativo infuso
Sopra semi soffia, e ricoprili con terra
se pianticel trapianti, coprile con foglie
sole non le brucia, aspetta gran fogliàr
staccale dal nervo, su fuoco fai seccar
la polvere nù-nù, è verde e visionaria
Su ogn’albero lascia, il fuoco scintilla
per ciò Legna brucia, là nella foresta
su albero cacao, ne mise assai di più
Pianta che innesca, il dono fuoco giù
brucia dall’interno, cuor martella corre
ogni vena arteria, senti aprir nel corpo
a permetter corsa, sangue burrascoso
Vulcàno ridestato, corp'erutta acquoso
“Il fuoco è immortale, vi farà soffrire
la femmina del rospo, disse nel predire
Pryoma rospo arancio, donna di torrenti
l'invocan i pagé, a freddàr febbril eventi
Vàn fuor di controllo, funzioni corporali
sbavare e lacrimare, orinare e defecare
sommerg’ogni rumor, corsa martellante
sangu'accelerato, dolòr divienta grande
Cacciator-coglitori, migliori d’Amazzonia
fier'indipendenti, si muovon com il vento
or ad Hasoriwe, dei semi lui consegna
avvolti nella foglia, li mise in una pigna
è il secreto sapo, da un arborea rana
Pelle vien spellata, da ramoscel rovente
e il sapo liquefatto, or s'applica su piaga
l’ustionata zona, uguàl capocchia spillo
corpo scalda ed arde, suda fà zampillo
Vivon i Matses, fier del mon contiguo
e ancestrali eroi, masticavan thara-thara
foglia che ubriaca, ma a tutti non andava
piange Hasoriwe, che mastica con doglia
commosso Tomiriwe, don un altra foglia
Mentre gliene dava, gli disse fai così
se a genio tu gli vai, fuòr di libri appresi
mezzo caccia e pesca, e medicin umana
Yoretiràm intanto, torna allo sciabono
fuoco ora dispensa, a tutti yanomami
felice e contento, spicca un salto alto
finisce su più rami, dove lascia pacco
lungo Rio Galvèz, Brasil Perù amazzonia
Terra di caimani, serpenti e pur giaguari
Malaria e febbre gialla, parte di quel ciclo
la forza muscolare, erculea in ogni posto
vision approfondita, al buio senza sforzo
sopporto senza cibo, rincorrer gli animali
per vari giorni vedo, ha intuiti magistrali
più spiriti di piante, confidano segreti
Pablo e suoi discenti, ai margini foresta
danno inizio al rito, del sapo come festa
Grattan bastoncino, su cui è depositato
Mescolan saliva, un braccio và ustionato
caffina nelle rane, agisce qual veleno
supera stricnina, consider ciò davvero
accelera il pensiero, e l'illuminismo và
caldo e appiccicoso, umido è l’ambiente
coltivano la yucca, zucchero e banane
Per poter cacciare, devòn comunicare
con spiriti di piante, e pure di animale
con foglie di tabacco, e cener mescolata
o con la corteccia, dell’albero macambo
al tramonto infuoca, ciel a tutto campo1
Filtro od infusione, ebollizio o decozione
goccia panna latte, ne fà concentrazione
aggiunti nel deserto, aromi cardamomo
Zènzer chiò garofa, vaniglia latte cocco
la dose d'uomo scende, influenza civiltà
fanno palafitte, la pioggia spesso inonda
durante la stagione, ai tropici è la norma
desideran morire, respirano affannosi
stomaco tien crampi, e inizia a vomitar
e tutto affievolisce, esausto cadi al suolo
perdi conoscenza, risvegli qual dio tuono
Pulisci del terreno, sterpaglie brucia lì
seccate a fuoco appese, durano di più
quando voglia tieni, macera due foglie
i acqua e cenerè, e rotol tra gengive
mastica tabacco, avrai più forze vive
Hasoriwe fece salti, tanto fu il piacere
andò nella foresta, divenne cuchi-cuchi
anche Thomiriwe, fa la trasformazione
và dentro la selva, e diventa roditore
or noi yanomami, coltiviam tabacco
io invoco Tomiriwe, se vedo piove poco
finché fecondi i semi, e possa tabaccàr
a clim'asciutto sò, raccolto v’abbondar
Raseno conclude, la stor del tabacco
portato alla Firenze, da Cosimo Medì
La sua coltivazion, assiem alla patata
pure alla Britannia, alfine vien sbarcata
al fumo del tabacco s'associano più idee
religione e culto, che devozione tiene
tra popoli nativi, è una piàn rivelatrice
giunta in vari modi, nave ambasciatrice
e i semi del tabacco, un esplorator donò
all'ambasciator di Francia, Jovane Nicòt
1
“Tabacco e cenere provocano PH basico nel cavo orale,
lui presso di Lisbona, li semina d'intorno
ritardando lo sviluppo batterico e la formazione della placca. fumo cura mali, in corti vecchio mondo
Matses e Yanomami, hanno dentatura invidiabile.” Romulo
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
47
.2 febbraio, Seba:
poi arrivan censure, divieti con editti
ma in cerchi di salotti, crescono conviti
quel fumo nicoziana, al cuore dà calore
in palazzi oppur capanne, sa lenìr dolore
Tabako par la pipa, nella lingua Haitiana
la pianta invece è, chiamata la cohiba
nel Perù è sàyri, nel Messico è la yetla
raccontaci o Raseno, l'islamica storiella!
Và Maometto un dì, nell'invernal deserto
quando s'incontrò, a una vipera gelata
presa compassione, al suo vestito scalda
quest'antica d'odio, lo morde quindi salta
cronico abuso, produce alienazione
corizza e catarro, asma bronchiale
La cute fa gialla, eruzion foruncolari
gambe anestesia, tremiti di membra
convulsi movimenti, vertigini elevate
croni nicotismo, angoscia maniacale
Tabacco giunge a Giava, India con Malesia
velèn di nicotina, è cardiaco vascolare
come belladonna, su cuore e vasi sale
nicotismo acuto, paralizza cuor respiro
palpitazion dispnea, dolor angina alfino
sino nell'Australia, un ocean di nicoziane
e fumano le donne, con molta voluttà
un calumet o pipa, di pace degli Oglala
entra il portatore, nel circolo l'accende
al sole la rivolge, al capo alfine tende
mi pongo confini, un sapiente consumo
il tabacco leggero, più ricco in profumo
a me calma i dolori, e nervose irritazio
Balsamo e dono, e moneta di scambio
orina con sudore, fenomen secondari
mastican bambini, fra Tciukci di Siberia
lentamèn la cicca, così facchin cocchieri
e i nomadi Kalari, ne fàn polvere fiuto
spazzolan i denti, le dame sen rifiuto
ma l‘uso prolungato, produce dispepsìa
fa grosso e rosso naso, e dà l’anoressìa
ogni nuova gioia, è pur un nuovo vizio
sorgente di più guai, sen misur indizio
fuman la carta, se manca la foglia
ha nausea il novizio, e freddo pallore
ai muscol vertigo, diarrea e vomitone
piano si avvezza, all'azion velenosa
Fino al piacere, e sopor dolce posa
è verde Natale, sarà bianca Pasqua
Natale al balcone, Pasqua al tizzone
Un molle Natale, fà Pasqua asciutta
in debito è Cielo, se manca la frutta
pur se fumatòr, conforto ha nel dolore
sente men l'azione, dellà piantà cicuta
tosto assai sentita, a chi non ne fuma
con caminetto in mani, dopo var fumate
all'ospite la porge, poi a ciascun astante
tutti hanno fumato, patto fatto è inteso
amicizia e buona fede, circola in esteso
contrasta scorbuto, la foglia tabacco
assai dilagante, tra navi equipaggio
soffron soldati, e tormentan la noia
Zefiro che torna, il bel tempò rimena
E ridono i prati, e il ciel si rasserena
Giove si rallegra, di mirar sua figlia
ed ogni animàl, d’amar si riconsiglia
Veglia completa, nervosa irritazione
ansia e timidezza, terrore da visioni
fotòfobia visiva, e delirio alcuni casi
visioni d'animali, sepolte antiche fasi
il continuo nicotismo, irrita mucose
Cina poi Giappone, con navi e carovane
presso i siberiani, e tribù inter'africane
Il lupo non mangia, ne caldi ne freddi
nè il caldo nè il gelo, rimasero in cielo
Ponente ponentino, da mare spirando
è Zefiro Favino, il caldo via spazzando
soffre evacuazione, così respirazione
stomatite glossite, dolor addominale
Maometto nel dolore, pur evita il rancore
non vuole la sua morte, veleni sugge fore
sputa giù per terra, tabacco poi ne nasce
miracolo che purga, contrasto tra 2 razze
figli dall'aumento, pression d'arteri vasi
tabacco a basse dosi, stimol nervo vago
contrazi muscolari, a stomaco ed invaso
vedi gl’equinozi, per fare buon negozi
oggi più proverbi, l'Emilia mi racconta
Luna meteo clima, il terzo giorno conta
m'indica quel tempo, che farà nel mese
quarto quinto giorno, estende le pretese
Luna mangia nembi, per crescère piena
quan tutto ha mangiato, cielo rasserena
la stellin lucerna, se manca è maltempo
chiare nitide corna, sta freddo correndo
quan luna tiene, ben il culo a molle1
e presto pioverà, sicur sullè tue zolle
Luna con anello, non porta tempo bello
la pallida la pioggia, rossa porta vento
suoi corni smussati, indican la pioggia
Eretti e minacciosi, indicano un vento
di nord oppure sud, specie il quarto dì
Se rossa segue Pasqua, porta carestì
lxxiv
a Luna settembrina, 7 se ne inchina
in equinozi autunno, è fata più turchina
da lei inzia deciso, declino insolazione
raccolto d’anno dopo, rivela precisione
levar calar di luna, è cambio di fortuna
assieme con i quarti, cambia pure tempo
Posson aver pioggia, solstizi ed equinozi
1
ha la gobba in basso e sotto ha le nuvole o alone di nebbia
Tutto si bilancia, restituendo quantità
d'un modo o nell’altro, caldo freddo fà
post nubila è sole, dopo un temporale
quan ride montagna, piange il pianale2
quando la canna, fa grande pennacchio
sarà lungo inverno, di neve di ghiaccio
fioritùr del cardo, rivela il picco estate
arco beve in mar, per nuvol dissetare
Arcobalen mattina, riempie la marina
Arcobalen di sera, il tempo rasserena
Arco in mare ha, tempo buon da fare
Arcobalen in terra, piove o nevicare
Cielo a pecorelle, acqua a catinelle
s'è rosso di sera, bel tempo si spera
pesante aria respiro, gross’acqua fà
se l’aria è rossa, o piscia o soffierà
s’è l’aria a fette, son lampi e saette
se gran bonaccia, tempesta minaccia
Bora scura dura, poco dopo muore
di tre o 5 o 9, dura quan se move3
cielo rosso al mare, và contadin arare
Nuvol rosse sole, prepàr legna pastore
Cielo di lana, piove oggi o in settimana
a cielo improvviso, non fare buon viso
2
Il principio di compensazione è base delle previsioni: annate
calde e fredde, d’abbondanza e carestia, si bilanciano tra loro.
3
mare con aria pesante, immota, onde piccole, fitte e deboli
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
48
canto squarciagola, stimola la pioggia
è rito propiziazio, di pellegrina foggia
imito gli uccelli, grilli e altre creature
pur se stono e stompo, aiuto ierodùle
La rondine chiama, la pioggia del cielo
per sue necessità, e quelle di creature
vola bassa bassa, prega venga l’acqua
prega Pan e il sole, rondin del signore!
Bel tempo sarà, se sole s’alza chiaro
e se nubi all’aurora, vanno nell’ovest
Pioggia ora nell’aria, è caso di aspettare
e mordon moscerini, zanzare con tafàne
quando canta rospo, inverno pare morto
in toscana primo canto, tien a fine marzo
Tartarughe e piante, escon dal letargo
così pure gli umani, come fosse incanto1
ad April la lepre, ha finito di svernare
Ma se coperta sta, tempo va cambiare
l’uccello fici-fici, fà suono tintinnante
quando primavera, diviene più costante
nuvol verdi e scure, tempesta e saette
se mare molto scuro, pioggia sta sicuro
sento in quel fondo, gracidar la rana
indizio certo è, di unà futur piovana
Se sono i greggi, tutti attorno sparsi
e cercano all’ovile, pur approssimarsi
avidamente gustan, elettrica pastura
Pecore irrequiete, rivèl pioggia futura
pur la vaccherella, in quella falda piana
aspetta l’acqua, che non par lontana
e narici allarga in alto, così le giova
gode a respiràr, l’ar ionizzata nuova
vacche che d'estate, brucano nei prati
non toccano ciuffi, di un verde rinomati
anche se affamate, lor evitan quell'erbe
cresciute su letame, d'anno precedente
Orione nimbosus, pluviosus acquosus
1
la tartaruga esce dal letargo solo se l’inverno è mite e resta
in superficie fino ai 7 gradi. Se scende improvvisa nella sua
buca, fonda quanto l'inverno, il freddo arriva in poche ore.
Sorge in autunno, e porta sue piogge
tramonta ad aprile, pure con pioggie
di buona stagione, anticipa le fogge
freddo secco vento, che cielo rasseren
chiamato è Scirone, distrugge l’estate
specie al tirreno, e saette ha scoccate
lampeggia poco tuona? secchi il ciel ti dona
lampeggia ponente, lampeggia per niente
se fa lampi da levante, Libeccio arrivante
Quan nuvole vedi, andare al mare
Prendi pur la zappa, vai a zappare
Quando le nuvole, vanno al monte
prendi gli arnesi, raggiungi la corte
Tramontana nasce, poi 3 giorni pasce
o a multipli di tre, poi sparisce e muore
la stuzzica di certo, marino vento mare
mattina tramontana, a sera fa maestrale
un cielo si oscurò, e un vento cominciò
cuor di fiocchi neve, è polvere che viaggia
vento porta in alto, ed umi nube abbraccia
al freddo si ghiaccia, cade e assume forme
A terra sudiciume, rilascia quan si scioglie
Libeccio Sud-ovest, detto Africo Garbino
Libico oppur Lips, port’acqua è violentino
avàn scopre i pagliai, quindi poi ci piscia
febbraio in tabarro, Anton barba bianca
Primi tuon di marzo, serpe esce dal balzo
risvegliano i cursùni, è odor di primavera
Muor radic’inverno, d'april dolce dormire
Uccelli lì a cantare, e gli alberi a fiorire
Se tuona su albero, senza le foglie
allor pochi frutti, stagione, ne coglie
Canta l’usignolo, alle notti di aprile
Segna il bel tempo, stabile a offrire
il ventisei di luglio, ristora i mietitori
pianto Madalena, pioggia sacra manna
è l’ora del pastore, tregua sopraggiunta
sibilo ad’orecchio, pioggia pur annucia
quan cambia tempo, galleggia lordura
“Dum tepore mutant, stercora natant
se vien brutto tempo, pur cigola legno
di porte e finestre, armadi e bracello
chiara montanga, bevi va in campagna
a chiara marina, mangia e sta in cucina
se montagna è chiara, la marina scura
Và bosco e campi, senza alcun paura
ad acque d’aprile, quercia lava e riveste
e con sughero e fico, la folgor apprende
all’acque di maggio, il fico apre la soglia
finchè s’infoglia, minchion chi si spoglia
Marzo fuor la gemma, aprile dopo l'apre
Maggio poi la tiene, giugno poi la rompe
Acqua di Maggio, vale più di buoi e carro
1 acqua aprile-maggio, pane tutto l’anno
l'Emilia ancor snocciola, i vari tipi vento
Se maestral è fresco, Bora arriva presto
esso gonfia sgonfia, annuovol rasserena
con la tramontana, non dura settimana
qualora non piovesse, neve non ci manca
se è sole o solicello, è solo mezz’inverno
sempre s’equilibra, tempo brutto e bello
La terra trema sotto, e l'acqua s'ingrossò
si abbatte l'uragano, e ingoia molte forme
dentro sta la calma, Ganesha và conforme
dopo grande vento, viene pioggia fissa
Iniziano i Venti, mutamenti di stagione
intorno agli equinozi, fan accelerazione
se vò verso marzo, vento và a soffiare
Alla coda di marzo, e la testa d’aprile
se prima v'è vento, e poi segue brina
L’acqua giù in terra, starà domattina
Cielo grigio mattino, è segno bel tempo
Quan canta il merlo, và fuori l’inverno
equinozio plenilunio, goccia o fontanile
Aprìl freddo gentile, non ti alleggerire
Maggio e maggione, tieni il tabarrone
a luglio gira ignudo, il sole è nel leone4
Scirocco Sud-est, nasce secco Sahara
e l'umido raccoglie, il mare traversando
quan soffia scirocco, nubi dietro la porta
scirocco oggi soffi, domàn fai la scroscia
Luglio gran caldo, bevi vino batti saldo
Agosto cap’inverno, nasce nodo freddo
Notte di Lorenzo, carbone piov'addosso
Francesco poi rinfresca, verso 2 agosto
Austro è detto Noto, ovver il Vento Sud
del caldo mezzogiorno, porta nubi e più
Vento e tempesta, e perigli ai naviganti
assieme con Borea, nomina i quadranti
fin acqua d’agosto, por uomo ti conosco
Settembre porta via, ponti o secca fonti
Settembre mutamento, aria settembrina
Fresca or è la sera, e fresca è la mattina
Austro e Borea, son due stelle rilucenti
di antica nebulosa, Presepe mangiatoia
costellazion in cielo, vedo nord di cancro
pronostica tempo, secon chi sta brillando3
parton le mosche, giornate sono fosche
Ottobre è speculare, al marzo carnevale
Qualche scampagnata, ancor sa regalare
butta poi le ghiande, a suino da grassare
se andiam vers’aprile, vento và finire
non si sa il freddo, che possa venire
Marzo pazzerello al sol porta l’ombrello
Neve marzolina, è da sera alla mattina
Lampi improvviso, di tempesta son avviso
Novembre Martino, 3 giorni e un pochino
Alla festa dei santi, la neve è per i campi
suscita tempeste e terremoti, fischia conchiglie rapì fanciulle Alla festa dei morti, la neve è negli orti
2
Maestrale è asciutto e gelido d’inverno, assieme a Ponente, la Bora quan lampeggia porta sereno, quan tuona la pioggia Giunge a monte e piano, nel 18 e rotti
Maestrale maestro, spir da Nord-west2
Tramontana e Greco porta prevalentemente sereno (quadrante 3 Le due stelle brillanti di Borea e Austro, son dette Asini,
W-NW-N-NE); i restanti 4 venti portan pioggia: E-SE-S-SW. mentre quella di mezzo è il presepe (mangiatoia). Se sfavilla
Borea od Aquilone, vento freddo e impetuoso, per gli antichi, una e nasconde l’altra allora spira Noto (austro), sennò Borea
4
Dopo tanta rugiada a marzo, segue tanta pioggia ad aprile
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
49
Al 25 o Caterina, tira fuori una fascina
Al 30 sant’Andrea, freddo spacca pietra
Natal freddo cordiale, bruma Dicembre
davanti t’agghiaccia, e dietro t’offende
Marzo porta i nodi, al 19 e venticinque
i 3 giorni della vecchia, lì nel fine mese
Nodo del cuculo, sta invece il 10 aprile
quel d’Eolo il 25, patron del vento fine1
neve avan Natale, ogni sterpo è grano
e 24 giugno, ogni grano s'è pagliato
se non c'è capanna, falla allor da té
chi semina la terra, spera in cielo Rè
Nodo san Pancrazio, Servazio e Bonifazio
Nodo bachi Seta, tra mezzo e 20 maggio
Nodo mamma Pietro, è l’ultimo di giugno
dopo appar estate, puoi scoprir il grugno
la civetta inizia, cantare e la cornacchia
con voce roca insiste, allor arriva l’acqua
presto aperti nembi, riverseranno pioggia
il vento Levante, Apeliote è chiamato
porta pioggia dolce, mena pur sereno
Marito a Dea di fiori, ebbe frutto figlia
torrenti sulla terra, a dare nuova foggia
farfalle intorno casa, è imminèn temporale
pur se testa prude, insistente sen ragione
Se il fuoco brucia interno, neve fina fina
sfavilla brace viva, grandine avvicina
assieme miele spighe, Emilia mi bisbiglia
se non piove Levante, è un gran brigante
Levante levantina, un dì o na quindicina
Levante leva e move, o tre o sei o nove
Se non si rimette, è 18 o ventinove
lxxv
e Neve presagisci, se sibila la legna
se un alon lucente, tiene la lucerna
Funghi su lucerne, pioggia s’avvicina
fiamma che volteggi, è vento da cantina
Talete di Mileto, Raseno cita in rima
avanti seicen Cristo, Ioni scuola officia
pronostic'abbondante, annata per l’olive
Acqua è nutrimento, di tutto ciò che vive
La nebbia bassa, quel che trova lascia
3 nebbie fan pioggia, 3 pioggie la piena
dopo tre brine, sarà pioggia a mezzane
se muro trasuda, temporal può arrivare
affitta ogni frantoio, per guadagnar alfine
a Omero lui fa l’eco, su acque prim'archè
la terra vi galleggia, e l’umido dà il caldo
vapore torn all’aria, cuor di legno saldo
pure il bianco gelo, d’acqua è messaggero
se pizzican geloni, e neve o freddo intenso
abbondanza ghiande, lungo fredd’inverno
Scirocco e levante, stancano i santi
di queste 4 cose, mai non vi fidate
Sereno di notte, o nuvolo d’estate
e successiva estate, calda per davvero
amore di donna, e discrezion di frate
Ghianda cade presto, il freddo viene lesto
Ghiande a san Michele, natale molta neve
Mordono le mosche, giornate sono fosche
Mais con più cartocci, inverni freddi forse
Vento di sera, buon tempo si spera
Vento di mattina, pioggia s’avvicina
Non fu mai vento, senza acqua dopo
il Maiale scontroso, è un segno di pioggia
Nocciòl gran raccolto, inverno neve fogge
quan nevica a minuto, la trovi fin al buco
quan sole nev’indora, neve neve ancora
Talete panteista, afferma in ogni dove
Muore mentr’assiste, un olimpiade pure
Vento Grecale, che spir dal Nord-est
Cecia è chiamato, e porta grandolone
Neve e burrasche, è fredd’umido nembo
Grecu e livanti, acqua dietro e davanti
Non cade la pioggia, se vento l'invoco
1
Talete gran sapiente, lascia Anassimene
dirigere la scuola, e l’aria archè diviene
l’anima ed il cosmo, con l’aria si sostiene2
raffredda e condensa in vento nubi acqua
pur diventa fuoco, se rarefa e s'espande
Cosmo è l’organismo, in soffio respirante
son pure terremoti, causati da gran vento
Che penetra le crepe, formate nel terreno
causano correnti, e scuoton fondamenta
la diagnosi di Gaia, Anassimandro tenta
Osservan più cinesi, natur ed esistenza
scoprono gli effetti, del ciclo di stagioni
succeder dei lavori, maschili e femminili
Monte soleggiato, e ombra d’acquitrini3
i cosmici principi, producon movimento
seguendo la corrente, mutano momento
fra macro micro cosmo, uomo lì si pone
identica essenza, tra ciel e thera move
Ricerca l’armonia, del suo vitale spazio
Li aiutan sovrumani, agèn comunicazio
Acqua e fuoco detti, in var manifestazio
simboli del Drago, e Fenice loro spazio
Figur di mutazione, studiate dall’antichi
io trovo nell'I Jiing, e climi a noi contigui
fan sessantaquattro, simboli esagrammi
combinano tra loro, principi 8 trigrammi
Chuàn un dì pescava, su riva fiume P'ou
2 alti funzionari, gli manda il re di Chou
a fargli delle offerte, lavòr da funzionari
senza volger testa, respinge l’onorari
So che vostro re, conserva un carapace
di tartaruga morta, e più millenni giace
ditemi se quello, avrebbe or preferito
vivere nel fango, piuttosto che secchito
Far il funzionario, è contro suo pensiero
ostacol sua dottrina, natura a praticàr
son povero d'accordo, ma con felicità
fui un ricco letterato, con più infelicità
or 1 giorn'accade, è Chuan-zu che parla
Sognai d’esser felice, unà leggèr farfalla
Io sogno la farfalla, o farfalla sogna me
sveglio son in lei, o lei entro Chuan-tsè
Pamela ci ricorda, dei fior dell'enotera
che attiran le farfalle, in 3 minuti a sera
in calde sere estive, aprono al tramonto
e dispiegan luminosi, i petal giallo zolfo
Fior del Caprifoglio, profumano di sera
e attiran le farfalle, a chilometri di lega
specie più diverse, banchettan loro fiori
in calde ser'estate, ricordan fate amori
nèl feudale stato, di Sung antica Cina
Falene notturne, mimetizzan di giorno
maschere disegni, color oggetti attorno
L'Inachis rilassata, al pericolo apre l'ali
esibisce imago gufo, o i predatori vari
Vive alla campagna, semplice e sposato
Falèn Atropa sfinge, ruba miel di notte
a volte non sa uscire, finì reclusa forte
la manna di betulla, ch'attira le farfalle
è linfa fermentazio, ubriache ne fa tante
origina Chuan Tzou, della città di Mong
la dinastia dei Chou, qui aveva confinato
la dinastia di Shang, Rasèn ha ricordato
con l'abito vestito, di tela rappezzato
Saggio ricercato, dai funzionar di stato
dona suoi consigli, a tornar semplificato
Sceglie lui armonia, di vivere col Dao
più frutti marcescenti, ubriacano farfalle
così posso toccarle, senza danneggiarle
Io evito il toccare, le àl dal lato interno
li è la polverina, segreto a vol esterno4
La primavera si afferma per salti, ritorni e impennate di
freddo detti nodi. La parabola della vecchia, narra di donna vive sullo sfondo, di epoca che cambia
lxxvi
furba che conoscendo il tempo, riusciva sempre a scansare le Cultura confuciana, ostacol quella antica
sue pioggie e tempeste. Alla fine Marzo, che aveva 28 giorni, di origine sciamana, taoista or definita
se ne fece dare 3 da Aprile e il giorno dopo si scatenò al
4
piano e al monte infradiciando la vecchia in tutti e 3 i giorni. 2 condensando ancora, diviene terra e infine pietra.
milioni di sciami di nomade africana (Vanessa del cardo )
Il 10 aprile circa, inziano a cantare i cuculi. I Santi ghiaccio, 3 nelle ore assolate e accecanti del giorno estivo, si percepisce migrano a primavera sorvolando l'Europa. Di sera gli occhi di
ricorrono il 12-13-14 maggio e la mamma di Pietro 28 giugno la presenza di Pan, dio del silenzio e del riposo pomeridiano farfalle confondono i lampioni per la luna, e ciò le disorienta.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
50
Durante il Natale, davàn le lanterne
cheimatobie farfalle, danzan a notte
sebben gelo e neve, fan volo nuziale
pur quan gallo canta, fuori d’ora sia
ossa penne e odori, davàn la tana volpe
mentre par pulita, la tana tasso a monte
topìn campagna bosco, si visitan fra loro
in cunicol sotterranei, osservo nel lavoro
appaion strigiformi, rapaci uccel notturni
immobil occhi grandi, becchi assai ricurvi
tonda loro testa, massiccia con due ciuffi
mobili l'orecchie, penne espanse a sbuffi
su gemme da frutti, van uova lasciare
gallina si spollina, la pioggia s’avvicina
s’attardan a pollaio, piover vuol allora
doman non è più, il tempo che fa ora1
Poi a primavera, usciràn bruchi verdi
Più eredi di fate, piccin popolo di elfi
anche più funghi, stimolan germogli
far scope streghe, in palle fasci foglie
Gallina in natura, è grande predatrice
Insetti e lombrichi, veloce sa ingerire
e Gallina a sua volta, è preda di volpe
viene sì mangiata, nessuno tiene colpe
in trappola catturo, formaggio sottovaso
li afferro per il collo, collottola fra dita
posti nel terrario, nutro a frutta e semi
accumulano i cibi, e puliscon peli e piedi
l'Artigli sviluppati, e abitudin predatorie
vista acuta ed occhi, notevoli in allocco
la percezione è stereo, tridimensionale
Utile nel buio, d’intorno a sé scrutare
il bruco in farfalla, muta a fine maggio
Vanessa io si trova, su ortica passaggio
il Bombice sul gelso, carpocapsa in mela
sceglie fior di cardo, la nomade più vera
Volpe uccide il gallo, gallo in lei rivela
Viver la presenza, è legame parentela
uccidere mutare, forma in altra forma
ciclico mutare, l'essenza sempre torna
leprotti abbandonati, trovo lì nel campo
e mancano di odore, sfuggono alla volpe
due volte al dì la madre, và per allattarli
se voglio che continui, io evito il toccarli
a breve distanza, si servono del tatto
presbiti lor sono, fuor di loro anfratto
usan le vibrisse, alla base loro becco
a spezzettare cibo, fresc’oppure secco
a inizi dell'inverno, Vanessa va in letargo
ripiega sue antenne, chiuse in uno spazio
mentre quella gialla, passa il gelo esterno
ridesta vita a marzo, alì provate al tempo
il gallo macellato, dopo ch'è allevato
la lepre spesso mette, cuccioli in letame
confonderà l'odore, di volpe e pure cane
I rapaci notturni, aumentan percezione
muovendo loro capo, in senso rotatorio
Dal basso verso l'alto, in varie direzioni
osservano l'oggetto, da var angolazioni
Le licenidi farfalle, celesti rosso rame
verdi bruchi lor, in formiche han allevate
nettar dolce danno, ghiotto alle formiche
mutate poi in farfalle, alla luce rispedite
Gemelli della caccia, generan gli umani
risalgono dei rami, portando gli animali
locusta ragno e falco, rondine e coyote
liberan le genti, da imposte leggi vuote
ha tane sui pendii, e scava buche attorno
riparo dai nemici, e dorme tutto il giorno
il coniglio pure figlia, in tane superficie
imbottite di suo pelo, e sotterra l'edifice
In oscurità totale, distinguono alcunché
Bruco a inizi luglo, in crisalide s'imbozza
dal sacco a pelo esce, striscia sul rametto
pompa nelle ali, a indurirne il tegumento
giunto in superficie, coyote lascia stelle
il ragno tesse tela, disegna luna e tende
il falco batte le ali, dirige l’acque al mar
Umàn con pelle cervo, sole vanno a far
foglie di trifoglio, apprezzate dai conigli
han calcio ed ossalati, come medicago
evita l'eccesso, dell’erba fresc'assieme
lasciala appassire, seccarla ti conviene
Catturano le prede, mimetiche elusive
Penne morbid'hanno, mimetici i colori
scuri grigi in bosco, sabbia nel deserto
Volo silenzioso, permette plan scoperto
sotto albero sta sadhu, ugual mil'anni fà
così mio Seba appari, quan ti vò guardàr
reciti il tuo mantra, che tace la tua mente
dando giusto ritmo, al tuo respir corrente
il sole crea la luna, un occhio vuol offrire
su questo globo crea, la Vener femminile
che ciclo gestazione, fa in nove lunazioni
la notte fa cacciare, con sue luminazioni
I maschi accalorati, radunano sul prato
nozze delle lepri, avvengono in febbraio
di femmina che assiste, cercano favore
un gufo caccia i topi, volando silenzioso
al duello fra rivali, son botte di rigore
ghiandaia pianta querce, mese di settembre
svolazza lungo siepi, per giungere nei boschi
una penna azzurra d'ali, rivel sementi posti
quan fuoco se ne và, se ne và nel vento
Chi uccide i gatti sai, male fà i suoi fatti
Quando lui sbadiglia, vicino è temporale
un rapido ermellino, sguscia più veloce
la puzzola dal lago, l'inverno è là fienile
se gufo posto al sole, scoperto è dai canori
burlato fatto fesso, l'inseguon stormi fuori
e il velo del mistero, nell'estate spezza
la polvere dei morti, nel vento fà convento
la cenere dell'orcio, è un morto che risorge
la voce va nel soffio, profumo si diffonde
mondo ha transitato, all'uomo s'è legato
io permesso chiesi, a cuore suo di sogno
totem suo custode, aiuta il mio bisogno
selvatica o allevata, ama tenere radici
se fugge và in salita, zig-zaga su pendici
lxxvii
Pelliccia elettrizzata, gli genera prurito
Lui diselettrizza, lavando il pelo e viso
finiti i pesci e rane, caccia topi e ratti
trasporta sotto mento, uova di misfatti
Macrocosmo è vento, microcosmo soffio
mescolan respiri, in corpo e sotto l'orto
respiro che guarisce, Emilia dice è vita
vedi apprendi bene, l'ecosistem è sfida
occhi grandi aperti, tempo volge pioggia
se stretti a falce luna, il tempo rasserena
se con unghia gratta, il legno del mobilio
Al fuoco io provvedi, il freddo par vicino
la donnola infratta, ramarro è verdone
Serena campagna, neve alla montagna
Per una settimana, la neve sarà madre
Dopo due è matrigna, dopo tre fa tigna
Ma dopò ogni neve, bèl tempò ne viene
Più occhi luminosi, appaion nella notte
gatti daini e cani, e animali della corte
la luce di più fari, è riflessa dal guanino
cristallo microscopi miglior campo visivo
un canto d'usignolo, modula il respiro
l’orso è quel bruno, maestoso signore
chiamato pur vecchio, pur gloria foresta
fu zampa di miele, che mangia fà festa
su note variazioni, del suo nottur sospiro
un albero del gufo, è ai margini del bosco
poiché la borra pasti, vedo là sul posto
lxxviii
allora usàn l'udito, a localizzar le prede
percepire i suoni, da infra ad ultrasuoni
ossia loro richiami, mammifer bassi toni
ostili l'altri uccelli, ai notturni predatori
che fuor di mimetismo, subiscono canzoni
Dileggio è un arte antica, è satira d'uccelli
beffarsi del rapace, quan vulnerabi appare
Cornacchie di picchiata, usano i lor becchi
svolazzano le penne, del gufo sopra i tetti
Gufo reale plana, traversa inter vallate
immobili tien l’ali, e fa lunghe scivolate
seguendo fluttuazioni, di flussi roditori
là in carenza cibo, è spinto a migrazioni
1
“Spollinar è far il bagno nella polvere-terra”. Emilia
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
51
cacciano nell’alba, tramòn crepuscolare
sui lor biologi ritmi, agisce lux lunare
sui posatoi stanno, immobili e mimeti
dentro tronchi cavi, anfratti var rimedi
scarso cibo spinge, giorno pur cacciare
Civette Barbagianni, d’inverni o nuvoloso
Volan deltaplano, a san spirito chiamato
è volo a bassa quota, alì battèn planato
Civetta nella caccia, vola a spiro santo
senza posatoio, leggèr tende l’agguato1
perlustra poi rastrella, zona delle prede
prima dell'agguati, fissa ed intravede
lor alimenti base, son piccol roditori
i rettili ed anfibi, uccelli pesci e insetti
carogne nel bisogno, nutresi qual cibo
aiutan la biosfera, a far ordin stabilito
Se van manifestare, lor aggressività
rigonfiano le penne, collo ad allungar
in terrifica postura, tesa a intimorire
l’altre specie che, minacciano infierire
Abbassano la testa, e fan come pavoni
si da ingigantire, col bluff le dimensioni
le femmine d'artiglio, attaccan i nemici
Presso lor pulcini, cavàn gl’occh’infelici2
tempeste fan tacere, i canti strigiformi
Mentre il tempo calmo, poco pur ventoso
permette di ascoltare, canzon territoriali
io ascolto la Civetta, tra nebbiolini strati
Grotte vari anfratti, rocciosi o le soffitte
pagliai granai e stalle, torri e case sfitte
rifugi in balle fieno, per l'util strigiformi
io fò cassette-nido, aperte anfrattiformi
Falco cresce nido, per anni stesso posto
maschio caccia prede, femmina è nutrice
perde le sue penne, alla muta del rapace
1
sott'albero le trovi, l'adoper chi è capace
con grida differenti, d'allarme di spavento
comunican bestiole, un predator d'avvento
stridono le cince, poi gridan uii i fringuelli
raisss fa la ghiandaia, conigli batton piedi
Merlo ha suo linguaggio, melodico flautare
centocinquanta strofe, diverse sa fischiare
corteggi e chiacchericci, delimi spazio cova
graduale duc-duc, ghic-ghic allarme prova
S'è piccina pioggia, fà cessare il vento
svolazza pipistrello, segna tempo bello
quan pavone strilla, come l'oca a notte
sappi che la pioggia, tosto è alle porte
ae un arcobaleno, tien un doppio arco
se pallide le stelle, sembrano cerchiate
se tardi la colomba, ritorna pur al nido
vedi pure stormi, annunci nembo infido
merlo avvisa tutti, con tsii assai penetrante
capriolo dà l'allarme, in grido acuto grande
soffia tramontana, gabbiàn uniti a riva
han becchi controvento, in rito di natura
preservan aria calda, evitando rovesciarsi
gabbian al vento gelo, seppero adeguarsi
Sensibili le gazze, a oggetti scintillanti
l'anatra con oca, regin uccelli d’acqua
Vanth è psicopompa, tien Alloro e Cigno
Turanna la Colomba, danz’amor intorno
rondine s'innalza, nel cielo blu profondo
in febbraio la civetta, in amore fa uh-uh
se a notte sai imitarla, ti vien vicino pur
ad uova chiar di nidi, di var uccell canori
un oggetto riflettente, posto nel giardino
la incanta e la distrae, dai nidi là vicino
se l’anitra si tuffa, e pur gracida la rana
becco spremi grasso, da ghiandola su coda
lo spalman sulle penne, cintur che li consòl
Picchio verde raspa, formiche dui stagiòn
un picchio seduttore, martella ramo secco
fa rullo di tamburo, con rapido suo becco
segnala il territorio, cioè zona nutrimento
pur fringuello canto, in prole allevamento
Picchio ha una fucina, di pigne frantumate
incunea in fori tronco, scaglie ha sfilacciate
e scoiattolo le strappa, gli avanzi fa cadere
estrae semi oleosi, ghiotton li vò a vedere
un picchio suo rifugio, mura con l'argilla
per mettersi al riparo, da var nemici grandi
mezzo alla corteccia, sistema noci e grano
caccia poi gl'insetti, a spiral s'invola plano
l'Upupa è un uccello, piccolo elegante
assiem alla cicogna, migra tuoneggiante
È uccello che tuba, e guida coi canti
è bel tempo quando, volano gabbiani
oppur cattivo tempo, su costa radunati
La rondine sorvola, sfiora stagni giù4
le paglie van rotando, turbini all'in su
rondon caduto a terra, lancia pian in aria
lui non riesce alzarsi, è un animal dell'aria
sfreccia sopra tetti, cattur insetti e argilla
beve dorme in volo, si bagna e si sfavilla
il giorno compleanno, indìce grande gara
un dono originale, che allieti vita umana
ma questo sia capace, a riunir pacificare
le genti di quel regno, la pace riportare
tra vari pretendenti, cuoco un pò distratto
dentro sua bottega, prepara vario impasto
con sal di pescatore, e farin d’agricoltore
impasta acqua e farina, in lievito sudore
pei marinai del porto, cucina più focacce
Sogna la regina, in mano ha tre borracce
dentro l'acqua fiume, e legna per il fuoco
lo spirito di Pan, aleggia e regge il gioco
Or le tre borracce, cuoco può esplorare
prova l'ingredienti, spalma sul suo pane
aperta fù la prima, vede il mondo nuovo
scrutano suoi occhi, un american ritrovo
Qui conosce un indio, frutto sconosciuto
Tomato mio nome, son pomo d’oro puro
canto col sonaglio, son rosso fiero nume
spirito di danza, son nato lungo il fiume
Apre altra borraccia, vede la montagna
stalla e 2 pastori, che mungono la vacca
lor gli offrono del cibo, fatto con del latte
mozzarelle bianche, fresche pronte fatte
salta fuor la ninfa, uno spirito del latte
Staser è di riposo, Pamela fà una pizza
appresa dalla madre, è cibo che ci sfizia
e i bimbi ricorrenti, richiedono la storia
Pizza Margherita, lei narra senza noia
ha poppe rigogliose, caprine le sue zampe
2 pastor in cerchio, le danzano un motivo
vestiti corna e pelli, omaggio a lei gradito
a Napoli città, affacciata là sul mar
Regina Margherita, venne soggiornàr
affluiscono più genti, per leggi libertà
variopin commerci, che Napoli sa dar
giardin d'olivi e spezie, è l'ultima sua tappa
2 magi vann'incontro, lo voglion consacràr
è in terra medio-oriente, la culla civiltà
Or diversi gruppi, al porto fan stazione
scocca la tensione, caus'incomprensione
scontri e divisioni, offese in un crescendo
e Regina Margherita, medita un solvendo
gli strigiformi usano due metodi di caccia: l’agguato e il
L’anima defunti, e i Mister iniziandi3
rastrellamento (territorio perlustrato in volo a bassa quota).
2
4
tale aggressività si manifesta soltanto quando gli adulti
Se la rondinella sfiora l’acqua con le ali, s’avvicina il
allevano i piccoli e varia molto da specie a specie, individuo 3 Migra dall’africa all'Europa, hud-hud è il suo verso, simile temporale poiché i moscerini scendono giù a trovare aria più
a individuo. La reazione più frequente nei riguardi dell'uomo al tuono (bu-bu) in etrusco, da cui nasce il nome di tamburo. calda. Per san benedetto la rondine è sotto il tetto, ma quando
è la fuga.
Da cui nasce nome, di rombo tamburo
parte, il freddo è in arrivo.
così terza borraccia, cuoco infine stappa
con olio oliva e tulsi, ungono sua testa5
ne fan un basilisco, odor d'aromi a festa
A lenir lubrificare, corpo e la coscienza
volgerla al piacere, della divin presenza
rivolgono 2 magi, parole al cuoco in rima
“Ecco il nuovo dono, a umana Tua Regina
nei tempi a divenire, sia pizza consumata
ricordo d'alleanza, tra Pan e razza umana
5
Basilisco: imperatore bizantino. Tulsi: basilico di Krishna.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
52
il cuoco risvegliato, affetta i 3 ingredienti
spalma su focaccia, mette in forn ardenti
accadon mutamenti, pur urla di tormenti
cottur ed alchimia, trascendon ingredienti
in forno danno vita, alla Pizza Margherita
profumo che risvegli, palati a nuova vita
Pizza nuovo piatto, multietnica pietanza
aiuta la coscienza, squisita mescolanza
Spettacol di cucina, la pizza or ci rivela
presenza di più numi, e voluttà più vera
motore dell'unione, allegria condivisione
don della regina, a nutrir popolazione
e giù Patate al forno, oppur all'uccelletto
Zucchine melanzane, e broccolo verzetto
spiedini al rosmarino, o petti col limone
Frittata di patate, o cipolle buon odore
è risotto pescatora, in cucin napoletana
vongole spaghetti, e penne all’arrabbiata
ravioli a boscaiola, in brodo o gorgonzola
oppur verdure funghi, assieme delle uova
Pamela va cantare, incontro col suo Tago
Avvenuto al Terabuti, girando per il prato
l'appella con più nomi, antichi e nuovi Dei
Presente in ogni luogo, Dio erotico Tu Sei
Tutto accade ora, attorno grande quercia
Flauto Pan in mano, suono per far breccia
la melodia che senti, è il coro degli uccelli
squisito contrappunto a flauto negl’ugelli
Seduta sotto a un Leccio, vidi una figura
danzar assai graziosa, un metro forse più
era 1 fauno tipo, mento orecchie a punta
zoccoli e cornette, e pelle miel trapunta
Piccola creatura, mi guarda poi si siede
mi disse che viveva, nel Giardin dorato
e Lui abita una sfera, altra di esistenza
lavor ad aiutare, la quercia sussistenza
Entrai in un’atmosfera, più straordinaria
nuda camminando, l'aria assai più densa
formicolii sentivo, nell'arto addormentato
Fauno era al mio fianco, sotto tale stato
Sai chi sono io? mi parla il grande Pan
sorriso che beffardo, brilla nei suoi occhi
Se son vicino a te, non senti repulsione?
non vedo la paura, sorger nel tuo cuore
Nacque dal Tuo ventre, intera umanità
come un bimbo nato, dice ciao mammà
visser tutt’assieme, umani con ambiente
Fin a ché un idea, Ti escluse dalla mente
lo chiaman dio Pan, che tutti l'incantava
col canto che propizia, nell’animo l’amòr
Tramite zampogna, lui suona nella sera
flauto che prevede, l'unire canne e cera
un Panico deriva, timor di mia presenza
demonio di paura, detta fu mia essenza
ebbene eccomi quà, son servo di natura
Aiuto umanità, sebben m’inquini oscura
“Tu sei l'En to Pan, l'Uno e pure il Tutto
Natura naturata, che gode del suo frutto
Pan sei penetrante, vulcano primordiale
un Lazio di Saturno, aspetta a ritornare
Pan amò più ninfe, sette più cannucce
Eco e la Saetta, Siringa e ora Pamela
tra più alberate valli, và solito d'errare
assieme le sue ninfe, gioie nel danzare
un tempo mi derise, 1 artificiale chiesa
i zoccoli e le corna, mutarono in offesa
Natura fu peccato, e vennesi oscurare
la vita materiale, e la gioia di cantare
Pan o Dio dei boschi, camminami vicino
dietro e dentro me, prestami i tuoi occhi
fai vivere quel bosco, delle sue creature
Ninfe fauni ed elfi, gnomi e fate pure!
Pan dolce signore, chiome abbondanti
Hai dorso coperto, con manto di lince
Irsuto Tu regni, sulle vette dei monti
sugli aspri sentieri, sassosi errabondi
Voci lamentose, aleggiavano sui mari
Pan si disse è morto! Inizin mono-stati
Fauni con Ninfe, piangevano scomparsa
con Naiàdi e Driadi, divennero una farsa
Cantan lavorando, diversi per fattura
ballano sequenze, gli enzimi di natura
fan celebrazione, fermentan ogni cosa
danzano in continuo, quasi senza posa
e vaghi qua e là, in boscaglie intricate
Ora sei attratto, dà acque immacolate
Corri attraverso, montagne cui aleggi
Siedi e contempli, dall'alto tue greggi
Gli umani poco a volta, emigrano in città
Adoraron vana gloria, e sfoggio delle idee
Tu divenisti un vecchio, tolto da ogni luce
alla fine poi moristi, demonio sulla croce
oh Tago di Pannonia, Apollo dell’Etruria
Pane misterioso, di boschi monti ed uva
nasci dall’unione, di Drupe della Quercia
enzima messaggero, vin e fuoco d’Esta
col tuo riso sonoro, risvegli ogni bosco
fai stragi di fiere, se accingi alla caccia
alla sera ritorni, suonando una siringa
Musica serena, melodia che avvinghia
Oh grande Pan! dal tutto fosti un niente!
Deriso sputacchiato, tu che sei sorgente!
T'aggiunsero lo zolfo, nei fuochi saturnali
Le ninfe furon streghe, e i fauni ciarlatani
fenomeno d'un bimbo, sei nato a recitar
se dormi il mondo tace, attende risvegliar
col fango tu modella, sentieri e personaggi
col manto della madre, li vesti li fa saggi
il Tago eterno Pan, dei nativi in Thera
vive l'avventure, folletto di Pannonia
tra miti canti e storie, vision filosofie
natura e medicine, nei versi di poesie
sorto dall’Arcadia, ridotto alla menzogna
da mente umana che, nega alla bisogna
in America nativa, riemergi nei convivi
carezzi la tua barba, riempi i cuori vivi
raccontaci Raseno, il figlio di Mercurio
còn piede caprino, e pur dolce sorriso
Ispido e barbuto, precoce di saggezza
allegro indiavolato, padre dell’ebbrezza
Tu reciti sul palco, da Thera predisposto
Inizi impersonare, scene a più non posso
danzi circolare, mimando eroe che viaggia
vesti mascherato, e incanti chi ti assaggia
Divino che ogni cosa, riunisci nella vita
in forza delle piante, sprizzare delle fonti
fai correre la linfa, negli alberi e le querce
germogli del frumento, divieni pane merce
Ermes o Mercurio, il bardo narratore
Fratello di Ganesha, pascola le capre
giunto dall’Egitto, a Penelope s’unisce
questa il figlio Pan, alfine partorisce
Lombrico e firmamento, reciti d'entrambe
a thera vuoi piacere, e sei testardo grande
continui recitare, van gli anni e poi decenni
in cuor il fuoco arde, consuma estat'inverni
rinasci assieme ai cicli, perenni di stagione
splendente tu ritorni, in rinascèn nazione
l’oceano riattraversi, in direzione inversa
Fertilità di piante, ermafrodito incanto
Pastori contadini, ti veneran con canto
diabolico demiurgo, diletto di Mercurio
preso fra le braccia, gioisci animo puro!
ardòn le identità, susseguòn pace e guerra
forza dei tuoi piedi, s'esprime vien da terra
incursioni ben consegui, nell'ordinar realtà
mascheri più piani, con grazia sai sgusciàr
Mercurio senz'indugi, salì dagl’immortali
avvolto avea fanciullo, in pelle lepre sai
e suo figlio presentò, per tutti rallegrare
Conialo pur Ticone, ti chiamano a Volterra
per zoccoli di capro, con cui percuoti terra
sei colui che scuote, ogni polver di materia
tramite l'impronta, dai forme d'ogni sfera
L’America custode, in Europa ti riversa
Ti chiamano nativi, Grande Wakan tanka
lo Spirito supremo, e lor Anima Tatanka
Tu racchiudi tutto, poiché sei Pan in sé
e Cantano i poeti, Son Pan e Pan è Me
Dioniso il più lieto, inizia ad acclamare
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
53
Là Tua faccia rossa, è cielo che rosseggia
tieni lunga barba, e bastone da passeggia
Pan vecchio-fanciullo, oltr'uman saggezza
1 piede all'altro alterni, pièn di leggerezza
Esisti solo Tu, Sei multi ed universo!
Amore per te stesso, ieri com adesso
Tu sei l'inventore, là in masturbazione
Suoni flauto e danzi, in continuazione
Appresa nelle corti, del rinascimento
l'arte di erotismo, di corteggiamento
in cui si ricercava, espandere confini
Al centro della danza, ci guidi gradualmen
col batter dei tuoi piedi, che fai rapidamèn
Chi scopre la tua danza, ride con costanza
un gioco circolare, or vede in ogn’istanza
Flauto a sette canne, son i sette centri
cui danzàn le Ninfe, amate e ricorrenti
Ninfe trasformate, in canne voci e pini
dissolvono nel tutto, gli ego lor confini
artista Michelange, realizza Ganimede
Le ninfe Eco e Siringa, cantan melodia
sfere in movimento, creando l’armonia
l'Eròs appaga istinti, Filia dà l’amicizia
rane e ninfe d’acqua, cantano e fan l’eco
Limpido tuo canto, godiamolo completo
Pan sei Tu natura, profonda della vita
Dio Thera proprietà, confini e identità
Erri là nei campi, boschi monti e grotte
contrade solitarie, avvolgi giorno-notte
è lingua universal, flauto con tamburo
tuoi totem animali, gatto con canguro
Signore del suono, di bosco e foresta
è Fauno caprino, che danza e fà festa
ovunque tu risiedi, o Pan-thèr vitalità
Sei dio delle foreste, non hai malvagità
dòlc'odore muschio, incenso delle soglie
Sei l’umòr di bosco, di pini umide foglie
arde amor sessuale, rinasce dalla morte
intermediar signore, mèdium della sorte
alberga in ogni uomo, un erotico sapèr
Entusiamo fuor di sé, ovver theiòs anèr
Diraman le tue corna, Satiri e Panisci
infinite sfaccettate, entità della natura
Diabolico vuol dire, dividere due a due
divider cielo-terra, moltiplicar creature
Fauno primo antico, dio del Palatino
l’erotico furore, è un uomo arso d’amore
non pago dell’unione, carnale sensazione
fa cerca d’infinito, che sazi le sue brame
e sposa alla Natura, in copul sovrumane
La Tua coda antica, radice di coscienza
seno e doppio fallo, natura ermafrodita
Tali due nature, in Te fondono un tutto
Quella di animale, tesa a umano frutto
In seguito fa spazio, a feste Liberaliae
Culto che richiama, la prima devadase
Dio Liber celebransi, col tuo fallo linga
Umani piante greggi, allupano la linfa
Sei detto Pan Liceo, cuor d’ogni natura
Shiva Pasupati, che nasce a nuova luna
Grande sciamano, cornuto e saltellante
di piante e animali, sorgente e garante
più satiri discorsi, si oscenano nel foro
e avviene l’erezione, feconda come toro
invoca bon raccolti, l'anno che or arriva
pro eventibu semìnum, la formula latina
Insegni rispetto, nel bosco tuo tempio
se sei disturbato, abusato con scempio
Intervieni di certo, lanciando il pavòr
il Gran panico d’urla, terrore e dolor!
Matrona là incorona, nella pompa magna
1 solenne fallo, che vien dalla campagna
portato sulle spalle, grande processione
queste ampie corna, mio buon signore
dalle mie orecchie, tu potrai bere..
un chiaro specchio, sarà per te il mio occhio
con il mio pelo, pennelli ti farai..
Duràn funerali, tuo flauto è dolcezza
lo spirito unisce, alla fonte freschezza
Addolcisci ed incanti, ogn’anima pura
il magico arcano, è strumento di cura
Raseno ci riporta, Erodoto suoi annale
Se la carne cibo ti sarà, la pelle ti riscalderà
e sara il mio fegato, che coraggio ti dara..
e così sarà, che il corpo del tuo vecchio servo
sette volte darà frutto, sette volte fiorirà.
Pan sei cacciatore, sdoppi nei 2 sessi
nei satiri maschili, e le ninfe femminili
Sei l’unica realtà, attrice e spettatrice
fatta di pensieri, mente incantatrice
passa poi viandante, chiamane qualcuna
se giudicata degna, le scioglie la cintura
del romano colle, padrone sacro amico
Tu desti i Lupercali, ai popoli anteriori
feste popolari, che spogliano gli attori
intorno alla città, per dar benedizione
de là prostituzione, rituale ed ospitale
Donne con le corde, avevano costume
Stare lungo strade, presso fuoco lume
interior ed esteriori, rinati più appetiti
che un sapere antico, bene ci ripete
erotica è la forza, che l'intelletto affina
saggezza con follia, fan nuclei della vita
capacità d’ascolto, che cur ogni sconfitta
poi Agape passione, brucia non s’arrende
è kundàlini che sale, amore trascendente
Rasen or cita Bruno, nel mito di Atteòne
Natura dà il movente, di vita interiore
il cacciatore giunge, a veder Diana nuda
che cervo quale preda, alfine poi lo muta1
lxxix
col cuore in gola, agguato al daino io tendevo
invece venne il cervo, che davanti si fermò
“Piango il mio destino, io presto morirò,
ed in dono allora, a te io offrirò,
1
se invece và alle case, dette lupanare
sceglie posizione, a lui più congeniale
Giordano Bruno: “il cacciator/ricercatore diviene preda e
conoscenza poiché il filosofo è furioso, assetato d’infinito ed
ebbro di Dio che va oltre ogni limite, con sforzo appassionato
ed eroico (eros), raggiunge una sovrumana immedesimazione
con il cosmo: l’universo si dispiega nelle cose e le cose si
risolvono nell’universo”. Atteone è l’anima umana che va in
cerca della natura e, giunta a vederla, diventa natura stessa”.
Filosofia suprema, è la magica visione
dell’unità natura, di là dei var contrari
Fusion di yin e yang, colta nell’istante
Raseno ci rivela, è la magia più grande
scansa ogni morale, ascetica o mondana
Io esalto la fatica, d’ingegno azion umana
Grazie alle tue mani, conquisti condizione
Umano tuo sudore, persegue redenzione
Nel campo pigmei, presso fiume Congo
uomini tenevan, lance ed archi in pugno
nel centro di radura, presso lor capanne
nel mattino presto, fuochi accesi fiamme
puliscono con foglie, vicin terreno spiazzo
canestri porta l’uomo, pien di sabbia fiume
spargono su terra, qual mandala uniforme
tracci ora l’anziano, un antilope conforme
Mentre incocca freccia, ai bordi di radura
Tutti or fan silenzio, in ascolto di natura
Guardan tutti in alto, al cielo di foresta
attendono che sole, irraggi la sua festa
un raggio di sole, improvviso ora fiocca
Medesim istante, pigmeo freccia scocca
Centrano entrambe, sia sole che dardo
l’antilope sabbia, in sincronico incanto
Sassolini su terra, disegnano silhoette
animal da cacciare, o pioggia invocare
con magici canti, danze e gesta rituali
col suono del rombo, lì a vorticare2
il popolo esplode, più grida di gioia
auspicio par buono, per caccia del dì
Simpatico evento, dei totem del clan
ciascun tien specie, da far moltiplicàr
ognì sezion del clan, a fin di conservar
salute in territorio, fa riti a incrementar
con susseguir di canti, di eventi naturali
invoca tal’azioni, accompagnati da rituali
2
Martin: “Magia sta per incantesimo, imago suggerite,
imitazione dell’effetto che la tribù desidera ottenere. Se si
diagnostica che l’origine di un male è nociva, l'aborigeni con
riti e danze cercano allontanare da sé ogni possibile pericolo
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
54
Fan stimol emissione, del potenzial vitale
di speci-fìco luogo, d’un Essere Ancestrale
C’è chi compie il rito, chi sorveglia questo
così che sia corretto, tutti han ruolo netto
in bosco molte tracce, portano alle terme
pozza con argilla, pantano del cinghiale
dov'esso regolare, si ruzzola e fa il bagno
duràn peregrinaggi, notturni senz'affanno
e si libera da insetti, quan l'argilla secca
strofina dopo il bagno, ad albero sen fretta
strofina per più ore, corteccia è consumata
d'argilla inzaccherata, di zanne và intaccata
e ricorda Ecate-scrofa, Dea dell’oltretomba
che dona suo cinghiale, totem ver di Troia
Hecate è il maiale, dea luna e conoscenza
Phorcus fila fato, è 3 Parche evanescenza
in notti luna piena, cammina per le strade
da cani accompagnata, porta sacra torcia
fermata dai fedeli, in offerte negli incroci
Sussurra conoscenza, e segreti misteriosi
Tien tre teste e occhi, caval serpente cane
Dea cagna e dea serpente, dona sacri doni
Regina della notte, della luna e della terra
spiriti antenati, governa e porta a terra
lxxx
Per fare un cittadino, romano v’era il rito
del Suovetaurilia, cioè sacrificio in cibo
Agro è àger latino, un origìnar terreno
tutto controllato, da capo gens intero
stretta comparazio, tiene casta e gens
In società romana, e società dell’India
Ogni gens o clan, traccia discendenza
di antenà comune, scritto in desinenza
Così Proceno fu, un capo gens d'etruria
che fonda sul cinghiale, sua progenitura
è un totem risalente, da Troia in Anatolia
più tribù romane, richiaman la sua gloria
In origine il senato, romano consisteva
dei capi delle gens, dei popoli che aveva
Patres pur chiamati, chiusi ai nuovi nati
dop'espulsion di Rè, vengon rimpiazzati1
figli d’ogni gruppo, in casta son ammessi
con riti iniziazione, che a cibo son conessi
prima non è membro, quel cibo gli è tabù
Mangia e poi rinasce, alla festa clan tribù
Mantengono adivasi, tribal federazione
come i primi Rasna, senza impor nazione
i membri dei var clan, facean comunità
in feste e sacrifici, antenato a ricordàr
è mitico Dardano, progenitor dei Rasna
il fondator di Troia, figlio a Elettra ninfa
sorella di Kabera, e delle Pleiadi stelle
nate da Proteo, che in mare tien insegne
una stella è pure Circe, figlia del dio Sole
che genera da Ulisse, Agrio e Latin stirpe
Figli d’Odissea, son Smisurato e Forte
che ai popoli Tirreni, legan loro sorte
Son feste funerali, banchetti rinomati
Circe è stella Sirio, e ruota il calendario
che fa viaggiar Ulisse, nel destin umano
dentro oceani fuori, e negli abissi dentro
vive l'esperienze, di gioia e di tormento
Partecipare al pasto, fu base società
Tinia Giove Cielo, fulmini poi scaglia
a dar segnali vari, e figli sottopaglia
le vision trascritte, nei papir di Tebe
presso dei Romani, e presso gli Adivasi
Fatti sulle tombe, per convitàr defunto
spartire coi presenti, i benefici appunto
Gruppi commensali, tribal divisi in clàn
e crebbero sub-caste, al posto di tribù
che feste sacrificio, rinnovan in comùn
servon ricette, che Aruspice gli chiede
Roma pian emerge, nuova classe mista
Nereidi oceanine, guardiane di ponti
che già partecipava, a tutti riti in pista
spariscon distinzioni, di razza e religioni
crebber divisioni, di casta e occupazioni
accresce allor l’idea, astratta di nazione
pubblico interesse, comùn rito d’azione
tal pasto unisce tutti, nel sacrificio primo
i nemici allontanati, dall’urbe all’esquilino
il valor del privilegio, sepàr popolamento
cresce l'eldorado, produce inurbamento
crescon il possesso, recinto del confine
tra i primi villaggi, restan pochi alfine
dai popoli di mare, vien una memoria
quan Tirreno Rasna, apre nuova storia
emigra lui da Lidia, è dà nome fecondo
al mare che saprà, accoglierlo errabondo
Chiamato pur Tarkòn, rinomina l'Aetalia
Fonda sua città, Tarkna presso il Marta
Richiama in parallelo, cugin polinesiani
che portan le colonie, in emisfer austali
1
I patres conscripti, giovani rami aggiunti presso i gentilizi,
daràn vita a nuove caste e lignaggi senatorili.
Insegnan le arti, proteggon le case
le ninfe dell’acqua, e benevoli Lase
Driadi dei boschi, Oreadi dei monti
Rasna pur sedotti, uniti ed enzimati
da latin e greci, fenici e celti amanti
sotto alla Sabina, federano Ruma
città che diverrà, la forza della lupa
Tago è pure gnomo, folletto dispetto
Rinasce ogni tempo, con abito diverso
che tenta di opporsi, alla sopraffazione
un mito del riscatto, rinnova nell’azione
Ciò che Anima vuole, chiede per enigmi
essèn della sapienza, fuor del razionale
è la follia divina, divisa in quattro parti
appoggia quattro Dei, eccone i riparti
Aplu il divinatore, Dioniso è iniziatore
Muse ispir poiesi, Afrodite ispir amore
Identici frammenti, Dioniso ed Apollo
come Krisna e Siva, vari il protocollo2
Fuor d bocca folle, esce allor sapienza
Parla per enigmi, esprime un evidenza
Molti portan tirso, son pochi i posseduti
son mantica e mania, poiesi già compiuti
Dioniso è fremente, sapièn contraddizione
assurdo suo linguaggio, gode degli opposti
velato con svelato, è in simultan presenza
rivela religione, in versi ambigua essenza
Raccolgon le parole, li chiamano sapienti
Sistemano il sapere, in eccellenti versi
Detti son Trutnòt, sensibili alle fonti
Divino Apul invasi, Dioniso simbionti
porto di tribune, accoglie varie razze
rifugia i loro culti, sopra nuove piazze
Aplu ha la corona, d’edera di bacche
amico dell’alloro, vien in greco Dafne
gran divinatore, ed esperto nella lira
usa l’arco e frecce, assieme medicina
nel rito iniziazione, cunicoli con grotte
I villaggi toscani, Bacugno e Volterra
in annuale festa, fan solchi per terra
li guidan trutnòt, sciaman sacerdoti
nei sentier di tufi, corre un corridoio
di labirinti per, provàr le vie di fuoco
rivelano i passaggi, di mentali rotte
a giungere nel luogo, dov'ogni divino
rivela la presenza, dell'infante primo
comun-ic-azione, oltre var conflitti
Darà rivelazione, di là dai pregiudizi
Istinto emozione, circola graduando
vede la natura, coll'occhio dell'incanto
Tago figlio a Thera, dette suoi segreti
i solchi nella terra, vengono tracciati
per propiziar il suolo, alla fecondità
Voltumna gira e ruota, ed è fertilità
che a Tago e Vegoi, restan devoti
a passo viandante, flauti e mantelle
il liuto bastone, con più campanelle
Aprivan la nebbia, della tormenta
Così da invitar, l’aurora giumenta
2
Dioniso raccoglie in sé tutte le contraddizioni, è una cosa
sola con Apollo sua contraddizione; entrambe inducono follia
negli umani, in danza e divinazione, in oracolo e ricettacolo.
Trutnot frontac: casta di Aruspici di Tagete presso i Rasna.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
55
Dio molto li ama, gli uomini meno
Girovaghi artisti, son eremo intero
quan tuttavia, appar gran bisogno
Ricorrer ad essi, è viver un sogno
Quelli son templi, Dei primi tempi
Boschi e sorgenti, anfratti clementi
Boschi e sorgenti, anfratti clementi
Questi son templi, Dei primi tempi
fabbrican ponti, e collegano i mondi
viaggian in tondo, tra lingue del mondo
da soli son sabbia, nei gruppi son malta
parlan ferventi, pur sembrano assenti
Se fondan villaggi, guerrieri e poi saggi
ritiran con garbo, quan vanno in letargo
li pensi e li cerchi, ai momen di bisogno
In polver li trovi, i custodi del sogno
e rialzan il mento, sicuro è il momento
curar i villaggi, o guadarne il passaggio
se leggi e poi canta, se vuoi pure danzi
libro che hai in mano, sarai terabanzi!
l'aruspe signore, veste umil pastore
in berretto appuntito, ricurvo bastone
osserva gli uccelli, scruta gli eventi
per lui tutti i fatti, presagio a qualcosa
dal fato emanati, via mana sua sposa
Nevio è contadino, coltiva agro piccin
pascola le scrofe, e schiaccia un pisolin
e sveglio s’affligge, maial perduti avea
entra in suo sacello, di eroi che lì tenea
chiede trovar scrofe, promette bella uva
esaudito il desiderio, cerca grappol d’uva
allo scopo suddivide, la vigna due a due
dal volo degli uccelli, trae l’auspici pure
tiene viso a sud, proietta suo templum
in cardo e decumano, traccia punti giù
ponesi nel centro, per osservar il cielo
da voli dell'uccelli, auspica il sentiero
Nevio procede, fà modo exploremus
Interpretazione, è l’interpretèmus
il modo exoremus, è purificazione
oppur espiazione, o propiziazione
Fulmine analizza, o volo di uccelli
cerchio a terra fà, diviso in caselli
che sedici sono, dimore degli Dei
la volta del cielo, è quadranti Caldei
da voli e dai lampi, e meteore cadenti
piega il ginocchio, punta sud-nord
l'Aruspe fa esame, dei fulmini e tuono
e se serve li attira, evocandone il tono
e indaga lor fonte, il colore e il fragore
il tipo e durata, e s'emana acre odore
guarda verso sud, semplice postura
traccia coordinate, sopra d’un altura
che cos'è colpito, in quale circostanza
sfiorato incendiato, fuoco a distanza
se i fulmin son secchi, umidi o chiari
se son segni fato, o eventi più vani
Consulta i fatales, in viscere e frutti
desume l'ostenta, interpreta spunti
in tempi di guerra, offre più auspici
ai più generali, con polli e gli offici
braccio angolo fianco, segna l’est-ov
Orizzonte fa cerchio, spalle son al nord
Nevio aruspe cerca, quadrante in accord
Provenienza del lampo, o di uno stormo
del Dio folgorante, trova sede cosmo
divinità del cielo, le trova nel nordest
del mare oppure fato, le trova lì sudest
di terra e di natura, trovale a sudovest
Saturne sotterrane, troval a nordovest
Ogni saetta, ha un nocciolo di pietra
Si vede e si sente dalle cose in cui risiede, muta e circola in
interpreta enuncia, ciò ch'è da fare
fasi cicliche. Emana dalle foglie, fugge in nubi-fiamme, cura,
1
prega poi canta, s'è il caso danzare
uccide, insegna, dona visione. Per gli stoici il mondo è fatto
di eventi e segni precursori presenti ovunque: nel volo degli
1
Mana è l'essenza indipendente che permea e giace in cose uccelli, viscere di animali, fulmini, sogni, prodigi, astri. il
visibili e invisibili, persone ed eventi esterni e interni a loro. cielo/fato dà messaggi ai destinatari e null'appare caso. Rasen
Asce frecce scuri, cadono in tempesta
Una è l’epistite, il Nevio ha udito dire
nebbie con tempeste, pare fa fuggire
così corallo che, nasce dentro al mar
tien colore verde, esce e muta all’ar
Rosso ti diventa, hà virtude alquanto
folgor e tempeste, fa cessar d’incanto
Tinia detto Giove, lancia saette diurne
s’è Satur Summano, lancia le notturne
tal fulmini lanciati, detti son manubie
undici son certe, le altre sono dubbie
Dimostrativo d’ira, quello ostentatorium
Utile o dannoso, invece il peremptorium
il devasta tutto cambia, tutto ritrasforma
Il presagum avverte dissuade o conforma2
quando c’è un prezzo, consulta zodiacales
se cambia o distrugge, consulta fatales
l’est appar propizio, è dei Pars Familis
L’ovest par ostile, sia dei Pars Ostilis
sedussero romani, i clan sacerdotali
pei popol conquistàr, Regine con i capi
coinvolgon alla guerra, divinità nemico
si da conquistàr, il popol più ardito
lxxxi
Dopo aver sedotto, primàr divinità
Romani militari, conquistan le città
così la pietra nera, vièn da Pessinunte
mèteorite cielo, che donne fà fecunde
Magna Mater d’Asia, Cibele nero vivo
che senator Romani, invitan Palatino
Venner dall’oriente, nuove cerimonie
per la fertilità, misteri e iniziazione
a ognì divinità, fu un mese consacrato
ed anima le feste, del calendario Giano
e gusta buona pizza, è mese di febbraio
arde fuoco al centro, e Martin gioca gaio
racconta del mistero, del cervo della rosa
insegna pur un canto, che dento ci riposa
guardo sulla destra, vedo enorme quercia
con radici salde, che addentrano la terra
fà piacer guardare, quest'albero proteso
che sua la forza, dall'intemperie ha preso
lo guard'attentamente, comunica qualcosa
sull'occhi miei socchiusi, la sensazione posa
man mano mi avvicino, trasmette sicurezza
profonda nella mente, la mano l'accarezza
Or sento vibrazioni, emanare da corteccia
passano da mano, al braccio come brezza
e cella dopo cella, raggiunge tutto il corpo
mi guida la sua voce, nell'interior mondo
Sibila quel pino, al vento giù dal nord
invitata trasferirsi, a Roma come culto
la casta sacerdoti, risiede in fisso punto
simile a un custode, presso la mia casa
Vive una sua vita, a ognì stagionamento
vivo suoi silenzi, in continuo mutamento
riuscita d’evocazi, è conoscer vero nome
del Dio della città, e sedurlo a profusione
oggetto di rispetto, di culto a condizione
Nemico sia sconfitto, ricatti e seduzione
ogni albero il vigore, succhia dalla terra
si libra poi su tutto, e assorbe Licea luce
Così gli Dei sedotti, non perdon dignità
viaggian sino a Roma, con loro volontà
statua trasportata, annuisce silenziosa
in templi d'Aventino, sicura e rigorosa
da viscere del mondo, nell’anima racchiude
Quel fremito legnoso, e lento vita schiude
Dona vita agli altri, spesso ci incontriamo
penetra mia vita, a vicenda c’influenziamo
Lui parla la sua lingua, in amore cerca me
Rivendica esistenza, più o meno come Te
2
“Il presagio varia secon l’intenzione dell’operatore: se ha in
mente uno scopo, fulmine è consigliere, in itinere è autorità, Gli viene da di dentro, or sua resistenza
approva o disapprova il progetto; se il consultante non chiede Magnifico contrasto, di tronco nerboruto
nulla di specifico, il lampo, a seconda della casella cui parte o Sento che mi cambia, la vita nel profondo
ritorna, indica il campo d’azione (dio nume) verso cui agire o fremo di energia, che eman a tutto tondo
da cui guardarsi, infine il fulmine prorogativo indica evento
nella vita del consultante, che può esser prorogato.” Raseno
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
56
Tenace esprime vita, pur irraggia attorno
vigor di sua presenza, e fiero io ritorno
selvatico mi forma, sua forza lui mi dà
spande suo profumo, che d’erotismo sa
Riscopro che lo scopo, di viver la mia vita
è viverla profonda, con ciò che mi circonda
è vivido rapporto, tra l’uomo e l’universo
ciò ch’esprime vita, in modo multiverso
Martin poi racconta, del cacciator silenzio
fa cuocere la carne, e il cervo dà l’assenso
spossato e tuttavia, lui eman una potenza
raccolta da suo ventre, di grata riverenza1
esàlo trementina, par che gli assomigli
oh albero concedi, un poco tuo potere!
Aiutami alla vita, ti do un pò dell’umàn
Quando vien mattino, il fuoco pare morto
il vecchio cacciatore, fucile oppure altro
brandelli di mia veste, strappa col tuo ràm
è un aprir o chiuder porte, alla ricettività
segreto del rapporto, col pino oppure Pan
se dico son sciocchezze quelle che io sento
Scambio d’energia, tronco in un momento
Albero Tu grande, T'ergi con gran forza
Assorbi dalle viscer, la linfa della terra
Guardati da me, o vecchio antico Pan
Ti toglierò la vita, per ceppi e travi far
è l’atteggiamento, il punto della svolta
Martin mi ricorda, d'aprire la mia porta
“piano accrescerai, la sensazion che tutto
possiede sua ostinata, esistenza dopotutto
uno special rapporto, vivo avrai con me
arricchimento in vita, simbiosi va da sè
provo là nel campo, come fosse un gioco
là sulle montagne, notte attorno al fuoco
Guardo sua fiamma, resto in piedi scaldo
con voluttà le cosce, le natiche e le spalle
contempla coi tuoi occhi, danza delle fiàm
In faccia tu vedrai, un legger sorriso Pan
Bevo tuo calore, l’assorbo nel mio corpo
Prendo la tua vita, ad alimentar la mia
Albero son caldo! son forte e son felice!
In questa notte fredda, tempio benedice
Le cener della notte, restano sul posto
Su di esse soffierò, a ridestar contatto
tra l’essere partito, e l’essere ch’è intatto
Dimmi dove sei, con le agili tue zampe
Ti sento ti conosco, donami tuo sangue
Memoria di antenati, è calore di contatto
si muove ora furtivo, proietta fuor di sè
bevuto il suo calore, Pan rimane intatto
mentre sol tramonta, prendo sua potenza
identità del cervo, che ha donato essenza
c'è una grande roccia, s’erge sulla pista
oh tu grande roccia! Aiutami alla caccia
Dammi la fermezza, io ti farò un omaggio
uno stupa piccolino, ti dono qual assaggio
Se oggi tra i nativi, dio Pan ancora vive
Ma piano sta morendo, a suon di civiltà
se gl’offri l'occasione, esser meccanizzato
il selvaggio uccide Pan, più del civilizzato
la primitiva essenza, dell’uomo cacciatore
trova infine preda, con psiche non a caso
Prende poi la mira, per volitivo incanto
Se non c'è difetto, in sua astratta volontà
bersaglio sarà preso il cervo è soggiogato
Egli avrà lasciato, sua vivida coscienza
Resti ipnotizzata, da cacciator essenza
o Pan divin dei monti, d’Africa e Oceania
l’America ti vive, da Europa fino all’Asia
sui monti nelle valli, deserti e le foreste
fuoco saturnale, Sei l’acqua di tempeste
Se l'Universo è vinto, Pan rimane morto
Nulla più rimane, a una vita senza porto
già noia sta in agguato, senza condizioni
rifiuta ogni rapporto, fuor delle invenzioni
Son Cervo dell’Oriente, Sòn Jìkuri verde
accanto la montagna, sole già risplende
sotto albero fiorito, mio cuore sta felice
le cose conquistate, l’uomo invero perde
son Cervo dell’oriente, Son Jìkuri verde
a tutti dò mio canto, chi lo canta primo?
ora m'alzo all’alba, per salutare il Sole
m’inginocchio pure, respiro suo calore
Un mondo reso schiavo serve poco o niente
Riduce quel mistero, che le anime connette
L’incontro viene meno, la vita resta inerte
fuggi la conquista, se vuoi che Pan ritorni
puoi vivere per viver, non per conquistar
soffrir potrai la fame, oppure le fatiche
ma cosmo a te vivente, parla e pure ride
Torna pure o fuoco! come miele torna
Miele della vita, fissato dentro un pino
nel sole risiedevi, poi l’albero ti prese
ora là sul fuoco, ritorni in tue distese
pur il civilizzato, può scegliere universo
il profùm del pino, brucia e pare miele
Martin suggerisce, fermo e non parlàr
Ecco là la Luna, che affiora su nel cielo
Altrimenti la parola, darà la morte a Pan
Dio che può soffiar, nel flauto a sette càn
in suo animo profondo, parla col cerbiatto
meccani conquistato, o quel vivente in Pan
Poter antico vedi, che gioca ad infiammare
e in un bicchier di vino, cura a rallegrare
mi turba nella sera, mentre la contemplo
le donerò qualcosa, a mezzo d'una donna
voglio ringraziarla, al don delle sue corna
sotto albero fiorito, resta il più felice!
Le ghirlande Fiori, e turbini di Vento
Tu non poi vedermi, dove vad'eterno
dove Rose nascon, dove Rosa sboccia
son Cervo dell’Oriente, ìkuri a Wirikòta
quan la nebbia sale, Azzurro Cervo sale
se la pioggia scende, Kayumàri scende
respirano le Rose, rugiada soffia pura
ai piedi di Lehùnar, Wiri e Wirikùta!
germoglia il Mais, la Rosa sboccia
e canta la Rosa: Io sono il Cervo
e canta il Cervo: Io sono la Rosa
Solo a Wirikòta, tale canto è strofa!
odo nostri-Padri, cantan nostre-Madri
i monti le colline, e cantan fiori amati
cercarti son venuto, vita dei miei cari
oh Figlio di Tatèi, Wèrika ed Huimàri
i sentieri dei Fiori, i sentieri delle Rose
passan Wirikòta, e bianc'Oriente sposa
Perdonami se impuro, puro mi vorresti
Perdonami le colpe, così con te io resti
A Wirikòta venni, in cerca del tuo volto
a meritar la vita, più vita in cuore colmo
“Ascolta la mia voce, fa quel che ti canto
imita mio Fiore, al Centro d'ogni incanto
Martin poi ci narra, il mito sierra madre
la semina-raccolto, di mais il cibo base
rito mais-azzurro, Emilia ben rincuora
i popol della Sierra, continuano tuttora
Huichole o Wiràrika, indio della Sierra
tra gole aridi piani, arrangian loro tierra
2 loro stagioni, la secca e quel di piogge
adoran molti Dei, nuove e antiche fogge
Derivan loro storia, dai nomadi di caccia
Cervo lor emblema, accosta trina faccia
Tago nel deserto, li guida in nuove terre
li sposa con il Mais, insegna nuove feste
cuor mito Wirarìka, segna del passaggio
dallà nomade vita, allò stanzial villaggio
Watakàn cacciatore, è l’antenato errante
di un popolo Wirari, riunito nelle danze
canta lo sciamano, leggèn di Watakàme
incontro con fanciulla, Mais-Azzurro mare
Storia che lui dona, ai presenti della festa
finchè l'identità, del gruppo resti desta
Watàkame viveva, dentro una capanna
in fianchi soleggiati, di grandè montagna
insiem ad una donna, che l'adottò piccino
caccia d'arco e frecce, prede varie in giro
1
a inizi dell'inverno il cervo maschio perde le corna. Al sesto
anno i corni son robustie e in vecchiaia si riducono a pugnali
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
57
la casa è pietra paglia, la porta è piccolina
al centro il focolare, con stuoia a lei vicina
il piatto in terracotta, per cuocere tortiglia
polenta e fagottini, e zucche per stoviglia
perfora Mais-Azzurro, suòl di suo bastone
in terra mentre invoca, semi mais depone
ringrazia Watakame, le capricciose pioggie
il sole e i protettori, dal vento soffio forte
Comunità d’Huichole, è popol pellegrìn
parton da montagne, Jalisco e Nayarìt
vanno a Real Catorce, in Luìs de Potosì
Sentieri gole e monti, valica ogni giorno
così bel dì t'incontra, fanciulla girotondo
quella si presenta, con zucca cioto piena
porge una bevanda, la giovan forestiera
tempo di raccolti, catasta le pannocchie
nellè casette-tempio, a mezzo mecapàl
usa una bandana, su fronte sulle spalle
che leghi lui la cesta, fatta di più canne
Lisa pren parola, è parla al navigante
il viaggio differisce, sedante od eccitante
scopo par lo stesso, trascendere l'umano
in estasi o samadhi, stato assai nostrano
Bevilo sii sazio, è una Pianta della Vita!
insieme ai genitori, io sto su una Collina
indomani Watakami, ben sistema l'arco
con faretra in spalla, và cercar l'incanto
ma Watakàme infine, perse compagnia
di Mais azzurra pupa, rimane contadino
e duro ancor lavora, con gesti con parole
ciclo inter del Mais, la fame ancor rimuove
Legale ed illegale, vietato e tolleranza
Giochi di potere, miscele d'un istanza
trattata è ragione, esaltata e oscurata
secondo esigenza, chiusa od inebriata
Ulisse che ritorna, dall'errabondo viaggio
non è stesso uomo, che prima era partito
è saggio più felice, ma meno pieno d'ego
attrezzato per capire, col cuore fuori velo
lxxxiv
ai lati del sentiero, che sale su zig-zàg
Distese coltivate, di Mais và osservàr
azzurre rosse bianche, son le varietà
e rivivon l’epopea, del vecchio Watakàme
nei campicelli sparsi, sassosi con calcare
a Giugno prime piogge, semin si può fare
assièm fagioli e zucche, màise può legare
in essenza delle piante, giace 1 sorgente
che genera noi stessi, in unità coerente
oggi abbiam bisogno, superar scissione
e vivere di nuovo, coscienti nell’unione
stupito Watakàme, arriva presso ranch
2 anziani van incontro, signori Mais di là
gl’offrono scodella, di buon bevanda che
costrinsg Watakame, a dire quanto sé
Un piccolo cratere, è al centro campicello
coglie varie offerte, e sangue d'un agnello
con musiche più canti, rallegran l'antenati
fumo di sterpaglie, s’unisce ai nubi strati
se tarda la coscienza, più si sottomette
Flora e fauna Igea, a steril falsa mente
meditazione zen, e i misteri pian divini
aiuteran visione, nei prossimi cammini
“vorrei comprare un pò, dell'alimento vò
tengo per pagarvi, frammenti miccia fuò
di pino resinoso, che uso a mo' di torcia
in notti buie assai, con arco alla tracolla”
l’indio Huatakàme, ci insegna a coltivare
Mais bimbe divine, in sterpi da spiazzare
divide campi a croce, debbio a centro lati
Azzurro Mais al centro, l'altri ai cardinali
Uscì scoperto l'ego, e calpestò la terra
condusse le battaglie, usando il potere
di fronte la materia, si pone ora diverso
l'esamina e divide, classifica ogni pezzo
vecchio gli rispose, disseta alla sorgente
ed agitò lo scettro, di penne in ricorrente
da casa uscì ragazza, e venne lor incontro
Yowime mais Azzurro, nome rende conto
san Rosa Veracrùs, divenne madre màis
bimbo lei abbandona, in campi seminati
protegge loro terra, il cervo e le sementi
la forza della pioggia, tuono coi serpenti
Natura poi divenne, concetto sciagurato
cui l'occidente lotta, senza mai afferrarlo
sacrific'ecatombe, di sangue ed armonia
catastrofe ha la forma, social morale sia
“Figlia vuoi seguire, tal giovan cacciatore
così che Watakàme, iniziò la nuova vita
divenne agricoltore, in maise compagnia
Cervo celestiale, è chiamato Káyümari
sacerdote huichole, ossia un Maràkame
fratello Kauyumàri, ci guidi fai sciamani
insegnaci nel canto, curar oggi domani
la vita allor diviene, sfruttabile esistenza
economica a cui resta, nascosta la radice
mondo inanimato, cui homo sta di fronte
coi mezzi della scienza, privi d'ogni ponte
Yòwin mais azzurro, g'insegna preparàr
tortiglie di granturco, con l'atole bevàn
mostra l'ornamenti, per case magazzin
e propiziar le buone, spighe mais divin
Insegna a loro guide, far pellegrinaggio
ogn’anno a Wirikuta, rinnovar passaggio
Caccia a hikuri cervo, rinnovi mais e fiòr
con riti a garantire, il cambio di stagiòn
Watakame or sente, liber da incertezza
di nomade sua vita, radici mette in fretta
taglia varie piante, e incendia le ramaglie
la cenere è tappeto, per mais'inseminare
il Peyote è l'hikurì, il blu Cervo Signore
stella del Mattino, ai piedi nasce-muore
sangue di Káümari, feconda poi la terra
da cui rinascerà, una flora sua gemella
in cima una casetta, alfine può avvistar
oh Padre se tu vuoi, allor pur io vorrò!
lxxxii
lxxxiii
al deserto Nirikuta, a cacciare l’hikurì1
Terra è sottomessa, depaupe ed abusata
la civiltà la guarda, ora vede suo disastro
intelletto che ha spaccato, l'atom'energie
minaccia presupposto, delle proprie vite
Strutture di potere, egemonie fissare
poggiano sul mito, di posizion Sociale
accettazion di esso, da parte popolare
permette dominare, ovver parassitare
Un potere ha bisogno, di cartografare
esercitare dominio, e mappe tracciare
tra mappe e realtà, vi s'aprono buchi
più zone intermezzo, nascono a funghi
Spiri greco primo, cercò una soluzione
integrare la visione, apollinea razionale
della separazione, di soggetto e oggetto
sanando la frattura, in Dios'inebriamento
scrive pure Nietzsche, durante primavera
Natura ci risveglia, pervade impulsi gioia
svanisce soggettivo, oblio d'esaltazione
il legame si restringe, è riconciliazione
Cuoriosi guaritori, curan con passione
usan ciò che piace, a far la transizione
chiamano a raccolta, singoli dal mondo
fuor di egemonie, dipingon loro mondo
la forza della mente, tanto scandalizza
la bruta o militare, invece par ci abitua
Gaia và cambiando, noi con l'esperienze
materialismo scema, ecco le coscienze
1
Cacciano assieme cervo con peyotl per aiutare il mondo a
rigenerarsi ogn’anno. Tale caccia è detta Marra ed è offerta a
Madre Terra (Tàtei Yurienaka) dove il cuor del cervo rinasce
in forma d’hïkuri e mais. Rosa e fiore sono nomi ricorrenti
per l’hikuri. altre espressioni sono: Rosa rugiadosa, Fiore
che canta, Fiore luminoso, Tenera pannocchia di Mais,
Muwièri di Tatewarì (emblema di Nonno fuoco). Nelle aride
steppe di Wirikòta, vortici e mulinelli d’aria sono frequenti. I
Muwièri, attributi essenziali degli sciamani che li usano in
varie circostanze nel contatto soprannaturale; sono bastoncini
di legno lunghi 30-40 cm alle cui estremità superiore son
legate penne falco dove è scritta la storia dei Wiràrika”.
Shipibo con Babongo, Wirarika e Kariri
la vita e suo destino, inquadrano sottili
seppur invasi oggi, dall'ego degradante
insegnano ai fratelli, lavoro delle piante
Divider dualizzare, o binar manifestare
Diavolo vuol dire, passare attraversare
oltre dualità, in ascesa oppur discesa
gioco di mistero, retro d'ogni impresa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
58
Anima è sostanza, di musica ologramma
che apre l'universo, dentro una capanna
Empatia è risuono, con l'anima gemella
1 festa di ritrovo, nel ventre della terra
quotidiano fatto, è gioco del linguaggio
piccole teorie, che impongono credenze
giro giro il mondo, di convinzioni diffuse
e vivo storie cui, le origini ho confuse1
Crear vuoto mentale, è là regola di base
con cui funzion cervello, così l'ipnosi fase
con del cambiamento, da li posso tornare
marcato oppure lieve, assente o ritentare
L'animal ch’è in noi, bene ci appartiene
e noi crediamo a Lei, no a binar catene
dal pensier binario, ovver differenziato
siam classificati, in un codice mappato
pensiamo conoscenza, tosto c’ha evoluti
invece c’ha cambiati, e nei vicoli accecati
evolvere vuol dire, svolgere un qualcosa
ritrovar graduale, natura è nostra sposa
Realtà viene da Rea, condivision risorse
Thera che nei gruppi, rifonda le risposte
riveste l'esperienze, d'un magico stupore
collega percezione, a una storia di colore
ipnosi è costruzione, immagine mentale
aggregazion attorno, una sol idea che sale
robuste fan le idee, in itinere evolvendo
ritrovano la forza, in gruppi aggregamento
credenze radicate, prodotte da etichette
diffuse propagate, in scientifiche barchette
attirano consenso, per via coinvolgimento
abitan più teste, martellano in tormento
Oggi la realtà, è un continuo opinionare
di chi ha opportunità, di dir od informare
emergono l’aziende, a fabbricar consenso
diffondono l’odore, di aggregativo senso
mi fido a te mi affido, te che mi convinci
i fabbri del pensiero, fan uso ipnosi spinti
spettacol suggestioni, e non diverton più
quan si scopre il trucco, si resta nudi orsù
Alce Nero Oglala, sostava là sul monte
or intorno vede, cerchio inter del mondo
vide oltre misura, capì d'oltre ogni modo
Forma d'ogni cosa, vide in un sol fuoco
e cantati sono in gruppo, fuòr significato
con ritmi ton accento, da tutti consacrato
aggiungi suon sonaglio, scosso da cantòr
ognuno avrà suo turno, nel cantar ancòr
ipnosi pur diverte, ma svela le apparenze
ricerca oltre la coltre, di là della corrente
cosmo emette segni, mente può scoprìr
Disegni pien di senso, Lei và poi nutrir
l'intero popol suo, vide in sacro cerchio
anello ch'era parte, d'uno ben più ampio
largo come luce, del giorno e delle stelle
e un albero fiorito, vide al centro crebbe
Peyote è benedetto, in è circolo passato
così come tamburo, a turno vien sposato
ognuno può mangiar, liber quanto vuole
Martìn usa linguaggio, tipico di media
fà il suo bricolage, e sfrutta pur la rete
don Tonio Wirarìka, indossa il Topolino
ricicla per istinto, ne fà strumento fino
riparo a tutti figli, quello è centro mondo
ovunque Tu risiedi, gran spirito del mondo
Ti chiesi di chinarti, scoltar mia flebil voce
rivolgo la preghiera, che lacrima diffonde
Acqua di tamburo, energia di pelle daino
accoglie vocalizzi, e fà l’eco piano piano
ritmo del sonaglio, piume a spirar vento
sottile verso fuoco, in lento movimento2
Tutti abbiamo accesso, all'informazione
raddoppia conoscenza, circa ogni 2 ore
la rete garantisce, collegamen continuo
I bisogni di persone, soddisfa repentino
Tu dissi che dovevo, far l'albero fiorire
ma l'albero appassito, vedo ancor soffrire
“ma forse una Radice, piccina ancora vive
Tu nutrila con canti, d'uccelli a rinverdire
Inizia medicina, a parlar al mio sistema
purga nel bisogno, e in vomito li esterna
dopo sento meglio, e ritorna l’attenzione
sparisce l’ansia e vièn, vital ristorazione
Martin or prosegue, i nativi americani
costellazion di culti, autonom federati
rituale medicina, destata da un nativo
Quanah Parker fù, comanche curativo
lascio dietro me, ogni dubbio ogni paura
che il popolo ritrovi, ancor la strada pura
Fauno Wakan tanka, io canterò tue gesta
così Tua medicina, avrà mio cuor in festa
o Gran medicin Tepì, riuniscici alla notte
a trovar significati, nel cuore della sorte
intuito rivelato, realizza ogni esperienza
accresce l’empatia, amicizia consistenza
in Messico guarito, da cactu medicina
Hai fatto i cieli sopra, il sole il mar e i fior
il don assai più bello, la vita col suo amor
abbandono la tristezza, assiem ogni dolòr
inizio lungo viaggio, nell'inno del tuo nom
coglimi son pianta, a mezzo di tue mani
mangia la mia forza, sete e fame evadi
Io sài ti guiderò, fìn dentro la tua casa
Porta-mi qual pace, in tua tribù rinata!
poi intonan canti sacri, riuniti nel Tepè
l’incontro medicina, lo guida Roadmàn
Uomo del sentiero, aiuto apprendimento
io vedo l’uomo fuoco, l’uomo del tamburo
Donna madre l'acqua, a dissetar ciascuno
lxxxv
esporta in nord Ameri, la nuova liturgia
a fratelli alcolizzati, tristi e sculturati
in crisi identità, e senza sacri spazi
raccolsero la sfida, immane guarigione
di spirito di gruppo, facean rifondazione
per alleviar curare, la crisi esistenziale
trovaron medicina, nel medico cactale
profeti tra i Paiute, e Cheyèn Navajo pur
fecero esperienza, del rito Tarahumara
Ideò la danza spettri, il mitico Wovoka
Annuncio del messia, libèrazion invoca
Un visionar Lakota, sognò una profezia
animali torneranno, al ventre della Terra
un pò vivrete tutti, in steril case grigie
fìn che nuova era, vecchi egò sconfigge
Tutti allor possiamo, iniziare a riparare
il Sacro Cerchio Vita, visto d’Alce Nero
1
Tutto ciò che viviamo è frutto delle descrizioni che facciam
salvi tutt’assieme, la Madre Terra Gaia
di noi stessi e degli eventi; i credi diventano le nostre regole e
senza coinvolgimento non si crea consenso, la conseguenza è che nutre intera vita, oltr'egoico maia
che qualcosa non esiste. Ipnosi svela i trucchi dello show.
Navajo con sonagli, tamburi d’acqua che
ciascun intona a turno, voce gran potere
Inanna Wakantanka, per Gaia sostenere
gli effetti del rituale, salgon col calore
Vibran loro voci, emoziòn condivisioni
riempiono la tenda, ritmi suggestioni
Luce del gran fuoco, brilla gran Tepì
e il Capo della Via, seduto aspetta lì
Capo del Sentiero, panno avanti stende
Fummo i benvenuti, seduti sui terreni
nel circolo dei canti, nativi e forestieri
Quello che io vissi, Martin dice a tutti
io qui lo condivido, agli amici Terabuti
Digiuni e solitudi, in calma contemplazio
ingerita è medicina, secca o infuso sazio
i canti del Peyote, ricevon accompagno
da tamburi d'acqua, in rapi percussioni
lor tono allor risuona, di spiri risonanza
canti son preghiere, offerte nella danza
allinea oggetti sacri, ventagli poi protende
Tambur sottil bastone, ornato con perline
salvia fumigazio, e tabacco zea cartine
Vigili si resta, in attesa del messaggio
spirito con corpo, ricevono l'assaggio3
2
pentola di bronzo o ferro riempita con poc’acqua e coperta
da una pelle tirata di daino. I canti son privi di significato lett.
3
L’assunzione rituale porta la mente alla sospensione da ogni
crudeltà della vita e facilita l’ingresso nel mondo sen tempo
dove si può parlare con defunti e antenati vicini e lontani.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
59
è l’altar di sabbia, a forma lun crescente
Medicina al centro, che guida le preghier
stessa appar la strada, della sacra via
I canti condivisi, accrescon l’empatia
Gran spirito di Pan, intessi sole e luce
.3 marzo, Seba:
là nel vasto spazio, e nell’anima produci
a Te Divino Tago, pregando vo parlare
forza e benedizione, in Terabuti amare
Banana è caloria, economica e diffusa
sbucci te la mangi, è igienica ed amica
soffice addolcisce, sen semi da scartare
Mucca ama la buccia, brava a fermentare
a mezzanotte il Capo, esce dal Teepì
soffia flauto d'osso, in quattro punti lì
acqua vien portata, adorata condivisa
buccia di banana, a un mese decomposta
tien potassi e ferro, magnesio calcio sodio
pur versata a terra, per dissetar l’amica
Padre-Madre soffi, di Vita e fonte suoni
azioni sen parole, creator di cosmi nuovi
fai brillar la Luce, dentro e intorno a noi
così da trasformar, nell'armonie a colori
suono del fischietto va in ogni direzione
dentro della testa, rimbalza contro cranio
nausea preme pur, angoscia della morte
libera mio pensiero, dal monopolio forte
Aiutaci a seguire, il cammino Therabuti
spirando sentimento, ch'emani per aiuti
sempre nostro Io, segua il passo Thera
sì da camminar, con la creazion intera
un Fico sul calcareo, bene si sostiene
strumento per fischiar, un aquil ossicino
Piume qual ventaglio, tambur ad acquolin
fà che l'illusione, dell'apparenza in tutto
non osti sentimenti, dirett nel tuo flusso
O Pan che qui dimori, accorda la bellezza
interiore amicizia, a esterna tua saggezza
a inizio primavera, metto alberi a dimora
Tabacco da fumare, e l’alcool da evitar
Ricerca di visione, in gruppo e solitar
la interro tra radici, di rose e pomodoro
d'ortensie rosa-blu, secondo piacca suolo
quando s'è adattato, suolo ben trattiene
usa le sue foglie, a pulir pentola sporca
il suo irritante latte, su verruche apporta
se son radici buone, fanno bella chioma
a trapiàn poto radici, germoglia sinergia
radici in tard’autunno, vanno in letargìa
Fammi partecipe, alla ricchezza del saggio
che fortun materiale, e patrimon spirituale
m'arridano in misura, giusta e necessaria
e amor della poesia, agisca intermediaria
Alberi ed arbusti, assiem erbe da frutto
Emilia al Terabuti, m'insegna curar tutto
dai humus duraturo, nocivo è tropp’azoto
un kiwi sa fruttare, almen dopò 4 anni
la potatur d'inverno, elimin legno secco
l'essenza del rituale, è cerimonia e festa
oh Fauno pastore, sull’erbe mi guidasti
all’aque tue tranquille, Tu mi dissetasti
Fori nel terreno, attorno chioma pianta
rigenera esperienza, imprinting duraturo
se in valli pur oscure, io camminar dovrò
Vicino a te o mio Tago, più nulla temerò
eccesso produzione, passo al frullatore
zucchero e limone, congelo la porzione
avrò così nell'anno, una salsa deliziosa
tièn vitamina Ci, ed a pergola si sposa
1 gioia e fede brilla, sul volto dei riuniti
e il godibile mattino, porta il vèn divino
irrompe nel Tepì, su fuoco scoppiettante
eco di esperienza, forte e più importante
Martin nel Tepì, ritrova la sua infanzia
l’eco all’iniziando, disseta ancor futuro
La molla che lo spinge, è la motivazione
teste d’ammissione, o prova iniziazione
Comunità fa scopo, in divine comunioni
Desidera riunirsi, emozioni con visioni
vocali ri-scoperte, durante le sessioni
aiutan l’emozioni, viaggi e transazioni
conciliazion interna, che guarigione fà
Risposte della festa, contagian dienneà
la psiche ha recepiti, messaggi risonanza
mi parlano di Tago, a cosmica distanza
in suo corrispettivo, riemerge nella danza
io cantero stasera, al cuor di questa banza
e guardo nel creato, in cui risplende il sole
in cui brillan le stelle, in cui ristàn le pietre
vivèn crescono piante, il fauno sente vive
nell’anima Io guardo, ciò che sopravvive
lxxxvi
Alfine mi hai donato, Pane tuo immortal
e il calice mi hai colmo, del vino celestial
la luce e la tua grazia, mi guideran ognòr
a te m’introdurranno, sempre mio Signor
cammino per il mondo, Pan è avanti me
e ben lo riconosco, ovunque tra le gens
a volte io mi fermo, la strada è faticosa
allora lui si siede, aspetta ch'io riposa
Quello che io vivo, or non mi basta più
Tutto quel ch'avevo, non mi serve più
Io cercherò quello, che davvero vale
e trovo in Thera, vento del maestrale
che invita parassiti, e zucchero a riposo
riempio di composto, o cener d’infestanti
nulla è più nocivo, di suolo duro o zuppo
Emilia prima volta, lo scassa col ripunto
Radice d’una pianta, ogni giorn’assorbe
Ossigen quantità, pari al suo volume
se umidità ristagna, a livello di radici
sostieni con graticcio, le foglie pur pesanti
ogn'anno dà più metri, liana ben gigante
Kaki vien ovunque, se suol non è calcare
rifiuta esser potato, la chioma vò osservare
Atrofizza lo sviluppo, riducon superfici
è simile ad un melo, allevato ad alberello
fruttifica su annuale, vegetazion novello
Pianto una papaia, assieme col banano
sul suolo med'impasto, l'albero fa nano
un cesto al mese davo, di pollina matura
all'alba ed al tramonto, faccio innaffiatura
sfrutto resistenza, del nespolo all'inverno
che posto a lato nord, protegge nell'interno
assai rusti e resistente, fu pianta popolare
avàn che melo-pero, lo fecer spodestare
Banano nel giardino, del Terabuti tempio
è il dono tropicale, dei papua senza tempo
Nespolo con Kaki, mangiali ammezziti
è alberello bello, con foglie verdi fronde
Pratico efficiente, cibo assai simbionte
cioè quan primi freddi, polpa han saporiti
se manca tale fase, frutto n'è astringente
se ammezza poi diviene, dolce succulente
le mangiano gl'indiani, pur con altri dolci
assieme al riso pure, pulisce addomi forti
di sera è un toccasana, lavora nella notte
banane molto buone, crude oppure cotte
il Mespilu in latino, è il frutto d'ammezzire
cioè dopo maturazio, pazienta non soffrire
attendi primi freddi, che provocan caduta
serbali in cantina, un mese tu computa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
60
è cascola dei frutti, malati od infestati
natural evento, poi arrivano i più sani
dirado io nel pesco, i frutti concresciuti
piant'alleggerisce, non rischia pesi bruti
vò mele ad essiccare, a fette sul sifone
Emilia m'istruisce, su innesti e potatura
la mela tien principi, vitali per il corpo
pal sostegno abbia, cappi pur in gomma
a forma d’otto anello, infila albero dentro
lascia un certo gioco, permette sistemarsi
ogn'albero ti dice, di quanto vuole alzarsi
le mele cotte fò, nel forno o al pentolin
potare non potare, non poto fin 4 anni
di età degli alberelli, e solo rami secchi
raggiunta loro forma, armoni regolare
magari poto sopra, all’alto straripare6
quan sono necessari, su piante fuor natura
“di sotto d'ogni taglio, lascia un tira-linfa
ch'assorbe circolazio, e corteccia cicatrizza1
fà pure trapianti, da terre magre a ricche
da montagna a valle, non fare viceversa
i port'innesti sud, crescòn rapidamente
non sono resistenti, ai freddi certamente
Pere non potate, san crescer armoniose
a piramide allevate, fruttifican gioiose
taglio sol i getti, che rompono la forma
innestate sul cotogno soffrono la gogna
anellate dentro il filo, sciacquo nel limone
e serbo in buste carta, poi da consumare
là come l'arance, vò spremer melegrane
Massaggi le gengive, pulisce dallo sporco
Cotogno è profumato, cotto è consumato
aggiunto a succhi vari, dona aroma grato
poc'acqua e fuoco medio, senza coperchìn
l'acqua evaporando, lascia un caramello
la mela vince stipsi, fa medico più bello
Vince pur diarrea, e solleva bene i reni
è insulina naturale, assièm mirtilli neri
al kaki solo branche, secche malformate
il Gelso è secolare, dalla chioma ampia
con profòn radici, robuste giall'arancia
Tronco dell’adulto, pur settan centime
Fin quindici metri, altezza arriva infine
lxxxviii
Se diluito in acqua, è grande dissetante
sfiamma pure gola, è tosse espettorante
Taras qui mi dice, lo stesso fan le foglie
astringenti nel decotto, forza si raccoglie7
Diarrea dissenteria, radici gelso more
là in acqua bollente, decotto lo si vuole
l'inverso fan le foglie, stipsi san ridurre
aiutan frutti pelle, e fegato a produrre
contengono tannino, foglie con radice
decotto oppur infuso, evita in gastrite
radice con corteccia, ipò-glicemizzante
anàlgesi sfiammanti, diuretici purgante
Ciliegio non potato, vedo al Therabuti
tagliato sol in alto, a ridurre l’alti fusti
esubero non dà, pollon o incrocio rami
brutali potature, dan tronchi disumani8
con sidro Aceto mele, non pastorizzato
Emilia mi dice, di gelsi ch'ho acquistato
Ridàr loro la forma, sebben assai potato
l'astone che tagli, dà vita a più germogli
scegline tre quattro, gli altri invece togli
si staccano dai rami, alle minime torsioni
metto ad asciugare, in un luogo riparato
serbo infin al fresco, è un frutto prelibato
il Piacca d'intesino, t'ho normalizzato5
aiuta un cucchiaino, la flora intestinale
Primaver seguente, gonfiano le gemme
ciliegio è originaria, pianta di foresta
frutto quan maturo, rigenera la testa
calcio và alle ossa, potassio al muscolare
da cui svilupperanno, rami terza pelle
sé fai la potatura, armonica uniforme
tiene varie taglie, colgo a maggio-giuni
è ricca in Vita Ci, ciliegia è dopo agrumi
un Melo dà fittone, e cresce giù profondo
nèi primi 10 anni, espande poi a ventaglio
ama i fior nasturzi, e le zucche sottostanti
vien protetto bene, da querce circostanti
rallenta indurimento, a tessuti vascolari
previen diarré enteriti, potèn battericida
la candida t’uccide, indicato pur pei reni
dove pus e infiammi, sono dei casi seri
in anni cresce forma, testa moro fronde
Aceto in fumigazio, vapori ed abluzioni
decongestion respiro, sgrassa pelli fori
nei casi d’allergie, arreca un beneficio
Cresce lentamente, l'albero più grande
a inizio maturazio, raccolgo Per migliori
lxxxvii
se i rami verticali, producon solo foglie
inclino rami al melo, con pesi cordicelle
dirado frutti a maggio, tagliandoli a metà
rivesto con cartone, il tronco a trappolàr2
mature le cotogne, odorano l'ambiente
colgo quan peluria, si stacca facilmente
le serbo separate, in cassette riparate
ò con frutta acerba, etilen a maturare3
nel sidro fermentata, aci malico sviluppa
solvente di renelle, in urine poi le butta4
l'impiego ora nei cibi, fò questo sacrificio
alber da trapianti, meglio s’hanno un anno
riorientano struttura, processi senz’affanno
trapiàn d’albero grande, fuor orientamento
espon a più disturbi, period’assestamento
Ama le colline, ponente e sud esponi
vento moderato, stimòl fecondazioni
teme troppa brina, specie di levante
il Gelso sue radici, imbriglia col terreno
limita erosione, rallenta acqua piovana
venuto dalla Cina, diffuse talea pianta
sopra le sue foglie, il baco seta vanta
non raccoglier foglie, là nei primi anni
a favorir la pianta, evitàr ferite danni
Ital meridionale, cresce com arbusto
nero bianco sono, tutti 2 buon frutto
di nervi sangue pelle, è drupa medicina
antianemica nutriente, amara zuccherina
allevia artrite gotta, la mangio di stagione
così lavora in mè, alla mejo condizione
Susin emette gomma, detesta potature
annuncia fin inverno, in mirabil fioriture
Mirabolano è detto, in miriade fiorellini
che mutano d'estate, prugnetti saporiti
è Mirabolano franco, nei susi coltivati
spinoso vigoroso, sui suol asciutti ingrati
se sterile tu aiuta, con fosforo e potassio
7
“la radice del gelso è antibattericida (pur della car dentale).
In estratto d’alcool contrasta tosse, asma e persino HIV. Il
1
Tira-linfa: gemma o rametto laterale che mantiene in circolo ad aumentare foglie, che bevano l’aurora
decotto di foglie fresche è antibatterico e ipoglicemizzante,
fior’infiorescenze, monoic'ermafrodita
la linfa nei dintorni del taglio così da facilitar cicatrizzazione
mentre quel di radice e l’estratto acquoso, ha effetti ipotensivi
tu elimina i polloni, a piante ormai potate
mora acerba nera, un poco psicoattiva
(ogni moncone stimola marciume del legno).
e sedativi grazie alla morusina, sostanza analgesica trovata
2
Rivesti il fusto di melo-pero con strisce di cartone fissate con
anche nella corteccia della radice del gelsomino”. Taras
coi frutti fò sciroppo, acido apprezzato
8
spago, quando le larve carpocapsa (sviluppate nel frutto), si 4 le foglie di mirtillo nero sciolgono lo zucchero nel sangue; a è antico collutorio, in gargarismi è dato
alberi da frutto con leader centrale (cachi, pero, melo e
annideranno nel cartone per la metamorfosi, rimuovi e brucia Creta bevono cucchiaio d’infuso di foglie secche ogni 6 ore
nespolo) crescono alti e posson porre problemi di raccolta.
i cartoni in marzo-aprile seguente, ridurrà nuova generazione. 5 Tutte le gravi malattie degenerative si formano e crescono
Ciò è vero quan l’albero è ancora giovane, ma come matura,
3
“a mo di conservante, metto nella frutta foglie dell'alloro con in terreno basico ossidato, un cucchiaino di aceto in mezzo 6 Nella permacultura e in diversi paesi d'africa e sud-america, l’impalcatura di rami cresce dal leader ad un angolo di circa
aglio sbucciato, mentre per accelerare la maturazione, chiudo bicchier d’acqua prima e dopo i pasti (in cicli di 3 settimane) sui meli, peri, peschi e albicocchi, non si conosce la potatura 20 gradi sul piano orizzontale, in un regolare, spiraliforme
ananas, banana o cotogno in sacchetti con le acerbe”. Emilia e prima di dormire, normalizza la flora batterica. Taras
e le piante da frutto sono ugualmente molto produttive.
assetto che rende facile scalare (scala chiocciola)
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
61
Alber denutrito, dà succhioni in chioma
calcio più elementi, e cenere a compasso
frutto d'albicocca, pruno dell'armenia
secca è lassativa, cruda è anti diarrea
ricca in minerali, ferro calcio e sodio
sali di magnesio, potassio fino fluoro
biossido di zolfo, contengono le secche
se voglio conservàr, enzimi vò a fermar
fò rapidi passaggi, là in acqua bollente
ciò le rende bianche, ora son protette
nell'alberi da frutto, ora cerco di scoprire
la forma naturale, che vado poi ad offrire
Riduco spreco rami, e foglie da forzare
la form'artificiale, chiè molto lavorare
Più alberi da frutto, regolarmen potati
portan strenua lotta, con pollon e vari
Alber già presenti, abituati a potatura
io continuo a far, a evitar sregolatura1
lxxxix
su forme naturali, vedo il central leader
l'angolo ch'emerge, dai rami impalcatura
in altri poi rimuovo, ogni ramo innaturale
avrò dopo 6 anni, scàl chiocciola che sale2
Tieni immago in mente, di forma naturale
pota e allen la pianta, ad essa avvicinare
1
tra i fallimenti del primo esperimento di permacultura di
Fukuoka c'era l'aver lasciato in autogestione un frutteto di
pesche abituato alla potatura. I peschi erano diventati quasi
del tutto improduttivi riempiendosi solo di foglie. Negli
esperimenti successivi con piante fatte crescere sen potature,
gli alberi hanno gestito da soli sia il numero di rami che il
loro carico, dando risultati apprezzabili. La forma naturale di
giovani cachi, peri e meli, ha poca densità di rami foglie e
frutti, per cui produce poco. Puoi risolvere con cauta potatura
che aumenti densità di frutti e formazion di rami. Ogni pianta
ha forma naturale che va rispettata per resistere al vento. Le
aghifoglie regiscono alla potatura senza formare nuovi getti.
2
Dopo 5/6 anni, dovrebbero esserci 5/6 rami impalcatura
secondari che si estendono fuori in una modello a spirale a
intervalli da 6 a 12 pollici tali che, il sesto ramo secondario
coincide verticalmente col primo. I rami impalcatura primari,
dovrebbero emergere dal tronco centrale ad angolo di 40
gradi con l’orizzontale ed estendersi all’esterno ad un angolo
di circa 20 gradi. La pianta può partire dalla forma naturale e
prendere forma aperta al centro se il leader centrale diventa
inclinato, è debole o è ferito. Considerando i molti anni di
perdite e duro lavoro che ne possono derivare, è preferibile
scegliere di fare qualche potatura correttivo/formativa subito.
così forma riprende, piant’autosufficiente
decresce potatura, quan matura e rende
se vento spezza rami, si porta pur i sani
poto legno vecchio, ridò la forma ai rami
ogni lesiòn del legno, tratto con impasto
buchi là nei tronchi, riempio senza scasso3
innest'inserimento, di gemma di porzione
tra piante stessa specie, fò l'incrociazione
zone combacianti, son nesto e portinnesto
perfetta legatura, l’argilla copra il resto
Taglia a 7 gemme, il cresciuto stagionale
e gemma sia basale, fuor lati e fuori cima
per evitar l’incrocio, di ramo contro ramo
Piramidale forma, s’apre piano piano
Taglio netto sia, prossimo alla gemma
Più vertical lo fai, più cicatrizzà meglio
di terra non coprire, la cicatrice innesto
nell'umido scirocco, innesto par funesto
negli alberi innestati, van linfe disturbati
son vasi conduttori, stretti oppure larghi
la linfa quindi sale, or troppo lentamente
a causa dell’innesto, oppur velocemente4
in campane trasparenti, serbo le piantine
da gelo colpi freddo, lei tièn l'umì calore
metto del pacciame, in tegol semicerchi
o vaso terracotta, invernali buon esempi
Sverno piante vaso, serbo in loco fresco
sotto i dieci gradi, in veràn seminterrato
prima di ritrarle, ne poto i getti verdi
Aranci con limoni, son piante freddolose
do l'acqua sol radici, ad anfora interrata
o plastica bottiglia, sen fondo rovesciata7
pacciamo nell'autunno, colletti lor arbusti
or ossido di zinco, tièn l'acqua piovana
che sotto dello zero, soffron distruzione
e a primavera poto, i gelati loro fusti
foglie e fior d'arancio, legger esilarante
digesto ed eccitante, profumo dissetante
ebbrezza sciogli-lingua, all'uomo si rivela
rafforzan vita molle, alla gioia fanno leva
Emilia m'insegnò, un limone salutare
in olio chiuso in vaso, leggero a riposare
conservo per 2 mesi, prim d'utilizzare5
adatto per il pesce, e verdur insaporare
Spontanea vegetazio, rivel natura suolo
calcare ti rivela, sambuco assieme sorbo
ginepri e fiordalisi, fumaria e pur trifoglio
la goccia aceto ferve, su calcare spoglio
calcicole piantine, io scelgo per tal zona
ed evito le querce, castagne e acida flora
rimuovo i sassi grandi, cavol or impianto
carota ok biforca, susino interro franco6
cresce in aci suolo, mirtillo ed asperella
giunco muschio felce, lupino campanella
castagno e pin silvestre, erica e ginestra
la primul digitale, e veronica lo infesta
per acidofil piante, ter d'erica vi metto
aiuol rialzata faccio, cintata con muretto
fondo qual drenante, pongo ghiaia strato
vestito con tessuto, di iuta o canapato
lascio quel vestiti, di scorza dura legni
quan crisantemo pena, è allarme siccità
nel metter a riparo, i vasi degli agrumi
è il tempo d'irrigare, e ridar l'umidità
durant'estate poi, irrigo sera o notte
attendo l'autunnale, lignina dei tessuti
avvian fasè riposo, per la stagione fredda
attendo i primi geli, raffreno la mia fretta
restanti 3 stagioni, mattino sia la sorte
irrigo più a lungo, sebbene men spesso
40 litri al metro, ogni settimana arreco
3
Pasta per alberi: 1/3 argilla viscosa, letame bovino e sabbia
fine, pennello da imbianchino su tronco e rami grandi, molto
efficace a ottener alberi sani a corteccia liscia, guarir lesioni e
proteggere albero contro parassiti svernanti sotto corteccia o
depongono uova in rami esterni e presso gemme (la ibernia
defoliaria spoglia più alberi da frutta). Non trattar in fioritura
4
sintomi rivelatori: l'area sopra innesto degenera o si gonfia;
le foglie fiori e frutti cadono facilmente
5
buca un limone con l'ago da calza (7-8 buchi), infilaci chiodi
di garofano e conservalo in vaso a ermetica chiusura. Emilia
6
L'acqua aiuta le radici ad aver intimo contatto con particelle
di terra. Quella del rubinetto contiene tanto calcare quanto
quello del terreno, per cui va sostituita con acqua piovana
(specie per piante calcifughe) o acidificata lascian decantare
in secchio con uno strato di torba o segatura di pino su fondo.
raccolta da grondaia, in zinco modellata
adatta per il pesco, contro mal di bolla
Frammenti io sotterro, vicin radice fonda
1 coppia cinciallegre, ad ettaro frutteto
ottocento bruchi, mangia un giorno reso
Specie se han la prole, diventano voraci
il cuculo gli insetti, eguaglia in pesi dati8
nidifica la cincia, a più 2 metri altezza
offri nell'inverno, un nido senza fretta
casette con il foro, da venticin millime
così da scoraggiàr, dell’uovo le rapine
pernottano l'uccelli, su alberi ed arbusti
han prensili dita, non cadon rami e fusti
batuffoli d'ovatta, quan soffian forti venti
è arte di natura, prodotta in lunghi tempi
nutrir uccel d'inverno, è scambio sinergia
con semi e fiocchi avena, sorbe frutti vari
seccate congelate, d'autunno son raccolte
son scorte vitamine, duran l'inverno forte
al fianco d'un ciliegio, vedo una presenza
pianta di bambù, l'annaffio con pazienza
da canna sotterrata, una fila nodi caccia
resiste a meno 20, se gela un dì ricaccia
ricorda la maremma, e malarie di palude
tal'acqua misteriosa, storia d'acque mute
a Raseno professore, ritorno nel canneto
quando lo conobbi, al seminar Grosseto
7
se l'inverno è mite e asciutto, molte specie mantengono il
fogliame e necessitano d'acqua specie se tira vento. Evita nei
periodi di gelo. Se l'acqua urbana è calcarea, versa qualche
goccia di aceto o torba acida ad abbassar il pH. Ricicla acqua
cottura di uova sode, verdura, tè e acquario. L'acqua è nemica
della conservazione di molti ortaggi invernali: patata, carota,
zucca e barbabietola. Interrompi un mese prima di cogliere. Il
melone esige caldo, per far maturazione, ma un ambiente
siccitoso, perde umidità e acidità per cui un fertilizzante dato
a una pianta assetata rischia bruciarne le radici come il sale.
Annaffia di nottee abb. in pieno sole le gocciline fan da lenti.
8
Garanzia contro afidi e carpocapsa, una coppia di cince con
nidiata. Metti tra i rami una casetta di legno avente apertura
di max 30 cm diametro per evitare l'intrusione dei passeri.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
62
dove sol incombe, sui mietitori campi
Acqua di Eurinome, sei Atropa Minerva
Fiore loto e ruota, sull'acqua di riserva
l'occhio del lago, postvorta e antevorta
sul lago di Bolsena, dell'Ade sei la porta
quando alla Maremma, siamo noi ridotti
ognuno pensi a sé, e i numi poi per tutti
tutti posson dire, Maremma di Maremma
il giovan che ci va, ci perde la sua penna
le silenziose bande, falciano le messi
dei signori ignoti, padròn di latifondi
sul Montè Soratte, Silvestro con Romana
preservan le fonti, galassie d'acqua sana
le donne senza latte, bevono tal acqua
l'Acqua di Maremma, bene pur ambiguo1
così l’anni venturi, discende nelle messi
xc
xci
da ceneri d’Etruria, emerse la maremma
nel V Roma cade, un poeta è testimone
Rutilio Namaziano, nascosto fra le dune
in molti solchi bassi, della Saturnia terra
cresce và perenne, malàr morte funesta
Vide nel passaggio, cambio di fortune
tosto è convertito, potabile mio amico
ovver tagliar in tufo, drenare trasudare
coglier nelle polle, conconi qual fontane
in campagna e città, introvabile l'acqua
da fiumi e da stagni, bollir bisognava
ciò origina il piatto, di zuppa acquacotta2
che alla maremma, mangiavo ogni volta
andando in campagna, si beve alle polle
in torrenti e rigagni, soffiàn filastrocche
e poter taumaturgi, hanno quell’acque
presso gli asceti, negli eremi a parte
la dura fame fiacca, teste e pure fianchi
qualcuno moribondo, per malari febbri
cerca consegnare, guadagni pei parenti
un orfano or adulto, cui tremàn le falci
e pensa lacrimando, che tal spiga forse
Crebbe sopra l’ossa, paterne mai sepolte
un giovane pastore, incontra dea Giunone
che allatta suo bambino, presso gigli fiore
Parla poi gli mostra, sorgiva d’acqua polla
dono per sua gente, in paese lui racconta
tempio di sorgente, e vergini mammelle
cui fuoriesce l’acqua, divin latte corrente
San Maria d’Agosto, rifonda il suo villaggio
con tracciatura solco, si celebra passaggio
xcii
Raseno raccontava, paterne situazioni
di crisi con riscatto, risposte e soluzioni
le semine granturco, ne lè paludi basse
dolor e sofferenze, ribelli terre sparse
Malaria di maremma, in acque di palude
nessuna comunanza, febbre tutto chiude
più mietitori al sole, abbaian impazziti
vino sfogo insulti, incanata chiamo i riti3
1
In mezzo a una cerchia montuosa, su colline decrescenti si
svolge la regione della Maremma, fatta da vaste depressioni
impaludate e sommerse dal mar Tirreno. Le acque di fiumi e
torrenti che non trovano sfogo in mare, allagano le basse
campagne e danno origine ad immense paludi malariche.
2
Acquacotta: zuppa con pane raffermo, erbe bollite e 1 uovo.
Pasto di mietitori e dicioccatori di latifondi nati in zone di
paludi (Maremma, Pontina, ecc.) dove si rischiava malaria.
3
Il grano matura prima in fondovalle assolato poi sui versanti
collinari. La Mietitura doveva esser veloce (6-9 gg) poiché
nei primi 3 le spighe sono acerbe, nei secondi 3 mature e
negli ultimi 3 iniziano a sfaldarsi e un temporale d’acqua e
vento può sdraiare a terra le piante, scatenando l’umidità, la
predazione di animali del suolo e la fatica del taglio. Un
espediente era quello di portare tra i mietitori vino e un
giovane che suonava l’organetto. Questo, con saltarelli o
alla notte di Diana, plenilunio ferragosto4
Tago fuor dal solco, il diciannove agosto
quando inizia bene, maturazion dell’uve
la danza del sudore, purga e nutre pure
Nei cerchi di funghi, Diana attira danze
per mezzo dei puffi, folletti elfi e fate
adorata coi fuochi, e palline dei puffi
Paneole paplle, che emettono sbuffi5
motivi veloci dava ritmo accelerato alla mietitura. Poi, con
stornelli romantici ed osceni, teneva alto il livello di ironia
dei mietitori, senza concedere pause o rallentamenti. Emilia
4
Natura e cultura rinnovano a mezzo dell’acqua, fuoco e del
rito del solco, aperto al frutto che si fonde ai corpi e le menti:
“ciò che si raccoglie è del popolo, ma viene dalla divinità alla
quale il rituale rende omaggio con danze e sudore, dove sta il
innovamento (purga e catarsi), e il seme potrà rigerminare”.
5
Per gli antichi irlandesi il mondo dei morti e il regno delle
fate (Faery) era contiguo a quello dei vivi e in particolari
giorni come l'ultima notte di Ottobre (Halloween) questi
invadevano il mondo dei vivi oltrepassando speciali porte
come banchi di nebbia o circoli megalitici. Questo scambio
fatato e notturno fra umani e Piccolo Popolo, al chiarore della
Regina Luna, né buono né cattivo, dipendeva da stati d'animo
di chi partecipava all’incontro dove la luna, era ponte tra gli
bagnan le mammelle, da là fontè lattaia
xciii
condensan stalattiti, forma di mammelle
Acque con il calcio, con l'aria lattescente
ricordano l'Egeria, dei popoli di Aethalia
cioè giro delle fonti, dei culti Fontinalia
immerge battezzandi, là Giovan Battista
e pulisce dagli errori, cambiàn mentalità
Gesù predicatore, in acqua unzion avrà
conosce or lui discesa, di Spirito-Oxalà
appena battezzato, il cielo a lui aprirà
Spirito encantado, scende qual colomba
1 voce lo accompagna, io te cavalcherò
il gesto straordinario, ha scopo suscitare
la fede nei pazienti, che voglion liberare
muta l’acqua morta, in acqua della gioia
L’acqua della festa, nel cuore stupefatto
l’acqua di lavanda, dei piedi rinnovando
L'amor e l’amiciza, e lacrime del pianto
sul montè Soratte, le orme di antenati
richiaman pellegrini, Seba il mito sappi
il giro coi suoi canti, riscopre il territorio
Grotte anfratti boschi, in circuambulatorio
più rivoli di Apus, rinfresco del viandante
cannell'infissi in tufo, riversan alla grande
acqua bene sommo, venduto nella strada
più regole ospitali, l'esigon sia donata
acque primordiali, son acque medicina
fravashi che alimenta, primari germi vita
impiego di tal acque, presume simpatia
colore e scorrimento, protuberanze e via
Ap è l'acqua viva, distrugge aiuta e cura
è l'acqua d'Appennino, sua sorgente pura
Apas delle montagne, rivelano la sorte
Acque di eschatòs, discorso sulla morte
Acqua di Rea Silvia, villaggio Rieti fonda
scende d’Appennini, diviene poi Feronia
divinità che sgorga, dal folto delle Selve
le grotte di Michele, son sedi sue riserve
Sibilla d’Appennino, è acqua oracolare
Battista e san Michele, mortifer salutare
Bimbi abbandonati, da madre senza latte
allattati dalla lupa, in selva luogo grande
un battesimo rituale, pratican più scuole
Esseni guaritori, in comuni monasteri
in acque di Giordano, esercitan giustizia
umani e i folletti che nel cerchio fatato potevano recare doni.
Il fiume Apocalisse, nutre alber di vita
produce molti frutti, e radice medicina
le Dodici sue foglie, tracciano i sentieri
in relativi canti, in giro al mondo vieni
Sue 5 mila gemme, fanno la ghirlanda
l'Ara è capodanno, e Tago ci spalanca
Tin è Dio del sole, Tanìt è dea di luna
lettura circolare, della sumèr scrittura
Tin è nuovo giorno, dode coppie orarie
l'albero dei mesi, per viver festeggiare
alla notte di Walpurga, nasce Melusina
Fata entro tinozza, che purga ciel rigira
Doppia vita-morte, natur umana doppia
Silvano la battezza, diventa santa Rosa
Veronica e Cristina, la stessa lavandaia
pura inondazione, d'acque di campagna
Michele è protettore, dellè pollè sorgive
di santa Rosa nera, Francia e suo confine
del parto-gestazione, signor delle caverne
mescola col latte, tributo a sue mammelle
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
63
l'orfani piccini, Vivenzio e san Mammante
irrorano col latte, più terre abbandonate
vincendo la palude, qual drago dell’oblio
bonificano un sito, e riattivano un convito
Nel delta di più fiumi, arrivano i coloni
A bonificar malaria, in stagni paludosi
il taglialegna chiuse, gli occhi dell’amico
bagnandosi le dita, con lacrime del viso
Parete s’avvicina, somiglia a uno sfintere
comincia pur aprirsi, e nulla mi trattiene
bonifica quei posti, e la fonte bon rispunta
Senzìa patròn di Blera, Spoleto e di Lucca
Sant Orsio de Vejano, è morto de la sete
e noe bevemo vita, nei riti tutti assieme
l'Acqua ambivalente, è confin del mondo
ponte mediazione, con l'altro continente
Involontar toccò, la palpebra sua proprie
guard’intorno e l’erba, appar colore viola
Il mare è porporino, e il Tevere annerito
in mezzo sta il vascello, il popol è sul rivo
È buco circolare, di rosso striato in nero
Diametro quaranta, centimetri che apre
su galleria scavata, percorso irregolare
par fatta da lombrico, in lento lavorare
una folla di fantasmi, assiepa quel pontile
in lunga fila sale, su quel velièr gentile
Angeli al timone, alle vele e le gomene
la nave prende il largo, verso le maree
al centro della grotta, vedo afro Nzamé
che danza sulla terra, cambia pelle che
diventa più figure, cristiane con pagane
Buddha Shiva e altre, scorron a fiumane
Il taglialegna seppe, vicin appresso folla
le anime dei morti, giungevano tal porto
ad imbarcarsi verso, il purgatorio mondo
Visione a lui concesse, lacrim moribondo
immago bruno-rosse, fluttuan sulla volta
Riflettono le teste, rossastre della grotta
indican pareti, con segni in molte lingue
estinte sconosciute, ma tutte ben distinte
finito mio soggiorno, riparto da Grosseto
cendo sulla costa, del rasna mar Tirreno
alle rive del Biedano, mi fermerò in ritiro
al tempio Therabuti, scuola col giardino
Pamel ha sensi colpi, decesso della nonna
assiem alla Pamela, voglio qui purgare
chiedo lor custode, permesso meditare
là stavà Mallendi, un ganga per guidare
sessioni con tre notti, a guarire ritornare
Nonna appar radiosa, Pamela cuore piange
abbraccia l'emozione, scalda piano espande
sparisce tale scena, Pamela l'occhi asciuga
“Lasciate far la pianta, amici d'avventure
scema la sua colpa, si sente perdonata3
dimenticate angosce, timori e le paure
appuntamento giù, ore 10 in sala bona
puliti e preparati, Sesto passa in zona
ha fatto lei la pace, còn sua psiche innata
Ognì nascosto peso, sale sù ogni volta
al fine vomitare, e curare quella porta
Paura d’invecchiare, e paura di morire
Tutto risaliva, e usciva ad ogni viaggio
come un ascensore, per carichi portare
xciv
l'Acqua offre legame, social comunitario
È mito fondazione, è femmina d’umano
che suscita e rinsalda, legam identitario
si dona con fatica, in travaglio quotidiano
abbondanza d’Acqua, sà dare sofferenza
così come scarsezza, riduce vita essenza
è fonte di memoria, e fonte dell’oblio
L'acqua della vita, ed acqua morte limo
Tevere Acheronte, chiamato già Tibrìn
Santi ed eremiti, trasporta nel dormìr
sin al mar dei morti, il corpo fà da barca
traghetta la coscienza, sopra flutti barda
xcvii
fem impossessata, è donna che s’impone
col peso sulla testa, fatica or signoreggia
coscienza sua s’aliena, fugge dal presente
eroico suo vitale, la vita ancor consente
di notte alla fontana, nude e con la brocca
sonnambule talvolta, l'Emilia ci racconta
nessun le può toccare, sennò le piglia male
Ritornan loro casa, nel letto a dimorare
xcv
Cariatidi tal donne, han corona sulla testa
portano i conconi, pesanti d’acqua essenza
presa alla fontana, che veglia l’omo saggio
su eremo sorgivo, ad alimentar villaggio
le fonti le sorgenti, sempre van protette
da epidemie disturbi, e lucri che sottende
un acqua è collegata, al latte della donna
madre che natura, emàna qual madonna
xcvi
seno inturgidisce, per acqua far sgorgare
la terra penetrare, nei solchi a fecondare
sant’Agata i suoi seni, ci offre in vari riti
a vincer siccità, e curare buon convivi
donna pare l'acqua, l’acqua pare donna
La vita e identità, rigenera ogni volta
se mi farà freddo, accenderò tuo foco
voi coll’acqua mia, lo spegnerete dopo
L'acqua corrente, la beve il serpente
La beve lo zio, perciò la bevo anch’io
e mandano i soldi, l’acqua per l’in su
cioè negli acquedotti, a crear città di su
I riti longobardi, riplasman vecchi miti
di Marte e le vestali, sul ponte dei Sublici
onoran gli Argèi, qui giunti con piroghe
a propiziar raccolti, e conquistar le spose1
l'acqua è compagna, nell’ultimo assaggio
richiama defunti, che nutre per viaggo
è un via vai di umani, migranti sui mari
un ponte tra i mondi, e sede annegati
la nostalgia di vita, è nostalgia ritorno
l’acqua mar racconta, dolor distacco fondo
trauma d'emigrante, obbliga a staccarsi
lasciàr proprie radici, significa straziarsi
privati degli affetti, famiglie con villaggi
consumano più lutti, al fin ricompattarsi
partire ugual morire, viaggio nell’ignoto
un ponte ritrovato, lenisce un terremoto2
Raseno un'altra storia, narra quella sera
ad ostium foce Tivr, lavòr 2 taglialegna
or perde l'equilibrio, dall'aber uno cade
batte testa e poi, è fra compagne bracce
Pochì minuti vita, lui affida lacrimando
la moglie e figlioletti, alla carità compagno
1
Il rito delle vestali sul Tevere, ricorda il mito iniziatico dove
il nume Romolo-Quirino, è smembrato e gettato nel fiume tra
la vita-e-la-morte, in attesa del passaggio delle insegne regali.
2
L’esperienza dell’emigrazione/iniziazione è segnata dalla
paura dell’ignoto e di non poter realizzare un ponte di pianto
e conforto che addomestichi la morte. La morte/dipartita del
congiunto, potrà essere superata solo dopo riti che creano un
ponte che colleghi i morti ai viventi colpiti dal lutto/perdita.
Tago nello specchio, Pamela può guarire
da vecchia educazione, d'ansia e d’assillo
trauma della morte, del primo nato figlio
ma poi sente leggera, forza che rinnova
la vede nello specchio, piano fà invadente
s’apre porticina, un sorriso poi l'attende
s'apre un altra porta, è cugina deceduta
Durante le sue pene, vede tempo e data
Ricorda avvenimenti, per fare sviscerata
“agitati globi rossi, mi svegliano in paura
visione mi ritorna, più volte ugual fattura
duràn vision parlavo, molto e facilmente
capisco esprimo tutto, paradossalmente
si sente più leggera, Pamela è liberata
Segue poi la notte, de là ricostruzione
la Mama sulla strada, lungo fium appare
ma recinzione poi, villaggio mi nasconde
Con un'iscrizione, è impossibile passare
Penso alla mia nonna, nulla pur appare
3
rinuncio vado a vuoto, verso una parete
Fatta della gomma, colòr rosso-marrone
Radice avvolta in miele, caoline le visioni
Davanti d'uno specchio, aiutan soluzioni4
Pamela s’incolpò di non aver visitato la nonna quan malata,
inoltre, accumulò sofferenze per maltrattamenti e punizioni
immeritate da altre persone, sviluppando disaddamenti. “Ciò
che la radice non ha guarito l’ho vomitato, la conoscenza di
Sé non si dà facilmente e prender coscienza dei nostri schemi
ripetitivi è una psicoanalisi condensata che mi rende iniziata”
4
Mallendi passa davanti ad ogni specchio, lancia una polvere
bianca su ognuno e ci spalma il viso con bianco Caolino.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
64
Vedò sfilar dei visi, famiglia intera vedo
Visi e ancora visi, d’epoche e ogni regno
dimmi bello specchio, questo pure quello
Miei figli e genitori, nonna e mio fratello
Amici e avvenimenti, famiglia e militari
Mallendi vien vicino, ciascun ad aiutare
Chiede di visioni, intraviste negli specchi
riposo senza sonno, m’alzo a piena forma
in calme passeggiate, simposio mi ritorna
Sento mio disgusto, piango con singhiozzi
vedo me marmocchio, corro in fondo pozzi
chiudo gli occhi e, comincio altro viaggiare
La notte passa lenta, la luna ad aspettare
e quando un antenato, termina sua puja
sento l’aria in gola, dell’umido si asciuga
sento allor bisogno, dell’acqua sorseggiàr
poi prendo bacinella, a vomitar la bile
Iboga fa gli scherzi, mi dice son rinato
Pianta dopo mesi, sento ancor pulisce
fluttuo su mio corpo, pneumatici ora sento
In seguito mi trovo, in un Teatro d'oro
l'alba in dormiveglia, cado ho le visioni
pien supermercato, di ruoli a profusione
usa pure i sogni, gli amici e la mia bici
Or vedo avvenimenti, diversi della vita
In luce positiva, che tutto prova invita
Vagoni apron le porte, con contenuti vari
son film riassuntivi, mi parlan di soggetti
ritrovo sensazioni, in più rapidi concerti
i clacson mormorii, automobili su asfalto
Lucido io sogno, io so che sto sognando
al suon di melodia, nell’aria par vibravo
un piede sul trapezio, in salti mi libravo
comprendo essere vata, ver natura d’aria
mi muovo in elemento, d’oralità più varia
tramite il respiro, entràn escono entità
Suora accanto a me, m’innervosisce tanto
sfoglio e quindi scelgo, tra mille repertòr
teatro d'ologrammi, è scuola del domani
fa viver a ciascuno, maschere di umani
digiun 24 ore, io Seba faccio un bagno
Mangio la radice, un amico mi sorveglia
un cucchiain di scorza, radice grattugiata
molto molto amara, l’inghiotto poi tritata
Vado a impicciolirla, ora posso contenerla
Cresco e allor gli grido, lasciami tranquillo
Gusto il carpe diem, della mia vì presente
1 Teatro popolare, è catarsi e terapia
Scuola e religione, gran gioco d’ironia
è l’intrattenimento, mistero del fugace
è amara come fiele, decotto pure forte
Mi sento pur gioioso, pien di gran fiducia
strangolar la suora, in sogno pur mi cura
sogni più importanti, avvièn dopo visioni
riesco ad inghiottire, unà decin cucchiai
Mi stendo sul bivacco, sento di fluttuare
vedo le mie braccia, e gambe riposare
Emette suoi fotoni, bicchier tisan’amara
pensieri vàn da sè, Mallendi si prepara
Pitture bianche-rosse, nutron più legami
la musica autorizza, saltar i blocchi vari
Sento la coscienza, nell'angolo di testa
deve lasciar corpo, in cerca di antenati
stomaco ribella, nausea ed apprensione
ecco altro cucchiaio, amar a profusione
al quarto cucchiaino, Lei inizia lavorare
dissipan i dubbi, và il corpo a vomitare
via ogni sporcizia, stress e nervosismo
ogni aggressività, e psichico bullismo
vomito ogni cosa, fin latte di mia madre
spasmi son violenti, lo stomaco straluna
vado ad allungarmi, nei tendini nei nervi
i muscoli sono tesi, pur i pensieri interni
Vedo irromper lampi, luci in tutta fretta
Riparte una visione, locòmotiva vecchia
che tira dei vagoni, di merci avanti a me
Ognì vagon un tema, della mia vita in sè
Al mio risveglio ho, ricordo persistente
laborator di scienze, guerra oppure pace
Dopo apocalisse, su cosmico quadrante
Musica qual corda, seguo sopra al vuoto
su essa io cammino, mentre ganga danza
tutto intorno a me, per celebrar il viaggio
Filan miei pensieri, a velocità di razzo
l'addome si straluna, purifico e mi stendo
Tago vedo dentro, un cuore nuovo tengo
schemi e sabotaggi, insuccessi sanno dare
Grazie alla radice, ho fermato una spirale
Radice fa il lavoro, interiore riflessione
mi dice Sesto piano, attraversi la visione
la nascita la morte, poi mondo degli spiri
misti alla realtà, son tuoi vissuti primi
una clinica ritorna, al teatro dilettante
s’entràr volessi pur, da professionista
quell’abito dovrò, svestire sulla pista
Rivivi obliati eventi, serbati nel cassetto
Conversi con soggetti, parti di Te stesso
e plastici neuroni, in sinapsi a collegare
attivano cervello, in frattale organizzare
io Seba son piccino, mi vedo da poppante
lo scaldo lo accarezzo, piano lui fa grande
mio padre autoriario, vietava sin bloccàr
Fuori son chi vuoi, dentro come tutti
ricercator di luce, fuor monopoli flutti
rimostra la tua psiche, in psicoterapia
comprendere ti fa, ogni tua patologia
Inizio fare gruppo, quando l’io si stanca
Le regole rispetto, del conduttore ganga
taglia dipendenze, spontaneità riassorbi
vita sembra un film, errore vedi e solvi
appar un fil di luce, emana da candele
Mallendi poi m'invita, far un bagno piante
mi veste in perizoma, Tago appare grande
in musiche di buiti, concentro la memoria
Quaran minuti dopo, orecchio sèn ronzio
Annunzian le visioni, di luce e vari luoghi
Esperienze di passato, sgancian emozioni
Rinsalda mio cervello, legami fra neuroni
finestre su ferite, profonde ed anteriori
prigioni d'anatema, or sento disgregàr
dirige sul mio petto, scalda cuor che vede
Cervello deprogramma, fin riorganizzarsi
alle otto del mattino, riesco a coricarmi
seconda notte assumo, tisana con il miele
moltiplica gli effetti, specchio avanti tiene
mi siedo avanti a lui, e inizio cerimonia
Radice preme cuore, calore con ardore
xcviii
I condizionamenti, vedi e puoi sganciare
Vinci dipendenze, acquisite nel passato
Tal fase intensità, lentamen scompare
vi getta polver bianca, Mallendi a rivelàr
le identità nascoste, capaci a mascheràr
freccia m'attraversa, e testa fuor esplode
il cuore col respiro, par si fermi e muore
la mente si rilassi, Mallendi questo vuole
Comincia sdoppiamento, parlo con due Io
son Ming imperatore, vestito in seta fino
Tra eserciti e massacri, vendico la sorte
colpe e smarrimenti, s'apron altre porte
invita poi ciascuno, la danza di Mabunza
a fare un gir di pista, la notte si prolunga
Iboga dentro dice, guarda quind’apprendi
aggiusta la tua vita, a ciò che è vero tendi
Nausea ed atassia, insonnia vanno via
secondo la persona, nell’arco settimane
visioni e distorsioni, auditive per più ore
permetti il pisolino, và mangiar migliore
sopra video schermo, sfilano più imago
Mallendi par pigmeo, suona soave fiato
passero che danza, vision di mio passato
traccia nel percorso, un passato rettiliano
Difficil giudicare, capisco a suon di scherzi
raccontano un percorso, senza far falseggi
si nutre dagli amici, ogni tuo appetito vita
Seba sii assertivo, non esser arrabbiato
Là c’è decisione, qua un confuso stato
t’insegnano maestri, la via delle virtù
belle o brutte sono, a deciderlo sei tu
ringrazio con bassé! bassé che lor invita
Dopo trenta ore, nel capogir segnale
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
65
coltiva l’autostima, Piante ed alimenti
lungo mar mi trovo, sopra ad elefante
seguo nel suo gioco, l'eboga itinerante
pressi d'una folla, vedo in cielo un tappo
dapprima fù sereno, poi prepara strappo
le piante fan radici, su tombe di antenati
attingon la sostanza, o poteri sotterranei
trasmetton loro num, sudore conoscenza
purgano le foglie, Sesto è in conferenza!
Pellegrino sono, che viaggia sulla terra
paura ancor m’ottiene, pur se sottoterra
guru di me stesso, guardo mostro antico
e Mi scopro ballerino, dal cuore primitivo
S’oscura minaccioso, ed odo suono cupo
vedo nubi scure, poi gocce su ogni muro
violente tintinnanti, m’innalzo per vedèr
Eroe dai mille volti, viaggia con coraggio
entro le leggende, è cuori del messaggio
la monaca di Dresda, sul mondo profetò
al compito è concluso, la porta chiuderò
Ascolto poi Sebango, vision adolescente
esce dal camino, assieme d'altra gente
bimbi d'ogni sorta, scendono passaggio
cunicoli del vento, che suona tal saggio
copron l'alte onde, il sole di ponente
Sesto già narrava, la vita sua in Gabòn
al tempio del villaggio, del Buiti mitsogò
2 file di capanne, una grande per il Buiti
pareti senza porta, un palo al centro vidi
Tirate e sollevate, i talenti in superficie!
la voce fuori campo, racconta il divenire
Eduscere in latino, è tirar il partoriendo
Tirar dalla persona, innato suo talento
Spettacol’oscurante, drammatico eseguìr
Sviluppasi la cresta, s’ode un suono ming
un immediato scioom, l’acqua fino a costa
Abbatte con violenza, ed ogni cosa sposta
attorno la cappella, eboga è coltivata
Mi narra di ospedale, oceani di silenzio
malati ed infermieri, che recitan evento
di là una sala mensa, infanti con adulti
Veston tutti blu, e mangian gialli frutti
il Mare avanza alto, erompe in maremoto
Spettacolo grandioso, terrifico suo scopo
Nessun appar presente, capace d’aiutare
Fardello ora mi porto, non posso rifiutare
radici sono attive, dai quattr'anni età
s'alza uno di loro, e inscena triste nenia
infelice abbandonato, corpo crebbe tenia
mostra la sua morte, e offre mazzo chiavi
che apre luogh'infanzia, agli occhi d'invitati
Alzo le mie carte, e un vento mi solleva
Mandandomi veloce, arrivo a prima vera
Assieme ad altri due, che volano con me
arrivo in cima a strada, discesa avanti c’è
a mezzo di coltello, puliscon la radice
grattano la terra, sminuzzan superfice
e seccano all'ombra, la parte grattata
si vede or su piroga, ed entra il tale mondo
accorcia le distanze, a cavalcion di tronco
nel mar dall’acque alte, pensa sia la fine
entra in una baia, e scorge il negro alfine
Vedo mar smeraldo, di là del montarozzo
e cerco di arrivarci, sen caderci in mezzo
ho un fardel di carte, nuotare non saprei
strumenti libri d'aria, in acqua non vorrei
conservano corteccia, amàr polverizzata
ingerita assieme l'acqua, piccine quantità
lui spazza sulla riva, lo vedo e lui mi vede
riconosciam vicenda, è il servo della villa
rinasco dalla gioia, felice corre incontro
mollarli od affogare, è l’amara decisione
abbandonar conquiste, frutto di ricerche
ritrovo sulla riva, assieme due compagni
sopra-sotto sono, mi tolgon dall'affanni
a dosi crescenti, visioni effetti intensi
or in villa entro, cancello vecchie tracce
legati con la guerra, e siedo sui gradini
Rifletto a cominciar, una nuova attività
La villa dei progetti, può riconfiguràr
scomodo agli sguardi, in letto mi ritrovo
nulla ho più con me, una borsa solo noto
la borsa incustodita, avanti la mia branda
la prendo come mia, dentro stà bevanda
Tal radice iboga, vien pure preparata
col succo di canna, latte o vino palma
vomiti e amarezza, questo ben riduce
Masticare è prova, coraggio riproduce
Vedo ultime elite, uscir da questa casa
seduto sulla sedia, è l’astronauta papa
morente Dalai lama, coperto su lettiga
Siàm tutti compagni, sento mi confida
bevanda mi pulisce, ed elimina le scorie
a mezzo dei canali, mentali e intestinali
son feci come i sogni, rivelan la salute
difese e parassiti, che l'emozin produce
gli Animali tòtem, le danze ricorrenti
In Te ci son maestri, o semplici pastori
tutti siamo muse, viandanti pur signori
Tutto si ravviva, è idillio sullo sfondo
Cielo già oscurato, il mare v'accoglièr
s'abbattono su costa, erodon ricorrente
grossi pezzi spiaggia, inzian scomparìr
costa e casolari, al mar si vann'offrìr
arancio frutto seme, sotterra seminata
poi vien dissodata, divisa con machete
infine scorticata, pazienza ciò provvede
in buche laterali, il raccolto van scavàr
per asportar soltanto, radici secondarie
la principale cresce, senza noie varie
a pezzi il restante, in decotto vien data
tonico completo, ha effetto stimolante
senso leggerezza, il tempo è dilatante
assieme più disturbi, sudor tremori senti
secchezza della bocca, cuore accelerato
misteri del rituale, tutto han controllato
Tonico anti febbri, allevia mal di denti
Iboga qual compressa, è detta Lambarèn
usata in depressione, sforzo corpo mente
Malattie infettive, astenìa convalescente
xcix
Interessa l’alpinismo, esplorator sportivi
ciclisti e marciatori, campestri militari
è un eccitante che, riporta nuova forza
tre compresse al dì, ne fuon la risposta
l'Ibogain principio, del MAO è inibitore
Defatican calmante, vince dipendenze
prolunga vigilanza, aiuta le onde lente
l'usa tradizione, purgàr vita incoerente
Oppiacei e cocaina, con alcol e tabacco
persino anfetamine, Lei riduce in scacco
lo stimolo impazzito, in rilascio dopamina
lei ben normalizza, ad arte come prima
Dopo assorbimento, d'iboga o ibogaina
Segue lunga fase, di un lucido sognare
ingloba dissipando, traumatiche memorie
così l'ego profondo, si sgancia dalle noie
L'iniziazione al Bwiti, è rito di passaggio
dall'adolescenza, all'adulto nome saggio
gruppo riprogramma, la nuova identità
bimbo or condivise, normè in comunità
L’iboga condiziona, pluralità esistenze
Tempo non esiste, l'uomo è donde viene
incarna si reincarna, piroga è transazione
Perdur parecchi giorni, radì masticazione
Iboga suggerisce, linguaggi equivalenti
Rosso e bian caolino, sono Siva e Sakti
Tago appar folletto, trova le sue terre
e all'origine e alla fine, di tutte le libelle
Tabernanthe iboga, è tropical cespuglio
di Babongo e più, tribù del fiume Congo
Yapukiliwa è detta, cugìn sua brasiliana
albiflor ed angolata, e Tabernàmontana
Sesto qui si ferma, e fa parlar Mallendi
l'incontro che lo vide, in volontari tempi
Mallendi narra miti, di origine di eboga
beve il caldo vino, e siede nel suo yoga
Pigmei conoscitori, delle foreste Congo
amici intermediari, delle radici mondo
Insegnano segreti, a mezzo di visioni
ai loro discendenti, fratelli posteriori
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
66
Dibenga cacciatore, della tribù Missoko
vide un porcospino, raspare una radice
scaglia la sua lancia, su carne d’animale
Estrae poi l'intestine, buon medicinale
Unione ed armonia, del gruppo necessari
a successo cerimonie, spir’insieme chiami
Banza Corpo Guardia, è la casà del Buiti
quà sotto alla Vincella, vi narro fatti vivi
Sul fuoco li cucina, mangia amara carne
a letto se ne và, si sente un poco strano
nota un auditorio, effetto uguale all’eco
distante poi va fuori, alla luna fà ripiego
Nzambe-Kana un dì, rivela di cercare
Rivede scena caccia, l’arbusto visualizza
il giorno dopo torna, a capir la situazione
incontra ora pigmei, disposti tutti attorno
lo guidano graduale, a capire suo ritorno
or Bwiti gli antenati, invoca come guida
durante la ricerca, dell’êbôghê in foresta
quindi ha sviluppato, var stil cerimoniali
Gl’insegnano foresta, cosmo ed elementi
gli dan radic'iboga, somministrata in dosi
una volta divenuto, padron della sapienza
Torna nel villaggio, trasmette conoscenza
Tsogo etnia bantù, ha società segrete
Inizia presso Tsogo, un Bwiti senza Iboga
Bwiti vien da ebweta, emergere arrivare
Eboga è da boghaga, ovvero traghettare
Tsogo nella cura, e nel culto và adottare
Disordine apparente, defunti ed antenati
Geni femminili, Ya Mwei di corsi d’acqua
Tutto appare sacro, è visione panteista
l’umano di 3 parti, alfine tien provvista
Bwiti è lunga scuola, filosofia di vita
Mwiri la prosegue, è forest’ecosistema
in Kono poi finisci, è laurea dottorato
Màllendi la foresta, qui ci ha riportato
Il corpo è detto oto, lo spirito è ghedidi
l spirito tien ombra, ghedi-nadina detta
Ghedidi dopo morte, è in culto familiare
invocato in ogni rito, esce a mascherare1
vibra la foresta, in Buiti sottofondo
l'Uomo terra-mondo, degli antenati là
c
arbusto di foresta, capace a traghettar
chiese ai suoi fedeli, di far la cerimonia
al fine di trovarlo, e veder umana storia
l’origine si perde, tra i rivoli ancestrali
unisce inclinazioni, e attitudin personali
villaggio e la foresta, han regola diversa
Primo è la ragione, inconscia è la foresta
piano ti trasporta, l'arco del Mogongo
lezione interattiva, è botàn filosofia
la storia di radici, di umana sintonia
Richiamano il Bokudu, o mito originario
Tappe di creazione, dell’universo Tsogho
da ciel agli antenati, a terra umano luogo
Bwiti come scuola, svela gradualmente
talvolta chiede prezzo, riapre la corrente
Tu parli e fai domande, ricevi poi risposte
Ognuno può parlare, aperte son le porte
rettangol capanna, di legno con corteccia
aperta una parete, antenati fanno breccia
una coppia genitori, di tutta razza umana
ecco nell'ingresso, Disumba-Zambe Kana
ci
Sale il gioco sale, dei mil perché connessi
Ogni cosa all’altra è, legata sen commenti
Bwiti par coscienza, di umana discendenza
del culto universale, appar la quintessena
il tetto a foglie palma, bwenzè è sagrestia
è tempo cerimonie, a risolvere conflitti
in gerarchia Missoko, arriva lo straniero
poi diviene bandji, colui che ha visto intero
poi divien makagha, esperto in cerimonie
nei canti chiaman fatti, di vite degli afflitti
ciascuno parla di, problemi e disaccordi
il ganga mediatore, concilia negli accordi
Piccola stanzetta, che un iniziando stipa
nascita e trapasso, è cranio al candidato
bicchiere con bevanda, aperto e mescolato
1
“In ogni rito comunitario, i ghedidi divengono mighonzi,
antenati che manifestano con maschere svariate. “Sesto
alfin Nima na kombo, l'iniiziazione muove
Ngenza e ibog'assieme, riportan a foresta
ch’è libreria computer, farmacia più desta
maestri or gli elefanti, insetti e scimpanzé
con gli alberi e coi fiumi, insegnano per te
Nzambe Kana vièn, chiamato in cerimonie
Koumba con Dissumba, omo-prima donna
Accanto agli antenati, ci son genì e folletti
Mare e corsi d’acqua, foreste ed elementi
Montagne cosmo intero, ovver radici Buiti
Sole detto Kombe, la moglie Luna Ngonde
Minanga e Ngadi sono, stelle e lampi figli
Dissumba primo ramo, di bwitisti insigni
cii
Iboga è lo strumento, non lo scopo in sé
Canoa che lungo fiume, scorre dentro te
più foglie di banana, fan torcia di Okumè
ad illuminar la strada, la vista tracendèn
Dibenga primo nganga, presso gli Tsogò
chiamato pur Mapenga, presso Babongò
Antenato le cui dita, sepolte sotto terra
Originano eboga, arbusto che ci afferra
presso i Fang pur, un pigmeo scompare
la moglie và cercare, col suono musicale
così trovò le ossa, ai piedi iboga arbusto
una voce poi l’invita, mangia tuo defunto
Così potrai parlare, all'arbusto tuo marito
gradual inter villaggio, segue stess'invito
suon di madre arpa, echeggia dai fondali
figlia di Mogongo, Mosuma viene ai piani
sale alla nazione, che guida nella morte
cade nel Mogobue, cioè fiume vibrazione
amar radici ingoia, le pene e più fantasmi
ascolta suon radici, di arco arpa e sonagli
Seduta ella rimane, e inizia a fare sogni:“
scendi nel Mogobe, qual vermi intestinal
discendi alle cascate, sopra fino al fiume
d’allora cominciò, il bwiti a noi comune”
Mallendi da bambino, girava per villaggi
assieme a suo papà, curava i mali sparsi
più grande vola via, sposo a una francese
mette su famiglia, continua Buiti imprese
ciii
a Ginevra poi conosce, Nìma detto Sesto
là per il congresso, sul volontario intento
scambiano l'un l'altro, modi d'assistenza
a giovani alienati, da tossi-dipendenza
Sesto và in Gabòn, inizia al culto Buiti
stasera ci trasporta, negli africani miti
mentre Mallendì, suona col mongongo
ecco la piroga, viviamo il suo racconto
Rivivon gl’iniziati, un Ciclo di creazione
scoperta di radice, da parte di Banzioku
Banzioku prima donna, or èl'arpa ngombi
risuon insegnamenti, di spiriti oltremondi
cantaci or Nimàl un canto del Mongongo
avuto alla visione, tu Sesto dei Babongo
Narraci antenati, e la genesi del mondo
la nascita del buiti, e l'umanità di fondo
L'arco tende e vibra, niente ancor esiste
l'uomo non è ancora, pensiero di Nzamé
ancora non è nato, Nzamé là dentro l'uovo
assieme l'altri due, attende un segno nuovo
.. or l'arco dei babongo, inizia tende e vibra
una lunga melopea, nel vento piange grida
la corda ha già 3 nodi, il vento soffia forte
lampo figlio al vento, ha rotto l'uovo sorte
..cola via placenta, e i tre son fuori Pange
i primi canti al vento, Nzame grida piange
sorella sua Ningone, e suo fratello None
seminano il vento, di pazze grida nuove
è notte e l'acque nere, gridi ed arpa và
il sole con la luna, lor tempo può iniziàr
e segnano l'inizio, la fine di ogni cosa
Dio scende sull'acque, voga su piroga
e iniziano il lavoro, termiti della terra
Nzame l'ha create, a lavoro sottoterra
compion lentamente, tutta la missione
l'uomo con la donna, trovan posizione
l'acqua và la donna, l'uomo va la terra
acqua rest'aperta, all'uomo che l'afferra
Evùs è la placenta, sepolta alla boscaglia
che a volte si ridesta, e inizia la battaglia
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
67
Mebeghè al principio, pose l’uovo-feto
nel caos originario, Nzame n’era uscito
solo lui piangeva, e Mebeghe gli ordinò
di smembrar il corpo, e mondo si formò
allora invia Ekurana, per attaccar l'Evùs
lo getta sulla terra, assiem a umani pur
gli uomini implicati, fan combattimento
Vivono nel sogno, illusione del momento
nell'Africa centrale, Dio Padre tien due figli
Maggior ha pelle nera, minor invece bianca
Un dì Divin decide, insegnar ai figli il vero
trascrive su 2 libri, tuttò il sapere intero
Lungo vie commerci, nascono cappelle
emerge identità, in colonia ormai ribelle
matura fin l'azione, di stato indipendente
e sveglia coscienza, curando corpo-mente
Esce poi dall'uovo, sorella sua Ninegone
con gli orifizi in corpo, ancora tutti chiusi
infine il pupo None, venne al suo natale
resta la placenta, e cordone ombelicale
Ningone con Evù, rubò poter del mondo
Viene condannata, portar la ter in testa
accadon tali eventi, a cospetto degli Dei
poi su prima coppia, o umani loro alfieri
a ognuno ne dà uno, l’esorta poi a studiàr
I due figli pien di gioia, a casa van tornar
ma poi durante viaggio, il nero fà popò
entra là in foresta, poggia il libro un po’
nel culto derivato, d'eboga e possessione
già stimola visione, possessio guarigione
quello dell’Ombwiri, a prevalenza donne
una cura dei malati, in eredità raccoglie2
Presero la forma, due esseri in un solo
i miti ereditati, convergono ai cristiani
nel patrimoni Fang, Buiti và in sincresi
poggia inavvertito, su arbusto dell’Iboga
Soddisfa suo bisogno, intanto pare piova
la pioggia cola via, inchiostro dal suo libro
finisce nella terra, e su arbusto iboga fibro
Ombuiri aiutan tutti, là in Africa rurale
aiutan discendenti, alla transizion sociale
Dinzona prima Donna, fù albero Motombi
il legno suo darà, Mogongo ed arpa gombi
Evùs tiene gemello, Ekuran l'antagonista
i 2 gruppi danno noie, conflitti d’interessi
Mebeghe ruoli assegna, chiari ed indefessi
Mukengué-Mogongo, or è Adamo ed Eva
Caìno con Abele, avràn moglie Teresa1
Nzame è incaricato, produrr natur ed uomo
a sua imago poi risiede, in uno dei quadranti
ai due punti cardinali, sòn None e Ninegòne
Evù nella boscaglia, nessun sconfin altrove
Geloso del fratello, l'uccide và in foresta
Mogongo la mamà, gli da seme d’eboga
Così potrà vedere, il fratello suo defunto
Il figlio nero vede, e pensa che disgrazia!
Or ho perso tutto, ma ho fratellino bianco
Sicur mi presterà, il suo libro per studiar
Giunt alla sua casa, può tutto raccontar
Inizio con Mallendi, esperienza Missogò
in privazion di sonno, e privazion di cibo
ad acceder a più sogni, ludici e coscienti
dio Nzame inizia poi, a produrre umanità
Ningone và gelosa, viaggia alla boscaglia
alla palude arriva, e invita Evù a villaggio
apre le sue gambe, lui penetra passaggio
Legge dell'Evùs, è visione conoscenza
a mezzo sacrificio, d’un proprio parente
cresce piant'eboga, su prim Adamo morto
incarna Mukengué, è Jesu Nzambia-Pongo
Ma piccolo fratello, suo libro fermo nega
Se perdi pure questo, cosa mai accadrà!
Il figlio nero triste, fa visita a Dio Padre
Racconta la vicenda, e rifuti di suo frate
L’azion cerimoniale, si snoda in 3 sentieri
strada di villaggio, chiamata pure mbanza
lo spazio nella macchia, detto pure nzimbe
in palizzata in tronchi, confine bene cinge
l'Evùs all'indomani, le dice di aver fame
Mangia allor la capra, davanti sua capanna
Finirono le capre, ma Evùs ancora ha fame
chiede la sua figlia, che muore come pane
Gesù figliò d’Egnèpe, Maria reincarna Eva
Muor sempre 2 volte, in Adamo poi Judea
prima d’incarnarsi, Gesù ha Ekurana frère
Bibbia con eboga, scelser chi appartiene
Dio comprende tutto, dice che il fratello
da sé comprenderà, l’egoico trattamento
sappi o figlio nero, che vèr non può morir
cerca dov’è andato, inchiostr a scomparir
Tempio Buiti mbanja, è il corpò di guardia
Grande casa in legno, aperta su di un lato
Rifugio e intimità, scuol d’ogni passaggio3
assemblea cappella, e riunioni di villaggio
Nzame poi ritorna, ignaro dal suo viaggio
Jesu scelse primo, prese bibbia e vino
D’allora figlio bianco, nel Libro legge vero
il figlio nero mangia, l’arbusto del sentiero
radice dell’Iboga, su cui caddè l’inchiostro
Ricevon qui gli amici, e stranier visitatori
avanti tien sculture, una trave con piroga
totem è piantato, al centro entrata-uscita
un fuoco in una buca, arde scalda e guida
non riconosce più, il suo natio villaggio
capisce che l'Evùs, è qui dalla boscaglia
e l'arte della caccia, soddisfa la sua pancia
e Nzame si ritira, deluso dal suo mondo
Donna con l'Evù, fan leggi a tutto tondo
Ningone s’avvicina, al suo fratello None
Desidera un bambino, prim incesto vuole
Da questa unione poi, discendon i mortali
poiché soltanto Nzame, sa fare l’immortali
Evùs a None insegna, ogni forgia di metalli
gli dà primo soffietto, e mostra raffreddarli
Nòn può fabbricare, attrezzi a non finire
nell'acqua di marmitta, d’origin femminile
Mebeghe vede tutto, frutto trasgressione
del primo suo divieto, terren ripartizione
e i propri genitori, dopo morti appunto
scese presso bianchi, accolto con inchino
volle andar dai Neri, e i Bianchi ingelositi
L’uccisero pertanto, Michèl l’ha redarguiti
Michele con Eboga, scende insegnar buiti
Un seme seminò, su tomba di Mukengué
Fratello tanto amato, radice di Nzamè
Michele è l'Ekurana, e Jesù vuol rivedèr
Verbo di Nzamè, che vive in ogni posto
Incontro d’antenati, la guarigion procura
è importante tappa, nel cammin di cura
quan Buiti si diffonde, fuor delle foreste
entra denro l'urbe, a curare igien e feste
civ
e naviga radice, dell’Africa che espande
1
Ningone e None dei Missoko, diventan Mukuengue (fungo,
Adamo-Jesù) e Mongongo (arpa, Eva-Maria) presso i Fang.
Cresce la figura di Caino (uomo-tra-la-vita-e-la-morte Abonà
-Litogo), simbolo del popolo nero che, accusato di fratricidio,
riceve la possibilità di redimersi e chiarirsi con Abele. Infine
Massana (Teresa), è la donna comune sposata dai due fratelli
secondo il costume diffuso della poliandria Fang. Nzambia
(Jesù) prima di venire nel seno di Maria (Egnépe), era vicino
a Dio, assieme a suo fratello Ekurana (Michele NzambiaVanga). Solo lui (primo uomo), ha peccato e ora mostra la
via della redenzione e risveglio alla sua discendenza.
Barca che ritorna, dal fiume Congo grande
Sarvognan de Brazze, chiuse esplorazione
assiem ad un pigmeo, Mumba fa di nome
Mbumba è nom feticcio, crani d’antenati
coppa di alleanza, tra umani e naturali
Sesto dice è il ventre, l'utero del Buiti
Buco ch’è scolpito, nel palo dei conviti
si da comunicàr, compagni lor discenti
il palo od ombelico, sento chiama il cuore
su d'esso sono due fori, rosso bian colore
in alto nasci al mondo, vien da sottofondo
in basso fai ritorno, nel sacro girotondo
tempio forma d’uomo, tien trave centrale
Che sostien il tetto, è colonna vertebrale
Il cuore n’è l'altare, la sagrestia la testa
Porte son orecchie, fallo è palo a festa
2
Le donne, assumono iboga in piccole quantità, poi, guidate
da geni, fanno diagnosi e cura di malandati. Ombwiri, dal
1950, diffuse tra i Fang e, visto il successo, le comunità Bwiti
crearono brancheinterne per adattarsi ai bisogni del popolo:
malattie, sterilità, disoccupazione, alcolismo, depressione .
3
Appello di riunione: Bandji na nima, na kombo, bokayé!
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
68
Nganga fa passare, fascie fuoco dentro
da interno vers’esterno significa incarnazio
spirito può svolger, sua vita ora nel tempo
ritualizzato da, corteo ch’esce dal tempio
seguono domande, rivolte all'iniziando
Pubbliche riposte, riguardano i motivi
che lo sospingon fare, tale iniziazione
a risposte sufficienti, parte rito azione
in cima al palo scorre, una ragnatel di fili
su cui corrono geni, o numi oltre confini
la trama sotto tetto, veste in foglie mais
tempio appare corpo, pulsante nei rituali
or è accompagnato, dentro alla foresta
Confessa la sua vita, agli spiriti di festa
Buona confessione, prelude buon visione
scatena maremoti, nasconder omissione1
Viaggi in altro mondo, tutto equipaggiato
In destra man clochette, producon crepitio
Il cast a centro mbanza, ai fedeli si rivolge
Seduti alle pareti, nel cuor tutti coinvolge
Un cucchiaio dopo l'altro, fanno quantità
io vomita ogni tanto, reflusso è separato
Su foglie di banano, è attento esaminato
Madrina pur l’assaggia, fà diagnosticato
cv
Siedono gli arpisti, cima al fondo tempio
Arpa tra le cosce, con testa vers esterno
ai suoi lati son i due, suonatori del bâkê
Batton con bastoni, creano il ritmo che
Come si comporta, l'iboga nella pancia
Ognuno tien suoi tempi, organico lavoro
aiutano le danze, e le musiche dell’arpa
avvolgono d’amore, come calda sciarpa
viene accompagnato, dall’arco musicale
per recitar il rito, del mito Nzambe kana
due tamburi verticali, ai lati fondo tempio
Stimolan le danze, dileguan ogni scempio
L’eboga anestetizza, bene il mio palato
tien sapor amaro, è detto fiel del guado
durante l’assunzione, corpo si raffredda
a partir da estremità, cuore pur rallenta
Sonagli con due uova, pien di grani secchi
sul manico infilati, accompagnano discorsi
vi son pur dei biomba, cioè corni d’appello
Chiamano antenati, e astanti al carosello
Assòrbendo iboga, raggiunsi più visioni
più vomiti violenti, il ventre sputa fuori
l’andar nell'aldilà, richiede azion morire
corpo con gli anziani, e spiri può partire
Ngombi e Mongongo, sonagli e scopette
Campanelle e fischietto, di osso d'uccello
Sbarre-anaconda, tambur pelle e tronco
Fanno un orchestra, finestra sul mondo
continua sonnolenza, tremor agitazione
più lacrime con risa, scende e sal calore
anestesia parziale, ascoltan batti cuore
controllano mio corpo, e dosano rumore
Nzimbe l’assemblea, inizia processione
Arrivan gli inziati, vestiti di ornamenti
Pagne fibra rafia, bande in foglia palma
a coppia son legate, lor agitàn sonaglia
Dopò cinquàn minuti, effetti sulla psiche
rafforzano graduali, in stati più profondi
or sperimento un viaggio, ai limiti dell’Io
Appare l’altro stato, che nima testa fino2
entrano nel tempio, in cor responsoriale
Dopo un certo tempo, iniziano a cantare
D’arpe accompagnati, gruppo fa omelìa
Istruzion di circostanze, per tener la via
Kombo sacerdoti, più svegli resteranno
Radice pure a bimbi, l'offron granellino
Il Neofita è portato, al centro della sala
I fedeli alle pareti seduti come in gala
1
pur anziane donne, smuovono mio corpo
tende a irrigidirsi, mi fanno scioglimenti
articolazion del collo, dita mani e polsi
al sole diurno poi, lo metton ad esporsi
sensazioni freddo, pervadon esperienza
vedo intero campo, espande la coscienza
fenomeni speciali, e udito a gran distanza
mi prendon più visioni, di luminos'istanza
tal Buiti mi prepara, a viver mia morte
Come un camminare, ne fà serena sorte
i Fang han calendario, cattoli parallelo3
3 notti della Pasqua, rinsaldan cuore nero
Stesura di richieste, chiarisce le mie idee
dipinto col caolino, sdraiato vò a vedere
i fatti e le storielle, nel lume di candela
Viaggia mia piroga, su note d'arpa vera
il fiume di confine, lo chiaman Nobosue
Ricordami lo Stige, alla luna chiara luce
si snoda tra foreste, e svariate civiltà
Si affaccia sui deserti, e riflette umanità
segna suono ngombi, fine di quel viaggio
l’arpa sacra che, assiem a suon mogongo
apre e chiude corpo, per l’anima transire
han funzioni opposte, i sensi sann'aprire
Anziani sopra fuoco, arrostan semi zucca
esplodono con scrocchi, e spirito trapunta
Soffio mi trasporta, a villaggio senza fine
e sento delle voci, che invitano a chiarire
Chi cerchi tu straniero? allora io rispondo
Buiti sto cercando, e le voci assumon corpi
ripetono domanda, e rispondono nel cuore
Buiti che tu cerchi, siàm noi dell’anteriore
incoraggian mia ricerca, “il Buiti troverai
continua la ricerca, non scoraggiarti mai”
voce poi pronuncia, mio nome d’iniziato
nel dialogo antenati, io sta immobilizzato
Durante l’iniziazione, nei casi di omicidio non confessato,
si può giungere sino alla pazzia permanente o alla morte
2
“un effetto d'iboga è il lento raffreddamento del corpo
nell’arco di 20 ore, i buitisti testano sensibilità e temperatura 3 Vanno a Pasqua, Pentecoste, Ascensione, Natale, veglie
di vari punti del corpo con ago e fiamma di candela. Se il
funerali e i fin settimana, per rafforzare i legami di gruppo.
neofita o paziente non reagisce, l’assunzione della medicina Padre Neu scrive nel 1882: “agli iniziati ogni caro desiderato,
termina, il corpo è disteso a terra su stuoia e sorvegliato nel può apparire nel mezzo d'una foresta o nella folla. Numerosi
gran viaggio; kombo e nima si fermno nel giusto momento un Europei del governo, van alle cerimonie incuriositi a vedere
pò prima della dose letale specifica per ciascun individuo. “ coi loro occhi persone defunte che hanno chiesto di vedere".
Arriva ora l'incontro, con entità più astrali
mi fan ugual domanda, esser straordinari
Rivelano mi trovo, nel Bwi villaggio morti
ascoltano risposte, presentan nom e corpi
Il primo si presenta, sono Nzamba-Kana
il padre umanità, e prim’uomo sulla terra
l’altra a sua sinistra, dicè io son Disumba
Madre a umanità, e prima donna oriunda
Villaggio della Morte, aumenta di scintille
La palla fuoco sole, scende prende forma
Kombe si presenta, e m'interroga neofìta
sulle ragion del viaggio, poi mi si confìda
Son il re del mondo, tuo essenziale punto
Ngondi la mia donna, voi là chiamate luna
le stelle le Minanga, ovvero miei bambini
Buiti è ciò che hai visto, qui coi sensi fini
dopo aver parlato, mutàn Sole e Luna
diventan un ragazzo, e una ragazza belli
Mutan nuovamente, col tuono a dileguàr
Torna calm ovunque, e gli altri a salutàr
dopo tal passaggio, vò isolar dal mondo
fin tre settimane, neonato a tutto tondo
il Buiti è un al-di-là, morte e iniziazione
s’apre solamente, a inizio e conclusione
Il battesimo d’iboga, a radici vita porta
è dialogo diretto, Je suis mistero forte
Ciò mi aiuta a stare, saldo alla visione
intenti chiara vita, o adulta iniziazione
nall’iniziazione, ho un pantheon colorato
il gruppo bene crede, se stesso rafforzato
per tramite dei spiri, con nome or invocati
in cima è l’antenato, creator di noi mortali
io vivo da iniziando, unà divin commedia
Traverso purgatorio, con vomiti diarrea
arrivo al paradiso, con vari e var livelli
chiamali pur chakra, dei vortici tornelli
arrivo in un villaggio, ricevo educazione
mutan personaggi, ma dialogo è lo stesso
poi vengo ricondotto, dal vento sulla terra
M'accolgono l'anziani, e gioia lor m'afferra
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
69
la danza di Muenguè, questo rappresenta
Ricerca di una nuova, forma di esistenza
L’anima del morto, danza nel suo viaggio
mio nome da iniziato, sento chiaramente
ogni volta che, qualcuno muore in terra
un altro nasce in cielo, stella palla bella
L’uomo con orpelli, torna e si reincarna
ad essere Mogonzi, uomo sàn che balla
danzano le yombo, sonagli e campanelle
Frenetiche ritmando, il ventre col sedere
nella notte ha luogo, il festival che attira
il Bimbo sognatore, mi arriva su piroga
filosofia africana, mi scarica ogni scoria
Rivela a me chi sono, chi ero e chi sarò
nel gioco d'ombre-luce, scopro già lo so
in canti gutturali, l’uovo fa nga.nga.nga
Domande con risposte, fan apparizioni
lampi luminosi, pensier come intuizioni
vedo poi sfilare, gli avvenimenti in vita
scopro il loro senso, chiarito alla trafila
dopo il pasto èdika, io divenni un ganga
canti con le danze, affermano messaggi
dan voce musicale, nell’arpa interpretati
l’ombra d’antenati, è l’arco di Mongongo
indica ai Babongo, ponte ad altro mondo
Iboga aiuta il sonno, e fatica sopportare
pause concordate, riposo e chiaccherate
Cosmo e attor riuniti, Buiti han realizzato
Potere o regno Evùs, abolito e districato
Esperire iniziazione, di fede è l’officina
la mente vegetale, presenta sua dottrina
fa vomitar più dubbi, riallaccia l'antenati
Riporta l'uomo al cuore, di grupi ritrovati
Sempre trascinato, da musica di ngombi
io vedo e ripercorro, il tragitto d’orizzonti
vado in corsi d'acqua, ancora processioni
vivo danze e fuoco, mascher possessioni
il Buiti è religione, gran tempio universale
apre le sue porte, a chiunque vuol curare
Una festa Bwiti, alla notte può iniziare
nell’aldilà e si ferma, nel Buitì villaggio
lo sento e lo ripeto, lo canto ricorrente
un sapere si rivela, piano gradualmente
Bwiti appar il cuore, del collettiva-mente
curiosi compaesani, al tearto della vita
linguaggio che ci guida, a compreder edikà
Edika attorno al pasto, un rito arrosto pollo
in foglie di banana, bollito con contorno
Partecipo a missione, agli amici risvegliar
uovo e pollo arrosto, vamos a gustar
Ganga rompe noci, per gusci a oracolàr
rivelasi nei sogni, e duran più malattie
cura col messaggio, interiore mio soffrire
quan le prime stelle, fan buio rischiarare
inizia con raccolta, calma e poi Mighonzi
spiriti chiamati, coi canti a far confronti
strumenti musicali, ricreano tempo sogno
Mogongo la parola, crèa ed esce da bocca
In bocca suonatore, suona il cosmo nuovo
Obaka riproduce, lo scricchiolio dell’uovo1
Ebòga alber di vita, ci manifesti amore
Caccia via da noi, l'ombra il malumore
con tua calda luce, rischiaraci la guida
il sentiero vita eterna, Eboga ci confida
1
Obaka è il primo ed ultimo sospiro, bo-ka-yé, è la parola
danzano Mighonzi, e torce van correndo
finale e iniziale di un discorso, è la foratura del cadavere
al fin comunicare, e chiamare protezione
dopo alcuni giorni di decomposizione. Evoca l'ultimo rantolo.
L'arpa a otto corde maschili e femminili, è parola resuscitata. cresce suono e danze, bakè fà l'apripista
Apparire di antenati, è l’arte del bwitista
Dissumba è terra di quaggiù e il Buiti è il regno originario.
Lo scoppio dell'uovo pluridimensionale è l’uscita del bimbo
dal ventre della madre è lo scoppio del cadavere nella tomba crescon i tamburi, le danza delle fiamme
duran la fase Nkeng. Mobakaka è colpo d'obaka che sposta la mutano le scene, con maschere di canne
coscienza al livello d’esistenza simile a quello degli spiriti, e l’arpa la sua voce, impon al chiacchiccio
sfugge così l’azione dei beyam, gli stregoni che si infilano
tra mondi vivi e morti, aperto è l'orifizio
all’inizio nelle riunioni Buiti per portare agitazione.
Altri avvenimenti, il teatro rendon vivo
ciascuno vien chiamato, entro rito fino
Luogo della corsa, giù al limite foresta
Picchetti fissi a terra, delimitan la festa
a fin iniziazione, v’è un dialogo privato
al Kombo di rituale, vision ha raccontato
rispondo alle domande, miran a scoprire
s'io ho veduto bene, bandzi è bene-dire
Cibo e lungo sonno, e alfine son rinato
nell'esisten terrena, verso normal stato
gli effetti iniziazione, dureranno ancora
postumi nel corpo, 1 settimana buona
Iniziazion buitista, è volontà di andare
a costo di punture, insetti o di malarie
è nascere in Efùn, morire nel Muengue
rinasco in Meyaya, giorno terzo attende
Ndama è rito palla, a fine del processo
Palla gira il bandja, si gioco con diletto
i beati han forma palla, sfera di enegia
prima d'incarnarsi, placenta d'ombelica
Riuscita cerimonia, dipende da perfetta
Esecuzion dei riti, e coreografici dettagli
Kombo detto nima, è jolly pure nganga
garante cerimonia, se qualcuno manca
Raseno ci risveglia, al fremito c'invita
a Siva con la Sakta, lui in amor s'affida
nel fuoco della sera, và invitare Tago
tramite d'un canto, io mio cuor appago
diventa desiderio, assoluto e t’accadrà
rivelazion del Sé, che sorge e fremerà
Luce suono e gusto, ostacolo diventa
ìn colui che ancora, d'ego si contenta
Penetra ogni cosa, col desider totale
Inutili parole, or senti in esperienza
Presente in vigilanza, stabile rimani
pur nelle realtà, di ier oggi e domani
pure s’affamato, avrai il cibo più sazio
pur in debolezza, raggiungi realizzazio
se scoraggiamento, sfiora nell'impegno
tuo cuore riconosci, come sol sostegno
privato del potere, d'oscure forze d’ego
giocattolo diventi, dell'energia dei suoni
preso al loro campo, in lòr mental’imago
Dimentichi l’ambrosia, o libertà d’innato2
Uomo fa esperienze, legate alle sue idee
fatte da intelletto, e perpetua le catene
poter della parola, pronto ad offuscare
la natur del Sé, profonda ed essenziale
se vado ignorando, mistero profondo
Recito invano, ogni Veda del mondo
e mantra coi salmi, offerte di fuoco
Senza i misteri, è fumo che invoco
se inganno l'amici, puro ed impuro
è arbitraria morale, nel loto seduto
denudo poi corpo, vò cranio rasare
fò solo un teatro, e buffon luminare
Se i chakra e mandàla, vò meditare
e dibatto se spazio, sia o nò vacuità
se scindo 1 gioia, in varie più tappe
appello a scritture, fatte già grande
Rècitar mantra, o fare più offerte
via da spontaneo, a nulla ti serve
Via attaccamento, fluisci con cose
sorgente sapienza, vuòl nude spose
emerge coscienza, e libera un tutto
I testi van via, realtà resta frutto
“Io sono ganga!”, recita appunto
canta mio Seba, il cuor è trapunto
siam meditazi, siam già immacolati
Mantra abbandona, mandal trattati
un mondo é soggetto, all'illusione
in un sol istante, realizzi l’ardore3
2
“Il seme dell'ignoranza è causa e sorgente della stanchezza,
è dissipato dall'espansione della coscienza di là di ogni limite.
L'energia del fremito attraversa il volgare e lo rende schiavo,
mentre libera colui che segue una Via” Kallata cit.da Raseno
3
“La fonte della coscienza ti sfugge poiché ti allontani dallo
Spontaneo per immaginare una tripla via. Il Vijñânabhaïrava
dice: la meditazione è anch'essa una rete illusoria, riconosci
l'essenza divina nel tuo fremito interiore; prima di desiderare
e sapere Chi io-sono, dove sono, semplicemente tu sei quello!
(Je suis nganga), l'unica vera natura-sorgente dell’Io. raseno
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
70
rilassa coscienza, nell'uno reagisci
Dopo ogni marea, pur ritorna quiete
eterna legge sempre, uguale si ripete
dopo pace o guerra, l'uomo avanzerà
nella imperfezione, la perfezion sarà
Accade perché, in un punto son presa
e il corpo richiede, più ossigen discesa
il respiro mio torna, al ritmo scorrendo
l'osservo a sapere, che sto progredendo
Fuor dalla ribalta, per quattrocento anni
Savia tu crescesti, all’ombra della forre
fosti sempre là, durante tutto il tempo
pur dimenticata, mai lamen commento
Tua conoscenza, smetta il giudizio
Tuo fremito amore, in 1 abbi sfizio
nascita e fine, evoluzio e progresso
assiem a nirvana, son privi di senso
mente invade corpo, uscendo da confini
addestral esser calma, in semplici raggiri
ognuno sperimenti, var gradi di samadhi
Bhakti van spontanei, a mezzi canti dati
staser Emilia canta, amor della sua savia
la foglia che Martìn, le diede in dono Sabia
apprende nella notte, i segreti delle piante
le var consociazioni, nel buio riposante
labirinto e sala specchio, Iside turchese
aroma del giardino, o rombo del terrore
amante vulcaniana, in mondo parallelo
Poeta di veggente, e Luna mio veliero
Emilia pure canta, ispirazion a Thera
al cuore ricevuta, duràn tal primavera
e Martin traduceva, 1 canto dei Navaho
Lei sentì l'intesa, e scrisse questo brano
se busso col canto, o un arpa ngomo
Sette chiese o stazioni, rotanti vedrò
Vortici o chakra, di possente energia
Dormiente nel basso, oh bella regina!
La salvia mi bisbiglia, a volte pure grida
mi dice di cantare, si prende la mia voce
cammina via mi lascia, pure senza l'occhi
col genere di voce, uguale a dei rintocchi
Parli giù nel buio, mi fai la tua lezione
soffice o profonda, avanti a colazione
mi porti in foresta, di liane rampicanti
abbracci con ardore, e penetri coi canti
Thera insegnami, a ricordare il tuo legame
Dammi occhi per vedere, e forza per capire
e sol qel tuo potere, mi fa affrontare i venti
da Te solamente, posso aver insegnamenti
È sposa di shiva, e cerca il suo sposo
traversa i sei centri, fedele allo scopo
Raggiunto si unisce in un fiore dorato
nasce bel bimbo, nel cosmo infiorato
Siam noi che dobbiamo, diventare divini
Siamo noi che dobbiamo, salvare gli Dei
uguali a Salvadora, e i sabi de los sabios
in tutti noi possiamo, capir vedere il fato
Ami andare oltre, più interazion sociali
amica sei Pastora, dei gruppi marginali
s'insisto ragionare, mi lasci come psiche
La fiaba di Apuleio, pur bène ti descrive
coraggio ed umiltà, dell'albero con storia
e la rassegnazione, di foglie dell'autunno
fammi sopportare, l'errori e ogni rifiuto
avan di svegliare, il drago nel porto
Preparati bene, in spirito e in corpo
Thera ben accoglie, seduto in amore
Yab-yum è respiro, l'orgasmo di fiore
Emil Maria Pastora, idrofita e squadrata
Rischiari tu la bocca, e sei l'alba ritrovata
d’un anima hai bisogno, vicina che ti stilla
Tuo corpo è l'alambicco, da sola si distilla
Non vedi nessun io, neppure tuo non-io
ubriaca in Te mi sento, nuda sen confino
mi vedo in relazione, con vari più neuroni
e liane han intessuto, più interconnessioni
seduta e rilassata, osservo mio respiro
pur percorro il bosco, persa in ogni filo
osservo miei pensieri, segnali di natura
Continua binario, a inalare esalare
bosco è respiro, ghiandolar pineale
Person ed animali, son nate sen coscienza
acquistano mangiando, la vegetal essenza
tu formi l’alleanza, attraverso mar e monti
rifletti ciò che sono, futuro e mio passato
già son ch'incontrerò, venuto pur andato
nel buio mostri tutto, o Kali mia radiante
mi dici che già sono, tuo Siva copulante
or la luce e le facce, mentali che vedo
Sono quelle che porto, in te le rivedo
Un posto nascosto, alle foglie non c'è
e suono intonazione, tessono per me
se pratica inquina, smetti tormenti
dimora nel cuore, di gioie clementi
delizia di cibi, in bevande gioisci
or insegnami la calma, di pietre di memoria
e tutto vien e và, in ondosa partitura
se muscoli tendo, trattengo tensione
nel coccige sento, ronzio calabrone
Dovunque vai ricrei, invisibili tuoi ponti
seguo mio respiro, un certo pun s’arresta
da qualche parte ferma, presso l'ombelico
un attimo si ferma, ma poi riprende e sale
Verso esterno ma, la pausa è sacro mare
“Om nàmo bhaga-bata, Basu-dabaya
salendo scendendo, respiro m'abbaia
Sei verde pastorella, di greggi da guidare
piante ed animali, azzecchi a consociare
già in molte epifanie, timide o irruente
Canto alta voce, in Samadhi sabazio
la Sabia t'incontrò, in oracolo potente
Om namo bhagavate vasudevaya (bis)
Om Nama Shivaja, Om Nama Shivaja
Om Namo Bhagavate Shivanandaja
Om Namo Bhagavate Vasudevaya
Om Namo Bhagavate Venkate Svaraja
Om Namo Narayanaya
(quatris)
Shivaja Nama Om Nama Shivaja (bis)
Shiva Shiva Shiva Shiva, hari hari hari..
Om Nama Shivaja | shivaja nama shiva
shivaja nama om nama shivaja (bis)
vestita da gigante, immensamente antico
indosso hai la cintura teschi umani al dito
realtà presente ora, è mare calmo e puro
blu brillato al sole, canto avanti un muro
così mi apparirà, un universal vicenda
a rifletter verità, sua semplice esistenza
L'orto come il mare, narra del suo moto
perenni le sue onde, schiuma suo risuono
susseguon alle forma, identica è l’essenza
si frangon alla riva, ritmando la coscienza
Sussurra il suo fluttuare, la stor di civiltà
cosciente di se stesso, il mare e bosco sa
alberga nell'inconscio, e spazi riproduce
Qui nel Therabuti, accende la sua luce
se il numero vario, del capo rotazio
cvi
Mantra cantando, Nà-Ma-Sii-Vaa-Ya
vedo i Wanniya, che danzano a Kanda
assieme con Sesto, dimentico impegni
il respir della mente, par che si fermi
quando evocata Sei, Tu esigi motivazio
curiosità punisci, là in banal assaggio
fai lucido il mio sogno, Sabia interattiva
visibile alla mente, terz'occhio di Shiva
sorgono i pensieri, li vedo nel formare
Diventano persone, discorsi da rifare
Poeta blu cobalto, sei una fata e gnomo
Mulino d'acqua vento, Mater Dei rinnovo
leggera atassìa, accompagn'inebriamento
sei Tago di stasera, tempio del momento
Savia verde-paglia, sottil soffio pulito
se dici Tu mi ami, innamoro all'infinito
Lucertola tu sei, sei nonna rospo e tela
aleggi su a Petrolo, da là mattin a sera
Gnomo della casa, sei Tago blu Coboldo
un genio che ama pure, rider tutto tondo
in comunitari scherzi, ravvivi e ridai tòno
mi mostri var insetti, o folletto di Petrolo
Donna di Potere, tu che hai visto tutto
Morte conquistato, e i regni posseduto
Oh Menerva della selva, cantaci la via
dell’energia diretta, emana noi vicina
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
71
Apri ora le porte, agli spiriti antenati
Guardiani del sapere, tribù spirituali
Donna d’intuizione, della notte nera
Rossa bianca luna, che Venere rivela
Bambino del Dio Luna, tu fai rigonfiare
in soffice germoglio, in tuo abito talare
Tu sei mammella, sei MA-TE-RE TE-JA
siamo tuoi bambini, figli a Mater theia
Li baal li tuka Inanna, dicon i Sumeri
sei Regin del Cielo, a tutti gli emisferi
Dea d’amore e guerra, tu sei fertilità
molti nomi tieni, semitica sei Ishtàr
mia Yapu-ki-liwa, ierodul-posseduta
lungimirante iboga, dubbi miei confuta
Permetti ch'io canti, canzone dei flutti
dopo ogni marea, son quiete e riflussi
Io negli esser sono, l’uni desiderio
mar brillato al sole, puro inconsistente
aiutami a trovare, il disagio ricorrente
vicin la luce giunsi, calore mi bruciava
e piano la tua birra, ferite mie curava
matrice di natura, d'ogni vivo imperio
Prìncipio del mondo, e germe di vite
Accendo in unione, coscienze sopite
Figlia al cielo An, Bab-i-Li è la tua porta
scendi in sepoltura, morto in te riporta
Qual’essere cabocla, fusa nell’istante
Danzami Jurema, in Nataraj costante
orgasmo s’estende, in cosmiche rotte
Sesso e la morte, son solo due porte
Hai visto ed ora sai, tutto in Te riluce
Recuperi i gioielli, e torna la tua luce
risali dagli infèri, riacquisti tuoi diritti
Là il tuo mito eroe, t’aiuta a rivestirti
Pur raggiunta una, tutto ci scompare
Spuma bellezza, emerge poi dal mare
L’eterno è presente, vivo e cangiante
Ti gusta e ti sente, curioso eccitante
Yapukiliwa shiva, nel cuor mi fai pulsar
sgorghi amor cantato, tu navaho Samàn
hanna yo we innaio, ahanna yo we innho
Inanna yo we neye, yo we inneiye innho
Chi vive non teme, sua morte paura
un falso pensiero al tempo non dura
vita è una scelta, o pura intenzione
Perfino la morte, è contemplazione!
Ierodula Nuganna, e Gaurì sacra Vacca
aquila e serpente, vegliano tua manta
.4 aprile, Seba:
Tu emetti le parole, che il fato fan giràr
contieni l'Io d'umani, in palmi delle màn
afferran le tue mani, espell i Venti scissi
Gonfi inondazioni, e risputi tutti i vizi
degl'esseri tutti, afferrasti il più temuto
profòn lo rivoltasti, come un pesciolino
alla casa dei lamenti, li fai pellegrinare
tutti i grandi riti, sol Tu sai interpretare
Regina i grandi Dei, tu stani senza fine
starnazzi via da Te, su tumuli in rovine
loro non resiston, l’occhio Tuo sovrasta
e batton ritirata, sguardo che devasta
Chi calmerà Regina, tuo adirato cuore?
l'alma Tua Pastora, vuol soddisfazione
Truppe d’ignoranza, son ora in ritirata
la gioia è ritornata, e s’è l’ira dipanata
un ape magachile, deposita sue uova
in guscio di lumaca, e mura la sua scorta
trasporta aghi di pino, li pone a cono tetti
a mascherar il guscio, ai predator attenti
l'ape tagliatrice, tien mascelle aguzze
ritaglia foglie a pezzi, sui rosè cespuglie
arrotola ad astuccio, in volo le trasporta
chiude nella terra, mette uova e scorta
varie piante d'acqua, attiran larve pulci
vespe e calabroni, sono predatori furbi
inoculan veleno, non perdon pungiglione
a differenza d’ape, che punge dopo muore
s'adattano veloci, a vari cambiamenti
vicin zuccherificio, bottinan saccarosio
se invece trasportata, in zone tropicali
raccoglie inizialmente, scorte colossali
portano le prede, al nido a farne pappa
dopo alcun stagioni, comoda essa scopre
inutile gran scorta, se nettare c’è sempre
sol dov’è l’inverno, lei accumula energia
Ghiotte pure sono, di zuccheri e di sfatta
Mandibole taglienti, incidono sui frutti
Sminuzzano le fibre, fanno nidi tutti
al fin di attraversarlo, in semi letargia
rosicchiano le vespe, foglie del canneto
mastican le fibre, saliva e suono sfrego
ricavan la poltiglia, ch'è simile alla carta
fabbricano nido, l'appendon a una grata
Una mellifer ape, accumula conserve
Volàn lente vespe, in monotono ronzio
Vedo io 3 parti, in corpo d’api e insetti
s’attardano la sera, pesanti nel tramonto
preecedono le stelle, Pleiadi dell’inverno
che turbini di vento, alzan all’esterno
Se vedon scuro nembo, tenebroso sale
Le Api d'alveare, non si fan lontane
con sassolin in seno, librano per l’aria
zavorra come barca, solcan onde d’aria
come le formiche, per superar l’inverne
ligustica allevata, contiene pungiglione
la razza melipona, non punge lacandone
Testa con torace, addome ed arti esterni
due occhi laterali, composti e arrotondati
coperti con dei peli, e vision mosaici dati1
tre ocelli sulla testa, riescono a vedere
Dentro un aveare, ciò ch'è lor dovere
per cogliere gli odori, calore e umidità
antenne tronco e frusta, posson orientàr
comportamenti vespe, simile nei bombi
imenotteri più grandi, l'api son difformi
Regìn di bombi fà, suoi nidi sottoterra
la famigliola poi, sveglia a primavera
il torace son 3 anelli, saldati fra di loro
cvii
Ciascun ha paio zampe, 2 paia d'ali sono
Le ali son membrane, tese e trasparenti
duecencinquanta cicli, battono frequenti
I bombi come l’api, son vegetariani
bottinano soltanto, fioriferi essudati
Accumulano in nido, solo per covata
di femmina feconda, dopo l’ibernata
Le anteriori zampe, intagliano un lunotto
a strofinar le antenne, manipolar raccolto
le zampe posteriori, munite di un cestello
con pettine di peli, bottinan cibo esterno
Regina fondatrice, depone le sue uova
alleva larve bombo, in attesa di operaie
quando son formate, vanno a bottinare
Regina fa clausura, continua uova a fare
Addome ha 7 anelli, s’innesta sul torace
al fondo il pungiglione, è dote femminile
bottina più dell’api, lavora bombo a lungo
pure con la pioggia, freddo vent'appunto
là coi primi freddi, sua famigliola muore
qual regina vive, letargo anfratto vuole
l'intestino medio, degrada gli alimenti
col melario sacco, riposto nell'addome
e ghiandole per cera, poste sott'addome
intestino posteriore, accumul escrementi
per mesi o settimane, specie nell'inverno
quando si rimane, al caldo dell’interno
Taras mi racconta, che l'ape solitaria
Scelta di colonia, fà in era quaternaria
l'origine dell'ape, nei fossili di sciami
rivelan sua natura, gregaria senz'eguli
1
Insensibili al rosso, lo vedono come nero. Sensibili invece ad
ultraviola che vedono da lontano.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
72
operaie son lunghe, fin dodici millìmi
Nascono da uova, deposte e fecondate
Le mette la regina, al fondo d’ogni cella
Tre giorni dopo schiude, nasce larvarella
Duràn bella stagione, fuchi fan convegno
in sciami a forma sfera, oppure di cometa
Si librano nell’aria, in volteggi evoluzione
attraggono regine, con grand'eccitazione
L'uovo è un bastoncino, bianco e cerulèo
Una regin s’accoppia, con diversi maschi
fin chè spermateca, riempie dello sperma
Dopo accoppiamento, fuco cade e muore
schiude e da una larva, più piccola dell'uovo
questa sta sul fondo, si muove alla moviola
è bianco vermiciattol, sensibile a ultraviola
Lei mangia gelatina, deposta da regina
La larva di operaia, passa cinque mute
Residui digestione, sono espulsi in fondo
Prima di ninfosi, digiuno e bozzo mondo
dopo sette giorni, le celle saran chiuse
con un tappo in cera, e cibo vien sospeso
comincia metamorfo, le larve or sono pupe
completan dode giorni, ed escono da buche
dopo ventun giorni, diventeranno adulte
cambiano pur spesso, l’occupazione tutte
spazzine oppur nutrici, con cera muratrici
Riparan favi e celle, guardiàn bottinatrici
gli organ genitali, ha persi nell’unione
Vivono assai breve, fin cinquanta giorni
producono calore, poche altre mansioni
niente pungiglione, le anten sofisticate
Sensibili agli odori, son più sviluppate
hanno grandi occhi, che coprono la testa
presenza e odor dei fuchi, stimola operaie
fan guardia protezione, duràn volo nuziale
così regina d’arnia, morir non và rischiare
Sui litoral d'Italia, nascono in febbraio
Liberamente vanno, in tutti gli alveari
qualcuno pure sfugge, a eliminazione
Passerà l'inverno, nell'arnia di adozione
Vivono sei mesi, le nate a fine estate
le altre vivon meno, poiché v’è attività
Frenetica raccolta, di polline con nettar
ogn'ape tien ampolla, di profum melissa
feromon profumo, che sventola su pista
captato da compagne, serve raggruppar
estinguono energie, prima e pure in fretta
invitare più operaie, a uscire bottinàr
Le api su orchidee, par portano le corna
api stravaganti, van per propria strada
piuttosto che seguire, 1 via determinata
esploran le sorgenti, sfruttabili d'intorno
se trovan fiori ricchi, danzano al ritorno
ampolle ben vischiose, il polline convoglia
le ovaie han inibite, non v'è necessità
in mancanza di regina inizian funzionàr
Quando la famiglia, è molto disturbata
Danza tien azione, eccitante su novizie
chiamate a bottinar, sorgenti nutritizie
se accede poi l'intruso, nel corridoio volo
Le api di tre giorni, incapaci son del dolo
alcune fan riposo, dopo i vol su e giù
lontano dalle danze, lor ozio fà virtù
i fuchi sono i maschi, del popol dell'api
non sono preparate, abitudinarie api
ai turbamenti forti, di eventi naturali
un operaia punge, spesso presso casa
più grandi di operaie, tozzi ’addomi bassi
più lunghe hanno le ali, e volo rumoroso
inadatti a bottinare, li nutrono a riposo
Nascon dalle uova, per nulla fecondate
In celle più grandine, a fine dell’inverno
Ventiquattro giorni, per diventare adulti
Per fecondar regina, non copulano tutti
l'ape è abituata, associàr cibo-profumo
colori fior sorgenti, l'inverni uccider fuco
L’ape vive con, l’ambiente circostante
Sostanze del fiore, nutron coscienza
racchiudono in sè, del sole l’essenza
nel favo son poste, in esagonal celle
motori d’orgone, han cera per pelle
apicoltori e pastori, medesima stella
appare alla pasqua, stagione risveglia
più stelle d’Ariete, influiscon sull’ape
il propoli e miele, e sciame che accade
Se l'ape è allevata, dall’uomo dipende
ma poi allo sciamare, l'istinto riprende
Vive in comune, simbionte animale
si dà in sacrificio, al corpo suo sciame
Taras apre l’arnia, rompe quel sigillo
Fatto di propòl, e porta lo scompiglio
la raccolta miele, fà in taluni giorni
di luce e di calore, là nei mezzogiorni
in quei rari casi dove, manca sinergia
contatti con la pelle, san dar un allergia
L’Acqua propolìs, n’è soluzione acquosa
in sciacqui gargarismi, fatti senza posa
Protegge pur ferite, di ogni potatura
nelle piante a cui, re-stimol cucitura
Silice zolfo e sodio, van ad integrare
Buon insetticida, ed anti-gritto-game
nell'affumicatore, per calmar le api
gradevole d'inverno, nei camini dati
incenso che fragrante, aiuta devozione
Se lo impieghi in tantra, o meditazione
Cera d'api tiene, gli alcoli con grassi
il cosmico furore, esercita un azione
calòr scioglie fonde, sessantàdue gradi
l'òrganismo d'arnia, tutto viene scosso
i residui del fondo, do a piante contente
ricorda quand'Emilia, fà dinamizzazione
come quando suolo, dentro viene smosso
quel propoli dell'api, cemèn comunità
L’usano a sbarrare, davanti arnie città
mastice vernice, spande aroma intesa
su ingressi di alveari, a scopo di difesa
Miscela di sostanze, gommose e resinose
colte su corteccia, gemme appena schiuse
enzimi e secrezioni, a balsamo dan forma
la linfa della pianta, in propoli trasforma
Il propoli contiene, sostàn battericide
molti antiossidanti, e varie funghicide
enzimi inibitori, del germinar del seme
pur la cera favi, un poco ne contiene
solubile nell'alcol, amoniaca ed acetone
tien sapore acre, e variabile ha il colore
da giallo chiaro-verde, sino bruno scuro
sprigiona sopra fuoco, balsamo più puro1
com un orologio, riflette cosmo e piante
le meteo condizioni, seguon la ritmìa
di musica a sfere, magnifica armonia
Usato da più genti, nell'imbalsamazione
fù in dote pei soldati, per cicatrizzazione
in olio vien spalmato, contro le infezioni
rigenera i tessuti, in ferite e pur’ustioni
1
Friabile e duro a 15°, il propoli ammorbidisce a 30 gradi e
liquefa a 60° separando in due parti: liquido aromatico che
galleggia in alto, è cera viscosa e malleabile su fondo.
in acqua galleggia, la sciolgo bollente
la cera poi fusa, io verso entro stampi
se oliati l'estraggo, poi in poch’istanti
e l'uso a lucidare, i pavimenti e porte
lenire scottature, e mal schiena forte2
allevano gitani, in bugni ed arnie paglia
in accampamenti, ai margini boscaglia
l'Arnia nuova in legno, coi melar telai
fà la concorrenza, a quella d'artigiani
cviii
o Seba apicoltore, fai questo domani
l’arnia costruisci, da te con le tue mani
con regole e misure, del tutto personali
scegli pur la paglia, per favi e materiali
Scegli come sede, siepi o avvallamenti
ai margini del bosco, microclimi templi
da fabbriche distanti, e campi d'irroràr
protezion dai venti, e assenza umidità3
2
s'è difficile estrarre i pani di cera dagli stampi, introduci nel
freezer per 20 minuti. Se la vuoi sterile, bolli 1 ora in tegame
inox. Cera frammista a resine allevia reumatismi, mentre con
olio oliva a bagnomaria è lenimento e crema ammorbidente.
3
quando si tratta di un luogo di montagna è preferibile avere
gli apiari in basso rispetto alle fonti di raccolta in modo che le
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
73
un ape disturbata, quando vola in alto
la quantità di cera, che vedi sgretolata
Lavor bottinatrici, a capir forza famiglie
se vede testa d’uomo, contro cielo spalto
ha stimoli puntura, poiché vede minaccia
Ti dice quan riserva, invernale fu sfruttata
Sul predellin osserva, cadaver ninfe figlie3
dalle un tetto rami, sopra la tua faccia
rintraccia se fra esse, regina n’ebbe sorte
nell'arnia le api fanno, un grappolo calore
di trentasette gradi, se v'è covata in fiore
scende a venticinque, se manca la covata
la scorta in miele resta, meno consumata
se nulla par accade, colonia può esser morta
l’inverno non passò, esaurita è la sua scorta
se il freddo-pioggia và, lungo ad infierire
Api esploratrici, già cercan nuove fonti
Le erbe officinali, dan salute a sciami
e integran la dieta, invernale delle api
infusi camomilla, melissa e rosmarino
menta maggiorana, salvia oppure timo
un forte odor cavalli, l’ape può irritare
specie se nell’aria, arriva un temporale
t'insegno far sciroppi, inverno vall'offrire
melassa zuccherina, oh Seba fai bollire
i rumori dei motori, accendono furori
disturbano le danze, assieme lor odori
segnano gli odori, più piste del bottino
ricerca l'armonia, l'ape è insetto fino
Ape è un animale, dall'energia solare
Regina una colonia, riesce governare
coi feromoni per, quattro cinque anni
controlla sui telai, quanti api sono morte
se invece troverai, delle api fuchi morti
sappi che la famiglia, regin ottenne tardi
questa non potendo, unirsi in vol nuziale
i fuchi si mantenne, a lungo da svernare
a inizi primavera, vò a controllare i teli
veder se c’è varroa, o più escrementi veri
posizione e spazio, che occupa che piglia
dice quant’è grande, nel favo la famiglia2
se la mellifer ape, la smerciano gli umàn
è nota predatrice, disposta a saccheggiar
vola assai più ampia, per fonti più lontan
pur l’ape indiana caccia, dall'area natural
cix
Varroa fu la risposta, che la natura diede
l'acar parassita, che scopre nuove prede
Attacca apis mellife, sino a distruzione
alfine rimpiazzata, senza troppi affanni
fuor sostegni umani, pareggia situazione
Steiner ben descrive, l’origine dell’ape
emersa piano piano, assieme con umane
crebbero simbionti, l’umano con l’insetto
Fin che vita nova, prese forma e aspetto
intensiv'apicoltura, mio Seba tien principi
spazio per famiglia, adatto a caldi offici
2 piccin famiglie, men miele d’una grande
covata a fin inverno, a scorte sia bastante
a riunir famil diverse, uso metodo giornale
soppeso pur ascolto, ronzi che riesce fare
d’inverno l’alveare, è ben non disturbare
leggi solo strisce, sul fondo di alveare1
api possan fare i percorsi in salita scariche e in discesa a pien
carico; fra un posto sempre ombreggiato ed uno soleggiato è
meglio quest'ultimo. Tepor del sole anticipa l'ovodeposizione
1
strisce centrali lunghe (colonia popolata); detriti con ninfe
(regina ha iniziato l’ovodeposizione); detriti di colore scuro
(favi vecchi); detriti su un lato (le api si trovano sul lato più
caldo); strisce sottili e basse (le api consumano poche scorte).
Metodo giornale: togli tetto e spruzza l’acqua di timo sopra
favi, poni sul nido di covata fogli di carta giornale buchettati
con ago (dividon la cassetta posta sopra e l’arnia sottostante).
Le famiglie riuniranno, allargando i fori a morsi. Taras
l’ape smette uscire, colonia può morire
l’apicoltor sorveglia, l’irregolar stagione
pronto a intervenire, con miel e beverone
clàn in viaggio canta, la nuova partitura
di fascino più grande, è sol la sciamatura
apro arnia per vedere, i fori chiudo bene
saccheggio eviterò, chè da fuor proviene6
impiegano la danza, comunicar simbionti
distanza e direzione, con quantità di cibo
tracciano in figure, ch'evolvono col rito7
Picchiando contro l’arnia, si leverà brusio
normale breve lieve, allarm'intenso lungo
Rivèl regina assente, ora valuto le scorte
soppeso l’alveare, con man sollevo forte4
Danzano freneti, se il cibo è più vicino
orientano col sole, e l'ultravioletto fino
In quelle famiglie, riuscite a svernare
un anno dell'api, potrà or cominciare
Se un area di fiori, bottinan coerente
assicurati oh Seba, piantar ricorrente
1 chilometro quadro, ricopre normale
ogni alveare, è un insieme organismo
simile all’uomo, che cambia morfismo
danzatrice al favo, trasmette suo ronzio
qualcuna lo raccoglie, forgia suo destino
mà un ape costretta, sà pur sconfinare
Dodici kilome, il massimo suo raggio
Varroa va silenziosa, al buio d’alveare
Per vittima cercare e un ovo penetrare
da dode gradi in su, io visìto all’interno
osservo la covata, le scorte e la salute
a marzo primavera, stessa investigazio
sviluppo di famiglia, regin covata spazio
in cov'opercolata, si nutre poi scompiglia
vive a loro spese, e perisce inter famiglia
al mar mediterraneo, regina ricomincia
un ape poi ritorna, con il suo bottino
uova sue deporre, quan mandorlo fiorisce
diffuse epidemia, assieme lucro intento
là sulla montagna, e nelle zone interne
volo dopo quelli, non vale pur il rancio
dispendi d'energia, pari a suo raccolto
bilancio negativo, appare tal rapporto
in bocca lo depone, delle sorelle alfino
rigurgita insaliva, tra stomaco l'enzima
commercio di regine, e buon adattamento
Varroa tien 8 zampe, e l'apparà succhiante
ritarda un paio mesi, schiusa uova belle5
sverna sull’addome, dell'operaia grande
Dopo dell’inverno, fan volo depurazio
Maschio di varroa, non è dannoso all’ape
Femmina rossiccia, capocchia spillo pare
con suo apparà boccale, copula e trasale
entra in cella calda, con larve disarmate
un dì vider miei panni, stesi ad asciugare
li presero per fiori, iniziaron a chiazzare
di lino o di cotone, chiusi al collo piano
ti lasci traspirare, sudor non emanare
odore troppo forte, aiuta punzecchiare
Vol depurazione, è un giorno affascinante
dopo gran silenzio, colòn esce alla grande
l'uncino delle zampe, facile s’impiglia
le visite alla sera, conserva ad altri riti
in tempi d’abbondanza, l’api son più miti
Api amàn colore, bianco giallo arancio
3
Api morte sul predellino rivelan malattie di api adulte o
avvelenamenti; presenza di cera indica saccheggio; presenza
di ninfe morte: abbassamento temperatura o termine scorte;
chiaro nel da farsi, sennò raffreddan favi
tracce d'escrementi brunastri rivela fenomeni diarroici. Taras
4
Solleva il bordo posteriore dell’arnia e valuta le scorte. Se
febbraio-marzo d’occhi, vedi dall’esterno
fuor aumenta gelo, nell'arnia sale il ronzio, il moto caldo e il
annota su una scheda, tenuta sotto tetto
consumo di nutrimento. Con covata la temperatura è sui 34°.
5
A fine inverno son circa un milione di operaie, poi con nove
2
A far l'analisi degli escrementi, rimuovi i teli qualche giorno gradi minimo, l'ape esce all'aperto, il cibo cresce e la regina
prima del volo di depurazione, o rischi che li ripuliscono.
arriva fino a 3.000 uova al giorno. Alle larve servono 37°
ogni visita di giorno, duri il necessario
riposto nelle celle, in miele si raffina
vesti e copri capo, con colore chiaro
nei tessuti maglie, capelli oppure barba
la conseguenza spesso, par una puntura
minaccia ha percepito, là social creatura
6
Se alcune famiglie non sono volate via, osserva bene i fori di
volo dell’arnia, ausculta e diagnostica: se senti bel ronzio la
famiglia è tardataria, ancor priva di regina e farà il volo di
depurazione a nuovo giorno; se invece v’è silenzio, prova a
risvegliarla picchiettando leggermente l'arnia con le dita.
7
Se il cibo è in raggio di 100 metri d’aria, danzan in cerchio
orario e antiorario; se supera i cento, l'ape danza con addome,
traccia un otto su cui muove e vibra diagonalmente. Karl v.Frisch
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
74
prova ad instaurare, empatici contatti
usa il velo e i guanti, sol se necessari
Non far le attività, insieme alla paura
tieni cuore aperto, e l’anima più pura
Colza e Ravizzone, e più fori di natura
ho pipa da tabacco, per affumicatore
fumo vò soffiare, invece che aspirare
se non ho tabacco, ho fiori Tanaceto
lolla oppure fieno, o legno di vigneto
nomade rituale, presente in ogni mito
troppo affumicare, serve poco o niente
non usare torba, o cartone puzzolente
pian disperdi fumo, su sommità di favi
pur le piume d’oca, allontanano le api
piano senza fretta, riesco a far calmare
Aprile è sciamatura, controllo cèl reali
a maggio giugno fò, la posa dei melari
aumento il loro spazio, riduce sciamatura
escludo la regina, andar nuova struttura1
cx
da uova fecondate, or nascono regine
deposte in cel reali, più grandi delle altre
a forma stalattite, o a ghianda rovesciata
nutrita a pappa reale, durante sua larvata
per questo cresce molto, più delle operaie
Vivrà fin quattro anni, cinque s’è virtuosa
sedi giorni impiega, a diventare adulta
Fino a due centime, riesce essere lunga
le riconosci bene, l’addome è assai lucente
produce tutto il giorno, le uova di famiglia
Fin duemila al dì, ed escon da alveare
solo per sciamare, oppur volo nuziale
Ella ha pungiglione, sciabola mai usato
adatto a eliminare, sol là rivàl di stato
se entro 20 giorni, regina non s’accoppia
rimane fucaiola, famiglia allor l’accoppa
Duràn le sciamature, le vergini regine
vengono allevate, e vibrate da cugine
questo poi influenza, destino di prescelta
quella più vibrata, canterà più in fretta
in giorni soleggiati, fan sciami vol nuziali
tra le dieci e l'una, tranne i meteo vari
l’impulso per sciamare, è d'istinto antico
Colonia sciamerà, rafforza e sdoppierà
lo sciame quattro giorni, sull’albero starà
spruzzo io con acqua, a farle raggruppare
usa poi canestro, e la stecca agitarame
riprovo a catturare, attiràr maestà reale
lo sciame or introduci, dentro alla cassetta
intorno al for di volo, melissa don essenza
se vedo che usciranno, dopo una mezz’ora
vuol dir che la regina, manca da buon ora
lo sciame si riforma, làddove è la regina
calmo ricomincio, l’agguato come prima
di sera quan le api, saràn tutte rientrate
lascio lor cassette, chiuse ed oscurate
per ventiquattr’ore, sapràn configurare
un grappolo di vita, pronto a dimorare
se usi un’arnia usata, passal alla fiamma
così da eliminar, più parassiti in canna
la propoli residua, sciogli poi con calma
vedrai conferirà, profumo sano all’arnia
nell'arnia sporca muffa, sciame si disturba
purifica con Menta, sennò rischi che fugga
Melissa strofinata, seduce il nuovo sciame
Ricorda che 2 giorni, le scorte san durare
Regin il feromone, trasmette alla famiglia
Scopo di coesione, inibisce ciò che impiglia
Profumo che regale, annusano più antenne
mano che s'invecchia, piano piano spegne
Moltiplico in 3 modi, famiglia in sciamatura
Regin di nuovo sciame, il trono s’assicura
Famigl'insoddisfatta, rinnova quella vecchia
Regina suppletiva, emergenza si rispecchia2
famiglia numerosa, e spazio insufficiente
spinge le operaie, a nutrir giovani larve
con pappà reale, per farne gran regine
spingono poi l’altra, di fuori dal confine
il primo sciame può, averne dei seguenti
composti da regine, ancor non fecondate
in vecchi tronchi o, caminio abbandonato
fondan la colonia, e il ciclo è rinnovato
luglio agost'osservo, le porticin di volo
à settembre pur, attèn saccheggiamento
riduco ingresso nido, fò l’ultima smielata
poi vedo se regina, tiene o no covata3
se pareggio scorte, scambio miel telai
o metto in nutritori, sciroppi dolci vari
ai lati sposto i favi, vecchi od ammuffiti
osservo sempre volo, delle bottinatrici
Taras poi mi parla, di miele delle api
figlio del fruttosio, di fiori ed essudati
e questi a loro volta, dann’iperglicemìa
seguita pure questa, da un'ipoglicemia
lo zucchero nel sangue, gioca all’altalena
innalza irritazione, stempera ogni vena
zucchero or combina, facile col calcio
per neutralizzarlo, corpo cerca calcio
lo toglie da riserve, denti oppure ossa
fragile diventa, non reggono la scossa
sistem'immunitario, piàn si neutralizza
preso a lungo tempo, l'intestino vizia
e pigro ti diventa, scopri conseguenza
dà tossicomania, e crisi di astinenza
Provoca le placche, l'origine di carie
Turba l'equilibrio, di flora intestinale
scatena fermentanti, e i putrefattivi
assiem eccessi di, frutta oppure vini
Miele riscaldato, rimargina le piaghe
cura pur carbonchio, e l’ulcer purulenta
unguento per ustioni, foruncoli e vaiolo
lo zucchèro mi dice, è figlio del solvente
veloce carburante, ti rende dipendente4
riduce le allergie, con polline suo oro
cxi
contienè potassio, che assorbe umidità
Diabete correlato, a zuccher raffinato
bianco trattato, da industria brevettato
quan miele dell'api, è messo a relegare
fugge l'occasione, di prevenir un male
così la raffineria, purifica il prodotto
con acido di calcio, e quello solforoso
a dare colore bianco, ovvero saccarosio
cibo privo d’acqua, in giro sen riposo
scaten or ingerito, diverse più reazioni
e si alza glicemia, assieme a eccitazioni
segue spossatezza, di corpo della mente
bisogni stimolanti, accende nuovamente
in vasi terracotta, miel può conservàr
nei dolor d’orecchi, verso gocce calde
do ai tubercolosi, miele in latte capre
polline permise, i cinesi sopravviver
durante carestie, e nei giorni di confine
un pilota americano, in guerra torturato
dagl'indio fu accudito, con polline curato
peobioti ed antibioti, su flor intestinale
forte attivatore, i malati può integrare
Riporta l’energia, dopò affaticamento
Stitica astenia, parto e allattamento
Energetico 6 volte, più di latte e carni
valido nutriente, sol dattero gl'è avanti
saran sostituite nell’anno successivo.
3
Il saccheggio può essere latente o violento: nel latente le api il polline gà cura, tumor alla mammella
rubaro provviste di nascosto; nel violento le api di un alveare disturbi della psiche, e alfino l'impotenza
attaccano quelle di un’altro clan. in autunno, gran provviste e
covata son garanzia di precoce e vigorosa ripresa primaverile. aggiunto con il miele, o in succo naturale
4
Tra i due zuccheri principali del miele, il glucosio è quello un polline si spalma, ben su fette pane
nettare e pollìne, son pronti a comparire
2
La regina vecchia è soffocata o vola via e poi muore. Le
meno solubile e tende a cristallizzare.Mieli ricchi in fruttosio calma anzian attriti, tonsil e artè indurite
molte piante in fiore, aiutan sciamatura
nuove sono allevate tra estate e autunno. La regina suppletiva rimangono liquidi a lungo. La cristallizzazione rallenta col
parali progressiva, nei Parkinson colpite
1
a nido pieno se v'è cera candita, è tempo di aggiunger melari è ricavata in casi estremi dove la famiglia rischia di perire,
riscaldamento poiché i granuli di glucosio vcngono sciolti.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
se a primavera i prati, iniziano a fiorire
75
Fanerogame piante, producono dei fiori
s'aprono le antere, e il polline va fuori
il polline raggiunge, l’ovario nel pistillo
di fiore femminile, così produce il figlio
cantono i Navajo, la Donna metamorfo
Donna di conchiglie, cibo e conoscenze
donna iniziazione, che dona suo potere
Scambia sesso età, per ospe trattenere
Contrasta anoressia, e rachitica anemia
rallenta senescenza, cellula che invecchia
Atropa ed Aracne, filavano il destino
Penelope la tela, prepara a suo marito
aiuta bimbi e anziani, coi convalescenti
docenti e contadini, assieme coi discenti
fà trame d'avventure, legate da empatia
a mezzo del balchè, idromele ed isteria
Osservo le licose, e penso ai miti aspetti
già corron frettolose, cacciano gl'insetti
avvolgon lor uovo, in un bozzolo di filo
la femmina lo porta, a passo fuori il nido
tra i Lacandoni maya, ricordo lo Xutàn
l'evento apocalisse, che fato và tramàr
Raseno ci racconta, dei figli del Balchè
empatica bevanda, mette tutti assièm
Quàn più scorpioni, van fuori loro crepe
preparo l'idromele, facendolo scaldare
se sal su per camino, clima è pertubato
con limon e spezie, riesce a macerare
dopo un mese poi, posso consumare
segno che la pioggia, presto può accadere
se ragno fa bucato, bel tempo assicurato
Acqua con il miele, fino a dimezzare
settembre giovan ragni, specie varie date
arrampican su piante, muri e staccionate
emetton filamenti, lucenti e assai sottili
volano col vento, su piante e lontan lidi
Martin mi ricorda, fan guatemaltè1
L'idròmele Balchè, dei Lacandoni che
in loro tradizione, è bevanda cerimonia
usata nel curare, viràr tristezza in gioia
cxii
Ragno croce tesse, la tela ogni 2 giorni
inizia da cornice, e irradia fil dal centro
collega con spirale, e un fil segnale che
l'avvisa quando rete, impiglia un cibo vèr
acqua miele e scorza, purgano i Lacandi
nel cuor ed intestino, li rendono vegliardi
guida un Mescitore, tal rito assai di vino
popol và commosso, vive il mito primo
vibra e lui capisce, s'è calabro o uno stelo
a predigerirne molti, lui inocula un veleno
precipita su insetto, l'uccide con 1 morso
avvolge nella tela, succhia sen rimorso
Raseno spiega bene, istinto d’appagàr
Dioniso è istèria, o evasion dalla realtà
pur contadino russo, oppresso ricercava
nel mito che viveva, ogni fine settimana
Legate a fil di seta, donne giù dal cielo
a scuola dei Chlisty, realizza il convivio
coltiva entusiasmo, nel sé e in collettivo
Inizia il Radenije, invocando cantando
pur nome di Dio, Maria e Spiri Santo
a fin di civiltà, divoran mondo intero
Kerèsan donna ragno, sogna ricreando
sole fuoco ed acqua, l'uomo ritrovando
sa dare e prender vita, la luna ella creò
connessa con la caccia, e con l’agricoltòr
Turchese donna unisce, bene le coscienze
per gli Hopi aiuta gente, là nell’emergenze
fa danza rituale, col camice bianco
Chi vede un ragno giunge, in crisi d’isteria
sua tela è il labirinto, un rilascio di paura
Kerèsan donna ragno, vien dal Sipapuni
Maya ragno d’India, salva gli hopi Zuni
i suoi moti regolari, ordinati dapprima
Dopo qualche ora, accelerano in rima
fin al momento, che il moto si spezza
Il suo girotondo, comincia ansimando
con voce e con fiati, più ritmi son dati
si amplifica il moto, fuorisce in es-tasi
1
Usan 2 bicchieri d'acqua, 1 di miele a fermentare 3gg con
strisce di corteccia di albero lonchocarpus violaceus legum.
col corpo tremante, danza inframezza
né un Profeta-Rè, richiuder può boccale
I frenetici salti, van fuor di controllo
Nimal detto Sesto, stasera ci racconta
gli esulti in delirio, assalgono il gruppo
lo Spirito è sceso! abbandonan ad esso
Uomini e donne, dan vita a un consesso
di Bimbi di natura, aborigeni in Sri Lanka
chiamati sono Vedda, o popoli in foreste
lor chiaman se stessi, i Wanniyà-laete2
cxiii
con botte ed abbracci, piangon in sfogo
discorsano in lingue, estrane nel luogo
contemplano l'altri, visioni abbaglianti
ed imitan pure, vari esseri urlanti
Nìmal vien da Kandy, nell'isola Sri-Lanka
da giovane viveva, a villaggio Mayangana
suo padre è piantatore, di piantagion di tè
detto venne Sesto, per via di quel mestièr
lo Spirito Santo, un bel falco lucente
è un rapido lampo, dal cielo fulgente
Piomba su preda, e rapisce qual vento
Raseno ci dice, è un selvaggio violento
6 miglia sta Dambana, villaggi di Wannya
Lui scambia miele e tè, divide un amicizia
Vedda cacciator, con arco e con la freccia
Clan di Tissagami, sangue suo l'intreccia
rispetto per tutti, Dei gli uni per gli altri
rispecchian agli occhi, più soli raggianti
Tutti si senton, trasformati in profondo
Insensibili al freddo, e a fatica di fondo
La dieta lor di carne, è conigli tartarughe
Lucertola e cinghiale, cotture più diffuse
Arrostite sui tizzoni, oppure affumicate
secche poi riposte, in miele conservate
Poi giunge la grazia, divina e suprema
lo Spirito Santo, vien giù in assemblea
a bocca d'un profeta, parla in vaticino
a terra lui getta, in stato convulsivo
Pesce vien pescato, con esc'avvelenata
Cotto in latte cocco, assieme la patata
Uccidono per cibo, nulla danneggiando
Dividon tutti frutti, scarso oppure tanto
parla di argomenti, destino che sarà
presente con futuro, d’inter comunità
al ritmo cadenzato, rima tutto in versi
oracola sibillo, sui lor raccolti agresti
surplus viene deposto, in alber incavato
chiuso con la creta, per epoca scarsezza
gennaio le patate, tutt’anno cacciagione
giugno-luglio miele, e frutta di stagione
Parla agli individui, in ora-còl’azione
svela lor segreti, errori a profusione
Ogni profezia, dà gioia con rinnovo
ponte all'amicizia, è luogo di ritrovo
Coltivano oggidì, zucche con granturco
Foresta in loro cuori, resiste dopotutto
Wanniya son famosi, per gran sincerità
Senso del dovere, a famiglia e loro clan
e dopo agitazione, esausti sono tutti
calmano coi canti, assaggiano 2 frutti
frutti della birra, ebbrezza loro sposa
Spirito di luce, che illumina ogni cosa
Popolo Wanniya, e aborigen tradizione
bambini di Sri Lanka, soffron situazione
abbandonan loro stile, vita nella giungla
Caccia con raccolta, oggi non la spunta
Consumato il pasto, fraterno in unità
pianino van lasciare, la lor comunità
Danilo Filippòv, lor primo fondatore
vive nelle russie, balchè di lacandone
Dioniso ritorna, a raggiungere con tatto
suo popolo fedele, ovunque vien infranto
né clero dominante, reprimer può totale
2
“Lett. quelli della foresta (wanni); lor ceppo-linguistico è
più antico del ceppo ariano e dravidia (Gala è la rocca, ela il
canale, kanda la montagna,). Si chiamano Kande Wanniya:
Figli della Montagna; han carnagione marrone, capelli lunghi
ondulati e naso largo: Han contribuito alla formazione della
lingua e nazione Sinhalese, pur sposati e ripudiati per caste
più alte. Uru warige Tissagami, (scomparso nel 2000), fu
l’ultimo illustre capo di uno degli ultimi loro insediamenti
nella foresta, il villaggio di Dambana”. Sextus (filiere del Tè)
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
76
Abitavano in caverne, o ricoveri di pietra
or vivono modeste, capanne legno paglia
la loro religione, è gran culto di antenati
Invocati per la caccia, e agricol ricavati
Maschi in perizoma, donne pezzi stoffa
dall'ombelico in giù, sino alle ginocchia
ora usàn saròng, nei maschi vita in giù
Donna mezzo sari, copre un po’ di più
molti Vedda d’oggi, buddisti maginali
sposan cerimonie, in semplici rituali
Legano la sposa, còn più liane corde
a vita dello sposo, ripeton mito sorte
La donna in parità, può avere eredità
la vedova pur sposa, fratello di marito
consolazion’appoggio, divorzi sono rari
conoscon medicine, di antichi ritrovati
Fan l'olio di pitone, che sà curar ferite
Fratture profòn tagli, riesce ben lenire
L’educazion è affetto, i morti sotterrati
defunto è seppellito, sen cerimoni vari
han vellutata pelle, toraci snellli e forti
corpo lor eretto, e penetranti gli occhi
fianchi lor sinuosi, stile più aggraziato
facili al sorriso, camminano in ritmato
Sesto vide amica, dei Kandè Wanniya
Piant'erbà di tigre, li cura e li bisbiglia
gli elefàn longevi, nè mangiàno tanta
allunga lor la vita, scòdella dell’acqua
seguono Elefanti, alla selva di Ceylòn
affrontano perigli, e scopron colaziòn
appar idrocotìle, o gotu kòl veddanta
Asiatica cèntella, e longeva loro pianta
fiori bianco-rosa, ombrelli infiorescenze
sbocciano da giugno, fino fin settèmbre
rampica perenne, nei tropici del mondo
radici e foglie usate, curano in profondo
ritarda evoluzione, di malattia di lebbra
evitando la cancrena, dopo amputazioni
Pur cura malattie, in veneree situazioni
Buon antidepressiva, anticonvulsivante
Calma ogni nervoso, come un elefante
in India è usata per, aiuto a intelligenze
Memoria e abilità, dei bimbi con carenze
adattogen di fatica, calmante dello stress
l’esaurimèn nervoso, costante lei previèn
razione giornaliera, di succo fresco foglie
rinforza apprendimenti, oltre senili soglie
Centella rende corpo, lòngevo prestante
Ganesha Dio-elefante, guida sottostante
Trasmessa è Gotu kola, alfin ai cingalesi
è Brahmi fo-ti-tien, dei viaggiator cinesi
Narra la leggenda, d’origin dei Wanniya
il capo Katargama, trovò la bimba figlia
in campo di patate, all'interno di foresta
la chiama Valli Mala, patata dolce festa
cresce lei piccina, attaccata sul terreno
càn foglie ventaglio, uguàl lobi cervello
l'ottimismo e acutezza, dona costante
sino alla vecchiaia, seren ed appagante
Valli a dodici anni, innamora Kande Yaka
Dio della Montagna, sceso ad incontrarla
dopo più avventure, sposa giungla intera
Ganesha è Kande yaka, cuor ecosistema
quan la caccia tarda, a dare cacciagione
uno spirito parente, bisogn esser placato
invoca Kande yaka, la danza del mortaio
è vaso con le foglie, posto in piedistallo2
Quel vaso accoglierà, il latte noce cocco
assieme le 8 frecce, a terra là sul posto
frecce già spalmate, di succo di timbiri
Vedda batton mani, sui corpi più virili
nervoso, respiratorio (decongestiona il muco dei paranasali).
Analgesica, antispasmodica, antisettica della cute, cicatrizza
le ferite e stimol la riparazione di capillari fragili aumentando
1
Cura raffreddori, febbri e piaghe edema
l'elasticità delle guaine venose che aiutano la circolazione
venosa di ritorno dal basso verso l'alto. Il francese Boileau,
1
Gotu kola (hydrocotyle asiatica), è Brahmi in India e Fo-ti- scoprendola a Ceylòn, per primo la impiegò in casi lebbra.
2
ethama Kirikoraha netumak manda karanne-sipa kodai:
tieng in Cina) ha foglie reniformi con cui centellina l'acqua
della selva. 2 foglie al dì, stimolano il circolatorio, digestivo, vaso d’argilla riempito con foglie di betel, arecanut e tabacco
Sesto fù invitato, e ritma sui tamburi
tutti miman vaso, e afferrano le frecce
appoggian sulle teste, quindi sulle spalle
Pure van cantando, più chiassosi carme
termina ciascùn, cadèn su spalla d’altro
Tissamy col suo clan, spirito ha placato
e il vaso fà girar, qual trottola sull’asse
gli spiriti e i presenti, ritornan loro case
Comincian eccitarsi, al fare mezzo giro
Poggiano le asce, traverse sulle spalle
Salmodian desideri, uno e tutti in file
Recitan più strofe, allo spirito scurrile
Sesto la sua storia, desider continuare
dopo civil guerra, da lo Sri Lanka parte
Viaggia alla Tailandia, presso i Teravadi
assiste a cerimonia, dei mediume locali
Mahamini Mahamini Ma deiya,
Goa puccha Kamu Denna,
Go badawel tika mang kanggnam,
Go akuma tika mang kangnagna,
Bimen yannata bolpinibepini,
Meema pitin yamu denna.3
sorpeso lui ritrova, Scimmia-dio foreste
rito di Hanumàn, nel mese di Novembre
scopre una sincresi, ugual la sua foresta
buddhisti Theravadi, l'invitan alla festa4
Tissami affera cocco, saldo nelle mani
lo tiene sulla testa, e balla pur in tondo
prende poi machete, cocco sul mortaio
a dare buon auspicio, lo divide in paio
l’acqua cocco riempie, vaso Kir-koraha
con il forcuto ramo, raschia noce cocco
latte và schizzato, su lui e su spettatori
cade pur in vaso, assieme foglie e fiori
ora tutti assieme, fanno danza in tondo
intreccian loro mani, mimano il contorno
giungono al climàx, lo stato semi-trance
Ascia di traverso, monil da mogli avràn
collane braccialetti, Tissami tien in mani
Mormora scuotendo, il corpo con collane
porta assiem ad altri, offerte a Valli Mala
moglie Kande Yaka, centella aiuta brava
Tissami immerge mano, ora dentro vaso
permette gocciolare, latte giù dal braccio
continua la sua danza, ed agita sue mani
tambur ancora suona, passi e battimani
Versare latte al braccio, mima l'elefante
auspici a Kande Yaka, animal sacrificare
il resto di riunione, poi vede i cacciatori
danzar e recitare, incantesimi e rumori
3
7 fratelli, figli al Dio Montanga |Oh! Grande Uomo, Oh,
Grande Dio |Noi dobbiamo arrostire l’iguana |Tu puoi
prendere gl'ntestini dell’iguana| e io prenderò il suo fegato.
cxiv
presso Lopburì, al tempio delle scimmie
sillabe scandite, fanno il luogo insigne
segnalano stanotte, l'arrivo degli eroi
spiriti del posto, discendono nei cuori
vidi in un fedele, le gesta di Re Rama
col sigaro tabacco, il rum ingurgitava
Rama prese corpo, poi d'imprenditore
e i segni battaglie, mimava con ardore
Suonano dei gong, e arrivano 3 donne
fanno delle danze, ornate con le foglie
foglie mi vien detto, dell'albero ton-ton
sacre in adunanze, dei templi dei primòr
orchestre percussioni, stimolan la trance
accendono candele, ruotan pure gli occhi
un abate scioglie liti, a dosi d’acqua santa
altre ne previene, con preghier che canta
Ganesha prende corpo, pure d'una donna
L’abate allor la chiama, ad istruir la folla
Invita guaritori, che curan mal di schiena
Con balsamo e pugnàl, togli la mia pena
Kratom è la foglia, Mitragyna Speciosa
Albero che cresce, in Tailandia deliziosa
chiamato con più nomi, locali ad indicar
Papua Niù Guinea, Malesya con Miamar
cxv
4
festa del Phra Prang Sam Yod al Wat Kung Ta Loa, antico
tempio Khmer di Thailandia. Oggi, a 30 km fuori, avviene il
Lopburi Witch's Convention, dove gli Dei scendono ancora..
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
77
Distinguon i locali, tre tipi di Tom-tom
in base a venatura, centrale della foglia
rossa verde e bianca, stimola e sostiene
Fatiche quotidiane, dolori e anti-diarree
In medicina Thai, Tòm tratta la diarrea
la dipendenza d’oppio, cura pure intera
abitanti di villaggi, l'impiegan in cucina
assiem agli operai, in aiuto a dura vita
Krato il desiderio, aumenta a lavorare
aiuta in campi riso, lavòr manuale fare
da mattina a sera, col caldo sole forte
sensibile però, a freddi e piogge molte
Foglie masticate, inebriano pian piano
cresce l'attenzione, a lavoro quotidiano
l’origine è rurale, ma il ruolo è culturale
accetta società, thai maschio esagerare
consumator assidui, finiscono assuefatti
perdon loro peso, insonni vanno erranti
sviluppan poi colore, scuro della pelle
su guance simili a, un epatico ribelle1
Sintomi son vari, in casi dipendenze
lacrime dolore, e a scatti le movenze
secca tieni bocca, spesso fai minzione
Feci ugual caprine, alcun costipazione
l’effetto è stimolante, dopo un or finito
lascia posto a effetto, un poco sedativo
ansia preoccupazio, scompaiono lontano
mettersi a relax, emerge poi spontaneo
un bimbo sognatore, m'appare l'aborige
combinazion di note, Raseno qui ci dice
permacultura nasce, nell'isola Tasmania
Assiem al didgerido, arriva qui in Italia2
aumentano gli Emù, imitandone le danze
vedo il Clan canguro, erige il grande palo
decorato in piume, a imitare il simulacro
cxvi
e fecero quei nomi, esistere le cose3
Valli con montagne, fiumi stelle e rose
nel mondo della vita, sta biodiversità
di umano nomadismo, noi siam eredità
per gravi malattie, di origine straniera
Tribù del canguro, nasce da suo totem
e recita antenati, del tempo di Jukurpa
Lor imitano i balzi, del mitico canguro
corrobori danze, alimentano il futuro
mappe di tal canti, all'uomini van dare
segnano i cammini, e piste da tracciare
L'aborigen scambia, mappe sue sonore
Thera parve piatta, nei tempi dell’inizio
Serpente arcobaleno, dormiva in orifizio
al centro della terra, là per lungo tempo
risveglia e sale sù, quan matura intento
tien ogn’uomo sogno, un mito fondatore
l'antenato primo, che lo cantò in amore
restano in Australia, vie di canti antichi
orme di antenati, nascosti in superfici
Rompe poi la crosta, inizia col viaggiare
attraverso della terra, vuota senza luce
potente tien magia, causa forte pioggia
solco del suo corpo, in fiumi pure foggia
un antenà Cjuringa, traccia itinerari
così snodò più fiumi, laghi e più cascate
viaggia lascia latte, da mammelle calde
La terra fertilizza, in foreste rigogliose
crea deserti e valli, e catèn montuose
pur didgeridoo, è prodotto da termiti
e fa vibrar il corpo, in melodici fremìti
senza le parole, descrive terren canto
dentro la capanna, risuona l'iniziando
Tornando nella terra, animali risvegliò
Rettili e marsupi, insetti e uccel colòr
Riempie ciel di suoni, pappagal dipinti
Uccelli danzatori, e i grandi Moa estinti
perdere Cjiuringa, è oblio di via ritorno
tutti sulla terra, ognun un pezzo mondo
conoscer ricordare, un pezzo di sentiero
continua camminare, melodico guerriero
Risveglia vita d’acqua, fiumi con il mare
Pesci nei torrenti, stagni gracchian rane
tartarughe e anfibi, d’abissi e sottosuolo
da uter della terra, risveglia alfine l’uomo
la terra prima esiste, ideata nella mente
Si canta ricorrente, e viene all’esistente
meno prenderanno, e men restituiranno
scosse poi dal vento, invita uscir nel bush
suo pube sotto gonna, è di peli ricoperto
l'ho messa incinta io, felice a tutto petto
canti danze e riti, risveglian mana fuoco
richiamano presenza, genio di quel luogo
Lo spirito del bimbo, è entrato dentro lei
Uman del barramundi, cantan molto fièr
mettono ripari, fan ombra a donne viso
e stanno sempre là, col pene subinciso
umàn da Mà Serpente, apprese vit’armoni
a viver coi cugini, e prender necessario
appreser uomo-donna, far la discendenza
Mà Serpente infine, ritirasi in quiescenza
Ogn’individuo lor, è figlio a un territorio
Indossan gli Arunta, copricapo in piume
totemico suo clan, di nascita o adozione
caccia con raccolta, spontane vegetazio
1
l'uso moderato delle foglie non dà disagi fisici ma sol nausea legame parentela, cresce in tale spazio
e minzione. Benefico se unito a tè verdi e fiori di papavero,
dà legger azione narcotica assieme vigore e lucidità. L'abuso,
combinato con gran quantità di caffè, farmaci iMao ed alcol,
accresce la pressione del sangue, tachicardia e i rischi mortali
eventualmente connessi, specie in soggetti predisposti. Taras
2
tabù incrociati proibivan ai membri di un clan la caccia dei
propri totem animali/vegetali; imponendo invece il rituale
mantenimento di tali specie. Così ogni clan totemico lavora a
beneficio di altri gruppi sostenendo le proprie risorse.
girano in Australia, intonando cantilèn
il fuoco in sottobosco, facilita lor caccia
sèlezion le piante, e disegna ecosistemi
estingue varie specie, altre ne propaga
ai riti vede tutto, questo ben l'appaga
nel Tempò del Sogno, le creatur totèm
con l'altrè tribù, allarga il suo folklore
incisi in legno pietra, luoghi di sciamani
piste senza canto, non vengono a realtà
ronza il termitaio, Cjuringa a richiamàr4
per cibo o corrobori, pitture rifaranno
3
Totem è parola algonchina e significa discendeza da un
capostipite. I Wondjina, totem della pioggia, si tramutarono
in pietre, rievocati ogni anno prima del monsone, provocano
la pioggia con riti creativi incisi su cortecce, rocce, pali, ecc.
invece a Mumbay, s'invoca Ganesha, per chiuder il monsone.
4
una sequenza di suoni fa una storia che narra un paesaggio e
ogni paesaggio nasconde una storia scritta e cantata in versi.
Tavoletta di legno (cjuringa), talora dipinta, attaccata a una
funicella il cui rumore fa supporre la presenza del Sé primo.
L’iniziando si ritira in boscaglia e lo fa vibrare, lo spirito del
termitaio sotterraneo lo coglie e divora, poi lo risputa come
uomo perfetto. Clemente Alessandrino rivela come Dioniso
Zagreo fu divorato dai titani dopo essersi dipinto il viso di
bianco caolino e aver ronzato il rombo. Resiste in Sicilia il
giocattolo Lapone, grossa ape dall’insistente ronzio. Raseno
sta l’uomo-medicina, che aiuta pur rivela
gestiscono le donne, malesseri ordinari
impacchi e bruciature, e infusi officinali
presenza della morte, in gruppo và curata
l'agonia dei membri, in rito accompagnata
2 anime ci sono, al momento del trapasso
guida didgèrido, viaggio sen sconquasso
Djarada canti amore, di magica valenza
Imitan corteggio, d’uccelli discendenza
nei canti liminali, aborì-melanesiani
erotismo religione, corrèlan quotidiani
le aborigene donne, or siedon assieme
cantàn miti e canti, di antica creazione
del tempo di sogno, fan recita e danza
Dipingono i corpi, con ocra e costanza
Indossano i gioielli, di semi del deserto
invocano serpenti, che fanno moto lento
Mentr’ergon palafitte, su tutta la palude
con natiche ondeggianti, tutte seminude
Lui le invia bel mazzo, di penne dell’emù
Sesto si riallaccia, continua narrazione
da dopo la Thailandia, farà coperazione
ruràl volontariato, in Africa e Tasmania
farà permacultura, in Papua e pur Italia
Una casa di Gebusi, nell'isola di Papua
Ha invitato gente, da insediamen vicini
a festeggiar colà, l'amidamèn del sago
mostrare loro danze, in riti dell’afflato5
5
Knauft: “ La lunga-casa (23 metri) dei Papua Gebusi, è
costruzione singola, dove risiedono tutti i membri della
comunità. I Gebusi, come altre popolazioni della Melanesia,
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
78
Uomini in villaggio, che ospita la festa
da guerrier vestiti, marcian alla testa
diffondono la rabbia, ritual ed apparente
addentano le dita, che l'ospite protende
giunge poi la sera, e uomini entro case
Preparan la Kava, colta in prima fase
già in polver ridotta, radice in mortai
il giorno fù passato, nel grido dell'ikày!
siedono nel cerchio, comune ritualismo
tra ospe-ed-ospitanti, via l'antagonismo
preparano bevanda, e fumi foglie palma
per cener ricavare, per addolcir la kava
questa vien divisa, fra tutti i servitori
In ciotole di palma, e noce cocco fiori
vièn aggiunta l'acqua, messa nell'infusa
kava con le mani, piano vien spremuta
Versan'ospitanti, il kava in coppe cocco
presentano bevanda, ad ospiti d'intorno
che numerose coppe, ricevono in regale
pur se fan protesta, è obbligo accettare
Sol quand'è vicino, a vomitar bevanda
Cessan ospitanti, forzar la tracotanza
Dopo aver bevuto, bevon gli ospitanti
Si servono da soli, bevon or entrambi
in modi men formali, là duràn la notte
scherzo e socializzo, tra più tazze kava
Donne coi bambini, posson sol guardare
Kava fra Gebusi, è scherzo pur sessuale
cxvii
Iniziano più danze, prim'ore del mattino
ornati e seducenti, donne tengon ritmo
uno balla al centro, io vomito già tanto
giocano ai richiami, sessuali di rimando
all'alba pure resta, stupore per la kava
c'è chi dormi-veglia, dopo notte brava
svegliano poi tutti, comprè i visitatori
che ricambieranno, in futuro tal favori
ritengono che i ragazzi crescono e si sviluppano mediante
l'ingestione del seme dei loro fratelli maggiori. La bevuta di
kava e cameratismo scherzoso con richiamo a tale scambio
fra maschi. L'effetto generale del kava è il cameratismo e a
Tahiti era bevuta dai guerrieri per vincere l'insonnia e dalle
donne per urinare e curar malattie veneree prese dei marinai.”
un topo fu osservato, masticar radice
entrar in stato coma, alzarsi ridestarsi
una donna l’osservò, e presto lo imitò
Potere della piantà, al villaggiò riportò
social bebida Kava, creativa d’adunate
classifica lor capi, e gli ospiti raccoglie
completa pur lavoro, evento di rituale
Nascite con morti, e union pacificare
è segnal di pace, auspicio riesce dare
radice dello scambio, buon a divinare
consacra bimbi e, insegna le salmodie
ritmi d’hula danza, lìbagion cerimonie
In isole piovose, assolate in Polynesia
cresce rigogliosa, provien da Melanesia
il'acqua mescolata, produce fermentazio
amar color marrone, calmante satisfazio
Medicinale pianta, calma nervi e ansia
combatte ogni fatica, in modo naturale
è anti-depressiva, e procur tranquillità
Tratta mal di testa, e fa mente vigilàr
Per malesser vari, impiego nell'infuso
foglie oppur radice, fin decotto chiuso
elimina tensioni, nei gruppi da curare
corpo ti rilassa, crampi ed emicranie
uso pur le foglie, a far le fumigazio
per i reumatismi e, dolori articolazio
salva i prigionieri, concilia coi nemici
Connette agli antenati, lì all’isole Fiji
Kawa li a Tahiti, d'acqua stemperando
tritan grattugiata, preparan masticando
impregnata da fanciulle, còn loro saliva
và nel latte cocco, o acqua sfatta e via
“Datemi del kava, datemi del kawa!
chiedon fanciulli, in cerchio a masticar
impiegan 2 minuti, e bolo viene posto
su foglia di banano, al capo sottoposto
s'appare sufficente, mesce bolo e acqua
con spugna vegetale, si filtra si fa chiara
allora mescitore, la versa ai commensale
il succo nelle tazze, la spugna deve dare
L'infuso suo combatte, sifilide importata
ebbrezza di sudore, dose va aumentata
quan parton marinai, a lenire dolor folli
fan giorno di sudore, donne degli atolli
a dosi piccoline, il kawa è un eccitante
fà sopportar fatiche, piacer esilarante
i grandi bevitori, han tremito nervoso
sensibili ai rumori, rifuggono il noioso
sonnolenza kawa, è analoga alla ganja
ragione si conserva, con coscienza data
un tremito percorre, giuntur e circolazio
torpor silenzio pace, trasuda nello spazio
sudor ed erotismo, copioso può apparire
Inizia tal ebbrezza, passati i vèn minuti
secòn la dose dura, da due fin le sei ore
secòn costituzione, interior disposizione
è profòn stanchezza, dopo dell'ebbrezza
riposo necessario, l'abuso dà magrezza
beato torpor kawa, è simil ai coqueros
cercano silenzio, gli assidui del sentiero
prosegue una serata, Taras il gitano1
che narra l'esperienza, di guaritore nato
sciamano intitolato, girava la campagna
trova nella Tuscia, Emilia sua compagna
Osservo gli animali, a capir la medicina
d’istinto usan le piante, come un officina
Scimpanzé con renne, serpenti cani gatti
insegnano kung fu, clisteri ed altri fatti
Quando stanno male, Cicogne fan clisteri
spruzzano col becco, un pò d’acqua salata
Oche anatre ed uccelli, selvatici dell’acqua
buon erba siderìte, cercan a ogni pasqua
Fiorisce celidonia quan rondine ritorna
dà vistà ai lor piccini, muor a migrazione
Pollastre pur malate, cercan foglie alloro
adattano stagione, a mezzo purghe d’oro
Laurètum boschi sono, luogo di Ciuffenna
templi di Pan Cervi, ed Edera in insegna
l'aroma è penetrante, richiama vaticinio
di Pizia e di Sibilla, Rasèn ricorda Plinio
così l’alloro pianta, saette tien lontane
Là dov’esso cresce, è l’oro del poetare
ai dafnofagi di Delfi, Plutarco fa le lodi
mastican le foglie, del lauro i sacerdoti
potente germicida, a zenzero associato
foglia sen picciolo, all'ombra và essiccato
l'infuso per tonsille, per gargarismi viene
contiene geraniolo, pinene e fellandrene
Lo stomaco rinforza, è un anti-catarrale
avàn di coricarsi, assai stimola il sudare
blocca evoluzione, influenza raffreddore
se bevi dopo i pasti, ti aiuta digestione2
Ama buon Raseno, un incenso fumigato
aroma del lauretum, poiesi ha stimolato
foglie frutti impiega, in piatti cacciagione
usa unguèn laurino, a lenir ogni dolore
cxviii
gli macero in oliva, buon olio laurinato
Lenimento a spasmi, e traumi articolato
contrasta la fatica, insonnia la bronchite
antisettico che sfiata, il peto meteorite
Io Pamela e Lisa, proviàm suggerimenti
succhiare strofinare, salvia aiuta i denti
così la parietaria, mentre in mal di denti
granèl di sale grosso, depone lì tra i denti
Mal gola e gengivite, salvia e rosmarino
bollire com infuso, più volte sciaqui al dì
infiammazion ad occhi, bollire fior di tigli
filtra e fanne impacchi, mattin e sera pigli
2
Sminuzza 6 foglie secche in tazza bollente (10g in mezzo
litro d'acqua), dopo 10 min filtro e bevo 3 tazze al dì. Bevuto
1
Taras ricorda alcuni motti chiave della scuola di Salerno:
prima di coricarsi fa sudare molto riuscendo spesso a impedir
“Purga l’issopo dalle flemme il petto; “Ruta giova agli occhi l’evolversi di un raffreddore o influenza. Se sorseggio dopo i
e fa la vista acuta; “Avvolgi gli amari in foglie di lattuga.
pasti tisana calda con eucalipto e lavanda, lauro vince cattiva
“Dove l’aria è appestata, l’Aceto è buon preservativo. E
digestione e gas, depressione e stanchezza. La polvere delle
Ippocrate: quel che non guarisce la parola, guarisce l’erba bacche essiccate, 1-2 cucchiaini al dì, aiuta contro influenza,
medicinale e quel che non può questa, risolve il coltello”.
raffreddori, malattie nervose e paralisi”. Taras
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
79
In difficile ferita, assiem rose canine
Parietaria in vino, sfiamma le gengive
Ezechìa re di Giudea, curava con i fichi
schiacciati sulla pelle, foruncoli e fastidi
islandica Cetraria, Lichene delle rocce
pulisce bocca e denti, allevia pur la tosse
congestio raffreddore, infus'espettorante
emetico e antimuco, a stomaco e rinite
Antidoto efficace, per ulcera e gastrite4
lenisce reumatismi, bevendo avanti a sera
spalma sulla zona, a gocce cera imbuto6
Se soffri debolezza, o febbri intermittenti
Gastrite catarrale, o di croni indigestione
preparati decotto, d'acque molto amare
addolcisci con il miele, aiuta senza egule
sciroppo di cipolla, o il vin piscio cammello
mal gola od intestino, fò un lime canarino
fò digestion cosciente, asana per addome
metto in ibernazio, le mie corrèn nervose
Linum usatissimu, pur Lino dei tessuti
ha semi lassativi, in espettoranti infusi
di ser una tazzina, mattina muco e feci
spennella torcicollo, con buon peperoncino
semi biancospino, pestati messi in vino
uso in mal di gola, fomenti di eucalipto
peperoncin piccante, foulard al collo fitto
Sciacqui a gargarella, d'acqua ossigenata
allevia costipazio, e gonfior addominale
con Zenzero bollito, lenisce mar di mare
salata o con aceto, la tosse ho pur sedata2
leniscon mal di testa, col balsamo tigrino
assieme l’ottimismo, la mente sen tensioni
Vivon il presente, scansàn preoccupazioni
Freddori sinusiti, fomenti timo e menta
l'acqua cavol foglie, panacea per tutto
ciascuno d’essi sà, che fìnche c’è salute
calma la Rauwolfia, emotiva inondazione
l’Enula campana, ridà fibra a polmone1
L’infuso liquirizia, se preso dopo i pasti
aiuta digestione, alleviàn costipazione
aiuta l’escretore, il nervò e respiratore
buona lassativa, sedante ed emuntore
con succo fichi miele, a vapore con limoni
polmoni congestioni, mal gola indigestioni
pioniere come l’alghe, ross'oliva ha foglie
cespugli per la tosse, secca e persistente
fatica cuor e sonno, la Cetra cura sempre
cxix
e dava polmonaria, in decotti polmonite
Ingoiava pure piombo, in casi appendicite!
e nell'indigestione, 3 petal bianche rose
bolliva in camomilla, con anice lor spose
mitiga pur l'asma, e le tossi d'indifesi
fòl fragola di bosco, di timo o rosmarino
per distorsioni trita, corteccia di sambuco
lasciato macerare, ventiquattr’or in vino7
Fascia poi con sciarpa, di lana per scaldare
fà scioglimenti sfiamma, alfìn lo scapolare
Musica ed incenso, e l'azzurro lumicino
assieme ai pediluvi, mare e limon succo
l'aria fresca e sole, son cibo e medicina
di zingari gitani, più amici e pan-indiani
e cibo a conservarla, son ricchi pien di luce
Ma se scompaion loro, assiem all’erbe varie
il veleno si fa strada, in brevetti sol ed arie
infesta la gramigna, e cur costipazione
con cicoria e ortica, ha ombrellife azione
Decotto paritaria, per stipsi indigestione
Pane muffo cura, infezioni com impiastro
la nonna l’insegnava, a Taras giovinastro
pulisce bene gli orci, di vini-ficazione
mangiava Orzò tostato, e infuso rincuorava
Penicillin diceva, è il pane che invecchiava
Tisan in latte miele, con orzo e timo sfizia
Radici di cicoria, rabarbaro e genziana
Gìnepro communis, contiene gineprina
Tisana digestiva, è finocchio e liquirizia
Ipofisi massaggia, con l'alluce del piede
Sua nervosa fibra, qui termina si siede
di fegato e intestino, son un toccasana
specie s’hò mangiato, piena settimana
tisane bacche fiori, d'alloro e camomilla
la polver sternutoria, mio naso ben distilla3
Riduco flatulenza, lontano frutta e pasti
in tosse e naso chiuso, fomento i rosolacci
l'infuso del granturco, di gialla barba bella
pei calcolosi ai reni, e pisciàr via la renella
1
sciroppo cinese per tosse e bronchite: bolli in tegame radice
d'enula campana e trifogli, lentamente, finchè ammorbidisce,
filtra, dai miele e imbottiglia. 1 cucchiain ogni 4 ore. Tè di
salvia per febbre, dispepsia e flatulenza: 30gr di foglie tritate,
60 gr di miele, 3 cucchiai di succo limone in acqua bollente,
copri e lascia riposare 40 min; filtra e tieni al fresco”. Taras
2
“Taras: infuso di petali essiccati di rosolaccio seda la tosse.
Sciroppo tosse: bolli un quarto d’ora in mezzo litro d'acqua ,
un pugno di salvia, una mela sminuzzata, anice, camomilla,
una manciata di fior di tiglio, uva sultanina e 2 fichi secchi.
Filtra lo sciroppo e bevi più volte specie prima di coricarti.
Per raucedine: cuoci 5 carote in poca acqua un quarto d’ora,
versa il succo in bicchier acqua tiepida e bevi 6 volte al dì”
3
Seccare fiori e foglie di alloro, origano e basilico, ridurle in
polvere fine con pestello, quindi sniffare a piccole dosi.
per calcoli ed edemi, e 1 nervoso sedativo
così il fior passiflora, vince irrequietezza
causata dalle febbri, rilassa con ebbrezza8
cxx
e radici di gramigna, pei calcoli renali
fò bollir e bevo, con mais e officinali
castàn ippocastano, trito annuso in tenda
cxxi
nei vin fò macerare, amar medicinali
ferite infette Taras, fa urìn disinfettare
ed usa bacche vischio, pesta già seccate
sui Porri lui vi spalma, latte foglie fico
e l’erba balsamita, per dar profumo fino5
io mastico sue bacche, per cura medicina
lo stomaco rafforza, appetito mi riporta
Infuso oppure vino, ai polmoni dà la forza
Mezzo litro d'acqua, e un cucchiaio bacche
Tè d’ogni due ore, produce un gran sudore
è buon respirazione, così espettorazione
acciacchi dell’inverno, in grappa fa furore
incapace se ti senti, a far l’atto sessuale9
è psiche indebolita, è insonne nevrastene
fà infusi aranci vino, e papaver passiflora
mangia fichi e ceci, e la fantasia rinnova
i Fichi eccellon bene, contro l'impotenza
coi ceci in zuppa calda, titillan genitale
Mirto e vino bianco, con aglio a stimolare
e Rucola insalata, con mela a rinfrescare
sappi cura d’uva, arresta pur l'artrosi
pazienti in polmonite, e la tubercolosi
persone che guarite, tornano graduali
consumàr più cibi, sen dolci e carboidrati
cur dell’uva agisce, sola e indipendente
da cibi fuor di Lei, non vuol interferenze
adivasi e primitivi, conoscon tal digiuno
di sola frutta che, risvegli il primo fiuto
Gandhi nei digiuni, chiè succo d'uva puro
così il poter dell'uva, lavora più sicuro
tu gli acini con semi, masticane tanti
rinforzano gengive, coi denti traballanti
6
così mele cotogne, e cocomeri con semi
“Aglio, finocchio, liquirizia e menta, aiutano salivazione e per le slogature, Taras fa colare 3 gocce di cera su due
secrezioni gastriche. Masticare un bastoncino di liquirizia
monete e vi aderisce una candela, poi, pone la moneta sulla abbassano pressione, depurano tuoi reni
pulisce boccae denti, arrestandone le carie. 2 o 3 bicchieri di parte dolorante, accende la candela e la copre con bicchiere di un tè cocome semi, per contrastar’infarti
infuso molto carico di Glycyrrhiza glabra, provocheranno
vetro. Finito l’ossigeno, candela spegne e la carne risucchia Lenir le pelli rosse, curàr vermi testardi
nausea o vomito, aiutando a rimuovere l’eccesso di muco
nel bicchiere; il dolore dovrebbe passare appena tolto il
8
Il dottor Swinburne Clymar, come i tupinamba del Brasile,
accumulato nello stomaco o nel petto”. Taras
bicchiere, se ciò non avviene ripete l’operazione sin 3 volte.
5
L’acqua profumata di san Giovanni, è ottenuta lasciando
Nelle Insolazioni poggia un bicchier d’acqua sulla fronte.
autorità nel campo della Passiflora scrive: “va somministrata
7
macerare nell’acqua una manciata di erba e fiori profumati
15 peperoncini rossi in 200 gr (ml) di alcool. Parente al
in tutti gli stati febbrili accompagnati da estremo nervosismo
(balsamita, iperico, camomilla, rose, salvia, rosmarino, foglie Peperone ricco di vit.C. La carenza di vit.C provoca lo
e insonnia, poiché calma il sistema nervoso più dei narcotici”
9
noce) nella notte 23-24 giugno fuor finestra; Sparsa su corpi e scorbuto: indeb.muscolare e tendenza alle emoraggie,
Taras: “fai macerare in un litro di vino bianco 30g cannella
su campi come auspicio od unita con canfora per far il bagno evidenti su gengive, piaghe, dolori articolari e pallore.
e sedano per 10 giorni, filtra, smiela e bevi 2 bicchierin al dì
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
80
4
Cocomeri li spacco, bene con le nocchie
col dito medio l’apro, e bevo come coppe
se sete ancora resta, mordo bord'interno
così fan pur maiali, che l’amano più bello
A ber la mia pipì, un dì Taràs m'invita
Amaròli acqua di vita, è urinoterapia
assieme con digiuno, e disintossicazio
astension da cibi finti, darà rigenerazio
contiene vitamine, l'ormoni ed antibioti
annulla velen serpi, scorpio insett’ignoti
velèn cura veleno, in dosi omeopatie
Amaròli da millenni, i corpi sann’offrire
Mangiano i gitani, funghi assiem patate
al posto di lavarli, strofinan quei col sale
a pulire loro pelle, e in malattie cutane
mangiano patate, crude e grattuggiate
Taras fa frittate, con fiori di sambuco
radici con corteccia, fa l'unguento puro
Lozione per sanàr, le ustioni e le ferite
Ulcer della pelle, di bocca e di gengive
Decotto al cavo orale, l’afta ben riduce1
bacche dentro vino, fan tonico antitosse
infuso sfiamma pure, artriti e reumatismi
affezion respiratorie, la gola in gargarismi
il tè trifoglio rosso, contièn fosfor e calcio
contrasta rachitismo, pertosse e fragil denti
il tè trifoglio bianco, previene gli orecchioni
in epìdemia d’otite, và mièl se fuor stagioni
la foglia di achillea, blocca sangue al naso
emorroidi emorragie, e regola mestruale
mentre succo rumex, detto erba brusca
alitosi e dermatosi, tratta con la frusta2
rabarbar digestivo, contien acido ossali
in corpo lega calcio, formando l'ossalati
crea problemi reni, in soggetti ereditari
contrasta cavolernia, in pezzi sotterrati3
Gichero eman'odore, di forte putrefazio
per attrar l'insetti, nel suo fiore spazio
fondo ben più caldo, mosche intrappolate
col polline sui peli, costringe al fecondare
l'Arum maculatu, dà nome alla famiglia
di Aracee ben diffusa, in tutti i continenti
inverno sta nel bulbo, riesce a primavera
Nitrofila dei boschi, è disinquinante vera4
cxxii
pei frutti arancio rosso, gradevole sapore
accadon ai bambini, frequenti intossicazio
Mà i bruciori in bocca, durante masticazio
assiem odor carogna, riduce alto dosaggio
l'irritazion cutanea, accade per contatto
dà brevi veschichette, seconda di allergie
giacchè i principi tossi, termolabil sono
vanno a scomparire, con bollitur e fono
usavo foglie fresche, applicate sulla fronte
contro mal di testa, analgesico risponde
foglie sue pestate, a foruncoli applicate
oppure in un decotto, antiemorroidi date
perenne Hedera helix, pianta rampicante
Balsamica efficace, è buon espettorante
resiste in situazioni, scarsezza e umidità
riparo per uccelli, tien bacche da mangiàr
Raseno ci racconta, che là nella Toscana
Baccante Tersicore, non trov'edera piana
a ornàre il capo allora, impiega le spinose
a danza poi convulsa, fronte punge a iose
cxxiii
tossiche ad umani, le bacche e derivate
specie alle persone, allergiche o malate
infuso foglie estive, seccate lentamente
porta via la tosse, l'impiego cautamente
Iniziaron ad urlare, e il rito a esagerare
infuso esternamente, è shampo per capelli
che lucida e scurisce, in 2 litri d'acqua belli
decotto foglie fresche, in bagni antireumati
suoi getti novellini, nei rami a primavera
rossastri e teneroni, od Asparagi turioni
amarognoli con gusto, cimo per cucina
solo pochi sanno, è alimento medicina6
in pomata io friziono, sugli arti addolorati
straccian vesti brache, nel vero baccanale
lor gesti d’inconsulto, d'istinto a dimenare
Smilace bacche rosse, inizian a mangiare
cxxiv
pestate foglie fresche, o succo delle bacche
l'applico all'esterno, le nevralgie combatte
Bevute con cautela, son purghe antibiliari
catarro bronchi gola, e cefalee mestruali
Narra con ardore, Taras mio gitano
le bacche in epistassi, e per l'epilessia
Solànum dulcamara, contiene solanina
così Solanum nigrum, legger allucinanti
dàn senso d’ebbrezza, ansia o rilassanti
cefalea ed insonnia, ninfomani eccitanti
Fior macerati in vino, contrò dissenteria
la sua radice aiuta, denti, testa e milza
lenisce mal d’orecchi, e disturbi della vista
più vasi con tal succhi, quàl disintossicante
il gruppo solanacee, che usa triptofàno
bocca secca danno, e sete più ampliata
pression tachicardia, e pupilla dilatata
l'erbe delle streghe, son in tale gruppo
bassi-alti dosaggi, dipende il loro frutto
in macchie di radure, a limite boschive
è il tubero da fresco, energico purgante
antireumatismi, e un buon espettorante
conservano i gitani, sempre in loro tende
il timo per la tosse, e fogl'edera in aceto5
dà vomito e gastrite, diarrea e tachicardia
convulsioni e coma, l’eccesso par che sia
in lunghi viaggi a piedi, rinforza lor segreto
atròpa belladonna, dà nere ciliegine
Smilace strappabrache, è un edera spinosa
Ispàn salsapariglia, liliacea e fuor pungente
in Ameri centro sud, và estratta da radice
benesser e paesaggi, dàn dosaggi bassi
una resin saponina, ad effetto sudorife
calor e polso scende, s'offusca psiche via
L’avvelenato in coma, muore in asfissia
con Edera frustini, percuoton loro corpi
stimolan passioni, le menadi dei boschi
protegge loro casa, è rifugio dei folletti
sull'edera Raseno, offre suoi commenti
Il giusquiamo nero, è piantà biennale
sparso nell'Europa, in foglie tien alcale
in frutti e pure semi, tien scopolamina
che ritual dosaggio, azione sua raffina7
detto Pan di bisce, o lingua della serpe
calla o erba Saetta, oppur erba da piaghe
Magica è seccata, sacchetti anti malocchi
fiore nella culla, è a protezion marmocchi
un aristolochia pianta, è simile al gigaro
fior giallo a cartoccio, e mosche nell'ovario
nel bosco i fiori sono, bianchi o color rosa
visibili agli insetti, che posson far la posa
mentre alle alte dosi, midriasi deliranti
6
5
Taras: “a Bomarzo ponevo una foglia direttamente su pelle
3
acido ossalico in 4 frammenti di fusto di rabarbaro infilati
ispessita, trattenendola con fasciatura o facendo macerare le
nel terreno a ridosso delle radici del cavolo, limitano il fungo foglie in aceto. Contro artrosi e sciatica pratico impacchi ad
1
“a Bomarzo uso le foglie fresche lavate e applicate sulla
parassita che produce l'ernia, specie in suoli acidi mal drenati. azione analgesica e antinevralgica con decotti di foglie più
4
parte infiammata: pelle, bocca, ascessi (possibili reazioni
Il gichero ha proprietà: antiasmatiche, antitussive; contro
piccole e attive nate sul versante a tramontana della quercia.
allergico-irritanti su pelli sensibili). Steli svuotati del midollo, emorroidi e polipi del naso, Radici e foglie fresche (bollite
Decotti ed unguenti (edera polverizzata + grasso) uso a guarir
sono usati come cerbottane e pifferi di Pan”. Taras
sgrassan e candeggiano la biancheria) uso per ferite difficili e foruncoli, piaghe, scottature e rimozion di calli duroni. I gitan
2
Rumex Acetosa perenne: succo depurante, digesti lassativo, bruciature; contro i reumatismi schiacciavo e strofinavo su
vivono coi piedi, li rinforzano camminando scalzi sull’erba
astringente, antireumatico (controindicato in coliche, gastriti, parte dolorante le bacche rosse, inizia forte bruciore ma poi coperta di rugiada e li sfregano con acqua salata e infuso di
calcolosi ed artriti gottose), vince scorbuto ed eccesso sudore. passa; la polpa-tubero tien caustici cristalli d'ossalato calcio. foglie d’edera, pestate e macerate per 2 giorni in aceto caldo”
Smilax aspera lianosa perenne, fusti teneri giovan rossastri.
I fiori (set-nov) piccoli, bianchi, profumati riuniti in grappoli,
frutti son piccole bacche rosse non commestibili ma innocue.
7
hyoscyamus produce sintomi da intossicazione simili alla
belladonna; differisce per il minor eccitamento motorio (non
dà stimol a saltare, ridere, esagerar i movimenti). L'azione
ipnotica che esercita, è più marcata e con cefalea, vertigine,
minor sensibilità, sussurri alle orecchie, ambliopia, fotofobia,
afonia e minor olfatto, ma più sonnolenza con allucinazioni
audio-visive di tipo Apollinare (spiri.profetico) o terrificante
(scopolamina). L'acetato di ammoniaca risveglia dal torpore.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
81
chiamata apollinare, già in antichità
per sua spiccata azione, profè capacità
La usavano l'angizie, e sibille oracolari
seguendo l'istruzioni, di protocòl rituali
là in Costa d'Avorio, le donne sacerdote
Lavano nel fiume, alla festa della prima
accoppiano coi maschi, oggetti desideri
che a loro volontà, subiscono sparvieri
Salmace si gettò, dentro del laghetto
dov'immerso s’era, nudo il giovinetto
a lui si strinse forte, tutto l’avvinghiò
com'edera sul tronco, fusa a lui restò
Dature ad inebriarsi, usa tutto il globo
sanguinea borachero, dett'erba di tombe
fa visitar ebbrezza, morti e propri spettri
da semi fan la tonga, bevàn amar effetti
coito di banana, in Azande alto Congo
si eccitano tutte, toccando clito a fondo
introducono l’un l’altra, frutti di banana
così da stimolare, piacer e cura umana
poi gli Dei pregò, non esser separata
sebben Ermafrodito, resiste disperata
accolta la preghiera, eterna fu l'unione
un corpo solo poi, emerse in effusione
a Delfo come a Quero, l'usan già le pizie
più i sacerdoti indiani, per visitar parenti
strazio e convulsioni, accettan di durata
trovan bruji e ladri, rimedi a malparata
nell'area della danza, cresce l'erotismo
donne aprono gioco, senza fanatismo
Ermafrodito spiri, ottien dai genitori
mima bene maschio, coito di rinnovo
Chi alla fonte và, e merge suoi dolori
tocchera subito, medesima sua sorte
Metamorfosì, che apre-chiude porte
Ladri e prostitute, giò l'usan loro scopi
metel medicina, che più bevande sposi
pur cortigian amanti, sciolgono l'ardori
d'uomini disposti, pagar giostre d'amori
sin da piccini, s’apprende ogni cosa
è navigatore, il divino Ermafrodito
Siamo cibo e cura, riparo e sesso forza
ostinano le piante, comunicar qualcosa
l'origine dell'orge, dei sabba e culti vàr
risiede in un comune, substrato naturàl
se nasce una coppia, di bimbi gemelli
suave la datura, in Perù è la borrachera
cioè l'ubriacatura, data al can che mena
Solo suo pene, può compiere evento
davanti al villaggio, augurio portento
quindi s’accoppia, con moglie eccitata
applaudon poi tutti, la grande parata
Nell'isola di Bali, l'uomo occidentale
Raseno qui allaccia, la Venere Lupa
Afrodite la rossa, approda in etruria
Dea Lupa che nutre, i gemelli latini
L'Acca Laurenzia, Dea boschi nativi1
Ciukci di Siberia, son essi pur sciamani
Amati e rispettati, se ottengon risultati
in cure-guarigioni, risoluzion problemi
nell'animo dell'uomo, e in ecosistemi
poi narra del mito, Ovidi Ermafrodito
da Naiadi allevato, là su un lago Frigio
lascia a quindici anni, monti suoi nativi
giunge in altre acque, a togliersi vestiti
Yellama dei fiumi, Dea del sud India
ha poter di mutare, sessi a chiunque
cxxv
la mente pare morta, recupera la vita
quando annusa aceto, i sensi ben riattiva
Datur annual’eretta, frutt'ovo tien spinose
in tutti i continenti, ha foglie scùr rugose
atropina e iosciamina, e scopolamina tiene
prodotte da radici, e pur da foglie e seme
Atropin in via intestino, circola più energi
calma asmè bronchiali, è un anticolinergi
Datura cur ferite, fratture è antidolore
in forma di bevanda, o foglie al fumatore
consumano Datura, bevanda di radici
più giovan Tubaloba, tribù di California
Raffinano la vista, a vedere gli animali
chè diventeranno, lor spiriti guardiani
I nativi americani, san già di affinità
tra stato delle piante, e uman sessualità
l'atto dell'amplesso, ed atto d’ingestione
è capace a rivelare, l'identità interiore
indossa la regina, maschera da toro
tra i Ganda del Nilo, sesso è una rosa
senza i tabù, gli anziàn del villaggio
fan scuola lezioni, senza imbarazzo
il padre felice, è invitato ai presenti
fà un gioco e rimuove, fior di banano
da femmina che, tal parto ha donato
gira nella Siria, e giunge sino a Cipro
Passò pure a Creta, e nell'Ellade città
Diffuse riti e culti, per crisi fronteggiàr
traduce tale mito, conflitto dellla mente
di parte femminile, assieme la maschile
ma allo stesso tempo, indica in fusione
gran superamento, della dissociazione
è turista percepito, quale transessuale
a causa dei costumi, detto fù Berdache
l'uomo dominante, vinto è da Salmace2
cxxvi
2
Per l'etnologia,il berdache (sakalava-tanala in Madagascar,
mahu a Tahiti, katoey in Tailandia, auracani in Cile, lango in
Uganda).è travestito che indossa abiti femminili, può prender
a riva venne visto, da là ninfa Salmace
un altro uomo per marito, esegue lavori donneschi e durante
Argia che innamora, fuoco senza pace
il coito assume il ruolo della femmina. Presso i Cukci della
il giovinetto ignaro dell’amore linfa
Siberia i berdache son considerati sciamani. Oltre la moglierifiutò le dolci, richieste della ninfa
sciamano, l'uomo ha pur altre mogli. Lo sciamano può aver
una donna per amante e generare figli. Dai costumi sessuali
dei popoli nativi, si osserva che non potendo seguir gli istinti,
1
la Lupa Tacita, Dea della terra, caccia e fauna, con riti di
i nativi ricorrano a persona del proprio sesso imitando la
prostituzione sacra. Rom, il rumore che i piccoli fanno mentre forma esteriore dei rapporti eterosessuali, gli uomini usando
succhiano il latte dal seno della madre. Afrodite-Venere, dea il coito anale e le donne servendosi di peni artificiali (tibia di
di Cipro, è la Cypris, Cytherea, Anadyomene (nata da spuma renna su cintura di cuoio, banana), conservando le condizioni
del mare), Porne titillàtor (sacra promiscuità), Urania (cielo), della copula: un Io maschile e un Tu femminile e viceversa.
gli ermafroditi, suoi maschi devoti
traveston per lei, in feste e rinnovi
i sadhu Vaishnava, Krishna pur Rama
su vie Villipuram, la notte àmavasya
al Tempio Kothandar, riattuano mito
rinnovan le nozze, e la morte marito
il rito riprende, una stor Mahabarata
Il figlio di un rè, eunuco in battaglia
Chiese sposare, nessun fece avanti
Krisna rimedia, s'offre ai suoi pianti
Lo sposa di notte, mattin può partire
morto in battaglia, il lutto può indire
alla fin si rivela, quàl Krishna e Devi
per tutti presenti, che vedon misteri
Dea Anukite è, il Giano doppio volto
quello che la sogna, vede fino in fondo
capace a far vestiti, assiem a medicina
apprende pure l'arti, di fuoco di cucina
uno che resiste, a chiamata di samano
capo od altro ruolo, vive da smembrato
solo quand'accetta, chiamata di visione
smette di soffrire, suo clan ritrov'onore
Accettare dentro sé, l’autentica natura
porta la sorpresa, alla social struttura
ora più persone, l'accetteranno pure
Psiche si specchia, in tutte le nature
di là del monotema, ritrovi politema
La grande varietà, di naturale sfera
Più popol nativi, serbano nel gene
2 sessi combinati, a dare 4 gener3
il modello binario, vede uno e due
nei generi perde, veder sfumature
Lisa ricorda, che Tao sempre muta
concetto binario, sorpassa e confuta
Wacasa è capace, veder tutti i mondi
ha visione maschile, e vision femminile
Femmina e maschio, e nessuno dei due
Entrambi comprende, a dar sfumature
3
Organi fisici di maschio e femmina, si combinano ai generi
(spiriti) maschili e femminili, dando più combinazioni possib.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
82
Lo spazio raggiunge, all’origin di tutto
Dove soltanto, l’androge è compunto
Fonte primaria, del mondo sorgente
Poi differenzia, in corpo e la mente
diffuso và il costume, del travestimento
là nell’Inghilterra, del buon rinascimento
Maestà Giacomo I, nel mil seicentoventi
vuol predicatori, accusar travestimenti
Ognuno tien posto, sacro e speciale
Nessuna persona, abbiam da buttare
Osserva te stesso, richiama te stessa
In tempi della crisi, la forza si rovescia
lo yin diviene yang, e questo viceversa
il giorno divien buio, la notte gira senso
si mutan direzioni, valori e pur il sesso
Liber persegui, natur tua più fresca
Vener e Mercurio, son due diversità
la sintesi di androge, è psiche identità
la sua natur compone, ognì mentalità
Ermafrodito somma, due spiri-tualità
se attore si traveste, in altrà sessualità
ne scopre i suoi valori, con la mentalità
una mascolinità, si specchia nel potere
si abbiglia con corazza, e rigido vestire
suo Ermete papà, è caduceo Mercurio
antico dio lunare, androge scriba puro
Scioglie nei misteri, l’Io e l’altro da sè
l'esplorator de Vaca, esplora la Florida
e androgini nativi, ritrova in meraviglia
questi son sfruttati, chiamati berdachè
Ragazzi effeminati, innocenti cuori che
in Scizia ed Anatolia, Siria e Palestina
avvennero rituali, di cambi transessuali
gli Scizi in ritirata, saccheggian Ascalona
Dea Venere adirata, berdachè li lavora
molti erano mogli, a indiani coraggiosi
sacri ed aggraziati, fan maschi guaritori
o uomin medicina, sciamani e consiglieri
Rare donne pure, dàn prove da guerrieri
Tiresia nato a Tebe, assaggia sul Cillene
potere del serpente, a lungo lo intrattiene
gli dona la sapienza, e poter di guarigione
piacere muta cambia, secondo situazione
cultura dei nativi, incoraggia terzo sesso
pur nelle aggressive, tribù dei pellerossa
Winkìte nei Lakota, e Nadle tra i Navaho
i nativi americano, incoraggiano i cacao
in Africa e Brasile, è Dio Logun Edè
cxxvii
Famoso possedeva, pio abate Becarelli
droga che poteva, mutare i sessi interni
Uomini fan donne, donne come maschi
Rè Federica a corte, tien orgasmi vasti
Traversa ermafrodito, secoli del tempo
portandosi le idee, assieme suo modello
narra lo straniero, e l’idea di perfezione
in tempi d’incertezze, paur alienazione
fluiscono in città, persone assai diverse
che portano colori, germi e trasgressioni
metton pure in crisi, i rapporti di potere
che la bipartizione, sol può contenere
le donne della City, del ceto borghesia
Infrangono i tabù, di sesso e classeria
accusate d'immorali, o di prostituzione
al fatto d’indossàr, maschile vestizione
già cura radicale, a nevrosi e deviazioni
causata da dinieghi, e forzate educazioni
apprezzar diversità, bellezza arcobaleno
è un arte dei Lakota, e magico mistero
Esiston due sfere, distinte di creazione
riflesse l’un nell’altra, psiche e la realtà
guardiano della soglia, serve d’affrontàr
per tornar completi, e illusione dissipar
Contemplano i Lakota, 4 classi gente
Presenti in società, ruoli e differenze
Wakan kà l’artisti, i curator son Wapi
Wàkan saggi è, Wicànuga son maghi
molto coraggiosi, uomo cuor di donna
donna pure caccia, fuori d’ogni dogma1
1
può partecipare ad una festa di guerra, ma ritornerà al suo
ruolo funzionale di donna, raccogliendo bacche, cucinando,
conciando pelli, cucendo vestiti e infilando perline
veste come piace, volendo può sposare
sogni con visioni, sapranno autorizzare
e i maschi indi Yuma, li chiamano Elsa
se spirito in sogno, li cambia fan festa
a tal cambiamento, s'adegua il sociale
osservan fanciullo, e presagi san dare
un rito iniziazione, suggella il giovinetto
indossa pelle e danza, ed imita le donne
assume nome adatto, fallo chiaman clito
testicol grandi labbra, l’ano è lor vagito
Presso i California, e i Pueblo d’Arizona
un uomo vigoroso, scelto è masturbato
molte volte al dì, a produr la debolezza
così testosteròn, si scivoli in scarsezza
Fatto andar cavallo, atrofizzan genitali
cadon peli e barba, la voce alleggerisce
incline al femminile, ora è un mujerado
assume nuovo ruolo, nel social casato
La Datur ambigua, è potèn pericolosa
Taras cita gli Hopi, dipende da chi l’usa
Chimon miete pazzi, oppure spasimanti
è la fanciulla bella, a caccia degl'amanti
cxxviii
la impiegan berdache, a dar la frenesia
e quelli che pur sono, su prostitution via
profittator d’amore, spruzzano per tempo
sensi pelle schiena, goccie dell’unguento
ad esser liberato, da tal'incanto amòr
bisogna rintracciar, un curandèr cantòr
pur il cacciatore, che impiega tal magia
frenetico finisce, sua preda amar ossia
Se pianta di datura, è usata a divinare
è l’ultima risorsa, per ladri rintracciare
i cinque giorni rito, tra vomito e sudare
servono a curare, armonia sociale dare
bisogna usar la pianta, senz’interruzioni
così che ti conosca, e male non ti faccia
digiuno rigoroso, datura per bevanda
in stati incoscienza, producon le visioni
che posson durare, 2 sin quattro giorni
la pianta può pur dare, disordini mentali
eccessi muscolari, e cuor spasmì mortali
ciascun ragazzo vede, ruolo e vocazione
tracciato suo futuro, in solco tradizione
il culto toloache, è tracciato nei rupestri
in grotte piccoline, rifugio dei supersti
cxxix
Importàn divinità, che medicìn procura
usano i Chumàsh, Momòy nonna datura
daturano più bimbi, viziati oppur ribelli
Così che l'antenati, li rendano più belli
Momy è la guardiana, di riti di simbiosi
tien orfano nipote, e alleva da sciamano
Coyote vecchio uomo, joker di coscienza
grande cacciatore, che inizia adolescenza
Mandragora radice, fa spose le ragazze
mista nel foraggio, accresce latte vacche
agli uomini può dare, fortùn fecondità
Affari a lieto fine, armonia e prosperità
nasce Matraguna, da seme d’impiccato
Sessual piantà regina, procur fecondità
Regìn di Cucuteni, intenzioni sà ascoltàr
Ritual silenzio chiede, trasmette al dna
Taras ci racconta, l'incanto della pianta
fatto da una nonna, rumena pur gitana
rapporto ben diretto, è forte sentimento
Eliade pure cita, lo stesso incantamento
raccogli la sua foglia, sotto un plenilunio
paga con qualcosa, sennò ti tiene il muso
incantala con danza, di gran venerazione
suo duplice potere, dipen dall’intenzione3
“La porti a casa tua, le dai più musicisti
le rendi onor regina, via quei volti tristi!
non litighi e non odi, ricorda tal consigli
Lei ti salverà, e ti assegnerà dei figli
meteloides dove, dopo l’assunzione, ballano freneticamente,
cadono in collasso e ricevono l’agognata visione che darà
loro un progetto di vita. L'occhio di cervo inibisce toloache.
2
Nella desertica regione costiera della California meridionale 3 Eliade: “essendo una temuta e rispettata erba della vita e
tra i gabrieliño, i juaneño e i luiseño, i giovani maschi in età della morte, lo stato emotivo con cui l’approcci stabilisce la
puberale sono sottoposti alla cerimonia iniziatica della datura direzione del suo potere: amor e salute, oppure odio e follia”
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
83
si macera più giorni, piàno tutta quanta2
Domenica con musa, resto a deliziarla
e porto più persone, a divertir danzarla
pure resto allegra, specie di quel giorno
le auguro salute, lei gioia spande intorno
femmina che d’uòm, amor vuol provocare
quan sradica mandraga, nuda va spogliare
a suo posto nella buca, vi versa le monete
cosparge pur di vino, placàr matracu sete
fanciulle van in campi con savia praticòna
dopo aver mangiato, danzato nude ancora
pronuncia praticona, più formule d’incanto
intorn alla mandraga, scavan suòl intanto
attenti non scassare, nessun pezzo radice
chiave sia l’intento, con cui viene raccolta
se colta a creare l’odio, si sputano sul viso
si scambiano gl’insulti, si picchiano di rito
Tu sei regin di cieli, tempeste della terra
a casa d'ammalato, fa invocazione a sera
pure t'ho cercato, incantesimo hai portato
posto nel bicchiere, a guarir tal’ammalato
la zona ancor esterna, selvatica foresta
Castagni querce noci, legna per la festa
e zone di confine, son sacro ecosistema
più vuoti son colmati, bui son ravvivati
separano pù cespi, i luoghi profumati
che ospitan viventi, assenti in altra sfera
Malato beve miele, la savia versa l'acqua
tutta su sua testa, di miele poi lo spalma
Lega sul suo collo, cotòn rosso col soldo
Riveste con camicia, il rito par assolto
è cuore d'un giardino, ricerca d'uno stile
risposta di bisogni, inconsci da scoprire
progetto e realizzazio, è figlio di risorse
denaro clima suolo, e coincidenze forse
una siepe tagliavento, orna l'orto bello4
con alberi ed arbusti, calendule nasturzi
Tageti erba cedrina, lavanda e tanaceto
Basilico ed aromi, li annuso poi li vedo
tre cucchiai mistura, 3 volte al dì si beve
ciò dura per 3 giorni, astièn cipolla cruda
non beve l’acquavite, almen 2 settimane
ne latte fresco e var, cibarie zuccherate
Giardino evoca stile, di popoli del mare
foreste e pur deserti, i bimbi far giocare
raccolgo frutti ortaggi, zen meditazione
il giro a labirinto, impronta suo creatore
.5 maggio, Seba:
il giardino par firmato, continuo ridestato
migliora mai finisce, rispecchia cuore dato
trae vita da attenzioni, da lui che l'utilizza
diviene tempio thera, se anima conquista
diviso è quel giardino, in spazi funzionali
specchio d'acqua orto, erb'assieme bosco
delimita ciascuno, otto metri quadri mini
con siepi gruppi flora, muretti con scalini
incanto può svanir, pur s’un cane accorge
efficacia poi decresce, dopo sol che sorge
Colta la mandraga, fanciulle s’accarezza
s’abbracciano dicendo, la litania scelta
cxxx
consente vista esterna, allieta sensazione
giardino come quadro, ha varie angolazioni
terrazze e var capanne, pergole e verande
vialetto dall'entrata, snoda serpeggiante2
Madraga Matraguna, maritami a una luna
poiché se non lo fai, io torno a farti a pezzi
verd'erba matraguna, bel passero più folle
canta pur per me, sottò tua luna molle
terreno è occupato, con rustiche perenni
salvia e rosmarino, geranio e fiori belli
S'è colta per amore, ovvero per dragoste
per maritar oppure, ballare o far le feste
2 donne pur anziane, digiune van cercàr
portan pan e sale, e un soldo per trovàr
in luoghi assai nascosti, poi raccoglieranno
devono spogliarsi, e inchinarsi senz'affanno
con visi volti a oriente, 3 volte van giràr
e più incanti a recitar, al fin di sradicàr1
pur senza parlarle, tu mostra la tua gioia
finché giudicherai, che sia di buon umore
bevi mangia accanto, salutala buongiorno
invoca qual sovrana, rivela il tuo bisogno
domìn 2-3 specie, il resto fan gruppetti
i colori dominanti, sfuman blu e rosetti
Therabuti scuola, agro e pure tempio
ha terrazzamenti, e muretti frangivento
aiuole con bancali, con alberi da frutto
divisi da passaggi, paglia dappertutto
Inizio esplorazione, da ombelico centro
a zone per settori, irradio mi concentro
seguo qual criterio, per l'osservazione
facilità d’accesso, gradual coltivazione
cxxxi
L’orto che frequento, vedo fuori casa
Visibil da cucina, verdura è bella nata
1
Eu va dau pâine si sare/ io vi don pane e sale |Dar voi sa-mi dati nella zona dopo, c’è apiario nel frutteto
sanatate/datemi forza salute. |Fac cruce si bat matànii/mi segno
mi prosterno |Si pui pâine si sare / ti dò pane e sale \Sa-mi dai
leac / perché tu mi dia guarigione
più in là vedo foraggio, vigneto ed oliveto
un angolo dell’orto, ospita il roccioso
Giardino che a spirale, ripar officinale
Pamela gir e parla, d'aromi per la vita
borragine dà aiuto, a ortaggi a lei vicina
melissa irradia intorno, benefica l’aroma
respinge i roditori, romana menta bona
rimedio mal di mare, è menta esilarante
nausea gravidanza, morsi e afrodizzante
tra salice e colchico, e i fior di digitale
sta giallo zafferano, che aiuta il genitale
a inizi dell'estate, più bulbi zafferano
metto in soleggiato, suolo ben drenato
se fior violetto inizia, schiudersi recido
ha base stigmi aranci, se polline decido
Origano è la gioia, Salvia salva l'uomo
erba molto amata, tè del ventre buono
decotto di ginepro, ugual olio trementina
su pancia pelle reni, lo stimolo continua
Fior hanno influenza, fìn dov’è profumo
stimolan saliva, col ghiandolare muco
un alimentazione, a più erbe officinali
aiuta digestione, e i canali sensoriali
l'odore della pelle, indica tendenza
di una originaria, Tua forza identità
evita i saponi, che soffocan l'odore
scende verso basso, in pozza laghettino
all’ombra umidità, la piàn prezzemolino3
Romulo mi dice, con l'erbe sfregatore
i colori chiari e forti, vivaci e riposanti
in un angolo più vivo, gialli rossi aranci
con fiori foglie spezie, posti ad essiccare
2
Per mettere alla prova una pavimentazione, la si bagni.
Fondazioni solide sono: uno strato di ghiaia (10cm), di sabbia
o malta (4 cm), mattonelle messe a quota con la livella a
bolla e ramazzata di sabbia negli interstizi a sigillar il tutto.
3
nella parte superiore, più secca e drenata, sta rosmarino,
salvia, timo e origano, più in basso, là dove la terra è più
umida, dragoncello, prezzemolo, erba cipollina, coriandolo,
calendula camomilla e menta, giù fino al crescione d'acqua.
aiuta un pot-pourri, l'aria profumare
testa cuore e coda, son tre livelli aroma
vivace breve primo, persiste terzo ancora
Aria dei profumi, io sèn profondamente
cespugli dell'ortica, vivifican chi ha l’asma
ricordo che la nonna, melissa ed abrotano
mettea sotto cuscini, a far dormire piano
4
Una siepe protegge il giardino per una profondità pari a 10
volte la sua altezza
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
84
Aromatici odori, son garofano e lauro
Odor ambrosiati, muschio ed ambrato
Odori fragranti, gelsomìn gigli e tiglio
gli agliàcei saràn, assafetida ed aglio
Pinu silvestris, s'hai gran senso colpa
glande di Giove, se hai instabile forza
risolve il meteorismo, e aiuta sensazioni
m'idratan la pelle, coriando e ginepro1
a donne digestione, a febbri n'è calmante
Odor citrini sono, agrumi fiori spezie
Odor fetidi sento, di gener valeriana
e odor naùseanti, son Cucurbitacee
mentre i velenosi, appar di solanace
il respiro di labiate, combatte raffreddori
aromi boschi e fiori, l'annusi come vedi
dòttor Bach offriva, trentotto suoi rimedi
l'uomo muore nasce, venti han turbinello
bicchieri foglie menta, trito al frullatore2
filtro nebulizzo, nell'orto ogni otto giorni
repell'afidi larve, assièm formiche guaio
e mastico la foglia, rinfresca dopo l'aglio
mutano stagioni, e rinnovan carosello
ricerca l'essenza, agrimonia eupatoria
se hai forte tormento, di tipo interiore
se non toller litigi, oppur controversie
o soffochi angoscia, con var dipendenze
la Vinifera Vite, in eccesso ambizione
un albero Olivo, se hai molta tensione
dop'una malattia, o gran convalescenza
a riposar t’aiuta, e ritrovar coscienza
ai tenaci in eccesso, essenza di quercia
rigiova e protegge, esaurita possenza
mentre castagne, in estreme reazioni
emotive agli eventi, oltrè sopportazioni
se un Pioppo lenisce, paure e timori
d'incubi ed ansie, del sacro e terrori
prunu e ciliegi, a chi teme impazzire
far cose vietate, o di eccesso soffrire
se hai intolleranza, e scarsa empatia
un Faggio ti aiuta, a trovar giusta via
il Malus communi, a un perfezionista
permette accettar, corpo e conquista
se spesso pasticci, sii hippocastano
indeciso distratto, sclerantu dà mano
amàr gentianella, se sei pessimista
depresso o deluso, di antica sconfitta
Cicoria ti aiuta, se tieni ossessione
e un olmo e tieni, la rassegnazione
Clematis vitalba, se vuoi pragmatismo
verbena se duro, hai gran fanatismo
l'unzione che cura, è mirra oppur cedro
le foglie col calore, aggiustan digestioni
appen somministrate, stimolano il latte
I sensi percettivi, e il gusto insalivante
menta più invadente, metti in cocci vaso
che lasci fuoriuscire, il bordo da interrato
cimo i nuovi getti, per renderla compatta
ne metto alla dispense, o cumulo disfatta
lo spirito melissa, Pamèl và preparare
così l'acqua melissa, in grappa a macerare
per vomiti nervosi, mal d’’auto mar e fuso
Segue poi decotto, analcolico e un infuso
cxxxii
Melissa officinale, cresce in luog'ombrosi
Profuma di limone, l'assumo cotta cruda
radici dissotterro, alla notte o sera tardi
foglie nel mattino, quan brina si diparti
appesa ad asciugare, intèr o minuzzata
ha l'olio nelle foglie, a vincer debolezza
buona per nevrosi, tremori negli anziani
assiem a patimenti, di muscoli e morali
l'olio di Melissa, ha calmanti proprietà
giungine 6 gocce, ad acqua per bagnàr
Lei fà felice il cuore, e lo spirito solleva
contrasta pur insonnia, ai sogni dona leva
e sincopi e vertigi, combatte assieme con
l'amica maggiorana, cresce in tutti suoli
Calma il nervosismo, e vince indigestioni
1
Salvia è fonte num, decò fertilizzante
è tonico balsami, in notturna iperidrosi
azione necessaria, per var tubercolosi
aggiungi alle minestre, riduce sudorazio
dovuta a debolezza, e abbassa glicemia
Potèn cicatrizzante, per ferite e piaghe
difficil da curare, la savia par sa fare3
etto le sue foglie, per tarme allontanare
tannini amar principi, mastico a curare
infezioni bocca e gola, gengive ed alitosi
strofino ben sui denti, per l'igiene a iosi
fò bollir le foglie, assièm buccia limone
sul fegato e l'addome, rilassa pur dolore
dai getti non fioriti, talea fò fin estate
immerg'ormoni rovo, e l'uso alle tisane
Te salvia e rosmarino, fa bèn l’aperitivo
stimola avàn cena, gli enzimi al digestivo
Tè che pure sfiamma, fuoco di mammella
gengive sanguinanti, e saliva a catinella
siepi al rosmarino, son facili a potare
amica a flor carote, fagiol e cavol rape
Respinge pulci e zecch, e vari parassiti
infusa lava il cane, profuma nos amici
Rosmarino è rugiada, è aromatico mare
Posta nelle tombe, protegge anima sale
Antifungo antibattere, protè da pestilenze
Affezion respiratorie, tosse e inappetenze
in asma e raffreddori, diurèsi e digestivo
fa tonico del cuore, e sistem nervoso fino
strofino l'olio suo, su tempie a dar sollievo
analgesico in tensioni, e cefalee in rilievo
in impacchi cicatrizza, e serva carni grassi
unguenti in oli oliva, in corpi molto stanchi
i fior di rosmarino, bolliti e aggiunti al vino
fan l’alito più fresco, puliscono il mio viso
la gommoresina della corteccia di commiphora myrrha, è
stimato antidoto dei morsi, profuma e disinfetta ambiente e
cavo orale e accelera la guarigione di piaghe e ferite.
2
Un pizzico di polvere pesa circa 3g, un cucchiaio a raso 12g 3 Con aglio e rosmarino (proprietà simili) forma una triade
una manciata 50g. 1m. cubo di terra una tonnellata, il doppio unica. Ricetta bomarzo: fai bollire assieme in aceto forte, una
se umida (come un m3 di pietre). Una carriola ha capacità di manciata di sale e foglie salvia, crisantemo e rosmarino, poi
80 litri cioè il rinvaso di 100 piante in vaso da 10cm.
bagna delle pezze e pratica impacchi sulla parte dolorante.
Re Davide l’Issòpo, usava esser pulito
in salmi decantava, suo vino sopraffino
suo tè qual collutorio, per vincer infezioni
curàr vesciche e reni, aver traspirazioni
Curò l’epilessia, suon arpa in sinergia
Issopo e rosmarino, a Saul ormai senile
Issopo antipidocchi, ungento vermifugo
contengono sue foglie, penicillina fungo
l'issopo e rosmarino, attiran cavolaia
incrementano la vite, assieme ruta paia
or semina Pamela, le piante aromi offici
in contenitori d'uova, piantine viaggitrici
Ruta graveòlens, è piàn di aride terre
con fior piccini e gialli, cruciferi con forme
fin da tempi antichi, una panacea per tutto
che tossica in eccesso, sà provocare lutto
se ruta è coltivata, nei vasi su finestre
tien lontane mosche, da cumul di letami
Nocciòlo tien lontani, i tafàni fastidiosi
Menta li respinge, strofina pelle a iosi
nell'oli odor sgraditi, raccolti nelle foglie
riserva medicine, che dona nell’infuso
adatto per calmare, i dolòr cicli mestruali
sedar attacchi isteri, e colìche intestinali4
serve nei lavaggi, nei casi di glaucoma
a chi soffre di riniti, cron naso catarrale
decotti d’erba ruta, cucchiaio e 2 bicchieri
in batuffolo di ovatta, in narici 3 dì interi
Lavanda in suolo secco, detesta umidità
pianto di fra i cocci, inverno a pacciamàr
recido a inizi luglio, fiori avàn schiusura
secco rovesciati, asciutt'ombreggiatura
Getti poi seccati, li brucio nel camino
sprigionano l'odore, aroma lavandino
i fior fò macerare, in alcol boccettine
le gocce fan odori, su panni e lampadine
4
Le foglie dell’erba ruta sono usate per farn infusi (un g per
ogni tazzina bollente) atti a calmare attacchi isterici e i cicli
mestruali dolorosi. La grappa di ruta, preparata immergendo
nella grappa un ramoscello di ruta, ha potent'azione abortiva.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
85
antisettico del pelo, combatte l'infezioni
in cibo pur conserva, contrò putrefazioni
in tisan espettorante, lenisce pur dolore
di presso le giunture, è orìn stimolatore
per tranquillo sonno, preparo benda lino
Lavanda dopobarba, gengive alito fresco
usata nei massaggi, e capanne sudatorie
lo stomaco mi calma, infuso caldo al latte
in bagni con massaggi, bene bimbi aiuta
Pamela ripropone, buon olio di Camilla
ricetta popolare, e conforto di sua figlia
Cedrina piant'aroma, odora di limone
buona per verdure, pesce e macedonie
fastidi mal di testa, calmano all’istante
buon espettorante, e ferite taglio cura
poi uccide var batteri, cura bruciature
e l'olio suo profumo, risolve le punture1
Assenzio ed artemisia, primula abrotano
combatton putrefazio, da bocca fin all’ano
foglie d'artemisia, secernono absintina
scesa nel terreno, ritarda altra piantina
decotti d’Artemisie, inibiscono finocchio
fan crescere più tardi, molte piante in orto
spruzzato sul terreno, o su animal pelame
scoraggia le lumache, pulci in gatto e cane
Assenzio e sassofrasso, lontanano zanzare
foglie secche assenzio, reprimono le tarme
Così pure abrotano, menta e rosmarino
metto foglie secche, su vesti lana e lino
insapora le vivande, estragon dragoncello
e riduce acidità, di aceto in condimento
tritato aromatizza, sciapi e insipi piatti
riduce fabbisogno, di sale sen privarti
Tanaceto su scaffali, buono repellente
contro le formiche, mosche pulci stende
cresce dappertutto, odore suo esibisce
ha immortale fiore, secco non vizzisce2
Timo infiorescenza, attir farfalle ed api
e avrò nuov'infiorati, se poto i getti dati
respinge parassiti, tra libri e tra scaffali
prim afferràr conigli, sfrega le tue mani
mangi dormi canti, fa sciacqui rinfrescanti
deliziati all'ascolto, di melodie brillanti3
la Pianta Camomilla, legasi col calcio
stimola l’ormone, di crescita e passaggio
stimola fermenti, nei cumuli e intestini
e aiuta spighe grano, cipolle e cavolini
metto nell’interno, violette e aroma fino
Petal rose rosse, giusquiamo con finocchio
Papavero poi bendo, fronte sopra l’occhio4
seccata pur a lungo, resta gran fragrante
in tisane digestive, è tonico calmante
Vedo tra le siepi, accoglienti microclimi
riparo per uccelli, e i terricoli lombrichi
vegètazion pioniera, segue sopra i suoli
algh'enzimi rovi, substrato boschi nuovi
poto parte aerea, se occorre 2 - 3 anni
sale e solf'ammonio, spargo nell'affanni6
son ricche degli ormoni, adatti alle talee
bianche radichette, in acqua a macerare
immergo vari getti, che voglion radicare
che lascio vari giorni, sì da stimolare
le more zuccherine, han potassio e calcio
che corpi adolescenti, sentono in bisogno
è tal ghiottoneria, bisogno a svilupparsi
linguaggio fra nature, che san comunicarsi
2 giorni infuso freddo, evita marciume
In serre e semenzai, e giovani piantine
riduce infiammazioni, diarrea di vitellini
e le putrefazioni, combatte in agnellini
Convolvoli di siepi, bianchi fior imbuti
per farne marmellate, cuoci a fuoco lento
More con del miele, finchè n'avrai sciroppo
poco al giorno ai bimbi, portan giovamenti
le foglie e le radici, riscaldano la sera
curano le febbri, infettive e leucorrea
foglie con germogli, contengono tannino
Aggiunta a vino sherry, dà la manzanilla
Rovo assai comune, Rùbus fruticosus
un vin tonico relàx, ha effetti esilaranti
stimola appetito, combatte indigestione
contrasta flatulenza, e da consolazione
cespugli con le spine, pungenti e vigorosi
More a fin estate, e germogli alimentari
San esser rinfrescanti, buoni e salutari5
Camilla manzanilla, poi seda l’isterismo
contiene il calcio che, calma tutti i nervi
“son Rovo semenzaio, cantiere di natura
sui suol depauperati, ripristin la struttura
m'amano l'uccelli, se cresco suolo spera
insonnia mal di testa, dolori fitte al fianco
crampi del mestruale, come là nel parto
compresse di camilla, per articolazioni
Infuso tieni caldo, in dolenti sensazioni
io tiepida la uso, in eczemi e irritazioni
Fredda in ematomi, e varie contusioni
infusa con la salvia, assieme con limone
var calcoli biliari, alla lunga pure scioglie
e l’olio di camilla, combatte ben la tosse
Ringiovanisce il viso, imparo in 4 mosse
invasive delle macchie, buone per infusi
Brucior d’urina spegne, senza far commenti
astringono pertanto, in un litro di decotto
che sua fertilità, ritorni allor com'era
Rovo è sarmentosa, talmente vigorosa
allevo pu rventagli, o spalla come l'uva
fisso nuovi getti, lungo un fil di ferro
Vincendo la diarrea, pur d’età infantile
dissenteria con sputi, sangue senza fine
Pianto le mie Rose, assieme la lavanda
Salvia issopo e timo, tagete e rosmarino
resiste a siccità, io innaffio solo il piede
clorosi assenza ferro, torba allora chiede7
se torba neutralizza, l'eccesso di calcare
così lievito birra, nell'acqua da innaffiare
rend'acida la pasta, substrato del terreno
alla Rosa infiorescenza, stimola davvero
è Siepe difensiva, sa esser aggressiva
a inizio dell'estate, riesco a indebolirla
se poto le mie rose, da legno malandato
via getti alla rinfusa, succhioni poto raso
la potatura corta, dà fiori grossi al taglio
e la potatura media, poto sol un palmo8
4
6
getti che han fruttato, poto fin inverno
La Scuola di Salerno, prima di un intervento chirurgico,
praticava l’anestesia con la spongia sonnifera: spugna
imbevuta di succo d'oppio, mandragora e giusquiamo, fatta
l'Ibisco in fiori crudi, ingeriti in quantità
asciugare e al momento dell’uso immersa in acqua e fatta
procuran
sonnolenza,
insonnia
contrastàr
1
La Lavanda ha effetto antiparassita su tarme e topi, poni
aspirare al malato. Il risveglio era ottenuto con una spugna
Così fan pure i fichi, agrumi e anice semi
sacchetti con fiori secchi in cassetti e armadi con vestiti e
imbevuta di aceto caldo. Inuit e yanomami, contro l’insonnia,
sotto i tappeti di lana. L’infuso concentrato è usato per tifo e Rosmari valeriana, tarassa calcio in fieri
ingeriscono polvere di ossa animali (il calcio concilia sonno).
5
difterite, pneumo e streptococchi e in irrigazioni vaginali per
Stacca la parte terminale del germoglio, sbuccia alla buona
curar leucorrea. Le inalazioni curano tosse e freddure mentre
la pellicola esterna e mangia il cuore amarognolo. Attendi le
una goccia del suo olio concilia il sonno di adulti e bimbi.
piogge d'aprile e il sole di giugno per trovarne in quantità. Le
3
2
Ram's Little Dodoen, popolare erbario del 1606: 3/4 lit. olio radici più grosse dopo lunga ebollizione son rese morbide e
strofinato su pelo del cane lo libera dalle pulci. Foglie e
gambo son tossiche anche per l’uomo, sebbene macerati in
e 90gr. camomilla essiccati un giorno dopo raccolta; chiudi ridotte in poltiglia per esser mangiate con aromi. I fiori fan
vino, calman spasmi d’intestino
ermeticamente in vetro e lascia esposto 40 gg ai raggi di sole polline utile come tonico generale, diarrea ed enteriti.
“per decespugliare il rovo, taglio il colletto raso al terreno,
verso poi sul taglio abbondante manciata di sale fino o, in
casi estremi, solfammato di ammonio, minerale che in un
paio di mesi degrada in composti naturali innocui ma che nel
frutteto distrugge tutta la flora con cui vien a contatto. In
zone ventose lascio flora spontanea, farà da protezione a
specie di nuovo impianto; in secondo tempo potrò sostituirle.
7
Interra bucce di banane ai piedi dei rosai, ravvivano il colore
del fiore poiché le radici son avide di potassio, azoto, oligoel.
8
Se la vegetazione è troppo fitta e invecchiata, la fioritura ne
risente. Ringiovanisci l'arbusto recidendo i getti lignificati,
secchi e accorcia gli altri appena sopra di un getto giovane o
una gemma laterale. La pianta riacquista vigor e forma.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
86
prolunga fioriture, s'elimino appassiti
o recido getti base, se spogli son finiti
poto e tagl'obliguo, due millime spinta
nasturzio presso fave, cavolo e zucchine
dirotta insetti afìdi, da ortaggi su sue file
ai piedi delle rose, e degli alberi di melo
attira su suoi fiori, estrania senza meno
Fior arnica montana, infusi oppur clisteri
usavo in contusioni, ematomi distorsioni
Foruncoli carbonchio, catarr al digerente
Su 80 grammi fiori, verso acqua bollente
se faccio una talea, e non sia lignificata
alla base incido X, infilo un chicco grana
lego con la rafia, una notte lascio a bagno
trapianto vaso misto, sabbia terra sfagno
nasturzio a postarelle, nell'aprile tempo
gradisce annaffiature, fin l'assestamento
in suolo sciolto misto, cresce pure prima
lozioni Margherita, in ferite e contusioni
decotta oppur infusa, foglie assiem ai fiori
fò scorta dell’essenze, secche pur in vetro
mescolo con vino, od olio unguento vero1
più tener è talea, più sabbia vuol drenare
la taglio sotto-gemma, per facil radicare
proteggo pur da sole, le dò calor di fondo
manteng'umidità, papir ha testa in fondo
Tarassaco e cicoria, le taglio se invasive
pianto poi nasturzio, in 3 anni sa coprire
poi semino a sovescio, la senape d'estate
sfalcio prima d'orto, invasive ha soffocate
Limone fà collirio, per occhi ed orecchie
astringe e risolve, mal pancia diarree
friziona sull’occhio, per debol visioni
è sfiamma antisetti, per lacrimazioni
un occhio vede bene, se ha rilassamento
muscoli del corpo, e mente sen tormento
fluttua la mua vista, seconda circostanze
in emozion rimosse, e tension d’istanze
per far durar le rose, taglio ancor in boccio
tolgo spin da fusto, a bere l'acqua in coccio
ferite porte-aperte, aumenta assorbimento
cald'acqua rosa chine, vigor in un mometo
Accorcio pure getti, Tagete freddo teme
pianta messicana, invaso a fin settembre
dopo qualche tempo, la pianta rifiorisce
fuòr rischio di gelate, nell'orto stabilisce
Vento e troppo sole, l'occhi fan soffrire
con sabbia e luce forte, cerca di coprire
palpebre con occhi, lavare massaggiare
durante giornata, spesso risciacquare2
la tensione crea, oculare contrazione
ciò che ne risulta, appare distorsione
d'edera fò siepi, basse 1 metro e mezzo
così talee d'estate, pianto il mese dopo
di getti ben fioriti, sen pigli rampicanti
abbino con la rosa, e garofani brillanti
radici del Tagete, respingon nematodi
quando tu li senti, irritati e pur confusi
Eufrasia cura l'occhi, in abluzion infusi
contrasta l'amnesie, ad occhi pur legate
Memorie chiar imago, t’aiuta ricordare3
Eder'attecchisce, dov'altre hanno fallito
ottima isolante, da pioggie senza invito
e brusche variazioni, termiche nell'anno
fiore crisantemo, la polverin si stima
sopra gemma e getto, quell'aspira linfa
allora poi resiste, a un siccitoso clima
inizia l'anno dopo, e perdura per 3 anni
Aiuta i pomodori, patate fave e rose
Prezzemolo talvolta, fa le stesse cose
cxxxiv
d'infusi di Piretro, efficace insetticida
est e nord pareti, ricopre senza danno
crisante balsamita, gradevole in cucina
in frittate ed insalate, è buona digestiva
dell'iris fiorentina, gran fior profumo sù
Calendula fiorisce, giugno fin novembre
conservo part'esterne, ripianto verso sud
rincalzo i suoi rizomi, se gelo l'ha scalzati
divido ogni quattr'anni, l'iris li ha infittati
semi in semenzaio, duràn la primavera
trapianto vaso terra, in luoghi soleggiati
spontanea poi da sé, dissemina i selciati
rizoma suo essiccato, dona odor di viola
si fissa nei profumi, d'altri e propri aroma
polvere d'aggiunta, a risciaquo del bucato
persiste in farmacia, tal fiore è rinomato
Calendula bei fiori, fiorrancio pure detti
son ricchi solforosi, di multiformi aspetti
Nasturzio del Perù, Tròpaeolu majùs
sapor agro-piccante, commestibil plus
ha fiori e foglie ricche, con vitamin Ci
semi non maturi, son capperi in cucìn
li uso appen sbocciati, foglie e capolini
Emilia sotto sale, li mette in salamoia
usata per via bocca, oppur come clistere
assieme Camomilla, è ottima in impacchi
a curàr tutto il bestiame, far suppurazioni
in coliche intestini, gonfior'infiammazioni
il resto della pianta, aggiunge all'insalate
umili nasturzi, ornamento e tappezzante
da primaver estate, fiorisce profumante
cxxxiii
da ber in infusione, per ulcer suppuràr
o a spolverar ferite, a volèr disinfettàr
Freschi cataplasmi, o essiccati no anneriti
conservo poi al riparo, di luce e umidità
emolliènt’antiarrossante, antisettico sarà
pur l'uomini del Bieri, usano il collirio
accrescono visione, in acuto cacciatore
ricadon sui lor occhi, poche gocce succo
Vite congolensis, cui ne pressan frutto
Sesto dice in Bieri, Alchòrnea floribunda
in decotto poi collirio, l'usarono a stordire
ingerito addormentava, neofiti con schiavi
vista confondeva, e calmava imprigionati
quando noi guardiamo, esce un fuoco sole
vers’oggetti visti, guardati ed osservati
Veda è una visione, oppur rivelazione
dop'aver guardato, ri-posto l'attenzione
1
La Pianta essiccata e ridotta in polvere, se mescolata con
lanolina, vaselina, olio o crema neutra, realizza un balsamo o
unguento per uso esterno. L’infuso dura 5/10 min. secondo la
gradazione voluta, mentre il decotto da 10 a 20 minuti, ed è
usato sopratutto per i semi, radici e fusti più duri.
2
Sole, vento e riflesso della neve possono scottare. Durante
lettura di PC o TV, la sorgente luminosa sia a 20-25
centimetri dietro o sopra le spalle, evita riflessi noiosi sulla
carta, se luce è insufficente o troppa, l’occhio te lo dice.
3
Lozione per occhi deboli: Eufrasia in 2 litri acqua, raffredda
aggiungi miele, inzuppa ovatta su occhi 15min, più volte al dì
quando c'è visione, assente è l’illusione
vedo e dunque sò, vedere ugual sapere
guardo a confrontar, le mie aspettative
Vari preconcetti, con più realtà fattive
Occhio dominante, visione del pianeta
ciò che noi pensiam, tosto ci aspettiam
e salute in tutti sensi, eman dall'energia
di libido investita, sul soma e vista fina4
rieduca tuoi occhi, curando la tensione
se scegli di vedere, bimbo tuo interiore
Sangue Drago rosso, un lattice viscoso
estratto di corteccia, del lechleri Croton
il Romulo mi dice, è buon cicatrizzante
guarisce più ferite, è medico importante5
Le medicin mio Seba, dei popoli tribali
le pratican villaggi, in zone ancor rurali
tramandano l’orale, Thai Lanna tradizione
gruppi etnie del nord, a rischi d’estinzione
Taras ci ripete, Mor Muà è dottor locale
Mo Yà fa l'erborista, Mo Pà soffiator d’ossa
Mor Suang è curatore, di spiritual reame
Mor Po connetterà, con mondo d’antenate
cxxxv
4
Durante l'allattamento il bimbo ricerca gli occhi della madre
e la sua anima si nutre di questo contatto mentre il corpo si
sazia di latte. Il bimbo inizia costruire la propria visione del
mondo e un blocco più o meno grave della funzione visiva
può ipotecare lo sviluppo dell'io e indur patologie manifeste,
in grado diverso, sul versante psichico, somatico od entrambi
5
più comunemente lechleri di Croton, draconoides Croton,
erythrochilus di Croton (euforbiaceae). Tien alcali tropani e
una resina rosso-sangue con l’alcaloide taspine che circola
veloce, guarisce lacerazioni, ferite, abrasioni ed ha qualità
antisettiche e antitumorali. La resina di questo albero della
selva, si addensa e divien bianca se strofinata sulla pelle. Il
lattice puro mescolato con acqua e preso internamente, tratta
ulcere di stomaco; il diluito in commercio è meno efficace.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
87
donne Mor Tam Yae, son brave levatrici
che girano campagne, tramandano l’offici
esiste poi massaggio, diffuso nel paese
fatto d’ambosessi, che ogni famiglia tiene
fatti concorrenti, son diete inadeguate
Abiti scorretti, influèn nature errate
Malattia risulta, da un pensiero errato
che scompare quando, vien riformulato
È contro debolezza, dell'udito e vista
come pure l'alghe, var erbe spontane
acqua tonica chinino, aiuta lor nervino
allevia mal di testa, indigestion in giro
dentizion per carne, l'umano poco ha
suo intestino è lungo, fatica a eliminàr
i carnivor l’hanno corto, sino a 5 volte
Artrite infiammazione, è intossicazione
Taras qui consiglia, sospendi cibi carne
usa i succhi frutta, qual disintossicanti
Uva con papaia, e massaggi riposanti3
lor evacuazione, accade senza toppe
Massaggio imita il sole, irraggia l’energia
Lo yoga imita il fuoco, respira e vola via
brucia senza fiamma, i trentasette gradi
Ossida i composti, nel corpo conservati
Risolvi tuoi conflitti, sul senso della vita
appar un correttivo, un emersa malattia
indica conflitti, nel mondo tuo interiore
tra corpo ed alimento, trovo risonanza
è una reazione tipo, detta intolleranza
reazion ai frutti mare, dan indigestione
quelle da caffè, insonnia e depressione
due legate cause, sono vento e sangue
Vento è detto lom, tutti avvolge langue
eccessi oppur carenza, porta variazioni
Paralisi degli arti, o malesser rotazioni1
decorso malattia, quadro in variazione
cambia si descresce, migra si traspone
Crescon parassiti, se flora è scordinata
manca una reazione, unita ed accurata
reazioni ad additivi, fa i bimbi iperattivi
correggi alimentando, ciò che lasci vivi
cibo che più usi, crea ogni dipendenza
Tre son quelle base, verifica presenza
Purificano il sangue, spezie con cipolla
Limone con verdure, aiuta fissa il ferro
quan l'ipoglicemìa, produce svenimento
offri lime indiano, e ventila al contempo
l'eccesso vento dà, veleni e cuor dolori
squilibri li riceve, da sangue-cibi-odori
cibo mal digesto, e più velenose azioni
fan di sangue e vento, contaminazioni
se le tossine sono, messe in minoranza
un danni regredisce, in cellula sostanza
ti aiutano i rimedi, la presa di coscienza
veder conflitti e pene, dietro l'apparenza
l'allergie primarie, dà zuccher raffinato
la glutine del grano e il latte di vaccina
Iperglicèm diabete, zucchero in eccesso
Incapacità smaltire, il corpo và sofferto
Decotto amar cicoria, riduce saccarosio
e aiuta l'insulina, a rompere il glucosio
Ridurre diffusioni, con erbe riti e diete
è terapia è isolare, l'agente del veleno
scopo è l’espulsione, dalle parti interne
con riti-strategie, interne oppur esterne
cuor di malattia, è permetter di vedere
orecchie naso gola, reumatiche affezioni
apparato digerente, gastriti più infezioni
Eczemi sulla pelle, e le malattie veneree
poiché di microflora, disturban le maree
un Colesterolo porta, sclerosi dell'arterie
Pure predispone, a infarto del miocardio
Percezion del freddo, o caldo del cliente
diagnostica malesser, e cura d’applicare
è una febbre calda, neutra oppur fredda
indizio al guaritore, in diagnosi corretta
L’anima tua cerca, sempre a rifiorire
Una prima digestione, inizia nella bocca
zucchero con frutta, lontani dalla pancia
se prote pur associ, ad amido inglobato
Inizia a fermentare, resta intrappolato
indigestion o Seba, parve primo scoglio
Annuncio della fine, d'età dell'oro sogno
apprende poi Ganesha, di tale malattia
d'uman ha compassione, inizia curar via
Gran varietà fattori, son causa malattia
interni-esterni a uomo, visibili o presunti
L'energie pesanti, influenze pure astrali
Cambiamenti clima, disarmonie sociali
Conflitto apparente, fra l'io e il tuo Sè
in squilibri di vita, rispecchia in concrè
il Platone ci dice, che un arte oratoria
Eccesso proteine, stressa l'organismo
stimol produzione, degli acidi primari
scende pH sangue, più acido diventa
bisogna equilibràr, con alcalin riserva
Passa insegnamenti, acqua è la corrente
ognì cura digestiva, sta in acquà bollente
Prescrive tale cura, e l'umano fu guarito
Così fu medicina, nell'India primo mito
la malattia radice, deriva da ignoranza
del tipo relazione, natura o circostanza
sorge sofferenza, nel corpo somatizza
velen emozionale, la mente colonizza2
nefasta è l'etichetta, in cronì patologie
Ella autò-perpetua, in famìl dietrologie
mondo estern'interno, tramano l'eventi
mente n'è motore, che opera a 2 tempi
La carnè ingerita, contiene la xantina
Veleno assai eccitante, simil nicotina
Acqua fredda calma, i battiti del cuore
la tiepida piuttosto, ne stimola l’azione
Bevine alla sera, e appena alzato pure
la calda non bollita, conserva la salute
1
Tra le cause: traumi e intossicazioni da sostanze aliene al
corpo, cibo inappropriato, odori e fumi tossici, morsi, insetti,
vermi intestinali, stregoneria, stagione, clima, età. Taras
2
la malattia può esser causata da 8 categorie di spiriti oltre ad
avidità, odio e stupidità. Il medico thai-tibetano purga con 18
gemme e metalli, 50 pietre semipreziose, 15 prodotti animali,
vari sali, molte piante, rituali e pace interiore. Taras: “Ogni
malattia veicola un messaggio che, se non chiudi le orecchie,
confronti nudo e crudo qual esso è, senza pregiudizi o sensi
di colpa. Ciò risveglia assopite virtù e inediti passaggi per
ristabilire una salute coerente tra azioni e valori della tua
morale personale. Tu non curi le malattie, ma loro curano te
non è una punizione, né crudel azione
protratte condizione, di mera sudditanza
se manc'alternativa, cresce depressione
un inespressa rabbia, cieca a soluzione
quan non vi riesce, travagli và soffrire
specchiasi nel corpo, in-elaborati lutti
rabbia più sconfitte, cedi a Thera flutti
all'Anima arriva, curàn sommatoria
“ogni uman malanno, entra dalla bocca
dicono i cinesi, e aggiungono il principio
Impara a concentrare, ogni conoscenza
comunicar in fiabe, bene la sua essenza
Russa medicina, esclude amidi e grassi
come dolci e pane, dai curativi pasti
Mà riso integrale, efficace nel vapore
Fa gran dissetante, e vitamin signore
più tipi sofferenze, causan di sovente
ansia e depressione, in modo ricorrente
Pur con caffeina, ha molte affinità
Chi consuma carne, fuma in quantità
alza il tasso urea, e l’ammoniaca base
fa lavorar la carne, reni e organi cuore
eccitante droga, che a lungo dà la botta
è causa reumatismi, artriti e pure gotta
Come ogni eccitante, ha fase di euforia
segue depressione, e un circolo vizioso
s’inizia a ber caffè, tè tabacco o alcool
per ripristinàr, l’eufor di prim’impatto
Poiché pareti arterie, fan degenerazio
mangia pesce azzurro, fai la reduttazio
cibo è l’acqua fresca, medicinal è calda
vince indigestione, bocca pure sciacqua
L'acqua calda a sera, pulisce gl'intestini
scioglie le mucose, e dilatazion fastidi
3
Carne in eccesso cristallizza e precipita nel sangue come
acido urico, deposita nell'articolazioni, alluci, caviglia, polso,
ginocchi che, di notte, se colpite da attacco gottoso, gonfiano
dolenti e se compare febbre, il malesser dura qualche giorno,
l'attacco va-e-viene e cronicizza in artrite. Erbe amare crude o
cotte e attività all’aria ogni dì aiutano nei casi di diabete.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
88
Acqua tien memoria, saune pur fomenti
irrigazio intestinale, poni acqua graduale
è base di una vita, e cura più tormenti
l’intestino intero, rimane da occupare
il tempo sufficiente, per feci a diluire
nelle città d’india, metropoli han perduto
l’ancestral saggezza, del curandero fiuto
non ritardare troppo, tua defecazione
ostruzio intestinale, cloacà pestilenziale
produce acidità, emicrania indigestione
Eruzion stato febbrile, ed alito fetore1
stitichezza è causa, di tutte malattie
a causa germinazio, di feci in intestine
patogen liberati, ammaloran circolando
ostacol d’intestino, sostanz’assimilando
Sullè pareti Colon, riesce ammorbidire
lubrifica con olio, un becco di siringa
ginocchio posizione, letto fianco destro
introducilo nell’ano, inietta lentamente
litro d’acqua calda, te opportunamente
ripeti ogni iniezione, dopo due minuti
se senti d’evacuare, scarica l’immesso
fuoriesc'assieme pure, parti d’escrementi
Ripeti le iniezioni, e tre minuti attendi
Questi trattenuti, a causa enteri succhi
Fan putrefazione, anaerobica sen frutti
purificare sangue, contrasta stitichezza
colord’evacuazione, diagnosi alla svelta
Prima di dormire, buon ora trattamento
final evacuazione, del vecchio sedimento
escrementi verde rame, nero di carbone
ripugnano la vista, e il senso dell’odore3
Feci in verde scuro, accumulo da tempo
Rallentano piu grassi, gastro secrezione
Ferman proteine, già in lisi o digestione
La carne con il burro, oppure con i fritti
In sede d'intestini, produce var conflitti
mesi oppure anni, là nel colon tempio
lor volume opprime, orgàn addominali
pressione ne risulta, su fegato e renali
una purga qual veleno, riduce poco i mali
Confondono turbando, funzioni personali
Individuo sent'effetto, nel tubo digerente
dolori e stiramenti, ugual velen corrente
l'Amidi più carne, dàn fermentazione
scarsezza d’acqua, in umori del corpo
Porta la tristezza, in malumor riporto2
cattive combinazio, dan putrefazione
Restan più rifiuti, nel fegà reni e crasso
se vi manca l'acqua, che ne fà lo spazzo
Corpo allor sottrae, l’acqua dai tessuti
Frutta coi dolciumi, fanno stess’azione
Pasta con arance, carne e torta frutta
mischiano elementi, litigan di brutta
Alcol fermentazio, con flora distruzione
batter indeboliti, ridotta han la simbiosi
Il corpo è denutrito, pur se siam golosi
disturbo più comune, sempre stitichezza
Quan succhi digestivi, son alla scarsezza
latte ingurgitato, incontra enzima caglio
coagula sua azione, in stomaco serraglio
ingloba l’alimenti, che ingerisco assieme
e ferma digestione, finchè lattasi avviene
1
È mangiare troppo, atteggiamen mentale
Sconfino d’un pensiero, riflesso corporale
disseccano e poi van, morbosi rivissuti
Gli organi interni più vulnerabili son tra stomaco e intestini.
Il 90% delle malattie proviene da loro anormalità. Quando le
materie fecali nel crasso vanno rapidamente in putrefazione e
decompongono, abbiamo la diarrea. Il colon ostruito è vivaio
di malattie e germi che avvelenano il sangue (setticemia), poi
infettano fegato ed altri organi; l’organismo cede e appare la
febbre. Stitichezza significa ritardo del passaggio delle feci.
2
il corpo umano è 80% acqua, in 24 ore, trasuda 3 quarti di
litro e un litro e mezzo con l’urina. Le cellule son organismi
marini che devono l’esistenza al roteare in soluzioni saline.
l’idea che quantità, sia fonte di potere
Mangi non per fame, solo per dovere
Io evito in verdure, cotture prolungate
lo zucchero nei dolci, l’abuso di fritture
3
“ciclo di cura: inizia tre sere consecutive, poi una si e una
no, 3 volte ogni tre sere, infine una a settimana.” Taras
le pentole in teflòn, rilasciano sostanze
sorbite poi dai cibi, in varie circostanze
tonifico mia pancia, in barca posizione
Vitalità mancante, ugual a depressione
ross'occhi naso chiuso, dolori capelluto
assieme pesantezza, malumor appesta
memoria difettosa, ansia mal di testa
Alterno le narici, nel far Nadi sodana
controlla al tornasole, Piacca salivare
per 2 settimane, urinario e pur fecale
cuor dell'Ayurveda, è disintossicazio
in cellule canali, argil yoga massaggio
Piacca delle urine, sia sopra al salivare
mostra l’urinario, reazione corporale
ciò ch’avevi tu, mangiato giorno prima
T'indica riserva, alcalina ancora in vita4
Le urine del mattino, rivelan tuo piacca
eccesso acidità, risveglia amar in bocca
puoi riequilibrare, in dieta cruda e sana
o con respirazione, lenta in pranayama
Asana e Pranayama, puliscon i polmoni
ossigenano sangue, e saldan fasci nervi
seguo mio respiro, abbin al camminare
Inspiro ad ogni passo, ed evito forzare
in marcia militare, yoga oppure stretch
le ossa disincastro, in vari allungamen
fò Saluto al Sole, e ginnastica facciale
smuovo legamenti, pei venti liberare5
sciolgo pur il collo, braccia poi bacino
Tigre con leone, fan stomaco strofino
poi l'alito cattivo, armonizzo col leone
la mantice respiro, dà il soffietto d’aria
narice destra scalda, fa surya bedana
rinfresca la sinistra, è chandra bedana
cxxxvi
I profumi di più fiori, carichi del prana
Stimolan narici, espander pranayama6
purifican la mente, da vari turbamenti
d'ira e bramosia, odi e annebbiamenti
organo d'ascolto, è l’Orecchio delicato
lavo cerum duro, con acqua insaponato
acqua dall’orecchio, vò ben a eliminare
Mano fà conchiglia, sento gorgogliare7
s'hò dolo ipoacusìa, tappo quel colpito
mal orecchi esterno, è senso di fastidio
mal orecchi medio, s’ha da raffreddore
quand'è purulento, possibile infezione
La pelle in traspirazio, ama coton lino
Secondo la stagione, lana e canapino
poggia respirazio, grazie a traspirazio
e porta percezioni, è l’organo del tatto
sente caldi-freddi, purga sangue scarti
Pelle assorbe pur, sostanze di contatti
i pori suoi ostruiti, accumulan tossine
puliti aman ossige, rilasciano anidride
i tuoi pori traspiranti, se liber di fluire
assiem all’intestino, aiutan il dormire
così buon masticazio, liber cibo prana
Stomaco non sforza, se usi pur tisana
Confronta pH del sangue, urina, saliva e feci a vedere se è in trenta grammi al dì, suffice proteine
eccedere può dire, far acido tuo sangue
acido o basico, debole o forte. Quello salivare indica il pH
ora sodio-calcio, tamponano alla svelta
intracellulare; mentre il pH delle feci sia fra 6,8 e 7,4.
5
tossine di varia natura che circolano nel sangue, depositano organi emuntori, lavoran con più fretta
nelle articolazioni; esercizi di elasticità e scioglimento giunti
(pavanmukta-asana), le aiutano a mantenersi libere e irrigate. 6 non sempre si respira con 2 narici. A intervalli avviene un
Le asana yoga col massaggio di ghiandole ed organi interni, automatico bloccaggio parziale di una delle narici, a favore
liberan tensioni esterne interne: cammello, cicogna, farfalla, dell'altra, l'organismo ricarica lasciando inalterato l'equilibrio
candela, capovolta, nataraja, Ganesha. Il Leone con occhi tra il polo fisiologico solare e quello lunare a livello di narici.
alti, lingua fuori, respiro con bocca (ruggito), sfiamma gola e 7Cerume: massa giallo-bruna tampone, prodotta da ghiandole
corde vocali. Inspira ed espira col naso, riempi la parte bassa cutanee. Con siringa-senz'ago, spruzzo dolcemente acqua
dell'addome, torace e area subclavicolare, dopo ritenzione,
tiepida all'interno del condotto audio. Sbalzi d'altitudi, creano
espir completo e profondo; nella respiraz. Quadrata (bastrika depressione, per sbloccare Eustachio, mastico una gomma o
mula banda), 4 tempi eguaglian in durata: puraka (inspiro), succhio caramella. Orecchio invaso d'acqua: inclina verso
kumbhaka (trattieni), rechaka (espiro), sunyata (vuoto). Taras terra, appoggia una mano a conchiglia e percuoti con le dita.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
89
4
Reni con polmoni, son organi emuntori
Assieme con la pelle, fegato e intestino
estreme condizioni, attivano l’ammonio
l'alcalino forte, che ferma pandemonio
ciò ch'è ricco d'acqua, a parità fattori
io lo chiamo yin, inverso chiamo yang
può essere più ricco, rispetto al cibo B
mentre sarà scarso, verso un cibo C
A livello intestinale, v'è proliferazione
Agenti più infettivi, battèr putrefattivi
insorgon malattie, cronì degeneranti
si manifesta al seno, la femminilità
e reumo-artropatie, facili ossidanti1
Laringe pomo Adamo, da mascolinità
Utero e prostàta, se in perturbazione
recano disturbi, a conscio e relazione
Disintossicazio, a mezzo succhi frutta
frullo di verdure, tisane d’erbe fresche
stimolan nei reni, attraverso la diurèsi
Clistèr di camomilla, aiutan pur ascesi
Vescica e Reni sono, organi di coppia
disturbi della coppia, insidia sicurezza
Lucidità mentale, diventa un fanalino
Acqua pur alzato, assumo con digiuno
calda con del miele, o un aroma infuso
Acqua e camomilla, finocchi e clorofilla
specie nelle febbri, drenan la mia linfa
Fegato e Pancràs, stomaco e intestino
con vescì biliare, coraggio vita esprimo
carenti di energia, cadono in sconforto
Stomaco si blocca, Pancra pare morto3
seguo io la pompa, sodio con potassio
Postura delle ossa, e stress reduttazio
dormo testa-nord, allineo magnetismo
ferro-emoglobina, e nervo elettricismo
il fegato altre zone, fà disintossicare
è organo bersaglio, di tossine ed ire
Magnetis terrestre, aiuta pur il sangue
Mare nutre l’alghe, pare plasma sangue
inquinamento mare, mercurio-pesticidi
dan acidi ed alcali, piombo e detersivi
L'intestino tenue, assorbe gli alimenti
condizionato da, scelte che intraprendi
Quelle non gradite, lo fan poi risentire
Corpo fa ingrassar, oppure dimagrire
Legge di controllo, applica a elementi
Legno sulla terra, e Fuoco sul Metallo
terra sopra l’Acqua, acqua vince fuoco
Metallo sopra legno, chiude tale gioco
malesseri di colon, o d’assimilazione4
disturbo d’intestino, bile evacuazione
costipazione spesso, è contratta psiche
Il Sale a forti dosi, in cellule ritiene
Torace con polmoni, aria con linguaggio
sentimèn di soffio, combustion assaggio
acqua là s’accresce, molto peso viene
sangue pur si gonfia, non solo celluliti
e dà l'ipertensione, negli organi colpiti
principio medicina, formiche pure sfida
il sal disidratante, dà e toglie la vita
corrode e liofilizza, è 1 anticongelante
mineralizzante, e buon disinfettante2
1
Muoiono i batteri della digestione/fermentazione standard,
(cellulasi, ecc), le tossine passano nel sangue e vanno in giro
2
“il mare tiene sale pertanto non congela; Iceberg son acqua
pura vera. Esso scioglie il ghiaccio sulle strade in quanto ne
abbassa il grado di condensazione. Il sale o cloruro di sodio,
escon le paure, assiem al fanatismo
collera lo ingorga, rode una sua parte
Biliosi invece accade, per tensioni alte
e capita di più, a persone introvertite
(NaCl, yang) in forte concentrazione è corrosivo di metalli.
Se ti esponi a sole e mare, mangia salato. Un pizzico di sale
nel bicchiere disinfetta bocca e gola (gargarismi) e nel mare,
decongestiona mani e piedi. Nel colpo di sole si perdono fin
10 kili d’acqua, slaccia il malcapitato lentamente, in un luogo
fresco, fai ber un litro d’acqua con 1 cucchiaio di sale, ventila
e fa impacchi di acqua sul suo corpo.” Taras
3
Reni filtro per eccellenza, quando v’è un super lavoro
alimentare a causa di troppo o cattivo cibo, alterano la loro
funzionalità, con ripercussioni su gli altri organi e ghiandole
4
la capacità d’eliminazione dei polmoni è correlata al colon.
quando un individuo non dona (ritrae in sé), perturba il
sistem arterioso, quan non vuol ricevere, perturba il venoso
Fa mancar il fiato, un inferior complesso
ostacola lor soffio, il senso d’insuccesso
Il sensitivo Cuore, ogni amore allude
come sé per altri, in stress oppur salute
Le cellule mie aiuta, comunicar tra loro
come vene arterie, emotivi flussi sono
Laringe pur esprime, l’armonia del Sé
a mezzo di parole, chiar e ferme in sé
quàn fuor sintonia, o Seba trema voce
cambierà di tono, aumenta o si riduce
Tiroide da la forma, al sistem nervoso
ogn'autocensura, rende più scontroso
mentre ipotalàmo, regola gli ormoni
e aiuta se potrà, dirimèr congestioni
Lingua organ di gusto, fà deglutizione
aiuta in fonazione, suzion masticazione
osservo la tua lingua, presenza malattie
sporgi lingua bene, aaa comincia a dire
fo diagnosi del volto, e vedo borse gonfie
è insufficen renale, hai troppa ritenzione
Borse al terzo occhio, il fegato è malato
s'è sotto narice, polmon è impantanato
borsa in punta naso, è cuore disturbato
un naso rosso dice, è difficil circolazio
Borse centro mento, problemi ai genitali
aiuto dan massaggi, ginnastiche facciali
Pamela tiene Febbre, eccesso di calore
battaglian invasori, e immuno protettori
Risparmia l’energie, iberna tue funzioni
tuo metabolismo, si cura dentro e fuori
Vulnerabi è corpo, e l'articolazio intero
dolorano le carni asfissiano il pensiero
a letto lei riposi, in posizio orizzontale
le viscer e la pelle, calore a equilibrare
modificazio forma, colore o direzione
fò dei cataplasmi, freddi sul suo ventre
tiene grande febbre, in modo ricorrente
Febbre fù reazione, di gastroenteri nervi
a stati eccitazione, d'infiammator eventi
dico macroglossa, s'aumenta di volume
l’opposto è l’atrofia, tremor lesioni pure
Fai idroterapia, e fanghi argilla verde
può rivelar bruciore, oppure del dolore5
lingua secca osservo, in malattia di tifo
bordi e punta pure, son di 1 rosso vivo
la patina bianchiccia, pure normalizza
quando malattia, guarisce o latentizza
lingua di lampone, s’ha con scarlattina
Patin bianco-grigia, e punti fungiformi
impaniata lingua è, un grigio giallastro
quando appare febbre, o disturbi gastro
Lingua saburrale, è patina bianco-grigio
stitico intestino, e più sforzo stomachico
è Lingua rosso fuoco, B vitamin carente
Papille rosse e large, lingua n’è dolente
s’ha lingua da glossite, papille rigonfiate
per lunga esposizione, al cibo di antibiote
fà sciacqui ogni mattina, usa il nettilingue
alimenti non piccanti, se tiepidi l’estingue
Frizioni e semicupi, il Romulo consente
maglioni con coperte, a far sudorazione
ed alternate docce, tempran situazione
e Romulo rispiega, il potere dell'argilla
qui nel Terabuti, ai presenti la consiglia
per vie respiratorie, bronchiti polmoniti
Cataplasmi ai bronchi, gola e ventri lidi
Argilla sa guarire, disturbi stomachichi
l'impiego là in Perù, persin pappagallini
bevo acqua argillosa, spicchi d’agli fino
a vincer parassiti, giù giù nell’intestino
nonno mio bevea, argill'acqua piovana
sporca della terra, così qual flora fauna
Siamo tutti fango, corpo e pure mente
sicuro mi diceva, sempre in ricorrente
Nasce inter vita, da un bancò argilloso
molecole di quarzo, polari al numinoso
5
l'ossigeno nell'acqua, precipita materia
“per malformazioni, disturbi endocrini e lesioni al nervo
ipoglosso, può deviar verso il nervo in causa sin paralizzare. inibisce putrefazio, anaerobica se c'era
Negli anziani può dar scosse e tremori.” Taras
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
90
i cadaveri persone, di malattie infettive
Una volta sotterrati, non infettan terra
se poi li dissotterri, dopo qualche giorno
microbi scomparsi, vedi dentro e intorno
Più è l’argilla esposta, aria sol e pioggia
più diventa attiva, e suo potere sfoggia
La chimica silice, è un buon battericida
A purificare l’acqua, l’argilla tu confida
e introduco in acqua, silice frantumata
o sacchi pien di sabbia, fresca silicata
Ossigeno fuoriesce, và libero legando
qual velen mortale, microbi sposando1
elemento terra è, rimedio intern'esterno
grande assorbimento, al bacillo virulento
impiego sen timore, a guarir da malattia
Tossine accumulate, dal corpo butta via
Argilla molt’attiva, duràn luna crescente
èccellen rimedio, in mal di testa schiena
purga fiammazioni, ed elimina ulcerazio
distorsion gonfiori, ascessi intossicazio
cxxxvii
L’acqua se argillosa, facilita evacuazio
già nei pri cucchiai, osservo pure sazio
più torbide le urine, le feci son più nere
Segno che la terra, sta purgando bene
Con acqua d'argilla, sfrego bocca gola
scavo nella terra, 1 fossa per la doccia
Metto acqua fangosa, lascio 1 ora stare
E nell’argilla melma, infango l’animale
parla ride Emilia, d'innesti la garante
l'adopero a coprire, ferite alberi piante
sull’alberi da frutta, prim di trapiantarli
a mollo le radici, metto in bagni fanghi
ci curo pur cavalli, giumente partorienti
Metto cataplasmi, su dorsi su mammelle
applico miscuglio, combatte febbre latte
argilla aceto sale, sullè ferite e placche
metto il cataplasma, diretto sulla piaga
lo spurga lo rafforza, Romulo richiama
riassorb'infiammazioni, cura pur i nervi
dormire nudi a terra, cur organi interni2
corpi estranei in corpo, terra pur estrae
a causa magnetismo, senza preoccupare
Aderente cataplasma, un dì te l’estrarrà
uguale a Cavol foglie, stessa azion farà
bagni vento e luce, nellà lezion gitana
prevenzione Taras, pelle nuda all’aria
alghe con agrumi, e usan pure ghiacci
sopra lor fratture, anestetici passaggi
l’argilla per via orale, cura bene i reni
gotta arteriosclero, diabete pelli e dreni
pur fegato con bile, graduale rinsavisce
sovran del digerente, ben ristabilisce
in appendiciti ed ernie, locali cataplasmi
servon a sfiammare, sedare pure spasmi
disturbi intestinali, limone ed acqua calda
dissenteria diarrea, minestra aiuta franca
Nell'insolazione, s’hà un colpo di sole
è gran mal di testa, vertigo con deliri
in zona d'ombra vai, l'abiti poi slaccia
e acqua fredda dà, sulla fronte faccia
sfiamma la pleurite, appendì peritonite
catarro alla vescica, più i calcoli biliari
infiammazioni ventre, vermi intestinali
tosto sterilizza, laddove annusa i mali
dò caldo pediluvio, a insonnia depressione
cataplasmi al seno, per sen'infiammazione
vagin infiammazioni, e mestruo irregolare
inietta acqua d’argilla, fai bagno naturale
bagno è primordiale, istinto di viventi
ruscello lago mare, in pace poi ti senti
Friziòn con acqua fredda, pur i genitali
attivi circolazio, e aumenti i pran vitali
dieta innaturale, è una causa malattie
l'organi affatica, produce gran tossine
argilla è guarigione, è il terren dottore
snobbato sconosciuto, lavora guaritore
per coliche renali, fai cataplasmi ai reni
se urini sangue pus, continua coi clisteri
tiepida argill’acqua, aggiungi olio d’oliva
dieta frutta ortaggi, dai pasti il sale via
giocano i bambini, nudi sotto pioggia
in cavo recipiente, preparazion di pasta
legno terra o vetro, via il metal e plasta
copri argilla d’acqua, fresca fonte mare
poi lascia riposare, un’ora a decantare3
in malattie infettive, ovvero contagiose
bevin acqua d’argilla, le person colpite
per i morsì di cane, se altro tu non hai
applica sul morso, un cataplasma sai
ricorda tutti i virus, distrugge bollitura
acqua calda espande, tessuti partitura
fredda inver contrae, sauna questo sà
Nei bagni ci rilassa, o può corroboràr
Unguento io prepara, miel e argilla fina
Burro o vaselina, mischiati in polverina
se asciugata al sole, risolve le verruche
geloni coi gonfiori, macchie rosse pure
Sesto pur aggiunge, carote con l'argilla
in leucemia del sangue, emofila anemia
usata contro lebbra, a depurar il sangue
assieme con diguni, e la centèl veddante
bagno per la pelle, clistere d’intestino
Bagni caldi-freddi, temprano ravvivo
50 gradi maxi, fanno un bagno caldo
Sotto ai 37, daranno il freddo intanto
Polver molto fine, dinamizzata al sole
cospargo su ferite, e piaghe ai genitali
oppur faccio fiutare, in corizze sinusiti
L’acqua sua pur uso, nèi clisteri offici
nei casi epidemia, il Romulo racconta
purifica il caldo, addolcisce pelle dura
muscoli rilassa, ma indebolisce corpo4
riduce la frequenza, di respiro e polso
apre pori pelle, correnti d’aria in corso
Corizze e sinusiti, fò cataplasmi fronte
ripeto tutto ciò, più volte senza fronde
piaga sulla lingua, piglio sue pasticche
Buona per tonsille, i microbi sconfigge
per legger ferite, e le puntur d'insetti
Lavo con dell’acqua, salata in disinfetti
applico l’impiastro, argilla che aderisca
cambio ogni 2 ore, salute si riacquista
Tu richiudi i pori, poi con acqua fredda
ad evitar l’effetto, delle correnti d’aria
Rafforzi immunità, ne avrai in vitalità
questo bagno infine, Pamela sa curar
per i mal di denti, alterna acqua salata
metti 1 pasticca, ovver botton di pasta
sul malato dente, in carie puoi provare
sciacqui argil salata, e falla gorgogliare
è stessa procedura, pur per distorsioni
oppure contusioni, parlo ora di ustioni
spalmo sulla zona, con la chiara d’ovo
su tela argilla metto, cataplasma novo
per conservar salute, rendi resistente
l’albero resiste, ai cambi dell’ambiente
l'imita persona, che tempra le correnti
in aria salutare, rafforza a tutti i venti
2
1
Per putrefazioni intestinali, acidità, forti coliti, dissenteria e
colera, uso acqua con un pizzico d’argilla lasciando riposare
12 ore per rivitalizzarla. L’uso consecutivo per più giorni può
dare stitichezza, allora prendi solo acqua calda con magnesio.
in stato di Baviera, antica è tale foggia
mergi in acqua ghiaccia, alluce di piede
gli Ainu raffreddore, curàn con la neve
cxxxviii
le farmacie son chiuse, argilla solo conta
assorbe al suo passaggio, microbi veleni
ingerisci 3 cucchiai, nei casi di avveleni
rinnovo ogni due ore, fino a guarigione
In calde regioni, usan dormire nudi su terra per curar tutte le
malattie nervose, si smuove per arearla e ci si copre con lana senza lasciar tracce, piaghe o bollicine
3
Con mestello di legno, mesci la pasta omogenea, quan vedi mentre per fratture, l'arto ricompongo
morbida è pronta. Esponi al sole quanto più e aggiungi argilla poi l'immobilizzo, e alfin argilla pongo
o acqua quando necessario, così che non resti troppo densa ne
troppo liquida; si conserva perenne ed è sempre pronta.
4
In idroterapia conta la reazione e il tiepido non dà effetti. Il
corpo immerso in acqua, aggiusta gli organi interni, li spazia
liberamente e allevia la pressione di ciascuno contro l’altro. Il
bagno caldo rende più deboli e va fatto ogni tanto, il bagno
forte va bene anche ogni giorno, così quello di mare e sole. Il
fomento è un vasodilatore locale (applicazione esterna di
acqua calda), la compressa d'acqua fredda è il suo opposto.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
91
Indigeni Taiwan, tagliuzzano corteccia
d’albero canfòra, a bollir a fuoco lento
aspirano vapori, a libràr testa polmoni
pur ne fan un olio, per naso far frizioni
dopo trattamento, lenzuolo poi vedrai
Fomento calma dolo, acuto pur che sia
e vesti di flanella, strizza in acqua calda
agiscono attirando, sangue a tale punto
Si da riscaldàr, decongestione appunto
il malato suderà, più o men copiosamente
d'inbevute bende, fò fredda compressa
Calma nevralgie, ai reni pancia e testa
copro zon malata, via l'infiammazione
quando poi s’asciuga, fò sostituzione
Lui fa trattamento, con sudorife impacco
fa bere l’acqua calda, sottò coperte tanto
scambio dentro-fuori, avvien sicuramente
aspetto almen 1 ora, sudrà copiosamente
ansia e depressione, slacciano i vestiti
l’ego poi si scioglie, riemergono l’istinti
lavoro muscolare, non deve sostenere
stimol acqua calda, un erotico piacere
caldo pediluvio, decongestiona nervi
Tenda del sudore, vapòr saune speziate
l'orgonica teoria, è 1 tantra panteista
scassa il gran castello, di psicanalista
riunisce la materia, all’energia vitale
nell’idea divina, antica e primordiale
Vince cefalea, spasmi e convulsioni
un freddo pediluvio, è tonico ritorno
vince pur insonnia, fresco puro sonno
lavar piedi dolenti, è sollievo da fatica
coperto da giallastro, cattiv’odore saprai
è prova dell’effetto, depurativo al sangue
su organi emuntori, è purgamento grande
Vi sòn molte neurosi, legate ad ideali
d'uomin sospinti, sempre nel domani
Oggi è peccato, il futur sempre bello
e il bisogno vero, soffre da zimbello
è scopo eliminare, lo scarto suo latente
il Romulo ci dice, limpeza è bagn'umano
avàn durante cura, bevi l’acqua piano
sprigiono dalle pietre, roventi ed innaffiate
nudi ci si scotta, con quel vapor bollente
canto a pacha mama, calòr sacra corrente
consiste la neurosi, nel far divisione
sentire e pensare, fanno confusione
sentire soccombe, pensar fà morale
Emerge la colpa, forgiata in vietare
questo allor produce, forzata società
con più modelli finti, di santi da imitàr
emerge un senso colpa, da più moralità
nell’autopunizione, un depresso apparirà
accade che tuo sonno, diviene disturbato
precoce eiaculazio, vien quindi alimentato
ansia e senso colpa, rinviano giorni mesi
mentre corpo cuore, soffrono qui offesi
lor tempo dedicato, è oro investimento
termina la cura, in buon frizionamento1
bagno delle terme, alterna caldo e freddo
respiro normalizza, così pressione sangue
Metabolismo e reni, ricevono un impulso
a eliminar tossine, e rafforzar Qi flusso
Fonte è l’orgone, vita e coscienza
Tu del sessuale, sei quintessenza
l'impacco con lenzuola, attir rifiuti pelle
semplice efficace, bagno io un lenzuolo
mett'impermeabi, che copra materasso
su d'esso due coperte, di flanella caldo
Fò l'acqua terapia, coi curander nativi
acqua tien poteri, idratanti e curativi
forma nei cristalli, figure di armonia
musiche e parole, memòr sinestesia
Ocean di energia, poco apparente
l’orgone qi num, è onnipervadente
sta nelle forze, del corpo del sesso
Meteo atmosfera, son parte di esso
più sopprimi sesso, più vi indulgerai
stendo su di esse, mio lenzuol bagnato
imbevuto bene torto, fin non gocciolare
nudo ci si stende, in posizio orizzontale
braccia unite corpo, fino impacchettare
isolo miei sensi, in vasca del silenzio
suo accumulatore, è scatola normale
interna sua parete, metallo materiale
esterno strato è lana, legno o cotone
organi materia, che assorbe l'orgone
ogni cuore chiede, di venire amato
Fermato da legacci, la testa resta fuori
mentre piedi sono, in involucro raccolti
come mummia resta, volto nei 2 strati
un massimo mezzo’ora, durin tali stati
Rivivo i miei ricordi, proietti nel futuro
scivolo in me stesso, è magico tratturo
questa vita è un gioco, tutto viene e và
1 fiume si compone, scende fino al mar
L’orgone s’oppone, all’atomica via
accade poi mistero, di meditazione
Egli s’addormenta, io interrompo cura
lascio lui dormire, sorveglio suo calore
il tempo poi riduco, fin 20 venti minuti
Sudorazion malato, qui è del tutto inuti
mio Corpo liberato, dal peso dover fare
La forza gravità, non deve or bilanciare
sparisce male schiena, croniche tensioni
nel massaggio d’acqua, fò liber posizioni
agiscon pediluvi, sul sistem nervoso
1
sui 37 gradi, nell'acqua pien di sali
corpo si rilassa, galleggia sopra nulla
nascon esperienze, anteceden la culla
nel piede le ghiandole secretorie sono più grandi che in altre
parti della pelle, ciò facilita la traspirazione e l’effetto pompa. la Lisa và nell'acqua, ascolta suo respiro
e narra che suo corpo, dilata suo confino
Le mestruanti lavino con spugna, di sera prima coricarsi,
dalla vita sino a giù e al mattino, alzando, dalla vita in su. Se accesce sicurezza, combatte dissociazio
l’infermo è di costituzione debole bagna il lenzuolo in acqua L’estasi è vicina, in emozionale spazio2
tiepida e non fredda; se non è a proprio agio, l'impacco non è
2
ben fatto, viceversa, la cura avrà esito positivo. Taras
Non reprimerla, incitarla, genitalizzarla, lascia che curi mente-corpo
formul’orgasmo, espàn contrazione
Carica e scarica, e fai distensione
se viene aggredito, trasmuta la vita
e blocca ogni cosa, diviene mortale
d'ogni sofferenza, inganno e tuo dolore
prendine coscienza, vedrai tua divisione
come un trampolino, puoi usare il sesso
Sii nella realtà, coraggio con Te stesso!
L’orgonica energia, muove e si rigira
proietta su ogni cosa, pallido riflesso
vedèr così potrai, ciò che fu represso
Tal bisogno base, è fonte del creato
il sesso è situazione, non sol felicità
Cessazione d’ego, di tempo e civiltà
malesser tempeste, và scatenare
sazio uomo cuore, esce in emersione
le cellule eccitate, vibrano nel mantra
uniti poli opposti, dissolvono nel tantra
divien ricettivo, all’orgòn naturale
nel pensare và, coinvolta sol la testa
fluendo con tua, energia del sessuale
la libido è cuore, energia di te stesso
n’è mal n’è cattiva, la forza del sesso
mio Seba tua luce, è vapore del sesso
se tu la condanni, vai contro universo
seme è nel sesso, germogli è l’amore
sii l’atto in sè stesso, è la Lisa lezione
mentre nel sentire, corpo inter fa festa
ùn pensiero passa, và come una nube
sangue gira in corpo, alto com al pube
quan pensar sentire, tosto son divisi
gli amanti son sdoppiati, com in 4 visi
Mentre se son fusi, all’unisono di picco
vivono alchimia, dei corpi in alambicco
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
92
corpi poi vibrando, si muovon a piacere
Fiorisce l’erotismo, inonda tutto il corpo
Risveglia corp’antico, là sua possessione
inizia ad ondeggiare, danza con l’orgone
è femmina che vibra, l’energia d’orgone
Rivela tuo mistero, nellà vivente unione
la forzà possente, che da tempo antico
Fonde due gameti, ìn un figlio amico
Psiche differenti, maschili e femminili
dipende da presenza, carica d’ormoni1
donne d’empatia, apprendon emozioni
preda son però, d’ansia e depressioni
Cervelli femminili, fanno fluttuazioni
Secondo la presenza, dei livelli ormoni
restringesi cervello, durante gravidanza
6 mesi dopo parto, riprende la sostanza
Femme si riprenda, sua mascolinità
e Maschio viceversa, sua femminilità
il sesso è un raffinare, un identificare
la forma sa creare, se stesso generare
È trasformazione, e pure una distanza
Fatta dell’adulto partito dall'infanzia
Bambino nell’adulto, mani accarezzare
capezzoli a nutrire, voce a consolare
un grado feticismo, normale nell'amore
rivèl che fantasia, di vita n’è il motore
Bimbo si masturba, cresce esplorazione
scopre l’altro sesso, a mezzo riflessione
e gode nel toccare, baciare ed odorare
sentir ed origliare, giocàr rito sessuale
l'uomo religioso, che sà legare assieme
ciò che appar diviso, e all'unità perviene
sviluppa allor la Fede, ch’è fiducia in Sé
son uomin più capaci, nel classificare
vita acquista un senso, da goder in sé
tendono soffrire, neuròn degenerazio
morbi ritardanti, o spazio coordinazio
separazion dai sensi, impedisc’assaporare
frutto della vita, e non-senso fà ammalare
produce più dolori, distrugge gli altri e sé
Ambiente pure soffre, conflitto dentro te
nelle investigazio, e lo studiar graduale
Glande è volontà, vuol dire penetrare
durezza perspicacia, incidere aumentare
a seminare il verbo, della conoscenze
nella yoni o mondo, teatro d'esperienze
entri ed esci in esse, giungi fin orgasmo
godimen di tutte, le forme dello spasmo
si da trarne gioie, gioielli e informazioni
e l'essere viaggiare, in altre dimensioni
L’ultimo è la morte, orgasmo della vita
apprendere più cose, il sesso pur t'invita
vagina ci ricorda, ciò ch’è ancor nascosto
chiede penetrazio, coscienz’accoglie tosto
Yoni sta per buco, passaggio vita e morte
Noi da questo buco, vediàm la luce forte
s’apre per il pene, che seme inietterà
L’ovulo feconda, e coscienza rifarà
diviso il Sé non crede, soffre indecisione
Ha colpa insicurezza, in ogni situazione
riunisci e ricomponi, diverso altro-da-tè
itrova un senso vita, a far brillar tuo Sé
pure trasgressione, è una via di ricerca
per mutàr coscienza, in situazione cieca
parte dalla terra, innalza qual succhioni
negli alberi costretti, da var limitazioni2
cxxxix
Ogni parte corpo, ed ogni secrezione
funger da feticcio, può in animazione
s'eccita soggetto, orgasmo può arrivare
Come il fiuto cane, tutto può annusare
l'animismo tutto, ravviva cuori umani
Arnesi e manichini, piante ed animali
un moto di erotismo, eccita sfregando
è innato desiderio, il ferire od umiliare
sadismo ricavare, in godimen sessuale
il piacere dal dolore, stimola endorfine
sapientemen dosate, leggere medicine
narra il Kamasutra, Shiva innamorato
di Sua proiezione, o Devi amato fiato
prova gioie sesso, raccolte nel trattato
Arte tramandata, da Vatsyayana capo
Lisa fà i clisteri, che stimolan la psiche
terminazion nervose, nel retto confluite
Ano è anello stretto, di carne fine retto
llenalo a controllo, tuo volontar diretto
Kama è godimento, a mezzo tutti sensi
dell'anima in unione, a spiriti assistenti
e la prima condizione, sarà un intimità
nel viver l'effusione, che libido alzerà
Firmato feticismo, è appartener 1 club
di gusti raffinati, alla corte d'un impèr
shunga di giappone, kamasutra d'india
manual amatoriali, a gente più distinta
Seconda condizione, sarà l'ambiguità
giocare vari ruoli, per non prevaricàr
eccessi di piacere, uccide fonte senso
eccesso dell’avere, fa vivere scontento
Fellatio è sakuaki, flauto ad otto canne
da cui fuoriescon note, gemiti di carne
riflette Uzume vita, l'istinto primordiale
disinibito e franco, selvaggio fin brutale
scambiano le parti, tra fisso e divenire4
Felicità dell’altro, disseta il proprio stile
per essere egoista, ti scopri un’altruista
Tu esisti solo Sé, natur dell’altro insista
s'arrampica su altura, inizia col cantare
Urla e danza Uzume, e inizia a denudare
tintinna i genitali, col ritmo dei suoi piedi
Danza poi selvaggia, fa rider Dei ripieni3
Sacralità dell’altro, è cuor di suo potere
scopri fondamenti, di sesso tuo piacere
mesci 3 ingredienti, se qualità ti gusta
tempi e posti giusti, e 1 persona giusta
in cava Amaterasu, sente lo schiamazzo
curiosa apre la porta, vede sullo spiazzo
Dèi mettono specchi, vede sua bellezza
non riesce contenèr, esce nell'ebbrezza
le figlie del Gange, e amanti di Shiva
han collane e orecchini, e testa lasciva
Raseno ben ricorda, l'erotiche sculture
sui templi Kajuraho, posture kamasutre
accoppian le Dee, contemplano l'unione
amor in mille forme, i giochi del signore
e nei templi del sud, son Devadasi
trasmettono miti, danzando più fasi
con mosse e figure, musica e muse
le innate emozioni, miman soffuse
Morbida è la grazia, sensuale movimenti
Danza è preghiera nel movimento
evasion seduzione, è divertimento
è suggestione, che spesso equivale
a un fine teatro, e 1 sapiente rituale
Testimonia l’arte, senza far commenti
donna-uom-androge, partecipi nel gioco
Carican coscienza, che sale come fuoco
Siva e pure Krishna, celebran maithuna
cioè l'accoppiamento, o intimità goduta
entro yoni tempio, s’erge Shiva-lingam
forza voluttuosa, che genera e dà linfa
3
nella religione Shinto, Amaterasu è la Dea del sole che in
inverno rifugia in una grotta (come Persefone). Il club degli
Dei allora, per riportarla nel cielo, ingaggia Uzume, la donna2
1
Trasgredire, dal latino trans-gredi, significa passare al di là, fungo danzante è prima regina del regno Nipponico.Le donne
Più alti livelli di testosterone rendono il cervello maschile e
più alti livelli di estrogeni lo rendono femminile.
superare una soglia; i propri limiti o la gabbia dell'ego .
sciamane che la seguono, sono chiamate miko, Himiko, yata.
io Lisa dentro me, viaggio a ritrovare
innata mia divina, scintilla seminale
i propri genitali, su cose strofinando
rispecchiano Sakti, mossa in amplesso
Maestre d’amore, nell'arte del sesso
qui Lisa ci parla, di un loro massaggio
che scioglie all'umani, traumi e disagio
l’orgasmo s'accade, non è un incidente
osservo dolcezza, in uomo ch'arrende
4
“Kamasutra narra 3 tipi d’uomo e donna in base ai genitali e
ai ritmi di passione: Lepre, Toro, Cavallo; Cerva, Giumenta,
Elefantessa, per 9 tipi di unioni possibili e 3 corrispondenti.
Per i ritmi avremo: partner deboli, focosi, moderati, lenti e
veloci. Eccesso di vicinanza porta ripugnanza o rovescio.”
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
93
senza preoccuparmi, di morbido-duro
esso vien-e và, con onda più sicuro
sale poi discende, piacer morbidezza
s'alterna con altro, piacer di durezza
trova massaggio, punto Gi dell’uomo
tra testicol-ano, premo lo commuovo
pena nell’inizio, è sua radice in fondo
allena si rilassa, scende nel profondo
poi lenta e delicata, lubrifico mie dita
seguo suo respiro, a scivolar m'invita
con la màn sinistra, 2 centime in ano
curvo dito indietro, gesto del richiamo
aumento la pressione, a sacro punto Gi
Salgon da quel punto, più emozioni fin
pianger lui potrebbe, e traumi riaffioràr
Lascio sue emozioni, amorevoli sfogàr
ora io non cerco, fermarlo o consolarlo
lascio che gli accada, suo bisogno dato
lo incoraggio urlare, piangere o gemère
Lui sente naturtale, evitàr di trattenere
se sceglie eiaculare, dopo di massaggio
stimolo respiro, profòn durant'orgasmo
libera sua mente, trattièn dopo 6 volte
overcarica sessuale, decida lui la sorte1
poi massaggio Yoni, la Lisa ci coinvolge
gioia di servire, la Dea del tempio sorge
scioglie nella donna, blocchi del sessuale
orgasmo non è scopo, accettalo s’accade
è il palmo verso l’alto, e il dito nella yoni
ricurva tale dito, nel gesto del “vien qui!
a gancio come sè, volesse toccar palmo
Tocchi l’area Gi, sott’osso pube incavo
Sta dietro la clitori, la coda sua radice
da stimol a urinàr, dolòr oppur piacere
1
Lingam: faro di luce, Yoni: spazio intimo in cui cresce la fede.
Punto Graffemberg: zona erogena molto innervata, stimolata da
interno od esterno, via dita o con gambo premente sul pube. Il
maschio, poiché emette fuori del corpo l’energia orgonica del
seme, potrà apprendere l’arte yogica della iniaculazione, nel
frattempo, col massaggio Linga, può respirar, rilassar e venir
prossimi all’eiaculo almen 6 volte prima di rilasciare il seme.
Qui trova l’innocenza interiore e la bellezza del qi mascolino.
se sente sensazione, vario i movimenti
gioco con pressioni, e veloci rotamenti
Lei dentro t’accoglie, a turno ciascuno
nel massaggio clito, fò pollice su e giù
mentre l'altre dita, riposin sulle labbra
massaggi la sinistra, seni addome clito
destra sopra glute, nell’ano mignol dito
apprezza la donna, l'essenza di yang
con tutta se stessa, ritorna interessi
Dita lingua e pene, han loro qualità
allungan il piacere, giochi e voluttà3
Pianger lei potrebbe, flussi di passaggio
vò in intima fiducia, io che fò massaggio
tengo suo respiro, lei traumi sta curando
lascio sue emozioni, amorevol'aspettando
Ripete Kinaciau, saliva è acqua di vita
S'entra Lei in orgasmo, tengo suo respiro
continuo massaggiare, finchè mi dice stop
cresce intensità, più orgasmi l’accadranno
Tantra chiama questo, l’onda cavalcando2
L'uomo eccitato, è dal qi della donna
il gambo di giada, riscalda con voglia
osserva il mutare, del qi della donna
duran fasi luna, e stagion che ritorna
Ritmo conduce, entr’esce il paguro
pur Lisa taoista, l'inghiotte senza fifa
son indicatori, sguardi e man amante
aiutan a scoprire, erogen zone sante
cxl
Il corpo con la mente, non sono separati
L’uomo e la natura, sòn sempre maritati
Lavori della terra, mestieri e artiginato
Nutron erotismo, in modo assai velato
quattro fasi risposta, rivela la donna
eccitazio turgore, e lubrifican soglia
l’uter solleva, e s’espande in platoo
contrae mani e piedi, fuor di control
La libido energia, è presa d'altre forme
le qual se disseccate, la portano morire
bacio con bacio, abbraccio con abbracci
ripaga nell'amante, omaggi con omaggi
quan si masturba, soggiunge veloce
col partner prolunga, piacer e calore
respira concitata, il qi sta nei polmoni
quand'è qi nel cuore, inizia baci amori
I baci prim'ancora, han scopo d’eccitare
abbracci pur bagnati, qi và nella milza
qi sta nelle ossa, ai muscoli s’avvinghia
move suo bacino, e morde pure l’uomo
se carezza linga, qi sta in sangue fuoco
mistero è l’ombelico, rimemor genitali
orecchio dà il segnale, alla penetrazione
forato o mutilato, è ugual circoncisione
L'erogene zone, e il glande con clito
reazioni diverse, individuo a individuo
dipende dal corpo, trattato in infanzia
Rievoca il coito, memoria a distanza
fegato con qi, ricever maschio è pronta
geme e s’abbandona, estatica si gonfia
nel total orgasmo, granello Egò ritorna
unisce al cor dei qi, cosmo ora l’inonda
la Lisa poi parla, del coito senz'ansia
allinea più chakra, Shakti ed ananda
avanti ed indietro, oscilla il mio busto
Cuori in maithuna, avvolge con gusto
se dopo penetrato, in lei tu lentamente
giochi stimolare, procedi ulteriormente
ritira linga in fretta, senza premer forti
contro il suo clitori, sensibile ora porti
“nudi di fronte, a gambe un pò flesse
che cingon bacino, d'amante presente
3
colma suo piacere, poi colpisci ancora
con tutto tuo calore, giù in profondità
metodo che donna, calz'egregiamente
Penetra vai lento, e ritrai rapidamente
è l’ars amatoria, un tessere una danza
posizio rilassanti, alterne con prestanza
per rilassamento, rispondan parti uguali
bocca con la bocca, o mani con le mani
per eccitamenti, rispondan part'opposte
un vuoto yin riceve, un pieno dello yang
la bocca ai genitali, occhi aperti a chiusi
inghiotti sua saliva, ano ad essa schiudi
se muscoli rilassi, attorno l'ano d’uomo
qi riprende e scorre, armonico di nuovo
Sonno riposante, fa scroto sodo e teso
testicoli nel ghiaccio, aiutano se offeso
All'uomo che mangia, yin prevalente
La libido yang, va giù gradualmente
dopo del tempo, appetito si spegne
Se mangia d’opposto, libido cresce
L'eccesso di yang, fà dura la donna
Mangi in eccesso, egoica è la forma
un eccesso di yin, riduce erezione
Fichi e cibi caldi, prèn dop'eiezione4
qi di seme ed uova, è chiamato chin
essenza del sessuale, fonte d’ogni qi
scempio di libido, dà psiche in atrofìa
succube d’industria, della pornografia
L’impulsò sessuale, libera o schiavizza
l’uomo che ignorando, sè disarmonizza
nella sessualità, gl’insetti sono maestri
avuto il loro scopo, attendono pazienti
4
“amor e mangiare van poco d'accordo. Fai doccia prima non
dopo il coito. A combattere l’eiaculazione precoce, raffredda
2
“nel Tantra è scritto: quando il mignolo è nell'ano, l’anular e con ciotola di acqua fredda oppure concentrati sui preliminari
il medio nella Yoni e il pollice sulla clitoride, tu stai tenendo L’orecchio è sensibilissimo e ricco di zone riflessogene, la
i misteri dell’universo nella tua mano. Stimolare il punto G, lingua ne stimola il passaggio del qi. La saliva (Elisir yin),
può dare un tipo di orgasmo con eiaculo, dove la donna può lubrifica tutte le funzioni del corpo. Se hai lingua ferita,
credere di aver urinato, insistendo può aver più orgasmi. Lisa sciacqua la bocca con acqua bollita e sale 3 volte al dì”. Lisa
gli organi sessuali esposti al sole son più capaci di emettere
e assorbire num. Aiuta molto un massaggio ai piedi, lavoro
fisico e dieta yin: legumi verdura, cereali, pesce, tuberi e
radici. yin+: spezie, zucchero, alcol e frutta. Cibi yang:
pollame, carne, uova, sale, latticini. yang+: aglio, zenzero,
paprika. Donne: poco sale, pesce, carne e latticini, molti
legumi, cotture brevi e verdure a foglie larghe. Uomini: più
sale, cereali, cotture lunghe di radici, pesce e carne moderata.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
94
Mantice respiro, ricarica il tuo corpo
Respir testicolare, seduto verticale
prostata con colon, sani ed efficienti
e bagni freddi-caldi, alterna ricorrenti
fai pur la pipì, stando in punta piedi
tieni busto dritto, addome ben contrài
Natiche fra loro, ed espira lentamente
contrasti eiaculazio, così precocemente
risolvi malumori, prima d’ogni incontro
agiscono i veleni, creano psiche scontro
ogni incontro può, condurci nel risveglio
agisci sen pensare, senti qi a convegno
in posizio missionaria, Eva è posta sotto
cresce l’ansia il fiato, diviene pure corto
s'Eva è sopra gioca, leggera nelle spalle
prolungasi passiva, fuoco resta a valle
Pacifica posizio, è un regalo Melanesia
in smorzo posizione, seduta sulla sedia
tieni fren a mano, 2 terzi entrano in lei
Ruoti tuo pennello, e disegni panta Rei
posizion di gatto, è passivo soggiornare
uomo schiena terra, lei sopra a navigare
dondola e si muove, l'asta a comandare
Ritmo e penetrazio, l'uomo a gongolare
posizion di aratro, permette controllare
orgasmi con respiro, donna schien terra
gambe a spalle d'uomo, in 9 penetrazio
sincronico al respiro, fai decrementazio1
Yab Yum asana, un gran dono tibetano
Uomo incroci gambe, seduto a loto piano
donna siedi in grembo, gambe fanno cinta
del bacino d’uomo, braccia al collo avvinta
in calma s’abbandona, immobil è la coppia
rimane a prolungare, l'amrita nella coppa
passivi e ricettivi, s’ascolta ogni energia
Scambi di effusione, in calor sinestesia
e tieni l’attenzione, sul fuoco dell’inizio
e bene continuando, giaci in orifizio
Evitando l’ansia, la brama della fine
Non eiaculàr, è questo il sol confine
Dio vien ricreato, ogn’or dentro di te
Come il fiore d’oro, radice cuore tièn
Tu sei Siva sai, e Io son la tua Sakti
Tu sei Sakti pure, e Io son Siva tatvi
resta con l’inizio, resta nel presente
gustati l’incontro, 2 corpi senza mente
dimentica ogni scopo, frette conclusioni
silenzio molte ore, sal fuoco d’intuizioni
L'orgasmo della valle, facile e profondo
è il respiro lento, che ritma tutto tondo
l’inizial sussulto, si sfoga nell’abbraccio
diviene bacio lungo, Tantra meditazio
Tu non esisti più, l’amore resta in sè
Lascia liber corpo, di muoversi da sè
in ogni dimensione, l’amante troverai
il cosmo tu sarai, qualvolta tu vorrai
l'amore tu farai, con luna con le stelle
con l’aria con l’aurora, i baci e le faville
viaggi in comunione, notte e la mattina
con alberi col cielo, e nulla che ci oblia
là nessuno sforzo, tecnica o tensione
sia dolce far niente, tua meditazione
Sakti pure gioca, è sesso di serpente
mostra ti possiede, amore totalmente2
il respiro rallentato, impercettì diviene
e aiuta a liberare, tensioni e inibizione
fermasi graduali, impulsi dell’orgasmo
respiro noterai, ferma ogni suo spasmo
al fine di maithuna, resta nell’abbraccio
Linga nella Yoni, in perenne catenaccio
s'assorbono secreti, bene pian pianino
Il bacio rassicura, e fa scorrer la libido
se piacer maschile, chiamalo io voglio
e quello femminile, chiamalo lui vuole
scambiano di posto, tao si percepisce
Uno senza l’altro, a lungo non resiste
Carezze e sfioramenti, con olio d’oliva
Segreto dei segreti, fondono i due jiva
nasce un nuovo sé, ovver un corpo luce
ribolle il seminale, in alto sale e schiude
diventa sesso-mente, una cosa sol sarai
non perdere coraggio, e il kia realizzerai
evita impazienza, e la colpa d’insuccessi
rilassati è la chiave, di gioia nei processi
l’uomo ha l’attrazione, a causa vibrazioni
milion spermatozooi, che generan fotoni3
Se fiacco tu ti senti, assumi ruol passivo
serba qi nel sangue, orgone và continuo
sensi leggerezza, s'accade nell’orgasmo
qi nel puro Shen, ha fatto trasformazio
e ogn'organo del corpo, paga suo tributo
a ghiandole sessuali, dona nume puro
non saziare troppo, tuo sessual impulso
Che appettito poi, rovescia nel disgusto
L’attività sessuale, equilibra l’ormonale
salute generale, del corpo qual mentale
carattere dell’uomo, Shen o qi mentale
al vuoto del Wu qi, o Kia vuol ritornare
alleni lo sfintere, sia femmina che uomo
diverrà rimedio, contr'ogni incontinenza
prim d’eiaculazio, contrai sfintere anale
pubocoggi stringe, prostata a bloccare
Nel coito due respiri, sian sincronizzati
se divièn selvaggio, il qi non t'allarmar
percorre l'altre vie, ancor non familiari
il num duràn la valle, t'apre più canali
la fontana riempie, goccia dopo goccia
giorno dopo giorno, base del pozzetto
cementa mia libido, fino al traboccare
zampilla com’orgasmo, sin ad estasiare
l’orgasmo senza scopo, è illuminazione
Viaggio avventuroso, in immaginazione
se lasci che realizzi, tutto è spontaneità
dell’energie sottili, in wu-wei neutralità
Libido è la palla, galleggia sopra l’acqua
l'Onda di preorgasmo, Lisa concepisce
dai genitali parte, sul tronco percepisce
corre nelle braccia, ogni muscolo ritrae
rimbalza nella testa, cervello si contrae4
Aver paura d’acqua, è aver paura donna
e l’uomo nulla teme, se pregiudizi scrolla
è metafora cinese, la guerra di due sessi
Uomo lancia e spada, donna scudi spessi
Quando sentirò, il qi raggiunger testa
e donna cerca l'uomo, cerca qi espansiva
a raggiunger armonia, fa uomo viceversa
s’attraggono si cercan, in ciclo repentino
Su spalle sulla nuca, formicolio piacente
supremo yogi vedi, assieme sua corrente
resta tutto il giorno, piacevol sensazione
respiri parli mangi, leggiadra condizione
Ogni volta che, si apre un chakra nuovo
la coscienza espande, tutti gusci d'uovo
prima o poi la forza, comincerà a fluire
in punti cui la mente, ferma a percepire
progetta 1 esperienza, viaggio relazione
Vedi ascolta e gusta, odora tal creazione
Te stesso visualizza, nell’atto del crearla
append’imago a mente, ora vai scordarla
Maggiore la si schiaccia, fine d’affondarla
più forte la reazione, ch'essa pur oppone
schizza d’improvviso, se perdi 1 frazione
necessita del num, più interno ricettivo
un Kinaciau ripete, è difficil sradicare
graduàl pensier azioni, sò sol modificare
saprò d'aver compiuto, la pratica taoista
sorpresa scoprirò, energia spostar potrò
quas'immediatamente, calòr diffonderò
4
3
“In primavera le piante si gonfiano di linfa e il qi dell’uomo
si adegua. In Cina il valore terapeutico del coito è sfruttato
1
“nove penetrazioni profonde e una più superficiale e lenta,
dai medici. L'amore espresso nella sessualità stimola tutti gli
2
poi otto del primo tipo e due del secondo, quindi sette e tre, 6 Travolge (a volte violenta) tutti gli ostacoli che inibiscono organi e il sistema immunitario e aiuta a eliminare squilibri
e 4, 5/5, 4/6, 3/7, 2/8, 1/9, ogni aspetto ne sarà esaltato. Lisa la sua trascendenza, rompendo i livelli ordinari di coscienza. ormonali che condizionano metabolismo e personalità. Lisa
“l’onda orgasmica del qi, la prima volta può far paura, parte
dal pubococcige, sale alla testa dove dà un senso di euforico
stordimento e poi scarica in vario modo. Premendo la lingua
sul palato, si fà scaricare nell'addome, allentando la pressione
sui genitali. Esercizio: siedi su sedia a 45° gradi, irrobustisci i
muscoli dell’addome e di conseguenza la potenza sessuale.Ls
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
95
è tempo di rilascio, richiam ora da mente
l’immagine virtuale, creata in precedente
.6 giugno, Seba:
in essa canalizza, tua energia d’orgone
pompa immagiando, mettervi intenzione
pendo le mie aiuole, per l’acque defluire
dalle piogg'inverno, e rastrello a rifinire
e piante sui bancali, più tipi e varie età
con funghi con batteri, crean comunità
Diversità di piante, è l'eredità comune
di tutta umanità, pe sopravviver pure
l'avvento d'OGM, la corsa a brevettare
può solo indebolire, chi vuol indebitare
Lascia che l'orgasmo, inondi tal realtà
oppure canta mantra, om Bur Bu Swaha
o altro che conosci, per fissar la mente
cresce devozione, e i sogni tuoi connette
Nikolai Vavilov, dalle Ande fino al Nilo
Tien lontan da te, paure e sensi colpa
creare tale scudo, dipende dall’intento
Rivel che soluzione, e sotto i nostri piedi
gli uomini migrando, portavano con sé
semi delle piante, che crescon or da sé
sesso è naturale, svolge un ruolo chiave
blocchi e sensazioni, porta ad esplorare
cxliv
cxli
e scopri ch’ogni vita, o energia d’azione
a fine del suo giro, chiude in distruzione
è Parvati energia, sessual'attaccamento
Madre della morte, e del concepimento
Guarda sotto Seba, la terra è dura fatta
roccia come ghiaccio, l'uomo suda stanca
lavora la sua vita, nel cièl vede speranze
Il nomade o civile, lavor a stesse istanze
riconosci in erbaccia, di spighe striminzite
l’antenato sacro, del nostro pio frumento
suo luogo originario, selvatico è Africano
Centro cui emanò, l’essenza dell’umano
Shakti del dio Shiva, Kali è Durga Devi
la Kali purga mondo, dai Maya desideri
mondo vibra trema, Maya ancor resiste
Kali più selvaggia, strappa l'ego e vince
In un magico luogo, il bimbo impara l'orto
continuo andirivieni, circolan sostanze
fà crescere le piante, semi non trattati
Cureran da sole, genom semplificando
impurità introdotte, da lè manipolazio
S’eliminan graduali, riprèn fortificazio
la Kali manifesta, quan demone Daruka
divin potere prende, minaccia la natura
Dea Parvati s’infuria, e diviene la Kalì
selvaggia danza corpo, e falcia l'ego lì
se circola materia, continua in rete vita
scarti d'una specie, è alimento all'altra
il Sole dà energia, che nutre tutti i cicli
La varietà è garante, in recuperi e ricicli
Si ammalano radici, là nel primo anno
segue fusto foglie, secondo terzo anno
al quarto tocca i semi, quinto nulla più
Miracolo accaduto, è guarita pianta su
più Sadhu e molti Rishi, cantano rapiti
Kali benedetta, una volta che han capiti
Che liber Lei i devoti, di tutte lor paure
ecco Mater grande, gran conforto pure
Emilia la tusciana, sue esperienze d'orto
oggi al Therabuti, mi narra a tutto tondo
Taras poi v'innesta, spontane o coltivate
spezie e medicine, m'insegna rintracciare
Cogli relazione, ciò ch’avvien in campo
abitua ad osservar, fauna e flor intanto
Arbusto alber o pianta, sia in riferimento
annotane suoi cicli, correl ragionamento1
e l'Uno scarlatto, sotto tuoi piedi giace
vi danzi ed è rapito, e cosmico soggiace
impigli tra le stelle, chioma scompigliata
vengon vanno mondi, eterna Sei l'entrata
mi parlan con esempi, dell'orto sufficiente
che può rigenerarsi, coi semi in ricorrente
ortaggi son lasciati, spigar andar a seme
poi rinasceranno, al tempo che conviene
Acacie con mimose, e pian leguminose
Lavorano terreno, concimano profondo
canto a Kali Laksmi, dagli occhi verdi loto
creazione serbazione, dissoluzion di moto
Solo un tuo sorriso, è un dolce paradiso
supporta il sognatore, che và peregrino
il primo passo è, preparazion del suolo
scavo e rialzo terra, a far bancali d'orto
dei Venti prendi nota, direzio e intensità
Eventuali nevicate, in durata e quantità
Annota pur disgelo, prim ultima gelata
caldo di terreno, per semin appropriata
Ho sempre saputo, mio corpo col Tuo
facevan una cosa, Tu sei Me Io son Te
Conoscer mi resta, fusione dei corpi
Chi sei tu Chi son io? Apri miei occhi
nell'argillose terre, spontaneo sal il cardo
ranuncolo e ristagni, e romice ben saldo
ad installare l'orto, smuovo dò composta
metto calce e sabbia, letto ghiaia grossa
osserva pur le piogge, periodi e quantità
unisci or tutti i dati, in calende fabbricàr
unendo a luce ed aria, i mineral di sotto
Thera e Cielo sono, uniti dalle Piante
cxlii
cxliii
Si da rintracciàr, buon tempo a seminàr
e nel giro di qualch’anno, intuito raffinàr
dopo il calendario, scopri ora gli ortaggi
adatti a dimoràr, nell’orto dei tuoi saggi
indizio a fin d’aprile, raccolta d’insalate
temperatur qui segui, minim annotate2
Seminar trapiantare, prima del tempo
Espone piantine, a più climi e parassiti
e seminar ritardo, fiorisce frutta meno
Seba tieni nota, da serra e da terreno
litro acqua calda, 1 bicchier candeggina
pulisci vasi a fondo, e pentol sfrega via
ferite morsi graffi, imbevi nei tamponi
sfiamma e disinfetta, lame e potatori
mangiano gli uccelli, semi di spontane
raccogli del geranio, plantago e digitale
fai siepi lor riparo, nocciòl e biancospino
rovo ed amelancher, assièm rosa canino
un barattolo conserve, fora in tanti buchi
è adatto per donare, cener sabbia e semi
30 grammi seme, a metro quadro spargi
per tappeto erboso, incrocia 2 passaggi
semi che ho raccolto, proteggo da gelate
in vasi terra-sabbia, in buca a dimorare
oppure li conservo, in scatole di carta
chiuse pur appese, in sintetica mia calza3
per semina leggera, griglia il semenzaio
un seme in ogni foro, togli poi la griglia
mescola pur semi, in solchi o nel calore
s’aiutano l’un l’altro, nella germinazione
non correre vai piano, misura le tue forze
osserva la tua terra, sole vento e piogge
2
seguo una spirale, che aiuti areare il suolo
così compattazione, non accadrà di nuovo
1
I cicli fondamentali da correlare sono: germogliazione,
fioritura, caduta delle foglie, presenza o assenza di uccelli,
insetti e altri animali che frequentano abitualmente la zona.
da 5 gradi, barbabietola, carota, piselli, cavolo cinese. da 7
broccoli e fava; 10 cipolle, porri, bietole, sedano cavoli,
lattughe e prezzemolo; da 13 soia e crescione, carciofi e
ravanelli; da 15: spinaci, cavol rapa, verza, tarassaco,
patate; da 16: cicoria, fragola; da 17: cardi e zucchine; dai
20: girasole, zucche e peperoni, fagioli; 25°: pomodori
melanzane, mais e cucurbite
3
Sui fior in seme incappuccio sacchetti di carta fissati, quando
il getto secca, recido sotto il legaccio e scuoto per far cadere
nel sacchetto che poi etichetto. Il legno sprigiona formolo che
accorcia la vitalità dei semi. Test di germinabilità: versa
vecchi semi in un bicchiere d'acqua, i semi che vanno a fondo
sono ancora buoni, quelli a galla sono da scartare.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
96
Piselli e fagioli, germoglieranno prima
2 spicchi tra derrate, legumi e cereali
se stan 24 ore, immerse in gas di mele
Là nella campana, di vetro trasparente
Prima di seminar, impiego in ricorrente
a Bomarzo ancor, collan di spicchi d’agli
da portare al collo, in aiuto a intestinale
Allontanar vampiri, ed invidie disumane
morìa dei semenzai, accade nella serra
la plantula marcisce, a livello della terra
causa vari funghi, annaffiati sen ritegno
usa terra nova, e annaffia con contegno
è antico revulsivo, spalmato sulla cute
Se semino carota, radicchio e la lattuga
il radicchio sale prima, segue poi lattuga
sfiamma forti febbri, e congestion al petto
3 grammi succo brodo, 3 4 volte al giorno
Lui soffoca più germi, rinforza la memoria
in miele ricoperto, l’usò Roosvèlt signora
più fette di cipolla, appese a rami frutta
avàn maturazione, l'uccelli tiene in fuga
assorbe odor vernice, e ruggine di lame
se Cepa intera o fette, piano vò sfregare
fluidificante blando, vesciche forma pure
contro scabbia tigna, piaghe le verruche
dolor d’orecchie e calli, ulcer e punture
Lo bevono lì a Goa, in cambi di stagione
fermare i capogiri, e scender la pressione
contrasta l’emorroi, reso come unguento
Usato per lesioni, ed ulcere al contempo
cipolla veste a strati, a fette nei calzini
assorbe l’infezioni, da sera alla mattina
Lattuga ripicchetto, allo stadio 4 foglie
rimàn così carota, ingrassa senza noie
Eccellente antifungino, utile per asma2
Catarro ed enfisema, e i calcoli urinari
Contrasta pestilenze, malattie infettive
Pertosse ed influenze, tubercolosi infine
serbato molti anni, i metàl pesanti scova
Protegge il DienneA, da attacchi radicali
da raggi ultravioletti, e raggi ionizzanti
causa della forza, d’enzim antiossidanti
Contrasta epidemie, morbillo e scarlattina
febbr'alta e varicella, allevia oppure schiva
l'uova fan vaschetta, pe semine piantine
tempo di trapianto, guscio sà comprimer
radici sgusceranno, suolo che accogliente
ospita quell'uovo, di bordo ancor tagliente
è antidoto ai veleni, e agli spiriti irritanti
dissenteria colera, itterizia mal di denti
ai sintomi di nausea, ingoio 1-2 spicchi
Durante viaggi se, la pancia fa capricci
Fà la cura d'aglio, una volta ogni 3 anni
Taras m'offre gocce, acqua oppure latte
assiem un paio spicchi, in latte fà bollire
bevo avanti ai pasti, e prima di dormire
in brodo con Gattaia, previèn vescica ustione
sull'acido terreno, il guscio è un alcalino
Cipolla allium cepa, aromatica pungente
imbuto d'emergenza, e un semenzaio fino
nell'orto quan tritato, è buon antilumache
contenitor per l'acqua, vicine ed interrate
son 2 spicchi al giorno, antica medicina
Agliò e cipol crudi, assunti giornalmente
tempi prolungati, fan buon circolazione
Tengono lontani, infarto e infestazione
Salamoia è pronta, galleggia l'uovo crudo
se bolli le tue uova, il color diventa bruno
aggiungi fol spinacio, bacche di sambuco
o fior di camomilla, ortica e cavol crudo
spicchi d’aglio uso, pur come supposta
Fuoriesce poi da sé, dopo intera notte
pure spicchi al naso, orecchie pure gola
in caso sinusiti, tonsilli o bronchi ancora
semino in cassette, 1 mese avan dimora
con cenere diserbo, pacciamo carta flora
finchè non forma bulbo, acqua vò donare
in seguito interrompo, fò bulbo siccitare
Vò piantare l'aglio, da gennaio-marzo1
Colgo nell'estate, conserva molto bene
colgo nell'autunno, ripianta poi febbraio
dopo aver cimato, cioè punte sforbiciato
2
talvolta pianto bulbi, a fil assiem lattuga
Aglio (allium sativum): efficace contro infezioni aeree e
digerenti, abbassa colesterolo e glicemia. Schiaccia e macera per ripulir l'azoto, che dà la foglia lunga
sui 18 gradi, in cucin garage e scuola
novembre lo ripianto, con il bianco viola
in olio, attenua dolori di giunture, gotta, reumi e lussazioni.
Allucin più potente di penicillina e tetraciclina: nell’epidemia
di spagnola del 1918, il prezzo d'aglio salì alle stelle poiché
acquistato dai governi per la profilassi generale; ovunque uno
spicchio da masticare, nelle insalate, minestre e bevande e la
notte tra guancia e gengive. Albert Sweitzer ne usava nel suo
ospedale in Africa, per trattar ferite da taglio, morsi, malatte
cutanee, tonsilliti e febbri alte. Ha effetto riscaldante utile per
rinforza l'intestino, Aglio anti parassita
piogge e inverno. Riduce i gas intestinali e stimola la libido
grazie ad antibioti, purifica pur sangue
(inadatto a celibato). Usa per tosse secca e congestione, mal
e funghi e parassiti, di pelle e di vagina
di testa e dolori sinusali. Nei disturbi d'orecchio, instilla 4 gc
vince tua stanchezza, ed è anti nicotina
di olio d'aglio nell’orecchio, alla sera e chiudi con cotone. Al
mattino il dolore è scomparso. Massaggia con suo olio denti
sensibili, gengive rientranti e mal di denti. Aglio rende il cibo
più appetitoso e assimilabile, digerisci bene se prima dell'uso
1
ripiantare più volte spicchi dello stesso aglio in stesso posto è lasciato macerare 1-2 ore in acqua fredda. Dopo pranzo per
favorisce virosi. Per rese maggiori, pianta le teste più grosse attenuar l'odore sgranocchia qualche foglia aromatica; spicchi
ed esterne del bulbo. A fine stagione, avan raccolta (fusto
infilati nel cuscino, cesta o lettiera di cani e gatti, tengono
inizia ingiallire), annodo i fusti verdi così la linfa và in bulbo. lontani pulci e zecche. Precauzioni: iperacidità e pitta elevato
Una festa non è tal, se prim di cominciar
non s’offre ai convitati, aglio in quantità
Adattogeno dei corpi, serve a stuzzicar
Ben altri appetiti, và Taras a ricordàr
cxlv
favorisce digestione, e libido dormiente
eccitàn d’uso interno, ammoniac'esalante
cura svenimento, goccia naso lacrimante
1 fetta al comodino, aiuta ad esser ghiro
cipolla in ogni stanza, assorbe gèn-infido
Pur mastica cipolla, a combatter sinusiti
contrasta tossi e freddi, in miel e vin bolliti3
zanzar e api punture, cipolle e succo aloe
a ferite e scottature, patata a fette voglio
in minor ustioni uso, limon a fette in olio4
se cotte sono dolci, e l'uso pur sull'acne
Epiletti crisi allevia, in colliri od inalante
tazza succo fresco, assieme con il miele
allevia nausea tosse, e vomito da fiele
l'Aloe è una liliacea, resiste a siccità
emuntore di tossine, fegato e di sangue
aiuta a equilibrare, vata, pitta e kapha
un tè 3 volte al giorno, fà la depurata
allevia infiammazioni, d'ulcera e colite
su palpebre riduce, pur là congiuntivite
buono lassativo, impiego esternamente
in bruciature tagli, e ferite contundente
'estate pur arriva, e aspetto foglie gialle
raccolgo le cipolle, matur da ghirlandare
per essicccarle poi, avan conservazione
lascio a penzoloni, recido a ultimazione
è parte utilizzata, il succo foglie fresche
oppure condensato, è alfine disseccato
toni amar purgante, irrigante femminile
Aiuta circolazio, in digestio ed escretive
Cipòl predigerite, fò macerare in acqua
per 12 ore oppure, bollir cinque minuti
questa rinfrescata, lavòr sen lacrimare
metto-tolgo buccia, per brodo colorare
Emilia riempie l'orto, graduale tra coltivi
Cipolla aiuta bronchi, e cuor circolatorio
distrugge vermi tenia, così il colesterolo
in ferite e raffreddori, aiuta ogni creativo
antibioti antiscleroti, è diureti ipotensivo
con piante inesigenti, patate e fagiolini
Liliace e ravanelli, lattughe ed ombrellife
Poi cavolo e spinaci, e infin le cucurbite
3
un quarto di vino bollito finchè evapori metà bicchiere, bevi
alla sera; ottimo per combattere 'influenza e tosse, simile al
decotto senza zucchero, fatto con fichi essiccati per l'inverno
4
Ogni 2 ore cambia con cipolle nuove e brucia le vecchie.
Rimedio a pertosse: 1.5 kg cipolle, 60gr. miele, 150 gr. Fichi,
a bollire 2 ore in litro d’acqua, imbottiglia. 5/6 cucchiai al dì.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
97
e un orto si può fare, in tanti modi vari
qualcosa da mangiare, infin raccogli dai
rispetta e riconosci, l’eterna vita al suolo
qual organo vivente, chiede vita in coro
Porro ama mangiare, sfalci di mio prato
pacciame concimazio, fondo l'ho piantato
s'han fori le sue foglie, l'attacca la tignola
poto pianta a raso, un mese torna nuova
muschio fa isolante, vaso entr'altro vaso
Bancali a sol levante, a forma di spirale
riprende vita l'orto, lavor con la natura
Prende la sua forma, senza forzature
ci usa tutti quanti, noi le sue creature
Abbondàn pacciamo, tutt'ortaggi inverno
quan colgo le radici, pacciamo il loro posto
Muschio pacciamante, ha effetto acificante
ammortizza bene pioggia, è simil segatura
ad alleggerir terreno, or uso sabbia grossa
che d'attorno l'orto, mi dice terra smossa
e nasce ora da sé, da irripetibi istanti
vede coi miei occhi, steli d'altri campi
in armonia col tutto, rapisce osserva Te
a emergere dal suolo, lui semin entro Te
pacciame e griglia sopra, tegole piastrelle
proteggono da gelo, pianta già quiescente
tessuto-non tessuto, calor mantien a rate
trucioli con torba, son spugna dell'estate
neve riprotegge, da freddo conseguente
la lascio sopra i rami, e i vetri delle serre
Spiriti enzimi, ed esplorator di coscienza
già viaggian in sogno, gioia e sofferenza
l'energia medicina, ti alzerà e solleverà
e sulla brezza dell’alba, ti farà brillàr
è ostacolo e isolante, al gelo senza pose
ghiaia come neve, pacciàr piante rocciose
conifere pacciame, per piante poste a est
che il gelo con disgelo, subiscon ricorrèn
in fasi d'avviamento, usài l'orto invernale
verze e ravanelli, cicor lattughe ombrelle
così occupai frutteto, offrendo ai parassiti
bruciati oli d'oliva, per loro assai sgraditi
Ascolta la canzone, e canta con noi
Amicizia vuol dire, chiamarsi fratelli
percorrere strade, in stessa direzione
girare nel mondo, comune sensazione
e avvolgo nella tela, più piantìn gelate
elimino i problemi, d'erbe che non voglio
sui fossi lungo strade, io semino trifoglio
senz'alberi ogni terra, è povera asservita
scelgo i tipi piante, che nutrono mia vita
Nasce con un pugno, dato per antipatia
Nasce al capezzale, di un grave malattia
ti darà coraggio, quan corpo non ne ha
e una famiglia che, il sangue non ti dà
pian che teme gelo, proteggi con pacciame
Vien o Seba mio, vieni in questa casa
È pure la tua casa, è la casa Therabuti
e circondo di mattoni, le piante delicate
Ti daremo il pane, ti daremo amore
Ti daremo gioia, a vita tua interiore!
con sopra lastre vetro, fermate zavorrate
sebbèn freddo pungente, elimin parassiti
da piante coltivate, e le zolle sgrana fini
il veloce ravanello, nell'orto segna fila
semino più volte, ogni quindina prima
foglie in insalata, vecchie alle minestre
purgo in sale fino, piccante nero peste
erba cipollina, estirpo ogni quattr'anni
in autunno o primavera, divido in 4 parti
ripianto ad intervalli, a fila orto bordura
alcuni metto in vaso, e cimo a rasatura1
L'ortaggio pastinaca, resiste alle gelate
gran carota bianca, panciuta daikon pare
sapor carota dolce, del sedano ha l'aroma
minestra insaporisce, la carne le si sposa
Quan temon ravanelli, il calor e siccità
semino a mezz'ombra, d'estate aiuterà
all'ombra del fagiolo, mais o pomodoro
pacciame tiene fresco, rende umido loco
Repell'antiformiche, spalmo di pennello
sopra piant'invasa, succo lime assenzio
l'aglio o cipollina, sal menta e tanaceto
lavanda o maggiorana, là su lor terreno
sbucciata spezzettata, bollir con la patata
Fave con granoturco e fagioli rampicanti
si scambiano favori, d’azoto e di sostegni
arrampica legume, su stocco di granturco
questi l’ombra e acqua, rende dopotutto
alcune piante in vaso, le aiutan le gelate
lasciate fuor d'inverno, geminan più grate
disgelo lento sale, se danno non è grave
riprendersi sapranno, e io evito insufflare
aria od acqua calda, alfin non peggiorare
fissato con i pesi, su stracci e su giornale
inbianca tronchi a sud, esposti alle gelate
escursio sol d'inverno, fan cellule scoppiate
riducila in purea, sol cotta va mangiata
radici a fin inverno, un paio lascia in terra
fà getti e giall'ombrelli, i semi tu sotterra
ghiaia pur pacciame, preziosa per la vite
trattiene umidità, e ridà il calor la notte
Se dividi troppo i cespi rischi piante deboli sopraffatte da
altre. Dove fa freddo alleva cipollina in vaso; a fin'estate con giova a sue radici, e aumenta resistenza
lame affilate radi foglie per favorir aroma e ricacci. Rinvasa agl'inverni freddi, e a piogge d'insistenza
protegge dal calore, e trattiene umidità
avvolgo in esso semi, mischio con la terra
interstizia tra le pietre, od umido sotterra
è buon fertilizzante, che nutre le radici
osservo dove scioglie, son quelli caldi siti
Semino più specie, e osservo lor vigore
antiche con moderne, chi fà suol onore
Cipolle e ravanelli, patate e cavolfiori
gli Alberi son sacri, gran fertili signori
simbiosi ed antibiosi, aiuto e concorrenza2
1
con basilico e prezzemolo avan gelate e ritira in serra.
Peronosp: fungo che provoca marciume su patate in una notte
2
Simbiosi e antibiosi: Aglio no cavolo, fagiolo, pisello.
Asparago no cipolla e barbabieta. Barbabieta no carota,
fagiolo, mais, porro. Carote ok liliacee, legumi, rape, tutto.
Cavolo no liliace, fragola, cicoria. Cetriolo no solanacee.
reagiscono i viventi, con forza di presenza
associo io le piante, eliotrofe ed ombrose
le alte con le basse, le umi e sicciose
piante dominate, da forza dell’erbacce
seguan le più forti, che agiscono da falce
Pomodor reprime, gramigna ed albicocco
mentre bucce rapa, fan moschicide sotto
piante or infestanti, sarchio dopo pioggia
cioè sradico o zappetto, senza fare sforza
quel montate a seme, accumulo interrare
la buca alber arbusti, o lascio disseccare
gramign ed asperella, sarchio nell'estate
con forca con 2 denti, radici da estirpare
così Mordigallina, sviluppa ogni stagione
aspetto freddo forte, ramazzo cespo fiore
diserbo a sale grosso, e recupero ad usare
acqua cotta di patate, bollente più efficace
sui Rovi e le invasive, in mezzo le colture
Lascio pur ortiche, né aumentano vigore
l'Emilia or cipollina, consocia con la rosa
a frenare parassita, dell'oidio senza posa
la lava asciuga trita, mischiata con aromi
sacchetti sotto ghiacci, in invernali brodi
L'infuso cipollina, la spruzzo sopra i Meli
previen ticchiolatura, e l’oidio là sull’uva
sull'alberi da frutto, combatte la monilia
con l'aglio e la cipolla, perònospora sfida
su piante nebulizzo, a vincer parassiti
miscela d'acqua-aglio, saponi di marsiglia
anti peste suina, frantumo spicchi d’aglio
poi li metto in acqua, pollaio beveraggio
fuliggine ha potere, è buon insetticida
due cucchiai in dieci, litri d'acqua affida
oppur sapone piatti, mesci a olio d'oliva
in eguale quantità, su piante nebulizza
Cipolla no asparago e legumi. Fagiolo no liliace e barbabiete.
Fragola ok ortica, lattuga, liliace, borrago. Lattuga no sedano.
Finocchio no pomodori e fagiolo. Melone ok fagiolo, lattuga,
mais. Patate ok fave, cavoli, legumi, liliacee, mais, sedano,
zucche, no cetriolo e pomodoro. Pomodoro no cetriol, patata,
pisello, gramigna, albicocco. Zucche ok fagiolo, mais, patata.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
98
Manti religiosa, è un insetto predatore
assieme coccinella, è un afì divoratore
Ragni e pipistrelli, più rettili con rospi
invito nel frutteto, tra i laghetti e fossi
in secòn metà di marzo, fioriscono i lillà
Io pianto la patata, natur lancia segnàl
piantata inizi agosto, colg'ottobre mese
uso tuber vecchi, ad aver miglior intese
amica dei fagioli, buon cibo per agnelli
stimola riaprire, i canali e sensi esterni
grande vermifugo, a cipolle consociate
curan le carote, più vermi nelle Capre
felci con bambù, aromati e graminacee
Emilia quan divide, s'espandon laterale
trappole bottiglia, per vespe e calabroni
s'inondano frutteto, appendi a rami proni
sciroppo zuccherino, al fondo dell'imbuto
è semplice efficace, di plastica ottenuto1
scavo su ogni fila, distàn trenta centime
metto la patata, e chiudo sen comprimer
se muffa tien la pianta, resto a cavalletto
per tuber risparmiare, estirpo fin colletto
conservo le carote, rape e cavolfiori
Separa grossi cespi, radici aggrovigliate
bietole carducci, in casse con la sabbia
oppure le sbollento, per evitar che luce
tramite il calore, fermentazion produce
Taglia ben rizomi, e ripianta separate
Larve con ferretti, che attaccano coltivo
Attiro in superfice, con vino bicchierino
invito pure cince, mangiano più fresche
oppur mezze patate, servono da esche
se manca filamento, che lega tuber piede
è matura la patata, raccolgo a mani piene
le lascio 3 ore a terra, ben esposte a sole
segue luogo scuro, a far conservazione5
Le mele con carote, non metto io vicine
Finocchio m'inibisce, fagiol e pomodoro
in capre ovin bovini, e donne con infante
finocchio con cumino, stimolan più latte
fa pacciame strato, di fronde secche felci
che tengono potassio, e aiutano nei freddi
per distrarre i gatti, da piante colturali
semino un pezzetto, di suolo a cereali
fatte germinare, su un letto di cotone
con lievito nel cibo, antiparassit'odore2
Patate a polpa bianca, buccia nera o blu
son varietà fuor moda, amate allor di più
agria con negresse, compagna gli spinaci
Conservan pure bene, tu provale mordaci
finocchio nell'autunno, climi centro-sud
Le cime felce mangio, scotte preparate
interro pur colletto, e annaffio regolare
ricopro i nati bulbi, per tenero mangiare
radice molto grosse, son vermifugo usate
Le secco polverizzo, contro vermi e tenie9
e il Taras mi rivela, la felce ha spore vere
decotti d'Equiseto, spruzzo sulle piante
L'ombrellifer piante, cumino con finocchio
disdegnano lumache, odore del finocchio
li semino o conficca, suoi fusti fra colture
aiutan gusci d'uovo, tritati attorn ai fusti
cener e corteccia, fan scudo ai lumacucci
decotto di radice, è per bagni ed abluzioni
combatte reumatismi, e più muscol rigiditi
a polpacci lega foglie, nei crampi fastidiosi
un decotto nell’aceto, t'aiuti a far frizioni
è chiamato pungitopo, il rusco siciliano
usato a far caffè, e in asparagi mangiato
amaro tien il getto, vuol tempo di cottura
lesso in olio e lime, o con uova frittatura10
previèn le malattie, fungine varie fatte
combatte pure muffe, su viti ortaggi frutti
fatto con i gambi, messi in freddi flutti3
relazione hanno, coi nervi e il digerente
pur sedano ed aneto, prezzemol e carota
la ferul assafeti, in oriente ora è di moda
cxlvi
da serra dell'estate, trapianterò così
Come i tuoi vestiti, ortaggi seguòn moda
nel circo dei mercati, riscopri senza foga
achekengi e pastinaca, bieta coste rosse
scopri consociazio, adatt'alle tue mosse
han radici fittonanti, forza pure in fiori
Lor semi diverranno, aromatici e oleosi
esiste il finocchietto, rustico perenne
Papìl a forma insetti, fioriscon rigogliose
io colgo fiori e semi, secco al sole e poi
Fave con patate, in solchi stan vicine
alleanza d’aria-terra, forma loro droga
con l'anice nervoso, Pitagora và in foga
Odore animalesco, avàn maturazione6
che non produce bulbi, cresc'alto solenne
odoro piatti pesce, zucchin e ciò che vuoi
estirpa piante felce, a inizi primavera
adopera 2 forche, abbinate a mo di leva
conserva getti esterni, ripianta i vigorosi
prima che radice, s'asciughi sen più scopi
così gli alberi frutta, la felce riequilibria
là dove eccesso azoto, pochi frutti spinga
comin impallidisce, accalora scaccia venti
in cumuli intestini, controllano fermenti
e l'infuso intera pianta, sen radici poi
depura pure reni, assièm al pomodòr
Coròn di rami rusco, ponevo ai piè frutteti
scaffali bachi seta, a evitar che salgan topi
brusco è amar sapore, asparago pungente
usato a far le scope, a pulir l’aia corrente
Patata apre la via, lattuga segue ondata
sfrutta quell'igiene, e cresce indisturbata
Carota e ravanello, completan la radice
L'una è fittonante, l'altra è in superfice
Cumino nel trifoglio, elimin meteorismo
cibo in alte dosi, prezzemol eccessivo8
porta infiammazione, sa essere abortivo
trito in succo esterno, analgesico locale
per puntur insetti, ferite e denti uguale
suoi rami bacche rosse, regalan alle feste
fine anno buon auguri, a natale ricorrente
le bacche velenose, confuse all’Agrifoglio
tostate qual caffè, duràn periodo spoglio
inizio con patate, a eliminar erbacce
Carote col potassio, appaiono più dolci
trapianto prima fave, anticipa l’erbacce
Patate tengono fuori, tonchio della fava
in cambio la dorifer, fava smorza brava4
con carton o paglia, fò da pacciamante
coltura successiva, legum cipolle e fiori
accumulan nel suolo, organici interiori
1
le vespe depongon uova in larve e bruchi
La vit.B contenuta nel lievito di birra aggiunto al cibo del
gatto (1 cucchiaino), ha odore che parassiti e pulci detestano.
3
se bruci gambi e foglie con una candela, ricavi silice bianca.
4
Consociazione scoperta nel 1779, la dorifera della patata
può venir tolta a mano e bruciata o affogata.
2
aiuta digestione, dei cavoli in fermento
aggiunto all'insilato, acceler fermentazio
assiem impasto pane, migliora lievitazio
allevia i reumatismi, aiutàn riproduzione
cxlvii
9
ricopro le sue file, con foglie delle felci
a ridurre parassiti, specie in lugl'agosto
7
sparg'officinali, o pianto là sul posto
5
sedano servito, in brodo o nel vapore
Stendi 2 sett.in luogo scuro, areato a temp.ambiente, i tuberi
perderanno un parte d'acqua e cicatrizzeranno ferite, favoren
buona conservazione che avverrà mettendo le patate al fresco
in cantina e tirandole furi a fine inverno affinchè germoglino.
6
coriandolo ecc. emanano odore come di cimice o insetti,
mentre la Pimpinella, in insalata, ha buon sapore di cetriolo.
“Radice della felce maschio (Polystichum filix), cogli verde
in estate. Prima dell'ingestione della polvere, digiuna almeno
7
A conservar carote in terra, in inverno, prima del freddo,
12 ore mentre dopo, fai seguire un purgante non oleoso. Con
recido fogliame e copro la fila con rete e pacciame per 20 cm, questa cura vermi e tenia scompaiono facilmente”. Taras
e uso calze nylon per infilar ortaggi, frutti, bulbi, semi, riparo 10Emilia: “Le bacche Pungitopo e Agrifoglio (Ilex
da roditori; se vecchie, le fò a strisce per legare alberi e tutori. aquifolium) sono considerate velenose poiché, se ingerite,
8
Petroselinum sativum ad alte dosi può essere pericoloso per posson causare convulsioni.Al tempo di mio nonno
la presenza di apioside che provoca congestione delle mucose s'interveniva sulle piante selvatiche sfoltendo i cespugli o
e contrazione dei muscoli lisci dell’intestino, vescica ed
bruciandoli, si da favorire una precoce e produzione di
utero, provocando l’aborto. Alte dosi dan gastroenterite,
turioni. Per allontanare l’eccesso di sostanze amare, li
infiammazioni fegato, emoraggie intestinali, emolisi e morte. cuocevano in abbondante acqua”.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
99
pur avido dell'alghe, è Asparago turiolo
assieme col carciofo, Emilia qui ritrovo
d'alghe e dalle felci, potassi calcio cloro
cloro ok per melo, non fragola e fagiolo
cardo par carciofo, pulisci mangia gambi
io elimin coste dure, e i fibrosi filamenti
passo in acqua-lime, taglio in più segmenti
bollito in acqua-sale, mezz'ora tien i tempi
Turioni son radici, munite della gemma
pianto in direzione del vento dominante
ricopro di pacciame, felce oppure d'alghe
metto sabbia fiume, a suolo mio pesante
è cardo mariano, il Silybum Marianum
i Turioni dentro iuta, serbano freschezza
pianto a fin inverno, attendo che si adatta
colgo second'anno, due mesi è produzione
cinquanta ceppi ok, suffice a due persone
è caro a Pan e Diana, e i sicilian pastori
che narrano leggenda, di Dafne serafino
Pastor alla cui morte, Thera ebbe dolore
cucinali in poc'acqua, e zucchero con sale
a bollir 4 minuti, un coperto sopra a stare
or spegni via coperchio, macèr 10 minuti
radici cuoci in vino, a orinàr tutti i rifiuti1
cardo giunge in Scozia, allà famil regnante
protesse lor castello, dall'invasione grande
svegliati dalle grida, imprecazio di dolore
Carciofo è freddoloso, via d'arsur estiva
gli offro felci od alghe, torba spugna viva
a marzo io lo pianto, carducci a fil di lama
tal getti poi dimoro, in terra ben drenata
soffre a meno due, proteggo io il colletto
fasciato o rincalzato, con cenere antigelo
pacciame o segatura, carta o sabbia fine
recido foglie esterne, legàn l'intern'infine2
dall’arabo kharsuf, cioè nato dal cardone
con dieci pian kinara, già basta carciofaia
fò cuocere carciofo, in acqua oppur vapore
e aggiungo dell'aceto, lo zuccheri chi vuole
tieni in bicchier d'acqua, come fosse fiore
previèn che s'annerisca, sfrega col limone
astringente febbrifugo, contièn acidi amàr
l'epàto-protettore, è gran tonico primàr
con numerose spine, macchie di lactarum
del seno di Maria, cadute quan fuggiva
da Erode persecuzio, in Egitto il fil copriva
lo muta nella pianta, disgrà del malfattore
i nemici nel fossato, subiron cardi fiore
Biennal erba robusta, alta pur due metri
foglie spin giallastre, tra ruderi ed incolti
suoi fiori porporini, fioriscon lugli-agosto
decotti di radice, fa latte mestruo grosso
ha semi ipertensori, contrasto var eccessi
lattiginoso il succo, collirio è anti verruche
l'infuso è contro gotta, e insufficien renale
in croni reumatismi e piorrea di cav’orale3
picciolo avàn lavare, così và profumare4
Vecchi alberi ceppi, io vedo nella terra
attorno stan ortaggi, e un anfora sotterra
trasud'acqua d'estate, rifletto senza meno
in un clima siccitoso, rimedio pur estremo
pur se sei impaziente, produrre il cibo tuo
concenditi del tempo, ottenere suolo scuro
in quanto il tempo poi, lo perderesti avanti
al fin recuperàr, scoraggiamen più grandi
cxlviii
un orto sufficiente, è 100 metri quadre
a scacchi o aiul rialzate, escluse le patate
da cinque a venti litri, al metro va irrigare
secondo clima medio, fin l'arido estivare
irrigo pur a lungo, pianta arbusto santo
amelanchèr lamarki, miracol senza vanto
fiorisce e dona frutto, buono da mangiare
uso argilla in pasta, per l'alber medicare
notti a macerare, argilla secchio d'acqua
una parte di composta, infine l'annacqua
quan pastosa appare, la spalmo su ferite
scortecce bruciature, con iuta vò coprire
Epàto-protettore, per chi usa medicine
sue fol radici e semi, contièn Silimarine
Inizio a met'aprile, a seminar il mais
ben drena pur i reni, e aiuta tutti i filtri
ruota d'an in anno, esaurisce la mistura
và piano alla raccolta, affretta la cottura
amar principio scassa, varici e calcol spinti
Fragola ora vedo, accanto a vari funghi
cresce là nel bosco, rinfrescan rossi frutti
sfregata sopra i denti, sà fare dentifricio
tartaro previene, in ricorrente officio
1
asparagiaia dura 20 anni. 100 piante di asparago e 10 di
carciofo, bastano a una famiglia di 4 persone. Il ceppo verde
è più adattabile e facile, segue il viole poi il bianco esigente.
Asparago cotto in cibi (risotto) mellifica il corpo e fa orinare.
Con gambi e radici fai il brodo o cuoci con vino/aceto, fichi e
ceci a depurar corpo e abbatter le infezioni delle vie urinarie.
2
Contro freddi eccessivi: realizza gabbia grigliata attorno la
pianta da isolare, riempi con torba e fodera con cartone.
Contro il gran caldo, la torba una volta inumidita (inzuppa in
secchio d'acqua), resiste bene alla siccità. Cogli carciofi e
cardi (cynara cardunculus) con lame inox quan le scaglie
esterne s'aprono leggermente (ossidabili anneriscono). Emilia
in fragol rifiorenti, sopprimo dispiaciuta
i primi stel fioriti, ad aver più duratura
produzion dei frutti, ed evito staccare
Emilia mi rivela, in orto lei l'ha posta
Fragola è golosa, di matur composta
pacciame d'aghi di pino, truciola corteccia
stoloni nel terreno, fil di ferro intreccia
3
Si sconsiglia l’uso dei semi ai pazienti ipertesi. Il miele di
Cardo, in Sardegna, ha sapore forte e aroma speziato; nel
millefiori di macchia mediterranea, si aggiunge Lavandula
balsamico, Erica arborea, Asfodelo, Cisto e Rosmarino; il
sapore cambia d'anno in anno secondo il fior predominante.
termin fine maggio, scalari semin fai
prima d'arrostirlo, a bagno latte un poco
almen 10 minuti, più tenero più buono
io evito dar sale, che tosto l'ha indurito
lo colgo nella sera, sarà più zuccherino
Stagion si fa più calda, vita va conforme
Bietole e insalata, v’à seme oppure dorme
scalare io trapianto, da serra a suolo caldo
raccolgo le carote, man mano seminando
proteggon semi piante, tristi al sol forte
bietole e lattuga, e ortaggi con le foglie
l'Aglio a lato nord, cipolle a sud rimonti
Legumi rampicanti, in altopian centrale
Spazi ancora vuoti, intercalo le insalate
Carote con spinaci, e bieta d'accostare5
L’Aglio và in simbiosi, con cipolle e rose
intensifica i profumi, e i legumi li inibisce
cipolle con carote, spidocchian a vicenda
mosche rispettive, respingono da tenda
Calendula e lattuga, più fragole leggere
ai piedi d'arbustive, aromatiche conviene
serbano freschezza, nasturzi e tetragòno
tappezzanti d'orto, tra mais e pomodoro
Con Pomodor cresciuti, sedani io sfalcio
là sui primi spazi, qualcun a seme lascio
autunno successivo, sfalcio pom colletto
Sedano trapianto, e cambio il loro letto
basili e pomodoro, e liliace tutt'assieme
rivedo lì nell'orto, cimate quan conviene
il basilico l'aroma, conserva in olio oliva
in altro modo perde, l'aroma forza viva
Le api aiutan molto, assiem alla raccolta
bieta taglio al piede, ricaccerà ogni volta
pur se meno belle, acquistan più sapore
radici al suòl saranno, cibo a microflore
Picchetto il pomodoro, tra 5 e 7 foglie
Giovane è la pianta, miglior n'è raccolto
profond'interro fusti, comprese foglioline
sviluppan più radici, lo aiutano a nutrire
cl
è metodo amerindio, posar la terracotta
ai lati della pianta, serbar calor che scotta
così ciascuna buca, infilàr un pesce marcio
copro buca e pianta, tomato ricco mangio
5
Cambio posto tra liliacee ed insalate. Conclusa la raccolta di
fagioli, semino fave nel terreno disponibile. Quan colgo fave
pianto pomodori tra sedani e bietole rimasti. Ai pomodori
cxlix
piace crescere dov'erano, anno dopo anno. Se semin fagiolini
rampicanti nei posti vuoti tra le fave, l'anno successivo torno
all'orto vò inserire, fil di piante grande
alla semina di radici (daikon, ravanello) e tengo il terreno
Girasole e mais, fan l'ombra in ore calde
occupato con piantine di senape (un pugno di semi nei vuoti
4
50 piantine di fragola bastano a 4 persone. Per moltiplicare, lasciati dalle insalate), cimando regolarmente. Le foglie di
assicuro gli stoloni a terra con fil di ferro ripiegato a forcina. senape cotte come cime di rapa sono ottime!
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
100
in buca dò composta, cenere e un tutore
oppur robusto pianto, ciascun un girasole
li lego poi con rafia, distanza fò sottile
Tagete con nasturzi, mescolo alle file
distanza fra le buche, 40 od ulteriore
l'eccesso azoto cala, lo zucchero del fiore
lo rende solo acquoso, scelgo io potassio
aiuta fior e frutto, immunizza dallo strazio
succhion del pomodoro, Emilia và cimare
così apicale gemma, precoce può fruttare1
così pur melanzana, zucca assiem melone
e aromatiche piantine, basilico estragone
naffio un dì a semana, duràn la mattinata
oppur 2 volte a mese, miscela pur più sana
sminuzzo gusci d'uova, sei per litro d'acqua
e duràn l'ingrossamento, evito dar l'acqua2
e in finestra soleggiata, sopra il davanzale
metto il pomodoro, immaturo a maturare
la linfa risparmiata, ora forma nuovi getti
e metto sottoaceto, i frutti ancor acerbi
conservo pomo tondo, cantina testa giù
appesa pianta intera, senza le sue foglie
nell'angolo più caldo, oscuro ed areato
consumo nell'inverno, se 20 resta grado
pianto Peperone, ogn'anno aiuol diversa
pacciamo dono l'acqua, spesso le fò festa
è pianta freddolosa, la semino entro serra
poi metà d'aprile, trapianto in piena terra
se 1 Peperone crudo, contièn la capsicina
sapor acre piccante, antiscòrbu vitamina
millenn'avan Colombo, nell’Africa arrivò
L'Emilia mi ricorda, con scambi propagò
1
piàn peperoncino, Emilia qui m'insegna
se stenta dagli cibo, dai cenere dai legna
dagli la composta, e se vedi tempo brutto
appendi capovolti, asciugar da gelo flutto
Un poco macinato, mettevo dentro calze
a tenere piedi caldi, o in riattivo circolazi
spruzzo assieme l'aglio, sopra piante fiori
il buon peperoncino, respinge i roditori
assiem il peperone, è digèr tonificante
l'emorragìa riduce, cioè perdite di sangue
assieme col tabacco, passa ocean Atlanti
anti-emorroidi è, in unguenti interessanti
Trapianto Melanzana, ben ora profondo
lascio una fossetta, e cimo ad otto foglie
gemme fior e frutti, risveglierà ulteriore3
cimo ciascun getto, da foglia secon fiore
detesta le lumache, dorifera e ristagni
freddo e umidità, la pioggia sui suoi fiori
d'agosto sin ottobre, colgo tutti i frutti
posti in sale grosso, l'amaro pare spurghi
Melanzana in India, origini e poi viaggi
con gli arabi qua e là, Spagna e Amerikà
ricca d’acqua dentro, sei stimolo pei reni
Potassio fosfor calcio, A Ci vitamine tieni
Autoimpollinate, ha tannino e color viola
ne aiuta protezione, in ultravioletti prova
verdura-frutti viola, antociani sanno dare
buon antiossidante, melànin melanzane 4
metto cucurbite, dal bosco striscian fuori
e i legumi e pomodori, legati a dei tutori
zucche con zucchine, ai piedi di composto
ortaggi a macerare, a pezzi in sale grosso
ponendo più bambù, coltivo tenda indiana
Cimo l'apice di getti colpiti da afidi; ogni cimatura stimola lo s'arrampica fogliame, zucca è pronta sana
sviluppo delle gemme laterali all'ascella delle foglie restanti,
risultato: più ramificazioni, compattezza e più foglie e fiori. 3 “Melanzan e peperone san produrre molti fiori improduttivi.
2
Emilia: “le piante crescono in suolo vivificato da sostanza
Ad ottenere frutti certi, lascio solo 6-8 fiori per pianta ed
che decompone poco a poco. La concimazione è tutto. La vita elimino le successive gemme a fiore (cimatura con forbici)”
4
parte dalle radici e penetra la terra, comprendi che non c'è
La melanina è sostanza presente in frutta/verdura porpora e
confine è scoprirai la terra concimata. A concimar ortaggi e viola: mirtilli, more, uva, fico nero, cipolle, rape, cavolo. La
fiori, metto in fusto d'acqua, piante verdi, ortiche, alghe,
melanz. è depurativa, un po' lassativa ed epatoregolatrice di
camomilla, pollina e lascio macerare 2 settimane; se il tempo bile e colesterolo; la polpa schiacciata fa maschera nutriente.
è caldo, accade ferment.odorosa. Diluisco e do alle piante od Gli ortaggi messi a purgare in un colapasta con sale grosso
irroro su foglie, tal acqua, stimola organismi estivi impigriti”. (mezz'ora) assorbiranno meno grassi e saranno più digeribili
fò scatola di zucca, la svuoto ad essiccare
e semi delle piante, ci metto a conservare
coltivo la mia zucca, in suolo poco ferti
miglior conservazione, poi nei temp'inverni
pacciamo dono l'acqua, clim'autunno lascio
primi sol due frutti, maturazion vantaggio
or semino zucchina, protetta riscaldata
metto giù a dimora, a primavè inoltrata
quan frutta regolare, anaffio a sostenere
bottiglia rovesciata, sa goccia provvedere
1 scatolon interro, forato al fondo e ai lati
pieno di composta, annaffio e dò essudati
zucchine fanno cerchio, girotondo ad esso
colgo frutto lungo, immaturo fà lo stesso
più semi cucurbite, interro a punta in giù
3 semi ogni vasetto, miglior picchetto giù
melone è freddoloso, metti esposto a sud
sin oltre primavera, in casson proteggi su
se semino già marzo, in serra a 20 gradi
o a maggio nella terra, sotto la campana
li cimo in tre riprese, la prima a 4 foglie
getti avàn la terza, infin a frutti spoglie
li allevo su cartone, a ridurre irrigazione
raccolti con il fusto, miglior conservazione
con acque irregolari, melone pure scoppia
e i piccini diradati, van sott'aceto scorta
zucca grattuggiata, fà Taras rafforzante
forno pur vapore, è diuresi espettornate
è di facil digestione, buon ricòstituente
infuso di 3 fiori, è buon convalescente5
Raperonzol in vigneti, è pur alimentàr
ha radice come rapa, piccina e delicata
foglie e nuovi getti, và primaver trovare
mangi in insalata, cruda in olio e sale
gratinepol trovi, là in mezzo degli olivi
o i selvatici finocchi, eccelsi in insalata
adatti per le zuppe, più teneri germogli
a marzo pure trovo, gli asparagi satolli
la vipera ricorda, in tal mese si risveglia
dentro di roveti, cespugli della macchia
capo triangolare, occhio par schiacciato
coda e corpo corto, fitte scaglie a capo
Serpi innocue son, famiglia colubridi
corpo lungo e snello, e coda lunga vidi
Poche scaglie sempre, bene definite
Pupille ed occhi tondi, capo e corp'unite
la vipera comune, è detta viper aspis
vive in tutt’Italia, escluse la Sardegna
le paludose zone, lacustri e la fluviale
Fin tremila metri, in ital meridionale6
sessàn centime lungo, al massimo 70
coda appuntita, e color su dorso accesi
Dorso larga striscia, variante spezzettata
Macchie verticali, o maròn nero bordata
Morso con due fori, di 2 denti uncino
piccol testa e occhi, e corpo slanciatino
come i var felini, ha pupilla verticale
Punta muso insù, e testa triangolare
bruscol semi zucca, in aiuto antimalaria
Fan profilassi e cura, di Tenia e parassiti
Aiutan equilibrio, a ormone del maschile
Prevengon malattie, alla prostata senile
pur semi girasole, alimento delle marce
gengive sane e forti, io porto nelle tasche
rinforzano pur occhi, al sòl tarda mattina
Ricchi in proteine, han fosforo e fluorina
cli vipera e biscia
6
5
I fiori di zucca, in infuso, sono un tonico generale per
generazioni di zingari, mentre la polpa, a vapore, forno o
grattugiata, è adatta a tutti gli stomaci convalescenti.
“Tutti e 4 i viperidi velenosi, han capo triangolare più largo
del corpo e palpebre superiori che schiacciano l'occhio. Le
bisce, saettoni o colubridi innocui, han lunghezza oltre 60cm,
colori in corpo scuri e morso a forellini”. Emilia
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
101
Morso evento raro, può esser evitato
ricorda camminar, facendo del rumore
non infilar le mani, di tra i sassi al sole
Prima di sedere, dà colpo di bastone
se serpente ha morso, calmo fai sdraiar
la vittima fai calma, per sangue rallentar
diffonde pian veleno, e indaga tipo morso
a capir tipo di serpe, s'è o no velenoso
Se lo è compariranno, sintome precise
dolor infiammazione, delle partì colpite
Emorragia a singhiozzo, sete intensa e
Vedon varie genti, sfregàr parti dolenti
con api morte oppur, punture ricorrenti
il veleno ha più virtù, quando inoculato
in gotta e reumatismi, eccolo applicato1
dieder antisetti, agli ospedali ostetri
azzerano di fatto, mortalità materna
in sciatica ed artriti, neuriti e nevralgie
veleno che ricava, ha molte proprietà
pur contro malaria, benefico a lenire
vider molti casi, di peste e di colera
Vienna ritornati, Terc e Semmelweis
Terc alfine migra, da un ingrata Vienna
su pelli è revulsivo, è vasò-dilatatore
Capra non disprezza, velen di solanace
nemmeno la cicuta, sacra ad Esculapio
mangia avidamente, senza soffrir danno
Maggiociondo fior, è gusto senz’affanno
Noi ci avveleniam, quel latte se beviàm
ai rospi è indifferente, l’effetto velenoso
se gli asini ne mangian, dormono beati
i paperi con oche, diventano arrabbiati
fluidifica suo sangue, dà al cuor tonicità
cura le bronchiti, e occhi infiammazione
ridotti pur curati, puntur mattin e sera
Terc e Semmelwis, provan su se stessi
mentre l'Esenheim, incanta lor coi versi
Carlo magno e Ivan, son celebri pazienti
cespugli di sambuco, gelso olmo bianco
respingono le tarle, e attirano gli uccelli
l'olio sassofrasso, ferma verme in mela
e il Ricin velenoso, coltiva con cautela4
clii
secchezza della bocca, seguita dall’ittèr
fecer stesse cure, senza far commenti
se più api allevatori, diventan tolleranti
persone iper allergi, han shoc anafilatti
dolòr gonfior edema, è tossicità locale
crampi e convulsioni, s'essa è generale
crampi e agitazione, delirio allucinazio
comprimi l’arto leso, opera un bendaggio
completo immobilizza, e ritardi fin 6 ore
disturbi sintomà, di norma dopo un ore
e riprovano i veleni, di api di più zone
fin quell'africana, più piccola e veloce
l'apamin enzima, antibiotico potente
attivo 30 volte, più di velèn serpente
i succhi del tabacco, oppur della cipolla
contrastano punture, vespe e calabroni
Cardo amaro aiuta, un fegato intristato
pur indican terreno, molto compattato
la Canapa inibisce, patogeni organismi
Datur ripara piante, dal nippo scarabeo
Rosmarino e salvia, con porri fort’odore
respingono la mosca, e flagello di carote
è velen composto, da enzimi e tossine
varia in milligrammi, da 5 sin cinquanta
Entrambe inefficaci, presi per via orale
fosfati di magnesi, aci formico san dare
Zucche con patate, mal si sopportanò
e i gerani e scarabei, galline elleborò
conigli con piselli, non aman le Liliacee3
buon insetticida, di asparagi è pollame
Semprevivo buona, sui tetti e muri cinta
dai fulmini protegge, ogni casa che l'invita
su calli e scottature, ha radici a far rosetta
robusta sopravvive, a gelate senza fretta
causa di necrosi, alle cellul della cute
Muscol cartilago, dolor intens’incute
assieme triptofano, iodio e dopamina
potassio e cloro calcio, e noradrenalina
2
In base a quantità, del velèn sorbito
al peso e resistenza, e sintomi locali
col passar minuti, vè digestive turbe
il veleno d’ape tiene, colore trasparente
amar acrè sapore, è un acido reagente
solubile nell’acqua, degrada facilmente
come sem umano, seccò rapidamente
Ranuncol'impedisce, batteri di trifoglio
tra esse c’è delfinio, peonie ed aconito
Vitale è tal famiglia, cresce sol per sé
Portulaca pianta, rapida e strisciante
Fiorellini gialli, cotta o cruda è grande
gran vitamina Ci, l'ottenne molto uso
il tossico delfinio, è tal per bovi e Te
a vincer infezioni, urinarie e di scorbuto
mezz’ora dopo morso, pur dolor appar
più edema sulla zona, dei fori circostàn
l’assenza di tal fatti, dopo due o 3 ore
ci dice che veleno, non fè inoculazione
Liscia muscolatura, stimola assai forte
usato da Eisenheim, ipnotiche risposte
inibito viene da, ptialina e pancreatina
Odore del dittàmo, allontana i velenosi
e Cicuta macilenta, puzzà orìn del topo
latiro ed euforbie, allontanan topi e ratti
Cetriolo fresco fette, scoraggia scarafaggi
Centocchi sa infestare, tappeti foglioline
resta molto bassa, ha fior piccin stelline
comune da trovare, autunno primavera
Adatta per umani, minestra della sera
grado 0 morso, avvelenament’assente
Assenza local segni, dopo due-tre ore
il grado 1 è, un micrò avvelenamento
edèm localizzato, a zona del tormento
ha effetti neuro-tossi, anestetico locale
migliòr fegato nervi, fratture sa saldare
erba dei serpenti, lysimàchia nummularia
guarisce il serpente, ferito che ne mangia
Rospi spruzzan bava, per mangiar insetti
non è nociva ad uomo, fuga tuoi sospetti
Verbena prat'incolti, passa inosservata
anonima d’aspetto, piccine foglie fiori
Contrasta ai ruminanti, i calcoli renali
detta vermifuga, amàr per gli animali
muoiono i maiali, se mangian la radice
Romice contiene, potassio ferro calcio
Vitamin Ci foglie, insalata con minestre
consuma con cautela, a causa d’ossalati
Liquidi interstizi, emò e renal disturbe
Medio grado 2, edemi estende all’arto
ipotension sen shock, vomito e diarrea
grado 3 severo, a tronco estend’edema
Ipotensiò con sangue, e shock si rivela
Eisenhaim incanta, il pubblico di Vienna
in giochi d'illusione, che anima conferma
assieme Philip Terc, esperto api-puntore
viaggiano in oriente, indagan soluzione
gli enzimi digestivi, cugin di papaina
accelera in respiro, ossigeno e calore
agent'immunizzante, e radio-protettore
1
“si parte con 3 punture al dì. L'ape africana dà 3 punture al
secondo, ogni puntura lascia 0.012mg di apitoxina a reazione
acida. Russi e canadesi han verificato l'azione sul SNC e una
protezione da lesioni da radiazioni nelle cure anticancro. In
puntura d'api occasionale, estrai il pungiglione con coltellino,
copri la ferita con pezzo di cipolla, foglie di piantaggine,
cavolo o spalma tintura di calendula, (fiori in alcol una sett);
a persone allergiche al veleno, ad evitar lo shock anafilattico,
il medico fa iniezione intramuscolare di adrenalina”. Taras
2
L’aldeide formica, gas soffocante e lacrimogeno, produce
acido formico, solubile in acqua ed energico disinfettante.
di Giusquiamo pianta, assiem alle galline
lo cerca inver il tordo, qual controveleno
dopo aver mangiato, ragno senza meno
3
I conigli non passan un muro di cipolle a bordura di orti. Dà
leguminose gradualmente, posson causare gas intestinali e
gonfiori. Son gradite nel periodo precedente alla comparsa
dei fiori e sono ottimo alimento per cuccioli e madri, ma van
limitate agli adulti dopo i 6 mesi specie se hanno i calcoli.
astièn dall'alte dosi, reni ha intossicati
4
i semi maturi di datura uccidono le galline in una mattanza
naturalis, mentre i semi di canapa li sbronzano felici. Uccelli
aman frutti velenosi di solanacee sen subire danno. La cicuta
uccide i cavalli in un istante. I semi del latiro son velenosi,
mentre del ricino, 2 soli semi son fatali per uomo ed animali.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
102
è util sua radice, applicata esteriormente
per ulcere e infezioni, cutane ed abrasioni
antianemic'astringente, tonico del sangue
depura da tossine, la resistenza espande1
Robinia pseudoacacia, d’america arrivata
cresce rigogliosa, e ha i fiori commestibi
ottimi se fritti, ma il resto acacia scarta
l'amano più suoli, coniglio pure sgrana
Ranuncolo se fresco, tossico ci appare
piano disseccando, scema tal principio
Vitalba la clematis, pianta rampicante
Abbarbica su piante, e su recinti stante2
Pepe d'acqua sta, nell’umi sottobosco
lungo var fossati, e i canali irrigazione
aromatica e piccante, foglie gusto pepe
uso a insaporire, nasturtium nome tiene
aggiungi all’insalate, fiori e foglie viola
primula e canina, qual frutti della rosa
fior agisce sempre, comunque tu l'assuma
Amara sulla pelle, zanzàr previèn puntura
Silene è bubbolino, a fior calice rigonfio
mangio cruda cotta, risotti con minestre
Oxali infesta l’orto, piccina in dimensione
detta acetosella, tien forza d’invasione
erb'acetosella, se mangio calma sete
ugual spinaci cuocio, scarto la sua acqua
tien foglie trilobate, trifoglio par davvero
ricorda il suo sapore, un acidulo d’aceto
col piovoso tempo, contraggono le foglie
fan piccol’ombrelli, lo stesso fan la notte
fiori aprile e maggio, un solo sullo stelo
petal bianco rosa, con un violetto veno
ha fusto sotterraneo, striscia e si divide
formando fitta rete, sul suolo superficie
1
Rumex patientia; Rumex crispus (Poligonaceae), originaria
delle Americhe, è un lassativo che depura il sangue, allevia
dolori e squilibri pitta, fragilità e rossore. L'infuso contrasta
emorroidi sanguinanti, eruzioni al collo, schiena ed ascelle.
2
Vitalba ha infiorescenze a forma di soffici piumini, è parte
di ranuncolacee, famiglia che contien l'alcaloide Anemonina,
ritenuto variamente tossico. Spesso se ne mangian i germogli
lessati, raccolti in primavera, quan la concentrazione è bassa.
Aci ossalico contiene, in foglie dissetanti
sapor di limonata, è pur disincrostante
cliii
se cicerbita cogli, come l'altre piante
d’attaccatur radice, ottobre sin febbraio
tenera è buon cruda, più dura fai bollita
Condisci d’olio e lime, o stufa sen fatica
Borsa del pastore, crucifer-brassicace
appare là nei prati, invade quan gli piace
Le sue foglioline, han forma a cuoricino
Amara commestibi, cicatrizzàn tannino
Rafano nell'orto, aiuta alber da frutta
radice biancogialla, ricresce da frammenti
intrasemin con la rapa, ogni quindi giorni
copro a telo iuta, con umido i contorni
Raphan raphanistrum, selvati ramolaccio
diffuso pur confuso, amareddu cavolcello
tutte e tre tu mangia, lessate e ripassate
padella agli olio aromi, delizie assicurate3
il selvatico vuol ombra, pure terre fresche
diuretico eccellente, depurator del sangue
utile a chi soffre, reumatismi e ritenzione
Radice cuoci a strisce, ottimo ha il sapore
buon per nevralgie, dolori nuca e tosse
mangiane per asma, e carnagioni scosse
vince inappetenza, e scioglie pur catarro
è anti raffreddore, decotto in latte caldo
cliv
senape è sinapsis, con gialli fiorellini
annuale polimorfa, fà ciuffi e stel sottili
Porta molte foglie, di verde scuro opaco
Maggio fin settembre, l'apice è infiorato
Buoni da mangiare, appen son germinati
accompagnan insalate, e carnivori stufati
Foglie cotte mangio, sapòr come spinaci
foglie giovan crude, aggiungo all’insalate
le cime avàn fiorita, qual broccoli cucino
Mellifera la pianta, agli uccelli dà riserva
semi a fin'estate, essicco ermè conserva
dai semi l’olio esce, per cibo o per sapone
per piedi freddi pesto, i semi entro le calze
Aiuta i pediluvi, e affeziòn del mio respiro
Ama il sole vivo, e muor al freddo arrivo
Senape in fomenti, per alleviare spasmi
metto in acqua calda, immergo man e piedi
pur muscoli e giunture, alleviano il dolore
semi suoi nell’acqua, rilassan la tensione
assai pungèn piccante, oleosa e penetrante
Sinapsi stimol agni, tossin neutralizzante
in casi congestioni, a bronchi polmonari
immergi pure i piedi, in decotti salutari
è sacra per l'antichi, Cavol pianta pura
resiste a raffreddori, mangiato crudo cura
assiem alla cipolla, è alimento delle navi
compensa diete viaggi, rilassa tutti i mari
Balsamico suo tempo và dicembre-marzo
Rafforza immunità, e previèn molti tumori
Le foglie esterne mangia, crude in insalata
Oppur centrifugate, per succo d’epurata4
4
Le foglie di Brassica oleracea contengono carotene, vit.A
B, C, K, U. Cottura distrugge la vitam U, enzima misoniase
che ha la funzione di combattere l'ulcera gastrica, duodenale
e intestinali (ulcera che crebbe con l’adozione romana di
cuocere i cereali nel bronzo). Se stiri foglia con ferro e poni
Autunno saran frutti, baccelli semi scuri
su ferita o scalfittura, disinfetta, cicatrizza e attenua il dolore;
3
Ravanello selvatico (Brassicaceae), annuale ramificata e
foglie nelle scarpe, mantengon piedi freschi e riposati. Tutte
ispida, con radice gracile e sottile. Fiorisce a marzo giugno le varietà di cavolo han virtù digestive, rimineralizzanti,
con fiori bianchi venati violetto. I frutti son silique strozzate ricostituenti cerebrale (1 kg di cavolo apporta 2,5 gr di
fra un seme e l’altro. Buone sono le cime (spicuneddi), le
fosforo mentre la vit.B1 è un fattore di equilibrio nervoso),
foglie, il colletto e le radici. Tutte le parti del Rapastrello han antiossidanti e ansiolitici. Verza e cavolo proteggono lo
sapore tipico piccante. Il colletto tozzo, si prepara tranciando stomaco, cavolfiore contiene bromuro che stimola il relax dei
la pianta alla radice e le foglie alla base, si ottiene un torso
sensi mentre il broccolo è ricco in zolfo che da energia. Tutte
che si consuma crudo come i Ravanelli. Può essere confuso hanno ferro, arsenico, calcio, fosforo, potassio, magnesio,
col buon Cavolicello (brassica fruticolosa) e Senape canuta rame, iodio e fibre che fanno bruciare i grassi. Sciacqui con il
(Hirschfeldia incana) detta Amareddu. Tonico: 15g rafano, succo di cavolo curano afonia e sordità mentre frizioni dello
60 g radice sedano, 30g tarassaco, tutto a bollire a fuoco lento stesso (o foglie crude tritate), curano acne e foruncoli. Le
(1l) 20 min, filtra e conserva in bottiglia: 1 bicch.2 volte al di. foglie in cataplasmi caldi sono utilissime in casi di attacchi di
è avida tal pianta, di fosforo e potassio
la ruoto nell'aiuole, con rape e cavolfiore
consocio con striscianti, piante sarmentose
che riempiono gli spazi, sen competizione
ripicchetto pianta, avàn nasci sesta foglia
interro pure molto, ad aver robusta pianta
radic'immergo prima, in ormòn radici rovo
protegge dalla sete, e l'essiccamento dolo
la cavolai farfalla, ginestre hanno evitato
così sedan e cepa, patate con tomato
allontàn la cavolaia, odore a lei sgradito
se pianti salvia-timo, menta e rosmarino
clv
nitrati in cavol rapa, alti in foglie esterne
riduci se le togli, tu mangia sol l'interne
insett'àltica lontana, con acqua soluzione
di foglie Tanaceto, artemisia o rotenone
Aleuro mosche bianche, di flora parassiti
Nasturzo tien lontani, attirando lor fastidi
sui cavol e più piante, piretro ben li sfolla
attratti a color giallo, cartoni con la colla
foglie secche quercia, in vaso terracotta
su cocci sottovaso, resiste a calda botta
infuoco io tal foglie, chiudo la mia serra
mezz'ora fumigazio, aleuri il fumo ferma
conservo nell'inverno, appesi a testa giù
completi di radice, in cantin garage o su
appendo sottosopra, pur cavoli in pollaio
a dar Ci vitamine, ne bastan sol un paio
cavolfior estate, ombreggi con sue foglie
stacca metti sopra, le chiar infiorescenze
raccogli raso lama, lasciando 2-3 gemme
incidi base a croce, in aiuto nuove teste
Lui aiuta pelle vecchia, e ferite cicatrizza
pesta le sue foglie, e spalma intorno l’ano
rimedio all’emorroidi, piaghe e dermatose
contrasta reumatismi, e le vene varicose
contrasta l'anemia, bronchiti e sinusite
Coliti pur diabete, diarree e congiuntivite
avvolge contusioni, protegge da influenze
Vince lo scorbuto, e digèstion sofferenze
artrite, nevralgie, reumatismi distorsione. Il rosso crudo è top
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
103
spinaci a fin'estate, in zone vuote d'orto
fò crescer a sovescio, per prender i nitrati
taglio a primavera, azotati ha intrappolati
grazie attivazione, fegato e intestino
tonifica insalando, lim'olio e cicorino
passarono l'inverno, senz'esser dilavati
amara dea kiCore, mangio mi sorpende
son foglie di spinacio, buon indice nitrato
bollose verdi scuro, han molt'accumulato
nitrato presto muta, in nitriti intossicanti
coltivo allor al sole, e riduco gli azotanti
Ben ama lo spinacio, il calore moderato
Semino d'inverno, 2 mesi ho pazientato
se semino d'estate, all'ombra è coltivato
così non rischierà, di andarsene spigato
raccolgo lui più mesi, se semino scalare
giù d'agosto a ottobre, ognì 3 settimane
colgo foglie a ottobre, serbo sem'inverno
riprendo primavera, raccogliere d'esterno
a spinaci sen picciolo, che li tiene uniti
scarto foglie gialle, poi lavo a far puliti
metto in acqua calda, un'attimo son fatti
fuoco sbollentando, li metto poi nei piatti
li passo alla padella, aglio oppur in agro
bevo buon suo succo, resti metto in frigo
con rucola e ruchetta, ficoide e portulaca
assiem erbe selvati, fan ricca mia insalta
tetragoni a maggio, in vaso a 20 gradi
1 metro alzano steli, diraman getti ai lati
maturan frutti autunno, da 4 a 10 semi
foglie mangio cotte, e crude paia interi
clvi
Cicori annual perenne, clima lei dipende
sua rosetta foglie, in 2 stàgion protende
Chor dai fior azzurri, ha l’amara cicorina
sostanza digestiva, e pregevol lassitiva
suo sale principale, nitrato di potassio
dei reni stimolante, sangue gran purgante
il decotto in terapia, son tre bicchieri al dì
in stomaco digiuno, in più giorni fò così1
rassoda pure seni, muscol che sottende
suo latte purgativo, era sacro nell'Egitto
in orti diede orige, a lattuga con radicchio
da marzo sin'ottobre, risemino lattughe
ogni quindi giorni, lineari in piccin buche
i semi copro fino, un millimetro di strato
in solco pur cassetta, annaffio lor a lato
in inverno aiuol rialzate, evitan ristagno
apprezza tali cure, insalata senza danno
lattuga a fuoco lento, è tisana sedativa
selvatica s'innalza, suo latte a seme arriva
recido con la vanga, radic'oblunga tiene
ombro nell'estate, impedisco vad a seme
al tarassaco d'estate, or divido la radice
interro pezzi a fila, distàn venti centime2
in tarassaco potassio, è attivo alla radice
perenne fa rosetta, s'intorno non c’è nulla
altrimenti cresc'eretta, mangial a tappeto
Lessato olio e limone, boccioli sott’aceto
Profonde tien radici, raccolgon minerali
a settembre ti darà, più alta tarassina
sostàn medicinale, amara e radicante
fà da stimolante, a radici d’altre piante
stimol fioritura, in ambiente circostante
inibisce pur l'altezza, de lè vicine piante
foglie qual spinaci, è diuresi piscialetto
più fegati dormienti, stimola portento
sensibil è tarasso, a meteo condizioni
reagisce si conforma, in luogo situazioni
fior giall'oro suoi, schiude in primavera
escono gli acheni, disposti a forma sfera
Tarassaco in cucina, è tutta commestibi
e foglie fior radici, han depurativi offici
il contenuto in calcio, effetto tonico hà
erba buon mangime, almen 6 mesi età
con il Dente di leone, insalata allor farò
con gambo latte i porri, di bimbo curerò
radici tosto al fuoco, per farle dure scure
Le macino poi l’uso, alla caffettiera pure
è un toni digestivo, e non ha la caffeina
evita ogni insonnia, e diabete non invita
mi cura raffreddore, persin tubercolosi
Artriti e reumatismi, e renali calcolosi
se l’uso a far decotto, forte allor insiste
sblocca la vescica, pressioni normalizza
con fega e cistifelle, e lor calcoli biliari
previèn poi l’anemia, grazie ai minerali
clvii
Galium aparine, è detto attaccamani
Aiuta gli ureteri, depura sangue e vari
bevi cald'infuso, a vescica infreddolita
Ben ricco in vita C, antiscorbù confida
Pamela l'ama fare, sciacqui gola bocca
loziòn per alleviare, calor del sole botta
nei brodi la consuma, diete ed ulteriori
fusa con argilla, sfiamma suoi gonfiori
Piccin frutti spinosi, essicco poi macino
a dar una bevanda, uguale al caffettino
Camilla beve infuso, per acne eliminare
pianta innamorata, che latte sa cagliare
mio Seba ti consiglio, un uso di borrago
ha gusto di cetriolo, è a Taras rinomato
Foglie lessa mischia, cicoria all'etruscana
più semi di finocchi, per zuppa frantoiana3
Esalta il cavol verza, se li cucini assieme
leggero lassativo, tien succo rinfrescante
3
2
dal greco Tárasso: guarire. boccioli sott’aceto come capperi,
foglie giovani, crude o cotte in insalata. bolli alcune piantine,
a cottura quasi ultimata, aggiungi 2 uova , versa su crostoni
depura l’organismo, intero inclusa pelle
di pane raffermo o abbrusco con olio d'oliva. In campo è
da tutte impurità, se tu sarai costante
soffion vigoroso e nel compost sprigiona luce radiante simil
1
decotto curativo: bollire un pugno di cicoria in mezzo litro quarzo silice; ama tutte le terre e riesce vegetar pur da pezzi
di acqua. 3 bicchieri al dì per più giorni; depura e tonifica, ed del suo fittone. Quan fiorisce dà 5000 semi. Estirpa dopo
è ottima la cicoria fresca condita in olio, limone e aglio crudo pioggia e usa in pacciame a strati (5cm) ai piedi di ortaggi.
suoi petal in aceto, daràn turchin aroma
L'effetto dell'aceto, i suoi duri peli doma
uso pur boccioli, qual capper sotto aceto
e succhio fiori dolci, in dialetto sucamelo
la borra dal latino, è una ruvi stoffa lana
allontan malinconia, in scuòl Salernitana
Borragine introdotta, nel bicchier di vino
calma pur miei nervi, è un tonico nervino
e insonnia previene, poi cura depressioni
risolve la gastrite, calmando le tensioni
borrago tagliuzzata, lavata pian frullata
è ghiaccio vegetale, in vasetti conservata
Foglie fior su pelle, depuran da eruzione
frullata con cicoria, o con dente di leone
è in arabo abou rach, il padre del sudore
efficaci nelle forme, reumatiche e infantili
L’infuso calma tosse, stizzosa di bronchiti
assièm piretro e ortica, fà fragole felici
se vedi queste piante, è fertile quel posto
ortica e parietaria, sambuco e chenopodio
bardana e camomilla, ranuncolo e melissa
malva ed artemisia, fan orto in apri-pista
Bomarzo nepotara, allergie produce fino
abbassa azotemia, e sfiamma l’intestino4
un mazzetto fò bollire, filtro a raffreddàr
bev'ogni mattino, un bicchier a settimàn
vetriola piscialetto, dirò che tien salnitro
un sale utilizzato, nei màl dell’urinario
è usata a pulir fiaschi, dell’olio e i tini vini
trita assiem immessa, manciata sassolini
buon erba parietaria, bollita in un decotto
per coliche animali, a mucca bue bardotto
la bestia disturbata, avea la pancia gonfia
clistere steso a terra, l'aiuta ben lo sgonfia
Taras: “foglie o cime di Borrago, colte tra ottobre e marzo, 4 Erba il cui polline è causa di allergie primaverili; ha intensa
son gustose in risotti, insalate e mineste condite in olio lime. azione diuretica per l'alto nitrato di potassio, è emolliente
Setaccia come purè verde, ripiega con alici e mozzarella e
(sfiamma il calore interno) e rinfrescante per la presenza di
scotta in acqua bollente salata. Ha calcio, potassio; sollecita mucillagini, sostanze amare e tannini. È utile nei disturbi
ghiandole surrenali e il rilascio di adrenalina che, circolando, bronchiali, del fegato, dermatiti, ascessi, foruncoli e piaghe.
arreca forza, coraggio e buon umore nei malati.il Tè caldo di Per bocca e gengive infiammate: 40 gocce di spirito vetriola e
fiori e foglie fresche o secche, depura reni, vescica, sangue, 30 gr di miele di rose. È detta vetriola poiché, mischiata a
pelle (eczemi, foruncoli, rosolia scarlattina), calma la tosse x sassolini, è messa nei fiaschi (agitati energicamente), per
poter sudorifero-emolliente delle foglie ed espettorante di fior portar via i sedimenti depositati all’interno.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
104
Ortica prende ferro, fà cumul stimolante
piantaggine cipolla, contrastan urticante
ha fior poco vistosi, l'aroma come fuoco
è pianta ermafrodita, di terre con azoto
in infuso diluita, contro afidi e pidocchi2
cresce presso luogo, umic'ombreggiato
combatte ogn'anemia, e caduta di capelli
in piante ed animali, grazie all’urticante
aiuta i pomodori, e l’aroma delle piante
detta aggiusta-ossa, ben aiuta schiena
ogni pelo ortica, è un elastica pompetta
contien aci veleno, interior a vescichetta
se foglie-gambo tocco, loro punta rompo
veleno sprizza fuori, su pelle con affondo
Malva april autunno, è cibo e medicina
buona nella zuppa, emolliente digestiva
radici dà Pamela, ai piccin da masticare
durante dentizione, igien del cavo orale
pur Erba vescica, ch'emerge dagli stagni
con fiori giallo oro, al tarasso or similari
è priva di radici, ha sol le vescichette
così le pulci d'acqua, caccia da nutriente
Foglie ortica cuoci, a far degli spinaci
decotta in petal rosa, fomèn pulisce viso
le foglie su punture, di vespe o scottature
sfiamma mal di denti, che ben pulisce fino
infiammazion di pelle, e calore d’intestino3
pulcini con pollame, ne mangiano voraci
sbollenta suoi germogli, metti in insalata
L'infuso scioglie bene, muco e catarrata1
malva sfiamma bene, urinario e digerente
assiem respiratorio, in proverbi è ricorrente
L'anziani l’usan molto, a curare i mal di gola
frèsca o secca al sole, in tisane di buon ora
di luce e di calore, previene la carenza
Esala l'etilente, matùr lei frutta acerba
Plantago è il centonerbi, foglia che pestata
su piaghe su ferite, e punture l'ho applicata
se usata in fustigazio, allevia reumatismi
nel nido d’oca in cova, accresce i calorini
assieme camomilla, cresce la sua azione
a lavar la parte infetta, senza esitazione
Previen la coccidiosi, la diarrea d'infante
messa nel foraggio aumenta grasso latte
Tannini e carotene, colora in giallo ferro
ha nitrati di potassio, silici e calcio bello
Plantago tien tannini, depur espettorante
foruncoli infezioni, guarisce pelle grande
è ipòglicemizzante, e buon cicatrizzante4
antipruriginosa, sfiamma l'occhi e glande
Acidofila è l'ortica, tu invitala ai frutteti
buon antiparassita, dà ton ai cavol veri
intensifica l'aroma, a salvia maggiorana
2 giorni a macerare, e innaffia regolare
Consolida maggiore, in Bi-12 gran ricca
ne sfalcio un paio l'anno, e l'orto fertilizza
fò bollire le sue foglie, riciclo il macerato
Un infuso di radici, se forte pur arresta
varie emorragie, esterne come interne
aci uri neutralizza, in uomini e animali
cura l’emorroidi, e infiammazion renali
erba che guarisce, emorroidi e ulcèra vera
radici sue pestate, applicate com impiastri
s’usan su ferite, di guerre e var disastri5
Bardana giovan getti, lessati e poi conditi
Radici pure mangio, quando ammorbiditi
alcun sue varietà, son molto saporite
scoprile man mano, Emilia spiega ride
bardana spandi semi, al posto dell'aratro
cogli a primavera, quan grano hai seminato
autunno sperimenta, bardàn lavora grande
radici nel profondo, gran foglie diserbante
Agliaria cuoriforme, strizzat’emana d’aglio
così può insaporire, insalate come i funghi
la Saponaria schiuma, è usata per bucato
di stoffe fatte a mano, o di tipo delicato
Ricinus communi, famìl dell'Euforbiace
per bimbi è lassativo, sicuro ed efficace
per croni costipazio, prendine cucchiaio
di olio in una tazza, infuso zenzer sazio6
analgesica sostanza, a sciatica ed artrite
sfiamma mal di schiena, radic'infusa fine
mentre il pepe nero, e pepe di Cayenna
eccitano il fuoco, delle membra interna
Miristica fragranza, è la Noce moscata
in latte con infusi, aromatica l'ho usata
in perdite appetito, e dolori addominali
2
2kg di ortica in 50 lt d’acqua, un palmo sopra la pianta per diarrè con meteorismi, epati irregolari
3 settimane; dopo 24 ore usa, a irrorar piante diluito 1:10. Un
decotto di ortica cura pelle grassa e asfittica, rende più lucidi
Rilassa induce sonno, è oniri sedativa
i capelli, li rinforza e contrasta forfora e capelli grassi.
3
Decotto per sfiammare il calore intestinale e app. digestivo: un pizzico per volta, i semi gratto fina
fà bollire foglie di malva, aggiungi cucchiaio d'olio di oliva, Efficace è nel trattare, la debilitazione
lascia riposare una notte e bevi al mattino. Esso usa l’azione mancanza di controllo, sulla orinazione
Bollite sue foglie, arrestan sanguinare
sinergica di mucillagini (decongestione), dei tannini (effetto
se metti su ferta, ciò subito san fare
antinfiammatorio) e le proprietà emollienti dell’olio di oliva. 5
poltiglia da frizioni, su malattie cutanee
4
Capace a cicatrizzare (vulneraria), è usata a curare qualsiasi
Taras: “nonno imbottiva il canale dell’orecchio con radici
nel latte cura stipsi, emicrani e vomitare
grattuggiate di centonerbi. Dopo bollitur in latte è collutorio ferita riportata in battaglia. Ricca in potassio, è fertilizzante
se fai macerare (1 mese) 150g di foglie in 1litro di acqua.
che sfiamma il cavo orale e il succo semplice è collirio per
6
Taras ricorda che questo tonico neutralizza tossine, allevia
occhi arrossati e congiuntiviti (50 g. foglie in litro acqua) e
per alleviare il mal di denti. Contiene aci.silicico, tannini e
gas intestinali e costipazione. Per costipazione di un neonato,
1
I getti giovani, teneri e freschi, sono i migliori in cucina per vit.C. il decotto tiene azione ipoglicemizzante, il bagno è
la madre immerga il mignolo nell’olio di ricino e lasci che il
fare frittate con cipolla o risotti burro e salvia. Il momento
antireumatico depurativo. È utile nelle patologie motorie:
bimbo lo succhi. nell'infuso decongestionante e antiartritico,
migliore per coglierli, con forbici e guanti, è a primavera
stanchezza, distorsioni e piaghe dei piedi, poiché da sempre, s'usano i semi che hanno proprietà analgesica, sfiammatoria,
dopo una pioggia. Disseccata è ottima per conigli.
calpestata dai pellegrini. Semi di sue spighe cibo per canarini. purgativa, ed escretoria. Precauz: i semi son veleno mortale.
le 4 spezie indiane, assiem in infusione
allevian tosse muco, e aiutan digestione
corteccia di cannella, e chiodi di garofa
zenzer cardamomo, a pizzichi tu dosa7
Zenzero il migliore, domestico rimedio
per problemi gola, tosse e il naso colo
azione penetrante, rizoma ha molte volte
allevia mal di testa, in polver è più forte
clviii
Nei sen paranasali, scioglie congestione
tossine porta fuori, nel dar sudorazione
fà il cibo più leggero, e più facil digerire
smuovendo l'intestini, li aiuta a ripulire
i Chiodi di garofà, han olio antidolore
attenua mal di denti, in batuffolo cotone
in gocce di fomenti, per tosse secco fiato
con zenzero alleato, l'inalo e spurgo naso
aroma di Curcuma, amàr un pò pungente
il proteco digerisce, depura è antibattere
la pasta di rizoma, sfiamma contusioni
Sfiamma le tonsille, l'acqua d'infusioni
l'Acòro calamùs, piccante e penetrante
infuso espettorante, emetico importante
polvere da fiuto, assunta ugual tabacco
allevia congestione, del sinusal reparto
Dilata bene bronchi, Taras va spiegare
rilassa il muscolare, ci aiuta a circolare
fa un olio medicato, con calamo radice
l'usa nei massaggi, e inalazion narice
7
La corteccia di Cinnamomum zeylanicum (lauracee) ha virtù
carminativa, stimolante, analgesica; riduce i disordini vata e
kapha, stimola fuoco digestivo e la sudorazione (diaforetica),
agisce sul circolatorio, digestivo, respiratorio, urinario. I semi
di Elettaria cardamomus (zingiberacee), agiscon su nervoso,
circolatorio, digestivo, respiratorio e riducono gas intestinali.
Precauz.: pitta elevato, perdite di sangue e ulcera. Zingiber
(chiang), è cardiotonico, espettorante dei bronchi, adatto a
nausea e dispepsia (mastica radici fresche avan pasti). Miele
e chiodo di garofano masticati (fiori essiccati di caryophyllus
aromaticus), mitigan la tosse secca. Tal fiore è piccante, crea
bruciante sensazione sulla lingua, è afrodisiaco, analgesico,
carminativo, espettorante di naso e paranasi; stimola urinario,
riproduttivo, digestivo, respiratorio. Prec: infiam.ipertensione
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
105
rifuggi la prigione, della separazione
Lisa qui ci parla, dell'olio delle piante
anima che verde, odora più fragrante
uguale ai fer-ormoni, tiene proprietà
Stimola l'olfatto, e l'uman sessualità
massaggi zon'anale, dà sogni d’apertura
centro gluteo destro, è presa di coscienza
la rotula massaggio, dà stimolo ad osare
l’olio memorizza, l'odore delle piogge
balsamo di fiori, effluvio ch’è nei venti
più mistici lo sanno, e spalmano d’olivo
ungon ogni pena, con salvia rosmarino
sappi camomilla, calma i nervi scossi
cessan proiezioni, in conoscimen del Sé
scopri che noi siàm, quello che cerchiam
dirigi verso un fine, segui Hamsa Sohàm
mantra che vuol dire, Io son Shiva qua!
“Pratica ogni giorno, mio Seba ricavrai
L’olio di Damiana, attiva i i nervi morti
nervoso stimolante, insonne esagerare
è un antidepressivo, e tonico sessuale
Scoprirono gli egizi, molti oli profumati
ad ungere le statue, e i corpi degli amati
ungono d’amore, l'artisti e massaggianti
l'anziani ed ammalati, e giovani iniziandi
poi l'arancio amaro, calma la tensione
negli stati d’ansia, mangia a colazione
Sandalo profumo, è un antidepressivo
var oli essenziali, han effetto sedativo
Spazio è vuoto ego, è solitar pensiero
cerchi amar violetto, fine di commento
Aria è moto sesso, impaziente attività
ovale verdefumo, e astringèn sapidità
Giro fra l'ortaggi, raccolgo l'impressioni
olio è insetticida, oppure un fungicida
se l'olio dell’incenso, facilita il respiro
Olibano chiamato, boswellia latte fino
resin ricavata, da tacche del beduino
Fuoco è testa calda, collera e travaglio
rosso triangol su, piccante amaro d’aglio
Acqua attaccamento, incontri mezzaluna
Bianco eppur salato, fresco e pace pura
E comunico qualcosa, sapor significato
cresce la coscienza, dell'interiore stato
tra il lavoro calmo, lento od istantaneo
scopro quel pesante, inutile od invano
e Lisa fa sedere, su morbidi cuscini
fluisce col respiro, percorre kundalini
schiena nuca e collo, zone fan dolore
vedi tuoi pensieri, salire fin al cuore
più vecchie fobie, qui perdon corrente
E i nirvanici stati, dan pace alla mente
meditare è imparare, scoprir esplorare
mi aggiunge l'Emilia, i carciofi trovare!
Mente quan s’incazza, alza più energia
L'ostacolo diventa, d'arduo zappar via
la via migliore è, cantar ed annacquar
arrendersi cosciente, a istante turbinar
attorno all’ombelico, friziona contratture
Liber pensiero, nel cuor beato resta
i cicli samsara, son forme coscienza
smetti legarti, al futuro e ogni cosa
spontaneo gioisci, pensiero si posa
voi dite non ho nulla, eppur ho le parole
gioco io con esse, ugual le piante e fiore
ghirlando più discorsi, don a voi presenti
sapore loro senso, ci rend'ancor coscienti
Come le zanzare, che pungon ostinate
se gratti poi rigratti, male tuo peggiora
se arrendi a lor fastidio, svanirà da solo
Seba accetta tutto, scopri gran consòlo
Zona attorno ai reni, presiede relazioni
Diventi di-vino, che fa e percepisce
desidèr d'assoluto, ogn’altro svanisce
così la fremente, s’attiva e sorprende
divenire si ferma, pensiero s’arrende
vennero dal guru, mercante e contadino
desideran 1 mantra, ciascun ricev'alfino
parto per 1 viaggio, cercat'averne cura
Affronto io problemi, là nel carpe diem
Risolvere conflitti, è la realtà d’ognuno
Notte nuda ed aspra, il brivido su pelle
accanto al focolare, bimbo si riprende
lo sposo cerca sposa, fuori della casa
sebben lei sia dentro, nud'immacolata
essa è l’uni Sé, e nessun meditazione
oggetto la può far, di concentrazione
Chi l’avrà perduto, nulla in cambio avrà
Mercante suo fagiolo, volge in seta pura
lo serba attentamente, in scatola piccina
l'altro pensa al tempo, decide la piantina
Già i primi taoisti, meditan col corpo
Coltivan la salute, e lor spirito riposo
scrollan come orsi, stiran com’uccelli
a prolungar la vita, lasciano gli orpelli
difetti e qualità, si toccano accordate
ciò che fù dal cuore, in esso vi ricade
smetti andar venire, scopri la giocosa
Smetti separare, e godi inter signora
Presto crebbe pianta, giovane eccellente
al tempo del raccolto, il contadin ottenne
una manciata intera, fagioli da quel seme
Pianta ancora pianta, coglie nuovo seme
quan faccio nell'orto, num movimenti
Siede presso yogi, che con lei convive
poi divora l'uomo, sen limiti ha l'amore
scioglie ogni parola, e inizia turbinare
Dakini di Naropa, inizi a rimembrare
Guru a quarto anno, torna da suo viaggio
Lo cercano i due alunni, pien di riverenza
Mercante apre fagotto, fagiolo rinsecchito
Verme l’ha mangiato, sta guscio scolorito
Zen è samadhi, mente di ogni giorno
chiar e pur presente, nulla far attorno
resto nei silenzi, nessun concetto sorge
vedo nel presente, e intero tutto scorre
per malattie di corpi, malesseri che sfida
3 gocce ogni mattina, a zon interne polso
son zone della gioia, le stimoli ogni giorno
ansia con paura, tra seni e attacco braccia
prima andar a letto, ungi poi massaggia
per immaginazione, puoi ungere ginocchio
assieme la caviglia, tarso e terzo occhio
sblocchi le tensioni, sessuali e indigestione
maneggi la tristezza, tra gomital pieghette
se gomiti massaggi, a toglier requietezze
quella sotto nuca, la psiche più profonda
Massaggio ai legamenti, libera ogni gioia
rende più spigliati, e allontana pur la noia
se stimoli con piuma, le zone della pelle
riporti alla coscienza, più fatti sottopelle
potenzia l’efficacia, con olio e color luci
così che quando dormi, sogni tu produci
far un passo avanti, e scopi realizzare
è simile al copàl, l'amazzone cugino
clix
il sogno è libertà, istintiva d'individuo
che Libera tensioni, emotive sotterrate
Se sopprimi i sogni, tu alteri emozioni
la psiche si riduce, in gravi condizioni
quando sogni molto, ha psiche salutare
riesci a raccontare, gli adatti a te curare
sognare cambia vizi, e abitudini malsane
col tempo tornerai, gradual a raccontare
errore puoi evitare, distinguerti da altri
tutti siamo Buddha, realizza sua natura
ritorna originario, spontanea festa pura
un piccolo fagiolo, e il guru rassicura
Al contadino il guru, chiede il suo fagiolo
questi gli risponde, esso è troppo grande
sta nel magazzino, colmo che ti attende
Mantra è tale seme, cresce si protende
il lavor con i talenti, che ricevuto hai
rivoluzion nell'orto, produce una matita
scrive pur cancella, la semina o la sfida
matita le collega, in diverse soluzioni
grammatica dell'orto, sia consociazioni
unir parole e suoni, è simil piante-fiori
all'alba io sento, ispiranti momenti
ugual sangue linfa, blocca od eccede
il qi non è fermo, ma circola insieme
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
106
Bodhidharma Ch'an, Daruma dello Zen
insegnò permacultura, senza fare nièn
siede fronte muro, samadi contemplàn
Zazen per nov'anni, col tè va risvegliàr
durezza e morbidezza, global particolare
pieno assiem a vuoto, tutto fà il qigong
Io non sono ego, ne spirito e intelletto
non sono i 5 prana, nemmeno i 7 venti
non son i cinque sensi, oppur i 5 Tattva
neanche la coscienza, io sono Cidananda
Kinaciau c'insegna, due piè divaricati
in eretta posizione, con naturale stasi
coppa d'ombelico, 2 dita sotto appare
è gebesi manipura, è tutti canali apre
nessuna avidità, con rabbia od ignoranza
In me non è nessuna, duale dipendenza
non sono vesti-pelli, oppur i fasci karma
Sivoham io sono, io son la Therabanza1
corpo d’ondeggiar, volendo non cercàr
mantieni l'esercizi, sciogli polsi e màn
pur i num fermenti, astien dal terminar
rilassa fianchi e giunti, gong continuerà
peccato pur virtù, benessere o dolore
nessuna madre o padre, pur la divisione
né guru né discenti, amici oppur parenti
sono il Chidananda, liber da correnti
fà pur movimenti, in ritmo e dolcemente
muovi man su-giù, e braccia lentamente
Sèn fretta fai preciso, gusta sottilmente
canta pure nomi, darà tranquilla-mente3
Per percepire il qi, e dirigerlo nel corpo
imparo aver coscienza, di mental riposo
zone del miocorpo, che chiedono la cura
distendi col pensiero, qi va lì in puntura
i miti d’immortali, descrivon tal portenti
può provocar più forme, lavori differenti
inizia il movimento, voi state coltivando
accade circolazione, dell’energia vascello
Qi è soffio di gas, non vedo ma lo sento
entra nel mio corpo, forma la mia psiche
respiro-mente-corpo, 1 sol manifestazio
coltivo mia energia, con l’identificazio
durante osservazione, schiena fà leggera
il petto più pesante, o viceversa in scena
quan corpo è tutt’aperto, ti senti lievitare
san vecchi contenere, voglie di mostrare
in Cina il qi possiede, molteplici varianti
trasformano l’un l’altra, cicliche mutanti
qigong medicina, non tiene scuole o stili
sfrutta menti calme, scioltezza di respiri
coltiva il tuo corpo, la bocca e la mente
coltiva il non pensare, e non interferire
col meccanismo num che sà progredire
e là in permacultura, Emìl và traferire
Pensiero formulato, alleno e custodisco2
il respiro fò gentile, in addome lo fruisco
fluidifica mio sangue, assieme calda cute
sequenze di figure, traccia in scene mute
Emilia è nel bosco, il bosco è in Emilia
clx
e ad attivare il num, io coltivo l'orto
cresce fà cosciente, luce nel mio corpo
s'incrocian destini, e s'aiutan la vita
fra querce e fra seni, il q fluisce e cade
io sono nel bosco, e bosco entro accade
3
1
Emilia: “Con la meditazione sul pensiero, “io sono il
Satchidananda Atma”, ci si può trasferire nel Nirvikalpa
samadhi dove la meta è moksha, liberazione cosciente.
Ciascuno raggiungerà moksha sotto la guida corretta del
Satguru (Tago), è un naturale processo di sviluppo scritto nel
nostro dna o destino. Assorbi (qingqi) ed espelli (zhuoqi) aria
2
Yisou è la formulazione di un pensiero e la sua insistenza al
fin di mantener attiva sol la zona della corteccia che riguarda
quel punto del corpo; ciò induce il resto corteccia a entrar in
riposo vitalizzante (rujing). Nella corteccia in quiete crescon
onde alfa e la mente va in stato di rilassata vigilanza. Lisa
continuo apro e chiudo, vuoto e riempio
mio corpo è vitale, è bosco mio tempio
nel bosco che tace, mio qi danz'effetto
io son il percorso, soggetto ed oggetto
Mi sento una cicogna, e piano sò volare
Natur ch’esiste già, non cerca di forzare
bosco pur continua, forma va e procede
osservo dentro me, ciò che lui concede
Centotto movimenti, tutti in una forma
pur centotto forme, un solo movimento
Quante figur sarò, quante forme sono
Prima di scoprir, che tutto già lo sono?
Bosco ha testa cielo, i piedi pur interra
guarda fluisce danza, espira con la terra
cercarmi è illusione, trovarmi è illusione
mai mi son perduta, son sua sensazione
e danza del num, m’è guru e compagna
chiave per aprire, una porta dentro me
che tende richiuder, ma un dì ricorderò
che porta non esiste, e vane scuol sòn
l'Essere non esser, coincidon tu per tu
dove andar venire, non c’è ne io ne tu
Kundalini che sale, shaktipat discende
ecco fuori e dentro, l'onde della mente
Quattro fasi sono, i quattro tipi d’onde
emesse da cervello, beta tempo veglia
armoniche son alfa, teta son profonde
delta profondissi, infin tutto confonde
mignolo è la Terra, muladhara ed ano
letame nel composto, và sorbito piano
L’Acqua è l’anulare, son reni e genitali
Fuoco è nel gebesi, nei digestori piani
“Nel fare l’esercizio con mente tranquilla, potreste vedere
qualsiasi imago scena, non distraete e procedete. Quando la Indice è ciel Aria, polmoni ed anahata
Gran Circolazione è completamente aperta, porta un tipo di Ossigen respirazio, il pollice è lo spazio
percezione del flusso del num simile al Vascello sul Fiume; è l’Eter vibrazione, scintilla del metallo
graduale diventa più denso e foggia un laser che gira perenne. Gola fa vishudda, un verbo d’erme fallo
Tale palla può spostare il qi all’interno del corpo: il qi del
cuore agli intestini, il qi del fegato può andare nello stomaco produce terra legna, rilascia calor fuoco
e così via. quando tal fascia d’energia viene spinta fuori dal
l'Aria sposa fuoco, in un combusto gioco
corpo, diventa forza di telecinesi e spostare oggetti, misurati
alla grandezza del gong coltivato (es. megaliti). È più facile e 1 Etere scintilla, è vibrazion coscienza
che tali capacità si manifestino in persone capaci di controllar accende legni cuori, lampi della scienza
la rabbia, l'agonismo e l'esibizionismo.” Kinaciau
Fuoco è digestione, acqua riproduzione
Aria è respirazione, assiem circolazione
Terra evacuazione, così alimentazione
Eter percezione, magneto mediazione
Lisa qua suo Yoga, narra in 8 aspetti
a viver la pienezza, fluire senz’intoppi
ridur complessità, semplice essenziale
divido io col bosco, l’amor esistenziale
fò nel bosco asana, num posture corpo
a lungo trattenute, e mente di supporto
segue pranayama, coscienza di sospiro
dirigo il vital soffio, nei ritmi del respiro
s'espande la mente, distacca distrazioni
consegue pratyahara, moti osservazioni
gradino successivo, dharan meditazione
osservo miei pensieri, appaio spettatore
pian piano la coscienza, palesa il vero sé
trascende l'ego mente, e appagasi da sé
immutabile ti scopri, mezzo a moti interi
Purga intero corpo, assieme coi pensieri
clxi
se viaggiatore giunge, a meta del satori
ostacolo scompare, in samadi mille fiori
se Sabikalpa tipo, ancòr poco distingue
là nel Nirvikalpa, distinzione s’estingue4
Intelletto c’imprigiona, in un solo tempo
diretta n’è esperienza, deja vù contempo
Gerarchico conflitto, impose il monopolio
Contro misticismo, dimentica il chi sono
è natur dell'uomo, l'onnipresenza in Sé5
esplode stella in alto, umana mente trèm
mistica esperienza, immerge fuori tempo
Psiche non conosce, barrier al firmamento
4
“Il Samadhi come trance dura per un pò, molti swami toccati
o disturbati, rivelano di svegliarsi come da un sogno.” Lisa
5
Nel cammino umano, i cervelli passan la linea evolutiva:
strisciar su pancia come serpenti, 4 zampe come cuccioli, etc.
Fatti ed oggetti son accadimenti vibratori. La cellula codifica
i dati necessari a riprodurre l'intero corpo, così ogni mente
riassume tutti gli eventi cosmici. Il tempo è l'immagine che si
muove dell'eternità (Platone) per cui eventi eterni risuonano
nelle nostre menti vincolate al tempo. attraversando la soglia,
vigilata da colpa e vergogna, fin nel teatro della personalità,
troviam tanti ruoli proibiti e repressi: l'assassino, il playboy,
la vittima, il santo, ecc. oltre, inizian le dimensioni del Sé.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
107
da culla fin a tomba son cosmica memoria
stadi in corp’umano, museo viven di storia
fra tempo eternità, Sé fu il punto incontro
informazion del cosmo, vivon ogni corpo
Canzone perpetua, è sforzo incessante
di spirito umano, al Sé suo insegnante
e incontro eremita, nel sé cuore desto
così quando dormo, risento suo verso
Con labbra con cuore, e intelligenza
vado a cantar, la calda sua essenza
cresce il bisogno, di viverle accanto
e scorre perpetua, ovunqe m'incanto
grado perfezione, di gioia e rapimento
Signor vuol rivelarti, Lisa fa commento
Purifica la mente, orando tutto tempo
semplice di cuore, invoca sii contento
Trascendenza d'ego, è pathos doloroso
memore d'infanzia, e traumi sen riposo
genera da incontro, geni con ambiente
che stimola o inibisce, forza lor latente
Foglie d'alchemilla, sui prati e su siepi
assorbono quindici, e traspirano dieci
e imparo preghiera, nel libro di Tago
guida essen-ziale, a un mondo rinato
e le gocce d'eccesso, raccolgon su foglia
al mattino laghetto, tiene acqua spoglia
solo e in silenzio, vado e cammino
oppur resto assiso, in dolce respiro
Passai tutta l’estate, recitar sen posa
sereno con letizia, sognavo pur la cosa
placate distrazioni, raccolsi frutti d'orto
Ripresi vita errante, il canto era risorto
io faccio qui la danza, benesser cinestè
Ruoto vari archè, trovar sciaman in me
Parlano gli archè, al mio interior disagio
la frenesia segnala, l'atto del passaggio
metto ram betulla, in plastico sacchetto
l'acqua si raccoglie, tramite il condenso
d'estate pianta cede, fino quattrocento
litri acqua al giorno, radici son portento
Guardo un imago, nell’intimo cuore
metto pensiero, da fuori a interiore
respiro cantando, Jesù Siva Krishna
fa che mia mente, in tè sol appiglia
Or sento un altro mondo, sen difficoltà
Cuore va in calore, non stanco a recitar
Mia piccola capanna, par essere palazzo
Orar divino nome, toglie ogn'imbarazzo
vien desider di vita, da psiche cellulare
Fuori dal cosciente, graduale pure sale
perder desiderio, mi porta depressione
Il desider di vita, è salute mia interiore
e balla la vecchia, pioggia a ciel sereno
s'accade a primavera, Taras dice vero
rotolarsi a terra, guadagna benefici
Balla la vecchia, nei meriggi estivi
ripeti paziente, sad-guru m'insegna
sto nel capanno, e all’orto m'ingegna
all'inizio và liscio, poi vien pesantezza
il sonno mi vuole, total mia coscienza
mi sento recitare, pur con molto freddo
se gelo mi colpisce, aumento concetrazio
Mi sento allora caldo, amato e confortato
se fame fà insistente, canto più d’afflato
se la luce acceca, e regna il silenzio
Pan percepisci, mistero in presenza
Dio vita agreste, pomeridiano riposo
tremolar dell’aria, nell’afa sen moto
si abbatton pensieri, qual nubi su me
è lotta che porta, oscuràr mondo intèr
ogni ego poi teme, preghiera del cuore
sadguru mi sprona, trascendere umore
Mio spirito divenne, semplice essenziale
preoccupa più nulla, e nulla mi trattiene
sentivo sol bisogno, di recitar sen posa
divento un ubriaco, allegro della sposa
Manti religiosa, signora incontrasta
dopo mietitura, di stoppie di granaglie
è forma congeniale, al culto di antenati
assieme cavallette, annuncia temporali
invoco Shirdi Sai, in canto di passaggio
torno alla capanna, 2 giorni di rodaggio
va facile e leggera, e senza costrizione
or seguito a cantar, senza distrazione
L'umano cacciatore, caccia per bisogno
per nutrire il corpo, e l'anima del sogno
divent'allevatore, sempre in sussistenza
uccide e dà la morte, caccia in efficienza
pronunci suo nome, prudente sottovoce
fragore del tuono, impaurisce i bambini
è nonno che bussa, o sciacqua la botte
spacca gran legna, o nocciòle fa rotte
Là nella capanna, seguo un istruzione
recito ogni giorno, sen preoccupazione
fermo sento vuoto, riprendo son felice
se qualcuno incontro, posso bene dire
la nascita la morte, vede qual passaggio
di totem antenati, numi e luce in viaggio
la pianta fa lo stesso, fotoni immagazzina
il calore che rilascia, da sera alla mattina
ecco mese luglio, buono per campeggio
osservo le creature, mentre vò passeggio
insetti ed animali, d'aria d'acqua e terra
Piante pien di sole, e funghi sottoterra
Mantide è il fungo, è un vortice d’aria
schiusa madonna, in papà rosolaccio
Buco befana, che trema aria sbornia
Cavallo di streghe, o gnomo sen noia
L’impegno a recitare, ben si stabilizza
l’indomani alfine, la bocca anestetizza
Pollice che sgrana, rosari di rudraksa
il gomito col braccio, tutto mi riscalda
Nascita con morte, le donne sanno dare
a crear e mantenere, una vita a cucinare
insegnan arte caccia, assieme la raccolta
uomo impara bene, il bottino poi riporta
qui giro pellegrino, posto dopo posto
il gatto maone, è il gatto mammone
Uomo rustico lupo, è primo selvaggio
Nonno lombrico, è pur fungo porcino
processionar pelosa, mamma del pino
delizia vò sentire, che m’incita seguire
Gioia in cinque giorni, sale a non finire
l'effetto naturale, prodotto da esercizio
dopo prima spinta, ruota ch'è uno sfizio
osservo al Therabuti, bestiole con insetti
creature affascinanti, di là dei loro effetti
tra prede e predatori, secondo loro fogge
annuncian pur cambi, arrivi delle piogge
Fuor di saggezza, o amor conoscenza
mistica guida, immediata esperienza
è semplicità, mia madre a ogni bene
invoco in presenza, in pace mi tiene
ungi il meccanismo, dando nuove spinte
se vuoi che movimento, duri senza fine
Dio è amico d’umani, tal facoltà ti dota
Sadguru mi rivela, in te samsara ruota
In buche per i pali, cadono più insetti
.7 luglio, Seba:
traverso la campagna, giro pur il bosco
tengo pane secco, su spalle una bisacca
nel camiciotto libro, di Terabuti e basta
canto senza posa, in spirito dovunque
sfrutto l'occasione, cammino ascolto pur
attraverso le avventure, gioia senza fine
Cuor va traboccare, stupore senza fine
incapaci arrampicarsi, trappole tormenti
insetti e toporagni, vermi e rospi e rane
oppur piccin uccelli, incapaci di volare
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
108
Un ragno predatore, corre sopra l'acqua
in appiattite zampe, a galla non annaqua
ora vuol cacciare, e immergesi sott'acqua
zampette in verticale, trafòr pellicol'acqua
con lenti movimenti, sposta circospetto
dondola avan dietro, per essere mimeto
Curan le formiche, crisalidi con larve
Formica alleva insetti, allevatrice fà
Ragno nero invece, inverno và allo stagno
và nelle conchiglie, galleggia di guadagno
la dose d'aria immette, in tela a fare bolla
poggia sopra l'acqua, fa vita nell'ampolla
In caso di minaccia, si fà cader a terra
inizia spostamenti, legato a un territorio
Un Terabi pellegrino, cerca una risposta
alla question’antica, pregare senza posa
po l'anzian Raseno, guru padre e amico
consiglia d’iniziare, l'invocazion continuo
fedele suo cespuglio, difende dai compagni
mimetico si orienta, leccando rami assaggi
Con organi olfattivi, posti sulle antenne
ritrovano la strada, assiem le consorelle
rimagono confuse, se mett'odor estraneo
trasportan bruchi semi, e egni al formicaio
graduale il pellegrino, aumenta ripetizio
Tremil fino 6000, fin dodemila al giorno
Poi non conta più, le labbra van da sole
senza sforzo ormai, pur nel sonno l'ode
guardaboschi aumenta, le case di formiche
piccin rosse dei boschi, d'alberi più amiche
Li liberan da insetti, nocivi in largo raggio
le attiro con il miele, là sul ceppo marcio
dopo vario tempo, da labbra trasferisce
a lingua ridiscende, a cuore e nel respiro
il pellegrin s’accorge, che la sua canzone
ai battiti del cuore, uniforma sensazione
formicai son posti, a sud di varie piante
protetti dalle pioggie, ricavano più sole
da cupola coperti, di terra rami secchi
aghi pino e muschio, a dàr raggi diretti
orazion del cuore, è spontanea duratura
il puro cuore vede, la devozion struttura
è vision della realtà, a mezzo di theòria3
Bimbo che contempla, l’innocenza viva
formicai profondi, tanto quan l'altezza
aiutan l'areazione, di gallerie ed ebbrezza
le strade ch'escon fuori, in tutte direzioni
vanno fin nel bosco, assieme ai lor odori
la vision dei sensi, vede oggetti esterni
Forme con colori, profumi e sensazioni
Visione della mente, va più profondità
Negli uomini i talenti, scopre in verità
avvicino al formicaio, campanula violetta
vi spruzzan l'operaie, aci formico a difesa
il fiòr diventa rosso, nel punto cui è colpito
è chimica reazione, che leggo sul mio dito
ogni cosa danza, assieme e dentro lui
Terra appare verbo, e tutto ciò che fui
bello suo discorso, e tutto ciò che vola
sviluppa ed capace, sentir la sua parola
fuori granchi d’acqua, prima di tempesta
e i topolin con zampe, rivoltan loro nido
all’apparir dei segni, del pluviòn foriero
un posto per dormire, tengon desiderio1
Lucertole in un prato, restano per anni
in tane ben nacoste, da talpe topi e danni
ha riflessi più veloci, dei nostri movimenti
presa la sua coda, ricresce in brevi tempi
Lucertola ha la gola, gonfia poi si sgonfia
si ferma se s’accorge, d’essere osservata
l'abituo sen paura, mangiare da mia mano
i bachi di farina, leccornia e miele amato
mangia le zanzare, ragni bruchi mosche
crisalidi farfalle, e l'acqua lecca a gocce
mosche nei paraggi, puliscono zampette
per evitar finire, tra sue fulminee strette
emette feromoni, a trovar la via di casa
la lingua biforcuta, nemici e amici annusa
calor della mia mano, assorbe è ravvivata
tra muschi e formicai, nasconde la covata
il cugin Camaleonte, sta nel mio terrario
muta il suo colore, muove molto gli occhi
e adatta sua livrea, a quella dell'ambiente
dal clima ed emozioni, mutamen dipende
clxii
Palpebra protegge, a squame sagomate
dita par tenaglia, la coda aggrappa rami
Tiene lingua lunga, punte più ingrossate
Con cellule viscose, per prede catturate
Và nel sottobosco, su alberi e cespugli
in aridi terreni, con pover flora a terra
ricerca nel mattino, un punto per scaldarsi
sempre stesso luogo, in ritmo giornaliero
spingesi strisciando, a estremità dei rami
per assorbir calore, col fianco ai rà solari
Rigonfia fortemente, quando s'è irritato
o in competizione, disegni avrà mutato
colore giorno notte, modifica in chiarore
Femmina a far uova, vivace avrà colore
robusto hà l'appetito, specie avanti cova
inzia cercar cibo, s’apposta nell'agguato
d’artropodi e locuste, vermi e millepiedi
la lingua mir precisa, fulminea tu la vedi
cattura molte vespe, l’afferra per il capo
recide con il morso, scansa il pungiglione
divora nella fine, quando uccisa è preda
i camaleon pù grandi, ampliano la dieta
dai sauri piccolini, fino ai giovan topi
bevon la rugiada, raccolta sulle foglie
depongono le uova, guscio pergamena
i piccoli fan caccia, d’insetti senza lena
Mosche io allevavo, in barattoli di frutta
tappati con ovatta, le invitan senza fretta
da uova escono larve, si mutan in crisali
son cibo rinomato, per sauri dei terrari
depositan le mosche, germi di creature
batteri entro l'agàr, colonie fan mature
mosca un po' annegata, rianimo col sale
che toglie umidità, e respiro nuovo sale
vedo mosca morta, bianca ed incipriata
dà un fungo micelio, uccisa và mangiata
femmina è più grande, sverna nelle case
e miliardi figli e figlie, genera in estate2
espongono tal uova, al sole a riscaldare
la notte le riparan, da freddo e umidità
clxiii
se colgon le formiche più semi di violette
spiluccan verso casa, fan seme rimanente
germogliano le piante, là su quei percorsi
e m'indican la via, battuta dai simbionti
Caterin dà Siena, assiem Pan Francesco
ride con Raseno, traduce ogni commento
in fior vide bellezza, di anima che s’apre
toglie suoi giudizi, non vuole contagiare
un formicaleone, fa buche nella sabbia
trappola d'imbuto, formica che vi passa
sua larva predatrice, gli spara granellini
formica cade inerme, finisce a pezzettini
“mistica ascensione, è la salita al monte
inizi da pianura, con tuoni lampi trombe
senti la potenza, ch’è inizio di saggezza
Timore del divino, fuor d'ogni tristezza
Formica senza l'ali, sarà cinipe vespa
Sali progressivo, ogni giorno impari più
nuova aspetto Pan, acquisti sempre più
rinunci l’accademia, desideri più ardente
ricerchi ora nel buio, nell'estasi corrente
fora più germogli, ghiacciati della quercia
a primaver germogli, saràn galle fungose
palle ed escrescenze, di larve lor signore
le foglie di mia quercia, ospitan più galle
camere di cova, di vespa a bianche larve
quella si trasforma, in crisalide autunnale
d'inverno n'esce vespa, lucente ner'appare
i topi dallo stridulo squittìo, se forieri del bel tempo, saltan
come ballerini, mentre se corrono, s’avvicina la pioggia; se i 2tal fungo, ogni autunno, fa strage di sciami di mosche nati in
topini di campagna entrano in case, vien freddo o maltempo. estate da una sola femmina che ha svernato nelle case.
1
nel rapimento al cuore, prestò so trovàr
l’amato multiforme, Krishna Zambi Allah
l’uomo divien grande, tramite suo amore
scopre immensità, in oggetti ogni colore
3
Theòria è sforzo continuo di veder la divina realtà in tutto.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
109
Più afidi su pianta, Emil mi va spiegare
che indican squilibrio, di tipo alimentare
scoraggia bere linfa, le rute piant'amare
pianto attorno a fusto, radici contagiare
e 1 adesì cintura, sugli alberi da frutta
ostacola formiche, portar in cima ai rami
le femmine di afìdi, che fondan le colonie
Piretro casi estremi, è insetti scaccia noie
acqua cotta di patate, su piante nebulizzo
oppure un macerato, di aromi vario sfizio
su piante bassa taglia, impiego spargisale
con ceneri oppur talco, asfissìa disidratare
insetti uova e larve, se copri asfissieranno
spruzza fronde verdi, e micosi calmeranno
se pianto pur assenzio, funge da richiamo
coccinelle amiche, fan gli afidi lontano
L'ortica pur aiuta, presenza coccinelle
se c'è ci sono loro, io pianto qualche fila
su rosa su carciofo, incontro loro larve
divorano gli afidi, osservo a lente grande
e divor la coccinella, gli afìdi zuccherini
allevati da formiche, in piante d'orti offici
non si fa scacciare, neppur dalle formiche
Colgo oppur allevo, l'amica delle amiche
allevai le coccinelle, nel recipiente vetro
da larve grigio-viola, a punti neri e gialli
tappo a fori d'aria, un ramo per la muta
nutro con zolletta, di zuccher imbevuta
Coccìne a 7 punti, fermano a mezz’aria
se mutamento clima, senton’imminente
Libellula se piove, vola a pelo d’acqua
mentre se s’innalza, clima bello s'alza
libellula larvetta, ha maschera da presa
con cui cattura preda, è rapida l'impresa
d'estate sta sul gambo, al fine di mutare
Libellula fuoriesce, e le ali fà indurare
Sentono l'insetti, più cambi di pressione1
1
mi pizzica la pulce, se muta situazione
zanzara fa insistente, pioggia consistente
volano alti sciami, se il cielo blu si stende
zanzar non s'avvicina, candele lampe d'oli
il petrolio le dirotta, da odor di lor bottino
così mazzetti posti, sia ad interno esterno
freschi oppure secchi, lavanda e citronello
su due piante prati, fiorcuculo e cardame
ritrovo grumi schiuma, saliva bianca pare
la larva di cicala, spumosa ha creato nido
linfa dello stelo, ha enzimato a palloncino
Francesco non orava, divenne l’orazione
Il cuore suo pregava, Raseno dice ore
In pace sen fatica, fa orazio giaculazio
Vive nel divino, fuor di tempo-spazio2
oh Pan del cielo e terra, io Ti benedico
Tieni tali cose, nascoste ai più sapienti
Ai piccoli tuoi amanti, le doni in carità
Riveli il gran mistero, dentro umanità
Pupilla dell'occhio, è specchio di cuore
Porta in due mondi, esterno e interiore
accade per mezzo, dell’interiore suono
il cuore fa elevazio, è facoltà dell’uomo
costante disposizio, della persòn vivente
Dio servito amato, col corpo con la mente
Sentito con il cuore, di fronte d'ogni cosa
visto qual trasceso, è amato come sposa
se col cuore agisci, segui tu un cammino
il cuore te lo detta, in ispirazion divino
quand’è purficato, il cielo blu fa entrar
lascia fuor tormento, che cerca di turbar
Non dare consenso, a ciò che fa tormento
disturbanti idee, non entran sen permesso
a tali idee non dare, lo spazio a conversar
Pensieri suggeriti, che chiedono adottar
In ogni tempo luogo, a lor esposti siam
un angelo alla porta, in cuor posizionam
Che vigila con spada, di fuoco per librar
L'anima tua bella, che vita vuol cantar
Le spade sono hinari, suoni nella testa
serbati alla memoria, nel danzar a festa
scacciano i pensieri, grazie ad invocazio
demoni e paure, fuggon dal suo spazio
Il cuore non turbato, sente voci dentro
Fuge Tace Quiesce, pur Esichia intento
ideale anacoreta, sentir divin presenza
In luogo ritirato, di mistica esperienza
clxiv
dice Antonio grande, resta nella cella
non attardarti fuori, il cuore custodisci
Pellegrin tu sia, estraneo in ogni luogo
Vivi xenitèia, ch'è estraneità di fuoco
Buon combattimento, è fare xenitèia
Esilio volontario, da là mondana sfera
Emigra pur da solo, nudo come atleta
Spogliati di patria, razza e parentela
Taci ogni parola, e resta solo ardore
Imita il deserto, nel puro testimone
silenzio suo Yawèh, la realtà confuti
quan riconoscerete, sarete conosciuti
Cantano salmodie, Terabai in deserto
ogni giorno un canto, vivono nel petto
cantano al Gesù, Krishna Siva o Sakti
Calmano graduali, pensieri vari assalti
è orazion mentale, rapporto d’amicizia
con colui che v'ama, e parla con letizia
capite le risposte, alle domande vostre
Parla pur nei sogni, piante eventi poste
Tienilo presente, ovunque tu errabondi
tendi alla tua méta, alfine lo reincontri
chedi esser amato, nel rapporto a solo
hinari e pur sonagli, nell'orazion consolo
Acqua mare e monti, ricordano Creatore
Ti servano da libri, ti ti scuotano ulteriore
L'avrete dappertutto, aiuta ogni travaglio
Amico amante e pur, antenà compagno
A volte sciami d'insetti incappano in correnti improvvise, insolito vola ronzando al crepuscolo, annuncia cambio clima.
Abita nel cuore, Lui che crea ogni moto
milioni di coccinelle sospinte in mari aperti e riportate dalle 2 gli anacoreti egiziani hanno inventato le giaculatorie,
onde, finiscono sulla battigia, le puoi salvare con acqua dolce orazioni di bontà, brevi e semplici che ripetute spesso, creano Cerca contentarlo, sin con ogni mezzo
Stagli sempre accanto, Teresa dice fà
e zucchero. Il coleottero cervo volante (lucanus cervus ) se stabile disposizione, sincronizzando coi battiti del cuore.
Egli Ti vedrà, e giammai Ti mancherà
cant'ammirazione, amalo ai suoi piedi
ripetigli che è bello, perfetto senza veli
amabil ed amato, tuo cuore traboccante
ripetigli che l’ami, accarezzalo costante
Vanità di vita, m’avea bendati gli occhi
s'avessi inteso che, in me abitava un Re
solo or non lo lascio, lo curo avanti tutto
è ospite regale, e tutta in lui mi struggo
dice San Isidro, di legger nei linguaggi
impar meditar, più semplici passaggi
rumina canzone, là incessantemente
Libero ti senti, nel cuor serenamente
Recita tuo mantra, a ritmo del sospiro
nella inspirazione, entra Lui e conversa
alterna da narici, và a cuore e viceversa
fissati la mente, sul nome che interessa
mancanza di chiarezza, è incatenazione
avàn la decisione, l'uomo ha esitazione
poi operi la scelta, consumi decisione
riacquisti libertà, e maturi nell'azione
Sufi quale libro, tien sua sol essenza
Dikr invocazione, Dio la vede e sente
Mistico vin sgorga, nom Allah invocato
è Chiaror di luna, il nome suo danzato
tutto vien creato, da un atto di scrittura
nei corpi poi s’incide, vibra e dà struttura
Australia dice sogno, in canti tramandato
scritto in mediterra, vien lui salmodiando
Francesco siede canta, là nel cuore pur
Labbra come mani, occhi come orecchie
Prega nel segreto, dentro di una grotta
Compagni di fervore, dietro lu si porta
Nessuno lo sapea, tesoro che lui avea
l’amor che dentro lui, notte l'accadea
resta nella fossa, chiuso per un mese
digiuna in poco cibo, sen aver pretese
Insistèn pensieri, assalti senza tregua
svolge entro di lui, una tremenda lotta
soffre ed è turbato, li brucia con il fuoco
suo fervor'intenso, nascondere può poco
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
110
Dal suo nascondiglio, pieno della gioia
decise poi di uscire, esporsi come foglia
par a tutti un bimbo, nato a nuova vita
Loda tutt’intorno, e i cuori puri invita
L’illusion del mondo, ora non l’attrae
ogn’istan continua, suo divìn cantare
pur con Lui discorre, tenero d’amore
Bocca parla sola, senza alcun timore
media lui perdono, ai cuori incatenati
d'angosce con paure, timori di peccati
invoca lui l’eterno, a offrire la salvezza
arriva la risposta, sull'ali dell'ebbrezza
riempie in preghiera, e bagna la terra
in boschi e nei colli, l'affetto l'afferra
ripristin più templi, già abbandonati
e in estasi manda, fratel contagiati
Un dì Francesco, all’eremo andava
a far contemplazio, che lo liberava
un contado lo aiuta, col suo asinello
Francesco lo grazia, in vin di vinello
esce poi da sé, mondo pur sorpassa
furtivo nello sposo, vive tra la massa
Brucia tutte colpe, nei gemiti d'amore
rapito dappertutto, nell'estasi interiore
Raseno 1 dì mi canta, lodi di Francesco
scritte da Branduardi, cantautore desto
Il cantico Creaute, in laude benedizione
lode a Frate Sole, e la luce suo splendore
Lode a Sora Luna, con le Stelle chiare e belle
frate Vento l'Aria e nubi, e maltempo lodo pure
lode all'Acqua Mio Signore, preziosa per le cure
dona gran sostentamento, a tutte tue creature
pure laude a Frate Foco, che c'illumina la notte
ch'è giocondo bello forte, alla sera c'è consorte
lode pure Mio Signore, per nostra Madre Thera
ci sostenta e ci governa, si riveste a primavera
Si laudato per coloro, che perdonano in amore
sopportando infermità, privazion tribolazione
beati sian coloro, che cammineranno in pace
che Sorella Morte al corpo, non farà male!
Emilia mi racconta, dei Lucci migratori
a primavar dai laghi, passàn fiumi e prati
depongono lor uova, in rigagnoli di campe
divorano l'un l'altro, se mancano le larve
senz'aprir la bocca, lo emetton da narici
il suono è rafforzato, da bolle d'aria amici
su guance oppure gola, pallon amplificanti
ricordan didgerido, in continui soffi grandi
Escono i lombrichi, prima della pioggia
Così fan le lumache, sì che non s’affoga
chiocciola con casa, dop’umido si spassa
è segno fine freddo, lucertola comparsa
li vedo soli o coppie, van controcorrente
aerodinami forma, viaggian più coerente
se tento di toccarlo, veloce guizza contro
oscura la sua fuga, con fango là sul fondo
Tritoni a primavera, sguazzano acquitrini
maschi più sgargianti, corteggian femminili
mangian pulci d'acqua, più larve di zanzar
con branchie poi polmone, alfin sa respirar
là nel mio soggiorno, al tempio Terabuti
clxv
anguille in notti buie, maggi fin autunno
vanno verso mare, proseguon poi lontano
depongono lor uova, ai Caraibi caldi mari
vivo da spartano, gestisco i miei rifiuti
provo far composto, nei vasi di vivaio
manca sol che vesti, di sandali e di saio!
ardite migrazioni, san fare più animali
pesciolin Leucaspi, son lunghi belli snelli
nuotano nell'acque, di fossi e stagni belli
vivaci ed argentati, lor femmina fa l'uova
spiral attorno steli, maschio guardia fora
butto in vaso nero, rifiuti a degradare
con tela iuta copro, vado ad innaffiare
e fisso estremità, con dei sassi a terra
senza la via d'acqua, passan prati campi
adulte a ventre bianco, occhi pure grandi
giovani son gialli, 4 anni in grossi branchi
vengono dal mare, imboccan fiumi grandi
catturo con bottiglia, di vetro chiar forata
appesa come nassa, con sughero tappata
le briciole di pane, in bottiglia sono l'esca
da buco largo un dito, poi qualcuno entra
tal altra cassetta, ha stallatico maturo
poso in superfice, lombrichi che catturo
spontanei loro vanno, entro la sostanza
vanno qua di là, continua transumanza
le trasparenti anguille, lunghe sol un dito
diventano poi grigie, e adulte fan l'ardito
nascondono di giorno, a riva sotto i sassi
ne prese facilmente, a mano pochi passi
Pesciolin di un dito, 2 litri di acqua vuole1
sostanze putrefanti, tolgo d'acque nuove
il misgurno di palude, ha vescica natatoria
reagisce alla pressione, si muta d'or in ora
scava e digerisce, mescola e trasmigra
sopra come sotto, là sul mio composto
quando rana canta, il clima va mutando
più rettili ed anfibi, l'inverno fan letargo
Rane fondo stagni, via da ghiaccie sfide
Rospi indisturbati, con bisce lor nemiche
Riempie in superficie, intestino cui respira
assorbe qui l'ossige, lo scarto quind'espira
gli serve escamotage, a vivere nell'acque
povere di ossige, lui adattasi alla grande
i rifiuti trasformati, in discreta umidità
impiegan 4 mesi, in vaso a trasformàr
Rane belle d'acqua, osservo nella vasca
nel piccolo laghetto, lor amano far guazza
abbronzan tra le piante, saltan alla caccia
e invischiano l'insetti, a mezzo salivaccia
nuotan le lumache, a mezzo loro muco
Fan 12 centime, in media in un minuto
perfino una lametta, affilata non ferisce
per via lubrificazio, che lei vi conferisce
vent'anni pure vive, una rana verde rara
nascosta fra cespugli, mimetica più brava
Rospo dagli stagni, nuzial campane suona
sopreso sulle rive, muta pelle sottosopra
su terre accidentate, muco spiana strada
riluce secca al sole, protegge la sua casa
attaccano formiche, lei soffia dentro muco
barrièr di bollicine, tenace a quell'intruso
i Rospi paion funghi, le Rane fate belle
Divoran le lumache, la buccia di banana
grattan strato bianco, parte interna data
così fogline verdi, di frutta ortaggi d'orto
lumache senza gusci, riposano di giorno
gracchiano concerto, con galli e gallinelle
e vespe e calabroni, mi volano d'intorno
ronzano sui fiori, di varie specie attorno
gracchian rane d'acqua, lieve bis-moarc
in sere silenziose, segue brecche-brecche
borbottan rane d'erba, le verdi fan ep-epp
udibile a distanza, canzon d'amore vèr
metto altra cassetta, vicin a quella bella2
numero decresce, man mano che matura
composto paragono, a lenta svinatura
prodotto resta grezzo, sfarina se lo tasto
matur cassetta vuoto, offro nuovo pasto
sempre continuando, metto l’altre casse
l’un accanto l’altra, tutte a compostare
i lombrichi lasceranno, il lavoro terminato
vanno in vaso fresco, accant'accatastato
il lombrico rende neutro, gli acidi terreni
è attratti dall'ortica, alle dosi infinitesi
instancabil'aratore, interventi mi segnala
non gradisce chemio, mucca Ther innata3
Escono i lombrichi, di notte dalle tane
cercan fili paglia, e foglie accartocciate
tramite la bocca, conficcan nella terra
evacuano tal pasto, a mucchi sopraerra
2
E' necessario annaffiare le cassette almeno una volta la
“i pesciolini ripuliscono e potano l'acqua (come sabbia mare) settimana d'estate e ogni 15 giorni d'inverno, salvo piogge.
3
ed eliminano, in concerto con gli anfibi, uova e larve di
Qtà lombrichi: un concime chemio 110 , concime di feci
zanzara. Il misgurno, grande come una matita e dalle righe
umane 186, terra compostata 370, terra erbe aromatiche 590,
giallo–marroni, gira molto quando cambia il tempo”. Emilia un ettaro di terra naturale: 3 ql (peso di una mucca Jersey).
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
111
1
recupero la terra, di talpe di lombrichi
l'impiego per i vasi, in semine e rinvasi
Se infili or steli paglia, lungo una galleria
lor movimento dice, se caccia o fugge via
Fai strisciar lombrico, su pavimento pietra
metti sul percorso, lei segue traccia intera
Pinguicola è la pianta, carnivora poiché
Il pomice hirese, è una bussola pianta
orienta nord-sud, le foglie che incanta
le foglie in verticale, riducon traspirazio
e una larva maggiolino, vive nella terra
l'anemone si drizza, col sole e tempo mite
reagisce a luce-buio, prima di altre amiche
se l'oscuri un poco, lo stelo chiude e piega
pressione della linfa, al caldo e luce mena
coleotter verde oro, è un carabo dorato
se grillo molto canta, è portator di vento
Un cuculo e cicala, smettono il concerto
quando canta lungo, cicala di settembre
acqua poca ottobre, meno per novembre
il coleottero ditisco, è nero a bordo giallo
quell'humus ricavato, con terra miscelato
passato loro corpo, la spezia ha rinnovato
se metto tavoletta, su terra in diagonale
con dita tamburello, molti ne ho invitate
2 Grilli fan cri-cri, duràn le sere estive
strofinano le ali, e mangian cerealine
li usano i cinesi, a far grilli guardiani
lo scarabeo lucente, incontro a primavera
sue larve van sui fiori, e aspettan calabrone
s'afferrano a viaggiare, co quello sin al nido
divoran uova e miele, aspettan muta alfino
istinto di lombrichi, uscir a quel richiamo
ad evitar le talpe, e l'acqua pioggia allago
Merlo col suo becco, picchetta poi terreno
afferra tira il verme, se spezza s'è difeso
Se la primavera, è scarsa dell’insetti
l'inverno da venire, è più rigido rifletti
la lucciola fata, ha bel tempo assodato
se fìn maggio-giugno, illumina tuo grano
caccia toporagno, per peso del suo corpo
divor lumache e vermi, insetti giorno-notte
i cuccioli impauriti, s'attaccano l'un l'altro
in lunga carovana, la madre guida intanto
se pezzo nel terreno, è testa ancora viva
lucciole 2 sessi, quan vengon a contatto
Respiran più ossige, ravvivan luce raggio
se lucciola catturo, lei spegne la sua luce
la torno in libertà, s'accende ancor riluce
l'arvicola devasta, l'orti e ha piccol'occhi
codina e muso tondo, orecchie poco porti
dal topo sei diversa, lui li ha tutti grandi
pur dai toporagni, dai musi insettivanti
in belle sere giugno, scintillano più posti
migliaia stelle sono, in prati umidi boschi
le femmine senz'ali, richiaman coi segnali
verdastri e luminosi, più maschi illuminati
è barriera d'aglio, un cordone sanitario
Passaggi tana drena, riassesta ben office
maschi cavallette, sviolinano in continuo
Femmine a kilome, richiam hanno sentito
tendono le zampe, su cui son lor orecchie
volan dai compagni, al suono son dirette
Averla uccel canoro, infilza le sue prede
le sbrana facilmente, su aculei della siepe
più insetti e cavallette, le rane e i topolini
spia dal suo cespuglio, pien di suoi bottini
più gallerie una talpa, ramificate scava
Rosolida la pianta, adesca vari insetti
un tordo rompe gusci, divora le lumache
spezza sopra sasso, lasciando rest'intorno
formiche uccelli morti, scheletri han puliti
aci formico antigermi, i resti han digeriti
terriccio ricco e fine, grumoso ed areato
ha sali minerali, e il suolo è più drenato
con setole si muove, respira con le pelle
più organi possiede, in corpo fatto anelle
l'ermafroditi sessi, ed organi escretori
a coppia per segmento, fan ripetizioni
in un composto vedo, lombrico capolino
rosso ed appuntito, Emilia l'alza al dito
mi dice che la terra, è suo proprio spazio
nel cumulo rivela, il grado fermentazio
in suol ardent'asciutti, ombra è filo spazio
vive in umi rocce, già scarse di nutrièn
invischia e digerisce, insetti sulle foglie
ricava le sostanze, dai corpi che dissolve
matura si fa strada, si gonfia e volo sferra
ronza annusa foglie, ha naso sulle antenne
gira sulle piante, s'incontra maschi-femme
incapace di volare, nascosto sotto un sasso
nutrito vien con bruchi, lumache nude vermi
il nero caccia a notte, in prati estern'interni
clxvi
Forma lui una terra, fertile e collante
assieme nematodi, insetti gruppo grande
si nutron di batteri, presenti nella terra
i sassi imperterriti, mandan sottoterra
rigenera il suo corpo, perduto alla partita
lombrico primavera, ha grossa cinta arancio
uova con veleno, scoraggia uccell assaggio
ha morbida pelliccia, la Talpa ornitorinco
è utile al terreno, nocivi insetti ha vinto
ha minuscoli occhiolini, olfatto fine esteso
abbisogna insetti vermi, 1 e mezzo il peso
Smossa d’insistenza, la terra dalle talpe
segna mutamento, del clima verso pioggia
di cibo in frenesia, va talpa in superficie
percorre quando caccia, alle 8 e pomeriggi
lombrichi e maggiolini, e larve d'altri insetti
solleva nuovi mucchi, frutto dei suoi sterri
se sentono un rumore, zitti ferman l'ali
4 centime lungo, l'osservo al mio laghetto
divora i pesciolini, i girini e insetti a terra
larva tien mascelle, tenaglia sugge sferra
clxvii
còn un finto miele, li invischia prigionieri
un succo corrosivo, li mangia lentamente
e briciole formaggi, divor completamente
clxviii
l'Arvicol roditore, lo tiene via lontano
topolin è inoffensivo, sebben è roditore
granivor occhi neri, è cibo al predatore
stasera Lisa narra, sua esperienza vita
quando era maestra, di musica sentita
1 alunno nella casa, ascolta le valchirie
infine si suicida, lei ferma vuol capire
Graduale la ricerca, mi porta in Terapia
scopro Jung e gli altri, sciamani sulla via
quando poi nell'India, incontrerò Raseno
v'innesto la mia vita, fin Therabuti pieno
L'ISO son i suoni, interni di ciascuno1
mutano continuo, lo rendono qualcuno
scopro l'Iso mio, mia identità sonora
col canto della voce, ascolto l’interiora
poi seguo naturale, l’ascolto del paziente
Osservo suoi segnali, specie non verbali
l'ISO di chiunque, che vièn lui riconosce
Rivive e si ricorda, di relazion inconsce
la musica riaffiora, i ricordi scatenanti
Sprona l'individuo, da rabbia liberarsi
suon e movimento, produce regressione
ridesta o anestetizza, moti del dolore2
Portan più sedute, coscienza del dolore
Patito nell'infanzia, privata dell'amore
Piuttosto giudicati, perfino disprezzati
Per quello che si era, dopo essere nati
1
“L'ISO è un fenomeno dinamico, l’Imprinting è statico. La
scala pentatonica è integrata all'ISO universale (melodie delle
canzoni infantili di tutte le razze). ISO è storia sonora di una
persona, capace di evocare le sue relazioni più primitive. Su
una scheda (PPIT) segno i suoni rifiutati, gradevoli o sgraditi,
i ritmi e melodie a cui resta refrattario e i rapporti coi mezzi
musicali, al fin di capire inibizioni, blocchi e desideri”. Lisa
2
Il cervello funziona con 3 sistemi base: binario, ternario e
pentenario. I centri nervosi e i vari organi vengono irradiati
da note e accordi quando si pone uno strumento su una parte
del nostro corpo, le cellule oscillano e si ripristina equilibrio.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
112
A persone regredite, là nell’alzheimèr
potrò cantar canzoni, patrioti popolari
L’inno nazionale, e motivi di famiglia
Onde mare e pioggia, portan l’onde alfa
in dodici minuti, neuròn và in risonanza
con ritmi popolari, Raseno mi consiglia
uso scorciatoie, ond'alfa essenza mantra
rigeneran la psiche, m’aiutano nel tantra
a stabilir contatto, con altrè persone
imito lor Iso, nei suoni d'espressione
Alla musica d’ascolto, dedico chiamata
interrompo attività, e lavoro di giornata
elabora ogni gruppo, linguaggi musicale
riflesso dei suoi miti, universo culturale
concentro due minuti, su corpo su respiro
seguo ritmo suono, che ben immagazzino
il corpo s’emoziona, è musical essenza
Diapason riposo, vibra a una frequenza
slegata dalla mente, musa tien mia mano
piacer e dispiacere, son suono combinato
il battito del cuore, è buon intermediario
che stimola catarsi, di mio interiòr diario
Corpo tenta sempre, aderire Tao di fondo
allaccia suoi rapporti, con geni sottofondo1
Buon musica fa uscire, i talenti a catinelle
tamburi o didgerido, sonagli campanelle
ansia e paranoie, da suon son dissipate
sale sensazione, di amiche forze amate
nostro corpo umano, è fatto per vibrare
mette suoni propri, intorno a propagare
udiamo e catturiamo, diverse vibrazioni
con esse rispondiamo, a varie situazioni
se slegano problemi, il dolore scema via
si creano connessioni, nuove tra neuroni
emergono intuizioni, ovver associazioni
Lavori improvvisazio, attivan decisioni
La musica tonale, risolve dissonanze
allevia tuoi dolori, e organizza i desideri
mentre un atonale, procura sofferenze
chiude integrazione, accresce differenze2
l'ascolto in terapia, è multipla attenzione
di pelle cuore e psiche, più respirazione
intorno agli otto cicli, sono le onde Alfa
Prodotte dal cervello, quando si rilassa3
1
“con l’auscultoscopio, posso udire i ritmi del respiro e del
battito cardiaco. L’uomo, messo in vibrazione con la musica,
vibra a sua volta e quan le onde vanno a estinguersi, nascono
dentro suoni più sottili e leggeri che smuovono gli strati più
profondi. Nel lavoro coi sordi uso strumenti con vibrazioni.”
2
Lisa: “Ogni colpa è lo stato di sentirsi persi nel passato e
ogni ansia è lo stato di sentirsi persi nel futuro. Un analisi
incompiuta lascia i frammenti ritrovati sparsi come sono,
mentre un buon lavoro, richiede sempre che un puzzle sia
costruito (integrazione) e ciò, è cuor dell'esp.dello sciamano”
lo stimolo sonoro, permette pur contatto
con paziente sordo, alterato da suo fatto
che ha paura entrare, subir condizionare
da malsan ambiente, a lui non congeniale
clxix
vò cercar graduale, accordo pur mediare
Sebbene troverò, più ruoli da sbrigliare
Passaggi che potrò, col suono superare
per scambiar strumenti, mimetici sonori
Striscio da serpente, procedo da gattoni
sedute fò in durata, di quindici minuti
giochi di potere, un gruppo sa smussare
5 per un brano, antibrano e suoni muti
L'autistico preserva, suo tempo primitivo
degl'organi del corpo, e del prana relativo
è tempo curativo, in contesto non verbale
il modo di risposta, agli stimoli sonòr
organizzo io la sala, al fine di esaltare
sonoro dei pazienti, sonagli di percorso
luogo dov’ognuno, torna a vivere feto
Suono e canto pur, ai vari miei pazienti
dando ai lor pensieri, forme più coscienti
equilibrano l'umore, depressi con dementi
spazio di natura, o una piscina inseguo
dimentico l’età, e quoziente del paziente
ascolto la sua storia, fino al suo presente
chiedo di cantare, il suo nome musicato
lascio che percuota, strumento ritrovato
il battito del cuore, è l’esperièn centrale
Rivela ogni conflitto, interior ed anteriòr
io musiterapeta, inserisco nel discorso
Rivedono i ricordi, grazie ai sentimenti
la musa pur aiuta, a far da psicopompo
trasporta moribondi, in viaggi fuori mondo
permette alle famiglie, parlàr senza parole
L'amico mio Sebango, difficl sà orientare
il mondo di quei suoni, un senso ritrovare
sganciato appare poi, desidera estraniare
e strada nuova cerca, al fine d'integrare
risveglierà l'impulso, del ritmo primordiale
In fase terminale, fò quotidian capriole
una musica vissuta, riduce automatismi
dei mezzi di difesa, in quanto rassicura
Bimbo sordo tratto, qual’essere normale
Lui ritmo e pur durata, riesce a catturare
capace ad integrarsi, in moti della danza
lui percepisce suoni, in varia circostanza
non è monotonia, ma ri-memorazione
i malati terminali, vanno in regressione
Musa apre un canale, e attiva soluzione
scopro l’ISO loro, usando intermediario
strumen rassicurante, 2 giorni di diario
Privan di messaggi, giorno dopo giorno
La libido è nel là, il gruppo è sì non sol
creano genitori, fantasma figlio sordo
oppure l'altro estremo, ipèrstimolazione
d'inutili messaggi, in gran ripetizione
Più stimoli sonori, viaggian convertiti
in tatto oppure vista, su più nervosi fili
rieduca la danza, emisfèr di non-udenti
ritrovan l'emozioni, in deja vù coerenti
desidera imparare, autistico in contatto
A mezzo di strumento, di musicale tatto
è l'ansia prestazione, in oggetto gelosia
in grupp’integrazione, turba l'armonia
3
le onde alfa, da 7-13 hertz, son associate a vigilanza e calma
ricettiva centrata in soluzione di problemi esterni. Le beta, da
13a 30 hz: veglia, stimoli esteriori e scelte di sopravvivenza.
Le theta (3-7), prodotte nel sonno e in meditazioni profonde,
attivano ispirazione, creatività, sogni lucidi, intuito. Le delta
(0.1-3), nel sonno senza sogni (mente inconscia), relax totale.
scoperta d’un messaggio, è la ripetizione
or uso sette suoni, dò per il bambino
Rè per la sorella, il mì sarà la madre
il fratello sarà fà, il padre appare sòl
è interval'ottava, dò grave con dò acuto
è un tentativo che, cerca union d'aiuto
col proprio trascendente, sé libero si libra
da precedèn famiglia, e inizia nuova linfa
col bimbo cro canzoni, assieme vò cantar
impossibile concetto, proibisco pronunciàr
lo scopo è aprire vie, al fin comunicare
tutto è benvenuto, se al fine di aiutare
gli aerofoni strumenti, vibran cerebrali
aiutano ogni bimbo, tentàr aprir canali
Oggetti intermediari, riacquistano valore
sono corpo e voce, paziente mangia canta
premo dolce i bracci, canticchio voci lente
fò orecchi da mercante, àl parèn saccente
sopra l'avambraccio, raccolgo una tensione
che tièn più variazioni, a seconda del dolore
tra me e paziente in coma, è l'unico legame
poi vario tal pressione, al fin comunicare
Porto un flauto dolce, ed un registratore
Cerco lavorare, con parte san paziente5
Registro la sua voce, nel canto e recitato
Canzoni del folclore, o salmo compagnato
vibra cuor e petto, con i membranfòni ventre ed intestini”.
5
“all'inizio, qual Musicopompo, mi presento con uno o più
ricerco suon adatti, toccar l'Io dell’artista
strumenti in modo visibile e udibile; qual prolungamento del
acqua intermediaria, spesso lo conquista4
corpo mio e del paziente, lascio lo strumento pur fuori seduta,
così il registratore-riproduttore di quanto è stato detto durante
4
“Il bimbo deficiente, agitato o teso, ignora l'andatura calma, le sedute al fine di rafforzare il legame. Uso le parole Corpo,
il suo tempo naturale è molto rapido. In aiuto ai suoi emisferi, cuore e sogno, come sinonimo dello stesso spazio di gioco
uso parole cadenzate (thai e cinese), dove l'intonazione rivela poiché pensare, sentire e volere, riflettono la psiche: Pensi da
stati emozionali come gioia ed offese. Con mezzi cordofòni sveglio, senti nel sogno, sei volitivo fra conscio ed inconscio”
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
113
giacchè patologie, son sempre accomunate
da senso inadeguato, e continua estraneità
permetto pur anziani, esprimer emozioni
sentir gratificati, nei gruppo integrazioni
Con improvvisazione, spontani ed atonale
sanno abbandonare, al piacere di suonare
sen regole obbliganti, esprimono se stessi
in immediato modo, inconsci fan processi
proposta musicale, aggiusta tutti i ritmi
di base d'organismo, e riporta sincronismi
perdon interesse, a paideia fan rifiuto1
ascolto i bambini, intuiscono mia vita
e sento lor frequenze, pur senza parole
Ogni transizione, capiscono in fretta
Felici molto sono, di adulta presenza
si mostran solidali, per ognun persona
che come in loro fiabe, usa una magia
per viver realizzare, sogno di se stessa
del nocciolo di psiche, aiutano l’essenza
con tutte le realtà, interiori ed esteriori
scuote l’emozioni, in patologie peggiori
induce regressione, a radice del diniego
penetra ed attiva, strutture del pensiero
uso le due sedie, per dialogo affiorato
le voci differenti, di schemi educatori
van ad integrare, nel Sé i loro motori
curate i loro corpi, ma le anime son loro
Lor abitan futuro, che visitar non posso
Siamo come l'archi, e i figli frecce vive
Scoccati giù lontano, sui sentièr di vite
è L'insegnamento, qualunque attività
interazio e meditazio, apprendi abilità
tendenza ad una meta, è intenzionalità
in form'organizzata, programmazion sarà
clxx
Abbia l'insegnante, a disposizion modelli
di strategie d’azione, in numer sufficiente
adatta a circostanze, metodi che impiega
come un consigliere, oppur uno stratega
2 generi influenze, dirette o rilassanti
li esercita per mezzo, parole stimolanti
Scuola sia progetto, social trasformazioni
consiste a immaginare, futur generazioni
considerar persone, capaci men che sono
sicuro li annoiamo, con metodi da foro
non vengon stimolate, chiude stato fluido
un bimbo criticato, impara a condannare
se vive in clim'ostile, impar ad aggredire
se vive in ironia, esser timido s'apprende
in clima di vergogna, colpevole s'arrende
Le figlie e figli vostri, son figli della fame
che in sé tiene la vita, e passano da voi
benchè viviate insieme, non li possedete
tenèr vostri pensieri, stringer non potete
a risolvere conflitti, giunti dal passato
esempi oppur novelle, son metodi indiretti
Che forza d'insegnante, guida più modelli
Lisa in scuola Waldorf, recita ogni giorno
prim della lezione, poesia della coerenza
ai bimbi è consigliata, sopra dei 10 anni
a stimolar in essi, l'immunità ai malanni
un bimbo tollerato, impar essere paziente
se viene incoraggiato, impara aver fiducia
in fede e alla lealtà, e impara la giustizia
approvato lui s'accetta, impara l'amicizia
Parla a tutto corpo, in stimol sensoriali
evoca gli affetti, emozion sentimentali
L’errore sarà incluso, a dare indicazioni
alla base educazione, son ritualizzazioni
Bimbo sviluppar, dovrà vision del mondo
appagante ed integrale, a ricavarne senso
Mondo Thera scopre, preziosa intelligente
Capace di parlare, scambiar in ricorrente
Lisa ci racconta, d'un bimbo di tre anni
Assai traumatizzato, e molto trascurato
3 mesi sperimenta, una relazion d’amore
uman condivisione, infamiglia d’adozione
Or tal esperienza, gli lascia fort’impronta
per tutta la sua vita, ideale serba pronta
identificar permette, con ciò che buono è
Amorevole modello, è motivatore in sé
l'arciere vi tende, affinchè le sue frecce
van rapide lontane, su bersagli a trecce
In gioia siate tesi, alle mani dell'Arciere
frecci'ama volare, fermezza l'arco chiede
Ho visto i luminosi, pioner d'onnipotente
che aprono le porte, al tempo ricorrente
venivan sul sentiero, stella del mattino
portavano l'aurora, e nuov'alito divino
e Li ho visti lottare, destin della paura
1
Lisa: “Vygotsky generò modelli di apprendimento basati sul portavan la parola, la coppa gioia pura
potenziale dell'allievo al di là di possibili storie da indigente. mutavan sofferenze, in gioia e pura luce
L'assenza di sovrastrutture mentali nei bambini, talvolta è
bambini d'occhi sole, han volto che riluce
rovinata da condizionamenti precoci all’odio, alla diffidenza,
alla falsità. Insegnamenti dei bambini spesso son rivelazioni,
mentre anziani invecchiati bene, se li sai ascoltare, offrono
storie a giovani da iniziare. Steiner auspicava che i medici
prendessero in cura la salute di specie nel momento in cui
amano aiutare il singolo paziente, poiché ogni umano è parte
di una rete più vasta che influenza e da cui è influenzato nei
suoi comportamenti esteriori ed atteggiamenti interiori.”
agir nel quotidiano, pensando generale
Stimola salute, di mete uman globale
Cosa ci permette, resister agli attacchi
sia fisici e mentali, e alfin restare sani
una religiosità, è un coltivar cosciente
Relazio col divinio, e mon spirituelle
Uomo imprigionato, corazza muscolare
accumul più energia, somati emozionale
impedisce libertà, del corpo e della mente
Massaggi tal corazza, spezzetti dolcemente
la verità è una serie, di umane relazioni
che dopo lungo uso, sembran tradizioni
al popolo che l'usa, ferme e vincolanti
mentr’è sol obliata, natur di prestigianti
ogn'ipnosi inizia, assieme con gl'umani
parola suggestiona, entràr propri reami
sorgente d'ogni canto, nomin ogni cosa
a mezzo d poiesi, creazioni senza posa
significa dar senso, costruire dei legami
con altri sé e gli Dei, natur ed antenati
pur sonnambulismo, emerge dall’inconsci
da pulsion soppresse, e razional’approcci
Un fluido d’isterismo, dall’utero promana
organiche emozioni risalgon mente umana
influenzan comportarsi, sentìr emozionarsi
ricorda la kundali, o num che vuol destarsi
Misteriche esperienze, Mesmer conosceva
Fluido va in passaggio, geniale sosteneva
modificar capace, coscienza d’individuo
simile al qi gong, lo yoga o tarantismo
Tecniche son tante, per indurre trance
dipendon da cultura, e pure dalle chance
sensibile è ciascuno, a stimoli speciali
sia fisici o verbali, artistici o anormali
sé. L'importante non è il risultato ma l’intenzione di avviarsi.
Per molti la vita è processo d'iniziazione pur se non lo sanno,
poiché passano varie esperienze di genere che accrescono la
scoprir sfaccettature, inter nell’esistenze2
fiducia in se stessi e la fermezza, imparano a sopportare con
calma e costanza il dolore, la delusione e l’insuccesso. La più
2
“Trasforma sempre decisioni in azioni malgrado i numerosi forte risorsa di resistenza è l’esperienza mistica, altre risorse
insuccessi sperimentabili. Ogni decisione è una forze che una son la relazione umana e sicurezza di una proprietà materiale.
volta presa, agisce a suo modo e sviluppa amor per l’azion in Tutte dicono: vale la pena vivere, l’incubo passerà.” Lisa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
114
Autoevoluzione, è far le tue esperienze
perché vi sia memoria, con apprendimenti
Buon Erickson alfine, sorge al naturale
Lisa lo ritiene, ipnotista più esemplare
amabil in campagna, visse la sua infanzia
sinchè poliomielite, lo blocca nella stanza
invece disperarsi, lui porta sua attenzione
giù dentro suo corpo, e osserva situazione
per riallacciar legami, coi muscol interrotti
ai nervi dona aiuto, con sforzi ininterrotti
Riaccende attività, motoria a volontà
dopo un anno quasi, è fuor paralizzar
poco a poco torna, felice sgambettàr
e dedica sua vita, l’ipnosi a rifondar
lui evita indagar, natur del fluido in sé
archetipo o quant’altro, cerca frutti che
aiutin le persone, a recuperar coscienza
ritrovar salute, qualunque sia la scienza
cerca nel paziente, innato insegnamento
ognuno fa da sé, la trance ogni momento
insiem a riscoprire, la cosa a lui migliore
intuisce suoi bisogni, e vie per l’interiore
Trovate tali zone, paziente s’abbandona
piacevole guidato, nell’auto esplorazione
la voce d’ipnotista, guida questo viaggio
Erickson sciamano, riapre mio passaggio
Un Therapeuta fù, che usò parol gradite
soavi in tono basso, e assai son ripetute
permette regressioni, a vita intra uterina
avan concepimento, in ere ch’eran prima
duràn la regressione, creava personaggi
poi l'impersonava, per attivar messaggi
person che son vicine, affettive identità
emerse fuor da me, risorse a volontà1
clxxi
Fra genitori e figli, l’ipnosi può aiutàr
se tutti son coinvolti, accordi patti chiar
i sintomi daranno, analogico messaggio
disagio che coinvolge, relazion d'affanno
1
Immaginazione e tecniche indirette, aggirando le resistenze
della mente razionale, crean significati emozionali (Peter Pan
alla scoperta dei tesori). Uso immagini mentali a dar qualcosa
che non esisteva sì che la mente si dissoci dall'lo sintomatico.
io vivo l’esperienza, con coinvolgimento
più alto ti coinvolgi, più sincronizzi ad essa
aumenta concentrazio, neuron allor si fissa
Le vie dell'ipnosi, son orme d’antenate
vissute od inventate, semper son narrate
strumento per totèm, forma e processo
Ipnosi non esiste, il reale è sol consenso
mio campo percettivo, concentro focalizzo
l'attenzion io mette, in luce oggetto amato
gradatamen si sfoca, in contorno la realtà
o sonnambulo Seba, ipnosi e massaggio
poi tal attaccamento, determin persitenza
e in memoria lunga, si stampa l'esperienza
concentrarsi a lungo, su d’essa ben distrae
Come guando leggi, o prepari orto da fare
ed ipnotizzar giocare, bene allor saprai
se Molta Fede avrai, in trance tu andrai
Illudere bisogna, entrare in altra mente
definisco trance, momen di concentrazio
amor attaccamento, spontaneo d'1 spazio
aumenta potenziale, propagazion segnale
se stimolo ripeti, esperienza ben protrae
Fidarsi ed affidarsi, all'altro in pura fede
fin farsi accettare, comun accordo vede
quan ci si innamora, cresce somiglianza
ovvero sincronismo, accorcia la distanza
e sviluppa monoidea, e più sensorialità
Ogni apprendimento, è una tranc'ipnosi
legami tra neuroni, aumentan al ricordo
ogn’atteggiamento, che vuol attenzione
già buona trance, è già concentrazione
Viver la realtà, con nuove idee nei sensi
usar la fantasia, a veder oltre i consensi
scremar lo scetticismo, critica e certezze
è aver curiosità, e aprirsi ad esperienze
Viver la mia trance, benessere produce
là in manifestazio, emozioni ben traduce
in ogni situazione, accade non sappiamo
Viverla coscienti, possiamo se vogliamo2
2
Trance e visione, anestetico assaggio
linguaggio ologrammi, di simboli fatto
oppur suggestioni, che aiutino il parto
se segui suo pensiero, conosci certamente
guida aspettative, prepara ogni risposta
mirata coinvolgente, all'esperienza posta
l'ipnosi le assomiglia, produce aspettative
causa un dato mondo, ne allena direttive
Orchestra una realtà, un ruolo in essa dà
svolge mio copione, realtà si aspetterà
è nostr'intelligenza, un ordinato approccio
appreso in ricorsivo, mondo nos fantoccio
noi siam nelle forme, chè la psiche forma
confin da noi creato, ad esso ci conforma
Fa superar dolore, e permette realizzare
sogni che sogniamo, teatro esperienziale
non siamo la realtà, che tosto ci circonda
Noi diamo per scontato, il lavor d’identità
che sempre noi facciam, ognì qualvolta che
prendiamo la coscienza, nos e mondo intèr
Ipnosi è forma inganno, fatto a fin di bene
scambi di linguaggi, pensiero che conviene
è MOnoidea confine, 1 campo di coscienza
che 1 emozione forte, lega a una presenza
Tra persone in trance, accade interferenza
si vive com in sogno etereo detto Trance
Ipno sta per sonno, trance è sonno-veglia
creativa d'entusiasmo, se vado a innamorar
tornando nel presente, DE-trance condivisa
mia mente si coinvolge, a due livelli vita
in ogni momento, qualcosa vien appreso
un listato di comandi, entra in noi di peso
Ipnosi mette in luce, copion di tal coivolto
tutto si dipana, ingredienti vanno a posto
Ogni lavor d’ipnosi, attiva un potenziale
“La trance avvicina corpo a mente, razionalità a emotività,
presente nella mente, che lega sequenziale
permette associazioni attivabili a comando, azioni e reazioni
psicofisiche. Al ritorno dalla trance è possibile portare con se ciò che c'è in memoria, e ciò che fuori vivo
mente crea legami, apprende di continuo
il ricordo di questo viaggio e/o vivere innesti di esperienze
nuove in essa. Offre input alla mente razionale che elabora
tutto in modo binario. Ludere in latino è giocare, illudere è Se il domani prende, a monopolizzarci
giocare per mezzo della mente. Lo stato mentale ordinario è determina le idee, di come noi vivremo
quello della realtà condivisa in cui esiste un implicito accordo
sapere del futuro, causa allor quel mondo
sociale sulla verità. Gli altri stati sono considerati soggettivi o
apparenti poiché non condivisi con altri. Un osservatore che e porta ad esperir, quel sogno di ritorno
descrive un mondo, descrive se stesso, che descrive il mondo.
Noi creiam l'idea, di noi e del mondo e in circuito ricorsivo, il nostrò cervello, si plasma in conseguenza
l'idea di Noi in ritorno. L’ipnosi mostra il limite che creiamo, dell’uso che facciamo, impegno richiamato
(ci guida a costruire le regola di tale realtà) e ci pone dinnanzi Orienta ogni risorsa, in base al percepito
i sotterfugi della nostra mente che continuamente ci preserva Pilota l'esperienza, al modello digerito
dall'essere contaminati dal vuoto che ci circonda.” Lisa
Dopo sincronismo, uni guida l'esperienza
coscienza di noi stessi, abbiamo presa un dì
è frutto apprendimento, arricchito sin a qui
due persone in trance, inizian relazione
uno guida il gioco, emotivo non verbal
l'altro accetta odore, d'istinto a sottostar
una domanda è, già una proposta data
ogni comunicare, è già vissuto in trance
proporsi come guida, accettar esser guidati
causa e conseguenza, di modi già assodati
la trance può guarire, aumentar immunità
accade quan s’è presi, da cose ipnotizzati
L'ipnosi aiuta ad esser, solo quel che s’è
Aiuta a ottimizzare, risorse dentro sé
Usata in terapia, cura l’ansia e stress
vince depressioni, incertezza insicurezza
Comportamenti muta, riduce dipendenze
da person o cose, sostanze ed insistenze
Anestetico efficace, che può ridur dolòr
Asma ed allergie, insonnia e anorgasmia
l’eiaculo precoce, e il disordi alimentare
attacchi di paura, che van somatizzare
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
115
l’ansia d’apprendèr, e fallimen timori
creano resistenze, ad imparar l’ipnosi
più autoritar sistemi, senza accordi vari
producon fallimenti, incontri d’avversari
Tecniche del sì, abusate nel commercio
inducono a dir sì, domande ovvie banali
e confusion mentali, con frasi negazioni
scombinan le difese, spostan attenzioni
doppiò legame frasi, da zingar abusato
accende la paura, è fuor controllo dato
avrai un incidente, ti dicon hai fattura
e devi farti far, da noi contro-fattura!
l'imago associazioni, mela per il rosso
evocan profondi, schemi attivi addosso
pazièn che sempre lagni, pure fà capire
ora io sto male, l'inconscio và ubbidire
Nel guidato sogno, o la tecnica di Jung
fò salir sul monte, o scender negli abissi
fò affrontar problemi, imago della piovra
pazièn trova risorse, il tesoro lo rincuora
Io parlo con l’inconscio, senza negazioni
e lui parla per il tizio, che resta rilassato
indice man destra, fò alzar per affermàr
Indice sinistra, fò alzàr se vuol negàr
sfioramenti corpo, attirano il paziente
su specifi luoghi, diagnosi o per cura
Lisa fa l'elenco, di modi a ipnotizzare
con soffi ripetuti, sul viso può imitare
indaga stretta mano, l’induzion adatta
il pollice massaggia, il punto anestesia
mentre l’altra mano, indaga pesantezza
del braccio sollevato, sento consistenza
Confondo neutralizzo, parte dominante1
usando paradossi, lo zen è scombinante
con parole o imago, persona si confonde
stresso sua ragione, e l'emotivo irrompe
sintomi di trance, son volto inespressivo
Sguardo fisso e vuoto, passività motoria
psiche assai impigrita, mancanz’iniziativa
aumenta suggestione, verso una missiva
col nucleo emozionale, vado a interagire
per malapprendimenti, suoi limiti guarire
immagine dì sé, degli altri oppure mondo
aument’autonomia, autostima tutto tondo
in trance approfondita, mani del soggetto
premon fortemente, su quelle d’ipnotista
di colpo stacca e inizia, ad indietreggiare
io lo fisso sempre, seguìr suggestionare
mancanz'autostima, colpisce molti bimbi
e adulti qual carenti, rende già convinti
in più limiti appresi, sconforto daranno
I moti immaginari, sentiti il primo tempo
cont’avanti e indietro, per addormentar
faccio da uno a venti, pur per risvegliar
dico che amo gli altri, gli altri amano me
questa è proiezione, 1 idea che mi possiè
Emisfer non dominante, può codificàr
Immaginari stati, del trance son naturali
sintomo o problema, in lingua emozionàl
offron soluzioni, a var problemi umani
risolvono problemi, nevrosi ed epilessi
Ipnosi è processo, che somma differenze
semplifica le forme, diverse di esperienze
Richiama da memoria, i modelli ricavati
proietta nei ricordi, primòr stati mentali
innesto storie e miti, a crear ricordo amato
esperire causa il mondo, ciberneti dice
il reale è figlio sogni, ripete un aborige
a mezzo miti e riti, si ottiene la realtà
vestito che ci calza, andandol'indossar
la Therapè risorsa, è l’immaginazione
e a var dipendenze, alfin porteranno
pure in forma sogni, o linguaggio corpo
sì che in tale veste, problem è auto-risolto
usa a rieducare, il corpo troppo a letto
Immaginario usato, a fare cambiamento
addestrar abilità, dell'Io rafforzamento
d'immunoprotezione, e dei mentali sessi
clxxii
l’Amore e verità, l'uomo e la giustizia
già son nostri miti, è difficile ignorarli
gran battaglia oggi, è ritrovar l'umano
fiume naturale, che scorra di sua mano
nel retro della Mente, i pensieri sono uniti
oggettivo e soggettivo, non sono dissociati
i simboli e le cose, confondon son tutt’uno
Mappa è il territorio, proietta già qualcuno
ricordati o Seba, noi siam chi crediamo
ipnosi cambiàr, può software d’umano
aiutar la persona, che ha imago carente
esplor convinzioni, che tièn nella mente
ipnologa la Lisa, mi prova far scoprire
accompagnar persone, verso alternative
che genera lui stesso, e stimola coerenza
tra i comportamenti, e personal coscienza
Io mi sincronizzo, ugual lunghezza d'onda
e parlo stessa lingua, a mezz'imago fonda
contatt'altro emisfero, depisto il dominante
a mezzo dell'affetti, e la poesia più grande
Scavalco la ragione, Sincronizzo su Emozione; concentro su se pazièn convinco, che ha varie abilità
un idea, la coscienza fà la sua Trance; s’Attivano Fenomeni; può stimolar processi, d'inconscio guarirà
ritorno col Detrance.” Lisa
in casi depressione, ri-fabbrico il passato
legati ad abbandono, accaduti nell'infanzia
uso pur futuro, a curar presente istanza
da nulla crea qualcosa, stimola l'azione
Stimolo indiretto, a memoria sensoriale
Immagini totèm, che aiutan meditare
l'albero collego, alla mente d’individuo
la psiche più istintiva, collego alle radici
ogni cosa esiste, poichè v'è osservatore
mente che si osserva, attiva un paradosso
trance muta ruoli, chi osserva è l'osservato
nel gioco di riflessi, il doppio vien svelato
fiume guarda bosco, che in acqua si riflette
bosco guarda il fiume, vede altro se stesso
l'identità raddoppia, dall'ego nasce l'altro
dall'uno il 2 e il 3, dzochen cresce tanto
Noi narriamo il mondo, Sesto ci ricorda
affetto corrisponde, a chioma tutta quanta
carattere che cresce, a fusto della pianta
e il mondo raccontato, ritorna e condiziona
a veder ciò che va visto, così pensar udire
una nuova conoscenza, ci obbliga sentire
conduco mio paziente, far’identificazio
il trance non è sonno, non è patologia
con albero maestoso, forte e rami spazio
immagin positive, di forza e gran potenza
adatto a più problemi, sessuali d'esistenza
emerge naturale, o indotto da un rituale
nell’innamoramento, varia con passione
la trovi in meditazio, e mistica tensione2
propongo imago di, alberello sofferente
è nella caccia moto, o cibi dell’ebbrezza
estro di creativi, e produzion di scienza
pensieri e sentimenti, ormoni sensoriali
mezzo rinsecchito, che a crescere riprende
quindi a rinforzarsi, seguo allor mediando
bambin evoluzione, novella raccontando
simboli in inconscio, sciolgon condizioni
e creano nuove nadi, all'energie interiori
indican qualcosa, di ancora sconosciuto
ovvero non cosciente, oggetto di rifuto
Erickson racconta, sua auto-rieducazio
dallà poliomielite, un paralizzato corpo
ricorda movimenti, che fece da bambino
riapprende cordinazio, del fibro muscolino
1
immagine permette, traduce in movimento
fisico e mentale, attiva un cambiamento
sport pur estremi, e nei moti viscerali
Lisa in àutoipnosi, isola i suoi sensi
sposta l’attenzione, dall’estern a interno
in tranquillo luogo , contar da trentatrè
fin chiusur degli occhi, vedi può accadèr
2
Una persona sensibile può fare diagnosi poiché si sintonizza
sul malessere del soggetto d'aiutare e lo percepisce. Chi cerca
l’acqua, la percepisce ed usa il biotensore per segnalarla pur a
se stesso. La trance attiva, oscilla pur negli animali: inibito il
funzionamento dell'istinto di conservazione qual estrema
difesa và prodursi uno stato naturale di catalessi che se breve,
riequilibra l'organismo in vista di una risposta motoria. Sesto
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
116
Interruttore interno, attivo con segnale
c
resce concentrazio, isolante sensoriale
fenomen psicosoma, van alla coscienza
assieme ricordanze, di magic'esprienza1
quan la nostra mente, resta in armonia
a nulla oppon restìa, fa spazio e pulizia
accetta l’invasione, di nuove sensazioni
da suoni derivate, visioni e odori azioni
mentre s'è presente, l'Io discriminante
sempre è capriccioso, e volubile decide
Desidera o respinge, oppure mi rifiuta
ogni sensazione, sgradita e non voluta
La mente contiene, gli oggetti pensieri
immagini e sogni, in mentali bicchieri
eppur speranza d'ego, è l'ultima a morire
Assiem disperazione, oltre ogni soffrire
Tutto ciò che accade, là nella giornata
và polverizzato, in minuscola pensata
la nostr'idea ostinata, dell'oggettività
Trasforma tal pensieri, in solida realtà
vorrei dir la magìa, d'una pietra ancor
i profumi dell’erba, e la vita di un fior
colori e le forme, il volo di un uccello
voli della mente, al cielo del cervello
la Mente e la Realtà, son la stessa cosa
ricorda che lo sposo, tiene la sua sposa
fissando l’attenzioni, sull’apparen realtà
odio amor pensiero, vedrai che sorgerà
Se questo è un sogno, io risveglierò
essendovi l'idea, di nascita e di morte
istinto primordiale, è venticello fresco
stimola e fa balia, prende uman intento
coscienza dejà vù, nell’habitat si spande
musica del vento, fragor amor’espande
Sorge si ridesta, pensier d’eguale sorte
“Come può la mente, rifiutar se stessa?
come può lo spazio non conceder spazio
un tempo non aver, per sè alcuno tempo
vedo come ciò, è assurdo nel contempo
tu lasciati guidare, come fossi in trance
istinto trova tutto, quello ch'ego scansa
la pratica ed effetto, di questo indagatore
sarà nel suo osservarsi, e nell’osservatore
una partita a tennis, diventa nostra vita
trovarsi qua e di là, come in uno scambio
tra l'esperienza in sè, offerta al nostro io
e colui che sperimenta, quasi fosse il dio
L’essenza della mente, tosto scoprirai
spazi sempre vuoti, e riempi quan vorrai
si svuota si riempie, secondo circostanze
un circo le cui scene, divertono l'infante
Tua mente mio Seba, è pura energia
emettere pensieri, significa creazione
di forme con oggetti, è l'antenà lezione
Compaiono le forme, d’ogni sofferenza
mente eventi sono, in interdipendenza
la mente come il Dio, crea l'altro da sé
assieme con l'oggetti, un esistenze che
le tue gioie semplici |sono le più grandi
sono quelle che fin fine, sono le più belle
dai e dai ogni giorno |con il tuo sudore
1 pietra dopo l’altra |in alto arriverai!
Attor apparente, Io sono nel Mondo
Le mie proiezioni, le recito in fondo
gia interconnessa, con tutte le menti
perfetta già sono, senza i commenti
ho scorto le radici, fondamè del tempio
amor è fresca rosa, l'annaffi resta vivo
Ma se la fai morire, un dì rinascerà
è bianco uccello che, se vola tornerà
clxxiii
se ricorro all'ego, spingo la mia mente
a credersi sicura, d'esser permanente
e l'illusion produce, ciclo del samsara
la nascita con morte, in logica binaria
fiume poi del karma, porta l'esistenze
Krisna ci rivela, nel fremito cosciente
sonnanbuli sospinti, nell'inconsistenza
nel mare del samsara, ciclica esistenza
io Seba narro qui, il canto di Pamela
vissut'avanti morte, con coscienza piena
al fin della sua vita, ci vide testimone
Ogni cosa e universo, in egual sinergia
se Mente non fosse, di queste contrade
mai sentiremmo, chi la penetra invade
figli amici e 1 gallo, nel terabuti amore
se fosse universo, esterior consistenza
una Mente non può, averne esperienza
con le sue creazioni, che appaiono reali
osservo fase a fase, sgretolamenti vari
Domani Io morirò, e tutto scompare
sola infine sono, e la mia mente sale
le frasi di attivazione (segnali post-ipnotici) sono gesti legati Posso ricomporre, tutto od osservare
(ancorati) a situazioni o sensazioni, che si vuole raggiungere, Implica soffrire, frammenti a sgretolare
tutti questi pezzi, stanno assieme a caso
durante lo stato di trance. Il semplice gesto, ripreso nello
stato di veglia, fa in modo che il soggetto ritorni ad uno stato oppur hanno unità, un senso a loro dato?
di trance automaticamente. Ci sono persone che lo fanno
quotidianamente, senza accorgersene, grazie all’uso di
devo abbandonare, il corpo al suo destino
ancoraggi (simboli, brani, colori, profumi), che ricordano
andarmene in esilio, dal mondo mio vicino
altri e riportano in situazioni particolari inconsapevolmente.
1
Se non lo è, a sognar continuerò
prima un sonoro, rumor esteriore
poi d’un tratto, il silenzio interiore
che la calma donerà |Al tuo cuore puro
Dolce è sentire com nel mio cuore
Ora umilmente sta nascendo amore,
Dolce è capire che non son più sola
Ma che son parte di un’immensa vita,
Che generosa risplende intorno a me
Dono di Lei del suo immenso amore.
Ci ha dato il cielo e le chiare stelle
Fratello sole e sorella luna,
La madre terra con frutti prati e fiori
Il fuoco, il vento, l’aria e l’acqua pura,
Fonte di vita per le sue creature..
Dono di Lui del suo immenso amore.
Pamela è dipartita, là durante inverno
volle accanto a sé, l'imago Tago eterno
la veglia al Terabuti, segue suo trapasso
figli e terabanzi, alternan pianto e canto
. (san Damiano)
Ogni uomo semplice |tien in cuor 1 sogno
Con amore ed umiltà | Potrà costruirlo
se con fede tu saprai |Viver umilmente
Più felice tu sarai |Anche senza niente.
Se vorrai ogni giorno |Con il tuo suore
una pietra dopo l’altra |In alto arriverai
Nella vita semplice |Troverai la strada
lo stato di Buddha, inizia e compare
il soffrire è illusione, è ipnotico affare
così il movimento, e il tempo spaziale
che morte conclude, e io accetto reale
un soffio di vento, che vien da finestra
ci dice che il tempio, eguaglia la festa
e un silèn solitude, emerge con pace
gemello è l’Amor, di Morte che piace
Povertà e dispiaceri, smetti temere
Cosciente rimani, di ogni etichette
Sorprenderti morte, più non potrà
paure e rimorsi, mai più aggancerà
Pamela sente Pan, qui nel Terabuti
lo sente che gli parla, ore par minuti
non temer sarò, in te d'ovunque vai
nel buio nel silenzio, amor ritroverai
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
117
Perché, dentro di me c'è tanta gioia!
Perché, tutte le cose intorno cantano?
Perchè? oggi nel cuor, ho tanta gioia
E voglio amare il mondo in foglia!
Con un mio canto, dolce Signore
Voglio danzare, questa mia gioia
Voglio destare, le cose d'amare
mondo rinnovo, voglio cantare
con il mio canto, dolce Signore
Voglio plasmare, gesti d’amore
Voglio arrivare, oltre la morte
si da sperare, oltre ogni sorte
Se tu mi ascolti, dolce Signore
voglio cantar, l'amore interiore
Voglio sognare, cose mai viste
viver assieme, Tago conquiste
solchi dorati, sono le strade |che mi conducono
vicino a Te |Vorrei gridare, a tutti quanti
l'immensa gioia che hai dato a me |In ogni volto
vedo un amico |Tutta la gente sorride a me
Oggi ho capito cos’è la vita| È un’avventura
meravigliosa |or ho scoperto da Te, cos’è l’amor
Imparar è scoprire, quel che già sai
Gli adulti pur feriti, se giocano coi bimbi
oppur con gli animali, ritrovano equilibri
Paesaggi inaspettati, proiettan fantasia
vivifica la mente, è gioia uman creativa
Duràn le turbolenze, io fò l'ibernazione
Deserti mari e monti, vie d’esaltazione
sui bus nepalesi, crescevami intuizione
un onda nella pancia, espande devozione
il mio centro gravità, sentivo là nel viaggio
assieme quelle genti, nel bus 1 solo spazio
comun a lor destino, l'amor mi travolgeva
e in lacrime di gioia, ogni cosa riluceva
Ogni esser realizzato, del mal si liberò
Raseno cita il libro, taoista cuore d'or
nasconde tra la gente, kundalini più fino
Kinaciau ricorda, il num è il cuor di Dio
il tempo è la risorsa, unica che abbiamo
sola c'appartiene, sudore a lei doniamo
Lui che la virtù, raggiunge e perfezione
possiede pieno qi, non tien esitazione
canta che ti passa, esibirsi vuol Narciso
Lisa poi mi parla, del balsamo del riso
La satira è salute, gandhiana ribellione
vivente carnevale, al flusso in esteriore
Una logica binaria, può crear pregiudizio
Occhio è causa prima, che vede l'artifizio
Ironia verso sé stessi, vince disistima
poi liber defecazio, e l'ansia orina via
Sequestra e fa esclusioni, false artificiali2
battute e barzellette, dissolvono paure
e dolor difficoltà, l'interpetan scritture1
con sguardo testimone, vedere le reazioni
dentro degli eventi, osservar gioco pulsioni
Qi vien attivato, da grupp'accomunato
lo ascolto sen giudizio, sen soffocare niente
ogni cosa accoglierò, pur tenebre tremende
Aderire a sofferenza, l’istante in cui si offre
Colma sua richiesta, e termina sue scorte
da identico sentire, in un luogo caricato
di sogni aspettative, Raseno dice piange
i cerchi della festa, son medicin grande
nell'educare l'ego, io estinguo divisione
che mental proietta, prima e dopo azione
estinguerlo vuol dire, por fin a divisioni
“Il nostro comportamento è manipolato da passate memorie, Frecce del passato, ben vive e lancinanti
paure e traumi. La psiche è fatta d’immagini che han potere nude appariranno, dei nuclei vorticanti
1
di cura e una loro lingua e dietro ciascuna, si nascondono
vecchie divinità trasformative alle qual è utile far attenzione:
ogni narrazione produce e dà forma ai giochi mai puerili di
un bimbo. Pitture rupestri o gli affreschi di Giotto, narrano
storie riflesse in miti e ballate e legate col filo di testi e parole
in collane di ricordi (memorie). Nelle canzoni che scrissi a 12
anni c'erano già tutte le risposte che oggi riesco a capire in
profondità; a scriverle era il mio inconscio.” Lisa
Insegnare è memoria, accesa nell'altri
il diverso passato, un futuro o condono
Nulla è problema, senz’esserti un dono
Tu cerchi problemi, perché n'hai bisogno
sebbene non sai, perché muovi intorno
Una nube non sa, perch'essa si muove
Ma il cielo elevato, sa tutto e non muore
Il Raseno diceva, di aver un potere
esser utile a sé, e al genere assieme
così lui credeva, e così era per lui
altri sepper ciò, e l’avvicinaron puri
Nel cielo non c'è, ne l'Est ne Ovèst
distinzioni facciamo, sol nella mente
Finiamo per creder, sian veramente
tutto nel mondo, vien da tua mente3
Ci dice Feder Nice, che verità natura
Vive come i sogni, d’illusion fattura
Ci siam dimenticati, di questa verità
nel sonno riviviamo, la prima umanità!
Sei bimbo ballerino, in grembo della terra
che dona mente e cuore, alfin ti risotterra
mai nessun rimpianto, ciò che tu sei stato
in Te la sua Natura, Dio ha manifestato
Non aver paura, se incontri più insuccessi
come vita-morte, son natural processi
nessuno nasc'esperto, bensì ricercatore
Gaia prima esiste, qual mental canzone
Tormento risentito, è potere distruttivo
Spesso a sabotare, è un bambin ferito
sguardo d’un affetto, bacio d’un amante
curano dicendo, al mondo sei importante
Bimbo è nell’inconscio, agisce per istinto
false educazioni, lo fanno un triste spinto
Luce amor perdono, saranno la sua cura
Atomi od archè, semplici e immortali
che portano la scia, dei traumi, visitati
3
Sakyamuni raggiunto il livello di Tathagata disse: nella Via
Lattea esistono esseri come noi che possiedono corpi come i
nostri; in un granello di sabbia ci son 3000 universi sconfinati
2
Nel Dào Dé Jîng, antico testo cinese attribuito a Lao Tsu
che contengono a loro volta altra sabbia e poi affermò: È così
(5.000 ideogrammi in 81 quartine), si allude a un processo di grande che non c’è esterno, così piccolo che non c’è interno,
rieducazione dell'ego: por fine alla divisione continua della grande al punto che non se ne vedono i confini e piccolo al
mente, pulizia l'inconscio passato ed erosione delle domande. punto che non se ne vedono le particelle più infinitesimali”.
che liberan suo cuore, da ogni legatura
Quan realizzi il Sé, Ganesha tu vedrai
Incarna l’elefante, che regge le dorsali
Inconsci lui protende, è rimemorazione
Kundalini dormiente, cura in dedizione
Divina sicurezza, è bimbo innato senso
Ganesha mooladhara, radice d’universo
bastion della Minerva in quattro direzioni
Fuori e dentro noi, contròl le tentazioni
Figlio della shakti, sei l’umile saggenzza
Guardia sei Ganesha regale completezza
nel tufo e nell’argilla, Ti sei il rigenerato
Radice del vulcano, magma del creato
Sei quattro fili uniti, in forma di svastìka
Che brillano radianti, nel realizzato in vita
Son 4 lingue fuoco, color rosso arancione
Fiammelle che silenti, son petali di fiore4
Fiore al centro è blu, muta con l’umore
di Tago dio Ganesha, che fa meditazione
accendi cuor di Tera, se danzi piena vita
se intoni tu il suo nome, Lei ti benedica
Blu nel realizzato, improvviso dà bagliori
Tuono e nubi gioia, Ganesha fa gli onori
appar piccolo bimbo, e fà dei movimenti
spande fremi gioia, dilegua tuoi tormenti
Danza nel suo chakra, filosofo bambino
al cuore del devoto, inton un mantra fino
Sakti se commossa, qualunque amore dona
insegnaci o Raseno, un mantra che l'onora
OM Tryambakam yajamahe
Sugandhim pustivardhanam
Urvaarukamiva bandhanat
Mirtyormuksheeya maamritat5
clxxiv
4
La svastica figura le 4 dimensioni della coscienza. Il punto
d’incontro figura la 5° dim. (Ganesha), che diagonalmente
ascende sopra i movimenti orari e antiorari del chakra ganji.
Ganesha lavora a equilibrare i lati: Se eccedi uno di loro lui
volà via; se indulgi Lui è a sinistra, se astieni volge a destra.
5
Noi adoriamo l’Uno dai-tre-occhi / Il fragrante che nutre
tutti gli esseri / possa liberarci anche dalla morte per
l'immortalità / come il frutto liberato dalla servitù.
Dio Shiva dà vita lunga, pace, prosperità, immortalità.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
118
la Lisa ora canta, la mistica tantra
Sei Fuoco Vento Sole, e la Luna ricorrente
spontaneo sapere, là in Kaula mantra
TAT TWAM ASI, OM HAMSÀ SOHAM
Tu mantra Bhûr Bhuvas, Suvar Om ganapà
Tu Sei Quello, che amor sa disvelàr
da sanscrito Gànes, vien punico Tàges
Ganga con Thera, son l'unico Phanes
fenomeno Mama, di un utero od uovo
cui forma fuoriesce, Nzamè uomo novo
Tago è Ganesha, è un bimbo nativo
Custode di Thera, e l'umano destino
mondo suo sogno, lo gener'assorbe
nel canto Gayatri, riflette la sorte
Om Bhur Buvaha Suvaha 1
Thath Savithur Varenyam
Bhargo Devasya Dheemahi
Dhiyo Yo Nah Prachodayat. Om
Gaiatri l'Annapurna, Shakti e Kundalìni
eterno mantra d’India, Baba tien sospiri
anima ogni cosa, é Hridaya pran vitale
cuore di ogni Veda, madre del cantare
Tu Terra, Aria e Cielo, energia che il suono dà
Hai forma pure d'uomo, la G è quella inizale
la A è forma intermedia, l'anusvâra è finale
Sei Rishi abil poeta, il punto è superiore
la rima una canzone, risuona nell'unione
Sorreggi con le mani, bisogni e desider
dissolvi ogni terrore, il topo è tuo velièr
pur Romulo stasera, narra li nel tempio
la storia di Miguèl, suo amico curandero
Miguèl Momoi, che vive ad Hariquina
un piccolo villaggio, 2 ore là da Lima
nel Barranco affitto, al quartier di Lima
sul terrazzo tiene, 2 metri cacti in fila
Momon raccomanda, semplice rituale
con hongo oppure cacti, spazi limitare
dopo sempli pasto, senza zuccher sale
olio oppure grassi, prepara lui la mesa
un faro cerimonia, per scopo ricordare
recita Gayatri, e cantala dovunque
una tavola di forza, o riferimen rituale
“Raggiungibil sono, su là invisibil via
Mesa intovagliata, di splendidi ornamenti
Ricami indio Shipibo, in disegni ricorrenti
feticci e oggetti vari, ciascuno poi vi pone
frutti d’amazzonia, richieste pien d’amore
suono primordiale, pur amore dunque
1 parola un gesto, mi basta a venir via
Omaggi a Ganapati, principio manifesto
Creatore e reggitore, e distruttore desto
Sei figlio di Parvati, e figlio di Mahadeva
Sadhu e Sadguru, sei coscienza piena
Proteggi il discepolo, completamente
a nord ed a sud, a oriente e occidente
ed ovunque difendi, di sopra e di sotto
colui che t'ascolta, e versa nel mondo
Tu fatto di parola, tu fatto di pensiero
tu Saccidânanda, il Brahman manifesto
tu Sei conoscenza, Sei il discernimento
Tutto il mondo è , sol un tuo momento
Tu i cinque elementi, Guna tempi e corpi
dimori in Muladara, le Sakti Tu comporti
Sei Quello meditato, da yogî permanente
1
suono primordiale dei tre mondi | divino incantatore |luce
risplendente su cui meditiamo |possa guidarci la coscienza
un cranio di otorongo, e palo ad incensàr
candel attorn a ceppo, jacubi buon copàl
siedòn partecipanti, passeggiano d’intòr
scambiano parole, con musa sottofon
Lui prepar infuso, di cacti già sofferti2
son migliori piante, vitali e resistenti
quando vien tagliato, vive fuor di terra
minimo d'un anno, radici 1 altro serba
ha nei sui terreni, raccolto l'esemplari
da diversi luoghi, e suoli abbandonati
forti negli effetti, quell'assai stressati
producon di più, li aiuta più mescàli
Avanti la dimora, ad evitar marciume
talee delle cactace, asciuga nella base
forza lor dipende, d'acqua che contiene
più acqua meno forza, stress gli conviene
mostra pìù alberelli, a lenìr febbri malari
assiem amici hongo, rimedi a molti mali
il Peruvianen s'adatta, cade pur soffrendo
Hongo fresco ama, il succo degli agrumi
3/4 d'hongo aspetto, dop'un or e mezza
assumo in fasi di, tre hongo per tre cicli
ma crescere continua, pure sul terreno
antico è coltivato, a Las Alda nelle Ande
adatta nel deserto, vien dalle montagne
clxxv
Pedro vien venduto, libero ai mercati
come mama coca, nei Peruviani stati
l'usan curandero, a incontrar nemici
eliminar il male, malocchi e var infidi
Hongo le canzoni, insegna camminando
stratifica ogni cosa, l'incorpora nel canto
Mi cal in varie storie, di magica parvenza
Miguel guida su fiume, la triplic’esistenza
vien tagliato a fette, cacti dona schiuma
decotto della Sierra, medicin huachuma
coltello toglie via, la parte bianca interna
cuoce in acqua e lime, entro una padella
sopra e sotto l’acqua, uguali e rovesciati
riflessi son 2 mondi, e paion rispecchiati
draghi d'acqua e selva, svelano misteri
Lo fa bollir tre ore, e un liquido n’estrae
separa dal residuo, digiun a ingurgitare
esperienza del Tricheco, dura 8/10 ore
Cantaci o Raseno, di mondi lontanissimi
e di civiltà sepolte, continenti alla deriva
Parlaci dell'amore, in mezzo agli uomini
e viaggiatori mistici, in territor anomali
suo picco è tra le trè, fino alle sei ore
Miguel vede 3 fasi, in undici ore viaggio
Le prime 2 relàx, assieme col paesaggio
leggero mal di testa, freddo o nauseà
se l'effetto tarda, è probabi non verrà
indigestion appare, assieme mal di testa
1 mango freddo prese, prima della festa
Romulo allor offre, 1 medica acqua calda
effetto scende sale, lui gira per la stanza
“mantieniti in attivo, canta pure balla
arrivano 4 ore, Miguel cammina e parla
discute di più cose, da tutti i punti vista
aiuta passeggiate, e aiuta vincer strizza
un giovan europeo, ha vertigine potente
attraversar un tronco, posto su torrente
inizia sua lezione, e gronda di sudore
Striscia da serpente, glutei fan motore
impacciati tentativi, divertono gli amici
la prova è superata, nei miglior auspici
pensiero ricreativo, amplifica graduale
Motivazione guida, e purificazion sale
Miguel il terzo giorno, vien alla riserva
1 cucchiaio a mattina, 15/20 gg, ottimo per cuor e digestioni botanica d'Iquitos, per medicin di selva
2
fan nove nel totale, o dodeca sacrifici
poggian su esistente, i mondi paralleli
i Pigmei dell'Africa, si siedono per terra
con rito di socialità, sereni fuman l'erba
l'aborigeni d'Australia, stendono su terra
con un rito di fertilità, lascian loro sperma
più gente alla danza, accorcia la distanza
Io con cavigliere, danzo alla mia stanza
Nei ritmi ossessivi, la chiave dei tribali
regni di sciamani, suoni più ancestrali
Raseno mescitore, nostro Peter Pan
Battiato Branduardi, facci riascoltar
zone oltre il pensiero, facci degustar
Gulliver vogliamo, ancora rintracciar
Venite tutti, un marinaio il mare ci portò
venite tutti, un capitano il mare riesplorò
seguimmo per istinto, le scie delle comete
come avanguardie, altro sistema contiene
Un pirata tutto nero, tiene casa solo il ciel
ha cambiato in astronave, tutto il suo velier
tiene teschio per bandiera, vuole dire libertà
vol all'arrembaggio, ma suo cuore grande ha
come lampo tuo pugnale ora lanci contro mal
ma sei uomo generoso, come generoso il mar
l'occhio tieni azzurro, e nel braccio acciaio c'è
nero è tuo mantello mentre, il cuore bianco è
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
119
Fammi provare oh Capitano, un avventura
dove io son l'eroe, che combatte là con te
Fammi volare, senza meta tra pianeti
sconosciuti, per rubar sogni segreti
.8 agosto, Seba:
Raseno il professore, vuol servir la terra
Emilia ben insegna, fatica senza guerra
Butta il tuo orologio, e vivi senza azione
cambi cuore d'uomo, e avrai rivoluzione
Thera non si lascia, capir da conoscenza
di sola ment'umana, binaria consistenza
mutàr petrol in plasti, risorse consumare
capaci andare avanti, incapaci di tornare
L'umano poi s'illude, in Natura artificiale
e a mezzo distinzione, la crede naturale
giudica etichetta, divide in bene e male
la Vera è circolare, in caten alimentare
se uomo vive basta, la gioia sa trovare
Tera indicherà, il da fare e da piantare
la fonte di Natura, si fonda sul mistero
creàr la conoscenza, è dividere l'intero
Esci dal virtuale, dell'invenzion umana
Vuotata la tua testa, Natura è rivelata
se tu abiti la terra, la servi Lei ti nutre
scopri poi le specie, che lei coltiva pure
scienza si sviluppa, in moti d'espansione
ritorno chiede sforzi, centripe contrazione
corrono le scienze, pensando d'inventare
sfruttare sen criterio, d'astuzia dominare
fanno lor raccolto, prima d’altra piena
l'economia che gira, soppianta contadino
al centro và l'affare, seguito dal governo
aumenta prezzi vita, la crisi ci sovviene
contadin perenne, petrolio mai richiede
Donne alla corvèe, marciano fra i pozzi
un Ela ogni sorgente, l’abita e protegge
un Ela a una famiglia, concede dialogare
abus'inquinamenti, in dolori fan pagare
“Re Mida col trattore, muta tutto in oro
si scava nella testa, assai c'è più lavoro
la viva conoscenza, non è in laboratori
non è l'uman ragione, porta istinti fuori
il Divino è percepito, pur ognì momento
carota con bastone, indiretta educazione
chiede tuo falcetto, quand'è maturazione
Ti veste di fustagno, cuoio oppur cotone
se pianti mais e vigne, solo per far soldi
s'instaura avidità, e suolo vien distrutto
se attivi un paradiso, inizi cambiamento
umano di natura, torna in quel momento
Nell'educare i Figli, a mezz'imitazione
servendo la Natura, a inizio puoi far guai
così brusche inversioni, ribaltano nei mari
ciò che fù fuorviato, vuol lento trattamento
ritorni l'armonia, in gradual assestamento
al mese di settembre, vedo tutto l’anno
primi dode giorni, ciascuno mese danno
inizia l’ann'agrario, settembre cabudanni
preparino terreni, per semin senz’affanni
Raseno è senza scopo, non capisce niente
scienza è un artificio, e và controcorrente
scompaiono l'angosce, davanti Primavera
riemerge ecosistema, se lasci fare Thera
Sa bidda è villaggio, in grandi campagne
intorno orti e sartu, le viti e olivi piante
poi è terra aperta, proprietà dei nativi
lo spazio comune, a pastor contadini
“Sogno di villaggio, senza guerra e pace
riuscire realizzarlo, è la soluzion attuale
la chiave è un contadino, semplice felice
Bosco e pascoli, coltivi e allevamenti
è zona divisa, ogn’anno in due parti
una è bidazzone, con gran cereale
L'altra è paberile, riposa con fave1
di esser rimanere, ciò chè sente e vive
I Konso contadini, portan terra in loco
in lor terrazzamenti, fan muretti in toto
gli steli mais e sorgo, dopo colte spighe
tagliati son disposti, a fasci messi in righe
che spazzerà via tutto, lavor a canti-lena
canali fra terrazze, devian acqua eccesso
e uomini e animali, l'usan vie d’accesso
Maschere d’agguato, fàn la formazione
la tattica funziona, se resta nel segreto
gruppo nell’intesa, mantiene vivo il velo
l’anno seguente, s’invertono zone
dopo il raccolto, si fà pascolazione
l’uso comunitario, delle terre aperte
pur non si fermò, còn leggì chiudende
clxxvi
Konso mur a secco, interrompono correnti
di fiumi assai veloci, permetton sedimenti
materie trasportate, in giardini terrazzati
annaffiano d’estate, negli orti già assetati
Abitanti di bidda, sorteggian le aberta
tra capifamiglia, e sorveglian la terra
assiem barraccèllus, vigilante pagati
Assicuran così, gli usufrutti assegnati
Legumi di ogni tipo, cereali sorgo e miglio
il mais dove c’è l’acqua, assiem khat-caffè
e i tuberi preziosi, permetton sussistenza
Là nel Terabuti, permacultura ho visto
l'arma fu la forca, preda il bio-raccolto
mappa è calendario, e fenomeni locali
duràn la siccità, daràn sopravvivenza
i tòtem son sostegni, l'alberi e i filari
1
Gennàrgiu sikku messàiu arrìkku; pròiosu, messaiù tingiòsu.
Emilia insegna l’orto, dinamica e sensibi
con gli organismi suolo, lega i vari offici
or prepara il suolo, che fu destrutturato
pone la patata, coperta in carton strato
Lei attirerà lombrichi, per dar fertilità
coltivazion pacciante, mantiene umidità
Perenne fertilizzo, è continua copertura
a suolo che riaquista, l’organica fattura
Thera non ti chiede, lavora da se stessa
tranquilla sen fatica, bene puoi servirla
e senza giudicare, insetti e infestazione
lascia scaricare, guardar è tua funzione
un suolo naturale, bev'acqua d'inverno
e l'usa nell'estate, che serba nell'interno
sotterro pini morti, in terre sabbie argilla
la legna cur la terra, al camino dà favilla
Terra nutre piante, Piante creano suolo
fan fertile attraverso, lor radicali essudi
l'organici residui, assiem microrganismi
attivano terreno, batter funghi lombrichi
clxxvii
gli elemen presenti, sul selvaggio suolo
san rigenerarsi, mettendo tutto in gioco
senz’alcun lavoro, benesser si trasmette
a piante che su esso, crescono protette
Boschi che tu vedi, non sono lì per caso
escon a esistenza, dal canto del beato
un popolo di fede, li danza senza posa
a che la vita fluisca, rinnovi e si riposa
la Terra ci vien data, in prestito dai figli
lei non ci appartiene, noi l'apparteniamo
così boschi perenni, affianco alle annuali
realizzo i permanenti, sistè agricolturali
se suol argilla scalda, secca poi si crepa
accade dispersione, il suòl si depaupèra
Ritrovo allor in zona, Natura originaria
inserisco le colture, in ecosistema varia
pur Medica satìva, erba medica legume
Alfalfa aiuta terre, amara ed astringente
analgesica purgante, gli steli fò in infusi
in coliti reumatismi, avàn coricarti l’usi
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
120
Narrami l'Emilia, prima sua esistenza
ai primi dopoguerra, senza l'assistenza
nei campi di suo nonno, ritrova dignità
Radici di natura, la vanno ad enzimàr
3 farri son frumenti, vestiti con la crusca
per renderli ora nudi, si fa la sgusciatura
rustici adattanti, alle zon più marginàl
custodi l’Appennino, e val pedemontàn
clxxix
fine di settembre, l’estate par finita
tutto pare pronto, l'inverno s'avvicina
svegliami nell’alba, la stalla è da pulire
la legna smacchiare, spaccar e riunire
clxxviii
legno per il fuoco, riposa fuor'inverno
lascio stagionare, un paio d'anni bello
e un metro cubo fa, kili quattrocento
brucia con calore, senz'uido contento
Farro piccolino, dai monti d’Anatolia
giunge coi Rasena, emigrati dalla Lidia
sfugge clima secco, di sotto alle colline
le piante di Demetra, primar alimentari
di erbivori selvati, bestiame ed abitanti
son diffuse ovunque, minuscole o gigante
dai tropici ai deserti, fino al polo grande
giungono coi venti, l'acque e le persone
segnano presenza, di scarsa irrigazione
ama le montagne, a cui offre proteine
foglie lunghe strette, oppure nel contrario
foglia larga grande, rivela buon substrato
è semplice coltura, erba medica le basta
non chiede ne concimi, trattori od erbicidi
neppur la rotazione, sol semin autunnale
Orzo Hordeum vulgare, è l'antico cereale
fermenta e da la birra, grazie al cervisiàe
o quel primaverile, a spaglio naturale1
mischiato a grano nutre, gladiator romane
è usato a preparare, più salutar tisane
la terra a noi si offre, perfin da calpestare
da questa relazione, ci nutre ad imparare
che pur la nutrizione, è un fatto culturale
se calm'osservi bene, la piàn ti sa parlare
clxxxi
quan frutto va maturo, cade ed è coperto
fronde della pianta, morente gli fan scudo
una terra nuda soffre, gela oppur si secca
paglia suo vestito, conserva senza fretta
degenera più in fretta, in pollin di gallina
limita l'erbacce, e il Farro sale in cima
falcia a metà gambo, su stuoia fai seccàr
con mani o piedi poi, trebbia a strofinàr3
clxxx
fò rogo fin autunno, solstizi d'inverno
con cielo coperto, e giorni senza vento
per evitar gl'incendi, resto a custodirlo
sull'ali del falò, un canto vò ad offrirlo
assai competitivo, rispetto l'infestanti
cogli metà luglio, sin la metà di agosto
Una tazza di latte, e pan di 2 giorni
l'Emilia riassetta, il letto e poi l’orto
Bada le galline, e ne coglie raccolto
giù nella maremma, ho colto gran e farro
all’aia l'ho battuto, spulato ed ammassato
molito poi al mulino, impastato lavorato
cotte le focacce, molti n'han mangiato2
hordeùm spontani, comprende varie specie
perenni od annuali, pionièr fin sulle sabbie
poi fò le conserve, fagiol e pomodori
Olive in salamoia, patate là al riparo
e ricarico la stufa, per pomodor bollìr
tramonto rientran tutti, cena sa riunìr
Inventor d’agricoltura, dicon Trittolemo
che Cerere la madre, culla ed accarezza
massaggia lei 3 volte, distèn sul focolare
lo copre con la brace, al fin di farne pane
scrive Columella, che l'orzo và piantato
Piatti terracotta, bicchieri una pignata
Patate sotto brace, ri-bolle marmellata
Minestra farro e ceci, formaggi vino dò
fare vender pane, industria alimentare
io semin cereali, tra piante già esistenti
i maschi son fuori, a governar animali
racconti al caminetto, finito il pasto buon
alla semina autunnal, usavo zappettàr
picconi pale e zappe, le zolle disgregar
poi presi da Fukuoka, la Permacultura
fave cardi e verze, migloran la struttra
giunsi pure riso, assieme l’orzo e spelta
d'estate mais e zucche, ceci senza fretta
3 quintal di spelta, mi dà quintal di seme
affianco del trifoglio, o l'anno di maggese
trebbia lentamente, covon deposti a terra
da piedi ballerini, granella or esce bella
da cui dipèn controllo, appalti della fame
potèr a mantenere, social consenso pace
gestito da più gruppi, lobby a governare
incolti oppure prati, ai margini di strade
in estive siccità, tien ciglia assai ristate
in suoli ferti grasso, o pover assai magro
l’impero lo supporta, strategico alimento
cresce nella pace, se non può il frumento
oculata getto chicchi, in malerbe resistenti
il trifoglio nano avrà, prodotto suo tappeto
spontane sottomette, se sfalci senza freno
duràn le carestie, vietato era ai fornai
gramigna e coda volpe, via se il riso voglio
col riso per l'asciutto, uso un buon trifoglio
gramigna ha monopoli, in suolo squilibrato
conquistalo al trifoglio, fìn riso trovi fiato
duràn periodo guerra, farina è ricavata
il Grano sottopaglia, o al pascolo falciato
al prato è concorrente, legume è tollerato
gramigna assai lo frena, in pascolo tenace
preparo con ortaggi, e bardana pur verace
di far biscotti vari, e agli osti ospizi vari
e bandi ai forestieri, sen pane far uscire
lasciar città in 3 giorni, intimati di partire
da ghiande della Quercia, pianta ritrovata
il gigàro veccia ed altre, difficil digerite
soluzion rischiose, la fame chiede sfide
Triticum dicoccum, è farro spelta pane
Usato da Ezechiele, e genti pre-romane
Cuore della dieta, e del rito cumfarreatio
solenni nozze dove, assiem è consumato
Cibo delle masse, per carestie e disastro
Economico cereale, adatto in ogni spazio
resiste ben al freddo, la varietà invernale
da etiopico altopiano, diffonde suo areale
1
“semina a spaglio autunnale 70-120kg/ha, sui monti a fin
inverno per evitare il rischio gelate.” Emilia
2
farro e legumi per zuppe, li metto a bagno 12 ore prima,
umidità e calore fan chicchi germinare, il freddo li fa marcire.
Esperenzia fulgorale, est rerume magistra
provando riprovando, cimento scuola mista
finchè non riconosce, uomo saggio attende
astièn dall'anatema, a ciò che non intende
Agro ed agrumeto, grano ed aggressivo
Gramigna con Frumento, ciclo che rivivo
l'uomo che coltiva, sublima istinti caccia
rapporti predazione, gioco faccia a faccia
Soffoca la paglia, ogni gener d'infestante
stoppie son piegate, al suolo sen strappare
la semina appar gioco, di grani sparsi sopra
aiutati a scender sotto, natur lavor da sola
un graticcio collocato, su paglia di sostrato
evita sia smossa, dai venti e dal pollaio
semino Formento, su paglia posta a terra
e fino alla raccolta, nessun altra faccenda
Germina poi cresce, sta bassa nell'inverno
fa cespo a primavera, il fusto e poi la spiga
le spighe son tagliate, in estate nel cestino
Sgranate e separate, con un setaccio fino
fusto se ha cacciato, appen avant'inverno
essiccano le spighe, immature sen rimedio
il fusto puoi impedire, tardando vegetazio
falcia grano in erba, precoce togli spazio
Cerco un altra terra, per metter su radici
oppure là sui monti, terrazzo le pendici
Coltivo varietà, in successi ed insuccessi
Osservo attorno a me, felici bio consessi
clxxxii
Oryza sativà, buon Riso antica pianta
origina sud-est, nell'Asia Etiopia landa
Acque a basso costo, fanno l’espansione
Fior ermafrodito, autogàm fecondazione
3
con cesti separo chicchi e pula e colgo granella in sacchi juta
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
121
Riso ben si adatta, a ogni tipo di terreno
sabbioso od argilloso, neutr’acido alcalino
purchè vi sia dell’acqua, per intervenire
nei casi in siccità, o paludi a non finire
in argillosi suoli, dò il nippo Carnaroli
l'indiano Thaibonè, s'adatta pur ai suoli
se semino col freddo, pare poco saggio
semino dal 20, di aprile al 20 maggio
quan semino in palline, d'argilla antico rito
a ottobre e nove l'orzo, aprile-maggio il riso
a mietere nel giusto, momento a indovinare
d'istinto e umidità, vò il chicco a esaminare
Riso ha sapor dolce, natura neutra fresca
a Stomaco da tono, Pàncrea vien in festa
leggèr stimola i Reni, suo qi calma la sete
ha effetto anti-diarrea, s'intero lo bevete
periodo temporali, misto a freddo grosso
s'accorciano giornate, ritmo vita cambia
alle cinque si rincasa, alle 8 tutti a letto
tutto muta gira, in funzion del sole lume
l'Emilia narra e cuoce, polenta sugo pure
Un riso per l'asciutto, e un riso per risaie
se semino sul sodo, l'allago un mese dopo
se semino nell'acqua, fò dopo allagamento
per limitare l'alghe, veloci in un momento
d'acqua cotta e pesce, vò datte la ricetta
cicor e pomodoro, spicch'agli e cipolletta
quant’altro troverai, funghi e pastinache
dentro la pignatta, con strigoli e spinace
L'allago una semana, se l'uso col trifoglio
trifoglio indebolisce, e il riso và in rigoglio
trifoglio poi ricacci, lontàn la concorrenza
Riso vien difeso, è cresciuto a sufficienza
metti un uovo ed erbe, l'aroma officinale
se la vuoi speciale, con l’acqua con il sale
mentre s'hai merluzzo, assieme la patata
Olio a profusione, la broda è profumata
Risoni per l'asciutto, mai rendo allagati
Mediterranea dieta, fìn sopravvivenza
così pur seminare, più tardi è da evitare
ciò prolunga tempo, di seme a germinare
poi col ciclo lungo, fioriscon dop'agosto
clxxxiv
giacchè il trifoglio nippo, l'ha intraseminati
una varietà che smette, in estate vegetare
prevale su malerbe, in periodo germinale
allontana carestie, assiem la pestilenza
Consumo di famiglia, fu ceci fave e orzo
Dieta di emergenza, nei secoli di sforzo
in cinque pur sei mesi, fa la germinazio
settembre fin ottobre, giunge a maturazio
1 periodo luce chiede, 20 ore luce giorno
durante granigione, scende il fabbisogno
in tutti focolari, presente era una pigna
con sedano cipolla, per fare la minestra
fagioli ser a bagno, mattina fuori l'acqua
sciacqui poi li cuoci, ventì minuti saggia
Se ci sono piogge, allagan temporane
Risone è riso greggio, riso per umane
Zuppa di fagioli, verdur pane e cipolle
sedan e patate, finocchi oppur carote
Mieto quan mature, metto ad essiccare
son chicche ricavate, spulate o raffinate
3 quarti d’ora circa, in pentola normale
pentola a pressione, oggi vado a usare1
in alcuni campi riso, un mese a mietitura
Per rendere leggeri, intestini da calmàr
fò Riso pur bollito, assiem polenta màis
due settiman dopo, spargo il seme d'orzo
a piedi nudi il riso, or mieto senza sforzo
1
clxxxiii
semino un trifoglio, a futura copertura
2 settiman avanti, mieter orzo a giugno
a piedi nudi in campo, vò seminar il riso
dop'orzo mietitura, abbasso paglia piana
pacciame protezione, o allago una semana
con un filo d’olio, e poco sale al fianco
l'erbe officinali, calore e pur un canto
clxxxv
le notti dell’inverno, si scivola nel sogno
arriva poi Natale, famiglia ad aggregare
Amici ci s’incontra, insieme per cantare
parlare d'an trascorso, attorno focolare
Le piogge furon tante, Taras alza prima
cerca funghi in boschi, presso la cascina
a sera li consuma, assieme col formaggio
mais con la zuppa, frutta secca assaggio
e i bimbi sazi vanno, fuori per giocare
rincorrono nei prati, e urlano nel fango
Nonno par provato, stanca più di prima
treccia solo ceste, passeggia la mattina
Famigl’adatta clima, animali fan letargo
Camino sempr'acceso, e braci giran tanto
raccolto andato bene, fù l’anno generoso
inverno avàn passato, fè l’orzo rovinoso
Maial er'allevato, all’aria o in tufe grotte
ucciso nell’inverno, asciutto freddo forte
così da conservare, meglio le sue carni
sotto sale e spezie, in feste occasionali
clxxxvi
così i polli o conigli, in arrosto cucinati
conditi d'aglio e lime, e aromi ricavati
I dolci con le noci, coi ceci fan ravioli2
Mandorle frittelle, nocchie castagnoli
un pollo a cacciatora, ben fai rosolare
prosciugalo dall’acqua, metti vin cipolla
aglio e pomodoro, prezzemolo con sale
il pollo assorba tutto, al fuoco regolare
vario con patate, messe a spicchi sopra
condite già col sale, e l’aglio e la cipolla
e metto pomodoro, a spicchi tutt’intorno
Origano e prezzemol, olio e giù nel forno
contatto con la terra, fù anche libertà
Zuppa con foglie di cicoria, borragine e semi di finocchio, un boom dell’edilizia, chiama là in città
versa tutto su bruschette, strofina con aglio e condisci in olio lavor più redditizi, e l’ansia d’istruzioni
oliva e sale. Se usi lenticchie secche /Dhal bhat tartari) lascia spopolan villaggi, e agresti istituzioni
a bagno per circa 2 ore, soffriggi in extra d’oliva la cipolla o
spicchio d’aglio, poi aggiungi sedano quindi i legumi.
L’alimentazione indiana prescrive di suddividere lo stomaco 2 Tutti i tipi di pasta per ciambelle erano ottenuti con acqua e
in 4 parti cosi riempite: 2/4 cibo solido, 1/4 liquido, 1/4 aria. farina, condita con cannella, noci/nocciole, miele cioccolato.
restano gli anziani, all’oasi del villaggio
non amano la moda, sintetico rodaggio
fatica ed imprevisto, più spensieratezza
vaccina contro noia, e la vita sola fretta
l’umanità moderna, aspetta soluzione
siàm colti ed istruiti, ma meno fai da te
macchin ed aziende, chiedono presenza
sotterrano sapienza, dell’autosufficenza
Produrre fabbricare, dà soddisfazione
liber sensazione, da sensi d’oppressione
e dalla dipendenza, totale delle aziende
Rafforza mia persona, e libera la mente
è dal med’Oriente, Cicerchia la granella
legume che produce, Latinum scossarella
neuro-tossi convulsioni, in parali simulata
in uomini e animali, in troppa scorpacciata
Annual ramificata, il baccello come cece
Sapor più delicato, la Bi e PiPi contiene
adatta terre magre, ciottolose sen ristagni
più rustica del cece, produce sen risparmi
subisce i venti caldi, e le foglie i parassiti
piantala in autunno, giugno-luglio mangi
raccogli estirpa piante, riuniscile in mannelli
sul campo lascia poi, essiccare i suoi baccelli
clxxxvii
il Cece è coltivato, spontaneo non esiste
annuale antica pianta, che all'arido resiste
cugin della cicerchia, appar semiprostrata
Ricca in proteine, sul posto è consumata
freddo mal resiste, io semin fine inverno
colgo lugli-agosto, fiorisce 1 mese intero
pur mòlti aborti reca, e soffre l’eccessiva
presa d'acqua assieme, l'umido del clima
più fertil terre fugge, argillose ristagnanti
mal tollera pur sale, e suolo compattante
le terre col calcare, fan dura sua cottura
profondi med’impasti, aiutan sua natura
buo Ercole consuma, le fave qual purea
prima di affrontare, fatiche che teneva
da ciò discende Macco, piatto del pugliese
purea con la cipolla, e cicor lessate avete
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
122
fava prio legume, novembre pur febbraio
6 mesi oppur 2 mezzo, se semin primavèr
giovàn baccelli fave, consumo a fagioline
cucino interi cotti, tra sei-otto centime
seme io lo prende, proprio mio lavoro
affondo nel terreno, sette in ogni buca
ogni mezzo metro, assieme alle canne
a inizio settembre, si coglie si spanne
sè le vuoi sgusciate, attendi che le fave
si vedan dal baccello, oltre non andare
sè vuoi conservarle, lasciale su pianta
finchè lei matura, estirpa tutta quanta1
Semino assieme, granturco e fagioli
nei primi di maggio, in file nei solchi
attecchiscono bene, dop'acquazzone
Il sole rovente, bruciarne può il fiore
fagiolìn piselli fave, ricchi d’acqua sono
aci folico e potasso, più fibra gran lavoro
han pochi carboidrati, pur anche proteine
i piselli son pù dolci, con ferro e vitamine
Se la tramontana, a terra le sbatte
un pisello a 4 gradi, và in vegetazione
in un tessuto iuta, di canapa o di lino
resiste pur al freddo, rugoso accetta caldo
io semin fino agosto, le nane e rampicanti
tutor 1 metro 20, raccolti più abbondanti
se semino il pisello, in autunno partirà
rallenta nell'inverno, ma poi riprenderà
con zucchero e con sale, in pari quantità
cuocio miei piselli, per gusto guadagnàr
a mezzo di mani, riavvolgo alle canne
raccolgo immaturi, poi lascio essiccare
al sole o all’asciutto, sì da conservare
assieme foglie salvia, o al peperoncino
venti-trenta kili, ogn’anno per famiglia
serbo nei sacchetti, pur nella bottiglia
Coleottero insetto, magazzìn flagella
la femmina in semi, l'uova conserva
Larva si schiude, bianca e si svezza
Còi cotilèdon cibi, muta senza fretta
I semi fagiolino, a bagno in una notte
li semino in terreno, umi non profondo
fagiolo vuole vedere, Te che t'allontàn
baccelli e poi baccelli, se torni regolàr
quando son pronti, rodon tegumento
sè fai compagnia, produce lungamente
Cotiledoni sono, stratagèm di natura
magazzini di cibo, a nutrir la creatura
di mezzo fra loro, è legato l'embrione
minuscola pianta, dormiente in azione
pur ogni due giorni, rigenera fiorente
l'anaffi lo concimi, fai rampicar su griglia
cenere ha potassio, tenda indiana piglia2
Ama lui la terra, sciolta umid'asciutta
se c’è una siccità, divièn più saporito
se piove metà giugno, presto và fiorito
innaffio ogni 8 giorni, ecco l'hai capito
con foro regolare, escono dal seme
ridurre concorrenza, provo con l’alloro
la cener disinfetta, dai pidocchi in coro
non c’è clorofilla, in foglie ancora chiuse
ma presto ne avrà, se si apre alla luce
è l'enzima di vita, che unisce glucosio
a partire dall’acqua, fotoni e carbonio
il secco fagiolo, in terr'umida e calda
Appendo la pianta estirpata a testa sotto o conservo i baccelli comincia assorbire, l’acqua in sostanza
secchi in carta di giornale a proteggerli da parassiti e polvere. fuoriesce radichetta, e divide-si frattale
30 semi in solchi di 3 m (dist.15cm), profondi 4 cm, fan 10k ricerca nel terreno, l'acqua e il minerale
baccelli. Cimando getti sopra il quarto mazzo d''infiorescenze
combatto gli afidi che amano il tenero e i baccelli avran più
fusto ha bisogno, grapparsi a qualcosa
linfa. In attacchi forti, nebulizzo sapone o decotto di ortica.
2
Rete grigliata fissata a due paletti (o ridosso muro) che a fine attorciglia salendo, col vento sen posa
stagione (autunno) ri-arrotolo; a primavera, li pianto anche a da grande la pianta, azoterà il terreno
cerchio tenda (3-5 getti) alla maniera indiana. Semino quando nutrirà il bestiame, i fiati e pur il peto
posso camminare a piedi nudi senza sentire freddo (circa 17°)
1
clxxxviii
Darà foglie con fiori, biàn gialli rosati
Ermafroditi sono, farfàl papilionati3
simile alla Soia, è pianta che migliora
semino entro giugno, dopo orzo signora
tra i cibi derivati, germoglio fresco è dato
latte estratto in acqua, dal seme macinato
a caldo è alfin bollito, volendo è coagulato
con sali di magnesio, ò aceto è Tofu nato
campagn'arroventata, sotto sol d’agosto
fà pensar la morte, fuoco ambiguo posto
Pensiero della morte, è l’uni prospettiva
coscienza che accetta, ride più di prima4
Io all'orto lavoravo, alla sera li ascoltavo
La terra con le piante, le fiabe ricordavo
stasera và Raseno, continua raccontare
di quando giovinetto, l'India andò girare
mentre il fuoco arde, e tutto par dipinga
Raseno và cullàr, coi viaggi fatti in India
scene e situazioni, l'incontro con la Lisa
appar il Terabuti, una barca pien di vita!
atterro a Katmandù, mucche a pascolare
accoglienza familiare, su valli himalayane
un popolo di razze, l'inglesi han incrociato
emerge nel coraggio, il Nepal sacro stato
giungo col monsone, vedo pur squallore
assiem a mendicanti, in cerca di calore
animali sulle strade, puliscon dai rifiuti
mercanti in biciclette, attizzan loro fiuti
Barbieri e calzolai, su piazza son vivaci
sarti e guaritori, soppesano il mio corpo
gracchiano cornacchie, ai fil alta tensione
Diesel sulle strade, lo fà giappon motore
e scopro il nepalese, sensibile e profondo
è mano nella mano, rispetta intero mondo
devoto alla famiglia, e ignora l'apparenze
distingue la persona, dal rispè che sente
Le Valli Kathmandu, Patàn e Bhaktapur
Diventan città-stato, convivon più tribù
Durbàr piazza centrale, delle sovranità
ha templi di buddismo, e hindù divinità
clxxxix
Su rive fium Bagmati, sorge Pashupati
tempio a divìn Siva, Signor degli animali
Protettor del Nepal, amico al toro Nandi
cremazion sui ghat, alzan fumi grandi
Là numerosi sadhus, asceti itineranti
Consacrano la vita, erranti meditanti
Eremiti e anacoreti, di varie tradizioni
fumano la ganja, allontanan tentazioni
Attira assai devoti, pur Bhaktapur città
semplice il suo clima, che dà serenità
peperoncin e grano, seccano su stuoie
donne brocche d’acqua, portano da sole5
Tra torni dei vasai, e botteghe tra viuzze
gradoni 1 sopra l’altro, per cupola formàr
Tempio Swayambhù, accanto Durga devi
attira con sue scimmie, locali e forestieri
son appese a guglie, preghier a sventolàr
con ruote pien di mantra, incensi propiziàr
diffondon primo suono, il màni peme hum
al pantheon tibetano, l'incenso dona fum
ad est di Kathmandu, stupa di Bodhnath
più grande del Nepàl, il mondo a ricordar
ai quattro lati guglia, stan 4 paia d’occhi
Dipinti onniveggenti, liber da par’occhi
Axis Mundi stupa, è monte Meru Kailas
Uovo cosmo posto, al centro multiverso
3
Papilionacea, forma a farfalla dei fiori di tutte leguminose. Attorno a stupa poi, gompa e monasteri
I rizobium (enz.fissatori d'azoto) della soia, diversam da altre Affreschi bei colori, stan su pareti interi
legum, non sono presenti sul suolo italiano, vanno inoculati.
quan la soia germina l’amido viene rotto dall'enzim amilasi.
4
“riscrivo il viaggio esistenzial interno, in cerca dell’estraneo
senza nome che ci fonda, quel niente da cui scaturisce ogni
cosa e ispira l’opera; quel fuoco originario, promessa di ogni
creazione ventura e consunzione di tutto. Null esiste, la morte 5 “le stuoie in paglia, lunghe 30 cm, son fatte con fascine di
sicuro verrà e avrà occhi silenziosi che gridan vana parola; lei fuscelli secchi di varie graminacee, annodati e stretti fra loro
ci accompagna sempre, insonne sorda come vecchio rimorso. Tsampa è tè con 4 cucch.di farin d'orzo (tsam), burro e miele
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
123
Raseno tien amico, 1 mercante tibetano
suo nome in Milarepa, sarà rinominato
lui vive su a Kodari, villaggio del confine
ci porta pur Raseno, per himalai scoprire
Specchio per ciascuno, di tutti i vizi figli
collera è l'inferno, fiamme buon consigli
uscita e via di fuga, da situazioni umane
vissute pure chiuse, pesanti o disumane
Le situazion mentali, nascon ogni istante
radici del passato, o un futuro proiettante
in questa quella zona, di ruota d'esistenza
continuità del film, è il flusso d'apparenza
gran bravo artista, tiene un valore
Se bene coinvolge, suo spettatore
dentro al monastero, piccino del villaggio
incontra poi la Lisa, misterico passaggio
lei mesciava un tè, assieme tsampa cibo
in grosso beverone, per ospiti a convito
Il mondo Spettri Preta, in alto è situato
Zona d'esistenza, scacchi e gioco dato
Vi regna la tortura, insaziabil desiderio
appar Buddha recante, il cibo refrigerio
Samsāra è nella mente, qual logica binaria
è una lingua biforcuta, che fà etichettatura
è giudizi e distinzioni, a creare ogni paura
Associa ad ogni cosa, nomi e spazzatura
produce trasporto, dell’animo umano
nel magico mondo, del mito richiamo
discioglie i contrari, in gioco prestigio
Raseno su a Kodari, assiem Lisa taoista
Parlano l'un l'altro, al ponte d'amicizia
confine tra 2 stati, la Cina ed il Nepàl
tal ponte simbolizza, un antica libertà
zona opposta Preta, è mondo d’Animali
vi regna la paura, e le tenebre istintuali
il destino sopravvive, e natur necessità
un Buddha sta con libro, aiuta risvegliàr
un altro fondatore, Bòn Thonpà Shenràb
giunge da Zhan Zhùn, mongol occidentàl
la tradizione Bònpo, rifonda a più riprese
supera ostruzioni, e dzogchen doni diede
Vive divertito, l’idea d’esser qualcuno
non prendersi sul serio, è tonico sicuro
pensa essere nulla, viaggia verso niente
L'amico Milarepa, col gruppo rifugiato
vive lì a Kodari, lo chiamano sciamano
lui narra delle storie, di lama tra confini
guerre e rifugiati, e la ruota dei destini
il mondo Umano sta, sopra all’Animale
Mente sappi mente, meditazion l’arrende
continua Milarepa, che osserva l'esistente
tempo ri-scompare, se mente và fermare
il tempo con la mente, muovon alternate
La sua felicità, motor di sua coscienza
cxc
Lassù nelle mie valli, pietraie desolate
un mercato và curioso, dice Milarepa
zona dell'orgoglio, Buddhà a elemosinare
in cima al Kalaciakra, stan palazzi in cielo
nuvole abitate, da Dei stra-ricchi in pieno
Asura stan accanto, guerrieri d’ambizione
pronti a guerreggiar, d’entrar zon'elezione
sòn sei mondi stadi, della coscienza d’ego
Il tempo è un illusione, edificio razionale
L'arte meditazio, ogni fato va fermare
Modelli di esperienza, possibile davvero
fonde nel momento, annulla le distanze
mondo e la sua ruota, ferman all'istante
Raseno con la Lisa, l'ascoltano di sera
davanti un focolare, profumi della cera
1 Thanka alla parete, di Padmasambava
siede sopra fiore, e tien la coppa umana
La ruota d’esistenza, ossia della coscienza
mezzo che ci aiuta, comprendere l'essenza
cosmo appare vuoto, forma impermanente
ed ospita la mente, con sue conseguenze
si può incontrare Dio, la cosa accade già
pur senza forzature, l'istante vi accadrà
continua Milarepa, non v'è l'interferenza
appar il testimone, del ritmo d'esistenza
cranio par riempito, di nettare immortale
amrita di coscienza, l'umano sà svegliare
quel lama in mezzo al lago, Tibet inventò
e buddhista religione, dall'India v'innestò
da stati di nescienza, sorge attaccamento
per sé per interessi, e repulsion del resto
Ignoranza e avidità, ed odio senza fondo
Al centro della ruota, mordon giro tondo
Respiro in sè non è, il cuore della vita
forse è nutrimento, così come altri cibi
il Thanka tibetano, adatto a contemplazio
da ombelico al centro, Mandala tracciato
Coròn dodici anelli, la ruota d’esistenza
in viaggio fra livelli, della coscièn globàl
figure d'alto in basso, rivelan conoscenza
è moto sens’orario, e quotidian quadrante
dodìci mesi sono, reazioni ad ogni istante
l'osservazion respiro, ci dice è Vipassàna
continua l'osservare, piano pausa ingrana
se allarga per minuti, e tutto si è fermato
pensiero con respiro, cavallo s'è arrestato
Il bardo himalayano, srotol altro Thanka
spiega con i versi, tamburo che c'incanta
la ruota kalachakra, 6 mondi ci consegna
Yama il Re dei Morti, pedagogia c'insegna
A ignoranza s'incatena, l'emerger volontà
segue la coscienza, in corpo ad aggregàr
escon or sensi, e la coppia degli amanti
segue sensazione, e un vivere mai sazi
processo del pensièr, ossigeno abbisogna
respir è tal motore, che la mente agogna
se vita è sofferenza, provièn da desideri
cerca l'esaurirsi, qualunque sia l’imperi
Budda in forma Yama, è mente illuminata
il Signore della Morte, con ruota rivelata
è specchio per vedere, il gioco d’illusioni
e i teschi sua corona, di più realizzazioni
poi v'è attaccamento, a forme della vita
divieni in mutamento, la nascita confina
la morte tutto chiude, catena ricomincia
ognun alla coscienza legasi o s’avvinghia
Come un artista, non è i personaggi
ma è testimone, di fatti e passaggi
così pure il Sé, è distinto dai ruoli
vive nel mondo e osserva da fuori
tu puoi barattarvi, il vortice di vita
Con gran felicità, piena ed infinita!
una ragnatel di fili, percorrono entità
cxci
pur quando s’arresta, presente tu rimani
respiro non c'è più, ma tu ci sei oramai!
sè sa produrre, qualunque emozione
allor è un maestro, di sublimazione
sveste e denuda, dettaglio artifizio
pur se tibetano, nessuno là lo attende
non cerca la cultura, o fuga dall'essenza
sua mente razionale, affianca la creativa
che di sua realtà, è creatura primitiva
sono in tutti noi, l’asceta e il razionale
divider buon cattivi, è un fatto innaturale
gli Dèi sono infedeli, bugiardi e irrazionali
calandoli alla storia, crediam di dominarli
Danza tra le opposte, specie di pensiero
raccogli analogie, dinamico mai serio
le forze elementari, ostil della natura
son le stesse forze dell'uman struttura
Qui cita Milarepa, i versi del suo guru
Naropa solitario, riscaldasi col tummo
là nella caverna, del monte Laci Kang
vive da eremita, descrive quanto accà
Cielo con la terra, tenuto lor consiglio
inviano la tempesta a chiudere il sigillo
topi, umani e bestie, chiusi nei villaggi
soffrono la fame, attendono presagi
Scendon roteando, con turbini forti
molti fiocchi neve, dieci giorni e notti
immensa la neve, di là d'ogn'immago
nel gelo appiattiva, ogni onda dei lago
in alto copriva, le creste ai ghiacciai
e foreste nel basso, sepolte oramai
alture e vallate, in un pian livellate
e acque ruscelle, da ghiacci occultate
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
124
nevi e uragano, invernàl da una parte
i miei panni leggeri, a far controparte
combatton l'un l'altro, la vita la morte
un ardente calore, la sòl mia consorte
Lui avendo portato, la tummo vittoria
un esempio lasciò, a eremiti di allora
il tummo consegui, se a lungo ritieni
il fiato ed un fuoco, d'immagini ottieni1
e ci narra Milarepa, tutto il suo passato
al villaggio di Nechung, in regno tibetano
duràn festeggiamenti, lì per l’anno nuovo
veniva tanta gente, all'oracolo ritrovo
Naropa su maesro, 1 oracol ricercato
corpo suo prestava, a 1 spirito di stato
medium o sciamani, col nome di kutèn
Veicolan nei templi, e piccoli Shortèn
tempo con pazienza, servon all’incontro
lo spirito dorjè, è austero e parla poco
risponde con sarcasmo, risa e stroncature
allè question primarie, che banalizza pure
“Iniziava cerimonia, cantando invocazioni
al suono di più corni, di cimbali e tamburi
Kuten entra in trance, coi cappelli in testa
pesan trenta libbre, medium non protesta
Suo viso si trasforma, nel selvaggio irato
s’accorcia suo respiro, in fischio sibilato
Danza a passi lenti, e salta con sussulto
spada rito prende, brandisce tutto punto
torna a suo sgabello, e ascolta le domande
di membri del governo, cui risponde grande
a danzare ricomincia, con spada sulla testa
sembra gran guerriero, danza la sua festa
Finito di parlare, il Kutèn vedo crollare
sembra senza vita, il dorjè lo lascia stare
suo nodo viene sciolto, sciolti suoi legami
è ricco di dettagli, Dorjè nei suoi proclami
la gli amici Sherpa, ci narran di creature
Demoni e folletti, con fate e yeti pure2
una sera van danzare, 1 chama di lassù
un rito molto bello, chiamato Man Rimdù
Dramma che riporta, in versi leggendari
più antiche religioni, nei sincretismi vari
Attori travestiti, persònan demon maghi
energie della natura, domate in più canali
dentro del mandàla, di sabbie ed infiorata
Si invocano entità, per gente or radunata
dopo i suon dei corni, inizian danze sacre
maschere vegliarde, fanno le comparse
più comiche storielle, tentano educare
novizi con presenti, alla memor rituale
è tempo del Ru Tang, la danza cimiteri
da femori antenati, espandon soffi versi
salgono alla scena, scheletri danzanti
i Bardi van cantar, i primi e ulti istanti3
maschera di Zurra, entra pur in scena
Dio delle montagne, e fuoco della sera
Purifica gli Sherpa, gli dona insegnamè
per vivere in accordo, all'intero ecosistè
al centro di mandala, vessil è conficcato
così da imprigionàr, ognì distruttivo fiato
màndala è distrutto, le guardie son levate
sabbie poi mischiate, all'acque sono date
Raseno và umiliato, da immensità silenzi
Presenze percepisce, divìn in tutti i sensi
invisibili ma certe, su valli himalayane
Tra il Ladakh e Nepàl, e terre tibetane
e un vento nelle valli, s’insinua nelle gole
a gran velocità, sospinge ogni interiore
tra i sciamani Jakri, cerca musa essenza
Lor curan malattia, assiem la sofferenza
e là in pellegrinaggio, rielaboran pazzia
nel dono del curàr, lei canta saman via4
quei sciamani fanno, la puri-ficazione
con incensi e acqua, in un calderone
Piante che urticanti, saturan ambiente
e dopo l’aspersione, danzan ricorrente
Salgon i sentieri, antichi gl’immortali
al monte di Kailàsh, centro d’universo
culto di montagne, è penetrare ventre
caverne del silenzio, orgasmo ricorrente
Jhakri del Nepàl, in piena luna d'agosto
piogge torrenziali, vento fredd’addosso
al lago Gosaikunda, sacro ai pellegrini
Vado con un sacco, di cibi zuccherini
cxcii
con riso con patate, zucchero e del tè
son unta con dell’olio, salato per difesa
contro sanguisughe, dagli alberi cadute
s’infilan dappertutto, ricercano la cute
traverso le foreste, di parchi nazionali
rifugio degli asceti, e selvatici animali
Suonano i tamburi, nei Nepal santuàr
i Jhakri sino all'alba, restano a danzàr
Lisa con un Jhakri, seguono un destino
colonna di devoti, cammina nel mattino
viaggi lì ad oriente, sul sentier di rose
Sopportano i fedeli, e cantano più note
sfiorami con Lisa, trascende tutto squarcia
M'appare Terabuti, una luce chiara traccia
fedeli in processione, salgono su ai laghi
per adorar Kalì, dea mogli madre a Shiva
son Dèi delle foreste, maestri di sciamani
2
Thimi Yangho, antenato Sherpa che fece emigrar sua gente Han rosse bianche vesti, due color vitali
dal Tibet 300 anni fa. Konchok Chumbi, sherpa che portò
Edmund Hillary sull’Everest. (Sher: est, Pa: popolo).
3
I Kanling: femori umani. Ru tang è la versione tibetana
della Tandava indiana. Thur Dag è Signor della morte simile
1
Lisa: “Milarepa dimostra la gran virtù del tumo, conseguito a Rudra-Kali: due messaggeri trascinano un bambola di
combinando ritenzione prolungata del respiro e oggettivaz. di pezza che danza appesa a dei fili e rappresenta il viaggio
un fuoco immaginario (monoidea proiettata oppure yidam).” dello spirito umano nel Bardo, alla ricerca della Luce divina.
Una volta Milarepa, ci porta nel Khunbhù
tra l'alte quote e l'erbe, intensi freddi pur
ad est di Katmandù, col bus cammin farai
una voce lo spingeva, passar giù nel Terài
in India vien sospinto, Raseno il pellegrino
Lisa in Nepal resta, per ora è suo destino
Alcuni salgon scalzi, oppure con digiuno
rosari di rudraksha, tridente col tamburo
Ciel di stelle danze, poi raksi alcol di riso
Colmaci di forza, è il canto su ogni viso
all’alba ci si spoglia, lago attrae la folla
La gelida sua acqua, cura chi lo voglia
il lago Gosaikunda, è Shiva Pasupati
Androgin protettore, d’Himalai elevati
Propizio fausto dio, Rudra è l’altro lato
terribil distruttivo, specie se scempiato
nell’estasi ai devoti, l'appare yogi nudo
androge con criniera, e cobra di velluto
Accende le visioni, e stimola il portento
stress dell'alta quota, e acclimatamento
Pietre insanguinate, del sesso di Kali Ma
crepe di montagna, o ventre sua vagina
ai piedi di Chomlunga, o mont'Everèst
Sajan Tekur jhakri, suona il suo tamburo
ai Dei della montagna, offre incensi danza
m’invita a casa sua, davàn calda pietanza
Rapito fu da bimbo, da un elfo della selva
gl’insegna lingua uccelli, a diventare jakri
Mangia un anno funghi, erbe e selvaggina
torna al suo villaggio, accolto quaò regina
Folletti d'Himalaya, fuggòn con gli animali
scacciati da foreste, via via più disboscate
lasciano montagna, guardiani e protettori
ferita gravemente, dai suoi conquistatori
le mamme con bambini, intente allattare
assiem a più curiosi, imparano che male
se viene confinato, in stratagemmi cura
Porta guarigione, curando una frattura
tal spirito é sedotto, coi doni poi saziato
col sangue di gallina, viene poi ubriacato
pèrche mai ritrovi, la strada del paziente
dentro di paesino, non sfiori l'altra gente
4
“Sajan Jakri invita Lisa alla sua puja. Attira demoni terrifici
(causa di malattie) con mandala ragnatela e disegni colorati, sussulti con tremori, trance in ricorrente
fiori, offerte di dhalbat (piatto di riso e ceci); monete e lumini Sajan cinquantenne, accoglie sorridente
al fin d’isolarli. Questo labirinto è una babele per demoni ed depresse e possedute, e le discriminate
intenti cause di malanni e i rosari di rudra-ksha (Elaocarpus e cura tristi donne, da misèr sfiancate
ganitrus) son usati come scacciapensieri e demoni.” Lisa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
125
Figlio d'una lotta, condotta in gioventù
a vincer sue paure, di morte e var tabù
lui s'isola e si offre, in pasto a spiri vari
3 giorni nelle yurta, digiuna senza pari
l'inconscio vuole atti, sogni con imago
accetta vari ruoli, di gioia o dolor vago
i giochi corporali, producon sensazioni
Ipnosi costruttiva, lavor coi giochi ruoli
la ceramica è arte, dei quattro elementi
è argilla acqua-fuoco, e il soffio dei venti
900 gradi fornace, ad essiccare la forma
che in secoli il Sole, o il fuoco trasforma
è la stazion del treno, alla mattina presto
grande dormitorio, su stuie di mondezza
i canti del muezzin, risuonan di contorni2
Inviolata Varanasi, ombelico dei dintorni
sul capo una corona, grida si contorce
Sajan nella seta, il viso suo nasconde
entra nella trance, lamenti nimaleschi
Risa d’isteria, e tambur carnevaleschi
propongo al razionale, fare cose nuove
è l'estasi latente, ciascun esser vivente
ognuno sceglie sua, nevrosi e malattia
cioè stato coscienza, ovver altra follia
L'Argilla è lavorata, a mano e piedi nudi
immersi giù nel fango, fin alle ginocchia
zappa e piedi nudi, riducon essa in pasta
a darle poi la forma, stampi a legno basta
persone fan la doccia, in fila alle fontane
l’igiene è gran dovere, oltre che piacere
Gli scoli marciapiede, diventan lavatoi
per vesti gambe braccia, pieni di colori
pure s'assopisce, prega accende fuoco
con braci e candele, illumina suo luogo
Inizia poi la cura, i malati stanno in fila
picchiati e massaggiati, dolori sputa via
Io transpersonale, l'estasi può entrare
capace di guarire, poiché diviene altro
se accetto di morire, senza la speranza
senz'incarnazioni, s'apre un'altra stanza
in giungla del Terai, Rasen intanto incontra
gli uomini Kusunda, etnia vicina ai Gonda
Aman caccia e pesca, assieme la raccolta
Selvatiche radici, frutta e verza cotta
Efficienza disperazio, fino a esagerazio
il Gange eman da tutti, i rivoli e fontane
prender le sue acque, purifica ogni pecca
il pellegrin malato, le fogne pover becca
Sputa ogni sozzura, peli sangue marcio
Calcoli di pietra, strilla piange a strazio
Canta poi soave, suzione ha terminato
Male incorporato, a terra ha ritornato
non c'è la malattia, in quanto non esisti
ora vai guarire, cosciente d'esser niente
tal legge par assurda, a mente razionale
più senti sei malato, più credi essere tale
Ricordan quelle genti, kafiri in Nuristàn
Raseno ci descrive, quegli uomini di là
I cugini degli Elleni, Kalàshi del Chitràl
forzati a convertire, al mare dell’Islàm
Usando argilla e sale, e l’alga spirulina
arrestò putrefazio, di stomaco intestino
a causa clima afoso, della valle Gange
Il sale a volontà, aiuta in zuppe calde
Un anima suicida, persegue 2 figlioli
uno trema molto, e l'altro pare matto
dop’ore di tamburo, e tartassati in cure
esplodon alla trance, il giovan parla pure
il reale è ciò che pensi, or apprezza tutto
piacere folle accade, l’estasi oltre il lutto
tutto fa la gioia, ogn'incontro fa prezioso
il tutto pur diviene, un potere misterioso
son ultimi Kafiri, in tre valli in Pakistàn
impervia lor regione, a nord Afghanistan
Hindukush catena, s’unisce a Karakorum
Nel nodo del Pamìr, un anfiteatro forum
M'appare Varanasi, gran spremilimoni
turista avrà soluti, tutti i suoi problemi
Affari con commercio, riman col bazàr
vantaggio e confusione, paion dominàr
a tono del defunto, racconta l’esperienza
2 vecchi annotan tutto, per poi verificare
Gruppo e comunità, nutron spiri errante
accendon il falò, fan cura assai vibrante
sconfitte pur ferite, avute appaion belle
ogn ostacol poi, t'induce cambiar pelle
or comico mi appare, pure ogni trionfo
di lucro e civiltà, che porta a duro tonfo
Contado e pastorizia, baratto fra tribù
in un battibaleno, per 1 motivo o l'altro
Mi trovo contrattar, seduto nel mercato
ad acquistar la seta, che artificial o vera
orna quel bazaar, di giorno e pur di sera
spargon sulle braci, burro latte sangue
or tutti i tamburi, batton gli sciamani
i figli del suicida, si buttan sui tizzoni
danzan liberati, tra odor misti a fetori
Sajan mostra a Lisa, bottega dei vasai
l'accumulo surplus, è usato nel sociale
Sajan pra tekur, un giorno là mi disse
mistero di misteri, intelletto può morire
imparati a morire, intelletto ha da fallire
impara l’ideogramma, felicità può uscire
cxciii
sua moglie curandera, 1 dì mi va curare
entrata nella trance, in uomo và mutare
opera a ottenere, guarite più persone
tra tutte medicine, la fede è la migliore
Una casa val 6 mucche, facile procedi
a rafforzar il rango, con feste per villaggi
distribuzion di cibi, convivio aperto a tutti
durano più giorni, canti e danze in gruppi
Benares città d'arte, è affare pur frattale
una cortesia zelante, prelude far l'affare
Millenni d'esperienze, accolgon pellegrini
Sinceri da ogni dove, spettacol burattini
gira piastra al perno, ha leva d’un bastone
posto dentro 1 buco, scavato nel piastrone
a velocità portata, volan che ruota inerzia
così in cinque minuti, è trottola alla festa
ognì kalàsh famiglia, possiede varie capre
formaggi carne che, al gruppo và tornare
ciò assicura in dose, prestigio al donatore
mitico lignaggio, impedèn concentrazione
Fiera permanente, ti sopravvive e vende
spettacoli per tutti, in modo pur coerente
Vende a ogni turista, l'illusion più grande
l'esistere apparente, Maya più importante
i vasi poi son messi, seccare al caldo sole
poi cotti in paglia fuoco, dentro caminetto
con vasi e con mattoni, dan vita alle città
quei mastri figuloru, son cuor di civiltà!1
consiglio degli anziani, sorge nel bisogno
eloquenza ed onestà, è gara tutt'attorno
forman decisioni, appresso a discussioni
Problemi di villaggi, accordan tradizioni
È grande Varanasi, nel cuore e nel sociale
Gran cinema all’aperto, vivente artificiale
mi porta a meditare, sul Visnu Narayana
visto a Katmandù, una prima settimana
un masso a foggia ruota, là sul palo d'assi
Vasaio impasta argilla, seduto su sgabello
dà forma alle pignatte, rotanti sul piattello
cxciv
il fegato mi aprì, tirò fuor tutto quanto
Mi chiuse la ferita, dolore passa intanto
io non ci credevo, il mio corpo invece sì
il corpo parla lingua, bisogni e gioco lì
Mercato sen moneta, i sentieri salgon sù
apra è valor base, una mucca ne val 10
uscito dal Nepàl, Raseno viaggia basso
il Figulorum vasaio raccoglie e dispone la melma (argilla e passa valle Gange, in treno senza stacco
limo), portata da alluvioni dei fiumi. Muta la disperazione di al cuor di Varanasi, lo porta il suo destino
ostinate paludi (febbre, tifo, polmonite, pellagra), macerando squallide le strade, lo accolgon pellegrino
1
in stagni naturali la melma che divièn creta modellabile. Lui
la cuoce a ricavare vasellame per l'economie di sussistenza.
Visnu Narayana, è adagiato sul serpente
compagna tiene maya, poter illusionante
permette a lui creare, ogni fisico universo
su acque primordiali, galleggia tal evento
2
In India tutte le strade conducono al Varanasi (Benares).
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
126
su Sésa suo serpente, Visnu dorme sente
un sonno meditante, divino e ricorrente
dall'ombelico suo, emana un fiore loto
Brama porta fuori, il sogno come moto
Ecco una bambina, che raccoglie sterco
di sacra vacca là, fresco oppur già secco
non ancor calpesto, da piedi oppur motòr
Sulla stradin appresso, coglie con candòr
Impasta come pizza, a farne blocco cubo
lo porta via con sé, ritorna ancor raccoglie
Maneggia quel prodotto, serena disinvolta
seguendo tradizioni, per la cucìn risposta
Sterco sacra vacca, è usato in combustibi
Per le cucine e pur, biogas fertilizzanti
Per certe malattie, è un medicamento
assiem urina latte, e il fiato al pargoletto
a Khajuraho villaggio, mi fermo a visitar
sguarnito polveroso, indiano sonnecchiar
i suoi templi dell'amore, sono qua e di là
Seduto su giaciglio, il naga sulla stuoia
rudimental coperte, pozzetto fuoco gioia
che ospita le braci, e cenèr da spalmare
al centro di capanna, incenso sa fumare1
Appese alla parete, più effigi e foto deva
tridente nel pozzetto, damaru divin Shiva
più pipe per la ganja, presente in quantità
su stuoia alla penombra, al fine di seccàr
Kumbha Mela è, incontro accampamento
un sogno collettivo, ponte in un momento
riunion tribale sadhu, e pellegrin di mondo
Metropoli di tende, convegni sul profondo
è in Haridwer e Ujjan, Nasik ed Allahabad
ogni dode anni, si allinea al moto Giove
Gange per 1 mese, accoglie intero campo
a turno tutti gruppi, attende far il bagno
cxcvi
Celebran amplessi, scolpiti a dimostrar
seguo fino a Kullu, in himachal Pradesh
scioperi e gimcane, digiuni e freddi che
sudor pellegrinaggi, in valli himalayane
Dharamsala appare, luogo da svernare!
Prem giri Baba incontro, vive in casolare
un piccolo tempietto, in un giardin solare
Semplice essenziale, è forte l’ottantenne
Yogin del dio Shiva, è radio con antenne
Dharamsala alta, diviene McLeo Ganj
in conifera pace, yogurt miele assaggi
rigener tal ambiente, il corpo davvero
Dalai Lama da qui, governa monastero
squallor delle città, contrasta coi villaggi
città son termitai, cloaca a carne umana
Convogliano le genti, discese dai villaggi
In cerca di fortuna, ammassano miraggi
Scuola Men-Tsee-Khang, a Dharamsala
È centro formazione, medicina tibetana
4 anni insegnamento, pei 4 tantra base
Metodi di cura, antichi e in sincro fase
improvvisati scrosci, pioggia dei monsoni
governi assai distanti, e furbi imprenditori
clima si rispecchia, in local sopravvivenza
Psiche delle genti, costrette a convivenza
Tra campi e colline, e bazar con colore
ammiravo tempietti, di viaggio interiore
un lodge dormitorio, bizzarro e sapiente
Perpetua gli enzimi, in modo efficiente
Gioco di prestigio, ovunque mercanteggio
in strada negli uffici, su autobus solfeggio
rilassa la mia vista, quell’animal da soma
Mucca con cammelli, mi calma mi consòla
Il vento del saggio, tra boschi di cedro
sul fianco montagna, che domina valle
Sadu e naga baba, incontro ad haridwàr
vivono in capanne, su un isola nel Gange
di cenere cosparsi, pareti sono in fango
spartani pavimenti, a colpi sacro tango
L'uman da quassù, è un fiore di terra
Che quasi sprofonda, fin giù sottoterra
il cièl sovrasta tutto, eterno e silenzioso
vede tuoni scrosci, per l’uomo bisognoso
cxcv
Rifletto sull'uomo, e sue varie città
Vulnerabil dall’alto, è l’umana realtà
1
Punjab valle dell’Indo, terrèn dei 5 fiumi
Granaio d'oro d'India, che esala pesticidi
Concimi e diserbanti, or girano nell’aria
vado in Amritsàr, a cercar riposo a Gaia
è tal città stracolma, d’insegne di negozi
che prova ritrovare, l'amrita dei primordi
economica ospitale, leggende di banditi
ogni giorno sui giornali, calman appetiti
Tempio d'oro sikh, modello d’altruismo
Funziona molto bene, in amore e carità
offre pasti grati, giacigli ed acqua calda
Ospita viandanti, che cercano la calma
Il treno espresso vola, verso il Rajastàn
trasporta molte donne, ricche benestàn
grasse alcune sono, nutrono dovunque
le porta in Gujaràt, a far affari dunque
le donne di Jaipur, han profilo oblungo
caviglie appesantite, da braccial’argento
orecchini enormi, oscillano a ogni spasso
Più povere più belle, con elegante passo
Planimetria armoniosa, strade pure belle
Assorta e concentrata, in etnici quartieri
L’islàm tradizionale, apre a ognì cultura
È anello della sunna, la tolleranza pura
fò pellegrinaggio, alla moschea d’Ajmèr
casa d'un buon Sufi, e vento mi sovvien
spira sin Jodhpùr, al canyon dei Rathore
son su treno poi, deserto Thar mi vuole
Miraggio atemporale, è Jaiselmèr città
su via carovaniera, incanta a rinfrescàr
magnifica fortezza, di mura d’arenaria
giallo il suo colore, che scintilla d'aria
Deserto Rajastàn, fuoco argilla vento
porta le avventure, fuori d'ogni tempo
la vita sulle mani, è miracolo che aspiri
Modella come sogno, miraggi che sospiri
quan spirito è imbevuto, fuso d'elementi
Vede ed intuisce, la sua natur del vento
Meditazion passaggi, e voli del pensiero
brezze novembrine, scuole del mistero
M'assale nostalgia, del più divino piano
Imito cammello, nèl suo cammino fiato
guru dromedario, efficiente senz’uguale
nelle desolazioni, di steppe sà calmare
un passo è 3 dei nostri, vero re signore
nel lento camminare, eguaglia corridore
adatto ai grandi spazi, di marzian pianeta
Nave del deserto, che vive e non dispera
Paziente silenzioso, con interior dolcezza
Respira il vento caldo, e freddo della notte
cammina su pietrisco, rossiccio bruno nero
quieto cerca il cibo, in un vento traballero
Nasce il sole ad est, è una bollicina d'aria
in acqua d’un bicchiere, piano piano s'alza
Descrive un'arco sopra, testa mia di sotto
savanisce ad occidente, all’emisfero sotto
Intorno mezzanotte, cominc’alzarsi vento
Vien d’altro emisfero, dove è mezzogiorno
Trasmigra e vien sin qui, calor e sole sono
Rapporto sequenziale, come lampo tuono
deserto puro istinto, natur ferin selvaggia
tira fuor d'ognuno, la via sopravvivenza
La civiltà cristallo, dissolve come nube
e crolla ogn utopia, sociàl che disillude
38 gradi all'ombra, a dorso dromedari
mosche fame sete, caldo-freddo strati
i nervi con la vista, su steppa desolata
centrano sul vento, meditazion mirata
Emerge fabbisogno, da viver quotidiano
Trovare l'acqua e cibo, crudo e cucinato
Partir per ritrovare, un posto per la notte
Pagliuzze di sterpaglia, cibo e fuoco forte
con mix di vegetali, in pentol acqua bolle
condisco in sale e olio, patate con cipolle
Chapati acqua e farina, senza lievitante
focacce con le mani, fàn odor fragrante
teglia sopra al fuoco, metto senza l’olio
Stacco pezzi impasto, modello le palline
poi tortin focacce, distendo nella teglia
dopo due minuti, rigiro e gusto sveglia
la cenere ha funzione profilattica e deterrente sugli insetti.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
127
preparo pur il tè, con miel erba limone
osserva le mie mani, ricerco le risposte
ai vari miei perché, e arrivan deduzioni
fenomeni osservati, li calzan perfezioni
casette velha Goa, a secco di campagna
villaggi con capanne, misti alla montagna
alla luce del tramonto, arrivo senza fretta
e scorgo nel silenzio, la Caterìn chiesetta
Ebraiche sinagoghe, e chiese portoghesi
Tempo mio alleato, sento in emo afflato
come il dromedario, fuso con l'ambiente
provo ibernazione, per traversar lo stress
dato da emozioni, in agguato a sostener
Incontro qui per caso, Nimal detto Sesto
lavora fà capanne, ai profughi in dissesto
con lui sta Kinaciau, un amabile Zutwasi
che Lisa inviterà, in Italia in varie fasi
aborige Buiya e Gonda, ritiran in foreste
quan giungon i dravidi, riducon loro feste
in vari stati d'India, Orissa e pure Assàm
persiste la datura, in attacco o per curàr
e cedon resistenze, psichiche e del corpo
mio centro gravità, appanna come vetro
il sole col suo ciclo, riporta orientamento
il vento suo fedele, rialza sen commento
portoghesi in Goa, son indu con cristiani
pacifi convivenza, scambian cuori umani
Riuniti in tutte feste, san gioia rinverdire
Shirdi con Francesco, lor fanno qui riunire
son Toda coi Tamil, gentili e affascinanti
Corpi scuri e fronti, alte e occhi brillanti
Rispecchian intelletto, acuto scure genti
in molte zone d’India, scienziati ricorrenti
In treno sin a Pune, moltissimi paesaggi
Tra gli alberi una donna, bimbo sa cullàr
dondolo di stoffa, 2 corde appese ai rami
fanno un'altalena, tra ritmi orditi e trami
il bus da velha Goa, giunge al Karnataka
Su strade solitarie, in terra più assolata
Silenzio sud dell'india, priva di squallore
Bella etnia dravida, di scura carnagione
Pullula foresta, di più presenze umane
Mamma dà 2 spinte, legger a quella culla
procede per inerzia, bimbo più non piange
contento s’abbandona, sicuro nella mama
calor materno cuore, nutre ninna nanna
scendo in un villaggio, granitiche colline
pioggè lussureggianti, e il magico sentire
Sravanabelagola, scultur Gomatesvara
colline in sua città, fan dolce maremmana
appena terminato, una vecchìn signora
Ahmedabad Express, và verso Mumbày
Fabbriche e petrolio, annunziano Suràt
Fiamme e pozzi tanti, immensà periferia
dal finestrin del treno, è squallida la via
Il Chandragupta fù, eremita e imperatore
in antico tempio sito, fù in Jaina relìgione
esala ancor suo fiato, ataviche memorie
mistero karnataka, nel Jaina tiene odore
Krisna era scomparso, le gopi lo cercaron
pien d’amore intenso, loro rimembraron
suoi divertimenti, suoi dialoghi con loro
abbracci suoi con baci, vagano nel coro
consunti copertoni, fogne a cielo aperto
Fin sopra ai binari, favelas porta intento
di notte più abitanti, su essi perdon vita
Mentre fan bisogni, i bimbi in prima fila
Sul colle spira il vento, fra templi solitari
antiche vasche d’acqua, di stazion termali
cascata d’intuizioni, il luogo poi m'infonde
echeggiano adivasi, e le anime profonde
e tutta la foresta, risuona e lo ricerca
Appar dopo Suràt, paludi Rann of Kutch
bonifiche di stagni, a mezzo di eucalipto
strappar alla malaria, endemico habitàt
con alberi e foreste, d’acqua più assetà
Funghi dopo pioggia, per popoli bisogni
producon nuovi santi, rinnovi e religioni
per culti spolverare, il divino riadattare
e matrice ritrovare, in silenzio originale
Narraci Raseno, riguardo al dio Krishnà
che scese sulla terra, in amor d’umanità
astuto blu guerriero, amant'assai focoso
svela la finzione, in riflesso suo gioioso1
Paludi prosciugate, a dar nuova foresta
salutano mio treno, alla volta di Mumbai
Sette isol pescatori, devoti a Mumbadevi
Iniziano ingrassar, in scambi andirivieni
giunto là in Kerala, faccio una scoperta
è gente in amicizia, di cuore molt'aperta
grand’alber secolari, assorbon confusione
di traffici commerci, e piogge di monsone
2 eserciti impazienti, uno fronte all’altro
fermi in mezzo ai 2, Arjuna stà dubbioso
Krisna fà cocchiero, chiarisc'Arjuna dubbi
la morte gli disvela, è sogno tra più flutti
India è brulicante, è cascata in piena vita
dimenasi assonnata, e marciapiede invita
Donne indossan sari, color ogni stagione
Campo di battaglia, metafora d’un fiume
Corpi pur smembrati, sòn sue rocce pure
cxcvii
da li proseguo a Shirdi, a visitar il tempio
scendo sin a Goa, seguèn le gesta evento
lì scopro pur Francesco, l'apostol gesuita
Alla chiesa Bon Jesù, riposa e si confida
cxcviii
Fervente devozione, per ogni religione
Forti di olandesi e pescaggi dei cinesi
Palestre di kalari, gong fu degli animali
su pelle d’adivasi, trascrivon potenziali
nascost’attorno a me, mezzo del fogliame
arrivo a una radura, faccio una catasta
pare un tempiettino, per Colei che passa
va alla mia catasta, in silenzio le si prona
sussurra si rialza, dietreggia poi scompare
in India misteriosa, nuovo tempio appare
Krisna è dappertutto, in ciel e sottoterra
in piante ed animali, e cuore degli umani
tutta l’esistenze, suo gioco senz’eguali
le dita i pesciolini, il sangue n’è il torrente
India è questo fiume, e scorre ricorrente
Quest’epico poema, riflette oscur tensioni
dell’epoca moderna, tra le divèr nazioni
i moti della storia, disastri e sofferenze
pur se inevitabi, accrescon le coscienze
senso del conflitto, puoi cogliere in catarsi
così creatur umane, in estremo degradarsi
capire può aiutarci, dar senso a Yuga età
e al semplice accadere, dar fil d'umanità
Umani hanno raggiunto, l’epoca dell’Oro
Epoca del sogno, primo e più alto Yuga
cui discendon tutti, i quattro successivi
Kali Yuga chiude, oscurando tutti i primi
Racconta tal poema, storia razza umana
creazione distruzione, in cicli fan fiumana
fame con violenza, e le realtà più assurde
forgian esperienze, a scene già consunte
e Krishna è l’uomo blu, del Mahabharata
teatro universale, che mostra la battaglia
Sessualità binaria, l’impatto e la violenza
tutt'acquista senso, fuor binar coscienza
ogni movimento, in India acquista senso
Rivela mio teatro, reclama mio consenso
pur l’epi Ramayana, racconta la battaglia
nell'India come a Bali, fino alla Thailandia
Vicende del poema, convulse possessioni
battaglie tra le forze, di epoche anteriori
più prove lancinanti, del super-naturale
sull’isola di Bali, e al cuore puoi trovare
e danze Balinesi, invitano una trance
là nell’Anah Lot, o tempio sopra al mar
veston bianco e nero, i danzator Keciàk
Alzano le bracci, in coro fan Ciak Ciak!
Gamelan orchestra, offerte cibo e fiori
ai mondi generanti, e mondi degradanti
ringraziano agli dei, di vette dei vulcani
pur demoni subacquei, placano l’umani
1
Ungund (mondo, nelle ligue nord-europee), significa sogno,
onirica realtà; siamo tutti fatti della stessa sostanza dei sogni
e viviamo in un grande sonno, ci ricorda Krsna.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
128
Undici demòni, Rudra è il più potente
Vengon trasformati, in spiriti aiutanti
Rudra antico Siva, divièn benevolente
a Gun Agung vulcano, egli è residente
l’inter popolazione, dell’isola si attiva
nell’Eka Dasa Rudra, o rito vette e mare
offerte processioni, trascesa degl’affanni
acme dello sforzo, avvien ogni cent’anni1
sovrani e mecenati, scultori e intagliatori
Esportano le danze, a Bali e pur altrove
l’indole al commercio, intrepidi li tempra
in Siva nataraja, ritraggon loro membra
Al Capo Comorìn, ovver Kanniyakumari
estrema India del sud, incontrasi 3 mari
pellegrinaggio centro, di vergine Parvàti
I cicli sole e luna, qui osservo rinnovati
nei pressi di Chennai, città ben rilassata
prim'insediamento, Compagnia dell’Indie
sta il tempio Nagaraja, Siva Dio serpente
assieme al Kalisvara, forza d’ascendente
Dio Shiva gioca, alla spiaggia del cosmo
crea con forma, e distrugge ogni azione
Rivela e nasconde, l’eterna sua grazia
scene compòne, in sequenze di danza
I cinque suoi poteri, in modo fluente
Sempre ricombina, in scena corrente
Lui gioca la Lila poi danza il Nadanta
Inizia sui monti, scende a chidamba
su Kailas Montagna fa Lila creazione
la Madre Himalàya, sta in adorazione
è Regina perenne, sul trono dei monti
attorniata da Dei, e gli esser dei mondi
1 giorno scende giù, foreste di sud India
dove poeti Rishis, là vivon come i ninjia
Shiva và a testarli, con ganja confutarli
scese giù dai monti, felice d’incontrarli
Rishi dando sfida, spedirono tre bestie
inviate un alla volta, per fermare Shiva
possente era la tigre, e velenoso il cobra
infine Muyalaka, mostro-ego senza posa
Shiva con la tigre, ne fece un indumento
Cobra gli orna il collo, fiero del momento
sotto un piede fermo, finisce il Muyalaka
Siva in equilibrio, fa danza nel Taragàm
sul treno che mi porta, fin Kalkata nera
pulisco ben i denti, con polvere ayurveda
Kalcata vide inglesi, espandere nell'indie
ritrovo con sorpresa, la Lisa che dipinge!
la Lisa ci racconta, sua Nepal esperienza
il serpente la fissava, durante pranayama
scoppia nella schiena, taranta morde fina
Testa di smeraldo, dolor fuocò alla spina
giaceva sulla fronte, a notte si svegliava
kundalin’avvertiva, più volta la prendeva
e un'erezione al clito, sentiva l’accadeva
correva sulla spina, al cuore s'espandeva
Pallon gonfiato parve, piacevole e violento
Bottiglia che stappava, un fumo fuoriusciva
qual lampada Aladino, serbata nel giardino
Rivela fuor del tempo, il mondo sopraffino
Energia tremenda, un onda compassione
pulì tutta la zona, da blocchi e sensi colpa
ciò provoca dolore, il blocco sta bruciando
Inizio a legger libri, e in giro vò cercando
durante tale fase, mi sento entrar-uscire
da stati di coscienza, di gioia e di soffrire
muove lei serpente, una palla di energia
spirale zigo-zago, lei scava una sua via
dritta punta al cuore, Ananda lo riempie
i genital orgasmi, includon corpo mente
suo moto naturale, di notte o di mattina
si desta fuor controllo, calor ed emaptia
se ho canale chiuso, al fondo della spina
costringo lei ad uscire, da secondaria via
Nume d’un serpente, è in piedi sulla coda
s’entra mio susumna, innocuo fa la posa
dopo un po’ di mesi, il blocco fu dissolto
Raseno: “l’ultimo rituale ebbe luogo nel 1979. Terribili
disastri indussero a tener ricorrente cerimonia, per acquietare blocco nella testa, protegge da energia
Penso di più rischi, possibili al cervello
il potere di dei e demoni del vulcano e forze di natura”
1
dolor all’improvviso, dissipa arrovello2
bisogni di sbocco, a mental confusione
Lei potente un dì, salì razzo a cervello
blocco protezione, scassa con scalpello
Persi la coscienza, e la palla d'energia
Srotola e riparte, ritorna e cambia via
Lasciala in pace, lavor senza intoppi
segue il suo ritmo, senza che scotti
Durante l'esplosione, narici spalancate
sanguina il mio naso, frenetico ansimare
penso d’esser morta, sogno mio contorno
tutto era diverso, corpo e mondo intorno
Kundalin risveglia, scrive Gopi Krishna
pesca nell’inconscio, rende tutto conscio
Circolazion di luce, la chiamano i cinesi
num di Kinaciau, che scalda nel gebesi
Corrono pensieri, duràn quei giorni forti
l'addome si dilata, intestini paion morti
cresce l’ansia e stipsi, non sento sazietà
fatica fame e sete, và tutto ad estraniàr
Ardente Kundalini, siede dentro il vaso
ciotola oppur kunda, forno d’osso sacro
spirale fuoc'interno, serpente-scottatur
Kunda torna a casa, alla base della spina
ovunque su mio corpo, sentivo anestesia
a chiunque vò parlando, imito emozione
sento lor kundali, in riposo o attivazione
dopo creato il mondo, scese per dormire
avvolto in muladhara, attende a ripartire
Kundalini risveglia, moto mani e braccia
descrive sensazioni, sinuosa sulla faccia
Kundalin or è bimbo, cerca sua susumna
ascendere al canale, suo proprio naturale
purifica ogni cosa, se a lei dai la pazienza
fà il suo sposalizio, con l’uman coscienza
di notte quando corpo, è fuori distrazione
contorce strappa spasmi, grida di bruciore
Ogni muscolo risuona, da piedi cima testa
piano piano poi, coscienza nuova assesta
da sola lei risveglia, lampo oppur lumaca
e avvia l'ascesa trà, i nodi dei var chakra
porte chiuse o aperte, devia pur espande
La divin comunque, stappa lo spumante
resta una pressione, al sommo della testa
feconda l’uovo-cranio, di mitiche creature
accade che mi parli, in sogni di scalpello
Serpente di fiamme, simile a un capello
è ghiandol pineale, il luogo del suo film
Kundalini è serpente, o s'argia ballerina
Gran serpente nero, sedut’avanti porta
Lo noti all’improvviso, oppure alla Tivù
Fuochi e roghi vari, e coincidenze orsù4
poi un lucido sognare, Sakti par offrir
mostra la sorgente, di tutti i desideri
estingue ricompone, oggetti lor forieri
scardinar cervello, senza preparazio
porta pure l’ansia, là nel nuovo spazio
se Dea è risvegliata, fuor di susumna
Disturbi procura, a chi non è spugna
Kundalini sveglia, intuito e saggezza
spalanca i cancelli, apre a freschezza
Vita in convento, o scalare montagna
una via verticale, che alcuni guadagna
Dissolve limitazio, purga e destruttur3
Raseno qui ci parla, di anime inebriate
Bambine della Dea, sensibili e incantate
viandanti pure detti, nei codici moderni
e appaion alienati, a osservator esterni
3
le fiamme interne che temprano l'anima sembrano orrende,
ma sono come la febbre, una risposta del corpo alla malattia,
al fine di ripristinar la salute. Kinaciau: il nostro sudore vince
la paura; tal processo provoca cambi definitivi, dissolvendo
2
“quando emetti sperma, kundalini si spegne poiché manca la fissazioni emotive, mentali, tensioni dolorose in corpo, pulèn
benzina; a volte è attivata da semplice masturbo senz’eiaculo. le porte così che le realtà interne-esterne, sian chiare ed unite.
4
Persone con kundalini attiva possono avere o meno mal di
quan Kundalini è pronta, fuochi o animali appaiono in natura
testa senza trascendenza, il chè suggerisce che l'energia non o arrivano sogni analoghi (città in fiamme, malattie, ecc.) che
si sta muovendo nel canale centrale o strato profondo.” Lisa riflettono il moto della Dea nel corpo coscienza risvegliando.
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
129
i sessual desideri, son stati tensione
è la rivelazione, a guidare passi d'uomo
la diagnosi psicoti, già priva la persona
dell'alto potenziale, di mutazion in vita
Mer Baba parla mast, figli d’India viva
e Nicce sullla piazza, san Carlo di Torino
Picchiàr cavallo vede, man d’un vetturino
corre nella piazza, a proteggere il cavallo
Crolla per 3 giorni, e scrive un intervallo1
Sensibile alla luce, ai suoni e all’odorazio
orgasmo sensazioni, in varie zone spazio
scema la memoria, e concentrazion va via
Par patologia, ma è umana metamorfo
è trasformazione, di corpo con la mente
Davvero trans-confine, o transculturale
fenomeno diffuso, nel mondo naturale2
Li trovi nei villaggi, remoti là nell'India
Lor ordinaria mente, estinguono per via
a causa iniziazione, o tocco d’altro santo
accedon nirvikalpa, in crisi risvegliando
Lisa ben ci spiega, che lui ci scrive intero
fisiologia di eventi, accaduti fuor del velo
Gloria trascendente, mondo trasformato
Cantano nei Cieli, del mondo rinnovato!
Divina possessione, è siddhi in esperienze
inabile ad esprimer, interne tue coscienze
Insonnia depressione, se nego io tal fuoco
ciascuno sperimenta, kundalin a suo modo
Si attiva fisiologi, meccanismo in corpo
Poi dura alcuni mesi, giorni oppure anni
portato a compimento, dà interiore forza
Matura l’individuo, fuoriesce dalla morsa
Eccentrici son folli, son zen paradossali
adatti poco sono, alle aspettati sociali
Folli ed ebbri in Dio, e autentici portali
erranti Baul cantori, giravaghi Bengali
Estatiche canzoni, son letter sue famose
novo appare mondo, in gioia trasformato
visse lui l’indiana, esperienza del risveglio
la Lisa qui consiglia, un aiuto che l'affranca
passeggio buona cosa, pur se credo stanca
e mia energia reinstrada, bene verso terra
così che la mia forza, rafforzi si conserva
sant’Avila Teresa, s'infiamma in malattia
prova compassione, la rabbia e disistima
L’evento alfine accetta, senza giudicare
vulcano del profondo, inizia lei mutare
è loro missione, un sol comandamento
lasciar le vie d'amore, liber da tormento
il mondo degli dei, del bene com il male
pratico od astratto, in canti lor appare
Lascia sua carriera, docente in Basilea
se pression in testa, un intenso sforzo fà
Lavora con l’agraria, Emilia và insegnar
Dipingi canta scrivi, lavora creta crèma
Scopri soluzione, adatta al tuo sistema
duràn la Pentecoste, falò dell’effusione
di spiriti Orishà, che scendon sulle teste
e nel celebrar misteri, della transustazio
creano le fiammelle, entro sacro spazio
a lor un è la via, e molte le sue forme
che nei cuor e corpi, gioia pur diffonde
Assaggiano goccia, di amrita corrente
tornan a stadio, innocenza possente
Spins’adrenalina, trasformazion del corpo
bilanciano l'orgasmi, eccesso d'energia
Kundali stabilisce, contatti su mia spina
gran brucior in testa, vò bagnar in acqua
usa caldo e freddo, nuota oppure sciacqua
la colonna Es, è fuoco che arde sempre
Guida peregrini, distrugge città guaste
consuma sull’altare, l'offerta pel Divino
fuoco è un irruzione, nell’uman dominio
Corpo trasforma, permanentemente
Endocrino sistema, e senso identità
La psicofisi crisi, periodica s’affaccia
Risolve la tribù, in periodi di minaccia
Dioniso realizza, nel corpo suo ritegno
baci abbraccia ognuno, è mito eter ritorno
continua la canzone, cammina con maestà
L'Ecce Homo è chiave, a capir sua volontà
suo cerebrospinale, subisce metamorfo
Nietzsche realizzò, cantando resurrezio
sua gran filosofia, là in suo corpo spazio
l'ansia persistente, con perdita energia
cci
La cosmica realtà, ti avvisa, in mille modi
Accade che tu arrivi, a un grado d’energia
Fenomeno imprevisto, stràripa oltre l’ego
In vetta Zaratustra, beato ciò che vedo
Cammin a piedi nudi, su riva mar torrente
Osservo la libido, che cresce si protende
contatti con natura, mi devian l'energia
folgore Jahwè, minaccia oppur protegge
purifica od esalta, la storia una sostanza
e appare alla visione, di artisti ed eremiti
Fuoco divoratore, è Jahwèh degli israeliti
Scrisse un sacrificio, che fece lui per noi
Sì che noi impariamo, valor di sua ricerca
se il corpo è preparato, a contener la forza
Possiàm noi superarci, e reggere la scossa
Tessuti lacerati, e recisi vasi sangue
Schizzi vari effluvi, umori par espande
Cuore che galoppa, il sangue pure sale
lamenti pianti e urla, fù nascita normale
Giobbe e Gopi Krishna, piena fiamma che
Brace ardente in ventre, miseria fa vedèr
dardi fuor da schiena, il fegato è trafitto
sciagur terror assalti, divoran ego invitto
“Om Nama Shivaya, Om Nama Shivaya
Om Nama Shivaya, Om Nama Shivaya
Shivaya Nama ham, Shivaya Nama om
Shivaya Nama ham, Shivaya Nama om
sintomi sorveglia, su corpo e la tua mente
Ruscelli caldi o freddi, scorron nella spina
Lungo la dorsale, bolle aria del serpente
Inizia smarrimento, in vita extra-uterina
così rinasce l’uomo, trasformazione fina
Processo pur descritto, in suolo tibetano
Afri, Cina e India, e tradizional samano
Kundalin risvegliata, Raseno cita Bibbia
il giorno Pentecoste, scende ben in pista
vampate di calore, colomba d’improvviso
vento che possente, riveste corpo e viso
Sifilica demenza, fan diagnosi di Nicce
forma dell'ebbrezza, Dio che proferisce
Titilla il genitale, pressione nella testa
In una stanza buia, un uomo siede solo
Corpo scosso in spasmi, vari muscolari
Dolori e sensazioni, acuti e indescrivibi
Percorron risalendo, piedi e organi lidi
Scende su ciascuno, dona gran coraggio
appar in molte lingue, ispira verbo saggio
è acqua che disgela, e penetra ogni dove
Scalda in vario modo, cuori come il sole
usano la schiena, come un autostrada
2
Nietzsche ci rivela, che l'universo cresce
rispecchia i suoi pensieri, con sincronicità
se uccidi Dio ricorda, che tu ne sei il dolòr
sta lieto ora ti canto, unà canzon d’amor
cxcix
asceta negligente, Natur solo voleva
“Io Amo Dionysus! sempre ripeteva”
Lui ebbe più visioni, prima del satòr
canta Zarathustra, ubriaco di passaggio
l'abbraccio d’un cavallo, emota intensità
alterate percezioni, poesia va disvelàr
Dolori in varie parti, purga la corrente
problemi di equilibrio, tra sesso e castità
Disturbo nel respiro, e cuor in soprassalti
crampi o vibrazioni, gambe ed altre parti
Un albero o la terra, la scaricano via
cc
ruggiti acuti fischi, cranio par esplode
Nietzsche si commosse a compassione profonda, gettò le
braccia al collo del cavallo. Il vetturino irritato lottò con lui, Bruciano or le mani, si laceran tessuti
la risposta di adrenalina catalizzò la trasformazion endocrina scoppia la risata, in suoni chiari e muti
del poeta che caduto in transe, risvegliò più tardi alla visione
unificata di Dio in tutti gli esseri dentro e fuori il tempo
1
La parola sanscrita kundalini significa colei che è arrotolata.
Indica shakti, potere del serpente, qi, mana, num e coscienza.
la Toràh è fuoco e nel fuoco è data, cuoce il cuore e la mente.
“non fare niente, ascolta il tuo cuore e presta attenzione qui
ed ora, se stai avendo visioni o cattive esperienze non lasciar
che offendano la tua vita, prosegui nella danza.” Kinaciau
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
130
A mezzo meditazio, canti oppure piante
risvegli per minuti, oppur per settimane
in chakra di radice, o perineo convoglio
risvegli pur parziali, tornano nel sonno
d’alba di creazione, a gran dissoluzione
o Kali Ma radiante, eterna compassione
di vita temporale, brandisci luce chiara
danzando con delizia, su pira funeraria
Kundalini s’appoggia, su esso srotolar
se è solido esperienza, più stabile sarà
sennò tosto riavvolge, fin altrà occasion
Ganesha è sorvegliante, della sua signòr
se sveglia più veloce, invece vaporizza
ambizio aspirazioni, appaga con dovizia
Mondo par teatro, antico Anàn serpente
zona transizione, tra varie più coscienze
Dea dei cimiteri, riceve offerte sangue
di capre ed animali, rossa brezza sale
vedere la sua faccia, placa suo colore
la Kali simbolizza, paùr mortal terrore
Abuso o restrizione, dell’energia sessuàl
parla or Kinaciau, in estasi ora cuoci
Là nel volto Kali, se vuoi allora puoi
confrontar paure, d'oltre tua esistenza
se sai binaria chiave, verrà nella notte
Rivela calda via, passione rossa forte
Scaldan muladara, pesce e carne rossa
memoria e fantasia, emozional risposta
Crean invece blocchi, vari attaccamenti
dovrai scondizionare, fare spurgamenti
e senti l’emotivo, oscillàr tra decisioni
rivedi le tue scelte, compiute nella vita
malesseri pur vedi, irreali e immaginari
Demoni e pensieri, o spiacevoli scenari
Brucia amato yogi, di cenere coperto
del precedente Io, arrenditi completo
nell’union a Kali, passà presen futuro
riflettono tre facce, triangolo suo puro
Acqua pur lo purga, a mezzo pediluvio
Come bagn a mare, docce ritempranti
Metti in bacinella, d’acqua con il sale
Piedi stanchi a sera, lascia meditare2
Kundalini per Jung, è Dea dell'interiore
visione di Giovanni, di sette stelle chiese
Traversa i sette chakra, sin al nazareno
e porta fra le ciglia, dell’occhio veritiero
Kundalin'energia, spontanea lei si leva
va in effervescenza, Lisa ancora svela
Sospende dualità, e inizia inondazione
Vivi nell'istante, fremente adorazione1
Ganesha è la radice, d’ogni materiale
poter dell’innocenza, elimin ogni male
fa brillare gli occhi, e pacifica la mente
Drago verde-rosso, riunisce in sè la vita
Cerbero oppur lupa, tigre oppur giaguaro
I monti son son scaglie, l’alito è la nebbia
la storie sulle spire, svolgono le membra
Gli yogi meditando, scopriron 5 strati
cui è composto il corpo, simil a cipolla
il primo è detto jiva, la fonte di realtà
Anandamaya kosha, in sanscrito sarà
Sopra lui ritrovo, chakra Svadhisthana
Area genitale, sessual legata all’acqua
come semenzaio, d'incarnazion future
Occhi fiammeggianti, spada doppia lama
esce dalla bocca, emblema lingua umana
quel sconfigge bestie, e profeti di paura
illumina illusione, ne mostra sua fattura
Corpo collettivo è vijnanamaya kosha
Corpò tuo mentale, è manomaya kosha
Corpò num vitale, è pranamaya kosha
infine corpo carne, è annamaya kosha
Chakra Manipura, è li al plesso solare
presiede digestione, fuoco elementare
sensi di Ombelico, gamma di emozioni
risate della pancia, credenze e volizioni
Rinascon universi, nel sogno illuminato
s’aprono dei ponti, nel cielo interstellato
Prodigio della terra, ritorna dio-bambino
grazie a devozione, che illumina suo viso
Brame con piaceri, genera ogni chakra
sopravvivenza qi, tien Muladara chakra
Terra suo elemento, ghiandol surrenali
appar in meditazio, terroso in rossi sali
Chakra di Anahata, presso centro cuore
L’aria suo elemento, espan la devozione
ardente s’alimenta, consuma ogni dolore
apre a compassione, alla fusion d'amore
Ritorno femminile, redime ogni occidente
Cielo darà indizi, una donna il sole rende
Coron di dode stelle, la luna sotto i piedi
sarà Consolatrice, la pianta in cui risiedi
è il chakra di radice, che vigila il riposo
di Shakti kundalini, giù nell’osso sacro
l’avvisa quand’è giunto, tempo ridestàr
Emette vibrazioni, in ronzio particolar
chakra della gola, vishuddha in orazione
Libido e il dolore, raffina in compassione
senti la tua mente, lei parla molte voci
corpo senti scosso, vibrato molte volte
nei blocchi senti spilli, e pizzicano forte
Non serve di forzare, mûlâdhâra chakra
quando cuore s’apre, chakra si consacra
son visti ed affrontati, errori tuoi confini
un iniziazione a Kali, precede Kundalini
disturbi all'intestino, finisce a costipar
se desto ben pulito, apporta la saggezza
innocenza e devozione, forza di purezza
è saggio fiuto che, ospita il serpente
Governa fantasie, e libidini punture
Sottile più dell'aria, e raffina l'umorismo
nei miti storie fiabe, rivela il misticismo
Artista leggendario, oratore professore
Bellezza trascendente, pace superiore
sal in empatia, al chakra della scienza
l'estasi o tragedia, hanno qui coscienza
Ajna o terzo occhio, bisbiglio dei profeti
ascende alla corona, fontana che rivedi
è il settimo sigillo, oltre spazio e tempo
Tago e Siva qui, ci mostran loro tempio
ccii
all'unisono vibrante, io divien un noi
Noi diviene un Io, scelta ed istruziòn
imparo come i saggi, a dir sonò e sarò
Siamo e pur saremo, senza negazion
negazio è costruzione, mental'artificiale
inconscio tutto può, è mente universale
Coscienza del finito, produce la paura
Affetti e autonomia, è mistica sua cura
Raseno cita il libro, di Giov'Apocalisse
vien dal tron'agnello, verbo che ci disse
qui è l’albero di vita, che cura le nazioni
ogni mese frutti-foglie, diano guarigioni
I popoli diranno, saliamo e pratichiamo
Casa di Aelohim, emette Sion richiamo3
così nel Terabuti, nasce un cerchio sacro
le lance sono falci, gli orisha cuor in mano
a colui che tutto ciò, riesce a immaginare
Realtà dell’UniVerso, vien a manifestare
Androgin conoscenza, e mistico signore
nel cuore del devoto, danzan in amore
Il Regno arriverà, sol quando umanità
Riprenderà il possesso, di femminilità
Persa per errore, ignoranza o cecità
costretta nel dolore, della meschinità
2
“resto senza soldi e tutto appare storto, penso d’aver colpa,
la purga invece porto. Thera ha gran potere di assorbimento,
camminare guardando per terra purifica lo sguardo poiché
l’occhio è lampada del corpo, se sano lo illumina, se viziato
lo affatica. Poi metto a contatto Mula e Terra sedendo a terra,
1
la mente ha bisogno di tempo per smettere di fingere, il
e chiedo di assorbire tutto ciò che considero impuro. Il fuoco
corpo ha bisogno di tempo per rilassarsi totalmente, le
di una semplice candela agisce ugualmente. Il lato destro del
emozioni han bisogno di spazio per fluire senza ritenzioni
corpo relaziona all’acqua, fò pediluvi caldi se raffreddato o
nell’assenza dell’ego e allora, forse, kundalini sposa lo sposo stanco, freddi se eccitato, tiepidi in tutti gli altri casi.” Taras
3
“la Natura dell'universo è un campo di frequenze che vibra a
generare le apparenze della realtà. Come i sogni, l'oggettiva
realtà non esistè fuor della mia realtà che la coglie e fabbrica.
Sion significa germe della vita, ed è l’idea primaria dell’io
sono come pure il concentrarsi in se stesso, nel dna e nel
cerchio della danza di armonia dei vari io sono.” Raseno
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
131
è Psiche guarigione, tutto interconnesso
il qi dei guaritori, immerge nel momento
vedono gli occhi, con lenti spazio tempo
tolgo ora l'occhiali, vedo il puro evento
e scavo il sottobosco, scopro tien 3 strati
i primi dell'autunno, poco smangiucchiati
sotto è strato marcio, l'anno precedente
sotto sta più antico, l'humus più potente
quan popolo degli elfi, vien ricostruito
l'ecosistema può, venir lasciato a solo
graduale condurrà, la giusta direzione
gruppi di più specie, a far associazione
Lèpiota procera, è mazza di tamburo
mangia cotta grata, getta gambo duro
preced’apparizione, fungate di chiodini
sullà montagna dice, fungate di porcini
La teoria del Caos, rivela che gli eventi
Solo in superficie, sembrano incoerenti
Mentre sottostante, giaccion simmetrie
Che legano gli eventi, in molte sinergie
a piante cadon foglie, sughero le chiude
passaggio della linfa, ai vasi smette pure
nei rami già spezzati, sughero non forma
restan foglie ai vasi, legate in secca forma
mischiati ad alimenti, stress pur riduce
più qualità del latte, e uova pur produce
Alghe e pesci aiuta, nel mar depauperato
scompone gl'inquinanti, dopo aver trattato
Armillaria mellea, è chiodino saprofita
compar in campagna, a luglio-dicembre
su radici e pian tagliate, buon in ol’oliva
previa bollitura, in aceto un poco prima
cciii
miei stati di coscienza, fanno risonanza
con l'onde di realtà, sia gioia od ansietà
Sogni ed emozioni, son fine propaganda
usati da giganti, per guadagna sostanza
funghi posti al sole, in fessure di cortecce
scoiattol ha provvisto, autunno fa seccare
tien l'ovoli e i porcini, chiodini e canterelli
distingue i commestibi, dai tossici più belli
nel bosco l’aria pura, leggera limpid’acqua
che l’appetito dà, coraggio a immaginarla
riversa entro leggende, i versi del Montale
Amiata è valle d’elfi, e funghi da leccare
Amanita citrina, e l’amanita giunchiglia
pur ottime nel piatto, falloide le somiglia
in boschi di castagni, son funghi indicator
precède giorni maggio, porcìn appariziòn1
Rabbia frustrazioni, dan frammentazioni
ogni divide impera, scompagina l’azioni
il buon insegnamento, può sol facilitare
far rilassamento, persuader meditare
germina una spora, micelio irradia a cerchio
uguale a tel di ragno, appar micelio intreccio
negli anni muore centro, anel espand'esterno
da lì produce frutti, e designa spazio interno
Iniziarono i francesi, a far Funghicoltura
Imitando dai cinesi, diffonder sporatura
Miceli su pacciame, o ceppi piante morte
Agarico dei prati, già cresce nelle grotte
appaiono i porcini, simbionti di castagno
di quercia di nocciolo, nell'aprile-maggio
sott’olio e sott’aceto, cotto crud’assaggio
ritorna pioggia agosto, fin novèm lunazio
ogni pezzo universo, è parte di sistema
più grande intelligente, vibra lui vivente
contièn assorbe dati, tutt'interconnesso
Macro-microcosmo, vibrano d'amplesso
Così è una civiltà, che avanza in espansione
risorse che via incontra, subiscon mutazione
amplifica e degrada, al centro muore piano
passa l'onda e il ritmo, inizia nuovo piano
con balle inoculate, a micelio di plerote
Lentinus e shitake, arbuscular simbionte
son cerchi delle streghe, là nei castagneti
Boleti ed amanite, tra i cerri e noccioleti
Porcino del nocciolo, viene su da maggio
nerisce l'altri funghi, boleti rufu assaggio
piopparello a pasqua, su ceppaie pioppo
cratère cornucopia, par trombetta morto
.9 settembre, Seba:
son simpatie nel bosco, frutto di millenni
così i pigmei foresta, preservano perenni
simbiosi tra colture, natura caccia danza
scambio di risorse, alimenta comunanza
Agarico campestris, comune prataiolo
appare in folti gruppi, in cerchi primaver
montagn'inizio estate, fin l’autunno dura
Galletto gialletto, ama abete e castagno
compar dopo porcino, a lungo resistente
copioso nei mercati, per medio portafolio
consuma cotto crudo, un ora bagno d’olio
par Bosco è un entità, dinamica e vitale
il top di architettura, genìa della natura
è contesa di risorse, a volte pur crudele
mutuo adattamenti, Taras mi concede
insemin prataiolo, su prato fresco d'ombra
fossette di quaranta, per quindici profonda
letame equino metto, maturo con micelio
pacciam a inumidire, zuppo non davvero
da maggio sale su,la russula virèscens
la radur nel bosco, è una rete di miceli
in simbiosi micorriza, con alberi dei cieli
suo margine dà frutti, edùli funghi amati
interzona tra due mondi, delizia di palati
compaiono i vascelli, sui prati e le colline
grasse vesce cotte, in padella fette fine
colte fresche a maggio, tutta carne biàn
con specie velenose, è difficile scambiàr
a prima lun di luglio, trovai la cesarèa
il Fungo alleva piante, a ricavar nutrienti
degrado-gregazione, fanno var ambienti
in associazion di scambi, vivono contenti
Traumi e parassiti, contrastan efficienti
marasmu gambesecche, prati e radure
pur facile a trovarsi, tien ottimo sapore
primavèr pianura, montagna cerchi strè
distinguesi assai bene, da velenose spè
Ferlengo fungo trovo, sotto finocchiaccio
la Ferula comune, dal fusto cavo paggio
usata per far arnie, o tirso qual bisaccia
d'erbe già raccolte, da menadi alla caccia
( 8000 a.C.)
Incontro infreddolito, a inizio dell'inverno
un Riccio tardatario, in cerca d'un rifugio
lo salvo poi lo nutri, con uova latte e frutto
cassa pien di foglie, giacigli inverno sfrutto
son vari strati d'humus, coperti dalla neve
preservano più larve, calor degradan bene
metto in coccio vetro, pur in calda stanza
scopro i tipi insetti, che vivon circostanza
suo gambo tozzo fò, cappèl separatura
a limite del bosco, castagn'esposti a sera
verdone con cappello Taras cuoce a grata
tal russula mi dice, abbonda ogni fungata
cappel arancio e lame, gambo zolfo giallo
fungo prelibato, assiem prugnòl mugnaia
sapor farina fresca, piccin è la sua taglia
cciv
I microbi Efficaci, posti in maggioranza
contrastan'ossidanti, batteri sottostanti
in suolo ed intestino, aiutan microflora
ecologia s’innalza, il ciclo san migliora
spugnòl apron stagione, lungo file vite
sotto peschi-olmi, morchelle fil d’aprile
duran fino maggio, poi segue giromìtra
cioè false spugnole, le cuoci senza fifa
Gymnopilus Pholiota, spectabili junionu
Maitake molto grande, cespo pur 1 metro
cappelli giall-aranci, da fibre brun coperto
da 6-20 centime, asciutt'espàn convesso
1
Se vedi citrina nel bosco, in pochi giorni vedrai pur i porcini
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
132
Spesso tièn umbone, residui del suo velo
in età color marrone, squame fibre brune
lamelle decorrenti, dentìn color giallastro
Legnosa base gialla, robusto gambo alto
Sapevan che i take, san render brilli
affamate son spinte, mangiar tali figli
arrostiti quei funghi, delizie al palato
iniziaron danzare, e cantare d’un fiato
protegge Dieneà, da mùtazion tangenti
e dai liber radicali, e i traumi divergenti
in Cina pur usato, trattar croni epatite
A poter rigenerare, sue cellule colpite
su ceppi marcescenti, ecco forma gruppi
Conife e latifoglie, eucalipto leccio e pino
tard’estate sino, all'autunno già inoltrato
và esser preda larve, al gambo rosicchiato
viandanti affamati, seguiron l’esempio
chiesero avanzi, alle donne del tempio
e per ore a danzare, d’assieme ridendo
poi trovan la strada, tornar loro tempo
Jinseng per i russi, è radice della vita
Capace a stimolare, genoma primitiva
carn'amar compatta coriace ocra di gambo
ha odor fungino buono, sapore amaro tanto
emette molta schiuma, scolo in leggèr sale
cucino in vari modi, sott’olio a conservare1
Tal funghi danzanti, son detti maitake
Le mensole a funghi, gamò ko shitake
nell'isole Taoiste, visiòn della bellezza
mukò sedia rospo, folletto d’eccellenza
efficace inibitore, di cell’invecchiamento
sciolto dentro vino, infuso me lo prendo
preso lungamente, rinvigorisce il corpo
misto con ling-zhi, dà longevo apporto
Un Grifola frondosa, o Polypor frondosus
è il fungo Berbesìn, dialetto piemontese
pare pien di foglie, mangiato localmente
ìn autunno cresce, fronde gradualmente
Grifola è maitake, che orièn sa coltivare
sà scioglier le risa, invitàr corpi a ballare
l'uomo sempre triste, mangia zupparella
di funghi della danza, Uzume vulva bella
apre il cuore e aiuta, sinapsi reti affini
è cura per bambini, gracili e impauriti
placando più timori, al cuore ridà tono
sulle radì castagni, o sull'acero ceppaie
giungere esso può, sin fino ai dieci kili
dopo bollitura, mantiene il suo sapore
gusto di nocciola, sott’olio sta migliore
Maitake Taras dice, è buon anti-diabete
per croniche epatite, più sindromi fatiche
obesità e pressione, efficace se mangiato
fresco oppur secco, in polvere mischiato
licheni son simbiosi, alghe e ascomiceti
Bèrbesin sott’olio, lo cercan buongustai
mentr'è trascurato, dall'altri occasionali
lunga storia d’uso, ha in Giappon e Cina
adatta corpo a stress, cucina e medicina
Lentinu Edodes fungo, rafforza immunità
adattogeno di corpi, funzioni normalizza
contien 1 polysacco, beta-glucano detto
più tumori cancerosi, è capace ad inibire
uccider Hacca-Ivù, e l’immunità istruire
è Ganoderma luci, il Reishi del giappone
per Cina è medicina, Lin-zh tiene nome
il vigore giovanile, mantien e sa donare
fungo pur presente, qui al mediterrane
Raseno ci racconta, novella inebriante
umani in rapporto, con fungo danzante
tra boschi di Kyoto, si perser viandanti
quan videro uscire, più donne danzanti
bollire per 4 ore, bere oppur mangiare
un cinese lo coltiva, accresce il qi vitale
polvere s’è secco, aggiungon a minestre
preso con il miele, un tè caldo poi riveste
Cantavan sul monte, più tengu folletti
i viandanti stupiti, avvicinan sgomenti
adoratrici di Buddha, cercavano i fiori
quan perser la via, e trovaron signori
Io Taras feci cura, 3 volte al giorno presi
per otto settimane, in ascesi e poi discesi
dosaggi del linzhe, per fegato o infezioni
assieme col jinseng, adattoge decozioni
1
la cura và efficace, per l'allergie di pelle
ccv
Il colesterol riduce, assiem la glicemia
Shitake della Cina, suo nome dice intero
amante della quercia, curò tumor al seno
esemplari giovani sono meno coriacei e amari, hanno anello
membranoso, giallo che dopo la sporata divièn marron bruno. infiammazioni varie, esterne pur interne
ipertension diabete, catarro toss'insonni
“Elimina il gambo troppo coriaceo, cuoci a lungo in acqua
bollente, scola in acqua fredda e lava in acqua un po' salata, stipsi ed emorroidi, respirazion difformi
lascia riposare un paio d’ore. Diventa dolce con retro gusto
amarognolo; nelle nippo varietà sa dar sindrome psilocibinica
ccvi
Come pure l’aglio, il polline e cipolla
emana radiazioni, che cellula conforma
libera più effluvi, adattogeno rinnovo
Rivelan l'aria pura, or sensibili ai veleni
un centimetro d'età, crescono per anno
lo scheletro coi vasi, conservano struttura
picciòl flessibi acciaio, fa far tremolatura
vedo un salìce, il tronco pare marcio
ridotto a sottil strato, foglie tiene sazio
corron vasi linfa, appen sotto corteccia
la foglia sostanze, accumula fuor breccia
Le querce millenarie, grazie a legno scuro
impregnate di tannino, un antibatterio puro
resiste marcescenza, più scuro legno appar
sebben marcisca lento, se Giove va scagliar
ghiottoni di cortecce, da tracce vò a vedere
cervo strappa strisce, da faggi frassi abete
Daino sbocconcella, coniglio a rosicchiare
scoiattolo la sbuccia, e traccia una spirale
Scoiattolo pur vedo, in caldo suo rifugio
fame poi lo spinge, raggiungere provviste
noci semi e ghiande, nascosti in altri nidi
letargo suo leggero, distinguesi dai ghiri
verdastri-gialli in cerchi, riveli lor affanno2
Ghiro e pipistrello, istrice e marmotta
Le forze di natura, lavorano anno in anno
Frantumano le rocce, gelo e l'onde mare
la talpa kil di frutta, accumula nei nidi
avanzan le radici, tra molti strati rocce
frammenti levigati, assumono più fogge
Ghiacciai d'ere glaciali, ruppero montagne
e spinser avanzando, sabbie lor compagne
Gli alberi arrotati, da venti sale e sabbie
son bussole ancestrali, bizzarri totem varie
se un albero segato, racconta la sua storia
gli anelli dan l'età, e annate sole e pioggia
secondo lor spessore, cresciuti a primavèr
Legno scuro e duro, è la muta per l'invèr
Su un albero isolato, vè i punti cardinali
anelli larghi a sud, per via calor e luce
al sud cellùle grosse, risalgon pur radice
convoglian vasi d'acqua, e linfe nutritive
un pioppo tremolino, scintilla fil di vento
se cade suo fogliame, resiste a corruzione
metabolismo e cuore, rallentano di forza
s'abbassa lor calore, han corpi irriggiditi
Querce presso greci, furon prime madri
degli esseri d’Arcadia, e i popoli in Aràbi
i cespugli vegetali, fioriron teste umane
Raseno ci ricorda, dio Pan è dio Silvane3
così selvicoltura, saper dell'uomo Bosco
Lui tutte le piante, mette in due riporto
l'edùli e velenose, lavoro e costruzione
armi da difesa, e offesa in cacciagione
Ruma all’Esquilino, pien di boschi querce
sugheri con cerri, e ghiande mangerecce
Faggio detto phegos, sanscrito bhak-sati
significa mangiare, più frutti Iovi dati
Quercùs è robusto, è il Cielo Fegoneo
longevo che sorpassa, più secoli foriero
chioma larga e alta, trenta metri giunge
la luce irregolare, il suolo pur raggiunge
3
2
“pionieri sulle rocce, vanno lenti, così rivelano da quanto
tempo stanno ritirando i ghiacciai da una zona. Emilia
“ovunque nel mondo vi son storie di donne ingravidate da
piante, bestie, frutti; o sangue e seme umani che fecondan
zolle, macigni, ecc., dando esseri dendro-teriomorfi, litomorfi
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
133
così sua umidità, fuoriesce sen marcire
Tollera gran gelo, ed asciutte cald'estati
ama Ther profonda, sabbia od argillosa
albero di Giove, piantato in campidoglio
le noci sotto sale, comprimi dentro giare
a strati più d'un anno, sanno conservare2
ccvii
vive solitario, nei boschi io lo rivoglio
l'albero di Noce, in latino è glande Giove
il frutto falliforme, la sua potenza muove
Frutto suo è la ghiande, mitico alimento
per uomini e suini, di gran rifornimento
tostate e macinate, fanno un buon caffè
sfiamman astringenti, le foglie danno tè
e affonda le radici, alla fonte di Cerère
primo grembo madre, il tutto dà e riceve
Pianta ermafrodita, fiòr maschi femminil
su rami ha foglie gemme, e galle cicatrici
le galle sminuzzate, risolvon bruciature
sfiammano vescica, e vie urinarie pure
Legna tien pregiata, per navi costruzioni
Botti per il vino, far fuoco o far carbone
corteccia tien tannino, per conciare pelli
fare inchiostri forti, che tatuano più belli
Corteccia grigio-verde, liscia giovanile
1
solcata quand’è vecchia, vischio và subire
accumula più calcio, assieme con le foglie
Respinge lumaconi, e larve d'orto toglie
Gran Madre albero vita, tièn sette livelli
e nutre generando, il Suolo e i Cieli belli
protegge la vivente, materia di tra i fossi
ha foglie con tannni, che calmano le tossi
spuntan primavera, le gemme di nocciolo
fior femmina che vento, tinge in giallo oro
a mano vo a incipriarli, nastrini a segnalàr
i pollin fiori maschi, degli altri a fecondàr
la nòcciola immatura, che tiene cicatrice
rivela la presenza, del balanino insetto
Coleottero che fora, guscio a primavera
pone l'uovo dentro, nasce e spolp'intera
settembre larva grassa, for ed esce fuori
altri for nelle nocciole, son oper roditori
i Ghiri e topi rossi, fan fori assai rotondi
il picchio le scalpella, divide in 2 secondi
se tengo poco grano, spero su castagna
Albero del Pane, lo chiaman in montagna
un kil e mezzo basta, bisogno giornaliero
Farina per far dolci, cotti al fuoco vero
il legno brucia bene, elasti e resistente
adatto a costruzioni, per uso ricorrente
l'impiegan a far botti, ceste pali e travi
fascine d'accensione, assicuran focolari
l’acqua di cottura, di bucce di castagne
esalta nei capelli, più sfumatur castane
cotta setacciata, polpa è un emolliente
in maschera da viso, agisce da schiarente
con foglie sue cadute, fò strame d'animali
mesciate con concimi, terricci ho ricavati
suoi fiori offrono miele, molto per le api
in periodi cui son scarsi, l'altri fior dati
Montagna con castagne, nostra Madre è
i frutti assiem porcini, a fine di settèm
colgo con rastrelli, di rami a 2/3 punte
maglio rompe mallo, ad evitar che punge
metto più castange, a seccare sui graticci
acceso il fuoco sotto, sen diretta fiamma
colonne calor fumo, le sudan lentamente
Al termine la buccia, stacco facilmente
Emilia attizza fuoco, carbone legna secca
che Peppe nonno suo, faceva senza fretta
ai vicini ne donava, Giuseppe vecchierello
riceve brace fuoco, e riscalda bambinello
2
Emilia: Le nocciole ricche di fosforo più del pesce mangiate
ogni mattina, aiutano i bambini nello studio mentre le foglie
ricche di acidi tanninici tengono lontano mosche e tafani.
1
d'autunno quan cadono le foglie, appaion cespugli di vischio A liberare il mallo delle noci, ammucchiale sul pavimento e
sempre verdi, piante parassite che radicano nel legno e fanno rimestale tutti i giorni con la forca. Il mallo (tinge e macchia)
bacche bianche, ghiotte per uccelli che spandono ovunque.
fende e cade, allora stendi le noci al sole ad asciugare”.
conservo la nocciola, al sole una semana
nel 23 dicembre, accendevan focarazza
un palo a terra posto, vestito di pagliazza
incendio ora divampa, l'inverno a ricordàr
Inizia fria stagione, il sole vò a scaldar
Le feste dei falò, nei monti dell'Amiata
riaffermano la terra, protetta propiziata
ecco i lustrationes, che girano i confini
la notte con le torce, a prevenir fastidi
1 frate peregrina, tra boschi fra i poderi
Fermato a riposare, accese un focolare
raccoglie poca legna, dal bosco liminale
riparte copre il fuoco, incendio ad evitare
isolati dall'inverno, un calor va collegàr
più cuori riscaldati, allegria fan circolàr
ai fuochi si riunisce, notte s’è attardata
porta cibo e vino, ri-canta ogni ballata
qualche giorno dopo, ripassa quelle parti
rivede cumuletto, di terra sopra al fuoco
calcia tal mucchietto, e sorpreso vide che
legna bruciacchiata, in carbon mutò da sé
nodi e var conflitti, 1 fuoco sà bruciare
in cenere riduce, la fiamma nel danzare
Un focolar che nutre, è rifugio e identità
riannoda più rapporti, in scambi circolàr
Da allora i carbonai, iniziaron più fatiche
cantano la questua, Befane gobbe amiche
la danza d’appenino, di chi lavor in bosco
Mima il carbonaio, uomò emiliano-tosco
Siedi accanto al fuoco, bisogna riposar
poi intuito con ricordi, riescono affiorar
con cibò e compagnia, l’intimo s’espande
Amore morte e fuoco, uniti stess'istante
Parte mia famiglia, ai primi di novembre
per recarsi giù, nel bosco ri-acquistato
inizian costruire, capanna in pali legno
ginestre zolle terra, piazze di contegno
La cenere sottratta, ai campi và tornàr
alla cavità o cratere, fornace Dio vulcàn
spiega con la vita, il mutare lentamente
spiega col il fuoco, il mutàr rapidamente
Avviano taglio bosco, erigon carbonaia
con metodi opportuni, in piazzole od aia
pongon zolle terra, a coprire fuoco e luce
una settimana legna, in carbone si riduce
Vita ha conquistato, il pianeta senza lotta
a mezzo associazioni, e formazion di reti
ogni vivèn sistema, tanto in tanto affronta
Instabili correnti, che le struttur confronta3
sen cibo non è festa, comunitar consumo
Donne cucinando, completan uomo crudo
più forze della terra, capaci san mediare
Cervello s'organizza, collega nuovi dati
ccviii
cuocion cibi vari, ad uman socializzare
all’esperien passate, costàn ricerca senso
comprendere principi, di nuova ecologia
poi viverli in natura, in locale sinergia
attorn ad un falò, è crudo-cotto assaggio
da incolto a coltivato, fò rito di passaggio
La buca delle fate, richiama i Dei Fatales
Tributo devozione, dei milizian romanes
Emerge cultura, quan ci si mett'assieme
Sempre io camino, e mai mi sono mosso
Camino-non camino, son nero vedo rosso
cammino io cammino, e non cammino mai
io sempre te lo dico, ma spesso non lo sai
sia i falò che torce, con cenere dai roghi
ccix
a fare del lavoro, giocàr narrare storie
oppure recitare, o quan qualcun s'ammala
fà festa o nasce-muore, una rete si dipana
il fuoco è promotore, di crescita e raccolti
benessere dell’uomo, i pericoli stornando
da tuoni lamp'incendi, infeziòn stregando
riaccender un falò, è marcare un territorio
riprenderlo all’oblio, e viverlo ancor nuovo
l'io diventa un noi, là in pasto collettvo
si mangia la polenta, si canta beve vino
3
la creatività (spontanea comparsa di ordine), è l’emblema
della vita, dove il meglio di nuove strutture, è incorporato nel
progetto organizzativo esistente,
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
134
Fuoco arancio è centro, cuore dei villaggi
attorno a sè raccoglie, stolti e pure saggi
trasporta i più piccini, alla fiaba popolare
in veglia con gli adulti, attorno al focolare
amico già del vino, visionar'inebriante
cura ed alimento, che ispira pure Dante
cresce dappertutto, in foreste di betulla
nelle pianure secche, lì in Siberia brulla
Per bene prevenire, i disturbi digestivi
assunto vien a dosi, di numeri non pari
Uno e mezzo o tre, cinque oppure sette
via su questa linea, la scelta li consente
Un uomo primitivo, caccia e fa raccolta
consuma pure funghi, vari volta in volta
ha incontrollabi voglia, di ridere spesso
maggior empatia, è delizie e tormento
la notte san Giovanni, avvian la mietitura
Gran fuochi nella notte, fan gioia duratura
con tralci delle viti, ogni fiaccola infuocata
ed Ostiachi e Tuvani, àman Muchamor
assieme col tabacco, in polveri da fiuto
inebriante essiccato, in buchi di ritrovo
per l'acido iboteni, mutàr in muscimolo
gli effetti canterini, arrivano in mezz’ora
con sensazioni gioia, incanto che visiona
stato dell’ebbrezza, riflette il precedente
durante la raccolta, con balli di scoperte
Ricorda il Mantegazza, mill'otto e 71
sempre fu studiato, qual veleno spuro
ma com’alimento, nervin inebriamento
salva pure vita, in campi internamento
e narra qui il Raseno, di baldi giovanotti
con fasce sulle spalle, nel rito dei risorti
percorron le vie cave, in riti iniziazione
fan luce con il fuoco, all'interior visione
L'orina lo conserva, ebbrezza si riversa
a dosi molto alte, si perde una coscienza
amici pur assieme, ubriacano più giorni
gira tra più corpi, serbando suoi ritorni
se raccolta fai, in compagnia d’un canto
la stessa melodia, scirà dal nostro labbro
s'avverte desiderio, muoversi e danzare
più moduli di danza, si lascian modellare
Ebbrezza non è vizio, oppur una partita
è gioia che ti nutre, ritempra la tua vita
degli alimen nervosi, nuov’uso crescerà
finché la terra l’uomo, ancor calpesterà
giunto il momento, di un grande rito
si trasformava, un bimbo in convito
solstizi d’inverno, oppure d’estate
si andava e veniva, dalle tagliate
colto in mesi caldi, secco poi mangiato
agarico moscario, latte uccide mosche
fresco pur in zuppa, 1 basta un giorno
cresc'inebriamento, acqua di contorno
L’assumono sciamani, a forza di visione
preparano se stessi, prima di assunzione
in modo poi rituale, fan richieste al fungo
ne ricaveranno, responso breve o lungo
Agarico Moscario, bello a più non posso
ha zuccher in granelli, sul cappello rosso
lo chiamano dorata, tignosa mattacchiòn
Bianc'ovolo di cocca, fratel del Cesariòn
Là nella Etruria, ve ne son tante
Quella a ipsilòn, è più importante
tagliate le canne, son tutte fasciate
Legate su spalle, alle leve iniziande
Una o due ore dopo, inizia eccitamento
allegri e tumultuosi, si canta balla ciarla
il visionario spazio, alla ganja lo avvicina
e muscolare spasmo, alla coca lo confina
Più visioni indotte, guidan lo sciamano
nelle guarigioni, che aiutano pian piano
anche in cerimonie, pur trovare i ladri
fare previsioni, per figli e per i padri
terrestre e solitario, delle ombrose selve
all'uggia d'aghifoglie, ama pur le querce
In luoghi pure aperti, vegeta da estate
Fino tard’autunno, lontano dalle strade
E salivan la via, che il colle conduce
duro è il cammino, dal buio alla luce
raggiunta la cima, non poco stanchi
son fatti pei numi, ritual generanti
solubile nell'alcol, è la moscarìn sostanza
a lungo riscaldata, ammoniaca rilasciata
L'effetto moscarina, contrasta l'atropina
rallenta cuor il primo, atropa lo riattiva1
l'effetto può durare, pur alcuni giorni
al centro della tenda, viaggi con ritorni
in compagnia di amici, e spiriti antenati
attorn a fuoco totem, gruppi son curati
nostro muchamòr, reca ebbrezza gradi
eguale al vino che, spesso va in rincari
a causa delle vigne, uccise dagli insetti
come Fillossera, o Pèrònspore funghetti
Avanti alla notte, accendono fasci
quelli su spalla, sembrano strasci
al secco scandir, di krotali antichi
iniziandi e festanti, lanciano gridi
i sciamani di Siberia, prima di cercarlo
s’ingrazian la natura, al fine d’invitarlo
In un fuocò rituale, gettano più offerte
dolci pane e foca, o ciò che da la feste
tal fungo muchamòr, ama pur l’Italia
vari contadini, ancor usano muscaria
mangiata come cibo, tempi fame crisi
previa preparazio, riducono i princìpi
e i Liguri contadini, suoi principi attivi
espellono da sè, in diurèsi da sportivi
Ora in discesa, in 3 fasi danzando
due brevi salti, il terzo allungando
fan moto andamento, a spiraliforme
3 gruppi di fiamme, in fila conforme
quan vien trovato, dimostrano la gioia
coi canti e moìne, propiziano la gloria
e piano delicati, a mezzo d’un rametto
lor attentamente, raccolgono il folletto
messo in lenticchie, o in minestrone
il vomito inizia, dopo un quattro ore
tutta la faccenda, risolve in sette ore
digiuna sera prima, ad evitar malore
ne bastan solo due, a dare una svinazio
e giunti ai canali, laggiù alle Tagliate
Tolgon da spalle, le canne infuocate
ne fanno un falò, davanti il Lucumone
Tripudio di auspici, alla nuova stagione
Quelli più piccini, d’intenso color rosso
hanno più narcosi, seccan senza sforzo
a forma d'una palla, a lungo masticato
in 1 solo colpo, inghiottito consumato
Agarico raccolto, giù nel tard'autunno
messolo purgare, in bacinelle d’acqua
che viene ricambiata, dieci giorni tutti
ammannito è infine, come tutti i frutti
1 grammo funghi secchi, è 22 di freschi
varia le sue dosi, da dieci a centotrenta
in 1 giorno sol, duecento per chi è duro
chi esagera di più, calmate col vin puro
Illumina le selve, intorno il Montamiata
ccx
il fungo muchomor, allegro fa cantare
l'usano i Kamciaki, koriachi con jakuti
in terre di Siberia, ha storia millenaria
umani ed animali, lo sentono nell'aria
Bollito sotto sale, seccato senza fretta
fungo di conserva, per stagione fredda
Taras cita Mantegazza: “la iosciamina è come la moscarina,
colto maggio-ottobre, là sul Garda lago
rallenta respiro e cuore e dilata i vasi. Una iniezione di
il tener ovolaccio, dai pover consumato
atropina rialza il battito e respiro. Il sangue intossicato da
1
provano l'ebbrezza, vincer depressione
chiedo all'igienisti, n'insegnino il valore
pùrche trangugiati, senza masticazion
cencinquanta grammi, pesa un ordinario
ciò calcola Batista, gran medico italiano
un mezzodì d’ottobre, dopo la minestra
uomo quarant'anni, corporatur robusta
mangia duecen grami, agarico recente
Fritto con il burro, poi riposa attende
inebrianti, produce orina di pari specie, il sangue moscarino
giunge nell'addome, dà convulsioni, spasmi e salivazione.”
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
135
dopo una mezz'ora, vertigine da vino
sente su arrivàr, sdraia calmo al suolo
comica scollaccia, e deplora l’imbarazzo
recita alla piazza, e grida a squarciagola
sgridata sta suo posto, poi mi fa osservàr
ripete ch'è ubriaca, e gran bene le può far
Le viscer della terra, chiamasi Plutone
Dove vita e morte, fanno la creazione
se mancan le pioggie, è il divino sordo
Muko non appare, qui nel nostro mondo
Sottrarre la pianta, a mezzo rituale
vive suoi fantasmi, s’alza grida e canta
schiamazza movimenti, isterici portenti
alfin tal paziente, quando molto vuole
sa tener in sesto, suo cervello e cuore
Ore due si acquieta, quindi s'addormenta
Nekragogos è, condurr'innanzi il morto
si da interrogarlo, ai vivi dar conforto
oppure scender giù, a visitar l'inferno
saman eroi poeti, viaggiano l'interno
Profeti e guaritori, credono lor fiato
Bèn dorme di filata, tutta una nottata
mattino mi racconta, aver godut'assai
tutt'intero giorno, tristezza era passata
felice m'insegnò, fungo è un toccasana
sonnecchia e poi ripiglia, a dare simpatia
poi pranza frugalmente, sintomi van via
allegra in gran piacere, resta fin le sette
sent'un pò vergogna, al mattin seguente
Il piccolo fungo, al mattino appariva
a calar della notte, scomposto finiva
più vermi lo avevan, ben consumato
nemico che uccide, e calore più afo
sfortuna fu un grembo, sterile di terra
la santità del seme, è grazia sottoterra
un fallo sacerdote, nell’uter penetrava
e un ab'origen atto, alfine lui operava
or un’altro giorno, mangia muko fresco
masticando molto, 2 grammi la mattina
seguono altri due, il giorno ben si sente
infine 3 e ancor 3, benessere s’estende
Camilla in Rovellasca, robusta di 20 anni
3 grammi muko secco, misto zabaglione
rivèl più confessioni, senza alcun pudore
solleva pur la legna, di forza con amore
Dovevano i fedeli, recare 1 dono al dio
mangiar morir con lui, nel comune rito
lo avevano cercato, colto poi mangiato
invocato tra di loro, lui ha manifestato
Accade in carestia, la vita va ibernare
il Cielo quà rifiuta, suo dono seminale
il Tuono si fa carne, per mostrar la via
La Lisa qui ci narra, samàn psicologia
umore è calmo gaio, limpido il pensiero
sensazioni in luce, lavora e parla allegro
pranza in appetito, ride e fa schiamazzo
con muscoli erculèi, lavora con sollazzo
orina guarda e dice, ho tentazion a berla
Passa una serata, allegra e mi ringrazia
al mattin seguente, serba buon ricordo
l'allegria rimane, perdura tutto il giorno
Dio la promessa, sempre mantiene
Colui che riceve, un suo figlio diviene
Pan fungo Peana, grida eleu eleleu!
è l'Iniziazione, irruziòn nel mondo mito
C'invita a recitare, per fare il nostro rito
L’archivio dei copioni, giace nella psiche
cantan santo fungo, i celebranti orsù
Profonda e collettiva, è una ed infinite
fà visita a 1 malato, diviene quindi serio
uscito poi riprende, a ridere e a vociare
normal temperatura, ha pupille dilatate
normale tien respiro, guance accalorate
Lino in Rovellasca, tiene trent’otto anni
da sei mesi è preda, profòn malinconia
prostrato da più lutti, decide di provare
ingoia 1 gramo secco, poi va continuare
un canto o Peana, di Pan od Apollo
àlle nove un tratto, ogni sintomo taceva
giorno dop ancora, allegria ben resisteva
Batista ora descrive, 1 prova sulle donne
che soffron depressioni, doli come doglie
La cura dura e dura, per una settimana
e già dopo due ore, arriva il buon umore
comincia lui provare, benesser ed affetto
torna da famiglia, allontan ogni sospetto
è gentile signorina, che è solita ber vino
san a ventott'anni, e un corpo gracilino
ingoia ben 2 grammi, d’agarico seccato
fa colazione pane, con cappuccin amato
Dichiara di sentirsi, l'uomo di una volta
Mi assicura che, idee ben fanno svolta
il polso ora gli prendo, è più fortificato
dopo dieci giorni, perdura simil stato
Poi vengono tremori, correr tiene voglia
ha lievi capogiri, balbuzie e rosso in volto
vertigini vuol pianger, perde la vergogna
alfine si rilassa, emerge ciò che agogna
Culto sacro fungo, chiave dei misteri
di abissi sotterranei, e fonti oracolari
lamenti evocazioni, al fungo in aldilà
chiedon Tagete, portar sapienza quà
dopo di due ore, prende altri 2 grammi
con acqua compagnati, inizia fare salti
crede d’esser brilla, come s'ha bevuto
dice che negli occhi, ciò è riconosciuto
Centro sotterraneo, tutto concepisce
verbo si fa carne, Dio seme rifiorisce
disgrega si ricrea, materia nella morte
tutto si trasforma, nella fornace sorte
per un paio d'ore, ha immagini svariate
là davanti all'occhi, allegre pure vaghe
ma prima di ore tre, nervosa si ridesta
torna far schiamazzi, salti e dir scemenze
con libertà fa scherzi, senza interferenze
riduce il suo danno, a evitare penare
se invece maltratti, senza un decoro
svanisce l'effetto, d'aiuto e tesoro
a bocca lor che parla, affior insalivato
il seme del divino, trasmette di per sé
Forza della grazia, per popol sostenèr
ccxi
contrasta il potere, nocivo del fungo
un erotico gioco, allieta quel fungo
poiché intimità, lo eccita appunto
se pioggia non cade, Gaia protesta
non nascono fauni, e caccia s’arresta
una Pioggia contiene, il germe di vita
emessa dal cielo, con urlo e le grida
le immagini del mito, proiettano le mente
archetipi potenze, che portan luce in sé
fai collaborar, tuo conscio con inconscio
l’energia in conflitti, si libera e fa posto
Entro ognun di noi, esiste già una mappa
ignorata pur a lungo, và esser spolverata
lavoran nella psiche, profonda dell’umano
Attore e guaritore, assieme fan sciamano1
il seme è portato, dal vento su terra
Imparo maneggiar, accesso ad altri mondi
fò spazio a lor presenza, entro mia cultura
lavoro dissociazio, psiche è mia compagna
Inizio in una cava, bosco oppur montagna
danze con mimo, richiaman portento
Incision rupestri, ne traccian evento
è parola scritta, un modo di pensare
epoca precisa, che volle tramandare
scopo d’ogni rito, passaggio iniziazione
Piante sapienza, sapean comunicare
il figliòl del tuono, Je-suì fan parlare
1
penetra in grembo, tra solchi sotterra
Radici di piante, ne prendon sapienza
la fissan in luce, a nutrir la coscienza
quan l’uomo usò, sol arte scrittura
mutò le bevande, in statica cultura
del mondo della vita, cambio percezione
il mondo sovrumano, irrompe alla realtà
Rigenera strutture, coscienza e identità
Lo sciamano nella civiltà moribonda, è spiritualmente senza
casa, le sue esperienze e visioni, vissute nelle iniziazioni, son
spesso viste come processi patologici o demoniaci da clero e
psicologi . Tappe iniziatiche samàn: chiamata, sacre nozze
con la ayami (psiche ind-collettiva), smembramento, discesa
agli inferi (drago), doni di cura, ritorno festoso a casa.”Lisa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
136
e lavorano da sé, dal fondo della psiche
più simboli viventi, una volta risvegliati
rivelano una storia, che vuol partecipazio
al fine trasformare, inter cosciente spazio
è risveglio turbolento, corpo n’è linguaggio
Psicosi temporane, compagnano passaggio
Incontri di energie, d’istin di vita e morte
prima di rinascer, qual essere più forte
vissute sequenze, oppur al contempo
estetiche figure, è psichedeli avvento
geometrie colore, dietro palpe chiuse
collega lo sciamano, mondo delle storie
accendi tuoi falò, e danza dentro cerchio
balla ad occhi chiusi, al ritmo di tamburi
il moto è curativo, in mezzo alla natura
Legato a nonno fuoco, luna senti pura
Innescano pensieri, in dormiveglie fuse
ai mali dell’umano, a crear significato
cura depressione, più crisi esistenziali
laceranti malattie, con arti magistrali
vissuti autobiografi, in eventi personali
traumatici o rimossi, assiem emozionali
catena condensata, engram molto forte
Chirurgici interventi, e pericoli di morte
Uomo coraggioso, che sfida più misteri
Medico erborista, conosce pian maestre
il fuoco lui alimenta, nei riti poi confida
spia nella natura, animal eletti a guida
ritrova ora il divino, che cura dentro te
cuor esprime danza, cedigli il permesso
Il gran peccato è, smettere di amarsi
Perder l’autostima, cioè non perdonarsi
ccxii
è iniziazion per Jung, confronto con il Sé
accrescere individui, sbocciati pienamèn
eroe o sciamano, dormiente in ciascuno
la nascita esperienza, è titàn sessualità
aggressivo sadomaso, radice di violenza
esplode l’aggressione, e autodistruzione
Estasi e agonia, s’ha in nascita tensione
Là in molte culture, v’è celebrazione
è guida che rilascia, l’erotica sua gloria
Il viaggi dell’eroe, echeggia iniziazione
viaggia in molti miti, self-realizzazione
il mito ti trasforma, quan l’attivi in rito
Inanna e gli altri dei, vedi là in convito
Saman è parola, tunguso manciuriano
e Lisa cita Jung, nelll’esperien di sogno
Si vive in un teatro, parabole in ritorno
emergon verità, importanti all'individuo
visioni di sciamani, tungusi oppur buriati
si vedon fatti a pezzi, riempiti di cristalli
di quarzo poi cuciti, le donne lì a cantàr
ecco nostro eroe, sciaman grande sarà
Spesso lo sciamano, riattua iniziazione
prima d'una cura, fà rappresentazione
Qui il potere mito, attiva trasformazio
L’eterno ridiscende, nell’umano spazio
quarto tipo è, traspersonal coscienza
l'apprendista solo, va in folto di foresta
con gli animali vive, fortifica nell'acqua
apparta tra montagne, e solitar deserti
sconfigge cicatrici, e porta cuori aperti
Alce Nero Oglala, durante giovinezza
Ebbe gran visioni, tenute in timidezza
lo sciamano cura, ristabilisce o aggiusta
l'illusione d’ego, svanisce in un copione
individuo sperimenta, gioia e la fusione
sal arrampicando, cammina pur veloce
risale ridiscende, sui fianchi dei pendii
giunge pure al top, del suo sfinimento
di colpo poi cadrà, in un visionamento
Sviluppano legami, con entità interiori
scopron la visione, esclusiva d'esteriori
deriva da paure, di morte cambiamento
trauma che irrisolto, reca suo tormento
L'aquila m’insegna, gran volo siberiano
l’orso col salmone, danzano man mano
uccelli con le piume, insegnano costumi
monti e foreste, il valore d'acque fiumi
sei attore guaritore, rispolvera tuo mito
riagganciati alla terra, fà ponte col rito
Radice della vita, si scopre modellata
guardo dentro fuori, verso mar di stelle
in boschi d’Amazzonia, medicina è pelle
chiaman Ayahuasca, la liana d’antenati
il tè della chacruna, e Banisterios Caapi
Dioniso accogli, linguaggio natura
è voce animale, di piante di stelle
nacque il teatro, da estasi e gioia
e da gesti rituali, a vincer la noia
limite estremo, è coscièn transpersonale
archetipi han coscienza, possono pensare
incontri di sorgente, estingue sete scienza
Samano fa rituale, attrarre o allontanare
fa mappe itinerari, di cosmo di coscienze
lavora con i climi, e le piogge dei raccolti
la caccia fecondare, i problemi far risolti
il cuore vi trova, cura e nutrimento
Se sveglia e rivive, fa umano maturo1
esperto della trance, nel luogo siberiano
a mezzo volontà, contatta altre realtà
rapporta lui entità, ed acquista abilità
che lascian trasalìr, l’ego un attimino
esercita influenza, su scelte di tua vita
oltre mia persona, appar il punto vista
cambi di coscienza, emersi con talenti
giace in tè profonda, l'ombra sconosciuta
da demoni smembrato, in immedesimazio
vedo sento l'ossa, che rompono lo spazio
somiglia samadhi, a un coma cosciente
opposto allo shock, o eccitazio corrente
prossimità di morte, accomun esperienze
Paura è confine, che il mistico attende
non sfiora la psiche, svalutar nomi entità
potenze negate, van nuove a mascheràr
in sintomi converte, malesser razionale
ancestral divinità, van sempre a rivelare
motivo spavento, ad aprir delle porte
scatena l’angoscia, paur della morte
miriadi i modi, mutàr stato coscienza
Lisa ci descrive 4, gradi di esperienza
1
Jung: la fantasia è un entità psichica reale in quanto accade
da sé, se tu partecipi al suo mito/dramma così come sei, avvii
il processo di individuazione: ogni essere o cosa che incontri
è partner nel dramma di creazione che man mano ti si svela.
Levi-Strauss: il tempo del mito/sogno vuol partecipazione per
sostenere le energie capaci di curare. Gli antichi riti iniziatici
greci chiarivano la sensazione individuale di vita e morte.
emergono casuali, eventi tuoi latenti
persone che passan, nascita e morte
vedon la realtà, che soffre e distorce
da cosmiche influenze, cantata ricamata
viaggian oltre l'ego, in menti e corpi altri
in processi di natura, siddhi yogi erranti
agiscono l'archèti, sèn causa manifesta
archetipo produce, costrutt'immaginali
Veicolano questi, le mie energie mentali
capace a favorire nuovi atteggiamenti
cioè comportamenti, sopra i precedenti
gruppo unito ascolta, saman iniziazione
nuovo guaritore, è amato con sua storia
Và esistere nel mondo, fuor d’ideologie
abbatte pur barriere, di mono strategie
Urge l’assistenza, all’indigeno ch’è in te
dagli un vitalizio, sciaman sarà per tè
crebbe di coraggio, consigli poi da saggio
Danza sulla terra, mostra tuo messaggio!
interrotta connessione, dell’anima angusta
Scova il suo guasto, che in corpo s’incarna
Ritrova sue storie, entra in suo dramma
Seba mio scambia, se vuoi farne parte
e cosmico dramma, risveglia con arte
Divino percepisci, estatico ascendendo
la cura è conoscenza, del mitico legame
di mond'immaginari, e terreno dimorare
coscienza di tal mondi, fa l'antico ponte
presente nella psiche, lega loro sponde
accresci tolleranza, all’ambiguità binaria
la terra ora è teatro, di vita immaginaria
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
137
le storie son create, per noi ad ogni giro1
la tua risposta ad esse, fa o disfà confino
Vita loro hanno, che al mondo manifesta
attraverso nostre vite, qual dolori o festa
se scordi il rapporto, perdi posto e scopo
Thera appare morta, senz’enzimi e totem
L’anima diparte, il sognare va errabondo
muore canto danza, muore pure il mondo
Rinnovo del mondo, come di noi stessi
Dipende da creazione, di teatrali spazi
dove l’irruzione, del sacro può accadere
a sostener i vivi, in un tempo a decadere
Amrita nella coppa, diviene la coscienza
goccia-goccia sale, scende alla sapienza
risveglia alla coscienza del bambin divìn
e recita nei miti, ogni personaggio alfìn
ingaggio dai reami, accade giornalmente
l’attore in tè nascosto, risponde tal invito
i modi sono tanti, sincronico è l’ambiente
in vento tra i capelli, un canto ricorrente
rapporti tra due mondi, salvano a vicenda
nostr’anima di sogno, è cosmica faccenda
è tale sua sostanza, che musica la muove
sforna la realtà, che cuore poi commuove3
incontri di tal viaggi, samano cant'intanto
gruppi dei presenti, supportan trepidando
1 intrattenimento, conforto e nuova fede
provano gli astanti, riuniti in quella sede
un indigeno si vive, custode di natura
per guarir pianeta, cura sua struttura
Son gesti d’amore, poesie connessione
Profondi e istintivi, ai mondi dell'attore
alimentan l’un l’altro, Martin ci ricorda
le cerimon che fate, fuoco e sol accorda
Nei regni immaginali, risiede quel potere
Portar alla coscienza, e sàman ottenere
ad aiutar l’eroe, a percorrer strada buia
clan appoggia in coro, con canti ripetuti
Tamburo suon furioso, sale eccitazione
avvengono i sogni, entro Grande Sogno
Uomo scrupoloso, estingue suo bisogno
chi suo sogno perde, perde scopo meta
Le linee del canto, conforman la terra
aborigen le cura, e le snoda cantando
ogni cur richiede, una gran preparazione
diagnos trattamento, dramm’invocazione
dramma porta i sensi, piano a risvegliarsi
solo in quel modo, sognar sopravvive
come nel teatro, una cura è una catarsi
Visnu addormentato, disteso su serpente
abissàl con sette teste, emana ricorrente
bolla che contiene, Ganesha e Brama luce
creatore d'universi, in sogni che produce4
Il seme risvegliato, vince il dur terreno
civiltà che muore, degrada in burro nero
tempo transizione, germoglio vuole luce
Nuovo nutrimento, per sogno che riluce
mancanza di senso, oggi sforna tumori
attraverso l'attore, l’audience può vedere
gli esser di altri mondi, spettacolar agire
battaglie pantomime, per demoni epuràr
Storie ed eventi, che fissan momento2
negli uomini pazienti, partecipi al curar
Bolla d’ego sogno, ignar di star sognando
scambia tale sogno, per quotidian vivendo
accade che ti svegli, il mondo perde senso
or sei buddha mukta, epopte banzi tempo
Kitche Manitu, ovvero il Grande Spiri
e spegne speranze, ambienti e colori
ogni luogo rivive, nell'in-cantamento
non sottostimare, le tue connessioni
Teatro è antico rito, sciamanico di cura
Oggi distinguiamo, tra reale e fantasia
quel sogno ripeteva, e in canti lo narrò
chi ascolta può sentire, istor che generò
infine poi decide, dar forma quella trama
Offre di sua vita, al mondo che lo brama
mantien poi vitale, lo spazio in cui vive
natura ascolteremo, che piange a ricordar
ci chiama alle sue storie, ancora a recitar
cresce pur la danza, dilaga la visione
alle storie che sono, dietro agli eventi
attivano scopi, per psiche ed ambiente
dan senso alla vita, armonia ricorrente
Attore incarna ruoli, di fronte più pazienti
ricrea sua iniziazione, risveglia le energie
della trasformazione, che prova trasferire
oggettivo soggettivo, scienza con poesia
Natura abbisogna, di tua ammirazione
Paur e gioia muove, in mezzo a spettatori
pronti per viaggiare, tra lumi con passioni
cantan la canzone, danzando con costume
al suono di tamburo, sonagli oppure piume
pur moderna scienza, nasce con i sogni
Bohr come studente, in lor trovò fotoni
spazi-luce Einstèin, ncorre con la slitta
Risposte al creato, ne fan sensazione
in recipro rapporto, Lei apparteniamo
e l'animo umano, con lei contrattiamo
il buio fa da sfondo, per alba d’altro mondo
s’attiva possessione, a cuor dello sciamano
1
“Gli Aborigeni Australiani chiamano tale spazio jukurpa, la il palco è come cerchio, fatto con le pietre
terra del sogno che vive oltre la superficie di tutti i fenomeni che invita a rivelare, più spiriti e paredre
visibili, in costante attesa di esser risvegliato nella sua forma
terrena; per loro creare è risvegliar, così ritengono essenziale
incorporare il jukurpa nella propria coscienza. Sanno che se
smettessero di cantare, gli antenati partirebbero, il potere
sognante contenuto nella terra cesserebbe e tutto perirebbe.
Osserva emozioni e gesti inconsci di rispetto per un tuono,
l’eco, i tramonti, qualcosa risveglia le nostre rituali risposte.”
2
Jung visitò gli indiani Pueblo nel New Mexico e realizzò
che la conoscenza monorazionale non ci arricchisce, bensì ci
rimuove sempre più dal mitico mondo nel quale una volta
eravamo di casa per diritto di nascita. “La tua pratica rituale o
religiosa alimenta la psiche del mondo. Percepire il proprio
senso mitico, fa esistere il mondo in pace e bellezza” Jung
Nella nostra psiche, singola e di gruppo
accade il tempo mito, nostro vero frutto
il mito allor c’invita, a ricoprire un ruolo
Per salvar la vita, e riportarla a nuovo
per popoli tribali, vi è un unica realtà
che pratica efficiente, vibra in varietà
alla mitica realtà, darà matèma tinta
ccxiii
e coltivator del cielo, preparano terreno
falciano raccolto, a nutrire sogno intero
i semi miti e riti, rinnovan vita intera
in sogno vide cielo, il sole luna e stelle
su terra vide valli, coi monti con i laghi
Isole e pianure, foreste pioggie e prati
depone in ogni cosa, suo soffio della vita
da nulla creò pietra, acqua fuoco vento
all'Acqua dà purezza, Terra guarigione
al Sole dà la forza, di luce e del calore
le Piante di potere, son tutte collegate
A mezzo di radici, là in Terra radicate
tutto al proprio posto, bello da mirare
Kitche Manitù, crea il mondo vegetale
Uno spirito di vita, diede ad ogni pianta
di crescita di cura, essenza che t’’incanta
Kundalini Afrodite, depose l'uovo mondo
in calice oppur cranio, Eros esce in tondo
col tempo acquista l’ali, o turbini di vento
innalza serpeggiando, somatico portento
Per dare un armonia, all'ordin della terra
colloca ciascuna, nel luogo più appropriato
crea poi gli animali, ciascuno da una forza
assieme alla natura, nuotàr volare possa
Dal seme si dispiega, spiral intelligenza
kundalini che sale, stagion e conoscenza
Alla fine Manitu, un umano va a creare
Annata è il nome del serpente, significa infinito senza fine. Gli fà dono più grande, l’arte di sognare
Ogni aspetto della creazione, dagli atomi alle galassie, nasce così come lui avea, fatto mondo in sogno
3
Lo sciamano è maestro di gioco, danza e canto nel terreno da questa energia che ha moto roteante, spiraliforme e vortex allor l’uman poteva, crear a suo bisogno
della sofferenza umana, con tal atti, le persone son risvegliate ondulatorio. Il moto, dal nulla centrale espande spazio-tempo
dall’incubo della malattia, il mondo è rivelato come paradiso. nella complessità, all’acme rovescia il senso di moto e ritorna
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
4
138
“Ciò che sogni è, seconda tua esistenza
Forgia pure gruppi, culto e coesistenza
è forza motrice, consiglio d’ogni azione
Sognare è camminare, è rigenerazione
Dioniso bambino, è tempo che risvegli
e l'Albero sostiene, quel sibilar che vièn
rintraccialo con riti, giochi e stratagemmi
vestito in pelli nere, ed occhi ben scoperti
in Africa rinasce, nei boschi suoi conventi
il serpente parla, con lingua BI-forcuta
Vivere è sognare, su un parallelo piano
Realtà interdipendenti, là nel quotidiano
invisibi sogn’inconsci, indirizzano l’agire
narrano emozioni, di gioia o del soffrire
Compia la missione, di chiudere la porta
E sigillar l’eccesso, di unà ragione morta
esplodono più fuochi, fuor della sua porta
governa Lui chiusura, nell’epoca di svolta
Vivon l'ab-orige, nei loro sogn’immersi
Sogno con creazione, son i stessi versi
l'interpretare i sogni, è oracolo preciso
presso gl’Irochesi, è il supremo officio
Amar esser amati, è ragion già sufficiente
Tago insegn’amore, a chi non tiene niente
Scopo sta nel gruppo, che crea significati
Se qualcuno l’ama, continueranno i fiati
i sogni provocati, indotti dal digiuno
Isolamento o danza, estatica o rituale
assunzione d’erbe, l'arte oppure coma
segnano contatto, col misterioso soma
ora vengo e busso, alla porta d’ogni cuor
se qualcuno m’apre, stranièr diveng’amico
Tago è drammaturgo, e buffo si comporta
conosce la commedia, apre-chiude porta
Serpente di fuoco, è lo spirito del sogno
viaggia sulla terra, e insegna a più tribù
dove e come viver, è il rosso Barramundi
Persefone kundali, in laghi e mare mundi
a volte scende in ruolo, lui ama recitare
passa inosservato, non vuole disturbare
qualcuno prima o poi, lo vede riconosce
scopre dai dettagli, che lui tutto conosce
di Tago con Ganesha, Sesto và parlar
allor lui si presenta, la maschera si toglie
Augure col bastone, insegna con le foglie
lascia le sue orme, ben salde sul terreno
accadde alla Vincella, e fu Terabuti vero
gioco del blu puffo, Shiva Krishna o Pan
son tutti i personaggi, figli al sognatore
animati inanimati, lo sentono creatore
ognuno sogna un mondo, dove divien rè
potèr creativo che, ciascuno ha dentro se
scegli immaginario, e mettilo su scena
poi recita una danza, sacra oppur oscena1
Raseno qui riparte, con l'abero shamàn
Arbre in anagramma, è l’inglese brain
divièn latino bru, ovvero il cere-brum
albero binario, con due funzioni orsù
voler lasciar il mondo, è uscire dal teatro
lasci un dato ruolo, trasàl ad altro stadio
sistema nervoso, cosciente incosciente
tien in vita il corpo, automa-tica-mente
ed elabora più dati, l'offre alla coscienza
questa gode gusta, soffre o cambia festa
l’anima-bambino, se è piena di paura
Ti vien sostituita, portata all’aria pura
Questo albero è diviso, ìn dodeca parti2
emisferi nella tesa, midollo ed intestino
dramma sogno gioco, tra virtuàli mondi
o lasci il labirinto, o giochi e ti confondi
accetta d’indossare, maschere che scegli
e godi fin in fondo, gioie e suoi tormenti
Fasci di più nervi, son tronco di tal’arbre
chè nutron il corpo, flusso dati entrante
libero pen-sèr, anagramma di Ser-pèn
pensier dal Dienneà, fuoriesce si tramuta
pensier informazione, poi la mente tesse
genera linguaggio, in tao binario pesce
Scopo del pensiero, o del serpente antico
avere conoscenza, di linguaggio ambiguo
Alber sacro verbo, dice A-bra KAD A-Bra
divide l'esistenza, in profan oppur sacra
nel Giardino d'Eden, fa crescer seminare
crea per uno scopo, il frutto da mangiare
per uomo separare, da sua natur primaria
costringerlo viaggiare, là nei mondi maya
Adamo fà l’amor, con Lili prima donna
e astuta la Lilìth, di Jehova fu la porta
dal'Eden poi lei vola, desert'occidentale
in sabbie s’accoppiò, per genti generare
Adamo è castigato, da Jehova in castità
Ogni notte allor Lilìth, lo viene a visitàr
Lei copula su lui, fa nascer un Samuele
androgino profeta, che kundalìni tiene3
Lisa ci ripete, che confrontare il drago
è lasciar cadere, un dogma più ostinato
assieme pregiudizi, e accetta dialogare
a proprio innato sé, iniziandol ascoltare
Plutone cambia pelle, in rito dei misteri
si lega con la luna, e il moto andirivieni
frequenta le paludi, del basso muladara
muore e poi rinasce, sale e torna a casa
l'aquila in agguato, pronta ad afferrarlo
Dogmatica cultura, tende a calpestarlo
Van sotto etichetta, e mancano la cura
istinti della psiche, e credenze di natura
se reciti con stile, sul palco della psiche
accade la catarsi, e vinci le tue sfide
Trovi or libertà, nel recitar la parte
Recita pur Deva, e cura pure l’arte
Messia riluttate, a volte siam tutti
pigrizia o paura, ad usar nostri frutti
tuo cuore si chiude, se non ti perdoni
dal buio pur esci, usando i tuoi doni
un ego morente, pare fin del mondo
sebben dietro esso, v'è libero fondo
ma è sol la paura, che fa resistenza
blocca nel mezzo, d’inconsistenza
L'ego è rifatto, dopo un supplizio4
e compiti nuovi, attendon novizio
ogni buio in cui cado, è iniziazione
passarvi attraverso, sarà soluzione
Anziani ora vedo, apparir da ricerche
ogni epoca e luogo, mi parlan in versi
mi guidan in viaggi, a tornare rinata
Uscire dal buio, redenta e integrata
Comunicare drama, della iniziazione
è risvegliare pure, il poter di guarigione
Così l'apocalisse, rivela un suo copione
Fuor ogni giudizio, esprime iniziazione
Herme caduceo, due vipere accoppiate
trecciate fra di loro, attor spina dorsale
Cambia la sua pelle, Tiresia nella danza
Ser-pe di sapienza, unito alla fragranza
Un albero pur vive, tra la terra e il cielo
appar creator di cosmo, ossigeno terreno
in uomo suo gemello, ascende numinoso
rigenera ogni storia, e brucia caloroso
Fumo sal al cielo, suo legno sa scaldare
piantato nel giardino, diviène ombelicale
Offre frutti dati, in simbiosi col serpente
7 gradìn samani, attendon pretendente
4
"Tutti i punti di riferimento precedenti appaiono distrutti, se
Lilith, come la sumera Lamasthu, la greca Lamia, la slava
Baba Yaga o l’indiana Kalì, è il lato terrificante della psiche ti arrendi e resti osservatore, aiuti il decorso dell’esperienza,
1
In lingua rasna maschera è porsen (da cui il latino persona).
femminile che può rapire in estasi cosmica. Da lei differirono guidata dalla forza del num, qi, kundalini o mana interiore.
La coscienza scende man mano nei vari livelli, frattalizza e 2 plesso branchiale; nervo radiale e nervi del torace; nervo
i sessi. Adamo fu primo uomo con cromos.Y tramissibile. Per Nel taoismo cinese, passare il ponte del drago, significa
assume una forma legata al tipo di livello che attraversa. Tal ulnare, sciatico, femorale, tibiale, peroniero e tutti i recettori la genetica, egli comincio a differenziarsi dall'ermafrodito
completare un passaggio iniziatico. in Cina tale frase, allude
viaggio tra micro-macro mondi, richiama il mito del labirinto. interni per lo scambio d’informazioni tra corpo e ambiente
originario (lilith) 60 mila anni fa, nella valle del Rift in Africa oggi, anche al passare vari esami o gradi di maturità.” Lisa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
139
la Genesi ci dice, in ebraico ricorrente
Albero parlante, per mezzo del serpente
3
Buddha sotto pianta, ascolta la sua linfa
s'alza la tempesta, e giunge Mucalinda
potente re serpente, l’avvolge sette volte
spiega suo cappuccio, ripara dalla morte
trascorsi sette giorni, è temporal finito
i fantasmi riannodati, nel linguaggio mito
a livèl molecolare, or torna la coscienza
riveste form'umana, serpente conoscenza
dicon gli sciamani, che a spiriti parlare
nel corretto modo, metafor devi usare
i Maninkari spiri, che inviano loro miti
appaion intrecciati, nei Diennà confini
ccxiv
e spiriti ed enzimi, creature in miniatura
molecolar computer, in ribosom struttura
in celle fattorie, seguono un programma
ed usan 4 basi, a comunicar la gamma1
il ridondè linguaggio, usano sciamani
doppie cantilene, per curar gli umani
twist yoshto yosto, dicon del linguaggio
usato come lente, nell’icaros passaggio2
esaminano cose, cauti attentamente
nòn troppo vicino, parlare normalmete
Vi girano a evitare, pur diretto scontro
così posson vederle, chiare tutt'intorno
Son tutte relazioni, con spiriti prodotte
fatte in questo modo, su indirette rotte
Ipnotici tranelli, spontanei ed indiretti
Riflettono natura, doppia degli oggetti
visti in doppio modo, in lingua bipolare
soddisfa 2 emisferi, descrive in circolare
per parlar al Sè, v'è ipnotico improvviso
Dioniso è presente, ha maschera su viso
è maschera Dionìso, natura della mente
musica e illusione, teatrale fondamenta
1
l’anima è teatro, con più individuazioni
Il viaggio dell’eroe, ha infinite variazioni
mi parlano le fiabe, di mappe da seguire
raccontan esperienze, là dalla mia psiche
Psiche appar teatro, al mondo della cura
Vuol io sia l’attore, l'eroe dell’avventura
Ogni storia è, version d’antico dramma
Identico perenne, ogn’anima lo spanna
modo cui lo vivi, con enfasi e passione
di vita mondo e senso, fà rinnovazione
Sostanza delle mente, chiamala poesia
inconscio tesse drami, è drammaturgia
rispondi con rituali, alla vita di quaggiù
scoperto questo fatto, recita anche Tu!
Le sincronicità, ora iniziano accadere
dicono che psiche, è pronta intravedere
in fatti del presente, colgo ora l’essenze
Vivo rabbia e stress, piena indifferente
Kundalin serpente, qualora si risveglia
viaggia sulla spina, e attiva vari centri
Allarga la coscienza, in ciascuno d’essi
Lei è la sostanza, di quei mondi stessi
e nei regni paralleli, di magica realtà
apprendo entrare uscire, còn la volontà
viaggio vuol 1 porto, a partire ritornare
chiamal axi Mundi, grotta selva o mare
Kuan Yin bodisattva, cavalca dragone
Elisir della vita, pur fior compassione
La paura dissolvi, d’un falso dragone
qui è Lisa taoista, che fa la lezione
ccxv
Tàmburo ci chiama, a inconsce realtà
batte e dà il ritmo, fà il cuor cavalcàr
nel buio ci orienta, al cuor mette l'ali
Piroga che scende, tra flutti maestrali3
la somma di tutte l’emissioni di fotoni (messaggi) fra cellule,
3
Lisa: “Il mondo di sopra (psiche) è come quello di sotto.Il
dà un campo fotonico (coscienza), amplificato in risonanza,
con l'aiuto di molecole ormonali interne, vegetali e animali. primo viaggio, spesso nel sottosuolo, permette di scoprire il
2
Twist è radice di two (due) e twin (gemello); molti sciamani proprio animale totem, una delle forze spirituali che di solito
dell’amazzonia peruviana, durante le visioni apprendono i
emerge nei momenti difficili o dopo malattie. Parti dell'anima
loro canti direttamente dagli spiriti: parole e soprannomi vari, che lasciano un individuo si dicono rubate, perdute, esiliate,
astrusi, ridondanti e ripetuti (esempi: la notte diventa tapiri ecc, per incomprensioni, paure, o costrizioni di ogni tipo.
rapidi, la foresta patate coltivate, i giaguari ceste o amache. Spesso vi son lacrime, è richiesta forza d’animo e pazienza.”
Le mete richieste, orientan un viaggio
dai Lisa vai parla, di questo passaggio
discender nel buio, con fertìl sapienza
nutre e connette, riscalda tua essenza
Drago emerge piano, maestoso si rivela
Entrar in balena, è passaggio di soglia
discesa nel ventre, o drago d'inconscio
koan “chi sono io”, risveglia la coscienza
subir digestione, è ugual gestazoine
riunir psiche maschio, a fem sensazione
Terra s’apre ad uovo, rivela Ade dragone
rapisce la coscienza, Persefone interiore
muore vecchio io, e scopri nuova madre
oltre tempo-storia, il mito è vero padre
Vivi un deja vù, poiché t’han risvegliato
è custode della vita, Dragòn rivelazione
racconta in un istante, l’inter evoluzione
è mente collettiva, sorgèn della cultura
di spiriti sei figlio, oh giovane iniziato!
Androgino signore, e padron di terra sfera
ha un occhio di smeraldo, l’atro è di rubino
m’inonda di risposte, al mio quesito primo
ogni viaggio è tappa, ascesa o discendenza
la moglie è Diana nuda, kundalini natura
il mito fa la storia, futuro e protostoria
Lisa con Raseno, incrocian la mia storia
Nulla può resister, di fuor della sua tela
Mito fa il mistero, che fondo e si rivela
Rettile ha le ali, grande è la sua pancia
Io sono l’Ayami, dea dei tuoi antenati
Un dragone risvegliato, rivela in verità
sorgente senza forma, e senza identità
ènergia ancestrale, posta nell’inconscio
sàrai tu mio marito, assisterò i tuoi fiati
poi ti insegnerò, ad essere sciamano
torna al tuo paese, e cura cuor umano
vola verso il cosmo, la migrazion assaggia
vuol portarmi a casa, leggèr è sensazione
torno indietro sola, ancor ho la missione
sveglia pur minaccia, soverchiar il conscio
apprendere natura, di anima immortale
ascendere discender, l'anima scompare
la fuga di sue parti, rubate od errabonde
sciamano ri-negozia, aggiustamen di sorte
Questo è pur lo scopo, di ogni iniziazione
Riorganizzar la psiche, con la rivelazione
Cambia permanente, or ogni percezione
Vien da sottosuolo, viaggio d’ascensione
l'aiutano assistenti, cristal tamburi e pietre
che provan afferrarla, per riportarla a casa
nuova relazione, col mondo e col tuo fuoco
tutto il mio cantare, danzar e far ricerca
vinci depressione, ritrova forza e scopo
Drago ha risvegliato, pesante è la sapienza
partecipar al drama, è toccar arcaica fonte
la lampada aladino, deflora mio orizzonte
Psiche del paziente, ostacola fa stretta
È difficile e penoso, il lavoro di ricerca
Quando dentro me, il tempo fa maturo
accade tal lavoro, spontanea iniziazione
Paura tien del buio, o resta intrappolata
traumi del passato, sgancia ed è salvata
volente oppur nolente, fuor di tuo controllo
inizia cambiamento, tuo ego fa uno scrollo
è gioco nascondino, in reami della psiche
spesso è volontario, per sfida oppure lite
cliente si nasconde, nei reami immaginari
sciamano va alla cerca, coi suoi legionari
L’ego disorienta, e vede ovunque caos
La via dello sciamano, corre in solitaria
lontano dalla gente, viaggi in sofferenza
umana mente s’apre, accetta la sapienza
la verità si svela, or nuda alla coscienza
come in malattie, intuizione or ti rivela
forze fanno spazio, dissolvon dubbi caso
Espande la coscienza, con crisi ricorrenti
dissolvon resistenze, in rivelazion bollenti
Vedi attaccamenti, al corpo e la materia
per curare gli altri, conòscer devi pene
aperto-smembramento, identità sovviene
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
140
Io son tuo calore, mi dice legno in stufa
l’ego è un accessorio, il caldo tuo lo fuga
son l’albero maestro, tua polmonar essenza
son fiore della Quercia, tua soldia presenza
Lingua ancestrale, quadrimensionale
Che parla alla mente, umana globale
Spesso racconta, in quattro passaggi
In ciascuno rivela, paralleli messaggi
Psiche rispettare, deve patto intesa
l'Uva muta in Vino, sanguigna poi nervina
così coscienza d'Ego, da umana fà divina
l'aiutano l'enzimi, che acceleran processo
sciamani od organismi, stesso n'è l'evento
il Mito racconta, nel corpo e la mente
I moti e la vita, che c’è interiormente
la storia dei gruppi, dei loro fermenti
affari e conflitti, e teatrali commenti
Le sue 2 sorelle, al castello invita
Inanna che discende, muore e sottostà
s’arrende al bardo stato, e paradosso sà
Parla del clima, di enzimi e pianeti
dei processi in natura, loro sottesi
infine è la trama, del mondo divino
il gioco e teatro, di eterno bambino
non ha conoscenze, è l’essere che cambia
cuor sciamano vola, dall’antico Zambia
veleni ha trasformati, in nettare nutriente
e corpo vien cambiato, in medicin potente
con carne sua banchettan, spiriti di sfondo
Cristo vite-fungo, trapassa incrocia mondo
il mito è una storia, trama di antenati
Fuori dal tempo, stan lor trasognati
passato ai discenti, per esser tessuto
sì che sua forza, riattivi un vissuto
ccxvi
l'Ego è un etichetta, e serve in gestazione
al termine dissecca, sboccia compassione
sangue ed agonia, la danza muta in lode
L’estasi ora emerge, là in sofferto cuore
gemelli del tempi, son Manti e Mania
sono clinica e scuola, diagnos terapia
orchestra di un rito, tu coordina bene
Intercala i solisti, in rituali d’insieme
deve un iniziato, passare sopra un ponte
trascendere conflitti, ad acquisire il dono
vincèr contraddizioni, saltàr sui paradossi
Unir nella coscienza, coppie degli opposti
Individuo e gruppo, strofe e ritornelli
Imagi smembramento, è giocò d'opposti
demone e divino, in maschera son posti
l'ancestral terrore, confronta sen timore
Dopo la battaglia, è poter di guarigione
or eccoti o Seba, Apuleio in sua fiaba
quel d'Amor e Psiche, o anima umiliata
un sogno dell'altro, è l'anima che porti
ogni tuo racconto, attrae modelli forti
la principal risorsa, Seba sia tua storia
bisogni e rapporti, talenti a dura prova
C'era una volta, in città mediterranea
1 re con la regina, ch'ebbero tre figlie
L’ultima era Psiche, e pure la più bella
un mito condiviso, conferma identità
evoca nel gruppo, una forza a risanàr
Ritual collettivo, e libertà d’espressione
Disciplinano gruppo e fan commozione
Mantica e Oracolo, pure son gemelli
li trovi nel mondo, a dar conoscenza
Aiuti e supporti, a umana coscienza
Venere gelosa, Dio Amore t’interpella
L’intuizione e l’invaso, toccano tutto
Travasano gioie e dolori nel gruppo
Fa che s’innamori d’uom più vile in terra
Mentre dall’olimpo, Giove guarda e sferra
Dio Amore s’invaghisce, di tenera carezza
Porta al suo palazzo, la giovane dolcezza
Mito racconta, come fosse in 1 sogno
nel rito da forma, qualunque bisogno
col tempo esso muta, svolta e ritorna
a volte imbarazza, sebbene c'informa
Psiche vien servita, amata ed onorata
come gran regina, da mani dolci fata
qui dov'ogni notte, ìl Dio le procura
Sue visite sublimi, indicibile natura
mai dovrà vedere, il viso dell’amante
rischio è la rottura, del beato incanto
il giorno dopo và, consolarsi intanto
Perdita appar prezzo, di condizion beata
è l’umilian ricerca, sofferta ed affannata
si perde e si ritrova, Psichè destin dell’io
perfetto stato è, congiungersi al divino
resistere non sà, Psichè a curiosità
metamorfosi di Ovidio, ricche storie miti
son trasformazioni, di forme in corpi vivi
raccontano il mutare, di forze di natura
i viaggi là nel mondo, in poetica fattura
Quella notte allòr, presso dell’Amante
accende lumicino, e un pugnale brande
vista non distoglie, bello in fulgor forme
Amor le si rivela, dolce amor che dorme
Raseno qui riporta, su rotte di Oceania
m'appare un timoniere, su mitica canoa
segue Yulunggùl, serpèn di Melanesia
arriva fin Tasmania, e la Zelanda fiera
vede suoi capelli, profumano d’ambrosia
Leggèr ali di luce, guancìn porpora rosa
Psiche trae saetta, da una fàretra al dio
pure s’innamora, ahimè s’è punta il dito
Nulla forma l'uovo, dell'essere infinito
l’uovo d'oro è, l’insieme dei più mondi
il Tao genera l'Uno, l'Un genera il Due
poi una stilla d’olio, da lucèn di Psiche
su corpo bel d’Amore, cade sì lo sveglia
accade ch'Amor fugge, ora dalla Psiche
Patto ha lei violato, incanto và alla fine
Cielo-Ther unione, come globo d’acque
generaron l’uovo, in cui nacquè Pan Gu
Uomo primordiale, crebbe assai gigante
e i propri genitori, separa con distanze
Psiche or dispèra, và in cerca d'amore
Venere ti incontra, gelosa con rancore
Che 4 prove porge, difficile l'impresa
Pàn Gu resta in mezzo, fino che resiste
le sue membra poi, ruppero in più pezzi
sparsero cadendo, sul globo delle acque
insinuano sproloqui, vivono l'invidia
Dicono suo amante, sia mostruosità
Due genera Tre, tre i diecimila pure
nel regnò dei morti, alfin la discesa
nacquero le terre, sull'isole lui giacque
riceve da Persefe, 1 vaso di consegna
a Venere darà, a non aprir s’impegna
cùriosità la vince, ancòr per una volta
dal mortale sonno, allora vien avvolta
attuazion del mondo, ha prezzo sacrificio
del primo testimone, eterno ed immutato
lui scivola in oblio, e dà vita alle creature
succedon le stagioni, mutan le strutture
intervien Amore, non solo per salvarla
presa come sposa, or è sua compagna
Giove dà il consenso, e dà loro unione
nasce bella figlia, Voluttà é suo nome
scopri l'esistente, e ciò che sta nascosto
Guarda dentro te, comprendi circondario
Sei Pan Gu scintilla, nell'immensa stanza
i Draghi dei taoisti, ritrova con costanza
Divino è l’erotismo, poi vien curiosità
Guarità dalla grazia, di Amor divinità
incarna Ara Volupta, Venèr capitolina
Chè salva i caduti, per volontà divina
Aotearoa il Creatore, abita conchiglia
sferica qual uovo, che gira nello spazio
la favola racconta, destino dell'anìma
caduta ed incarnata, in crèatur umana
lei a ragione tenta, di penetrar mistero
che non è consentito, svelare per intero
Rangi Nui dio Cielo, giace Pa-pua-nuku
i figli loro unione, però non vedon luce
L'avvolge oscurità, e decidon ribellarsi
Falliscon tentativi per far lor separarsi
null esiste ancora, Tàroa con una scossa
esce da conchiglia, e genera una coppia
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
141
Tane-mata figlio, dissolve tal legame
scuote le sue piume, tutto và ricreare
nell'utero vulcano, rinasce erutta fuori
i Draghi in Polinesia, crean progenitori
giunse epoca buia, cala specchio fumo
che l’anima distoglie, dall’ascolto puro
e non tollera versioni, diverse di realtà
Volo sul dragone, del cosmo và calàr
femmine di draghi, amano più l’acqua
Aiutan pescatori, parlando loro lingua
molt'intelligenti, trasmiser conoscenze
uomin donne sagge, aprono coscienze
pacifici o guerrieri, scoprono quei suoli
Aotearoa divenne, una Terra dei Maori
infine con l'inglesi, trattato di Waitangi
creano la nazione, Zelanda felce Pangi
mama Sachamama, Regina di foresta
serbi tue vestigia, forme degli ancestra
gran Drago sei custode, della spezia blu
ch'evolve la coscienza, delle tue creatùr
gli amici di una volta, caddero nel buio
draghi abbandonaron, tristi quella zona
Molti in Heidelburg, attendono il ritorno
con feste ricorrenti, acqua ed altoforno
simbolo d’unione, diviene uccello kiwi
notturno Tatuatore, amore di bambini
Tane dio dei boschi, geiser senza posa
riscalda nelle terme, le stòr della canoa
sogni di serpenti, in indios d’amazzonia
riportano creazioni, mondi avàn la storia
scesi addormentati, riposan in paesaggi
pietre stelle e film, riti e var passaggi
vivon in simbiosi, con uomini e animali
i primi imperatori, ascoltan lor segnali
il Genio primitivo, ha coda di serpente
là sul monte Zhong, vulcano ricorrente
Creature dracoformi, influenzaron civiltà
ricordan Queztlcoatl, ovver i Kulkulkan
sono stessi Naga, i nostri amici amati
Presenti nel passato, della Gaia storia
dopo meteoriti, evolvono in mammelle
richiamano l’infanzia, degli antichi stadi
tutti i feti umani, nell’utero son draghi
Zhu Long fuoco sole, Zhu Yin oscurità
sorgenti d’ogni cosa natura san mutàr
Metallo in autunno, fa cader le foglie
i frutti dalla terra, in utensili raccoglie
progenitor comuni, signor indiane feste
assumon forma umana, i cobra a 7 teste
chiude quinto sole, rinasce comprensione
il dormiente si risveglia, kundalini calore
Drago di Pannonia, popol rappresenta
in genti del Tirolo, lasciati a viver pace
nelle lor caverne, cacciato non veniva
Il villaggio di Bezau, ricorda novellina
Quando apre l’occhi, il giorno compar
Fan molte colonie, sui planetari luoghi
Draconi ed umani, simbiosi ed amori
Sensibil maestri, insegnan lor figli
un prospero fattore, di nome Jolerbuèl
venne visitato, da un mendicante un dì
Yang conduce Yin, nel corso naturale1
Acqua par arrivo, del freddo invernale
ccxvii
ccxix
imperiali draghi d’Asia, o serpèn piumati
ccxviii
Jolerbuèl lo caccia, senza dargli nulla
Quando li chiude, la notte riappar
Viene l'estate, quand’esso inspira
Viene l'inverno, quand’esso espira
long drago sole, s'abbassa alla notte
Modellan la terra, ecosistemi insigni
mendico gli dice, che cièl prepara furia
I maestri Quetzàl, andaron nascosti
per non spaventare, i nuovi supposti
diffondon medicina, e la permacultura
sviluppo di coscienza, nell'uman natura
il cielo si fa scuro, scroscia la tempesta
fiume d’acqua cadde, inonda tutt’intorno
nel mezzo d’uragano, c’era il mendicante
lui con corda rossa, guida drago grande
Piccol qual baco, grande come il mondo
vola in cielo e tuffa, in stagno profondo
Acqua torn a terra, pioggia che disseta
volta e si trasforma, e inafferrabil resta
Insegnan superare, a raffinar natura
Impietrito Jolerbuèl, resta lì a guardare
gli alberi in turbinio, venir presso di lui
tutta sua ricchezza, è persa in 2 minuti
stranier poi guida drago, alto sui dirupi
ha testa di cammello, ramificate corna
occhi di coniglio, orecchie bufal porta
collo di serpente, e un addome rospo
scaglie carpa zampe, tigre falco rostro
pur Heidelburg città, ebbe draghi amici
1 abitante l'uova, trova al fiume Nessi
le curan nelle case, in protezion reale
Draghi alimentavan, fuoco col soffiare
Presiede l’orientale, quadrante del Cielo
porta primavera, d’inverno è negli stagni
dorme e si sveglia, alla stagion di piogge
volàn troppo in alto, la siccità raccoglie
fondan scuole templi, e feste di cultura
trasmisero lezioni, incise in riti squadra
rilasciano diplomi, come a Shirdi e Khadra
Maestri itineranti, insegnano alle scuole
senz’attaccamento, han vocazion in cuore
guerrieri od artigiani, scienziati contadini
Giran le città, remote e oltre i confini
sottil come serpenti, cantavano concetti
in fiabe a varie storie, fuochi assai ridenti
antiche forme vita, perpetuano il sapere
in totem animali, e in piante di potere
son draghi amati molto, dai locali fabbri
acciaio molto fine, forgiavano gli scaltri
grazie al fiato caldo, dei rettili volanti
qualcun li cavalcava, in enfasi vibranti
riemerge nel cielo, e solleva acqua forte
se vola troppo basso, Rè d'oceani ctoni
può andar distratto, arrivan le alluvioni
Dentro umano corpo, Yang alla mattina
Emerge dalla terra, è l'energia ravviva
Fenice fenghuan, è sole fuoco assieme
corpo cigno e gru, e schiena tartaruga
ha collo di serpente, becco di gallina
lunga coda piume, ciuffo a mandarina
Muore e rinasce, presiede il quadrante
Ciel meridione, lei dona il fuoco estate
nel cuocere cibo, è onorato in offerte
ciotola d’acqua, e incenso bacchette
Dio serpente Eracle, unito ad Adrastea
Necessità serpente, anch'ella alata era
immobili intrecciati, in incessante coito
Tutto generaron, di ciò che tiene moto
Copula d’immensi, diede germe d’uovo
in forma nebbiolina che sfavillava luce
Sciolto dall'abbraccio, l'uovo si spaccò
Furon cielo e terra, che Phanes liberò
Phanes dracoforme, figlio di serpente
nasce da tal’uovo, e mondo condensò
signor dell'apparire, fango dio dragone
squame le distese, Proto fu suo nome
Phan’ermafrodito, Fetonte Protogonos
splendente primigenio, luce d'universo
Quattro corna e occhi, immense ali d'oro
copula sé stesso, fa donna serpe d’oro
s’unisce a Echidna notte, l'atto sia totale
chiusi nella grotta, dan vita agli elementi
creano tutte stirpi, assieme Gaia e Urano
Phan passa lo scettro, a passional Urano
al buio senza tempo, Gaia vuol amore
Accoppia con Urano, e rigenera costante
Ciclopi coi Titani, e Ponto dio del mare
Urano mangia tutti, Crono sol rimane2
2
Il linguaggio analogico rispecchia la scienza moderna, la
Yang è simile all’elettricità di cui vediam gli effetti, ma non creazione della prima atmosfera (Urano) permette nascita dei
toccare. Yin è qualunque cosa che ha forma e si può toccare primi unicellulari nel mare (Ponto) fino a creatur gigantesche
ma senza movimento è inerte. Senza Yang non v’è ciclo vita. (grandi sauri), e l'apparire della memoria e coscienza di Tago
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
142
1
Crono aspetta Urano, venire tra le nubi
duràn la pioggia coito, gli evira i genitali
sperma sangue piove, Gaia è fecondata
nascono le piante, è umana stirpe data
le veglie di Sabina, con fiori con candele
e l'incenso di copàl, nel buio fan vedere
il piccolo che spunta, curava le persone
a mezzo di sue mani, e spir della visione
Son donna-folletto, ch'è nata da sola
donna di luna, e del giorno che affiora
la donna rugiada, che nuota sott'acqua
in sacro linguaggio, laurea m'annacqua
i tredici bimbi, scendono in fondo
giù negli abissi, vedono il mondo
Vergine Terra, madre dei nignos
accorda la cura, a loro scompiglio
Krono conseguente, divora l’esistente
Phanes riproduce, nascosto in ogni cosa
Invisibile segreto, diviene ora del Tempo
passa poi a Giove, nuov’ordine d’Olimpo
il folletto fa ballare, e i muri pur crollare
quan lei ci cade sopra, Maria và ricordare
linguaggio dei piccini, s'hai fede pure cura
fuoriesce il mio destino e allenta la paura
io sposa al padrone, di tutte montagne
donna dell'acqua, che scorre cantante
son donna tamburo, tromba e violino
e percorro i sentieri, da origine alfino
saliva e sudore, e sangue signore
lavora e lavora, e cresce ulteriore
pulisce lo spazio, sotto e nell'alto
uomo che tuona, dammi il contatto
Giove or partorì, in Athena nuovamente
Persephone e Zagreo, figlia rettilmente
Athena Dea Menerva, fù vulcan natura
Siede sul tripòde, e respir da fenditura
con vomito e sudore, guarisce l'ammalato
lei vomita per loro, se credono al suo fiato
purezza del mio corpo, accresce la potenza
la Sabia cura solo, con lingua lor essenza
e mi disser folletti, succhiàr malattia
da lì dove sono, col canto che arriva
donna-bimba sono, piango son pura
pur quando fischio, di nulla ho paura
e vedo il destino, ch'entra e fuoriesce
dai corpi e da menti, attento coerente
se bello o nocivo, adatto a un bambino
fu Pizia Pitonessa, del musico dio Apollo
quan Tago è partorito, mond'intero trema
il piccolo che spunta, è libro caro a Thera
serpenti ed animali, non mettano paura
ogni cosa che io vedo, lavora nella cura
i piccini mangiati, và interi assaggiati
non cuocer od altro, raccolti strappati
se un pezzo ne cade, allor nelle veglie
chiedono pezzo, a concluder consegne
se inizio cerimonie, davanti imago sacre
dò a tutti i piccolini, mi lascio trasportare
duran le veglie fischio, batto pur le mani
divento cuor di Dio, e cerchi d'immortali
mangiati a curarsi, guidar consigliarsi
a conoscere il vero, dai piccol dettagli
e veglia fu buona, linguaggio mi porta
mostra ogni cosa, mia musica ascolta
Martin ci narrava, i figli del suo mondo
così Maria Sabina, la sabia de los hongo
nasce dalla Thera, suo libro di sapienza
Tago ben le parla, spunta e poi saltella
Durante la velada, spense le candele
Ascolta un neonato, i canti di madre
l'impara sen sforzo, come a giocare
Là nelle veglie, lor vanno dormendo
e sognano mondi, in canto portento
libro suo strumento, riceve tal diploma
dopo apprendistato, di vita dura prova
parla per sua bocca, il fungo spiritello
in Messico e Siberia, è simil carosello
il poter dei piccini, è mistico linguaggio
dà suoi vaticini, all’oracolo del mondo
nell'adyton del tempio, alla citta di Delfi
dopo digiun d’orzo, e alloro fum’intensi
Avvolta dai vapori, entra Pizia in trance
Apollo la possiede, profeta per sua bocca
Il corpo si sconvolge, spasmi contorsioni
drizzano i capelli, in spiralifor pulsioni
l'oscurità, fù sfondo, per facile vedere
e gli esseri poi visti, da tutti gli inizati
Fatta loro scelta, i libri han consegnati
acceso incanalato, dal curandero saggio
Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo
vieni in una grotta, al freddo, al gelo
oh Bimbo divino, ti vedo qui a tremar
parla fungo sacro, con voce d'incarnato
so quanto ti costò, l’avermi amato quà
tramite un rituale, lungo e complicato
ccxx
i piccoli di taglia, maschili e femminili
arrivano saltando, in scherzi sopraffini
giunti nelle veglie, in coppia li vediamo
invitano a ballare, cantar di prima mano
sabia divien ricca, senza alcun sofismo
tenuti in gran rispetto, da spirito contento
leniscon fame e freddo, mi parlano diretto
compaion con le piogge, diventan familiari
se tengo sentimenti, dritti e non contrari
“i muri della casa, parevano dissolti
lavorano nel corpo, quei piccoli bambini
risvegliano entro me, innati miei destini
imparo aprir la terra, per seminare l'orto
spaccare pur la legna, a riscaldar il corpo
Brindan antenati, con birra e balli vari
la lingua piove sotto, fiamme lumi dati
cade tutt'attorno, raccolgo ogni parola
mistico libello, gran dono Quetzalcoa
Lingua n'esce fuori, s'esiste misticismo
a lei la cur insegna, visione sopraffina
a mezzo intermediario, di psilocibina
lo spirito del Gama, sospeso vol in alto
e vedo archè spirali, alla base di realtà
ora sono il Fungo, che sta sperimentàr
a Te che sei del mondo, fine creator
Mancano pane e fuoco, dolce signore
eletto pargoletto, questa tua povertà
m’innamor perchè, amor ti fece quà
Gesù è kiso so so, nga-nga ta gò
Il fil di rugiada, e Libro odo ancor
emanan e guardo, entro governo
Folletto io sono, e sacra d'eterno
Oh Pilzintecutli, o Tago bambino
pedro e Martìn, ti cercano alfino
possan vedere, buiti più enorme
seguo tuoi piedi, seguono l'orme
L'invito o proteggo, fuor del convito
ccxxi
se arriva un malato, in altra stagiòn
e mancan i funghi, dò foglie pastòr
Sabìn mazateca, incanala proposte
di più autorità, dai bimbi preposte
Lor calman le sorti, dei venti ribelli
scaccian maligni, che in vomiti espelli
apron prigioni, han le chiavi cancelli
guariscono febbri, mal ossa mal denti
quan spirito viaggia, persona lo sogna
scende profondo, a radice che intoppa
il divìn nei piccini, entra in suo corpo
e giù nelle veglie, parla e và in tondo
accant’oceano freddo, vedova tien figlia
Sedna bella donna, sogno di eschimesi
nessuno le piaceva, rifiuta tutte offerte
Uccel di mare un dì, vien a far profferte
E promette vita dolce, in capanna calda
pien di pesce e pelli, Sedna poi lo segue
volan fin al nido, ma infine ha nostalgia
Anguta suo papà, in kayàk la porta via
al mondo dell'umani, lui tenta riportarla
uccise uccel marito, stirpe vuol vendetta
iseguono sul mar, mosso alla tempesta
e a umani fuggitivi, voglion far la festa
Vicin a stremo forze, Anguta sen la fine
Lotta per la vita, e la Sedna getta infine
Figlia disperata, aggrappa al suo kayak
Papà le taglia dita, e braccia a dimenàr
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
143
Cadde giù nel ghiaccio, sin a fondo mar
Regina del profondo, comincia a diventar
dita e bracci tolte, divenner pesci e foche
signora morte e vita, di cibo or tiene dote
gli Hexenringe anelli, trovasi fra boschi
nel centro della scena, Pilzin tiene posti
dirige lui sfilata, ai buffoni di passaggio
Tra mondi ambiguità, è vision assaggio
A chi cerca d’estorcer, sfuggi cambiando
acqua oppur fuoco, tante forme mutando
Ora volgi e sei uomo, ora muti e sei fiera
Chi ti cerca sen cuor, sol segue chimera
Il solco di luce, incrocia un impero
chi siede al potere, annusa mistero
l'attira nel centro, al fin possederlo
già drena risorse, per unico tempio
Tutte anime animali, rimangono nei corpi
3 giorni dopo morte, a far da messaggeri
torna poi alla Dea, condotta trasgredita
la Sedna punirà, in tempeste e carestia
Sei uomo e sei cavallo, tu sei l'alleanza
l'alba fin tramonto, trotti sen lagnanza
mulo pur ti vedo, incrocio tua natura
Tempri alla fatica, sei vita duratura
e inizia rincorsa, investir sul potere
ed accelera e cresce, la torre Babele
a raggiunger il cuore, di fungo divino
forzar possedere, il motor del destino
Solo lo sciamano, viaggia al suo paese
Mostr'umane pene, poi la grazia chiede
Adilivun sua casa, è pietr’ossa di balene
Cane suo guardiano, le anime contiene
Vedo molti greggi, e bestie della selva
volan in concerto, l'uccelli in aria festa
vede molti pesci, nuotare là nel mare
là lo lasceranno, al silenzio più lunare
“
tu quando avanzerai, verso tale casa
ritroverai più cose, di vita quotidiana
all’ingresso d’atrio, davanti alla porta
un porco vedrai, con fango su groppa
è un somarello, che la soma porta
carretto od aratro, pure tira corda
Con canto d’arraglio, l’avena mira
Là all’abbeveraggio, bello si rimira
una ruota poi gira, quan volta e rivolta
cresce s'espande, all'estremo fa svolta
un bimbo di fuoco, è nucleo degli astri
si scinde e produce, i tremendi disastri
Varie peripezie, devè passar sciamano
Giungere alla dea, in abisso sorvegliato
Dove una balena, di ghiaccio fa la ronda
confine sorvegliando, là nell’acqua fonda
Morder tenterà, coi denti e con i piedi
ti sporcherà col limo, e ti importunerà
mentre can latranti, abbaiano molesti
Tu non impazzire, se nò Tu li ridesti
Lento sulla strada, di Gerusalemme
a sella di somaro, uomo di Betlemme
santo e mendicante, narra più novelle
miracol'elargisce, a gente ambivalente
adesso son vecchia, mi stanco a curare
La veglia già lunga, non posso più fare
sen figli son sola, ciascuno ha famiglia
I stranieri a Sabina, san dar meraviglia
e 1 calderon bollente, pieno di conchiglie
poi sbarra la strada, infine can guardiano
davanti Sedna porta, sottil come un lama
Samàn che passa tutto, troverà la dama
Tu non percuoterai, e non ti fermerà
con svelta attività, sfuggirai tal cose
a corte della figlia, del sol t’introdurrà
Pietro e il pescatore, Giuda il partigiano
la piazza del giudizio, infine condannato
appare lui pezzente, uomo più innocente
Barabba è rilasciato, sangue sulla gente
alla morte rassegno, conosco suo regno
non v'è alcun rumore, disturbo ritegno
nel giorno di morte, seguèn tradizione
Si torcerà il collo, a un gallo cantore
Sedna man tagliate, riceve gli permette
tornar con la notizia, ce lei ha perdonato
conchiglie troveranno, ancor i cacciatori
e gente avrà del cibo, in ritual riparatori
o Aradia luminosa, rossa pien d'amore
Saulo folgorato, sullà via di Damasco
Fuoco dell'ardore, potere di chiarore
ad occhi chiusi vè, da luce tuon apparso
visiòn di figlio Santo, lui non conosceva
accecato e sconvolto, Anania lo teneva
Dopo i tre giorni, mio corpo sotterra
Canterà il gallo, e mio spirito sveglia
andrà lui seguendo, al regno di morte
Lo spiri del gallo, è la guida più forte
Il solare gallo alato, fuor ti porterà
bianco rosso e nero, vira il tuo colore
cresci lotti e muori, in continuazione
ccxxii
compier viaggio vero, iniziatico si giunge
rapidi alla casa, interior su mar profondo
le barche son le piante, mar è viol colore
come vin veleno, ha poter di cur orrore
potere femminile, di ninfa dell’acqua
così Martìn Giordano, entra in sua casa
Occhi ed orecchi, sei luce sei suono
Cambiò sua visione, Santo ora sposa
nient'altro vedeva, nel culto si trova
quel cristo che prima, perseguitava
abbatte culture, nuov'altre fondava
persone veglianti, mangino il gallo
Circe che addestra, le fiere e gli umani
al velar e svelare, Tu affascini l’uomo
in silenzi penombra, sei Nina la nonna
col dire e non dire, Tu incanti la donna
Saulo poi salpò, dal mar di Giudea
in Ellade arriva, è Romana contea
qui Paolo diventa, predica e scrive
fonda una chiesa, il Santo descrive
Se un milione di anni fa, o forse due
c'era chi parlava al vento, e alle stelle
era Ryu ragazzo che, nel cuore aveva
favole favole per chi, le saprà sognare
Circe è dea del fato, signora delle fiere
dirige la tribù, regin dei cerchi streghe
Falco d’oro d’alto, che vola in circolare
Ciclico destino, in zodiaco a ricordare
nel liquido amnioti, tu inizi uman'interi
sacralità dei pozzi, tu leghi cieli e infèri
Acqua sei associata, alla disgregazione
morte che nel mare, dà rigenerazione
Chiude percorso, di Acqua nel Vino
apostata allora, sarà il suo destino
il vino ritorna, alla Thera e poi sale
su nubi del Cielo, per pioggia rifare
Fantasie lontane, di un mondo antico
storie che noi viviamo, tutti con Pilzin
Tago và Tago va, ragazzo senza età
che corre al sole và, e mai Lui finirà!
la Ruota del destino, riesce far girare
ruota Dea romana, le identità mutare
alterna lei le scene, pei bimbi deliziare
Circo è carosello, è un gioco a recitare
Proteiforme Veltunna, venerabile Urcla
Sorgente ed amante, di lealtà e verità
hai bei lunghi capelli, e la barba fluente
tieni coda di pesce, in mano un tridente
Marco e Matteo, e Luca e Giovanni
nomi e persone, son uno son tanti
scrittori novelle, preposti ad officio
nel solco del grande, Piè pontificio
Therabuti è qui, una stor condivisione
nasce da più canti, e aborigena visione
fiabe con auspici, di allori e di Ganesha
Patroni dei poeti, e i bardi della scienza
per visitar a Core, Maria figlia al Sole
ci racconta di giostra, o circo animali
che toglie e da vita, è fuoco sott'acqua
Veltumna d’Etruria, androgin signore
è danze e piumaggi, profumi e sapore
e poi mascherati, facciano un ballo
chiedano il cibo, e facciano festa
Saziando antenati, scesi alla testa
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
144
COPERTINA:
LIBER TAGES
la ghirlanda di Tago
poema in dodici canti
Quell'8 di dicembre, suona Sesto l'arco
Raseno ci narrava, il tempio nel capanno
l'evento fondatore, di un secolo anteriore
quando a Shirdi parve, il Tago danzatore
Quel giorno misterioso, radice ci parlava
l'origni di Thera, il drago e stirpe umana
Thera è molto vecchia, necessita di cure
miliardi di formiche, siamo noi sue muse
sotto alla vincella, del drago del Biedano
accadde quella notte, un fatto sovrumano
nel cerchio della danza, apparve pur Jesù
con Shirdi con Francesco, bimbo d'oro fù!
quell'8 di dicembre, s'unisce con la gente
di varie classi e caste, e parla dolcemente
son Tago dell'etruria, Dragone dell'oriente
rancesco dell'Assisi, mi chiama ricorrente
sono qui alla danza, perchè ci son bambini
bianchi assieme neri, in cerchio sen confini
vi abbraccio tutti quanti, in Africa ora vivo
da lì mi espanderò, nei giorni del declino
fauno e lasa di Etruria (terabuti temple)
Sebango
l'Epopea ritmata, la canti in un sol sorso
in ritmi salmodianti, oppur lento discorso
pur se non comprendi, leggi vai in avanti
chiariscon le quartine, una e tutte quanti
Passo successivo, accade apprendimento
versi nella mente, accendon ritmo dentro
Canzone ti possiedi, di-vino innaffia tutto
galleggi sol e in gruppo, Tago bello putto
se 1 mondo è finito, or qui s'apre l'infinito
Auguri e buon viaggio, anzi buon appetito!
una storia una porta, lascia entrare pathos
nella forma di un ET, o di Eros e Thanatos
Sentir tal accoglienza, Gesù fece stupire
conoscono suo nome, e desidera chiarire
poi vide come molti, aiutavano più afflitti
malati e bisognosi, invocando geni Orishi
a sacerdotessa giunse, messo in fil'indiana
abbraccia lei gli dice, pace è tua guardiana
Gesù ricamb'aggiunge, vorrei pure chiarire
la Madre gli sorride, e lo invita ad adorcire
Gesù poi ritemprato, cantava sottovoce
Padre or Ti ringrazio, ha nascosto tali cose
ai grandi ed eruditi, ai semplici le hai date
Io dividerò con loro, il pane più inebriante
ccxxiii
Io son figlia della luce, che là mi conduce
coi mastri Redentori, e la Vergine lor luce
son figlia della Luna, e osservo l'universo
le stelle san fermare, mio ragionamento
Defuma ora esta casa | Bem defumada
Com a cruz de deus | Ela vai ser rezada
Eu sou rezador | Sou filho de umbanda
come cruz de deu |todo mal se abranda
Canta com amor |Canta com amor
lavora com amor |lavora com amor
Confia com amor |Confia com amor
Juntado com o sol |Juntado com o sol
Amor, amor, amor |Amor, amor, amor
ccxxiv
.52 (o rei e a rainha)
Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca
Chamei o rei das flores, ele me respondeu
Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca
O rei ayahuasca ele è yagè, Yagè aya huasca
Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca
O rei di ayahuasca, egli vive na floresta
Ele es filho do indios, e da rainha da floresta
Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca
vivemos neste planeta,com a vossa protecao
Se balanca o maracà, com amor no coracao
Aya aya aya huasca, Aya aya aya huasca.
.53 (voz
da Floresta e deserto, alex Polari)
A voz do deserto, Que està na floresta
Se pos a clamar, Dando este alerta
Pro povo se unir, E saber trabalhar
Esta è a verdade, Clara de cristal
Que eu vou declarar, Chegou o balanço
Féde ed esperança, Vamos se firmar
Viva o Santo Daime, Povo da floresta
Céu do Mapià, Com São João Batista
E Juramidam, Vamos triunfar.
E no reinado, Do sertão nasceu a flor
que os caboclos da Jurema, batiza com louvor.
.09 (jurema chegou, Yatra)
Foi a Jurema | Quem trouxe tanta beleza
Brilhando estrelas | Os planetas e o luar
E o universo |Se abrindo como flor
Festejando este amor |e a Jurema fez brilhar
E aqui na Terra | No jardim da esperança
Ela è uma planta |Que o Pai mandou plantar
Sua raiz | È medicina do astral
Para combater o mal |E o Divino habitar
Foi ela quem |Cantou nas matas do sertão
Unindo irmãos |De varias tribos no congar.
E o caboclo |Que carrega a tradição
Brinca Toré là no sertão
Chamando a força pra reinar
Ela è Jurema |Ela è a linda flor
Que Deus mandou |Para brilhar o meu congar
Quando a Jurema chegou |Ela fez balançar
la vem com Xangô |Ela vem com Oxalà
Dando brilho a estrela |Da Rainha do Mar
Ela è Jurema de Deus |E veio aqui nos curar
El trouxe o amor |Pra nos alimentar
Ela trouxe a união |Pro povo se reencontrar.
.41 (Eu caminhando, Yatra)
Eu caminhando, E veio a ordem do meu Pai
Me ordenou, Que eu saisse da ilusão
Também me disse, Que para se ter amor
.45 (encontro com a Jurema, Yatra)
É sò lembrar, Que a gente tem um coração
Eu viajando, E me encontrei com a Jurema
Este caminho, Ele beira tanta incerteza
Que o segredo, De outras linhas revelou
E também passa, Por tanta escuridão
Ela trouxe os seus encantos aos congares
Peço a meu Pai, Que me dé muita firmeza
E nos altares, Sua prece ela rezou
Para eu dar, Conta da minha missão
Oh Juremé o Juremà! Sua beleza vem do luar
Eu veio a lua, E as estrelas a brilhar
Oh Juremé, oh Juremà, Trazendo a benção
De Oxalà. Estes mistérios, Ela tem como çiéncia Chamo a Jurema, Pra comigo festejar
Dou viva ao céu, E peço ao Rei do Firmamento
Sua magia, Desabrocha como flor
Me dé a luz, Me dé a força do luar.
E no terreiro, Ela è luz da verdade
Ela è Jurema, Filha do Rei Criador
Oh! Juremé o Juremà!...
E na jornada, Dentro desta luz divina
Eu encontrei, Com um mensageiro do Senhor
Ele era um Rei Mago do universo
Ele è estrela, No congar do meu amor
Oh! Juremé o Juremà!...
.38 (o Rei que veio pra Rainha, Yatra)
Ele è o Rei, Que veio pra Rainha
Ele è o Rei, Das bandas de là
Que veio a qui no sertão
Com a Jurema se encontrar
E este Rei, Foi se casando com a Rainha
LIBER TAGES – la ghirlanda di Tago
145
i
Sai Baba di Shirdi, nello stato del Maharastra, è il Francesco dell’India, amato dagli indiani, specie di Mumbay, inizia la sua vita da musulmano e la conclude nella
sincretica devozione trans-religiosa tipica dell’India, riconosciuto di volta in volta dai suoi variegati devoti come Prabhu Krishna, Gesù Salvatore, Rama Kalki, Sada
Siva, Sakti, dio Ganesha (colui che mette fine al monsone), ecc. Contributi e dediche: Inno Demetra di Omero, Eneide di Virgilio, Baccanti di Euripide; storie di
Eschilo, Sofocle, Pindaro, Erodoto, Repubblica di Platone (X libro), metamorfosi di Ovidio,Esopo, Esiodo, Epicuro, Plutarco, Seneca, Magone, Arato di Soli, Rufo
Festo Avieno, Critica della ragion pura di Immanuel Kant, Luna e falò di C.Pavese, Bardo Thodol e versi di Padmasambhava, Milarepa, Beatles, Cristina, canto di
Giordano Bruno, scuole tantriche, dzogchen, presocratiche, Osho, Dào Dé Jîng di Lao Tsu e Chuang Chou; i Mast di Meher Baba, G.Colli, R.Graves, Aldous Huxley,
A.Hofmann, G.Camilla, Paolo Mantegazza, Breton Schwarz, Pendel, Shankara, Masanobu Fukuoka, Goethe, Mauro Iob, Yapi Steiner, Emilia Hazelip, Podolinsky,
Gary Snider,Yatra Barbosa, Otorongo Blanco, don Romulo, Shuma, Gerard Sestier, SISSC di Marco Margnelli, Giorgio Samorini, Stan Swiderski, Andrè Mary,
Mallendi, Vincent Ravalec, Agnès Paicheler, Obaga Massogho, Pier Kouna, Jean Claude Cheyssial (Ebando http://ibogabon.org), R.Goutarel, Luís Felipe Rios do
Nascimento, Lisa Sloan, R.Evans Shultz, Grof, Vincent Lebot, George Lapassade, Mauro Burzio, Odè Layè, Lory Micillo, Carmen Sebi migrantes, Lucio Niccolai,
Clara Gallini, Paul Hawken, Thoreau, Fritjof Capra, Lama Thubten Yeshe, Gangchen, John Mbiti, Thomas Jefferson, J.Zerzan, Hakim Bay, C.Volpi, T. McKenna,
E.Luna, Naranjo, Amaringo, Eliade, Levi-Strauss, C.G.Jung, R.Beneduce, V. Lanternari, Ernesto de Martino, Marino Benzi, Antonio Riccio, Quirino Galli, Leiris
Michel, Richard Katz, Gopi Krishna, Lee Sannella, J.Narby Hongzi, Muktananda, Krishnamurti, AlexaDavid-Néel, Giri Babaji Khajuraho, Robert Verburg, Sajan
Cochin, Shogo Mizoguchi, Dr.Sivalingam Lanka, Dr. Tekur Prasad, Madhu e Nimal, M.Cerrino, Castaneda, Hillman, James, Richard Bach, K.Gibran, T.de Chardin,
Carlo Lapucci, Menzioni, Passador, Alberto Cavalieri, F.Nietzsche, M.Erickson, Chisotti e Vercelli, Mesmer, Piaget, Bateson, Verger, R.Bastide, Susan Parker,
K.Dollarhide, Rasmussen, K.Tweleit, A.Schweitzer, Italo Bertolasi, M.Chia, C.Moiraghi, D.Carradine, Ramacharaka, Romolo Mantovani, Lelord Kordel, Ottaviano
Tozzetti, F.Cappelletti, Rolan Toro, Carla Savio, Furlan, Branduardi, De Andrè, Battiato, Izzo, Salomon Reinach, Vygotsky , adivasi delle Indie, favelas di Surat,
Mumbay, Chennai, Calcutta, salvation army hotel, Mattia, Lino, pentecostali, yogi, sufi, eremiti di foreste e deserti, Zen sutra di Vimalakîrti, Tenzin Wangyal, Padre
Luigi Cocco, frà Carlos Meisters, Martin Vivenzio, Zena di Tuscia, Batista Grassi, J Allegro, Alejandro Romualdo, Shirdi Sai Baba, Francesco d'Assisi, Raseno,
Gitano Taras, kamasutra di Badrinath, Wilhelm, Osho, Chia, Danielou, yogini Padma Suryananda e Sun’su mo, oftamologo William Bates, Semmelweis, Philip Terc,
Eisenheim, Karl von Frisch, G.Celli Rizzo, Livièrs e Osho Lua
e Shirdi Sai Baba, tra i culti girava |un dì Gurudeva, in Soma lo appaga |Shirdi và e sosta, nel tempio abitare |in canti ed agraria, un popolo amare
Francesco e Sai Shirdi, è simil ascesi |ripristinano templi, in epoche e paesi |comun resta loro, coscienza universale |cantan la letizia, per cuor uman amare
Santo Francisco gira, e rigir in tondo |cerca suo centro, rinnovo del mondo |porziuncola trova, un mur diroccato |lo assesta lo vive, messia ritornato
arrendevole Tu Sii, in ogni condizione |Baba t'ha messo, in questa situazione |chi prende mio nom, nell'ultimo respìr |viene presso me, ricorda questo a dir
ii
La svinatura è la separazione (all’aperto) del vino dalle vinacce e dalle fecce. Franco Passador, noto enologo italiano, nei sui appunti di enologia ( www.vebi.it)
scrive: “In particolari annate, aiutati da un precoce freddo autunnale, si può preparare un vino amabile (cioè svinatura dolce, che lasci un 5% di zuccheri residui),
filtrando il mosto-vino con filtri a sacco o carta, che ne tolga gran parte dei fermenti. Le botti dove si ripone il vino nuovo, nelle quali avverrà la fermentazione lenta,
saranno lasciate con 8cm di vuoto in alto. Il travaso è la decantazione del vino limpido dalle proprie fecce, e può avvenire all’aria per vini giovani da rifinire o a riparoda-aria, per vini secchi, deboli o vecchi”.
iii
Al primo portale fu fermata da Neti, guardiano che le chiese un pezzo della sua bellezza; a ogni porta pezzo dopo pezzo, Inanna diede i suoi vestiti e ornamenti fin a
restare splendida e nuda di fronte a Eriskegal (Kali), dea della morte dai capelli neri, la quale, posati i suoi occhi sulla Dea del Cielo, sospese la sua vita per 3 giorni e 3
notti. Umar Najim al-din Kubra, maestro sufi del 1200 scrive: “sappi che l'esistere non è un atto unico, sopra di esso si scopre un atto più causativo e bello, come
scatole cinesi, su, su, sino a giungere all'essere divino. Per ogni atto di esistenzasul percorso della via mistica, vi è un pozzo. Quando avrai asceso i sette pozzi nelle
diverse categorie dell'esistere, allora, ti si mostra il cielo della luce Verde vitale, così intenso che gli spiriti non sanno sopportare ma che, tuttavia, non impedisce di
innamorarsi di esso”. Suo padre Enki formò dalle sue unghia due creature, Kurgurra e Kalaturra e le spedì nell’inconscio mondo dei morti con cibo ed acqua per ridar
vita ad Inanna, poiché nessuno può lasciare l’altro mondo senza un surrogato che resti nudo nella terra del destino, i demoni seguirono la Dea nell’ascesa al suo regno,
e uno dopo l’altro, afferraron gli Dei (frutti di Gaia) che incontravano per ridarle libertà feconda. La Dea giunta ad Erech, sua città, trovò che il suo compagno Dumuzi
aveva preso il posto di Re in sua assenza, arrabbiata per tale presunzione, comandò fosse preso come suo sostituto nel regno di Eriskegal.. Gestinanna, amata sorella di
Dumuzi, lo seguì nel sottomondo e ottenne da Eriskegal la vita di suo fratello 6 mesi l’anno si da far fiorire il deserto. Gestinanna è uno degli aspetti d’Inanna, Regina
del cielo, è madre, sorella e amante di Dumuzi, trinità del sole capace di portare deserto sulla terra oppure far rivivere la natura stagionalmente.
iv
criterio empirico di igiene privata: quando un individuo molto irritabile e magro beve un vino o liquore e in seguito vede impallidire la pelle, prova secchezza alla
cute o labbra, è quasi sicuro che quella bevanda alcolica poco conviene alla sua salute ed è sicuro che proverà irritazione generale, calore esagerato e uno stato
convulsivo. A lui converranno bevande che dilatano i vasi della pelle rendendola rossa, calda e sudante, fenomeni che si accompagnano sovente, a un piacevole
eccitamento. Chi non tollera il marsala o vini secchi e forti , trova giovamento e vantaggio nell'uso della birra e dei vini dolci; chi non tollera il gin, può bere il cognac.
La scelta della bevanda alcolica che più conviene alla nostra salute, è uno dei problemi più importanti della vita dell'individuo poiché, una buona scelta, può prolungar
di molti anni l'esistenza come una cattiva scelta la può avvelenare con mille guai e malanni.
v
Il riscaldamento è un antico mezzo di conservazione: il vino riscaldato fra i 45° e i 75° per pochi minuti, acquista molti caratteri preziosi dei vini vecchi, tra cui quello
di non alterarsi rapidamente a contatto dell'aria. vini da dessert (liquorosi) o alcolici spiritosi: marsala, lacrima cristi, madera, xeres, vernaccia sarda, oporto, ecc. Vini
dolci: di malvasia, vin santi, aleatico toscano, malaga, moscato di Siracusa, frontignan, pica del Perù. Vini spumeggianti possono essere indigesti specie se dolci. Lo
Champagne è prediletto da signore e uomini nervosi per l'ebbrezza facile e spiritosa che sa produrre.
vi
Omar Khayyam Persia 1100, Jalaladdin Rûmî, Konya, Anatolia, Dîvân-e Shams el Tabrîzî. Fescenni frascatani:
Ma che ce frega, ma che ce 'mporta | Si l'oste ar vino cià messo l'acqua | e noi je dimo, e noi je famo: |"Ciai messo l'acqua e nun te pagamo |Ma però noi semo quelli |
Che j'arisponnemo 'n coro: |Evviva er vino de li Castelli | che de 'sta zozza società. |Ce piaceno li polli, l'abbacchi e le galline, |Perché sò senza spine, nun sò com'er
baccalà. |La società de li magnaccioni, |La società de la gioventù, | A noi ce piace de magna e beve |E nun ce piace de lavorà. Rit.| E si pe' caso la sòcera mòre |Se
famo du' spaghetti amatriciani, | Appresso un par de doppi frascatani, | S'imbrïacamo e 'n ce penzamo più. | Rit. Che ciarifrega, che ciarimporta, (ecc.) |
Le nostre donne poi nun beveno mai vino | Ma stanno ar tavolino, te fanno svergognà. |Se scoleno li litri, li fiaschi e li boccioni, |E da 'sti paciocconi se li fanno pagà.
La società de li magnaccioni ||E si pe' caso viè er padron de casa, |De botto lui te chiede la piggione, |Ma noi j'arisponnémo: "A sor fregnone, | T'àmo pagato e 'n te
pagamo più. (Bis) |Pòrtece 'n'antro litro, che noi se lo bevemo,|e poi j'arisponnemo: "Embè? Embé? Che c'è?" |E quanno er vino - 'mbè - ciariva ar gozzo 'mbé Ar
gargarozzo - 'mbé, ce fa 'n ficozzo - 'mbé |Pe' falla corta, pe' falla breve, |Noi dimo all'oste: "Pòrtece da beve! da beve!"
vii
G.B.Vico: “la Storia, ancilla di oratoria e poesia, è fabula che diletta, è persuasione ottenuta nell’elegante e sicura narrazione del passato, esortazione di virtù e
condanna di errori. L’oratore, attento alle preziosità della retorica, alla varietà dei tempi e vicissitudini della fortuna, mescola utile dulci, persuasione a bellezza. La
storia è spesso soggetta al ciclo dei corsi e ricorsi, periodico ritorno di culture e stati che si corrompono in disordini da cui, i 3 rimedi: stabilirsi di una monarchia
assoluta; assoggettamento da parte di nazioni più adulte; ritorno al nomadismo e durezza primitiva che falcidia gli uomini riportando abbondanza delle cose necessarie
alla vita e che rende possibile la rinascita d’un modello culturale”. Per Huizinga, Bloch, Croce e Aborigeni, la Storia interpreta le antiche culture per alimentar la
coscienza civil/tribale in itinere; ogni storia è un avventura dell’uomo e la patente di antichità non è mai di per sé marchio di verità.
L’illuminismo, nato da razionalismo francese ed empirismo inglese, si rispecchia nella figura del mercante-filosofo portator di borghesia. Scopre il sentimento come
categoria a sé (devozione) irriducibile all’attività conoscitiva e a quella pratica. Gli illuministi reputano la religione di stato una mistificazione operata dalle classe
egemoni per imbrogliare ed imbrigliare i popoli e, in alcuni casi, intristendoli con il senso del peccato, della morte e del castigo, impediscono la naturale e armonica
realizzazione del loro essere mondano. I lumi incoraggiano le industrie, i commerci e si fan cultori dell’enciclopedia del sapere. La pubblica felicità è l’idea madre della
filosofia politica illuminista, lungi dalla riducibilità a utilitarismo borghese o edonismo materialista esso stimola a cercare nuovi modi di vita e forme di coesistenza,
guidando la battaglia dei diritti civili e l’idea dello stato laico e di diritto. In ciò è celebrata la proprietà privata che mantiene la pace.
viii
Epicuro: “Gli Dei poiché nella loro beatitudine, non si occupano di noi, poiché sarebbero turbati (qualora lo facessero, diverrebbero dei bodhisattwa). “La divinità se
vuole e non può togliere i mali è impotente, ma la divinità non può esserlo; se può e non vuole è invidiosa e non può esserlo; Se non vuole e non può non sarebbe
divinità. Le Divinità abitano gli spazi vuoti tra mondo e mondo (bardo) e non si curano nè di umani nè del mondo poiché sarebbe contrario alla loro perfetta beatitudine
giacchè imporrebbe loro un obbligo, essi non hanno obblighi ma vivono beati. Gli Dei necessitano perché gli uomini ne fanno immagini (idee o archè di luce) per
sensazioni, concetti e anticipazioni. Flussi di atomi si staccano e formano tali immagini nella mente. Vero piacere è la stabilità fra tranquillità d'anima e benessere
corporeo. Epicuro rifugge l’edonismo (ricerca del piacere fine a se stesso), guarda ai piaceri naturali e necessari e il supremo piacere è nell'assenza di dolore fisico e
spirituale (samadhi), estinti a mezzo di aponia e atarassia, ossia scelta e limitazione dei bisogni e turbamenti nel corpo e nell'anima (calcolo dei piaceri). La sensazione,
guida nelle scelte della vita, se affiancata dal'uso del buon senso, è fonte della virtù. Il dolore fisico se è lieve è sopportabile a mezzo di terapia, se acuto è provvisorio o
porta alla morte. l’amicizia, sebbene nasce dall'utile e dal traffico di vantaggi, diviene via via un bene in sé, terapia che coltiva la fiducia e la speranza di aiuto.
ix
Il folklore vive con nuove sembianze sotto la bandiera della cultura di massa: scuola, chiesa, pratiche adolescenziali, rapporti, pratiche del consumo, ecc., sono ambiti
in cui la funzione rituale continua ad essere centrale. Elke Dettmer, studiosa canadese, gestisce sull’isola di Terranova un iniziativa di turismo sostenibile come
occasione di consumo culturale. Alternativa all’emigrazione causata dall’estinzione dei banchi di merluzzo e della cultura “tradizionale” di pesca, ri-usa un folklore di
seconda mano, da lei studiato legittimato come risorsa culturale, capace di ri-abitare il deserto creato sull’Isola, a patto che ci si liberi da ogni ingenua fantasia di
arcaicità e autenticità o etichette artificiali. Fabio Mugnaini: “un bimbo di Cerveteri che discende da antenati etruschi, condivide la sua identità locale con altro bimbo
figlio della prima generazione di marocchini stabiliti in Italia. Creare identità è oggi un lavoro artigianale che richiede di conoscere la materia su cui si opera (tradizioni
orali) e strumenti dell’operare. Siam tutti bisognosi di ancorarci a forme ricostruite di tradizione, appartenenze a radici passate che garantiscano una identità locale
sicura e di alto profilo. Ieri parlavamo di Yoruba e della religione degli Orixà, che attraverso le rotte della schiavitù sta alla base di tutti i sincretismi brasiliani. Oggi è
una religione diffusa nelle città più moderne del mondo, culto in espansione non più nostro o loro, collocabile qua o là”.
col Decretum Graziani del XII secolo, le piante assunsero via via nomi cristiani, sino all’era della controriforma gesuita. Il giusquiamo, conosciuto col nome di herba
apollinaris, fu inizialmente ribattezzato come Erba di Santa Apollonia, Artemisia, pianta di Artemide-Diana) divenne la cintura di San Giovanni mentre il grugno del
porcello, tabuizzato in era cristiana, divenne lo Stramonio.
x
Kant: “i fenomeni apparenti, sono l’abito dei concetti nominati, poiché il noumen, è sorgente dell’Io sono e d’ogni pensier/scienza concepibile”
xi
Yu'rema, in língua tupi, riferisce all’uso cerimoniale collettivo del vino di Jurema, un complesso di piante reali e mitiche tra cui emergono varie specie di arbustialberi del genere mimosa tipiche del sertaõ brasiliano: Jurema branca (Pithecolobium diversifolium), negra, hostilis, tenuiflora. Il tema dell’albero sacro, come in altre
culture (querce, olivi, noci, betulle, ecc.) incarna la divinità suprema dell’ecosistema (Jupiter, Inanna, Jurema) a cui si rivolgono preghiere per ottener pioggia.
Jurema è conosciuta nei villaggi del nord est e dai sertanejos, in forme e rituali diversi. Oggi uno stesso rituale è usata dai devoti del Candomblé e Umbanda
pernambucano che, duràn la preparazione cantano: "Vou bere mia jurema - dê no qui dé / e num paro mais - dê no qui dé / ô que mé, mio Deus - dê no qui dé /
aqui stesso io bevo, aqui mesmo eu caio". Alla sua fama contribuì anche “Iracema”, romanzo di José de Alencar scritto nel 1865: "Iracema preparò e servì il vinho da
jurema portando i guerrieri a festeggiare e delirare, poi dormire” Il poema narra l’incontro della natura (Iracema-America india) e della civilizzazione (Martim), nel
periodo che va dal 1604 al 1611. Iracema è tempo poético marcato dai ritmi della naturalezza e dalla percezione sensoriale del suo passaggio (stagioni, luna, sole);
Martim è invece il tempo storico e cronologico. Dall’unione dell’europeo con la donna india, figlia del pajè di una tribù e custode del segreto della preparazione del
vino di Jurema, nascerà l’odierno popolo brasiliano. Il culto su essa plasmato, é oggi diffuso in var Comunità Indigene del Brasile, specie del Pernambuco.
Atikum e Trukà, ore prima della cerimonia, evitan pasti pesanti, bevono succo di frutta e masticano zenzero per eliminare l’amaro. La corteccia di radice polverizzata,
nel metodo express, è preparata come il caffè del Peganun. L’effetto IMAO, di solito dopo un ora, (notando sensazione tipo Valium), permette poi di bere l’espresso.
xii
Kariri (taciturno, silenzioso) è parola con cui i Tupi della costa indicavano gli abitanti del deserto. Il popolo Kiriri in 15 anni, si è strutturato politicamente e ha
ottenuto il riconoscimento del proprio territorio indigeno con ombelico in Saco dos Morcegos, una delle Aldeia fondate dai gesuiti secondo lo schema del templum
rasenna: otto linee tracciate a partire dalla chiesa missionaria, lungo gli 8 punti cardinali così da formare un ottagono regolare di 12.320 ha. Dopo l’espulsione dei
gesuiti nel 1756, Morcegos fu promossa città col nome di Mirandela. Ciò portò l’arrivo di un amministrazione civile e l’invasione delle terre indigene da parte di
latifondisti estranei (fazendeiros) Molti Kipeá-Kiriri, indigeni della zona, finirono col vivere come mendicanti nelle strade di Colégio, senza diritti sulle terre ancestrali.
Dalle aldeia vicine, molti rifugiarono in Mirandela poco colonizzata per via del basso valore agrario delle sue terre. Qui un ufficio indigeno governativo, intermediario
nei conflitti isolati fra indio e fazendeiros, pur compromesso con oligarchie regionali, fini col legittimare la condizione e identità indigena dei Kariri soggetti ad
alcoolismo e ad alto indice di mortalità. Kariri e altre tribù, pur cristianizzate, tenendo lontani i coloni, mantennero un pezzo di foresta sacra, dove venivano celebrati
regolarmente i loro riti di cura (Ouricuri) e invocate le loro divinità ancestrali che vi abitavano. I discendenti dei Kariri-Shocó (Tupinambá, ecc.) vivono oggi ai margini
del fiume São Francisco, in villaggi presso la cittadina di Porto Real do Colégio, stato di Alagoas, Brasile. Beni che acquistano fuori: olio, zucchero, sale, carne, ecc.
Molti kiriri praticano migrazione stagionale prima e dopo semina e raccolto, dirigendo a São Paulo, Rio de Janeiro, Sergipe, o nelle fazendas vicine al fine di
accumulare un capitale minimo, che sarà reinvestito nell’area di origine. I Kariri esemplificano la capacità di sopravvivere sotto colonizzazione grazie al mantenimento
tenace di una identità etnica che ri-elaborano come sistema di credenze, in costante feedback coi loro simboli tribali, al centro del quale sta la divina Jurema, presentata
come sacra bevanda. Senza territorio sacro e il motore significativo delle cerimonie, i Kariri e altre tribù praticanti l’Ouricuri, sarebber rimaste comunità impoverite, di
caboclos (discendenti da indigeni), orfani culturali che vivono ai margini della capitale regionale. Economicamente le loro comunità continuano a vivere in povertà in
una terra priva di acqua irrigua. Re-inventando il passato e le tradizioni dimenticate, loro continuano a perseguire una via esterna all’economia, re-vitalizzando nei loro
corpi il gruppo tribale e andando avanti nella loro storia. Nel 1974, leaders kiriri organizzarono un incontro di calcio con gli indios della Terra Indígena Tuxá, in
Rodelas a nord di Bahia. L’intenzione era assistere e apprendere il Toré dei Tuxà, fonte di legittimazione dell’identità etnica e di obiettivi politici. Il processo di
adozione del Toré differenziato secondo criteri di rappresentatività etnica, fu favorito dalla sua relazione con le pratiche sciamaniche presenti tra i Kiriri. Entrato in
scena, coloro che non accettarono la sua guida, furono marginalizzati. Sulla struttura del Toré appreso (repertorio melodico originale, base coreografica, ecc.), i Kiriri
innestarono nuovi elementi passati come innovazioni: loro encantados, coreografie, costumi, ecc..
Il rituale Torè consiste in una sequenza ricorrente di figure e suoni incomprensibili ai Kiriri di oggi. Cominciano canti e danze, prima in fila indiana con il Pajé davanti,
seguito in ordine da uomini, donne e bambini. La fila serpentina per il terreiro, esibisce movimenti via via elaborati in misura che color che si succedono, intensifican il
coinvolgimento dei partecipanti, fino al clímax che sopraggiunge con la venuta degli encantos, percepiti nell’evidenza delle incorporazioni presentate dai mestras. Su
un altura centrale, si alterna la gerarchia orizzontale della fila indiana fino al punto dei movimenti intorno agli encantos, i quali, occupano le posizioni centrali nel
terreiro e si dispongono a parlare una lingua indigena. In seguito, condotti nel recinto, saranno consultati sui più diversi temi, fornendo consigli a carattere generale, che
in definitiva, riproducono gli ideali di unità del gruppo. Gli interlocutori e interpreti principali dei suoi messaggi, sono i leader politici e il pajé.
Nel rito defumação, il pajé usa la pipa al contrario, in funzione depurativa: soffia fumo nei 4 angoli del tempio o casa, espellendo i mal spiriti pensieri. Partecipanti
forman un circolo, accendono le loro pipe che passano di mano in mano in modo fraterno e cerimoniale. Una donna agita le maracás e intona inni evocatrici di santi,
cabloca Jurema e altre entità, chiedendo benedizioni per i presenti. Quan la cantante stanca siede, è sostituita da altre donne. Alla fine o chefe da cerimônia, serve la
bebida a ciascuno. Durante la transe, i partecipanti, possono chiedere ai santi, caboclo ed orixas della natura, lungimiranza sul passato, presente e futuro, protezione
individuale e collettiva, connessione coi cari estinti o spiriti del buon conoscimento.
Nascimento: “L’uso eccessivo della razionalità e scienza, nasconde la nozione del mitico e crea una illusoria sensazione di superiorità (libro) che svincola dalle cose
semplici parte del nostro universo reale, smettendo di fatto, di farci co-partecipare alla creazione. La teoria animistica del mondo Kariri, differenzia gli spiriti delle
persone morte, che continuano a vivere nella foresta, villaggi e luoghi dove eran soliti vivere, dagli spiriti vivi, cioè esseri che vivono nelle forme umane, animali e
vegetali. Le malattie sono causate principalmente da questi che entrano nei corpi, spontaneamente o in risposta alla volontà di qualcuno. Ciascun partecipante ai riti
Ouricuri, apprende a usare la forza di natura di una specifica pianta. Kariri rapportano i tipi-di-cura ai tipi-di-malattia: una malattia provocata spiritualmente, non può
venir curata da un medico. Nel sistema di opposti trasformabili, le malattie più forti (tubercolosi, convulsioni, etc.), son credute causate da forti spiriti della malattia, e
possono venir curati solo da simili forti spiriti vegetali più difficili da trovare. Le piante con spirito femminile sono più facili da trovare e di uso comune. Le piante
androgine Jurema, di differenti specie, hanno un ruolo centrale nella vita rituale; avendo i tratti di forza e grazia, sono la più alta incarnazione del potere di cura e del
sacro sulla terra. Quel potere, deve esser continuamente rilasciato, a mezzo della rituale bevuta del vino di Jurema, nei terreni Ouricuri. Per aver la terra, considerata
cuore della loro cultura, i Kariri han sviluppato una relazione ecosistemico-curativa complessa, capace di far sopravvivere un oasi di fauna e flora, all’assalto del
bestiame da fazenda e all’agricoltura da monopolio presente ormai nel resto dell’area. Il senso politico e utilitario/economico della loro conoscenza ancestrale, legata
dell’ecosistema, oltre a conformare le loro tradizioni, si lega all’equilibrio di potere che necessita mantenere in rapporto ai non nativi. Un modo per far ciò è attraverso
le pratiche di cura richieste dalla popolazione regionale e pagate via moneta. Un altro modo è attraverso la gestione della loro sacra conoscenza di poteri spirituali,
eredità dei loro mitici antenati, che i membri della società nazionale Brasiliana, hanno imparato a temere. Infine, la costruzione di un sistema di credenze che incorpora
sistemi cristiani e africani entro le cerimonie dell’Ouricuri, ha successo nel mantenere l’integrità dell’identità etnica del gruppo. Il complesso dell’Ouricuri comprende:
culto degli antenati, riti iniziatici e di passaggio per giovani, riti per adulti che passano da uno stato di conoscenza all’altro con possessioni spirituali e sessioni di
cura. Partecipare regolarmente fa sentire la gente più protetta ed è usanza di ciascuno offrire cibo e regali alle proprie guide spirituali. “Il profondo significato degli
Ouricuri sta nella visione indigena di un altro mondo, dove loro sono liberi e felici. L’esperienza Ouricuri abilità le persone a vedere tal altra realtà, oltre il mondo
fisico quotidiano. Ciò è fatto a mezzo dell’ingestione della bevanda di Jurema”. Pajè Kariri: “Ouricuri sarà sempre nostro, perché gli esseri incantati della foresta,
nostri antenati, ancora vivono là, negli alberi, arbusti, foglie ed erbe. Noi non possiamo raccogliere nessuno di quegli esseri senza chiedere prima il permesso. Nessuno
ha potuto sottrarci quella terra perché noi proteggiamo gli encantados e loro proteggono noi”.
L’albero Ouricuri ebbe significato economico e cerimoniale. A causa dello scarto ambientale, perse suo impatto commerciale assieme alla supremazia nel mondo
animista Kariri. Nella cerimonia Ouricuri/Matekrai. emergono 3 poteri: Warakidza, Bizamu e Bizamye. Il primo è spirito di compagnia, rinominato Ouricuri a seguito
della pressione dei preti Gesuiti contro le manifestazioni religiose indigene. Bizamu (primo sciamano, strega, stregone, prete) è un encanto invocato dai pajè, tramite
cui essi, divengono Bizamu stesso al fine di sopravvivere nella foresta, trovare posti di caccia e pesca o vincere le guerre. Bizamye (Badzé, Padzo, padre), è la
riconosciuta deità del tabacco. Assieme ad altri divin compagni, son tutti affiancati dal potere Bizamu (enchantment, potere di divinare), così da aiutare il gruppo a
superare avversità. Badzé è portata in vita, all’inizio dei rituali, attraverso il fumare le pipe in comune e fornisce protezione al gruppo rendendolo invisibile. Potere
invocato dal pajè che fuma le pipe e beve le radici della Mimosa tenuiflora, maestra e curatrice suprema. Nascimento:“la festa inizia nel tempo in cui bisogna curare la
comunità dai pericoli universali. Oggi i pericoli maggiormente sentiti vengono dalla società dello sviluppo nazionale. I membri Ouricuri restano speciali poiché
ricevono protezione da entità come Badzé e Sonsé. Essi mantengono i rituali anche come assicurazione contro ogni tipo di disastro o sfortuna che può accompagnare la
loro partecipazione alla più ampia società nazionale. Sono gente di disturbo, impaurita, che non andrà via, fintanto ché continueranno a cercar protezione”
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Inca nascono dall’Impero Tawantisuyo, 4 suyos geografici: Qollasuyo; Qontisuyo; Chincaysuyo; Antisuyo(N,E,S,W). loro lingua Quechua parla al cosmo e alla
natura: Pachamama la terra, Yacumama il fiume, Sachamama la selva, Inti il sole e la lingua-legge nelle canzoni-poemi, Yanacuna gli schiavi, Willac umu i sacerdoti,
Rimac è Lima, città che parla lingua dell’uomo. Arawicus i poeti erranti e anonimi che cantarono l’origine attivando moduli di pensiero (nelle auree collettive)
emozioni, aspettative e desideri di un popolo-coscienza. Alto Despacho di Q'Ero, è l'arte ancestrale di rendere omaggio agli Apu e alla Pacha Mama, a Q'Ero vi sono
molte CHOSA, case di pietra senza riscaldamento dove si officiano i rituali. Gerarchia intesa come risveglio dei diversi livelli di consapevolezza e disponibilità
all'amore disinteressato. Wairschi è colui che legge le foglie di coca lanciate con mano esperta su un panno di alpaca, attraverso la relazione con lo spirito delle foglie e
il proprio intuito, è in grado di conoscere il passato, decifrar presente e preveder il futuro. Il curandero, o terzo grado, è sufficientemente esperto, da lavorare con lo
spirito PACHA MAMA, mangia ogni tipo d’inquinamento energetico e fisico, curare le malattie e stroncare attacchi psichici di Brujos o malintenzionati; i Quraq
Akuliaq (5° grado), attraverso il servizio e l’amore all'Apu e alla collettività, sviluppano empatia tale da poter trasferirsi là dove la lor presenza è richiesta pur
continuando a restare nella propria casa. Tutti gli Apus, patroni della religione Q'echua, son maestri di natura, come taoisti e Rasna. Pampamesayo è detto, ora il 4°
grado / è bimbo amato molto, dalla pachamama/ Cacciator viaggiante, segue suo papà/ Arriva fin all'Apu, cioè Hanak Pachà. Altomesayo infine, parrebbe 5° grado /
serve Pacha Mama, con forze delle vette / lavor con l'energia, del popol multiverso/ accede all'energia, dell'Apu di universo. durante la visita in Bolivia, papa Giovanni
Paolo II acconsentì a bere il tè di coca, riconoscendo le virtù delle sacre foglie degli Incas. Aymara e Quechua, in Bolivia e Perù, masticano la foglia di antenati senza
sviluppare dipendenza. Cocaina è l’estratto sintetico, ed è droga capace di creare dipendenza e distruggere la salute in persone “rampanti”.
Sumak Nusta bella principessa (nube) |Turallayquin è tuo fratello che |Puynuyquita tuo piccolo cantaro (vaso) Paquirkayan manda in pezzi. |Inamantan è così
negli spazi |Kunùnùntak esplodono i tuoni |Illapantak: si incrociano i fulmini: |Kanri Nusta ma tu comandi alle pioggie Unuyquita e fai clare |Paramunqui una dolce
colluvie. |Nayninpiri altre volte dalla tua mano |Chicchimunqui grandine e gelo |Ritimunqui. Neve rovente. |Pacha rurrak saggio il fabbricatore(fratello) |Pacha
camak
Pacha camak Uiracocha |Uiracocha
Signore Assoluto. |Cay inapak per questo alto fine |Churasunqui ti ha messoin trono |Camasunqui nel palazzo
del Cielo. |Caylla Ilapi al mio cantare |Punùnqui ti addormenterai |Chaupituta
a mezza notte |Samusac.
Io verrò. Tupac Amaru è, figlio al Dio
Serpente |fatto con la neve, dell’Alquantay perenne |smembrato da cavalli, lì su piazza spagna |l'ombra arriva a noi, ombra dio montagna
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dr. Harry Lilly, medico inglese: “la professione del medico, oggi, sulle due sponde dell’Atlantico, è in balia delle case farmaceutiche, non esiste un farmaco sicuro e
la dieta è sempre migliore dei farmaci”. Samorini: “Alle industrie dei brevetti, interessa come capitalizzare una risorsa naurale, magari già in uso da millenni,
rinominandola e brevettandola per averne l’esclusiva commerciale o monopolio. Tale atto di forza, si accompagna sempre a massicci investimenti nell’advertising
selettiva, che ha per scopo l’obsolescenza delle conoscenze legate all’uso tradizionale della risorsa presa di mira, al fine di creare un consenso e mercato, della sostanza
brevettata (es.: tabacco, sale, vino, caffe, cacao e molte piante tradizionali, da tempo, già dissimulate”.
Oggi, sviluppare medicine all’ibogaina non è un buon business per le industrie chemiofarmaco; ibogaina è molecola naturale non brevettabile, la sua applicazione antiaddictive, brevettata da Howard Lotsof, va verso il pubblico dominio. Una medicina che può lavorare con una sol dose, non soddisfa la prima parte dell’equazione di
Mandeville (profitto : vizio = autonomia : virtù) poiché comparata alle dosi delle sintetic drugs (metadone, subutex), usate per mantenere lo stato di dipendenza, è
perdente. Sostituir eroina da strada con medicine più additive (3850 morti per overdose da metadone solo nel 2004 in USA) è molto profittevole e richiede per
continuare, la creazione di tabù su tutti i dibattiti e iniziative che mettan in discussione moralismo e legalismo legato al discorso sulle droghe. Il permesso di
propaganda sul prodotto A, è monopolio di chi sfrutta la prima parte dell’Equazione Mandeville. La dipendenza da droghe è moderna schiavitù; riflette sociali,
economiche, locali e razziali realtà quali fattori che determinano la vulnerabilità di un individuo. Mallendi: “In Gabon c’è un grande problema di alcolismo, iniziando
là, adattammo il trattamento Buiti, all’abuso di altre droghe. Negli ospedali psichiatrici ho visto pazienti la cui malattia veniva mantenuta piuttosto che curata. A loro
venivano date medicine e null’altro. Noi terapeuti tradizionali, possiamo collaborare, lavorare ed aiutare la gente ad essere meno dipendente dai chemioderivati
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Malaria, malattia recidiva, se causata dal Plasmodium falciparum è detta terzana maligna, resiste ai farmaci ed è mortale. Sintomo diretto è l’ingrossamento di
fegato e milza al tatto, mentre l’abbassamento delle piastrine sono effetto indiretto, un loro rialzo percentuale e un indice indiretto della guarigione. Altri sintomi sono:
variabili accessi intermittenti di febbre, vomito, brividi, mal di testa, dolori muscolari, para-influenzali, anemia e ittero. La malaria da falciparum non trattata in tempo,
può determinare insufficienza renale, coma e morte.Un primo test del sangue individua la presenza dell’antigene (patogeno) che residua nel sangue, se è presente anche
in minime tracce, il test è positivo quindi la terapia va continuata finché non scompare. Un secondo test individua la presenza di anticorpi, se ci sono il risultato del test
è negativo.
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banisteriopsis caapi la prima e psicotria viridis la seconda. L’azione sinergica di queste due piante, stimola il processo di cura e riorganizzazione dell’intero
organismo umano. La ghiandola pineale secerne dimetiltriptamina (DMT), molecola che equilibra il rapporto tra i due emisferi del cervello, (ragione con emozioni e
sentimenti); mostra ansie e paure che alimentano malattie e angosce esistenziali e stimola l’autocoscienza della propria identità e natura profonda. La MT sintetica, se
ingerita oralmente, non ha alcuno effetto in quanto viene resa inattiva dalla monoammino ossidasi (MAOs), un enzima del tratto digerente che ha funzione di ossidare
molecole attive estranee, che noi ingeriamo a mezzo del cibo. In natura esistono sostanze in grado di inibire tale enzima per alcune ore, tra di esse le Beta-carboline di
cui fan parte armina ed armalina presenti nella liana caapi. Queste aprono il passaggio anche a sostanze attive aventi effetti deleteri sul sistema metabolico tipo sale,
caffè, alcool ecc., pertanto prima dell’ingestione della bevanda, viene seguita scrupolosa dieta onde evitare che sostanze comunemente innocue possano trasformarsi in
potenziali agenti patogeni. Poiché l’umanità aveva bisogno di un ponte, Padre Sole cercò un cordone ombelicale (liana yajè) e trovò il colore giallo, quale mezzo per
scegliere e accoppiarsi alle donne. Brujos è l’altro lato dei curanderos, guaritori coinvolti nel lucro di nuocere alle persone, spesso lo diventano poichè non riescono a
mantenere la dieta necessaria a divenire un curandero della giungla e preferiscono lavorare soprattutto con pianta ad alto rischio tossico.
I Chacra sono appezzamenti (giardini) della giungla che sembrano ripuliti senza intervento umano, a causa del suolo molto povero che non permette la crescita di
vegetazione di massa. Gli autoctoni credono che questi siano punti di potere di vari genios, e che rituali di ayahuasca qui tenuti, rilascino vivide visioni nei partecipanti
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Don Romulo, professor di college, è maestro ayahuaschero iniziato dal padre curandero, vive spesso solo, nella chacra (piantagione) di famiglia, nella giungla di
Loreto dove coltiva le sue piante. Col tempo ha sviluppato una cultivar chacruna chiamato samiruca. Dona Mari è una vegetalista perfumero che dieta con i profumi
estratti da diverse varietà di piante maestro. Bagni o semicupi post-sessione (10min) composti da acqua speziata con essenze profumate, son tonificante del corpo e
della buona sorte. Uno degli ingredienti aggiunti per scopi medicinali è la Brugmansia suaveolens (insignis, sanguinea o arborea) detta Toe-ay o Campana
Borachero, di essa si usano semi, fiori, radici e foglie; ha virtù spasmolitiche, anestetiche, anti-asmatiche, anticolinergiche, narcotiche e un certo controllo nella
malattia di Parkinson. Un bagno caldo preparato con le sue foglie, è usato a contrastare cattive tossi e bronchiti; foglie arrotolate sono buone da fumare contro l’asma,
mentre in cataplasmi sono applicate a ferite, gonfiori e artriti, reumatismi e vari spasmi; il succo bollito mescolato con lardo è usato per scottature, infiammazioni ed
emorroidi; 3 foglie di Toè aggiunte allo yagè danno secchezza nella gola e altri effetti spiacevoli, ma incrementano la visione per via dell’alcaloide scopolamina in esse
presenti. I semi di Brugmansia invece, sono più difficili da dosare poiché contengono più % di alcaloidi tropanici (iosciamine, atropina e scopolamina). Nel bacino del
Rio delle Amazzoni ha molti nomi tribali: Gayapa e Kanachiari per gli Shipibo-Conibo, Toa o Maikoa per i Jivaro, Chuchupanda per gli Amahuaca, Saaro per i
Machiquenga e Floripondio per i Maricahua. Esempio decotto: 12 kg caapi + 3kg chacruna. Prima cottura per 3 ore circa, scolatura, ripeti poi miscela assieme le due
scolate. Terza cottura del miscelato per circa 4 ore, lasciar raffreddare quindi imbottigliare, conservare in frigorifero o cantina, se per molto tempo, prima d'uso ribollire
5 minuti, e assumere a stomaco vuoto; prima d’assunzione della medicina, astenersi da cibo o almeno zucchero, sale, olio, grasso, mentre è consigliabile bere una
bevanda acidula come limonata fresca o spremuta di arance, per preparare lo stomaco.
Mariri è il magico flegma che lo shamano ha in corpo e regurgita a volontà per curare, o lavorare come arma difensiva. Se un curandero si sente sotto attacco di un
brujo, per tramite di un virote, dardo attivo-passivo fatto coi frutti huiririma (astrocaryum jauari), huicungo (astrocarium vulgare) denti di piranha od ossa di animali),
chiama il suo mariri e lo impiega come virote difensivo, cioè specchio, capace di stornare l’attacco al mittente. Mariri, come icaros, può venire dalle piante o ereditato
da un maestro umano, che lo passa fisicamente da bocca a bocca, attraverso le mani. dal quechua aya (defunto) e runa (gente). Ogni curandero, riceve icaro e sapienza
da altri maestri o direttamente da natura, tramite suoni e visioni spontanee o a mezzo di piante maestro. La melodía è captata ascoltando ciò che arriva, spesso in idioma
sconosciuto, durante la cura, l’efficacia dipenderà dalla propria preparazione, mediante diete e purghe, stile di vita integrale e sapienza ancestrale. Un maestro trasmette
e cede i suoi icaros, solo a tempo maturo. Icaros come algoritmi scritti in linguaggio ritmo-musicale, risuonano nella mente che li ascolta, la quale, li elabora e li passa
al Dna delle proprie cellule. Queste risponderanno, irradiando l'output sotto forma di biofotoni, S’avvia un processo di risonanza a catena che nel suo insieme,
conforma e riforma la coscienza di quella individualità, la quale, così alimentata e arricchitia, espande.
Richard Evans Shultes, Direttore del museo etnobotanico dell'università di Harvard, fu tra i primi ricercatori a compiere estese ricerche sulle piante psicoattive,
trascorrendo 12 anni della sua vita, dal 1941 al 1953, in Amazzonia, Ande e Sudamerica. Il lavoro interdisciplinare di Schulte, fu supportato dal contatto con sciamani,
stregoni e ritualità tribali e portò, nel corso di pochi decenni, il numero delle piante conosciute e classificate da una mezza dozzina a più di 80, dimostrando nel
contempo la strettissima connessione tra uso di droghe sacre, religione e magia. Spirit Plant: “Nella biodiversità del Sud America risiedono la maggiornanza delle
piante triptamine conosciute e usate da umani. Tra le più significative, una bevanda ricavata dalla mistura di foglie di piante come Chacruna (Psychotria viridis) o
Chaliponga (Diplopterys cabrerana) con la liana yagè (Banisteriopsis caapi) detta anche Ayahuasca, impiegata da millenni dalle culture indigene dell’Amazzonia sotto
la guida dei loro sciamani e pagè. Diversamente dall’Ayahuasca, che richiede le propietà MAOI dello Yage per fermare la disattivazione gastrointestinale delle
triptamine, la Jurema Preta, altra preparazione tradizionale derivata dalla corteccia della radice dell’albero Mimosa (tenuiflora ed hostilis), appare attiva di per sé, forse
per un composto recentemente isolato e battezzato Yuremamine. Altra pratica tradizionale, è quella di preparare polveri psicoattive combinando reagenti base (lime o
cenere), con resine e semi del gener Virola e Anadenanthera, al fine di essere insufflate nelle narici a mezzo di un tubo”.
Jacques Mabit, medico senza frontiere fondatore del centro Takiwasi in Perù, racconta: “sperimentai la morte, serpenti e giganti, lo spirito di ayahuasca mi disse in
sogno, di visitare alcuni guaritori delle filippine, templi Buddista in Thailandia, specializzati nella cura integrale delle tossicodipendenze, al fine di apprendere l’arte e
l’organizzazione di una comunità terapeutica. In seguito assieme ad altri, fondai Takiwasi, comunità terapeutica basata sulla medicina di ayahuasca. Il primo mese, mi
concentro sul corpo poi passo alla psiche / affettività dove i pazienti connetton con la famiglia, le memorie e il loro posto nel contesto umano, la loro vita acquista un
significato. Un paziente prese ayahuasca 40 volte al fin di aprire il cuore, metterci la femminilità e lasciarla lavorare: Lei mi guida sempre nelle decisioni, tramite sogni
flash e intuizioni quotidiane, a volte tramite ciò che la gente ti dice.. e senti subito che quel messaggio è diretto a Te”. Juliano e Liliana di Brasilia, nella Cachara
familiare (fattoria) di madrinha Conceinsão, studiano e documentano gli effetti terapeutici del lavoro catartico (Trabalho di Banca aberta) in cui ciascun partecipante
può liberamente manifestare il proprio potenziale espressivo. Tale lavoro è in calendario il 27 di ogni mese, per tutte le chiese Cefluris del Brasile.
Tamburo anaconda: tamburo fatto da un tronco lungo 4 metri, intagliato agli estremi come coda e testa d’anaconda, poggiato al terreno tramite 2 pietre poste sotto
come zampe del serpèn-tamburo. Premendo un piede al centro del tronco, si genera un ritmo oscillatorio, da e per il terreno, che risuona poi nei corpi.
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Santo Daime è la dottrina del popolo Juramida. Jura sta per collegamento