Picuì - Brasile Progetto PICUI`

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Picuì - Brasile Progetto PICUI`
Picuì - Brasile
Finanziamento attraverso l’assegnazione di quote sul Progetto di Sviluppo
“Picuì” ai relativi sostenitori.
Responsabile locale:
C.E.O.P.
Rua Francisco Claudiano, 55
58187 PICUI' - PB
BRASIL
Progetto PICUI’
La città di Picuì si trova nello stato di Paraiba (il Brasile è una
federazione di Stati); nella regione geografica denominata "Seridò", una
zona di transizione tra la microregione del Curimataù - caratterizzata da
una vegetazione bassa e con suolo quasi sempre salato - e la regione
geografica chiamata Sertào, caratterizzata da immensi spazi vuoti con
vegetazione tipica di luoghi semiaridi, ma con suolo con assenza di sale o
in quantità molto minore. C'è da dire che tutto il Nordest del Brasile è
situato in una zona dove la precipitazione pluviale è molto limitata nel
tempo e nella quantità, oltre al fatto che si hanno periodi alternati di
grandi siccità.
Il comune di Picuì ha ca. 16.000 abitanti ed ha una superfice di ca.
800 km2.
La media annuale di pioggia qui a Picuì si aggira sui 600 mm
quando va bene; in genere il periodo delle piogge va da gennaio a
maggio/giugno.
Le attività agricole sono rudimentali e, solitamente, di pura
sussistenza; non è particolarmente presente il fenomeno del latifondismo
e la proprietà è molto frammentata tra i contadini che ne traggono,
stentatamente, di che vivere. Da parte dello Stato o del Municipio NON c'è
una vera politica agricola e non ci sono aiuti in questo settore. I prodotti
agricoli più coltivati, quando piove, sono: i fagioli, il granoturco, la
mandioca (una specie di patata dalla quale si ricavano farina e amido) ed il
riso nelle zone dove ci sono sbarramenti di acqua e quando si riempiono
(data la scarsità delle piogge). Si coltiva molto il sisal, che dà come
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prodotto una fibra molto resistente, solo che il prezzo è in continuo
ribasso.
In passato era molto coltivato il cotone ma in questi ultimi cinque
anni è sopravvenuta una malattia chiamata "bicudo" che ha fatto quasi
scomparire dalla regione questa coltura che era abbastanza redditizia.
Si coltiva anche la fava (una qualità molto diversa da quella
italiana), la patata dolce, l'algaroba (una pianta che si adatta molto bene
al clima semiarido e produce un frutto simile al carrubo, ottimo per gli
animali) e la palma da fico d'india, che qui si usa anche come foraggio.
La maggior parte della popolazione sopravvive prestando servizi a
terzi e ricevendo in cambio l'equivalente di 1/2 del salario minimo in
vigore (il salario minimo previsto dalla legislazione brasiliana
attualmente corrisponde a ca. 100 € mensili) senza nessuna
sicurezza o assicurazione sul lavoro ...
Nella regione di Picuì esistono anche miniere ma a livello di
iniziativa privata e di pionierismo, senza il minimo di sicurezza e di
incentivo. L'estrazione dei minerali, molte volte, è un'alternativa
all'agricoltura, soprattutto negli anni di siccità; il 1970 è stato uno degli
anni più terribili soprattutto perché si è verificato dopo dieci anni di piogge
abbondanti; altri periodi tristemente famosi sono stati gli anni dal '78
all'83 e dall'87 al '90; adesso sembra che si stia preparando un nuovo
periodo chiamato di "siccità verde" perché piove ma in maniera
insufficiente per riempire gli invasi predisposti per raccogliere l'acqua.
Nella zona urbana, all'infuori di alcuni funzionari della pubblica
amministrazione, la maggior parte della popolazione vive di
"sottoimpiego": lavatrici e stiratrici, sarte, artigiani, selezionatori di
minerali ecc.. Oltre a queste difficoltà, già di per sé molto grandi, la
popolazione ne affronta molte altre: la sanità preventiva che praticamente
non esiste... conseguenza di ciò è l'indice altissimo di mortalità infantile, la
denutrizione e la fame; un sistema idrico precario (pochi hanno acqua
corrente in casa o un sistema fognario), una esigua rendita per persona
che non permette di comperare il necessario per la sopravvivenza, una
scuola che di fatto non è per tutti perché i bambini, non appena possono,
si danno da fare per arrotondare le entrate familiari, facendo quello che si
presenta all'occasione. Il sistema sanitario ufficiale conta su un ospedale
(che non ha medicine!) con trenta posti letto e un pronto soccorso (che fa
anche gli esami di laboratorio più semplici), in tutto ci sono tre medici, due
infermiere e due aiutanti che servono tutta la popolazione.
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L'indice di analfabetismo è di circa il 55%; della popolazione
scolarizzabile solo il 48% termina gli studi minimi e di questi solo un 40%,
nella realtà, è in grado solo di fare la propria firma e non sa leggere;
esiste una scuola privata di 1^ e 2^ grado (elementari, medie e tecnico);
esistono anche scuole statali e municipali ma solo fino al 4^ anno
elementare (che corrisponde alla nostra 5^ elementare). Chi, finito il
tecnico, volesse continuare con l'università, che si trova a Campina
Grande, distante da Picuì 127 Km, deve sottoporsi ad un esame di
selezione molto difficile da superare, visto il basso livello qualitativo delle
scuole locali.
La maggior parte della gente ed in genere le forze migliori
emigrano verso il sud alla ricerca di fortuna o di un avvenire, solo che da
una decina di anni a questa parte il sud sta scoppiando con conseguenze
facilmente immaginabili: violenze, disoccupazione, mancanza di case, di
trasporti ecc.
Avendo come base questa situazione, si è programmato e già
avviato un progetto del quale si evidenziano le caratteristiche principali.
* Denominazione:
C.E.O.P.
(Centro di Educazione e Organizzazione Popolare).
* Origine: il centro è stato ideato dalla parrocchia di S. Sebastiano di
Picuì, diocesi di Campina Grande, stato della
Paraiba-Brasile, in
collaborazione con gli agenti di pastorale della stessa parrocchia per venire
incontro a situazioni locali abbastanza allarmanti già descritte. In forma
abbastanza precaria, il centro ha iniziato la sua attività nel campo della
"Pastorale del Bambino" già da tempo e dal 1992 nel campo
dell'alfabetizzazione.
* Zona di intervento : la periferia di Picuì e le zone agricole adiacenti (800
Km² complessivi); per operare in maniera più coordinata si sono divise le
varie località in settori:
-
il
il
il
il
settore
settore
settore
settore
cittadino;
di Baraunas distante 18 Km dalla città;
di Santa Lucia distante 12 Km e
di Serra dos Barandòes a 30 Km
* Spiegazione dell'intervento: si tratta di un centro di educazione e
organizzazione popolare con l' obiettivo generale di aiutare tutti i bambini
bisognosi di questa zona e diventare il punto di riferimento per tutte quelle
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persone che hanno bisogno di aiuto, economico o morale. L’attività viene
svolta attraverso i seguenti obiettivi specifici:
- lavorare con la famiglia dei minori; orientamento e informazione alle
gestanti diffondendo l'uso del siero casalingo (acqua e sale per combattere
la disidratazione), diffusione della medicina naturale preventiva e curativa,
primi soccorsi, cucina alternativa per migliorare l'alimentazione di tutta la
famiglia, realizzazione di "orti comunitari", ecc.;
- alfabetizzazione degli adulti suddivisi in 3 gruppi di 15 persone ciascuno
ed appoggio al Sindacato Comunale di Curimatau;
- costruzione di dighe ed invasi per raccogliere l'acqua da utilizzare
durante i lunghi periodi di siccità (che durano anche 2 o 3 anni!) nonché
integrazione delle attività di assistenza ai contadini svolte dal PATAC
(un'organizzazione non governativa di assistenza agricola)
- distribuzione
carenze;
di latte, nei casi più urgenti, ai
minori con maggiori
- lavorare con tutte le famiglie per realizzare insieme pratiche alternative
di vita comunitaria che aiutino a rendere la stessa vita meno dura e più
accettabile;
- organizzazione e formazione di un gruppo di donne per migliorare i
lavori casalinghi e di un gruppo di artigiani per migliorare la loro
professione;
- gestione di una scuola materna "Um paso par a Vida" per ospitare 25
bambini dai 3 ai 6 anni con lo scopo di socializzarli e preparali alla scuola
elementare
- gestione di un doposcuola per 25 bambini che frequentano la scuola
elementare pubblica
* Partecipazione locale: coinvolgimento
degli
agenti di pastorale
(sacerdote, suore e laici) nel lavoro della comunità, la maggior parte dei
quali lavora senza fini lucrativi per puro volontariato.
- l'EMATER locale, organismo di assistenza agricola statale, ha dato la
disponibilità per orientamenti tecnici per coltivare "orti comunitari";
- il
PATAC (Programma di Applicazione di Tecnologia Adatta alle
Comunità) per la costruzione dei depositi di acqua;
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- alcuni medici locali si sono impegnati a
spicciola;
- la Parrocchia
alfabetizzazione;
di
Picuì
presta
sedie
e
prestare l'assistenza più
tavolini
per
le
aule
di
NB Il CEOP dispone di 2 edifici in proprietà: uno per le attività
destinate agli adulti ed uno per le attività destinate ai bambini
(quest'ultimo è stato costruito nel 1999 con un finanziamento
APIBIMI per L. 18.000.000)
* Costo di gestione complessivo: è preventivato in 10.000 € annuali così
suddivisi:
NB dato che non tutte le persone che si stanno adoperando per il buon
andamento del centro dispongono di altre fonti alternative, per il proprio
sostentamento, sono regolarmente pagate:
- 4 insegnanti con un costo annuo complessivo
€
3.000
- 1 segretaria
€
1.000
- materiale didattico, spese di manutenzione, gas,
pentole, piatti, bicchieri, posate e materiali di consumo
€
3.000
- alimentari, medicinali per pronto soccorso
€ 3.000
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Totale
€ 10.000
Il costo complessivo di gestione viene coperto attraverso
l'abbinamento a questo Progetto di 50 persone che, attraverso
l'offerta di 200 € annuali a testa, lo finanziano a partire dal 1.1.'93;
* Autonomia finanziaria futura: si sta pensando di arrivare quanto prima a
una certa autonomia, incentivando l'artigianato e la conseguente vendita
degli oggetti fabbricati, si farà inoltre ricorso ad una sensibilizzazione
locale per raccogliere ulteriori fondi.
* Responsabilità: parrocchia di San Sebastiano di Picuì e la direzione del
C.E.O.P.
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