Avellino brava a metà, l`ha vinta la difesa di Menetti
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Avellino brava a metà, l`ha vinta la difesa di Menetti
LA VOCE DELSANTONE Avellino brava a metà, l'ha vinta la difesa di Menetti Dopo il successo dell'ex cestista Gregorio Paltrinieri (giocava nelle giovanili del Carpi) nei 1500 metri agli europei di nuoto a Londra, sempre per via televisiva, ho assistito alla gara fra GrissinBon e Sidisgas. Sapevo che Avellino fosse temibile, ma non avrei mai immaginato di dovermi trovare davanti ad immagini offensive per la città e per la società presieduta da Licia Ferrarini per il limitato numero (solo 50) di biglietti concessi ai tifosi ospiti. A parte il fatto che il problema non è Reggio e nemmeno la pallacanestro reggiana, ma la misera capienza del PalaBigi, che oltretutto consente solo 10 ingressi ai disabili, ho provato delusione per la mancata informazione a danno degli sportivi irpini, i quali hanno avuto tutte le ragioni per reagire al cospetto dei pochi ingressi disponibili in quanto non informati a dovere dai loro addetti ai lavori. La GrissinBon cos'avrebbe dovuto fare per soddisfarli? Annullare due o trecento abbonamenti? Non credo che esistano società sportive disponibili a sacrifici del genere e nemmeno credo che la stessa Avellino, pur disponendo di un palasport nettamente superiore al nostro (quasi una volta e mezza per capienza) sarebbe disponibile a concederne molti di più. D'altra parte mi risulta che i tifosi reggiani, ovunque si siano recati da due anni a questa parte, abbiano sempre e comunque dovuto accomodarsi in "gabbiotti" limitati negli spazi e nella visibilità. Non so come sarà la situazione nelle gare che Reggio disputerà ad Avellino, mi si dice da 60 a 100 o poco più, quindi "pari siamo"... "io la lingua, lui il pugnale", come risponde Rigoletto a Sparafucile nella famosa opera di Verdi. Infine, se la stampa campana o chi per essa avesse illustrata la situazione esistente nella nostra città a causa di un palasport indegno, molto probabilmente i tifosi avellinesi non sarebbero incorsi in un simile abbaglio e si sarebbero comportati com'è loro abitudine, cioè tifando per la squadra del cuore e basta. In proposito faccio presente che erano disponibili ancora 40 posti (3460 biglietti venduti contro una disponibilità di 3500), dimostrazione che non è possibile fare calcoli preventivi. Ciò premesso non posso invece esimermi dal commentare quanto accaduto nel finale fra Della Valle, Nunnally e Sacripanti. Quest'ultimo, bravo come sempre, dice di aver fatto da paciere; gli credo. Nemmeno sono in grado di capire quali siano stati i motivi del silenzio stampa imposto ai giocatori verdi. Forse l'arbitraggio? Paternicò, Begnis e Weidmann, solitamente bravi, non sono stati alla loro abituale altezza, ma non ritengo che le loro decisioni (o mancate decisioni per l'eccessiva libertà fisica concessa)) abbiano influito sul risultato finale, Una cosa, in merito, è certa: il regolamento del basket, specialmente sugli sfondamenti e sulle infrazioni di passi, è molto diverso da quello da loro interpretato. La partita in quanto tale? L'ha vinta la difesa impostata da Menetti, il quale ha saputo anche dare un tono importante all'attacco, perché 25 su 44 da due, 9 su 27 da tre non sono roba da poco. Nemmeno 83 punti sono roba da poco! Fra i giocatori, pur riconoscendo a Polonara le lodi che gli competono (18 punti, 12 rimbalzi e 21 di valutazione), dico che il migliore, a mio giudizio, è stato Silins, perché ha saputo mettere la "museruola" agli avversari migliori. Poi lode per tutti gli altri, perché quando si vincono gare come queste c'è ben poco da cercare ... nemmeno il pelo nell'uovo. Avellino ha disputato un'ottima metà partita, poi è calata a causa del cambiamento di ritmo e di difesa imposto da super Menetti. Questa sera gara due. Vincano i migliori. (Gian Matteo Sidoli)