Carissimi, questo numero di “Camminiamo”

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Carissimi, questo numero di “Camminiamo”
numero 20
aprile 2007
FOGLIO DI COLLEGAMENTO E DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI GUBBIO
SALUTO DI
VESCOVO
MONS.
INTRODUZIONE DI D.
FAUSTO PANFILI
AGENDA DEL VESCOVO
RITI DELLA SETTIMANA
SANTA
Carissimi,
questo numero di “Camminiamo” è particolarmente ricco di notizie e
di informazioni su numerosi eventi che spero vedano tutta la Chiesa
diocesana presente e protagonista. In particolare mi preme darvi
appuntamento per le celebrazioni della settimana Santa, per la Veglia
Pasquale e per l’ordinazione presbiterale del diacono Matteo
Monfrinotti, in programma per sabato 14 alle ore 17 in Cattedrale.
Affido intanto a “Camminiamo” i miei voti augurali per una Santa
Pasqua, che accompagno con la preghiera e la benedizione del
Signore.
LA PASQUA 2007
La primavera visibile della terra è immagine della sacra, invisibile
primavera di Dio. Come la primavera sorge dalla dura zolla, così la
LETTERA DI P. BASILIO
vita della grazia e dell’amore sorge dall’abissale durezza del cuore del
peccatore e della inesorabilità della morte.
UFFICIO CATECHISTICO
La Pasqua è festa della comunità, a Cantiano poi è la festa per
SCUOLA DI PREGHIERA
eccellenza e tutto collabora a renderla tale, sia nella natura, come nei
momenti liturgici e nell’impegno di tutta la popolazione per la sacra
ORDINAZIONE
rappresentazione che, negli ultimi anni ha fatto un passo notevole dal
PRESBITERALE
dramma del venerdì santo alla luce della domenica di resurrezione.
LETTERA DI D. MATTEO
Il cammino continua, la relazione del prof. Claudio Bernardi,
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, tenuta nella sala
PELLEGRINAGGI MARIANI
della cultura sabato 10 marzo, ci ha fatto comprendere l’importanza
A S. GIROLAMO
del nostro territorio con la fioritura nel sec. XII delle confraternite e le
compagnie che, sorte per necessità spirituali, si presentavano come la
risposta alle diverse esigenze. Esse invocavano il ritorno ai valori
evangelici, il volontariato, la povertà, la misericordia, l’amore verso i
poveri, la carità fraterna, la pace di Cristo. Intesero la necessità della
penitenza fino a giungere alla flagellazione, come affermazione della
sofferenza e farmaco contro il peccato.
La Pasqua (passaggio) della Turba da teatro della comunità ad esperienza etica-sociale-religiosa ci
veniva richiesta dal relatore, sollecitandoci un amore per gli ultimi con opere significative di
misericordia sia corporale che materiale. La rinnovata speranza che la Pasqua possa permettere a
molte persone di riconoscere la potenza dell’amore di Cristo e di consentirgli di aiutarli a salvare la
propria vita e quella degli altri è quello che ci spinge in questi giorni a passare di famiglia in
famiglia per la benedizione e a portare la comunione agli anziani e ammalati.
È Il tempo per raccogliere il seme della Risurrezione e lasciarlo maturare al sole della carità.
LETTERA A CAMMINIAMO
Nel corso dei secoli “i mercanti della felicità”e “i venditori sleali del paradiso” hanno via via
promesso una soluzione. Hanno detto: sarà la cultura a rendere felice l’uomo, sarà il benessere, il
progresso… Ma non è stato così. Allora hanno detto e questa è l’ultima proposta, che sarà la libertà
da ogni legge morale a rendere felice l’uomo. Il fallimento di questa proposta è davanti agli occhi di
tutti. Oggi noi sappiamo che l’umanità ha una meta, ha un traguardo, ha una terra promessa: la
Risurrezione! E questo traguardo ha una strada: è la vita di Cristo, la vita vissuta come amore , che
si fa servizio al prossimo, che si fa perdono verso chi ci offende, che si fa carità verso tutti
indistintamente con Cristo e per Cristo.
Buona Pasqua così! Perché una buona Pasqua è soltanto una santa Pasqua!
Don Fausto Panfili
AGENDA
1 aprile
Giornata Mondiale della Gioventù
2 aprile
ore 8.00, mons. Mario Ceccobelli presiederà la Celebrazione Eucaristica presso gli
stabilimenti della Colacem in Ghigiano
ore 17.30 mons. Vescovo presiederà la S. Messa presso la Casa delle suore
Cistercensi Celestine in Montelovesco
3 aprile
ore 7.30 mons. Mario Ceccobelli presiederà la Celebrazione Eucaristica presso le
cementerie Barbetti
ore 16.00 mons. Vescovo benedirà il Centro Anziani di S. Pietro
8 aprile
ore 18.00 il Vescovo presiederà la S. Messa nella Parrocchia di S. Pietro
9 aprile
ore 11.00 presso il Palazzotto dello Sport di Umbertide S.E. Mons. Mario Ceccobelli
presiederà la Celebrazione Eucaristica in occasione della Pasqua dello sportivo
10 aprile
un gruppo di sacerdoti della diocesi di Lodi visiterà la Chiesa Cattedrale e pregherà
sulla tomba di S. Giovanni da Lodi
11 aprile
ore 10.00 presso il seminario diocesano incontro dei sacerdoti della zona cittadina
15 aprile
ore 11.00 presso la Parrocchia di Nostra Signora del Sacro Cuore il Vescovo
amministrerà il Sacramento della Confermazione
ore 15.00 presso San Secondo, Lectio Divina guidata da p. Alessandro Barban
16 aprile
ore 10.00 presso il centro pastorale “S. Filippo” riunione dell’equipe del
catecumenato per gli adulti
18 aprile
ore 10.00 presso il centro pastorale “S. Filippo” incontro della consulta pastorale
20 aprile
ore 18.00 nella Chiesa di S. Maria in Porto in Ravenna - celebrazione per la festa
della Madonna Greca
21 aprile
ore 20.00 presso la taverna di S. Antonio cena dell’unità pastorale di S. Pietro e S.
Giovanni
28 aprile
ore 16.00 presso la Parrocchia di Branca presentazione del libro “Branca: preistoria
storia e leggenda”
ore 17.00 presso la Chiesa di S. Francesco in Gubbio ordinazione presbiterale di Fra
Domenico Fabbri
ore 18.00 presso la Parrocchia di Cristo Risorto in Umbertide S. Messa in occasione
dell’anniversario della Dedicazione della Chiesa
ore 21.00 presso la Cappella del Seminario, Adorazione Eucaristica aperta ai sacerdoti, ai diaconi, alle religiose e religiosi, agli operatori pastorali, ai movimenti ecclesiali ed a tutti coloro che desiderano condividere un momento di preghiera.
Il tema è: “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”.
29 aprile
ore 11.00 presso la Parrocchia di S. Agostino mons. Pietro Bottaccioli amministrerà
il Sacramento della Confermazione
ore 11.00 presso la Chiesa di S. Martino in Colle mons. Mario Ceccobelli
amministrerà il Sacramento della Confermazione
ore 15.30 presso il seminario diocesano incontro di tutti coloro che svolgono nella
Chiesa un ministero laicale o che si preparano a riceverlo
30 aprile
ore 18.30 Chiesa Cattedrale – Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da mons.
Vescovo nella festa dei Santi Mariano e Giacomo
RITI DELLA SETTIMANA SANTA PRESIEDUTI
DA MONS. VESCOVO IN CATTEDRALE
1 aprile, Domenica delle Palme e della Passione del Signore:
ore 10.45 Cappella Ranghiasci (Piazza Grande) Benedizione dei rami di ulivo, processione alla
Chiesa Cattedrale e S. Messa con lettura dialogata della Passione.
4 aprile, Mercoledì Santo:
ore 17.00 Messa Crismale con la partecipazione dei cresimandi dell’intera Diocesi.
5 aprile, Giovedì Santo – Cena del Signore:
ore 18.00 Messa nella Cena del Signore e Adorazione Eucaristica fino alle ore 24.00
6 aprile, Venerdì Santo:
ore 16.00 Celebrazione della Passione del Signore
ore 19.00 Processione del Cristo Morto da S. Croce
7 aprile, Sabato Santo:
ore 22.30 unica Veglia Pasquale nella notte Santa in Città: Lucernario, Liturgia della Parola,
Liturgia Battesimale, Liturgia Eucaristica.
8 aprile, Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore
ore 11.15 Messa solenne del giorno
Lettera a “CAMMINIAMO”
in risposta alla lettera di d Bruno Pauselli.
Da diversi giorni mi chiedo se sia giusto scrivere una lettera in risposta alla lettera scritta da don
Bruno Pauselli e pubblicata sul “Camminiamo” di febbraio.
Mi decido a farlo, vincendo la mia timidezza naturale, perché ritengo importante difendere il lavoro
che si sta facendo con i giovani e proteggere dalla logica degli investimenti un luogo che appartiene
ai ragazzi, alla Chiesa eugubina e alla città di Gubbio.
“Chi tace acconsente” dice un vecchio proverbio. Bene, io non acconsento affatto e quindi non sto
neppure in silenzio.
L’ ORATORIO è una struttura di “difficile, costoso e scomodo utilizzo”?
In questa frase vi è un concentrato di affermazioni che non corrispondono a verità. Cerchiamo di
eliminare subito le più evidenti per poi passare a una riflessione più profonda.
Scomodo? L’accesso è il più comodo che si possa immaginare per la gioventù, i ragazzi e i bambini
di Gubbio. L’entrata principale si raggiunge a piedi, a poche decine di metri dal corso principale
della città. L’entrata carrabile che dà accesso al parco è fuori dalla zona a traffico limitato e quindi
facilmente raggiungibile da chiunque. L’oratorio è un luogo estremamente bello e formidabile per
l’aggregazione dei giovani.
Di difficile gestione? Anche questa affermazione viene confutata dai fatti: la gestione non presenta
particolari problemi o difficoltà. Malgrado la gran quantità di enti e associazioni (Animatori dell’
oratorio, Volontarie del Vangelo, Parrocchia di S. Giovanni, parrocchia di S. Pietro, Cantiere
raccolta cibo, gruppo teatrale diocesano, CSI, Gruppo scout, complessi musicali,…etc) che
abitualmente usufruiscono della struttura,. si riscontra una buona collaborazione. Le attività che
vengono proposte dalle differenti entità educative che utilizzano l’infrastruttura dell’oratorio,
vengono coordinate in maniera egregia dal responsabile nominato dal Vescovo.
Certo, come nella maggior parte delle parrocchie, neppure in oratorio è facile invitare i giovani a
partecipare alle attività che vengono proposte, ma non mancano i segnali che fanno ben sperare per
il prossimo futuro. La Chiesa, purtroppo, viene vista con una certa antipatia dai ragazzi e dai
giovani. Seguendo il programma della pastorale giovanile nazionale che ha indicato per questo anno
di mettersi in ascolto dei giovani nelle realtà extra ecclesiali, siamo entrati nelle scuole ed abbiamo
lasciato che i giovani potessero esprimere i loro pensieri. Molti dei nostri difetti (in particolare di
noi sacerdoti) scoraggiano i giovani e li allontanano dalla fede. Sotto accusa da parte dei giovani vi
è anche l’utilizzo dei soldi e delle infrastrutture.
L’oratorio è un opera dispendiosa?
Ma, mi chiedo con un certo rammarico, da quando abbiamo iniziato a gestire la Chiesa come una
impresa, guardando prevalentemente ai profitti e ai bilanci?
La cura delle anime, così come l’educazione dei giovani non rientra nella logica di “costi-benefici”
che viene applicata nella conduzione aziendale o teorizzata nella società moderna.
La Chiesa, a mio avviso, deve avere altri parametri, deve saper investire nelle persone e soprattutto
nei giovani. Bisogna perdere la paura di bilanci in perdita. Si deve ancora credere nella
Provvidenza. Si deve lavorare senza calcolare fatiche e spese. Nel Vangelo vi è sempre una misura
abbondante e mai un mero calcolo economico. Se crediamo nei giovani…se vogliamo una Chiesa
giovane dobbiamo rinnovare i nostri sforzi e guardare con coraggio verso il futuro.
L’oratorio di via Massarelli è una splendida struttura posta coraggiosamente a servizio dei giovani
dei ragazzi e dell’intera città di Gubbio. Andrebbe migliorato, questo si, e ci si potrebbe investire
poche migliaia di euro per modernizzare gli ambienti e renderli più funzionali.
“Chi ama difende”. Noi tutti sacerdoti siamo attenti alla gioventù e so bene che è intenzione di tutti
noi offrire ai giovani tutte le possibilità di incontro con il Vangelo.
Facciamo nostra l’espressione così vera sulla bocca di S. Giovanni Bosco: “basta che siate giovani
perché io vi ami” e “difendiamo” ciò che a loro appartiene grazie alla generosità di una benefattrice
che ha creduto nell’educazione cristiana dei giovani, e che a loro ha lasciato in eredità la splendida
struttura dell’oratorio.
Gubbio, 5/03/2007
Don Antonio Zavatarelli
E Gesù disse: “Vade retro me, Satana” (Mc 8,33)
Durante l’anno passato, mentre si pranzava in casa di amici, nel passarmi una vivanda, il Vescovo
mi disse a bruciapelo: “Ho pensato di nominarti esorcista!”. Lo squadrai per un attimo e poi gli
dissi: “Scusi, non capisco”. E lui, con fare calmo e deciso, tornò a ripetermi: “Ho pensato di
nominarti esorcista”. In quel momento decisi di lasciar perdere la cosa. Ma allo stesso tempo, alla
mente, incominciarono ad affiorare ricordi degli studi fatti negli anni giovanili, presso il
Seraphicum di Roma. Quando, tra i corsi di psicologia che frequentavo, uno in particolare fu
oggetto delle mie attenzioni: il corso di “psicologia spirituale”, in cui si trattava, in quell’anno, il
tema della demonologia.
All’esame presi in considerazione il caso di una suora ritenuta posseduta dall’Abate delle Tre
Fontane, e da lui stesso esorcizzata, con grande clamore e concorso di popolo, antistante
all’abbazia. Dopo essermi documentato e letto diversi libri, tra cui “L’esorcista”, appena uscito in
edicola, ne conclusi che la religiosa, più che da ritenersi posseduta dal maligno, andava ritenuta
oppressa dall’ambiente in cui viveva; e, più che dell’esorcismo, aveva bisogno di una lunga vacanza
al mare. La dottoressa Anna Riva, di linea freudiana, non sapeva come dimostrarmi la sua
soddisfazione. E, senza pensarci due volte, mi assegnò sul libretto un bel 30 e lode.
Ma quell’esperienza mi fece aprire gli occhi a un mondo misterioso e nello stesso tempo
affascinante; un mondo che ritenevo esclusivo a persone altamente qualificate e di grande santità di
vita. E mi chiedevo: il Vescovo si rende conto di quanto mi sta chiedendo? E su che base ha fatto la
sua scelta? Dove vede in me le qualità richieste per esercitare tale ministero, come quelle richieste
dal Diritto Canonico can. 1172 n. 2, in cui si dice: “ornato di pietà, di scienza, di prudenza, di
integrità di vita?”.
Andai a trovarlo dopo pochi giorni per discutere la sua scelta. Al termine del confronto, accettai la
sua richiesta, dopo essere stato assicurato del suo sostegno morale, non disgiunto dalla sua
preghiera personale.
Mi misi subito a consultare i testi che trattavano l’argomento, di cui la odierna editoria non è avara
di autori, grazie ai mass media che si sbizzarriscono a raccontare nei minimi particolari, di messe
nere, orge sataniche e sette demoniache con i loro riti e omicidi. Da aggiungere che una buona
mano a questo business la sta dando, p. Gabriele Amorth, che non si lascia sfuggire l’occasione per
ribattere, con libri e interviste, che il diavolo è vivo e operante, e che è ora che i vescovi si diano
una mossa a nominare esorcisti nelle loro diocesi, altrimenti siano loro stessi ad agire, dato che è di
loro competenza.
Il mio primo pensiero fu quello di cercarmi uno psichiatra e uno psicologo disponibili ad aiutarmi a
capire i casi dubbi. Poi mi diressi al Santuario di S. Vicinio in Sarsina a pregare, dato che, questo
santuario, da secoli è ritenuto meta per quanti soffrono di questi disturbi spirituali. Attualmente vi
operano giornalmente tre esorcisti nominati dal vescovo della diocesi.
È da alcune settimane il mio rientro da una scuola di esorcisti, che annualmente si svolge a
Serracapriola, presso la diocesi di San Severo, tenuta dal decano internazionale degli esorcisti, p.
Cipriano de Meo, un frate cappuccino, che opera da 54 anni in questo settore.
Presenti: dieci esorcisti e venti ausiliari - personale scelto per sostenere con la preghiera l’esorcista
mentre opera, e difenderlo da attacchi violenti, in senso fisico, da parte del posseduto in fase di crisi
acuta.
P. Cipriano, con molta semplicità, ne ha raccontate di “colorite”, da mettere in grave difficoltà e
disagio, quanti fossero intenzionati a svolgere questo ministero. Ha scritto due volumi di questi suoi
“incontri” con il malefico, e, nel convento di San Severo, ha allestito un museo con reperti
“vomitati” dagli esorcizzati, da far accapponare la pelle.
Al termine dei tre giorni di studio, mi son chiesto se valesse ancora la pena di continuare. Ma, in
preghiera, ho capito che, in fin dei conti, non sono io che opero, ma è il Cristo, il Figlio del Dio
vivente: è Lui che agisce attraverso i suoi ministri. Il mio compito deve essere soltanto quello di
rendermi docile alla sua azione, e di non credermi artefice del Suo operato. Monito spesso ribadito
durante le lezioni della tre giorni.
Ho voluto così, cari confratelli, rendervi partecipi, con queste poche righe, dell’esperienza che sto
vivendo al servizio della diocesi, e domandarvi il sostegno spirituale e la collaborazione, affinché
tale ministero sia considerato nei suoi giusti valori spirituali e il motivo per cui Cristo l’ha istituito
nella sua Chiesa.
P. Basilio
UFFICIO CATECHISTICO
DIOCESANO
DOMENICA 22 APRILE – ore 15.00 presso il seminario – ASSEMBLEA DIOCESANA
DEI CATECHISTI.
Tema: “Quello che abbiamo visto e udito lo annunciamo a voi per rendere visibile il
Si”
SCUOLA DI PREGHIERA
DIOCESANA
Presso il Monastero della Trinità in San Girolamo, giovedì 8 marzo alle ore 21.00, ha ripreso la
Scuola di Preghiera Diocesana. Gli incontri vengono tenuti dalla Madre Abbadessa Sr. Cristiana.
Ogni incontro prevede un momento di riflessione e uno di Adorazione guidata.
Proponiamo qui di seguito il programma:
19 aprile:
La liturgia
24 maggio:
La Rivelazione: Dio il Santo
14 giugno:
La coscienza della colpa e il desiderio di Dio
ORDINAZIONE
PRESBITERALE
La Santa Chiesa di Dio che è in Gubbio annuncia con grande gioia che sabato 14 aprile 2007 alle
ore 17 don Matteo Monfrinotti sarà ordinato presbitero nella Chiesa Cattedrale di Gubbio per
l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del Vescovo Sua Ecc.za Mons. Mario
Ceccobelli.
L’ufficio di Pastorale Vocazionale, insieme al Servizio di Pastorale Giovanile e all’Ufficio
Liturgico, ha programmato una veglia di preghiera in preparazione all’Ordinazione Presbiterale di
Matteo Monfrinotti:
13 aprile
ore 21.00 presso la Chiesa Cattedrale, Veglia di preghiera, con i giovani della
Diocesi, in preparazione all’Ordinazione di don Matteo Monfrinotti
Saluto ed invito alla ordinazione presbiterale di don Matteo
Carissimi Amici, mentre voi siete riuniti nelle diverse zone della nostra Diocesi, io a Roma come
ogni venerdì mi trovo alla Stazione Tiburtina con i poveri per distribuire qualcosa da mangiare,
qualche bevanda calda e soprattutto per ascoltarli. Il Vescovo, infatti, mi ha mandato a Roma per
completare gli studi, ma accanto a questo impegno principale, ne ho altre due: presso una grande
parrocchia e quello con la Caritas. Questi sono due impegni importanti, attraverso i quali
sperimento sempre più quello che significa donarsi agli altri, donarsi senza condizioni e per
sempre! Sono queste, due “caratteristiche” fondamentali del prete, che fin da quando ero ragazzo
mi hanno colpito: essere strumento d’amore, per tutta la vita. Da prete, per sempre, sarò chiamato
a essere costruttore di amore e di pace, e tutto questo mi sembra assolutamente bello, perché
significa che potrò essere un attore nella storia dell’umanità, e non vivere passivamente tutto.
Attenti, ho detto attore, sì perché il grande regista è il Signore e il copione racconta la storia
d’amore tra Lui e l’umanità. Ognuno di noi può diventare un attore di questa stupenda storia. Ogni
giorno sperimentiamo quanto sia faticoso donarsi agli altri, metterci in gioco, ma Gesù con la sua
testimonianza ci indica proprio questa stile di vita, quello del dono totale di noi stessi. Gesù prima
di tornare al Padre, disse: Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e
del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Il
Signore chiama ogni suo discepolo ad annunciare e battezzare, cioè a essere suo testimone, a
vivere come Lui ha vissuto. Mi rendo conto che il 14 aprile accadrà quello che è accaduto a Pietro
presso il lago di Tiberiade; anche a me, il Signore Gesù, dirà: Matteo pasci i miei agnelli, diventa
un pastore del mio popolo. Pietro in quel momento ha percepito tutta la sproporzione tra quello che
Gesù gli chiedeva e quello che lui era. Ma Gesù si rivolge a lui come per dirgli: Pietro, non temere
se il Signore ha scelto la tua povera fede per convincere il mondo. Tutti siamo poveri di fronte a
Dio, ognuno di noi, non può certo fare a gara con la Sua capacità di donarsi.
Però Dio ha bisogno di noi, per continuare il suo progetto di amore per le generazioni future.
Ognuno di noi ha questa grande responsabilità. Vi ricordate Abramo? Lui temeva la sua
debolezza, ma Dio lo scelse, e lo stabilì padre di un nuovo popolo nella fede. Vi ricordare Mosè?
Lui diceva di non saper parlare, ma la voce del Signore parlò per lui. E Giuseppe? Lui temeva di
prendere Maria come sposa, un messaggero di Dio lo rassicura dicendogli che il Signore in Lei
compirà il mistero d’amore. Ma poi vi ricordate Maria? L’angelo Gabriele le disse di non temere,
perché aveva trovato grazia presso il suo Signore, che si sarebbe donato a Lei, e attraverso di Lei
a ognuno di noi. Abramo, Mosè, Maria, Giuseppe, Pietro, persone diverse, in tempi diversi, ma tutti
chiamati per un’unica missione: farsi collaboratori di Dio, diventare la sua voce, le sue mani, la sua
bontà, il suo amore. Loro ebbero timore, poi aprirono il loro cuore, accettarono la proposta di Dio,
certi che non sarebbero stati soli perché Dio li avrebbe accompagnati. Pensate che questo non
accada più oggi? No! Il Signore, infatti, chiama ancora! Chiama anche te che stai ascoltando. Ti ha
chiamato a venire qui questa sera, e ti chiama a essere suo testimone. Sta a te decidere! Apri il
cuore donando la tua vita a Gesù, oppure, scegli la via più facile, quella dell’egoismo, ma che alla
fine non dà la piena felicità. Ricordati, infatti, che non c’è gioia più grande di quella di colui che
dona la vita per gli altri. Se qualcuno sente nel proprio cuore questo desiderio di diventare
collaboratore di Dio, attore nella storia d’amore tra Dio e gli uomini, non abbia timore, il confronto
con un sacerdote può essere molto utile. Questo è quello che è accaduto anche a me. Mentre
andavo a scuola avevo tanti progetti, per un periodo sono stato anche fidanzato, ma poi ho capito
che la strada era un’altra. All’inizio quello che provavo non era chiaro, ma non ho allontanato il
pensiero, pregando e confrontandomi con alcuni sacerdoti alla fine ho capito che il Signore mi
aveva scelto per una grade missione.
Amici, il mio cuore è pieno di gioia, e non vedo l’ora che venga il 14 aprile. E non è una festa solo
per me, ma per tutta la nostra Diocesi, perché il dono del sacerdozio, Dio non lo fa a me, ma a
tutto il suo popolo. Proprio perché la festa è di tutta la nostra Chiesa diocesana, l’invito a
partecipare a questa bellissima celebrazione non è solo per coloro che mi conoscono, ma per tutti
quelli che si sentono membri della nostra Chiesa tanto antica e gloriosa. Vi attendo tutti il 14 aprile
in Cattedrale alle ore 17. La festa senza di te sarà più povera, non mancare!
SANTUARIO DIOCESANO B.V. MARIA DI FATIMA IN S. GIROLAMO GUBBIO
PREGHIERA CON MARIA
IN ATTESA DELLA PENTECOSTE
PELLEGRINAGGI MARIANI AL SANTUARIO
Sabato 14 Aprile
Sabato 5 Maggio
Sabato 21 Aprile
Sabato 12 Maggio
Sabato 28 Aprile
Sabato 19 Maggio
Sabato 26 Maggio
Ore 6,30: raduno a S. Marziale,
pellegrinaggio a piedi pregando il S. Rosario
Ore 7,00: celebrazione Eucaristica
DOMENICA 13 MAGGIO
MEMORIA DELLA B.V. MARIA DI FATIMA
Ore 16: confessioni
Ore 16,30: preghiera del S. Rosario
Ore 17,00: celebrazione Eucaristica
GIOVEDI 31 MAGGIO
CONCLUSIONE DEL MESE MARIANO
Ore 21,00: Raduno a S. Marziale
Processione aux flambeaux e preghiera del S. Rosario
Atto di affidamento alla Madonna