Quellen und Forschungen aus italienischen

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Quellen und Forschungen aus italienischen
Quellen und Forschungen aus italienischen
Bibliotheken und Archiven
Bd. 75
1995
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ANZEIGEN UND BESPRECHUNGEN
behandelt und schließlich das Problem der einseitigen Beendigung einer eidlich gesicherten Verpflichtung, sei es durch Eidbruch oder durch Dispensation, erörtert. So riesig das aufbereitete Material ist und so aufschlußreich die
Systematisierungen sind, würde man sich doch eine eingehendere Behandlung der Garanteneide von Vertragszeugen wünschen, die nicht selten Ausgangspunkt kriegerischer Ereignisse waren und die im Sachregister sogar fehlen. Daß Spezialliteratur zu den zahllosen Situationen, für die Eide erwähnt
werden, in der Regel nicht verzeichnet wird, kann nicht kritisiert werden; ein
Mangel ist dagegen, daß der instruktive und materialreiche Aufsatz von A.
Esmain (Le serment promissoire dans le droit canonique, Nouvelle Revue
historique de droit frangais et étranger 12 [1888] S. 248-352) nicht herangezogen wurde.
Tllmann Schmidt
Jörg W. Busch, Vom einordnenden Sammeln zur argumentierenden
Darlegimg. Beobachtungen zum Umgang mit Kirchrechtssätzen im 11. und
frühen 12. Jahrhundert, Frühmittelalterliche Studien 28 (1994), S. 243-256. L'articolo rintraccia lo sviluppo metodologico che ha portato la canonistica
dalla semplice raccolta dei testi alla loro sistemazione per fini argomentativi
ed interpretativi. Come punto d'arrivo ha scelto Placido di Nonantola, il cui
trattato ecclesiologico è stato accuratamente analizzato poco fa dallo stesso
autore (cf. QFLAB 72, S. 637s). I nuovi metodi canonistici sviluppatisi nelle
generazioni precedenti includevano l'inquadramento specifico dei testi, la loro
restrizione alle frasi ritenute salienti, le rubriche, il collegamento con altri
testi ed anche delle aggiunte chiarificatrici. L'applicazione di questi metodi
secondo le convinzioni dei diversi autori permetteva ad esempio a Gregorio
VII e a Placido di proporre un'interpretazione del tutto diversa del famoso
passo di Matteo 16.18.
M. B.
Giovanni Minnucci, La capacità processuale della donna nel pensiero
canonistico classico II: Dalle scuole d'oltralpe a S. Raimondo di Pennaforte,
Quaderni di „Studi Senesi" 79, Müano (Giuffrè) 1994, IX, 307 S., ISBN XXX,
Lit. XXX. - Der Vf. vereint a) eine leicht überarbeitete Wiederaufnahme des
2. Teils der QFIAB 72 [1992] S. 640f. angezeigten Arbeit mit b) der Fortsetzung
in Form einer literaturgeschichtlich vorgehenden Musterung der Kanonistik
nach Huguccio - Dekretisten und Dekretalisten, in Bologna wie in Frankreich - und c) einer systematischen Bilanz der vorgregorianischen Kanonistik
zum Thema. Die damit zu einem sachgemäßen Abschluß gekommene Abhandlung ist das vorerst letzte Glied in der Kette kanonistischer Monographien auf
handschriftlicher Grundlage, die nach dem Vorbild von Kuttners Schuldlehre
inzwischen der bedingten Eheschließung (Weigand), der Naturrechtslehre
RECHTSGESCHICHTE
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(Weigand), dem Zölibat (Liotta), dem Bankier (Nardi) und anderen Themen
gewidmet worden sind und immer neben dem dogmengeschichtlichen auch
einen literaturgeschichtlichen Ertrag abgeworfen haben.
M. B.
Marita Blattmann, Über die Materialität4 von Rechtstexten, Frühmittelalterliche Studien 28 (1994) 333-354. - Queste riflessioni sulla „materialità" dei testi giuridici ed in particolare degli statuti comunali del Medio Evo
prendono spunto da un'intensa esperienza di ricerca dedicata dall'autrice agli
statuti sia di Friburgo in Brisgovia che di Bergamo. Ora ella fa rilevare in
modo più generale come i testi statutari, non appena messi per iscritto la
prima volta, „materializzati" cioè su pergamena, assumono in un certo senso
una vita indipendente sia dalla volontà legislativa che dalla realtà che pretendono di regolare. Man mano si rafforza la loro selettività, subentrano deformazioni di ogni genere; norme contradittorie o obsolete, invece di essere eliminate, vengono scrupolosamente trasmesse da una redazione all'altra. Mentre
tali fenomeni degenerativi non disturbarono i contemporanei più di tanto,
possono invece trarre in inganno lo storico moderno oppure rompergli almeno il capo nel vano tentativo di trovarvi una spiegazione razionale. M. B.
Peter Landau, Gratians Arbeitsplan, in: Iuri Canonico Promovendo,
Festschrift für Heribert Schmitz zum 65. Geburtstag, hg. Winfried Aymans,
Karl-Theodor Geringer, Regensburg (Friedrich Pustet) 1994, S. 691-707. L'A.
ci propone spunti nuovi per la genesi del Decretum. Avendo già prima ristretto
i modelli diretti, le fonti, dunque, dette infelicemente „formali", a poche Collezioni nate nei decenni immediatamente precedenti (cf. Ius Commune 11, 1984,
1-29), ora distingue fra questi - in analogia alle famose „masse Bluhmiane"
del Digesto - tre „magazzini" principali, i quali procuravano le „masse" testuali a Graziano: 1) la Tripartita e la Panormia di Ivo di Chartres, 2) Anselmo di Lucca, 3) Policarpo e la Collezione in Tre libri. C'è, però, un'importante differenza fra la prima e la seconda massa da un lato, e la terza dall'altro:
infatti, mentre i testi ivoniani ed anselmiani sono schierati normalmente come
nuclei centrali nelle 279 sezioni di Graziano, i testi provenienti dal Policarpo
e dalla Coli. 3 L si trovano spesso collocati o all'inizio o alla fine delle Distinetiones o Quaestiones - un fatto che induce l'autore all'ipotesi convincente,
che questo materiale sia stato introdotto solo in un secondo tempo per completare ed arrotondare le masse centrali, tratte, come detto, da Ivo e Anselmo.
M.B.